"Quest'anno a Gerusalemme: gli ebrei italiani in Israele" presentazione del libro di Angelo Pezzana (c/o Sala Borromini)

Facendo
Allora cari amici
L'Agenzia vicino vicino vicino
Si sente così va bene
Allora gare meccanici dell'associazione pene d'Eritrea il piacere di presentare questa serata
In cui viene presentato il libro ovviamente poi facciamo un un un analisi di questo libro con la con le prime relazioni che vengono fatte da Anna Foa da Maurizio Molinari e Luciano tasse Maurizio Molinari non è ancora arrivato nel papato poco fa che ha perso l'aereo a cuor leggero ritardo
Io vorrei prima di iniziare dare la parola a
Riccardo a Riccardo Riccardo Pacifici e che il happening vicepresidente della Comunità ebraica di Roma
Grazie
Ora io non ho preparato alcun intervento però tenevo autonome della comune Braga di Roma presenziare a questo importantissimo libero perché quando parliamo di Angelo Pezzana
Non parliamo di una persona qualsiasi Angelo Pezzana
Oltre che ad essere il il grande maestro che non sia un necrologio no no assolutamente Angelo più
Potete fare un grande maestro per tutti noi è quello che ci ha veramente insegnato la sbarra la sbarra l'informazione
è quello che oltre a attività fuori in ognuno di noi quello che l'amore per Israele colui che ci ha messo nelle condizioni di difendere le ragioni di Israele in Italia quando penso ad Angelo Pezzana
Lo penso sempre in forma battagliera anche se ultimamente si è messa a scrivere libri questo non è il primo il secondo libro
E lo vedo sempre in prima linea lo ricordo negli anni in cui si tentava di boicottare Israele con i prodotti agricoli lo ricordo mentre spreme Eva
I trentenni nella piazza centrale di Torino per dire che coloro i quali volevano Bottari rompermi Giaffa erano in in errore
Angelo Pezzana quindi si è messo insieme a tanti amici Italia Israele a Torino a distribuire spremute di pompelmo a Torino in quei tempi Angelo Pezzana è quello che avvenuta a Roma durante la guerra del Golfo
E ricordo benissimo le sue parole come mai quel silenzio
Da quel balcone riferendosi a piazza San Pietro e credo che se oggi ci sono le relazioni diplomatiche tra lo Stato di Israele la Santa Sede lo dobbiamo anche ad Angelo Pezzana
Ma Angelo Pezzana
Tutto esagerata Angelo Pezzana
E qui voglio entreranno da personale e quello che mi ha insegnato veramente a presentarmi e lui non ebreo mia svegliato spensero svegliato tutti noi proprio su questo fatto di difendere lo Stato di Israele le ragioni di Israele e in momenti molto difficili nei quali sapevo benissimo l'opinione pubblica italiana
Oggi è diverso la situazione ma negli anni se fino agli anni settanta anni ottanta
Era difficile poter anche prendere la parola in un qualsiasi spot una qualsiasi sede ottenere due righe in una in un giornale Angelo Pezzana ci riusciva e lui è quello che ci ha permesso di entrare noi tutti a far parte di questa grande famiglia agli alla famiglia d Italia Israele
Allora credo che il lo stesso titolo quest'anno a Gerusalemme la dica lunga a sovvertito quello che è stato uno slogan di due mila anni del popolo ebraico hanno diciamo le scena Babele Chalayan l'anno prossimo a Gerusalemme e lui ha detto ma perché l'anno prossimo
Israele e la non lo vorrebbe dire qualche cinquant'anni fa
Quindi quest'anno a Gerusalemme io non ho letto ancora il libro ma
Sapendo di questa serata volevo prospettare non come dicono tanti convincermi a comprarlo
L'ho appena comprato il il il libro di Angelo Pezzana con il suo di dove e con questo approfondimento storico di un pezzo della storia non solo d'Italia ma della nasce lo Stato di Israele grazie anche all'aiuto degli ebrei italiani qualcosa di fondamentale per la nostra memoria storica e quindi io mi auguro che con questa pubblicazione
Si possano iniziare una serie di collane anche grazie all'apporto della casa editrice Corbaccio su non solo gli italiani in Israele ma anche gli italiani sionisti che sono ancora in Italia sono rimasti Dalia che hanno fatto quindi un invito ad Angelo Pezzana avanti per lui di fare un'altra edizione che ci racconti questo momento di anche di confronto che c'è nel qui in Italia fra il nel nel mondo ebraico su su Israele
E Dio solo sa quanto tante volte Angelo Pezzana non solo se ha dovuto confrontare quanto siano ebrei ma anche con gli stessi ebrei quanto sia pericoloso e quanto sia pericoloso è certa se avevo portare molto spesso anche all'interno del Monte braghe ho trovato profondo e ostilità pere una battaglia che ritenevano erroneamente che non fosse una sua battaglia e che quindi non doveva commettere alcuna ingerenza quindi io credo che con questo lavoro abbia dato un'ottima risposta non solo di amore ma professionale
Su quello che un lavoro importante per tutti noi ebrei romani italiani grazie
Ringraziamo il vicepresidente della Comunità vorrei pregare Luciano tasse a iniziale le sue
Non saprei come chiamare il sì osservazioni conventi battute
Lo definirà l'universo il libro letto invece
Ma avendo già presentato una volta un libro di Angelo Pezzana mi sono ricordato di una sua raccomandazione al ai presentatori mi raccomando non mi fatti necrologio perché spesso alla presentazione di un libro di un autore assomiglia veramente necrologio
Ma io devo dire che l'accento di questo arriva a me è piaciuto a vederlo così l'accento di questo libro e piuttosto nel sottotitolo per così dire cioè che gli ebrei italiani in Israele e ho amato molto questo questa descrizione in fondo di una Little Italy assolutamente particolare assolutamente speciale
Noi siamo abituati quando sentiamo partite l'Italia pensare e al peggio cioè a certi film americani che al alla comunità italiana negli Stati Uniti
La comunità italiane in Israele che è una comunità parte effettivamente ha invece le le caratteristiche tutte sue e da conservato
E direi che questo libro
Lo dimostra ha conservato delle caratteristiche tipicamente italiane e direi la
