"La meridionalità di Aldo Moro. Il volto umano del diritto penale nel pensiero di Aldo Moro" promosso dall'Università degli studi di Bari in occasione del ventennale della sua scomparsa

Mi dicono che il presidente della Repubblica e già arrivato nel nostro ateneo e quindi fra pochi minuti siamo in grado di cominciare questa manifestazione
Prego ancora una volta di tenere spenti i telefonini che darebbero un serio disturbo all'impianto grazie
La Repubblica sta per fare ingresso noi salutiamo calorosamente tutti i presenti
L'Università di Bari e il comitato che ha organizzato questo convegno di commemorazione e di studio ringrazia tutti coloro che hanno aderito in particolare le autorità civili politiche le autorità militari le autorità religiose molti docenti i presi il Senato vorrei salutare il signor sindaco della città di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia e illustri relatori di questa mattina il professor Pietro Scoppola e professor Gaetano contento prego vivamente di prendere posto attendiamo soltanto che appaia da un momento all'altro
Il gruppo che accompagna il Presidente della Repubblica
Entra in sala adesso la signora Eleonora Moro che noi salutiamo calorosamente entra in sala accompagnato il signor Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro accompagnato dal rettore magnifico dell'Università di Bari carissimo professore Aldo costi
Signor presidente
Signora Eleonora Moro
Autorità
Graditi e illustri ospiti cari colleghi
Amici studenti
Signore e signori
Sono particolarmente lieto e onorato di porgere a tutti il più cordiale benvenuto sentito deferente saluto e col saluto il ringraziamento più vivo delle Università di Bari
Recependo l'invito del comitato organizzatore ha voluto dar vita l'odierno convegno di studi di memoria di Aldo Moro nel ventennale della sua sponte
A lei signor Presidente della Repubblica che sappiamo legato alla città di Bari d'antica mai lavorato amicizia desidero esprimere particolare che l'attitudine riconoscenza dell'Ateneo barese
Per aver accolto con immediata sollecitudine l'invito a nostro e del comitato organizzatore
Costituito da amici e allievi dell'onorevole Aldo Moro
è un saluto è una ragazza mento oppure del tutto particolari intendo rivolgere alla signora Eleonora Moro verso il figlio con la loro presenza rinnovano il rinsalda no un legame distinti ma gli amicizia e di affetto dalla famiglia di Aldo Moro e la sua università
In questo ateneo che lo ha colto prima come studente e poi come giovanissimo brillantissimo docente il ricordo del maestro non è mai stato scalfito dallo scorrere del tempo né degli eventi
Pure epocali che hanno interessato la nostra società
Aldo Moro e ancora vivo nei cuori di tutti i colori
Come vivo e operante il grande patrimonio ideale di scienza di cultura e di umanità profonda che egli ci ha lasciato
E questo patrimonio continua ad essere punto di riferimento è fonte di sapere non solo per i suoi antichi allievi come Gaetano contento Giuseppe Ruggiero
Ma anche per il tramite di questi per le giovani tra generazioni gli studiosi del diritto penale
E qui
Mi è gradito ricordare un altro allievo
Di Aldo Moro l'onorevole professor Renato Dell'Andro che non è più tra noi e che ha onorato col suo alto magistero e con la sua presenza nel sociale il maestro e la sua scuola
Ad Aldo Moro
Martire della libertà e della democrazia
Che è sicuramente il più uffici il suo figlio più illustre l'Università di Bari con l'odierno convegno intende tributare un sincero non formale atto di omaggio infilandosi di fronte al mistero Della Morte
Ma chiedendo chiarezza sui misteri del martirio di Aldo Moro
Se ce ne sono
E il fatto che questo convegno si svolga nell'Aula Magna che è la sede più significativa e solenne dell'università esprime emblematicamente l'adesione e la partecipazione di tutto l'ateneo barese
Che si stringe attorno alla figlia Moro la famiglia Moro e al Presidente della Repubblica per ricordare il professore Aldo Moro
La sua formazione giovanile
La sua cultura giuridica la sua profonda umanità la sua mitezza e dolcezza infinita anche nell'ora grappe del supremo sacrificio grazie
Invito i presenti a considerare un minuto di
Silenzio in onore del professor Aldo Moro
Grazie
Do la parola alla sindaco della città di Bari avvocato Di Cagno Abbrescia
Signor Presidente della Repubblica la città di Bari la città di Aldo Moro per il mio tramite la salute la ringrazia per aver voluto ancora una volta essere qui tra noi
La sua partecipazione conferisce a questo convegno in memoria del grande statista scomparso un Segni ficcato tutto particolare
Perché essa è un'ulteriore significativa testimonianza dei suoi legami ben noti a tutti con la nostra città e con Aldo Moro
Come si sa Bari e la città di elezione di Aldo Moro e qui infatti che egli svolse per anni in questo ateneo la sua prestigiosa feconda attività di professore universitario e qui che egli coltivò il viluppo un gran numero di solidi rapporti di amicizia di simpatia e di stima
Ed è ancora qui che sorsero le basi della sua brillante carriera politica che doveva portarlo ad incarichi sempre più onerosi
Ed a responsabilità sempre più alti
Per questi motivi Bari visse i giorni del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro con grande partecipazione economico sciolta sofferenze la nostra città ha sempre considerato Moro un suo figlio
E non ha mai mancato di dimostrargli il suo attaccamento e la sua simpatia che facevano Tuturano con l'apprezzamento sempre più convinto per l'uomo e per lo statista capace di grandi disegni politici
E di geniali lungimiranti intuizioni
Da parte sua Moro non tradì mai neanche quando la politica lo proiettò a livello nazionale ed oltre
Il suo rapporto del tutto particolare con la Puglia e con Bari oltre che per nascita egli era infatti un uomo del Sud fino al suo intime per sofferta partecipazione ai problemi della sua terra che erano e purtroppo in parte ancora sono l'accentuato squilibrio socio economico il divario con le ragioni strutturalmente più attrezzate più ricche del Paese
E da questa consapevolezza che quasi naturalmente nasce il meridionalismo di alto moro di Aldo Moro meridionalismo che grazie alla come politico dello statista trova nuove elaborazioni e più lucide interpretazioni
Meridionali sosteneva debbono essere autori è protagonista dello rilasci ma aggiungeva da soli non possono farcela
E a questo punto che la questione meridionale comincia a diventare questione nazionale ma essa signor Presidente è lontana dall'essere risolta come lei sa bene in questa città in questa regione sono migliaia i giovani che vivono ancora quotidianamente il drammatico problema della disoccupazione
E tale situazione togli a loro e alle loro famiglie serenità e speranze la mia iniziazione si fa carico ogni giorno di queste gravi difficoltà
Stiamo prodigando oggi con impegno e determinazione per sollecitare incentivare investimenti anche stranieri atti a creare nuove occasioni di lavoro e finalmente qualcosa comincia a muoversi
Ma non basta come diceva Aldo Moro da soli non possiamo farcela è necessario una più incisiva azione a livello nazionale ed anche comunitario per eliminare gli squilibri di cui il Mezzogiorno soffre da troppo tempo
Politico dotato di eccezionale capacità di sintesi di Moro va anche ricordata la pacata ma ferma ostinazione con la quale sostenitore convinto del nuovo ruolo ad affidare alle autonomie locali in un moderno Stato democratico si batte per l'istituzione dell'ente regionale evento che alimentò allungo il dibattito e le polemiche fra i partiti e nei partiti
Per anni figura di primo piano della vita politica del nostro Paese protagonista di una stagione caratterizzata da dure contrapposizioni sociali e politiche Aldo Moro è stato più volte al centro di contrasti ad oggetto i giudizi spesso divergente era inevitabile
è la signor presidente che con Moro ha a lungo collaborato
Sin dai tempi dell'assemblea costituente in un recente sofferto ricordo di lui pronunciato a monte ammonti Ezio a Montecitorio nel ventennale della scomparsa lo ha definito uomo mite uomo di pace nel quale la vocazione al dialogo era nella sua anima
