"I nostri Paesi. Il nostro Paese. La Repubblica delle Autonomie, le Autonomie per le riforme" Assemblea Nazionale elette ed eletti comunisti nelle Regioni, Provincie e Comuni d'Italia dal 17 al 19 aprile 1998

Apriamo i lavori della nostra Assemblea nazionale delle elette ed eletti comunisti nelle regioni nei comuni nelle province di questo Paese
Chiamo alla presidenza il contrario Armando Cossutta presidente
Compagnia Salvatore Cerbone responsabile perché fa mentre la nazionale datato niente la creazione del Park
Il compagno della segreteria nazionale Franco Giordano Paolo Ferrero
Oliviero Diliberto
Luigi Marino
Claudio grazie
Il compagno Marco Rizzo
Il compagno Antonino Cuffaro presidente della Commissione citate Autonomie del Comitato politico nazionale
E compagni caccia DeLillo vicepresidente della provincia di Perugia
Patrizia Sentinelli capogruppo al comune di Roma
E il compagno Crocco Giacomino capogruppo al consigliere regionale dell'Emilia-Romagna a cui cedo immediatamente la presidenza in questa seduta accettino e buon lavoro tanto
Care compagne cari compagni io ho il piacere di porgervi l'augurio di buon lavoro a nome del Partito della Rifondazione Comunista dell'Emilia Romagna che ospita questa nostra Assemblea nazionale
L'auspicio per tutti noi e che questa Assemblea nazionale delle elette degli eletti comunisti costituisca una tappa importante nel nostro percorso di costruzione di un partito comunista di massa
Utile per i ceti popolari
Utile in quanto capace di incidere nei processi reali della società per migliorare le condizioni di vita di milioni di uomini e donne e utile perché capace di rinnovare il suo carattere antagonista ossia la forza trasforma Tricia dello stato di cose presenti in ultima analisi la nostra sfida il nostro cimento arduo e difficile rimane ancora quello che ci indicava il compagno compianto Lucio Libertini costruire un partito comunista nello stesso tempo popolare antagonista e antica
è con questo spirito che io ho avuto rinnovo l'augurio di buon lavoro a nome del Partito della Rifondazione Comunista dell'Emilia Romagna
Ecco io diciamo anche il dovere di ringraziare prima di dare la parola al compagno Salvatore Cerbone responsabile nazionale degli enti locali che tra la relazione introduttiva
Gli ospiti che saranno qui presenti con noi in parte oggi in parte nei prossimi giorni io li elenco e vi ringrazio vivamente e sono il ministro Bassanini il presidente dell'Anci Enzo Bianco sindaco di Catania
Il presidente dell'Unione delle Province d'Italia Marcello panettoni il responsabile degli enti locali
Della direzione nazionale del PDS Leonardo Domenici e irresponsabile Enti locali della direzione nazionale del PPI Renzo Lusetti
Ora c'è dopo la parola per il saluto al sindaco di Bellaria Italo Lazzarini
Io ringrazio il partito di Rifondazione Comunista chi mi ha invitato a portarvi un saluto ringrazio perché sono di fronte a un partito che sostiene la mia giunta
Partito che
Nella giunta un assessore che mi ottimo collaboratore
E devo anche dire perché in questi tre anni
Da sindaco di questa città ho trovato in questo partito la più ampia collaborazione
E un ringraziamento che faccio portando distrutto della città perché questa manifestazione cibo infatti questa Assemblea e secondo me di un estremo interesse in questo momento storico
I rappresentanti gli eletti
Sono il vero potere
Di questa nostra nazione che a loro compete il compito fondamentale di dare gli interessi
Futuri della trasformazione di questa nostra nazione
E avere puntualizzato il discorso delle riforme dell'autonomia avete certamente individuato il punto focale della questione
Spiriti poteri elettivi non sono divenne essi se si passa da un comune Piccolo grande o da un Comune e la Provincia la Regione e così via sono può tiri lettini Qian tutti pari dignità
E quindi nel momento in cui si fa ad impostare
Una riforma chi vive sicuramente muovere il sistema delle autonomie in questa nazione
Certo che le persone che hanno conosciuto e conoscono la vita giornaliera
Delle attività amministrative stanno dare anche delle risposte precise
Noi ci aspettiamo molto a livello dei comuni da questa trasformazione
Non solo perché
I passaggi continui che abbiamo ai vari centri sia regionale che nazionale
Ci inducono a tempi molto lunghi e difficoltà operative
Ma perché non diano il segno vero della democrazia
La democrazia è qualcosa di forte
è un fatto progressivo mai sia il raggiungimento finale
E le trasformazioni istituzionali sono un atto importante per un popolo che vuole vivere in democrazia
Io auguro per questo un lavoro efficaci
In maniera tale che da questa Assemblea escono opinioni indirizzi molto chiari al riguardo
Per dare importanza centralità ai comuni italiani
Che sono coloro i quali veramente vivono giornalmente i bisogni della gente
Noi siamo un piccolo comune ma anche grande
Perché passiamo dall'inverno che abbiamo tredici mila ottocento abitanti a circa ottanta novanta mila abitanti restano immaginate subito il trapasso quali problemi abbiamo e quindi dobbiamo ipotizzare una amministrazione agile efficaci
Chi abbia nell'apparato
Qualcosa di vero tant'è che stiamo lavorando fortemente per trasformare l'apparato pubblico
Ma dobbiamo essere anche un'amministrazione Capaci lindo partiti individuare i problemi fondamentali dello sviluppo quello sviluppo
Che dà lavoro un
Al mondo complessivo del mondo del lavoro ma anche dell'impresa
Ma noi abbiamo anche caro un concetto
Che per costruire una comunità
Vera
Occorre che questa comunità sia armonica e che quindi le libertà individuali
Che devono certamente essere forti non possono mai mettere in gioco il valore di una comunità armonica nel momento in cui
Si dovesse avere questa sbavatura
Fra la libertà individuale la capacità di stare insieme in comunità ritroveremo delle condizioni finali molto pericoloso
Ecco che quindi nell'ambito dei poteri e dei rapporti e delle politiche dobbiamo sempre tenere in mente che il la coesione di una comunità e fondamentale per un paese civile
Sono convinto che questo concetto che io ho espresso sia pienamente condiviso da questa Assemblea
E anche per questo occorre fare una riforma istituzionale che dia forza al senso predellino della comunità
Con questo io faccio gli auguri di buon lavoro
Mi auguro di rivedere bianco la mia città
La verità segrete si era che tanti saluti avente sede
Bene compagni ringraziamo il sindaco di Bellaria per il suo saluto non formale che noi apprezziamo e quindi do la parola al compagno Salvatore Cerbone responsabile nazionale enti locali del Partito della Rifondazione Comunista
Care compagne e cari compagni
Arriviamo a questo appuntamento
Dopo settimane di duro lavoro che hanno visto il nostro dipartimento dipartimento Stati autonomie impegnate contemporaneamente intorno all'organizzazione di questa Assemblea alla redazione di buon umore di autonomia e alla prossima campagna elettorale per le amministrative
Non sarebbe stato possibile
Svolge le questo lavoro senza un impegno generoso intenso
Stressante di quattro compagne
A loro
Alle compagnie Paola
Sandra
Mimma
E Maria Antonietta del gruppo regionale della Campania va il mio e credo posso dire il vostro pubblico ringraziamento per il lavoro svolto
Che ci ha permesso di iniziare questi nostri lavori questi nostra questa nostra Assemblea
Questo nostro appuntamento viene alla vigilia di un ulteriore delicato
E delegata tornata elettorale per il rinnovo dei due consigli regionale di dodici consigli provinciali
Di circa seicento consigli comunali
Di cui ventitré capoluoghi di provincia
E il terzo appuntamento elettorale in un anno
Dopo quello di aprile a novembre novantasette ed il prossimo del ventiquattro maggio
E cade in una fase politica delicato per il Paese delegato per lo stesso ruolo nostro nella maggioranza che sostiene il governo
Una fase politica in cui si alternano momenti positivi e di speranza per il futuro del Paese e momenti preoccupante negativi che possono prefigurare
Idee per abili torture
Nelle scorse settimane abbiamo espresso la nostra soddisfazione per la presentazione da parte del governo del disegno di legge sulla riduzione dell'orario di lavoro legale a trentacinque ore settimanale
è stato un risultato positivo frutto della nostra azione politica
Ma siamo anche consapevoli che questa proposta ha davanti a sé un cammino difficile pieno di ostacoli e tutto da percorrere
I nemici sono annidati ovunque tra le forze politiche quell'imprenditoriale in Italia all'estero
L'inaccettabile ingerenza del Fondo monetario internazionale ne è una dimostrazione
In queste ore
Stasera
Il Consiglio dei ministri varerà il Documento di programmazione economica finanziaria
I primi segnali le prime indiscrezioni fanno ben sperare
Sembra come abbiamo sempre indicato rivendicato che l'occupazione sia diventato il centro dell'azione del governo
Mi sembra evidente però che per esprimere un giudizio compiuto dovremo attendere di conoscere la stesura finale del documento
Lo leggeremo e luogo valuteremo con tutta la serietà il rigore necessario
Ma non vi è dubbio che con questo documento di programmazione e con l'ingresso ufficiale il prossimo due giù maggio
Dell'Italia nell'Europa delle monete si dovrà anche avviare una fase nuova per per portare in Europa l'Italia sociale l'Italia dei lavoratori
Vedremo quindi se l'indiscrezione le premesse corrisponderanno alla realtà
Se il DPF espliciterà con chiarezza una volontà ed un impegno concreto per lo sviluppo per l'occupazione
Secondo era effettivamente scelte Progetti che indica una strada riformatrice e idee per affrontare concretamente i problemi del lavoro della lotta alla disoccupazione e all'ingiustizia sociale e se così sarà non avremo difficoltà ad esprimere un giudizio di un voto positivo
Come si vede ci apprestiamo ad esaminare con spirito positivo e costruttivo il Documento di programmazione economica finanziaria
Ma il tentativo fatto e poi lasciato cadere nelle scorse settimane dal segretario dei Democratici di sinistra di legare Bingo Lare la maggioranza per tutta la legislatura intorno al DPEF ci sembrò un atto più un atto furbesca e ricattatori che l'espressione di una volontà unitaria
Chiunque sa
Che è un documento di programmazione o non è una legge è un indirizzo è la dichiarazione di una volontà certamente impegnativa che però dovrà contro concretizzarsi nelle leggi finanziarie del prossimo triennio
Questi indirizzi questi intendi
E le stesse scelte delle leggi finanziarie dovranno poi essere verificati attuate
Insomma un buon documento di programmazione aiuta certamente la formazione della finanziaria ma è anche evidente che resta la verifica e il confronto sui contenuti di merito che richiederà un lavoro ed un confronto serio ed intenso
Non risolvibile in poche battute
Infatti tutti assieme
Possiamo concordare che nel prossimo triennio l'occupazione dovrà aumentare del tre per cento
Ma se gli strumenti per il raggiungimento di tali obiettivi
Dovessero essere i contratti d'area
Di Crotone di Manfredonia
Dell'aria Torrese stabiese di Napoli non solo resterebbero molti dubbi sulla loro efficacia
Ma comporterebbero come in questi casi
Deriva inflessibilità di diversa natura che non potremmo mai tollerare
Quindi nessun abbia voglia di conclusioni affrettate
Si tratta di lavorare con spirito unitario e come dirò più avanti per gli enti locali
Deve essere sempre presente che soggetti DiVersi con diversi programmi per stare assieme devono esaltare i bond di unità e non quello di divisione e di dissenso
Dunque non servono forzatura da parte di nessuno né sui contenuti e né sui tempi
Oggi all'ordine del giorno c'è il DPF che contiene gli indirizzi e gli obiettivi di una politica di programmazione economica e finanziaria discutiamo di questo
Poi grandi cammino assieme verificheremo l'efficacia delle scelte
Viceversa a questi segnali positivi
Sulla nostra richiesta per un'agenzia per il lavoro
La proposta avanzata in commissione Bilancio al Senato nella risoluzione Coviello
Pur contenente spunti apprezzabili restandovi insufficiente
A me sembra che la discussione il ruolo di più intorno a sua sette a sue poter burocratici che ad ipotesi attivo di sviluppo
Se così fosse se rimanesse configurati in questo modo non sarebbe idoneo a costruire una leva efficace per un nuovo sviluppo e per concrete occasioni di lavoro
Per questi motivi su quella risoluzione
Abbiamo espressi i nostri dubbi
E le nostre insoddisfazioni attraverso un voto di astensione
Ma nel contempo abbiamo anche espresse una chiare dichiarata volontà di non voler chiudere le porte ad un confronto e ad un conto e ad una comune ricerca di terreni più avanzati
Per noi vogliamo andare una volta chiarirlo la scelta è semplice
Lo strumento che si sceglierà dovrà concorrere a creare direttamente o indirettamente e di indirettamente nuove e concrete occasioni di lavoro per i giovani del Mezzogiorno
Inoltre come abbiamo avuto modo di affermare in altre sedi
Resta l'insufficiente negativo le politiche del governo sulle privatizzazioni
Sulla scuola sui trasporti sui servizi
E nonostante i successi ottenuti
Compreso l'arresto del boss mafioso Vito Vitale avvenuto martedì scorso
Resta insufficiente la lotta alle organizzazione mafiosa e camorrista le quali tra l'altro continua a mantenere con mattanze guerra di cosche il controllo di vaste aree del territorio meridionale
Anche nel campo della politica internazionale ci sono forti motivi di preoccupazione
Se dovessero ripresentarsi motivi di conflitti tra Stati Uniti e ridacchia il governo sarebbe chiamato a fare scelte di grande importanza
Che se non fossero quelle giuste
Porterebbe il Partito della Rifondazione Comunista ad un atteggiamento di permissivo opposizione
