"Stretta la notizia. L'informazione balcanica: penne puntate, penne spuntate" dibattito nell'ambito del VII Premio giornalistico "Penne Pulite" presso piazza Bargagli

Quest'anno
è uno degli elementi del segnale della mobilità di questa edizione
Un'edizione che e l'ultima mille novecentonovantanove e La sette ma per quello che riguarda Penne pulite che ha acquistato un significato civile
Particolarmente importante nel corso di questi anni
Abbiamo visto passare moltissimi personaggi della vita giornalistica e politica per parlare dei temi più importanti e caldi della nostra comunità
Ieri come voi sapete all'abbazia di Spineto ci siamo già confrontati sul tema che abbiamo scelto quest'anno la campana evoca un segno di pace
Ecco e queste vocazione uno Julio che tutti noi ci facciamo ma anche uno uno degli elementi proprio di riflessione l'abbiamo iniziato di sera con la partecipazione di molti sociologi
Di giornalisti abbiamo sentito le loro testimonianze
Di Antonio Russo per esempio di radio radicale che lì è stato in quei giorni e che ringrazio non vedo ancora ecco lo vedo qui tre potranno sarà ancora tra noi che ci ha raccontato le sue vicende che ringrazio come molti dei presenti
Perché questa appuntamento l'appuntamento fatto anche col col cuore e anche un po'di corsa
E ricordiamo anche che si scrive in una campagna elettorale che ormai alle porte mancano poco più di dieci giorni e dunque particolarmente complicato avere e l'impegno registrare l'impegno dei nostri amici politici oggi vedete accanto a me
Una presenza assoluta che voglio sottolineare assolutamente inedita anche per la vita della Repubblica certamente per la cittadina di Sarteano che si ritrova qui in questa bella piazza e qui anche al sindaco che saluto volentieri
Dico che abbiamo cercato anche di inserirci proprio nelle strutture di far vivere la città si parla tanto di ecologia di ambiente eccetto io credo che il modo migliore del cittadino sia quello non solo di rispettare perché rispetto sempre un elemento passivo
Ecco invece ma di togliere dalla polvere di vivere di vivere con la testa con le gambe col cuore le situazioni del della della della vita comunitaria diceva accanto a me abbiamo il ministro Katia Belillo
Ministro che ha scelto per questa edizione di di esserci della ringrazio per esserci perché poche ore fa stava Reggio Calabria
E tra qualche ora starà credo a Foligno o almeno da quelle parti per i suoi impegni elettorali quindi come vedete anche quest'anno un altro segno delle delle dell'impegno dei nostri ospiti per questa per questa edizione
Ecco l'edizione di quest'anno dicevo si svolge sotto il segno di una preoccupazione
La sottolineo proprio come elemento di preoccupazione so che ha questa preoccupazione si danno tanti e particolari rilievi alle spalle abbiamo un
Chiamarlo un pannello è un po'poco un artista Raffaele Gerald eh
è venuto qui in questi giorni e siete gli ha preso centinaia decine di giornali e ha cercato di raccontare a suo modo d'artista che è attivo Consoli segni corso e simbolica e poi vedete con le sue creature di luce
Inserite in un panorama tormentato come quello della guerra e così lui ha visto la guerra proprio come vedete come una pioggia di parole comunque un portamento di parole sulle persone
Luna immaginato proprio come una una pioggia di proiettili di parole che si abbatte sulle persone poi da lontano non si possono vedere ma avvicinandoci si coglie questo elemento
E questo spunto che attratti di ironia tratti di dramma e certamente elementi di forte secchezza perché è una delle caratteristiche di questa guerra è come in tutte le guerre la monotonia dei bollettini questa monotonia perfino disumana
Ma anche questa questa secchezza
Continua degli appuntamenti giornalistici
Ecco questo è un altro piccolo segno di un contributo uno che abbiamo voluto con questo dare una risposta abbiamo detto come reagiamo oltre che con le parole con la riflessione col dibattito
A questo ecco anche con un atto di creazione e io credo che la creatività
La fantasia alle il fatto di di e così esporsi culturalmente
Sia un elemento proprio forte e vivo
Io comincerei proprio con ringrazio l'amico Serventi Longhi che ci ha raggiunto
Segretario della Federazione della stampa
Ecco comincerei proprio con qualche piccolo segnale di saluto ovviamente il saluto del sindaco
Alla comunità
Grazie Alberto buongiorno buongiorno a tutti
Io porto il saluto a tutti gli intervenuti naturalmente ai giornalisti al ministro De Lillo che ringrazio
Ad Alberto Severi percome continua organizzare con Sarteano questa questa manifestazione
Siamo arrivati alla settima edizione del premio giornalistico Penne pulite
E lo viviamo in un momento decisamente molto particolare un un momento
Momento delicato momento confuso un momento di guerra un momento di dolore un momento di orrore dove i comuni cittadini e anche chi come me rappresenta le istituzioni
Lo dire con con difficoltà non ci sono alcuni aspetti che non riusciamo a capire e noi chiediamo proprio giornalisti a coloro che e fanno informazione di avere le notizie le notizie tutte le notizie il maggior la maggior quantità possibile di notizie ci importa poco magari sapere come la pensa all'artista di turno come la pensa allo sportivo di turno vorremmo sapere effettivamente quello che sta avvenendo e credo che edizioni come queste riescano riescano ad approfondire un po'queste questioni io ho assistito a una parte del dibattito di ieri
Alcune risposte magari in quelle nell'occasione sono state date credo che stamattina verranno date altre credo che sarà più facile anche per noi capire anche per dare indicazioni ai nostri politici per poter in qualche modo proseguire nella nella ricerca nella ricerca di pace
Naturalmente questa giornata con profondità questi aspetti
Però per noi Sarteano che ospitiamo tutti voi
Vorremmo anche che fosse così una una giornata con un po'di di riposo all'interno di questi di questi ambienti di questa natura di questo verde vorremmo ecco che vi trovaste anche anche bene
Vorremmo che Sarteano di possa restare nel cuore vorremmo che all'interno di Sarteano possiate magari tornare pone con più calma per vedere meglio come si vive in una cittadina piccola come questa all'interno di problemi ma anche di tante
Di tante cose belle
Io ringrazio ancora il ministro Bellillo per la sua disponibilità so che ha impegnatissimo e quindi la ringrazio doppiamente
Dicevo ringrazio in particolare Alberto Severi che ha scelto di fare questa manifestazione a Sarteano la fa con noi ormai da sette anni e ogni anno ci porta qualcosa di nuovo e qualcosa di più importante quindi spero che questa collaborazione
Possa veramente continuare nel tempo buon lavoro a tutti
Nelle prime file vedo l'amico Sergio Zavoli che ringrazio che al quale sono debitore di un pezzo della mia vita professionale quindi che non è solo l'affetto ma è anche proprio l'intensità del rapporto professionale che quello che presiede questo ragionamento dicevo ieri sera abbiamo affrontato due temi
La guerra abbiamo detto al tempo di internet per collocarla in un momento particolare segnato dalle novità tecnologiche e però anche dalla necessità che il giornalista si misuri sul terreno sul campo con le informazioni il giornalista abbiamo ritrovato in questa guerra a differenza di quella che la precedente che si annunciò come la guerra dell'assieme nella guerra delle parole ma si vedevano delle immagini strane
Ancora oggi vediamo immagini strane
Vediamo e si e ascoltiamo
Parole difficili e mozzate però ecco noi abbiamo visto che questa guerra come tutte le guerre d'altra parte ha lasciato anche nella nostra professione profondi segnali di inquietudine
Ricordavamo ieri sera abbiamo ricordato nel corso di questo nostro breve incontro la il fatto che alcuni giornalisti in questa guerra hanno significativamente perso la vita mi riferisco al giornalista serbo direttore che di di un giornale e non in linea con l'orientamento di Milosevic e che è stato assassinato nei primi giorni della guerra mi riferisco a un altro momento altrettanto drammatico del passaggio di quell'evento bellico quando in quella distruzione in quel bombardamento dall'ambasciata cinese come ricordato in un bellissimo articolo
Erri De Luca sul Mattino di Napoli un articolo molto evocativo molto interessante B
C'era uno che e probabilmente in quelle ore stava dormendo mare in cui compito un giornalista cinese il cui compito era quello di trasmettere al suo Paese al suo popolo alcune informazioni su questa strana guerra che sta accadendo
è di due giorni fa
Un cecchino che si è abbattuto con la violenza delle armi
Colpendo mentre filmava un cameraman cileno che stava al confine
Ecco sono piccoli segni di cronaca in un in un fatto certamente molto più grande di queste cose che io descrivo e che possono sembrare come dire le cose nostra di noi giornalisti
E però questi giornalisti lo sa non Rea che proprio all'inizio di maggio a a Firenze come ogni anno attenuto una importante manifestazione facendo il conto dei giornalisti che sono sotto attacco
Mi pare che fosse quello proprio il titolo della manifestazione ha detto Pino Rea Quiché presidente della stampa toscana il collega dell'Ansa
E e ci segnalava questa situazione quest'anno si è vero sono morti meno giornalisti cioè doloroso diverse quest'anno dice il il come dire il thermos il l'indicatore della morte dei giornalisti sul campo è stato è stato disegno in qualche modo positivo
Nel senso che sono morti in meno giornalisti e però i luoghi nei quali questi colleghi svolgevano la loro professione sono significativi sono luoghi e che entrano raramente nella nostra memoria
Noi parliamo del Kosovo credo che ormai sia entrato nel nostro linguaggio quotidiano ma ci sono zone come mi ricordava l'amico Demetrio Volcic qualche io giorno fa scusandosi per non poter partecipare perché come rappresentante della UE in queste ore sta tra l'Armenia e l'Afghanistan per scongiurare un genocidio armeno e un altro scontro durissimo in quell'altra zona
E non parliamo di una zona che ogni tanto viene evocata ma che credo sia dimenticata purtroppo in questi ultimi anni almeno dieci anni
Questa vicenda dell'Africa che dopo i colpi dell'imperialismo degli anni cinquanta sessanta fino a proprio negli anni settanta il suo rinnovamento entrata in una spirale e proprio di caduta e di amnesia da parte delle delle delle delle grandi potenze e anche lì
Giornalisti che hanno perso la vita
Dico questo perché intanto stiamo aspettando un altro nostro collega che verrà qui a portare un segno di attenzione verso una realtà che convive con noi con grande disagio almeno io lo vivo così lo denuncio scusate la mia partigianeria ma così che riguarda la vicenda della Turchia
Riguarda la vicenda del Kurdistan
Riguarda una storia che sa inserita improvvisamente nella vita italiana sotto il nome di un Challant e che ha scappata campo accomuna scheggia con una di quelle notizie che dalla prima pagina poi finisce chissà dove quasi dimenticata e che in realtà da dopodomani da lunedì mattina stava di fronte a sui giudici senza testimoni
Senza possibilità di far sapere al mondo in che modo e con quali regole si svolge quel processo
Un uomo che sappiamo rischia la vita
Per il quale è stata chiesta la pena di morte nonostante tutte le assicurazioni che ci sono state a livello internazionale e tutte le pressioni e anche questo lunedì si aprirà questo singolare processo
Delegazione di giornalisti di tutta Europa e anche italiani e l'amico Dino Frisullo che verrà qui e che a seguito fra l'altro è stato anche in carcere ha pagato con il carcere questa sua particolare attenzione
A questo pezzo di e impegno per la libertà
Ecco la la delega ci dirà che cosa è successo nelle ultime ore ma finora non era stato data la possibilità nessuna delegazione di partecipare
Né di parlamentari netti politici di partecipare di verificare e di assistere cioè le regole fondamentali del diritto
E della giustizia ecco questo in questo quadro e sotto questi segnali anche così inquietante
In un momento tanto delicato nel quale per fare informazione dobbiamo ricorrere alla voce di quei colleghi che sfidano la guerra sfidano il pericolo pochi pochi molto pochi
Perché io devo dire subito credo Roberto Natale che segretario dell'Usigrai essa quanta attenzione professionale ci unisce
è successa una cosa strana Roberto nella nostra professione che il computer che doveva dilatare i confini i confini per la nostra esperienza professionale doveva portarci ancora di più
Nell'intimo così come si usa dire con una fare una espressione che è diventato un po'retorica in tempo reale dentro i fatti e in una dimensione meno nazionale più internazionale più più più condivisa
E in qualche misura ha fatto del giornalista una persona
Un po'burocratica in Piquet Rita dietro il suo dance anche davanti a una un computer da cui riceve sempre in ritardo sull'avvenimento lui il ritardo
Una serie di di notizie della quale si dà spesso un profilo che inevitabilmente sempre lo stesso costo industriali valutazioni di profilo editoriale tutto si intreccia e si chi ne sa più di me più di Serventi Longhi che con quelle si confronta credo si confronterà anche in un contratto che si annuncia particolarmente difficile
Ecco ma lo sappiamo che il giornalismo al di là dei contratti che devono esser fatte che saranno fatti degli impegni eh eh
Una passione un modo di essere un modo di raccontare questi fare queste cose a me per esempio
Lo dico guardando Sergio Zavoli col quale ho condiviso al GR uno la stagione del terrorismo ho avuto qualche giorno fa
Per una persona che qui voglio ricordare con voi il
Professor Massimo D'Antona
Un uomo che ha pagato con la vita già questa furia omicida di questo pugno di assassini che per ricollocarsi al centro hanno ancora una volta usato e sfidato lo sappiamo Sergio abbiamo fatto i conti con quel tam tam ossessivo delle Brigate rosse negli anni settantasei settantasette settantotto con le code con le zone franche di di di di autonomia con interrogandoci e parlando e anche lì il problema
Era lo stesso che cosa diciamo come ci poniamo che cosa raccontiamo come evitare di fare di Cuddy come informare e nello stesso tempo evitare di essere altoparlante portavoce di una situazione che e provoca ferite forti nella comunità
Nella comunità civile e però noi dobbiamo esserci io mi ricordo consentitemi una piccola nota autobiografica cioè che certamente l'amico Sergio Zavoli condividerà
Mi ricordo quei dibattiti diurni e talora notturni che facevamo in una redazione che era animata e viva con tante personalità che poi hanno trovato altre strade
E interrogandoci
Per dire che cosa diciamo mi riferisco alla vicenda del terrorismo quelle chiamare mi riferisco ai morti e alle rivendicazioni che arrivavano come un tam tam ripete ossessivo dalle otto e venti alle otto e mezzo mi riferisco a quei cinquantacinque giorni della del della prigionia
Moro nel quale c'era il problema di dire con tutti e con tutte le responsabilità di quella storia giornalistica
Una una per tutte ricordo
Come ci arrovelliamo come ci confrontammo ma in mezzo ad amici importanti Vittorio Roidi eccetera essendo poi da con punti di vista anche completamente diversi quando e in uno dei tanti depistaggi dei servizi e dei brigatisti e perché no di altre
E forze oscure che allora si muovevano
File di giornalisti il furono olio mandati verso il lago della Duchessa per intorbidare le acque di uno stagno dell'informazione che già aveva pochi elementi di chiarezza e di trasparenza anche lì ci confrontammo e mi ricordo
Nel non era solo sita e non si dà ma era che io credo che sia l'elemento centrale
Del giornalista essere sul posto e nello stesso tempo avere queste informazioni
E restituirle attraverso la carica di vita e la presenza del giornalisti può sembrare tutto ciò un po'retorico un po'demodé dei dice nel tempo e però e importante
è curioso che qualche volta in qualche redazione non voglio fare nomi né fare delle dei riferimenti maliziosi e ci si trovi
A confrontarsi con la rinviato per fortuna non è così
Per tante situazioni che magari telefona in redazione per avere notizie
Perché accade anche questo
E questo non accade solo nel segno deve risparmiare qualche soldo per far campare una testata in un modo più dignitoso e per rassicurarli ecco è proprio una un modo di essere nel giornalismo
Che noi vogliamo mettere in discussione
E paradossalmente ci troviamo ancora oggi a dover discutere questo problema
Problema che ha tante facce
Deontologica professionale di ruolo e che però al fondo rimane sempre sempre la stessa ecco io
Da questo punto di vista credo
Di chiamando in causa subito il ministro e poi e poi e immediatamente
Mi dicono che già se per l'amico Frisullo che è arrivato
Cioè qui
Non lo vedo
Ecco perché sta arrivando no volevo proprio
Volevo proprio sentirlo subito Bongiorno ben arrivato scusate ma abbiamo una dimensione questa questo sarte al è una tappa una tappa anche buongiorno
Ecco io da te volevo proprio l'informazione proprio abbiamo parlato prima di Hoxha Lanna della Turchia di quello che sta accadendo in queste ore volevo proprio salutarti e intanto fare fare in modo che tu ci dica subito che cosa sta succedendo in queste ore in quella situazione
Ma intanto mi scuso per il ritardo no non volontario verso gli orari dei treni
Ieri non ho disertato il convegno perché abbiam dovuto provvedere al partenza di una delegazione che proprio in queste ore Istanbul di venti venticinque fra giornalisti sindacalisti operatori diritti umani eccetera
Non era neanche sicuro che li facessero scendere all'aeroporto in ogni caso non potranno entrare nel processo così come nessun giornalista italiano come avete avrete sicuramente saputo
E nessun diplomatico e nessun osservatore internazionale il processo si apre lunedì
In questo momento no fra un un'oretta e mezza nella piazza Galatasaray di Istanbul questi venti venti venticinque italiani
Insieme se i militari o permetteranno insieme a molti e molte soprattutto a donne curde e turche
Manifesteranno con in mano i righi le le i ritratti delle migliaia di scomparsi
Lunedì cosa succederà si apre un processo da sentenza già scritta
Questo è evidente le il capo della polizia turca
La settimana scorsa ha detto la sentenza di morte l'ha detto il il premier designato da ieri nel governo ci sono i Lupi grigi che la formazione terroristica che che conoscete bene che conosciamo bene in Turchia
Che hanno chiesto la la vita di la morte di o Jordan come prezzo per la loro partecipazione al governo evidentemente l'hanno avuto in anticipo
Io
