Assemblea annuale dell'Unione industriali di Torino presso l'Unione industriali

L'Unione industriale di Torino una realtà imprenditoriale ricca di tradizione competenze e opportunità
Oltre due mila ottocento aziende associate che impiegano più di duecento mila persone il settanta per cento della forza lavoro industriale della provincia
Trenta gruppi merceologici nelle più svariate specializzazioni industriali e terziarie
Attività produttive che si svolgono in uno scenario sempre più di una
L'evoluzione incessante delle tecnologie la forte competitività sui mercati le crescenti e diversificate esigenze dei sono i fattori che inducono le imprese ad innovare continuamente strategiche programmi attività
In uno scenario economico tanto mutevole condizioni per ottenere il successo diventano la qualità dei processi e dei prodotti la tempestività delle scelte decisionali l'accesso alle informazioni
Le aziende sempre più rapidamente mutano così strategie strutture organizzative aggiornano i processi
Che ridisegnano le reti commerciali
L'Unione industriale di Torino con la sua azione di assistenza e di rappresentanza la professionalità dei funzionari e la qualità dei servizi dal mille novecentosei e al fianco degli associati per affrontare in contesti problemi del mercato case nazionale internazionali
Allora
L'ufficio estero è uno degli interpreti di questo ruolo con competenze e risorse per rispondere alle specifiche esigenze delle aziende rispetto ai processi di globalizzazione dell'economia con uffici di rappresentanza in Cina e in India con attività che spaziano in tutti i Paesi dell'Europa dal Nordamerica e Sudamerica l'Unione industriale favorisce contatti cooperazioni Joan Ventures
L'organizzazione di insediamenti produttivi e altri servizi a favore degli associati
Tutto ciò attraverso un costante rapporto di fiducia con le imprese che promuovono la presenza dell'industria torinese nel
Autorità signore e signori colleghi imprenditori
Vi ringrazio
Partecipazione così significativa e per l'applauso concreta accolto la nostra presentazione
Un grazie particolare al ministro per la funzione pubblica senatore Franco Bassanini
Che con la sua presenza onora da stimolo alla nostra Assemblea
Un'Assemblea che avviene dopo quelle della Confindustria dell'Assolombarda e soprattutto della Banca d'Italia
Molte cose sono state già dette e vi è il rischio di ripetersi
Un rischio peraltro al quale non mi sottraggo
Tradizione vuole che la relazione del presidente inizi dando un quadro della situazione economica internazionale
Lo farò senza insistere sui dati mettendo in evidenza quelli che sembrano gli aspetti più importanti
Siamo di fronte ad una ridefinizione della geografia economica mondiale
Negli ultimi anni si sono nuovamente ampliate le frontiere dell'economia
Questo ha comportato e comporta uno spostamento di forze e di risorse tra i continenti e una nuova dislocazione degli assi di sviluppo
Tutto avviene in tempi rapidi
I ritmi del cambiamento economico sono più accelerati convulsi rispetto al mutamento delle istituzioni e dei comportamenti
Il pericolo che si accentui la sfasatura fra economia e politica
La crisi del Giappone e ancora più quello del Sud-Est asiatico vanno lette in questa chiave
Nel lungo periodo le potenzialità di crescita di questi Paesi dovrebbero rimanere positive
Tuttavia non si può sottovalutare la possibilità di fasi recessive anche prolungate
E i riflessi che esse potranno vere sullo sviluppo dell'economia mondiale
La situazione del Giappone è peggiorata nelle ultime settimane
Portata e durata della recessione non sono facilmente prevedibili
Alla base della crisi die soprattutto la debolezza delle istituzioni finanziarie e la mancanza di strategie politiche
Vi è il rischio che il perdurare di queste disfunzioni finisca per intaccare un sistema economico e produttivo che rimane sostanzialmente competitivo
Casi come quello dell'Indonesia e della Corea del Sud invece indicano come regimi autoritari convivono male con il mercato
Sino a provocare autentiche esclusioni sociali
Gli eventi dell'India rivela non conflitto ancora più marcato fra il dispiegarsi diano con la mia aperta e atteggiamenti e di esasperato nazionalismo
Che non solo ha compatibile con le interdipendenze di un sistema globale
La Cina e la Russia
Rendono evidente d'altra parte come sia difficile introdurvi meccanismi del mercato in contesti allungo e strani ai principi della libertà economica
E soggetti al Governo di classi politiche che non hanno ancora assimilato la portata dei cambiamenti
Sappiamo tutti che il Novecento è stato un secolo caratterizzato dall'egemonia americana nei vari campi ebbene alle soglie del Duemila questo modello si conferma e si rafforza
La vera questione non è domandarsi quanto dureranno gli attuali tassi di espansione americana
Piuttosto bisogna prendere atto che negli Stati Uniti vi è il massimo di vicinanza e di funzionalità fra forze dello sviluppo e distruzione
In quella realtà i mercati del prodotto del lavoro dei capitali operano in un'integrazione molto stretta
Favorito dal complesso delle regole
Tutte le parti del sistema convergono nella direzione della crescita
E di sistema ha in sé gli anticorpi per correggere l'eventuale distorsione
Nel quadro delle gigantesche mutazioni a livello mondiale
L'Europa per non essere messo ai margini la competizione ha creato la moneta unica
Un passo fondamentale verso un insieme di coerenza e che si ispira all'esempio americana
Non si tratta di replicare un modello ma di adottarne la logica alle nostre specifiche realtà
L'Europa deve misurarsi oggi con il problema della disoccupazione
Occorrerà quindi che le preoccupazioni delle banche centrali per la stabilità dei prezzi siano contro bilanciate da una costante attenzione per lo sviluppo e la promozione del lavoro
Soprattutto occorre trovare i modi per arrivare ad una vera coesione del nostro continente
Senza nasconderci che questa coesione dopo tutto quello che è stato raggiunto in cinquant'anni di intese economiche dovrà ora realizzarsi anche sul piano politico
L'unico capace di assicurare una vasta base di consenso in tutti i Paesi
Questa via passa anche attraverso scelte coraggiose come quella dell'elezione diretta del presidente dell'unione europea
Anche questa è una riforma istituzionale di cui abbiamo veramente bisogno
Una leadership europea europea forte è la condizione per portare a compimento gli altri pilastri del progetto europeo
Una politica estera e di difesa comune
Una seria apertura verso i Paesi dell'Est
Nella prima tappa del cammino europeo
La moneta unica appunto l'Italia ha fatto la sua parte
Va dato atto al governo preceduto dal da Romano Prodi di aver saputo conseguire un obiettivo da molti considerato irraggiungibile
Una volta tanto i sacrifici richiesti alle imprese ai cittadini non si sono rivelati inutili
Comunque oggi è tempo di lasciarsi alle spalle sia le polemiche sia i compiacimenti sull'entrata dell'Italia nell'Euro
E sembra che il governo spenti a trovare un asse strategico per lo sviluppo italiano
Il documento di programmazione economica e finanziaria non fa compiere veri passi in avanti
In quanto testimonia un atteggiamento che tende a non affrontare i problemi strutturale del Paese
Non è una questione esclusivamente contabile
Se cioè il tasso di sviluppo del due mezzo per cento previsto per il novantotto sia realistico o come sostiene il governatore Fazio sia sopravvalutato
Manca una visione complessiva delle priorità e degli obiettivi dell'azione di governo
Mancano interventi davvero incisivi sulle spese correnti
Deve essere chiaro che il primo nodo per rilanciare la crescita e quindi far diminuire la disoccupazione
Ridurre la pressione fiscale
In secondo luogo dovrebbe essere ormai evidente che non si possono rilanciare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture senza spostare risorse dalle spese per le pensioni e la sanità
Che costituiscono un'ipoteca su ogni prospettiva di sviluppo
Inutile
Anzi dannoso continuare ad illudersi che la disoccupazione possa essere ridotta con pacchetti normativi
Addirittura stabilendo per decreto il numero di posti di lavoro che saranno create
Il DPEF diventa lo specchio della distanza che esiste anche in Italia fra le ragioni dello sviluppo e le esitazioni della politica eppure una classe dirigente coraggiosa sa che deve approfittare dei periodi di congiuntura favorevole pre prendere decisioni pesanti difficili
In questo momento l'economia italiana sta traendo vantaggio da una serie di circostanze positive
In Europa la ripresa acquista forza anche se in misura in misura diversa da Paese a Paese
Molto si deve alle esportazioni che stanno crescendo con notevole dinamismo la domanda interna nell'ultimo periodo ha dimostrato segni di risveglio
Anche la situazione italiana si profila espansiva
Sia pure entro livelli più contenuti
Nella crescita del nostro Paese un contributo essenziale è stato dato dall'economia torinese
Gli incentivi alla rottamazione che hanno portato vantaggi rilevanti alle entrate fiscali hanno dimostrato l'efficacia di una politica di detassazione ai fini di un incremento della produzione
Un incremento che non sia limitato al settore dell'auto del suo indotto ma riversato i suoi affetti sull'intero sistema industriale
Le agevolazioni con luglio verranno meno
Però resta l'indicazione che Torino è uno dei motori centrali dello sviluppo italiano
In quanto tale ha bisogno di una particolare attenzione per le sue necessità
Dicevo prima
L'attuale stagione per l'industria non può certo essere considerata negativa
Il tono dell'attività produttiva risulta oggi più sostenuto che negli anni passati
C'è però una certa dissonanza fra i dati dell'economia reale e la percezione e i giudizi degli imprenditori
Questo iato
D'altra parte era già presente nella relazione del governatore della Banca d'Italia
Il dottor Fazio sottolineava il pericolo che cresca il numero di aziende italiane che vanno ad insediarsi all'estero non solo dentro una logica di globalizzazione dell'economia
Ma per cercare ambienti migliori
è evidente
Che risultati economici positivi non bastano ad assicurare a far crescere la fiducia delle imprese di fronte ad una serie di elementi che pregiudicano la capacità strategica degli imprenditori
La decisione di investire anche un atto di fiducia nei confronti del futuro
E il nostro futuro è troppo incerto condizionato da troppe variabili
Parto da dalla questione più circoscritta ma anche più immediata e che ha diretto impatto sull'impresa quella sindacale
Nel campo del costo del lavoro
Il mondo imprenditoriale spesso accusato di pessimismo
Di fronte alle nostre preoccupazioni si risponde che esse sono ingiustificate
L'ho anche fatto il Presidente del Consiglio intervenendo all'assemblea della Confindustria
Vorrei provare a dimostrare
Che non siamo pessimisti provocazione opera strumentalismo
In Italia come tutti ricordano si è proceduto nel recente passato ad una sottrazione della nostra moneta di circa il trenta per cento rispetto alle principali valute
Questo anche per compensare il divario nei costi e quindi nella competitività
Senza tale intervento sarebbe stata compromessa in maniera irreversibile la tenuta del nostro sistema industriale
L'ingresso nella moneta unica non ci consente più rotazioni competitive
Quindi il controllo dei costi diventa centrale
Nel novantasette novantotto il costo del lavoro è cresciuto in misura doppia rispetto alla inflazione
Per i prossimi due anni questo trend è confermato
Siamo perciò convinti che occorra procedere rapidamente alla revisione dell'accordo del luglio novantatré
Se vogliamo mantenere il quadro della concertazione bisogna ridefinire regole e livelli contrattuali che consentono di tenere sotto controllo la dinamica del corto del lavoro
Riportandola in linea con quella dei nostri principali concorrenti
Fino ad oggi la concertazione avuto l'indubbio merito di concorrere a raffreddare l'inflazione italiana
Tuttavia a legittimato un un ruolo esteso del sindacato
Sino apporre nelle sue mani un rilevante potere di interdizione
