"Buon lavoro ragazzi" conferenza nazionale in occasione dell'apertura dell'anno scolastico 96-97 org. dal Ministero della Pubblica Istruzione

Toh
Questione di scansioni di tempo
Io ho il piacere di avere l'incarico di introdurre i lavori di oggi
E di ricordare a tutti noi
Quali sono le ragioni di questo incontro importante un incontro che già nella sua composizione la composizione dei presenti
Delinea quella che è la volontà del ministero ma non solo dell'intero corpo di operatori della scuola
E speriamo con il gradimento dei nostri referenti gli studenti
Delinea dicevo questa volontà partecipativa
La volontà cioè che un passo importante nella scuola italiana
Auto riformata si per molti versi ma mai ripensata globalmente
In maniera completa esaustiva dopo la riforma Gentile
Questa scuola dicevo che vuole entrare nel prossimo secolo nel prossimo millennio con tutte le sue componenti
In sinergia totale
Oggi è difficile pensare ad una scuola che sia parte separata così come è difficile pensare ad una scuola che non coinvolga tutte le realtà che al di là di termini molto ascoltati ma sempre efficaci
Non coinvolga tutte le forze tutte le ricchezze che esistono sul territorio nazionale
L'intento è questo presentare a noi stessi e all'esterno
Quello che il programma quella che è la volontà e soprattutto presentare
I passi già fatti come preludio dei passi
Chi ci accingiamo a percorrere
Ne presentiamo oggi
Essenzialmente quattro documentazioni
Che divengono materiale delle tre i tavole rotonde secondo le quali si articolerà la mattinata
Le documentazioni
Che presentiamo riguardano le cose fatte molte se le guardiamo messe su carta pur nella stringatezza di richiamarle per titoli
Perché lo diciamo
Perché effettivamente quando intorno a un tema come quello della scuola si solleva un dibattito alto e partecipato e molto importante che siano fissate alla memoria e alla consapevolezza allibire cose già fatte
Che sono preludio alle cose che dovranno essere fatta
Ne conseguono gli altri documenti un documento pregevoli sui dati
La conoscenza dei dati è in tutti i settori
Un qualcosa di imprescindibile ma quello che ci viene oggi presentato e cioè il servizio scolastico in cifre
Un'operazione che si basa su tre cardini conoscere interpretare intervenire
Significa anche questo una grossa parte di lavoro fatta per meglio avviare sostenere i passi che seguiranno
Non mi dilungo il mio intervento vorrei essere breve soltanto per punti e quindi non entro nel merito questo sarà compito delle tavole rotonde
L'accordo per il lavoro letto nelle sue parti compose di di costitutive è un qualcosa che mette in risalto in maniera particolare
Il momento della preparazione il momento della formazione il collegamento reale con le realtà che poi determinano lavoro con tutta una serie di garanzie l'incardinamento i che per la sua completezza e anche per la sua recentissima data di nascita queste un provvedimento del ventiquattro settembre ci dice come tutte le forze operative siano state chiamate intorno a un tavolo per decidere davvero per tentare di avviare davvero quelle quello che alla scuola nostra è sempre insieme a tanti pregi è sempre mancato cioè una reale connessione con il mondo del lavoro Che cosa accade perché come si sta a scuola per sapere cosa accade perché come si potrà lavorare dopo la scuola si potrà prendere
Posto degnamente come cittadini in un universo che sia un universo di garanzia costituzionale che garantisca il lavoro che la nostra Costituzione pone al primo posto del nostro essere cittadini dell'essere cittadini
A tutte le età
E quindi nel momento difficile ma esaltante in cui dalla scuola si esce e alla realtà produttive lavorativa si dovrebbe essere consegnata
E infine
L'ultimo documento che viene presentato alla riflessione e fu e costituisce materiale di lavoro per l'incontro di stamattina
In questa logica il documento che riguarda l'orientamento
La parte forse più delicate e più nuova
Dell'agire scolastico oggi qualunque buon contenuto e la scuola fornisce molti contenuti di grande livello
Per le grandi risorse professionali che esistano al suo interno bene ogni buon contenuto se non si pone l'obiettivo permanente di consentire ai ragazzi di orientarsi orientandoli
Ma di fa tutto questo
In maniera non uso la parola otto gestita perché si richiama ad altre realtà ma con una fortissima iniziativa per conoscere loro per primi
Qual è la prospettiva che si aprirà loro al termine del corso di studi bene senza questo la scuola
Ha marciato per tante volte e per tanti anni nonostante i tentativi di agire in contrario di muoversi in contrario ha marciato come un'anatra zoppa in questo consegnare cioè alla società
Dei ragazzi formati dei ragazzi intelligenti dei ragazzi preparati con un alto livello di conoscenza ma senza quel legame con il mondo del lavoro che deve diventare non la finalità unica
Del percorso scolastico che è più complesso di così ma certamente non può mancare
Perché l'assenza di un collegamento con una realtà lavorativa svuota di significato svuotati aspettative avvilisce la persona
Che si è impegnata in un corso di studi che nel nostro Paese si avvia a diventare più garantista è più garantito aumentando l'età dell'obbligo scolastico
Ma si avvia comunque diventare un percorso da cui non si dovrebbe uscire senza ragione e non si dovrebbe mai uscire senza dire una garanzia di approdo io qualche volta ho riflettuto al fatto che andare a scuola
E come salire su
Vogliamo di un tram visto che i bus non sono più di moda
E e quindi avere una serie di fermate dove si può scendere ma bisogna scendere sono la fermata possibilmente al capolinea perché si si scende in corsa come avviene con l'abbandono scolastico
Si scende senza vere un un punto di riferimento
Bene Arrigo detto che sarei stata breve e devo mantenere la promessa io per prima chiudo
Facendo un augurio di buon lavoro a tutte le persone che sono qui ringraziando chi ha reso possibile al ministero con un lavoro davvero straordinario la collazione dei dati e quindi la praticabilità concreta di questa giornata di lavoro ringraziando
Gli operatori della scuola gli insegnanti ringraziando i ragazzi che in mezzo a molti mugugni
Tuttavia guardano con
Con interesse perché questo è a questo grosso sforzo che viene fatto tenendo d'occhio la loro realtà
E questo spiega anche il titolo di questa giornata di oggi
Il buon lavoro e certamente per loro ragazzi e ragazze o meglio ragazze ragazzi
Ma è un buon lavoro anche per tutti gli altri per i ragazzi che siamo stati
Per come ciascuno di noi ricorda la sua esperienza scolastica a cui è certamente legatissimo ma chi non vorrebbe oggi riproposta tal quale per i propri figli
E quindi in questo augurio di buon lavoro c'è un augurio generazionale anche se le nostre generazioni sono diverse e un augurio di prospettiva
Bene buon lavoro
A voi ragazze ragazzi buon lavoro a tutti noi grazie
Che ho dimenticato naturalmente di fare quello che era invece mi obbligo primario è nata e di chiamare cioè il dottor Ottolenghi a questo tavolo per dare inizio alla prima tavola rotonda che si chiama che si che titola la partecipazione dei giovani e delle loro famiglie per una scuola che funzioni
Buongiorno a tutti
Questo non porta a vedere
Io innanzitutto allora chiamerei i partecipanti a questa prima tavola rotonda a venire al tavolo quindi invito Giorgia Meloni di Azione studentesca Giuseppe Richiedei dell'associazione i genitori Jacopo rosa Atelli dell'Unione degli studenti Chiara sancì del Movimento studenti di Azione cattolica
Luisa Santolini della Società Associazione genitori delle scuole cattoliche Sergio Tavassi del Coordinamento genitori democratici e Albertina Soliani sottosegretario di Stato alla pubblica istruzione
Bene credo che possiamo cominciare per rispettare i tempi stretti e qui dobbiamo sottostare
Concludendo la sua introduzione
Ora sottosegretario Rocchi faceva riferimento al titolo di questa conferenza
Credo possiamo dire anche secondo quanto diceva lei poco fa che i ragazzi a cui si augura buon lavoro siamo tutti noi presenti in sala indipendentemente dall'età diciamo così e tutti coloro che vivono lavorano e studiano nelle scuole italiane
Anch'io vorrei partire dal titolo in questo caso il titolo della nostra tavola rotonda che auspica una scuola che funzioni
Per dire che con questa espressione intendiamo alludere sicuramente all'efficace funzionamento ordinario della macchina a scuola che è una priorità di qualunque seria impresa riformatrice
Ma anche ad una scuola che assolve la sua funzione sociale in una società democratica
Una scuola cioè che persegue l'obiettivo di una formazione qualificata e moderna per tutti e per tutte costruendo le basi di una più alta qualità sociale di una più ricca vita democratica della collettività nazionale
Se queste è la finalità della scuola la partecipazione qualificata degli studenti e delle famiglie è una necessità insieme democratica e pedagogica
Ma il protagonismo dei soggetti che stanno dentro la scuola i soggetti che fanno la scuola possiamo dire insegnanti e presidi studenti genitori è anche un fattore indispensabile di un processo riformi riforma complessiva della scuola della formazione quale quello che abbiamo avviato e lo è innanzitutto per una ragione di principio perché la presenza attiva e responsabile è un requisito irrinunciabile in una scuola che assolve la sua funzione nel senso che dicevo poco fa
E tale presenza che altro non è se non una forma di cittadinanza richiede che a tutti i soggetti della scuola siano riconosciuti i diritti siano attribuiti poteri siano assegnate responsabilità e che ne sia assicurata la rappresentanza
Ed è in secondo luogo indispensabile questo protagonismo per una ragione pratica
Perché non esiste riforma per quanto ben congegnata che possa essere attuata anzi direi di più non esiste una riforma che possa essere ben congegnata se non è scritta è fatta insieme con chi opera nella scuola
Questa in fondo è il senso il valore dell'autonomia dell'autogoverno degli istituti e da questo punto di vista per limitarci alla cronaca di questi giorni
Il Regolamento per l'apertura delle scuole al di fuori dell'orario scolastico secondo quanto già previsto dalla direttiva centotrentatré non è ne un contentino per gli studenti genitori né una condanna per i prestiti per gli insegnanti anche se sicuramente le difficoltà non saranno poche bensì il tentativo che tutti dovremo fare insieme per cominciare a costruire la scuola dell'autonomia e della responsabilità rinnovando la nelle forme e nei contenuti
Un'occasione insomma per costruire un senso dello stare dentro la scuola proprio al momento in cui la scuola si apre al mondo che la circonda
A questa prima tavola rotonda partecipano esponenti di tre associazioni dei genitori e tre degli studenti a loro toccherà il compito di sostenere questa discussione
Facendosi portavoce questo io chiedo loro nella misura del possibile anche dei tanti punti di vista delle tante associazioni non meno importanti di quelle qui rappresentate a cui purtroppo non è stato possibile oggi dare voce anche se sono presenti in sala
Ai nostri ospiti vorrei dunque porre una domanda
Se concordiamo sulla necessità di riconoscere agli studenti e genitori un ruolo centrale
Possiamo concentrare la nostra attenzione alla nostra discussione sulle conseguenze che derivano da questa impostazione in altri termini
Che cosa chiedono gli studenti e genitori cosa pensano che sia necessario quali scelte politiche quali assetti istituzionali
Quale modello di relazioni quotidiane nelle scuole perché sia loro riconosciuto questo ruolo
E contemporaneamente che cosa sono disposti a dare per questo cioè quale impegno quali compiti e responsabilità sono disposti ad assumersi io comincerei senz'altro dando la parola a Chiara sancendo il Movimento studenti dell'Azione cattolica
Io sarò inflessibile con i tempi nel senso che vi segnalerò raggiungimento dei quattro minuti e cinque minuti chiederò di concludere l'intervento grazie
Penso che vada prima di tutto riscontrato così come dicevi anche tu come fatto positivo che oggi si rivolga una certa attenzione al mondo della scuola però mi preme sottolineare soprattutto a alle persone Inessa vivono no
Patita lei istituzione il luogo in cui si dice la società si forma nel senso è il luogo in cui i giovani ad esempio dovrebbero formarsi delle personalità adulta e no
Quindi che cosa chiediamo alla scuola per far questo
Crediamo che è una scuola capace di far queste è una scuola capace di rinnovare la società e quindi è una scuola capace di essere quella comunità Civitanova
Nella quale tutte le componenti scolastiche studenti genitori professori siano cittadini partecipi e responsabili come dicevi anche l'introduzione di una società democratica
Che affermi rispetti appunto la dignità di ogni uomo
E quindi una scuola che sappia essere veramente comunità
In cui le persone che sono legate tra loro per diversi motivi possono condividere però le loro ricchezze quindi anche le loro diverse realtà i loro diversi ruoli le loro diverse competenze
Il loro anche diverso impegno no
Quindi una scuola che funziona mi verrebbe da dire riprendendo il il titolo della tavola rotonda è una scuola capace di essere spazio di comunicazione interpersonale
In cui tutti
E questo non mi sembra che mi ha messo bene in evidenza nell'introduzione nel rispetto però no dei ruoli che ognuno ha in pari a vivere concretamente tutti i processi della partecipazione della democrazia dell'attenzione agli altri della responsabilità nel lavoro e quindi professionale ma anche nello studio come studenti no
Allora in che cosa significa per noi studenti ad esempio partecipare mi sono chiesta partecipiamo appare forse proprio riscoprire quei valori democratici che sono alla base della comunità
Contribuendo così a pro ognuno a proprio modo al progresso comune
La scuola cioè non non può essere altro da noi ma è una scuola comunità di persone e quindi chiediamo questo alla scuola no è in tal senso come studenti vogliamo metterci del nostro quella originalità
E lo possiamo fare prima di tutto con il nostro studio e con il nostro essere nella scuola quello stare dentro la scuola ad esempio che veniva richiamato no
Ma che cosa quindi possiamo anche offrire noi come studenti a alla scuola potremmo scommettere su due verbi puntare sul patto educativo progettare strutture di dialogo cerco un attimo di spiegarmi puntare sul patto educativo significa esercitare la corresponsabilità
E la compartecipazione tra studenti genitori per e professori cioè tra tutte le componenti scolastiche no
Nella formulazione del progetto culturale e formativo della scuola
Che deve però tener conto dello studente come persona intesa cioè come un uomo e cittadino che è in crescita che ha diritti e doveri a limiti e potenzialità
E questo è importante da tener presente no l'individuazione proprio di questo progetto culturale e formativo della scuola
E come studenti intendiamo veramente ribadire con forza in questo senso il protagonismo studentesco partecipando impegnandosi nei luoghi a detti alle elaborazioni tale progetto
Va però a tal fine recuperata quella progettualità educativa
Che implica una chiara individuazione dei bisogni di crescita degli alunni dei valori universali a cui tutta la vita deve essere ispirata e degli strumenti per realizzare la piena formazione della personalità
In tal senso mi veniva in mente una bella definizione data da don Mila ni dell'intervento educativo
E che mette in evidenza proprio questa importanza dell'intervento educativo esso dice alla probabilità di successo nella misura in cui l'educatore riesce a leggere nello sguardo dei ragazzi il loro futuro
A indovinare cioè negli occhi dei ragazzi le cose belle che si vedranno chiare domani e noi vediamo solo in confuso
E progettare strutture di dialogo invece indica soprattutto lo stile cui dovrà caratterizzare ad esempio la partecipazione agli organi collegiali
Che dovrà essere appunto quello del dialogo intergenerazionale con la famiglia con il territorio
E non dovrà invece puntare solo su una ristrutturazione burocratica direi di tali organismi usufruire di essere come luoghi in cui ci si deve rivendicare delle cose c'è una rivendicazione delle singole parti
Occorre quindi incrementare direi quella e anche sperimentare sempre più quella cultura della collegialità
Dopo ognuno fa la sua parte vive la condizione di alunno di studenti e di insegnanti di genitore in modo solidale questi infatti sono i luoghi in cui come studenti ci esercitiamo riserve cittadini riprendendo quindi il concetto iniziale
Grazie tra perfetto rispetto dei tempi
Dunque dialogo e patto educativo fra persone all'interno di una comunità sembra essere
La auspicio e al tempo stesso l'impegno anche da parte quest'intervento insomma io proverei chiedere a Sergio Tavassi se sì nel richiedere il Coordinamento genitori democratici se si ritrova in questa impostazione o comunque quale contributo vuole aggiungerò quali proposte portare grazie
Ma direi che non si può che concordare sul fatto che qualsiasi ipotesi
Di rinascita di questo Paese e di affermazione di questo Paese sia per quanto riguarda una riorganizzazione del mondo del lavoro che nei rapporti con l'Europa non può che passare attraverso il Progetto un grande progetto di riforma della scuola italiana
Questo credo che sia nella cuore di chi oggi si trova qui riunito e credo che questo vada specificato nei ruoli e nelle competenze precise che ciascuno di noi rappresenta come componente fondamentale di un progetto formativo
Ci sono io credo due questioni di fondo innanzi tutto chiarirci le priorità sugli esiti formativi che noi riteniamo debbano essere comunque rispettati e perseguiti in un progetto generale di riforma
L'altra questione eccome nel rispetto dei singoli ruoli le componenti responsabili di un processo di rinnovamento all'interno della scuola possono svolgere il loro lavoro
La prima questione se cioè la questione degli esiti formativi
Dico subito che non è solamente una questione legata al raggiungimento di accettabili livelli di qualità dal punto di vista cognitivo
Veramente importante che non scada di valore
O di cultura tecnico-scientifica indispensabile
Perché con le nuove tecnologie non si sia poi destinati ad una subalternità nel mondo del lavoro queste sono certamente le questioni che riguardano la preparazione e la qualità della formazione dal punto di vista cognitivo che sono prioritarie e che noi ci aspettiamo effettivamente come genitori che i nostri figli possano acquisire in modo da poter entrare nel mondo del lavoro e nella società a testa alta
Ma vorrei con uguale forza sottolinea è che non è questa solamente la questione delle sito formativo
Io credo che si tratti anche di capire che a dalla scuola ci si deve aspettare diresse anche perseguita una capacità uno sviluppo della capacità critica una capacità dell'imparai ad imparare che permette poi una volta entrati nel mondo di lavoro di potersi riconvertire con facilità
Cioè mi sembrerebbe un obiettivo malamente perseguito quello che già individua all'interno del mondo della scuola delle professionalità specializzati da poter spendere immediatamente dopo
Mi sembra invece che quell'imparai a imparare quella capacità critica di riconvertirsi e quindi di comprendere la realtà in cui si è calati
E primario obiettivo formativo proprio per il cambiamento delle caratteristiche intrinseche che il mondo del lavoro oggi richiede ai lavoratori
Ma c'è anche una questione più di fondo se vogliamo quando parliamo di qualità degli esiti formativi io credo che parliamo anche di qualche cosa che attiene alla qualità della vita
E in particolare faccio riferimento alla cultura laica che nel la nostra organizzazioni di genitori Sempre afferma essere necessaria di laicità dello Stato di laicità della scuola e questo significa che la scuola e di tutti ed è per tutti
E che questa è la caratteristica della scuola pubblica senza distinzioni di religione senza distinzioni di idee senza dividere i ricchi e i poveri
Ma che questa non è solamente una questione ideologica in termini di accettazione del modo diverso di ragionare di tutti i cittadini italiani
Questa è anche una fondamentale educazione alla accettazione della diversità come grande valore
E la diversità e diversità di tutti gli aspetti che nella nella scuola devono essere acquisiti Accolti diversità fisica parlo dell'Handicap diversità di sesso
Diversità di cultura diversità delle culture straniere che noi troviamo oggi a trovare ingresso nella nostra scuola
Ma questo non può essere direi speso in qualche maniera contrabbandato come un atteggiamento formale che poi di fatto nasconde uno sbarramento sostanze
Questo è fondamentale che invece sia capito all'interno dello svelto oggetto formativo come un contributo che proviene dalle dalle diversità come acquisizione del valore intrinseco della diversità in sé
Questa è una questione fondamentale che quel palazzo cita civile alla pace e non è ascrivibile ad un sogno
Che poi non ha radici in un progetto educativo allora questi obiettivi per questi obiettivi io credo che i genitori non possano essere esclusi dal progetto formativo e devono essere all'interno sin dall'inizio di tutta quanta la progettualità la seconda questione è il come
Allora il come significa in termini palesi e trasparenti a tutti il come poi la riforma va a toccare la rappresentatività dei genitori degli studenti all'interno
Degli organi collegiali in un progetto generale di riforma che non può vedere queste componenti evidentemente esclusa AN perché sono componenti del progetto formativo né perché rappresentano l'utenza
Allora è chiaro
Sono alla conclusione che rispetto a questa ipotesi di individuare quali sono le in movimento odi e le forme della partecipazione oggi non si possono avere strutture bloccanti cioè non si può oggi andare
Hanno un'ipotesi di riforma che mette dei paletti se non sono quelli fondamentali
Che i genitori rappresenta la prima e dico Cochi concludo sono sinceramente due la prima non può la scuola ritornare ad essere autoreferente
Cioè è necessario che l'organo collegiale di governo della scuola abbia li paritetiche rappresentanze che permettono all'utenza di controllare che il progetto formativo
Sia aggiunto quindi una funzione di controllo effettiva che non ci faccia ritornare al fallimento di vent'anni di partecipazione
E questo proprio perché la scuola non può essere autoreferente perché la scuola deve avere in se stesso quei principi formativi
Che sono necessari per il suo sviluppo
E poi non ci sono grossi paletti perché è evidente che la scuola non può essere più autoreferenziale ante ed è evidente che sul territorio non importa come non abbiamo sovrastrutture ma certamente andremo ad una discussione
In cui la scuola isolata dal territorio che ne rappresenta le esigenze dal punto di vista degli utilizzi del tempo degli spazi debba essere in questa riforma rappresentate
