"Parola di Direttore" presentazione del libro-intervista a 15 direttori a cura di Dario Laruffa org. della FNSI

E qualche modo adattarsi arrangiarci ringrazio comunque quelli che sono qui sono certo che il dibattito sarà interessante
Che proficuo
E possiamo cominciare con con il programma così come lo avevamo individuato
Io devo fare un ragionamento
Sui giornali sui giornaliste sulle formazioni in crisi
Chissà se metterci punto interrogativo il punto esclamativo il punto interrogativo è il punto esclamativo
Certo sembrerebbe quella di domandarsi se i giornali e le informazioni sono in difficoltà
Una domanda retorica tanto sembra ovvia la risposta
Una risposta così scontata da sembrare un punto fermo nel dibattito sul giornalismo anzi il punto fermo
Di qualunque dibattito che intenda ragionare sul nostro mondo che fa perché crea che costituisce la galassia dell'informazione
La risposta invece la domanda se il giornalismo in crisi di quali crisi si tratta e naturalmente invece più complicato
Complicata almeno quanto è articolato il mondo dei mass media è una risposta per forza di cose contraddittorie come le spinte centrifughe e di questa nostra società ed è una risposta a Roma
Come è anomalo questo sistema di imprese editoriali che sono in pure
E nel senso che non hanno soltanto interessi giornalistici a dispetto del fatto che tutti quanti stanno cercando un editore che faccia soltanto questo di mestiere affrancato dai cosiddetti poteri forti
Se si guardano i numeri i numeri sono l'aspetto più vistoso dei nostri guai
Perché ancora poco tempo fa si pensava di superare la soglia dei sette milioni di copie di giornali quotidiani venduti
E purtroppo si arranca e giusto in questi giorni ci sono i risultati abbastanza definitivi sui cinque milioni ottocento mila copie
Come dicono le statistiche il mille novecentocinquantaquattro in Europa da ultimi che eravamo siamo ultimissimi
In questo senso l'audizione che il sottosegretario Minniti che ha la delega per l'editoria che ha fatto l'altro giorno a proposito della legge sulla quattrocentosedici è drammatica dal punto di vista dei numeri delle quantità
Quali sono le cause la concorrenza delle più e questo sicuramente è vero come negarlo eppure anche il piccolo schermo che fino a qualche anno fa sembrava avere vinto la battaglia dell'informazione su Bianchi lo fa magari sotto tono e sottovoce senza darlo troppo a vedere
Però certo negli ultimi mesi ha dovuto anche la televisione a registrare una serie di battute a vuoto
In una sorta di gincana abbastanza spericolata di floppy il floppy
Forse un'overdose d'informazione forse troppo tocca e troppo ciò forse novità che si sono visite presta mente
Difatti programmi che sembravano riscuotere maggiori successi di pubblico e che ancora oggi godono di grande successo di critica
Devono fare a pugni e collaudi tele danno devono registrare dei picchi al ribasso sempre più vistosi
Sembra che oltre la Carrà ci sia poco e la grande novità di Ricci di Striscia la notizia non danno seguito
Ad altri innovazioni
I rimedi che sono stati immaginati a non pone sui caccia dell'aspirina datato un malato terminale
I giornali hanno finito per imbottire sì di gadget
In qualche caso i quotidiani che per loro natura sono destinati a finire ai mercati generali ad avvolgere la verdura sono diventati carta da imballaggio ancor prima del tempo
Ed alcuni hanno sviluppato una sforzo giù culturale in modo tale da dare dei gadget che avessero una qualche attinenza l'informazione che avessero
Una qualche continuità con il giornale che proponevano scegliendoli fra i parenti stretti dell'informazione altri invece non hanno badato e sono andati senza una non ha badato ad andare per il sottile al punto da mettere nei giornali un pacco di pasta un dentifricio la polvere per fare il bucato
E quindi la battaglia dei gadget ha avuto in qualche momento le sembianze di una guerra guerreggiata che tutt'altro che finita nonostante le dichiarazioni che gli editori fanno e che continuano a reiterare sulla necessita di una tregua il mercato di fatto non ha consentito alcun beneficio sul piano della diffusione
Semmai il mercato ha lasciato un po'di fastidio nei confronti di coloro che volevano andare all'edicola e comprare davvero soltanto il loro giornale
Gli elettori sostengono che la colpa della scarsa diffusione dipende dal fatto che ci sono poche edicole che c'è una rete di distribuzione insufficiente
E anche questo naturalmente e in parte vero o largamente vero
Però certo anche aumentarle il numero dei punti di vendita e fare in modo che i giornali quotidiani siano venduti anche nei supermercati
O presso le colonnine dove si va a fare benzina non risolverà il problema
Perché per coprire tutti i punti di vendita di editore dovranno sobbarcarsi a delle specie sicuramente superiori e si corre il rischio che il vantaggio finisca per essere solo per i grandi a scapito dei piccini
Creando i presupposti addirittura di un monopolio informativo di pochi gruppi editoriali ancora più vistoso di quanto già non si veda oggi per cui detta così sembrerebbe che la carta è stata colpita a morte dal multimediale che internet
Se la possa fare da padrone che alla carta rimanga soltanto un'agonia abbastanza lunga peraltro molto dolorose
E invece le esperienze anche internazionali in particolare quelle americane dicono che la carta stampata il futuro c'è l'acero può vere e quindi noi non abbiamo motivo di arrenderci al pessimismo di fronte a quello che sembra ineluttabile abbiamo però il dovere di costruirlo questo nostro futuro in qualche modo di progettarlo
E dunque le ricette sono forse banali generiche e in qualche modo dogmatiche vanno poi riempite di contenuti ma è ovvio che dobbiamo crescere come giornalisti l'autonomia e l'indipendenza abbiamo la necessità di affrancarsi dai poteri forti
Dobbiamo stare più vicini ai bisogni della gente in modo tale che i nostri giornali e nostra informazione sia davvero specchio di quello che accade
Dobbiamo resistere alle lusinghe della politica politicante
In tutto il mondo i giornali ogni mattina giudicano i governanti per conto dei loro lettori i quali elettori essendo anche elettori diventano una forza temibile perché governa
E da noi in Italia è strano perché ogni mattina i giordani sono giudicati dai politici per conto di se stessi
I nostri politici preferiscono l'intrattenimento leggero
Dove si parla però senza dire troppo
L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi che è stato intervistato dalla zingara in rima baciata
Piuttosto che Fini presidente di Alleanza Nazionale che ha preferito rispondere a un'intervista fattagli da Valeria Marini
Solo per giustificare i giornali del giorno dopo con dei grandi pezzi che chiedevo a Valeria Marini si era stata convinta da Fini
Oppure D'Alema
Che io rigida dialettica con il cuoco ragionato sui minuti di cottura della sua pietanze il giorno dopo
C'è stato un'intera puntata del Maurizio Costanzo Show che a più voci animato un confronto sul valore sull'opportunità della gastronomia nel dibattito politico per cui la discussione che era così vero da sembrare troppo falsa
Cittadini non trovano riscontro dei loro problemi si annoiano non vanno a votare
L'approfondimento si risolve in chiacchiera il mondo per come ha raccontato sembra una casbah tinte forti
Assediato dalla droga e da ondate sempre più temibili di emigranti perennemente sul punto di soccombere al caos che a volte i languidi To da qualche Starlette e che però è minacciato dalla pedofilia
C'è dell'altro meno male in questo nostro Paese
E l'ostacolo che però finiscono per essere per sembrare eccessive prodotti invecchiati prima del tempo fotocopie gli uni degli altri strumenti insufficienti per capire il dibattito è diventato spettacolo undici e dice
Che riempie le nostre pagine
E i giornalisti finiscono per essere tentati dalle opportunità che vengono offerte loro di riciclarsi
Per cui un giornalista anche di qualche peso come Castagna ha dovuto trasformarsi per avere successo nel Dottor Stranamore
Brosio che era un cronista né che faceva anche dignitosamente il suo lavoro ha dovuto fare la parodia di se stesso e naturalmente guadagna ora molto di più riesce anche pubblicare dei libri
E Galeazzi oltre i dieci minuti di trasmissione sportiva della domenica deve far per tutto il resto della giornata signor bisteccone
Qualcuno chiede ai giornali più neutralità imparzialità qualche volte più indifferenza
E però gli esempi che abbiamo di giornali ed indicano invece risultati contrari perché soltanto i giornali che in qualche modo sono stati intelligentemente schierati hanno avuto successo
è un esempio per tutti il Montanelli del Giornale che era un uomo di parte a tutto sommato
Rappresentato un'esperienza significativa il Montanelli super partes dalla voce ha dovuto abbassare la serranda dopo pochi mesi
E quindi allora sembrerebbe necessario il contrario c'è un giornalismo più aggressivo più arrembante più critico più cattivo se si vuole
E quindi la necessità di costruire un'informazione meno omologata senza veline
Quando tentiamo di fare questo nostro mestiere abbiamo il coro delle critiche delle voci organizzate che si alzano perché è nata la par condicio che è una legge che pretenderebbe che il giornalista conti le battute e i secondi di un politico quasi negando il giornalista la capacità di rappresentare l'Ulster su qual è la realtà che gli si presenta quotidianamente nel mondo politico
Quella della privacy è diventata un'altra legge rispetto alla quale un autore che pretenderebbe di dire che cosa è opportuno che cosa non è opportuno pubblicare negando anche qui al DNA del giornalista la capacità l'undici gliele che cosa dire per spiegare un determinato fatto
E la magistratura ha da tempo imboccato la linea dura
E se il la violazione del segreto istruttorio è diventato un problema serio perché da qualche tempo a questa parte i giornalisti non rispondono più come normale come doveroso di un reato pure importante pur grave che la violazione del segreto istruttorio ma vengono accusati di ricettazione di peculato di favoreggiamento di associazione per delinquere
Ore e ore di interrogatorio per questi nostri colleghi la redazioni sotto assedio come capitato
Ancora di recente per la redazione della Repubblica di Palermo e per la redazione del Corriere della Sera di Roma perché è un collega ve l'aveva dato la notizia di un traffico di organi che avevo preso da internet che la disposizione non dell'Italia ma del mondo
Noi i giornalisti abbiamo una sorta di ritrosia a parlare di questi nostri problemi
Non non ne scriviamo raccontiamo degli scioperi delle più piccole categorie ma non scriviamo le nostre regioni ecco questo convegno serve almeno per parlarne delle Grazie
Riprendo la parola solo finiamo come vedete solo informale sì gesti ci auto gestiamo alla al rischio e pericolo vostra
Sono Mario Morcellini vi intratterrò su due o tre punti forti che saranno lievemente modificati nel loro equilibrio rispetto al vago progetto che avevo stamattina perché il nostro amico introduttore Lorenzo Del Boca con una sua vivida testimonianza ha in qualche modo occupato già
Lo spazio dell'interpretazione visto che lui ha fatto un po'anche il professore nel senso nobile del termine un senso che i giornalisti non sempre riescono a riconoscere io a questo punto cercherò mio costa di fare invece la parte del giornalista e la parte comunque di un testimone consapevole dell'Osservatorio quindi ho detto che Vieri intratterrò su due o tre punti
Il primo sarà brevissimamente l'osservatorio che cosa significa il perché siamo qui
Quindi ritornando anche al motivo fondante della mattinata che il bel libro di Dario la buffa di cui io parlerò indirettamente cioè cercando di far capire perché lo ritengo un apprezzabile risultato di questo modo di lavorare il secondo punto su cui
Vi volevo intrattenere un attimo intrattenere un verbo pericolosa dopo quello che ha detto il nostro presidente ma comunque nel senso buono del termine sulle
Interviste direttori una brevissima Scheda su quel che c'è in questo libro perché do per scontato che molti non hanno avuto il tempo di leggerlo e il compito nella mia introduzione era appunto quindici punti di vista più uno quindi devo onorare questo passaggio di dire qualcosa le interviste dei direttori chiudendo poi e sarà la parte io spero più interessante per voi nel senso che quella che cerca di aprire con voi stamattina e oltre stamattina
Una riflessione e un metodo di riflessione sulla crisi del G giornalismo tra virgolette il concetto di crisi per il momento la mia ipotesi il quindici punti di vista più uno quindi la mia proposta di come lavorare intorno alla spiegazione della crisi
Sul primo punto l'Osservatorio molti dei presenti già sanno che la federazione nel congresso di Villasimius il ventiduesimo congresso ormai questi numeri nella loro grafia romana fanno pensare a qualcosa che è superato
A creato questa sede Interna di riflessione su se stesso sulla professione giornalistica su se stesso sarebbe un po'troppo
Che direi fin dalle prime riunioni anche se non conosco la dinamica esatta delle primissime riunione cui non ha partecipato si è però aperta all'esterno e cioè uno dei primi passi che io mi ritengo di segnalare come una prima svolta di metodo della dell'osservatorio e di un modo intelligente di essere professione informativa oggi è stato quello di ragionare sul fatto che un osservatorio sulla professione giornalistica non poteva avere solo in sé quella terzietà quel metodo io spero di poter dire e quel tipo di incalzata riflessione reciproche che viene da professionalità specifiche e quindi della propria cernita dei ricercatori universitari e quindi si è aperta abbastanza vivacemente direi paritariamente abbiamo lavorato bene
E anche qui cioè il risultato di la Ruffo abbiamo lavorato bene in modo assolutamente paritario senza snobismo i reciproci che sono diffusissimi sia nelle professioni accademiche che nelle professioni giornalistiche e si vede anche da alcuni pezzi delle interviste
E sono uno degli elementi della retrovia del giornalismo rispetto all'interpretazione del cambiamento
E
Abbiamo cercato di onorare il mandato del congresso che diceva
Per l'osservatorio potenziare me lo sono andato a guardare proprio un compito del giornalista potenziare la capacità del sindacato
Di leggere e interpretare i mutamenti che stanno investendo l'editoria e il mondo dell'informazione gli si chiudeva con riferimento all'Italia Maio
Lo elimino perché già questo convegno fa capire invece che noi pensiamo ad un'interpretazione corretta della meccanismo interpretativo insidia di chiamare in causa almeno l'Europa infatti il convegni seminari domani come sapete si inoltra in questa prospettiva a me sembra che in queste parole che possono essere ovviamente interpretato in modo diplomatico in modo ombra retorico oppure possono essere praticate noi abbiamo cercato di praticarlo si sia qualche elemento di innovazione di metodo rilevante nel modo d'essere del giornalismo che non è del tutto innovativo rispetto al passato perché in quasi tutti i momenti di intensità di riflessione sulla periodiche crisi del giornalismo e delle professioni della conoscenza
C'è sempre stato uno scatto di riflessione pensate le riviste che sono nate a metà tra accademici e i giornalisti insomma non è la prima volta però certo negli anni recenti si era perso un po'questa frequentazione reciproca
E si era persa in modo abbastanza tragico se si pensa che invece l'università italiana negli anni novanta ha fatto uno sforzo ben più coraggioso del passato in termini di aggiornamento della organizzazione della propria capacità didattica e quindi avvicinandosi a un modo più moderno meno danni ottanta meno vittima di selezioni estranee alla formazione alla coppa alle professioni comunicati del giornalismo
Trovo questo un esempio di modernità cioè a mio giudizio i leaders del dell'organizzazione Giorgio né liste che ridesse del sindacato hanno dato con la il modo con cui hanno lavorato nell'Osservatorio
Un'interpretazione pertinente del ruolo della leadership organizzativa di un
Sindacato di una professione conoscitivo e cognitivo come quella del giornalismo
D'altra parte se questa è una professione della conoscenza negli anni passati molti decenni fa dicevamo lavoratori dell'informazione oggi potremmo dire tranquillamente lavoratori della conoscenza sapendo che non non spetta solo al giornalismo questo compito ovviamente e sapendo bene che la conoscenza è una realtà è una dimensione profondamente cambiata dalla modernità pensate a quanto le nuove tecnologie hanno modificato lo stato si saperi le abilità e la visibilità pubblica delle delle professioni della conoscenza stessa significa evidentemente già questo mettere in discussione IRI pulsanti elementi collegati alla analisi della tradizione quindi c'è un elemento di forte soddisfazione io lo devo dichiarare perché noi abbiamo investito molto gli basta vedere anche numero di studenti che abbiamo qui in questa collaborazione
Perché pensiamo che questo sia un modo originale di approcciare la situazione di transizione in cui siamo e questo mi consente anche di dire che sono abbastanza sbalordito
Da una certa assenza sistematica di alcuni soggetti dall'Osservatorio visto che siamo in piena registrazione dico pubblicamente che considero bizzarro il singolare che giornalisti o accademici ma in questo caso penso soprattutto i giornalisti
Decidono di entrare in queste strutture collettive le dicono che evidentemente come canonicato poi invece se ne fregano questo significa che tendono a pensare
Che l'interpretazione della crisi sia una ricetta di tipo personalistico e cioè che si possa uscire da una situazione che è quella che vivacemente è stata già tratteggiata poc'anzi di crisi che è tutt'altro che congiunturale semplicemente esibendo diagnosi di salotto ognuno la propria spiegazione
Ma questo non è così e io spero che potremo dimostrare con gli anni a questi signori che hanno scelto di fare altre cose perché la vita moderna ci consente di scegliere altri impegni che hanno sbagliato a non venire all'Osservatorio
Secondo elemento
Quindi penso che sia apparso in modo chiaro il modo in cui io credo l'intensità con cui credo in questa partita di collaborazione tra la Federazione della stampa proprio mentre entra il nostro amico Serventi Longhi con cui abbiamo diviso spesso anche in questo tavolo analisi sulla passaggio dalla professione
E ricercatori universitari studiosi
Nove secoli tale
E questo mi consenta di dire poi su questo salto che il libro di la Rue fa è una prova interessante in questa direzione perché ha dimostrato che si può fare
Tutti forse anche io abbiamo dubitato che questa cosa dell'intervista e direttori
Si sarebbe un po'ingrigito a nel nei passaggi delle settimane e dei mesi si spese si sarebbe impantanata Luís e degli altri che con lui hanno fatto le interviste ma devo dire se non c'era lui questo libro non ci sarebbe hanno dimostrato che interpretare possibile e questo gli basta a ricordarci quindi che
Lavoro della Salvatori o non è retorico diplomatico ma porta risultati che debbono essere ovviamente intercettati da una comunità un po'più attenta di quella che abbiamo avuto in questi anni
Ringrazio anche porcaccia perché col tempestivamente ha capito il valore di questa cosa così come approfitto dell'occasione per salutare e augurare buon lavoro fa Fiorito
Se il secondo momento del mio intervento nessuno potrà dire che non sono stato chiaro sul primo punta cioè su quello che intendo e che di di mi metto davanti agli occhi della natura dello serbatoi non chiacchiere ma risultati prodotti
Adesso una brevissima Scheda qui sarà un po'più pedestre meno accademico sul sulle interviste direttori noi l'abbiamo raccolte per semplificare il lavoro di oggi perché riteniamo ripeto il libro uscito tardi come è normale in queste situazioni che
Molti di voi non le conoscano abbiamo pensato di riassumere per voi in sette punti quanti punti capitali quanti
I peccati capitali
Gli elementi che ci sembrano più trasversali nelle interviste dei direttori con un'avvertenza di fondo gli alimenti gli elementi trasversali non sono molti e cioè c'è una
Sorprendente a mio giudizio un po'pericolosa tendenza alla personalizzazione dell'analisi questo la dice lunga sul fatto che una letteratura sulla crisi un ragionamento organizzato pubblico
Indiscutibile sulla crisi non c'è e quindi noi dobbiamo fortemente avviarci in questa direzione questo io a questo lavoro darò il mio contributo con non più di cinque minuti in coda questo intervento
Le interviste sono molto vivace non starò qui a esprimere la mia soddisfazione per tutte Stuto retorico perché devo dire c'è un aspetto di seduzione di coinvolgimento che emerge vividamente dalla dalla struttura dell'interrogazione evidentemente
Le domande hanno dovuto hanno avuto il loro peso ma si vede che siamo di fronte a una qualità
Piuttosto rilevante di capacità di direzione e anche di autori pressioni con questo limite che però mi sento di poter dire cioè gli elementi di sovrapposizione delle analisi non sono così copiosi da far pensare che siamo di fronte a un Lexicon della crisi a delle parole chiavi che ormai una comunità adulta moderna utilizza per interpretare una cosa che c'è
La prima cosa è appeal sbalorditiva di queste interviste e sarà l'unico punto in cui io tenterò tenderò distingue mi seccamente dall'argomento are dei direttori
E proprio questa bizzarra negazione dell'esistenza di una crisi dell'informazione quasi tutti i direttori partono dicendo anomala crisi perché la domanda incalzava su questo avvisi non c'è e dopodiché mi dispiace non poter vietare esempi
Le interviste sono piene di analisi di della situazione di passaggio del calo della considerazione sociale del giornalista delle di lui difficoltà
E in alcuni settori del mestiere l'inviato l'inchiesta delle modificazioni dovuto al all'uso dei nuovi media così come molti degli elementi che ha ricordato poc'anzi la sua pertinente introduzione del Boca quindi tutti elementi che non possono che essere chiamati come crisi
C'è evidentemente un rigetto di questa parola da un lato legittimo perché c'è una retorica della crisi molte di noi sono cresciuti in una società che hai ceduto un po'in pista metafora
Ma certo questo non può arrivare fino all'idea che
Non dichiarare lo stato di crisi significhi risolverla come invece mi sembra che qualche volta ci sia nell'atteggiamento dei giornalisti anche dotati di una posizione influente di responsabilità nelle redazioni e nelle decisioni
C'è un elemento interessante però in questa come dire strana arretramento rispetto all'utilizzo di questa parola alcuni direttori
Fanno capire che più che di un di crisi ci sarebbe un'immagine della crisi e cioè che la nostra società produrre bere episodi di sovrarappresentazione dovuta al calo dei lettori alla diminuzione degli acquirenti come se fosse una banalità in mercato democratico di massa
Alla chiusura di alcune testate alla rara nascita di nuove testate cito citazioni tre sversare rispetto le interviste
Io però trovo interessante questo elemento e cioè che ci sia comunque un eccesso di rappresentazione mi pare evidente quindi dobbiamo andare in una direzione che sia capace di incalzare ci reciprocamente
Sugli elementi che possono essere definiti come indicatori di crisi e altri che invece fanno parte di un modo tipico delle società e volute di raccontare sempre in modo un po'apocalittico e autoplay gelato Orio la propria
Difficile relazione con la società cui si interfacciano
E quindi questo lo considero nel elemento negativo della mancata capacità di presa d'atto della crisi un elemento promettente il secondo punto
Sto dando di quelli che più universalmente appaiono nella rete SPRAR figurazioni delle pregevoli interviste direttori l'impatto della televisione sul giornalismo
Su questo io non interverrò a lungo perché abbiamo già ragionato in questa sala con spesso con alcuni dalle stesse persone che ci sono oggi sulla singolarità italiana in forza di cui l'elemento più inquietante per dipingere la situazione che si è determinata nel mercato culturale di massa e nel mercato informativa di massa e lo strano squilibrio che c'è stato in questo Paese e che non è stato mai adeguatamente contrastato da politiche pubbliche
Di un forte di una forte enfasi sulla comunicazione sull'immagine sull'audiovisivo invece di una strano de privilegia mento se si pensa alle altre società moderne occidentali moderne dell'informazione stampata
In tutti i Paesi moderni come sapete l'immagine e le sue macchine industriali sono arrivate dopo che si era diffusa l'informazione a livello collettivo Intel soggettivo e quindi in società che erano in grado di prendere meglio le misure
Ha il carisma lo scintillio dell'odio visivo dell'immagine in Italia invece
Non penso che sia ignoto ai presenti
La televisione e la centralità dell'immagine sono arrivate in una società in cui la scolarizzazione
E e la diffusione dell'informazione stampata erano ridicole sul piano quantitativo e sul piano della comparazione internazionali questo ha creato squilibri e stress aumentandola responsabilità degli audiovisivi
Chi affidando a loro hanno un ruolo di supplenza ma comunque non determinando una situazione di sviluppo moderno dei diversi comparti che poi si è riflesso anche sul mercato
Pubblicitario comunque su una difficile educazione dei comportamenti di consumo culturale di massa che uno dei problemi più drammatici
Te la situazione che abbiamo di fronte
Terzo elemento anche se qui questo della impatto che la televisione sul giornalismo l'ho detto più in termini mi hai che attribuendolo ai direttori
La l'impatto dei new media
La loro diffusione noi alcuni di noi la pensano diversamente in questa direzione i direttori sembrano andare verso una forte preoccupazione
Nel nei confronti del dei nuovi media come elementi ulteriormente capace di aggravare gli aspetti di crisi invece che di porsi come chance di cambiamento e di una nuova forza di interposizione tra potere società che annui sembrerebbe invece il modo più ragionevole di leggere
Rifuggendo dalla tentazione dell'Apocalisse che come è noto delle professioni intellettuali è sempre la prima opzione se si può a parità di condizione scegli il peggio questa è una cosa che accomuna professore universitario e giornalisti e lo si vede benissimo le interviste
Mentre invece per esempio appare solo in qualche direttore la possibilità che in Numidia facciano apparire facciano emerge il ruolo del giornalista
Come decoder come ordinatore dell'eccesso di informazioni dell'eccedenza di messaggi che è tipica di una società affluente in termini di tecnologie informative quindi delle
E le notizie che circolano in Rete ecco questa la possibilità concreta e non ci stiamo lavorando anche in altre sedi
Eppure questa funzione che sarebbe un modo straordinario di indicare che la crisi porta possibilità Sanzo positive
Appare sempre come seconda possibilità
Quarto elemento i lettori il calo dei lettori su scala mondiale ma noi sappiamo che in Italia è un'altra storia questa è una bella un bel raccontino anche qui stanno emergendo pronti elementi negativi sulle interviste direttori una realtà il mio giudizio è molto lusinghiero sul complesso
Ma questa storia per esempio ci torneremo
Che la crisi dell'informazione mondiale ha un aspetto banalmente consolatorio
Perché una cosa è dire che c'è una crisi dell'informazione stampata negli Stati Uniti dove la forza del comparto è strabiliante strabiliante
E Intel soggettivamente costruita dalla tradizione una cosa è parlare della crisi in Italia dove il comparto dell'informazione stampata era già quell'elemento di minorità
Negoziale competitiva rispetto agli altri settori da noi la crisi è devastante
Perché è una crisi che di fatto uccide un soggetto che già era
Rischia di uccidere un soggetto che già era in condizione di impari capacità di competizione
Sull'analisi però del
Del declino di lettura ci sono elementi molto interessanti per esempio la Cam cannibalizzazione tra settimanali tradizionali e quotidiani omnibus di cui parla Mentana intervista molto vivace la necessità di raggiungere
I non lettori però mentale le vendite ci sono proposte operative
Che sembrano abbastanza rigorose per non poi trovarle per poi non trovarle invece nella pratica quotidiana questo però mi fa pensare che siamo vicini a un momento in cui la la crisi si passa a un progetto
Per esempio l'impasse sulla sul locale se ne parlava poc'anzi l'informazione di servizio sulla distribuzione nelle scuole sui il cambiamenti nei meccanismi distributivi più in generale e viene ribadita la una questione meridionale distinguendo acutamente tra lettori acquirenti come fa Ciancio Sanfilippo la questione meridionale che i dati Istat danno nel caso di formazione in modo sconvolgente
Ben più grave di quella degli anni passati pensavamo di essere anche qui verso un graduale superamento della forbice
Che è soprattutto una forbice cognitiva
è sconvolgente dirlo ma se si vanno a vedere i parametri economici e culturali
Il sud è un po'meno drammaticamente lontano dalle medie nazionali sugli standard di interesse di attivismo per esempio produttivo ed è invece drammaticamente indietro sugli standard socioculturale
E qui si potrebbe capire che cosa significa in termini di volano e di visibilità e di Stato simbolo di forza dei soggetti questa forbice che si ulteriormente radicalizzata la riflessione sulla prosa professione il quinto punto il problema dell'accesso la messa in discussione del ruolo delle scuole
Una differenziata analisi dei corsi universitari
Che è qualche direttore giudica inadeguati rispetto alle esigenze pratiche dei mestieri infetti fedele dice proprio così pratica come se le esigenze pratiche fossero l'unico fondamento per la professione giornalistica mi dispiace citare una sento in questo momento ma ho detto che gli assenti l'ho fatto vedere prima parole per me hanno torto
La necessità di specializzarsi sui nuovi mezzi per i disoccupati qui ci sono proposte molto interessante molto analitica che potrebbero anche essere utilizzate per gli altri lavori che abbiamo in atto
Gli aspetti economici la distribuzione e il sesto punto sto per chiudere questa parte
Le possibilità offerte da nuove formule come la vendita porta a porta Colle minuscola stavolta promozioni e gadget come forme di rassegnazione
Direttori giudicati più come manager che come giornalisti questo c'è una forte insistenza le interviste gli stessi direttori dicono di se stessi questa percezione pubblica gli assetti proprietari troppo legati al ai poteri economici e politici
Vizi e qui la diagnosi è quella tradizionale l'ultimo punto ha detto che erano vizi capitali e non mi ero accorta definiva proprio con vizi l'intimità con il potere politico la lusinga della politica come ha detto il nostro introduttore il conformismo un eccesso di omogeneizzazione dei contenuti
Una stranezza nella ibridazione delle formule dei giornali popolari e dell'Itas tempo stesso qui si ferma la brevissima disamina delle interviste nasce la mia proposta conclusiva spero di avere ancora tre o quattro minuti perché altrimenti sarebbero solo quindici punti di vista nel complesso però emerge da questa intervista
Soprattutto perché le interviste sono raccolte quindi sono vite parallele anche se la citazione di nuovo e colleghi con le minuscole
Emerge una possibilità di far diventare questi ritratti tra di loro a volte anche dissonanti e qua e là molto sovrapponibili un elemento di
Come dire di cervello collettivo di intelligenza collettiva che non è proprio nelle corde dei direttori ai direttori italiani hanno colto l'abitudine di come dire evitare la diagnosi e la ricetta come del resto i professore universitario non dico nulla di nuovo
Ma io penso che la situazione in cui stiamo non lasci più a nessuno il lusso di poter pensare che la sua diagnosi sia quella
Capace di verifiche sostenibile soprattutto di portare produttivi risultati per un cambiamento del ruolo di interposizione tra giornalismo e società è tra giornalismo e potere politico in Italia
Per contribuire a questa situazione io chiudo il mio intervento
Per il quale avevo preparato anche dei lucidi ma la giornata non ci consente questo andamento ma mi impegnò pubblicamente se la federazione d'accordo organizzare poi una sede di presentazione delle ricerche fatte insieme più analitica di quella che questa giornata ci consente con due elementi di lettura complessiva della transizione e della crisi io la chiamerò sinteticamente così
Gli elementi che considero
Assolutamente evidenti di questa crisi e cioè gli elementi di pubblica discussione nel senso che su quelli è difficile filologicamente distinguersi nonostante e qualcuno si azzardi anche su questo a dire sì però i dati dicono che lo due per cento ecco
C'è una tentazione filologica che è drammatica ci sono danni delle evidenze macroscopiche che solo la pochezza del dibattito pubblico fa ancora circolare nel dibattito collettivo altrimenti sarebbero fuori gioco
E quindi dico ci sono sei o sette elementi che in qualche modo dobbiamo mettere una parte perché sanno lì e attendono solo di essere da un lato tematizzato i ma anche Synergy Zadi perché l'idea l'errore fino a oggi a mio giudizio è stato quello di pensare che una sia la spiegazione della crisi la propria quella quello che ognuno di noi come Interpol Prina e con retorica mentre invece probabilmente siamo di fronte a una situazione che può essere spiegata soltanto chiamando in causa livelli interpretativi diversi del cambiamento sociale e quindi aggredita quei livelli altrimenti non ha riusciremo mai a portare a una proposta positiva la seconda proposta invece
Più dubitativa
Con meno certezze è una spiegazione della crisi con motivi più profondi su cui ripeto non sono altrettanto sicuro e che però vanno al di là della congiuntura e quindi tentano di vedere se in questa sede c'è la possibilità di attivare una riflessione che affermi anche motivi
Non congiunturali ma strutturali probabilmente definitivi del modo d'essere di giornalista nella società ma lì sarò più cauto sui punti che a me pare che non siano più discutibili anche perché questo venne esonerato l'introduzione di essere argomentativo perché del Boca già ha dato le cifre anzitutto la crisi delle vendite
Non è immaginabile che questo elemento passi in subordine non è immaginabile che non si renda conto che sembra diciamo siamo tornati alla situazione del cinquantaquattro significa che un tragico cambiamento culturale in atto e che dobbiamo prenderne atto perché
L'industria dell'informazione italiana aveva negli anni ottanta mostrato una fortissima capacità di riprese di appigli eravamo arrivati ben oltre agli otto milioni otto milioni quasi non dico il doppio ma
Questo significa che nella sviluppo moderno dell'industria culturale che con tutte le sue contraddizioni comunque negli anni ottanta si è stato negli anni Novanta hanno segnato un paradossale ritorno indietro secondo elemento
Che troppo spesso viene taciuto la crisi del pubblico giovanile se si vanno a vedere le età dei giornalisti italiani il livello di influenza dei giornalisti rispetto all'età
Sia poi una spiegazione abbastanza divertente il più forte che in passato del perché poi i giovani non si riconoscano in questo meccanismo di rappresentazione sociale e simbolica che la produzione delle notizie
Offro ai giovani presenti questa possibilità di fare uno studio di correlazione tra l'età di chi costruisce i giornali e comunque di quelli che sono in posizione di influenza Elita dei loro lettori si fanno compagnia in un processo in cui solo l'invecchiamento
Della popolazione rende questo dato non tragico perché in tutti i Paesi del mondo non ha vere il ricambio della platea giovanile significa una tragedia in termini di marketing perché
In tutti i Paesi del mondo sappiamo che il lei acquisizione di stili di conoscenza da giovani tendono poi a diventare un elemento che stigmatizza il proprio rapporto ad urto con la con il mercato con la vetrina dei media terzo elemento la crisi rispetto all'audiovisivo su questo già ho detto anche troppo e comunque c'è un saggio intero su problemi dell'informazione e quindi do il lusso di dare
Appuntamento
Quarto elemento alla crisi rispetto all'informazione mediata dalle nuove tecnologie anche qui sta avvenendo qualcosa di paradossale per cui non si percepisce che né i dati pur tragici della diminuzione della carisma e del dell'importanza simbolica dalle macerie di formazione c'è questo elemento assolutamente positivo
Di una nuova modalità di approccio di informazioni più interattiva più autonoma di soggetti che solo perché non è adeguatamente misurata dal debolezze della nostra struttura di ricerca pubblica non fanno da premio all'altra alimenta ancora una volta come vedete la mia analisi non è solo