Lo legna processo ricomincia da zero l'otto giugno perché m'hanno annullato la sentenza come forse qualcuno in questa perché troppo mite in appello su richiesta della Procura e questo è anche uno nella mia piccolezza rispetto alla vicenda già Lanna e alle vicende che si vivono in questi giorni
In Turchia e anche questo un segnale del della fase si apre sto aspettando di dite di capire di decidere se se presentarmi l'otto giugno
Anche per testimoniare in qualche modo la l'impegno non solo mia ma di tanti di voi e di noi
Che purtroppo non ha corrisposto alle scelte dei governi
Grazie grazie Dino voi sederti poi richiamiamo vorrei qui anche l'amico Pino Rea proprio perché stiamo toccando questo quadro e ho fatto cenno qualche secondo fa alla alla manifestazione dei primi di maggio questa tenuta a Firenze per la giornata della stampa
Pino Rea
Ho detto che e presidente della stampa toscana ma soprattutto si occupa di questo osservatorio
Buongiorno a più grazie
Io solo punto Presidente dell'Associazione stampa Toscana
Mi mi occupo insieme ai gli amici del dell'Arci e delle ACLI di una associazione che si chiama Informazione senza frontiere
è un'associazione che cerca appunto di sensibilizzare sia la cittadinanza che i colleghi giornalisti sulle questioni della la libertà di stampa della difesa della libertà di stampa
Il tre maggio per la spedizione Kondo hanno abbiamo organizzato a Firenze un incontro su questi temi abbiamo presentato la l'edizione italiana per del rapporto annuale del Committee to Protect giornalista del CIPE generi
E abbiamo soprattutto ha cercato di fare il punto sulla situazione su due scenari su due regioni particolarmente
In crisi cioè la la Turchia i Balcani sono venuti a Firenze colleghi delle due regioni
C'è c'era tra l'altro punto battona Xiu che il caporedattore del di di uno dei principali giornali in lingua albanese del Kosovo che era stato dato per morto per sette otto giorni e che poi per fortuna racconta cioè come ha raccontato a Firenze
Era riuscito a uscire dal Kosovo e si era
Tramite varie peripezie era arrivato in Inghilterra
E che il quale punto ha raccontato e ha illustrato questo Progetto di rifare il giornale albanese per i profughi kosovari dal dalla Macedonia e possibilmente anche dall'Albania
In questo quadro appunto la federazione della stampa a serventi codicillo lo lo chiarirà ha lanciato appunto un'iniziativa di sostegno alla questo giornale perché il sostenere una cercare di farli uscire una voce che si spegne
Che siete stata spenta con la forza è il modo migliore per aiutare anche le la la la possibile crescita democratica in una regione così disastrata come quella dei Balcani al all'incontro di Firenze erano presenti anche dei giornalisti sia turchi che curdi che hanno appunto illustrato la terribile situazione della stampa indipendente in quel Paese la Turchia pur essendo nella NATO è il Paese che ha il maggior numero di giornalisti detenuti ventisette giornalisti sono nelle carceri turche in condizioni in condizioni disastrosa in condizioni tremende come Frisullo che presumo conosciuto bellezza
Il la l'impegno della nostra associazione è quello di sta appunto a stimolare la coscienza sia dei cittadini che soprattutto anche per il dei dei giornalisti su un tema che dei diritti che in Italia e della libertà di stampa che in Italia non è non era stato particolarmente sentito
Devo dire appunto che da due anni abbiamo messo in piedi insieme con la Regione Toscana un un osservatorio che appunto fa un lavoro di monitoraggio sulla situazione della stampa indipendente delle e degli attacchi alla stampa indipendente in tutti nel mondo in particolare nel regione del Mediterraneo devo dire appunto che questo questi in questi due anni di lavoro su un come dire un un risultato l'abbiamo ottenuto perché su questi temi si sono mobilitati altri altri gruppi altre associazioni sono nati per esempio in questi giorni a Milano un gruppo di colleghi milanesi hanno formato una una piccola associazione sia mai inviati di pace
Stanno progettando di andare come i testimoni nelle nel nei Balcani so che appunto a Roma si è formata un'associazione siamo i caschi blu dell'informazione
E ha anche i si è formata una sezione italiana dell'associazione francese che si occupa di queste cose Reporters sans frontières quindi su su guardingo aveva detto insomma che qualche risultato
Stiamo cominciando ad ottenerlo
Devo dire questo ci ci deve appunto fare ci convince che la situazione è matura perché su questi temi ci sia se una mobilitazione sempre più forte grazie
Grazie Pino Rea
Che anche per il suo impegno ecco io vorrei che cominciassimo subito abbiamo un programma piuttosto denso siamo partiti con parecchio ritardo ma d'altra parte non può scontato perché per consentire a tutte le persone di raggiungere nostro luogo d'incontro
E vorrei partire proprio con un la consegna del nostro di uno dei nostri più significativi premi a un giornalista che dalle zone di cui parliamo ogni giorno
Mi pare con a volte con una sempre minore evidenza qualche volta con un po'di abitudine
Che l'Albania che macedoni anche e soprattutto la zona del Kosovo ecco al alla giornalista Antonio Russo che vuole che la quale
L'accordo Antonio
Antonio Russo come sapete accomodanti Antonio come sapete è stato al centro di una grande attenzione e di una grande attenzione anche perché per qualche giorno ci ha fatto molto preoccupare
Poi ci racconterà come perché poi voglio fargli una domanda prima di consegnargli di farmi consegnare questo premio che una domanda
Che a me preme particolarmente cercare di capire
Antonio tu che sei due giorni fa mi pare che stare in Macedonia
In Albania prima a Skopje qualche qualche ora prima a Skopje ecco anche questa è una testimonianza affettuosa per questo premio perché e ha scelto di essere tra noi con la sua testimonianza pro ecco io vorrei capire nei giorni di Pristina proprio quel giorno in cui tu sei dovuto poi fuggire hai dovuto nasconderti in mezzo ai profughi che scappavano sui treni
Raggiungere uno dei posti di frontiera e poi finalmente con magari tremare perché qualcuno ti lei conosceva voi sapete che c'è un atteggiamento devo dirlo perché oltre ad accedere benedizioni eccetera c'è nel nostro mondo giornalistico forse più Ladisi abitudine al conflitto all'attenzione alla guerra eccetera anche a volte un atteggiamento un po'naïf in certe circostanze rischia nel corso del dibattito ricordavamo una cosa un po'singolare così tra tante cose cioè ci strappiamo anche un sorriso che qualcuno dei colleghi intervistando proprio nei giorni in cui radio radicale mandava il suo tam-tam e l'appello per la sua salute certamente non p e Beppe la preoccupazione di dove stava qualche collega dai microfoni in questo caso di RadioRai gli chiedeva dove sei
Dove ti trovi
Poi dirci dove sei che chi c'è intorno a te che cosa sta succedendo capisco questa preoccupazione come dire che nasce dai manuali giornalistici del delle cinque V e però in quel momento apparivano paradossali e perfino a rischio di vita no ecco allora volevo capire proprio in quelle ore in quelli giorni non da altre cose importanti ha detto Antonio ha detto che incerte
Durante certe certi programmi durante certi collegamenti eccetera ovviamente non possiamo dimenticare che possiamo specchio dell'informazione e però a certe parole a certe iniziative a certe testimonianze che arrivavano e che giungevano nella nostra casa attraverso il televisore poi generalmente dalle dieci alle correggimi se sbaglio dalle dieci alle venticinque ore
Successive c'erano movimenti delle delle forze speciali serbe che cercavano di individuare il le varie situazioni che erano descritta di volta in volta attraverso il gli interventi giornalistici che passavano
E sono definibile ecco questo perché magari dalle nostre poltrone vedendo che sopporta apportò Pinocchio eccetera e uno magari vorrebbe saperne pure di più eppure in quei contrasti e così vigorose tra l'ambasciatore jugoslavo che ribadiva le sue tesi
E il resto c'era c'era di mezzo questa questa questa vicenda questa preoccupazione Antonio
Intanto devo ringraziare il Comune anche il sindaco e tutti i colleghi giornalisti io dico colleghi perché devo dire simpaticamente che quando rientrai
Ci fu una riunione le alla Federazione della stampa
E qualcuno della Federazione a stampa molto simpaticamente naïf come a poco prima accennato
Il dottor Savery mi disse veda russo complimenti dice però io sa lo denunciata per abuso
Della professione in quanto io non appartengo alla alla categoria ad oggi è stato molto sia in partenza è stata un per me l'ha dedotto simpatica che mi ha fatto sorridere non appena rientrato poi da Skopje appena uscito da dall'inferno di blatte e via dicendo ma appunto il nostro mondo di giornalisti e mondo realmente Knight e quindi questo
Secondo me è una cosa simpatica per altri versi voglio dire cioè
La difficoltà noi ci confrontiamo con i paradossi ma non sappiamo affrontare i nostri paradossi interni e questo è molto interessante
E su quello che poi continua a dire severi io penso di aver dato una testimonianza ho cercato di dare una testimonianza che è stata sia punto ho cercato di essere in termini professionali
Quando denunciai dicendo la NATO sta facendo un flop alla grande
Perché se dovere intervenire e che sappiamo tutti quanto Elah ha per noi drammatico dover discutere su questo patto cioè sull'opportunità o meno dell'intervento
Sei dove intervenire non doveva comunque facilitare un'operazione di soluzione finale che scattato immediatamente dopo d'inizio dei primi bombardamenti e penso che io ho potuto dare questo tipo di testimonianze cioè io facevo i paralleli dicendo Milosevic non ha ripetuto l'evidenza alla Cnn della spettacolarizzazione della distruzione di un simbolo cioè di una capitale com'è stato a Sarajevo in Bosnia
Ma nascosto proprio per giocare con l'informazione per entrare in complicità con l'informazione quello che voleva fare ugualmente a Pristina e che ha fatto
è un lecita svuotata io riporto una testimonianza di due giorni fa di un rappresentante delle leggi K che è scappato finalmente salvo da Pristina segretario della della sezione di Jacko alla famiglie ancora Giacoma
E mi ha detto Antonio Pristina è una città nella città dei cani
è una città abbandonata è una città deserta dove girano cani e milizie sappiamo bene quello che di c'era anche il problema professionale che mi sentivo per certi versi anche responsabile come ci dentale per gli errori che noi abbiamo anche per certi versi ho contribuito assecondato a dare cioè in realtà
Mi è venuto il pensiero di dire
Forse abbiamo noi contribuito al gioco maliziose perverso della lobby di Milosevic Michel ce li di Arkan che ci divertiamo anche intervistare
A intervistare in televisione un personaggio che è un grande pro Punitore della sua immagine
Con cui tra l'altro ribadendo un altro patto che non so se ti ho detto
Mentre ero a Pristina in un'intervista che ovviamente la fibrillazione dello scoop baci abbiamo arcano indiretta
Gli chiesero abbiamo giornalista italiano a Pristina Antonio Russo
Che ha denunciato la presenza di Goran Popovic ex autista di Arkan conosciuta in tutta la Jugoslavia che io ho visto coi miei occhi
Che aveva requisito una Jeep a una a una televisione spagnola proprio il giorno in cui gli i giornalisti punibilità di andare via
Abbiamo visto appunto detto il giornalista russo ha dato questa testimonianza lei conferma ecco
Immaginate un personaggio come Arca cosa poteva dire in in tal senso c'è anche a volte un'ingenuità nel porre certe questioni no e soprattutto quasi nel invalidare la testimonianza di retta nei confronti della della suspicione o della domanda e questo secondo me andrebbe sottolineato ecco io non voglio rubare più tempo ringrazio comunque per per queste l'ascolto replicare l'amico Serventi Longhi di consegnargli il premio dopo no la la
Questa è la la motivazione
Io sono molto contento che assume mela periglioso a responsabilità di premiare Antonio Russo
Devo dirvi che essendoci un ministro della Repubblica sono anche contento di dire
Che una legge idiota della Repubblica italiana impedisce di riconoscere la professionalità di tanti colleghi giornalisti i veri giornalisti che lavorano
A tempo pieno e vivono così e dicono di giornalismo e lo fanno così bene questo mestiere spero davvero che qualcuno si decida prima o poi di cambiare la legge attualmente vigente
A motivazione scusate
Accanito e generoso testimone della guerra della deportazione della vergogna ha fatto divenire il suo osservatorio un punto essenziale della conoscenza di situazioni altrimenti segnate
Da conformismo o pregiudizi la giuria di Penne pulite ad Antonio Russo
Ecco è stata chiamata in causa il ministro Bellillo che d'altra parte abbiamo bloccato nel suo ritorno a Foligno e vorremmo proprio ecco
Che
Poi proseguiremo il dibattito ma non volevamo rubare altro tempo e pensiamo grate vere
Se possiamo sta a parte ne ancora un po'ne siamo felici e però ecco pure Moratti proprio la parola su su questo punto insomma ecco il tu il ministro Bellillo è un ministro ministro che si occupa degli affari regionali noi abbiamo avuto a che fare proprio con penne pulite qualche anno fa con l'amico Bruno Bracalente già da abbiamo lanciato da qui una sfida quella sfida per il federalismo che ahimè adesso visto il Presidente Ciampi la rimessa in moto è rimasta incompiuta e ho fatto una sfida forte perché pensavamo che anche attraverso il federalismo appartiene anche da situazioni come queste molto aperte però colte anche difficili da collegarsi sembra strano ma sotto questo sole bellissimo questo loggiato stupendo eccetera e poi è difficile far parlare che esso Sarteano con Chianciano Sarteano compiuto sì o Sarteano realtà di quattro mila persone
Che dialogano con difficoltà e questo ci fa interrogare sulla necessità di rompere questo schema non a caso abbiamo lanciato questo ponte verso Castiglion del lago
Verso l'Umbria cioè la ministro Bellillo è anche vicepresidente del della provincia di Perugia e quella provincia di Perugia ecco però per rompere perché aree dei ponti qualcuno che sta distruggendo i punti e noi cerchiamo invece di costruirli faticosamente
Penso che ci sia proprio bisogno di costruire questi ponti
Sia nel nostro Paese per quanto riguarda la esigenza di vincerla la sfida cioè la la sfida del decentramento amministrativo che il legalismo
Ma soprattutto i ponti in questa euro laddove e diverse nazionalità non possano essere sicuramente ristrette all'interno dei listelli confini dei singoli Stati
E follia infine Hoshyar Barbarian
E barbarie io sono qui e ringrazio Anita fedeli doveva essere l'anno scorso come vicepresidente della Provincia non mi è stato possibile solo qui oggi con il ministero agli affari regionali e scaffali mi piace poco ma spiegando che i comuni e
Che con la modifica la riforma dei ministeri produciamo a risolvere anche questo aspetto
Ma avevate detto il tema stretta la notizia l'informazione balcanica penne puntate pende spuntate io mi interesso poco di giornalismo conosco poco il vostro mestiere ho cominciato a conoscervi ora da qualche mese
E sono sempre terrorizzata quando qualcuno di voi vuole qualche intervista
E quindi ho cercato un po'di riflettere e portare qui a voi una mia riflessione rispetto appunto al tema l'informazione in questo caso l'informazione balcanica per le puntate pelle spuntate cosa c'era dietro a questa scelta delle penne puntate per i deputati
Ecco allora l'informazione e la guerra solo due elementi che hanno imparato a conoscersi negli ultimi anni si sono guardati si sono piaciuti e da allora sono diventati inseparabili al punto che l'informazione di guerra ormai si sposta sempre più con la guerra dell'informazione
Che in questo dilania ante conflitto nei Balcani ha giocato e gioca un ruolo preponderante
La guerra dell'informazione al volto Pessi Modica Michea l'uomo sbagliato al posto sbagliato informazione di guerra alla voce di Ennio Remondino di Toni Capuozzo di Fabrizio Del Noce
Tutti presumo pregevoli mente privi a mio modo di vedere di quell'inquinamento ambientale tipico di altri luoghi dell'informazione
Ma l'informazione di guerra non sempre coincide con l'informazione sulla guerra sulle sue cause vere presunte sulle sue verità sulle sue menzogne
La guerra è cominciata con lo scopo di fermare la pulizia giustamente permane la pulizia etnica del Kosovo
Oggi ci ritroviamo con profughi chieda migliaia sodo diventi diventati centinaia di migliaia
Anche se nei primi giorni tardavano aggiungere rispetto agli annunci che venivano dagli schermi delle tv occidentali poi si è parlato di bombardamenti su obiettivi militari che via via sono diventati punti ospedali treni autobus e tutto quanto in movimento
Ma come tutte le grandi strategie comunicative anche questa guerra aveva uno slogan imperativo
I i i profughi che fuggono dai serbi dalle bombe no giammai quando poi si è bombardata la tv serba siamo stati avvisati
Dalla tv e che la tv e propaganda che la propaganda è un'arma è che le armi vanno distrutte e quei giornalisti italiani
A a che hanno osato protestare sono stati letteralmente bombardati da altri illustri colleghi colti dalla versione bellica della sindrome di Stoccolma
Ai ecco allora la soluzione proposta ovviamente non era quella di protestare anche per gli ospedali ma forse quella di tacere del tutto
Eppure questa Anna pongo questa guerra nata per difendere un popolo da un dittatore
è iniziata prima questione di diritto e oggi incapace di cessare ad una questione di prestigio
Ha restituito all'informazione col ruolo e compiti che sembravano smarriti la stampa in i la stampa italiana e va detto ha dato prova di non essere il fanalino di coda dell'informazione europea
Molti dei nostri medi hanno fornito prova di competenza professionale passione per il proprio lavoro correttezza nel descrivere i fatti che da più di sessanta giorni rappresentano una guerra
Questo non significa che tutti gli inviati siano quanto di più obiettivo ci sia al mondo però è vero che questa guerra ha letteralmente cacce lato la tossicodipendenza dalla Cnn e dei nostri telespettatori
Forse gli editori comprenderanno di nuovo quanto sia importante la figura del giornalista anche appunto dice il giornalista come russo come Frisullo
E e molte appunto la necessità di modificare finalmente questa normativa quanto sia inutile tentare di sostituirlo con le macchine per l'informazione fotocopia quanto sia più giusto esserci piuttosto che ripetere ciò che gli altri dicono
L'informazione di guerra però ha scritto pagine diverse e contrastanti tra loro lo ha fatto di volta in volta indossando la penna o l'elmetto tentando di obbedire dal fronte a raccontarla conto di ciò che vedeva
