"L'identità italiana" presentazione della nuova collana edita dal Mulino presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori organizzata dal Comune di Perugia

Se era
Sono Edmondo Berselli sono qui a rappresentare il Mulino con il professor Raimondi
A parlare di questa iniziativa editoriale che non è soltanto un'iniziativa editoriale
Ci ha fatto particolarmente piacere
Presentare qui a Perugia in questo momento in questo periodo come un segno di simpatia di attenzione
E credo che anziché spendere parole sia opportuno che cedere la parola al sindaco Mato dei che
Si sa si saluta
E apre
Bene buona sera a tutti naturalmente il saluto personale
E soprattutto il saluto dell'amministrazione e quindi di tutta la città io oltre che salutare oggi cosa che ho già fatto rapidamente penso che debba anzitutto ringraziare la casa editrice il Mulino l'amico Galli della Loggia per la scelta di Perugia
Perché
E proprio qui il tema che informa la collana è un tema particolarmente significativo ed attuale oggi qualche l'aveva voluto aveva e per Primo contesto di risonanza pubblica questa nostra città e questa sala credo che sia per noi motivo di soddisfazione anche quindi di gratitudine dicevo che il tema è particolarmente
Vivo e attuale perché più o meno direttamente più o meno esplicitamente attraversa e interessa tutte le amministrazioni di governo sia credo adesso a livello locale che naturalmente a livello nazionale
Non più di quindici giorni fa c'è stato qui a Perugia un interessante convegno purtroppo poco frequentato ma io facevo molto interessante su l'antropologia della città
In cui uno dei temi messi a fuoco è stato proprio quello della identitario la città in un momento di grandi rivolgimenti e trasformazioni
Ma questo concetto di identità che è un concetto così io vi dico due cose da come le ha offerto io come le sento da sindaco poi naturalmente non voglio rubare la parola ai relatori autorevolissimi che abbiamo qui accanto ma è un naturalmente un concetto che sento come da un lato polivalente nello stesso tempo anche ambiguo perché l'identità da idem da un lato ci richiama un senso di uguaglianza ma e dall'altro lato un senso di singolarità di specificità e quindi come conciliare queste due Poli
Dialetticamente contrapposti fra di loro naturalmente l'identità riguarda diversi aspetti l'aspetto fisico anzitutto e chi alla responsabilità di una di una città in un momento fra l'altro particolare come quello di oggi per Perugia cui stiamo elaborando il nuovo Piano regolatore generale
Con un ripensamento e una riflessione a distanza del primo piano regolatore degli anni sessanta naturalmente questo problema dell'identità non può che essere un problema
In prima fila
Anche se spesso non è cosciente ma è un problema che ci si pone ad ogni momento incontro ad ogni atto di riflessione al momento
Di ricerca in ordine alla definizione del piano regolatore perché coinvolge il problema coinvolge il problema della continuità e della memoria da un lato il problema dell'innovazione dall'altro
Quindi
Un tema dicevo che noi sentiamo oggi come amministrazione civica particolarmente forte insieme a questo naturalmente non possiamo limitare al piano urbanistico connesso il problema delle trasformazioni sociali e l'identificazione delle delle forze sociali che nei tessuti urbani oggi si stra sfigurano continuamente e direi con un ritmo certamente molto più accelerato e dinamico di quanto non avvenisse in passato questo comporta ad esempio un uso diverso dei luoghi abituali della città comporta dei rischi degli spostamenti di uso di determinati luoghi la gente in massa non si trova più tanto nella piazza si trova nello stadio
Cioè cambiano punti di riferimento e cambia quindi la relazione fra gli omini gli estratti sociale di una città di una collettività e i luoghi in cui essa tradizionalmente vissuto in cui tende a espandersi ad andare a vivere
E quindi si scontrano da un lato i tempi quelli che sono stati mi pare definiti da qualcuno non ricordo da chi ma i tempi lunghi delle pietre con i tempi più rapidi oggi rapidissimi degli uomini che possono cambiare
Quindi
Di fronte al momento lo storico in cui le trasformazioni sono particolarmente veloci sono accelerate dai mezzi di comunicazione stessa
Lo sono sempre stati eccetera per i mezzi di comunicazione Moggi mezzi riconversione hanno fatto un salto talmente forte con la possibilità di spostarsi in poche ore da una parte all'altra del globo avere in tempo reale attraverso la telematica
La risultanza di determinati interventi è chiaro che tutto il processo subito una rapidità di cambiamento che prima era addirittura qualche decennio fa impensabile
E allora nasce il problema per chi vive in una città cerchi la devo amministrare di come
Atteggiarsi nei confronti dell'orbita tradizionali come atteggiarsi nei confronti dei simboli tradizionali
Penso uno per tutti la bandiera per noi lo stemma del Grifo il rapporto che c'è tra la città e questi questi simboli ecco da questo punto di vista ad esempio lo lavorare come stiamo facendo in questi anni al piano regolatore significa credo acquisire conoscenza di tante cose di tanti fatti di tante realtà che prima forse non si avevano e nello stesso tempo quindi acquisire coscienza
Di questi problemi
Aggiungiamo un ultimo dato che interessa le città interesse a Perugia in modo specifico ma la interessa
Anche qui singolarità e uguaglianza come dicevo all'inizio la interessa come interessa la maggior parte delle città italiane non sono italiane
La trasformazione ecco unica della pluralità etniche di presenze
Che di cui forse non ha non ci accorgiamo pienamente
Che cosa significano perché le vediamo giorni cioè non le vediamo le avvertiamo che giorno per giorno perlomeno forse in molti casi non li avvertiamo però ce le troviamo di fronte come dato di fatto oggi o domani al momento che ne prendiamo coscienza ecco allora io mi domando di qui a pochi anni se continueranno questi flussi di migrazione
Queste presenze esterne che già si riscontrano perché io avevo occasione giorni fa riprendere in esame un annuale di un pubblicazione che aveva fatto una scuola media perugina
In cui ricostruiva cinquant'anni di classi
Ecco gli ultimi anni di queste classi contenevano tanti nomi stranieri nomina anche arabi nomi africani
Vuol dire che la città cambia si cambia pelle sotto cambia contenuto sotto la pelle giorno per giorno e quindi si introducono almeno di prima generazione poi si attenuano ma sicurissima si articolano ma si introducono elementi di nuove culture con cui noi entriamo confronto la nostra vecchia identità sì mette a contatto e spesso qualche volta conflitto con queste molteplici realtà che magari sono più deboli anzi in genere sono più deboli ma però pongono un problema e allora ecco quindi la necessità credo che nasca clinica le connesse responsabilità di governo di amministrazione di individuare dei punti fermi per così dire della di una cultura pubblica
Che faccia sì che la perugino a Perugia l'italiano in Italia
Abbiamo un un punto di riferimento con cui misurarsi nei confronti delle altre culture la multiculturalità non può essere la giustapposizione meccanica e parallela non differenziata di tante culture una accanto all'altra occorre se non vogliamo perdere qui la nostra identità occorre che noi recuperiamo l'essenziale dei una certa nostra memoria tradizione sia pure proiettata nel futuro sappiamo forti di questa dialogare con le culture con cui veniamo a confronto tutto questo ovviamente presuppone un crescita di cultura di consapevolezza
Nel tessuto sociale della città
E qui io chiudo chiudo dicendo però che il Mulino sta facendo veramente non soltanto con questa iniziativa di questa collana ma da anni ormai da decenni nel tempo io l'ho visto crescere ho avuto per certi momenti anche alla possibilità di seguirlo da vicino a dividerlo dall'interno sta svolgendo un ruolo importantissimo per la cultura italiana perché sta con nelle sue scelte editoriali e con le sue pubblicazioni contribuendo in maniera molto forte
A questa acquisizione di coscienza da parte di tutti noi per cui questo il motivo per cui li ringrazio ancora ringrazio tutti voi diverse venuti qui a Perugia e per quello che fate per il nostro Paese
