"Servizi a rete e mercato" tavola rotonda organizzata dall'Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI) in occasione del centenario dell'Associazione e del centenario della morte del primo presidente Galileo Ferraris presso l'Auditorium dell'Assolombarda

Come Assolombarda Cromme e personalmente siamo lieti di ospitare questa tavola rotonda che apre le celebrazioni del centenario dell'IVA mai e quello della forte del suo presidente Galileo Ferraris
Quella dell'associazione è una presenza storica nel panorama dell'associazionismo italiano e il suo impegno il suo lavoro sono la testimonianza di un secolo in cui lo sviluppo della tecnologia è stato a dir poco impressionante
Uno sviluppo nonna ad andatura costante ma sottoposto ad una continua progressiva forte accelerazione
E se guardiamo al futuro
Il dieci anni che apriranno nel prossimo millennio
Saranno ancora più intensi per l'innovazione e per le rivoluzione che comporteranno anche perché ormai e se avverranno su base planetaria
Ho fatto questa premessa
Perché parlare di servizi realmente
Cioè del tema centrale di questo incontro significa di fatto parlare di tecnologia
A maggior ragione se Link interlocutore e qualcuno che come l'associazione e ha dedicato alla promozione della scienza e della tecnica
Cento anni della sua attività
E l'impegno dei suoi dieci mila soci
A loro a voi
Vorrei offrire oggi due spunti di riflessione
Che credo il relatore della tavola rotonda vorranno poi raccogliere la prima riflessione parte da questa premessa
I servizi ammette nascono sostanzialmente da monopoli
I servizi avrete
Sono fondamentali per lo sviluppo della società
Tutto questo evidente scontato
Ma meno scontato è il fatto che questioni come la cessazione dei monopoli la privatizzazione della liberalizzazione non sono solo questioni di politica industriale
E non si tratta solo di smettere di avere uno Stato programmatore gestore di attività e di servizi che altri potrebbero meglio svolgere al suo posto
Si tratta a mio giudizio soprattutto di liberare risorse e attrarre investimenti per andare verso un obiettivo di sviluppo più rapido più accelerato con più slancio di questi settori
Per rendere poi in definitiva più competitive le imprese
Ma anche le aree territoriali ed i sistemi nazionali
Ma se noi andiamo avanti adagio come Paese perché riflettiamo dibattiamo e ci schieriamo che su questo chi su quel fronte
Altri Paesi sono ormai proiettati in avanti e ci anticipano
E la riflessione che il tempo oramai è una risorsa
Chi lo perde perde in competitività
E veniamo alla seconda considerazione
Parlando di servizi avrete disservizi avrete
E società
Ho detto poco fa che i primi condizionano lo sviluppo della seconda
Per cambiare cioè la qualità della vita delle persone
Qualcuno che ha capito bene le regole del gioco di questo finale di millennio ha detto
Ci può essere una generazione ignorante e ricca
Ma quella che verrà dopo se resterai ignorante
Mica certo non lo sarà più
Il futuro che abbiamo davanti
La nostra prospettiva e una società di tipo cognitivo
Dove lo sviluppo dipenderà dal sapere piuttosto che da altri fattori
E la stessa accelerazione dell'evolversi delle conoscenze che delle tecnologie che ci spinge in questa direzione
Dal grado della loro assimilazione e diffusione capillare
Dipenderà sempre più la capacità del sistema economico e sociale di sviluppare capacità e adeguate reggere il confronto internazionale
Anche in questo caso come paese dobbiamo registrare un ritardo noi ci stiamo avviando verso l'analfabetismo tecnologico ci stiamo preoccupando poco
Di immettere nel circuito formativo ad esempio la cultura e le conoscenze della
Tecnologia o delle tecnologie e del sapere scientifico
E ci troviamo anche in questo campo a dover colmare una vera e propria la corona
Ho voluto fare queste riflessioni con voi perché credo che sia importante recuperare finché siamo in tempo il ritardo accumulato
Tanto più che e ne sono convinto proprio alcuni tra i settori infrastrutturali e dei servizi avete più avanzati possono anche da noi diventare motore trainante dello sviluppo
In queste industrie tra l'altro non presentiamo handicap sostanziali ecco perché accanto alle ragioni che ho già sottolineato e importante sciogliere presto i nodi che ostacolano il pieno sviluppo di questi settori
Perché credo appunto che abbiamo qui anche qualche a tu da giocare grazie e buon lavoro
Grazie ingegner Presutti
Gentili signore signori cari consoci
L'associazione elettrotecnica ed elettronica italiana ai celebra quest'anno il centenario della sua fondazione
E ricorda che proprio cent'anni fa moriva a soli cinquant'anni Galileo Ferraris suo fondatore e primo presidente per questa ragione lei ha voluto solo inneggiare la ricorrenza dedicando le la riunione mille novecentonovantasette novantasettesimo ha nella storia dall'associazione
La cerimonia inaugurale è stato organizzato a Milano con una tavola rotonda su un tema di grande attualità nel campo dell'energia e delle telecomunicazioni servizi a rete mercato fra liberalizzazione e privatizzazione
Tavola rotonda che vede riuniti alcuni fra i più importanti protagonisti dell'istituzione delle industrie dei servizi desidero innanzitutto ringraziare calorosamente a nome dell'AEI tutti i partecipanti alla tavola rotonda che hanno accettato il nostro invito nonché il qualificato pubblico presente
Un grazie particolare all'Assolombarda suo presidente ingegner Presutti che ci ha ospitato nel suo uditorio
Il nostro fondatore Galileo Ferraris nacque a Livorno Piemonte
Oggi sonore chiamato Livorno Ferraris il trenta ottobre mille ottocentoquarantasette e si laureò in ingegneria a Torino nel mille ottocentosessantanove studioso di fisica e di matematica divenne giovanissimo professore di fisica tecnica
Il suo interesse per lo studio delle tre città lo portò a sviluppare teoremi fondamentali sul comportamento delle correnti alternate ed analisi teoriche del funzionamento del trasformatore elettrico ma l'invenzione che rese celebre Ferraris in tutto il mondo è quella del motore a campo magnetico rotante cioè del motore asincrono che ha consentito lo sviluppo della più efficiente trasformazione dell'energia elettrica il lavoro meccanico
Galileo Ferraris ne costruì il prototipo nel mille ottocentottantacinque e non ne richiese brevetto
A Lino come egli era da interessi economici
Al congresso internazionale di elettricità che si tenne nell'agosto mille ottocentonovantasei a Ginevra
Nacque fra i pratici tanti italiani l'idea di costituire un'associazione che riunisse tutti coloro che si interessavano di applicazioni elettriche in Italia
Una commissione presieduta da Galileo Ferraris ebbe l'incarico di studiare lo statuto della futura associazione in un'assemblea generale che si tenne a Milano il ventisette dicembre mille ottocentonovantasei
E alla quale parteciparono le maggiori autorità scientifiche italiane venne approvato lo statuto ed elette le cariche sociali per il primo triennio mille ottocentonovantasette mila ottocentonovantanove
Per acclamazione venne eletto presidente generale Galileo Ferraris
Peraltro la sua improvvisa morte avvenuta il sette febbraio mille ottocento novantasette quindi dopo pochissimi mesi costrinse l'elezione di un nuovo presidente
Venne prescelto Giuseppe Colombo che era vicepresidente generale fondatore della società Edison professore al Politecnico Milano
Autore di quel Manuale dell'ingegnere che periodicamente aggiornato accompagna da oltre un secolo gli studi e la vita professionale degli ingegneri italiani
La sede dell'associazione venne stabilita in Milano dove si trova tutt'oggi la sede centrale ed ebbe inizio l'attività organizzativa con la costituzione delle prime sezioni Milano Genova a Roma Napoli Palermo
Fin dai suoi primi anni di vita l'Associazione elettrotecnica italiana si andò configurando non solo come organo di promozione degli studi elettrotecnici
Ma anche come utile supporto degli industriali elettrici e divenne quindi uno strumento molto importante per affrontare le sfide tecnologiche del secolo che stava per nascere
Col passare degli anni
Il ruolo aggregante rappresentativo Dellai andava acquisendo sempre maggior importanza
Nel mille novecentosette veniva costituito per iniziativa dell'associazione il comitato elettrotecnico italiano Cei per la redazione della normativa nel campo delle torte
Nel mille novecentocinquantuno fu creato mediante una convenzione col Consiglio Nazionale Ricerche l'anni del e lagne l'Istituto italiano del marchio di qualità i m q per la certificazione dei prodotti elettrotecnici
Molto intensa
Fu l'attività editoriale alla rivista sociale l'elettrotecnica fondata nel mille novecentoquattordici si affiancò nel mille novecentotrentadue la rivista alta frequenza
Per dare spazio lo studio dei problemi connessi alle alte frequenze prime aperture al problemi dell'Elettronica la nuova rivista pubblicata all'inizio da un comitato direttivo presieduto da Guglielmo Marconi
Nel mille novecentosessantaquattro per tener conto del sempre maggior interesse che stavano assumendo per i soci di applicazione dell'Elettronica venne mutata la denominazione sociale dell'associazione in associazione elettrotecnica ed elettronica italiana
Rimanendo peraltro inalterata la sigla AEI
Nel gennaio mille novecentonovantatré
Per sottolineare l'avvenuta estensione dell'attività dell'ai alle telecomunicazioni all'informatica oltre che all'elettronica di base
La rivista l'elettrotecnica abbandonato il suo nome glorioso diventando a Hay automazione energie informazione
I tre nomi che riprendono le iniziali dell'associazione indicano le discipline sulle quali è primariamente concentrato l'interesse della rivista e dell'associazione oggi
La e i è un ente morale col patrocinio del Cnr posto sotto la tutela del ministero dei beni culturali a oltre nove mila seicento soci suddivisi in diciotto sezioni territoriali
Lei ha inoltre da tempo costituiti gruppi specialistici oggi numero di sedici che hanno il compito di focalizzare al meglio gli studi e le attività nei vari settori scientifici
Oltre a sviluppare un'intensa attività scientifica nel campo dell'elettrotecnica ed elettronica
E delle discipline ad esse collegate lei all'obiettivo di favorire lo studio e le attività culturali dei giovani anche assegnando a ogni anno numerosi premi di prestigio e borse di studio
E con particolare compiacimento che i soci dell'AEI e la Presidenza Generale dell'associazione vedono oggi raccolti in questo prestigioso ambienti tanti illustri rappresentanti di istituzione della cultura dell'industria
Università e industrie sono infatti da cento anni le colonne portanti dell'associazione consentitemi di formulare l'auspicio che nel ricordo di Galileo Ferraris di Giuseppe Colombo vi sia da parte loro un rinnovato impegno nel sostegno dalla nostra associazione
Dichiaro quindi aperta la novantasettesimo a riunione dell'associazione elettrotecnica ed elettronica italiana che continuerà a Baveno dal sette al nove maggio con un intenso programma tecnico-scientifico
Cedo ora la parola al dottor Franco Locatelli che ringrazio calorosamente di aver accettato l'incarico di moderatore della Tavola Rotonda grazie
Allora dopo i saluti e presentazioni gli interventi d'apertura dei presidenti Presutti e Chizzolini possiamo dare il via alla tavola rotonda sui servizi Arete e il mercato che ha l'onore di inaugurare il centenario di un'associazione benemerita come l'hai
Ma direi anche il pareggio di proiettarci un po'nel futuro obbligando CE aiutandoci a fare i conti con i problemi
Molto impegnativi del presente
Che in effetti a me pare che il centenario della egli non poteva capitare in un anno più propizio almeno speriamo che sia così
In un anno più propizio per aprire le porte del futuro e per cominciare ad aprire le porte del mercato
Se non a tutti i servizi di pubblica utilità quanto meno a quei servizi come l'elettricità come le telecomunicazioni con tutte le loro interconnessioni con l'informazione con la televisione con l'informatica
Di quei servizi su cui in buona misura si gioca la modernizzazione del Paese
Come tutti sanno per un concorso di fattori in parte internazionali in parte interni
Soprattutto l'elettricità e le telecomunicazioni sono oggi al punto di incontro sono oggi all'incrocio più avanzato di tutte le problematiche che rappresentano un po'le diverse facce della modernizzazione dei servizi a rete
E che si possono riassumere in un trinomio cruciale regolazione liberalizzazione privatizzazione
Io credo che se le attese non andranno ancora una volta deluse
Il mille novecentonovantasette Possa in qualche modo essere un anno di svolta
Ma può esserlo
Se nel corso di quest'anno si comincerà a mandare in archivio si comincerà a superare il monopolio elettrico si comincerà a mandare in archivio
L'assetto normativo è anche istituzionale dell'ENEL usciti dalla legge di nazionalizzazione
Potrà esserlo se si creeranno davvero le condizioni per avviare la concorrenza non solo nella telefonia mobile ma anche nella telefonia di base
Potrà esserlo se si completerà con la nascita dell'Authority delle comunicazioni che ancora dopo molti mesi al centro di infinite discussioni a Palazzo Madama potrà esserlo se si completerà l'assetto regolatorio che dovrà disciplinare il passaggio
Dal monopolio delle telecomunicazioni alla concorrenza ma che contemporaneamente dovrà controllare e vigilare su un assetto su un sistema televisivo sperabilmente meno chiuso in se stesso più pluralista ma al tempo stesso più aperto agli sviluppi della tecnologia e del mercato
Ecco io però credo che sei sulle grandi opzioni la regolazione
La liberalizzazione la privatizzazione se le grandi opzione siano abbastanza chiare e al di là degli irriducibili
Rifiuti dei più incalliti conservatori ci sia un largo convenire mi sembra che invece siano ancora tutti da scoprire i percorsi in modi i tempi le tappe prima giustamente il presidente Presutti diceva il come il quando ecco il come il quando avvicinare i calendari Iraq avvicinare gli obiettivi che sono in calendario
Per il mille novecento novantasette e siccome cioè non capita davvero tutti i giorni di potere riunire attorno allo stesso tavolo
In maggiori protagonisti di quella che può diventare la rivoluzione dei servizi io credo che questa sia un'occasione utile per approfondire per scavare per cercare di capire e per tentare di farlo
Penso che dovremmo organizzare la tavola rotonda non come una lunga serie di monologhi ma possibilmente come un confronto a più voci come una sorta di grande intervista collettiva in pubblico
Sulla base di domande specifiche domande differenziate che rivolgerò a ciascuno dei partecipanti
Come sapete il governo doveva essere rappresentato dalla sottosegretario Carpi che purtroppo ieri è stato colpito da un improvviso attacco febbrile gli facciamo i migliori auguri
Lo sostituirà il professor Lusi
Che il capo dell'ufficio legislativo del ministero dell'industria e che oltre a questo uno che è stato ed è uno degli esponenti più autorevoli della stessa Commissione Carlo ecco in attesa che arrivi anche il professor Lusi
Credo che possiamo cominciare il primo giro di tavolo io non porrò limiti rigidi di tempo a ciascuno dei partecipanti credo però che se ognuno avrà a la cortezza
Di parlare per dieci minuti massimo quindici sicuramente teniamo più viva l'attenzione del pubblico e creiamo le condizioni per fare anche poi un secondo giro di Tavor
Dicevo prima trinomio cruciale regolazione liberalizzazione privatizzazione comincerei quindi dal professor Ranci
Che come sapete il presidente della prima grande Authority del Paese da pochi mesi è il presidente dell'Authority dell'Energia
Al professor Ranci vorrei chiedere due cose soprattutto la prima
Con la costituzione dell'Authority dell'Energia
E con la prossima almeno così speriamo costituzione dell'Authority delle comunicazioni per le telecomunicazioni che per la tv
Lei ritiene che l'assetto regolatorio
Ti devi appunto accompagnare in buona misura il passaggio dalla monopolio al mercato l'assetto regolatorio italiano sia adeguato
Ai compiti ai quali è chiamato e che e ritiene che alle Authority quella dell'energia c'è già quella delle comunicazioni si va costituendo
Abbiano gli strumenti e le competenze per rispondere al meglio ai compiti che sono state sono stati loro affidati e in secondo luogo non crede che tra le nuove Authority e l'Antitrust ci sia qualche volta al di là delle intenzioni soggettive
Ci sia qualche volta il rischio di sovrapposizioni e di conflitti ecco se lei potesse cogliere l'occasione anche per specificare
Bene come si distinguono i compiti e le competenze di questi due organismi fondamentali come le Authority per un verso dell'Antitrust per un altro credo che sarebbe molto utile prego
Grazie
Grazie anche per l'onore e l'onere di aprire questa importante tavola rotonda
Parlavo ieri con il mio collega professor Garribba
Che anche qua presente
E che del terzetto
Che compone l'Autorità per l'energia elettrica e il gas sicuramente la persona con maggiore competenza tecnologica puntavamo proprio della occasione di questa mattina
E lui mi spiegava
Come il lavoro direzione del cane di e di scoperta di Galileo Ferraris sia stato importante anche
Terra
Scusate se lo dico da da Tofano inventare il trasformatore e quindi
Aprire la possibilità di sistemi avete di energia elettrica a diversi livelli di tensione
Pensavo questo proprio mentre parlava il presidente Presutti all'inizio dicendo
Che il servizio Rete nascono come monopolio perché c'è un vincolo fisico
E la tecnologia aiuta a superare questo vincolo fisico mi sembra che questa sia una osservazione cruciale nei discorsi che stiamo facendo
Fin dall'inizio la tecnologia ha consentito di sviluppare reti che all'inizio sì erano monopoli ma piccoli monopoli locali
E poi sono diventati sistemi interconnessi
Grandi sistemi e man mano che diventavano grandi la dimensione del monopolio e il potere del monopolista cresceva perché cresceva la sua dimensione economica ma al tempo stesso questa crescita aveva in sé insieme della distruzione perché la Grande Rete
Consente di uscire dall'ambito locale
Consente quindi di fare entrare nel mercato locale precedentemente dominato da un da un solo operatore con una sorta al Volta con una sola tecnologia con una sola fonte altri fronti e infine anche altri operatori la grande stagione che stiamo vivendo anzi e che la transizione tra sistemi a rete necessariamente monopolistici
E sistemi avrete così avanzati così ricchi di tecnologia così ampi
Che ci si può permettere non siano più monopolistici
E quindi si apre lo spazio di quello che è il titolo della nostra tavola rotonda di oggi
Sistemi a rete e mercati ma perché questo passaggio ci sia gli elementi necessarie sono tre la tecnologia
Quella che sì mi scusate un termine un pochino luogo chiamerei volontà politica gioco quello che decide che si facciano le cose no
E in terzo luogo un insieme di regole per il mercato la regolazione
Che deve essere ispirata a una buona comprensione di come i soggetti nei mercati si muovano
Quella che noi economisti chiamiamo a un'analisi degli incentivi non nel senso corrente dei soldi dati a qualcuno ma nel senso di ciò che muove decisioni di impresa
Ecco se noi ci muoviamo su questa strada di tecnologia di decisioni politiche chiare e di regolazione ispirata a corretta analisi economica allora possiamo fare il salto verso dei mercati
Veri che possano essere virtuosamente capaci di indurre nuova tecnologia e di trasformarlo in un soluzioni migliori per tutti quanti in benessere
La cosa affascinante una delle scoperte che ho fatto in questi mesi di apprendistato
E che non siamo per nulla originali ciò che stiamo cercando di fare in Italia e ciò che tutto il mondo sta cercando di fare
Un le notizie filtrano con il crescente ricchezza
Oggi cominciamo a leggere sui giornali non solo ciò che hanno fatto gli inglesi negli anni della Thatcher
