"L'Italia per una politica di sicurezza in Europa" conferenza organizzata presso il Centro Alti Studi per la Difesa a Palazzo Salviati, in Piazza della Rovere 83

Diplomatiche sino al ministro cortese che e con cui collaboriamo molto molto bene
In quanti in quest'anno cercheremo di intensificare al massimo la attività congiunte sia con i nostri colleghi diplomatici sia con la Scuola superiore dell'amministrazione dell'Interno in particolare quei corsi di vice prefetti ritengo che proprio una delle esigenze maggiori che esiste nell'amministrazione dello stato attuale signor sottosegretario il fatto di rompere un po'le barriere Craig linguaggio culturali che esistono tra le varie amministrazioni
Caratterizzata da una incombe attraverso queste attività congiunte di cui io sono grato molto ai miei colleghi direttore dell'Istituto diplomatico e direttore della Scuola superiore dell'amministrazione dell'Interno oltre che per alcune attività anche la Scuola superiore della pubblica amministrazione
Il cosa avesse l'estetica congiunti dicevo cerchiamo di migliorare un pochettino questa capacità di comunicare tra le amministrazioni che oggi abbiamo un conferenziere chi eccezione il sottosegretario agli Esteri onorevole Piro Fazzino proprio che ci parlerà dell'Italia per una politica di sicurezza in Europa empiriche presenti nel l'onorevole che conosciuto bene da tutti quanti voi e la ringraziandolo ad aver accettato il nostro invito di cedo la parola
Ringrazio molto generale Gian per questo invito e mi porta a essere per la prima volta qui e quindi in particolare
Interesse
Ho accettato colto quest'invito ringrazio molto tutti presenti in particolare gli ambasciatori rappresentanti nel corpo diplomatico chiedo scusa del ritardo ma come sapete
Come sapete al la voce arriva come sapete
Oggi il ministro Dini fuori immissione questo diciamo ha comportato una serie di impegni
Raggiunti
Ma io accolto con grande piacere la possibilità di avere l'occasione di discussione di confronto sul tema
Del architettura di sicurezza in Europa
Perché credo che sia in verità uno dei e le questioni fondamentali che abbiamo di fronte e uno delle grandi sfide che l'epoca post bipolare ci mette di fronte siamo stati tutti abituati a pensare concepire e praticare la politica dentro uno schema lo schema bipolare e per mezzo secolo ha caratterizzato l'identità delle single dei singoli Paesi le loro alleanze l'evoluzione della scena internazionale le scelte strategico militari
Siamo chiamati oggi a fare i conti con il superamento di quello scenario e soprattutto siamo chiamati a
Diciamo risponderà una sfida che la vicenda del ex-Jugoslavia ci ha drammaticamente messo di fronte che è quella di dare sicurezza al continente
In una fase in cui il superamento della contrapposizione dei blocchi ideologici e militari contrapposti non ha rappresentato di per sé la risoluzione del problema della sicurezza
Ci si rafforza diciamo
Si era forse troppo facilmente
Illusi e si era fatto facilmente sperato che il superamento della storica divisione dell'Europa garantisse di per sé la diciamo
La sparizione delle ragioni del conflitto della guerra
Sono sicuramente sparite le ragioni di natura ideologica che può davvero diciamo ispirato politica bipolare e che potevano essere la causa del conflitto in quell'epoca ma abbiamo dovuto constatare come su terreni del tutto nuovi e inediti come per esempio sul terreno
E Nico della contrapposizione etnico della contrapposizione religiosa
Nuovi conflitti sono venuti emergendo e il problema della sicurezza quindi non è risolto di per sé dal superamento della contrapposizione
Est Ovest il carattere ideologico militare perché si ripropone la necessità di costruire un sistema di relazioni capace di garantire stabilità e sicurezza al continente oggi
E quindi c'è un problema di aggiornamento e di innovazione delle strategie sia delle strategie politiche sia delle strategie economiche sia delle strategie militari
Che è di fronte a tutti i Paesi a tutte le istituzioni multilaterali in primo luogo all'Unione Europea e alla e alla NATO
La prima considerano e in questo quadro è evidente che si pone per l'Italia il problema di una non solo di un aggiornamento ma di una innovazione della propria politica estera
In che senso nel senso che le tre costanti che hanno caratterizzato la politica estera italiana nel dopoguerra e cioè la scelta europea europea l'opzione atlantica
E l'aiuto alla pace e lo sviluppo del terzo mondo con particolare
Attenzione all'area del Mediterraneo tutte e tre questi capisaldi
Della politica estera sono oggi
Chiamati a essere ridefiniti e rivisitati e al tempo stesso a questi tre capisaldi
Se ne aggiunge sicuramente un quarto per ragioni che Violante Romolo disporre nel dettaglio
E cioè il carattere via via sempre più strategico che assume l'Europa centrale balcanica per la proiezione di politica estera dell'Italia e quindi la necessità di una attenzione del nostro Paese sia le relazioni bilaterali nell'azione multilaterale a quell'area non minore di quella che dobbiamo dedicare alle altre aree di tradizionale proiezione che la politica estera italiana
Nel definire un'architettura di sicurezza mi pare che
Si debbano si deve a partire dalla esaminare alcuni tendenze dello scenario europeo di questi anni si accuratamente schematicamente dato lo scrittore non ho bisogno di fare analisi alcune
Affermazione diciamo i
Sono sufficienti modo asseverativo la prima questione e che noi siamo in presenza in Europa
Di una duplice tendenza l'Europa centrale soprattutto nel
La dove diciamo e il focus del problema della sicurezza oggi euro
L'Europa centrale e orientale siamo in presenza di una duplice tendenza che apparentemente contraddittoria non lo è ma il fatto che non sia contro Vittorio non significa che sia immediatamente il Renica mente componibile cosa mi riferisco mi riferisco da un lato al fatto che l'Europa è oggi luogo del mondo dove stanno avanzando intende modo più forte i processi di integrazione di cooperazione sovranazionale regionale l'Unione Europea l'istituzione del pianeta dove che conosce il grado di integrazione maggiore
Questa unione europea tende ad allargarsi di qui al due mila e dieci diventerà un'istituzione di venti ventiquattro ventisette componenti a seconda dell'evoluzione che assumerà il processo di allargamento
Accanto a questa dimensione le altre cresce la dimensione delle altre istituzioni multilaterali l'allargamento della NATO
Un nuovo ruolo della UEO come struttura di identità di difesa europea in una logica di complementarietà tra NATO e UE
Il rafforzamento dell'INPS iniziativa centro europea come istituzioni multilaterali di area dell'Europa centrale
Iniziative di segno analogo che vanno
Radicarlo sì
Penso al Consiglio di cooperazione dei Paesi baltici dal consiglio di cooperazione dei Paesi del Mar Nero all'iniziativa del sedici nel nei Balcani meridionali e avanti di questo passo
Quindi tendenze alla cooperazione all'integrazione sovranazionale che peraltro corrispondono a una tendenza di carattere mondiale perché tutte le aree del mondo sono investite dal maturare dal crescere di processi di integrazione in tutti i continenti
E per altro verso il manifestarsi
Di Haskovo rinnovato forza qualche volta forza qualche volta con una forza naturalmente inquietante anche pericolosa
Dell'identità nazionale
Che assume i connotati preoccupanti e rischiosi talora dell'identità e il mito dell'identità religiosa affermate in modo integralisti
Ora queste due e nell'Europa centrale balcanica questo problema è particolarmente evidente il carattere complesso della composizione demografica dei Paesi dell'Europa centrale ci mette in tutti i paesi di fronte al problema della convivenza di minoranze
Dietro etnie e di religioni
Il carattere fortemente condizionato
Dell'evoluzione storica di quell'area fa sì che i confini dei paesi dell'Europa centrorientale siano confini che sono mutati
Ripetutamente nel corso dell'ultimo secolo più in virtù di esigenze di sicurezza internazionale e delle che di sicurezza di sé ed è eccome espressione della relazione tra le grandi potenze che non in relazione alla ridefinizione delle identità nazionali medesime
E tutto questo naturalmente fa esplodere conflitti acuti
Conflitto più acuto l'abbiamo ben presente solo con l'ex Jugoslavia e speriamo che nulla più abbia ripetersi questa natura ma sappiamo che su un terreno politico e non fin qui
Di contrapposizione di forza militare o di guerra molti altri conflitti però sono esplosivo sono latenti nell'area
Credo che vada salutato positivamente l'accordo che l'Ungheria Romania hanno siglato recentemente che appunto costituisce un quadro di riferimento importante per un problema di minoranze non facilmente risolubile per esempio in quell'area
Quindi da questo punto di vista queste due tendenze due diverse realtà non sono contraddittorie nel momento stesso in cui Croazia e del grado era entravano in guerra ciascuno dei due e chiedeva di essere integrato in Europa che e nel momento in cui Repubblica Ceca Repubblica Slovacca si sono costituite dividendo sì tutte e due hanno invocato come dire la continuità degli accordi che la Cecoslovacchia aveva definito con l'Unione europea quindi in realtà vedere l'affermarsi di identità nazionali specifiche non è contraddittorio accolga l'affermarsi di una tendenza più generale alla sovranazionalità l'integrazione regionale tuttavia le due dimensioni vanno composte
Perché se è vero che non sono contrari Torin se non è vero che la loro gestione sia di per sé complementare per il solo fatto che non sono contraddittori se e quindi se episodi costruire una politica una strategia che sia capace di affermare contestualmente la ineludibilità dei processi di integrazione multilaterale sovranazionali
Che non solo non vanno rallentati ma vanno accelerati e consolidati al tempo stesso come questo
No è capace di diciamo no deprimere o addirittura negare aspirazioni a specifiche identità nazionali e regionali che diciamo dei colori riuscire a trovare affermazione
Di qui un tema che in realtà hanno stanziato questa discussione lo cito soltanto il carattere strategico per esempio nella discussione della Kostner
Corso la Conferenza intergovernativa per la revisione dei Trattati rimaste di una categoria come la politica di sussidiarietà
Che non è soltanto come si gestiscono meglio i fondi strutturali e come non litiga una capitale con una Regione sui fondi strutturali è qualcosa di assai più complesso il principio di sussidiarietà è un principio di ordine generale ma categoria diciamo importante per un assetto artisti di di di sicurezza
Quindi prima questione ma siamo di fronte a questa esigenze seconda questione pensiamo
In presenza
Tanto più siamo di fronte a questa esigenza
Perché in realtà noi siamo in questo fin e secolo di fronte all'esaurimento della dimensione nazionale come l'unica dimensione in grado sufficiente a governare
Le dinamiche economiche sociali culturali e politiche del nostro tempo che tutte sono caratterizzate segnate da una dimensione sovranazionale transnazionale
Non vi è problema dei nostri Paesi che possa essere ricondotto nella sua soluzione ottimale soltanto le dimensioni nazionali la storia dell'umanità e la storia del mercato che si allarga le sorelle le istituzioni politiche la storia istituzioni politiche che progressivamente si allargano nella loro dimensione della loro
Qualità
In funzione della capacità di governare il mercato
E quindi siamo in presenza del mercato diciamo unificato a livello mondiale sicuramente siamo in presenza in Europa di un mercato continentale che per una parte del continente
In prossimità di essere pienamente unico con la scadenza della moneta unica
Che tendenzialmente quei processi di allargamento tenderà ad allargarsi ulteriormente il problema di come si costruisce un'architettura di sicurezza che tenga conto di questo è questione fondamentale quindi la dimensione
Questo significa che la l'architettura di sicurezza sì in un sistema di relazioni bilaterali tra Paesi
Un elemento ma
Differentemente rispetto al passato non è soltanto più un insieme di relazioni bilaterali che può determinare una politica di sicurezza
E un'architettura di sicurezza
In fondo la tragedia dell'oriundo slavi è stata nella prima fase
Così acuta perché
Come dire ha stentato a affermarsi esattamente questa considerazione mi sembra
Posca praticamente io dico se avevo scritto detto sempre che qualcuno ha pensato che il dopo tanta dove potesse assomigliare al pre quattordici ma c'è una differenza sostanziale
La logica diciamo delle relazioni bilaterali non può essere esaustiva è sufficiente per costruire un'architettura di sicurezza ma è l'intreccio tra