Grazie al Sindaco Amato De Petris dalle parole e parliamo anche con concerto orgoglio di casa
Che non è allora il professor Raimondi
Di rispondere al sindaco Mazzoleni
Spiegando qualche ragione supplementare per cui abbiamo fatto questa collana
Ma potrei dire immediatamente che una collana come identità nazionale e una delle collane a cui probabilmente il Mulino tiene di più
Una casa editrice
Costruita soprattutto su una maggioranza di intellettuali
Aspira sempre a farsi che i libri che essa pubblica entrino poi in un discorso comune con una dignità insieme culturale e civile
I più anziani Dinoi vengono italiani dell'immediato dopoguerra e si sono sempre portati per così dire con sei questa esigenza non voglio dire che è parola troppo grave impegnativa questa vocazione
Poi per il sistema abbiamo dovuto fare i conti e del merito di qualcuno con quelle che erano le dure leggi del mercato
Ma nel momento stesso in cui si pubblicavano libri c'erano poi liberi a cui si teneva di più con cui ci si identificava
Non va dimenticato che la casa editrice il Mulino ha dietro alle sue spalle come il gruppo di maggioranza la associazione di politica e cultura il Mulino è un problema è sempre quello di far se che ciò che esce secondo anche dure leggi del mercato corrispondano anche a quello che la comunità dell'associazione vorrebbe che si esprimesse come un punto di vista sia pure ampio di una comunità cresciuta nel tempo che però ha ritrovato sempre alcune ragioni comuni
Nel momento stesso in cui si dilatava dopotutto
Il Mulino è nato come una piccola realtà bolognese fedele a un luogo che però via via si è integrata attraverso il merito di tanti amici che sono anche qui in una dimensione più ampia
Quasi istintivamente per noi ciò che il momento locale come diceva anche il signor Sindaco e ciò che è un orizzonte più ampio
Sia pure qualche volta tra aggiustatore era quella giusta Touré errori tentativi è sempre stato però ciò a cui volevamo appellarci
In un momento in cui sembra che specifico di ciò che chiamiamo la modernità sia alla riflessione sulla modernità
Sembra anche che in un Paese entrato in un processo accelerato di modernizzazione come il nostro riflettere sull'identità sia nello stesso tempo un modo per entrare con pienezza
In una modernità in una modernizzazione matura
Per questo
Abbiamo salutato con tanto entusiasmo anche se con molte discussioni l'ipotesi di una collana di questo genere perché giocando sulle parole un poco ci identifichiamo con questa collana
Proprio per la mostra Natura siamo degli editori un poco strane che i libri più belli vorrebbero averli scritti ognuno dei nove in un caso come questo delibere che ora presentiamo e di quelli poiché si aggiungeranno dovrei dire che ognuno di noi ha l'invidia di poterli avere scritte
Perché questo è stato il nostro ideale di editori e nello stesso tempo di uomini di cultura
Siamo veramente contenti che si possa farlo e dà i primi risultati con tanta lucidità e con tanta ampiezza di prospettive
Per questo poi alcuni di noi ringrazio anche in modo particolare l'amico Galli della Loggia
Che ha voluto questo insieme e che lo ha destinato a noi attraverso un lungo colloquio nel quale si sono affinate ragioni di oggetti
Tematiche così come ringraziamo tutti coloro che sono entrati in questa prospettiva come dicevo prima per noi gli autori del Mulino sono anche degli amici che si aggiungono a una prima comunità con i quali si spera di continuare a camminare continuare a discutere
E dà un senso per noi che la collana si presenti lui
Legati come siamo all'idea della concretezza dei luoghi a una pluralità che sia il segno dell'autentico nel momento stesso in cui si integra una prospettiva più ampia
Era giusto per molte ragioni che si venisse qui come in una sorta di dialogo tra i luoghi legati a una specie di territorio definito e poi un orizzonte più ampio
Che è quello col quale si è tentato di interpretare luoghi
Personaggi fenomeni istituzione quindi a questo punto non possiamo alla fine non ringraziare
Il signor Sindaco che ha voluto dire le parole che ha detto che danno un senso ulteriore a quello che era il nostro proposito
Fra i libri che abbiamo pubblicati ce ne sono tanti che ci sono cari questa collana sia particolarmente Carrà perché attraverso nuove generazioni
Inter che era un discorso che nasceva rinnovi i Navigli lontani e che consente appunto di farsi che il Mulino nel modo più ampio nel modo più libero nel modo più civile nel momento in cui pone problemi culturali
Nello stesso tempo assolve anche ha una sua funzione concretamente civile
Quindi grazie a tutti non possiamo che essere Vietti
E intanto ringraziare tutti coloro che hanno cercato
Di partecipare a questo colloquio in un certo senso continuare il discorso nato per noi quando i testi erano ancora dattiloscritti o erano sette ceppo attesi è un cammino che continua e speriamo che sia lungo
Fruttuose in questo caso non tanto per la
Casa editrice quanto per la società alla quale pensiamo sempre senza enfasi ma anche con il senso preciso di un impegno che insieme culturale e civile quindi grazie ancora
Grazie al professor Raimondi credo che a questo punto possiamo cominciare
A discutere e non per rispettare l'ordine alfabetico
Ma
Per cercare di vedere cosa è complessivamente questa collana che non è soltanto un'iniziativa editoriale è un un progetto editoriale specifico
Ci sono qui con noi alcuni degli autori dei primi volumi da Piero Dorfles Aldino Monti en Anna Foa e Lucetta Scaraffia
Ma ci sono anche
Di quelli che diventeranno autore di questa collana Giovanni Bertelli lo stesso Carfagna
Anna fu
Anna Bravo che qui di fianco a me
E a cui chiederei di spiegarci qual è la sua sensazione rispetto a questo questa da operazione culturale a che cosa può rappresentare come l'ha percepita nelle sue varie sfaccettature
Do percepite come una possibilità di misurarsi con questo tema anche i cui come si è detto si parla tantissimo a volte in modo dando a partire da un immagine di tendoni ipotesi via di identità nazionale che poggia su una pluralità di riferimenti sociali e politici culturali e geografici anche molto molto più vasta di quanto in campo storico si è abituati a fare in direi che molte dell'antologia dei repertori usciti di recente ci sono c'è il tentativo di allargare il campo di riferimenti per l'identità del memoria nazionale e quindi accanto ai temi classici si trovano oggetti più affittuari legati a micro storia degli atti alla quotidianità legati ad immaginario
Però se voi guardate l'indizio di alcuni di questi peraltro molto bene repertorio antologie come vogliamo chiamarli
Si torna degli indizi significativi del diverso peso assegnato a queste componenti dell'identità presento guardate gli indici e trovate che i temi classici canonici come la Resistenza come nella Grande Guerra hanno cinquanta pagine
Altri temi quelli che ho chiamato i rituali hanno un numero di pagine molto minore quindi qui si vede che il peso delle gerarchie tradizionali del sapere degli oggetti storici
è stato incrinato ma in qualche modo vige ancora come se gli autori curatore si fossero messi in qualche modo un limite al di là del quale no sì da quello che a me piace molto di questa di questa collana
E intanto questa versatilità ditemi gli oggetti che non si ritrova inattesi
In altri Encyclopedia chiamarle così e per una cosa che su cui vi invito a riflettere me sospetto puramente quantitativa però molto significativo cioè il fatto che tutti questi di Perini hanno lo stesso numero di pagine allo stesso numero di pagine Mina come Cafu come imbraccia anche lo stesso ordine diciamo
E non è una cosa da poco perché questo vuol dire ampliare moltissimo i riferimenti su cui si poggia l'identità dando prova tutti lo sterno stesso ordine di importanza e di dignità il che beh io mi ricordo che nella presentazione di questa collana Galli della Loggia diceva che uno degli obiettivi e liberare il passato
Dalle sedimentazione di stereotipi qui mi sembra che la collana sì