Nella sua natura proprio per questo era per natura e per convinta volontà uomo di pace
Credo che con questi pochi mesi cioè efficaci tratti e l'abbia esattamente delineato la personalità ed il carattere dello statista pugliese ed ancora rivivendo nella sua lucida rievocazione i drammatici giorni del rapimento di Moro e gli inviti del prigioniero ad aprire un dialogo con i suoi carcerieri ella Presidente Scalfaro
Ha ricordato le tante convulse riunioni fra i dirigenti del partito alla ricerca di un'uscita ed ha detto
Cito testualmente nella stanza di Zaccagnini segretario tante persone componenti degli organi ufficiali della Democrazia Cristiana ed in un angoscioso votare con ipotesi proposte Timoria sgomento dissi a Zaccagnini
Perché tanta meraviglia nell'ipotesi fatta da Moro di cercare un incontro io ti pongo una sola domanda se fossi stato sequestrato tu e fossimo qui a discutere con Moro Luís proporrebbe di non trattare come risposta fu il silenzi oggi possiamo aggiungere che quel silenzio la drammatica sfida delle Brigate Rosse si avviò la sua tragica conclusione con Aldo Moro vittima sacrificale bersaglio
Simbolo del folle sanguinario assalto dei terroristi al cuore dello Stato e fu la tragedia
Una tragedia per l'Italia per la Puglia e per Bari che oggi a venti anni di distanza abbiamo voluto ricordare avendo nel nostro intimo la speranza che il sacrificio di Aldo Moro
Non risulti vanificato e che l'Italia proceda sulla strada che egli volle indicare al nostro Paese
Quella della democrazia del progresso e della giustizia sociale
Grazie ancora signor Presidente della Repubblica per la sua presenza qui oggi e a tutti voi grazie per la cortese partecipazione
Grazie magnifico rettore grazie signor Sindaco di aver ricordato con le vostre parole una vicenda di aver riproposto una memoria che per noi tuttavia e un presente ancora palpitante e il ricco di insegnamento
Entriamo a questo punto nella parte del convegno che riguarda i contributi i contributi di pensiero e di studio prende quindi la parola il primo relatore della giornata
Il professor Pietro Scoppola che terrà la sua relazione dal titolo la meridionali TAC di Aldo Moro
Questo ventesimo anniversario dalla morte di Aldo Moro assegnato in qualche modo il suo ritorno
Tutti i grandi ritornano nella storia della storiografia
Dopo la scomparsa dalla scena pubblica
E tornato come tutti sanno Cavour che i contemporanei non avevano amato ed è diventato figura centrale della stratigrafia sul Risorgimento sia italiana che straniera e tornato Giolitti è un illustre storico Nino Valeri ha parlato di un terzo ritorno di Giolitti dopo i due diplomi nella politica
E tornato Degasperi dopo la quarantena imposta di da una storiografia marxista mi sia consentito dirlo ispirata dal giudizio non equanime nonostante il titolo di segno opposto
Di un famoso saggio di Palmiro Togliatti ora torna Moro dopo la lunga rimozione legata alle condizioni tragiche della sua morte
E torna con il ruolo centrale che gli spetta
Nella storiografia della Repubblica che si va sviluppando in questi ultimi anni possiamo dire che a partire dalla crisi del sistema politico all'inizio degli anni novanta si è sviluppata si sviluppa con sempre maggiore vivacità una storiografia sulla Repubblica
Credo che sia giunto si avvicina il momento di un primo bilancio storiografico degli studi sumo
Il paradosso è che Aldo Moro torna sotto la spinta delle stesse regioni che hanno portato alla sua rimozione
Per circoscrive circostanze della sua morte quella che don Italo Mancini ha definito una in originati da tragedia in un'omelia che te scritte in me
Pochi giorni dopo la morte hanno contribuito alla rimozione ma ora proprio quella zona d'ombra che circonda ancora la sua morte diventate sta diventando un motivo di più per parlare di lui
Emerge ormai con chiarezza crescente e dobbiamo dirlo sul piano storico non della polemica
Che la ricostruzione che è stata data da coloro che si dichiarano gli autori del sequestro
Non solo è poco convincente sul piano della logica ma come annotato in un libro recente Alfredo Carlo Moro il fratello di Aldo
è contraddetta da quei pochi elementi obiettivi sicuri che sono stati rilevati cito che i buchi neri sono ancora troppi perciò inquietanti
A conclusioni analoghe ma con più esplicita formulazione di ipotesi interpretative
Sono giunti altri Autori della ricca letteratura che in questo periodo è comparsa su questa vicenda centrale della nostra storia
A mio avviso il problema oggi non è più quello di riproporre la contrapposizione come hanno fatto i mass media alquanto maldestramente nella divorziato delle api mento tra partito della trattativa il partito della fermezza
Vi è stata una umanissima ed onesta gallina della trattativa
Presentata anzitutto dalla famiglia
Che va ricordata e che va condivisa per la sua ispirazione
Come gli è stata un'onesta e sofferta linea della fermezza ispirata a motivi ideali non spregevoli rappresentato in primo luogo poco da Benigno Zaccagnini preoccupata fra l'altro della difesa dell'immagine stessa di Moro
Non si dimentichi lo scempio di quell'immagine che fu fatto con la contrapposizione
Fa esistenza e rese e avesse in quei giorni
Ma dietro queste due linee questo è quello che emerge che rende ormai superata quella polemica
Discutibili entrambe ma oneste vie un uso strumentale niente affatto limpido e onesto
Di entrambe le linee con l'aggravante per la linea della fermezza di una clamorosa in efficienza dello Stato
D'altra parte di via che cresce la convinzione di connivenze corresponsabilità intorno all'opera delle Brigate Rosse appare sempre più evidente che il destino di Moro era assegnato al momento stesso il sequestro
Il problema dunque non è più quello del confronto fra trattative fermezza ma un altro che travalica il caso stesso
Quello di capire quanto e come quel filo nero nella storia della Repubblica in tessuto per decenni da poteri occulti servizi segreti deviati rottura della legalità costituzionale anche da parte di organi che
Dovevano custodirla quanto questo filone nero si intrecci e fino a che punto con il caso Moro questo è il problema storico che emerge oggi io non credo che si debba parlare per questo di doppio Stato adottando la formula usata con frutto dovremmo spalancato il regime nazista
Si rischia con questa formula così come è stata interpretata in alcuni scritti recenti di mettere sullo stesso piano tutto quello che nella storia del nostro Paese ed è tanto si è sviluppato nella legalità però frasi uomini di una classe politica anche intelligente generosa
Di tante lotte popolari di mettere sullo stesso piano tutto questo e la parte oscura il filo nero non sono sullo stesso piano per questo io vedo con preoccupazione emerge oggi questa ideologia del doppio Stato che viene riproposta anche in un convegno decente a Roma si è parlato di doppio sta ma credo fermamente invece che esista un debito di verità del suo nuovo che è anche un debito diventa verso la storia del Paese perché è chiaro che quei singoli buchi neri diventano un grande buco nero della storia della Repubblica e sicura tanto che noi non sapremo con chiarezza
Perché è successo quel che è successo perché quella politica è stata interrotta spezzata in maniera così tragica
Noi non avremo un'idea chiara il significato di quella politica di quello che c'era prima e non avremo un'idea chiara un'idea storica fondata storicamente di quello che è venuto dopo perché non c'è dubbio che con quell'evento tutto è cambiato
E quindi questa è l'esigenza storica profonda nuova di oggi emerge che riguarda i studiosi ma riguarda la coscienza stessa del Paese
Invito ritorno dunque quello di nuovo di una storiografia che apre nuovi inquietanti scenari e interpella profondamente tutta intera nella storia della repubblica occorreranno credo molti anni per giungere a risultati non dico definitivi della storia non ci sono mai
Occorreva un impegno serio ancora ancora Folz io me lo agoni impedita la magistratura
Penso che si possa rivolgere un appello perché siano aperti declassificati come loro dicono i documenti
