"La risorsa informazione" festa dell'Unita'

No
Sì allora buonasera a tutte io direi di dare avvio a quello che certamente uno degli incontri più attesi di questo Festival
Io sono abbastanza certo che alla fine delle due ore tante ce ne lascia per questa discussione del programma fitto della giornata potremmo dire potremmo dire che si è trattato anche di uno degli incontri più interessante di questo Festival dell'Unità
Se posso rubare una battuta un po'consunta dall'uso
Ma che tipica del linguaggio televisivo io direi che stasera abbiamo qui con noi
Degli ospiti di eccezione
Credo che
Bastino poche parole per presentare degli
Abbiamo Silvio Berlusconi presidente del gruppo Fininvest
Il quale
Meno male che abbiamo fatto scelte contro il premier e il campionato
Lei pare che c'è una nutrita pattuglia rosso-nera mi pare che c'è anche però qualche tifoso di altre squadre abbiamo il presidente del gruppo Mondadori Mario Formenton
Poi ci dirà per quale squadra tifa che il presidente dalla RAI Sergio Zavoli
Con loro discuterà questa sera Walter Veltroni che
Con il fratello
Responsabile nazionale del PC per le comunicazioni di massa io ho voglio subito dire che esprimere una profonda e sincera gratitudine
Il fatto che i nostri ospiti hanno accolto l'invito del festival nazionale dell'Unità io non credo che sia molto frequente poter vedere
E ascoltare assieme attorno a uno stesso tavolo tre protagonisti così di primo piano dell'industria della comunicazione noi stasera parleremo di informazione ma di informazione nel significato più lato più ampio del termine quindi discutiamo di un po'qualche cosa che ormai è passato nel senso comune come ciò che costituisce il sistema nervoso di un Paese moderno di una democrazia moderna
E quindi su questo tema noi abbiamo bisogno di sentire contributi di riflessioni per poter ragionare per poter vedere come si può avviare finalmente un governo di questo sistema del nostro Paese
Noi abbiamo titolato l'incontro di stasera alla risorsa informazione e non a caso è stato inserito nel capitolo delle scelte di programma
Il titolo dell'incontro ricorda quello di un convegno che il PC ha dedicato un anno e mezzo fa
A questo tema
Una iniziativa che da alcuni anni a questa parte è certamente l'unica che un partito abbia organizzato chiamando coloro che l'informazione la fanno coloro che nel mondo dell'informazione hanno responsabilità primaria discuterà confrontarsi per cominciare a delineare almeno alcune linee di una politica della comunicazione è un'impresa ardua ma affascinante
In un Paese nel quale
I partiti alcuni partiti
Sono ossessivamente dediti a pesare ogni giorno quanta parte dell'informazione e sotto il loro controllo non ricordo di ma mi pare che fosse Miriam Mafai a dire qualche tempo fa che troppi politici italiani la mattina devono il caffè e con il caffè il piombo intendendo il piombo dei giornali e ciò che i giornali dicono di loro stessi ma credo che stasera noi dovremmo allargare un po'l'orizzonte
E parlare come dicevo prima dell'informazione in senso più ampio quindi di editoria di giornali televisioni di tutto ciò che prodotto della comunicazione
Partendo credo almeno dal tentativo di affrescare uno scenario dello Stato delle cose io mi limiterò a due brevissimi accenni prima di passare la parola
Ai nostri ospiti il primo lo vorrei dedicare ai giornali e al mondo dell'editoria
E lo farò citando un testo fresco di stampa come si dice
Citato quello che dice Giampaolo Pansa nel libro che sta arrivando nelle librerie in questi giorni Carte false dedicata al mondo dell'informazione
In particolare laddove Panza affronta il problema delle mutazioni profonde che sono avvenute negli assetti proprietari dei giornali
Dice Pansa che per gran parte oggi i gruppi editoriali sono in mano a rispettabili signori che non sono editori di professione rappresentano gruppi industriali e finanziari
Assistiamo insomma l'emergere di quello che è stato chiamato l'editore impuro
Cioè il gruppo industriale o finanziario che non ha un interesse prevalente a vendere notizie ma che ha un interesse prevalente a possedere dei mezzi di informazione perché questi sono un'arma indispensabile
Per le sue strategie imprenditoriali e finanziarie per quanto riguarda la televisione
Mi limiterò a porre qualche domanda che naturalmente io faccio in primo luogo ai nostri ospiti
Io mi chiedo fino a quando bisognerà continuare a bruciare miliardi risorse ingenti nell'acquisto di programmi stranieri
Mi chiedo fino a quando un'azienda come la RAI
Che proprio qui a Milano è impegnata in una sperimentazione ad alta tecnologia
Qui a Milano si sta girando il primo film
Ad alta definizione intitolato Linea di confine
Bene fino a quando la RAI deve continuare a fare queste cose che riguardano non solo il futuro della comunicazione ma il futuro industriale del Paese senza leggi senza pianificazioni da parte senza programmi da parte del governo
Fino
Che cosa si farà di un progetto per un satellite italiano per la tv Diretta da satellite che giace da un anno e mezzo in un cassetto del ministero delle Poste
Quanto ci sarà la legge di regolamentazione in modo che anche il settore privato abbia certezze garanzie regole e mi chiedo infine S riusciremo a salvare quel poco che resta di emittenza locale indipendente radio e televisioni soprattutto quelle che si sforzano di fare informazioni ecco io mi fermo qui e passo la parola a Walter Veltroni
Ma i
I convegni
E i dibattiti
Anche quelli che si sono fatti qui alla festa dell'Unità di Milano che si stanno facendo la prestabilita di Mila no
Non vogliono essere solamente un momento di incontro ma si propongono un obiettivo politico
E cioè si propongono l'obiettivo di cercare di verificare gli elementi di accordo di disaccordo che esistono su singole materie
E per questo necessitano di una grande responsabilità
Nell'uso delle parole delle affermazioni
è una grande disponibilità come quella che questa sera noi come Partito Comunista dimostriamo ricerchiamo
A trovare punti di convergenza più ampi di quelli che si sono raggiunti nel passato rispetto ad un tema di straordinaria importanza come quello dei mezzi di comunicazione di massa io quindi stasera introducendo per la mia parte questo dibattito non farà un discorso generale vorrei concentrare l'attenzione su due questioni da sottoporre alla valutazione dei nostri ospiti
Facendo però subito una premessa che di questa partecipazione
Al presidente della RAI e al presidente del gruppo Fininvest al presidente del gruppo Mondadori e cioè alle tre i più grandi realtà editoriali di questo Paese di questa partecipazione dell'occasione che ci è data qui alla festa nazionale dell'Unità di discutere con queste tre presenze noi siamo al loro grati
Ed è per questo che io credo che nel corso della discussione risulterà forse tanto più interessante nella misura in cui appunto lo sforzo è quello di fare una valutazione in avanti
Sulla situazione del sistema informativo e televisivo raccogliere le opinioni e le valutazioni dei nostri ospiti
Noi diremo perciò io dirò perciò ciò che ciò che sembra noi a essere e ciò che noi vorremmo che fosse il sistema informativo iniziali
Lo diciamo con la con cerco la coscienza e con la consapevolezza che stiamo parlando di uno dei grandi diritti in una società moderna
Uno di quelli che Spadolini che usa e ama le parole difficili direbbe indisponibili della Repubblica e cioè la possibilità per ciascun cittadino di questo Paese
Di sapere di conoscere di poter trasmettere e ricevere informazioni e attraverso il sapere e la conoscenza dei poteri di libertà in autonomia decidere è un articolo della Costituzione che regola il diritto dei cittadini all'informazione un articolo che io credo noi
Abbiamo avanzato una proposta di riformulazione dovrebbe essere peraltro ripensato alla luce di tutte le cose che sono avvenute o ne parliamo del diritto del cittadino
Nell'attuale società delle comunicazioni così stanti le cose
Con questo sistema televisivo con questo sistema editoriale
Ma questo diritto apparirà ancora più necessario urgente quando nuove tecnologie appariranno all'orizzonte quando l'informatica e la telematica avranno pure avuto un loro ulteriore sviluppo
Quando la televisione via satellite si sarà definitivamente insediata quando noi cioè saremmo giunti ad una sorta di sistema televisivo maturo
Entro il quale sarà possibile verificare perché di questo si tratta e di questo noi stasera vogliamo discutere
Se la nostra democrazia moderna potrà realmente definirsi tale proprio in misura in ragione della quantità e della qualità dell'informazione che la tradizionale è per questo che noi cogliamo quest'occasione per ritornare su una denuncia perché la politica è fatta io credo che in una stagione nella quale si tende a dire sempre che tutti i Paesi partiti sono uguali che tutti hanno la stessa responsabilità
In questa singolare anomalia rispetto agli altri paesi europei e del mondo in cui si sa che chi governa le responsabilità del governo e chi è all'opposizione alle responsabilità dell'opposizione
Io credo che si debba chiamare in causa non per ragioni di propaganda che non è per le cose che ho detto prima qui stasera l'occasione di fare ma per una ragione di onestà e correttezza politica e culturale sfratti chiamare in causa la condizione abnorme assurda
E non più accettabile nella quale si trova il nostro Paese per ciò che riguarda il sistema informativo e le regole del gioco che lo governa questo è un paese in cui da dieci anni manca una legge di regolamentazione dell'emittenza privata
Questo è un Paese in cui la legge di riforma della RAI in sostanza afferma a quando la RAI erano nei in un regime di monopolio data mille novecentosettantacinque
In cui la legge sull'editoria stentatamente si cerca di modificarlo meglio di correggerla minimamente in cui non c'è nessuna disciplina per le nuove tecnologie in cui non si affronta il problema della introduzione della telematica e dell'informatica in cui in sostanza il potere politico il potere pubblico in questo Paese ha rinunciato alla sfida principale rispetto alla quale si sono trovati impegnati tutti i governi dei paesi occidentali e cioè cercare di governare
L'evoluzione del sistema dei mezzi di comunicazione di massa
E alla faccia del decisionismo e della modernità che sono state più volte chiamato in causa nel corso di questi anni
Noi ci troviamo oggi a quota zero in una condizione dal punto di vista legislativo che non ha paragoni con quella di altri Paesi che abbiano il nostro stesso livello di sviluppo
Ma questi dieci anni non sono passati invano
In questi dieci anni c'è stata questa singolare contraddizione
Una straordinaria effervescenza da parte dei soggetti imprenditoriali e professionali che nel mondo dell'editoria e della televisione hanno operato lo scenario televisivo di oggi
è molto diverso da quello di dieci anni fa dal punto di vista tecnologico e anche dal punto di vista dell'offerta
Ma a fronte di questa effervescenza di questa dinamicità della quale credo in qualche modo le presenze che sono qui stasera sono testimonianza
Si è avuta un'assoluta incapacità del potere politico di accompagnare e di governare nel senso che potesse determinare una finalizzazione
Produttiva e dei in grado di vitalizzare di rendere più ricco il nostro sistema informativo in termini di legge di decisioni prese
Ecco perché io credo che noi oggi dobbiamo guardare ha un rischio ed è la prima questione sulla quale io vorrei richiamare l'attenzione non solo vostra ma anche dei partecipanti a questa tavola rotonda il rischio è questo nel corso di questi dieci anni si è svolta una grande corsa
Una corsa nella quale i protagonisti si sono fronteggiati nel settore televisivo e in quella carta stampata e nel rapporto tra i due settori per ciò che riguardava le risorse disponibili in particolare le risorse pubblicitarie
In una corsa nella quale la concorrenza è stata sfrenata i colpi bassi sono stati i più diversi io mi chiedo oggi qual è il paesaggio televisivo alla fine di questi dieci anni alla fine di questa corsa alla fine di questa concorrenza
E voglio qui
Richiamare l'attenzione su quello che a me punto appare il primo elemento sul quale discuto
A me sembra che noi rischiamo di avviarci riprendo qui una espressione un concetto utilizzato devo genio Scalfari in uno dei suoi ultimi editoriali che si rischi di determinare una sorta di condizione di regime
In questo Paese per ciò che riguarda l'informazione
E che questo regime
Abbia come sua
Asse portante la combinazione di diversi fattori tra di loro Diversi ma concomitanti nel determinare una obiettiva
Prescrizione della capacità e della possibilità per i cittadini
Di fruire dell'informazione in una condizione di pluralismo reale e al tempo stesso per chi opera nel campo dell'informazione di avere le condizioni strutturali utili per poter in autonomia
Fare la propria professione
Voglio essere molto concreto
C'è un processo di concentrazione
Che by avanti sia nel settore televisivo che in quello dalla carta stampata noi questo processo di concentrazione avvertiamo e combattiamo non già in ragione di una visione pubblicistica o anzi di una sorta di concezione che tenda in qualche modo a contenere lo spazio del privato ma proprio in virtù della ragione opposta
E cioè del fatto che questo è un Paese nel quale
Tutto è rimasto bloccato perché c'erano due partiti di governo l'uno che si era fatto difensore e cavalcava la tigre del servizio pubblico nel settore televisivo mi riferisco alla democrazia cristiana l'altro del Partito socialista che cavalcava
Spesso e talvolta nolente lo stesso soggetto di questa
Di questa scelta il principale gruppo imprenditoriale privato
Due partiti schiacciati l'uno su una posizione di pura e semplice difesa del pubblico l'altro su una posizione di pura e semplice difesa del privato hanno attraverso la guerra guerreggiata di questi anni impedito l'assunzione di qualsiasi decisione
Noi ci presentiamo qui stasera ma ci siamo presentati con le nostre proposte di legge con le idee che tutti quelli che sono qui conoscono con lo sforzo di
Avanzare un'ipotesi di organizzazione produttiva di un sistema misto
Per questo però la lotta contro le concentrazioni che appartiene alla teoria legislativa nel campo delle comunicazioni tutte le democrazie occidentali non la riteniamo non un di più ma una condizione imprescindibile
Di una qualsiasi regolazione democratica del sistema informativo
Seconda causa che gioca a determinare questa sorta di rischio di Regina
C'è un intreccio sempre più stretto
Della editoria con il capitale finanziario e c'è anche lo voglio dire con molta chiarezza un uso spregiudicato del denaro pubblico che porta al fatto che i giornali ad esempio che vengono finanziati attraverso il denaro pubblico
Vengano ritenuti riserva di caccia
E dunque i direttori e non solo i direttori vengano nominati da questa o quella direzioni di partiti
Al tempo stesso voglio aggiungere
Che ancora non si è riusciti a debellare
Ma anzi nel corso di questi ultimi mesi sembra essere gli attuali razzi orate in maniera inquietante il peso del controllo penda partitico e di governo sul servizio pubblico sulla RAI con effetti che possono essere devastanti
Molto pericolosi
La vicenda dal consiglio di amministrazione della RAI e di fronte a nuovi tre anni scia assurda condizione di rinvio per tre anni non abbiamo mai trovato la maggioranza in Commissione parlamentare di vigilanza
Pronta per votare si è lasciata un'azienda nella condizione di dover fronteggiare come ha fatto con grande dignità l'attuale consiglio di amministrazione una condizione di
Incertezza legislativa e di strutture aziendali
E senza però la possibilità di riscattare di rinnovare la RAI
Come vi sarebbe bisogno voglio anche però dire qui e dire con molta chiarezza
Che se non sono certamente sospettabile di essere
