"Il sindacato e il futuro del paese" incontro organizzato nell'ambito della Festa de "L'Unità" di Napoli (10-27 luglio 1997) presso la Mostra d'Oltremare

Prova
Ma
Se poi
Lo Stato
Bene
Ecco vale
Ma
Allora vediamo iniziò a questo incontro con Sergio Cofferati
In questi giorni abbiamo avuto queste prime settimane della festa la presenza di ministri del sindaco di Napoli di tante personalità
Sergio Cofferati in questo momento
Diciamo è una delle personalità che nel dibattito politico economico italiano
Diciamo spesso viene individuato come un punto
Essenziale
La CGIL il sindacato nella riflessione su sui temi che riguardano il nostro paese in particolare il Mezzogiorno il tema dello sviluppo della necessità di costruire lavoro e prospettive per i giovani e allora abbiamo pensato di dedicare quest'incontro con Sergio in particolare ai problemi giovanili cioè di popolare
A partire da questo punto da questo osservatorio e cioè qual è il rapporto fra il sindacato questa grande forza democratica
Particolarissime
Per la sua storia lettere diciamo le sue lotte per quello che fa quotidianamente
Nel nostro Paese
E il mondo giovanile e allora abbiamo deciso di
Chiamare Giulio Calvisi che il segretario
Nazionale della Sinistra giovanile e Gennaro Migliore che il segretario provinciale di Rifondazione comunista anche lui molto giovane a interloquire insieme a me
Con Sergio Cofferati
Ci doveva essere Serena Dandini io ovviamente non potrà in nessun modo sostituirle ma lei dal punto di vista dell'immagine né dal punto
Né dal punto di vista della diciamo dello spirito per la vivacità della verde
Forse sarà un po'più serio il dibattito con noi o forse no ma in ogni caso cercheremo di essere interessanti io voglio fare una prima domanda Sergio Cofferati
Perché ricordo benissimo la sua prima intervista da segretario generale della CGIL ormai tre anni fa
In cui diciamo Luís diceva ad una domanda su come sarebbe stato il nuovo segretario della CGIL la CGIL che avrebbe guidato rispondeva sarà un sindacato moderato ma inflessibile
E cioè attento
Accogliere il senso delle proposte
Delle scelte da fare se necessario anche andare incontro alle esigenze poste da altri interlocutori però attentissimo a difendere sino in fondo
Diciamo i diritti del mondo del lavoro attentissimo
Difendere i rapporti che il sindacato ha costruito nel mondo del lavoro e inflessibile nell'avanzare le proprie proposte nel difendere fino in fondo ecco io penso che in questi tre anni sì posso esprimere un mio giudizio personale tutto questo è avvenuto cioè abbiamo avuto un sindacato
Diciamo aperto
Capace di affrontare i temi di grandi innovazioni in qualche caso capace di porre
Il tema dell'innovazione diciamo nelle scelte di politica economica nelle scelte di politica generale un sindacato che ha fatto ha grande battaglia delle pensioni concludendo un accordo e producendo una riforma ma è anche il sindacato che quando ha dovuto battere i piedi lo ha fatto si è fatto intendere non ha fatto passare sulla propria pelle scelte che non condivideva quindi un sindacato moderato e attento aperto innovativo ma inflessibile rigoroso
Io vorrei chiedere a Sergio brevemente di ripercorrere alcune tappe significative diciamo di questi tre anni di guida del maggiore sindacato italiano e si pongo una prima domanda fosse diciamo un po'provocatoria ma
A cui molti chiedono una risposta perché in questi anni questo sindacato mi propose inflessibile che ha fatto tante cose e tante cose importanti per il Paese non solo per i lavoratori
Quindi diciamo rispondendo ad una vocazione che quella di sindacato generale
Non è riuscito invece a costruire le premesse vere dell'unità sindacale e il terzo millennio può essere diciamo il secolo che apre il secolo più avremo un sindacato unito indagato confederale forte unito
L'unica cosa che si può fare sperare io
Spero vivamente che si possa cominciare il terzo millennio con le condizioni oggettive
Per costruire un sindacato unitario
Almeno per avviare un processo che non abbia ritorno che porti poi con i tempi che serviranno
Alla realizzazione dell'obiettivo
Se non siamo arrivati lì
E perché in verità le cose che ci dividono ancora non sono molte ma non sono neanche semplici
Bisognerà avere la pazienza che serve per
Smussare qualche spigolo e trovare insieme le soluzioni del caso
Per costruire un sindacato unitario è indispensabile che tutti coloro che partecipano alla costruzione siano interessati disponibili egualmente coinvolti
Non è praticabile l'idea di qualcuno che fagocita gli altri
O di due che si mettono d'accordo poi il resto il terzo verrà successivamente
Io sono discretamente ottimista per due ragioni
La prima perché vedo cambiate le condizioni soggettive quelle interne alle relazioni sindacali gli argomenti che ci dividono ci sono ancora ma sono meno forti le divisioni di un tempo
Che l'esperienza fatta in concreto
Può aiutare moltissimo
Faccia dei semplici esempi così ci comprendiamo senza bisogno di tante parole uno dei problemi che ancora dobbiamo risolvere riguarda il carattere della democrazia sulla quale un sindacato basa la sua esistenza intendendo per democrazia almeno due cose contemporanee
I rapporti interni all'organizzazione dei rapporti con i lavoratori con i pensionati cioè con coloro che rappresenta sapete che è uno dei punti più delicati ed esposti nel rapporto con le persone che sono destinatarie della nostra attività
Sono le modalità con le quali queste persone vengono coinvolte
Ed esprimono la loro opinione
Sull'attività del sindacato per renderla vincolante
Il caso estremo ma è il più frequente
E come si riconosce un accordo come gli si dà validità
Esistono due culture
Abbastanza diverse
Che però vanno messi in equilibrio tra di loro da un lato quella della CGIL almeno prevalentemente dalla CGIL dall'altra quella che invece caratterizza di più
L'intenzione della CISL e della UIL
Noi abbiamo sempre considerato come importante anzi risolutivo per quanto concerne l'attività contrattuale il parere dei lavoratori
CISL e UIL pensano che sia più importante il parere degli iscritti
Poi però nella pratica questa diversità che è sempre stata composta se è vero come è vero che nella stragrande maggioranza dei casi c'è qualche eccezione che però conferma la regola
Gli accordi poi vengono sottoposte al giudizio dei lavoratori
I lavoratori votano e il loro voto è insisto nella stragrande maggioranza dei casi risolutivo
Noi abbiamo davanti una scadenza poi immagino che questa sera se ne parlerà perché di qualche interesse che riguarda la riforma del Welfare
A settembre
Io credo che il sindacato in ragione di quello che sarà anche l'avanzamento del confronto di questi giorni
Debba presentare una sua ipotesi precisa
Dettagliata sugli argomenti che sono stati esplorati e su quelle che eventualmente dovranno esserlo ancora comprese le pensioni
Se noi faremo anche in questa circostanza come abbiamo fatto nel novantacinque
Una grande consultazione di pensionati e lavoratori dipendenti
Che se come spero
Non ho nessuna certezza anche questo non lo speech e nulla di più arriveremo alla fine con una conclusione che avrà il consenso dalla maggior parte delle persone che avremo coinvolto avremo rifatto nell'arco di pochi anni
Per la terza volta in concreto in aggiunta ai contratti esercizio di democrazia coinvolgendo milioni di persone
A quel punto nessuno potrà tornare indietro da questa pratica soprattutto se la pratica da risultati importanti
Ma c'è una ragione in più per la quale sono ottimista anche le cose che capitano fuori di noi inducono la definizione di regole al nostro interno
Si è conclusa la Bicamerale
Il Parlamento discuterà di come dare poi compiutezza i lavori della Bicamerale si va verso un assetto istituzionale nel quale saranno meglio definiti e più stabili
Gli elementi fondamentali
Della costituzione e anche le forme di rappresentanza
Più si definisce la stabilità e certezza quello che sta fuori della rappresentanza sociale e più anche la rappresentanza sociale deve avere sue regole
Per stabilire come si esercita democrazia
La legge sulla rappresentanza che ancora non c'è
Presumo dovrà essere fatta anche qui con qualche elemento di minor polemica tra di noi e di maggior aiuto dall'esterno
La legge sulla rappresentanza importante ad esempio per poter fare nel mille novecento e novantotto non tra dieci anni ma tra qualche mese
Senza problemi insormontabili il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici senza un dispositivo di legge i dipendenti pubblici non avevo la condizione per rinnovare loro contratto
Ma anche difenderci da fenomeni negativi come gli accordi pirata
Sottoscritti in alcuni settori
Da Pseudo sindacati e da inesistenti associazioni imprenditoriali
è possibile se la contrattazione collettiva efficacia erga omnes perché la contrattazione collettiva di efficacia erga omnes bisogna avere un dispositivo di legge che lo consenta
Ecco perché c'è una ragione in più per fare in fretta per fare bene
Abbiamo detto noi ma mi pare ci sia disponibilità anche da parte di CISL e UIL quali possono essere i criteri sui quali costruire queste certezze della rappresentanza
Basterebbe ad esempio per le strutture che negozierà hanno per i contratti pubblici avere un mix tra il numero di iscritti
E il numero di voti che essi hanno dall'elezione delle rappresentanze sindacali unitarie per assicurare la rappresentatività che serve per essere ammessi alla contrattazione per evitare che ci sia qualcuno che si svegli una mattina dice di rappresentare
Sulla base di questa sua idea soggettiva
Legittima ma che non dovrebbe essere resa applicabile senza elementi di riscontro certo averlo un tavolo negoziale e poi in quel modo consentirgli di destrutturare la rappresentanza
Ho fatto due esempi insomma di quanto si sta muovendo all'interno del sindacato e all'esterno
Siccome i bisogni che abbiamo non possono aspettare ma devono essere risolti nell'arco dei prossimi mesi
E siccome la maniera con la quale le forze politiche le istanze istituzionale risolvono i loro problemi accelereranno anche la discussione allori al nostro interno
Io credo che in un arco di tempo ragionevole
Si possono arrivare a primi risultati importanti anche per noi
Sarebbe buona cosa che la certezza della rappresentanza nel settore pubblico venisse fissata se non immediatamente prima delle vacanze
Immediatamente dopo comunque nel mille novecentonovantasette se no non si potranno fare contratti per il novantotto