Ma ciò che ha fatto lo Stato dalla California ciò che sta cercando di diffondere la Federal NRG regulatory Commission degli Stati Uniti quello che stanno facendo in America Latina quello che stanno facendo in Australia e Nuova Zelanda quello che stanno facendo nei Paesi scandinavi quello che stanno facendo
I nostri amici spagnoli
In un contesto di trasformazione così ricca di soluzioni istituzionali particolare poi tipiche dei sistemi legali dei sistemi economici dei sistemi politici di ciascun paese
Si collocano le domande che in uno studio moderatore mi ha posto i regolatori
Settoriali in Italia sono disegnati bene hanno gli strumenti giusti
E io posso dire per me per noi auspico che il quadro delle autorità di regolazione
Definite dalla legge quattrocentottantuno che ha istituito la nostra e che la piattaforma per restituire l'Autorità delle Telecomunicazioni posso avere ulteriori applicazioni che vengono buona autorità per le telecomunicazioni ma che poi in futuro altri settori disservizi a Rete
Possono avere un assetto analogo
Io lo auspico perché mi sembra che la situazione così come è stata definita dalla legge che ha istituito la nostra autorità
Sia buona
La legge ha sicuramente alcuni aspetti molto buoni
Innanzitutto fa una scelta chiara a favore della promozione della concorrenza
Ha adottato l'autorità di un grado di indipendenza notevole
Noi oggi abbiamo una situazione che ci pone assolutamente al riparo da interferenze di carattere politico ai nostro ordinamento interno regolamentare il nostro stesso finanziamento di di di di delle spese di funzionamento
è definito in modo chiaro dalla legge li abbiamo compiuti abbastanza precisi come quello più visibile la fissazione delle tariffe che mentre i regolatori in altri Paesi hanno solo come compito di suggerimento nel nostro come in alcuni Paesi un compito invece definitivo
Ci sono anche alcuni aspetti
Che possono essere migliorati sicuramente però l'assetto l'impianto della legge che è nato da un travaglio parlamentare molto lungo e che quindi è scritta malissimo
Risentendo della sovrapposizione di emendamenti stratificati a però pone delle scelte positive sono queste scelte di orientamento alla concorrenza di d'indipendenza dell'autorità e di definizione dei compiti detto questo
Non mi sento di concludere che l'assetto e soddisfacente solo ed esclusivamente in quanto la legge lo garantisce perché
Perché la realtà è inevitabilmente molto complessa io credo che non sarebbe possibile un assetto garantito in modo autonomo dalla legge per un'autorità di regolazione indipendente da quello che fanno gli altri soggetti
E quindi penso che l'assetto attuale nel nostro settore sia buono anche perché abbiamo buoni rapporti
Anche perché abbiamo propongono i rapporti con il governo ha buoni rapporti con l'Antitrust
Le delimitazioni di competenze ci sono sono abbastanza chiare ma onestamente più che tanto non tengono se i rapporti fossero cattivi saremo tutti nei guai perché a un certo livello di collaborazione è assolutamente necessario
Pensate una cosa noi dobbiamo operare per promuovere la concorrenza le concessioni
Le dà il Governo
Stipe la proprietà delle imprese elettriche pubblica se con lo strumento delle concessioni e con lo strumento della proprietà l'orientamento fosse quello di non promuovere la concorrenza che cosa potremmo promuovere noi
Cioè l'assetto è buono Sezze un un intento comune
Abbiamo un confine con l'Antitrust
Nel senso che il loro potere si esplica
Sui settori anche i settori dei servizi a rete anche i settori che hanno in sé è una qualche dose di monopolio naturale
Il loro potere si esplica lo stesso a favore della concorrenza e si arresta solo di fronte a quelle caratteristiche di monopolio che sono necessarie per lo svolgimento del servizio
Ma la tecnologia pare trarre questo confine
Così che ciò che era
Monopolio necessario diventa non più necessario il caso della generazione elettrica e più chiaro e noi abbiamo ancora oggi legalmente un regime di concessione esclusiva sua di monopolio legale
Che non si giustifica più che la direttiva europea fa cadere
Si spostano i confini si allarga l'area di competenze dell'Antitrust
Ma rimane una forte competenza dell'Autorità per l'energia perché il sistema elettrico nel suo insieme ha una logica
Non è non è mica possibile regolare un sistema di distribuzione al dettaglio e non regolare un sistema di generazione e di trasmissione
E quindi la mia risposta alla prima domanda che l'assetto e buono e io auspico che si estenda ad altri settori ed è buono perché fondamentalmente la legge fa scelte buone
Ed è buono anche perché c'è una concordia di intenti ove mancasse questa guida la le garanzie della legge avrebbero sicuramente una validità limitata
Siccome sono molto d'accordo con quello che ha detto il nostro moderatore e cioè che il dibattito è più interessante se gli interventi sono pure
Tutto qui per il primo asilo mi riservo semmai di dire qualcosa più avanti grazie grazie
Siccome il presidente Ranci è persona della massima credibilità non farò non chiederò la controprova al professor Gobbo e autorevole componente dell'Autorità Antitrust al quale vorrei però invece porre altre due questioni
La prima sui giornali di oggi
Si dedica ampio spazio come è giusto all'accordo che ieri lei nel Elleni hanno presentato per la Costituzione
Di una società nuova di produzione di energia elettrica nel futuro mercato libero
Io non ho la presunzione di poter chiedere un giudizio di merito al professor Gobbo perché immagino per l'accordo dovrà essere approfonditamente esaminato
Eletto tuttavia che certamente come poi sentiremo anche dal presidente Testa
Questo accordo al di là degli aspetti industriali e degli aspetti aziendali
A Baratta inevitabilmente delle ripercussioni anche
Sull'assetto concorrenziale che si andrà a realizzare nel campo della produzione elettrica
Secondo punto
Il primo aprile è stato annunciato è stata annunciata l'entrata in vigore in tutti i Paesi della comunità dell'ultima fase della liberalizzazione del trasporto aereo
La situazione di affollamento l'assenza di Nabis lotta ha fatto sì che per ora non sia successo nulla
Allora vorrei chiedere al professor Gobbo certamente il caso ENI ENEL non è paragonabile a quello del trasporto aereo sono due problemi profondamente diversi però
Che tipo di liberalizzazione stiamo costruendo in Italia è una liberalizzazione ancora una volta virtuale
Ore una liberalizzazione che magari in forme in tempi diversi può effettivamente dare frutti anche nel nostro Paese anche in un paese che ha sempre amato poco la concorrenza e seconda questione strettamente collegata a queste fra pochi mesi la il primo team che ha avuto ha avuto l'onore di guidare l'autorità Antitrust passerà la mano
Sono passati sette anni certamente la situazione della concorrenza nei servizi a rete è diverso
Da quella di sette anni fa quando comincia a operare l'autorità antitrust
Ma
Il confronto io credo non vada fatto tra alloggi e ieri vada fatto tra il nostro Paese e gli altri Paesi soprattutto tra i Paesi europei più avanzati ecco qual è lo stato di salute
Il grado di concorrenza che c'è in Italia in riferimento ai principali Paesi europei
Vale a dire in questi sette anni a suo giudizio le distanze rispetto ai nostri maggiori partner comunitari sul fronte della concorrenza nei servizi a rete
Si sono in qualche modo ridotte
Sono rimaste inalterate rischiano addirittura di aumentarle
Grazie presidente di None tal dovizia di domande
Mi sento quasi come uno studente però è talmente complesso quello che mi viene chiesto che in pillola Arluno in pochi minuti piuttosto complesso ci provo
Però mi permetto anche di non solo aderire anche se la domanda mi è stata fatta quello che dette il potere professor Ranci ma sottolineare come l'auto riferito tenere la concorrenza è stata una delle più appassionate tifose per la nascita dell'Autorità per l'Energia
Anche se questo sarei significato evidentemente una parziale piccola ma parziale ridimensionamento di quelli che sono i compiti dell'autorità di tutte le dalla concorrenza noi ritenevamo e riteniamo molto utili questo così come riteniamo molto utile
Indilazionabile ma poi viene dilazionato la nascita di un'autorità sulle telecomunicazioni anche questo starebbe a significare un arretramento dell'Antitrust su alcuni argomenti perché evidentemente ci sono argomenti di sovrapposizione in cui mancanza di indire di un'altra istituzione legittimato ad operare in questa in questa in questo contesto tra chi c'è
Fa funzioni di supplenza fin dove può alcuni casi non ci siamo fermati
Anche recentemente rimandando specificatamente dei problemi all'attuale regolatore delle telecomunicazioni che il ministero delle Poste
Quindi tifiamo tifiamo anche per la nascita di altre autorità almeno una ci pare importante forse due quella dei trasporti c'è il problema del trasporto è un problema di non poco di non poca importanza quindi scusi mi scusami relatore e presidente se sono un attimo straborda tua mi sembrava importante associarmi ai ragionamenti del professor Ranci
Riguardo alla alla riflessione di questa intesa ENEL ENI posto che io so solo ciò che è scritto in alcuni articoli tra cui principalmente occorre sottolineare quello di Franco Locatelli per cui non no non ne so nulla di più e posto che le che come singolo componente d'autorità non sono titolati nel suo modo di esprimermi
Io vorrei fare un passo indietro che dice che una riflessione sostanzialmente nel nostro Paese mancano i protagonisti mancano le in perché i grandi le grandi imprese protagoniste le i protagonisti nel nostro Paese sono supremamente mente imprese pubbliche ex pubbliche quasi pubbliche ancora pubbliche privatizzando e così via più pochi altri gruppi con una povertà così spinta di protagonisti ci sono solamente due strade per progredire per portare avanti una una crescita non solo tecnologica ma economiche quindi sociale e così via e quello di fare alleanze di fare intesi
Questo significa gioco forza che se uno vuol fare un'intesa nove volte su dieci si trova dove l'affare con un'impresa pubblica
E questo è un pochino un gioco un gioco involontario rispetto a cui ci sono poche risposte da fare ci sono poche risposte da dare è un dato di fatto
Ho dato di fatto che certamente crea non poche preoccupazioni soprattutto
A riguardo al fatto che di privatizzazioni tanto si parla ma dove stanno poco si sa
Nel senso che in effetti lo Stato ha venduto cioè nel senso se ne vediamo poi i dati di cassa
Ci sono anche risultati significativi ma questi risultati significativi non hanno come pendant anche l'uscita
Del
Concetto della hanno come pendant la permanenza ancora di una mentalità di una proprietà pubblica in molte protagonisti nuovi protagonisti di di mercati ancora in larga parte da costruire o da regolamentare
Quando da economista industriale io cercavo di fare qualche lezione di tanto sull'innovazione tecnologica sul progresso tecnico e così via dicevo che
Uno dei passaggi più importanti uno dei passaggi più interessanti era quello del trasferimento della tecnologia da un settore all'altro cioè quando un settore che utilizzava una certa tecnologia decide di utilizzare in un settore completamente diverso ci sono molti Technology qui dentro
E probabilmente avranno molti esempi di questi i queste scalette di questi salti che vengono fatti proprio nello sviluppo
De L'economia con questi trasferimenti intera
Intersettoriali technology intersettoriali così in principio il mettere assieme competenze elettriche diciamo in senso stretto e competenze energetiche e veleni può essere senz'altro una un aspetto positivo l'aspetto importante se questo viene mantenuto all'interno
Di regole precise e le regole precise non è difficilissime segnale di limitarne purché non ci si venga a rispondere che non sia in grado di tenere ad esempio la contabilità industriale
Ci sono grandi imprese pubbliche continuano ad argomentare la incapacità di tenere contabilità separate per
Servizi o per attività diverse
E questo se un'impresa pubblica un imprese per sì sì funziona deve avere la bussola
La bustarella contabilità industriale in qualsiasi istante debbo essere in grado di sapere quanto costa e quanto ha venduto una cosa e quanto venduto un'altra tutti possono fare praticamente tutto purché ci sia no contabilità separate medie imprese meglio ancora imprese separate perché all'interno di contabilità e di imprese separate se possibile a vere non avere rilevare il fatto che non esistono quelli che sono chiamati
In gergo nostri sussidi incrociati e cioè se uno fa un certo servizio quello deve fare per imputare per servizi costi quindi all'interno di regole che sono anche piuttosto semplice che la tecnologia o la tecnica è in grado di offrire non c'è tendenzialmente nessun
Prevenzione
Da parte di chi deve occuparsi di tutela della concorrenza rispetto ad intese di questo tipo purché le regole siano chiare e comportamenti siano trasparenti trasparenti non solo te nei confronti dell'autorità di tutela concorrente o delle altre autorità di vigilanza
Ma trasparenti anche soprattutto nei confronti del pubblico perché la trasparenza Rende Point fenomeno concorrenziale un fenomeno
Tangibile poniamo fra me lo che riesce a radicarsi in in in un paese
Certamente se ipotesi di intese di questo tipo di o comunque di intese tra protagonisti pubblici Servono serviranno per ritardare
Privatizzazione o ritardare liberalizzazioni evidentemente
Il giudizio non può che diventare negativo ma in sé il giudizio è del tutto sospeso rispetto a quelle che sono poi dopo quelli che saranno poi dopo i concreti di concreti avvenimenti rispetto a decisioni di questo tipo
Sulla liberalizzazione del trasporto aereo ancora una volta qui risulta molto chiaro che e inutile liberalizzare se non si creano a alle spalle gli le le le regole le istituzioni per la liberalizzazione
Io credo che la privatizzazione la liberalizzazione nel settore d'energia elettrica con l'avvio alla piena operatività ormai acquisita della dell'Autorità per l'Energia potrà procedere molto più molto più speditamente adesso
Non si può pensare certamente che questo possa venire incontro nei trasporti in generale proprio perché manca qualcuno che si occupi esplicitamente dei trasporti
Noi come autorità di tutela della concorrenza e ripetute occasioni ci siamo occupati di trasporto aereo soprattutto e di trasporto e e dislocasse di assegnazione dislocasse e così via
Vediamo che comunque la permanenza di una mentalità e la permanenza di comportamenti non concorrenziali è talmente radicata che solamente un vigilante all'autorità di vigilanza col fucile ogni giorno
A a a
Appunto a fare il suo mestiere in grado di farla mentre a un'autorità di tutela della concorrenza
Che fa certe operazioni di di vigilanza
In supplenza cioè in mancanza di di di un'autorità de a detta e che si trova dove poi spaziare sul no non è il trecentosessanta per cento perché manca il credito ma insomma sul sul trecento per cento del sul trecento del trecentosessanta per cento dell'economia italiana evidentemente
Si trova un po'costretta perché se no biliare l'occuparsi esclusivamente non so o di telecomunicazioni o di trasporto aereo
E quindi evidentemente le autorità di vigilanza anche per ricollegarmi prima servono molto la
I questa riflessione sulla liberazione del trasporto aereo può introdurre anche la terza domanda del Presidente
Certamente una liberalizzazione è un'apertura al mercato che in molti casi è virtuale
è virtuale perché la cultura del mercato non esiste non è retorico ricordare che la il primo Antitrust Americhe il primo vero antitrust nasce nel mille ottocentonovanta negli Stati Uniti e poi avendo avuto voglia di andare a leggere un pochino di libricini nasce prima antitrust federale
Perché singoli stati Stati della dimensione dell'Italia
Degli Stati Uniti avevano già prima del mille ottocentonovanta negli anni ottanta del precedente secolo delle normative che regolamentavano il commercio la il tipo di concorrenza che sarebbe dovuto avere nel commercio Pini
è una cultura non sarebbe inutile né retorico andare a cercare di rito di richiamarci a quelli che sono le culture e l'evoluzione di del liberismo D'Adamo Smith al calvinismo se vogliamo andare ancora più indietro e così via quindi estremamente Complesso la cultura del nostro Paese non è stata nel passato ne è stata coltivate nell'ultimo secolo come una cultura della concorrenza
è sempre stata coltivata con una cultura dell'impresa pubblico del finanziamento pubblico le Ferrovie fatte in un certo modo
Le reti le i per le prime navi le prime i primi cantieri navali le prime navi il sistema creditizio della fine del secolo eccetera sono tutte cose che hanno avuto tra l'altro in saloni synth simile a questo proprio in questa città molte discussioni molte molte molte molte molte molte discussioni anche sono stati molti protagonisti che sono vissuti nei decenni prima di noi in questo ambiente quindi era difficile voi pensate solamente come battuta che ho passato quasi nessuno ha smesso tutti i primi cinque anni dei sette che ha trascorso avanti tratta sentirmi dire anti Trustees
Che non vuol dire assolutamente niente però erano prezzo delle persone che avevano contribuito a deliberare la legge sull'anti Proust
La corsa era un poco delle volte poco ridicola perché non sta solo a denotare voglio dire una scheda una una scarsa cultura che quella passi voglio di nessuno può è obbligata verso di atto di Gre sta a denotare il nessun interesse per capire può esattamente di che cosa si tratta in fondo e questa è veramente è stata una cosa a abbastanza
A Firenze
Io ho davanti alle domande non tre scaviamo cosa succede ma
Io credo che in generale nel campo della concorrenza in particolare nei servizi a rete l'esistenza la necessità l'opportunità dell'esistente di regole del gioco sia abbastanza chiari Ca'cioè
C'è sì
Chiama antitrust
Il moscerino può essere in vari modi utile può essere utile perché stimola può essere la la la mosca nocchiere così via può essere anche invece molto inutile si può cercare di schiacciarlo si può cercare di addormentare o con le Bon con la bomboletta di visto con uno spray e così via quindi l'atteggiamento è di molte e di molto può essere multiforme certamente sarà molto importante vedere come tra qualche mese si aggiungerà la determinazione dei compianti tassi rinnoverà completamente Chico Mendes cinque membri gli sarà molto importante vedere come il Parlamento nelle figure dei due presidenti delle Camere arriveranno a determinare i nuovi componenti che resteranno dell'Antitrust e l'accompagneranno proprio la svolta del due mila del nostro Paese
Credo una cosa credo l'Antitrust così come è stato disegnato in Italia ha fatto scuola cioè noi siamo arrivati tardi ha fatto scuole negli altri Paesi noi siamo arrivati tardi
Però come spesso i new Camassa Schicchi studi pesi via di sviluppo sa molto bene che a volte arrivare tardi permette di di niente di mettere la tecnologia più efficiente più efficace di saltare diritto dei passaggi no
E probabilmente non ci sarà bisogno di mettere i fili del telefono in certe aree deserte o desolate del mondo questo punto Salsi salterà la tecnologia dei pali con i fili del telefono e si passerà certamente a a a tecnologie cellule di di con sistemi cellulari ecco allora arrivare dopo e significato anche avere una legge migliora la legge diverso Varese che da molti punti di vista
Ci è stata invidiata e questo però ha permesso ad altri paesi sopra tutti europei di considerarci un caso di scuola e di venire a studiare con l'abbiamo potuto fare solo grazie a questa legge particolare che noi abbiamo avuto soprattutto la piccola regoletta della indipendenza rispetto rispetto a tutti rispetto al Governo rispetto al Parlamento no rispetto al parlamento no al parlamento
è è sovrano si fa la relazione rispetto al governo