Tentando di tradurre cui sul nostro fronte quello dell'obbedienza alla linea editoriale
E qui il ragionamento andrebbe esteso all'annosa e mai risolta questione degli assetti proprietari dell'editoria alla questione in ultima analisi della democrazia nel nostro Paese
Sono molti i casi nei quali autorevolissime testate hanno smentito con i loro editorialisti quello che scrivevano i loro stessi inviati in molti casi si trattava di articoli diversi per scopi diversi in molti altri di punti di vista decisamente diversi sullo stesso tempo
Sullo stesso tema queste certamente esempio di pluralità di opinioni va detto senza nascondersi dietro un dito
Inviati scrivevano di un Paese sotto assedio colpevole nel fondo di sopportare un genocida
E non sopportare le reazioni che piovono dal cielo un popolo che non sa e che quando sa fa finta di non sapere
Che con il nemico di fronte ha sempre fatto i conti ma quello invisibile riesce solo a sfidarlo con il buio e i bunker sotterranei
Molti degli editoriali letti in questi mesi
Riportavano invece invece le certezze
Opera in una situazione estremamente difficile del resto
Voi conoscete molto bene per una soluzione politica di questo conflitto ha incontrato un significativo sostegno tra gli editorialisti dei principali quotidiani solo negli ultimi giorni se torno con la memoria alle centinaia di editoriali sul ruolo dell'Europa
Sulla necessità dei sacrifici per il riordino dei conti pubblici
Avverto uno scarto netto con le analisi su questa guerra che affonda le Europa politica riduce il suo peso economico ripropone l'assenza pressoché totale di una sua autonomia sul piano della difesa
In sostanza questa guerra consegna di nuovo uno scenario di divisione all'interno dell'Unione
Prospetta un conflitto permanente dei Balcani che risulta all'ultimo parlo al paradosso
Per i sostenitori dell'allargamento ad Est della NATO riduce a Meda obbedienza nei confronti degli USA le politiche di sviluppo e di crescita di influenza politica ed economica
Del nostro continente su un'area vitale che legittimamente potremmo aspirare a con sicura a considerare contigua oltreché confinante oggi noi dobbiamo lavorare per l'unità dell'Europa e un'Europa che non sia sicuramente subalterna a nessuno
Certo alleata ma non subalterni catena di coincidenze
Se lo spiraglio di pace passata Moscardi e silurato prima Coffa
Se passa da Pechino ne viene bombardata l'ambasciata a Belgrado si passa dall'ONU succede del suo tribunale internazionale spicchi mandato di arresto per l'uomo con cui Seedorf dovrebbe trattare almeno il cessate il fuoco
Al quale sostanzialmente si chiede di obbedire in cambio del proprio suicidio
Che naturalmente non garantirebbe la possibilità di portare avanti le trattative diplomatiche
Contestualmente si bacchetta duramente chi propone concrete iniziative politiche
Costruite su piani di pace e chi solo accenna una possibile rivisitazione dei processi decisionali dell'alleanza
Dimenticando che l'obiettivo dichiarato di questa guerra era di obbligare la Jugoslavia a rispettare il diritto internazionale non quello di conquistarla
E chi giustamente ritiene che le truppe di terra debbano avvede solo scopi umanitari viene tacitato ed etichettato di pacifismo imbelle
In questo senso il governo italiano oggi è l'obiettivo di critiche dure fatte di Toni stizziti Barazzutti politico pare insopportabile la lealtà preferiscono di gran lunga la fedeltà
Tra i tanti scopi inconfessate di questa guerra uno appare chiaro davvero mandare il centro sinistra europeo alle urne sotto le bombe affinché Strasburgo e Bruxelles
Risultino diversamente composte in quanto quindi ridurre anche il loro peso
Questa guerra
Conta mille cinquecento morti ufficiali a Belgrado
Abbiamo bisogno sicuramente di sconfiggere Milosevic
Ma dobbiamo farlo non rischiando la pace nel nostro continente
Dicevo all'inizio
La nostra Europa e ricca di razionalità solo in Italia abbiamo dodici minoranze linguistiche story oggi abbiamo bisogno di lavorare per costruire una rete di solidarietà che permetta la civile convivenza
Quindi sconfiggere Milosevic non significa però distruggere il popolo serbo Eagle significa appunto non tenere aperte le prospettive per ricreare in quella zona dei Balcani ma anche c'è l'Europa
La possibilità della civile convivenza
Gli inviati di guerra dei nostri giornali
Hanno dimostrato sostanzialmente due cose
Che i giornalisti italiani valgono quanto e più degli altri
Che quando i giornali decidono di dedicare energie pagine risorse umane e finanziarie ai compiti dell'informazione
La stampa riprende il suo ruolo naturale quello di sentinella della democrazia e della pluralità delle voci
Credo che ora toccherà anche agli editori non tornare indietro
Imparare a credere nel ruolo della stampa che non serve solo ad aumentare il potere di chi ne è proprietario
Serve anche da potere a vigilare sui poteri e naturalmente compreso il suo
Credo che questa vostra manifestazione
Sia veramente ora una manifestazione importante e prestigiosa terre per il giornalismo ma anche perché ci dà la possibilità come in questa occasione ti confronti trovi di confrontarci a partire appunto dalla dal punto di vista di chi lavora direttamente opera all'interno della della stampa di questioni fondamentali quindi di ringrazio
Mi scuso sì ho preso troppo tempo al vostri ai vostri lavori
Ringrazio la il ministro Katia Belillo onorato l'impegno che già avevamo preso l'anno scorso quindi non è solo un atto d'onore come dire di ore anche comprensibile
Così attenzione per un ministro no a volte ci accusano dice portati i ministri sottosegretari no Katia Belillo quello è stata un'amica che abbiamo conosciuto
In una situazione che consentimi di dire adesso che parla come vicepresidente gli appare un po'dimenticata quella della dei terremotati cioè la situazione terribile
Ancora dei container deve cosa una situazione ancora non risolta sulla quale si tornasse torna a probabilmente a Natale perché poi il giornalismo le sue stagioni no a Natale a Pasqua
Quando comincia la neve c'è un evento del calendario liturgico un evento del calendario metodologico e allora si torna in massa per tre quattro giorni Canale cinque e TG uno TG due si inseguono e la gente che così entra in tutte le case questa dimensione propria dimensione con la quale si fanno i conti in quell'occasione ci siamo conosciute con Katia Belillo e ci siamo confrontati proprio sul discorso di che cosa andava eccome si raccontava questa informazione ai terremotati il ministro Bellillo
E si preoccupava di un fatto che all'estero ma non solo all'estero anche in Italia oltre le i confini di Assisi o di Perugia si parlasse magari degli affreschi
E poco della vita delle persone e poco dell'impegno eccetera e per quello sentivo l'informazione attente ecco sembra quasi che se ci spostiamo ma come vedete gli elementi di attenzione di vigilanza che hanno consentito in quel caso anche la nostra conoscenza sono al centro del nostro impegno Katia Bellillo a
Evocato l'Europa io ho in testa tra i tanti libri che ha scritto
Sergio Zavoli uno forse che lo considera che io nella mia biblioteca che lo considera uno
Così non non tanto importante come gli altri aveva un titolo molto semplice molto secco ad una raccolta di editoriali dell'Europa parlo quasi di quasi venti tre ventiquattro anni fa si chiamava per l'Europa è un libro piccolo molto discreto come costume anche di Sergio Zavoli con l'edizione molto semplice bianca con delle linee verdi
E in un momento nel quale d'Europa Europa era un impegno
Per una fase costituente si trattava di far passare anche un sentimento non solo una una una dimensione e di costruzione istituzionale ma proprio un sentimento
Ecco il senza il contributo anche in quel caso attraverso il GR uno
Sergio Zavoli lo appassite mi ricordo proprio in quelle pagine
Veniva segnalata l'esigenza che l'Europa non fosse si usano dire tante parole tu l'hai detto per il giornalismo la sentinella no a volte si usano questa espressione un po'militari che sono ritornate ma che fosse proprio il punto di riferimento della cultura dell'attenzione credo che la sfida sia quella credo che quando si dice che l'Europa rileggendo proprio mi sono riletto questa notte alcune pagine di quel libro che raccoglieva alcune editoriale alcuni contributi di servizio molti eccetera il tentativo era quello di fare dello dopo la grande sfida della cultura
Io non credo che
Basta solo deporre le armi credo che ci voglia la grande sfida della cultura e dell'economia ma non dell'economia globalizzata che altro che tentativo di omologare sotto altri segni ecco
E credo che questo sforzo culturale sia uno sforzo che rimette al centro d'Europa a Sergio Zavoli è dedicato il premio centrale di quest'anno l'edizione mille novecentonovantanove così come per altri colleghi
Perché consideriamo il suo contributo di questi cinquant'anni ci mi posso permettere di dire Zavoli che qui con noi
Coglie anche un un altro segno sono cinquant'anni che fa questa professione
La fa con la stessa con lo stesso spirito di servizio con lo stesso modo che io gli riconosco anche a livello personale accattivante quasi divertito a volte e che però è passato da momenti di tragedia a momenti anche di divertimento cercando di capirne sempre di individuarne le ragioni in più segrete
Sociale è di qualche giorno fa mi ha molto colpito l'hanno seguito molti dei presenti il fatto che dopo quella terribile morte di quattro giovani chissà come chissà perché poi queste morti di questi tifosi sono sempre affidate a consentite meno lo dico senza offesa ma spesso quasi rimandate a incomprensibili analisi di psicologi dell'età evolutiva della giovinezza eccetera in cui per due o tre giorni si parla del vagone bruciato piuttosto che che i sassi e poi il tema viene ancora una volta marginalizzato pertanto altro tempo fino al successivo episodio di cronaca nera allora guardando qualche sera fa la televisione
Certo non in prima serata perché anche quello è il prezzo che la cultura il prezzo dello sforzo della qualità
In seconda serata c'era questo programmare col usciva fuori questa dimensione forte accanita
Tutta di una gioventù quasi disperata nella sua passione sportiva
Ma Gioventù senza regole di Hu un modo con delle cose che mi hanno fatto vedere anche uno Zavoli diverso Zavoli che ha non ha esitato a mettere davanti alle telecamere
Frasi modi si percepivano perfino bestemmia in qualche momento
Se non ho capito male e però è nell'uso anche il loro modo di affrontare la vita il loro modo di confrontarsi ecco tutto questo
Dalle dalle confessioni di una suora di clausura Codice di rifare alla notte della Repubblica tutto questo è Sergio Zavoli che qui con noi e che ci onora con la sua presenza
Riforma
Dare a l'amico maestro Sergio Zavoli il nostro premio via il nostro premio e anche la che l'odore o che il segno di una divinità etrusca che poi nostro simbolo più forte
è un po'lunga ma con Zavoli era impegnativo anche perché sapendo la sua querela accanita passione per
Di cinquant'anni per il giornalismo senza mai concepire l'informazione come mestiere ma come un continuo ed intrigante modo di verificare l'uomo e la società
Maestro di tante generazioni di professionisti
Vincenzo Desario gli azionisti e i cantieri io sperando e
Oltre a essere la democrazia che il costo della storia della spesa
Dalle confessioni di una sorella attraverso ora
Altresì sarà
Sacconi cesarizzare alla notte della Repubblica fino all'ultima penetrante inchiesta sul mondo del calcio
Ha percorso gli snodi di un'educazione alla democrazia cura informazione sempre registrata su una rigorosa ricerca di obiettività e di pluralismo ostinato nella ricerca documentaria delle fonti ha ignorato le mode del tempo coniugando il gusto della parola alla puntualità dell'immagine il suo impegno principale in questo mezzo secolo di intenso lavoro dal dopoguerra agli soglia alle soglie del Duemila è stato sempre quello di scongiurare la significativa leggerezza dell'attualità riscrivendo Danila filigrane intelligente della memoria
Alle generazioni più giovani insegna ancora oggi con le sue prove che ha conformismo dell'indifferenza si può opporre la passione dell'intelligenza e alla suggestione del potere l'orgogliosa fatica del confronto
Ringrazio
L'importante esagerare delle
Ecco cercano di estrarre dall'esagerazione affettuosa qualche cosa in cui io posso veramente riconoscermi intanto mi sembra quasi una millanteria essere qui e ne vede premiato l'insieme dei colleghi che sordo
Nel vivo del mestiere che rischiano la vita dedicando tutti se si tutto se stessi al nostro mestiere avrei preferito essere qui negli anni in cui andavo e tornavo dal Vietnam pure
Subivo i processi dell'OLAF s'in Algeria partecipavo guerre guerriglie in Africa in Sudamerica
Adesso che mi occupo di calcio sono qui a ricevere un premio
Che mi viene dato
In ragione dei molti anni che ho dedicato test la professione
Stento persino a credere di avere veramente vissuto cinquant'anni sempre alle prese con questo mestiere
E nell'idea di fare non solo il mestiere più bello del mondo e per il quale io avrei lavorato anche senza ricevere il pool necessario compensa
Ho quindi un privilegio
Che trovo persino sleale nei confronti dei tanti giovani che oggi non riescono a immaginare nulla del loro futuro
La loro precarietà la loro incertezza la fungibilità stesse dei progetti che di volta in volta sono credibili nella misura in cui diventano concreti ecco mi fa in qualche modo sentire a disagio perché io ho intrapreso subito la strada che che volevo
E l'ho percorsa
Spero non tutta
Nell'idea di di vivere la mia condizione migliore quella esistenziale quella professionale quella civile e persino per la morale
Tenuto per ultimo questa parola così impegnativa perché la questione del prossimo secolo io credo che sarà la questione del senso del significato quindi essenzialmente una questione etica e quindi morale
Parlando poco fa con un collega molto autorevole che era presente giornalisti radiotelevisivi
Mi rivolgeva un piccolo complimento per avere io ho detto io amo la tv dell'indugio
Che non è esattamente la tv della lentezza
Degli esteti SMI
Del compiacimento intorno alle Bellori
Bene o male organizzate all'interno di un timbro espressivo non l'attivo dell'indugio e la possibilità di capire quello che ci succede tanto per cominciare
Cioè io credo che la velocizzazione della dell'informazione abbia come coriandoli tratto la realtà
E che l'informazione che ci viene fornita ogni giorno ci dia una misura di quella sinistra condizione immaginata dal mai subito grande futurologo quando ha detto che noi stiamo vivendo la civiltà della parentesi che cosa voleva dire voleva dire che per effetto di questa
Moltiplicazione delle notizie
Cui non si accompagna
Un altrettanto doveroso indugio per capirne il senso e per trarne un giudizio sì che si possa esprimere il primo elementare ma fondamentale diritto dell'uomo e del cittadino che è quello di esprimere la scelta del rifiuto
Ecco tutto questo ha fatto sì che noi si viva veramente come all'interno di tante parentesi perché
Perché è finito il nesso tra il prima e il dopo sono la causa del setto e tutto quello che viviamo ti sembra fungibile vi trattabile accessorio marginale sì che non siamo più neppure tenuti moralmente
Oltre che civilmente intellettualmente a farci un'idea di quello che ci sta succedendo intorno
Tanto mi sembra vero questo che quando è cominciata questa guerra noi non ne abbiamo francamente capito il perché
Al punto che ancora adesso stentiamo a capire perché i perché di questa guerra non ci sono stati detti in campo ancora forse
Quando ancora si sarebbero potute evitare fans
C'è una frase di Bertrand Russel che io cito spesso perché
Nella sua terribili Italia
Accompagna spiega e giustifica tante cose della vita che noi continuiamo a vivere
Lei dice che
Teme fortemente che l'uomo abbia per il destino quello di dovere rinnegare continuamente se stesso
Eccolo lì non ci dobbiamo certo abbandonare a questo disincanto questa rassegnazione men che meno a questa resa ma il ripetersi di tante cose che parevano debellate per sempre
Il ritorno per esempio delle stesse infamie fatte all'uomo
Cinquant'anni fa per esempio l'Olocausto per esempio quella guerra atroce che ha lasciato sulla crosta dalla terra cinquanta milioni di croci che si ripete
Simbolicamente quasi perché non possono essere rispettata le proporzioni naturalmente se non per dire che questa è stata una piccola cosa rispetto a un enorme cosa
Ma non c'è una sola morte che non ci riguardi quindi non si possono contare i morti per stabilire la qualità
Dalla morte
E all'orrore che deve farci eppure nell'ex Jugoslavia si sono ripetute a Sarajevo e Am
Anche nel corso le stesse infamie
Che non avevamo pensato finite per sei
La pulizia etnica in Lager la tortura la morte dei bambini innocenti i cecchini la città consegnata ai cani in sostanza come qui è stato detto stamattina facendoci ragionare tutti
Ecco non capire che cosa ci succede è una grave responsabilità nostra
Io lo dico di fronte
A una delle persone più autorevoli
Del nostro mondo giornalistico
La cui tensione morale oltre che civile mi garantisce il rispetto alla paura sospetto al dubbio
Che si possa intendere male quello che io dico io so che lui capirà bene
Ecco io dico che
Ci sono state tante etiche nel mondo c'è stata e c'è quella cristiana
Che l'etica dell'intenzione
Tant'è che Gesù dice
Non sanno quello che si fanno
Poi l'etica laica che è l'etica del fine
L'uomo non è un mezzo ma un fine poi l'etica
Di Max Weber l'etica della responsabilità di sostanza della condivisione di una responsabilità sociale più ampie più articolate
Poi l'etica oggi della tecnica dalla scienza per cui dobbiamo essere in grado di far sì che ciò che si può fare non sempre per ciò stesso sia lecito farlo
E poi l'etica della comunicazione
Se io ti parlo per ciò stesso ti cambio quindi verso una responsabilità enorme non si esce mai del tutto indenni dalle cose che ci diciamo io stamattina esco diverso dalle cose che ho ascoltato e credo che anche voi a vostra volta
Ebbene quando si fa un'informazione sempre più parcellizzata sempre più votata al consenso sempre più indirizzata aveva riconoscersi più che nelle nel consenso dalla gente intorno alle idee ma nel consenso dalla gente intorno ai numeri di coloro che
Parrebbero
Autenticare urti come come comunicatore Perilli per la quantità di ascolto che tu riesci in qualche misura a provocare ecco questo è un momento delicatissimo di un'informazione che secondo me non sta facendo tutta la sua io non credo ai codici deontologici
Non credo alle norme scritte perché o noi siamo in grado nella nostra qualità di intellettuali
