"Amministrazioni, welfare e sindacato alla prova dell'Europa" conferenza programmatica della FP-CIGL organizzata nei giorni dal 18 al 20 maggio 1999 presso il Centro Congressi Frentani in Via dei Frentani 4/a

Presto di parità di condizioni che può essere solo attuato solo intervenendo sui seguenti
Sulle seguenti questioni sulla durata della fase transitoria
Sulla individuazione di ambiti ottimali territoriali tramite incentivi finanziari e o fiscali
Sul mantenimento della unicità del ciclo produttivo sulle tutele contrattuali che sul sistema di garanzia quali-quantitativa dell'erogazione del servizio e delle sue tariffe
Un intervento di riforma del settore che non tenesse insieme queste capacità di intervento su più livelli rischierebbe di produrre risultati probabilmente non desiderati e sicuramente alle organizzazioni sindacali non graditi
è sufficiente del resto mettere il naso fuori dal nostro Paese per verificare come un intervento così squilibrato ha comportato un attuato ad esempio in Gran Bretagna una riduzione della copertura del territorio nazionale da parte di questi servizi
Una depressione dei diritti dei lavoratori attraverso il sostanziale superamento dei contratti nazionali e la proliferazione di contratti locali ed infine la sostituzione di monopoli locali con alcuni oligopoli internazionali
Quest'ultimo esito sembra essere la riforma ipotizzata sostanzialmente anche se involontariamente favorito dall'assenza di una chiara normativa reciprocità
è evidente infatti il vantaggio competitivo che nella liberi trazione mercati Doriano possono avere anche avere grandi gruppi internazionali penso alla recente gara effettuata ad Arezzo come è noto i compagni della Toscana
Ai compagni della Toscana e
Che ha visto la scena soccombere
Di fronte alla Società altri generale della su ombre se non siamo male informati come si può dire perché non in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla lega
Per ciò che concerne pure lascia può essere considerata sicuramente la punta di diamante nel nostro sistema delle aziende
Dal punto di vista la riorganizzazione della capacità e della sua capacità imprenditoriale e della sua qualità tecnica
Per ciò che concerne la modalità di affidamento della gestione dei servizi il progetto di riforma introduce la regola generale della gara ad evidenza pubblica ma non fa riferimento ai requisiti per la partecipazione alle gare e dei criteri per la selezione dei partecipanti ora voglio qui dire che è del tutto evidente che la normativa europea afferma una condizione di reciprocità
è però vero che se partecipano aziende che provengono da Paesi che non mettono a gara assolutamente niente
Perché hanno un solidissimo monopolio di natura Pupo dire di una probabilità in senso statistico è molto probabile che la che l'aspetto economico finanziario finisca per essere largamente prevalente con forti rischi di sottovalutazione dei problemi sociali ambientali e quelli inerenti la qualità del servizio
Ora noi riteniamo che sia necessario aggiungere al disegno di legge una norma che preveda un orientamento generale in relazione sia i requisiti per l'accesso alla competizione
Certificazioni di qualità carta di servizi tutte cose che sono state da più parti sollevata anche incoscienti iniziative della Cispel sia di fattori premianti la scelta standard di qualità salvaguarda risorse naturali e così via naturalmente questi requisiti dovrebbero assunte essere assunti dei regolamenti di governo e specifica dei contratti di servizio e nei bandi di gara per poter assicurare un'omogeneità di questi requisiti su tutto il territorio nazionale da ultimo
Voglio segnalare come su tutta la vicenda anche se affrontata con i correttivi quindi Touati consegna al sindacato un tema
Come posso dire da noi ancora non risolto penso che sarebbe ingeneroso dire a noi stessi che non abbiamo ancora cercato d'affrontarlo ma sicuramente non abbiamo ancora trovato soluzioni adeguate perché credo come sia evidente per tutti in questa vicenda ce n'è davvero per tutti e quindi anche per noi
E riguardano la capacità di proporre innovazioni contrattuali che superano logiche di centralizzazione che anche in questi settori sono ancora molto forti
E che abbiamo la capacità di flessibilizzare al massimo attraverso però una sua puntuale regolazione l'utilizzo del fattore lavoro terminò diciamo con un considerazione di natura metodologica che devo soprattutto nostri ospiti come avete Bhutto avuto modo di constatare in questa sintetica introduzione avevamo del resto un vincolo dello stare in tempi molto ristretti vi sono molte considerazioni come posso dire di natura politica tagliato un po'con l'accetta
E del resto questo è il modo nostro per provocare e stimolare un dibattito cioè quel non ci aspettiamo nel proseguo della discussione di accogliere solo consensi siamo anzi ben preparati ad accogliere anche da parte dei nostri ospiti critiche come immagino contestazioni da alcuni ragionamenti che sono stati avanzati ma la Conferenza di programma serve appunto acquisto a mettere in discussione i punti ed orientamenti di vista diversi per poter costruire poi un orientamento e dell'organizzazione che la promuove ringrazia
Siamo Carla padre introduzione per gli spunti che ha da ai nostri graditi ospiti ringraziamo anche antipatie anticipatamente
Nel loro contributo io donnine subito la parola a Donatella piazza Fondazione Gramsci
Sembra che il tema di questa sessione sia
Di quelli maggiormente all'ordine del giorno degli ultimi mesi negli ultimi anni in diversi ambiti e in diversi settori in particolare sembra anche diventato come dire una sorta di cavallo di battaglia di
Molti
Enti ma anche molte istituzioni molte associazioni voglio dire il tema dello sviluppo locale ora noi
Io personalmente ho cercato di focalizzare in particolare il discorso sviluppo locale sul problema del Mezzogiorno laddove in realtà è partito con più forza e dove necessariamente bisogna che torni con più forza
In realtà negli ultimi dopo quattro anni quattro cinque anni dalla fine di intervento straordinario in cui si è obiettivamente cercato di delineare una nuova strategia
Per risolvere questo problema che innegabilmente uno dei più gravi pavimenti il più grave problema che ancora oggi d'Italia ad affrontare finalmente in modo non così chiaro e non così coerente però pare che si comincia a delineare una convinzione comune in diversi settori
Dalle diverse parti
Sia che è giunto il momento che questo dovranno affrontare in modo radicale radicale sia che diciamo sia una convinzione comune su come va affrontato questo questo tema in realtà proprio il raggiungimento del dell'Obiettivo dell'Euro quindi del risanamento finanziario
Il giorno dopo apposto come dire una sorta di con chiarezza e con evidenza il problema di che cosa adesso deve fare l'Italia per intraprendere realmente con forza quella su questa strada o di sviluppo e di crescita che si è aperta con l'unione monetaria
E questo paradossalmente questa chiarezza questa questa apertura di potenzialità ha posto in evidenza che quello che negli ultimi anni appunto era stato un dibattito un problema riservato lambiti quasi specialistici è necessario che venga affrontato a tutti i livelli
E soprattutto che venga posta al centro dei problemi delle politiche nazionali il problema appunto dello sviluppo di metà dell'Italia dinamitardi Italia che sostanzialmente ancora
A livelli sia dal punto di vista di strutture di di di crescita economica ma anche di strutture civili e sociali paragonabile in larga parte al Terzo Mondo con con certe differenze
Ora questo questa nuova questa nuova sensibilità appunto che sta nascendo bisogna riconoscerlo ma ancora non è così diffusa di di riorientare le proprie azioni a tutti i livelli compreso quello del sindacato
Dite lento c'è un brusio in sala veramente insomma insopportabile dichiarata di di tensione grazie
Gli venga
E questa sensibilità voglio dire che restano emergendo a diversi livelli però è necessario che venga come dire affondata
Approfondita di della consapevolezza di riporre al c'è di porre finalmente al centro di qualsiasi tipo di intervento
Di qualsiasi politica economica anzi della politica economica nazionale il problema dello sviluppo del delle aree depresse diciamo delle aree in ritardo
Dal mio punto di vista la insomma dal punto di vista autorevolissimo di di altri che io condivido sostanzialmente
Di altri interlocutori è è fondamentale diventi come dire il timone attraverso il quale riorganizzare le diverse politiche in particolare
Va apposto come come dire come il
Come va evidenziato va sottolineato come questo obiettivo può rappresentare realtà nonno un obiettivo specifico ma un obiettivo strategico per modernizzare
L'intera l'intero paese perché in realtà e questa è la cosa fondamentale problemi che i principali ostacolo lo sviluppo dell'economia meridionale oggi il poema soggiorno sono sostanzialmente solo che in maniera più grave gli ostacoli della della nostra della nostra nazione
Che fanno la nostra nazione un Paesi ritardo rispetto al contesto europeo composto mondiale si tratta di ostacoli strutturali
Di carattere sociale prima ancora che economico sociale e civile prima ancora che economico e in particolare per il contesto vanno voi alla boy come CGIL Funzione pubblica interessa particolarmente è un problema di di un'amministrazione pubblica che
Dovrebbe sostanzialmente in uno stato moderno essere una risorsa per lo sviluppo in generale che invece in Italia rappresenta un vincolo un forte vincolo allo sviluppo in questo sono d'accordo con la sottolineatura che ha fatto Carlo Podda a proposito dell'attenzione
Hanno una incentivare il l'ammodernamento dell'amministrazione sono nel senso di procedure che si semplificano ma a una riconsiderazione del ruolo dell'amministrazione e quindi che lasci diciamo al mercato la libertà questo
Dà libertà di agire la facilità di agire questo è giusto ma anche giusto ripensare a a un'amministrazione che svolgo una funzione propositiva nei confronti dello sviluppo propositiva e attiva voglio dire concreta
Ora
Nell'apporre appunto attenzione alla nel nel sottolineare che questi principali ostacoli allo sviluppo non sono solo di carattere economico appunto di carattere civile e sociale
E e quindi si pone al centro il problema di ricostruire sostanza e non di interventi né amente specifici finalizzati sull'economia
O per lo meno non solo perché altrimenti da soli non non hanno pronte non produrrebbero gli effetti che si aspettano e che ci si aspetta
Sin pone il problema è la necessità di intervenire appunto su quello che ormai sta diventando anche qui diciamo un una frase di de di di di ma un luogo comune a però senza ancora andare al cuore della faccenda quello di intervenire sul contesto cioè sul contesto sociale
E perché questo voglio dire si accresca diventi positivo diventa favorevole finalmente quindi crei le condizioni si creino le condizioni perché poi la società e la produzione le il l'economia posso trovare le vie del suo sviluppo
Ora
Diciamo che nonostante questa sensibilità all'intervento sul conto adesso si è arrivata in modo convergente a più settori più recentemente il dato di fatto è che negli ultimi anni invece a prescindere da da forse questo questa sensibilità a livello centrale a livello di dei contesti più autorevoli
La sensazione la la consapevolezza che bisogna proseguire su intraprendere questa strada
è è stata già molto presente soprattutto dal basso diciamo Ciad soprattutto da parte delle persone degli de de de de dei responsabili dei dei dei diversi soggetti nei diversi ruoli che poi questi problemi li creano sulla loro perle Liviano sulla loro pelle da giorno per giorno
In realtà quello che è stato una costante ormai del sia degli Bateman delle azioni concrete fatte in questi ultimi quattro anni cinque anni siamo in questa mancanza bisogna dirlo di chiarezza di un quadro una strategia generale per per lo sviluppo
Quella costante è stata o il così detto sviluppo dal basso la strategia dello stupro al basso i patti territoriali contratti Daria ma in particolare i patti territoriali
E soprattutto vada sul voglio dire a formare sottolineato il fatto che questa consapevolezza il Senato a prescindere dalle norme a prescindere da una definizione normativa diciamo molto spontanei istiga mente e quindi è veramente la prova della sensibilità a a che vengano risolti questi nodi a che si dà vengano affrontati festino acquisti nordica
In realtà poi c'è stato anche diciamo prontamente appunto in questi anni una definizione normativa e che a Roma prontamente anche anche modo come come dire forse in alcuni casi sovrabbondante fondi ha fornito degli strumenti
Questo in realtà appunto la sensibilità dimostrata da parte degli operatori diretti sulle sul campo di accoglienza rispetto a questi strumenti denota a prescindere e a priori voglio dire
Considerati i ritardi con cui sono state erogate o non sono stati ancora erogati i finanziamenti considerati i ritardi con cui questi strumenti non hanno prodotto ancora Effetti effettivamente di carattere economico il diciamo la tenacia con cui ci si è aggrappati si sta ancora percorrendo questa strada nella Mezzogiorno soprattutto rispetto a questi strumenti dimostra quanto sia evidente forte la consapevolezza del loro valore strategico e lealtà appunto quello che essi rappresentano e valgono per chi veramente egli ha praticati
è altro dalla creazione di posti di lavoro dalla creazione di dall'innesco immediato di situazioni economiche vantaggiose è appunto la un percorso formativo attraverso il quale gli attori sociali cominciano a a riconoscersi
A a riconoscersi reciprocamente a a riconoscere i propri ruoli a ricostruire
I propri ambiti di di azione
Per ovviamente raggiungere poi l'obiettivo comune in per crearsi degli obiettivi comuni riconoscere gli obiettivi comuni
E quindi è sostanzialmente la pratica di un metodo di lavoro quindi questo voglio dire è uno nodo un passaggio fondamentale perché almeno dal mio punto di vista non è stato sempre così chiare non è sempre così chiari in tutti gli operatori la valenza di questi strumenti manca diciamo dal fronte alto
Non è chiaro la valenza di non è chiara la valenza di questi strumenti e queste denunciato Sempre dal mio punto di vista ma insomma non solo da dal dibattito e dalla polemica che c'è stata su questi su questi strumenti sostanzialmente incentrata sul problema delle risorse
Le risorse che non vengono erogate le risorse che i patti territoriali che non partono gli incentivi che non arrivano
Se volete questo questa polemica questo dibattito che ovviamente non è un problema di poco conto quello delle risorse è ovvio che una volta che uno strumento viene approvato viene riconosciuto e normativamente definito e aderì le risorse da da cui attingere
Eh no è giusto che le risorse ne ha tirati però il fatto che se volete anche il sindacato si sia a molto concentrato su quest'aspetto denuncia una sorta di vizio logico
Nel sia nel non aver capito sostanzialmente fino in fondo la valenza di questi strumenti sia nel nel nell'esser radicati nonostante appunto si si parli di sviluppo
Endogeno di sviluppo attraverso strumenti che ricostruiscono contrasto sociale a parole però nella sostanza dell'essere radicati a un contesta a un a un concetto di sviluppo che nasce ed è collegato esclusivamente all'erogazione di risorse pubbliche e quindi al sussidio
A centrale ieri
Ciampi in un passaggio del del suo discorso a proprio sottolineato questo cioè una economia è uno sviluppo del Mezzogiorno che si liberi
Un'imprenditorialità senza intese in senso lato che si liberi dai vincoli dai lacci ma che si liberi essi ha così anche dai sussidi pubblici che è proprio quella cui questi strumenti mira ogni realtà invece siamo Lelli il fatto che la polemica sia ancora lì
Denuncia un po'questa arretratezza culturale da parte della della maggior parte delle forze che di questo si occupano
In particolare nella recupero della valenza di questi strumenti come strumenti che ricostruiscono che servono a ricostruire o costruire in certi contesti il Mezzogiorno un ambiente favorevole allo sviluppo
è o dico che un un peso fondamentale a il fattore pubblica amministrazione
Poiché è ovvio che cioè è ovvio almeno dovrebbe essere ovvio che il buon fu il buon funzionamento dell'amministrazione pubblica rappresenta come dire una sorta di precondizioni delle precondizioni rappresenta il primo la pietra angolare il primo tassello sulla sul quale poi poter a costruire
Costruire lì lo sviluppo lo sviluppo in senso generale ora fa Rispetto al disco alla all'aspetto pubblica amministrazione
Credo che varrebbe la pena appunto nel nell'ottica in cui opposto il problema di questi strumenti soffermarsi non tanto su o il problema di un'amministrazione che gestisce beni gli strumenti e quindi le procedure collegate agli strumenti dello sviluppo locale
E quindi sburocratizzazione delle procedure di incentivazione di autorizzazione dei patti dei contratti dicendo anche qui il nodo fondamentale del dibattito se concentrato su questo la burocrazia le procedure sono farraginose e via dicendo
Questo è anche un problema ovviamente però
Quello che è più interessante vedere come il confronto con questi strumenti cioè l'entrare dentro a questi strumenti metta alla prova la pubblica amministrazione non tanto nelle procedure di autorizzazione quanto nella costruzione del Progetto di sviluppo che alla base di questi strumenti questo soprattutto per quanto riguarda le amministrazioni locali che ovviamente devono confrontarsi con il Progetto di sviluppo locale ma non solo perché se è solo l'amministrazione locale che si confronta con il patto territoriale
E invece amministrazioni regionali centrali mantengono un atteggiamento al così sempre di chiusura di aspettativa nei confronti di questi strumenti cambia ben poco
In realtà appunto quello che vale la pena insomma io almeno dal da da da parte mia vorrei che venisse voglio dire sollecitato un'attenzione rispetto a questi strumenti come cioè di spostare diciamo il focus dell'attenzione appunto non più dalle procedure ma appunto da che cosa l'Amministrazione le amministrazioni attraverso questo metodo di lavoro possono fare per cambiare se stesse
E in realtà
è molto cioè quello che questi strumenti offro per l'amministrazione veramente molto perché appunto c'è sempre come dire quella fase di transizione tra le riforme e l'effettivo innesto del cambiamento fare queste riforme dovrebbero determinare e è un'attenzione questa è una fase a cui normalmente in Italia in special modo si si dà poca si riflette poco
Si ha sempre la sensazione almeno la che una volta fatta una buona riforma l'implementazione e i frutti e risultati verranno a prescindere dal dall'attenzione che poi si viene data alla sua applicazione in realtà mille il la mole di riforme avviate in questi mesi in questi anni
Sul decentramento sulla semplificazione che sono in larga parte ancora sulla carta hanno proprio bisogno di come dire di vi è e strumenti operativi
Che riescano a farle diventare pratica quotidiana di lavoro e a farle diventare realtà quindi cambiamenti al salto di qualità delle amministrazioni ecco in questo in questo passaggio
E credo che questo tipo di strumenti
E veramente
Tutti noi dovremmo fare lo sforzo di andare a fondo a questa a queste ha la valenza di questi di questi strumenti possono servire per tradurre in pratica le norme predisposte
Penso fosse voglio dire faccio un esempio banale lo sportello unico che aveva dal punto di vista del diciamo da normative entrato in vigore da pochissimo e che è stata soffrendo immediatamente di ritardi
Ovviamente più o meno in diverse zone
Ad esempio ha trovato la possibilità di realizzarsi prima ancora delle norme in aree in cui si era già costruito
Una dei rapporti solidi tra amministrazioni e in parti sociali e vari livelli di amministrazione anzi paradossalmente in queste aree la nuova regolamentazione
Forse sta creando problemi proprio perché ha chiarito le competenze ed attribuzioni competenza creato problemi
Quindi voglio dire questo serve come esempio per per spiegare meglio questo concetto il il problema di trovare le azioni concrete su cui ancorare l'amministrazione quindi non tanta rispetto delle norme ma al confronto attraverso il confronto serrato al raggiungimento di obiettivi che si pone comunemente ecco queste uno dei passaggi fondamentali
Per quanto riguarda proprio questi strumenti l'amministrazione che scendendo
è proprio il caso di usare questa frase scendendo al livello degli operatori mettendosi allo stesso tavolo parlo fisicamente ma legalmente allo stesso tavolo dei propri interlocutori
Che normalmente non vengono visti come gli interlocutori ma come sudditi come terminali finali voglio dire di un'azione che cala appunto dall'alto un processo gerarchico burocratico il sedersi attorno ad un tavolo per decidere insieme ognuno a esercitando il proprio ruolo ognuno per la propria competenza
Decidere insieme un obiettivo che diventa un obiettivo comune da raggiungere
Fa sì che sì sì si creino le condizioni per quel salto di qualità per quel cambiamento di mentalità dell'amministrazione al di là di quello che viene scritto delle norme le norme perché l'amministrazione si orienti realmente a risultato e non al disbrigo di un e al rispetto della legittimità formale di di una procedura avviata
Ecco questa e io credo che questa questa consapevolezza della della valenza forte che questi strumenti possono a vere e ripeto non solo per il livello locale ma a tutti i livelli per l'amministrazione in particolare
è un a uno dei nodi che va assolutamente recuperato basso crudamente come dire
Bisogna insistere su questo e
Perché poi in effetti questi producono ma questi strumenti possono produrre questa questa questi cambiamenti a tutti i livelli
Da altra parte il rilievo non è solo per il cambiamento di azione così appunto dell'amministrazione ma anche per l'implementazione stessa del processo di decentramento che
Voglio dire anche su questo c'è un dibattito spesso che risente del così di concettualizzazione mi formali decentramento vinci come la sussidiarietà vengono usati o anche abusati continuamente in diversi in ogni dibattito pubblico senza però poi i approfondire senza ma in realtà a mettere in pratica sostanzialmente questi principi per cui
Sì a questo procedimento ha sulla carta voglio dire nelle nelle norme di attribuzione di funzioni a cascata in realtà il discorso è più Complesso perché non dovrebbe solamente riguardare appunto una devoluzione di competenza ad altri ad altri livelli ma dovrebbe guardare un processo dialettico di
Di ridefinizione di rincasasse voglio dire delle diverse competenze
Che non dovrebbe essere come dire definito sulla carta una volta per tutte a tavolino Macchi questo l'applicazione di questo processo dal basso potrebbe servire a a a far capire meglio di volta in volta a quale livello ad aiutare meglio l'esercizio di a ai diversi livelli di queste funzioni
Ora in realtà bisogna sottolineare che a fronte di questa della complessità del tema l'ho già detto personalmente ritengo che e in particolare solo dico senza nessuna polemica però spesso a parte i casi eccezionali anche il sindacato in questo ha avuto un ruolo come dire magari di mancato approfondimento almeno a livello generale così diffuso della della questione diciamo che c'è una sorta di ritardo alle io lo penso sinceramente insomma magari sì potrà dare adito diceva Carlo a dibattiti e polemiche una sorta di ritardo nella nella comprensione di questi della valenza di questa operazione di questa strategia
E lo ripeto specialmente anche acutezza il sindacato magari insomma la parte di Funzione pubblica su questo anzi forse se ne proprio interessata meno con meno
Consapevolezza in generale dell'importanza di questi strumenti hanno sempre salita come strumenti economicistici come strumenti dell'economia
Della dei posti di lavoro dell'occupazione e in realtà appunto
Sì si tradisce luogo già detto viene tradito dal questa arretratezza diciamo viene tradito dal dibattito ancora fermo sulle risorse
Ancora fermo sulla ancora fermo in larga parte fermo sulla sul problema che non vengano erogati gli incentivi è una mancanza di attenzione invece a diciamo ognuno al proprio ruolo cioè il sindacato per esempio
Al posto di dire ma noi stiamo facendo veramente quello che dovremmo fare stiamo giocando veramente il ruolo decisivo all'interno di questo processo un ruolo che ci spetta il ruolo che ci spetta all'interno e questo processo oppure no
Ecco io credo che sia arrivato il momento di di farlo insomma in modo sostanziale in realtà gli stessi procedimenti e la stessa definizione normativa di questi strumenti risentono di questo ritardo culturale
è di tutti i giorni di dibattito e la richiesta di maggiori semplificazioni maggiore automatismi adesso le procedure gioca domani io sono sempre più semplificato
No non è sempre necessario non sempre utile che siano estremamente semplificate le procedure perché dislivelli in cui è necessario l'automatismo e c'è il livello in quell'automatismo è fuorviante
I su processi del genere bisogna capire a quali livelli devono attenere gli automatismi e le semplificazioni a quali livelli invece la complessità va governata in un modo più consapevole
Sì finito
Ora
Bisogna dire adesso saldando velocemente che appunto questo gli ultimi tre punti ma trattare questo ha determinato appunto
Una la determinazione di procedure che sostanzialmente hanno un po'ha deviato e stanno non stanno riuscendo a intercettare il cuore del problema e stanno indirizzando questi strumenti degli hanno nell'utilizzo di dire sterilizzarli neutralizzando né la funzione propria verso strumenti di incentivazione finanziaria il che determinata dal basso come dire una surrettizia attivazione di questi strumenti solo per intercettare le risorse pubbliche e quindi annulla sostanzialmente le potenzialità di formazione formative rispetto ai vari soggetti coinvolti questi strumenti possono avere è necessario quindi recuperare
Immediatamente modestamente consapevole la necessità che questi strumenti adempiano una funzione diversa e quindi vado in piano a prescindere dal dal dalla loro strutturazione normativa
E perché possono svolgerlo funzione ora l'annotazione positiva in questa così sottolineatura abbastanza polemica col fatto ultimamente che in realtà nell'ultimo periodo del vede segnali fortissimi di convergenza e di cioè di l'essersi incamminati forse consapevolmente a diversi livelli sulla buona strada ci sono ora
Nell'ottobre scorso il ministero del tesoro ha lanciato una operazione che è stata metodologica sostanzialmente che è stata definita nuova programmazione e che varrebbe la pena appunto di come dire approfondire nei contenuti metodologici perché dal mio punto di vista sostanzialmente il valore forte a cui che bisogna rivedere riservarle quello e pesano a programmazione che ha dato voglio dire delle indicazioni precise e poi i raccolta nel patto sociale ma anche cogenti nell'aver indicato un percorso preciso per le amministrazioni centrali e regionali e nazionali
Su due punti cardine che è quella di una fortissima interazione collaborazione tra tutte le amministrazioni dello stesso livello e tra le amministrazioni di diverso livello
E l'incentivazione e ha sperimentare individuare sperimentare
Anche attraverso meccanismi premiali metodi innovativi di partenariati o non solo tra le amministrazioni ma tra le amministrazioni e le parti sociali
Ora in realtà il valore appunto come ho già detto in questa nuova programmazione questo nome Dodo che va riconosciuto fortissimamente quello di aver come dire posto a livello della
Possa il livello a tutti i livelli
Questo metodo partenariati le averlo quasi formalizzato e rimesso normativamente vincolante attrattiva questa delibera e quindi cercare di legare questa no a metodologie a tutte le amministrazioni per far passare per fare in modo che alla fine diventi pratica quotidiana questo io ho letto in questa nuova operazione pare che sia queste realtà
Quella qui miri per far diventare aveva detto strutturare un percorso decisionale attuativo che sia così impastato di questi nuovi principi
Credo che pare che i risultati che siano già stati prodotti proprio di questi giorni la prima bozza di del programma che è stato elaborato appunto a seguito di questo metodo credo che la strada sia giusta e l'ultima notazione che voglio fare non di poco rilievo il fatto che la la stessa Camera dei deputati dalla commissione Bilancio nell'apertura del dibattito sul DPF quindi voglio dire dello strumento fondamentale di politica economica nazionale significativamente si è premurata di finalmente per la prima volta di elaborare un documento metodologico
Per dare indirizzi sì al governo dal parlamento diciamo coerenti
Per la per l'elaborazione politica economica che mette al centro non solo il Mezzogiorno ma proprio le politiche di contesto per il Mezzogiorno e lo sviluppo locale e quindi lo si può va inteso come processo partenariati e ora l'unica cosa che resta da fare a questo punto diciamo visto che il quadro è mutato c'è una serie convergenze all'ira diversi livelli e quello di presidiare l'attuazione di di queste nuove linee che pare abbia al suo livello si siano indirizzata in senso comune e su questo il sindacato penso che ha un grosso modo risponde
Grazie
Esatto la piazza anche nella sua chiarezza espositiva dei temi abbastanza interessanti come dire l'abbiamo già detto la DC a Carla la fine della sentito dizione è aperto il dibattito su questa materia
Dalla parola al presidente dell'Acea nonché presidente esista il Fulvio aumenta
Sì sempre sì
No scusate pensavo all'ordine alfabetico si fa da quaranta anni abituato che essendo vento quindi sto sempre dalla Cina bene per un attimo
Ma io direi che
La Confservizi Cispel la la associazione quindi delle aziende di servizio pubblico locale ha già espresso un giudizio che io mi sento quindi confermare cioè quello di condivisione generale sull'impianto l'architettura e alcuni degli obiettivi di fondo proposti dalla riforma
Riepilogo rapidamente quali a mio parere sono i pezzi pregiati della riforma che andrebbero valorizzati e consolidati
Il passaggio da un sistema di Monopoli
Pubblici per la nostra storia non a monopoli privati o a situazioni di oligopolio la cosa a cui faceva riferimento nella sua introduzione Podda
Ma a un sistema di libero mercato nel quale non ci sarà il far West a questa l'auspicio ma ci sarà una libera competizione tra operatori forti
Il fatto che si tagli
Il cordone ombelicale nella rapporto tra gli enti locali e le aziende di gestione dei servizi
In modo da esaltare il mestiere dell'uno e dell'altro esaltare i compiti di indirizzo di controllo di programmazione degli enti locali
E esaltare nell'autonomia anche la responsabilità delle aziende che gestiscono i servizi pubblici
Il fatto che per i settori cosiddetti a rilevanza imprenditoriale venga indicato nettamente in modo cogente
La trasformazione in società di capitali e venga anche per questa via creato un regime di omogeneizzazione tra tutti gli operatori siano essi pubblici privati io se mi pubblici
Il fatto che scaduto un periodo transitorio su quei tempi avremo modo di discutere
Venga adottato in termini non mitologici mi auguro un sistema di competizione non più basato su affidamenti diretti parlo sempre di questa tipologia di servizi quelli a rilevanza imprenditoriale ma tramite gara
Ecco questi a me sembrano in estrema sintesi i capisaldi della riforma
Su cui occorre costruire un sufficiente consenso il rispetto ai quali individuati gli obiettivi occorre condurre come si sta facendo anche oggi dovuti approfondimenti di merito
E se necessario introducendo miglioramenti
Quali sono a mio avviso i punti più delicati il primo l'esperienza ci insegna che di buone leggi sono lastricate tutte le vie anche quelle dell'inferno quindi illusorio immaginare che una legge risolva
Tutti i nostri problemi o risolva anche quelli a cui ho fatto riferimento all'inizio
Sarebbe auspicabile che il disegno di legge che ha una sua autonomia fosse accompagnato
Per quanto concerne il disegno stesso all'interno del legge e con provvedimenti d'accompagnamento a un vero e proprio disegno di politica industriale
Su questo so che sta crescendo resiste
Una convergenza di intenti almeno in linea di principio che andrebbe meglio precisata consentitemi però di dire perché politica industriale
Cioè se inesistenti l'obiettivo centrale della riforma è quello di anticipando anche i tempi di futuro direttive europee di creare in Italia un libero mercato dei servizi perché il mercato sia effettivamente tale
è necessario poter disporre di una platea qualificata di operatori che in ultima analisi competendo siano in grado di soddisfare il modo migliore la domanda e quindi garantendo il miglior rapporto tra qualità delle prestazioni ed economicità
Qual è la situazione che abbiamo dietro le spalle quella a tutti noi nota
Che il sistema delle vecchie gloriose municipalizzate a compiuto completato direi un circolo storico con punta di eccellenza ma anche con punta di assoluta non eccellenza ma questo circolo è avviato a esaurimento
Le aziende locali anche le migliori hanno vissuto per fornire servizi ai cittadini nell'ambito del proprio Comune
E come a mio parere giustamente sottolineava Podda si è creato un pendant tra una e estrema polverizzazione nella domanda
Rappresentata dai mille auto agli otto mila municipi e un'estrema polverizzazione dell'offerta
Detto in altre parole l'industria dei servizi pubblici in Italia oggi non è un'industria siamo dei nani
Essere dei nani in un mercato che non sarà più solo
Italiano ma necessariamente europeo e mondiale a mio parere espone arrischi fortissimi
Siccome non sono estremamente portato al nazionalismo lo sciovinismo al protezionismo ritengo che il modo migliore se il mercato si vuol fare
è quello di creare delle condizioni in Q che consentano di creare una forte industria italiana dei servizi
Non chiediamo incentivi a fondo perduto non chiediamo di riproporre le leggi settoriali dita degli anni settanta che tante fortune hanno creato sentimenti manifatturieri italiani che poi sono scomparsi dallo scenario chiediamo che venga attivata una vera e proprio un vero e proprio progetto che esalti le potenziarla dovesse esistono
Abbiamo provato a indicare alcuni strumenti che ho ritrovato nella relazione che c'è stata qui presentata e che quindi condivido per esempio io ritengo che un po'di coraggio in più sia necessario farlo rispetto all'aggregazione della domanda e dell'offerta
La nozione il principio di ambito ottimale deve diventare un punto a mio parere fondamentale del processo di riforma
Non è possibile che mentre Nicola Rossi e gli altri stanno lavorando a un progetto di riforma Nicola continuano iper colono azioni di società
Prodotte da varie identità locali e che non hanno a disposizione una massa critica per poter competere
Su l'ipotizzato mercato e quindi destinate o a naufragare
Oppure destinate a mantenersi in vita surrettiziamente mantenendo regimi di monopolio contrastati e Deacon ceduta a te di concessione contrastanti con lo spirito della legge
Quindi io credo che su questo quanto di meglio è stato fatto nella nell'acqua con la galline rifiuti con alla Ronchi e via dicendo debba trovare adeguato spazio incentivi più che incerta immaginare incentivi alle aziende pubbliche di servizio o alle aziende locali sesso e non sono pubbliche cosa che probabilmente entrerebbe in qualche contrasto a con la stessa comunità europea io credo che possono invece essere ben viste incentivazioni a favore non delle aziende ma di quei Comuni che aggregandosi