A tinte fosche non ci sono solo elementi negativi si tratta però di documentare anche gli elementi Basil positivi altrimenti rimaniamo alle diagnosi di salotto
La contrazione del mercato pubblicitario strettamente connesso agli elementi precedenti perché da quel mondo è mondo rubinetto tra pubblicità segue i flussi della lettura e infine il confronto internazionale su cui ho detto il nostro
La nostra diagnosi non può accontentarsi di dire succede anche all'estero perché all'estero per esempio succede che la crisi della tv generalista e la crisi dei quotidiani
è compensata da un forte rafforzamento dei consumi culturali più personalizzati anche il cinema in Italia si è ripreso solo per pochi mesi i nuovi media
Intrattenimenti dal vivo tutti i consumi culturali all'estero sono in aumento
In Italia invece c'è un tempo in cui appare chiaro che la crisi dei consumi generalisti in non va automaticamente a beneficio di una diversificazione personalizzata dei consumi culturali e questo è tragica colpa della scuola bisognerebbe aprire un lunghissimo capitolo sulle incredibile e scarsa qualità del istituzioni formative compresa l'università nell'incoraggiare ai comportamenti culturali diversificati ma non è il tema di oggi adesso ripeto molto più cautamente di come sono andato finora
E molto più brevemente perché sono meno sicuro di quello che sto per dire gli elementi di crisi che a mio parere sono più profondi non sa non collegati alla congiuntura
Ma legati a un problema di identità della professione che a cui guardo con simpatia e con rispetto senza nessun pretesa di ricette
E anche ha un problema di forza dei rapporti ecco dico che la crisi di identità significa anche l'indebolimento o il rafforzamento dei rapporti con dei sociali con cui inizia l'informazione stipulano negoziati interazioni e che hanno cambiato vigore nel corso dei di questi decenni senza però arrivare a una modificazione della definizione dei valori del giornalismo il nostro Paese tant'è vero che la definizione di giornalista si deve accontentare di poche cose non so l'ultimo numero di problemi di formazione dice l'informazione i la l'informazione il giornalismo è informazione sull'attualità e grazie tante inutili non c'era bisogno di di un editoriale su una rivista per dirlo
Salvo poi il problema di definire che così attualità in un mercato in cui i media audiovisivi per esempio arrivano nettamente prima e quindi delineando per la stampa un compito di memoria approfondimento argomentazione opinione che è quello che forse poco frequentato
Le sabbie mobili dell'auto per cessione come ceto noi sappiamo più bisognerebbe affrontare problemi molto delicati io lo farò molto con molta trepidazione
Mi pare che gli elementi per cui si determinava nei decenni del passato una forte vicinanza eccessiva un'eccessiva frequentazione tra il giornalismo e le professioni informative e
I soggetti che nel nostro Paese hanno occupato quasi tutta l'area della decisione quindi la politica anche invadendo settori propri della società civile sia venuta meno dopo Tangentopoli dopo i disastri della politica
Questa situazione di smobilitazione di questo rapporto preferenziale che c'è stato indiscutibile
Forse uno dei pochi elementi su cui la diagnosi pubblica e ormai
Messa in cassaforte
Ha però lasciato una specie di vuoto di rapporti ecco dove si insinuava questo discorso della
Modificazione dei rapporti di identità a me sembra che c'è stata una straordinaria possibilità di scegliere la società civile come interfaccia naturale della relazione del giornalista ma che questa possibilità non sia stata colta fino in fondo e questo sia il motivo fondamentale di le difficoltà di oggi
Quindi questo si salda un'analisi sul fatto che in Italia non si è ancora nata un'opinione pubblica indipendente ma i due fenomeni sono reciproci
In tutti i Paesi del mondo l'informazione dialoga sostiene accompagna e dà voce a un'opinione pubblica abbastanza indipendente in Italia i giornali sono stati molto legati
A formule tipo la Nomentana
Ricordatevi la formula gramsciana i partiti sono la nomenclatura delle classi erano formula straordinari per quell'epoca i giornali sono stati a lungo
La nomenclatura delle appartenenze politiche venuta meno questo elemento di fortissima spiegazione pubblica che non è del tutto convincente inutile dire però però non si è determinato un'altra area di sposalizio e di zoccolo duro ecco la mia sensazione che i nuovi giornali abbiano difficoltà a trovare lo zoccolo duro quello che lega se stesso all'acquisto di un giornale tant'è vero che se andate a vedere bene i dati di consumo di accorgete
Che la crisi del giornale soprattutto la crisi delle appartenenze forte cioè della dell'acquisto quotidiano della fidelizzazione questo la dice lunga anche questo è un tema dato ai giovani copiosamente presenti qui
Quindi fine del giornalismo come status symbol della partecipazione abbiamo sempre saputo che l'informazione di per sé è un sinonimo quasi nei paesi moderni dell'aumento di una partecipazione consapevole e competente della Società le scelte qui invece si è determinato e qui gli studiosi hanno avuto un gravissimo Beppa capirlo un grave declino della lettura come segno di distinzione e rientra nell'analisi che io tendo a fare del nel rapporto lettura verso sodio visivi
Ci sono finalmente studi su cui non posso intrattenervi che dimostrano che in passato la lettura veniva la mancata lettura l'essere non lettori veniva vissuto come dramma come cosa da nascondere adesso le ricerche degli anni novanta
Dimostrano che c'è un'ostentazione un lusso della non lettura cioè viene giudicato come roba per chi ha tempo da buttare come non come un sinonimo di partecipazione influente ma come un sinonimo di roba un po'rétro
Roba di per gente che non ha trovato altri livelli di incidenza di influenza io penso che su questo bisognerebbe meditare bene il privato ci sono delle degli studi interessanti che non parlano solo della lettura
Di stampa quotidiana e periodica ma della vettura in generale ritengo che debbano essere esportati in questo settore sempre in questa proposta di lettura come vedete tutt'altro che unilaterale di offerto una
Diagnosi anche se in modesta questa questo sostantivo che però a il pregio di non scegliere un unico punto di attacco
Questo significa che siamo al tramonto del giornalismo di tipo politico elitario autoreferenziale ma questo lo sanno tutti
Che però non lascia spazio a questa la conclusione a una presa d'atto che dell'avventura veniva anche in termini di Enna marketing più raffinato del mutato
Assetto delle esigenze e delle competenze del pubblico il pubblica completamente diverso rispetto alle rappresentazioni che i giornali ne offrono o almeno molto diverso questo fa pensare che probabilmente
La situazione e resa drammatica da questa difficoltà complessiva con cui chiudo che riassumo anche se la diagnosi gruppo d'assemblea sembrare dura di gestire la nuova posizione di autonomia che e il passaggio d'epoca consente alla professione tutte le situazioni di libertà determinano un momento di stress e di difficoltà io però penso che se riusciamo a rendere l'analisi convincente anche questo diventa un elemento forte per uscire dalla crisi e dal TAR dalla transizione che stiamo attraversando con una previsione più forte più competente più capace di rappresentare l'opinione pubblica vi ringrazio molto
Io sono Vittorio Fiorito
Sono qui come direttore della scuola di giornalismo con specializzazioni in giornalismo radiotelevisivo di Perugia
E anche perché la scuola di Perugia ecco
E
In un certo senso la responsabile dell'ultima pubblicazione ecco che fa parte di una collana
Su tutti i problemi dell'informazione e del giornalismo
Con no l'occhio particolare ad una pubblicistica di aggiornamento proprio critico ecco sul mestiere e sul prodotto
Mi limito semplicemente a ringraziare la Federazione della stampa per questa occasione
E a portare soltanto il saluto e l'augurio da parte del presidente della scuola
Il collega Gianni Pasquarelli che per altri impegni tre potuto venire in questo Consiglio
Vi dovete permettere se pur intrattenendo ricco Nord Duo tre semplici considerazioni ecco molto molto elementari ecco sul tema che mi è stato assegnato le nuove sfide della formazione giornalistica
Io voglio un pochino accedere ad una tentazione ecco che mi proviene dal fatto di essere impegno
Che è un po'l'occhio magico della situazione ecco reale che c'è all'interno della categoria dei giornalisti e della professione
Che è sempre
Diciamo un osservatorio molto sotto traccia che può sembrare il collaterale che può sembrare a un certo punto di vista esclusivamente specialistico e anche nella realtà inveisce
Io ho constatato dopo aver avuto pure con per un certo numero di anni ecco una presenza particolare nel sindacato
Da oltre tre anni invece la mia presenza e all'indice come impegno che i colleghi ecco con la loro benevolenza ma hanno voluto in qualche modo
Addossare
Progetto MOSE che li impicci
E voglio dire soltanto due cose molto molto semplice è vero
La situazione di crisi ecco della categoria Allo stato al momento e certamente molto molto seria non c'è un Prodi due
Però ci sono delle tendenze ecco
Non difficilmente proprio raffigurava biglie prevedibili nell'arco di un due o tre anni ci sarà una esplosione vera e propria
Nella concreta configurazione della categoria che non è più soltanto e non sarà più soltanto protocollo duro il nucleo forte
Quello storico e tradizionale
Faccio solo due esempi molto elementare primo da meno di un anno è stata ovviamente costituita quella che noi chiamiamo la gestione separata linci due e cioè
I contributi previdenziali legati al lavoro di collaborazione
Gli articoli due in meno di un anno
Questa realtà e di oltre sei mila con lei di e questi sei mila colleghi non sono eccoli in contemporanea ecco dei colleghi dell'impicci uno cioè del colleghi a tempo determinato articolo uno
E de
Questa realtà di sei mila meno di un quinto
Della realtà complessiva
Di questo nostro mondo del lavoro finora al di là di tutto non considerato clandestina secondo elemento molto importante
Nell'arco di alcuni due-tre anni Massimo il venticinque trenta per cento
Delle nuove generazioni
Dei giornalisti sarà assorbito ed impegnato dai nuovi mestieri bigiornaliera sta che con molte difficoltà stanno avviandosi e parlo soprattutto di quelli che sono i nuovi scenari
Del l'informazione del mestiere del prodotto pensate semplicemente l'esplosione che avrà il nuovo mezzo delle Onions
Con un tipo di mestiere ecco reale immediato che non può certo fare a meno di quelle che sono le tradizioni le tecniche l'impegno il tipo di cultura del mediatore dell'informazione unito però a tutta una serie di nuovi apprendimenti e di nuovi tetti di
Ed è un aspetto e poi c'è l'esplosione ci sarà certamente di quello che e il tele Text
E noi siamo abituati ecco in Italia a chiamare con il nome della testata del The letter ex in RAI che televideo
E poi ci sono e sono già in una fase di enormi di fusioni i giornali multimediali che sono un'altra realtà
Ovviamente ecco noi molto probabilmente rischiamo di essere presi un po'all'IVA al contropiede
Ecco in modo non preparati
A questo tipo di nuove esclusione il quale ovviamente si renderà pubblico esploderà ecco solo nel momento in cui un capitale finanziario si renderà conto della convenienza ecco di questi nuovi mezzi e li farà propri allora esploderanno
Ho voluto semplicemente dare questi elementi proprio perché si parla ecco ed è tutto vero quello che è stato detto quello che è contenuto
Nel libero pregevoli di Dario alla russa e quello che è stato detto sia dalla Presidente che dal professor Marcellini
Ma voglio invece venire dal professor Morcellini
Dario
La Ruffalo arruffata Rueben con Dario grande fabbrica arruffato
Dal Dario La Russa
Vengo al problema vero le sfide in della formazione non c'è ombra di dubbio
Che proprio perché
Totalmente cambiato il sistema complessivo il mondo
Che in un certo senso ci ha visto soltanto fino a dieci quindici anni fa inseriti in una realtà
Produttiva in sistemi redazionali in un rapporto di colleganza molto stretto ecco tra il direttore il proprio capo redattore e soprattutto quella che Eva la figura centrale
Dell'organizzazione del lavoro debole che era il capo servizio
Essendo totalmente mutato ecco questo tipo riassetto non c'è ombra di dubbio che per non andare allo sbando e assolutamente Index indispensabili ineludibile
Una nuova forma di accesso alla professione non ci sono ombre di dubbio a questo lo dicono proprio quelli che
Da sempre ecco
Colleghi sono inseriti nel mondo produttivo redazionale cioè coloro che soltanto fino a quindici vent'anni fa erano gelosissimo i del tipo di apprendimento di formazione di quella che era la gloriosa pratica giornalistica
Oggi non esiste più
Il problema non è di valutare se adeguato o inadeguato questo a sette questo sistema oggi non esiste più
La pratica giornalistica così come se l'intesa così come si è formata così come si esplica esplicata da sempre
Esistono invece della ragioni proprie per cui ecco questo questa professione che è più un mestiere deve essere strutturata come i tutte le professioni liberali come tutte le professioni nobili
E cioè con un inserimento reale nel mondo produttivo
E però con un tipo di preparazione di strutturazione che non può essere certamente meno impegnative meno importante di qualunque altra professione e quindi certamente
Di livello universitario come formazione e allora si tratta di trovare il giusto equilibrio tra queste due
Essenziali componenti del processo formativo
Il giornalista lì è il vero punto
Io voglio dire molto semplicemente ecco che la esperienza che
Soltanto da tre quattro mesi ma subito immesso proprio nella conclusione di un precedente biennio dell'avvio di un nuovo biennio al della scuola di giornalismo di Perugia ecco mi ha convinto in modo pieno e totale
Che questa e la strada
Non c'è ombra di dubbio una formazione che sia contestualmente
Un tipo di preparazione di apprendimento
Meglio certamente non inferiore a quella degli ingegneri
A quella degli avvocati ecco e però contemporaneamente deve essere una preparazione pratica
La scuola di Perugia e secondo me una di quelle realtà che nasce da uno stato di grazia che nessuno poteva immaginare
Nel momento in cui nel mille novecentonovantadue da un incontro
Fortunato
Tra la RAI e l'università di Perugia ecco sì e poi realizzato perché all'origine cioè proprio questo principio
Una prestigiosissima
Università che ha avuto l'intelligenza la lungimiranza di pensare a questo tipo di realizzazione
Il più grande editori italiano al di là di tutto che quella contingenza pensato che era una buona cosa
Una buona iniziativa e l'hanno realizzato con estrema difficoltà come potete immaginare per un'iniziativa del genere
C'è stato immediatamente
Subito dopo l'atto fondativo
Realizzato tra l'università e la RAI la indispensabile
Realizzazione di questa impatti tipo di iniziativa sul terreno che fosse corretto e regolare da un punto di vista ordinamentale
Cioè rispettoso della legge vigente in questo Paese e immediatamente l'iniziativa è stata fatta propria dall'ordine nazionale dei giornalisti
In più è intervenuto in un periodo successivo un altro elemento che rende ricca e preziosa questa realtà
Il territorio su cui insiste la scuola cioè la città di Perugia la regione io sto parlando dei soci di questo tipo di realtà
Che hanno titolo ognuno
Di decidere e deliberare a queste poi si aggiungono altri due elementi che sono importanti per la scuola come la Fondazione Bonucci che ha ceduto in comodato tramite l'università la sede bellissima
E la Cassa di Risparmio di Perugia
E siamo ecco ad una realtà e da un punto di vista istitutivo presente a tutte quelle caratteristiche che in modo anche materiale ecco fanno della scuola di Perugia
Un una tipologia nuova
Di formazione dei giornalisti parliamo a questo punto degli elementi sei ho vinto importanti che riguardano la formazione le sfide come appunto sebbene decenti
E saranno ecco può essere paradossale
Ma io devo dire con molta onestà e le considerazioni che nell'intervista fa Enrico Mentana
Partendo dalle premesse che pone io la ritengo fondate
Io concordo
Con Enrico Mentana date quelle premesse
Perché è totalmente vero
Che
Il giornalismo non è indetto un dottorato vero
Un il giornalismo cioè il giornalista non è un dottorando e non è un dottore
Però devo dire un'altra cosa e un giornalista attrezzato ecco con il livello di formazione ecco altamente qualificate specializzato anche con il dottorato
Certamente non nuoce non c'è ombra di dubbio
Certo un giornalista che sia veramente ecco suturato da un punto di vista anche di processi redazionali e produttivi ecco di capacità
Proprio di farsi quello che l'interprete vero di un diritto costituzionale
Da parte del cittadino e di tutti i cittadini
Di esercitare al meglio ecco la funzione e il ruolo di popolo sovrano non c'è ombra di dubbio ecco che questo è l'elemento fondamentale caratteristico della professione regionali
Io vorrei dire ecco che quanto dice Enrico Mentana
Perché mi riferisco soltanto a questo punto ecco tra le bellissime interviste realizzate dal collega Dario La Russa
Dice il giornalista deve conoscere ed essere in grado di padroneggiare tutto il ciclo produttivo
E è sacrosanto
Non c'è ombra di dubbio che questo sia fondamentale ed una scuola di formazione di giornalismo non può prescindere dal dare questo tipo di praticati di tecnica di esercizio
Per un motivo molto semplice
Il nostro e un mestiere che in un certo senso ha certamente bisogno di motivazioni profonde ma soprattutto bisogno di automatismi
Di conoscenza pratica nel profondo
Con esercizi assolutamente corretti regolari
E però sono sempre soggette alle regole e alle tetti non si inventa
Nel momento in cui si esercita il mestiere del giornalista nulla
Sì è seguono una serie proprio di processi di tecniche che sono il patrimonio ovvero
Che al di là di tutto
Serve il mente e con intelligenza eseguite rispettate coincidono anche e il caso peculiare della professione del giornalista con l'etica
Guardate un fatto che sembrava banale io dico sempre che le tecniche correttamente rispettate del giornalismo
Ecco corrispondono anche ad un un'etica professionale inattaccabile
Non c'è ombra di dubbio
E questo elemento al di là di tutte le considerazioni e la conseguenza è il frutto di un processo secolare
Molto importante che la formazione attraverso i decenni
Dei principi fondanti e fondamentali del contratto dei giornalisti italiani che ultracentenari
Come impostazione
Perché all'interno di quella struttura
Esistono proprio gli equilibri si potrebbe dire in tempi insospettabili più avanzati gli equilibri per non deprimere nessuno
Per non far torto a nessuno e comunque per garantire il cittadino il lettore l'ascoltatore
Per il contratto dei giornalisti italiani si può secondo me dire quello che si dice per la costituzione italiana va profondamente riviste riformata ma salvaguardando i principi fondamentali vale anche per il contratto dei giornalisti italiani perché alcune cose che riguarda un appunto come dicevo quegli equilibri
Garantiscono la totale autonomia il nulla
Visione che concentrica cioè l'autonomia del praticante giornalista che va rispettata e che inserita all'interno
Di autonomia più larga del capo servizio di un'autonomia più larga del caporedattore de una Polonia più larga del direttore ma in equilibrio
Così come il rapporto tra collettivo redazionale direttore ed editore all'interno del contratto a i principi di garanzia di un giusto equilibrio
Il problema della formazione delle nuove leve del giornalismo in Italia abbiamo letto secondo me a questo punto e in nell'udibile bisogna arrivare nel modo più rapido più
Convinto da parte di tutti e da questo punto di vista io ritengo che l'osservatorio contesta egregiamente lavorando possa essere uno stimolo estremamente importante così come ritengo e le esperienze ecco più coerenti più corrette più convinte delle scuole di giornalismo possono essere in un certo senso le esperienze pilota per arrivare poi a dare le indicazioni di base più elementare per procedere ad una nuova formulazione della legge sull'ordinamento del giornalismo e del mestiere
Io vorrei dire
Proprio a scanso di equivoci
Che non c'è nessuno
Che nel campo della pratica giornalistica
Pensi che si possa in qualche modo ecco abbandonare la ricca e lunga esperienza ecco delle mestiere esercitato direttamente il rapporto con il prodotto non c'è ombra di dubbio che questo non è possibile
E da questo punto di vista io mi rifaccio proprio a quella che la realtà delle se il del giornalismo del mestiere
Nel comparto radiotelevisivo guardate come tutte le cose quando nascono nascono all'insegna non della imprecisioni dell'approssimazione nascono al meglio
Se noi guardiamo oggi alla qualità del prodotto informativo
Genericamente preso radiotelevisivo cioè ci rendiamo conto ecco che siamo in presenza di un tipo di prodotto che qualitativamente ancora molto molto da fare perché raggiunga quantomeno ecco la fruibilità
Del proprio lettore a ascolto a Toro telespettatori
Per una cosa molto semplice che si sono perse ecco lungo il le travolgenti sfide che sono avvenute tra parte dei vari network da parte delle varie emittenze le regole di base io vi chiedo ecco come mai
Nel momento in cui c'è stato un passaggio enorme
Nella storia
Della comunicazione non scritta
Da quella della radiofonia
A quelle Elettronica televisiva e successivamente
Dalla mezzo unico che era il supporto
Strumentale dell'informazione televisiva che era il cinematografico al supporto elettronico tutto questo è avvenuto
In modo prima di tutto non traumatico non schizofrenico pur avendo creato problemi enormi
Come si può ben immaginare ma è stato gestito con molta intelligenza anche se non soprattutto dagli stessi giornalisti
Ci sono state delle coincidenze molto ben molto belle molto importante degli inserimenti degli innesti incredibili che quelle che sono in un certo senso più antichi in questa esperienza ricordano molto bene e che a volte ecco richiamano con molta nostalgia io per quanto mi riguarda per esempio ricordo benissimo avendo iniziato il mio lavoro proprio da ragazzino
Avevo ventiquattro anni ecco alla radio
Nel passaggio alla produzione di della televisione quando nel giro di quattro cinque hanno iniziato io ho una memoria incredibile la ripresa audio era ad una perfezione unica
C'erano le tecniche che venivano appresi se perché era successo questo perché i migliori fonici della radio
Erano stati chiamati terreno il supporto della ripresa audio della televisione
Ed erano bravissimi io ricordo che ho iniziato per anni ad avere il mio Nagara in dotazione e a saperlo utilizzare perché mi era stato insegnato bene
Con facendo le interviste l'altro per una questione proprio di missaggio perfetto dei livelli ma voi vi rendete conto perché invece oggi in Italia in questo Paese sembra che siamo tutti sorti
Facciamo una difficoltà enorme
Alla percezione sonora delle cose
Ma perché non c'è più cognizione del fatto che esistono strumenti di registrazione audio di ripresa audio che sono assolutamente differenziati
Che hanno una loro funzione precisa e mirata
Si usa un solo fiorellino o si usa un solo corno per far tutto
Questo rende
Presso che impervia
La capacità della ripresa audio
Io ricordo invece che noi avevamo ecco proprio a partire dal capo servizio che ci dava questi elementi la capacità
Proprio di gestirci
Ecco perché sono d'accordo con Mentana tutti i processi produttivi il giornalista ripete conosce perché devi gestire luglio nella realtà che direi della ripresa video
L'ho e non s'è capito per esempio che per riuscire a seguire senza distrazione un telegiornale c'è un fuoco solo uno e la bocca
Del conduttore queste è stato una ricerca che abbiamo fatto nel momento in cui si è passati dal telegiornale che era quello ingessato canonico delle annunciatore ecco al giornale al telegiornale condotto dal giornalista che in aveva creato ecco una sorta di distanza
Con la possibilità sembrava semplicemente una pittoresca invenzione invece era un fatto fondamentale io parlo di queste cose semplicemente per dire che sono totalmente d'accordo
Con Enrico Mentana quando dice che bisogna assolutamente non pensare di fare dei professori in giornalismo ma fare dei giornalisti attrezzati
Capaci ricco chi di competenza e di tecnica ed è quello che le scuole devono fare e vi assicuro che quello che la scuola il giornalismo di specializzazione giovedì moral televisivo di Perugia fa perché ha già iniziato a fare già fatto non fosse altro che noi in corso di biennio inseriremo non soltanto la pratica e la realizzazione del prodotto giornale stampato la pratica e la realizzazione del prodotto giornale radio
La pratica danza rotto telegiornale ma inseriremo anche la pratica e la riduzione del prodotto il News
La pratica alla realizzazione prodotto giornale multimediale la pratica e la realizzazione del prodotto tele Text
Non c'è ombra di dubbio
Se noi avessimo affrontato come Federazione della stampa e lo dico io con al senso di grande autocritica mia perché per non pochi anni ecco sono stato coinvolto dalle responsabilità
Sia in Consiglio nazionale che in Giunta avendo vissuto Basement su questi nuovi aperti campi dell'informazione e avessimo cercato in negli altamente anche nelle rinnovazione i contrattuali di impostare
La soluzione del problema dei colleghi del le colleghi disoccupati con l'immediata
Formazione dei colleghi su questi mezzi noi avremmo risolto grande parte
Della tragedia delle migliaia di colleghi disoccupati anche perché c'è una capacità del giornalista veramente formato veramente strutturato invidiabile a differenza di altre professioni
Io per esempio ho fatto un'esperienza bellissima avevamo cinque colleghi molto anziani alcuni pensionati altri disoccupati e si sono inseriti nel ciclo produttivo quotidiano direttamente ai mezzi di Televideo
Erano bravissimi erano vecchi colleghi dalla stampa
Evan vecchi colleghi del Paese Sera eran vecchi colleghi del messaggero vecchi colleghi dell'Unità
Erano di lezione nel modo in cui esercitavano il mestiere sul campo di giornalistiche confezionavano il prodotto tele Tex
Cioè televideo erano le pagine in assoluto migliori sotto ogni punto di vista
Per me
Questa e la funzione della scuola di giornalismo su questo c'è un impegno totale di collaborazione totale piena con tutti i direttori
Gli hanno rilasciato perché io mi riprometto proprio di chiamarli e di farle venire non per fare va Vardar esce sulle cose ma per tenere lezioni di pratica giornalistica per ognuno secondo la sua più specifica competenza reprime ovviamente io inviterò e spero che accetti il collega Enrico Mentana
Ma in collaborazione anche con l'ordine in collaborazione con la Federazione della stampa perché la vera assistita
Della formazione e che questa è la sfida del modo come si accederà alla professione e i giornalisti secondo me devono essere
La parte di lì gente di Reed gente
Di questo cambiamento epocale vi ringrazio
Io mi chiamo Marco Sassano faccia da trent'anni giornalista
Mario Morcellini a un grande pregio è una di quelle rare persone ghetti fanno fiorire le idee in testa
Una volta il nostro mestiere ce n'erano parecchie le discussione i giornali erano belle le serate da inviati erano vive ormai
Diciamo che tutto questo si è perso per cui
Incontrare uno che ti stimolare chi ti fa venire delle idee polemiche conto in contraddizione con quello che lui sostiene è un gran pregio dico questo perché vedete che io cerco di affrontare notte con po'di verza le cose che dice Mario intanto a tutti i direttori che abbiamo intervistato abbiamo dovuto chiedere inizialmente il giornalismo è in crisi
Non mi interessa discutere ora le risposte che sono state date in qualche modo ci saranno queste due giornate poi chi ha voglia la pazienza si leggerà quel testo
Invece mi pongo e vi propongo un'altra domanda
Non sarà che discutiamo da ormai parecchi anni di crisi dei giornali e del giornalismo così come da decenni con lo stesso atteggiamento culturale e mentale
Si discute e si parla di crisi del Mezzogiorno
Si ripetono vecchi cliché e poi un giorno si scopre che nascono più aziende a Bari di quanto non avvenga a Torino
Che invece sembra prigioniera nella morsa di una crisi economica civile e imprenditoriale apparentemente insuperabile
Non rischiamo di recitare una litania che ci impedisce di comprendere come sta cambiando la realtà
Il nostro pianto greco di fronte a giornali che sono fermi alle copie che vendevano quarant'anni fa come qui è stato giustamente ricordato
Non rischia di essere un impedimento all'analisi della realtà
La parola crisi
Viene dal vocabolo greco crisis che significa fase decisiva di una malattia Scelta decisione
Deriva dal verbo Cremlino che vuol dire distinguere giudicare dunque una crisi non è qualcosa che può durare troppo a lungo non se ne può parlare all'infinito
Sconfini Rebbe nell'autocompiacimento
Ho per essere un poco più moderni nello nanismo
E crisi in quanto le fasi decisiva di una malattia una fase che comporta delle scelte delle decisioni e dei giudizi
Questo mi pare dobbiamo aver ben chiaro
Anche perché la crisi ha colpito un solo settore del nostro mestiere il settore nobile quello dei piani alti quello aristocratico quello che la carta stampata
Se uno di noi fosse entrato in un sereno comma e qualcuno di noi ogni tanto lo desidererebbe
Alla fine degli anni settanta all'inizio degli anni ottanta quando quel giornalismo aristocratico e nobile era in fase di crescita
E si trovasse oggi di colpo serenamente sveglio e lucido
Sarebbe stupido stupefatto dalla quantità di informazione giornalistica in cui si troverebbe immerso
Lo sviluppo del giornalismo visivo e del giornalismo parlato
Spesso non regolato e non codificato è stato impetuoso inaspettato
Spesso a scapito della qualità
Della capacità di analisi e di comprensione ma il tumultuoso sviluppo c'è stata
Figure nuove professionali hanno creato un vero e proprio far west dell'informazione in cui certe difficile muoversi specialmente per il sindacato
Allora noi vecchie aristocratici della carta stampata
In una fase di accentuata decadenza con scarse idee e poche intuizioni una massa di giovani che premia e che non ha possibilità di entrare nella zona salva molta paura del futuro
Noi da chi ha visto che l'ATC rischiamo di far la fine dei nobili francesi nei primi anni della Rivoluzione francese
Duecento anni fa a rivoluzione già fatta esattamente duecento anni fa incarcerare Ono il Papa
Io sesto
Che Malthus pubblicò il Saggio sul principio della popolazione
Duecento anni fa
No però sonori due fatti che connotano secondo me il mille settecento novantotto
Pochi capirono in Europa le conseguenze di questi due fa niente dalla rivoluzione americana recapito importi
Oggi anche noi rischiamo di non capire ciò che ci accade sotto il naso
Questo osservatorio e questo primo incontro queste
Pubblicazione di queste interviste che avrebbero dovuto essere inserite in quattro ricerche universitarie così come sono in sé messe lì uniche sono un po'monche perché gli manca un uno scenario attorno al quale
Essere capite analizzate inserite
Anche perché erano state fatte quando abbiamo usato quel abbiamo fatto questa intervista erano state fatte con il metodo non del contraddittorio
Noi popolava amo una domanda aspettavamo la risposta ma non obietterà amo nulla
Perché l'ipotesi io a quella dell'inserimento in ricerca universitaria
Non c'è contestazioni sindacali allettante assurdità contenute in questa vicenda sui poteri del direttore sull'articolo sei sulla possibilità di licenziare
Si aspetterebbe i regionalisti che fanno anche sindacalisti contestasse queste cose non sono state contestate perché dovevano essere inserite
In questo contesto più ampio purtroppo questo poco testo più ampio è stato rinviato perché mancano i soldi perché le ricerche dell'Università sono lunghe eccetera per cui si è deciso secondo messa giustamente di uscire intanto con questa prima proposta che apre una discussione
Questo cammino di comprensione questa discussione su una crisi che ripeto è una crisi dei piani nobili
Non una crisi del mestiere in quanto tale diventa una crisi del mestiere in quanto diventa una crisi di coloro che erano garantiti e che non lo sono più
è una discussione
Siria perché Instinct in su di esso si può innestare un ricambio dell'atteggiamento verso l'informazione in generale del nostro Paese ma anche verso la politica grazie
Dunque naturalmente si è fatto tardi
E abbiamo la necessità di stravolgere un po'il programma
Prima del coffee break però credo di dover dare la parola a Beppe Giulietti che ha necessità di andare via
Più in fretta degli altre quindi se Beppe Giulietti si dà il suo contributo
Così poi sospendiamo e poi facciamo il famoso Palmer con il ragioniere caffè
L'amore presto
Però devo renda programmate
No ma
Brevemente perché devo dire sollecitato alla presidenza perché ritengo una cosa non indegna andare convegno ad ascoltare soltanto quindi non quindi vi ringrazio di cuore le cose ma più cauto e farò delle domande nota invertiamo il mestiere
Allora io la prima cosa che volevo dire l'ha detto Morcellini in apertura
E che io credo molto a questo tipo di lavoro che mette assieme realtà diverse l'università le scuole di giornalismo il sindacato
Lo dico perché so che c'è un antico dibattito alle spalle
Che io ritengo nefasto per la professione giornalistica per l'università
Poteva in modo brutale perché questo è il mio stile
Forme di corporativismo straccione che non hanno mai come dire non servono a nulla la professione giornalistica questa teorizzazione io quando entrai nella redazione tanti anni fa non dico dove mi fu spiegato levati quei libri dalla tasca perché un buon cronista non deve leggere libri
Quel mondo è finito quel mondo non esiste e un cronista che non legge libri guardate non è solo subalterne partitici Bute subalterno le fonti e subalterno all'impresa e subalterno a grandi lobby che operano in questo Paese che inviterei a guardare con spirito critico quanto si guarda i partiti
E io farei una bella ricerca sul caso Murdoch i quotidiani italiani Guido mi permetto di segnalare il cosa significa il pensiero unico su alcune grandi questioni come compaia lo stesso fondo quando si parla di grandi interessi in gioco
Lo invito a tener presente perché se no noi abbiamo presente il rischio di infeudamento dei partiti letale
Rischiamo di non vedere che oggi le forme che premono di più sulle libere professioni compreso il giornalismo ed altre non derivano solo dalla politica ma derivano dalle uniche grandi centrali rimaste in piedi a livello internazionale
Che cercò di un per usare la politica mi permetto di dirlo perché credo che sia un'analisi che vedo non esserci non esserci anche perché costa questo tipo di analisi
In realtà è molto più semplice aprire una finta polemica ad alta voce contro il potere politico che non è aprire una propria polemica conto i propri editori diciamo c'era proprio così in modo franco
In modo aperto mentre come dire penso che questo tipo di rapporto tra l'università
E la professione io lo trovo dello stimolante lo dico proprio cioè mi pare che potenze qui arrivano qua la proposta anche interessante rispetto a una forma di pressione sulla politica perché poi io non devo solamente esprimere dei sentimenti ma direi anche la politica che da vent'anni non leggi fra nel settore dell'editoria che cosa intende fare
Perché l'aumento dei lettori non dipende soltanto come dire da una predica televisiva comprato il giornale ma anche da misure strutturali che per esempio indirizzino meno la pubblicità verso i giornali che credo il cittadino lettore nella scuola
Che leghi la riforma della scuola anche all'introduzione dei nuovi alfabeti cosa che oggi manca quindi critico me stesso non altri ma critico anche l'assenza di rapporti tra i monti della ricerca della formazione e la comunicazione
Allora io in questo senso credo molto in questo metodo di lavoro che in precedenza e professionalità
Che da una parte abbatte forme di corporativismo antico cioè la paura del resto vedo qua Sandro Curzi nei momenti più alti l'altolà dei sindacati o la paura non l'ho mai vista
Ho sempre visto la ricerca di un confronto con le diverse culture esperienze quando sindacato è forte a professionisti forti che non hanno paura confrontarsi con altre culture e nei momenti di debolezza che bisogna chiudersi perché ciascuno deve difendere il proprio particulare questo riguarda ovviamente anche le accademie perché non c'è solo il problema dei giornali c'è un prema che l'accademismo che spesso si chiude in se stesso che non vuole interferire come dire che ha paura o che vede semplicemente nelle scuole di giornalismo l'elemento di moltiplicazione delle cattedre
Sono come dire due elementi che entrambi non funziona
