Visita del Capo dello Stato a Napoli in occasione delle manifestazioni per l'anniversario delle "quattro giornate"

Alterna
Ragazze e legacci di Napoli
Oltre mezzo secolo fa
La nostra città in queste stesse ore giorni
Si ribellano agli invasori
Riusciva a rendersi libera e a segnalarsi come la prima grande metropoli europea ad accogliere già da libera le forze alleate che risalivano a per il Paese
Qui oggi vogliamo ricordare con voi tutti questo evento straordinario della storia contemporanea cittadina e nazionale
Questa pagina decisiva della liberazione del Paese intero
Sottolineando il valore straordinario dell'esempio che è venuto da Napoli e dal suo sacrificio
Perché in effetti la città ha pagato un prezzo altissimo per il suo orgoglio patriottico
Ha pagato con la vita dei suoi martedì con le ferite e le sofferenze del suo popolo
Ed è giusto doveroso ricordare come alle gloriose quattro giornate di cinquantadue anni fa
Parteciparono in prima linea a giovani e giovanissimi concittadini studenti e docenti operai e impiegati civili e militari donne e uomini intellettuali e popolani di Napoli
Nel ricordare le quattro giornate mi consenta signor Presidente di rivolgermi
Soprattutto alle ragazze e ai ragazzi che sono qui con tutti noi
Perché per loro le quattro giornate credo tutto la resistenza sono ormai una pagina di storia
è passato più di mezzo secolo
è necessario e giusto ricordare ancora quei momenti come se fossero non una semplice pagina di storia ma una pagina della nostra vita un pezzo del nostro vissuto gli ogni giorno
A voi ragazze e ragazzi io dico non dimenticate
Non rinunciate apportarvi dentro questo messaggio prezioso questo insegnamento che è alla base di ogni comunità che veramente crede in se stesso
Ci sono infatti momenti nella storia di un popolo e nella storia di ogni individuo
Quando tutto il resto non conta
E conta invece solo il coraggio il coraggio delle proprie idee anche a costo della propria vita
Ricordate allora ragazze e ragazzi coraggio dei marchi delle quattro giornate portato lo sempre dentro il vostro cuore
Il saluto regione di Napoli il saluto che guarda soprattutto al futuro
Ma un saluto orgoglioso il sindaco di Napoli sente il dovere di rivolgerlo anche alla sua città
Alla sua storia e che oggi rivive in mezzo a minori
Grazie Napoli grazie napoletani per la prova di passione civile che noi oggi ricordiamo
E grazie ancora a Napoli a tutti napoletani perché la stessa passione civile io sento che sta rivivendo in questi anni
Anni di operoso riscatto di riscoperta della propria identità delle radici di Napoli dei suoi valori la Napoli che oggi sta lottando per il proprio riscatto civile è una Napoli che si è lasciata alle spalle gli odi e i rancori più profonde
Ci siamo lasciati alle spalle le divisioni che non hanno più significato
Che non hanno più cittadinanza in un grande Paese come l'Italia alle soglie del nuovo secolo
Un Paese che vedeva affacciarsi con fiducia alle prove difficili che ci attendono tutti insieme napoletani ed italiane
E in questo spirito signor Presidente che la città di Napoli rivolge a lei un saluto deferente e gratitudine affettuosa
Noi sappiamo ce l'ha dimostrato in tante occasioni che Napoli occupa un posto particolare il suo cuore
La Napoli delle quattro giornate sento di poterlo affermare
Deve poi avere nel cuore del Capo dello Stato un posto particolarissimo
è per questo che oggi ci rivolgiamo a lei noi tutti cittadini di Napoli con un augurio mi consenta signor Presidente un augurio un po'speciale
L'augurio è che la Napoli delle quattro giornate sia sempre di più la Napoli di tutti i napoletani
Al di là delle divisioni del passato degli odi di dolori che appartengono ormai alla nostra storia
La Napoli delle quattro giornate era Napoli di tutti i napoletani perché una Napoli che guarda al futuro
Con gli occhi delle sue ragazze dei suoi ragazzi
Che sono gli occhi della speranza gli occhi della fiducia