Comunità italiana iniziare è un po'e uguali e un po'diverso da come è giusto come è suo diritto da tutte da tutte le altre
Ma
Al di là del fatto tecnico di avere per la prima volta affrontato questo tema perché ci sono continuamente libri sugli ebrei forse ce ne sono anche troppi ci sono liberi su Israele e anche qui ce ne sono almeno molti ma mi sembra che questo sia il primo libero su la colonia se per posizioni se vogliamo chiamarla così italiana in Israele ora
A mio avviso per definire il lavoro di pensarla così è userei un'immagine un po'strana lo chiamerei una levatrice
Perché perché è riuscito atterrare da una trentina di italiani sui circa cinque mila che popolano il Paese anche lì sono siamo sempre a all'uno per mille grosso modo su questi trenta personaggi è riuscito a dare un panorama completo
Per quanto possibile completo
Di quello che questa comunità che non è nella più ricca nella più potente è fuori grosso modo diciamo dal dalle stanze dei bottoni
Ma che a acquisito un rispetto al generale che si può collocare in in quella buona borghesia intellettuale che negli anni Trenta e negli anni quaranta ha caratterizzato un po'chiederei italiani ecco quello che emerge direi subito da questi racconti che veramente
Dicono come pensano abbia fatto parlare dissi questi personaggi
E a molti di questi io li conosco personalmente di alcuni sono anche molto amico eppure voglio dire in particolare Giorgio Algranati e che è stato anche in Italia
Diciamo per una kibbutz Michele stopper un lunga stagione diplomatica circa sei anni
Qui all'ambasciatrice dell'Italia parlo di Joël di malattie che a questo la straordinaria stazione sperimentale vicino al kibbutz di redini insomma molti kibbutz mi che qualcuno che non ho mai che non lo è però in generale ho conosciuto molti di questi ebbene in tanti anni di affettuosissima amicizia però per alcuni di loro
Sono rimasto sorpreso dal sentire alcune storie per esempio non mi ricordavo ora la vicenda della madre di Giorgio grati di come si era salvata
Per una di quelle contraddizioni tipiche di questo paese in cui abbiamo avuto certo al mille novecentotrentotto abbiamo avuto le leggi razziali ma abbiamo avuto anche dopo il mille novecentoquarantatré dopo l'invasione tedesca poliziotti italiani che vanno ad arrestare tutto alla madre di Algranati a Firenze ma intervengono i vicini
Dicono ma è una brava persona lasciatela stare questi vedi una noi dobbiamo per forza dobbiamo arrestarla abbiamo una tabella dice facciamo così noi andiamo andiamo viola tra una mezz'oretta però tra mezz'ora torniamo e la restiamo di sicuro e naturalmente questo è stato
è stato un caso naturalmente
Purtroppo non generalizzato ma uno degli aspetti della vita di George Algranati in Italia
In uno degli aspetti più fortunati invece della delle vicende degli ebrei italiani quando
I tedeschi sono arrivati e voci ce ne sono tante sono appunto circa una trentina e c'è veramente un panorama completo ci sono i laici ci sono i religiosi non è vero che i ministri non esista e liberismo i qui si parla di dati e di chitoni quindi si parla di religiosi e di laici ci sono i laici sani religiosi all'italiana
Ci sono i religiosi un po'più religiosi ci sono quelli ancora un po'più grigio insomma ci sono le le varie gamme di quello che era in fondo anche liberismo tradizionale qui in Italia prima che venissero importate alcune caratteristiche che non sono proprie delle brevissimo italiana
Ci sono c'è persino un italiano convertito all'ebraismo quindi un un non ebreo che andati in Israele e è andato a finire
Nei nelle in una di queste di questi insediamenti religiosi dei quali peraltro si lamenta insomma è una è uno straordinario panorama di quello che è questa comunità vogliamo dire di intellettuali intellettuali diventata una brutta parola che qui da noi però diciamo di intellettuali di buoni borghesi e e e dove come tutti all'inizio della Allia avevano cercato di cancellare le tracce della proprio origine per immettersi in questo nel tempo otto per diventare israeliani e basta
Ma dopo un po'hanno incominciato alcuni di questi hanno incominciato a riscoprire come del resto altri
Altri gruppi hanno a riscoprire le proprie radici delle quali non avevano proprio niente da vergognarsi avevano da recriminare certamente ma non avevano nulla da vergognarsi perché e l'apporto ebraico all'Europa è fuori discussione ma anche l'apporto di una civiltà europea portata dei diversi gruppi ha reso e rende sta rendendo Israele un Paese diciamo degna di essere osservato perché e in pieno divenire ecco direi che questo il panorama che Pezzana ci offre non sono sicuro che all'inizio a quando si è messa a raccogliere e credo che sia stata una fatica improba andare a raccogliere queste testimonianze
Direi costringere con atti certamente invidiabili molti a ad aprirsi come forse non si erano aperti prima
Ma non so se si era reso conto nell'iniziare questo lavoro nel mettere insieme questi queste testimonianze questi racconti questa del Molise si è reso conto dell'importanza globale di questa opera che ha finito che finisce per essere molto più importante diciamo delle sue singole componenti perché una volta che si sono visti i vari personaggi le varie storie poi sia di colpo l'impressione di un panorama molto più vasto che non è soltanto la Little Italy ebraica di Israele ma e forse qualche cosa di più perché indica dove potrebbe andare lo Stato ebraico nel futuro che cosa potrebbe diventare ringrazio
Prego Anna Foa di continuare osserva
Dunque anche io non farò ad Angelo Pezzana il necrologio anche perché invece sono piena di domande quando uno fa domande non fa necrologio
Sono piene di domande di Guernica per questo libro mi ha suscitato molte domande e molti dubbi è un libro estremamente ricco che va letto con grande passione che mi ha molto interessata restano enti sono suscitati sono innanzitutto una serie di problemi e i dubbi e in Panorama che io ho percepito dalla mia lettura è un panorama quanto mai differenziato e variegato