Del Dipartimento di Stato americano sono stati già aperti per la parte relativa al centrosinistra probabilmente usciranno come accade sempre scenari più complessi di quelli che noi immaginiamo anche per il centrosinistra
Sono stati pubblicati di recente degli studi fondati sulla documentazione americana e si vede la complessità
Le contraddizioni non c'è mai una una linea organica coerente
Kennedy era favorevole contrarie all'ambasciata americana a Roma nei settori dello staff kennediano sostenevano io il presidente altri la ostacolavano probabilmente anche nella vicenda Moro noi dovremo questa complessità
Di posizioni comunque e necessario è auspicabile che ci si guardi dentro fino in fondo
Ma oggi qui in terra di Puglia questo il turno di nuova assume un altro tono non meno importante e significativo una riflessione sulla sua formazione sul suo pensiero giuridico e politico sulla sua umanità sulla sua spiritualità cristiana
Perché l'opera delle classi dirigenti ce l'ha insegnato Max Weber e l'opera dei maggiori statistica degli uomini più significativi delle classi dirigenti è sempre condizionata dalla loro vita interiore non c'è possibilità di capire un'opera politica se non ci guarda dentro che cosa c'era dentro l'animo tento lo spirito con cui è stata fatta
Non si può capire Cavour senza risalire all'influenza della famosa sia sì sì il derby de ginevrina amica di lasciando infine che lo introdusse nella ambienti del risveglio di questo movimento religioso calvinista
Ebbene a questo fine mi è sembrato utile proporre con qualche audacia linguistica e ne chiedo scusa
Questo neologismo non bello ma spero significativo della meridionalista io non intendo parlare di nuovo meridionalista
Ma della meridionali tanti morti
Perché Aldo Moro la cui opera politica dimensioni indiscutibili nazionali e internazionali è e rimane il figlio del sud
E sembra utile mi sembra utile sottolineare questo dato nel momento in cui una polemica nord e sud e si è riaperta senza alcun respiro culturale
Quanta Nostalgia uomini come Pasquale Saraceno
Ezio Vanoni questi omini che hanno affrontato sentito studiato il problema del Sud a un livello culturalmente degno
E soprattutto oltre che senza respiro culturale dimentica del passato dimentica di tutto quanto il Sud datato al nord
Come la letteratura meridionalista del primo Novecento ha messo ampiamente in evidenza
E diciamolo pure in sordina per non cedere alle tentazioni della retorica
Questa terra è stata la via di accesso all'Italia e all'Europa
Delle grandi culture
La cultura greca la cultura bizantina il cristianesimo stesso proprio in questi giorni la liturgia propone ai fedeli la lettura degli atti degli apostoli Piaggio famose naufragio a Malta e poi la ripresa della via di Roma attraverso la Calabria attraverso il Sud
Ma venendo a tempi più vicini sembra dimenticato il contributo anche economico paradossalmente che il Sud ha dato allo sviluppo del no gli studi di Francesco Saverio Nitti famoso saggio nord e sud all'inizio del secolo
Dato e ricevuto
Vi è un rapporto Fitto dialettico
E un intreccio continuo di un punto sul movimento di far nord e sud che sono parte essenziale della storia dell'Italia unita e che non possono essere tagliati senza distruggere il passato certa storia non si può distruggere
Tra l'altro scende verso il sud quella che è stata definita polemicamente la conquista regia
Conquista sembra consentitemi di parlare con libertà di studioso poco consapevoli di ciò che si andava a conquistare se devo secche luogotenente generale diritto Emanuele secondo Domenico Farini descrivendo in una lettera a Cavour
Il quello che definisce il curioso incontro di Teano se ne esce nella sua lettera di questa esclamazione ma amico mio che paesi somma in questi in Molise la terra del lavoro che parlo bancarie
Altro che Italia queste Africa questo è l'impatto che il luogotenente piemontese ha avuto con la vostra terra ebbene ricordando che la storia non s'è fatta anche di queste incomprensioni
Conquista regia del Nord assolvere impresa dei Mille che con diverso spirito saliva dal Sud il sunto di conquiste in qualche modo il Paese
Nel bene e per certi aspetti nel male attraverso la cultura la scuola gli apparati statali burocratici Sabino Cassese ha studiato il fenomeno della riconquista dell'Italia dal punto di vista della burocrazia delle missioni della cultura nel senso più alto del termine
Il Sud con l'immigrazione penso oceanica le rimesse degli emigranti contribuisce allo sviluppo industriale del Nord
Dal Nord scende il fascismo dal Sud sale l'esercito alleato mi lunghi venti anni della guerra di liberazione e poi dal Nord e via nel vento del nord e dal sud del vento del Sud riassunto il fenomeno dell'Uomo qualunque
E poi la massicce migrazioni di manodopera dal Nord verso il Sud che rende possibile uno sviluppo senza precedenti del nord del Paese dimenticato
L'ha tolta meridionale alla ricchezza del Nord sembra adesso dimenticata e rimossa non hanno fatto tutto da soli dobbiamo pur dirlo per rispetto della storia fino alla protesta leghista che di nuovo scrivo soffiata al nord
Ecco il pensiero e l'opera politica di Aldo Moro si collocano in questo complesso intreccio di influenze che sono lo ripeto e lo sottolineo parte integrante nella nostra storia della nostra identità
Non c'è italiana se non si tiene conto di questa complessità di rapporti
Renato Moro ha studiato con grande finezza gli anni della formazione dello zio Aldo e credo che sostenuto l'ottantatré
Comparso su Storia contemporanea dovrebbe ormai essere ripubblicato separatamente tale il suo rilievo come primo contributo veramente scientificamente diciamo
Fondato per ricostruire la biografia di questo complesso e difficile personaggio
Io qui non voglio riprende i temi da lui trattati che lui stesso del resto esporrà nel pomeriggio la voglio soltanto sottolineare alcuni punti Aldo Moro nasce in una famiglia possiamo dire di piccola borghesia meridionale
E quando si parla di borghesia meridionale il pensiero corre subito a quello che Giuseppe Galasso
Con termine volutamente contraddittoria definito la borghesia feudale la borghesia cioè legata ancora latifondo e i suoi interessi economici ed è contro questa borghesia Feudale com'è noto
Che si sono appuntate le critiche più aspre e talvolta violente de meridionalisti meridionali il più critici della borghesia meridionale
Potrei citarvi vallette e di Gaetano Salvemini del sedici maggio mille novecentoundici quella risparmia tanta è la sua violenza lascio scritta perché la volesse leggere
Meno aggressivo meno violento ma altrettanta altrettanta for altrettanto forte il giudizio di Guido Dolci non è la relazione svolta proprio qui a Bari nel dicembre del mille novecentoquarantaquattro
La borghesia meridionale forse la classe più vecchia della penisola
La prima ragione di questa immobilità sta in ciò che è uscita dalla comune matrice dell'elezione feudale
La borghesia terriera del Mezzogiorno non ha saputo fare altro che sostituire i vecchi baroni senza rinnovare nella formazione sono i giudizi che i meridionali hanno dato della borghesia meridionale
Ma questa immagine dominante della borghesia meridionale la cosiddetta bad borghesia feudale ha finito con il mettere in ombra un'altra realtà
Del suo ed è la realtà che emerge proprio dalla studio dalla ricerca sulle origini sulla formazione di Aldo Moro
Quella di una borghesia seria conta dedita al servizio dello Stato non meno dei cavalieri più Montesi che venivano qui a rappresentare lo Stato unitario
Dedita al servizio dello Stato in particolare nel campo della scuola
E proprio questi sono i caratteri della famiglia in cui nasce Aldo Moro caratteri dissero che tanti Migone che fondano il senso di una forte responsabilità personale nell'impegno e nel servizio sociale
Sembra che questi caratteri si accenti non in questa famiglia quasi in polemica in contraddizione
Rispetto ai dati d'ambiente c'è una fu un effetto come dire dialettico di un certo modo di essere della borghesia meridionale che accentua questo impegno di serietà e di rigore