Un difensore del servizio pubblico anzi per una polemica avvenuta nel corso della fine di luglio con il TG due Puy addirittura accusato di essere nato a Berlino Est oppure di aver fatto una polemica di ordine terroristico perché avevo fatto un'osservazione circa l'opportunità di dire che alla notizia della soluzione della crisi di governo
Milioni di italiani avevano tirato un sospiro di sollievo non sono quindi sospettabile
Di difesa d'ufficio del servizio pubblico però devo anche dire che quello che è stato detto in questa stessa sala qualche sera fa da un esponente del Partito Radicale poco mi convince sostenere che la RAI è un'associazione a delinquere
Significa prefigurare un'idea di servizio pubblico che Pannella e che credo non piace a chi in questo Paese ha in qua a cuore un servizio pubblico che si sgancia da ogni forma di controllo partitico
E che non sia sottoposto a nessuna condizione di ricatto
E se la RAI AcomeA bisogno di un urgente rinnovamento non è attraverso processi di demolizione che avvengono per altre ragioni che questo rinnovamento possa essere accelerata
Voglio anche dire che gli aspetti di questa rischio di regime si verificano anche attraverso la crisi degli organi di stampa minori dalle emittenti locali ai giornali attraverso il processo di concentrazione e attraverso la riduzione obiettiva di autonomia della quale Panza ha parlato nel suo libro
Che si determina all'interno dei giornali perché sia determinata anche all'interno del sistema radiotelevisivo io voglio dire qui Berlusconi sa che questa è la mia opinione che non abbia giovato al gruppo imprenditoriale della Fininvest
L'eccessivo patinato politico e l'eccessiva copertura politica che a questo gruppo è stato dato da uno e da un solo partito e la logica di condizionamento che l'assenza legislativa in qualche caso e per molto tempo
Voluta dallo stesso gruppo Fininvest l'assenza di condizioni legislative favorisce una condizione di perpetuo condizionamento della stessa esistenza dell'imprenditoria televisione prima televisiva privata da parte del controllo politico
Ecco perché allora io credo che dobbiamo recuperare se è vero questo se è vero che c'è questo rischio di regime se è vero che a pagarne le conseguenze possono essere ad un tempo i cittadini ma anche chi informazione fa allora è vero che si tratta di recuperare una visione della politica più alta molto diversa da quella che oggi porta i partiti politici e anche noi lo abbiamo fatto nel passato lo voglio dire con grande sincerità a ritenere i mezzi di comunicazione di massa
Solamente uno strumento di manipolazione delle coscienze
Per le quali l'unico problema che esiste è quello di possedere due quindi di controllarne delle predette il più possibile influenti ha una visione catastrofica dei mezzi di comunicazione di massa mentre invece bisognerebbe recuperare una visione critica ma positiva che consenta di governare
Questa evoluzione ecco perché noi qui torniamo ad avanzare al dibattito politico a quello che ci sarà anche oltre questa serata di dibattito
Alcune nostre ipotesi e proposte
Penso alla questione della legislazione antimonopolistica
Penso alla questione degli incentivi alle emittenti locali ai giornali cooperativi penso alla questione del superamento dell'assurda condizione dalla commissione di vigilanza e della duplicazione
Degli organi
I piedi vigilanza e di controllo sull'intero sistema attraverso l'istituzione di un'Authority sul modello di quello che esiste in alcuni paesi anglosassoni e penso alla necessità di riformare profondamente il servizio pubblico
Di superare quell'assurda concorrenza tra le reti e le testate
Che se ieri poteva essere chiamata in causa come elemento caratterizzante del pluralismo oggi appare al contrario come un'assoluta fonte di sprechi e di duplicazione
E vorrei anche dire che noi stiamo perdendo con il nostro Paese è una straordinaria occasione industriale
Dalla quale dipenderà anche il futuro non solo della cultura e del diritto dei cittadini ad essere informati ma anche quello della nostra economia penso qui a tutta la questione dei satelliti e dei cavi sento che quindi questo rischio quello del regime e il primo il secondo che vorrei dire a con altrettanta sincerità e chiarezza
Si riferisce alla qualità dell'offerta televisiva
E in generale alla qualità dell'offerta informativa nel nostro Paese io credo che sia venuto il momento al termine di questa lunga corsa di questi dieci anni di fare il punto della situazione
Io credo che vada avanti un processo di preoccupante abbassamento del livello qualitativo sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista informativo della produzione televisiva televisiva
E culturale del nostro Paese
Che ci sia una condizione che va avanti di omologazione di banalizzazione tipo l'organizzazione dell'offerta culturale contro la quale è ora che insorgano le coscienze civili di coloro i quali operano nell'informazione di coloro che dell'informazione sono semplici spettatori
Ormai i palinsesti delle televisioni pubbliche e private sono più o meno sempre gli stessi
Ispirati sostanzialmente ad un modello unico e unitario del quale io non voglio mettere in discussione l'efficacia dimostrata nel corso di questi anni sto mettendo in discussione è altra cosa che però non può essere ritenuta altro dal nostro dibattito che il problema della qualità dell'informazione del messaggio che arriva gratuitamente nelle case di tutti gli italiani
C'è mi sembra una pericolosa rincorsa verso il basso
L'editoria è dominata da titoli che sono manuali del pontone piuttosto che del venti piuttosto che di non so che cos'altro
Il cinema italiano è dominato dai pompieri o da non so che cos'altro la televisione dominata da un'aperta sostanzialmente omologa e cioè c'è una certa riduzione del senso critico della possibilità di una capacità reattiva dello stimolo a confrontarsi a verificare la diversità delle opinioni
Voglio dirlo anche chiaramente non c'è in me come si può capire nessuna visione catastrofica né tanto meno nessuna rimanga amento di condizioni passate la corazzata Potëmkin è stata sepolta diciamo come modello
Dai libri di Fantozzi non sarò io a ritirarla fuori però non voglio neanche a fare l'opposto cioè lasciarmi trascinare anch'io in questo tango
Di questi anni che riguarda questa sorta di ubriacatura un po'critica rispetto al contenuto
Dell'offerta televisiva informativa e credo che invece dobbiamo recuperare
Io ho letto con grande interesse un intervento che ha reso il presidente della RAI Zavoli in un discorso a Rimini dove Zavoli richiama la necessità per la RAI di riscoprire la sua vocazione di servizio pubblico
E cioè di evitare il rischio che io ritengo essere qualcosa di più di un rischio di diventare la RAI la più grande delle televisioni private
La Rai ha bisogno di recuperare questa sua vocazione di ristabilire un rapporto critico dialettico con la realtà del Paese
Di recuperare per questo una visione una capacità unitaria che le consenta di evitare lacerazioni di questi anni
E questo solo le consente di essere competitivo sul mercato e al tempo stesso servizio pubblico questo lo dico anche perché c'è un'altra questione
Che riguarda le regole del gioco
Per molti anni noi siamo disgustati descritti come coloro i quali avversano la presenza dei privati e vorrei che anche questo fosse chiaro
Ma io noi abbiamo fatto degli errori o prima l'ho detto ma vorrei che fosse chiaro che noi oggi pensiamo ad un sistema misto
Dentro il quale vi sia una presenza privata nazionale che abbia la facoltà di avere l'interconnessione di trasmettere in diretta ma che questo debba avvenire in condizioni per le quali non vi sia il duopolio per cui c'è solo la RAI e Berlusconi ci devono essere altre presenze private in una condizione di reale pluralismo
E io chiederei a Berlusconi di attenersi in Italia alle stesse condizioni che erano state determinate dal governo socialista francese per l'introduzione del sistema televisivo
E in particolare vorrei dire per le questioni della pubblicità e per le questioni della produzione
Io penso che in particolare per la produzione e noi ci troviamo in una condizione assurda
Noi abbiamo speso nell'ottantacinque cento quarantadue milioni Magic di dollari per importare programmi dall'estero abbiamo guadagnato venticinque milioni dito
Nell'offerta dei network nel mille novecentottantaquattro l'otto per cento era di programmi italiani il quattro per cento di programmi c'è l'ottantotto per cento di altri programmi
E io che guardo la televisione che stasera non ha avuto la possibilità di vedere perché siamo qui ho voluto vedere i programmi del palinsesto delle varie televisioni ho guardato lo cito ma non perché quello di Canale cinque che è così concepito alle otto e trenta telefilm alle dieci e dieci Telefilm alle undici telefilm undici e trentatré film dodici telefilm tredici documenti tredici e trenta Telepiù
Fa
E va be e chiudo qui per dire
Se va avanti così fino a tarda sera
Il tutto stasera Berlusconi mi permetterà di dirlo con un solo programma di produzione italiana che il Festivalbar che peraltro trasmette come è giusto che sia
Per larga parte produzione discografica estera ora io non invoco per carità nessun autarchia per carità anzi io credo che la massima circolazione
Delle opinioni nella produzione culturale e vari Paesi debba essere messa al centro ma io richiamo l'attenzione su un dato il nostro cinema sta morendo
Si è ridotta della metà la produzione del film si è ridotta di molto la partecipazione dei cittadini al cinema
Si è in una condizione di offuscamento della capacità ideativa e produttiva della nostra industria culturale tutto questo non può avvenire senza una reazione e questa reazione deve essere contenuta in termini legislativi e concludo dicendo questo che si va a condizioni legislative mi pare molto approssimative volto
Avventurose ancora non si sa anche il ministro delle Poste ha detto che cominciava uno studio della condizione legislativa che dovrebbe portarci all'ennesima proposta di legge che speriamo non faccia la fine degli altri noi facciamo una proposta
Siamo in una situazione nella quale l'informazione deve essere ritenuta un grande diritto come quello all'ambiente
Se siamo in questa condizione allora bisogna trarre delle conseguenze
La nostra proposta che rispetto a questo pulviscolo di cose che non si fanno
I provvedimenti spezzettati di leggi lacerate che non corrispondono all'idea che oggi il sistema informativo è un sistema per il quale televisione e carta stampata e quant'altro operano integrate si faccia come noi abbiamo proposto di fare per la regia
Una grande conferenza nazionale indetta dal governo
Sui problemi delle comunicazioni di massa nei primi mesi del prossimo anno
Preceduta come è stato in Francia da un rapporto del tipo del rapporto pretende ne possa discendere una legge di sistema che dia garanzie di condizione a tutti i soggetti che operano in questo campo
E che dia al tempo stesso a tutti i cittadini
La garanzia di poter essere informati di avere un prodotto culturale all'altezza dei tempi che viviamo e della democrazia che vogliamo costruire
Bene credo che nessuno di noi voglia finire immerso in un'alluvione di telenovelas
Veltroni ha citato gli anni della del far West così è stato definito
Di quella che è stata chiamata anche la corsa alloro un Oro che non tutti hanno trovato
Noi abbiamo questa sera con noi
Il presidente di una impresa editoriale tra le più prestigiose non solo in Italia il gruppo Mondadori che a quella corsa ha partecipato
E che poi con ritiro
Forzato
Da questa cosa dimostra
O qualcosa di più del di quello che dice Panza che gli editori sono stati brutalmente ricacciati prima ancora che dalla loro sfera primarie da attività di interesse dal settore
Televisivo ma io non oserei chiedere al presidente formando una soltanto una testimonianza di quegli anni anche perché tra l'altro mi pare che il gruppo Mondadori ha superato in maniera molto brillante quella fase se ho letto bene tra l'altro alcune cifre dei primi preconsuntivi dell'ottantasei è un gruppo per nostra per sua per nostra fortuna in ottima salute
Però intanto comincia leggo chiederà presento Formenton anche una prima valutazione a caldo sulla proposta che Veltroni ha fatto la fine questo suo primo intervento
Niente
Non mi è piaciuto quel ancora
La Mondadori ma ancora io penso che la mano destra sempre
Ambiguamente devono ancora cominciare questa inversione
Cercherà
Prendendo lo spunto
Benvenuti in
Problemi sollevati
Da Veltroni e dall'altro ha superato i limiti del mille e non
Lui è stanco l'area come quelle
Destra polare
Alcune delle considerazioni in modo particolare in modo particolare
Per quanto riguarda il campo dell'informazione e della carta stampata
Penso che essendoci qua per lo scoppio e Zavoli i problemi televisivi che sono stati larga parte dell'intervento di Veltroni saranno poi approfonditi dagli altri partecipanti al dibattito
Non penso che nel quadro di un dibattito anche se così con una partecipazione così numerosa si possano
Onestamente risolvere problemi di questa importanza
Quello che cercherò di fare di evidenziare a mio avviso
Quali sono non i Problemi
Che l'informazione deve affrontare
Eccome
Brevemente si presenta la situazione italiana rispetto a questi problemi
Potrei dire
Dividere i problemi in tre ordini ci sono dei problemi di strutture dell'impresa ci sono dei problemi giuridico legislativi
E ci sono i problemi di qualità
Dell'informazione
Per quanto riguarda a
Tra l'altro in questi giorni
Noi assistiamo a numerosi dibattiti sui problemi dell'informazione che ha avuto la presa di posizione cardinal Poletti a Rimini evincere che i giornali non sono ci sono schiave del capitalismo abbia avuto il libro di Pansa che fatte le grosse critiche ai giornalisti dimezzati che ormai non sono più capaci svolgevano la funzione
Abbiamo per quanto l'ha avuto
Pubblicazione di bilanci di aziende editoriali che finalmente dopo periodi crisi si presentano sul mercato con bilanci positivi
Ora dicevo il primo ordine di problemi riguarda la struttura delle aziende
La legge dell'editoria
Ha cercato sotto un certo punto di vista di risolvere alcuni dei problemi
Ai fini della chiarezza e della trasparenza e l'informazione
Esigendo che fosse per le aziende editoriali stabilito con chiarezza chi fossero i proprietari
Stabile dopo e per contro Perri
Giornali quotidiani dei limiti alla concentrazione
Il problema a mio avviso non è tanto quello della trasparenza
Evidentemente prima dell'uscito dalla legge ci trovavamo ancora anche di fronte a delle situazioni in cui non si conoscevano esattamente i proprietari
Di alcune testate alcune importanti imprese editoriali quindi era chiaro che la primo risposta fosse quella di riuscire a capire chi fosse dietro alle società fittizie che apparivano come proprietario testate stesse
Ma il problema fondamentale
A mio avviso
E quello della finalità
Dell'impresa
L'impresa editoriale può svolgere la sua funzione in modo positivo
Sia in termini chiamiamoli civili
Sia in termini imprenditoriali quindi avendo dei risultati economici positivi
Se ha come scopo come unico scopo effettivo quello della divulgazione di un'informazione credibile
Qualora
Al di sopra di questa impresa
Ci fossero degli interessi prevalenti
E quindi l'impresa stessa venisse considerata non più come un fine
Per la ottenimento di un determinato risultato sia in termini economici come dicevo prima se in termini credibilità ma un mezzo
Per ottenere altri risultati evidentemente si viene a modificare ascoltare la situazione
Non è quindi tanto il discorso di dimensioni quanto a un discorso di finalità
Di scopi dell'India dell'azienda di obiettivi che la dieta se se si pone
Viscosa dimensioni anzi nascosto e dimensioni può essere un fatto positivo
Non ci troviamo di fronte a una società industriale in cui determinate economie di scala sono indispensabili e quindi determinate dimensioni possono essere importanti ai fini di ottenere quei risultati economici che sono quelli che garantiscono poi come dicevamo prima l'indipendenza di formazione