Propone anche di liberare il presente da una stella Titta ingombrante non solo accademico che quella della gerarchia degli oggetti e dei saperi spiagge che sono quelli della cosiddetta grande storia
I saperi e soprattutto sapere storico come detentore esclusivo della verità dei fatti comunale implicita o esplicita svalutazione ritiro di fiducia altre forme di conoscenza e di racconta questo mi sembra un modo di rompere questo quest'armatura deve sapere come è stata costruita e ci portiamo ancora addosso
E in qualche amante di de specializzare il tema dell'identità nazionale
E quindi di te e specializzare anche i discorsi attraverso il quale lo si tratta no nel senso che ho banalmente dell'Inter interdisciplinarietà oppure del fatto il tema si priva del suo sapere per affrontare un tema che non conosce ma nel senso che si costruiscono discorsi
Adeguandosi oggetti che stavano inusitati per il diciamo per il panorama della storia o anche nel discorso identità questa è la cosa che mi ha colpito di più
Ma insomma
Una storica molto sensibile ai temi che secondo
Affrontati in questa iniziativa editoriale
Anna Bravo
Credo che l'intensità di quello che ha detto potrà misurarne invece con lo sguardo di uno storico come Luciano Cafagna
Che non è solo uno degli storici più importanti oggi in Italia ma è anche un uno studioso che ha guardato
Alla storia dell'Italia
Vedendo nel non soltanto i processi unitari quelli che hanno contraddistinto uno sviluppo ma anche i suoi aspetti Confettora conflittuali la segmentazione dell'Italia
Il Nord in relazione al sud le differenze già questa collana e questi libri sono cose diverse sono ricondotti allo stesso progetto ma affrontano cosa sta cose storie particolari credo che fosse il professor Carfagna
Ci può dire come ha percepito dentro questo tentativo di portare a sintesi un'immagine un'identità le differenze
Ormai
L'avventura
No io non vorrei insistere su queste cose che riguardano appunto del nostro passato
Diversità le differenze lontananza
Ripartire dal presente però prima di partire dal presente vorrei attirare l'attenzione del pubblico sulla copertina del libro di Galli Della Loggia
Perché mi pare che esprime qualche cosa di straordinariamente intenso si tratta di un quadro di una di una delle piazze di De Chirico
Bene secondo me in questa
In questa
Spettrali tanti ecco delle delle piazze di De Chirico
C'è insieme una enorme carica di referenza territoriale insostituibile perché questa è una cosa che voi non potreste applicare nessun altro luogo del mondo una una visione di questa gente
E e però insieme l'indicazione di qualche cosa che c'è e che non c'è con la stessa forza
Si potrebbe dire proprio che insieme questo genere di immagine suggerisce qualche cosa che nel profondo
Allora questa pittura si chiamava metafisica non a caso cioè e che al tempo stesso non c'è perché non non appartiene a al ad una realtà realtà ora una iniziativa di questo genere
Nasce in un momento in cui come ha detto
Un
Un commentatore non ricordo più se in un testo di ristampe in un giornale o o in televisione non ricordo più grosse ho ascoltato sentito questa espressione
Si diceva è un momento in cui gli italiani non sono più tanto sicuri di esistere e forse proprio in relazione a questo genere di constatazione che ci pervade un po'tutti che è nata come un fatto reattivo l'idea l'idea di questa collana mi sembra di capire
In più aggiungerei a questo elemento soggettivo
Che è stato registrato nell'espressione di questo giornalista che i
è anche vero che i fattori di diversità si vengono moltiplicando intorno hanno proprio nelle nostre immediate adiacenze sono fattori di diversità di di tanti di tanti tipi
Direi che negli stessi nuovi indù delle stesse nuove forme di amalgama che si vanno creando che forse ancora una scommessa dire si amalgama diventeranno no sì accentuano questi fattori questi fattori di diversità
E in più aggiungerei ancora ma stiamo spunto sul terreno del telegrafico perché limito semplicemente accenni che sono intuitivi e che richiamano poi alla mente di ciascuno di noi qui presenti le proprie esperienze e più si moltiplicano anche i fattori di una omogeneità
Che però e all'ottima ecco par penso per esempio all'americanismo dei gusti che dilaga fra Novi da mezzo secolo
A partire dai giovani e quindi per l'appunto dalle fasi formative delle della nostra diciamo così della delle delle nostre agende per la nostra gente le generazioni che compongono la nostra gente
E che
Atti si può fare risalire alle immagini dell'Americano a Roma di Alberto Sordi ma che continua ancora oggi nella nella follia nella follia enti intelligente e e ammirevole e dei dei dei giochi dei giochi dei computer richiesta invadendo le le le menti e le passioni del delle delle giovanissime generazioni ecco tutti questi sono elementi elementi che appunto compito vanno a comporre un quadro un quadro di di di crescente incertezza
Io non non mi riferisco voi qui ai risvolti politici che sono presenti sono presenti certamente alla mente di ciascuno di noi ore questa collana evidentemente parte da un da un preciso intento culturale
Quello di andare controcorrente di cercare di vedere se non sia possibile
Avviare una riflessione o incoraggiare o favorire una riflessione che c'è che vada in senso P aggregativo gli aggregati
E mi pare che tu faccia sempre mi esprimo in termini sintetici e telegrafici
Mettendo in parallelo due cose da un lato la ricerca nella nostra storia
Di quella che io chiamerei oggi vista la distanza lo una treccia ecco la treccia è caratterizzata dal fatto di annodare due figli perché in in continuazione no e e dunque la treccia di unità e disunita che c'è nella nostra storia
E poi oltre a questa riflessione della storia cioè che che pervade che a qualche cosa di importante di originale che se ci si potesse soffermare per ne varrà la pena di farlo sulle console pagine di Ernesto Galli della Loggia qui c'è un enorme riflessione di di di saggistica e storiografia italiana di di di di di quasi due secoli per non risalire addirittura ancora dietro perché le premesse insomma come si sa sono molto remote
La cui novità rispetto a quella saggistica e proprio per questo fatto di vedere alla distanza l'intreccio ecco l'intreccio propria treccia
Vi di posizioni che sono sono sono in passato sempre apparse contrapposte perché dalla distanza né oggi possiamo vedere appunto quanto di fondamentalmente unitario forse reperibile proprio in questa in questa in questa polemica
Potremmo dire per per ricordare un punto due due due due riferimenti due riferimenti classici quel film di Bellini
E dall'altro lato che cosa c'è cioè la ricerca nel presente questo è singolare la ricerca nel presente e nelle vicende del presente
Sterili sprazzi vorrei dire di una sorta di originalità vitalità ecco che appaiono nella loro infinita diversità però peculiarmente nostre come se fosse possibile ritrovati in tanti punti
Piccoli punti che potrebbero invece costituire un una un indica un indicazione di dispersione ricercare invece qualche cosa che è unitario
Quindi cercare come dire nei mille modi che ci distinguono L'Unità di noi stessi allora ecco il punto io a questo punto dopo avere lanciato queste
Scintille diciamo così di
Approssimazione nell'aria vorrei dire il il problema qual è ex se appunto veramente possibile
Questa è la scommessa mi pare questa operazione culturale ecco dalla molteplicità delle esperienze fare emergere o aiutare a fare emergere una nuova attenzione aggregativa ecco
Questa è appunto secondo quello che pare a me la scommessa di questo suggerimento editoriale grazie
Abbiamo parlato di storia finora o almeno hanno parlato di storici io vorrei chiedere
A un professionista diverso cioè a un architetto Pier Luigi Cervellati
Di provare a considerare che
Oltre
Alle mentalità e comportamenti ai costumi o la mancanza di costumi
Ci sono anche impressi
Sul l'Italia di oggi e che sono venuti dall'Italia di ieri
Anche le menti di fisicità nel paesaggio nei monumenti nelle autostrade ci sarà un libro sulle autostrade
Che sull'Autostrada del Sole in particolare che provasse a riflettere e a dirci che cosa come percepisce questi tratti anche superiori di questa identità nostra