è indiscutibile
Non potremo mai concedere la nostra fiducia ad un governo che autorizza l'uso del base militare per bombardare altri paesi
Se poi a tutto ciò
Si somma il comportamento del centrosinistra sulle proposto dalla Bicamerale
Dove registriamo l'egemonia delle destre la possibilità di un referendum sulla legge elettorale che cancellerebbe la presenza dei partiti delle istituzioni parlamentari l'intero quadro si rivela incerto preoccupante
E allarmante
Come vediamo
Peso sulle prossime elezioni e si intrecciano con esse grandi questioni strategiche strategica nazionale
Che possono condizionare non solo lo stesso esito elettorale ma anche la prospettiva politica del Paese la stessa Vito del Governo
Sono questioni temi contrasti
Che non potranno restare fuori dallo scontro elettorale
Come non può restare fuori dalla nostra riflessione
Dalla nostra indagine
Un'analisi sulle forze politiche in campo su quel sommovimento Gregori che coinvolgendo i rapporti tra inni partiti ne investe la loro stessa natura dovremo continuare a ragionare sulla lega
E sulle sue derive eversive separatiste e razzista
Sulle ragioni e sulla qualità del consenso elettorale su e delle altre destre
In particolare nelle periferie delle grandi città e nelle zone industriale dove mi sembra si possa dire è venuto meno la naturale tendenza collocarsi a sinistra da parte di vaste aree di lavoratori e di emarginati
Il cui consenso però va conquistato con la qualità dei programmi e dell'iniziativa politica
In un certo qual modo
Gli stessi operai sono attratti da questa tendenza e non riusciremo a riconquistare la loro fiducia il loro consenso se non saremo in grado di battere innanzitutto nelle fabbriche nei luoghi di lavoro le culture le idee i corporativismi che si sono affermati
Dobbiamo inoltre ragionare indagare sulla nascita di nuovi soggette movimenti politici che investono tanto il Nord quando il Sud ispirati e guidati dai sindaci delle grandi città
Sono soggette movimenti politici trasversali Sempre più guidati dall'idea di acquisire poteri autonomi monocratici i autoritari
La questione del Nord Est assunto un nuovo sviluppo con la nascita di quel movimento politico creato e guidato dal sindaco di Venezia
Che ha trovato sostenitori nella varia articolazione territoriale e nel mondo imprenditoriale confluiscono in questo movimento interessi DiVersi
E a volte contrapposti
Delineando come un soggetto politico moderato e liberista
Potremmo dire che è in atto una sorta di adesione diffusa critica
Alla moda
Che sfiora e lambisce anche settori del nostro partito
Lo ritengo un segnale preoccupante e negativo
Non possiamo essere anche noi trascinati da una cultura e di indipendentiste separatiste innescato dalla lega
Questo movimento alle prossime elezioni regionali in Friuli avrà il suo mare letterale e si mise operare la sua e mi sembra la sua forza di aggregazione di consenso con una vista ispirato dal sindaco di Trieste industriali
Nelle scorse settimane Massimo Cacciari sindaco di Venezia
Ha avuto modo di dichiarare
Se nel frivoli il Polo dovesse vincere con una forte programmazione di centristi GA non escluderei la possibilità di collaborare
Basta rileggere queste dichiarazioni per rendersi conto di quale indirizzo questo movimento sta assumendo
Al Sud la bandiera di questo trasversalismo e assunto go e assunto dal sindaco di Napoli lui il panorami ancora più confuso e contraddittorio
Se consideriamo che la schiera dei suoi sostenitori
Va dallo stesso Bassolino al Presidente della Regione Campania
Un vecchio gerarca fascista oggi alta figura di Alleanza Nazionale con forti tendenze autoritarie presidenzialiste gli alfiere di politiche liberiste
Bassolino che sembra a me sembra aver dimenticato le sue radici
Pur di ergersi a nuovo Masaniello si incammina verso un pericoloso trasformismo e sfugge ad un dato andato politico fondamentale
Al sud non serva un movimento politico onnicomprensivo e trasversale
Il Mezzogiorno non è non può essere un ruolo un luogo per l'alleanza indifesi indifferenziate
La questione meridionale è una grande questione nazionale
Una questione politica programmatica
Al Sud non si può pensare solo al fare che non si fa
Ma cosa e a come fare
Ed è evidente vale per il Nord Est ma in particolare per il Sud
Che ciò che risulta essere conveniente per le destre
Per gli imprenditori e speculatori non va bene non è giusto non è conveniente
Per i lavoratori per i cittadini senza servizi e scarso vento non va bene a chi non ha un lavoro
Infine
Dovremmo guardare con attenzione a ciò che sta avvenendo
Al centro dello schieramento politico a partire dal ritorno attivo sulla scena politica dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga
Che all'atto della costituzione dell'intergruppo parlamentare UDR ha dichiarato con grande chiarezza il suo gioco
Ricostruire il Grande Centro destabilizzare la maggioranza e pressare il governo verso il centro spingendo la la alla rottura con Rifondazione Comunista e garantendo le il sostegno parlamentare
E anche alla luce di queste di questa mutata realtà politica
Che vanno analizzati gli ultimi risultati elettorali quelle di Aprica di novembre dello scorso anno
Sono stati due risultati simili
Che hanno accresciuto il divario tra il nostro voto politiche quello amministrativo
Gli hanno dato un segnale allarmante per il futuro del nostro partito
Sono emersi segnali preoccupanti di disaffezione al lavoro
Al voto
Evidente difficoltà di rapporto politica di consenso elettorale in ambito settori di massa soprattutto nelle periferie urbane nel Mezzogiorno
E mentre a sud si sono riproposte logiche di scambio a nord e quando ad avanzare in modo sempre più minacciose una propensione separatista
Inoltre alle nostre difficoltà si aggiungono legge elettorale maggioritario liederistica che certamente non aiuta un partito autonomo e antagonista
Nel Mezzogiorno
Quel risultato elettorale diventa un dato politico drammatico
Grave
Che ci deve far riflettere far capire le ragioni del perché
Che ci deve fare introdurre i necessari correttivi politici e organizzativi programmatici
E della nostra stessa pratica politica
Una riflessione un lavoro che deve coinvolgere tutto al nostro organizzazione
Tutti i settori del nostro intervento della nostra iniziativa politica
A cominciare dal lavoro nelle istituzioni
Dall'idea che abbiamo e che dobbiamo avere delle istituzioni
Nel Mezzogiorno
Dove non si intravedono soluzioni a problemi che affliggono quelle popolazioni
Dove il conflitto prevale
La rassegnazione la massimizzazione
Scatta compì evidenza che in altre parti del Paese la ricerca del nell'uomo forte del potere riconosciuto un punto a cui affidarsi
In particolare al Sud non riusciamo a intercettare un positivo voto d'opinione
Necessari per un partito non ancora radicato sul territorio e nella società
Il nostro voto negativo al Sud rende non più rinviabile una profonda indagine nel partito per capire la qualità della nostra proposta nei singoli comuni e nell'intero Mezzogiorno l'immagine che trasmettiamo agli elettori
Le ragioni della manifesta insufficienza della nostra organizzazione territoriale
Un lavoro questo già iniziato e portato avanti dalla direzione del partito assieme al Dipartimento mezzogiorno in stretto rapporto con i comitati regionali con le federazioni assurdo
Un lavoro che a giugno avrà nell'assemblea dei quadri meridionale un primo momento di riflessione di verifica collettive sui temi programmatici
Un lavoro quindi che volesse un approfondimento impegnativo non per ricercare presunti colpevoli ma per comprendere correggere attrezzarsi per il futuro
Vuole essere un lavoro per costruire una proposta compiuta per il Sud sul lavoro sui servizi sull'agibilità democratica e la legalità di quelle aree
Vuol dire e vuole essere un lavoro in grado di rilanciare dal Sud quelle lotte più generale per il lavoro e per la via per l'avvio di una modifica radicale del modello di sviluppo che sappia coniugare i processi di trasformazione di riconversione industriale
Con lavori sociali ambientali utili e necessari alla vita dell'uomo
Un lavoro certamente non ha ancora esaustivo dei problemi che si pongono si tratterà credo
Di continuare affrontando le questioni riguardanti il partito la sua organizzazioni sui gruppi dirigenti il suo modo di rapportarsi alla realtà locale
Nel Mezzogiorno sul fronte dei servizi delle condizioni di vita dei cittadini la realtà il drammatica
è drammatica e arretrata quando quello della disoccupazione
Da ogni statistica
Da ogni significativa ricerca fatti in questi anni
Si evince l'arretratezza dei servizi sia la alle persone che collettivi della protezione della salvaguardia dell'ambiente della manutenzione dei patrimoni culturali abitativo
Questa realtà fa sempre più crescere nella società meridionale una domanda di servizi necessari inevasa poco appetibile per l'iniziativa privata
Per il mercato dunque
Questa domanda non esiste eppure è una domanda sociale qualitativamente significativa in grado di Vialli di rianimare la vita democratici dei nostri comuni
Come vediamo la disoccupazione e la carenza dei servizi sociali ambientali sono due caratteristiche negative drammatiche del sud che camminano assieme ma che possono sempre assieme essere o contribuire ad essere risolutrice l'uno dell'altra e viceversa
Se questo è il quadro in cui al Sud operiamo e necessari concentrare la nostra azione politica in ogni amministrazione qualunque sia il nostro ruolo opposizione al governo
Al fine di far diventare prioritaria nell'azione del governo locale i temi della vivibilità delle città con interventi strutturali nel servizio sul territorio
Sapendo che ciò produce non solo per il da ma anche nuovo lavoro
In tutto il Paese vanno ricercate forme di pianificazione partecipata
Per dimensionare qualificare le città a misura dei cittadini delle donne dei giovani degli anziani dei soggetti sociali deboli che vengono giorno dopo giorno privati dei loro diritti fondamentali
Per fare ciò
E necessario capire indagare ascoltare
Interpretare esigenze dare voce alla gente ai cittadini a proporci l'obiettivo di cambiare le città i Paesi il nostro Paese
Dobbiamo
Nelle nostre proposte nel nostro agire politico fare quel salto necessario per affermarci come il partito di tutte le periferie quelle urbane e quelle sociali
Sapendo che periferia quell'agglomerato urbano a margine delle città dove si concentra il disagio il conflitto sociale
è periferia il giovane che non ha né un lavoro nei luoghi di svago
E periferia l'anziano che non ha un'adeguata assistenza sociale sanitaria e periferia il bambino troppo spesso oggetto di violenza sessuale sociale e psicologica
Che non ha in particolar modo al sud
Una scuola decente e un minimo di struttura in cui poter vivere i suoi primissimi anni di vita
E intorno a questi temi
Che dobbiamo costruire la nostra azione politica dobbiamo costruirci un'immagine forte chiare visibile a tutti
Bisogna quindi prefigurare un nuovo modello di città che metta al centro la sostenibilità sociale e ambientale
Sono dunque necessarie necessari interventi per migliorare e rendere più efficaci servizi per render più gestibili tempi di vita per organizzare una città dove ci si sente a proprio agio e meno soli
Insomma
Si tratta di organizzare la città come luogo in cui l'uomo possa vivere la propria vita
Le nostre città spesso sono brutte insopportabile
Soprattutto per i più deboli spesso hanno tempi in rotta di collisione con la vita della gente
Hanno barriere non solo architettonica nei confronti dei diversi dei portatori di antica degli anziani dei più deboli
Questa città così come sono o non ci piaccia o no e proprio per questo vogliamo cambiarle
La nostra stessa lotta
Per la riduzione dell'orario di lavoro a trentacinque ore che lotta per il lavoro
Deve diventare sul versante del governo locale uno strumento che aiuta ad introdurre elementi di civiltà e di qualità della vita attraverso una riorganizzazione dei tempi di vita dei cittadini e delle nostre città
Dobbiamo quindi cimentarci con forza e con rigore nel governo delle città che è uno dei terreni su cui si può sperimentare l'idea di altra società
Di altro modello di sviluppo
Quando pertanto attentamente valutate le strategie da mettere in campo affinché l'economia della nostra città persegue una strada nuova in cui all'emergenza occupazionale si risponda ampliando
Una riconversione orientata allo sviluppo sostenibile
Uno sviluppo nuovo che abbia come epicentro l'uomo che è finito per essere soltanto lo strumento necessario per produrre merce per il mercato
Questo nuovo concetto di sviluppo chiama in causa come protagonista l'ente locale e la sua capacità di pensare ad una nuova vitalità della comunità civile abitativa uno sviluppo come ho già detto che guarda lavora extra mercantili
Che non sono acquistabili sul mercato ma che sono udiva Mel per migliorare le condizioni di vita
Ciò significa intervenire sui servizi alle persone e sui servizi di pubblica utilità
Significa intervenire per migliorare e qualificare i servizi per l'assistenza e per la salute significa potenziare e qualificare la scuola la formazione pubblica combattendo quella tendenza incostituzionale
Perché viola l'articolo trentatré della Costituzione a riversare verso il privato quelle risorse che invece potrebbero qualificare potenziare una formazione laiche pubblica accessibile a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi
Significa battersi per varare progetti e piani d'intervento finalizzata però alla riqualificazione ambientale territoriale
Alla riqualificazione ma e manutenzione urbana
In primo luogo a sinistra si tratta di strutturare potenziare quei servizi a sostegno dei cittadini più deboli