Naturalmente occorrono dei limiti in quanto l'informazione per natura stessa sua
Anche se data in forma indipendente ha bisogno di una pluralità di espressione
Perché anche l'informatore più indipendente non può non risentire
E quelle che sono la sua prendo anche il caso di un giornalista la sua storia la sua tradizione la sua ideologia quindi evidentemente il lettore il pubblico ha bisogno di poter avere più punti di informazione che rispondano sempre tutti con una logica di indipendenza ma che risponde evidentemente a visioni diverse della realtà in modo a formarsi un'opinione più esatto
Un altro
Aspetto
Come dicevo prima un altro problema è il problema di carattere giuridico legislativo
Effettivamente in Italia ci troviamo di fronte a una situazione abbastanza anomala come diceva prima Veltroni noi
Abbiamo avuto una legge dell'editoria che con i suoi limiti ha comunque contribuito alla soluzione di un problema
Per contro nel campo delle televisioni è vero che non abbiamo avuto nessuna legge che quindi a questo punto c'è stato la libertà assoluta però fino a un certo punto perché c'è la libertà assoluta di trasmissione
Ma non c'era libertà dell'interconnessione non c'era la libertà dell'informazione e quindi la stessa industria televisiva
Sierra Sonata e si è sviluppata molto più come industria di spettacolo di Comindustria di informazioni e quindi venendo e per dare una prima risposta a quanto ne chiedevamo Rather autore prima delle ragioni per cui gli editori non hanno avuto successo
In questo nell'attività televisiva è che evidentemente l'unico il punto di forza creditori potevano avere
In questa attività era la loro capacità di dare informazioni
Mentre non erano assolutamente preparati né in termini professionali né in termini commerciali a realizzare
Una attività di carattere spettacolare
Ora a noi ci troviamo di fronte a una legge dell'editoria che è già scaduta e che dovrebbe essere rinnovata io ritengo che sì è indispensabile il rinnovamento di questa legge
Non tanto per rinnovare contributi che a mio avviso sono controproducenti
Perché i contributi dello Stato tendono a condizionare la libertà d'impresa quanto attraverso una nuova legge facilitare la diffusione
Facilitare lo sviluppo delle aziende delle aziende editoriali
A mio avviso la nuova legge dovrebbe eliminare i contributi a fondo perduto dovrebbe facilitare invece gli investimenti tesi a rinnovamenti tecnologici in modo che le aziende possono essere aggiornate
Aumentare e migliorare la distribuzione oggi un altro collo di bottiglia che impedisce la diffusione di giornali e il numero limitato delle edicole
Infine la legge dovrebbe prevedere da parte dello Stato anziché dare dei soldi a fondo per letto creare delle strutture di servizio che consentano in termini di rapidità di spedizioni in termini di poste in termini generali una migliore efficiente
Gestione dei giornali stessi
Un terzo ordine dei problemi
La chiamerei quello della qualità dell'informazione
Oggi si mette sotto si mettono sotto accusa i giornali in quando si dice che da un lato
I giornali sono soggetti alla pubblicità
Sono soggetti quindi alla
Apporto pubblicitario che condiziona la loro libertà in secondo luogo si dice prendiamo il caso a Pansa che i giornalisti stessi non sono più liberi in quanto sono condizionati da questa situazione di fatto
A mio avviso si tende a esagerare il problema
E vero che le aziende fanno più pubblicità
è vero che le aziende si sono perfezionate anche nel trasmetterlo in immagine loro abbiamo uffici stampa uffici pubbliche relazioni uffici
Corporet invece che non esistevano a suo tempo ma questo non è che un passo avanti anche del confronto della pubblicizzazione degli della della della figura dell'industria
Che era troppo s'era stata troppo vituperata gli scorsi anni
E vero
Determinate aziende
A fronte degli apporti pubblicitarie che vanno possono ritengono di poter pretendere di avere poi un appoggio pubblicitario un appoggio relazionale
Ma
Sbaglierebbe all'azienda che seguisse questo trenta
Perché la forza di una pubblicazione deriva dalla credibilità che ha nei confronti del suo lettore
La forza di una pubblicazione anche come mezzo come strumento di diffusione e pubblicità
Deriva dal fatto che ci sia stata la volontà di acquisto da parte di chi lo compra e la credibilità da parte di chi lo compra degli nel messaggio vi viene fornito quindi l'importanza è di non essere punitivi che sarebbe sbagliato nei confronti delle aziende industriali ma nello stesso tempo di saper mantenere una linea da parte dei redazionale ben distinta da quelle che sono gli apporti pubblicitari una linea di credibilità di corretta informazione nei confronti del lettore
E io sono fiducioso sono fiducioso perché
Come del resto le cifre stessero dimostrano noi abbiamo due fenomeni importanti nel nostro Paese
Che risolvendo problemi economici risolvono anche il problema della dell'indipendenza e della fedeltà e della bontà dell'informazione
Il primo e lo sviluppo della pubblicità
Nel nostro Paese finalmente abbiamo superato lo zero cinquanta per cento del reddito interno lordo come spesa pubblicitaria ancora lontani da quelli che sono limiti che hanno raggiunto altri paesi ma comunque con un notevole incremento rispetto alla situazione di alcuni anni fa
Nel nostro Paese finalmente dopo anni la diffusione dei quotidiani ha avuto un incremento del venti per cento ed è arrivata sempre molto meno che dalla media europea ma comunque arrivata i sei milioni e mezzo di copie centoventi centotrenta copie ogni mille abitanti
Vuol dire che nonostante anzi forse grazie
All'intervento delle televisioni grazie a una maggior diffusione dell'informazione degli interessi e delle curiosità da parte della gente i riflessi positivi ne sono derivati anche la stampa
Non solo la televisione non ha costituito un a una diminuzione un arresto della diffusione a stampa ma ha costituito un implemento ossia sotto l'aspetto della pubblicità che sotto l'aspetto della diffusione
Oggi poi
Dopo i grossi incrementi pubblicitari che la televisione aveva avuto negli e dei primi anni ottanta grazie alla diffusione delle televisioni private
Assistiamo anche a un ritorno la pubblicità della stampa per la prima volta nel mille novecentottantasei il trend
Di ripartizione del mercato che era andato drammaticamente dalla stampa la televisione ha cominciato avere una inversione di tendenza
Ritengo quindi che le prospettive
Per poter garantire a noi stessi e al nostro Paese una stampa indipendente esistano e saranno utilizzati
Condivido l'ottimismo presenta lavoratori anche se ho un timore vedo che questa legge di proroga dell'editoria che tra l'altro proprio una legge che è scaduta a fine dicembre dell'anno scorso e che dovrebbe avere una validità poi due anni almeno per quanto riguarda lo provvidenze sta subendo il destino tutte quante le leggi perché riguardano il sistema della comunicazione anche perché poi ci sono alcune norme in questa legge per esempio quella dell'anti Tres che dovrebbe essere perfezionata rinnovata e che a secondo del vento che tira e dei rapporti tra alcuni partiti alcuni gruppi finanziari quella di giornali viene come dire L'Espresso ma gli vengono strette allargata a seconda dei casi c'è un grosso pasticcio anche su questa legge io non so proprio come andrà a finire non so se avremo prima la legge verrà di un privato quella di proroga per l'editoria non lo so
C'è un problema che riguarda anche la pubblicità l'ultimo argomento che ha toccato il presidente formavano perché anche qui certo adesso sono correzioni profondo sono quelle alla quale accennava proprio presidente del gruppo Mondadori ma anche qui viviamo in un regime che ha prodotto però grosse distorsioni proprio perché non è governata io adesso non voglio fare come dire del
Parlare pro domo mea ma voglio ricordare che a parte un disegno di legge del ministro Altissimo c'è una sola proposta di regolamentazione anche di questo settore presentato in Parlamento è quella presentata dal pc dal sinistra indipendente perché almeno su due questioni
Qui dovremmo arrivare a una conclusione
Non condizionare ma in qualche modo regolare i flussi dell'investimento pubblicitario che è una risorsa essenziale per il sistema della comunicazione e per lo meno abolire una situazione ormai Abba norme nel quale c'è
Un'azienda una parte del sistema la RAI che ha un tetto pubblicitario
E tutto il resto e lasciato appunto a un mercato che è libero ma per modo di dire se poi proprio nella raccolta pubblicitaria si possono determinare come si sono determinate
Posizioni dominanti e c'è un altro aspetto che riguarda quello delle garanzie per i consumatori la pubblicità deve essere sempre riconoscibile i consumatori non possono essere informati soltanto da una fonte che quella delle aziende che investono e io vorrei suggerire una piccola riflessione a voi non è un caso che soltanto la RAI abbia potuto fare sia pure con tutte le sere sue traversie in questi anni una trasmissione come di tasca nostra e credo che con questo accenno possiamo tornare nel settore della televisione io darei la parola al a Silvio Berlusconi Presidente alla Fininvest
Io ho sempre se il moderatore me lo consente mi alzo in piedi
Primo perché
Piace guardare negli occhi la gente con cui farlo secondo perché stando seduto mi sembra di parlare dei fantasmi
Mi sono sentito chiamare in causa in causa più volte
Ma devo dire che la soddisfazione prevale dopo l'ascolto di tante critiche
Perché verifico qui
Che la strada è stata fatta da dieci anni a questa parte
Nei confronti della televisione privata è una strada molto importante
Si voleva una legge già dieci anni fa quando l'emittenza privata
Ha cominciato a resistere
La legge non è arrivata
Si sono fatti diversi disegni che sono rimasti puntualmente chiusi nei cassetti
Del governo
è stato questo male sentendo quello che qui si è detto beh io sono di parere opposto è meglio avere una legge sulla televisione o era meglio vedere la televisione
Tutti i disegni di legge che io ho potuto leggere infatti erano sentenze di morte per la televisione privata nazionale nel nostro Paese
E per la concessione che ho io di come si sviluppano
Di come va avanti la storia
Le leggi servono a regolamentare qualcosa qualcosa però che deve essere prodotto non delle leggi stesse ma dalla società civile in definitiva dagli uomini che in questa società operano
In Italia si è potuta fermare questa televisione privata perché non è intervenuto una regolamentazione che prima diceva massimo di espansione quindici chilometri
Poi dicevo una provincia voi ancora dicevo una Regione e poi diceva bisogna limitare la proprietà ha tre reti a quattro reti a cinque reti regionali
Di mal dimenticando sempre un fatto importantissimo ineluttabile che in Italia esiste la RAI
Che è così com'è con tre reti che è la patrona della scena televisiva e del gioco televisivo sia per quanto riguarda l'ascolto sia per quanto riguarda la pubblicità
E che nell'agone della televisione privata si sono buttati non dei signori nessuno ma dei signori editori di carta stampata con grandi aziende alle proprie spalle
Che hanno dovuto confrontarsi con queste realtà soltanto un gruppo poi è venuto fuori perché perché abbiamo avuto noi la fortuna di capire prima degli altri e poi forse di operare in un certo modo
In modo cioè da arrivare presto a una quantità di reti a una quantità di offerta televisiva che ci ha consentito di stare in campo nei confronti della RAI
Il dottor Formenton
Amministrato sempre bene la televisione
La molla la Mondadori amministrato a mio parere bene la televisione c'è tutta la televisione sta continuando ad amministrare benissimo la Mondadori cosa è successo in quel periodo ha perso le sue qualità
è successo che si è trovato con una sola rete stretto tra il gigante pubblico e l'altro gruppo privato che stava diventare stava diventando importante come il gruppo pubblico
E la sua rete ha fatto la fine del vaso di coccio
Tra due vasi di ferro
E io vorrei chiedere al signor Formenton sia adesso con la Mondadori che viaggia con un vento positivo nelle vele se adesso io li propone sì di ricerca di Rete quattro
Vorrei sentire sapere da Louis sei nel panorama televisivo che oggi esiste ancora lo ricordo per l'ultima volta con la RAI così come è fatta e con i privilegi che alla RAI
Mettiamo nel conto anche questo dimenticavo il patto del canone più di mille miliardi ancora oggi non riusciamo con la pubblicità ad arrivare a tanto
Colla di retta che date le divisioni che lo specifico l'essenza della televisione quello di far vedere le cose mentre a casa ecco io vorrei sapere se il dottor Formenton allo stesso prezzo per cui il nostro gruppo ha potuto acquisire Rete quattro sarebbe oggi pronto a riprendersi Rete quattro vi prego terapie
è Huesca è la risposta punica possibile
L'ho fatta con la certezza questa domanda con la certezza della risposta
Perché è anche un altro gruppo qualunque altro gruppo si mettesse oggi in campo nella televisione non potrebbe che soccombere
Ma allora c'è un'altra via rispetto alle concentrazioni cioè perbacco e come esiste sicuramente
Bisogna sconcio entrare la RAI fin quando alla RAI lasciamo tre reti
Per restare in campo
Ancora inizialmente nei confronti della RAI un gruppo deve avere tre reti
Non c'è una soluzione di uscita se non si entra non nel campo del libero mercato si entra nel campo dell'assenza del dell'assistenzialismo si entra nel campo delle aziende sostenute dallo Stato ma dietro lo Stato ci sono i partiti e la fame di lottizzazione la voglia di lottizzazione dei partiti
Allora qual è la situazione che da imprenditore responsabile
Di questa concentrazione mi sono sentito veramente un cattivo mentre Veltroni parlava qual è la situazione che si può intravedere nel futuro ma io credo che bisogna prima di tutto cominciare a guardare la televisione in maniera un po'diverso ma già nelle parole di Veltroni
Un accenno su questo molto preciso c'è stato
La televisione non è un qualcosa che lo Stato che le forze di governo che i partiti politici
Devono volere a tutti i costi controllare la televisione è prima di tutto un servizio per i cittadini
Che così come fanno con la carta stampata devono poter avere la massima offerta possibile di televisione e poter scegliere in qualunque momento qual è il programma che gli aggrada di vedere
C'è una possibilità che arrivino altri programmi esistente bisogna passare attraverso una modificazione della presenza del servizio pubblico
Bisogna forse concedere alle televisioni private così come oggi sono e come oggi operano di fare la televisione a trecentosessanta gradi ancora una volta con la diretta
E in questo momento esiste un esempio di intervento nel campo della televisione
Di qualcuno che pure essendo gruppo straniero gode di una situazione di privilegio che a me non pare giusta sapete bene che parlo di Telemontecarlo
Una televisione acquistata da un gruppo brasiliano che entra nel nostro mercato
Noi abbiamo cercato di contraccambiare il favore vedendo se potevamo acquisire una televisione in Brasile no la legge brasiliana non consente a nessuno straniero dia vere nemmeno una minima percentuale percentuale in una televisione di quel Paese
Questa televisione che è una falsa televisione
Straniera perché fa un programma italiano rivolto al territorio italiano e a quello soltanto a un telegiornale che fai Roma
Il nostro servizio pubblico prende questo test telegiornale lo trasporta sulle sue reti fino al Principato di Monaco dal Principato di Monaco lo riprende lo ritrasforma su tutto il territorio nazionale fino alla Sicilia
Con una serie di cose aggiuntive la RAI passa a Telemontecarlo per accordi intercorsi che io non voglio discutere ma guardo alla realtà e la denuncio quattro ore di programmi al giorno
Gratuitamente mi sembra questa televisione portate in Italia per un accordo dalla RAI dà un grande contributo con le sue telenovelas la cultura del Paese
