Politicizzazione dell'Europa ed europeizzazione della politica in Italia. Attori, culture e politiche nello spazio costituzionale euro-nazionale (1989-1999) (1ª giornata)

Ai lavori di queste due giornate di convegno su
Sì
Si sente
Cousins perfetto dicevo punto diamo inizio a questi quella i lavori di queste due giornate il convegno su politicizzazione dell'Europa europeizzazione e politica
In Italia il convegno è una l'evento conclusivo di di una sinergia progettuale sul tema dell'Europa come fattore di trasformazione della nella politica italiana che i dipartimenti Samaras corista hanno portato avanti su basse di due finanziamenti Grande Medio rispettivamente coordinati da Paolo Acanfora e da me pensati proprio come dei tasselli complementari e poi costruiti come un vero e proprio percorso comune di ricerca e di riflessione che il privilegio di potersi avvalere della collaborazione delle colleghe e dei colleghi che sono qui presenti oggi in veste di relatori e TT scarsamente che ringrazio vivamente piani spendere
Qualche parola con Paolo sulla
Sul senso sulla finalità di questo di questo progetto il piacere di dare la parola i per gli indizi saluta i direttori e i nostri due dipartimenti Alberto Marinai Alessandro Saggioro che ringrazio morto della loro presenza
Sono
Cioè io Alberto
Buongiorno tutto e tutti dato io per primo anche perché sono credo la persona più scortese e dopo i saluti di debbo lasciare perché è un comitato editoriale web che erano l'onore e l'onere di presiedere in quanto correttore dedicata a questi aspetti che incombe
In termini di orario c'è passerò dalla politicizzazione all'Europa all'architettura di si riguardi della pace biblioteca che è una cosa vi assicuro altrettanto interessante da un po'di euforia perché si parla
Di biblioteche che continua a essere una delle dimensioni importanti del nostro lavoro e anche dell'accoglienza degli studenti che però questa la motivazione mi scuso in anticipo
Devo dire quando il collega amico e dice del dipartimento Andrea Guiso mia
Prospettato l'idea di questo convegno iniziale e l'ho spinto in qualche modo lo sollecita ad andare avanti perché mi sembra un'idea molto brillante vederla realizzata devo dire che sono rimasto impressionato nel senso che elementi di forza di questo lavoro è il fatto che due dipartimenti si trovino insieme a discutere criticamente i risultati di un lavoro di ricerca e questo e
Un evento
Assolutamente da sottolineare nel senso che spesso queste cose si fanno nel chiuso delle delle stanze o dei propri contesti organizzativi e il fatto che due dipartimenti due progetti si mettano insieme che si
Che rilegga no criticamente il percorso dello offrono confronto la discussione con gli altri
A mio parere veramente un una bellissima iniziativa della quale dobbiamo far tesoro e
Espandere in altri segmenti la seconda motivazione ovviamente il tipo di il percorso che c'è dietro la scusa
Chiamiamola così la costruzione o sparo spazio pubblico europeo anche chi mi capita spesso di parlarne con Andrea io lasco sociologo anche se finisco
Buona parte voi della mia carriera studiando i miti e studiando i nuovi media
Ma non mi dimentico di essere sociologo non mi dimentico di essere personale si è formato solo delle sistemi e quindi della la offro in estrema sintesi così la riflessione
Interessante
Tipologie di approccio che c'è nelle letture che vedo come esemplificate sta nel fatto che c'è un mix differenti di peso tra politica ed economia spesso pensiamo che ci sia un un movente e ci siano altri attori complementari questo una rappresentazione plastica classica erano nel Novecento
Bene
All'interno dello spazio
Pubblico europeo
Credo che questo tipo di mix di bilanciamento rappresenti una dimensione completamente differente spesso non studiata o non esplicita anche perché
Evidentemente la politica ci tiene a rivendicare un proprio spazio è un proprio campo e non avremmo fatto grandi progressi pensiamo all'euro e a tutto il resto se non ci fossero stati dei leader politici capaci di portarci
Allo stesso tempo però come sapete e sia nella dimensione quotidiana sia nella dimensione strutturale quindi di evoluzione nell'arco dei decenni delle trasformazioni del quadro qui si vogliono perché l'Europa
Sapete benissimo che il peso delle politiche economiche il il fatto che emergano attori completamente differenti gioca un cuoco
E tutto questo in un quadro di cui parlerete a lungo nel convegno no quindi partite con l'Europa economica e monetaria notte CNA grazie
E eccetera nel nel panel ma poi ragionate che anche questa mattina ragionate molto sui fattori geopolitici la sicurezza che rappresentano l'altro aspetto
Chiudo il discorso l'intervento di saluto e il dispiacere di che non è ma l'informale o di di di rito lì non poteva essere qui con voi a sentirvi
Questo tipo di vetture come sapete cercano di uscire dai luoghi comuni no foche comuni sono presidiati ormai dei media
Sono presidiati da slogan da semplificazioni da meccanismi rispetto ai quali
Mettiamola così la persona che conquista la scena
E poi viene rilanciata accreditata no mixate in varie forme e si prende no una parte dello spazio pubblico
Su queste tematiche
E e il lavoro della della ricerca in qualche modo messo da parte oscurato no chiamati in causa solo raramente
In particolare per gli aspetti che citiamo
Allora io penso che riflessioni come quella di tutti i prossimi giorni di questi giorni e delle pubblicazioni che ne seguiranno e di tutto il resto diranno voce e sostanza
Argomenti tematiche a dibattiti che altrimenti rimarrebbero affidati al vorticoso incedere della quotidianità su altri sistemi ben venga una riflessione pubblica e scientifica e questa alimenti in qualche modo la conoscenza di fenomeni che ci riguardano tutti come cittadini non sono come studiosi grazie e buon lavoro
Bene dopo queste parole il direttore Alberto Marinelli che ringrazio di cuore difficile prendere la parola però devo farle rappresentanza del dipartimento studi Storia Antropologia religioni arte spettacolo è stata già evocato e che
Contribuisce alla organizzazione di questo importante evento
Anch'io vorrei sottolineare anzitutto l'aspetto politico relazionale fra Dipartimenti però anche rafforzando il fatto che la storia contemporanea è veramente disciplina trasversale numerosi dipartimenti di sapienza e questo San Siro certe rivendicazioni diciamo di priorità Di Maggio ritardi anche diciamo di bilancino dice Celli andammo a memoria ecco le considero un po'difficile laddove la relazione la collaborazione la costruzione di progetti condivisi alla fine rende questa questo ambito fondamentale per la comprensione del nostro presente per la storicizzazione della nostra della nostra della nostra vicenda contemporanea di fondamentale importanza quindi queste collaborazioni interdipartimentali oltre al ruolo diciamo così politico che i direttori possono sottolineare a anche un forte elemento propulsivo
Nella costruzione di relazioni
Vorrei dire quotidiane basate sulla ricerca sulle possibilità di interazione didattica e anche su tutti quanti gli altri aspetti della vita
Della vita accademica
A mia volta ringrazio i due organizzatori per l'invito e per il lavoro che hanno fatto Paola Canfora ed Andrea Guiso non nuovi a collaborazioni vorrei sottolineare ad esempio la cucù organizzazione la partecipazione a una Summers culla
Del nostro dottorato in storia dell'Europa che ha un altro ponte di collaborazione fra i nostri dipartimenti e non solo fra i nostri dipartimenti
In cui Andrea fu invitato a tenere la relazione di apertura sul tema dell'anti Europa
E e Paolo risultava fra gli organizzatori
Altrettanto importante sottolineare non la presenza di tanti docenti di tanti colleghi e quindi ringrazio coloro che son venuti da fuori naturalmente nell'ambito del primo nel mettendosi in movimento e venendo così a arricchire questa nostra possibilità di incontro
Quanto ai contenuti io sono rimasto colpito dalla ricchezza del programma che
Devo dire lo devo sottolineare lo devo quindi a che confessare nel senso che per colgo una trasversalità di interpretazione della contemporaneità
Straordinaria perché avete saputo questo lo dico da profano naturalmente la persona non competente però dalle sei in qualche modo questa Italia vissuta no e quindi questo è il il cittadino europeo che si ritrova a rivedere attraverso il programma di un convegno un'epoca che ha vissuto da da da cittadino e quindi da osservatore da partecipante a una una vicenda storica che italiana ma è anche europea e non è solo italiana ed europea ma si allarga come si evince facilmente dal programma a uno sguardo delle relazioni dell'Europa
Con altre parti del mondo e con una costruzione sia di modelli sia di immaginari
Sia di elementi di una costruzione geopolitica che evidentemente attraverso il vostro lavoro emergerà in maniera chiara da notare anche la dimensione economica che monetaria che naturalmente nel periodo che avete identificato come cardine del lavoro è di fondamentale importanza e panche mi ha colpito la sessione che ovviamente non potrà sentire quindi mi scusa a mia volta per terra la mancanza dice all'assenza dei lavori ma evidente che devo forse anche muovermi su una serie di altri fronti della della parte relativa all'Italia nel Parlamento europeo perché rappresenta una una significativa s'
Che evidenziazione delle stratificazioni delle delle delle relazioni dei rapporti e delle dinamiche politiche
Recenti vedo che presiede l'aura Ciglioni che saluto saluto così anche il professor Gentiloni che vedo in aula e che se non sbaglio vari ruoli all'interno del convegno scassati nella prima sessione
Saluto anche tutti gli altri colleghi presenti e non ancora presenti che però visto nel programma che arriveranno in corso in corso d'opera quindi grazie per questa organizzazione
Bene per l'auspicio direi di poter vedere gli atti di questo di questo incontro è la parte forse più faticosa mentre si organizza il convegno si ritiene che l'organizzazione del convegno sarà parti più faticosa invece il giorno dopo
E cioè la parte ancora più faticosa che è
Il reperimento dei testi per costruire degli atti d'altra parte il non soltanto per raggiungere un prodotto al proprio lavoro ma anche per dare il contributo sociale e civile che la storia contemporanea evidentemente attraverso questo tipo di lavoro offre che abbiamo una responsabilità quindi la responsabilità di permettere a disposizione non soltanto del della cerchia dei partecipanti
I risultati della vostra ricerca che dovesse di fondamentale importanza
Lo e lo sarà per tutti per tutti per tutti noi per il futuro quindi grazie buon lavoro che di nuovo grazie al direttore del dipartimento Corbis per l'ospitalità per l'organizzazione e andiamo avanti con tante belle cose da fare insieme
Grazie
Capienza non è del cordless rimarcarlo questo luogo centro congressi dell'ateneo siamo felici gli ospiti
Bene allora riprendo io la parola prima di lasciarla mia volta Paolo ma veramente per una brevissima l'introduzione che serva a dare un po'il senso il generale del concerto anche appunto come ricordava adesso Alessandro Saggioro in previsione della della pubblicazione degli atti allora diciamo la nostra riflessione nostra in senso di di Paolo
Nasceva così
Da una da in parte insomma da una considerazione banale
Insomma distinguere oggi dove finisca l'ambito di in uno spazio pubblichi una sfera pubblica nazionale dove inizi quello di una dimensione politica
Pubblica europea in ordine ai fini alle decisioni
I egli si gli atti esecutivi della politica appare oggi un esercizio quasi potremmo definirlo ridondante tanto le due dimensioni sono tra loro compiti con penetrate intrecciate
Il ritorno a categorie del politico classiche pensiamo sovranità nazione popolo o spesso in correlazione tra loro altro non è in fondo che la prova di quanto profonde siano ormai queste connessioni tra le due sfere dentro un continuum di istituzioni di regole prassi che ha buon diritto possiamo definire come lo spazio costituzionale euro nazionale questa è un po'la definizione che abbiamo scelto il posto al centro nella riflessione e questo è un approdo che in qualche modo è il risultato di un processo di trasmutazione della della forma stato europea avvenuto all'incirca negli ultimi quarant'anni
In risposta alle sfide portate da un nuovo ordine internazionale nella cui crisi siamo più che mai immersi che ci piaccia a chiamarlo
Ordine neo liberale con come appunto nell'hard brillante ricostruzione i che ha richiesto l'oppure in modo più sofisticato evocativo il nuovo spirito delle leggi come faccia Ars Maya parlando del declino del Stay project State novecentesco si tratta in ogni caso di una lunga fase lungo importante fase di cambiamento della sfera politica sulla quale per la verità la storia come scienza sconta un Riccardo di conoscenza
Significativo sia pure in certa misura fisiologico e strutturale
Ovviamente la difficoltà di accesso alle fonti primarie l'ovvia principale ragione di questo ritardo che però è poi anche alle all'origine questo è un è una questione più diciamo delicata della di divaricazione ormai quasi irreparabile tra scienze storiche Scienze Politiche sociali tra scienza storica scienza del presente le voci chiamare imporre un po'così impressionistico proprio in ordine agli strumenti di acquisizione di interpretazione di analisi dei dati su cui si fonda la storia del tempo presente la storia degli ultimi
Quarant'anni di studio rotte lei a mio avviso da questo punto di vista sono uno dei campi disciplinari in cui questa divaricazione
Appare appare più evidente con una serie di ricadute importanti anche proprio sul piano esplicativo delle produzione di norme di significato
Se pensiamo a se parliamo di euroscetticismo di populismo
Deficit democratico politicizzazione
Dobbiamo riconoscere che la voce degli storici ha stentato a un po'a uscire dal coro Rispetto appunto a queste a queste categorie la possibilità oggi
Non fosse altro per metterne come dire in discussione la plausibilità il valore euristico e oggi diciamo che la possibilità invece di cominciare ad accedere quanto meno degli anni ottanta novanta a metà anni Novanta
A molte nuove fonti primarie
Quindi grosso modo il periodo che vada all'Atto unico europeo fino alla appunto alla all'istituzione del dell'unione economiche monetarie della moneta unica
Insomma questo ci consente di mettere a fuoco un periodo della nostra storia meno di altri leggibile attraverso la lente di un sistema politico nazionale separato dalla dimensione per così dire Esterna
Forse ma è una provocazione parlando d'Italia soprattutto in questo convegno aggiunto forse il momento di non diciamo di mandare in soffitta ma quanto meno di ridimensionare il vincolo esterno come categoria che tutto spiega
Provando innanzitutto a storicizzare né il significato dell'evoluzione come si è cominciato peraltro a fare e penso al bel volume di di Daniele Pasqui Nucci su questi su questi temi tuo ai lavori di Antonio versori
Con una forte sta attenzione all'esperienza che i soggetti del pluralismo vengono concretamente facendo appunto dell'Europa come coda incisore politico come spazio di negoziazione di interessi
Come asse di nuovi costruttive entità
E gli anni ottanta novanta da questo punto di vista a ci appaiono come il terreno ideale per studiare questi due processi