Quello sarà già un punto di riferimento importante per fare il resto
Per cui una volta tanto
L'aspettativa l'ipotesi di a vere
Alla fine del secondo millennio nemmeno all'inizio del terzo ma alla fine del secondo millennio regole di rappresentanza che possono favorire la nascita di un sindacato unitario non è infondata si può avere speranza
Gennaro Migliore
Sì io vorrei a partire immediatamente da una considerazione che riguarda
La nostra città nel Mezzogiorno
Sergio Cofferati sa che ci sono state ci sono tra Rifondazione Comunista
La CGIL spesso contrasti spesso iniziative che non sono procedute insieme però io vorrei partire proprio dalla constatazione
E dalla valorizzazione di una posizione che mi è sembrata significativa presa proprio oggi sulle pagine dei giornali
Dal segretario generale della CGIL in merito
Alle questioni che venivano descritte all'interno di un documento presentato all'interno della direzione del PDS
Sulla modello di sviluppo del Mezzogiorno
Cofferati e su questo sono totalmente d'accordo ha criticato l'impostazione basata sulla richiesta di un ulteriore flessibilità sulla defiscalizzazione
Per quello che riguarda gli investimenti imprenditoriali
E su questa base ritengo si debba perseguire un risultato di un'iniziativa che per il Mezzogiorno poi faccia i conti con quello che il problema strutturale
Di questa realtà
E vero all'interno di questa riforma del welfare e spesso si parla di pensioni ma noi sappiamo che il problema non è dei troppi pensionati piuttosto dei troppi disoccupati
E sappiamo anche che in una realtà come quella meridionale una realtà nella quale si vada progressivamente a perdere la qualità del diritto al lavoro introdurre pericolose accentuazioni rispetto alla flessibilità significa cambiare terreno scendere sul terreno di chi vuole utilizzare questa parte del Paese come riserva di manodopera o al massimo come area di bassa qualificazione
Io credo che il sindacato che una forza importante nel nostro Paese che realizza
Spesso battaglie decisive che in questo momento fa bene
Anche nella discussione sul welfare a arginare quelle proposte che sono state presentate dal governo Prodi
Si debba effettivamente porre il problema di quali siano gli strumenti per un rilancio innanzitutto dell'occupazione del Mezzogiorno
Innanzitutto partendo dalla qualità del modello di sviluppo per un po'
Non da come e quanto debbano essere in qualche modo sfruttati i lavoratori e realizzate le condizioni diciamo per un prato verde
Per l'impresa da questo punto di vista io ritengo che ci sia anche una connessione forte con lo Stato sociale se sia bassa la domanda di diritti interni al mondo del lavoro cioè se all'interno
Di una comunità non si percepisce il lavoro come un diritto garantito non si riesce neppure a fare una battaglia fino in fondo per avere uno Stato sociale degno di questo nome capace diciamo di essere intransigente rispetto ai diritti maturati all'interno di una collettività
Su questo io credo che ci sia una discussione aperta all'interno della sinistra e va bene ed è importante che ci sia anche una discussione aperta anche nel maggiore partito della sinistra cioè nel PDS ma il Mezzogiorno
Per questo motivo non può essere utilizzato come un campo di sperimentazione
Non può essere utilizzato come il territorio nel quale si sperimentano le nuove forme di precarizzazione di flessibilità
E contemporaneamente si va avanti diciamo nella distanza sempre maggiore che si assume tra questa parte del Paese e la parte del paese più ricco e sviluppato io quindi apprezzando davvero molto le posizioni espresse anche oggi
Critiche e rigorose da Sergio Cofferati credo che il sindacato in questo senso debba promuovere però un'iniziativa più forte
Debba essere cioè in grado di porre in essere ciò che anche in un recente seminario
In preparazione della vostra conferenza programmatica voi avete sottoposto come un problema reale quello cioè di adeguare la tutela dei lavoratori innanzitutto alla allargamento delle tutele innanzitutto all'allargamento delle tutele per i lavoratori precari qui chi lavora e precario
Qui le forme di flessibilità
Di precarietà sono state ampiamente sperimentate qui non si può andare avanti in questa direzione ma piuttosto e spero che Cofferati sia d'accordo e su questo io vorrei porre la domanda penso che si debba proporre una nuova strategia che indirizzi una nuova qualità del modello di sviluppo
La ringrazio migliore Greco serve ritornare rapidamente
Su un argomento che considero molto importante altrettanto delicato
Ho visto che da giornali napoletani e dei ritornato questo dibattito
Intorno a quali politiche per il Mezzogiorno e dibattito risollecitato da un documento
Ad uso interno ma mi pare che così non sia più visto che oramai già di dominio pubblico del dal dibattito del PDS
Non ho avuto modo di leggere per intero il documento commentato
Avvertendo che così era
Le sintesi che sono comparse
Sulla stampa
Devo dire che trovo alcune delle osservazioni che sono state introdotte assolutamente coerenti con il dibattito precedente e anche convincenti
Io penso che per il Mezzogiorno sia indispensabile
Un intervento coordinato da parte di tutti i soggetti che hanno titolo e competenza
Per rimuovere in primo luogo quelle che sono state le cause del ritardo strutturale del Mezzogiorno che ancora permangono
E che tanti anni di intervento straordinario non hanno minimamente scalfito anzi per molti versi hanno consolidato
Perché mantenere le distanze e le differenze che esistevano tra le aree forti e quelle più deboli del Paese
Consentiva una pratica politica e la ricerca di un consenso con tutti gli strumenti della consociazione o della clientela
Queste cause strutturali di ritardo vanno aggredite vanno rimosse per questo è importante che venga sollecitata una politica precisa da parte anche dello Stato
Non mi convince affatto
Ma il documento di Barbieri non propone questo
L'ipotesi che invece viene prospettata da altri penso al dibattito proprio tenuto a Napoli da parte di Confindustria qualche giorno fa
Di una sorta di liberismo senza regole
La cancellazione dell'intervento pubblico dovrebbe dare al Mezzogiorno l'occasione per risorgere dalle sue ceneri automaticamente
Ecco io credo che sia questo l'ipotesi non condivisibile è sbagliata serve una politica dello Stato verso il Mezzogiorno ma deve essere una politica mirata
Io credo che le prime cose che occorra fare qui e che devono essere pretese ad alta voce
Debbono riguardare alcuni ambiti precisi circoscritti ma di grande importanza
Penso agli interventi
Infrastrutturali
La quantità e la qualità dell'infrastrutturazione del Mezzogiorno è inadeguata e comunque lontanissima da quella delle aree più forti del paese
Basta vedere a cose guardare a cose banali che simili commentano da sole
Quanto è difficile far viaggiare le persone le cose le informazioni al di sotto di una certa di una certa area come la possibilità di accedere a strumenti che consentano la circolazione stessa delle informazioni sia più faticosa qualche volta addirittura impossibile
E come questo abbia l'incidenza negativa non soltanto sugli investimenti sulla produzione materiale dei beni ma anche sulle condizioni di vita di milioni di persone
Pretendere che questo ritardo venga colmato dallo Stato è cosa giusta
Non è riproporre vecchie logiche né assistenziali
Né men che meno pretendere la riedizione di uno statalismo che invece è per nostra fortuna progressivamente
In via di superamento le infrastrutture sono di competenza in primo luogo dalla mano pubblica ed è importante che ci sia una concentrazione di interventi che devono avere altri due corollari
Che caratterizzano in maniera pesante l'insieme del paese ma che qui sono ancora più evidenti la mancanza di risorse materiali la formazione la ricerca l'innovazione i servizi per l'innovazione e la qualità della pubblica amministrazione
Sono anche questi ritardi che colpiscono chi investe e chi vive nel Mezzogiorno
Poi fra i ritardi strutturali da rimuovere credo si debba collocare sempre a pieno titolo
La questione che riguarda la legalità l'illegalità diffusa è oramai causa ed effetto dell'arretratezza del Mezzogiorno
Molte delle cose che sono successe a Napoli in campagna e c'è ancora capitato nel Mezzogiorno d'Italia dicono come sia possibile combattere la criminalità
Ma come si è indispensabile farlo sempre senza mai abbassare la guardia
E come il contributo alla lotta contro la criminalità debba venire
Certo attraverso la il rilancio dell'economia ma anche attraverso il
La partecipazione di ogni singolo cittadino io ho trovato molto interessante lo dico
Francamente la discussione che è cominciata
Dopo
I fatti drammatici degli ultimi giorni di Napoli in particolare
Quelli che hanno riguardato la famiglia ruotano e senza dubbio vero
Che troppe volte l'atteggiamento delle singole persone le persone migliori
Il soggiacere a tanti piccoli elementi distorsivi della del della della vita democratica portino a costruire le condizioni nelle quali poi la grande criminalità può vivere
E per questo bisogna avere grande attenzione anche a quello che si fa soggettivamente individualmente per costruire le condizioni per battere la criminalità
Poi bisogna chiedere allo Stato una politica fiscale per il Mezzogiorno
Non terrà avere la riedizione di quello che è stato con l'intervento straordinario anzi però sostenere una logica diversa
Oggi la comunità europea consente interventi a sostegno di progetti quelli che sono usati poco le risorse che sono usate poco dalle regioni meridionali e consente anche politiche fiscali mirate
Se queste politiche fiscali venissero disperse per tutte le aree dell'Obiettivo uno cioè le aree deboli di questo Paese gli effetti sarebbero molto contenuti
Bisogna concentrare queste politiche fiscali e collegarla gli strumenti nuovi contratti di area e i patti territoriali in modo tale che per le regioni più esposte ci sia la possibilità di incentivare anche gli investimenti
Privati che possono essere fatti investimenti nazionali e investimenti internazionali
Così si ricreano condizioni di appetibilità per chi vuole investire verso le aree del Mezzogiorno
Quello che non mi convince è una certa logica che invece sta intorno all'idea delle flessibilità soprattutto quando si arriva a parlare delle flessibilità salariali intendiamoci io non ho nessuna preclusione ideologica all'idea che si devono mettere in campo delle flessibilità sarei uno ciò che contava verrei anche con molte delle cose che abbiamo fatto nel Mezzogiorno