Se questo io ritengo l'Osservatorio momento altro dell'elaborazione del sindacato e anche delle università
Ho la sensazione che non si tratti di un lavoro inutile perché le condizioni della libertà
Passano anche per la formazione degli operatori quindi rivolte Monica si trascura di giornalismo le condizioni dalla libertà mi permetto di fare questa riflessione che io trovo nell'introduzione
Fatta da Morcellini era Del Boca se non ricordo male al libro Idario la Russa che poi uno dei motivi veri per cui sono fa anche per salutare una serie di amici che Dario che ha scritto questo libro di penso che conti anche questo bar no non solamente i rapporti formali ma insomma
Chi ha promosso questa ricerca verso alcuni alle università penso alla scuola di Perugia siano la figura del direttore porca chiaro direttore uscente sia la figura del direttore attuale più però perché mi pare interessante
Perché secondo me mentre noi ragioniamo di liberalizzazione del mercato dove la riflessione resta indietro
Che io posso liberalizzare quanto voglio i mercati resta sempre un punto chi immette i dati nelle autostrade elettroniche
Immette i dati l'autostrada elettronica l'operatore sia esso l'operatore multimediale sia esso il ricercatore universitario sia il suo giornalista
Questa mi pare la parte mi permetto io di indirizzo di di dare un ecco forse la parte da elaborare mentre c'è una fortissimo dibattito sulla liberalizzazione dei mercati mi pare che il dibattito sia molto debole in Europa sul tema chi mette i dati alle autostrade elettroniche che informa i formatori
In che modo gli operò allora se questo è il punto di arrivo quindi al anche a una proposta se la si può chiamare così
Che peraltro mi permetto di fare perché l'ho sentita fortemente nell'elaborazione di questi anni dell'università di Roma ma anche l'Università di Perugia con Mancini ma anche altri gruppi universitari penso a Napoli a Salerno a Genova si è si sta disperdendo a Firenze
E che ho rivisto l'interessante seminario che è stato fatto a Firenze dalla Federazione della stampa che non ha avuto una sola riga sui quotidiani italiani
Fatta dalla federazione internazionale d'intesa con la Federazione nazionale della stampa qui vedo velluto che sega responsabile diciamo così della dei rapporti con l'estero è stato fatto un seminario che poneva questo tema
Mentre i mercati si internazionalizzato
E le imprese pensate alle piattaforme digitali sono per loro natura non più imprese nazionali del settore ma imprese internazionali la risposta che viene talvolta dal mondo della politica ma anche dal mondo delle professioni è totalmente nazionale
Arrivo al punto
è possibile ipotizzare no poiché ciascuno facendo il suo mestiere la politica deve un grande rispetto di questi processi
Io quindi lo chiedo all'università all'Osservatorio alla Federazione della stampa
è davvero impossibile ipotizzare parliamo usare uno slogan vediamo se ci capiamo che così il come si ragiona in questi giorni in questione e qualche anno fa sembrava impossibile poi nel bene e nel male adesso io non do un giudizio di merito
Così come si ragiona di politica e di coordinamento dell'orario politica di coordinamento fiscali o politica di coordinamento in materia di lavoro voi non entro nel merito parlo dell'idea che sta avanzando de uno dell'unione europea che si coordina su alcune materie
è evidente che c'è un buco grande come una casa il buco grande come una casa è manca un coordinamento proprio per quanto riguarda la parte che riguarda autonomia culturale identità culturale Patto di coordinamento sul tema delle quote come dire
Insomma se entra i parametri che io devo sottoporre la Turchia sarò più chiaro se io devo accettare un'entrata la Turchia e l'unione o dell'Unione Europea orlate di parametri economici va bene
Mancano alcuni parametri che riguardano invece come dire le condizioni di civiltà e di libertà dei paesi
Cioè c'è un grande buco
Che riguarda non solo le infrastrutture ma come si organizza la libera circolazione tra cultura e delle idee entro ancora più nel dettaglio
Ma chi lo dice che il problema della formazione degli operatori delle telecomunicazioni sia solo un problema degli Stati nazionali
Voi sapete quanto me che presto la televisione digitale sarà la televisione che utilizzando un solo la lingua nazionale ma utilizzerà un linguaggio internazionale
Voi sapete che abbiamo alcune esperienze in Italia ma anche in Grecia ma anche Spagna ma anche in Francia di primi quotidiani in lingua inglese che escono nel mercato nazionale
Di fronte a questo può rispondere in due modi fuori lo straniero dei confini
Se uno si diletta può anche fare questo può anche porsi il problema no un problema di unire dare un impossibile traguardo
Oppure ce n'è un altro in che modo io torno a riorganizzare a promuovere un convegno che nasca dalla federazione internazionale d'intesa con le università io penso che l'Osservatorio possa essere un elemento di studio di approfondimento che dice
Quali sono le politiche comuni che si possono adottare in Europa
In materia di authority europea che per esempio non c'è
Di antitrust europea che per esempio non c'è di formazione degli operatori che per esempio non esiste una politica comune voi sapete che avete e lo dico perché riguarda l'università
Che gran parte dei fondi europei che sono riservati c'è un progetto specifico che riguarda le telecomunicazioni e la promozione di nuove imprese editoriali ma anche la formazione degli operatori nei Paesi del Centro Est europeo molti di questi fondi sono bloccati
Noi abbiamo avuto richieste noi come parlo della politica ma anche delle università e del sindacato io ricordo richiesta dalla Bosnia dalla Croazia dall'Albania
Da numerosi Paesi che pongono il problema di un rapporto con le università e le aziende italiane per quanto riguarda la formazione degli operatori per quanto riguarda la riconversione tecnologica degli apparati attenzione non solo televisiva ma pongo la questione dell'editoria
Lo so che sono chiare alla mi permetto di dire è un obiettivo forse troppo ambizioso rapidamente concluso
Quello di pensare ad un momento di coordinamento che nasca dall'Italia per arrivare a convocare i quali sarebbe la prima riunione in sede europea dedicata a questo tema
Non una riunione politica una riunione promossa dal mondo della ricerca della formazione e delle forze del lavoro non solo giornalistica che forte del lavoro che opera nel settore delle comunicazioni
Che apre un confronto con le forze politiche
Ciascuno nella sua autonomia sì poi ci saranno scontri litigi diversificazioni divergenze ma credo che questo sia un tema che si possa porre ultima questione
Che riguarda invece la legge di settore
E quindi questo forse riguarda meno il tema ma sue volete parlato dell'aumento dei lettori io non credo che i lettori si aumenti l'ho con un solo intervento mi pare che ci fosse nella Premier league nell'introduzione scritta Viterbo
Sono diversi gli interventi c'è il tema della distribuzione dell'allargamento della rete di vendita
Che tuttavia guardate che qua stiamo attenti ai miti io sento dire basta moltiplicare le edicole aumenteranno i giornali quanti sanno che le edicole sono aumentati di cinque mila punti vendita nell'ultimo quinquennio e le copie dei quotidiani sono diminuiti
Questo lo dico perché voi si parla per slogan sono aumentate le edicole e diminuita le copie Roma si può anche provare allargare questo la distribuzione non è risolutivo
Forse il vero problema quale bisogna porre mano e qui concludo
E che l'inizio del novantanove sia l'anno del confronto sulla legge quattrocentosedici perché dove c'è una colpa specifica dalla politica dell'ex datore che c'è una grande legge del settore che forse nelle università qualcuno di voi avrà studiato ma mentre vedete se io parlo di sistema radiotelevisivo sono convinto che molti si così io dico lei
Perché ormai siamo in una monocultura televisiva che tende a fare del rapporto con lo schermo l'unico elemento di formazione culturale rispetto al libro rispetto alla lettura se io dico quattrocentosedici questo lamento scopa
Ecco mi domando se la vera grande questione non sia quella dalla riforma dell'editoria non perché crea lettori ma perché ricrea delle condizioni di mercato nel settore dell'editoria tra la questione del credito dell'innovazione tecnologica e aggiungo visto che siamo in un convegno di questa natura la quattrocentosedici deve fermarsi soltanto questa volta distribuire crediti a dare soldi magari a chi è in debito o potrebbe affrontare per la prima volta alcune delle questioni poste in questo documento
Penso allo statuto dell'impresa giornalistica penso proprio la questione della formazione rapporto con il centro di formazione rapporto con le squadre apporto con le università io mi termino su questo
Cioè a me piacerebbe che la politica fosse messa sotto tiro per quello che non fa ma anche che ci fosse una proposta dell'osservatore dell'organizzazioni sindacali pre esempio su questo tema che ci consentisse nei prossimi mesi sul tema modalità di riformare la legge quattrocentosedici
Di non farne un tavolo clandestino alla presidenza del Consiglio
Ma così come accadde e quindi vedo alcuni dei protagonisti vent'anni fa quella legge di riforma nacque la quattrocentosedici con un confronto permanente con le organizzazioni sindacali la redazioni le imprese
Credo che questa nuova riforma debba nascere come di e con lo stesso esattamente dallo stesso contesto cioè non è una riforma dopo vent'anni si cerca di porre mano alla riorganizzazione del sistema editoriale
Secondo me vale la pena di farne una grande questione e non una piccola questione di corporazioni che si contendono qualche punto percentuale di investimento grazie
Bene allora sospendiamo dieci minuti e poi riprendiamo con la tavola rotonda
Come il tana Ronchetti e Morrione
Si accomodano al tavolo
Io nel frattempo profitto dei pochi minuti che mi resta no
In attesa che si sistemino per dire che
Il presidente del Senato c'è ringrazia però il problema della finanziaria lo tengono in Awlaki
Ci augura buon lavoro
Ritiene che un giornalismo all'altezza dei tempi oltre alla doverosa critica delle cose che non funzionano deve contribuire anche indirettamente alla risoluzione del problema loro meglio l'inquadramento e ci fa gli auguri di buon lavoro
Le dico così come sono arrivati il ministro dell'ambiente Edo Ronchi rammaricato di non potere intervenire auguri di buon lavoro
Lamberto Dini che ministro degli Esteri
Dice che ha ricevuto con piacere l'invito non può nemmeno vuol partecipare perché impegnato altrove procede in grazie ci auguro buon lavoro
Alla stessa maniera Domenico Minniti che il sottosegretario con la delega i problemi dell'editoria
Emilio Fede che lo a partecipare a questo panel
Ha mandato una lettera in qualche modo scherzoso eccesso di darti una lieta notizia e poi precisa scherzo purtroppo per ragioni professionali non rinviabile non potrò e quindici e sedici partecipare al dibattito che pure mi vedeva interessantissime coinvolto scusami il poco che posso fare oltre la riscossa ne copre l'avvenimento con ampi servizi politici quattro che vedrete da questo si erano umani provvedere se la promessa rispettata Oliviero Diliberto ministro di Grazia e Giustizia ora ringrazia
E coglie l'occasione per lavorarci un buon successo
Il ministro che si occupa delle Telecomunicazioni Salvatore Cardinale per impegni ministeriali già fissati si trovi possibilità per intervenire
Ringrazia e augura buon lavoro io con rinnovo invece ringraziamenti a voi che siete venuti passo la parola a direttore polka che guiderà questa tavola rotonda
Grazie io credo che in una mattinata così densa di gli impegni di appuntamenti la il moderatore la prima cosa deve fare moderare se stesso quindi mi limiterò a indicare se siete d'accordo a un
Una organizzazione diciamo di questa oretta che ci manca alla colazione
Io vorrei pregare i quattro direttori che sono qui intorno a noi
Di fare un primo rapidissimo giro di tavola
E in modo da avere il tempo per poterne fare un secondo
Io vorrei fare solo un osservazione
Brevissima anch'io sono
Sono stato fin dall'inizio uno di quelli che hanno creduto in questa iniziativa dell'Osservatorio in questa soprattutto nella collaborazione fra il mondo della produzione giornalismo consumo Cellini lo sa abbiamo avuto molte occasioni di collaborare
Ecco il una richiesta però che
Ho fatto in altre sedi
Sono permesso anche di farla in quella breve noticina introduttiva più scritto nel libro
Credo che dall'università avremo bisogno anche di qualcosa di più
Per esempio aiutarci a leggere
Meglio con la società non solo il mondo del giornalismo
Stamattina è stato ricordato giustamente il dato abbastanza impressionante sulla sul numero dei lettori dei giornali
Non so per esempio se arbitrario
Accostare a questo dato un altro dato che è di questi giorni
Cioè il fatto che nella ultima tornata elettorale meno della metà delle delle persone se andare a votare
Cioè vorrei capire se
Questa società
è pervasa da sfiduciata rassegnazione
Da distrazione
Se i due fenomeni in qualche modo possono essere legati
Bastano dico altro adesso
Vorrei invitare a cominciare da Mentana
Direi che la prima la prima cosa
Signori direttori discolpa devi
Morcellini ha detto che
L'avete un po'deluso molte nel complesso delle delle risposte
Soprattutto in ordine alla percezione della crisi
Quindi abbinando un po'i due temi che erano dei delle due diverse tavole rotonde la vendita
Dei giornali
E
Ma caratteristica della notizia
Su dopo le osservazioni Morcellini confermate il vostro giudizio sulla crisi Enrico Mentana
La vicinanza del mio amico Mauro
Rischia di distrarre a più riprese me ne scuso già fin d'ora ma voi non conoscete l'indole del direttore di Repubblica quando non è sul lavoro
Se francamente se avessi saputo che sarebbe passata al vaglio severo del professor Morcellini avrei sostanzialmente modificato la mia testimonianza per questo libertà purtroppo non lo sapevo ed è stato editato stampato così come
Più sfortunati potranno leggere
Può dischetto però è ovvio che
Quel che c'è scritto tutto quel che io penso riguardo alla a quello che potete leggere appunto nel libro curato da Dario la Ruff
In generale penso e se mi permette di Prato perché poi sia per il pubblico sia per che gli sta a fianco forse la cosa più importante vado a dire che noi probabilmente facciamo
Giornalismo in modo
Corrivo
Nel senso di
Impostare
E fornire al lettore al telespettatore
Ciò che il telespettatore secondo noi vorrebbe
Leggere ho ascoltato
Questo è il difetto maggiore che abbiamo di
Rispetto a una concezione più alta del giornalismo
Se noi avessimo io parlo ovviamente da giornalista diventato direttore molti lustri dopo avere iniziato la professione seme si può però perpetuato uno stile è una concezione più alta ma tra virgolette del giornalismo
Avremmo probabilmente perso molti più lettori e telespettatori di quanti giornalismo ne ha perso questo è uno dei problemi di fondo è il comma ventidue
Della nostra della giornalismo italiano dell'informazione italiana in questo momento cioè probabilmente
Dal punto di vista della scelta delle notizie del modo di fare i nostri prodotti informativi del reclutamento delle nuove professionalità noi abbiamo seguito una strada che era strettissima e che ci porta tuttora essere tre
Ma se avessimo continuato a seguire la strada precedente forse oggi noi parleremo di un giornalismo molto togato molto più simile alle Hammond
Ma senza i suoi lettori senza i suoi telespettatori magari a vantaggio di prodotti informativi non più giornalistici
Che però probabilmente avrebbero intercettato illa il favore del fruitore chiamiamo fruitore lettore telespettatore eccetera il problema nostro e che ci è capitato problema l'opportunità che abbiamo avuto e che ci è capitato un passaggio
D'epocale
Che può piacere o non piacere
Ma che ha portato a una forte dei biologi trazione non soltanto
I lettori e i telespettatori non soltanto i cittadini di questo Paese ma praticamente gli abitanti dell'intero sistema informativo così come siamo abituati a pensarlo e a illuminarlo anche con con le nostre produzioni ha più vario titolo
E quando dico più vario titolo piccolo inciso
Vado dai grandi telegiornali ai quotidiani di partito tanto per intenderci
Che spogliasse ho davanti a me in terza fila Sandro Curzi ti spogliasse liberazione di oggi e lo confrontasse con un quotidiano ha più vario titolo vedo davanti a lui Marco Sassano un grande giornalista che proviene negli anni negli anni d'oro dal giornalismo dei quali degli organi di partito ed era un grande un grande serbatoio anche quello
Lo poco fra i giornali sono completamente cambiati i giornali di partito quelli che hanno voluto sopravvivere o i giornali di parte politica i giornali chiamiamole tra virgolette faziosi sono completamente diversi da come erano da come era la stampa schierata apertamente schierata quindici vent'anni fa
Perché è cambiato il contesto perché se oggi questa mattina Sandro Curzi si può a buon titolo vantare di aver messo nella contro copertina Serena Dandini che questa sera inizia sono programmi tutto ciò sarebbe stato inconcepibile
Su Repubblica di dieci anni fa di quindici anni fa se voi andate a vedere Repubblica nel primo anno di fondazione
Troverete non troverete la pagina della televisione
Troverete in in poche in due colonnine a Bosco i programmi della televisione nazionale soltanto cioè RAI no
Anche perché allora solo quello c'era no il primo e il secondo perché solo quello c'erano mamme silicosi
Non trovereste trovereste un giornalismo in generale completamente diverso in cui il referendum sulla democrazia legge sulla riforma democratica in Corea del Sud era più importante di magari un disastro con cinquanta morti in Italia
è cambiato complessivamente tutto ed è come ho capito tutto nella percezione dei fruitori cioè dei lettori telespettatori prima di tutto
E noi con questo ci siamo trovati a fare i conti con la politica che non voleva non sapeva e non poteva per fortuna più dettare tempi modi sostanza dell'informazione che faceva meno notizia o faceva notizia ha fatto notizia negli ultimi dieci anni soprattutto suo malgrado gli ultimi otto anni suo malgrado cioè in negativo
Le notizie sulla politica sono di in negativo si vende innegabilmente a parte il giorno dopo le lezioni la politica nel settore informazione la si vende soprattutto in negativo
Se un politico dice una cosa sbagliata fa più notizia di un politico che fa una proposta nuova
Questo per dire soltanto uno degli elementi sono questo è il contesto nessuno
Forse neanche tra gli addetti ai lavori sa più chi è il primo ministro dell'Ungheria oggi se non faccio sarebbe pietoso per tutti noi no non faccio l'esamino tra di noi ma nessuno sa più chi è no
Fino è Ezio è stato corrispondente da Mosca no fino a dieci anni fa un giornalista che avesse un superamento della professione non sapeva vita morte e miracoli di tutto l'apparato di potere
No dei grande delle delle potenze a ovest e a est oggi è lo riteniamo inutile prima di tutto noi per noi stessi
Non c'è un uomo di voglio dire non se chiedessimo faccia un esempio qualsiasi ma pensate a un uomo importante nella nomenclatura di questo nostro Paese no ecco e pensiamo di aver ciò davanti di chiedergli appunto questa stessa cosa chi è
No o una cosa di questo di un piccolo esamino vedremmo nella maniera più probabilmente più efficacia icastica che il sistema mondo è ormai una cosa completamente diversa forse noi sappiamo chi è
Perché ne abbiamo parlato di giornali il più grande capitalista russo
Per paradossale che sembri ma probabilmente già a focalizzare che primato fra il primo ministro no
è una cosa che non è che non arriva facile per tutti
E questo non per nozionismo cretino no stiamo parlando però di una cosa di buon piccolo autoesame che ci dà il senso di come una serie di cose fondamentali ci sono cambiate davanti
E tutti invece abbiamo ben presente una cosa che per il
Lettore Massa come forse si potrà legare mutuando l'altro tipo di espressione calcando un'espressione del nostro passato il rettore Massa
Oggi in qualche modo continua a visualizzare di più come interessante l'evento che capita una persona o a più persone come lui che questa poi è l'altro modo in cui possiamo chiamare la cronaca gli avvenimenti che riguarda le che succedono alla gente comune in cui si crea identificazione
è successo a qualcuno come me poteva succedere a me il mondo nostro diverso dal mondo mondo vip chiamiamolo così in modo cretino comunque dal mondo degli eletti in tutti i sensi queste due questa questo sbarramento questo schieramento
Orizzontale delle notizie quello che c'è cambiato davanti nella percezione nelle aspettative di gran parte dei lettore delle pescherie dei telespettatori e noi a questo siamo andati incontro per far questo e so che sono stato più lungo il condono sto finendo per far questo anche nel nostro sistema di reclutamento
Abbiamo privilegiato che avesse il naso per trovare o per sfruttare le notizie non notizie che stanno in questo stretto sentiero
Spot nel passato le grandi selezione gradiscono i a ci hanno dato dei poi perfetti poliglotti va capaci di dirci delle cose straordinarie su cose che noi stessi non sapevamo dei
Degli enciclopedici giovani
Che poi a volte però inciampava non è la notizia non vedevo neanche inciampando oggi
E più in generale qui quindi compiuto cosina poco simpatica in generale la diffidenza tra chi fa i giornali telegiornali
E chi forgia i nuovi giornalisti nelle nei vari serbatoi costruiti in Italia la diffidenza tra questi due momenti diretto e chi fa i giornali e chi fa coloro che dovrebbero fare i giovani e aumentar sta ed è aumentata una separazione che si è fatta quasi assoluta quasi in una sorta di derby di sfida voi che fate i giornali oggi sbagliate voi che fate i giornalisti di domani sbaglia io però mi fermo
Grazie Enrico Mentana abbiamo cominciato con la televisione continuiamo con la televisione
Vediamo la percezione della crisi da parte di Morrione
Ma avendo avendo passato due anni della mia vita dando in giro per il mondo come forse qualcuno di voi
Ha osservato sia pure attraverso qualche filo di cronaca non sempre esatto
Penso di poter dare un un contributo per quello che può valere a questo dibattito di grande interesse
Dicendo ponendo due rapide riflessioni su non tanto sul paragoni
Giornalismo informazione nel mondo il giornalismo informazione in Italia
Quanto sulla sensazione che svariate puntate sull'estero mi hanno lasciato e su quelle che mi hanno dato i ritorni nel nostro Paese attraverso l'informazione
Il non si tratta qui di dire se i giornali italiani sono migliori o peggiori
Dei buoni giornali esteri io credo che su questo si potrebbe discutere a lungo non ritengo che i buoni giornali italiani i grandi giornali italiani sia un inferiori come qualità e vivacità
Media rispetto ad altre testate nel mondo da quello che almeno potuto toccare o vedere però mi ha colpito sempre qualche elemento di diversità che credo possa indurre a qualche analisi
Innanzitutto c'è un elemento tornando in Italia che impressiona di omogeneizzazione
Re immergersi nella stampa anche scritta è quella audiovisiva italiana
E come era immergersi in un campo stretto
Un villaggio ma non globale realmente un villaggio dove lo stock di notizie di personaggi sono è sempre uguale dove esiste in particolare un un forte politichese che non esiste nella grande stampa esterne
Dove il distacco e molto più forte rispetto alla politica
Con un elemento anche direi impressionanti di alternarsi di di urla e di silenzi ecco questo forse l'elemento che colpisce di più
La stampa italiana ma anche l'audiovisivo italiano i telegiornali legnose dopo lavorato
Per molto tempo hanno questa caratteristica
Non esiste uno standard di attenzioni e di profondità media dell'ordinario esistere lo straordinario
Che viene urlato e che poi passa e direttamente apre il silenzio
Sotto questo profilo la cosa che impressiona e l'italo centrismo
Della nostra informazione che è un italo centrismo del nostro Paese evidentemente
Io credo che non si possa isolare il fenomeno dell'informazione
I suoi problemi da quelli della società da cui scaturisce verso la quale si rivolge c'è stato un accenno sotto questo profilo di grande interesse nella introduzione di Mario Morcellini
Alla scuola ma non parlo delle scuole di giornalismo parlo della scuola
Non solo la scuola secondaria ma tutto l'ordine di studi del nostro Paese perché guardate che se c'è una cosa che unifica coloro che leggono i giornali e coloro che li fanno e il tipo di formazione di percorso individuale e collettivo che hanno fatto
Quindi il problema della scuola rispetto alla fruizione dell'informazione decisivo
Mi ha chiesto mi hanno chiesto Dario la Ruffo e Marco Sassano quella Breve rapida intervista
Che ho fatto e
Che cosa pensassi del programma di player quando e ha rivolto alla scuola il punto clou del proprio programma che gli ha consentito tra l'altro di di vincere e di rompere una stagione politica molto lunga
Di altro segno in Inghilterra la scuola certamente è un punto fondamentale anche per l'informazione
Lo è quanto lo è l'occupazione in un paese quanto lo sono i consumi culturali di massa
In una società tra l'altro globalizzata dove l'elemento del consumo
è il valore emergenti che ha uno sviluppo esponenziale maggiore in tutti i campi trasversalmente è evidente che non si può rompere il circuito cultura formazione informazioni questo è un grande terreno su cui lavorare un'altra cosa che colpisce i di questo Vitolo centrismo e l'incapacità di collegare alcuni dei problemi vitali della nostra realtà e che il futuro come paese e come identità nazionale come società
Con i grandi problemi internazionali del mondo
La globalizzazione non può essere soltanto un fenomeno che riguarda l'economia globalizzazione sono quelle decine di milioni di immigrati che stanno calando sull'Europa
Che vengono dal bacino del Mediterraneo dentro il quale siamo immersi da tutti i punti di vista culturali religiosi economici politici strategici
Questo è uno dei grandi problemi della nostra società
Ieri si sono riuniti alla RAI i rappresentanti delle televisioni pubbliche di una ventina di Paesi del Mediterraneo
Che stanno cercando con grande fatica e in stretto collegamento ecco collegamento con l'Europa
L'Europa dell'euro l'Europa
Che si pone il problema del rapporto con i grandi mercati del mondo come il problema vitali del proprio futuro
Si sono riuniti e stanno cercando di costruire elementi di una radio televisioni del Mediterraneo guardate che questo diversamente da da quello che giustamente ricordava Mentana che anche un elemento di evoluzione
Non seguire più alcune deviati deviazioni diciamo di politica estera che possono sembrare anche centri che al limite ma questo invece nel cuore della nostra vita
I problemi non c'è città o regione del nostro Paese che non abbia un problema transfrontaliero anche quando c'è il mare dall'altra parte
Allora questo oppone un problema fondamentale e decisivo
L'informazione del nostro Paese sia quella scritta il sia i forse ancora di più perché in grado di utilizzare delle tecnologie multimediali molto più veloci più immediati quella audiovisiva
Devono porsi il problema di una globalizzazione dell'informazione
Come processo per affrontare i nostri grandi problemi sociali culturali di formazione e così via
Sotto questo profilo si può parlare a lungo ad esempio della perdita della memoria della perdita della contestualizzazione che sono due elementi diffondono per mantenere un collegamento tra i problemi del nostro Paese i problemi dei singoli problemi del mondo
è mai possibile che si parli dei curdi solo quando c'è un c'è allarme che ha posto un gravissimo problema nostro Paese
Di politica estera di equilibri internazionali
Appena il caso Challant io spero bene sarà concluso nessuno parlerà più dei curdi come non si parla più del conflitto
Della ex Jugoslavia dove che cosa sta accadendo e chi lo sa
Solo quando ci sono i morti quando c'è il caso quando c'è il personaggio può esserci questa saldatura queste è un grande problema
Io credo che andando in positivo
Non debbano sfuggire delle occasioni di congiungimento di questi elementi
Della memoria del contesto della capacità di far ragionare i lettori e gli spettatori accrescendo i loro elemento di conoscenza cercando di funzionare come antidoto a quelle enormi carenze che sono sì un elemento di crisi
Propria della nostra società di tutta la nostra società come dei tempi moderni
Dell'evoluzione globale che è in atto del rapporto con il grande consumo di massa
Ecco questo è uno dei compiti dell'informazione
A sua volta è figlia in parte almeno di questa crisi ma è anche un grande potenziale antitutto
Vuol dire crearsi e porsi un problema di ricerca
Di formazione perché non c'è solo la leggerezza dell'informazione
Che è un bel titolo
C'è anche la leggerezza della formazione un tempo solo un piccolo ricordo perché ho i miei anni e probabilmente ne risento tutti addosso un tempo si cominciava a questo mestiere imparando ricevendo una staffetta sul campo oggi non c'è quasi più nessuno che faccia questa staffetta Suhrkamp perché i giovani arrivano spesso con dei problemi molto forti che sono problemi di conoscenza dei cosiddetti fondamentali del mestiere
E perché non c'è probabilmente neanche più tempo ipocrisia anche per i ritmi di lavoro per i problemi della velocizzazione dell'informazione di insegnare loro delle cose
Questo è un grande nodo è un grande problema
Io credo che se noi guardiamo l'elemento Libè sostantivo leggerezza me lo sono andato a leggere per una mia vecchia curiosità sul Devoto-Oli
La parola leggerezza significa in primis futilità banalità
Indice di scarsa serietà e di frivola noncuranza azione che denota scarso senso di responsabilità
Ma significa anche agilità e scioltezza riferibile addotte innata di delicatezza o a un grado notevole di abilità acquisiti
Vedete come la realtà ha sempre due volti io credo che se questo osservatorio molto interessanti molto stimolanti
Possa avere un ruolo sia quello di cercare su questa parola di leggerezza di cogliere le sfumature mettendoli in relazione con i problemi più generali grazie
Grazie io vorrei chiedere una Pierluigi Ronchetti dato che Roberto Morrione ha introdotto questo tema della utilizzazione dell'informazione
Se che che coinvolge sia i quotidiani stampati che radio e televisione
Questo problema visto invece da chi
Necessariamente fuori da questo coro perché fa un settimanale diverso
Sì o dirigo Sorrisi e Canzoni perché non lo sapesse quindi in realtà una c'è un giornale che per la sua gran parte
Si occupa di altri media
Cioè un giornale
è un media cartaceo
Che si occupa nella per la maggior parte delle pagine di media televisivi e poi anche secondo piano cinematografici eccetera
Per quanto riguarda il discorso
Della crisi io credo che evidentemente crisi si sia anche se sostengo anch'nell'intervista che ho fatto con lo fa che crisi vada inteso nel senso di
Momento di profondo cambiamento
Prima Mentana parlava accennava forse a una sfiducia o una distrazione dei lettori io penso che il termine più adatto per identificare per definire in questo in questo momento quale l'atteggiamento non sempre conscio da parte delle tornato dei dei lettori dei fruitori dei media
In generale sia confusione
I lettori telespettatori sono oggi soprattutto confusi
Confusi di fronte alla frenetica riproducibilità tecnica delle notizie
Confusi di fronte a questo a questo bombardamento a critico che ricevono continuamente
Non solo dalla carta stampata ma dalla televisione per certe interna pensate a tutta una serie di stimoli informativo via qui soprattutto i lettori io i cittadini più giovani sono sono sotto sottoposti da una parte la confusione cioè la difficoltà
Di scegliere quello che in questo bombardamento vale la pena di
Così bloccarla la nostra attenzione
Dall'altra una vera difficoltà di ritrovare dei processi di identificazione che soprattutto nel mondo dello spettacolo labbra ad esempio erano piuttosto importanti
Oggi assistiamo ovunque
Come è già stato detto una dei dei teologi trazione generale ma contemporaneamente anche a un crollo di tutti i miti
Nei primi tre mondi mondiale sono sostanzialmente
Quindi c'è un lettorato confuso un lettorato che chiede di essere aiutato a scegliere soprattutto
E quindi chiede a noi operatori della comunicazione un compito difficilissimo
Perché siamo culturalmente inadeguati a farlo
Siamo inadeguati a farlo perché siamo noi stessi
Le prime stopper fatte vittime di questa di questa proliferazione della notizia di questa eseguibilità continua e moltiplicata che ci piomba in casa ci arriva con i cellulari ci arriva nelle ore che ci arriva da venti arriva davanti agli occhi
E quindi per noi è anche altrettanto difficile
Avere la lucidità
E l'autorevolezza di parlare con il lettorato soprattutto quelle tornato giovane che oggi rischia effettivamente come è stato ricordato di perdere contatto reale con i contenuti dei media
Rischiamo di non essere all'altezza
Ci sono altri problemi che ci mettono in crisi è stato accennato adesso brevemente il discorso della memoria
Voi sapete cioè è facile intuirlo che la perdita della memoria collettiva significa anche per te dell'identità di un popolo
Perse l'entità culturale di un popolo
Oggi ci troviamo per la prima volta di fronte alla possibilità di conservare su supporti delle più su del Perugia variati tipi elettronici Maniezzo eccetera la memoria
Concreta diciamo cioè non la memoria che si tramanda
Attraverso soltanto lo scritto o attraverso la la la tradizione orale ma noi possiamo mantenere le immagini di suoni la una clonazione totale della realtà che ci circonda
Si è parlato in un congresso interessante anche se breve purtroppo come questi congressi sono spesso allo IOR che qualche mese fa su la possibilità di creare una biblioteca mondiale della memoria audiovisiva
Il problema resta quello
Che ho accennato prima e che è stato accennato anche nelle introduzioni a questo dibattito chi sceglie chi sceglie cosa mettere in questa biblioteca
Quindi il problema della scelta in sintesi mi sembra un problema fondamentale di fronte al quale tutti dovremmo misurarci con molta umiltà
Per quanto riguarda invece e concludo perché voglio essere rapido il rapporto tra la formazione l'informazione cioè tra la scuola le scuole e i giornali la vita quotidiana dei giornali
Io credo che pur condividendo o quello che diceva in modo un po'duro Mentana all'inizio che il rapporto oggi sia viziato da una crescente diffidenza reciproca
Credo però che la strada sia soltanto quella di una profonda alleanza
Perché se è vero da una parte che i giornalisti nuovi giornalisti di oggi quelli e cominciano a fare i giornalisti hanno bisogno come il pane è necessario avere una ampia e profonda formazione culturale pensate soltanto alla cultura tecnologica o alla cultura dell'inglese oggi si parli Englund giornalista
Un praticante che entri in una relazione che non sa l'inglese è un giornalista che si porta dietro un handicap difficilmente superabile nel tempo
Questo da una parte e dall'altra parte e necessario che il giornalista oggi abbia in realtà come è stato detto anche precedentemente la capacità di controllare l'intero ciclo produttivo il che vuol dire non essere responsabile di tutti i passaggi di un ciclo produttivo ma conoscerli
Faccio un esempio relativo soltanto la carta stampata immagino che i miei colleghi della televisione potrebbero farne di molto più illuminanti
Pensate a solo al rapporto tra testo scritto e fotografia
Tra il testo scritto i corpi i caratteri e i colori che noi possiamo mettere oggi su un testo scritto e tutto il tipo di elaborazione che noi possiamo fare nessuna fotografia
Noi possiamo veramente
Ricostruire il reale con delle possibilità tecniche che sono in questo momento in cui non ci sono ancora digerite culturalmente sono devastanti assoluta come quindi il lavoro stesso del giornalista è un lavoro che è profondamente cambiato nella sua fisicità il giornalista oggi lavora
Sulle spalle del grafico scrive nelle gli aut crea fisicamente la pagina non manda più se non in in casi
Sempre più rari il pezzo e non sa poi che fine farà quel pezzo ma si occupa delle interlinea di quel pezzo capisce comincia a capire che l'Inter lime o il corpo
Sono contenuto del prezzo non solo con la forma del prezzo
Io ho esagerato un po'in questo momento però è chiaro che la divisione tra forma e contenuto nella costruzione del messaggio giornalistico sia esso cartaceo sia esso televisivo tende a diventare sempre di più un tutt'uno
E pretende da chi opera in questo campo sia un alto livello di formazione culturale
Sia una profonda conoscenza di tutto il sistema produttivo
Grazie allora concludiamo questo primo giro di tavolo Ezio Mauro