L'unico elemento direi che accomuna questi italiani in maniera decisiva e questo lo mette in rilievo Dan Segre nella sua postazione questo fatto di essere un'emigrazione tutta di Scelta una le ha tutta di Scelta maliano determinata e dire che questo elemento effettivamente emerge con molta forza da libro delle interviste è un filtro importante ed è un elemento ha sicuramente da tenere presente non cioè obbligo non cioè fuga ma c'è sempre l'elemento della scelta in tutte le generazioni
Mi ha colpito molto in tutte le storie la differenziazione per generazioni
Cioè e ci sono per ogni generazioni è un percorso e che in qualche modo sia sto mia ci sono delle differenze enormi fra la Libia dei più venti fra all'Aja
Della di prima della fondazione stato fra gli alleati fondatori dello Stato tra la seconda generazione quelle immediatamente quella diciamo che alla mia età e la generazione di giovani
Cioè ci sono delle differenze enormi da tutta una serie di punti di vista e qui forse stando alla la maggior parte dei miei dubbi e delle mie incertezze perché il fondo sono sempre contraria a coloro che fanno il discorso sulla perdita delle motivazioni mi sembra sempre un discorso moralistico però ottavo e ho trovato nella nel nel nella nel nel panorama nelle storie di vita che si susseguono una sorta di di di di rinchiudere vedi tentativo di andata verso il privato di andata verso la perdita la caduta degli ideali che mi ha colpita messa tutta insieme
Perché le motivazioni dell'Alia per esempio sono diverso e per li primi per i più anziani sono tutte o quasi motivazioni ideologiche motivazioni legate agli azionisti con motivazioni fortemente pensate motivazioni che portano a una scelta rigorosamente riflettuta e motivata dall'ideologia da quello che si pensa da quello che si crede
Dall'impegno politico Mammana o che l'Ingegnere Census seguendo soprattutto nell'ultima emerge uno strana bisogno di sicurezza dico strano a te che in qualche modo mi sembra più strano bisogni sicurezza l'ultima generazione in quella di oggi rispetto a in quella di cinquant'anni fa
Un bisogno di direi come in alcune di queste testimonianze qui se voglio giro con la kippah in testa o non devo più nascondere il libro che mi hanno colpito perché Miss sarebbero sembrati più logiche cinquant'anni fa invece emergono adesso c'è questo bisogno di non voleva essere minoranza ma andare nella maggioranza che senz'altro una delle motivazioni fondamentali
Del sionismo macché cui in questo modo diventa quasi un bisogno di aggrapparsi a un anno per sicurezza e e mi ha colpito anche perché poi mi sono domandata se e non mi sono mai sentite insicura io
Che sono le vecchie lettere di mezzo nel dir niente e a e devo dire che non ha mai avuto questa insicurezza e non riesco ora ho molte difficoltà a venire apatia intendere queste insicurezze non l'ha comunque ritrovate nessuna delle affermazioni o quasi della generazione più vecchia altra diversità il rapporto con la religione
Da una parte sicuramente la generazione più vecchia e molto più light è molto più ha delle dell'espressione dei laici molto più motivate dall'altra
C'è anche uno spessore e una una una una una capacità di di adoperare strumenti critici nella generazione dei vecchi che non si ritrova nelle formulazioni dei più Giovanni
Per esempio farà io penso che verrà hanno delle delle formulazioni critiche pur nella loro religiosità verso l'estremismo fondamentalista anche Cassuto nel suo intervento ha delle formulazioni
Molto interessanti di critica all'estremità del simbolo religioso
Che mentre invece non ho ritrovato queste formulazioni anzi ho trovato una sorta di bisogno di misticismo un po'indifferenziato in alcuni dei più giovani per esempio a Recanati Anza mobile pescare
Altra elemento chiave di differenziazione in rapporto con la politica qui è macroscopico quasi tutti quelli delle generazioni più anziane hanno un rapporto con la politica in Italia hanno una una una un'abitudine alla lotta politica che tranne che in pochissime
Delle formulazioni tranne che nel nell'ultima Ali ha per esempio ovviamente di Deborah fai perché è una militante radicale femministe che quindi ha l'abitudine alla politica
Non si ritrovano e mi viene da pensare ah come questo può andare d'accordo col fatto che in realtà il gruppo degli dal team non è un gruppo politicamente rappresentato in Israele non vai da un punto di vista intellettuale ma e lo è assai poco dal punto di vista sta della partecipazione politica segreto spiega col fatto della leadership la schiena dritta e e estremamente politicizzata in senso
Socialista laburista dei della della della della politica che da cui evidentemente gli italiani se ne strani io mi pongo delle domande sul rapporto fra generazioni politiche sul rapporto fra politica non ha nessuna risposta forse Angelo alle Hawaii
Il kibbutz anche qui il kibbutz è la grande nostalgia del kibbutz tutti vecchi hanno questa esperienza ricchissima del kibbutz kibbutz religioso kibbutz laico che invece scompare lentamente nel corso delle generazioni questo risulta molto bene che mi ha molto colpito si sa però visto questo percorso è estremamente affascinante nel senso che proprio c'era vita della del senso e della partecipazione
Un altro elemento di differenziazione ma qui direi che i confini non passano così nettamente tra le generazioni è il rapporto con l'Italia cioè il rapporto di tutti gli emigrati tagliare no insegnare l'italiano e il figlio segnarlo
Pagliari tutti i legami a non tagliare questo credo che sia un grosso problema che riguarda anche l'emigrazione degli ebrei per esempi italiani negli Stati Uniti dopo le leggi razziali
E quindi le scelte se mantenere o no i legami col mondo italiano con la lingua se partecipare sentire i figli come italiani oppure no e credo che questo sia un problema molto grosso