Con dei risultati importanti per le i territori meridionali che anche per le tesi che ne abbiamo sostenuto quello che mi mette paura non sorta di mistica dalla flessibilità l'anteporre l'idea della flessibilità gli Investimenti alle politiche per rimuovere i ritardi strutturali
Che porta qualche deformazione a volte anche caricaturale
Ci sono alcuni imprenditori che non avendo voglia di rischiare in proprio
Chiedono continuamente flessibilità non meglio definite poi come avete visto qualche volta le flessibilità le quali puntiglioso addirittura licenziamento la possibilità di non avere nessun controllo né collettivo né da parte degli organi del dello Stato su come le aziende le aziende agiscono nei nei territori
E quando si parla anche di salario ci sono molte forme di salario flessibili che sono state sperimentate nella pratica contrattuale e che possono essere riprodotte
Ho avuto modo di dire che non avendo chiaro che cosa si intende per rapporto tra salari e produttività
Faccio un po'fatica
A giudicare le intenzioni di chi propone innovazioni in materia
Anche se intravedo tre ipotesi
Diverse tra di loro dagli effetti per nulla simili
E per questa ragione dal mio punto di vista non ugualmente valutabili
Se per salario legato alla produttività
Si intende una soluzione che cancella i contratti nazionali che introduce tante forme retributive per quanti sono i luoghi di lavoro perché la produttività si misura nei luoghi di lavoro
E non c'è un'azienda che abbia la stessa produttività di quella fianco se questa è la soluzione a cui si punta dico che una soluzione che considero sbagliata
Immagino che sia una soluzione che non trova nemmeno disponibilità da parte delle stesse impresa introduce elementi di deregolazione delle dinamiche redistributive che non vanno bene per il sindacato ma non possono servire neanche alle imprese
Se il rapporto tra il salario la produttività riguarda invece il luogo di lavoro e tutta la parte di salario che si aggiunge ai contratti nazionali sono assolutamente d'accordo
Che cosa che abbiamo definito per tempo che ancora si fa poco
Ma chi ha dato risultati interessanti in tante situazioni nelle quali si è sperimentata anche in territori meridionali penso ad esempio mezzi per fare un esempio consistente che riguarda un'area non lontana oppure a Grottaminarda se volete
Guardare ad un'attività produttiva dalla campagna
Se il rapporto salario produttività
Introducete la terza ipotesi un'idea di superamento del contratto
Con soluzioni salariali che riguardano territori in alternativa la dimensione nazionale
Siano Province o siano regioni ancora una volta non son d'accordo
Faccio notare chi eventualmente avesse questo opinione che è del tutto simile a quella che combattiamo nelle aree del Nord che viene avanzata dal Sindacato padano che vorrebbe il contratto del Veneto in alternativa al contratto nazionale
Se salta il contratto nazionale come regolatore di diritti e di dinamiche salariali minime
Va da sé che le soluzioni territoriale si fanno in basso in alto
E a quel punto non c'è più il luogo che riunificata
E si sa dove si comincia ma non si sa dove si va a finire che comunque
Il superare quello che resta uno degli elementi di unicità di unità e di unificazione materiale delle condizioni alle persone che lavorano e assai pericoloso
Quello che mi preoccupa maggiormente chi dietro queste pulsioni vive l'idea
Che ovviamente non attribuisco per nulla al documento dal quale è partita questa nuova discussione ma vive in molte delle delle propensioni imprenditoriali
Propensioni che non lasciano indenne neanche una parte della
Dell'imprenditoria che guarda a sinistra
Le cooperative
Gli stessi artigiani
Vive l'idea di ricostruire flessibilità mettendo in discussione
I diritti delle persone
C'è una cosa che mi ha colpito adesso la polemica delle ultime ore
Fatta con con le cooperative tutte non non non le cooperative rosse tutte perché abbiamo rotto la trattativa con le centrali cooperative non soltanto con alcuni no voglio riprodurre qui ma per parlare d'altro ma per restare allo stesso argomento io sono rimasto
Davvero impressionato e negativamente impressionato dal fatto che il presidente degli artigiani di un'organizzazione storicamente
Collocata a sinistra
Abbia scritto
Sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci che per fare emergere
Il lavoro nero
Sia utile abbassare la soglia della legalità io trovo queste parole impressionante
Prescindiamo per un attimo poi dai dagli effetti materiali da lei dagli strumenti che vengono indicati
E siccome io penso che per il Mezzogiorno le cose da fare in concreto
Per non limitarsi a dire quelle che devono fare gli altri ma per dire anche quelle che dobbiamo fare noi a cominciare dal sindacato siano sostanzialmente due insistere perché ci sia una quota di lavoro nuovo
E operare perché venga portato alla luce fatte emergere il lavoro nero ma il lavoro nero non può emergere se si parte dall'idea
Che la soglia della legalità possa essere abbassati
Guardate
Le dinamiche retributive tutte le dinamiche di costo possono essere graduate gli accordi di eversione sono questa cosa
Si dice ad un'azienda
Mettiti in regola per le persone che fai lavorare
Ai tre quattro anni per arrivare alla soglia del contratto
Sì grado alla condizione materiale la retribuzione e in genere le condizioni di costo è giusto graduare anche
La regolarizzazione contributiva e quella fiscale
Non si possono graduare i diritti delle persone questi vanno riconosciuti immediatamente o si fa questa distinzione
O non è vero che l'emersione del lavoro nero porterà a
Se nomini positivi di legalità
Che mi sorprende che questa banale almeno a me pare tale distinzione non viva a sinistra
Siccome continua ad essere nell'animo moderato graduare le condizioni materiali trovo sia logico
Realistico
Così come è del tutto naturale per me distinguere lavoro nero del Nord a quello del Mezzogiorno al nord di lavoro nero e nella stragrande maggioranza dei casi in un secondo lavoro
Come tale va circoscritto e combattuto nel Mezzogiorno è l'unica attività per milioni di persone va regolarizzato con strumenti e con un approccio diverso da quello che dobbiamo avere al nord
Dove chi fa lavoro nero già un'altra occupazione
Che se mai toglie spazi a chi non ha
Immediatamente un lavoro disponibile
E però per fare ciò
Bisogna mettere in campo soluzioni contrattuali di gradualità ma essere inflessibili e per quanto riguarda il rispetto dei diritti
Se si comincia a considerare il rispetto del diritto della persona che lavora e la sua dignità che è la conseguenza del diritto anche esso come merce disponibile non si va lontano e si entra in una sfera di cose che di dinamiche che produce effetti negativi per la cultura della sinistra
Per l'idea di società di lavoro che noi dovremmo avere che spero continueremo a vere per tanto tempo
Graduare quel che consente l'emersione del lavoro che oggi è privo di regole è giusto
E quanto si deve chiedere al sindacato e quanto il sindacato si deve rendere disponibile a fare i diritti no i diritti vanno riconosciuti e rispettati esattamente nel momento nel quale si interviene se non le persone non verranno mai tutelate e quando si tratta di scegliere
Tra
Il soddisfacimento di un bisogno e il riconoscimento di un diritto il sindacato deve scegliere il riconoscimento del diritto se però questa distinzione non è un valore per la sinistra
Il sindacato rischia di restare da solo di non fare grandi passi avanti
Giulio Calvisi
Io
Cercando di essere molto breve vorrei fare una premessa e due domande
La prima questa discussione
Milioni
Risposto Sergio Cofferati sulla sul documento è stato discusso nel all'interno insomma di un seminario del PDS
E presentato dal responsabile per il Mezzogiorno del partito io dico una cosa è il documento l'ho letto e posso
Ad assicurare che l'idea di fondo del documento e quella di affrontare il problema del lavoro nel Mezzogiorno tema che oggi stiamo discutendo con Sergio Cofferati
Lungo l'asse che delineava prima Cofferati e cioè dicendo
Il problema del Mezzogiorno e la costruzione di lavoro Mezzogiorno non è solo un problema di costo del lavoro ma un problema di pubblica amministrazione è un problema di credito è un problema di infrastrutture è un problema di sicurezza è un problema di legalità
Detto questo io condivido anche una parte del documento laddove si critica dopo la fine di un certo modello di sviluppo per il Mezzogiorno e di un certo tipo di assistenzialismo anche una logica
Emergenziale che s'sta dietro anche recenti
Interventi predisposti al governo con il pacchetto Treu cioè i lavori socialmente utili lavori di pubblica utilità che comunque sottendono sembra d'una logica emergenziale aggiungo che questa critica per uno strumento utile perché poi grazie a dio il pacchetto Treu prevede queste cose voglio dire sono un po'lontani non voglio polemizzare con con Gennaro Migliore anche voglio dire dalla logica che stava dietro ad una proposta che avanzato Rifondazione Comunista che era quella del lavoro minimo garantito per un anno perché appunto si tende ad uscire dalla logica emergenziale costruite posti lavoro
Che escono dalla precarietà da una parte che nello stesso tempo permettano la costruzione di una prospettiva di vita un futuro dignitoso non condivido quella parte che richiamava prima Sergio Cofferati sulla la diminuzione in qualche modo dei minimi contrattuali sulle gare i salari alla alla produttività proposta che era già stata avanzata già discusso anche al congresso del PDS Sergio forse se lo ricorderà bene e che è stata accantonata in qualche modo adesso comunque il dibattito resi riaprirà eccetera non la condivido per le ragioni che diceva Cofferati ma anche per una cosa perché voglio dire gli strumenti predisposti presenti per una per dare un'opportunità di utilizzare la flessibilità per l'impresa nel Mezzogiorno sono tanti
Ricorda venivano ricordati prima in parte contratti formazione lavoro all'apprendistato e contratti Daria ai coloni agli agli accordi di programma al part-time insomma tanti strumenti però condiviso anche per una per un dato che è già oggi la retribuzione media per i giovani che trovano prima occupazione nel Mezzogiorno
è inferiore del trentotto per cento rispetto a quella dei giovani che trovano occupazione nel nord del Paese quindi già di fatto noi siamo in una situazione in cui un giovane occupato nel Mezzogiorno prende di meno rispetto un giocano con Pato allora