Quindi non una difesa di un passato che non è difendibile ma l'individuazione di paletti chiari per quanto riguarda il funzionamento effettivo di questa partecipazione
Critici
Criticità e diversità dunque per definire una scuola all'interno della quale abbia un ruolo centrale un senso forte la presenza dei genitori
Con un'attenzione alla riforma è una richiesta urgente di di riforma mi pare di capire
Io continuerei la nostra sono discussione dando la parola a Giorgia Meloni di Azione studentesca
Sì
Allora anzitutto buongiorno ma io sono convinta che è una riforma globale radicale della dell'istruzione pubblica non possa prescindere dalla questione della centralità dello studente che poi più o meno
A l'argomento sul quale stiamo dibattendo
Io credo che ha gli studenti siano tutt'oggi a dei soggetti passivi all'interno da scuola
E parlo soprattutto della scuola media superiore mentre sono convinta che e si dovrebbe avere un ruolo fondamentale negli organi decisionali della scuola
Per cui a negli ultimi anni abbiamo sentito parlare molto della questione la centralità dello studente
Di disegni di legge sull'autonomia finanziaria che sono stati portati avanti dagli ultimi ministero Pubblica istruzione hanno sempre aperto
Ah no parlando di centralità dello studente del ruolo fondamentale che lo studente all'interno dalla scuola quando di fatto questo no non ha riscontro non ha riscontro negli organi istituzionali
Perché a perché l'unico organo rappresentativo della comunità studentesca all'interno gli istituti ossia comitato studentesco
Non ha parere vincolante rispetto al Consiglio di Silone anche per quelle che sono le materie che riguardano direttamente agli studenti
Perché non esiste una rappresentanza studentesca nei consigli provinciali e perché non esista una rappresentanza studentesca a livello nazionale
Ora il problema di una rappresentanza studentesca a livello nazionale
Che potrebbe a tradursi in una on c'è un ministro la pubblica istruzione credo Donofrio che faceva l'obiezione dicendo che una rappresentanza sente scali della nazionale avrebbe rischiato di creare un una professione studente
Io credo che questo si potrebbe tranquillamente risolvere attraverso le associazioni sente Skra presenta dire che può è una norma già in vigore in alcuni paesi europei in molti paesi europei
Ossia il ministero della pubblica istruzione potrebbe riconoscere delle azioni delle associazioni studentesche
Che nell'ambito del rinnovo dei consigli provinciali questa è una rivendicazione ne portiamo avanti da qualche anno che nell'ambito del rinnovo dei consigli provinciali avendo presentato delle liste
Siano stare abbiamo ottenuto seggi in venti province sparse almeno in cinque regioni quindi che abbiano superato determinati criteri di rappresentatività
E questa sua versione studentesche dovrebbero essere riconosciute a livello istituzionale dal ministero la pubblica istruzione
E ottenere quindi spazzini e fondi per portare avanti a loro tutela il diritto allo studio fondi che potrebbero derivare da un dieci per cento di introiti derivanti dalle tasse d'iscrizione agli studi superiori o comunque noi abbiamo fatto delle proposte che poi magari potrebbero essere modificato comunque riviste però a fermo restando che c'è bisogno di una rappresentanza studentesca a livello istituzionale di una appunto di una rappresentanza che venga riconosciuta e quindi tutelata anche al ministro la pubblica istruzione dal ministero della pubblica istruzione e ha alla quale vengano concessi gli spazzini e no anche dei fondi
Per portare avanti quella che è la tutela del diritto allo studio
Quindi queste sono una serie di rivendicazioni noi ad anni il movimento studentesco chiede la paritetica rappresentanza studenti docenti nei consigli di ogni ordine e grado che è una cosa che che non anche noi ma che non è insomma che non esista
E al di là di questo io credo che sia anche fondamentale una partecipazione seria
E attiva degli studenti alle riforme perché se un disegno di legge apre la dicendo che è fondamentale la centralità Celli la lo studente centrale all'interno della scuola e che quindi ha un ruolo fondamentale quando voi vengono prese delle decisioni
Che riguardano la vita degli studenti sedicenti di oggi gli studenti romani perché riguardano la scuola e la scuola è a il cantiere
Che alte e all'interno del quale crescono gli studenti e che deve insegnare a vivere agli studenti sì allora derisione vengo presa in maniera d'istruzione pubblica vengono prese senza che si chieda il parere degli studenti
Allora questa centralità dello Sante non esiste io credo a che ha debba essere concessa una maggiore rappresentatività e ha tu prima gli eredi cosa noi siamo disposti a dare
Noi siamo disposti a a dare il nostro interesse noi siamo disposti a a dare il nostro aiuto anche per uniformare la scuola per un miglioramento lascia l'istruzione pubblica
E lo abbiamo dimostrato perché migliaia di sentire scendono in piazza dimostrano di voler dare qualcosa perché già stanno dando il loro interessa che non è poco
Grazie
Grazie a Giorgia Meloni
Rappresentanza degli studenti e centralità studentesca come si incontrano queste parole d'ordine a questi obiettivi nella riflessione di Luisa Santolini della Associazione genitori delle scuole cattoliche
Ma io credo che noi dobbiamo essere molto onesti con noi stessi
Dobbiamo renderci conto che siamo tutti chiamati a una sfida molto grande e quindi studenti e genitori docenti dirigenti
Responsabili della cosa pubblica non possono essere mai visti in contrapposizione
La sfida che a cui siamo chiamati tutti e di essere insieme per collaborare a qualche cosa che riguarda i nostri figli e il futuro della società
Quindi questa onestà di fondo credo che debba essere richiamata altrimenti ognuno parla della propria realtà e non si mette in sintonia in relazione con le altre che credo sia uno dei difetti della scuola di oggi che dobbiamo in qualche modo superare allora genitori e studenti che è bello che siano seduti a questo tavolo io Ria e di in realtà dovrebbero essere insieme a docenti e dirigenti per poter parlare a pieno titolo in maniera globale della scuola italiana
Però ci sono i genitori poi ci saranno anche i docenti e la giornata di oggi dovrebbe in qualche modo dare il polso della situazione lanciare nuove
Lanciare e nuove proposte
Genitori sono una presenza certamente importante tu diceva all'inizio che cosa chiedono a che cosa offrono allora partiamo da queste cose in pochissimi minuti più per slogan che per un ragionamento complesso diciamo cosa chiedono e cosa offrono
Chiedono prima di tutto direi diritto di cittadinanza la famiglia chiede diritto di cittadinanza
E non è una cittadinanza concessa e non è una cittadinanza strappata è una cittadinanza che è un diritto
Ed è una cittadinanza concessa una realtà intermedia che si pone tra l'individuo e lo Stato ed è una realtà intermedia fondamentali
Che vede lo Stato come un insieme di decisioni di interventi di prese di posizione al servizio dell'autonomia delle famiglie
Allora le famiglie sono dei soggetti che diventano soggetti autonomi
E in questa autonomia vivono anche nella scuola
Questo discorso della cittadinanza nei comporta dei diritti e dei doveri chiaramente
Allora una cittadinanza che sia riconosciuta ripeto perché tra l'altro l'articolo ventinove della rete della Costituzione italiana dice che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia non dei singoli individui che costituiscono la famiglia che è tutta un'altra cosa
E allora nell'ambito di questo riconoscimento ci sono diritti positivi relazionali fondamentali e ci sono assunzioni di responsabilità
Se questo è vero come è vero questi diritti riguardano le funzioni della famiglia di una delle funzioni primarie è la titolarità educativa nei confronti dei propri figli
Allora se questo è così si tratta di riconoscere la famiglia una realtà adulta una realtà autonoma una realtà matura un qualche cosa che non è semplicemente un soggetto debole che va accompagnato che va assistito che va sostenuto perché incapace di scelte ma va riconosciuta la famiglia come una realtà ripeto adulta capace di scelte libere e responsabili
Se non partiamo da qui credo che saremo sempre avviluppati da logiche che portano lontano dal discorso educativo
Allora se la famiglia è in grado di scelte responsabile libere questo riconoscimento le va dato e le va riconosciuto che la famiglia e titolare dell'educazione e come tale partecipa alla vita scolastica a pieno titolo e sceglie liberamente le scuole
Detto questo significa che la famiglia riconosciuta soggetto primario deve essere presente nella scuola in un certo modo con determinati e precisi ruoli che per secondo me sono ancora tutti da inventare
E offre a questo punto la sua Risorsa Famiglia
Offre di portare nella scuola alla genitorialità come suol dirsi cioè un'esperienza che va al di là delle discipline curricolari
Offre una capacità di progettazione
Offre una capacità di collaborazione che per ora non c'è o per lo meno è sullo sfondo o per lo meno è a macchia di leopardo o perlomeno non è comunque soddisfacente
Né per le associazioni che in questo momento sono qui né per le singole famiglie che partecipano alla vita scolastica
Allora che cosa offrono offrono una responsabilità ripeto offrono la capacità di fare delle proposte
E offrono il coinvolgimento nel progetto educativo delle scuole non è possibile che
Con tutti i meriti di un documento come la carta dei servizi e certamente una carta sotto molti aspetti positiva non è possibile che si legga che compito dei genitori è quello di accogliere la proposta educativa fatta dal collegio dei docenti
I genitori collaborano alla alla proposta educativa sono protagonisti sono coinvolti in questa proposta educativa e allora dobbiamo partire da lì e allora non ci sarà più delicati i genitori saranno presenti a pieno titolo nella scuola e in maniera responsabile in una scuola autonoma che riconosce i soggetti autonomi e i primi autonomi come soggetti sono proprio le famiglie
Sono i genitori
E sono gli studenti certamente allora il discorso e proprio di trovare la strada per un patto educativo si è io per un patto educativo alto
Tra scuole tra tutte le scuole non solamente tra settori ti scuole in un territorio che riesca a offrire e a dare una proposta educativa ben diversa e ben più alta di quello che è successo fino ad ora
Allora chiedono di non essere più soggetti deboli si offrono come soggetti responsabili
Capace veramente di camminare insieme in un futuro in cui anche i ragazzi e non solo le famiglie non siano solamente all'orizzonte ma siano invece parte integrante di questo processo educativo che è fondamentale per la società italiana
Grazie a Luisa Santolini devo registrare una maggiore rispetto dei tempi finora da parte degli studenti che risponda parte dei genitori
Questo concetto di cittadinanza però devo sia pure declinato in modi diversi sembra essere un filo conduttore
Interessante quindi io su questo passerei la parola anche ai a Copparo Sapelli dell'Unione degli studenti non se ricordando prima però sottolineando anche una chiamata in causa che è stata fatta da Luisa Santolini a a chi lavora nella scuola che credo possa in qualche modo costituire un un appello era già alla tavola rotonda che seguirà la nostra discussione grazie
Trovarmi qui invece che impegnato in quanti entusiasmante esercizio di Greco nel mio lontano liceo di Torino di fronte così illustri convenuti che fosse già un segnale del fatto che qualcosa stia cambiando per il meglio
Mettendosi l'istituzione scolastica in discussione ESA si avvia verso il funzionare come richiama il titolo di questo convegno per chi vi parla questo importante perché nell'impegno a scuole dell'associazione che rappresento ho avuto spesso e volentieri modo di accorgermi delle molte cose che non funzionano episodi di autoritarismo da parte di presidi docenti palesi carenze di strutture inefficienza amministrative
Non funziona certo quella scuola di Legnano per esempio il cui presidente dice ad un membro dell'Arcigay
Di partecipato un'assemblea sulla sessualità perché non abbastanza virile o quella scuola di Crotone dove bisogna salire a turno la Scala perché altrimenti crolla capi generalmente l'intero sistema formativi italiano risente della mancanza di finanziamenti che è reale nodo da sciogliere
Di una malagestione di stampo democristiano di ogni governo che ha preceduto quello talmente in carica ed è l'ormai vetusto impianto gentiliana retaggio di un passato infelice che considerava l'istruzione esclusiva prerogativa di un'élite e che non concepiva i valori fondanti della nostra Repubblica
Sembra ormai patrimonio di molti l'idea che le prospettive di crescita democratica civile ed economica del nostro Paese si sviluppino considerando la formazione come risorsa strategica ma ora alle parole devono seguire necessariamente i fatti
Soltanto con più decisi investimento nella scuola pubblica
E sgomberando con assoluta nettezza il campo da eventuali tentazioni di regalie agli istituti privati che hanno tutto il diritto di esistere ma senza oneri per lo Stato articolo trentatré della Costituzione
Dicevo sarà possibile migliorare la qualità del servizio poiché ritengo che le riforme a costo zero non siano che p e illusioni
Potrà essere così valorizzabile maggiormente lavoro dell'insegnante attraverso aumenti salariali corsi d'aggiornamento seri ma anche l'istituzione di un sistema nazionale di valutazione del loro impegno dei loro risultati la definizione più chiara delle caratteristiche della professionalità del docente
I lavora su cosa deve essere liberato dai vincoli formali e burocratici comprimono l'intero sistema
In questo senso gente analizzare l'autonomia degli istituti accompagnata da un fondo perequativo nazionale che ha piani le differenze economiche che emergeranno fra scuole si tenzone fortemente differenziate nelle condizioni socio economiche decentrando responsabilità e poteri
Un'autonomia che sancisca il principio dell'autogoverno di tutte le componenti scolastiche e che si opportunità di aprire la scuola alle risorse del territorio
Con forza lo chiederemo in tante in tanti sotto le finestre dei provveditorati di tutta Italia dove si annidano significativa resistenza i processi di riforma il prossimo venticinque ottobre
In questa data chiederemo una scuola più democratica è un deciso alleggerimento della pachidermi che la struttura del ministero della pubblica istruzione
Insieme a noi manifesteranno anche gli studenti universitari contro il decreto che istituisce intollerabile limitazioni all'accesso all'istruzione universitaria e per lo smembramento dei mega atenei altro esempio disfunzionalità del sistema formativo
Il venticinque ottobre insomma assisteremo un colpo speriamo efficace alle resistenze degli apparati della burocrazia di Stato
è necessario che l'impegno dei docenti si concentri surreale compito del loro importantissimo ma malamente considerato da un certo nefasto quanto diffuso pensiero comune lavoro cioè trasmettere sapere alle giovani generazioni
Una scuola che funzioni capace a trasmettere valori del sapere ancor prima delle nozioni che il termine sapere stanno a significare ne trasmette l'uso applicata la realtà sociale alla ricerca storica alla sperimentazione agli scenari futuri
Ma anche sapere come crescita individuale ricerca di se stessi autodeterminazione la didattica infatti è fondamentale che sia definita da esperienze condivise da insegnanti studenti senza la partecipazione dei genitori
A scuola che non deve essere un'appendice della famiglia un ragazzo d'aver la possibilità di formarsi al di fuori del nucleo familiare senza cioè subirne condizionamenti
La sua funzione ante e motrice di relazioni sociali fra insegnanti e studenti fra studenti e fra insegnanti e luogo di ritrovo per discutere i problemi del nostro tempo delle nostre vite per fare cultura suonando recitano insieme per fare sport
In questo senso di cruciale importanza l'utilizzo della direttiva centotrentatré e concedi spazio più gestibile degli agli studenti per attività pomeridiane
Ma purtroppo scontiamo l'opposizione a questo elemento innovativo da parte di numerosi presidi e provveditori esponenti di un vero e proprio blocco reazionario nemico di ogni novità
Aprile scuola pomeriggio significa offrire opportunità maggiore agli studenti ma anche a quanti sono stati espulsi dal sistema formativo che subisco una difficile vivibilità di quartieri periferici come le valletto Mirafiori nella mia città una scuola che funziona è accessibile a tutti ed è fornire a tutti pari opportunità non solo all'inizio ma anche alla fine del percorso formativo che deve durare in prospettiva fino a diciotto anni
La partecipazione la componente studentesca ad ogni aspetto della vita della gestione della scuola deve essere non più formale come è stata fino allora ma realmente incisiva e perché ciò possa venire indispensabile riconoscimento di uno Statuto dei diritti degli studenti
Che dia la nostra componente reali poteri superando il regio decreto del venticinque che a tutt'oggi determina ruolo delle ragazze e dei ragazzi
Un importante segnale in questa direzione sarebbe l'abolizione subito del voto di condotta strumento repressivo che non ha nulla a che fare con finalità didattico educativo vanno quindi rivisti gli organi collegiali qui parando il numero di delegati l'istituto gli studenti a quello degli insegnanti
E valorizzando le competenze del comitato studentesco come diceva già Giorgia dei rappresentanti di classe oggi molto spesso esistente solo sulla carta
Anche uno dei genitori deve acquisire maggiore incisività nell'azione di stimolo e di controllo a loro propria
In queste settimane centinaia di assemblee stanno votando le proposte della consultazione nazionale elaborate dall'Unione degli studenti in merito a vari aspetti della politica scolastica e della riforma da secondarie superiori
Tra gli altri espressa la volontà di una urgente di definizione dei programmi che includa lo studio dell'ultimo cinquantennio della sezione contemporanea che trasmette
Rapporto con il mondo del lavoro che non comporti però la partecipazione di privati nella gestione degli istituti
Questa consultazione generale che dà la possibilità centinaia di migliaia di studenti di esprimersi è uno straordinario ed inedito esercizio di democrazia del quale va capita la portata
Si tratta di un'occasione di far passare le proposte le decisioni attraverso chi nella scuola vive lavora e studia tutti i giorni in essa si traduce la nostra voglia di partecipare di discutere di capire ed imparare
E ciò non è altro l'agire dell'UDS ma anche di altre esperienze organizzate in fondo non è altro che una forte richiesta di cittadinanza ai nostri interlocutori Palin Vito pressante ad accoglierla
Altrimenti il movimento degli studenti non avrà nessun imbarazzo moltiplicare le mobilitazioni il venticinque ottobre suoni d'avvertimento per il governo ed il ministro Berlinguer grazie
Grazie
Ayako porosa appelli a una anche la sua visione di autonomia auto-governo riconoscimento di diritti in funzione la costruzione di un sapere di una scuola che sia perché è anche occasione
Di sapere ricco moderno di una scuola aperta mi sembra al futuro e al mondo del lavoro al territorio io darei la parola per aver solo una prima conclusione a Giuseppe richiederei dell'Associazione genitori genitori se poi diciamo saremo rigorosissimi avremo diciamo un minuto a testa per una velocissima replicano da parte di tutti
Mi pare che come
Persone come cittadini con operatori della scuola come utenti come destinatari del servizio pubblico
Abbiamo di fronte almeno due grossi problemi che ci toccano da vicino
Il primo è un riorientamento valoriale
Pensiamo ai nostri ragazzi pensiamo al dramma della tossicodipendenza pensiamo alla violenza
Si dice oggi il disagio esistenziale
Ora come dare una risposta a questo problema che non è italiano soltanto planetario
Basta seguire in questi giorni la campagna presidenziale americana e si vede come la tematiche educativa e familiare occupa le prime pagine
Cioè come vediamo come possiamo ridefinire valori comuni di riferimento come attraverso anche la scuola riusciamo a definire una strategia di quello che può essere il nostro futuro ma la luce però di valori
Non certo di accettare comunque gli accadimenti
Le ho avuto esperienze anche molte vicine in Europa non basta essere civilizzati per noi per essere garantiti da un retrocedere Secondo sfida mi pare altrettanto importante le particolarmente a forse più attento in questo ambiente e la ridefinizione del ruolo di un servizio pubblico come la scuola
Soprattutto nel rapporto con i cittadini mi pare che questo sia stato sviluppato da tutti gli interventi precedenti cioè il criterio di cittadinanza
Cittadinanza per insegnanti e quello è stato affermato vent'anni fa
La cittadinanza degli studenti dovrebbe essere prossima per come genitori cominciamo a dire che dovrebbe esserci anche una chiara destinati cittadinanza dei genitori
Con chiarezza di definizione dei diritti e dei doveri dei genitori della scuola riteniamo che questo possa essere una delle grandi carte da giocare nei prossimi mesi
A partire da statuti chiari dei soggetti da un contro menti presìdi penseranno fra loro ma voglio dire pensiamo alle categorie ha in questo momento più numerose
Avendo de ben chiare le carte le tavole di riferimento valoriale di diritti e di doveri sarà poi possibile gestire il quotidiano
Avendo le grandi linee di riferimento serate meglio quindi per quanto riguarda il genitore
Mi pare che si debba un po'uscire dall'indistinto
Cioè il genitore nella scuola in che veste si pone mi pare che si vede e si pone anzitutto come educatore
Responsabile del proprio figlio dalla formazione del figlio
Con la scuola può stabilire un'alleanza per la crescita del ragazzo
E senza nessuna prevaricazione quindi accolgo anche la sollecitazione dello studente la presenza da famiglia Olanda squadra famiglie non è affatto quella di voler condizionare il ragazzo
Però è piuttosto un senso di responsabilità
Se accompagniamo i ragazza scuola materna ben volentieri ci limitiamo a guardare da lontano il ragazzo la sua superiore però riteniamo di non poterlo abbandonare
Pensiamo che avremmo meno al nostro dovere diciamo delegando altri agone dopo essere l'aiuto e lo sviluppo dei ragazzo anche se il più adulto
Allora siamo anzitutto educatori quindi cittadini della scuola
E qui tutta la problematica del diritto di cittadinanza vorrà dire conoscere voglio dire
Avere stabile il rapporto di consenso alita o meno
E di verifica e poi anche utenti si siamo anche destinatario di un servizio ma mentre questa tematica
Di una pluralità di funzioni del genitore nella scuola richiede anche con l'aiuto vostro di tutti di essere definita chiaramente lo vediamo già definita in analogia per il docente