Pregando di tornare al tema centrale che è quello della
Della crisi delle vendite degli poi da lì siamo perché
Io mi scuso se sì sono arrivato tardi non ho sentito le gli interventi precedenti
E magari anche se
Sì andrò via prima proprio della fine di questa giornate di discussione
Sì si sente così e
E mi scuso anche se se senso parlare soltanto il PD di quotidiani che penso di mestiere che
Che ho frequentato nella mia vita ma detto questo le scuse sono finite e rispondo a domande capitale ma di che cosa dovremmo discostarci
Per buona educazione non domando qual è la cattedra
Di fronte alla quale dobbiamo discostarsi
Ma domando ma di che cosa ma di che cosa intanto sulle vendite dei giornali
I dati non sono uguali per tutti
E se ne può discutere a lungo e nel dettaglio però io riconobbi sogna per un metro comune per parlare di queste cose l'unico metro che io riconosco e anche peraltro l'unica cattedra
E che poi
Non sono di quelli che a ogni piè sospinto si dicono liberali ma dato che tutti si dicono liberali il mercato sarà pure il giudice alla fine l'unico metro di giudizio e anche l'unica cattedra per quanto riguarda sono lì lettori sono i lettori allora noi dobbiamo chiederci
Informazioni il monte informazioni che noi forniamo i lettori da Sandro Curzi
A Riccardo Barenghi che che dovrebbero stare qui che poi credo parleranno fino ai giornali di destra che sono nati nel nostro Paese a completare
L'offerta pluralistica finalmente di questo Paese fino ai giornali più chiamiamoli tradizionali alcuni dei quali hanno centotrenta anni di vita altri ne hanno poco più di venti come Repubblica messo ma chiamiamoli giornali istituzionalmente affermati nel nostro Paese
Fino all'offerta televisiva il Monti informazioni che noi forniamo ai cittadini del nostro Paese ai lettori che non sono solo dei clienti
Sono dei cittadini e maggiore o minore di qualche anno fa anche soltanto di quando io e Mentana abbiamo cominciato questo mestiere e allora
è chiaro che
Mi si dice le vendite i giornali sono rimaste quelle di x anni fa non
Non so nemmeno più qual è la la queste ma attenzione intanto l'offerta di informazione enormemente cresciuta in questi anni oggi il lettore è bombardato da una quantità da una pioggia di informazioni che lo rende molto più informato di tanti anni fa
Allora il quotidiano era la sua unica fonte d'informazione praticamente
E badate che non apriamo il capitolo della qualità perché bisogna discutere che cos'era la radio di allora e che così era poi la prima televisione nascente per la qualità d'informazioni quindi per l'interesse
Delle Tore che voleva informa sì quotidiano vera praticamente l'unica fonte di fondo sia l'unico accesso al mondo della notizia al mondo dell'informazione
Oggi il mentre il Monte lettori di quotidiani rimane lo stesso il monte di informazioni che quel lettore cittadino riceve infinitamente superiore
In più nel novantaquattro è avvenuto un altro fenomeno perfettamente legittimo in un paese a democrazia compiuta si è spezzato il nostro Paese in due per cui c'è stata la grande frattura del novantaquattro novantasei
è nato un paese per così dire scusate la grossolanità di questa terminologia ma non stiamo parlando di Polo Ippolito Lucia qui paesi di destra ed è nato un paese che si riconosce nella sinistra o nel centrosinistra e nel nella destra o il centro destra l'altra parte
Alcuni di questi giornali sono rifiutati da una parte di pubblico perché vengono considerati appartenenti ad un campo ed alcuni di questi addirittura una delle bandiere di questo campo si potrebbe fare l'esempio del giornale da un lato si potrebbe fare l'esempio di Repubblica o ancor più del manifesto visto che non è un giornale partito non è un giornale con identità politica molto definita per cui la vecchia trasversalità che ancora in anni come la prima metà degli anni ottanta veniva
Recuperate conquistata attraverso la politica oggi in non è più conseguibile attraverso quello strumento
Bisogna della prendere attraverso qualcos'altro bisogna inventarsi qualcos'altro io mi ricordo che quando facevo l'inviato di politica interna per la stampa andavo l'appuntamento magari di un'inchiesta sulla democrazia cristiana così precario locale del partito a Rovigo a Ragusa e quel signore arrivava l'appuntamento col borsello democristiano di ordinanze con Repubblica sotto il braccio
Qualunque cosa scrivesse Repubblica del suo partito e qualunque cosa pensasse Luís
Però c'era una trasversalità del palazzo diciamo così
Che veniva acchiappata anche attraverso la politica oggi questa cosa si è spezzata per sempre e probabilmente salutare
Perché il lettore quando va a comperare un giornale in edicola compera prima di tutto i finalmente un'identità politico culturale riconosciuto e riconoscibile
Per cui sarebbe anche ora per sempre che una società liberale finisse la domanda che si fa soltanto in Italia ai giornali che con chi stai e si facesse finalmente la domanda che si fa in tutto il mondo civile che sei
Perché solo se io capisco veramente chi sei
Posso comprendere perché alcune volte proprio perché sei quello stai con questo e stai contro quell'altro e magari poi cambi e stai con questo e con quell'altro a parti invertite perché a questo ti obbliga la tua identità
Che è quella che in un sistema pluralistico i lettori comperano ogni mattina ed è l'unica cosa che vale le mille cinquecento lire d'acquisto
Questo per quanto riguarda la domanda generale sulla crisi se poi guardiamo nel merito
La quantità e la qualità di informazioni che noi offriamo i nostri lettori guardate che quando
Non abbiamo cominciato questo mestiere prendiamo un grande giornale come era la stampa che era obbligato a fare anche bene la politica nazionale perché è un elemento della sua identità giornale di Corrèze eccetera
Eccetera eccetera che io credo sia stato il più grande giallista politico del dopoguerra ma questa è la mia opinione bene quando io ho cominciato Cooper né di politica alla stampa c'erano due giornalisti due due di numero che si occupano di politica uno
Faceva la nota
Uno faceva il Parlamento fine della partita vi ricordate che cos'era la nota
La nota non è un mal vezzo del giornalismo italiano è un meccanismo inventato da un giornalismo di un Paese
Che aveva una frammentazione di partiti che era enorme e che quindi doveva trovare una gerarchia artificiale per convogliare dentro il giornale tutta l'informazione politica della giornata
Il giornalista che faceva la nota beh in mano quello strano cocktail per cui si partiva dei partiti di governo ci scivolava giù giù si passava sempre un certo punto dove si diceva non so perché il liberale Biondi dal canto suo aggiunto e si finiva
Vorrei ricordarlo ai politici primo tra i quali il presidente del Consiglio che probabilmente per mascherare le difficoltà che del suo apprendistato non trova di meglio da dire come nell'ultima intervista El Pais che la colpa dei giornali italiani
Che in un informano fanno del sensazionalismo quale sensazionalismo quale mi piacerebbe che si fosse conseguente si dimostrassero queste cose e poi aggiunge ancora i giornalisti sia con dei fatti solo dopo che sono venuti verrebbe da rispondere
Ma perché lui del caso Challant quando se ne accorse a corto prima e vorrei ricordare che soltanto quando io e Barenghi abbiamo cominciato questo mestiere quindi non nel secolo scorso e Sandro lo può ricordare
Al partito da cui Luís trae origine e riferimento venivano dedicati nella nota politica tre righe in fondo che cominciavano sempre così
Quanto all'opposizione comunista il capogruppo di Giulio fatto nota oppure annunciato l'opposizione in Parlamento questa era la quantità e intrinsecamente la qualità dell'informazione politica veniva fornita
Così è successa
Qualunquisti gameti si dice quotidiani si sono settimanali Zatti perché perché dovrebbe essere una colpa ma cos'è capitato vi ricordate quando eravamo ragazzi
Marco Sassano lavorato in già ripartito oppure lavorati uno dei grandi giornali innovatori del dopoguerra che è stato un giorno allora si faceva con la la politica come la si faceva in questo modo dopodiché arriviamo ai settimanali i news magazine
Panorama L'Espresso
E si era l'impressione che avessero preso quello stesso fatto qui quotidiani avevano trattato in modo frontale la nota e il dibattito in aula
Altra dimensione per penetrare non c'era il giornalismo quotidiano una presenta e ti davano l'impressione i settimanali no con quella formula inventata da Lamberto Sechi l'ultimo infilarsi le dita nel naso fu no ti davano l'impressione che quello stesso fatto che i quotidiani avevano visto solo nella dimensione frontale l'avessero semplicemente il fatto ruotare di novanta gradi
Se avessero trovato un ingresso secondario per entrare dentro però
Ecco il punto perché da dove entrano i giornalisti non interessa proprio niente lettore i pro e dove arrivano Traverso con l'ingresso che quell'ingresso gli consentisse di entrare nelle stanze che contano aprire le finestre
Guardare dentro come se fossero lì e dare al lettore un punto di osservazione privilegiato
Quindi non è come dicono alcuni Santoni
Inutilmente Baroni Zatti
I quotidiani si sono settimane risate ma che cosa vuol dire
I quotidiani hanno capito la generazione più giovane della mia ha capito naturalmente nel senso che ha in tasca i due moduli sa applicare l'uno o l'altro secondo la bisogna che c'era la possibilità in alcuni fatti di non accontentarsi tra dimensione frontale
Tra l'altro quella di missione oggi lumi nata dei riflettori televisivi che te la portano già via tutte nei telegiornali delle otto di sera come diavolo puoi pensare di arrivare al mattino dopo in edicola con quella stessa facciata che la gente ha già visto
Il conviene cercare un ingresso di servizio provare arrivare sui tetti
A guardare dall'alto al basso i danni quando necessario anche la dimensione laterali degli avvenimenti far capire che lì nella stanza se si è una riunione chiusa
Scusate la banalità del del paragone ma Palazzo Chigi con dieci persone dentro e accidenti se consumando la so
Faccio dire un pezzettino per uno io la fine qualcosa di più nel torrido
E allora ecco la famigerata settimana di sessione di cui le nostre generazioni di direttori state accusate io la difendo fino in fondo ma vi dico di più soltanto la mancanza qualche istituto che studi davvero il meccanismo di segnali non si è accorta che mentre i banali parlano della settimana di trazione pensando ancora a quella cosa che già alle nostre spalle che il contagio tra quotidiano News ma anche su
E che riguarda prevalentemente il modulo dell'informazione politica preso del settimanale e portato nel quotidiano il quotidiano oggi che cosa ha una specie di sviluppo verticale in mente una volta andava a sviluppo orizzontale queste cose non le ha teorizzato insomma son talmente evidenti che persino banale spiegarle
Una volta i quotidiani quando ho fatto la grosso gli davano più pagine oggi che cosa fanno
Danno il chiodo della giornata nella parte in alto della pagina dice Casini si è separato da Mastella ammesso che interesse qualcuno
Casini si separato master la stessa informazione che si dava vent'anni fa
Soltanto che può arrivare al settimanale prendeva con Rifondazione la girava andava a vedere dentro e tirava fuori un retroscena della rottura uno schiaffo che questo va dato quell'altro un antecedente di don Sturzo che aveva detto la stessa cosa trent'anni fa è un commentino di fianco
E tu avevi l'impressione che quel fatto avesse molto di più di quello che i quotidiani avevo saputo tirati fuori da dentro allora i quotidiani di oggi che cosa fanno mettono la stessa notizia diventa Anita di dico la stessa notizia che si dava una volta nella parte alta della pace il chiodo la parte hard della notizia non ne abbiamo meno le abbiamo uguale di informazione soltanto che poi la spremono
E li tirano fuori tutto quello che c'è dentro perché lo dobbiamo lasciare i settimanali se i giornalisti che sono più giovani di me sono capaci a farlo quando necessario e allora ecco il retroscena che io capisco di partito presidente alla Camera Violante perché molto più comodo avere davanti
Una telecamera che ti inquadra dei quali magari un giornalista assunto grazie Boni Uffizi del tuo stesso partito che ti metto un microfono davanti se possibile anti fa nemmeno la domanda
Quindi la mediazione giornalistica scompare perché il microfono non è il giornalismo
Il microfono come il taccuino è uno strumento non è giornalismo non basta per un microfono una luce in faccia per dire che c'è di mezzo giornalismo e allora è molto più comodo avere questo mentre retroscena e molto più scomodo perché dice che la verità ufficiale che hanno detto sopra che si sono separati messo rimasti buoni amici eccetera eccetera
E invece sconfessata illuminata illustrata spiegata da retroscena che c'è in mezzo capisco che questa cosa si è scomodo capisco che qualche volta non venga bene ma come in tutte le cose di questo mondo per il giornalismo è una cosa di questo mondo non è una temi è un mestiere come all'artigiano alcune cose non vengono meno alcune cose a alcune volte i retroscena non funzione aria fritta
Io ho detto ai miei dismette la dire che ogni volta che Prodi vede qualcuno a pranzo a Bologna l'ultime Marini e ci sono i tortellini e lambrusco curato chi se ne frega
Riscrivere Molveno una volta che uno dei due capiste Quito dopo il pranzo e allora il menu sarà una notizia ma altrimenti chi se ne frega di questa roba quando si dice la gente rifiuta la politica la gente rifiuta i tortellini della politica
Ma se Marini e Prodi non si mettono d'accordo sul destino
Di questa cosa che si è chiamato Ulivo che comunque è un'alleanza tra popolari che hanno scelto di stare con la sinistra e la sinistra storica beh questa è una notizia né in qualunque Paese civile si darebbe questa notizia più o meno grande se sono d'accordo sono d'accordo il lambrusco fuori
Non c'entra niente salvo che si sbronza fino ma è talmente evidente questo
La schiuma via la politica resta la politica resta dicevo si continua a dire Hanyu sbaglia dice che non ci si è accorti che il il contagio tra quotidiani e settimanali è andato oltre
Fuori dalle pagine della politica ci sono quelle pagine dove si può recuperare la nuova trasversalità che la società italiana e non i giornali
Hanno perduto
Con la politica ed è quella della vita della gente mi pare che fosse il giorno che chiamava le pagine delle grandi Krone che i fatti della vita non ho detto mi pare che fosse il giorno non so se lo fa ancora ma comunque il giorno che leggevamo tutti
Aveva queste i fatti della vita pensati i fatti della vita che cosa c'è
Di più giornalistico beh lì dentro si recupera insieme il modulo del quotidiano la grande cronaca fatte secondo quotidiano il modulo di un altro settimanale che il grande settimanale popolare e di qualità
Per il quale in Italia esiste una grande tradizione perché siccome io vi dico Oggi o Gente portati su quotidiani qualcuno di che si sente nobile arriccia il naso a parte che c'è da imparare anche lì se continuano a vendere
Copie su copie dopo cinquant'anni ma se io vi dico il grande europeo di Oriana Fallaci il naso nulla dice più nessuno e allora storie personaggi e grande scrittura grande giornalismo portati dentro le pagine del quotidiano in un altro contagio che sta venendo tra settimanali quotidiano e di cui gli esperti non ci sono minimamente accorti
E che sta cambiando la sezione più dinamica del giornalismo italiano che quella delle cronache dove se scoppia il fenomeno della new age e ci si è capaci in tempo reale di confezionare una vera pagina con la posizione della Chiesa
I dieci comandamenti dall'invece magari anche una bibliografia piccola di libri che bisogna leggersi in una cosa che una volta usciva dopo tre mesi nelle pagine della cultura
Consegnata uno spicchio di pubblico tutto particolare oppure non c'era mentre viene portata nella parte calda dei giornali oggi quindi
Bisogna intendersi su queste cose la politica viene ridotta guardato un po'quante volte su un giornale politico per eccellenza come Repubblica la politica finisce nel secondo storia del giornale
Una volta c'era l'abitudine in tutti i giornali anche alla stampa ancora quando dirigevo io
Di far sì che il primo sfoglio cioè la parte più importante del giornale venisse automaticamente fatto dalla politica cioè glielo si metteva sulle spalle si diceva la politica pensaci tu
A darmi le prime pagine dei giornali oggi no oggi la politica se lo deve guadagnare il primo scoglio deve lottare per andare nel primo spoglio con qualcos'altro non ce l'ha più automaticamente ma il punto ho finito il punto che la politica per quanto la si riduca deve comunque rimanere la cerniera della giornata magari una colonna e mezza di apertura in prima pagina e di spalla quando è il caso i panettoni avvelenati se c'è una notizia concreta cioè in asse vanno a fare i sequestri in tutta Italia e c'è un danno di cinquanta miliardi
Ma la cerniera della giornata c'è io ho lavorato qualche volta brevettò un giornale stravagante
Dove per non essere uguali agli altri si andava a subire può originalità spinta qui sono andato per ho potuto perché si può cercare di cambiare disse originali ma la stravaganza un'altra cosa il giornale ha degli obblighi la gerarchia della giornata deve essere la gerarchia della giornata non si può essere stravaganti al punto di fare impazzire quella che la gerarchia naturale della giornata che lettore
Deve sapersi orientare deve trovare i pesi al posto giusto
Dopodiché li puoi far capire perché una cosa pesa di più è una cosa pesa di meno nella scelta di quel giorno
Ecco mi pare che le cose siano questi un'ultima cosa il peccato capitale del giornalismo di questo dopoguerra per la parte con riconosciuto io
Interroghiamoci alla fine su questo quali era uno solo
Non era mica la grammatica e la sintassi era l'intimità con il potere va bene l'intimità col potere ho ancora fatto in tempo a Montecitorio sui divani dove abbiamo bivaccato tutti che noi che facciamo i giornalisti di sentire una flotta di colleghi che aveva affittato la casa Sabaudia perché lì andava in vacanza Martelli quand'era vice segretario del partito socialista quando ha litigato con la fidanzata è cambiato
Destinazione della canzone c'è stato il panico perché i colleghi ha dovuto disertare in massa l'affitto
Per quali Stati intimità con il potere va bene bene i colleghi più giovani di noi hanno meno intimità col potere di quanta ce ne fosse nei giornali quando non abbiamo cominciato questo mestiere secondo me questo il metro per valutare i giornali
Grazie signor Maurilio scritta al Senato intervento dei suoi secondo un rapidissimo giro
Dando un po'un concluso il suddito diciamo del d'un un attimo un'occhiata al food glorioso a Mentana vorrei chiedere una cosa penso degli assetti studiando un un riuso così come la RAI anzi darà il giudizio ecco capire che cosa diventa il giornalista del prossimo millennio come dice il cartello alle nostre spalle
Io vedo la massa di poveri che stanno dalla mattina alla sera davanti a un computer scegliere selezionare italiani file
Va be
Di di ecco uno sguardo al prossimo millennio senza definisce
Lo sguardo al prossimo millennio lo sguardo altra trecentottanta giorni e quindi uno sguardo molto ravvicinato purtroppo
E dico purtroppo anche da un altro punto di vista già nella domanda
Porca Chiappa avventava un futuro di di in qualche modo operai l'azione della professione giornalistica
Non sapendo forse che la professione giornalistica è già in gran parte qualcosa di molto più pratico molto meno liberale nel senso che una volta veniva dato alle professioni liberali
Inevitabile però che soprattutto nei mezzi di comunicazione al diciamo così a più alto valore tecnologico aggiunto si tenda no a creare delle figure informative che sono che sono certo giornalistiche ma anche tecniche solo professionalmente bicefalo
Penso che tutti coloro che nel futuro magari non quello immediato futuro di tre quattro anni
Metteranno mano ha una redazione
Di una televisione odiosa
Di una televisione che voglia lavorare sulle ventiquattro o di un comparto televisive di un comparto informativo della televisione che voglio lavorare Sole ventiquattro Ore non potranno che reclutare delle nuove figure che sapranno
Fare le riprese
Scrivere pezzi
Montare i servizi e magari mandando in onda
Che è poi quello che in gran parte succede già nei giornali
Dove non esiste evidentemente non esiste evidentemente la la parte televisiva non esiste evidentemente la parte delle immagini non avesse esita padre riprese ma esiste quel signore che passa dall'attinge alla notizia a vedersela a scrivere sulla vedersela già impaginata no
Per la predestinata pagina del giornale magari ci fa lui anche il titolo
è inevitabile che questo succeda nel futuro dei telegiornali
E anche dei telegiornali in chiaro probabilmente nel due mila e sette nel due mila e dieci di São forse anche prima le redazioni dei giornali saranno così
Saranno mio già vista l'estroso stata valido visto una televisione una grande televisione cui telegiornale che si chiama informativo s'fatto da gente che si fa tutto
Fa tutto
Nel Ticino
E questo è abbastanza inevitabile la radio veniva fatta in questo modo da forse vent'anni fa giornalista girava col suo Lagra che era peraltro pesantissimo no e faceva lui la più parte poi del lavoro poi il vantaggio della del nastro e perché forse la la cosa è più facile da fare non la faceva Lutz
Ma sicuramente nelle radio di oggi o Anteo bellica che ho davanti in terza fila che direttore del settore news di radio dance erano suono sicuramente
Giornalista di un giornale radio di una tv un po'ruspante o comunque vuole stare fortemente sul mercato sicuramente come prima cosa sa far tutto Poirier Fat
E non faccia tutto però il concetto di fondo e che i giornalisti tutta televisivo
Del terzo millennio come lo vogliamo chiamare ma dovremmo dire nel del primo già del primo lustro della degli anni Duemila sicuramente dovrà saper fare tutto sapere come si fanno le riprese
Sapere come si monta il servizio che avrà di fronte e avrà queste coordinate insieme ad altre che sono quelle che probabilmente cambiano di più il nostro lavoro le coordinate di tempo
Perché quello che è davvero cambiata del giornalismo
Che il giornalismo era una volta il giornalismo di un giornale che sia il Corriere della Sera non per caso e di tutti i giornali che non per caso troviamo la mattina edicole che c'era una notte davanti
Una notte di decantazione del lavoro c'era una deadline certo che era la chiusura la tipografia cit ma che ci lasciava poi che lasciamo uno spazio un respiro per poi finire tra le braccia del Pup
Oggi la cadenza espletate dal momento in cui parte e contemporaneamente arriva
L'offerta informativa
Il nostro prodotto nel momento stesso in cui viene staccato
Arriva viene fruito appunto dal telespettatore
E questo succederà sempre di più anche per i lettori dei new media
E questo banalizza era inevitabili banalizza era inevitabilmente il singolo segmento di prodotto giornalistico
Perché più l'informazione e questo è una questione che probabilmente fu farà dal avere nuovo respiro ai vecchi quotidiani
Perché molto di più e molto più spesso l'informazione chiamiamola elettroni tecnologica
Degno mi dei new media sarà informazione di prima battuta soddisferà esigenza fast food
Di essere informati
Ma non potrà avere nella sua tavolozza anche le tinte i colori dell'approfondimento o della capacità di inquadrare
Notizie
Io vedo un futuro in cui attraverso i new media magari internet poi magari passerà attraverso il televisore quindi sarà tutto comunque nello stesso contenitore
Le televisioni privilegiate daranno l'informazione
Fast food
Quella che da oggi Televideo per intende no voi sarete torni a casa isolata del successo sei una persona ad alto tasso di d'interesse informativo
Accendete la video e quali in qualunque ora si assai quali sono le ultime notizie cosa è successa durante queste cose
Ci saranno le televisioni appunto
O il mio uso le televisioni che daranno informazione diva tra il giovedì quattro che svolgevano questo ruolo di fast food
Le televisioni in chiaro faranno questo ma faranno anche primo approfondimento i giornali sarà nel momento ovvero di decantazione probabilmente nel rapporto tra
Il lettore o il cittadino e quello che è successo quello che c'è dietro a quello che è successo ciò in cui si inscrive si inquadra quello che è successo quello che può succederà
Di fronte a questo quadro
Io penso che le nostre dispute sull'accesso alla professione
Su come si fa il giornalismo
Ma ancor di più
Le dispute che vorrebbero aprire con voi gli attuali passati prossimi detentori del potere politico e istituzione
E legislativo
Siano veramente siano come acqua che scivola sul petto
Perché è evidente che un'informazione così
Sarà innanzitutto un super potere ingovernabile
Perché ingovernabili nei tempi nei modi dell'informazione immediata
E perché ingovernabile nella sua pluralità democratica
Tutto questo probabilmente aprirà uno spazio di non so quanto illusoria e quanto reale vorrei poterlo sapere democrazia elettronica
Che permetterà proprio nella logica del mercato di attingere a varie fonti
E però costruirà una generazione di giornalisti ingovernabili per i tempi sottratto Forti di questo non intercettabili da interessi che non siano così forti cospicui davvero e determinato diciamo la stessa lo stesso atto creativo lo stesso atto di nascita di quella fonte informativa
Ma il fatto stesso che si Avati siano tante le fonti a cui si potrà abbeverare lettore telespettatore dovrebbe garantire garantire tutti si formeranno dei giornalisti molto diverso
Ora io in un'accusa che forse è stata troppo ingenerosa che è contenuta nel libro
Alle scuole di giornalismo ho detto che esse
Sono composte dal punto di vista del ramo docente
Da uomini di teoria e da giornalisti di un pub del passato
Ma mi rendo conto che io stesso oggi sono un giornalista del passato quando dico del passato intendo dire che ha fatto la parte più forte e più a volte gratificante la sua professione in una stagione passata del giornalismo
Che come ha detto Mauro poi non è questione di quisquilie no
A volte come i vini come per i vini stagione passati sono migliore di quella presente semplicemente le cose cambiano
Chi ha inventato il primo computer forse non saprebbe utile usare un pc di oggi
Ma non è un'offesa per nessuno questo è che cambia è rapporto tra chi costruisce il gioco chi costruisce il prodotto informativo e chi né fruisce
Io penso che che non sarò in grado io di fare l'insegnante della scuola di giornalismo che costruirà nel due mila cinque i nuovi giornalisti
Dico solo che già da ora noi dobbiamo attrezzare chi entrerà professione annuo a questi nuovi parametri e già da ora e se non lo dico adesso dico più anche se Spohr un po'sente in termini temporali sia in termini di argomento da quello che mi è stato chiesto di fare di dire
Se già da ora non costruiamo un vero leale
Utile rapporto tra chi costruisce nuove professionalità e chi vuole vedere fluido no faremo mai più
Se non lo facciamo ora
Quanto detto e risponde al vero riguarda il nostro rapporto di direttori degli attuali mezzi di comunicazione con le scuole e i giornali
E per me è disarmante noi vediamo i giovani che arrivano per gli stage
Che sanno le cose che noi non chiederemo di sapere e non sanno le cose che noi chiederemo di sempre
E questo perché perché siamo tutti diversi ovviamente perché siamo tutti diversi perché ognuno poi fa il giornale a suo modo pal giornalismo a suo modo pani pronti da solo
Ma perché non ci si chiede reciprocamente noi dal nuovo giornalista vorremmo questo e cosa vorreste voi dal nuovo giornalista il che è pazzesco
Ed è pazzesco insieme all'altra cosa pazzesca che i giornalisti de iure
Cioè attraverso le santificazione i di di tesserini ed esami
Diventano coloro che non passano né da una parte né dall'altra volta
Noi ci troviamo quindi una Panorama un paesaggio della professione giornalistica fatta di una serie di scarpe sinistre perché al piede destro di scarpe destre per chi ha il piede sinistro scalzo e poi di scarpe che non sono utilizzabili né dalla destra né dalla sinistra né da più fondarsi
Questa è la situazione di questo momento un paesaggio ingovernabile dal punto di vista della gestione dei flussi se di questo avevo parlato sono flussi che non possiamo permetterci potremo dire con un calembour ma la verità vera
E che noi quale che sia a situazioni di occupazione disoccupazione profezia giornalistica
Sicuramente di qui ai prossimi cinque anni avremo bisogno di una nuova leva di giornalisti completamente dei biologi Zatti spassionata e da questo punto di vista ma non senza passioni
Con una grande passione
Ma con una minor carica di schieramento diciamo
Una capacità di capire una disponibilità a capire
Una di una disponibilità cancellare tutte le idee ricevute e a usare soltanto il lume della ricerca e il lume del naso se mi permettete di essere terra-terra di parlare come mangiano non di elaborare no una sorta di nuovo dizionario del giornalista ESE di parlare coi maggio perché così parla chi ascolta
Parla il cultore pare lettore il telespettatore
Poi c'è il sogno e sono gli ultimi dieci secondi del mio intervento il sogno è che una scuola di giornalismo la si costruisca tutti insieme che prima di fare di varare l'ennesima scuola di giornalismo si chieda chi dove come per come la possiamo fare insieme Vernet STEA insegnare e se per caso bici impegnate quanti sareste disposti ad assumerne poi avreste diritto di scelta in questo in quest'altro modo
è l'uovo di Colombo ma io non riesco a capire perché no cinquecento sei anni dopo la scoperta dell'America l'uovo di Colombo nel giornalismo ancora non sia stato aperto grazie
Grazie Enrico Mentana dato allora non avremo dibattito sulle scuole di giornalismo vivibili valido solo a dire che ce ne fossero di direttori sì che sapessero indicare esattamente cosa vogliono dare il popolo dei titolari io ho fatto un'esperienza di scuola di giornalismo devo dire grandi contributi non ne ho avuti da nessuno
Adesso
Lo stiamo un attimo la ringrazio Rocchetti interviene perché poi deve andar via ecco vorrei che anche i cugini ci dicessi qualcosa su come vedi la progressione dei prossimi anni
Ma credo che la l'illustrazione che ha fatto Mentana si è un'illustrazione piuttosto
Realistica
Ed è chiaro che
Noi tutti puntiamo a giornalisti e molto appassionati al mestiere
Un mestiere che deve essere riscoperto sostanzialmente reinventato
è un mestiere dove nella nella pratica quotidiana oggi ci sono meno maestri di un tempo
Io quando ho cominciato a fare il giornalista
E li ricordo ancora con il con grandissimo affetto avevo realmente delle persone che mi chiamavano e mi dicevano bel pezzo Rocchetti vieni qua
Erano le sette di sera stavo per uscire e poi cominciamo ecco vedi la prima parola che hai usato però e questo giornalista che si chiama adesso in pensione siamo a favore nero grande giornalista
Mi teneva lì fino alle undici riscrivendo mi totalmente il pezzo io dalla fine ero desolata dicevo se te l'ho mai fatto uno schifo non facevi prima termini no no no è rotto quel prezzo però l'abbiamo messo un po'opposto
Questo tipo di rapporto diciamo così un po'paterno
Di attenzione quotidiana al collega al giovane che in redazione oggi si è perso si è perso per le nuove tecnologie che tendono ad isolare le persone a sfavorire il lavoro di gruppo
Non si è perso perché perché non c'è più il tempo per dedicarsi
A questo che sarebbe il il sugo il cuore il la meraviglia di questo mestiere cioè poterla trasmettere a qualcuno io personalmente soffro moltissimo di questa di questa cosa cioè mi sento un maestro mancato con Allieri lontani
E questo in redazione si sente e stiamo cercando a sorrisi proprio di ricreare
Un clima di questo genere cioè di ritrovare un rapporto di dialogo all'interno della relazione
Perché il giorno che oggi e sempre di più il il giornalismo diventa un lavoro di gruppo chi non sa lavorare in gruppo sarà tagliato fuori dalle redazioni del due mila sei o del due mila tre non lo so
Però lo vedo già di fatto oggi che la necessità di inserirsi in un gruppo all'interno della redazione è fondamentale proprio per i motivi che dicevamo prima
Cioè che il processo produttivo del lavoro non è più segmentato ma tende a definire tutto sulla stessa persona o meglio sullo stesso gruppo di persone oggi il livello di conoscenza tecnica del nostro mestiere di un praticante del direttore deve essere uguale perché su quello che si può instaurare un dialogo
Io credo che fare altre previsioni sia un po'difficile potrei soltanto dargli un'altra
Considerazione che però riguarda soltanto i settimanali e forse settimanali di tradizione sorrisi è un settimanale che a cinquant'anni
E che ha vissuto alterne fortune fino ad arrivare a metà degli anni Ottanta sull'onda delle della nascita della emittenza privata
Delle grandissime Cipro di vendetta
Poi all'inizio degli anni novanta ha cominciato a perdere copie
Lentamente ma inesorabilmente ogni anno sorrisi pendeva un po'meno copie dell'anno precedente
Questo pro cesso cioè si parlava di giornale maturo eccetera questo processo siamo riusciti a dico siamo perché il merito non è certamente mio umane
è una vasto gruppo di pub di persone che va anche che coinvolge anche l'editore evidentemente siamo riusciti quest'anno almeno affermare questo processo cioè abbiamo uno uno scartamento zero rispetto alle vendite dell'anno precedente
E questo credo soprattutto per una cosa perché
Un giornale come sorrisi ma potrebbe citare anche altre testate non è soltanto una cosa che si compra una volta alla settimana in edicola ma è entrato un po'a far parte della vita delle famiglie italiane
E allora noi abbiamo cercato di trasformare i sorrisi mono prodotto in una sorta di
Sistema sorrisi
Cioè sorrisi e il giornale che ti danno attraverso il giornale attraverso la sua evoluzione ma anche attraverso i suoi supplementi
Sempre cartacce di sempre inerenti ai contenuti del giornale una sorta di informazione o un po'più ampia una sorta di capacità di scegliere ogni settimana Offerte aggiuntive rispetto a quello che il che il giornale
Questo aprirebbe un discorso molto più complicato e lungo perché il discorso dei supplementi dei servi sette perché non è qui il il tema dove toccarlo ero semplicemente per dire che i giornali settimanali subiranno nei prossimi anni una profondissima evoluzione e che il mono prodotto solido e rigido lo credo nel futuro con grosse difficoltà
Grazie visto
Qualche ritardo sulla tabella di marcia e vorrei chiedere a Roberto Morrione
Insomma aumentare
Poi l'elevata domanda
E molto rapidamente qui vorrei un fare una piccola riflessione sull'intervento di Mauro
Che mi è sembrato certamente molto lucido e anche i giustamente orgoglioso dal suo punto di vista sulla qualità e la quantità della politica su ciò che è cambiato rispetto a pochissimi anni fa quello che ha detto il tutto vero
C'è stata la rottura in particolare nei migliori giornali come certamente Repubblica come ce ne sono anche altri
Grande innovazione oggi si parla dei retroscena c'è un minore alligna mento una minore ricerca di omogeneità con il potere e tuttavia qualche domanda rimane
è quello il modo e campo il terreno di gioco della politica e solo quello
Dare dei retroscena agli incontri Casini Mastella o mettere in rilievo il nodo politico che c'è dietro quel tipo di scelta
è certamente un punto importante della politica ci mancherebbe altro e tuttavia la politica significa anche tante altre cose
Significa che i fatti della vita non possono rimanere separati dalla politica
Significa che ci sono dei processi profondi ma sia ben chiaro non lo voglio dire
Dando lezioni che non mi competono tra l'altro come Mauro ha lavorato per tutta la sua vita nella carta stampata e ho lavorato per tutta la mia nell'audiovisivo questo discorso ancora di più uguale nell'audiovisivo
Sì c'è stato un quaranta per cento di votanti in un'importante lezione perché non è vero che elezione ad esempio a Roma e il ballottaggio fossi sia stato ininfluente
è solo opera di una e disinformazione di un disinteresse di una inutilità di quel settore no
Forse c'è qualche cosa di più profondo può darsi che i lettori gli spettatori gli ascoltatori chiedano un modo diverso di calare la politica di entrare in contatto con la vita della politica
Con i problemi con i servizi per i cittadini per gli spettatori
Il volontariato che si è riunito di recente a Roma rappresenta alcuni milioni di persone
Non fanno politica questi milioni di persone a livello più alto quello cioè calato nella società civile
Ecco che allora lo dico problematica mente per tutti per i telegiornali per i grandi quotidiani per le pagine dei fatti della vita come per i giornali locali della provincia questo è un altro grande tema il primo maggio