Con la conseguenza che le organizzazioni imprenditoriali si trova una in una situazione che vede troppo spesso il sindacato quale interlocutore privilegiato dell'esecutivo
A questo si aggiunga che il governo ha innescato una bomba ad orologeria rappresentata dal Progetto di sancire per legge la riduzione dell'orario entro il due mila uno
Una misura che da sola avrebbe l'effetto di assorbire tutti gli incrementi per tributi di realizzabile nel prossimo futuro
La posizione assunta dall'Unione industriale di Torino sulla vicenda del rinnovo del contratto chimico si colloca in questo quadro
Abbiamo assunto un atteggiamento di nitido dissenso ritirando la nostra delegazione dal tavolo negoziale
Lo abbiamo fatto in sintonia con Confindustria Assolombarda e di imprese del settore
Perché riteniamo che quell'intesa abbia perso di vista due vincoli competitivi fondamentali per il futuro dell'industria italiana
Quello dei costi visto che si aumenteranno per effetto dell'accordo in misura superiore all'inflazione
E quello della flessibilità documento che l'utilizzo del lavoro straordinario
Per tatto reso di fatto quasi impraticabile
Sono risultati che non posso che non possiamo accettare
E che non devono costituire precedenti per i contratti a venire a cominciare da quello metalmeccanico
E nella logica di uno sviluppo della flessibilità a vantaggio diretto dell'occupazione della nostra area che alcuni mesi fa l'Unione industriale ha avanzato un la proposta di un contratto d'area
Chi è spiaciuto che di tale proposta sia stato fatto un uso strumentale essa è stata accusata
Di essere nient'altro che la richiesta di uno sconto salariale
Ed è diventata pretesto di divisioni nel movimento sindacale
Ciò ha travisato la nostra intenzione originaria
Che consisteva nel dimenticare condizioni ottimali per nuove attività d'impresa a Torino in grado di fronteggiare il problema della disoccupazione giovanile
Abbiamo rilanciato queste date indicazioni dell'industria in occasione della visita a Torino del Presidente del Consiglio
è presto per trarre bilanci ma abbiamo l'impressione che le risposte istituzionali siano state sinora troppo generiche
Ma per tenere a temi più generali il problema della pressione fiscale non riguarda soltanto il suo livello assoluto ormai patologico ma la palese contraddizione con la qualità delle prestazioni che vengono erogati
Merito della politica di rigore aver fatto emergere in tutta la loro gravità le inefficienze disfunzione dei servizi pubblici un tempo occultate dalla spesa facile
Il ministro Bassanini ha avviato una coraggiosa opera di ripulitura delle sedimentazione corporative
Anche del modo d'essere della pubblica amministrazione
E qui sono redatto argomento centrale dell'Assemblea
L'insieme dei ritardi e dell'inefficienza dalla macchina burocratica si ripercuote negativamente anche sulla competitività delle imprese italiane
Che sostengono costi che per i servizi mediamente superiori a quelli dei concorrenti europei
A causa del coacervo di norme e della lentezza amministrative ogni azienda secondo un'indagine Istat subisce un costo di trentadue milioni all'anno
Per l'industria nel suo complesso ciò equivale ad un importo occulta di circa ventitré mila miliardi a Torino abbiamo calcolato che l'aspirazione di risorse ammonti ad oltre mille duecento miliardi
All'inizio degli anni novanta in Francia c'erano erano in vigore circa sette mila leggi in Germania cinque mila cinquecento in Italia il loro numero addirittura difficile da determinare
Ma si stima sia nell'ordine delle decine di migliaia
Esiste un problema fondamentale
Il rischio che venga meno la certezza del diritto e quindi il rapporto di fiducia tra cittadino e istruzione
Lei signor ministro conosce bene questa situazione lo dimostra il fatto che la riforma da lei avviata a come presupposto la volontà di disboscate per la foresta normativa
Consideriamo qualità decisive della sua riforma il conferimento di nuove funzioni amministrative alle regioni degli enti locali la semplificazione burocratica ed il cosiddetto sportello unico
La riorganizzazione funzionale degli stessi ministeri
Siamo consapevoli che per essere attuato il progetto riformatore ha bisogno di una serie di adempimenti molte dei quali devono essere predisposti dalle regioni e dagli enti locali
Ce ne parleranno tra tra breve il sindaco di Torino il Presidente della Provincia e il presidente della Regione
Più in generale è indispensabile la collaborazione di tutti i livelli istituzionale in modo da garantire nei fatti il rispetto dei principi di sussidiarietà adeguatezza e concretezza
Secondo alcune stime per gestire le nuove funzioni Larry giorni riceveranno dallo Stato qualcosa come trentaquattro mila miliardi a ciò devono aggiungersi gli effetti della ritrovata autonomia fiscale di Comuni Regioni che peraltro non deve tradursi in ulteriore aumento della pressione tributaria
Siamo convinti che decentramento fiscale sì un passo importante affinché i governi locali divengano più responsabili ed efficienti
In quanto e si dovranno corrispondere direttamente ai cittadini del denaro utilizzato per la spesa pubblica
L'applicazione di queste linee di riforma consentirebbe inoltre di avviare una gestione in senso imprenditoriale dei servizi pubblici locali
E di accelerare nel medesimo tempo anche la privatizzazione delle municipalizzate
Di qui la separazione delle funzioni di Indirizzo vigilanza e controllo che spettano agli enti locali
Dall'attività gestionali che devono essere svolte in autonomia dalle singole aziende
Il nostro sistema amministrativo si sta così avvicinando alla struttura del governo territoriale che preparano i Paesi più avanzati siano essi a regime federale o no
Che di cui principi sono da una parte una forte responsabilità fiscale e dall'altra una larga autonomia dell'amministrazione
Quanto allo sportello unico per le attività produttive si tratta di una delle novità più qualificanti
Per le imprese è essenziale avere un unico interlocutore
Oggi un imprenditore che intende investire in un nuovo attività produttiva deve avventurarsi in un groviglio di adempimenti e di autorizzazioni
Rilasciati da molteplici enti ci vogliono per esempio dai dodici a diciotto mesi per ottenere una concessione edilizia
è necessario che questi tempi vengono portati entro i limiti di sessanta giorni
In linea con quanto già accade nelle altre città europee
Sì però qua però il fatto che il Regolamento dello sportello unico sia sostanzialmente bloccato in seno alla Commissione della Camera a causa del dibattito intorno ai vincoli urbanistici e territoriali
Con il tema dalla riforma Bassanini siamo al cuore del dibattito istituzionale italiano che oggi si confronta con i nodi del decentramento o come il modo più impegnativo si dice del federalismo
Ci rendiamo conto che l'ipotesi di un modello federalista tra uno Stato unitario dalla storia recente e tutto sommato fragile come quello italiano potrebbe minacciare la coesione nazionale
Proprio per questo occorre definire uno schema istituzionale finalizzato certo lo cono autonomia locale ma rispettoso delle specificità di ogni parte d'Italia
E pertanto in grado di raccoglierne e valorizzarne le istanze
Qui siamo nel Nord Ovest
Abbiamo chiari i pericoli insiti in una concezione del federalismo spinta alle estreme conseguenze
E siamo a Torino
Che è stata il motore de L'Unità Italiana
Una rivoluzione amministrativa quale quella impostata dal ministro Bassanini potrà trovare sul proprio cammino due ostacoli formidabili
Gli uomini e i tempi
Ridisegnare la pubblica amministrazione significa certo immaginare ad organizzare nuove stretti competenze responsabilità ma significa anche forse soprattutto introdurre mentalità comportamenti atteggiamenti culturale profondamente diversi e nuovi negli uomini
E qui teniamo l'ostacolo più alto da superare
Le abitudini e gli interessi hanno spesso più forza delle leggi
Il rischio è che un apparato burocratico come il nostro in ampi settori del quale si annidano inefficienze formalismi irresponsabilità e privilegi sindacali
Rappresenti una forza davvero insuperabile
Il tempo dicevo l'altro elemento di crescita
Perché la riforma Bassanini impone comunque tempi fisiologicamente lunghi per concretizzarsi nel suo insieme
Il problema dei tempi lunghi e riconduce a quello della stabilità politica
Non si tratta della vicenda si periodico di governi un fatto fisiologico nelle democrazie
Piuttosto la questione riguarda la continuità nel perseguire riforme di ampio respiro che sono comunque indispensabili al progresso del Paese
L'Italia di oggi non si può permettere quello che avveniva in passato
Quando governi di breve durata confinavano in un cassetto gli impegni di riforma
Il bipolarismo deve anche consentire sia di definire progetti di grande portata sia di mandarli a compimento
Di questi orientamenti che si sostanzia il nostro europeismo di imprenditori grazie per l'attenzione
Sito
Prima di dare la parola al ministro Bassanini io inviterei il sindaco Castellani
Il Presidente della Provincia professa presso il presidente dal regione onorevole dico intervenire sulle questioni la riforma amministrativa
A chiusura dell'Assemblea il Presidente della FIAT Cesare Romiti rivolgerà un saluto ai convenuti
Così a Castellani
Signor ministro signor Presidente autorità
Signore e signori buongiorno
Io portando il saluto dell'amministrazione che ho l'onore di presiedere
Sono lieto di intervenire brevemente su questo argomenta o che il presidente de Valle a evocato e che mi pare che sia di fondamentale importanza io credo signor ministro che sulla
Sulle sue
Sulla sua riforma mi consenta di chiamarla così lei lo sa che
I sindaci ma credo tutto il sistema delle Autonomie locali hanno guardato con grande attenzione con grande partecipazione a questa
Proposta riformatrice che lei ha fatto al sistema Paese
E credo di doverle dire che c'è da parte nostra in questo momento
Una grande attenzione unita anche a una qualche preoccupazione perché credo che
La chiusura dell'esperienza della commissione bicamerale abbia sostanzialmente riversato
Gran parte OSCE non tutte le attese di riforma del sistema della nostra amministrazione pubblica sui decreti legislativi che portano il suo nome
Credo quindi che la sfida che era già alta
Nei mesi passati ma che faceva riferimento se vogliamo anche a uno scenario di riforma costituzionale che avrebbe dovuto sostenerla adesso diventa una sfida concentrata
Nello scenario delle regole costituzionali vigenti
Io credo di dovere sottolineare sostanzialmente due Problemi due aspetti che ritengo
Fondamentali il primo è questo
I decreti legislativi soprattutto quello che
Trasferisce Poteri dal governo centrale
Alle Regioni e poi da queste a Province e Comuni a scalare
Applicando mi auguro correttamente il più volte richiamato principio di sussidiarietà
Necessità di una grande attenzione secondo me sulla individuazione delle risorse che sono necessarie far funzionare la macchina amministrativa
Non ne faccio naturalmente una questione di volontà politica perché credo per come conosco il ministro Bassanini di poter dire di potermi permettere di dire che siamo in perfetta sintonia su i principi di fondo di questa di questa riforma
La preoccupazione che noi sindaci abbiamo e che io qui devo anche esprimere e che in questa serie di passaggi successivi
Non avvenga
Un fatto che decisivo per la efficacia di questa azione riformatrice cioè la giusta allocazione delle risorse nel luogo nel quale vengono trasferite le funzioni e le competenze
Io credo che sarebbe una
Una situazione insostenibile quella di a vere attribuite funzioni e competenze che da molto tempo
Noi chiediamo senza però a vere le risorse adeguate per dare risposte e questi passaggi
Nei quali la
Attuazione della riforma
Del ministro Bassanini può trovare degli intoppi sono in ognuno degli snodi
In cui i passaggi devono avvenire dallo Stato verso le Province dalle provveda dallo Stato verso le Regioni e poi da queste quando si dà il caso verso le Province e così via siccome le amministrazioni comunali sono le ultime di questa catena di passaggi naturalmente sono quelle che hanno la maggiore preoccupazione che io qui voglio esprimere quindi questo il primo punto c'è quindi bisogno io credo signor ministro di un grande lavoro di concertazione che