Questo doppio movimento questi due processi intrecciati e variamente così compresenti nella costruzione e nella legittimazione della democrazia euro nazionale ovvero europeizzazione della politica politicizzazione dell'Europa un po'un gioco di specchi ma e ossia l'attitudine da un lato a pensare la politica i suoi fini suoi strumenti decisione come qualcosa di più grande di più alto e ormai è difficile pensare la politica italiana senza guardare direttamente accessibile in questione abbiano questo nel dibattito pubblico e acquisito Rama
E e dall'altro però la tendenza dell'Europa di venire nel terreno di confronto di scontro tra forze politiche sociali economiche qui appunto le cerchiamo di catturandone tutto lo spettro che però l'europeizzazione contribuiva nel frattempo a rimodellare
In un continuo come dire gioco di azione e reazione quindi è una prospettiva di questo tipo
Non poteva che a valersi coi della messa in comune di sensibilità storiche diverse qui abbiamo storici le relazioni internazionali contemporaneisti storici dell'economia storici delle istituzioni
E anche colleghi di politologi via insomma che proveranno appunto in queste due giornate a a dialogare a ragionare appunto su queste su questa su queste categorie
Paolo
Sì no sono due due parole
Poi procede appunto la la la la parola
Diciamo lezione introduttiva quella di Fini Guido Formigoni
Io insisterei su questa cosa cioè il ragionamento dobbiamo cercato di fare di costruire un un convegno delle relazioni che avessero come punto di riferimento base
Prova la dimensione dei due processi costituenti del nuovo contesto diciamo sia italiano sia con la nazionale sia quello appunto europeo internazionale perché però qui prendo in prestito una categoria mai diciamo così minimi trova citare spesso perché siccome particolarmente efficace che proprio Guido Formigoni nella sua storia d Italia nel guerra fredda
Ha utilizzato per il processo maturate fondativo della Repubblica italiana e per processo fondativo della guerra fredda cioè l'idea appunto ad una duplice fase costituente a me sembra appunto piuttosto evidente che quella fase costituente con le due fasi costituenti
Chiudono si chiudono esattamente in questo tornante ottantanove novantuno diciamo così per ragionare sempre in una penalizzazione
Piuttosto così semplificata ma insomma qui mi pare efficace per quanto riguarda contesto dalla guerra fredda che apre poi uno scenario del tutto nuovo appunto in cui la dimensione costituente rimane anche come dire apre degli spazi
Che trova anche una grande difficoltà a definire i cui libri nuovi quindi una fase di transizione testo senza richiamandolo cemento in maniera molto molto semplificata sono le prospettive e che vanno dal il dibattito su l'Unità il nuovo unilateralismo americano insomma io Djedovic istruito assumendo i prezzi Fukuyama o o viceversa de Cresson simmetrici mi son volanti intona quindi l'idea che in realtà ci saranno nuove tenta nuove tensioni nuovi scontri
Possibili sulla base in qualche maniera dia agglomerati di di affinità di civiltà che crea costituiranno qualche nella sfida per l'Occidente o ancora le prospettive di una transizione che va verso non un ordine non di solo ordine vissuta due aspetti completamente diverso cito anche qui maniere semplificativa marxista Riccobono o il liberale per le luce insomma che Dalu rispettivi arte in qualche maniera convergono su questa prospettiva
Dentro questo contesto c'è da una parte la fase costituente oggettivamente costituenti mi pare che è quella della nascita dell'Unione UPEA il passaggio dalla comunità europea all'Unione Europea e non è solo una questione puramente nominale come sapete benissimo
E i contemporaneamente nel processo soprattutto novantadue novantaquattro la ridefinizione completa di quel sistema politico ardua la repubblica dei partiti che aveva costituito in qualche maniera l'asse fondamentale della storia repubblicana fino appunto
A novantadue a partire dal post secondo guerra mondiale
Che si chiude e si chiude adesso al di là della questione più o meno polemica sulla definizione diciamo di Seconda Repubblica senso ma senza i cambi costituzionali però di certo i soggetti politici quella Repubblica dei partiti per utilizzare l'espressione Felice diciamo così che è diventato d'uso comune utilizzato a scopo la B
Indubbiamente i gli attori cambiano e cambiano o nelle loro dinamiche diventano qualcos'altro perché questo qualcos'altro a in qualche maniera definito e anche i tentativi in qualche maniera e di definire in maniera precisa questo processo costituzionale
Penso all'esempio più più evidente è chiaro che a quello della Bicamerale che provava in qualche maniera a definire quegli assetti
Nuovi che sarebbero i nuovi equilibri che devono essere stati diciamo così
Devono essere costruiti sulle ceneri della cosiddetta Prima Repubblica il fallimento di quel processo è anche l'idea in qualche maniera che si è dato una frase una sorta di fasi di transizione indefinita che a Prodi complicati difficili che apro più problemi che non pongono diciamo così soluzioni ora si pone quindi il problema di DDT ed della sovranità come è stato ampiamente richiamato adesso dibattito o di crine presente su questo sullo spazio europeo il rapporto con i spazi nazionali
Che ovviamente implica sia il richiamo ai concetti diciamo così di legittimità popolare e di quanto questo spazio di questa sovranità possono essere definiti democratici ma insomma questo un problema che probatorio probabilmente parlerà proprio Guido Formigoni nella sua relazione per cui io cedo subito la parola in maniera tale che possiamo aprire in maniera piena legittima questo questo convegno c'ho seguito mi sentirà
Ok cisti vediamo
Ecco mi sentite anche sì chi sentiamo
Poco per la verità benissimo
Allora grazie
Davvero per
Questo invito
Devo innanzitutto scusarmi per non essere tra voi presenza
Gli organizzatori sanno che non è una come dire un frutto di una volontà di tener le distanze o o o una pigrizia sui movimenti ma è una
Coincidenza di di
Appuntamenti e di di agende che purtroppo mi ha impedito di di essere lì in presenza spero che comunque
Si possa
Con queste poche parole che dirò
Avviare una discussione che
Sarà sicuramente la seconda
Il nell'orizzonte appunto delle dell'importazione del lavoro del convegno che
Andrea Guiso e Paolo campano hanno delineato in modo così preciso
Io
Faccio un intervento abbastanza schematico che parte un un po'da un'immagine l'immagine è quella diciamo del decennio novanta come
Origine di una parabola che si potrebbe schematizzare abbastanza
Facilmente tra l'Italia europeista del referendum dell'ottantanove vi ricorderete il referendum di indirizzo collegato alle elezioni europee che vide
L'ottanta per cento pelle italiani degli italiani andare a votare e l'ottantotto per cento
Sostenere una posizione accentuatamente europeista che parlava addirittura di avviare appunto un processo
Costituente di tipo di tipo federale e da lì si arriva all'Italia di oggi
E forse si potrebbe definire un Italia
Poste europeista o ex europeista gli ultimi sondaggi dell'eurobarometro che miei son capitati tra le mani registravano
E solo il quarantatré per cento degli intervistati
Pensi che l'Italia pensi che per l'Italia sia un bene appartenere all'Unione Europea
Anche se cinquantasette per cento pensa che in passato il Paese abbia tratto vantaggi la media europea sul punto però è molto più alta
E addirittura poi il quarantasette per cento pensa che nell'Unione le cose stanno andando nella direzione sbagliata quindi un'immagine diciamo di una certa
Distanza commessi è sviluppata questa parabola ovviamente
Voi inizierei per storicizzare la
In questo convegno e potremmo dire che
Questo risultato è frutto appunto di un intreccio tra
Dimensioni diverse per usare le parole del titolo appunto del convegno si potrebbe forse quasi parlare di un certo paradosso cioè un'Europa sempre più presente
Come tema politico come tema istituzionale
Nella dinamica concreta delle vicende italiane in questo caso comunque nelle vicende di ogni Stato nazionale membro dell'Unione quindi una crescente europeizzazione ma nello stesso tempo un'Europa sempre più incerta come dimensione strategica
Come progetto per il futuro e quindi anche sempre più discussa in una politicizzazione molto polarizzata come quella a cui abbiamo assistito negli ultimi anni
In questo paradosso in questo intreccio appunto delle due dimensioni che saranno affrontate
Anch'io ho visto il programma appunto con una grande ricchezza
Si esprime certamente una parabola
Che è la parabola
Collegata alle novità avviate punto con l'atto unico prima informaste poi
E però anche con le prime evidenti incertezze di questo nuovo di questo nuovo assetto
L'Europa di cui parliamo di cui parlerete
è un'Europa con un solido mercato comune ormai completato
Che si colloca convintamente al centro di un assetto internazionale di globalizzazione trionfante possiamo così chiamavano la globalizzazione iniziata negli anni ottanta è
Arrivata in qualche modo il suo vertice nel decennio successivo
è un'Europa che scopre la solidità parente dell'euro in termini di rafforzamento del mercato di credibilità finanziaria ma che fa fatica ad assumere fino in fondo il ruolo politico e strategico
E implicito nella scelta dell'unità monetaria appunto effettuata
In modo
Per certi versi convulso nel nel dei primi anni novanta
è l'Europa della lungo processo di allargamento di un allargamento
Rallentato potremmo dire
Meno rapido di quello della NATO e questa cosa nel lungo periodo policy
Rivelerà appunto importante problematica l'Europa che riflette proprio a causa dell'avvio del processo di allargamento sulla
Revisione delle regole e quindi che mette le basi di quello che sarà poi nei primi anni due mila il processo costituzionale
Nell'ombra appunto di una critica montante agli stessi
Nuovi caratteri di questa integrazione sovrannazionale con l'apparire appunto di forme
Di di critica radicale
Quelle che poi sono state definite appunto euroscetticismo o euro negativi Isma'
Questo orizzonte e quindi l'orizzonte in cui
Provo a identificare alcune sfide in particolare tre grandi sfide che a mio parere cominciano a delinearsi in questa stagione e che
Poi avranno una ricaduta
Di lungo periodo fino ai giorni nostri
Che sono sfide al contempo per l'Europa
Cioè per
La definizione
Di questo nuovo assetto europeo e sono sfide delle Europa cioè sfide che dall'Europa
In qualche modo chiamano in causa tutti gli attori
Sociali politici e culturali del continente e dei singoli paesi del continente e quindi ci sono sfide
Come dire che hanno un volto bifronte e si rivolgono dall'esterno verso l'interno e nello stesso tempo dall'interno verso
L'esterno le tre sfide su cui dico veramente alcune parole molto sintetiche le avrei
Come dire
Definite con queste tre parole identità democrazia integrazione
Partiamo dalla sfida dell'identità aspira entità che cosa significa significa
Sì appunto esiste un volto un'immagine una avuto consapevolezza dell'Europa
Nel mondo dell'Occidente e nel quadro della globalizzazione arrembante cioè di quest'idea appunto che
Si sta andando verso una integrazione economica e culturale molto rapida di tutte le parti del Globo si è discusso molto
Negli anni novanta di questa questione e e diciamo così questa è una discussione
In qualche modo eterna ma che in quel periodo si collegava all'idea che l'Europa fosse qualcosa di nuovo fosse l'Europa appunto frutto della riunificazione
Dopo la vicenda della guerra fredda del continente diviso del continente spaccato con i suoi Genoni entusiasmi ma anche con le sue leggerezze
Forse anche di sottovalutazione del passato no quanto pesa ancora questa storia divisa del trentennio
Successivo si discuteva allora di un modello sociale forse ancor più civile europeo in cui c'era una forte dimensione anche culturale
Il modello diverso dal grande ingombrante alleato statunitense ma anche dall'emergente modello diciamo degli Stati dell'Asia orientale segnati da una politica più verticistica da una coesione sociale più tradizionale
Ciak dolorosa aveva patto dell'affermazione di questo ora originalità una sorta di pendant necessario dell'unificazione monetaria deve aver insistito molto su questo elemento
E quindi si discusse vi ricorderete del sogno europeo libro di rischi del capitalismo renano così identificato da Michelle Alberto
Al centro stava appunto un rapporto particolare originale articolato tra stato e mercato
Con un'autonomia dei cittadini e le imprese ma non senza reti di protezione stava la difesa della dignità personale per esempio con l'ostinato e originale rifiuto della pena di morte
Stava l'assunzione di una responsabilità verso il Globo con un'accentuazione che comincia a diventare più forte dei temi ecologici
Stava anche una sorta di laicità matura come convivenza Rispetto delle culture delle fedi
In un clima pluralistico senza esorcizzare la presenza pubblica
Delle religioni senza però farne elementi di identità contro oppositiva
Stava una leadership nel campo dei diritti umani che si stava affermando e stava anche una certa postura rispetto agli affari internazionali nasce più o meno in questo periodo l'ipotesi di potersi definire come potenza civile
Come capacità di influenza globale affidata non alla forza ma appunto ad una influsso politico economico
Si pensi al bacon per esempio della riunificazione tedesca imposta senza essere una potenza militare
Dalla Repubblica federale
Arrivando alla mediazione dei conflitti alla costruzione di modelli di convivenza delle diversità era diciamo così una grande scommessa storica
Che viveva forse distanze ottimistiche oggi apparentemente lontane che suonano distanti dalla nostra attualità ma mi pare un confronto che non ama
Che ha un un senso non lascia cadere
Per cogliere l'eredità per coglierne l'eredità permanente nel momento delle difficoltà del pessimismo oggi che l'autonomia progettuale è strategica tornata insistere semplicemente sulla difesa militare
Sul riarmo europeo che la tutela del modello europeo fa parlare di un'Europa fortezza contro i migranti
Che l'Europa diventa un concetto utilizzato per giustificare nuove guerre fredde e l'Europa appare a molti una creatura appunto
Burocrati che agitano affidata a una logica soltanto finanziaria tener vivo questo dibattito sull'identità insomma mi sembra
Ancora piuttosto importante per il futuro dell'Unione per i suoi equilibri interni per il suo ruolo nel mondo che mai come oggi appare faticoso e problematico
La storia ci racconta di un'Europa
Che è sempre stata pluralistica conflittuale
Ricca di posizioni diverse ma proprio per questo dinamica e vitale meticcia e capace di amalgamare tradizioni diverso
E quindi anche capace di guardare al cambiamento senza troppe preoccupazioni incertezze l'identità europea non è mai stato un'identità fissa l'identità dato una volta per tutte ma un'identità che si è riscoperta più volte
Nel tempo e questo rimane appunto un scommessa a te
La seconda parola
La seconda sfida e mi pare stia sotto a questo percorso è la sfida della democrazia
La democrazia
Politica degli anni novanta
Veniva dalle
Incertezze
Ieri della precedente stagione della
Età dell'Oro diciamo della democrazia di massa del Liber de del liberalismo non di una società pluralistica incarnata all'interno di Stati nazionali
Che vivevano la insuccesso della