Il docente quando il prestatore d'opera accerti diritti certi doveri e certe garanzie anche organizzative sindacali quando il professionista
Gioca sul ruolo della professionalità quindi della ricerca del meglio del suo ruolo deontologico di insegnare e poi e anche cittadino corresponsabile dell'istituzione pubblica
Allora mi pare che con questa la Lucia dello statuto dello studente lo Statuto l'insegnante sia possibile oggi
Ridefinire il genitore come educatore che mi riallaccio a quanto già detto dalla collega Santolini quindi il grande problema del progetto educativo è un problema che interessa tutti titolare l'educazione
Non possiamo decidere al posto di altri
Ci devono essere i studenti ci desse il genitore ci deve essere il docente nel stabilire gli obiettivi le finalità educative con la massima attenzione a rispettare il la la fase dell'applicazione pratica cioè quella di cedere i mezzi delle modalità per i strumenti tipici del professionista insegnante
Però con altrettanta Energia e convinzione non rivendichiamo anche una presenza sui risultati
Perché i risultati coinvolgono tutti
Coinvolge ragazzo che non riesce ad accedere università piccolo esempio coinvolge il genitore
Che ha fatto l'investimento sul futuro del ragazzo è un risultato sbagliato non può lasciare indifferente coinvolge naturalmente interessato operatore che il docente quindi se questo schema può essere utilizzato
Anche per i nuovi organi collegiali vi sono ancora in tutto nel nel nella nebbia crediamo veramente
Che occorra partire da precisi statuti poi trovare gli organismi dove svolge un ruolo di convergenza sugli obiettivi sulle finalità nelle collaborazioni di distinzione
Nella specificità del ruolo però altrettanto di una cittadinanza che capace di verificare e quindi di accogliere e inventare soluzioni di miglioramento continuo della scuola grazie
Grazie a Giuseppe Richiedei
Per questo richiamo ai valori da qui anche una ancora una volta una concezione ricca della cittadinanza
è stato detto una scuola in cui si impara ad imparare è importante anche imparare a correggersi io non mi correggo
Non ne abbiamo il tempo per un secondo giro e quindi do immediatamente la parola ad Albertina Soliani sottosegretario alla Pubblica istruzione per una prima conclusione su questa nostra discussione
Una prima conclusione che consegna il testimone ai prossimi
Mi pare che questa tavola rotonda ci consegna
All'inizio del giorno
E simbolicamente all'inizio del nuovo anno scolastico
Il senso della scuola
Si direbbe la sua missione
E io dico così
E Giovanni
Bambini e ragazzi
E perciò il futuro
Siccome i primi responsabili del futuro dei ragazzi e dei giovani sono le famiglie le famiglie ci sollecitano a questa prospettiva
Le persone
Si diceva il senso unico essenziale e tutto il resto serve se serve
Strutture le leggi percorsi rapporto educativo
I soggetti sono loro la missione è lì
Le persone
E ciò che le persone racchiudono cioè le ragioni di ciò che ulteriore
Non c'è nulla se non le persone che hanno questa proiezione indiscutibile sul futuro
Allora credo che la scuola debba semplicemente concentrarsi la nuova scuola quella che stiamo tutti cercando tutti trasformare su questo obiettivo
Aggiungo solo per entrare appena in in un dettaglio
Questo futuro si chiama oggi essenzialmente Europa
Mondo
Allora credo che la comunità scolastica
Che il soggetto vitale dell'autonomia delle istituzioni scolastiche autonome
Ecco debba stare in rapporto diretto costante fortissimo con questa prospettiva nel futuro dell'Europa perché lì dentro ci sta la vita di oggi e di domani dei giovani
Allora mai come oggi probabilmente le prospettive del Paese debbono diventare le prospettive della scuola
E viceversa paese sita questa priorità perché ha deciso ha capito che cosa è in gioco
E mentre in questi mesi in queste settimane in questi giorni è in atto uno sforzo grande del Paese
Uno sforzo anche di natura finanziaria complessiva
Ecco credo che
Tutte le componenti della scuola coloro che fanno la scuola debbano comprendere questo bisogno grande di assumere la responsabilità
Intorno a ciò che è essenziale
La formazione che l'investimento sui giovani
La cultura
Che il terreno della scuola
L'apprendimento
E che sono gli strumenti per stare al mondo e per capire il mondo oggi
Sapendo anche che in questo modo la scuola
Ripropone il proprio ruolo antico nel Paese e nella storia della nazione c'è quello di elevare il livello culturale della nazione
Bene è un bisogno notevole
Ed è infine un impegno di natura etica
Perché dentro
La vicenda della scuola dentro il Progetto dentro la cultura
Vi stanno le ragioni dell'essere i significati dell'educare del vivere che sono sempre la Jolie universale
Credo che non possa non si possa pensare la riorganizzazione di tutta la nostra scuola
Se
Non lo stando molto attenti agli
Gli obiettivi universali
Potremmo anche collegarle direttamente ai diritti umani comincerà qui dall'istruzione appunto
Come la chiave l'architrave della costruzione della scuola
Universale un po'diverso da interessi particolari
Fare la scuola della comunità dunque nella nuova stagione speriamo dell'autonomia
Fare e costruire
Un nucleo di costruzione sociale e civile molto forte
Anzi
L'impegno
Naturalmente no che via via altre parole perché in ogni luogo del nostro Paese si ricostruisca la coscienza sociale e civile della nazione
La scuola dunque come una risposta alla crisi sociale e di valori
La scuola come esperienza di vitalità sociale studenti e famiglie
Come una comunità di dialogo si è detto
Dove Possa esercitarsi ed accrescere la passione civile culturale
Dove termini come ricerca pluralismo laicità comunicazione interpersonale
Dialogo riconoscimento delle differenze costruzione dell'unità dalle differenze siano all'ordine del giorno dove il tema dell'altro
Sia centrale
Perché questa è la grandezza o può esser la tragedia del nostro tempo la scuola insomma dentro gli orizzonti forti della convivenza
Io capisco così allora come si possa di nuovo riaffermare la scuola come luogo di esperienza democratica e di partecipazione
Solo se vi sono questi orizzonti elevati
Con tutto ciò che significa costruire un processo di partecipazione con le regole con i temi della rappresentanza
Che cosa può significare cominciare ad associare il giovane i processi decisionali perché non arrivino a trent'anni nel nostro così come è accaduto in questi decenni nel nostro Paese senza riuscire a capire da che parte muoversi
Cominciare fin da subito la questione dei ruoli ecco io la l'accordo comprendo benissimo ma credo che essa vada ridefinita dentro il compito grande che abbiamo tutti
Allora poi la questione del ruolo si risolve anche qui con una dentro un orizzonte ripeto di eticità
Mi viene in mente quell'espressione di Simón vele quando dice la moralità è semplicemente il rispetto della natura di ogni cosa
Allora come non pensare a questa esperienza democratica di partecipazione dentro la scuola comune esperienza adulta
Di giovani che maturano che crescono in responsabilità e in conoscenza e in sapienza ma anche poco l'esperienza delle famiglie anche se chiamate accrescere mentre crescono i figli non a rimanere quelle che sono quando arrivano primo giorno accompagnano i bambini a scuola
E naturalmente non per se stessi ciascuno credo nella propria categoria vorrei dire provocatoriamente siccome minuti sono pochissimi non posso guardare le sfumature
Guai a guardare al proprio orto interno famiglio studenti o anche insegnanti ma siamo semplicemente l'interpellati da qualcosa che oltre a qualcosa che altro che il Progetto
Educativo della scuola quindi non certamente autoreferenziale ma neppure la scuola autoreferenziale ma la scuola che a sua volta
Costruisce un progetto non solo e non tanto per sé ma per la società
Allora se custode del futuro la scuola più di altri ha diritto nella misura in cui ne è capace di chiamare la città perché essa stessa sia
Come diceva Plutarco maestra di vita ma quando la comunità scolastica sa bene che cosa significa vivere oggi e avviare
Compito e responsabilità educativo allora la scuola che arriva orienta la società almeno per la propria parte avete letto bene
Soggetti attivi protagonisti lo dico per le componenti che stanno qui che rappresentano quello che sta nella scuola intorno a questa chiave molto bella molto importante che la chiave della cittadinanza d'altra parte già nella vita sociale
Le famiglie debbono essere riconosciute Soggetti della costruzione sociale i giovani lo sono ancora meno nella nostra società ma anche se dovranno essere sia pure essendo una fascia così ridotta rispetto al resto
Della società in Italia da zero a quindici anni da zero a quattordici sono poco più del quindici per cento
Ma soggetti attivi di una cittadinanza che oggi è davvero si gioca intorno a due questioni essenziali le conoscenze la cultura e il lavoro non sia cittadini si è usati ma non si è cittadini siano sia incardinati su questi due terreni naturalmente con diritti e doveri ma vorrei sottolineare una cittadinanza che legata agli interessi vitali vi sono molti interessi in gioco nel Paese gli interessi vitali quelli che riguardano le persone sono custoditi in buona parte dentro la scuola allora se può venire un invito da questa prima tavola rotonda non delegare
Essere protagonisti i giovani soprattutto se vogliono imparare ad essere protagonisti domani bisogna che lo siano oggi
Allora questo significa aprire una stagione certo più forte più ricca di collegialità nella scuola
Organismi di autogoverno da ridisegnare come
La riforma più alta immatura della collegialità del dialogo della partecipazione
Allora insieme attenti e protagonisti show gli obiettivi educativi fondamentali dell'istituzione
Guardiamo l'essenziale insomma non perdiamoci mille cose valutiamo quelli concentriamoci su quelli controlliamo quelli
E poi il vivere da soggetti protagonisti anche quelle parte innovative molto nuove che sono per esempio queste legate alla scuola aperta
Uno spazio di espressività degli studenti e delle famiglie nella scuola dell'obbligo
Uno spazio di raccordo più intenso con la realtà esterna
Si pensa al mondo del lavoro ma la cultura uno spazio di crescita di nella responsabilità sociale da parte dei giovani se incontrano le difficoltà delle persone il volontariato gli ambienti della vita sociale dove si matura e si cresce
Allora anche questa scuola aperto come un luogo ricco di opportunità che non mortifica la libertà ma anzi la valorizza proprio perché valorizza i progetti che vengono dalle persone
E aggiungo una scuola che proprio perché al proprio interno fa informazione
Valuta i risultati
E li comunica
E con la scuola che stia dentro il grande circuito della comunicazione
Che entra in dialogo con il territorio con il paese che si racconta
E allora se c'è una parola conclusiva che può dire forse l'impegno che qui è stato rappresentato e che ci attende
Queste risorse insieme non separate non gli uni contro gli altri ma sicuramente gli uni con gli altri
E questa parola insieme se diventa esperienza della scuola diventa paradigmatica per il Paese qui ha bisogno di imparare a stare insieme
E questa è la sfida è una sfida democratica ed è una sfida di solidarietà
Insieme vuol dire allora capace di star dentro un circuito di informazione di responsabilità e di proposta vuol dire stare insieme dentro il circuito della vita
E forse costruire una scuola ammicca perché la nostra scuola lo dico dal punto di vista della comunità come beh il come e il lavoro che ci attende il lavoro che in atto che attende il Parlamento il Governo tutta l'amministrazione scolastica
Le scuole
Anche gli enti locali
Si è parlato di patto educativo
Aggiungiamo e consegniamo l'ultima parola la tavola rotonda che viene dopo
Parliamo di patto sociale e morale
Lo diceva nella settimana scorsa a Ginevra la conferenza internazionale educazione il direttore generale dell'UNESCO Major
La Conferenza era suo ruolo degli insegnanti oggi trasformazioni nel cambiamento parlava di un patto sociale morale con gli insegnanti e degli insegnanti di tutti i Paesi
Questi interlocutori non fanno da sé la scuola se non c'è quell'interlocuzione che viene subito dopo
Loro davvero concludo
Consegno mio stato d'animo insomma la mia riflessione questo è il tempo
Carico di problemi di difficoltà di complessità serto anche di rischi
Ma anche carico di opportunità e di speranza vorrei che potessimo dire studenti genitori è il nostro tempo il tempo di una tenace speranza non solo per la scuola ma dalla scuola può venire una forza in più non vorrei dire la forza decisiva mi piacerebbe di poterlo dire per il Paese insomma insieme
Diciamo la parola della democrazia della partecipazione sempre ci importa sappiamo che ce l'ha ricordata nei decenni passati
Io vorrei richiamare qui
Davvero conclusivamente le parole di un giovane liceale
Di Parma fucilato nella Piazza Grande di Modena alla vigilia della liberazione già comunisti tra le lettere
Dei condannati a morte della Resistenza c'è anche questa
Questo giovane che a diciott'anni scrive ai suoi amici di scuola di liceo
E dice non dite che siete sfiduciati oppressi che non ne volete più saperne
Pensate che tutto è cominciato perché non mi avete più voluto sapere
L'ora vorrei dire che queste eredità
C'è grande per noi perché non è del passato ma sta sempre nelle prospettive del futuro
E e di nuovo le sorti della democrazia e della pace sono affidate alla generazione dei giovani a questa generazione per quanto minoritaria sia
Che chiede credo un impegno senza sconti
D'altra parte i giovani come già cumuli vi hanno pagato un prezzo altissimo che neppure ci ha chiesto
Probabilmente oggi
Occorre che siamo davvero degni tutti
Di questo sacrificio ok cemento
Della vicenda di questi decenni del nostro paese della scuole italiane in questi decenni ma che ancora il cemento della vicenda attuale della scuola delle sue prospettive future grazie
Grazie ad Albertina Soliani grazie ancora una volta ai nostri ospiti mentre partecipante somma questa con la rotonda si accomodano in sala
Vorrei chiamare la presidenza Lidia Barberio Corsetti capo dell'ufficio legislativo
Che coordinerà la prossima discussione Grazia
Allora
Tratta
Allora se vogliono accomodarsi qui al tavolo e il sottosegretario Nadia Masini che concluderà questa seconda tavola rotonda il presi della lentino il professor Galgano
Il professor Bracci
Il Preside Perrini e il dottor Germani
No
E allora non importa no no no allora questa seconda tavola rotonda come potete vedere dal programma è dedicata ai di insegnanti la al personale della scuola
Diciamo l'intento sarebbe quello di fare una riflessione insieme
Sulla motivazione e il riconoscimento del ruolo sociale di tutto il personale della scuola
Al fine di promuovere la qualità del servizio
Abbiamo sentito nella precedente tavola rotonda delle suggestioni
Estremamente interessanti
Sulla necessità che la scuola non sia autoreferenziale
Sulla necessità che nella scuola si costruisca un progetto per la società
Mentre
Chi mi ha preceduto parlava
Mi mi stavo chiedendo mi stavo interrogando su alcune cose sulle quali forse mi rendo conto non di non aver riflettuto abbastanza fino ad oggi ma che Dido così come primi pensieri venuti alla mente
Se in questo periodo si sente spesso parlare di me ne Ger
Di investimento sociale molto spesso si applicano alla scuola concetti tratti dall'industria attratti dal dal mondo produttivo
In realtà Secci riflettiamo la scuola
è
Il settore che potremmo definire in qualche modo l'industria dell'umano dove il rapporto tra lavoro e capitale completamente rovesciato e dove il il il il lavoro cioè l'opera di coloro che lavorano all'interno della scuola è tutto è in sé lavoro e capitale
E questo ci dovrebbe per fare riflettere molto
Sull'importanza delle componenti interne della scuola
Anche dal punto di vista proprio dell'investimento dell'investimento finanziario
Perché come così come nell'industria si è arrivati a a dover in qualche modo investire sempre di più nell'impiego di nuove strutture tecnologie più avanzate
Laddove ci sono aveva delle industrie in cui il rapporto tra capitale e lavoro e nel novanta per cento a favore del capitale
E dieci per cento del lavoro in quanto tutto è automatizzato nella scuola questo si rovescia completamente
E il il capitale vero della scuola sono le competenze professionali di coloro che ci lavorano dentro le competenze professionali di coloro che in questo lavoro
Perché fanno non solo un'attività lavorativa ma costituiscono lo strumento per la realizzazione del prodotto cioè di quel prodotto che poi è la cultura la formazione degli degli studenti e dell'intera società
Il in questo senso la scuola veramente diventa una risorsa per lo sviluppo
Una risorsa e lo sviluppo intesa in senso proprio non
Non una riserva cioè non più in riferimento alla scuola nel nel senso più sentimentale di educazione soltanto di di avvicinamento di colloquio
Distruzione in senso proprio ma proprio di risorsa vera e propria di capitale messo lì per produrre in qualche modo un risultato che si traduca poi in sviluppo reale del Paese in sviluppo reale della società
Ecco io penso che potremmo e iniziare sul su questo spunto
Volevo chiedere al presidente allentino secondo lui quale ruolo deve assumere la scuola proprio per diventare una risorsa per lo sviluppo
Ma personalmente penso che noi non saremmo credibili
Nell'affrontare un discorso di rinnovamento della scuola
Se preliminarmente non affrontassimo il discorso delle precondizioni
Cioè dell'insieme dei per delle garanzie
Preliminari
Sulla cui base cui è possibile in qualche modo sviluppare il discorso della qualità del servizio scolastico
E penso quindi che il punto di attacco
Debba essere appunto questo
Garantire le precondizioni che poi significa molto banalmente
Garantire
Alla scuola una normalità di funzionamento
Le condizioni di esercizio
Non si può tollerare che ad ogni inizio di anno scolastico
Si debbano lasciare le classi scoperte perché non ci sono
Gli insegnanti nominati
Non si può tollerare ancora l'idea che le aule non siano sufficientemente grandi da ospitare classi di ventotto trenta studenti non si può neanche tollerare l'idea che si riesca a fare un buon lavoro all'interno della scuola con ventotto trenta studenti
Non si può tollerare che
Nanchino alcune condizioni minimali solo perché la Provincia e disattenta rispetto a queste condizioni
Potrei continuare gli esempi non mancano
Ne voglio citare un altro
Che in qualche modo mi preme richiamare in questa estate alle scuole sperimentali è arrivata una comunicazione da parte del nostro direttore generale
Nel quale si dice che le scuole sperimentali a partire dal novantasette novantotto praticamente verranno azzerate
Un un caso che cito non per amore di polemica o per altro
Probabilmente ci sono delle ragioni per cui il direttore a avrà preso una decisione del genere
Ma sono decisioni che per il modo e per il tempo missili agosto eccetera certamente non aiutano a creare all'interno della scuola per quelle precondizioni di motivazioni e di impegno eccetera senza delle quali ogni discorso poi sulla qualità diventa assolutamente improponibile
I soggetti che ho nominato che sono tirati in ballo il Provveditorato da una parte degli enti locali dall'altra il ministero dall'altra parte per dire che cosa per dire che rispetto al problema della normalità del funzionamento come precondizione
Se non si creano sinergie se non si creano sintonie
Se non si creano collaborazione dialogo ogni sforzo ordine ad essere vanificato
Questo come possibile garantirlo e possibile garantirlo
Se tutti in qualche modo siamo animati da una stessa visione della scuola lo richiamava prima l'attrice nell'introdurre questo questa tavola rotonda assumere tutti la nozione della scuola come risorsa per lo sviluppo per lo sviluppo economico per lo sviluppo sociale
Per lo sviluppo civile del nostro Paese ho voluto un po'sintetizzare questo primo ragionamento in un lucido che vi propongo così per fissare questo tipo di idea
Ma la riflessione arrivata a questo punto sarebbe in qualche modo monca
Se
Non ci ponessimo
Alcune questioni nodali relativa al discorso della qualità
Quali sono le sue le condizioni effettive per la loro realizzazione
Certamente in questa fase ritengo che uno dei punti che non può essere saltato è quello della del motivare e del coinvolgere quanto dice quanti ci stanno tra gli operatori della scuola
E questa motivazione questo coinvolgimento non può essere garantito attraverso evocazioni attraverso espressioni retoriche
Ma che adesso delle precede i precisi impegni delle piste di lavoro dei punti fermi
In primo luogo chiarezza
Chiarezza sul senso sui traguardi sui percorsi sulle strategie
Di rinnovamento a cui noi siamo chiamati come scuola non possiamo sopportare l'idea che ogni giorno di voi arrivino degli imbuti innovativi di per se stesso qualificanti
Ma di qui molte volte e difficile cogliere la portata e il senso la destinazione
C'è un discorso poi di fattibilità
Gli operatori della scuola lo sanno presidi insegnanti in primo luogo non si può chiedere lo studente più di quanto egli possa dare un passo più lungo della sua grande
Non si può chiedere alla scuola di impegnarsi sui discorsi di progettualità o di autoanalisi quando mandano condizioni risorse indicazioni operative
Che valgono a tradurre queste indicazioni questi orientamenti di per sé stessi innovativi in un progetto complessivo di scuola di scuola Rinnovata
C'è un discorso poi credibilità di credibilità dell'amministrazione anche l'amministrazione abbiamo chiede le trasparenza efficienza efficacia nel suo lavoro
Ecco ordinamento al proprio interno non può la mano destra ignorare quello che fa la sinistra con guai che poi vengono vissuti malamente all'interno della singola realtà scolastica
Poco limpide pensare ad un sistema premiante all'interno delle scuole un sistema premiante chiese nidi
Gli opportunismi
Kennedy disimpegno e che in qualche modo riconosca e valorizzi
L'opera il lavoro di quanti alla scuola danno l'anima e che si impegnano per un discorso di effettivo rinnovamento
Questa condizione della motivazioni del coinvolgimento è un punto chiave assolutamente imprescindibile
Una seconda condizione che andai richiamare
E quella di dare sostegno al processo di elaborazione di implementazione del progetto educativo di scuola
Inteso non come operazione burocratica
Ma come
Strumento dell'autonomia
L'anno scorso è stato l'anno del boom
Il progetto educativo d'istituto la carta di servizi vissuti come gli incubi all'interno della scuola
Perché perché è mancato un sostegno reale a questo lavoro di progettazione e di realizzazione
Del progetto di scuola e nella elaborazione la carta di servizio
Perché è importante questo aspetto