E la fiducia dei ragazzi in se stessi signor Presidente e la fiducia nella nostra Italia
Noi abbiamo puntato molto soprattutto in questa Napoli di oggi che ricorda le quattro giornate su due grandi scelte e priorità
Arte cultura
E infanzia giovani e scuola
E io sento il dovere di ringraziare l'intero consiglio comunale di Napoli tutte le forze politiche ogni Consigliere le soprintendenze Napoli novantanove per il contributo importante data la riscoperta dell'altra e al rapporto tra arte e scuola
Il Provveditorato gli insegnanti le associazioni il volontariato
Tutti quelli che stanno lavorando nella scelta dell'insurrezione delle quattro giornate all'attuale resurrezione della città
Napoli si è conquistata credo di poterlo dire
Stima e fiducia
E noi vogliamo continuare ad andare avanti senza alcun vittimismo senza piangere sui guai di passato
E su tanti problemi dell'oggi
Abbiamo scelto e scendiamo di lavorare pazientemente con ostinazione con onestà chiamando tutti alla collaborazione
Giorno per giorno e io credo che Napoli stia dando un contributo importante al Paese a questa nostra Patria che profondamente mi hanno
Signor Presidente della Repubblica signor cardinale
Decorati al valor militare per le azioni delle quattro giornate di Napoli autorità tutte signore e signori Giovanni napoletane
Cominciamo con il domandare a noi stessi
Perché ricordare gli eventi di quell'ormai lontano settembre del mille novecentoquarantatré
I più anziani tra noi stanno per dimenticare
I tanti più giovani poi Giovanni siete nati decenni dopo quel tempo
E forse materia per una discussione tra studiosi di storia
La verità sulle quattro giornate dal ventotto settembre al primo di ottobre
Di oltre mezzo secolo fa
La città è cresciuta e tanto diversa da allora
Lei signor Presidente della Repubblica visto ieri ancora un altro splendore
Della Napoli nuova delle ricchezze raccolte a Capodimonte
Noi tutti stentiamo
A sovrapporre le immagini di oggi
A quelle degli anni in cui siamo stati Giovanni o abbiamo visto nascere questi giovani eppure una città non è abitazione di uomini ma di fantasmi
Se non riusciamo a ricordare
Che è stata abitata e vissuta da altri prima di noi
Rabbi bando nella memoria
Quanto è accaduto ad altri nel tempo trascorso in queste vie in queste piazze
In questo paesaggio di case e di chiese di caserme di scuole dei luoghi del lavoro e del dovere e dei piaceri dell'esistenza
Chiuso entro il profilo del Vesuvio e del mare del Golfo
Non ci sentiamo
Abitanti non frettolosi di un albergo
Ma di una casa che veramente nostre
Una città
Non ne vale un'altra qualsiasi
Solo quando è vissuta nella memoria di ognuno in compagnia della vita delle innumerevoli vite che essa a ospitato
Ecco perché
Ricordare quel settembre ha per effetto di farci sentire più napoletani
E più degni che l'avere avuto in sorte non per caso
Dividere in questo particolare spazio del mondo
Tutto di quelle giornate è una ricchezza di significati che il tempo non spegne Manzi rinnova e modifica
Se li leggiamo nella contestuale conoscenza e consapevolezza
Del nostro presente
Quando i tedeschi Traverso un'ordinanza dell'allora prefetto soprano
Imposero lo sgombero di tutta la popolazione civile dalla fascia costiera dalla città da Posillipo alla zona orientale
Per disporli artiglierie di interdizione contro temuti spartì anglo americani nel Golfo
Migliaia di famiglie per circa un milione di abitanti
Ebbero solo tempo
Dal mattino del ventitré settembre alle ore venti del giorno successivo non per sfollare ma appena per fuggire trasportando bambini piccoli vecchi ammalati paralimpici con fagotti qualche bagaglio
E tuttavia la scadenza del termine nella sera del ventiquattro intanto marasma
Solo duecento mila persone riuscirono ad allontanarsi e molti incalzati e feriti
Dalle sventagliata di mitra dei soldati tedeschi
Come non trasportare
Le immagini che in questi giorni scorrono sui nostri teleschermi
