"L'unificazione monetaria europea e le prospettive per l'occupazione" convegno-dibattito organizzato presso l'Università degli Studi di Catania

Onorevole ministro
Signor sindaco
Autorità tutte gentili ospiti
A voi tutti il mio più cordiale saluto
E il mio più vivo ringraziamento per la vostra presenza in quest'Aula Magna
Un particolare ringraziamento a lei signor ministro per la sua presenza che è particolarmente gradita
E un riconoscimento al nostro Sindaco per l'opportunità che ci ha offerto a testimonianza ulteriore dell'attenzione con cui ci segue
Facendosi interprete credo
Anche nell'atteggiamento di simpatia con cui tutta la nostra comunità accompagna l'attività della sua università
Il tema della convergenza europea come Giò avuto modo di dire recentemente in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico non attiene solamente la moneta unica
Ma rappresenta anche una meta per tutto il sistema universitario nazionale
In particolare la convergenza europea viene vista
Dal nostro Ateneo come vincolo eccome opportunità
Come vincolo per attivare atteggiamenti virtuosi
Come opportunità
Per spendere alla nostra autonomia
Per migliorare nella qualità della didattica e della ricerca
Strumenti essenziali per cambiare le condizioni negative che oggi impediscano il collocamento dei nostri giovani sul mercato del lavoro
Il nostro ateneo partecipa o la situazione di grande disagio
Che investì i nostri giovani
All'intollerabile situazione della disoccupazione intellettuale
Disagio che tanto maggiore
Quanto più elevata e la qualità delle nostre risorse umane
Che mi permetto di sottolinearle costituiscono il vero patrimonio di questa università
E all'uomo di governo
Che si sollecita di porre le condizioni che allo spreco del passato
Non si aggiunga oggi il danno
Di non dare risposte alle speranze del futuro
E il futuro sono i nostri giorni
Le pari opportunità
Per i giovani del nord del sud sono ancora più necessitate
Nella nostra regione
Dove l'economia dell'illegalità
Fondata dalla mafia deve essere superata da un progetto di cambiamento che non può non ispirarsi a una prospettiva europea
E con l'augurio che proprio stasera mentre siamo qua riuniti possano arrivare
La sanzione
Del nuovo corso la politica italiana
Io la ringrazio per la sua presenza
Spero di poterla riavere di nuovo qua
Buona sera il mio saluto deferente al presidente Dini al sindaco di Catania Enzo Bianco al rettore magnifico dell'Università di Catania professor Pizzarelli al sottosegretario Giorgianni a tutti voi autorità al signor prefetto non posso in indugiare imbelle leggo perché sarebbe troppo lungo e comunque abbiamo molta fretta io inizio subito ad avviare le questa questo convegno dando la parola al sindaco Bianco ricordando che questo convegno avviene nel giorno in cui si sta negoziando trattando discutendo
Il rientro del della lira nel sistema monetario europeo un fatto storico che probabilmente ci avvicina ulteriormente l'Europa
Sindaco Bianco lei la parola
Signor ministro degli affari esteri caro presidente Dini autorità
Relatori gentili ospiti signore e signori vi ringrazio anzitutto di aver raccolto l'invito congiunto del rettore mio per
Dare la possibilità alla Città di Catania oggi di confrontarsi
Su un tema certamente di grande attualità ma direi anche di grande importanza
Anche per la nostra economia per quella del nostro Paese ma certamente anche per l'economia
Siciliana
Il vetro del convegno sarà un un ritmo europeo quindi abbiamo pensato di
Di
Concentrare senza tanti fronzoli
Immediatamente i problemi che abbiamo di fronte
Certo come ricordava Nino Milazzo il giorno e un giorno Fortunato è una coincidenza piacevolissima il fatto che
Programmato con qualche settimana vero
Andrò questo nostro convegno esso capiti a Catania nel momento in cui contestualmente
A diverse centinaia di chilometri da qui sono riuniti e riunito il Comitato tecnico
In una riunione che certamente sarà immaginiamo lunga e complessa le decisioni in questo campo sono decisioni che devono essere ovviamente approfondite
Ma possiamo dire con ragionevole certezza che al termine di questa riunione o eventualmente della riunione successiva se fosse necessaria del Comitato
Economico e finanziario dei ministeri
Dell'Unione Europea
La decisione dovrebbe sancire l'ingresso il ritorno anzi dell'Italia il Sistema monetario europeo premessa indispensabile
Affinché il primo gennaio del mille novecentonovantanove anche l'Italia possa far parte a pieno titolo della
Volete europea e quindi entrare
Sin dall'inizio nella nuova fase mi consenta di usare un'espressione abusata in termini istituzionali costituente dell'unione europea
Abbiamo voluto però a Catania non fermarci soltanto sul dato istituzionale
O sul dato scientifico
E neanche su quello strettamente finanziario legato alla valutazione di quelle che sono le conseguenze dell'ingresso nell'Unione Europea sotto il profilo travet dell'unificazione monetaria su questo vi sono già un numero rilevante di convegni abbiamo voluto qui a Catania soffermarci su un aspetto che naturalmente interessa molto questa città interessa molto questa Regione e interessa molto una larga parte del territorio del Paese mi riferisco direttamente al Mezzogiorno d'Italia
E cioè vorremmo
Che ci aiutaste a capire oggi qui abbiamo per questo la presenza di tre docenti delle tre
Università
Siciliane quella di Catania quello di Messina è quella di Palermo che naturalmente dal loro punto di vista scientifico introdurranno questo tema abbiamo la presenza anche del mondo dell'impresa dall'ATO dei lavoratori e dal lato delle impresa stessa che naturalmente c'è il terranno a riflettere su questi argomenti
Io credo che gli effetti generali
Sul sistema Paese
Della unificazione monetaria sono sufficientemente noti e non spetta comunque a me non avrei assolutamente nulla da aggiungere a un dibattito già approfondito
Gli effetti prodotti sulla Sicilia
La mia personale sensazione condizione presidente e che sul sistema Sicilia
L'unificazione monetaria europea produrrà una crescita
Di bisogno di competitività
Intendo dire
Che
La nostra economia si caratterizza evidentemente oggi per una produzione prevalentemente rivolta
Ai mercati provinciali e regionali
E d'altro canto la sempre crescente globalizzazione
Comporta inevitabilmente inevitabilmente il fatto che le imprese siciliane anche nella nicchia siciliana si trovano a dover reggere una maggiore competizione internazionale
Una dose massiccia
Quindi consenta l'espressione una dose
Forte
Di competitività
Può far bene o può far male all'economia siciliana
Io su questo nono dubbio alcuno
Illudersi che la Sicilia Possa
Reggerà
La grande sfida della competizione internazionale richiudendo si intesta in se stessa facendo prevalere la logica della insularità
E magari proteggendo i propri mercati interni rispetto a una tendenza che internazionale è una logica che ma senso comune qualcuno so che continua a illudersi su questa strada ma non ha senso comune
L'unica strada che noi vediamo è quella di utilizzare pienamente l'opportunità europea di concorre a questo processo di modernizzazione
Di accettare la grande sfida e di fare tutte quelle cose che spetta a noi anzitutto fare ma spetta naturalmente anche
Al Governo e al Parlamento del Paese al governo e all'Assemblea regionale siciliana per essere attrezzati a reggere la sfida internazionali che cosa vuol dire questo vuol dire naturalmente nulla di politica di assistenzialismo
Significato mettere le infrastrutture necessarie per superare le grandi distanze da quelli che oggi sono i mercati di sbocco
Preferenziali della nostra produzione oltre quella regionale
Significa naturalmente con queste infrastrutture poter immaginare anche di collocare anche economicamente la Sicilia al centro del Mediterraneo non solo geograficamente
Pezzi presidente che dalla costa sud della Sicilia si raggiunge l'Africa con la la costa tunisina con a riscatto
Istanza che si può percorrere con aliscafi
La distanza in aereo tra l'aeroporto di Catania ed aeroporti ero porti nordafricani è una distanza tra quella parte di qualche decina di minuti poco più distante del volo Trapani Catania
Ecco immaginate che cosa vuol dire avere la possibilità di utilizzare questo terminale meridionale dell'Unione Europea verso una politica di rinnovato interesse verso il Mediterraneo
Allora la mia sensazione è che gli effetti prodotti sulla Sicilia dipendano anzitutto dai siciliani a dipendono poi in larga misura dall'attenzione che sarà dedicata da parte del governo regionale di quella nazionale nei confronti delle difficoltà che possono diventare opportunità
E infine gli impegni da assumere per raggiungere il traguardo dell'unificazione
Ecco sotto questo profilo ecco io direi che e qui mi sento veramente di chiedere al governo italiano e al suo autorevolissimo ministro
Di
Spendere tutto il peso della sua anche personale credibilità per fare in modo che nel processo di ulteriore crescita dell'unità europea il tema dell'occupazione e del lavoro che un tema sentito non soltanto da noi ma un tutta Europa sia posto
Nell'attenzione che esso merita non ho nulla da aggiungere
A quello che con straordinaria efficacia l'allora presidente della Commissione dell'orto nella premessa al suo libro bianco diceva
E la prima parte si attaglia perfettamente alla realtà siciliana
Nulla sarebbe più pericoloso per la nostra Europa che conservare strutture abitudini che coltivano la rassegnazione
E noi sappiamo in questa terra di Sicilia che cosa sia la rassegnazione e quanti drammi essa produce
L'individualismo e la passività
Il risveglio può avvenire soltanto attraverso la Società attivata da cittadini coscienti delle proprie responsabilità
E animati da spirito e solidarietà verso coloro i quali formano comunità locali e nazionali ricche di storia e dotate del senso di una comune appartenenza
Nella premessa scrive ancora il presidente dello il contributo che l'Unione Europea può apportare consistito in the nell'aiutare questo movimento che conciliare nostre fedeltà storica con la nostra volontà di occupare il posto che ci spetta in questo mondo che sorge sotto gli occhi la mia sensazione Presidente concludendo ancora volta ringraziandolo per la raccolta e lo stream Vito e che questa terra ha voglia di confrontarsi con la sfida deve essere sostenuta per naturalmente reggere questa competizione che per lo può diventare una grande opportunità grazie
Dopo il saluto del rettore dopo l'introduzione del sindaco permettetemi un istante di fare il mio mestiere cioè quello del cronista noi parleremo dell'unificazione monetaria europea e le prospettive per l'occupazione con il contributo del sottosegretario Angelo Giorgianni
Del professor Mario Centorrino dal professor Emilio Giardina del dottor Raffaele Morese del dottor Giuseppe Scuderi
Naturalmente l'ultima parola quella conclusiva e sì perché ucciderà la sintesi di questa di questo convegno spetterà poi al presidente Dini io comincerei subito dal sottosegretario giorni Giorgianni stimolando lo su un aspetto
Questa marcia di avvicinamento verso l'Europa è lunga che ha richiesto una un impegno molto forte non solo di questo governo ma anche di altri governi in direzione del risanamento della finanza pubblica
Mi pare un tema che meriti qualche attenzione