Essendo un tecnico fatto sempre molta fatica
Ad esprimere dei concetti che richiedono una profonda cultura storica o filosofico letteraria
Mi occupo di di di
Di vuoti
Di città
Da tecnico
Questi luoghi
Stanno perdendo delle loro la loro identità
Io ritengo che l'Autostrada del Sole sia un non luogo
Perché non abbia non ha nessuna identità non rappresenta assolutamente nulla
Restiamo
Come dire stiamo entrando dentro a una fase il sindaco ma non è detto una cosa molto molto giusta c'è una società che cambia e quindi ci sembra molto
Opportuno che
Ho consequenziale che anche l'ambiente in cui viviamo
L'ambiente a mio parere formato essenzialmente composto da due da due fattori
Uno è il tempo e il secondo è lo spazio
Il tempo
Il tempo è cambiato sta cambiando moltissimo la percezione del tempo
Il tempo della società erano prevalentemente agricole era un tempo ciclico che si ripeteva
Stagione dopo stagione anno dopo anno nella sua continuità nel corso di una ditta
E tempo attuale un tempo vettoriale
No freccia proiettata verso un futuro
Ne abbiamo un'ansia
Una sia crescente di raggiungere delle mete dell'uomo un'ansia che ci impedisce anche di
Riuscirà programma
Siamo senza progetti
In questa anzi allo spazio
Il tempo la lo ha divorato
Le da di identità di un luogo si è perduta
Proprio perché
è venuta meno
Il rapporto che c'era col tempo
Ed è venuto meno lo spazio
Se noi guardiamo le nostre città
Perugia la riconosciamo per la sua piazza per i suoi palazzi
Per la sua struttura storica
L'ingresso a Perugia e già più difficile riuscirlo a distinguere come lo si distingueva trenta o quaranta anni fa
C'è una periferia
Che ha rappresentato il passaggio dalla società agricola una società industriale che ha rappresentato il la fuoriuscita da una da una città che non aveva al centro perché era tutta centrale a una città che si è messa aveva una periferica e oggi c'è un'altra fuoriuscita da questa città da questa città compatto consolidata
E sono alla miriade di case
Individuali bifamiliari piccole costruzioni medio costruzioni le ville le villette li Pillon
Che stanno diffondendo se su tutto il territorio nazionale
La città sta diventando una villettopoli
Che qui Carfagna aveva perfettamente ragione è un modello che noi abbiamo derivato dalla cultura americana
Negli anni cinquanta Michelucci che è stato un grande architetto italiano
Esponendo un
Lavoro di franchi noi Rai su una città americana dichiara di diffusa nel territorio comuni in grande villaggio
Criticava questo modello che si augurava che la campagna continuasse ad essere il sinonimo contrapposto di città
Noi non abbiamo più campagna
Non abbiamo per corrispondenza non esiste più la città ci sono delle città storiche ma ci sono delle città che sono formate c'è una villettopoli cioè una una periferia un'omologazione
Restiamo entrando dentro a in non luoghi alla non città
A mio parere diventa molto importante questa ricerca dell'identità questo cercare di
Recuperare il perché gli intrecci decontaminazione come come dice
Galli della Loggia di di delle culture che hanno determinato un un carattere
Dei valori dello spazio fisico dello spazio costruito dell'ambiente
E io credo che questa riflessione ci debba fare Montorio molto
Colpire o per lo meno nella giardino da parte per lo meno di noi tecnici o anche degli amministratori
Sì certo la società cambia
In una società in cui si è avviata a quello che dicono la terza fase della rivoluzione industriale quella dei computer quella del della tecnocrazia quella del dell'azionariato diffuso
Deve avere un ambiente in cui non c'è più distinzione in cui è tutto omologato
In cui
Ci si ritirerà diciamo dentro alla propria vita are alla propria casa al propria alla propria individualità
Che non è uguale l'identità oppure c'è ancora una propensione per per un ambiente per un paesaggio paesaggio che è sparito per esempio dei racconti dalla letteratura
Rispetto alla letteratura del passato
Mi sto chiedendo questo anche con pensando e sperando che le nostre la nostra ricerca dell'identità del futuro Chionna ricerca di quello che è avvenuto soprattutto in America
In questi anni possano continuare
Perché in America non si costruiscono più le villettopoli
Le persone che sono possono permettere si stanno costruendo delle cittadelle
Esclusive
Proibitive per le persone comuni ma dove coloro che prima abbiamo dati Lalla alle costruzioni delle grandi ville si stanno ritirando se vogliono vivere
Perché le ville sono diventato omologanti anche la roulotte è una piccola villa e allora per distinguersi ancora
Se il gol di entrare dentro queste città
Costruite da un da un grande produttore di città del divertimento la Walt Disney se messa nel settore immobiliare e produce queste città
Per ricchi per dieci o dodici mila abitanti quindici mila abitanti al massimo dove non ci sono otto mobili dove ci sono dei percorsi dove ci si arrivi in automobile ovviamente ma che sono inaccessibili dove sono esclusive
E dove guardandoli attentamente e non è facilissimo riuscirà ad ottenere le planimetrie perché sono top secret
La segretezza deve continuare a rimanere anche dopo che sono state costruite abitate
Finiti in ogni loro parte hanno una strada centrale piena di negozi di negozi esclusivi hanno delle case isolate ma che l'una vicina alle altre formano delle cortine murarie formano un paesaggio che da quelle foto che io sono riuscito a vedere sembrano tali e quali le nostre città
Le nostre città storiche quelle che abbiamo abbandonato che abbiamo svuotato per andare ad abitare per distinguersi nelle villettopoli
Speriamo di conti che questa moda di mutuare le le le manifestazioni o le culture altre ovvero di riportarci a rileggere le nostre identità
Faccia sicché dal non luogo si ritorni ad essere un luogo è un luogo per essere tali un ambiente per essere tale deve avviare una sua identità
Fra le componenti della identità italiana
C'è anche quello che Ernesto Galli Della Loggia
A individuato nel suo libro nel retaggio cattolico
Credo che per Andrea Riccardi e che è uno storico della del cristianesimo
Ed è una delle più delle persone che con più attenzione
Seguono
Ciò che avviene nell'Italia contemporanea sotto il profilo del rapporto fra i cattolici i laici
Credo che lui possa trovare qualche sollecitazione citazione significativa perché al di là di quello che ha scritto Galli della Loggia
C'è
Una sollecitazione che viene da Giordano Bruno cioè da un il singolo nello stesso tempo della tolleranza
Ma anche dell'anticlericalismo
C'è Loreto
Che è un simbolo della tradizione cattolica c'è per altri aspetti un simbolo del consumo e del consumismo di una fede molto secolarizzata e carosello c'è la fede rivoluzionaria dei braccianti per certi aspetti
Vorrei che il professor ricade Cece se qualcosa cominciando proprio da questo sì signor riferimento identitario riferito alla religione cattolica sì ma io credo che
Quando ho visto nascere il discorso e la collana sull'identità italiana mi sono spaventato mi sono spaventato perché mi è sembrata una questione troppo la moda e la moda spesso impone la fretta con cui si aprono e poi si chiudono i problemi mentre invece a scorrere questi volumi in particolare da quello di Ernesto Galli Della Loggia sull'identità italiana
Mi sembra che
Si cominci con la pazienza dell'intelligenza un'intelligenza della pazienza che la stessa cosa
Cioè la pazienza di seguire le multe sfaccettature il combinarsi degli elementi di caratteri eterogenei che forse fanno un'identità nazionale non so
Ma che sicuramente caratterizzano la nostra identità nazionale
Cioè mi sembra che con questa collana noi usciamo
Un poco dalla moda dei terribili semplifica tumori che negli ultimi anni
Si fanno mediterranea europei anglosassoni e arabi sitter il Paese delle cento città e invece in azione fortemente unitaria cioè uscire dalla morsa di terribili semplificato ori e provare a ragionare insieme sulla complessità di questa identità diciamo nazionale ma pervenire a quello che lei mi chiedeva sì è vero in questo rifletterà a partire dal libro di Ernesto Galli della Loggia c'è un'attenzione al rapporto tra il Cristianesimo e l'Italia
