"Verso l'economia globale. Multilateralismo, regionalismo, liberalizzazione degli scambi" conferenza organizzata dal settimanale "Mondo Economico" e dall'American Chamber of Commerce in Italy, in collaborazione con Assolombarda presso Assolombarda, Via Pantano 9

I e benvenuti a questo nostro incontro
Promuovere e facilitare gli scambi commerciali tra gli Stati Uniti ed Europa
Ovviamente compito istituzionale di tutte le camere di commercio operanti in Europa e quindi anche della nostra
La Conferenza di oggi infatti continuano a tradizione iniziata dalla nostra Camera ormai da alcuni anni
Quella di organizzare una giornata di lavoro su temi riguardanti l'interscambio commerciale tra Paesi appartenenti a dare diverse
Quest'anno però
L'incontro a un valore assolutamente eccezionali
Per l'interesse e l'attualità dei temi che saranno svolti ma anche e soprattutto per il livello altissimo dei nostri relatori tutti i di esperienza notorietà respiro mondiale globale forse dovremmo dire
Vi ringrazio sentitamente
A nome di noi tutti per il vostro apporto per la vostra disponibilità
Per il tempo chiavette cortesemente voluto dedicare ai noi tutti
E un particolare grazie all'ambasciatore Renato Ruggiero
Col quale ci scusiamo per averlo in seguito anche troppo costantemente e con insistenza
Ma tutto questo non sarebbe stato possibile
Senza la efficiente insostituibile assolutamente insostituibile collaborazione di mondo economico
Del suo direttore dei suoi collaboratori grazie dottor Sasso
Insieme di comune accordo abbiamo scelto il tema della nostra conferenza
Con un obiettivo tra gli altri di approfondire la conoscenza dell'atto di uccisione
Sempre più importante su scala mondiale
E alla cui attività Renato Ruggiero che nei direttore generale sta imprimendo svolta significativa
Da ultimo ringrazio a nome di noi tutti l'Assolombarda per il supporto prestato cinque e per ospita ci qui questa mattina
Prego il suo presidente l'ingegner Presutti di iniziare con un suo saluto introduttivo grazie
Signore e signori buongiorno innanzitutto un saluto
Da parte dell'organizzazione che rappresento e ben felice di ospitare questa conferenza qui minano
Di un anno la città più internazionale tra tutte le città italiane
Io porterò il le problematiche il pensiero di quella che è chiamata la trincea
Vale a dire delle aziende che sono sul territorio e che si misurano giorno per giorno con una conca prudenza sempre più estesa forte ed agguerrita
Quindi proprio l'insieme di problematiche così come sono viste dalle imprese
Di Milano
Prima considerazione da fare è che in genere si tende a considerare la globalizzazione come qualcosa che riguarda il futuro qualcosa che deve avvenire
In realtà fa parte del nostro presente ci siamo già dentro
Io volevo farvi un esempio la Società vortice sita vortice un'azienda milanese nel campo della ventilazione
Annacquarle è una media impresa milanese la guerra deciso qualche mese fa di aprire un sito internet così come si dice
E sì e quindi presentata assoluta mercato anche attraverso questo sistema ebbene in soli cinque mesi il loro serve
Registrato quasi centotrenta mila contatti
E più del quindici per cento quindici per cento di questi contatti dagli Stati Uniti
Pagina gendarmeria milanese sull'internet che in che tipo di collegamento si è venuta a trovare con il mondo quindi la globalizzazione e e già una realtà
E allora ci dobbiamo porre la domanda come ci posizioniamo come Paese all'interno del processo di globalizzazione
Con la scelta di entrare in Europa abbiamo optato tra l'altro anche per l'integrazione dell'Italia in un'area regionale potenzialmente forte
Ma il cammino non è finito
E il novantasette Sara un anno veramente cruciale
C'è una maggioranza di persone nel Paese chi condivide la necessità dell'ingresso in Europa e delle azioni da compiere per far azioni che d'altra parte sono ben note largamente comprese
Ma la consapevolezza della volontà di questa larga porzione dei cittadini
Non sembrano riflettersi compiutamente nell'azione della maggioranza che guida il Paese
Che si andrà alla ricerca piuttosto di un tipo di consenso che richiede tempi lunghi e rischia di ridurre l'efficacia dei provvedimenti
Attenzione questo perché una sconfitta in questo campo sarebbe deleterie
E non soltanto per la maggioranza di governo anche per l'opposizione per la politica e per il Paese con conseguenze neanche del tutto prevedibile
La ritornando quindi al quesito iniziale qual è il grado di internazionalizzazione del nostro sistema produttivo
Vorrei riferirmi al secondo Rapporto dell'Osservatorio Assolombarda Bocconi che abbiamo presentato pochi giorni fa
Osservatorio che si basa che punta
Controllare verificare monitorare la competitività delle imprese
Vorrei riportarvi alcune delle considerazioni che ne sono scaturite da questo osservatorio innanzitutto l'analisi dei principali indicatori macroeconomici evidenzia ancora un sufficiente è stato di salute dell'economia milanese
In particolare perché la generalità delle intraprese ha puntato e punta molto sui mercati esteri
Nel novantacinque le esportazioni hanno rappresentato in media il ventisette per cento del loro fatturato
Viceversa non sono soddisfacenti i dati sulla redditività delle imprese
Le valutazioni che sono state fatte nel la redditività dell'impresa nel nostro intraprese lamenta di quella dei nostri concorrenti europee
Altra valutazione
è importante e che gli investimenti internazionali in Italia continuano ad essere bassi
Le multinazionali arretrano anche dall'area milanesi
Il che significa che Milano come il Paese debole sul piano della competitività territoriale
Proprio mentre la globalizzazione rende estremamente mobili gli investimenti produttivi internazionale
Oggi d'altra parte anche imprese di piccole dimensioni comò collocano geograficamente gli investimenti laddove esistono le migliori condizioni o dove possono trovare dei migliori opportunità
E dunque in atto in tutto il mondo un gigantesco processo di riorganizzazione sia funzionale che geografica degli investimenti produttivi
Emerge una forte tendenza a una divisione del lavoro internazionale con un ruolo molto attivo dei paesi di nuova industrializzazione
Ciò comporta che in ogni Paese vengono localizzate sono quelle funzioni che sono più adatte ad essere lì insediato
In questo contesto l'Italia deve aspirare ad avere le produzioni a più alto valore aggiunto se non vuole essere relegata ad un compito marginale
Le attività però a maggior valore aggiunto ricercano disponibilità di mezzi finanziari
Un management preparato competenze tecniche adeguate laboratori di ricerca sistemi di formazione del del personale infrastrutture tecnologiche logistiche
E non soltanto questi fattori ma anche vengono richieste delle
E degli incentivi localizzativi e mi riferisco alla flessibilità
Del mercato del lavoro in particolare alla competitività del sistema fiscale alla solidità e professionalità del sistema finanziario
Son tutte cose sulle quali noi dobbiamo agire con la domanda che ci si pone l'Italia è pronta a fare di questi cambiamenti
Un'altra considerazione volevo fare e che nel nostro sistema le grandi imprese restano poche
E le piccole Tree prima di tutto per vincoli dell'ambiente esterno non crescono di dimensione
Noi abbiamo le medie imprese cosiddette medie imprese
Fino a cinquecento miliardi di fatturato è vero che questa impresa e sono quelle più avanti nel campo dell'internazionalizzazione
Per esempio queste imprese qui da noi hanno una percentuale media di fatturato Nespor del quarantuno per cento quindi di gran lunga superiore alla mente
Ma è anche vero che gli operatori milanesi di medie dimensioni
Sono pochi per restano pochi perché significa che le nostre imprese piccole non riescono a crescere
E questo forse l'elemento di debolezza più preoccupante
E allora che qui la domanda siamo in grado di creare le condizione per consentire alle nostre piccole imprese di aggregarsi e di svilupparsi
Siamo in grado di eliminare le ragioni per cui fino ad oggi spesso hanno preferito non farlo
Io non mercato globale
Il tempo come sanno bene l'impresa è una risorse ci utilizza più intensamente la stessa porzione di tempo chi lo impiega per fare invece che per discutere acquisisce vantaggi competitivi notevoli
Il tempo della globalizzazione e anche il tempo del tempo il tempo conta e allora alle domande che dalla trincea ci si pone che avete sentito ecco pensiamo anche di poter a vedere non dico risposte ma del valutazione da parte delle persone che interverranno nella giornata io vorrei chiudere con un'ultima considerazione
E che se un sistema nazionale con carenze come le nostre
Resta nel gruppo dei maggiori Paesi industrializzati
E il reggente nonostante tutto la concorrenza
Vuol dire che abbiamo potenzialità incredibili
E allora
Se sarà finalmente avviato un progetto complessivo di rivitalizzazione di supporto allo sviluppo
Io credo che il nostro Paese non avrà nulla da temere dalle sfide della globalizzazione
Io vi ringrazio
E vorrei passare la parola l'ambasciatore Ruggiero per prendere la presidenza della conferenza grazie
La ringrazio moltissimo presidente Presutti come ringrazio il presidente che un modo per le interessanti nel mia riguardo cortesi parole che ha voluto introduttive che ha voluto dire
Mi sembra che partendo nella nostra discussione abbiamo già un dato molto preciso che ci viene dato la globalizzazione è una realtà non è un'opzione
Credo che sia un buon punto di partenza e con questo punto di partenza prego il dottor Sassoon di aprire formalmente i lavori grazie
Grazie ambasciatore Ruggiero
Innanzitutto vorrei associarmi ai ringraziamenti che sono già stati espressi
All'American Chamber of Commerce all'Assolombarda cadavere contribuito con noi a questo a questa iniziativa
E soprattutto l'ambasciatore Ruggiero
Che alla nostra proposta di un incontro sui temi che sono quelli su cui e li ha delle importantissime responsabilità a livello mondiale ci ha dato immediatamente
Supporto sostegno incoraggiamento fino arrivare all'incontro di oggi
Prima di iniziare vorrei leggere una breve messaggio del Presidente del Consiglio Romano Prodi che molto spiacenti non aver potuto intervenire
Per ha un altro impegno Polo portato in provincia di Arezzo ma che esprime il suo apprezzamento per la iniziativa e che
Alla quale auguro naturalmente che la migliore riuscita messaggi di analoga o contenuto le ha inviato un il dottor Fazio anche impossibilitato a venire e il ministro Fantozzi che si trova in Sudamerica
La storia degli ultimi cinquant'anni è quella di una crescita e di un aumento del benessere globale
Che pur con profondissime differenze al suo interno non ha eguali nella storia del mondo
E di questa crescita e sviluppo il vero motore è stato il moltiplicarsi degli scambi internazionali reso possibile dal progressivo smantellamento delle barriere al commercio tra i diversi Paesi
In questi cinque decenni il ritmo di espansione degli scambi internazionali anormalmente sopravanzato e in alcuni anni molti anni anche di due-tre volte la crescita economica complessiva a livello internazionale
Il risultato è stato il crescere dell'integrazione dell'interdipendenza tra Paesi
Un innalzamento globale dei livelli di efficienza un migliore utilizzo delle risorse scarse di capitale lavoro materie prime e conoscenze scientifico tecnologiche
Ma anche una crescente omogeneizzazione dei gusti e comportamenti dei consumatori un ambiente sempre più favorevole all'attività delle imprese una maggiore conoscenza tra i popoli che ha certamente contribuito a disinnescare
Se purtroppo non tutte comunque molte di quelle tensioni internazionali in passato sfociavano in conflitti aperti
Il gatto il progenitore di quella Word Trade organisation che oggi incaricata di fornire un quadro certo di regole di comportamenti per le politiche economiche estere dei paesi e per le strategie internazionale delle aziende
è stato lo strumento che più ha determinato l'affermarsi di questo quadro di certezze e di efficacia
Certo non senza ostacoli e contraddizioni che in più di un'occasione hanno sembrato mettere in discussione l'essenza stessa del multilateralismo indicata comunque raggiunto alcuni risultati di estrema rilevanza
Basta pensare che la fine della guerra
Che fu una guerra tra le cui cause vi fu di certo anche l'aumento della povertà a sua volta determinato dall'ondata di protezionismo dei primi anni Trenta
Dicevo la fine delle guerre Dazzi doganali in essere superavano il cinquanta per cento del valore dei prodotti cui si riferivano
Ma in realtà se avevano delle punte fino a tre quattrocento per cento è anche in alcuni casi anche oltre
Questa incidenza è oggi ridotta a poco più del tre per cento ma in un contesto in cui la stragrande maggioranza dei beni e ormai anche dei servizi e liberamente importata senza tasse doganali
Ma altrettanto importante quanto l'abbattimento delle barriere tariffarie è stato lo smantellamento delle barriere non tariffarie al commercio internazionale strumento più subdolo più pericoloso che tendeva
E talvolta ancora tende a sostituirsi ai dazi in funzione protettiva e protezionistica
Dal mille novecentoquarantasette oggi si sono susseguiti otto round di trattative commerciali multilaterali nell'ambito del gatto
Al primo round quarantasette presero parte ventitré Paesi tutti già avanzati industrializzati
All'ultimo l'Uruguay Round hanno preso parte cento sei Paesi di cui due terzi in via di sviluppo
E oggi sono centoventotto i Paesi che aderiscono alla World Trade Organization e altre ventotto sono in lista di attesa per accedervi tra essi la Russia e la Cina
Se i primi round si sono essenzialmente preoccupati di liberalizzare gli scambi di beni
Materie prime di base semilavorati e prodotti finiti a partire dalla fine degli anni Ottanta il processo di estensione delle regole del gatto si è dilatato anche a nuove aree precedentemente trascurate
Come l'agricoltura il teste dell'abbigliamento i servizi investimenti commerciali la proprietà intellettuale
E con l'ultimo round il gatto ha ceduto il passo a un'organizzazione più consono alle nuove necessità appunto la volpe d'organisation presieduto nata nel novantacinque appunto presieduta dal direttore generale Ruggiero
Nei suoi primi due anni di attività la da Pretty io ha dimostrato di possedere determinazione ed efficacia
Dopo una fase iniziale di avvio i risultati raggiunti sono a dire poco straordinari
Quando ricordati innanzitutto i due nuovi accordi conclusi di recente il primo riguarda la liberalizzazione degli scambi di prodotti l'information technology nel mille novecento sessantasei nel dicembre sessantasei a Singapore
Il secondo dal liberalizzazione su scala mondiale dei servizi di telecomunicazioni accordo raggiunto solo tre settimane fa il quindici febbraio
E solo pochi giorni fa il tre marzo il direttore Ruggiero ha potuto annunciare il decollo dell'accordo sulle Information Technologies grazie al superamento della soglia del novanta per cento delle adesioni all'intesa di Singapore
Inoltre nei prossimi mesi proseguiranno le trattative per giungere a un accordo di liberalizzazione dei servizi finanziari e di diversi servizi di trasporto a livello mondiale
Nello stesso tempo si perfezionerà hanno le intese per l'ingresso che viene dato ormai per imminente della Cina nella da Bettino