Al concerto di Cgil Cisl UIL tradizionale a piazza San Giovanni c'erano trecento mila giovani diciamo tra i tredici e i vent'anni grosso modo sono rimasti dalle dodici alla ventiquattro ore sotto la pioggia
Qualche intervistatore io vidi un servizio del TGR del Lazio chiese loro che cosa sapessero
Di qui la piazza
Nessuno degli intervistati sapeva nulla di qualche cosa che pure è stata una parte della storia di Roma che del nostro Paese ma certamente avevano un sistema di valori un sistema diciamo di di Lori loro motivazioni di cui nessuno saprà nulla se non ci sarà un salto di qualità
Nell'informazione nell'audiovisivo
Tra quei trecento mila quali regole dominante c'è stato un network europeo molto forte sul terreno del pubblico giovanile che ha fatto una bella una buona inchiesta tra i suoi spettatori è venuto fuori cioè il valore collanti delle giovani generazioni a livello europeo e il ritmo
Il ritmo non solo il ritmo della musica il ritmo della vita tra loro il loro impatto con il sistema che la società offre e così via è dato tale ritmo allora qui trecento mila di piazza San Giovanni scusate a schematicità ma per porre un interrogativo che secondo me dovrà avere una risposta nei prossimi terreni anche di elaborazione di analisi
Delle e de il mestiere del giornalista a tutti i livelli a partire da questo e che impatto avranno su di loro indi umidi alla multimedialità i campi tecnologici
Enrico Mentana ha fatto un'analisi giusta di quello che si prospetta ma ha anche parlato di un termine che mi ha molto preoccupato ha detto
Super potere ingovernabile
Certo che esiste una prospettiva potenziale da Grande Fratello se vogliamo ma c'è anche un uso possibile di quelle tecnologie per informare quei trecento mila di piazza San Giovanni per cercare di capire dietro il ritmo
Quali bisogni e quali domande ci sono perché seno potremmo anche andare per resteremo alla moltiplicazione dei sassi del cavalcavia del caso Maso di altre vicende dei famosi branchi di cui di tanto in tanto i fatti della vita parlammo
Voglio dire e concludo non può esserci un approccio a mio parere con le nuove tecnologie con le frontiere che si aprono che sono certamente infinite incredibili
Se non si riescono a capire e a ricostruire gli elementi fondamentali che oggi animano il rapporto l'informazione comunicazione cultura consumo quindi anche a quel tipo di appuntamento io credo noi dovremo cercare di andarci con dei passi in avanti con un tentativo di capire la complessità del reale più approfondito di quello che sia stato fatto fra di voi fino adesso
Grazie vorrei fare una domanda più specifica Ezio Mauro
Lo scenario evocato da dall'Italia molto reale abbattimento dei tempi tra l'evento e la diffusione delle notizie sull'evento
Punta
Non rischia di portare questa domanda
A una serie di a abbattimenti conseguenti prese per il controllo delle fonti di procedure di di cautela nei confronti delle notizie
E soprattutto non porta al dura ulteriore omogeneizzazione dell'informazione va be'alle superstrade perse delle grandi agenzie informazioni quelli che determinano l'agenda dei dei giornali quanto meno per la televisione e a cascata di più
Sono dei problemi reali però non cerchiamo di non essere ipocriti già oggi lo dice Giampaolo Pansa nell'intervista che fa
In questo libro Giorgi il direttore di un grande quotidiano non controllato controlla una parte
Il resto fa parte del rapporto da un lato fiduciario dall'altro professionale e la piattaforma d'intesa non è il controllo perché non siamo in questura Dini soltanto i giudici che ti imputano per mancato controllo e ti condannano per questo pensano che un direttore si possa leggere ogni giorno le sessanta pagine dell'edizione principale più le quindici pagine di ognuna delle otto edizioni locali
Che magari chiudono all'una di notte una cosa assolutamente impossibile allora il problema è che in una redazione funziona decentemente c'è un comune sentire la riunione del mattino e quella che da la valutazione del giornale sui grandi fatti
Che si presentano al nostro orizzonte e determina quel filtro attraverso i quali noi incrociamo questi fatti quella che una volta si chiamava la linea politica che grazie a Dio è morta insieme con la caduta del Muro la linea politica
Qualcuno dovrà pure anche dire non c'è più che cosa c'è c'è una linea politico culturale dice la ricetta ciò che essi sono il fondo quello che forma poi l'identità risolta dei giornali qualche risultato all'edicola che come abbiamo detto prima quello che la gente compra e semplicemente questo l'incontro dei fatti che ti vengono addosso con quell'altra dimensione che la storia del giornale
Dico e la storia del giornale la grande lente attraverso la quale tu guardi i fatti che ti vengono addosso i personaggi gli avvenimenti le dichiarazioni
E tutto ciò e lo interpreti poi naturalmente lo risolvi attraverso la personalità politico culturale di chi scrive questo
E evidente allora
Tutto questo ti consente il controllo quello che si chiama il controllo cioè ti consente l'omogeneità al mattino da noi vieni riunione
Qualcuno della redazione che fare pubblica su internet Repubblica su internet nome
Il ribaltamento del giornale di carta copiato nell'edizione elettronica
è un vero e proprio giornale autonomo che decide in base gerarchie tutte sue cambia di ora in ora e viene fatto da una redazione ad hoc completamente staccata magari noi domani mattina apriamo con il il problema del Patto per il lavoro allora domani mattina pronto aprono su quinto
Non c'è possibile certo c'è un continuo interscambio si parlano con l'ufficio centrale del giornale ma poi ragionano con la loro testa dov'è che c'è
La garanzia più quel controllo la garanzia che un elemento più democratico
La gran sia nel comune sentire del giornale comune sentire cultural politico comune sentire professionale
Ci sono dei fatti che ci interessano di più ci sono i fatti che ci interessa di meno ma perché così ci obbliga la nostra storia il modo in cui non siamo fatti poi naturale anche che questa cosa si trasforma nel divenire nel divenire del tempo di un giornale però l'identità di un giornale e qualcosa che non si può stravolgere i direttori tassano l'identità a Roma rimane allora è chiaro che il direttore deve sapere che c'è riconosce la in quanto tale adattarla i tempi perché poi decenni si trasformano la Società Candy giornali non sono altro che lo specchio di questa cosa e poi deve pro consegnarle intatta
Ammodernata a chi viene dopo questo il punto infine l'omogeneità
Sono vent'anni che si dice i giornali italiani sono tutti uguali a parte il fatto che abbiamo vissuto un periodo in cui il nostro era un paese a nove colonne il paese era nove colonne in un Paese esagerato un Paese pensiamo agli anni del terrorismo che erano tutti uguali i giornali ma che cosa dovevano fare dona sconvolge l'agire che notizia soltanto questi originali l'abbiamo parlato prima di questo e non ne parlò più quello che vi posso dire questo
Ve lo posso dire non non per patriottismo di testata perché altri direttori che sono qui potrebbero dire la stessa cosa noi non facciamo parte del l'ufficio caporedattore
Cioè non siamo di quei giornali dove si parla dei capiredattori tra le sette e le nove di sera i decidono insieme leggere chi ragiona lo dico senza tema di smentite queste cose non mi scandalizzano perché tante volte quando facevo il cronista mi trovavo a una riunione a un congresso di partito
Mi trovavo a a Montecitorio e col collega che per un altro giornale faceva la stessa cosa dice Poggi che fai
E si parla del lavoro che si fa ci si confronta no si si misurano appunto intesi l'uno o l'altro non è una cosa scandalosa così capite che persone che magari ha lavorato insieme si conoscono si stimano
Che fanno i capiredattori regionali si trovano a prendere delle decisioni cruciali si confrontino anche non per decidere
In modo gregaria mente identico ma si confrontino con dei colleghi che lo fanno gli altri giornali con cui hanno magari un'affinità
Questa cosa da noi non capita noi andiamo completamente al buio nel senso che non sappiamo assolutamente che cosa fanno gli altri giornali il giorno dopo proprio non lo sappiamo
Potrebbero aprire su una notizia che c'è totalmente sfuggita potremmo avere una notizia che crediamo sia patrimonio comune magari soltanto nostra è una cosa che non sappiamo assolutamente poi capita magari che un collega di un altro giornale che anni
Uno dei nostri dica come capitato ti dico come la nostra prima base di domani a metano adeguate si sente te non vedevano scusa colme dove parla con mio fratello io sono di Repubblica e questo è capitato c'è c'è esiste uno scambio della gerarchia
Questo porta un palinsesto in qualche modo comune però ripeto la questione di fondo questa è una distorsione
Che peraltro mi scandalizza a cui noi non partecipiamo ma la questione di fondo e quando si vive in un paese esagerato a nove colonne e non si può alterare la notizia nella gerarchia della giornata soltanto per essere originali io mi scuso se devo andare via ma
Avevo preso l'appuntamento per una mezza verità mi scuso soprattutto per i colleghi che parleranno adesso ma
Se verranno pubblicati gli atti li leggerò grazie
Adesso parlare Sandro Curzi Maurice parenti poi facciamo concludere a dare una lupa perché mi pare giusto che dica pubblico perché Luisa dove
E allora all'origine queste nostre
Io sono rimasto fino a quest'ora e sono contento adesso anche che farlo comincerà a diminuire il numero dei direttori
E quindi è più facile perché sono rimasto non per sentire loro ma
Per parlare con alcuni di voi capire che come seguite questa questa storia mi interessa mi incuriosisce
Quello che pensate
A volte capisco anche alcune cose senza presunzione ma guardandoli negli occhi guardando come si sia i due come si ammicca perché poi voi state attenti non sia del come noi ormai vecchi che possiamo tranquillamente io assenti e bischerate che sta dicendo eccetera no voi state più attenti che non si sa mai di vi sente e l'avvenire professionale può essere messo in discussione
Ma io volevo dirvi alcune cose
Una sulle scuole
Io penso che le scuole Ionut
Se fatte bene
Sono utili non risolutive
Utili
La scuola può essere un elemento
Di completamento del una serie di studi fatti di completamento su queste altre tematiche
Del giornalismo e quindi interessante che voi facciate questa questo lavoro e dopodiché non pensate naturalmente che questo sia risolutivo risolutivo è sempre Vecchio problema di stare dentro un giornale di lavorare e di capire gli umori e tante cose
Una delle ragazze qui mi domandava prima
Se io sono a favore Onno
Nel costituire redazioni per l'emergenza
Ho cercato di capire
Cosa diceva
No gli ho detto
L'emergenza il giornale
E in seno al giornale che ci sta a fare cioè quelli dall'emergenza i pensatori per carità sa una cosa obbrobriosa l'emergenza e il giornalista
Che il giornalismo si basa sulla curiosità
E l'emergenza questi sono potete fare tutto quello che volete studiare tuttora se non c'è curiosità ci sono degli intellettuali stupendi che sono dei pessimi giornalisti
Provano a fare i giornalisti sbagliano
Perché mi manca quell'elemento della curiosità
Ed è il gusto dell'emergenza
Altro che fare una relazione per l'emergenza emergenze tutti i giorni notizia che arriva per me emergenza io
Da alcuni di noi sono cinico perché mi sopra accadono delle cose terribili son tutto contento e allora mi domandano i giovani che smistano in redazione non capiscono questo fatto e mi domando perché sei così allegro che è successo toh la disgrazia terribile
Magari il capo del mio partito che è successa una cosa o e io tutto contento Back perché e perché perché c'è la notizia cioè il fatto c'è qualche cosa per quel giorno di di fare di interessanti
Quindi la curiosità l'emergenza sono cara collega assolutamente necessari
La passione che la scuola non per la moda
è vero per quello che ha detto qualcuno che siamo solo degli artigiani
Questo bene metterselo in testa se volete fare questo lavoro fatte dell'artigianato
A me quelli che avvengono portandomi la cosa scritta è stupenda niente deliziosa
Fare un'altra cosa fai lo scrittore provo a fare ma no è un altro mestiere
Un altro mestiere
Quindi ci vuole un'enorme
Passione difficilissima in un'epoca come questa dove le passioni sono assolutamente proibite e considerate nefaste
Tutte
Non c'è più passione quale passione perfino nell'amore ho visto che nei giovani dice
Un allontanamento dalle grandi e travolgenti passioni e spesso è così un po'di calcolo un po'di cose un po'di routine
Un po'meglio le ragazze devo dire la verità i ragazzi li vedo proprio messi su questo terreno malissimo
La sì per noi anziani si ottima forte
Ruggeri volge già capito già capito ci siamo guardati prima guardavamo le facce delle due e ci capiamo assolutamente
Problema
Io breve perché ormai abbiamo fatto davvero tanti ma alcune cose però voglio dire
Innanzitutto io sono convinto bella questa riunione questo incontro interessante libro lo scorso detto alcune cose che già ne ma hanno colpito interessato quindi bene
Bene e però ecco vi dico da un'esperienza che sto facendo del tutto privata e personale
Però fra parenti giuridico ma perché non fate questo sforzo terribile di comprare ogni giorno il mio giornale mille e cinquecento lire andate all'edicola questo vuol dire già cambiare le cose perché significa che c'è un movimento che c'è voglia di capire di muoversi poi ci sputa adesso opera dite il contrario
Ma antico ma fate perché se no eh e tutto terribilmente è uguale a voglia che si arrabbia andato via il direttore
Sono terribilmente eguali lui non dirà lui la sera non si metta d'accordo lungo la stampa con il Messaggero però prendete il pacco dei giornali
Non c'è una è rarissimo che ci sia un'apertura diverse
è il comune sentire dice delle redazioni ma quale comune sentire
Redazione la FIAT è quella di couture tutti ora uno stesso comune sentire non è possibile
Pensiero unico che sta diventando soffocante terribile
Io mi sono ho smesso di di considerarmi pensionato ho detto lo faccio senza prendere una lira quindi stiano tranquilli
Tutti quanti non faccio concorrenza
Però per alcuni mesi voglio tentare di fare un giornale condanno ugualmente non c'ho niente
Con quello che c'è
Chiesto subito l'articolo una cosa dico a voi ma perché lo scrivete e mandatemi delle lettere la lettera è già un modo intelligente di dire poche cose dei sentimenti
Delle storie forza di mandarmi delle tre magari mi incuriosiscono di gomma
Questa qui fanno da conoscere o questo qui fammi capire che cosa sono
Vantaggio di Little mi servono per riempire quella pagina
Che Dio voglio tutti i giorni e così via nota perché da lì si scoprono delle cose io leggo dei giornali solo la rubrica delle lettere ormai
L'unica diversità qualche volta parte la Palombelli che riesce ormai anche quella omogeneizzate però è quella di Montanelli qualche volta m'arrabbio
Il ci telefoniamo che castra e giocosa terribile eccetera perché lui ormai va però ci provo delle corse quindi se voi provate a fare questa esperienza ma magari hai litigato con il tuo ragazzo
E voi esprimere che questo qui e la lettera
A un giornale politico DC Turandot dei mesi intime come no a me mi incuriosisce quello
Le lettere che leggo con più interesse sono quelle di via parlo di cose strane di costumi di gusti e così
Dico questo perché rompere il pensiero unico
Assolutamente necessario pudica voi
A me interessa poco cioè nel senso che io ho concluso
Ma più Boy si prepara un avvenire assai grigio io non so se c'è il Grande Fratello non c'è
Certamente l'avvenire e di un grigiore
Roberto dicevi quelli dopo dire anni risale
Tesi mangia così ma quando vai allo stadio dedica l'unico modo per differenziarsi divertirsi accedere agitare bandiere naziste fa prima era una curva adesso tutte e due le curve
Quello che la Roma con la Lazio sono unificate dal fatto che ci sono alcuni malinconica
Io la Traverso la curva mi rispetto moltissimo c'era il questore preoccupato dice ma lei balli mezzo ma per carità e infatti va benissimo poi ci parlo dico ma se proprio nazista
Poi esce fuori dieci vaghe degli che che nazismo buongiorno non gliene importa niente ma è un modo per distinguersi
E
è un po'dov'è importante però e significa che sta succedendo qualche cosa di terribile
La società è molto confuso
E voi se volete fare questo mestiere dovete in questo per il momento capire molto quello che avviene intorno perché forse stati vivendo una fase che può essere di grande di grande valore di grande peso
Per voi può essere addirittura determinante per quello che saranno i prossimi quindici venti anni
è una non è un momento soprattutto in Italia di estrema confusione in Europa
Nel mondo ci son tutti sopra il punto quegli sconvolgimenti che voi sapete che la stampa quella con tante pagine così alta così
Che danno quei supplementi che quando uno comprava all'edicola compra come cono i vecchi ancora compiamo il pacco dei giornali perché così la tradizione vuole che già comprende almeno cinque sei dieci
è un'ora non può perché c'era il supplemento donna solo che pesa talmente tanto che va oltre ogni ogni possibilità ma voi
E deve cercare di capire che cosa sta avvenendo
è importante perché io ho l'impressione che il rifiuto non so se è vero che vendiamo tutto anzi è vero che vendiamo di meno poi uguale al trentasei che vuol dire molto di meno perché il numero di abitanti
E io so che nel trentasei ha voglia dire sia adesso perché siamo più informati perché c'è televisione bisogna nel trentasei le famiglie che mi ricordo io
Erano informate
Si parlava io della guerra d'Africa vi ricordo i particolari e le liti a casa chi era a favore chi era contro il il messaggero con quei bollettini con tutte le bandierine che noi e voi ragazzi mettevamo ci seguiva si partecipava c'era la formazione di qualche cosa
E il giornale pesava enormemente se la mattina non ci aggiorna la casa era un disastro
E adesso siamo aumentati milioni di persone ma poi anche i giornali che si firma si vendono sul serio
Cioè io ho visto in treno nessun viaggiando guardano un po'di cose obolo butto
Lo buttano
Perfino in treno dove ci si annoia dove solitamente prima si leggeva pure gli annunci economici perché uno stava lì
Adesso vedono dopo un po'prendo e lo buttano
E allora qui c'è una riflessione da fare collegata a quella della quello che sta avvenendo anche sul piano politico ma questo lo sapete meglio di me quindi non c'è da far commento in questa sede
Secondo me credo non so se voi condividete il fatto non è affatto normale
Non ha fatto che stiamo ai ai livelli finalmente europeo sentito dire qualche sciocco ho letto dei commenti assolutamente ridicoli su alcuni giornali diciamo la verità c'è una frana
No noi siamo a livelli europei il fatto che a Roma la sua maggioranza non vota
Non è che ci ridice qualche cosa ci dice che questa maggioranza non è che non è vero che non si interessa più di due no
Perché è stanca
E sfiduciata e confusa
A me m'hanno bloccato la porta quando stavo per uscire cedolari vada a votare e allora questo vecchio signore subito finisco dubbio questo vecchio signore mi ha ricordato che stavo commettendo un gravissimo errore perché così da un aiuto a reggere questa baracca dice bisogna dare non era un estremista era un vecchissimo signore che era sempre stato
Moderato votando per una per la Philips bisogna riflettere
La morte della politica poi può portare alla distruzione totale
Del nostro comune modo di essere e di sentire di partecipare cioè dove c'è un è un fatto che riguarda dal maori un Marini io queste cose riguarda nulli
Perché una una malattia seria che ha colpito il nostro Paese
Non sul nostro mio giornale sono parecchi giorni che battiamo abbiamo fatto il titolone quelli che non piacciono Ezio Mauro democrazia malata
E su questo stiamo battendo naturalmente siamo soli perché nessun giornale si interessa se non in altri modi di queste questioni
Come siamo preoccupati vicente cose che sentiamo nei giornali adesso padre mi diceva che forse la notizia che abbiamo dato sull'anziano e del tutto esatta
Però il fatto che si sia più che il Governo tagli certe convenzioni mi preoccupa non so come come stanno bene le cose non vorrei che si usassero metodi strani
Per ancora di più accentuare il pensiero unico questo lo dico perché lo dico anche la Federazione la stampa voglio che su queste cose ci sia chiarezza interesse e possibilmente mobilitazione
Per tentare di capire capire bene cosa avviene in RAI cosa avviene all'Ansa cosa avvengono nei punti decisivi anch'cura pubblici semi pubblici
Del sistema della comunicazione questo lo dico il cinque ci tengo molto
Per il resto finisco subito che giustamente mi è stato fatto segno che siamo già in ritardo
Io sento un'altra questione che volevo dirvi e comunicarvi
Che dai giornali qui mi piaceva che ci fosse Ezio Mauro altri colleghi della grande stampa
Una delle crisi certamente di fondo al di là delle sciocchezze edicole non diciamo cose perché ormai dico stanno tutto sul compra il giornale o compra o compra ce ne stanno in abbondanza Diego
Proprio non c'è problema ci sono ci sono i i marocchini che vendono al Semeraro dal sei maggio circa cioè cioè
E che poi due raramente vedo il povero marocchino che riesce a vendere parecchie copie perché tra quei pacchi rimangono spesso lì pure si sta nel posto Como dove le macchine si fermo al semaforo sono più quelli che si fanno pugliese dove quelle compro il gioco è fatto il conto mi sono fermato a guardare perché mi incuriosiva
Il problema è
Che la gente quella cosa che ha la quale Forattini mi ismi sfotteva fatturina niente perché io lo dico Maldera dico da Romano gente con tante G
Che poi io ho sempre spiegato che do Brasil cittadini la gente che si trasforma in cittadini
Ma la famosa gente assente dal giornale
C'era il TG mi pare uno cinque mi ricordo e ha fatto l'altro giorno delle interviste sui su questo tema della crisi editoria eccetera ho sentito delle risposte bellissime di persone normali per vi state per la strada che dicevo non ci interessa
Non è che dicevano noi siamo di destra o di sinistra o abbiamo il Comun sentire che dice Ezio Mauro quelli propone interesse o del suo comune sentire o suo de non gli interessa il giornale
Perché il giornalismo Dida niente di particolare niente di nuovo
Allora le io dicevo prima che le faccio un complimento dentro il TG uno le poche volte che mi interesso e se c'è il commento
Perché il suo commento può piacere non piacere quel giorno essere d'accordo non d'accordo ma è una goccia
Perché quell'altro sentite già alle sette alle sei più o meno le stesse le stesse notizie che ci vengono ridate in tutte le cure ma vogliamo spiegarlo a quelli che fanno la televisione
Che non era un'invenzione diabolica di delega Bur ma che se noi dal due eravamo arrivati al venti per cento dipendeva dal fatto che c'eravamo in qualche modo caratterizzati
E che il commento non è vero che ti porta giù certo deve essere televisivo come
Credo in tempi di fare il rapido ma un elemento perché almeno da una cosa alla quale a tavola dire a sua volta alla moglie vicino guarda che le fregnacce che ha detto non so d'accordo sugli però si apre un dibattito
Se non si apre niente
è un una cosa di notizie che non ha nessuna nessuna forza
Io quindi questo problema della gente ho finito
Potrà proporrei all'attenzione vostra che dovete fare i giornalisti
Vede in questi giorni noi stiamo parlando per esempio soli
Di alcuni licenziamenti che stanno avvenendo in modo strano
è un allarme che abbiamo in modo strano in questo Paese parte le condizioni dei lavoratori che sono peggiorati ma questo dice che non fa più notizia anzi di lavoratori bisogna
Però non ci stanno più addirittura
Non ho visitato alcune fabbriche
Del Nordeste dove i ritmi di lavoro sono diventati bestiali
Bestiali ma che faccio propaganda
Dovete andarlo a vedere se fate vuole fare questo mestiere ha dato a vedere come si lavora dentro un'azienda in questo momento
E ci sono questi licenziamenti strani
Una va be'la soglia di ieri ho finito alla soldi oggi al di là del Sud dove vengono tutti quanti
Tratta di un certo modo e dove l'operaia viene presa a calci licenziata perché vuole la busta paga normale
Quella che piace a D'Alema normale
Nel Nord e c'è un caso alla Spezia dirigente sindacale cacciato
Stiamo indagando la cosa è molto misteriosa ce ne son stati d'altri casi i postini di Milano
Che non ha fatto notizia
Quattro postini licenziati perché l'accusa più grave che nel picchetto che facevano hanno dato un colpo sulla macchina ma è stata mia ma Catania per un fatto così sulla macchina
E chi di noi di voi
Ha dei ricordi del passato beh allora ci sarebbero stati milioni gli arrestati tutto il Paese sarebbe stato arrestato ma adesso è fatto così sulla macchina del dirigente porta al diritto al licenziamento
Perché ho detto queste cose non c'entro cento
Presidente mi faceva segno di chiudere ma c'entrano perché se volete fare giornalismo dovete cominciare a pensare a ragionare con la vostra testa
Mi interessa minimamente se sia di destra o di sinistra
Possibilmente sì
Di augurerei di essere o di destra
O di sinistra io naturalmente lavorerò per farvi diventare di sinistra ma essere qualche cosa perché quella roba grigia ibrida non serve più a niente ci farà un grande danno
Grazie signor Lucidi dispiace
Di sollecitare ma purtroppo siamo dura quasi impossibile Riccardo Barenghi in cui conclude
Ma io pochissime cose vista l'ora e visto che molte questioni sono state già dette affrontate da chi mi ha preceduto
Io non ho capito dopo aver seguito tutto questo dibattito se il giornalismo in crisi oppure no
Perché c'è chi dice dissi c'è chi dice di no Ezio Mauro direttore di Repubblica per esempio ha fatto due interventi per dire che no che il giornalismo è molto migliorato che i giornali vanno bene che il mercato li premia alcuni e che quindi tutto questo dibattito non avrebbe ragione d'essere
Io invece credo che il giornalismo o meglio così o meglio dire la lo strumento che sono i giornali o lo strumento che sono in televisione e le televisioni ovvero sia una un qualcosa che permette aiuta facilita la partecipazione
Delle Tore quindi del cittadino alla cosiddetta Cosa pubblica sia in forte crisi così come è stato accennato da Morrione poi da Curzi è in crisi la la parte celebra la partecipazione direttamente politica chiamiamola così
L'astensionismo che si manifesta
Ad ogni elezione sempre di più l'ultima l'altro ieri beh è un segno un segnale molto molto forte della scarsa partecipazione alla politica in senso lato
La politica appunto come cosa pubblica in tutte le sue le sue diramazioni
I giornali sono uno strumento di questa cosa qui del un interesse del del cittadino ha
A vivere la politica dovunque essa dovunque esso sia insomma dal Palazzo
Del potere a alla Provincia alle province italiane
Quindi io penso che sia in forte crisi questa cosa qui alla quale si risponde
Con una domanda come facciamo a vendere di più oppure cosa non si fa per vendere
Corsi qui ha fatto uno un piccolo spot all'inizio comprare il mio giornale ma è solo l'indice piccolo molto piccolo perché la platea è molto ristretta di quello che invece fanno i giornali
Quotidianamente per poter vendere
Se ne è parlato insomma le iniziative d'accompagnamento ai gadget le cassette eccetera eccetera sono strumenti per vendere il giornale quando il giornale da solo non tiene più allora se questo è
Se questo è la sì questa è la situazione non si può non parlare di crisi del giornalismo
Perché evidentemente il giornale come si dice in gergo nudo cioè senza accompagnamenti non non funziona non funziona diamogli ammettere retroscena su Casini o Mastella e tortellini eccetera i retroscena
Per come è proliferato
In questi anni è i tortellini
Ora adesso si dice bisogna levare i tortellini retroscena è quasi sempre il tortellino perché un retroscena smentisce quello dell'altro giornale oppure quello del giorno dopo smentisce quello del giorno prima ed è una specie di avvitamento sulla chi fa i retroscena più col parmigiano insomma chi invece lo fa senza forse il problema mi dispiace che Ezio sia andato via perché
Quando lui ha detto noi facciamo una pagina per raccontare come facevano i settimanali insomma mutuando dal settimanale la separazione e il divorzio tra Casini e Mastella mettendo il pezzo retroscena il commentino la cosa eccetera poi ha detto en passant
Ammesso che interessi qualcuno appunto ammesso che interessi qualcuno io direi non concesso
Cioè non lì la separazione tra Casini e Mastella andava benissimo secondo me come si faceva il giornalismo politico delle origini o di vent'anni fa ovverosia un pezzetto alla fine si sono separati
Adesso è un proliferare invece ecco io forse da questo punto di vista vedrei o tutto un altro approccio ovvero sia cercare dal punto di vista dei giornali proprio che dovrebbero essere un solo strumento di informazione ma anche di educazione chiamiamola così cercare di far tornare la politica nel suo senso profondo a interessare Chitty Chitty legge in questo modo io credo che sarà sempre peggio sarà sempre peggio
I giornali sono tra l'altro diceva sempre Mauro la fisionomia dei giornali ognuno non è vero i giornali sono ognuno un supermarket dove trovi un supermercato dove trovi tutto il contrario di tutto
E questo non aiuta perché aiuta a spogliare diciamo così uno lo compra sfoglia poi c'è il supplemento poggia quell'altra cosa sport ma non non trova diciamo una fisionomia se non in grandi linee quella che qualcuno ha scelto il centrosinistra però siamo sempre diciamo così nell'ambito politico politico e qualcun altro ha scelto il centrodestra ma sempre in quell'ambito lì
Sono dei supermercati insomma dove non si non si sceglie non c'è un prodotto un prodotto principale non so io faccio un esempio su Repubblica durante l'ultima crisi di governo
Gli editoriali di Ezio Mauro erano quando si è formato il governo D'Alema erano di appoggio molto esplicito al governo D'Alema qua però nella stessa pagina venivano messi dei corsivi o di Curzio Maltese o di Michele Serra
Che invece come dire interpretavano il chiamavano così il mal di pancia del lettore lettore medio di sinistra che questo accordo tra D'Alema e Cossiga non non lo gradiva
Che cos'è questo se non un supermercato cioè di sanno ecceda scegli quello che voi però il giornale tiene tutto
Questo voglio dire nelle ultime appunto elezioni amministrative ormai è ritornata la frase della gente che non va a votare magari anche di sinistra io faccio un giornale di sinistra e quindi la cosa mi preoccupa molto i partiti sono tutti uguali
E a questa si aggiunge spesso quando si parla di giornali giornali sono tutte uguali ma non solo secondo me non è vero che sono tutti uguali c'è un una uguale all'altro perché a parte le aperture poi se uno sa leggere trova delle differenze anche corpose
Ma sono uguali a se stessi
Ogni giorno un qualunque giornale il Corriere della Sera eccetera ed è spesso uguale a al giorno aggiornati giorno prima cioè come ha detto Mauro le sue gerarchia la sua cose non sorprende che pure lui sempre Mauro dell'intervista Dario la Rufa dice bisogna non solo consolare il lettore può bollettone ma anche sorprenderlo non so quanto diciamo i giornali di oggi sorprendono ma insomma io la voglio fare anche breve visto che sono quasi le due e mezza
L'ultima cosa una delle ultime cose non c'è più l'intimità col potere beh questa mi sembra proprio una cosa francamente ridicola allora non ci sarà più oggi sarà di meno l'intimità col potere politico
Il quale potere politico è però molto frammentario c'è di tutto cioè tutto il contrario di tutto poi uno litiga con uno il giorno dopo fa pace eccetera eccetera
Ma se i grandi giornali italiani tutti sono o le grandi televisioni a parte quella di Stato sono possedute da due tre
Gruppi industriali e se ce lo raccontiamo tutti i giorni anche sugli sui giornali stessi di cui parliamo il vero potere ormai non è il potere politico il potere politico è solo una parte del potere
Ma il vero potere la gran è quello economico allora come si fa a dire che non c'è un'intimità col potere no certo non c'è un'intimità c'è un un abbraccio mortale non so come dire come voi avete mai trovato non so
Un articolo di Repubblica
Contro gli ingegnere De Benedetti no non lo troverete mai perché e il suo padrone troverete ma avete mai trovato un articolo del Corriere della Sera contro il dottor Cesare la mitica Romiti no e non lo troverete mai allora non diciamo fesserie il giornalismo italiano quello politico si è negli ultimi anni diciamo liberato da una corri vita col potere politico anche se ne ha introdotto a un'altra di cori vita cioè quella del retroscena che un giorno ti do ragione a te un giorno ti dico quello che hai scariche che hai detto però il giorno dopo di faccio invece uno sgambetti Ino ma insomma e tutto un circolo così
Questo forse sì si diverte di più diciamo prende in giro di più fa fa finta di essere più libero tanto poi il giorno dopo c'è sempre tempo per ricucire ma la grande la grande
Il grande problema è quello dei di chi possiede in mezzo informazione oggi
Non si vede
Non si vede perché non perché non si vede ma se si sa si va si va a cercare e si vede
La seconda è finito la seconda ragione di crisi del del giornalismo è anche una crisi diciamo così soggettiva cioè del singolo giornalista
Dove io vedo almeno nella mia redazione non non non lo ricordo insomma rapidissimamente manifesta un giornale che è sempre stato in crisi
Vive da ventotto anni è sempre stato in crisi per adesso ce l'ha sempre fatta a non morire ma insomma noi ha voglia di crisi del giornalismo
Ed è la politica ne sappiamo parecchio comunque la motivazione personale del giornalista sia esso di era radio o tv o della stampa
O della stampa
C'è un fiume di parole dette in televisione sentite alla radio scritte su carta che invadono ci invadono tutti i giorni dove io lo sento nella mia relazione il singolo giornalista un senta un'inutilità del suo articolo sento l'inutilità del suo articolo dove appunto che si perde in un grande mare dove non si distingue più niente quante volte e nel nostro mestiere abbiamo sentito
Un un collega che dice ma io questo l'ho scritto l'altro ieri
Nessuno se n'è accorto nessuno se n'è accorto allora voglio dire giornali
Più piccoli con meno con meno che scelgono di più e che danno quindi più peso alle cose che scrivono avrebbe forse sarebbe una delle risposte piccola ma una delle risposte
Ha una crisi che che c'è al di là del mercato perché nel mercato i conti tornano per i grandi giornali ma colto un anno solo quelle entrate uscite il resto non torna e la
Grazie dall'Eurogruppo
Intanto tranquille tranquilli perché sarò veramente veramente breve
Allora tre grazie sei piccoli punti di ragionamento e tre sensazioni comincia dal privilegio del curatore e quindi pronuncia pubblicamente tre grazie
Il primo grazie e a Paolo Serventi segretario delle federazione che mi ha concesso di vivere l'esperienza chiamandomi a farne parte dell'Osservatorio
Della Fnsi sulla professione il secondo grazie a Lorenzo Del Boca presidente della Federazione e perché ha avuto nei miei confronti in questo lavoro di signori in questo lavoro dell'Osservatorio quindi non solo del libro disponibilità umana
Che viene prima di tutto e ha dimostrato equilibrio politico nella gestione dell'Osservatorio medesimo il terzo grazie a Marco Sassano che a realizzato con me cinque interviste su quindici ma comunque sempre ne è stato intellettualmente vicino e per questo lo ringrazio
Sei punti di riflessione non sarò pedagogico ve li metto in ordine uno dietro l'altro li ho vissuti in alcuni casi con preoccupazione in altri con interesse giudicate voi
E i punti di riflessione che emergono dai colloqui avuti con i direttori e riferiti nel libero e anche dal dibattito di stamane
Primo punto nessun direttore vede come realistica l'ipotesi di una consistente crescita delle copie di di quotidiani e vendute
Dove per numero di copie vendute mi riferisco al Complesso delle copie non a singoli giornali che possono andare meglio di altri
Secondo punto nessun direttore vede possibile la nascita di un quotidiano popolare in Italia e viene spiegato non mi dilungo adesso sul perché
Nel libro importante questo passaggio dal punto di vista quali-quantitativo perché invece il quotidiano popolare come sapete meglio di me è un grande traino di lettori
In altri Paesi al mondo terzo punto tutti pensano che i giornalisti siano difesi quelli che hanno un posto di lavoro da meccanismi troppo rigidi da questo terzo posto punto se ne deduce immediatamente un quarto che tutti direttori pensano che ciò blocchi l'ingresso dei giovani allora accaduta il quinto nessuno dei direttori però ammette che i giovani e piacciono anche perché lo dico a voi che nella gran parte dei casi se dei giovani anche perché sono malleabili