Via mi ha molto colpito inoltre il rapporto col fascismo italiano ha perché vorrei dire questo è un libro in cui il fondo io almeno ciò mi sento molto più il rapporto con l'Italia il rapporto analizza soprattutto alle testimonianze emerge moltissimo più che quest'anno a Gerusalemme è proprio la memoria dell'Italia e del momento del passaggio che viene fuori fortissima in questo libro almeno alla mia lettura che forse è una lettura personale è stata una lettura in cui è molto più che cosa è oggi Israele cosa doveva essere anche cioè qual è il tuo rapporto con l'Italia e come loro si rapporta all'Italia un libro sull'Italia che si è lasciato sul perché sia il lo si è lasciato ore mi ha colpito il rapporto col fascismo di alcuni di queste testimonianze
C'è questa casa limite che città anche danze greche e delle ali quell'affermazione mi sembra sia di Ascarelli e sul fascismo buono se non fosse caduto Mussolini gli ebrei italiani erano salve sarebbero adeguati e non si non non avrebbero dovuto adeguarsi fatta caduta ai musei quarantatré le leggi sono il trentotto quindi è una affermazione abbastanza pesante e ecco dovuta di aggrapparmi alla memoria di Sereni che torna qui e che ci ha mostrato nella storia come fosse possibile unire sionismo e antifascismo col suo sacrificio
Con la sua morte in Italia per per per me rimettere insieme questi due pezzi che nel libro mi sembra nelle testimonianze non lettori per carità ma nelle testimonianze quella dell'antifascismo e quelle del sionismo mi sembra che spesso di vertessero molto
Mi risulta moltissimo all'intervista Adina Bardi sulla sulla sulla psicanalisi delle generazioni successive alla Shoah mi sembra un'intervista di grande ricchezza forse una delle più belle del libro
E c'è la la fine con i rituali del lutto per Rabin dei giovanissimi che lei ha paragonato i rituali delle visite ai campi ai campi di sterminio dei giovani quelle elaborare il lutto che è un problema che Israele oggi come ieri che ritorna anche nella dialogo di Pezzana con Fiamma Nirenstein a proposito del rapporto conduttore con la rielaborazione del lutto
Delle degli israeliani in genere non soltanto degli e Pirelli italiane del italiani ora da tutto questo mi sembra che poi il saggio di Dan Segre di cui ha già parlato bruciano tasse come su cui quindi non mi di cui dirò mette in luce delle cose essenziali dal sedile in un altro suo saggio sugli ebrei italiani abbiamo sottolineando anni fa la specificità dell'ebraismo italiano l'ebraismo italiano abbia le caratteristiche che lo rendono specifico è un organismo particolare
In questo suo saggio qui sembra riprendere il discorso sulla specificità delle prime italiane fa una parallelo interessantissimo questo sul fatto che gli ebrei italiani ripropongono in Israele e lo stesso rapporto
Che hanno avuto con l'Italia con i non ebrei della diaspora un rapporto del tutto particolare Guido definisce un'assimilazione che mantiene l'identità e al tempo stesso ha delle modalità di entrata nella società del tutto particolari forte presenza intellettuale scarsa presente in altri campi
è un una visibilità molto forte nonostante il numero piccolo tutta una serie di elementi che stanno della minoranza dedica il chi è in Israele è un qualcosa che ed assegna paragona alla minoranza ebraica nel mondo italiana direi che questo è un filtro interpretativo molto ricco che ci pone tutta una serie di domande proprio sulla specificità degli italiani se nella storia italiana degli ebrei italiani non ci sia stata un'elaborazione di una terza via via riversa fra la perdita degli dei
E la chiusura dell'identità che in qualche modo si ripropone in forme diverse anche in quella sorta di assimilazione che l'assimilazione dentro il mondo ebraico e la perdita della caratteristica di minoranza né questo mi sembra molto importante
Da anche dal dialogo con Fiamma Nirenstein mi è sembrato visto ovviamente la data delle delle interviste che e ci sia un problema cioè che molti danno per scontato questo libretto scritto è stato è stato discusso tu hai fatto le interviste un anno fa quando un po'più di un anno fa forse le ultime bombe ecco quando ancora si aveva la sensazione capace probabilmente verbali verbalizzazione adesso ecco nell'ultimo anno e qualche mese questa sensazione in Israele quasi perduta Lido volevo domandati fra le domande che ti volevo fare come se vedi che c'è uno scarto rispetto al proprio al momento in cui hai costruito quest'immagine
E l'altra domanda volevo sapere come avevi scelto
La e queste pratiche la curiosità da storie cagliaritano attenta nei tempi spirali com'era stata questo filtro sulle interviste segnatevi avute altre che avevi abbandonato sapevi avuti da alcune in immagini diverse da questa
Se cioè in sostanza che tipo che grado costruzione qua questo mi interessavano
Con questo finito grazie
Allora Angelo cercherà di iniziare un po'qualche risposta e poi proseguiamo con domande
Poi far ritualmente presentatori possono ancora dire qualcosa e poi conteniamo con eventuale ulteriore risposte di Angelo Pezzana
Comincio beh intanto per ringraziare i miei cortesi ospiti tra l invito qui a Roma e comincerei mio intervento dall'ultima domanda perché
Avrei voluto proprio cominciare raccontando
Com'è che ho scelto a queste trenta personaggi per costruire il libro
Non c'è molto da indagare sono per la maggior parte amici e conoscenti che io avevo in Israele
Tranne forse le persone anzi senza forse tranne le persone più anziane dagli ottanta ai novantuno che non conoscevo e quindi mi sono state indicate da altri amici
Raccontandomi prima qual era stata la loro vita perché il criterio con cui ho scelto queste persone
Doveva seguire sì il progetto che stava alla base del libro cioè raccontare Israele attraverso il vissuto prima in Italia e poi in Israele di una trentina di persone quindi se io avevo cinque amici che facevano la che fanno la guida in Israele ne scegliamo uno per non ripetere storie in parte identiche o comunque simili
Allora io ho scelto fra tutte le persone che conoscevo trenta storie trenta autobiografie trenta biografie