Questa televisione
Prende i diritti dello sport in tutte le trasmissioni sportive dell'Eurovisione
Li paga due lire perché ricomprare ripaga per le decine di migliaia di abitanti felici del Principato di Monaco e poi con l'accordo della Rai
Ritrasmette questi programmi sul tutto il territorio nostro quando noi per una partita di calcio vedi l'esempio di Barcellona
Pagando in più anche la sconfitta dei nostri colori siamo andati a sborsare trecentottanta milioni beh questa è una situazione assolutamente assurda
Una situazione che io denuncio come scandalosa una situazione che non può continuare e mi sembra soprattutto assurdo che un gruppo italiano un cittadino italiano
Abbia meno diritti di un gruppo straniero quindi io mi auguro che le forze politiche evidentemente essendo ospite qui
In casa comunista approfitto dell'occasione per ringraziare di essere stato invitato mi fa caldo al cuore l'idea che il partito comunisti da tempo ormai sì apra alla considerazione di queste a realtà comunque tanto senso concreto con tanto senso pragmatico
Che allora il Partito Comunista magari in testa e le altre forze politiche voglia non rimediare a questa situazioni ingiusta
E senza la diretta guardate che noi non possiamo fare altro che la televisione che facciamo
Non possiamo fare il telegiornale che è la forza il traino di ogni televisione pensate che noi dalle otto alle otto e trenta perdiamo spettatori
Che dobbiamo ricostruire cieli tutti dalle otto e trenta in poi
Mentre la televisione di Stato a nel telegiornale il suo punto di maggiore ascolto pensiamo pensate che non possiamo fare le dirette di nessuno sport comprese le dirette del calcio che sono le fette di ascolto per tutte le televisioni del mondo
Pensate che non possiamo fare nessuna Mann manifestazione
Non possiamo fare il festival del cinema Venezia non possiamo fare le manifestazioni di moda i dibattiti perché è un giorno dopo non fanno più notizia ne hanno già parlato tutti oli fai vedere mentre accadono oppure non sono più un fatto televisivo
Quindi io mi auguro che questa Diretta Possa arrivare
Con la di retta si creerà anche uno stimolo sa noi importante di confronto con la televisione pubblica che come già avvenuto nel settore dello spettacolo pungolato da dal privato migliorerà
Io non sono d'accordo neppure sull'affermazione che ho sempre ascoltato che noi abbiamo una pessima
Una televisivo televisione una televisione di basso livello ho viaggiato lungo per l'Europa in questi ultimi tempi vi posso assicurare che la nostra televisione non ha confronti e che la RAI e la più bella televisione pubblica d'Europa
Grazie anche a noi
Con la diretta con la diretta certamente noi potremmo fare una televisione migliore
Potremmo avere delle serate non fatte di soli Telefilm
Ma attenzione Veltroni mi ha preso proprio in castagna nell'unica serata di telefilm di Canale cinque
Per l'esattezza ne abbiamo due di serate il martedì e il venerdì ma non solo solo serate di vita firma il martedì insegue Big Bang una ruba trasmissione una produzione nostra di volgarizzazione scientifica il venerdì esegue il Maurizio Costanzo Show
Siamo in questo momento in un momento di transizione tra il palinsesto estivo e il palinsesto autunnale in questa settimana la televisione pubblica e noi affidiamo le armi per prepararci al grande sforzo dell'autunno ma già ora
Noi investiamo il sessanta per cento delle nostre spese in programmi in produzioni che facciamo in casa e quando potevamo farle cinque anni fa sei anni fa otto anni fa quando siamo nati
Natura non faccia il salto uso non si possono prendere i ragazzi e immaginare di avere subito dei professionisti dalla televisione
L'abbiamo assunto due mila cinquecento persone nella televisione oggi l'età media è di ventisette anni per ciascuno di loro e sono oggi dei professionisti
Ma bisogna dare il tempo a chi professionista non è diventare professionista e con orgoglio dico abbiamo i migliori telefono professionisti di televisione oggi l'Europa
E oggi senza la Diretta senza diventa noi produciamo già più di cinquanta programmi e oggi senza la Directa noi produciamo di questi cinquanta programmi il trenta per cento come programmi di informazione
Dall'informazione giornalistica quella sportiva dall'informazione culturale alle rubriche religiose
E non possiamo fare di più quanti settimanali possiamo mettere sulle nostre reti una rete alla settimana
Partirà fra poco un settimanale dal titolo provvisorio TV TV affidato da Arrigo levi con quindici giornalisti un investimento di duecento milioni a puntata sei miliardi in un anno
Abbiamo controcorrente su Italia uno abbiamo ancora monitor su Canale cinque
Facciamo credetemi il massimo possibile considerando il tempo che abbiamo avuto alle spalle per imparare questo mestiere e considerato il fatto che non abbiamo la diretta
Anche sul cinema
Ho sentito delle cose bene
Può darsi che il cinema abbia sofferto ma non soltanto per noi perché anche la RAI seguendo il nostro esempio si è messa a programmare molti film e devo dire che come è successo in altri campi anche in questo settore già superato
Ma l'anno passato abbiamo cominciato a produrre
E dopo un anno siamo diventati il primo produttore in Italia e probabilmente in Europa avendo investito in coproduzioni e in acquisto di diritti cinema venne settanta miliardi
Ho letto con grande piacere questa mattina su Repubblica una dichiarazione
Del presidente Zavoli che annunciato una spesa di ottanta miliardi per l'anno futuro da parte della RAI
Mentre la RAI l'anno scorso mi risulta abbia investito quaranta miliardi
Quindi non abbiamo portato al cinema sono soltanto il nostro investimento con il nostro designi investimento ancora una volta abbiamo stimolato l'investimento della RAI
Non abbiamo forse prodotto fin di grande quantità qualità ma ci accingiamo a produrli
Non è facile imparare un mestiere
Bisogna prima entrare sul campo stare in trincea cominciare a capire i meccanismi
Conoscere gli uomini formare gli uomini avvicinare i grandi professionisti che molto spesso di considerano un parvenu e quindi hanno nei tuoi confronti la puzza sotto il naso convincendoli a poco a poco e lavorando tutti i giorni si fanno dei risultati e io credo che abbiamo bruciato le tappe
Siamo arrivati in più una professionalità che ci consente di esportare il nostro know how il nostro saper fare in Europa
Abbiamo fatto un po'i missionari in giro
Siamo andati a parlare con tutti i governi europei Oropa abbiamo suscitato anche con l'esempio di quello che è capitato in Italia la febbre per la televisione commerciale in Europa
Stanno nascendo le prime realtà in Europa in cui speriamo e cerchiamo di essere tra grandi difficoltà protagonisti
Abbiamo fatto in Francia una televisione in trentasette giorni vi assicuro una televisione professionale in trentasette giorni abbiamo presentato undici programmi originali di televisione
Che andavano dei concerti di musica sinfonica al giornalismo indiretta con dentro tutto quello che deve esserci in un palinsesto di televisione abbiamo fatto un grande exploit la prima sera quando siamo partiti c'avevano augurato
E ventidue miliardi per tutto l'anno di investimenti pubblicitari
Siamo andati a incontrare direttamente
Gli operatori della pubblicità in Francia siamo partiti con nel cassetto la prima sera quaranta miliardi di pubblicità
E abbiamo portato grazie a questa televisione che sia affermati in Francia nonostante le mille The lady difficoltà politiche non perché poi quando abbiamo dimostrato che si poteva fare una televisione
Nella situazione francese
Avendo la pubblicità al seguito tutti i gruppi editoriali si sono immediatamente innamorati della televisione noi abbiamo attraversato l'Atlantico abbiamo dimostrato che al di là c'era la terra adesso tutti vogliono fare televisione e ci fa piacere
Ma in Francia siamo arrivati ad avere il diciotto per cento della audience nelle zone sono ormai per trentun milioni di francesi dove siamo presenti
E questo cosa ha voluto dire ma questo ha voluto dire portare un po'd'Italia e in Francia come cercheremo di fare in Europa e negli altri Paesi d'Europa ha voluto dire farsi conoscere vi garantisco che non sanno nulla di noi sanno molto meno di quello che noi sappiamo di loro dell'Italia si conoscono gli atti aspetti deteriori si conosce la mafia il metanolo la camorra gli aspetti folcloristici siamo andati a dimostrare che Alitalia non è qua e sto sto raccontandomi la realtà anche io e i miei collaboratori abbiamo verificata
E conoscendo cioè facendo conoscere l'Italia abbiamo fatto anche un'altra grande servizio nostra industria oggi in Francia il quaranta per cento dalla pubblicità sulla sentirà è pubblicità di prodotti italiani del lavoro italiano che in Francia
E così in Europa ha sempre trovato molte difficoltà ad arrivare
Perché perché non esistendo le televisioni commerciali esistenti in questi Paesi soltanto le televisioni pubbliche
La pubblicità di queste televisioni viene prevalentemente riservata ai prodotti nazionali esiste lo sciovinismo sì esiste e i produttori italiani hanno fatto finora le spese
Quindi si si si tratta con queste espansione verso la Francia verso la Spagna dove anche siamo ad operare abbiamo comprati più grandi studi di cinema che esistevano stiamo trasformando riparte in studi di televisione speriamo di essere parte di un network siamo in trattative avanzate in altri sei Paesi in Belgio in Olanda in Svezia
In Germania in Grecia in Portogallo speriamo di essere la come protagonisti
A fare il nostro mestiere rappresentante un fenomeno di esportazione della cultura delle idee della capacità di lavorare del gusto dei prodotti del nostro Paese
E allora facciamo un passo un attimo indietro crediamo che come gruppo avendo in Italia ha raggiunto questi risultati in Italia ci sentiamo dire che adesso dobbiamo ridurci che adesso per avere la Directa dobbiamo perdere una delle nostre reti Cisitalia una la mentre cerchiamo di volare per rendere un servizio al Paese
Io penso e mi auguro che questa non sia l'unica soluzione possibile spero che come sono passati dieci anni gli anni che ancora passeranno lo registro non lo vogliamo noi abbiamo bisogno di certezze per operare ci piacerebbe operare in una legge chiara pulita senza evidentemente controlli esasperati ancora le leggi che abbiamo avuto modo di conoscere nel passato
Ci sottoponevano quasi a un sistema da amministrazione controllata vogliamo essere liberi
Veltroni non mi sono mai sentito cavalcato da nessuno tanto meno da un solo partito sono rimasto libero come ai miei uomini sono rimasti liberi i nostri giornalisti che fanno queste rubriche non hanno mai dovuto sottostare ad alcunché che contenesse la loro libertà di espressione e di questo abbiamo avuto riconoscimento da tutte le forze politiche ricordate di
Cito l'esempio delle ultime elezioni amministrative
Che sulle nostre reti sono passati mille e cento quaranta candidati politici quando prima sulla televisione di Stato passavano soltanto le grandi star della politica
E credo che questo sia un altro servizio reso al Paese quello di avvicinare chi paese vuole condurre alla gente che li deve votare
Credo di essere andato un po'oltre e siccome so che c'è un altro giro
Ho tante cose da dire le dico successivamente di ricordo soltanto un'ultima cosa
Ancora per le leggi che si faranno per le leggi che si vogliono fare per la diretta guardiamo a cosa sta succedendo oggi con le nuove tecnologie
Nel cielo di tutta Europa ci sono già i satelliti con le parabole in Italia si possono ricevere dodici nuovi programmi tra cui un programma ad esempio soltanto di news il Cnn fatto da te torneo per l'Europa
I satelliti hanno superato i confini degli Stati
Bene vogliamo ancora pensare all'interno del nostro Paese a frontiere artificiose artefatte che non esistono che emettono dei confini intorno ad ogni regione io mi auguro di no
Mi auguro che il buon senso prevalga ho sempre avuto enorme fiducia nel buonsenso di questo Paese mi auguro che le forze politiche buttino fuori la testa dal tempio in cui sono abituati a lavorare a scambiarsi messaggi
Utilizzando magari come ha fatto peraltro Veltroni questa sera un linguaggio comprensibile anche da noi poveri mortali
E che la legge che arriverà possa essere una legge che consenta a Noemi di fare il nostro mestiere
Che è quello di non prendere partito per nessun partito
è un imperativo ma siamo al cavolo col presidente Zavoli che tutte le volte che parla mi incanta
Pezzi consenta di continuare di continuare
A fare
In un mestiere che porta non soltanto un miglioramento della vita di tutti
Perché sono tante immagini tanto che azioni di svago che entrano a tutte le ore del giorno e a molte ore della notte nelle case di tutti gli italiani
Un mestiere che ha consentito all'industria italiana di superare brillantemente gli anni bui della crisi dei consumi
Della crisi
Della della crisi
Dell'inflazione le aziende hanno imparato a usare questo nuovo mezzo
Il prodotto interno lordo è diminuito è aumentato l'investimento pubblicitario grazie all'investimento pubblicitario che è andato anche alla carta stampata siamo arrivati a questo aumento di oggi del prodotto interno lordo
Io spero che venga una legge che venga presto che sia una legge che ci lasci operare che sia una legge di buonsenso
Grazie al Presidente Berlusconi del quale devo confessare non conoscevo le virtù di cui ha fatto sfoggio questa sera in questo suo primo intervento tra quante sorprese moderazione sia e non Roma ormai mi sto abituando pure ci stiamo abituando tutte quante speriamo che le sorprese vengono anche dal Milan in senso positivo in prossimo anno lo presentiamo con un sottomarino
è inattesa di questo meraviglioso new deal televisivo che lei ci ha promesso io però una osservazione vorrei farla la Corte costituzionale che come è noto in questo Paese non pronuncia
Sentenza di morte
è a invece pronunciato diverse sentenza sul sistema televisivo privato e ha tenuto fermo sempre un punto che quale che fosse la legge fatta dal Parlamento
Ci fosse la garanzia per una pluralità delle imprese private operanti nel settore cioè la Corte costituzionale ha sempre mirato a porre un argine alle situazioni dominanti di estrema concentrazione io credo che in tutto questo una qualche ragione ci sia ci sia stata intanto poi in questa assenza di legge alcune sentenze di morte sono state non solo pronunciate ma anche eseguite io credo che la preoccupazione della Corte Costituzionale movenze se anche dalle funzioni diverse
Che sono naturalmente assegnate all'impresa privata del settore
E al servizio pubblico
E io credo che questo e un elemento che verrà fuori con forza nel momento in cui si passerà anche alla competizione tra RAI e imprese private sul terreno dell'informazione ed è su questo che io se me lo consente il presidente Zavoli al quale do la parola vorrei sentire anche la sua opinione
Vorrei che mi
Vorrei che mi fosse consentito
Di fare una premesse di carattere assolutamente personale
Visto in buona sostanza chiedendo di non considerare mi sembra presa l'amabilità per trenta secondi
Il presidente dà la RAI
Vorrei fare questa premessa non per dire una cosa e sentimentale personale astratta e consolatorio almeno per me
Ma per contrabbandare in qualche modo la metafora politica
Intanto vi chiedo scusa se rimango seduto ma la minima concessione che posso fare alla politica spetta
Cioè prendendo le distanze al dottor Berlusconi
Il dottor Berlusconi è venuto qui a difendere legittimamente un'impresa
Io sono venuto qui a difendere credo altrettanto legittimamente dei principi
Quando lo avete accolto
Il mio presunto rivale con quel caldo applauso iniziale
Mi sono rivolto a Walter Veltroni e gli ho chiesto ma sono comunisti o milanisti
Credo che in quell'applauso
Credo che in quell'applauso ci fossero gli uni agli altri
Così come quando avete salutato a me
Mi sono consolato di credere
Che non ci fossero soltanto