Intanto grazie signor sindaco grazie rettore per avere organizzato questo incontro quanto mai opportuno proprio in questo momento su un argomento su un tema qual è quello dell'Unione europea per le prospettive dell'occupazione
Sicuramente se oggi stiamo registrando un risultato ciò è dovuto a due anni di stabilità
Di stabilità governativa due anni che sono stati contrassegnati sicuramente da sacrifici
E sono stati imposti ai cittadini ma salvifici coerenti con l'obiettivo che un obiettivo che resta attuale importante
Il governo Dini sicché il presidente Dini sicuramente di questo obiettivo che perseguiamo con perseveranza una circa tre anni
Poterci un contributo ulteriore un contributo più tecnico io volevo solo affidare alcune valutazioni alcune provocazioni come dicevamo
Quando abbiamo organizzato questo incontro intanto vorrei sottoporre i evidenziare che l'idea stessa dell'Europa in questo momento appare in crisi e appare in crisi sotto due
Aspetti intanto all'interno della stessa Europa
Fioccano le accuse di svaluta azione competitiva e si mette in discussione lo stesso mercato
Unico visto che la Francia interviene a proteggere con un comportamento che aveva già adottato in passato l'industria tessile in passato avrà fatto analogamente nel settore dell'agricoltura
Con la fiscalizzazione degli oneri sociali in sostanza quella che è una valutazione mascherata
Contro quella che viene ritenuta eccessive dannosa svalutazione competitiva della lira
Ma
Se anche un esercito di ragionieri Kyoto amici
In agguato
Per analizzare e per condannare
Senza alcuna concessione alla nostra fantasia tipicamente latina di esercizi di finanza più o meno virtuali sui propri bilanci
Si pensi alla Francia
Francia che d'altro canto attraverso i suoi organi ciotole con l'informazione critica severamente alcune volte platealmente andando sopra le righe
Le operazione di ribasso della Banca d'Italia sulla lira siamo del resto assistendo in questo proprio in queste ore a forte pressione da parte del governo francese
Per un cambio lira marco che come diceva stamattina il ministro Dini e ben al di sotto di dal valore che appare il valore corrente
Ma
Quello che
Mi preoccupa di più è che anche in Italia improvvisamente è come se aleggiasse un vento di sfiducia
Sulla sull'Europa l'Europa che per i giovani della mia generazione era un sogno
Poi divenuto un progetto oggi dico è una realtà
Ma oggi purtroppo per alcune scriteriata e polemiche diventa una minaccia
Fa perfino dimenticare il suo carattere utopico di modello in cui abbiamo creduto e io dico dobbiamo continuare a credere un modello che in grado di contemperare concorrenza e socialità
Ma ci sono delle ragioni che giustificano queste ore l'euroscetticismo
E qua la prima provocazione
Certo donne erano previsti al momento degli accordi di Maastricht degli effetti negativi del rallentamento della crescita europea
Così come forse prima del governo Amato nessuno si era preoccupato di spiegare che questo Paese spendeva e media il dieci per cento in più di quanto non riusciva a produrre e il momento forse di credere con ancora maggiore convinzione secondo né me nell'Europa
L'Italia deve regolarizzare i suoi conti non certo per fare un favore alla banca centrale tedesca ma per continuare a sottrarre ma per non continuare a sottrarre risparmio preziosa gli investimenti
Politiche di rigore per i Paesi europea in vista di Maastricht e significano anche orientare meglio gli aiuti al mercato del lavoro oggi che supremamente mentendo finalizzate al sostegno del reddito del sud dei disoccupati così
Come è arrivato il momento di mettere mano al piano Delors fermato probabilmente da logiche di risparmio imputabile ad un solo Paese
Dell'una e dell'altra strategia che offrono un'idea etica dell'Europa e non puramente mercantili sta trarrà particolare vantaggio per intuibili ragioni il Mezzogiorno la nostra terra
Non si può né distruggere l'Europa nel restare fuori dall'Europa
E ricordiamoci proprio per restare nell'attualità una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti
Sancisce
Il potere di tassare non è solo il potere di distruggere ma anche il potere di tenere in vita
Anche se a costo di essere pignoli vale la pena di ricordare che l'eurotassa di cui oggi tanto si parla sarà un presto Tosio pur forzoso dei cittadini allo Stato in nome dell'Europa
Ma e un prelievo che ha un obiettivo e una giustificazione
La regola che ogni buon giornalista dovrebbe osservare e quello che la completezza d'informazione io l'ho violato involontariamente omettendo il nome del professor Pietro Busetta della cui presenza del giorno dice adesso scusandomi per l'omissione volontaria
Io non avvio subito la la discussione dopo questi primi interventi sollecitando il dottor Morese segretario generale giunto dalla CISL sul tema
Che mi sembra molto importante quello del consenso si va in Europa Cocco
Perché è un momento di alta democrazie ma il consenso richiede anche la partecipazione ovviamente del mondo del lavoro quali la posizione del mondo del lavoro rispetto alla prospettiva delle prove
Ringrazio il sindaco Bianco di avermi invitato
Sotto Milazzo di avere il posto una la questione su cui trattenermi
Premetto che
Ritengo che in questa fase il nostro compito è costruire coesione sociale
Se non ce la facciamo in questi due anni ha che ci dividono dalla dall'arrivo in Europa
E le spinta diventano più centrifughe
Noi rischiamo nonostante gli sforzi che si stanno facendo di non far capire agli italiani la convenienza a entrare in Europa
Non è ancora ben chiaro ecco arriva agli italiani che vuol dire o dove la convenienza a entrare in euro
E non basta l'economicismo
Attenzione ed è uno dei limiti della discussione sull'eurotassa
La dimensione economicistica dell'entrata in Europa non è sufficiente a emozionare la gente
Non è sufficiente a farla sentire compartecipi dal processo
Noi che sappiamo che essendo non entriamo in Europa a vincere la logica dalla rendita riparte l'inflazione avremo conseguenze occupazionali
Dobbiamo anche sforzarci a costruite un convincimento
Sulla sul significato più profondo di ieri
Entrare in Europa io lo vedo solamente nella capacità di costruire una coesione sociale
E quindi di fare dell'Europa non solo l'Europa della moneta ma un'Europa sociale e qui problema dall'Europa ci arrivano messaggi
Non soddisfacente
Anzi la maggior parte dei governi dell'Europa spiegano che l'Europa si fa tagliando sullo Stato sociale
Tagliando sulla spesa sociale
Massacrando opposto più o meno secondo situazione ovviamente
Conquista sociali
Queste non non aiuta a costruire delle condizioni di coesione tale da poter fare apprezzare la prospettiva di una unificazione europea di un consenso a questa unificazione
Io penso che questo sforzo
Debba coinvolgere tutti i soggetti sociali e politici
Per questo noi abbiamo
Come dire aderito
Come sindacato confederale
Abbiamo aderito all'idea che bisognava fare ogni sforzo
Per mettere assieme le condizioni economiche per partecipare sin dall'inizio al alla Moneta unica
Mass avendo S-Bahn presente qual erano le condizioni sociali che dovevano accompagnare questo
Non si capisce il Patto per il lavoro che abbiamo fatto a settembre
Se non in questa logica
E insistiamo nel dire che il Patto per il lavoro
Presidente se si noi abbiamo concordato con con Prodi
Che una parte consistente e significativa di questo patto vada nel Bassanini nelle ma se si commette in Finanziaria Pandi guadagna perché così spieghiamo alla gente
Che se è un sacrificio va fatto va fatta in funzione di un obiettivo di allargamento degli spazi
Per assicurare le condizioni minime
Per aprire possibilità occupazionali
Quel patto per il lavoro innova su moltissime cose
Si fa c'è anche previsti sabbatico per ragioni di studio
Per la prima volta in Italia si introduce issato lo dico ai professori quali sono spartiti sabbatico ma
Ed è offrirlo a tutti i lavoratori la possibilità di salvare lo dico perché io penso
Che siccome ha ragione Mandolesi
è un analista economico che dice il i guai del Sud sono tre clientelismo criminalità e corporativismo Trecci io li vorrei sostituire Cottrer altre ci competitività cultural contrattazione e la la cultura e decisiva
Per assicurare la capacità di competitività ce la facciamo a competitività dei poveretti
La competitività di quelli del valore aggiunto da quattro soldi
E per via e perdi rendiamo come dire quelli che vengono trascinati dal sistema
Ma per avere competitività e per aver investimento in cultura abbiamo bisogno di una serie di strumenti che in quel patto ci sono tutti
Sembra in finanziaria dal primo gennaio del novantasette la possibilità di avere procedure accelerate per costruire infrastrutture in maniera coordinata ce l'abbiamo se lo mettiamo da un'altra parte chi sa quando l'avremo
Dal primo gennaio del novantasette sembra in Finanziaria quel tratto noi potremmo fare immediatamente a Catania come da qualsiasi altra parte un contratti d'area nei quali il sindacato si impegna a trovare tutte le soluzioni contrattuale la terza C
Che consenta quelle flessibilità necessarie per assicurare delle prospettive occupazionali
Perché la mia opinione Vestas resta ferma
Meglio contrattare una lira in meno ma lega perché è presidente un'altra cosa del Mezzogiorno è questo
Che ne stiamo sperimentando il modello asiatico in realtà questo Paese mezzo in Europa mezzi grazie
Non è vero che il Mezzogiorno è tutto bianco mezzogiorno si sta sperimentando che cos'è la il modello asiatico
Quando si legge che le bambine lavorano a quattordici ore al giorno a due mila lire allora e chiedono al sindacato per favore non intervenire siamo all'Asia
Siamo in Asia ma nelle Filippine siamo incorre
Allora noi non ci possiamo permettere che cresca una cultura della illegalità sul lavoro sulle perché poi perché la gente ci deve credere alle istituzioni non ci crede più
Perché perché l'avete fatta di legalità per campare bisogna essere venga questo non lo possiamo più permettere noi
Siamo disponibili a costruire tutte le condizioni perché attraverso la contrattazione quindi la legalità una lira in meno ma contrattata una flessibilità in più ma contrattata
Una disponibilità a fare il part-time affare forme di lavoro
A tempo determinato non più nessuna rigidità nessuna corporativismo c'è dobbiamo far lavorare un attacca la facciamo lavorare ventiquattro ore su ventiquattro disponibile a tutto ma contrattato
In maniera tale da assicurare che la competitività come giustamente diceva bianco sia condizione per rimanere agganciato agganciati al treno europeo ma che sia fondata su altri elementi che assicurano
Che il lavoro se viene è un lavoro che risponde anche a criteri di dignità dalla gente
Perché è un lavoro che non rende dignitosa l'agenda è un lavoro è una male e maledizione biblica duro
è un disastro
E noi non possiamo
Pensare di avere delle fratture da questo sta quindi io io penso che in questo modo noi costruiamo dalle condizioni di consonanza associato e di consenso politico che ci possano permettere
Di non perdere il treno ma questo sarebbe niente
Se dobbiamo fare una cura dimagrante la facciamo pure
Noi ne abbiamo la società dalla farlo siamo la società dalla DNA quindi
Si può fare ma deve la gente deve sapere perché cosa deve saper quindi se noi dobbiamo avere certezze né dobbiamo avere sul lato della capacità della coesione sociale