Però io volevo precisare questa questa cosa e mi riprometto di Roma pungolare un po'come Pato Gennaro Migliore pungolare andò Cofferati sul Pd è siano lo stimolo comperati su Rifondazione perché voglio fare a Cofferati un'altra domanda
Che è questa che attiene insomma al tema di oggi giovane lavoro
Io dico una cosa
Noi stiamo portando avanti da tempo un ragionamento dicendo tutto questo gran parlare di crisi di di globalizzazione di cambiamento dei modi e i tempi della produzione di flessibilità
Dell'avvento di nuove tecnologie che hanno prodotto tanti rivolgimenti tanti cambiamenti nel nostro mondo
Hanno un dato in comune e cioè che si legano ad una generazione probabilmente più che ad altre generazioni cioè i veri figli della mondializzazione siamo noi sono i giovani di questo Paese
E sono i giovani che in questa fase storica stanno conoscendo forme di lavoro
Che altre generazioni non hanno conosciuto
Con diritti e tutele diverse
Penso a tutto quel settore a tutta quella fascia di mondo del lavoro che vivi lavori cosiddetti atipici che il Censis individuava in due milioni di lavoratori che non si sa se sono lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti e penso anche alle forme di flessibilità introdotte nel lavoro dipendente dall'apprendistato al part-time ad altri strumenti di lavoro a tempo determinato
Ora io ho trovato molto interessante uno seminario questo seminario recente appunto della CGIL sulla contrattazione dove insomma si è discussa questa proposta di un cambiamento
Di una modifica dello Statuto dei lavoratori per adattarlo ad una nuova realtà
Produttiva e di organizzazione del lavoro di lavori
Che di fatto oggi vede una difficoltà di rappresentanza della sinistra da una parte un'assenza di tutele di garanzie che per altre categorie di lavoratori in qualche modo sono previste io dico subito che sono molto d'accordo su questa impostazione
E pongo una domanda specifica a Sergio Cofferati non è non è meglio pensare visto che la il mondo del lavoro e così frammentato piuttosto che ad un'unica carta del nuovo lavoro
Ad una carta anche differenziata per queste forme di lavoro noi abbiamo proposto come sinistra giovani in una carta dei diritti del lavoro che cambia
Non in alternativa ma voglio dire affiancata ad un'eventuale modifica dello statuto e laboratori quindi volevo chiedere la sua opinione su questo
Lo dico perché noi appunto siamo probabilmente quelli che conosceranno come dicevo prima il lavoro in forme diverse dalla generazione che ci ha preceduto quindi abbiamo tutto l'interesse affinché Cuesta innovazione venga prodotto al sindacato
E venga assunto dalle forze politiche si arrivi ad una nuova regolamentazione con
Un minimo un corpus minimo di diritti garantiti per tutti e per tutte
Questa è la prima domanda che volevo porre a Sergio Cofferati la seconda domanda lui diceva prima nel suo intervento sindacato avanzerà una proposta di riforma dello stato sociale e a sottoporrà ad una consultazione
Dei pensionati e dei lavoratori dipendenti un po'come fu per la riforma delle pensioni
Ora io naturalmente su questa impostazione sono d'accordo però voglio sollecitare Cofferati su una cosa
Secondo me lo stato sociale non è un patto che tiene insieme
Pensionati lavoratori o categorie diverse di produttori è anche questo ma anche un patto che tiene insieme le diverse generazioni
E allora come possono
Anche tramite l'aiuto del sindacato le nuove generazioni contribuire
A ad esprimere il loro parere su questa proposta e avanzare anche una loro proposta
Perché io faccio riferimento in tutte le sedi la contrattazione su una partita così importante per le giovani generazioni come la riforma dello Stato sociale oggi i giovani non sono rappresentati questo un dato di fatto che ci deve interrogare anche sul peso politico dalla nostra generazione eccetera
Non è che non voglio sollevare qui però a Cofferati volevo chiedere il come come possibile appunto
Che è una generazione che oggi non ha rappresentanza sociale e non ha neanche rappresentanza politica in qualche modo possa esprimersi su un patto fondamentale che riguarda anche e soprattutto loro
No io ne approfitto così polemizza anche con Rifondazione
Senza esagerare ma ci tengo a proprio a Napoli a dire la mia opinione su su un argomento che di qualche delicatezza
Già oggi lo sarà ancora di più per il futuro
A sinistra
Ha preso corpo poi le forme con le quali si esplicita son diverse tra di loro ma ha preso corpo l'idea che
Sia utile a rispondere
Al bisogno di lavoro che hanno i giovani con strumenti
Di tutela o di coinvolgimento che hanno un carattere provvisorio
E questo francamente non mi sconvolge
Ma che hanno soprattutto
In mancanza di relazione con
Una giustificazione produttiva
Della quota di reddito che poi viene erogata
O dell'attività che viene richiesto
E qui sono molto preoccupato di questa idea
Provo a rendere
Più chiara la mia preoccupazione nelle discussioni tra di noi
Ho sentito nel corso di questi mesi enfatizzare l'efficacia e l'utilità dei lavori socialmente utili
Così come ho visto
Non per scelta del sindacato
Ma per decisione autonoma della maggioranza
Di governo decidere in Parlamento di destinare mille miliardi a queste attività temporanee per
Cento mila giovani nel Mezzogiorno
Intendiamoci tutto quello che è in grado di dare una occupazione
Ad un giovane meridionale va guardato con rispetto e con interesse
Io credo però che sarebbe un errore grave
Indurre l'idea o che da un lato si possa dare un sostegno al reddito ad una persona senza chiedere nulla in cambio sul piano dell'attività lavorativa
Oppure che attività transitorie temporanei siano da considerare come l'assoluzione di problemi occupazionali che meritano
Ben altra risposta
I lavori socialmente utili erano stati concepiti così come strumento che riempiva l'attività di persone che avevano perso il loro lavoro finivano in cassa integrazione mentre gli si creavano le condizioni per essere ricollocate per non essere lasciata far nulla venivano utilizzate in lavori socialmente utili come sono stati chiamati o questo strumento viene riportato alle sue originarie condizioni di ispirazione oppure rischiamo inconsapevolmente di introdurre elementi distorsivi e pericolosi
A maggior ragione se poi la quota di lavoro socialmente utile venisse ulteriormente incrementata attraverso la costituzione di cooperative o di società miste
Chiesto che gravano in parte sui Comuni
Chiamiamo le cose col loro nome e perdonatemi un po'la semplificazione la rozzezza
Ma se nascono Società che prendono in carico giovani disoccupati
Oppure
Lavoratori che hanno perso la loro il loro impiego e in queste società c'è una presenza pubblica
I comuni
Faccio presente tra l'altro che siccome l'accesso dei Comuni potrebbe essere assicurato soltanto quelli che sono in ordine con i loro conti la stragrande maggioranza delle aree meridionali alle quali si dice di voler destinare questo strumento sarebbe esclusa
Che però guardate che laddove anche nel Mezzogiorno
Il soggetto promuovente la nuova società mista
Ed è se la presenza di un comune quelle persone da quella società non si staccheranno mai più
Che si è via attiverebbe un processo che porta a fare carico i soggetti più deboli e le amministrazioni locali di compiti che non sono che non debbono essere loro
Gli strumenti transitori o mantengono questa caratteristica oppure rischiano di essere al di là della volontà dei proponenti non attribuisco niente a nessuno registro semplicemente lo stato dell'arte
La riproposizione rare edizioni sotto forme diverse sotto spoglie nuove di processi che abbiamo conosciuto insieme e chiamo portato poi dei disoccupati a diventare soggetti che si organizzavano strutturalmente per restare disoccupati e andare all'assalto dalla dirigenza
Io non vorrei prevedere ipotesi di questa natura
Detto ciò chiuso il piccolo capitolato
Polemico però era forse anche di qualche utilità
Precisare la mia opinione in merito in merito per arrivare allo Statuto dei lavoratori la verifica che abbiamo fatto e da qui la l'ipotesi
Di argomento sul quale lavorare insieme e quella che ricordava Giulio prima
Oggi lo Statuto dei lavoratori come è stato concepito
E per le regole che contiene
Consente una tutela grosso modo al cinquanta per cento delle persone che sono coinvolti in attività di lavoro
La stima è molto approssimativa
Si può sbagliare ma non di molto guardate nonostante la genericità della della strumentazione utilizzata
C'è tutta una parte di attività
I lavori temporanei
I lavori atipici e quella parte crescente di attività che sta a cavallo tra il lavoro dipendente e lavoro autonomo quelli che vengono chiamati attività parla subordinate che non sono né integralmente né parzialmente tutelate dallo Statuto
Tra l'ipotesi di una Carta dei nuovi lavori come ha proposto alla Sinistra giovanile e la riscrittura anzi direi meglio
L'arricchimento e l'integrazione dello Statuto dei lavoratori io credo sia più utile questa seconda strada ma per una ragione banalissima di ordine in parte tattica in parte materiale
Non vorrei che quando si dice riscriviamo lo Statuto dei lavoratori qualcuno pensa che prendiamo quello che ce lo buttiamo via ricominciamo daccapo no
Ci sono elementi importanti che vanno difesi
E chi ancora hanno funzionalità
Da soli non bastano bisogna allargare la strumentazione io modulare la strumentazione al carattere del nuovo lavoro
Ecco perché forse è meglio estendere i confini di quello che c'è integrando o correggendo abbassando ampliando dove necessario fa una cosa è fare l'altra l'insieme delle norme che oggi ci sono che noi si abbia il problema di organizzare oltre che di conoscere il lavoro che esiste che cosa e cosa che non c'è bisogno di
E di commentare
Se si guarda chi chiede di regolarizzare la propria posizione contributiva a fini previdenziali
Dicono i numeri dell'INPS che siamo già al di sopra della soglia del milione e duecento mila unità il che lascia presumere che di lavoratori parasubordinati ce ne siano tanti di più e guardate che non è vero che sono giovani soltanto anzi le prime statistiche portano a dire che la quota di persone chi ha un'attività para subordinata
Come attività prevalente la quota più significativa sta tra i quaranta e i quarantacinque anni
Ce n'è addirittura una quota non piccola di persone che sono in pensione