Politica di massa organizzata da grandi partiti con basi sociali cospicue questo orizzonte sappiamo aveva conosciuto già un elemento di incrinatura a partire dagli anni Settanta e si era avviato un certo ridimensionamento della sfera politica verticalizzazioni semplificazioni avevano favorito l'affermazione di procedure più semplificate un ritorno indecisionismo i alla lunga anche un ritorno di nazionalismi di insofferenza per il controllo il bilanciamento il dibattito no fino ai tempi nostri in cui è vale nato almeno nella visione di
Non
Proprio isolati analisti il concetto di posto democrazia
Per citare Colin Crouch
C'è un problema
Che quindi negli anni di ottimismo per la terza ondata di democratizzazione di di di fanti Eaton forse si sottovaluta va c'è un problema delle basi del Montello
Democratico contemporaneo e l'Europa è ed è diventata parte di questo problema nel senso che è diventato un attore politico cruciale
Già appunto dai tempi in cui il peso dei parametri di Maastricht tanto per dire
Comincia ad essere rilevante sul dibattito di politica fiscale economica interna agli Stati
Nel fare questa nel nel crescere il suo peso l'Europa ha imboccato una via che è apparsa come una semplificazione opposta alle democrazie nazionali il nome della tecnocrazia
Il rinvio l'Europa condor dallo superiore capace di affrontare i problemi difficili da gestire a livello statuale è stato visto come una via di fuga dalle difficoltà appunto delle democrazie
Ma ci si può permettere alla lunga di contrapporre appunto una democrazia fragile e soggetta le banderuole del momento al consenso ondivago delle masse
E individualistiche dei nostri tempi
Da una parte e il rigore dei tecnici attenti agli equilibri ai conti dall'altra si può affidare la crescente mole della regolamentazione dell'influenza europea solo alla settici tardi un meccanismo burocratico
Qualcuno si è spinto a sostenere la tesi per cui la democrazia europea dovesse necessariamente limitarsi per tenere più democrazia livello statuale si ha avuto la diffusione di una certa concezione
Restrittiva del concetto di sussidiarietà europea nel decennio Novanta un'arma la visione
Probabilmente discutibile ma molto rivelatrice
Al fondo di queste dinamiche quindi la politicizzazione della questione europea ha rischiato di radicalizzarsi proprio attorno a questa contrapposizione tra democrazie nazionali e sovrastrutture europea posizioni antieuropee si sono rafforzate
Devo dire a al di là degli allarmi che negli ultimi anni non sembrano avere sfondato
Ma certamente hanno condizionato molto il dibattito su questo terreno En vivo e allora torna dalla lezione di questa parabola di questo percorso
Una sfida della democrazia che è una sfida parallela a livello nazionale
E a livello europeo l'ipotesi di processi democratici quello interno e quello europeo che possano solo rafforzarsi a vicenda altrimenti hanno effetti negativi e Lecce
I Proci e si indeboliscono in modo parallelo anzi creando un circuito vizioso di crisi
Degli assetti democratici
Certamente gli Stati hanno i loro problemi interni di legittimazione di sfiducia da vincere
Ma anche l'Europa se vuole consolidarsi non può che fare passi avanti nelle sue istituzioni in senso democratico
Maggiori evidenze del ruolo di controllo parlamentare dei processi esecutivi responsabilità politica dei dirigenti delineazione di alternative politiche chiare all'interno delle istituzioni
Ma anche potremmo dire aumento della democrazia come spazio del dibattito necessario
Si può ricordare appunto molte prese di posizione di Faber Masin questo senso
E non con un orizzonte semplicemente dell'affidare a un capo le scelte
Verificate con un bagno elettorale una volta ogni tanto
O addirittura democrazia come capacità di gestire la pressione necessaria quanto problematica di quello che ero già Ballon ha chiamato la contro democrazia le sfide e i conflitti espliciti anche polemici anche critici l'establishment europeo insomma non può arroccarsi bollando tu
Tutte le critiche semplicemente come populiste ma deve interloquire con queste sfide anche quelle che si presentano all'esterno della
Per orizzonte istituzionale torna
A questo proposito il riferimento anche alla lunga discussione sulla necessità di passi avanti verso la realizzazione di un
Demo URSS europeo
Basato su una su su una condivisione di progetti comuni dato che non esiste un semplice etno-chic europeo con caratteri dati con caratteri
Definiti una volta per tutte e quindi per la realizzazione di questo demo attorno al problema della politicizzazione per ruolo dei partiti levò dei partiti europei che come sappiamo sono state le creature
Che hanno conosciuto una parabola di sviluppo in questi anni pure all'interno di condizioni ancora molto complesse e magmatiche come si
E visto in occasione di molti passaggi istituzionali importanti ultima sfida
La sfida della integrazione
La sfida dell'integrazione credo sia appunto la sfida istituzionale legata proprio al ripensamento del concetto di sovranità
La questione insomma di come intendere l'equilibrio delle sovranità in Europa o come fare evitare come scusate fare evolvere il lento se diventassi delle regole europee in una direzione politicamente accettabile
Ed istituzionalmente efficace nell'affrontare i problemi che la storia ammette di fronte alle democrazie contemporanee
Il dibattito sulla costituzione dei primi anni Duemila dopo la constatazione appunto che
E l'allargamento imponeva di rivedere le regole
Istituzionali oltre gli equilibri dell'atto unico degli anni ottanta
Pose già la questione e è rimasta fondamentalmente ancora sul terreno il modello europeo cos'è di preciso è solo una stanca questione di negoziato permanente tra Stati nazionali tra governi
Va limitato rigorosamente a un ruolo di servizio ausiliario circoscritto alla funzionalità statuale
Oppure al suo interno una potenzialità di costruire una forma nuova di statualità all'altezza delle crisi
Contemporanee della crisi del modello della globalizzazione della crisi appunto della classica visione della sovranità una statualità originali inedita
Diversa probabilmente Davoli sogno federale sempre possibile sempre coltivato da una minoranza ispirata ma anche di fatto sempre rinviato nell'orizzonte dell'utopia
Lo diciamo questo appunto dall'orizzonte temporale nuovo che ci ha dato la consapevolezza che molti dei discorsi degli anni Novanta sull'irrimediabili superamento degli Stati sovrani erano
Leggermente ideologici leggermente disattenti ai rischi del modello neoliberista
Tale vicenda portato sulla scena molteplici casi in cui ci sono state sono diventati evidenti
E e come dire l'esistenza di beni pubblici che si possono raggiungere solo a dimensione europea
Oltre il mercato comune
Mentre ci ha dato anche la consapevolezza di come esistano crescenti posizioni che prospettano di sciogliere il nodo
Tra Europa estati nel senso appunto di un ritorno alla autonomia
Degli Stati tradizionali che però sono sempre più fragili all'interno appunto di un orizzonte di problematiche che hanno assunto caratteri globali
Quindi torna appunto la sfida
Sulla possibilità di definire una forma di integrazione sovranazionale che mostri la sua efficacia nell'integrare le sovranità e nel porre le basi di forme condivise
Di gestione politica senza mortificare il pluralismo europeo
Si pone la domanda se ci siano modalità
Di qui diciamo convincenti per rafforzare le risorse europee ampliare i poteri dell'Unione attribuire nuovi compiti alle istituzioni convincendo politicamente cittadine i cittadini europei della necessità di questo passo
Si può quindi contrastare la logica sopranista la domanda che emerge valorizzando un modello europeo di gestione delle relazioni tra governi e popoli
Tramite appunto un sistema di alleanze di convergenze di mediazioni
Che e l'Unione europea ha sempre utilizzato nella sua storica
E quindi
E è possibile ancora altra domanda immaginare un nesso virtuoso tra riconoscimento di una solidarietà necessaria
Che non toglie la competizione tra gli interessi nazionali e la negoziazione continua appunto di questi punti di vista diversi
So ma sono domande complesse che però vanno gestiti in un mondo che la parabola degli ultimi decenni ha mostrato sta riportando potentemente al centro la questione della statualità
E di una statualità piena apparentemente legata una esperienza che torna porre la questione di una capacità di gestione del problema che non sembra alla portata dei singoli stati intermedi europei forse nemmeno di coloro che continuano a pensarsi come reti delle vecchie potenze continentali insomma quelli che abbiamo ereditato dalla parabola avviata dagli anni novanta non sembrano certo tempi per un'Europa delle piccole patrie
Come vedete le tre sfide sono sfide complesse che io ho cercato semplicemente di illuminare con qualche piccolo flash ma
Immagino si arrivo quoterà hanno poi in molti degli interventi delle relazioni delle ricerche originali che stanno alla base della discussione del
Convegno che oggi si avvia
Concludendo
Direi quaestor non è scontato né garantito che queste sfide che si sono delineate negli ultimi decenni
Possano essere risolte positivamente una volta per tutte non ci si può affidare credo alla agli automatismi
Qualcuno o in passato ha usato la l'automatismo secondo cui l'Europa
Cresce
Sempre per crisi progressive risolvendo le quindi avanzando nonostante gli inciampi interni e le aspettative negative
Questo elemento credo vada seriamente preso come non garantito come non scontato
Come scriveva come diceva anzi Lucien server
Nelle sue lezioni sull'Europa degli anni sull'Europa
Che teneva negli anni duri tra la prima e la seconda guerra mondiale le
E le sue immediate conseguenze
Con una certa schematicità ma con una certa efficacia parlando del di un sogno politico di unità dell'Europa
Lui diceva cito a questo sogno la realtà storica suo passato non fornisce alcun supporto valido
Possiamo ritenerlo forse un po'duro ma è una riflessione di partenza necessaria
E ci porta a dire che sarà quindi solo la capacità progettuali e legittime era la continuazione di questo percorso stalle classi dirigenti
Alle forze politiche sociali economiche alla cultura alle cittadine e cittadini europei la risposta
Sulla propria capacità di affrontare e risolvere queste sfide esistenziali così complesse e così importante grazie davvero e poi lavoro
E non c'è ok ecco scusami scusami Guido grazie mille per per questa introduzione ricchissima che tocca appunto una serie di temi che sicuramente saranno ampiamente sviluppati nel con tutte le articolazioni che il programma in qualche maniera consenti diversi approcci diversi temi Macca Realdon qualche maniera siano nodo irrinunciabili
Davvero grazie mille per va anche come dire agli articolo stretto in una giornata particolarmente complicata di impegni per tempo impegna Academic insomma ti ringrazio per lo spazio che si è riuscito a a riservarci come sempre estremamente prezioso
E cominciamo ma ci vuole il prendi presidi diciamo così del la sessione io non posso sostituirmi essendo in veste di relatore quindi
Allora indifferenza dove i relatori Lorenzo metti Mattia Diletti
Poi
Tenace europea
Allora dolente Mattia Diletti qua
Ettore
Via ottico
Accertavo che già qua io sono carezze
Maurizio Maurizio Azzini anche poi nella fin qua
Bene allora
Diciamo il prezzo
Sì
Qui spero
Chiusi
Sì corsi
Cioè
Sì
Bene allora iniziamo questa prima sessione della mattina della mattina con panel sul pensare l'Europa immaginari delle culture politiche
E dopo la parola subito così appunto tagliamo
Subite Andy venti minuti nelle relazioni
A Lorenzo metri dell'Università di Padova che farà conforme intervento sull'Europa del sindaco
Lo sostiene
Insomma questo
Dopo soluzione ancora funzione perfetto grazie bene grazie mille grazie di nuovo sono molto sono lusingato di essere in tutto quel convegno così ricco e ambizioso permettetemi di Vincenzo ma anche dalle vostre introduzioni voglio fare una piccola premessa va avrei voluto preparare
Un intervento basato su carte sul ricerca fresca e avevo chiesto l'autorizzazione a vedere le carte sugli anni Novanta che sono disponibili della Confederazione europea dei sindacati sono conservate all'Istituto internazionali storia sociale di Amsterdam
Purtroppo l'autorizzazione alla visione che ho chiesto diversi mesi fa mi è arrivata solo pochi giorni fa per cui non ho potuto usarle o che non potete ancora vedere andrò a capire la settimana prossima ma qui e non le ombre quindi usare per preparare questa relazione quello che farò adesso è quindi fondamentalmente soprattutto sulla base della per relativamente poca storiografia esistente su questi temi di di di di cercare di di di di tirar fuori qualche idea di fondo qualche riflessione generale su questa che è un po'la domanda chiave del convegno che ci avete già introdotto insomma in modo molto chiaro
Relativa alla europeizzazione della
Dimensione politica se vogliamo nazionale in questo caso del sindacato italiano
Con un focus su un po'più specifico farò nella mia relazione su quello che almeno numericamente il principale dei sindacati italiani vale a dire la CGIL e su questo oltre alla storiografia
Ho potuto a Palermo anche su questo anche al più presto purtroppo non sufficientemente anche per motivi di di POR per problemi di carattere tecnico dei
La archivio on line che è disponibile on line di rassegna sindacale che è stato a lungo il periodico di informazione della CGIL dove ci sono una serie di articoli e di riflessione comunque interessanti e da qualche punto di vista dal nostro punto di vista anche
Significative soltanto un'altra piccola diciamo premessa prima di entrare nel vivo il il termine di europeizzazione bus su questo in altre discipline c'è stato anche un grosso dibattito diciamo sul significato di questo termine la scienza politica
Gli OLO
L'ho inteso nel modo diciamo più intuitivo possibile come progressivo accrescersi dell'influenza delle dinamiche europee nella riflessione e l'elaborazione programmatica e poi la determinazione delle linee d'azione in questo caso del sì dato italiano
Cosa cosa fogli utile in questa in questo mio contributo fondamentalmente
Mi soffermo su tre aspetti
Sul primo un po'di più sugli altri due in modo più rapido anche per mancanza ferrei relativamente scarso tempo mia disposizione il primo è questo la prima riflessione prima cosa che mi pare balzi abbastanza
Chiaramente agli occhi quando si affrontano temi di questo tipo il fatto che
La dimensione europea a nel Periodo che interessa questo convegno ma in realtà già nei decenni precedenti almeno da qualche decennio la Grecia europea a una sorta di ruolo di collante fra le tre grande confederazioni sindacali italiane
Originariamente non è così darsi l'integrazione europea è uno degli elementi della divisione originaria tra le tre confederazioni no che sono figli della tripartizione è figlia della guerra fredda ovviamente
CISL e UIL nascono da una serie di scissioni alla fine degli anni Quaranta come sindacati che a differenza della maggioranza Special comunista nella CGIL unitaria dell'epoca sostengono le iniziative per il rafforzamento dell'economia di tipo
Capitalista dell'Europa occidentale
Innanzitutto col Piano Marshall ovviamente su cui c'è un sostanziale allineamento delle componenti sindacali dell'epoca con le forze politiche di riferimento allineamento che