Degli applausi rivolti all'immagine che possono avere in qualche modo conservato
Dalla mia attività professionale ma che ci fosse persino una sottolineatura prima di tutto per quello che riguarda l'immagine della RAI
E persino per quello che riguarda la mia immagine politica
Io ricordo quando nel dopoguerra nella mia città agli alleati lasciarono
Attraverso i Bastioni occidentali
La mia città appunto e per la prima volta socialisti e comunisti si chiamarono spontaneamente compagni e per ciò stesso saluti sembrava dicendo soltanto questa parola
Di abbracciare la storia
Pensavo come nel tempo le cose sono cambiate e non vorrei che oggi si facesse come Bartali il quale parlando di Coppi ha sempre detto quello là
Fatta questa premessa per dirvi quanto vi sono grato di questo invito che io ho accolto non soltanto perché è arrivato in tempo ma perché è arrivato da voi
Dico subito che non farò l'elogio della Rai non foss'altro che per il fatto che questo elogio vaso fatto Berlusconi
Non lo farò l'elogio di Berlusconi perché Berlusconi si è fatto a sua volta anche l'auto e l'oggi
Tenterò
Fondamentalmente di non essere fazioso
Nel mille novecentottantuno a un anno esatto dall'inizio dalla mia
Inestinguibile presidenza
A Palazzo Grassi a Venezia
Io feci la cosiddetta apertura ai privati erano tempi non sospetti
Ma rischiosi
Tant'è che io dovete sopportare per alcuni mesi
L'assalto di chi in quella mia apertura aveva visto contrabbandato una sorta di strategia politica
Che poteva attenere dati i tempi a quel sospetto qui manifestato che Berlusconi non sia poi così esente dalla protezione politica
Al contrario di quello che fu Sesto alla RAI l'attuale
Fare tutta e indomabili in mente e sciaguratamente inglobata nella politica
Ora lasciatemi dire che sulla politica io farò poi un intervento Dino particolare
Vado notando e non otto avete anche voi sulla stampa italiana che spira l'aria di un progressismo nuovo
Il quale in una forma tra il moralistico e le strizzando bah contrabbanda mando una sorta di sistematico discredito dalla politica
Ma quale certo non esente
Da colpe da responsabilità quando prende l'aspetto
Del partito
Cioè quando finisce per configurarsi in tanti modi d'essere legittimino legittimamente chiamati a interpretare interessi diverso
Ma la politica è un'altra cosa
Io non conosco sistema capace di affrontare i problemi di dirimere le che di ricavarne delle sintesi che possono essere minimamente confrontabile alla politica trovate meno un alto
E poi probabilmente ci troveremo d'accordo sul resto fino a questo momento mi pare
Che tutta questa operazione di demonizzazione
Non giovi a nessuno tanto meno a questa democrazia che è stabile vero e ha dato prova di grande forza resistendo
A gravissimi fenomeni ma che tuttavia non sarà male tenere d'occhio e continuare a difendere da qualunque punto di vista si voglia partire nel credere alla necessità di dover la conferma
Ha detto bene Berlusconi di qui a un po'noi saremo sommersi da un fenomeno che farà giustizia di tutta la nostra querelle
Il satellite
Io temo fortemente che a questo fenomeno che ha tutta l'aria per il fatto stesso di raggiungere una grandissima quantità di persone di essere per ciò stesso capaci di distribuire il suo messaggio
Anche in termini di pluralismo culturale se non proprio politico ideologico
Temo al contrario che il potere di gestire questo enorme mezzo tecnologico rimarrà non solo nelle stesse mani di chi deteneva i precedenti grandi poteri mare stringerò addirittura questo potere
Perché alimentare questo satellite sarà un'impresa di cui saranno capaci francamente in pochi
Ora di fronte a questo fenomeno
Di una possibile omologazione del prodotto di uno standard medio capace di raggiungere il maggior numero di persone possibile in tutto il mondo dovrà corrispondere da parte nostra
Intendo dalla RAI in questo momento ma non per questo voglio escludere Berlusconi
Il dovere di distinguersi di prendere le distanze di qualificare il nostro servizio sul piano della qualità ma non per rivendicare culture nazionali che sono lontani evidentemente da i gusti di tutti noi
Ma semplicemente perché non si cade in quella sorta di come posso dire
Di costruzione
Di una Ipo non usi collettiva che per il fatto di essere costruita con degli ingredienti di grande fattura industriale
Per ciò stesso rischia di essere il prodotto corrente e quindi quello che più di qualunque altro sarà in grado di dettare le nuove norme della conoscenza a chiunque
A questo fenomeno
Poiché la conoscenza implicato che ci dovessimo fare un'etica anche di essa dovrà quindi necessariamente corrispondere all'etica della responsabilità
E a questa che noi vogliamo rispondere in primo grado
Ed è per questo che io ho detto che io sono qui fondamentalmente per parlare di principi
Quando il dottor Berlusconi fa l'elenco delle tre reti della RAI
Vedendo in questa trinità
Una sorta di sopraffazione rispetto all'attuale Trinità dico del suo sistema comunicativo
Dimentica che una di esse la terza
E una rete sostanzialmente di servizio che non porta a casa propria nulla
Che corrisponde esattamente a quelle doverosità del servizio pubblico che ovviamente la RAI non poteva illudere tante
Che questa Rete tutti i giorni più volte al giorno trasmette ventuno giornali in altrettante sedi regionali
Se Berlusconi volesse fare un cambio fra la Terza Rete e uno dei suoi tre network magari quello che doveva cui dovrà rinunciare
In funzione della legge che sistemerà il sistema io paradossalmente dico che non farebbe un grande affare
Ma mi chiedo anche quando Berlusconi rivendica la diretta
Se ritiene di fare una domanda provocatoria o retorica almeno a me
Io sono del tutto persuaso
Che a meno che una politica involutiva incapace di capire il significato
Non solo tecnologico ma proprio il valore comunicativo e quindi culturale e persino democratico di questo strumento
Non voglio dico ignorarlo totalmente non vedo come possa prima o poi non concedere l'interconnessione quindi la diretta anche al sistema privato
Il problema nasceva da quel momento
Ci misureremo cioè alla pari
Sulla capacità di interpretare incarico interessi di carattere generale ha fatto un accenno molto pertinente Berlusconi alla capacità di non di assistere ma di assecondare di salvaguardare quel grande patrimonio che insieme artistico e culturale ma anche industriale ed economico rappresentato dal cinema io vengo dall'esperienza veneziana
E ho capito che cosa significa farsi carico dei segmenti dei giacimenti delle risorse specie quando sono in pericolo culturali del nostro Paese quando la RAI è entrata nel mondo del cinema noi abbiamo fatto il grande cinema ma non è un demerito Berlusconi avere fatto un cinema di più basso profilo
Mi pare che anzi questo corrisponde alla fisionomia imprenditoriale cui tocca di avere uno sguardo strabico rispetto alle cose che fa cioè un occhio alla qualità e un altro alla partita doppia nessuno può negare a Berlusconi
Questo diritto noi avevamo invece il dovere
Di fare un cinema di qualità
E per salvare questo patrimonio abbiamo cercato di salvarne
Gli aspetti che giustificavano la presenza
Per la cultura italiana non solo in Italia ma nel mondo di questo settore dalla creatività e abbiamo fatto il grande cinema ma non in termine assistenziali un critico ha detto il mecenatismo dalla RAI
è un linguaggio d'altri tempi ma lei non fa nessun mecenatismo la RAI al di là dei suoi doveri istituzionali al di là delle Alba GE istituzionali e dei patriottismo mi aziendali è un'impresa
Forse qualcuno non ha capito che da quando nell'ottantadue
E nel primo scorcio dell'ottantatré
Il gruppo Berlusconi Cipro poco fortemente sul piano della competitività chiedendoci di misurarsi sul mercato non più potendo godere quindi dei privilegi concessi dal monopolio noi non solo ci siamo misurati sul mercato ma riteniamo di avere vinto quella battaglia sul mercato proposto da Berlusconi
Questo significa che la strada che dovremo percorrere
Che si faccia e che ci farà vincere come impresa legittimando ci come istituzione sarà precisamente quella di continuare a produrre servizio e servizio badate
Non non è il servizio inteso nel suo termine più accessibile per un verso ma anche più banale se volete volete cioè non so che posso dirmi la borsa
Lo stato delle strade o del tempo io non penso affatto non pensiamo affatto a un televideo illustrato la nuova natura del servizio e la sua qualità il grande cinema il grande teatro
La grande prosa appunto
La grande informazione
E a proposito dell'informazione
Io non so francamente se Berlusconi in cuor suo
Pensa effettivamente di costruire un sistema informativo
In parte un minimamente
Confrontabile non parlo di qualità in questo caso parlo di strutture a quello messo in piedi in tanti anni dalla RAI
Se dovessi dare un consiglio ma non è uomo che ha bisogno di consigli tanto meno dei miei
Dovrei dirgli punta su un altro tipo di giornalismo alternativo non in senso politico ideologico matematico rispetto al modo di comunicare la notizia l'opinione
Perché l'impresa an
Straordinariamente costosa
E perché in questa strategia del consenso nel quale si immedesima e trae forza la creatività di Berlusconi il mio andare a parte che può perdere qualche partita il che è d'arresto nelle regole del gioco
Ma forse non sa che nelle regole del gioco di una corporazione come quella giornalistica c'è anche la capacità di disobbedire
E tutto questo creerebbe dei problemi di immagine a Berlusconi che non si immagina neppure dico a parte questo
Quindi il problema dell'informazione
Su tutto l'arco dei generi ai quali noi volendo puntare sul servizio di qualità
Non intendiamo minimamente rinunciare perché la competitività si dispiega confrontandoci su tutta la qualità e la quantità della produzione
Vorrei che fosse ben chiaro che non intendiamo diventare una televisione che si guarda o una radio che si ascolta soltanto per ricevere notizie utili
Quando noi voglio dire ci confronteremo con questa strategia nuova della RAI
Ecco allora su quel terreno sarà possibile fare la sinossi tra noi ai privati e confrontarci sui temi proposti anche da Berlusconi nel suo intervento di poco fa
Dal quale non posso non estrarre alcune questioni come quella di Monte Carlo quella di Monte Carlo Berlusconi lo lo sa bene è una questione posta in termini enfatici per avere consenso
In realtà Luís sa benissimo
Che è una legge del settantacinque ammetteva
La ripetizione di programmi ex razionali sul nostro territorio nazionale sapeva benissimo che cos'era costato alla RAI un'operazione che aveva preceduto per lunghi anni quella alla quale noi stiamo invece assistendo cioè dell'ingresso
Ormai il sistematico a tutto tondo di TV Globo attraverso quelle terre
Sa benissimo che in tutti quegli anni la Rai aveva accumulato un debito e non sostenibile
La RAI e a non ha il privilegio di dover fare i conti soltanto con gli uffici amministrativi del dottor Berlusconi
E noi abbiamo la Corte dei conti avevamo dieci miliardi di debito oltretutto e in ogni caso c'è una legge che consente come lo consente a Capodistria
Di entrare sul nostro territorio e di agire in libertà
Senza esclusioni di generi è soltanto con qualche vincolo d'altronde come enfatizzare questo fenomeno se voi pensate che l'ascolto di Telemontecarlo raggiunge nel picta IMEI le duecento mila unità il volume degli introiti pubblicitari e dieci quindici miliardi l'anno circa lo zero virgola tre per cento del totale degli investimenti pubblicitari
Ora fatto giustizia di queste riconosciuto che Berlusconi ha diritto quanto e più di Telemontecarlo di trasmettere informazione sul territorio nazionale
Lasciatemi dire a proposito dalla pubblicità che in questo momento sul mercato c'è una forza potenziale di cinque mila miliardi
Ecco dividerci di fronte a una torta
Significa dividerci di fronte ai doveri da assumerci nei confronti non delle rispettive partite doppie ma degli interessi generati dalla collettività
Distribuire equamente secondo un disegno di legge credibile questa enorme risorsa
Significa creare le condizioni per far vivere in termini di produttività generale l'economia del nostro Paese
Non per favorire quindi questo o quel gruppo ma per alimentare con queste risorse le ulteriori risorse che queste mettono in moto nel momento stesso in cui entrano in campo
Il nostro è un Paese che ha bisogno
Di ancora di qualche certezza almeno nel settore delle delle comunicazioni ho parlato con Gava gli ho detto non serve farlo presto bisogna farlo subito questa legge deve venire immediatamente
E lui mi ha detto ma chi ti dice che questa legge la vogliono tutti
Io vorrei fare avendo fatto per tutta la vita non il moderatore che non è il mio vero mestiere la mia vocazione era un'altra
Ho fatto il mestiere di chiedere tutta la vita e in genere non facevo delle domande facili mi piacerebbe se fossi un cronista chiederà a Berlusconi se davvero la vuole questa legge
Se cioè questo sistema della precarietà dell'approssimazione in cui però è possibile far crescere ciascuno il proprio sistema difende le proprie guarentigie e Berlusconi ne ha dato prova
Perché attraverso una serie di scorribande assolutamente avventurose
O si tratta di a portare a casa molto più di quanto una legge fatta loro non gli avrebbe dato
Io ho sentito dire che una televisione privata se non arriverà presto la legge una bella mattina si metterà a fare l'informazione in questo errore Berlusconi non cadrà
Ha sempre detto io voglio stare alle regole
Anche perché avendo molto
Molto abusato dell'abuso evidentemente a qualche senso di colpa
Comunque se avesse saputo che il tema di fondo la preoccupazione centrale la grande legittima aspirazione dal pronto di Berlusconi era la diretta avremmo potuto mettersi d'accordo con un comunicato di tre righe
Che annunciato qui davanti a voi è arrivato alle agenzie avrebbe fatto giustizia di tutte le querelle che pare dividono ancora la RAI dal gruppo dei privati
Quello che ci divide se ci divide è il tipo di servizio che rendiamo alla collettività
E Berlusconi ha detto noi stiamo producendo il sessanta per cento della nostra produzione
Ad investimenti
Per quello che riguarda la produzione perché noi siamo un pochino meno interessati per esempio all'acquisto dei fin da qualche tempo non solo perché abbiamo deciso di farcelo noi il nostro cinema
Tant'è che sommando questo ad altri generi noi aggiungiamo una produttività che è del settanta per cento
Ma perché dovremmo andare a raccattare
Il residuo trenta per cento nei magazzini peraltro ormai largamente saccheggiati in giro per il mondo lasciando ricchezza di indicibili nelle tasche di persone che non se la meritano
Perché non produrre ricchezza nel nostro Paese con i nostri mezzi visto che viviamo fra l'altro e qui parlo soltanto della RAI
Viviamo anche di canone
E questo implica che lo interpretiamo ogni giorno il dovere di rappresentare gli interessi del Paese
Ecco se era questa la questione Berlusconi il problema è già accaduto noi siamo d'accordo
E credo che il Paese abbia tutto da guadagnare dal confronto di questi linguaggi e di questi approcci con le notizie da questo modo persino di fare una politica attraverso l'informazione io sono certo che voi esenti da tutta una serie di sedimenti di incrostazioni di tutele via via avvenute consolidandosi negli anni sarete più liberi nei confronti del Palazzo
Ma non fatevi l'illusione di poter fare un'informazione al di fuori dalla politica perché l'informazione è la politica
Farò un piccolo esempio che spero non vi dispiaccia perché non è contro di voi ma è per noi tutti insieme insieme a voi
Di Cernobyl non mi ha spaventato tanto il pool terrificante risultato
Di quella tragedia ma il silenzio di quei sette giorni
Siamo persuasi quindi di dovere abitare negli occhi della gente non è un'espressione che mi invento perché e addirittura un'immagine di Cicerone
Abitare negli occhi della gente vuol dire farsi carico di una realtà che muta tutti i giorni