Non dobbiamo nei loro gli arcigni né sottrarci
Rispetto a questa responsabilità essere intellettuale non vuol dire essere tre spanne sopra gli altri vuol dire avere una responsabilità in più
Aiutare la gente a capire le cose
Vuol dire mettere la gente nella condizione di uscirne meglio
La politica stessa è uscirne insieme oggi in in tempi di globalizzazione dove il rischio è che rimanga una folla sterminata di attardati
Di di poveri che diventeranno sempre più poveri rispetto agli altri che probabilmente diventeranno sempre più ricchi ecco questa responsabilità noi la dobbiamo accettare tutti interni
Tutti i giorni che Dio manda sulla terra muoiono di fame di nega di malattia cinquanta mila bambini
Mi esprimo come il linguaggio del mio mestiere cinquanta mila bambini che muoiono di fame ogni giorno equivalgono a circa quattro cinquecento Jumbo stipati di bambini che precipitano sulla sul pianeta
Ritiene se non vi sarebbe motivo di celebrare tutte le sere una specie di tutto universale ma questo non accade e non accade sapete perché e ve lo dice uno che fa questo mestiere non accade perché noi non lo sappiamo
O se lo sappiamo lo sappiamo in modo marginale distorto
Controverso e magari subito a aggredito per cui probabilmente la notizia vera ritrattata ridotta mistificatoria e manomessa
Eppure vediamo
Nell'età della trasparenza nella civiltà dell'immagine
Nel tempo nato dai lumi due due cento anni fa
Ci sono ancora novecento milioni di persone che lo conosco la luce elettrica e noi parliamo di globalizzazione
E noi diciamo che il nostro è diventato un villaggio globale semplicemente perché il teorema vuole che tutti per il solo fatto di essere al tempo stesso protagonisti estesi timoni del medesimo evento siamo di conseguenza tutti un po'più uguali ebbene io credo che grazie alla televisione non abbiamo mai avuto la possibilità di capire quanto siamo invece ancora così diversi e distanti e divisi
C'è poi un tempo da indagare
Da indagare su cui riflettere per fare riflettere la gente coinvolgerla nella consapevolezza non voglio usare la parola ridondante coscienza del loro ruolo di singoli e di comunità
Capire insieme le cose la prima possibilità di farcela secondo me
Ma queste guerre nascono tutte le volte che si mette in moto qualche cosa
Severi ha qui ricordato i cinquantacinque giorni del GR uno con quei cinquantacinque editoriali anonimi che volevano dire che tutto una relazione firmava quell'editoriale noi siamo stati sulla linea della fermezza
Sì la celava il cuore dover dire tutte le mattine non si tratta perché perché sapevamo che dicevamo no all'unica condizione che i terroristi avrebbero accettato per risparmiare la vita da Aldo Moro
Noi quindi abbiamo partecipato per la morte
Assume dieci però una una responsabilità trovo cioè
è la qualità della responsabilità che ci assolve
Ma anche quella volta c'era il tentativo democratico di allargare la base
Democratica del Paese facendo partecipare alla responsabilità diffusa grande e dirette di una larga massa del Paese nell'area di governo
è siamo si si è detto subito che noi eravamo
Il ventre mollo ventre molle l'anello debole di un'alleanza che non riusciva a stare in piedi che noi stessi minaccia mammo portando i comunisti al governo Moro al morto fondamentalmente per questo
Poi certo è morto anche per altri motivi io sono di quelli che credono che le BR abbiano detto tutta la loro la loro
Verità
Penso invece che permanga per duri una sorta di inconfessabili ITA dalla politica
Per cui do non capiremo mai del tutto
Perché è morto Aldo Moro sappiamo però che è morto quando il Paese ha fatto il tentativo di crescere e sappiamo che D'Antona muore quando il Paese compie un altro tentativo di crescita
Perché perché per paradossale che possa sembrare veri il terrorismo è conservatore
Il terrorismo parte nel seno nel cuore nelle viscere della sinistra e attacca sempre alla sinistra
Tutte le volte che la sinistra femme passo avanti in direzione dalla modernità della della crescita condivisa quando si libera dell'ideologia del massimalismo quando diventa
Una forza che accetta la dialettica democratica allora dalla stessa sinistra una sinistra che è più a sinistra dalla sinistra
Quella estrema quella inqualificabile quella che non avrà mai un posto
Nel nostro Parlamento del nostro governo quella attacca la sinistra nel suo insieme nella quale c'è una parte di paese in cui si riconosce e che comunque è legittimata a governare in un momento così difficile la nostra vita
I tempi però sono cambiati
Abbiamo eletto tutti insieme insieme anche all'opposizione il Capo dello Stato
Danton aveva messo mano
All'interno del ministero in cui si opera per risolvere il più grave dei nostri problemi che quello del lavoro una carta
Per concepire in modo diverso i problemi del lavoro
Da Antonella è l'uomo della concertazione
Era l'uomo cioè il mediatore sociale che metteva insieme i soggetti attivi
Di una ricerca di composizione del del contrasto del conflitto sociale che impedisce poi di crescere c'è chi specula sui contrasti irrisolvibili
La stessa flessibilità una parola nuova nel linguaggio stesso del sindacato è diventato qualche cosa che si è offerto al pretesto che noi si va indietro piuttosto che avanti in ordine alla giustizia sociale
Ma siccome è un Paese cresce
In funzione grazie ai ai problemi che è costretto a risolvere noi continueremo a crescere nonostante questa ennesima minaccia portata alla nostra democrazia
Quanto ai giornalisti spetta il dovere di decifrare con equità con pluralismo
Che vuol dire con completezza
Io non penso mai ad altre cose più virtuose pedagogiche
Questo è un mestiere che ha bisogno di di ragionamento non ha bisogno di mpc spirituali
Ecco quando questo mestiere farà compiutamente se stessa nel senso che si porrà in una posizione di mediazione corretta tra i fatti e l'opinione pubblica io credo che crescerà insieme tutta la società civile
In questa guerra il nostro giornalismo ha dato segni di cui qui in questa stessa piazza c'è traccia oggi
è una farsa molto forte
è molto rispettabile che ci assolve di tante altre cose il nostro giornalismo e purtuttavia attivo
Credo sia tra i migliori giornalismo e del mondo
Non a caso in un libro chiamato
Non per l'Europa che è una piccola cosa che ringrazio Alberto ma scritto da François Revel è intitolato pulita lì che non è un libro cattivo nei nostri confronti ma è iscritto da un francese
E da un intellettuale disincantato libero è un libro certamente piano di sberleffi si dice una cosa che ci riguarda
Vera e falsa allo stesso tempo che tutto in Italia finisce in giornalismo
è un grande elogio per noi in fondo a voler vedere con benevolenza
Questa frase ma è anche carica di una amarezza da cui io non riesco a liberarmi tutte le volte che mi viene in mente
Il far diventare tutto giornalismo nell'accezione corrente nel sentire meglio delle persone significa in qualche modo svalutare le cose ridurle a carta stampata da leggere gettare
E più spesso semmai da non leggere
E da non comprare
Di qui la crisi di un Paese
Che è agli ultimi posti tra i Paesi più industrializzati dell'Occidente
Tra e nella classifica di chi legge più giornali
E più liberi
Noi siamo d'altronde una società contraddittoria
Io ho scritto questo libro che è stato ricordato gentilmente da severi c'era una volta la Prima Repubblica
Bene
In questi cinquant'anni di Prima Repubblica si sono succeduti qualcosa come credo cinquantaquattro governi
La nostra Repubblica è stata una sorta di dinastia democratica fondata sui partiti
Ogni governo era la fotocopia di quello precedente
Entravano i liberali uscivano i socialdemocratici entravano i repubblicani uscivano solo chi tranne in due casi quando
La richiesta delle grandi masse popolari è diventata esigente e il centro il centrismo non riusciva più a dare una risposta adeguata ed è nato
Il centro sinistra e quando accerchiati e provocati dal terrorismo gli italiani si sono doverosamente civilmente raccolti intorno alle istituzioni e quindi il nome dello Stato hanno detto no al terrorismo che voleva mandare all'aria una democrazia
Ma per il resto
Non ci siamo
Lusingati forse di avere mandato alle urne il maggior numero di cittadini possibile rispetto a qualunque altro Paese del mondo occidentale
E questo era vero ma perché non ci siamo chiesti perché all'interno di quelle urne noi siamo stati il Paese che in Europa per cinquant'anni ha prodotto il minimo di cambiamento
Ecco allora che quando questo Paese si muove e vuole cambiare e cresce ecco che aumentano anche i rischi
Allora noi di fronte a questi dobbiamo guardarci facendo ciascuno la propria parte c'è un proverbio cinese a questo proposito che che mi sembra molto suggestivo anche se un po'abusato ciascuno spazi davanti alla propria porta e tutta la città sarà pulito questa è l'etica
Della responsabilità
Cui deve corrispondere all'etica del senso del significato le grandi agenzie del senso del significato che sono state la famiglia la scuola la parrocchia sono in gravissima crisi
Come sono d'arresto in gravissima crisi le grandi agenzie dalla garanzia basti pensare all'ONU
E alla via libera data la NATO che spadroneggia un poco
Mi dal mutando
Io non credo che alle deciso dalla NATO pur rispettabili per qualche verso perché Milosevic questa gara reperti
Io sono
Sono così dubbioso sui metodi usati ma sul fine non ho dubbi
E tuttavia non posso non riconoscere che l'Europa è stata in qualche modo come posso che non dico defraudata ma gli è stato tolto qualcosa della sua responsabilità dirigere proprio il corso di eventi che incidono fortemente sul sul suo destino perché la questione dei Balcani rimarrà fondamentalmente una questione europea
Però a un certo momento questa Europa comincia ad allarmare
La sua autonomia politica la sua autonomia economica e allora hanno corso persino i sospetti in meno fondati meno motivati
E allora sì penso che possano tornare utile per sino tenere a bada l'Europa con un problema che la distragga
Dalle sue certezze
In termini politici dalle sue sicurezze in termini economici e che comunque in una situazione di precarietà si possa andare persino alle urne penalizzando una certa parte dell'Europa
E se tutto questo è vero qual è la parte dei giornalisti se non quella di dire in modo chiaro documentato è semplice dove sta la verità o dove sembra che
Dissi a un margine di verità superiore a qualche altra verità
Certo dire il vero non è compito
Delle del giornalista nel senso virtuoso della proposizione
Dire il vero deve significare lavorare sodo indagare confrontare e distinguere non accettare per buono alle cose che vengono dagli uffici stampa o che nascono dai dibattiti televisivi
O che si formano attraverso il
Il porta a porta
In Italia a farsi un'idea della realtà che ci circonda significa mobilitare tutti i giornalisti in grado di voler fare onestamente fino in fondo il proprio mestiere io credo che non si offendano
I colleghi carissimi che qui stamattina mi fanno l'onore di prendere un premio insieme a me
Non credo che non si offendano se io dirò loro che non hanno la fama dei grandi giornalisti
Non sono né Biagi ne Montanelli ne Scalfari né Bettiza le volte ci ce ne i tanti altri che voi sapete a memoria eppure guardate come i loro nomi sono rimbalzati immediatamente fino arrivare in questa piazza
Perché
Perché hanno onorato il loro mestiere la loro visibilità sta non nell'apparire
Ma nel testimoniare questo li ha resi credibili e quindi in qualche misura degni dalla vostra attenzione grazie
Ringrazio Sergio Zavoli abbiamo avuto l'ascoltatore in più mentre parlava
L'amico Sergio Zavoli che ringrazio ancora
Toni Capuozzo che è in collegamento con noi da Belgrado Toni ci sei buongiorno buongiorno a tutti
Vado a Sarteano rapido anche per per un riconoscimento pone potesse viaggio nella piazza per cortesia un riconoscimento importante per il tuo Mobutu per lattuga o per il tuo talento per la tua
Ostinazione nella determinazione di racconta ad una guerra abbiamo scritto difficile da raccontare senza mai arrendersi alle logiche partigiane del bianco e del nero
L'accordo tutte sell in questo momento cioè seguito un po'ridere ascoltato la parte finale del discorso di Zavoli però il tuo tempo è segnato da altre cose codici subito i tuoi sentimenti anche qualche notizia
Tutto vi devo ringraziare le cose piccole
Quella parte corso figuravano quindi devo dire che prego questo riconoscimento anche come una premio collettivo a quello che ha cercato riparo mandiamo una pattuglia dei giornalisti brasiliani proseguendo gli avvenimenti
Figlia Belgrado che altrove naturalmente dello poter Pivetti questa mattina un riconoscimento anche un lavoro che si chiude sono in qualche modo tutti e qui dopo Telecom coincidere una sorta di congedo dal lavoro purtroppo non è così io avrei gradito sì
Lo
Facciamo e suonato le sirene dell'allarme non opinioni rilevato una notte di ordinare sulla prima milioni malgrado quando corrono insomma dico dal basso seguirono giornate dedicate prima i giornali di Belgrado hanno ritrovato questa mattina con titoli il privati una grande prudente ad una verità che certo qui viene attribuito a quello che viene considerato un
è una proprietà che testimonia
Aristide non della fragilità ricchezza parvenza di negoziato che stenta così tanto a decollare vecchie ostacolata anche dalla logica della continuità insomma che prevale un po'da tutte le parti da una parte sicurezza della continuare in modo sistematico incursioni in un'altra parte della sicurezza di una resistenza caparbia e ostinata e però per entrambe le parti sembra difficile intravedere uno
L'avvio uscire in modo chi vive dentro dopo che garantisca con l'affermazione di tutte le ragioni cominciare le ragioni del popolo dei dei rifugiati del popolo del mezzo chiedo ecco interpretare la cronisti dai richiede i segnali di qui vengono da una società civile che non ha molti modi per esprimersi dovremmo dire che stamattina disegnati uno dei migliori perché ci sono delle code davanti
Non più e non sto dalla nipoti ritiene taniche d'arresto
Sono forniti di quasi tutto problema per i cittadini e dire loro targhe non sono forniti sono profano porrebbe per sufficiente per comprare tutto di tutto ciò che le code davanti ai negozi ai ma che alpini che vengono lei Carbone come qui come cittadino umile pensato già un inverno duro e difficile dopo le molte centrale distrugge ogni paese sovrastato colpito in molti e vari modi e non solo sugli obiettivi militari ecco la la risposta che è difficile forse impossibile andare in questione da Belgrado e i suoi cittadini piano preparando a un difficile inverno ribadisce o qualcosa di peggio solamente anche cronisti è concesso di disperare e vogliamo sperare che prossimi giorni porteranno con successivo viaggio di Cernomyrdin con
Una dimostrazione di impatto sui fatti da parte delle autorità avevo non solo che si sono dichiarati in termini di principio molto gettarli d'accordo sul merito ventuno dieci otto è d'accordo a sottomettersi a una decisione disporre ottemperare che la prova del nove poi in buona sostanza la
La risoluzione dei problemi del Kosovo il ritiro graduale delle forze speciali dal Kosovo rientro polacco attuale dei profughi alle loro Carlson vogliamo sperare che alla prova riguardi la volontà di pace e ha incominciato a a rigenerarsi insomma però ancora molto incerta
Dall'incontro di ieri Cernomyrdin Oliva vediamo che la prova del nove
Toni ti ringraziamo per questo tuo punto dovuto davvero nel tuo stile di cronista ci ha raccontato dei tratti che girano in quella sensazione
Di quanto sia grave la situazione apprezziamo dj soprattutto il fatto che sta lavorando senza santuari
Senza guardare in faccia ma notando e restituendo un aiuto ai telespettatori la dimensione della gravità della situazione
Ringrazio
Un applauso da noi Pigasse anziani monovolume grazie al Trinity
Ecco che come dire oltre al mestiere proprio fa parte finale del discorso di pronto
Del discorso di Capuozzo del discorso di zavorra seguito da cappotto che detto no voglio sentirlo tutto e devo dire ha espresso anche il suo la sua adesione al suo giudizio ringrazio il ministro Bellillo che c'ho dovuto lasciare ma ce l'aveva già anticipato io
Vorrei ancora consegnare e poi dal lasciare il il al momento della riflessione dallo spazio ma ancora cogliere in questo percorso che stiamo facendo stamani alcune singolarità abbiamo sentito la voce di Toni Capuozzo dalle zone della guerra io credo che non meno significativo sia il contributo di coloro che ci raccontano in Italia il palazzo
In questo senso il l'amico cronista Filippo Ceccarelli
Ha fatto con nella stampa in quella squadra che è stata messa in piedi proprio dal quotidiano torinese un lavoro sempre attento
Un lavoro sotto il titolo proprio il palazzo nel quale ci ha restituito tra i tanti aspetti di questa guerra una sorta di controcanto di tante baldanza e fermezza espresse dalla politica sulla stagione della guerra
Una lettura critica animata spesso come abbiamo scritto da un tono disagi agonia civile ecco vorrei chiamarlo qui Filippo Ceccarelli
Perché
Grazie
Che abbiamo a consegnare il premio al presidente della Pro loco basiliche corno e condivide sempre questo grande sforzo e ecco riconsegniamo questo nostro contro
Allora
Come dire grazie davvero sono sono molto sono molto felice riprendere presto questo premio sono contento soprattutto perché ha un nome molto impegnativo e quindi la prendo come una una prova del nove
è un incoraggiamento a tanta fatica che essi che si fa
Naturalmente rispetto a alla guerra alle cose vere alle cose grandi io mi sento nella retrovia della retrovia della retrovia
Si sente poco tutto sommato in maniera comoda rispetto al lavoro i tanti i tanti giornalisti però mi sento anche di poter dire
Che
Le prove anche per noi che siamo nel mondo diciamo della politica del dei palazzi delle istituzioni sono sono prove
Sempre più importanti sempre più difficili basti pensare a quello che è accaduto nell'arco di ventitré quattro mesi neanche treni
Tre vicende si sono hanno attraversato la vita e il lavoro di tutti noi
La guerra appunto che arrivava in un momento
In cui eravamo tutti al fondo convinti che una generica virtualità governasse gli eventi di questo Paese è un
Che tutto si svolgesse su un campo diciamo artificiale invece qui ci sono dei fatti
Ritornare importante per quello che riguarda la precisione
Quante sono le bombe cadute nell'Adriatico perché se sono quarantasei ottantasei le cose cambiano
At UPA di leva o sono esercito professionale quello che sta per partire anche qui occorreva essere precisi per la prima volta che cos'è quella cosa che hanno trovato sulla spiaggia di Termoli e che è stata fatta brillare è un missile qualche cosa di diverso l'informazione da questo punto di vista riprende una sua funzione che aveva smarrito