Deve
Puntare all'obiettivo più che agli adempimenti che via via sono previsti dall'attuazione della sua riforma cioè puntare all'efficacia ai contenuti
A titolo di puro esempio
Voglio anch'io commentare brevemente come ha fatto il presidente Devalle questa grande innovazione dello sportello unico
Noi la sentiamo a Torino io la sento come un uno strumento assolutamente indispensabile complementare ad altri strumenti che abbiamo messo in campo
In particolare su impulso dell'amministrazione della città alla quale poi successivamente sono aggiunte tutte le istituzioni
E altri soggetti noi abbiamo istituito costituito questa agenzia per gli Investimenti a Torino e nel Piemonte del quale questa mattina è anche stata distribuita una cartellina illustrativa
Ecco questa agenzia che ha
Vede come suo presidente Andrea Pininfarina
è uno strumento che noi riteniamo importante per promuovere e attirare investimenti soprattutto in settori innovativi ma
L'aspetto complementare di questa iniziativa importante è proprio quello di abbattere le barriere di carattere burocratico amministrativo per consentire procedimenti agili e di e ed efficaci per l'insediamento di nuove attività
Imprenditoriali quindi noi lo lo sentiamo l'esigenza di di questi di questi strumenti ma come dicevo poc'anzi ritengo che la strada sia molto difficile e molto impegnativa anche perché la sfida si concentra tutta su questa riforma
La seconda questione che volevo brevissimamente toccare poi concludo con questa concludo
Farle signor ministro una anch'io una
Una forte affermazione
Di quelle che sono le potenzialità le aspettative ma anche i problemi di quest'area torinese
Lo abbiamo detto con molta dovizia di particolari con molti dettagli al Presidente del Consiglio nell'incontro che con lui abbiamo avuto il venticinque maggio scorso e credo che sia opportuno ripeterlo qui anche a me
Io penso che Torino sia ancora oggi una città caratterizzata da un peso del settore industriale
Che sul piano dei redditi e dei posti di lavoro e di gran lunga superiore al profilo medio delle grandi città italiane ed europee
E il perdurare di questa vocazione produttiva e sicuramente una risorsa non solo per la comunità torinese ma anche per il Paese intero
Però Torino caratterizzata dalle vulnerabilità tipiche delle aree di prima industrializzazione
Una disoccupazione molto più alta della media nazionale il forte invecchiamento della popolazione
Un impatto della nuova immigrazione che è più problematico che altrove
Una obsolescenza delle strutture urbane
E così via l'elenco potrebbe continuare
Noi non abbiamo bisogno di interventi straordinari non abbiamo bisogno di
Politiche straordinarie abbiamo bisogno di un'attenzione continua
Di una concertazione importante con il Governo del nostro Paese su quelle che sono le competenze le funzioni tipiche del Governo nazionale
è una città un'area la nostra
Che
A la sensazione di una certa disattenzione
Da parte del Governo nazionale e non è un problema del governo Prodi è un problema come dire consolidato
Ecco quello che Torino chiede Allo stato e dunque di riconoscere la vocazione di questa città
Di sentirla come una risorsa del Paese
E di mettere in atto quel rapporto continuo costante di collaborazione di concertazione
Che consenta non solo lo sviluppo di quest'area ma che consenta alla nostra città di rendere al Paese i servizi che ha sempre reso nel corso della sua storia
La sosta presso grazie
Grazie nel portare anch'io il saluto dell'amministrazione della provincia di Torino
Vorrei innanzitutto esprimere un la soddisfazione e l'interesse per una momento del relazione del presidente forse Breve ma credo molto significativo che quello relativo alla proposta dell'elezione diretta del presidente Commissione Europea cioè alla proposta di un
Ruolo di un impegno del nostro Paese in un processo di federalismo europeo più più spinto credo sia per un territorio che vive su un su una frontiera e che da questo ha sempre tratto ok opportunità e non considerato un vincolo sia una cosa importante che sentirla riaffermare dal presidente dell'Unione industriali la seconda questione io sarei ovviamente interessata anche intervenire sugli aspetti
Sollevati relativamente alla
Al ruolo che la
La raggiunta stabilità monetaria dei cambi nonché il calo o credo ormai strutturale dei tassi di interesse può avere nel rilanciare un una fase lunga di sviluppo nel nostro Paese credo però che noi siamo cui invitati ad affrontare quello che certamente uno dei problemi non l'unico gli altri e sono quelli notti che dobbiamo ancora chiederà al governo cioè portati in Europa affrontare questioni della politica industriale la questione di una politica per il lavoro
Dicevo però certamente perché si possa innescare dalla nostra presenza in Europa un ciclo lungo di sviluppo
La riforma dello Stato essenziale ed è di questo che siamo chiamati a parlare anche perché per ridurre in modo strutturale in modo non occasionale basato su tagli che poi vanno a incidere profondamente anche sulla sui servizi
E occorre ridurre dicevo in modo strutturale il costo della spesa pubblica quindi recuperando maggiori livelli di efficienza del del settore pubblico
Io credo da questo punto di vista innalzarla già detto il sindaco che la riforma Bassanini che oggi resta di dopo il fallimento della Bicamerale effettivamente l'unica arma che abbiamo a disposizione per innescare questo processo di riforma della pubblica amministrazione
Sia un
Momento molto importante di questo processo di riforma
è un'opportunità è un'opportunità
Da due punti di vista uno quello di applicare sul serio il principio di sussidiarietà che anche a livello europeo sta avanzando sta prendendo fortemente piede
Per portare lo Stato più vicino al cittadino e d'altra parte per far decollare un po'pro cesso che deve essere gigantesco di semplificazione
Io vedo alcuni rischi
I
Su cui credo insieme al ministro noi tutti dobbiamo proporci di vigilare perché ministro non può essere lasciato solo se lo lasciamo solo rischia di non farcela contro una situazione delle resistenze a cui lei già signor presidente faceva riferimento
Il primo è che lo Stato dimentichi lui stesso la legge Bassanini cioè che leggi di settore ne abbiamo già avuto alcuni sintomi contraddica hanno impianto generale non dimentichiamo che non essendo stata fra virgolette costituzionali zattera Bassanini è una legge una legge quadro una legge di Indirizzo tra l'altro ma che sta a pari livello del restante la restante legislazione statale e quindi è possibile che legge il settore contraddica Nola l'impianto della Bassanini cioè l'impianto di
Decentramento federalismo è semplificazione
Allora prima di tutto la questione è questa il primo rischio a questo il secondo è che nel tentativo che tutte le amministrazioni statali parlerò poi delle regioni faranno stanno facendo di mantenere almeno una parte la parte se possibile più su cosa delle competenze che di solito sono poi le risorse finanziarie
Sì simbolici non Brizio Rino queste competenze cioè si crei un sistema a cascata si rafforzi sistema che già oggi è un sistema a cascata
E soprattutto si ampli il processo di identificazione con la costituzione di agenzie e di enti di enti vari mentre uno dei pilastri della riforma Bassanini era anche quello
E credo che questo sia la la fase due della Bassanini che dovrebbe essere
Messa in campo era anche quello di ridurre drasticamente il numero degli enti che essendo enti di di secondo livello non rispondono a nessuno e quindi neanche ai cittadini elettori di cui non rispondono
Coloro che sono stati eletti dai cittadini in parte sfuggono quasi totalmente al loro controllo e di cui non risponde nessuno e naturalmente non rispondono al mercato perché vivono su danaro pubblico quindi guai se il processo di riforma Bassanini producesse come risultato le l'ulteriore anche Ifi cauzione del nostro Stato e ci sono segnali importanti su questo pesci sì pensiamo solo all'Anas
Che dovrebbe Suma Greer si è quasi sparire ma che invece si sta organizzando per continuare a permanere quindi passaggio di competenze e mantenimento di ciò che c'era questo sarebbe la cosa peggiore
Il secondo è che il processo si blocchi anche a livello delle regioni
Intanto le regioni hanno il problema di di di cambiare pelle cioè di imparare a pensare più in grande
Mentre invece la mia impressione è che si realizzi si stia realizzando l'abbiamo visto con le prime leggi regionali non solo da Regione Piemonte la questione non è solo dalla Regione Piemonte
Cioè che il mio comportamento se lo stesso è quello dello Stato tenersi pezzi di competenza in particolare vivente mente mantenere stretta la il controllo delle risorse
Che non vuol dire non passare nei risorse per questo non sarebbe possibile vuol dire mantenerle strettamente inserite nel proprio Bilancio quindi costringere gli enti ogni anno ad aspettare magari
E proprio funzioni invece di assegnare quote di risorse fiscali che consentano a tutti di organizzarsi fin dal dall'inizio
Da una parte dicevo attenere
Le risorse molte competenze di spezzettare le sbriciolare le dall'altra parte produrrà di nuovo un processo di identificazione e anche qui l'abbiamo visto agenzie enti allo stesso scopo precedente cioè di arrestare comunque titolari di pezzi di competenza
Da ultimo sono già in atto lentezze esasperanti confusione annoto che dal primo luglio io avrò la competenza come tutti i presidenti di Province mettere di agricoltura che ci è stata passata con i poteri sostitutivi dallo Stato
E di fatto nessuno di noi sa cosa fare cioè si bloccherà il processo di gestione agricoltura perché io comunque chiederò di di non fare più attivi sto che dipendono da me ma non lo so in che termini e chi dipende da me visto che la legge regionale di applicazione non non c'è e non ci sarà per il primo luglio non sarà comunque in vigore il primo luglio ma lo stesso varrà per il mercato del lavoro e lo stesso farà per i trasporti come
Stanno arrivando a scadenza e su cui rischiamo un processo di blocco
Che rischia di durare di turare
Nesi e forse e forse anni
Da ultimo affronterà il l'aspetto più importante soprattutto per il mondo industriale della Bassanini che quello della semplificazione la preoccupazione che la semplificazione non decolli sul serio e grande la espressa anche il ministro
Io vorrei qui annotare che la semplificazione non può venire dal decentramento non è una conseguenza del decentramento decentramento può può favorirla Massi
Il Complesso legislativo che la consente viene messo in atto
Io annoto che noi siamo uno strano Paese in cui per ogni cosa occorre avere un timbro cioè un'autorizzazione da parte dell'amministrazione pubblica
Credo che il modo migliore di avviare la semplificazione sia fare una riflessione profonda sul muso Zener aizzato il più possibile
Del metodo dell'autocertificazione che non può riguardare solo la certificazione anagrafica che era già abbastanza efficiente nei comuni peraltro che quindi non rappresentavo un grossissimo problema almeno qui a nord
Ma deve riguardare proprio i procedimenti autorizzativi per quale ragione
Se si deve fare uno scarico
Ai sensi della legge Merli non basta la certificazione di essere a norma oltretutto in questo modo rendendo responsabili il progettista
Dell'essere del delle a correttezza dell'impianto c'è il fatto che l'impianto consenta di scaricare a norma della legge Merli
Invece di e dover attendere il timbro il che significa poi solo che la responsabilità viene trasferita da qualche altra parte si perdono mesi ma questo vale per l'acqua vale per l'aria vari per i rifiuti vale anche per la normativa urbanistica su cui di nuovo
Una volta che esistono i piani regolatori io credo che lo stesso meccanismo della concessione edilizia potrebbe esser profondamente ripensato
C'era la vecchia norma sul silenzio assenso anche essa però la questione non è il silenzio assenso e la responsabilità
Cioè il fatto di certificare da parte del soggetto che chiede in e che non lo dovrebbe più chieder certificare la rispondenza del proprio impianto del proprio progetto di quello di cui si tratta alla norma