Rispetto la pubblicamente azioni generale rispetto anche ad altre autorità questo è estremamente importante est stanno cercando altri paesi di riprodurlo faticosamente ma stanno cercando di riprodurlo vedi la Francia vedi la Danimarca
In parte vedi la Spagna quindi dal punto di vista del quadro istituzionale io credo che noi possiamo dire che l'Italia è stata a protagonista diciamo negli ultimi anni sia a livello a livelli comunitario e anche a livello internazionale
Come autorità di tutela della concorrenza cioè a questo punto non per niente ci hanno attribuito certe competente nello cariche internazionali quindi voglio dire ha funzionato funzionato grazie a una legge che tutto è perfettibile scritta male anche la nostra
Però comunque aveva alcuni principi sopra quello dell'indipendenza molto saldi che ci hanno permesso di funziona
Rispetto alla reale tenuta prese all'interno io voglio dire che la mentalità dell'Antitrust è radicata funzionerà
Però è sempre provvisorio cioè ogni volta bisogna tornare daccapo non ci sia un suo non c'è un solo protagonista che si sia convinto una volta per tutte che la concorrenza è un bene
Non ce n'è uno solo tutti quanti tendono continuamente a rimettere in discussione il fatto che la concorrenza possa servire la mentalità del monopolio col così viene da lontano
Rende ancora difficile partire dare per scontato il il il la l'importanza dell'Antitrust
E questo eletto benissimo quando noi abbiamo delle audizioni abbiamo dei sistemi di audizione anche prima di previsione quando abbiamo delle audizioni Conde Managers stranieri
I rappresentanti delle multinazionali
Hanno un atteggiamento completamente diverso rispetto ai Managers delle imprese italiane anche delle grandissime imprese o delle multinazionali italiane che vengono in sede di antitrust sarà forse che perché negli Stati Uniti si va anche in prigione per aver contravvenuto a norme antitrust ma io penso che non sia solo questo perché sanno benissimo che in Italia non vanno non vanno in prigione eh
Il fatto di considerare l'interlocutore pura avversario antitrust come un trionfatore utile perché il quello oggi magari sta pressando me ma comunque è un guardiano e un guardiano un guardiano un arbitro che faccia rispettare le regole
E qualche volta doloroso ma è utile per il funzionamento del sistema ecco questa coscienza ancora non è radicata nel nostro Paese
Grazie
Presidente Testa lei ha sentito che cosa come ha concluso il professor Gobbo la mentalità del monopolio è dura a morire
E siccome abbiamo richiamato in più occasioni
Quello che è un po'l'argomento del giorno sulle pagine dei giornali l'accordo annunciato ieri tra legni ed ENEL per la costituzione di una nuova società di produzione di energia nel futuro mercato libero
Credo che non possiamo ritardare ulteriormente
Per cercare di capire come si colloca questo annuncio di intesa rispetto al quadro liberalizzatori io più complessivo che il Governo e il Parlamento stanno cercando di delineare recependo la direttiva comunitaria in particolare l'accordo inietto nel che cosa sarà nelle intenzioni dei suoi proponenti
Nel frattempo do il benvenuto al professore a Lusi che c'era giunto è che come dicevo prima rappresenterà il sottosegretario Carpi
E dicevo come dicevo professor per il Presidente Testa come si colloca l'accordo Chini ENEL rispetto al quadro liberalizzatori o che cos'è una risposta preventiva
Dell'ENEL
Nel senso di blindare in qualche modo anche il futuro mercato libero costituendo un secondo monopolio o al contrario può essere la via attraverso la quale lei nelle dismette
Impianti appare le porte ai privati e crea le condizioni per cui si possano riequilibrare la concorrenza futura
Sul mercato elettrico che certamente continuerà a vedere un ruolo forte dell'ENEL però for forse un pochino meno predominante
Sì grazie presidente per la domanda
Il mandato dentro il quale l'attuale consiglio d'amministrazione si trova ad operare è stato secondo me sufficientemente chiaramente enunciato dalle indicazioni che ci sono state date dal nostro azionista il quale al consiglio d'amministrazione ha inviato un anno fa un una lettera di di benaugurante come si usa in questi casi ricordandoci molto stringata mente
Il compito che ci veniva affidato poteva essere riassunto in due parole valorizzazione e privatizzazione
Sono due termini molto chiari
Il primo
Fa riferimento alla necessità da una parte di condurre l'azienda secondo criteri rigorosi dal punto di vista economico dall'altra alla possibilità di
Valutare e valorizzare correttamente quanto del presente della società il secondo sappiamo che cosa vuole dire
Diciamo che immediatamente dell'azienda
Può rispondere completamente solo per la primo per il primo dei due termini il secondo la privatizzazione
Come è noto dipende da processi di natura politico istituzionale che sono in corso
E sui quali o poco da dire
Se non se non una cosa che personalmente credo che i primi a soffrire in un qualche modo di un ritardo nel processo di privatizzazione dell'ENEL sia proprio il management dell'ENEL perché credo che personalmente queste sicuramente opinione che ogni settore legato ma che lo complessivamente la cultura aziendale abbia capito che da un processo di privatizzazione dell'azienda ne deriva un irrobustimento molto forte
Dal punto di vista aziendale in senso in senso generale
Vi è una parte di questa o lavoro di privatizzazione che però può essere considerato anche di competenza nostra siamo perlomeno
Nei termini in cui le scelte che l'azienda fa non contra dicano questa ipotesi generale quelle che sono di sua competenza quelle che sulle quali può operare come un soggetto industriale
Valorizzazione
Lei mi ha un'azienda difficile da descrivere ma caso specifico mi fermerò due tre caratteri
Un'azienda che opera in un mercato sicuramente monopolistico non c'è più la riserva legale sulla produzione personaggi lo sa benissimo ma indubbiamente continuando a persistere la riserva monopolistiche per quanto riguarda la trasmissione e la distribuzione diciamo il processo di liberalizzazione buone sicuramente completato
Un mercato saturo maturo come si definisce
Che non cresce più o cresce per percentuali molto modeste l'anno scorso lo zero cinque per cento se confrontate con gli exploit dei telefonini sono percentuali bassissime
Un'azienda che ha fatto negli anni passati Grandi Investimenti
E che al suo interno risorse straordinaria che oggi non possono più essere dedicate al core business dell'azienda perché il core business dell'azienda
Essenzialmente oggi concentrato in un lavoro di miglioramento dell'efficienza e dei costi piuttosto che in una politica di espansione
Il milione di chilometri di linee elettriche che sono state costruite in Italia bastano e avanzano forse si tratta sugli incominciare a tirarmi gruppo razionali
Usare la situazione tanto per fare
Un esempi
Questo è il primo dato secondo dato è che noi siamo ben consapevoli di avere davanti a noi uno scenario di apertura dei mercati e di concorrenza e di concorrenza
Il che riduce ulteriormente diciamo le possibilità di operare dell'ENEL così come in questo momento
Di fronte a una situazione di questo genere
Potrebbero essere possibili due atteggiamenti diversi uno di tipo pianificatorio pubblicistico diciamo così restiamo fermi e aspettiamo qualchedun altro si farà carico dei problemi che nasceranno nel momento in cui arriverà il mercato Rivera liberalizzazione interprete io penso che sarebbe un atteggiamento irresponsabile
Perché
Significherebbe continuare a sperare un'altra volta che i politici e le istituzioni il Parlamento le levi le castagne dal fuoco ad un gruppo industriale di dimensioni molto rilevanti
Faccio presente una cosa che fondamentale per capire il nostro accordo che a fronte di una prevista liberalizzazione di una quota del mercato tra il venticinque e il trenta per cento che dovrebbe scattare nel febbraio novantanove in Italia oggi non c'è nessun operatore in grado di soddisfare quella domanda che non si allena
Perché la produzione indipendente
Privata e tutte endemiche tutta dedicata diciamo la la torta del fabbisogno energetico del nostro Paese oggi soddisfatta da tre fonti di produzione lei nel la produzione degli operatori privati dedicata all'ENEL quindi sostanzialmente diciamo vincolata all'ENEL terzo le importazioni dall'estero quindi noi avremmo l'apertura del mercato senza
Operatori in grado di soddisfare
Questo prove
Nella nella scelta che abbiamo fatto del rapporto con Leni vi è la saldatura tra queste diverse esigenze abbiamo bisogno di valorizzare i nostri asset
Possibilmente senza esborsi finanziari
Anzi
Cercando attraverso la valorizzazione degli investimenti già fatti anche di dare un contributo alla riduzione del debito dell'ENEL
Che è una delle voci importanti nei conti economici dell'azienda
Abbiamo bisogno di generare dai
A mio parere altri soggetti industriali ed imprenditoriali
Ha ragione dopo qui c'è un problema oggettivo in questo Paese cioè una grande parte dell'economia di questo Paese è ancora fatta
Dai gruppi monopolistici od ex monopolistici e quindi non solo è inevitabile ma è in un qualche modo giusto a mio parere che da questi gruppi che da questi gruppi che questi gruppi scusa liberino le risorse fisiche
I materiali imprenditoriali perché altri gruppi industriali possono nascere nel nostro nel nostro nel nostro Paese
Quindi la l'accordo e niente all'asta tutto lui
E privatizzazione certamente io ritengo noi riteniamo come abbiamo già annunciato che questo gruppo debba essere un gruppo completamente separato dal punto di vista societario naturalmente rispetto ad ENEL
E faccio osservare che in in Paesi in cui il Codice civile funziona per bene questo sarebbe già sufficiente
è stato fatto riferimento dal professor Ranci ai processi di prevenzione in corso negli Stati Uniti
Dove ad alcuni gruppi che gestivano attività integrate è stato chiesto di scegliere vuol fare il produttore per fare il distributore puoi fare il trasportatore
E una volta che il gruppo ha scelto quale attività intendeva fare
Gli è stato detto trovati compratore
Per l'altra parte dell'attività è separa societariamente in modo netto l'attività che tu hai scelto dall'attività che non chi è più consentito fare ma capisco comunque che occorra spingersi oltre al nostro Paese
E quindi questo gruppo dovrà avere caratteristiche privatistiche completi
Aggiungo che a questo proposito c'è un terzo problema che non viene sempre enunciato a mio modo di vedere nella sua complessità
C'è un problema che ho ricordato di assetti di mercato e quindi necessita di avere operatori per il mercato libero ciò prova di proprietà evidentemente questo gruppo dovrà avere una proprietà prevalentemente di tipo privato c'è un problema di operatori industriali che poi ha il problema poi risolto del del del nostro Paese
Vale a dire non è che assicurando una proprietà privata di un gruppo io assicura questo gruppo adeguate capacità industriali per fare il lavoro che deve fare vedremo presepio credo che questa discussione la ritroveremo quando discuteremo dell'assetto della rete di trasmissione nel nostro Paese perché io sono d'accordo sul fatto che questa rete debba essere una fuga abbia una funzione di garanzia fondamentale e quindi abbia come dire quasi funzioni di tipo pubblicistico ma sono spaventato da alcune questioni che leggo alcuni documenti quando si parla di una azienda pubblica diciamo parole esatte non le ricordo dice la trasmissione deve essere gestita da un soggetto pubblico con criteri pubblici non sono documenti ufficiali sono prese di posizioni varie
Perché mi immagino una sorta di mutua della trasmissione gestito direttamente
Dal ministero del Tesoro non capisco come e quindi destinata ad evitabile degrado di tipo industriale
Cioè le funzioni pubbliche enti che devono essere garantite ma la domanda che io faccio è quali sono gli operatori industriali che fanno funzionare quel sistema in modo efficiente gli operatori industriali in Italia sono due o tre a meno che non vogliamo lo possiamo anche fare ma non lo posso secondo me
Con le caratteristiche che ha per il sistema elettrico nazionale dei traumi sono se alle prossime a meno che non vogliamo affidare la rete di trasmissione ad un operatore estero che chiamiamo a fare il mestiere che noi non vogliamo più fare questo dico perché
Esiste questo terzo aspetto del problema
Nel mestiere che facciamo noi occorre occorre garantire sostanzialmente il rispetto al quadro liberalizzatori il passaggio per quanto possibile di quote di proprietà ENEL quote di proprietà private terzo la come dire la la migrazione delle capacità industriali dei soggetti esistenti di cui era lei sicuramente il più rilevante nei nuovi soggetti che si vanno a creare in questo modo creiamo delle vere e diamo una mano a costruire delle vere nuove prese delle vere nuove impresa che è quello di cui un quadro concorrenziale a forse più mancanza del nostro Paese e forse più bisogno grazie
Grazie
Pure
Nelle differenze
Situazioni che caratterizzano elettricità e telecomunicazioni
Mi sembra che in questo momento e nelle steppe per certi versi divano processi di cambiamento che punto oppure nelle distinzioni presentano molti elementi di
Parallelismo
Prima di dare la parola però all'amministratore delegato della STET
Credo che sia utile conoscere sinteticamente
Le linee guida sulle quali si muove il governo per avvicinare gli obiettivi che sono al centro
Della suo programma o per quanto concerne i servizi a rete e chiedere raccogliendo anche le sollecitazioni che venivano dal presidente Presutti in apertura chiedere al professor Lusi
In sintesi
E come sive linea la cornice entro il quale entro la quale il governo colloca
Gli appuntamenti del novantasette in particolare come e quando pensa di poter approva approdare alla liberalizzazione elettrica
Come e quando pensa di centrare senza ulteriori rinvii l'obiettivo della privatizzazione della STET
Come e quando pensa di venire finalmente finalmente a capo
Di quella tela di Penelope che il disegno di legge Maccanico per la costituzione dell'Authority delle comunicazioni
Devo dire che
Per quanto riguarda
Il il primo dei problemi imposto dal
Franco Locatelli la liberalizzazione del mercato elettrico
Questo governo o a nome del quale non parlo esprimo solo giudizi personali non impegna nessuno ovviamente quello che dico
Questo governo però si qualifica indubbiamente per una volontà di liberalizzare
Settori importanti dell'economia nazionale caratterizzati non soltanto da grandi impresse monopolistiche ma soprattutto da legislazioni con fortissima impronta protezionistica e monopolistica
è ovvio che
La transizione da
Una fase storica
In cui i pubblici poteri hanno ritenuto conveniente per il Paese adottare
Norme e strumenti operativi
Per
L'industrializzazione
Del tessuto produttivo nazionale
Questa frase ha conseguito sostanzialmente i suoi obiettivi la nazionalizzazione dell'energia elettrica
Aumentato risultati sostanzialmente positivi
Mantenere oggi questo quadro normativo
In un contesto storico profondamente mutato significherebbe obiettivamente frenare lo sviluppo delle forze imprenditoriali nel in Italia di questo è consapevole di governo e consapevole il ministro dell'industria in particolare
E c'è tutta un'azione abbastanza coerente in direzione della liberalizzazione
Che interessa non soltanto il comparto elettrico ma anche quello delle telecomunicazioni
E anche
Come avrete saputo dalle notizie di stampa il mercato petrolifero
Il ministro dell'industria è fortemente impegnato a introdurre forti elementi di segno di liberalizzazione anche nel mercato petrolifero non soltanto
Per le autorevoli sollecitazioni pervenute dall'autorità
Antitrust ma proprio perché questo intervento in questo particolare settore
Del produzione nazionale si inquadra in questa maggiore
Prioritariamente a dire esigenza di liberalizzare
Tutti sanno che il passaggio
In questa fase è caratterizzato da
Diversità di opinioni diversità di accenti talora di contrasti anche forti
Ed è del tutto naturale
Perché indubbiamente passare da un predominio di tipo protezionistico monopolista una fase in cui la liberalizzazione dispieghi tutti i suoi effetti
Implica anche un cambiamento di cultura non soltanto di cultura economica di cultura giuridica vorrei dire anche di cultura antropologica
Perché i limiti
Di una cultura liberalizzata liberista vorrei dire
Si rinvengono non soltanto nel ceto politico ma anche più in generale nel mondo per l'impresa
In ogni caso oggi c'è questo problema
Il governo apposto o alcuni obiettivi
Il ministro dell'industria ha istituito una commissione che ha dato un suo parere
Ha ipotizzato un una sorta di Progetto di transizione al mercato elettrico liberalizzato non soltanto in attuazione della direttiva comunitaria ma tenendo conto dei bisogni di questo Paese che vanno al di là del minimo richiesto dalla direttiva comunitaria per questa ragione colgono nel segno anche se politicamente
Legittimi legittime le opinioni di quanti sostengono che il documento casa va bene al di là di quanto previsto dalla direttiva è verissimo
Ma la direttiva comunitaria non si sostituisce agli obiettivi di natura politica ed economica che ogni Paese
Ha il dovere di affrontare con dei pubblici poteri che sappiano guardare in un'ottica di medio lungo periodo non soltanto di breve periodo
La commissione presieduta dal sottosegretario Carpi quindi ha ipotizzato
Ha studiato non il modello la migliore per l'Italia ma un modello possibile e per modello possibile intendo un modello che tenga conto o di limiti che sono sì economici strutturali
Ma anche politici
Come tutti sanno in questo momento il Governo è in una fase di attese da che il Parlamento doverosamente esprima i propri atti di indirizzo politico ai quali il Governo stesso dovrà attenersi
C'è stato già un dibattito alla Commissione industria del Senato
è in corso allo presso la decima Commissione della Camera dei deputati
Una fase di ripensamento di attese da sono state presentate le sei risoluzioni da parte dei gruppi parlamentari
Deve concludersi questa procedura perché anche la Camera dei deputati
Fornisca al governo un indirizzo politico al quale il Governo stesso debba attenersi
Mancando questa espressione di volontà politica da parte del Parlamento
Non sarebbe corretto a mio avviso che il Governo faccia dei passi troppo in avanti nel senso dell'attuazione della direttiva del recepimento della direttiva comunitaria
Poiché a tutti è chiaro che contestualmente al recepimento della direttiva comunitaria andranno affrontati alcuni nodi che sono tipici di questo Paese e che nella direttiva comunitaria ovviamente non trovano posto
Questo per quanto riguarda la liberalizzazione del
Comparto elettrico su sul quale credo si tornerà più oltre per quanto riguarda invece
La privatizzazione della STET
Anche qui tutti sono consapevoli
Delle difficoltà di natura politica che ci sono non
Dall'inizio del governo Prodi ma ormai da due o tre anni
Perché si passi ad una
Ad un legge cornice all'interno della quale vengono risolti molteplici problemi che riguardano sì la privatizzazione della STET ma soprattutto riguardano altri problemi che con la STET hanno poco a che fare
Al riguardo devo dire e qui ribadisco che parlo a titolo personale senza impegnare nessuno
Che proprio questa vicenda annosa della mancata conclusione del disegno di legge Maccanico sul quale personalmente ho forti riserve
Testimonia delle difficoltà che ci sono nel Paese non certo non soltanto nel governo nelle forze politiche della maggioranza ma in tutte le forze politiche
Le difficoltà che ci sono ad affrontare un problema così cruciale che si carica di significati che molto spesso
Travalicano lambito stesso della privatizzazione di una società così importante con un fatturato di decine e decine di migliaia di miliardi come la STET