Perché non riusciremo mai a sviluppare consapevolezza di traguardi formativi a livello nazionale e declinarlo di con gli obiettivi legati al territorio
Se noi non mettiamo la contro le scuole della condizione di interrogarsi rispetto alle proprie finalità
Che devono essere devono saper coniugare il momento nazionale e il momento locali
Perché è importante il discorso sul progetto educativo d'istituto
Perché esso in qualche modo riesce a far crescere all'interno della scuola il principio della responsabilità
Perché il progetto educativo di scuola e anche lo strumento del contratto formativo
Tra studenti e insegnanti tra genitori e scuola
Perché attraverso il progetto educativo di scuola questo strumento che la scuola elabora per sé
All'interno di un quadro di finalità definiti a livello nazionale
E lo strumento anche per dare credibilità all'idea di miglioramento
E anche per rilanciare o meglio per legare a come dire esigenze funzionali il principio della collegialità che altrimenti diventa cosa vacua
Inconcludente anzi un peso per insegnare
Legare la collegialità
Alle esigenze funzionali della scuola significa in qualche modo garantire le condizioni di coordinamento e di integrazione senza delle quali un discorso sulla qualità e assolutamente impensabile
Ecco io
Queste riflessioni porrei alla base
Di un mio contributo non perché gli altri punti di vista non siano importanti e qualificanti qui parla un capo d'istituto che alle sue preoccupazioni anche le sue via eccetera
Motivare coinvolgere e sostenere il processo di elaborazione del progetto educativo d'istituto sono condizioni senza delle quali un discorso di rinnovamento ritengo sia assolutamente improponibile grazie
Avevo preparato e degli altri lucidi ma non pensa siano il il senso del discorso penso che sia stato capito
Prego
Sì
Si sente grazie al Preside Valentino che ha messo in luce alcune cose fondamentali per iniziare il nostro ragionamento
Sottolineando il problema della delle condizioni di quelle che lo ha chiamato le precondizioni cioè che sono le condizioni di esercizio nella normalità del servizio scolastico
Ed ha evidenziato questioni nodali come la necessità di motivare coinvolgere gli operatori anche attraverso indica le indicazioni chiare dei percorsi e delle strategie e attraverso la trasparenza l'efficienza e l'efficacia dell'amministrazione
Ed ha sottolineato infine in concreto la necessità di supportare in qualche modo il
Il processo
Di proprio di di crescita della progettualità all'interno della scuola per non abbandonare in qualche modo le scuole a se stesse in questo primo periodo di riflessione sul loro stesso diedi auto interrogazione su che cosa sono e su che tipo di risposte debbono andare
E allora io cogliere l'occasione per chiedere al dottor Bracci secondo lui che cosa serve ai docenti per diventare dire agenti promotori diciamo chiamiamoli così
Di una scuola che sia fattori di sviluppo cioè che cosa può essere utile ai docenti per raggiungere questo ruolo e questa funzione
Direi che la domanda racchiude
Il tema stesso della tavola rotonda
D'altra parte il tema proposto chiede di connettere i bisogni desideri intenzioni che consentono di dare unità e significato ai comportamenti professionali
Con l'assegnamento fatto dalla Società su qualcuno mediante enormi aspettative perché si verifichi qualcosa
Nel nostro caso specifico si verifichi l'educazione delle giovani generazione che procuri sicure competenza e una certa coscienza personale e comunitaria
Il problema che si sta di fronte potrebbe essere definito come il tentativo di alimentare un circuito virtuoso tra scuola e società
Minimizzando i rischi che pure sono ben presenti dell'instaurarsi viceversa di un circuito vizio s'esiste una diffusa domanda di educazione è una delle consegne fatta su dalla precedente tavola rotonda che sfida un sistema scolastiche in crisi cronica non tanto di idee quanto piuttosto di realizzazione
Questa diffusa sono domanda si colloca in un momento particolare non v'è dubbio che esiste un diffuso disagio professionale all'interno della scuola
Derivante dalle stesse condizioni di esercizio per riprendere il termine preside assicurate dalla società alla scuola così come esiste un disagio sociale nei confronti della scuola che la fa apparire talvolta socialmente
Da una parte come un luogo catartico per eccellenza e insieme più prosaicamente come un luogo a rischio educativo
Per cui credo che
Questo passare innestare gli elementi che consentano un circuito virtuoso sia quanto di più importante oggi si debba e si possa fare
Qualche considerazione al riguardo mi pare ottima insomma va stesa intorno alla portate la rilevanza sociale dell'insegnamento oggi non è in discussione queste si riconosce come dire la centralità della risorsa umana all'interno di una migliore qualità e quindi anche del docente all'interno di una che lo sviluppo di una qualità del sistema scuola piuttosto quello che è in discussione a me pare sia una risposta
Ragionevole intorno alla domanda chi è l'insegnante
Questione che ha a che fare sia con l'immagine interna le motivazioni e le aspettative di prima
Ma anche stemma disse
Nei limiti di tre minuti proviamo ad articolare un qualche livello di risposta e degli insegnanti è senz'altro uno che Erdogan attraverso i saperi
Solitamente l'idea di insegnamento ed insegnante è associata più che alla cultura
Agli strumenti che ad opera che sono per lo più semplici e rudimentali
Più che all'educazione all'informazione asettica impersonali era questa una delle cose che ritornava nella prima tavola rotonda credo che ci sia senz'altro del vero in questa rappresentazione parziale estremizzato anche in ragione dei tempi
L'insegnamento l'insegnante non è certamente uno speaker
Ma nemmeno un terapeuta di relazioni interpersonali nemmeno un intellettuale chi ha l'onere di dispensare un sapere più o meno alla portata di tutti
Educata avesse sapere per l'appunto i saperi scolastici
Motivandolo e qui diabolico ed il bello un altro soggetto a costruire il proprio sapere
Ad attuare cioè una sorta di transfert cognitivo in grado di far assumere le cose sulle quali ci si impegna cognitiva mente e emotivamente come rilevanti per il proprio orientamento esistenziale
Non è poco
Il bello è che questa cosa la dovrebbe fare pure in termini di necessaria continuità
Un gruppo professionale che almeno in fatto di formazione iniziali
Uno nessuno cento mila è un oggetto pirandelliana
Voglio dire che si fa fatica a riconoscere un profilo in fatto di formazione iniziale per qualche tratto unitario del docente in questo Paese
Si potrebbe dire che esistono tanti docenti quanti sono gli ordini e gradi di scuola in alcuni casi tanti docenti quanti sono le discipline di insegnamento
E d'altra parte e qui la cosa diventa ancor più si impara
Servizio ha bisogno poi di tutto
Credo che qua ci sia qualcosa dagli orientali perché non è possibile sviluppare in questi termini una professione è possibile certo secondo un approccio individuale alla professione e dalla scuola perché avendo ben poco in comune non è ragionevole intendersi delle due l'una
Dove va a finire allora la collegialità su che cosa si basa su un comune sentire o su competenze comuni sulle quali poi si specifica lei si dettagliano gli approcci e le risorse essenziali particolari
Chiudere con il dire che è uno chiede chiedo che ai saperi dentro una cornice istituendi non neutrale che appunto la scuola
Non neutrale credo che qua si fa anche ben presto insomma
Molte cose anche sagge sono state dette
Patto sociale per la scuola investimento
Credo che sia
Davvero il tempo gli oneri io richiamo solamente un paio di cose
Il non identificare ad esempio una cornice istituendo il promettente funzionale all'efficacia della scuola l'efficacia della scuola non è poi una cosa seppi che anche fare con la responsabilità sociale della scuola anche questo tema ben presente
Nella prima tavola rotonda ecco non riuscire ad identificare anche dei modelli organizzativi delle procedure e che in questo momento procura diventi una dilatazione oltre misura dei tempi professionali necessari per l'insegnamento ma qualche quanto è necessario per fare l'insegnante in alto in basso credo che sia una bella risposta anche per mettere in condizione all'insegnante l'insegnante di svolge lei degna mente il proprio ruolo Laglio interno di uno sviluppo di qualità del sistema
Credo che sia un approccio attraverso questi due punti che ho richiamato
Certamente a valorizzare la risorsa scuola non sono gli unici questi due punti ce ne stanno tanti segnali
Quello che a me preme conclusivamente richiamare e che la scuola oggi può essere il talento la risorsa stesa per l'obiettivo della giustizia educative
Che è la sostanza propria della scuola di massa che a scuola di tutti e per ciascuno
Un fattore attivo
Ti promozione umana ritorniamo appunto a sostanziali quell'efficacia e dunque dell'azione ascolterà siano educativo scolastica ecco per fare questo da una parte certamente normalità di funzionamento
Che vuol dire anche come dire assicurare la qualità nelle nella routine quotidiana il problema credo che sia la strategia ma qua fortunatamente non compete
Credo che alcune indicazioni però dall'Osservatorio costituito dall'insegnante di dall'insegnamento si possano da la prima una strategia sintetica generale positiva
Che punta a guadagnare l'unitarietà interna degli operatori della scuola a riconoscersi in questa scuola
A responsabilizzare lì intorno agli interessi comuni della società anche a responsabilizzare la società agli interessi di cui la scuola è portatrice
A porsi degli obiettivi di sviluppo qualche qualità chiudo con i trenta secondi che mi restano richiamando che il cambiamento che è la cosa che ci accomuna
Al di là di tutto e per molti versi un proposito pieno di insidie
Si attua
Se il gioco vale la candela
Vale davvero la candela in questo momento
Una delle insidie senz'altro rappresentato dal pensare che il cambiamento è sempre una questione di vertici
Si dà si potrà e si dovrebbero fare possibile direi più varianti a questa scossa
Ah mi preme richiamare che più che una questione di vertici ovverosia di decisioni generali eccetera il problema oggi è quello di costruire un progetto razionale vincolante sulla scuola secondo procedure condivise e partecipato
Che accompagnino puntualmente nel rispetto profondo dei diversi ruoli chiamati in causa le diversi fasi di di azione di messa alla prova di valutazione del processo di cambiamento
Si sente anche questo secondo intervento ha messo in evidenza alcune cose che peraltro era già emersa nella prima tavola rotonda che sembrano di grande rilievo
Mi sembra di dover sottolineare soprattutto l'esigenza forte della formazione d'ingresso e della formazione in servizio degli insegnanti
E l'esigenza forte di del ridisegno di una cornice all'interno della quale emergano modelli organizzativi e procedure in qualche modo condivise e partecipate
Credo che in tutti noi sia vivo grosso punto interrogativo
Del che cosa sarà nell'autonomia
E quindi mi sembrerebbe interessante chiedo sei professor Gargano ci può dare il suo contributo a cercare di immaginare quali possano essere i ruoli e la funzione dei docenti
E come si potranno esplicitare nella scuola delle Autonomie
Grazie
Ma io ritengo che la scuola dell'autonomia sia poi la scuola della progettualità
E in quanto scuola della progettualità può consentire
Una qualificazione ulteriore della funzione docente e soprattutto a sgombrare il campo da qualsiasi lettura distorta del ruolo ed è la funzione che noi docenti ad di Ama svolge nella scuola
Voglio
Dire cioè che l'insegnante all'interno di questa nuova organizzazione della scuola così come si va configurando
Finalmente non sarà più scambiato con un terapeuta almeno ce lo auguriamo né con un assistente sociale ma all'interno di questa scuola possa finalmente essere visibile come professionista in quanto acquisita e dovrà quindi mettere al servizio degli allievi della società le competenze che deve possedere competenze
Che riguardano sia la dimensione squisitamente didattica sia la dimensione disciplinare ed è in questo concerto di saperi disciplinari che devono essere naturalmente riportata ad una Italietta e la scuola del Progetto lo richiede e competenze didattiche l'insegnante potrà essere finalmente dico visibile
A certe condizioni però a condizione che sia tutelata pienamente la libertà di insegnamento
Perché a mio parere la libertà di insegnamento e l'elemento senza del quale non potrà mai esserci un progetto reale
Un progetto scuola perché soltanto lì dove ci sarà un questa libertà interpretata così come la Costituzione richiede ovvero come condizione per favorire i liberi apprendimenti noi avremo anche il modo di superare eventuali discrasie o eventuali anche disfunzioni all'interno della azione che il collegio dei docenti andrà a fare ora la libertà di insegnamento dicevo è un elemento da tenere presente
Ed è da tenere presente tanto più che proprio in nome e per conto della libertà di insegnamento noi possiamo riconoscere quell'atipicità
Della funzione docente che invece il decreto legislativo ventinove per esempio ha messo in discussione
Nel momento in cui privatizza il rapporto di impiego della e assimila il docente agli altri operatori del pubblico impiego io dico che soltanto riconoscendo l'atipicità della funzione docente soltanto riconoscendo la libertà di insegnamento noi avremo modo di garantire all'insegnante di esercitare quella professionalità che necessaria all'interno della scuola del Progetto
E anche e importante però all'interno di questa scuola del Progetto che sia garantita per consentire all'insegnante di assolvere alla sua funzione o una progressione di carriera
Non è pensabile che l'insegnante debba vedersi appiattito per anni e anni
E necessario cioè anche pensare delle figure nuove una per esempio potrebbe essere quella del formatore che io ritengo possa fare da tramite tra la scuola e l'università
Perché una cosa deve essere chiara la scuola ha bisogno dell'università
E se perché soltanto se attiviamo questo collegamento io saluto con molto piacere il fatto che finalmente si siano ricongiunti il ministro della pubblica istruzione e ministero dell'Università si potrà veramente
Dare luogo ad una scuola laboratorio perché solo all'interno della scuola laboratorio noi potremmo avere la scuola del Progetto una scuola laboratorio che potrà anche a dissolvere il famoso problema della formazione di corrente
Se la formazione non sarà soltanto intesa ai fini di una progressione di carriera fittizia
Ma come risposta a problemi concreti e reali che l'insegnante nell'esercizio della propria funzione può avvenire e allora io mi configurò una scuola del Progetto scuola laboratorio in collegamento con l'università
Dove l'insegnante potrà attraverso anche figure intermedie cooperare con l'università attivare ricerche in campo didattico
Per migliorare la propria offerta
Che se sarà da un punto di vista qualitativo elevato non potrà che trovare rispondenza anche all'interno della società
Naturalmente ci vuole anche questo mi sembra che sia un orientamento e quindi non mi posso che soltanto sottolineato con la stabilità degli organici perché come si diceva prima anche e questo aspetto da prendere in considerazione ora la scuola del Progetto non può che essere la scuola dell'autonomia questo ed il peso però stiamo attenti anche al modo in cui interpretiamo l'autonomia scolastica perché l'autonomia deve essere necessariamente inserita all'interno di un progetto unitario
Che veda in ogni caso lo Stato garante e delle finalità e dei Macrì obiettivi e didattico educativi
E nello stesso tempo lo Stato garante della parità reale tra le scuole
Perché io sono docente in una realtà qual è quella della Basilicata dove le scuole hanno un ruolo fondamentale importante però dove abbiamo bisogno di risorse per poterla solver ad un compito che la società la società di Basilicata ma io dico tutta la la nazione italiana ci chiede per non fosse altro perché del ciascuno di noi opera per il bene comune e solo per il bene comune e per la crescita complessiva della società e allora un progetto unitario che sia Progetto
In di formazione ma altresì chiedo
Perché non ci sia come pure da qualche parte mi sembra che si ipotizzi una sorta di regionalizzazione della scuola la scuola deve trovare nello stato il garante anche dei finanziamenti
Perché lì dove ci non ci dovesse essere questa garanzia noi torneremo ad a vere scuole di serie A e scuole di serie B e questo tornerebbe a svantaggio della funzione della scuola
Che se tale deve essere deve essere una funzione squisitamente sociale volta alla crescita della società senza alcuna differenziazione uno stato quindi che si faccia carico
Di questo aspetto che fondamentale ed è importante e mi avvio alla conclusione
Dicendo che nella scuola dell'autonomia e mi auguro anche che ci sia la riforma degli organi collegiali
Individuando soprattutto in quello che noi dice pensiamo possa essere lo statuto delle libertà il modo per concertare la libertà degli allievi la libertà delle famiglie la libertà dei docenti perché solo in una scuola pubblica libera e democratica
Ci sarà possibilità per tutti di crescere grazie
Grazie anche al professor Gargano mi sembra che dal suo intervento siano emerse alcune cose molto importanti innanzitutto sottolineerei l'idea della scuola dell'autonomia come scuola di progettualità
Scuola di progettualità come scuola non in contrasto con la libertà di insegnamento cioè l'idea che all'Inter solo anzi all'interno della progettualità la libertà di insegnamento possa raggiungere la sua massima espansione mi sembra anche interessante l'ultima il riferimento al collegamento con le università anche come supporto alla progettualità delle scuole
E questa esigenza sottolineata infine di seguitare a vedere lo stato come garante degli obiettivi e della parità tra tutte le scuole
Oltre all'ultimo elemento segnalato la necessità di finalmente delineare uno Statuto delle libertà che componga in qualche modo tutte le libertà dei protagonisti all'interno della della vita della scuola
Però io vedo che in tutti gli interventi riemerge sempre
Il problema in fondo delle risorse delle condizioni di esercizio perché tutto ciò si realizzi e allora vorrei chiedere al Preside Perrini se su questo punto potrebbe darci la sua idea da capo di un istituto di quali debbano essere le condizioni minimali perché possano avviarsi tutto qua questo discorso
Grazie
Credo che sia stato molto importante fissare una priorità
A livello politico per i problemi della scuola
è evidente che ciò si lega al riconoscimento della scuola è no una qualsiasi ma una grande risorsa per lo sviluppo quindi anche se
Spesso la vita economica e i problemi impellenti di natura finanziaria
Relativi soprattutto dall'esigenza di mettere ordine per adeguarci a quelle che sono state le condizioni
Espresse a livello comunitario con gli impegni di Maastricht
Penso che si possa dire che essendo il problema della scuola strettamente legato al problema generale della riforma dello Stato
Di tutte le sue istituzioni
Evidente se noi dobbiamo porci in un'ottica in fondo abbastanza simile
Come dobbiamo mettere ordine nei conti economici così dobbiamo mettere ordine
Nel campo scolastico dobbiamo cioè far sì che la scuola italiana corrisponda agli standard europei non in quanto elementi estrinseci ma in quanto nascono dall'esigenza dell'utenza nostra italiana e per l'utenza intendiamo evidentemente gli studenti le famiglie e la società nel suo complesso
Di a vere una scuola adeguata alle esigenze di sviluppo d'una società industriale avanzata quale l'Italia continuerà a essere nei prossimi anni
è evidente quindi che la definizione di scuola come grande risorsa
Implica anche un riconoscimento e del resto è stato detto proprio dalla moderatrice nel suo intervento iniziale e tra stato già ricordato degli interventi del precedente gruppo la scuola è un insieme di risorse ed è un insieme di risorse non espresse pienamente
Che debbono essere ancora in parte considerevole liberate
Allora vengo qui al tema più specifico e alla domanda e mi è stata posta quale tipo di condizioni ci devono manifestare
Perché queste risorse possano essere pienamente sfruttate
Ovviamente i fini istituzionali che la scuola si propone e cioè ai fini educativi e formativi che l'utenza cui fruitori se preferiamo usare questa espressione si attendono dalla scuola
Credo
Che non si possa fare a meno
Di constatare che vi è un grande bisogno di autonomia delle istituzioni
Non come manifestazione astratta di velleità di autogoverno ma come constatazione concretissima che il modello precedente che però è ancora in larga misura il modello attuale non ha funzionato bene dobbiamo dirlo senza scandalo con molta tranquillità ma il sistema che fa capo al ministero
Che assunto non solo compiti di Indirizzo e di coordinamento ma in toto anche compiti di gestione
Dell'intero apparato della pubblica istruzione non ha funzionato e non sta funzionando un esempio concreto proprio per evitare discorsi che ci portano ad astrazione incomprensibile
Le scuole non hanno a tutt'oggi gli strumenti essenziali per funzionare ad esempio non hanno i mezzi finanziari idonei a nominare i supplenti con la certezza che saranno pagati ecco un esempio uno dei tanti il collega preside che mi ha preceduto ha citato il caso dei cronici ritardi nelle nomine
Tipico esempio di disfunzione no legata ai singoli funzionari
Ma legata alla logica del sistema un sistema che a questo punto non è in grado di produrre risultati efficaci quali la società ci chiede pretende e deve assolutamente ottenere credo quindi che il problema centrale non possa che essere problema dell'autonomia
Un'autonomia che deve essere soprattutto autonomia gestionale autonomia didattica cioè di elaborazione progettuale delle singole istituzioni
Non si deve temere che l'autonomia possa farà classificare le scuole in scuole di serie abbiccì e via di seguito perché purtroppo questa disuguaglianza e patente nella situazione attuale
L'autonomia può essere invece un mezzo per superare le disuguaglianze permettere le scuole meno favorite nella condizione di accedere o a finanziamenti aggiuntivi o a strumenti che consentano loro
Di superare il gap che attualmente le divide dalle scuole migliori
Certo che senza lo strumento finanziario non è pensabile realizzare l'autonomia ecco perché bisogna sottolineare al di là delle molte considerazioni che si potrebbero fare e che qui non è luogo evidentemente di affrontare che senza l'autonomia finanziaria anche tutte le altre progettualità a livello di singola istituzione risultano vanifica
Quindi occorre che questa sia piena e che consenta davvero di corrispondere alle attese degli studenti
Verso i quali noi abbiamo un atteggiamento di grande disponibilità tutti noi nel mondo della scuola e parlo dei dirigenti scolastici parlo dei docenti parlo dei non docenti parlo ovviamente anche delle famiglie