Occorre sottolineare l'importanza dei due accordi recentemente conclusi queste intese investono scambi attualmente nell'ordine di un sesto dell'intero commercio mondiale di beni e servizi circa mille miliardi di dollari
Ma il potenziale in termini di benessere e di molte volte superiore perché non solo si tratta delle tecnologie che già oggi stanno rivoluzionando il modo di vivere e di lavorare ma che in futuro amplieranno pervasiva mentre la loro presenza in tutte le attività umani
Un altro importante aspetto dell'attività dall'etiope ha richiamato ed è la capacità di recente acquisita di portare alla risoluzione di conflitti commerciali tra i Paesi diversamente dagli atti infatti il DAP il pio
Possiede una capacità di giudizio e di sanzione e potere di applicare fare rispettare le le decisioni raggiunte
Ma nella maggior parte dei casi questo non si rivela nei fatti necessario perché sono gli stessi Paesi in disaccordo a individuare le soluzioni prima che il giudizio venga formulato
L'efficacia dell'azione dedicata prima e della da BT oggi è un dato di fatto universalmente riconosciuto
Ma forse per questo motivo si è notata una tendenza caricare questo organismo di compiti ulteriori nel campo del tempio della tutela dell'ambiente e della salvaguardia dei diritti dei lavoratori
Mentre appare del tutto opportuno che si realizzino quei collegamenti analitici ed operativi tra la da Pretty io e le altre grandi istituzioni su cui si regge Lord l'ordine economico internazionale come il Fondo monetario
La Banca Mondiale lavori Intellectual property organisation o l'OCSE anche altri
Perché tutti i diversi aspetti dei rapporti economici internazionali vengano tenuti presenti
Ad esempio in primo luogo l'aspetto dell'oscillazioni valutarie che condizionano fortemente gli scambi commerciali mondiali
Sembra comunque opportuno che si proceda con estrema cautela da attribuire compiti eccessivamente regolatori su una ASP sospetti importante trasversali ma inevitabilmente molto specifici e caratterizzati
Risulta difficile negare comunque anche se esistono dei critici pronti a sostenere l'utilità di misure protezionistiche su scala nazionale o regionale al fine di massimizzare la ricchezza e salvaguardare l'occupazione
Riesce difficile negare che la ricchezza del benessere complessivi siano stati fortemente favoriti dall'apertura dei mercati e dalla liberalizzazione degli scambi si tratta di una correlazione ampiamente verificata e ampiamente studiato
Nello stesso tempo occorre non trascurare gli affetti talvolta preoccupanti che sono connessi sia alla rivoluzione tecnologica sia l'apertura dei mercati
L'aumento dalla concorrenza internazionale si esplica attraverso la continua modificazione dei vantaggi comparati ed ha la capacità di competere dei Paesi tradizionalmente in concorrenza
E attraverso l'ingresso sulla scena economica di nuovi paesi che sono in grado di competere nell'uno o nell'altro settore sulla base di una propria specifica e peculiare combinazione di dotazione di risorse e dei vantaggi comparati
Cambiamenti tecnologici e liberalizzazione degli scambi hanno così spesso nel breve periodo
Sottolineo nel breve periodo l'effetto di determinare variazioni anche importanti della capacità di competere di paesi e impresa
Con la conseguenza di imporre processi di ricomposizione delle attività economiche e produttive dislocazione di impianti ristrutturazione di portata più o meno ampia e non di rado perdita di posti di lavoro
Occorre che sia molto chiaro che questi effetti di breve e medio termine sono più che compensati da i vantaggi in termini di maggiore benessere che derivano dalla liberalizzazione e deregolamentazione su scala globale
Oltre a tutto l'apertura dei mercati dei paesi avanzati appare come l'unica strada praticabile
Per consentire ai Paesi più arretrati di realizzare le condizioni dello sviluppo e di venire a propria volta mercati attraenti per gli stessi Paesi avanzati
è significativo
Ciò nondimeno questi effetti di ricomposizione e dislocazione determinano non di rado quelle tendenze protezionistiche che nell'insieme del processo di multilateralità azione degli scambi si è deciso di contrastare
E quindi significativo che del tutto contestualmente al procedere dei più importanti accordi di liberalizzazione siano emerse delle nuove tendenze in contrasto almeno parziale con quelle di rafforzamento di un sistema multilaterale degli scambi perseguito sulla base del principio di non discriminazione
Gli hanno tanta negli anni Ottanta hanno visto infatti sorgerà l'idea degli accordi di integrazione regionale
A partire dall'area di libero scambio del Nordamerica che hanno poi avuto esito nei primi anni di questo decennio prima con il Nafta il North American Free Trade agreement e poi con l'Apeca l'Association Coppa significa Sporting Cáceres
E non è casuale che i nuovi blocchi regionali compaiono all'orizzonte nella seconda metà degli anni ottanta
Periodo nel quale si va precisando con il Libro Bianco del mille novecentottantacinque l'atto unico del mille novecentottantasette in vista dell'apertura dei mercati europei del mille novecentonovantadue
Il processo di integrazione dell'Europa comunitaria
Questa spinta l'integrazione non più sono in termini di unione l'unione doganale ma di sempre più stretto coordinamento economico monetario sociale e politico
Induce soprattutto gli Stati Uniti ma anche altre aree a considerare con preoccupazione la prospettiva di una fortezza Europa solidamente integrato al suo interno ma potenzialmente discriminatoria verso l'esterno
E questo anche il periodo nel quale si va affermando al di là dell'Atlantico una forte spinta verso politiche commerciali unilaterali
Che si sono espresse ad esempio all'epoca attraverso la ben nota tristemente nota sezione tre zero uno del trade et negli Stati Uniti e più di recente mediante leggi qual era discussa Button con la legge D'Amato indirizzate contenere iniziative commerciali delle imprese europee in paesi politicamente indesiderabili
O considerati tali
Negli ultimi anni i progetti di regionalizzazione sono divenuti come si è detto realtà operative
Dopo la conclusione dell'Uruguay gran peraltro sia almeno in parte attenuata la preoccupazione che questi blocchi possano divenire alternativi ai processi di liberalizzazione su scala multilaterale
E in effetti neppure l'esperienza empirica consente di verificare significativi distorsioni nei flussi commerciali determinate dalla creazione delle aree regionali
Resta nondimeno la preoccupazione che il futuro rafforzarsi di queste aree regionali o di altre che potrebbero sorgere in altre zone del Sudamerica o dell'Africa
Possono arrivare a modificare sostanzialmente i rapporti all'interno del sistema multilaterale così com'è oggi concepito regolato nel quattro dal ritiro
Certo i danni potenziali sono molto elevati soprattutto se le tendenze all'unilateralismo nel campo commerciale si dovessero rafforzare è significativo ad esempio che la spesso da stessa National Association of Manufacturers degli Stati Uniti abbia qualche giorno fa denunciato che le sessantuno leggi emanate
Negli scorsi quattro anni appunto negli Stati Uniti per isolare può indurre a modificazioni di comportamenti che in trentacinque Paesi siano costate l'impresa americane
Settecentonovanta miliardi di dollari minori esportazioni
Nei fatti non necessariamente le aree regionali appaiono in contrasto con i processi di liberalizzazione degli scambi su scala globale questa in effetti è la realtà anche dello stesso un'asta o dell'arte
In più l'esperienza quarantennale della Comunità europea sta a dimostrare che i processi di integrazione possono efficacemente costituire la premessa per rapporti economici e commerciali
Più liberi intensi con i Paesi esterni all'area e che dunque regionalismo e multilateralismo possono ben coesistere in un quadro di globalizzazione
Analogamente il processo che sperabilmente porterà all'Unione economica e monetaria e alla creazione della moneta unica europea a partire dal mille novecentonovantanove
Potrà risultare benefico nella stessa prospettiva specie se l'euro si affermerà come valuta di riferimento in grado di competere ad armi pari con il dollaro e lo yen
In questo senso l'impegno dell'Europa che certamente dell'Italia dovrà essere nel senso di assicurare i partner extra-europei della totale adesione dell'Unione ai principi alla pratica del libero scambio su scala globale
Tanto più che l'Unione Europea si trova di fronte a sfide molto complesse che non si fermano agli attuali confini
Evidente l'esigenza di arrivare ad associare nel più breve tempo possibile i Paesi in via transizione di transizione dell'est Europa che da tempo lo hanno richiesto
L'urgenza di questo compito è seconda solo alla complessità di un processo che avviene contestualmente al difficile passaggio di Maastricht
Ma le vicende in alcuni Paesi extraeuropei drammatici fatti di Albania di questi giorni di queste ore testimoniano della gravità del problema e della necessità di concepire piani coraggiosi di lungo periodo che portino l'Europa Agrati de largamente o successivi
Per evitare pericolosi processi di disgregazione sia economica sia politico sociale nei Paesi in transizione
Signor presidente signori signore il mille novecentonovantasette si presenta comunque mento di svolta di peculiare rilevanza e non solo per l'Europa
Tra pochi giorni si celebreranno i quarant'anni del Trattato di Roma che diede vita alla Comunità europea
E lo stesso Gatti da BT io compie quest'anno il cinquantenario della sua fondazione
Ma non è inutile ricordare che un altro anniversario di non piccola importanza si avvicina il cinque giugno prossimo infatti si compiranno i cinquant'anni della data di avvio del Piano Marshall
Che occorre non dimenticare rappresentò un grande momento di lungimiranza dell'amministrazione americana di allora nei confronti di un'Europa uscita distrutta dal conflitto mondiale
Il Piano Marshall contribuì con somme non indifferenti alle alla ricostruzione europea
Furono stanziati quattordici miliardi di dollari di allora che oggi corrisponderebbero novanta miliardi di dollari qualcosa come centocinquanta mila miliardi di lire
Quei finanziamenti che consentirono una rapida ricostruzione post postbellica aiutarono non solo le imprese europee ma la stessa industria americana riprendere quota e a creare un questo benessere di cui godiamo fino ad oggi
Importante ricordare per di più che non furono questi aiuti elargiti esclusivamente i Paesi vincitori
La stessa Germania e la stessa Italia sconfitte ricevettero aiuti di estrema rilevanza pari ciascuna al oltre il dieci per cento delle somme stanziate
Ciò che occorre oggi è la capacità di visione per la costruzione di una realtà mondiale sempre più libera integrata nello spirito che ha portato a varare un Piano Marshall a costruire l'Europa unita a fondare un ordine economico internazionale su pilastri che seppure non sempre solidissimi resistono tuttora a creare resistono tuttora e a creare organizzazioni come il Fondo monetario la stessa d'abito io che sono tra gli artefici di uno sviluppo di un benessere senza precedenti
Una visione dunque capace non solo di assicurare il rafforzamento della libertà degli scambi tra i Paesi più avanzati
Ma soprattutto di coinvolgere i Paesi più deboli arretrati in un processo di crescita che è l'unica garanzia per evitare l'emergere di drammatici conflitti oggi in futuro grazie
Vorrei ringraziare Enrico Sassoon prima di tutto per avere organizzato questo convegno lo ringrazio anche per questa sua bella relazione una relazione assai completa dal punto di vista direi anche del cammino storico del sistema multilaterale degli scambi
Di questa relazione bisognerebbe sottolineare molti passaggi io ne vorrei sottolineare uno
Soltanto perché in stretta relazione con il tema della prima sessione che come voi sapete e dedicato al regionalismo e multilateralismo conflitto e cooperazione
Sassoon è chiaramente per la tesi della cooperazione e ha messo in rilievo giustamente la agenda di grandissimo di grandissima ambizione
Che siamo conducendo stiamo portando avanti nell'organizzazione mondiale degli scambi io credo che questa agenda debba essere tenuta presente dai prossimi relatori quando vorranno fare i loro commenti tra regionalismo e multilateralismo
Ringrazio do la parola al presidente Giovanni Agnelli
O quando dovrei dare la parola veramente all'ambasciatore Sergio Romano che coordina i lavori della prima sessione mi spiace
Grazie presidente il ricordo il tema della tavola rotonda lo ha del resto ha ricordato il presidente Ruggiero un momento fa nel regionalismo e multilateralismo conflitto cooperazione
In questo titolo via e per così dire la preoccupazione il timore il sospetto che la creazione di grandi aree regionali possa costituire un ostacolo alla mondializzazione degli scambi a questi obiezioni per certi aspetti ha già dato una risposta nella sua relazione
Enrico Sassoon io mi ricordo semplicemente me lo ricordava l'ambasciatore Ruggiero
Poco fa che vi sono nel mondo cento aree regionali che dei paesi accreditati presso l'Organizzazione del commercio mondiale
Quasi tutti sono membri di almeno un'area regionale detto questo il problema naturalmente occorre porselo e giusto sospettare di queste grandi aree regionali temere che possono rappresentare un ostacolo alla mondializzazione degli scambi
Queste preoccupazioni in alcune circostanze è stata legittima non c'è dubbio che per esempio come ha ricordato Enrico Sassoon la grande area
Nordamericana a in alcune circostanze esercitato un azione che qualcuno ha definito arrogante certe leggi extraterritoriali quelle stesse a cui Enrico Sassoon ha fatto riferimento
Ora io credo che il la causa di questa arroganza delle grandi aree regionali non sia tanto la loro esistenza in sei quanto naturalmente il loro peso politico
In altre parole è la politica che qualche volta tende a fare un concerto particolare uso della importanza dell'area regionale potrebbe persino sostenersi che l'esistenza di una grande area regionale
Europea è stata in questo contesto molto benefica perché quella che ha in qualche modo permesso ad a noi in particolare e di contrastare certe tendenze extraterritoriale che sono presenti nella nell'uso che l'America tende a fare del suo potere economico quindi personalmente ma naturalmente vi sono stamane tre brevi relazioni non credo che l'esistenza
E la formazione di grandi aree regionali sia di per sé un ostacolo alla mondializzazione alla globalizzazione degli scambi io credo che occorra piuttosto partire dalla constatazione che la mondializzazione degli scambi ha certamente una realtà come dice l'ambasciatore Ruggiero
Ma non è una realtà che cadrà dal cielo come una manna
Andrà molto duramente negoziata ogni area regionale parte dalla filosofia che debbono liberalizzare gli altri mentre per sé invece tende a conservare il massimo dei controlli e delle prerogative possibili
Quindi questa mondializzazione sarà il risultato di un negoziato molto duro e quanto più saranno forti i protagonisti del negoziato tanto maggiori sono le possibilità che il negoziato
Alla fine sia equo debbo dire che queste considerazioni non sono importanti soltanto in astratto
Sono importanti hanno anche perché hanno una particolare incidenza per l'Italia sulla situazione italiana
Credo molti abbiano l'impressione che da qualche tempo in Italia si stia costituendo una sorta di partito anti Maastricht