E da quel momento andare avanti spetterà l'amministrazione pubblica ex-post inserire semplicemente fra soggetti da controllare la nuova il nuovo scarico nel nuovo trattamento rifiuti o quant'altro
Credo che su questo percorso si possa andare molto molto lontano e che senza questo il rischio del l'illusione degli sportelli unici sia grande lo sportello unico è utile
Ma se è in sostanza l'equivalente di una conferenza dei servizi finisce nelle problemi che come sappiamo hanno tutte le conferenze dei servizi che comunque ognuno deve riportare al proprio ente il procedimento autorizzativo e quindi la conferenza di servizi è al massimo un buon coordinamento in cui però nessuno è in grado di imporre a nessuno di accelerare i tempi
Questo il nodo lo sportello unico serve
Per ad alta secondo me ad altre funzioni cioè a dare tutte le informazioni necessarie per un insediamento industriale eventualmente ad affrontare il problema di
Modifiche degli strumenti urbanistici che fossero necessarie di interventi necessari cioè di azioni in positivo che la pubblica amministrazione si chiede
Non credo che il percorso dello sportello unico possa riguardare invece meccanismo dell'autorizzazioni che va drasticamente sfoltito
Eliminando il metodo dell'autorizzare ciò che a norma non ha bisogno di autorizzazione e della compatibilità con la legge
Deve essere il responsabile il il cittadino non c'è nessun bisogno che sia l'amministrazione a timbrare e e e per questo a scaricare in più la responsabilità credo che su questo percorso
Il ministro potrebbe fare una riflessione perché è questo di cui abbiamo bisogno per poter rendere più efficiente
Il il le nuove vendere film più efficiente la gestione delle funzioni che ai sensi della legge
Pensiamo crediamo e anche speriamo ci verranno attribuite altrimenti il rischio è che
Hanno ricada semplicemente a livello locale una la responsabilità di un'ingovernabile sistema
Di gestione della cosa pubblica e questo non saremmo in grado di reggere o come non è stato in grado di reggere lo Stato perché abbiamo naturalmente
Anche noi poi una burocrazia naturalmente c'è la questione della riforma della burocrazia ma questo è l'altro aspetto necessario che peraltro con con qualche contraddizione però lo stesso ministro Bassanini sta portando avanti dico con qualche contraddizione perché in alcuni casi forse qualche passo indietro oltre che molti passi avanti sta è stato fatto
Credo da ultimo che una riflessione vada fatta sulle sulla piccola dimensione della grande maggioranza dei comuni italiani
E sulla funzione dell'assistenza tecnica che il ministro assai attribuite alle Province ma che non solo non è normata cioè non dice in che cosa debba consistere ma soprattutto non può in nessun modo finanziata e quindi è svolgi bile solo con sostanzialmente dei risparmi degli avanzi di amministrazione mentre dovrebbe essere una delle grandi funzioni
Perché altrimenti far funzionare uno Stato con otto mila duecento comuni
Est dalla maggior parte dei quasi piccoli o piccolissimi è estremamente difficile sappiamo anche quanto sia altrettanto difficile però affrontare la questione del riaccorpamento che dentro
Praticamente impossibile da realizzare allora la funzione assistenza tecnica essenziale se si vuole che la pubblica amministrazione
Attraverso il principio di sussidiarietà non diventi semplicemente qualcosa di inafferrabile ancora più inafferrabile forse di quanto fosse fino fino ad oggi grazie
Onorevole dico grazie
Sì buongiorno a tutti signor ministro autorità signore e signori be'anch'io il problema di non correre il rischio di ripetere cose che sono state dette precedentemente dai rappresentanti di Provincia e di comune perciò cercherò di fare qualche riflessione mi auguro
Diciamo
Nuova rispetto a quelle che sono già state fatte mi preme prima fare alcune considerazioni sulla relazione del Presidente Devalle che io ho condiviso nelle sue linee generali
D'altro canto ho già avuto proprio in questa sede l'occasione nel momento della assemblea annuale dell'Amati fanno riferimento sulla criticità della legge della sulle trentacinque ore nei confronti della quale anche qua colgo l'occasione di esprimere un parere contrastante rispetto a questa volontà del Governo perché ritengo che sia per il sistema industriale è un elemento di indebolimento
Che indebolisce il principio invece che ritengo più utile di concertazione tra impresa e lavoratori e questo credo sia un elemento che anche da questa sede e personalmente
Ci tengo particolarmente debba giungere al governo per affrontare questo argomento conclude dovute riflessioni
Per entrare invece nel merito specifico delle considerazioni fatte nell'ambito che ci vengono richieste nell'ambito dell'applicazione dei decreti Bassanini né di conseguenza
Di questa fase costituente come io amo chiamarla che gli enti locali si accingono a vivere
Fase chiaramente difficile complessa per quanto riguarda le regioni poi la vera fase costituente giorni
Sono nate
Nel mille novecentosettantacinque hanno fino ad oggi ha assunto un ruolo che non è è il loro cioè un ruolo per
Tante volte è sconfinato in processi di controllo che non sono invece tipici che non devono essere tipici di un organo come la regione che deve avere assumere invece più un ruolo di programmazione di Indirizzo
E di nei confronti degli enti locali ma e questo è quello che noi qua in Regione Piemonte stiamo tentando di fare con la difficoltà come venivano ricordate che tutte le regioni hanno in questo momento voi per la ristrettezza dei tempi di applicazione dei decreti Bassanini vuoi per la difficoltà
Nelle assemblee regionali di trovare una strada di accordo
Noi abbiamo promulgato come governo regionale le leggi di applicazione di tutti i decreti Bassanini a partire da quello dell'agricoltura
Delle foreste azioni il decreto Montecchi per quanto riguarda il lavoro è quello dei trasporti in più un disegno di legge che prevede la Costituzione dell'assemblea delle Autonomie locali
Che prevede chiaramente un momento di concertazione nel quale Regione Comuni Province comunità montane
Possano trovare il momento di concertazione che dia nell'applicazione dei decreti Bassanini il risultato dal punto di vista dell'efficienza migliore
C'è chiaramente il problema delle risorse che è già stato ricordato
Le Province hanno paura che le Regioni passeranno a loro le competenze e non le risorse
I Comuni hanno paura che le Province passeranno a loro la competenza non le risorse nella regione abbiamo chiaramente la stessa paura nei confronti dello Stato
Ma credo che questo sia un elemento ormai talmente chiaro talmente sviscerato che debba con un po'di ottimismo essere affrontato nella certezza che chi vorrà lavorare seriamente e non ho dubbi che il ministro Bassanini lo voglia fare anzi colgo l'occasione
Per come dire esternare mio personale ringraziamento per quanto nell'ambito il difficoltà che lui stesso incontrando nella portare avanti le sue tesi di decentramento ahimè che oggi sono rimaste poi le uniche
Con il fallimento della Bicamerale ma che sono l'elemento sul quale tutti non c'è gran abbiamo nel tentativo di riammodernamento del sistema del nostro Stato
E qua faccio la riflessione
Perché siamo in Europa siamo con con orgoglio entrati in una competizione che è diventata europea la globalizzazione dei mercati abbiamo fatto tutti dei sacrifici
L'industriale i cittadini tutti
Oggi però per rimanere in Europa dobbiamo competere con degli di Stati che hanno un'organizzazione della macchina pubblica più efficiente della nostra e questo il problema fondamentale nei confronti del quale ci giochiamo la nostra permanenza in Europa e il ruolo nostro all'interno dell'euro
Queste efficienza lo ricordava prima la presidente Bresso su questo sulla riforma dell'amministrazione pubblica al di là degli ordinamenti e dei livelli che naturalmente andremo a mettere a punto sono processi che richiedono comunque ho un grande impegno e tempi non brevi questo bisogna anche avere il coraggio di dirlo
C'è l'altro aspetto che quello della riforma d'amministrazione pubblica dalla cultura dell'amministrazione perché in realtà il nostro è un Paese che viaggia a due livelli c'è un settore produttivo che è rappresentato da voi
Che ha dei meccanismi e che ha certi modelli di efficienza c'è un'amministrazione pubblica è inutile negarlo senza voler dare la colpa a nessuno che ha dei modelli di inefficienza che sono contrapposti a quelli dell'efficienza del mondo privato questo
Non significa non riconoscere la differenza tra pubblico e privato ma significa sicuramente prendere atto prendere atto se vogliamo non paragonarci al settore privato nostro perché e chiaramente questo un aspetto di distorsione ma se invece come dobbiamo ci dobbiamo paragonare all'efficienza di altre amministrazione pubbliche dei Paesi europei è questo fa nascerà la differenza
Cioè la competitività del nostro Paese secondo me si gioca al di là dagli aspetti economici della moneta unica ma soprattutto si deve giocare nei prossimi anni nel tentativo di rendere più efficiente la nostra macchina pubblica
E questo è un impegno che io sono il ministro Bassanini esercita con grande con grande determinazione d'altro canto la nostra e un'organizzazione
Che e ancora legata dei meccanismi che per il privato sono difficilmente incomprensibili mi permetto di fare un esempio nella sua banalità ma tanto per dare anche il significato di certi aspetti io credo che qualsiasi imprenditore abbia la possibilità di rappresentare all'interno della sua struttura
Dei giudizi nei confronti dei propri dirigenti magari anche cambiando debba nell'amministrazione pubblica questo non è praticamente possibile
Nel senso che c'è ricorso al TAR questo argomento del TAR è stato più volte anche da me esso condiviso dal ministro Frattini affrontato ebbene abbiamo questo tribunale amministrativo che in genere contesta di gli atti di alta amministrazione che è una cosa in un Paese che vuole creare efficienza e ormai incomprensibile nel senso che chi amministra deve essere in grado di assumersi delle autorità e delle decisioni che non può essere costantemente smentito da un tribunale amministrativo che diciamocelo in maniera esplicita e chiara a il compito di accogliere ricorsi che il più delle volte non sono neanche sufficientemente motivati
Ebbene questo esempio che ho voluto fare nella sua semplicità
E è sempre sbagliato semplificare perché il discorso amministrazione pubblica è molto più complesso sta però significare una necessità che io mi permetto di rappresentare con forza al ministro Bassanini
C'è obiettivamente la necessità al di là di tutto quello che si sta facendo che bene
Nell'ambito della riorganizzazione degli enti locali e delle competenze e del trasferimento delle competenze enti locali c'è secondo me da fare nostro paese un grosso sforzo sulla cultura dell'amministrazione
E lì il punto sul quale noi eventualmente potremo spuntare
Elementi di eccellenza è lì che dobbiamo fare il grande sforzo perciò Dio per quanto mi concerne nel mio piccolo o grande che sia come Regione sto tentando di fare mi auguro ma sono sicuro che il ministro Bassanini condivida come questa necessità grazie
Ringrazio onorevole Diego a questo punto dove la parola al ministro Bassanini
Ma la sua relazione
Ma devo dire che negli ultimi tempi di assemblee
Di Confindustria sembrano sempre più dei convegni di diritto amministrativo e di scienza dell'amministrazione
Ma anche ad evitare questo io vorrei
Non trascurare sia pure in termini molto sintetici
Un accenno importante dalla relazione del presidente derivarle
Dove ha posto il problema dell'asse strategico
Della politica italiana
Del dopo euro
Io lo vorrei
Forse dicendo delle banalità me ne scuso
Riformularlo in questo modo come
Creare le condizioni
Per una crescita
Sanna
Forte duratura
Sostenibile capace di creare lavoro e benessere e quindi anche di fare decollare lo sviluppo del Mezzogiorno
Senza sacrificare Vanzi possibilmente migliorando la qualità della vita
E dell'ambiente