Penso alla necessità di istituire o potenziare dove già c'è un'assistenza sociale permanente minori in difficoltà
Alla realizzazione di centri per i giovani che possono coordinare l'intervento per i casi di disagio per la prevenzione
Agli anziani non autosufficienti o parzialmente autosufficienti
Ai portatori di handicap alla necessità di intervenire con strutture e servizi per l'intera Pimentel l'intrattenimento e la prima formazione dei bambini nei primissimi anni di vita
E penso ha come un Paese che sembra più diventa multirazziale multirazziale
Possa essere in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell'immigrazione e di predisporre interventi finalizzati alla prima accoglienza e alla loro integrazione politica e sociale
Ciò significa combattere con forza il razzismo di Bossi che continua a minacciare il referendum per l'abrogazione della legge sull'immigrazione
Parlo insomma di quei servizi civili sociali e alla persona inesistenti o insufficienti
E parlo
Della necessità di affrontare quel disagio sociale che spinge giovane ed anziani alla solitudine all'assegnazione gli allarmi argine azione
Dobbiamo pertanto lottare contro quel tentativo di smantellamento dello stato sociale che si presenta oggi con volti diversi
Tra questi volti della famiglia e del matrimonio
Che sempre più sono elevati a forze dialogica non ci sfugge la relazione stretta tra tra tentativo di smantellare lo stato sociale e le iniziative legislative portata avanti dalle destre
E purtroppo in molte regioni dagli stessi Democratici di sinistra sulla famiglia
Con queste leggi con la coltura in esse contenute si tenta di annullare la persone come soggetto destinatario di diritti sociali costituzionale
E la sostituisce con la famiglia e con il privato sociale
Il pubblico interverrebbe direttamente nello nell'erogazione dei servizi soltanto quando la famiglia il privato non sono in grado di provvedere
E questo una cultura e una linea di tendenza che è stata ed è presente nella stessa discussione sull'articolo cinquantasei della Costituzione
A questo progetto liberiste privatista ci dobbiamo porre con tutte le nostre forze con tutte le nostre energie
Si tratta inoltre di intervenire sui tanti servizi collettivi quali la mobilità la distribuzione delle energie quelle idrico quella elettrica quello del gas sui sistemi per l'igiene e la pulizia delle città e quindi sui sistemi che di smantellamento dei rifiuti trattando rifiuto come risorsa dal riutilizzare e rimettere nel ciclo produttivo
è una necessaria
Ed è necessaria una rinnovata politica verso il territorio
Per curarlo per renderlo vivibile per renderlo produttivo
Si tratta di intervenire con forza e convinzione verso le periferie urbane
Questo perché come ho già detto in particolare in tutte le grandi città in tutte le metropoli le periferie sono le aree in cui vive il disagio ed emarginazione sociale e della che si sviluppa in vive conflitto sociale
Le periferie finiscono per essere le aree delle della città più trascurabile dagli amministratori
Anche da quelli più attenti o di sinistra
Ne dobbiamo essere portatore di una urgente radicali in versione nel rapporto tra centro e periferia nell'apporto delle amministrazioni con le aree più disagiate sofferenti
Dobbiamo batterci per mettere le periferie al centro delle città
è necessario indirizzare verso le periferie ed in modo prioritario gli interventi di riqualificazione urbana
Perché la che si gioca un si giocano le partite decisive per le prospettive insediative ed ambientale
Ciò non significa non può significare nel riproposizione delle logiche dei grandi interventi speciali in sei conclusivi né accettazione di logiche settoriale assistenziale di marcia e di emergenza
Ma si tratta di ragionare intorno alla diversificazione dei contenuti delle attività economica dei servizi sotto un profilo sociale
Alla localizzazione delle funzioni di pregio e di rango al miglioramento delle relazioni con il contesto urbano sia in termini di mobilità e trasporti che in termini di funzioni
Alle disegno degli spazi mirando l'Ossola maggior compiutezza e qualificazione estetica ma anche a più articolate e complesse confederazioni spaziali entro riconoscibili fregola
La riorganizzazione dei tessuti urbani e la riconfigurazione delle residenze deve accompagnarsi contestualmente all'introduzione di attività economica di funzioni urbane e di componente sociale diversificate Didi integrate
Ed è nel contesto della riqualificazione delle periferie che vanno collocate anche le scelte per il recupero urbano delle aree industriali dismesse o da dismettere
A proposito delle quali ebbene ragionare intorno ad un'altra condizione fondamentale preliminare
La necessità dell'acquisizione pubblica dei suoli delle industrie dismesse che preventivo è preventiva rispetto a qualsiasi trasformazione
E se dopo la bonifica andranno difesi dai tentativi di speculazione fondiaria di mobiliare
Queste aree
Devono essere restituite ad uso sociale possono rappresentare un fulcro ed un motore per avviare il processo di rilancio io di riconversione dell'apparato produttivo locale privilegiando questi settori produttivi compatibile con l'ambiente
E questi settori produttivi della cultura e del sapere
Si tratta inoltre di intervenire sul patrimonio ruba urbano sui piani regolatori sulla difesa e la manutenzione del suolo e del sottosuolo
Le nostre città i nostri paesi nel nostro Paese hanno un enorme patrimonio ambientale culturale storico-architettonico che spesso e abbandonato a se stesso
E necessario intervenire con una programmazione territoriale
Improntata al recupero all'indirizzo alla manutenzione gli alla riconquista e all'allargamento degli spazi dedicati alla socialità
Per restituire questo patrimoni alle città e ai cittadini rendendo la fonte di lavoro e di ricchezza nel rispetto della compatibilità e della sostenibilità ambientale
La BNP la pianificazione urbanistica a livello comunale sovracomunale deve abbandonare l'impostazione esclusivamente vincolistica ed essere improntata alla tutela attiva del territorio individuando mappe del rischio ambientale quindi Piani d'intervento nei campi del riequilibrio idrogeologico della difesa del suolo e della riqualificazione e manutenzione dei sottoservizi e delle strade
Dobbiamo inoltre guardare con attenzione e intervenire con saggezza e fermezza sui servizi pubblici essenziali sulla loro priorità e sulla loro gestione
Alle compagne e compagni non sfugge che è in atto una profonda trasformazione organizzativa e gestionale dei servizi pubblici tale da modificare la loro stessa natura con conseguenze negative sul piano sociale ed istituzionale
Si tratta pertanto di riaffermare l'idea che i servizi pubblici essenziali sono beni necessari e indisponibili e pertanto non possono essere considerate merce per il mercato
Si tratta di affermare la natura pubblica dei servizi quindi il compito dell'ente locale è e deve restare quella del della determinazione delle finalità degli indirizzi della programmazione dell'esercizio della vigilanza
Del controllo e dalla verifica dei risultati altra questione e l'efficacia e l'efficienza la produttività sociale che sono obiettivi che possono richiamare di investire le forme della gestione sulle quali ci soffermeremo in modo diffuso in uno dei gruppi di lavoro in queste sere
Ma è evidente che il raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia non possono
Comportare
Alti costi sociali in termini di ridimensionamento del servizio erogato di riduzione degli addetti e di aumento delle tariffe
Ed è evidente
Che il criteri di economicità nella produzione le e nell'erogazione dei servizi deve comunque rispondere alle esigenze e ai bisogni della popolazione il Progetto quindi devi soddisfarli
Ricercando il finanziamento attuativo garantendo in questo modo qualità
Efficienza e la piena erogazione anche per i soggetti sociali più deboli ed emarginati a tal proposito dobbiamo lavorare batterci per garantire gratuitamente a chi non ha un lavoro almeno i servizi essenziali
Ciò può avvenire solo attraverso la titolarità pubblica dei servizi
Dovrà essere assicurato
Il raggiungimento degli standard di qualità dei servizi nelle diverse aree geografiche del Paese
In modo da garantire alle popolazione residente nelle aree depresse del territorio nazionale livelli di servizi paragonabili a quelli forniti nel resto del Paese
Ciò
Ciò che proponiamo quindi
E l'esatto contrario di un'impostazione ragionieristica di compatibilità di bilancio
Mi sono dilungato sulla questione dei servizi perché non vi è dubbio
Che la nostra posizione scrive si scontra con quella cultura privatista il liberista che avanza e che vede nell'articolo cinquantasei della proposta di nuova costituzione il suo punto più alto e insidioso
Si tratta di tentare di arginare questa deriva
La nostra presenza pur non dico arrestarla ma frenarlo a condizionarla
Sul piano della finanza locale
Nel rimandare l'approfondimento l'apposito gruppo di lavoro
Credo che nell'immediato si debba intervenire per eliminare ogni ulteriore vincolo di destinazione delle risorse trasferite alle regioni e agli enti
L'Assemblea e prima di queste è quella delle elette
Tenuta da Ancona e quattordici e quindici marzo e parte di questo lavoro
Un lavoro indispensabile per un partito che vuole guardare in avanti che vuole correggersi
L'andamento del voto
Nelle ultime tornate elettorali
Ci dice che è passato il tempo del voto di fiducia e di speranza
Data ad un soggetto politico che si affacciava sulla scena sfidando il senso comune che non vedeva più spazio in questo Paese per un partito comunista
Non basta vere dalla nostra parte la ragione
Non basta dichiararci comunisti per riscuotere consensi
Dobbiamo è essere convincenti
E dimostrare la nostra capacità di stare nelle istituzioni
La bontà delle nostre proposte
La nostra efficace la nostra originalità
Dobbiamo costruirci un'immagine forte positiva e propositiva
Oggi il voto al nostro partito è sempre più le ha portato a ciò che vi mostriamo da essere
A ciò che proponiamo
A risultati che riusciamo a raggiungere insomma il voto al nostro partito diventa sempre più una valutazione di merito del nostro operato
Nella nostra esperienza elettive amministrativa
Abbiamo scontato
E non poteva essere altrimenti
L'invidia insufficienze
Derivanti dalla mancanza di esperienza
Non sempre il partito i nostri eletti sono state nelle condizioni di affrontare nelle migliori
Nel migliore dei modi ecco la preparazione dovute le grandi questioni di competenza degli enti locali e delle Regioni
Vi sono stati i limiti d'impostazione politica e programmatica
E ciò ha generato debolezze precarietà e pensioni
Spesso la nostra aziona azione ha oscillato tra posizioni subalterne e posizione di rigetto di ogni confronto
Due modi di essere testimoni di una debolezza
E quindi necessaria attrezzarci
Per avere compagne e compagni preparati che conoscano l'apparato istituzionale in cui anche andranno ad operare in grado di confrontarsi con alleati e avversari con competenza sul merito dei problemi
Abbiamo oltre tre mila e settecento compagne e compagni impegnati nelle istituzioni di
E in la gran parte di questi sono alle prime esperienze dobbiamo organizzare il nostro lavoro
In modo da aiutare la crescita di una nuova leva di amministratori comunisti che sia messo nelle condizioni di operare nel miglior modo possibile
Si tratterà quindi di individuare punti di sostegno di riferimenti certi e competenti e dare corse ad azione formative sulla legislazione
Istituzione sulla legislatura istituzionale sulle politiche di competenza degli enti locali
Questo obiettivo
Che è stato uno tra quelli che ci siamo posti sin dall'inizio del nostro lavoro
Tra l'altro l'abbiamo fatto con il rilancio del mensile Autonomie
Che oltre a voler essere uno strumento informativo alla pretesa ovviamente nei propri limiti di essere anche uno strumento formativo e lo abbiamo fatto organizzando questo sforzo questo lavoro organizzando seminari interregionale sulle riforme della Costituzione
Sulle leggi Bassanini e con altri momenti specifici
Ciò non basta
Non è sufficiente
Per il futuro dovremmo pensare ad una regionalizzazione o come hanno fatto i compagni di Bologna in modo egregio ed efficace ad una provincializzazione di questo obiettivo formativo
Ma le nostre difficoltà derivano anche da fattori esterni
Che Gennaro malessere disagio ed uno stato di confusione tra i nostri eletti
Ciò deriva dalle conseguenze delle marcite dell'emanazione di norme decreti e leggi del Governo e del Parlamento alla cui approvazione
Spesso abbiamo partecipato
E che contrastano
Con le nostre posizioni politiche
Ed ogni giorno
Nelle regioni e nelle o autonomie locali quelle norme quei decreti quelle leggi ne dobbiamo recepire applicare e quando siamo al governo di tali amministrazione dobbiamo fare in prima persona
Penso ad esempio al decreto legislativo quattrocentoventidue sui trasporti pubblici locali
Che spinge alla privatizzazione di questi servizi
E che le Regioni devono recepirlo indoor le prossime settimane
Tutto ciò ci pone in continuo contraddizione con le stesse
Con il nostro credo
Con la nostra linea politica
Quindi assieme al gruppo dirigente del partito
Ecco Lupi parlamentari
Dovremmo rimodulare di vedere la nostra stessa azione rivolta alla legislazione e alla decretazione verso le regioni e la Tone mille locali
Questo dovrà essere segnato da una maggiore attenzione fermezza
Direi che dobbiamo spenderci come quando facciamo per altri importanti e fondamentali questioni sociali sapendo che una politica sbagliata verso queste istituzioni produce profondi guasti sul terreno dell'occupazione e dei servizi ai cittadini