La mia tesi è che se le forze politiche ripeto non il Governo ma le forze politiche sia della maggioranza che dell'opposizione fossero d'
Molto più consapevoli
Della necessità di distinguere i diversi ambiti del problema quello delle comunicazioni
E quello delle telecomunicazioni
Tanto per non parlare per sottintesi su quello delle comunicazioni radio televisive e quello delle telecomunicazioni se questa distinzione fosse più netta probabilmente il problema stette sarebbe già risolto
Come tutti sanno il la privatizzazione della STET può essere
Portata avanti soltanto se viene istituita l'autorità come recita il comma dell'articolo uno bis del della legge quattro sette quattro del mille novecentosettantaquattro
In realtà la legge quattro otto uno del novantacinque ha già istituito l'Autorità per le telecomunicazioni
Sarebbe sufficiente che il Governo nominasse i tre componenti dell'Autorità per le telecomunicazioni così come hanno minato i tre componenti dell'autorità l'energia e il gas
Questi componenti dovrebbero essere posti al vaglio delle commissioni parlamentari tenete presente che la legge quattro otto uno prevede un meccanismo di nomina sostanzialmente bipartisan garantista perché prevede un anno una maggioranza dei due terzi
Quindi dovrebbero essere garantite sia le forze di maggioranza che dell'opposizione
Basterebbe nominare ripeto l'Autorità per le telecomunicazioni e lasciare poi al Parlamento tutto il tempo di cui ha necessità per disciplinare con una nuova normativa il campo delle comunicazioni
è chiaro che questo implica una scelta politica di grande rilevanza
è una scelta politica che non può fare
Un governo da solo né possono farlo tanto meno le forze politiche della maggioranza poiché sappiamo tutti di quali significati politici si carica questo tipo di tematica
Tuttavia a mio avviso ci sarebbe la possibilità di uscire dalle secche del disegno di legge Maccanico il quale peraltro prevede un tipo di autorità composto da ben nove membri una sorta di Assemblea permanente
Nominati dalle assemblee parlamentari dalle Camere non e non dalle Commissioni parlamentari non dal governo sottoposto al voto delle commissioni ma addirittura le comma dalle interi assemblee parlamentari
Dove è facile presumere che ci sia un rischio di rappresentanza politica molto più pronunciata che non nel meccanismo previsto dalla quattro otto uno per le autorità di settore le quali avendo una maggioranza dei due terzi dei componenti
Configura in qualche modo la eleggibilità di persone che siano di gradimento sia dell'una che dell'altra parte politica e con ciò stesso svolgere pienamente la funzione di garanzia
Il punto però in questo momento questo punto non è stato ancora risolto
A me personalmente non piace neanche l'altra ipotesi che è stata facciata una settimana fa dei giornali che secondo la quale si potrebbe procedere alla privatizzazione della STET
Proprio in virtù del combinato disposto dell'articolo due della legge quattro otto uno che prevede la istituzione dell'autorità per le telecomunicazioni del Regolamento di prossima attuazione
Il quale conferisce tutta una serie di compiti all'autorità di settore
Tuttavia presenta questo medesimo regolamento una norma che dice fino a quando l'autorità non verrà costituita i poteri e le funzioni saranno esercitati dal Ministero
Delle poste e telecomunicazioni mettendo ancora di più in evidenza che l'autorità non c'è
E quindi mi pare una soluzione peggiore di dell'altra Cadeo ventilato per quanto riguarda il merito devo chiudere perché tempi di segretaria
Va bene quindi per le quanto riguarda il settore elettrico in particolare rinviamo al successivo intervento
Grazie
Per il professor Lusi ha ha rilanciato un'ipotesi già affacciata nei mesi scorsi dal ministro Bersani
Circa la possibilità di superare per via regolamentare senza o comunque di superare il nodo politico che ostacola il varo dell'Authority delle comunicazioni in modo da spianare la strada alla privatizzazione della STET e anche in modo da disporre di un organismo autorevole che consenta di disciplinare la liberalizzazione del settore delle tele muniti delle comunicazioni immagino con quale soddisfazione
Accolga a queste ipotesi un partito della maggioranza che da sempre si oppone alla privatizzazione della STET questo per dire come aveva giustamente sottolineato anche il professor Lusi che levi e tecniche per superare i problemi ci sono ma il nodo politico e difficilmente aggirabile purtroppo io credo che tornerà nei prossimi giorni nelle prossime settimane sulla strada dell'Authority anche sulla strada della privatizzazione della STET ma appunto a proposito di STET come dicevo prima mi sembra che fatte le debite distinzioni la stette e la nuova Telecom che nascerà dalla fusione appena deliberata viva una stagione di grandi cambiamenti
Non inferiore a quella che caratterizza lei nelle di cui abbiamo parlato in precedenza ecco io vorrei chiedere all'amministratore delegato della STET al dottor Tommasi
Ma
La STET in vista della caduta del monopolio della telefonia fissa che avverrà alla fine di quest'anno a partire dall'anno prossimo ecco si sente effettivamente pronta si sente apprezzata
Ad affrontare la sfida di concorrenti non solo nazionali ma di concorrenti esteri molto agguerriti e non solo
Sui mercati internazionali ma direttamente sul mercato italiano e non più solamente nella telefonia mobile ma proprio quello che il core business di STET Telecom piano della telefonia fissa
E da questo punto di vista quale ritiene che sia il profilo industriale ideale per una società come Telecom e in secondo luogo nell'alleanza strategica che stette sta cercando quali sono gli a spetti e gli elementi che più interessano il gruppo dirigente dispetto vale a dire dovrà essere un'alleanza con un grande patto nere internazionale
Che aumenti la forza e la capacità di penetrazione sui mercati internazionali o dovrà essere un'alleanza che valga anche ad accrescere la capacità competitiva di STET Telecom sul mercato interno
Grazie
Grazie per la domanda la la prima delle domande che lei mi ha posto
Merita credo una risposta immediata diretta la nostra convinzione
L'attrezzaggio del gruppo rispetto all'evoluzione del mercato
Ci sia oggi noi abbiamo stiamo finendo la fase di definizione del nostro piano industriale
E abbiamo quindi dovuto traguardare
Le nostre aspettative quelle che presenteremo ai nostri azionisti in una logica che doveva misurare servizio per servizio
Le quote di mercato che immaginavamo di nostra
Presenza di qui a tre anni
E qui dentro quindi abbiamo una diversificata situazione che a seconda di sei che si tratti di servizi più tradizionali
O particolarmente innovativi ferito uno evidentemente anche nei primi una percentuale di presenza che va a modificarsi in correlazione all'apertura al mercato
Perché dicevo ci riteniamo sufficientemente attrezzati senza cadere nella presunzione perché mi pare che ci siano alcuni elementi già riscontrabili misurabili intermedie di valutazione immediata sul mercato così come oggi
Innanzitutto
Il mercato oggi presenta già in Italia operatori internazionali tutti gli operatori internazionali telecomunicazioni di maggiore rilevanza sono tutti presenti certamente sono presenti con un tasso di Presa sul mercato e anche di impegno investito Orio ancora relativamente modesto
Può darsi che a questa scelta siano stati indotti dal ritardo con cui l'apertura e la regolazione del mercato sta venendo e quindi abbiano voluto cautelarsi aspettando di capire bene quali sarebbero state le regole del gioco all'italiana
Però certamente con questi almeno su alcuni segmenti dell'offerta già ci misuriamo date
Una misura di questo è che nell'offerta nei confronti della clientela più pregiata la clientela business già oggi la nostra situazione prevede che a a livello di deregolamentazione attuale cinquantasette per cento del fatturato
E su servizi che sono in competizione
E anche sul versante residenziale se consideriamo inserito in questo anche il mondo del dell'offerta di mobilità la percentuale di servizi del regolamentati competizione a livello del trenta per cento
Credo che siano dati quindi già sufficientemente significativi per dare una dimensione della competizione esiste
D'altro canto la prospettiva per i prossimi tre quattro anni dice in tutto il mondo e non solo per l'Italia che assisteremo a due fenomeni uno a quello della dominanza in termini di quote di mercato degli operatori cosiddetti
E il secondo alla evoluzione della concezione della definizione di mercato domestico in una passaggio che va da una logica di mercato coincidente con il singolo stato a un mercato misurabile in termini di Area o regione a livello quindi allargato
Ed è quindi sotto questo profilo che dovremmo immaginare di misurare anche il nostro la nostra presa sul mercato non più in logica di mercato italiano ma il mercato europeo e di mercato sudamericano che sono i due ai quali ci stiamo rivolgendo con maggiore attenzione
Queste sono valutazioni se volete superficiali così di di prima di primo acchito su quella che la situazione di partenza la nostra fiducia rispetto al fatto che il gruppo sia attrezzato ad affrontare la competizione
Quella formalizzata su tutte le componenti dell'offerta quindi dal primo gennaio novantotto vicende anche però dalla dall'aver individuato riteniamo una ricetta abbastanza forte che il gruppo intende seguire nel prossimo triennio e che si appoggia fondamentalmente su tre linea di percorso
Sono tre linee
In due casi già fortemente sperimentate né in un terzo caso in via di crescita e di maggiori investimenti la prima di queste linee rappresentata dall'obiettivo dell'efficienza della riduzione costi credo che anche il processo di fusione che è in corso che rappresenta poi la fase conclusiva di un processo
Iniziato nel novantatré nei
Possa costituire un ulteriore accelerazione finale di questa di questa vicenda che già ci vede comunque con livelli di efficienza non solo confrontabili ma posizionati in termini ottimali rispetto ai competitor europei
Il secondo punto di forza sul quale vogliamo fondare questa nostra convinzione questa nostra presenza per il per il futuro sul mercato deregolamentato era presentato dall'articolazione dell'offerta
Diciamo che it riteniamo che attraverso una maggiore focalizzazione della della perimetro di attività del gruppo
Potremo maggiormente valorizzare gli sforzi che stiamo facendo in termini di qualificazione dell'offerta di telecomunicazioni su rete fissa soprattutto in termini di nuovi servizi
La percentuale di incidenza sul fatturato globale del gruppo della dell'offerta di nuovi servizi dovrebbe al novantanove salire fino al diciassette per cento
Il rafforzamento ulteriore della nostra capacità di qualificare dopo il boom iniziale l'offerta dei servizi mobili la cui espansione riteniamo possa ulteriormente
Continuare nei prossimi tre anni a tassi ancora molto rimarchevoli
Ma anche qualificandola con una segmentazione del mercato più più più fine più articolata di quello che non sia stato nella prima fase della il terzo punto d'appoggio della nostra della nostra offerta è lo sforzo grosso per il gruppo intende fare sull'allargamento del proprio ruolo nella filiera dell'offerta dalla convergenza e quindi in particolare sull'offerta dei servizi diciamo di prospettiva multimediale nel nostro piano la scommessa grosso che noi vediamo la quota di fatturato che ci attendiamo in uscita del triennio dai servizi che ruoteranno attorno al mondo di internet
Non tanto in termini di fatturato ma quanto intermedi percorso rispetto al triennio di quella che noi ci auguriamo di realizzare come l'offerta di con la partecipazione nostra all'offerta della televisione digitale al mercato Italia
Dicevo queste due con le razionalizzazioni che ho estremamente sintetizzato non sono le due componenti base fondamentale della nostra offerta il terzo punto di fiducia sul quale stiamo appoggiando la nostra proposta è rappresentato da un diverso più accentuato impegno sul versante del dell'investimento internazionale
Riteniamo che alcune operazioni anche recentissime abbiano stiano qualificando l'impegno del gruppo in questa direzione
La quota di investimenti che non intendiamo rientrare in questo su questo versante particolarmente cospicua
Direi ben al di sopra di quella che è stata sin qui la tradizione che il gruppo ha avuto e questa sarà rivolta non solo al tema delle partecipazioni i processi di privatizzazione all'estero possono riguardare quindi licenze mobili o licenze su rete fissa
Ma anche il rafforzamento della nostra offerta al ai clienti multinazionali che oggi riposa su una realtà costruita per questo Offerta nel mondo
Ma con caratterizzazione soltanto di di proprietà del gruppo STET ma che domani riteniamo possa essere il punto di incontro di di prima frontiera con cui sposare la alleanza che vorremmo portare a casa
A livello internazionale quest'anno questo direi che è un po'in sintesi il il tema che lei gli aveva proposto e credo rappresenti anche il profilo industriale del gruppo così come lo stiamo delineando un'ultima battuta solamente sul quale profilo per l'alleato che state
Cercando
Beh certamente
Da sempre veniamo al siamo stati un po'additati per nostra percorso solitario nel mondo delle telecomunicazioni internazionali e quindi è chiaro che innanzitutto cerchiamo partner con il quale fare cose importanti nella copertura internazionale della nostra offerta
Ma è ovvio che nel momento in cui queste alleanze si vanno tutte evidenziando come concentrate fondamentalmente per quelle che funzionano nell'offerta alla clientela multinazionale business è chiaro che nello sposare questo fatto questo tipo di soluzione il riverbero positivo sui clienti italiani non potrebbe che essere altrettanto forte non solo per la loro per le loro esigenze e fuori Italia ma credo anche per il nostro portafoglio d'offerta a livello del mercato nazionale
Grazie grazie
Bene dopo avere sentito la voce dei maggiori gestori pubblici di servizi a rete
Polvere sentito i regolatori e i garantisti dell'efficienza e della concorrenza il
Quadro generale nel quale pensa di muoversi il Governo vorrei sentire
Dopo quella del presidente Presutti la voce dell'industria privata e in particolare dell'avvocato quattrini che come sapete il presidente e l'amministratore delegato dell'IBM
Ecco avvocato le vorrei chiedere dopo appunto avere ascoltato i primi interventi
Che idea si è fatto lei del del cambiamento che è in corso nei servizi a rete nel nostro Paese
E in particolare se le sembra che la strada che sia pure tardivamente l'Italia
Sembra vere imboccato per quanto riguarda i servizi di pubblica utilità in particolare l'elettricità alle telecomunicazioni
Sia a suo avviso finalmente la strada giusta che può ridurre le distanze nei confronti dei servizi dei maggiori Paesi avanzati o meno
E in ultimo che cosa in estrema sintesi sia spetta all'industria e l'industria privata in particolare dalla rivoluzione dei servizi che forse comincia a muovere i primi passi
Grazie
Dottor Locatelli innanzi tutto volevo dire fare gli auguri parla e i visto che siamo anche una festa importante di compleanno
Sinceramente pensando
Al quello che è successo in cent'anni ma direi senza andare dietro così tanto nel tempo
Mi domando seriamente secche Leo Ferraris avrebbe previsto
L'impatto e l'evoluzione a livello tecnologico
Stati informati
Certamente come diceva Presutti questa mattina
Parlare oggi di servizi a rete vuol dire
Parlare di servizi nuovi e consentiti in un modo completamente nuovo dall'evoluzione tecnologica
Questo vale sicuramente per
Gli aspetti grossi che abbiamo discusso fino alla fino ad oggi fino adesso per quanto riguarda elettricità
E Telefonia ma naturalmente io penso sia corretto allargare l'orizzonte
Parlando i servizi a rete allargare a tutto quanto ci viene offerto come opportunità e come sfida
Credo anche che si possa tranquillamente parlare di presente parliamo di opportunità e di sfide ma non parliamo di opportunità e sfide future
Padre certamente ci seguiranno ci precederanno nei prossimi dieci quindici vent'anni quelli che sono ma parliamo di realtà attuali
Si diceva questa mattina che servizi a rete vuol dire scambio di conoscenza oltre che scambio naturalmente di di beni seppure sottoforma di bit
E questo è vero oggi quello che conta soprattutto in questo panorama dei servizi a rete l'informazione un'informazione che riusciamo ad acquisire ed usufruire
E in quantità sempre maggiore
Ad una velocità sempre maggiore ha un costo
Sempre minore
Infatti seri ricordare qualche qualche dato no proprio lo scorso anno abbiamo ma che noi tutti festeggiato i venticinque
Anni venticinquesimo anniversario dei microprocessori
Nel mille novecentosettantuno l'Intel famoso quattro mila e quattro conteneva due mila trecento transistor oggi abbiamo superato i cinque milioni i transistor come molti di voi sanno
Ogni diciotto mesi le prestazioni dei microprocessori delle memorie si raddoppiano questo è avvenuto a partire dagli anni ottanta prevediamo che continui
Oltre sicuramente il due mila dieci
Parlavo di di intensità di informazioni no di densità oggi sappiamo che possiamo memorizzare un pollice quadrato qualcosa come quattrocento romanzi di medie dimensioni
E per dare solo un dato sulla velocità i nostri ricercatori ricercatori IBM sono riusciti adesso trasmettere informazioni a una velocità di un trilione di bit al secondo
Che per gli avvocati come me lo ricordo e come trasmettere trecento annate del Sole ventiquattro Ore se ci fossero trecento ornate del Sole ventiquattro Ore
Allora dico questo è già è qualcosa che succede oggi
Cosa cosa comporta questa questa realtà tecnologica
E questa realtà tecnologica comporta una serie di opportunità come dicevamo e sicuramente delle grossissime sfide l'opportunità è costituita dalla possibilità di condividere
Una serie di informazioni che arrivano poi a condividere una serie di mercati
Le il fenomeno della globalizzazione costituisce sicuramente una grossissima opportunità oltre che una grossissima sfide
Dà la possibilità a tutte le industrie a tutti i settori merceologici di
Operare in modo nuovo in realtà richiede a tutti i settori di operare in modo nuovo io credo che una prima nota che vorrei
Lasciare questa tavola rotonda a seguito delle domande del moderatore eh non pensiamo di poter operare
In un ambito locale
Nessuno l'ha detto ma potrebbe ancora esserci questa idea del resto devo dire se guardiamo ha come noi attuiamo
Le regolamentazioni oggi si è parlato di regolamentazione di norme noi siamo sistematicamente in ritardo e quando ci accorgiamo di essere in ritardo allora
Immediatamente è scattato il nostro
Così nostro protagonismo è anche il nostro ingegno se vogliamo latino diciamo adesso ti facciamo vedere noi come si fanno le cose veramente perbene
E studiamo delle norme che vanno al di là di quello che ci chiedeva la comunità europea o che ci chiede la comunità europea andiamo a metterci in sfasature e creandoci delle complicazioni nel Nord
Dicevo opportunità
Vediamo che cosa il tipo di opportunità e singolare se volete parlando del parlando di Energia
Io dico che i servizi erette oggi possono essere i più vari oggi abbiamo delle applicazione per vendere
Ed interne
Energia elettrica c'è un'applicazione che noi pm abbiamo studiato con Siemens
Energia elettrica quindi surplus di energia elettrica o ed è il discorso è importantissimo perché in un ambiente
Liberalizzato è fondamentale sapere Chinea quanto neanche prezzi Nea quindi mi sembra molto interessante un'altra nota interessante
Sempre derivata dal dal dal
Così da un campo vicino che è quello del petrolio oggi
è possibile anzi ci c'è un'applicazione che fa condividere a tutta una serie di utenti
Dati petroliferi in un modo che era impensabile prima voi per la quantità ma voi anche per le modalità perché è chiaro che si vanno a condividere i dati che una volta erano come si suol dire completamente proprietari