Delle popolazioni bosniache in fuga spinte di qua e dilata la guerra
Con il racconto di quanto è accaduto sempre per la maledizione della guerra anche tra noi
La guerra che distrugge i luoghi della vita
Disperde il focolare familiare
Porta alla disperazione nelle donne il pianto le grida nei bambini lì impietrito dolore dei vecchi che desidererebbero non essere mai nati
Le reazioni di furore dei giovani l'odio fra i popoli non supereremo questa occasione
In una ennesima del precauzione degli italiani contro la barbarie tedesca
La guerra e le sue crudeltà
Non sono opera dei popoli ma dei loro governanti
Ed è venuto il tempo che i popoli imparino
A scegliere a giudicare a condannare i propri governanti e a non insultare sterilmente e oggi anacronisticamente se stessi
La storia di quel settembre e anche una profezia
Cioè un giudizio
Su quanto un popolo vale
Nell'ora del massimo disordine
Nella cronaca di quei giorni
Non compaiono gli orpelli ed i gradi delle distinzioni sociali
Se non per chiarire che gli umili sanno essere i primi
Ed i primi rivela Norwood dalla loro pochezza
I capi militari fuggono quelle scene napoletane di soldati abbandonati
Di caserme improvvisamente vuote e poi riempite di folle di civili
E di saccheggiatori in cerca di armi ricoperte di vestiario di vettovaglie
Sono state vissute a qualche giorno dalla dichiarazione pubblica dell'armistizio dell'otto settembre mille novecentoquarantatré in tutte le città italiane
Un esercito ancora forte si sciolse come neve al sole
E non per pavidità di soldati
Ah per incertezza e sgomento di comandanti
L'automatismo indotto dalla rigidità della gerarchia
L'assenza di una vera coscienza politica spenta dalla dittatura da tempo priva di ogni consenso
L'ambiguità ed in parità del governo e della monarchia furono cause concorrente di quella rapida dissoluzione
Ma ecco venire alla ribalta gli umili
Semplici soldati e marinai e carabinieri che resistono in azioni isolate talora del tutto individuali
E perciò militarmente inutili ma quanto più inutili
Tanto più rivela attive di quella profezia subito ultimi che si fanno primi coraggio senso dell'onore rifiuto dell'ingiustizia e dell'oppressione
Solidarietà nel portare soccorso disprezzando ogni pericolo
Ah concittadini e commilitoni in pericolo
Questi caduti questi ostaggi fucilati
Simbolo per tutti il marinaio abbattuto sui gradini dell'università corso Umberto non erano dei guerrieri
Erano giovani che avrebbero voluto vivere una vita pacifica e civile tornare a casa agli affetti al lavoro
Furono colti dalla violenza di eventi improvvisi
Dal rovesciamento dei fronti della guerra l'alleato divenuto nemico e i nemici divenuti alleati
Essi capiscono illuminati come non sono illuminanti cattivi quale destino sta per compiersi quale il loro nuovo dovere
Con i soldati umili anonimi la popolazione
Mai come nella guerra moderna la popolazione coinvolta direttamente nella guerra
Non si capiscono le quattro giornate se non si contano giorno dopo giorno quarantatré mesi di guerra
Centocinque bombardamenti aerei ventitré mila morti cento mila vani di abitazioni distrutti disagi infiniti negli approvvigionamenti nei servizi essenziali ed ora in più
Truppe nemiche
Che corrono con le loro autoblindo nelle strade che sparano uccidono rastrellano gli uomini verde portarli altrove né di organizzazione del lavoro obbligatorio
Il comandante tedesco show ne voleva trenta mila di questi uomini da lavoro
La collera collettiva di un popolo matura lentamente nella ingiustizia crescente subita sempre con minore sopportazione
Un popolo non si domina con il terrore se non per qualche giorno no
Poi lo sia contro protagonista della lotta
Quanti presero le armi pezzi armi italiane meno efficienti meno micidiali di quelle tedesche i fucili novantuno dell'altra guerra
I Moschetti dei balilla senza otturatori che dovettero essere recuperati altrove furono
Poche centinaia di civili i militari sbandati i vigili del fuoco