è chiaro però che gli studenti non devono vedere ai capi d'istituto come è parso invece nell'intervento precedente una sorta di saldatura conservatrice con l'amministrazione centrale in questo devo dire con molta tranquillità ma anche con molta fermezza che i capi d'istituto a tutti i livelli dalla scuola primaria la scuola superiore
Si battono da sempre per realizzare le finalità educative delle singole istituzioni alle volte anche spiace dirlo però è anche mio dovere farlo in questa sede alle volte contro le inerzie i ritardi dell'amministrazione
Credo quindi e ci si debba battere per l'autonomia perché siamo convinti che attraverso l'esercizio dell'autonomia così come è stata definita l'articolo quindici che tutti conosciamo
Sia possibile il recupero delle professionalità di quelle dei docenti in primo luogo dei di quelle dei dirigenti scolastici
In modo da consentire alla scuola di uscire da quel circolo dell'autoreferenzialità cui qualcuno ha fatto cenno in un intervento precedente perché uno dei nodi da sciogliere da affrontare da sciogliere e quello della valutazione dei risultati del servizio se queste un servizio e se l'utente ha come credo diretto di pretenderlo efficiente occorre approntare strumenti di valutazione efficaci oggettivi sia a livello centrale sia a livello periferico in questo modo credo
Che si possa affrontare con successo la sfida della scuola del due mila che noi riteniamo debba essere la sfida nella realizzazione dell'autonomia delle istituzioni
Grazie anche per questo intervento
Nel quale mia colpito soprattutto l'idea
Della autonomia cioè il ricordo che ha fatto il Presidente del fatto per il l'idea dell'autonomia non è nata come manifestazione
E di una volontà astratte diverti c'è ma come una esigenza che nasceva dalle disfunzioni del modello precedente
Quindi l'autonomia non come vista come una riforma imposta dall'alto ma come una risposta ad esigenze che sono nate nel mondo stesso della scuola
Che chiedeva rispetto a questa esigenza delle risposte precise
Naturalmente è emerso anche da questo intervento come l'auto nell'autonomia si possa attuare un vero recupero della professionalità e al tempo stesso come senza la professionalità una nuova e vera professionalità l'autonomia non possa essere realizzata però faremmo un torto alla scuola intera se non ricordassimo che a supporto di qualsiasi riforma supporto
Di qualsiasi realizzazione potremmo avere nel futuro dovrà lavorare tutto il personale della scuola e soprattutto il personale che segue i servizi tecnici amministrativi della scuola e quale contributo
Lo chiediamo al dottor Germani può dare il personale lei atta per migliorare le condizioni del servizio scolastico
Dove c'è andato
Intanto vorrei rivolgere un plauso per questa iniziativa
è un ringraziamento sincero per quello buon lavoro ragazzi così semplice ma anche così bello di cui ci sentiamo comunque destinatari
Vorrei anche esprimere una condivisione del messaggio contenuto nella nota di invito a questa manifestazione
Questi messa questa condivisione però deve rappresentare anche un impegno alla realizzazione del messaggio stesso nera realtà di ogni singola scuola e nel contesto nel quale la scuola si trova ad operare motivazione riconoscimento di ruolo del personale la scuola sono sicuramente elementi fondamentali per la buona qualità e il corretto funzionamento del servizio
Per ottenerle anch'io mi ripeterò in parte come han fatto i colleghi
Che mi hanno preceduto in questa tavola rotonda sono necessarie alcune precondizioni istituzionali organizzative normative nell'ambito delle quali anche lei servizi complementari a cui appartengo come responsabile amministrativo possano offrire il loro contributo in termini di supporto in termini di collaborazione
Interni e di condizioni che rendono operative le scelte di ordine didattico che vengono compiute dal collegio dei docenti
Le condizioni istituzionali richiedono la riforma dell'amministrazione centrale e periferica il rafforzamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche ed un ottimale dimensionamento delle stesse
L'amministrazione centrale deve avere prevalentemente funzioni di indirizzo di programmazione generale
Di controllo e valutazione del funzionamento complessivo del sistema a salvaguardare a dell'unitarietà ma non dell'uniformità dello stesso attenzione
C'è in giro una sorta di delirio federalista consentitemi il termine che non ci convince anzi che non ci piace che è cosa ben diversa dall'autonomia
L'istruzione è un servizio pubblico essenziale di rilevanza nazionale tale deve rimanere
A meno che lo Stato non voglia ricondurre la sua azione alle quattro funzioni fondamentali rappresentare una bandiera dalla toga dalla spada e dalla moneta
Ma sarebbe un grande passo indietro con rischi forti per lo Stato sociale
Allora noi che ci siamo battuti in questi anni molto in questa sala
Perché chi lavora nelle scuole
Abbiamo una dipendenza funzionale organica di servizio sono allo stato non vorremmo trovarci di qui a qualche tempo ad essere noi a passare alle dipendenze degli enti territoriali
Il decentramento ci convince ma ci sono materie fondamentali sullo scudo quale lo sparato non può dismettere la sua azione anche sul piano gestionale l'amministrazione centrale dovrebbe a mio avviso mantenere alcune competenze e mi riferisco al reclutamento alla razionalizzazione della rete scolastica all'assegnazione dei finanziamenti è vero
Sua razionalizzazione la rete scolastica sia fatto tutto e il contrario di tutto
Ma immaginate voi che cosa potrebbe accadere su questo terreno se a decidere fossero gli enti territoriali quanto più forti sarebbero i condizionamenti e gli interessi che giocherebbero a quel livello di decisione politica
L'amministrazione periferica va ripensata attraversa una nuova articolazione che tenga conto degli altri soggetti istituzionali che operano a livello territoriale e della specificità dei vari ambiti territoriali
Un'organizzazione periferica uniforme non è funzionale al buon andamento del servizio
La realtà particolarmente complessa delle città metropolitane
Impone un ambito specifico di governo e di amministrazione che deve essere distinto dal resto dei Comuni appartenenti a quella stessa Provincia
Roma Milano Napoli ne sanno qualcosa coloro che hanno fatto i provveditori in queste città e coloro che oggi lo fanno
Non possono essere amministrate da provveditore agli studi in tutto provveditorati agli studi in tutto e per tutto uguali a quelli di realtà provinciale medio piccole
Le funzioni dell'amministrazione periferica debbono riguardare il coordinamento la vigilanza e il controllo
Sul piano gestionale l'amministrazione periferica di occuparsi di organici di formazione delle classi di ripartizione dei finanziamenti di pratiche relative alla gestione del personale per le assunzioni le conferme nel rapporto di lavoro a tempo indeterminato
Le cessazioni dal servizio
In tema di vigilanza e controllo un tema estremamente delicato compromesso
Si può ipotizzare la costituzione di nuclei ispettivi formati da esperti sia interni che esterni all'amministrazione che visitino periodicamente le scuole per verificare la correttezza del loro operato sia nei termini della legittimità che del merito
Il rafforzamento del controllo deve avere diretta corrispondenza con il rafforzamento dell'autonomia
L'istituzione dei nuclei ispettivi dovrebbe ovviamente comportare il superamento delle commissioni presse provvedeva degli studi per le scuole senza personalità giuridica e il superamento dell'attuale stessa condizione della revisione dei conti
L'autonomia o meglio il rafforzamento autonomia e la naturale logica conseguenza di un processo avviato si con i decreti delegati al settantaquattro e con gradualità ardenti decentramento le istituzioni scolastiche hanno dato prova di buona capacità di gestione della loro autonomia meritano fiducia con l'affidamento di tutti i poteri decisori possibili
La rete la definizione dei requisiti dimensionali ottimali può anche portare ad un superamento degli attuali parametri ma ciò deve evitare comunque la determinazione di macro istituzioni che sarebbero ingovernabile
E qui voglio mi avvio alla conclusione toccare un tema toccato anche da un docente il governo e la gestione istituzione scolastica fortemente caratterizzate sul piano d'autonomia
Dotata di personalità giuridica di adeguati requisiti menzionati richiedono un riassetto degli organi collegiali e di quelli monocratici
Semplificare i procedimenti per la costituzione e funzionamento di questi organi è necessario ma non sufficiente
C'è bisogno anche di una modifica delle corde la composizione e delle competenze di Vietri organi e sarebbe opportuno sopprimere la Giunta esecutiva poiché le funzioni la stessa possono essere esercitate
Più efficacemente più direttamente dal capo d'istituto e dal capo dei servizi di segreteria peraltro questi due organi monocratici dovrebbero stare di diritto insieme nel consiglio di filo di amministrazione l'uno il capo d'istituto come presidente avendo la legale rappresentante dell'istituzione scolastica il responsabile amministrativo come colui che stila redige anche verbali attesa l'importanza delle deliberazioni e quindi la necessità che ci sia un organo avente professionalità tecnica che stila agli atti
Che hanno valore legale e che sono validi e fanno buona fede fino a querela di falsa
Tre slogan soltanto sul tema della semplificazione della programmazione integrata ed organizzazione ad assetto variabile la semplificazione noi non vogliamo dell'ufficio di segreteria diventi il luogo burocratico attento solo a gestione del personale sono state decisioni decentramento che sono andato in questo senso e che non ci piacciono faccio due esempi
Di complicazione
L'affidamento del servizio di casa l'Ente Poste è una norma ancora vigente va rimossa non serve più perché tra l'altro la ragione per cui era stata definita superata poiché la liquidità corrente
La massima parte ormai tutta destinato alle direzioni provinciali del Tesoro del liquido la quasi Doinita degli stipendi del personale che lavora da scuola a scuola la seconda
La devoluzione che ha vestito di alcune competenze meramente burocratiche
Non serve non ci interessa lo possono fare meglio con strumenti di automazione e di informatizzazione provvederà degli studi adeguatamente organizzati altrimenti quell'attività di supporto che noi segreteria svolgiamo la didattica rischia di vedere meno la programmazione integrata qui c'è un problema antico vecchio che io voglio riproporre non è possibile che si programmi di attività didattiche all'arrivo a settembre euro e l'attività finanziaria a gennaio
C'è una discordanza tra anno scolastico anno finanziario che andrebbe rimossa io credo che non siano impossibili accorgimenti tecnici che ci consentono di fare questo sia della programmazione che la verifica del controllo anche perché lo sfalsamento della programmazione
E anche lo spostamento da rendere in di votazione e allora il tema del controllo di gestione rischia di andare a farsi benedire qua non ci sono corrispondenze su questo piano
L'organizzazione l'assetto variabile ovvero dalla rigidità alla flessibilità ovvero la costituzione di gruppi di lavoro che si formano e si sciolgono in funzione dell'opportunità da cogliere e dei problemi da risolvere no a rigidità di ciascuno e chiuso nel suo ufficio
O nella sua geloso delle proprie a volte anacronistiche competenza concludo non per dovere di reciproco di reciprocità ma per intimo sentire rivolgendo all'onorevole ministro
Uno e a suoi più diretti collaboratori politici e non un augurio di buon lavoro affinché il tempo delle scelte che è avvenuto sia colto e sia colto nel modo giusto perché ci consenta di guardare al futuro con meno apprensione dal presente che viviamo grazie
Si sente
Anche questo intervento carico di moltissime suggestioni vorrei dire di moltissimi problemi che dovremo affrontare e risolvere nel prossimo futuro
Do ora la parola al sottosegretario Nadia Masini che tenterà di di cogliere cose più importanti questi ricchissimi interventi e di concludere questa tavola rotonda
Diventa sicuramente difficile riuscire in un tempo molto breve quello che ci ha consentito esattamente in questo momento
Potere riassumere sia nella nella complessità ma sì anche con la necessaria chiarezza
I mille spunti mille suggerimenti ma anche le tante condivisione che gli interventi sono venuti e quindi io tento in pochissimi minuti
Di vedere se riusciamo a prendere come dire i punti nodali che mi paiono ignora gli caso poter essere tutti riconducibili ad un'idea stanziale questa sì condivisa e riaffermata
è maturo il tempo lo è sul piano della necessità dei diritti individuali lo è sul piano della necessità di questo Paese
Che la scuola sia messa nelle condizioni perché possa tradurre concretamente il senso e il valore di risorse essenziale per lo sviluppo
Mi pare che questo sia il presupposto che accomuna le riflessioni pur da ottiche da punti di vista diversi
Ma perché questo non rimango non rimango una mera petizione di principio vuoi in relazione esattamente a formazione di qualità come strumento di sviluppo
Vuoi a formazione di qualità come risposta diritto individuale perché questo dicevo non rimanga mera petizione
Occorre creare e rapidamente mi pare di potere sottolineare anche questo elemento desunto da tutti gli interventi le condizioni perché questo possa bene avvenire concretamente e indiani luogo del nostro Paese
E allora la prima questione
La risorsa essenziale sulla quale puntare per fare sì che la scuola posso tornare a tutti gli affetti o possa essere a tutti gli affetti luogo di produzione di formazione luogo di educazione
è quella di puntare sulle risorse umane la qualità della risorsa umana che opera nella scuola nella tavola precedente abbiamo visto e abbiamo sentito
I riferimenti per quanto riguarda ruoli partecipazione
Collaborazione con responsabilità delle dei Soggetti prioritari da un lato gli studenti dall'altro genitore
Ma qui mi riferisco alla risorsa umana all'operatore a colui che opera nella scuola nella funzione docente di capo d'istituto nella sua funzione amministrativa
Che o è dotato di una professionalità che va come dire garantita nella formazione iniziale e di servizio o diversamente questo anello della qualità della risorsa
Di personale non riesce a dispiegare esattamente quegli obiettivi quindi professionalità da ridefinire
In un sistema di regole e di condizioni
Che devono riconoscere come dire il valore premiante che devono riconoscere la possibilità di essere valutata chiedevano riconosce la possibilità di funzioni diverse relazionata alle una le altre perché sono concorrenti alla possibilità di raggiungere il Progetto
Formativo proprio della scuola
E quindi questo è il primo punto che io voglio richiamare e mi pare che sia questione essenziale
Che riveste evidentemente non solo gli operatori delle singole scuole ma tutti coloro che ruoli e funzioni diverse operò nel sistema scolastico ed evidentemente qui il riferimento io lo estendo anche a chi opera per esempio nell'articolazione periferica dello Stato a chi opera dentro l'istituzione ministeriale qualità e professionalità come condizioni del cambiamento
La seconda questione che mi pare possa essere condivise costituisca come dire punto irrinunciabile
Che questa qualità e questa professionalità può dispiegare
La propria potenzialità la propria funzione se la scuola è messa nelle condizioni di un normale funzionamento
E quindi come dire abbia in sé e possedere attraverso un sistema di strumenti di risposte e qui ci sono le scelte da compiere
Le condizioni per le quali si sappia quando inizia l'anno scolastico quali sono le risorse necessarie qual è l'organizzazione che è coerente con il raggiungimento degli obiettivi
Qual è la programmazione quali sono gli strumenti quali sono le sostiene anzi are qual è la tempistica e quindi la modularità delle azioni che si devono compiere
E quindi normalità di funzionamento che in bocca perché essa possa essere raggiunta un'altra condizione che è quella della riforma del sistema
Questo sistema attualmente così centralizzato non è coerente con questa necessità di mettere ogni scuola nella condizione di dispiegare per tutti gli obiettivi più alti a garanzia di ogni studente
E quindi l'autonomia come strumento di un cambiamento del sistema
Che ridefinisca le funzioni proprie diversi soggetti agli diverso istituzioni in un quadro di responsabilità precise che diventano quindi corresponsabilità nel senso che le une non possono essere ben funzionanti se mancano le altre
E che quindi porti esattamente il livello delle decisioni su come raggiungere con quali strumenti raggiunge gli obiettivi finali propri del compito della scuola dentro le istituzioni scolastiche questi in un quadro solidale perché lo Stato deve essere garante delle regole
Deve essere garante degli standard deve essere garante evidentemente anche in larga parte delle risorse e questo presuppone quindi un'amministrazione centrale che acquisisca sempre di più una funzione big di governo di coordinamento di indirizzo di riequilibrio per evitare che si creano sperequazioni in questi dea dell'autonomia delle istituzioni scolastiche
Con una articolazione della gestione esattamente nelle istituzioni scolastiche e allora qui si salda
Il principio di responsabilità e di libertà delle decisioni sul raggiungimento degli obiettivi e il principio della qualità della risorsa umana che operano alla scuola secondo quel criterio e qui c'è l'altro aggancio con la precedente tavola rotonda che il soggetto per il quale opera alla scuola di qualità esattamente il lo studente
E su questo obiettivo è su questa garanzia di più alte migliore formazione per tutti queste grande obiettivo alla sfida
Di una nuova scolarizzazione di massa al livello più alto di qualità di quantità dei saperi delle competenze anche professionali debbono concorre ciascun in un ruolo non confuso non di natura assemblearistica
Tutti coloro che hanno responsabilità su Gigi sul raggiungimento esattamente di questi obiettivi
E allora in questo quadro di cambiamento
Che mette in discussione ed esattamente l'impegno che stiamo affrontando quando Albertina Soliani diceva che non stiamo affrontando i pro e del cambiamento dello scuola perché vogliamo concretamente affermare la scuola come risorsa
Per garantire un livello diverso di democrazia basata sul principio di cittadinanza per tutti
Beh allora acquista il senso del cambiamento che noi stiamo operando e mi pare che i punti qualità delle risorse umane
La formazione iniziale in servizio l'autonomia e la riforma del sistema il riportare a livello delle istituzioni scolastiche i principi della responsabilità dell'autonomia su come raggiungere quegli obiettivi
Una grande chiarezza però del progetto politico del cambiamento ma io dico anche in un contesto che vede una nuova relazione partecipate corresponsabile anche con gli enti locali che ne so non significa scombinare i livelli
Significa però ridefinire in questo quadro di cambiamento le nuove competenze un sistema quindi che si relaziona anche istituzionalmente
E che quindi faccia delle differenze delle precise responsabilità
Quel valore aggiunto in assenza del quale difficilmente questi DIA del cambiamento per un nuovo diritto di cittadinanza può essere raggiunto
Mi pare che abbiamo colto qui una larga parte dello sforzo e del senso del progetto di cambiamento sul quale si stiamo operando nella totale convinzione che se su questo non c'è condivisione coinvolgimento
Comprensione motivazione e quindi garanzia degli strumenti perché questa consapevolezza possa essere esercitata da parte di chi opera nella scuola e per la scuola
Difficilmente questo obiettivo così grande così decisivo per le sorti del nostro Paese potrà essere raggiunto
è su questo ospite su questi impegno che penso di potere chiude la nostra tavola rotonda ringraziando coloro che hanno portato così significativi contributi
Ringraziando ringraziando tutti gli intervenuti chiamo il dottor Giorgio Franchi a tavola il tavolo della presidenza e coordinatore della prossima tavola rotonda
Diamo diamo inizio subito alla tavola rotonda e chiamo appunto i partecipanti il ministro Treu degli store Berlinguer Sergio Cofferati Callieri Lucisano
Come una spia tavola rotonda che ha un tema molto importante il tema quello di questo recentissimo accordo governo parti sociali sull'occupazione
Che io credo giustamente questa mattina io all'inizio dei lavori sottosegretario Rocchi ha segnalato come un fatto questo il punto importante si può certamente dire che questo fatto ha bisogno adesso di tradursi in fatti certamente è un fatto
Allora io ho pensato che valesse la pena anche per riuscire a dare il massimo di libertà a i partecipanti alla tavola rotonda tenuto conto del fatto che questo accordo è recentissimo che da parte mia fosse opportuno darne una rapidissima ovviamente illustrazione
L'illustrazione parte un po'singolare mente tenuto conto che si tratta di un accordo con la sottolineatura di tre grandi valori culturali preferisco chiamarli proprio in questo modo che mi pare l'accordo materializzi
Il primo valore culturale e che nell'accordo c'è una fortissima e in fasi sul ruolo dell'istruzione della formazione con un passaggio molto importante
Che quello che dice che l'istruzione la formazione non sono più variabili dipendenti dalle politiche di sviluppo ed occupazione ma sono esse stesse una delle principali politiche di sviluppo ed occupazione
Si può dire che questo è ribadì
Sicurezza chiaro che ciò e implica per il sistema scolastico formativo universitario eccetera una responsabilizzazione decisamente più forte di quanto sino qui non da abbia avuto questo sistema anche perché purtroppo non si può dire
Che la centralità della scuola e della formazione sia stata sempre ed esplicitamente riconosciuta nel nostro Paese ripeto credo che i firmatari questo l'avessero chiarissimo
Quello che però io credo sia giusto aggiungere e che tutto ciò per la scuola per la formazione è oggettivamente un salto perché viene richiesto un ruolo molto più profondo molto più produttivo a livello sociale di quanto fino ad oggi non sia stato fatto
E per la scuola e la formazione questa è una sfida in questa sfida va aiutata lo segnalo perché non importa soltanto non è sufficiente solo segnalare con forza alcuni aspetti e poi necessario riuscirà a sorreggere
Il secondo valore sempre diciamo di carattere culturale che l'accordo puntualizza
E il fatto di aver fatto per la prima volta e sottolineo molto forte questo per la prima volta un discorso complessivamente organico su tutte le relazioni tra istruzione e formazione professionalità nel nostro Paese di questi temi si era già discusso nel nostro Paese addirittura esistono è nella nostra tradizione scolastica nella nostra scuola esistono anche già numerose esperienze che hanno tentato anche positivamente di metterne in rapporto questi aspetti