Riprendiamo anche noi
Fatto impressione
Qualche giorno fa oggi sui giornali c'è la parola ormai che ritorna lo spiraglio la cultura dello spiraglio la parola acquista una sua forza e una sua immediatezza che aveva anche sapersi sa
Fatto impressione dicevo Andreotti che a un vecchio lupo di politica internazionale di fronte a una dichiarazione di Kofi Annan ha detto è bisogna vedere la traduzione letterale questo per dire come le parole ritornano
La guerra poi qui diciamo più evidentemente sul terreno del traffico politico però diciamo delle poltrone
Del comando
Avevamo lasciato una classe politica nel marasma nella dissoluzione c'era un tono apocalittico
Cinquantaquattro partiti tutti che si piglia risolti una situazione ebbene qui che è successo qualche tempo fa che con una velocità che ha lasciato sbalorditi ma classe giornalistica che non ha evidentemente fatto ancora un'autocritica
Ma per mancanza di tempo
è stato eletto probabilmente la persona migliore al primo colpo anche questo
è un fatto rispetto alle chiacchiere alle ipotesi alle previsioni di dissoluzione eccetera
Infine qualche cosa che qui tira in ballo Sempre sullo stesso terreno la memoria e la
La parola ai fasti
Il terrorismo il ritorno del terrorismo c'eravamo qui salutati con una un orizzonte politico sgangherato e è un po'frivolo fatto di con venti castelli barzellette cuochi attrici che intervengono con i leader politici
Cartoni animati spegnevano le candeline si facevano il CCD il compleanno come i bambini Disney la Disney Zazie ore della politica
E poi i delle revolverate come come dieci quindici vent'anni fa anche questo
Impone di scegliere parole e termini
Insomma cambia radicalmente la prospettiva una politica che sembrava implosa e invece rischia l'esplosione una classe politica dispersa si rafforza un clima
Appunto futile invece comincia a diventare drammatico questo giorno per giorno ci mette in condizione di dire cooperare una una dimensione una riflessione una capacità di interpretazione che non è facile
Allora io penso che questi tre fatti siano in qualche modo collegati tra loro
E penso che però al di là di qualsiasi cosa
Almeno mi piace di pensare che sia la parola soprattutto perché come me scrive vive la sofferenza di un giornalismo scritto di prosa eccessivamente subalterno al grande potere delle immagini io penso che invece da questi traumi da questi fatti si Possa in qualche maniera ripartire per recuperare un decoro e una dignità per la politica ma soprattutto per la parola io ho rubato una citazione a Sergio Zavoli mi ricordo un giorno nello studio
Tu che bella questa che hai detto ma la segno ma sono segnata è una citazione di Pontiggia che dice si chiede ormai così poco alla parola
Che essa finisce per parte lo è arrivato il momento in cui questa parola si ribelli e si prenda semmai delle vendette grazie mille
Ancora il palazzo il Palazzo dei suoi servizi visto oltre l'ufficialità abbiamo dato una dimensione Anna la Rosa
Con i suoi appuntamenti
Settimanali
Costringendoci anche a qualche appuntamento notturno qualche volta perché le regole del palinsesto sono così assolutamente senza pietà
Ecco la l'abbiamo voluta qui a Sarteano perché il suo contributo a un contributo appunto che consente ai cittadini di avvicinarsi a questo mondo osservando le indiscrezioni e segreti con distacco pervaso talora da una non superficiale ironia
Grazie
Io vorrei qui l'amico Piredda che vedo se per cortesemente viene per consegnare questo nostro riconoscimento
Attenzione perché c'ha un supporto
Non vedo piena eccolo qui Pira uno dei dirigenti della Regione Toscana che si occupa insieme a Maria Lina Marcucci di questo ed è uno dei nostri di quelli che ci segue con più attenzione durante tutto tutto l'anno questa è la motivazione
Se
Il palazzone sui servizi è stato visto oltre l'ufficialità permettendo ai cittadini di osservarne indiscrezioni e segreti con distacco pervaso talora da non superficiale ironia auguri
Grazie grazie grazie Sereni grazie a alla giuria
E sarà brevissimo tendenzialmente colosso raggiungere che si è parlato apparato Zavoli Pai Filippo prima di me della parola
Io molto più modestamente di Zavoli però sono felice di fare questo mestiere quello che sta talmente volevo fare e ho iniziato con l'agenzia quel telegiornale adesso ho la fortuna d'avere un programma tutto mio ormai sono va dalla sesta edizione è una delle caratteristiche la prima e quella che sono uscita dagli studi televisivi quindi sono per strada o nei palazzi ma spesso anche proprio faccia la politica da marciapiede
E ritornando alla parola l'altra è che non va mai in vacanza perché ma edizione di telecamere dura dodici mesi c'è andato in onda agostana tale tutto l'anno
E un'altra caratteristica la parola ecco diceva prima di Zavoli la parola più malati c'era Alberto riferita Zavoli la puntualità della parola collegata alle immagini
è un privilegio in più che abbiamo noi giornalisti televisivi ma anche una difficoltà perché un conto è ai colleghi la carta stampata arrivano con i loro occhi e poi raccontano con la penna e invece noi dobbiamo portarci dietro l'occhio della telecamera che più ingombrante spesso più facile lasciare dietro la porta
è un mestiere è difficile il titolo di questo premio Penne pulite credo che sia forse il più indovinata tra tanti premi giornalistici che ci sono e soprattutto chi come me fa soprattutto suo giornalismo politico
E un auspicio e mi auguro insomma che sempre di più anche questi dati difficili riusciamo a fare il nostro lavoro senza appiattirci dentro i Palazzi grazie
Grazie
Grazie Anna la Rosa cuccetta noi un direttore direttore di un grande giornale del sud
Il mattino
Coccoluto antico e
E così significativo rapporto personale non voglio dire da quanti anni per non farla tossire perché sono già un vecchietto lui no Paolo Rinaldi è qui tra noi
Anche per Paolo è stato un bel viaggio rompendo tutti quegli appuntamenti che se erano nella sua agenda
Gente grazie allora il per quello che riguarda gli altri non ha bisogno di presentazioni si è dedicato anche esso con la parola la parola proprio come strumento con la cronaca da cronista e poi da direttore e poi ha fatto del mattino l'abbiamo scritto
Una tribuna di giudizi critici mi hanno molto colpito nei giorni e più duri della guerra Paolo alcuni contributi che tu hai voluto significa avanti veramente far scrivere riferivo stamani quello di erri De Luca
Che dava segnali di riflessione di inquietudine profonda per chi segue le vicende della democrazia al di là delle ragioni per torte sappiamo quanto siano gravi quelle ragione quei torti
Soprattutto se vissute da parte di un popolo kosovaro privato della sua identità deportato e per il quale ogni giorno ognuno di noi si chiede che cosa può fare e però citavo sempre prima ma non solo come metafora quei ponti spezzati quello che ci ha raccontato Capuozzo
La figlia della gente come qui a Sarteano in quota come trenta quaranta cinquanta anni fa sotto altre bombe per un po'di carbone per un pugno di carbone ecco io credo che questo ci debba fare
Davvero davvero riflettere e a Paolo Galgani io sono debitore di questo di aver orientato costruito anche su questo avvenimento come su altri
La vicenda del terrorismo che abbiamo appena toccata e anche su questo Paolo è stato un attento osservatore per tanti anni in una veste proprio prima ben prima fila eccetera ha toccato in qualche modo la città campana
Da Aida Piceno ecco il vorrei che a consegnare questo premio al direttore Paolo calde verso il sindaco
Di di Sarteano
Rosanna pugna lini
Ma Paolo Grandi che ha fatto di un grande giornale del sud la lente di ingrandimento dei bisogni e dei problemi nazionali
Sulla guerra offerto un panorama ampio di giudizi critici sfuggendo a rischio di opachi appiattimenti la gioia di Penne pulite
Sì proprio pochissime cose
Sono molto lieto di aver ricevuto questo premio
Che considero altamente immeritato
Perché mi sembra assolutamente normale
Che un giornale libero dia pubblichi liberamente un gran numero di opinioni
E il fatto che ancora sia necessario in questo Paese
Intitolare dei premi alle penne pulite e che si conquistino dei premi per pubblicare opinioni scomode molto riverse da quelle che il pubblico o qualcuno si aspetta di poter leggere
Se per un verso è consolante e dall'altro mi fa dire che anche per noi giornalisti la strada
Di una normalità nella conquista di un grande pluralismo
Delle opinioni sia ancora lunga
Nessun coraggio da parte mia nel dare spazio bianco alle penne
Che naturalmente naturalmente devono essere pulite grazie
E questo premio coglie anche delle realtà inedite non non omologate c'è sembrato tra tutti dopo un'attenta analisi delle cose nuove che sono uscite
Nella RAI che sono emersi nella RAI in particolare in questa Terza Rete che si dovrebbe segnalare come una rete di servizio pubblico e di attenzione problemi
Un programma un programma che forza sofferto poi ci ce lo dirà l'autore conduttore l'amico giornalista Raffaele Fichera che ha sofferto di tante disavventure di palinsesto
Il programma ha un titolo semplice
Un titolo di quelli però che ci impegnativo finestre ecco Fichera e qui con noi Raffaele pregare qui con noi e pregherei anche che poi si scambiamo proprio delle impressione in questo dibattito l'amico Roberto Natale riconsegnare segretario dell'Usigrai che ringrazio
Ed è anche gli qui con noi sottraendo un po'di tempo penso essendo sabato la sua famiglia insomma
Ma pale volate non la pena di averti ecco il Raffaele Fichera
Roberto Natale questa
L'assegno che il pacco
Lei con la motivazione poi
Raffaele Fichera per il suo programma finestre un osservatore dei fenomeni sociali politici nello spirito del servizio pubblico ruvida acuto in particolare l'analisi della guerra la giuria di Penne pulite
Se la giuria e Alberto Severi permettono in trenta secondi aggiungo anch'io una un supplemento di motivazione
Finestre è uno dei rari purtroppo spazzi di approfondimento che il giornalismo di servizio pubblico arrivato accenno appena posa per modo di tornarci
No no allora Zavoli ci diceva prima contrastare la Curia Ando Lizza azione la tv dell'indugio cioè fermarci a riflettere al di là dell'ossessione delle news
Come si usa chiamarlo su la concatenazione dei fatti il senso dei fatti Filippo Ceccarelli ricordava prima il valore della parola
Io credo che in questo premio Raffaele ci stia anche questo sforzo di difendere con tenacia degli spazi in cui Illy notizie acquistino senso
So che la pelle molto schivo progettò la parola
Per fortuna vostra e soprattutto mi amano a considerazioni mie analisi da fare su questa guerra su semmai soltanto una semplice domanda alla quale però credo che nessuno sappia nemmeno in questo contesto così autorevole dare una risposta quando finirà
Gli approfondimenti li lasciamo a al al già i giornali la televisione sono d'accordissimo con quanto è stato detto prima sul il giudizio l'addio alla stampa italiana credo che Possa a dire tranquillamente di aver guadagnato un posto nel posto auto nella classifica dell'informazione internazionale
Al tempo stesso però credo che vada detto che questo non è merito dei giornali e dei telegiornali dei giornali radio che a mio avviso invece presi nella loro globalità sono abbastanza appiattiti sono abbastanza uguali credo che il merito vada tutto ed esclusivamente ai giornalisti a quelle penne che sono sul posto e anche dall'Italia commentano questa situazione per questo motivo non è modesti la mia ma non riesco proprio a comprendere il motivo di questo premio anche se visto chi lo assegna sono sicuramente onorato l'importanza di di questo momento è invece questo premio va invece attribuito a tutte quelle persone che sono lì
Permettetemi raccontarvi un aneddoto io credo che seicento settecento ottocento mila persone che vivano una tragedia come quella che stiamo vivendo in questo momento in Kosovo viva una tragedia talmente grande che i ritengo nella televisione nei giornali riescono a far capire pienamente siamo pronti a commuoverci per la tragedia di qualcuno di tre e cinque di una famiglia ma seicento mila persone in quelle condizioni sono un dramma talmente grande che forse non è possibile comprendere io l'ho capito più che dalle immagini dei colleghi dare dalle corrispondenze
De dei colleghi che la carta stampata dal ritorno degli stessi colleghi che conoscevo e che sono rientrati dopo un mese e mezzo due dando sì il cambio ecco ho visto persone cambiate in molti aspetti del loro carattere che significa che quello che sta succedendo li una cosa talmente grande che anche persone che da anni fanno questo mestiere che davvero ne hanno viste molte sono rimasti toccati da una cosa fatalmente assurda come la guerra vorrei concludere ripetendo un'altra volta la domanda con la quale ho aperto quando finirà
è stato detto da molti la parola grazie Raffaele grazie per quella sottolineatura come che ti appartiene sempre schiva ma che ci richiama a come dire a considerare l'impegno del giornalista nelle situazioni come un elemento che
Che ci che ci Cardia che ci cambia proprio anche la dimensione dell'esistenza rovistava parla di palinsesti di cose eccetera e lo fanno i conti con la realtà della gente provetto parola non potevano dimenticare la radio accusa sempre l'attenzione di questa di questa manifestazione le piccole radio ne abbiamo avute tutte ospiti qui nelle varie occasioni su vari fronti datate Subasio a
A alle radio più piccole a quelle delle intese con l'alloro eccetera eccetera e qui abbiamo con noi Alessandro Sortino di RTL di Radio Capital scusate di Radio Capital
Il quale non lo vedo
Ecco qui radio Alessandro Sortino fa una trasmissione
Di cui si è accorta che la stampa e più recentemente la trasmissione significativa ci diranno come è fatta con tante storie e tanti tasselli per raccontarci a suo modo questo questo questa questa guerra
Sì noi abbiamo noi Radio Capital abbiamo deciso di trattare la guerra in un modo diverso nel senso noi oltre che i bollettini
Appunto ufficiali pensa pensiamo che la guerra produca un cambiamento nel cuore delle persone che produca concretamente nella vita delle persone ne abbiamo cercato ogni giorno di raccontare questo cambiamento
Quindi ogni giorno una pagina di un diario si chiama il diario di guerra di Radio Capital e ogni giorno una storia
Ve ne racconto soltanto una abbiamo raggiunto una ragazza di sedici anni che stava scoppia è una profuga kosovara che ha fondato un'associazione in a Pristina
Si chiamava Ipost pessimisti era un'associazione che univa ragazzi serbi ragazzi kosovari era l'unica esperienza del genere in tutto il Kosovo
Questa ragazza
Adesso è riuscito ad arrivare
A Skopje insomma perso tutto non ha più nulla e ha perso anche la possibilità di concepire un dopo al pessimismo mi ha parlato di vendetta mi ha parlato ma ha detto che non c'è più nessuna chance di perdono dopo quello che è successo quindi in questo senso la guerra cambia per sempre la vita delle persone questo ne abbiamo cercato di raccontare grazie
Io Previti pregherei l'amico Pino ancora di premiare Alessandro Sortino
Qui
Ad Alessandro Sortino compreso che la vita e anche la guerra sono fatte da piccole storie le assunte come filo del racconto di una tragedia al di là dei codici delle appartenenze e delle ragioni strategiche bravo
Ci siamo
Va be ma possiamo andare avanti va bene allora a questo punto io direi ancora andando avanti abbiamo qualche difficoltà con un suo programma per via dei collegamenti avete sentito Capuozzo prima
Le difficoltà che abbiamo avuto
Io farei questa proposta per questo nostro singolare un po'concerto delle campane
Perché e poi dopodiché lo facciamo un po'come segna segnaposto di questa situazione
E poi passiamo a al nostro dibattito
Ecco abbiamo qui l'associazione campanari
E quindi
Vorrei invitare qui di ringraziamo vengono da
Diciamo Jonah Fabio sono vicepresidente dell'associazione suonatore di campane a sistema veronese siamo state imitate quelli per portare il saluto delle campane
Visto che la guerra come si leggeva l'articolo del ventisette aprile
Nel Corriere della Sera si parla delle campane in quanto non si sentono più suonare si sono non solo si sentono solo i rumori dei cannoni delle bombe
Noi speriamo degli quest'anno visto che c'è il Giubileo anche quali sono le campane che che arrivi la pace in tutto il mondo
La nostra situazione conta più di tre mila tesserati operiamo nel veronese nel vicentino
Abbiamo un gruppo di settantaquattro squadre affiliate
Siamo fidati al consiglio centrale inglese
Purtroppo oggi nostro Presidente non ha potuto partecipare perché a questo convegno
Adesso lascio la parola per vedere
Adesso la ringrazio quindi faremo questo concerto di campane me concerto di campane siglerà un'altra presenza che ci arriva sempre da quelle zone di guerra e quello dell'amico Ennio Remondino mi senti Ennio
Buongiorno a tutti gli amici percepite tutto per dire ai colleghi che sono precari con sei stato qui già altra volta insomma accollato soletta hai dato un contributo a questa manifestazione ma adesso questa volta e quando abbiamo pensato di averti immaginavamo quella guerra fosse USA certe rispetto alle dispiacere non esserci perché Alice conclude questo
Vicenda anche se da ieri quando tutto il mondo sembrava convinto di essere ormai alla escalation
Quindi alla prospettiva di un attacco di terra è una guerra di lunga durata c'è stato questo sprazzo di novità
Che questo documento che fa sperare posso davvero esserci tra non molto un accordo e quindi evitare un'ulteriore escalation della guerra
Agganciava c'era speranza Alberto
L'Acea Enia ecco
Una delle ragioni per cui voglio dire ci siamo sentiti anche con qualche difficoltà è stata questa analizza di informazioni che viene dalle proprio dal dal dalle parti dove tutti troppo insomma come come riesce una un giorno un un inviato speciale a raccontare poi con tutti gli appuntamenti che tu hai mantenendo intatto questo spirito
Ma credo che la regola sia sempre lo stesso Alberto sono Colaprico nuova maggior difficoltà cioè con la raccolta riscontro dalle notizie ora qualunque sistema ora esprime per quanto restrittivo siano le libertà personali nella diffusione delle notizie comunque a dei varchi
Ovviamente devi specializzarsi a ad allargare questi varchi
Io cito come esempio spesso ai colleghi di dieci quindici anni fa che facevano i cremlinologi e sicuramente lavorare a Mosca e tempi di dieci deve non era una delle dei mestieri più facili probabilmente nella comunicazione