Certo
Non mi sfuggono le ragioni per cui ad esempio
Abbiamo dovuto votare la fiducia sull'articolo diciassette della legge centoventisette la la seconda Bassanini
Che è composto questo articolo dicendo trentotto commi
Comprendo l'imbarazzo e le difficoltà che hanno i nostri parlamentari ad assumere posizioni così difficili e insopportabili che derivano dalla nostra presenza della maggioranza parlamentare
Quindi non una sterile
E qualunquisti da polemica fuori luogo verso il partito o verso i gruppi parlamentari
Ma una riflessione che attraverso l'individuazione delle difficoltà
Atti una correzione del nostro agire della nostra pratica politica che il ci coinvolge tutti nessuno escluso
So che è difficile so che ciò si scontra con la nostra posizione nella maggioranza
Ma dobbiamo tentare di reagire con intelligenza e saggezza per l'interesse dell'auto nel mio locale dei cittadini
Così come abbiamo già cominciato a fare sulla riforma del pubblico impiego e sul decreto legislativo riguardando la materia urbanistica ambientale che hanno ricevuto entrambi il nostro voto negativo
A questa nostra correzione
Non può sfuggire la politica del trasferimento delle risorse
Se infatti lo Stato
Ed è avvenuta anche con la legge finanziaria del novantotto trasferisce sempre meno risorse agli enti locali spinge questi ultimi a scegliere ed attuare misure drastiche impopolare
Di amministratori di fronte a misure restrittive del Governo devono districarsi tra assoluzioni in cui i risultati finiscono per essere sempre tutti negativi
Aumento dei tributi locali intervento sui servizi attraverso tagli di quelli erogati l'aumento delle tariffe la riduzione del costo del personale
Con relativa riduzione degli organici
E da allora
è possibile
è possibile affermare che nella prossima legge finanziaria debbono essere evitati ulteriori tagli e di risorse agli enti locali
Noi pensiamo di sì
Il primo segnale verrà già nel DPEF
Se in questa
Se in materia di politica dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni agli enti locali
Si prevederanno ulteriori tagli come sembra che sia questo sarà e dovrà essere ritengo un punto su cui dovremo marcare il nostro fermo dissenso
La stessa legislatura sui nuovi ordinamenti dovrà vederci impegnati
Con lo sguardo rivolto sempre alla ricaduta sulle istituzioni locali ciò non sempre accaduto
Non sembra accaduto con la stessa forza che in primi ama dal più importante tematiche
Le leggi Bassanini sono un esempio di questa insufficienza
Infatti le leggi cinquantanove centoventisette del novantasette
Sulle quali continua ad esprimere un giudizio articolato
Mentre da un lato presentano indubbi pregi quale lo snellimento
La semplificazione il decentramento dell'attività amministrativa
E il tentativo di superare quegli odiosi e insopportabili poteri burocratici quali Coreco i segretari comunali e dirigenti di servizi che riducevano
E condizionava il potere politico locale
Dall'altro manifestano pericolose norme di liberismo e di autoritarismo
Con queste leggi con i decreti di loro emanazioni avete già citato decreto legislativo quattrocentoventidue sui trasporti pubblici locali
E con altri provvedimenti oggi all'attenzione del Parlamento
Penso ai disegni di legge di modifica della centoquarantadue del ministro Napolitano si introducono meccanismi pericolosi in merito alla semplificazione delle procedure per le prevede privatizzazione a rischio
Di una ricaduta su gli enti locali di parti consistenti del debito pubblico ai meccanismi di mobilità del personale
Che non danno sufficienti garanzie occupazionali soprattutto nella città di Roma in rapporto al decentramento amministrativo
E questi sono solo alcuni esempi di un elenco che potrebbe essere molto molto più lungo
è in questo contesto che avanza si afferma il processo di ricollocazione dei poteri istituzionale e di privatizzazione dei servizi essenziali
Si tratta di intervenire al fine di apportare le necessarie correzioni
Non vogliamo sfuggire dalle responsabilità che si che ci assegna un ruolo nella maggioranza
Ma con il Governo e con le forze dell'Ulivo vogliamo confrontarci nel merito delle questioni e delle proposte che vengono avanzate
Ciò non è possibile con l'uso e l'abuso dell'istituto dei decreti e delle deleghe
Credo che nel futuro dovremo lavorare per evitare ogni nuova dell'Aga al governo in materia di ordinamento degli enti locali
So qual è l'obiezione
Così facendo si allungano i tempi delle decisioni Cetto
Lo so
Mi è ben presente che la pratica della democrazia regge
Il confronto rinunce e compromessi e tempi necessariamente più lunghi
Ma è un bene al quale non vogliamo rinunciare per nessuna ragione
Sul piano della dislocazione dei poteri tra le varie istituzioni riteniamo che l'idea portata avanti dai sindaci delle grandi città
Di concentrare nelle mani degli stessi ulteriori e maggiori poteri monocratici attraverso la dotazione per questa città di statuti speciali entra nella logica della frammentazione della separazione
Non condividiamo l'idea di dotare di poteri diversi comuni in rapporto al numero degli abitanti
Questa strada racchiude in sé il rischio di ulteriore contrapposizione tra i comuni riteniamo invece consapevoli delle differente capacità gestionale tra i grandi tra il grande piccolo comune che si dovrà lavorare per elevare la capacità progettuale e gestionale dei piccoli e medi comuni
Prevedendo norme che incentivano maggiormente momenti consortile in grado di a levarle la capacità gestionale e l'economicità dei servizi
Dobbiamo inoltre ragionare sull'imitati poderi che un ondate presidenzialiste le dirigistica
Assegnate alle assemblee elettive
Specie quelle provinciali e comunali che sono che sono diventate sempre più assemblee consultive e meno luoghi di decisione e di scelte a tal fine di intese con i gruppi parlamentari
Abbiamo presentato un emendamento al disegno di legge numero mille trecentottantotto del ministro Napolitano
Che propone la restituzione alle assemblee elettive debbo veri contenuti nell'originale testo della legge centoquarantadue
La stessa proposta avanzata dalla Commissione del diciannove una corsa otto Commissioni della Bicamerale
E sembra su iniziative dei sindaci delle grandi città
Sulla costituzione delle città metropolitane ci sembra ancora farraginosa confusa e lesive dell'autonomia delle prospettive dei comuni minori
Badate
Noi stessi abbiamo proposto di costituzionalizzato delle aree le città metropolitane
Ma è un eccesso di potere ma un eccesso di potere e di autonomia può far correre il rischio di travalicare i limiti della costruzione di una città molto metropolitana
E di far diventare i Comuni capoluoghi almeno quelli indicati
Vere e proprie città-stato
I cui sindaci animati sempre più da una mania populista e autoritaria diverrebbero i Governador di questi piccoli insufficienti staterelli
In questa conformazione resta ancora molto confuso il destino dei comuni delle attuale alle provinciali
Che porterebbero che potrebbero non far parte delle città metropolitane non basta dire come si dice
Che si aggrega lebbra da altre province o diverrebbero nuove Province o saranno dotati di specifici ordinamenti differenziati
Dobbiamo inoltre ragionare sulle regioni in particolare di quelle di quelle meridionali
Dove continuano ad essere presente le manovre trasformista che hanno già caratterizzato la passata stagione e dove i tentativi di sperimentazione di sperimentare nuove trasversale Alleanza sono sempre all'ordine del giorno
In Molise
Anticipando quel disegno di ricostruzione del grande centro pezzi della vecchia Democrazia cristiana si sono riuniti gli hanno dato vita ad un nuovo governo ribaltando quello di centrosinistra
Devo qui dare atto della coerenza della direzione nazionale del partito popolare
Che a seguito di quest'operazione trasformista
Che ha visto coinvolte sette dei suoi otto consiglieri regionali ha espulso dal partito tutti gli interessati
Nel resto delle regioni meridionali governato per lo più da giunte di centrodestra
Continua a permanere un clima di rissosità
E non è tramontata la voglia di ribaltone che anima parte consistente delle forze dell'Ulivo
Queste giunte
Si trascinano stancamente verso la scadenza elettorale del due mila attraverso un percorso di crisi litigi rimpasti e di mobili ismi
In Calabria da più di un anno il Consiglio regionale bloccato
Il bilancio di previsione del novantotto è stato approvato addirittura nel mese di ottobre
I consiglieri sono espropriati del loro diritto dovere di espletare le loro funzioni
Le commissioni consiliari non lavoro non da più di un anno
Ed il Consiglio viene convocato solo su questioni regolamentari
Per la seconda volta in un anno
Siamo stati costretti a rivolgerci al capo dello Stato per un suo intervento costituzionale
L'esperienza ci induce
A sottolineare con forza la necessità di assumere sempre un atteggiamento e una condotta afferma è chiara
Bisogna isolare e sconfiggere quegli atteggiamenti ammiccamenti che a volte presenti anche in settori del nostro partito che non aiutano
Una politica chiara e limpida
In generale credo dobbiamo resistere ad ogni pressione che vorrebbe spingerci verso la costruzione di maggioranza che ribaltano i risultati elettorali e che fanno della politica
Il pantano in cui si muove si nutre trasformismo in mercimonio di un becero tatticismo
Insomma credo che deve affermarsi il principio che l'Upper nativa ad una maggioranza eletta e lo scioglimento dell'Assemblea è una questione di etica
Ed è una questione di chiarezza politica
Ma è anche questione di difesa dell'autonomia e della legittimazione del nostro partito
Non possiamo favorire l'affermazione di una linea politica che tende a spostare a destra l'asse politico delle coalizioni di cui facciamo parte per attuare politiche moderate liberiste
Un obiettivo questo che sempre più spesso viene ricercato attraverso appunto operazione trasformista
Sul piano della riforma dell'ordinamento regionale
Nel riaffermare
La nostra ferma opposizione ad ogni a forma di Stato e di governo che favorì che finisce per diventare l'anticamera del separatismo della spaccatura del Paese ribadiamo la nostra idea di una profonda riforma dello Stato che aprì un forte regionalismo e che esalti il governo delle autonomie locali
Si tratta di ridefinire in primo luogo il potere legislativo delle regioni che deve essere non concorrente rispetto a quello nazionale ma esclusivo per tutte le materie di propria competenza ad esclusione di quelle di interesse nazionale
Quindi un vero decentramento dei poteri e delle funzioni comprese quelle finanziarie e tributarie
Da questo punto di vista la legge cinquantanove del novantasette
Con tutte le critiche le osservazioni che abbiamo sollevato e continuiamo a sollevare ha portato un una forte accelerazione a questo processo
Ciò dovrà comportare una radio radicale riorganizzazione le quote di qualificazione delle regioni
Delle sue strutture del suo personale desume ordinamenti della sua capacità di entrate dispensa per far fronte ai nuovi compiti e a quelli e a quelli degli saranno assegnati dalla Costituzione riformata
Il trasferimento di tanti funzione poteri comporta il rischio di formarsi di nuovi centralismi
Si tratterà quindi di attuare con norme precise perentoria
Dalle regioni verso gli enti locali tutti quei trasferimenti gestionale al fine di fare delle regioni solo veri ente di programmazione e di legiferazione
Ed è necessario combattere quella tendenza portata avanti ancora una volta dai sindaci delle grandi città
Che mentre sostiene la richiesta dei presidenti delle Regione di introdurre le elezioni dirette degli stessi e il conferimento alle Regioni dell'assurdo potere legislativo in materia di legge elettorale
Si propone di mortificare le stesse espropriando nella propria autonomia in materia statuaria e di indirizzo verso gli enti locali
Si confonde così la necessaria autonomia degli enti locali con il ridimensionamento della potestà legislativa delle regioni
Come abbiamo visto il ridisegno dei poteri degli ordinamento degli enti locali non sempre positivo sta avvenendo con l'influenza la pressione e l'ingerenza dei sindaci delle grandi città
Dovremmo riflettere ragionare su tutto ciò
In questa sede mi limito a dimostrare un senso di fastidio che provo per questo modo di agire e che essendo diventa sempre più diffuso
Lasciatemelo dire
è indecente
è insopportabile
Che dobbiamo ridisegnare un nuovo ordinamento statuale a partire dalle maniche populiste delle personali futuri aspettative dei sindaci delle grandi città
Inoltre si tratta di lavorare
Per costruire e far montare nel Paese una vera e propria ribellione
Verso il Progetto di cancellare la Costituzione nata dalla Resistenza
Dobbiamo essere il traino
Di una rinnovata lotta per il rinnovamento e la democrazia del nostro Paese
Come sappiamo in questa fase la Camera impegnata ad esaminare e approvare le proposte di riforma della seconda parte della Costituzione
Una proposta quella riva ad in Parlamento che abbiamo giudicato fortemente negativa per la democrazia del Paese
Si tratta quindi di costruire con la necessaria pressione indispensabile
Per evitare che il Parlamento che dal Parlamento esca un'Italia divisa
In cui vengono ridotti gli spazi della democrazia della rappresentanza
E si tratta di lavorare per fa crescere nel Paese la necessaria consapevolezza della connessione stretta tra riforme costituzionali questione economica e questioni sociali
Oggi come abbiamo visto è come constatiamo ogni giorno il Paese è posto di fronte ad una pressante azione per ridurre gli spazi della democrazia