Io ho chiesto a queste persone se volevano raccontarmi quella caranto loro vita quindi dall'inizio
Che ho dato tutti le indicazioni di cominciare Congo la nonna la bisnonna rinnovando il bisnonno da dove venivano in modo da creare una specie di storia comune un filo conduttore
Che legasse un po'tutte queste storie
No no escluso dal libro nessuno che io abbia intervistato perché avendo calcolato su indicazione dell'editore che le pagine dovevano essere trotto
Ho suddiviso più o meno il numero di personaggi ho immaginato che trenta più o meno la presentava la mia quota di scrittura per il libro
Ho avuto tutti si tranne uno che invece di farsi intervistare a a interrogato me tutta un giorno Luís io l'ho potuto praticamente scrivere nulla la fase spiega la luce di me non lo so comunque tutte le altre persone sono quelle che poi hanno accettato di chiacchierare come molto a lungo
La tecniche che io ho usato è stata quella di registrare tutte le ore di conversazione
E poi dopo trascrivendo le naturalmente facevo già una selezione del del raccontato del del testo inciso altrimenti avrei dovuto trascrivere molti più libri che non quello che ho fatto poi ho cambiato questa questo racconto in una forma più narrativa cioè ori trascritto il tutto trasformandoli i racconti in effetti questo libro più pericoli storia Ulivo di narrativa
Perché sono trenta racconti sono ventisei racconti con trenta personaggi non sono molto d'accordo sul fatto che l'Italia sia preponderante in questo libro anzi se così fosse dovrei dire che il mio è stato un inciucio in un insuccesso perché io attraverso questo libro volevo raccontare al lettore italiano che cos'è Israele oggi anche se nella prospettiva del vissuto di un ebreo italiano che l'ha scelto di andare arriverà in Israele
Cioè la mia interpretazione del mio libro è un po'diversa da quella di Anna Foa che mi ha dato una lettura molto interessante e stimolante ma sulla quale quasi sempre hanno condiviso
Per esempio io trovo che c'è molto più sionismo nell'emigrazione dei giovani che non in quella obbligata quasi quella forzata dalle leggi razziali dove si può parlare quasi di espulsione
Io credo che molti giovani che sono andati da giovani anni trenta forse ne sarebbero andati molto meno se non ci fosse stato il fascismo con le sue leggi razziali e ci sarebbe stata forse un'evoluzione meno
Meno forte che non come quella che si è verificata nel dopo leggi razziali mentre invece una immigrazione senza apparenti motivazioni e questo son d'accordo
Ma e motivata e ho cercato almeno di farlo capire da dal dalla trascrizione del racconto
Soprattutto da una volontà e tu l'hai notato non deve più nascondere il libro non deve più nascondere il marito David che porta al collo metto la kippah non devo guardarmi intorno se qualcuno mi dà una spranga sulla testa
Sono motivazioni secondo me non tanto nate da una volontà di vivere tranquillamente la propria vita quanto quella di realizzare la propria identità ebraica e questo secondo me è il fine del sionismo
Quindi c'è molto più dal mio punto di vista una spiegazione sionista nelle immigrazioni dopo il sessantasette che no in quelle che si sono verificate dagli anni trenta fino a dopo lo Stato
L'affermazione che hai citato di Ascarelli è stata veramente fra intesa ma questo per colpa mia perché forse non l'ho trascritta bene lui non ha mai inteso dire che
Fino al quarantatré tutto andava bene anzi ha detto che fino al quarantatré con Mussolini vivo
Cioè al potere si sapeva quello che aspettava gli ebrei perché dal trentotto al quarantatré il percorso è stato più o meno identico leggi razziali sulle conseguenze guerra ma non deportazione non morte
Se cadeva Mussolini lui vedeva che cara chiaramente il potere era tutto in mano ai tedeschi e quindi significava la fine
Ecco lui ha inteso questo quindi non era un elogio
Al regime mussoliniano italiano nella comma ma in campo chi c'era Energy però albanese e comunque sì però però secondo me la dichiarazione al racconto di Ascarelli riflette molto bene
Quell'ebraismo italiano che poi era identico alla Società italiana che fino all'ultimo si è ostinata a pensare che in Italia certe cose non sarebbero successe
Perché questa è la realtà noi non dobbiamo immaginare un passato diverso da come è andato
La tragedia si è di svelata pienamente dal quarantatré in avanti mentre prima purtroppo molti avevano conservato delle illusioni non soltanto in campo ebraico ma anche nel campo democratico civile
Purtroppo quell'illusione sono state pagate molto sovente con la vita ma la sua affermazione non erano a fronte di sostegno
Diciamo a un regime
Nell'illusione che si comportasse bene nei confronti degli ebrei qui da solo da solo inteso dire che con il predominio tedesco dovunque c'erano i tedeschi per di Blair la fine
Quindi bisognava fuggire quello che poi ha raccontato verso Alitalia non occupate dei tedeschi
Non sono d'accordo nemmeno con la spiegazione che Dan Segre adatto
Sul perché gli italiani non sono in politica in Israele secondo me non c'entrano niente né gli aschenaziti mese Fardin perché ci sono politici sefarditi aschenaziti
Non credo che essere sefarditi sia un limite all'essere in politica oggi se mai lo è stato prima dello Stato ancora negli anni Trenta prima delle grosse migrazioni dai Paesi arabi soprattutto Gray che oggi il ventaglio di politici israeliani che hanno provenienze
Se far ditte è abbastanza nutrito io penso invece che gli ebrei italiani diventati israeliani non abbiano fatto politica tranne forse l'unico caso di Cassuto ma diciamo che è arrivato alla politica così per combinazione ed è un'eccezione conferma la regola semplicemente perché serbatoio dei voti italiani era minimo
Con cinque mila voti quattro mila voti non si costruisce nel suo un seggio elettorale quindi forse un calcolo poteva anche essere dettato da un'analisi molto realistica