Però allora cercavi di decrittare i segni quindi spesso e volentieri
Nei comunicati propaganda e nelle notizie mandate nel passa parola
Nelle notizie date mandati in maniera faziosa se tu hai gli strumenti critici hai studiato lo storpio la conosce è la possibilità né diciamoci di avere un disegno abbastanza attendibile poiché tattili continui di riscontro
Ad esempio non ho mai citato avvolto l'abbattimento di un aereo stando a Vattani Ugo Agenzia di stampa jugoslava pensionata breve circa metà degli aerei ormai no avremmo fare dei semi distrutta mentre quando hai notizie vere sia di un bersaglio civile che oggettivamente riscontrabile Burton incrocio di telefonate c'è sempre la possibilità di andare a vedere
Già quella fase di notizia
E da considerare con maggiore attenzione è una serie di riscontri che sono la caratteristica base la la la l'Abcd questo mestiere di un po'di conoscenza un po'di cultura un po'di capacità di lettura
E tutto sommato nei limiti di una situazione informativa che da Medioevo forse l'ultimo paese
Che viene così di modello realtà socialista tutto sommato a quali formazione e ancora al livello dalla propaganda dello strumento che regime sto parlando molto liberamente
Anche perché tutto sommato l'idea di essere rimandata Carlo Dapporto e mi sorride a questo punto quindi non faccio sconti alla come non ha fatto sconti credo nelle mie cronache alla a questo struttura di governo distinguendo sempre tra una popolazione tre comunque innocente lo è quell'albanese del Kosovo possono anche sostanzialmente gli jugoslavi e per invece la responsabilità di tutti chi governa
Senti pronto ecco Alberto sì sì i leggo solo la
Motivazione del riconoscimento detestata segnature che coglie alcuni aspetti che ti hanno riguardato e dice non si è fatto condizionare dal black-out dell'informazione costruita spesso sulla propaganda del resto tu l'hai appena finito di dire
Tirandosi anche qualche critica privilegiato la superbia orgogliosa della ricerca dell'obiettività
Ed è qui che arriva il nostro applauso grazie catanese Roberto Natale dell'amico più idonea anche creare decente non è che l'ho sentito genera rimandi e tanti altri amici che con qui condividono questo
Nostro incontro e questo motivo di riflessione ti ringraziamo
Per il tuo lavoro per il tuo impegno davvero importante io ringrazio tutti voi un po'insomma recide commuovermi forse e troppo quello che avete detto comunque sicuramente se non ho aggiunto ciò che mi attribuite lo sporto c'è vi assicuro che continuerà per quanto sarà possibile questo è l'impegno grazie al Governo ciao becchiamo porto navale già Roberto aveva
Dice lo tu nel senso che stiamo seguendo di come sai con attenzione e anche cercando di replicare ogni tanto a chi se ne esce con osservazioni diciamo così inopinata sull'arrivo difficile che stai facendo in questa settimana ma io credo che questo lavoro Orsi potrebbe sicuramente potrebbe essere stato fatto meglio questo non lo metto in discussione del comunque io posso soltanto garantirli che più di quello che ho fatto sinceramente non riesco
Cioè immaginare cosa avrei potuto fare comunque era sempre l'intenzione lo impegna uno sforzo a riscontrare non dare spazi e la propaganda mentre purtroppo su questa guerra tanti spazi di strumentalizzazione politica interessi strategici complessivi mi è sembrato di vedere quindi anche lì qua sicuramente fra le formazioni impostazione di questo tipo è difficile c'è un regime che utilizzare lo strumento informativo come strumento di propaganda
Ma direi che forse quando avremo tempo rileggere la cronaca di questa guerra vedremo come
Altri episodi sono stati strumenti di propaganda se c'è lo spazio del dibattito vi butto lì una provocazione credo che quanti abbiamo assistito a una delle pagine più per tre cose del giornalismo americano
E dalla cito così dunque allora la l'anticipazione della interrotti c'è l'incriminazione Tribunale dell'Aja del presidente mi noche decenti metà dalla classe dirigente serba e jugoslave
Per carità nulla da dire probabilmente i crimini di guerra la Borsa commessi in Bosnia
Però loro serviva a stringere la mano dei capi di Stato e nessuno si è posto la questione di coscienza la notizia viene lanciata alla vigilia dell'arrivo di Cernomyrdin quindi dell'ultimo spazio di trattativa viene annunciata dalla NATO dalla CNN
Per bocca della Christian Annan Poro
Ribadita da suo marito il portavoce del Dipartimento di Stato e reiterata da madre in ombra e che testimone di nozze mi sembrava un parti in famiglia ecco io credo che questa sia tech tutti Ercole
Comunque colta polemiche adesso chiudiamo qua penso no n ancora una cosa no a proposito del premio Penne pulite abbiamo già un'idea per la candidatura l'anno prossimo la Bam pur potrebbe sentir chiamare atti a Sarteano io volevo aggiungere una cosa a proposito delle strumentalizzazioni io vorrei ricordare qui da ai cittadini di Sarteano ai colleghi presenti che è stato usato come capo d'imputazione nei confronti nelle scorse settimane
Anche il fatto d'aver sollecitato Mariah ad aprire la sede di corrispondenza da Belgrado qualcuno penso ad Aldo Grasso passa nomi e cognomi Aldo Grasso Corriere della Sera venti giorni fa ha scritto ma come mai la RAI ha una sede di corrispondenza a Belgrado chi ha fatto Remondino per aprì quella allora a questa domanda se permetti Egna adesso rispondiamo nel senso che lì c'è stato un giornalista un eccellente giornalista che il collega che è in collegamento telefonico con lui da Belgrado
Chi accerchiato faticosamente ben conosciamo le sue fatiche
Dicono di per la RAI guarda al servizio pubblico che rispetta alla toponomastica tradizionale rispetto all'attribuzione classica delle sedi di corrispondenza RAI che sono quelle del Congresso di Vienna
Mille ottocentoquindici c'è qualcosa di nuovo tu una delle zone che nei prossimi anni sarà ha grandissimo interesse purtroppo sarà quella dei Balcani allora perché non apriamo una sede a Belgrado questo affatto Ennio Remondino ha insistito permessi
Alla fine con la forza delle sue ragioni professionali l'ha spuntata oggi quella che è una eccellente dimostrazione
Di come un giornalista vero sappia guardare un palmo più in là del suo naso diventa nella critica stupida di alcuni un capo di imputazione ebbene anche su questo far chiarezza ma poi vedremo nel corso del dibattito questo elemento grazie ancora anche di questa mia grazie a voi grazie a voi buon lavoro
Grazie al cielo ma ignoravo che mirava a tutti
Quelli facciamo questa piccola pausa questo concerto
Allora ci siamo e poi subito dopo un'alta presenza significativa ecco questa è la nostra risposta il nostro augurio che facciamo da Sarteano
è un concerto tra i campanili
E per iniziativa del gruppo che app Chappell ha descritto
Non ha certo bisogno delle mie presentazione la ringraziamo per esser venuti anzi e sapevo che arrivava intorno a mezzogiorno vende cercavo causati ad ecco quindi ecco e la Barbara Palombelli fatta ormai quante parecchi mesi il
Il programma di attualità radiofonica se telefonando ispirato alla famosa canzone ma insomma a parte quello è un'occasione è un modo di confrontarsi sui problemi io sento molte telefonate
Che danno proprio il senso del rapporto con la società civile che ha voglia di sapere e ha voglia di di di di conoscere
Se io vorrei dire subito che se non ottemperi sedesse da queste parti che ha avuto molti anni fa una casa acqua è che amo moltissimo
Cosina la pulizia
E Lone Star di questi paesaggi che pago risponde alla polizia la lista di queste tre persone che data anti secco agli abitano questi meravigliosi unicorni e quindi intanto grazie del che viene ed è posta in questa bellissima sede questa tranne
E poi grazie del premio io ormai sono passata dall'altra parte rispetta Filippo Ceccarelli ad altri sei dopo avere tanti anni raccontato il palazzo da dentro
Adesso con le lettere di repubblicani le telefonate Venara del racconto come le persone vedo no difetti dite quello che nel palazzo viene decisa è un'esperienza bellissima perché diciamo quasi cento persone al giorno chiamano la radio
E qua di cento persone al giorno mi scrivono ai attraversa intanto la posta su Repubblica quindi da molto tempo da tre anni a un panorama questi molto diverso da quello che vedevo Tampa Marzano ecco
Si vede un'altra Italia sicuramente l'Italia migliore ecco questa vorrei dire che complessivamente
Gli italiani sono migliori di come i giornali intenzionalmente di raccontano e questa la radio consente proprio come diceva il presidente qui questa immediatezza cioè le persone parlano in prima persona
E questa è un'esperienza straordinaria che ha fatto centosettanta trasmissioni teniamo ancora
Grazie grazie a te fortemente chiedo Serventi Longhi se consegna presto
Riconoscimento
Leggo la motivazione da Barbara Palombelli un microfono per rispondere alle domande di una società inquieta in una radio che coniuga voce silenzi di un Paese che sta cambiando la giuria di Penne pulite aggiungo anche una mia personale dedica a una cara amica una straordinaria collega
A questo punto io vorrei proprio coinvolgere già Roberto Natale l'ha fatto efficacemente con e poi riprenderemo il fido ancora di questa pena tramite prego d'un pochino di attenzione ma per lasciare che questo piccolo patrimonio di cose che si sono dette non siano lasciate un po'ecco volare camminare da sole e vorrei proprio che intervenisse a questo punto proprio Serventi Longhi ecco sui tanti motivi di queste di questo incontro
Ma grazie Alberto dei grazie a tutti per questa nuova occasione di incontrarci quadri riflettere su quello che accada di fare un po'il punto sulla nostra professione nella situazione attuale noi adesso siamo acqua oggi pomeriggio saremo a Roma la manifestazione nazionale dei sindacati contro il terrorismo
Stiamo tentando tutti quanti insieme di fare la nostra parte in un momento così difficile
Per il nostro mestiere ma non soltanto per il nostro mestiere per il nostro mestiere per quello che ci accade intorno per la società italiana e per la società sovranazionale per il mondo intero
Ma è chiaro che il nostro mestiere difficile
Noi quando ne parliamo dobbiamo anche cercare di capire
E di spiegarlo a chi non lo fa certe volte siamo molto parliamo molto di noi stessi hanno voi e tra di noi
Io credo che dovremmo imparare a dialogare di più come diceva Baesso Barbara con la gente
E e quindi di capire quello che la gente pensa dell'informazione di vedere di rapportarci con queste con queste opinioni
Ma io sulla guerra dirò dirò poco dirò che
Molti bravi colleghi
Si stanno facendo onore ne abbiamo sentiti due per telefono oggi
Che la stampa italiana sta lavorando complessivamente bene certo con alcune cadute con alcune difficoltà come alcune spettacolarizzazione inutili come al solito
Ma io credo si stia comportando complessiva ben mente bene certo è una guerra difficile da raccontare
è una guerra lontane una guerra fatta di bombardamenti una guerra fatta di cose che si vedono e si dicono ma che si vedono poco
è una guerra fatta di parole vuote mentre forse servirebbero più parole piene di contenuti
è una guerra difficile da analizzare una guerra che ha come dire un retaggio storico che la gente non conosce che noi stessi giornalisti forse non conoscevamo che molti giornalisti non conoscevano
è certamente quindi una guerra fatta di propaganda
è una guerra fatta difensore è una guerra fatta da all'interno e promossa come dire che ha origine in un Paese dittatoriale con tutti i drammi e le tragedie
Della dittatura le strumentalizzazioni depistaggi le censure le pressioni l'omicidio l'omicidio drammatico disturbi islamico Luigia
Io credo che quello che è accaduto sull'informazione Jugoslavia a come dire un parallelo
Forse oggi soltanto in Turchia è con le difficoltà che si hanno in Turchia di raccontare le cose che succedono
Ma io credo che
Davvero dobbiamo fare anche un po'di riflessione noi giornalisti sul fatto che la propaganda continua a essere il nemico maggiore della professione
Io credo che ovunque un giornalista sia stato e abbia raccontato anche come dire con le distorsioni o con le lenti di un giornalista che un uomo sicuramente le notizie sono uscite
Hanno ragione i colleghi che prima hanno sottolineato il valore della notizia il fatto che la notizia sia al centro
Dell'informazione che deve esserci sulla guerra che deve esserci sempre più e che forse non non c'è abbastanza
Ecco io credo che da questo punto di vista dobbiamo fare dei degli sforzi ulteriori
Io credo che dobbiamo essere i più onesti possibile dobbiamo fare un'informazione equilibrata una formazione che esprima anche un senso di responsabilità in un momento come questo
Noi abbiamo messo in campo delle iniziative
Chiari signore e signori care colleghe e colleghi i colleghi e le colleghe lo sanno
Delle iniziative importanti e a Milano lunedì andremo con alcuni giovani colleghi che hanno messo in piedi questa iniziativa degli inviati di pace e che vogliono promuovere l'informazione libera anche dopo l'informazione libera oggi non c'è
L'iniziativa di sostenere il giornale dei kosovari lingua albanese chiuso a Pristina dalle squadracce di Milosevic
L'iniziativa dei caschi blu dell'informazione dei giornalisti promossa da Sergio Zavoli ed altri colleghi che sa che vogliono andare un po'nei posti dove la guerra si consuma l'iniziativa di portare una informazione pluralista e libera
In in Jugoslavia nella ex Jugoslavia in Serbia a Belgrado l'iniziativa di protestare
Contro quella che è stata una reazione da parte della NATO a mio avviso a nostro avviso ad avviso di molti assolutamente spropositata assurda inutile
Quella di andare a colpire come dire le sedi della comunicazione e dell'informazione
E come dire con alcune complicità a livello internazionale che riguardano anche il nostro mondo il mondo delle telecomunicazioni addirittura bloccando e oscurando il satellite che trasmetteva la tv di stato serba
L'informazione di propaganda l'abbiamo detto più volte non si combatte con i bombardamenti si combatte con le notizie con la capacità di informare correttamente compiutamente un popolo
Questa è stata ed è la nostra opinione su questa vicenda come saremo e dobbiamo essere in Turchia a Istanbul dove si celebra il processo Challant
Non è concepibile non è accettabile da parte dei giornalisti nel mondo che sia impedito ai giornalisti di un Paese è piuttosto che di un altro di assistere di partecipare e di render conto di quello che un processo storico drammatico tragico
Un processo che secondo me poi si ritorcerà contro chi lo lo sta organizzando
Io ho dichiarato l'altro ieri che era inaccettabile la discriminazione dei giornalisti italiani ieri alcuni colleghi turchi
Hanno accettato hanno accolto la nostra la nostra posizione hanno come dire sollecitato le autorità rimuovere questo vincolo pare che forse ci riusciremo e che quindi i giornalisti italiani
Saranno al processo Challant ecco io credo che questo è il modo giusto come dire di mobilitarci
Come dire di sostenere un'etica dell'informazione della comunicazione che non può che essere improntata alla completezza pluralismo come ha detto Zavoli prima
Ecco chiudo qua la mia la mia intervento riflettendo su alcune fra parole che sono state pronunciate da Zavoli prima di formazione e la professione giornalistica oggi vivono sempre più negli elementi della precarietà è un paradosso
Proprio nel momento in cui è maggiore e sono maggiore gli strumenti della comunicazione è più alto il livello tecnologico un livello tecnologico spaventoso mai raggiunto nella comunicazione
Oggi c'è maggior livello di precarietà
Nell'esercizio della professione giornalistica è anche nelle regole che la professione giornalistica in questo Paese in altri Paesi
La sovrintendono io sono molto preoccupato del fatto che i nuovi strumenti di comunicazione internet
L'on line of line non riescono a creare occasioni nuove di pluralismo anzi e io credo che ci siano ancora delle grandi opportunità e credo che queste opportunità vadano sfruttare fino in fondo ma basta guardare i siti internet delle delle dei centri della guerra per accorgerci tutti quanti che la propaganda la fa e la pubblicità addirittura la fa da padrone certo gli strumenti ci sono e allora valorizziamo ricerchiamo di valorizzarli e di utilizzarli fino in fondo
La conversazione via e-mail le ciabatte e la possibilità di ragionare extra-europei nel mondo su quello che sta accadendo sulla guerra sull'informazione di guerra
Cerchiamo di costruire come dire regole
Che e promuove i no l'etica della informazione e della comunicazione nel settore delle telecomunicazioni e tra i giornalisti
Io non so se le carte che abbiamo in Italia le carte da rispettare gare signore e signori
Per i giornalisti le carte dispetto del città perché individuano il rispetto del cittadino rispetto dei diritti dei cittadini come elementi fondamentali è che io credo non so se
Certamente i giornalisti italiani stanno facendo e fanno un grande sforzo di responsabilità un grande sforzo per affermare dei principi validi per tutti e io credo che quei giornalisti che sbagliano che non rispettano le regole deontologiche dalla professione che non rispettano come dire la correttezza la completezza dell'informazione
Che si fanno oggetti d'oggetto di propaganda e anche di pubblicità che accedono ai ricatti alle pressioni di questo o di quello anche degli editori come giustamente diceva da Zavoli
Debbano sapere che c'è una comunità non soltanto una società quella italiana chi chiede regole dell'informazione più giuste ma che ci sono che c'è una comunità dei giornalisti che chiede che queste regole vengano affermate e rispettati
Io ricordo ricordo con Barbara quante battaglie
Ma sull'informazione i suoi bambini
E quanto Successo avuto la Carta di Treviso per il rispetto delitto dei minori
Nell'informazione che riguarda i bambini ecco quella è la strada giusta è la strada secondo me più utile in tempo di guerra in Italia guerra contro il terrorismo e ivi guerra fuori d'Italia
Io non credo come dire che credo che purtroppo la situazione internazionali interna di questo Paese siano tali che l'informazione debba sempre tenere alta la guardia
Ecco io credo che regole rispettate all'interno del nostro mestiere siano il viatico migliore per rispettare il posto diritto di cittadini che è quello di avere un'informazione davvero al vostro servizio ringrazia
Grazie Serventi Longhi sempre molto precisione informazione solo di servizio vedo che siamo ancora un po'suo mancava prima e magari con San lontani a conclusione di questo nostro dibattito che prevedono tra un'oretta circa tre no porti pazienza ancora