Di lavoro parasubordinato è una delle tante forme di secondo lavoro
Non è lavoro nero ma il secondo lavoro che si aggiunge a quello precedente
O di secondo reddito per dirlo meglio perché un pensionato ha un solo lavoro però anche un altro reddito che quello della pensione
Noi dobbiamo conoscere queste attività
Essere in grado di offrire servizi alle persone che sono in queste condizioni e però contemporaneamente di porci il problema di come gli si danno delle tutele elementare di come si permette il riconoscimento dei loro diritti
Un nuovo Statuto dei lavoratori io credo sia lo strumento principale al quale lavorare e credo che la CGIL debba destinare una parte consistente della sua conferenza di programma proprio a ridefinire
Come soddisfare questo bisogno che oramai si vede
A occhio nudo in alcuni territori addirittura nelle aree a maggior saturazione di mercato del lavoro forse e il fenomeno prevalente
Che si è affacciato
A chi
Ha come compito quello di rappresentare
Interessi materiali nella società nella società moderna
Come risponderà la seconda domanda
Ci vorrebbe molto tempo perché introduce
Qualche riflessione che prima o dopo bisognerà fare non è questa la sede provò semplificare introduce tutto il tema della rappresentanza
Sì mi permette di dire polemicamente non a giugno e sono tanti che
Ci sollecitato dall'esterno che è un po'curioso
Questa
Sollecitazione addirittura la pressione che viene al sindacato che contemporaneamente accusato di
Fare troppo
Di essere un soggetto che peso in eccesso e dall'altra parte però gli si dice guarda che ci sono anche persone che non lavorano ci sono dei giovani tiri contro di loro
Sì va bene però guardate che il sindacato a un'area di rappresentanza definita i pensionati e i lavoratori dipendenti e non deve superare questo confine
Poi il sindacato è credibile se difende l'interesse dei pensionati dei lavoratori dipendenti non ignorando mai
I problemi che riguardano gli altri
Anzi cercando di avere coerenza tra le richieste che fa per pensionati e lavoratori dipendenti con le esigenze degli altri però noi non possiamo in alcun modo
Coinvolgere soggetti che non rappresentiamo
Come fare delle cose sensate insieme è un bel problema di democrazia compiuta
Che riguardano il nostro rapporto con quelli che non lavorano
Gli studenti i giovani
Che possono avere
Attività temporanee ma che non sono riconducibili immediatamente lavoro dipendente quelli del lavoro parasubordinato e anche quelli che non hanno lavoro
Io credo che ognuno di questi settori debba organizzarsi autonomamente e che poi si debba insieme
Trovare il modo con il quale avere coerenza nelle proprie politiche rivendica attive
Questo riguarda nel caso dell'UE il fare i giovani
In caso di tante altre attività anche soggetti diversi pensate consumatori quando si affrontano i servizi
Pensate agli ambientalisti quando si discute di come rendere compatibile l'attività produttiva la ricerca di occupazione di lavoro con le esigenze dell'associazione ambientale
Pensate a tutto il terzo settore quando si parla di interventi nella riforma del Welfare
Che possono coinvolgere anche le attività di no profit
Ognuno di noi ha compiti e funzioni diverse io credo che sarebbe utile avere dei protocolli che vincolano le forme di rappresentanza che sono in campo a discutere preventivamente di come affrontare le materie compiti che sono lì sul campo che devono essere risolti però non ci si può
Caricare di compiti impropri che il sindacato non deve valicare le soglie che gli sono state assegnate dalla sua funzione istituzionale di rappresentare i pensionati e
I lavoratori dipendenti poi del tutto naturale dovrebbe sono qualche volta non lo è che il sindacato discuta ad esempio con la relazione giovanile anche dei partiti
Per vedere se le opinioni del sindacato e quelle delle organizzazioni giovanili collimano
E per far sì che la ricerca di convergenze sia utile poi nella trattativa che il sindacato fa in quanto soggetto negoziale con il Governo con i ministri oppure con l'associazione imprenditoriale
Ma noi non possiamo fare una consultazione nella quale pretendiamo di risolvere così rappresentare altri se lo facessimo avrebbero qualche argomento in più quelli che dicono voi siete un soggetto in proprio non siete un soggetto di rappresentanza sociale ma siete un soggetto di rappresentanza politica no
Il sindacato deve rappresentare stare un soggetto di rappresentanza sociale
Poi svolge un peso e una funzione politica sarebbe sciocco chi lo volesse negare non mi iscrivo alla lista di quelli che fanno questi tentativi perché mette in campo esigenze cerca di dare risposta ad esigenze che hanno un peso
Complessivo dalla società moderna però
La distinzione e di qualche importanza io credo davvero molto al fatto che ognuno deve fare
Il suo mestiere poi avendo detto in maniera critica di come le cooperative non fanno il loro a mio parere ho visto questa mattina che un presidente
Lì un'organizzazione di cooperazione mi dice ma fa il tuo
Ho fatto quella critica proprio perché pensavo di fare il mio mestiere cioè quello di difendere dei lavoratori il segreto negate
Il i diritti di questi lavoratori cosa può fare il sindacalista dice così non va
E e ho trovato quella risposta un po'fuori luogo mi è parso moto neanche tanto elegante per evitare l'argomento no io credo che il confine debba essere rispettato non voglio travalicare lo credo che abbia ragione Giulio quando dice troviamo insieme il modo per coinvolgerà anche i giovani non credo che il coinvolgimento possa essere dalla consultazione che il sindacato farà credo di più del coinvolgimento Posse debba essere ricercato preventivamente in una discussione che mette in campo le proprie opinioni la nostra piattaforma con le idee su quegli argomenti che sono presenti delle organizzazioni dei giovanili
E anche nelle organizzazioni che sono
Parte viva di questa società penso come dicevo prima a quelle di terzo settore dalle cooperative
Alle attività di no profit a quelle di volontariato ognuno rappresenta un pezzo di questa società complessa
Deve avere la capacità di presentare le sue proposte misurarle con quelle degli altri poi il compito negoziale è altra cosa
Compete ad alcuni non compete ad altri ma se si è discusso prima anche quando si arriva all'esercizio negoziale alcuni rischi più facile evitarlo
Ma io voglio rimanere
Nel Mezzogiorno
Siamo a Napoli e questa città
Ha vissuto in questi anni una parte straordinaria
Di grande
Trasformazione anche culturale
Rimangono però problemi enormi
Io voglio citare alcuni dati
Non abbiamo concentrata a Napoli il ventotto per cento della disoccupazione dazio occupazione da un tasso del ventotto per cento disoccupati questo tasso si eleva fino al sessanta per cento per quanto riguarda i giovani
Abbiamo una carenza infrastrutturale a Napoli nel Mezzogiorno causa siamo al quaranta per cento la dotazione infrastrutturale che ha il Nord
Abbiamo servizi inadeguati presidi di qualità una qualità dello stato sociale già esistente inadeguato
Sommare a centotrentasei anni dall'unità d'Italia siamo almeno sotto questo aspetto quello economico dello sviluppo delle possibilità non siamo allo stesso livello di un'altra area del Paese
Ora gli strumenti messi in campo nell'ultimo anno
In cui siamo al governo del Paese sono strumenti interessante
Mi riferisco in particolare
Diciamo a quegli strumenti di politica territoriale negoziata
Contratti d'area e i patti territoriali gli accordi di programma e che sono contenuti erano contenuti nell'accordo il ventiquattro settembre siglato fra governo e parti sociali
Abbiamo avuto un ritardo più volte Cofferati il sindacato ha denunciato un ritardo nell'attuazione di quegli impegni
Questo ritardo si è fatto sentire non ha prodotto i risultati sperati nei tempi più veloci possibili
Però oggi comincia a partire
Questo volano questo possibile volano di nuovo sviluppo del Mezzogiorno
Ora si è molto ragionato giustamente sulle ipotesi messe in campo
Da Roberto Barbieri
Responsabile del Mezzogiorno del PDS
Ma c'è un punto che riguarda direttamente il sindacato più qui voglio burqa
Dentro queste scelte di politica
Territoriale di costruzione dello sviluppo a partire dal territorio
Il sindacato che ruolo polvere
Noi abbiamo bisogno di impresa che facciano il loro mestiere abbiamo bisogno istituzioni di Comuni ed enti locali che facciano il loro mestiere
Abbiamo bisogno anche di un sindacato attento a cogliere le occasioni a tradurle risultati insieme a questi soggetti
La mia domanda è questa ed è molto semplice
Di fronte ad una l'ira di investimento
Privato
Non di fronte ad una promessa o come dire di fronte ad una flessibilità general generica da fare
Ma cosa diceva Cofferati giustissima per quanto mi riguarda
Il dibattito troppo astratto sulla flessibilità però di fronte ad un investimento
Deciso
Fino a che punto il sindacato può costruire le compatibilità per rendere possibile quell'investimento
Sapendo che questo è un territorio che ha conosciuto poco mercato
Poco impresa e anche poca civiltà del lavoro fatto
Allora sino a che punto il sindacato sarà un soggetto promotore dello sviluppo del Mezzogiorno e di Napoli
E di che cosa ha bisogno cioè di quale forza contrattuale di quali strumenti contrattuali di quale capacità di costruzione
Diciamo dell'ipotesi di sviluppo insomma che cosa pensa che sia necessario ora io credo che questo sia un argomento che riguarda anche la riforma dello Stato
Il federalismo
Probabilmente c'è bisogno di mondo nuovo sistema di regole anche di un sindacato che stia dentro questo sistema con una grande capacità una forza innovativa
Io penso che sia un soggetto fondamentale per dare gambe alle ipotesi di nuovo sviluppo del Mezzogiorno
L'accordo del ventiquattro settembre dell'anno scorso
è un accordo
Secondo me
Molto importante anche se
I ritardi nella sua applicazione sono quelli che più volte abbiamo criticato
Basta pensare che quello che oramai diventato nel linguaggio comune il pacchetto Treu
Dal nome del ministro che
Lo ha composto
Altro non è che una parte di quell'accordo quello
E la somma di strumenti che quell'accordo introduceva come
Strumenti nuovi nel mercato del lavoro
Ha avuto bisogno di oltre dieci mesi di discussione parlamentare per essere varato
Tempo enorme
Per provvedimenti che avevano il carattere dell'urgenza
Personalmente credo che il ritardo maggiore non sia nemmeno quello
Fischi dovuto all'iter parlamentare per varare quel pacchetto