Intensità di relazioni bilaterali e costruzione di istituzioni multilaterali che tenga conto di un contesto sovranazionale ormai ineludibile diciamo la condizioni perché si costruisca un'architettura che abbia carattere di stabilita
Se è così
A me pare che è in questa logica che diciamo vanno viste le scelte
Politiche dell'Italia e il contributo che l'Italia può dare ad un'architettura di sicurezza
E segnatamente voglio affrontare
Tra questione la prima
Non c'è dubbio che l'architettura di sicurezza un caposaldo nel rafforzamento e nel consolidamento del processo di integrazione europeo e dell'Unione Europea
Ci sono buone ragioni economiche secondo me per sostenere che il processo di integrazione economica deve proseguire ma di per sé questo non sarebbe sufficiente credo che la ragione fondamentale per cui noi abbiamo bisogno di un processo di integrazione economico pieno
Che non si limiti alla dimensione puramente monetario di mercato esattamente per ragioni di sicurezza
Non va mai dimenticato che quando Schuman De Gasperi e Adenauer spacca decisero di costruire il processo di integrazione europea non lo fecero avendo in testa una priorità di tipo economico
Ma avendo in testa che bisognava evitare che si determinassero in Europa le ragioni che nell'arco di settanta anni avevano portato tre conflitti di carattere mondiale e segnatamente che nell'arco di settanta anni Europa
Tanto i due principali Paesi del continente Francia e Germania essere contrapposti e quindi ha ragione di un conflitto che poi non investiva soltanto la storia di quei pochi
E credo che De Gasperi non distingue se come dire una cambiale da una tratta in un forte distinguesse un miliardo da un milione di non aveva in testa i parametri economici
Naturalmente erano dei dirigenti paese che sapevano quanto fosse forte diciamo l'intreccio tra la dimensione strutturale ecco nuove la dimensione politica e partirono appunto dall'acciaio dal carbone che erano la moneta unica di quel tempo
Va
Ma voglio dire la finalità fu una finalità politica al processo d'integrazione nasce per dare stabilità pace sicurezza al continente e mette in campo un processo di integrazione economica per l'evidente ragione che diciamo si tratta così di superare tutte le ragioni di natura strutturale e il conflitto di interessi economici che possono determinare anche i conflitti politici ma la priorità maturità di sicurezza io penso che questo debba continuare arrestare un punto fermo
E che quindi
Nel momento in cui l'Unione europea è impegnata nella ride simile alla revisione dei pilastri fondamentali della propria del proprio processo d'integrazione
E con la Conferenza intergovernativa si tende ad andare ad un nuovo trattato questo nuovo trattato non può che rappresentare un salto in avanti del processo di integrazione in funzione
Di un'architettura di sicurezza in funzione di una stima condizione di stabilità di sicurezza e di pace e di pace del continente
è questa la ragione per cui io penso che la discussione in queste settimane
Anche in questi mesi settimane su il più
La partecipazione dell'Italia alla moneta unica sia stata una discussione molto utile perché forse per la prima volta finalmente si è fatta una discussione vera in Italia sul grado di su diciamo i vincoli le compatibilità il carattere strategico della scelta europea del nostro Paese
Ma credo che proprio per questa ragione la partecipazione alla moneta unica che io otto considero come dire ho sempre sostenuto come assolutamente essenziale mi è sempre apparso del tutto infondato pensare che noi potessimo
O stare ai margini o anche solo essere un Paese che scommetteva sul rallentamento di una scadenza a cui invece abbiamo interesse a stare dentro pienamente fin dall'inizio
Però questa moneta unica nuova diciamo sostenute spiegata la nostra opinione pubblica soltanto in funzione di parametri economici e di interessi indubitabilmente importanti dal punto di vista economico e finanziario
La moneta unica è anche un gigantesco strumento di coesione politica di integrazione di rafforzamento della coesione politica
Col sa benissimo che la moneta unica non ci non si può non può decollare se fosse le monete sono soltanto monete del Nord per esempio che ha bisogno di monete mediterranee della moneta unica
E lo sa non sulla base di un parametro economico perché se fosse soltanto sulla base di parametri proprio forse nessuna volete voi terrà nell'immediato avrebbe titolo diventare c'è una ragione politica che porta a giustamente tenere la considerazione del cancelliere il fatto che ci vuole la moneta unica anche le monete mediterranee perché la moneta è un fatto di coesione politica un fatto di unità politica
E quindi la scadenza moneta unica per me assolutamente essenziale oltre che per ragioni economiche evidenti per ragioni di natura strategica di natura politica di natura che attengono alla sicurezza
Proprio perché il processo di integrazione europea non risolve la sua la sua finalità né la dimensione finanziaria e monetaria
Al centro della Conferenza intergovernativa ci sta una scelta fondamentale per l'architettura di sicurezza e della scelta della politica estera e di sicurezza comune e in funzione del far decollare una politica estera e di sicurezza comune la scelta
Di costruire
Una identità europea di difesa e di sicurezza
Queste io credo che si sta si sono compiuti attualmente sotto
Le tragedie sono anche ahimè lezioni di vita diciamo quindi sotto l'incalzare anche della tragedia jugoslava ma non soltanto credo che si siano compiuti dei passi in avanti quanto meno nella consapevolezza nella coscienza che l'Europa ha bisogno di dotarsi di una politica estera e di sicurezza comune
Anche se naturalmente il salto dalla consapevolezza della sua necessità alla sua implementazione non è così semplice
L'Europa rischia molto di continuare a essere se non riesce a fare questo salto un gigante economico umano politico e cioè un soggetto che non riesce a far valere la propria forza la propria
L'incidenza dei processi dei processi politici internazionali tuttavia il fatto che oggi ci sia una consapevolezza molto più grande di questo è già come dire una condizioni di miglior favore per poter produrre dei risultati e mi pare che la discussione
Che si sta producendo in sede di Conferenza intergovernativa stia acquisendo
Diciamo alcuni punti che
Consentiranno l'implementazione della politica estera e di sicurezza comune
Mi pare sia ormai acquisizione comune necessità di dar vita a una cellula di analisi perché se non c'è un'analisi comune difficile che ci sia un'azione comune
Mi pare che ci sia ci sia consapevolezza anche se poi c'è ancora discussione sul sul profilo i caratteri della personalità però sul fatto che la politica esteri sicurezza se vuole essere visibile incidente ha bisogno di essere rappresentata da un soggetto unitario e unico
Per dirla brutalmente come disse una volta Kiesinger ma se c'è una crisi a chi telefono non ho tempo di far quindici telefonate
E quindi chi è il soggetto che unifica rappresenta da diciamo
Credibilità unitaria alla politica estera e sicurezza e mi pare che si stiano facendo passi rilevanti davanti
Sul tema del rapporto sul sul sul nodo sul rapporto tra politica estera e di sicurezza comune e identità di difesa da questo punto di vista le decisioni assunte dal Consiglio atlantico di Berlino sulla complementarietà tra uva tra UEO è nato
E e diciamo la discussione che in sede di Conferenza intergovernativa si sta facendo su il fare della politica estera e di sicurezza e della
E di alcune azioni comuni
In materia di
L'intervento militare in particolare le azioni di Pittis per uno degli possibile
Oggetti della costruzione di un'identità di difesa europea è diciamo costituiscono passi in avanti significativi
Naturalmente nel momento in cui si
Fanno queste scelte e l'Italia deve essere pienamente impegnata nel fare queste scelte
Per l'Italia deve definitivamente
Risolvere un problema che a lungo è stato un problema non risolto
Della politica italiana
Ed è
Rimuovere usa un gioco di parole così mi spiego rimuovere definitivamente la rimozione del tema militare
In Italia per lungo periodo il tema militare è stato un tema rimosso
Il fatto che
Il Paese
Sia stato un pare uno dei paesi che ha perso la guerra
Il fatto
Di avere avuto avventure coloniali infelici
Quanto meno
Il fatto di aver avuto nella nostra dei nostri centotrent'anni di storia nazionale che non sono molti
Anzi pochi
Vent'anni di fascismo con tutto quello che fascismo ha rappresentato nella enfatizzazione
Della dimensione militare in senso aggressivo
Ha indotto dal quarantacinque in poi nelle classi dirigenti democratiche la rimozione del tema
Ci sono anche altre ragioni indicato solo le principali ce ne sono molte altre sono sarebbe interessante fare un tema solo su questo anzi potrebbe essere una discussione utile questi
No io penso che un Paese che voglia giocare una suo ruolo sulla scena internazionale non può essere un paese che si inibisce l'utilizzo della dimensione militare
Naturalmente noi siamo un Paese democratico
Che vogliamo utilizzare questa dimensione in funzione di obiettivi di pace di stabilità di sicurezza
In coerenza con quella che è la strategia di un Paese democratico che afferma valori di stabilità di sicurezza di convivenza di rispetto dell'autodeterminazione dei popoli quindi nel dire questo mi pare poi per la parte politica che io rappresento che non ci sia questo sospetto io non devo come dire nessuna politica delle metto ma credo che sia sciocco e sia deve una un ritardo culturale da superare pensare perché poi i fatti ci dimostrano che non è così che la dimensione militare è una dimensione essenziale per affermare una politica di stabilità e di pace d'altra parte noi abbiamo oggi i nostri ragazzi che fanno parte dei sessanta mila
Soldati che la NATO ha mandato in Bosnia che non sono lì per fare la guerra ma sono lì per mantenere la pace abbiamo mandato gli alpini in Mozambico non per fare la guerra ma per garantire una transizione democratica che ha portato un passaggio elettorale che ha superato quindici anni di guerra civile
Siamo andati in Somalia non per
Ria editare un'avventura coloniale ma per garantire che una guerra civile che dilania ma quel Paese non lo distruggesse definitivamente quindi
E ci sono mille altri esempi che dimostrano che in realtà lo strumento militare in quanto sia naturalmente ha ricondotto a finalità di stabilità di sicurezza è uno strumento essenziale maturate questo è un problema che credo
L'Italia debba definitivamente risolvere e io considero molto importante
La scelta che si è fatta sulla Bosnia esattamente per questo non solo per il contributo in sette
Che
Alla partecipazione italiana da da a un processo di stabilizzazione degli accordi di Dayton e di Parigi e tutti mi pare conveniamo che senza quella presenza probabilmente gli accordi detto non avrebbero avuto la capacità di implementarsi come l'hanno avuto in questi dieci mesi
Ma anche per il carattere più generale di svolta nella politica italiana nel senso che
La nostra partecipazione all'ai Fori Bosnia
Diciamo rappresenta
La assunzione
Avvenuta con un voto unanime in Parlamento questo dato politicamente rilevante l'assunzione dell'intera classe politica la classe dirigente del Paese del di della del tema militare come un tema che sta ecco essenziale sta dentro
La capacità dell'Italia di avere una proiezione di politica estera efficace e di avere una politica estera che incide e pesa
Diego Scotti spazio
Il secondo nodo che voglio affrontare riguarda l'allargamento della NATO
Che
L'altro diciamo un secondo punto essenziale per la costruzione di un'architettura di sicurezza
Io penso
Io penso che qualsiasi politica di sicurezza in Europa a nel rapporto transatlantico
E nel rapporto tra Europa e Stati Uniti il pilastro essenziale
E questo ha evidentemente dei corollari un'affermazione di cui una coscienza di questo genere un primo corollario che l'Europa non ha interesse a
Favorire o anche solo assecondare qualsiasi forma di neo isolazionismo che
Tema ritorna ante periodicamente della politica americana
Il che era sovente non significa no come i in effetti si è fatto e si sta facendo in sede NATO su un riequilibrio di responsabile assunzioni di responsabilità tra Europa Stati Uniti eccetera
E che secondo corollario e che quindi la NATO è diciamo funzione essenziale di qualsiasi politica di sicurezza e non si può pensare nelle condizioni date
Oggi la politica architettura di sicurezza in Europa senza diciamo considerare l'ha dato un pilastro fondamentale di questa architettura
Il pro il la prospettiva dall'allargamento a me sembra la prospettiva
Ineludibile