Si riproduce nel cinquantuno contrattato cieca e che inizia già a sfumare sì invece al momento della firma e poi della ratifica del trattato sulla Comunità economica europea
Su cui la CGIL son cose note le assomma scritte abbondantemente ormai da diversi anni l'aria del biondo e poi altri studiosi dopo di lei e i suoi
La CGIL inizia a perdere posizioni più articolate in linea con quelli inizio di autonomizzazione se vogliamo dal partito comunista che già inizia con sui fatti di Ungheria
Una posizione che in parte certamente corrisponde al fatto che nella CGIL c'è comunque una mi
Franza socialiste che il Partito socialista a sua volta sta vivendo un percorso di autonomizzazione dal pc in quella fase insomma tutte cose
Una storia ben conosciuta ma che corrispondono anche a delle ritrovassimo de del delle riflessioni di carattere più strettamente diciamo sindacale sia in senso difensivo
Nel senso che comunque l'integrazione europea per usare le parole di un allora giovane e Bruno Trentin
è un dato di fatto che opera nell'economia europea come in quella italiana e di fronte a questo la classe operaia non può rimanere indifferente nemmeno limitarsi ad assumere posizioni di principio per quanto giuste e necessarie
Sia in un senso più proattivo nel senso che fin da quegli anni iniziano a vedere sia essere espresse posizioni che poi si rafforzeranno molto nei decenni a seguire soprattutto dalla fine degli anni Settanta
Che pur criticando gli astuti una serie di aspetti del trattato CEE da moltissimi punti di vista vedono però la necessità di incoraggiare la tendenza all'integrazione economica europea e internazionale in qualche misura perché si dice
Che potrà dare ai lavoratori europei e allo sviluppo generale dell'economia del Vecchio Continente un contributo insostituibile faccio un piccolo salto in avanti su questo elemento qua per dire che poi questo è l'aspetto che diventerà sempre più fondamentale nelle riflessioni
Un po'di tutto il sindacato europeo certamente anche della CGIL che non fa eccezione rispetto anche ai sindacati di di ben diversa tradizione e di altri Paesi europei
Nelle riflessioni ad esempio di nuovo di un Bruno Trentin stavolta più maturo da fine anni Settanta nel corso degli anni ottanta su questo c'è una letteratura recente abbastanza abbastanza robusta
La dimensione europea e sempre più vista come la dimensione necessaria l'unica che rende possibile mettere in atto politiche incisive attive politiche efficaci di tipo diciamo keynesiano neo keynesiano
Tutti aspetti che fra l'altro contribuiranno Goya determina delineare il programma della CGIL negli anni della segreteria Trentin fra l'ottantotto e novantaquattro ammetterlo anche fortemente in sintonia con la Commissione Delors sopra tutte cose su cui ripeto c'è una letteratura importante ma sulla quale non ho adesso il tempo di
Di soffermarmi tornando brevemente a queste riflessioni che iniziano in modo embrionale dicevo già sul finire degli anni Cinquanta
La loro conseguenza immediata e la ricerca che non è ripeto cosa soltanto della CGIL ma è anche cosa della CGIL l'allora cosa insieme realtà e la evidenza della necessità di
Un'azione cui sia da parte del sindacato da parte del sindacato europeo da parte dei sindacati italiani
Come elemento fondamentale per rapportarsi con fenomeni di dimensione europea internazionale ed è attorno a questo tipo di considerazioni che poche volte il rapporto della CGIL con le
Con la Comunità europea alla nascita di un ufficio di collegamento a Bruxelles negli anni Sessanta il progressivo allentamento poi dei rapporti con la federazione sindacale mondiale quella guidata dai sindacati sovietici
L'adesione del settantaquattro alla Confederazione europea dei sindacati appena creata adesione che avviene con il parere contrario di una serie di altre centrali sindacali europee inclusa la dei debiti ed esca sindacato importante
E col sostegno invece determinante delle altre due confederazioni sindacali italiani un sostegno determinante che anche dopo Uto all'intento siamo dalla prima metà degli alla metà degli anni Settanta di consolidare quel forte grado di convergenza fra le tre confederazioni
Che si è trovato a partire dall'autunno caldo e che ha portato nel settantadue alla nascita della Federazione unitaria CGIL CISL e UIL come punto di passaggio inizialmente inteso coi così non sarà un verso un processo di vera e propria unione sindacale
A partire da questa fase
L'Europa come elemento di convergenza fondamentalmente rimane una costa rimane una costante porto soltanto un altro piccolo esempio coi siccome so che il tempo a mia disposizione poco vado avanti
Più velocemente convergenza che ha come dicevo giù una giustificazione strettamente europea se vogliamo e la necessità sindacato compatto per rapportarsi con i grandi fenomeni socio economici europei e che è anche funzionale invece alle esigenze davanti alle esigenze di convergenza di carattere interno per dare soltanto un'idea quando vedrà ricordare soltanto un episodio altrettanto conosciuto ma
Quando alla fine degli anni quando alla fine del mille novecentosettantotto si vota sulla adesione italiana al Sistema monetario europeo i tre maggiori partiti italiani prendono tre strade diverso il momento del voto parlamentare la DC a favore il PC contro il PSI si astiene
La Federazione unitaria CGIL CISL e UIL riesce a trovare una posizione unita una posizione unitaria che è a favore dell'adesione nonostante non manchino malumori soprattutto nella CGIL
A favore della lesione rivolgendo però anche una serie di richieste alle istituzioni comunitarie richieste che in parte sono espresse
Complessivamente anche dalla Confederazione europea dei sindacati penso fra le varie cose una famosa idea della direttiva europea sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario il famoso lavorare meno lavorare tutti che all'epoca era una grossa questione dibattuta dal sindacato europeo il il recente libro di ore li hanno Rillo ha mostrato molto bene questo tipo di dibattito ma che in parte sono anche richieste più prettamente italiana relativa ad esempio la necessità di riequilibrare gli effetti dello sulle con un cito contestuale trasferimento massiccio di risorse verso le aree deboli quindi potenziando gli strumenti di politica regionale ecco questo tipo di dinamiche mi pare che si ritrovi anche nel periodo che interessa il nostro convegno la rottura della Federazione unitaria avviene nell'ottantacinque sul referendum sulla scala mobile chiaramente poi per qualche tempo le i rapporti fra i tre fra le tre maggiori confederazioni non solo diciamo i migliori sui temi europei non è difficile però ritrovare una relativa convergenza come ho detto una la mia ricerca non è al momento abbastanza approfondita ma due o tre episodi sono molto eloquenti da questo punto di vista prima cosa la critica alla deludente dimensione dell'arte dimensione sociale dell'Atto unico europeo pareva dovesse se dovesse essere anche interni a a fortemente appunto caratterizzato da una serie di aspetti di natura sociale che invece sono abbastanza ridotti al minimo dopo la strategia di Dell'Orto come sappiamo e tutto quello che vogliamo ma
Questo questo è un elemento seconda cosa l'azione all'interno del Comitato economico e sociale fra l'ottantotto e l'ottantanove per elaborare l'ossatura di quella che poi sarà la carta dei diritti sul
E dei lavoratori comunitari che verrà poi approvata ufficialmente alla fine del mille novecentottantanove altro elemento che è basato sulla collaborazione del sindacato dentro a quell'organismo incluso fra i tre sindacati italiani
E poi forse elemento più vistoso sempre in questa prima fase di questo periodo che è stato ben descritto in tempi
Abbastanza recenti D'Andrea champagne a partire dalla fine del decennio un'azione servì più coordinate coesa per promuovere la trasformazione della Confederazione europea dei sindacati in un vero e proprio soggetto
Sindacale europeo da organismo di coordinamento qual era in qualcosa di molto più coeso molto più
Solido capace di negoziare alla pari con l'organizzazioni le altre organizzazioni di categoria a livello europeo inclusa quella dei ovviamente l'Unicef quella degli industriali un passaggio che i tre sindacati italiani anche separatamente avevano sempre auspicato perché si ufficializza nel mille novecentonovantuno dopo un lungo percorso con non poche le Stense stimolato anche dai Progetti della commissione dell'oggi la forza mento del dialogo sociale europeo che poi diventerà uno strumento uno una campo una luogo di contrattazione ovviamente che richiede una soggetto appunto anche sindacale più coeso
E che verrà poi appunto realizzato con la cosiddetto protocollo sociale allegato al Trattato di Maastricht un passaggio questo che si accompagna anche con la candidatura unitaria delle tre confederazioni Italia di italiani di Emilio da bagliori responsabile dipartimento internazionale della CISL alla segreteria Marzio generale della Confederazione europea dei sindacati
Candidatura successori che porta all'elezione di Carvalho e al suo permanenza alla festa della Confederazione per dodici anni se non sbaglio sono quindi un risultato frutto del sostegno unitario delle tre confederazioni e che dà anche la misura della forza che le tre confederazioni insieme riescono ad avere in cui il nel contesto europeo anche per numero di iscritti che mantenere insieme hanno un numero di iscritti che diciamo eh paragonabile a quello delle due grandi forze sindacali tradizionali a livello europeo cioè le Trade Unions britanniche e la di Quebec tedesca
Su questi aspetti per sotto il tempo a mia disposizione poco per cui non aggiungo molto altro se non una sola notazione il fatto che dalla metà degli anni novanta
Si rinizia a parlare di unità sindacale
Si avvia anche una discussione che visibile sui su sui a sulle riviste di approfondimento dei sindacati certamente su rassegna sindacale quella che ho potuto vedere in modo un pochino più attento
E poi finirà per esaurirsi a causa di divergenze su tutta una serie di altri aspetti ma insomma per dire che il momento a un po'questa caratteristica
Fa la l'unità sindacale dicevo è destinata di nuovo al fallimento fallimento che comunque non impedisce alle tre confederazioni di muoversi in modo compatto su tutta una serie di scelte strettamente direttamente le carte alla dimensione europea che quegli anni come sommati abbiamo già detto che siccome sarà ripeto nuovamente si fa particolarmente importante viva e presente
O che ne discendono direttamente a partire dai due acconti sulla politica dei redditi del novantadue e del novantatré con l'avvio della concertazione e poi tu
Alla rincorsa verso l'euro del primo biennio del governo Prodi questa era dicevo la prima dimensione su cui mi sono soffermato un pochino di più cura due parole più brevi
Sulle altre due dimensioni
Mi dite quanto tempo corre
Ben cinque sei minuti del precedente perfetto grazie mille grazie grazie grazie settantatré
Le altre due dimensioni dicevo
La prima due parole su questa linea prove europea oramai indicata da tutte e tre le maggiori componenti il sindacato italiano come una linea strategica
è una linea che si basa dicevo innanzitutto sull'idea che ormai nell'agone politico inevitabile tanto più finalmente dopo il varo del percorso verso il mercato unico e poi quello verso la moneta unica naturalmente
Mione
Una linea
Diciamo di accettazione acritica di tutto quello che avviene in sede europea anzi da quello che ho potuto brevemente per il momento vedere mi sembra caratterizzarsi per una sostanziale diciamo da una parte consapevolezza dei rischi e delle difficoltà e le grandi scelte europee comportano
USA quella della moneta unica
E dall'altra per uno sguardo costantemente comunque attento per le dinamiche anche più specifiche che via via caratterizzano la vita e le discussioni in sede europea alle varie decisioni prese via via Bruxelles e le loro conseguenze sul piano socio economico faccio soltanto un esempio su questo nel maggio del novantasette
CGIL CISL e UIL partecipano insieme agli altri sindacati europei alla giornata di mobilitazione istituita dalla Confederazione europea dei sindacati
Per sollecitare i governi a introdurre una dimensione sociale e occupazionale più marcata nel Trattato sull'Unione europea che sta avvenendo rinegoziato in quella fase che porterà poi alla riforma col trattato di Amsterdam
Una mobilitazione a cui le centrali italiane affiancano una serie di iniziative più specificamente appunto italiane localizzata
A te in determinate aree miranti a sollecitare il governo Prodi sul problemi occupazionali specifici dello Stade de della
E la realtà italiana specificamente nazionali saldando così molto bene diciamo che dimensione europea e dimensione
E dimensione strettamente nazionale quando poi nei mesi seguenti il vertice di Amsterdam approverà la riforma del Trattato una timidissima strategia europea per l'occupazione come si chiama
Basata però su strumenti che fin dall'inizio somma appaiono come deboli e inefficaci e abbondantemente bilanciata dei paletti rigidissimi di quello che viene Pitt appena approvato contestualmente il patto di stabilità a stabilità e crescita
Paletti che neanche poi artici successivi pure esplicitamente dedicati a problemi occupazionali sta al fisco minimamente allora il sindacato arriverà avvierà una critica durissima sindacato i sindacati italiani certamente la CGIL
Una critica durissima gli orientamenti neoconservatori neo liberisti così definiti della politica economica europea sottolineando che l'occupazione richiede crescita ma che il patto di stabilità costringe la gran parte dei paesi membri
A una politica restrittiva che non può che produrre recessione e stagnazione e inevitabilmente provocare effetti peggiorativi sulla situazione occupazionale c'è tutto questo per dire che anche da questo punto di vista sia una crescita del livello di europeizzazione nel senso che le tematiche europee diventano in questa fase anche per il sindacato un elemento di discussione di parte politico fermo restando la scelta strategica di fondo a favore degli sviluppi di un'Europa sempre più unita e coesa eccetera eccetera eccetera
Terza cosa e chiudo un minuto e mezzo al netto di tutto questo che poi sarà tutto questo l'ultima cosa che ho detto che poi sarà un po'il peccato originale della nuova Europa nata in quegli anni no queste regole dell'unione monetaria che in qualche modo finiranno per ostacolare per deludere la gran parte delle aspettative di Europa sociale emersero alimentate negli anni della Commissione delle ore alimentate morto modo molto presente ovviamente innanzitutto dal mondo sindacale
In realtà in quella fase in quegli anni e poi molto meno negli anni successivi ma in quegli anni qualche segnale di uno sviluppo insufficiente figuriamoci e ostacolato da tutto quanto ho appena detto
Di una dimensione sociale europea rafforzata effettivamente arriva innanzitutto ricordo pure oltre elementi il potenziamento dei fondi strutturali con i due pacchetti Dell'Orto e lo dell'ottantotto del novantatré comunque è un potenziamento delle risorse anche del fondo sociale europeo che comunque sfidano la capacità poi dei sistemi nazionali di approfittare di queste opportunità e che comunque sono considerati fin dall'inizio dal sindacato steso come del tutto insufficienti rispetto alla dimensione reale dei problemi occupazionali esistenti a livello europeo ma soprattutto penso al follow up della Carta sociale dell'ottantanove e dell'avvio del dialogo sociale europeo soprattutto della prima che aprono la strada attraverso meccanismi quale adesso non c'è il tempo di addentrarsi