Manifestino palesemente un comportamento virtuoso
Legare
E dicevo prima la gara sicuramente non è mitizzata vide non è è uno strumento non è un obiettivo
Non è la panacea panacea di tutti male
è necessario che ci si capisca sulle concetto di gare perché se involontariamente dovessimo innescare un processo analogo a quello che si è verificato in alcuni settori manifatturieri nella fattispecie soprattutto edilizia i primi anni novanta dopo Tangentopoli
Beh io francamente filosoficamente mi sentirei di dichiarare guerra a un meccanismo quello sì di autentico Far West
In cui la battaglia non è sulla qualità ma è un solo e unicamente sui costi è sarebbe una sfida perdente non per la singola impresa per il sistema Italia
Prima è stato fatto riferimento alla gara ad Arezzo
Che una gara rispettabile come a tutte le gare che però contiene a mio parere un germe
E che andrebbe benna analizzato noi stabiliamo in una gara di fissare l'asticella a per esempio un metro e ottanta d'altezza
Dopo di che possono partecipare alla gara soltanto coloro che sono alti due metri e venti che hanno una muscolatura che sviluppo non so che cosa gli occhi azzurri capelli biondi eccetera
Ecco se il meccanismo
Io non faccio il processo alle intenzioni a nessuno ma inconsapevolmente dovesse essere quello e involontariamente noi dovessimo arrivare al paradosso prima
Diciamo di mutuare in Italia un po'le spalle a parte negativa dell'esperienza thatcheriana
La parte negativa dell'esperienza thatcheriana a mio parere che in Gran Bretagna si è scelto non di fare una liberalizzazione si è scelto coerentemente e rigorosamente di fare una privatizzazione per risanare le casse dello Stato
Era l'obiettivo denunciato e a quell'obiettivo è corrisposta una determinata politica tant'è che oggi ad esempio il mercato idrico in Inghilterra
è controllato da voi pochi gruppi che a livello multinazionale si spartiscono il mondo cioè il più grande mercato potenziale nell'ambito dei servizi pubblici locali oggi è suddiviso a tavolino
Questo non è che lo dice un ex sindacalista o attuale presidente di una questo atto lo dice la Banca Mondiale Nicola potrà dare qualche conferma cioè le massime autorità
Internazionali che per insidiano questo sentimento non lanciano costantemente grida d'allarme verso un mercato che ha queste caratteristiche
La mia insofferenza sorge quando appunto gruppi che hanno queste caratteristiche e che non accettano la competizione in casa loro vedi ad esempio nel settore elettrico esistono Monopoli
Nazionale assolutamente paragonabili anzi più forti di quelle che esiste in Italia nel settore elettrico le idee nel settore idrico solo in due ecco che questi Paesi nei quali non vige la libera concorrenza perché dichiara non se ne fanno
Questi Paesi possono esportare le loro aziende su altri territori
E basta farsi un giro magari non solo in Italia nei Paesi del Mediterraneo per avere la conferma che si è innescato un meccanismo che porta non al libero mercato ma un mercato distorto spartito a tavolino alla quando uno agita il fantasma della colonizzazione parla di questo
E quando si agita questo fantasma ovviamente non si può non avere presente quanto venuto al quanto sta avvenendo nel nostro Paese in altri settori di rilevanza strategica ora sotto gli occhi di tutti
Per la peste che ricordava come cittadino qualche dubbio rispetto al rischio che noi italiani alla fine del piano pizze ettari suonatori di mandolino
Guide turistiche nei Musei con tutto il rispetto per queste categorie professionali qualche dubbio ce l'ho perché col resto convinto che un Paese che non è in grado di produrre in proprio ricchezza tecnologie e quant'altro rischia molto
Finisco a però con tracciare una linea di demarcazione tra quello che ho detto prima
E quello che in positivo penso cioè io ritengo che il disegno di legge varato ha sostenuto e arricchito perché per converso cioè contro tutta la categoria dei rischi a cui ho fatto riferimento prima
Esistono delle straordinarie potenzialità posto che fermi non possiamo stare e non siamo al rockabilly su una posizione determinato il mercato dei servizi pubblici locali è un mercato che e a livello nazionale e a livello internazionale può avere delle proiezioni importantissimi per questo vi dicevo all'inizio l'obiettivo è anche quello di creare una forte industria nazionale dei servizi
L'industria che può creare nuovo occupazione io so benissimo che quando come dire si lanciano facili promessi si rischia anche di produrre un boomerang per cui non me la sentirei di dire
Se si fa così saranno dieci mila venti mila trenta mila quaranta mila posti di lavoro in più magari si può fare un esercizio a tavolino e vedere che cosa succede però se prendessi per buoni gli ottanta cento mila miliardi
Del settore idrico dell'allora ministro Di Pietro quando era e lavori pubblici assommarsi a questi le altre decine di migliaia di miliardi che sono necessari per far sì che il nostro sia un po'effettivamente un paese civile da trenta euro da Trento fino a Caltanissetta è chiaro che diciamo la gamma delle potenzialità può essere estremamente interessante finisco perché è scaduto il tempo che mi ero avuto tribù Vito
Anzi lo superato di dicendo questo io sto sostenendo una tesi che non è per carità assumibile come oro colato
Che è quella che il settore delle Utility is può rappresentare un'importante occasione per corto circuito dare quello che non è stato mai cortocircuitato ovvero il mondo della finanza
Fino a oggi non ha mi pare sostenuto adeguatamente lo sviluppo produttivo del Paese con un campo di grande sviluppo come quello appunto dei servizi pubblici locali e non solo locali
Esistono in Italia duecentocinquanta mila miliardi in cerca d'autore questa è la quota complessiva del risparmio in Italia stanno nascendo sia pure faticosamente i fondi pensione
E esistere quindi coesi la Borsa italiana le caratteristiche disastrate disastrose che voi conoscete
L'impiego di grasso non lo sto dicendo perché sto due ascesi dalla quotazione in Borsa ci ama perché da questa esperienza sto traendo spunto per alcune riflessioni che io credo siano generalizzabili cioè esiste la concreta possibilità e piuttosto che destinare quote consistenti a scopi speculativi oppure aspide che riguardano titoli non del nostro Paese che si possa investire
Utilmente quote importanti di capitale per infrastrutturare per creare servizi pubblici per creare delle economie locali forti anch'io chiudo con la battuta iniziale di volta oggi la competitività è tra sistemi territoriali
Per questo Pace vicino alla Spaggiari mi permetto anch'io di dire che la riforma non può essere costruita contro il parere degli enti locali
Contro eccessi di come dire conservatorismo forse sì ma quando gli enti locali fossero a mio parere lo sono disponibili a essere protagonisti della riforma io credo che bene sarebbe se il Parlamento assumesse sino in fondo questa volontà di protagonismo dei comuni grazie
Grazie a poi violenta anche Venere come dire saltare alcune contraddizioni presenti anche in questa disegni legge dalla parola giustappunto al professor Nicola Rossi consulente economico della Presidenza del Consiglio
Dunque il tema di oggi può essere declinato in in tante maniere diverse naturalmente credo che già ne abbiamo avuto un minimo di coscienza nel senso che si può parlare dei servizi resi appunto in senso stretto la pubblica amministrazione desti quei servizi che il privato e il pubblico rendono ancora molto poco e che invece sono un serbatoio saranno ci auguriamo un serbatoio importante
Anche di posti di lavoro per il prossimo futuro cioè dei servizi alla persona dei servizi di cura oppure come molti hanno fatto già prima di me dei servizi pubblici locali
Io volevo tenermi strettamente a questa questa terza possibile declinazione del tema di oggi non perché ritenga la questione più rilevante rispetto ad altre
Ma perché abbiamo di fronte diciamo un un'ipotesi di riforma del settore che credo sia abbastanza importante quindi mi e merita
Una riflessione
Credo che a a parlare di riforma dei servizi pubblici locali certamente non è la prima volta lo si è fatto ripetutamente diciamo negli anni passati con risultati non propriamente eccezionale
Però c'è un punto che secondo me rende il tentativo che si sta facendo oggi nella sostanza diverso dal tentativi precedenti
E veramente vi pregherei c'è ma spero di convincervi di questo perché credo che questo sia anche
Veramente l'aspetto in questo momento da cogliere ciò che rende questa ipotesi di riforma dei servizi pubblici locali diversa
Da quelle
Già proposte in passato non è io credo ciò che nella riforma
Non è il tentativo di liberalizzazione non sono a legare non sono queste cose qua
E il fatto che la riforma dei servizi pubblici locali ha trovato posto
E dire che ha trovato un posto rilevante in un documento completamente diverso in cui forse nessuno alcuni forse non abbiamo fino ad ora ha dato l'attenzione a quello che avremmo dovuto dare che il il programma di sviluppo per il Mezzogiorno che il CIPE di venerdì scorso approvato e che contiene sostanzialmente il primo risultato concreto della nuova programmazione che veniva citato in precedenza
Quel programma di sviluppo a fa una scelta che una scelta di discontinuità profonda rispetto al passato
Perché oltre a stabilire su un terreno completamente diverso e con modi diversi il rapporto fra le amministrazioni centrali e le amministrazioni locali e fra queste e le parti sociali
Fa anche la scelta di dire bene ora è arrivato il momento di dire basta ad una politica di sviluppo del Mezzogiorno fatta in larghissima misura quasi interamente di incentivi
E di incentivi alle imprese ed è arrivato il momento di ricostruire le condizioni di contesto che permettono alle imprese di nascere e di sopravvivere
E quindi la conseguenza pratica di tutto questo e per esempio una scelta molto forte a favore delle degli interventi in campo ambient nel campo ambientale nel campo dei beni culturali
Che dovrebbe portare la quota parte dei fondi comunitari assegnati a questi obiettivi dall'attuale poco più del venti per cento a qualche cosa come il trentacinque più o meno ora vado a memoria quindi posso sbagliare
Ai contestualmente ad una riduzione graduale invece della parte che va a semplicemente diciamo incentivi questo questo cambiamento è un cambiamento molto rilevante si associa ad altri cambiamenti all'interno del programma di sviluppo perché l'attenzione data alle città per esempio l'attenzione data alle reti e così via
E l'obiettivo è proprio quello di mettere in grado l'impresa di trovarsi in un contesto che le permetta di nascere appunto e di crescere sottratto
Naturalmente dare questa attenzione ad alcuni settori come per esempio il il settore idrico il settore del risanamento idrogeologico
Dare questa attenzione al ai ai al settore dei servizi a rete
Implica immediatamente porsi il problema del mercato su cui poi questi settori si trovano ad operare e delle modalità con cui questi settori operano ed è non a caso quindi che nel programma di sviluppo del Mezzogiorno viene citato espressamente la la possibilità di una riforma dei servizi pubblici locali come parte integrante della iniziativa
Nei confronti del Mezzogiorno
Questa è una cosa che veramente sottolineo ora probabilmente sottolineo anche alla fine
Perché e esattamente questa idea di una riforma dei servizi pubblici locali come di un tassello
Essenziale di una politica di sviluppo che fa questa riforma che fa di questa riforma una cosa diversa che le dà un colore diverso essere se mi è concesso
Che le dà anche un colore può più tendente al rosso di quanto non fosse passato in passato ora cerchiamo di capire un po'meglio però
Lì diviene la riforma quindi che si trova all'interno di un programma Désir
Poi il Mezzogiorno no
Nasce io credo in un contesto prima suo è stato citato ripetutamente il caso inglese il caso inglese un caso interessante diciamo posso aggiungere qualche cosa quello che è stato detto prima in non pochi Comuni inglesi in cui il servizio idrico oggi è gestito sostanzialmente dei francesi
Si stanno costruendo consorzi comunali per rilevare la gestione dell'acqua diciamo su questo gas credo che la dica lunga sulla sul come quella quell'esperienza di liberalizzazione poi potrebbe andare a finire
Ma il vero problema è che noi partiamo da una da un punto di partenza che è diverso molto diverso per certi aspetti da quello degli altri Paesi europei questo non dovremmo dimenticare ciò mai secondo me perché
Mentre io credo che sia giusto e molto deve essere sempre presente ai nostri occhi
La possibilità di non fare male liberalizzando in maniera indiscriminata dobbiamo anche capire da dove partiamo
E da dove partiamo io cerco di di come dire ritardi dati che conosciamo tutti diciamo il lo stato dei nostri servizi pubblici locali non è
Eccezioni esistono sempre una ce l'ho accanto ma ce ne sono tante altre in Italia ma sono diciamo non sono la media
Non sono la media del nostro paese la metà del nostro Paese
Quella credo abbastanza ben rappresentata da come dire quel trentacinque per cento di persone che si dichiarano insoddisfatte dei servizi pubblici locali nel loro complesso
E dalle punte di oltre il quaranta per cento di insoddisfazione nei trasporti nell'igiene ambientale nei servizi idrici
Il diciamo il fenomeno che ci deve far riflettere e che deve guidare un po'i nostri sforzi e per esempio il fatto che ci sono stati circa due ore di interruzione del servizio elettrico nel nord quasi quante sono quattro ore al centro e più di sei ore assunti fare impresa in queste condizioni non è proprio facilissima
Potrei fare una cosa simile potevi dire cose simili per quanto riguarda il gas però forse il caso più interessante e la qua il diciotto per cento di italiani non beve mai l'acqua dal rubinetto perché pensa che dietro ci siano presumo dei topi di grosse dimensioni il quarantasei per cento appunto
Do diciotto Norbert ritualmente quarantasei non la beve mai nelle isole il sessanta per cento non la Bergman
A torto o a ragione
E potrei dire le stesse cose diciamo cose molto simili per quanto riguarda per esempio la gestione dei rifiuti noi siamo quelli che usano a piene mani purtroppo e respiriamo poi le discariche
E usiamo molto poco invece riciclaggio la termodistruzione eccetera eccetera eccetera
Ora io diffido sempre per per abitudine come dire per
Professionalmente delle semplici correlazioni
Però non deciso di propongo a me stesso e alla vostra attenzione il fatto che questo stato dei servizi pubblici locali fa a fronte a una situazione dei servizi pubblici locali in cui tende ad essere assente tanto la concorrenza nel mercato quanto la concorrenza per il mercato
Nel senso che l'assetto dei servizi pubblici locali è in larghissima misura un assetto monopolistico
Le gestioni in economia sono ancora il quarantaquattro valgono ancora per il quarantaquattro per cento dei gestori nel settore idrico
Per il circa il trenta per cento di Genoa vana il sette per cento nel gas
Gli affidamenti diretti sono ancora molto diffusi circa il novanta per cento dei gestori del trasporto rubano il cinquanta per cento di quello extraurbano il cinquantun per cento di quelli identici
E la natura
Poco concorrenziale anch'e abbastanza presente anche nel caso delle gestioni private
La scelta del concessionario operata mediante procedure aperte quindi gare o cose simili solo nel sedici per cento dei casi nel quarantadue per cento dei casi ci sono c'è il rinnovo
è un per un altro quarantadue per cento dei casi c'è la trattativa o la licitazione privata numeri di questo gene potrete andare avanti a lungo ma non è il caso perché li conosciamo
Quindi c'è una sensazione abbastanza diffusa
Che a fronte di una qualità dei servizi pubblici locali che nella media lo ripeto perché ci sono punte di assoluta eccellenza
Che nella media non è la più soddisfacente che lo possiamo immaginare
A fronte di questo ci siano assenti che garantiscono molto poco il consumatore
Questo è il punto di partenza ed è esattamente questo il motivo che ha condotto a disegnare una ipotesi di riforma i cui obiettivi sono veramente brevissimamente sintetizzati
Il miglioramento dell'offerta di il primo obiettivo è certamente il miglioramento dell'offerta di servizi pubblici locali
La precostituzione di condizioni che assicurano servizi efficienti una quantità e una qualità adeguate alla domanda costo il più possibile contenuti garantendo vorrei sottolinearlo
L'universalità e la continuità della prestazione secondo obiettivo la valorizzazione delle funzioni di indirizzo programmazione vigilanza e controllo degli enti locali
A questo scopo diciamo nell'ipotesi di riforma detta una serie di norme che vanno esattamente in questa direzione
Terzo obiettivo la creazione di un mercato aperto alla concorrenza
Nel rispetto dei principi di trasparenza economicità e parità fra operatori pubblici e privati
Quarto il rafforzamento strutturale del sistema dei servizi pubblici locali
Attraverso il raggiungimento di dimensioni ottimali d'impresa il coinvolgimento di capitali privati per la realizzazione di investimenti infrastrutturali di cui il settore ha un enorme bisogno
Questi dunque gli obiettivi ora lasciatemi commentare brevemente due questioni che a me diciamo sembrava che sono state sollevate prima e che a me sembrano particolarmente rilevanti
Che insieme con quello che ho detto all'inizio cioè il fatto che questa sia un pezzo di un programma di sviluppo centrato soprattutto sul Mezzogiorno
Costituiscono l'altra faccia con una valenza particolare diciamo di questa ipotesi di riforma
Queste poi proprio con questa ipotesi informa credo che per la prima volta si tenti l'esperimento di liberalizzazione facendo anche politica industriale
Io non non conosco negli ultimi anni diciamo simili esempi di liberalizzazione in cui ci sia ci si sia sforzati di immaginare un minimo di politica industriale perché
Beh due mila due motivi diciamo uno perché ci si pone in maniera esplicita la questione della reciprocità
E quindi come dire degli assetti che si vogliono dare a questo mercato
E due diciamo perché proprio per rispondere anche in altra maniera questo stesso obiettivo ci si pone il problema di costruire dei competitori e possibilmente anche dei competitori nazionali
Sulla questione della reciprocità
C'è un articolo che esplicitamente prevede
All'interno della delle ipotesi di riforma
Lo scettro cerco così
Ecco
Che dice che sono esclusi da legare le società che in Italia o all'estero gestiscono servizi pubblici locali in virtù di affidamento diretto o di una procedura non ad evidenza pubblica vada in queste due righe creeranno problemi serissimi in sede europea
Lo dico da ora perché ce l'hanno detto
Ce l'hanno detto diciamo non non alla comunità naturalmente ma ce l'hanno detto i nostri partner i quali però di fronte alla risposta che noi su queste due righe andiamo alla corte di giustizia senza problemi perché riteniamo di essere nel giusto
Hanno cominciato probabilmente a capire che forse è bene che si adattino in qualche misura anche loro noi guardate che diciamo in questi Nenni colloqui che sia pure informalmente
Anche io ho avuto con i francesi con i tedeschi che hanno investito anche questa questione
è stato loro detto con chiarezza che così come noi abbiamo accettato godiamo cominciamo a vedere anche i benefici del metodo di controllo diretto nel controllo reciproco
Nel campo delle politiche sociali e del lavoro libertà azionare l'occupazione è in lista e il metodo di controllo che viene incorporato esattamente questo
Ed è quella cosa che ci permette di capire che per esempio non sotto il fronte monitoraggio siamo molto indietro e così via
Così noi abbiamo sostenuto che loro devono accettare un sistema di controllo reciproco anche per quanto riguarda le politiche di liberalizzazione e di privatizzazione perché se c'è una cosa che non può accadere e che uno solo dei Paesi
Si muova in questa direzione e gli altri non lo facciano
Quindi o lo si fa tutti lo si fa tutti diciamo le stesse regole altrimenti è una cosa che si ferma dopo due secondi
Secondo punto gli incentivi alla crescita quindi c'è una anche qui riforma prevede un incentivo molto forte perché si traduce nell'allungamento delle scadenze nel periodo transitorio per quell'impresa delle qua per quei gestori i quali decideranno di raggiungere dimensioni in grado di permettere loro di partecipare alla concorrenza sul serio questa norma è pensata proprio per creare due tre quattro cinque forse dieci gesto grossi gestori nazionali
I quali possano tranquillamente competere anche poi con i francesi o con ai tedeschi o con gli inglesi
A quel punto diciamo si può anche capitare che perdano qualche gara però è essenziale che vengano messi in condizione di poter fare le gare di poterla fare Anne condizioni di piena parità vorrei sottolineare qui un punto è evidente che la politica industriale non si esaurisce qui
Evidente inciampo che queste due norme non chiudono il capitolo della politica industriale nel settore servizi pubblici locali
E in genere delle liti liti si in generale evidente che al tempo stesso quello che si deve e si può si sta facendo anche indirizzare aiutare come dire accompagnare lei impresa esistenti
Beh in questo percorso naturalmente io posso dire solo questo perché se dico una dico una virgola e più
Poi domani troveremo immediatamente il Pierino che ci dice che facciamo troppo dirigismo
O troppo poco dirigismo però è e fin troppo evidente lo ripeto che accanto alle norme le quali costituiscono le regole che permettono Allen perché devono permettere a dei competitori nazionali di crescere in questo settore c'è anche da fare un'altra attività che quell'appunto di accompagnare le imprese esistenti in questo processo di crescita e di diversificazione molte volte di diciamo rafforzamento di irrobustimento e così via quindi da questo punto di vista diciamo io credo che questo sia un un punto rilevante
Della riforma punto rilevante che se volete trovate anche in alcuni dei principi ispiratori per esempio della direttiva sulla sulla golden share cioè l'idea che dissi di possa essere una legittima
Difesa degli interessi nazionali
Dico legittima in quanto intesa a creare un mercato europeo ore effettivo fin da questo punto di vista perfettamente comprensibile oltre naturalmente ai diversi tagli agli altri motivi più usuali che abbiamo per pensare alla difesa degli interessi nazionali
C'è un punto importante qui che mi mi vorrei sottolineare che a che fare con qualcosa che è stato detto in precedenza e cioè il ruolo del privato
Anche qui il il disegno di di ipotesi di riforma prevede un ruolo per il privato nel senso che in qualche maniera incentiva la presenza di capitale privato non necessariamente in posizione di controllo
Ma anche in posizione minoritaria all'interno dei gestori
Perché è questo il modo la risposta più semplice che si può dare è la seguente abbiamo degli esempi in precedenti parziali privatizzazione nelle quali lo Stato ha mantenuto il controllo
Delle imprese che la sola presenza di capitale privato sia pure in posizione minoritaria ha rappresentato un importante disciplina per gli amministratori
Non so se sono stato chiaro diciamo qui il problema non è quello di attirare di avere una gestione privato di dare tutto ai privati
Il problema è quello di creare un contraltare agli amministratori che garantisca una loro disciplina di comportamento
Ma da questo punto di vista ci sono dei casi diciamo che sono assolutamente dei casi di successo
Delle privatizzazioni effettuate in questi anni nei quali lo Stato ha mantenuto il controllo come potrebbero domani mantenerlo gli enti locali in un gestore ma attraendo capitale privato
Offrendo a questo capitale privato naturalmente condizione di remunerazione
Paragonabile a quelle di mercato e garantendosi così appunto un controllo sull'operato degli amministratori
Questo lo dico perché ripeto dietro questa ipotesi di riforma c'è appunto
Un disegno che è un un strettamente legato al scelte in tema di politica del Mezzogiorno ed è strettamente legato alle scelte che si stanno facendo che si possono fare
In tema di politica industriale ora è inutile che vi dica che la la mia nettissima sensazione che
Questa ipotesi di riforma una volta in Parlamento troverà ostacoli enormi
Troverà ostacoli enormi perché incide su una serie di interessi molto diffusi
E quindi diciamo non sarà tutt'altro che semplice che passi perché passi e essenziale io credo che il il sindacato visto che siamo in questa sede comprenda che questa riforma parla non tanto e non solo di liberalizzazioni e privatizzazioni ma se mi permettete di opportunità di lavoro e di salari reali da mantenere
Perché diciamo una maniera con il quale manteniamo salari reati più elevati che anche in quella che di garantire una offerta di servizi pubblici a costi contenuti e di una qualità più elevata quindi è importante da un lato il sindacato comprenda questa importante questo comprendano anche gli amministratori locali
è importante diciamo che vi sia questa coscienza perché se diciamo andiamo a questa piccola battaglia divisi la possibilità che poi la riforma si arrende il tutto è ancora piuttosto elevata grazie
Ringraziamo il professor Nicola Rossi anche per la chiarezza con la quale ha sostenuto gli obiettivi di questa riforma dopodiché è chiaro che la discussione
Anche con le organizzazioni e parti sociali estremamente aperta do la parola al professor Carlo Donolo economista
Sì re
Esca innanzi sì normale
Flussi
Un attimo ci siamo ripresi
Ci siamo cifre sì possiamo ricominciare grazie
Be'cominceranno anche essere un po'stanco che effettivamente
Voi siete utenti più servizi ecco
Che fatti che i però esige da voi contributo attivo di attenzione per cui è un po'sì alla lunga pesa io comunque non sono un economista quindi non nuovo competenze per intervenire su molto di quanto è stato qui fino al Ettore sono un sociologo per la verità un politologo secoli
Tra diciamo reagisco soltanto ad alcune delle
Spunti fatti forniti dai contributi precedenti
Sono molto interessanti per questo aspetto che se prendete insieme il discorso gli accenni sia pure problematici e patti territoriali
La riforma dei servizi pubblici locali questo documento recentissimo della del CIPE che purtroppo naturalmente io non sono in grado di conoscere nel dettaglio più comunque sembra fare del sud delle politiche di contesto per il sud l'asse di riferimento abbiamo un insieme di elementi alcuni ormai già stagionati alcuni recentissimi che spingono tutti una direzione che per le politiche pubbliche italiane in questi molteplici settori sono veramente fortemente innovativo
Restano naturalmente tutte le perplessità e tutti i dubbi che un simile cambiamento necessariamente propone cioè dubbi sui ritardi sulle lentezze nell'attuazione e soprattutto di questi provvedimenti
Riflessioni sui ritardi che riguardano i comportamenti dei vari attori che devono essere implicati nella messa in opera di queste nuove strategie
Che
Una necessaria riflessione su
Più puntuale forse troppo ed è più di quanto si possa fare adesso qui in questa sede
Su che cosa con riguardo soprattutto al Meridione
Significhi parlare di sviluppo locale
Questo perché naturalmente voi della funzione pubblica soprattutto quelli di qualche lavoro degli enti locali ma non solo anche ovviamente negli uffici decentrati dello cioè i ministeri eccetera hanno un ruolo essenziale da svolgere siti in trincea in questo mutamento diciamo
Tre ce la può dire combattere una guerra giusta a proposito oppure difendersi dall'innovazione
Immagino che vostri dirigenti siano ben consapevoli delle diciamo gli impatti contraddittori che ogni mutamento così
Forte induce quindi nei comportamenti di una categoria di dipendenti che devono difendere posizioni acquisite devono far valere i propri interessi e nello stesso tempo sono chiamati comunque a svolgere un ruolo estremamente attivo
Senza di loro questi mutamenti non possono avvenire semplicemente quindi il è un richiamo anche alla vostro senso di responsabilità e diciamo pure
A una domanda piuttosto esigente nei vostri confronti
Sia come sindacalisti sia come i dipendenti pubblici siete chiamati a svolgere un ruolo molto più complesso che in passato molto più attivo che è anche molto più professionale
Quindi da molti punti di vista siete sollecitati ma naturalmente
Come dire detto ciò Resta restano diciamo quelli che possono essere i problemi più sì Averoldi pratiche sono sentiti più acutamente no
Da quello che io ho sentito stamattina per esempio un punto abbastanza importante ritengo che sia il seguente
Parliamo di queste parole un pochino complicate semplificazione amministrativa privatizzazione liberalizzare il mercato
E altre e altre che fanno parte dello stesso vocabolario ciascuna di queste parole ci dice che è in atto un mutamento deliberato abbastanza marcato rispetto alle pratiche correnti nel nostro paese finora
Però non possiamo nasconderci che ognuno di questi termini nasconde delle profonde ambivalenze
Sia forse addirittura concettualmente sia soprattutto negli effetti pratici che queste parole sono destinati a produrre
Prendo un esempio soltanto molto elementare la semplificazione amministrativa la faccenda che riguarda credo molto da vicino
La semplificazione amministrativa è necessaria perché gli attori economici e i cittadini per un altro verso avevo bisogno ISU di un sistema di regole di procedure più certa e più efficienti più efficace eccetera eccetera chi potrebbe negare coesa
Ma
Se uno pensa allo sportello unico incomincia ad avere dei dubbi perché
Sportello unico a chi è stato già del resto sottolineato questo aspetto sembra che sia un servizio fretta l'impresa perché facciamo meglio i loro affari più velocemente più economicamente più produttivamente perfetto benissimo
Cosa succede però se per caso in uno sportello unico introducessimo anche l'idea acceleriamo la procedura fino al punto che impatto di valutazione ambientale norma perché ma chi se ne frega andiamo andiamo più veloci
Oppure come molte regioni di pur leggi regionali già prevedono andiamo in deroga ai piani urbanistici pur di allora le cose diventano panico complicate vivamente intrecci sul tema che semplificazione per chi semplifichiamo con quale obiettivo con quali lo scopo vogliamo semplificare per distruggere o per costruire la legge una legge regionale con la legge numero tre pugliese che permette deroghe ai piani urbanistici
Dell'ordine fino a quattro e quaranta per cento in più eccetera Piero una club con questa semplice clausola per motivi di interesse pubblico naturale chiedi interesse pubblico qualunque cosa sia investimento produca occupazione o quant'altro
è destinata semplicemente a portare a essere l'ultima tappa della distruzione del territorio meridionale no quindi questa non è la semplificazione che vogliamo penso
Quindi quando diciamo queste cose dobbiamo essere molto consapevoli che semplificare significa anche introdurre credo regole procedure molto più rigorose di quelle del passato non meno rigorosa
Più semplici forse nel senso più veloci
Cosa che è possibile ma i paletti ci devono essere se no è inutile parliamo di sviluppo facciamo un'altra cosa facciamo un altro un altro tipo di cose devo dire che sia nelle norme né che la normativa vigente sia diciamo
Delle culture che accompagnano questo tipo di riforma questi punti non sono del tutto chiaro
Soprattutto il messaggio lanciato agli operatori non è chiaro
Che ledono la semplificazione con una facilitazione e invece no in particolare per l'impresa e e deve essere percepito comuni compito più diciamo dice orgoglioso il più oneroso cioè più impegnativo meno oneroso ma più impegnativa rispettare delle regole più certe e più severe su quello vedo quelle che riguardano l'impatto ambientale dell'attività economica no che fino adesso non c'è praticamente usate del tutto disatteso
Basta girare per il Sud per le tessere
Ma e lo stesso è stato detto per il tema della privatizzazione che ma su questo non mi non non mi lungo perché ai già dalle osservazioni anche proposte da Nicola Rossi è chiarissimo che detto il problema della reciprocità
Il problema del del fatto che non si può privatizzare liberalizzare se il mercato non ha regole certi e soprattutto è quel per tutti gli operatori
E via andando
Qui anche su queste chiaro che saranno necessari sempre più romano che il diciamo l'esperienza cresce ulteriori precisazioni e anche correzioni forse in itinere per evitare eccessi
Più tre qualificare quasi di ideologici non ridiamo da
Una storia passata di uno stato eccessivamente interventista iper regolatore fastidiosamente burocratico voi che siete a tratti principali attuatori quindi anche i principali responsabili purtroppo è così no la gente se la prenderà sempre con voi inevitabilmente no per quindi adesso noi citano spostare in un'altra direzione lo vuole l'Orofalo vuole la globalizzazione lo vogliamo noi soprattutto è stato detto bene
Nella relazione introduttiva da questo punto di vista no però appunto
Badiamo bene a quello che stiamo facendo che molto spesso diciamo le grandi opzioni perché di da prendere una nuova direzione poi si gioca sui detta dettagli di implementazione ed ettari di certezza delle regole dettagli di grado disse di verità e di trasparenza di queste regolazioni perché altrimenti stiamo potremmo facilmente a produrre degli effetti perversi certamente convoluzione su Roma certamente contraddittori con le nostre intenzione
Sviluppo locale soprattutto ovviamente guardando al Mezzogiorno certamente a che fare con una due con due aste dimensioni finora incredibilmente sottovaluta cioè da un lato che non ci può essere sviluppo locale
Senza che il territorio abbia un'adeguata dotazione di infrastrutture e disservizi
Le carenze a riguardo sono facilmente documentabili note a tutti
Soprattutto nel Meridione ma non solo qui c'è una un curioso paradosso c'è una questione settentrionale e c'è anche una questione meridionale come sappiamo sì pure si presentano quasi come due facce
Al nord il grande l'eccesso di l'eccesso del successo dello sviluppo a a eroso radicalmente i beni e le dotazioni del territorio per cui anche la per eccesso di sviluppo
I beni e le quotazioni risultano insufficienti e inadeguati e si sentono Jumbo mugugni proteste lamentazioni
Anche preoccupazioni
Nel senso che ci potrebbero essere anche nelle regioni di maggior successo dei fattori critici ormai carenti o povere così sono radicalmente impoveriti
Al sud altrove delle in cui la questione opposta o ci ha potuto essere sviluppo per carenza dei presupposti di con testo infrastrutture servizi in generale
Disponibilità di beni pubblici di qualità e accessibili
A agli operatori agli attori
Ma naturalmente quindi le strategie al nord a sud starebbero estremamente diverso naturalmente
Quaranta al Sud che forse la questione che più ovviamente ci sta a cuore civili giustamente ci preoccupa
Tra
Sto riguardando indietro
Alla storia delle politiche più di sviluppo per il Mezzogiorno in particolare la storia dell'intervento straordinario c'è da mettersi le mani nei capelli considerando quanto poco si è
Posto in passato al centro dell'attenzione proprio questo che è l'unico vero problema de de per fare sviluppo cioè accrescere la dotazione in capitale sociale in beni pubblici dell'aria considera
Si è puntato su altro Congo risultati che purtroppo conosciamo