Con e senza virgolette è un elemento di riflessione che non dobbiamo tra lasciare come sindacato e come giornalista anche perché sesto punto
Pochissimi non ho detto nessuno ho detto pochissimi direttori lodano i giornalisti di peso cioè quelli autorevoli che a volte sono scomodi che è l'opposto di malleabili
Tre sensazioni i giornalisti hanno costruito un mondo troppo chiuso è vero per i giovani che vogliono e devono entrarci prima sensazione seconda sensazione gli editori dimostrano poco coraggio
Terza sensazione i direttori sopportano troppo troppo troppo poco di sentirsi dire dei no grazie
Grazie a tutti e buon appetito
Da mangiare cioè niente cameriere che ho già finito tutto dei caffè non c'è più
Allora questa tavola rotonda sarà precedute moderata da Paolo Serventi Longhi segretario dalla Federazione
La quale Federazione della stampa è un sindacato sindacati qualche attestano anche a sproposito come quello di oggi adesso l'uretra e gli altri non ha assemblea all'Arsenal sta arrivando però intanto io avvio i lavori perché altrimenti i tempi già lunghi corrono rischia di allungarsi ancor di più vi ringrazio per questa mattina perché siete stati straordinari e qualche omette il dibattito è stato pesante però e anche l'argomento che in qualche modo lo ritiene io prima di avviare la tavola rotonda con i colleghi direttori che sono seduti al tavolo volevo dare la parola a Bellucci
Che il responsabile dalla stampa dell'informazione e della comunicazione qual è il partito della Rifondazione comunista
Che ha naturalmente la parola è un benvenuto fra noi è un collega che segue sempre nostra manifestazione giornalista egli stesso che essa quali sono i nostri problemi e che quindi offrire un contributo significativo
Grazie d'essere venuto grazie a voi dell'invito io cercherò di essere questo brevissimo intervento in sintonia con il titolo del vostro convegno
L'informazione terzo millennio l'avete voluto chiamare e
Avete voluto questa giornata per capire cosa accadrà al giornalismo di domani
Ecco io voglio essere franco con voi
Perché mi sembra che fino adesso il dibattito come si è sviluppato
Abbia un difetto di miopia
è vero il giornalismo di domani
E anche un giornalismo che attiene a come i quotidiani domani mattina saranno fatti a come il telegiornale di domani mattina sarà facile ma ormai da quella che veniva chiamata dà il futuro Luigi americani Paterson data la trasformazione digitale
Non è più un'ipotesi teorica da addetti ai lavori nei dibattiti universitario nei convegni politici che tentano di tracciare il futuribile per l'azione
Ma è una condizione di vita
Della produzione dell'informazione nelle società avanzate
E io sono convinto che questa Pearson data
Nel giro di pochissimo tempo travolgerà la condizione di chi fa informazione e comunicazione in questo Paese in una maniera inimmaginabile
Sono convinto che l'ordine dei giornalisti sarà travolto
Da questa ondata sono anche convinto che la Federazione nazionale della stampa se non ripensa se stessa
E non ripensa a se stessa immaginando che la sua azione di tutela deve riguardare l'intero movimento di chi fa comunicazione
Io credo che la stessa Federazione della stampa di tra una crisi profonda
La parola crisi
è stata oggi enunciata molte volte
Io quando penso a crisi sono d'accordo con qualcuno che le ha detto questa mattina
Penso ad un sistema
Nutrimento
Che segnala fattori emergenti e quei fattori emergenti sono poi gli elementi strutturale di una fase che sarà poi attraversata da un'ulteriore fase di crisi dove emergeranno altri fattori emergenti
Il fatto è l'emergente di oggi mi sembra quello della trasformazione dell'idea di informazione
Mentana parlava del fast food come nuovo metodo del consumo informativo
Il fast-food delle informazioni il consumo rapito
E tentava di dire c'è uno spazio per chi invece vuole fare informazione in maniera diversa da Fazio
Io credo che se l'informazione
Assumerà come fattore emergente quello della trasformazione in fast food dei suoi contenuti e delle sue modalità di consumo
Non ci sarà più spazio per l'approfondimento
L'approfondimento sarà espulso Ligotti diversi da quelli della struttura informativa
Sarà messo su altri binari
Perché c'è sempre ogni momento l'emergenza da affrontare e c'è sempre in ogni momento l'ultima notizia
Che trova più spazio perché ultima rispetto all'approfondimento che in quel momento dovrebbe occupare il tempo del consumatore
Questo è il compito oggi di chi
Come me come altri tentano di agire
Sulla condizione dell'informazione nel nostro Paese
E cioè quello di progettare la condizione del diritto d'accesso e del diritto a comunicare dell'individuo
Dobbiamo cioè ripensare la struttura dell'impianto comunicativo e delle leggi del nostro Paese
Partendo da questo
Punto
Partendo da questa idea di base
Giuliette stamattina parlava della riforma della quattrocentosedici
La quattrocentosedici è figlia di una struttura di mercato delle informazioni che oggi non c'è più
E io che qualche anno fa ero per facemmo anche come partito una riproposta di questa natura
Un'ipotesi di riscrittura della quattrocentosedici per la multimedialità così la chiamiamo quattro anni fa
Oggi devo dire che ho paura che quel quadro sia impraticabile per l'agire politico
E non solo per le vicende legate alle piattaforme digitali e alla internazionalizzazione dei mercati
C'è una idea comunicativa che sta modificando e merci faticando la struttura della comunicazione in questo Paese fino all'ultimo
Non c'è più spazio per la battaglia delle idee come veniva chiamato una porta
L'informazione e merci e la merce si misura ce l'ha detto al moto chiarissimo Mauro questa mattina soltanto con il consenso che si misura sull'acquisto
Se questa è la tendenza io credo che il quadro complessivo del della struttura informatica di un Paese
Sarà travolto da logiche che puntano
A quella che Sandro Curzi ha chiamato
L'ideologia del pensiero unico
Questo il punto
Ci dobbiamo porre il problema se mancano meno i miti come qualcuno diceva questa mattina se la crisi delle ideologie perderà oppure no
La crisi delle ideologie c'è tranne che per una ideologia
Che è quella del mercato
Che sta tentando di soppiantare tutte le altre ideologie
A quella ideologia lì si blocca tutto io voglio fare un esempio soltanto
Che è percepibile
In maniera immediata se io qui proponesse una qualsiasi regola
Che tende a modificare l'ideologia del mercato sarei vissuto come appunto un ideologo che sta fuori dalla condizione oggettiva addetti come va il mondo
Sarei vissuto assolutamente in questo modo
Ma
Se io proponessi
Un intervento su questo struttura ma che parla per esempio del DNA della vita
Cioè direi attenzione con le biotecnologie
Perché se noi andiamo ad intervenire su la struttura delle DNA interveniamo sul processo evolutivo
Della natura
Che Rutelli un equilibrio oggettivo
Naturale
Storicamente dato come evoluzione bene
Questo qui anche per quanto riguarda la vita sarebbe vissuto come contro la regole ideologica del mercato tant'è vero che sul DNA c'è una battaglia feroce e al DNA che si sta mutando le regole del mercato
Oggi attivando quelle regole del mercato addirittura sopra quelle della vita
Sopra quelle della riproduzione delle specie sulla terra
Questo a questa all'ideologia del mercato digitale
Allora bisogna rendersene conto
Vorrei partecipare ad un convegno dove invece di sentire tanti direttori
Che è sempre utile è sempre importante come scambio di idee
Si potesse sentire che cosa pensa di questo passaggio cruciale la nuova generazione che domani dovrà svolgere questo lavoro di mediazione informativa sociale
Per una una collettività nazionale come la nostra
Piacerebbe sapere cosa pensa un giovane oggi di questa naturalità del e oggettività del mercato che non viene più vissuta come un'ideologia
E come si pensa di fare informazione domani se questo quadro viene considerato intoccabile immutabile al di sopra di lettura di valori come quelli del DNA che presiedono alla stessa esistenza del genere umano e della vita su questo pianeta
Allora e chiudo credo che quando discutiamo di che cosa
E di quale ruolo
Vorrei vogliamo che l'informazione svolga dentro una collettività
E delle regole
Cioè del quadro politico nel quale si inserisce questa nostro agire
Dobbiamo pensare che questa ondata travolgente delle condizioni tecnico produttive dell'informazione ha bisogno di risposte legislative culturali adeguati se noi ci fermiamo un attimo prima
E pensiamo alla riforma delle regole di macinando un processo di vorrei costruzione di quello che era il quadro precedente credo che tutti noi in tutte le articolazioni del nostro del nostro essere qui oggi con tutte le competenze che esprimiamo saremo in qualche modo superati da fattori e giganteschi
Digitale nuove professioni dimensione europea chiudo proprio su questa vicenda della dimensione europea e della trasformazione del nostro sistema comunicativo
Occorrono regole per la comunicazione all'Europa ormai gliele assolutamente necessario oggi come sapete
Verrà annunciata ufficialmente la nascita della della piattaforma con un accordo RAI
Canal Plus per il nostro Paese
Il consiglio d'amministrazione di Telecom che ha riunito probabilmente non deciderà oggi ma forse il ventuno di questo mese la l'avvio di una seconda piattaforma digitale
Il quadro del conflitto da noi in Italia che è stata scelta come la nazione nella quale in Europa si aprirà il modello di conflitto per determinare quale saranno le condizioni di mercato per questo nuovo
Questa nuova modalità comunicativa
Si avvia ad un ad essere un campo di battaglia gigantesco
Delle grandi multinazionali della comunicazione
Io credo che la professione di chi farà giornalismo domani non potrà non essere segnata da questa condizione di scontro
Dico ancora di più
Credo che quello che ipotizza avevamo ieri
E cioè il fatto che queste multinazionali potessero utilizzare persone contrattualizzato ad esempio in altri Paesi per svolgere ruolo informativo quindi è una condizione oggi oggettiva
Se noi
Domani dovessimo dei era ancora un quadro di chiusura di casta
Per la struttura di chi fa informazione qui in questo Paese rischiamo una desertificazione
Le capacità produttive perché le multinazionali non ci pensano due volte a delocalizzare la struttura di produzione
E credo che molti di voi sarebbero disponibili a lavorare per Murdoch copre un qualsiasi altro soggetto internazionale avendo come sede di lavoro Barcellona o Parigi
è un contratto di lavoro pagato
Lavorando a Raw Power non sto dicendo l'andare a lavorare lavorando qui ma avendo la sede di lavoro la con quel tipo di contratto e con quella condizione economica Coppola condizione di tutela
C'è quindi bisogno di un salto di un salto e di una discussione che esce fuori da vincoli anche
Che sono presenti nel dibattito tra i partiti e in Parlamento oggi
Faccio un ultimo esempio la proposta di riforma
Distribuzione della legge dell'ordine
A mio avviso da totalmente riscritta quella preparata da Giulietti e da ed ai partiti dell'Ulivo è assolutamente incapace di reggere all'urto del dei cambiamenti
Non li guarda e mio padre pensa la struttura del mercato dell'informazione così com'è oggi non pensa che domani mattina le condizioni saranno diverse
E credo che anche l'apporto e la e la qualità dell'azione della FNSI lo dicevo prima
Debba essere totalmente ripensato
Credo che il sindacato deve ripensare i suoi confini organizzativi
Forse ricontattare anche un ruolo con il sindacalismo confederale
Vedere come agiscono le professioni domani
Chi farà informazione e con quale modalità
Ultima battuta
Tralascio tutta la vicenda sarebbe stato interessante approfondire delle trasformazioni dell'immagine sul digitale ma credo non voglio perdere altro tempo e togliere spazio al dibattito del pomeriggio
Faccio soltanto una battuta che è un auspicio
Perché credo che il molto del padronato italiano
E internazionale c'è una fortissima miopia riguardo la vicenda dell'orario di lavoro
Voi sapete noi spingiamo molto sulla leva della riduzione d'orario a parità di salario per creare posti di lavoro
Non sto qui a dilungarmi sulle motivazioni politiche che ci portano a questo tipo di impostazione la voglio affrontare qui da un altro punto di vista dal punto di vista di operatori del settore che puntano ad occupare quel pezzo di vita che fuori dall'orario di lavoro
Guardate che se l'industria che fa comunicazione
Non pensa all'individuo
Anche come capacità di liberazione dal lavoro e di occupazione
Di processi
Di comunicazione di acculturazione in quel pezzo di dare lavoro liberato che Venere sito alle persone perde un'opportunità strategica
La riduzione d'orario di lavoro è un condizione prima dello sviluppo nella società dell'informazione
Se uno lavora dodici ore al giorno come capita in molte delle persone che sono oggi costretta a lavorare in quel Nordest di cui parlava Sandro Curzi prima
Non avrà tempo né di leggere né di consumare comunicazione e produzione cultura
Questa è una condizione prima che voi dovreste insieme a noi
Come dire sospingere non solo per le ragioni industriali che noi poniamo ma anche come condizione di partenza preliminare per chi vuole fare dell'informazione
Io proporrei anche altro ma anche soltanto una semplice merce da vendere
Per consumare informazione e cultura ci vuole tempo e il tempo va liberato
Grazie io sono Paolo Serventi Longhi sono segretario della Federazione della stampa o assunto adesso la presidenza mi scuso molto del ritardo ma ero con i colleghi dell'Ansa in Assemblea sono ancora in Assemblea sulle voci e sulle iniziative che possono tendere al taglio
Della produzione dell'agenzia a tagli occupazionali attraverso mancato rinnovo della convenzione
In questo momento anche in corso un consiglio d'amministrazione dell'ANSA speriamo bene farne come dire la vita del segretario della Federazione della Stampa una vita tumultuosa difficile piena di rischi
Di preoccupazioni però a me pare davvero che il ragionamento che stiamo facendo oggi
Mi scuso naturalmente passaggio per l'ultimo tutti gli amici e colleghi carissimi autorevoli che sono qui con me al tavolo mi pare che il ragionamento che è stato fatto oggi sia un ragionamento abbastanza nuovo per la Federazione della stampa sicuramente nuovo l'approccio l'approccio è alla pretesa il tentativo di essere e di avere una qualche connotato di scientificità
Che noi richiedemmo nel futuro cercando di approfondire affrontare tutti gli elementi che caratterizzano quella che alcuni definiscono una della professione mentre altri non la pensano così io ho letto con grande attenzione le interviste dei direttori che ha fatto Dario la rumba nel volume che oggi tra l'altro oggetto di discussione
Direttori che la pensano tra loro in maniera molto diversa direttori che sono in questo momento sotto il tiro sotto il fuoco di un di una difficoltà come dire appunto del loro ruolo che riguarda naturalmente anche il loro rapporto con le redazioni questo ruolo di garanti
Certo funziona male
Ho sempre che bisogna rinnovare le tecnologie Federazione della stampa ormai arriva digitale non stiamo ancora i telefoni cortile ostile progressista
Quindi io sono assolutamente contento della giornata di discussione di oggi sono contento anche che professor Morcellini ci ha dato una sponda ulteriore di approfondimento
Da stamattina nelle sedi proprie mi pare che il lavoro dell'Osservatorio che noi costituiremo per un accordo per la casa
Tardato abbiamo fatto congresso
A assunto come dire questo ruolo importante di accompagnare le iniziative Singh Ap e politiche politico sindacali della Federazione della stampa approfondendo i diversi problemi
Buono il lavoro naturalmente di Lorenzo che ha fatto un lavoro durissimo come dire anche con qualche scetticismo in giro io sono sempre stato contrario Discetti cinismi
Rispetto al lavoro dell'osservatorio perché per me l'Osservatorio assolutamente fondamentale è un a un ruolo assolutamente di rilievo perché ci deve far dovrebbe farci capire che cos'è oggi il mondo in cui opera la professione giornalistica
Ecco quindi io credo ha detto queste parole di riconosce
Per la
Quello non funziona proprio va bene non cercano di nordista di fermo stammi può non è facile
Ecco
Grazie dunque avendo qui direttori io introduco subito i diversi temi nelle interviste naturalmente è apparsa una preoccupazione dei nostri direttori
Una rivendicazione di autonomia che da una parte
Mi ha sorpreso non di tutti devo dire
Una difficoltà di rapporti con il sindacato e lo dico con grande franchezza
Nel rispetto delle opinioni di ciascuno
Naturalmente in un quadro complessivo che è quello che è un quadro complessivo che nel settore editoria abbiamo detto vive ancora una crisi di natura finanziarie di De
E e naturalmente accompagna per il settore dell'emittenza radiotelevisiva una trasformazione pressoché quotidiana un rinnovamento
Le sue quote il quotidiano degli strumenti dei mezzi e del quadro giuridico legislativo nel quale si inseriscono
Si inserisce il lavoro dei giornalisti
Di fronte a questa a questo problema questa serie di problemi naturalmente me interessa registrare le poste opinioni questa sera
Probabilmente la pensiamo Daniela molto diversa con alcuni di voi sicuramente
Credo che la franchezza e lo spirito di collaborazione se possibile debbano essere al centro delle dei nostri interventi del dibattito
Molti direttori nelle interviste molti alcune direttore le interviste hanno sottolineato per esempio la rigidità i vincoli del nostro contratto
Di lavoro giornalistico del sistema naturalmente di in cui è articolato il lavoro dei giornalisti e su questo naturalmente a me preme dire qualcosa naturalmente mi riservo di fare una riflessione più compiuta a conclusione di questo dibattito però certamente qualche stimolo voglio dare
Io non penso che il nuovo sistema le difficoltà che noi incontriamo debbano portare alla cancellazione delle redazioni
Debbano comportare il superamento del sistema tradizionale dell'organizzazione del lavoro giornalistico passato solo l'opera collettiva di un gruppo di persone che si incontra in una sede fisica o per via flettono per quanto riguarda le sedi
Come dire distaccate dei singoli giornali dell'agenzia di stampa delle radio televisione
Io credo e difendo con le unghie e coi denti lo farò anche nel prossimo rinnovo contrattuale quadriennale
Questo sistema sapendo che introdurre la flessibilità le flessibilità nella gestione del nostro contratto non significa smantellare lo e sostituirlo con il nulla
Il nulla provocherà a mio avviso e provocherebbe una forte riduzione di quella capacità di autonomia che deve essere propria dei direttori di giornale di telegiornale decemvirato delle agenzie di stampa
Il grande la grande discussione che vi è stata nella Commissione contratto che viene la commissione dotato della signora stampa sull'articolo sei del contratto
Quello che definisce i compiti e le responsabilità dei direttori di fronte alle difficoltà e disagi che le redazioni non tutte naturalmente perché non è che stiamo generalizzato
E molte redazioni vivono nel rapporto con i direttori è una questione che a noi gruppo dirigente della sala stampa certamente preoccupano
Io credo che quando noi discutiamo di qualità dell'informazione discutiamo proprio della capacità che ha questo non corre o dovrebbe avere questo nucleo di persone questo collettivo
Redazionale di costruire il giornale giorno dopo giorno
E non subordinato a interessi degli uffici marketing o amministrazione dell'azienda
Ma subordinato alla linea del giornale alla linea certamente che il direttore ha concordato con l'editore ma ne rispetta naturalmente dei principi basilari della professione che sono quelle quelli della completezza della correttezza dei rispetto possibile della verità
Naturalmente non voglio usare paroloni voglio proprio fare un ragionamento molto concreti
Se il non colore d'azione se il rapporto tra direttore e redazione si rompe
Sei la figura del direttore come
Appunto di collegamento diciamo così tra azienda e redazioni ma soprattutto come garante sommo dell'autonomia della redazione rispetto ai principi della professione viene meno
Viene meno
Questo modo di fare informazione si può criticare il modo in cui oggi facciamo informazione ci siamo forse liberati
In parte non tutti naturalmente del dei legami con stretti dei vincoli di appartenenza
Politiche anche se le linee politiche editoriali naturalmente sono giustamente diverse devono essere devono rimanere diverso perché purismo deve essere difeso ecco io credo che se la figura del direttore in questo quadro si annacqua si annacqua la sua responsabilità si annacqua la sua spina se la spina dorsale si indebolisce diciamo così io credo che d'informazione mea soltanto tappe quindi non so come ne usciremo nel contratto vedremo ma a me interessa parlarne qui metto in discussione anche il sindacato e quindi rimette in discussione e il contratto io con la penso in un certo modo sulle rigidità sui vincoli metto in discussione le norme eccessivamente vincolistiche mette in discussione l'accessibilità nomi prolungo oltre perché mi pare che di aver messo diamo fatto alcune riflessioni tutte contenute nelle interviste certamente una parte perché le interviste parlano no Dario Di tantissimi Problemi di tante situazioni ma certamente quelle che a me interessano di più sono quelle di cui vi ho parlato io direi e in modo assolutamente informale e in modo Franco come dire senza che la Liz proposto marzo
Io vado Franco ma costruttivo ci diciamo le cose tra l'altro in sala son presenti tanti ragazzi tanti colleghi perché i ragazzi che vogliono fare i giornalisti tanti colleghi giornalisti
Che vorrebbero fare i ragazzi questo anche noi procura passa scarso accesso ormai quindi direi che insomma da destra stilizzata Mario Sconcerti direttore del Corriere dello Sport che è un giornale che io amo che sta compiendo tra l'altro una serie di battaglie sul fronte della rispetto dell'autonomia di una redazione particolari con una redazione sportiva vengano le prime osservazioni e le prime risposte
Pronto se
Io sono
Il giornalista che ha percorso abbastanza esperienze ho diretto un giornale politico il Secolo decimo nono di Genova
Sono nato giornalista sportivo torno son tornato circa quattro anni fa dirigeva il giornale sportivo
E adesso non sembra quanto pare sentendo le cose che sto sentendo oggi che siamo e conoscendo i dati peraltro che siamo avete davanti a voi un personaggio in di una razza in via d'estinzione perché noi vendiamo i giornali
I giornali sportivi si vende
Almeno fino a oggi poi in questo mestiere quello che succede domani nessuno ve lo saprà mai dire
Ci sono delle difficoltà e le differenze notevoli direi sostanziale tra un giornale politico e un giornale sportivo mi piace aggiungere
Se c'è qualche biografo può prenderne cenno che credo di essere l'unico giornalista che ha diretto due grandi giornali nazionali
Politico e sportivo per cui credo di avere titoli per dire quale si era di fare
Un giornale politico vende un servizio
Vende una cronaca che è un servizio
Quel giornale sportivo vende un sentimento
Ed è la ragione per cui noi non siamo stati toccati
Dall'overdose di informazione televisiva
è chiaro che nel momento in cui Mediaset decise di fare i suoi telegiornali
Trascinandosi dietro Montecarlo eccetera e portando da da dieci dodici oltre settanta i telegiornali
Del giorno
L'informazione è stata detta e ripetute non c'è nessun effetto sorpresa la mattina nelle edicole
Anzi noi stessi direttori di giornali politici spesso
Giudichiamo il nostro lavoro
Dalle quantità di citazione che la televisione fa dei nostri titolo dei nostri fondi
Questo è un vecchio discorso
Temo che la nostra civetteria si è arrivati al punto da essere contenti se i nostri fondi vengano letti in televisione
In sostanza di sorprese al lettore non lasciano niente
Un giornale sportivo è totalmente sconosciuto al lettore la mattina quando va all'edicola e lo compra
Quindi noi abbiamo lettore che si avvicina una materia perché ama quella materia
è un lettore che non sa
Che cosa dirà il giornale sulla sua materia preferita
Sono due effetti
Che forse possono sembrare semplici ma come tutte le cose semplici diventano fondamentali
Io offro
O l'informazione specifica perché i miei lettori di Napoli li comprano per leggere il Napoli mi elettori di Firenze per leggere della Fiorentina
No no informazione televisiva nazionale che che copra questo tipo di notizie questa è la mia grande fortuna
Credo che ci sia una parte di notizia
Che non copre la televisione ma che viene ampiamente trascurate
Faccio un esempio io ho lavorato quindici anni a Repubblica faccio parte del primo nucleo di Repubblica sono andato ad aprire e credo di avere anche discretamente inciso sul modo di fare le cronache locali va aperto Firenze sul passato per alcuni mesi da Bolognino diretto Milano
Ma mi sembra strano per esempio che un giornale nazionale
Che cerca di essere nazionale proprio localizzando le proprie cronache non abbiamo vicedirettore addetto alle cronache
Ma l'Aci le cronache in mano ai vari capi redattori locali questo significa che si continua a dare molta più importanza probabilmente ha ragione io non ho certezze non ho certezze su niente
Si continua a dare molta più importanza alla cosiddetta linea politica
Che alla vendita del giornale che alle cose che toccano il lettore cioè la cronaca potrà sembrare
Ma il lettore appartiene il la linea politica appartiene a un'élite che rispettabile come sempre ma che non è come l'élite nazionale destinata a comandare il Paese
L'élite dei lettori di un giornale paga il giornale le stesse mille cinquecento lire dell'altra grande maggioranza che va ugualmente rispettata
Ho scritto ho detto a Dario che ricordo come ex giornalista sportivo
Da me non accettate Repubblica perché era troppo impegnato troppo di no quello di sinistra
Non siamo mai stati abbastanza
Ma la nonostante abbia sentito il signore di Rifondazione Comunista raramente ho sentito un cumulo di sciocchezze su giornalismo come quelle dette dal dal signore di prima che mi dispiace sia andato via delle opere contestate volentieri
Ma ha
Dicevo che alla base del giornale esiste una cosa che sembra che non è catalogabile inutile non si nega inutile fare convegni e piacevole ma non è insegnarle
Ed è il sentimento e la capacità di gestire un sentimento
Non non ve lo scordate mai perché la gente per il è stanca di tessere stanca di collocamenti
La gente con una partecipazione sincera tale da se non siete sinceri se ne accorge lo sente
Ho detto alla Rossa che una delle cose limiti in epoca non ante cacciata di Foccillo dall'Unità
Che sarebbe stato un massacro aver tolto il filo rosso all'unità
Perché non esiste non c'è nessuna legge né sentimentale né giornalistica né di marketing la più banale che sia vincente nel momento in cui togli il tuo segno di identificazione
Se diventi come gli altri io compro gli altri
Perché sono più grandi migliori dite
Io compro L'Unità perché l'unità
Quindi ho bisogno di riconoscermi non mi importa se sei se sei sei sei un mio compagno di strada ti compro per queste
Sindacato
Nelle redazioni è impossibile lavorare ormai
Io non so se sia un problema di sindacato se sia un provino non so quale sia il problema
E purtroppo ormai comincia Veronetta per cui non conta più nemmeno quanto lo capisca
Però nelle redazioni c'è un fatto assolutamente nuove praticamente ingovernabile il fatto nuovo è che non esistono più né i giovani né i vecchi
La quattrocentosedici
Ha mandato ma bloccato il turnover quindi ha bloccato le assunzioni
Ed ha fatto andare a casa
Tutto tutte le persone di esperienza
Quindi noi non abbiamo me persone di speranza
Le persone che vogliono far carriera che hanno l'età per voler far carriera
Né pensione con Novaro
Le persone con la memoria storica del giornale
Sono giornali estremamente triste
Ed estremamente vulnerabili sotto questo aspetto sono d'accordo con Juan con l'intervento di prima
Perché sono giornali che puntano alla terra sia al disinteresse
Mai visto un giornalista lavorare dodici ore a meno che non sia un caporedattore o qualcosa del genere un giornale un gioco un redattore ormai non lavora più di tre ore in media al giorno
Perché le tecnologie di permettano di essere il problema è che fa quello che prima si fa Riva ci si faceva in dieci ore con tre ore quindi non si può farli fare di più
Ma oggi non c'è il redattore che lavori più di tre ore tre ore e mezzo perché se non incapace non è un problema di non è capace lui deve accomodarsi da un'altra parte
Cosa porta a queste porta che per esempio a Genova a Roma
Germi dirigendo un giornale di Roma già è diverso c'è un pochino più di mercato
Ma dirigendo un grande giornale locale come sono tutti in Italia perché noi che soprattutto a Roma siamo abituati a considerare Repubblica il Corriere della Sera
A parte mi piacerebbe sapere che cos'è il Corriere della Sera se non un grande giornale regionale come si può definire nazionale un giornale che vende oltre il sessanta per cento
Nella propria regione nella regione in cui nasce
Quindi la nostra come anche le il come come quasi tutte le realtà mondiali sono grandi realtà locali
Il ciclo biologico di un capo se di un capo in un giornale non è più di tre quattr'anni perché un capo si logora la pressione lo logora l'attenzione alle notizie alla valutazione delle notizie non c'è dubbio che un capo si logori
Nel giro di quindici anni io ho bruciato quattro generazioni di dirigenti
Questo significa che nel giro di quindici anni io avrò riempito il giornale di Capri
Come sono i giornali sono pieni di Carpi quindi io sfido i miei colleghi a dirci quanti capi redattori hanno
Ne hanno ne avranno senz'altro una quantità indicibile a norma di contratto i capiredattori non possono che fare capiredattori quindi ogni volta che io faccio un caporedattore faccio un teorico nullafacente fra tre anni
Questo dipende dal tipo di elasticità dal tipo ma va sicuro che l'elasticità soprattutto a una certa età passa completamente
O redattori per contro che hanno dame di trentatré trentacinque trentasette anni quarant'anni che hanno venticinque anni di lavoro davanti e possibilità di carriera praticamente nulla perché il turnover vale in tutti Italia
Perché la maggior parte di questi lavora in città di provincia dove non saranno mai visti da nessun altro giornale
Come faranno la va a trovare motivazione per lavorare
Esasperando il proprio rapporto con il sindacato troveranno l'aria sempre meno respirabile se incalzeranno col collega davanti che vi fuma la sigaretta la faremo dei particolari delle grandi battaglie di principio
E il giornale ne risentirà sempre più
Perché un giornale è una cosa semplice è un dito nel naso è un momento di volgarità legittima e necessaria cosa credete che sia un giornale
Dicevo andare uffa
Un buon giornale un buon direttore distinguete i direttori dalle prime pagine dei giornali
Se sapete riconoscere se sapete trovare il direttore nelle prime pagine dei giornali quello è un buon direttore se non lo sapete trovare quello non è un buon direttore bisognerà anche chiedersi se per caso siamo noi che facciamo cattivi giornali
E qui non ho sentito ma perché reca sono arrivato adesso sentito solo quel poveretto di prima veramente del Ciad riempito di sciocchezze
Non ho sentito dire qual è la vera nostra grande diversità e che non abbiamo editori
Come si possono fare prodotti se non ci sono persone che vogliono quel prodotto
Che lo amano che lo costruiscano noi diamo tanta importanza hanno gli stessi ma gli editori sono almeno più in quanto importanti quanto noi eppure qui ci sono giornalisti ma non ci sono editori
In teoria noi dovremo cominciare uno sciopero adesso è finito nel due mila tre per avere editori veri e non editori che fanno macchine o che fa o che sono finanzieri o che sono perché altrimenti nascono prodotti sbagliati non sentiti
Sento dire che ci vuole spazio ci sarà spazio per questo tipo di informazione ci sarà spazio per un altro tipo lo spazio sono redattore i redattori sono soldi ci sono i soldi e noi sappiamo Militar cioè di questi soldi
Io credo che uno dei grandi errori nostro sia trascurare la gente e nessuno temo stia insegnando Anna qualcuno di voi anche se francamente io ritengo assolutamente inutili qualunque scuola di giornalismo
Mentre fondamentale la laurea mentre fondamentale il la qualità dell'istruzione ma non vedo come ci possono il giornalismo è istinto guidato io ho fatto molti discorsi di Introna mento
A molte assemblee
E le assemblee mi chiedevano sempre il Progetto che giornale voi fare bello dicevo io che giornale voglio fare bello c'è sì ma bello anche Santello perché oggi i giornali è semplicemente lei notizie messi a confronto con il giornalista io la vedo in un modo Tedeschini in un'altra e faremo due giornali diversi e vedremo chi lo fa ma viva Dio che c'è il mercato
Viva dio che c'è il mercato volete una cosa se non altro meno disonesta del mercato sono più onesti i nostri editori del mercato
Cioè son più onesti i nostri editori che si occupano di altre cose più della gente che ci completi giudica questo mi sembra il colmo della della democrazia
Grazie
Grazie
Direttore
Come vedete subentrò emergono i primi problemi le prime riflessioni anche perché vorrei e poi fare un referendum tra i giornalisti italiani e scoprire quelli che afferma di lavorare tra le tre ore tre ore e mezzo e basta
Infatti
Io mi permetto essendo che in una sede a questo punto informale di contestare questo dato di fatto con tutto il rispetto per la tua esperienza quotidiana anche perché tu sai perfettamente che un giornalista
Per come dire lavorare quelle tre ore redazione quindi mettersi al terminale a comporre i propri pezzi uno o più pezzi
Più si riducono redazioni più sono i pezzi da fare più sono come Iride esche da gestire
Evidentemente c'è un'azione si sta sette ore bagagli ma non si lavora sette ma perché non si può lavorare io non sto facendo una colpa giornalisti difesa non si può lavorare quella e sono più veloci io adesso una macchina più veloce di vent'anni fa per andare a casa mia Firenze ci metto meno
Non voglio dedicare ma poi tu mi spieghi collega che fa la Roma io sono particolarmente sensibili alla materia come fa come dire a mettersi a terminare a lavorare le sue tre-quattro ore in redazione se non è almeno ha fatto qualche telefonata per sapere se Cafu si è rimesso oppure no voglio dire adesso io non metterei nel dettaglio di soci e Flavio nel dettaglio se permetti titolari Cernusco il fa due ore al campo con la Roma e due da scrivere
La statua
Credo che la questione ovviamente questa e altre questioni meriterebbero ma contento
Sentire anche rubrica pagate
Ma il problema è che il problema che il sindacato è povero non può nemmeno aggiustarsi i microfoni
Vediamo un attimo se come dire e preoccupazioni problemi che sollevava Sconcerti naturalmente quando parla dei giornalisti giovani giornalisti vecchi che non ci sono dice una grande verità
Abbiamo sofferto la quattrocentosedici ne abbiamo fatto tesoro da un anno un anno e mezzo
Papa abbiamo Comau rischi indica una certa vicenda la federazione non si ferma più prepensionamenti ex quattrocentosedici
Cerchiamo di tenere almeno agli attuali direttori qualche anziano se non vecchio
Però mi interessa molto sapere come la vede Teo belli a che responsabile direttore del di Radio dimensione suono che RDS è un è turca radiofonico a sconosciuto
Molto soprattutto tra i giovani ma non solo tre giovani
Che ha un un informazione
Quotidiana
Nel rispetto delle leggi nel rispetto di quelli che sono gli accordi aziendali è un network che che fa informazione
So che come dire RDS ha strutture redazionali e come dire collaborazioni che arrivano vanno e vengono
Mi interessa naturalmente questo aspetto ma mi interessa anche l'altro aspetto quello della difesa della qualità dell'informazione in un'azienda così per in un settore così particolare io credo che RDS sia il presente
Certamente presente probabilmente anche il futuro del sistema della comunicazione sia nel presente e nel futuro
Vorrei un po'la sua opinione di come vede questa professione come vede il suo ruolo all'interno di questa struttura in un sistema più complessi
Sperando che si senta se ma io noto notato già nel dibattito di stamattina e continuano tarlo una profondissima dicotomia tra il sistema dell'informazione audiovisiva multimediale i new media chiamiamoli come vogliamo
E il sistema della carta stampata credo che ci avviamo
Ha una differenza nettissima di due mondi uno che sta pagando oggi
Antiche logiche una strutturazione una cristallizzazione su esigenze legate a un mercato del lavoro e a delle problematiche anche del sociale diverso da quello di oggi
E che lei ci sia tutto il settore dell'audio visiva dei new media che sta in qualche modo andando avanti indipendentemente da quello che è l'adeguamento delle norme regolamento delle norme che come diceva forse una delle poche cose che mi sento di condividere dell'intervento