Noi stiamo per affrontare un rivolgimento tecnologico a una velocità così impensabile se non nelle botteghe degli stregoni
Che se non correremo presto ai ripari rischieremo di dover fare un altro dibattito per stabilire che ci ha diviso questa volta
Non più il partito che ci protegge il sistema politico che ci danneggia tutti insieme o qualunque altra querelle sulla diretta non la diretta Telemontecarlo tele Capodistria
Ci dividerà la tecnologia
Esiste una sfasatura molto preoccupante
Tra la velocità della tecnologia e la capacità di governo delle tecnologie e questo vale per le tecnologie per un verso e questo è nero pragmatismo ma questo vale anche per il sistema dei valori e questo non è il pragmatismo perché attiene appunto a quei principi ai quali mi riferivo quando iniziato il mio intervento
Si dice
Il servizio pubblico deve essere legato a un sistema di valori è vero
Di ogni genere
Deve sapere interpretare non solo di interessi malanimo le vocazioni la cultura di una collettività
Se non che è sempre più difficile mantenere vivo e credibile un sistema di valori ancora di più la gerarchia dentro che sistema dei valori
Senza fare il verso a Cacciari che è un pochino apocalittico io sono invece di uno straordinario ottimismo quindi prendo subito le distanze credo tuttavia che non abbia torto quando dice che i i valori proprio perché tali si formano e diventano vivi nei tempi lunghi
I valori e degli anni
Degli anni quaranta o degli anni Trenta
Non ero né i valori del Breve fenomeno cioè del fenomeno fascista erano i valori del fenomeno lungo cioè del fenomeno contadino della civiltà contadina
Di mano in mano che la tecnologia
Modificherà le regole del gioco
Producendo fenomeni che sostanzialmente cambieranno non sono i rapporti tra gli uomini ma tra la capacità di produrre la capacità di consumare per usare un problema che e francamente e necessariamente di morte quel giorno per produrre valori non vi sarà più il tempo lungo vi sarà soltanto il tempo breve e il valore non potrà non risentire del tempo pre
Questo vale per la tecnologia ogni giorno rimessa in causa da qualcosa che insorge
Corriamo così velocemente nei confronti della novità
Che dovremo presto essere in grado di valutare le conseguenze di quello che pensiamo nello stesso momento in cui lo pensiamo
Se questo è vero ci dobbiamo preparare un confronto di fronte al quale le cose che ci diciamo stasera risulteranno assolutamente arcaiche
E a proposito del nuovo e poiché sono a Milano e in una sede politica
Vorrei affrontare se non lo consente Berlusconi è una questione che lui non ha toccato perché in questo momento o almeno in questa fase del dibattito non vorrei prevaricare
Non gli interessava ed è la questione del rapporto tra la RAI e Milano
Perché il nuovo e Milano perché questa immediata connessione
Perché Milano rappresenta al massimo grado la cultura del nuovo
Per la sua dimensione industriale per la sua creatività nel nell'ambito dell'editoria Formenton né qui un esempio molto emblematico per la sua capacità di interpretare la grande cultura europea
Per le tecnologie che individui sperimenta per primi
Per quello che produce in risorse
E come è pensabile allora che il Servizio pubblico Possa castigare un polo così strategico nella vita culturale ed economica del nostro Paese a chi può venire in mente che la Rai non dico voglio sopprimere la Domenica sportiva che è una così in un piccolo delirio estivo
Ma che vuol dire deprimere la presenza stessa della sua come posso dire del suo supporto
Milanese e lombardo
Quando questo supporto è all'interno di una regione che grande come il Belgio
Ma come è pensabile tutto questo
Certo se si ponesse la questione soltanto in merito Ermini di campanilismo
O se fosse soltanto la questione di rivendicare a Milano quello che di Roma
Per dimostrare che qui si sa fare
Altrettanto bene se non meglio quello che si fa nella capitale tutto questo sarebbe riduttivo non voglio sottrarmi a questo perché dico che anche in questo Milano dovrà partecipare
Ai telegiornali Milano dovrà dare contributi sistematicamente e significativamente più importanti
Voglio dire però che Milano è importante perché
In questa televisione che sarà una televisione del mattino non l'informazione del mattino questa enfasi sull'informazione
è stato un pochino usata per enfatizzare il discorso di carattere generale in realtà si tratta dell'informazione del mattino poi ne vedremo i caratteri se ne avrete voglia
Ma allora in questa televisione del mattino perché Milano non propone di partecipare con le sue peculiarità
E al di là del mattino perché nell'arco del nostro palinsesto Milano non partecipa per esempio con un con una rubrica
Economico-finanziaria
Perché non partecipa con una trasmissione anche minimamente confrontabile con l'apostrofo
Quella rubrica che in Francia dedicata ai libri ha un successo straordinario perché malgrado si occupi di questioni così serie
Tutte le volte che va in onda raccoglie un'udienza che si aggira intorno ai dodici milioni di persone voi direte perché in Francia si legge di più no perché in Italia non si è mai aiutato la gente a reggere non si è fatto nulla perché la gente l'epilessia
Perché
Perché bastavano i mezzi e gli strumenti di comunicazioni in uso e non se ne dovevano aprire altri perché chi informa per ciò stesso format e tutto questo in qualche modo ha impedito che nascessero iniziativi iniziative di ordine anche imprenditoriale attorno alle grandi enfatizzazioni culturali
Il mondo del libro ha bisogno di un grande supporto e questo qualcuno deve dare il servizio pubblico e nessun centro nel nostro Paese meglio di Milano può contribuire a formare questo rapporto col mondo rende libero in un Paese che nelle statistiche dei lettori viene appena prima della Jugoslavia dall'Albania e dalla Grecia
Detto questo con l'approssimazione fatale
Di ogni dibattito
Col tentativo
Spesso frustrato di dire delle cose sistemate secondo ordini logici più razionali
è sempre un pochino con lo studio di quel che si sarebbe potuto dire non si è detto io sentire di concludere questa prima parte del mio intervento
Mettendo l'accento su una cosa
Non sono venuto qui per fare una querelle con chicchessia
Sono venuto a difendere le questioni non di un privilegio ma di un dovere neppure di un diritto che noi mi pare stiamo rappresentando in sommo grado perché dall'ottantadue all'ottantatré accerchiati
Da una legge che non si faceva umiliati
Dai provvedimenti che non venivano presi lasciati soli
In una situazione di precariato con la prorogatio del consiglio che non possono certamente giovare al crescere di una grande impresa che sta lottando su un mercato in tutti questi anni noi quanto meno non abbiamo perduto la nostra battaglia
Grazie al presidente Zavoli io comincerei subito secondo giro con un
Avvertenza resa obbligatoria dal fatto che questa sala che sarà presto un'altra iniziativa e quindi pregherei i nostri ospiti di essere un pochino più brevi nelle repliche contribuisco alla rapidità della discussione astenendomi da quel Silenzi riflessione deve essere lei la parola però subito
Al presidente Berlusconi perché costa rispondere anche alle osservazioni sarebbe
Bene io ho finalmente capito perché tutti i nostri cassintegrati della televisione andava bene va be'io adoro io a Sabani ultimamente anche Ramona Dell'Abate ci lasciano e vanno alla RAI
Non lo fanno per soldi certamente
Io credo che li diano il santino del presidente Zavoli perché è così brava parla così bene e la sua oratoria una musica così dolce che qui intraprendere
Ed è un giornalista intellettuale e lasciatemi allora
Portare contro contro non la che nella querela ma non contro le osservazioni di Abbado il presidente Zavoli
Qualche osservazione concreta da imprenditore
Che conosce le cose concrete che parla di cose concrete
Che non può fermarsi e principi anche se crede evidentemente e opera credendo in certi principi che sono molto semplici e che sono la libera iniziativa che sono la libertà di mercato che sono l'Occidente che sono soprattutto la realtà del mercato in questa realtà del mercato gli ho cercato prima di spiegare come non si possono fare violenze legislative senza cambiare tutto il quadro pratico
In cui oggi si trova il mercato della televisione Zavoli non ha accennato a quanto gli ho detto credo che lui sia convinto da professionista della televisione
Che non si possa davvero cambiare l'assetto delle televisione privata in costanza di questo assetto della RAI imita
Mi ha fatto un certo numero di domani mi ha chiesto se veramente vogliamo la legge se veramente vogliamo un'informazione non ho difficoltà a rispondere
Vogliamo una legge purché sia una legge di buonsenso che ci lasci esistere
Le leggi i disegni di legge che abbiamo conosciuto in passato come o anche prima ha detto erano leggi che ponevano la parola fine
All'esistenza stessa della possibilità di fare delle visioni privata in Italia
Informazione sarò ottimista inguaribile io non credo neppure nell'affermazione che ha fatto il presidente Zavoli secondo cui l'informazione
E politica soprattutto politica
Conosco
Ancora
Tutti i giorni la stampa indipendente conosco fuori anche dal nostro Paese
Tante televisioni commerciali che sono televisioni indipendente che danno la prevalenza i fatti all'oggettività dei fatti
Che non interpretano i fatti soltanto in chiave politica e credo fermamente
Di poter fare se avremo la possibilità della diretta
Una informazione come lo stesso presidente Zavoli mi ha invitato a fare che non sia una copia di quella della RAI ma che sia un'informazione alternativa
Non sarà immediatamente
Una informazione che si potrà confrontare con quella fatta dalle strutture con la pluriennale esperienza e con i mezzi della RAI
Sarà una televisione una informazione all'inizio certamente elementare che dovrà però avere il tempo di crescere e quando sarà cresciuto anch'sarà una voce in più che si aggiungerà al concerto delle voci esistenti
Per dare al nostro Paese un'alternativa in più e quindi in definitiva maggiore libertà e maggiore democrazia
Devo anche a rispondere quando mi ha accusato di essere un esperto dell'abuso avendo accusato dell'abuso
Sono di avviso completamente contrario
Con me ci sono le quasi cento sentenze della magistratura italiana
Presso la quale siamo stati attaccati presso la quale abbiamo combattuto rivendicando il nostro diritto di esistere
Hanno un abuso di tipo giuridico
L'ho già detto
Siamo arrivati a dimostrare che la nostra attività si è fondata sugli articoli della Costituzione che garantiscano la libertà di informazione che garantiscono la libertà d'impresa
Che non siamo mai riusciti dai limiti della regolamentazione legislativa vigente
Che siamo sempre stati nella legge nella norma non abbiamo mai fatto la diretta o una televisione nazionale
Con un espediente che quello della preregistrati ora dei programmi abbiamo inventato una illusione di diventa
Una illusione di Rete nazionale
Con questa rete ci siamo confrontati con la RAI siamo contenti di avere dato stimola la RAI che è migliorata
Non credo che la RAI possa ascriversi la vittoria in questa battaglia
Le audience dimostrano il contrario negli ultimi rilevamenti infatti dagli utenti di pubblicità Associati delle genti italiane pagati al cinquanta per cento da noi al cinquanta per cento della RAI
Nel Prime Time il momento più importante di maggiore ascolto della televisione abbiamo sopravanzato la RAI
Per noi che facciamo la televisione commerciale che deve contribuire a vendere i prodotti dell'industria italiana
Il pubblico la quantità di pubblico è il metro di misura importante non è l'unico c'è anche l'immagine c'è anche la qualità dei programmi
Qualità che cerchiamo sempre di migliorare consci della responsabilità che questo mestiere nella posizione che in questo mestiere abbiamo ci assegna
Vorrei anche rispondere per quanto attiene alla pubblicità
Il presidente Zavoli ha parlato di una torta
Non credo che la pubblicità si possa proprio definire una torta
Il nostro Paese investiva negli anni passati soltanto lo zero trenta del prodotto interno lordo e quella era la chiamo anch'io questa volta così la torta necessitata della pubblicità da cui tutti gli operatori si ritagliano delle fette secondo la propria presenza sul mercato
Il nostro intervento le nostre invenzioni il nostro operare
Incessante hanno fatto sì che la televisione fosse consumata di più in Italia e hanno offerto alle aziende la possibilità finalmente di accedere tutte
Alla televisione erano poco più di trecento le società che andavano sulla televisione pubblica
Otto anni fa
Oggi soltanto sulla nostra televisione sono mille cinquecento gli operatori che in qualsiasi momento possono sostenere i loro prodotti che in qualsiasi momento possono decidere di lanciare nuovi prodotti perché hanno la possibilità di andare in televisione
Questo fatto non soltanto ha dato alle aziende la possibilità di ritorni ficcarsi non soltanto ha invertito il trend che era di recessione dei consumi e di inflazione
Questo fatto è stato positivo per tutto il sistema di comunicazione italiano
Che oggi può attingere risorse importanti a questo aumento determinato prodotto dall'avvento della televisione commerciale in Italia e dagli uomini che l'hanno fatta
Per cui oggi in Italia siamo in presenza di una quantità di informazione e di comunicazione molto superiore rispetto al passato
I giornali erano attestate su quattro milioni e mezzo di copie prima che arrivasse la televisione commerciale sono arrivati a sei milioni di e mezzo di copie e il trend dissi in salita non accenna a diminuire
C'è stata una grande nascita di periodici i settimanali un grande fermento creativo che ha vivificato tutta l'informazione italiana sono nate nuove testate sono aumentati i lettori continuano a nascere nuove iniziative
Gli italiani hanno letto di più mi spiace presidente di doverle dire che parlando evocando una spinta all'utilizzo del libro alla lettura
Lei debba ammettere che la RAI chi è il laboratorio culturale del Paese mi riferisco le sue parole
Non abbia fatto molto per incrementare questa lettura credo che tutto il sistema abbia fatto poco
Ma era soprattutto l'ente di Stato con la sua funzione estivi istituzionale per il suo ruolo che doveva soprattutto spingere in questa direzione nonostante questo c'è una realtà confortante
Gli editori di libri notano un miglioramento dalle ultime indagini sono più per la prima volta nella nostra storia gli italiani che leggono libri di quelli che libri non leggono
E ancora nel settore della televisione ci sono tutte queste ulteriori possibilità
Permettetemi di ricordare ancora che la RAI
è esplosa come ore di trasmissione che sono esplose le reti anche della radio che sono arrivate le reti private
Che sono nate lei televisioni locali che costituiscono una presenza importante nel Paese e che danno attenzione dei problemi che la grande rete nazionale non può prendere in considerazione
Ebbene la televisione commerciale a Pera ha operato in questo panorama dopo i momenti difficili della nascita in cui doveva pensare prima di tutto e prima che a qualsiasi altra cosa prima ancora che i programmi prima ancora che alla audience alla propria esistenza la televisione commerciale ha dovuto essere soprattutto una macchina che si procurava i mezzi per insistere innovando lavorando nel settore della pubblicità
Questa è stata la nostra prima grande preoccupazione ma abbiamo visto che ha avuto effetti positivi su tutta l'economia
Bene appena la televisione può a commerciale avuto la certezza di esistere immediatamente si è autoregolamentata
Asti Nendo sì astenendosi da raccogliere la pubblicità locale
Un anno dopo ha fatto ancora un passo avanti confermando una vecchia regola che il mercato ha in sé la capacità di regolarsi e si è autolimitata astenendosi dalla raccolta della pubblicità regionale
C'era un grande affollamento pubblicitario si andava oltre il limite fisiologico della televisione in una gara in uno scontro alla pari tra RAI e televisioni private anche la RAI ha messo prima e dopo del giornale