è un partito composto di persone pregiudizialmente ostili altre tiepide è un partito trasversale che attraversa in diagonale tutta la società italiana che non è necessariamente né di destra né di sinistra
Che può raggruppare esponenti dei più diverse categorie sociali
Ebbene questo partito sta in qualche modo prendendo corpo non siamo il solo Paese in cui si manifesta vi sono altri Paesi europei cui questo partito sta alzando la testa
Ma è un dato di fatto con cui occorreva certamente confrontarsi misurarsi nel corso dei prossimi mesi ecco io vorrei chiudere questa breve introduzione dicendo semplicemente chiederei a questo partito che mi spiegasse che cosa accadrà dell'Italia
Quando dovrà misurarsi con la mondializzazione degli scambi senza avere alle proprie spalle un'area fortemente ecco non né economicamente integrata grazie do la parola all'avvocato Agnelli
Grazie dico solo prima che all'ambasciatore Romano che io non appartengo al partito degli euroscettici nessun modo quindi non ho spiegazioni su questo argomento
Ci interroghiamo su quel fenomeno della liberalizzazione degli scambi che caratterizza lo scenario economico del mondo di oggi
Ci domandiamo Cagli opportunità dischiude quali rischi comporti quali decisioni politiche renda necessario credo che si possa dire questo
Il processo di cui stiamo parlando non è la conseguenza d'un cambiamento improvviso favorito e quasi imposto dall'accelerazione dei progressi della tecnica e in particolare a dallo sviluppo delle comunicazioni e dei trasporti
Questi progressi in realtà non hanno fatto altro che ampliare a spianare un solco che va ben cacciato da tempo
Tra gli obblighi la globalizzazione infatti il frutto maturo d'una tendenza ci ha progressivamente preso forma e robustezza in quest'ultimo mezzo secolo nasce con gli accordi di Bretton Woods
Con la creazione del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale e commerciale d'accordo ricordato Cygnus assunti il tutto spinto incoraggiato lubrificato dal Piano Marshall quindi diciamo mezzo secolo fa si sono opposti sistemi di quello che oggi si constata come globalizzazione in questi cinquant'anni il benessere dei paesi che hanno partecipato al grande patto della liberazione della liberalizzazione è sensibilmente cresciuto
Anche questo signor Sassoon ce l'aveva ricordato è stato un mezzo secolo di crescita condito incontrollata ma notevole in tutto il mondo liberale non solo questo
Ma con la fine dei regimi comunisti la globalizzazione sta ormai interessando il mondo in Telco ad eccezione per procreare che ancora rimangono ai margini e soprattutto per motivi politici leale solo poche sono oggi praticamente nel Medio Oriente Iran e Iraq che han parte dell'Africa e poi notoria e Cuba
Il paese tutto questo rientra nella sua zona di influenza in un arco di tempo che per brevità non ha precedenti nella nostra storia abbiamo assistito a una fortissima riduzione delle diseguaglianze edere discarica della distribuzione del reddito tra le diverse
La stessa distinzione
C'ha un sogno povere un aumento rubare un valore sempre più limitato anzi sono proprio le aree emergenti quelle che si presentano con maggior dinamismo le stime dicono che alla fine di questo secolo cerca un momento
Queste aree produca nel cinquanta per cento dell'output mondiale ora e difficile stabilire dove incomincia ad auto e dove incomincia il Sud e devo dire che noi italiani siamo influenzati riconsiderare il nostro nuovo del nostro Sud e che poi ogni paese ha un Nord e un Sud diciamo che perché vive a Stoccolma Balbo è basso mezzogiorno insomma in ogni zona esiste questo però nel Satie di fatti se dividiamo il mondo attraversa l'equatore
Alla fine del secolo all'incirca il cinquanta per cento del Gmp condotto globalmente a parte dal Mezzogiorno la Mezzogiorno del mondo
Contemporaneamente al grande sviluppo
Del multilateralismo commerciale abbiamo assistito anche alla crescita del regionalismo economici i quali finora non si sono contrapposti alla globalizzazione RIS si sono affiancati e da forzando si reciprocamente
La creazione della Comunità europea prima
Dell'unione europea dopo rappresentato un modello di riferimento o fattori di spinta per altri processi di aggregazione regionale
La nascita negli Stati Uniti nel Nordamerica il Mercosur del Sudamerica e la sei anni nel gruppo est asiatico
Il successo dell'iniziativa e l'integrazione regionale sta producendo una crescente attrazione penali e paesi limitrofi così eh
Per l'Europa dell'Est per quanto riguarda l'Unione europea
Per il civile per quanto riguarda la nascita
Per quanto mi pare che il Cile e avere gli accordi duplice sia col mezzo sul pistola ad altezza in una posizione bivalente cose non positivamente per altri Paesi latinoamericani verso il Mercosur
In sostanza quello che constatiamo eh che le anche mondiali non coperte da accordi regionali si stanno riducendo rapidamente
Questo sarà ancora più evidente se avrà un seguito concreto l'iniziativa Peck fra le due sponde del Pacifico
Questa è una parte che conosciamo bene che c'è meno familiari e non c'è ombra di dubbio tra tutta la costa pacifica degli Stati Uniti il Pacifico ed il mondo asiatico
Si stanno avvicinando
In un modo così preoccupante che spesso ti fa pensare
E della parte di fronte degli Stati Uniti diventerà più importante quella asiatica che non quella cioè d'antica e questo è forse una delle cose che più ci sta a cuore su cui dobbiamo più lavorare nel prossimo futuro insomma negli Stati Uniti
Pesi di più lo spirito del New England che non quello della California
Tuttavia l'equilibrio tra globalizzazione regionalismo e non è né stabile né definitivo per evitare i rischi di conflitto commerciale appare indispensabile quindi che si sviluppi un coordinamento forte fra le diverse aree
Al processo di approfondimento e regionale deve seguire creazioni di ponti
Ponti di collegamento pagati attraversi quali appunto approssimarsi gradualmente ad una situazione di vero libero commercio questo e soprattutto il suo mestiere
Missili pontiere dentiere diplomatico negoziazioni
Sala DEI sa promuovere quella globalizzazione dei mercati delle merci e dei servizi e dei capitali che accrescendo l'interdipendenza mondiale
Renderà meno probabili piegamenti protezionistici e le chiusure dei giornalistica
C'è tutto
E proprio lo svilupparsi del confronto aperto e libero tra Paesi di più antica industrializzazione
E le economie emergenti e l'emergere di una competizione sempre per scese suscitano forti preoccupazioni nei Paesi di più antica industrializzazione
L'opinione pubblica di questi Paesi soprattutto in Europa e anche nel nostro Paese manifesta un crescente timore sulle possibilità di mantenimento del sistema dichiarazione sociale e sui livelli di occupazione
Speriamo così moltiplicarsi le spinte alla chiusura nei confronti del nuovo e le richieste di protezione e di tutela delle situazioni esistenti
Di fronte a questi atteggiamenti occorre una grande chiarezza
Prima di tutto la precarietà delle tutele dello stato sociale odierno non può essere ricondotta fattori esterni
Dipende invece dai costi insostenibili che questo stato sociale ha generato il fatto gravare sul sistema produttivo
Penalizzando nella capacità di investire di nove si e di adeguarsi alle nuove dimensioni della competizione globale
Che difficoltà d'Europa
E dell'Italia
Misurabili nella drammatica dimensione della disoccupazione nascono ben prima che sulla scena mondiale apparissero i nuovi concorrenti del Sud-Est asiatico dell'Est dell'Europa del Sudamerica
Nascono negli anni settanta
Quando sulla scorta di una divisione era della signor solidarietà
Il ruolo dello Stato politiche avventate innescarono una spinta continua l'ampliamento della spesa sociale che sta all'origine degli elevati disavanzi di bilancio di una tassazione punitiva
E di tassi di interesse estremamente limitati
E fu da quegli anni che l'Europa alcune arie economica che fino ad allora aveva avuto un livello di disoccupazione Italia la metà di quello degli Stati Uniti comincio a perdere competitività incapacità di creare occupazione
Cioè diciamo fino agli anni Settanta tra Europa e Stati Uniti distratto la disoccupazione la maggiore dal loro che dal Nord
Poi con tutte le legislazioni che si sono applicate susseguite negli anni Settanta abbiamo incominciato a perdere competitività e di conseguenza occupazione
Alla prova dei fatti quindi la riforma del nostro sistema di welfare non c'è imposta solo da un ambiente esterno sempre più competitivo
Ma anche dal fallimento di quelle politiche su cui l'Europa occidentale ha impostato il proprio modello sociale
Prescindendo dall'Inghilterra
Nell'arco di quasi vent'anni profondamente ridefinito il ruolo dello Stato
In tutti gli altri Paesi dell'Europa continentale poco è stato fatto
Dobbiamo dire che noi europei siamo divenuti reca con sé lo faccio
In realtà proprio per salvaguardare la nostra capacità di creare reddito e occupazione ciò di cui abbiamo bisogno il coraggio di affrontare la sfida che il cambiamento dell'apertura
Una chiusura del nostro continente all'esterno indebolirebbe l'economia ridurrebbe il benessere dei cittadini aggraverebbe ulteriormente il problema della disoccupazione
Occorre anche ricordare a questo riguardo e negli scambi commerciali di manufatti l'Europa è l'unica insieme al Giappone che da diversi anni registra un forte attivo a differenza di quanto accada
Per le nuove economie dell'Asia dell'Europa dell'Est dell'America Latina
è la conferma che la globalizzazione è un fenomeno ha due facce accresce certamente i rischi ma aumenta anche di molto le opportunità
Sta a noi ridurre i rischi e a massimizzare le opportunità
Se la Gobbi giusti la globalizzazione è un processo che non si può restare è possibile e doveroso però gestirlo al meglio
In questo senso
Essenziale aprire la chiara consapevolezza che la nostra società può progredire solo sì
Qui Couperin di nanismo che sembrava perché sembra aver pezzo solo sei elimina quelle rigidità che frenano la mobilità di uomini e risorse nel passaggio dai settori più deboli a quelli più forti solo sei dedica una ben maggiore attenzione alla riqualificazione delle competenze dei lavoratori solo Sicilia più ampie più convenienti sta sì per iniziativa imprenditoriale
Le nostre debolezze di oggi nascono dalla Resistenza ad inserirci da protagonisti nella grande corrente che sta cambiando gli assetti economici mondiali
Prendiamone atto senza cedere improduttive paure all'illusione di poter cioè restare al punto in cui siamo prendiamone atto perché è una cultura nuova internazionale orientata al cambiamento e all'innovazione
Per favorire l'interesse delle persone per il mondo la curiosità per ciò che avviene altrove il desiderio di confrontarsi con altre mentalità con altre culture
Questa è la sfida che il libero commercio mondiale pone a tutti sapeva affrontare significa progredire benone progredire ben oltre che sul terreno dell'economia questo il tutto verrà spero di non aver portato via materia dal presidente della Confindustria
Era
Grazie avvocato Agnelli segnalo soltanto che nella relazione dell'avvocato Agnelli interviene il tema della riforma dello stato sociale
Ma l'avvocato Agnelli osserva che questa riforma dello stato sociale non mette per così dire importata dall'esterno come una obbligo derivante dalla mondializzazione
Ma dal fatto stesso dal fatto che noi stessi nel corso degli anni abbiamo costruito in Europa uno stato sociale particolarmente dispendioso inefficace sta di fatto naturalmente che questo grande processo di modernizzazione delle società europee
Si svolge sotto l'impatto che sotto lo stimolo di un processo di modernizzazione in corso e qui c'è uno straordinario
Paradosso storico perché l'Europa si sta modernizzando sopra per sollecitazione di quello che una volta era il terzo mondo
Presidente Fossa
Grazie
Se guardiamo alla realtà di oggi e la confrontiamo con quel di vent'anni fa
Non possiamo non rilevare come la situazione dal punto di vista economico sia cambiata in maniera impressionante
All'inizio degli anni settanta i paesi di vecchia industrializzazione Stati Uniti ed Europa rappresentavano poco meno del settanta per cento dell'intero prodotto mondiale
Il Sud-Est asiatico e l'America latina il sei per cento ciascuno
Oggi le ultime cifre a nostra disposizione indicano che corrispondenti valori solo del cinquantacinque per cento aveva questa attinenti e del quindici per cento ciascuno dalle due aree emergenti
Appare chiaro che tale cambiamento avvenuto in un così ridotto arco di tempo è epocale
Gli equilibri mondiali ne sono risultati sconvolti
Ai ritmi attuali la Cina diventerà il più importante Paese dal punto di vista economico sopravanzando di Stati Uniti d'America entro i prossimi vent'anni
Il baricentro produttivo del mondo si è già molto spostato ed è più vicino al Pacifico che all'Atlantico
Sembra quindi che la storia abbia subito una fortissima accelerazione concentrando in pochi decenni cambiamenti che prima venivano nell'arco di molte generazioni
A questo grande processo di sviluppo ha sicuramente dato un importante contributo la creazione delle aree di libero scambio in primo luogo l'Unione europea
Ma anche rimasta anche più recentemente il Mercosur
Queste aree sono state uno strumento essenziale di diffusione e di propagazione del libero scambio a livello mondiale in altri termini se hanno svolto un ruolo propulsivo per la crescita
In sintesi la globalizzazione e la forza che sta travolgendo i vecchi equilibri costituiti e che sta forzando un nuovo mondo con risultati forse inattesi ad una velocità incredibile
Si è messo in moto un processo graduale di estensione dello sviluppo delle a dalle aree più avanzate a quelle più arretrate
Ma mano che questo procede
Sale l'occupazione aumentar no i salari e le fasi meno nobili del processo produttivo vengono decentrate alle Nazioni a più basso costo del lavoro
A loro volta queste ultime grazie agli investimenti diretti dall'estero e ai trasferimenti di tecnologia e di know how vedono aumentare le proprie capacità di creare reddito salendo lungo la strada la scala della specializzazione produttiva questo il processo che si è svolto in Asia dapprima con il Giappone e i paesi di prima industrializzazione tradire Hong Kong Thailandia Corea del Sud Singapore
A quali sono seguiti poi la Thailandia la Malesia l'Indonesia e la Cina
In certa misura questo stesso fenomeno sta ora interessando l'Europa occidentale con le trasferimento di una crescente fasi di crescenti fasi di produzione a diverse nazioni dell'Europa orientale
Se questo è lo scenario che abbiamo di fronte evidente come una scelta di carattere difensivo non sia praticabile
Isolare assi dal commercio mondiale significherebbe un declino dapprima lento e via via più veloce del livello di benessere e di ricchezza prodotto
La drammatica situazione in cui si trovano i paesi che più si sono isolati dal mondo esterno rappresento una triste ma è efficace metro di paragone
Al tempo stesso deve essere compreso come il mantenimento di certi elementi che per lungo tempo hanno contraddistinto le società avanzate oggi non sia più possibile
Quello che era accettabile e sopportabile dal sistema economico anni fa
In ben diversa situazione di competizione oggi non lo è più proprio perché è il contesto internazionale è cambiato in maniera sensibile