E per ovvero che i con una prassi molto tipica del nostro Paese tutte queste cose sino ad oggi sono avvenute molto nella frammentarietà molto nella episodicità con la risultati che quindi alla fine sono diversi disomogenei
E quindi di ripeto c'era proprio bisogno di un discorso che finalmente si presentasse come organico e l'accordo questo discorso organico cerca e riesce a mio parere a farlo
Il terzo valore culturale e quello che riguarda la profonda valorizzazione della professionalità della necessità di costruzione di una moderna cultura professionale che anch'essa era necessaria non la faccio molto lunga perché tutti sappiamo come purtroppo ma anche storicamente tutto ciò che riguarda professione professionalità nella nostra scuola non statale dizione scolastica e sempre costi stata considerata i margini addirittura da un punto di vista del sistema
Quasi riservata utenze particolari allora qui invece c'è un discorso forte un discorso che chiede un rinnovamento culturale complessivo
Che chiede appunto che i temi della professionalità oggi non ovviamente la prescritta tout-court i temi della costruzione di una moderna cultura
Professionale oggi non riguardano più soltanto alcuni settori che riguardino l'insieme del sistema si pongono come un momento di rinnovamento culturale
Il quarto valore e in questo caso mi limito proprio a dire titoli perché se no l'opera e il tempo agli autorevoli partecipanti a questa tavola rotonda il quarto valore
E il fatto che queste cose non sono semplicemente dette
Queste cose trovano nell'accordo una serie di punti di riferimento molto chiari molto esplicite ripeto vado per titoli allora prima di tutto l'accordo si preoccupa di individuare le condizioni perché quei tali valori che dicevo possono avvenire
Allora prima di tutto viene per orata una strategia unitaria
Un momento di interconnessioni istituzionale la necessità cioè che di fatto anziché come fino ad oggi avvenuto si andasse per politiche separate settoriali tutto ciò faccia parte di un momento forte di concertazione di politici
Ed è previsto a riguardo che presso la Presidenza del Consiglio che è un bel salto anche come sottolineatura venga appunto istituito un organismo con questo compito di far sì che su tutta questa tematica ci siano politiche non soltanto formative scolastiche ma politiche integrate c'è poi un secondo aspetto molto forte molto esplicito del documento credo che forse Lucisano su questo potrà anche aggiungere alcuni aspetti c'è una fortissima tensione al decentramento alla valorizzazione del ruolo delle regioni alla valorizzazione delle autonomie locali alla ricerca di una concertazione di una partecipazione permanente delle parti sociali
E c'è infine sempre a questo riguardo ed è il momento in cui viene introdotto nell'accordo il problema dell'autonomia
Una fortissima sottolineatura della valore del territorio come terreno entro cui l'insieme di queste interrelazioni può di fatto concretamente funzionare
Non a caso appunto diceva è qui che si parla poi di autonomia è qui che il tema dell'autonomia dell'accordo esce come strumento che deve consentire alle scuole di essere soggetto attivo innanzitutto di potere e in secondo luogo di essere soggetto attivo di questo insieme di interlocuzioni ripeto come strumento per fare esattamente queste cose
Detto questo poi esistono e qui proprio titoli perché credo che i ministeri gli altri partecipanti su questo potranno essere e dovranno essere più precisi
Dopo detto questo ci sono anche come dire espliciti obiettivi di riforma
Il primo obiettivo esplicito di riforma è un obiettivo che possiamo definire quantitativo ma molto importante addirittura in realtà sono due questi obiettivi il primo e quello che dice la scolarità obbligatorio nel passare da otto a dieci anni
Questo comporterà evidentemente una rivisitazione di questi dieci anni di scolarità obbligatoria ma è molto importante che il Paese le forze sociali e le parti sociali governo che hanno firmato l'accordo ritengano che sia indispensabile questo enorme salto di qualità
Ogni cittadino italiano deve cadere almeno dieci anni di scolarizzazione ci sarà poi da vedere dicevo prima dentro a questi dieci anni cosa c'è ma è una prima scelta ce ne poi una seconda che per la nostra tradizione scolastica e traumatica perché nuova si dice diritto alla formazione fino al diciottesimo anno di età e cioè nulla la ciò leggo
Per chi non proseguirà nella scuola secondaria superiore vera e propria occorrerà organizzare una ricca forte potente agguerrita Offerta professionale
Tale da garantire che entro quell'anno ogni giovane possano arrivare al gruppo conseguimento di una forte qualifica professionale ripeto questo è un elemento di grandissima novità perché voi sapete che nel nostro sistema scolastico e formativo in realtà tutta l'offerta dopo l'obbligo scolastico attuale scuola
E fare questo discorso di un comparto professionale
Che evidentemente dovrà vedere congiunti formazione professionale regionale istituti professionali di Stato si fa un accenno addirittura è più che a un cenno al fatto che a anche illa i contratti di formazione lavoro anche l'apprendistato dovranno rientrare all'interno di questo discorso dicevo tutto questo segnala Primo elementi di discontinuità rispetto alla politica scolastica e formativa fin qui seguita secondo un grandissimo momento di novità certo si dice a perché il principio sarà quello di riconoscimento di crediti formativi e quindi della percorribilità del sistema ma mi interessava sottolineare la novità e le conseguenze
Ultimo a ultimi due aspetti che tocco sono quelli che riguardano l'avvio di tutto il settore poste con Dario anche qui è fortunatamente qui possiamo avere anche maggiori esperienze che si sono accumulate fino a questo momento nel Paese ma l'accordo postula
La possibilità di uno sviluppo molto forte riconoscendone le regioni con il soggetto della programmazione indicando negli accordi di programma con scuole università enti pubblici privati eccetera lo strumento per farlo c'è comunque questa scelta infine come ragionamento che riguarda complessivamente la scuola c'è quello che prima dicevo questa necessità di far crescere la cultura professionale di far crescere i temi della professionalità di conseguenza
Il problema della generalizzazione con tutti i problemi che questo può comportare ma importante lo scenario di stage tirocini e cose e cose di questo genere
Il problema della integrazione del rapporto con la formazione professionale più in generale come prima dicevo il ruolo che l'autonomia intesa come strumento delle possibili interrelazioni può svolgere a questo riguardo
Ecco questo nel fare questo riassunto non ho parlato di tante altre cose che nell'accordo c'era non ho pensato dove di mirare quelle che data la situazione poteva essere più importante mirare come dicevo all'inizio questo è un fatto il problema è dal fatto dobbiamo passare ai fatti però intanto uno scenario profondamente nuovo di riferimento cioè allora io darei la parola dopo questo questa introduzione a Lucisano
Che dicevo prima con molta libertà ognuno dei partecipanti decida di sottolineare ora questo ora l'altro aspetto che questo importante accordo ci presenta
Credo che stiamo vivendo una stagione di grandi trasformazioni di trasformazione strutturale del sistema produttivo da leggere non soltanto con il pessimismo ma anche con l'ottimismo della ragione
Cambiano i modelli di produzione cambio in alcuni casi addirittura sparisce il lavoro nel modo in cui l'abbiamo tradizionalmente riconosciuto il lavoro dipendente lavoro ripetitivo si richiedono nuove mentalità mentalità imprenditoriale mentalità interculturali la capacità di progettare
La possibilità di guidare non subire questo processo è alla base della nostra scommessa sulla formazione
Dobbiamo consapevolezza dei punti di forza e dei limiti di questa nostra situazione nazionale siamo al tempo stesso uno dei paesi economicamente e tecnologicamente più sviluppati
E tuttavia abbiamo situazioni ed esiti formativi tra i più bassi nell'OCSE
Si potrebbero citare molti dati Lima da assessore regionale ne cito uno relativo alla nostra Regione pensiamo che nelle province esterne a Roma
I giovani tra i quindici e i quarantun'anni sono per circa il venti per cento senza la licenza media
Siamo abbiamo parlato qui buon lavoro ragazzi
Siamo un Paese in cui la distanza tra i percorsi formativi all'accesso al mondo del lavoro dei Giovanni è tale da vanificare qualsiasi efficacia formativa avvolte da incidere in modo rilevante sulla motivazione
Di nuovo cito un dato locale ma qui nell'Azione giovani che sono in attesa di entrare nel mercato del lavoro sono quasi trecento mila
Più della metà del persone iscritto al collocamento e spesso questa questa tesa consuma le competenze acquisite durante i percorsi formativi
Ancora siamo un Paese in cui da una parte abbiamo un forte centralismo e poi i livelli di autonomia che ad esempio consentano alle università di definire indirizzi di studio a cui non corrispondono se non in teoria esiti occupazionali io credo che un accenno in quest'ambiente ad esempio alla nostra laurea per i beni culturali e ambientali che in teoria potrebbe dare lavoro ma siccome è stato ricostruito senza nessuna previsione del dei percorsi successivi oggi non dà i nostri giovani neanche la possibilità di iscriversi
Al Collocamento non c'è un non c'è uno spazio per questa
E ancora il diritto allo studio rimane un'affermazione di principio e credo che questo è una cosa che i presìdi insieme a noi della regione
Colleghi dei comuni e delle province sanno costantemente noi non abbiamo risorse insufficienti ad esempio per fornire i libri di testo ai ragazzi in difficoltà della scuola media quindi abbiamo da una parte alcuni principi
Dobbiamo avviare una seria stagione di riforma del sistema formativo nel suo complesso e del sistema di accesso al lavoro contestualmente istruzione formazione e lavoro non possono rimanere momenti separati io credo che questo sia un punto fondamentale del documento di cui stiamo di discutendo direi che in particolare non possono essere separati momenti della programmazione della valutazione dell'orientamento il percorso di riforma deve della costituzione di cabina di regia
Territoriali gli accordi di programma di cui si è parlato che definiscano l'offerta formativa non solo perché l'offerta formativa non può essere solo dipendente dal dal sistema
Diciamo del dell'offerta del lavoro ma anche indipendenza dalle opportunità che ciascun territorio offre il percorso di
Riforma dev'essere complessivo e garantire pari dignità alle diverse offerte formative garantire un sistema di crediti garantire che gli studenti che dopo i dieci anni hanno un forte percorso
Formativo di tipo professionale possano Poirier accedere ai percorsi universitari io credo che dobbiamo procedere senza improvvisazioni ma anche senza cedere alle resistenze centralistiche
E in questo senso bisogna mettere in moto il processo di autonomia delle scuole insieme il percorso di trasferimento di competenze a queste cabine di regia territoriali
Mi sembra che esistano molte sintonie
Tre alle regioni il governo sul merito debbo dire che qualche volta esiste qualche difficoltà di metodo di quindi piacere rilevare la natura educativa io credo che uno dei problemi più grossi di un educatore
Sì avere sufficiente fiducia nel suo discente di lasciarlo a camminare con le sue gambe quando è il suo momento
Di crescere ad esempio l'accordo sulla formazione concordato in assenza delle regioni al tavolo è un esempio di un testo nel quale nel merito del quale abbiamo molte convergenze ma sul metodo in effetti è stato fatto un accordo su una competenza costituzionalmente regionale che tutti riconosciamo debba essere progressivamente assegnata alle Regioni ma le Regioni lo hanno letto
Successiva quindi questo crea un minimo di disagio invece vedo con molto favore l'apertura di un tavolo a livello governativo era stato chiesto dal coordinamento delle regioni e riteniamo che questo sia un momento rilevante nel percorso di razionalizzazione del sistema formativo
Un passaggio che completa il lavoro costruttivo che si sta svolgendo al tavolo di concertazione del ministero del lavoro
Che deve accompagnare l'altro passaggio già concordato con il ministro Treu del passaggio delle politiche attive della della gestione delle politiche attive del lavoro
Alle regioni
E che debba riuscire a risolvere il problema del passaggio alle regioni dell'istruzione professionale anche questo è un punto sul quale esistono impegni dalla Costituzione
A recentemente alle leggi sull'istruzione professionali o credo che soltanto a un tavolo governativo sia possibile identificare il percorso che deve essere realizzato nei tempi e nel rispetto delle realtà che esistano ma come un punto di chiave del inizio della protagonismo delle regioni
In materia formativa
Dobbiamo costruire questa riforma insieme non si può pensare il documento non lo dice ma tuttavia le prassi precedente lo hanno realizzato di ovviare
Attraverso una serie di protocolli d'intesa che coinvolgano il sistema delle Autonomie separatamente intese con i Comuni intese con le Province intese con le regioni intese con ciascuna regione per conto suo e io credo che questo percorso non ci porti
Lontano
Dobbiamo costruire nuove regole nuovi percorsi dare ai giovani gli strumenti per crescere come cittadini protagonisti per essere una classe dirigente migliore nelle competenze e nei valori di quello che forse oggi noi riusciamo ad essere adatti adeguata governare una società nuova la società che si va prefigurando
Grazie e a Lucisano
C'è stato un partito in particolare un tema che ha sollevato che mi sembra di molto e di grande rilievo per l'appunto questa necessità di una maggiore sinergia di una maggiore cooperazione tra i diversi livelli istituzionali e poi lo strumento che oggi stiamo che oggi ha preso progressivamente piede in assenza di revisioni di natura maggiore credo che la sottolineatura cioè la necessità di una maggiore coerenza tra questo insieme
Di intese sia importante da recepire darei la parola dei suoi vice presidente di Confindustria Callieri
Ma per
Esprimere così un punto di vista
Sul sulle valenze sui valori dell'accordo che per la parte della formazione e la ricerca e lo sviluppo
è stato per primo raggiunto nella trattativa sull'occupazione è stato raggiunto l'accordo del ventotto di luglio val la pena val la pena di ricordarlo
Dirò che è insieme un punto di arrivo punto di partenza
è un punto di arrivo di sforzi
Spesso rimasti sulla carta
Compiuti insieme da parti sociali governo interlocutori interlocutori diversi per far arrivare all'attenzione prioritaria
Del Paese il tema della esigenza di un rinnovamento e di un rilancio dei processi educativi
Sì è cominciati con il primo accordo di luglio
Accompagnato da una serie di accordi fondamentalmente tra le parti sociali
E metà ricordare e sottolineare
Come
Nel grazie
Nel tentare di risolvere le frequenti emergenze che in questo Paese si presentano ricordo
L'emergenza
Tel Framesi scambio piuttosto che non l'emergenza del rischio di default del debito pubblico piuttosto che non oggi l'emergenza Europa
Si tenti sempre di lavorare per tamponi di breve e si rinunci sempre a cercar di costruire quelle premesse
Di rilancio dello sviluppo della competitività di medio lungo termine che al momento con sembran pagamenti
Questo è un Paese che agisce spesso più per tamponamenti aggiustamenti che non per decisi investimenti sui fattori fondamentali di sviluppo
è uno dei fattori fondamentali di sviluppo e quello della educazione di ciò ricomprendendo insieme le parti
Come posso dire processi di distruzione e quel dei processi formativi
Con
L'accordo di luglio raggiungiamo
Per così dire un livello di sensibilità comune di attenzione comune sul fatto che questi processi di medio termine questi processi di investimento sono prioritari se non ha già mondi continueremo a tamponare a intervenire su fattori di crisi che ci esploderanno via via in mare
Perché è ovvio perché
Perché in un mondo in cui
L'ambiente è quello della competizione globale piaccia o non piaccia la competizione a vincoli più forti
E i più forti non sono i più ricchi
Sono i più dotati nel in termini di strumenti conoscitivi
Questa è la conclusione
E chi non è dotato di strumenti conoscitivi Popolo nazione persona
Nella competizione
E perdere una competizione significa subire una serie di diminuzione
E al proprio potenziale alla propria autorealizzazione
Al proprio progresso
Che non è soltanto il progresso materiale
Questo valore questa centralità ci sembra che l'accordo di luglio indichi la indichi chiaramente e ci sembra
Di poter dire per la prima volta da tanti anni che c'è sufficiente attenzione sufficiente convergenza sulla priorità di questi fattori
è frutto di lavoro lungo non è frutto di improvvisazione o di un momento che passa ci auguriamo tutti né è frutto di un lungo investimento che tutti insieme abbiamo fatto parti sociali nel mondo della scuola
Le imprese il sindacato ognuno per la sua parte insieme
La folle forze politiche
Occorre non perdere per questa questa visione e occorre lavorare con forza per portare avanti il processo di rinnovamento
Che è molto complesso e qui veniamo ad alcuni contenuti dell'accordo che a me sembravano fondamentali cioè che sottolineo per la loro centralità
Il primo concerto che quello dei processi educativi
Un processo integrato banale
Di quanto processo integrato non può
Non a vere una regia d'insieme una visione d'insieme
E intervenire spot su alcune parti o alcuni segmenti del processo può produrre Effetti positivi o negativi di amplificazione positivo devastanti in termini negativi a monte a valle
Questa
Considerazione va tutelata
Perché questa esigenza di visione integrata decisioni insieme va tutelata attraverso la costruzione di un organismo di coordinamento al massimo livello della responsabilità politica del Paese a livello della Presidenza del Consiglio
Solo così sarà possibile in una prospettiva in cui decentramento e autonomia
E diventano fattori fondamentali vettori fondamentali e valori fondamentali per
La crescita
Delle istituzioni educative formative e per
L'assolvimento dei compiti fondamentale interesse si demanda sono così però attraverso una visione unitaria un indirizza una regia unitaria e si riuscirà a realizzare progresso armonico effettivo e non strappi non
Interventi spot al limite controproducenti
Su questa previsione che per noi è fondamentale non aspettiamo il governo alla prova anche perché non si tratta di fare grandi riforme bene
Un DPCM è sufficiente
Il ventinove di luglio abbia raggiunto l'intesa
Vorrei vedere quando questa parte dell'intesa viene attuata
E su questo
O i tempi devono essere necessariamente breve
Un secondo aspetto fondamentale dicevo e quello dell'autonomia l'autonomia è una ricchezza un valore
Ma il protagonismo non è una ricchezza un valore se per protagonismo si intenda il volere sta sulla scena
Respingendo il margine la scena coloro che qualche cosa hanno da dire
E questo è un grave difetto del del nostro essere
Come Paese
E
Quindi l'autonomia va in qualche modo coordinata
Deve essere supportata da risorse adeguate deve essere unità di responsabilità che possano e debbano essere continuamente verifica
E da sistemi di regole tra cui per esempio standard riconoscimenti di eccellenze o riconoscimenti di carenze sulle quali poi retroagire anche attraverso la somministrazione di risorse
Perché altrimenti non abbiamo autonomia abbiamo un sistema che t'ha perso foto forme di spontaneismo
Come posso dire destrutturato non
Non non utile
Il terzo terzo filone sul quale dobbiamo
Impegnarci fortemente che nella cordone chiaramente definito occorre nel ridisegno del sistema educativo nazionale
Ridare spazio fortemente alla formazione professionale
La formazione professionale che in questo paese Santa devastata da una disattenzione età una gestione veramente orrenda da Paese del terzo mondo anche nelle regioni più avanzate
Anche nelle regioni più avanzate
Per cui oggi abbiamo
Un bilancio dello Stato
Che quale che sia le valutazioni complessive per
La
Devoluzione Alda al fattore Luca è fatto di educativi ha comunque
Cinquanta mila miliardi per la scuola dieci mila miliardi per l'università due mila ottocento miliardi per la formazione professionale in senso stretto
Due mila ottocento miliardi di cui se non sbaglio novecento sono di provenienza tassa sui salari sull'occupazione
Resto è sostanzialmente apporto dei fondi sociali europei
Questa questa impostazione poi risponde l'orientamento concreto dei giovani per cui nel post-diploma di scuola superiore novantacinque Giovanni
Che proseguono gli studi valevole sita cinque su cento fanno verso la formazione professionale i Paesi evoluti moderni hanno rapporti cinquanta cinquanta
Questo rapporto cinquanta cinquanta discende da una parte evidentemente dalla realizzazione di offerta formativa dall'altra ancora da un adeguato orientamento amministrate tante volte perfettamente ragione
Dobbiamo portare a una corretta valutazione le professionalità teorico pratiche che consistono nel fare
Fare e anche
Una forma profonda e nobile di autorganizzazione persone e questo Paese occorre riscoprire la nobiltà del fare
Ma appunto ci vogliono risorse ci vogliono ci vuole un'offerta adeguata e ci vuole un ridisegno del sistema che parta dal basso parta proprio dall'innalzamento dell'obbligo per creare e due
Canali due filoni paralleli con la eguale dignità
Che accompagnò la crescita
Delle persone e l'acquisizione di capacità e di finalizzazione
E necessario ancora anche per la parte
E che attiene strettamente all'istruzione
Per un diverso orientamento dei programmi
Che non possono essere
Dotati di quella capacità di trasmettere
Analisi visione
Problem solving
Che servono
Assolutamente
In una vita in cui la complessità accrescendo normalmente e per orientarsi formarsi giudizi risolve problemi
E questo è è una cosa che serve a tutti ma serve in particolare a chi poi
Lavorerà e ci auguriamo che tutti possano avere prospettive di lavoro crescenti in funzione del miglioramento competitivo del Paese
L'ultimo punto e quello del ruolo delle parti sociali
Come dicevo spesso le parti sociali sono state tenute A barra col forcone ai lati della scena
Allora o perché sospette di
Ne interessi privati
Più favorevoli a gestione istituti formativi propri perché non
Alla gestione pubblica ma di questi strumenti
Premesso che mi pare che per tipo di tendenze sia stata largamente abbandonato essere così non fosse ne conviene sottolineare
L'utilità di abbandonare
Tentativi per così dire orientati al business in questi settori dalle parti sociali per certo da noi l'abbiamo concreto