Spot in numero ancora maggiore di quelli che avevano in quel momento la televisione privata e siamo arrivati a contarne ventotto ventuno ventidue era la regola del momento cruciale dell'anno scorso
Finalmente ancora intervenuto il buonsenso e anche qui è intervenuta l'autoregolamentazione autonomamente le televisioni commerciali
Sono calate nell'affollamento sono arrivati a quel sedici per cento che è la norma praticamente delle televisioni commerciali di tutto il mondo
Questo nonostante
La grave gravissima situazione di operare su un mercato con dei protagonisti che rispondono a regole diverso la RAI azienda pubblica quando fa comodo e intervistato quando fa comodo che prende l'abbonamento che vive con più di mille miliardi di canone che anzi un tetto nella pubblicità
Ma che non è costretta come gli altri operatori carta stampata e televisioni commerciali che operano sul mercato a vendere la propria pubblicità a un prezzo che è quello di costo più le spese generali più i margini d'impresa
E rendendo al prezzo più basso di tutti i Paesi industriali la Rai costringe gli operatori della carta stampata e gli operatori della televisione commerciale a seguirla in questa politica dannosissima
A vendere a prezzi che di mercati non sono andando incontro a enormi difficoltà nella confezione dei propri bilanci ai norme difficoltà a mantenere in vita le proprie aziende
Quindi se vogliamo guardare
A quello che è il futuro non possiamo soltanto pensare a una risorsa illimitata di pubblicità che non si è out con cene rata ma che è stata motivata dalla intervento e dall'opera degli operatori della carta stampata della televisione commerciale
Dobbiamo anche pensare a regole precise per cui l'ente di Stato o rinunci alla pubblicità oscena pur nella pubblicità portare benissimo
Sia costretto a vendere la pubblicità al prezzo di mercato
Allora si potranno evitare le legge sull'editoria allora si potranno evitare i contributi alle aziende che fanno carta stampata allora il mercato ritornerà a dominare e nel mercato chi saprà vivere potrà migliorare
Chi non saprà vivere uscirà dal mercato perché questa è la legge del mercato
Ancora una risposta
Dispiace presidente di mettere l'accento sulle cose che ci dividono ma sono state tantissime le cose che ci hanno unito direi che in senso generale di tutto il discorso del presidente Zavoli
E andato nella stessa direzione in cui noi andiamo
E quindi veramente non c'è una querela una querelle importante tra l'ente di Stato cominci come oggi rappresentato dal suo presidente e l'industria privata della televisione ma per amore di precisione devo ritornare sul tema di Montecarlo il presidente Zavoli mi ha detto Berlusconi sa benissimo alcune cose sì certo io queste alcune cose le so benissimo ma anche il presidente Zavoli delle benissimo sapere
Che Telemontecarlo opera opera in un regime di illegittimità totale
Esiste una legge dello Stato italiano la legge centotré del mille novecento settantasei che dava alle televisioni straniere la possibilità di trasmettere i loro programmi sul territorio italiano spesso però utilizzando esclusivamente le frequenze in uso nel mese di aprile del mille novecentosettantacinque questo oggi non avviene la televisione di Monaco opera compiuti duecento frequenze in uno stato quindi di palese illegittimità riguardo alle norme esistenti norme che noi abbiamo dovuto e abbiamo voluto sempre rispettare che Telemontecarlo coperta dall'ombrello della RAI invece non rispetta e mi perdoni ancora presidente ma mi mi consenta davvero di criticare
Con tutta la forza la decisione della RAI che ripeto le sue parole per recuperare soltanto dieci miliardi idee miti
Accumulati con la gestione RAI di Telemontecarlo aperto le porte di un mercato nazionale al più importante degli operatori privati stranieri eh sì perché questi da io non le faccio dire cose che lei non dice ma osservo la realtà che si è venuta formando per recuperare dieci milioni l'ente di Stato aperto il mercato nazionale è un operatore professionale
Che che ha no no siete stati voi che avete venduto Telemontecarlo al signor Marino di rete Globo è eccelle Montecarlo via via ricompensato posso invalidando no finisco solo il concetto presidente
Andando
Lo finisco dopo
No dico non siamo stati noi ad aprire a Montecarlo come non avremmo potuto aprire alla tedesco Kaiser né al britannico Murdoch questo Berlusconi lo sa perfetta no io non lo so io sogni la soglia dei dieci miliardi è una subordinata introdotta nel discorso perché non aveva nulla a che fare con quello che era consentito dalla legge e tollerato dalla RAI
A ammetto che non c'è stata risposta mi sembra perché
Presidente io affermo con grande convinzione che è stato un errore storico quello della RAI
Di permettere a una televisione a un gruppo straniero in condizioni di non reciprocità con quel Paese divenire operare sul nostro mercato mi aggiungo e ripeto ancora che questa operazione avviene utilizzando dei mezzi
Che sono illegittimi sul piano delle leggi che sono i legittimi sul piano concreto della concorrenza perché mi sembra che ogni concorrenza si può accettare purché sia fatta ad armi pari
Credo di avere poche altre cose ancora da osservare ma sono stato pregato e sono andato già oltre il tempo che mi è concesso concludo velocissimamente
Augurandomi
Che davvero il futuro sia un futuro in cui ci si Possa tra operatori di televisione sedere allo stesso tavolo per esaminare costruttivamente tutti i problemi di questo mezzo
Così importante di così grande momento ma anche e soprattutto di così grande futuro
Mi auguro che la televisione privata in Italia possa continuare a esistere possa continuare a migliorare mi auguro che il sistema di legge che auspico sia tale da permetterci questo
Grazie
Grazie chiederei al presidente Formenton di replicare
Non vorrei sbagliare ma
Il tema
Del dibattito di questa sera era risorsa informazioni e probabilmente per la qualità dei partecipanti al dibattito è diventata risorsa televisione
Non vorrei
Che ci dimenticassimo
Che è per completezza qualità quantità diversità di informazione il mezzo stampa resta insuperato
E lo
E lo dimostrano e lo dimostrano i direttori
Mai come oggi abbiamo avuto una diffusione dei giornali in Italia abbiamo raggiunto i sei milioni e mezzo di copie mai come oggi abbiamo avuto dei periodici
Numerosi che rispondono a tutte le esigenze e gli interessi dei lettori
Non solo per la prima volta nell'altro Paese
Il numero di persone che leggono i libri ha superato il cinquanta per cento quindi è quella la risorsa importante dell'informazione certa la televisione al suo impatto ma non potrà mai sostituire la carta stampata
Un'ultima breve osservazione perché abbiamo fatto tardi ho sentito un'esortazione di Zavoli a Berlusconi teniamo le distanze dai partiti
Noi siamo lieti di non avere questo problema perché non siamo mai stati vicini e penso che non lo farei
Zavoli
Due tre brevissime cose per replicare a alcune che io considero inesattezze non ho mai detto prendiamo le distanze dai partiti il mio discorso è un altro
Dobbiamo diventare capaci di mediare la politica non diventare antagonisti nemici dalla politica ma diventare quelli che sono capaci di far passare il meglio
Della della politica rivelandone il peggio quindi dei mediatori corretti tra i fatti e l'opinione pubblica
Per quello che riguarda Montecarlo
Lui sa che d'iniziativa rientra in una componente istituzionale del nostro mercato
Con la riforma del settantacinque
è stata messa la ripetizione dei programmi esteri sul territorio nazionale non è una televisione la loro legittima Galeone dall'allora tra l'altro confermata un anno fa dalla Corte costituzionale non entro nella querelle veramente qui
Credo poco interessante perché ci ascolta
Di chi apparta chi appartenga il massimo di audience probabilmente ci rincorriamo di sera in sera
Mi interessa dare due risposte invece a Milano dicendo che è in atto l'ampliamento in corso Sempione che per quello che riguarda il Dal Verme approvata la convenzione da Provincia e Comune noi siamo pronti a firmarla anche domani mattina
Per quello che riguarda i nuovi studi di iniziativa comune IVRI per un nuovo insediamento al Portello con aria già riservata per la RAI è un progetto al quale la RAI partecipa del tutto persuaso che debba farsi la cosa
Proponiamo anche che tra Regione SIP Rai si sviluppi una sinergia capace di dar vita in Lombardia alla prima rete via cavo del Paese
Di fronte a questi problemi che attengono molto anche alla questione delle tecnologie ho una proposta da fare Berlusconi
Mettiamo insieme noi così come io dissi proposi di fare a Palazzo Grassi a Venezia uno strumento che ci consenta di surrogare i vuoti della decisione politica
Mettiamo in atto un osservatorio dei media a livello istituzionale
Che consenta anche alla classe dirigente di fare le proprie scelte di decidere con cognizione di causa capaci noi di fornire a loro gli strumenti per capire i nostri problemi
Di approntare pianificazioni elastiche da correggere in corsa e se necessario da smontare da rivedere la politica non perde la faccia tutte le volte che corregge un suo errore
Ci sono settori soprattutto industriali nei quali il ritardo accumulato da voi e da noi è il miglior recuperabile se non ci muoviamo immediatamente
Settori soprattutto la produzione di programmi ma si pensi anche alla componentistica per satelliti un'efficace politica nazionale potrebbe trarre benefici e slanci impensabili da un'operazione che ci provasse insieme
Proprio in questi giorni il satellite per la tv a diffusione diretta voluto da un consorzio europeo
Do l'impulso a Roma negli stabilimenti dalla Selenia per i collaudi le aziende pubbliche potrebbero davvero esaltare la loro funzione di traino nella sperimentazione delle tecnologie più avanzate
Preparare il terreno anche agli investimenti privati e così via
è solo attorno a politiche nazionali efficaci che si può costruire una strategia veramente europea amico Berlusconi
Se si vuole stare al passo e non a cantare soltanto qualche briciola non si può continuare ad affrontare le grandi questioni del sistema comunicativo
Con una persistente inclinazione all'improvvisazione alla cura di interessi particolari alle subalternità
Queste sì rispetto alle forze politiche che non sono in grado di fare delle grandi sintesi il nome di interesse di carattere generale
E dalla capacità di governare in base agli interessi nazionali questo snodo strategico dello sviluppo che si misura la modernità di una classe dirigente e del paese che si amministra ma anche la capacità dei soggetti del sistema comunicativo noi e voi per primi
Di interpretare non soltanto le ragioni pur legittime delle rispettive imprese ma il Paese
La gente la sua voglia di capire di essere di riconoscersi nelle proprie culture di avere quelle cento parole in più per le quali lavorò a Barbiana a Barbiana don Milani
Di essere
Cioè chi cabine a pieno titolo di questo Paese questo perché la televisione amici miei e qui concludo deve dare la voglia di scegliere non la prova che i giochi sono già fatti
Grazie la parola a Veltroni per la conclusione
Ma siccome sono contrario al monopolio di Berlusconi sono anche contrario al monopolio alzata in piedi mentre stavolta mi alzo in piedi anch'io per parlare
Perché era la mia opinione
Rispetto a questo dibattito
E per dire una cosa intanto che io ritengo abbia avuto importanza
E credo che un osservatore straniero magari straniero registrerebbe concerto interessa il fatto che è una delle poche rare rarissime occasioni nelle quali appunto Formenton Berlusconi Zavoli si sono incontrati hanno discusso tra di loro hanno dichiarato opinioni diverse qui c'è stato lo voglio dire perché non vorrei che domani sui giornali ci fosse qualche applausometro magari forzato qui c'è stato applausi dalle opinioni alle opinioni di ciascuno
Non una scelta di parte naturalmente di nessuno né per Berlusconi né per la RAI né per Mondadori
E questo confronto e questa discussione questo dibattito si è svolta a cui a casa nostra nella sede di un partito di opposizione che pure essendo partito di opposizione ha cercato di sostituirsi
Al bottone deserto al Silenzio che c'è stato sul piano delle proposte delle iniziative legislative della maggioranza attraverso le sue proposte delle sue idee e io qui voglio venire anche
Voglio venire anche ha qualche risposta
Ha qualche risposta che si fonda però su questo punto che io vorrei lo ripeto che forse entrasse ormai chiaramente nel dibattito politico italiano e nel dibattito in particolare applicato a questo universo quello delle comunicazioni
Non c'è da parte nostra nessuna vocazione ad assumere gli interessi della RAI o ad assumere gli interessi di Berlusconi o a quelli di quant'altro
Noi continuiamo a pensare che questo Paese abbia diritto ad un sistema misto
E siccome è stata usata l'espressione torta pubblicitaria io credo che non ci sia espressione che meglio riassume la povertà del modo in cui i partiti di governo si occupano delle questioni della pubblicità
Sono loro chiamano la pubblicità una porta e siccome la torta è qualcosa che si taglia a fette
Si spartisce e poi si mangia noi la pubblicità pensiamo sia meglio non chiamarla torta e siccome abbiamo assistito nel corso di queste settimane al fatto che la democrazia cristiana voleva più pubblicità per la RAI
Che il Partito socialista voleva meno pubblicità per la RAI e più pubblicità per Berlusconi che il Partito repubblicano a quel punto ha detto no più pubblicità per i giornali
Che si annuncia una presa di posizione dei socialdemocratici a favore dei manifesti murali e via discorrendo io vorrei dire
Io vorrei dire che assolutamente l'impegno in devo uso le parole sapendo che come ci è stato insegnato le parole sono pietre prima di scagliare le bisogna stare attenti perché le pietre pesa no a tirarle e pesano quando arrivano
Vorrei dire che è indegno di un Paese moderno che in questo settore che è tutto quello che è stato detto in questo dibattito che ha detto Zavoli facendo riferimento ai principi
E già no no no infatti non era riferito detta riferito alle forze politiche non naturalmente alzavole che la chiamata
Risorsa pubblicitaria ma che in questo settore dal quale dipende in grado di conoscenza e anche la possibilità di scegliere di sapere di ciascuno di noi oltre a dipendere la salute della nostra industria la salute del nostro tessuto culturale il pluralismo delle idee dall'espressione in questo campo ci si divide su la questione della torta pubblicitaria o sulla questione della nomina del consiglio di amministrazione della RAI o di chi deve essere assunto dato che sui giornali abbiamo letto che è capitato in RAI che invece di presentare domanda d'iscrizione all'ufficio
Di assunzioni si presentava alla segreteria di qualche partito colgo anche l'occasione per dire tra parentesi una cosa che è qui molto chiara siccome io non sono tra quelli che pensano che c'è la lottizzazione quando la palpebra partito e pluralismo quando c'è anche il Partito Comunista credo che si debbano assumere delle regole del gioco generali
E allora per esempio io mi chiedo perché dato che sulla RAI tutti i partiti di governo dicono che è uno scandalo la lottizzazione
Secondo la logica che abbiamo conosciuto per la quale prima si uccide e poi ci dice che scandalo l'assassinio allora io mi chiedo perché siamo rimasti da soli
Noi con il sindacato dei giornalisti a chiedere che le assunzioni giornalistiche non solo giornalistiche Rai
Vengano disciplinati attraverso criteri oggettivi per esempio attraverso concorsi questo carente riebbe la possibilità di un accesso trasparente
E di superare quella logica di come dire trasversalità e via occupazione che i partiti dimostrano in questo campo
Ma mi permetto anche di dare una risposta all'analisi di Berlusconi perché io ormai con Berlusconi abbiamo avuto diverse occasioni discutere e credo ormai di conoscere diciamo