Ed è tenendo presenti questi elementi che occorre guardare alla condizioni del nostro continente che senza alcuna esagerazione va definita come drammatica
La disoccupazione in Europa ha raggiunto
Con poche eccezioni i livelli più elevati della Grande depressione degli anni Trenta
La situazione del bilancio pubblico sia in termini di deficit che in termini di debito è estremamente critica
Le prospettive di crescita per i prossimi anni sono su livelli mediocri vicini ai bassi tassi di sviluppo sperimentati nel corso degli ultimi anni
A questo accorre aggiungere
Che il flusso degli investimenti diretti in Europa è largamente inferiore al flusso degli investimenti in uscita a testimonianza di una ridotta capacità di attrazione del nostro continente
Per la precarietà della situazione competitiva
Purtroppo dinanzi a questo stato di cose vi è solamente il progetto di un'unione economica monetaria
Che seppure fondamentale per motivi di carattere economico e politico cita solo delle norme di buon comportamento ma nulla fa e nulla può fare per risolvere i fattori di crisi strutturale sottostanti
D'altro canto se guardiamo con sincerità la situazione europea
Verrebbe da domandarsi come questa potrebbe essere diversa tenendo presente che il nostro continente e oggi l'area con il costo del lavoro più caro del mondo
La minore flessibilità del mercato del lavoro i più ridotti orari di lavoro
La vita lavorativa più corta i maggiori oneri non salariali sul lavoro le imposte più elevati
Con queste promesse e forse strano che l'Europa abbia il tasso di disoccupazione più elevato del mondo
In questo contesto si colloca l'Italia che è presente una situazione per molti aspetti simile a quella descritta in precedenza per la media europea
Ma con una maggiore precarietà per quanto riguarda lo Stato dalla finanza pubblica
Su tale fronte il nostro Paese sta facendo un grandissimo sforzo per rientrare nei parametri previsti dal Trattato di Maastricht
Purtroppo per raggiungere questo obiettivo peraltro totalmente da condividere si è scelta la strada meno sicura e più costosa
Con la manovra del giugno scorso con la legge finanziaria il governo ha deciso di abbattere il deficit portando la pressione fiscale a livelli pressoché insostenibili
Con le anticipazioni sul
Rione manovra di primavera sembra che si voglia proseguire su questa strada su quella cioè di un perenne incessante aumento delle imposte
Non è stata fatta alcuna riforma strutturale sul fronte della spesa pubblica nei settori chiave sanità Pubblico impiego e pensioni
Tutto ciò ragionando a nostro giudizio in un'ottica di breve termine e concentrandosi su obiettivi strettamente quantitativi senza una prospettiva di respiro
è un risultato è stato quello di progredire in maniera significativa nel cammino per il raggiungimento dei parametri di Maastricht
Ma costo di una gravissima penalizzazione dello sviluppo che ha portato l'Italia nell'ultimo anno ad una situazione di grave stagnazione che non ha eguali in Europa
Al tempo stesso il continuo rinvio delle riforme strutturali non porta né consenso né fiducia dei nostri partners
Ma al contrario alimenta il sospetto che una volta all'interno della moneta unica riprenda le sue cattive abitudini compromettendo così la riuscita dell'intero progetto
E quindi evidenti che piuttosto che ricercare a qualunque costo in maniera si è che per star da un obiettivo aritmetico sia giunto finalmente il tempo di risolvere i veri nodi strutturali
Ce lo faremo avremo certamente non solo la possibilità di entrare nell'Europa ma anche e soprattutto quella di garantire la sostenibilità nel tempo della nostra posizione
Praticamente ben poca strada affatto il governo sul fronte della liberalizzazione del mercato dei beni e del lavoro mentre le privatizzazioni sono ferme da tempo
Da tre anni dipinti di impieghi disattesi
In cui i collocamenti sul mercato hanno al più consentito di fare cassa ma non hanno portato alla perdita di controllo da parte dello Stato di nessuna delle grandi aziende pubbliche
Si continuano a registrare forti discontinuità e ritardi
Anche la dove sono state proposte iniziative condivisibili di rilievo
Come nel caso del piano di ristrutturazione delle ferrovie davanti al primo sciopero si è preteso imprecisi totalmente tornati indietro
Mantenendo lo status quo che costano ai cittadini venti mila miliardi all'anno quasi il valore o l'ammontare di due euro tasse se a questo aggiungiamo le ricapitalizzazioni come quella del Banco di Napoli
Arriviamo a cifre impressionanti che ci allontanano dai conclamati obiettivi di finanza pubblica con l'unico risultato di continuare a gettare al vento risorse che potrebbero essere impegnate produttivamente altro e dunque tempo che lo Stato esca da tutti quei settori data l'evidente la evidente impossibilità di ristrutturarli mantenendone il sotto il controllo pubblico
Dinanzi alle sfide
Della globalizzazione occorre riprendere in mano
La politica economica facendo un salto di qualità nell'azione di governo che ci permetta al tempo stesso di sciogliere i nodi strutturali e di dare finalmente una prospettiva di fiducia e di sviluppo al nostro Paese
Non è più possibile continuare lungo una strada di contenimento dell'emergenza senza avere una visione delle sfide che abbia di fronte e le opportune che abbiamo di fronte e delle opportunità che queste possono anche darci così come a livello aziendale una vera strategia di ristrutturazione che porti alla salvezza dell'impresa implica il ridisegno del suo modo di operare delle sue strategie dei suoi prodotti lo stesso deve ora cadere per il ruolo dello Stato tanto in Italia quanto in Europa
E naturale che questo ponga difficili problemi di accettabilità politiche sociale
Ma come l'esperienza di questi ultimi anni ha dimostrato i non affrontarli il rinviarli sine die genera solo incertezza stagnazione disoccupazione fiducie sfiducia in noi stessi
Alcuni al punto in cui siamo arrivati ci vuole un atto di coraggio i noi stessi nelle nostre possibilità
Nella capacità che esiste ancora nel nostro Paese e nel nostro continente di competere con successo con gli altri attori mondiali
Ma per farlo
Occorre porre finalmente mano
A quelle drastiche revisioni dello stato sociale e del ruolo del settore pubblico che come l'esperienza inglese ha dimostrato sono in grado di arrestare anche processi di declino le sembravano inarrestabili
In tal modo
Si darebbero prospettive di un futuro migliore per noi e per i nostri figli in caso contrario continueremo a declinare diventando un'aria da un punto di vista economico sempre meno rilevante sulla scena mondiale
Noi imprenditori siamo consapevoli e fortemente convinti che il processo di integrazione europea
Ed il progresso della globalizzazione della mondializzazione dell'economia non hanno significato e rilevanza solamente economica
Ma sono costitutivi di una politica che mira a realizzare nel mondo equilibri più giusti necessari
A preservarlo dei conflitti e contrasti tali da mettere a rischio l'eredità che lasciamo alle generazioni future
Io ho sicuramente condiviso interventi precedenti ho condiviso
Le preoccupazioni che ha sottolineato nel suo saluto iniziale il presidente Presutti condivido anche la sua chiusura quando dice che abbiamo in questo Paese potenzialità incredibili perché se no il Paese non avrebbe bene o male ha retto in una situazione disastrosa come si è trovato per altri motivi in questi ultimi anni
Però ribadisco con forza che dobbiamo fare emergere ulteriormente questa potenzialità e soprattutto i governi che ci sono sono seguiti in questi anni ci hanno più che altro tarpato le ali noi per rapportare all'esterno questa incredibile potenzialità dobbiamo avere la possibilità di farlo grazie
Grazie grazie presidente fosse il presidente Fossa ha ricordato che viene su scala minore naturalmente su scala europea anche un problema di globalizzazione in Europa
Nel senso che vi è una dislocazione delle industrie verso l'Europa orientale e qui vorrei ricordare dare un contributo alla riflessione ricordando due cifre
Una è in una intervista del Presidente del Consiglio a un giornalista del luglio Times è di due settimane fa vi sono secondo il presidente del Consiglio sei mila imprenditori italiani in Romania
E l'altra è una cifra che si invece si desume dalle lettura dei giornali in questi giorni cinquecento sembra circa e imprenditori in Albania
Ecco quando si parla di disoccupazione in Italia forse bisognerebbe anche parlare delle ragioni per cui questo sta accadendo
Passo la parola al professor Mario Monti
Grazie presidente
L'avvocato Agnelli
L'ambasciatore Ruggiero l'ambasciatore Romano ricorderanno che nelle riunioni tenute a Tokio nell'ottantotto e di nuovo nel novantuno il tema del regionalismo e multi Rapp multilateralismo era al centro di un'attenzione all'Armata riunioni della Commissione Trilaterale
Allarmati erano i giapponesi e gli americani allarmante ai loro occhi era il progetto di costruzione del mercato unico europeo in cantiere per il primo gennaio novantatré
Si parlava allora di fortezza Europa come ci ha ricordato sassone
Invitato allora a presentare qualche considerazione sul tema io lo affrontai naturalmente con innocenza dell'economista che non pensava certo di trovarsi qualche anno dopo nella posizione di responsabile nella Commissione europea proprio di quel grande mercato unico
Ho riguardato in questi giorni i termini del dibattito di Tokyo
Sostenevo la tesi
Di fronte a queste preoccupazioni per la fortezza Europa che non si potesse considerare un tema così Complesso semplicemente immaginando quali sarebbero stati gli affetti sugli scambi
Commerciali non si poteva dimenticare quale sarebbe stato il probabile affetto di crescita macroeconomica dovuto all'integrazione regionale
E soprattutto non si poteva non dimenticare i probabili effetti strutturali
Effetti strutturali prima di tutto sui paesi che andavano a integrarsi che si andavano a integrare non sul vuoto Massu un modello di economia liberale sia pure assistita da elementi sociali e redistributivi
E che in questo modo i Paesi che si stavano per stringere la mano nel mercato unico europeo
Si sarebbero messi in un meccanismo sostanzialmente irreversibile per ciascuno di loro di adesione ai principi dell'economia moderna di mercato affetta
E che
La dal punto di vista dei paesi terzi lungi dal diventare una fortezza questo sarebbe diventato un luogo nel quale investire avrebbe avuto la garanzia aggiuntiva derivante dal fatto che questi Paesi non sarebbero tornati a forme di gestione dell'economia che sono normalmente di disturbo agli investitori internazionali
E
Avevo anche posto in luce cose che oggi sono state molto ben sottolineate nei precedenti interventi cioè gli affetti di imitazione e di attrazione che l'integrazione europea probabilmente avrebbe avuto di imitazione
Abbiamo visto nascere nafta a perché e quant'altro e di attrazione per quanto riguarda il mai niente che si stava creando nell'Europa occidentale nei confronti dei paesi dell'Europa centro orientale
E che si poteva fare quindi concludere che se il processo dell'integrazione regionale fosse stato gestito con spirito aperto e devo aggiungere nella speranza che poi arrivasse un da Briotti o immani così solide come quelle che ora lo governano le integrazione regionale non sarebbe stata affatto incompatibile con quella multilaterale ma sarebbe stata anzi un una pietra di costruzione dell'integrazione multilaterale
A distanza di qualche anno mi pare che si possa dire che l'esperienza del mercato unico europeo conferma
Queste valutazioni la Commissione Europea a pubblicato in ottobre un'analisi sul funzionamento del mercato unico nei primi
Anni di vita mercato unico che ancora in fasce nato il primo gennaio novantatré per tanti aspetti non è ancora realizzato a trecentosettanta milioni di abitanti altri cento stanno per aggiungersi ma è ancora in fasce come mercato unico
Dal punto di vista delle implicazioni per i paesi terzi conclude l'analisi della commissione che il mercato unico ha reso sostanzialmente più facile per le imprese dei Paesi terzi fare business nell'Unione europea perché ha creato un campo di gioco più semplice e più aperto all'interno non solo per le imprese europee ma anche per le altre il programma del mercato unico ha dato luogo a un completamento di politiche commerciali liberali e per farla breve per riprendere le parole dell'ambasciatore azionista degli Stati Uniti
Questa o mercato unico europeo un grande beneficio per le imprese europee e americane che fanno che svolgono attività in Europa ed è una delle innovazioni economiche più significative dalla seconda guerra mondiale imposti va sottolineato che questo è stato fatto senza creare una mentalità da fortezza
Gli l'Unione europea è molto più aperta al business statunitense e in genere dei paesi terzi oggi di quanto non lo fosse
Un decennio fa e è molto più incline ad appoggiare e a spingere gli accordi multilaterali
Liberati
Questo più grande mercato internazionale integrato esistente al mondo oggi e che ha fatto da battistrada alle altre forme di integrazione sta cominciando a produrre anche i primi effetti che da esso si speravano dal punto di vista della crescita economica per ora timidi devo dire
Un uno e mezzo per cento in più si stima per quanto riguarda il prodotto nazionale della comunità
Uno uno e mezzo per cento all'anno in meno di inflazione e questo è parecchio se pensiamo all'effetto della concorrenza e dall'apertura
E una stima non clamorosa ma che arriva a novecento mila posti di lavoro in più a causa di questi primi vagiti del mercato unico io mi sarei aspettato una diminuzione di posti di lavoro dovuta all'effetto mercato unico nella fase iniziale
Invece le stime portano ad un aumento sia pure non clamoroso
Ma siamo appena agli inizi di questa realizzazione la politica che la Commissione europea sta svolgendo
Da quando è in carica dall'inizio del novantacinque sul mercato unico troverà sulla base di questi primi risultati macro economici e settoriali
Una precisa esplicitazione in un programma d'azione che presenteremo ai capi di governo nel Consiglio europeo di Amsterdam in giugno
E che sviluppa le linee che da due anni stiamo cercando di seguire cioè un mercato unico fondato sul normale più semplici
Però più severamente applicate con un rafforzamento dei meccanismi di Enforcement
Con il completamento del quadro legislativo condotto con parsimonia laddove proprio occorre in particolare lo statuto della società europea alcuni aspetti del coordinamento della fiscalità
E un mercato unico che continui ad essere aperto nel caso del negoziato sui servizi finanziari nell'ambito della da Briotti io proprio l'Unione europea ha spinto verso l'apertura in una fase in cui gli Stati Uniti sono stati piuttosto rinchiusi speriamo che ora il loro atteggiamento passate le elezioni sia più pro liberale
Non possiamo accettare guardando in casa nostra guardando agli stati membri dell'Unione europea non possiamo accettare alla vigilia in fondo della moneta unica
Che ci siano stati che sono così seriamente proiettati verso la convergenza ai criteri di Maastricht
E che tuttavia non sono altrettanto impegnati nella realizzazione concreta del mercato unico sto denunciando in queste settimane il fatto che due Paesi molto desiderosi di entrare presto nella moneta unica e che si trovano certo in condizioni diverse come la Germania e l'Italia