E in particolare al rapporto tra quella chiesa che prende il nome di Chiesa di Roma o chiesa cattolica romana come la si chiama dappertutto meno che in Italia
E mi ricordo una volta Palermo Ernesto all'assemblea dei cattolici italiani entrando vite un poco scandalizzato
Ma forse Ernesto scandalizza facchino in queste situazioni si scandalizza più di me quella circolo pulsione un po'assurda della Chiesa che è in Italia
Cioè quell'indicibile circolo Curzi
Italia mai si parla di Chiesa nazionale come per una strana paura del resto questo cattolicesimo nazionale religione maggioritaria non ha mai avuto una struttura nazionale fino al mille novecentocinquantadue quando timidamente si parla di una conferenza di vescovi che poi dieci anni dopo si comincia a muovere perché in fondo
Questo cattolicesimo nazionale per essere italiano passa per Roma
L'altro termine importante nella itinerario in il reading Tita del cristianesimo nazionale è Roma Roma cristianesimo italiano
E forse in tanti a storiografia così benemerita dell'ultimo mezzo secolo intanto parlare di questione romana di None spediti movimento cattolico e cose tutte nobilissimi e si è dimenticato forse di notare come l'unità abbia fatto questo cattolicesimo italiano
Ancora più romano e abbia fatto questo cattolicesimo veramente nazionale cioè mai nella storia bimillenaria del cristianesimo italiano Roma ha avuto un tale potere
Il potere di nomina dei vescovi e controllo su tutte le chiese e li Diotti della penisola come dagli anni sessanta settanta dello scorso secolo
Cade di giurisdizione e lirismo meridionale tra la regia ecclesiastica di Cannes duchi l'influenza sabauda venne venate di giansenismo
E nasce e si rafforza come mai nella storia nazionale il controllo di Roma cioè mentre l'Italia si fa italiana
Mentre nasce lo Stato anche il cristianesimo cattolico d'Italia si fa romano perché per essere italiano deve passare per Roma
E a me sembra che i questo rapporto del farsi dell'Italia e fortemente connesso al farsi del cattolicesimo
Per esempio il bel libro di Lucetta Scaraffia lei lo citava prima sullo relitto
Ha il merito di indicare Loreto come di un luogo uno di maggiori luoghi identitari
Di cristiani italiani ma anche di un certo modo di intendere
La nazione Loretta nata come l'altra Nazareth sul fianco Adriatico dello Stato Pontificio mentre l'altro a fianco quello tirrenico era presidiato dalla nuova Gerusalemme Roma ecco che Loreto diventa il grande santuario Marigliano italiano il più grande abbastanza distante da Roma non remoto da Assisi e diventa e questo diventare santuario
Italiano attorno alla figura Mariana e attorno all'idea della casa e della famiglia di Nazareth
E che differenza un santuario nazionale
Se penso per esempio al National Shrine di Washington laddove è veramente un santuario nazionale americano federale
Con tante madonne differenti come invece l'unità del cattolicesimo italiano anch'essa si sia fatta in una maniera complicata per questo per esempio il discorso Di Loreto importanti ho visto in programma l'altro dell'Azione cattolica
Ma forse proprio bisogna prima passare per Loreto per capire questo rapporto complicato tra cristianesimo
Cattolico il Romano e nazione dall'altra
Dall'altra c'è Ernesto Galli lo dice
Questo questa ombra universalistica
Tu lo dici per l'eredità romane per l'eredità cattolica ma se l'eredità romana è passata eredità cattolica a dei rappresentanti del presente delle esigenze della gente una politica questa ombra universalistica quella che ci ha poi chiamato all'ombra di Pietro quella che perseguitava un poco Vittorio Emanuele secondo al Quirinale
Ho il muoversi dei primi passi della classe dirigente italiana Roma ecco questa ombra universalistica sulla nazione
Ma qui c'è una teorizzazione che forse abbiamo anche dimenticato che esattamente combinata questa cioè questo universalismo
Si fa portatore di un'idea di italianità stessa almeno fino agli anni Sessanta fino al Consiglio Vaticano secondo ciò è
Un'idea poco teorizzata ma estremamente praticata
Un'idea direi quasi di una vocazione etica degli italiani che unici potessero garantire l'universalità della Chiesa di Roma presidiando le saldamente i posti di responsabilità
Poi c'è la grande trasformazione che trasformazione non nazionale ma del cattolicesimo per cui prevale il modello ONU per cui bisogna mettere per mostrare universalità bisogna mettere insieme un russo un cinese un senegalese e e dell'universalità ma la vecchia idea che idea tradizionale diciamo della Chiesa di Roma è quella di una delle delle media o dell'identità italiana a presidio della universalità ma qui il libro di Ernesto Galli Della Loggia è molto interessante proprio anche nella prospettiva del del cristianesimo italiano e di cristianesimo e identità nazionale perché mi sembra che mi sembra che Galli Della Loggia abbia presente
Il regionalismo del cristianesimo italiano
Come si può mettere insieme quanta differenza tra il mondo benedettino francescano un membro Ulm pool mezzogiorno o il mondo lombardo ambrosiano
Quelli divismo cattolico se posso usare questo termine sempre emergente in tante espressioni milanesi ambrosiane
E questo Milano così forte da vere unico in Europa
Il suo rito liturgico ebbene però questa capacità sempre attorno a questa immagine di Roma qui a questo snodo di Roma di federare cattolicissimi nazionali DiVersi e quando si tratta di dare una quando si tratta di dare un'ordinata questo cattolicesimo creare conferenze episcopali regionali ma sempre mettere in luce il discorso di Roma
Allora la sensazione che io così leggendo le cose
Che Ernesto Galli ha scritto è un po'riflettendo anche in maniera prospettica da un punto di vista diciamo di identità nazionale di storia religiosa quali potrebbero essere altre tappe i luoghi di questa di questa collana o di questa ricerca
La sensazione che io e che il vero grande problema poi
E quello diciamo così
Vedo il e quello poi del cristianesimo italiano e se così si può dire del del carattere nazionale Galia una bella pagina quando parla della difficile penetrazione della competitività quando parla di una vocazione maturata storicamente nel Paese che è tutt'altra scambio accordato come necessario contrappeso al potenziale di violenza distruttiva e via dicendo e qui fra l'antropologia italiana e l'antropologia cattolica parentele e approssimazioni quest'uomo italiano che alle sue spalle la tradizionale sfiducia della Chiesa cattolica nel conflitto l'esaltazione della funzione materna vorrei dire Marigliana della mediazione
Quella funzione aggiornata non so dalla figura di Giovanni prende il ventitreesimo la quintessenza del prete italiano che fa del suo modo di agire cercare quello che unisce a mettere da parte quello che divide
Fiducia nella composizione non nella contrapposizione fiducia nella comprensione e non nella giustizia si potrebbe molto continuare in questo senso
Ma qui esili fili sono estremamente delicati e sono i fili non solo delle virtù italiane ma dei vizi italiani e in fondo e in fondo come per esempio nella cultura inglese
La tradizione anglicana secolari dosando sia significato robuste virtù civili che cosa ha significato la secolarizzazione del cattolicesimo nelle virtù e lei difetti
Diciamo dell'italiano
Trovo che il discorso sull'identità nazionale
Come è fatto in questi primi passi penso al volume su Loreto penso alle pagine
Di Ernesto Galli eccetera penso sia fatto in una maniera estremamente interessante aperta dirette corretta in una capacità di comporre lei diversità senza giungere a sintesi premature
Insomma la mia preoccupazione dell'inizio si è sciolta
Grazie al professor Riccardi
Abbiamo invitato con noi oggi uno spettatore Giorgio Montefoschi è una collana questa che è fatta da scrittori ma da saggistica storici
Da scienziati talvolta che devono spiegare provano spiegare a loro modo a interpretare un fenomeno una una personalità un luogo si faceva piacere però che fosse uno scrittore come potremmo definirlo fosse un tecnico dell'universale non uno specialista
Qualcuno che interrata attraverso la scrittura
E lo stupore poi come Montefoschi che non è