Ma si è quello legato alla difficoltà che permane da parte dei singoli ministeri
Di realizzare gli Investimenti già finanziati
E di stimolare
Quelli possibili attraverso la presentazione di progetti da parte delle regioni meridionali
Gli Arci promossi dieci mila miliardi di interventi infrastrutturali che sono in larga misura ancora inapplicati
Il ministro
Dei lavori pubblici dell'epoca
Antonio Di Pietro
Giurava esperti durava che
I primi cantieri
Per la Salerno Reggio Calabria
Si sarebbero avviati
Entro la fine del mille novecentonovantasei
Se tutto va per il verso giusto avremo i primi cantieri alla fine del mille novecentonovantasette
Si potrà obiettare con i tempi che di norma queste cose richiedono in Italia in ritardo di un anno non è neanche clamoroso con
Io mi sento di rispondere con i bisogni che ci sono da Salerno a Reggio Calabria anche una settimana
è un ritardo s'eccessivo
E soprattutto quando poi
Il governo prende degli impegni dovrebbe sentire il dovere di rispettarli anche sul piano dei tempi
Comunque siamo di fronte oggi per la prima volta dopo un periodo lungo ad una serie di strumenti
E a possibili interventi
Con risorse già stanziate
Che possono dare risultati concreti nel Mezzogiorno
Il problema non è ritornare a discutere di che cosa fare
Ma fare rapidamente quello che già si è deciso
Ho avuto modo di esprimere un'opinione contraria ad una proposta avanzata proprio da Napoli da parte di Confindustria
Mi sono preso qualche parola non propriamente garbata anche da qualche giornale napoletano
Il titolo è il commento del mattino non mi sono parsi
Nel rispondenti alla mia opinione né men che meno
Allo stato dei fatti ma insomma poco importa
Chi fa il mio mestiere deve imparare anche
A prendersi ogni tanto qualche rilievo sgarbato anche se non è del tutto rispondente al vero
Perché ho detto che trovavo incomprensibile
La richiesta di Confindustria di fare una discussione con il sindacato e con il Governo specifica sul Mezzogiorno
La grande assemblea degli imprenditori a Napoli si è chiusa così facciamo
Con questo linguaggio da mobilieri un tavolo per il Mezzogiorno
Ci eravamo visti tre giorni prima guardate non tre mesi tre giorni prima a Palazzo Chigi avevamo discusso di occupazione di mezzogiorno
Siccome considero a Palazzo Chigi un luogo importante
Una sede addirittura simbolica del
Che regola i rapporti tra le parti sociali
Non ho capito per quale ragione tre giorni dopo bisognasse inventarsi un'altra occasione di discussione ed un altro luogo il luogo c'è
Che cosa si deve discutere in quel luogo di nuovo tutto da capo no
Bisogna discutere di come applicare quello che abbiamo concordato
Lo dico serenamente e fraternamente anche ai compagni del mio partito che hanno responsabilità di governo
Bisogna riprendere da capo la discussione sul Mezzogiorno no applichiamo integralmente l'accordo del ventiquattro settembre
Peraltro questo documento che tante volte è stato ricordato questa sera
Contiene ipotesi che sono già risolte da quell'accordo
Passiamo dalle parole ai fatti cominciamo ad applicare quell'intesa nell'applicare gli accordi per il sindacato c'è anche un elemento etico quando si fanno gli accordi
Si fanno per attuarli non per passare oltre
E un accordo sottoscritto è impegnativo per tutti
Se si fa un accordo lo si mette di lato e si comincia di nuovo discutere si introducono elementi diseducativa per tutti
Non vorrei partecipare a questa pratica
Poi mi chiedi che cosa deve fare il sindacato da parte sua rispettare esattamente quello che sta scritto in quell'accordo e chiedere che gli altri facciano la stessa cosa
Vogliamo fare degli esempi concreti
Ho detto degli investimenti infrastrutturali che sono previsti in quell'intesa spettano al Governo
Ci sono cose però che riguardano anche noi
L'applicazione degli strumenti
Nuovi di mercato del lavoro e anche l'individuazione
Delle forme di flessibilità
Che devono accompagnare gli investimenti
I contratti di area sono uno degli strumenti nuovi oggi sono disponibili
Perché il Parlamento ha varato le normative del caso
E perché
Si possono attuare quelle normative
Io credo che il sindacato non si debba sottrarre
E di fronte a degli Investimenti si debbano fare cose precise qual è l'idea che sta alla base del contratto diarrea
Quella di semplificare le procedure burocratiche per fare degli investimenti bisogna fare accordi nei territori perché un investitore
Non debba sottostare alle procedure normali e abbia bisogno di mesi e mesi per vedere autorizzata la possibilità di fare un investimento
Nel contempo bisogna stabilire tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni imprenditoriali quali sono le forme di flessibilità
Da utilizzare
Terra rendere immediatamente efficace quell'accordo
Perché ci siamo rifiutati di definire strumenti generici generali
E indistinti
Per i territori
Perché noi crediamo che sia utile scegliere oculatamente
A ragion veduta
A fronte del carattere di ciascun Investimenti quello che invece si può fare per i territori quello che dicevo prima la comunità europea autorizzata e gli sgravi fiscali a fronte degli Investimenti bene dica il ministro delle finanze
Insieme al governo quali sono i territori
Quali sono i territori nei quali applicare gli sgravi fiscali che lo dicano loro
Non aspettino che siano i singoli territori ad avanzare richieste se no si scatenerà semplicemente la guerra tra i poveri
Un obbligo che il governo ha e al quale il governo deve rispondere se no guardate
Che succede una cosa banalissima Napoli chiede in alternativa a Castellammare Castellammare chiede in alternativa ad Avellino e si aprono conflitti tra i territori
Che producono soltanto rotture di solidarietà che invece vanno Rain saldate
Dove è possibile usare gli strumenti
è necessario io credo da parte del governo dire quali sono le risorse di carattere fiscale che vengono messe in campo
Non lasciando tutto indiscriminata uniforme ma concentrando in alcuni territori per i territori che sono stati individuati Castellammare
Cotone
E Manfredonia cioè le aree nelle quali sperimentare
I contratti di area il sindacato farà la sua parte
Di fronte ad un investimento
Il sindacato con quell'imprenditore è in grado anzi deve stabilire quali sono le forme di flessibilità utili e necessarie per dare efficacia a quell'investimento
La soglia che non intendiamo superare quella dei contratti nazionali
Poi perché diciamo
Le forme di flessibilità debbono essere connaturate all'investimento
Perché il carattere dell'investimento definisce quali sono le flessibilità possibile
Si può parlare di orario
Solo se l'investimento lo rende utile
Si può parlare di salario aziendale legato agli obiettivi solo se il reddito d'investimento lo rende Senses sensato e praticabile si può e si deve parlare di formazione si se l'investimento sollecita questa cosa
Dicevo prima
Di Melfi poi ogni tanto qualcuno mi diceva vai sempre quegli esempi vedete io vorrei averne cento
Se questi non fare investimenti sarà costretto ad averne pochi
A Melfi cosa abbiamo stabilito all'epoca che il salario aziendale era legato degli obiettivi a delle modalità organizzative e quel salario era diverso da Mirafiori da Termini Imerese stabilimenti che esistevano prima perché la tipologia di investimento e di prodotto per Melfi sollecitava con l'assoluzione
A Gioia Tauro abbiamo fatto un accordo per la formazione e l'abbiamo prolungato al di là dei tempi fisiologici dei contratti di formazione lavoro perché
La tecnologia che serve in quel porto e alla tecnologia particolarmente sofisticata che ha bisogno di un percorso formativo
Molto consistente più consistente di quello garantito
Dagli accordi dagli accordi di
Che hanno introdotto i contratti di solidarietà
Per questo motivo
Ogni investimento sollecita un intervento e ogni investimento ha bisogno di una soluzione di flessibilità che sia corretta la soglia che secondo me non va superata è quella dei contratti
Poi la strumentazione di cui si dispone da lì in avanti una strumentazione particolarmente ricca va dagli orari
C'è un'innovazione nel contratto dei chimici anzi scusate nella più la forma dei chimici spero diventi contratto di qualche interesse si parla di orario di ingresso meno ore per chi viene assunto ovviamente retribuite di meno
C'è tutta la strumentazione del salario aziendale del rapporto con la produttività c'è tutta la strumentazione molto ampie che ruota intorno alla formazione
Se arriva un imprenditore che vuole fare una cosa seria il sindacato fa come sembra fatto a Gioia Tauro in cento altre realtà
Si sieda al tavolo discute di quali sono le soluzioni in grado di facilitare quell'investimento
Per farlo in primo luogo per farlo in tempi brevi
Con turni anche diversi da quelli previsti normalmente e poi chissà quali sono le soluzioni che possono consentire a quell'investimento di diventare un investimento che da redditi vita in tempi brevi
Così si opera chi ci chiede ticket prima di essere disponibile a fare tutto e poi non è mai disponibile Luís a fare un investimento abbiamo risposto e continueremo rispondere no grazie
Che poi siamo noi quelli non disponibile lo devono dimostrare
I fatti e gli esempi concreti mi pare invece confermano l'esatto opposto
Il compito con il quale il sindacato deve assolvere esattamente questo
Se si presenta un imprenditore con un investimento consistente che ha bisogno di una tipologia di strumenti di flessibilità stia tranquillo troverà il sindacato qui come altrove pronto a stabilire quali sono le soluzioni ottimali
Se nessuno si fa avanti la disputa resterà esattamente quello di prima il più delle volte una disputa accademica che non produce nulla
Facciamo diciamo queste ultime domande Gennaro Migliore poi Giulio Calvisi
Credo che la discussione di stasera
Tra l'altro ringrazio i compagni
Del PDS di questa occasione dell'invito alla festa abbia sollevato alcune delle questioni centrali che si sono rivelate i passaggi fondamentale all'interno della strategia del sindacato anche all'interno del Mezzogiorno
Io vorrei ritornare un momento sulla questione relativa agli strumenti di investimento nel Mezzogiorno perché seppure ritengo che ci debba essere una politica che rompa definitivamente
Quella spirale che ha condotto una politica di assistenza e di clientele all'interno nel Mezzogiorno con l'intervento straordinario vedo una deficienza strutturale di strumenti come i contratti d'area
Come i patti territoriali