Credo che a questo punto la discussione però debba andare oltre il problema non è allargamento Sivo allargamento nuove pare che la decisione sia assunte sia strategicamente strategicamente giusta il problema è il come perché a seconda di come l'allargamento si fa si conseguono in modo più o meno efficace gli effetti di stabilizzazione e di architettura di sicurezza che si vogliono conseguire a cui
Si vuole che l'allargamento sia funziona
E non c'è dubbio che l'allargamento della NATO comporta che ci sia un rapporto di concertazione tra i tre soggetti che
Diciamo questo sono investite a questo allargamento l'istituzione che si allarga la NATO
I paesi che vengono investiti da questo allargamento e la Russia
E che
Occorre che il processo sia guidato e gestito realizzato in funzione ad avere una concertazione tra queste tre soggetti e che invece un rapporto soltanto tra due dei tre nelle diverse versioni rischierebbe di non produrre gli effetti stabilizzanti
E di sicurezza che si voglia non lo produrrebbe un accordo soltanto tra NATO e paesi candidati all'adesione che escludesse la Russia da una concertazione perché se la Russia vive come ostile a sé il processo di allargamento il rischio che l'allargamento anziché stabilizzare produce conseguenze destabilizzanti
Ne è sufficiente un rapporto tra NATO e Russia che passi sulla testa dei paesi interessati perché questo produrrebbe tra l'altro fuori tempo una riedizione bipolare che anch'essa è suscettibile di problemi conseguenze negative
E quindi il problema è come diciamo c'è una concertazione trilaterale che consenta di acquisire di acquisire un processo di allargamento che insomma per dirla con una formula rassicura Budapest e Varsavia senza irritare Mosca
E costruisce l'architettura di sicurezza in cui tutti i soggetti possano diciamo
Ritrovarsi
Da questo punto di vista io penso che il problema non è allora soltanto decidere all'allargamento
Ma sono le modalità dell'allargamento e quindi che reticolo
Di azioni positive
Gli atti
Di relazioni multilaterali e bilaterali viene costruito
Come il contesto entro cui avviene l'allargamento
Non è indifferente a chi acqua a quali Paesi si si allarga e quindi la decisione di non allargare di non spinge l'allargamento a Paesi che siano contigui dal punto di vista dei confini con la Russia è una scelta che io credo
Debba essere saggiamente assunta cioè una gradualità quindi allargamento
Così come è questione non irrilevante che cosa si quali studi stride dispositivi militari sì installano insediò nei paesi candidati all'allargamento
Ed è evidente che la non mi sta lamento di armamento nucleare in quel Paese a una rilevanza notevole così come ce la la dimensione di eventuali truppe straniere in quel Paese
Credo che sia non indifferente quale grado di relazioni bilaterali
Contestualmente all'allargamento si vanno costruendo tra i Paesi candidati all'adesione e la Russia
Proprio per costruire una rete di reciproca fiducia che dimostri che l'allargamento non è in funzione
Diciamo ostile o contrari alla Russia
Così come credo sia rilevante una intensificazione dei dei
Delle pratiche già in corso di cooperazione e di integrazione tra NATO e Russia sul piano militare un più forte coinvolgimento della Russia in tutte le scelte di sicurezza in Europa
Un ruolo
Diciamo più ampio in termini di sede politica all'OSCE
E non a caso abbiamo al vertice di Lisbona e ha sarà un
Scadenza particolarmente importante nella definizione d'architettura di sicurezza si potrebbero indicare altre cose ancora e ho ho esemplificato al fine di diciamo queste queste cose per dire che il problema è come sia un insieme un reso di azioni
La costruzione di una griglia di azioni di atti di relazioni
Che come dire costruisca le condizioni per cui l'allargamento diciamo può avvenire senza che questo sia vissuto in termini traumatici destabilizzanti da nessuno dei soggetti che interessa
Da questo punto di vista al vertice OSCE di Lisbona è molto importante
Insieme alle alle scadenze delle istituzioni atlantiche che ci sono le stesse settimane
E il vertice OSCE di Lisbona mi pare sarà chiamato a fare i conti diciamo a ridefinire per la parte che che compete all'OSCE naturalmente a quelle istituzioni tra questioni i principi della sicurezza in Europa i principi che oggi presiedo la sicurezza in Europa sono quelli della Carta di Parigi del novanta conseguente gli accordi di Helsinki ma dal novanta ad oggi è cambiato esattamente il mondo e l'euro
E quindi c'è un problema no di negazione di quei principi ma di rivisitazione di quei principi e di integrazione di quei Princi
Quando si scrisse
La Carta di Parigi quando si presentò a discussione
La lunga discussione durata quindici anni la Conferenza di Helsinki per esempio credo che all'attenzione di tutti coloro che discutevano tutte le questioni etniche fossero assai meno presente di quanto non lo sono oggi dopo una tragedia come quella dell'ex Jugoslavia capire come
Questo tema per esempio richiede di essere ulteriormente definito e precisa
Il problema della multietnicità della multiculturalità dopo la vicenda jugoslava è questione non solo di dibattito culturale una pregnante questione che attiene ai temi della sicurezza
Così come vanno rivisitati ridefinite
Le azioni di diplomazia diplomazia preventiva di gestione della crisi perché proprio la vicenda dell'ex Jugoslavia c'ha detto quanto sia difficile
Intervenire in prevenzione di un conflitto eccome anzi strategie meccanismi di prevenzione definiti sulla carta e poi una difficoltà a tradursi in azione concreta
Così come
La vicenda dell'ex Jugoslavia ancora uso sempre parata impara didatticamente queste perché la tragedia che più sì con sedia una serie di temi su cui agire
Si pone il problema
Della ricostruzione la riconciliazione e della ricostruzione post-conflitto senso che non basta impedire una guerra ed è già naturalmente importantissimo
Ne basta soltanto favorire un accordo di pace e poi c'è il problema di come si implementa un processo di pace si costruiscono le condizioni
Della riconciliazione politica della ricostruzione
E della ricostruzione democratica mi pare che sia il processo di pace in Medioriente che il processo di pace Dayton in Bosnia hanno innovato in modo rilevante
La metodologia e la cultura del negoziato nel senso che quei due processi di pace sono così sui passi ispirati alla rinuncia
A cercare accordi di pace che in un istante siano capaci di definire ogni e questo di qualsiasi questione
Origine del conflitto e invece sono diciamo processi di pace costruiti su una impostazione graduale
Costruiti sull'idea che
Si fa l'accordo sulle cose possibili e poi la realizzazione delle cose su cui ci si è accordati crea le condizioni per successivi passi per trovare l'accordo sulla così che in origine appaiono inconciliabili processo di pace in Medio Oriente queste in fondo
L'invenzione l'innovazione forte che Becker
Diede nell'impostare il processo di pace in Medioriente fu esattamente questo rinunciare a cercare l'accordo su tutto prima
Cercare l'accordo possibile affidando una scaletta temporale una scansione temporale nel tempo la costruzione
Diciamo di una pace duratura definitiva nel presupposto che
L'implementazione del graduale crea le condizioni di fiducia che in origine non ci sono e di reciproca confidenza che ebbe origine non ci sono qui c'è mi pare tutto questo da da rimettere il terzo terza questione che voglio affrontare riguarda
In particolare poi il problema di
Della dell'Europa centrale dal punto di vista insomma la terza questione voglio affrontare riguarda in particolare l'azione politica dell'Italia
Delle due aree fuori dell'Europa nelle due aree fondamentali diciamo
Per la politica di sicurezza e cioè l'Europa centrorientale il Mediterraneo
L'Europa centrorientale dedicato ampia parte tutte le mie riflessioni e oggi appunto il
Uno dei luoghi fondamenti dei luoghi fondamentali della sicurezza del per una politica di sicurezza
è un'area assolutamente strategica per l'Italia
Insisto su questo dato mi conosce sa che insisto da tempo su questo gatto perché quando si parla di politica estera in Italia immediatamente diciamo
Il riflesso condizionato scatta al Mediterraneo sì c'è politiche estere Italia immeritata e io credo che sia giusto il Mediterraneo
Non c'è bisogno di spiegare autorevole questo un'area
Di enorme valore strategico per l'Europa e per l'Italia e il luogo in cui dove siamo collocati eccedenti e quindi è chiaro che tutto ciò che accade nel Mediterraneo ci riguarda direttamente come Paese mediterraneo tuttavia la dimensione mediterranea non esaurisce
La diciamo la funzione e la proiezione di politica estera dell'Italia
L'Europa centrale
E balcanica è per l'Italia di importanza assolutamente analoga a quella del Mediterraneo
Ed è del tutto sciocco contrapporre queste due dimensioni che sono due dimensioni complementari anche perché una parte dei di quell'area si affaccia sul Mediterraneo e quindi ha una valenza meritava come è evidente
Le due aree sono assolutamente complementari e per la politica estera italiana sono assolutamente vitali entrambe
D'altra parte i fatti dimostrano che è così quando si parla di Europa centrale e balcanica anche qui il riflesso condizionato un po'sbrigativo e vuole dire malizia già la Germania sì questo è vero c'è già la Germania dopodiché c'è l'Italia il secondo Paese presente nell'area che la Germania
Cioè l'Italia
In una parte non piccola di questi paesi noi siamo il primo partner commerciale e il primo paese per investimenti stranieri soprattutto nella parte
Sud dell'Europa centrale Balcani
Ci legano a quell'area vincoli di natura storica politica molto intensi
Tutto quello che accade lì in termini di sicurezza sì investe immediatamente
Quindi la proiezione di politica estera italiana nell'Europa centro orientale è assolutamente strategica è questa la ragione per cui io penso
Non a caso
Avete visto che da mesi c'è una forte intensificazione
Diciamo dell'azione della Farnesina in quella direzione che una delle priorità fondamentali dell'Italia e fare un po'una Ostpolitik italiana una politica estera italiana rivolta all'Europa centrale e orientale
Di questo questo naturalmente questa scelta che già in atto che è stata segnalata da molte visite che il ministro Dini ha fatto nella capitale nelle capitali dell'area da un ruolo particolarmente attivo che abbiamo
In una crisi come quella dell'Albania
Dal ruolo che abbiamo avuto e abbiamo continuiamo ad avere nella vicenda all'ex Jugoslavia è sottolineata non solo dalla nostra presenza nell'ai forma dal fatto che la linea che noi abbiamo sempre sostenuta le ha sempre sostenuto cioè quello di un approccio regionale alla
Crisi dell'ex-Jugoslavia diventata poi alla fine la linea che la l'Europa assunto non ce possibilità di stabilità e di pace se non si costruiscono le condizioni di un coinvolgimento di tutti gli Stati della regione
Che non
Soluzione di pace di stabilità
Mentre nella prima fase la tragedia di Ugo slavi era prevalsa nella strategia europea come dire l'assecondare una linea di frattura
Della regione
è espressione di questa proiezione di questo Ostpolitik italiana
L'intensificazione delle relazioni bilaterali che noi stiamo facendo abbiamo fatto con tutti i Paesi dell'area l'iniziativa trilaterale italo slovena ungherese che proprio in queste settimane stiamo facendo decollare e che ha ragioni specifiche perché quelli sono di due due paesi che appartengono al primo nucleo dell'allargamento sia dell'Unione Europea che della NATO
Il rilancio dell'inizio dell'iniziativa centroeuropea che è strategica decisiva
Oggi il Lince la più vasta istituzione regionale di Area con quindici Paesi membri Italia Austria e tredici Paesi dell'area centroeuropea balcanica fino all'Ucraina e la Bielorussia
Questi tra questi questi quindici Paesi tra questi quindici Paesi vi sono paesi che entreranno presto nella NATO e nell'Unione Europea e Lince in questo senso può essere quindi un'istituzione che contribuisce alla strategia di adesione
E per altro verso però ci sono Paesi che non stanno che non entreranno nella NATO e nell'Unione Europea
E lutti l'Unione europea ha lo stesso problema che alla NATO non so i decidere chi entra ma che legame tiene con quelli che stanno fuori
Per usare uno schema Lince può essere la partnership for peace plus che la NATO cerca di costruire verso i Paesi
Restano fuori Cernusco una istituzione che ha una capacità di conglobamento e di collegamento che fa sì che nessun Paese si emarginato in una strategia
Di un'architettura di sicurezza e quindi è molto importante il vertice ministeriale che si svolgerà grazie all'inizio di novembre per la rivitalizzazione del rilancio dell'INCE in questa funzione avverrà sulla base di
Di proposte di una piattaforma che è stata l'Italia ad avanzare che è stata proprio in questi giorni lo sale riunioni e stiamo facendo assunta dei nostri partner nell'iniziativa
Tutto questo quindi per dire quanto sia fondamentale importante e strategica quell'area