Tra tutti quelli che invece mi penso che proprio tenendo conto di questo dualismo
Basta tirare una riga quelli che stanno IVA bastano dirà quelli che stanno di qua restano di qua
Modello bossiano due monete tanto che stiamo facendo la moneta unica europea e per lui afferma le due monete quindi e basta tirare una riga è una ricetta del cavolo una ricetta insignificante
Però non possiamo neanche non Telecom che dobbiamo invece integrare le due cose perché ex solo così noi combattiamo
Una tendenza disgregata ricerca e lo dico a tutti quelli che in questo momento come dire sparano bordate
Su la stessa euro eurotassa perché
Pagare non le sembra una gran bazar siamo tutti quanti
Non non è che ci ci godiamo
Però c'è
La consapevolezza di tutti di partecipare allo stesso gioco
E di costruire condizione di consenso tutti rispetto al allo stesso obiettivo
Oppure si perdono delle opportunità si perdono delle occasioni si perde la possibilità di fare passi in avanti
Noi assicuriamo come dire il consenso Sempre a condizione che questo consenso possa essere finalizzato e posso vedere il protagonismo dei lavoratori
Questo lo faccio lo diciamo non per ragioni come dire
Di di di
Di ruolo
Ma perché io penso che il sindacalismo confederale qualcosa differente da un qualsiasi sindacalismo
Sindacalismo confederale sintesi fra valori e interessi
E noi abbiamo sempre cercato di scongiurare bene i valori della solidarietà i valori dell'uguaglianza con i valori del di valori della dignità dell'uomo con l'interesse alla tutela delle condizioni di vita e di lavoro dalla gente
Noi per continuare a fare questa abbiamo scelto la concertazione con il presidente Dini abbiamo fatto un'esperienza durissima di concertazione sulle questioni la detenzione
Complicatissima
Però io credo che che queste servito questa è servito ai lavoratori e al Paese
Spero che tutti gli altri soggetti sociali che in soprattutto in questo momento senta no
Questo senso di responsabilità perché se riusciamo a guardare a superare questa fase io penso che avremo costruito
Le condizioni perché nei prossimi due anni
Soprattutto dal Mezzogiorno ci sia una forte rinascita ci sia una forte capacità di ripresa di protagonismo
Gli strumenti li abbiamo un quasi tutti quanti definiti sono tutti quando io penso che ci sono basta solo adesso farli attivare se riusciamo in questo io penso che avremmo fatto quello che serve per assicurare che in Europa non ci vanno solo i ricchi fino ci vanno tutti
Dottor Morese si è fatto portavoce delle preoccupazioni che stanno accompagnando il cammino verso l'Europa
Preoccupazione che non sono soltanto italiana unitaria questa Finanziaria scatenato una sorta di guerra Civita istituzionale
Ma anche in altri paesi ricordo la Francia la Germania soprattutto ci sono dei problemi
Lo stesso ci sono voci importante come quello come com'è quella di Helmut Schmidt che ha fatto sentire il suo euro timore visto che i il processo semantico arricchito il nostro vocabolario angoli di tutte queste sfumature di euro che si misti euro scettici euro prudenti come il dottor Morese parla ora io vorrei chiedere al professore Giardina simile Giardina preside la facoltà di economia e commercio se per caso questo questo questo patto di Maastricht che non si stia rivelando troppo duro per la nostra cioè per la nostra realtà per la nostra capacità di gestire un Moloch di questo genere quali sono questi strumenti queste scadenze
Le possiamo aggirare le dobbiamo osservare c'è un dibattito su questo punto se lei può essere questa gentile da aggiornarci
Credo che l'interrogativo per lei pone se lo siano ponendo un po'tutti gli italiani
Cioè se vale la pena
Sopportare i sacrifici che ci si chiedono per entrare nell'Unione monetaria
E anche se vale la pena sopportarne lì così rapidamente per assicurare un ingresso immediato ed evitare che si realizzi una Europa su due binari
La mia risposta
Essi ne vale sicuramente la pena e gravi sarebbero le conseguenze per l'Italia
Se noi non riuscissimo a farlo e a farlo nei tempi immediati
Dico ormai l'argomento è stato così dibattuto del forse
Ricordare quali sono questi vantaggi potrebbe sembra ovvio allarmavano voglio fare anche per i riflessi che questo c'ha sul tema sul secondo tema della nostra riunione sui riflessi sul mercato del lavoro grandi vantaggi sono quelli di eliminare il rischio dei cambi attraverso la creazione della moneta unica
E assicurare anche in questo modo la piena costruzione di un mercato unico mercato unico si caratterizza anche con la presenza di una moneta unica per tutti i partecipanti al mercato stesso
Vengono ridotti anche i costi della contrattazione che sono associati con il fatto che nell'ambito del mercato
Come diverse monete nazionali occorre realizzare tutte quelle operazioni che sono necessari per gli scambi commerciale tra
I diversi Paesi che utilizzano le monete diverse
Se noi rimanessimo fuori dal mercato da dall'Unione Europea dall'unione monetaria
Subiremmo un contraccolpo fortissimo perché la nostra moneta sarebbe libera di fluttuare e quindi non avremmo più l'ancoraggio alla moneta dell'Europa nuova
Dico c'è anche un importante aspetto istituzionale politico istituzionale sotto questo profilo
Perché e l'ha ricordato il sindaco Bianco
L'Unione rappresenta anche la creazione di una sorta di nuova costituzione economica e monetaria
Noi come Ulisse ci vogliamo legare le mani
Rimettendo la sovranità monetaria nelle mani della Banca centrale europea
E così che legati alle sigle domani noi avremo più i rischi di realizzare politiche monetarie accomodanti come purtroppo e anche avvenuti in passato che hanno consentito politiche dissipa attrici del nostro delle nostre risorse nazionali e che ci hanno portato a quella fardello di un debito pubblico che ormai supera
Più di una volta il nostro prodotto interno lordo
Cioè ci si noi ci ha avuto obblighiamo e questa è una cosa molto importante
E io penso che il nostro Governo nazionale abbia realizzato quanto necessario perché possiamo entrare rapidamente immediatamente nell'Unione Europea
E di fatti il miglior giudice
In questo caso sono i mercati
Il programma che ha realizzato il nostro governo è stato giudicato favorevolmente dal mercato lo vediamo con l'apprezzamento della lira non c'è miglior giudice che non sia il mercato internazionale noi
Paolo valutatori interni sotto questo profilo
E anche bisogna dire che è la credibilità del governo
Che ha ricevuto una fiducia dai mercati internazionale e io apprezzo anche la dichiarazione che ha fatto Prodi qualche giorno fa dicendo se non entriamo in Europa mi dimetto perché ha voluto questa voluto significare che il Governo scommette
Su questa su questi ingresso nei tempi stabiliti su nell'Unione monetaria europea
Come dicevo
Vi sono questi aspetti istituzionali che hanno però dei riflessi anche sul mercato del lavoro perché perché la perdita della sovranità monetaria la riduzione diciamo meglio della sovranità monetaria
Comporta che noi perdiamo uno strumento di politica economica non possiamo più fare affidamento sulla politica monetaria sulla politica dei cambi in particolare
Per poter governare le crisi e le difficoltà del nostro sistema produttivo come abbiamo fatto ampiamente in passato
E questo o far sorgere dei problemi
E questo come dire un aspetto che è stato tenuto in conto molto ampiamente negli ambienti europei e tra gli esperti anche italiani
Ma anche nel metrò beh io qui ho un documento della del Comitato economico e sociale della Comunità europea che indica la necessità Tonini ha la necessità che si realizzano degli interventi sul mercato del lavoro
Che si intervenga scrissi intervenga energicamente sul terreno della politica dell'occupazione ricordo rapidamente quali sono questi interventi si tratta
Di miglioramenti delle opportunità di occupazione per la forza lavoro incentivando gli investimenti nella formazione professionale
Si tratta di aumentare intensità occupazionale nei processi di crescita
Di ridurre i costi salariali indiretti
Di rafforzare l'efficacia della politica del mercato del lavoro
Infine di rafforzare le misure
A favore dei gruppi particolarmente colpiti dalla disoccupazione
Rapidamente qualche osservazione su questo su questi interventi che vengono suggeriti
L'aumento dell'insita dell'intensità occupazionale significa che dobbiamo preoccuparci grandemente della grande rivoluzione che sta avvenendo la struttura produttiva ed economica dei dei nostri paesi soprattutto in conseguenza della rivoluzione informatica che ci sta facendo perdere tanta forza di lavoro nelle ristrutturazioni leggiamo ogni giorno sui giornali
Il sistema bancario deve licenziare trenta quaranta mila unità di personale quest'altro sistema è è una dura realtà che bisogna fronteggiare e provvedendo a saper cogliere gli aspetti positivi della rivoluzione informatica e questo ce li hanno dal secondo tema al secondo intervento quello che riguarda Lim Investimenti nella formazione professionale
Le risorse che l'Italia spende nella formazione professionale anche di prova provenienza europea sono ingenti
Ma io ho l'impressione che le politiche qui realizzati non siano le migliori c'è un pullulare di interventi di enti ma quale il livello qualitativo di questa formazione professionale
Qui non voglio fare Cicero pro domo sua ma io credo che sarebbe molto produttivo se si puntasse di più sull'università
Perché è la sede istituzionale che congiunge l'attività di ricerca e l'attività di addestramento professionale si stanno facendo molti sforzi attraverso ad esempio la istituzione dei corsi di diploma ma siamo ancora lontani da la dall'istituire in Italia un sistema formativo analogo a quello dei Paesi europei e dei paesi con cui dei grandi Paesi con cui concorriamo sul sul campo internazionale
E una sorta di ibrido questo corso di diploma che occorrerebbe invece meglio inserire nella progressione tra i vari titoli dell'università
Conferisce
E poche altre battute su questo tema c'è una grande rivoluzione anche nel campo universitario di cui forse l'opinione pubblica non è a conoscenza università è stata dotata di una maggiore autonomia e sta facendo sforzi poderosi per
Ben vale se ne
Io credo che sia il momento in cui anche altri interventi possono essere affidati all'università ecco parlo della prova della formazione professionale e parlo soprattutto del rapporto industria impresa lavoro
Ormai è un dato incerto
Che
Le nuove professioni le nuove attività l'innovazione scientifica e quindi quella tecnologica è la adattamento di questa innovazione alle esigenze dell'industria nascono da un contatto stretto tra università e mondo del lavoro
Bisogna favorire al massimo queste forme di collaborazione
Voglio fare un solo esempio quello presente che lega qui a Catania col l'apposito consorzio l'Università di Catania un importante il industriale importanti società che opera nella microelettronica
Ci sono stati ricadute molto positive sia a favore del lavoro ossia a favore dell'università
Ecco queste una via che bisognerebbe imboccare con molto coraggio e perseguire col determinatezza e impegno di risorse
Io so che
Il tempo imitati qualche battuta su gli altri in su gli altri interventi
I costi sono reali indiretti