Anche i patti territoriali non solo ancora un passo decisamente fuori da questo tipo di logica dato che prevedere senza mete trasferimenti incentiva l'impresa che giustamente sono questa l'ho già sottolineato hanno dei grossi limiti per esempio
Dove ci sono molti incentivi relativamente facili c'è un processo di selezione avversa terribile i soldi vanno a finire sempre nelle tasche sbagliate
E la selettività dei POR dei progetti all'interno dei pali territoriali e molto discutibili
è molto discutibile la qualità dei progetti in di impresa che stanno dentro ai fatti l'opposto cioè non logica poiché spinge ad accettare comunque perché cercava dell'occupazione c'è problema dell'urgenza dell'emergenza c'è sempre questo
Però questo che impedisce lo sviluppo del Sud lo riproponiamo addirittura come soluzione cioè siccome c'era emergenza dobbiamo file cattive soluzioni a sud qui dice sarà poi al con un'altra emergenza no
C'è qualcuno che su questa campato ma credo che qui nessuno voglia proseguire questa storia abbastanza vergognosa tra l'altro se vista negletta
Certo il dai patti territoriali in qua ci sono dei segnali forti in altre direzioni
Mi direi che però il passo decisivo compresa la invidia dalla nuova programmazione mi riferisco anche il testo di Icbc anche di barca pubblicato da Donzelli
Che assumo un po'
Diciamo dei nuovi idee per lo sviluppo del Mezzogiorno segnalarlo che è possibile fare un passo più avanti tuttavia adesso con lo so cosa dice questa cosa del CIPE per cui uno non vorrei dire dire sciocchezze ma diciamo finora i segnali provenienti dal governo centrale in tema di valorizzazione dei potenziali locali per lo sviluppo locale sono troppo deboli decisamente troppo tempo del resto sono ancora troppo deboli gli interventi di sostegno allo sviluppo delle capacità di governo degli degli enti e di di delle istituzioni locali quindi questa un riflesso immediato anche per voi anche ciò che si fa si spende e si investe sulla formazione
Il personale pubblico sia pure normalmente migliore è aumentata rispetto a prima è rispetta le necessità radicalmente insufficienti in questa sala ci fu
Due anni fa mezzo fa la grande riunione con Bassanini in cui fu presentato un progetto che purtroppo è rimasto in gran parte sulla carta
Mancano le risorse finanziarie rete per fare un un altra solo un investimento di questo genere però se guardate agli enti locali meridionali
Che sono spesso comuni di medie dimensioni cioè vere e proprie città venti trenta mila abitanti pesata la Sicilia la Puglia Campania
Beh queste strutture in genere sono sto assolutamente su tutto urtate nominato nell'informatica né telefono e il fax chi nelle teste adatte per gestire lo sviluppo locale quindi è inutile parlare di queste cose se non poi lo si forniscono queste risorse
è chiaro che gran parte dell'intervento sulle avuti amarlo straordinario si dovrà essere orientato proprio a questo
I perché i i patti manifesti patite rituali manifesta uno dei delle diciamo difficoltà a parte quelle procedurali tempi erogazione eccetera eccetera verifico dai intrinseche e cioè che il gioco delle parti al al tavolo del negoziato e diciamo è un gioco di cattiva qualità
E qui si è detto spesso naturalmente risultò che fu di Battiato il petto precetti coinvolti indirettamente ritardi della pubblica amministrazione ritardi dei governi locali chiarissimo che c'è qui c'è c'è tutto questo su questo è inutile spendere parole
A Arzerello attivo un vero che sui ritardi degli altri attori che non sono meno consistenti e che possono pregiudicare la qualità dei del patto locale pepato territoriale
Per esempio la calca la qualità della classe imprenditoriale locale che molto mediocre i da interviste fatte imprenditori meridionali o Nagatomo la fa la slogan più diffuse questo sì c'è un sacco di impresa e qui al Sud Impresit Impresit e c'è di tutto Maggi imprenditore ce ne sono pochissimi
Il patto territoriale un meccanismo pensato atti che gli attori si riqualificano nel processo non riguarda questo soltanto lento cale
Ma anche la Confindustria il sindacato naturalmente i cui quadri Meridione in particolare sono spesso molto scadenti
Lasciatemelo dire comunque assolutamente in non in grado di di porsi a livello dei problemi di una strategia di sviluppo locale quindi anche qui ci vogliono investimenti deliberati non solo cose che possiamo lasciare al processo spontaneo che richiede cambiamenti generazionali addirittura no quindi politiche attive a tutti questi livelli sono necessarie perché sia possibile lo sviluppo tutto questo puoi gira che ti rigira una specie di macina Ketty da vaccinare voi cioè la funzione pubblica proprio al centro di questo terribile diciamo uragano e non più e non può certo stare in pace
Giustamente io credo anche dalle relazioni procedesse capito che c'è una notevole inquietudine
Nel senso di come riuscire penso a offrire una mediazione tra per così dire le pratiche le abitudini le routine e anche l'acquisizione del passato del passato è più recente e lo sviluppo di un atteggiamento proattivo come parte verde di dello sviluppo locale per voi della funzione pubblica
Questo è un compito
Molto grave forse sentiamo dire potrebbe essere alleggerito s'se come sempre in questi casi se ogni attore non è lasciato solo con se stessi
Do la Cerere pure la Confindustria sola con se stessa perché all'interno alla Confindustria non ci sono le risorse per fare bene gli imprenditori dentro lo sviluppo locale e così per questo lo stesso vale per il sindacato e così e così andando a quindi qui veramente un discorso di processi interattivi come anche l'epatite ritornare in qualche modo venivano configurati di processi di apprendimento condivisi per tutti gli attori diventano tremendamente importa
Però molto spesso e finisco
Questi processi che anche solo in qualche modo segnalati in parte della normativa in parte in documenti di analisi o di valutazione eccetera in parte per esempio incerte
Diciamo iniziative per i poteva in più IgE eccetera dove dove si notano questi spunti di novità
Impatto hanno finito per impattare esempio su
Sulla qualche
Difficoltà iniziale per cui puoi indossi hanno lo si ottengono gli affetti finali così tanto auspica fino e come se mancasse sempre qualche cosa il sindacato ce la fa ma poi manca qualcosa venditori ci mettono qualcosa ma questo numero la cultura April tra la data le leggi sono buone ma guarda caso per esempio distribuiscono i soldi mo'in un modo fisco previsti pure i soldi agli ai soggetti sbagliati e così
Naturalmente non ci sono diciamo più riuscite da uno
Per questo uniche diciamo per questo tipo di problemi che sono i problemi della governabilità dello sviluppo locale praticamente no
Tuttavia voi sappiamo che esistono un paese come il nostro certamente le risorse intellettuali cognitive e anche quelle finanziarie è stato anche detto qua che ci sono duecentocinquanta mila miliardi fluttuanti per così dire che possono essere catalizzati probabilmente da cosa Dabo da buoni progetti da strategie intelligenti oculate lungimirante che guarda in un un po'al di là
Dell'immediato quindi se posso chiudere molto velocemente questa questo discorso
Di
Conti proporre di sedici metri di o approfondire ancora di più se possibile il discorso che lega uno sviluppo locale
Auto centrato il più possibile il meno possibile dipendente da risorse esterne
Soprattutto nel Mezzogiorno a un potenziamento sensibile della qualità delle dotazioni di in termini di infrastrutture e di servizi di beni pubblici a livello locale
E questo a poi la sua chiave di volta della qualità ovviamente delle persone che gestiscono amministrano e definitiva governo questo tipo di processo come sapete
Impatto mutamento della diciamo della composizione dei dei gruppi dirigenti del Mezzogiorno è tenuto ma in modo molto parziale
Dovrebbe essere molto più sensibile molto più profondo di quello che in questo momento
è stato positivo tenermi sia con l'attiva tra sono assicurati i nuovi sindaci
Molto di più deve essere ottenuto probabilmente si può Telethon attuando
Misure come i patti territoriali o altre cose ciò i nove politiche diciamo di nuova generazione
Tenendo presente che e sei devono avere con lo scopo finale sì lo sviluppo locale ma essenzialmente puntando ad una valorizzazione delle competenze umane delle capacità fumare disponibile nel territorio senza queste che sono è veramente la dice caratterizzino lo dice un un capito un finanziere come
Tra tanti che che si si possono citare diciamo come dire anche tra tra gli economisti anche dirette agli imprenditori si fa strada l'idea che il capitale sociale il capitale umano è la chiave di volta dello sviluppo quindi voi che sì che sindacato Codice per funzione pubblica sta di trovate
Fortunatamente naturalmente con molto stress proprio diciamo a destra il fattore critico da cui dipendono parecchie cose quindi diciamo consegno questo messaggio nel senso che datevi da fare perché da fare ce n'è fa grazie
Grazie al professor no non lo è mi perdoni se prima come dire o giusto rivendicare le appartenenze sociali nonché quelle culturali e quelle professionali
Allora io do la parola Antonio Panzeri segretario generale della Camera del lavoro di Milano
Grazie farò alcune brevi considerazioni
Ha detto in sostanza che la realtà italiana ci consegna
Una situazione che è caratterizzata da profonde trasformazioni anche da grandi
Cambiamenti che stanno interessando soprattutto i settori pubblici i servizi alla collettività
Dire che quello che sta avvenendo a mio modo di vedere sta avvenendo soprattutto per tre ragioni molto generali
Innanzitutto perché siamo di fronte
Ad un importante processo riformatore
Pensiamo alle diverse innovazioni che vi sono state
Tale innovazioni legislative e alle privatizzazione che in qualche modo stanno modificando il volto delle amministrazioni pubbliche e di tante aziende in secondo luogo la seconda ragione
Perché io ritengo che si avverte sempre di più l'esigenza di rimuovere un po'gli ostacoli che hanno impedito
Uno sviluppo equilibrato del paese e credo di poterlo dire tranquillamente a voi che uno
Uno dei
Dei motivi che hanno per anni
Caratterizzato le difficoltà economiche presenti in Italia io credo che una parte rilevante debba essere ascritta
All'arretratezza dalla pubblica amministrazione alla sottovalutazione del ruolo importante che i servizi alla collettività possono svolgere in un quadro di progresso economico sociale e civile del Paese e la terza ragione
Riguarda la dimensione competitiva che il processo di unità europea in qualche modo impone ai settori che fino a ieri sono stati come dire hanno operato sostanzialmente in una nicchia monopolistica
E che oggi sono costretti a misurarsi con nuovi mercati subendo loro volto una concorrenza esterno
Per questo io definisco positiva
Un'ipotesi di riforma dei servizi pubblici locali
E la definisco positiva soprattutto proprio per le ragioni di contesto che rispondano a queste ragioni che su questo sono perfettamente d'accordo con le cose che diceva nell'intervento Nicola Rossi
Noi per parte nostra dobbiamo sapere bisogna sapere che queste ragioni mutano i vecchi parametri di riferimento
E si dovranno in qualche modo assumere dei criteri nuovi quali economicità produttività efficienza efficacia e qualità nella gestione futura di questi servizi e qui c'è io credo una prima osservazione
Che consegno alla platea io credo che ancora non ci sia un'adeguata consapevolezza
Facciamo bene a fare tutti gli approfondimenti e lo dobbiamo fare ma ancora questo problema non è stato ancora assunto pienamente come elemento centrale di una battaglia di riforma dei servizi pubblici locali
E consapevolezza vuol dire comprendere non solo le trasformazioni che sono in corso dei servizi pubblici così come vengono ipotizzati ma anche le chiavi cadute che possono determinare
La mia opinione è che siamo di fronte ad uno dei più importanti processi di privatizzazioni mai avuti nel nostro Paese
Cui la vicenda Telecom in qualche modo arrossisce
Se effettivamente questo progetto riesce a trovare per così dire le gambe per camminare
E nel penso che dobbiamo avere un approccio che sia davvero realistico di proposta rispetto alle ipotesi che sono state avanzate
Perché quello che si determinerà sarà importante per l'Expo le prospettive dell'economia nazionale non c'è dubbio ma sarà importante e io lo vedo dal mio punto di vista cioè dall'Osservatorio milanese anche dal punto di vista dello sviluppo territoriale
Parlo di territorio perché sono abbastanza convinto che nella fase di competizione globale e di evoluzione europea
Io credo che i confini nazionali penso soprattutto ai confini economici nazionali tenderanno sempre più a suo Massei territori le aree territoriali sistemi territoriali
Assumeranno sempre più un peso maggiore nella competizione
Europea e nella competizione globale e come si può immaginare le infrastrutture i servizi alla collettività saranno decisivi ai fini della competizione soprattutto per quanto concerne il sostegno alle politiche di sviluppo e per quanto concerne il sostegno le politiche industriali
Per cui io ritengo davvero che bisogna guardare con consapevolezza con attenzione a questi cambiamenti tentando in qualche modo rifuggire da due modi di vedere che considerati che pure sono presenti nel nostro dibattito ritenere che tutto debba né rimanere in qualche modo pubblico
O che pure il pubblico debba ritirarsi
Da tutto bisogna valutare le cose per quelle che effettivamente sono guardare la realtà e tentare di corrispondere a questa realtà
La mia opinione è che bisogna nel momento in cui si sta discutendo questa questa riforma che si definiscono alcuni criteri fondanti di questa riforma perché penso che i problemi siano davvero numerosi e di grande portata né individuo soprattutto quattro
Latte il primo è che una riforma di questa natura deve rispondere da un lato alla superamento di situazioni di arretratezza gestionale che ci sono presenti
Il secondo elemento il secondo criterio
E che occorre una politica coordinata ed integrata dei servizi in una prospettiva di politica industriale e anche su questo sono d'accordo con le cose che diceva Fulvio Vento perché dobbiamo utilizzare questa riforma proprio per rilanciare su larga scala una politica industriale che oggi non è presente in questi settori
Il terzo criterio io credo che sia molto importante ma anche delle ricadute che vanno ben oltre il processo di riforma
In discussione
E riguarda come dire necessariamente l'esigenza di definire ambiti territoriali ottimali colmando in qualche modo una serie di disparità territoriali
In modo che sia anche un presupposto
Ad una politica di riequilibrio territoriale si parlava del Mezzogiorno diceva Nicola Rossi ma io sono d'accordo su questo però dobbiamo da questo punto di vista intenderci un pochettino
Troppo spesso in questo Paese si fa una discussione sulle riforme economiche che sono totalmente slegate dalle riforme istituzionali
Pensare ad ambiti territoriali ottimali significa che noi dobbiamo come dire corredare questo questa discussione anche con una discussione sulle riforme istituzionali
Perché se qualcuno pensa che l'ambito istituzionale sia una cosa a sé rispetto all'ambito territoriale per così dire economico il rischio è che questa riforma nel momento in cui dovremmo proporre un'idea di consorzi
Proporre un'idea di governo ad esempio del territorio che vada oltre i confini daziari nascono una serie di problemi che non riescono a portare l'importo questo processo di riforma
Per questo è indispensabile che ci sia la capacità di collegare credo che sia stata giusta la scelta di stralciare l'articolo ventuno e ventidue
Di definire come si dice una parte assente l'aspetto di riforma della politica
Dei servizi locali ma queste in qualche modo poi dovrà collegarsi con l'aspetto delle riforme istituzionali che riguardano particolarmente il territorio
E infine quarto punto l'intervento legislativo del rispondere certamente questi tre criteri ma anche pure in un quadro nazionale deve permettere un effettivo un'effettiva azione degli enti locali
Io non ho sentito il dibattito di ieri ma la mia strana impressione che su tante cose ne stiamo ritornando un po'indietro
E si sta ritornando ad una forma di centralismo che alla lunga rischia davvero di cozzare di essere contraddittorio poco coerente con l'impostazione che in qualche modo invece comunemente ci siamo dati
Questo significa nel tradurre in pratica
E sono d'accordo che la relazione di Podda da questo punto di vista attuare una politica flessibile gradualità nelle trasformazioni regole più chiare e vincolanti per il governo dà la fase transitoria
Evitare che l'unico obiettivo sia quello delle dismissioni finì di cassa
E ovviamente anche la definizione di una funzione importante degli enti locali
Da questo punto di vista la la mia opinione personale io non ho tabù particolari sul cinquantun per cento preferirei più discutere sulla possibilità di inserimento di golden share anche trasformazione sono l'altro per salvaguardare alcuni criteri
Di servizio pubblico però ritengo che sia una discussione del tutto aperta insomma
A me pare che si tratta in qualche modo di definire come dire nuove regole del gioco per la gestione di governo dei servizi pubblici locali in e su questo è necessario l'apporto di tutti
Poi io devo dire che sono queste a mio modo di vedere le condizioni che possono portare il sindacato a sostenere questo processo di riforma
Tralascio davvero perché dubito credo che ci sia stata un'eccessiva enfasi da parte di Nicola Rossi che questo processo di riforma comporterà il fatto che salva guarderemo i salari reali e sarà un grande spazio per l'occupazione e gli oneri
La vedo un po'diverso da lui da questo punto di vista i processi di trasformazione che si sono avviati in alcuni territori dicono una cosa diversa da quella dallo ipotizzata però come si dice la discussione da questo punto di vista è sostanzialmente afferma
Se mi permettete un'ultima cosa sul sindacato
Noi ci troviamo di fronte a grandi novità e credo occorre sottolinearlo che questa realtà cambia anche il rapporto che le organizzazioni sindacali dovranno avere con questa nuova dimensione dei problemi
E credo che non vi siano dubbi
Che ed era molto diverso
Fare pratica sindacali in settori monopolistici
Rispetto a settori che devono misurarsi con il mercato
Questo nuovo rapporto da identificare io credo mette a dura prova innanzi tutto il sistema della rappresentanza sindacale
E la sfida per quanto ci riguarda e tutto aperta nel senso che il suo esito dipenderà anche come dire dal modo e dalla capacità nostra di stare in campo rispetto a tutti questi processi di riforma
A me pare che si apre la possibilità come dire di aprire una nuova stagione sindacale per il sindacato confederale perché non solo comprenda appieno le trasformazioni che sono in corso
Ma che sia anche in grado di indicare una visibile condivisa direzione di marcia
E penso che nella presa di coscienza di tutto ciò è assolutamente indispensabile rifuggire da due tendenze che considero sbagliato e che pure ho trovato in pezzi importanti della nostra organizzazione
Tendenze che considero un poco nel dire speculari
Che tra l'altro hanno una diretta conseguenza poi con la sull'azione sindacale
La prima è quella di mostrare una certa subalternità rispetto a questi processi
E la seconda è quella che tende invece a negarli questi processi chiusi in una sorta di paura di ciò che potranno determinare per le ricadute che potranno
Dal punto di vista sindacale queste tendenze hanno il significato di tradursi da un lato in una ricerca istituzionale del nostro ruolo che è l'unico in qualche modo che in questo caso possa mantenere una certa rappresentanza perché viene riconosciuto dagli interlocutori
E dall'altro di assumere come dire il conflitto come estremo ostacola il propagarsi di questi processi di trasformazione e questo secondo produce solo una scarsa consapevolezza sindacale ma anche un non solo questo ma anche il distacco
Con le stesse aspettative anche con i bisogni della collettività perché stiamo parlando di settori che hanno una diretta attinenza con la collettività e con l'utenza
Ci troviamo di fronte in alcuni casi a situazioni paradossali
Al fatto cioè che c'è una sorta di sovrapposizione tra consociativismo
E anche conflitto corporativo
Che sono due cose che si accompagnano tante volte assieme l'abbiamo visto in tanti casi
Ovviamente io non ho particolare ricette
Io penso che ci sia sia necessario un lavoro paziente di qualità che deve essere condotto in un rapporto rinnovato con i lavoratori di questi settori per evitare che queste paure per il futuro producano solo derive corporative
Questo io credo che di questa discussione non abbiamo bisogno momento in cui facciamo la discussione anche sulla riforma e dunque è necessario per quanto mi riguarda
Una sorta di riposizionamento strategico del sindacato confederale
Che sia fondato sulla definizione di una nuova azione sindacale
Su nuove regole e sul nuovo assetto contrattuale che sia rispondente ai cambiamenti che sono intervenuti
E su questo io credo che sia compito di tutto il sindacato mostrare quel minimo di coraggio necessario perché dovremo innovare molto perché un conto è fare i contratti lo ripeto in settori monopolistici un conto è fare contratti in settori che sono aperti
Al mercato
Qui non ci siamo ancora
Però non c'è dubbio e sottolineo positivamente che lo spendersi in queste dimensioni per la CGIL
Neanche per la vostra categoria
Sì un'esigenza indilazionabile l'apertura della discussione che è stata fatta anche attraverso questa conferenza programmatica io la ritengo davvero un utile occasione per iniziare questo lavoro
Grazie anche a serie sono un tributo Antonella Spaggiari infine redenti Emilia
Sicuramente nella spinta nell'attenzione nella consapevolezza dell'urgenza anche di impegnarsi
Per risolvere problemi penso la drammaticità anche del dato occupazionale nel sud del nostro Paese
Emerge e anche oggi fortemente non può che farmi piacere anche perché secondo me per troppo tempo non è stato considerato quale sia il valore il ruolo di promotore degli interessi generali dell'ente locale
Nella creazione e via via in epoche diverse e di quello che si può definire un ambiente favorevole anche allo sviluppo dell'intrapresa economica forse in via principale
Impegnati
Nel garantire o soddisfare bisogno diritti
Ma in conseguenza anche nel creare un ambiente più favorevole all'intrapresa economica e allo sviluppo
In fondo parlo dell'esperienza della città di Reggio Emilia che conosco meglio ma anche del territorio della nostra regione si è riusciti credo
Nel tempo e questo è il valore io credo di questa esperienza
Nel coniugare bene coesione sociale con competitività territoriale
Competitività che ha agevolato la nascita di prese la creazione di lavoro e anche di ricchezza
Come conseguenza secondo me
Non ci spiegheremo credo altrimenti
E chiedo scusa naturalmente non essendo un economista della superficialità di queste ma non riesco a spiegarmi perché di fronte anche a costo del lavoro in alcune regioni del nostro Paese inferiori del trenta per cento ad esempio rispetto alle nostre città di fronte a cospicui anche Investimenti pubblici che in questo momento sono messi a disposizione strumenti perché c'è questa difficoltà a convincere gli imprenditori e diverse iniziative le abbiamo anche fatte di incontro per promuovere il trasferimento l'investimento no eh perché
E perché non basta nemmeno al finanziamento a fondo perduto evidentemente non basta nemmeno il costo del lavoro molto più basso rispetto ad altre cose sicuramente concorrono ma non bastano
E allora come il territorio è infrastrutturato dal punto di vista delle reti strategiche per esempio sui servizi a rilevanza imprenditoriale penso l'energia il metano per il riscaldamento l'acqua l'energia elettrica la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti
Ma insieme a tante altre cose no e opportunità
Di curarsi di studiare di vivere di godere di una dimensione di sicurezza noi di tranquillità anche urbano sicurezza anche persona sicuramente anche queste cose concorrono del film
E allora probabilmente questo capitolo che è da innovare di come rinnovare nel tempo e attualizzarla fine millennio ruolo di promotore degli interessi generali degli enti locali
Sapendo perché io non credo che nessuno riuscirà in questo Paese a cancellare benché un comune i gonfaloni non si cancellano
I gonfaloni non si cancellano è Laurel credo che si debba partire riprendendo anche non certo il chinino d'inizio secolo che ha dato vita le farmacie comunali no
O non certo la metanizzazione del dopoguerra parlo dell'esperienza o degli anni sessanta o settanta o del tema dei rifiuti e dell'acqua però attualizzarla nel contesto oggi se vi parlo della mia città penso che pur avendo indicatori di non so disoccupazione tre virgola qualcosa per cento
L'unica città e provincia Emilia Romagna che ha un saldo attivo della popolazione in crescita e non solo sulla città del capoluogo ma sulla Provincia
Io non credo il mio impegno è dire costantemente che non è scritto da nessuna parte che sia sarà sempre così perché all'inizio del secolo lì c'era mi pare un livello di possibilità di vita peggiore che in Calabria ecco ma penso che dobbiamo innovare
Per ciò che ci compete insieme i soggetti sociali ed economici quei fattori di promozione degli interessi generali che possono creare un mantenere un contesto favorevole a
E allora penso che oggi temi come telecomunicazioni opportunità sul sapere formazione permanente adozione al di là delle competenze della scuola dell'obbligo per dare una mano darle un'anima
Multiculturalità il tema della sicurezza siano forse altrettanto cruciali per il futuro se non voglia pensare che si continui a venire qui dal Maghreb per fare i
No mansioni
Non so saldatori ecco per per per aiutare quei ragazzi che escono laureati casomai che hanno percorsi di inserimento al lavoro molto faticosi penso che titoli e temi di questo genere oggi chiedono ad esempio l'ente locale di rinnovare nel contesto cambiato un ruolo di promozione anche
Appunto
E di opportunità prima di tutto per le persone ma che aiutano anche anche il contesto
E probabilmente bisogna anche tornare tirare il cui feeling che io credi non ammessi anche positiva di soluzioni e rischia di vedere troppo spesso nella norma nella misura nel singolo provvedimento la cosa che da sola può risolvere
Certo che serve certo che corre anche semplificare raccordare le leggi ormai molto a volte troppo io dico numerose che escono
è contestualizzarle con la ricchezza giuridica non legislativa scusate di questo paese
Ma occorre anche sapere che parallelamente deve maturare secondo me ed essere ben conosciute e condivise elaborato un disegno strategico per ogni settore e deve essere condiviso anche dagli attori che nei diversi settori lo devono condividere e tra i tanti attori certe organizzazioni sociali imprenditoriale voce che quella degli amministratori degli enti locali che non possono di volta in volta secondo dei periodi essere portati alle stalle come risolutori di qualunque cosa penso alla riforma unica fatta della legge elettorale che noi l'elezione diretta che sicuramente ha dato stabilità
O via via in altri momenti visti quando si ragiona ad esempio della riforma dei servizi pubblici locali la valenza imprenditoriale con impedimento ad un problema no nell'arco di pochi anni ho pochi mesi a volte basta cambiare solo serio Salone del convegno in cui si affronta questa cosa
è io credo che problema e risorse almeno mettiamoli insieme l'opportunità oppure il luogo in cui e ce n'è anche per noi come amministratori su come dobbiamo darci anche secondo me
Luoghi di rappresentanza che assomigliano sì questi forse di più i Paesi europei no interni di capacità di formare di promuovere di lavorare anche lì c'è bisogno di innovazione istituzionale molto forte è un limite che c'è ma credo da questo non si possa prescindere
E allora la consapevolezza che negli amministratori locali bisogna far crescere sulla necessità di produrre politiche strategiche di area vasta
No che non si può più programmare io relazionarsi o svolge l'attività amministrativa con lo sguardo dentro i confini amministrativi del proprio comune è un punto politico da riprendere fortissimamente non cresce non si sviluppi in modo spontaneo
E accaduto in alcune citai provincia di questo Paese per scelta politica forte allora non è stato così dappertutto di un dato su cui investire fortissimamente guardare oltre i propri confini e far crescere una convinzione secondo me è un'idea che sì si valorizza cita i Comuni territori province all'interno di un progetto che valorizzi tutti riconoscendo l'eccellenza evitando gli investimenti ripetitivi il tipo di sviluppo emulativo parlo di un territorio dove per anni si è detto una Renault portoni trenta chilometri una fiera ogni trenta chilometri orari
Lo dico perché mi mi sembrano queste come dire un compito che va declinato
Sapendo anche che
Sui Comuni capoluoghi proprio perché io resto dell'idea che i comuni non si vince debba esser fatto un lavoro enorme
Per far maturare la consapevolezza al di là degli schieramenti politici che ha amministrano la l'uno e l'altro comune i progetti e gli obiettivi di ciascuno in un'idea concertata e condivisa e che si relazione di cooperazione tra gli Enti locali rafforzerebbe possibile un disegno
E io credo che vada fatto e credo che i Comuni capoluoghi spetti una responsabilità in più alle realtà urbane in questa Italia ritroviamo ad esempio a proposito di erogazione di acqua di metà né di queste cose specie capoluoghi serviti
Più o meno bene o male basta uscire dei confini del comune capoluogo
Perché piccoli comuni di pochi abitanti non hanno quel tipo di servizio non ha mai visto qualcuno del comune capoluogo che da una mare immaginate oggi con le compatibilità di bilancio
Sindaci che spesso lo fanno facendo un'altra professione mestiere indennizzati devo dire anche male poi finalmente pare che abbiano provato anche questa cosa
E io credo che si debba caricare in particolare sulle città capoluogo anche una capacità di lo dico partendo da un'esperienza che non riguarda tanto la generazione degli amministratori che c'è adesso ma che ad esempio ci ha consentito una città di medie dimensioni Dino ragionarci centoquarantadue mila abitanti della città del comune capoluogo ma di ragionare
In virtù anche di questa convinzione con molta fatica del tempio degli anni su un bacino di quattrocentotrenta mila abitanti che la Provincia e che già piccolo oggi perché oggi maturi amo molto
La convinzione un bacino che ha la stessa tariffa per l'acqua sul crinale dell'Appennino come vicino al Po la stessa tariffa in centro storico per il gas è del tutto evidente che i venti mila abitanti che abito in un chilometro quadrato si fanno carico di
Ma forse è utile piangere poi se la montagna si spopolano in altre sedi disse
Io credo che questo tipo di lavoro debba essere sostenuto da politiche che incentivano non credo che la coercizione possa portare invece politiche di pesanti incentivo rispetto a chi si associa pochette e oggi il bacino provinciale dei prima regione come è sicuramente strettissimo
Perché la possibilità di mantenere strutture tecniche di qualità a mercati saturi dove non c'è la metanizzazione novantadue per cento del tutto evidente che non è possibile
Stefano strutture di quella qualità si mantengono se il bacino si allarga e allora la capacità la fatica e di campanili sono anche provinciali di far crescere
Lo dico perché penso che ci sia anche del lavoro per noi perché non mi piace una rappresentazione dove ci sono molti problemi o dove non ce ne sono ecco penso che per il futuro ma rivendicando anche un po'di attenzione secondo me per un settore dei protagonisti gli amministratori locali appunto
E sui quali è bene forse fare un punto anche più più grato come protagonisti al tavolo ecco di un progetto più complessivo che può riguardare questo questo Paese
Di quel tema dei servizi pubblici
A Rete il piano strategico ha rilevanza imprenditoriali quelli che a cui fa riferimento il disegno io credo che abbia senso partire dall'analisi dalle considerazioni che essi non sono adeguati come dovrebbero essere in ogni
Comune di questo Paese
Non è normale nella maggioranza delle nostre città che la corrivi ventiquattro ore che abbia qualità buona non è normale che arrivi
Il metano non no non c'è teleriscaldamento in tutte le città non è normale che ci sia un processo di raccolta e smaltimento rifiuti che non sia no ecco non è normale e allora e a partire da questo che serve e quindi da Progetto
Politiche industriali diceva Rossi
E quindi l'obiettivo è infrastrutturare servire il Paese che per Dio non so se per due terzi o per un terzo so che l'Italia è fatta di tante città e di molti territori intermedi e non solo di grandi agglomerati urbani dove sono concentrati un milione due milioni a tre mila abitanti l'Italia è fatta di tessuti internet
E allora l'obiettivo è infrastrutturare in modo adeguato con servizi diffusi perché importati diffusi diffusi
Di qualità efficienti ed economicamente efficaci
Se l'obiettivo è come servire questo territorio per almeno quelli Scott soprattutto serviti male
Però so bene che questi siano servizi fondamentali tanto per la qualità della vita dei cittadini per il dato ambientale questi sono lo strumento principale d'esempio di politica ambientale ecco se vogliamo parlare di tutto ciò che ne sotto solo italiano forse un cielo e si sta bruciando non sono indifferenti anche insieme a tante altre cose che qui venivano dette per attrarre credo o agevolare anche insediamenti di attività economiche credo siano anche l'occasione a seconda di come si chiuderà questa partita di poter far nascere in questo Paese
Dandone la possibilità a quelle in prese pubbliche che oggi sono in questo servizi che sono degni di questo nome per dimensioni e capacità gestionale strutturale
E di giocare anche la partita di raccordo tra loro di aumento delle dimensioni e in alleanza col privato di far crescere anche un settore degno del nome industriale in queste ore
Tamponi servizi strategici a rete sapendo che comunque anche se andasse benissimo gli stranieri cosiddetti tra virgolette o investitori verrebbero comunque tale tanto credo il bisogno anche solo in termini economici finanziari credo sarebbe però bravissimo
Non giocare questo opportunità per ciò che c'è ma in alleanza con gli imprenditori italiani
Più che in alleanza con i portafogli finanziari che di volta in volta si spostano su l'investimento che è più utile sull'investimento che più remunerativo
E quindi bisogna guardare al tema come uno strumento fondamentale di politica ambientale industriale e del lavoro e come a una possibilità che enti locali mondo del lavoro e e il governo
E giochino questa partita anche impegnandosi nel rispetto dei ruoli distinti per far nascere nuove imprese enorme come unità di misura del tasso di liberismo di europeismo che potremmo a vere ciascuno di noi credo che abbia pesato anche troppo
Nel dibattito ampio ma superficiale che negli anni abbiamo avuto alle spalle
E questo dato si misurava il tasso di liberismo di euro quindi ciascuno e credo che poco abbiamo fatto come discussione diffuse concreta che conosca dati è realtà con rischio che andando in Francia e in Germania
O in Inghilterra qualche smentita pesante anche dal punto di vista dei numeri dei dati e della qualità del servizio o a della efficacia ambientale o della produzione di lavoro di ricchezza si riesca a trovarlo
Se l'obiettivo è questo siamo a un punto del percorso