Sono agli ultimi posti nella graduatoria di osservanza delle norme del mercato unico cioè dell'unione economica europea
Mentre i due Paesi piuttosto freddi verso la moneta unica come la Danimarca e il Regno Unito sono in testa alle classifiche di lealtà all'Unione economica europea cioè al mercato unico questo
Non è accettabile e ai capi di governo ad Amsterdam in giugno
Proporremo un meccanismo che non consenta loro di prestare soltanto omaggio verbale alla ai meriti del mercato unico ma che Lillehei di in un impegno politico per arrivare alla effettiva conclusioni di questa realizzazione voglio concludere Presidente con un paio di annotazioni
Su
Un tema che lei stesso ha posto cioè in Italia forse esiste un partito anti Maastricht dovrebbe spiegare questo partito come l'Italia vivrebbe la globalizzazione fuori da con non non non so se io sono considerati iscritto al partito anti Maastricht
Ma mi sembra chiara la risposta un'Italia che fosse temporaneamente ai margini del cuore dell'Unione Europea che indubbiamente scaturirà dalla moneta unica
Vivrà la globalizzazione male sia come soggetto sia come territorio come soggetto perché avrà avrebbe in questo non creduto caso di non partecipazione fin dall'inizio alla moneta unica
Avrebbe obiettivamente meno peso nel determinare la linea della politica comunitaria di globalizzazione verso il resto del mondo
E come luogo come territorio sarebbe certamente non al centro dell'attenzione degli investimenti internazionali
E vorrei qui fare un'altra osservazione si è parlato ed è giusto che si parli molto di esperienza inglese
Di esperienze inglese bisogna però soprattutto in un ambiente industriale consentitemi di dire questo
Apprezzare nel modello inglese di questi anni non solo il modo in cui senza battere ciglio e anzi adoperandosi lo Stato ha ceduto la propria proprietà con le privatizzazioni ma secondo me anche in modo in cui lo Stato pur retto da un governo conservatore
Non ha avuto alleanze con le grandi imprese per tenere bloccato il sistema lo Stato governo conservatore inglese non ha operato per mantenere inglese la proprietà del sistema industriale e un bancario inglese e di nuovo senza battere ciglio ha lasciato che pezzi importanti dell'industria manifatturiera britannica a cominciare dall'auto cadessero totalmente cadessero passassero totalmente in mani straniere
E istituzioni venerando e venerate della siti che sono scivolate nel giro di una notte sono state rilevate da per esempio una grande banca olandese senza che la struttura politica britannica a ciò si opponesse
Ne sono stati posti in atto ma anzi sta vengono sempre più ridotti i sussidi statali alle impresa quindi ecco esaminiamo lo nell'insieme il modello inglese
è un modello che sta facendo vivere la globalizzazione al Regno Unito
Nel senso sempre di più di polo di attrazione di investimenti internazionali
Ma con un governo conservatore che asservito forse più gli interessi dei consumatori dei lavoratori che non quelli diretti immediati di breve periodo
Degli imprenditori grazie
Grazie grazie professor Monti avevamo cominciato con il chiederci se il regionalismo era o non era un ostacolo alla mondializzazione degli scambi il professor Monti
Ci ha confermato che esiste un buon regionalismo che questo buon regionalismo favorisce la mondializzazione degli scambi e ci anche incidentalmente spiegato perché di questo buon regionalismo è bene far parte
Grazie ringrazio l'avvocato Agnelli il presidente Fossa il professor Monti si conclude questa prima tavola rotonda
Grazie molto ambasciatore romano naturalmente negli oratori della prima sessione
Noi passiamo immediatamente alla seconda sessione senza l'interruzione per mantenere direi questo ritmo molto buono che si è creato
E quindi vorrei pagare la parola la presidenza poi a Ernesto Auci un solo momento per riorganizzare diciamo il tavolo
E pregherei intanto Ernesto Auci di venire al tavolo della Presidenza grazie
Grazie molte
Le davvero via
Va bene ecco mentre si cambia il tavolo due annunci intanto il primo esiste comunque un Caffi Bray che per chi desidera senza che si interrompano i lavori per la seconda sessione era previsto l'intervento del Professore Enzo Grilli del Fondo monetario internazionale
L'intervento il professor Belli purtroppo non ci sarà perché professor Grilli doveva venire in Europa assieme alla missione del fondo una missione diretti in Albania e a causa delle delle vicende albanesi
La missione è stata sospesa professor Miglio non ha potuto arrivare lo sostituisce professor Riccardo Faini
Docente all'Università Bocconi che peraltro di pesce chiedo scusa che peraltro è coautore assieme al professor Grilli di un libro sul multilateralismo e regionalismo e il professor Gianfranco Imperatori non è arrivato a causa malattia quindi la sessione prevede anche il professor Onida commissario straordinario dell'Istituto del commercio estero e Tomaso quattrini presidente della IBM Semenya e prego Dio accomodarsi al tavolo
No
Per parte mia
Introducendo questa tavola rotonda vorrei solo fare una piccola osservazione riallacciandomi a quando a quanto ha detto prima l'ambasciatore Romano relatori della prima tavola rotonda
Io siccome si può constatare giorno dopo giorno che le opinioni pubbliche non solo in Italia mai molti Paesi occidentali europei e anche negli Stati Uniti
Non sono convinte della dei benefici della globalizzazione anzi direi il più delle volte esprimono grandi sospetti sulla globalizzazione
L'Occidente insomma pare percorso
Più da paura e che dà speranze
Ci sono pubblicazioni libri è in Francia c'è un libero di una letterata per la verità intitolato gli orrori dell'economia che ha avuto un successo straordinario
Ha dato luogo a grandi dibattiti sia politici che ambiente culturale
Questo è un libro che attacca a fondo la globalizzazione
Accusandola di portare quindi disordine povertà
A che tra gli economisti per esempio certe posizioni di Turow negli Stati Uniti i infine Conti mettere in evidenza quali sono i rischi e i problemi che crea la globalizzazione dei mercati
Quindi non so se come dice l'ambasciatore Romano
C'è già c'è un partito trasversale cioè se c'è già un'organizzazione politica
Che si oppone sia Maastricht e più in generale alla globalizzazione dei mercati però è sicuro che le opinioni pubbliche sono incerte
Comunque non hanno una chiarezza ecco su non capisco non percepiscono i benefici della apertura dei mercati questo porta maggiori responsabilità alle classi dirigenti
Di tutti i Paesi del nostro di tutti i Paesi il il ruolo dei dirigenti in questo momento è cruciale
Ed è un ruolo di spiegazione di convinzione presso le opinioni pubbliche ma è anche un ruolo in qualche modo di decisione cioè bisogna alle credibilità per trascinare poi la gente verso obiettivi
Che sicuramente daranno poi benefici benefici rilevanti a tutti consentitemi un ricordo personale
Nei dieci anni fa nell'ottantasei
Proprio in questa sala si svolse un convegno che avevo organizzato con la rivista di politica economica in onore
Di un personaggio che forse ricorderete che era Franco Mattei ex direttore generale della Confindustria a cui ero legato da grande devozione
Ricordo appunto del scomparse Franco materializzare questo convegno su un tema probabilmente caro a Mattei immagine uno dei più cari e che era quello della liberalizzazione dei movimenti di capitali
Forse l'avvocato ricorda che fu relatore a quel convegno
Amori color pensare che da quel convegno o nacque una spinta decisiva
Per arrivare poi di lì a pochi anni nella nell'arco di due anni alla completa liberalizzazione dei movimenti di capitale in Italia e quindi all'integrazione dell'Italia
Nel resto del mondo almeno sotto l'aspetto la liberalizzazione dei capitali certo un passo fondamentale per cui oggi possiamo fare
Un secondo un'ulteriore importantissimo passo che è quello della globalizzazione poi definitiva
Ecco quindi le classi dirigenti dirigenti oggi hanno un ruolo fondamentale un ruolo fondamentale nello spiegare nell'illustrare le opportunità
Che si aprono e questa nostra tavola rotonda parla proprio delle opportunità per gli scambi nelle opportunità quindi che si aprono per la crescita delle economie dei paesi di tutto il mondo
Da lei la parola a professor Riccardo faina dell'Università di Brescia che sostituisce come abbiamo già detto il dottor Grilli in quanto trattenuto dottor Grilli dalla missione in Albania vista la situazione di quel Paese prego professor Faina
Grazie il dottor Grilli si dichiara molto dispiaciuto finora si è potuto intervenire a questo convegno ha mi ha lasciato il difficile compito di sostituirlo
In questo mio intervento vorrei ho qui un ponte fra le due sessioni concentrandomi in particolare al Sud lì aspetti empirici del del giornalismo
La compatibilità fra regionalismo e multilateralismo come abbiamo visto è stata al centro di un ampio dibattito ha fornito lo spunto per molte discussioni per analisi teoriche
Anche spesso molto sofisticate ma sono rimasti in ombra per molti versi gli aspetti empirici del problema ed è su quello che non è per lo meno in parte concentrarmi
La ragione per cui questo aspetto è stato trascurato può essere in parte imputato la difficoltà di misurare il regionalismo spesso ci sono diversi modi per far diversi indicatori
Il primo lo ricordava l'ambasciatore Romano guarda semplicemente al numero di accordi che vengono notificati al gatto prima all'Organizzazione mondiale per il commercio dopo e chiaramente da questo punto di vista la crescita del regionalismo e molto pronunciato
Dal mille novecentonovantadue novantacinque sono stati notti notificati ventinove accordi su cento in essere tutti i Paesi con la sola eccezione di Hong Kong Giappone e corre via sono membri perlomeno di un accordo di integrazione regionale
Questo è un dato forte però non ci dice nulla ancora sull'impatto del regionalismo negli scambi
Possiamo allora guardare a un altro indicatore che che implicitamente la quota degli scambi intraregionali sul commercio totale di una certa area élite troviamo dei dati interessanti
I dati che l'ICE raccoglie diligentemente ogni anno ci mostrano come l'incidenza del commercio regionale sia cresciuta dal cinquantun per cento dal mille novecentottantuno al cinquantanove per cento del mille novecentonovantaquattro per l'Unione europea
Sia cresciuta dal ventinove per cento al trentaquattro per cento per il Nord America e sia cresciuta dal trentadue al quarantotto per cento nel caso dall'ansia
Possiamo concludere quindi che il regionalismo è cresciuto che rappresenta un pericolo per un sistema multilaterale degli scambi la risposta
Probabilmente negatività per la ragione seguente che in buona parte questi andamenti questo peso crescente delle quote del commercio interregionale non riflettono altro che il peso crescente di queste aree
Se l'Asia commercio di più con se stesse è semplicemente perché il peso dell'ansia nel commercio mondiale e cresciuto in maniera significativa se tentiamo di correggere quindi di tenere conto di questo fatto e calcoliamo
Un e normali diamo la quota degli scambi entrare a con il peso dell'area stessa nel commercio mondiale troviamo un indicatore di introversione che aumenta di poco
In Europa e nel Nord America e diminuisce di molto nel caso dell'Asia
Possiamo anche fare ricorso a una misura alternativa una misura ovvia che quella che guarda al peso del
Le importazioni che provengono dall'esterno dell'area sul prodotto interno lordo dell'area stessa
E qui vediamo che questo indicatore aumenta fino alla fine dello scorso decennio ad indicazione del fatto che le diverse aree regionali sono sempre più integrate fra di loro ma diminuisce però percorso dagli anni Novanta
Il rapporto partner Ricci della Commissione europea
Ci ricordava che nel caldo dell'Unione Europea il peso del commercio extra europeo su un prodotto europeo e diminuito dal ventidue virgola per cento dall'ottantatré al diciotto per cento nel novantatré
E questo è un indicatore credo preoccupante che mette in luce come la l'Unione europea non abbia probabilmente pienamente sfruttato tutti i vantaggi del processo di integrazione economica internazionale
In conclusione però sembrerebbero esserci buone ragioni per essere ottimisti sulla compatibilità regionalismo e multilateralismo
Come abbiamo visto la diffusione di questi accordi non ha inciso sulla composizione degli scambi internazionale la conclusione felice dell'Uruguay Round oggi ha ridotto il rischio che gli accordi di integrazione regionale
Notano il sistema multilaterale e ottima la creazione di blocchi contrapposti infine gli accordi integrazione regionale
Di questi anni degli anni Ottanta Noonan natura profondamente diversa rispetto a quel dagli anni precedenti degli anni sessanta per esempio in quanto si propongono di integrare economie molto diverse tra di loro
L'Europa e il Mediterraneo
Gli Stati Uniti e il Messico
E quindi non sembrano motivati dal desiderio di creare barriere protezionistiche nei confronti di Paesi troppo diversi e quindi troppo competitivi
Io e concludo vorrei però esprimere alcuni motivi per diffidare di questo ottimismo
Sono convinto
Questa convinzione l'abbiamo esperta insieme ad Ezio Grillini che gli accordi di intenerire integrazione regionale continuano a costituire un pericolo potenziale per lo sviluppo degli scambi su basi genuinamente multilaterale
Esempi canonici spesso succitati nei rapporti dell'Organizzazione mondiale del commercio sono la maggior flessibilità di questi accordi nelle regole di salvaguardia talvolta in contraddizione in violazione della lettera per il gatto e la proliferazione delle regole di origine si è guardata al Nafta disaccordo spesso sono poche decine di pagine
Vi è un'appendice di diverse centinaia forse di migliaia di pagine solo guardate per definire quali sono le regole di origine e questo sicuramente non è un fatto che favorisce il commercio
Ma vi sono anche altri fattori per vorrei richiamare la vostra attenzione su due aspetti due fatti nei pochi minuti che mi rimangono in primo luogo lì accordo integrazione regionale sono accordi fra paesi in industriali e Paese sviluppo intermedio non con i Paesi diciamo più dinamici del Sud-Est asiatico ma con i paesi e sviluppo in termini più dell'Africa settentrionale o dell'America latina
In secondo luogo per entrambi questi Paesi esiste oggi una certa evidenza credo sarebbe sbagliato negarlo che il processo di integrazione commerciale ha contribuito non è la causa primaria ma contribuito in parte al deterioramento delle condizioni di salario e di occupazione soprattutto in quei Paesi con strutture istituzionali Ricci dette con mercati del lavoro in sufficientemente flessibili
Sorprende forse il fatto che in Paesi come Messico il Marocco nei paesi dell'America della sfida l'apertura a commercio internazionale abbia questi effetti negativi
Ma forse la sorpresa minore se ricordiamo che questi Paesi su uno dell'attivamente per esempio i Paesi del Sud-Est asiatico poco flessibili nelle loro strutture istituzionale e nei loro mercati del lavoro
Sono paesi con salari relativamente elevati
E che gli anni Novanta agli anni Ottanta sono stati
I Paesi densamente popolati quelli asiatici India Indonesia Cina che da soli costituiscono quasi la metà della popolazione mondiale e che durante questi anni si sono affacciati prepotentemente alla ribalta del commercio mondiale