Le azione di scontro in ogni quartiere della città
Che soprattutto al povero all'Arenella
A Santa Teresa a Capodimonte
Infine tinte e protratte negli ultimi quattro giorni dal settembre nella mattinata del primo ottobre
Furono decisive per affrettare l'abbandono della città da parte delle truppe tedesche
Proprio per la attiva solidarietà della popolazione con quei pugni di combattenti che si moltiplicavano in ogni punto della città
I tedeschi
Avrebbero voluto ridurre l'abitato accendere e fango
Aveva nominato fatto saltare in aria incendiato case alberghi battelli limare impianti di servizi l'Archivio di Stato le distruzioni sarebbero state infinitamente maggiori se la popolazione non fosse coralmente insorta sostenere i suoi studenti i suoi operai
I suoi uomini più consapevoli nella lotta attenersi
I ragazzi
Gennaro Capuozzo undici anni
Medaglia d'oro
Filippo illuminato Pasquale Formisano Mario Menichini Medaglie d'Oro
Ma quanti sono rimasti sconosciuti
La storia degli umili resta per la più gran parte ignota
E poi
Gli scugnizzi di Napoli erano
E forse lo sono ancora privi persino di una storia familiare
Vere anime di un corpo collettivo
Restano gesti ed episodi
Da fermare nella creatività di un'opera d'arte
Come nel caso di un tredicenne che a piazza Carità
Affrontò un carro armato
Brandendo soltanto un'asta di ferro gliela infilò tra i cingoli lo immobilizzò e non fu colto dal fuoco indirizzato su di lui da i carristi miracolo nel miracolo
Medaglie d'argento alla memoria di Giuseppe Maenza e Di Giacomo Lettieri
Medaglie d'argento
Ai comandanti partigiani Antonino Tarsia Stefano Fadda Ezio Murolo Giuseppe Sanchez
Medaglie libro Enzo a Maddalena Cerasuolo che ho avuto l'onore di conoscere qui stamattina
Domenico Scognamiglio
E Ciro va saturo
Partigiane combattenti caduti centocinquantasette
Mutilati e diciassette invalidi cinquantatré feriti ottantasette ben oltre due mila i combattenti Medaglia d'Oro alla città
Gli episodi singoli
Della Resistenza e della lotta sono innumerevoli e variamente raccontati
Si è fatto un film sulle quattro giornate si sono scritti dei libri
Ma le generazioni che quelle giornate hanno vissuto stanno uscendo dalla vita
Il rischio di dimenticanza Napoli è più forte che altrove
Perché a Napoli
Vivere la vita e un impegno per i più di sopravvivere
Quando le difficoltà i disagi
L'invenzione del quotidiano
Prendono tutte le risorse energie della mente e della volontà
Lo Spazio della memoria si rimpicciolisce fino a sparire
Perciò
Non possiamo e non dobbiamo soltanto didascalica mente esortare a ricordare ma dobbiamo trasformare la vita di questo popolo napoletano
Perché sia in condizione di ospitare il ricordo
Non c'è storia civile senza culto delle memorie non c'è dignità umana senza conoscenza delle proprie origini
Ma storia civile e dignità umana si basano su una giornata ogni giornata civile e degna
Perché la vita si compie
Nelle vicende minute di ogni giorno
E non negli eventi straordinari di un secolo di un cinquantennio
Perciò
Vale parole direttori sarebbero le nostre
Se celebrarsi mo'eroismo e coraggio di quattro giornate sempre più trasportate lontane dal flusso del tempo
E non costruisse lo un mondo più giusto con lavoro per tutti istruzione cultura per tutti
Onesta
Solidarietà e amore del prossimo
Serenità dei avvenire per i figli comunicazione tra le generazioni
La costruzione quotidiana di un mondo più umano
è un modo forse l'unico modo per ricordare e di imparare dal passato
E amare questa città
Anche attraverso gli uomini e le donne i ragazzi che vi sono vissuti
Quando noi non eravamo ancora venuti alla vita
Questo vale a non lasciarli soli e dimenticati del tempo lei è stato il loro
Questo vale a sentirci popolo e non soltanto casuali abitanti di una grande patria cittadina
Come non su quel tema e credo che
Mi sono come doverosamente dovevo fare girato un uno striscione con libertate o Silvia Baraldini
Un tema