è un'azione condotta dai poteri forti ed ampi settori della politica italiana per far fronte alle esigenze del sistema economico dominando oggi
La globalizzazione dell'economia il liberismo che trovo in un sistema politico democratico e partecipativo un ostacolo al suo sviluppo
è questa connessione che scade nel continuo tentativo di abrogare con atti di ingegneria istituzionale con la manipolazione manipolazione del consenso e con legge elettorale maggioritaria l'anomalia italiana
Che ha visto in questo Paese una forza politica comunisti antagonista essere determinante per la vita del Governo oggi si vuole cancellare quest'autunno questa anomalia e rendere ininfluente la forza politica che ha reso Paul possibile questa specificità italiana
Ente è un tentativo che viene dalla destra ma non solo da quella parte
Si tratta
Si sta configurando un disegno che vuole trasformare un Paese unitario democratico rappresentativo della società e dei suoi conflitti
In un paese separato diviso che penalizza le parti più debole in un paese a ridotte capacità democratiche in un Paese che tenta di sciogliere diluire la rappresentanza istituzionale dall'ESA
Della società dei conflitti e delle differenze
In Parlamento continueremo a batterci come abbiamo fatto in Bicamerale
Per riaffermare la natura
Del patto costituzionale
Per riaffermare i principi e di valori fondativi della Repubblica la democrazia la libertà le condizioni di eguaglianza e la delle dei diritti politici e sociali
In sintesi si tratta di riaffermare la priorità degli interessi della persona e della collettività su ogni altro
E continueremo a batterci per un progetto che dando vita
Ad un forte decentramento dei poteri riaffermi l'unità del Paese e che ridia l'istituzione un nuovo vigore autorevolezza e credibilità
Insomma ci batteremo per apportare un radicale cambiamento dei contenuti e della filosofia che sono alla base del progetto oggi all'esame del Parlamento
Ma mentre affermiamo questa nostra volontà sappiamo bene questo percorso diventa sempre più un obiettivo difficile lontano per lo sbandamento delle forze della sinistra moderata e delle forze dice del centro
I primi articoli esaminati dalla Camera su una testimonianza di questa difficoltà
Il lavoro della Bicamerale oggi quella della Camera si è svolta si svolge in un panorama confuso contraddittorio animata da rivalse da body di legittimazione e così lavorando si è andati oltre i compiti saggi di dallo stesso Parlamento
Avviare cioè una riforma della seconda parte della Costituzione per media attuari Fini e di principi della prima parte invece sì è intervenuto sì sulla seconda parte ma nella sostanza si sta annullando e modificando la prima l'operazione che si sta compiendo è quello di cancellare neutralizzare sterilizzare i principi fondamentali della Costituzione
La proposta che il Parlamento sta esaminando porta ancora di più il segno delle destre in tutti i suoi buddismo nodali
Sì confermo le si aggravano le scelte relative alla forma di Stato
E a dalla forma di governo si introducono norme sulla pubblica amministrazione di chiara ispirazione liberista si delinea un Beckham un bicameralismo imperfetto assai complesse non funzionale si indebolisce l'autonomia e l'indipendenza della magistratura
Se questo risultato fosse confermato dal Parlamento
Ci sarebbe scritto un ulteriore pagina nera della Repubblica della storia repubblicana
Inoltre vi ad affondare la materia della legge elettorale
Che come sappiamo non è compresa nella Costituzione e non è tra i compiti affidati alla Bicamerale ma nessuno può sfuggire lo stretto intreccio tra riforma costituzionale nuova sette del Parlamento e legge elettorale
Ed è beninteso
Che la premessa ad ogni discussione e decisione sulla forma di governo è la definizione della legge elettorale con la quale viene eletto il Parlamento ha indicato il primo ministro
Gli anni e su uno può sfuggire che con la richiesta di referendum sulla legge elettorale presentate sia da Segni che da Di Pietro con il suo patto di Montecitorio
O con la proposta di legge presentato dallo stesso Di Pietro per eliminare lo scorporo dell'attuale legge elettorale
Sia nei fatti invertito mobile del giorno
Al primo posto viene ora la questione elettorale che la Bicamerale aveva in invece consegnato all'appendice dei suoi lavori
Nessuno può pensare
Che è una nuova forma di governo sì affiancate raccordato da una legge elettorale squilibrata improvvisata come quello che uscirebbe dal referendum o dalla proposta di eliminazione dello scorporo
Quindi su di essa bisognerà decidere credo non solo prima delle votazioni della proposta di modifica della Costituzione ma certamente prima del probabile svolgimento del referendum
Per quanto ci riguarda
Rimaniamo convinti che una legge elettorale non può essere lo strumento al servizio di questo o quel partito per il raggiungimento dei propri fini politici ed elettorali
Una legge elettorale deve essere la più neutra possibile
E certamente una legge elettorale per essere neutra non poche registrare il reale consenso popolare di ciascuna forza politica e partendo da questo assunto che poi è possibile apportare i dovuti correttivi per garantire la stabilità del governo e per impedire la frantumazione
Sono profondamente convinto che ogni forma di sistema elettorale come ad esempio il maggioritario che limita oca ancella diritto costituzionale
Di tutti i cittadini di associarsi liberamente in partiti
Per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale del Paese così come recita l'articolo quarantanove della Costituzione è illegittimo è incostituzionale
Reputo quindi incostituzionale un referendum che nei parti cancella tutti i partiti
E nessuno può sperare in una nostra io mi auguro di ogni altro sincero democratico passività di fronte ad una simile
Prospettiva nemmeno coloro che muovendo i fili di Di Pietro possono sperare che la media che la mediazione possa poi essere ricercati del doppio turno di collegio
Sottolineiamo ancora una volta la nostra forte ferma contrarietà ad ogni legge che prevede il doppio turno di collegio
Perché finisce per essere l'arma di ricatto nei confronti dei partiti dei partiti ma giorni confronti partiti minori
Il ragionamento contenuto nella filosofia del doppio turno
Di collegio è molto semplice
O si entra nella coalizione nei modi e nelle condizioni dettato dal più forte oppure si sta fuori e si è cancellato dal panorama parlamentare cento si potrà partecipare al primo turno
Ma al secondo turno si rimarrà fuori dalla competizione e si dovrà senza nulla pretendere regalare il proprio consenso elettorale al più forte
Partendo da queste considerazioni e da questa nostra impostazione abbiamo partecipato alla ricerca di un accordo unitario che si è concretizzato nel documento firmato da tutti i capigruppo della Bicamerale
La legge che si delinea da quell'impegno e da quella mediazione prevede la conferma dell'attuale rapporto e l'assegnazione con l'attuale dispositivo
Tra il numero dei seggi assegnati secondo metodo maggioritario il numero dei seggi assegnati in maniera proporzionale
è previsto inoltre che una parte dei seggi oggi assegnati con metodo maggioritario sarà attribuito alla coalizione vincente in un in un secondo turno elettorale costituito da un ballottaggio unico nazionale tra le due coalizioni che nel primo turno hanno ottenuto il più alti numeri di seggi
Ciò al fine appunto di assicurare una stabile maggioranza come vediamo questa non è la nostra proposta ma è un compromesso che contiene un'adeguata rappresentatività e in grado di garantire la stabilità
A questo compromesso nessuno può tirarsi indietro nonostante le minacce del referendario l'alternativa è una rimediabile rottura che potrebbe coinvolgere non solo la riforma ma credo la stessa vita del governo
Le difficoltà
Le differenze le divergenze sono tante
Ma il cammino ancora lungo la Camera
Dovrà esaminare migliaia di emendamenti compresi quelli che potrà ancora presentare la commissione bicamerale il testo della legge costituzionale dovrà essere adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi successivamente entro tre mesi il testo finale sarà sottoposta a referendum popolare
E qui risiede un altro nostro dissenso sin dall'inizio abbiamo ritenuto inaccettabile il referendum unico finale in quanto contraria principe di omogeneità del quesito
Un'omogeneità necessario per la tutela dell'effettiva dell'effettivo potere decisionale del corpo elettorale ha detto e adesso che il progetto di riforma assunto forme e si evidenzia l'introduzione di scelte obiettivi Complessi e spessi contraddittori è divenuto stando più palese l'assurdità di un referendum unico che impedendo ogni possibilità di scelta dei cittadini si tradurrebbe in una procedura meramente plebiscitaria
Avendo come unico oggetto la legittimazione o delegittimazione delle classi della classe politica che ha partorito la riforma pensiamo quindi che sia che sia più opportuno più democratico più saggio sottoporre agli elettori più quesiti
Tanti quanti sono gli argomenti oggetto della riforma
In questo modo si darà la possibilità di esercitare un voto vero e senza ricatti evitando così di andare al referendum con una confusa e verticale spaccatura del Paese
Proponiamo questa procedura perché crediamo che l'articolazione del referendum sul più piccoli siti incentivi un approfondimento e una repressione di merito sui singoli capitoli di riforma
L'approfondimento e la riflessione sulla riforma della Carta costituzionale sulle regole della democrazia
Non può restare chiusa nei palazzi della politica alla necessità di essere conosciuta discussa vagliate dibattuto da tutti i cittadini
Non ci affascina l'idea di votare contro un progetto di legge di nuova costituzione
Ma non potremo votare una Costituzione che nega i principi fondativi della Repubblica nata dalla Resistenza
Come come più volte abbiamo affermato auspichiamo sinceramente che la riforma della seconda parte la Costituzione si conclude con un esito positivo
Ci sono ben chiare le conseguenze di un fallimento
Ma sarebbe per noi inaccettabile
Una risoluzione che sconvolge se l'assetto politico istituzionale del Paese
Allo stato vi sono tutti i presupposti
Che potrebbero portare al fallimento
Ciò ci preoccupa
Ma per evitarlo non è consentito nessun baratto scambio politico
E non sarà possibile rincorre il compromesso a tutti i costi perché questo porterebbe a soluzioni pasticciate confuse auspichiamo invece la ricerca del più vasto consenso possibile un ampio consenso che parte dall'unità delle forze politiche che formano l'attuale maggioranza parlamentare
Non stiamo sostenendo un vincolo di maggioranza ma rivendicando la coerenza politica delle forze in campo
è difficile pensare che su un punto delicato e fondamentale per il destino della De democratico del Paese
Una maggioranza di governo possa continuare indifferentemente il suo percorso a prescindere dall'esito e dal consenso che avrà la riforma della Carta costituzionale
Come vediamo compagni
Le difficoltà sono molte
E di diversa natura
Ci aspetta un lavoro duro
Difficile arduo ma non partiamo da zero
Nonostante le difficoltà abbiam abbiamo una forte significativa rappresentanza istituzionale locale e regionale
In questi anni compagne e compagni si sono impegnati nei diversi livelli istituzionali
Approfondendo i temi della sanità dell'urbanistica della casa della politica ambientale dei servizi un impegno che deve continuare a migliorarsi per arricchire il partito di conoscenza di competenze
Abbiamo vinto la prima battaglia della lotta per l'esistenza
Una volta che come l'esperienza ci dimostra non è finita anzi
Diventa sempre più difficile perché l'attacco è sempre più insidioso
La nostra è una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale
Siamo presenti con nostri consiglieri in tutte le assemblee regionale e in tantissime assemblee provinciali e comunali
Oltre ai gruppi parlamentari composti come nodo da undici senatori e trentaquattro deputati
Alle Regioni alle regioni abbiamo sessantatré consiglieri ed otto assessori
Alle Province duecentotré consiglieri e trentadue assessori nei comuni due mila seicentosettantadue consiglieri e oltre cinquecento consiglieri circoscrizionali
Abbiamo cinquantaquattro sindaci sessantatré vicesindaci e trecentonovantotto assessori
Ecco esto un considerevole patrimonio
Che dovrà diventare unitamente all'azione del partito il traino di nuovi e più ampi successi
Sono risultati acquisiti per la nostra azione politica
Per il lavoro generoso duro e continuo
Di migliaia di compagne e compagni ma anche per una nostra volontà unitaria che spesso ci ha fatto superare ostacoli posti da un atteggiamento di esclusione da parte di forze del centrosinistra
Nonostante le difficoltà dei rapporti con le forze dell'Ulivo
Ritengo che dobbiamo continuare ad essere il partito che vuole continuare ad agire nel binomio unità e radicalità
Continueremo quindi a lavorare a ricercare senza titubanze ampie alleanze con le forze della sinistra democratica così come abbiamo fatto anche in occasione della prossima tornata elettorale
Un rapporto è un confronto che vogliamo tenere consolidare
Ma fermi e decisi a far rispettare il carattere della nostra autonomia gli a pretendere una pari dignità con gli altri
Siamo e vogliamo essere un partito unitario ma fortemente autonomo che lotte lotterà nei confronti contro ogni idea
Che sta ci volesse subalterni o che volesse vedere in Rifondazione comunista solo un partito portatore di voti e di consensi
Perciò nel nostro cammino
Dovremo pure vedere la verifica del lavoro unitario
Dell'utilità del nostro stare nei governi locali e quindi anche la possibile rottura dei momenti unitari costruiti
Deve essere evidente