E che credo ci possa consentire questa cosa però va va fatto velocemente
Un Paese potrebbe decidere di fronte all'esigenza di infrastrutturare molto quel Paese un piano massiccio di investimenti pubblici straordinari forti investimenti sulla riorganizzazione sulla capacità gestionale
Sia chiaro che già oggi non c'è nessun impedimento legislativo a migliorare a misurare indicatori di efficacia
Di efficienza o di pesanti inefficienza nelle aziende pubbliche perché credo che basti che ciascun delegato guardi Bilanci l'utilizzo degli automezzi ed cioè voglio dire domani tutto questo oggi è per buona parte impedito
Perché serve comunque un disegno di legge organico serve perché rispetto al bisogno di darsi anche dimensioni diverse dimensioni DTP industriali infrastrutturale c'è un'incertezza per cui ogni giorno un TAR si alzava no
In carenza anche di legge dicevano tu fuori non puoi andare no tu puoi partecipare alla gara ecco occorre un disegno organico ma che contenga dentro fortissimamente io direi anche un segno di grande nordico protezionismo ma quasi nazionale
Perché è talmente forte la distanza rispetto agli altri Paesi che io credo che davvero dovremmo accelerare assumendo il tema della liberalizzazione che il rischio vero che non si assuma secondo me ma se l'assumiamo la si assume però decidendo che la partitella giochiamo molto proteggendo anche molto ciò che nel nostro Paese di pubblico qualificato c'è e di privato che voglia davvero di fare l'imprenditore perché i numeri chiedevo prima detto quali sono i numeri qual è il fatturato dell'Acea tela più grandi imprese pubbliche italiana mille trecento miliardi quali erano i fatturato di quelle francesi una quaranta mila mi diceva circa una no belle per dire
La Scala e per dire come il tema della reciprocità in realtà e giusto porre la dal punto di vista politico nel rapporto con gli altri Paesi
Ma quante circolari o direttive comunitarie sono non rispettate degli altri Paesi e in ogni caso arrivare al a numeri che si raffrontano con questa scala
Anche la reciprocità pasti al giorno dopo
Per ragioni eventualmente no di capacità economico-finanziaria quindi a mettere anche un segno come dire di difesa anche nazionale per tentare di far fare a questo settore un salto dal punto di vista di vista
Così dopodiché bisogna anche fare un punto chiaro sulle tariffe noi abbiamo fatto una proiezione pensando che il decreto Ronchi andasse in porto e fosse obbligatorio per il primo gennaio di quest'anno su base provinciale passare da tassa a tariffa
Ebbene se sulle tariffe bisogna anche dirlo quei cittadini perché è vero che fosse oggi abbiamo servizi non gestiti benissimo ma siccome non è poi così vero dappertutto in realtà e macchie di leopardo
Il messaggio qual è che chiediamo la tariffa per questi servizi di remunerare l'ha speso di gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria anche gli investimenti
E quindi remunerare gli non ci saranno più soldi
Dello Stato prelevati dalla fiscalità generale per sostenere piani straordinari di investimenti in questo settore vorrà dire carica tutta sulla tariffa lo dico come punto di domanda perché è giusto che anche gli utenti sappiano e l'impegno sarà davvero impresa non più efficienti e fatte ma il segno delle tariffe un segno più eh
Perché la proiezione che noi avevamo fatto poi l'associazione degli enti locali ha chiesto di non applicarlo di prorogarlo
E i racket per le imprese il costo forse sarebbe no ma l'avremmo dovuto ricalibrare
Rispetto all'utenza pulcini Domestica ecco dove e quindi anche un capitolo sulle tariffe io credo che debba essere fatto per creare un mercato dei servizi pubblici quindi con quell'obiettivo l'obiettivo è liberalizzare obbligo quindi alla gara se l'assunto è questo
E come conseguenza a questo punto la privatizzazione parziale o totale se l'obiettivo è la liberalizzazione
L'incontro col capitale privato l'imprenditore privato diventa credo naturale cioè non è voglio dire no forzato non si può incentivare ma se l'obiettivo è la liberalizzazione e non qualcos'altro
Liberalizzare i servizi pubblici e Rete significa penso questa mia opinione personalissima che prima o poi qualcuno impresa
Dovrà poter passare a Roma a Milano a Torino a Reggio Emilia e dire io mi candido per gestire quella rete lì
Che può essere un acquedotto e può essere termocombustore che può essere io prima o poi deve passare la possibilità e l'opportunità per un'impresa di candidarsi a gestire quella rete Rete che è unica no
Perché mentre per altri prete che è unita si parla di questo si parla di liberalizzazioni questo servizio nuovi prodotti di ecco e io come questo quindi al presupposto poi anche qua bisogna distinguere un conto è dire che l'utente può rivolgersi a chiunque per l'erogazione del servizio
Se si parla di energia elettrica credo sia possibile se si parla di metano credo sarà anche possibile se si parla di rifiuti
No sì si parla di acqua credo di no insomma e quindi abbiamo anche ma prima o poi qualcuno deve passare da Roma e dire io mi candido per gestire no invece dell'Acea si mi candido io
E se vincerà ecco non lo so ragiona naturalmente per paradossi per io credo che questo principio di base a un presupposto
Che riconoscendo la libertà degli enti proprietari delle comunità locali
Che non hanno altro strumento che gli strumenti democratici delle lesioni o delle consultazioni referendarie che negli anni hanno costruito questi patrimoni ferma restando la libertà degli enti locali di vendere tutto no rito accaduto di non vendere nulla
E dopo un saggio di cattivi amministratori che propongono questa cosa
Credo che il presupposto di questo ragionamento ossia la possibilità che bisogna dare di separare la Rete dai servizi
La possibilità e poi dopo gli enti locali si assume anche la responsabilità c'è chi vende tutto Cecchina inventate c'è la separazione delle reti
Perché altrimenti il rischio che vedo peraltro penso che potrebbe consentire e nella legge c'è mai molto debole principio credo siano i punti che va a ripreso anche se il il punto era stato dato come possibilità perché vedo nella proprietà delle reti
E nel mantenimento di un nucleo strategico di direzione la possibilità vera della comunità locale di mantenere un ruolo vero di governo di queste politiche che per l'incidenza che hanno dal punto di vista ambientale
Vedo nella possibilità della fase transitoria per chi lo vuole Intervita ad impresa di gestione la possibilità di farlo no con capitali da mille miliardi ma conta apicali
Di dotazione più bassi che possono consentire all'impresa media italiana di diventa socia di maturare una capacità di gestione in affidamento diretto nella fase transitoria e successivamente sia maturato capacità efficienza
Di andarsi a proporre nel resto del territorio italiano perché all'estero non riesco a vedere altro che partnership con dei giganti dal punto di vista no che forse le principali impresa
Perché altrimenti se questa possibilità non è data ciò che io temo e questo
La spinta sarà ad allungare gli affidamenti temporanei e noi non parleremo di liberalizzazione ma nei fatti rischiamo di parlare di gare
Per concessioni ma quando una concessione data d'inizio secolo si parla di dare in concessione la concessione trentennale quando una concessione data in tutto e per tutto quest'anno viene personale per un periodo di tempo molto molto lungo molto lungo
E e in non credo ha una capacità vera di controllo e di governo dell'ente locale per le esperienze che ho io avendo incontrato amministratori anche di altri paesi europei che non posso naturalmente perché intende farlo
Per chi vuole farlo io non sono per nulla ma credo che la legge questa possibilità la dovrebbe dare altrimenti il rischio è di fare gare di concessioni la difesa che le aziende metteranno in campo quali saranno il percorso di discussione allungate le concessioni del periodo transitorio
Alludiamo le alquanto da recuperare teoricamente tutto l'investimento fatto si arriva anche a trent'anni
Io ad esempio non sono d'accordo che si differenziano le durate perché se i gestori che vince subentra subentrante degli impegni economici finanziari perché non credo ad esempio che la durata del costo degli investimenti sia più oneroso per il settore della corte per quello dei trasporti
Se decidiamo che nei trasporti non ci saranno più finanziamenti a fondo perduto e i mezzi si comincerà a comperarli no
Caricandoli ad esempio sulle tariffe o in misura maggiore se non tutti sulle tariffe
Ecco lo dico perché credo che in questa fase sia anche utile anche utile l'ho detto in premessa
Dare una mano a percorso che si apre di discussione del disegno di legge
Perché io non non penso che il quadro normativo che abbiamo lasciato come ci aiuti e credo che possa essere una partita importante che si scrive per questo paese credo che posso dare una mano non solo adatti infrastruttura del Paese ma anche a far nascere impresa qua ad aiutare imprenditori privati
In associazione con le imprese pubbliche a far nascere imprese altrimenti poi vediamo sorprese no l'ambito di Arezzo la vendita all'asta delle farmacie di Bologna dover perso se gli imprenditori privati italiani le imprese cooperative Italia
E sarà anche vero che c'è la globalizzazione mercati confini sono assolutamente sovranazionale il tema di come no
E l'industria anche nostra l'imprenditoria italiana si posizioni in alcuni settori che consideriamo strategici
Partendo dal fatto che il saper fare che c'è e pubblico perché credo si possa dire no diverso nella qualità che c'è io credo che sia un tema che non attiene fosse un nazionalismo stretto
Ma che occorre proporsi chiudo dicendo quindi e siamo a un bivio o costruiamo non percorso anche dialettiche condiviso
Che sostiene ma chiede di tener conto delle riflessioni degli arricchimenti e che facciamo
Altrimenti non vorrei che fossimo al bivio di uno shopping travestito che avrà tempi lunghi per ciò che di meglio funziona ma rinunciando in partenza a giocare una partita meno ansie legislativa la cornice c'è
Ordiniamo la con le leggi di settore e soprattutto sviluppiamo un letto ragionamento di coinvolgimento e di approfondimenti anche dissimulazioni
Di simulazioni concrete su ciò che potrà accadere
Graziano no no no anche nella farsa del suo intervento e la banana canarini a segreteria Piemonte e come ci siamo dati ieri i tempi gli interventi di dalla sala dieci minuti grazie
Anche di meno spero no io volevo cioè mi ha colpito favorevolmente l'ultimo intervento di chi mi ha preceduto
Perché ha posto sul tappeto diciamo tutta una serie di considerazione approfondimenti che dobbiamo fare collettivamente
Le cose non sono scontate
Penso che la questione centrale sulla quale vale la pena che ognuno di noi spenda un po'delle sue riflessioni parte effettivamente dal ruolo degli enti locali
Noi effettivamente possiamo concordare su un elemento che centrale
Cioè oggi possiamo dire che la pubblica amministrazione l'autonomia locali possono in qualche misura svolgerà un ruolo attivo
Rispetto ai servizi pubblici locali rispetto le politiche sociali io penso di sviluppo e occupazione
Però l'elemento contraddittorio che viene fuori anche dalla dall'interventi di coloro che mi hanno preceduto è squillando sequestrato domani scusate compagne e compagni di Trento siamo tutti sinceramente stanchi però un pochino di rispetto sono circa volevo dire questo sviluppo e occupazione può essere uno sviluppo occupazione che sia aggiuntivo
Cioè che si determina la possibilità attraverso un ruolo dell'autonomia e locali della pubblica amministrazione a creare un ampliamento dei servizi una qualità dei servizi anche nuove imprese
Che siano aggiuntive a quelle che oggi abbiamo di fronte che operano nel nel nel sociale nel territorio la mia preoccupazione che
Quando si parla di privatizzazioni quando si parla di modificata la centoquarantadue con tutto quello che ne determina l'impressione che ho che hanno molti è quello che ci sia una sorta di sostituzione
Cioè del fatto che invece di costruire l'occupazione lo in prese con ruolo forte delle autonomie locali all'interno anche dei patti territoriali degli sportelli unici degli Investimenti la capacità di incidere con le forze sociale nelle varie realtà
Regionali e provinciali ci sia una sorta di sostituzione di servizi che sono a gestione pubblica con imprese private questa è la mia preoccupazione è una preoccupazione che penso che dovremmo in qualche misura approfondire tutti quanti insieme
Io dico questo dico che siamo di fronte anche una riflessione che dobbiamo farci rispetto alle federalismo decentramento alle leggi Bassanini molti di noi chi più chi meno alcuni con critiche altri no
Hanno visto la Bassanini della decentramento come un fatto positivo di cambiamento della pubblica amministrazione che poteva liberare forze nuove investimenti nuovi semplificare decentrare in qualche misura chiede per sé la possibilità di un ruolo nuovo dell'autonomia locale della pubblica amministrazione siamo di fronte a un'impasse
Chiara abbiamo un decentramento limitato non abbiamo la riorganizzazione degli uffici
E dei servizi abbiamo un non decentramento finanziario mi sembra che sia questo un elemento che dobbiamo porre sul tappeto
Il fatto che alla decentramento dei servizi de degli uffici non ci siano le risorse perché le Autonomie locali perché le strutture decentrate possono in qualche misura riorganizzare
Determinare le menti nuovi pista l'elemento in cui si inserisce anche la riflessione di oggi
Attraverso la modifica dal centoquarantadue e ruolo del sindacato noi abbiamo detto che il ruolo del sindacato debba dovrebbe essere quello di determinare un cambiamento una riorganizzazione del lavoro
Un ruolo attraverso la contrattazione che determinò una un'immagine un'effettiva incidenza diverso della pubblica amministrazione con un rapporto diverso con l'utenza mi sembra che questo sia un elemento centrale io ritengo invece che la modifica della centoquarantadue così come prospettata sposti in altri termini sia alternativa a questo ruolo il sindacato
A questa capacità che abbiamo di possibilità di modifica della pubblica amministrazione del ruolo dei lavoratori del rapporto con l'utenza di ma dare una maggiore qualità dei servizi di fare un ragionamento rispetto alla quantità e la qualità dei servizi stessi
Mi appare che la centoquarantadue la modifica della centoquarantadue ed altre
Ed altre esperienze legislative che si stanno portando avanti ricordo la riforma dell'assistenza poi dirò qualcosa dalla ministra Turco vadano in una una condizione completamente diversa
Invece di porre al centro il pubblico è un concetto di sussidiarietà in cui il pubblico abbia preminenza rispetto al privato mi sembra che stia passando un concetto di sussidiarietà in cui il privato abbia preminenza sul pubblico
Dove la centralità del mercato nella gestione dei servizi viene identificata come uno un elemento di sviluppo e di occupazione se noi guardiamo invece l'esperienza che ci stanno sotto gli occhi
L'esperienza dell'accorpamenti delle banche le privatizzazioni delle banche gli accorpamenti nel nel settore assicurativo dei servizi l'esperienza della Telecom che cosa ci insegna ci insegna che oggi l'iniziativa di Previti d'azione e di concentramento che si sta determinando nei servizi non comporta un ampliamento dell'iniziativa
Di investimento di occupazione ma anzi il concentramento la privatizzazione sono gli elementi che determinò un sovrappiù di occupazione
Determina un problema che abbiamo di fronte e di dare una risposta rispetto all'ulteriore problema occupazionale nel nostro Paese per cui l'apertura al capitale privato comporta dei grossi problemi che dobbiamo in qualche misura assumere io vedo rilevanti sia nei servizi pubblici locali di cui stiamo discutendo oggi sia rispetto ai servizi sociali assistenziale che ci troveremo affrontare le domande
La primitiva azione può essere un fattore di sviluppo oggi io ritengo di no
Io ritengo che la modifica della centoquarantadue
E alcune riflessioni positive e modifiche che come funzione pubblica la CGIL confederale stiamo porta stanno portando avanti viste io ritengo positivamente
Non basta io penso che dovremmo in qualche misura a fare uno sforzo grosso per dire di no complessivamente la modifica della centoquarantadue per quello che ci sta dentro per la centralità del mercato che determina e tutte le involuzioni che questo il termine
Cioè l'elemento centrale se oggi ci servo meno la liberalizzazione
Se la liberalizzazione può spostare elementi positivi se ci può permettere come sindacato come lavoratori che operano nei servizi di poter modificare qualcosa di poter dare un servizio migliore io penso di no
Io penso che oggi la definizione della legge nuova che comporta il passaggio le spara per legge attorno attraverso una riflessione che gli enti locali devono fare sulla necessità o meno di qual è la madre metodologie di gestione dei servizi
Il fatto che comporti la frammentazione del ciclo produttivo
Che rende inefficaci e molto limitati rapporti con l'utenza sia un passo indietro rispetto a tutte le iniziativa le flessioni che abbiamo fatto come sindacato che abbiamo riportato all'interno dei contratti di lavoro nelle nostre linea programmatica
In questo senso dobbiamo rilevare alcuni pericoli alcune contraddizioni
Può esserci oggi un elemento positivo tra la contraddizione tra la programmazione pubblica la centralità dei di dei servizi pubblici e degli enti locali e il profitto la redditività dell'impresa privata
Oppure questa contraddizione oggi comporterebbe nella gestione dei servizi delle grandi elementi di negatività
Nelle pericoli elementi di negatività che io leggo rispetto al pericolo della superò del supero dell'universalità del servizio
Pericoli che io avverto rispetto a un aumento della differenziazione tra la programmazione e la gestione dei servizi degli enti locali che ha delle sviluppi negativi rispetto alla qualità
Dispetto ai controlli che è possibile effettuare in quel rispetto all'impresa che gestiranno questi servizi
Rispetto all'aumento delle tariffe
Che è collegato direttamente rispetto la redditività da compagnia diceva un programmazioni di trent'anni perché si recuperano in capitale investito questo
La capacità di avere guadagni e questo come si sposa non solo quel livello delle tariffe che sposterebbe rispetto all'utenza il carico il sovraccarico che che ne detiene il deterrenti verrebbe della redditività ma rispetto la differenziazione all'interno delle tariffe delle tariffe
Delle fasce sociali
Delle dei dei delle fasce di reddito della diffusione dei servizi oppure meno possiamo rilevare oggi che la privatizzazione dei servizi locali determinerebbe superamento della differenziazioni della densificazione di una tariffa unica
Di una riduzione della differenti della della diffusione dei servizi per un concetto di accorpamento centralizzazione e riduzione dei costi come sta avvenendo in moltissime realtà diffusa a livello nazionale
E i problemi occupazionali che si vedete né determinerebbero rispetto ai concentramento le e alla una maggiore qualità in tema di organizzazione
E il pericolo delle oligopoli privati da questo punto di vista ricordo alcune esperienze
L'esperienza dell'Italgas nella gestione delle acque degli acquedotti dove in particolare almeno in alcune zone che io conosco della Val di Susa in Piemonte ha comportato un aumento differenziato delle tariffe indifferenziato le tariffe
Con problemi di rapporto con questa ditta ripeto le questioni alle alle i problemi che si davano determinare nel del servizio
L'esperienza del Global Service in molte amministrazioni particolare dei grandi Comuni delle delle Province
Dove dopo cinque anni alla Provincia di Torino l'esperienza del Global Service che è stata anticipata comune le menti fondamentale di riorganizzazioni e di controlli interni
Delle tre del dei servizi dati in appalto ha determinato una riflessione si rispetto alle i maggiori costi che questo determinato rispetto alla precedente Lare precedente gestione e del fatto che soltanto alcune grosse aziende potevano concorrere con problema di complessivi complessività di della partecipazione e della libertà e della libertà di di di Edipo sia partecipa da parte delle aziende minori
Altre esperienze a livello internazionale l'esperienza inglese oggi all'interno dell'Inghilterra che è stata l'esperienza più avanzata di perdite d'azione non solo delle grandi imprese pubbliche ma anche dei servizi
Sta determinando una riflessione un ritorno indietro la comprensione che la Previti dazione dei servizi in particolare degli enti locali ha comportato problemi a non finire rispetto a rapporti con l'utenza dei costi
E c'è un ritorno indietro lo ricordavano alcuni in cui ci sono alcuni esperienze nuove di consorzi pubblici che stanno riprendendo in mano il rapporto con i servizi e con i propri cittadini
L'esperienza delle ferrovie inglesi privatizzate
In cui non viene assicurato oggi il problema della coincidenza degli orari un problema lì minimo ma di grande importanza
In cui la qualità all'interno di questo sistema nuovo di breve di trazione si scontra contro le necessità pubbliche contro il coordinamento i rapporti con l'utenza le necessità di programmazione
Da questo punto di vista vorrei esemplificare alcune questioni
Oggi l'esperienza delle aziende speciali
Le aziende gestione leggi elettrica raccolta e smaltimento rifiuti ed altre esperienze che sono andati avanti nelle grandi cita in particolare sono positive o negative
E da qui che partiamo nella negatività dell'esperienza di queste aziende per proporre una privatizzazione di tutti questi servizi oppure noi nella nostra esperienza concreta rileviamo che molte aziende speciali hanno giocato un ruolo positivo
E mi avvio alla conclusione
Hanno svolto un ruolo positivo hanno una una una un un ambito positivo anche all'interno dei propri delle delle proprie finanza interne
Sono strutture che hanno comportato una una rapporto con l'utenza che ha determinato un un avanzamento di quello che sono gli elementi dei dei servizi la gestione dei servizi io penso di sì
Penso che non ci possesso una lettura negativa
Da questo punto di vista dico ma qui si sta riprendendo rilanciando uno slogan che un po'di tempo fa
Era stato coordinato da forze preciso nel nostro Paese in cui si diceva privatizziamo le strutture positivi in attivo e assumiamo al pubblico le strutture decotte
C'è un nuovo tentativo del capitale privato di andare assumere spazi che oggi sono determinati dai servizi pubblici che possono portare dei redditività
E assumerà il Pubblico invece tutta una serie di strutture private decotte in quel problema occupazionale ha una grande rilevanza
Da questo punto di vista dico che l'esperienza dei servizi pubblici locali non è l'unica sulla quale dobbiamo riflettere e chiudo con una battuta anche la riforma dell'assistenza pone dei grossi problemi
Seppure indica standard ed elementi diciamo minime a livello nazionale comporta il mercato dei servizi anche le socioassistenziale
Con alcuni elementi che che ricordavo prima come come problemi che dobbiamo risolvere
Rispetto l'aumento della compartecipazione del cittadino nella gestione di servizi rispetto al pericolo di minori tutela dei lavoratori e l'ultima cosa e concludo il problema degli appalti abbiamo una necessità
Nel socio assistenziale nel privato sociale
Nei servizi pubblici locali dire di finire le regole degli appalti regole certe
Dei diritti dei lavoratori contrattuali previdenziale della qualità dei servizi dei controlli che non esistono
Una contrattazione preventiva che deve essere fatta portata avanti dalle avesse uno delle strutture sindacali in contempera anzi ha con le strutture di rappresentanza degli altri lavoratori privati del privato sociale che operano dobbiamo chiederci chiarire e chiudo quali servizi devono essere privatizzati quelli no di rilevanza pubblica questa discussione non la stiamo facendo abbiamo portato avanti il problema dell'assorbimento dei lavoratori né cambi di gestione
Il superare il massimo ribasso e proporre l'eco le offerte economicamente vantaggiose in tuta lealtà e qui dico una cosa e chiudo abbiamo il problema di superare un problema ricchi rispetto alla questione del massimo ribasso dell'offerta economicamente vantaggiosa oggi offerte come unicamente panta Giosa non ci basta
L'esperienza concreta dei compagni stanno facendo nell'alta decentrate ci dicono che ci pur di fronte a questo elemento nuovo c'è un problema che costi in fine dei conti sono quelli che decidono a parità di progetto che viene uniformato in tutte le realtà oggi chi decide sono ancora i costi io pongo un problema penso che bisogna che ne facciamo una riflessione che dica
Che dobbiam passare dalla proposta economicamente vantaggiosa dove c'è sui costi di Basso
Alla proposta di andare a un minimo rialzo in cui ci sia una base d'asta che sia definita dall'amministrazioni locali dalle strutture
In cui chi concorre all'asta determini un minimo di rialzo rispetto i costi aggiuntivi di formazione del personale e l'altro questa mi sembra un elemento importante da tutto questo dico solo il ruolo del sindacato deve essere più attivo
Non può essere e chiudo rispetto alla questione che abbiamo di fronte
Un ruolo subalterno decisione di legge di altri che determinò le privatizzazioni
Di riduzione di danni no io voglio un sindacato che agisca che voglia il cambiamento che faccia delle iniziative per cui la pubblica amministrazione sia mantenuta con la qualità maggiore sia per i lavoratori sia per i cittadini
Grazie al Campania la parola Giancarlo Schisano Fondazione Gramsci mentre ai sensi altra
Io ringrazio senz'altro i compagni della segreteria della funzione pubblica CGIL e voi tutti tra l'altro per l'attenzione che prestate ancora
Vista l'ora tarda a questa discussione per l'invito che ci avete rivolto qui come associazione Gramsci ventunesimo secolo invito che arriva dopo
Lunghi mesi di lavoro che abbiamo passato assieme a preparare questo appuntamento
Per noi non è stato un'esperienza innaturale visto che tra gli scopi costitutivi della nostra associazione
Fin da quando è nata circa due anni fa
Abbiamo messo al centro quello di favorire la formazione di una società civile europea e di una nuova cittadinanza continentale
E compito questo che comporta in primo luogo un'azione attiva di europeizzazione delle istituzioni della vita nazionale cosa che è possibile fare solo attraverso una consapevole e politica riformista
Ora la questione dell'Europa non si è esaurita nel nostro Paese con la moneta unica anzi si può dire che la moneta unica
Apre la questione europea e che il problema dell'Europa sarà la principale idea regolativa
Della politica italiana anche per gli anni a venire visto che i soggetti politici le coalizioni
Si aggregheranno fondamentalmente sulla loro idea dell'Europa e sui modi con cui intendo europeizzare il nostro Paese
Ora
Per entrare quindi nel merito credo che esistano che si trova nel dibattito degli ultimi anni si sono viste polarizzati due grandi idee
Contrapposte tra di loro quella della formazione di un Europa dal basso per così dire attraverso processi esclusivamente di economici e di unificazione dei mercati e quella invece della priorità di una Europa dall'alto ovvero con la preminenza data alla o meno l'invocazione di una preminenza delle istituzioni delle sedi politiche di un Parlamento investito di pieni poteri e di un eventualmente di un governo europeo ora è strano però che per quanto quest'ultima idea abbia così attraversato la sinistra
Proprio noi che abbiamo uniti una tradizione così ampia riflessione sulla complessità della Società europea e su quanti corpi intermedi esistano tra i singoli individui e le istituzioni
Ci siamo un po'fissati sull'idea di un'Europa politica e sull'idea di un'obbligazione giuridica continentale che in fondo avrebbe strumenti soltanto coercitivi per imporsi poi sugli individui
Le nuove soluzioni comuni insomma potranno funzionare solo se troveranno il sostegno dell'amministrazione dei sistemi di protezione sociale di un sistema di difesa comune di sindacati continentali e di partiti che superino l'ambito nazionale questi sono i prossimi obiettivi che le forze del riformismo sono chiamati a mettere al centro dei propri programmi e in questo senso l'avvio dell'euro Rapallo rappresenta solo un fatto economico ma è già un evento carico di valenze politiche
Ora se lo vogliamo analizzare da dove venga questi idea di un superstato continentale
Credo che potremmo a lungo dilungarci su quali squali possano essere le reazioni a quel lungo processo di
Decadenza del diritto pubblico europeo che ha segnato tutto il nostro secolo di come cioè gli Stati nazionali si siano progressivamente indeboliti
Di fronte al nascere di una economia e e di un mercato mondiali
Però questo è il punto che qui mi interessa
Lo Stato nazionale ha retto per una fase lunga anche forse fortemente indebolito come punto di equilibrio fondamentale in una fase di sviluppo che è stata quella del dopoguerra è stata quella con i tassi più alti della storia dell'umanità abbia come
Ora quelle lungo ciclo del fordismo tanto per citare Bruno Trentin il suo libro sulla città del lavoro di di di un anno fa
Non era solo un modo di produzione basato sull'organizzazione scientifica del lavoro o un modo di socializzazione che aveva al centro il consumo standardizzato di Marx
Il fordismo è stato in primo luogo un sistema di equilibri tra economia mondiale e Stati nazionali e all'interno di questi tra impresa società il meccanismo fondamentale su cui si basava tale equilibrio è stata l'organizzazione in grandi monopoli dell'offerta e della domanda di lavoro cosa che ha assicurato grandi tassi di sviluppo i più alti mai raggiunti dalla storia umana
E in questo sistema di grandi monopoli lo Stato ha avuto una parte importante tra l'altro attraverso l'intervento diretto nelle con
In particolare lo Stato centrale e sugli enti decentrati si è fatto carico di un preciso settore di iniziative economiche quello di cui stiamo parlando oggi ovvero quelle concernenti i beni pubblici e collettiva le risorse che appartengono all'insieme della comunità la storia dello stato sociale comincia anche così
Nel secolo scorso i Comuni si fanno carico direttamente di attività in grado di migliorare il l'arida dell'intera comunità locale
Illuminazione notturna delle strade la distribuzione del gas e dell'energia elettrica dopo i trasporti collettivi la fornitura della
Ora di fronte alla casa crisi progressiva
Del diritto pubblico lo Stato costantemente cercato una nuova fonte di legittimazione proprio come attore diretto nel settore dei beni pubblici quelli più problematici di difficile definizione per imboccare ora noi possiamo strapparci le vesti sulla fine
Del lungo ciclo fordista dobbiamo però essere consapevoli che questa si è rotta anche per spinte dall'INPS che venivano sul fronte della produzione
Con l'apparire della nuova industria della dell'informatica e della microelettronica e quindi fondarsi di quell'economia dell'informazione internazionale ma anche sul versante del lavoro
Perché il reddito è stato progressivamente concepito dalle stesse organizzazioni sindacali come contropartita insufficiente rispetto all'assenza di altri tipi di diritto di diritti generali
Nella lunga stagione della contestazione sia mostrata tutta l'esiguità di un sistema di scambi fondato solo sulla necessità di lavorare in modo meccanizzato e Pep per poter consumare in misura crescente prodotti di massa
Soprattutto il forte
Dunque credo quindi
Che di fronte a questa crisi del diritto pubblico europeo ci sia una possibile dia di soluzione ovvero la possibilità di distinguere in via metodologica i poteri pubblici dai beni pubblici nell'aprire la possibilità che una parte di questi ultimi è proprio il motivo il tema della discussione di stamattina possa non essere direttamente gestito dalla pubblica amministrazione o dalle sue ramificazioni
Ma da quelle strutture associative della società civile cioè da quei corpi intermedi della società europea su cui ha richiamato l'attenzione in apertura
Si tratta insomma di definire una modalità per cui le autorità pubbliche passino progressivamente da un ruolo di gestione ha un ruolo di regolazione
Scusa è chiaro e vi prego siamo tutti stanchi soprattutto per la complessità dei temi discussi però ti prego un po'di rispetto per il nostro ospite e anche perché le cose sta dicendo sul tema del nostro dibattito oltretutto grazie
Tra pistola distinguere tra ruolo di gestione e ruolo di regolazione dei poteri pubblici e contemporaneamente si delinea un programma di crescita delle capacità delle responsabilità di quelle forze chiamati a compiti di pubblico interesse che rendono così articolata la nostra Società Civile continentale impresa associazionismo dei cittadini forse del cosiddetto terzo settore e molte altre non escluse
Forme qui pubbliche non direttamente sottoposta alla gestione della pubblica amministrazione
Ora il passaggio progressivo dall'intervento alla regolazione comporta comporta una nuova dislocazione dei poteri pubblici intesi come garanti degli interessi collettivi
Non dipesi dalla dinamica del mercato Esterni alle utilità attese dai singoli soggetti gestori si tratta quindi di individuare un corpo di beni comuni non negoziabili che riguardano l'ambiente l'unica l'universalità della protezione sociale
La sostenibilità collettiva delle strategie aziendali la salute l'informazione la sicurezza in questo senso vanno definiti i compiti e poteri nuovi delle pubbliche amministrazioni sul fronte della produzione di regole della fissazione di standard la capacità di controllo e della creazione di autoritario perse garanti dell'interesse dei cittadini
Ora io sono convinto che sia necessario insistere in questa fase sulla rigidità di queste regole sulle sanzioni che vanno a chi non le o servi condivido pienamente l'intervento di Donolo su questo punto
E in questo nostro capitalismo senza mercato e in una società che è ancora più corporativa rispetto a soli due decenni fa credo che i rischi neo patrimoniali di un circuito stretto tra economia e politica siano ancora molto forte
Però credo che fissare la nostra attenzione su una visione puramente procedurale normativa del potere pubblico unità un ISPA a un'espansione del mercato è a trasformare quindi i corpi sociali egoistici ha dispiegato voli in elementi virtuosi per una rinascita
Del senso civico e dell'appartenenza collettiva bene questo obiettivo non possa essere colto esclusivamente con la produzione di regole il passaggio dall'intervento alla regolazione implica un ulteriore compito dei poteri pubblici la capacità di suscitare e favorire elementi di società regolari ovvero elementi della società civile che possano sostenere con motu proprio
Un progetto di difesa degli interessi comuni il che equivale a dire che le istituzioni devono aiutare la crescita di quegli elementi ancora molecolari e disgregarsi di società civile in sovranazionale
Si può rinvenire il problema di cosa significhi governare una nazione un ente locale nell'età della regolazione
Se impieghi semplicemente l'essere arbitri della competizione imponendo ai giocatori le regole con cui scontrarsi intervenendo contro consorzio mine casi di inflazione oste comporti invece il più gravoso compito di una progettualità di sviluppo della comunità e di una prassi amministrazione condivisi
Certo il più forte ostacolo
Per governi a questa altezza dei problemi è forse oggi costituito proprio dalla politica della difficoltà con cui un sistema dei partiti nella grande crisi italiana non riesce a rigenerarsi