Che è stato trattato seguito come dovere in ogni modo
Un saluto
Alle autorità un saluto eminenza
Un saluto particolarissimo a voi
Che non soltanto per
Il segno del valore
Ma per la vostra presenza
Per ciò che avete vissuto e sofferto
CIO ricordate in modo particolarmente visivo
Carico di umana ricchezza queste quattro giornate
E grazie a lei signor sindaco
Grazie professor Casavola
Relativo ci invitati a meditare
A Nikita
Su quello che è avvenuto
Cinquantadue anni fa
In queste giornate
Grazie
Vi dice la persona che parla
Grazie per quella emozioni
Che ogni tanto ha dato un del relitto e un fremito alla vostra voce
Quando avete parlato degli scugnizzi
E io ragazzi forse senza storia familiare
Allora queste e la giornata dell'arringa parzialmente
E soprattutto la giornata del ringraziamento
L'elencazione delle medaglie d'oro d'argento di bronzo dei morti e dei feriti i sopravvissuti
Ma soprattutto il ricordo
Di quelli che non sono ricordati
Perché il dubbio colorismo
Non è stato accertato perché nessuno lo ha visto
Nessuno ha registrato la passione umana che hanno avuto dentro
Grazie
Grazie a tutti i docenti studenti
Mai grazie
Cari giovani
Che avete la bontà i proventi della pazienza
Deve essere qui ad ascoltare
Il grazie perché
Dei giovani come voi
Con l'età come la vostra
Forse
Meno dotati
E quelle doti che paiono intimorito naturale la famiglia lo studio la casa
A volte a ragazzi un uomo della strada
Ma con una passione denso
Di una potenza invincibile
Come voi
Che ci spingono a un pensiero
Ho sentito
Che fra quelli che hanno lottato ce lo danno professore recenti
Questi avranno quante volte pensato studiato che cos'è la libertà
Questa libertà che nasce dalla ferita
Che cosa
Quante volte lo studio filosofico e in certi casi teologico
Quante volte da ricerca gli interrogativi ma questa libertà
Nello stesso concetto a limiti non Lia ma se non li ha che cosa diventa si esce dai binari che cosa
E qual è il limite
Che ci consente la convivenza nel rispetto d'uno dello spazio dell'Abruzzo del pensiero dell'atto della avevamo fratellanza
E che cos'è questa verità in un suo limite verticale
Questa libertà che si incontra con da De Rita questa ferita che si incontra Conte le norme di morale naturale
Interrogativi studenti dubbi ricerche
Penso ha convenuto che ti tutto questo non sapevo novità
Macchine hanno sentito come un'intuizione
In questa capacità che consentiti mediti identico a riservata a questo popolo partenopeo questa capacità di creatività
Di ricchezza incredibile intelletto e di cuore
Hanno sentito che la libertà e cosa alla quale non si può rinunziare e cosa che non apprezzo
E l'hanno pagata con Gargani
Questa lezione incredibile
Questa lezione che si presenta oggi
Si presenta oggi al di là degli eroismi perché io turismo anche riterrei nella verità
Vivere però dà libertà degli altri prima e poi nostra ogni giorno
Nelle cose piccole
Nell'adempimento del dovere giovani nell'adempimento del dovere fatto col cuore
E grazie a te
Piccola studentessa
Nella scuola Duca d'Aosta
Che queste cose mi hai tetto quando son giunte in questa
Incantevole piazza
Grazie a te che hai commentato
Meglio di quanto io non abbia scritto quel saluto che è tradizione il presidente rivolga a docenti e studenti dall'inizio dell'anno scolastico il richiamo dei valori umani
Per i quali si determina una ditta di baci
Abbiamo sentito il professor Casavola
Che cosa ha detto della guerra
E mi tornava alla mente quante volte quando noi
In questi e nei secoli passati i giornali
Studiavamo
Giorno per un giorno si poteva dalle pagine della guerra quindici diciotto
Elette praticate parole Di Benedetto decimo quinto inutile sta facce
Quante ribellioni quante proteste a questo termine che sembrava quasi e disprezzare il sacrificio e la sofferenza
Poi
Perché vissuto a lungo come chi ritarda
è venuto alla scadenza mille novecentoquarantacinque
E avendo alle elementari al ginnasio al liceo studiato infinite volte