Si è parlato fatalmente della forbice di esistere tra il salario che riceve il lavoratore invece il carico che ha sull'impresa che non è il caso di illustrarlo maggiormente però non posso mancare di fare un'annotazione
Uno dei provvedimenti della attuale finanziaria e l'istituzione dell'imposta per le regioni
La quale ha lo scopo di abolire i contributi sanitari e di trasferirli non imposta di tipo sul valore aggiunto questa è una richiesta che come dire una proposta un progetto che è stato studiato dagli studiosi di questa materia da decine di anni è una proposta che si farà i DC degli anni senza che siano state suscitate critica degne di rilievo
Nel momento in cui si propone attraverso un lavoro fatto dalla Commissione Gallo
Una di una soluzione di questo tipo invece è successo il finimondo e anche dal mondo del lavoro qui abbiamo per del dell'industria abbiamo un rappresentante dell'industria
Che sicuramente da Pierangelo anche questo tema arrivano delle forti critiche che non so se riguardano strettamente il tipo di tributo che viene adottato riguardino il fatto che c'è connessa con l'imposta stessa e quindi trasformare i tributi c'è anche la possibilità di un'autonomia delle regioni e quindi è previsto la possibilità che rispetta l'attuale carico fiscale sì aumenti
La pressione tributaria sotto questo profilo
Ma qui si vuole realizzare i gol contemporanei d'un altro obiettivo che è quello dell'autonomia regionale e non si può non avere autonomia senza prevedere la possibilità di un aumenta e di una riduzione rispetto al carico esistente se no che Autonomie
Se no la trasformazione sarebbe veramente una sorta di trasferimento del gettito dei tributi che vengono assegnati agli enti regionali
Io con questo ritengo di aver
Toccato i punti principali per quanto riguarda il rafforzamento dell'efficacia delle politiche del lavoro già qui il rappresentante dei sindacati ha fatto riferimento a un insieme di progetti che sono compresi nel patto del lavoro e anche io auspico che possono immediatamente essere realizzati aggiungo che si parla anche di una riorganizzazione degli enti di promozione economica per il Mezzogiorno e questo è un è un settore in cui bisogna agire con molta circospezione ma anche con molta decisione perché se alcuni hanno dato dei risultati positivi altre non ci sono
No ha non ha avuto lo stesso successo
E concludo dicendo anche che l'Europa in questo
Già gli esperti hanno ricordato la necessità di questi interventi ma Europa interviene interviene con i mezzi che tutti noi conosciamo con gli interventi a favore delle aree meno sviluppate quindi con i quadri
Comunitari di sostegno che realizzano forti trasferimenti di risorse e qui non posso non fare una considerazione che riguarda le responsabilità regionali e in minore misura quelle del governo nazionale perché
Un fatto notorio che di questi strumenti che sono anche molto utili per vivificare il mercato del lavoro del lavoro e della produzione di questi strumenti noi non ne abbiamo fatto un completo utilizzo le risorse non spesso sotto questo profilo sono ingenti qui bisogna che non è altri che i meridionali si salvi non a se stessi perché la responsabilità dell'organizzazione
Di questi interventi dell'utilizzo di questi fondi ricade principalmente su di noi
Ecco io concludo il mio intervento di dico ho l'impressione che i siciliani i meridionali non siano rassegnati sindaco Bianco
Non sono assurde diciamo non siamo assolutamente rassegnati c'è uno spirito nuovo nella ho l'impressione che ci sia uno spirito nuovo in tutto il corpo sociale in tutte le categorie
Che anche si collega in una certa misura al cambiamento dei meccanismi politici
Bisogna dire che hanno avuto molto successo a livello degli enti locali molto successo perché hanno responsabilizzato gli organi politici che devono rispondere direttamente dei loro comportamenti dei loro programmi politici
E questo come anche ricaduta significato una maggiore presto
Dati politici di bene amministra ecco non siamo rassegnati io spero che da questa da questo risveglio delle coscienze possa maturare quel clima che è indispensabile perché gli interventi a favore del lavoro possono avere successo
Abbiamo detto che l'Europa comporta dei prezzi
Abbiamo sentito la voce del sindacato che ci ha portato la testimonianza del aspettativa del mondo del lavoro adesso sentiamo le aspettative e anche le perplessità del mondo dell'impresa
E quello che ci dirà il dottor Giuseppe Scuderi vicepreside vicepresidente nazionale alla Confapi di cui anche responsabile per il Mezzogiorno dottore scudetto
C'è un luogo comune
Che vuole gli imprenditori del mezzogiorno poco inclini alla al rischio rischio d'impresa
Che preferirebbero secondo questo luogo comune
L'assistenzialismo a quella che invece dovrebbe essere appunto la il rischio insito in un'attività come quella imprenditoriale
Io sono convinto che questo luogo comune signor ministro sia totalmente infondato meno in questo
In questa fase della nostra vita economica dalla vita economica di questo Paese e credo che ci sia una nuova classe dirigente imprenditori
Che hanno cancellato dal loro vocabolario la parola assistenzialismo Nanni scritta un'altra invece a caratteri cubitali che è quella di libero mercato
Questi imprenditori
Anche alla luce della disastrosa esperienza della sessantaquattro contando disastrosa per risultati perché ha lasciato comunque delle tracce di sviluppo sul territorio
Quanto per i tempi di attuazione incompatibili con qualunque attività di impresa
Questa classe di imprenditori dicevo
Guarda quindi all'appuntamento con l'Europa con la grande speranza
Anche se è una speranza mista a preoccupazione
E la speranza di chi sa che ormai deve
Come veniva detto poc'anzi aiutarsi da solo deve finalmente rimboccarsi le maniche mettersi a lavorare
E io credo che ce ne siano anche le condizioni
Quindi una classe imprenditori che guarda a tutti gli appuntamenti anche rigidi anche se ingenti in termini temporali dell'India Europa ci impone che guarda a questi appuntamenti con con la dovuta serietà e con il rigore che questo impegno comporta
Perché l'Europa viene considerato l'appuntamento con l'Europa viene considerato un'opportunità è una opportunità di crescita democratica
Oltre che sociale
è una occasione per
Una forzata modernizzazione degli apparati pubblici e privati
Ed è un'occasione per riordinare tutto quello che nel nostro Paese non va e purtroppo bisogno di fare ordine c'è tanto quindi è un'occasione piuttosto che
Un appuntamento da come dire da da da da scongiurare ecco perché avevamo chiesto come imprenditori non sono mai della Confapi signor ministro
In questo mi pare che si sia registrato un coro unanime
Avevo chiesto una manovra finanziaria che tenesse conto di questa esigenza c'è tenesse conto del fatto che gli imprenditori volevano e vogliono fare il loro dovere assumendosi le loro responsabilità ma chiedevano che questo venisse fatto con un occhio e rischi del momento
Con una particolare attenzione determinata dal fatto che siamo ha un limite
Come dire risicatissima tra la crisi economica la recessione
Quindi un'esigenza di sacrifici molto ben modulati
Purtroppo i risultati sono quelli e temevamo una Finanziaria frutto di una mediazione quasi impossibile
Tra gli interessi del sindacato
Quelli di una componente del Governo
Che
Ha fatto dello ruolo all'intero dire del Governo stesso quasi come dire una un ruolo al limite tra l'opposizione e la responsabilità del governo
E nello stesso tempo anche una esigenza dettata dai rigorosi parametri di Maastricht
Io credo che questa manovra
Non dia soprattutto una risposta
E cioè quella a una revisione strutturale della spesa dello Stato e quello che poi si chiede il paese non è come dire estraneo al problema dell'esigenza di darsi una nuova regola qualcuno diceva poc'anzi abbiamo speso per troppo tempo il dieci per cento in più di quello che eravamo capaci di produrre vero
Di questo ormai credo che siano consapevoli tutti
Primi fra tutti gli imprenditori
E però questa esigenza va coniugata anche con il momento che stiamo vivendo
Occorreva quindi una revisione alla parte strutturale del Bilancio
Qualcuno diceva anche poc'anzi che le conquiste sullo Stato sociale lo diceva dottor Morese non possono essere cancellate infatti non è questo che va fatto e pure però è possibile a nostro giudizio rivedere lo Stato sociale quanto meno eliminando gli sprechi che pure invece continuano ad esistere
Una ristrutturazione della pubblica amministrazione che non risponde più alle esigenze
Di un mercato che viaggia ad una velocità sicuramente maggiore di quella che è la pubblica amministrazione ci consente
E nel Mezzogiorno un rafforzamento ulteriore
Dei mezzi per combattere la mafia
Una volta che ha già dato dei significativi risultati perché però deve continuare con ulteriore maggiore impegno rinvigorito impegno soprattutto per non esportare continuare ad esportare questa immagine di un Mezzogiorno che ancora tagliato dal problema di una criminalità organizzata che impedisce le attività in queste condizioni diventa veramente difficile convincere gli imprenditori ad investire
Una ulteriore e più efficace riduzione degli interessi
I tassi di interesse con una inflazione al due virgola sette sono questo mi pare il ultimi dati
E possibile ulteriormente una riduzione a nostro giudizio è anche consistente che tra l'altro dovrebbe notevole beneficio
Ai conti dello Stato
Ecco questo soltanto per recitare alcuni delle alcune delle cose possibili tra virgolette come vorrei definirle
Quindi l'appuntamento con l'Europa signor ministro c'è un appuntamento che noi vogliamo affrontare con grande rigore con serietà siamo disposti a fare la nostra parte riteniamo però che ci sia l'esigenza di una revisione di questa Finanziaria
Non è certamente con una tre serie di ulteriori pressioni fiscali soprattutto sulle imprese mi riferisco all'eurotassa
Al prelievo all'anticipazione del prelievo sul TFR
Che finisce con l'aggravare ulteriormente una situazione che per le piccole imprese diventa veramente insostenibile soprattutto a un'area del Paese come il Mezzogiorno nel quale veramente la disoccupazione ormai a livelli d'allarme sociale
Quindi una revisione quella possibile della manovra finanziaria
Per consentire ripeto di sostenere i sacrifici per arrivare all'appuntamento con l'Europa per entrare in Europa
E per rimanerci
Mi pare che mentre noi parliamo esser stato deciso sia già stato deciso l'ingresso in Rete il ring reingresso nel dello smercio
Anche se la notizia probabilmente la fondata nelle prossime ore questo è un primo significativo passo ovviamente per l'appuntamento europeo
Un passo che serve a dare una stabilità dei cambi che giova sicuramente al nostro paese e che giorno tutto sommato io credo anche al al mondo delle imprese
Anche quelle imprese che si sono beneficiato del del rapporto di cambio hanno è favorevole dell'ultimo periodo
E sicuramente un appuntamento quello al quale andiamo incontro che ci offrirà grandi opportunità un unico mercato un grande unico mercato e sicuramente quello che può avviare un mondo di imprese anche dinamico come quello italiano verso l'appuntamento di di sicuro di sicuro successo
E importante tuttavia e concludo
Che al rigore si possa coniugare la possibilità degli interventi come dico possibili