Che lasciatemelo dire quando si vanno a leggere poi presentano degli investimenti assolutamente anche improbabili basterebbe andare a vedere
Il la proposta di patto territoriale del Miglio d'Oro per vedere quante sono poi in effetti gli investimenti
Effettivamente produttivi che realizzeranno una crescita sostanziale dell'occupazione visto che lì si parla di non più di duecento trecento nuove occupazioni
E da questo punto di vista credo che ci sia come anche Cofferati ricordava la necessità di costruire uno strumento di unitario per la gestione degli interventi anche mirati noi non siamo mai stati contrari alla politica dei distretti industriali per esempio
Cioè a una politica che concentrarsi in alcune aree di crisi
Degli investimenti più forti manca però un elemento sovraordinato ore che faccia fare alle istituzioni effettivamente il loro mestiere da questo punto di vista anche la proposta che Rifondazione Comunista avanzato
Di riconvertire Liri in uno strumento di programmazione e di intervento di regolazione degli investimenti nel Mezzogiorno è stata gravemente diciamo messa in discussione anche dalle ultime poi dalle ultime scelte di smantellamento e di privatizzazione incipiente di settori importanti dell'industria pubblica così come la questione di chi fa bene il suo mestiere
Effettivamente anche sulle aree territoriali deve essere messa in luce da un'azione insistente e significativa da parte del sindacato abbiamo fatto poco tempo fa un'iniziativa con il nostro responsabile lavoro al quale ha partecipato il segretario della Camera il lavoro di Napoli dove tra le altre proposte tra le altre discussioni c'era quello di fare una lotta politica forte
Contro chi come la regione Campania non ha speso che piccolissima parte piccolissima parte degli investimenti e dei fondi strutturali
Dell'Unione Europea
Noi e da questo punto di vista mi permetto di dare diciamo una mano eventualmente il sindacato scegliesse questa strada crediamo che si debba andare più avanti
Che aspettare semplicemente che si risolva una crisi politica in Regione mi rendo conto che Cofferati è segretario nazionale ma perché anche per dare un segnale
Qui nel Mezzogiorno in Campania contro un'amministrazione di destra
Che non ha saputo fare altro che spartirsi posti e non fare altro che proporre un'interdizione continua anche ad un'esperienza come quella del comune di Napoli nella quale Rifondazione Comunista
E il PDS sono insieme al Governo perché non proporre qui uno sciopero generale regionale
Per impedire che si perpetui questo scempio
Per impedire che non si costruiscano invece occasioni come quelle nelle quali un amministrazione debba fare la propria la propria parte e in questo caso la Regione
E per ultimo
Cofferati accennava al contratto dei chimici alla piattaforma dei chimici io credo che lui sia inserito un elemento di preoccupazione sul versante dell'orario quello cioè che prevede la riduzione dell'orario e la riduzione del salario a me pare che in tutta Europa
In qualche modo le cose stiano cambiando non capisco perché anche come risposta strutturale di fondo
Il sindacato italiano che è stato per anni all'avanguardia anche nella affermazione dei diritti dei lavoratori non ponga qui ed ora e in tempi brevi la questione della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario
Una questione di civiltà una questione che contemporaneamente potrebbe dare nuova occupazione e costruire anche le condizioni di un modello nel quale il lavoro sia effettivamente retribuito garantito ricco di diritti io penso che se il vento è cambiato in Francia se questo tipo di proposte nel cuore dell'Europa più sviluppata possono essere praticate anche con dei governi di sinistra il sindacato e noi saremo sempre disponibili al di là diciamo delle posizioni differenti e mai polemiche
Noi saremo sempre disponibile a essere un passo indietro ma la battaglia per la riduzione dell'orario di lavoro non può essere introdotta all'interno di una deregolamentazione come il caso dei chimici
Adesso torna a difendere i chimici per ragioni che sono anche di carattere affettivo oltre che politica
La l'elemento di novità che invece mi convince nella nella richiesta
E che essi
Riconosciuto potrebbe
Favorire processi
Di qualche consistenza anche negli interventi del Mezzogiorno
è quello che riguarda come mi pare lo abbiamo chiamato con una sintesi
Efficace dal punto di vista dalla comunicazione giornalistica l'orario di ingresso
Cioè immaginare che per insediamenti nuovi si possa definire come soluzione chi avvia l'attività produttiva
Un orario inferiore rispetto a quello contrattuale ovviamente
Proporzionale donne la retribuzione alla esatta durata della prestazione
Ventiquattro ore pagate ventiquattro trentadue pagate trentadue
è una soluzione mirata ad una fattispecie che non ha nulla a che spartire
Con un'ipotesi di politica della riduzione degli orari che va praticata in altro modo
Tra l'altro io credo che la riduzione d'orario
Con la riduzione di salario debba essere considerato uno strumento di solidarietà importante
Da utilizzare anche nei casi di crisi aziendale come alternativa all'uso devastante della cassa integrazione straordinaria senza ritorno oppure per i prepensionamenti
Se vogliamo davvero io ne sono particolarmente convinto superare l'uso di questi strumenti bisogna avere delle carte alternative
E così come si è fatto nel caso dalla così vaghe tante volte citato poi poche volte imitato
I l'uso temporaneo della riduzione d'orario con il salario di proporzionato può essere un uso di particolare interesse
Poi questo nulla sposta per quanto concerne la politica degli orari in generale
Io credo che nel nostro futuro ci debba essere una politica di riduzione del tempo di lavoro
Non mi convince l'ho sempre detto anzi lo considero un ipotesi impraticabile l'idea della riduzione generalizzata laddove per riduzione generalizzata si intende
Che per tutti e nello stesso momento si debba ridurre della stessa quantità
Il tempo di lavoro
Credo che invece sia producente e giusto l'idea di ridurre progressivamente l'orario di lavoro
Destinando una quota della produttività
Delle attività
Degli Investimenti a compensare i costi che la riduzione a d'altro canto siccome sappiamo che la produttività è diversa
Da realtà a realtà
è inevitabile che la quota di risorse che poi usare per pagare i costi della riduzione d'orario non possa che essere diversa da stabilimento stabilimento da settore a settore
Da realtà a realtà
In questo caso l'articolazione mi pare rispondente ad una condizione oggettiva non sia neanche una scelta poi progressivamente contatti e tutti si muovono in quella direzione
Io credo che la riduzione debba essere
Fatta per tutti i soggetti
In questo veto un'ipotesi di generalizzazione ma debba essere in quantità e in tempi diversa a secondo della tipologia degli Investimenti e del carattere del lavoro che ne viene interessato
è importante cominciare
Non dando l'obiettivo
Forse affascinante ma di difficile praticabilità
Particolarmente carico di contraddizioni e di una cosa che avviene per tutti nello stesso momento
E invece introducendo soluzioni apprezzabili e che non abbiano soltanto il carattere difensivo della gestione i processi di crisi madre nel carattere anche fisiologico
Dell'intervento in condizioni di normalità
Poi per quanto riguarda lo sciopero generale regionale
Non devo dire io
Sono le strutture
Regionali
Della CGIL di CISL e UIL che si devono pronunciare credo di poter dire una cosa che è abbastanza nota
La CGIL non ha mai avuto nessuna contrarietà anzi alla CGIL tra i proponenti
Per fare uno sciopero generale bisogna essere in tre
E ad oggi e ad oggi intere mi pare in campagna non ci siamo
Questo non vuol dire che da parte della CGIL verrà meno l'interesse l'intenzione insistere anche perché quando ci si trova di fronte ad un fenomeno negativo e che riguarda i compiti e le responsabilità della Regione come il sottoutilizzo delle risorse comunitarie già questo da solo
Sollecita iniziative di pressione e di mobilitazione
Alcune regioni meridionali hanno avuto le condizioni per farlo erano condizioni unitarie che in campagna sono mancate io credo che sia utile e importante insistere
In maniera tale che così come noi premiamo sul governo nazionale si faccia altrettanto nei confronti di chi gestisce il potere territorialmente e per compiti e funzioni che non sono meno delicate meno importanti di quelle che spettano al governo nazionale insomma è fuori luogo che il presidente della Regione chiedo delle cose al Presidente del Consiglio e nel contempo non faccia quelle che gli competono e che lo riguarda
Per quanto riguarda la CGIL
Siamo d'accordo però l'orientamento comune tra di noi non basta che riconfermo che le strutture confederali non non demorde
Le azioni progressivamente ma rapidamente arrivino ad essere convinte come noi per questa via si possa mettere in campo quella serie di iniziative che non sono soltanto lo sciopero generale sono tutte le forme di pressione nei confronti della Regione perché si recuperano i ritardi incomprensibili motivati ci sono in questa materia
Una una domanda le volevo fare due non le faccio
Riguarda una cosa è il primo punto del per il riguarda una cosa il primo punto del pacchetti del Patto per il lavoro del ventitré settembre dello scorso anno riguardava il tema della formazione
A un certo punto sembrava che profilarsi la situazione per cui nella tratta IVA sullo Stato sociale questo tema sembrava quasi rimosso si faceva rimanda Pacchetto Treu quel pacchetto lettere o faceva rimando quasi alla trattativa sullo Stato sociale un certo punto non c'era più il problema della formazione
Poi questa cosa è stata recuperata il due di luglio mi pare se tenuto proprio l'incontro fra i sindacati
E il governo sul tema della formazione ora io volevo porre una domanda molto semplice a Sergio Cofferati e cioè lo stato di questa trattativa cioè quali sono
Gli sviluppi che noi ci dobbiamo attendere per quanto riguarda la prospettiva di un investimento consistente da parte del del governo da parte del Parlamento sul tema della formazione e lì cioè naturalmente il discorso da affrontare che riguarda le proposte che ho avanzato il ministro Berlinguer e che sono in parte già oggetto di discussione del Parlamento ma c'è anche una parte che è più legata voglio dire ad una trattativa con le parti sociali in particolare io mi riferì
Va ad un tema e che a noi molto caro che questo tema della formazione professionale io semplifico per