Quindi credo che una ricollocazione della politica una funzione altre progettuale sia la condizione imprescindibile per la trasformazione dei nostri enti locali gli agenti di sviluppo secondo uno slogan ormai anche logorato
L'alternativa a questa via Pons consiste in una contrattazione meccanica tra le parti ognuna delle quali porta in dote esclusivamente i propri interessi e i propri bisogni particolari
I poteri pubblici si troverebbero nella condizione di ratificare burocraticamente il punto medio a cui tendono le spinte delle diverse componenti della negoziazione
Questa visione nevo neo corporativa dei processi di sviluppo negoziato tendenti alla media delle soluzioni possibili piuttosto che verso la ricerca delle condizioni ottimali
E purtroppo assai diffusa nelle nostre esperienze iniziali di programmazione negoziata
Si è diffusa lungamente Donatella piazza in apertura di questa nostra mattinata su questo problema
Anche il sindacato in fondo se ne trova invischiato si tratta ibidem e vigente mente di una ulteriore conseguenza di quella debolezza dei partiti
E quindi del ruolo di supplenza che il sindacato soprattutto dal novantuno in poi ha dovuto affrontare a fronte del del cadere verticale del sistema politico
Spetta quindi alla politica alle porte legittimate da popolare sia a livello nazionale sia a livello locale fare il primo passo e innescare sulla base di una progettualità creativa
Un circolo virtuoso di crescita della fiducia tra le diverse componenti della comunità questo significa avere una base di governo però e qui e forse quello che più ci interessa che non è basata su un braccio di ferro continuo tra governo e amministrazione in cui gli apparati organizzativi sono concepiti come semplice leva che deve tradurre in azione le decisioni ho bloccato invece una metodologia di governo quella dell'amministrazione fondi condivisa in grado al contrario di mobilitare energie diffuse ovvero una sorta di collaborazione tra tre soggetti diversi ciascuno nella sua autonomia
La politica l'amministrazione e le forme associate della società
In questa collaborazione all'amministrazione ovvero a voi poi in definitiva spetta il compito di fornire i saperi tecnici specifici derivanti dalla vostra tradizione dalle vostre professionalità in questo senso il lavoro pubblico esce da una funzione meramente riproduttiva ovvero dal un lavoro inteso come applicazione erette a reiterata di disposizioni normative per diventare una ricerca di soluzione empiriche a problemi specifici volta a volta diverso
Tale scenario impone all'amministrazione di trovare lo spazio per investire sulla crescita dei propri addetti sulla formazione di competenze che abbiano un valore assoluto e non legato esclusivamente al lavoro amministrativo si apre qui il problema di ridefinire i meccanismi delle carriere interne al lavoro pubblico e contemporaneamente alle alla possibilità per i giovani che si sono formati recentemente di accedere a ruoli di impiego pubblico facendo valere il proprio medico
Il terzo collaboratore dell'amministrazione condivisa è in infine costituito dai corpi intermedi su cui lungamente ho insistito nel corso di questa trattazione
Il successo o l'insuccesso di qualsiasi politica di sviluppo si misura sulla capacità di mobilitare queste risorse
Quest'operazione non si ottiene soltanto con mezzi coercitivi con politiche dell'incentivo e del disincentivo ma innanzitutto costruendo un consenso reale per alcune opzioni generali di difesa degli interessi universali
E per le politiche specifiche di sviluppo del mercato nel senso della sua internazionalizzazione
Spesso si sottovaluta quanto siano importanti per l'avvio di forme di cooperazione tra diversi soggetti economici e sociali risorse come la fiducia e l'informazione
Siamo al di fuori anche qui dalle sanzioni o da da Cuba gli incentivi
Per esempio quando si comincia a collaborare a una determinata azione che presuppone il concorso di molti per andare in porto è molto importante sapere che anche altri intendono impegnarsi nella stessa direzione
Le istituzioni sono poca virtù abituate ad agire attraverso mezzi simili la la mobilitazione del consenso attorno a soluzioni concrete con l'informazione la comunicazione la costruzione della fiducia
Proprio dai poteri pubblici può partire insomma una spinta ad abbandonare l'etica del dente per dente
E un ulteriore impulso alla capacità dei corpi intermedi prima tra tutte prime tra tutte le imprese e le forze del lavoro di essere attori di civilizzazione
Per concludere il riformismo su cui mi sono soffermato in questa sede non è quello delle grandi delle stanze dei bottoni o delle leve segrete dei grandi piani di programmazione razionale
Ho cercato di attirare l'attenzione la pratica di un riformismo diffuso che si fondi sulla responsabilizzazione di numerosi soggetti sociali e sulla loro capacità di costruire una visione cooperativa dei grandi problemi del presente
Dobbiamo insomma essere consapevoli che trovare una buona soluzione per un contratto dare alcun patto territoriale
L'avvio di una pratica innovativa innovativa di urbanistica concertata il miglioramento dei servizi al cittadino di un ufficio comunale l'aumento delle prestazioni di una S.r.l. rappresentano un passo avanti nella diffusione di pratiche cooperative e quindi in definitiva una crescita degli elementi di Società Civile europea questa attenzione all'intelligenza e alle virtù diffuse può sembrare un po'fuori luogo in un'epoca segnata da grandi istituzioni impersonali
Credo però e per quanto la razionalità ci abbia aperto la possibilità della comprensione del mondo contemporaneo tuttavia tutti noi rappresentiamo e aggiungo per fortuna
Non soltanto dei semplici dei semplici ingranaggi di una incomprensibile macchina sociale grazie
Allora ringraziando veramente tanto tutti i nostri ospiti do la parola a Carlo Porta
E per una breve replica
E ripeto ringraziamo ancora lo sforzo di tutti quanti non rispetta questa sessione importantissime s'addensa di contributi e possiamo dire di essere anche contenti di aver colto nel segno rispetto anche alle questioni poste dall'introduzione e rispetta veramente i contributi che ci sono venuti dalla
Dai nostri ospiti grazie la parola Carlo Porta
Sì ovviamente una quantità ma qualità interventi così diversi come quelli che qui stiamo ventina abbiamo avuto rende anche diciamo il più ottimista degli oratori sostanzialmente impossibile cercare di una replica conclusiva diciamo così né del resto questo è nelle intenzioni stesse di questa stessa conferenza e quindi io non voglio davvero
Misurarmi con questo provo semplicemente a ricapitolare
Le cose che qui ho sentito in estrema sintesi e trovare dal mio personalissimo assolutamente parziale
Punto di vista un filo conduttore e per farlo come posso dire ho compiuto un'operazione del tutto arbitraria o astratto da ciascuno degli interventi che ho sentito una frase che mi è sembrata particolarmente significativa
E particolarmente insistita nel modo con cui è stata anche ripetuta
E quindi rappresentativa delle cose che qui sono stabilite da ciascuno di quei libri hanno parlato chiedo scusa in anticipo quindi dell'orbita di questa operazione a quelli nei confronti dei quali la faccio
E le dico proprio nell'ordine in cui lo sentite da Fulvio Vento parità di condizioni
E poi politica industriale da Nicola Rossi e poi sviluppo dal basso Donatella riqualificazione degli attori del patto buoni Progetti dal professor dovevano stare in campo
Dal nostro compagno Panzeri riqualificare il ruolo dell'ente locale dal sindaco Spaggiari la programmazione negoziata come media delle soluzioni possibili l'amministrazione condivisa da ultimo da Giancarlo
Ora che cosa lega queste in diciamo frasi e queste impostazioni anche molto diversa allora rispetto alle quali io come credo ciascuno di voi abbiamo gradi di condivisioni diverse io personalmente
Come si può dire o sicuramente condiviso di più alcune cose dette dal sindaco Spaggiari o dal professor dolorosa Giancarlo e Donatella piuttosto di tutte quelle che ho sentito dire
Dal professor russi
Ciò che lega tutto questa è una cosa che ancora ha detto il professor d'onore cioè il fatto che noi siamo al centro di questa macina
Noi siamo la chiave di volta dalla possibilità di questo sviluppo siamo contemporaneamente visto che c'è differenza tutti gli altri cittadini di questo Paese utenti ma anche operatori
Abbiamo si sarebbe detto una volta il sapere operaio oggi siamo più moderni si dice know how noi sappiamo come si fa o dovremmo sapere come si fa o comunque quel che oggi si fa si fa in base a quel che ne sappiamo da questo punto di vista io credo che quindi noi abbiamo il diritto dovere di dire una parola in più degli altri e forse anche una parola diversa da quella che tutti gli altri adoperava in ragione del fatto che se non c'è una nostro agire un comportamento organizzativo coerente con i mutamenti istituzionali
Che essi e in che intervengono nel frattempo il mutamento effettivo nella erogazione poi del servizio di un qualsiasi prodotto è assolutamente marginale dicevo prima
Parlando col prossimo dove un attimo il caso dalle FS assolutamente emblematico grandissimo mutamento istituzionale e giuridico dal punto di vista dell'erogazione del servizio la sua qualità e quantità sostanzialmente diciamo il risultato è immutato
Ora
Non c'è dubbio voglio qui ribadirlo che sulla riforma dalla centoquarantadue soprattutto sui suoi fini dichiarati sugli obiettivi che sono posti al centro questa riforma noi non possiamo che esprimere condivisione voglio però con altrettanta chiarezza qualora diciamo ci sia stato qualche equivoco da qui in questo punto di vista dire che dal punto di vista dalla funzione pubblica la strumentazione proposta per il raggiungimento di questi obiettivi non è adeguata
Non è adeguata e lo dicono allo stesso modo in cui l'ha detto Walter Cerfeda concludendo un'apposita riunione di lavoro fatta in CGIL qualche giorno fa non è adeguata dal punto di vista dalla politica industriale che propone in quanto non è adeguata nel riconoscimento gli ambiti ottimali dello sviluppo e quindi del dimensionamento delle aziende non è adeguata dal punto di vista della politica dei servizi in quanto come ho già detto mancano le Authority
E lo stesso fatto che si possa procedere ad affidamenti di segmenti separati del ciclo integrato di ciascun servizio mette in discussione la qualità della quantità del servizio così come viene erogata e non è adeguata dal punto di vista del sistema delle tariffe che conseguirebbe da un sistema così proposto io non so dire se questa addirittura una riforma che produce la difesa del sarà Ali come dice mi sembra un po'troppo ottimisticamente il professor Rossi posso però dire anche se è vero che tutto ciò che non è stato la storia non è detto che non possa mai essere ma insomma un po'l'esperienza fatta vale che nessuna delle privatizzazioni dico fin qui visto ha prodotto in qualche caso una riduzione delle tariffe si potrebbe persino discutere se ha prodotto meno un miglioramento se la qualità del servizio ma insomma questo sarebbe un altro dibattito infine non è adeguata dal punto di vista della politica contrattuale in quanto non esiste alcun vincolo alla mantenimento del contratto o all'introduzione del contratto di settore per questo motivo lo dico dal punto di vista la funzione pubblica
E del tutto arbitrariamente rispetto al dibattito che abbiamo fatto stamattina il giudizio che la funzione pubblica da a da a questo stato dell'elaborazione del disegno di legge un giudizio negativo
è un giudizio negativo e che è destinato a rimanere tale se su questi treni punti non si interviene con decisione questo però non può diciamo assolvere Noè dall'obbligo di intervenire su questi temi e di sostenere questi cambiamenti perché guardate dall'assenza di questi cambiamenti e termino davvero vi è una sola conseguenza possibile
Che anche in assenza diciamo di una qualsiasi evoluzione normativa venga avanti un'ipotesi di dismissione di smembramento di queste aziende che noi non saremmo in grado di governare e al quale non saremo in grado di resistere seguono una logica puramente di vent'difensivi Istica
Come dimostrano cose che sono già avvenute o con come in questi giorni rischiano di avvenire ad esempio con lama di Roma
Dove diciamo il male il management di quell'azienda sta predisponendo un piano che di fatto attraverso una la creazione di una struttura parallela di quell'azienda un po'come Alitalia Alitalia Team per chi ha seguito un poco il caso
Propone un sistema di doppio principe nello svolgimento di alcuni servizi e nel trattamento delle condizioni dei lavoratori di questo diciamo su tutto di questa azienda sdoppiata io son sicuro che i compagni di Roma
E del Lazio sapranno organizzarsi per resistere a questa proposta e per contrastarla sono altrettanto sicuro che saremo in grado di resistere oggi e poi domani e poi domani ancora ma verrà un giorno in cui questa resistenza sarà un po'meno adeguata per questo motivo che ne dobbiamo stare
Come si dice nel gorgo del cambiamento ed acquisire da acquistare situazione che densa di rischi ma anche di opportunità gli esiti positivi possibili per coloro che cerchiamo di rappresentare non dimenticando mai e termino davvero che se vogliamo infine tesaurizzare il risultato positivo che abbiamo avuto nelle elezioni delle RSU dobbiamo ricordarci che quelli voto l'abbiamo avuto proponendo il cambiamento non proponendo la conservazione ma ci siamo caratterizzare dicendo che eravamo il sindacato che proponeva di cambiare vi ringrazio ringrazio
Grazie a Carlo allora vi ricordo per l'inizio della quarta sessione quella di oggi pomeriggio l'appuntamento alle quindici e quindici puntuali mi raccomando
Alle estreme
Iniziamo i lavori
Prego le compagne e compagni di prendere posto
Allora
Prendete posto entrate tutti così iniziamo i lavori di questa quarta sessione della nostra conferenza di programma
Gli ospiti che abbiamo inviato so e invitato solo presenti per la maggior parte gli altri stanno arrivando fino aggiungeranno fra non molto
La tavola questa guarda sessione si articolerà con Lula
Ecco entrate tutti
Abbiamo
Allora questa quarta sessione della nostra conferenza di programma ha per titolo come avete visto verso un nuovo modello sociale in tema di grandissima attualità peraltro toccato anche ieri nel discorso di insediamento del nuovo residente della rete questa conferenza si articolerà nel seguente modo
Ci sarà una relazione introduttiva
Di Stefano Fassina consulente
Del ministero del Tesoro sui problemi dello stato sociale e dell'Associazione Gramsci ventunesimo secolo peraltro ha contribuito non poco a alla stesura del documento che avere che avete in cartella dopo l'introduzione Di Stefano Fassina parteciperanno alla discussione
Era aperta mai presidente del sindacato
Dei dipendenti dei servizi pubblici della Germania e presidente del sindacato europeo dei lavoratori dei servizi pubblici ed è legato alla nostra categoria nostro sindacato da un lungo e proposte propongo rapporto di amicizia lo accogliamo quindi con grande entusiasmo e siamo molto lieti della sua presenza la nostra
Ai nostri lavori come avete visto nel nell'invito è presente parteciperà il compagno Alfredo Reichlin della direzione nazionale dei Democratici tesi di sinistra nonché presidente del Celeste che salutiamo
Siamo inattesa dell'onorevole Vincenzo Visco ministro delle finanze
Di Valentino Van Valentino Parlato giornalista fondatore del manifesto a tutti conosciuto che dovranno storno il re in arrivo chiuderà i lavori della nostra quarta sessione compagno Sergio Cofferati che sta arrivando a minuti io vado subito la parola a Stefano Fassina per introduzione acquistano sessione dei lavori
Io innanzitutto ringrazio il gruppo dirigente della funzione pubblica della CGIL che ci ha dato questa opportunità di poter collaborare alla preparazione della conferenza programmatica
La mia
Non sarà una per introduzione ma mi limiterò a porre alcune questioni che a mio avviso sono un po'quelle intorno alle quali ruota il tema al centro del nostro dibattito ricco d'Italia in Europa verso un nuovo modello sociale
A me sembra che con la nascita della moneta unica siamo entrati tutti in una nuova in una nuova fase di fronte a noi il quesito
Che mi pare adesso è sull'agenda politica è quale Europa per il ventunesimo secolo questa è un po'la domanda a mio avviso ci sta che fa da sfondo anche a una discussione più specifica su quale modello sociale in Europa
E questa domanda non viene appunto offuscata dalla situazione di guerra che stiamo vivendo oggi nei Balcani anzi forse la presenza di questo compito è proprio deriva anche da una da una risposta debole o una risposta ancora molto frammentata alla domanda di quale Europa per il ventunesimo secolo il primo punto che vorrei portare all'attenzione dei nostri illustri ospiti riguarda la possibilità di definire un interesse generale europeo con la nascita della moneta unica la i undici Paesi fondatori entrano in un'altra in un'altra fase della loro storia la questione che che vorrei sollecitazione citarlo come vuole sollecitare una riflessione S assenso ancora per i Paesi europei parlare solo di interesse nazionale
O se invece che non debba e in qualche modo l'interesse nazionale avere una integrazione è una declinazioni anche su un piano di interesse
Interesse europeo su questo e quindi diciamo l'attenzione rivolgo questa questione innanzitutto al al segretario del sindacato europeo della funzione pubblica mi sembra che in questa fase ecco stiano prevalendo più gli elementi di competizioni che glielo gli elementi di cooperazione tra i Paesi europei dagli Stati nazionali e come se con la raggiungimento dell'Euro si ritenesse chiusa la fase della cooperazione pur competitiva come è stata negli anni Novanta anche dopo con la scrittura del Trattato di Maastricht o del Ordine trattato di Amsterdam questa dimensione della cooperazione a mio avviso è da riprendere perché è un po'il contesto e l'approccio politico culturali di fondo che deve contenere anche le riflessioni e il peeling impegno politico per uno Europa che insieme la dimensione economica sviluppi anche una un sistema di regolazione sociale un sistema di Welfare che possa avere una dimensione europea
Ovviamente nessuno di voi ritiene praticabile l'ipotesi di modello unico di di Welfare per tutta all'Europa il punto è e qui la latta sottolineatura che per cogliere fino in fondo le potenzialità di sviluppo che l'integrazione economica potrebbe consentire è necessario a mio avviso la nostra vita è necessario puntare a un coordinamento dei regimi di quel fare nazionali per favorire la mobilità dei lavoratori per favorire una maggiore efficienza nel mercato del lavoro penso innanzitutto alla portabilità alla trasferibilità di diritti sociali soprattutto per quanto riguarda
Istituti di carattere previdenziale i sistemi pensionistici pubblici e privati sistemi i vari sistemi assicurativi ora sono fortemente limitati della dimensione nazionale questo elemento di grande inefficienza di grande spreco di risorse per per cogliere quelle potenzialità piene con l'euro sono state messe in campo quindi mi sembra che il primo elemento da tenere presente nel momento in cui si vuole guardare a un a un sistema coordinato di quel fare
Europeo sia quello appunto di di provare a rendere tra loro e a rendere più portabili arrendere trasferibili questi questi diritti
Su questo da questo punto di vista la discussione sui guelfi farà apre subito uni alle viso interessante elemento di connessione curata grande questione che si è discusso in questi mesi a livello dell'Unione Europea anche se poi in Italia avuto poco spazio ed è il tema della competizione tristi scale tra Paesi
Sappiamo tutti che lei il il regime fiscale fa parte della costituzione materiale di ciascun Paese ciascun paese
Si definisce si riconosce anche sulla base delle del del pro-regime fiscali quindi sono assolutamente comprensibili le resistenze e le difficoltà nell'avviare un una forma di coordinamento fiscale che ndt la concorrenza fiscale dannosa su questo io sono stati fatti importanti passi avanti dalle la Commissione proprio Monti lo stesso ministro Visco ha predisposto una un piano per rendere per unificare la contabilità aziendale come primo passo per arrivare a alla trasparenza fiscale quindi a un'ipotesi di coordinamento fiscale effettivo
E tuttavia e qua il nodo col sistema di Welfare questo discorso questo discussioni sulle sui regimi fiscali sulla competizione fiscale dannosa è avvenuta un po'in astratto
Senza riferimento a quale spazio comune di cittadinanza europea si intende si intende perseguire tra le risposte la domanda che faccio all'inizio ossia quali
Quale Europa del ventunesimo secolo a mio avviso Bacco Bach apposta anche
La questione appunto di come coordinare politiche fiscali con regimi fiscali e istituti di la cittadinanza sociale perché almeno nel secondo dopoguerra mi mi alla a dimensione nazionale questi due piani sono andati di pari passo ed è difficilmente immaginabile che si possano fare
Avanzamenti significativi sul piano del coordinamento delle politiche di stelle dei sistemi fiscali senza il senta esplicitare quale obiettivo quale l'impalcatura di spazio comune di cittadinanza sociale si intende costruire e parlo di spazi comuni perché credo sia appunto improprio pensare un modello unico omogeneo che possa omologare le profonde differenze tra i sistemi di Welfare
A livello a livello europeo io credo che nell'agenda della prossima legislatura europea e nell'agenda della Commissione Europea presieduta dal da Romano Prodi questo elemento della dello spazio sociale europeo debba trovare una grande attenzione perché mi pare che è uno di quegli elementi imprescindibili per procedere
Lungo una direzione che porti appare l'Europa su un sentiero di maggior
I sociali che la distinta rispetto anche ad altri modelli di sviluppo che pure hanno i loro elementi di di validità questo il primo punto che volevo porre all'attenzione dei nostri interlocutori se le forze sociali i soggetti politici
Che compongono il Partito del socialismo europeo innanzitutto e poi il il Parlamento europeo in generale possono individuare quale del quale terreno di confronto quasi appunto l'altra faccia dell'unificazione monetaria posso l'attuale quadro di confronto quello del coordinamento delle delle e sistemi di welfare e dei regimi fiscali il secondo punto che mi premeva sottolineare riguarda più specificamente l'Italia anche se a mio avviso ha delle caratteristiche che sono sicuramente esportabili e possono essere prese a riferimento anche in altri paesi europei
Parto da da alcuni dati che riassumo molto brevemente
Nel nel corso di quei degli ultimi anni diciamo per comodità ne dal negli anni novanta dal novanta al novantasette
C'è stato in Italia su tutto dal novantadue al novantasette in Italia un forte S una forte spostamento nel distribuzione del reddito da dai al reddito da lavoro dipendente verso il reddito d'impresa vi annoio solo con un numero nel novantadue il cinquanta per cento del valore aggiunto era costituito da redditi da lavoro dipendente nel novantasette
Questa percentuale è scesa al quarantasei virgola tre per cento
Contemporaneamente i profitti hanno fatto un percorso opposto ovviamente dal trentacinque per cento del mille novecento
Novantadue sono arrivati a trentanove per cento del novantasette questo dato macro può essere Poiret e ritrovato anche in una serie di analisi più più specifiche che riguardano sia le singole categorie di lavoratori sia le nell'impresa insomma comunque è in ormai i dati sono molto molto coerenti molto concordi tra di loro su questo punto c'è stata una una forte redistribuzione del reddito
In questi
In questi ultimi anni in Italia il punto che mi premeva sottolineare riguarda un po'la finalità di questo spostamento perché non è stato né casuale né così improvvisato
Nel senso che giustamente alcuni hanno sostenuto che nella fase in cui vengono meno quelle
Quegli strumenti Ico di competitività che hanno giocato nel corso di tutta la vicenda italiana né almeno negli ultimi alla
Nella seconda
Dopo la seconda guerra mondiale
E cioè il il debito pubblico e la svalutazione competitiva venendo meno questi due strumenti è in qualche modo necessario avere delle compensazioni sul terreno contributivo sul terreno anche fiscale per riuscire a restituire all'impresa una valvola di sfogo che gli consenta
Di recuperare appunto quelli che erano strumenti non più non più utilizzabili nel quadro della moneta unica nel quadro del risanamento avviato il punto però è quale quale con l'obiettivo di specializzazione produttiva questo Paese anche attraverso questo tipo di politica entra anche attraverso questo processo di redistribuzione intende intende perseguire senza perché
Il rischio è che queste misure che possono essere compensative in una fase si Mary risultino quella fine sostitutive di politiche politiche industriali politiche coprono economiche politiche di riforma dell'amministrazione politiche di riforma del Welfare che poi consentano alla specializzazione produttiva di questo paese di fare quel salto di qualità
Che
I consente di occupare quelle nel nel nella divisione internazionale del lavoro quelle quelle postazioni più avanzate
Che
Permettono poi anche a di a vere un mercato del lavoro è un sistema di diritti sociali adeguato appunto alla storia alla storia l'UPEA oltre che alla storia di questo Paese perché sul nodo del costo del lavoro gli è stata una grande propaganda che però molto spesso ha lasciato non è stata fondata su dati di fatto di un qualche consistenza perché dal novantadue ad oggi il costo del lavoro confrontato a livello internazionale in Italia si è ridotto del tre per cento perché ormai l'Italia un costo del lavoro orario che assolutamente confrontabile con negli Stati Uniti con
E con l'Inghilterra quindi questo punto di vista ulteriori riduzioni della pressione contributiva sulle imprese si possono giustificare in qualche caso su quel versante compensativo che però può essere trans Doria può essere di accompagnamento all'affermazione di un modello di di di di specializzazione produttiva che punta sulla qualità che punta sull'innovazione tecnologica che punta sulla qualità del capitale umano che punta su
Un arricchimento delle delle produzioni non sulla competizione di prezzo infine il terzo punto ecco direttamente attinente alle a alla tematica dell'UE nel fare e delle riforme del welfare in Italia
Io credo che in questi ultimi tre anni siano state messe in campo numerose riforme sono stati predisposti sono state definite numerose riforme l'elenco potrebbe essere molto lungo io mi limito mi mi limito a ricordare oltre la riforma del sistema pensionistico anche il reddito minimo di inserimento le proposte contenute nel patto sociale che vanno nella direzione della universalizzazione degli assegni di maternità degli assegni al nucleo familiare
La riforma degli ammortizzatori sociali sociali appena approvata nel collegato ordinamentali la legge quadro sull'assistenza in discussione alla Camera e questo solo per rimanere a grandi capitoli Paesi si potrebbero aggiungere molti altri paragrafi a questo libro delle riforme del welfare che sono state
Introdotte il punto sul quale vorrei richiamare l'attenzione dei relatori riguarda la situazione italiana è il seguente a me pare che la fase che si che che viviamo ora e che probabilmente la perla Fassino anche del prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria
Riguarda non tanto la Giunta di un altro capitolo di un'altra nuova riforma di un altro nuovo capito di riforma di un qualche altro istituto
Che si va ad aggiungere sulla carta a quello che già è stato definito ma dati i vincoli che tutti insieme abbiamo concorso a definire penso innanzitutto al vincolo di del mantenimento dell'invarianza della spesa sociale in termini di prodotto interno lordo dovremo capire come implementare queste riforme
Ossia la la fase di fronte a noi è la fase dell'implementazione delle riforme e credo che
Sia
I partiti politici il governo ovviamente innanzitutto ma anche le forze sociali che hanno concorso a definire tutte le ipotesi di riforma che ho ricordato
Dovrebbero misurarsi con questa questione ora io ovviamente non ho alcuna titolarità politica per dire che cosa bisognerebbe fare non bisognerebbe fare sul sistema pensionistico piuttosto che su altri
Capitoli di spesa però è indubbio che tutte le riforme che viola incavato hanno comportano polveri aggiuntivi quindi sarà impossibile pensare di poterla attuare a bocce ferme tutti perché andremmo oltre quel vincolo che tutti insieme abbiamo abbiamo definito e credo che tutti riteniamo rinunciabile che appunto quello del dell'equilibrio di finanza pubblica allora mi pare che se bisogna procedere effettivamente alla modernizzazione dell'UE il fare lungo le direttrici che già abbiamo definito occorra fare delle scelte queste scelte devono essere esplicite esplicita del e magari discusse in modo che si possa cancri capire i criteri sulla base dei quali vengono vengono fatte e tenendo conto che il sistema queste scelte vanno fatte perché l'implementazione di queste riforme non è solo un atto di coerenza con quanto è stato deciso
Do dal Parlamento quant'è stato concordato con le parti sociali nel patto firmato nel dicembre scorso non è solo questo e anche quell'elemento necessario a rendere il welfare italiano
Compatibile e sinergico con un modello di specializzazione produttiva che ha le caratteristiche che dicevo prima e quindi punta sulla qualità punta sul livello dell'innovazione punta sulla qualità della forza lavoro da questo punto di vista
Mi sembra che anche
Il discorso che ritorna sistematicamente sulle pensioni siamo avvenga in modo estremamente ideologico da una parte chi dice che sulle pensioni bisogna intervenire a prescindere comunque
Dall'altra i chi dice che appunto non bisogna intervenire mai in nessun caso a mio avviso questa discussione
Va fatta tenendo conto a che cosa perenne prende in considerazione
Che cosa si rinuncia a che cosa si rinuncia nel momento in cui non si interviene perché è evidente rispetto a quello che ho detto che considerato il trend decrescente ma stabile per i prossimi due tre anni ma comunque crescente la spesa pensionistica non non fare niente significa rinunciare a molte delle ipotesi che pure sulla carta abbiamo tutti convenuto
Dovessero essere realizzate
E significa quindi non procede nell'implementazione nell'implementazione del riforma ovviamente questo è un elemento importante però un elemento a mio avviso dal da tener presente se conveniamo che questa è la fase dell'implementazione altrimenti molto di quello che è stato convenuto rischia rischia di rimanere di rimanere sulla carta ma sembra che la discussione
Anche di un appuntamento come questo concludo
Debba provare a riflettere su l'ordine delle cose possibili tenendo conto che poi qualunque scelta legittima se però vengono evidenziati i costi e benefici del fare
E del non fare tenendo conto che comunque l'obiettivo non è il ridimensionamento dell'UE Parma e la modernizzazione del web pare e il rinnovamento del web per la costruzione dunque il fare sinergico con lo sviluppo e di un rinnovamento anche a dimensione europea della cittadinanza sociale
Ringraziamo Stefano Fassina come vedete giunto nostro segretario generale Sergio Cofferati che sappia
Diamo ora la parola per per per mai
La Libia
Colleghi e negli per colleghi
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Io resta schiera poco penso che riuniti
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Di che braccia Copa violenti inviso ma grazie enti un silente in discarica o pesi interni scarpe sneakers BNP e indica il braccio nuovo qua dovrà ANDISM silente tesi c'è un un via o speciale o anche sociale o quasi a Obama
Nueva esemplari
Oppure penso anzi molti arbitri sprecone nati giorno lane davanti
E cita gravante più con tenacia
Lord sedici
Andrea poste da Hogwarts più la mia democratici
Medea piazza ricerca acqua o permeato anziano o su questo avete prova ho né di carattere che verso consuma India popolazione una cupa via Trieste Nesci ma lista
Il tanga oltre mezzo curata
Ringraziamo Herbert per l'importante puntuale contributo
Diamo adesso la parola accompagno Alfredo Reichlin
Sì
Ma io procede un po'à
Espongo alcune riflessioni non so con quanta coerenza
Ma ieri ascoltavo come penso avete fatto molti di voi discorso di Ciampi
Questo programma
Tra le tante cose
Molto positive le che ha detto in quel discorso vi dico vi confesso che la cosa che più mi ha commosso insomma colpito personalmente
E stato quell'elogio quelli l'orgogliosa rivendicazione che lui ha fatto del ruolo
Della sua generazione che parte anche l'amico
Più
Apriamo costruito Italia Repubblica abbiamo fatto di questo Paese
Che era un Paese povero un paese contadino paese arretrato il paese di analfabeti abbiamo fatto di questo Paese nel bene e nel male
La quinta
Potenza
Per il momento
Sì però riflettendo su questo
Perché siamo riusciti a
Siamo riusciti a farlo perché
Si sono mossi
Nel profondo della società italiana
Le masse giovanili
Questo sì
Io l'ho ben presente
I giovani
Gli emigranti
Della mia Puglia avevano venticinque anni al massimo erano i giovani braccianti contadini che lasciavano la casa
Non è una paura di niente andavano al nord si facevano un mazzo così rischiavano
Milioni di persone sono state spostate giovani famiglie e giovani dalla campagna verso le città
Promozione sociale
Mezzadri che sono diventati
Giovanni
Cioè se empiriche nella società italiana c'era questa birra questa benzina
C'era questa in Virginia
Che noi che analizzava
E interpretavamo
Nel senso che univa amo una grande mobilità sociale
A promozione sociale le due cose insieme
Questo è il problema che discutiamo di nuovo patto sociale
Oppure discutiamo di una serie di regole per difenderci come possiamo
Aggiustare qualche cosa nel sistema pensionistico villa
Il problema è come combinare nelle condizioni completamente nuove che adesso mobilità sociale e promozione sociale e non distruzione di capitale
Ma valorizzazione etica
Questo mi pare il problema e se questo è il problema io personalmente forse non dovrei dirlo non sono ottimista
Allo stato delle cose vedo una situazione opposta
E vorrei che porti vorrei parlarne vorrei che ne non c'erano nascondesse primo
Vorrei e non non illudersi ma questo tema che mi pare il tema di fondo
E cioè il fatto che il Paese non cresce
E non volle
Fermo
E dico fermo per dire poco perché in realtà percorso morì
Non positivi
Guardate la la frantumazione del mondo politico non è poi
Che i politici sono cattivi e la società
Età appunto da questo punto di vista bisogna riconoscere qui il sindacato oggi è l'unica forza in qualche modo di cui
Perlomeno è la più grande forza di coesione
Che c'è in questo
Vorrei che ne parlassimo
Vorrei che questo tema non fosse separato fosse al centro di un discorso sul nuovo Patto soci
Perché i primi plichi patto sociale
Primo dei patti corporativo
E per parlarne dobbiamo trovare una spiegazione
Qual è la spiegazione ora io qui non è che intendo scoprire l'America perché poi non ero neanche da evidente che non c'è un problema di scarsità di capitali
Insomma prima di diventare presidente repubblicano George qualche giorno prima oggi mi capitò di scenari in casa di amici con Ciampi mi disse guarda che quest'anno se ne cresciamo lume tribune quattro per cento e grasso che cola
E non c'è un problema di scarsità di capitali
Anzi c'è un problema di risparmio italiano