Del collega di Rifondazione norme che rischiano di restare sempre indietro rispetto evoluzione dei fatti che è talmente veloce ormai che non riusciamo più a star dietro nessuna regolamentazione questo un po'mi spaventa nel momento in cui vorrei invece dare delle serenità delle sicurezze un dato
Che stiamo vedendo forse un po'tutti e che in tutte le redazioni dalla carta stampata ma soprattutto dei grandi quotidiani di sicuro non si parla di nuova occupazione
Direi che può essere un argomento da cancellare dall'agenda al momento c'è semmai da salvarne
Mentre nel settore audiovisivo dei new media c'è oggi possibilità di occupazione
Vi racconto la mia esperienza da novantasei quindi da tre anni
Di guida di questa struttura che come in tutto il sistema radiotelevisivo italiano è nata fuori dalle regole con abusiva atto pressoché totale è inutile prenderci in giro ma di abusi dati in Italia ne abbiamo esempi drammatici un po'ovunque
Uno dei miei compiti una delle più grosse fatiche del mio lavoro di cerniera fra la redazione e la proprietà è stato dal primo giorno di cercare di arrivare a una normalizzazione dei rapporti che non passasse
Dare una certa percentuale di assunti a una totalità di assunti regolamentati ma dall'assenza di assunti ha un corpo redazionale vero riconoscibile in questo senso
Ed è una strada faticosa che stiamo percorrendo ma che evidentemente comincia a essere percorribile però perché nell'emittenza privata c'è un riconoscimento del valore dell'informazione fino a qualche anno fa la parola virgolette seria dette in una radio privata era risulta comunque con una perdita d'ascolto
Oggi la parola
Serie A detta al momento giusto nelle forme e nei modi giusti perché comunque si può fare informazione malissimo annoiando moltissimo uccidendo l'ascolto
E questo è comunque una violenza che non dovremmo mai fare i media che gestiamo perché non entrare quaranta minuti l'informazione un merito e farne dieci ma fatti bene
Spesso si confonde la quantità con la qualità
E dobbiamo ricordarci ci sono dei fatti oggettivi
C'era chi oggi denunciava che i lettori dopo aver dato una svogliata già lo buttano perché li ha stoppati ecco anche nell'informazione audiovisiva si rischia questo
Arrivare mai al cuore dei problemi di dare soltanto grandi voci grandi effetti spettacolari per non arrivare al succo del discorso ma non ha non saltiamo di palo in frasca parliamo di occupazione e se si parla di occupazione il settore audiovisivo potere degli sbocchi ma non sono facilmente
Gli sbocchi inquadrati nel nostro quadro delle Terme sei
Perché per l'editore eh a dir poco terrorizzante il quadro dei costi di un uomo che fino a ieri
Aveva un costo x meno la ritenuta d'acconto inutile prenderci in giro questi sono i dati che viviamo con le collaborazioni che abbiamo e che conteneva delle numerose ad esempio perché non possiamo certo permetterci delle dazioni
Regionali tutte Dario ovvio che abbiamo delle collaborazioni esterne
E ovvio anche che un quadro che impedisca qualsiasi tipo di accesso alla professione in qualche modo graduale nei costi abbiamo oggi come oggi sfruttato alcune delle opzioni sempre dei contratti di solidarietà di chi era
Da più di sale da sei mesi da almeno sei mesi disoccupato eccetera eccetera con un abbattimento dei costi contributivi
Mi fa un po'ridere pensare tra l'altro io sto parlando in questo momento come Bossi l'azienda e non un dipendente dell'azienda ma questo è quello che siamo ci troviamo costretti a fare perché quello che mi sento dire dall'editore e non credo che i colleghi non capiti mai ma quanto mi costi come se io vivessi
Di lussi smontati pagando la redazione che poi gli permette anche di fare gli ascolti di avere immagine però una strada e sicuramente quella di formule che consentano un rispetto delle regole un inquadramento graduale ma non facciamo sentire l'imprenditore di colpo
Nella condizione del prigioniero io credo che un po'sia questa alle volte la condizione di chi e virgolette il padrone e si sente prigioniero del dipendente lo dico come esperienza vissuta mi sono sentito fare dei discorsi
Oggettivamente imbarazzanti ma che col portafogli in mano diventano assolutamente legittimi e quindi possono incanto dovremmo ricordarci che questi signori
Hanno dei problemi con il mercato il vituperato odiato mostruoso terrificante mercato che ha due regole fondamentali la regola dei numeri che in qualche modo è un riconoscimento oggettivo in un mestiere come il nostro che di valori oggettivi non è polvere
Per fortuna ma purtroppo perché far capire all'editore che è stato un bel giornale quando di sei costatogli reso niente
Può non fare i piacere se invece il signora dei fatturati poi anche difendere delle operazioni che hai fatto benché difendere una linea coraggiosa è contraria a certe sue impostazioni se però gli porti risultato se ci dimentichiamo che abbiamo a che fare con la realtà economica
Forse viviamo davvero fuori dal tempo non che questo sia il tempo migliore che possiamo sperare ma il tempo che viviamo
Una cosa vorrei sottolineare oggi per me
è un piacere e un onore essere qui insieme a tanti colleghi importanti qualificati
Questo è un posto che dieci anni fa nessun giornalista e la radiofonia privata avrebbe mai potuto occupare anche perché non c'erano nemmeno i direttori praticamente c'è la redazione di quattro persone quattro disperati
Credo che però si rischi di fare un altro salto indietro nel tempo se non prendiamo al volo l'altra dimensione che stiamo accingendoci a vivere che è già realtà quella del giornalista
Che non può più non essere al passo coi tempi purtroppo e ne abbiamo già parlato stamattina ma le realtà produttive i ritmi la possibilità come dice Sconcerti lavorare soltanto tre ore
Fornita del nove mezzi tecnologici che magari potrebbe essere l'occasione finalmente per delle cose che non abbiamo mai fatto di mandar fuori qualcuno a fare degli approfondimenti di mandarci del tempo invece di metterlo soltanto a produrre minestrone
Perché il minestrone lo possono produrre un numero minore di persone dove possiamo tirare qualcuno a fare qualcosa per azione che può avere una valuta una valorizzazione fra un mese quanto ci ha messo da rifare questo libro se fosse stato un prodotto che il mio giornale il Giornale di qualcun altro voleva vendere
Avrebbe potuto distaccare una forza produttiva perché ha dei mezzi tecnici che gli permettono di produrre la routine con meno uomini certo nella chiaro di non aumentare l'occupazione che di solito problema che ben conosciamo
Comunque in ogni caso stiamo secondo me rischiando di perdere un treno sul piano formativo sul piano mentale nel momento in cui solo adesso ci stiamo accorgendo che il giornalista guarda un po'deve conoscere gli strumenti tecnici di cui dispone
Solo oggi ce ne stiamo accorgendo mentre io vivo ogni giorno mio malgrado perché comunque devo mandare avanti il lavoro che la mia relazione
Un lavoro costante di formazione sul personale cui cambiano i macchinari settimana per settimana i sistemi informatici settimana per settimana le abitudini settimana per settimana poi si crea la redazione internet che è parte del corpo redazionale quindi si comincia a lavorare su questo
Però poi sembra che ci dimentichiamo
Addirittura che si deve poter usare un programma di videoscrittura
Ancora io mi trovo dei ragazzi che non sanno usare un processore
E hanno venticinque anni allora c'è da domandarsi se questi ragazzi che a venticinque anni mi chiedono
Come faccio a registrare facendo play RCA suo registratore come apro il programma di videoscrittura
Che vuol dire navigare e tutto il resto
Come pensino al di là dallo straordinario formazione culturale la loro capacità di sintesi della loro magnifica capacità di scrittura verificata però sul piano scolastico e non su quello della scrittura giornalistica che esempi Candelora radiofonico
A delle esigenze
Demotivati perché non c'è niente di più demotivante che scrivere per la radio scrivi quindici righe soggetto predicato complemento e se metti quattro aggettivi sei fuori tempo hai perso il senso della comunicazione di farine mediate hai sbagliato mestiere poi ti trovi a scrivere per la mia pagina di internet visto che a parte la stessa redazione di colpo scoprì che sessanta righe sono un traguardo inarrivabile
Però mi hai dimostrato in onda di essere uno che in mezzo ai bombardamenti contraddetti passa soprattutto in onda comunque e fa il tuo pezzo
Ma anche per lui che uno straordinario esempio di giornalista radiofonico non c'è più la possibilità di saper fare solo questo bisogna anche saper scrivere sessanta righe bisogna saper usare i mezzi tecnici
E quindi sul piano della formazione non possiamo più dimenticarci lì un'ultima notazione perché visto forse annoiando
Noi rischiamo di non considerare quella che è un po'una situazione reale del nostro mercato di soli nostro il nostro mercato i nostri fruitori
Sono stranamente di vivibili ormai in tre grandi segmenti
C'è un segmento molto giovane
Per il quale ormai la rivoluzione info dell'informazione è già arrivata nel senso che lo strumento di informazione istituzionale i grandi quotidiani al grande radio giornale il grande telegiornale non sono più autoreferenziale di questo ragazzo che ha accesso alle tecnologie che è curioso comunque si fa la sua informazione va cercando quello che vuole non gliene frega niente della scaletta che ho deciso io che ha deciso il collega del Giornale importante
E questi ragazzi rischiamo di perderli nel momento in cui gli proponiamo il solito schema la solita griglia la solita scaletta uguale per tutti che palle al quarantesimo notiziario la reazione queste che sia televisivo radiofonico o anche la prima pagina di un giornale Loggia piste andiamo a leggere almeno i commenti nella speranza di leggere qualcosa
Perché è una grande fascia con numeri crescenti quello dei pensionati degli ultracinquantenni di coloro che invece in tutta questa rivoluzione informatica non entra o non entra l'hanno mai e che rischiamo di tradire nel momento in cui ad esempio li trattiamo come dei trogloditi perché non sanno navigare in internet dobbiamo sempre ricordarci né per voi questo deve essere una fonte di stimolo continuo invece di partire soltanto in avanti rivolgendo c'è una nicchia
Troppo ristretta per fare grandi numeri perché i grandi numeri ma li facciamo più con i giovanissimi i grandi numeri li facciamo con questo pubblico
E poi c'è il segmento centrale con la forza trainante coloro chiamiamolo fra i venticinque e i quarantacinque anni queste persone
Che sono per la parte più confusa le persone che non sanno se adeguarci e non le tecnologie che non sanno cosa farsene del satellite maledetto che non li stanno spiegando che vuol dire la doppia piattaforme e tutto il resto ma che però sono curioso vogliono andare avanti e vogliono qualcosa di diverso quindi torniamo sempre
A questo che è l'unico peccato originale su che dobbiamo riflettere che qualcosa di diverso dobbiamo darlo la strada può essere quella del servizio la strada può essere quella della curiosità
La strada questo riguarda il sentimento che reclama giustamente Sconcerti soprattutto per la stampa sportiva ma non può essere solo questa
Sicuramente la strada non può essere quella dalla scaletta scritta nella riunione del mattino che guarda caso in tre quarti dei casi funziona fino alla sera grazie
Grazie dichiara nella speranza che come dire l'abusiva atto nella sua azienda seria debellato quanto prima e quindi i suoi sforzi siano coronati da successo
Che naturalmente non ci sia questa non viva questa sua dimensione di prigioniero
Tenga la sua redazione certamente non è non sarà prigioniero del sindacato nel senso che per quanto ci riguarda nel contratto del novantacinque abbiamo introdotto una serie di elementi di flessibilità tali che a mio avviso dovrebbero contemperare le grandi preoccupazioni dei gli editori
Sui costi editori certamente non puri editori che nel mercato si propongono per conquistare fette sempre maggiori Attraverso Investimenti che farebbero meglio a destinare all'informazione destinati alla promozione gadget a quant'altro
Come vedete tutti gli argomenti su uno collegato all'altro perché quando parliamo qua di qualità parliamo di giornalisti quando parliamo di giornalisti parliamo di costi e quindi di aziende problemi di costi che ha certamente anche Arturo diaconale Igor con Arturo credo che quest'anno compiamo venti anni di di conoscenza e di tante battaglie alcune fatte insieme altre fatte uno contro l'altro
Nel sindacato nella politica un po'in tutto
Di Arturo sempre minato la assoluta totale onestà intellettuale l'assoluta sincerità e franchezza nei precedenti e quindi chiedo come la via Luini dal suo osservatorio che quello di un giornale politico
Un giornale politico che è una realtà come dire
Non gigantesca ma che si radica in una nicchia diciamo così di lettori ben individuata una redazione evidentemente non grande rapporti difficili
Anche questi mi sembra in via di superamento ma è chiaro che il suo ruolo è certamente un po'diverso è un giornale dichiaratamente politico con una linea politica
Ecco come vive il suo ruolo sia nel rapporto con la redazione sia il rapporto naturalmente con la linea politica che sostiene correttamente e giustamente sostiene dal suo punto di vista
E come vede il futuro per i giornali politici perché a me il presente terrorizza nel senso che non faccio altro che affrontare vertenze dei giornali politici i quotidiani politici tutti quanti
Alla taglio occupazionale sono dei costi taglio dei costi che significa sempre automaticamente poi taglio dire dottore
Io non ho alcuna difficoltà
Quindi si oppone
Non ho alcuna difficoltà a rispondere alla domanda di di Paolo Serventi Longhi in cui queste diciamo effettivamente un ventennio di amicizia e di combattimenti reciprocità di sconti alle volte
L'esperienza di un giornale piccolo di nicchia l'esperienza un po'indicativa di una certa stampa
Che non si è resa conto della realtà che nel frattempo cambiava io quando ho assunto la direzione di questo piccolissimo giornale
Ero convinto di dovermi comportare né più e né meno di come ci si comporta con i giornali grandi che si debbono confrontare con una Rete è un impianto rigido da un lato contrattuale dall'altro di accesso al mercato perché poi certo anche un problema di accesso al mercato che è grave è che il retto da regole
Antiche che non sono mai state rinnovate e quindi nel fare questo
Ho commesso una serie di errori partendo dal presupposto di pensare che il mio pubblico fosse un pubblico indistinto
Gli errori sono stati pagati o scontato questa serie di errori ma soprattutto capito che ogni giornale ha una sua nicchia ha un suo pubblico si deve rivolgere a questa nicchia questo pubblico
Non andando mai oltre e non pensando mai di poter di doversi rivolgere a un punto appunto pubblico indiscriminato quindi anche gli sforzi produttivi e gli impegni economici e finanziari debbono essere apportati al pubblico del su cui ci si rivolge
In questo modo o strutturato un giornale minuscolo che si rivolge a una nicchia di pubblico estremamente ristretta facendo in questo in questa sorta di sacrificio che prima ancora di essere economico un sacrificio intellettuale e culturale per uno come me che veniva dal sindacato quindi aveva una concezione dei rapporti de ready atti delle redazioni rapporti con l'editore fatto in un determinato modo
E sono riuscito a produrre alcuni piccoli posti di lavoro quindi andando in controtendenza rispetto a un settore dove i posti di lavoro di Bruto che si riducono io Sunday in questo settore sono riuscito a produrre pochissimi posti di lavoro però li ho prodotti rispetto agli altri che invece sono costretti a ridurli
Ora questa è un'esperienza ma ovviamente è un'esperienza molto ristretta molto settoriale non può essere l'esperienza di Sconcerti che ha guidato grandi giornali che guida un grande giornale non può essere l'esperienza degli altri colleghi che si trovano qui ma io credo che la prima
Grande regola
Che si deve imparare nell'affrontare i problemi della categoria della professione e anche il futuro dell'informazione è quella di capire che il mondo dell'informazione no non è un mondo unitario
Diceva giustamente bellica che la carta stampata non produce più occupazione
Mentre invece l'occupazione viene prodotta dei dai da dei settori audio figlio di Siviglia new media
è la verità
E la verità profonda questo già dimostra che il mondo dell'informazione si può dividere in due parti distinte ma queste due parti distinte allora volta debbono essere suddivise in tante altre parti
Il mondo della carta stampata ad esempio è un mondo che a sua volta si divide a secondo il ruolo le posizioni dei singoli giornali questo mondo a una serie di problemi il mondo degli altri media né a tanti altri perché sono problemi completamente diversi
Allora e qui approfitto della circostanza per non ripetere quanto sentito dire di cui condivido tutto soprattutto l'intervento di di di Sconcerti e rientro
Per un attimo nei panni dell'antico sindacalista con la garanzia che tanto non tornerò mai ad esserlo ma però il gusto per quelle questioni mi rimane sempre per sottolineare come il paradosso che noi ci troviamo a vivere rappresentato dal fatto che tanti segmenti di mercato tante situazioni completamente diverse all'interno del mondo dell'informazione sono regolate tutte
Con una stessa legge che è quella di un contratto nazionale di lavoro
Che evidentemente non va bene per tutti
Perché noi abbiamo visto che i settori dove il contratto nazionale di lavoro non è stato applicato in questi anni in maniera illegale in maniera illegittima sono i settori che hanno prodotto occupazione e che producono producono occupazione
E che tendono a produrre ulteriore occupazione
Cioè sono i settori che produrranno sono i settori del futuro
Per forse riproducono perché non lo hanno al non hanno avuto l'applicazione del contratto nazionale di lavoro
Punto di domanda i settori dove invece
L'occupazione è in calo crescente dove non c'è possibilità di sviluppare nuovi posti dove chiunque voglia accedere al giornalismo sa bene che difficilmente potrà arrivare
Cioè i grandi giornali le grandi redazioni della RAI perché anche qui c'è da fare una bella differenza tra mercato e mercato
Tra giornali che vivono sul mercato le morti nel mercato il Corriere lo sport è un giornale che vive sul mercato
Che vende sentimenti e si rapporta ogni giorno con i propri lettori
Ma
Le redazioni della RAI non vivono con lo stesso mercato
Hanno una realtà assolutamente diversa
Sono identiche come mentalità come strutture come organizzazione alcuni grandi giornali
Che hanno un radicamento sul territorio e possono godere di un mercato che non è affatto libero e aperto mi faceva pure a me un po'ridere l'amico Bellucci Rifondazione comunista quando parla già l'ideologia del mercato ma quale mercato
Ma perché esiste un mercato libero
Sopravvivere in un mercato che è una parvenza di libertà ma il mercato in realtà è condizionato dalla presenza da alcuni di alcuni gruppi monopolistici primo tra quali lo Stato che condiziona pesantemente tutti quanti gli altri non c'è libertà di mercato qui non c'è una ideologia del mercato da noi invece dobbiamo fare
A pugni per tentare di arrivare e di a liberalizzare un mercato che condizionato allora io dicevo ritorno al discorso di prima tutto quanto questo viene regolato da un unico contratto nazionale di lavoro
E allora il problema
Se vogliamo dare una possibilità di sviluppo e non pensare che il mondo dell'informazione sia destinato soltanto a vivere nella difesa ossessiva estrema di posizioni che si restringono sempre di più
Perché le relazioni e i grandi giornali sono destinate ad essere ulteriormente ridotte perché le tecnologie consentono di ridurre io la il tempo per lavoro di ridurre il tipo di occupazione e poi soprattutto secondo una vecchia formula
Cara Hamas e cambiano i rapporti di produzione
E noi dobbiamo Caro Paolo adesso farò un po'di polemica con tema tanto siamo abituati ma non è una polemica ma è un ossimoro spero costruttivo la centralità delle redazioni così come non l'abbiamo vissuta venti anni fa
Sa praticamente finendo la centralità delle redazioni vale soltanto in alcuni giornali in alcune parti del mondo dell'informazione in altre parti non esiste più già i giornali adesso la carta stampata non parliamo delle radio non parliamo
Dei fenomeni nuovi che vengono costruiti adesso e che quindi tendono a non centralizzati assolutamente redazioni anzi puntano esattamente all'esatto contrario la riduzione di azioni per puntare esclusivamente sui Rapporti Esterni le collaborazioni perché queste sono le cose che consentono di ridurre i costi
Resi impossibili da un contratto nazionale di lavoro rimasto fermo nel suo impianto e la sua concezione ideologica a quando il giornale era la redazione ma adesso non è più così
Le grandi giornali noi vediamo che le redazioni servono a fare soltanto una cucina l'elemento caratterizzante il valore aggiunto dei grandi giornali è dato da che cosa dagli apporti esterni
I grandi giornali puntano a che cosa fare a trovare lavorando per esempio Puliservice apporti che possano rinforzare il giornale tenendo bassi costi
La redazione non non è più centrale sta diventando sempre più all'interno del quadro complessivo dell'impianto industriale
Dell'informazione
Un settore marginale e difendere la centralità delle redazioni significa semplicemente porsi in una posizione di retroguardia attraverso dipenderà centralizzare diversi attraverso il contratto nazionale di lavoro unico
Con un impianto unico per tutti significa porsi una posizione di recupero di retroguardia che di fatto diventa uno strumento per non favorire occupazione
Per non dare uno sviluppo per non dare la possibilità di accesso a questo mestiere ma per chiuderlo sempre più diventa uno strumento di difesa
Corporativa ma in senso quasi Medioevale questo non significa naturalmente dover smontare l'intero impianto del contrario
Significa avere la capacità di gestire un fenomeno il sindacato deve gestire un grande fenomeno di trasformazione che sta avvenendo ormai in questo decennio
Che è iniziato alla fine degli anni ottanta e si sta sviluppando negli anni novanta
Deve avere la capacità di trovare uno strumento molto più duttile molto più aperto che favorisca la nuova occupazione nei settori del futuro
E nello stesso tempo abbia la possibilità di difendere le posizioni del passato
Certo la relazione non può essere smantellata va sicuramente difesa ma non ci si può limitare a difendere la redazione e la sua centralità abbandonando al proprio al proprio destino tutto quanto il resto che si muove l'informazione su internet è un fenomeno che nel giro di qualche anno assumerà un ruolo sicuramente più ampio
Di quello che e assunto adesso dalle stesse relazioni
Quelli che lavoreranno su questo settore saranno sicuramente un numero maggiore di quelli che lavorano all'interno delle relazioni anche se questa redazione si chiamano Repubblica Corriere della Sera TG uno TG due e TG tre perché poi di queste persone di queste realtà stiamo parlando non stiamo parlando di realtà molto più ampia
E allora
Noi potremo regolarizzare con vecchi impianto i rapporti delle vecchie redazioni ma non avremo alcuna possibilità di poter gestire i rapporti del futuro ecco allora il sindacato io credo per fare un servizio non soltanto ai giornalisti che sono rimasti tali malgrado la quattrocentosedici e continuano a lavorare ma anche a quelli che vogliono accedere a questa professione e a quelli che ci vogliono rimanere
Perché è un assurdo concepire come diceva giustamente Sconcerti gola quattrocentosedici bis siamo riusciti a eliminare del dalle redazioni il know how professionale li abbiamo mandati tutti quanti a casa
Eppure tutta quanta gente che professionalmente avrebbe ancora tantissimo da dare e potrebbe ancora per dare tantissimo perché perché questa è una professione che non può essere intesa come un come un una professione diciamo operaia purtroppo che arrivato a un certo periodo di tempo della loro attende l'attività
Per problemi fisici non consente più di lavorare anche se è una professione dove si può lavorare tranquillamente fino a più ampie TAR magari con ruoli diversi abbiamo Indro Montanelli che a novant'anni continua a fare l'editorialista di grande spessore
E di interesse sul Corriere della Sera e allora perché lui sì e i nostri colleghi che sono stati mandati a casa cinquantatré cinquantaquattro cinquantacinque anni no questo è un'assurdità
Si ritrovino delle figure professionali per questi colleghi all'interno di un quadro che consenta loro di continuare a lavorare in un divenire emarginati totalmente quindi io insisto e chiudo la centralità non delle relazioni del contratto il problema di fondo per poter dare uno sviluppo al mondo dell'informazione è il contratto un contratto in cui ci sia non soltanto l'accettazione del principio della flessibilità non basta quello
Ci sia un ripensamento complessivo del fenomeno di trasformazione in atto cioè il contratto si deve mettere al passo con i tempi si non si mette al passo con i tempi la situazione del nostro mondo informativo è destinata ad essere
Drammatica resa drammatica da un processo di disoccupazione sempre più grave e da un processo di sotto occupazione altrettanto gravi grazie
Grazie grazie Arturo come dire interventi tratturo meriterebbe da solo come dire un convegno apposito d'altra parte come c'è una commissione per la contrattuale che affronta proprio i temi che diagonale da buon sindacalista quale assolutamente restare no
Ha sottolineato evidente che tra noi la pensiamo in maniera leggermente diverso
Quando dico leggermente lo dico così per éscamotage dialettico perché anch'io ovviamente che faccio un sedere aziona la stampa non il direttore
Sono preoccupato di una situazione che porta la contrazione continua degli spazi di lavoro dipendente nei giornali italiani ancora qualcosa resta nelle radio televisioni ma certamente nei giornali
Sì contrari la l'accesso alla professione un accesso alla professione precaria al precariato e questo è certamente un dramma per il sindacato perché pezzi interi di professione oggi sono fuori da ogni tipo di rappresentanza da ogni tipo di ogni forma di tutela questo è il vero problema che noi stiamo gestendo oggi di fronte a un contratto che Arturo serventi dal Boca e alcune altre decine di sindacalisti si sono costruiti hanno per anno nel senso che interpreto anche tuo intervento Arturo come una sorta di autocritica rispetto a un lavoro che abbiamo fatto insieme abbiamo sbagliato
Erano altri tempi erano altre le esigenze dei colleghi erano altri come dire i rapporti di forza che si sparavano in questo Paese certamente il sindacato era più forte
Lo dico anche a Fulvio Giacomassi che nel frattempo è entrato perché come dire il sei giornalisti hanno perso circa due mila addetti e due mila cinquecento dico io per quelli che poi sono andati in pensione negli ultimi tre-quattro anni la categoria dei giuristi dei poligrafici
Intendo dire dei tipografia e amministrativi dei giornali ha perso in qualche anno alcune forse quasi dieci mila dieci mila tetti otto mila di ricordo la cifra che si era fatta quindi come in una situazione ancora più grave
è chiaro che il contratto di lavoro giornalistico nelle attuali condizioni il contratto pieno l'articolo uno pieno non è gestibile dai settori deboli del nostro delitto del mondo dell'informazione
Questo è un dato di fatto ne siamo talmente consapevoli che la strategia della Federazione della stampa definita dal Consiglio nazionale votata quasi all'unanimità
è di andare verso la differenziazione l'articolazione della contrattazione come peraltro i nostri amici di CGIL CISL UIL già praticano da tantissimo tempo
Questa è una scelta che noi abbiamo fatto a partire dall'emittenza locale naturalmente per poi estenderla ovunque noi difendiamo cosa del contratto e qui non ci siamo futuro difendiamo quelli che sono gli strumenti che ci consentano di difendere e di far tutelare i principi della professione
I probabilismo la responsabilità la correntezza il rapporto gerarchico le qualifiche il ruolo del direttore e tutte quelle questioni che attengono alle responsabilità che deve gestire l'organo sindacale
Voglio dire surrealista o noi abbiamo aperto una discussione a tutto campo rispetta la quale francamente non mi sento ed è ingeneroso no nulla tuo intervento ma altre polemiche che leggo qua e là lo dico anche a Mario Sconcerti nel senso che certo non può non esserci una diversità tra le aziende aderenti iscritte alla fine che che applicano quel contratto fino a quando sarà valido applicheranno un con un altro contratto modificato certamente spero in meglio non in peggio tra qualche mese quando l'avremmo fatto
E c'è un problema naturalmente di difesa anche dei livelli salariali le condizioni di vita ma anche della il tipo di lavoro che dell'autonomia dei giornalisti anche mentre settori più deboli del contratto figlie
E non soltanto del contratto fino quando facciamo il contatto emittenza locale chiediamo la stessa parte normativa modifichiamo la parte salariale qual è il problema
Sul mercato e il problema dei costi a crediamo il problema del costo del lavoro giornalistico che non significa smantellare l'attuale contratto
Caro Mauro Tedeschini evidente che quando io parlo
Delle difficoltà che noi abbiamo col mondo dell'impresa in questa fase difficilmente posso sottrarmi dall'includere il gruppo nel quale tu svolgi la l'attività già dato attività giornalistica naturalmente
Molto bene dal punto di vista del della qualificazione e della bravura personale così la penso io
Certamente il problema è che lo scontro che il sindacato ha avuto e probabilmente ha tuttora con il il gruppo Poligrafici editoriale certamente è stato al centro di tutta la strategia e la linea del sindacato in questo periodo
Non credo che dobbiamo metterci qua a fare un discorso sulle sinergie
Anche se come dire questo elemento sarà uno degli elementi centrali che sarà affrontato nel rinnovo contrattuale date le esperienze che noi abbiamo certamente però ci può essere utile a noi al di là delle polemiche dico dicevo
Coglie ascoltare la tua opinione di direttore di un giornale che è un gruppo sinergico in cui praticamente la redazione in quanto come dire struttura tradizionale definita dal Co anche dal contratto che organizzarono giornalistica di fatto superato
In qualche modo di fatto superato
E come si possa gestire in un gruppo poi si è fatto con una struttura trasversale tra le diverse testate
Come dire il ruolo di direttore quindi difendere l'autonomia e garantire l'autonomia della redazione che e naturalmente esiste e non esiste questo mi interessa un
Ma guarda io so che il nostro è un gruppo che a Roma per una serie di motivi forse anche per responsabilità nostra non gode diciamo così di buona stampa
Credo però che vada ricordata del nostro gruppo che intanto in tutti questi anni non ha mai licenziato nessuno
Perché ha fatto una scelta di campo che in qualche modo contraddice anche formazioni che state fatte qui anche adesso ovvero non è assolutamente un dato reale dire che in Italia soltanto i new media stanno creando l'occupazione perché se tutta una serie di testate locali no che in questi anni hanno creato una nuova leva di giornalisti
Mi riferisco se vuoi anche al nostro gruppo master appunto non essere accusato di faziosità
E ti faccio il caso di tutti i giornali locali che sono stati piantati dal gruppo Caracciolo e che hanno impiantato
Una serie ormai innumerevoli testate del quale molti giovani hanno creato una loro professionalità assolutamente rispettabile siccome ci sono quei molti giovani anche in sala
è giusto che loro sappiano che probabilmente si aspettano di entrare al TG uno e Corriere la sera dovranno aspettare molti anni mentre invece ci sono tutta una serie di opportunità in questi giornali che secondo me è appunto un giovane che si avvicinerà sono proprio sino ad ora per cercare di cogliere ecco tieni conto che noi abbiamo fatto questa scelta non abbiamo assolutamente smantellata la redazione semplicemente abbiamo unificato l'informazione nazionali tra giornali ritenendo che per trovare ancora uno spazio di mercato per queste testate fosse necessario sviluppare fortemente invece l'informazione locale l'informazione cittadina
E quindi senza licenziare nessuno abbiamo fatto una
Operazione diciamo di redistribuzione dei pesi nel senso di alleggerire
Il l'organico delle redazioni nazionali a tutto vantaggio appunto della relazione che lo abbiamo a Siena Grosseto Reggio Emilia piuttosto che in in Lombardia con il giorno io però siccome qui credo che sia dubitano di contratti e quindi di questo non parlerò
Sono invece molto interessato al discorso che faceva prima anche diaconale ancora prima Sconcerti ovvero decorare diceva sta svanendo la centralità delle redazioni no a questo lo dobbiamo prepararci ecco io non sono assolutamente d'accordo nel senso che credo che stia svanendo la centralità delle redazioni dei giornali così come sono fatti adesso in molti casi in Italia e mi spiego meglio
Stamattina Ezio Mauro seduto un pezzo del suo discorso parlava di questa settima idealizzazione di quotidiani e ne parlava in termini positivi e io sono d'accordo
Temo però che sia in atto una decelerazione di questo processo che fa sì che ormai si siano creati un pochettino di tutti i giornali compreso anche il mio dei super desk dei super uffici centrali che sono capaci di immagazzinare il vuoto con delle straordinarie
Capacità di tipo professionale faccio un esempio molto concreto che si riferisce la realtà di oggi allora esce ieri la notizia che Pippo Baudo
Sì reso disponibile per fare il test del DNA per una presunta paternità che viene rivendicata da un ragazzo
Allora cosa succede che se tu vedi tutti i giornali ormai si sono attrezzati con questi appunto del ska correttissimi i quali sono in grado di darti oltre al servizio allora tutti i precedenti di tutti i personaggi famosi che hanno in piedi delle rivendicazioni di paternità
Un gigantesco grafico che ti spiega cos'è il DNA e come funziona
Un terzo del solito psicologo di turno che ti spiega che cosa provo ragazza che per tanti anni è stato sempre il padre bla bla bla bla
Allora con una notizia di questo genere noi siamo in grado di farti una pagina senza che nessuno faccia un passo se non è quello che va dalla sua scrivania al computer in questo credo che abbia ragione Mario nel senso che anche alcuni totem di cui ormai stiamo credo Stra parlando in questi ultimi anni tipo internet no
Vengono in realtà interpretati da molti come un'ulteriore opportunità per lavorare sempre di meno lavorare sempre di meno io intendo nel senso di andare sempre meno fuori
A cercare di fare quella che invece è la parte più caratteristica del nostro mestiere che è quella di cercare che cosa sta accadendo in questo diavolo di mondo no
Allora faccio un altro esempio che invece si riferisce sempre questi giorni su una vicenda di cronaca l'avvelenamento dei panettoni no credo che sia il funerale definitivo del giornalismo
Di investigazione come lo si diceva una volta no nel senso che in un settore tutto sommato parliamoci chiaro gli animalisti d'Italia saranno dieci quindici no
Nessuno tra i tanti giornali che esistono in Italia io stesso coglie ci ho provato e ti devo confessare che ho fallito no
è siamo riusciti a fare un minimo di investigazione e a dirti chi caspita sono questi animalisti che hanno fatto finta di avvelenare tra panettoni ma che comunque sappiamo hanno creato un danno di cinquanta miliardi a questa azienda che si chiama Nestlé
E hanno rovinato tuta alare del Natale in Italia no nel senso che io vengo poi raggiunto da telefonate di colleghi miei che mi dicono ho trovato il sito internet degli animalisti della SL come se fosse un grandissimo scopre perché ormai siamo ridotti a questi livelli
La verità è che è in crisi un certo tipo di giornalismo e secondo me è questo che ci fa andare tutti discretamente male perché chi più chi meno andiamo tutti male soprattutto in questi ultimi tre mesi che sul piano delle vendite sono è assolutamente drammatici quindi quando io parlo di e centralità delle redazioni dico perché
Attenzione che all'estero ci sono esperienze che noi possiamo andare vedere di redazioni che invece sono diventate
Non solo centrali ma centralissime e faccio un esempio concreto c'è un giornale Inghilterra che il Daily Mail che noi viviamo ancora come un vecchio tabloid popolare deteriore che invece sta avendo un grandissimo successo e sta costringendo tutti i grandi giornali inglesi compreso
Il Times no
A cambiare tipo di impostazione e il Daily Mail che cosa fa