Oggi la disponibilità dei servizi a rete fa sì che si giochi un gioco particolarmente delicato che è quello della condivisione di molte informazioni
Perché la l'aspetto critico
E il e il come si utilizzano certi informazioni oggi e quindi queste società petrolifere trovano più conveniente metterei una banca dati centralizzata moltissime cose che si sarebbero tenute gelosamente per sé perché il fatto di averne comune un rischio minore della capacità poiché hanno di gestire le informazioni che sono disponibili e questo può avvenire tramite la Rete
è chiaro che parliamo dirette
Si parla e si pensa subito a internet e si pensa subito a commercio elettronico
Padre di fare un brevissimo commento su questo
Rette non è soltanto via internet anche se internet è il fenomeno più grosso non si parlano si parla di
Quaranta cinquanta milioni qualsiasi numeri io dico sempre sicuramente sbagliato e probabilmente sbagliato per difetto ma e il servizio a Rete si esprime come sappiamo tramite interne
Con le interamente come come sappiamo tramite reti proprietarie come
Alcune che conosciamo io conosco particolarmente la nostra la IBM Global Network che connette ottocento cita circa oltre cento Paesi trentacinque mila
Diciamo utenti grossi e con la combinazione di tutte queste reti da una possibilità incredibile
Ed è una possibilità incredibile che richiede come dicevo prima grandi cambiamenti
Voi pensate a quello che
Si sta realizzando anche nel settore bancario per esempio oggi c'è un sistema
Si chiama integri on fondato da sedici banche americane che di nuovo con una struttura
E internet e con applicazioni e con il supporto di
Diciamo di una società tecnologica come la IBM
Consente a ciascuna di queste sedi si soggetta poi di fare il banking elettronico ma ciascuna col suo prende quindi di nuovo una condivisione e la possibilità di un'utenza individuale adesso stiamo lavorando su un una soluzione analoga anche per l'Europa e per l'Italia
Io credo che quello che dobbiamo percepire appunto la novità nel modo di comportarsi
Cercando di rispondere alle domande che mi sono state fatte io credo che sia questa la sfida maggiore
Quando vedete vediamo queste possibilità offerte dalla Rete dai servizi non la tecnologia non risolve la competitività anzi la diciamo ne impone di affrontare la sfida e la sfida di questa di questa valenza competitiva si gioca con la capacità
Anche moltissimo professionale di cambiare
Le i casi che vi citavo
Non sono casi che possiamo gestire con un sistema professionale aziendale di tipo tradizionale gerarchico
Lei servizi erette sempre più porranno la sfida della disintermediazione porranno sempre più delle capacità a fuoco delle capacità professionali che non abbiamo
Ricordiamo quello che si diceva in un rapporto della Commissione europea nel novantacinque si diceva come ricordate se si creassero improvvisamente mi sembra si parla se dieci milioni di posti di lavoro
In più e si creeranno si possono creare vediamo quello che è successo negli Stati Uniti
Noi non avremmo la possibilità di riempire questi posti di lavoro per mancanza di competenze
Allora io dico stiamo facendo le cose giuste io penso che stiamo facendo le cose giuste
E del resto il riferimento che ha fatto il dottor Tommasi a chiaramente identificato alcune delle aree su cui bisogna andare perché vi sono le opportunità ebbe su cui bisogna andare perché vi sono opportunità di lavoro
Io questo credo moltissimo ma abbiamo una grossissima responsabilità
Per cambiare vuoi da un punto di vista di mentalità e voi da un punto di vista professionale questo io penso competa
Compete ovviamente al all'autorità dello Stato tramite l'inizio una formazione di base io mi faccio o come Neneh Cherry grande carico della formazione professionale in azienda
E e e dei professionisti per le aziende anch'oggi assistiamo a un turnover molto più elevato dei professionisti una volta chi nasceva in IBM viveva in IBM oggi è molto più a diciamo comune contro il nove e allora abbiamo anche diciamo il ruolo di formare delle persone che abbiano quella che noi chiamiamo l'Empoli a Velletri per il futuro
Ecco io credo che questo sia una diciamo un aspetto fondamentale noi ci aspettiamo abbiamo delle grossissime opportunità il commercio elettronico parlavo prima di di via internet di commercio elettronico
Sistema no da trecento miliardi di dollari
Il valore del commercio elettronico c'è andato anche che riguarda l'Europa che ho qui da qualche parte credo si parli il
L'osservatorio europeo sulle tecnologie dell'innovazione parla di qualcosa come cinquantasei miliardi di ECU nel due mila uno per l'Europa quindi c'è ci sono ma abbiamo bisogno di competenze e abbiamo bisogno questo su questo vorrei chiudere questo mio primo intervento e abbiamo bisogno di Investimenti
I grandi che stanno facendo alcuni grandi che stanno facendo però di nuovo facevo riferimento a letto voi avete letto sui giornali di qualche settimana fa poi ci sono tutte le stime anche non mosse noi sia abbiamo un doppio che da colmare da questo punto di vista abbiamo idee attraverso diciamo gli altri continenti segnatamente gli Stati Uniti come Europa e poi abbiamo il gap verso l'Europa come italiani
Siamo fanalini di coda il tipo di investimento di percentuale degli Investimenti in queste tecnologie che ci consente di sfruttare appieno poi i servizi erette
E e sui quali siamo esposti rapidamente verso tutto il mondo anziché crescere diminuisce un rapporto e piogge dell'ordine del tre quattro tre sei per cento
Molto inferiore alla Spagna non ne parliamo inferiore anche gli stessi nostri cugini francesi Gran Bretagna
Ecco io credo che quindi dobbiamo focalizzare questo tipo di investimento secondo un piano che so che anche l'attenzione del Governo ma su cui ha già stato detto oggi da qualcun altro secondo me noi non abbiamo più molto tempo
Perché rischiamo di perdere altri treni oltre quelli che abbiamo già perso
Grazie
La liberalizzazione e la privatizzazione la regolazione riguardano come abbiamo sentito soprattutto i grandi servizi a Rete lei nel la stretta e sperabilmente altri servizi come il trasporto aereo ma io credo che riguardino da vicino anche un servizio come quello televisivo
Quando si parla di RAI si parla soprattutto di programmi di informazioni di polemiche politiche ci sono però degli a spetti
Che vengono raramente messi a fuoco ma da cui dipendono in larga misura gli sviluppi del sistema televisivo e anche di un'azienda importante come la RAI io vorrei chiedere sinteticamente alla professor Vannucchi
Ma la privatizzazione della RAI di cui si parla poco ma su cui c'è stato un referendum su cui qualche mese fa anche il presidente del Consiglio ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica dicendo che l'obiettivo della privatizzazione
Prima o poi dovrà essere discusso ecco mi piacerebbe che lei ci illumina l'asse su questi aspetti Ceci spiegasse come secondo lei secondo il punto di vista di una persona che vive all'interno della RAI che ha grandi competenze
Come è possibile e anche in quale orizzonte temporale rendere realistico l'obiettivo della privatizzazione di un'azienda come la RAI
Sulla situazione della RAI è abbastanza diversa da ENEL Telecom e in un certo senso più difficile ma prima di affrontare questo tema vorrei affrontare due premesse
Che a mio parere sono abbastanza essenziali il primo crediamo o no nel ruolo del servizio pubblico perché anche questo ha un notevole influsso sulla privatizzazione che non dico che la RAI fa faccia necessariamente bene e sicuramente c'è molta strada da fare
Però è una domanda sicuramente preliminare io personalmente
A questo ruolo di servizio pubblico ci credo proprio ieri ieri ero in visita per fare un esempio alla sede di Trieste
E
La serie di Trieste svolge un importante ruolo pubblico tali trasmissioni sloveno per le minoranze italiane
Charlie tris trasmissioni in italiano speciali per le minoranze italiane in tutta la Jugoslavia o al mio nella parte che si riesce a coprire
E quindi il messaggi che debbono inviare i siti di questo tipo in un certo senso debbano avere anche una concertazione
Con il governo perché dipendono in in definitiva dalla politica del governo per i più in questo momento l'attuale Governo sta facendo una grossa opera di riconciliazione chiaro già completata diciamo verso la Slovenia è ancora in atto verso la Croazia che dai dai dai giornali non è stata a mio parere è sufficientemente propaganda
Quindi crede o no nel ruolo dalla RAI come servizio pubblico
Il secondo è quello che spesso dice il dottor Confalonieri dottor Confalonieri
Della simmetria questo è un discorso molto delicato perché da un certo punto di vista può anche essere giusto
Però se e simmetria si parla la simmetria deve essere completa in altre parole se parliamo soltanto di simmetria delle risorse economiche e poi da un'altra parte rimane una struttura che per legge
Fa sì che la RAI sia governata da un consiglio di amministrazione che ha i poteri di un amministratore delegato
E come oggi gestire un'azienda come l'amministratore delegato fatto di cinque teste che viene una volta ogni quindici giorni la cosa non è facile
E quindi sotto questo aspetto e i gradi di libertà che deve avere un'azienda moderna non possono essere sicuramente molto raggiunti
Ecco allora fatte queste premesse
Che io ritenevo essenziale per spiegare il seguito io ritengo che la previdenza azione della RAI abbia una grossa difficoltà se si mantiene il ruolo di servizio pubblico perché c'è il problema del cannone
Spiegava un attimo il problema del Canone perché forse non a tutti è chiaro che il canone in realtà ed è stata una una disgrazia quella decisione presa tantissimi anni fa in realtà è una tassa governativa la e lo Stato non sentendosi sufficientemente bravo a al alla i siti darla questa tassa governativa delegò Laraia esigere questa tassa governativa che poi in una certa percentuale di cospicua viene riversata alla RAI ma però è una tassa governativa per tutti quelli che hanno un televisore anche se la RAI non trasmettesse cioè in definitiva compensa con la percentuale che si trattiene lo dallo Stato
Dal discorso della concessione delle frequenze
Poi ci sono cose strane perché la RAI poi faceva questo e poi veniva obbligata a pagare in passato centosessanta miliardi di canone dice concessione oggi ridotti a quaranta miliardi
Contro un canone di concessione di un bene così prezioso come le frequenze di un miliardo e mezzo di Mediaset e questo sempre
Rimasto per me un mistero
Allora non so bene come si farebbe a Conte bene a conciliare questo discorso con azionisti privati quando il sessanta per cento delle risorse era in realtà vengono dal canone due mila e cinquecento miliardi
Dei quattro dei quattro mila miliardi vinti rientrate della RAI però c'è un processo i di privatizzazione che può essere affrontato e che a mio parere e di natura fondamentale può essere affrontati in termini relativamente Brady diciamo entro un anno
Che è quello di società Rizzari cioè impostare la RAI in una maniera completamente diversa strutturarla in maniera completamente diversa per le società
Di cui alcuni segmenti non vanno incontro a questo pericolo per esempio tutta la parte della Rete tutta la parte della produzione televisiva e così via di seguito
Ecco in questo discorso io credo in maniera fondamentale perché l'unica possibilità di trasformare la RAI che sicuramente
A una stratificazione di cultura molto conservativa
C'è gente in RAI che crede sempre che la RAI sia immortale che la concorrenza non esiste
è proprio quella di modificare questa struttura in maniera tale da dare un'impronta una cultura d'impresa molto molto più moderna prima veniva citato per esempio il problema
Della contabilità industriale credo che proprio professor Gobbo accennasse a molte persone RAI che vanno in giro dicendo in RAI non esiste la contabilità industriale il che prego non è esattamente vero e che loro non sanno che cos'è esattamente la contabilità industriale nel senso che gli elementi per fare la contabilità ci sono tutti magari mancano alcuni elementi di aggregazione oppure elementi minori come il il ribaltamento delle strutture centrali che sono poi
Problemi che toccano problemi dappertutto allora io penso
Che per concludere che per ridisegnare un sistema di regole e di poteri all'interno della RAI e per far sì che un un vecchio partito trasversale
Che attraversa la Rai e probabilmente i partiti spesso non pensi che tutto cambi per non cambiare niente
Questo processo di societarizzazione possa essere un'occasione che se gestito bene poi realmente a rimettere la RAI sul mercato in maniera decisa
Grazie
Il dottor Perri si dice il direttore degli rapporti pubblici ed economici della Pirelli ma come molti sanno e anche una persona chi in un recente passato acquisito una grossa competenza internazionale avendo lavorato per molti anni nella comunità europea
Ecco alla luce di questa sua esperienza i della conoscenza che ha non solo della situazione italiana ma anche di quella dei maggiori Paesi europei io vorrei in qualche modo riproporre la domanda è che avevo rivolto prima l'avvocato quattrini e cioè avendo ascoltato un po'tutte le voci dei maggiori protagonisti
Dei cambiamenti in corso nei servizi a rete
Che impressione avuto del quadro che si viene delineando le sembra un quadro promettente
Ho un quadro forse un po'troppo idilliaco rispetto a quella che è la realtà vera
Del nostro Paese di quali liberalizzazioni stiamo parlando secondo lei sono liberalizzazioni vere o sono liberalizzazioni che in buona misura rischiano di restare sulla carta
E quanto alla privati alle privatizzazioni a quella della STET in particolare
Le sembra una privatizzazione reale
Ho una privatizzazione che presenta ancora molti limiti e molti vincoli ecco mi piacerebbe che lei desse un po'una valutazione complessiva dei processi che sono in corso di cui abbiamo parlato finora
Grazie per se dovessi rispondere alla sua domanda sulla base di quanto è stato detto
Dai per te dai partecipanti belle delle autorità e delle imprese pubbliche che sono presenti intorno al tavolo
Bisognerebbe dare alla sua domanda una risposta una risposta incoraggiante c'è c'è un problema
Nessuno delle persone che sono intorno al tavolo sono poi quelle che effettivamente decidono
Per poter per poter dare una risposta conclusiva la sua domanda bisognerebbe poter giudicare
Leggi e disposizioni adottate applicate dal Parlamento ed al governo
Dalla discussione risulta che non siamo in questa in questa situazione
Quindi direi definirei la situazione come né idilli h né promettente
Ma straordinariamente confusa e per certi versi molto preoccupante
Guido Carli scrisse anni fa e Giuliano Amato ha
Ripetuto autorevolmente tempi più recenti che molto poco o quasi nulla di quanto è successo in Italia in materia di liberalizzazione è successo al di fuori di uno stimolo esterno in particolare di uno stimolo di uno stimolo europeo
A questo aggiungerei però e non lo dico soltanto perché il professor Gobbo seduto accanto a me che almeno in anni recenti l'autorità della concorrenza in Italia ha avuto un ruolo straordinariamente importante nel fare
Da cinghia di trasmissione verso il sistema italiano degli stimoli degli stimoli che venivano che venivano da fuori
E in più per fortuna ci siamo trovati in una situazione di finanza pubblica che rendeva alcune operazioni ma anche quello dovuto largamente è uno stimolo esterno un vincolo esterno che rendeva
Alcune operazioni alcune operazioni impossibili
Problema è preoccupante perché come ricordava due minuti fa l'avvocato quattrini
Noi non ci misuriamo soltanto con l'Europa ci misuriamo col resto del mondo
L'Italia è in ritardo rispetto all'Europa l'Europa ieri è irritata quanto meno l'Europa continentale è in ritardo è in ritardo rispetto al resto del mondo
Una delle cose che mi irritano di più nel dibattito sulle liberalizzazioni e sulle privatizzazioni sono i costanti riferimenti alla situazione francese e tedesca
Gli esempi francesi tedeschi particolarmente in materia di telecomunicazioni ma anche in materia di energia sono due esempi negativi
Sono due esempi di due Paesi partiti in ritardo con pesantezze soprattutto nel caso della Francia con una cultura dirigista
Probabilmente ancora più forte della nostra
E in situazioni in situazione ancora insoddisfacente la Germania
Ha dovuto a sua discolpa addirittura modificare la Costituzione
Per avviare la privatizzazione da liberalizzazione delle telecomunicazioni immaginiamoci quale sarebbe la situazione nel nostro Paese se per privatizzare la STET si dovesse modificare la Costituzione credo che non se ne credo che non se ne parlerebbe credo che non se ne parlerebbe neanche
Ora qual è la situazione in materia in materia di elettricità
Lo stimolo europeo è in realtà abbastanza debole
La direttiva europea è una direttiva di liberalizzazione modesta
E
A mio avviso c'è da dal molti punti di vista dell'utente
è vero come è stato ricordato che che il progetto messo a punto dalla Commissione Carpi va al di là della direttiva europea
Ho la sgradevole impressione che sarà un negoziato interamente al ribasso
E che quindi saremo forse molto fortunati se ne usciremo con qualche cosa di allineato alla direttiva europea quello che mi preoccupa in questo come in tutti gli altri casi evidentemente non è soltanto il contenuto ma sono i tempi
Già si è deciso praticamente anche se in maniera encomiabile il dottor Testa continua ripete che la privatizzazione rappresenta uno degli obiettivi
Della nuova gestione dell'ente si ha l'impressione leggendo il quadro politico che la privatizzazione delle nelle invece un progetto difficilmente realizzabile da questa da questa legislatura
Detto questo elementi positivi ci sono è chiaro che questo non non lo dico per fare complimenti a nessuno il il management origine otto soprattutto i principali responsabili
Delle imprese delle io Utilities italiane adesso sono molto diversi da quelli da quelli precedenti
Mi sembra di di aver letto giorni fa un'intervista del dottor Tatò in cui rifiutava interferenze parlamentari nella sua gestione spiegando che l'azionista era al governo non mi sembra di ricordare a memoria d'uomo un manager pubblico che ha che abbia fatto un'osservazione di buonsenso di elementare buonsenso ma un'osservazione un'osservazione come questa
Ora le le telecomunicazioni che probabilmente non più importante ma più attuale perché perché è l'elemento
E l'elemento di cui si discute in questo momento e che per certi versi per certi versi più gente anche perché ci sono lì scadenze internazionali vere scadenze internazionali che
Lo vogliamo o non lo vogliamo
Avranno avranno un effetto avranno anche un effetto come effetto automatico
Ho una grandissima paura che ci troviamo in un gioco delle tre carte
Abbiamo in Parlamento
Un Regolamento che deve dare attuazione alla delega governativa di cui ormai i contorni confini sono abbastanza chiari
Che non è male che è piuttosto che piuttosto soddisfacente si può discutere di tutto ma che piuttosto soddisfacente
Ma che in sé
Che in sei non non risolte i problemi
Perché largamente condizionato dall'adozione
Del cosiddetto disegno Maccanico e ancora di più
Dalla dalla decisione della decisione sull'Authority
En passant vorrei notare che ci sono forti ancora forti contraddizioni tra questi testi
Ancora non ho capito quale sarà alla fine per esempio la vera definizione dei regimi di concessione autorizzazione sono elementi sono elementi veramente veramente fondamentali e non non emerge ancora un un'indicazione un'indicazione chiara
Ho molto apprezzato la la straordinaria cortesia con cui di rappresentanti delle due Authority intorno a questo tavolo
Hanno dichiarato e promesso che non ci sarebbero conflitti ci mancherebbe altro se loro cominciassero ad annunciare conflitti