Eccetera ci sposteremo poi perché può restare alterato da ristorante Santa Chiara che sta qui sopra ecco quindi la siamo attesi su e proseguirei con Pilato volevi dire qualcosa poi c'è anche Mario D'Amico Mario Morcellini se mi pare che il tema toccato da Serventi Longhi coinvolga anche una parte delle esperienze che ti riguarda ma insomma poi il dialogo riaperta
Sì io vi ringrazio anche a nome dell'assessore alla Comunicazione alla multimedialità della Regione Toscana
Del presidente Chiti
Io poc'anzi quando parlava Barbara Palombelli ha avuto un attimo di di emozione mi ricordava a una trasmissione tragica da Santoro nel mille novecentonovantadue le impropriamente non se la ricorderà
Quando io raccontavo la mia storia di cronista in Sicilia triste d'incompatibilità ambientale
E poi immediatamente prima quando sentiva i collegamenti
Con Remondino con Capuozzo quando sentivo parlare Fichera ho ricordato una bellissima esperienza professionale che è stato un reportage fatto per Videomusic
Sempre in quegli anni in Iraq non trovo che sia cambiata molto la situazione nella percezione italiana tra la guerra dell'Iraq e anche quest'ultima guerra ricordo di aver visitato la televisione irachena
Che era stata bombardata dagli americani esattamente come la televisione serba
Con le stesse modalità
E questi poveri operatori giornalisti andarono Cassetti non avevano telecamere hanno distrutto
L'archivio interno della televisione irachena cioè un pezzo di storia oggi noi stiamo parlando dalla Toscana è partito una proposta dal l'assessorato in materia Marcucci per far diventare archivio nazionale bene culturale l'archivio della RAI perché contiene tante di quelle cose belle che difettato un archivio invece di una televisione come quella irachena totalmente distrutto anche lì sono morti i giornalisti anche lì sono morti operatori anche lì sono molte persone che lavoravano
Lavoravano e che cercano di fare il loro mestiere che magari in certi momenti era anche un mestiere di propaganda
Io rispetta questa riflessione rispetto a questo grande appuntamento di Sarteano per me un grande appuntamento io con l'inizio del due mila fino a quest'incarico istituzionale per cui spero che Sarteano Palmieri inviterà anche se non ho più i galloni della regione
Però volevo dire questo c'è sempre un grande c'è sempre un grande una grande miscellanea di emozioni del luogo e di emozioni delle persone e di persone che Alberto Severi riesce a portare qui vorrei però chiudendo questo intervento dire una cosa a cui tengo particolarmente vorrei ricordare in questa fase la grande generosità del popolo toscano quello che il popolo toscano sta facendo e che ha fatto anche con l'ultima partita del cuore che è stato un esempio di coinvolgimento
Un'ultima cosa e lo voglio dire Serventi Longhi perché e lo voglio dire anche a Roberto Natale dell'Usigrai
Io ho la fortuna perché per me è una bellissima esperienza di S. docente a contratto triennale Università di Trieste di comunicazione e sono stato a contatto con i giornalisti che vivono in quella zona e con i bambini che arrivano dalle zone vicine
Ecco io credo che lì c'è bisogno dite fornite di dargli tutto il tipo di aiuto e di supporto che può essere dato perché loro sono veramente in frontiera e molto spesso a livello di mezzi a livello di uomini da Roma non se non non ci se ne rende conto e poi volevo dire un'ultima cosa e concludo
Io ho scritto un libro insieme a uno psicologo che si intitola bambini mai soli davanti la tv mi richiamo all'ultima battuta di serpenti no
I cui proventi sono stati destinati ai bambini vittime della guerra
Quindi bambini serbi bambini jugoslavi bambini del Kosovo
E sono stati dati i proventi o saranno dati non appena arriveranno all'associazione di quattro giornalisti uccisi tre triestini e Ilary arti ed è stata fondata a Trieste una Fondazione ecco io credo che quella fondazione può rappresentare anche un punto di partenza
Di un collegamento ideale
Ricordare il lavoro di tanti colleghi che sono morti che sono morti in Sicilia dove fanno un'altra guerra che sono morti in Campania dove fanno un'altra guerra che sta che sono morti nelle zone nelle zone di guerra e quindi credo che le immagini che stamattina sentendo queste testimonianze ricordo una donna Abba a Baghdad
Che con un foglio di in mano per cercare di avere latte per il bambino mi diceva mi sono morti sei figli questo è l'ultimo che mi è rimasto non voglio dollari noi e solo noi i soldi do io il latte per il mio bambino ecco sono immagini che sicuramente come dicevate prima come diceva prima Fichera ti fanno cambiare la vita e il modo di vedere la vita io sono veramente orgoglioso in quel pezzo della mia vita di aver fatto quell'esperienza che sicuramente mi ha cambiato mi ha cambiato dentro quindi vi ringrazio e vi ringrazio a nome della Regione per aver fatto qui questo dibattito in questa regione dove la solidarietà e sicuramente un fatto non da non da dimenticare che non viene dimenticato quotidianamente quindi grazie ad Alberto grazie al grazie Appino reagì con cui insieme alla Federazione della Stampa condividiamo questo osservatorio sul diritto all'informazione
Non so se può prendere la parola subito Roberto Natale o dopo che nelle conclusioni Pinot nero devo devo aggiungere qualcosa rispetto al saluto di fatto prego
Volevo aggiungere una riflessione sulla cioè sul fatto che come l'informazione in in questa guerra sia diventato un oggi oggetto importante cioè una sfera importante
La volevo ricordare questo il Milosevici
Che scontro la stampa indipendente nel nella Federazione jugoslava e alle era già andata giù molto duro
E che sicuramente come poi una serie di est testimonianza dei servizi di sicurezza avrebbero accertato già nel nell'autunno scorso stava preparando un piano di deportazione prima colazione del della popolazione albanese in Kosovo
Nell'ottobre dell'anno scorso aveva fatto approvare una legge che prevedeva multe pesantissime nei confronti del della stampa che si fosse discostata dalla cosiddetta normalità
Contro la stampa indipendente solo più utile tra lo più dignità all'approvazione della legge i primi mesi di quegli di quest'anno muta dell'ordine di centinaia e centinaia di milioni che hanno in in qualche modo spianato il terreno per un intervento ancora più duro che sarebbe venuto successivamente
La chiusura di Radio B novantadue sopra che era la voce più importante della dissidenza o comunque del del del del dei giornalisti indipendenti
Serbi prima e poi l'ultimo avvertimento pesantissimo con l'uccisione di sbatto Cocco urne guru gli atti
Quella è stata la il il l il sigillo finale di un'operazione in cui la il il potere il regime di Milosevic ha fatto completamente terra bruciata nei confronti di qualsiasi giornalista in indipendente e a quel punto definendola la degli in qualche modo questa questo quest'operazione ha avuto una sorta di suggello
Anche da parte dell'altro o dell'altra sponda da parte della NATO perché l'operazione di bombardamento della tv serba non restava altro che come dire dare un rafforzamento do diciamo all'opposto del ruolo e delle del del modo con cui Milosevic aveva distrutto la stampa cioè significava dire che in qualche modo il si poteva in da una parte e dall'altra un usare l'informazione come l'obiettivo di guerra che la che la tv con i suoi operatori con i suoi tecnici con i suoi giornalisti erano sostanzialmente un'arma come un missile o come un un carro armato
Mario voglio aggiungere qualcosa
Mario Morcellini della Sapienza di Roma non ha bisogno delle mie presentazione certamente ma insomma dico quel pubblico che tra l'altro penso che abituata vedete questa certo una cosa Giovanetti s'incontra spesso allora posso sagace grazie tanto buongiorno a tutti
Affettuosa pensiamo soprattutto per il nostro organizzatore perché chiunque di noi ha organizzato attività culturali sa quante logorante faticoso portare qui giornalisti operatori culturali è un po'di pubblico
Io voglio fare solo due annotazioni la prima sulla sul lo stato del giornalismo per quanto è aggiornata l'analisi rispetto alla a questa emergenza che la guerra e la seconda è sul premio Sarteano Subranni avvenne pulita
Parta dal primo molti di noi condividono da un po'di tempo un giudizio
Partecipativo ma sostanzialmente critico sullo stato del giornalismo italiano non credo di sperare niente di segreto alcuni amici qui presenti ormai ascoltano con attenzione invece che con il ricevimento
Il progredire di un'analisi che da parte degli studiosi diventa sempre più critica
E e questo secondo me renderà ancora più pertinente quello che sto per dire
Mentre sono propenso a un giudizio Dip plessica e di preoccupazione sul trenta sulla capacità di autoriflessione
Sulla capacità di governo del mondo dell'informazione quindi il giudizio è differenziato mette in causa soprattutto la capacità dei direttori di essere interpreti dei processi economici di cambiamento di mercato e di marketing del giornalismo italiano devo dire che con una travagliato percorso di analisi della comportamento dei mica nei confronti della guerra
Non mi dissocio mi differenzia da quello che molti miei colleghi cominciano a dire sul rapporto sulla dinamica delle relazioni tra il giornalismo italiano e la rappresentazione degli eventi nei Balcani
Io su questo ho messo in piedi come tutti noi la nostra risposta ognuno di noi a ricorrere proprio artigianato noi abbiamo costituito ovviamente un gruppo di ricerca un gruppo di animazione culturale che si è già incontrato con la Federazione della stampa
Ma nono esitazione N non più di due minuti a dirvi che il ragionamento che tendiamo a fare
Dopo una prima frase fase di acuta perplessità per la difficoltà del giornalismo di posizionarsi sugli eventi è un giudizio nettamente critico o comunque prete scusate nettamente favorevole spero che non sia freudiano comunque prevalentemente favorevole
Sono due o tre i punti su cui io vi chiedo di riflettere per istruire una verifica concreta non quindi di principio su come ha sta funzionando ha funzionato la capacità del giornalismo di essere adeguata rispetto alla novità
Il primo punto è i livelli di conoscenza pregresse quanto il mondo del giornalismo era pronto a capire le dinamiche molto profonde
Devo dire anche singolarmente complesse molto più multidimensionali di quanto siamo abituati a rappresentare nel giornalismo in genere
Letti gli effetti dei fenomeni sono più facilmente riconducibili a cause semplici in quella vicenda invece è un impasto di storia storia politica storia militare e etnicità storia religiosa rendeva il groviglio quasi impenetrabile e bene
Il giornalismo è arrivato sostanzialmente impreparato a quell'appuntamento ma c'è arrivato impreparato come si sono arrivati gli intellettuali e gli studiosi non c'è un testo se non risalendo agli anni Venti che riesca a raffigurare
Pertinentemente il groviglio dei problemi che strutturalmente all'origine del conflitto nei Balcani e di cui evidentemente il giornalismo non ha potuto prendere coscienza l'improvviso da questo punto di vista chiunque abbia avuto l'idea di presagire una sede a Belgrado merita l'Oscar del servizio pubblico perché raffigura esattamente quello che un giornalista avanzate pertinente dovrebbe immaginare sui suoi compiti e sulla sua capacità di previsione il secondo punto
Insisto a dire che nella prima fase il giornalismo italiano è stato esitante e francamente è un po'deludente in termini di tempestività di raffigurazione e di capacità di rappresentazione
Non sono sicuro che ci sia stata molta spettacolarizzazione anzi ce n'è stata poca c'è stata molta radio in televisione quindi casomai il problema esattamente al contrario ma noi sappiamo di chi sono le responsabilità
Superata questa prima fase in cui sembrava quasi che il giornalismo non sapesse da quale parte collocarsi sempre con l'incubo di schierarsi da qualche parte invece che scegliere idea artisticamente di riferirsi alla verità alla rappresentazione di problemi e di eventi a me sembra che il giornalismo ha percorso un processo di autoanalisi e di riposizionamento che ha dell'impressionante io spero che questa cosa possa essere documentata dai nostri ricercatori e da tanti ricercatori che sono qui presenti non c'è il minimo dubbio che l'articolazione e l'approfondimento dalla problematica dei Balcani quale noi abbiamo potuto utilizzare negli ultimi venti giorni è impressionante sia rapportata
Alla strana afonia delle prime settimane in cui prevaleva uno sciatto e appiattito schieramento
E anche rispetto al panorama dalla stampa internazionale cioè nei giornali italiani qualcuno che si sta facendo la briga ogni giorno di confrontare alcune proposizioni chiave del giornalismo italiano con osservazioni che vengono ad altri giornali non troverete mai
Un punto in cui il giornalismo europeo che noi siamo sempre considera abituati a considerare leader il primo avanguardistico del nostro che si è invece più Franco più immediato è anche più capace di metafore di rappresentazione
C'è un terzo punto su cui mi sento in questa occasione di dover rettificare una linea canadese che porto avanti ormai da un po'di anni e che quindi rettificarla e per me in qualche misura costoso
Quanto gli altri soggetti sociali intorno al giornalismo stanno facendo perché la verità un'adeguata rappresentazione dei problemi la presa di coscienza e la mobilitazione si affermino come risultato di questa crisi ebbene it e parametri sono presto detti la politica sta facendo tutto quello che deve fare in un Paese moderno e qui parlo sia dei movimenti che dei partiti
Per organizzare una presa di coscienza pertinente e una risposta militante mobilitata su questi problemi a me sembra che anche qui prevalgano più le fiammate e più le contrapposizioni che una sirena capacità di offrire punti di vista argomentati un sostegno all'adozione di un punto di vista competente che invece il luogo della politica quanto dell'educazione alla politica quanto il luogo del giornalismo e della comunicazione gli intellettuali la scuola università
Per quanto io pensi che la somma di quello che noi facciamo costituisca forse un spero di poter dire non solo un onesto artigianato ma un grande artigianato e che ci sia dentro un progetto etico di cambiamento sono deluso dalla capacità degli intellettuali di aver dato rappresentanza ai problemi più acuti di cambiamento dell'opinione che abbiamo dovuto soffrire perché la guerra sia costretto a stressare le nostre abitudini l'affetto per i nostri punti di vista per alcune parole chiave che ci vengono in mente troppo automaticamente la guerra ci ha costretto a radicalmente modificare le nostre posizioni voi sapete quant'è drammatico questo lavoro per l'individuo e questo lavoro per il soggetto può essere attenuato soltanto se intellettuali che essi al centro della scena troppo gratuitamente al centro della scena e giornalisti a aiutano e sostengono questo sforzo di cambiamento della presa di posizione e dell'argomentazione pubblica quindi anche gli intellettuali hanno le loro responsabilità
Accanto a questi Abbé sembra che i giornalisti nel loro complesso
Abbiano saputo alimentare più di altri soggetti sociali che pure avrebbero diritto e dovere a questo mandato la necessità di prepararci Hatchet
Esaminare il nuovo e a farlo diventare un elemento capace di modificare le nostre posizioni e quindi c'è una onesta ammissione sul campo
Di una discreta capacità di responsabilità professionale e a questa unisco un piccolo giudizio su Penne pulite molti di noi hanno fatto parte di giurie e sanno quanto è difficile non tanto giudicare l'università siamo abituati sino a giudicare ma ispirare i giudizi
Ha qualche elemento di innovazione a me colpisce di questo premio la capacità di Adr temperato così bene il riferimento a due o tre professionalità emergenti e illustri del panorama del giornalismo
Ai tanti operatori come dire della pancia del giornalismo quelli che rischiano di apparire invisibili potrei dire ai D'Antona quelli che diventano visibili soltanto quando c'è uno scatto della nostra capacità di prendere coscienza e di mobilitarci grazie
Pronto ecco ringrazio Morcellini per le cose che ha detto molto puntuale molto pertinenti d'altra parte su questo c'eravamo un po'periti caccia pure la vaghezza del primo programma ma la guerra ci ha imposto un'altra tabella di marcia le parole tue sono state sentite da un altro uditori d'eccezione che io credo faccia parte a pieno diritto che abbiano titolo per il suo talento e per il suo li ha atteggiamento critico di questa platea
E Fabrizio Del Noce che è in collegamento con noi da New York Fabrizio mi senti
L'emendamento è pronto
Ecco Fabrizio tanto Bongiorno tratto tenore sono quasi le tredici mi scuso Torre tanti impegni di lavoro e Perotto sai perché avevamo già parlato che avremmo sentito e siamo qui ad ascoltarti
E ad arte conto almeno per quanto mi riguarda dalla giuria di questo premio
Di regola se la così la motivazione con le sue corrispondenze da New York offerto nel corso della guerra nei Balcani un'immagine della frontiera atlantica segnata da un'attenta intelligenza critica
So che qualcuno potrebbe così il il tono ogni tanto diventa un po'accademico anche se questa non è nel modo nella sede nel luogo siamo in una piazza di una città che spero tu voglia conoscere presto in Toscana che a Sarteano
E però qualcuno brutte pur decreti garantito detto per sembra più Bertinotti che che Del Noce che ha successo Del Noce durante questa guerra ma volte questo
Io non è che ricatto volto che lo dice perché questo vuol dire effettivamente parte da pulite in questo senso
Il giornali che non deve essere schierato con una partito come dire di un partito con magari per il quale può anche votare ma soprattutto deve aver conservare questa mentalità critica per cui al agli ascoltatori ai lettori deve dare degli elementi di giudizio critico degli elementi per cui di fornito un giudizio che non è quello piatto esclusivamente dai prostatiti dei di appartenenza o che giudichino soltanto attraverso dedica che emigra preconfezionati
Io credo che questo sia il dovere dei giornalisti ore nella coda singolare e che l'America avrà tanti di un paese da prendere come si può dire per Oro colato pacatamente è un Paese che ha una tradizione di libertà di stampa e di libertà di critica che molto alta e le code che di che Bertinotti ritagli d'America detestano sul Washington post sul New York Times solo degli elementi di riflessione più che di critica politica e questo oggettivamente significa Ettore un'attenta pulizia
Quanto riguarda questa guerra mite Bachi di Pietra delle ditte qualunque persona parte questo mestiere non può fare non può non proporre agli o o occhio agli orecchi di una ascoltatori o di un lettore non si può pensare così acriticamente che una guerra venga fatta passato perché
