Un commento sulla nuova riforma fiscale che modifica le aliquote Irpef ed introduce l'Irap; I "dubbi" tedeschi sull'entrata dell'Italia nell'Unione economica monetaria

No degli obiettivi più importanti è quello di mette e vicini i cittadini che ricevono i vantaggi dei servizi pubblici con i cittadini che pagano le tasse e le imposte in modo tale che ci sia un controllo diretto del cittadino che mette mano al Porta col viso e dall'altra parte però riceve servizi da questo punto di vista purtroppo l'IRAP non è così perché ed è data dalle tre de e verrà utilizzata per fornire servizi ai cittadini e le imprese che in qualunque realtà regionali ne sono certamente poche rispetto al numero dei cittadini elettori per in prospettiva che è il rischio che diciamo l'apparato politico per da a controllare poco la spesa per i servizi e poi rivolte rivale
E aumentando il prelievo fiscale sulle imprese per favorire sente vera anche un'altra osservazione critica che ho sentito fare cioè che qui stiamo istituendo diverse tasse ma sempre sul sulla solida base imponibile
Per quel tempo
Però per l'IRAP non è così perché chiaramente tutte le critiche sono state fatte all'IRAP derivano proprio dal fatto che cambia radicalmente la base imponibile senta un'altra osservazione Lina esiste in
Forme più o meno come questi in altri Paesi d'Europa o no ma in e così ecco
Dove c'erano in Italia no però voglio dire in tutti i Paesi europei poi tutti i Paesi del mondo ci sono imposte locale che hanno più o meno le stesse caratteristiche modifica delle aliquote IRPEF l'altra riforma fiscale introdotta dal
Erano ieri che cosa ne pensa di questa modifica delle aliquote beh
E che è soltanto un primo pari ma dovremmo arrivare all'obiettivo di una ricitazione estrema a mio parere ere unire perché con due sole aliquote e in prospettiva con un'aliquota ma
Prima che non sia superiore al trentacinque trentasei per cento la famosa proposta di Steve Forbes a suo tempo nel
In mezzo minimamente ma ci sono questo tipo di proposte venuto fuori tutte le parti nel senso che il cittadino ex socio dello stato ma lo Stato a sua volta non può essere socio del cittadino per più di un terzo di ciò che il cittadino produce come reddito McQueen
è una diminuzione drastica delle risorse per lo Stato certamente
Delle delle risorse per lo Stato ma dobbiamo andare punto anche ad una diminuzione delle specie dello sbando cioè dobbiamo andare ad un nuovo patto fra Stato e cittadino in cui lo Stato non continui a apre le are quali il quarantasette per cento del reddito nazionale come oggi per poi per me a suo giudizio e quindi con le sue decisioni di Stato il cinquanta e oltre per cento del PIL dobbiamo ridefinire questo pazzo tra Stato e cittadino restringere lo spazio che lo Stato ha allargato enormemente in questi invece e per lasciare più spazio ai cittadini alle famiglie alle imprese sicuramente questo è un processo che
Non si può fare dalla mattina alla sera ma la direzione di marcia deve essere chiaro ecco ma questo che vuol dire vorrà dire diminuire i servizi che lo Stato
Larghi diversamente e in realtà
I re regolare diversamente i servizi intanto facendo entrare ente concorrenza nella produzione dei servizi pubblici decine do nettamente un concetto fondamentale e cioè che lo Stato deve far sì che i bisogni dei cittadini siano soddisfatti e non può continuare a a a vendere le quote
Non è automatica che basta che ci sia un apparato pubblico a produrre servizi pubblici che di far io ne i bisogni dei cittadini il loro soddisfatti sappiamo tutti che non è così spesso l'apparato pubblico opera in monopolio è in
Dente costa molto e alla fine poi i servizi ai cittadini in quantità e in qualità sono chiaramente scarsi e scadenze lei ha detto questo è un processo queste ridefinizione l'amico di imprese per così dire e in verso questa direzione oppure no è verso questa direzione ma è un primo timido passo prova il
Nel nell'immediato non si può fare molto di più però bisogna accelerare questo passo ripeto l'obiettivo deve essere un'IRPEF condurre