Non è uno scrittore inseribile in qualche filone di moda ho scritto nello stesso tempo tradizionale e moderno ma attento soprattutto alle sfumature quindi mi piacerebbe che per la serie C quali sfumature ha trovato in questa iniziativa
Ringrazio molto
Io non ho trovato sfumature
Ho trovato elementi di riflessione molto profonda
In questi libri che ha letto
Lei niente citato nel caratterizzare la mia sicura un po'con il tutto e niente la ringrazio moltissimo anche perché io sono atterrito di fronte a tutti questi specialisti
Sicché le cose che dirò dovette immaginabile non tanto come le osservazioni alle domande che alla lettura di questi testi si pone uno scrittore bensì un letture qualunque il quale come prima cosa non fa che avallare quello che mi sembra sia stato detto sulla identità della collana sull'identità italiana cioè un'identità pluralista
Che a mio giudizio e la lettura dei The
Questi lo ha confermato è grossa spia di
Apertura di finestre
In una stanza a mio avviso molto chiusa molto maleodorante del pensiero italiano
Io vorrei cominciare dal libro di Piero Dorfles su Carosello
Un libro molto divertente nel quale dietetiche anzitutto come costruito con questa alternanza di ricostruzione sci da sceneggiatura dei vari spot e una riflessione sulla televisione degli anni del suo inizio
Degli anni di Carosello e del cambiamento oltre che sulla cambiamento dalla Società italiana in onda una società contadina come osserva Doors resta a una contadina dominata dalle dalle chiese e dalle parrocchie devono cultura orale a una società come lui scrive
Edonistica che ha una visione più edonistica e smaliziata della vita
Il libro è molto interessante
Proprio perché attraverso la descrizione di Carosello di scrive un'Italia sanguigna povera a mio avviso estremamente interessante che l'Italia degli anni cinquanta è descrive anche la televisione degli anni Cinquanta da cui prima riflessione delle poche che farò
è divertente nel libro di Dorfles della la descrizione di alcune giornate televisive tipo
Del appunto degli esordi della televisione italiana e di Carosello per esempio certe domenica in cui noi iniziamo con la tv degli agricoltori a seguire abbiamo la Santa Messa poi il pomeriggio sportivo
Poi un film mi sembra con Maria Schell e poi qualcos'altro i programmi di quell'epoca erano te la merce il primo applauso lascio raddoppio Noches lanciato qualche film
è una televisione lo una televisione medievale una televisione poverissima
E io mi domando
Perché questa è la riflessione immediata che lo ha fatto dalla lettura del Dorfles assieme a tutte le altre riflessioni che lui peraltro esplicita benissimo appunto sull'importanza dei consumi nel mondo in cui viviamo
Ho fatto una riflessione sulla televisione mi sono domandato se non era infinitamente migliore quella televisione dire comunale medievale di questa televisione strabordante
Nella quale noi credo che per perdonatemi il gioco di parole stiamo perdendo ogni identità spirituale ogni identità psicofisica antropologica di qualunque tipo letto
Il libro di Anna Foa
Con moltissima attenzione quello sui giornali Bruno come un vero e proprio giallo
Diciamo religioso filosofico perché avevo l'impressione che da un momento all'altro
La autrice dovesse
E rivelarci qualcosa che non ci stava
Rivelando
Nel libro di Anna Foa mi sembra che si fa un quadro molto molto ben referenziato della problematica
Che riguarda Giordano Bruno a cominciare da chi se ne appropriò all'epoca
Del Risorgimento
Ma devo dire che col procedere delle pagine mentre acquisiva informazioni lo confesso
E questa
Ma soluzione del giallo nulla vedevo anche perché avevo letto lungo articolo di Paolo Mieli sulla Stampa
Che aspettavo in qualche maniera di un alterarne anch'io su questi argomenti questo a me non è accaduto devo confessarlo voglio dire ho letto il capitolo che riguarda la magia
Di Giordano Bruno
Cone strame interessa è questa
Figura della magia nella nella cultura rinascimentale che nasce come tutti sappiamo dalla traduzione che Marsilio Ficino fece di un testo fondamentale bellissimo quello l'ho letto anch'io che il corpus smentì con i n tetri Magistro
Sappiamo ce lo spiega Anna Foa che Giordano Bruno quest'uomo che a me risulta molto simpatico delle sue pagine era anche Margot e che la la sue rete città era anche venata
Di magia ma di una magia dire Nonda fattucchiere di una magia ricchissima
Mi sembra di capire che questo questo ampliamento della sicura di Giordano Bruno da un eretico
A un uomo di cultura anche Strove Erste estroso anche magico
Aggiunga alla sicura storica di Giordano Bruno e non tolga nulla alle responsabilità della Chiesa sicché sono rimasto con un punto interrogativo nel giallo
Invece il libro di Lucetta Scaraffia mi ha fatto sentire in colpa perché io sono un po'come quegli intellettuali italiani quel tarlo Ernesto
Benché cattolico sono andato a fare un pellegrinaggio turistico diciamo H Santiago de Compostela ho capito leggendo il libro di Lucetta Scaraffia che forse facevo prima ad andare a Loreto
Comunque prima di me tanto per non sbagliare mi c'era stato il diciannove aprile del mille cinquecentottantuno Muntenia
Il quale
Dice sembra che ci sia più religione lì che nessun altro posto al mondo più a parole sto religione ma insomma più correligionari
Lì però della Scaraffia un libro veramente molto interessante un libro che racconta tutto
è un libro che racconta la storia di come nasce un santuario ha già anticipato il professor Riccardi l'idea che c'è una terra santa da trasferire per motivi
Molto complicati su questa sponda del mare
Racconta dell'appropriazione da parte dei gesuiti del santuario racconta dei pellegrini racconta dei miracoli racconta di tantissime cose
E davvero descrive un luogo della identità italiana
Però vorrei aggiungere due cose allora oltre all'invito a leggere questo libro la prima
Di queste due cose che riguarda
Il capitolo che secondo me è è più interessante di tutti di quindi scritti della Scaraffia
E che fa riferimento a un grandissimo scrittore
Che uno scrittore russo che ha scritto le porte regali un bellissimo libro sulla presenza di Dio nell'arte le tre Pavel Florenskij
Ora io non vorrei citare mi ero preparato tutte citazioni però insomma non vorrei annoiare la gente per dire con quanta acutezza la Scaraffia descriva
Questa idea profonda della necessità del divino
Nella immagine artistica la presenza di Dio nell'arte
Dicendo che ci sono praticamente due Italie un'Italia fra virgolette colta astratta che vede l'arte bella soltanto per la sua bellezza è un'Italia più umile
Gli indicatori da Trichet se semplifico che invece ancora continua a vedere il prodotto artistico con un prodotto che riceve la presenza divina e quindi che urge cui quindi in qualche maniera prodotto di mediazione con con la divinità
I pittori delle icone
Che cita Florenskij facevano esattamente questo
Nello stesso faceva un pittore che cita la Scaraffia come il Beato Angelico questo mi ha fatto capire moltissime cose
Rispetto anche a un certo disprezzo che c'è invece nel culto di immagini che non sempre sono artisti che comunque è un dato di fatto dell'identità italiana popolare si vuole dire la seconda cosa che riguarda il libro di Lucetta Scaraffia e del suo linguaggio
Questo libro ha il linguaggio di un nostro di uno storico
Però lasciatemelo dire mi sembra che ci sia una sorta di
Desiderio di essere un linguaggio anche caritatevole mente
Comprensivo nei confronti dell'argomento sacro
Che me lo ha reso molto affascinante e io non voglio dire o supporre che Lucetta Scaraffia creda in quello che lei racconta anche se ho qualche così indizio ma mi è piaciuto vedere come il come con tanto coraggio
Uno storico mantenendo il suo linguaggio abbia saputo aderire lo dico attraverso degli studi degli ibridi delle ipotesi di linguaggio abbia saputo aderire
A una realtà così misteriosa e così umile come quella della fede e vengo al libro
Principe di questa collana non se ne adonti no gli altri Autori perché è il libro che in qualche maniera dà il nome questa collana
è libero di uno studioso di uno storico che io ammiro moltissimo