A una nuova grande ondata di legislazione europea in materia sociale del lavoro col fare o dei cosiddetti nuovi programmi di azione sociale nel corso del decennio nel cui ambito sono approvate diverse decine di direttive comunitarie
Che obiettivamente i stessi sconvolto la dimensione sociale dell'Unione europea e con loro recepimento vanno ad arricchire legislazioni nazionali in qualche caso con un evidente irrobustimento delle garanzie sociali per i lavoratori
Direttive che interessano e qui chiudo in particolare i capitoli di tradizionale interesse prioritario per il mondo sindacale salute e sicurezza sul lavoro condizioni di lavoro c'è una grossa direttiva sul lavoro part-time parità di trattamento fra lavoratori e lavoratrici
Dire lavoratori giovani anziani portatori di handicap cella notava Celebre direttiva sui comitati aziendali europei che impone l'istituzione di forme dirà danza dei lavoratori delle società multinazionali operanti in Europa che viene giudicata da subito insufficiente se ne chiede subito un potenziamento un rafforzamento
Che non è mai arrivato ma se ne discute ancora oggi poi chi lo sa forse arriverà e poi la famosa di la direttiva del mille novecentonovantasei sul congedo parentale che recepita poi in Italia qualche anno dopo introduce per entrambi i coniugi il diritto di un periodo di congedo dal lavoro per accudire i figli appena nati insomma tutti aspetti che a loro volta incidono su elementi importanti della vita dei cittadini soprattutto nella sfera di competenza di diretto interesse di sindacato contribuiscono quindi anche per questa via a determinarne la europeizzazione
Riallacciare i figli di alcune di queste specifiche di specifiche scusate vicende sarà anche uno degli elementi che altro intenzione nel caso di un follow up di pubblicazione di questa conferenza di fare ricordare più finita appunto questi aspetti vi ringrazio
Grazie pranzo MacGyver questa articolatissima analisi dell'opposizione e sindacati
Che insomma ci mostra appunto anche come passaggio verso l'Unione europea monetaria rappresenti appunto un elemento critico del rapporto fra politicizzazione europeizzazione
E il confronto con l'Europa orto liberale protezione
Comprare
Un'immagine sintetica dava invece adesso la parola a Mattia Diletti unirsi a la Sapienza coris
Per un intervento se il think-tank e élite transnazionali europee le nuove diplomazia del sapere
Allora grazie grazie dell'invito io mi scuso per la voce la per forma sta ora perché sostenuta lo sponsor di oggi il blu fine Seicento di questa
Di questa mattinata il
Allora io poi per di più non sono nemmeno uno storico quindi o avuto accesso alle mando che devi scusarci bisogni berlusconiano grazie il
Avuto accesso come dire limitato è un po'erratico sia le fonti dei profili biografici che ho ricercato per
Fare questa presentazione oggi
E volevo inquadrarla pro velocissimamente nel percorso di ricerca che mi coinvolge nel senso che io appartengo a un gruppo di di ricerca diciamo internazionale adesso che si sta occupando delle reti di intellettuali di Expert teaser transnazionali che dialogano attraverso queste strutture quelli think-tank di centri di ricerca e facendo come dire andando a passo di gambero adesso ovviamente ci stiamo interessando soprattutto di quelle che riguardano il profilo di quelli a test si autodefiniscono nazional conservatori Heritage Foundation barche Foundation i lanciamo il coté tra un piano che però una serie di relazioni anche attraverso
Attraverso reti strutturate formalizzate con l'Europa l'azione con una capitoli italiani ungheresi polacchi francesi
Quella che ha tre anni fa il politologo cast mood definiva l'Internazionale populista non sono tutta una serie di strumenti che però sono
Tipici anche di altre fasi c'è una sorta di utilizzo dei think-tank di queste strutture che producono come di consigli di policy dibatto di cultura politica
E questi modelli di diciamo nazional conservatori populisti di questa fase prendono a modello poi quelli di altri periodi per esempio negli anni Duemila ci fu un perito anche qui di
Relazione tra omologhi europei americani che riguardava il mio conservatorismo dopo l'undici settembre in particolare in quel caso è la Mecca entreprise Institut che era animata da
Insomma quella padre di intellettuali neoconservatori che sono durati un tempo relativamente relativamente breve quindi Italia per esempio vengono ospitati da Magna Carta c'era un tentativo di ricostruire come di una cultura occidentali sta attorno al alla difesa del
Dell'Occidente dopo gli attacchi dell'undici settembre nella fase invece a cavallo fra parte che oggi è un tema che in parte toccherà oggi
C'era anche un altro in quegli anni lì c'era anche il tentativo di una parte già di dei post fascisti dell'ex MSI di accreditarsi verso Washington attraverso una gli stessi chiamavi di azione grave lei Tatarella
Sempre nel questa vaga appunto di difesa dell'Occidente alcuni temi ritornano oggi negli anni Novanta invece era un
Nacquero delle liti di interazione violazione alcune formalizzate altri
Diciamo informali tra think-tank esperti intellettuali dell'area dal terza via
Quindi ci fu come dire quello forse se vogliamo fu il benchmark di costruzione di queste reti
Di queste reti transnazionale
In particolare il Polesine tutti Tony Blair il che fu fondato nel novantanove a valle di un processo a Lord Mandelson tra un po'considerato il da Strehler della
Del blairismo negli anni Novanta del capo della comunicazione di di Tony Blair anche l'uomo di rapporti col mondo degli affari
Nel novantotto era nato Italianieuropei di Massimo D'Alema ci fu una torsione della Fondazione diciamo Shore di
Che aiutava Liberation Spata eccetera eccetera
La cosa che mi riesce difficile devo dire staccare diciamo tutto questo corpo di organizzazioni di sentenze
Da una dimensione transatlantica nel senso che soprattutto per quello che riguarda questi
Queste organizzazioni degli anni Novanta Pai dischi non meglio o meglio perché è difficile
Staccare quell'attività che riguarda anche ovviamente l'immagine la proiezione dell'Unione Europea come soggetto politico economico eccetera eccetera staccarlo però da una generale rielaborazione di costruzione
Particolar modo di quella sinistra terza via dei processi di globalizzazione che era in in cui venivano somma Giacon cuginetto diretto di attori di attori nordamericani in particolare alcuni fintamente vicini al
Al
A Bill Clinton
Che poi citerò il c'è poi un'altra dimensione però che una dimensione invece di rafforzamento di nascita
Di think-tank che hanno a che fare di centri di ricerca che hanno a che fare invece solo con la dimensione di Brussel
Cioè di chi intende se sono radicati nella conto nuovo contesto istituzionale che nasce dopo i Trattati di Maastricht
In particolare ce ne sono due gli anni poi novanta che sono più importanti degli altri anche uno
Uno che nasce la fino agli anni novantuno che c'è già negli anni ottanta ma viene rilanciato che sono in particolare il Center for European Policy Studies il cosiddetto checks and European policy center
Che nasce invece nel novantotto mentre il primo era nato a metà del degli anni ottanta
Poi ci sarà nella fase successiva untori un boom di come dire la nascita di nuovi mittente sia nel livello nazionale che nel livello di Bruxelles altri conti intenti eccentrica c'è chi cerca di carattere tematico
E poi ci sarà un boom legato anche lì nella Costituzione i preti e le azioni di Rieti Expert Tiso tra l'Europa di il dell'est e
Bruxelles ai Paesi insomma fondatori del dell'unione europea che lasciano delle reti di scambio di interazioni Pittis conoscenze Sapelli che coinvolgeranno noi Fintecna Jean appunto in Polonia Romania Ungheria eccetera eccetera
Il
Nella dimensione di Bruxelles anche lì però quando nascono questi think-tank se si vanno a vedere un po'di documento impacco un giorno infatti modo errati pacchetti poi vedremo dopo come continuare
Cioè la versione due punto zero però c'è una sorta di aspettativa rispetta l'ambiente istituzionale di Brussel
Che sembra immaginare proprio Brussel come se fosse una specie di Washington americana cioè un documento in particolare divertente che s'intitola proprio Bruxelles distinti perché si immagina sostanzialmente che il sistema di governance
Di governance
Di Bruxelles posso offrire una serie di punti di ingresso
Per
Una serie di punti d'ingresso per non solo per i gruppi d'interesse dell'Hobbit ma anche per queste organizzazioni che producono sapere tecnico-scientifico aspetti proposte di policy
Che possa insomma cima sul sistema di governance che possano lasciare sia in modo formale che informare la possibilità questa organizzazione di Trichet sostanzialmente si immagina appunto nessun modello quasi da
Capitale europea ferite federale evocata in questi documenti all'inizio anche in modo un po'immaginifico non ci sia quella dimensione qui nasce un ambiente di insomma lì lo chiamano rompo l'esemplare mentre Prodi ha la possibilità di che dia la possibilità di consiliari politici e produrre anche costruire anche delle palestre per le strutture di esperti scappo tranne accompagnare alcuni policy maker nell'ingresso nella nell'attuazione di alcune politiche nell'implementazione eccetera eccetera
Quindi diciamo che all'inizio di quegli anni nasce un po'una fantasia soprattutto attorno ad alcune figure di chiamiamoli così gli imprenditori di policy si dice nel gergo politologico dal Corno d'attorno ad alcune figure che costruiscono effettivamente però tre reti di relazioni contatti
Strutturazione di rapporti che questi non la ricerca sistematica ma un po'di nomi si possono vedere leggi risposto ma si può osservare che effettivamente nel tempo che vanno delle figure che entreranno a far parte poi anche delle istituzioni europee cioè sostanzialmente si creano dei Circuiti revolving Doors che permettano a queste sentenze di produrre
Diciamo personale
Per la consulenza all'interno del delle amministrazioni della della la burocrazia europea
Insomma quindi questo il diciamo la nel ciò state di aspettativa appunto un po'americana rispetto a questo quello che questi tenta e possono fare alcune figure di riferimento di queste sentenze
Sono per esempio per il caso della c'è Spyder Ludlow che è un inglese che resta in carica per più di dieci anni la cosa interessante di molto di questa organizzazione anche di quelle piccole perché appunto abbiamo la presenza di una sorta di imprenditoria dell'idea che tende a costruire delle organizzazioni in cui le figure di riferimento imprenditoriali fondatori rimangono in carica per un tempo prolungato
Rimangono in carica al maggio alcune di queste
Raramente scendono sotto i dieci anni di continuità nelle cariche apicali e però costruiscono appare una serie di sezioni sedimenti gruppi di ricerca che invece hanno un capacità di ricambi estremamente veloci
Cioè velocemente queste realizzazioni creano gruppi che poi erano sì figure che riescono poi a lavorare in altri medici che tornano nelle organizzazioni nazionali che entrò all'interno della di abrogazione opera per concorso pure chiamate voi di consulenza che producono piccole imprese altre piccole imprese che Germano a loro volta producono consulenze expertise rapporti eccetera eccetera
Il insomma quindi mi sembrava interessante sottolineare questo elemento che del fatto che nasce proprio l'imprenditoria del dei ed europee del del somma delle delle proposte di policy ovviamente tende a cementare come di un ambiente multinazionale
La cosa che mi sembra di osservare in questi anni Novanta anche una cosa che interessa questo convegno è che in queste in particolare in queste organizzazioni questi gli ambiti intente di Brussel degli anni Novanta cartacce poche Italia
Nel senso che mi sembra come dire che nelle
Sicure a Ripafratta apicali mente ovviamente ci sono dei rapporti come dire
Robusti con pezzi di sette
Lo grazia italiana di classe politica italiana eccetera eccetera mi sembra invece che nella produzione come dire di personale ci sia una un numero Limbadi nessuno insomma una rappresentanza limitata
Degli italiani all'inizio soprattutto il fatto dato un'occhiata veloce come dire al agli organigrammi degli anni novanta
Non mi sembra di vedere insomma percentuale si piuttosto limitata la cosa interessante di queste organizzazioni che producono espertissimi è che a un certo punto ma questa avverrà dopo metà dei due mila realtà subiscono una sorta di rovescio simbolico nel senso che c'è nell'autorappresentazione di sé c'è molto forte queste appunto che finalmente si è aperta la possibilità di costruire una una consulenza di policy informata
Che aiuti il governo a pensare a migliorare la qualità dei suoi interventi un po'proprio sul modello dei grandi finta che americani tipo Brookings Cassino a fare le scene cedono eccetera ma a metà degli anni Duemila quest'organizzazione queste organizzazioni si chiede anche se volontariamente
Di aderire a un albo sostanzialmente un albo di lobbisti
A oggi credo mi pare che i numeri dicono a Brussel ci sono quindici venti mila lobbisti ce ne sono registrati come tali solo quattro mila e cinque mi pare non vorrei sbagliare coi numeri e memoria
Il think-tank hanno percepito questa richiesta di diventare di esse associate questo sistema delle lobbying come una sorta di lesa maestà cioè noi siamo in realtà una come dire rappresentiamo un'élite della conoscenza produzione di sapere eccetera eccetera non ci potete ridurre a rappresentanti di interessi però effettivamente la questione cosa fanno effettivamente il sit-in tenta anche nel sistema nel sistema di Brussel oggi e Giacosa cominciamo a fare negli anni Novanta soprattutto su questioni che riguardano il mercato unico
Tutta una serie di settori ovviamente che insomma d'interesse dell'economia europea
E in qualche modo prestiti intenti vanno percepiti ovviamente sulle questioni definitori scienziati sociali passano giornate intere a sbattere la testa e non non non vi porto su questa
Su questa su questo fronte però una delle tesi definizioni più interessanti d'intenti sono proprio l'idea che siano sostanzialmente campi interstiziali
C'è una sociologo americano è stimato metterseli definisce proprio come dire luogo interstiziali solo avventisti iniziali diplomazia parallela tra media comunicazione scusate media
Interessi economici politica burocrazia in cui sostanzialmente valore aggiunto più che la qualità stessa delle aspetti ISPA è molto difficile misurare quando un'idea
Da questi centri ne discutono per anni di politica di cotone di Nicola Di Cola
Quali idee poi effettivamente siano penetrate nel tessuto istituzionale di Bruxelles o in qualsiasi tessuto istituzionale il valore aggiunto di queste organizzazioni che cresce nel tempo che oggi divide alcune fortemente consolidate che negli anni Novanta sono nate sull'intuizione di alcuni di questi imprenditori di policy è il fatto di essere posizionati in questi
Interstizi di avere come dire offrire come valore aggiunto il network che si porta in dote finché ovviamente è il motivo per cui sono stati sospettati sostanzialmente di lobbismo
Considerate che ne tempi Dorothy intenti europeo guadagna c'aveva un Budget di otto nove milioni di euro l'anno