Che non sappiamo come utilizzare e che nel nelle condizioni della libera
Circolazione dei capitali precedente di finanziare occupazione e sviluppo in altri Paesi d'Europa
I risparmi italiani
Non c'è un problema di profitti che sono alti
Se non è il massimo
C'è un problema di domanda allora adesso tutti parlano della domanda
Beh c'è anche un problema di domanda ma non c'è solo nel fondamentalmente un problema di domanda
In realtà Cofferati l'ha detto in qualche sua intervista delle Tapie adesso Meomartini ne ha un ricordo così complessivo
Il cavallo non beve per dire una banalità una frase vecchia come il cucco in realtà il cavallo non beve questo se voi leggete io son dato ieri alla presentazione del rapporto dell'Istat
Beh impressione
I consumi non è vero che non crescono
I consumi sono cresciuti più del il doppio del PIL se non sbaglio qualcosa del genere il doppio Beppino
Cioè della del l'incremento della pur
E il fatto è che consumiamo
Le posso banche meno le FIAT
Questo è il problema
Vogliamo a finanziare i consumi cento finanziamo li Marzia ma che cosa consumiamo non c'è più un problema di attenerci di alta tecnologia che non produciamo
Noi stiamo con la le nelle condizioni della moneta unica stiamo scoprendo le debolezze
Di capacità di qualità di cose italiane anche nel campo dei consumi durevoli che un tempo mostruoso
Le automobili e un caso classico
Del resto se guardate il dato
Le nostre esportazioni crescono dell'uno sono cresciute dell'uno per cento poco più dell'uno per cento le importazioni sono aumentate del sei per cento
Quindi noi abbiamo un problema di perdita di competitività un problema di capacità del sistema
E quando dico sistema intendo anche
Di modello
Economico politico ma anche sociale di sistema
A crescere nelle condizioni della moneta unica e della integrazione
Europa
E che sono condizioni del tutto
Da questo punto di vista Sergio io condivido le polemiche col padronato la sto facendo anch'io in qualche modo ma la considero mi domando fino a che punto inutile questa polemica
E cioè non sapete fare il vostro mestiere
E invece richiamare l'attenzione no spera prima di tutto sul fatto che il mestiere dell'imprenditore
Non è separabile e molto condizionato da qualcosa di più del quadro macroeconomico
E cioè la famosa questione che io ho cercato di imporre nel seminario
Della
Come dire delle istituzioni economiche del regime complessivo del sistema delle regole di quella che gli americani chiamano la Costituente
Perché
Quando si trattava nel regime perché questo è il punto noi dobbiamo cambiare reggimento
è il più grande cambiamento
Da mezzo secolo
Quando si trattava di produrre beni di consumo del durevoli in un regime
Caratterizzato
Da un mercato mondiale
In cui non erano entrati i Paesi
In cui
Noi potevamo usufruire di tecnologie imitativo
Applicare qui
In cui
I bassi potevamo praticare bassi prezzi per la possibilità anche in anche in regime di salari non non bassi come da un certo punto in poi
Per la possibilità di
Annullare il o quasi il costo del lavoro con le svalutazioni
In un regime in cui
Le produzioni di qualità innovative venivano delle carte all'industria di Stato
Perché l'industria di Stato che ha fatto le telecomunicazioni
I
La chimica i grandi trasporti i le autostrade e così via
Quando l'evasione fiscale e voi lo sapete era in qualche modo costitutiva di un patto tra potere politico
E
Piccole prese io non ti do una politica industriale però ti consento che va
Per non parlare della spesa pubblica in deficit che garantiva un certo tipo di consumi
Individuali tipici del mercato interno protetto mi ricordo il ministro delle finanze via dell'epoca Formica quando mi disse tu con una battuta dice vedi la differenza tra noi e gli altri Paesi
Che negli altri Paesi c'è il ministro delle finanze e chiede tasse ai cittadini in cambio di servizi con Lippi da noi c'è il ministro del tesoro richiede ai cittadini
Il risparmio in cambio di tassi di interessi altissimi che gli mette in mano e luce ne fa quello che vuole
Ricchezza privata e miseria tu
Tipico questo era il nipote
E quando questo era il modello quando queste erano le istituzioni nel normale ma anche nel tempo
Impresa pubblica l'economia mista siamo cresciuti anche così non certo
Sapevano fare benissimo il loro mestiere e allora io sollevo questa
E cioè se il problema che io vorrei al governo dalle per parlarci
E anche alla sinistra e alla cultura riformista e anche al sindacato
Non sia quella di aprire un discorso
In base ai quali io considero insufficiente necessario sì ma non sufficiente
La linea del patto sociale
Quando il vero scambio il vero oggetto dello scambio ritengo dovrebbe essere cooperare in funzione di una nuova costituzione
Questo è uno scambio nuove che nel dubbio
Dovremmo
Nuove istituzioni economiche e sociali che circonda Alzetta di fare il salto necessario
Che non è un problema economico è un problema sociale perché il salto e necessario perché o completi
Nella fascia alta e cioè sulla qualità o completi sul prezzo nella fascia bassa se compete a fascia bassa il sindacato ha chiuso e il lavoro nero
Questa è la questione sociale pare questo segnale è la condizione per poter parlare di un nuovo patto sociale
Altrimenti resteremo sempre attento questo equivoco della flessibilità perché
Qui veramente c'è la rozzezza il ritardo culturale del della cultura dell'imprenditoria ma non solo degli imprenditori la flessibilità
Ma perché non diciamo la
Che l'America cresce
Non perché più flessibile
Mentre cresce perché è entrata in una nuova economia
Perché adesso non mi ricordo i dati ma metà della sul del suo incremento produttivo è dato da industrie che hanno dieci anni di vita
Questa è la differenza
Questo naturalmente poi io non è che poi condivido il modello sociale che da questo ma da da lì
Ponendo questo problema allora avendo la questione del anche del vostro sindacato cioè se l'innovazione il salto nell'innovazione che noi dobbiamo fare nelle condizioni europee non debba vedere in prima linea i beni pubblici
Il tipo di servizi
Le cose su cui qualcuno Patrizio Bianchi qualchedun altro vanno ragionando
E cioè che
La qualità al distrutta tutte le cose quel francamente banale se io mi metto adesso due scosse voglio voglio essere
Se non poniamo noi questo problema i risultati quello che già vediamo io sono molto più
Nel Sud
Continua la flessibilità del lavoro viene interpretata ancora come lavoro nero
Quindi competere sul prezzo bassissimo compete sul prezzo ecco nelle condizioni della moneta unica
Il Sud o non è più
Se contempli su tre
Il Sud è troppo caro nonostante tutto
Rispetto ad altri Paesi europei
E quanto ci stupiamo che
Tanto capitale va all'estero questa
Questo se compete sul prezzo
E Pannella de e ti accorgi di questo terribile gatto che si sta così
Formando tra diciamo così un'industria che si impoverisce relativamente si capisce nessun voglio dire relativamente rispetto ad altre cose
E che quindi chiede manodopera basta specializzazione perché che bisogno
Ebbene e verdi oggi io parlavo
Amato aveva parla dunque su
Be insomma
Insomma io semplifico
E semplifico perché vorrei sapere cosa cosa ne pensa Cofferati io credo che sì ho capito bene importi
Ma la sostanza del problema sociale sta qui
E qui sta la Regione vere della disoccupazione questo ci riguarda perché le istituzioni che sono saltate non sono soltanto libri chi è una parte delle istituzioni sociali vecchie sono saltati
O no questa è la questione
Io sento e vorrei dare un contributo anche come fondazioni dando un contributo nella ridefinizione di un non solo di un patto ma di un regime
Di nuove istituzioni
Qualcuno ma detto ma in questa riorganizzazione dei ministeri
Perché non si crea il ministero
Dei diritti sociali
Un ministero in cui entra lavoro quello di Livia Turco
E in cui capisci tu dai chiaramente il messaggio che tutti stanno dedicando al l'ingresso nel lavoro alla formazione
Alla tutela dei nuovi diritti e fai un grande ministero su questo cioè dare dei messaggi molto forte
E molto innovativi
Perché io credo che il Paese di fronte del resto questo Paese nessun voglio fare delle speculazioni storiche questo è un Paese strano che cresciuto con Sky sapendo ogni volta che potesse sembrava pontificia dei santi non pensate così è stato non so all'avvento del Giolitti Isma'all'inizio del secolo
In dieci anni si è fatto il triangolo industriale in Paesi che insomma oppure anche gli anni Cinquanta che cosa ci sono stati
Io penso che oggi io parlo ovviamente anche come come uomo politico come dirigente a sinistra uomo di cultura io sento che siamo alti qua
Che dobbiamo porre intanto definire la nostra agenda
Qual è la gente
E la flessibilità è la domanda sono gli sgravi fiscali è fondamentalmente solo questa leggenda e di fatto purtroppo voglio fare anche una battuta non polemica ma insomma c'è anche fino a ieri scusa si può dire quelli esaltati a quanto e no io non mi ha mai convinto guardi c'è come vi ha dato dei bassi tassi la bassa inflazione adesso degli investimenti c'è un'auto
Che dobbiamo affrontare ci riguarda questo
Ringraziamo
Il compagno RAI fino adesso
Diamo la parola per alcuni interventi il primo compagno Baldini segretario generale della funzione pubblica dell'Emilia Romagna si prepari l'accompagna Peroni segretario generale la funzione pubblica
Io credo che in questi giorni abbiamo fatto un lavoro
Che ha da una parte sollevato dei delle questioni degli interrogativi
E che ha seguito un filo logico
E quindi io vorrei in qualche modo a partire dalla relazione che ha aperto i lavori di oggi pomeriggio
Proporre alcuni problemi e anche alcuni dubbi anche se ci riesco il Comune certezze
La prima questione queste in questo disegno di Europa unita di unificazione della moneta
Riusciamo definire un quadro unitario dei diritti dei sistemi di welfare oppure lavoriamo sulla differenziazione dei sistemi di welfare mantenendo alcune delle caratteristiche dei sistemi di protezione sul sociale dei Paesi io penso che questo tipo di approccio ad esempio per noi è un approccio importante ne abbiamo alcune caratteristiche che ci differenzia no dagli altri Paesi dell'Europa
Alcune negative alcune positive ma insomma abbiamo un nostro modello di organizzazione di Stato che stiamo cercando di cambiare tutto il tema del federalismo del decentramento amministrativo dell'autonomia
Degli enti locali del Rolo ruolo che stamattina in parte è stato ben sviluppato sulla questione delle nuove forme di gestione dei servizi
Che andrebbe ulteriormente sviluppato sulla questione dei servizi alla persona
E dei sistemi di protezione e di previdenza
E come si può fare
Un percorso di questo tipo dentro un disegno di unificazione che non è solo che la moneta mai dei sistemi fiscali come oggi è stato detto ma dovrebbe essere anche di omogeneità dazioni o di unificazione dei sistemi di protezione
Io penso che alcune caratteristiche importanti del sistema di welfare che noi avevamo vadano mantenute anzi esaltate
Penso alla nostra organizzazione del sistema sanitario
Ai diritti di sedute previsti come diritti costituzionali e diritti di cittadinanza quindi ha una funzione dello Stato che può decentrare i meccanismi di gestione
Ma deve in qualche modo o delle Autonomie locali
Tenere fino in fondo le funzioni di governo di garanzia di gestione
Politiche di programmazione di questi
Servizi
Lo stesso nel percorso di autonomia degli enti locali
Stamattina abbiamo visto alcune modalità possibili di gestione dei servizi degli enti locali dicevo prima in qualche modo non siamo riusciti per questioni di tempo a ragionare dei meccanismi di gestione dei servizi alla persona
Una riflessione credo che avremo il tempo di farla sono molto diverso e ne siamo alcune specificità credo io vadano mantenute attorno proprio a un quadro di difese che si deriva dalla Costituzione
E assieme come facciamo a mantenere un quadro di difesa dei diritti del lavoro dell'occupazione
In un'economia che si stava localizzando
In uno scontro che mi pare di capire le parti datoriali spostano tutto sul costo del lavoro e che noi tentiamo di tenere dentro un quadro di diritti di qualità delle cose che si fanno di capacità di innovazione di ricerca
E di valorizzazione piena del lavoro
C'è un ruolo importante anche degli operatori dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche in questo percorso perché non si cambia nulla se c'è se non c'è il coinvolgimento pieno fino in fondo attorno agli obiettivi di riforma e di cambiamento
Come sempre a non
Non è forse necessario coinvolgere avere il consenso della totalità degli operatori ma cambiare i sistemi di protezione implementarle con forme di mutualità integrativo di previdenza integrativa
Mettere assieme si stese di difesa pubblici
Accompagnandoli con forme di solidarietà collettiva magari territoriali penso ai grandi temi dell'assistenza
E alle grandi funzioni che forse escono dalla sanità per processi di razionalizzazione della sanità entrano nelle competenze dei comuni
Cioè riusciamo a definire in questo processo di integrazione europea anche un quadro di diritti
Di livelli di servizi da garantire che deve essere omogeneo su tutto il territorio italiano ma che può essere migliorato implementato con forme di solidarietà collettiva siano esse
Riferite ai processi assistenziali che quelli di mantenimento di diritti e tutela della salute
è un po'il percorso che in qualche modo sui sistemi di previdenza si è a
Affrontato
Non ha ancora risolto ma insomma si sta camminando con i fondi integrativi con la loro costituzione cioè qual è il livello di diritti e di copertura che lo Stato o le sue articolazioni decentrate devono garantire e quale e omogeneo ovviamente perché stiamo parlando di diritti e di diritti
Che sono tutelati di qual è il sistema di finanziamento di questi diritti che ovviamente alla fiscalità generale
E definiti questi quale l'ulteriore salto che sistemi solidali organizzati su base
Contrattuale o di categoria o territoriale questo ovviamente deriva sia dall'organizzazione statuale che dalle scelte che insieme faremo in queste materie
La seconda questione riguarda proprio il quadro di tutela dei diritti e cosa
Questa Europa in grado di fare per il lavoro
Perché in realtà se noi dobbiamo aggregare convincere e costruire un processo che è negazione intorno alle cose che stiamo dicendo che io credo giuste
Beh il mondo che rappresentiamo non solo quello ma insomma anche quello credo che debba essere convinto che l'Europa conviene
E credo che si convinca di questa questione se vede
Come posso dire i risultati di quello che oggi sta
Facendo
Allora io trovo francamente sorprendente la posizione delle parti datoriali sia sulle vicende di alcuni rinnovi contrattuali che quelle che sento attorno a ruolo delle autonomie locali cioè mi sorprende
Devo dire che parte importante dell'economia del Paese abbiano una visione rispetto alla quale tutti quanti sono subordinati ai progetti dell'impresa
Non c'è dentro un progetto di copertura sociale dentro a questa logica non c'è neanche un progetto di mediazione sociale possibile col mondo del lavoro dipendente col mondo del lavoro subordinato col mondo del lavoro parasubordinato
E credo che da questo punto di vista alcuni dei grandi titoli che a volte ci sono presentati e che ne abbiamo cercato sempre di chiarire la flessibilità in ingresso e in uscita del lavoro
Se non c'è un quadro di tutela dei diritti che è prima di tutto nazionale contrattuale ma sicuramente anche
Da convenienze su un livello più grande che è l'Europa
Difficilmente potrà convincere che l'Europa conviene
Cioè se noi entrambi in Europa con un quadro di vincoli tutti finanziari e con una
Totale impossibilità di leggere un quadro di convenienze onesto concreto
Come normalmente si valuta in tutti gli eventi che guidano la nostra vita cioè ognuno di noi l'ha qualcosa e capisce qual è il ritorno di quello che fa
O altrimenti questo Progetto diventa un progetto di unificazione finanziario nel quale il mondo del lavoro il mondo del lavoro dipendente subordinato e non difficilmente si ritrova al massimo lo subisce
Quindi questa idea che abbiamo più volte proposto anche di un quadro di diritti
Importanti che in questo Paese a un livello di difesa importante alto
Credo che debba trovare una conferma in un percorso di unificazione che non è solo monetario ma per l'appunto è di quadro dei diritti e di sistemi di protezione io non penso che questa cosa si possa fare se pensiamo che c'è un solo modello che sia spendibile per tutti i Paesi queste abbastanza evidente il Sen
Ma in realtà se non teniamo d'occhio questi aspetti
Corriamo rischio che in questo Paese i soggetti Vieri che stanno contribuendo al cambiamento che stanno contribuendo a un processo di unificazione importante
Alla fine percepiscano un quadro negativo per quel che concerne la difesa dei loro diritti individuali e Colletti
Quindi e concludo io credo che sia davvero importante
Consolidare con dei risultati oltre che di carattere contrattuale
Un'idea di sindacato di partecipazione di presa di responsabilità che noi abbiamo che è una delle caratteristiche che ci distingue
Dal resto dell'Europa anche in questo processo di unificazione europea
Parola la compagna Veronique si vede vari compagno Mazzoni
Credo con molto inadeguatezza anche rispetto all'autore il tavolo prepotente a Prodi
Portare al
Alcune riflessioni perché è chiaro che dopo la costruzione di dell'Europa che è uscita da Maastricht e ci siamo detti in diverse salse che dobbiamo costruire anche quello Europa degli europei dell'Europeo a quell'Europa sociale che però stenta ancora a trovare degli elementi Dio omogeneità
Allora una delle questioni credo dobbiamo assolutamente risolto all'interno dei nostri territori nazionali a maggior ragione su quello che è il piano di riferimento europeo
Io credo sia proprio questa dello stato sociale e che come andiamo a ridefinire il modello di stato sociale
Intrecciando quelli che sono i modelli di stato sociale nazionale con quello che dovrebbe essere il modello di stato sociale europeo se può esistere come poneva Herbert mai nella sua nel suo contributo e se può esistere un modello di Stato
E sociale europeo io credo che rispetto a questo la risposta sia estremamente difficile perché articolati sono i percorsi di costruzione le storie che evidentemente ogni Stato alle spalle i modelli di stato sociale che si è costruito
Ma sia anche difficile se noi non andiamo a ridefinire la questione dell'approccio allo stato sociale con riferimento anche a quelli che potrebbero essere i suoi elementi fondativi
E quindi uno stato sociale che poggia ancora le sue basi sul Montello
Del legame all'occupazione al lavoro uno stato sociale che trova il suo sostentamento alla sua derivazione la sua costruzione a partire da un elemento
In cui diciamo il lavoro non è più l'elemento centrale quanto meno per come l'abbiamo conosciuto nell'esperienza in particolare italiana
Allora io comincia timidamente a dare comunque il mio punto di vista io credo che non possa esserci una ridefinizione dello stato sociale
Sia nazionale che europeo se questa è sganciata dalla questione del lavoro e dell'occupazione
E quindi se è questo il punto di partenza il taglio dal quale io mi sento di partire vorrei anche sommessamente aggiungere che c'è l'esigenza quindi di lavorare sul piano del lavoro e dell'occupazione
Attraverso anche strumenti che portino a recuperare quello che è un dato che ultimamente noi rileviamo e che quello non tanto e non solo della flessibilità quanto delle norme precarizzazione che lavoro ha visto che lo sviluppo dell'occupazione lavoro visto negli ultimi anni
Io credo che solo attraverso una ridefinizione di questo aspetto che credo sia un aspetto centrale delle nostre politiche sia sociali che sindacali
E quindi le politiche sul lavoro noi possiamo pensare di arredi finire il modello di stato sociale
Diversamente credo che la strada obbligata sia quella della riduzione del modello di stato sociale al cui siamo stati abituati per il passato
Ed è questa un'opportunità e negativa che io credo si comincia a profilare all'orizzonte
Io vorrei anche porre o un altro elemento di riflessione se come appare l'abbiamo l'abbiamo detto a più voci ma la redistribuzione delle risorse
Dare dito ultimamente si è trasferita dai redditi sul lavoro al profitto allora occorre capire quali politiche di redistribuzione del reddito mettiamo in campo
Sullo stesso i piani degli stati nazionali ma anche sul piano europeo
Per capire quale può essere il modello di sostenibilità di stato sociale che andiamo a ridefinire
Allora rispetto a questo io vorrei addentrarmi in alcune delle questioni che sono state poste sia dalle a riflessioni introduttive
Di Fassina chi dall'intervento di DAT mai unificarono unificare i sistemi di protezione sociale e anche le forme di finanziamento
Allora io propendo per questa ipotesi di unificare i sistemi di protezione sociale di unificare anche i modelli di finanziamento con alcune precisazioni evidentemente
La prima è poi che abbiamo delle storie radicate consolidate di percorsi anche Diversi come dicevo prima evidentemente quando ragiono rispetto l'unificazione ragiono rispetto ad una mia storia del mio percorso culturale che mi fa pensare ad un modello di stato sociale come era quello che si è costruito nella realtà italiana
Dalla dalla fase insomma dando al novecento in poi per capire sì
Allora se questo è non posso evidentemente convenire su un'ipotesi che mi era a una riduzione contributiva come è una delle ipotesi che escono e quella conteniamo quella che è la pressione contributiva in sostanza riduciamo la e il prelievo in sostanza che viene effettuato per finanziare lo stato sociale perché questo evidentemente ci porterebbe ad un impianto di stato sociale che è uno stato sociale esclusivamente residuale
Ed è uno stato sociale che è già stato citato dichiarato fa riferimento ad altri modelli che non ottengo neppure la nostra cultura ma che ha dato già degli elementi di limitatezza di scarsità anche di copertura rispetto a quelle che sono le reali esigenze perché le reali esigenze non credo siano solo quelle voglio dire
E la fascia di povertà le reali esigenze sono quelle anche di quella fascia intermedia della popolazione europea e nazionale
Che si trova in periodi magari anche diversi della propria vita in in fasi appunto cicliche anche diverso e quindi non occorre pensare un po'o io credo che non sia sufficiente pensare ad un modello di stato sociale che coprono solo lei povertà
Ma che copra la vita voglio dire dell'individuo in tutto il suo percorso
Allora se questo è il modello al quale io penso personalmente io credo che sia necessario come dire anch'individuare un modello progressivo di omogeneizzazione che superi quindi quello dello Stato nazionale
Del sistema di stato sociale quindi al modello di stato sociale ma anche del modello di finanziamento
Questo vuol dire individuare forme di finanziamento ed anche prestazioni adeguate che siano su un percorso progressivamente di omogeneizzazione
E io credo che questo sistema di stato sociale adeguato queste prestazioni adeguate possano essere e sostenuta solo attraverso un forte ruolo del pubblico su questo non c'è alcun dubbio
Io credo che sia per questo attuale quella quella previsione della Costituzione che affidava lo stato del ruolo di promozione sociale per il superamento e la rimozione delle disuguaglianze
L'altra strada che ci si prospetta davanti io credo sia una strada maggiormente a rischio rispetto alla possibilità di divaricazione sempre più crescente
Fra quello che è una realtà nazionale di stato sociale quindi di condizioni effettiva quotidiana di vita e di lavoro i propri cittadini delle proprie cittadine rispetto all'altro Stato a fronte però di un elemento che io credo invece con il quale dobbiamo fare i conti che è un elemento di vincolo che invece è quello di definizione di regole sempre più stringenti e quelle sì sempre più omogenea sempre più europee i vincoli voglio dire di compatibilità contenuti negli accordi di Maastricht né declinazioni che dagli accordi di Maastricht ne sono conseguiti evidentemente reggono comunque
A prescindere al di sopra delle diversificazioni anche sociali che stanno all'interno degli stessi Stati nazionali
L'ultimissima battuta su questa questione la vorrei riferire allora che ruolo il può svolgere il sindacato rispetto alla costruzione di questo stato sociale
Europeo allora io credo che il sindacato debba definire maggiormente il proprio obiettivo sul piano europeo
Lo deve definire io credo io vedo ancora molto timore molta arretratezza lo deve resti di finire rafforzando maggiormente una propria presenza sul piano europeo è una propria funzione e di stimolo rispetto alle politiche europeo le politiche sociali e le politiche del lavoro
Perché io vedo ecco questa cosa io vedo vedo ancora un livello di concorrenzialità di confronto anche forte alto fra gli stati
Ma vedo anche un un livello parimenti di concorrenzialità di ancora come dire non completa convergenza non completa non uso il termine collaborazione perché sarebbe sbagliato
Ma comunque non completa convergenza anche fra le organizzazioni sindacali europeo siamo troppo timidi nel rapporto e nella volontà di costruire un percorso comune
Allora io credo che ogni organizzazione sindacale sia gelosa della propria storia
Ognuno di noi ha l'esperienza l'esperienza sindacato italiano è diversa da quella del sindacato tedesco diverso ancora da quello francese però io credo che occorra maggiormente rafforzare questo lavoro unitario questa presenza unitaria sul piano europeo perché io credo e chiudo veramente
Che i processi di globalizzazione e di integrazione poi europea quindi ma non solo loro perché sono in atto
Possono essere sostenuti e gestiti solo con una forte presenza dei lavoratori delle lavoratrici
E delle loro organizzazioni sindacali solo con questa partecipazione quindi la costruzione di questo complesso di soggetti sociali
è possibile fare una sintesi politica sociale io aggiungo anche democratica sul piano europeo diversamente io credo se questi processi di integrazione di globalizzazione
Vengono lasciati alle pure autorevoli sfere governative il rischio che ancora una volta abbiamo l'immagine dell'Europa dei capitali delle finanze ma manca ancora questo pezzo dell'Europa dei popoli di lavoratori e delle lavoratrici grazie
Grazie filoni la parola Mazzoli segretario
Dopo gli interventi di Herbert mai di Alfredo Reichlin con introduzione di Fassina
Ci vuole ambizione per intervenire
Si rasenta la faccia tosta anche perché
Le questioni poste
Davvero hanno costituito motivo di riflessione costituiscono motivo di riflessione sono i nodi sì quali tutti insieme stiamo riflettendo in questa conferenza in questa conferenza di programma
Ora noi ci troviamo di fronte ad un dato che a me sembra oggettivo
E cioè non siamo in assenza di obiettivi
Siamo per la verità più in carenza di un percorso coerente rispetto a questi obiettivi soprattutto di quel grado di convinzione o meglio di quel grado di ottimismo che rispetto a quegli obiettivi dobbiamo avere per poterli pur per poter raggiungere brevemente
Vorrei accennare
In questo intervento
Al fatto che sugli obiettivi e cioè su quelli che poneva anche Fassina che venivano riprese da Herbert mai io condivido sul fatto che sia necessario la coesione sociale
Che sia indispensabile un coordinamento delle politiche fiscali che il tutto è tutto questo debba soprattutto essere finalizzato lo sviluppo l'occupazione perché mi pare che siano gli obiettivi
Sui quali ormai nel movimento sindacale italiano ma anche europeo se basta leggere i documenti che esco no dalla Chess anche dalla Federazione servizi pubblici ormai è un obiettivo che condiviso non credo che sia più questa discussione
Come credo che sia assolutamente superato
La discussione almeno tra di noi insomma euro passi Europa no
Non c'è più alternativa a questo e credo che non so non dovevamo nemmeno porsi come come alternativa ma allora qui vengo ad alcune questioni
Dicevo sugli obiettivi
Bisogna partire dai no di che interessano questo nostro paesino di direi strutturale che dobbiamo affrontare quello che RAI clima scuserà la citazione diceva anche ad Orvieto
La questione italiana se non ricordo male
Ed è una riflessione molto profonda che io voglio voglio riprendere per accennare a tre questioni sulle quali noi dobbiamo appunto riflettere e sulle quali poi dobbiamo anche essere grato dare delle risposte
C'è un problema di debolezza della struttura produttiva del Paese anche stasera Raikkonen non lo diceva ora qui si tratta di capire
Rispetto a questa debolezza strutturale che tipo di strumenti si dà il nostro Paese per perché sia più robuste il sistema il sistema produttivo e rispetto ad una vulgata che fa
Della liberalizzazione del mercato come l'unico strumento per poter imprimere
Un'Inter una
Un'inversione di tendenza da questo punto di vista questo tipo di riflessione a me non convince per nulla ritengo cioè che invece proprio per la fase storica che attraversa il nostro Paese poi perché deve affrontare una novità essenziale quella cioè di essere un Paese davvero che non soltanto sta in Europa
Ma diventa decisivo nella modernità nell'innovazione e nella forza dell'Europa stessa ebbene questo nostro Paese ha bisogno di un intervento coordinato anche da parte delle istituzioni delle istituzioni pubbliche che non significa voglio essere esplicito fino in fondo di avere uno stato
Acquisisce in un ruolo in termini economici come se fosse un imprenditore a uno Stato che però aiuta
A sviluppare l'imprenditoria lo da questo punto di vista anche questa mattina è stato fatto l'esempio dello sportello unico per citare soltanto un esempio
Allora qui c'è un problema di coordinamento di programmazione c'è un problema del rapporto tra lo Stato centrale le Regioni le Regioni e gli enti locali c'è
Cioè in buona sostanza una cultura che va assolutamente che va assolutamente costruita quindi davvero un dibattito se non vuole essere ideologico rispetto a rapporto Strutt tra stato e mercato deve stare nel merito dei bisogni che oggi ha questo nostro Paese ed è una seconda a mio modo di vedere un secondo nodo che la presa dalle classi dirigenti
Qui non si sfugge
Al fatto
Che oltre alla debolezza della struttura produttiva noi soffriamo di una debolezza strutturale di classe dirigente in quanto tali cioè di una classe che si fa carico dei bisogni del Paese innanzitutto prima di farsi carico dei propri bisogni
C'è una cultura corporativa cioè che ancora troppo presente in tutti i settori sia dal punto di vista della della protezione per quanto riguarda appunto gli assetti proprietari ma anche nel modo di concepire lo Stato ed è la funzione dello Stato
Quindi questa questione delle classi dirigenti una questione fondamentale io credo che un governo come di sinistra come il Governo D'Alema deve porsi con forza questa questione è una di quelle questioni ricito RAI film che a mio modo di vedere rappresentano un nodo problematico per il nostro Paese di una terza
Condizione la terza questione che sta all'interno dei documenti che hanno preparato questa conferenza di programma che mo'noi molte volte
Non so perché ma sicuramente c'è un ritardo di analisi
Non affrontiamo e cioè quello della scarsa mobilità sociale
Ma è davvero siamo oggi ad un punto di difficoltà estrema da questo punto di e se non ci diamo degli strumenti per cui anche su questo terreno facciamo un passo in avanti già soltanto l'imprenditore veniva ricordato questa mattina abbiamo l'impresa non abbiamo gli imprenditori non c'è soltanto questo
C'è un problema che bisogna costruire anche da questo punto di vista un ruolo dello Stato quello cioè di offrire davvero pari opportunità
Perché la mobilità sociale garantisca uno sviluppo direi coerente rispetto anche ad una assetto di equità e di uguaglianza all'interno del nostro Paese qui dietro degli obiettivi
Detto dal dal punto di vista dei modi strutturale del nostro sistema soltanto altre due questioni e concludo
Gli strumenti
Il patto che è stato siglato il ventidue dicembre per alcuni è stato letto come un patto di carattere difensivo
Io mi permetto di
Di dire l'esatto contrario e cioè che con quel patto con quel tipo di accordo che è stato siglato ma in realtà abbiamo cercato di offrire uno strumento ulteriore
Al Paese per
Per appunto dare un segnale di novità e lo stesso tempo di
Non accontentarci di uno scambio di breve respiro ma anzi di dotarci di quegli strumenti che vanno dalla formazione allo sviluppo e all'occupazione come strumenti fondamentali
Di una politica tra il Governo e le organizzazioni e le organizzazioni sindacali vi è un'ultima questione arrivato
Il ministro Visco io la voglio davvero fare
Fare corte in questo questa mia riflessione a voce alta noi oggi abbiamo un problema di verifica degli strumenti
Sergio Cofferati in più di una circostanza
Mi è sembrato puntuale nel richiamare
Il governo a questo tipo di iniziativa
Mi pare che nell'incontro al che nelle sull'incontro che si è avuta il che nelle con il governo il giudizio non sia stato positivo allo stesso tempo però la verifica su quegli strumenti riguarda un po'tutti
è vero che c'è un problema di verifica a livello nazionale ma ciò che io segnalo e anche un ritardo che abbiamo poi a livello più decentrato a livello regionale
Nel rapporto con le autonomie locali mi sembra cioè che gli obiettivi siano chiari
Gli strumenti ci risiamo sostanzialmente dati c'è un problema davvero
Di prima grandezza che riguarda la gestione di questi strumenti la verifica di come questi strumenti vengono vengono gestiti io ho concluso perché volevo soltanto
Riflettere su alcune questioni che sono che sono state poste credo che appunto anche rispetto a questi interrogativi a questa necessità cioè di dare un contributo anche in termini di di superare le problematicità carriere qualche certezza in più voi il compagno Sergio Cofferati nelle conclusioni offrirà a tutti noi occasione di ulteriori di ulteriori flessioni siamo c'è una fase in cui la sfida persa
In cui tutti ne siamo chiamati ad un senso alto di responsabilità dobbiamo essere appunto con questo con questa responsabilità coscienti
Che non sarà un percorso in discesa
Che è anche nella costruzione dell'Europa sociale della fusione sociale
Avremo necessaria ci sarà sicuramente una gradualità ciò che non possiamo permetterci questo lo dico in conclusione le incoerenze
Sì sono chiari gli obiettivi se ci diamo degli strumenti quello che bisogna fare anche dei piccoli passi a bisogna farli rispetta quella direzione perché si si compromettesse sul piano della coerenza quel percorso è chiaro che si allontanerebbero anche gli obiettivi
Grazie Lorenzo diamo ora la parola nuovamente a Stefano Fassina che farà un po'la sintesi del dibattito e porrà delle domande sia accompagnò con Ferrari che al ministro Vincenzo Visco che CIA Giunti in questo istante
Sì mi mi scuso con quelli che hanno già sentito assumerò brevemente sintetico alcuni dei punti che abbiamo provato a a ad affrontare prima nell'introduzione che ovviamente non ripercorro giovandosi anche della nel contributo di Rabin che stato molto chiaro su alcuni punti e ha detto in forma efficace quello che avevo provato anche a a dire alcuni passaggi il punto che principale che ha il l'angolo di osservazione con il quale ho guardato
Alla questione del nuovo modello sociale nel contesto dell'Unione Europea
è quello del rapporto tra appunto re sistema sociale sviluppo economico cercando mette in evidenza come questi due aspetti sono connessi