Il libro di Ernesto Galli della Loggia
Il suo esordio sarebbe piaciuto moltissimo a uno storico della letteratura italiana
Non a caso bolognese
Piero Camporesi
Ed è un inizio molto letterario questo libro perché un libro che comincia l'insieme di terra ferma e decisa delle corti mentre Europa consiste l'Italia di Erna riunite in uno stato assistente
Tra i sei gradi trentasette prime cinque secondi della longitudine est eccetera eccetera e così
Ricorda moltissimo
Le isobare le isoterme dell'inizio dell'Uomo senza qualità ma il primo capitolo del libro di Ernesto il capitolo che ha questo esordio fisico solenne manzoniano
In cui simile descrive con tanto amore
La geografia di questo nostro Paese di cui andiamo a cercare l'identità
è un capitolo fondamentale perché in questo capitolo mi sembra che ci sia in nuce moltissime delle cose che poi verranno dette
Non voglio soffermarmi su alcune
Suggestioni di questo capitolo che peraltro potranno venire al lettore dalle bellissime pagine per esempio riferite delle descrizione che fa Shelley della Toscana oppure senta questa idea che dice Galli della Loggia di un della bellezza del paesaggio italiano in quanto paesaggio con rovine del che noi dobbiamo dedurre che un paesaggio e malinconicamente bello soltanto se porta insegni di qualcosa che non c'è più
Ma vado subito al cuore di questo libero
E cioè al capitolo
Eredità latina retaggio cattolico per dire
Che mi ha molto colpito il la simbiosi i due argomenti mi ha molto colpito il discorso
Dritto che fa Ernesto Galli della Loggia sulla diritto tutto sul fatto che la legge in Italia sia stata un appalto
Delle categorie che se lo sono appaltato sia sia un passatempo è stato una legge che si sia staccata in realtà dal popolo con l'arroganza di chi se ne appropria e come dice Ernesto
Il Siena proprio nei confronti del povero Cristo che torna a passarli fra le mani e poi a questa centralità del cattolicesimo in Italia questo rapporto appunto sempre complesso problematico e non girato conflittuale che l'Italia soprattutto le sue classi colte politiche
Hanno intrattenuto storicamente con la Chiesa voglio dire passo subito al fatto di riconoscere
La centralità dell'humus cristiano come uno dei grossi un dell'identità cattolica italiana alla polemica nei confronti del figli una certa parte degli intellettuali che questo non hanno voluto capirlo prima però
Vorrei fare una riflessione
Vorrei parlare e vorrei che questa riflessione arrivasse direttamente Ernesto Galli della Loggia e vorrei dire è vero che c'è stata una distanza da parte degli intellettuali nei confronti di certi certe problematiche della Chiesa cattolica nonché della Chiesa cattolica stessa però è vero che forse
A causa della stessa ingombrante della Chiesa cattolica noi in fondo qui glielo domando una cultura cattolica non l'abbiamo mai avuta
Pensiamo a una casa editrice cattolica degna di questo nome collane cattolico come il suo screzi & degni di questo nome una libreria cattolico come l'altro credo che non sia non librerie di Trezzo e via discorrendo
Quindi via discorrendo quello che invece Ernesto Galli della Loggia accoglie e questa pietas cattoliche che lei richiamo un rapporto invalicabile con la realtà italiana
E la connota nel suo libro di molti aspetti anticonvenzionali interessantissimi lo citava già prima il professor Riccardi per esempio la figura
Mediatrice della Madonna oppure un altro argomento che a me ha sorpreso non non molto oltre all'attenzione di retta
Della Chiesa cattolica nei confronti delle classi
Inferiori la possibilità che la Chiesa cattolica ha dato nel corso venisse coliti di una vera e propria eguaglianza sociale attraverso la possibilità dell'accesso
Di categorie inferiori non colte non ridotta e non abbienti non famigliare non oligarchi che a seminari e quindi a una promozione sociale di loro stesse
Partendo dalla invece dall'aspetto geografico ritorniamo al particolarismo italiano
Qui il particolarismo italiano viene descritta da Galli della Loggia con delle suggestioni anche qui notevolissime lui individua l'asse per esempio
Torino Napoli fondamentale nella storia del nostro Paese il triangolo invece orientale che fa capo a Ravenna al Veneto
E parla delle varie oligarchie delle varie famiglie di questi individualismo esasperato che consentono diciamo così la il governo dei pochi l'appropriazione da parte dei pochi
Del bene di tutti anche in assenza
Di una
Di una cultura profonda dello Stato
Mi ha molto sorpreso un accenno che Ernesto femme Milano parlando dei
Dei tentativi mancati di identità nazionale
Certo Roma è una città che lo sappiamo storicamente ha mancato continuerà a mancare sempre il suo ruolo è una città di ex Briganti di Papalini di aristocrazia nera e via discorrendo
Ma io penso che Milano abbia veramente
Tradito il suo possibile ruolo di capitale pensate soltanto due cose
E qui vorrei chiederlo anche al professor Cervellati da prima cosa e alla cosiddetta cultura aziendale milanese a questo linguaggio a questo linguaggio prodotto nelle aziende milanesi negli uffici milanesi nei corridoi milanesi di pura imitazione di qualcosa che non c'è
Le famose come segretarie di che sta di cui parlava Flaiano tutte vestite come secondo l'ultimo numero di Annabella insomma
Tra l'altro
Oltre alle molte manchevolezze di Mila no anche a un fatto urbanistico cioè la città più ricca d'Italia la città industriale d'Italia
In che maniera ha saputo
Evadere la sua avarizia culturale
Costruendo cosa
Cioè
Quali sono al di là della stazione fatta Mussolini e del grattacielo Pirelli
Le opere architettoniche che hanno illustrato la cultura milanese
Questo per quanto riguarda i particolarismi e Milano ma la parte più interessante secondo me del libro di Galli Della Loggia
è la parte che discendente Doda un'interpretazione hegeliana dissente sia la storia fa sì che ci siano due Italia come siccome l'unica descrive incapaci null'altro di
Di
Di comunicare Italia nazional popolare cattiva e l'Italia degli intellettuali culti che attribuiscono
Ogni ogni
Il male ogni alla un alla
Peso negativo della della chiesa
Questo è un capitolo
è fondamentale perché apre dei discorsi che nel biennio a mio avviso nel nel libro di Galli della Loggia sono soltanto accennati e non sono esauriti
Questa questa parte dell'identità antichi esausti che non e antinazionale dei suoi italiani fatto sta
Che io vorrei capire
Bene è una cosa da Ernesto Galli
Questo
Aver trascurato
L'humus cristiano da parte di una certa parte consistente di intellettuali che cosa ha portato e che cosa porta oggi nei riflessi della politiche del dibattito politico italiano al di là
Dei suoi ultimi articoli che peraltro riletto
Sulle questioni etiche
E sulla rimprovero che il giornale dei vescovi affatto al segretario del Partito popolare italiano
E vorrei dire un'ultimissima cosa
Con la quale concludo
Abbiamo detto tutti quanti che
Questa con l'Annona è un mosaico che essi costituisce di tante cose
Io ho visto tutti i titoli alcuni anche allettanti nella loro diversità pasta e pizza comunisti garibaldini Coppi Bartali e via discorrendo
Mi sembra che manchino due titoli fondamentali
Sceglie sui quali noi potremmo integrarci a proposito dell'identità italiana
Che si titoli sono due uno sono le Brigate Rosse
E un altro lo chiamerei giusti
I
è inutile che facciamo finta
Che le Brigate Rosse non siano esistite io vorrei sapere a quale identità italiana hanno corrisposto
E vorrei saperlo soprattutto oggi
Quando vedo i figli dei giudici con le scarpe bucate morti ammazzati
Può dei carabinieri o dei sindacalisti o delle persone qualunque
Privati per sempre della possibilità di delle i loro mariti i loro padri loro fratelli
Il nome di un arbitrio che al di là di essere un arbitrio assoluto ha rappresentato un arbitrio peggiore in quanto che vestito
Di una pretesa culturale che non esisteva affatto mentre
I rappresentanti
Di
Quell'epoca
Se ne vanno in giro per le televisioni tutti ingioiellata ergo ingioiellata
Liberi
A parlare dei loro libri
E via discorrendo
Io mi ricordo benissimo che al alcuni anni fa quando Alfredo Curcio grande teorico del Brigate Rosse uscì dal carcere gli fece un'intervista alla televisione