Emblematica la figura della madre di Aldo Fidas tinti maestra collaboratrice i giornali anche non strettamente locali sostenitrice convinta del valore dell'impegno intellettuale della donna
All'inizio del secolo nel sud e di un suo possibile lavoro anche fuori delle mura domestiche che implicava una posizione quasi rivoluzionaria rispetto alla cultura dominante del Sud di allora
Io vedo è un segno di questa antitesi nel giudizio acuto e severo caldo muovo pronuncia sul fenomeno qualunquista al suo primo affermarsi
Specialmente nel Sud
Questa quiete rinunciataria dello spirito scrive su Studio nel settembre del quarantacinque è una radicale apposta sia dal cristianesimo
E quindi un indebitamento della dignità umana la vita non è un riposo è una cosa seria impegnative responsabili in ogni suo aspetto
L'esperienza politica ed ogni altra che sia umana si nutre del pensiero libero del contributo autonomo in una parola della suprema e nobile fatica di essere se stessi
L'uomo qualunque non è appunto se stesso e altri da sì
Disposto a tutto pur di conservare quella sua quiete che è una terribile perdita la perdita dell'umanità
Questo è il giudizio in cui si si condensa in qualche modo la sensibilità che Moro aveva della responsabilità della sua classe sociale della classe sociale da cui pervenire
Da questo giudizio emerge anche netta l'ispirazione religiosa di Aldo Moro è un tema sul quale si è scritto molto
E sul quale si tornerà in questo convegno e qui è inutile che io anticipi o che assume io vorrei solo sottolineare l'originalità della formazione di Aldo Moro rispetto al modello dominante
Della seconda generazione democratico cristiana quella dei cosiddetti professorini della Costituente
Una una originalità segnata ancora una volta dalla meridionali tanti
Ma anche in questo caso una meridionali tale scippi TAR dialetticamente
La madre certamente avuto un'influenza decisiva nell'orientare accettazione del verso nello che in tal modo il su una fede non formale non mutualistica ma interiormente vissuta non un'affiche sociologica
Ma una fede di coscienza e quella che caratterizza la formazione di uno
L'Azione cattolica anche anche al Sud si rafforza esige che si sviluppa sotto il pontificato di Pio decimo prima
Ma non è ATC nel precedente intransigenti Isma'ottocentesco
Intonazione religiosa non sociale tanto meno politica morì giovane estraneo ad ogni forma di intransigenti ISMU e di integralismo religioso
Nella stessa direzione lo aveva spinto l'esempio paterno religioso del fondo ma di una religiosità sostanzialmente laica
Per l'ambiente della Fuci Moro aveva scoperto sotto l'influenza della spiritualità domenicana il senso forte del primato della verità e del valore della ragione
Il che lo porta a un atteggiamento di naturale apertura al confronto e al dialogo
Un punto centrale della sua concezione
Sul quale si tornerà nel pomeriggio ha il senso della laicità della politica
Io vorrei solo ricordare qui quella immagine del salto alla quale ricorre nel discorso nel gennaio mille novecentosessantadue al congresso di Napoli quello che prepara l'apertura a sinistra
Moro evocava appunto il salto qualitativo che i dati della coscienza morale religiosa sono chiamati a fare quando essi passano ad esprimersi sul terreno del contingente
E in questo contesto afferma Moro l'autonomia del partito è la nostra assunzione di responsabilità e il nostro colorati da soli il nostro rischio
E con l'immagine il concetto per l'accentuazione della responsabilità personale ed è il rischio sono molto al di là di quella organica concezione della distinzione dei piani
Impronta né ottimista dominante negli ambienti cattolici di allora
E ancora impronta meridionale il suo e sul piano culturale l'influenza su di lui della della cultura idealistica storici mistica del Mezzogiorno
Il senso forte della storia la portata rifiuto di ogni scorciatoia rivoluzionaria
Pensiero come spuntano ad un altro grande esponente della cultura meridionale a Vincenzo Cuoco al suo saggio critico sulla rivoluzione napoletana del mille settecentonovantanove e alla sua critica di ogni astrattezza rivoluzionaria io non so se in modo
Conoscesse quel saggio certi toni ripete l'ispirazione
Perché lui è sempre l'uscita la consapevolezza degli spazi possibili
Del tratto di mare aperto che si può percorrere questa l'immagine che usa
Commentando la politica di Alcide De Gasperi De Gasperi consapevole del tratto di mare che era possibile Franco
Questo si traduce nella sua opera politica in un forte realismo che rifiuta tuttavia ogni forma di immobilismo politico
Ecco un altro punto un altro passaggio quando ancora il culto della dimensione escatologica del messaggio cristiano
Che sarà uno degli appalti più significativi del Concilio Vaticano secondo era incerto
Non è affatto direi scontato nella cultura cattolica Moggia vive ed esprime il senso di un'attenzione sempre insoddisfatta verso il futuro che deve caratterizzare l'impegno del cristiano
In uno scritto del del quarantatré sullo stato avvertito ed Espresso cito il dolore dell'uomo che trova di continuo ogni cosa più piccola di quanto vorrebbe il principio di non appagamento
Ecco realismo coniugato con il principio di non appagamento ed è su questa base che noi comprendiamo la sua politica se non si risale a questa ispirazione la sua politica diventa pura tattica diventa si appiattisce perde il suo spessore culturale la sua ispirazione
Esplorare gli spazi possibili la lotta per il centrosinistra la riflessione sulla terza fase non torno qui su questi temi il mio accennato crescente nel conferenza promossa dalla Camera l'otto nove maggio
Tutto il discorso la ricerca che è stata fatta sul significato che hanno intenzione di nuovo la terza fase non ancora completamente esplorata probabilmente ci sarà ad approfondire ma tutto si colloca in questo contesto in questo quadro di una lucido realismo che si colloca con lo sforzo di verificare di volta in volta i limiti di quanto è possibile delle degli spazi che possono essere percorsi
Più insolito e mi avvio rapidamente a concludere e un tema
Che e nel quale ancora emerge ancora una volta per antitesi la meridionali tanti Aldo Moro e il tema della formazione al senso della cittadinanza tema oggi di grande attualità è un tema mi sia consentito di dirlo che ha ispirato l'azione
E il figlio di Aldo Moro Giovanni con una sua iniziativa importante che tanto ha fatto in questi anni nella vita sociale nella vita concreta del nostro Paese
Come è noto all'indomani della all'ideazione la commissione alleato di controllo istituito una sottocommissione
Benvenuti a diretta da un pedagogista americano che si chiamava il cartone was Born il quale aveva il compito per l'Italia come lo ebbe un'altra Commissione per la Germania di rieducare italiani alla democrazia dopo il fascismo
E questa sottocommissione alleata lavorò in collaborazione con come con il governo italiano con il Ministero dell'Istruzione dell'epoca
Per il primo con Guido De Ruggiero e furono elaborati nuovi programmi e quello che è interessante che voglio qui sottolineare e che l'obiettivo che si poneva non sia
Gli alleati della sottocommissione che il governo italiano che recepì questi spiegazione in linea con la tradizione par Matica
Della cultura americana non era quello di una cultura civica nozionistica di tipo teorico astratto ma è quello di una formazione del carattere
Dei giovani italiani fin dai primi anni di scuola ai valori della democrazia intesa come assunzione di responsabilità spazi di autonomia solidarietà concreta
E a questi criteri si ispirano i primi tentativi tutto fallisce possiamo dirlo perché l'Italia nel clima della guerra fredda e ideologicamente divisa e non ci sono gli spazi per tradurre nella scuola quei principi che nella Costituzione hanno validamente fondato il concetto di cittadinanza
Il tema dopo la il cosiddetto disgelo istituzionale e costituzionale è un'impresa da Aldo Moro quando diventa ministro alla Pubblica Istruzione introduce con il decreto del tredici giugno mille novecentocinquantotto numero cinquecentottantacinque
Educazione civica nella scuola
Il decreto è preceduto da un'ampia premessa