E come quindi l'Italia debba giocare lì una funzione un ruolo candidandosi a essere uno dei paesi che fa da ponte
Tra l'Unione europea
E quest'area
Tra la NATO e quest'area
Sapendo che una proiezione di questo genere uno Ostpolitik di questo genere non esaurisce naturalmente la sua capacità di irradiazione
Soltanto l'Europa centrale ma in quanto si Rabichi in modo forte in Europa centrale balcanica crea le condizioni per un sua prolungamento sua estensione anche più in là
Noi oggi siamo già oggi in in una fase di forte intossicazione dell'azione non solo economiche ma politiche con la Russia testimoniato dei numerosi incontri tra Ministro Dini Primakov degli ultimi mesi
Siamo in una forte intensificazione di presenza italiana nelle repubbliche centro eurasiatiche caucasiche in alcune delle quali la presenza economica del nostro Paese rilevante basterebbe pensare al ruolo dell'ENI nel Kazakistan
E quindi tutto questo è diciamo per dire che quello è una scelta fondamentale per una politica
Estera e di sicurezza europea e per la costruzione di un'architettura di sicurezza europea
E per una forte proiezione in termini bilaterali e multilaterali dell'Italia
L'altra e ho finito l'altra
Grande priorità naturalmente Scelta è quella di
Essere attori protagonisti della costruzione di una politica di sicurezza nel bacino mediterraneo
Mi pare che con la Conferenza di Barcellona ci sia stato un salto di qualità rilevante
Nella assunzione della dimensione mediterranea come una delle priorità strategiche della politica europea
Io lamento soltanto il nome della Conferenza perché euromediterraneo
Se la si come dire esaminerà la sua dizione etimologica distingue tra Europa e Mediterraneo io penso che merita radio fa parte dell'Europa sarebbe stato più proprio cambiare la conferenza intra mediterranee ma a parte questa diciamo
Che sta
Sottigliezza che forse è soltanto il mio pallino penso che attiva di questo a Barcellona si è fatto una scelta rilevante si è
Considerato il bacino mediterraneo appunto non come una frontiera
Ma come un'area strategica rilevante come una delle priorità fondamentali della politica estera e di sicurezza della proiezione di relazioni esterne del del unione
E si sono assunti impegni
Come sappiamo sia sul terreno dalla cooperazione economica con l'obiettivo di costruire nell'arco di alcuni decenni la zona di libero scambio
Sia sul terreno dell'intensificazione delle relazioni culturali
Come dire cercando di esaltare e valorizzare al massimo tutte le potenzialità che ha il bacino mediterraneo nella sua funzione storica di incontro tra culture e religioni e sia sul terreno politico per costruire nel bacino una assetto di sicurezza di stabilità e un bacino peraltro dove non mancano i punti di crisi i focolai di conflitto e non soltanto nei Paesi arabi basterebbe pensare all'attente conflitto che all'epoca della guerra di Troia in avanti contraddistingue la relazione tra la Grecia turchi e che ancora negli ultimi mesi adatto lungo a momenti di tensione
Quindi costruire
Prima di futuro certe
E che fin quando rimane una condizione di incertezza esistenziale senza una prospettiva di lavoro di vita accerto e naturalmente
Come dire oggetto di qualsiasi suggestione
E quindi il problema di come l'Unione Europea è capace
Di avere una politica in grado di trasferire risorse e tecnologie
Sostegno ed eterni essere coprotagonista di una fase di sviluppo di espansione economica di quei paesi è condizione di una politica di sicurezza sappiamo tutti no ovviamente
Vittorio come questo è più che evidente sappiamo tutti come oggi la sicurezza non solo in Europa insomma Mediterraneo è è una è un è un problema sempre di più multidimensionale
La la dimensione demografica è una dimensione fondamentale per una politica di sicurezza e se si guarda ai Paesi che stanno d'altra parte la sponda del Mediterraneo sappiamo quanto questa problema si è aperto
Il che diciamo il grado maggiore o minore di sviluppo economico è problema come dire variabile non indifferente di sicurezza e ancora una volta se si guarda quei Paesi lo si riscontro
L'esplodere acuto della contraddizione ambientale può essere un gigantesco problema di sicurezza
E ancora una volta bacino veterano ci consegna anche questo tema quindi è chiaro che nel momento in cui si parla di sicurezza bisogna avere presente che oggi la sicurezza è sempre di più multidimensionale non a caso le Nazioni Unite in questi anni si sono dati no una strategia
Che passa per le varie conferenze internazionali da quella di Río quello di Pechino quello del Cairo quella di Copenaghen a quella vista bulli eccetera eccetera che tendono a come dire
Sollecitare la comunità internazionale a misurarsi con le issues diciamo verticali cioè con quei grandi temi di carattere generale che non sono la sicurezza nella concezione classica politico-militare ma che hanno un impatto enorme gigantesco un classico ora nell'affrontare per la sicurezza Ametrano questa questione è fondamentale come si affrontano queste dimensioni
E come l'Europa è capace di mettere mano a una strategia che affronti queste dimensioni
E al tempo stesso naturalmente nel Mediterraneo a piena diciamo pregnanza la dimensione strettamente politiche la dimensione strettamente
Milita
Poi del Mediterraneo si pone come un grande enorme problema una dimensione
Particolare che la dimensione religiosa
Come si fanno i conti con l'islamismo è questione di grandissimo rilievo
Rispetto al quale vi è il problema di un approccio culturale meno schematico di quello che l'Europa ha fin qui avuto metri feriscono trenta l'approccio nel senso comune non degli studiosi ma se io prendo un giornale qual sia si un articolo dedicato a che ne so a questo tema
Vediamo come si usa indifferentemente come se fossero sinonimi la categoria D. islamismo estremismo
Fanatismo integralismo in una approssimazione culturale che non consente di capire niente non consente di avere una strategia politica efficace in ragione tale da costruire a condizioni di sicurezza quinto
Quindi a questo punto di vista quando si parla del Mediterraneo bisogna sapere che
Se si vuole fare una politica di sicurezza si tratta per l'Europa di fare anche un salto di comprensione culturale oltre che sulla base di questo di predisporre una strumentazione di azioni
Capace di intervenire sulle diverse dimensioni a cui oggi nel bacino la sicurezza si può la Conferenza euromediterranea ha dato diciamo
La misura della complessità del tema
Ha sottolineato mi pare la volontà
Dell'unione europea di fare i conti con questa priorità
Non nascondo che il fatto che di cui
Alla seconda metà del novantotto le presidenze di turno dell'Unione Europea sia in tutti i Paesi nordici può comportare qualche rischio di sottovalutazione del tema mediterranee qui c'è quindi una responsabilità specifica di Paesi mediterranei come l'Italia fare in modo che questo non avvenga
E che tutte le decisioni siano coerentemente perseguite io penso che l'Italia abbia naturalmente una interesse
E una volontà essere protagonista di questa di questa politica
Sottolineo dell'ultima considerazione che voglio fare
Che fa parte di una politica di sicurezza nella duplice direzione dell'Europa centrale balcanica nel Mediterraneo
Che strategia si adotta
Nei confronti di un Paese strategico decisivo come la Turchia
Paese che come ed è noto
Si colloca in modo strategico in uno dei crocevia del mondo delle cerniere del del pianeta
Da dove si congiungono Est e Ovest Nord Sud
Bisanzio e
Maometto e quindi diciamo in un punto assolutamente decisivo e caldo
E ciò che accade in quel Paese ha una rilevanza non solo ovviamente per l'Asia Minore il Medio Oriente
Sono diciamo sono le aree circostanti ma in realtà quello che succede in Turchia una rilevanza di carattere generale strategico generale
Questa è la ragione per cui io penso che mi sembra avere una strategia intelligente nei confronti non v'è dubbio che oggi la democrazia è un Paese democratico e sottolineo democratico nel quale però si pongono problemi rilevanti
Ti coerenza democratica sul terreno dei diritti umani sul tetto della condizione carceraria sul terreno del rapporto con i curdi
Problema assai complesso perché com'è noto sicuri sono il trenta per cento della popolazione turca e quando una minoranza del trenta per cento in politica non è più una minoranza quindi il problema è più complicato diciamo si risolve no è più complesso
Io credo che sarebbe sbagliato e non proponibile sul piano degli stessi principi che ispirano qualsiasi politica di sicurezza e di stabilità chiudere gli occhi di fronte a queste contraddizioni e che quindi la comunità internazionale e in primo luogo l'Unione europea e la NATO di cui la Turchia parte devono far valere una pressione perché queste contraddizioni siano superate però questa pressione non può essere maestra mai disgiunta da una strategia che tenga pienamente integrata ed agganciata la Turchia alle istituzioni multilaterali sia europea che ha tanti
Una politica di isolamento
Io credo sarebbe una politica sbagliata
è una politica che non produrrebbe gli effetti che ci si propone
Se ci si propone l'effetto di favorire un'evoluzione positiva che superi i limiti e le contraddizioni che oggi investono
Diciamo
La democrazia turca è è una politica di Argan di aggancio di integrazione di inclusione scusate l'espressione un po'più brutale di cui prendo responsabilità pancia è una politica di contaminazione democratica che è più efficace che in una politica di isolamento
E di
Di isolamento quindi da questo punto di vista
Penso che che strategia
Sì addotta sia questione rilevante proprio per l'influenza e questo ha
Nei Balcani
Nel Mediterraneo e diciamo
Più in generale nell'area e credo che l'Italia abbia ispirato proprio proprio linea perso tutti esattamente a questo a questo criterio in questa chiave vanno quindi visti sia il viaggio di Prodi
Ad Ankara che è seguito d'un viaggio ad Atene no senza significato evidentemente sia il modo con cui costantemente noi abbiamo cercato di
Mantenere una posizione che fosse in grado di tenere aperte tutte e due le questione tenerle congiunte
Azione pressione perché i problemi di diritto venissero risolti piena integrazione aggancio della Turchia le dimensioni multilaterali come condizione appunto
Perché è il primo problema trovasse modalità maggiori e più soddisfacenti di Risoluzione
Credo aveva esaurito abbondantemente il tempo concesso che le questioni volevo dire che vi ringrazio per l'attenzione che mi avete dedicato
Grazie onorevole mi sembra che proprio come Conferenza sia stato quello che ci voleva per inizio del corso in quante è stato effettuato una carrellata molto ampio tutti quanti Tiny privo rilevanti della politica estera e di sicurezza italiana
Comunque prendo la dimensione militare in questa visione più ampia di politica estera multidimensionale che diventa un'esigenza sempre maggiore come vediamo proprio anche nelle pratiche che noi abbiamo in questo quadro se permette onorevole io qualche dubbio su quello che viene utilizzata espressione forze armate per la pace forze armate per la stabilità in realtà no forze armate noto no vado allo allora ho capito male no comunque il la realtà di forze armate forza ma che forniscono una dimensione di forza per imporre un determinato ordine
Poi la politica a fare giustizia bisogna distinguere l'ordine della giustizia le forze armate fanno l'ordine
E vengono impiegate nel campo internazionale interviste per fare all'ordine
E di conseguenza in funzione di questo quadro completo della politica estera italiana di priorità sia geografiche sia di settore no che lei ha indicato
Il quale a suo avviso dovrebbe essere la dimensione militare per supportare questa politica estera
Quali il coordinamento di questa dimensione militare con altre dimensioni esaltanti importanti quali sono quelli delle aiutandoli sviluppo
E il e possibile e prevedibile in una situazione economica come quelle italiane che si riscatti riparare i soldini i fondi per questa politica estera e di sicurezza che sicuramente costa di più di quello che costa attualmente
Grazie
Se ma dunque
Tocco sono da colonne di fatti che non credo da usato espressione forze armate per la pace conoscere fra biberon verso dati della Thatcher proprio alta espressione che aveva osato generale già se mi invita mi ascolti non si faccia indurre da riflessi condizionati
Io sono d'accordo con lei è la è la politica che deve come dire a gestire le forze armate i fatti io considero che l'abbiamo cercato di fare un ragionamento che dice che la dimensione militare ecco essenziale una dimensione di stabilità e di sicurezza in quanto è uno strumento utile a una politica di stabilità di sicurezza interviene laddove con altri strumenti non si può