Cofferati abbia intenzione di questo tipo
Quindi premesso che non ci sono ragioni di sospetto
Ci sono esigenze profonde di una partecipazione della rappresentanza delle parti sociali
Alla definizione degli obiettivi dei processi formativi siamo i rappresentanti della domanda e dell'offerta di lavoro chi può meglio di noi conoscere cosa sarà necessario del mutamento del contesto competitivo
Pensiamo la voce della domanda e dell'offerta di lavoro organizza
Sono questa considerazione dovrebbe tagliare
Qualsiasi diffidenza nei nostri confronti
E intendiamo svolgere questo ruolo in modo tecnico e in modo fortemente collaborativo in modo fortemente tenera soltanto così come era previsto che i nostri accordi così come abbiamo cercato di costruire per tre o quattro anni tra difficoltà e sabotaggi continui Enea uditi
Finalmente mi sembra cessati che finalmente mi sembra e entriamo in un'era
Più positiva
Vogliamo molto chiediamo molto al sistema educativo e formativo siamo disposti a dare molto per ciò che possiamo
Continuo confronto continua collaborazione prendiamo nei limiti in cui i nostri premi e sono
Aiuti e riconoscimenti
Non possiamo però
Accettare il
Perché il mondo dell'istruzione il mondo della formazione si chiudono in se stessi
In logiche di autor consistenza di autoreferenza e cerchino di rispondere da solo da soli
A ciò che è necessario per far progredire per far sviluppare il Paese esigenze che anche nostra e sulla quale vogliamo dire con forza la nostra grazie
Adesso si è parlato di intrecci di politiche quindi io passerei subito la parola al ministro Treu
Grazie io vorrei partire proprio dalle ultime battute che che ha fatto Callieri per
Per sottolineare
Dissenso di questo dell'impianto stesso che ha avuto i il l'accordo per il lavoro su questo punto cioè del intreccio maggiore che
Occorre porre tra
Tra scuola e lavoro tra formazione scolastica formazione professionale perché vedete io credo sento che da tutti e due i versanti in questi
Anni si sono accumulate
Diffidenze e resistenze che ve ne sono profondamente radicate e che invece occorre per superare tutti se poi vogliamo che le linee molto innovative di questo accordo proceda non nelle nelle membra delle enorme corpo scolastico e e del lavoro cioè qui c'è da vincere una
Una convinzione da una parte che il l'evoluzione del delle professionalità e del modi di lavorare siano automatiche siano una consulenza automatica
Della crescita economica dell'innovazione tecnologica questa idea dell'automatismo è fortemente radicata ancora
E
Qui quindi provoca una sostanziale
Crisi di rigetto perché come dire sì
Dall'altra parte implicazione Bay in fondo la cultura la formazione eccetera è una specie di ectoplasma che
In realtà viene adesso è inefficiente inefficace separato perché tanto la la crescita tecnologica ed economica determina gli andamenti
Quantitativi e qualitativi del lavoro e siccome questa
L'idea ma quella molto diffusa invece sempre più messe in discussione in crisi se si va a guardare nell'evoluzione del mercato del lavoro ne viene che invece sì
Possiamo trarne argomenti per per una nuova visione dei rapporti fra formazione lavoro non è vero
La crescita innovazione tecnologica determini in modo automatico quello che si fa quello che si deve sapere per fare come si deve fare
Insieme questo il senso profondo di quando si dice la verità
Società attuale del domani sarà sempre più una società che non sarà né leggo intensi se volete nei capitelli intensi solamente ma sarà ad alta intensità di conoscenze
E di umanità no ci sono tutte queste formule in cui sono in inglese perché
Di solito le hanno studiate più di là questo è fondamentale perché allora dalla dall'altra parte cioè si si dei veri superare questa idea dell'automatismo
Dei mercati del lavoro
E dall'altra parte si deve superare
La reazione di rigetto che Raffo rafforzare questa modo autoreferenziale di fare formazione perché ero ero cresciuta la medaglia stava da parte in fondo vi sia la formazione è una cosa che viene data una volta per tutte come una specie di zainetto
Uno se lo mette sulle spalle e poi saranno già resto della vita sperando che questo zainetto sia genericamente utile non è non è più così insomma le le se vogliamo dare un senso a questo prospettiva di una società data in sé intensità di conoscenze
è chiaro che le conoscenze devono intrecciarsi sempre di più sempre con i lavori
E con gli uomini che lavorano questo pure è una cosa molto profonda molto profonda richiese Coop che deve penetrare poi nel nostro modo di essere altrimenti non capiamo veramente la ragione
Civile culturale ed anche economica di di tutte noi tutto i nostri discorsi
E poi io dal punto di vista del così come il ministro del lavoro ma Picuno che osserva quale la
La prospettiva del lavoro quindi anche l'occupazione
Sempre più si vede che non solo non c'è posto fisso sempre meno al posto fisso
Ma non c'è neanche il lavoro fisso nel senso come come lavoro dato una volta per tutte le reti quindi si dice è la vera sostanza delle politiche dell'occupazione sta nella neanche nella professionalità perché la professionalità ancora un dato statico
Perché perché cambia anche quell'arma è la questa capacità di capire qual è quello che sta cambiando non subirlo capacità di di di avere dei linguaggi e via di
E di entrare dentro in questa società delle conoscenze ma queste sono cose che è assolutamente stravolgono ricco in futuro sempre di più le politiche del lavoro ma anche le politiche la formazione che devono e diventare
Veramente una parte continuamente garante delle politiche del lavoro e non solo del insomma che il sistema civile e ovviamente che apre la formazione educazione è serve all'uomo nel suo complesso ma in questo momento sto sottolineando che deve servire al lavoro ho voluto sottolineare questa premessa un po'così
Perché io credo che non va avanti dalla fatta penetrare fino in fondo nella testa dei tendini nostra che e l'abbiamo recepite da poco dei giovani perché altrimenti non capì non capiranno non capiremmo
Questo accordo cerca di mettere dei a dare alcuni strumenti per rendere migliore questa interconnessione
E qui hanno sono già state dette delle delle cose che io condivido anche perché questo è vero questo accordo ha avuto una una larga straordinaria convergenza verso di Pesoli sia beneaugurante
Uno anzitutto è quella del coordinamento delle politiche vedete niente di più difficile che fare del coordinamento perché la tradizione che è figlia di quelle vie di prima è tutto il contrario
Settorializzazione ognuno si cura il suo particelle orticello e accentramento
Ogni settore è stretto e lungo in cima cerchi vertice adesso dobbiamo andare su una figura geometrica completamente diversa piatta
Decentramento e connessione è proprio una rivoluzione strutturale
In senso proprio e ed è chiaro che è tanto più complicata perché le oltre a superare le storiche
Come dire gli storici fossati tra ministero del lavoro di di spesa pubblica istruzione c'è poi a livello siccome andrà tutto verso la la periferia e non sappiamo neanche bene quale periferia
E te non è che a livello della periferia il coordinamento questa figura piatta sarà più facile da forse potrebbe esserlo perché mentre al centro ci sono già le piramidi va appunto questi figure lunghe bisogna batterle
Forse in in periferia cioè ci sono meno meno figure geometriche c'è un po'più di spazio libero non dico che c'è il deserto ma insomma forse si può costruire partendo da capo però ecco fondamentale quindi questa
Scelta anche di strumenti
Coordinamento
Che è stato indicato nell'accordo a livello dice presidenza per quanto riguarda il centro del sistema ma siccome il sistema sarà sempre più decentrato bisogna rifare discorso che abbiamo appena cominciato in periferia
Sui punti specifici del dell'accordo vorrei sottolineare che sono stati già beni presentati due due punti
Uno anzitutto che noi il nostro sistema
Scuola lavoro è privo di intelligenza
E nel senso che non sa dove va
Per rispetto alla Società del della riconoscenza cioè non sappiamo quali sono le le televendite intense uno direi dei fabbisogni formativi manca ma è una cosa anche un po'più profonde e abbiamo appena cominciato a mettere in piedi
Qualche osservatorio anche con le parti sociali hanno faticosamente dato avvio a questa questo sistema di ricognizione anticipata dei fabbisogni formativi ecco
Questo è fondamentale perché se non abbiamo un Intelligence
Andiamo un anche con molta buona nota ammesso che siamo tutti convinti di quello che ho detto prima con molta buona volontà però rischiamo di andare avanti così a caso ora la complessità di questa società delle conoscenze non è uguale a caos
Quindi va decifrato la seconda cosa importante su cui bisogna investire subito ecco in questo in questo intreccio pratico
Tra scuola e lavoro ossia i attenzione sia nel segmento iniziale
Cioè in uscita cioè nel momento in cui si passa gradualmente dalla formazione scolastica in senso stretto
Alla formazione nel lavoro sul lavoro qui è una zona in cui abbiamo appena cominciato a muovere i primi passi con la coda degli strumenti
Importanti credo appunto che cerchi di mettere delle passare il tra
Il percorso scolastico il percorso
Extrascolastico della formazione professionale e non meno importanti i contratti di formazione perché c'è tutto un periodo della vita che può essere da diciotto diciassette sedici perché fino anche a trenta
In cui a seconda dei tipi la formazione si farà fisicamente e non solo anche sul lavoro ma dentro un rapporto di lavoro che però non deve essere un rapporto di lavoro
Come dire povero materie sono proprio i lavori arricchito della mente di formazione in questo senso noi abbiamo cercato di mettere assieme a questo disco capitolo sulla formazione anche la riforma dell'apprendistato del contratto di formazione lavoro per l'ostaggio eccetera
Solo che poi e questo è un il uno snodo perché egli si giocano anni
Decisivi per sono gli anni della giovinezza insomma da appunto
Certa età quindici seggi perché fino a punto anche al post laurea
E poi dopo c'è quello che diceva anche Callie c'è tutto il tema di in cui l'alternanza del scuola lavoro deve continuare più avanti nella vita cioè questa formazione ricorrente o permanente o continua Bianchi le terminologie insomma ma non pochi a vite
Che qui in Italia ecco non non è ancora un sistema è stata fatta spesso in modo casuale
Con spreco di risorse con risorse inutilizzate e qui e qui c'è un ruolo particolarmente importante
Della sperimentazione che si può fare solo con la convinta partecipazione delle parti sociali Novi ecco qui abbiamo come si diceva anche quali sono gli strumenti qui questa è un'area in cui
Si può fare molto quest'area della
Della formazione ricorrente permanente ci può fare molto anche senza modifiche legislative poi qualche ritocco legislativo è importante anche qui però sono si può già fare molto a cominciare dal Miglio uso di quelle risorse che sono già disponibili
E che sono state invece disperse
Con grave danno di tutti
L'ultima cosa che volevo dire riguarda gli operatori della della formazione io ho sentito la cosa da tavola rotonda di prima in cui si faceva una una cena le risorse umane ma intendendo le risorse umane che devono
Migliorare la qualità della vita delle altre risorse umane
Cioè degli operatori del sistema scolastico degli degli operatori della formazione professionale sono due mondi il primo molto
Molto consistente e anche molto inesplorato molto autocritico molto
L'alto il mondo degli operatori della formazione professionale
Più ridotto troppo sempre consistente
Meno conosciuto molto disperso anche demoralizzato insomma qui c'è da da una vera anche qui operazione di
Rafforzamento della del personale che dovrà poi concretamente somministrare
E partecipare formazioni in questo momento di transizioni quindi grande
Grande cioè eticità
Delle degli operatori della formazione e io credo che per conclude abbiamo qui in un insomma un impianto molto molto moderno mi pare molto
Sostenuto dal consenso e in bisogna c'è molta attesa io qui io verifico c'è molta attesa anche dalla parte che io vedo di più cioè dalla parte dei del mondo del lavoro già già sul che lavora e anche ovviamente di quelli che aspettano il lavoro perché si della creazione di lavoro futuro sarà sempre più creazione di lavoro qualificato cerchiamo
Insieme di non tradire queste grandi attese quindi fare andare avanti in modo
Rapido ma anche compatto questo disegno perché sarebbe altrettanto negativo il ritardo l'ennesimo rinvio come il procedere con provvedimenti sfilacciati
A quest'ultimo
Quest'ultimo punto credo che sia importantissimo perché appunto
Esattamente come non è vero che la scuola italiana non sia piena di cose molto importanti e però sempre purtroppo vero che è pieno di cose importanti che però non risultano poi coordinate valorizzate fino in fondo e esattamente qui
Di organicità che il l'accordo in realtà stato sarebbe davvero un peccato anche se è una contraddizione un motorino rispettarne la filosofia insieme che si andasse poi a interventi separati settoriali che poi farà farebbero perdere l'unitarietà del disegno
Si è parlato di fabbisogni formativi di ruolo delle parti sociali io credo che a questo punto la parola vada se certamente a Cofferati
E può essere utile
Per comprendere almeno le ragioni c'hanno mosso alla ricerca devo dire abbastanza ostinata dell'accordo
Che vi dica qual era la convinzione profonda che senza dubbio era presente nelle relazioni sindacali non entrare
Fosse abbastanza marcata anche in quelle imprenditoriale l'obiettivo che ci siamo dati ed ho tentato di risolvere era quello di affrontare una volta tanto
Il problema del lavoro dell'occupazione cercando una soluzione organica
Anche in una fase nella quale i problemi emergenziale non mancano come no
Che ci sia bisogno di lavoro a breve che sì è indispensabile soprattutto in alcune aree del Paese
Rendere disponibile quote di nuovo occupazione in tempi celeri che cosa e coso sia però abbiamo tentato di lavorare per una soluzione che avesse questo carattere di organici
Ovviamente non disprezzando né trascurando gli aspetti che riguardano più direttamente l'emergenza
Ma dando l'attenzione del caso
Alla ricerca di soluzioni per le politiche strutturali per il lavoro
Rendendo esplicito è stato soprattutto nell'ultima fase argomento di delicata gestione dei rapporti con il governo che avevamo bisogno non soltanto di accordi sulle politiche ma anche di risorse immediatamente attivabili per rendere concrete e credibili quelle politiche abbiamo insistito molto perché avevamo alle spalle un'esperienza per qualche verso importante confortante per qualche verso deludente l'accordo del luglio del novantatré spesso si fa riferimento a quell'intesa anche se si pensa di norma a quel che ha prodotto sulla base delle soluzioni concordate in materia di politica dei redditi di dimensioni e di regole contrattuali con l'accordo un accordo importante anche per quel che descriveva relativamente alle politiche a sostegno del lavoro
Poi su quel versante non ha dato quel che sarebbe stato auspicabile
Per ragioni in larga parte oggettive il venir meno sistematico degli interlocutori istituzionali ma anche non avere risorse mediatamente spendibili per questo abbiamo
Anche con qualche asprezza soprattutto in una certa fase insistito molto perché le due cose invece fossero connesso l'individuazione delle soluzioni
Del caso le politiche dall'altro anche la messa in campo immediata che poi la Finanziaria conferma di risorse da spendere per gli obiettivi che vi abbiamo descritto
Quando avevo discusso di politiche strutturali abbiamo aggiornato a tutto campo
Dall'orario
Al mercato del lavoro ma soprattutto all'istruzione alla formazione
Abbiamo preteso di iniziare il confronto proprio da quel tema
Per dare questa società dell'immagine qualche volta serve
Anche per quella via la conferma che avevamo un interesse straordinario per quell'argomento
Argomento che è stato per un periodo non breve soprattutto il versante formativo
Gestito sostanzialmente dalle parti sociali che hanno svolto un ruolo di supplenza
Lodevole ma parzialmente improprio in assenza di un'interlocuzione
Governativa in grado di affrontare la materia con la convinzione del caso ne parlava prima dottor perché ma è così
Abbiamo fatto cose importanti assieme non da ultimo l'osservatorio per il momento raggio del fabbisogno formativo io spero che possa continuare a crescere e a operare al meglio e però non era compito che riguardava soltanto noi anche se è stato giusto non sottrarci
Alle responsabilità del calcio
Io penso che l'accordo abbia sotto questo profilo realizzato innovazioni importanti
E che sia giusto come è già stato fatto questo mi esime da ritornarci
Apprezzava alcuni punti specifici dell'intesa
L'intesa
Nella nostra volontà poi mi pare nei testi conclusivi conferma che l'istruzione la formazione sono un baricentro delle politiche strutturali per l'avvocato
Vengono introdotti elementi di riforma della scuola
Che sono io penso utili in astratto per astratto intendo dal astratto dal compito specifico delle parti sociali
Ma anche importanti perché senza quegli elementi di riforma le stesse politiche formative rischiano di essere altra cosa
Gli aumenti degli anni l'aumento degli anni dell'istruzione obbligatoria che a sua volta induce un bisogno immediato di riorganizzazione dei livelli dell'istruzione
Penso all'annoso ancora non stabilmente risolto problema della secondaria superiore
E poi ovviamente
Una volta che si interviene sull'involucro bisognerà affrontare anche le questioni che riguardano i contenuti cioè i programmi
Però si rompe
Si abbatte un muro che aveva impedito
Di mettere immediatamente in moto il processo di rendere disponibile l'insieme delle materie sulle quali oggi
L'accordo interviene con ipotesi che possono essere rapidamente trasformate in atti cogenti
Per cui elementi di riforma della scuola ma per quanto riguarda poi il compito principale le parti sociali
Il sindacato una funzione importante anche per quanto riguarda la riforma la scuola ma discutendo quindi di occupazione la nostra attenzione come potete immaginare è stata particolarmente forte
Sulle questioni della formazione la formazione una risorsa che va recuperata rapidamente al sistema economico italiano
Io penso anche alla sua struttura sociale
E quel che mi pare importante è che l'intero accordo in virtù credo anche di questa dimensione organica
Abbia due elementi trasversali e ripetuti sistematicamente il Mezzogiorno al quale vengono destinate risorse attenzione
Più consistenti di ogni altra parte del paese e la formazione
Che non ha soltanto questo peso nell'equilibrio complessivo ma viene modulata
Diversamente dalle condizioni precedenti per tutti gli strumenti di politica di mercato del lavoro che vengono o aggiornati o introdotto ex novo
Dallo stage all'apprendistato
Ai contratti di formazione lavoro sul quale permangono opinioni non collimanti ma che comunque avevano nell'idea del rafforzamento per la quota formativa
Un punto di assoluta convergenza l'abbiamo fatto perché ne abbiamo due problemi da risolvere per la verità ne abbiamo tanti ma ce ne sono due più consistenti degli altri in materia
Il primo è quello di trovare forme nuove ma efficaci di connessione tra l'istruzione
E l'attività produttiva e lavoro
E che ma che riguarda prevalentemente i giovani macché andava affrontato e risolto arricchito di strumenti e soprattutto reso più stringente di prima
Quando ragazzo finisce di studiare
Spesso non ha disponibili le condizioni materiali per poter essere immediatamente
Un lavoratore forte cioè in grado di
A vere tutti gli elementi di conoscenza
Che gli permettono di prestare la sua attività in un'impresa nelle condizioni migliori possibili
Questo è un limite per le riprese ma ha un limite enorme anche per le persone
Senza strumenti formativi in grado di dare questa qualità nuova
Alla capacità delle singole persone soprattutto dei giovani l'ingresso nel mondo del lavoro e difficile qualche volta avviene ma la debolezza professionale porta quelle persone ad essere le più esposte di fronte a qualsiasi processo di crisi
Che ridimensionamento la riorganizzazione colpisce prevalentemente loro
Il secondo problema che abbiamo cercato di risolvere
Credo siano stati fatte cose importanti
E quello che come posso descriverlo riguarda il recupero di un'attenzione di tutti e della valorizzazione del peso economico e sociale delle professionalità
Che vengono guardate con molta discrezione di distrazione come se fossero un problema che inerisce semplicemente la sfera della produzione ma questione che riguarda le imprese e semmai i diretti interessati ci dice questo un elemento di ricchezza straordinario per l'intero sistema economico
Ora per a vere questa visibilità delle professioni
è indispensabile avere disponibile un sistema di formazione continua
Quando si parla di formazione si pensa prevalentemente al raccordo tra la scuola e lavoro e di conseguenza i giovani argomento delicatissimo importante
Oramai il sistema produttivo ha problemi formativi che riguardano tutte le persone che lavoro pensate a quello che spesso rischia di diventare un dramma sociale
Perché persone di quaranta quarantacinque anni vengono espulsi dal processo produttivo e non avendo un luogo uno strumento che gli permette di aggiornare le proprie conoscenze non rientrano più nel mercato del lavoro
E diventano un peso rilevante per la società
E anche un delicatissimo problema sociale parliamo di persone che hanno obblighi carichi familiari importanti che quando non hanno a disposizione un reddito si vedono drammaticamente mutare le loro aspettative di vita
Ma anche coloro che mantengono l'attività produttiva con gli elementi di conoscenza
Non sono in grado di padroneggiare i nuovi linguaggi le nuove tecnologie per periodi lunghi che hanno bisogno di un aggiornamento sistematico della loro professionalità
Che oggi non è ricostruibile se non con interventi lodevoli ma non sufficienti delle singole imprese una grande impresa può provvedere il sistema prevalente dell'economia italiana che è fatto di piccole medie imprese non è assolutamente in grado di offrire protezioni di questa natura io credo che l'accordo dia una risposta convincente positiva ad entrambi i problemi
Proprio sul versante della della della formazione la formazione continua per me questa cosa
Il modo con il quale affrontare il tema degli adulti produttori che di metterli in condizione di sapere di conoscere e di gestire i nuovi linguaggi e le nuove tecnologie in maniera non dissimile da quella che verrà presumo garantita ai giovani
Diceva franche siamo al fatto adesso bisogna passare ai fatti
Penso sia utile abbiamo parlato c'è un interesse un'attenzione forte da parte del governo trasformare il più rapidamente possibile