Ma per quanto riguarda le telecomunicazioni se leggo testi disponibili credo che i conflitti sono non sono prevedibili
Ma sicuri
Personalmente non chiedo al professor Gobbo di essere d'accordo
Ritengo che i testi attualmente in discussione facciano la parte troppo bella all'autorità
Delle telecomunicazioni rispetto all'autorità della concorrenza so che il presidente Amato si è abbattuto so che ha ottenuto dei risultati
Personalmente
L'assoluta le soluzioni che si delineano mi preoccupano un po'mi preoccupano un po'non solo perché c'è attualmente nel mondo politico italiano la tendenza a considerare le autorità regolatrici
Non già commenti come devono essere come professor Ranci le ha giustamente definite come autorità veramente indipendenti con puri scopi regolatrici ma semplicemente come un altro modo per fare una pubblica amministrazione
Con il pretesto statutario probabilmente di poter pagare i funzionari di queste autorità un po'meglio di quanto non siano pagati dipendenti
I dipendenti dei ministeri cioè di considerarla semplicemente
Un altro un ulteriore strumento di dirigismo pubblico so benissimo che così non la pensa il professor Ranci ma certamente così la pensa una buona parte del nostro del nostro mondo politico mentre invece l'autorità della concorrenza in Italia ha già fatto le sue prove come vera autorità indipendente come vera
E come vera autorità della concorrenza gli operatori d'altro canto gli operatori privati
Vogliono soprattutto una cosa vogliono certezza e semplicità di procedure
Una situazione di confusione e di incertezza in cui bisogna rivolgersi a due tre sportelli perché non si è deciso molto bene chi è competente in che cosa è certamente una situazione molto insoddisfacente
Ricordo anche dalle le leggi francesi e tedesche se me le ricordo bene
Definiscono con una dovizia di dettagli molto maggiore i rapporti fra le autorità regolatrici e i rapporti e la e la e l'Antitrust
E poi resta festa dottori restano Torriti
Forse è stato un errore politico a voler fare un'Authority unica mi sembra che sia un errore politico irreversibile ma comunque ed è una posizione molto difendibile dal punto di vista con cioè concettuale
Ed è lì che ci troviamo di fronte al gioco delle tre carte può darsi che esistano marchingegni può darsi che esistano marchingegni tecnici
Ma ci troviamo in una situazione in cui di fronte a scadenze europee irreversibili che non riguardano solo la liberalizzazione del mercato ma riguardano anche il processo di privatizzazione perché ricordo che la privatizzazione della STET
Fa in fondo parte di un pacchetto politico accetta negoziato negoziato con Bruxelles
In materia di razionalizzazione della presenza pubblica il mite delle corna del dello Stato la presenza dello Stato nell'economia e de uno dei testi politici su cui sarà giudicata anche la credibilità del sistema italiano
Alle grandi scadenze
Alle grandi scadenze all'assegnazione delle grandi pagelle pagelle che si preparano Italia sarà stato a quel punto un paese capace di fare veramente arretrare i confini dello Stato
Nell'economia o a non ha non avrà non avrà riuscito non aveva e non ha non sarà riuscita in in questo obiettivo
Tutto quanto appena detto si applica la privatizzazione della STET non non esiste ancora un inizio
Di Progetto su che su qual è il percorso su quale e su quale e su quale può essere la destinazione l'unica cosa che l'unica sensazione che sia e che nel dibattito politico si usa l'assenza di liberalizzazione come proteste come pretesto per non privatizzare e l'assenza di privatizzazione come pretesto per non liberalizzare in questo modo le maggioranze trasversali che esistono in Parlamento possono agevolmente esprimersi e bloccare
E bloccare entrambi entrambi i progetti il caso tipico è quello è quello della golden share
Di cui la maggior parte dei commentatori parlano senza avere la più pallida idea di che cosa effettivamente sia ho letto addirittura autorevolissimo come un trattore che spiegava che la golden share era era uno strumento per garantire la concorrenza ora delle tante definizioni della golden share questa veramente la più è la e la più e la che è la più pittoresca ora questo è uno strumento quasi banale direi di gestione di un processo di privatizzazioni che è stato largamente usato in altri paesi è stato usato in Gran Bretagna
Il piccolo inconveniente è che se si legge dalle dal non solo dalla legge di privatizzazione del novantacinque ma anche i progetti che che che esistono che esistono rispetto all'aspetto sia la tentazione di di concentrare in un'unica golden share tutti i possibili vincoli che in un qualsiasi Paese del mondo sono stati a un certo punto ideati per guidare un processo di privatizzazione dimenticandosi peraltro che nel Paese che ne ha usato con più con più sistematicità la Gran Bretagna lo strumento S e nella maggior parte dei casi stato definito in via temporanea
Con il dichiarato e specifico obiettivo non di fare politica industriale ma di garantire in una difficile fase di transizione la stabilità dell'assetto azionario
E soprattutto di evitare scalate da parti di investitori non tanto stranieri in quanto indesiderabili
Indichiamo cicche al tempo della privatizzazione di viti
Era era evidente un tentativo di presa di possesso da parte di interessi di interessi quei che anni nel caso nel caso di dover c'era la c'era il desiderio di non abbandonare immediatamente
Ai giapponesi l'ultimo pezzettino di industria automobilistica britannica insomma è sempre stato usato in maniera molto mirata
In maniera temporanea e tra l'altro cosa che nel dibattito politico italiano non si dice in realtà nella realtà delle cose il governo britannico non ha mai usato dalla golden share è sempre stata una una una cosa che è molto difficile anche per chi guarda al quadro politico italiano comune straordinario ottimismo dove qualsiasi membro di qualsiasi Commissione parlamentare si sente quasi membro del consiglio d'amministrazione d'ufficio
Delle intese
Delle imprese pubbliche chiedere che questi strumenti saranno da noi invece invece usati usati con discrezione
Ma il dottor Perri ci dice mi pare che abbia gettato nello stagno un sasso troppo grosso perché sia lasciato cadere così semplicemente quindi sconvolgendo un po'l'ordine degli interventi che si potevano immaginare per il secondo e ultimo giro di tavolo vorrei orli di altre domande almeno un paio proprio molto semplici sintetiche ma che si rifanno proprio alle ultime cose che ha detto
La golden share e la privatizzazione della STET
Dottor per esige sacchi al di là della volontà politica di adottare la golden share l'uso di questo strumento deriva da un assetto normativo la legge quattro sette quattro che e apre la strada all'adozione della golden share
E deriva da un equilibrio politico dato la maggioranza attuale basata su con l'accordo tra l'Ulivo e Rifondazione
Senza il cui consenso mi pare difficile che si possa arrivare al varo dell'Authority delle Comunicazioni conseguentemente alla privatizzazione della STET allora la domanda è questa
Se si conviene che questi sono i vincoli normativi e politici di da cui discende l'adozione dalla golden share
Secondo lei dottor pere sì certo sarebbe preferibile
Puntare a modificare questi vincoli sia quello normativo sia quello politico con il rischio o mettendo nel conto anche una qualche slittamento della privatizzazione dell'aspetto oppure vale la pena di e appigliare la privatizzazione della spessa pur con questi vincoli magari controbilanciare Handley con una setto con la definizione con la formazione di un nocciolo duro adeguato che in qualche modo contro bilancini vincoli che inevitabilmente pone alla privatizzazione l'uso della golden share
Il problema è che coloro che dovrebbero modificare il quadro norme
Coloro che rischiano di fare una cattiva privatizzazione e coloro che rischiano di scegliere un cattivo nocciolo duro sono esattamente gli stessi
Quindi non vedo non vedo quale ci sarebbe quale probabilità migliore avrebbe una modifica del quadro normativo rispetto rispetto all'opportunità di procedere sulla strada che bene o male è stata delineata la la la mia opinione e che alle CISL azione costante bisogna procedere il più rapidamente possibile bisogna procedere il più rapidamente possibile eliminare lo scoglio dell'Authority
E e procedere a una privatizzazione che sia tenendo conto del contesto italiano la più vera possibile la più vera possibile abbiamo avuto troppe
Privatizzazioni fasulle
Troppe si privatizza azioni
Che consistevano nel vendere pezzi di impresa pubblica a banche pubbliche o comunque interessi pubblici cioè di vedere come si può costruire la strada per una privatizzazione che sia il più possibile il più possibile privata
Chi come me non siede in Parlamento Masta guardare sulla riva del fiume sperando che a un certo punto un sistema liberalizzato un sistema
Privatizzato ossia anche economicamente più dinamico cioè sia capace di fare proprio le cose di cui parlava l'avvocato quattrini che poi a chi
Ecco fornitore del sistema di telecomunicazioni sono quelle che interessano cioè un sistema che si sviluppa un sistema che investe quindi è un sistema che fa migliorare la tecnologia italiana che fa andare avanti il sistema industriale
Non resta che sperare che su ognuno di questi punti cioè
L'Authority Dust Durst la strategia della privatizzazione la definizione di un eventuale nocciolo duro si trovino le soluzioni
E il non uso il non uso visto che è stato deciso di farla quanto meno il non uso e non abuso della golden share
Ci permettano di avere le condizioni se non ottimali quanto meno quanto meno meno le meno negative possibili Nico confermo il mio forse non pessimismo ma scetticismo perché mi sembra che i dati politici del problema non sono incoraggiante
Grazie
Dottor Tommasi le sembra eccessivo lo scetticismo del dottor Perisic e in particolare non le chiederò certamente abiure
Ma lei non pensa che al di là delle intenzioni dell'azionista o comunque dell'azionista attuale lei non pensa che se non per l'oggi magari per il domani
La golden share così come è stata ai immaginata e adottata in Italia in particolare
Nello statuto della stette Possa effettivamente ripeto al di là delle intenzioni degli attuali gestori politici possa configurarsi come è uno strumento che serve non a evitare colonizzazioni sgradite ma ma interferire di fatto nella gestione della STET penso soprattutto agli ultimi punti che caratterizzano la golden share con la presenza nel collegio sindacale nel consiglio d'amministrazione di una rappresentante del tesoro e penso soprattutto alla possibilità e l'azionista di controllo si riservi il diritto di veto o meno
Su luce Sironi fusioni altri o perché altre operazioni tipiche di una società complessa come la STET e in secondo luogo per riprendere le considerazioni che faceva il dottor Perri sì cioè poco fa
Ecco non è sua competenza certamente la definizione di un assetto e la proprietario ideale e nemmeno la formazione di un nocciolo duro però lei certamente qualche idea l'avrà ecco secondo lei per gestire una società molto complessa come spetta Telecom quale potrebbe essere
E l'assetto proprietario ideale come si potrebbe configurare il nocciolo duro che dovrà presto essere definiti
Ma io vorrei partire dalle conclusioni del dottor sedici a proposito della auspicio sul percorso più
Più probabile più auspicabile a condizioni normative costanti
Le ho detto puntiamo alla soluzione
Più vera di privatizzazione più rapida
Su questo punto siamo assolutamente d'accordo quello che mi trovo un po'meno d'accordo questa
Pattina
Di scetticismo così
Diffusa ha proposto di operazioni di questa importanza secondo me consentitemi di essere
Esageratamente
Collocato da un'altra parte
Nel senso che si è un po'anche uno sport nazionale quello di si fanno rizzare percorsi percorsi difficili percorsi che anche gli altri stanno affrontando quattro mesi fa io credo che detto in questa sala
Persone che accettassero una scommessa di vedere alla fine di aprile del novantasette lo Stato il minoranza nelle telecomunicazioni italiane non ce ne sarebbe stata una e credo che sia difficile smentire
Perché anche se i calendari erano stati dichiarati anche siccome venivano dopo tanti altri calendari dichiarati che non siano rispettati si sapeva che l'operazione delle complessità giuridiche politiche estremamente elevate
Non si trovava nessuno che ci credeva quando io fui nominato al ministero del Tesoro biglietto in mano questo Peart
Di realizzazione un po'incoscientemente mi dissero non vogliamo ritardi neanche di un giorno dico incoscientemente da parte mia di sì va bene non rendendomi conto di che cosa c'era dentro in termini di problemi che sarebbero poi emersi tentativi complicare la vita e via dicendo oggi questo passo è stato fatto non è assolutamente un passo irrilevante rispetto al contesto e anche rispetto al cultura aziendale modalità di proporsi sul mercato gli uccelli
Oggi il fatto di avere un azionista di riferimento ma non l'azionista di maggioranza ha un significato sia pure aggiungendo sì a un gruppo che bene o male a differenza di altre realtà italiane proprio nel mondo delle public utilities si è caratterizzato sempre per aver avuto una quota del quaranta per cento di azionisti privati costi sulla cultura appeso ha pesato e peserà credo positivamente
Questa credo che da parte mia sia un modo per non non per valorizzare quello che abbiamo fatto ma per
Tempi e modalità del tutto confrontabili con l'estero salvo che poi non ci vogliamo formare una seconda volta quando diciamo no noi dobbiamo confrontarci con l'Europa però nell'Europa in questa fattispecie non parliamo dei francesi dei tedeschi perché quelli sono in ritardo
Allora bisogna che misuriamo la nostra voglia di andare avanti con la voglia di essere e quindi pratico perché altrimenti c'è anche il rischio magari in sede di regolazione di pensare di potersi subito collocare in testa al corteo partendo dall'ultimo posto ecco questo è un rischio che vedono abbastanza presente
Ultima considerazione sulla ricetta del nocciolo duro io francamente non solo la considero al di fuori delle mie competenze
La trovo che sia oggi la soluzione più equilibrato per rispondere a quello spiccio che abbiamo fatto prima che possa corrispondere anche a condizioni di di difficile raccolta di i partecipanti all'operazione ad attenzioni che dobbiamo avere anche alla possibilità di avere all'interno dell'operazione partner strategici se possibile
E quindi credo che sia la strada che al più presto sarebbe opportuno rendere trasparente atteso che comunque il mercato è bene ricordarlo del primo passo che è stato fatto a dicembre con il passaggio al tesoro della maggioranza delle azioni di STET adatto una valutazione una risposta vuole dire
Entusiasmante perché siamo a oltre il quarantotto per cento di crescita del valore del titolo da dicembre ad aprile e quindi credo che tutte queste cose debbano in qualche misura a fare
Premio anche sullo scetticismo che ci portiamo appresso da anche giustificatamente da tanto tempo
Grazie
Doc professor Lusi il dottor Perisic prima
A avanzato perplessità anzi per la verità che era una certezza circa i tempi estremamente lunghi della privatizzazione non non non tanto della STET quanto dell'ENEL cioè sembra che privatizzazione dell'ENEL che il management del gruppo auspicare possa venire rapidamente sia stata addirittura cancellata dall'agenda del Governo
Tutti concordano sul fatto che prima di privatizzare l'ENEL si debba completare il processo di liberalizzazione perché altrimenti passeremmo da c'è un è un monopolio pubblico a un monopolio privato con scarsi benefici per il mercato e per i consumatori però sarebbe interessante capire
Come viene e affrontata la questione della privatizzazione dell'ENEL negli ambienti di governo e anche dall'osservatorio del ministero dell'industria con riferimento in particolare a un aspetto e cioè
E la privatizzazione dell'ENEL
Avverrà quando avverrà ma sarà la privatizzazione della holding in cui l'ENEL dovrà essere trasformata
O potrà ragionevolmente essere anticipata dalla privatizzazione almeno di alcune società operative a cui mi pare in qualche modo faccia riferimento anche l'operazione di ieri tra ENI ed ENEL
Ribadisco che ovviamente non faccio il portavoce del governo esprimo solo opinioni personali
Però o
Ecco io intanto uscirei da questo vincolo di completare il processo di liberalizzazione prima di procedere alla privatizzazione altrimenti lo scetticismo
Cosmico di Perissich diventerebbe realtà
Secondo me è utile
è necessario procedere alla liberalizzazione del settore per tutte le regioni ma siamo qui ripete di cui la maggior parte del Paese è convinto tuttavia ritengo che non si debba aspettare la conclusione del processo di liberalizzazione poiché altrimenti sì precostituito del Psi precostituire il vero delle condizioni ancora più difficili per passare alla privatizzazione del monopolio ENEL
Personalmente sono anche d'accordo con le critiche alle privatizzazioni meramente formali
I giochi di ingegneria finanziaria i passaggi di azioni in mano del Tesoro ad altre società di proprietà del Tesoro o comunque dello Stato ovviamente non sono da considerare privatizzazioni sostanziali
E gli effetti che producono non sono quelli comunemente attesi dai processi di precisazione
Per quanto riguarda lo specifico dell'ENEL
Io personalmente sono convinto che liberalizzare i lavori privatizzare la holding come pure era stato programmato in precedenza
Sarebbe
Costituirebbe un percorso non non utile né per le nelle né per il Paese
La vulgata giornalistica che attribuisce al documento Carpi lo spezzatino non mi trova altrettanto d'accordo
Per spezzatino e si intende Gela la la richiesta che hanno fatto alcuni gruppi industriali Confindustria in particolari di vendere alcuni impianti NL in particolare perché in questo modo si sarebbe accelerata alla privatizzazione
Ora un disegno del genere se ha una sua razionalità indubbiamente era questo lo spezzatino
Tuttavia politicamente non avrebbe pressoché alcuna possibilità di passare in Parlamento
E non perché non lo voglia il Governo ha perché quelle partito trasversale che va dall'estrema destra e l'estrema sinistra passando per gli estremisti di centro vari indubbiamente non consente un'operazione di questo genere
Su questo punto ha ragione Perisic personalmente ritengo che abbia proprio ragione però proprio perché ritengo che abbia ragione usciamo anche da questo schema per cui i politici sono i responsabili di situazioni che della società civile invece si risolverebbero in quattro e quattro
Io questo discorso francamente lo faccio per i politici come lo faccio per la Chiesa come i preti non sono migliori dei cattolici che li esprimono così i politici non sono migliori della società civile che li esprime cioè le contraddizioni stanno Dinoi nella nostra cultura
Che ripeto è una cultura spesso antropologica prima ancora di essere economica aziendale
Allora sono processi questi da far maturare insieme non c'è nessuno che può chiamarsi fuori da far crescere questo tipo di esigenza
Allora di fronte a una ipotesi
Di privatizzare la holding o o altre la frantumazione societari io propendo per questa seconda ipotesi
Senza evocare lo spezzatino le frantuma azioni proposte ipotizzate dal documento Carpi per intenderci
Cercano di far saltare le capacità di stare sul mercato globale da parte dein prese di produzione che abbiano o un minimo di capacità ripeto che lo ieri sera individuato in una forbice tra i cinque mila e venticinque mila megawatt di potenza ora il documento sarà testato su una capacità minima di dieci mila megawatt può essere discutibile può essere contestata questa ipotesi eccetera però quello che non può essere contestato è che nel mercato globale alcune imprese che riescono ad essere più efficienti e competitive hanno una dimensione che non è necessariamente quella dell'ENEL