Motivi di tempo però io ritengo che la formazione professionale per come sia gestita per come si è organizzata in Italia
Si tratta di un vero e proprio scandalo formazione professionale spesso in Italia organizzata più
Per tutelare gli interisti degli enti che organizzano i corsi che degli allievi che li frequentano e no noi abbiamo circa trecentosessantotto mila persone che svolgono corsi di formazione professionale all'anno non esistono dati su quanti di questi almeno io non ne conosco su quanti di questi poi trovano
Effettiva collocazione nel mercato del lavoro
Ora ci sono naturalmente zone di eccellenza ci sono punte
Di qualificazione anche in in questo mondo però ritengo che aprire l'assetto che noi abbiamo della formazione professionale attuale sia inadatta a a realizzare un punto forte del Patto per il lavoro stipulato il ventitré di settembre dello scorso anno e cioè l'idea della formazione continua e permanente che è la vera sfida attraverso cui si può anche accettare la flessibilità di cui parlavamo prima
Perché voglio dire se non se una persona deve cambiare più di una volta lavoro nella vita deve avere anche gli strumenti per aggiorna sì per integrarsi nel mercato del lavoro per rifarsi la terza per i taxi il cervello se questi strumenti non sono garantiti in qualche modo da adeguati istituzioni normative fa informative e chiaro che tutto questo che tutta questa impostazione viene in qualche modo accadere e io ritengo che oggi la formazione professionale in Italia sia largamente inadeguata a rappresentare in prospettiva quell'idea di formazione continua permanente di cui questo Paese ha bisogno quindi volevo chiedere a Cofferati insomma questo punto il tema più generale della formazione e in particolare questo tema della formazione
Della formazione professionale
L'argomento era stato dimenticato dalla Presidenza del Consiglio inizialmente questa
è stato oggetto di di eviti una polemica che poi si è
Si è risolta perché il tema è stato recuperato
è in corso un confronto chianche qualche aspetto e qualche
Dettaglio tecnico da risolvere però diciamo che siamo tornati a verificare come applicare ed integrare quanto era stato stabilito con l'accordo del settembre dal dell'anno passato il tema per noi è importante di fatti nella critica mossa al documento che c'aveva letto quando è cominciata la trattativa per la riforma dello Stato sociale Presidenza del Consiglio
Due cose avevamo detto mancano il lavoro il fisco che poi sono le basi per alimentare lo stato sociale
E dall'altro lato manca la formazione
Manca la formazione che continuiamo a considerare come uno delle risorse immateriali più importanti per creare occupazione
E soprattutto nel futuro per mantenere difendere occupazione
Per la ragione che dicevi Adesso tu che per questo è importante non soltanto riorganizzare la formazione professionale
Ma costruire percorsi di vera e propria formazione permanente
Perché
Con le cose che un ragazzo impara quando va a scuola si costruisce un livello di sapere importante
Non sufficiente ed esaustivo per poter lavorare adeguatamente
Il più delle volte c'è bisogno di una quota aggiuntiva di formazione che aggiunge anche caratteri particolari specifici a quello che viene di norme
Ma reso accessibile dalla scuola questa formazione di base o iniziale oggi è scarsamente disponibile questa formazione è importante non soltanto per il giovane che si dice la scuola e deve essere aiutato ad entrare nel mondo del lavoro ma anche per coloro che iniziano il lavoro la polemica ripetuto si contrae sì di formazione non riguarda lo strumento in sé ma il fatto che spesso la formazione non è fatta perché non è certificata che all'o
Si comincia a lavorare e non si arriva mai in nessun modo ad a vere quella quota di formazione che invece dovrebbe essere raggiunta
Tutti gli aspetti formativi da quelli che stanno nell'apprendistato a quelli dei contratti di formazione lavoro per arrivare alla formazione che aiutò ragazzo ad entrare nel lavoro
Vanno consolidati poi la formazione deve essere permanente perché anche le persone che lavorano hanno bisogno di essere formate
Anzi per dire meglio hanno bisogno di essere aggiornate
Basta guardare a cosa succede
Nei luoghi di DDT di lavoro nelle fabbriche come negli uffici l'uso dei linguaggi nuovi dalle lingue straniere alle tecnologie informatiche fanno sì che quel c'è un ragazzo sa quando comincia a lavorare
Ho una persona adulta viene progressivamente ha reso meno utile perché cambiano le modalità organizzative ma anche i linguaggi se una persona non si aggiornano
Difficilmente può restare un lavoratore forte quello che prima non era un bisogno impellente adesso lo diventa spesso ed è necessario offrire a queste persone la possibilità di aggiornare le loro conoscenze il problema diventa ancor più delicato importante di fronte a persone che vengono espulso dal processo produttivo non è un caso le una condanna del destino cinico e baro
Sì tante persone quando a quarantacinque cinquant'anni perdono un posto di lavoro non riescono a ritrovarmi un altro
Perché nel mentre il lavoro Cam via loro hanno delle conoscenze professionali che non sono più spendibili nel mercato del lavoro lo stesso modo di prima una persona quarantacinque anni ha alle spalle spesso venti venticinque addirittura in qualche caso trent'anni di lavoro la sua professionalità hanno professionalità che si è in larga parte esaurita
Se non gli si costruisce un nuovo sapere Donato la professione quello una persona che non ritorna a lavorare rischia di essere una persona debole nel mercato del lavoro o peggio ancora di essere assistito per il resto della sua vita questo non ce lo può consentire a nessuno
Un danno per il sistema previdenziale è un danno per la società un danno per quella persona ecco perché bisogna vedere strutture di formazione adeguate
Stiamo discutendo io non dispero di poter arrivare a
Anche a delle soluzioni positive
Il problema quale
è un problema banale semplice e contemporaneamente difficilissimo da risolvere per fare formazione e per definire un una struttura di formazione permanente degna di tal nome servono soldi
E di quattrini come noto ce ne sono molto pochi
Per questo
Quando arriveremo a discutere nei prossimi giorni ma immagino anche i primi giorni di di settembre con il governo il problema più delicato ma che andrà risolto sarà proprio questo
Se si vuole passare dall'affermazione che si vuole riformare lo Stato sociale a una riforma vera comprensibile per tutti i cittadini
Bisognerà mettere in campo anche per il novantotto
Delle risorse da destinare ad alcune scelte precise il mille novecento
Toto non può essere soltanto l'anno nel quale si riduce
La spesa sociale la riduzione invece aria per far quadrare i conti ma insieme alla riduzione bisogna mettere in campo anche delle risorse per quanto contenute che rendono chiaro che comincia
Una riforma e ci sono alcuni capitoli che hanno bisogno di soldi la formazione alcune forme dell'assistenza da destinare gli anziani
E da destinare alle famiglie con maggior carico
E con minor reddito se non
Non si mettono a disposizione un po'di risorse per fare anche in forma sperimentale qualche elemento di innovazione in questi anni
Sì sarà difficile spiegare ai cittadini che stiamo discutendo di riforma tutti penseranno che in verità stiamo semplicemente discutendo
Di riduzione della spesa sociale siccome noi spero anche la sinistra politica non soltanto il sindacato a no un interesse che evidente a che la riforma si veda sia tale e non sia soltanto una vuota parola quando arriveremo al dunque bisognerà misurare anche le poche palanche disponibili come direbbero a Genova ma di questo si tratta e la formazione per il novantotto e il novantanove e il due mila ha bisogno nell'arco di tempo cioè traguardato dalla dalla programmazione economica e finanziaria che sovrasta la Finanziaria per il novantotto ha bisogno di un po'di quattrini
Senza questi quattrini restiamo alla definizione di provvedimenti molto belli corretti del tutto condivisibili ma che poi non diventano pratica comune io sono convinto che da parte del governo la sensibilità necessaria c'è
Se questa sensibilità si traduce anche dallo stanziamento di qualche di qualche risorsa non ve lo so dire adesso che lo potrà dire a settembre
Quest'incontro con Sergio Cofferati gli rivolgo una domanda brevissima sedendosi
Qui diciamo al tavolo io ho chiesto a Sergio dove volesse metterseli ha detto beh naturalmente a destra lo sanno tutti ora però al congresso del PDS dopo il congresso del PDS dove Cofferati ha avuto dialogo confronto possiamo dire anche in parte uno sconto su alcuni temi importanti con D'Alema con il gruppo dirigente del PDS molti osservatori hanno scoperto diciamo una vocazione di Sinis tre Sergio Cofferati ordini risponderanno all'osso di realtà si tratta dell'autonomia del sindacato che non c'entra niente stare a destra e a sinistra che non è questo il punto sono con i diversi ma insomma come si sente Cofferati
Diciamo ecco magico e moderato ad essere collocato alla sinistra del PDS
Ma forse queste categorie destra sinistra cominciano ad essere un po'
Un po'frustrante non rispondono più esattamente allo stato dell'arte io ho sempre pensato di essere un riformista moderato
Nel senso che ho sempre cercato di dare alle cose che sono stato
Chiamato insieme ad altre a fare
Il carattere necessario del cambiamento della trasformazione con le gradualità e realismo che serve il sospetto che mi è venuto in qualche circostanza che in verità di non essere particolarmente cambiato forse sono cambiate di più ecco
O se fuori di me e questo può portare anche a questi
A questi effetti ottici per cui quello che prima sembrava una cosa scontata una collocazione quasi quasi ovvia non appare più tale
Che cambia appunto la distinzione tra destra e sinistra
La sensazione è quella di stare in una stanza circolare dove
Destra e sinistra non esistono in verità dipende da dove ti siedi e da quale punto da quale punto guardi
Non mi pare direi di di di aver fatto grandi grandi cambiamenti chissà forse bisognerebbe farla stessa domanda da altri che guardano il lavoro che faccio io io non mi sento a disagio compreso
Però anche la sensazione di non aver fatto grandi spostamenti
Ringrazio Sergio Cofferati Gennaro Migliore Giulio Calvisi divertite nella festa
Sì i medici mi è rimasto fermo al Mezzogiorno mettono sul dice