Molte delle decisioni che abbiamo lì convenuto in atti Co.Ge. norme di legge soluzioni contrattuali in qualche caso semplice disposizioni amministrative
Bisogna fare in fretta perché così si aiuta l'emergenza
è evidente che un sistema formativo connesso alla riforma dell'istruzione non crea subito
Ricadute quantitative sul piano dell'occupazione o per la verità ne può creare in misura contenuta ma importante se dà il via ad una stagione di crescita dei formatori
Non sono sufficienti a risolvere i problemi che abbiamo com'è noto però le politiche strutturali proprio perché danno il meglio di disse nel medio periodo vanno attivate subito in parallelo agli interventi che invece hanno come obiettivo mirati immediato l'emergenza
Gli interventi infrastrutturali che creano in funzione anche anticiclica quote di lavoro soprattutto nel Mezzogiorno sono ovviamente
Bisognosi di di attivazione immediata gli strumenti per fare in fretta ci sono
Io credo che il Parlamento debba che posso parare
Con le semplificazioni del caso
Lo strumento tecnico e la reticente
Sono soluzioni che vengono accompagnate laddove possibile ai capitoli di spesa della finanziaria vanno bene l'una e l'altra purché ci sia visibilmente
L'intenzione è l'interesse che il Governo non ha mai negato spero ci sia anche in Parlamento di dare questa risposta a breve nel mentre poi dovremo fare presto quello che riguarda ad esempio rapporti tra le parti tra le parti sociali
è l'ultima cosa davvero diceva prima il dottor Callieri ne abbiamo svolto nelle relazioni reciproche un ruolo credo lodevole con tutti i limiti che può aver avuto di supplenza anche in una certa fase mancando attenzione strumentazione formativa adeguata
Abbiamo individuato quali potevano essere gli elementi di aggiornamento
Della sera contrattuale
Ci sono cose che stanno cominciando a diventare operative occorre andare avanti con un accorgimento
La distinzione esatta di compiti e di funzione
Perché sarebbe davvero curioso parlando di professionalità da valorizzare come bene del sistema che poi qualcuno si improvvisa se formatore senza averne titolo e competenza credo che la parte che riguarda le forze sociali sia quella di sempre
Quella di avere un ruolo preciso e definito per quanto riguarda l'indirizzo il controllo la gestione deve essere delicata
Agli altri poi a noi descrivere esattamente come sono i bisogni della domanda e dell'offerta indicare anche possibili soluzioni un contributo anche alla ricerca delle soluzioni legislative può venire però facendo come si dice ognuno il proprio mestiere pesante apparente banalità forse ma sì in questo Paese davvero ognuno ne scoprisse la voglia di fare quello che gli compete lasciando agli altri il compito proprio qualche passo in avanti in qualche circostanza che un po'complesso intricata si potrebbe fare noi abbiamo questa intenzione
E questo interesse preciso svolgerà questo compito indirizza di controllo farlo rapidamente con gli strumenti di carattere negoziale che abbiamo descritto anche nell'intesa se quanto deve fare il Governo il Parlamento va di pari passo con quanto deve fare anche il fronte delle organizzazioni sociali si possono fare così innovative
Voglio dire che possiamo senza dubbio evitare le secche di una soluzione importante ma alla fine larga parte
Inespressa come è stata quella quota di intesa del luglio del novantatré che mancando di risorse mancando di stabilità nell'interlocuzione a mancando anche di distinzione dei ruoli non ha prodotto il risultato che forse ci si poteva aspettare secondo me qui le condizioni ci sono poi come sempre dipende moltissimo dalla voglia dei soggetti dei protagonisti del da raccordo di farlo diventare un fatto compiuto e concreto per rispondere alle aspettative che si sono determinati
Ma ringrazio Cofferati appunto anche questo appello che ognuno faccia il proprio mestiere io interpreto il mio nel senso di occupare meno spazio possibile e dare la parola per l'intervento conclusivo al ministro Berlinguer
Noi abbiamo voluto contribuire nell'apertura dell'anno scolastico organizzati dal ministero della pubblica istruzione
Non ha realizzare una cerimonia a celebrare una cerimonia formale che le tavole rotonde che hanno preceduto questa come avete visto hanno affrontato dall'interno i diversi problemi
E abbiamo messo a conclusioni una tavola rotonda così autorevole
Per indicare al prima di tutto al mondo della scuola che qui altamente rappresentato
Ma io spero anche l'opinione pubblica
Un che c'è questa novità
Che si inaugura l'anno scolastico
Con una con la partecipazione del governo del mondo dalla scuola delle parti sociali
E lo abbiamo voluto fare nella
Apertura dell'anno scolastico
Per sottolineare che c'è un consenso e un concorso non soltanto degli uomini delle donne di scuola
L'idea della centralità nella formazione
Per tradurre appunto in simbolo quello che è contenuto nell'accordo Nicolini è stato parlato
E che proseguito anche nella preparazione della legge finanziaria dei vari contributi economici legati alla spesa pubblica
Dove nonostante gravissimo momento che attraversa il paese
Lei dure necessità cui è sottoposto per gli appuntamenti europei
La centralità della formazione ha conservato questo posto
E soprattutto ha conservato questo posto l'idea che
Le iniziative di cambiamento che si stanno cominciando a profilare
Non si faranno con i fichi secchi ma esistono anche sia pure modeste condizioni di attuazione col sostegno finanziaria
Si tratta quindi di una reale convergenza
Che non è soltanto testimoniata dal testo del documento
Lo stiamo provando in più passaggi
E possiamo dire quindi che si può
Fare qualcosa di diverso da quello come è stato già detto che accade nel novantatré
Quando già erano stati proposti con una felice intuizione
Lasciatemi ricordare una sola volta Bruno Trentin a questo proposito
E la Presidenza del Consiglio che allora con una felice intuizione tutte le parti sociali dico della rilevanza della cultura e della formazione e però anche con la questo elemento di novità derivante dal fatto che la nostra attenzione oggi si sposta sulla realizzazione
Noi
Nasce credo che l'accordo abbia avuto anche un peso nella preparazione della legge finanziaria
Per esempio i risultati economici che riguardano la ricaduta sulla scuola sono sicuramente dovuti non soltanto alla sensibilità del presidente del Consiglio
A quel po'di azione che ne abbiamo condotto quel pochissimo ma anche al fatto che le parti sociali hanno detto questo al governo
E io desidero in questa sede ringraziarle
Di questo contributo
Ebbene no io dobbiamo dire che il dato più rilevante di questo accordo
Culturalmente più significativo e del quale dobbiamo tener conto e che il mondo della scuola deve introitare tutto perché un dato di cultura
Sta nel fatto che oggi
C'è una rivalutazione del lavoro come cultura
Delle professioni come cultura
Delle diverse professioni come tutte depositarie di culture
E che quindi la scuola non si può sentire estranea alla preparazione professionale
Che non può rifiutare questo come un elemento di deteriore manualità
Che non può rifiutare questo approccio come quelle
Ciò che pertiene al mondo del sociale e non invece al mondo dell'intelletto ma questa tara noi l'abbiamo avuta nella scuola
Pertanto attento
E ha avuto un'importanza straordinaria nella formazione delle classi dirigenti di un certo taglio
Ma oggi esso fa fallimento di fronte alla mutamento che la domanda sociale
E quindi conservare come diceva un giornale in agosto il rifiuto della vanga nella scuola significativo anche questo e quel tipo di cultura terribilmente troppo logistica
Significa chiudere la scuola alla fiera domanda sociale
E noi l'abbiamo voluto fisicamente rappresentare a questo tavolo questo concetto
La stessa esiguità del finanziamento per la parte che riguarda la preparazione professionale non solo la formazione ma la preparazione professionale
è indicativo sono d'accordo ma c'è una sola risposta in assenza di possibili ulteriori finanziamenti in questo momento
Ed è quella di spostare massicciamente il contributo che la scuola anche nei confronti
Di questo aspetto
La nostra scommessa
E tra continenti education piglio frazione di corrente sono Pippo e il post secondario
E il contratto di formazione lavoro faccio tre esempi per dire come noi abbiamo il bisogno di arricchire la componente di preparazione professionale non parla né di formazioni distruzione
Di preparazione professionale con il concorso di questa enorme risorsa del Paese che si che la scuola
Che l'unica struttura del Paese ha dimensioni di milioni
Di e di decine di migliaia di miliardi
Si tratta veramente di un'operazione di straordinaria importanza so bene che dentro questa operazione c'è un nodo teorico da risolvere
Ed è il problema della formazioni di base con lungo e stretto
Di arricchimento delle metodologie e quindi di possibile potenziamento della capacità di aggiornarmi si costantemente
E dall'altro il bisogno e di professionalità
E il punto delicato teorico tra e qui e cioè il livello culturale della formazione
E so che su questo ci sono opinioni diverse
Ci sono forti pressioni per un termine Anita degli studi a questo proposito ma anche forti resistenti per un eccesso di terminali Italia gli istituti
La partita culturale si gioca qui
Io sono perché sono pressato da due parti
Dalle dalle menti più acute su questi argomenti so che dovremmo risolverlo credo che sia giusto dire che questo ormai non si può più risolvere soltanto all'interno della scuola
L'aiuto che ci può venire delle parti sociali e determina anche perché
In Confindustria e dei sindacati in Confindustria Grazia un decennio di diritti lombardi possiamo dirlo
E dei sindacati non c'abbiamo l'altro caldo sul collo di un eccesso di professionalizzazione immediata
Abbiamo la consapevolezza che oggi questo può essere rischioso
E quindi abbiamo un'interlocuzione qualificata
Nei confronti dei quali il timore del professore di storia o di letteratura italiana o di certe culture della sinistra che la contaminazione sociale significhi depauperamento culturale non è giustificato
Anche perché noi siamo molto fermi nel difendere il livello culturale
Ebbene allora io dicevo il posso contare la continua chiedo che come dire la l'educazione continua
Certi momenti dell'arricchimento culturale dell'attività di lavoro
La riforma dei istruzione e la formazione professionale sono tutto quello nel quale noi ci vogliamo misurare lo vogliamo fare anche dentro e con il concorso dell'Ascom
L'obiettivo è stato detto qui lo voglio ripetere quello di creare una cultura giovanile dell'auto in prenditi vita e del problem solving
Fino adesso nel passato il tipo di impianto teorico culturale della scuola non aveva salvo che per delle élite assai ristrette questo impianto non l'ho avuto soprattutto nel Mezzogiorno
Perché nel Mezzogiorno non c'è stato come dire la pressione di un tipo di economia più brillante che al di fuori della scuola introduceva questo tipo di cultura ma noi abbiamo contribuito ad una cultura
L'antica scuola nostra della dipendenza
E oggi questo è da un punto di vista anche per lo sviluppo del lavoro non soltanto dell'economia
Molto rischioso
Passati ai fatti
Allora io vorrei fare però qui è una premessa sono molto d'accordo che stiamo passando ai fatti però cioè diversi modi di passare ai fatti
Ma ciò che deve essere assolutamente imprescindibile la consapevolezza che noi qui stiamo soprattutto investendo ed è giusto quello che è stato detto non si tratta di strumenti e di iniziative congiunturale che pure sono necessari cercheremo ingegnarsi
Ma qui si tratta di un investimento di lungo periodo
Quello che è giusto richiamare a questo proposito è la processualità dell'approccio
Non abbassare la guardia sul
Sulla
Ambizione strategica del tipo di operazione ma la processualità la gradualità dell'approccio e quindi la concretezza è questo perché noi dobbiamo costruire qui non possiamo tamponare
è molto importante avere questi due tipi di
Precisazione e la concretezza significa abbandonare i manifesti
E noi siamo pressati da una parte dell'opinione pubblica particolarmente di quelle un tantino più chiamiamolo così vivace per fare manifesti
Questa discussione sulla scuola Popov ad una scolaresca che dentro l'articolo quindici
Che per chi sapientemente conosce le norme e qualcosa di ridicolo tuttavia è un modo di proporre un manifesto non una soluzione del problema
Noi non possiamo affermare diritti formali il nostro la nostra ambizione è quella di garantire un diritto sostanziale allo studio
E intendo che questo nell'università significa garantire un diritto sostanziale laurearsi non soltanto ad iscriversi ma questo non è percepita da una parte l'opinione pubblica
E fintanto che l'opinione pubblica non si farà
Sarà consapevole che invece questo è il tipo di investimento garantire diritti di studiare quindi elevare così l'elevamento la la cultura generale e non ci riusciremo
Proporre il problema del la scolarizzazione con dieci anni di preparazione di base passare da otto e dieci e farlo diventare un manifesto significa il fallimento assoluto di queste specie noi dobbiamo essere consapevoli che per fare questo
Si tratta di trasformare intanto con l'ottantacinque per cento di scolarizzazione già esistente nel biennio posto greco in qualcosa di profittevole non di formale come per una parte di quei ragazzi che poi si perde
E quindi anche qui è determinante che la concretezza e la processualità dell'approccio ampia però questo forte taglio causativo e come dire fattivo e non soltanto di prospettazione dei media non ci aiutano molto perché dicono loro inevitabile operazione di semplificazione del messaggio
Non difendono questa complessità e anche questa concretezza dell'approccio
Tutta la riforma che sia finita al recupero al sostegno all'integrazione all'orientamento noti abbiamo allegato un documento sull'orientamento all'orientamento
Sono tutte forme attraverso le quali non vogliamo
Affrontare il tema della scolarizzazione e quindi della promozione culturale con formulazioni astratte ma vogliamo influire sul modo di autodeterminarsi dei ragazzi
E come tale sulla creazione di effettive condizioni
Di del diritto allo studio prendete il grande tema delle lingue
Noi oggi abbiamo un'Italia un elemento di minorità del mercato europeo per questa ragione
è un tema di grandissima importanza che la scuola nel passato ha considerato in termini salvo eccezioni più recenti che sono interessanti in termini drammatici Nicola GE grammatici
E e quindi non ha affrontato appunto il fatto che si tratta ora di inevitabili infrastrutture culturali senza le quali non si sta nel mercato del lavoro
Allora dico queste così faccio questo esempio per dire come la operatività il il fare significa e affrontare alcune di queste questioni in tempi processuali
Se non affrontiamo così la questione della secondaria superiore la questione dei elevare l'obbligo la questione del biennio faranno la fine di quella i vent'anni precedenti in cui non si è mai riuscita a fare una legge perché è stata affrontata come la necessità della riforma della scuola secondaria superiore ma perché il per scaramanzia non uso più questo termine la riforma che non è ben vista come tale della secondaria superiore
Sono tre parole che non vanno usate non vogliamo fare la riforma nascondersi per carità di Dio perché intanto sappiamo che fine ha fatto abbiamo bisogno per affrontare prima di tutto il Tri il biennio
Di vedere come qual mente possibile attraverso i programmi
Attraverso la non mutilazione della secondaria superiore
Attraverso delle forme di pari dignità culturale e non di piatta omologazione ma possiamo garantire quel diritto avrebbe una cultura unitaria di base
Efficiente tenendo anche conto dei vincoli degli insegnanti degli edifici della situazione territoriale e quant'altro questo elemento processuale e concretezza senza abbassare la guardia sugli obiettivi strategici naturalmente
Ora questo accordo ci dice una cosa che qui è stata ribadita che io credo fino in fondo e cioè che bisogna che il processo integrato ha raggiunto il cantiere è stato ripetuto da tutti gli altri anche perché avendo invitato qui
Rappresentanti di altre cose che ad altri ametista dell'integrazione generasse l'esigenza e legittima
Va bene noi faremo proporremo un decreto Presidente del Consiglio dei ministri per costituire la prevista task force presso la Presidenza del Consiglio dei ministri non è stata una cattiva idea di avere tutto questo schieramento che ha detto dobbiamo farlo regionalmente dobbiamo farlo Provincial mente
Dobbiamo superare leggi gelosie ministeriali regionali
Che sono forti
Che noi abbiamo trovato forti
Dobbiamo abituarci a lavorare insieme
Dobbiamo individuare professionalità diversificata nel fare questo lavoro perché è giusto quello che diceva offre i ruoli vanno rispettati ognuno faccia il suo mestiere però è anche vero che occorre oggi delle prove la signora Rita intermedie per gestire questo processo di integrazione per farlo diventare costante un'abitudine senza il quale non riusciremo a realizzare questi
L'obiettivo io lo dico ai provveditori qui presenti
Ai rappresentanti della comunità scolastica
Cominciamo provincia mentre ad accendere tavoli di questo tipo ancora prima del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri chi lo impedisce
Cominciamo a creare con rappresentante del delle strutture messe al lavoro con le parti sociali con la Provincia in quel caso perché nelle province non ci sono le regioni con gli enti locali cioè i tavoli da ora certamente ci sono così da far
E indirizzi da fermare a questo proposito cioè bisogna moltiplicare le iniziative
Attraverso ter creare le condizioni strutturali dell'integrazione con le parti sociali soprattutto
Che sono pronti per lui la proposizione dei bisogni far dei fabbisogni formativi certo che non possiamo far circolare eccessivamente dando dal fabbisogno immediatamente locale con un eccesso di definizione particolaristica però la conoscenza dei fabbisogni formativi assolutamente indispensabile per quanto riguarda in certi casi la redazione dei programmi per quanto riguarda capacità di sollecitazione che ci proviene da esse perché ci aprono Relazioni Esterne delle alle quali no ne naturalmente abituata l'organizzazione scolastica
Se non negli ultimi tempi soltanto per l'azione di alcuni eroi ma non come diffuso costume del tessuto faticato
Come nessun altro in qualunque Paese del
In qualunque villaggio del nostro Paese si tratta di una struttura straordinaria da questo punto it e assolutamente non utilizzata nel suggerimento di management
Svolta nell'acquisizione di risorse e poi nell'ambito del monitoraggio della verifica di quanto può funzionare in un'operazione di questo eccetera ecco io credo che questo sia prima di tutto
Il l'obiettivo principale
Allora mi domando c'è bisogno ancora di ripeterlo che tutto questo non si può fare senza autonomia come si fa a pensare ad un'operazione del genere se noi non lo teniamo rapidamente l'autonomia ebbene io vi voglio dire senza autonomia significa senza cominciare a intaccare il concetto di classe non parlo dell'aspetto sociale Sergio
Questo
Parlo dell'aspetto istituzionale la classe e già diventata sta diventando qualcosa di vecchio
Dentro la struttura scolastica gli orari stava diventando qualcosa di vecchio e ci sono già ora le condizioni perché si affronti questo problema cioè un tipo di struttura della scuola che sia in condizione di discutere
Con l'hinterland il problema delle tecnologie
Chi impedisce oggi di usarle anche come sussidi formati
Forse la mancanza di soldi certamente anche la mancanza di risorse però oggi noi abbiamo la possibilità di cominciare intervenire ulteriormente si concentri un iniziative in questa direzione
Noi abbiamo due tipi di operatori scolastici fra i provveditori presidi capi d'istituto quelli che sanno di essere già nell'autonomia e quelli che ancora aspettano
Una cosa occhiata quasi che avvenga con un provvedimento del principe ora vi voglio dire una cosa con queste lune provvedimenti del principe non so se ne verranno d'autonomia c'è già
C'è già l'autonomia della scuola c'è quel tanto che si può realizzare già ora se non si realizza da basso costantemente un'esperienza tra virgolette autonomistica troveremo ancora qualcuno che ci dirà che l'autonomia la questione che differenze richiede poco lontano è quella che mente tassi alle famiglie che non ha non sta né in cielo né in terra vuole si continua a ripetere tra l'attrice stancamente e incendi ancora qualche piccolo focolaio
Se noi noi dobbiamo farla questa autonomia già ora avremmo l'articolo quindici come legge dello Stato io penso ma esso apre soltanto nuovi ambiti di operatività
Noi provvederemo anche con decreti interministeriali frase tesoro e Pubblica istruzione provvederemo anche con altro tipo di normative che sono presenti come qualcuno di voi avrà visto nella nel collegato alla Finanziaria che rendono più flessibile più elastici o più o pluriennali io Ganci però quello che io vorrei dire oggi a questa platea iniziando l'anno scolastico e che l'autonomia ha già cominciato la sua stagione e che dipende da voi se essa cammina oltre che da quello che deve fare lo Stato parlamento e governo secondo il principio che ognuno deve fare il suo mestiere
Perché l'autonomia è prima di tutto una cultura dell'autonomia
Ieri abbiamo avuto una cultura posso dirlo col massimo rispetto per gli edifici umbertini un la cultura Trust Evelina oggi viviamo nella cultura dell'autonomia che deve pervadere disse tutti gli operatori scolastici tutti
Ognuno deve sentirsi un protagonista di questo tipo di operazioni
E
E forse è anche giusto che quello che raccolto in una battuta
Il segretario generale della CGIL cioè che anche il Parlamento è invitato affatto a procedere attraverso una legislazione in questo senso e è utile che il Parlamento senta
Che le parti sociali e il mondo della scuola oggi vogliono l'autonomia
E non si può insabbiato sulla non si può ritardare la
Non si può rinviare la norma non si può stralciarla non si può svuotarla ecco Parlamento procederà e ci sarà una legge sull'autonomia un articolo poi abbiamo chiesto un articolo
Molto parsimoniosa la nostra richiesta
Ci sarà un articolo sull'autonomia se ci sarà una forte richiesta del mondo della scuola delle parti sociali a questo proposito
Io volevo dare questo senso l'inaugurazione dell'anno scolastico
Il senso di dire che l'accordo sul col mondo del lavoro l'accordo con le parti sociali col mondo delle regioni
Con tutto il Governo è fondato su questo
C'abbiamo un piccolo esempio con cui voglio concludere
Le ragazze e i ragazzi della scuola professionale del turismo Confalonieri
E che la scure dell'Istituto Cine tv Rossellini Roma dell'Istituto statale d'arte Scuola del Libro studenti sono coloro che hanno organizzato questa cosa perché hanno il senso dell'autonomia della fattività