Come non è necessariamente quella dell'EDF che un modello irripetibile per una miriade di ragioni che non sto qui a a ripetere perché tutti le conosciamo ivi compreso il nucleare oltre l'ottanta per cento e ivi compresa la pubblica amministrazione che non è certamente la pubblica amministrazione italiana
Ciò detto se si liberalizza la produzione
Si può fare si può ipotizzare un meccanismo di privatizzazione soltanto dopo che il Parlamento si sia espresso in un certo senso se il Parlamento darà via libera
A una ancorché parziali timida separazione societaria io personalmente vedrei molto più logico anche per non truffare gli investitori
Mettere sul mercato singole società anziché la holding
Se si riuscisse a liberalizzare già nel settore della produzione scorporando delle società in quel momento già avremmo dato un impulso nuovo al processo di liberalizzazione in questo senso io personalmente sono per sospendere il giudizio su quest'operazione ENI ENEL
Perché può essere vista con l'ottica del bicchiere mezzo vuoto del bicchiere mezzo pieno
Siccome è uno dei passaggi più difficili che avremo nel nel procedere verso la via della liberalizzazione sarà quello di avere comunque la possibilità per nuovi soggetti di impiantare centrali di generazioni di produzione di energia elettrica oggi in Italia in qualunque comune dalle Alpi
Fino a Pantelleria le popolazioni locali protestano per un malinteso senso di tutela ambientale vero o presunto che sia in genere non lo N
Protestano per la per la costruzione di nuove centrali quindi il vero problema su cui dovremo confrontarci di qui a breve sarà quello di a vere siti sufficientemente disponibili per nuova generazione perché il rischio che avremo nella prima fase di attuazione recepimento delle direttiva comunitaria sarà che per il mercato dei clienti eleggibili non avremmo sufficiente capacità di offerta di Energia
Allora quest'operazione ENI ENEL
Che che significato assumerà vedremo i contenuti di che cosa si sostanzierà poi questa nuova iniziativa si potrà dare un giudizio successivamente oggi mi sembra prematuro
Dare un giudizio sia in positivo che negativo fermo restando che comunque tutto ciò che arricchisce il il il patrimonio pubblico è un è un egli costituisce un'iniziativa positiva
Badando però a non precostituire ulteriori elementi di rigidità
Proprio in direzione della liberalizzazione perché se una qualunque formazione societaria
Venisse a precostituire una situazione di fatto per cui al momento della liberalizzazione Odolo scorporo
Chi dovesse decidere queste cose avesse maggiori difficoltà allora è chiaro che la Sea che questo tipo di operazioni andrebbero giudicate in modo alquanto diverso
Per quanto riguarda brevemente accenno alla trasmissione su cui si è soffermato anche se con l'amabilità che gli è consueta il presidente dell'ENEL ecco io francamente questo dramma
Psicologico che viene annunciato sui giornali nelle interviste da parte dei responsabili dell'ENEL non alludo attesta alludo a Totò in questo caso John
è di ieri che pare addirittura di suicidio di cose che studia ecco secondo me è un dramma del tutto fuori luogo
Intanto perché che la trasmissione e dispacciamento debba assicurare la neutralità della funzione e quindi qualche modo una funzione pubblicistica lo prevede già la direttiva ma io non capisco perché al limite la stessa NL che oggi gestisce questa parte non posso essere scorporata essere uno e costituire una società diversa che si dedica esclusivamente per una sua parte ovviamente alla trasmissione al dispacciamento
Verrebbero mantenute le capacità tecniche le professionalità acquisite nel tempo importante è che questo soggetto
Sia terzo rispetto agli altri produttori la pretesa che lei nelle continui a stare nella produzione e nella distribuzione
E in gran parte della distribuzione come pure si dice
Mantenendo al tempo stesso il il bastone del comando in questo ruolo strategico che la trasmissione e dispacciamento francamente non non lo trovo né essenziale all'ENEL
Né produttivo per il sistema italiano ripeto tanto più che la direttivo europea già impone i muoverci in questa direzione
Personalmente poi io non non avrei neanche andrei anche più in là non non avrei nessuna difficoltà ad a separare la proprietà dalla gestione della Rete di trasmissione e del dispacciamento ma qui entriamo in dettagli che forse caso di affrontare in altre situazioni
Per quanto riguarda il l'acquirente unico anche questo è diventato un elemento diciamo di confronto piuttosto acceso ora come tutti sanno la la figura dell'acquirente unico non è individuate chiaramente dalla direttiva
Tuttavia si è pensato nell'ambito della Commissione che questo potesse essere un discreto punto di equilibrio proprio tenendo conto delle forze politiche in campo che già che incidono che premono per avere certe soluzioni e allora si diceva se un ruolo un minimo ruolo di programmazione nell'ambito del sistema qualcuno della vera e non può essere certo il ministero dell'industria può essere ovviamente questo tipo di o soggetto
Anche qui a valenza pubblicistica che potrebbe essere l'acquirente unico ma ove le condizioni della liberalizzazione fossero pronunciate accentuate nulla toglie che anche l'altra ipotesi prevista dalla direttiva comunitaria ove fosse ritenuta più appetibile come ha per esempio sollecitato l'autorità Antitrust e novecento documento possa essere spesa
Il problema di conciliare quello che sarebbe meglio in termini di funzionalità del sistema come e le reali forze in campo che agiscono e premono per avere una soluzione o un'altra
Per quanto riguarda la distribuzione chiedo scusa della mia perché il cinema con urgenza di di di chiudere perché devo andar via chiedo scusa a tutti
Per quanto riguarda la distribuzione io personalmente sono molto preoccupato se le uniche aspettative di liberalizzazione fossero concentrate nell'ipotesi di ampliare il mercato delle municipalizzate per legge
Ecco sarebbe anche qui una finta privatizzazione
Personalmente se le municipalizzate si aprono a investitori privati e diventano dei soggetti ancora più dinamici di quanto non siano stati fermo restando i tutti i meriti storici che possono avere avuto fino ad ora per carità
Però occorre sicuramente che anche nel campo della distribuzione entrino soggetti privati cioè ente il capitale di rischio poiché altrimenti la distribuzione diciamocelo francamente
Grandi capacità di innovazione tecnologica nella distribuzione non ci sono
è un settore dove la rendita di posizione prevale rispetto alle capacità di innovare allora a questo punto vanno tenute conti gli Equi va tenuto conto degli equilibri ripeto a livello politico ha tenuto conto di quello che è capace di dare il mercato va tenuto conto anche di chi ha capacità di investire materie materialmente le liquidità
Perché su un mercato dove si affollano le offerte da privatizzazione è poi difficile trovare gli investitori in grado di soddisfare questo tipo di offerta
Grazie
Presidente Testa
Il profit facendo finta che quelle espresse dal professor Lusi sia non solo opinioni personali ma noi sappiamo bene quelle che lui ci ha illustrato sono opinioni di cui si parla al ministero di cui il professor Lusi
Responsabile dell'ufficio legislativo si parla nella Commissione Carpi si parla negli ambienti di governo ecco secondo lei l'idea di privatizzare l'ENEL
Partendo dalle società operative può essere una buona idea e in secondo luogo qui si è parlato molto com'era naturale che forse dell'accordo annunciato ieri
Però in precedenza lei nella un po'sconvolto l'opinione pubblica e forse ha turbato un po'i sonni anche del dottor Tommasini
Quando annunciato che voleva entrare in forze nel campo delle telecomunicazioni Inc proprio in due parole perché la mattinata sta correndo via veloce si dice che intenzioni ha detto in proposito noi non abbiamo circa io penso che che la prospettiva indicata da Lusi possa sulla prospettiva interessante voglio dire
Il il lo scenario di liberalizzazione come stiamo già vedendo anche da questa da queste riflessioni sull'accordo e IMI ENEL
Tra l'altro segnalo qualcosa di estrema importanza a questo accordo fa riferimento ad una capacità complessiva tra noi e il gruppo ENI di circa cinque mila Mw no il mercato libero viene stimato intorno ai quindici mila Mw
Quindi ci sono c'è spazio per molti altri operatori e non credo di rivelare un segreto di dire qualcosa di serio che noi stessi abbiamo già altri contatti in corso con altri operatori nazionali ed internazionali che sono interessati a ragionare con noi sull'utilizzo del potenziale esistente dell'ENEL se non altro almeno in termini di siti
Oltre che termini pianti per creare le Società per la competizione
Ora quaestor come mi pare diceva quadri prima è di per sé è positivo perché si creano nuovi soggetti imprenditoriali
E ripeto oscenità glielo avessimo una cultura di gestione delle imprese Medioevale medievale sapessimo distinguere tra ruolo e l'azionista ruolo del Meridione eccetera eccetera buona parte dei problemi che abbiamo davanti a noi non li affronteremo nemmeno scusami Locatelli ma fammi fare una domanda provocatoria
Ripeto all'interno di un quadro in cui se c'è uno che non ha obiezioni per la privatizzazione è il sottoscritto ma oggi dal punto di vista dalla cosiddetta comperare del governo delle delle delle delle corporation delle aziende è un'azienda
Meglio gestita e con
Come dire controlli automatici che sono dati dal valore del suo titolo Leni o certe aziende private di cui non si sa nulla non si riesce a leggere un bilancio se non ma si capisce che l'interesse dell'azionista è prevalente
Sull'interesse dell'azienda
E lei di tutte le mattine misura la sua efficiente la sua credibilità perché o il titolo sale il titolo scende ogni investitori mettono quattrini o vanno via questo è quello che ci deve attendere
Da un'impresa poi capisco che il fatto che l'azionista di maggioranza di quest'impresa sia ancora lo Stato
Solleva forti sospetti su delle asimmetrie che possono essere realizzati e quindi questa situazione va superata ma proprio in questi giorni abbiamo letto sui giornali di un accordo che doveva essere me galattico che invece mi pare degenerato quasi in una lite diciamo da condominio soccorso virgolettare questa questa dizione qui no questo lo dico perché dovremmo avere una maggiore attenzione alla alle regole del gioco costruire delle aziende mature nel nostro Paese in cui gli azionisti fanno gli azionisti cioè chiedono il ritorno del capitale investito in mezzo me fa la sua parte le missioni vengono ben definite cioè un mondo ordinato
E da questo punto di vista ritengo la nostra iniziativa estremamente estremamente positiva dentro il quadro della liberalizzazione
Secondo me è giusto hai perfettamente ragione porre le due questioni secondo me la privatizzazione di ENEL può essere fatta sia dal basso che dall'alto perché se si si creano società operative
Quella con enti quella con Deutsche Telekom o altre iniziative di questo genere via siamo noi i primi interessati a trovare partner privati industriali mercato finanziario che sostenga gli investimenti e le aziende nascono vanno via rispondono prodigi civile
Cercano di fare dei bilanci buoni eccetera eccetera sette
O non si può chiedere all'ENEL di rispettare regole che non sono fatte cioè nel o solo una critica rispetto all'Udinese da vedere qual è l'evoluzione di questa città cerco nei termini in cui tu hai posto acute sul Sole ventiquattro Ore
Poi il fatto che non ci siano sussidi incrociati trae nelle questa società dipende innanzitutto dal fatto che Ranci che Lusi che altri facciano delle regole chiare che noi rispetteremo pienamente come funzione in tutto il mondo un mercato regolato chiaro semplice e trasparente
La questione di Deutsche Telekom il quadro esattamente lo stesso valorizzazione di un asset importantissimo non vi dico quanti miliardi oggi spende l'ENEL per mantenere la sua rete di telecomunicazioni tra investimenti e costi di gestione
Le alternative sono due o una drastica riduzione di questa rete magari una Sussi in totale oppure la valorizzazione però in questo modo perderemmo centinaia di miliardi migliaia di miliardi di investimenti fatti
Danza risulterà d'odio pure fuori questa cosa valorizziamo la portiamola sul mercato nella competizione
Ora qui la domanda che io faccio è che cosa interessa la privatizzazione certo ma interessa anche la competizione o no e è una domanda
Che non faccio a caso perché
Ho letto per esempio la scorsa settimana dichiarazione del dottor Confalonieri il quale accusa l'ENEL di pertanto deve accusare nelle Deutsche Telekom non prendersela solo con neve ma prendersela con un operatore privato che il più grande d'Europa no
Secondo ma scusate un attimo ma perché ha queste cose non le diciamo voglio dire se noi non partecipiamo alla gara non so come il governo italiano riuscirà a fare una gara perché è quello che so è che a parte voi c'è un unico altro soggetto
Albacom Mediaset British Telecom cioè si può fare una gara con un solo soggetto
Forse quello che desidera il dottor Confalonieri ma mi sembra onestamente un pochino troppo
Terzo
In quella in quel consorzio vedete come va il mondo quando il mondo è fatto di competizione in quel consorzio c'è una banca pubblica la BNL
E un monopolista pubblico Leni
Ma il dottor Confalonieri non si lamenta di questo si lamenta del fatto che un altro monopolista faccia un accordo con una grande azienda internazionale però aumentare la competizione sul mercato italiano allora fatemi capire a che cosa siamo interessati
A patto che si sviluppi il mercato che si credono di società che si crei competizione eccetera eccetera o a qualcos'altro che io non capisco anziché capisco perfettamente ma che diciamo non è nemmeno degno di un dibattito e di una riflessione
De naturalmente su alcune delle questioni piena toccato testa coi vorrei sentire anche il parere del palme sorretti oscurerebbe fatturato vadano credo che Tommasi che peraltro non vedo
Sia preoccupato perché Tommasi sa benissimo che i cobla competizione ci sarà
Senza la competizione sul mobile perché c'è una gara per il terzo gestore ci sta la competizione sul fisso perché si liberalizza tutto al novantotto quindi due questo lo sa già diciamo conseguenze preoccupata dice quali sono particolarmente forti non lo so ma non mi sembra questo il punto principale
Beh poi prima ci ha detto che comunque la STET perfettamente pronta ad affrontare la salita quindi immagino che metta nel conto che altri protagonisti anche di prima grandezza scendano in campo c'era su alcuni degli aspetti già sollevato il Presidente Testa io poi chiederò un parere al professor Gobbo perché ci sono dei profili
Che mi pare interessino l'Antitrust ma prima c'era il professor Ranci che
Voleva fare una battuta se non ho capito male sì sì Sorondo può darsi che il mio sia un intervento un pochino astratto ma tutto sommato smesso da troppo poco tempo di fare il professore universitario e allora avevo amo le cose astrattamente geometri che e logiche allora
Nel dibattere di privatizzazioni e di liberalizzazioni saltando dall'uno all'altro e dall'altro all'uno a volte mi sembra si crei più confusione del necessario
Noi abbiamo un soggetto pubblico proprietario di impresa il quale deve prendere il tesoro deve prendere delle decisioni dazi o mista
Ci si aspetta che nel prendere queste decisioni da proprietario cioè nel privatizzare
Faccia germogliare quel bene della liberalizzazione della concorrenza che molti sia
A me sembra una pretesa complicata inutilmente complicate distorta
Forse il problema è nel mettere in sequenza prima la fissazione dei requisiti essenziali per un mercato liberalizzato e concorrenziale e questa non la fa l'azionista la fa
Ciascuno nelle proprie competenze il Governo nella sua veste di soggetto che decide ad esempio la proposta al Parlamento di recepimento della direttiva elettrica cioè l'assetto del settore elettrico e poi verrà l'assetto del settore del gas e in passato detenuto la direttiva sulle telecomunicazioni
Negli ambiti di loro competenza l'autorità di regolazione l'autorità antitrust
Quando sono definite le regole
Le soluzioni societarie sono ancora un numero molto alto l'azionista tesoro l'impresa pubblica
Come nel che decide di fare una Società per la generazione l'impresa pubblica semi privatizzata l'impresa privatizzate da ciascuna giocherà il suo ruolo mettiamo giù i requisiti essenziali
Che devono essere rispettati perché il mercato abbia perché il mercato nasca
Perché il mercato delle telecomunicazioni quanto meno cioè il mercato dell'elettricità bisogna ancora cominciare a farlo non c'è ancora non è un mercato quello che c'è
Stabiliamo quali sono i requisiti essenziali perché è un mercato possa nascere perché possa ragionevolmente svilupparsi
E poi i soggetti ciascuno nel proprio ambito prenderanno le loro decisioni qualcuno troverà conveniente vendere delle azioni di una holding qualcuno troverà conveniente scorporare fare tante società poche tante questi qui sono anche delle scelte che possono essere lasciate alla discrezionalità del soggetto una volta che i paletti i confini di ciò che accettabile per la collettività sono stati fissati
Grazie
Professor Gobbo prima il presidente Testa ha accennato agli sviluppi dell'iniziativa dell'ENEL nel campo delle telecomunicazioni
Confermando che non appena arriveranno credo le necessarie autorizzazioni al Tesoro le nelle pronta stipulare un accordo importante con Deutsche Telekom
Ecco ma secondo lei il fatto che si di vengano sviluppando tutto una serie di accordi tra gestori di reti diverse
E il fatto che in alcuni casi ci troviamo di fronte a intese tra monopolisti o oligopolisti spesso pubblici
Lascia del tutto tranquilla l'autorità Antitrust cioè voglio dire siamo in una fase di grandi cambiamenti nessuno si scandalizza di nulla
Però mentre noi parliamo di privatizzazioni mentre noi parliamo di liberalizzazioni
è normale il fatto che ci sia un unico azionista il Tesoro che molto probabilmente si troverà tra poco a controllare il primo gestore della telefonia fissa
Il primo gestore della telefonia mobile attraverso STET Telecom
E che abbia partecipazioni rilevanti nel secondo gestore
Della telefonia fissa come credo potrà essere ENEL con Deutsche Telekom ed è il terzo gestore della telefonia mobile come sarà se vincerà la gara Enel o se vincerà la gara l'altra cordata dove SNAM
A una partecipazione rilevante ecco è del tutto normale non la preoccupa non la lascia indifferente
Mi fa la domanda
Al di là della battuta e questa specie di partita a scacchi per cui bisogna cominciare a muovere le pedine però che se non restiamo fermi abbiamo deciso finalmente di muovere le pedine
Il problema è che dobbiamo metterci d'accordo su che scacchiera giochiamo nelle parole dell'intervento del presidente di teste di altri e così via è uscito un concetto che però andrebbe bene sottolineare dei quattro mente in modo quasi volgare
Le privatizzazioni non sono infine sono infine il mercato cioè la liberalizzazione e il mercato
Anche perché se non avessimo le condizioni di base della scacchiera del mercato allora uno potrebbe rendersi così potremo interrogarsi sull'opportunità di privatizzare le imprese pubbliche cioè passare da un monopolio pubblico monopolio privato sembra banale ma tante volte non lo è
Quindi nella misura in cui il mercato non è ancora esattamente i completamente definito che ci Siena qualche precauzione che lo Stato abbia anche un attimo il controllo della situazione può non essere del tutto sbagliato è chiaro che nella misura è colpevole il ritardare la definizione dei paletti diceva Pippo Ranci prima del mercato
L'altra autorità per la regolamentazione quelle dei trasporti le interrelazioni tra le varie autorità i rapporti tra le varie autorità lì il poter prevedere meglio quali possono essere i punti di frizione e e e le collaborazioni come diceva Peres prima