Fa giornalismo di reportage fa delle bellissime storie e per farle però ha bisogno di giornalisti e sta investendo sui giornalisti giovani né continua ad assumere no e continua ad aumentare le vendite perché offre veramente un prodotto alternativo rispetto alla televisione
Allora io dico
Ha ragione Mauro quando dice per fare il il giornalismo alternativa lo possiamo fare un giornalismo bislacco dobbiamo fare un giornalismo è alternativo che dia dei contenuti concreti e quindi è io vedevo il Daily Mail per dire noi l'abbiamo comprata questa perché io non sono grandi fare queste storie d'Italia
Il Daily Mail ha fatto un bellissimo reportage su un macello che esiste in Cina
In cui macello americani per poi importare la carne anche in Europa e questa carne viene mangiata anche sui tavoli dei ristoranti cinesi in Italia no allora per fare questo ha preso alcuni giornalisti li ha mandati in Cina sono stati la una settimana con dei fotografi hanno fatto un bellissimo reportage
Noi l'abbiamo acquistato modestamente per l'Italia ad omesso alcuni cronisti a vedere se a Firenze Milano Bologna che come tu sai sollecita in cui noi maggiormente insistiamo
Questa carne veniva venduta abbiamo visto che l'alcuni ristoranti esiste e abbiamo avuto decine e decine di fax telefonate da parte del solito i lettori che hanno il il essi o il il cagnolino e che dico caspita messo dei posti in cui lo fanno a fette
No allora
Come
E che vanno e ristoranti cinesi e non sapevano premette che tipo di carne veniva veniva servito allora io dico che è è in crisi vi dico questa centralità di queste redazioni che ormai sono delle redazioni
è a mio parere assolutamente degenerati no sono degenerate nel senso che come dicevo prima c'è un eccesso di mestiere nel senso più deteriore della parola che sta facendo sì
Che appunto si continui a vendere dell'aria fritta e la gente il primo giorno magari pecca perché è la vede vestita bene con la bella fotografia sconta nata ma alla lunga si rende conto che tu non gli dai dei contenuti e qui sente sempre di meno l'esigenza di comprare il giornale allora io dico che siccome in Italia purtroppo dico non esiste questo mercato dei freelance che ti possono offrire dei servizi e io magari ci fosse perché ricopre lei volentieri magari arrivasse un giovane che mi dice se guarda ho fatto richiesta su gli animalisti e ti posso dire chi sono io quelli che oppure insomma spiegarmi come funziona questo castello di avere la metti cosa che in Italia non avviene
Allora io dico che gli editori
Saranno costretti se vogliono continuare a vendere dei giornali e se vogliono continuare pallino ad esempio dell'editore Emilio a mettere sui giornali dei contenuti alternativi rispetto a quella che è stata la prima notizia del TG uno TG cinque delle otto di sera e quindi di quattordici ore prima rispetto a quando arriviamo noi in edicola
Bisognerà far sì che noi abbiamo però dei giornalisti in grado di fare queste cose purtroppo io lo dico sempre quando facciamo delle riunioni qua c'è Sassano che è un un amico col quale abbiamo discusso parecchie volte di queste cose purtroppo io sono pieno invece di giornalisti di inviati speciali che mi chiedono soltanto di andare con Scalfaro in Australia di andare con la Juve che gioca a Madrid
Di andare a seguire l'avvenimento di cultura perché se da fare un bel viaggio a New York tutte cose che per carità fanno parte la routine del nostro mestiere che sono assolutamente rispettabili ma è non sono quasi mai se non con grandissima fatica disponibili per fare cose che abbiano dei contenuti originali i nostri no e allora io ti dico ci sono
Due cose che mi hanno colpito io purtroppo ovviamente lo scorso il grande con grande fretta ci sono due cose che mi hanno colpito al volo nel libro che che ha fatto Dario sono due frasi una di di Giulio Anselmi che è un amico il direttore dell'asse che dice
Guardate che se i giornali sono un modo di cosa che lo sentiamo dire sempre più spesso sono tutti uno uguale all'altro
La colpa non è dell'ANSA ma è della pigrizia dei giornalisti no e l'altra fase una frase invece di di Pansa che dice che il problema anche molto importante che sta diventando sempre più pesante dei giornali l'invecchiamento medio dell'età dei giornalisti che fa sì che ormai noi ci siamo asserragliati dentro le redazioni
Abbiamo perso il contenuto con il mondo che sta fuori no abbiamo vissuto con totale sorpresa fenomeni tipo quello della lega che completamente ignoravamo che ti è piombato alle redazioni dalla mattina alla sera il che vuol dire
Che non eravamo così pronti a cogliere i segnali di novità
E
E quindi i giornali perdono costantemente contatto con il mondo che sta fuori grazie a Dio in altri Paesi europei invece la rete dei quotidiani aumenta vuol dire che da noi c'è qualcosa che non va e quindi io Setti
Posso fare un appello
E quello di cercare di trovare gli strumenti per far sì che i giornali interno dei giovani la polemica sulla quattrocentosedici nel nostro gruppo che è una polemica sulla quale sicuramente ci saranno responsabilità tutte le parti no e che noi viviamo ti assicura che con grande dolore perché non è facile per giornalisti essere sempre indicati come la controparte del Sindacato nazionale no
è comunque una polemica che alle spalle un tentativo anche di inserire delle forze nuove soprattutto in questa redazioni provinciali qui c'è il ministro Folloni che di Reggio Emilia e quindi lui sta bene
Nelle redazioni provinciali non c'è bisogno di gente che stia redazione a riscrivere dei faccio dei comunicati ci sarebbe bisogno di gente che vada in giro per la strada sotto i portici a Reggio Emilia
A sentire un po'cosa pensa la gente a raccontarlo sul giornale che l'essenza della nostra professione e che è la cosa che noi non facciamo più allora c'è tutto una generazione di giornalisti che non fa altro mai che mugugnare girare nei corridoi del giornale a protestare nonostante io credo che in alcuni casi siano stati non solo garantiti ma iper garantiti noi dobbiamo far sì che dove manca l'entusiasmo si possa fare un'iniezione di di freschezza cercando di far entrare questi giovani senza i quali a mio parere i nostri giornali sono destinati non dico a morire perché negli ultimi anni il taglio dei costi ha avuto una dinamica più veloce rispetto al calo delle entrate no e anche quest'anno il grande boom della pubblicità dovuto all'appannamento dalla televisione ha fatto sì che tutte le imprese editoriali nonostante vengano sempre di meno quella lì l'ho sempre di più è un fenomeno bizzarro ma che comunque esiste e che quindi quanto meno per il novantotto chiuso tutti i buchi però in prospettiva siccome la pubblicità un fenomeno ciclico sappiamo bene che destinata poi a calare no come è sempre successo
Quando la pubblicità Caravà erano fuori in maniera drammatica tutte le magagne e ripeto chi avrà dei contenuti da vendere come sta facendo questo giornale inglese secondo me molto bene
Chi aveva dei contenuti da vendere o dei sentimenti come diceva Mario prima ce la farà
Chi invece si è chiuso dentro i giornali semplicemente impacchettare dell'aria fritta secondo me è destinato grazie a Dio a soccombere
Potevamo Arturo ma io lo so da dire due cose a Mauro Tedeschini perché abbiamo deciso ministro di dirci le cose subito a tambur battente
Una è che certamente i giornalisti del gruppo riflessione non sono la controparte
Del Sindacato nazionale controbatte Sindacato nazionale è il gruppo di imprese nemmeno ovviamente i direttori sono è l'azienda il concetto e il tipo di struttura sinergica il gruppo sia dato
Sicuramente nella fase più recente il dialogo è ripreso ed è molto costruttivo non tanto con l'azienda quanto con i giornalisti e quello che premeva al sottoscritto
Ma se non siamo d'accordo con Tedeschini forse su come dire gli aspetti sindacali delle vicende del gruppo
Sicuramente son d'accordo con lui quando pone la questione del giornalismo di investigazione d'indagine di inchiesta un giornalismo aggressivo che superi una certa pigrizia che c'è nelle redazioni io non sono per un sindacato che difende a spada tratta i giornalisti comunque comunque sono anche per criticarci quando questo è giusto
Ed è giusto che per esempio
Quando diciamo che si è sbagliato nella vicenda dei panettoni non si è fatto un'indagine seria su cui gruppi animalisti
E si sono fatte prime pagine per tanti giorni per due panneggio panettoni siringa ATI da una persona cioè francamente io ho qualche perplessità
Sul fatto che invece del giornalismo di investigazione si faccia un giornalismo non parlo naturalmente due giornali il tuo giornale avaro di notti perché si fa invece si butta il mostro in prima pagina gettando i i poveri consumatori e poi all'autorità estrema del tra ma comunque ha ragione
Il collega reversibile tedeschi e il ministro Folloni che invito a sedersi accanto a me è un collega è un amico io quando la fortuna di incontrare honest Ponente del governo non mi lascio sfuggire l'occasione di ricordare che la Federazione della stampa ha chiesto con una lettera al presidente del Consiglio recentemente
Dicevo non perde l'occasione di dire che appunto in questa lettera noi abbiamo chiesto al governo il completamento del processo riformatore nel settore della comunicazione dell'informazione a cominciare dalle telecomunicazioni dalle delle radio televisioni
E naturalmente dal settore editoria così ci agganciamo naturalmente i problemi è evidente che noi non abbiamo chiesto e mai chiederemo una legge che ripristini il sistema un sistema di finanziamento a pioggia ma finanziamenti naturalmente all'intervento del Governo dello Stato nel settore dell'informazione così delicato per la democrazia del Paese assolutamente importante il sottosegretario Minniti l'altro giorno chattato alcune rassicurazioni non abbiamo visto ancora i fatti
Io colgo l'occasione per appunto
Sollecitare visto colori che ha un ruolo così importante di collegamento proprio dal Governo e Parlamento parlamento che ha in ballo tanti dei provvedimenti legislativi
Che sono funzionali utili per le il settore a cominciare dalla riforma dei punti di vendita dei giornali per passare alla comunicazione
Della pubblica amministrazione di uffici stampa e verrà forse anche la riforma della legge quattro se tu quattrocentosedici però essendo anche un collega
Come dire che ha fatto ha fatto anche direttore appunto è stato direttore di un giornale quindi a tutte le esperienze possibili politico direttore il giornalista di fronte alla crisi che noi oggi denunciamo in qualche modo ci preoccupano gli affetti e la situazione attuale del settore soprattutto dell'editoria ne abbiamo parlato oggi molto lungo lungamente come un attimo sapere
Quale il suo pensiero quali sono dal suo dal suo angolo di visuale i problemi vedi qui si è parlato di sindacato di contratto di qualità dell'informazione di informazione che non interessa i cittadini ecco un attimo una sua opinione rispetto a quelle che sono le reali crisi di lettura di di di indagine
Il tecnico non funziona su questo
Intervenisse
Ma io devo dire che sono venuto
Ringraziando dell'invito del Boca
Valutato il programma dei vostri lavori sono venuto più che come ministro come giornalista devo dire anche con un po'di nostalgia questo lo dico apertamente
Di Nostalgia e di curiosità per una professione che permessi interrotta ormai da diversi anni
Rispetto alla quale appunto conservo
Una memoria viva
E che vedo questo lo avete detto voi ma lo confermo anch'io vedo in difficoltà da due punti di vista quello della crisi degli spettro festeggia diciamo degli spazi professionali
E quella della crisi dei contenuti
Ora
Io credo che chi sta in politica non dovrebbe mai
Più di tanto insegnare il mestiere agli altri quindi prendetele non punto come riflessione di uno che sta in politica ma come riflessione di un collega le cose che dico adesso
Io sono convinto in questo concordo
Tedeschi io sono convinto che noi siamo ad un punto
Chi svolta
Un troviamo
Una identità professionale che duri in un tempo diverso
Oppure il sistema di assemblaggio del prodotto della comunicazione
Impoverisce numericamente e qualitativamente l'assunzione dei giornalisti
Credo che questo sia una percezione che ognuno di noi già dal punto di vista personale
Vivendo in redazione
Voi lo vedrete materialmente io
Lo vedo dall'esterno ma pensando a come dicevo in redazione io
E si
In questi anni ho cercato di dare una risposta a questo interrogativo che mi preoccupa forse un poco meno di voi ma però è per me un interrogativo
Stimolante vivo
E le risposte vengono solo su in una direzione che i giornalisti devono riguadagnarci un territorio nel quale potere essere protagonisti e questo non è la condizione di oggi riguadagnarci questo territorio significa io non so se in Italia si possa immaginare una stagione dei freelance che non c'è mai stata ma significa anche la libertà psicologica di uscire da un sistema di rapporti di regole che si è costruito nel tempo per guadagnarsi un nuovo test il territorio
Dove si possa costruire un contenuto di questa professione
Credo che il mutamento dei delle strutture dei sistemi di informazione e di comunicazione
Dica che l'Ovest un nuovo queste possibile
Se è una critica devo fare gli editori e che gli editori
Spiace che collega sia partito
Gli editori predicano ai giornalisti ma sono i primi poi a non praticare e questi spazi
E cioè è vero che si può fare lo scoop con adesso non ricordo con l'inchiesta sul sul cani ma ce l'ha è vero però per uno di queste iniziative editori Primolo cento volte sulla compressione della professione
Allora io credo che
Sia tende a diventare un alibi quello degli editori nei confronti della profit
Quello per cui si paga a caro questi all'inizio ma poi si mortificano molto i professionisti che stanno in redazione
Da questo però non credo che ci faranno uscire facilmente gli editori
L'editore all'esigenza opposta in questo momento via dieci seguire un mercato della informazione della comunicazione che è un mercato che si è ripiegato su se stesso io non non vedo gli editori pronti a affiancare una opera di riscoperta di contenuti più autentici dell'informazione
Credo che sia una battaglia che deve fare la categoria devono fare i giornalisti forse anche
Non lo so messo solo un po'di anni che sono lontano anche dalle battaglie sindacali
Forse anche riaprendo uno sguardo sul sulla uniformità in cui si sta in ridotti sui sulle figure professionali uniformate che ci sono determinati in redazione ci sono tante funzioni che non sono più giornalistiche che vengono fatte da giornalisti e vengono tutelate come lavoro giornalistico che probabilmente
Costituiscono l'alibi per gli editori per piegare i giornalisti a quella stanza forse bisognerebbe disincagliare assi da questo da questo vincolo da questo sistema per fare recuperare invece di mi taccio
Produzione di notizia di informazione non
Cinghia di trasmissione di messaggi comunicativi che viaggiano ormai sul digitale io sono stato a visitare la scorsa settimana
Stringo notiziari di Teen TV devo dire che con un computer quattro persone si fanno cose straordinarie nell'assemblaggio delle immagini dei messaggi si fanno e dunque se la strada è quella di questo montaggio lo spazio per la professione giornalistica è quasi zero
Allora bisogna uscire credo anche come professione distinguendo rinnovando uno spazio per una ricerca di professionalità questo mi pare la meditazione e la meditazione che ho fatto personalmente in questi anni capisco che è difficile perché tanti colleghi in questo concordo
Tanti colleghi si sono assuefatti a questo accordo che però è una condizione di non Dino riscatto della notizia per i per i pay per i destinatari dell'informazione per i lettori
Quella strada tanti panettoni tanti mostri prima pagina perché il prodotto pro intende quello
Io non ho non ho altri elementi da aggiungere
Ministro dal ministro invece raccolgo le vostre sollecitazioni devo dire che
Anche oggi alla conferenza dei capigruppo della Camera
Abbiamo come Governo segnalato
Quei provvedimenti che sono ormai conclusi in Commissione che spero già dalla fine di gennaio possano essere calendarizzati per
Grazie questa è una notizia ministro che c'è fra naturalmente piacere e naturalmente a nostra volta raccogliamo le sollecitazioni che il ministro collega Folloni e ci fa rispetta la nostra professione
Io chiederei a Fulvio Giacomassi e Federico osceno di aiutarmi a concludere questa questa sembra di oggi pomeriggio
Come dire sono due persone che hanno una storia diversa perché Fulvio Giacomassi è da sempre dirigente della CISL e il segretario generale della FIS CISL attraverso informazioni della CISL
Abbiamo fatto tante battaglie insieme a lui naturalmente come dire quando io dico e sostengo
E che il mondo del lavoro nelle legislazioni di sostegno e marginalizzato nel da dialettica dibattito tra i partiti sono sempre forse sembrano sempre più affermarsi problemi dei rapporti di potere tra le aziende sottovalutando l'importanza del ruolo del mondo del lavoro naturalmente dico cose che ci siamo detti tante volte insieme volevo dire a Fulvio cosa lo li sollecita il dibattito di questo pomeriggio partecipato solo in parte ma insomma cosa ne pensa intanto salutiamo il ministro Folloni
Sì io
Vorrei fare solo alcune alcune riflessioni la prima e Cuesta che
Secondo me in questi convegni noi
Rischiamo di registrare la situazione attuale
E facciamo una fatica ma questo è normale anche nei convegni sindacali facciamo una fatica
A immaginare il nostro ruolo soprattutto il ruolo del sociale
In questo mondo che cambia
E invece dovremmo tentare almeno o per noi che iniziamo diciamo il mondo del lavoro dalla comunicazione i così detti lavoratori della conoscenza
Sia nella parte ideativa
Come giornalisti che nella parte più realizzativa come tecnici
Tentare di aprire davvero una nuova stagione
Di azione rispetto a questo mondo che sta cambiando ma una stagione che anche credo propositiva una stagione importante
Perché dico questo dico questo perché noi abbiamo ormai le analisi tutte ci dicono
Che il sistema la comunicazione caratterizzato da profondi mutamenti primo derivante dalla globalizzazione della comunicazione
Il secondo dalla convergenza tra media telecomunicazioni informatica il terzo da questa
Pervasività della tecnologia
L'ormai con la densità Lizza azione dei delle immagini dei testi e dei suoni e poi con la compressione dei segnali
è possibile globalizzare e standardizzare direi qualsiasi cosa e molti interventi qui presenti l'hanno detto
Ora è evidente che di fronte a questo a questi questi profondi cambiamenti
Noi non possiamo continuare a dirsi che siamo in difficoltà perché diminuiscono i posti di lavoro cambia la nostra professionalità cambiano gli spazi va bene tutta questa cosa tentiamo proviamo insieme a poter dire che cosa possiamo fare per dare un futuro a tutto questo mondo dal lavoro che noi rappresentiamo che è quello della comunicazione
E tentare insieme di dare una risposta anche a chi ha spetta ad entrare in questo mondo del lavoro cioè questo è un po'il tentativo che forse dovremmo fare
Per fare questo io credo che dobbiamo ragionare a largo raggio
La prima cosa che dobbiamo cercare di intervenire anche qui con una capacità nuova
Sui problemi di carattere istituzionale
Allora questo mondo che sta cambiando così rapidamente liberalizzazione privatizzazione globalizzazione in Italia se l'Italia non era un Progetto di sistema Paese e questo va concertato tra le parti sociali della comunicazione perché qui c'è un'Offerta davvero distributiva altissima coi satelliti con tutte i mezzi nuovi bisognerà farsi camminare su lui i gli automezzi che sono poi i prodotti della comunicazione
Allora se non ci serviamo dentro lì e capire questi prodotti dalla comunicazione questo sviluppo della produzione della produzione la comunicazione in Italia come lo si può fare se c'è un progetto come sistema Paese io credo che faremo una fatica a cogliere nel segno le eventuali opportunità
Allora bisogna che con i vari ministeri soprattutto quello dalla comunicazione noi diciamo che in modo concertativo
Con le parti tra le parti sociali istituzionali dobbiamo accompagnare questo nuovo sistema
La seconda cosa
Io credo o nell'altra area di di problemi che abbiamo e sicuramente riferita al tema
Del rapporto sul quale possiamo dire qualcosa sicuramente al rapporto tra la comunicazione
E così detto pluralismo è un pluralismo con completamente diverso
Rispetto a quello che conoscevamo tanti anni fa perché ci sarà il rapporto tra la comunicazione la persona perché ognuno in casa propria by può ricevere migliaia e migliaia di informazioni
Allora se in questo caso non esisteranno codici etici nuovi di comunicazione un nuovo modo che interesserà anche chi fa la creazione l'ideazione del prodotto ma anche chi lo realizza in modo nuovo e diverso è chiaro che avremmo a riguardo problemi secondo me significativi di pluralismo perché oggi non si gioca più il pluralismo
Che è classico che quello che stiamo vivendo oggi noi che tutto viene onnicomprensivo dalla politica
Cioè o se si spessissimo posta chiaramente questa esigenza di pluralità sulla società
Oltre i venti cioè come dire la politica e che insiste a davvero è questa questo monopolio della della della comunicazione io credo che i giornali non venderanno di più la comunicazione è stata sempre meno motivante da questo punto di vista perché il rapporto tra politica in questo nuovo scenario la comunicazione deve essere completamente diversa cioè politica deve regolare
Deve garantire servizi universali deve garantire delle regole di accesso di diritti di accesso di codici d'informazione non deve più pensare di regolare o di gestire la comunicazione
Io dico questo perché stiamo ancora ragionando in molte molte occasioni sulla Rai siamo agli anni zero
C'è sulla RAI se non si separa direttamente e non si colloca la RAI in uno spazio indipendente dalla politica non andremo più a casa nel senso che lei il tema è quello che ancora oggi non c'è separazione tra indirizzo controllo gestione se noi risolveremo mai problemi ma anche quelli sindacali
Per cui il nuovo ruolo della politica ma se non glielo diciamo noi presto se non glielo disse il mondo alla comunicazione che vuole sarà aperto alla alla professionalità nuovi spazi che la politica deve riservarsi un ruolo di regolatrice di coordinatrice di Pindi Rizzo e non di gestione sì o no non risolviamo più frodi ma base
Non risolviamo il problema base
La terza cosa e poi ho finito questa riguardata politica sociale di in quanto
Che qui potremmo lavorare molto insieme cioè noi abbiamo un compito secondo me di capire quali sono le opportunità possibili che possiamo costruire per allargare il tasso di occupazione questo il nostro dramma il nuovo che nasce nove non lo controlliamo ma questo vale per i giornalisti BA vale anche per i sindacati tradizionali dell'editoria dalle telecomunicazioni
Maggi diamo solo nelle telecomunicazioni interne che nasce il network provider che nascono chi le controlla su controlliamo Telecom fu controlliamo al punto di vista la presenza organizzativa e
Non esageriamo ma il resto si fa fatica anche i nuovi gestori pure nuovo che nasce nasce molto in quelle direzioni e nuovo che nasce interessano tutte le figure che vanno dalla dalla dall'ideazione alla creazione alla realizzazione allora anche qui o abbiamo una capacità nosta neanche quella di ridisegnare
Non dico i confini ma ridisegnare quanto meno il ruolo di tutti in inquadramenti contrattuali nuovi che significa vederli anche assieme questi inquadramenti contrattuali ridisegnarla insieme
Perché io non capisco come mai ancora oggi abbiamo contratti che hanno in sostanza
Una una parte di normativa contrattuale o un assetto della struttura contrattuale
Chi è identica e abbiamo poi almeno su alcune problemi qual è quella l'organizzazione del lavoro come quello della gli inquadramenti professionali distinzioni
Cioè queste cose dovremmo vedere un attimo insieme per le Denzel stile insieme dei come far convergere anche i nostri contratti di lavoro i nostri interventi credo che a questo punto sia difficile gestire questa fase di così profondo cambiamento
In modo separato non riusciamo a cogliere nel senso giusto il senso della trasformazione così pure anche sugli altri problemi riguardanti il
Il
La flessibilità del lavoro se l'obiettivo è quello di aumentare il tasso occupazionale
Io credo somma che anche sindacato i giornalisti non possa essere come dire fuori da un da una discussione da un confronto che sia così ampio e che interessi appunto tutto il mercato del lavoro tra l'altro guardando anche all'Europa
Perché molte risposte anche dei giovani che vogliono entrare si possono trovare l'Ico dalle flessibilità dei quattro molte risposte si possono trovare con inquadramenti contrattuali diverso insomma credo che questo sia lo sforzo che potremmo dovremmo fare insieme definitiva concludo con questa osservazione questa considerazione che era poi quella iniziale
Io credo che il di fronte a questi profondi cambiamenti che ormai tutti abbiamo analizzato single ci debba essere da parte nostra
Una capacità di aprire una fase nuova magari più propositiva ma anche incisiva non per registrare l'attuale situazione
Ma insieme per occupare sollecitare promuovere iniziative
Per aprire spazi nuovi alla al mondo dal lavoro nella comunicazione questo lo dobbiamo allo possiamo fare solo insieme
Separati ognuno per conto proprio credo che non riusciremo certamente a dare una risposta adeguata
A questi temi così profondi così così ormai di di di di fase epocale direttamente nuova insomma
Otto
Il se
No vuole fare non si vuole
Consente di fare la rivelazione rivelazione è che pensiamo al per i beni del rapporto con le confederazioni sindacali mettendo in campo una trattativa a tutto campo e anche dei documenti comuni molto importanti
Poi ci siamo un po'fermati per i problemi di come dire reciproci grandi grandi novità comunque i problemi del pensieri che Federazione nato intorno ma anche le confederazioni a luglio chiesi un tavolo di confronto con le confederazioni che le federazioni di settore che a questo punto è diventato fondamentale che finora non c'è stato
Io rilancio Fulvio questa richiesta che deve essere un confronto sia di tipo politico cioè il mondo del lavoro dell'informazione e il l'evoluzione del modulo informazione a livello anche confederati
E naturalmente riprendere in mano il le contrattazioni reciproche facendo delle riflessioni serie rispetto a quello che deve essere la costruttiva costruzione del futuro io credo su questo che e la Federazione della stampa ha fatto le sue scelte già al congresso di Villasimius cui riferirsi riferivo prima
E non ne ha cambiato punto come dire anzi le ha contrattazione articolata relazione torna in campo ci conferma che noi dobbiamo assolutamente affrontare e discutere e se possibile sciogliere i nodi come dire per l'organizzazione del lavoro vicino comune
Confina
Credo che questo sia una questione fondamentale io chiedo adesso
A Federico cioè no che è un l'opinionista Urbe polemista
Come dire un intellettuale come dire vero e che ha fatto anche direttore tra l'altro anche se e ha pure fatto il sindacalista poco Marraffa
Vediamo un po'tante risorse di aiutarci o può attrarre le fila di questo ragionamento
Non è certo un tecnico della contrattazione Federico Ciano ma certamente conosce il contratto ma quello che gli chiedo
Davvero esser lui pensa che da questa discussione che noi abbiamo fatto oggi
Le frontiere della professione della qualità della della informazione sono frontiere a noi vicine o se noi ci stiamo come dire anche come struttura organizzata come gruppo di pensatori mettiamoci tutti in mezzo
Ci stiamo allontanando diciamo così da quello che sono
Come dire i valori che abbiamo sempre sostenuto ci debbano essere dell'informazione ed erano sul
Sì
Allora la cosa che mi ha colpito di più
Venendo stamattina
Era una grande presenza di giovani
E la cosa che colpisce in questo momento e che sono tutte sedie vuote ma la maggioranza delle presenze e maggioranza di Giovanni
Io credo che chi chi fa come tolta la prima fila tolti alla prima
E io credo che chi chi lavora nel giornalismo
Deve alcune spiegazioni ai giovani
Perché vedete per esempio tutt'oggi abbiamo parlato di scuola la scuola X la scuola Y di giornalismo c'è chi ha detto che è una cosa buona che ci sia la scuola cioè la scuola c'è chi ha parlato dell'istituto tra l'altro oppure del corso di specializzazione nell'università tale o tra l'altro allora tutto questo prolifica proliferare di scuole ed istituti di centro che il segno di una minorità
Perché
La professione giornalistica in Italia
E rimasta una professione che non ha il suo cardine in una professione universitaria in una laurea università
Guarda io non voglio ma io spero che di non essere fra enti
In questo senso di non essersi perché
è un dibattito io credo che la Federazione della stampa l'ordine dei giornalisti devono trovare il coraggio di aprire un dibattito su questo proprio
Perché ma
Il giornalista deve nascere da un processo di autorizzarlo Duzioni della corporazione la corporazione produce se stessi
Certo se la migliore corporazione del mondo produrrà
Figlio di ottimi se non lo è no
E non solo la corporazione produce se stessa guardati le aziende riproducono se stessi e qui è stato detto per esempio che le aziende sulle aziende giornalistiche italiane ci sono molti problemi molti dubbi perché c'è quello che fa le automobili c'è quello
Che produce le altre cose e c'è e l'informazione poi è stato detto anche chi la Messe chi l'ha negata la contiguità del potere
Non c'è dubbio che le aziende giornalistiche privati hanno una contiguità di potere economico
E che le e che le testate giornalistiche pubbliche hanno una continuità una contiguità di potere politico è un fatto allora che discussione facciamo nove
Se la corporazione produce se stessa e se le aziende giornalistiche di contiguità del potere economico le agende giusto giornalistiche di contiguità del put riproducono se stessa
Ma perché non apriamo un grande dibattito in cui si dice che come c'è
Ci deve essere la laurea è uno va all'università e e e studia per fare il giornalista si prende la laurea se la prende poi fa l'esame di Stato
E qui non lo so se deve diventare giornalista professionista o giornalista praticante ci dev'essere messi in condizione di fare la professione
E vero il discorso diceva l'università si fa il dottorato diventate Oria li facciamo la pratica tutto vero ma ma sono problemi che tutte le professioni hanno affrontato ma perché il medico se il medico fa solo teorica non potrà amare fai fare il medico è chiaro che l'università che che che lo fa diventare medico deve avere una contiguità con l'ospedale
è l'insegnante può essere uno avere tutta la scienza del mondo e non essere capace di fare l'insegnante e va be e che vuol dire qualcuno può conoscere i sistemi giuridici dal mondo non sapere fare l'avvocato
Quindi è chiaro che la professione di avvocato nell'avere una contiguità con i tribunali della Rete vuol dire che si inventerà una facoltà di giornalismo che avrà una contiguità con il fare i giornali telegiornali e giornali radio
Ma il problema è questo perché vedete altrimenti noi confondiamo la professione del giornalista con gli strumenti che servono la professione del giornalista questo il problema
Noi se vogliamo che una per questa sia una professione dei fra deve essere una professione che ha la sua autonomia dalla corporazione dalle aziende e deve avere in qualche modo una contaminazione con la cultura
E bene o male l'università ci dà più cultura che non le corporazioni che non le aziende queste dei tuoi problemi e poi si affrontano le varie va be'e poi e poi io credo e questo non per dare un giudizio negativo sul passato io sono d'accordo Serventi Longhi quando dice che nel passato una elaborazione del contratto un rafforzamento dalla professione servita perché è servita da
è un potere
Alla professione giornalistica risk atto I grandi poteri dell'economia e della politica perché il giornalismo è una professione stima che sostanzialmente e un potere culturale perché influisce sul modo di ragionare di pensare della però mi
Chez dal potere economico e tende a Passi potere politico e ecco perché devi aver
Ed è una sua autonomia e questa autonomia gliela fondare l'università gliela può dare la ricerca della può dare il contatto con con la riflessione per cui entra in in comunicazione con i sistemi informativi degli altri Paesi dal mondo
Ecco un Peppone poi entra nella professione nella professione giornalistica ora
Il
Nel in questa ipotetica facoltà imparerò lo strumento televisivo lo strumento dalla carta stampata il televideo la radio tutte queste cose
Che che sono essenziali è la a a professione giornalistica ma sono la professione giornalistica
Perché la professione giornalistica è una professione
Del capire le cose che succedono poi subito e di farle capire allora può darsi che per il farle capire
Servono serve la conoscenza di tutti questi strumenti ma se non si ha l'autonomia per capire le cose che contano cui è subito allora il giornalista diventa una professione di Como
Diventa il
Diventa un contorno di alcuni poteri richiesto e storicamente possiamo di possiamo individuare
Quindi io io che poi si per esempio si può pensare a una laurea breve e una laurea lunga come ci sono che ha facoltà no ecco ma allora se la Federazione della se l'ordine del giorno hanno questo qua di dire signori noi siamo un momento della formazione del giornalista
Ma abbiamo bisogno di parlare alla società
Di parlare
Di parlare alla politica e di diciamo continuiamo a fare una facoltà
I giornalisti una università di giornalismo come cioè ci sono negli altri Paesi se uno è bravo senza chiedere favori a nessuno va bene poi fa l'esame di Stato e diventa e diventa giornalista praticante oggi invece per l'esame di Stato bisogna già essere dipendenti da un'azienda
E questi e qui tranne pochissime eccezioni e sono dei privilegi del privilegio
Anche quello perché e qui entriamo nella crisi che non è solo crisi del giornalismo perché io credo che queste la lacuna di oggi scusate voglio dire una cosa che forse oggi non abbiamo il tempo di dire cioè la crisi del giornalismo e crisi anche della società del nostro tempo e crisi e crisi e crisi di valori di questa società Arcieri si è perso
Non si sa monetaria gerarchia delle cose che contano e che non conta
Allora siamo abbagliati da tutti questi nuovi strumenti dagli strumenti che ci mettono in questi grandi strumenti di comunicazione che rendono tutto immediato prendono tutto Possi il vile che rendono tutto con il dono dell'ubiquità però noi corriamo un rischio che questo che più aumenti i mezzi di comunicazione più si modernizza vecchi i mezzi di comunicazione noi rischiamo che alla fine quando tutto è possibile comunicare non abbiamo più niente da dire delle cose che contano grazie
Professor Morcellini noto demiurgo dell'
Formazione dei giornalisti illuminarsi sempre più devo dire che anche i miei forse qualche collega non sarà d'accordo con me ma insomma è noto
Sono stato tra i sostenitori di una riforma la legge istitutiva dell'ordine basata proprio sul concetto
Formazione svincolato tende e certamente in qualche modo anche svincolata da quella che Federico chiama la corporazione
Io non sono qui esattamente d'accordo con lui ma certamente come dire il ruolo l'ordine oggi nella formazione diventa un ruolo residuale anche il ruolo delle scuole di giornalismo riconosciuto da l'ordine diventa un ruolo residuale e quindi c'è bisogno di allargare il fronte la formazione anch'io condivido assolutamente questo aspetto come condivido l'aspetto che e questo cioè anche consola
Che i problemi dei giornalisti sono naturalmente i valori della società nel senso che noi siamo uomini e donne inseriti vedo società e quindi come dire le crisi di valori ci riguarda anche noi io penso di poter dire a conclusione di questo dibattito che però nonostante queste crisi il sindacato dei giornalisti voglio dire le istituzioni della categoria se posso sono impegnate nel cercare di come dire riscoprire lì a rilanciarli questi valori spero che questo sia possibile anche a partire dal lavoro di come dire di approfondimento che l'Osservatorio continuerà a fare chiudo proprio ringraziando Lorenzo Del Boca per il lavoro che affatto alla guida dell'Osservatorio dai una Roma nuova tutti quanti gli amici che si sono impegnati a cominciare dal professor Morcellini nel lavoro che la federazione ha lanciato grazie credo che domani mattina ci si rivede quale nove e mezza buongiorno sia da tutti
Scusate che domani ha interesse a seguire il dibattito nove e mezza puntuali perché il primo che parla e Paolo Mieli che alle dieci e alle dieci dieci cicoria per cui occorre che ci sia qualcuno soprattutto che se qualcuno vuol sentire arrivi giù