Poiché era uscito anche un suo libro in questa intervista che ponendo in onda mi permisi di dire a Curcio che avevo letto il suo libro
E che tutto sommato non ero rimasto molto colpito
Dalla come intellettuale del Progetto rivoluzionario
Dalle ragioni ideologiche
Che avevano armato la mano di tante persone
E poi chiesi anche un'altra cosa Curcio gli chiesi
Come lui considerava una persona come me che stava dall'altra parte qui parliamo di identità italiana signori miei
E siccome feci queste domande il giorno dopo sul Manifesto uscì un trafiletto in cui sì sì ci si chiedeva senza firma chi era quel deficiente che si permetteva di fare quelle domande al Signore Alfredo Curcio
I giusti invece potrebbe essere un libro che nasce da una costola secondo me dell'ultimo capitolo odierna il penultimo capitolo del libro di Ernesto Galli della Loggia
Noi in Italia abbiamo avuto adesso a parte il problema della Chiesa cattolica
Il problema degli intellettuali italiani giusti
Cioè quelli che sapevano sempre si era buono e chi era cattivo perché in alcuni casi hanno anche molto contribuito a proteggere
Le versi ISMU
L'eversione l'estremismo e a cullare in certo qual modo la violenza
Guardate che il Sessantotto tutto quello che ne è derivato compreso il fenomeno delle Brigate rosse sono state da un punto di vista dell'intellettualità italiana uno dei fenomeni più cupi e più vergognosi io ricordo perfettamente
L'articolo intervista al nostro premio Nobel Dario Fo tutto vestito da cinese
Di ritorno da Pechino quando agitava il libretto di Mao e ci spiegava come dovevamo fare per avvicinarsi alla Cina mentre centinaia di migliaia di persone morirono nei campi di concentramento e vorrei ricordare che in quell'epoca chiunque provasse a dire che Russia c'erano stati Lager che il comunismo era un fenomeno di oppressione Dianti libertà veniva considerato a dir poco un fascista
Io penso che questo fenomeno
Del moralismo
L'opportunista
Degli intellettuali italiani
Sì è un fenomeno che riguarda moltissimo la mancanza
Di libertà vera intellettuale che c'è in questo nostro Paese e penso che la mancanza di libertà intellettuale che c'è in questo Paese come Ernesto Galli della Loggia ha delineato in maniera secondo me eccellente
Purtroppo uno degli elementi fondamentali dell'identità di questo paese grazie
Toccherà poi a Ernesto Galli Della Loggia prova a rispondere alle molte sollecitazioni alle molte domande che sono state formulate ma proprio quest'ultimo intervento
Chiama in causa alcuni interrogativi piuttosto importante uno mi sembra che sia dato rivolto direttamente Cervellati e sono capito male riguarda il possibile l'eventuale il probabile il sicuro
Tradimento delle capitali di una capitale dell'incapacità nelle città o delle città di produrre protetti
E l'altro è quello della
Debolezza della politica della fragilità della politica di fronte a sfide radicali
Ernesto Galli Della Loggia nel suo libro parla di assenza di Stato contemporaneamente a prevalenza o pre potere della politica
Io chiederei dopo che l'architetto Cervellati avrà risposto
A Luciano Cafagna di provare a dirci brevemente se c'è stato effettivamente una fragilità un'incapacità una debolezza nella politica italiana che ha ha provocato le avventure ed è sofferenza
Ma Milano indubbiamente una delle città in cui
Si è avviato il processo di innovazione tra virgolette del nostro paese e dove l'omologazione a degli stereotipi urbani i serie manifestata più che in qualsiasi sbocco
Milano è stato una delle città in cui
Era bandito o era considerato come dire un po'blasfemo parlare di bellezza urbana di della bellezza delle città italiane
Milano è una città che ha
Ha rinnegato qualsiasi principio di costruzione di una città ha semplicemente se è semplicemente allargata
Con piani regolatori che iniziano sul finire del secolo scorso e che rispetto ai piani regolatori delle grandi città europee sono piani assolutamente inconsistenti dove il rito ambrosiano non è stato solamente un rito dal punto di vista ecclesiastico ma è stato un punto un rito particolare nella concessione
Di licenze edilizie al di fuori del piano regolatore e tant'è che in giurisprudenza moltissimi amministrativisti hanno parlato di rito ambrosiano perché doveva essere ripetuto anche in altre città e che le leggi italiane non non accettavano non coprivano assolutamente
Milano però
E anche la prima città ad essere in crisi in questo Paese
Probabilmente e una città che molto difficile riuscire a individuarne un futuro
Milano ha perduto negli ultimi vent'anni circa mille e cito un milione e mezzo di abitanti
Nel suo insieme che se comprendiamo anche la parte dell'hinterland la città metropolitana
Milano è una città che il cui declino in cui il cui futuro io credo ma anche non sia molto difficile da individuare perché Milano non è una città è una è un non luogo o una non cita china di non luoghi i la periferia o l'interno di Milano è una dei delle situazioni più più Dell'Anna se è molto interessante a mio parere capire perché proprio a Milano rinunci o abbia rinunciato ha una propria identità ha una propria cultura io credo che lei sia mancata anche una cultura cioè sia diventato anche da parte degli intellettuali quell'omologazione a un
A una
Se è un dopo il tour a una pseudo dottrina in cui gli elementi della in cui ci si vergognava di poter discutere anche sulla forma della città sulla forma dei tuoi occhi
Indubbiamente il discorso
Dell'estetica
Proprio per questa città e non solo tra per questa città per anche per moltissime altre città
Con me
Raymond dei professore i monti ci ricorda molto spesso l'estetica è una questione ittica
Grazie a professor Cervellati
C'è un'estetica che ha prevalso sull'etica che dalla politica fosse proprio sul che fare
Insomma io
Non mi sottraggo a a questa domanda il genere di argomento che come si sarà notato avevo tentato di evitare breve intervento introduttivo che mi pareva come dire di dover dedicare piuttosto alcune caratteristiche proprio più generali e più e più di mi sintetiche del dell'iniziativa culturale di cui qui stiamo parlando questo invece che riguarda la domanda che mi è stato posto da dal dottor Berselli
E è una domanda che entra nel vivo di tutto un ragionamento che viene svolto nel intensissimo nel densissimo libro di Ernesto Galli Della Rocca
Un libro che francamente volevo veramente discutere ci vorrebbero ci vorrebbe un seminario di parecchie giornate perché in qualche modo è una sintesi è una ripresa di tematiche di come dice come ho accennato nell'intervento introduttivo del di due secoli due secoli discussioni
Sì che cosa significa questo fatto che questa questa tesi che c'è nel nel questa sorta di formula ecco sintetica e con cui Ernesto riassume una una sua riflessione cioè invadenza della politica debolezza dello Stato sembra una contraddizione
Quello che Ernesto vuol dire è che è è un motivo insomma io cerco semplicemente di dare dei dei delle indicazioni che permettono di di di invogliare al lettore approfondire la lettura perché su questi questi sono temi sui quali non si può concludere
Che cosa vuol dire lui vuole sostanzialmente sottolineare il fatto che la storia italiana sia stata caratterizzata da una dominanza di oligarchie espressione riassuntiva perché qui se si stanno abbracciando processi pluri secolari espressione con la quale lui vuole sostanzialmente significare quello che con altre parole si potrebbe dire lo scarso sviluppo di una società civile o teniamo presente che tutti questi discorsi che fa Ernesto
E che sono presenti nella grande saggistica la quale lui si richiama per discuterla per consentire di sentire eccetera
Sono discorsi che hanno un un grosso fondamento comparativo ora la comparazione per sua natura implica delle schematizzazione ma sono schematizzazione che poi permettono di ragionare insomma ecco bisogna non è non rimanerne prigionieri e considerare soltanto dei punti di partenza
Ecco quindi il discorso che fa Ernesto e quello di una struttura sociale dominata da oligarchie espressione con la quale Lulli intende un qualche cosa di sostanzialmente arroccato in senso arcaico ecco