Grazie
Dottore Scuderi si è fatto interprete dei timori di attraversano il mondo dell'impresa rispetto alla finanziaria che comporta certamente dei sacrifici
Anche pesanti io rivolgo la stessa domanda in un'agiata un po'più ampio la rivolgo al professor Pietro Busetta
Duecento di unire all'università di Palermo
Per sapere se immesso giorno alla forza la capacità di resistere all'onda d'urto di questa finanziaria così severa
E se questo mezzogiorno che diciamo la l'anello debole della catena del Paese resisterà al confronto della competizione con l'Europa grazie
Grazie al sindaco di Catania dottore terrorizzato quest'incontro
Grazie per lo stimolo che mi ha dato il il coordinatore di parlare il Mezzogiorno io presidente parlerò dell'altra Italia perché evidentemente parlare per paese del nostro paese come di un unico paese e e difficile
Va bene la media di cui è un possiamo parlare di un disoccupazione in media del dieci per cento
Possiamo parlare di un incremento del PIL del due sette del tre
Però poi dobbiamo sapere che che dico ricusazione insegna che la variabilità è altrettanto importante io però sapere che invece poi il il nostro è il la zuppa signor nostra e di gran lunga superiore a quella che che invece sia in altre parti d'Italia
Però certamente non farò piagnistei perché sarebbe fuori luogo sarebbe morto tutto il il discorso deve essere assolutamente propositivo per capire essendo consapevoli da dallo dal dal punto in cui partiamo quali sono
Il il i nostri obiettivi e quali possono essere le proposte operative ora il il nostro tema è quello di vedere e di capire quali sono i riflessi per l'occupazione per l'occupazione in una un ingresso in Europa che il nostro Mezzogiorno e ora vorrei quindi per il contenimento della disoccupazione
Meglio direi per un utilizzo migliore del capitale umano guardiamo un attimo questo questo questo questa forza lavoro che abbiamo o questa popolazione che c'è in questo maggio giorno come come un un uno uno strumento competitivo rispetto al come un una risorsa competitiva rispetto al resto del Paese
Un su uno studio recente la Fondazione Agnelli diceva che uno degli del delle risorse compiti al prossimo futuro nei lager o come mio Mondiale sarà proprio quella di di per il Mezzogiorno di avere una popolazione particolarmente giovane e quindi meno invecchiata e fra l'altro anche formata abbastanza quindi partiamo da questo punto di vista l'ora se questo è vero dobbiamo pensare credo che sia giusto pensare a quello che può dare il Mezzogiorno in termini di di di forza lavoro di di di popolazione che può produrre ecco noi abbiamo circa ventuno milioni di abitanti bitumi orbita abitanti praticamente una una dimensione quella del Mezzogiorno che è un po'più piccola di quella del Canada
Importante ventisette milioni cioè il Canada in termini di popolazione è noi abbiamo intuito abitanti certo siamo diversi dal Canova perché il Canada ha un PIL pro capite via Lunga prelevato a una dimensione di poco di di di territorio incredibilmente più ampia
è è c'è freddo vice persecutoria neppure però però ai c'era una una una una un aspetto che interessanti il Canada a in cara lavoro tredici milioni di persone su ventisette ne lavorano tredici milioni dodici milioni qualche cosa indenni intendo giorno super su ventuno milioni ne lavorano soltanto cinque o qualche cosa in più
Vero è che potremmo parlare di sommerso però credo che Luigi patto sul sommerso sia tale per cui sommerso non vuol dire non rilevato cioè è sommerso una buona partiva Moro mani cinque milioni e passa c'è già il sommerso perché rilevante
Con i metodi indiretti dell'Istat rileva ora quindi quindi allora se e questo è vero evidentemente il il il nostro programma lotto progetto operativo deve prevedere di utilizzare questo capitale umano che abbia deve vedere nel prossimo futuro aggetto parlo del medio termine sarebbe assurdo parlare da del tema del nel medio termine bisogna prevedere l'utilizzo al massimo di questa capitale umano perché oltretutto utilizzo classiche diventi il Mezzogiorno forza anche per tutto il Paese
Ora se questo è vero allora vediamo un attimo dopo i bisogni investire cosa bisogna fare
E e potrà non venire le risposte per tutta questa gente perché evidentemente niente s'evidentemente il il questo avverrà nel tempo che tutta questa queste persone si presentano sul palco del lavoro perché c'è la donna che entra nel mercato del lavoro perché perché una serie di motivazioni che faranno sì che si avvicinerà questa mossa realtà ad altre realtà
E più evolute peraltro se parliamo della per dire della della Danimarca o della Finlandia che hanno cinque mila abitanti come la Sicilia lì pure c'è il cinquanta per cento lavora quindi non è un fatto da un fatto di di processo storico che e che che che deve avvenire a terra quindi proiettando ci nel medio termine giusto farlo così
Ora allora quando si parla di un progetto spesso l'abbiamo sentito anche la Poli Bortone e Veltroni o si parla di agricoltura oppure si parla di di California di di di Florio adesso vorrebbe possono venire alle risposte al nostro Paese la nostra zona la nostra a nostra aria dall'agricoltura
E il la cultura oggi produce Europa il due per cento del PIL complessivo quindi ogni cento lire che si producono due vengono dalle culture il resto viene da tutto il gli altri settori e questo pile va continuamente scendendo infatti ci troviamo a questo punto pezza questo contributo al giura presepio con dati della Gran Bretagna che sono ancora interiori e quelli della della Grecia e sono corso al livello del del delle dodici tredici quattordici per cento quindi molto più elevato evidentemente
E e e il processo è tale per cui in mano mano che ci si sposta e verso le società più evolute più industrializzate e lei il contributo alla cultura è sempre i minore alcuni addirittura dicono Ruben Roberto Pozzi diceva una recente ricerca che la l'agricoltura in futuro sarà soltanto quello strumento per evitare lo spopolamento delle campagne e il e il il il la posizione dei suoni che non sarà un'attività economica ma certamente al di là di questa forme forse eccessiva è vero che e sia in termini occupazioni che in termini di di di di di Pontirolo l'apicoltura nel tempo andrà a diminuire il suo proprio contro pur il altri il il si parla di turismo questo questa questa battuta del nel nel progetto del governo sulla sulla florido sulla California dimenticava però che poi c'è stato un intervento degli ecologisti che ha detto
Ha detto insomma veramente pensare a oggi al Mezzogiorno come Florida del del del del sud è veramente velleitario perché in realtà copre pensate che che tutto il Mezzogiorno ha meno presenze solo Trentino
Questa è la dimensione quantitativa del nostro del nostro dello strumento gioco grezza perché tutto il mezzo insorga Sicilia ai quei cinque e ai due cinque per cento di di nel di posti letto rispetto all'Italia quindi e immaginatevi nel prete se possiamo far far far quindi se questo può può può avvenire che che si dia la risposta allora facciamo in questo modo ma in ogni caso la cosa più importante che il il moltiplicatore del del turismo nel Mezzogiorno è a zero ottanta contro il due per cento del Trentino
Cioè il problema di fondo il problema uno dei problemi di fondo è che quando la gente arriva qui chiediamo altissimi torinese marmellata in cioè voglio dire non produciamo nemmeno questo questo non vuol dire certamente che una posizione del tipo può diciamo all'interno perché il discorso e la globalizzazione un patto è un fatto è un fatto che no dal quale un genitore indietro però certamente c'è un c'è una base produttiva assolutamente illimitata
Il Mezzogiorno ha una base produttiva sua intricata e una un minimo di base produttiva evidentemente è indispensabile perché perché si si si possa e dare risposta a quelli che si è entrando al mercato del lavoro allora dico il il
Come si può risolvere questo prima come si può mettere la la la base produttiva si può meditare con la flessibilità salariale come diceva il nostro il nostro è compatto del lavoro con i patti territoriali certo che sono strumenti importanti
Sono strumenti importanti però non dimenticate che questi strumenti non potranno mai farci comprendere decolla Indonesia né con la Corea
Perché là dove ci sono e il il delle delle dei dei lavori e ad intensità altissima di Capri di io di lavoro DVBT manodopera e dobbiamo confrontarci con un costo di venti dollari circa l'ora del nostro operaio contro centesimi di dollari dell'India indonesiano quindi per quanto potremmo essere flessibili quindi per quanto mal potremmo diventare flessibili non potremo mai arrivare a quel tipo di competizione allora quindi e e il il discorso della della flessibilità salariale è un fatto importante ma che ha un potrà consentire alle imprese che ci sono sul mercato di continuare a mantenesse sul mercato visto che peraltro per quelle meridionali hanno il problema della della fiscalizzazione degli oneri sociali che finisce per quel del centro morta nel al del hanno il problema che il il con il il ritorno della lira a a a questi i rapporti di cambio più più normali tra virgolette evidentemente a loro compiti tra l'attività è scesa ma non potranno indurre il il il finanzieri e il finanziere un imprenditore americano giapponese avvenire da noi perché chiaramente avrà posti in cui potrà andare molto più tranquillamente con costringano l'opera di gran lunga più basso allora se questo è vero se se non non questo non potrà essere utile elemento ma dovrebbe essere un elemento o solo uno degli elementi perché peraltro dall'altro lato evidentemente se questo c'è una criminalità organizzata che ancora che ancora molte c'è un'esposizione complessiva che non è certamente delle migliori certo c'è questa capitale umano formato neanche giovane può essere un fatto ma e e basta tutto questo quando in Europa al ritiro dell'Europa per esempio
Mentre da noi essa un'aliquota un'aliquota sugli utili societari superiore al al cinquantadue per cento identità e il killer in Lussemburgo l'imputazione più alte del trentatré per cento in atti a del trentaquattro in Olanda del trentasette Miranda del trentotto mentre la zona di materia la zona franca di Madeira
Fino al due mila undici radioattività punture non pagheranno tasse completamente allora perché i capitali stranieri ma anche con gli italiani del Nord devono localizzarsi nel Mezzogiorno sono soggiorno motivazioni più forti
E allora vero è che Madeira però a duecentocinquanta mila abitanti e quindi è una ed Zona franca però dico non non non si può chiedere questo per i ventun milioni invece gli abitanti del sud mi pare
Mi pare allora io dico questo per concludere perché so bene che i tempi sono molto stretti finora un debito pubblico
Molto voto consistente ha costretto l'impiego di risorse molto rilevanti per pagare tassi sempre più elevati con perché questi tassi così elevati consentivano la copertura del in questa forma di cane che si morde la coda di questo debito pubblico
Ed è piuttosto elevato e di lottando capitali da investimenti produttivi utilizzando risorse
In interessi che fondamentalmente ante fondamentalmente andavo nelle parti più ricca del Paese perché la maggior parte il debito pubblico ha sottoscritto dalle parti nord del Paese