E capace di garantire così la competitività del nostro sistema
è una banalità ma qualche volta anche le banalità devono essere dette alla fine il nostro problema oggi è queste
E trovare le soluzioni che consentano questo
Alcune di queste
Condizioni
Di una crescita sana duratura forte sostenibile
Che poi
Crea benessere e lavoro
Sono ormai come dire chiare pacifiche sconta
Certamente lo è la stabilità politica
La stabilità monetaria
La stabilità delle
Prospettive economiche inflazionistica
Qualche risultato si è ottenuto
La
Le finali preoccupazioni del presidente De Valle sulla stabilità politica tuttavia dopo l'interruzione dei lavori di riforma costituzionale
Sono ahimè condivisibile
Una seconda condizione la flessibilità
Non solo del lavoro
Ma anche delle condizioni di funzionamento e di attività Dell'Atti dell'attività delle in prese e delle pubbliche amministrazioni
I colleghi amministratori sanno che c'è imprenditori hanno il problema della flessibilità
Nel lavoro delle impresa le pubbliche amministrazioni hanno un problema di flessibilità nei loro ancora ancora più grande persino per certi versi
Il terzo condizione sicuramente a garanzia della sicurezza dei cittadini e delle attività economiche soprattutto nel Mezzogiorno
Dove il problema è stato affrontato con qualche risultato come Gioia Tauro risultati si vede
Un quarto problema è quello del sistema delle infrastrutture
Potrei dire anche qui con uno slogan banale tutte quelle che servono e solo quelle che servono ma tutte quelle che serve siamo molto lontani
C'è poi la questione del capitale umano rinvestire investimento in ricerca formazione formazione continua professionalizzazione
Ed infine ultimo ma non per ultimo come diceva il presidente Ghigo il problema vorrei dire non solo della macchina ma del nostro sistema legislativo e amministrativo nel suo complesso
Che ha un problema di regole regolazioni
Rigidità talora inutili che ne derivano ed è un problema di efficienza e di costi della macchina amministrativa
Quando dico costi anche queste quasi una banalità ma spesso viene dimenticata non è solo il costo per le pubbliche amministrazioni per i cittadini per i per il bilancio dello Stato è il costo per i cittadini e per l'impresa e il costo dei carichi burocratici e il costo degli adempimenti burocratici
E poi c'è il problema della riduzione della pressione fiscale e soprattutto della pressione fiscale sulle imprese che investono che producono
Tutto questo
Ovviamente da
Affrontato nel quadro dei vincoli del Patto di stabilità europeo
Non è più possibile
Operare su un sulla leva del cambio
Fare svalutazioni competitive e lo ricordava anche il presidente della
Noi certo abbiamo cominciato a staccare un pezzo del cosiddetto dividendo di Maastricht
E la convergenza dei tassi si sta progressivamente guidando verso il dimezzamento della nostra spesa per interessi
Delle componenti più rilevanti del spesa pubblica tuttavia non dobbiamo dimenticare che
La Spesal per il servizio degli interessi resterà mediamente per molti antichi doppie di quello degli altri principali Paesi europei del già escluso perché lo stock del debito resta comunque doppio
E che accanto a questo carico noi dobbiamo anche affrontare
L'impegno cifrato dal DPEF nell'ordine di tre punti e mezzo tre punti virgola sette all'anno di riduzione appunto dello stock del debito verso uno dei parametri tendenziale di Maastricht a cui siamo ancora lontanissimi
Questi due vincoli
Li ricordo non per dire
Che
Non vanno affrontate e risolte tutte le questioni che sommariamente elencavo anche anzi ricordavo alla nostra riflessione perché sono benissimo note a tutti i tuoi
Ma per dire che quindi esistendo questi vincoli e avendo quei problemi da affrontare
Noi abbiamo bisogno dopo l'ingresso nell'Unione monetaria europea dopo la l'ammissione nell'Unione monetaria europea non di un allentamento
Di della necessità di scelte rigorose
Ma di un maggiore rigore nell'allocazione delle risorse
Di una più oculata
Scelta
Di U di una più a Ceuta allocativa
E di fortissime innovazioni sulle regole
Sull'organizzazione pubblica sul sistema istituzionale
Vorrei dire anche sul sistema politico ma
Su questo terreno
Ormai mi avventuro corto sempre con molta cautela
In questo quadro non c'è dubbio che la questione dell'ammodernamento del nostro sistema amministrativo ammodernamento è un eufemismo
Io non amo il termine rivoluzione che qualche volta viene usato però la realtà è che noi abbiamo bisogno sul nostro sistema amministrativo di una vere e proprie rivoluzione
Con questa Amministrazione con questo sistema amministrativo
Che un sistema di regole di procedure di controlli di rigidità di organizzazione di definizione delle missioni dei diversi soggetti pubblici di cultura degli operatori pubblici
Di professionalità degli operatori pubblici
Di regole di funzionamento dell'amministrazione
Con questo sistema amministrativo non restiamo
Lo diceva dico esattamente prima non restiamo in Europa
Non è e io penso non
Non si riesce ad assicurare la crescita e la competitività del Paese
L'handicap è troppo forte anche se esistono isole di eccellenza lo sappiamo tutti ma isole di eccellenza un arcipelago
E poi c'è il mare per
E io penso Russia se posso dirlo
Chiedendovi di non considerarlo rettore il card io penso che
Questo sia uno dei compiti del nostra generazione troppo lungo rinviato troppo a lungo sottovalutato
Eppure possiamo farlo
Quello di realizzare una fortissimo ammodernamento del nostro sistema amministrativo se non lo facciamo in tempi rapidi ci assumiamo una responsabilità gravissima
Di fronte alle generazioni future
Perché condanniamo io credo nostro paese al declino
Per farlo però occorre una
Fortissima collaborazione impegno sollecitazione denuncia
Di tutti
La grande ma consistente riforma dell'amministrazione americana che è stata realizzata da
Dalla presidenza Clinton affidandone direttamente la responsabilità del vicepresidente Al Gore
L'articolo non
Con un titolo
Abbastanza
Sommesso National Performance With You
Ma poi lo corresse in in corso d'opera in National Partnership for reinventa indicava come
Di cui due sono secondo me gli elementi significativi il primo National Partnership una il secondo reinventare il governo
La quindi la consapevolezza pure in un Paese che
Come dire parte sicuramente per le ragioni già dette presidente Devalle da una condizione migliore della nostra con la consapevolezza di recita di porsi un obiettivo ambizioso e impegnativo
Ed è la regista che questo lo si raggiungesse attraverso una collaborazione è un'alleanza una partecipazione
Di molti di tutti nella National Partnership ci sono i soggetti privati
Le organizzazioni imprenditoriali
I sistemi economici territoriali e ci sono le amministrazioni pubbliche non solo l'amministrazione federale ma gli stati e le amministrazioni locali
Noi io credo in Italia abbiamo qualche condizione per ragionare nella stessa direzione ma lo voglio dire qui poi che la riforma non solo non è fatta
Ma è appena avviata
E danza in una fase critica
Ho queste condizioni si Quagliano rapidamente
O altrimenti il rischio dell'insuccesso
è molto forte
Per dirla con
Con un'immagine assolutamente la metafora assolutamente
Anche questa banale
Negli anni scorsi son fatte molte riforme anche importanti ma sempre parziali
Alcune volte sostanzialmente abortite per carenza di stabilità politica
Però l'aereo cullava sulla pista
Faceva un pezzo di pista
Adesso io credo che abbia ragione lo diceva concludendo l'Assemblea
Di Parma sull'Italia da semplificare di Confindustria presidente Fossa che abbia ragione Fossa quando dice
Il processo che si è messo in moto è irreversibile l'aereo è decollando ma è appena decollata
O riesce a raggiungere la quota di crociera
In tempi rapidi
Perché non si può stare a sfiorare gli alberi e le case a lungo
Oppure il rischio
E di un fallimento più grave del passato
Perché quando si è decollato ci si sta ascia al suo allora ci sono le condizioni per una
National Partnership
Io devo dire di sì in questi questi mesi in questi due anni
Per esempio c'è stata una
Forte collaborazione vorrei dire quasi quotidiana visto che siamo qui a un'assemblea di Confindustria
Di Confindustria
E di molte associazioni territoriali e di alcune associazioni di categoria
Nel senso di
Prospettare non solo esigenze ma anche proposte
Osservazioni e rilievi
Correzioni c'è un
Una costante scambio di
Di testi
Da cui il governo ha tratto
Molti indicazioni
E credo chi ha seguito questo lavoro dalle vostre sfida può dire che
Lo abbiamo utilizzato ampiamente
E non ho nessuna remora a dirlo
A dirlo i il Governo e il Parlamento non sono non vivono in una campana di vetro
E devono cercare anzi di avere la collaborazione di chi conosce e vive i problemi le difficoltà
Le criticità del nostro sistema
La stessa cosa è avvenuto con
Le maggiori organizzazioni sindacali
A livello confederale
Un po'meno se si scende nelle categorie ma qui c'è anche una logica
I vertici confederali non rappresentano solo il pubblico impiego
E l'autoreferenzialità come sapete uno dei vizi tradizionali dell'amministrazione italiana rappresentano anche
Milioni di lavoratori del settore privato
I quali sono come gli imprenditori interessati ad amministrazioni che funzioni
Che non impongono carichi burocratici eccessivi e rigidità eccessive all'impresa
C'è stato un confronto
Ed una collaborazione tra le forze politiche in Parlamento
Certo poi quasi sempre l'opposizione vota contro la maggioranza vota a favore questo fa parte delle regole del gioco tuttavia
Io devo dire che da parte delle principali forze ed è responsabili forze di opposizione in questi due anni c'è stato un rapporto costruttivo
E voglio dire che
Mi ha particolarmente confortato
E li aiuta il fatto che su uno dei provvedimenti più
Delicati e più complesse decreto legislativo ottanta che era
Completamente riformato la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti e dei dirigenti pubblici
Nel nel voto finale sul parere parlamentare il gruppo di Forza Italia e il gruppo utile UDR abbiano votato a favore
Dando il segno di un atteggiamento come dire di responsabilità istituzionale di fronte ad una riforma della macchina del nostro sistema amministrativo che è cosa di tutti
E servirà poi a qualunque
A chiunque sarà chiamato dal voto del popolo italiano ha guidare quella macchina per condurla dove gli elettori
Vorranno
C'è stato un rapporto di collaborazione molto intenso anche qui
Non sempre
Siamo andati d'accordo ma con
Le istituzioni regionali
Comunali provinciali
I tre presidenti che hanno parlato qui sono tra quelli che hanno dato anche personalmente un maggior rapporto a questo lavoro segnalo che la conferenza unificata
Stato regioni città autonomie locali
E diventata
In questo periodo insieme alla Conferenza Stato Regioni che una più antica tradizione uno degni di strumenti fondamentali e Canneto più efficaci
Meglio funzionanti di governo del paese Narsete nel quale si confrontano lavorano assieme
Trovano qualche volta non trovano delle intese
Le istituzioni di governo del paese
Fino punto non sono solo il governo nazionale ma sono i governi regionali e locali
E che
In in questi mezzi lavorato nello stesso anche qui il riferimento al esperienza americana credo che sia importante
Perché la questa recente
Riforma americana in uno stato che
Il modello
Storico del federalismo
Appuntato
Oltre che su un forte coinvolgimento
Di de
Dei soggetti privati dei clienti delle pubbliche amministrazioni
Ha anche sulla ricostruzione di strumenti di cooperazione
Di collaborazione tra i diversi livelli istituzionale tra l'amministrazione federale e le amministrazioni degli Stati e le amministrazioni locali
Dimostrando che federalismo non significa
Scaricare
Responsabilità compiti e poteri sulle amministrazioni locali e sulle amministrazioni regionali
E poiché si arrangino
Mentre qualche volta in Italia prevale questa concezione su questo tornerò trova
Quindi
Una condizione per poter procedere
In sé c'è
Però il lavoro ha dei punti critici che vorrei brevissimamente che mi rendo conto brevissimamente illustrare
Punto per punto dei punti principali
Il primo
Il primo asse della riforma