Un po'di tempo fa adesso alcuni sono cresciuti alcuni hanno di meno in America parliamo di cifre dieci volte superiori a parliamo di novanta cento milioni di di dollari
Però insomma la cosa
La cosa interessante potendosi proseguire il lavoro sempre in questa chiave per cui secondo me molte di queste figure sia per come dire fascinazione del prodotto americano ma anche per interesse su alcuni temi sono hanno un come dire un un cortesi transatlantico la cosa interessante sarebbe poter seguire alcune di queste figure di imprenditore di policy gli ho parlato prima di Peter Ludo accennata Peter Ludlow ma un'altra figura interessantissima quella di Peter Sutherland che
Un Commissario irlandese che diventa il primo presidente del neonato European Policy Center nel novantotto che è una figura chiave proprio come dire delle nuove architetture infrastrutture della globalizzazione
Amatrice ultimate all'americana nel senso che Sutherland è è stato il era il direttore generale del gatto durante l'Uruguay Round quando il piatto e diventa il DAP occhio
Ed è anche allo stesso tempo d'attore in un report si chiama sa del report sul completamento del mercato interno della Comunità economica europea che è stato commissionato dalla Comunità europea è stato presentato a questo Europeo l'altra riunione di Edimburgo il novantadue
Fatto parte la commissione dell'ora svolto ruoli
Sul tema della
Sul tema della concorrenza europea soprattutto su un compagnie aeree telecomunicazioni energie ed è un uomo internazionale grazie fare Goldman Sachs col sistema bancario americano eccetera eccetera
Avuto ruoli poi negli anni di relazione con quel mondo con quel mondo finanziario
Quindi il chiudo la con due sponde cose velocissime
Il dispetto Alitalia negli anni novanta l'unico assente anche che aveva come dire una valenza è una dimensione europea lo Iaia lo ieri all'alga lasciato ad una ricca si chiama Texa che l'appunto dare i Take That internazionali quindi come dire fa aspra ha rapporti con la Cecchi sonora che la porti personali le cose che succedono a Bruxelles vengono discuti discussi in altri think-tank europei
Passano anche attraverso alcune delle iniziative delle cose vengono organizzati dallo Iaia
Velocissimo su una cosa che riguarda allora invece la parte grosso riuscì a trattare carrellata voi avrei voluto trattare che riguarda invece la parte di cultura politica
Della Terza via la sintetizzo così c'è c'è un momento simbolico di passaggio del trentuno novembre del mille novecentonovantanove non so se vi ricordate questa incontro con la stampa italiana presenta come l'incontro dell'Ulivo mondiale
In cui c'erano Birkin tra Firenze Bill Clinton D'Alema Toni Blair rilancio sbanca Geraci vedere Fernando Cardoso Prodi due mesi commissario europeo ma so anche rapporti con D'Alema però va presentato il batte il Papa patria presenziare ad aprire i lavori
Seri prendete i testi di quelle giornate
Vien detto punto proprio che c'era questa era proprio come nella celebrazione dell'epoca felice della globalizzazione in cui una parte consistente dei lavori era concentrata proprio sulla dimensione del lavoro no cosa fa socialdemocratico
In una dimensione di crescita continua legata al ai fasti della globalizzazione economica come garantisce ammissioni che stai last Behind e di lì a poco però insomma la le cose cambiarono e c'era poi in una dimensione che riguarda anche l'organizzazione di partito ma non se lo fila e questa è anche una dimensione come dire legata la personalizzazione dei partiti per qui tutti questi noi intenti Vasco sostanzialmente fuori dall'album organizzazione di partito diventano strumenti di gestione organizzazione della insomma del consenso personale anche delle reti di relazioni personale cioè non il Policy Network di Blair non ha un ruolo secondario nella trasformazione di Blair il lobbista non gioco seconda fase la sua vita
Ho chiuso scusate il disordine ma gruzzoletto preferito nel senso
Bene grazie e Mattia Diletti queste interessante
Diciamo nelle
Punto delle delle
Della struttura ecco di quel di quel sistema di Antoine poi sceso definisce da Boccherini Europe no questa appunto governance nuova basata anche su un sistema di istituzionalizzato di contratti o meno l'istituzione stato dico di nobili di gruppi di interesse eccetera dove però mi sembra ecco questo è un elemento su cui l'invito a riflettere di Mattia importante l'Italia inizialmente sente insomma quindi c'è fra è in ritardo ecco
Con alcuni bene io a questo punto siamo Paolo stranamente in orario no non mi ricordo e quindi vi indichiamo ma un piccolo dieci quindici minuti una pausa breve Brecht caffè qui appena si esce dal sempre restando dentro la struttura nella saletta barra sulle scale qui a destra
Abbiamo sforato qualche minuto ma non c'è problema perché comunque diciamo andiamo
La possibilità di recuperare dopo
Proseguiamo allora con le relazioni della
Di questa prima sessione do subito la parola Paolo h ora
Sul tema della identità nazionale di europeizzazione nelle culture politiche italiane mille novecentottantanove mille novecento novantanove
Eccoci allora si grazie
Grazie io essi hanno
Elena e allora io sì cercherò di fare un ragionamento così intorno due
Diciamo così a due questioni fondamentali che si intrecciano naturalmente
Con tutta evidenza che sono tutta la nazione il tema della nazione e il tema appunto dei processo di europeizzazione
Partendo da io cerco di dare premente veloce ragionando in maniera può anche qui un po'sporte inevitabilmente perché il ragionamento da fare riporterebbe tantissimo tempo
Che non abbiamo allora parto da una premessa che mi pare fondamentale cioè due punti di premessa uno
Un punto di partenza con una sorta di svolta dentro il processo di integrazione europea visto dal punto di vista del sistema politico
E cioè le prime elezioni dirette del Parlamento robe del vino centosettantanove perché particolarmente rilevante sull'importanza del processo di integrazione europea ripeto dal punto di vista i rapporti istituzionali dal punto di vista del cambiamento del sistema politico considerate semplicemente tra settantaquattro settantasei proprio in vista della delle prime elezioni dirette nascono le prime lo affiliazioni partitiche naturalmente insomma le il discorso è chiaramente intrecciato
Ma è importante dal punto di vista italiano perché in queste elezioni si manifesta un dato diciamo così palese cioè tutti e dico tutte le culture politiche italiane tutti i partiti politici italiani sono proprio questi
Sono a favore dell'OPA sia quelli tradizionali va da sé insomma la la la la democrazia cristiana adesso andando maniera un po'tranchant in maniera diversa ma insomma le le culture politiche avevano sostenuto lo sforzo del processo integrazione sin dall'inizio quindi quelle diciamo così del centrismo
Ma anche ovviamente
Le forze politiche inizialmente ostili
Prima quella socialista che è ovviamente più veloce in questo senso
Ostili non tanto e soltanto a processi integrazione euro bensì ma quel tipo di processo che si andava costruendo naturalmente
Ma poi soprattutto la strategia oro comunista insomma per il PC e una sorprendente secondo interessantissima dal punto di vista la costruzione e dell'elaborazione culturale
E Europa nazione che il richiamo sostanzialmente della destra missina rischia affonda le radici negli anni Cinquanta appunto della recuperando una prospettiva molto molto interessante punto gli anni Cinquanta
Primo elemento questo così verrà giocando poco su su su questa profonda diciamo così
Capacità dell'UPI dell'Europa Isma'di essere dentro le culture politiche nazionali
Mi è venuto in mente un po'quello che ma col FLI dentice del nazionalismo no di essere un po'ideologie dal nucleo sottile la la la definisce ecco
Dal punto di vista comparativo si potrebbe dire che da questo punto di vista nelle diverse idee d'Europa che pure vengono elaborate c'è un po'questa idea di un ideologie del nucleo sottile che entra e riesce in qualche maniera a declinarsi
Nel diverso contesto politico teologico dei vari partiti secondo elemento seconda premessa la richiamato Guido Formigoni nella sua diciamo introduzione
Il referendum consultivo l'emiro centottantanove
Che è invece la manifestazione profondamente orrore Velista dell'opinione pubblica italiana
Se vogliamo è l'apice di quello che i politologi chiamano un po'il consenso permissivo non l'idea che in qualche maniera c'è stato una sorta di delega in bianco data i partiti proprio in un per come mandato diciamo così di una costruzione europea
Una cosa è avere ricordata poco quando si parla del referendum consultivo è il titolo del referendum consultivo secondo me molto interessante rispetto anche quello che si diceva all'inizio
Perché il titolo esatto è referendum di indirizzo sul conferimento di un mandato costituente al Parlamento europeo che sarà letto nemmeno centottantanove cioè l'idea che si chiede al al popolo italiano
Se la nuova legislatura che sarà la terza delle elezioni dirette potrà essere effettivamente una legislatura costituente nell'ottica appunto che diciamo all'inizio
Cioè di un processo costituente che caratterizza l'Europa dentro un quadro internazionali cambiamento ma anche dentro un sistema politico italiano che in progressivo cambiamento chance soltanto per i accaniti internazionali va da sé il caso più eclatante naturalmente il riferimento al pc
Che va in una direzione punto di trasformazioni se stesso ma poi soprattutto quelli a terra tra novantadue novantaquattro non riapro la questione che ci porta lontano però un tema ecco uno dei corni de de del dello della mia relazione rispetto a queste due premesse proprio il ritorno in qualche maniera del tema della nazione ed il tema dell'identità nazionale anche questo diciamo così che attraversa diverse culture politiche
E di attraversa anche le diverse fasi costituenti questa sorta di rinnovata duplice fase costituente sia quella internazionale la liberazione dei nazionalismi pensare appunto a quello che avviene con il crollo dell'Unione Sovietica insomma naturalmente o anche nelle democrazie popolari il caso slovacco ovviamente
Perché il caso diverso drammaticamente diverso che sarà appunto la Jugoslavia che apre anche un altro filone per esempio con le dei micro nazionalismi il caso del Kosovo
O gli indipendentisti mi di cui appunto l'Italia peraltro sarà un caso piuttosto peculiare ecco
Questo intreccio con quello appunto diciamo così nazionale di una fase di transizione che si apre nuovamente costituente
Non non arriva ad essere effettivamente stabilizzata come fase costituente un po'forse per quel problema intrinseco del potere costituito forse questo il potere costituente insomma una delle letture che inevitabilmente venne fatta contestualmente al fallimento la Bicamerale ma insomma dal punto di vista della sistema partitico italiano le due grandi sfide o meglio i due elementi che possono portarci a ragionare sul tuo ritorno
Dei nazionalismi Tomei scusa sul ritorno del tema della nazione perdonatemi sono i due casi limite ovviamente quello che contesta il tema della nazione e contesta all'unità nazionale ma soprattutto l'identità nazionale che la lega nord
E la cosa si intreccia con l'Europa al dopo la andrò a ovviamente a qualificare velocemente per quanto si può c'è l'altro gamete invece il ritorno di una forza propri potentemente centrata sulla in sull'idea di nazione come idea forse dalla procura politica che ovviamente il movimento sociale italiano in trasformazione
Per diventare alleanza nazionale naturalmente Movimento Sociale Italiano non è un soggetto nuovo ma assume come un ruolo completamente nudo o perché sfugge diciamo così a quell'isolamento fuori dall'arco costituzionale che aveva caratterizzato tutta la sua storia repubblicana entra prepotentemente invece dentro l'area di governo
Ora tutto questo in realtà anche un suo riflesso diciamo nel dibattito politico storiografico pensate soltanto
A bordo politico civile e anche diciamo così storiografico la storia in quel momento a un tavolo non indifferente nel determinare il dibattito politico pensate alla rilettura della storia nazionale alla centralità dalla categoria della guerra civile
Finalmente diciamo così l'idea che si possa parlare di un contesto quarantatré quarantacinque dove c'è idea di nazione crucialità punto due soggetti che si contendono i il nome di una dimensione nazionale unitaria rivendicando in qualche maniera la propria
Giurisdizione insomma sull'intero territorio nazionale
E proponendo idee di nazioni diverse che si contendono durante appunto la storia di sostegno resistenziale ma la stessa punto resistenza la pluralità dell'idea di nazione dentro il contesto resistenziale
E nel secondo dopoguerra il ritorno prepotente del tema del patriottismo pensato a tutto il dibattito tedesco sul patriottismo costituzionale come entra dentro
Il contesto italiano faccio un esempio su tutti il caso di Giuseppe Dossetti negli anni novanta un padre costituente che ripropone il tema patriottico Maletto appunto in una chiave di patriottismo costituzionale il tema del patriottismo come religione civile insomma
Un dibattito molto molto molto molto ricco da questo punto di vista mai punto più delicato in relazione appunto al processo di integrazione europea
è le conseguenze in qualche maniera sullo Stato nazione cioè come l'unica e ultima si aperti e ci si assiste in qualche maniera ad una sorta di pubblici processo di erosione
Però sovranità nazionale banalmente insomma la la la conosce tutti non vi dico niente di nuovo da una parte con la cessione di sovranità su uno dei pilastri fondamentali dello Stato nazione sull'Unione monetaria
A livello appunto sovranazionale europeo ma anche l'erosione a livello il decentramento insomma cosiddetta devolution in cui appunto lo Stato-nazione vede assottigliarsi progressivamente la sua sovranità nazionale la convergenza dicevo di questa aspetto dal punto di vista per esempio della fenomeno lega mi sembra particolarmente paradigmatica proprio perché in realtà l'idea di un decentramento che porta fino appunto alla proposta di una secessione di una messa in discussione l'identità nazionale si lega al progetto dell'Europa delle Regioni
E dopo ritorno su questo punto cerco di andare un po'in ordine
Diciamo così sul i vari soggetti politici che negli anni novanta in qualche maniera cercano di affrontare un po'immesso nazione Europa partendo da questo dato che Italia si trova in una condizione che è stata definita direi diciamo così abbastanza
Eloquente mentre insomma abbastanza intuitivamente come un paese a statuto istituzionale debole insomma
Allora
Difficile seguire l'evoluzione di tutti i partiti andrò naturalmente un po'anche qui un po'velocemente poi sporto parto dal Partito Comunista PDS l'altro si parla trasformazione appunto in Partito Democratico dalla sinistra
è chiaro che il PDS si porta dietro
Una diciamo una cultura europeista che ha le sue radici nel Progetto euro comunista fallito ma che in qualche maniera iscritto dentro
Quella classe dirigente il l'elemento europeista come parte del proprio patrimonio ideologico forse in questo caso i io ho sempre presente la diciamo così la la la tesi del l'affermazione che fa Antonio Marzoli dell'europeismo come surrogati ideologico un po'per la nostra classe dirigente l'irrealtà la categoria può ampio spettro diciamo da utilizzata da luglio dico parti sembra particolarmente rilevante è calzante per per il PDS cioè l'entrata scusare per PC PDS l'entrata in crisi in qualche maniera dell'ideologia tradizionale la la la perdita di appeal del la proposta comuni stentano a livello internazionale indubbiamente porta anche ad una revisione del del proprio patrimonio ideologico