Che la nostra presenza nelle maggioranze di governo la quale deve essere sembra funzionale ai risultati ottenuti
E mentre dico questo
è ben presente in May
Che la rottura di una politica unitaria non sarebbe un bene
Non sarebbe un progresso della nostra azione politica ma sarebbe una difficoltà una sconfitta
A tutti però deve essere ben chiaro
Che in una coalizione cioè in un'alleanza formato da partiti DiVersi e spesso composizione contrapposte non può prevalere il dettato dell'uno sull'altro anche se più numerosi
E altrettanto evidente
Che non pone meno prevalere nostro dettato la capacità stanno è sapere cosa vogliamo
E da cui partire per ricercare dignitose insopportabile mediazione nel rapporto con gli altri e degli altri con noi
Esaltante come ho già detto i punti e di unità e non quelle di divisione di dissenso
Ciò presuppone la chiarezza
Delle nostre idee sui punti fondamentali che alle regioni e negli enti locali si dovranno affrontare
Insomma avere idee programmi per potere sostenere il confronto con gli altri
Per potersi cimentare con il governo per essere attivi e propositivi
Sapendo e avendo la consapevolezza che un programma non è un patto stabilito mette frutto di un processo che dovrà fare i conti con la realtà e con il rapporto di forze in campo
Non dimenticando mai che non basta avere un programma e stare nel governo del comune della Provincia o delle regioni per risolvere i problemi di un cambiamento per ottenere risultati che migliora le condizioni di vita dei cittadini
Dobbiamo dobbiamo assumere la nostra stessa presenza nelle istituzioni non come il punto di arrivo ma come uno dei momenti della nostra lotta per il cambiamento
Dovremo quindi cercare di porre le basi per correggere quell'idea
Quella pratica politica che finisce o per separare l'iniziativa politica del partito da quella degli eletti finendo per fare affermare l'idea diffuso tra i nostri compagni
Che la presenza nella nelle istituzioni diventa un freno per il radicamento di massa del partito obici Aversa
Per individuarne l'ente locale l'unica sede a cui affidare la risoluzione dei problemi trascurando così di costruire sulle varie problematiche movimento di lotta nella società e sul territorio indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi
Tutte e due questi modi di pensare e di agire di rapportarsi alle istituzioni
Le ritengo sbagliate e dannose
Genera attese frustrazioni io invece credo che dobbiamo affermare nella pratica quotidiana nella pratica politica l'idea che la presenza nell'istituzione
Rappresenta uno dei terreni certamente importante della nostra azione politica per il raggiungimento dei nostri obiettivi immediati e di medio periodo
Le istituzioni sono delle esenti in cui è possibile strappare i risultati ma non sono e non possono essere inteso come il luogo spesso l'unico in cui si trova la risoluzione di tutti i problemi del raggiungimento dei nostri obiettivi
Non riusciremo a ottenere risultati significativi se la nostra azione istituzionale sarà affidata solo ai programmi sottoscritti o alla necessarie mediazioni con le altre forze politiche cento
Possiamo e dobbiamo incidere ottenere risultati ma ciò sarà possibile solo se sapremo essere determinati e determinanti
E non riusciremo a strappare risultati significativi se la nostra azione istituzionale non sarà accompagnata da un sostegno esterno da momenti di lotta territoriale se non entra nelle Aule istituzionali conflitto sociale
Insomma le istituzioni per i comunisti sono e devono restare il luogo in cui portare sviluppare il conflitto sociale in assenza del quale tutto sarà delegato alla debole alla debole mediazione
Quindi il lavoro del partito
Il nostro stare nelle istituzioni i nostri lavori in quelle sedi deve misurarsi con quest'idea con questa pratica politica
Se in Parlamento sosteniamo un governo moderato non lo facciamo con l'illusione che quella è la sede dove conquistare realizzare l'alternativa
Ma è la sede il luogo in cui nostra agire politico la nostra presenza determinante la mediazione politica può farci otto neri alcuni risultati che oggi fuori da quella sede Cola passibile di sanzioni di gran parte delle masse con le difficoltà che incontra i Nas di movimento di lotta diffuso difficilmente potremo ottenendo ma non possiamo pensare che in quel luogo soli in quel luogo sia possibile affrontare e sconfiggere una cultura moderata e liberista che si è affermato in tutte le formazioni politiche
Ciò vale per il Parlamento ma anche per gli enti locali e per le regioni è quindi necessario un lavoro un legame un intreccio forte tra partito ed eletti
Tutto ciò
Comporta ulteriori modificazioni del nostro lavoro
Del nostro modo di organizzarci nel nostro comportamento
Comincia antico costruiti in ogni federazioni in da ogni comitato regionale il punto di riferimento per la politica degli enti locali e facendo crollare quel muro che spesso separa l'azione del partito da quelli delle degli eletti e viceversa
Dobbiamo smetterla
Con quello di José ricerca della rottura tra compagni impegnati nel partito e nella sua direzione e compagni eletti nelle istituzioni
I circoli le federazioni
Poi successivamente vi sarà ovviamente anche un inizio del dibattito è quindi comunicheremo gli interventi il primo che interverrà e il compagno Leonardo Domenici responsabile enti locali della direzione nazionale dei Democratici di sinistra
Vi ringrazio
Ringrazio Salvatore Cerbone di avermi invitato a questo vostro appuntamento questa vostra Assemblea di avermi anche proposto di prendere la parola cosa che faccio rapidamente volentieri
Senza naturalmente potermi soffermare sulla complessità sulla vastità dei temi che Salvatore ha toccato nella sua introduzione
Ma limitandomi a richiamare alcuni punti ma prima di tutto io vorrei dire come ci scusa ha fatto ben pagati capisco anche una polemica non vale di affaticamento però insomma
Effettuiamo rapidamente chi usciva l'invito a restare in sale ascoltare l'Inter ecco dicevo che credo che abbia fatto bene Cerbone ricordare intanto che l'ha fatto in apertura della sua relazione ma anche in conclusione che noi ci troviamo di fronte ad un'altra importante tornata elettorale amministrativa
Che prevederà coinvolgimento di un elettorato di quasi dieci milioni di elettori ventiquattro maggio ma poi proseguirà con le elezioni in Valle d'Aosta il quattordici giugno nel Friuli-Venezia Giulia
E vorrei dire subito
Che considero importante che pur nel quadro anche che in un quadro che vede alcune eccezioni alcuni
Mito anche di rottura si sia lavorato per confermare una linea che avevamo portato avanti già in occasione delle elezioni
Della primavera e dell'autunno del mille novecentonovantasette e cioè costruire alleanze di centro sinistra larghe ampie dove si va a votare
E vorrei dire che si è fatto uno sforzo per mantenere questa linea anche i momenti difficili mi riferisco appunto alla primavera del novantasette scusa domani ci ti interrompo di per favore compagni c'è un brusio fastidioso insomma non
Grazie
Mi ricordo le tensioni per il voto parlamentare sul Albania mi riferisco al fase del crisi di governo
Del autunno scorso anche in quei momenti io credo sia stato positivo e utile mantenere un rapporto è un filo di relazione per costruire nelle realtà locali alleanze politiche ampia
Credo che il problema infatti non dipenda tanto
Dalla dall'intreccio fra il quadro politico generale e le situazioni politiche locali
Quanto dipenda soprattutto dall'impegno che tutti quanti noi dobbiamo cercare di mettere nel definire patti politici e programmatici chiari agli occhi dei cittadini
Cioè credo che nel momento in cui si va a votare
Questo sia il problema fondamentale
Far comprendere che noi chiediamo il consenso per un'alleanza per una coalizione che vuole perseguire degli obiettivi di governo espliciti ben definiti
E soprattutto dare la certezza ai cittadini che quegli obiettivi dureranno avranno la possibilità di essere realizzati concretamente che vi sarà una stabilità amministrativa questo a me pare il punto fondamentale
Allora se io rifletto su questa questione a partire da quella che è la realtà locale
Ecco permettetemi di fare anche una considerazione che si riferisce non per una connessione diretta ma per un'associazione alla stessa realtà nazionale
Cerbone ha definito bonariamente il tentativo del segretario dei Democratici di sinistra di proporre un accordo un patto di legislatura furbesco e ricattatorio naturalmente io non è che qui vi faccio la difesa d'ufficio di D'Alema che si difende bene da solo e non è mia intenzione fare ma il problema è un altro un altro il punto che vorrei sollevare
Se oggi noi abbiamo bisogno di dare prospettive di chiarezza è stabilita in sede locale da io credo che noi dovremmo sforzarci perché questo possano venire anche a livello a livello nazionale soprattutto nel momento in cui l'interesse è quello di intraprende venti andare verso una fase caratterizzata già una più forte impegno sulle grandi questioni e sociale la lotta alla disoccupazione il mezzogiorno
E a dare una una più forte impronta riformatrice all'azione di governo
Allora io credo che sia da apprezzare il fatto che il documento che di programmazione economico finanziaria che oggi è stato approvato dal consiglio dei ministri Possessed e nei suoi obiettivi generali condiviso però io vorrei dire ed ecco dov'è il punto su cui vorrei che ci fosse un confronto più esplicito
Richiamare la vostra attenzione sulla necessità però di entrare nel merito e di non lasciare su uno sfondo ambiguo
Questioni sulle quali leggevo per esempio l'editoriale di Fausto Bertinotti stamani su lì su Liberazione
Rimane und disaccordo nell'impostazione di base si citavano in quell'editoriale fatti non secondario il lavoro i contratti dare all'agenzia per il Sud la scuola i trasporti venisse assumiamo questi punti ma io vorrei dire entriamo appunto nel merito e vediamo dove è possibile definire dei punti programmatici di convergenza effettiva e dove ancora no
Questo è il punto non il tentativo di far scattare una sorta di trappola politica altrimenti io credo che se noi non affrontiamo di petto e con coraggio
Anche ammettendo che ci sono e possono esservi delle differenze noi restiamo proprio di aumentarle il livello di rischio che c'è in questa fase di transizione delicata e difficile della politica italiana
Sempre Cerbone giustamente ha richiamato nel suo intervento i rischi centristi
Ripeto bene questi rischi centristi occupandomi fra l'altro di Autonomie locali vedo bene quale sia il lavorìo trasformisti pro che esiste in molte realtà
E l'invito a non sottovalutare il fatto che nelle prossime elezioni quelle che abbiamo davanti in Sicilia e nel Friuli-Venezia Giulia bene sono proprio due realtà in cui queste operazioni possono in qualche modo in qualche modo attecchire e avere dei risultati
Penso al Cdr in Sicilia penso a una certa sofferenza dello stesso partito popolare in regioni come il Friuli Venezia Giulia
Allora però anche qui vorrei dire che nessuno dovrebbe fare da sponda consapevole io Queen consapevole all'interno delle diverse forze politiche
A questi tentativi centrista ed ecco perché a mio parere partendo proprio da quella che è la realtà locale e molto importante che se vi sia chiarezza sugli accordi sui fatti politico-programmatici sulle ansie per il governo locale e che queste io spero poi possano estendersi anche oltre a livello non soltanto locale ma anche nazionali
Io credo
Che ci sia il problema in Italia di confermare una prospettiva di tipo bipolare certo un bipolarismo che non schiaccia non comprime non elimina in maniera autorità aria le differenze delle distinzioni ma credo che anche come risposta a questi tentativi centristi questa prospettiva sia da confermare da auspicare
Ecco perché pur sapendo quali sono le differenze che su questo punto delle riforme esistono anche fra di noi ecco perché io credo che in questo momento non sia augurabile un pura e semplice fallimento della stessa prospettiva riformatrice per quanto riguarda le istituzioni per quanto riguarda la seconda parte della Costituzione certo vedo anch'io che il dibattito alla camera su questa prospettiva di riforma e tortuoso Complesso
Mi destano preoccupazioni quei passaggi come quello che abbiamo avuto recentemente in cui ha colpi di emendamento si cerca di risolvere problemi assai complessi come quelle della realtà del nord est del Veneto cercando di introdurre in maniera secondo me più propagandistica che effettiva ed efficace la prospettiva dello statuto speciale per quella regione però io credo che sarebbe un danno non so do per chi si è assunto la responsabilità anche istituzionale di portare avanti questo processo riformatore ma sarebbe un danno nel rapporto fra istituzioni e cittadini se questo processo riformatore non andasse avanti
E del resto si vede proprio in queste ore penso alla celebrazione del congresso di Forza Italia da dove vengono gli attacchi più decisi e più determinanti alla prospettiva di una riforma e credo quindi che questo sia un altro punto su cui riflettere anche qui cercando possibilmente di individuare una strada una prospettiva di cambiamento sulla quale sia possibile trovare anche quelle mediazioni e quei compromessi di cui parlava Cerbone
Nella sua introduzione credo che vi siano questioni come la sussidiarietà come il decentramento forte dei Poteri come la riorganizzazione in modo non gerarchico del rapporto fra le Autonomie locali che sono pur gli importanti già affermati nel testo approvato dalla Bicamerale su cui bisogna continuare a lavorare sapendo che vi sono altre questioni mi riferisco ora in particolare al sistema delle Autonomie locali su cui è importante cercare di trovare nuove soluzioni in particolare la questione della seconda Camera la cui prospettiva