Fermare un conflitto poi perché che Risoluzione si dà a quel conflitto chiaro è una dimensione politica
Quindi mi pare quindi non c'è che soltanto forse indotto in errore
Partito Garrone perché mi sembra che lei facesse una contrapposizione tra le funzioni che le forze armate potevano assolvere nel passato e quelle che hanno assolto adesso nonno dell'assalto sempre funziona sotto funzioni gli strumenti della politica che poi la sega volesse cercare severo se vuoi rimarrà con Amato e pensiamo la stessa cosa io ho detto che ho detto ho fatto una precisazione che invece questa rifaccio al momento in cui io dico che non si va finalmente superato in Italia qualsiasi preoccupazione o patema d'animo per usare un'espressione io ma Tica
Ogni qual volta si pensa di mandare un soldato in giro per per il mondo al tempo stesso questo non significa che nessuno in testa di andare a fare come dirà aggressione oso no ecco cosa di questo genere pezzo semplicemente questo valore pensiamo la stessa cosa questo mi pare cioè estensione naturalmente problema che lei pone è un problema molto
Molto grosso nel senso che se
Di si fa quello che io penso questo a del deve comportare delle coerenze intermediari di di di di di assunzione di responsabilità allo punto primo occorre mettere mano un modello di difesa radicalmente diverso cosa che peraltro in parte cui Silvestre diciamo è questione nonché non scopro io oggi è questione sesto dalla discussione da tempo
Quindi un modello di difesa diverso
Un modello di difesa che per un verso
Faccia crescere la dimensione di integrazione delle nostre forze armate nelle istituzioni cioè multilaterali militari
E in questo senso io penso che l'Italia
Deve partecipare a tutte le istituzioni multilaterali che si vanno costruendo e deve operare in quelle perché poi si costruisca però gradualmente un processo di Rio riaggregazione riorganizzazione riunificazione oggi in Europa noi abbiamo
No molti della brigata franco-tedesca la dall'Euro forme EUROMARFOR questo tutte le cose che voi conoscete meglio di me son tutte esperienze
Dentro le quali ho perso l'Italia deve deve esserci
Dopo di che si tratta di costruire soprattutto in funzione della costruzione dell'architettura di sicurezza che vede
La costruzione di un'identità di difesa europea complementare aveva dato un processo Pizza quindi noi dobbiamo collocarsi di dentro essere attivi partecipi della costruzione di un'identità difesa militare europea e stabilire una coerenza tra lo stupore nostre forze armate queste sedi multilaterale
Cosa che tra l'altro in questa fase di la spiegazione questa fase come sapete bene poi meglio di me investe perfino la NATO quanti comandi quali comandi chi le ha e chi non li ha eccetera
Seconda questione questo significa naturalmente che un modello di difesa cosa che è già in corso
Passa per una riorganizzazione piuttosto rilevante della struttura delle forze armate del rapporto tra
Ricorso al professionismo ricorso alla leva eccetera
Terzo
Significa una quota di bilancio più alto
Tesi che peraltro non sostengo qui questa mattina sostenuto già quando neanche facevo parte del governo in occasione di finanziare i precedenti cioè se si vuole avere una politica non si fa come dire coi fichi secchi soprattutto in questo campo quindi questo significa una quota di risorse che talmente compatibilmente con problemi che riguardano solo bilancio la difesa ha battuto però siano adeguate e come dire non al di sotto del livello minimo necessario
Penso che tutto questo presuppone anche
La implementazione di tutta un'attività
Specifica
Di formazione di predisposizione diciamo in questa direzione che faccio solo un esempio
Noi abbiamo i nostri soldati in Bosnia nell'eye for
Non abbiamo partecipato fin qui parteciperemo sulla base di una decisione che si sta prendendo in questi minuti a Parigi riunione
Belli Barrichello tecnico del Gruppo di contatto
Parteciperemo alla polizia internazionale che da gennaio quando il si passa alla seconda fase I forse sarà potenziata accanto a un ridimensionamento invece della funzione strettamente diciamo degli effettivi militaria
La ragione per cui non abbiamo partecipato alla prima fase la polizia internazionale mi è stato detto sotto e mi è stato detto perché mi è sembrata la spiegazione reticente poco plausibile però aprendo così
Che non siamo stati in grado di mandare ottanta carabinieri o poliziotti perché non trovavo nessuno che sa l'inglese ora io mi rifiuto di credere che non ci siano ottanta poliziotti che siccome quasi tutti hanno fatto qualche corso di studio medio
Non ha destinato almeno scuola un po'di inglese ma è significativo però che si usi questa spiegazione
Ora se si vuole no se si vuole stare nel mondo bisogna darsi anche la predisposizione per stare fermo e il che significa mettere in campo tutta una politica di strumentazione essere io penso che se noi vogliamo supportare in modo forte la rivendicazione giusta
Dell'Italia una riforma del Consiglio di sicurezza che si veda più partecipi
Sul Pollino alla riforma del Consiglio di sicurezza che ci veda più partecipi
Perché la riforma Croce sicurezza che l'Italia ha proposto non è che non ci desse la Germania perché ci deve essere l'Italia come scioccamente scrivono i giornali è una cosa diversa
California così sicurezza che vede un certo numero di paesi medi medie potenze diciamo così come l'Italia avere una frequenza di presenza così sicurezza molto più a per uno dei modi per sostenere queste cosa
E che l'Italia dica che mette a disposizione delle Nazioni Unite cinque mila suoi effettivi per caschi blu ovunque loro ne abbia bisogno
Perché così si dimostra che tu e giocare un ruolo
Cinque mila che non sono pochi coloro son tanti per voi che ne sapete qualche cosa sempre dei militari no non è una piccola cosa
Fra tanti però se vuoi fare un'operazione così non è che dobbiamo solo dipingere di blu un elmetto
Perché a differenza tra un casco blu come Sace tradizionale con la sua nazionale tradizionalmente Musazzi del primo colpo un casco pure ai sensi del secondo comma
Giusto
La differenza non di poco
Quindi allora tutto questo presuppone un forte e quindi come dire l'implementazione di una struttura di un modo anche riguardare tutti questi temi nuovo e di una predisposizione di strumentazione
Necessarie
Io penso che sia complementare a questo una cosa che non attiene alla funzione militare venti ma è complementare alla stessa strategia
Che noi poi
Sperimentiamo su vasta scala
L'utilizzo dei nostri giovani
E quindi c'era la risposta alla sua diciamo una parte la sua domanda cioè per chiedere aiuto allo sviluppo eccetera
I nostri giovani in una Grande io dico uso un'espressione costano perché ma non costa poi neanche granché secondo
Una grande siamo gigantesca operazione di presenza di ragazze italiane in funzioni civili in giro per il mondo
Noi abbiamo un esubero di leva sì l'avremo sempre di più se
Perché non utilizzare una parte di questo esubero
Per una presenza questo sì un corpo di pace diverso dalla funzione militare dire tutto diverso l'esperienza gli americani hanno fatto nel passato tuttora
Gli altri Paesi tre quattro mila non dico venti mila trenta mila perché l'ordine finanziario è tale che non siamo in grado di reggere uno evidente ma noi siamo in grado tre quattro mila cinque mila giovani ogni anno di mandare in giro per il mondo in funzione in funzioni civili
Scolate questa è un'sarebbe un altro atto di politica estera straordinario straordinari di non minore rilievo di non minore valenza che avrebbe perfino sono nella funzione all'obiettivo perfino la ricaduta occupazionale
Nel senso che io sono convinto che un terzo di quelli che vanno in giro per il mondo così così trovano anche un lavoro ma questo non ricaduta
Precede no quindi cioè allora si tratta di come dire mettersi in un'ottica di questo genere allora che un'ottica che
Punto
Però che parte sempre da quel problema che ho posto che in primo luogo riguarda la dimensione militare ma a questo punto riguarda qualcosa di più cioè la rimozione di una rimozione a lungo l'Italia ha avuto per lungo periodo
Il senso comune che l'Italia avute oggi tuttora resiste in parte queste che l'Italia non può non abbia una politica estera questa può essere una critica più o meno fondata ma che non possono né
Info penso che questo
Non sia vero e sia un una cosa da rimuovere e in parte questa è già stata rimossa negli anni negli ultimi decenni
Prego sussistere i tuttora invece l'idea che appunto non possa in ogni caso che era una politica militare la vicenda della Borsa dimostra che non è così
Io penso che bisogna predisporsi a
Diciamo concretamente avere una politica estera esercitarla al al massimo delle proprie capacità utilizzando tutte le funzioni necessarie la funzione militare una di queste questo comporta coerenza in termini di risorse
Quadri formazione energie
Sotto il russo va be il
Macedonia
Grazie onorevole Fassina Q due breve domande prima quando lei parla dell'importanza strategica politica anzi vitale
Dei rapporti con l'Europa centrale e orientale quali sono geograficamente questi Paesi
Che sono sottintesi da lei come facente parte di questa zona cioè dove tasse queste frontiere che il limite le zone dell'Europa centrale orientale
Non non non capisco la domanda nasce dal cielo percentuale queste zona secondo lei dell'Europa centrale e orientare
Ma più esplicitamente allargamento della NATO e la Russia si ma qual è il fatto la frontiera l'allargamento alla NATO o no quale e la frontiera della zona dell'Europa centrale e orientale secondo lui perché in questo problema ci sono sì sì ho capito rese interpretazioni diverse ricerche atomiche prima domande poi
La seconda è quando lei parla della necessità di questo dialogo o forse ti Ialongo tra la NATO l'Europa centrale orientale e la Russia
Nell'ambito della discussione del problema dell'allargamento lei prevede qualsiasi forma di istituzionalizzazione di questo dialogo
Va be dunque se ho capito non avevo capito e su cui ho capito che facevano domande
La ci sono due diciamo due distinguiamo quello che un concetto strettamente geografico diciamo abbastanza definito che usa più o meno l'aria che si definisce geograficamente Europa centrale quella più orientale lei propone la domanda di ordine politico
E allora la mia risposta è che non credo che noi dobbiamo introdurre della frattura c'è la Russia fa parte Europa centrorientale è questo il punto
Se ho capito bene
Se nessuno pensa a una politica nei confronti d'Europa centrorientale che significa privilegiare tutto ciò che non era un sia in funzione qualità di un riequilibrio di forza o di rapporti con la Russia io penso che la Russia sia parte integrante dell'Europa
Parte integrante dell'Europa orientale naturalmente con una funzione di natura specifica che gli è data dalla storia dal peso dal ruolo per cui non si possono diciamo
La collocazione che la Russia nelle nella scena internazionale e le sue relazioni con le istituzioni multilaterali è diverso da quello di altri Paesi
No
Per per rivendicazione della Russia medesima che per esempio non stabilire rapporti con la NATO non ha mai per ha sempre pensato come dire rivendicato un ruolo diverso in funzione
Giustamente o non giustamente stava coniuga la valuta come vuole di una diciamo specificità di forza di ruolo di presenza di dimensioni eccetera eccetera
Quello che io penso che l'Italia ha interesse a realizzare una forte proiezione della propria politica estera
In tutta quest'area
Ho sottolineato l'Europa centrale balcanica perché oggi è quella con cui abbiamo non solo c'è una contiguità territoriale maggiore questo nella geopolitica conta sempre ma c'è un'intensità di relazioni esponenziale fortissima
Ma ho anche mi pare ha detto con grande chiarezza lo ribadisco che noi pensiamo che questa
Forte proiezioni non ho presentato dal Canonica in realtà appunto
Parte di una strategia tardi una Ostpolitik italiana che non si dà un confine
Sull'Oder-Neisse o sulla Vistola no ma che diciamo para guarda a tutto ciò che sta la configurazione dell'Europa centrale e orientale e ha nella Russia per un verso e nelle repubbliche che sono nate nella parte meridionale dell'ex-Unione Sovietica
Interlocutore altrettanto importanti ho fatto non a caso l'esempio dell'ENI nel Kazakistan e del ruolo che la nostra la più grande nostra società multinazionale in quel paese che ha degli evidenti
Per l'evidente corollari politici e non soltanto economici no siamo impegnati in una intensificazione dell'azione in tutti quei Paesi a partire dal completato entro il novantasette la rete delle nostre presenze diplomatiche in tutte queste repubbliche che sono una eccetera cioè quindi abbiamo con interesse
Fare una politica che abbia questa proiezione evade in questa direzione
La l'altra questione la istituzionalizzazione ma
Non solo contare nel senso che io sono perché vede