E come questi posta Nagy interagire in modo sinergico oppure in modo meno sinergico al o addirittura in modo contraddittorio l'uno con l'altro
Il primo punto che ho richiamato per restituire diciamo nell'illustrare questo tipo di connessione riguarda la il consistente processo di redistribuzione del reddito che certo non sarò io a dovere
Illustra il ministro Visco che c'è stato
Negli anni novanta in Italia ricordavo come in termini di valore aggiunto sia caduta di quattro punti la quota della dei redditi da lavoro dipendente come sia in modo corrispondente aumentata la quota dei profitti e come anche tutta la discussione che si sta sviluppando in questi mesi in queste settimane sulla riduzione della pressione contributiva per le imprese
Possa essere letta dentro un un filone che appunto in modo più o meno esplicito in bocca la pressione di Bulgaria come strumento compensativo di quelli che fino a oggi di quelle che fino a oggi non lo Stato la del debito e dall'altro le le svalutazioni competitive che la lira subiva periodicamente
Il punto è che questo tema della compensazione in tre ma è un tema molto serio che non può essere ma preso così o negato in modo in modo semplicistico nel senso che c'è un problema effettivamente di compensazione di qui di questi strumenti il punto che mi mi premeva mettere in evidenza era a quale tipo di modello dischi a quelle senti io di specializzazione produttiva stiamo pensando nel momento in cui operiamo affinché anche le imprese possano attraversa una fase di transizione
Agevolata dal sistema fiscale ricollocarsi su un un altro del Reno quale tipo di terreno intendiamo proporre appunto per per dirlo con la battuta la competizione sulla qualità o la competizione sul prezzo ed evidente che a seconda di quelle terre terreno scegliamo si pone la questione di quale sistema di Welfare di se un sistema
Scusate per favore
Un sistema finalizzato alla qualificazione della forza lavoro all'estensione dei diritti anche in funzione proprio e l'arricchimento del processo produttivo oppure un sistema che deve regredire perché incompatibile con i livelli di costo del lavoro richiesti
Il secondo punto e poi qua chiudo ovviamente
Riguarda la fase in atto è quella che a mio avviso quelle dovrebbe essere a mio avviso la la prossima fase che anche con questo col DPEF che è in corso di preparazione dovrebbe essere affrontata
Nel col nel corso degli ultimi tre anni per rimanere aprile più vicino a noi i governi del centrosinistra abbiamo introdotto notevolissime molte misure di riforma del welfare a più volte sulle pensioni sugli ammortizzatori sociali appena approvato il collegato misure che riguardano previste nel patto che riguardano la parte universalizzazione degli assegni al nucleo familiare mimetizzazione della della dell'istituto della maternità
La legge quadro sull'assistenza in discussione alla Camera una serie di importanti innovazioni per ora in molti casi solo sulla carta ciascuna delle quali comporta oneri crescenti nei prossimi anni dentro un quadro che abbiamo tutti contro concorse a definire di stabilizzazione della spesa per della spesa
Sociale in termini di prodotto interno lordo allora la questione che ponevo al segretario della CGIL ma anche al ministro Visco come autorevole membro del governo è se non sia giunto il momento in cui prendiamo atto che è necessario fare una sorta di planning per decidere come est e in quale misura implementare il novero di misure che abbiamo definito sulla carta
Nel senso che
Tutto are tutto quello che ha che ho ricordi fare diciamo tutto quello che abbiamo introdotto sulla carta e che
Ho provato e di cui diciamo le linee principale prova richiamare è assolutamente impraticabile in una prospettiva di equilibri di finanza pubblica e di mantenimento di quel vincolo di spesa sociale che ha che appunto il Parlamento approvato non un qualcun il Parlamento approvato
Nel DPEF
Dello scorso anno e quindi poniamo la questione anche del dibattito che ormai sul quale intervengono tutti a quasi uno sport nazionale degli interventi sulle spine per sulla spesa pensionistica
Non in modo ideologico astratto tra chi è a favore a priori e chi a favore e chi è contro a priori ma in termini di quale modello di Welfare per quale modello di specializzazione produttiva vogliamo operare perché è evidente che nonostante i ricchi un risultato di stabilizzazione della spesa nei prossimi la spesa pensionistica nei prossimi anni
Successivamente ci sarà un incremento consistente che o sottrarrà risorse ad altre politiche a quegli interventi che tutti comunque riteniamo necessaria anche per qualificare il sistema produttivo verso sentieri di specializzazione più ricchi e più a più elevato contenuto informazioni e quindi pone una questione non tanto perché appunto non ripeto non è sulla titolarità politica per in dare indicazioni però la passione di individuare i criteri di scelta e fare delle scelte esplicite
Decidendo o una gerarchia di bisogni che intendiamo soddisfare in modo da poter dare anche una praticabilità politica e finanziaria effettiva al novero di misure che abbiamo che abbiamo messi in cantiere che anche le belle le parti se col concorso determinante
Delle parti sociali credo che se questo ovviamente è un tassello no stop sostenendo che è la leva unica assoluta per modernizzare il Paese è un tassello per andare a ricostruire un quel regime economiche sociali che diceva Reichlin mi deve un po'essere l'obiettivo delle politiche economiche sociali in generale un regime che fa i conti con il contesto della moneta unica che fa i conti con una nuova era tecnologica e che fa i conti anche
Con
Un processi produttivi che ormai vanno oltre i confini nazionali non possono essere governati dal
Con misure ad hoc come debito appunto
E svolga azione ecco
Queste erano un po'un po'i punti che ho provato sottolineare e che mi sembrava fossero i un po'i perni sui quali anche con contestualizzare un discorso di riforma del Welfare che poi come anche ha detto il segretario generale della fonte del funzione pubblicati tedesca a la sua collocazione nella costruzione di uno spazio sociale europeo nel quale anche attraverso il coordinamento delle dei regimi di alcuni tasselli regimi fiscali si possa arrivare a definire un un sistema coordinato Synergy cui a sostegno della crescita e l'occupazione
Quindi io mi fermo qui spero di avervi una vera annoiato troppo coloro che avevano già ascoltato questi queste sollecitazioni e dare la parola al ministro Visco
Se fate entrare
Ma io non
Ringrazio Cassina per
Così sia pure
Grandi linee indicato un po'meglio la tematica del dibattito al quale non ho potuto partecipare
Sì
E quindi
Cercherò di fare alcune considerazioni che spero non siano in contrasto con quanto e stato finora detto
Due giorni fa è scaduto diciamo il triennio di
Governo del appunto della attività dei governi di centrosinistra in questa legislatura quindi e diciamo che simbolicamente l'elezione del presidente della Repubblica in qualche modo anche effettivamente conclusa una fase e quindi noi ci troviamo di fronte a sia ha un'altra possibilità e fa un bilancio sia la necessità di per vedere che cosa noi possiamo ancora fare in questi ho ultime due anni che abbiamo abbiamo davanti
E
E penso appunto che
Dobbiamo dobbiamo fare uno un esame
Onde varato attenti perché non c'è dubbio negli ultimi tre anni in questo Paese sono successe delle cose
Diciamo che molti versi incredibili
Io
Gli obiettivi realizzati sono stati imponenti cambiamenti che questi hanno indotto
Anche a livello culturale di massa oltre che nella consapevolezza dei dei gruppi dirigenti sono stati sono stati impotenti
L'impatto delle scelte fatte sei condizionerà il nostro futuro per parecchi decenni
Perché appunto l'unione monetaria
Non è cosa di poco conto ma e appunto il una una scelta politica più che una scelta economica o prima ancora di una scelta economica
Che pone vincoli e opportunità molto molto semplice
Io penso che buona parte anche delle difficoltà che il Paese ha incontrato nell'ultimo anno
A sul piano della della crescita e lo sviluppo
Derivano da una dalla fatica all'elaborazione compiuta no delle nuove condizioni economiche in cui gli operatori devono agire
Noi siamo passati sostanzialmente in maniera implora
Cui avevamo abituati da oltre vent'anni caratterizzato da altri disavanzi di bilancio alta inflazione
A alti tassi di interesse valutazioni successive
Equina disordine finanziario generale
A fu un mondo completamente diverso
Che in sostanza in questo Paese non era più presente dalla metà degli anni Settanta
E a cui intere generazioni
Di cittadini e di operatori economici non è uno abituati
E che quindi non erano preparati a gestire e questo ha ha creato preoccupazione incertezza
E e una sorta anche di al resto l'allentamento dei processi di di decisione
Ma perché si è che poi ha avuto un suo una sua ripeto ripercussione sulla crescita
Sulle aspettative poi le crisi orientare usano fatto hanno fatto il resto però gran parte del del disagio a mio modo di vedere deriva Daria date da queste
Con alta inflazione antitasse e svalutazione attese le scelte del di investimento per esempio sono inevitabilmente al al prete
Le scelte relative alla modernizzazione impianti agli investimenti in ricerca alla adozione di tecnologie che riducono i costi vengono rinvia perché non c'è una pressione che questo avvenga
Il modo con cui i mercati finanziari di operazioni finanziarie banche eccetera esercitano il credito anche quello tutto condizionato dalla necessita di rientro rapido
No
Di quanto viene viene elargito
E nella nel momento in cui cambia i parametri di base bisogna bisogna intanto acquisire la capacità di ragionare in modo in modo diverso le stesse riforme particolari la riforma fiscale
Che è stata imponente ha richiesto ultimo un apprendistato tempo di apprendimento non beve
Ancora adesso nove in incontriamo imprenditori organizzazioni degli imprenditori che non sono consapevoli pienamente di tutte le opportunità che la riforma alloro offerto che sono un po'
Paralizzati o condizionati dalla dal dal vecchio sistema
Quindi abbiamo
Abbiamo fatto
Cose molto importanti e abbiamo posto le basi
Oggettive materiali per una ripresa sostenuta e duratura de lui un processo di crescita
E naturalmente
Dobbiamo anche chiederci se quello che è stato fatto
E sufficiente oppure oppure no
E e qui è è chiaro che riscontriamo anche dei problemi e dei ritardi Peñarol processo modernizzazione in questo Paese ancora e ancora molto o ma indietro rispetto alle alle necessità abbiamo siamo andati molto avanti sul su la via delle privatizzazioni ma
Vediamo che alcune di esse non hanno dato o assenti
A stabili o comunque non ha e non hanno prodotto risultati
Adeguati per a livello a livello di scelte operate dalla nuova ma non management siamo in forte ritardo nei processi di concentrazione
E in particolare nel Sud nel settore nel settore finanziario i processi di liberalizzazione che sono un altro elemento importantissimo per creare lavoro occupazione
E cominciano ad operare soltanto soltanto adesso prima e anche lì con l'esistenza di serve preoccupazioni cioè la la cosa
Più
Impressionante nord e vedere la lentezza e la resistenza e la difficoltà
A a recepire il nuovo da parte di tutti
Di tutti ogni odio organismo strutturato non esiste
E o inizialmente o attivamente a ogni modifica perché ogni modifica crea cambiamento e
E mutamento delle condizioni anche persone
E molte di molti di noi di tutti
Dai consumatori e ai produttori alla alle burocrazie
Che rappresentano ancora un ostacolo o rilevante un costo per le imprese molto molto forte dove nel processo il processo di modernizzazione va a rilento tutta la struttura monopolistica che o collusiva no che caratterizzava i rapporti tra bilancio dello stato in imprese pubbliche
Burocrazia accettare e difficilissima da da smantellare ma quando con poi queste cose entrano in il meccanismo interazione si hanno risultati risultati di qualche rilievo io ricordo sempre un esempio molto modesto che noi ministero delle finanze
Abbiamo sperimentato Hall laddove abbiamo liberalizzato in qualche modo il sistema il sistema dei giochi e delle lotterie
Risultato è stato Anna Omo un aumento vertiginoso o del del fatturato in quel settore e quindi delle entrate dello Stato una rilevante aumento di occupazione
Perché fra persone col ma coinvolte nel nei nuovi giochi e indotto vario noi arrivammo arriviamo a oltre dieci mila
A detti detti in più una riduzione consistente del del gioco clandestino
E e si potrebbe continuare e questo è solo un settore modesto appunto di cui normalmente non si non si parlava quando questo voi pensate ad estenderlo
A platee ben più ampie potete avere
Le un'idea di quello di quello che può succedere che poi l'evoluzione spontanea delle società moderne avverso appunto attività di servizio più che a dire di attività di produzione diretto e e e ancora l'unione europea ecco l'unificazione dei mercati la globalizzazione
Possono sei gestite consapevolmente dare risultati risultati molto importanti
E quindi anche qui fusioni transfrontaliere unificazione delle reti e quindi i piani di investimento che rendono questo possibile
E naturalmente il risvolto politico necessario Riccioni il superamento della logica strettamente nazionale con cui i governi europei ancora continuano ad operare
E addusse insomma che che chiaramente e chiaramente
O uno stacco
Allora adesso ne ha in questo momento con il dibattito
Quale e e dibattito e tra coloro che dicono che il processo di aggiustamento
Ha avuto delle caratteristiche non soddisfacenti dal loro punto di vista nel senso che al
C'è stato un
Una riduzione di spesa pubblica Anna trascurabile
Ed in effetti se si guardano i dati si vede che la spesa pubblica più si è ridotta è quella per interessi la spesa la spesa primaria sostanzialmente non si è ridotto si sono ridotte le aspettative di maggiori sospese
Che erano incorporate nella normativa del passato perché su lì che i governi sono intervenuti
Così come ma dal lato delle entrate
E c'è stata essenzialmente a parte un picco nel novantasette che quello che ci ha poi consentito di di entrare in Europa di fare aggiustamento vero
Poi c'è stata una riduzione che ci ha riportato su livelli di pressione pressione fiscale
Relativamente elevati anche se sono nella media europea
E anche se appunto non sono sicuramente i più alti d'Europa
E quindi appunto questa tesi dice adesso bisogna procedere
E ridurre ulteriormente effettivamente l'ha speso in modo da poter ridurre imposte in modo da poter fare volano ridurre costi di produzione dare slancio d'investimenti eccetera
E all'esportazione
Questa e una tesi
Che
Ha sicuramente degli elementi di validità non è infondato
E ed è ed è uno dei problemi che noi che noi Remo di fronte
Come dicevo prima in in Italia noi non paghiamo più tasse che nel resto devo su quindici Paesi noi siamo al nono posto come pressione fiscale
Quindi ce ne sono almeno otto che pagano più tasse Dinoi
Se guardiamo le imposto in senso stretto
Noi appunto verifichiamo che paghiamo le stesse imposte che si pagano in Irlanda o in Inghilterra
Cioè Paesi che non solo c'era tutto fra quelli sospettati di cassare troppo
La differenza aveva ricchi risiede nel fatto che ci sono fra noi e questi Paesi circa sette punti
Sette dieci
Di ha maggior carico contributivo in Italia rispetto paga a quei Paesi
Anche se anche per il Palio quello contributivo l'Italia si colloca sui quindici paesi al quinto posto
Fa quindi anche lì questo caso siamo nel gruppo di testa ma non è che siamo i primi
Quindi
Allora il il problema diventa a valutare in che misura questo prelievo può condizionare o meno o una crescita
Allora noi e solenne qui cosa abbiamo fatto
Noi abbiamo operato essenzialmente su tutte le aliquote marginali cioè noi abbiamo abbassato in maniera drastica venti trenta punto sostanzialmente le ali per immaginare in particolare sui profughi tu sui profitti abbiamo ridotto o di qualcosa come nove dieci mila miliardi anche l'imposizione sulle imprese sul mondo lavoro autonomo nel Complesso
Quello che questa tesi che ho esposto ci chiede
E di ridurre anche le aliquote merci nell'idea che le lei risorse sottratte dall'economia all'economia dal settore pubblico a sono occupato comunque da limitare al massimo e
In modo da lasciare più risorse alla al settore privato e quindi al mercato eccetera
E lì l'idea all'idea che queste risorse sarebbero automaticamente utilizzate in in modo produttivo naturalmente questo un'idea che tranquillizzerebbe molto le nostre imprese e Nortel prese stanno perdendo o margini di competitivi quelli accumulati dalla valutazione
Della novantadue e e e pur avendo beneficiato di una forte riduzione del costo lavoro di riduzione dell'imposizione sui profitti
E faticano a tenere il passo e quindi qui si si torna alla al problema che dicevo prima in che misura noi dobbiamo supplire attraverso minori imposte
A un carenze che sono ecco al più profonde più antichi e quanto tempo ci vorrà perché cambi anche la mentalità
Dei nostri dei nostri imprenditori
Evidente che la tesi
Della riduzione rilevante e contestuale di sospese e imposte è una tesi che a che vedere anche col sistema futuro di guerra
Su questo su questo non non c'è dubbio
Allora la questione che che la sinistra si deve si deve porre e un po'appunto una riflessione
La riflessione globale su questa su questa tematica
La sinistra affatto moltissimi passi avanti
Al risanamento è stato possibile perché c'è stata una forte convergenza di obiettivi anche nelle scelte tra movimento sindacale governo tra opinione pubblica e il Governo dove appunto uno degli elementi e di fondo era che non si metteva in discussione
Un'idea di Guelfa il più possibile universale
Ma ma che poi è una delle caratteristiche storiche del del sistema del sistema europeo nello nello stesso tempo però noi ci troviamo di fonte alti esempi altre soluzioni che in questa fase sembrano funzionare molto meglio
E che sono fondate su scelte almeno in parte diverso
Siamo chiaramente di fronte al superamento del paradigma keynesiano nella gestione della politica economica questo più può piacere o meno ma questo è un dato di fatto la cui acquisizione a livello culturale a parte la sinistra non è ancora completo
Perché quel paradigma legato non solo come si dice bene anche la relazione di Fassina alla al vecchio modo di produzione a quindi al fordismo eccetera ma era legata essenzialmente all'esistenza di Stati nazionali e di controllo sui movimenti di capitali
E qui nel momento in cui questo viene meno noi dobbiamo fare fare i conti con con questa situazione lo dobbiamo fare in modo deciso e consapevole prima che lo facciano altri in modo punitivo non non con l'obiettivo di mantenere le conquiste sulla eguaglianza sulla distribuzione che noi abbiamo
Ottenuto
E allora noi
Se guardiamo sì saremo del welfare italiano
Vediamo che questo è chiaramente un sistema
Squilibrato nella sua composizione
Soprattutto noi abbiamo un spesi se molto più bassa degli altri paesi
Su tutta la materia assistenziale quella in particolare nel nel sostegno nel sostegno alle alle famiglie nel
Negli ammortizzatori sociali quindi nella su sostegno alla disoccupazione e così via
Siamo più o meno in linea con a livello di spesa sanitaria
E a spendiamo più di altri paesi nel settore previdenziale ciò che si son dati sondati acquisiti anche se nel complesso noi spendiamo meno degli altri
E ma qui si pone un altro problema che è una caratteristica sia pure transitoria
Tutta italiana e si tratta di una transizione che non sarà breve
Che la nostra caratteristica è quella di essere in Europa con la moneta unica con fortunatamente gli stessi tassi interesse gli altri Paesi ma con un debito pubblico doppio
Degli altri paesi
Questo significa che noi abbiamo una spesa per interessi nonostante la riduzione fortissima dei tassi che doppia di quella che hanno Francia e Germania eccetera
E quindi noi e come se ogni anno partissimo con un handicap valutabile in circa settanta mila miliardi
è questo a sua volta significa che noi dobbiamo trovare nel nostro bilancio o nazionale la compensazione di questo handicap
Naturalmente persone handicap a scendere
No man mano che si riduce il debito
En e quindi si riduce la spesa per interessi si Conversi converge verso i il parametri nella sessanta per cento di debito eccetera e questa differenziale
Si riduce e e scompare ma è chiaro che questo porta presso delle conseguenze
Voi avete anche ricordare che questo poi dovevo lascito degli anni ottanta sugli anni Novanta su nel suo prossimo secolo nel mille novecentottanta rapporto fra debito e prodotto interno lordo italiano al sessanta per cento
Nell'ottantatré era al settanta
Nell'ottantasette dal novantadue e nel novantadue centoventicinque
Adesso siamo a centodiciotto scenderemo gradualmente ma ci vorranno appunto una decina Dania a convergere quindi voi siamo stretti da questo vincolo da un lato e dall'esigenza di competere dall'alto
E questo diciamo può piacere o non piacere però un dato di realtà
E e quindi e quindi le scelte non dovevano fare devono essere tali da mantenere una coerenza con i nostri obiettivi di fondo e
Appunto le necessità finanziari
E guardare impostato in questi termini ragionamento
Non c'è neanche la polemizza no cioè non perché
Quelle che dicono
Riducete le casse
E basta fa dicono una cosa del tutto velleitaria così come del tutto l'Italia sarebbe organizzare
Sistemi di Welfare perché richiedono risorse aggiuntive
Senza tener conto aggiuntive crescenti senza tener conto di questi vincoli
Allora qui appunto si diceva situate fa un programma è una scelta noi pensiamo che dovremmo cercare di allentare in qualche modo la la pressione fiscale complessiva
Sia pure nei limiti consentiti che non sono non sono quelli appunto di dieci punti in dieci anni
No come alcuni alcune richiedono e temo neanche della della metà soprano
E dovevo farlo però
Tenendo presente è il fatto che se gli altri Paesi riducono le tasse su sulle loro impresa e noi non possiamo non ridurle sulle nostre
Perché non abbiamo più la valutazione ed è stato un bene non averlo
E questo porta a poi sul tappeto l'altra questione che so che avete affrontato che è quella del coordinamento della politiche fiscali
E in che in euro
Perché e è chiaro che noi non possiamo accettare penso nessun grande paese può accettare il fatto che le proprie risorse quando si tratta di pagare le imposte a casa si spostino altrove e quindi e ne paghino molto di meno fa a favore di un altro Stato della comunità
Quindi qui c'è effettivamente un un problema serio venticinque prossimo c'era una riunione a Bruxelles su queste cose speriamo possano essere se non definitiva ci posso avvicinare molto a una conclusione positiva ma e anche qui il risultato è ancora tutto da conseguire perché questa è materia su cui c'è il diritto di veto per cui può bastare un solo Paese magari con poche centinaia di migliaia di abitanti per blocca bloccare tutto
I paesi che recarci tono sono almeno tre o quatto insomma quindi e quindi non però ecco le poi insomma la si gioca molto della possibilità delle possibilità di
Progresso del dell'Unione quindi e quindi
Io sono abbastanza abbastanza fiducioso sul fatto che alla fine si torna si toglieva una soluzione la soluzione
Può però sicuramente noi
Dovremo dovremmo
Affrontare
Alla dinamica delle nostre spesi se e anche a
A medio lungo termine
E quindi questa materia chi e e c'è con i sindacati dovremo dovremo vip riprendere in mano per quello che riguarda al alcuni comparti di spesa pubblica fra questo sicuramente c'è quello previdenziale
Così come lo abbiamo monitorare quello che sta succedendo sul comparto della della sanità nel sì appunto c'è un meno rispetto dei vincoli di di bilancio
Do nel fare questo noi dobbiamo comunque allargare gli spazi dello Guelfa che
Che sono carenti in Italia e difendere appunto le
Lo zoccolo rilevante no della del sistema del sistema previdenziale assistenziale che che abbiamo trovato
Io non non credo che noi abbia un futuro particolarmente difficile
Perché come dicevo all'inizio noi
Avremo una ripresa nei prossimi nei prossimi anni anzi ce l'abbiamo già adesso in queste settimane
Aveva una ripresa robusta abbiamo costi lavoro bassi abbiamo condizioni investimento che sono eccellenti c'è un un rapporto commissionato dal governo olandese sulla fiscalità nei vari Paesi che dice l'Italia e prima ancora della nuovo incentivo agli investimenti introdotto con il collegato alla Finanziaria
Era il terzo Paese più conveniente per i nuovi per i nuovi investimenti
Ma abbiamo robusti incentivi che riguardano anche il lavoro Nord col suo lavoro per le imprese che vanno nel Mezzogiorno o c'è
Una volta ristabilita una condizione
Di pace una foto e possibilità di sviluppo nel a dell'economia che fa capo all'area del Mediterraneo quindi noi se sappiamo gestire
Bene le nostre cose potremmo potremmo
Vero veniva che aprono i nostri problemi senza senza troppa fatica il problema adesso e vedere come riusciamo a utilizzare immagini che non sono molte moltissime che ci vengono dal processo di risanamento dalle necessità che che io indica dove appunto una certa
Diciamo boh
Anche consapevolezza del fatto che sono tutti gli operatori devono cambiare va mantenuta ferma non è non è che possiamo inseguire tutte le richieste di ultima incensi incentivi ulteriori che vengono sempre avanzate perché quelli dati non bastano mai l'avete visto diventa un processo un processo senza fine
E quindi si tratta di
Cambiare anche mentalità il modo di funzionamento e non sto apparato apparato produttivo nello stesso tempo però noi dobbiamo sempre ricordare che
La la crescita e l'occupazione strettamente legata alla possibilità del Paese competere delle imprese investire e della la possibilità di e
Creazione di nuovo lavoro
Anche su questo ovviamente le cose non stiano facendo al ministero del Finanze il fatto che si comincia a a vedere abbastanza chiaramente recuperi di gettito alla riduzione dell'evasione una maggiore diciamo efficacia degli uffici eccetera tutto questo aiuto ecco però io qui vorrei anche pose in guardia dal rischio di considerare il recupero di evasione come si faceva negli anni passati come
Uno qualcosa a cui attingere più o meno senza limiti l'accumulo di ente di evasione
è un processo lungo faticoso non c'è otto e che sicuramente non è tale da risolvere tutti i problemi tavoli che resta il problema che ponevo all'inizio che
Posso si riassume la domanda
Il sistema economico italiano
è per sua natura per come è fatto
La a in grado di sostenere le stesse tasse che si pagano in Germania in Francia oppure deve pagare meno tasse
Questa né una domanda sulla quale si possono appunto a vere o opinioni diverse ma è una domanda importante noi oggi paghiamo le stesse tasse degli altri
O meno della Francia un po'più dalla Germania
Ma e poi paghiamo meno meno dall'Olanda della
Del del Belgio Lussemburgo dei paesi scandinavi uso figuriamoci quelli stanno a livelli a livelli a
Molto più alti ma punto i nel caso che la risposta fosse negativa cioè che bisogna venite a pagare meno tasse il problema dove Bossi la la domanda successiva
E questo intervento va fatto subito o dobbiamo aspettare poterlo fare di avere le risorse nel corso dei prossimi dieci anni fa ma non si fa il risanamento
E la terza domanda e in che misura un obiettivo questo genere condizione agli altri obiettivi che sono quelli di cui discutere voi oggi nel nel vostro convegno
Io non do risposte
Anche perché il governo sta adesso cominciando ricco ricominciando a lavorare sul documento di programmazione economica e finanziaria essendo cambiato del il ministro del del tesoro a però appunto
Sono penso che sia bene a fare
Un o per non solo di onestamente intellettuale ma anche di trasparenza politica
Che
E problemi problemi sono sono sono vestiti sono rispetto a quelli che avevamo tre anni fa molto ma molto ma molto più semplice
E allora appunto dobbiamo trovare in insieme insieme le le soluzioni io no confido che lo faremo lo faremo rapidamente
A Sergio Cofferati
Discussione impegnativa con un rimando ravvicinato perché
Sapete al Governo avrà finito di
Costruire l'impianto e penso anche qualche dettaglio del Documento di programmazione economica e finanziaria si passerà da qualche ragionamento
Necessariamente allo Stato
Di ordine teorico ad una discussione un po'più ravvicinata dove
Sarà inevitabile precipitare in scelte di dettaglio di conseguenza vedere se il tra quel che si dice quel che si fa esistono le coerenze necessari
Io credo sia stato molto utile se posso esprimere un giudizio non rituale
La discussione che ho sentito
Non so dire dell'altra ma credo che
Se lo spirito era questo alla fine avrete fatto senza dubbio alcuno un lavoro importante
I temi sono molti e anche difficile riportarle ad una qualche sintesi
Penso ai temi di oggi pomeriggio
Però la cosa che si può provare a fare a quest'ora senza abusare della pazienza di nessuno e ritornare su alcuni degli aspetti che sono stati discussi oggi
E fare qualche commento rapido o dello sociale cittadinanza coesione non sono casualmente temi che vengono ripetuti tra di loro in
Qualche misura connesso
Dal duo di maggio siamo in Europa e l'Europa della moneta
Vorrei dire che ho sempre pensato contrariamente a tante opinioni che venivano espresse alcune interessate altre almeno sospette che fosse in ogni caso necessario passare per costruire l'Europa che vogliamo dalla moneta
Alcune dispute addirittura sono state oziose poi come si è visto nascondevano altro difficoltà di approccio ai vincoli che la Costituzione dalla moneta unica avrebbe introdotto nel sistema economico italiano
Prima la moneta e lì siamo arrivati in virtù di un percorso travagliato non facile
Ci siamo messi alle spalle gran parte di un processo di risanamento
Indispensabile non per rispettare i parametri di Maastricht
Ma per rispettare i parametri di Maastricht in ogni caso ritornare ad avere un sistema economico competitivo
Se paradossalmente non ci fosse stato mastri quello che noi abbiamo fatto in questi anni lo avremmo dovuto fare comunque dopo la crisi terribile del mille novecentonovantadue che ci aveva portato ad un passo
Dalla baratro barato evitato anche in virtù di alcune scelte non tutte condivise da parte nostra anche si sono poi determinate in intese
Sindacali
Il sistema italiano è un sistema che si era indebolito enormemente
Per il livello del debito
Per l'inflazione alta
E perché no per i meccanismi perversi che quella condizione determinata meccanismi che come ricordava prima Alfredo Reichlin liberavano
Tante risorse che però venivano gestite utilizzate non per riorganizzare il sistema produttivo e farlo crescere
Ma semplicemente per incentivare la rendita
Quel risanamento non è finito
Anche se gran parte della strada è fatta
Oggi possiamo affrontare il resto cioè la riduzione del debito in condizioni oggettivamente migliori senza l'ansia
Del dramma incombente che invece ha accompagnato molti dei nostri atti soprattutto a partire dall'autunno del novantadue in avanti
Il nuovo capo dello Stato ci ha dato atto ancora ieri di una cosa che per la verità ha ripetuto spesso nel corso di questi anni di come sia stato importante definire un sistema di regole anche
Relative ai rapporti tra le parti sociali ai meccanismi redistributivi per favorire questo processo di risanamento
La strada percorso ci ha portato in Europa ci ha portato alla moneta
La strada percorsa cioè la parte consistente del risanamento che abbiamo alle spalle è il fondamento bisogna non scordarlo mai per far sì che l'economia italiana torni a crescere
Per questo dicevo se paradossalmente non ci fosse stato mastri comunque quella strada andava percorso
Perché bisognava recuperarla
Capacità competitiva perduta e compensata dagli effetti distorcente i e perversi della crisi
Finanziaria
Poi bisogna fare il resto il resto è almeno diviso in due grandi temi
Adesso bisogna lavorare rapidamente per l'Europa delle istituzioni e della rappresentanza politica
E dall'altra parte in pari tempo per l'Europa dell'economia e della coesione sociale
Devono poter istituzione della rappresentanza politica non è facile da realizzare
E da sola la moneta che pure ha una funzione di stimolo importante
Può non bastare ci vuole una volontà che non si intravede in misura adeguata almeno questa è la mia opinione in tutti gli stati europei se penso a come l'Europa affrontato con distrazione colpevole prima e con l'incapacità di una politica uniforme dopo la crisi dei Balcani
Arrivo rapidamente alla triste conclusione che vi ho detto
All'inizio degli anni Novanta mentre si lavorava alacremente da parte di gran parte dei Paesi europei per costruire il profilo dell'Europa della moneta
E gli elementi di coesione di convergenza delle politiche erano forti e visibili nello stesso tempo si affrontavano i prodromi della crisi dei Balcani in ordine sparso addirittura sollecitando da parte di alcuni Paesi europei
Una soluzione rapida di un processo che andava invece gestito con grande attenzione
E portato ad ancoraggi che sono mancati
Il rapporto economico tra i Paesi dei Balcani e l'Europa che nasceva e anche un'idea di politica estera che l'Unione europea ha mostrato di non saper costruire se è vero come è vero che ancora di fronte
Agli ultimi accadimenti e al bisogno di trovare il più in fretta possibile soluzioni diplomatiche politiche alla crisi dei Balcani
Non è in grado di pronunciare una parola univoca anche se per fortuna gli elementi di convergenza in alcuni paesi europei sono forti ma non riguardano tutti i Paesi europei
Come ovvio noi poi abbiamo un interesse particolare per quanto concerne il secondo
Aspetto parallelo contestuale a quello dalla costruzione di un profilo istituzionale politico dell'Europa quello che riguarda la sfera economica e di conseguenza i temi sociali che abbiamo discusso in virtù di quella che resta la nostra funzione fondamentale
Per far crescere un'economia c'è bisogno
Di avere come elementi fondamentali della stessa
Il risanamento quando quell'economia abbia avuto problemi soprattutto se questi si sono trascinati nel tempo di una qualche consistenza
E poi serve recuperare capacità competitiva come ho detto prima
Questo problema riguarda i singoli Paesi d'Europa ma poi anche elementi unitari che riguardano la dimensione sovranazionale che si è costruita l'Europa di oggi è poi quella forse più ampia di un domani ravvicinato
Perché nel mercato globale l'Europa deve competere
In quanto continente che si riunisca uno dei primi effetti del mercato globale cui è stato quello di creare intanto elementi di tensione forte nei paesi maggiormente
Industrializzati quelli ad economie più forti madre anche di favorire processi di aggregazione sovranazionale
Nella costruzione dell'Europa non c'è soltanto l'idea antica dei valori comuni
Delle persone
E delle civiltà di questa parte del mondo ma c'è anche un bisogno materiale e concreto
L'Europa è l'unica dimensione che permette a molti dei paesi che la costruiscono di poter affrontare
Con qualche possibilità positiva di
Riscontro gli effetti del mercato globale il mercato globale ha bisogno di regole
Io credo che per affrontare seriamente i problemi che abbiamo discusso oggi sia necessario come si è fatto
Far precedere alcuni approfondimenti specifici
Da qualche scelta di ordine generale
Un'Europa che compete nel mercato globale Europa che deve sollecitare quel mercato delle regole
E non accettare l'idea della spontaneità del mercato
Basta vedere che cosa capita nel mercato globale di fronte a delle crisi finanziarie rilevanti come quelle del Sud-Est asiatico prima o del Brasile dopo