Così come indicata nel testo della Bicamerale indubbiamente non è al momento soddisfacente io credo che così e questo è l'ultimo punto che vorrei rapidamente toccare così cioè portando avanti queste prospettive di forma noi potremmo anche affrontare alcuni problemi che in questo momento si pongono davanti a noi Cerbone l'opposto presenti uno di questi problemi in un modo molto radicale direi quasi brutale che io non condivido ma so che questo problema c'è penso alla questione del cosiddetto partito dei sindaci
Ma io non credo che noi oggi dobbiamo rimettere in discussione quello che ormai è un modo di pensare al rapporto con un gli amministratori locali specificamente con i sindaci contenuto nella legge di riforma che prevede appunto l'elezione diretta del primo cittadino la legge ottantuno del mille novecentonovantatré
Io dico qui è una cosa che so che non incontrerà probabilmente il vostro favore ma è una mia convinzione personale che oggi uno dei problemi legati a questo ruolo di sovraesposizione dei sindaci sì deriva dal fatto che quella è l'unica carica istituzionale legittimata direttamente nel nostro ordinamento ed è per questo che io ritengo che non sarebbe negativo e non sarebbe tale da prospettare un Reese sia di degenerazione antidemocratica se anche altre cariche istituzionali come il presidente della repubblica o gli stessi presidenti delle Regioni potessero essere eletti direttamente poiché io vedrò vedrei in questo e discutiamo
Tema importante una stessa forma di equilibrio fra poteri diffusi che possono anche essere eletti direttamente ma guardate io sono convinto che questo pro l'Ema del protagonismo dei sindaci esiste però interroghiamo sul momento anche noi e quando Nick dico noi dico noi come partiti come forze politiche
La realtà è che in molte situazioni molte situazioni di carattere locale noi viviamo ancora vediamo ancora è profondamente il problema fondamentale della crisi del tradizionale sistema dei partiti non siamo ancora in usciti a ricostruire una trama democratica di rappresentanza e di rappresentatività forti all'interno delle istituzioni e questo in alcuni casi favorisce anche il ruolo dei sindaci che peraltro ecco dove sta il richiamo alla Nash sita di una valutazione equilibrata non dimentichiamo che in questi anni hanno avuto con la loro operai con la loro iniziativa una funzione importante soprattutto nelle realtà più degradate del Paese per ricostruire comunque un rapporto di fiducia fra pubblica amministrazione locale e cittadini non dimentichiamo questo punto ma la questione fondamentale se noi riusciamo
A costruire un rapporto come si usa dire oggi sinergico fra coloro che sono candidati gli altri volumi sindaco e le forze politiche delle coalizioni che li sostengono ecco perché e finisco tornando ancora una volta su questo punto ecco perché noi abbiamo bisogno
Di costruire effetti
Mentre queste alleanze politico programmatiche a livello locale su una base chiare su una base chiara che non risponda soltanto alla logica del cartello elettorale occasionale contingenti sono nel momento in cui si va a votare ma che parta dal presupposto che vi possano essere patti chiari amicizia lunga ma non soltanto nel rapporto fra le forze politiche davanti e agli occhi degli stessi cittadini io credo che se noi e lavoriamo per rendere queste alleanze a livello locale più sovente più forti e siamo capaci di impegnarci di più anche nel confronto programmatico e di merito qui Cerbone ha detto cose importanti e ora io non posso soffermarmi ma credo che dovremo tornarci parlando per esempio delle periferie dei problemi di inclusione ed esclusione sociale parlando anche di problemi tuttora aperti rispetto alla stessa prospettiva di riforma della legge centoquaranta UE penso ai servizi pubblici io credo che dobbiamo cercare di trovare una terza via fra la logica della liberalizzazione del liberismo selvaggio e quella del mantenimento dello stato attuale delle cose ma credo che dunque che il punto fondamentale sia entrare nel merito verificare effettivamente dove è possibile costruire degli accordi programmatici comuni dove rimangono delle differenze dove comunque è possibile lavorare per un governo comune e io credo che in tutta franchezza se questa logica se questa prospettiva riuscisse a svilupparsi anche a livello generale nazionale sarebbe un fatto positivo per il Paese e per la sinistra grazie
Bene ringraziamo il compagno Domenici adesso vi chiedo un proprio un minuto di attenzione perché ho delle incombenze da assolvere
Allora vi ricordo innanzitutto che si è avviata ma tutti voi lo sapete lo ribadisco la campagna di abbonamento del mensile autonomia questo strumento così utile per il partito
Ovviamente l'invito è a sottoscrivere io abbonamenti anche alla nostra rivista Rifondazione
Oltre ovviamente a comprare il nostro giornale
In più di ricordo ma questo ovviamente se vi siete iscritti ne siete già a conoscenza questa sera si riuniscono le sessioni di lavoro sempre qui alle o ore ventuno l'invito è a compilare attentamente e le schede di partecipazione quindi anche con la scelta di adesione alle varie sessioni di lavoro
Per quanto riguarda invece gli interventi il punto più spinoso ovviamente si propone un tempo congruo di dieci minuti per intervento
E si chiede anche di dare possibilità quindi una sorta di mandato fiduciario diciamo si basa sulla fiducia la presidenza per fare in modo che vi sia un equilibrio come è giusto che sia tra realtà geografiche conta diverse parti del nostro Paese e quindi di poter una IMO diciamo equilibrare gli interventi anche qui però l'invito echi interno a chi intende intervenire sta intervenire farlo al più sto compilando la scheda di richiesta che si ritira lì presso il banco delle cartelle ecco mi pare che queste siano le cose essenziali adesso il dibattito prosegue avremmo alcuni interventi il primo che interviene il compagno Giusto Catania capogruppo di Rifondazione Comunista al comune di Palermo poi si prepara il compagno Italo Di Sabato
Care compagni cari compagni ho molto apprezzato la relazione del del compagno Cerbone perché al posto alcuni temi e credo siano fondamentali per il dibattito il dibattito politico nel Paese nel dibattito politico dentro Rifondazione Comunista
E credo che il tema della democrazia ha tagliato tutto alla relazione di Cerbone al tema la democrazia sia proprio il tema più importante su cui si gioca il destino del nostro Paese su cui si gioca una battaglia fondamentale per il nostro per il nostro partito
E allora proprio sul ruolo della democrazia e sul ruolo dei sindaci
Si riapre un ragionamento si deve aprire un ragionamento che deve coinvolgere tutto il nostro partito sulle forme liederistica personalistica dalla politica
Sulla difficoltà di partecipazione delle masse popolari alle scelte della politica masse popolari ormai sottoposte alla logica della tecnica
E questo e questo elemento e questi elementi di riflessione solo ancora ancora più aspri e più difficili nel Mezzogiorno d'Italia
Dove il rapporto tra la rappresentanza sociale la rappresentanza istituzionale
è un rapporto difficile un rapporto articolato dove il rapporto tra la rappresentanza sociale era rappresentante istituzionale ci porta ad avere sindaci che si ergono a paladini unici
Della democrazia nei comuni sì sindaci che si è ergono ad essere gli unici referenti e in nuovi referenti delle masse popolari
Allora su questo va aperta una riflessione su quello che ha rappresentato l'elezione diretta del sindaco
E su quello che oggi rappresentano alcuni sindaci in Italia in particolar modo nel Sud
Io penso ad Orlando il sindaco della mia città Orlando ormai ha mutuato forme di rappresentanza politica è solo forme di rappresentanza politica al limite
Del plebiscitario Isma'
Orlando ormai a sta conducendo una battaglia aspra senza mediazioni
Contro la quota proporzionale si è dichiarato pubblicamente
Contro la quota proporzionale che sosterrà il referendum per l'abolizione del proporzionale
Proprio Orlando che era stato a Palermo tra quelli che si era battuto con più forza per la difesa del proporzionale e Orlando che proprio in questi momenti sta siglando accordi con Di Pietro sta concludendo accordi politici ed elettorali proprio con l'Antonio Di Pietro che tutti noi conosciamo allora su questi temi
Anche nel Mezzogiorno si apre una riflessione una riflessione anche più articolata una riflessione anche sulle conclusioni della commissione bicamerale a Palermo abbiamo fatto un un dibattito c'era presente il presidente del nostro partito un dibattito in cui abbiamo visto con come al Sud il tema delle riforme istituzionali e ancora più contingente più difficile da affrontare e a sud e il tema della riforma istituzionale si intreccia col tema della riforma della giustizia lo vediamo in queste ore
Proprio mentre noi stiamo svolgendo il nostro il nostro dibattito Forza Italia sta facendo il suo congresso del prossima
A candidare a presidente della Provincia regionale di Palermo quel Musotto che era stato arrestato e adesso prosciolto per associazione mafiosa
Allora è questo il tema e intervengono proprio negli enti locali interviene negli Enti locali la politica che viene sviluppata a livello nazionale dalle forze del centrodestra
E in questo contesto si gioca la capacità del nostro partito di incidere nel territorio e in questo contesto si gioca la capacità dei compagni dei nostri rappresentanti istituzione istituzionali nel costruire un vero movimento di massa
E allora e noi credo i comunisti devono individuare nel territorio
Del territorio il terreno privilegiato il terreno privilegiato per il conflitto
Il terreno privilegiato dove contrastare la logica
Della stabilità perché la logica della stabilità ormai è diventato il paradigma indissolubile il paradigma perché per prevale perfino a scapito della stessa dello stesso concetto di democrazia
E allora dei comuni e nelle province nelle regioni si vede interamente questa difficoltà è questa è questa difficoltà anche del nostro partito di incidere dei processi sociali e dei processi democratici e allora bisogna partire proprio dal territorio perché proprio dei comuni si gioca lo diceva Cerbone
Proprio dei comuni si giocò una parte rilevante delle politiche del territorio i piani regolatori ruolo e le funzioni che devono avere le periferie e proprio dei comuni si giocano gli assetti fondamentali per la tenuta sociale la tenuta democratica delle nostre delle nostre città perché proprio in questo binomio
In un binomio inscindibile tra questione democratica e questione sociale
è questione democratica e questione sociale che rappresentano la faccia di una stessa medaglia due facce di una stessa medaglia che al sud passano da parole d'ordine che stanno
Si stanno affermando come le parole d'ordine del nuovo modello di sviluppo flessibilità precariato ma in Sicilia nel Mezzogiorno a Palermo queste parole sola parola ormai vecchie sono strumenti vecchi in Sicilia flessibilità significa centocinquanta mila precari a Palermo flessibilità significa novanta mila disoccupati e queste sono le cifre che evidenziano con forza
Come il la la difficoltà di tenuta sociale diventano una difficoltà di tenuta democratica e proprio in questo contesto in un contesto di lavoro flessibile in un contesto di lavoro del regolato in un contesto di lavoro precario trova il suo terreno più fertile lo la mafia trovano il terreno più fertile tutte le organizzazioni criminali
E allora bisogna avere
La capacità la capacità che deve avere il nostro partito che dobbiamo rivendicare con forza
La capacità di provocare nel territorio degli Enti locali una nuova progettualità una progettualità dal basso che metta uno sviluppo autocensurato come il primo elemento per la costruzione di una nuova programmazione per il nostro partito allora una progettualità che parta dall'utilizzo dei beni culturali lo diceva Cerbone parta
Dall'alto autorizzazione del nostro patrimonio patrimonio ambientale
E proprio da una nuova programmazione per utilizzare quelle risorse che nel Mezzogiorno d'Italia in Sicilia a Palermo sono risorse fondamentali ma che vengono distrutte e sono state distrutte nel tempo da classi dirigenti
Corrotte e legate al sistema di potere affaristico mafioso
E allora sono solo se ragioniamo su questo riusciamo a contrapporci a quella che è la logica concertativa
Alla logica che si contrappone alla logica del conflitto solo se ragioniamo su queste riusciamo a contrastare la logica dei patti territoriali la logica dei contratti Daria
La logica di queste ricette per il Sud
Che sembrano quasi le panacea a tutti i mali della disoccupazione e della grave crisi sociale per il Mezzogiorno e le difficoltà del nostro partito solo ancora più evidenti perché
In questi contesti il tessuto sociale
Disgregato in questi contesti c'è una difficoltà di inserimento perché lo smantellamento all'apparato produttivo la dismissione di comparti strategici state
Sta determinando una vera e propria difficoltà a individuare quale possa essere il modello di sviluppo
Il nostro partito su questo credo abbia aperto un ragionamento Franco ragionamento che sta coinvolgendo i gruppi dirigenti del Mezzogiorno che sta coinvolgendo
Tutti i comitati regionale le federazioni e che arriverà alla Conferenza dei quadri del Meridione e su questo si gioca la partita al sud
La partita per il e coinvolge interamente alla questione democratica
Perché il rinnovo delle Autonomie rinnovo della della delle forme di partecipazione alla politica il rinnovo delle istituzioni del Mezzogiorno passa proprio da qui da queste ricette e passa da questo contesto