Nella quale emerge con chiarezza il disegno di un'educazione civica intesa come formazione al senso della cittadinanza e non come complesso di nozioni sugli ordinamenti educazione civica come nuova la concepisce mira a suscitare nei giovani
Cito un impulso morale assecondare promuovere la libera e solidale ascesa delle persone nella società
A sollecitare a Terracina e te un etereo un itinerario metodologico che muova dal fatto al valore
Quindi in maniera induttiva un consenso interiore intransigente definitivo potrei proseguire nella citazione se il tempo lo consentisse
Ecco in modo moderno direi quasi anglosassone con cui il nuovo intuisce il valore il senso della cittadinanza e quindi messo con la meridionalista e ancora una volta mi sia consentito per antitesi
Si pensi
Perché in fondo lo sappiamo per ragioni storiche non per colpa dei meridionali le sud
è stato il meno sensibile alla cultura della cittadinanza si pensi al fenomeno nel tam oggi contrastato efficacemente l'iniziativa che hanno preso tanti comitati tante iniziative spontanee sono il segno di una ripresa che denuncia un passato in cui il senso della cittadinanza è stato indubbiamente Scanzo ebbene Aldo Moro l'uomo del Sud sente con particolare intensità il tema della costruzione di una cultura della cittadinanza
E forse
Mentre unisce tutto il significato tutto il significato anche politico
Poi anche la educazione civica creata da mo'a un destino malinconico perché resta travolta dalle polemiche ideologiche fa l'insegnante
Si potrebbero sul filo di una medium generalità intese vissuta da Moro dialetticamente ripercorre molti altri momenti aspetti della sua personalità la sua oratoria
Se c'è un uomo meridionale
In ragione della sua oratoria colta
Ha visto crack
L'oratorio nuove è uno degli esempi più alti
Chi non ha chi non la capiva o non vuole può fingeva di non capirla
Diceva appunto che non che non si capiva ma in realtà l'oratoria di nuovo è uno degli esempi più alti nell'oratoria parlamentare di ricchezza culturale di ricchezza di riferimenti e al tempo stesso antiretorica
Ecco questo rapporto dialettico con la sua terra con la cultura di origine
Sempre vorrei dire ascolta nei suoi elementi migliori e valorizzata e valorizzata quasi polemicamente rispetto agli elementi ai dati viceversa più negative ma per concludere io vorrei tornare idea del ritorno
Il modo il ritorno di una grande personalità nella storia
Implica sempre la presa di coscienza di una distanza non si può attualizzare Moro non ha senso chiedersi che cosa farebbe oggi
Ma ha un senso invece riscoprire uno spirito uno stile un modo di affrontare le cose
E allora il richiamo a modo
La riflessione su un nuovo induce a mio avviso a riflettere sul fatto che il problema del nostro Paese per ragioni storiche che non sto qui adesso a sviluppare e duplice
Occorrono da un lato risposte coerenti alla crisi istituzionale
E quindi occorre che si proceda con senso storico e non illudendosi che si possa fare nelle tavole rotonde o nelle tavole della trattativa di partiti quello che la storia ha fatto che si possa disfare facilmente quello che la storia ha costruito
C'è un problema istituzionale un problema di riforma costituzionale
Ma occorre anche dall'altro una rifondazione morale e culturale della cittadinanza a partire dalla scuola e dal costume le due esigenze si condizionano storicamente sia dalla loro origine che dalla loro soluzione
Il rinnovamento degli ordinamenti non può essere un disegno che cala dall'alto ma deve essere accolto vissuto dei cittadini ed è condizionato dall'esercizio delle nella responsabilità individuali e collettivi di cui è intessuta la vita civile
Per un impegno del genere Aldo Moro con la sua profonda spiritualità la sua cultura il suo senso della storia è ancora un punto di orientamento sicuro
Affrontiamo adesso un altro aspetto fondamentale della personalità intellettuale di Aldo Moro
Il professore Gaetano contento che prende adesso la parola ci parlerà ci illustrerà la sua relazione dal titolo il voto umano del diritto penale nel pensiero di Aldo Moro
Chiunque intenda discorrere
Intorno al pensiero di Aldo Moro parlo naturalmente del pensiero scientifico
Incontra sempre una difficoltà che occorre superare
è una tentazione dalla quale occorre guardarsi
Infatti quale che sia il particolare oggetto di riflessione
è necessario sempre riformulare in un altro linguaggio i contenuti del suo pensiero
E questa possibilità
Di riuscirvi
E di riuscirvi efficacemente
è sempre più o meno di poter data l'alta peculiarità del linguaggio tirato
Ma ciò che più conta è che si può correre il rischio
Come ha scritto un noto critico d'arte
Di vedere ciò che si vuol vedere
E quindi
Di non avere occhi guarda
Quindi per evitare incertezze tentazioni in un compito
Così impegnativo quale quello di disegnare il volto del suo diritto penale
Io credo che non si possa procedere altrimenti se non ripercorrendo il lungo itinerario che si snoda nelle pagine della sua opera fondamentale di quella che considero più significativa pubblicata
Nel mille novecentoquarantasette
Sulla antigiuridicità
Nel mille novecentoquarantasette
Ma si tratta di un cammino sul quale morosi era già da tempo inoltrato ben prima
Che egli si accingesse a scriverla
E chi abbia cura di accostarsi al suo pensiero attraverso lo studio preliminare delle lezioni di filosofia del diritto
A chi abbia questa cura non potrà certo sfuggire ma assoluta coerenza dello sviluppo penalistico delle posizioni già da lui assunte trattando in generale
Del problema del male e in particolare del problema dell'illecito giuridica pochi sanno probabilmente anzi che i lineamenti fondamentali dell'impostazione di quest'ultimo tema c'è quello dell'illecito giuridico
Che temono è naturalmente come egli stesso scrive il centro del sistema penale
Erano stati già da lui compiutamente indicati
Allorché giovanissimo
Aveva appena ventun anni
Ebbe a svolgere una importante relazione proprio su questo specifico argomento dell'illecito giuridico in occasione del ventitresimo Congresso nazionale della Fuci
Che si tenne a Firenze dal quattro al nove settembre mille trecentotrentasette
Già è lì in quella sede annunciò la sua tesi fondamentale che poi troveremo sviluppata e fermamente sostenuto e difesa nell'antigiuridicità contro tutti gli attacchi della dominante cultura giuridica del suo tempo
Tesi fondamentale secondo la quale il reato ed nulla
Può essere intesa soltanto come una nuova originale opzione dogmatica di teoria generale revoca
Benché atte ad uno possa apparire o possa essere apparso quello sull'antigiuridicità penale uno studio per l'appunto di teoria generale
Ancorché caratterizzato da un originale o coraggiosa opzione per il metodo Codella considerazione unitari del reato che all'epoca certamente non era prevalente
Esso è ben più di questo
Esso della difesa sul terreno del diritto penale della sua concezione etica del diritto
Difesa tanto più strenua ed accorata quanto più proprio nell'ambito del settore penale il rischio dell'asservimento di fatto del sistema giuridico la finalità di mera prevenzione generale mediante il suo impiego come strumento di brutale repressione
E Iran come accaduto in passato e come in particolare ahimè sembra cadere tuttora forse con ancora maggiore carica di potenzialità negativa estremamente grave difesa dunque non di mere posizioni metodologiche o di teorie generali
Né di scelte di semplice politica criminale
Ma difesa di quella sostanziale profonda identità di natura della legge morale di quella giuridica
E quindi della necessaria centralità della persona che fin troppo evidente nell'etica doveva essere ribadita anche nell'ambito del diritto
Il che vuol dire come vedremo difesa della necessità di un diritto umana
Anche e specialmente nel settore dell'illecito e della responsabilità penale
Moro non avrebbe potuto sul punto essere più esplicito e picchiato
Attingendo dalla sua antigiuridicità basta sfogliare quest'opera per coglierne a piene mani continue e costanti conferme
Ritroviamo espressa e da qui io cito testualmente potrei dire fra virgolette una serie di brani del libro di frassino
Di pensieri