Una un motivo umanitario lo speaker in una zona del mondo trascurando di tutte le altre o che può essere così ingenui da pensare Lippi è come si può dire uno buonismo per cui ti fanno certe esternazioni in un posto e non in un altro ecco queste cose bisogna dirle magari non si sa dare la risposta Babilonia sicuramente chi che cosa ha fatto ma certo accetta quando ti vedono appare delle frittate umane considero molti vedono ammazzare dei testi delle popolazioni civili che pure per ma chi deve anche capire il perché queste cose vengono fatti si deve anche dire che comunque non è giusta ma tale delle vite umane
Tipicamente perché i piloti non devono rischiare le loro alcol pensa cinque mila mette antiche scendere più bassi ecco allora a questo punto dicono dedica vi è proprio nelle elemento umanitario che rendono non giusta anche il modo con cui viene condotto una guerra interna che queste cose debbano ex legge come dedica il Washington post come dei canyon tali lo riporta a dire anche la televisione italiana che poi queste corde sono uguali a quelle che dite Bertinotti col quale peraltro aveva un ruolo personalmente non ho nulla di nulla di Costanzo una ho avuto un buon rapporto personale quando eravamo però insieme in Parlamento non c'è nulla di male vuol dire che qualche volta di può anche essere d'accordo con qualcuno con cui generalmente chiede che in polemica politica per altre ragioni per altri ritengo che il punto fondamentale del giornalista sempre quando lo si fa non sia certamente quello di ieratica ma quello di conservare templi comunque pone elemento critico lettere dato lettore non c'è nessuna verità e a mai al cento sentenze dietro qualunque apparente verità
Sempre conservare il legittimo beneficio del dubbio
Io mi mi pare che le tue parole sono molto precise e che tenendo matrice Barbara Palombelli che ti porti ad una così boh tutti granché Clizia mangiare non hanno alcuna attinenza
Cosa rimane dello strato di latita contemporaneamente a questa guerra in Italia semiaperta un'altra guerra con la con il terrorismo in cui le Brigate Rosse
Siccome commenti Sainz macchiare la nostra età si ricorda quante volte sono state collegate alcune iniziative
Terroristiche così alloggi che presunte no oggi internazionali ecco a voi colleghi che siete lì in America oppure tu personalmente quali dicesse nel fatto che ci sono secondo te
Qualche cosa da dire tra questi simultaneità di questi eventi
Perché tutti avremo noi quando c'erano i diritti delle dighe però perfettamente i più vigliacchi quelli che colpirono delle persone indifese ecco è esattamente questo il caso delle persone che non avevano mi assale una scorta neanche una possibilità di dipendenti quindi questo metodo veramente
Vigliacco terroristico basso di colpire delle persone che facevano il loro dovere nei confronti dello Stato tutti ci siamo sempre chiesti chi chi c'era dietro queste operazioni perché era un piano ed era soltanto una logica per binaria di di alcune persone o spedite lettere un piano organizzato io credo che sa poco e perché no la domanda a cui noi ancora
Non abbiamo dato una risposta completa e qui almeno personalmente non me la sono data nemmeno per il delitto Moro nemmeno per i delitti più importanti che hanno colpito soltanto all'opinione pubblica italiana ma che fanno parte della storia mondiale di questo secolo e qui in questo caso credo che le i legni discorso stia riproponga io anti devo dirvi una cosa diverte io spero che non si riproponga
Sarebbe veramente molto triste molto grave dovere come ti dico si può dire considerare il caso in quest'ultimo caso bucato non isolato ma come pure il primo anello di una catena edita Gueli terrorismo di detta abilitazione quindi io spero veramente che l'allarme che giustamente è stato dato che è un allarme che venga presto ridimensionato eri contenute che il fenomeno non si debba ripetere che non ci siano legami internazionali che nel Pd la logica del terrorismo non sia quella che debba prevalere
Ecco questa per lo meno è una speranza apertamente il non è una certezza
Grazie Piazza Fabrizio buon lavoro ciò che ci attende una giornata dichiara il suo voto tende sono le largamente le lettere al mattino quindi come il carrello alla giornata di lavoro chiaramente poi dopo a tutt'oggi non è qui
Come tutti voi attendiamo una importato dall'America perché non c'è ancora data questa risposta alla cauta apertura che ieri sarebbero a patto Milhaud evidenziandomi e viene speriamo anche in questo caso di capire di più quali posso mettere le logiche della politica internazionale
Lo speriamo davvero buon lavoro grandi Abdi voi
Solo
Ma io io come sapete non sono un giornalista professionista sono un
Come dire
Un un attivista per
De di cause perse
In genere perse prestato al giornalismo anche se scrivo da trenta anni e scrivo per molte testate e quindi posso permettermi uno sguardo un po'esterno
Alla
A quello degli addetti ai lavori e con questo sguardo io vorrei mettere in guardia da un da un una sorta di di autocompiacimento che io sento del tutto legittimo peraltro che io sento però avverto in questa in questo dibattito è vero come veniva detto prima del giornalismo italiano e assolutamente il migliore
In questo momento di guerra a livello internazionale io leggo non dico ogni giorno ma leggo spesso testate in tre di altri paesi è il più obiettivo il più quello che approfondisce il più quelli più critico
E non non solo su questa vicenda ultima della guerra ma in particolare su questa
Se uno se io fossi un marziano e venisse in Italia dice leggesse i giornali
E vedessi che l'ottanta per cento forse più dei commenti sono critici quanto meno dubbiosi ma spesso critici a volte molto critici sulla sulla nostra sul sul comportamento del nostro Paese se quelle Jesse sondaggi mi direbbero più o meno la stessa cosa esse quelle gesti emozioni parlamentari e mi direbbero come sappiamo la stessa cosa
E direi bene l'Italia ha deciso
L'orientamento del della stampa c'è c'è un circolo virtuoso fra politici informazione politica informazione opinione pubblica
Resterei molto molto sorpreso del fatto che l'Italia invece sta continuando a bombardare dall'altra parte Adriatico molto molto sorpreso e la stessa sorpresa proverei avrei provato un anno fa
E e se quattro cinque mesi fa se avessi saputo qual era l'orientamento dell'opinione pubblica e dei parlamentari in quel caso al novanta per cento
E e della stampa sulla vicenda curda e poi avessi avessi saputo cosa ha fatto non ha fatto il nostro governo sulla vicenda curda suo Giovanna sulla richiesta di pace che veniva da quel Paese allora c'è qualcosa che non funziona
C'è qualcosa che non funziona non nel mestiere giornalisti purtroppo mestiere il loro mestiere i giornalisti italiani la gran parte dei giornalisti italiani lo fanno anche troppo bene
Rischiando di persona
Rischiando non solo non solo la pelle quando quando c'è da rischiare la ma la carriera ma le critiche eccetera
C'è qualcosa che non funziona i meccanismi della nostra democrazia
E questo è molto più grave
Di una disfunzione nei meccanismi di formazione evidentemente siamo siamo tornante del del della politica del del della nostra società siamo in un momento in cui a fronte per la prima volta il dopoguerra di scelte che mettono l'Italia dopo dopo la caduta dei muri dopo
Di fronte a
ABB
Decisivi nel su su questioni su questioni dirimenti di politica internazionale di politica militare di politica delle alleanze di di diritti umani di prevalenza della sfera del diritto dell'o della Realpolitik eccetera
Si verifica una una cosa che io ho sentito tra magicamente in questi mesi per esempio sulla vicenda curda l'atto la quasi totale separatezza delle delle politiche degli apparati delle politiche governative delle politiche di chi conta
Rispetto al controllo democratico rispetto all'informazione rispetto alla alla democrazia alla democrazia
Non vado più il non porta più in là questa riflessione dalla l'affido all'affido a tutti voi a noi io ne tirò fuori una conseguenza da da da questo è la conseguenza che io non posso limitarmi certo
Come come dire in questa
Sulla sullo scenario curdo curdo turco io sono bombardato ogni giorno perché sono un terminale un'antenna sensibile di notizie informazioni prese di posizione cose che difficilmente filtrando la stampa da quello da quello scenario terribile terribile si parla i settecento mila profughi li profughi sono tre o quattro milioni
E nessuno ne parla nessuno ne sa nulla di ciò che avviene nel nei suburbi
Dai villaggi di di di profughi dai villaggi in fiamme intorno Istanbul intorno Ankara
C'è una guerra che continua questa guerra è fatta di mille tramite di questi drammi io so ogni giorno qualcosa riesco a scrivere
Qualcosa riesco a far filtrare uso anche la la la mia notorietà per per far filtrare qualcosa nel nella nel a volte qualche volta nella grande stampa in televisione eccetera una finestra si è aperta
Tutto sommato
Tuttavia da il senso di impotenza rispetto all'enormità di questo dramma è tale che non non non mi può essere sufficiente per questo parlavo di autocompiacimento non può essere sufficiente per secondo me a nessuno di noi
Il fatto che comunque se ne parli il fatto che comunque qualcosa filtri se poi non cambia nulla
Se poi non cambia drammaticamente nulla
La conseguenza che io ne traggo a livello di mia vicenda personale che io allora a questo punto non posso limitarmi a scrivere non posso limitarmi a parlare
Debbo agire come ho agito un anno fa così a metà mese andrò se si farà nel con l'invasione di pace purtroppo rischierati coincide con l'Ivass l'invasione di guerra
In Montenegro Serbia e Kosovo a meno che non una settimana prima non faccia un'altra un'altra scelta che accennavo prima che quella di andare di nuovo ad affrontare il mio processo che questa volta non avrà probabilmente l'epilogo che ha avuto un anno fa
Atti a da chi era sono due modi ma non perché non perché mi piaccia fare nelle rovine il martire a nessuno riaccenda e tanto meno a me non ho mai fatto in vita mia ma perché
Io come altri come i venticinque italiani che adesso stanno lì come i tre mila che si son candidati in Turchia Ceylon candidati ad andare in Serbia per interporsi in maniera disarmata a alle bombe dall'alto e alla pulizia etnica sul terreno come come molti altri che hanno hanno fatto e fanno queste cose
Come quelli che andranno ad Aviano il sei sei giugno a mettere i loro corpi per interrompere per un giorno la guerra simbolicamente ma anche praticamente provarci
Io credo che a questo punto con questo blocco dei meccanismi tra democrazia con questa sospensione della democrazia che stiamo vivendo
Sulle questioni internazionali spero presto non anche su altre questioni ma quanto meno sulle questioni internazionali ha mai veramente a noi a chi a chi pensa come me non resta altro che testimoniare
Testimoniare con con i nostri corpi con le nostre azioni non solo non basta più con le parole né scritte né parla
Allora ringrazio quell'ispirazione che ha guidato uomini come Aldo Capitini o padre Balducci
Che hanno animato le loro intenzioni i loro sforzi di quella che è diventata una parola che forse si è persa un po'in questi anni ma che Frisullo ripropone qui
In tutto il suo calore tutto il suo valore qui davanti quello dell'obiettore
E questa nel senso dalla testimonianza il senso del saltare un'esperienza civile e delle mettere il proprio corpo la per la propria iniziativa
E consegnarsi questa detto Frisullo tradotto tra tenori ha detto se non succede niente forse voglio creare usa una parola evangelica che strappò la memoria di Balducci
Uno scandalo uno scandalo nell'opinione uno strappo per costringere gli altri a riflettere e questo un po'il nostro nostro compito quello di capire quello di cogliere questi scandali mette la nostra coscienza altri scandali siamo abituati su qualcuno si mettono dei coperchi altri passano qualcuno entra nell'opinione pubblica
A questi piccoli grandi lacerante scandali sono indispensabili per quel collegamento e quei funzionamento da democrazia che diceva Frisullo a questo proposito credo ci possa dire qualcosa dopo aver colto i figli un po'di questo dibattito
Un pochino talora Ziche Zac ma denso di contributi il segretario Lotito dovrà raccontano sempre con la sigla che non li fa colore ricamatrici Usigrai da molti non capiscono bisogna parlare ed ecco che il segretario
Il nostro segretario il segretario dei giornalisti radiotelevisivi
Allora intervengo dopo Dino ed è un imbarazzo grande perché Dino si dice del rischio della radicali di utilità delle parole se non sono seguite da azioni Luís prima lo diceva in maniera quasi autoironica mi appassiona le cause perse io Dino Frisullo l'ho conosciuto
Otto anni fa alla Pantanella Roma quando ci fu uno dei momenti di più acuta
Crisi nella presenza in condizioni che tutti ricorderete degli immigrati a Roma e Dino era lì a occuparsi di quella causa persa
Allora provando a vincere appunto l'imbarazzo che le parole
Possano non servire
Io provo a dire qualcosa non tanto sul tema Informazione di guerra o meglio convinto del fatto che parlare dell'informazione di guerra sia parlare dell'informazione in generale
E allora siccome nono esperienze dirette da portare ricordato Alberto che adesso io faccio di questo perché di questi tempi il segretario si danno dei giornalisti RAI almeno una fortuna cello ricevo telefonate
Incito due una telefonata arrivata venti giorni fa da un collega un amico
Che sta a Cook cresceva Morini
In Albania al confine
E mi dice senti Roberto c'è una cosa che mi mi crea grosso problema
Dopo qualche giorno dicevano i venti giorni fa dopo qualche giorno di pausa qui hanno cominciato a tornare i profughi
Ce ne stanno di nuovo dopo qualche giorno di pausa dieci mila al giorno
Dico beh dov'è il problema e dice il problema è che ho chiamato in redazione per segnalarlo e m'hanno detto ecco un'altra volta ancora con deciso è un mese un mese e mezzo che andiamo avanti o dieci mila profughi al giorno dov'è la notizia e le immagini non sono sempre quelle che abbiamo dato per un mese
Osservazione che credo temo dica molto dei rischi
Di assuefazione che abbiamo dico ci ricordava prima attenti all'autocompiacimento io ringrazio Mario Morcellini per le parole sui giudizi
Approfonditi come sempre e comparativi però ecco giova ricordarci che questo rischio c'è giova ricordarci allora prima Alberto ricordava Capitini stiamo qui in Toscana anche se solo per pochi chilometri
Prova a metterci dentro una cosa di don Milani
Vado a memoria lettera a una professoressa i maestri son come reputare
Lo diceva in questo linguaggio suo schietto
Si innamorano fanno finta di innamorarsi per qualche ora magari per i maestri per la durata dell'anno scolastico per la durata della lezione poi però quello che succede ai ragazzi agli alunni al di fuori prima o dopo
Non interessa
Temo che quello che si diceva per i maestri possa esser vero anche per i giornalisti ci appassioniamo
Non è la prima volta e glielo dico ma quattro anni e quattro mesi fa però Chavannes
Tutti commossi per la causa Tour ed è che la causa curda
Adesso di non ce lo diceva in maniera molto sobria e si fa fatica a far passare notizie
Ma vedete non è una questione che riguarda in informazione di guerra per questo torno a dire con convinzione non è un problema dell'informazioni guerre un problema dell'informazione la vicenda del tifo violento e dei morti e la stessa cosa
Grande commozione tra lunedì e mercoledì sui quattro ragazzi morti
Ma quando ricomincerà il campionato io sono sicuro purtroppo sicuro che la bandiera nazista che tutte le domeniche c'è sia che ci giochi la Roma sia che ci giochi la Lazio in una curva dello stadio olimpico
E che non scandalizza nessuno
Ma non ci stalli
Una dichiarazione di violenza programmata come facciamo esser considerati credibili nella nostra commozione ai funerali dei quattro giovani
Credibili nei nostri proclami su basta col tifo violento se poi i segni ordinari quotidiani non li cogliamo
Allora per tornare all'informazione di guerre alle telefonate il pluri citato e giustamente pluridecorato anche oggi Ennio Remondino un anno fa l'estate dell'anno scorso mi chiamava
Da Belgrado dicendo Roberto e qui io detto che si sta preparando la catastrofe
Però siamo a Roma e i nostri direttori non gliene frega niente
Perché mi dicono la politica estera non tira
Allora vedete
Si è detto stamattina e l'ha fatto in un bellissimo intervento del quale ringrazio Alberto Sideri Sergio Zavoli lo ringrazio perché
Io stamattina sento avendo sentito Sergio Zavoli d'aver ricevuto un premio cioè aveva avuto la fortuna di sentire
Una così appassionata difesa delle ragioni dell'informazione si è più sia pure in quel tono anzi proprio perché usava quel tono piano sobrio misurato
Completezza obiettività pluralismo sole parole libertà eguaglianza fraternità e che però a forza di ripetere uno rischia di non sentirti vere
Mi domando se non ci sia una quarta categoria da aggiungere quella della durata della continuità dell'interesse perché qualsiasi completa completezza pluralismo obiettività che non sia misurata nel tempo finisce per essere immorale vedi il il don Milani di cui sopra
Allora
Noi abbiamo una grande facilità ce l'ha ricordato poco fa Fabrizio Del Noce
Con una testimonianza
Prova a tradurla così voi in Italia siete ossessionati dalla politica
Lui ci ha detto questo dice io faccio il jet si è io credo di poter tradurre le parole di Fabrizio Del Noce così dice io qui faccio il giornalista siete voi in Italia che avete questa ossessione per cui rispetta una cosa
A dei fatti non vi preoccupate di sapere se siano veri Onno ma vi preoccupate di sapere
Se siano cose quelle che si dicono più anti-NATO un più filo NATO più ampi serbi o più filo serbi
Allora l'informazione di guerra credo che sia utile perché
A questa riflessione ci aiuta a capire
Che forse sono altre le domande
Che dobbiamo porre all'informazione cioè non tanto come le nostre polemiche come le nostre lettere ai giornali di queste settimane dicono
La RAI via gira in particolare si occupò ma il discorso non solo per la Rai vale trovo questa informazione del servizio pubblico scandalosamente atlantica trovo questa informazione del film del servizio pubblico scandalosamente antiatlantica poi guardate i giornalisti i quali escono
E è
è comprensibile ma non è condivisibile è il nostro atteggiamento da stadio andiamo a guardare l'informazione come si va a vedere una partita e allora sì tifo per quella squadra dico che l'arbitraggio è stato scorretto
Allora vanno cambiate le do