Sociale ed economico
C'è una vertenza simbolo a Palermo che diventa anche questa vertenza sociale vertenza democratica e la vertenza dei Cantieri navale di Palermo la scelta di Fincantieri è una scelta che noi che che tutti per tutto il partito nella sua nella sua complessità definito una scelta leghista da parte di Fincantieri quella di chiudere solamente e unicamente allo stabilimento di Palermo quella di chiudere solamente unicamente lo stabile ha vinto di Palermo perché di quel territorio bisogna fare un territorio senza qualità una grande zona franca un territorio deregolamentato dove le tutele sociali
E le garanzie sindacali devono rimanere fuori da quella fabbrica
E anche questo significa nel Mezzogiorno questione democratica e allora penso a quello che rappresenta
In Sicilia quello che rappresenta a Palermo la fase in cui si sta tentando di mettere mano alla Costituzione quello che significa Palermo in Sicilia
Cambiare l'assetto della Costituzione nata dalla Resistenza cambiare perfino l'articolo uno della vostra della nostra Costituzione e allora proprio partendo dagli enti locali
Dobbiamo mettere
Vado a questi temi dobbiamo porre questi temi come all'ordine del giorno proprio a partire dagli Enti locali e dar luogo che hanno gli enti locali
Se mettiamo sull'agenda politica dal nostro partito se mettiamo come punto all'ordine del giorno dell'impegno
Dell'impegno del nostro partito dell'impegno del nostro partito proiettato
Dentro ieri gli enti locali
Probabilmente riusciremo con forza e con una difficoltà ancora più ancora meno evidente a costruire all'obiettivo a costruire il partito comunista di massa che per noi rimane ed è l'obiettivo prioritario
E credo che seduce riusciremo a partire proprio da questa forte spinta che deve venire dagli enti locali che deve venire dai Comuni che deriva dalle regioni
Proprio partendo da qui dobbiamo cominciare a costruire un forte movimento di massa per la rifondazione io concludo
Facendo mie alcune delle riflessioni che è l'ultimo faceva Cerbone nella sua relazione
Perché è vero ed è un tema di debolezza questo dal nostro partito la difficoltà di riuscire a coniugare il ruolo dei nostri compagni presenti delle istituzioni col ruolo dei compagni dirigenti del partito ecco il ruolo dei militanti
E dei compagni che in che solo il colpo vero del nostro partito abbiamo la necessità di porre come tema quello dello di una comunicazione orizzontale tra tutti i livelli del partito dai gruppi i ratio dai gruppi parlamentari alla direzione all'ultimo circolo
Di periferia io concludo veramente concludo con un paradosso
è tanta la difficoltà del nostro partito di creare una cultura comunicazione vera tra la sua rappresentante istituzionale
è il suo e i suoi gruppi dirigenti che la vivo quasi come una questione personale io da segretario della federazione di Palermo
E da capogruppo al Comune di Palermo vivo quasi vivo poco pure questa difficoltà di comunicazione tra gruppi dirigenti la rappresentante istituzionale grazie
GRA
Grazie al compagno Catania
Prima di dare la parola per l'ultimo intervento al compagno Italo Di Sabato capogruppo in consiglio regionale in Molise
Vi ricordo che domani mattina i lavori riprendono alle ore nove e trenta senza dilazioni puntuali
Vi indico i primi quattro interventi parlerà innanzitutto il primo intervento previsto quello del compagno Brambilla Pisoni di Milano responsabile lavoro autonomo della Regione Lombardia
Poi l'accompagna Lidia Mangani che capogruppo in consiglio comunale ad Ancona poi seguirà il compagno Giovanni Russo Spena membro della direzione nazionale e poi la compagna Cappelli
Mi scuso non ricordo il nome Giovanna Capelli del Forum delle donne ecco questi sono i primi quattro interventi per domattina alle nove e trenta
Adesso diamo la parola compagno Italo Di Sabato
Ma compagni
Io credo che importante ripartire da questa discussione che avviene dopo due anni e mezzo dall'Assemblea nazionale degli eletti fatta a Chianciano
Soprattutto per aprire una seria e proficua riflessione
Sul ruolo del nostro partito negli enti locali che poi
Necessariamente si intreccia poche il ruolo del nostro partito nella società
Io credo che e giunto realmente il momento della chiarezza sia nel gruppo dirigente sia nella base del partito
Per attivarsi
E dotarsi di strumenti utili
E di azioni utili
Per la costruzione del movimento di massa
E quindi credo che oggi noi dobbiamo necessariamente mettere e costruire un nesso costruttivo tra la costruzione di movimenti e e la rappresentanza degli Enti locali
Diceva giustamente Cerbone nella sua relazione introduttiva molto proficua diceva non basta dichiararsi comunisti per essere vincenti come tale non pasta semplicemente chiudersi all'interno delle istituzioni per per essere vincenti quindi io credo che dobbiamo mettere nella pratica quello che dicevamo nella nella stessa base di nascita nostro partito quindi una riforma s'è una rifondazione che rompa con gli opportunismi con i personalismi con gli specialisti che mette nella pratica
Una teoria che sappia confrontarsi realmente su quelle che sono le problematiche generali di una società sempre più in difficoltà
Io intervengo soprattutto anche perché non Cerbone la sua relazione faceva riferimento a quello che è accaduto in Molise dove una giunta di centrosinistra eletta dagli elettori nell'aprile del novantacinque è stata ribaltata da una volontà di un gruppo di persone centriste di cui sette appartenenti al Partito popolare in cui giustamente espulsi anche dal partito e con l'appoggio forte e concreto di blocchi sociali dalla dalla Confindustria parte del clero hanno col hanno ha fatto sì che veniva ribaltata questa situazione situazione che già di per sé era in difficoltà dopo una crisi aperta già nel maggio sempre dallo stesso partito popolare
Quindi io credo che questo questa situazione di ricompattarsi o del centro nel momento in cui il Consiglio regionale del Molise su trenta consiglieri diciotto provengo dall'ex democrazia cristiana quindi questo blocco
Conservatore
Credo che abbia agito in questi anni come un fiume carsico soprattutto perché legato a quella che erano stati e che erano i finanziamenti provenienti dallo Stato centrale la logica del del voto di scambio le difficoltà sostanziali che una sinistra quindi la sinistra al governo tra cui anche Rifondazione comunista che entrato in ritardo
Nel governo regionale entrato nel nel febbraio del novantasei non alza quindi non è riuscito a produrre una se una reale opera di rinnovamento di riforme necessaria della nostra regione
Ecco perché io credo che e necessaria
E rinuncia ad una riflessione larga per mettere in campo
Energie prospettive politiche chiare al fine di costruire nella società un blocco sociale alternativo a quel blocco con sociale conservatore che oggi purtroppo il Molise continua vere una maggioranza non solo numerica all'interno del Consiglio regionale
Del Molise ma anche una maggioranza che si comincia a consolidare tra le parti sociali
E che sappia necessariamente questo blocco sociale alternativo in cui credo il nostro partito deve necessariamente avere la supremazia nel Robert eque e logiche di conservazione
Io credo che
Il rischio che si corre oggi Molise vada oltre
Ai sette una alle vecchie logiche di segmenti di potere assistenziali
Ma cominciano realmente a diventare nuovi Cardini si giornali ingrato oggi di concertare
Politiche di modernizzazione accompagnò segretario della federazione di di Palermo dell'interpello me preceduti corda Ava quello che rappresenta necessariamente per il Sud
I contratti d'area e i patti territoriali allora oggi in una politica di concerti di concertazione una politica al massimo ribasso per quanto concerne i diritti
Predisponendo i nostri territori soprattutto i territori non meridionali a condizioni appetibile per interessi legate al consolidamento di retroterra clientelare già notevolmente presente nella realtà del meridionale e anche nella realtà molisana soprattutto
Ed è evidente quindi che questa questo tipo di concertazione fa nascere territori senza qualità liberati da lacci e lacciuoli sociale l'illusione di creare occupazione e sviluppo soprattutto perché siamo poi Chiusi della morsa anche della politica della disperazione la disperazione che ti fa vedere il giovane inattesa da per anni di un posto di lavoro
Il giovane appesa di novanta per aver risposto il giovane appesa di trovarsi sbattuto da mille aziende che aprono e dopo sei mesi chiudono
Ecco quindi Staley nascendo in questa quotidiana disperante attesa di massa
Formi sottile moderne di regressione civile e democratica
In cui in questo se noi non sappiamo mettere in campo una forte iniziativa politica di partito rischiamo che venga e prevale una fortissima delega passi Rizzante
E questa Adele che ha poi va a penalizzare le scelte politico a penalizzare il pluralismo politico va per penalizzare le forze antagoniste soprattutto noi in primo luogo e allora in questo c'era chiedersi qual è il nostro compito el qual è il nostro ruolo negli enti locali è come io condivido in toto le conclusioni che faceva Salvatore Cerbone nella nelle sue conclude lato nella conclusione della sua relazione
Perché io cioè credo che c'è bisogno immediatamente di ricostruito una dai dialettica positiva
Tra partito ai vari livelli istituzionali
Rompendo quindi ogni separatezza ogni afasia di linguaggio che purtroppo c'è e purtroppo nelle nostre discussioni nelle periferie Linda a nel partito non si discute qual è la nostra forma quale nostra localizzazione qual è la vostra proposta
Ma discutiamo molte volte se stare o meno nelle giunte se stare o meno all'interno delle presidenze di commissioni e questo penalizza il ruolo del nostro partito questo penalizza le nostre prospettive alternative nella società
Quindi io credo che c'è necessariamente bisogno di un partito che si proponga di riaprire la scena politica alle aspettative e alle esigenze della collettività
Che si ponga l'obiettivo di consigli condizionare nel concreto gli assetti istituzionali gli orrende Aventis politici
Respingendo in chiaro proposito di stringerlo nella morsa del trust o del classico del limone ridimensionamento dell'Ebola o delle omologazione
Io credo che di fronte a tale scenario non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la sopravvivenza stessa di un partito antagonista come il nostro è suo radicamento sociale siano oggi giocoforza legate alla capacità Dello stesso di conservare la propria autonomia e rendere visibile a propria proposta l'alternativa del resto anche Salvatore faceva riferimento a quella che è stata una nostra ferma convinzione quella dell'unità e della radicalità
Se però se facciamo mancare questo
In assenza di ciò tutte le spinte all'omologazione politica culturale e quindi all'assorbimento sarebbero travolgenti sia all'interno di istituzioni ma sia soprattutto del partito sul sul territorio convenuto allora io credo e concludo
Che
Lo dicevo ieri sul su Liberazione anche che il cadere nel canto e si vede che anche
All'interno del nostro partito qualcuno può avere soprattutto la mia realtà
Che quella nel dire che avere un partito debole a essere debole nelle istituzioni cito che in ogni caso ricompattare anche quel quadro politico con persone badate bene non coglie il centrosinistra perché di Tenco
O onorevole la scelta fatta il Partito popolare a espellere i sette personaggi del
Dal dal Partito popolare ma quindi quella scelta di ricompattare quel quadro politico con personaggi che sono stati espulsi dalla dalla dalla Partito popolare che stanno ricostruendo nella società realmente un blocco sociale conservatore e clientelare
Significa una scelta realmente pericolosa per il nostro partito quella scelta
Che fa perdere realmente leghiste le fanno papera perde realmente quelle scelte di alternativa in cui la società de molisane la società il Mezzogiorno necessariamente può vedere il nostro partito se riusciamo a mettere in campo realmente
E un punto riusciamo a mettere in campo
Chiare proposte alternative chiare proposte di aggregazione chiare proposte che possono essere costruzione di massa io quei sono credo e e e mi ascolta e mi auspico che in questo dibattito
Riusciamo a fare le bare molto soprattutto il nesso del nostro presente istituzione ma causa presenza che questa cosa presenza non deve essere una cosa separata ma deve essere qualcosa che sa per riportare il conflitto di classe presenterà società
Che sappia essere portatore costruttore di movimenti della società altrimenti rischiamo realmente l'omologazione altrimenti rischiamo realmente quella quel senso che non ci fa
Fa perderà ha proprio di quota il senso stesso della rifondazione che è la base stessa della non sono partito e la base stessa della della nostra resistenza in una società capitalistica che tende sempre di più ai marginali ci grazie bene grazie al compagno il sabato allora
Ricordo di nuovo che domattina i lavori riprendono alle nove e trenta puntuali con richiamo i nomi dei compagni che interverranno Brambilla Pisoni della federazione di Milano Mangani capogruppo al Comune di Ancona
Il compagno Giovanni Russo Spena membro dalla direzione nazionale la compagna Giovanna Capelli del Forum delle donne quinto intervento il compagno Jacopo Venier segretario della federazione di Trieste quindi l'invito alla puntualità
Niente ecco compagni chiedo scusa mi sollecitavano nel ricordare di fatevene portavoce per quelli che sono già all'esterno che questa sera alle ventuno
Come già detto prima lo lo ribadiamo si riuniscono le cinque sessioni di lavoro qui nei locali del della dell'albergo della dalla sala congressi