E la il il il Mezzogiorno nello scrivere molto meno e quindi in questo senso il il riordino delle casse dello Stato non può che farci bene
è stato gonfiato il debito pubblico alle esigenze Gasperini sussistenza lì in realtà non enormi perché quello che ha investito per esempio il la la la Germania l'ex diretti DR sono capitali enormi in periodi molto brevi ma certamente risorse risorse trasferite ad un subite le utilizzava per aumentare i propri consumi
E questi consumi certamente con questa base produttiva così passa provenivano da altre zone del Paese
Anche se questo processore interrotto per risanare le finanze pubbliche in vista della adozione della moneta unica non non può accadere potetti positivi per noi perché se soprattutto se queste risorse che vengono liberate età impieghi improprie non produttivi verranno destinate proprio documentare quella bassa produttiva che può qui contribuire ad aumentare lavoro occupazione
Un un mancato risanamento se non ci fossi risanamento al di là dell'Europa costringerebbe asportazioni competitive contiene come peraltro è stato negli ultimi anni stiamo rientrando nell'ottobre a quota mille però eravamo usciti ha prodotto circa qualche cosa se non mi sbaglio bene alcune volte
Anche e queste queste esortazioni coperti hanno portato di incremento notevole delle esportazioni
Equilibrando in qualche modo gli effetti negativi dovute dovuti all'indebolimento nostro cambio e che si manifestavano anche nell'aumento di molte materie prime dei prezzi di alcuni beni d'importazione
De servizi che si acquisiscono sui mercati internazionali dei prezzi del soggiorno all'estro
Compresi quello delle unità da straniere se dovevamo andare per esempio qualcuno fuori il sud avendo una quota dell'esportazione facciale molto contenuta non ha avuto i vantaggi queste esportazioni ma detti gli svantaggi li ha subiti tutti allora
Allora per concludersi Europa vuol dire cristiana mento maggiori risorse destinate da tutto il Paese per investimenti peraltro il Paese complessivamente ha destinato sempre meno risorse nell'ultimo periodo per investimenti se significa eliminazione dell'assistenzialismo se significa valorizzazione della meritocrazia utilizzazione al meglio risorse del Paese compreso quel famoso capitale umano quella base che che che ci interessa particolarmente allora ben venga la moneta unica pendente a mio parere la competizione virtuosa con realtà più avanzate della nostra grazie
Siamo all'ultimo intervento prima delle conclusioni del presidente Dini io vorrei in conclusione porre due quesiti il primo riguarda l'Europa
Il quesito che pongo e mi rivolgo al professor Centorrino che l'ultimo oratore della della serata prima del presidente Dini ordinario di economia pori di Alba Università di Messina due quesiti dicevo il primo che riguarda l'Europa
La unificazione della moneta ci come dire neutralizza era il pericolo di quell'egemonia franco tedesca anche ci incute qualche timore primo
L'occupazione
L'occupazione non è il solo umanitaria normare europeo anzi è una peculiarità europea quella di uno sviluppo che non si accompagnano alla all'incremento dell'occupazione contrariamente a quello che avviene soprattutto in America ecco ci può dire spiegare questi due fenomeni
Irrazionalità blog ordinato nel più breve tempo possibile intanto mi permetto di ringraziare il sindaco del fattore per l'invito a questo interessante convegno
Qualche anno fa una c'era per università americana fece una ricerca sui mestieri più tristi del mondo
Nella graduatoria capirete bene che il primo mestiere più triste venne fuori era quello dei microfoni
Il secondo invece un po'a sorpresa venne fuori che era quella degli ecologisti perché in effetti gli economisti sono cultori di una scienza lugubre possono parlare sempre di cose tristi
Allora professionali porta sempre a tracciare scenari pericolosi ad indicare ipotesi che sanno sempre così insomma raggelante
Io per una volta vorrei spogliarmi dei panni dell'economia dell'economista triste mi sono pure vestito di scuro insomma ben accentuare questa funzione
E vorrebbe prendere uno spunto del sindaco di Catania che mi sembra particolarmente interessante e che credo questa convegno deve sottolinea il fatto cioè che oggi e per l'Italia una giornata storica
Oggi e una delle poche giornate forse o delle volte al secondo delle ideologie che si professa in cui un italiano può sentirsi va orgoglioso di essere Italia perché questo non vorrei dare molta enfasi però non vorrei neppure che la cosa passasse inosservato
Perché noi oggi siamo al traguardo
Di alcune politiche economiche intraprese bisogna dirlo è una coincidenza ma come dire non può essere ignorato intrapresa dal governo Dini
Siamo al traguardo di queste politiche economiche che ci hanno ricondotto nel sistema monetario euro
E sarebbe fuori dal Sistema monetario europeo forse c'eravamo dimenticati ci faceva estere un Paese di serie B
Ha ragione sotto deleterio Giorgianni a ricordare le polemiche per la fra le polemiche per la Francia erano le polemiche di un Paese di serie A che ci guardava come un Paese di serie B che voleva con furbizia
Rimando ai famosi imprenditori del Nord Ovest approfittare di una certa situazione per creare facili profeti
Oggi speriamo siamo al traguardo ripeto in una serie di politiche che ci riportano ad essere un Paese di serie e per una volta ripeto vorrei come dire superare un certo prima di depressione questa economia italiana di cui parliamo e un'economia che non è che vada poi tanto male coordinatore oltre al problema per la sua oggi in altre abbiamo un'economia se ci riflettiamo un attimo in cui lei non tra superano del sette per cento le uscite tutti quelli che parlano di taglio della spesa dovrebbero sapere che al netto purtroppo degli interessi che paghiamo sul debito pubblico oggi lo Stato incassa il sette per cento in più di quanto nostre
C'è un mi amico Economist un mio conterraneo che in genere USA così per stupire l'uditorio e servire quando parla del debito pubblico ogni bambino che in questo momento sta nascendo nasce con cinquanta milioni di debiti
Sì Habermas si dimentica di dire che contemporaneamente c'è un altro tizio forse non sarà bambino forse non sarà Becker che a cinquanta milioni di credito perché l'Italia assi un forte debito pubblico ma questo presidente Dini lo dovrebbe spiegare benissimo un debito pubblico quasi tutto interno l'Italia non ha debiti con l'estero
E questo per un Paese è un fatto estremamente positivo non solo ma l'Italia ha una propensione al risparmio altissimo
Talmente alta che la ricchezza finanziaria in mano oggi agli italiani
Pari al doppio del debito
Che lamentiamo
Dei bassi consumi ma dovremmo per un attimo riflettere sul perché di quest'alta propensione acquista questo Paese a cura così un po'con la Ventura di lamentarsi anche di cose che fino a qualche anno fa apparivano obiettivi irraggiungibili
Quando io ho cominciato a studiare l'economia ricorda che una frase ad effetto che diceva Agnelli era quella di dire quando l'inflazione sarà a due cifre in Italia ci sarà la rivoluzione
Abbiamo avuto l'inflazione a due cifre non ci fu la rivoluzione oggi stiamo andando ad un'inflazione non ad una cifra ma addirittura quasi pari a zero ed improvvisamente questa dato che fino a dieci anni fa sembrava assolutamente irraggiungibili stanno cambiando di manuali di teoria economica non c'erano i manuali che l'inflazione potesse arrivare al due per cento non era prevista
Beh improvvisamente a questo dato ci sembra un dato sconfortante perché diciamo testimonia che ci sono bassi consumi che ti vantarsi io ho come l'impressione che su questo Paese presidente gravi forse un clima di basso profilo tra gravi un clima di depressione gravi un clima di austerità che probabilmente avrebbe bisogno di essere vivificata
Questo Paese avrebbe forse bisogno di grosse iniezioni di fiducia una volta che ha raggiunto la stabilità certe ci sono c'è il problema che citava dottore bilancio del problema della disoccupazione
Questo problema richiedo degli interventi che io credo siano già stati predisposti
è un problema complesso però attenzione vorrei invitarvi a fare una riflessione il problema della disoccupazione è un problema strutturale
Ed è un problema che si aggraverà sempre di più fino a quando non si interverrà con misure di tipo strutturale quello che oggi viene messo in discussione presidente l'intero mercato del lavoro
Noi possiamo fare patti per il lavoro possiamo fare flessibilità e così via ma stiamo in una situazione di transizione epocale in cui stiamo passando da un paradigma del lavoro ad un altro paradiso
Non rendersi conto di questo e non volere introdurre questo tema nel dibattito generale purtroppo fa secondo me ritardare delle soluzioni che si imporrà
Soluzioni che si imporranno e che bisogna ridisegnare sostanzialmente questo mercato per la la seconda domanda che si poneva era quella di dire ma non sarà troppo forte
Questa egemonia franco tedesca e qua la risposta del paradossale
Cioè tanto minore sarà all'egemonia franco tedesca tanto più presto l'Italia è entrata nel Sistema monetario europeo perché nella missione globale del reddito prodotto la nostra entrata riduce complessivamente il peso franco tedesco è fa della dimensione europea rispetto alla dimensione del dolore rispetto alla dimensione dell'Aia in una dimensione relativamente più accettabile e quindi è come se tutto il mondo in questo momento tutto sommato di FAS per far entrare l'Italia nel Sistema monetario europeo
Vorrei chiudere con una brevissima storiella che credo dia un poco il senso di quanto stiamo dicendo
C'era un emiro ricchissimo che chiamò una volta tre premi Nobel dell'economia chiusa allora di scrivere un trattato manuale di teoria economica uso manuale di teoria economica doveva essere il grande manuale
E se si misero al lavoro di presentare un testo le Miroglio non respinge Tizio troppo lungo voglio qualche cosa di più bravi
Questi temi sono al lavoro cercarono di ridurlo stringerlo accorciato e così via gli allarmi presentarono ancora una volta l'emiro dello restituiti dicendo che lo trova troppo lungo per i suoi la e premi Nobel reagirono per fare un po'apparissero allora tutto il manuale si può compendiare in questa frase non si distribuiscono pasti gratis io credo che la questione di Pavia Europa oggi appunto sia riassumibile in questo non si distribuiscono Castellazzi
Rassegna degli interventi è finita questo convegno è una testimonianza forte che si ricollega la realtà di una città di una terra che è terra di disoccupazione è anche terra che anela all'Europa la parola al presidente Lamberto Dini
Io vorrei in primo luogo ringraziare il signor Sindaco il Magnifico Rettore dell'Università
Gli illustri professori che sono qui presenti e gli altri relatori avete ascoltato
Delle osservazioni e dei commenti tutti molto validi sui quali vorrei ritornare dopo aver presentato un quadro di riferimento più generale del problema dell'integrazione europea
Anche nei riflessi dei problemi delle prende dell'occupazione
La Monet l'Europa la moneta unica e l'occupazione sono i principali termini di riferimento dell'azione di governo di questo Governo come lo stato dei governi che l'hanno preceduto
E la scelta di questi obiettivi oltre a rispondere agli ideali di euro previsti chic partecipare l'Italia come parte dell'Europa