La struttura del ragionamento di Berlusconi che io apprezzo come apprezzo la capacità dimostrata sul campo nel corso di questi anni di fare un mestiere difficile complicato come fare la televisione
Però io invito Berlusconi anche appare un'operazione di straniamento diciamo così perché Berlusconi fa l'imprenditore televisivo e qui ci ha raccontato le difficoltà e anche i successi
Del modo in cui Canale cinque il suo gruppo hanno fatto programmazione televisiva io lo invito per un attimo a mettersi dall'altra parte
E cioè a smettere di pensare per un attimo da imprenditore televisivo o anche a pensare oltre che da imprenditore televisivo anche a spettatori
E allora vedrà che il suo punto di vista non collima più con quello che noi ci sforziamo di mettere al centro che è il punto di vista della gente
E allora nel quadro che a me è sembrato lo dico con la stessa sincerità con la quale Berlusconi ha cortesemente replicato anche alcune mie osservazioni che ripeto si fondano
Non sulla necessità di comprimere Berlusconi a favore di quell'altro no si fondano sulla necessità di darsi delle regole
Ecco io credo che l'immagine che Berlusconi ha dato sostanzialmente ottimistica e secondo la quale un po'nel sistema informatico italiano tutto andrebbe bene beh questa immagine francamente io non mi ci riconosco
E anzi devo dire che confermo qui
Anche dopo quello che è stato detto la mia opinione iniziale sulla quale io credo che sarà bene cominciare anche ad aprire un dibattito ho un plein air come si dice tra sulle pagine dei giornali tra gli operatori dei settori tra gli intellettuali per discutere del grado
Che io giudico essere fortemente abbassato è peggiorato dell'offerta di programmazione informative culturale in questo nostro Paese e questa è una discussione che tende a essere riaperta
Perché la discussione non può essere affrontata solo in termini quantitativi e al suo nome età dello ritrasmissione aumentata la pubblicità tutto appelli ma la diretta va benissimo noi siamo favorevoli alla dirette adesso me
Adesso però le cose delle quali parliamo ma io voglio dirlo con sincerità mi riferisco in generale ma insomma io penso oggi se Bernardo Bertolucci dovesse girare prima della rivoluzione prima che Bertolucci ha fatto a diciannove anni
Ci dovrebbe mettere per entrare nel mercato e per ottenere un finanziamento che ne so Serena Grandi e Gerry Calà allora io mi chiedo se oggi non ci sia un problema di asfissia della nostra industria culturale e cioè il fatto che questa questo Paese che ha prodotto sul piano letterario sul piano cimato grafico sul piano televisivo
Lei più straordinarie esperienze di questa parte del mondo io penso al cinema italiano la prima linea Rossellini Antonioni a Visconti ma anche agli spaghetti western e manca Totò anche alla commedia all'italiana oggi tutto questo
Viene progressivamente riassunto in un'offerta televisiva che lo abbiamo visto io parlo di oggi poi quello che sarà lo vedremo insieme fortemente colonizzata
E non perché ripeto si debba avere una visione autarchica fortemente omologa perché io prima ho letto il palinsesto di Canale cinque avrei potuto leggere quello di Retequattro con la rete due o quello della rete uno non sarebbero sostanzialmente cambiate le cose
Perché la sera ciascuno di noi si trova di fronte ad un'offerta che è fondata su un criterio è uno solo
Quello di ottenere il massimo dell'audience per ottenere il massimo di pubblicità e siccome si deve ottenere il massimo dell'ordinanza si rivolge un'offerta televisiva fatta sul modello di quello che si ritiene essere lo spettatore Massa lo spettatore ideale
E allora qui si pone davvero un problema di carattere democratico io ho letto con interesse un'intervista rilassare rilasciata da Sydney Jean perché è quel giornalista americano premio Pulitzer la cui storia poi è stata raccontata nel film urla del silenzio chamber dice il dramma del degli Stati Uniti
è che ormai sui giornali si fa si mette solamente quello che corrisponde alle indagini di mercato
Per cui tutti gli spazi che si ritiene essere scomodi difficili residuali per le minoranze eccetera vengono tagliati il risultato è di determinare una condizione di omologazione evidentemente allora apriamo questa discussione apriamola a tutti quanti insieme perché credo che la Rai
Nella quale Zavoli ha ecco io continua sottolinea la RAI deve essere servizio pubblico e chiede significa non Berlusconi che bisogna sconce intranet Rai ma significa che la RAI deve smetterla di pensare di mollare se stessa sull'altare della concorrenza e della giunge mento pura e semplice del massimo di ascolto
Deve riscoprire attività produttive e qualità culturali che ha dentro di sé la corda perché la RAI ha anche dato nel corso de la sua storia alcune pagine straordinarie dal punto di vista dell'informazione giornalistica e anche della
Normativo dentro il quale io lo voglio dire a Berlusconi vogliamo vedere le cose come abbiamo detto fin dall'inizio questo dibattito sulle quali siamo d'accordo non credo che non possiamo essere d'accordo sul fatto che c'è bisogno di una legislazione antimonopolio
Perché la domanda che lei ha fatto il dottor Formentone la risposta che Formenton ha dato ammesse paventa perché il dottor Formenton dice io non rientro in un sistema televisivo dentro il quale lei risorse pubblicitarie sono concentrate come ne è uscito le ragioni per le quali ne è uscito solo queste sulle tre reti televisive RAI e sulle tre reti televisive private allora io credo che con una Rai che ritorni ad essere servizio pubblico senza per questo venir meno alla sua collocazione nel mercato
Con una normativa antimonopolio il che significa che siccome le risorse tecniche di frequenze pubblicitari non sono illimitate eh non è che ci possono essere sei reti e d'altra parte Berlusconi credo per primo si renda conto benissimo che si è determinata una condizione di monopolio che in nessun Paese viene accettata neanche negli Stati Uniti d'America
E allora io penso che noi possiamo essere d'accordo sull'adozione di normative antimonopolio
D'accordo sull'adozione di normative che contengano la l'affollamento pubblicitario
Lei sa Berlusconi perché ne abbiamo discusso con lei e con i dirigenti di della Fininvest in un convegno fatto qui a Milano sulla pubblicità
Che noi crediamo anche questa è una novità che l'investimento pubblicitario rappresenti una risorsa se è possibile una risorsa da sviluppare
Ma che per farlo abbia bisogno di regole che non sia più possibile che il costo della pubblicità in televisione sia un tot e il costo della pubblicità sui giornali sia due volte o tre volte questo
Non è possibile che in televisione si facciano in un determinato numero di spot pagati e tutto un altro numero di spot gratuiti col risultato che poi ci siamo trovati durante la trasmissione di alcuni film dei mesi passati a livelli di affollamento che sfioravano il trentatré per cento
Per cui era il film che interrompeva la pubblicità e non il contrario allora io credo che noi dobbiamo recuperare invece anche qui una visione di tutela e di regole del gioco non che servano a comprimere ma contrario a sviluppare perché dai calcoli che non abbiamo fatto i nostri Esperti compagni che lavorano nella pubblicità risulta che attraverso una limitazione dell'affollamento pubblicitario
Del tipo di quello che si è realizzato ma forse anche qualcosa di più potrebbe aumentare l'investimento pubblicitario d'Italia allora forse possiamo essere anche d'accordo su questo
Possiamo essere d'accordo sui limiti alla trasmissione di film e telefilm
Nel senso che occorre anche investire nel campo della produzione della produzione cinematografica e che occorre una politica statale che aiuti alla ripresa dell'industria produttiva nazionale e allora si è questo
E allora se ci sono ormai gli elementi di una possibile legge di sistema
Sì ormai noi cominciamo a ragionare in termini di una legislazione che non può dottor Berlusconi registrare quello che c'è oggi
Perché questo sarebbe l'esatto opposto di quello che un Paese non doveva lasciare che le cose andassero in questo modo oggi sarebbe il massimo dell'assurdo stesse l'unica cosa che fa dieci anni dopo e scattare una fotografia del paesaggio esistente no occorre riconvertirlo senza Indro parlo senza cancellarlo riconvertirlo a fini produttivi riconvertirlo a Philip moralistici
Favorire la possibilità che altri soggetti privati entrambi entrino in questo settore riaprire questa condizione di asfissia della quale abbiamo parlato e rimettere in movimento anche l'autonomia dell'azienda
Anche su questo io voglio dire una cosa al dottor Berlusconi anche una cosa che riguarda la RAI
Io ho fatto un'osservazione a difesa del del gruppo Berlusconi prima quando ha parlato del grado di invadenza dei partiti politici e nel caso di Canale cinque di un partito che ha ritenuto anche un po'goffamente come un elefante in un negozio di porcellana di dover avocare a sé è una rete televisiva io non so quanto questo abbia giovato a Berlusconi credo anche che l'esperienza francese gli dimostri come sia pericoloso
Affidarsi a uno e un solo partito di una maggioranza perché magari no no perché magari e va be va be'qualcuno però ha fatto circolare non me lo sono inventato io il fatto che sui giornali viene ritenuta e non mi sono inventato io il fatto che Craxi quando non gli è stato concesso di fare una tribuna politica in televisione poi
Farfalla grazie ora
Io lo dico ma ripeto forza in questo senso Berlusconi spero con questa mia ulteriore affermazione non ha neanche più bisogno di di rispondermi io lo dico perché non vorrei che si pensasse che il problema è quello di contenere questo quello in ragione delle proprie opinioni politiche no il problema è di difendere l'autonomia di tutti i soggetti privati
Noi siamo per difendere l'autonomia anche di un soggetto privato come il gruppo Berlusconi
Il quale deve essere libero di fare il proprio mestiere in una condizione di mercato reale senza dover sottostare a qualsiasi forma di condizionamento senza dov'era d'aspettare i decreti fatti su misura nel momento in cui manca una legge con un quadro di normativa che consenta a tutti condizioni
Di certezza
E io questo lo girò dall'altra parte anche al Partito socialista
Io ho sentito che Martelli ieri ha detto delle cose permetto qui di fare una considerazione di carattere politico più generale siccome sono tra quelli che non pensa che i socialisti debbano essere chiamati come Coppi quello là
Mi auguro che le cose che Martelli ha detto ieri corrispondano a a scelte concrete nel campo della televisione fino adesso così non è stato e anzi vorrei dire che lì si è quasi capovolto lo schema
Mentre noi cercavamo di aprire una sfida sul sul tema di una moderna sinistra riformatrice in questo campo dall'altra parte ci si rispondeva con una politica di piccolo cabotaggio tutta tesa a controllare questo o quel settore del potere
E allora siccome ho letto le tesi della Spd il partito socialdemocratico tedesco nel campo dei media
E credo che lì dentro ci sia una qualche idea un po'diversa da quella che è stata enunciata fino ad oggi dal Partito socialista io mi auguro che col Partito socialista ma voglio dire anche un grande chiarezza non solo col Partito socialista ma con tutte le forze politiche
Perché questa qui è materia non di maggioranza e di opposizione qualsiasi sia la maggioranza e l'opposizione ma è materia che riguarda tutti i partiti perché attiene ai diritti dei cittadini
Si possa riaprire un confronto e di una convergenza per questo però e vengo all'ultima conclusione
C'è anche bisogno lo dico chiudendo di una RAI diverso
Di una RAI libera dal controllo che le viene imposto e determinato dai partiti di governo anche qui io non credo che il problema della RAI si risolva lo voglio dire anche per noi compagni
Perché per molti anni per voi
Il problema della RAI che è stato il problema di quanti minuti venivano dati al Partito comunista in questo in quel telegiornale problema che c'è
E che abbiamo visto anche riproposto in questi giorni
Con l'assoluta sproporzione dal modo in cui sono state date le notizie circa la festa dell'amicizia o quella di CL e quella dell'Unità ma io su questo non voglio tornare
Per dire che noi non dobbiamo ritenere che quella sia possibile essendo e possa essere assunto come la politica di un partito di governo cori di opposizione in questo momento come noi siamo rispetto al settore delle comunicazioni non dobbiamo chiedere un'altra cosa
Non di avere un posto in più
E cioè non di aggiungere un padrone ai tanti che dentro la RAI ci sono socialisti democristiani repubblicani sulla democratici eccetera ma piuttosto quello di liberare la RAI da questa morsa di ricostruire condizioni di autonomia
E io credo che ci sia modi concreti a tre io ne voglio citare uno
Riteniamo che questa concorrenza tra le reti sia una cosa che per l'azienda non va più bene che non aiuta sicuramente nel pluralismo nella qualità lo stesso vorrei dire per i telegiornali
Io mi chiedo perché oggi dieci anni dopo la riforma debbano andare in onda ogni giorno decine di edizioni del telegiornale
Spesso con le stesse notizie spesso con le stesse immagini con la stessa impaginazione senza nessun articolazione pluralistica del tipo di quella che vi poteva essere nel settantacinque
Mi chiedo se invece non possiamo articolare l'offerta informativa della RAI non per quello non distinguendo per chi lo fa il socialista e democristiano il comunista ma distinguendo per quello che fanno
Le notizie l'approfondimento un telegiornale locale veramente del quale c'è possibilità e spazio è un telegiornale sportivo con una visione generale che consenta anche alla RAI di riscoprire la società ed è questa davvero l'ultima considerazione si è molto verticalizzata d'informazione
Io sono d'accordo con Zavoli assolutamente sul fatto che questa campagna distruttiva dei partiti addietro altre cose
Però è vero che oggi per uno spazio in televisione per una ripresa di una riunione della direzione ora insomma la politica in televisione è diventata solo gli stati maggiori dei partiti o dei sindacati o del Vaticano di quanta e c'è poca Società ci sono pochi problemi drammi storie c'è poco questo Paese che sta cambiando che cambia con tante contraddizioni dentro
La televisione che faceva il TG due
Di Barbato che faceva il processo per stupro che faceva il processo per Catanzaro quella RAI che ha conosciuto quella pagina di autonomia noi vorremmo ritrovarle riconoscerla
E sarebbe molto grave se un partito in questo caso la democrazia cristiana
Pensasse che siccome magari in RAI storicamente come si dice c'è una presenza molto forte della democrazia cristiana questo partito in mano la RAI perché se così fosse se qualcuno pensasse questo
Questo scadrebbe il deserto attorno alla RAI è una condizione di isolamento che farebbe venir meno alla RAI il suo un carattere di servizio pubblico con tutte le conseguenze che questo presuppone ecco perché noi avanziamo anche per l'azienda una proposta di di per azioni ulteriore dalle condizioni di controllo e di sovranità limitata nella quale è stata gettata nel corso di questi anni
Credo che questo possa rappresentare un contributo è uno stimolo attraverso il quale si incomincia a regolare il sistema una Rai rinnovata il servizio pubblico una molteplicità di soggetti privati finalizzati a sbocchi produttivi una carta stampata il cui ruolo è la cui importanza Formenton ha ricordato e che può essere agente organico di uno sviluppo dei te lo sistema una legislazione moderna in questo campo anche per ciò che riguarda il nuota cronologie
Questi costituiscono oggi non più parole o promesse da rinviare
Ma devono costituire il pane
Della costruzione sul serio e sul campo attraverso le battaglie politiche e parlamentari di un sistema informativo moderno in un Paese moderno
Grazie ancora ai nostri ospiti e a voi che ci avete ascoltato