In queste condizioni è possibile che anche in questi Paesi assiduo quinte vecchio stancano le pressioni per difendere i settori a d'alta intensità di lavoro
E poco competitivi rispetto agli paesi del Sud-Est asiatico qua Paesi a
Forte densità di popolazione quindi credo che il rischio che dobbiamo paventare qui possibili cui va tenuto conto e che oggi gli accordi fra gli accordi in diciamo che gli accordi fra paesi interi industrializzati e Patrizia sviluppo intermedia possano rappresentare una forma di chiusura nei confronti di Paesi che oggi cominciano ingenti Cina i
Cina cominciano a svolgere un ruolo sempre più tiri Chieffo nel contesto del commercio mondiale
Un rischio accentuato dal convergere di interessi politici molto diversi fra di loro quello dei lavoratori nei Paesi industrializzati nei paesi allo sviluppo intermedio che ha tozzo o ha ragione
Individuano e commercio la causa delle dopo difficoltà quello dei produttori nei settori minacciati dalla concorrenza dei paesi meno sviluppati
Un convergenza che potrebbe non essere controbilanciata da Kia un interesse nello sviluppo genuino del sistema multilaterale mi riferisco in particolare l'intesa e multinazionali che ovviamente di tale sistema dovrebbero prendere le difese
Ma se guardiamo un poco più in dettaglio scopriamo che in Claudia misura la struttura produttiva dell'intesa e multinazionali è organizzata su basi regionali e integrata su basi regionali e potrebbe quindi non essere troppo tane Giata da gli effetti della polarizzazione se questo succedesse però aperti e ci sarebbe probabilmente soprattutto l'Europa che meno presente nei mercati più dinamici in termini sia di Investimenti che di esportazioni e che più soffrire di una polarizzazione e al commercio
Gli accordi di integrazione regionale quindi possono essere sia uno stimolo che un ostacolo alle sviluppo delle scambi
Io credo che sia necessario che l'organizzazione mondiale per il commercio eserciti una sorveglianza più rigida di quanto non sia accaduto nel passato e non certo per colpa dei suoi dirigenti
E va vista quindi con grande favore l'istituzione di un comitato sugli accordi commerciali regionali che si occuperà degli accordi di nuova istituzione e ci si augura anche degli accordi difetti e istituzione
E credo che oggi siano mature le condizioni economiche forse non politiche per una riforma dell'articolo il famigerato articolo ventiquattro che regola gli accordi integrazione regionale
Contrariamente a quanto si può pensare e l'Europa stesse a Casere un forte interesse perché questo attende grazie
Grazie professore sì offerto a base di riflessione che può fugare chiarire molti timori delle opinioni pubbliche
Il professor Onida che un un grande esperto della materia oltre a essere commissario straordinario dell'istituto del commercio con l'estero
Scaduto ma ancora in carica
Dentro dove grazie
Dice direi
Oltre a uffici dalla sua panoramica sulle opportunità degli scambi mondiali vorrei chiedergli una cosa in particolare e cioè la forte variazione delle monete
Dollaro rispetto ad altre monete come si è verificato in questi mesi per può essere diversi un ostacolo all'ulteriore espansione all'espansione degli scambi
Grazie allora rispondo subito questa domanda perché il tema pensavo di affrontarlo come dirò subito sotto tre profili su questa domanda se mi è consentito essere molto trancio esiste una visione per la quale i cambi flessibili tra le grandi aree distruggono ritardano rallentano la crescita
Dell'integrazione mondiale una visione che non condivido ritengo che l'esperienza storica del dei mutamenti tra le grandi aree parliamo di dollaro monete europee Jenna produca come risultato
Degli inevitabili delle inevitabili oscillazioni tra queste grandi valute
Produca fenomeni di maggiore integrazione la spiegazione sta nel fatto che ogni volta che un Paese aggiunta il proprio tasso di cambio rispetto a livelli fuori equilibrio questo genera un rilancio una proiezione verso l'esterno e analogamente quando un Paese subisce un eccessivo apprezzamento inevitabile in certe fasi
Della propria moneta questo spinge ad una delocalizzazione di industria nazionale esperienza l'abbiamo visto con il Giappone non molti anni fa che produce perfetti di moltiplicazione degli scambi
Mi rendo conto che è un una risposta non una rigorosa e non soddisfacente ma forse c'è modo di riprendere questo argomento all'interno del nostro dibattito io pensavo di soffermarmi su prego
Come
Ma vorrei fare una sola osservazione noi abbiamo fatto uno studio sulle sull'incidenza delle fluttuazioni monetarie sugli scambi
A livello globale le fluttuazioni anche le più importanti di Bronte grandissime monete come il dollaro a livello globale degli scambi non vi sono ripercussioni
Il commercio internazionale come voi sapete negli ultimi anni è cresciuto a una grandissima velocità come mai nel passato a livelli del nove per cento nove e mezzo per cento l'ultimo anno dell'otto per cento
Quindi normalmente due volte due volte e mezzo anche tre volte l'aumento del reddito mondiale e l'aumento anche della produzione di beni
Quindi non vi sono assolutamente dei degli effetti negativi visiono ed idealmente mente degli affetti arretra redistributivi di importazione esportazione all'interno del sistema
Grazie ambasciatore mi sento incoraggiato da questa sua autorevole conferma e l'argomento chiaramente nel campo per molte verifiche tecniche ma pensavo di toccare il nostro tema aveva sotto tre profili il primo riprendendo un po'dal taglio che ha dato il professor Monti la liberalizzazione esterna come veicolo per creare maggiore regole di concorrenza e di liberalizzazione interna nei mercati primo contro secondo profilo il ruolo degli investimenti internazionali e qui posso riprendere gli scontri di prima come complemento alla motore dell'integrazione commerciale
Per il terzo profilo qualche implicazione per le politiche di sostegno all'internazionalizzazione
Primo al primo profilo
La la liberalizzazione del commercio mondiale come si è visto se ne sono visti
Esempi importanti con la conferenza di Singapore insuccesso devo dire oltre ogni attesa del dell'accordo raggiunto sulla Information Technology agreement poco tempo dopo sulle telecomunicazioni
Segnala una notevole spinta verso la globalizzazione di business e che hanno una tipica natura internazionale globale non solo i servizi ma anche i beni ad alta tecnologia
La velocità di percorso verso la liberalizzazione di questi business è impressionante la dimensione stessa
Di questi business è impressionante viene citato a proposito dell'accordo sull'information technology un mercato che oggi si aggira oggi tra i quattrocento e i cinquecento miliardi di dollari non solo Cipro precisare naturalmente le proiezioni
Circa un decimo del commercio internazionale comunque
Ora il
E perché è importante sottolineare
Questo aspetto perché il le distorsioni un processo che riduce le distorsioni del protezionismo Esterno e quindi favorisce una crescente globalizzazione
Un potente strumento per favorire la crescita di quelle regole di mercato sui mercati nazionali naturalmente sui mercati regionali
Non vi sto a tediare con svariati argomenti ma vi do solo degli esempi che per gli economisti da tempo portano a dire che il in grado di protezionismo esterno tende a generare comportamenti anticoncorrenziale le interno vi faccio degli esempi strumento principe quote contingenti
All'importazione tutto ciò non notoriamente genera delle rendite di posizione distorce il sistema dei Prezzi genera delle scarse Tarchi Picciolo perché sono proprio il terreno su cui si coltivano rapporti non non dico non di concorrenza di mercato
Altro esempio le quote volontarie cosiddette le quote volontari di restrizione all'esportazione i dazi anti dumping sono strumenti ancora oggi frequentemente usati su cui giustamente il WTO ha cominciato a scavare e a produrre delle dei confronti anche piuttosto aspri tra Paesi beh e noto che questi strumenti in molti casi sono non le uniche cause ma delle cause importanti che producono collusione in quanto strumenti che generano dei processi con cui sia le imprese che si difendono nel Paese che introduce le quote sia nel Paese che subisce le quote i raccordi volontari
Poi grazie anche Dante intendono angeli arare un atteggiamento quasi di collusione per reagire al contesto alla distorsione introdotta i sussidi all'esportazione come noto sono degli strumenti per regalare agli altri paesi dei margini di di utile come si dice per peggiorare le ragioni di scambio
Spesso ancora una un altro esempio la protezione che deriva da da gruppi di pressione su settori
A monte del processo produttivo
Si scarica in modo negativo ovviamente sui settori che sono invece utilizzatori di questi prodotti e generano quindi un conflitto di interesse
Gli esempi sono tanti la protezione della seduto il Gia danneggia i settori utilizzatori tra cui quello delle automobili
La protezione dei semiconduttori danneggia le le imprese che operando a valle
Del semiconduttore necessitano un mercato aperto e la possibilità di approvvigionarsi di questi intermedi a condizioni di mercato e gli esempi potrebbero moltiplicarsi
Ancora possiamo dire a questi strumenti di protezionismo Esterno ritardano
Quello che si potrebbe definire un processo di apprendimento di competizione dinamica detto in parole più povere
è facile dire che la protezione temporanea che sovviene a un'emergenza che aiuta una ristrutturazione ma in molti casi un'analisi impietosa della storia delle industrie protette porta a dire che la protezione si prolunga oltre il necessario e genera un atteggiamento non sufficientemente proiettato verso la competizione dinamica verso l'acquisizione
Delle risposte tecnologiche più avanzate delle risposte organizzativo e manageriali più avanzate
Infine perché non citarlo la protezione esercito comporta dei costi dei costi cosiddetti dell'obbligo e oserei dire anche dei costi della burocrazia che non vanno non vanno dimenticati
Leggevo recentemente dalle tante notizie su iniziative anti dumping a proposito di una importazione dazi anti dumping conto l'importazione dalla Cina di borsette con l'esterno in pelle in plastica o in tessuto
Che saranno gravati da un dazio del trentanove virgola due per cento fatta eccezione per una certa azienda vede l'istruttoria durata due anni alla fine si conclude che in ogni caso i prezzi al dettaglio delle borsette cinesi in Europa sono superiore del settanta ottanta per cento a quelle Franco frontiera per cui è molto improbabile che il dazio si ripercuota pienamente sull'acquirente finale
Cioè due anni per produrre uno strumento che accontenta superficialmente coloro che hanno ritenuto necessario ricorrere ancora una volta uno strumento di difesa che in realtà costa per essere prodotto come provvedimento ed è forse anche inefficace
Vengo al secondo aspetto
Cioè che è stato già ampiamente toccato stamattina un processo di globalizzazione attraversa l'intera
L'intero sistema economico attraversa non soltanto i flussi commerciale di esportazione attraversa la presenza delle imprese multinazionali anche quali risparmi dati ma la dinamica degli investimenti internazionali
A superato di gran lunga la dinamica di crescita dello stesso commercio non non diciamo del il prodotto interno lordo
Si stima che le vendite mondiali delle sole affiliate estere di imprese multinazionali superino il volume dell'intero commercio mondiale che oggi è intorno ai sei mila miliardi di dollari o sei trilioni di dollari
Si stima pure
Dato che lo stesso rapporto WTO riporta che due terzi del commercio mondiale sia riconducibile
A imprese classificabili come multinazionali vale a dire imprese che non operano come base produttiva e gestionale in un solo Paese
Due terzi e metà di questi due terzi cioè un terzo è il cosiddetto commercio Intra compagno intra forme vale a dire tra case madre filiale tratti dalle filiali
I numeri potrebbero aggiungersi a dovere ma quello che osserviamo in sostanza è un fenomeno prorompente di integrazione che passa non solo più attraverso la mobilità delle merci ma sempre più attraverso la mobilità delle tecnologie e dei servizi
Della manodopera qualificata delle capacità manageriali tutto ciò porta a ricredere molte
Antiche antichi pregiudizi quello in particolare per cui l'investimento all'estero viene visto dal paese che investe come una fuga una rinuncia e quindi una distruzione di opportunità di lavoro
E dal Paese ricevente come una colonizzazione come un pericoloso svuotamento delle proprie stesse capacità notate che se fossero vere tutte le cose si contraddicono
La realtà lo la teoria l'osservazione empirica documentato ormai da un numero veramente corposo di studi condotti in Banca mondiale e Fondo monetario OCSE vari centri di ricerca
Porta porta dire esattamente il contrario che il fenomeno degli investimenti internazionali nella loro varia dimensione naturalmente non sono solo investimenti ma manifatturieri sono investimenti spesso i servizi di logistica in distribuzione in in ricerca ma l'insieme di tutto ciò lungi dal jet dall'essere un sostituto
Dell'integrazione commerciale classica cioè quella che avviene attraverso le dogane il passaggio delle merci e invece un complemento è un motore di integrazione vari studi econometrici con il valore che possono avere e e questo perché sia così deriva anche dalla semplice osservazione della tipologia con cui un'impresa oggi si pone il quesito va come servo il mio mercato come valorizzo il mio prodotto
E le tre grandi alternative sono dal punto di vista della dello cresceranno come è noto del scusate della internazionalizzazione sono vado all'estero per perché un certo mercato locale non riesco a sfruttarlo
Se non andandoci che questa lo l'investimento diciamo di accesso al mercato
Oppure vado all'estero perché delocalizzando alcune fasi di produzione colgo i vantaggi competitivi a basso costo e poi me ne avvalgo a valle per essere io più capaci di competere con i miei concorrenti infine che la l'opzione più Nobile più ricca vado all'estero perché l'unico modo di essere insider in un mercato che non può che essere globale Mino Khalid zoo
Non solo per delocalizzare fasi di produzione ma per avere una strategia di presenza di radicamento di vicinanza al mercato di vicinanza alle istituzioni
Ora tutte e tre queste tipologie se ci riflettete un attimo portano non a perdere flussi di commercio in alcuni casi a non ne generano ma semplicemente non lo distruggono per esempio un investimento cosiddetto tariffe Giampi
Se prima non si riusciva ad esportare almeno dopo si faceva produrre ecco ma le altre tipologie portano esattamente ad una maggiore creazione di commercio
Se ho ancora cinque minuti posso venire al terzo
Al terzo tema tre quattro perfetto implicazioni per la politica di sostegno pubblico all'internazionalizzazione
Grandi gruppi piccole-medie imprese tutti sappiamo che il sistema oggi incontra ostacoli difficoltà giustamente si lamenta e io vorrei ricordare parliamo innanzitutto del del grande business delle infrastrutture che sono oggi come noto un gap una grande area dove per esempio sui mercati dinamici asiatici si giocano molte carte importanti per l'internazionalizzazione dei nostri sistemi produttivi l'infrastruttura spesso è generatrice Poirier rivolto indotto