Senta sono sempre stati questi sposati dal nostro Paese deriva dalla constatazione
Che il perseguimento ottimale degli interessi nazionali non può prescindere da una sempre più forte ancoraggio all'Europa e quindi la prospettiva della moneta unica da un lato e le riforme istituzionali che si stanno preparando in vista dei prossimi allargamenti dell'Unione europea dall'altro
Si avviano a modificare anche il modello di sviluppo dell'integrazione europea che abbiamo conosciuto fino a oggi si va verso nella sostanza per essere brevi
A una integrazione differenziata fra Paesi anche in vista dell'allargamento la moneta unica sarà il primo importante teste dell'integrazione differenziata
E il suo impatto si estenderà probabilmente anche altre aree
I Paesi che vi faranno parte godranno di una preziosa patente di affidabilità e di credibilità all'interno dell'Unione e anch'all'esterno di quest'ultima
Quindi per l'Italia essere in questa sorta di cabina di regia sin dall'inizio
Come le è stata in tutte le altre tappe della costruzione europea
Deve essere vista come un'esigenza irrinunciabile
E non solo per motivi di prestigio politico o ideali
O di convenienza economica perché entrare nell'Unione monetaria e anche una conversione culturale significa cioè acquisire irreversibilmente un modello di economia moderna
Economia di mercato indispensabile per lo sviluppo complessivo della nostra società
L'obiettivo della moneta unica non è nuovo nel processo di integrazione europea
Molti tentativi erano stati fatti nel corso degli ultimi quarant'anni ma è stato soltanto con il Trattato di Maastricht perché il progetto della moneta unica ha assunto una forma definita con regole e scadenze precise è diventato parte integrante della carta costituzionale dell'Unione e acquistato una sua legittimità democratica indiscutibile
Quindi col valore costituzionale acquistato acquisito da ma strette la moneta unica assunto accanto al suo valore economico anche un significato
Un grande significato politico e raggiungere questo obiettivo equivale a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini euro pay a un'unica entità
L'Europa della moneta completa l'Europa dei cittadini è strettamente collegata all'idea della società civile comune europea
Che rappresenta lo scopo ultimo dell'unione europea stessa
E ciò assume un valore tanto maggiore nel quadro politico emerso con la fine della guerra fredda che ha aperto la prospettiva storica
Di una unificazione su base consensuale di gran parte del continente europeo
Quindi la moneta unica è stata pensata secondo una logica economica volta a creare nel contenente un'aria di stabilità di prosperità e di alta occupazione vediamo quest'aspetto fra un momento
Ed è in questa ottica che va letto lo sforzo che i governi che anche questo governo sta compiendo permettere il Paese nella condizione di far parte dell'unione monetaria fin dall'inizio
L'opinione pubblica mi pare che non sempre a sufficientemente chiara la percezione di queste finalità
Che i governisti i governi europei si sono posti non soltanto il nostro ne viene Outta aiutata nella comprensione
Da coloro che per calcoli politici cercano da attribuire alla sana gestione economica quindi alla sana disciplina economica di Maastricht
E la responsabilità degli attuali tassi di disoccupazione
Le ipotesi che rappresentano la moneta unica e l'occupazione come obiettivi antitetici non hanno fondamento
I due obiettivi sono strettamente connessi e non possono essere perseguiti che contemporaneamente
Anche se non ci si deve aspettare che con il passaggio alla moneta unica immediatamente si avrà un miglioramento nell'occupazione in questi anni dobbiamo fare questo sforzo
Di risanamento della nostra finanza pubblica che rallenta di per sé l'andamento della nostra economia è di per sé non facilita l'occupazione ma un po'più in là
Naturalmente con questo risanamento e l'abbassamento dell'inflazione siamo ora a livelli europei
Nel trarremo i vantaggi
Il deterioramento della situazione occupazionale non rompa non è un fenomeno recente
E risale alla fine degli anni settanta
La causa della disoccupazione non può quindi essere ricercata se non in misura marginale in una carenza di domanda derivante dalle politiche macroeconomiche troppo restrittive
Ma deve invece necessariamente essere fatta risalire a cause più profonde connesse al funzionamento e alla competitività del modello di sviluppo sociale ed economico europeo
Il confronto dell'Europa con le altre aree economiche più avanzate negli ultimi quindici anni fa infatti emergere una situazione di svantaggio
Del nostro continente in termini di competitività e capacità di creare nuovi posti di lavoro
Quindi la questione centrale dalla quale dipende il futuro dell'Italia dell'Europa e dell'occupazione e quella della sua collocazione nel contesto di un'economia internazionale in rapida trasformazione
Trainata dal diffondersi dell'innovazione tecnologica e della globalizzazione dei mercati
Da questa logica non si esce che si entri in Europa o che non si entri in Europa e questo è il mondo in cui viviamo queste sono le trasformazioni che il nostro mondo
A ha subito e dalle quale non possiamo sottrarci certamente non lo sarebbe attraverso l'isolamento dell'autarchia
Che porterebbero soltanto a miseria rispetto ai tassi di crescita allo sviluppo e alla prosperità
Che abbiamo guadagnato in tutti questi anni attraverso l'apertura dei mercati e la ricerca di maggiore competitività della nostra economia
E quindi la capacità di competere sui mercati internazionali
Dove è sempre più forte la concorrenza di altri sistemi economici tradizionalmente emergenti che rappresenta la vera sfida di fronte alla quale si trova oggi il nostro continente e la sera non può essere affrontata da un Paese europeo singolarmente l'ho appena detto
La prima apertura dei mercati finanziari e la concorrenza di aree economiche sempre più in grazie
Sempre più integrate da quella del Nordamerica quell'alzarsi che rafforzano l'esigenza dell'integrazione delle economie europee
Si tratta di un'esigenza
Inderogabile e indilazionabile il passaggio al mercato unico europeo alla fine degli anni ottanta è un passo molto significativo
E quindi che ha permesso di aumentare la competitività
Del nostro continente delle delle nostre imprese e l'unione monetaria rappresenta il necessario sviluppo di questo processo dire al di realizzazione del mercato unico
Ecco il quadro concettuale nel quale operiamo
Gli effetti benefici della moneta unica che le annualità e unica può avere sulle economie europee e sull'occupazione è già stato detto mi pare che siano molteplici
Si riducano i costi di transazione e soprattutto alle incertezze connesse all'esigenza di differente valuti nazionali
E l'unione monetaria rafforzerà il clima di fiducia
E porrà basi più solide per uno sviluppo sostenibile
Non possono esserci Riserve mentale sui benefici economici che deriveranno dalla creazione della moneta unica
Sono le leggi economiche oggettive che ci insegnano che la convergenza avverte il basso dell'inflazione e il risanamento della finanza e pubbliche
Sorti dunque sono in fondo i due principali criteri che vengano richiesti per l'adesione alla moneta unica rappresentano le precondizioni per favorire la crescita e l'occupazione viceversa
Dall'esperienza passata abbiamo appreso che alti tassi di inflazione sono fonte di instabilità
Favoriscono l'ascesa dei tassi di interesse disincentiva no gli investimenti così come gli altri disavanzi di Bilancio sottraggano risparmio agli investimenti produttivi e sono quindi di ostacolo a una crescita economica stabile dura tiro
Quindi per l'Italia la moneta unica è un'opportunità che non può essere persa sul piano politico così come su quello economico
E il nostro Paese grazie al suo dinamismo e anzi tra quelli che maggiormente possono beneficiare dell'unione monetaria
La riduzione dei tassi di interesse il nuovo Patto di stabilità
Non possono non liberare le energie dell'impresa e dai pesi del passato e daranno maggior fiato all'attività economica e alla crescita dell'occupazione
Il raggiungimento dell'obiettivo richiede nella fase iniziale lo sappiamo costi e sacrifici che non solo il governo italiano ma tutti i governi europei si trovano a dover gestire senza di
Non senza difficoltà questo è stato indicato nell'abbiamo detto non abbiamo queste difficoltà di far scendere il nostro disavanzo al tre per cento ma c'era anche la Francia c'era anche la Germania ce l'hanno anche altri Paesi per noi c'è uno sforzo maggiore da fare al quale ce n'erano
Ma al di là dei parametri di Maastricht il risanamento delle nostre finanze pubbliche le riduzione dell'inflazione sarebbero stati in ogni caso obiettivi che avremmo dovuto perseguire nel nostro proprio in dell'interesse indipendentemente dai criteri di Maastricht
Per pochi altri Paesi come per l'Italia e d'altronde di così evidente percezione il beneficio che può essere che può derivare
Quando si fa se raffrontato al lo sforzo straordinario che siamo stati siamo chiamati ora affrontare per il novantasette e le l'eliminazione del differenziale dei tassi d'interesse
Che deriverà dall'unificazione monetaria
E che significherà per l'Italia mi non solo minori oneri di bilancio per il servizio del debito ma minori costi per le imprese e maggiore redditività dei nostri investimenti è effettivamente diciamo inaccettabile di avere tassi di interesse così elevati è un differenziale fra tasso di inflazione che ora è sceso così tanto
Che è una certamente un fatto molto positivo e i tassi che tuttora sono pronti i cani tassi ufficiali dei tassi che sono praticati dalle banche
Ma questi questi ultimi riflettano anche l'inefficienza del sistema bancario che essa non potrà essere che corretta nel corso del tempo ma con la riduzione dei tassi ufficiali e dei tassi sul mercato finanziario
I costi per le imprese diminuiranno sensibilmente e di qui
Se le si renderanno esse stesse più più competitive
Noi crediamo che grazie all'azione congiunta gli sforzi che sono stati fatti dei progressi compiuti fin qui sono notevoli
Di poter raggiungere entro la fine del novantasette l'obiettivo del disavanzo pubblico al tre per cento
In linea con i parametri di Maastricht
E voi sapete è quella che è la discussione che è in atto nel nostro Paese
Siamo in ogni caso sulla buona strada
Vogliamo per arrivare a far parte del gruppo di testa
Comprimere i tempi dell'aggiustamento delle nostre finanze pubbliche c'eravamo prefissati di compiere quest'ultimo sforzo in due anni pensiamo alta sette nel novantotto
Ora in vista del fatto che tutti gli altri Paesi praticamente saranno pronti un anno prima
Dobbiamo anche noi cercare di fare quello sforzo di fare in un anno quello che c'eravamo proposti di fare in due anni di qui
La grande difficoltà per l'approvazione di questa legge finanziaria e per trovare i consensi che sono necessari
Per i sacrifici che si impone dovrebbe sapere stasera conoscere il risultato appunto che è stato accennato
Del rientro della lira nello SME che certamente un passo importante per la credibilità del nostro anche del nostro sforzo di Ruzante risanamento a moneta unica con le sue implicazioni di coordinamento delle politiche economiche in una logica di cultura della stabilita