Perché non vedo come la politica tenga lontano o possa avere tenuto lontano israeliani di origine italiana quando sono tutti molto partecipi alla vita israeliana
Diciamo che lì non sono non è una comunità estranea che vive nel ricordo nella memoria dell'Italia c'è un buon rapporto con il passato
Anti in chi ha scisso per esempio la lingua l'insegnamento e la lingua i figli sono pochi tra gli intervistati questi però cioè questo inserimento buono giusto ben fatto in Israele
Ma c'è sempre una grossa partecipazione al alla alla discussione politica c'è l'impegno non è una comunità che si è tirata fuori dalla realtà israeliana anzi semplicemente la il calcolo della politica è rimasto estraneo
Invece a tutte le altre professioni che invece hanno visto gli italiani in Israele impegnatissimi e direi anche con notevole successo nel campo accademico imprenditoriale agricolo
Scientifico
Insomma adesso non voglio rifare la l'analisi che Anna Foa ha fatto molto bene dei vari caratteri dei personaggi di questo libro
C'è un impegno grosso sociale non è qualcuno che è andato in Israele
Senza volerlo criticare per carità ma vado in pensione mi trovo un bell'appartamenti nano alla ma grande di Nestola calduccio no direi che tutta la le immigrazioni Tamino la stragrande maggioranza dedicato italiana
è andata in Israele per inserirsi anche a livello produttivo sentendosi e questo è il dato comune più avvertito in tutto i racconti
Di sentirsi a casa propria
Il sentirsi bene a casa propria
Questo è quello che secondo me è caratterizzato
L'emigrazione italiana certamente io non ho in tono ascoltato i racconti di chi è tornato
Ci sono anche quelli che son trovati male son tornati però diciamo che di cose negative su Israele se ne pubblicano già abbastanza mi sembrava del tutto inutile aggiungerne ancora qualcuna
è un libro ha forse visto come qualcuno ha detto con gli occhiali un po'rosa
Però io volevo fare un libro che suscitasse interesse verso Israele
E per suscitare interesse verso Israele non volevo fare un libro ideologico non volevo fare un libro di storia con un taglio tradizionale volevo suscitare l'interesse partendo da un dato comune quindi per il lettore non ebreo anche che era la vita italiana Davide già dagli anni Trenta fino all'altro ieri
Questi racconti hanno come protagonisti personaggi che vanno dai vent'anni fino ai novantuno quindi il lettore italiano medio non ebreo che legge questi racconti vede la vita italiana nella quale lui stesso può immedesimarsi perché è un racconto di vita qui
Del tutto comune ma poi subito dopo vede cosa Israele e io ho cercato di farmi raccontare suscitando
Luciano parlava con a Ratti no semplicemente ho cercato di scavare con domande appropriate di farmi raccontare i minimi episodi della vita quotidiana
Non volevo teorizzazioni
Non volevo che mi si raccontasse che cos'era il tipo tre litigioso o il kibbutz laico
Secondo il principis teorici del kibbutz volevo che mi raccontassero queste persone come erano passate da allevare Puccini come tributo era nata una fabbrica di orologi
Come si allevavano
I carciofini del deserto del Negev cioè ho cercato di far parlare queste persone facendo che raccontare da loro quale era quali erano i vari aspetti della loro vita quotidiana pensando forse con presunzione che da questi racconti venisse fuori un'immagine che desse
Al lettore italiano l'idea di cosa è stato Israele negli anni Trenta fino ad oggi attraverso la vita vissuta raccontata i diretti protagonisti
Quindi la motivazione era raccontare il sionismo in che modo in un modo accettabile quindi cioè facilmente accettabile infatti sono racconti
Che si reggono in maniera molto molto veloce molto facile ma voleva essere proprio questo
Questi questi incontri io li ho avuti l'anno scorso tra marzo e aprile proprio subito dopo gli attentati ricorderete di Zenga fatte la vive l'autobus numero diciotto a Gerusalemme quindi c'era un'atmosfera segnata molto dalla preoccupazione dal timore che il terrorismo riprende sino a piedi in maniera molto forte quindi nei miei racconti si sente questo clima
Anche in parte proprio le stesse parole di chi ha raccontato la propria vita
Hanno fatto la domanda qual era la mia impressione oggi rispetto all'anno scorso ma io se devo citare soltanto i personaggi che sono entrato in questo libro
Mi sono sembrate alle persone talmente equilibrate
Talmente moderate del loro stile di vita
Da essere capaci
A distinguere
L'emotività dal raziocinio cioè c'è il cella l'atto terroristico
Bene lo sappiamo ce ne saranno ancora altri ma la nostra vita continua e qua e poi ciascuno tormenta ragionando con la propria mentalità traendo i propri giudizi politici il libro è molto vario e a molte posizioni perché non volevo dare un'immagine dell'immigrazione italiana ma devo dire che ho scelto anche le persone con un calcolo forse molto becero se volete ma ho guardato bene di scegliere personaggi che di racconta solo storie diverse e quindi anche modi di porsi diversi rispetto alla politica israeliana
C'è chi è molto d'accordo con Likud o chi è molto d'accordo con la sinistra chi è religioso chi è laico
Insomma ho cercato di far raccontare l'Israele di oggi attraversa una storia precedente italiana per far sì che il lettore italiano che legge questo libro si senta portato Ada ad interessarsi di più
Ai sorelle e mi sembra dato che mi hanno chiesto cosa fare per i cent'anni di sionismo
Visto che io mi ero appassionato da piccolo per la sola figura di Herzen che mi era sembrato un gigante di questo secolo
Io credo anche nel nel rispetto e nel ricordo nel portare rispetto e ricorda che ha fatto delle cose grandi allora un piccolo omaggio un piccolo regalo per il ricordo di terza mi è sembrato che poteva essere un libro che raccontasse il sionismo come tanti racconti ho tanti servizi giornalistici questo senza esserne anche un giornalista e anche uno storico forse un pasticcione che ha fatto insalata mista però insalata mista se condita bene se fresca buona può essere piacevole