Sulle aliquote e con un'aliquota massima che non sia molto oltre un terzo del reddito che ogni cittadino preda produce questo per quel che riguarda la vidi riforme fiscali varate proprio ieri dal Governo Prodi
Naturalmente non si possiamo esimere da qualche domanda riguardante tutti i dubbi che continuano a esserci sull'adesione italiana l'unione economica e monetaria e professor Baldassarri lei che cosa ne pensa di questi ultimi dubbi tedeschi insomma l'Italia riuscirà a entrare in che condizioni economiche monetarie ma io di
Che dal punto di vista
Cari non gli obiettivi li abbiamo raggiunti
Interesse continua nasce vivere l'anno prossimo e e la ripresa si consolida l'anno prossimo manterremo anche quel fatidico tre per cento anche nel novantotto da questo punto di vista però c'è una netta diversità di intere a noi e gli altri Paesi europei in fondo agli altri Paesi europei e importa soltanto che l'Italia che entra nella moneta unica garanti circa l'equilibrio finanziario al tre per cento ex sotto il tre per cento dato il patto di stabilità e che questo equilibrio finanziario sia strutturale e permanente a noi questo non basta perché questo equilibrio del tre per cento famoso lo possiamo tenere avendo una spesa pubblica sotto do per cento prelievo perché il caso al cinquantasette per cento oppure una spesa pubblica acqua anta per cento è un prelievo fiscale al trentasette per cento è chiaro che queste due situazioni estreme comportano per noi gli anni diverte prospettive di crescita di sviluppo di aumento dell'occupazione quindi è stato il scorretto fare rapida a pretty le manovre sul saldo finanziario però dobbiamo prende diamo atto che questo obiettivo raggiunto è stato ottenuto aumentando il prelievo fiscale avvantaggiandosi giustamente dell'abbassamento dei tassi d'interesse e tagliando la spesa pubblica per investimenti quindi queste manovre che sono tra storie utili per fare l'equilibrio finanziario in realtà mantenute sono controproducenti nel medio lungo periodo perché frenano lo sviluppo frenano l'occupazione quindi entriamo nell'euro ma per poterci stare con prospettive di di crescita e di benessere dobbiamo comunque fare le riforme strutturali sia sul fronte della spesa pubblica che vuol dire lo Stato sociale sia sul fronte del fisco trasformando
Fisco dagli Saverio dichiarato sul lavoro ad uno strumento di incentivo di investimenti in crescita e occupazione senta ma professor Baldassarri di ogni tanto continuerà
Atri rivenire fuori il problema del debito italiano scende il volume del debito italiano Contin che circa un quinto del debito complessivo dei paesi quella future con Unione economica e monetaria lei che ne pensa ma io penso che
Ma è stato nascosto non è mai stato messo dentro casse sono qui sapevano tutti in Europa lo sapevamo tutti non in Italia non è nato in ieri c'era sia quando abbiamo firmato tutti insieme il Paese trattato di Markette sia negli anni successivi il debito pubblico italiano non è un problema di li Lello è un problema di tendenza cioè noi dobbiamo far sì che questo temi
Porto al spille cioè alle risorse che produciamo ogni anno del cresca questo rapporto del cresca decisamente negli anni in sé qualcuno in Europa come la perla qua e là in Germania pecche perché noi poi il discorso che Illy o del debito pubblico italiano è troppo alto e e otto vorrà usare questo strumentalmente per porre qualche vasto e quote per non fare entrare subito l'Italia nella moneta unica è palesemente un argomento strumentale
C'è il Belgio che come rapporto debito pubblico PIL è più alto del nostro e diversi altri Paesi pur avendo un debito più basso stanno comunque ben sopra il cinquanta per cento che è il parametro che stato nel Trattato di Maastricht Mendieta noi dobbiamo fare le certezze che questa tendenza alla riduzione del rapporto debito PIL sia una tendenza al
E soprattutto proceda con un ritmo soddisfacente non un decimale all'anno ma due tre punti all'anno di riduzione bene la ringraziamo ringraziamo il professor Mario Baldassarri economista
Basta