Come sapete intervenire drasticamente
Sull'eccesso di regolazione
Di vincoli normativi e di vincoli
Burocratici
Non necessari
O non sufficientemente calibrati
In relazione alle necessità
Che
Penalizzano la competitività del Paese
E creano un insieme di rigidità estremamente costo osé
Per le imprese per i cittadini e per le stesse amministrazioni fu
Qui c'è un'opera di
Semplificazione
Della legislazione
Dei procedimenti
Delle attività amministrative
Delle forme
Di intervento
Usiamo per ora il termine più generico
Dell'amministrazione
Sulle attività e sulle scelte dei cittadini e delle imprese
C'è voluto tempo per mettere a punto la macchina sulla base delle indicazioni della legge di delega
E difficile affidare ai burocrati il compito di sburocratizzare non c'hanno proprio la testa e la cultura per far
Anche quando hanno la buona volontà proprio non ce la testa e la cultura
Oggi qualcosa comincia a muoversi
Però è vero quello che diceva Mercedes Bresso
Mentre dei leggi fichi era
Semplifichiamo
Eliminiamo
Intervento intrusioni inutili della dell'amministrazione nelle attività dei cittadini nelle scelte dell'impresa
Eliminiamo concessioni eliminiamo autorizzazione di sostituiamo con semplice comunicazioni
Oppure con niente in qualche caso mentre facciamo questo
Contemporaneamente nelle gazzette Ufficiali escono leggi che rileggi scritta
Che ricompaia
Che erano irrigidiscono
Si rischia in qualche caso
Io questa cosa lo denunciata spesso nel corso
Faccio solo questa eccezione alla l'obbligo di riservatezza nel corso dei consigli dei ministri di questi due anni
Si rischia di fare un passo avanti e poi passi indietro
E passo indietro e spesso inconsapevole
Questo è peggio che spesso inconsapevole
E soprattutto non emerge chiaro quella che pure è una scelta chiarissima invece del legislatore
E che io vorrei dire non è né una scelta di non è una scelta di destra come qualcuno dice
Perché è una scelta che fa il Governo Prodi come il governo Blair come altri governi di sinistra o di centro sinistra europei è una scelta solo di buonsenso
Che è quella
Di intensi tutto di eliminare i vincoli le regole
Le rigidità non necessaria
Ce ne sono alcune totalmente inutile
Tutta quando dico totalmente inutili nel senso che non rispondono all'esigenza di tutelare alcun diritto alcuna libertà dei cittadini alcun interesse generale della collettività
Perché certo
Regolare l'immissione di prodotti nocivi nell'aria nell'acqua risponde a un interesse della collettività
Ma vedete per esempio quella per fortuna abbiamo irreversibilmente abrogate
Stabilire che
Alcuni milioni di soggetti pubblici e privati dovevano chiedere autorizzazione ministeriale o prefettizie per essere autorizzati accettare una donazione da un privato un legato da un privato con la non rispondeva nessuno interesse pubblico attuale
Nell'Ottocento da cui derivavano quelle leggi
Era la lotta la mano morta ma l'ora
Poi ci sono molti al vincoli e regole
Che rispondono
Ha qualche interesse generale o alla tutela di qualche diritto libertà fondamentale
Ma non sono ormai sta
Valutate un misurate
Nei termini di quello che deve essere il lavoro del regolatore leggi legge o regolamento quarta
E cioè
Trovare il modo di tutelare quegli interessi generali quei diritti
In limitando al massimo le rigidità che ne deriva
L'intrusione che ne deriva sulle scelte dei cittadini delle imprese
Delle stesse amministrazioni pubbliche
Cioè trovare soluzioni che armonizzano l'esigenza di flessibilità
Di libertà di iniziativa
Con quelle di tutela di interessi
Generali meritevoli di tutela
Questo è un lavoro da fare
E vero che qualche primo risultato
Sulle certificazioni antimafia tra tre mesi quando sarà del tutto in vigore si è fatto un primo passo ma fra tre mesi fa un passo più decisivo
Non è la soppressione pura e semplice di questo istituto come personalmente avrei preferito ma non si riduce al cinque per cento dei casi attuali
E badate
Basandosi su una valutazione che viene da chi ha la responsabilità della lotta alla criminalità organizzata che quello strumento non serve a nord
E forse neanche il residuo quel cinque per cento che resterà serve a nulla però
Si è voluto conservare simbolicamente
Sul sullo sportello unico
Ha ragione Mercedes Bresso ma e quello esattamente che il decreto centododici sia previsto
Decreto centododici brevi prevede che saranno costituiti sportelli unica
Per le impresse
A cura delle regioni che potranno anche delegare alle Province avvalersi delle province e che saranno strutture di assistenza tecnica e amministrativa per le imprese soprattutto per le piccole e le medie in grado di come dire se svolgere tutta di svolge se le imprese vorranno per le imprese che vorranno tutta la trafila delle pratiche amministrative e burocratiche questo è una corsa
Poi c'è un altro sportello che invece svolge un'altra funzione
E che un'evoluzione dell'one stop shop inglese
Che ha affidato ai comune
Ai comuni associati fra loro comune che si convenzionano con le Camere di commercio ai Comuni che potranno anche convenzionarsi con le Province
E che unifica in un unico procedimento
L'insieme delle quaranta leggi e regolamenti che oggi disciplinano tutto l'insieme delle autorizzazioni concessioni permessi nulla osta eccetera che sono necessari per localizzato realizzare costruì
Mettere in esercizio ampliare riconvertire un impianto produttivo
Tutto questo insieme
Di misure amministrative viene concentrato in un unico documento
Che rilasciato dal Comune
E che ovviamente ha alla sua base
Se c'è un nuovo insediamento la concessione edilizia
Tutto questo procedimento nel caso
L'impresa voglia ricorrere all'autocertificazione
Tutta questa insieme
Al termine del procedimento molto Brad due mesi se l'impresa si assume il rischio dell'autocertificazione
Che a norma diciamo che rispetta le leggi
Se non si assume questo rischio e nei casi più complessi dove il Comune deve quindi convocare la conferenza di servizi e mettermi un termine c'è comunque il termine massimo
Di dieci mesi nel caso degli impianti più complesse
Dieci mesi non è ancora un risultato ottimale
Però rispetto agli n anni
N animo che oggi sono necessari per avere tutto il complesso di queste perché stiamo parlando di localizzazione realizzazione messa in esercizio
Dell'impianto produttivo è già un risultato credo cospicuo c'era presidente del bar ma non è bloccato il Regolamento
Parlamentari devono dare un parere non vincolante ardore
E del quale il governo può prescindere se non lo danno entro un certo apre
Noi intanto abbiamo decreto legislativo che ha fissato i principi di questo sportello unico
Sono ormai legge in gazzetta ufficiale
Faremo nelle prossime settimane il Regolamento
Ci sia o non ci sia
Il parere del Parlamento perché questo dice la la legge cinquantanove
Penso che a quel punto il parere ci sarà perché
Nessuno fa ostruzionismo fino in fondo quando l'ostruzionismo non serve a raggiungere insomma
Abbiamo nei decreti centododici centoquattordici
Soppresso circa un centinaio di licenze e autorizzazioni concessioni non solo nel settore del commercio
Belle polemiche di di di di Confcommercio hanno fatto pensare che questa operazione che di liberalizzazione di sburocratizzazione e insieme di apertura alla concorrenza
Fosse fatto solo nel settore del commercio quasi che il governo ce l'avesse solo con i commercianti
E invece se andate a vedere decreto centododici ci sono tutta una serie di altri settori produttivi
Che non sono commercio nel quale è stato sono state eliminate le licenze le concessioni e le autorizzazioni in cui quindi chi vuole iniziare un'attività produttiva la inizia qualche caso deve dare certo deve iscriversi nel registro dell'impresa le camere di commercio ma questo non costituisce un vincolo né un limite per nessuno
Però cui il punto è che qui c'è moltissima strada da fare
Abbiamo fatto solo una minoranza dei regolamenti di semplificazione che eravamo già autorizzati a fare la legge cinquantanove
Abbiamo identificato tutta una serie di altri settori in cui l'operazione di delegificazione e semplificazione legislativa e semplificazione dei dei procedimenti fa effettuata
Molti altri su alcuni abbiamo già avuto con la cosiddetta Bassanini ter l'autorizzazione del Parlamento alla l'addetta delegificazione del parlamento e quindi l'autorizzazione a procedere per Regolamento
Sottolineo che in alcuni casi e secondo me inavvertitamente la delegificazione c'è stata tolta
Per esempio con la legge comunitaria
E che quindi appunto sono casi nei quali si fa un passo avanti un passo indietro
Noi proporremo proporremo al Parlamento nella prima legge annuale di semplificazione anche accogliendo indicazioni che son venuti da ordini del giorno sia di maggioranza che di opposizione proporremo di costituire una apposita struttura organizzativa presso la Presidenza del Consiglio che abbia il compito di lavorare permanentemente alla semplificazione della legislazione
Alla deregolazione
Allora snellimento dei procedimenti alla eliminazione di autorizzazioni o comunque interventi amministrativi inutili
Nell'ambito di questa struttura
Prevediamo e continuiamo il potere avere anche personale
Esperto nella misurazione dell'impatto delle regolazioni sulle attività economiche sulle attività produttive
In modo che si possa prospettare al Parlamento non solo come avviene oggi le ragioni di interesse pubblico per cui si propone di creare o di mantenere una certa regolazione
Ma anche i costi che ne derivano
Le rigidità che ne derivano impatti negativi sulla crescita e sullo sviluppo e sull'attività dell'impresa e sulle attività dei dei cittadini perché solo così in Parlamento si trova ad avere degli elementi di valutazione completi
Sottolineo che su questo punto
Noi abbiamo ormai anche un lavoro di collaborazione e degli impegni europee
Non abbiamo il venti di maggio Lancaster causa a Londra
Approvato su iniziativa nostra governi italiani del governo spagnolo un importante programma di cooperazione tra i governi europei sulle questioni della regolazione della pubblica amministrazione
Il quale contiene
Un decalogo di regole
E di vincoli anche procedurali e organizzativi per ottenere
Attraverso anche la collaborazione comune
Forti risultati in tema di semplificazioni delle regolazioni nazionali ed europee
Perché la burocratizzazione il rischio delle rigidità c'è anche a livello di normativa comunitaria come voi è benissimo e benissimo no e proprio in quella sede che abbiamo chiesto ogni paese europeo di istituire strutture dedicate
Presso i primi ministri o al presidente del Consiglio di ogni Paese per questo lavoro
C'è per ora solo in Inghilterra dai tempi della signora Thatcher
E non c'è negli altri Paesi
Che siano in grado di fare questo senza queste strutture dedicate
E senza dare a queste strutture
Un minimo di consistenza e di poteri il risultato non si otterrà
Perché nonostante la buona volontà e riconoscimento generale dell'importanza di questo obiettivo
La cultura
Della dell'iter regolazione della complicazione procedurale e fortissima devo dire non solo in Italia
Nel confronti con i governi stranieri mi dicono che in Italia è fortissima storicamente ma anche in Francia in Germania è fortissimo persino in Inghilterra ogni tanto ogni tanto riemerge
La seconda questione procedere sulla strada dell'alleggerimento della uno Stato più leggero e più snello parola d'ordine ormai tutti i principali governi europei
Non è a vere uno stato meno efficace nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali
E anzi averlo più efficace perché concentra le risorse e gli interventi su i suoi compiti essenziali
Si riduce al core business
Non pretende più di gestire di produrre beni e servizi
O di gestire attività che possono essere benissimo assicurate dai privati o dal volontariato dal terzo settore e così via
Limitandosi lo Stato a promuovere
O a garantire la fruizione collettiva quando è necessario garantire la fruizione collettiva questa operazione di snellimento
E anche questa appena comincerà tra appena cominciata qualche risultato
Abbiamo cominciato a scriverlo nei decreti delegati ad esso va realizzato va implementato