Guardo la sostanza credo che sia importante che l'architettura di sicurezza e l'allargamento della NATO avvenga con una concertazione che coinvolga tutti i paesi interessati
In tutte le forme in cui ciò è utile
Io sono da tempo favorevole personalmente la proposta che avrà anche avanzo a suo tempo pregi inscritto
E cioè di una NATO che si allarga poi formalizza un suo rapporto quegli iscritto alla di un trattato di amicizia tra NATO e russi
Ma non è l'unica proposta che sta sul campo ce ne possono essere altre penso che tutto ciò che determina nella chiarezza le relazioni rapporti tra
Nato suoi paesi membri e Russia sia utile a una diciamo architettura di sicurezza in grado poi di reggere di non essere fragile esposta diciamo sommo vive
Posso parlare inglese anche lei minacciando azioni che sembra essere netta in crema cicorie ex Lanterne alle stesse aziende ovvio concluse Nunzio al Just Like Hell underline tipo Enzo traspone interessarsi d'incenso Herzliya
Fuori un poco e Siena le sesso eccellenza trasmette aiuta anche inconferente atteso omosex a chi dei tre che il Forum può assieme alle stesse
Intenso ben pozioni sostenete treni straccio Siniora pietre svizzero indenne sostiene proibisce o Inter fiducie
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Se può intestate Sebald cioè che Guede birds questa foto può entrato in foundation delle nozze letti per Saint Crescent Cecchi o anche Saint Musters anzidetti presente credeteci vuol secca assieme occorre i fan lei sesso Roma fin dal senso e questo è che asimmetrie lei do bene etniche pesce Nietzsche sei ne esce un'esistenza democratiche Nesciens decise per i compiti che dietro quel cent
Guide Guibert veri ma cioè dei issues dei cinque risente chi e c'è chi si nota è sovente se così notti Info Guede nei cui rende counselor Fiorotto diffondersi quelle interrigo Nesciens infondati di Olindo dei compenso dalle perdesse in piena di Olindo classe in cieli Sensi che attente devo vino da mancati contermine esce avete preso in onda dei faccio no il potere in fronte ad opporsi da forse le stecche cinica in cui più Europa è noto e a quel punto Bear sovente Frontex uno straccio attenti ed è in marcia
Io convengo con
Molte delle considerazioni che lei ha fatto
Io penso che
Oggi ribadisco quello che avevo
L'ho detto io oggi penso penso che oggi diciamo
La Turchia sia
Un Paese assolutamente vitale essenziale negli equilibri internazionali
E che questo debba essere chiaro diciamo la diplomazia internazionale che che ogni decisione nei confronti della Turchia vada assunta a partire da questo tipo di valutazione
E io penso che nell'Unione europea in questo momento si rischia di sottostimare
Questo tipo di considerazioni
Al tempo stesso e quindi confermo che
Strategia dell'Italia per la quale ci battiamo non solo nelle relazioni bilaterali ma anche in sede multilaterale
è quella di
Mantenere un pieno aggancio
No
Europeo la Turchia
Favorire quindi la piena realizzazione degli obiettivi dell'unione doganale e i processi diciamo
Che conseguono a una politica di integrazione della Turchia in Europa
Al tempo stesso con altrettanta forza ma diciamo che problem i problemi diciamo che vengono sollevati
Circa
Il pieno rispetto di una serie di condizioni democratiche in Turchia esiste
Considerazione sul carattere strategico della Turchia non ci può portare a dire che il queste cose non esistono sussista
Peraltro se ne ritrova anche se n'è avuta ritrova anche nel conflitto che sia per come si fa tra Governo e Parlamento in occasione della modifica di alcune clausole la Costituzione turca
Il parlamento turco non ha accolto tutte le cose che il Governo proponeva il che dimostra che se il governo e proponeva forse qualche problema c'era
Mi rammarico che il parlamento turco non le abbia colte tutte ma è la spia di un problema di una contraddizione
No
Quindi
E
Percepisco solamente per i pochi rapporti che fin qui potuto avere
Apro le occasioni di colloqui diretti tra qualche settimana mi recherò in Turchia ma
Per i rapporti che fin qui ha avuto mi pare di cogliere accenti molto diversi nelle stesse forze politiche turche su questo tema tra chi diciamo ritiene che una serie di rilievi che sono stati avanzati ci sono e che possono debbano trovare soluzione chili nega quindi
Sarebbe sciocco non vedere questi problemi attualmente da questi problemi ribadiscono che non facciamo derivare una linea di isolamento che non secondo noi Monti farebbe risolvere nessuna di queste contraddizioni anzi le renderebbe più acute più gravi
Determinerebbe una situazione di maggiore gravità di questi problemi e al tempo stesso di maggiore instabilità della regione quindi il problema di una piena partecipazione
Di grezza dell'della Turchia nel detto che c'è qui voglio periodicità della Turchia nella
Nelle sedi multilaterali è per noi una questione fondamentale anche in virtù di favorire una certa evoluzione naturalmente non è indifferente che atteggiamento assumere la Turchia del suo conflitto con la Grecia e il e il problema di Cipro
Rispetto al quale
Mi pare di vedere un atteggiamento
Però posso sbagliare più chiuso di quello che si poteva registrare qualche tempo fa l'atteggiamento del governo turco
Quindi questo è un altro motivo di preoccupazione che diciamo
Credo debba essere presente presenta l'Europa debba essere presente anche l'autorità governative Tour
Continuano sia degli ambasciatori del recettore insomma
Onorevole sarà senz'altro un processo graduale ma si può pensare in termini cioè che l'Italia eventualmente si agganci su su delle forze armate che sono composte esclusivamente da è contrario
Ma guardi personalmente io sostengo
Non monta da tempo da parecchi anni
La possibilità che le forze meno armate italiane siano totalmente diciamo strutturate in modo professionale anche se alla discussione che ho avuto molte occasioni
Non solo diciamo con polizie ma anche con generale di varia natura e qualità
Ho ritrovato sensibilità diverse ho ritrovato anche una serie
Non piccola di
I vertici militari
Posizioni diverse ivi comprese autorevoli esponenti del vertice militare
Favorevole a mantenere una composizione mista come ragioni del tutto fondate del tutto legittimi diritti
Non come dire credo che c'è stato come Bergomi scuserà così credo che abbiamo alle nostre spalle discussione un po'ideologica
Se sia meglio l'esercito di leva piuttosto esercito professionale io sono per avere un approccio pragmatico chiamo ci l'esercito che ci serve a fare le cose che vogliamo fare sia composto in ragione tale da essere efficiente per quelle cose dico proprio
Così
No e in funzione del siamo in funzione di questo approccio pragmatico vediamo quanto destra di professionismo quanto nonché coerenza si stabilisce tra l'uno e l'altro eccetera
Camerana Mazzaroli mi riferisco da quanto da lei detto in relazione all'azione politica dell'Italia nell'aria centro europea
Io sono stato addetto militare a Belgrado nel triennio ottantotto novantuno
E ho assistito alla trasformazione di iniziative che si sono sviluppate dall'Alpe Adria la triangolare quadrangolare esagonale sino poi a sfociare nell'iniziativa centro europea
Con evidente al passaggio di mano dell'iniziativa dall'Italia alla Germania
In contemporanea c'è anche stato il cambio dell'atteggiamento italiano nei confronti della crisi della crisi jugoslava
Prima l'Italia però propensa a mantenere l'unità del della Jugoslavia
Poi si è agganciata alla cordata tirata dalla Germania per la secessione delle Repubbliche settentrionale
Da quel momento in poi è anche apparsa più evidente l'influenza della Germania nella politica interna italiana
In quest'ottica credo lei veramente che l'Italia possa condurre nell'aria
Una politica non dico autonoma ma quanto meno complementare non solamente solitaria quella dalla Germania grazie
Se il ma dunque la risposta è sì io penso che
Ci sono tutte le condizioni di spazi per avere una proiezione Ostpolitik italiana visibile e forte nonché in conflitto una Germania
Per più ragioni
La prima
è che la Germania non è così naturalmente il Parma di quei paesi come lei sa per ragioni di natura storico-politico
C'è un dato che è significativo uno dei paesi più sponsorizzati di quell'area dalla Germania in questi anni è stata la Croazia come lei sa bene dal primo luglio al primo parlare la Croazia e l'Italia non è la Germania
In termini economici
Sorprendente
Ma è così
C'è una crisi anche politica mi pare abbastanza evidente di rapporto tra
Zagabria boh
Como per ragioni serie attendono anche a
Modalità un po'disinvolto di conduzione politica dell'attuale vertice croato ma insomma quindi e più complicata la cosa cioè
Io stare attento vitale di quel generale alla rappresentazione che in genere c'è secondo cui è ovvio che l'Europa centrale balcaniche nelle mani tedesche non è ovvio per niente
La Germania è un grande Paese che ha una presenza una funzione sarebbe del tutto sciocco pensare che non c'è o addirittura di cercare di contenerla semmai faccia sua politica
Cioè non siamo qui per contenere qualcuno noi siamo qui per affermare gli interessi del nostro Paese
Interesse nostro Paese sono in quell'area lì vitali sa sa abbiamo una concezione non integralisti a per cui come sono legittimi nostri interessi sono legittime anche interessi di altri i tedeschi ne hanno vediamo come è possibile determinare una composizione è una concorrenza di questi diciamo interesse
Mi pare ripeto più complicata dalla per per esempio lei dice
Quadrangolare esagonale sotto tensione che la Germania è tutta sta roba qui non ha mai fatto parte
No appunto perde io ho seguito tutto
Tutta questa cosa è stata guidata Germania no la Germania non fa parte né della quadrangolare nella pentagonale nelle savane oggi per iniziativa centro europea
Italia Austria più gli altri tredici e e non è poca cosa esserci o non esserci un'istituzione poi può contare lo stesso ma
Io non ho detto non ho detto che c'era ho detto che l'iniziativa nello sviluppo dall'altra e ad Italia esagonale è stato italiano sei
Poi è stato un offuscamento obiettivo che noi oggi vogliamo Avetrana di fatti io ho usato un'espressione
Corrisponde a questo l'ho detto che il vertice di grassi novembre punterà la rivitalizzazione al rilancio dell'in se anche definito quali secondo me in questa nuova fase del sonno a doppia finalità dell'indice di
Struttura di che concorre alla strategia di adesione nell'allargamento NATO Unione europea di certi Paesi e struttura di conglobamento di Jesolo multilaterale per quei Paesi che invece dell'ARE sono fuori rispetto al processo
The largamente io penso che ci sono le possibilità per l'Italia di svolgerà una politica di farla
Tenendo conto degli interessi altri paesi non c'è solo la Germania Austria rilevanti interessi naturalmente nell'area quindi tenerne conto certamente per fare questa politica l'Italia si deve dotare di tutta la strumentazione necessaria necessaria
C'è per esempio una debolezza oggi in questa strategia
E della gracilità della presenza finanziaria italiana nell'aria
Noi siamo forti come presenza di impresa sia di impresentabili investimento sia in termini scambio commerciale poi le nostre imprese devono lavorare con l'Austria banca dodici banca
Perché la presenza del sistema finanziario italiano è estremamente gracile
Questo è un problema io penso che sia un'altra delle spie della assai poca propensione del nostro del nostro sistema bancario internazionalizzarsi e credo che bisogna fare un'azione di sollecitazione per una più forte proiezione presenza
Io sono stato qualche settimana fa Abu da questo fatto
La riunione ecco mi l'Italia Business Council cioè questo comitato lo stop diciamo consiglio dei degli degli imprenditori italiani che operano in Ungheria sono quasi nove c'è
Entro le imprese italiane non vive e non sono poche naturalmente tutti si lamentò di lavorare quasi tutti con banche tedesche austriache non con Bankitalia questo è un problema
Per di più e lo stesso a Praga c'è quindi
Quindi bisogna veramente cui si fa una politica USA dotarsi di tutta la stracci la strategia e la strumentazione
La seconda cosa che lei ha posto e che voglio rifiuto internazionale attivo riguarda
Le diverse fasi della diciamo dell'approccio italiano la crisi della Jugoslavia che in realtà sono state diverse fasi non solo italiane ma europee
Perché c'è stata una prima fase
In cui non solo l'Italia ma l'Unione europea ha tardato a leggere diciamo che cosa esplodeva
E si è secondo me con una sottovalutazione del carattere dirompente dei processi di scomposizione in corso
Si è teso a cerca di tenere insieme la Jugoslavia in ogni caso l'accordo di Brioni
Di cui è stato soprattutto diciamo sposo De Michelis in quel momento diciamo il ministro più importante della troika insomma detti nero che se non ricordo male è un altro dico non mi ricordo più