Ritroviamo espressa l'assoluta convinzione che la vita sociale non può essere costruita se non partendo dal valore autonomo della persona
Perché come aveva già detto nelle sue lezioni di filosofia i rapporti in ciò che hanno di umano sono un modo di essere della coscienza
Sicché di un loro essere ordinato non si può parlare finché la interiorità del Duomo sia assente
Ne segue che il diritto se non può essere individualistico Moro è sempre vigile nel richiamare ad essere bene attenti a non scambiare l'individuo con la persona
Ad essere tuttavia sempre umano persona
E più volte egli afferma che la immanente soggettività dell'illecito e il limite invalicabile oltre il quale il fenomeno dell'agire contro il diritto risulta incomprensibile l'illecito per essere tale deve essere proprio del soggetto deve cioè appartenergli come personale realizzazione in attivo consapevole contrasto
Così che una volta ritenuto sono sempre sue parole che un intimo percorso spirituale debba sempre sussistere non si può più veramente distinguere la colpa giuridica da quella etica
Perché proprio la personale contrarietà all'obbligo ciò che conferisce IVA alleato il pathos della riprovazione sociale parate si tratta di cose che oggi molti anche scrivono ripetono
Ma nel momento in cui queste cose sono scritte non c'era nessuno che fosse disposto a sottoscrivere il primato della soggettività nella definizione dell'illecito penale
E la personale contrarietà all'obbligo a ciò che conferisce un reato il pathos della riprovazione sociale e quel prendere posizione
Di fronte ai valori
In modo conscio personale
Eticamente apprezzabile
Il non aver dato prevalenza
Al motivo che rappresenta nella forma dell'esigenza sociale la voce oggettiva della eticità
Sono parole veramente
Che lasciano il segno nella mente di chi legge
Senza colpevolezza quindi senza questa colpevolezza conclude Moro
Il fatto può essere dannoso ma non illecito
Da non so ma non illecito
Ora si potrebbe anche essere indotti a dubitare in fondo
Che questa dottrina debba
Considerarsi tanto originale si potrebbe essere indotti
In tentazione di collocarla come una dottrina che si ispira alla scelta in favore di quella concezione
Che all'epoca non era ancora prevalente nella scienza giuridica penale dalla cosiddetta dottrina normativa della colpevolezza c'è colpevolezza significa riprovevole sa rimproverabilità non soltanto legame psicologico
Fra il soggetto all'azione
Questa dottrina postulano e postuma che la colpevolezza debba essere sempre richieste ed accertata
Come limite alla punibilità la dottrina sorge nel solco di quel movimento di pensiero che si era sempre andato più decisamente opponendo alla cosiddetta responsabilità per il fatto
Ma questa sarebbe un grave errore di prospettiva
Per Moro la colpevolezza non solo limita la punibilità ma affonda la illiceità
Questa non può sussistere neppure idealmente non è comprensibile diciamo senza di essa senza l'appartenenza spirituale del fatto al soggetto
Anzi Moro si spinge ad affermare
Che il giudizio sociale di ricetta presuppone sempre prima quello personale e cioè quello dello stesso soggetto
Che per il primo giudica se stesso
In modo limpido sicuro cosciente del significato negativo del suo fa l'illecito e dato solo quando si vuole ciò che non si può muovere sapendo di non poterlo politica sono sempre citazioni testuale
E poiché è dunque per Moro una solo la è la norma efficacemente operante nella vita umana quella etica il diritto vive la sua vicenda compie il suo destino sempre prima nella profonda spiritualità del soggetto poi nel mondo dei cosiddetti rapporti esteriori
Prescindere da questo modo di operare del diritto scrive ancora Moro queste un brano che riecheggia ogni ogni giorno si può dire alla mia memoria
Quando svolto il mio corso di insegnamento prescindere da questo modo di operare del diritto
Significa trasformare nella vita in una strana e Thuram meccanica sociale di azioni reazioni
Dove ogni luce di umanità e spenta
Abbagliati mais falsa prospettiva
Da quello che sembra essere il termine ultimo della vicenda giuridica cioè l'esteriore assetto ordinato della società
Quasi che adesso si possano produrre altrimenti che mediante un operare soggettivo perciò ecco
Allorché l'ordinamento nega questa irrinunciabile umanità dell'illecito esso dice Moro opera con forze strade il mondo dello spirito non conosce
Il diritto allora non è più un fatto umano e a noi non resta che rinunziare all'intenderlo scriviamo bisognerebbe però almeno sapere con esattezza conclude Moroni a che cosa si rinnovarsi
Ora basterebbe quanto abbiamo ricordato sinora per intravedere con sufficiente chiarezza il volto umano del diritto penale di Moro antesignano come si sarà notato
Sì in anche della istanza di abolizione di quella norma che al tempo in cui scriveva sanciva l'irrilevanza del Joris Obiettivo poi tenacemente perseguito con successo
La Renato Dell'Andro allorché divenne giudice dalla Corte costituzionale
Oltre che fautore della totale abolizione dei casi di responsabilità oggettiva ma vi sono ancora nel suo pensiero ulteriori osservazioni di estremo rilievo sulle quali debbono necessariamente
Fare un altro accenti
Allorché infatti egli si occupa del delicatissimo tema del fondamento delle cosiddette cause di discolpa delle scusanti così bene
E segnatamente della dottrina della cosiddetta inesigibilità e quando deve prendere posizione sulla questione
Della perdurante illiceità oggettiva del comportamento di colui che abbia agito nel contesto di una condizione di anormalità di vita la dottrina sosteneva che in questi casi si esclude la colpevolezza ma non la illiceità
Oggettiva
Con quella dicotomia che Moro invece esclude
è di opponendosi a tutta la cultura dominante nell'epoca
Negare che anche in questi casi vi sia finanche la possibilità teorica di configurazione dell'illecito
Se questo ha da essere un fatto umano non può considerarsi tale quello realizzato nell'ambito di situazioni in cui non sembrano umanamente esigibile dal soggetto il sacrificio della propria azione
Il legislatore scrive Moro
Che pretendesse di non tener conto della umana debolezza
Della umana debolezza
Ostinandosi ad imporre obblighi anche laddove certa la impossibilità del soggetto di soddisfarle mal servirebbe
Gli scopi ultimi del diritto ti deve non solo Valerio idealmente ma anche realizzarsi concretamente nel mondo dell'esperienza storica
Ecco perché quindi anche l'atto compiuto nell'ambito di una particolare storica situazione di inesigibilità è sempre originariamente conforme al diritto in quanto conclude Moro e qui riprende un arguto rilievo di Olson ferme cioè che tutto il diritto tutto il diritto riguarda sempre situazioni particolari
In quanto dice Moroni diritto dettato per l'uomo singolo concreto riguarda la sua vita la sua esperienza
Si è detto che Moro quindi a una concezione etica del diritto
E dopo quanto abbiamo già avuto modo di rilevare sinora non se ne può certo dubitare
Che però ebbene avvertirlo non implica affatto
Che essa debba intendersi come l'aspirazione a una sorta di legalizzazione della morale
Della quale Moro non manca anzi di avvertire quanto questa esperienza sia pericolosa per i valori umani
Del resto la sua condanna dello Stato etico dell'idealismo assoluto e totalitario dello Stato cioè inteso come fonte assoluta ed esclusiva dell'eticità e netta
Come netta l'affermazione che il valore etico dello Stato sussiste solo in quanto esso sia capace di accogliere e di sviluppare in armonia i valori proposti dai singoli
E specialmente in quanto esso non vada spegnendo la sua eticità con le esaurire l'autonomia di valori dei singoli e delle parziali situazioni che vive idealmente comporre in altri modi
Vedete che
Che intuizione profonda
Lo Stato spegne la sua eticità ogni volta
Che comprime che limita che diminuisce i valori personali dei singoli e delle istituzioni minori
Il diritto dunque fatto della stessa sostanza delle ma non può identificarsi in toto con questa
Perciò Moro può scrivere che l'ordinamento è un umano ordinamento di una vita in cui mancano le risorse degli eroismi sublimi che Lettica conosce