è interessante la lettura dei passi dopo sobriamente dell'euro comunismo mi mi affido Lucio due punti velocissimi naturalmente
Uno idea che l'euro comunismo ossia lo strumento che il PG al utilizzava per gli anni Settanta nella metà degli anni settanta per sbloccata la democrazia bloccata italiana
La sorte grimaldello
E parla esplicitamente capitolo dotandolo di vincolo Esterno
Al quella categoria elaborata per partire
Venti gruppi tecnocratici italiani da Carli a Ciampi a Padoa Schioppa fa Monti
Dobbiamo utilizzare il vincolo europeo per sanare una situazione drammatica dal punto di vista economico finanziario quindi per risanare il Paese dal punto di vista invece comunista l'idea che il risanamento del Paese deve essere il punto di vista politico
E lì il problema
Uno seconda questione ci dice a Ponza che il PPI si assiste in questo momento ad una prima politicizzazione dell'Europa
Perché effettivamente il panorama politico italiano presenta una fortissima propensione europeista male divisione su quale tipo di Europa naturalmente ci vuole a venire
A me sembra però che questo primo punto proprio per questa condizione di partenza che questo primo processo di politicizzazione d'Europa da una parte si ancora molto ideologico
Dall'altra
Non contempli la contestazione dell'Europa che invece sarà uno degli elementi decisivi a partire dagli anni Novanta comincia diciamo così corsi negli anni novanta
Negli anni novanta un uomo un intellettuali d'area del PDS Gianfranco Pasquino dirà che l'Europa e da intendersi come una sorta di aggancio di garanzia della tenuta democratica nel turbolento processo di ridefinizione del sistema politico italiano sta avendo post Tangentopoli
Quindi è sempre una sorta di dimensioni salvifica nove missione salvifica dell'Europa nei confronti del sistema politico italiano
Però se guardiamo alle elezioni del mille novecentonovantaquattro una una delle cose che balza agli occhi è che un Governo di realtà e affermato un po'da tutti
E che l'Europa si parla pochissimo perché se molto concentrati sugli aspetti
Diciamo così nazionali
E si perde anche uno degli elementi fondamentali istituzionalizzati se vogliamo costituzionalizzato utilizzo internet naturalmente poi tante questioni tante tante diatribe dentro il trattato di Maastricht fallite
E che i partiti politici abbiano come compito fondamentale è quello di promuovere veicolare una identità europea
Cedesse il canale di comunicazione tra la società civile e le istituzioni e nel momento in cui si va a vedere concretamente come i partiti politici italiani nel mille novecentonovantaquattro quindi le prime elezioni dopo Maastricht
Dimas cioè pochissimo guardate implicito solo una cosa sul sulle sul PDS
L'unico momento in cui si evoca Maastricht è così cito e
L'esigenza di una coraggiosa iniziativa di aggiorna in di aggiornamenti e arricchimento del Trattato di Maastricht che si doveva concretizzare cito ancora in campo finanziario sostenendo il decollo della bici e la creazione di strumenti di governabilità dei cambi
BCE governabilità dei cambi questo è il problema che in qualche maniera il PDS prova a comunicare ai propri iscritti alle Massi individualizzate come come le ha definite Guido Formigoni nella sua nella sua introduzione
Non so quanto quanto corrisponda l'articolo centotrentotto del Trattato di Maastricht questo tipo di di di impostazione molto più interessante è quella sempre nel novantaquattro e la posizione missina
Che contro Maastricht ma non è contro l'Europa
Cito anche qua abbiamo respinto i tentativi drammaticamente presenti di sopraffazione da parte di un Paese comunitario nei confronti degli nei confronti di altri la Germania ovviamente ce l'hanno con la Germania sotto l'aspetto di speculazioni finanziario che intese politiche parziali
Maastricht
Ha voluto far dipendere all'avvenire dell'Europa dal predominio dei grandi gruppi economici economico finanziari
Che hanno accentuato le divisioni ed hanno condotto i singoli Stati ad accogliere a sottoscrivere il trattato da posizioni con una diversa dall'altra basti pensare alle deroghe per tutti i contraenti meno che l'Italia l'agricoltura opta auto insomma che prevedeva
Il trattato la lettura è
Pochi civilistica siamo vittime diciamo così di un'Europa che ci vuole male da una parte quindi dal danneggiato due l'individuazione dei limiti dei nemici la Germania da parte i gruppi economico-finanziari dall'altra però non si limita diciamo così a questa pars destruens
Perché la strategia missina sull'Europa
Occorre un'unione politica
Ovviamente intesa come loro proposta non non diciamo così
Non varia molto sempre nei limiti diciamo così di un programma elettorale che viene sottoposto ai cittadini una confederazione cito di Stati perché mai come oggi le vicende del continente europeo passano attraverso una strategia politica
E di rispetto e l'esaltazione della storia per le tradizioni e delle nazionalità
E infatti assurdo fondare l'Europa sulla disgregazione delle Nazioni e sulla decadenza degli Stati due elementi decisivi il primato della politica e primato della nazione
La lega nord tant'
Non cito tanto per il novantaquattro perché appunto siamo abituati a leggere appunto Lella Lella professionalità come tendenzialmente euroscettica ma in realtà riprendo qui un documento il documento finale del sterzo sono spalle congresso della lega nord per me novecentonovantasette
E cito anche qui
Una delle aree più avvolto prodotto interno lordo pro-capite del continente cioè la Padania
Rischia di venire esclusa dalla terza fase dell'Unione monetaria e con essa dal nucleo dell'Europa
Sarebbe la Mitteleuropa loro punto di vista a cui essa appartiene per l'economia storia e cultura noi siamo la Padania noi siamo appunto pienamente dentro l'economia la storia la cultura del continente europeo del centro dei conti nel cuore del continente europeo la colpa naturalmente di questo e di Roma Roma ladrona e de la classe dirigente italiana e l'Europa di Maastricht qui è veramente il grimaldello insomma per la successione della Padania
Ancora un altro un alto e altra diligente
Allora importante della Lega della lega nord descrive la secessione in questa modo una secessione monetarie alla soluzione che all'aorta il Nord vada con l'euro
E che al sud ci sia una lira svalutata e quindi competitiva sull'export sul data in qualche maniera una lapide sul turismo questa era sostanzialmente la soluzione Maastricht può essere una soluzione ideale per la lega
Nell'ottica dell'Europa delle regioni e nell'ottica appunto di una totale indipendenza della padani addirittura appunto un Paese con due morente insomma più successione di questo non si può dal punto di vista invece via l'altro un altro importante soggetto che Forza Italia
Per andare velocissimamente
Diciamo una delle posizioni più interessanti e per note anche è quella di Antonio Martino
Che critico naturalmente nei confronti della
Non tanto e del tratto rimasto in sé ma dei parametri di Maastricht diciamo così
E quindi non tanto delle utenze ma di quel tipo di euro così concepito
E
Uno dei due dibattiti
Voti vorrei velocissimamente parlarvi è proprio quello tra Antonio Martino e Beniamino Andreatta un confronto di posizioni però su questo tema ora le scusate la la la brutalità con cui Brando interna che in realtà la sua delicatezza le critiche di di di Martina master sono ovviamente Rinaldi punto su punto è che mastri rischia sostanza dati spaccare l'Europa perché
I criteri di Maastricht uno sono del tutto arbitrari
Da queste dovessero essere suo in qualche maniera oggi
E l'esito sapesse dedicate le istanti che discrimen Bri che sono capaci di soddisfare quei parametri mastri saremo soltanto Germania e Lussemburgo ma la contrarietà
Di Martino anche teorica tra luci dice
Attenzione perché
Ma si costruisce l'idea che la convergenza la moneta abbiano in qualche maniera una stessa regola
In realtà sì poi una convergenza senza avere la stessa moneta ed è il caso proprio della
Tracce manette Lussemburgo ma si può dire anche la stessa moneta senza vera convergenza e cita il caso in Lussemburgo e Belgio che sono agli antipodi dal punto di vista dei dati macro economici presa dal debito pubblico Baggio uno dei Paesi con il più alto debito pubblico
E il Lussemburgo invece quello che era di meno insomma sia la potevi serraglio sia dal punto di vista teorico sostanzialmente l'euro
Diciamo così pone dei problemi la sua strategia sull'Euroregione velocissimamente
Il riferimento a cui che ha in testa è sostanzialmente la strategia di Helmut Kohl nel momento in cui riunificata la potevi sta monetario la la Germania quello modello dovremo seguire non quello di Maastricht
Andreatta i sottolinea una cosa
Secondo me
Piuttosto interessante cioè dice ma il problema quindi non è tanto finché non è soltanto tanto monetari il problema è politico Fra Martino sta dimenticando Titti critiche la politica sostanzialmente
Occorre superare dice appunto Andreatta la preoccupazione tedesca di sostituire Marco e Bundesbank che funzionano benino ci siamo in quel momento
Con una moneta che degli organismi comunitari che sono invece un punto interrogativo per cui o con una moneta costruita su convergenze forti appunto una bici
Indipendente dalla politica sul sulla base del modello che otto pollame Machado appunto dalla Bundesbank e proprio anzi porto con in sé per sé
La BCE non la voleva prove
Il problema per i tedeschi e cito le parole di Andreatta che i governatori della futura Banca centrale europea non siano attraversati dalla tentazione di politica monetaria lassiste
Per facilitare a casa loro la gestione del debito pubblico
Questo è il e qui il punto politico questo lo scambio che avviene in Europa
E fuggire da questo può essere corretto quando dall'altra parte dell'Atlantico alcuni professori si incontrano ma per un politico europeo significa evade la realtà
è un ritorno in qualche maniera la dimensione politica ora il secondo dibattito certo dire di essere velocissimo
è ancora più diciamo così che avviene due-tre anni dopo satrapo novantasette dopo la vittoria dell'Ulivo dopo quella che è stata definita la drammatizzazione della posta in palio è appunto l'Europa quindi una forte europeizzazione
Del sushi scusate una forte politicizzazione nel dibattito sull'Europa cioè l'azione del governo all'auditorio dell'Ulivo e ovviamente
La strategia del governo Prodi e qui prendo ad esempio è puramente esemplificativo il dibattito e quindi considerato diciamo per quello che cum grano Salis un dibattito che è pensato anche per il grande pubblico
Pure Libretti gemelli proposti da Enrico letta da una parte PPI e Lucio Caracciolo dall'altro c'è una sinistra in qualche maniera quindi battito dentro il centrosinistra in qualche modo una realtà questo poco importa poco perché le ragioni sono Eur ma strettissima Stettino ecco questo è sono due pamphlet se vogliamo insomma dove
Il tema è qual è il vero interesse nazionale dell'Italia
Quale delle due strade in qualche maniera posso disfare realmente la posizione grasso cioè la posizione dei a uno è sostanzialmente questo l'euro introdurrà un'Europa a due velocità in cui l'Italia sarà inesorabilmente nel girone degli esclusi
Vi si erano terribili
L'interesse nazionale italiano dunque o Europa o è uno sono due cose alternative
In realtà seguendo l'Euro non seguiamo l'Europa
Ora si per nostro interesse in Europa
E ci dice una cosa singolare secondo me detta da da quell'area caccia che all'Italia conviene una occidentale legata al dimensionato antica questo sarebbe il suo interesse quindi piena continuità con la tradizione diciamo così
Di devo per gli sta dentro la guerra fra diciamo così dentro quella scritta sì
L'obiettivo per Caracciolo e riportare Maastricht sul piano puliti con il disco in qualche maniera evadere gli tecnicismi giuridici e ed economici
Cita non a caso un una una frase
Ficcante diciamo così di un ex presidente la Repubblica come Francesco Cossiga e che diceva
Bollava Maastricht con un documento di contabili scritto negli uffici studi delle banche centrali c'è qualcosa che non ha niente a che fare poi con la comunicazione
Al ai cittadini e la possibilità che questo possa in qualche maniera svolge una funzione anche di europeizzazione dei popoli
Ripropone
Discute Caracciolo sul vincolo esterno ma lo legge in questa maniera attenzione
Perché si il fatto che l'Europa possa funzionare da disciplinamento macro economico economico finanziario per l'Italia d'accordo ma produce due effetti devastanti
Uno il fatto che delegittima l'Italia e la sua classe dirigente rendendola superfluo agli occhi dell'opinione pubblica italiana
Due demonizza l'Europa perché tutti i sacrifici che naturalmente il popolo italiano sarà chiamata a fare per disciplinare la per l'economia saranno visti come imposti da un'Europa matrigna sostanzialmente e quindi il rischio in questo senso duplice comincia non a caso addio a definire questo passaggio come la fine di quelle Rupa Isma'spontanee diciamo la la la il consenso permissivo di cui parlavamo prima
E comincia a parlare di lo scetticismo se non addirittura di una prima forma di euro fu Biglia citando alcuni sondaggi a Praga il secondo la seconda posizione
Che a quella diretta invece e attenzione presso non posso come dire svilupparla come vorrei ma la cosa interessante attenzione guardate che l'euro non è un salto è un salto di qualità naturalmente tutto processi integrazione europeo mai perfettamente
Processo perfettamente naturale consequenziale alle tappe del processo d'integrazione europea così come sono avvenute fino adesso arriva addirittura a valorizzare il fallimento docente dicendo che è stato un bene per il
Per il processo integrazione italiana ed è amata però pone un problema un problema secondo me interessantissimo con cui vorrei chiudere
Integrazione monetaria dal suo punto di vista è è un progetto politico ma il problema è proprio la politica cito è la politica a dover compiere i passi necessari per non rimanere indietro rimanere indietro rispetto a cosa rispetto cito sempre alle travolgenti dinamiche della finanza e dell'economia che caratterizza gli anni Novanta
E la reazione della politica riflette di fronte a questo dinamismo
è stato cito ancora di rivendicazione il suo primato
Il primato della politica e ci dice appunto letta ma è una reazione da nobile decaduta
Priva di qualsiasi dissenso della realtà frattura molto tranchant il risanamento dei conti pubblici e quindi l'assolvimento la stessa validità dei criteri di Maastricht
è possibile solo con il rifiuto del primato della politica che proprio la ragione del problema
Cioè per esempio il debito pubblico e tutte le politiche diciamo così fallimentari dal punto di vista dei continuo ordine insomma
Il punto è che la politica potranno recuperare una sua strada possibile
Nel dopo Maastricht una volta che l'Italia è entrata nel gruppo di testa potrà permettersi di costruire passaggi successivi che sono appunto quelli di un'Europa politica
Perché se non sei dentro quei processi non li determina ovviamente li subisce
Ho finito grazie
Tre grazie