Tuttavia è decisivo perché le pubbliche amministrazioni potranno essere più efficienti a parità di costi solo se ridurranno consistentemente per così dire le cose che fanno
Fanno meno per farlo meglio fanno le cose essenziali quelle che soltanto le pubbliche amministrazioni possono fare perché altri non Sone
Perché altri non sono in grado di farlo perché non hanno interesse a farlo perché non sono attività su cui c'è un profitto perché non sono attività su cui su cui la competizione da un vantaggio aggiuntivo in termini di efficienza
Terzo sussidiarietà
Sussidiarietà
Io penso che purtroppo il blocco delle riforme istituzionali ci priva di un elemento importante il quadro degli strumenti costituzionali dello Stato federale
E e l'orizzonte della riforma amministrativa a Costituzione invariata
Anche se ha una certa ampiezza e comunque molto più limitato
Questo
Questo è un un handicap notevole
Ne indica per notevole che forse spesso viene sottovalutato però almeno
Raggiungiamo questo orizzonte
Per raggiungere questo orizzonte io vorrei dire che ormai nei cinque decreti delegati si è delineato un quattro
Che potrà essere vero dico corretto su qualche punto abbiamo un anno per fare le menti correttivi integrato migliorato
Che comunque ha un quadro già di una consistente operazione di devoluzione
A condizioni che adesso sia implementato in modo coerente Enrico Rossi
Trasferendo effettivamente risorse umane finanziaria e patrimoniale
E creando le condizioni perché regioni province e comuni azione in grado di svolgere di svolgere queste funzioni con un forte incremento della qualità dei servizi e delle prestazioni rese il cittadino
è un problema di risorse è un problema di strumenti di cooperazione di strumenti anche di assistenza tecnica amministrativa e progettuale che devono essere assicurati alle amministrazioni locali amministrazioni regionali
è un problema di
Formazione
Professionalizzazione del personale
Che viene trasferito
C'è poi
Forse
Ancora più rilevante sto finendo
L'insieme degli l'asse degli interventi che riguarda
Le regole di funzionamento la cultura e l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni
Dove qui la grande rivoluzione si riassume in poche parole che sembrano slogan passare dal culto delle procedure alla soddisfazione dell'utente
Oggi ieri ieri ancora un po'oggi perché appunto le innovazioni sono in corso
I funzionari i dirigenti pubblici devo dire non potevano neanche essere troppo condannati per il loro legalismo che qualche volta sembrava come dire quasi volontà di torturare i cittadini perché erano le leggi procedimenti controlli che glielo imponeva
Oggi stiamo però alcuna parte fondamentale del lavoro fatto in questi mesi è quello di abbattere tagliare ingessatura e abbattere gabbie
Adesso le amministrazioni sono chiamante
E se ci sono ancora delle ingessatura e dobbiamo continuare l'opera sono chiamate a dimostrare
Perché su questo che devono essere misurate che ragionano in termini di soddisfazione dell'utente del cliente delle amministrazioni che sono i cittadini che sono le impresa che sono
Qualche volta altre amministrazioni
E questo è una rivoluzione culturale
Che richiede due cose una in parte fatta l'altra che dobbiamo fare nei prossimi mesi la prima cosa è liberalizzare completamente i modelli organizzativi e gestionali delle pubbliche amministrazioni
Fino a due anni fa erano assolutamente rigidi
Era il modello ministeriale napoleonico piramidale gerarchico
è un modello che incentiva la burocratizzazione
Oggi
Già molte amministrazioni amministrazioni locali sono libere di scegliersi il proprio modello organizzativo e gestionale di confrontarsi con le esperienze del settore privato
Di mettere al lavoro Società di consulenza sull'organizzazione aziendale
E naturalmente bisogna avere il coraggio di fare scelte innovative
E di capire quali sono quelle giuste al attribuzione la sfida
L'altra condizione
Che alcune amministrazioni più innovative
Stanno già realizzando anche qui nord soprattutto ma non sono e quella di a verde strumenti di misurazione e valutazione delle performance dei risultati
Le prestazioni delle pubbliche amministrazioni la qualità dei servizi pubblici può essere misurata
Non è vero e più difficile certo che
Nel nel nel settore privato c'è il mercato che mi soprattutto nel settore pubblico qualche volta c'è il mercato ma loro sono proprio i casi in cui conviene dismettere e affidare al privato come abbiamo cominciato a fare
Dove non c'è il mercato
Il confronto internazionale dimostra che in altri Paesi anche qui abbiamo un programma di lavoro europeo di lavoro comune si possano elaborare strumenti
E indicatori di per formarsi
Abbiamo deciso governi europei perfezioneremo coi dettagli a Vienna a novembre
Di fissare insieme una serie di indicatori e di standard di qualità
Settore per settore servizio pubblico amministrazione pubblica per l'amministrazione pubblica
Cominceremo da alcune decine di casi e poi si andrà avanti abbiamo deciso di affidare a un primaria società europea privata di oggetti il compito di
Valutare e certificare il raggiungimento degli standard nei dare i paesi europei nelle varie amministrazioni e questo sarà una sfida è uno stimolo formidabile per il nostro Paese la sfida rischiosa perché
Possono anche dirci che siamo fuori
Però nostro Paese ha bisogno di avere questi tram come ha bisogno di vincoli esterni e di traguardi Esterni altrimenti manca
Abbiamo già stabilito nel decreto ottanta andrà in vigore completamente a fine settembre
Nuove regole
Per il lavoro pubblico
Sole ventiquattro ore addirittura detto che a questo punto il lavoro pubblico a regole più moderne del lavoro privato
Come dicevo già l'Assolombarda non è vero ci stiamo avvicinando alle regole del lavoro prima ma nuove regole che consentano flessibilità e ti consentono soprattutto di legare una quota consistente una quota variabile consistente delle retribuzioni
Ai risultati
Ai risultati e quindi la connessione con la misurazione delle performance
Abbiamo
Approfondito
E reso più rigida la distinzione la separazione tra politica e amministrazione
Ma in cambio la politica non può non avere la responsabilità
Di
Attribuire gli incarichi dirigenziali
E assumersi questa responsabilità i dirigenti poi vanno misurati con parametri meccanismi oggettivi sulla base dei risultati
Ma all'epoca della inamovibilità dei dirigenti pubblici
è finita e non può che essere finita lo voglio dire con molta tranquillità non può che essere finita l'inamovibilità dei dirigenti pubblici in Italia è stata anche il meccanismo col quale si sono create le burocrazie inamovibili
E immobile
Tutti di nomina politica peraltro perché poi alla fine andando veterano tutti di nomina politica
Allora la politica sindaci i presidenti di Province presenti regioni si assumano la responsabilità di assegnare gli incarichi di dirigente
I dirigenti sono autonome nella loro gestione la politica non si ingerisce negli atti i dirigenti hanno il diritto di essere misurati premiati o puniti sulla base dei risultati che vanno accertati non dai politici ma da strumenti di valutazione concetti
Queste sono le nuove ricco in parte già applicate negli enti locali in parte in corso di siamo nella fase transitoria prima dell'entrata in vigore per quanto riguarda lo Stato
A questo punto noi abbiamo
Due o tre questioni fondamentali che accenno appena
Che sono però a condizione che il successo della riforma
Una condizione del successo della riforma lo dico appena e
Perché è un e la grande risorse da grande opportunità nuove l'informatizzazione delle pubbliche amministrazioni
Informatizzazione della pubblica amministrazione e la reingegnerizzazione dei processi conseguenti all'informatizzazione
La seconda condizione un piano straordinario di formazione professionalizzazione dei dipendenti e dei dirigenti pubblici
La terza condizione a una nuova leva di dirigenti
Non molte unità
Ma per i dirigenti è necessario perché una parte dei dirigenti pubblici è in grado di correre la sfida dell'innovazione
Della qualità della soddisfazione del cliente un'altra parte no non ci sono santi
Questi vanno inevitabilmente sostituiti
Allora informatizzazione
Formazione
Professionale e nuova leva di dirigenti qualche cosa costa
I due punti su cui la riforma rischia di cadere sono primo la regia
Non c'è la regia un po'meglio sulla carta ce ne sarei responsabile io ma questa regia non ha gli strumenti non ha oggi i poteri e gli strumenti neanche il minimo di risorse umane dedica
Io scopro che ci sono città nei quali i certificati
Rilasciati dalle uffici anagrafe
Si sono dimezzati come Novara
O come a Siena o quasi dimezzati come a Roma e altre città dove sono si sono ridotti del dieci per cento
Perché è facile capire perché meno nessuno strumento di intervento
Va bene non sto parlando di Inter interventi sui Comuni per carità per i Comuni sono vittime di questo rilasciano i cervelli d'intervento sulle amministrazioni pubbliche
Agli uffici finanziari
La cultura della nostra amministrazione finanziaria è ancora del tutto allergica alla cultura della semplificazione del tutto a Lecce
Non sanno cosa sia
Le scuole
Che continuano a che accettano l'autocertificazione ma continuano a dare ai genitori i moduli di iscrizione dei bambini a scuola coscritto che ci vuole il certificato di nascita rilasciata dal Comune
Dove il bambino è nato e quando si dà il modulo
Molto semplice basta fare dei moduli con la formula di autocertificazione stampata alla fine
Nessun cittadino e così cretino di andare a prendendo arraffare una coda per prendere un certificato quando basta che finisca di compilare il modulo
Di iscrizione o di richiesta di uno o distanza di richiesta di un'autorizzazione o quant'altro
Però da regia in questo momento non c'è cioè non ha ipotesi e siccome questa è un'operazione che richiede moltissima determinazione
E in tempi rapidi senza questo i risultati rischiano di non esserci e la seconda cosa è che ci vuole
Un
Modesto pacchetto di risorse non sto chiedendo di aumentare la spessa corrente dell'amministrazione di o me ne guardi
Sto chiedendo che una parte dei risparmi che in questi anni di qui in avanti una parte dei risparmi se otterranno attraverso i processi di da un sai Zeng
Riforma ristrutturazione delle pubbliche amministrazioni sia destinata in modo selettivo e mirato
All'investimento strategico sulla qualità dell'amministrazione a dare innanzitutto le amministrazioni locali e regionali che diventeranno la vera
Fulcro e l'amministrazione locale
Strumenti e risorse per
Formare il personale
Per assumere dirigenti
Perdette
Esperte di controllo di gestione
Esperti di valutazione
Dei risultati di valutazione delle delle risultati delle politiche pubbliche non ci sono nelle nostre amministrazioni non ci sono
E
Io lo voglio dire anche qui con una battuta
In una grande amministrazione cinque uscieri vanno in pensione non c'è necessità di di assumere nessuno basta dare agli altri che restano qualche monitor per controllare i vari ingressi del palazzo
Però al posto di quei cinque
Un informatico
Un esperto di controllo di gestione
Se del caso un ingegnere un geologo va assunto quei tre sono meno dei cinque ma costano altrettanto perché personale che deve
E questo io credo bisogna farlo così come bisogna che ci siano dei risorse per incentivare davvero il merito una professionalità i risultati
Allora i contratti col i contratti nazionali di quest'anno del Pubblico impiego hanno un vincolo molto rigetto
Lo zero virgola quattro per cento a fronte di un'inflazione dell'uno virgola otto
E nel novantanove l'uno virgola cinque cioè il tasso di inflazione quindi in due anni
Gli aumenti retributivi previsti dai contratti nazionali ho finito saranno non potranno essere superiori per legge all'uno virgola nove
A fronte di un tasso di inflazione del tre virgola del tre virgola bene questo crea uno spazio di risorse questo spazio di risorse deve essere almeno in parte utilizzato per le operazioni virtuose che ho elencato altrimenti la riforma rischia di fallire
Bene io ringrazio il ministro Bassanini e credo che le pensano di essere con Suharto diamo a consolarlo comunque