A questo punto si si sono delle persone che vogliono fare delle domande
Sia Iliesi ai violatori chi Angelo Pezzana sono assunti rispondere
Non ho ringraziato Riccardo Pacifici perché ero senza parole cosa potevo cosa posso dire di fronte alle cose che non gli ha detto sgarri darlo e basta
Avevo mai arrivato
Cos'è che tu non hai scritto in questo libro perché invece che hanno raccontato cioè raccontaci qualche cosa che non potevi o solamente scriverà anche se sei uno è universalmente riconosciuto come un personaggio senza fili nella lingua quindi sicuramente avrai applicato la stessa forse non sono riuscito a rendere in maniera sufficientemente toccante
Il racconto di Ascarelli
Perché quando lui mi ha raccontato di suo figlio che è morto
Come l'ha raccontato
Ascarelli oggi a ottantun anni quindi nell'ottanta l'anno scorso anche se è un signore anziano molto riporta molto bene molto attivo però il racconto che lui mi ha fatto di questo figlio morto per Israele
Mi ha talmente colpito che io non sono riuscito andare avanti a sentire quello che mi diceva indotto interrompere
Gambuto lascia passar del tempo io non riuscivo ad essere lucido presente a me stesso tanta era l'emozione che vi ha dato sentire parlare così un padre calata su un figlio e io non sono non so se sono riuscito a renderlo sufficientemente bene libero
Ma per tutto il resto devo dire che non non
Non ho tagliato niente se non ripetizione perché raccontandone i limiti inevitabilmente si ripete poi diciannove omento mi ricordo non era così datate sono nel son passati quarant'anni cinquant'anni no forse era andata diversamente quindi è un racconto molto
Molto composito
Con molte per essere molto un mosaico anche confuso
Ma non credo di avere tolto nulla perché anzi ho faticato forse un po'con i protagonisti più anziani come l'aura fai marca novantun anni alle sono avrà novantadue che non riusciva ricordarsi bene tutte le storie
Dell'Irgun degli anni Trenta con Bekim come gli inglesi l'attentato al King's edite
Io cercavo di farmi dire tutte le cose in modo più approfondito possibile
Ma era molto difficile perché anche la memoria una certa età fa fatica a ricordare però diciamo che non non
Non ho dovuto togliere nulla nessuno ha mai detto questo non lo scriva mai
Abbandonerebbe il ragioniere
Rispondere anche era in questa in altre polemiche
Non volevo polemizzare non volevo polemizzare in realtà ammetta forse la mia lettura e molto per sanare a me è emersa a questo fatto che tutti quanti in qualche modo si fermassero non non realmente perché poi ne parlavano ma soprattutto parla se lo diciamo che li aveva spinti ad andare e non dico ciò che lei ha che trovavano che la loro accento è una questione di carenti non demente di non parlare di una cosa rispetto a un altro e l'accento forse sull'Italia non me in quanto in Italia ma in quanto era ciò che era a quell'ora l'hanno rinunciato a giocare al gioco il Crocione approntamento
Sì e quindi ho sentito magicamente questo sicuramente perché quello che io volevo sapere si cioè volevo capire e far capire al lettore perché è una persona
Apparentemente senza problemi in realtà di problemi ne avesse tanti
Anche molto influenzata dal fatto che le mie conoscenze poi e la le mie storie di famiglia eccetera sono sull'altro versante cioè su quello delle blairismo antifasciste non sionista e non su quella delle e quindi sanno cosa che mi interessavano moltissimo conoscere male mi è sparito famiglia le mie conoscenze erano altre e rimanevo turbata da certi vuoti che invece trovavo nel mio mondo della mia cultura ma finché il mio bisnonno Bernardino capotreno e non era azionista per niente mentre poi sul successore Bolaffi allora era il primo c'erano questi scontri prefigura ecco
E questo il mondo la ritrovata una grande assieme con grande attenzione il sole fa la moltissimo la ma io sono d'accordo su questa osservazione tua infatti di questo libro si possono fare diverse letture ebraiche
Perché in base al proprio bagaglio di tradizione di storia familiare si può leggere una storia con un'ottica piuttosto che un'altra quella che invece io mi auguro forza debba posso debba essere una lettura e per il matura diciamo non dico tutto uguale ma comunque segnata da un interesse suscitato dal libro e la lettura del da parte di chi ebreo non è quindi queste distinzioni che tu hai fatto adesso che sono sacrosante però sono troppo sottili credo per un lettore che non le ha vissute
Come storia familiare queste spariscano qualcosa di più chiaramente c'è un'etichetta scarica di particolari palme che una norma fase e questo mi fa molto piacere
Posso fare una domanda io
Dunque dove sappiamo che Angelo Pezzana
Però se non lo conoscessimo leggendo il libro
Sembra che si investirà quasi uno delle persone intervistate
Come mai è riuscita ad avere questa grande immedesimazione nei propri interviste intervistati
Perché Lilli rappresenti estremamente vivaci i big dall'interno che contrasta con l'ultima osservazione che hai fatto
Cioè che hai scritto un libro perché anche lo capiscono i non ebrei sì d'accordo devono capire non ebrei però tu hai visto tutto quasi dallo stesso punto di vista degli intervistati
Io quando sento questa cosa mi preoccupa moltissimo
Perché temo che le turbolenze saranno ancora imminenti
Non so cosa fa sì non lo so nono interpretazione da dare su questo non ognuno a causa delle proprie sciagure
Voglio dire una cosa ancora io
Volevo strappare l'impegno da parte di Angelo questa sera davanti a coloro che ci hanno ascoltato ti hanno ascoltato
Di fare il capitolo due anche dalle osservazioni pianoforte di ebrei italiani e
Israele cioè quelli che sono rimasti qua
Perché sono rimasti o magari coloro i quali non hanno fatto in tempo ad arrivare ministero vedere nascere serve perché poi sono molto più ma lo vi erano dei sionisti ecco però notano i bus prima ha detto credo giustamente che escono tanti libri
Però non dà molto e saranno dieci anni non di più