Però
E colpevole ritardare la definizione dei parenti mai ritardare di tipica dei paletti paletti che rende difficile l'operazione la una reale seria operazione di privatizzazione
Sottolineando anche il fatto che nella misura in cui la scacchiera del mercato funziona tutte le case Santa quattro caselline sono tutte belle bianche o nere molto chiaro
Ecco più funziona meno importante la golden share
Cioè regole c'è di Preci riportante può può non dico andare a zero perché lo Stato può sempre decidere di avere un ruolo d'altra parte voglio dire lo Stato come Concetta il Parlamento in Parlamento giorno decide di nazionalizzare la nelle dielettrica e quindi gol becero non golden share se c'è una volontà politica di un certo modo
Espresse laddove si vuole può anche essere esercitata senza nessun problema e anche senza avere la golden share
Quindi
Più esso è definita la scacchiera meno sono importante le golden share più e definita la scacchiera più si può andare rapidamente sulle privatizzazioni
E con la conseguente liberalizzazione da questo punto di vista noi comunque e questa dicono i perché l'Antitrust a questo punto di vista sì ha già espresso popoli altamente vediamo
Favorevolmente l'ampliarsi del numero dei protagonisti
Ci interessa poco che siano privati o pubblici perché il nostro problema è il mercato non è il fatto che l'interlocutore sia privato pubblico tant'è vero che sono è successo che all'inizio dell'Antitrust arrivavano alcune imprese che ricevono ma noi possiamo perché noi siamo pubbliche
Ecco noi non abbiamo l'isolotto nebbia quest'aria quello con l'accento dice chiaramente la legge antitrust non conta niente il privato il pubblico salvo che non ci sia la legge dietro che dice
Che questo settore in particolare è un sottorete in cui non ho per il mercato un settore Monopoli salvo questo e lo stesso per cui dal nostro punto di vista è un ampliamento del numero dei protagonisti e se i comportamenti dei coprotagonisti sono coerenti cioè sono comportamenti concorrenziali e trasparenti
Cioè si conoscono i bilanci
E qui torno a sottolineare l'impresa debba avere con proiezione devono etnica di dare i numeri
Si sono come coerenti e trasparenti il fatto che ci sia dietro il monopolista e anche il Tesoro
Ci può non far piacere ma non ci preoccupa in questa fase certo naturalmente più più il più in fretta si va meglio è questo non significa semplicemente voglio io voglio semplicemente mettere giù i punti di da questo punto di vista io ricollegarmi mi ricollego a un a un passaggio di Pešić perché è molto importante vedere che la capacità di la rapidità di andare verso il mercato è stata molto aiutata dalla comunità essere la comunità qui si parla un po'troppo di problemi monetari ci andiamo là mo'per la moneta unica a fare questa comunità tutta giocata sulla moneta la comunità è qualcosa di molto di più e forse anche molto più importante non sono solo gli standard tecnici e anche avere regole di comportamento per il sistema produttivo presiedeva dei servizi
Per i si diceva
Un'autorità che si è influente e così via e il rapporto con la comunità l'autorità di tutela della concorrenza fa le segnalazioni al Parlamento queste segnalazioni a parte a a volte si basano sulla legge nostra e su pensate che possono essere fatte
A volte travolgono fondamento
Da indirizzi comunitari non decisioni formali con Eataly però cosa fa Profumo che viene dalla comunità bene
Le nostre segnalazioni sono più o meno raccolte in un terzo dei casi se hanno come fondamento la nostra hanno la nostra legge la nostra semplicemente logiche interne quando però possiamo supportare anche un quadro comunitario
La insuccesso sale a due terzi cioè il doppio
Da un terzo passiamo a due terzi ecco perché è importante da questo punto di vista e quindi anche da questo punto di vista è importante questo inserimento in un contesto di mercato
Comunitario che poi non pensiamo che la comunità si è tutto buona ancora volta ragione lui quando dice guardiamo i francesi cioè chi mi son stufato che ci venga fatto come esempio i la Francia perché la Francia e paese qui dirigista più pubblicista più ed è più amministrato perché ci sia non dico al mondo ma si escludono Paesi che ancora economie più o meno pianificate
è il paese che è il paese che più resistente
Nell'uscire nell'uscita di queste di queste direttive sulle sulle sull'ENEL su sul sull'elettricità
L'elemento frenante di tutto il meccanismo retrattile deve tradire facce ministro dell'industria allora italiano era erano i francesi era all'ENEL francese e se è uscito una corrente se è uscita una cosa un po'bastarda
Era
Era perché francese non si sposterà non si spostava da quel punto di vista e di questo da quel da questo punto da questo qua
Noi dobbiamo tener conto se se se mi permettete io finisco con una battuta siccome ci sono alcuni che guardano molto la Francia e e guardando alla Francia dicono che ci sono alcune cose sul rispetto ai quali noi non possiamo prescindere ad esempio per una rete di telecomunicazioni pubbliche e così via B Selene l'avrà la rete di Clos avrà anche la rete di telecomunicazione
A questo punto risulta è una battuta ma risulta meno importante avere l'aspetto pubblica perché tanto una l'abbiamo comunque sempre no che la loro e quindi e quindi tutto sommato potete andare più in fretta non è questa una rifondazione la nostri amici che stanno frenando un pochino così va bene grazie grazie vorrei ancora
Chiedere due parole conclusive veramente molto rapide sulle alleanze a Vannucchi e quattrini ma siccome è stato nuovamente chiamato in causa il dottor Peres si dice di consentire una battuta fulminea
No una sola battuta sul problema che importantissimo e che è stato sollevato dal professor francese rapporto fra liberalizzazione privatizzazione se io fossi un concorrente
Delle società privatizzate ante in un mercato in via di liberalizzazione
Sarei fortemente favorevole a che restino sotto controllo pur
Perché sarà il sicuro di avere un concorrente che gioca con le mani legate dietro la schiena
Guardiamo i casi delle compagnie il mercato ha avuto una processo di liberalizzazione su dieci anni le compagnie che sono rimaste sotto controllo pubblico soprattutto Air France Alitalia sono quelle oggi meno piazzate per reggere la concorrenza
Trans uno dei grandi forse il principale problema di privatizzazione di France Télécom e lo statuto del personale questo vuol dire che France Telecom non riuscirà a ristrutturarsi
Un tipo di concorrenza che che ha così ben descritto l'avvocato quattrini sarà una concorrenza feroce dove la necessità di adattarsi di poter agire in fretta di ristrutturare di licenziare gente di cambiare strategia
Sarà enorme ora il nostro nuovo management delle imprese pubbliche eccellente
Il ministro del tesoro in carica è certamente un uomo che non vuole interferire
Resta il fatto che forse dell'ideologia ritengo che società private avranno più capacità avrebbero più capacità di adattarsi alla transizione della liberalizzazione globalizzazione dei mercati di quanto non abbiano Società sotto controllo
Stelle grazie a una cosa sono d'accordo
E credo di poter dire che anche il dottor Tommasi la pensa così o nel senso che per fortuna abbiamo a che fare con un management del tutto nuovo del tutto diverso dal passato e quindi da questo punto di vista i segnali sono incoraggianti due battute solo dalla professor Vannucchi perché veramente in modo ultra rapido
Ci dica dove andrà a parare il recente accordo spetterà ai se cioè è un accordo finalizzato solo alla realizzazione della piattaforma digitale o se in modo molto sintetico può avere anche sviluppi successivi
Dedico poco ovviamente di quel punto di vista RAI che peraltro è scritto anche nei documenti che sono due uno del sedici aprile un minimo di indirizzi
E uno firmato ieri io non sono scaramantico quindi non mi ricordo l'indirizzo dalla polizia di Manzoni il cinque maggio
Che è stato firmato ieri che entra in maggiori particolari di realizzazione di questo processo
Dal punto di vista RAI la rivoluzione digitale e la confluenza delle telecomunicazioni
Dell'informatica e i dei contenuti è un fatto di fondamentale importanza è un fatto di vita perché sicuramente la televisione generalista anche se avrà una lunga vita ormai a esaurito il suo ruolo e tende a diminuire
Il problema però non è solo quello di essere presenti nel campo dei canali tematici magari con un'offerta da satellite che forse è anche un interesse importante ma transitorio dalla stessa spetta il problema e che se guardiamo a lungo termine
I mezzi evidentemente che rendono possibile la vera multimedialità interattiva personalizzata personalizzate insisto sul personalizzata perché ancora qualcuno sostiene che il satellite
E un mezzo interattivo è un mezzo interattivo però collettivo nel senso che io tramite la linea telefonica in tempo reale posso fare apparire una votazione dietro un presentatore
Ma non posso usare una frequenza che mi copre tutta l'Europa
Per un boom video on the Mende o per un film e la uso soltanto per me sarebbe completamente assurdo quindi stabilito questo fatto
Illy interesse della RAI era avvolto anche ai sistemi futuri in capo anche se arrivano fra dieci per quindici anni ed è sospetto che spero che arriveranno anche prima
Non dimenticando anche sistemi di cui così continua a parlare con grande interesse anche se la tecnologia
Ha fatto diciamo i passi un pochino più lentamente del previsto che sono i sistemi ADSL che si appoggiano a sistemi esistenti che sono le coppie che renderebbero un un operatore di telecomunicazioni evidentemente in una posizione di particolare forza naturale
Ecco detto tutto questo
Quindi non è un accordo di cartello con oggi non viene neppure considerato un accordo di cartello l'abbiam parlato ENEL ENI che collaborò in un settore e sono in concorrenza invece nel campo delle delle comunicazioni
Ma viene considerato una un accordo di tipo complementare
Che da un lato permette alla RAI di offrire la sua esperienza nel campo dei contenuti e di dall'altro permette alla STET ormai Telecom Manzi è giusto chiamarla Telecom
Di essere particolarmente di offrire la sofferta con una piattaforma unica aperta a tutti ecco questo è un punto essenziale
Vediamo anche però qualche altro punto che non trascura i resti
Cioè
Alla base dell'accordo c'era anche un problema di un po'sistema paese di evitare che unico paese al mondo noi avessimo sopra la testa programmi in italiano da satellite
Con partecipazioni unicamente a ma a grande allarga maggioranza stranieri e credo che sia l'unico caso ed esempio al mondo
Allora uno scopo fondamentale di questo accordo è quello di tentare diciamo di a vere con altri due italiani ivi compreso il privato ivi compreso Mediaset
Il controllo di una piattaforma digitale satellitare che rappresenta un elemento di transizione
Anche lungo di cinque sei anni verso i futuri sistemi in cavo e quindi nel caso della RAI verso la multimedialità interattiva anche di tipo personalizzato
Ricordo a questo proposito che i sistemi moderni criptati permettono un controllo dell'utenza c'è un controllo dell'ascolto dell'utenza all'unità
Cosa che lei l'attuale Auditel due forse non solo credo che molti lo sapete ma qualcuno forse non lo sa e basato in questo momento su mille cinquecento persone che la mattina alle undici fanno stare male i vari Freccero e tutti gli altri
E sono mille cinquecento persone che durante le ore della giornata fanno ancora statistica ma se voi andate a vedere le scene hard durante la notte credo che si basino su poche unità
E sì che queste vengono moltiplicate in chiave statistica e tradotti in milioni di ascolto questo è un punto importante quindi
Il punto
Dell'accordo RAI stecche si basa sulla complementarità dei ruoli sul perseguire l'obiettivo come ho detto prima di una piattaforma unica digitale a parte aperta a tutti i contenuti perché in definitiva quel il business che avrà il più grande sviluppo oltre il Duemila
E la crescita più rapida sa quello dei contenuti inteso nel senso più largo contenuti di tipo non solo oste entertainer mente
Ma contenuti software re anche i giochi tutte le altre applicazioni ma levando il campo Inter tenimento rimangono molti altri campi di larghissime interezza
Poi e di realizzare verso l'estero anche questo è messo nell'accordo un'Offerta diciamo di un sistema Paese che posso offrire qualcosa anche verso l'estero o partecipando ad altre piattaforme
Non ultimo ricordo fra l'altro che qui soluzioni di questo tipo si sono oggi identificati sia in Francia con la nascita di chi PS che sta dando dei fastidi a Canal Plus sia in Spagna dove televisione pubblica e vecchio monopolista si sono alleati con altri per fare appunto delle piattaforme di tipo nazionale
Quindi fondamentalmente per concludere la ricerca di un'intesa cacciamo aperta ad altri italiani ed esteri per pay TV
In primo luogo perché forse sarà la prima cosa che oggi il sistema non consente ricordiamoci che noi in Italia abbiamo una legge in cui nessun italiano tranne una legge particolare fatta per te le più che in quel momento si sapeva che era controllato dall'estro può fare servizi a Pitti Boone siamo in questo questo che dico io l'alito pochi giorni fa il sottosegretario vita un convegno in questo momento né c'abbiamo ancora la legge Mammì con tutte
I suoi limiti che non conosceva la digitalizzazione
Aveva tentato di fotografare il sistema di cristallizzare il sistema non sapevate cos'era la la numeri d'azione la digitalizzazione non sapeva che cos'era alle nuove forme di diffusione non s'confondeva il concetto di Canale col concetto di programma
Perché il programma è una cosa il canale che vuol dire la frequenza essendo legato alle vecchie determinazioni analogiche oggi in un canale uno ci può mettere cinque sei sette canali di tipo analogico ma allora io la concessione ce l'ho per il canale o ce l'ho per il programma questo
è un un grosso dubbio che sia e poi una ultimo a cosa che caratterizza anche quest'accordo e che direi caratterizza anche una differenziazione del servizio pubblico rispetto a Mediaset e l'enorme patrimonio di audio videoteca che alla RAI con quattrocento mila ore di trasmissione e altrettante di più
Per la radiofonia che rappresentano in un processo di Offerte di valorizzazione di queste cose del passato
Un un un patrimonio inestimabile che può essere anche un una occasione notevole di business per la RAI grazie
Un'ultima domanda l'avvocato quattrino avvocato qua abbiamo sentito parlare negli interventi precedenti di accordi tra gruppi televisivi e gruppi di telecomunicazioni tra gruppi energie energetico gruppi elettrici ai gruppi di telecomunicazioni però gli unici accordi che non si vedono
Nel mondo nonostante i dati decenni si parli di convergenza e di matrimoni tra telecomunicazioni e informatica mi pare che siano gli accordi tra gruppi di telecomunicazioni e gruppi di informatica io le conosco
Ne conosco uno solo era stato presentato in effetti come un elemento innovativo l'accordo stette IBM anche se poi nel corso per le trattative e ha montato un po'la sua natura ecco in in un minuto ci dice secondo lei qual è la ragione per il motivo di fondo per la quale è difficile favorire la nascita di grandi alleanze nel mondo e soprattutto in Europa tra gruppi informatici e gruppi di telecomunicazioni
In un minuto e difficilissimo forse difficile anche perché non ci sono tutte le risposte di dobbiamo essere molto onesti però io credo consideriamo che viviamo in una realtà storica in una realtà industriale
Caratterizzata da grandissimi paradossi
Abbiamo parliamo e tecnologia da un lato abbiamo l'estrema semplicità d'uso
Sempre più semplice sempre più facile avrete letto magari dell'ultimo studio che ci coinvolge per cui ci si trasmette informazioni con una stretta di mano sfruttando
Ormai possiamo in modo abbastanza soddisfacente diffuso parlare al computer
Si potrà rapidamente anche avere un computer che coglie i gesti non solo oltre a riconoscere ovviamente
Le firme allora da un lato la semplicità dall'altro lato sottostante questa semplicità una complessità enorme
E soprattutto una complessità enorme per quanto riguarda le soluzioni cioè sviluppare le soluzioni rispetto lo sviluppo
Chiamiamolo maggiore è veramente un discorso diverso da un lato abbiamo una una una Murdoch che è diventato come dicono tutti una commodity i per cui c'è la solita analogia della grande fuoriserie che se avesse fatto i passi di miglioramento che abbiamo fatto noi costerebbe meno di cento dollari farebbe di uno
Il mondo con un pieno eccetera eccetera eccetera dall'altro lato Investimenti enormi
Allora io credo che questo sia un punto importantissimo
Noi dobbiamo fare un percorso enorme in tempi brevissimi perché abbiamo sentito questa mattina la dimensione Tem poi fondamentale
Per fare grandi percorsi in un tempo limitatissimo con questo tipo di ristrettezza
L'alleanza è fondamentale questo è che un periodo in cui l'alleanza è inevitabile e vediamo alleanze fra nemici di una volta vediamo che il poi si rompono vediamo gli accorpamenti vediamo acquisì Sironi questa è una realtà quello che dobbiamo imparare e che probabilmente i criteri di alleanza non sono gli stessi che avevamo in testa nuovi forse non è corretto parlare di matrimonio quando si si parli almeno come lo intendo io dei di di matrimonio indissolubile monogami con Fedele eccetera è un'altra realtà non voglio indurre all'infedeltà ma è un'altra realtà è una realtà in cui e qui a parte il così le battute venendo anche all'esperienza è nostra è una realtà in cui bisogna mettere a fuoco attentissima mente le proprie competenze
Sì si richiedono investimenti enormi è chiaro che investire in qualcosa che non è la propria competenza distintiva di base è da un lato rischioso da un altro lato psicologicamente è difficile chiedere a qualcuno di dare via diceva il ménage mente di qualcosa in cui lui ha contribuito così tanto io credo che questo sia serenamente uno dei motivi forse fondamentale perché qui no giochiamo piccole cose non gettiamo la piccola Giò invenzioni qui giochiamo delle cose enormi detto questo io credo di di dire dalla parte della nostra esperienza qui c'è anche dottor Tomasi io credo che noi abbiamo vissuto nel nostro accordo questo tipo di velocissimo cambiamento tecnologico questo tipo di veloci Simo cambiamento di scenari vediamo quello che è successo ad internet negli ultimi due anni mi e che è fenomenale ha costretto Microsoft a cambiare completamente strategia io credo che penso
Noi il Mido citò probabilmente il merito di aver capito come essere flessibili a fronte dei cambiamenti delle situazioni
E allora forse nel nel livello di una gran de diciamo soluzione societaria nuova non abbiamo avuto quello che forse più i giornali che gli stessi ci aspettavamo ma abbiamo avuto però la coerenza di fare un accordo che è innovativo che serve che si esprime non solo solo su delle diciamo realtà un po'giornalistiche Machu fatti concreti realizzati a livello italiano a livello internazionale a livello anche di soul io ne perché prima si parlava di televisione quello che abbiamo realizzato insieme in digital video Broadcasting è una realtà vera ecco quindi ci vuole io credo questa capacità e ed è un ed è un gioco difficile diciamoci la verità è un gioco difficilissimo in cui però io penso bisognerebbe dare quindi il gioco difficile poi gioco da giocare
Grazie
E con l'intervento dell'avvocato quattrino abbiamo finito
è stata una mattinata intensa ma spero non inutile naturalmente non è compito del motto era del moderatore trarre delle conclusioni
Farlo per di più a cantieri aperti sarebbe o ingenuo o presuntuoso e quindi non mi cimento ero voglio invece ringraziare tutti in particolare il pubblico che ha ascoltato con pazienza
I relatori l'Assolombarda che ci ha ospitato e naturalmente Lai che ha promosso la tavola rotonda a tutti grazie ancora e arrivederci