Ma che non possono essere punti di riferimento per comandi sociali rivolti alla media degli uomini
Di qui il suo scetticismo sulla efficacia degli strumenti solo formalmente giuridici che non traggano valore dalla loro conformità alla legge etica fondamentali illuminante per esempio ciò che scrive intorno ai limiti intrinseci di cui soffre il concetto della coercizione o della sanzione in generale
Alla quale egli scrive
Non è rimesso il compito della definitiva restaurazione dell'ordine etico giuridico ma solo quello di tanto più modesto
Di porre le condizioni che agevolino il ritrovamento del soggetto che si opera e si può operare in definitiva solo con gli strumenti insostituibili della libertà della persona
Se l'uso della forza resta come fatto brutto il diritto ha fallito
Siamo nel mille novecentoquarantadue
Ben prima quindi che il pensiero penalistico di Moro avesse avuto modo di esplicarsi appieno ma come negare che in questi balivi ritiene e già contenuta tutta intera la sua filosofia della pena e la strada da percorrere si è detto che Moro non ha formulato una sua dottrina sui fini della pena
Ma ciò è esatto solo nel senso che non ci ha lasciato un'opera monografica
Destinata a questo tema in mezzo cionondimeno alla dottrina di Monroe sui fini della pena è più che mai esplicita
E si svolge in assoluta coerenza come abbiamo già visto con le premesse che in sede di Filosofia del Diritto esito apposto in ordine ai limiti di efficacia della colazione o della sanzione a cui ho fatto poc'anzi riferimento
Anche la pena così come l'illecito deve essere quindi personale ma non solo nel senso che nessun altro soggetto diverso dall'autore del reato debba esserne destinata ma nel senso che essa deve essere un'esperienza propria del condannato
Cui è posto il compito di recuperare un ordine prima in se stesso e poi nel rapporto con gli altri perciò
Non sono ammissibili pene crudeli anche la pena come reato quindi deve essere misurata sul metro della umanità
O sproporzionate per questo non può mai giustificarsi la pena capitale
Che misura senza misura eccesso inconcepibile dettata dalla passione o dalla vendetta non mai dalla ragione meno che mai dalla premura o dall'amore
Si è molto discusso sul fatto che Moro la costituenda abbia votato a favore dell'emendamento al rione Pecchioli che proponeva di modificare il testo che poi invece è rimasto integro nell'attuale stesura dell'articolo ventisette della Costituzione
In quella parte in cui esige che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato superficialmente qualcuno potrebbe pretendere di dedurne
Che Moro fosse contrario ad assumere come direttiva costituzionale la rieducazione come finalità proprie della prima
Ma dobbiamo invece considerare che la parte più significativa della proposta di emendamento Ghione Bettiol
Stava invece proprio nel sottolineare che le pene anziché tendere alla riedificazione dovessero
Non ostacolare il processo di rieducazione morale del condannato a questo emendamento aveva
Votato a favore muore
Moro dunque non credeva al mito rivelatosi poi tale dal trattamento come metodo consiglia i soldi risocializzazione dice
Temeva giustamente
Che la rieducazione potesse alla fine essere scambiata con un vero recupero sociale in senso utilitaristico al di fuori di ogni necessario sforzo o lavoro etico del soggetto ma era invece più che mai convinto che il ritrovamento della verità
Come egli avverte non potesse mai realizzarsi per ovvie che ignorassero d'intima spiritualità del soggetto Celletti
Si è anche dubitato di quale fosse il pensiero di Moro in ordine alla pena perpetua
E ciò perché come è noto non ne fu costituzionalizzato il divieto come fu fatto per la pena di morte si è preteso di dedurne che Moro fosse favorevole al mantenimento da da Cassano anche qui
Io credo che occorra evitare di incorrere in un grande equivoco è vero che Moro inserì costituente ritenne opportuno che fosse il legislatore ordinario a dover valutare il problema
Ma perché probabilmente era conscio che l'orientamento per il prevalente dell'Assemblea era contrario all'abolizione dell'ergastolo in un voto esplicito in questo senso
Avrebbe indirettamente rafforzato la legittimazione della pena perpetua condizionando anche le future scelte del legislatore ordinario
Ma nelle sue lezioni romane come ricorda una dei suoi allievi domani Francesco Tritto a potrei testimoniarlo io stesso
E gli spiegò con chiarezza e con coerenza le ragioni profonde del suo di senza non è lecito e gli diceva
Rendere la vita essa stessa una pena
E tale è la vita priva non solo della libertà ma finanche della speranza
Ridurre il soggetto in una condizione tale da dover considerare come pena lo stesso fatto di vivere
Significa ostacolare gravemente lo sforzo di ritrovamento della verità e l'impegno etico del soggetto certo
Questo non resta del tutto preclusa
Ma come si è già notato Moro ritiene che il diritto non possa fondarsi sugli eroismi sublimi che solo l'etica conosce
E d'altronde di sesso come cristiano e come attivo artefici di carità non poteva non condividere quanto ebbe a dire ex Plessis verbis Giuseppe Bettiol nel partecipare a quel convegno appositamente promosso nel terzo anniversario dalla morte per ricordare il maestro dai suoi allievi domani
E cioè che non c'è delinquente
Che non possa essere chiamato fratello
Proprio nel momento in cui sparare
Salto altre cose per esigenze di tempo eh
Mi accingo ad avviare a conclusione
Il mio discorso
Per cercare di disegnare questo volto umano del sistema penale d'alto moro
Questo volto umano ambedue guardare discende dalla inevitabile coerente inderogabile fedeltà di Moro al suo sistema morale
E non si tratta di una fedeltà espressione di un integralismo acritico e tanto meno di un atteggiamento di meno osservanza confessionale
Basta riflettere sulle prime pagine del suo corso di filosofia del diritto
Che inizia lo si è più volte notato e commentato è sempre con rispetto benché talvolta non disgiunto da una certa sorpresa con una lezione su il problema della ditta
Basta riflettere su queste prime pagine per capire quali siano state le fonti del suo pensiero
Autorevoli ed insigne scienziato in e sono in debito qui di ricordare innanzitutto Norberto Bobbio che in questa stessa aula
In quel torno di tempo
Compì un'accurata rievocazione dell'opera filosofica di Aldo Moro così come Giuliano Vassalli abbia compierla sua opera penalistica autorevoli scienziati hanno formulato delle ipotesi
Supponendo che Moro possa essersi ispirata Maritain ormoni o ad entrambi di cui all'incirca alla metà degli anni Trenta erano già apparsi gli scritti più significativi l'umanesimo integrale del trentasei in Francia
Ma in Italia apparve dieci anni dopo manifesto Service di personalismi di Moni è lo stesso del trentasei
Così pure sono state ricordate singolari coincidenze con il pensiero di Giuseppe Capograssi
Che già nel mille novecentoquarantadue aveva pubblicato uno dei suoi saggi fondamentali sul significato dello Stato i contemporanei
Nonché sull'esperienza pratica le forme fondamentali
Ma queste supposizioni restano mere ipotesi
Quello che non è certamente casuale invece
E che se Moro ma ritengo Onyeka poi Grassi e tanti altri per diverse ed autonome strade
Hanno potuto giungere alle stesse conclusioni a loro volta tutti evidentemente devono avere attinto alla medesima fonte
Al pensiero cristiano cioè fonte di incertezza vera inestinguibile incapace di generare diversità o peggio ancora deviazioni o infedeltà
Non posso fare a meno di notare a questo punto come per la stessa ragione anche un nonno scienziato ma cattolico convinto come Mino Martinazzoli che curò la pubblicazione degli atti di quel congresso a cui ho poc'anzi accennato poté scrivere usando parole che potrebbero essere state scritte dallo stesso Moro
Che non c'è più un misura per nulla se la vita umana non è la missione
Ritorna dunque con urgenza direi assume il posto centrale il problema della vita
Ma che cosa se il problema della vita in Aldo Moro
Per capire basta leggere le prime righe le prime due righe della sua prima lezione come dicevamo e aggiungervi le ultime le prime righe