La né continueremo la nostra azione di supporto perché come abbiamo visto e sentito l'esigenza di razionalizzare e semplificare un'esigenza assoluta per la competitività del sistema industriale
Nella mia relazione ho cercato di toccare temi cruciali per l'agire imprenditoriale
Questa è una dimensione in cui dottor Romiti ha speso tutto se stesso unendo la signorilità passione coraggio civile
Le dottor Romiti lascia la presidenza della FIAT dopo un quarto di secolo trascorso ai vertici della più grande azienda privata in Italia
Ha vissuto quest'epoca non rinchiuso nell'universo aziendale ma in continua interazione con la società civile e le associazioni degli imprenditori
è stata un'epoca come ben poche altre che ha coinvolto non industriale i mutamenti giganteschi
Economici tecnologici organizzativi sociali e politici
Quando l'isola Romiti giunse alla FIAT nel miraggio settantaquattro in piena crisi petrolifera dominava ancora il sistema della produzione di massa e del terrorismo
La realtà industriale che oggi riconsegna ai suoi successori fondata invece sulla fabbrica integrata ed ormai pienamente proiettata nell'economia globale
Parlavo prima dico coraggio come connotato fondamentale de la classe dirigente
In questo senso il dottor Romiti è stato sempre un punto di riferimento e di stimolo per il mondo dell'industria e per tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello sviluppo del nostro Paese
Ha contribuito a guidare il nostro sistema industriale nella transizione fosse più difficile e rischiosa di questo secolo
In un contesto spesso riottoso ed avverso
Torino non ha conosciuto il destino del declino
Che invece hanno subito altre aree di antica industrializzazione in Europa
Anzi ha saputo creare condizione di nuovo sviluppo industriale
Ciò e frutto anche delle scelte compiute con determinazione da Romiti ed a coloro che con lui hanno condiviso alcuni valori essenziali ed alcune battaglie fondamentali
Certo son dovuti affrontare momenti anche molto difficili
Non si possono realizzare trasformazioni così complesse senza pagare costi elevati anche sul piano umano
L'importante è che questi sforzi servano al consolidamento dei livelli di benessere di civiltà della nostra società
Rivendico a merito e a titolo di coerenza da un'altra stazione l'aver assunto in momenti difficili posizioni chiare e decise
E Cesare Romiti chi è sempre stato molto vicino
Questi riconoscimenti deve esprimiamo al momento in cui sta per lasciare Torino
Non sono certo l'epigrafe su un'avventura imprenditoriale chi si preannuncia ancora molto ricca
Lei dottor Romiti che andrà a misurarsi almeno stando a quanto mio sapere con il mondo dell'editoria ed è il più grande organo di orientamento d'opinione pubblica che esiste nel nostro Paese
Qualcuno ha già manifestato timori noi la conosciamo da vicino riteniamo invece che la sua presenza sarà salutare
Una presenza indipendente ed autorevole
Un grande contributo per consolidare un pluralismo che nel nostro Paese ha radici ancora deboli
A nome dei colleghi industriali credo di tutti i partecipanti all'Assemblea le rivolgo un caldo ringraziamento ed un sincero augurio di buon lavoro
Signor ministro
Presidente Devalle
Autorità soprattutto cari colleghi
Chi come me si appresta a lasciare un'azienda
Si appresta a lasciare un mondo imprenditoriale in una città in cui ha vissuto tanti anni di lavoro non può non provare un senso di grande commozione e di nostalgia
Io devo molto alla figlia
Ma devo molto anche alla cultura industriale torinese
Devo molto a Torino
Al suo stile
Alle sue tradizioni ai suoi valori
Forse il presidente Devalle ha tracciato di me un profilo fin troppo lusinghiero
Diciamo
Che in questi anni di permanenza a Torino quasi venticinque
Ho sempre cercato di comportarmi con concretezza nell'agire
Determinazione nello scegliere
Tenacia nel perseguire sono cose che tutti quelli che mi conoscono
Sanno che fanno parte del mio carattere
Ma sono anche le stesse cose
Che venendo qui a Torino nell'ottobre del mille novecentosettantaquattro ho scoperto appartenere al carattere di questa città appartenere alla sua società civile
Ed è per questo quindi che mi sono sentito qui a Torino sempre come fossi a casa mia è diventata la mia casa come mi sento a casa mia ogni volta che torno in questo palazzo in questa sede dell'Unione industriali a questo luogo
Mi lega in particolare il ricordo di vicende che per fortuna si conclusero bene
E non solo per la FIAT ma che nel loro manifestarsi potevano anche prendere nell'evoluzione un ben altra piega
Vi furono momenti durante i trentacinque giorni del mille novecentottanta un cui era impossibile andare a lavorare nei nostri uffici
Ricordo che la direzione dell'auto si trasferì inno storico albergo cittadino
Altre direzioni trovarono rifugio in qualche sede sparsa nella cintura talvolta addirittura presso alcuni fornitori ospitali e coraggiosi perché ci voleva coraggio allora
Alcuni di noi vennero praticamente a vivere qui e quando neppure questo fu possibile in altri locali di proprietà dell'Unione
Avere questo punto di riferimento questa porta sempre aperta mentre avevamo i cancelli bloccati fu per tutti noi un aiuto determinante continuano a sentire allora nella concretezza dei fatti che non eravamo soli nella prova che stavamo vivendo
E attorno alla nostra battaglia per la sopravvivenza dell'azienda e per la libertà imprenditoriale si veniva formando un più ampio fronte comune
Alla fine dopo la marcia dei quaranta mila anche la società locale capi fino in fondo qual era qual era stata la posta in gioco
Se riusciremo a superare quel momento difficile drammatico per noi e per il Paese lo si deve a tre cose innanzitutto alla fermezza di tutto il gruppo dirigente della FIAT che ha deciso di percorrere l'unica strada possibile anche se molto rischiosa
Per ristabilire la normalità nelle fabbriche e da quella scelta noi non arretra mo'mai
Lo si deve anche all'incoraggiamento alla solidarietà senza radici decreti scienze di Luigi Lucchini ed i tanti mesi e piccoli imprenditori
Lo si deve anche a una delle specificità di questa città e della sua società civile la convinzione che l'industria è un fondamentale il bene pubblico capace di garantire il progresso e benessere per tutti
Una convinzione che ha sempre retto al di là dei conflitti anche duri che nel corso del secolo hanno fatto di Torino una sorta di laboratorio sociale per tutto il Paese
Considero tutte queste come grandi risorse per il futuro della FIAT di questa città e se mi consentite anche di me stesso
Dunque è qui
Che ho conosciuto la dimensione associativa e il suo valore
E qui che ne ho conosciuto la forza e anche le debolezze perché ci sono non possiamo nasconderlo anche dei punti deboli
Ci si riconosce e ci si compatta nelle vicende più drammatiche
Si diventa diciamo così più distratti meno unitari quando il quadro sembra rasserenarsi
Forse è naturale che sia così ma è anche un rischio da evitare
Certo fra gli imprenditori esiste un grande dibattito un'ampia articolazione di posizioni e di punti di vista
E questo non è affatto male anzi
Il confronto la discussione il dialogo nella massima libertà fra gli interessi particolari e sugli interessi generali dell'economia e della produzione sono una grande ricchezza una ricchezza però chi acquista valore reale quando poi si trasforma in unità di posizioni di intenti ed iniziative
Che impegna tutti e senza la quale non ha senso partecipare ad un'associazione a base volontaria
Scegliere la strada dell'unità significa anche avere la consapevolezza che gli interessi particolari non possono far passare in secondo piano quelli più generali e lo spirito associativo
Scegliere la strada dell'unità è un atto di coraggio e di responsabilità
L'unità anche per gli imprenditori non è un dato di fatto è una conquista una conquista spesso difficile e bisogna sempre rinnovarla
Per quanto mi riguarda
Mi sono sempre battuto per un sistema associativo forte capaci di rappresentare tutte le imprese le grandi come le piccole di ogni settore e non è stata semplicemente una battaglia di principio
Permettetemi di ricordare a questo proposito che per due volte fu indicato il mio nome per la presidenza della Confindustria
Ma entrambe le volte ho ribadito la mia convinzione e cioè che la presidenza di un'associazione che raccoglie l'industria italiana
Data la nostra particolare struttura produttiva doveva essere affidata a Tim meglio la può rappresentare e cioè a un piccolo imprenditore
Certo
Vi sono stati alcuni casi in cui la FIAT non condividendo certe posizioni avrebbe anche potuto scegliere di procedere per conto suo ma la FIAT non l'ha mai fatto e io non lo farei mai
Non l'ha fatto perché sa e la sperimentati in quasi un secolo di storia quanto l'associazionismo e quindi la coesione fra gli associati e il rispetto dei patti associativi sia un patrimonio grande
Un patrimonio grande che vale sì per la piccola e media impresa ma vale anche per la grande impresa
Ma vorrei dire di più è un patrimonio anche per tutto il Paese
Ne arricchisce il pluralismo e quindi ne arricchisce la democrazia costituisce una componente fondamentale di qualsiasi sistema democratico robusto è vitale
Alle volte mi capita di dubitare che questo sia un convincimento ben radicato nella cultura italiana
Mi capita di dubitarne ogni volta che assisto a qualche reazione contro gli imprenditori
Quando attraverso le associazioni territoriali
O attraverso la Confindustria esprimono il loro dissenso certe scelte su certe soluzioni che vengano adottate in materia di politica economica e di gestione dei problemi del Paese
è avvenuto per esempio per le critiche peraltro o al lungo inascoltate sugli eccessi di uno sviluppo fondato sul deficit e sulla spesa pubblica
è avvenuto per l'opposizione all'invadente intervento pubblico nell'economia che ha indebolito la struttura produttiva del Paese e a complesso lo spirito imprenditoriale
è avvenuto per esempio quando si è negata l'autonomia negoziale delle parti sociali minando il principio della neutralità dello Stato un principio sacro tanto che ancora oggi per esempio con quell'ipoteca sullo sviluppo e sull'occupazione che sono le trentacinque ore viene violato
Tutto questo non può essere liquidato come qualche volta è stato fatto Coming debita ingerenza delle imprese nella politica perché non lo è
Noi guardiamo argomenti che sono certo nell'interesse delle imprese ma è proprio sulle imprese che ricadono le maggiori responsabilità per lo sviluppo di questo Paese
E quando la politica fa scelte giuste scelte coerenti con le esigenze della società civile e con quella dello sviluppo
Come avete sentito stamane come le riforme volute pensata dal ministro Bassanini lo diciamo siamo disposto a battersi per sostenerle
Noi non ci alimentiamo Necci alimenteremo mai di ideologie non abbiamo poi pregiudizi non abbiamo preclusioni di sorta chiediamo che lo stesso avvenga nei nostri interlocutori
Cari amici vedete che anche in un'occasione come questa in cui come ho detto all'inizio la commozione da Nostalgia hanno la prevalenza mi lascio trascinare sempre come mi è capitato in passato magari sbagliando dalla passione
Il fatto è che
La lezione di autonomia nella formulazione del giudizio di indipendenza dal potere politico è per me Lare la migliore lezione che viene dalla sua sui dall'associazionismo degli imprenditori
E che occorre cercare di trasferire nel mondo che ci circonda per rafforzare la pianta del pluralismo e quindi la pianta della democrazia
Anch'io cercherò di farlo anch'io cercherò di mettere a frutto questa lezione coi imparato techno convissuto in tanti anni di mia permanenza in questa città nel nuovo lavoro che sto per intraprendere
Perché questo io l'ho imparato qui a Torino e di questo ve ne sono grato e vi ringrazio
Io ringrazio di cuore dottor Romiti per quanto detto anche nei confronti tra l'amministrazione dell'unione e gli rinnovo e più calorosi auguri di buon lavoro
Ecco così ne concludiamo alla parte pubblica la nostra Assemblea
E quindi di prego imprenditore rimanere seduti dati un attimo per poter sfruttare i nostri ospiti e noi fra tre minuti riprenderemo riprenderemo la nostra Assemblea