Non può ovviamente costituire l'unica risposta dell'Unione ai problemi dell'occupazione
La disoccupazione le pelli attuali rappresenta un problema sociale un costo economico che nessuna società europea posso portare è un problema di dimensione europea come ho detto prima ma che acquista caratteristiche specifiche in più nel nostro Paese nel caso italiano perché conosciamo quali sono le disuguaglianze fra regioni del nostro Paese
Le cause tuttavia sono comuni a quelli degli altri Paesi europei anche se da noi ci sono cause storiche che hanno visto Peter minato appunto queste forti di disparità regionali spetta ai governi nazionali e certamente
Euro e il tatto per il lavoro che è stato apprestato di cui parlava Morese all'inizio del nostra del nostro incontro vorrei anch'io a vedere che facesse parte della finanziaria e che non fosse messo da parte
A seguito di richieste dell'ala più estrema che fa parte di questa maggioranza di governo quindi il nostro sforzo in Parlamento di vedere che questo sia fatto che quanto si richiede gli accordi sono stati fatti con imprenditori e con il sindacato e dobbiamo andare avanti quindi c'è l'interesse generale della comunità europea a partire dal libro bianco di Delors come ha ricordato il sindaco Bianco i Consigli europei di esserne di Firenze e hanno indicato con chiarezza la strada da seguire i con instaurando anche meccanismi di monitoraggio e di e di impulso è qui si tratta di dare flessibilità nostrum scatto togliere le barriere all'entrata in tanti settori del nostro è la nostra economia dove ci sono c'è ancora un corporativismo che rallenta le assunzioni e quindi più flessibilità nel mercato del lavoro rock è che purtroppo certamente non c'è una cultura in Italia che resiste da questa parte a queste aperture che però se indispensabile credo che che ci arriveremo che ci arriveremo a fare anche noi progressi in questo campo perché sono che sono indispensabili però occorrerà ripensa ore il ruolo dello Stato nell'economia accelerando anche le privatizzazioni che devono essere finalizzate a creare le condizioni di una maggiore concorrenza non per dare risorse al Governo
Dobbiamo anche rivisitare nell'ambito di questo modello mercato del lavoro su cui parlavamo prima anche qui il illustri relatori hanno indicato rivisitare le istituzioni dell'UE fare sterili e dobbiamo adegua ore a una risalta in rapporti Omo Minnuta amento favorire gli investimenti immateriali la formazione mirare a una piena valorizzazione del capitale umano in questa maniera per rendere il mercato del lavoro come dicevo prima più efficiente più film più flessibile non si tratta di smantellare il modello europeo di sicurezza sociale bensì di riformarlo per salvaguardarne le cara tristi che fondamentali basate sul consenso e sull'accordo conciliando le esigenze delle dell'efficienza e della solidarietà secondo le linee del patto di fiducia du cui parlava il presidente della Commissione europea di cui parlava prima dell'ordine cui ha parlato anche anche Moreschi questo è necessario perché in un'economia globale e questo è stato detto ci dobbiamo confrontare con Paesi dove il costo del lavoro e nettamente inferiore dove la protezione sociale molto più bassa e ci sono Paesi che emergono che vengono su in questa ma miele ma dove devo dire una volta che il progresso si sviluppa il costo della colossale la protezione sociale aumenta e quindi diventano loro anche essi meno competitivi perché perché hanno una capacità anche di da un punto di vista di infrastrutture certamente e anche culturali non soltanto le infrastrutture economiche meno sviluppate delle nostre quindi anche hanno svantaggi da coprire attraverso questi minori col ma il desiderio di protezione sociale oltre all'aumento dei salari viene subito appena la crescita e lo si gruppo economico sale lo sviluppo economico parte quindi però ci dobbiamo confrontare in questo mondo e di questo mondo non uscii amo e quindi dobbiamo ricercare tutti i metodi limitando i costi del lavoro i grava anni sulle nostre imprese per darle maggiore competitività e far fronte a questa sfida a questa sfida globale
Naturalmente per l'occupazione questo è stato detto l'Europa aiuta
E dobbiamo vedere di utilizzare appieno i fondi strutturali che derivano dalla Comunità europea che sappiamo che non ne siamo stati capaci cerchiamo ora di recuperare sia attraverso un maggiore impegno e mi pare che questo è stato detto che ci sono fatti nuovi nella nostra società e nel modo in cui si amministrano i nel si amministrano i cittadini e le autorità amministrano i comuni amministrano le radici Toni con questo contatto maggiormente diretto con i cittadini e il passaggio delle generazioni mi pare che Grossi progressi si stanno facendo io è questo che ambito non dobbiamo non dobbiamo certamente certamente disperare
Vorrei accenna accelerare e tagliare una parte delle cose che vi volevo dire quindi certamente la centralità dell'occupazione nelle strategie dell'unione rimane ferma è una conferma che per questo ci ha bisogno di consenso ma in conclusione l'Europa deve affrontare nei prossimi anni sfide difficili di carattere politico e sociale delle quali alle ali non possiamo e non dobbiamo sottrarsi quindi insuccesso se arriviamo a questa unione economica e morale monetaria tradotto sarà tradotto esso stesso in termini di maggiore crescita e di ma Gioia e occupazione e potrà fornire un fattore di coesione morale
E quindi anche esso indispensabile per la realizzazione anche di altri obiettivi e che un fallimento che nessuna persona di buon senso può augurarsi rappresenterebbe un duro colpo oltre che sul piano economico anche per l'Europa politica e dei cittadini brevemente vorrei ora fare un commento sulle osservazioni così competente così belle che sono state fatte dal le il magnifico rettore dal Sindaco e dagli altri relatori
La cosa che mi conforta particolarmente è che qui
Da voi in Sicilia
Al comune nella università
Quindi nella società civile ci sia questa piena consapevolezza che l'Europa è nell'interesse anche di questa Regione e che è nell'interesse di tutti
E non ci siano voci particolarmente discordanti sale il magnifico rettore cominciato per dire che la convergenza quindi l'Europa è come va vista come un vincolo ma anche come opportunità di questo che abbiamo poi trattato tutti noi stiamo lavorando per il futuro per quello io credo dei nostri giovani in particolare con lo sforzo che dobbiamo fare per e dobbiamo a questo qui purtroppo stia ma pagando gli errori e gli eccessi del passato come è stato detto
Quindi le considerazioni che sono state fatte veramente mi rallegro né io le condivido
Profondamente non le sto a riprendere una per una vorrei sottolineare la politica del Mediterraneo e quindi quanto questa sia importante ne ho parlato
All'università alla facoltà di giurisprudenza di Trapani oggi
è la politica del Mediterraneo europea sarà sicuramente porterà grandi vantaggi all'Italia
Ma in particolare e in particolare alla alla Sicilia nostro entrare nei dettagli alla Sicilia ben posizionata per sfruttare quelle che saranno le possibilità di investimento che deriveranno da questa massa di risorse che la comunità europea de destinerà ai Paesi della sponda sud sponda sud del Mediterraneo
Abbiamo parlato del Patto per il lavoro
C'è stato un accenno
Da parte di Morese all'accordo sulle pensioni e vuole a questo riguardo fare soltanto un osservazione perché mi dispiace che
Morese si è andato via perché
Quella riforma del sistema pensionistico sul quale oggi forse sentite dire ha ma non è servita a niente non ha bisogna farne un'altra di riforma delle pensioni eccetera eccetera sono veramente delle menzogne sono delle cattiverie sono discorsi strumentali che si fanno da parti politiche quella riforma del sistema pensionistico che è stata fatta non come un giorno male ho sentito a stamattina alla radio alla lettura dei giornali che il gol
No uno ha detto
Aveva fatto scrivere
La riforma delle pensioni ai sindacati volesse peccato che è andato via ha sottolineato quanto duro sia stato il confronto per arrivare a quella soluzione soluzione che doveva
In particolare mantenere solidarietà e coesione era il massimo sforzo che si poteva fare in quel momento e quella riforma del sistema pensionistico sta portando i risulta antiche erano stati stima
Tutti e nessuno di meno se oggi il Governo il nuovo governo le forze politiche vogliono porsi altri obiettivi che vanno aldilà di quelli che la riforma si era posto benissimo ben vengano vediamo come possano essere messi portati a compimento vediamo quali possano essere i consensi non si fa una riforma di non si tema pensionistico di un sistema previdenziale senza l'accordo delle parti sociali senza la il mantenimento della coesione sociale sono materie estremamente e delicate che oggi in Italia il e ci sia ancora un sistema che abbiamo ereditato di pensionamento di anzianità attraverso il quale si può dopo trentacinque anni lavoro sì posso andare in pensione a anche a un'età giovanile piuttosto diciamo non avanzata rispetta quello che il segnale questo è ancora vero un istituto che è stato introdotto nel passato e del quale si cerca di uscire con una certa grado Rita e quindi ripeto la riforma del sistema pensionistico è stata una battaglia dura combattuta con lealtà sia da parte del governo sia da parte delle organizzazioni sindacali coloro risultato io credo ragguardevole non solo per quello che è stato fatto ma in particolare per l'armonizzazione dei differenti sistemi pensionistici che erano il punto più difficile da risolvere perché davano
E iniquità fra il settore pubblico certi settori del settore privato è questa armonizzazione che è stata raggiunta è anche esso stesso un punto estremamente importante come l il sistema penso di
Il sistema di pensioni complementari che si è instaurato attraverso la riforma e che per ora e che ora sta sta per partire scusate Ezio abusare so della vostra pazienza per menzionare una questione che effettivamente voi se voi stessi sentite parlare sterile quale vi potete domandare come mai si può ritornare sul sistema pensionistico ci si vuole ritorna are forse perché ci si vuol proporre degli obiettivi che sicuramente non erano raggiungibile nel novantacinque dubito che siano raggiungibili nel novantasei o che siano raggiungibili nel novantasette andiamo sì piano quando si parla del sistema pensionistico qui dicevo prima che per entrare in Europa abbiamo deciso di fare in un anno ciò che avevamo previsto di fare in due e questo naturalmente ci richiede gli sforzi che sono stati che sono che sono ora richiesti
Sarebbe troppo lungo commentare sulle altre belle osservazioni che sono stati fatti dagli altri relatori e non desidero fermarmi infine anche per mancanza di tempo Marie vi ringrazio per la vostra attenzione
Bene il convegno si chiude e qua abbiamo ascoltato l'intervento molto importante spero che i giornalisti ne abbiano preso nota importante per non solo per i significati morali e ITC istituzionale ma anche per alcuni significati editi politico mi raccomando sulle pensioni e soprattutto su sulla presenza del patto del lavoro nella finanziaria mi sembra che sia stato un convegno molto produttivo ringrazio a nome degli organizzatori buona sera