Per poter intendere la genesi ideale del diritto dello Stato dobbiamo partire da una rapida impostazione del problema della vita il problema cioè morale dove in quel cioè
Detto tutto
E si può intendere la pienezza della vita solo in quanto vita etica leggendo le ultime parole del
Certo è solo questa serena coscienza di una verità e di una gioia che accompagnano immancabilmente la visita che dà significato del valore ad ogni vicenda liretta e triste
Ed inserendo appunto ogni esperienza nell'assoluto e nell'eterno toglie l'inganno del tempo che travolge ogni cosa perciò del doping
Sono pagine come queste
Ma solo esse a potere dar conto della fonte l'unica di Aldo Moro la cui formazione giovanile e appunto il prevalente oggetto di riscoperta come impegno di questo convegno
E come non rilevare a questo punto
La perfetta consonanza delle parole che abbiamo appena ricordato rivolte da Moro e i suoi studenti con quelle che gli rivolge al suo caro amico qui presente Donato De Leonardis
In una delle tante lettere di cui la signora hanno detto gli consentì la pubblicazione
Perché i figli potessero conoscere per l'umanità del padre
Moro scrive
In un momento in cui vive l'esperienza di una solitudine popolata di persone e di cose che non parlano al vostro spirito
Per confidare all'amico di essere riuscito a vederci chiaro quello che essenziale nella vita
E quello che invece vanno e accessoria
Ed essenziale è che poche persone ricche della loro semplice interiorità si tengano per mano essi vogliano bene
E non ritornano qui forse prepotentemente alla mente le parole di Giuseppe Capograssi allorché scrive che il segreto della vita e l'unica cosa semplice che ci sia
Ed è appunto il voler bene
Che significa poi volere il bene con la lettera maiuscola dice Capograssi
Come non restare abbagliati dunque dagli infiniti orizzonti di luce che si dischiude no dinanzi a chi ha occhi per guardare certa le lezioni di Moro
Come è stato già notato non sono delle lezioni accademiche tanto meno didascaliche nel senso usuale della parola
Nei suoi scritti sono altrettanto di agevole piana lettura
Sono per gran parte discorsi vibranti
Tesi come ha già detto Bobbio non solo e non tanto a far conoscere o riflettere ma a persuadere ad esortare a scuotere a suscitare emozioni a formare convinzione
Ebbene io credo di poter dire senza falsa modestia
Che l'auspicio formulato da Giuseppe Bettiol e cioè che la scuola da lui lasciata a Roma e a Bari potesse essere degna di questa paternità spirituale può considerarsi avverato
Che la umanità e della lezione di umanità di Renato Dell'Andro suo primo affezionato discepolo non è certo possibile dubitare
Così come credo non possa disconosce sì la ideale fedeltà di chi vi parla al suo insegnamento
E lo sforzo incessante compiuto per tramandare sulla diffonderlo benché talvolta ad un prezzo altissimo qual è quello dell'incomprensione nel tempo in cui viviamo
Nel quale ahimè
Da troppi segni emerge e sembrerebbe incontenibile una sorta di rivolta contro la necessaria umanità del diritto e soprattutto del diritto penale di cui si invoca invece a gran voce una sempre maggiore severità
Mi confortano però in questo sforzo di costante è coerente impegno di fedeltà al pensiero del maestro ancora una volta alcune parole di Mino Martinazzoli
La feroce non naturale
Perché non a verità
Ciò che il vero ciò che ha giurata e quello che resiste ed è incredibilmente forte
Invito il Presidente della Repubblica a intervenire ruscello crede
Qualche pensiero
Che desidero volentieri di esprimere
A ventotto disimpegno con lei gentile cara signora morto
E avendo disposto al suo invito credo la mia presenza qui quanto ancora la data non era fissata
Avendo disposto
Veramente con amore
La cerimonia è stata
Solenne
L'invito a meditare ampio
Mi colpiscono talune cose qui in modo ha studiato
Ha insegnato ha svolto opera di formazione
La cosa più importante
Qui al cento del suo studio della ricerca dell'insegnamento l'uomo
Ovviamente la persona umana
E per il diritto penale l'uomo la persona umana con la sua responsabilità con la sua dignità turbato fiorita infangate
Di fronte a questo diritto penale che affronta la patologia
Del comportamento delle persone
La patologia le deviazioni
Del e dal legge morale umana
Anche del suo insegnamento emergono a mio avviso e sulle note caratteristiche di cui ho parlato alla Camera dei deputati
La mitezza che in lui non ne ma io venissi vita
Con una difesa motivata anche il riducibile dei suoi convincimenti delle sue scelte
La grande capacità meditativa che
Penso dovrebbe essere patrimonio dello studioso dei ricercatori
Queste doti fondamentali esperienza politica si esprimano
In vari settori ne colgo qualcuno
In modo particolare dell'esigenza nella vocazione del dialogo
All'aperto così poca conoscenza il rispetto della persona
A cercare con altre forze con altri schieramenti anche i più lontani
Un pur minimo denominatore
Che Tremalzo
Consente di non mettere altri
In condizioni di isolamento di sentirsi respinti
Dialogo che può essere stato a volte ardito
Forse ancora a volte non maturo
Quello di oggi è divenuto il senso del dovere e senso dello Stato nel succedersi delle diverse altre delicate difficili il responsabilità
Ma su un punto in particolare vorrei fermarmi
La vita di Aldo Moro mi pare davvero duro
Sentito
Anche in questi
Interventi la vita di Aldo Moro non si intende nel profondo se non si contempla la sua fede religiosa
Intensa però se Ferrante
Capace di animare totalmente la sua vita
La vita distrugge la vita di famiglie la vita di amicizia la vita di impegno politico
La fede che trovo alimento
Dopo che nella famiglie alimenta di guida nella vita di Azione Cattolica
Proprio soltanto nella sostanza formativa
I famosi richiami di preghiera azione sacrificio
Fosse valgono ancora oggi
Ebbe nella esperienza politica
Sua invidia nostra
In quel momento storico
Nelle responsabilità pubbliche sue mie
L'esempio inconfondibile di De Gasperi
Che per quella fede mai cedette alle dittature
Pagò di persona
Per quella fede rimase fermo e libero anche di fronte a qualche diverso soluzioni politiche di Oltretevere
Per quella fede
Scese le scale del potere convenne nevosa dignità come King Baggot
Il rosso dei cento più popolo queste esempio per ciascuno di noi Giovanni allora fu qui già sicure
Così sia per i giovani di oggi
Sì CIPE specie per quelli che distrugge in questa università
Così sia più arduo dar vita di Aldo Moro
Della sua immane sofferenza e di quelle di coloro che lo amarono vero amano
E dell'orrendo crimine ho parlato una Roma
Credo che veramente non mi ripeto
Ma signori buongiorno la richiesta di verità
Senza speculazioni senza oggi come diritto
Alzati e Rita
La magistratura competenti annunziando che la sua opera non è finita
Noi rimarremo attenti ci si apriranno altre vie rapide
Ma ritorna in punto il più qualificante la fede
E tema chi ci chiama nicchie Anna incalza
Ci interpella ci coinvolge
Che chiami in causa ogni cattolico
Specie se impegnato nella vita pubblica lo chiama in causa
La fede accompagniamo Moro fino alla croce
Vannucci Altan mendace alzarli
Con Russo consumati
Fidel missionari c'ha rotto questo uomo buono
Niente
Saggio innocente e amico
è la voce di Paolo sesto
Ah convertita
Firmato con il suo sangue queste testimonianze
Di martirio e di gloria grazie
Alla signora Eleonora sposa Diletta del proprio sarà al Dal Moro che fu prima studente
Prove stimatissima docente impareggiabile maestro dell'Ateneo barese il quale ha lasciato una gran parte un grande patrimonio ideale di scienza cultura e umanità
Perché il convegno organizzato nel ventennale della sua dopo la scomparsa rinnovi il ricordo dell'illustre maestro Erin saldi legami di stima amicizia e affetto tra la sua famiglia e la sua università
Dato a Bari il venticinque maggio mille novecentonovantotto
Bene con la consegna del sigillo d'Oro dell'Università di Bari alla signora Moro la manifestazione di questa mattina è conclusa ringraziamo i presenti e le salute calorosamente ricordiamo che nel pomeriggio alle sedici e trenta riprendono i lavori in questa stessa aula del convegno grazie