Qui c'è chiaramente una debolezza sia dal lato del della capacità dei nostri soggetti di essere come soggetto industriale in grado di presentarsi con progetti e con la dimensione magari anche in Alleanza
Con la dimensione in grado di competere con concorrenti tedeschi che gli inglesi giapponesi non dico americani può anche coreani quindi è un problema di strategie d'impresa ed è chiaramente insieme un problema di sostegno politico la cosiddetta advocacy istituzionale e ovviamente anche di regia dei degli strumenti e noto che da noi la regia
Tra tesoro da cui dipende l'intervento meglio credete CIACE
Esteri da cui dipende la il supporto politico diciamo sul mercato ministero del Commercio estero da cui dipende la rete dice alcune altre forme strutture di sostegno queste regia non c'è e difficile costruirla
Forse meglio rinunciare a fare un'altra legge come saggiamente il ministro Fantozzi forse ha denunciato queste cose non si fanno con le leggi si fanno con delle
Costruzione di strutture interministeriale leggere con un delega di potere forte che coordina che impone di avere intorno al tavolo intorno al tavolo nel momento in cui si prendono decisioni rilevanti di avere i soggetti rilevanti
L'esempio dell'aiuto che viene dato con una mano in modo assolutamente sconnesso rispetto all'esigenza di costruire pacchetti di credito d'aiuto il quale connettendosi alla strategia Sace
Nonché al pacchetti finanziari Mediocredito potrebbero dare risultati interessanti è un esempio che tutti molti dei voi presenti conoscono da vicino
Se poi parliamo di sostegno istituzionale di dimensione del supporto pubblico
Recentemente si è si è fatto a Hong Kong il diciotto di gennaio un seminario spin promosso per la prima volta da un tentativo di cabina banca d Italia tesoro
In commesse ministero degli Esteri si son fatti dei confronti tra come altri paesi sono presenti in quell'area asiatica così dinamica
E il confronto sia in termini di personale dedicato sia di missioni politiche svolte impressionante
Non vi cito i numeri perché altrimenti il tempo è tiranno sul versante delle piccole e medie imprese e qua ci sono ci sono molte molte resistenze ad affermare una cultura che fuoriesca fuoriesca da una visione ormai veramente stanca tradizionale incapaci di generare di valorizzare quei tessuti che sono effettivamente nerbo della nostra capacità produttiva
Ma di valorizzarle in un contesto che assai diverso
Dallo strumento tipico di sostegno a pioggia
Di manifestazioni collettive in cui l'Italia si presenta con delle piccole isolette che accorpano
Poche piccolissime imprese poi la realtà del settore delle imprese medie e grandi che sono in ogni caso le imprese attraenti invece viste in un altro contesto mi riferisco a certe manifestazioni e fieristiche ma mi riferisco anche al modo con cui ancora oggi concepito il piano promozionale nonostante i tentativi penso anche abbastanza tenaci che ho potuto fare all'interno di questa esperienza di un anno e mezzo come amministratore
Straordinario del dell'ICE devo dire che vincere le resistenze del da un lato della burocrazia pubblica che tende per sua cultura a erogare risorse a pioggia
Intanto i canali e le resistenze devo dire anche di molta burocrazia privata Pannella pubblica adesso dovete tener conto che ci sono alle regioni sempre più aggiungeranno problema
A questo coordinamento di burocrazie pubbliche
Ma anche di burocrazie private di associazioni che non vedono con sufficiente chiarezza che il problema il sostegno della filiera italiana
Il problema è meno quello di erogare dei piccoli sostegno sussidi perché imprese vadano in giro per il mondo perché alcuni operatori possono visitare fiere qua e là perché questo è solo e anche una cosa benefica ma è ancora storia vecchia
Le promozioni si fanno in altro modo l'esempio che il presidente perduti portanza stamattina del della vortici in internet non è un esempio ma illuminante
Le fiere virtuali comunque la comunicazione di Systema tutto ciò richiede una cultura che si allontani dalla visione burocratica delle istituto di sostegno pubblico esige per esempio di concepire che le operazione di comunicazione si fanno con una scala rilevante avvalendosi di competenze che non sono tutte nella pubblica amministrazione nei licei
Mentre oggi quando si propone di avvalersi di consulenze a vari livelli subito scatta qualche meccanismo punitivo o di mini o di minaccia da parte dei collegi dei revisori delle Corte dei Conti o quant'altro basta termino ricordando semplicemente che la strada la riforma di queste strutture
è una strada lunga da percorrere presuppone una certa volontà da parte anche dei soggetti industriale che per primi sono beneficiari
E per primi sono anche responsabili
Se questi strumenti continuano ad essere usati in un modo tutto sommato
Non dico improduttivo ma troppo lontano da quello che oggi deve essere una vera internazionalizzazione una proiezione del sistema Italia in tutte le sue dimensioni di filiere produttive di tecnologia applicata occorrerà fare parecchi sforzi per superare quella che altrimenti diventa la inerzia inevitabile del sedersi sulle le regole del gioco già scritte i rapporti sindacali tradizionali rapporti di cosiddetta vigilanza ministeriale tradizionali e quant'altro grazie
Grazie professore raffrontato con sintetica chiarezza trentuno anzi quattro punti poi con con il cambio presso cui abbiamo messo quattro punti sentire adesso
L'avvocato Toma segue Trinca il presidente della IBM insieme a un'impresa diciamo globale per eccellenza
Grazie buongiorno a tutti
A me fa molto piacere essere qui oggi per cercare di dare una
Testimonianza
Semplice ma spero efficace su questo tema
Delle nuove opportunità per gli scambi mondiali di beni e servizi
Parlare di di nuove opportunità a livello mondiale parlare di globalizzazione vuol dire infatti parlare di tecnologia
E la tecnologia probabilmente la causa e forse sperabilmente anche l'elemento promotore per cui si possano realizzare queste opportunità certamente tutti noi sappiamo abbiamo detto siamo sufficientemente documentati su questa convergenze enorme fra informatica e telecomunicazioni su queste capacità sempre maggiori
Vorrei citare solo qualche dato per ricordarcelo ogni diciotto mesi le prestazioni dei microprocessori delle memorie si raddoppiano questa è una legge ormai stabilita da da quasi vent'anni che continua ad essere vera
Abbiamo delle capacità di memorizzazione che consentono in un pollice di memorizzare qualcosa come quattrocento romanzi di medie dimensioni
Questo per quanto riguarda la quantità di informazioni che possiamo utilizzare ismi stare perché parlare di scambi di beni e di servizi vuol dire parlare di scambi di informazioni
O deve parlare di velocità con cui questi scambi possono avvenire
Oggi i nostri ricercatori sono riusciti a trasmettere informazioni alla velocità di un trilione di bit al secondo
Il che vuol dire per per i non tecnici per gli avvocati come noi se volete trasmettere in un secondo la raccolta di duecentocinquanta trecento anni del Sole ventiquattro Ore di un giornale come il Sole ventiquattro Ore
Sappiamo tutti della tumultuosa avanzata di internet
Qualsiasi numero CCT a questo proposito rischia di essere approssimativo per difetto però pensiamo che oggi come oggi ci siano quaranta cinquanta milioni di persone
Che al mondo si connettono in Rete e le stime sono che questo diventi questo numero diventerà probabilmente cento milioni di persone
Le aziende che si affacciano al sito internet come ricordava questa mattina il presidente Bresso tutti si moltiplicano con ordine i fattori di dieci
Praticamente all'anno
Quindi e sono diverse centinaia di migliaia
Quello che è fondamentale considerare parlando di nuove opportunità
Però non solo la la potenzialità tecnologica pura e semplice ma naturalmente è importantissimo considerare alcuni elementi fondamentali e che sono per esempio
Quello della sicurezza
Quello degli standards oggi si si va affermando non è un futuro è già presente un modello informatico un modello di relazione che è quello del network computing
La Rete
Intelligente
Che non determina solo delle accelerazioni o delle migliori azioni di produttività
Però che portate considerare e che questo modello comporta dei cambiamenti nel modo di operare consente delle velocità delle flessibilità delle semplificazioni la possibilità di collegamento
All'interno diciamo delle aziende all'esterno delle aziende fino a raggiungere i consumatori
Che effettivamente deve determinare un modo diverso di essere quindi parlare di opportunità vuol dire parlare ovviamente
Anche di sfide ma le opportunità ci sono e sono enormi
Dio vorrei citarne qualcuna diciamo di di casa nostra
Noi come sapete abbiamo grande sviluppo applicativo sviluppo di software oggi si parla di questi linguaggi Java che ormai conoscono tutti
E fondamentale elaborare queste applicazioni in modo rapido e in modo sinergico per cui noi abbiamo squadre di
Programmatori che lavorano ventiquattro ore su ventiquattro ma non nello stesso luogo si collega nove collego nel lavoro l'uno dell'altro dal Giappone agli Stati Uniti adesso alla Lituania all'Europa
E ciascuno fa un pezzo lo passa all'altro Lori trasmette e continua questo direi un un caso emblematico di come si possono creare determinato opportunità
Oggi secondo una stima di i vizi ci sono già ventitré milioni di lavoratori
Che usano le reti cosiddette intranet e quindi di diciamo di collegamento interno aziendale rispetto alla all'internet Tesla stime che saranno probabilmente centosettanta di centottanta milioni nei prossimi quattro anni
Questo ci porta immediatamente è uno degli argomenti diciamo più di moda se mi consentite che quello del commercio elettronico
Parlare direttore e-commerce non è più un parlare al futuro è un parlare al presente se noi ci assicuriamo del della qualità e della sicurezza della trasmissione quest'oggi si può fare e già realizzato tramite metodi di crittografia
E di porte a fuoco noi abbiamo prodotti che consentono un commercio elettronico praticamente sicuro e vorrei ricordare visto che parliamo di opportunità che stiamo parlando
Di un mercato di trecento miliardi di stimato in trecento miliardi di dollari
All'anno
Nei prossimi cinque anni quindi abbiamo delle prospettive che sono veramente delle prospettive enormi tutti noi abbiamo letto quello che si riporta sui giornali del cambiamento nel modo di operare di aziende come le aziende di viaggio la l'American Airlines quello che fa in termini di promozione in internet la vendita dei di biglietti promozionali al momento la biglietteria elettronica quello che noi stessi stiamo facendo nel rinnovare tutto il parco delle stazioni delle Ferrovie dello Stato con biglietterie elettroniche avete letto e la cosa interessante quello che ha fatto la Lellis
La Levì s ha praticamente eliminato i suoi magazzini fa una vendita
Nei negozi tramite e internet raccoglie
L'ordine lo trasmette poi direttamente a casa al consumatore
Costa dieci dollari in più ma il la vera il modello perfetto
L'avere la possibilità di rinnovare l'ordine telefonicamente ha portato dei vantaggi notevolissimi e possiamo continuare in esempi di questo tipo quello che a me interessa e vedere delle prospettive anche nuove completamente nuove
Per esempio quella di la la possibilità di vendere ed acquistare potenza elettrica
Tramite la Rete cosa che si può fare adesso e sta succedendo con applicazione che abbiamo sviluppato insieme a Siemens e vorrei anche evidenziare parlando di opportunità e di sfide che questo è un mondo in cui fondamentale collegarsi non sono in Rete ma collegarsi in alleanza
Ormai i è difficile vedere uno schieramento e un altro schieramento nemico per sempre e l'alleanza è fondamentale e funzione e conseguenze della globalità
Un esempio semplice di alleanza fra concorrenti potrebbe essere per esempio quello delle di tutto un gruppo di compagnie petrolifere che usano nel nord Europa
Un'applicazione comune pur essendo in concorrenza per riuscire a trovare ad acquisire a trasmettere e a scambiarsi fra concorrenti informazione sulle rive sulle riserve petrolifere
Posso interessato un'applicazione si chiama Petro Connect
Non parliamo dell'Home banking che ormai ha preso piede
In diciamo nel nella letteratura nell'esperienza di tutti vorrei ricordare il caso forse nel più eclatante che quello che
Dice connette quindici banche americane con un'applicazione fatta in collaborazione con noi con la possibilità di raggiungere sessanta milioni di utenti
Ecco io dico questo dice che noi le nostre aziende tutte le nostre aziende stanno diventando delle Società d'informazione dell'information companies in cui bisogna capire bene come si trasforma
La catena del valore di cui bisogna capire bene che alle opportunità si accoppiano le sfide in cui sta scomparendo
Il ruolo dell'intermediario la caratteristica fondamentale e quella ormai che questo modello di netto computing
Ha provocato una disintermediazione su cui dobbiamo assolutamente essere preparati quindi è un modello che rimette in gioco tutto rimette in gioco ma lo rimette in gioco in modo estremamente positivo il professor Onida parlava delle piccole aziende oggi in un paese come il nostro il modello di e di reti di lavoro in Rete di collegamento dalla possibilità di operare a livello internazionale di fornire una serie di servizi noi abbiamo addirittura riportato nel nostro nella nostra relazione di bilancio annuale della corporation pubblicata l'esempio di una azienda italiana Bottega Veneta come esempio eclatante di quello che piccole e medie aziende possono fare
Con l'utilizzo di internet
Naturalmente io vorrei avvicinarmi anche a una realtà ancora più nostra parlando di opportunità
Io credo che severo se forse è vero che la globalizzazione ci ha portato delle grosse difficoltà
Io credo che non serva molto dire che è un orrore o non è un orrore la globalizzazione la vita e la nostra vita
La prese in modo pragmatico e va girata in termini prospettici di opportunità e se questo è vero allora guardandoci un po'in Italia e guardando delle opportunità nostre vediamo quello che potremmo fare
In Italia utilizzando queste tecniche noi siamo già operanti per esempio al sud con una serie di consorzi
Di ragazzi bravissimi io non mi non mi stancherò mai di dirlo
Che sono collegati e lavorano in rete con i nostri altri colleghi nel resto del mondo producono software di altissimo livello applicazioni multimediali sono addirittura detentori code Tentori
Di brevetti con i loro colleghi negli Stati Uniti e in Giappone
Ecco questo è un tipo di Progetto che io son sicuro si potrebbe ampliare e quindi è un tipo di progetto da cui possiamo dire si può creare dell'occupazione
Investendo adeguatamente in questo tipo di modello perché è possibile non possiamo forse far fronte troppa certe delocalizzazioni produttive di tipo tradizionale ma possiamo creare delle grossissime opportunità da questo punto di vista e vorrei chiudere con collegandomi a a un forse il motivo fondamentale sottostante al mio intervento che quello degli accordi che sono stati raggiunti sotto le norme spenta dell'ambasciatore Ruggiero noi consideriamo questi accordi fondamentali non so chi considerava fondamentali per una serie di motivi
Sicuramente hanno portato un beneficio