Dopodiché
C'è stata diciamo quel tentativo non è a posto ho scritto Effetto c'è stato invece un processo di esplosione lo Slavia
E c'è stata una fase in cui l'Inter tutti i paesi europei
Hanno avuto un'incapacità di costruire una gestione della crisi devo dire all'Italia si si si può dire con meno responsabilità di altri perché almeno noi non ci siamo messi a fare i padrini di questo o di quello che è stato cosa non indifferente nel fare esplodere a un certo punto il conflitto in modo drammatico
Nell'ultimo anno e mezzo
Diciamo da sei mesi prima dell'accordo di Dayton ecco diciamo
In poi
A me pare che ci sia una azione della politica estera italiana in quello scacchiere efficace probabilmente non perché lo dico io perché questo il giudizio d'esempio di l'autorevole esponente di un grande Paese in cui parlavo con di
Qualche qualche giorno fa
è probabilmente il Paese europeo che perseguito con più coerenza una politica lì la politica fondata sul principio e ne abbiamo definito di approccio regionale cioè
Che se si vuole fare la pace si coinvolgono tutti quelli che fanno la guerra
Detto brutalmente
E che qui
No slavi no varie un'altra cosa Maria lascia pensare che qualcuno voglia ricostituire la Jugoslavia è usare un progetto guardato con diffidenza anche da quelli che vivono lì
Quindi io non capisco il divo valore culturale del dibattito che ha aperto linee ferroviarie non sono sostenitori di euro Slavia sono sostenitore di un assetto di pace
Che sia capace e di stabilità e di cooperazione che sia capace di coinvolgere tutti detto più brutalmente
Una linea che è stata la linea che prevalse in una certa fase di totale isolamento di Belgrado è stata una linea che non ha favorito la pace non perché Belgrado non avesse colpe non è questo il problema
Io ho un giudizio assolutamente critici Simo nei confronti di Milosevic organo ma non è questo il punto il punto è che se vuoi far la pace fra il cerchi l'accordo con chi fa la guerra c'erano fare la pace
E costruisce le condizioni per cui tutti coloro che stanno certo scacchiere siano dentro la costruzione di una certa no non credo che Arafat quando si è seduto a prima volta moscia mira al tavolo avesse meno ragioni di conflitto di quelle che hanno già vengono espulsi ma o
Milosevic
E però c'è una logica c'è la pace tu la sai diciamo partendo fatto netti dei mette d'accordo con quello con cui stai facendo il conflitto che se invece dice qual è quello io non parlo faccio la guerra cioè non rinunce a fare la pace
Non ci siamo battuti per queste questo che è stato tradotto scioccamente né un presunto filo servilismo italiano era e che non c'è mai stato perché l'Italia il Paese in Europa che ha dato il più grande contributo di solidarietà e di aiuto alla Bosnia
Il più grande in assoluto in termini finanziari in termini materiali
Quindi Doldo un veto dove il filo servilismo non c'è stato nostra cosa era che però tu coinvolge tutti e costruisce le condizioni perché tutti se coinvolte sono la pace non si è non fa e questo per noi vale anche una volta fatto l'accordo nella costruzione della stabilità
Per cui no euro Slavia ma certamente se l'Unione europea vuole aprire la strada dell'integrazione di questi Paesi non può credere di farlo solo con la Croazia collabori viario Belgrado non so dove perché questo è un errore
Deve farlo con tutti
Con tutte di lateralmente e quindi io non
Non dico che l'Unione europea non può sottoscrivere l'accordo di cooperazione con Zagabria se non lo fa anche con Belgrado nostra Visco questo link che sarebbe la logica di euro Slavia
No no l'Unione europea e i suoi rapporti ritiene bilateralmente ma apre contestualmente con tutti e dal segno che vuole coinvolgere tutti
D'altra parte ha già sottoscritto l'accordo di cooperazione con Skopje qualche alla vigilia dell'entrata a fine di luglio sono ricordo bene quei
Ed è io penso ecco per tornare relatore alla proposta generale e che quindi l'Italia oggi abbia lì una politica giusta
Che stiamo perseguendo e che può svolgere una funzione un ruolo e che appunto questa quella di lavorare perché ci sia un approccio che costruisce una stabilità di cui tutti si sentano partecipi poi naturalmente
Questo è un altro piano
Non è che non vediamo quali sono i problemi di diciamo della dinamica politica interno ad ogni Paese io auspico che in Serbia ci sia una rivoluzione democratica diversa da quella di oggi ovvio
Come auspico
Che in Croazia che pure Paese con cui voglio mantenere relazioni più strette ci sia una certa evoluzione politica ma questa è altra cosa vede è un altro livello un altro piano rispetto diciamo a un a un strategia di contesta diarrea che noi dobbiamo essere in grado di perseguire
Io vorrei forse entra in un tema che meno interessanti ma come il sottosegretario ora ribadito
L'intendimento che interessa
Il carattere globale della sicurezza in Europa io vorrei sentirla sull'importanza dell'Africa
Perché l'Africa è stato un continente dimenticato ha parlato grafiche mi dell'Africa mediterranea il che il Portogallo ha fatto una proposta nella cornice dello IOR paella per una Mangusta ambiti dello alle europee con l'Africa con risentirlo su questo punto grazie
Rispondo aderendo subito la sua sollecitazione lei sa che proprio nel settimane scorse il ministro Dini ha
Sottolineato annunciato anzi
Una ripresa di iniziativa molto forte del nostro Paese nei confronti dell'Africa che si è sostanziata prudente del fatto che in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il ministro Dini ha visto praticamente quasi tutti credo tutti ministri degli Esteri Paesi africani che erano presenti durante i giorni del soggiorno del ministro Bindi
Dico
Si è dedicato
E tra qualche settimana avremo un altro vertice importata qualche mese vertice importante a conferenza mondiale il WTO su tutti i problemi diciamo che si pongono nel rapporto tra le aree a più alta vocazione tecnologica e finanziaria
I processi particolarmente dinamici di modernizzazione dell'America latina hanno giustamente sollecitato l'attenzione si americana si euro
E a maggiore l'Europa centrale la sua transizione diciamo ha determinato un effetto calamita in Europa molto forte qui chiaro
Non c'è un assetto
Come dire più giusto e più ecco del mondo se noi non affrontiamo il problema però di un riparto delle risorse che coinvolga e riguarda l'
Come dire quella parte del mondo che oggi e e più diseredata e rispetto alle quali le differenze si sono ulteriormente accentuate
Noi vogliamo avere una strategia più generale corre una presenza stiamo lavorando per questo
Colgo l'occasione per dire una cosa tutti otto di ordine generale cioè spesso quando si dice
Lo si era già in politica estera si pone la domanda ma
Quali sono le priorità è giusto dire quali sono le priorità di una politica estera ad una condizione che le parole la priorità le priorità siano definì siano individuate in una concezione globale della politica estera perché il mondo sempre più piccolo e sempre più unico è sempre più interdipendente
E l'idea un po'sciocca che uno dice come qualche giornale tanto scrive l'Italia si deve occupare del Mediterraneo
E non si occupa di cosa succede a Singapore è sciocca perché le imprese italiane a Singapore ci sono stanno eccezione in modo sempre più piccolo un Paese che faccia politica è stata falla nel mondo delle falle in tutte le aree naturalmente c'è una gerarchia di strumenti diversi di politica dire
è chiaro che con Singapore non abbiamo noi da discutere un problema di sicurezza politico-militare perché
è essenzialmente un problema di relazioni economiche internazionali con la Malaysia Singapore Hong Kong Cina Olin diavolo o il Giappone o fa coreani non a caso Dini sta lì in questi in questi giorni mentre quando si parla di Mediterraneo di Europa non è solo la dimensione economica ma la dimensione politica istituzionale e sociale e culturale quando parliamo di Africa e in primo luogo una dimensione di sviluppo di Coppa cioè le dimensioni e la strumentazione riversa differente però la politica estera di un Paese soprattutto di un Paese che vuole essere una media potenza usa un'espressione altrettanto aborrita nel linguaggio italiano e invece secondo me sì per usare beh deve fare i conti con il mondo senza presunzione pone però deve guardare al mondo avere una politica estera che si grado qui nelle diverse aree duramente con una gerarchia di strumenti con la gerarchia di Inter
L'ente con la gerarchia di azioni ma che però facciano diciamo esercitare una funzione una funzione diciamo
In tutti gli scacchieri d'altra parte il processo di pace in Medioriente cominciato in una casa di campagna nell'alta norme già se la Norvegia avesse dovuto valutare si occupassero meno sulla base del suo interesse geopolitico ma figuriamoci
No e però
Ministro
Nel permettere ritornare alla dimensione atlantica pochi minuti fa hanno parlato da Zanonato
Dell'importanza del riforma delle strutture la NATO potrebbe spiegarci un po'brevemente le sue idee su questo se se
Ma per nel dibattito
Atlantico impostazione che si è data al vertice
Come un misero vertice di un anno e mezzo fa l'Atlantico sua
Altri Parigi forse
Mezzo far vertice atlantico un anno e mezzo Rio Parigi
Parigi da Bergen pochi mesi fa no prima poco
Dove né Clinton in Europa credo Parigi ma come sopra non ha alcuna importanza tout court qua così imposto il dibattito sì individuarono tre obiettivi adattamento dell'alleanza allargamento
Rapporto con la Russia indicandoli in questa gerarchia
No che non era se questo secondo me è soltanto come dire
Un ordine diciamo formale era anche una gerarchia politica
Mi pare che mano a mano che il
Processo di allargamento della NATO procedere si dimostri che questa gerarchia se la si tiene in senso stretto non funziona perché come fai ad adattare se non coinvolge nell'adattamento quelli a cui all'Arechi
E come fai ad adattare allargare se non ti sei messo d'accordo con la Russia quindi le tre cose in realtà sono simultanee
O scudetto qualche giorno fa l'articolo di uno studioso francese un politologo francese che propone addirittura il rovesciamento molto vicino a Chirac quindi fa un politologo influente
Che proporrà letture rovesciamento della gerarchia cioè ci si mette d'accordo prima con la Russia si fa l'allargamento e poi si fa l'adattamento non privo di logica formale la cosa però la politica no segue necessariamente diciamo il percorse la logica for
Ma io mi accontento di essere più pragmatico e dico che il le tre cose alle tre dimensioni devono procedere simultaneamente
E che
Ne abbiamo
Tre vuole appunto adattamento allargamento e il rapporto con la Russia che sono interagente India dipendenti e dalle soluzioni che si danno all'uno dipendono naturalmente i rapporti o le soluzioni dell'altro
Perché è chiaro che dal rapporto che tu stabilisci con la Russia determina le modalità con cui allarghi e
Come adatti ma da come allarghi dipende anche rapporti rapporto rossiccio le le cose sono interagenti interdipendente quindi io penso che i tre volevano gestiti
Contestualmente e vanno gestiti con
Con determinazione e coinvolgendo tutta l'alleanza io sono un politico non son diplomatico quindi al che dovere in meno di diplomazia non sono molto soddisfatto del fatto che da mesi ci siano riunioni informali A quattro A cinque nell'Alleanza atlantica
Cioè se si devono fare dei direttori vorrei nominarne uno è sapere chi devo nominare in un direttorio non sono convinto che avevano funzionario dei direttori informale
L'Alleanza atlantica di sedici Paesi bisogna decidere in sedici se si vogliono dare si vuol ci si vuole da degli organismi più ristretti si discutono e si decidono
Mi pare che l'abbia posto in modo chiaro questo fa questa cosa il primo ministro che e adesso addirittura in una lettera formale i quindici Paesi dell'Alleanza non a caso
Quindi io penso che noi siamo di fronte a una scelte assolutamente essenziale per il futuro
La sicurezza
E proprio per questo è bene che si abbia un'impostazione chiara che coinvolge tutti i soggetti che nell'Alleanza atlantica coinvolge tutti io sono sempre stato sostenitore della
Rientro della Francia pienamente nella NATO vorrei adesso dover scoprire tardivamente di Penthièvre perché da quando la Francia diventata che ci sono queste curiose
Riunioni si informa
Penso che si debba
Correttamente tutti insieme gestire gestire il il
Processo e che appunto da una simultaneità ventre molle sia possibile gestire l'allargamento della NATO in funzione non
Siamo in in ragione tale da non avere nessun effetto diciamo non dico destabilizzante ma anche solo di nervosismo nella gestione del processo
Prego
Capita e vascello Bielli
Il ministro della Difesa nel suo intervento all'apertura dello IARD del caso