Ci sono molti libri anche sull'ebraismo italiano
Non so se ha un senso aggiungerne ancora uno però ma misure non non ci sono non lo so però non lo so qui cioè questo libro è stato è stato pensato e mosso da un sentimento di grande partecipazione verso Israele quindi risultato
Come dire un risultato che io sapevo già qual era prima ancora di cominciare a scriverlo se dovessi fare un libro così su chi non è andato ancora in Israele mi sentirei a disagio mi sembrerebbe di andare
Come entrambi non a caso uno mette una mano sotto una poltrona non si fa perché si può trovare pagare un po'di polvere la mano la lascio sul bracciolo dalla poltrona dove siamo sicuro che la polvere non c'è cioè non non credo sia giusto andare a
Grattare dove dove non bisogna non lo so non mi sembra una i Dl soci
Allora mi sembra che non lo so mi no più annoto che si trova il tempo no no secondo me molto giusto tant'è vero che questa osservazione
Rispetto alla richiesta di sì ma perché non scrivi un altro capitolo aggiungi a questo libro non mi sembra opportuno noi Gardener venite ci siamo trovati con un caso del genere presentando il libero
Di Corrado al Just in cui gli fu chiesto tu hai scritto un bellissimo libro su Parigi in fondo in fondo su con noi ebrei c'ha poco a che fare c'è perché non perché non parli anche di di di di di Parigi vista dal punto di vista ebraico gli si è posto questo quesito prima della la serata e lui si è presentato con un vero e proprio altro capitolo del suo libro che parlava di Parigi vista dal punto di vista
E non mi sembra però che sia il caso di parte lo stesso tipo di domanda
Cioè cioè scrive un altro libro per dire quelli che non sono andati in Israele però noi nonostante tutto da dall'interesse di questo libro e noi non ci dispiacerebbe affatto detto cominciasse a pensare seriamente a una seconda edizione
Aggiungendo qualche cosa perché la la stimolazione che hai fatto del nostro ambiente spero anche l'ambiente non ebraico attraverso questo libro è talmente forte è talmente coinvolgente che sicuramente non potrai abbandonarlo questo libro come scritto ma dovrai raggiungerci qualcosa ecco allora queste ultime parole di Di Pietro limitando l'estro di dare una risposta positiva a
Riccardo perché in effetti quello che tutti gli auguri
Possibile in un secondo volume
Quando leggerà in questo libro che non ha ancora letto forse ti accorgerai che c'è già in questo libro perché io credo che anche un ebreo che legge questo libro
Soprattutto se giovane
E confesso che c'era anche un po'questa volontà anche se minima
Forse potrebbe essere
Spinto a valutare perché no Claudia
Quindi quella che tu vedi come possibile seguito di questo libro secondo me c'è già dentro questo e vorrei sapere se questa mia presunzione e condiviso da chi li prova già letto
Però è difficile chiederlo
è una domanda forse troppo intima
Ma
Poteva detto con grande attenzione questo libro ritengo che susciti grande tecnicamente parlando non per il valore del libro ma certamente
Suscita un interesse ma credo che lo lo susciti in tutti perché non è che lo suscitò soltanto
In un ambiente ebraico penso che questo libro sia stimolante per Totti perché sia riuscito invece proprio a vedere con occhio non distaccato perché invece molto partecipe ma si è riuscito a dare un idea io sono abbastanza d'accordo con quello che dice Anna Foa e sulla per così dire italianità di questo gruppo italiano ed è giusto questo cioè sia ed è bello che sia così ma certo che da la curiosità di vedere un po'come stanno le cose se non altro dalla curiosità a molti dice andiamo un po'a vedere questi signori o giovani o vecchi e etico come mai sono arrivati qua che cosa qui sono stati loro legami con l'Italia perché perché secondo me controlliamo e si capisce anche molto bene contrariamente a quanto può essere accaduto agli ebrei di altre origini gli ebrei polacchi per esempio che sono scampati uno dei di lei fuggiti da altre parti dai Paesi arabi per esempio
Credo che gli ebrei italiani in Israele si era scelto degli israeliani ma continua a essere italiani perché e loro assoluto diritto di esseri umani fa parte della della loro non è una doppia Nardi al Tago cui si fantastica è una caratteristica una ricchezza maggiore che hanno rispetto ad altri che sono veramente sradicati ebreo polacco non può avere molta Nostalgia trattamenti la sua terra Libero Italiano malgrado il fascismo grado quanto che specialmente quelli più giovani sono nati dopo può Allieri dell'Italia così un una idea
Non lusinghiera come del resto l'anno tutti italiani però sacche qui a le radici qui a radici altrettanto forti che quelle che di pentiti chiese che sono le radici ebraica alle radici del del a scuola degna mi del della cultura degli amici eccetera e sono cose è un patrimonio del quale credo che ci sempre meno si sbarazza era son d'accordo su questo c'è un'annotazione curiosa
Tutti pensano in genere che l'immigrazione italiana sia una cosa piccola numericamente rispetto alle altre immigrazione
Da altri Paesi invece l'immigrazione italiana
In proporzione ed escludendo ovviamente per gli ovvi motivi Polonia Germania Europa dell'Est ma rispetto all'Europa continentale quindi Francia Inghilterra Belgio
Europa del nord l'immigrazione italiana in proporzione e più alta dell'immigrazione di questi altri Paesi Cappellacci tatto quindi ci sono in proporzione rispetto al numero degli ebrei presente in Italia molti più ebrei emigrati italiani che non francesi inglesi belgi scandinavi persona annotazione molto interessante
Ci sono ancora qualche domanda da fare allora io ringrazio veramente gli oratori per le loro domande ringrazio il vicepresidente della comunità per la sua presenza e soprattutto ingressi ringrazio Angelo Pezzana per quello che ha fatto e quello che ha scritto
E anche un pochino per quello che stasera si è illuminato Pizzetti si semitici affatto molteplici grazie
Allora alcuni di noi vorremmo va bene grazie
Nicola Tognana valutarlo
Proprio