Enorme dal punto di vista dei costi dal punto di vista delle barriere tariffarie è un mercato che il professor Onida diceva di tre quattro cinquecento miliardi di dollari noi pensiamo sia sei settecento miliardi di dollari già e possa diventare mille mille duecento miliardi di dollari
Quindi l'impatto che Celli si capisce è fondamentale
Però io credo che l'aspetto più importante che perché vorrei sottolineare da questo punto di vista oltre ai vantaggi economici che spero possano portare un cambiamento è una speranza devo dire che è una speranza e non non facile per la nostra Europa dove abbiamo visto i ampliarsi il GA
Con gli altri Paesi per quanto riguarda gli investimenti nell'information technology che poi sono sottostanti a dei progressi fondamentali che può fare la società una volta eravamo un po'più del trenta per cento degli sul totale degli investimenti in Europa in information technology oggi siamo calati
Stati Uniti aumentarla Giappone aumentar pregio mettono noi caliamo e siamo sotto il trenta per cento quindi io spero che queste cose ci portino diciamo una nuova fiducia ad investire
Ma a parte questo io credo che un grossissimo merito
Degli accordi che sono stati conclusi sia quello di colmare se mi consentite l'abisso della conoscenza è fondamentale la differenza che può esserci fra chi sa e chi non sa questo aspetto sociale del che io penso possa essere una base ancora più forte per determinate promozioni non dimentichiamo che ci sono delle dei dati che fanno impressione
Gli scandinavi anche per motivi logistici la telefonia mobile rappresenta probabilmente il cinquanta per cento del mercato telefonico nello stesso momento ne sappiamo che metà della popolazione mondiale non ancora fatto una telefonata
E allora io credo che proprio questo cambiamento del sistema della conoscenza e prodotto dall'information technology e e dalla diffusione delle reti sia veramente l'aspetto l'aspetto più importante
La più ampia diffusione dei dati di informazioni della conoscenza io veramente credo rappresenti uno strumento fondamentale
Per la crescita della mo'prezzo del democrazia nel mondo e quindi condivido veramente voglio sottolineare l'opinione di quanti hanno percepito queste intese come un grande messaggio di speranza che io ripeto condivido veramente di cuore
Grazie avvocato per questa sua concreta relazione e detto da parte credo che tutta questa diciamo questa tavola rotonda sia riuscita rapidamente a dare qualche indicazione sulle opportunità
Ci esistenti da una globalizzazione dell'economia
E credo che abbiamo anche indicato qua e là qualche rischiose soprattutto qualche abbiamo fatto qualche indicazione su come gestire come approfittare come cogliere appieno queste opportunità
Ha finora l'onere di tentare una sintesi di questa nostra giornata di lavori all'ambasciatore Ruggero prego
Io vorrei ringraziare ancora una volta Sassoon per avere organizzato questo convegno in questa riunione io credo che sia molto importante
Molto importante perché in particolare nel nostro Paese
Il dibattito sulla globalizzazione o non c'è proprio o se c'è
Riguarda soltanto i rischi e mai le grandi opportunità e questa è una visione distorta e una visione che invece di avvicinare il nostro Paese
A maggiori traguardi di competitività lo scoraggia il lo allontana
Come addirittura lo allontana anche dall'ideale
Euro operistico che viene presentato soltanto quasi in chiave punitiva di sacrifici che bisogna fare senza mai realmente spiegare
Che la moneta unica l'Europa non è soltanto il percorso di pace e di stabilità chi abbiamo intrapreso cinquant'anni fa e che ha portato l'Italia al livello attuale
Ma è anche la premessa indispensabile assolutamente indispensabile per potere competere nel mondo e quindi creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro non è una punizione
Ma è semplicemente il passaggio transitorio necessario
Per avere traguardi molto maggiori molto più positivi nella nostra storia nella nostra economia
è stato detto in questo convegno il punto di partenza
La globalizzazione non è un'opzione non è qualcosa che noi svegliando ci la mattina possiamo dire Beci non mi piace mi ritiro no noi non possiamo ritirarci
La globalizzazione è una realtà e forse una realtà che ci viene ricordata proprio quando ci spediamo
E ci ci vediamo al suono di una radiolina giapponese che è stata probabilmente costruita in Malesia o quando entriamo in un'automobile che sia una FIAT o o di un'altra marca e cinquanta per cento più o meno delle parti che la compongono
Viene fatta né in vari continenti del mondo non dico quando andiamo in ufficio tutti i nostri strumenti di lavoro sono ormai l'effetto della mondializzazione ma anche i nostri cibi perché la globalizzazione
Non è soltanto economica non è soltanto i movimenti di capitali ma è sempre di più una dimensione umana una dimensione umana che ci segue nella nostra vita
E anche il turismo la globalizzazione l'incontro di civiltà le immigrazioni le navi che arrivano di notte con i profughi dallo Sri Lanka con i lavoratori dello Sri Lanka che quindi è tutto la globalizzazione è una realtà che ci circonda
Ed è anche il risultato del successo
Chi ha avuto il sistema commerciale mondiale Sassoon lo ha ricordato molto bene e la realtà
Oggi la la per effetto della liberalizzazione che è stata l'opzione scelta
Da quasi tutti i Paesi negli ultimi dieci anni voglio prendere tre Paesi disparati diciamo come tradizione culturale e storica Cina India Indonesia
Bene in questi tre Paesi che hanno più di due miliardi di uomini negli ultimi dieci anni il reddito pro capite si è raddoppiato e si è raddoppiato perché hanno scelto non completamente seguito ma scelto la strada della liberalizzazione il Vietnam
Certo partiva da una realtà economica estremamente limitata estremamente bassa ma una volta aperto l'economia una volta scelto l'economia di mercato e diventato il Paese con la crescita maggiore al mondo dal ventitré al venticinque per cento all'anno
Quindi non vi è dubbio che questo sistema che si basa sulla liberalizzazione ma all'interno di regole e di disciplina che vengono negoziate internazionalmente con una capacità chi all'Organizzazione mondiale del commercio di imporre il rispetto di queste regole
è la chiave di volta di un processo di crescita a livello globale
Io direi che oggi guardando anche quelli che sono stati i progressi che abbiamo raggiunto credo di poter dire che il commercio internazionale nelle sue strutture nella sua applicazione così come l'economia internazionale
Crescono molto più velocemente di come cresce la politica nel mondo di come si sviluppa la politica nel
Volta
Dimezzare i confini talvolta fissare nuove steccati nuove aree di influenza mentre tutto quello che noi facciamo nel settore commerciale tutto quello che succede nell'economia e nella né in particolare nella utilizzazione delle nuove tecnologie va verso l'eliminazione delle frontiere quindi va verso un'economia mondiale senza frontiere
Noi siamo a un punto di svolta posso dire con un grande soddisfazione che siamo a un punto di svolta dopo i successi di Singapore
Dopo il successo nel negoziato per la liberalizzazione dei servizi
Di telecomunicazione e nel successo che formalmente sarà annunciato il ventisei marzo
Per la eliminazione praticamente dei diritti doganali nei prodotti delle informazioni tecnologiche
E immediatamente dopo passiamo il dieci aprile ripartiamo nel negoziato per la liberalizzazione
Dei servizi bancari assicurativi e finanziari il nostro programma è veramente un programma di una ambizione enorme
Dobbiamo immediatamente quest'anno partire anche nel terreno delle regole multilaterali per gli investimenti
Vedere se si può andare avanti nelle regole di concorrenza internazionali che iniziare perfino un processo sulla lotta alla corruzione negli appalti pubblici
E cito soltanto alcuni dei capitoli mentre già si annunciano l'orizzonte i nuovi grandi negoziati nel novantanove agricoltura di nuovo servizi probità intellettuale
è una macchina che adesso ha acquistato una grande velocità
E che ha stabilito direi un rapporto non più di preoccupazione come c'era prima nel confronto trarre il giornalismo e multilateralismo
Io vorrei terminare con due parole sull'Italia
Io certo adesso sono un direttore generale c'è una carica internazionale ma sono pur sempre un italiano voi avete parlato dell'Italia e credo che sia importante
Dare un messaggio di carattere generale
A questo grande Paese perché il nostro è un grande Paese noi siamo il sesto Paese importatore esportatore al mondo
Quindi è un paese che conta una voce in capitolo non è che siamo noi ci guardiamo all'interno soltanto sui nostri problemi
Ma la nostra forza economica propulsiva
E commerciale è una grande forza non è una piccola forza
Quello che succede in Italia interessa i nostri partners non è un fatto che non le interessa
Io credo che nel nostro Paese che è un paese che si stava avvantaggiando
Dell'apertura c'è sempre avvantaggiato dall'apertura degli scambi e si avvantaggia pure della globalizzazione ricordiamoci che siamo usciti dalla recessione del novantadue Meglio e senza troppi effetti occupazionali perché abbiamo potuto esportare molto di più in Asia in America latina in parte anche in Africa quindici siamo avvantaggiati della crescita
E dei poli che sono che sono oggi Poli nei paesi in via di sviluppo che sono i grandi poli di crescita
E questo fa onore diciamo alla nostra economia alla nostra classe imprenditoriale che ha saputo cogliere una grande occasione forse più di quanto l'abbiamo volta altri Paesi che hanno avuto anche su valutazione monetario
Che cosa dobbiamo fare bene ed io credo che noi dobbiamo veramente cercare di attuare una strategia globale per aumentare la competitività del nostro Paese nei confronti della globalizzazione
Evidentemente non parlo del partito
Direi anti europeo al quale accennava l'ambasciatore Romano tutta la mia storia mi colloca nel partito europeo
E quindi sono convinto che il punto di partenza è essenziale l'ho già detto è di partecipare alla moneta unica europea quindi
Non mi sembra che ci possano essere dubbi su questo visto anche dalla mia ottica è un punto di passaggio obbligato ma oltre questo
Ma io credo che il primo punto sia una stabilità politica nel nostro Paese
Una stabilità politica che si deve cercare tra l'altro anche tra forze emergenti tra forze omogenee cioè bisogna che ci sia un sistema che a un certo momento garantisca
Che la stabilità non sia solamente la governabilità non sia solamente numerica
Ma sia tra forze omogenee quindi io credo che il lavoro della Bicamerale siano un fatto importantissimo nella storia del nostro Paese che quello che succederà nei prossimi sei mesi e che e enormemente importa e poi subito dopo la stabilità politica e quindi la riforma del sistema io metto la riforma dello Stato non ne abbiamo bisogno di uno Stato più efficiente perché se non c'è uno Stato più efficiente uno stato che creare risorse non le distrugge
Ebbene tutti i nostri sforzi gli sforzi dalla Società italiana saranno degli sforzi destinati a trovare dei limiti molto forti
E nella efficienza dello Stato io vorrei mettere una priorità una scuola efficiente
Una scuola dove si studi una scuola dove veramente si impari a vivere nella società moderna so partecipato a un convegno
Tempo fa in cui si parlava del principio della della diciamo della sicurezza del posto di lavoro
è un c'è stato una conclusione molto interessante con la globalizzazione il concetto di sicurezza del posto di lavoro è un concetto che cambia
Se noi vogliamo immaginare che in un'epoca di globalizzazione la sicurezza del posto di lavoro
Coincida con la immobilità nella amovibilità ebbene signori miei questa sicurezza non c'è più e chiaramente non c'è più ma se noi vogliamo invece ritenere che la sicurezza del posto di lavoro inizi nella educazione che i ragazzi ricevono nella scuola
E che li porta ad a vere capacità di mobilità e di flessibilità e allora con la globalizzazione aumentar la sicurezza
Del posto di lavoro non di uno ma di potere lavorare delle occasioni di lavoro quindi attenzione noi non è vero che andiamo verso un mondo peggiore andiamo verso un mondo diverso
Ma dove se noi sappiamo cogliere le diversità dei cambiamenti possiamo utilizzare le opportunità molto meglio di come le abbiamo ora se vogliamo sono le opportunità senza cambiare
Bene questo non è mai stato così nella storia e non può essere neanche oggi
Quindi stato efficiente scuola efficiente
E agli imprenditori vorrei dire quello che diceva pochi giorni fa un articolo del Wall Street giorno
Diceva ma ci si domanda ma come si fa allora veramente per per per il business restare abbiamo alla nel mondo della globalizzazione
E concludeva quest'articolo in un solo modo innovazione innovazione e ancora innovazione
Quindi credo che la parola oggi magica per il mondo del degli imprenditori sia coraggio innovazione
Certamente vi è anche un problema del Welfare State
è indubitabile il problema ma non è il solo problema del cambiamento di una strategia per migliorare la nostra competitività dobbiamo rivedere il guastafeste
Se non bisogna distruggere o bisogna che al Puerto hostess sia direi incita attivo
In tutti i casi in cui si deve spingere la gente a utilizzare il quarto aspetto come fase transitoria dalla quale si esce per rimettersi nella società e dare un contributo alla società e poi principalmente riguardo alla Stet deve essere limitato ha veramente l'assistenza necessaria e non all'assistenza non necessaria
Perché perché vi è un obbligo in ciascuna delle nostre società di non sprecare risorse le risorse sono necessarie per crescere
Per dare formazione professionale e anche perché le aree nuove opportunità di lavoro nel mondo
Io credo infine che noi dobbiamo dare un messaggio di speranza e qui e anche importante
Il contributo che i media debbano dare a questo processo di aggiustamento per la globalizzazione
Un messaggio di speranza bisogna che i media in Italia si occupa il mio di più di quello che succede nel mondo certo
Un libro come quello della scrittrice francese fa scalpore
E viene ha ricordato da tutti
Ma ci sono tante vittorie che vengono realizzate nel mondo tanti miglioramenti perché tante volte le cose vanno bene nel mondo e io vi posso dire senza retorica
Che il mondo visto dall'interno è molto meglio del mondo visto dall'esterno perché se non fosse così non sarebbe possibile fare sulla base del consenso degli accordi a livello mondiale che coprono il novanta per cento del mercato mondiale e che sono accordi vincolanti con capacità di fare rispettare gli impegni
Quindi un messaggio di ottimismo che anche i media debbano sapere cogliere debbano informare di più su quello che succede nel mondo e debbano informare bene non Sandro non soltanto sulle cattive notizie
Un grande messaggio di speranza che deve essere collegato con con il messaggio sulla necessità di cambiare e con la consapevolezza e questo è il ricco e vorrei terminare richiamando il partito antieuropeo o anti globalizzazione
Che questi disegni strategici hanno una sola alternativa
La chiusura il protezionismo che Genet genera hanno violenza
Erano lirismo e guerra quindi se si vuole andare avanti verso un disegno di pace e di minore
Insicurezza bisogna andare avanti verso la costruzione dell'Europa verso la globalizzazione dell'economia mondiale e la creazione di un mondo economico senza frontiere grazie
Ringrazio ancora i relatori ringrazio tutto il pubblico e il buon week end
Omessa