Di fronte alla mancanza di regole le ricadute gli effetti della crisi non sono uniformi che finiscono oggettivamente col penalizzare in maniera difforme
Le parti del mondo il paese che
In virtù della quantità e qualità degli interscambi ne subiscono gli effetti ma c'è secondo me un problema aggiuntivo e forse ancor più importante delicato per noi per il mestiere che facciamo
è quello di quale modello competitivo l'Europa propone
Per sé e cerca di imporre agli altri nel mercato globale
Il modello competitivo deve creare coesione sociale e deve partire dal presupposto che definisce il suo profilo mantenendo la coesione sociale che esisteva in precedenza
Non si può non vedere come oramai
Sistematicamente quotidianamente si pare di fronte a noi in tante occasioni che riguardano settori economici che riguardano singole imprese che si vanno unendo con altre il problema di quali sono i fondamenti della competizione
E i modelli rozzamente non sono
Riconducibili a tante matrici
C'è una matrice nella quale i diritti delle persone che lavorano le tutele vengono considerati come soglia da non superare c'è una matrice nella quale tutto disponibile
E quando la competizione ha come fondamento i costi tutto disponibile anzi
Le dinamiche che si possono recuperare mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone che lavorano
A cominciare da quelle dei minori per arrivare a quelle degli adulti stabilmente impiegati oppure del superamento dello stravolgimento del sistema di tutele che per noi ha acquisito
Ed è considerato fondamentale insomma i vantaggi competitivi che vengono da quella
Abbassamento di soglia sono piuttosto rilevanti ora
So che parlare tra di noi ad esempio di
Della libertà di associazione sindacale può apparire un anacronismo
è un problema che noi non conosciamo per fortuna l'hanno conosciuto le generazioni precedenti alla nostra ma in tanti Paesi del mondo anche questo è un è questione risolta
Così come le dimensioni quantitative di altri fenomeni
Che poi vengono ricondotti non casualmente
Nella clausola semplificativa di clausola sociale
Hanno per noi
Un sapore vagamente antico
Vengono considerati spesso come temi di di sfondo più di scuola che il di attività concreta però guardate che nella competizione hanno un peso tutt'altro che irrilevante
Costruire un modello competitivo è importante perché se questo modello non a soglie che vengono rispettate
E che vengono considerati invalicabili
Perché vengono messi a disposizione da parte di tutti i sistemi economici
Vuol dire entrare se non ci sono queste soglie rispettati in una fase pericolosissima
I compiti e le funzioni rappresentanza sociale
C'è rovesciata e la stessa esigenza in politica vi ritroverete a discutere di come per garantire i diritti delle persone i diritti a vivere dove sono nati
A vedersi e realizzati rispettati
E non essere uccisi torturati o cacciati presuppone anche lì la costruzione di soglie che le organizzazioni sovrannazionali di difeso di pace nato dopo il secondo conflitto mondiale non sono più in grado di garantire c'è un problema di riorganizzazione vorrei dire di ordine complessivo
Se il termine non viene equivocata
Nel modello che a noi sta a cuore il centro deve essere considerato il focoso la competizione la qualità
E non parliamo di un tema che ha valenza generale riguarda un modello astratto non riguarda cose molto concrete
Dell'Europa e dell'Italia di oggi perché per chiedere agli altri che condividono
La scelta del profilo dal modello bisogna essere in grado di esercitarla casa propria
Bisogna poter rispondere positivamente quasi si domanda da parte di chi ti chiede se sei coerente
Con quello che rivendichi io spero ci sia la condizione politica per risolvere un problema delicato come quello poi ci ritorno delle delle delle politiche per il lavoro
I capi di governo europei si troveranno fra qualche settimana Cologna dovrebbero essere in condizioni di poter varare un'idea comune di politiche espansive
Per la crescita dell'economia europea per la traduzione con la crescita in occupazione
Ora questa dimensione
è rivendicarlo ile se sia a casa propria coerenza
L'applicazione dell'accordo che abbiamo firmato il primo di febbraio non è soltanto un'esigenza italiana indubbia
E non ha soltanto gli elementi di coerenza che servono per risolvere in casa propria
Le specificità del proprio sistema
Noi siamo un Paese duale non è così per altri Paesi europei va da sé che politiche espansive che coinvolgono tutta la comunità europea sono un vantaggio anche per noi poi non abbiamo qualche problema in più da risolvere qui
Le specificità sono contenute nel nostro patto l'applicazione del Patto è anche l'arma che può consentire perché rende credibile l'interlocutore al governo italiano di stimolare adeguatamente gli altri governi europei peraltro qualche governo ha cercato di imitare in un rapporto difficile con le sue parti sociali la soluzione che abbiamo abbiamo definito imitarla sul piano del metodo e degli obiettivi non certo dei contenuti perché questi devono rispondere
Alle singole specificità
Nella nostra discussione e di conseguenza il tema della qualità deve essere visibile
E deve essere il fondamento sul quale noi sfidiamo i nostri interlocutori abbiamo provato a farlo credo con risultati apprezzabili
Nella lunghissima discussione che abbiamo avuto prima con il governo Prodi e successivamente con il governo D'Alema sostenendo in sostanza due tesi la prima che risanamento non basta
Il risanamento da solo era utile a riattivare il meccanismo di accumulazione ma poi servivano politiche mirate per far crescere l'economia italiana destinando dei vantaggi alle aree più deboli
La seconda
Il secondo punto della nostra polemica
è stato quello anche qui per scelta
Di rispondere positivamente alle nuove condizioni che
Era e con una parte consistente del sistema produttivo italiano
Vale per chi produce beni ma vale e varrà anche per chi produce servizi sia oggi in difficoltà non astrattamente perché le condizioni di quadro sono peggiore di quello che avevamo previsto
La crescita e più bassa delle stime fatte per le difficoltà finanziarie di Paesi lontani che si riverberano su di noi
Ma se si guarda attentamente e disaggregando i dati si scopre subito che alcuni settori alcuni in prese sono sensibilmente più in basso
E poi a loro volta abbassano i valori medi generali degli indici perché sono privi di innovazione e qualità
E ognuno di voi come consumatore sa che è un prodotto che costa poco ma che non ha qualità non è un prodotto particolarmente attrattivo
Voi non lo comperate e loro fan di fatica a venderlo questo è quello che sta capitando ad una parte non piccola del sistema imprenditoriale taglia
Non è una polemica privato
E la constatazione dello stato dell'arte
E non l'ho mai detto
Nei con atteggiamenti di sufficienza voluta nei confronti dei miei interlocutori
O con la sadica gioia di chi dice non sapete fare il vostro mestiere no perché quando un'impresa o gruppi di imprese non sono in grado di rispondere adeguatamente i problemi che hanno i problemi nostri
Sono ancor più consistenti dei loro perché in quelle imprese ci sono persone che lavoro è un'impresa che non è competitiva l'impresa che brucia risorse e cancello occupazione figuriamoci se si può essere contenti per un'astratta ragione di classe di una situazione così definita tutt'altro
Così come è giusto distinguere di fronte a quello che è successo tra settore settore tra impresa e impresa
Non tutti i gatti sono bigi
Per fortuna c'è chi ha mantenuto una capacità di innovazione chi ha qualità in quel che produce e non subisce gli effetti di altri su mercati che si sono ridotti son diventati più conflittuali più selettivi
Ciò detto però responsabilità di tutti tener conto pur con queste articolazioni con queste differenze del cuore del problema che sta di fronte a noi
Noi non siamo un'economia che ha delle difficoltà congiunturali determinate da una congiuntura internazionale particolare
No noi abbiamo qualcosa di più
Che ci deve preoccupare
è la perdita di capacità competitiva in alcuni settori in alcune attività
Che se crescono dimensionalmente possono poi avere effetti pericolosi sull'intera economia
Sono non casualmente i settori e le imprese che hanno sempre vissuto bene in un mondo nel quale
I disincantati gli svantaggi e disvalore della loro struttura venivano compensati dalla svalutazione e dei cambi flessibili
E chi accumulate non ha innovato oggi in quella condizione
Bisogna registrarlo senza nessuna
Soddisfazione ma per cercare di affrontare insieme il problema
Dice Alfredo Reichlin e son d'accordo con lui non basta poi dire all'impresa dovete investire
Perché ci si può trovare di fronte al dramma di imprese che non sanno investire
C'è un problema che riguarda la costituzione materiale la costituzione economica le sue regole i suoi fondamentali
Va riorganizzata ricostruita bisogna però sottolineare il fatto che spesso i nostri interlocutori non sono disponibili sono un po'a corto anche di idee ahimè se è vero che in gran parte della discussione che abbiamo fatto in questi mesi ci siam trovati sistematicamente di fronte alla richiesta di una riduzione sistematica dei costi
Cosa che pure ha qualche utilità e a nessuna attenzione sul come invece si recuperano le diseconomie agendo sull'innovazione sulla qualità io non sosterrò mai che ridurre i costi di un'impresa inefficace sostano sempre che può non basta è il caso di tante imprese italiane
Soprattutto se si fa il conto che ognuno può fare
Che porta a verificare come il costo del lavoro per unità di prodotto delle imprese italiane siano mai più basso in Europa
Ed è assolutamente in linea con quello degli Stati Uniti e noi non abbiamo la dinamicità di una parte del sistema economico europeo
Di un Paese che ci viene indicato spesso come il paese di riferimento e bisogna interrogarsi su quali sono le ragioni e non è la mancanza presunta di flessibilità
Quando si sa che nel sistema contrattuale e in quello legislativo di flessibilità ce n'è tanta
Peraltro poi chi sostiene questa tesi dovrebbe rendersi conto lui per primo che la compressione del lavoro non è
Riproponibile all'infinito
Ho l'estensione dell'utilizzo delle strutture degli strumenti la giornata è pur sempre di ventiquattro ore
Il problema è l'altro c'è disponibilità ricostruire la costituzione materiale la costituzione economica come l'ha chiamata Alfredo da parte nostra si non c'è attenzione da parte degli altri
Faccio un solo esempio ma
Mi pare illuminante uno dei degli elementi che avevo denunciato più volte è stato
Uno dei tanti punti di tante iniziative
E di tante discussioni pubbliche e private
Era l'asfissia del mercato finanziario italiano
Che ha portato non casualmente ad un modello di impresa che ha costruito rapporti a volte perniciosi con il sistema delle banche
E che in ogni caso soprattutto nell'industria ha sempre aumentato il suo livello di indebitamento
Un livello di indebitamento alto ha rappresentato una palla di piombo al piede per molte imprese
E ha ostacolato anche processi d'innovazione poi io credo che l'innovazione aveva bisogno anche di cultura di testa bisogna essere orientati con la mente verso l'innovazione non basta avere le risorse per investire
E comunque molte aziende italiane non erano né l'uno né l'altro
Progressivamente un po'alla volta si è usciti da questi condizionamenti forti
E salvo restare in un mercato asfittico
E siamo al paradosso pericoloso di essere il Paese che ha la propensione al risparmio più alta del mondo quote di risparmio delle famiglie o di risparmio contrattuale rilevantissime
E non ha nel contempo gli strumenti per mobilitare questo risparmio verso le attività produttive
Questo risparmi è stato premiato dalle condizioni che venivano ricordate prima
Anche dal ministro il livello del debito che ha sopravvalutato i titoli di Stato ha fatto sì che ci fosse una funzione di rendita
Prevalente del risparmio oggi che quella condizione non c'è più bisognerebbe orientare questo risparmio verso gli investimenti produttivi non si fa nulla ma possiamo noi essere gli unici che sistematicamente
Chiedono di uscire dalla situazione di stallo
Introducendo
I fondi di previdenza complementare
Voi siete lavoratori di di settori che raggruppano quasi quattro milioni di persone
In questo caso c'è una responsabilità mi permetto di aggiungere anche qualche difetto di valutazione che non riguarda le imprese private soltanto riguarda anche lo Stato
Che non ha considerato per tempo come alcune forme di trasferimento
Che potevano essere definite contrattualmente avrebbero creato delle condizioni utili non soltanto a noi per noi sono importanti perché quando hai dei fondi di previdenza complementare riesce a compensare quello che la riorganizzazione e la previdenza pubblica ti toglie perché con la soglia si è abbassata progressivamente
Ovviamente noi abbiamo anche quel vantaggio
Mi permetto di far notare che non è solo vantaggio per noi
Nel sistema contributivo
Non ci sono recuperi a posteriori
I ragazzi che vanno a lavorare adesso avranno una pensione che data più o meno esattamente dagli accantonamenti che fanno il valore di quegli accantonamenti come sappiamo a fine del rapporto di lavoro sarà sensibilmente più basso
Del valore di chi invece è rimasto nel sistema retributivo che ha un criterio di calcolo basato sugli ultimi anni di lavoro
Se milioni di ragazzi
A proposito delle tante parole che si sprecano per definire le difficoltà di rapporto tra i giovani e gli anziani
Quando si parla di quel fax sei milioni di ragazzi vengono oggi messi in condizione di non avere una tutela previdenziale integrativa
Quando arriveranno tra qualche anno
Ho qualche decennio a rendersi conto che il punto d'arrivo finale può essere per loro insufficiente che comportamenti avranno non parlo dei comportamenti individuali ma dei comportamenti di massa
è una platea di persone con dei bisogni difformi e non riorganizzati idee e una platea che nessuno può ricondurre a comportamenti coerenti e positivi
Chi governa si deve porre il problema oggi pur sapendo che è un problema teoricamente difficile da gestire domani
E non possiamo essere gli unici a sollevare la questione
Poi questa distrazione relativamente ai fondi di previdenza complementare è fortissima anche nei settori privati
Con aziende che puntano attenere separata spiego gelosamente sequestrato il il risparmio contrattuale
Pensando di farne chissà quale uso tra l'altro la conseguenza quale che un Paese come il nostro affronta scadenze impegnative ma importanti come sono quelli dei processi di liberalizzazione e delle conseguenti privatizzazioni senza investitori istituzionali
E una parte rilevante del sistema produttivo di beni e servizi italiano finisce in mano a capitale straniero cosa di per sé non disprezzabile
E disprezzabile il fatto che non c'è reciprocità perché mancando gli investitori istituzionali sono loro che comprano no e noi non siamo in grado di comperare nulla
Nel medio periodo anche questo può diventare un problema
Soprattutto per alcune attività importanti i processi di privatizzazione hanno un destino inevitabile io non credo che se fossero stati in campo investitori istituzionali
Una vicenda per fare un esempio tra i tanti come quella della Telecom avrebbe preso inevitabilmente quella quella strada presumo di no ma siccome accadimenti certo meno simbolici
Di privatizzazioni come come
Sono sono vicini a noi meno simbolici da telecomando non meno consistenti son davanti a noi è scontato il punto di arrivo si faranno queste scelte perché è giusto farle
Il processo va avanti alla fine del processo saremo più dipendenti
E meno forti in settori produttivi che si potevano tranquillamente difendere
Ho fatto questo esempio per dire come in verità la costituzione economica ha bisogno di disponibilità tra gli interlocutori e io ruolo forte poi di orientamento da parte del governo appena il Governo ha provato a presentare in Parlamento un disegno di legge sull'utilizzo del trattamento di fine rapporto orientato parlo dello stop orientato verso i fondi di previdenza complementare apriti cielo
Le urla di Confindustria si sono sentite ben al di là dell'Unione Europea
Ora questo processo di sequestro degli accantonamenti poi in
Luce altre aberrazioni non soltanto all'asfissia e sento mercato finanziario viene meno uno dei fondamenti che stanno a cuore ad Alfredo ma c'è di più
Nasce anche qualche qualche mostriciattolo perché se dovendo privatizzare alla fine pensate le municipalizzate la strada che viene scelta e quella dell'azionariato ai dipendenti
Nascono forme
Spurie di proprietà e di rappresentanza discretamente pericolose intendiamoci io non ho niente in contrario a che un lavoratore dipendente se vuole investa i suoi risparmi nazioni anzi per le ragioni che ho detto prima e più che le nazioni che non in titoli di Stato comunque fa Luís quello che ritiene più utile e però se è un dipendente diventa proprietario dell'azione della sua azienda perché invogliato se non direttamente costretto beh tra prendono corpo delle cose di qualche delicatezza
Intanto quella persona è doppiamente dipendente dall'azienda come lavoratore dipendente come in parte proprietario quando le cose van bene
Nulla osta se le cose non va bene ha un doppio danno bisogna dirglielo all'inizio
Non pensare che tutto sia normale e lineare e scoprire poi le difficoltà successivamente
Poi si pone subito un problema di distinzione delle funzioni di rappresentanza
Perché sia azioni di un'azienda ha il diritto di eleggere
Come azionista chi lo rappresenta ma non può essere lì automaticamente il sindacato a rappresentare quelle persone
Se no il sindacato diventa un soggetto che rappresenta contemporaneamente il lavoro il capitale un bel capolavoro
Vorrei far notare una cosa in più
A chi avanza ipotesi di questa natura c'è una persona doppiamente vincolata da un'azienda tutte le chiacchiere sulla mobilità che si fanno vanno a farsi benedire
Si reintroduce nel sistema economico il massimo di rigidità possibile
Noi abbiamo penato per interi anni
Per superare un modello di assetto retributivo che aveva tanto salario differito gli Stati i trattamenti di fine rapporto che rappresentavano oggettivamente un vincolo alla mobilità adesso che siamo usciti da quei condizionamenti ce ne creiamo uno nuovo
Curioso anche questo è un altro aspetto un altro dei fondamenti della Costituzione che manca
Ciò detto poi bisogna fare le altre cose le altre cose secondo me in Europa voi solo son queste
No vorrei dire a proposito soprattutto al nostro ospite tedesco che nella discussione italiana di questi giorni ogni tanto stante un po'di approssimazione ai temi sì presenta il modello dico determinazione tedesco come il modello sul quale bisognerebbe fondare le future esperienze italiane
Degli azionisti dipendenti non c'entra niente
Quello è un modello che riconosce dei poteri
E dei diritti
Ai lavoratori e allora relazioni sindacali non ha nulla a che spartire con la proprietà di impresa è altra cosa
Lo dico perché non si deve sorprendere se sincera delle cose imprecise intanto i commentatori tagliati cioè po'di approssimazione che poi un po'alla volta lungo la strada si perderà dicevo poi bisogna fare le cose di merito che avete discusso politiche espansive per il lavoro
La modernità passa dall'innovazione non da altro voi siete persone che lavorano in settori che sono decisivi
Per la capacità di competere di un sistema perché l'efficacia e l'efficienza dalla pubblica amministrazione non sono altra cosa dai fondamenti che possono dare non soltanto alla qualità dei servizi ma anche alla qualità del produrre gli elementi di certezza che spesso sono mancati
Le diseconomie esterne al sistema delle imprese hanno avuto in anni passati anche un livello basso di efficienza nella pubblica amministrazione che veniva compensato da qualche elemento di condizionamento politico siamo usciti in virtù di tante cose fatte in prevalenza da noi
Da quelle da quelle terre da quelle strettoie da quelle condizioni
Io credo che sia importante offrire anche questa esperienza quando si parla di innovazione
E l'innovazione
La modernità come fondamento di politiche espansive non può riguardare solo la produzione bisogna guardare esplicitamente anche il servizio
Pensate a come in Europa ma soprattutto in Italia adesso non guardiamo agli altri per un attimo noi siamo stati condizionati enormemente dalla permanenza per un tempo enorme non soltanto del
Dalla presenza nell'economia dello Stato lo Stato gestore
Invece lo Stato che orienta che controlla ma anche dalla vita dei monopoli poi intendiamo il secolo sono pubblici o privati lo faceva grande differenza
Liberalizzare e introdurre regole laddove la presenza dello Stato è stata più forte
è necessario a una serie di implicazioni delle quali ci si discute in un'altra sede e non è il caso che riprenda che quei temi però è uno dei fondamenti per dare i servizi il profilo qualitativo altro che serve la permanenza del monopolio deprime la qualità non c'è concorrenza
La permanenza del monopolio porta a far sì che saltando gli elementi sui quali si basa l'efficienza alla fine si creano condizioni che nel medio periodo sono dannose anche per il lavoro
Per le persone che lavorano
Sono troppi casi si possono fare degli elenchi lunghissimi di attività nelle quali le persone oggi impegnate sono apparentemente ben remunerate ben protette
Salvo il fatto che non avendo quelle attività efficacia non essendo competitive
C'è il rischio del crollo verticale
E c'è il rischio dalla barbarie anche sul piano dei comportamenti sindacali perché di fronte a queste difficoltà poi il meccanismo che viene proposto qualche volta anche dall'interno del sindacato e semplice non tocchiamo nulla di chi c'è
E decidiamo noi che quelli che verranno pagano il prezzo di tutto ci sono casi dei quali abbiamo discusso a lungo
Perché non è opportuno qui riprendo
Poi bisogna avere regole uniformi in Europa
Se l'Europa è un un un area geografica nella quale i capitali
Le cose possono muoversi liberamente senza i vincoli di prima per quanto riguarda i capitali sarebbe opportuno qualche vincolo per la verità
Ma se si superano le rigidità di prima bisogna che anche il lavoro abbia regole uniformi per avere regole uniformi che consentano mobilità
Che non mettono in discussione il sistema dei diritti ci vogliono delle leggi leggi europee
E fino a quando non ci sarà la condizione per legiferare in Europa bisognerà quanto meno costruire la condizione perché ci sia un coordinamento tra i singoli Paesi che porta a delle soluzioni legislative di carattere uniforme
Lo stesso vale per quanto concerne i meccanismi redistributivi
Qui l'ambito poi se volete abbastanza
Facile da tracciare quasi schematico
Politiche di coordinamento fiscali non le stesse regole o la stessa intensità del prelievo però un prelievo che sia coordinato
Per non pagare a Roma perché serve a Londra e viceversa
è difficilissimo perché come ci ricordava il ministro occorre nelle regole attuali dell'Unione la volontà di tutti e le resistenze politiche non riguardano lo ha fatto come esempio Paesi di qualche milione di abitante riguardano Paesi anche di una qualche robustezza però quello è un punto d'arrivo necessario
Lo stesso ragionamento poi vale per quanto concerne i salari ma non perché in Europa tutti debbano avere gli stessi salari
Ma perché da qui in avanti sulla base dei vincoli che sono stati introdotti con la moneta ci sia uniformità nella redistribuzione
Ci sia uniformità nella difesa del potere d'acquisto l'inflazione che deve essere tenuta sotto controllo in tutti i paesi europei e poi ci siano crescite retributivo uniformi
Resteranno differenziali di prima questi si attenueranno se le crescite future avvengono sulla base delle stesse regole
Il rapporto con l'inflazione da un lato e la redistribuzione la produttività dall'altro se ciò non dovesse accadere è evidente che si rischia di andare incontro a fenomeni di dumping salariale con problemi serissimi
Per i soggetti più deboli e per le aree più deboli ed esposte
Dell'Europa
I contratti europei di cui parliamo spesso sono questa cosa
Non uno sfizio una moda
Siccome c'è l'Europa bisogna fare qualcosa che sia quadrate che contratti nazionali di lavoro storicamente sono stati l'elemento di uniformità del mercato
Per noi di garanzia degli stessi diritti ma per le imprese di uniformità del mercato se il riferimento non è più mercato domestico ma è un mercato più ampio sarebbe ovvio bisognerebbe darlo per scontato ma così non è che si ricostruisce lo stesso sistema di protezioni per noi e di regole per per le imprese a livello della nuova dimensione e poi bisognerà puntare davvero quel fare uniforme qui è necessario
Qualche brevissima
Sottolineatura io penso che il Welfare europeo debba partire dalle condizioni dei singoli Stati c'è la storia
Delle società europee nell'Uefa
è forse la cartina di tornasole più efficace è la radice più profonda che c'è
Ogni Paese europeo alla cultura del Welfare i modelli sono diversi ovviamente non si può pensare ad una sorta di uniformità che cancella la storia e costruisce il nove però anche qui parziali armonizzazioni sono possibile e poi quel che conta è che ci siano dinamiche di costo uniformi
Che ci sia un rapporto per tutti tra quel che si crea sul piano della ricchezza e quel che si destina sulla base di una scelta politica a proteggere i cittadini
I cittadini e non soltanto le persone che lavorano perché il welfare deve diventare sempre di più una somma di protezioni che hanno il carattere della cittadinanza anche sedere necessariamente mantenere la sua radice lavoristica
Poi ognuno anche qui farà le riorganizzazioni le riforme gli aggiustamenti che sono necessari per la sua specificità guardando al domani
Noi siamo oramai prigionieri di un di una sorta di sindrome tutte le volte che si pronuncia la parola welfare c'è qualcuno che capisce pensioni
è capitato al presidente
Della repubblica di dire una cosa dal punto di vista dell'impianto scolastico assolutamente corretta in una sede come quello dell'Unione europea rivolta a tutti i Paesi europei
E di vedere il giorno dopo
Titoli che gli attribuivano intenzioni che non aveva mai esplicitato poi non so dire se c'era o non c'era ma non le ha mai esplicitato e sulle pensioni
Io credo che la riorganizzazione Ruel farsi una cosa necessaria non casualmente abbiamo cominciato
Due anni fa
E la riorganizzazione debba tener conto di come si proteggono figure che non erano adeguatamente riconosciute magari perché quantitativamente
Poco visibili
Nel sistema precedente il web fare storicamente la sedimentazione di tanti provvedimenti diverso
Che rispondevano a delle esigenze date a quel momento storico la riorganizzazione deve essere considerata come una pratica che dura nel tempo perché cambiano i bisogni sociali ai quali ieri deve rispondere
Detto di una riorganizzazione indispensabili in itinere ci sono problemi che riguardano i giovani ci sono problemi che riguarda una platea di anziani che aumenta stamattina c'erano a Roma di i pensionati delle nostre tre confederazioni che chiedevano al governo e alla al Parlamento di varare rapidamente la legge di riforma dell'assistenza che anche qualche costo
Perché se si vogliono offrire servizi a delle persone per le quali non è immaginabile che gli venga incrementata oltre la difesa del potere d'acquisto la propria pensione
Ma sono persone anziane che hanno bisogno di servizi che oggi o sono troppo costosi e non ci sono
Trovargli una soluzione vuol dire chiedere di al governo di mettere in campo delle risorse risorse che si possono e si stanno risparmiando dalla riorganizzazione avviata del dei precedenti capitoli e meccanismi di protezione
Poi se si parla di uniformità in Europa noi siamo tra i paesi che hanno la spesa sociale più bassa in Europa abbiamo
Le articolazioni interne di dinamiche di valore assoluto che sono state ricordate qui anche dal ministro ma il valore complessivo della spesa è tra i più bassi d'Europa
Se ci dobbiamo allineare bisogna prevedere progressivamente non soltanto l'equilibrio interno ma anche l'incremento della spesa sociale
Poi per quanto riguarda le cose che abbiamo già fatte hanno una loro scansione io sinceramente come Stefano ha indicato delle ipotesi nella sua nella sua relazione come Lucisano tanti intellettuali tanti economisti che hanno delle opinioni assolutamente rispettabile
Relativamente al tema previdenziale o a quant'altro credo che per quanto concerne il sindacato la strada sia una sola
Oggi
Dare consistenza alla riforma per quanto concerne la previdenza
E
Al momento della verifica vedremo quali sono i risultati in campo
Ma anche dal punto di vista metodologico è questo importante vincolante non solo per noi io credo debba essere considerato importante vincolante anche per il governo
Immaginare degli interventi o attribuire volontà di intervento sulla base di nessuna verifica quantitativa davvero è sbagliato
Induce preoccupazioni mette addirittura in dubbio la lealtà nei rapporti tra coloro che hanno contratto dei patti
Le verifiche vanno fatte quando sono state programmate
Le verifiche vanno fatte sulla base di quello che nel mentre succede
Nel mentre si possono fare cose importanti ne ho ricordato uno se si estendesse rapidamente e non ha costi sul sistema previdenziale anzi può alleggerire una parte delle dinamiche di costo l'estensione della previdenza complementare sì arriverà alle verifiche che sono state previste nella legge con qualche problema in meno
Peraltro quando questo Paese non è sottoposto a processi di crisi
La tendenza degli italiani a lasciare il lavoro per andare in pensione diminuisce drasticamente a conferma che non è spontaneo e che è in larga parte il frutto di difficoltà che si incontrano e poi di fronte a queste difficoltà bisogna essere coerenti guardate che momento dalla coerenza non è lontanissimo
La riorganizzazione di qualche settore nell'area dei servizi
Presuppone un intervento io non so di te quantità ma senza alcun dubbio sono certo e c'è un intervento relativo alle dimensioni occupazionale
Interi settori non solo di intere aziende non vorrei trovarmi nella sgradevole condizione di chi sostiene da un lato come è capitato in tempi recenti che bisogna difendere un impianto di riassetto previdenziale
E rendere progressivamente più efficaci quelle norme
E si vede poi il termine scavalcato non è esatto perché se non sono
Posizionamenti che si possono descrivere in vario modo comunque vede il suo interlocutore dislocare sì imposizioni dubbie
E mentre
Noi che veniamo descritti come conservatori sosteniamo a spada tratta che ad esempio non si può e non si deve più utilizzare lo strumento dei prepensionamenti trovi tanti rigoristi che sono pronti al dunque girare la testa dall'altra parte
è capitato
Attenti che siccome si avvicinano scadenze impegnative in alcuni settori non risulti ceda
Appena la caduta di credibilità e qualche danno sul sistema complessivo noi non vogliamo più utilizzare strumenti di quella natura
Non credo che questo sia risolutivo del futuro dalla previdenza di milioni di cittadini italiani può essere risolutivo sul piano della credibilità e della coerenza invece dei soggetti cosa sempre di qualche utilità
Per cui quando sarà il momento faremo le verifiche del caso
Rispetto
Le opinioni che qui Stefano ha espresso così come ho sempre rispettato quelle di altri suoi colleghi non mi pare
Nel momento di affrontare il merito né mi pare esistono ha ragione per scegliere astrattamente
Un rimedio piuttosto che un altro
L'ultima cosa che volevo dire che per fare tutte queste
Scelte
C'è un'ultima condizione si è la più difficile servono soggetti di rappresentanza europei
Per dirla banalmente per quanto ci riguarda c'è bisogno di un sindacato europeo
Un sindacato europeo non è non può essere fatto soltanto della somma dei sindacati nazionali
Deve essere una dimensione nuova
Che riceve Poteri
Assume competenze negoziali
E
Sì consolida sulla base di una legittimazione
Quale bisognerà discutere
Come sapete nei vostri settore abbiamo ottenuto risultati straordinari avendo scelto con coerenza e con coraggio la via del far votare le lavoratrici e lavoratori
Oggi c'è una legittimazione che in precedenza le rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro non avevano stanno io usarla al meglio però è una novità straordinaria sul piano della democrazia sostanziale e degli effetti potenziale il problema la legittimazione vale anche per le ordinazioni sovranazionali e qui bisognerà discutere seriamente a partire dal Congresso dalla cooperazione europea dei sindacati come si fanno dei passi in avanti
In questa discussione c'è un tema che a me sta particolarmente a cuore difficilissimo
Il carattere del sindacato del futuro non in Italia ma in Europa poi in qualche occasione parleremo anche di quello italiano perché anche qui non c'è un solo modello ci sono paesi nei quali è forte e prevalente la dimensione professionale della rappresentanza ci sono altri paesi nei quali e forte prevalente
La dimensione di categoria ci sono Paesi come il nostro dove esiste da sempre perché la nostra storia un profilo confederale ne siamo sindacati di rappresentanza generale
Io sono convinto ma il problema è convincere altre non
Chiede già fin dall'inizio che il modello più utile quello più funzionale per affrontare temi complessi sia quello della rappresentanza generale della dimensione confederale
Ovviamente poi non c'è soltanto convinzione c'è anche qualche affezione siamo cresciuti lavorando dentro questo modello
Passando da Kategoria confederazioni ritornando però la storia del sindacalismo italiano e quello anzi quella dimensione per noi è ancora una radice più antiche profonda
Le Società di mutuo soccorso alla metà del secolo scorso quando non era un'organizzazione sindacale perché avevano come obiettivo semplicemente quello di difendere in caso di bisogno
Le persone che lavoro erano una forma di solidarietà e non di rappresentanza avevano già questa dimensione confederale
C'erano per le singole professioni ma avevano una dimensione trasversale che poi si è mantenuta nella storia del sindacato italiano
Io penso che questa nostra esperienza questa particolarità insieme ad un paio d'altre che però non voglio che riprendere per annoiarmi oltre necessario sia la cosa più importante da difendere con coerenza in questa discussione cercando di convincere gli altri
Ho detto questo è l'ultimo dei problemi ma è anche il più difficile ma d'altro canto se non c'è una dimensione di rappresentanza uniforme anche il potere contrattuale che pure abbiamo utilizzato bene nei nostri singoli paesi non si trasferisce a livello della rappresentanza comunitaria abbiamo davanti alla scadenza congressuale vedremo quel che sarà
Quel che conta è che ognuno faccia la sua parte la confederazione ma anche le categorie negli ISPI europei devono affrontare il tema perché oggettivamente il tema in campo se poi convergono sull'obiettivo sulle cose da fare ancor meglio se alla fine di questo dibattito e alla fine del congresso sarà stato fatto qualche passo in avanti e sarà un po'più visibile il trasferimento di compiti funzioni competenze e anche il tratto confederale
Forse l'Europa che ci aspettano Europa un po'più vicina è un po'meno problematica da risolvere
Grazie a voi compagno Cofferati
Diamo appuntamento per domani mattina precise perché ci sono molti compagne e compagni iscritti a parlare ingraziare il compagno Gian Paolo Patta segretario nazionale CGIL che è intervenuto anche questa sera chiuderà i lavori domani della dell'ultima sessione della Conferenza programmatica