Discorso ha sollevato centrale a mio avviso per dare maggiore credibilità allo strumento militare e cioè la l'esigenza di una maggiore interrelazione tra ai vari ministeri che hanno titolo
Per ad esempio una sorta di Consiglio di sicurezza nazionale ecco volevo sentire il suo pensiero in propose se non ritiene che
Questo presuppone innanzitutto
Una questione di avvicinamento culturale del Mont do civile alle prove
Un atrio militari grazie dico subito di sì sono favorevole alla
Sto Giorgio esterna
Sono assolutamente favorevole alla
Non solo una politica di coordinamento ma anche a una sede
Che si è qualcosa di più di un coordinamento perché istituire un consiglio la sicurezza nazionale qualcosa di più
Corsia sicurezza nazionale significa come dire darsi uno strumento che non delega come se fosse una materia settoriale la scelte strategiche di politica estera solo al ministero degli Esteri che come dire no sì e e il ministro Dini per primo
Quale titolare credo un misto quasi sinistra imprevedibili degli esteri saggio deve sostenere perché finché è solo miseria esteri che cui viene delle Gatto il rischio che non ci sia un'assunzione no di politica stanze in Italia abbia sofferto molto di questo è una volta viene nominato nel
Ieri il ministro degli esteri sono
Come se considerarli che avendo fatto quella politica estera se ne occupava Lutz mentre in politica estera è una funzione di carattere strategico generale che in un mondo sempre più interdipendente sempre di più funzione prima di chi dirige un paese nella sua massime cariche nessuna se ne funse o nelle sue massime responsabilità io sono così favorevole al vero all'istituzione un consiglio sicurezza nazionale dal sottolinearle che quando come responsabile del PDS per la politica estera di prima e diventa il sottosegretario
Prepara il programma di politica estera PDS inclusi questa una delle proposte di riorganizzazione della politica estera ricciolo assolutamente favorevole non solo ma ritengo che quello sia una delle modalità con cui appunto determinare una maggiore integrazione capacità di interlocuzione quindi di recite
La comprensione azione comune tra strutture militare strutture politiche certo
Abbastanza lungo già del ruolo della NATO e uno del degli effetti dell'intervento della NATO creato dall'ex Jugoslavia è stata quella di abolire le vecchie polemiche sulle funzioni Anna tornerà auto varia
E questo sarebbe ancora più facile con dei meccanismi di coordinamento più regolari col nazioni Unite in base a quanto prevede per esempio capitolo ottavo lei ritiene che questo stesso modello questa stessa logica si potrebbe applicare in prospettiva anche all'area del Mediterraneo cioè lei sarebbe favorevole
Siamo così a un potenziamento delle funzioni a nato anche rispetto agli scenari mediterranee del Golfo perché l'alternativa altrimenti effettivamente è una funzione che rimane ancora molto forte degli Stati Uniti
Che poi genera come accaduto molto di recente con la vicenda dell'Iraq delle reazioni anche abbastanza discusse contrastanti nel nostro Paese quindi vorrei sapere cosa succede fra queste
Va bene solamente c'è tutta ne ho discusso proprietà progetti la discussione molto interessante che ho avuto uno dei vice segretario generale delle Nazioni Unite in queste
Settimane scorse nero
Sì io sono diciamo ritengo che l'esperienza
Ex-Jugoslavia sia un'esperienza interessante
Su cui
Diciamo valutare la possibilità di diritti di ulteriori esperienza naturalmente non possono distrarre fondato in partenza e cioè che la miccia della ex-Jugoslavia dimostra come la le difficoltà delle Nazioni Unite quella che spesso viene nella vulgata definita la crisi dell'ONU ha la radice primarie sua responsabilità prima non nell'ONU ma nelle nazioni
Perché noi siamo uno strano mondo che ha mandato sette mila caschi blu a fermare la guerra e sessanta mila uomini a mantenere la pace
Il che dimostra
Che forse non credevamo molto che i sette mila uomini potessero fermare la guerra se ne abbia mandati dieci volte tanto trattenere la caccia quindi qui c'è un problema
No risolto cioè
Si crede le nazioni unite nella sua nella nella sua funzione o no
Io sono sempre
Come lei sa perché ci diamo del lei che al tatto e tutto casualmente
Lavorando insieme darne come tu sai io sono sempre molto nervoso quando leggo sul giornale la crisi dell'ONU perché penso che appunto Boutros Ghali l'amministratore delegato di una società i cui soci Nori capitalizzano
Ed è difficile far
Investimenti senza ricapitalizzazione chiaro cioè se non gli dai poteri cosa vuoi che faccia fa quello che può e non gli dagli uomini cosa vuoi che faccia fa quello che può ecco che siccome è un'associazione di Stati in cui i soci sono particolarmente i gelosi delle proprietà
Però capire e e così detto questo siccome appunto sono realista e pragmatico nel momento stesso in cui pongo questo problema perché non vorrei che la discussione impostata non penso perché lo xilema dico la risposta all'interrogativo che lei mi ha posto non vorrei che elude se il nodo di che comunque sta di fronte alla comunità delle nazioni che nazioni unite per fare cosa con che strumentazione tema che è lì
Poi un approccio pragmatico dice che
Bisogna riflettere più attentamente e sulla possibilità che istituzioni multilaterali già esistenti dotate di dispositivi sperimentati con grado di affidabilità non solo operativa ma anche politica
Siano capaci di
Con grado di maggiore interazione con le Nazioni Unite di essere utilizzati io penso di sì penso che non si tratta di valute tardi tredici di tranne una decisione di ordine generale ma di valutare situazione per situazione
E per stare alla domanda che tu mi hai postula insomma che biposto carta
Mediterraneo io ricordo come te le polemiche giusta che suscitò una incauta frase di Willy Claes qualche tempo fa
Dove era segretario generale della NATO
No che come dire in un momento particolarmente delicato della crisi nel nel nel Mediterraneo in un momento acuto della crisi algerina
Ebbe a dire che la NATO poteva diciamo da assicurare la sicurezza e venne interpretato se come no non pensava affatto Kleist ma dimostra la la sensibilità viene interpretato il fatto che la NATO era pronta a mandare i suoi carri armati né il cui Paese lycra espungere mai sognato ovviamente però il fatto che sia stato intaccato se dimostra la delicatezza
Perché noi dobbiamo poi sempre valutare quali sono gli effetti che producono i nostri atti situazione per situazione quindi la risposta alla domanda in termini di principio non solo non sono contrari sono favorevole
Poi però siccome la politica non è soltanto soprattutto quando si parla di interventi militari non può essere affidata soltanto a dei principi che pur ci devono essere ma vista nel concreto io credo l'ha verificato di volta in volta qual è lo strumento più adatto
E in segnatamente interventi Paesi arabi o Paesi mediterranei della NATO cioè di istituzioni solamente a composizione europea o
Euro atlantica e non è così priva di rischia di contraddizioni come sappiamo tutti e quindi va valutato caso per caso
Il mio nome Pollack sono stato sino all'anno scorso vicedirettore estero dell'ENI che sta attualmente consulente per gli affari internazionali sempre dell'ENI dell'Agip
Dove domani onorevoli tempo stringe sarò molto breve qualora sia sapere se ci sono notizie circa l'apertura di cui si parla tanto da tanto tempo la cessione di interesse italiano a venire
Aperta presso l'ambasciata d'Ungheria operante già
Istituita e poi volevo sapere un pensiero aggiornato su quello delle sanzioni con la Libia sì
Quello che riguarda la
La prima domanda si è sottoscritto l'accordo credo nel mese di giugno se non ricordo male con il governo ungherese
Perché la sezione italiana possa essere operante presso avendo diciamo riferimento all'ambasciata d'Ungheria che credo che si stiano predisponendo tutti via del entità che si operante diciamo è un fatto puramente operativo ecco semplice tutti gli adempimenti procedurali sono stati assolti per quello che riguarda la Libia
E sia pure in termini diversi l'Iran lei sa qual è la linea che noi abbiamo nei confronti della legge D'Amato e consideriamo una legge s'agli attacchi dal punto di vista del diritto e dal punto di vista politico intendiamoci la cosa è delicata non sfugge a nessuno la delicatezza
Di una situazione di situazioni che diciamo hanno un margine di grande equivoco per non dire di più in relazione al tema del terrorismo
E io penso che sia giusto che la comunità internazionale del chieda a tutti i Paesi
Un atteggiamento non equivoco nove ambiguo trasparente nella lotta al terrorismo e qualora dei paesi non ottemperino a questa richiesta si mettere in essere meccanismi sanzionatori quindi non c'è dubbio egualitario pensa questo lobby ho sostenuto e detto ancora nel vertice di Parigi dopo gli attentati negli Stati Uniti che si fece sosterremo questa posizione concordando sui venticinque punti di azione per una lotta al terrorismo che efficace eccetera eccetera alt
Può spesso
Vale naturalmente con un grado di flessibilità che va valutato caso per caso vale un po'e quindi non faccio comparazioni il mio riferì The puramente metodologici e mi spiego meglio vorrei che ci fossero equivoci vale un po'il ragionamento che io ho fatto prima per la Turchia come può valere per altri Paesi cioè quando tu sei in presenza di un Paese che pone del le a dei comportamenti che sono contraddittori coi principi della che regola la comunità internazionale sei sempre di fronte a una scelta e più efficace isolare quel Paese al fine
Di limitare siamo eventuali danni e di favorire una sua evoluzione o è più utile diciamo una strategia di inclusione no Nastasia di esclusione alla strategia di inclusione
Non c'è una risposta con e dire pro veritate a questo non c'è un assoluto non è un problema no
Va valutato caso per caso io penso da tempo per esempio che Cuba che un Paese dove indubitabilmente non c'è democrazia qui no nessun dubbio un'evoluzione mo'karateka non si fare andando ogni giorno più stringente l'embargo
La penso come Claire Bontempi già presidente della commissione Esteri della Camera dei rappresentanti che verso Cuba è assai più efficace una strategia di contaminazione democratica che non sta regia di isolamento se si vuole favorire un'evoluzione pretese mi pongo lo stesso problema verso Libia verso io neanche cos'è che favorisce di più non essendo Lecce soprattutto quando c'è di fronte al terrorismo cosa applicata in ogni caso a noi pare di scorgere che negli atteggiamenti agli orientamenti del
La mente il governo libico degli ultimi due anni
Ci sia una
Relativa evoluzione
Che offre maggiori margini di incidenza stabilendo relazioni
Siamo al mettiamola così
E quindi riteniamo che fermo restando che sulla vicenda Lockerbie bisogna continuare a battersi per avere una soluzione che sia equo e giusto eccetera eccetera sia utile avere una linea di dialogo strutturato di rapporto impreziositi usano molte formule come lei sa su questo fronte che consenta di stabilire l'azione in questo Paese non escluderlo da dal dialogo euromediterraneo includono e per questa via favorire un processo di evoluzione coralmente valutando giorno per giorno se questo processo produce non produce risultati certi e lo stesso io penso nei confronti dell'Iran io sono convinto poi ti sbagli
Però
Che noi siamo alla vigilia di un'evoluzione dei rapporti tra Stati Uniti ed era
Percepisco da molti segnali che
è possibile
E sarebbe poi curioso
Che avvenisse che l'Europa lo scoprisse dopo così come ho qualche dubbio di fronte all'intransigenza nei confronti della Libia di paesi che poi scopre la vera e lì un numero di operatori che il doppio del nostro e che chiedono a noi di esseri coloro
Allora
Persona per avere un approccio serio
Impostare seriamente le cose e avere dei comportamenti se noi siamo un Paese impegnato lottare in modo assoluti no contro qualsiasi forma di terrorismo di complicità di ambiguità non c'è dubbio su questo vogliamo quindi questo però è un criterio non subordiniamo questo al petrolio per essere brutali al tempo stesso riteniamo che un'efficace lotta contro tutti gli elementi di instabilità può derivare anche dalla capacità di includere quei Paesi che possono essere
Presi dalla suggestione di essere partecipi o protagonisti di stabilità e quindi una linea di questa natura
Lo regole tante tante grazie è stato molto molto interessante speriamo di averla ancora qua da noi anche nei corsi cariche nei facciamo aperti a un funzionari ufficiali diversi stranieri il ricordo di questa in mattinata l'attributo vorrei dire questa storia militari da Prima Repubblica non so se la conosce come abbastanza interessante soprattutto per le funzioni che lo ha svolto le forze armate che io leggerò con grande interesse e ringrazio le relazioni ambasciatore ringrazio tutti voi presentare sul