Che la guerra quindici diciotto aveva conclusivo dei suggerimento col ritorno di Trento e Trieste all'Italia mille novecentoquarantacinque Trento e Trieste si stavano per dentro
L'inutile strage
L'inutile strage
Ritorno alla figura di De Gasperi che ha vinto in questo isola vinto attardare in mezzo ai garanti per difendere i diritti dell'Italia la fatica di Fawzi intendere
L'inutile strage
Che continua perché l'uomo non rispetta l'altro uomo
Perché perché appellarsi alla verità
E splendida cose
Ma la verità non si impone la verità non aggredisce
La verità non ricatta
La verità d'attacco otto con vapore Veritas et Caritas o vivono insieme io cadono insieme
Quei giovani sono morti mettendo insieme nel luogo atto di sacrificio e di amore
Libertà Rita
In amore
Di cui il mondo ha così immensamente bisogno quattro giornate
Quattro giornate esplose con una motivazione così lunga e profonda che ci è stata indicata esplose comuni d'impeto
Come un grido di vittoria
Nessuno di costoro ha messo in conto che cosa avrebbe pagato nessuno Giovanni nessuno ha messo in conto
Che prezzo avrebbe pagato nessuno
Vale per me
Tanto è vero che ciascuno di noi in questa giornata di gratitudine
Ma mi piace accomunate lo ha fatto bene anche il sindaco mi piace accomunare la cerimonia alla quale ho partecipato ieri a Capodimonte
Ciò che vedono quest'oggi
Sindaco ha parlato di resurrezione
Se andiamo cercando le radici e questa nostra libertà il prezzo di questa nostra libertà andiamo insieme ricercando e la stessa ricerca le radici della cultura
Le radici dell'arte
Le radici delle bellezze naturali e uscite dal genio dell'uomo
Questa ripresa è un altro momento di meditazione
Caro sindaco grazie
Credo
Che ti si debba dire un grazie pubblico ufficiale
Un grazie ben motivato
E citando il sindaco voglio citare tutti di ogni settore
Che dando spazio ritardi
Tutti
Di ogni responsabilità
Che parteciparono hanno partecipato a questo esattamente a voi sono lezione
Perché poste insieme
Queste due meditazioni ci fanno concludere su un principio fondamentale
La politica
E cultura o donne
La politica parte dalla capacità di pensiero della persona o non ne dubita
Non è una colonna difatti messi insieme no
Allora alla ricerca delle radici culturali Allo dalla scoperta della storia allora la ricerca del patrimonio di chi stimo di cultura allora tutto questo e a ricchezza di un popolo
Ha il potere degli alunni vero saudita e noi abbiamo tanto bisogno noi che abbiamo responsabilità nella polis nella politica nella vita pubblica
è un richiamo a questi valori culturali
Che sono i fautori della persona umana
Dove si sommano insieme
De Rita illibertà
Non esiste cultura
Se non c'è libertà
è un fiore che non riesce a spuntare
Dal marciapiede e Arezzo della dittatura
E fiori vivo vero forte
Che nasce da una terra altrettanto visita i feconda
è un seme che viene dentro la nostra coscienza
Giornata di riconoscenza
Grazie dunque
Perciò che il Napoli
Per quello che rappresenta questa imponente amatissima capitare
Grazie dunque a questo popolo
Grazie per questa
Splendida spinta dire impresa e l'impegno perché ognuno di noi a cominciare da me
Posso dire al tramonto di aver fatto tutto per questa terra generosa
Questo popolo capace che creò e attività e ti sacrificio
Per questa patria
Un
E indivisibile grazie
Grazie in queste giornate
Che insieme ai vostri morti
Ai vostri o peggio ci delle quattro giornate
Mi hanno mandato col pensiero ai monti
Per la mia terra
Dove sono nato
Pur avendo con lui radici
E più profonde in Calabria
La in quella terra dove sono morte il fratello io due ufficiali di carriera siciliani che in quel dissolvimento
Dell'esercito
Avendo tutte le possibilità di tornare nella loro terra sono rimasti lì per la libertà a morire e per dire ancora oggi
Si a questa patria che chiede l'eredità
Che chiede in libertà che chiede amore per dire sì oggigiorno con la nostra vita
Con il nostro amore
Popolo di Napoli
Grazie con tutto il cuore