La paura che ancora per questo ampio e dettagliato excursus nell'Europa immaginata
Nelle infinite però tante contraddizioni aporia erano di questo dibattito politico
Che appunto poi apparentemente si richiama alla necessità dell'Europa ma in realtà nasconde appunto tante idee e che quasi né né si negano l'una un'altra può in certi momenti
Tanto materiale anche del nostro di scarsa che c'ha raggiunto cui al tavolo
Invece chiederei a Lucrezia Ranieri se collegata ci sente anzitutto e intanto la ringrazio l'operazione è stata vittima di un malanno stagionale però ha voluto esserci
Sì Luca Sereni Università di Siena a svolgerà una relazione sul tema europeizzazione oggi permanenza azione
Il modello tedesco nell'Italia dei primi anni novanta
Le cedo subito la parola entrando cercavo di io mi sentite
Benissimo
Nei giorni
Ingaggio scusate se ho tenuto a Ramallah telecamera spenta non volevo diciamo impoverimento in presenza minacciosa inserire una stridente ma ho ascoltato tutte le relazioni mi dispiace anche in
Essere lì ma purtroppo mi ha colto di influenza e non me la sono sentita di fare il viaggio noto tra l'altro ho notato e non sono neanche da sola ma la stagione quella
E grazie comunque per per l'invito grazie agli organizzatori è anche terra appunto avermi dato comunque la la non possibilità di intervenire
Allora come appunto diciamo si evince già dal titolo lo scopo della mia relazione sarà quello di tratteggiare una parte del dibattito sul modello tedesco nei primi anni novanta cercando di evidenziare quanto Lorenzo si sovrappone al discorso delle dell'europeizzazione anzi
Limitando diciamo in questa sede l'analisi al quello che dialogo soprattutto fra perché possiamo definire gli intellettuali tecnici quindi è un po'diciamo qui tecnocrati tra virgolette che ruotano attorno agli ambienti della Banca d'Italia
Del tesoro e alcuni diciamo figure di Esperti di partito
Prende in considerazione poi primi anni novanta e sono quelle insomma in cui il
Allora il tema di Maastricht della della negoziazione firma gratificati del foro atto anche di Maastricht con il Patto di stabilità e crescita
Si legano a chiaramente dagli eventi della crisi della cosiddetta Prima Repubblica che con la sua transizione politica perché perché ovviamente
Diciamo i temi del risanamento della convergenza economica diventano un po'isterectomia una tra politica europea politica nazionale ma questo è un dato che non è certo è relativo solo a questo periodo però diciamo in questo periodo questo dato padre effettivamente ai cosiddetti tecnocrati uno spazio di iniziativa politica vera e propria tanto sul piano esterno quindi nei negoziati c'europea i quanto nella gestione
Ma politica del Paese con una partecipazione a prima e nei governi di ministri e funzionari tecnici indipendenti e poi con la formazione dei veri e propri governi tecnici come sono gran parte realtà quelli Fanti
Intini
Ora la prima considerazione di carattere generale è che quello del rapporto fra Paesi europei restano solo dell'Italia e il modello socio economico tedesco la la la diciamo l'economia tedesca
è un tema di lungo periodo in un certo senso è un tema irrisolto che attraversa la storia
Del continente se vogliamo a Catania diciannovesimo secolo ma sicuramente dal ventesimo secolo seppure ovviamente modalità molto differenti nel tempo nel secondo dopoguerra soprattutto il rapporto fra d'Europa
I le folle Geschichte quindi la storia di successo della Repubblica federale che diventa a tutti gli effetti un aspetto complementari della cosiddetta questione tedesca riproducendo anche sul lato del modello i dell'esempio quel dualismo leadership egemonia che caratterizza un po'le aspettative i timori dei paesi partner nei confronti della Germania ora la crescita economica tedesca è
Non
Tante
Ovviamente abbastanza repentina nel dopoguerra e attribuisce realtà molto rapidamente alla Germania una posizione preminente nell'equilibrio post bellico del continente però eh partire soprattutto dagli anni Settanta complici
La fine del sistema di Bretton Woods e lo scoppio della crisi petrolifera che il confronto con l'economia tedesca diventa veramente ineludibile l'intensificarsi delle riflessioni dei Paesi europei sull'evolversi del ruolo della Germania che diventa progressivamente molto più complessa e molto più ricco di sfumature rispetto a quella rappresentazione di lunga data di gigante economico
E nano politico sono ovviamente strettamente legate alla graduale attenuazione della diciamo distinzione funzionale tra sfera politica economica e quindi alla crescente economici trazione anche della politica internazionali ovviamente europea e in tutta evidenza il progredire del processo di integrazione europea e in particolare all'avvio del processo di unificazione
Non è economica e monetaria
Ora nel caso italiano la percezioni del ruolo tedesco riflette pienamente l'ambiguità di questo rapporto oscillando quindi tra un'aspettativa di leadership perché è presente nel dibattito italiano e il timore invece per all'egemonia timore verso questa economia diciamo
Aggiudicata troppo ingombrante verso uno standard giudicato troppo lontano dalla realtà italiana ma
Se nel corso degli anni settanta a prevalere
Anche e forse soprattutto in ambito tecnocratico è soprattutto una sorta di resistenza all'applicazione delle ricette economiche tedesche come risposta alla crisi
La progressiva centralità che si assumono la loro adozione di fatto come modello per l'integrazione economica e monetaria ma soprattutto la progressiva squalifica delle ricette economiche alternative
Ora parlavi di keynesismo in Italia un po'difficile ma diciamo di un'idea di governo dell'economia fanno sì che almeno una parte dell'ambiente intellettuale tecnico e politico
Assumano le politiche di stabilità
Il modello dell'economia sociale di mercato come un'occasione per l'Italia di andare verso la disciplina e verso all'Europa e diventano tutti gli aspetti su un modello di riferimento proprio nel percorso di europeizzazione
Dell'Italia
Scusate secondo
Ho un mal di gola troverebbe faccio un po'fatica a parlare
Ora ovviamente della centralità tedesca i tecnici italiani sono consapevoli e questo non stupisce se si tiene in considerazione anche il fatto che quello degli anni novanta
è un dibattito in tendenziale continuità con il ventennio precedente
è in continuità sia questa ambivalenza di percezione ma in continuità anche rispetto all'idea che la Germania abbiamo un'economia che appunto centrale nel continente ma che per certi aspetti è deviante rispetto al resto dell'Europa
Su questo tema
Un porto ad esempio
L'opinione di Prodi che in un articolo pubblicato sul Mulino fa una distinzione abbastanza netta tra i presupposti di questa centralità che sono positivi e le sue conseguenze che invece allo stato dell'integrazione di inizio anni novanta sono invece tendenzialmente negative
I presupposti sono ciò che secondo Prodi rendono mi fa un grande l'economia tedesca quindi comportamenti lungimiranti e le imprese
Investimenti innovazioni nell'organizzazione industriale gli alti livelli di scolarizzazione della manodopera tutte cose che per l'Italia costituiscono appunto
Un modello a cui fare riferimento
Ma la conseguenza principale di questa preponderanza è una totale mancanza di convergenza fra le economie europee non solo fra la Germania e l'Italia ma
Diciamo fra tutte le economie di stampo anglosassone quindi economie aperti e quelli di stampo renano dove invece l'intreccio fra banca e industria
E istituzioni statali rende estremamente complessa la reciprocità di penetrazione economica
Come dice Prodi chi volesse comprare un'azienda in Germania dovrebbe praticamente comprare tutta la Germania ora questa lettura è
Interessante perché
Introduce un elemento per certi aspetti nuovo perché possiamo dire che nei decenni precedenti il tema della simmetria con la Germania è sempre quello della distanza fra Paesi ricchi e Paesi poveri quindi una distanza soprattutto economica da Paesi deficitari e paesi
In surplus
Che quindi porta il discorso a concentrarsi sulla questione delle politiche di convergenza venivano richiamate
Anche in un intervento precedente quindi in particolar modo sulla politica regionale mentre qui si inizia a parlare proprio di una differenza funzionale che impatta sulla simmetria della competizione economica
Mentre letture più tradizionali ed hanno per esempio Amato e Dini Amato invita a guardare all'avanzo tedesco con lo sguardo più critico definendolo altrettanto dannoso quanto il disavanzo italiane Dini sottolinea invece la necessità di superare gli asimmetria dello SME
E di evitare che sia la Bundesbank a stabilire la politica monetaria per la
Comunità europea
No no
Ora considerazioni dello stesso tenore vengono fatte nel corso di tutti i primi anni novanta in particolare nel novantadue quando la lira viene costretta alla svalutazione
A ma con l'impressione aggiuntiva che le decisioni prese dalla Bundesbank in questo frangente cioè di tenere i tassi di interesse alti che sappiamo sono anche una conseguenza la riunificazione sono la dimostrazione pubblica dello scetticismo tedesco nei confronti delle scelte di politica economica dell'Italia
Diventa quindi un'opinione abbastanza diffusa che novantadue serba la Bundesbank per ribadire realtà che l'unione monetaria si faccia alle condizioni tedesche il nuovo dicono ad esempio Marcello De Cecco Luigi Spaventa e lo stesso Mario Monti
Andreatta chiosa in un'intervista sulla Repubblica dicendo che dopo il mille novecentonovantadue L'Unità riaperta per l'unione monetaria è quella tedesca
Quindi diciamo che in questa fase che si stabilisce un dibattito che già era in esaurimento ma che arriva un po'al termine in questi ambienti sul fatto che si possa effettivamente creare un'alternativa nel percorso di integrazione che devi da questo tipo di modello
Questo fatto crea ovviamente
Una grande pressione sull'Italia che rispetta la Germania e tra i Paesi ovviamente più divergenti non solo in termini di politica economica ma anche di strutture e di cultura economica
La questione della centralità tedesca quindi è attratti presentata come un'occasione attratti con un problema però la sensazione diciamo e che si tratti di una realtà inevitabile a cui l'Italia deve adeguarsi ed è proprio l'approfondimento del processo di integrazione e la conseguente apertura dei mercati
Che mette infatti in moto come far notare Ciampi nelle considerazioni finali del novanta una competizione che non è più solo fra impresa e prodotti ma fra interi sistemi economici e istituzionali quindi riprendendo diciamo il tema sollevato anche da Prodi in questa competizione
Che innanzitutto fra sistemi di tipo anglosassone sistemi di porre in hanno l'Italia si trova in realtà in una specie di nome silente quindi in una sorta di indeterminatezza che la rende vulnerabile ma mano che si completa il mercato unico
Viene dunque spesso sottolineata la necessità
Seppure in toni differenti con sfumature diverse che l'Italia adegui la propria competitività a quella tedesca lo ribadisco Amato passerà proprio Prodi e Monti
In primo luogo agendo ovviamente in maniera decisiva nella direzione del risanamento finanziario ma anche riformando almeno in parte la struttura economica e produttiva del Paese
Come dicevo la convinzione che la costruzione europea stia prendendo sostanzialmente la forma del modello tedesco e che la simmetria che veniva rilevata nello SME nel periodo pre Maastricht
Sì ripresenti anche nel documento scritto in maniera ancor più evidente ma una simmetria che può essere in parte risolta a questo punto non tanto ostacolando la convergenza delle istituzioni europee verso il modello tedesco quindi come dicevo non trovando un eventuale alternativa
Alla convergenza verso il modello tedesco ma forzando una convergenza dell'economia italiana verso quella tedesca per non rimanere tagliati fuori da un processo che eletto come un processo diciamo parallelo
Ora il primo scoglio individuato in questo percorso come dicevo è quello della cultura economica che viene considerato troppo lontana da quella tedesca ma in generale troppo lontana
Dall'idea dell'economia di mercato questo aspetto viene ribadito più volte da Mario Monti che è uno di quelli che diciamo sottolinea questo aspetto con più convinzione ritiene che la costituzione economica di Maastricht
Sia
Sostanzialmente informata dall'economia sociale di mercato alla quale ora l'Italia deve in qualche modo adeguarsi
Su questo tema sono in d'accordo in parte anche Prodi e Tommaso Padoa-Schioppa mentre per esempio Amato considera la cultura economica tedesca come una cultura di capitalismo di Stato
E propende invece per un'economia di mercato più aperta quindi il tema punta sempre fra modello anglosassone è un modello
Diciamo così che appunto viene definito renano
Il dato comune comunque a tutte le considerazioni che un cambiamento di paradigma nella cultura economica sia il primo vero tassello per attuare la serie di riforme necessarie per rendere l'Italia un po'più tedesca e quindi di converso più europea
Ora per ciò che riguarda chiaramente diciamo al di là del tema
Non monetario
E che
Diciamo la fu un po'da parte anche per questioni di sintesi
Ma diciamo per quello che riguarda le riforme considerate necessarie per l'Italia e che riguardano appunto la struttura economica istituzionale il modello tedesco entra nel dibattito in almeno tre grandi aree di intervento
La riforma delle relazioni industriali quella del sistema bancario e la riforma istituzionale vado proprio a
Paul uccello su questi tre dibattiti anche perché sono ovviamente dibattiti estremamente anche estremamente ricchi in cui bisogna tenere in considerazione anche il fatto che quello del modello tedesco sia un aspetto quindi diciamo sul quale evidentemente io mi concentro Mater qua insomma va anche relativi pensato all'interno dell'ampiezza di questi dibattiti
Il tema delle relazioni industriali appunto uno di questi enormi dibattiti il fulcro iniziale può essere individuato negli anni settanta e vede sostanzialmente contrapporsi due modelli quello italiano che conflittuale consociativo e quello tedesco che invece partecipativo e corporativo
In realtà diciamo cioè
Un rigetto prolungato delle sinistre del modello di relazioni industriali tedesco per tutti gli anni settanta e buona parte degli anni ottanta l'input verso una riforma viene in realtà più dalla Banca d'Italia che dalle forze politiche
è un input che arriva anche a causa dell'adozione della quinta direttiva comunitaria sul diritto societario che inizia a portare le relazioni fra capitale e lavoro
Proprio nella direzione del modello tedesco sarà Ciampi a sostenere negli anni ottanta e novanta la necessità di superare la conflittualità e di avvicinarsi a un modello di pace sociale più simile a quello tedesco e non a caso sarà poi lui a portare a termine l'accordo
Noi con i sindacati
Nel novantatré
Il dibattito sulla riforma del sistema bancario
Anche questo molto ampio e da un certo punto di vista molto tecnico sostanzialmente anche esso gira intorno all'alternativa tra due grandi sistemi che sono quello tedesco e quello anglosassone e possiamo individuare due sotto temi principali il primo è quello che riguarda la struttura del sistema bancario che vede contrapporsi l'idea del gruppo polifunzionale quello della banca universale il primo il modello anglosassone il secondo il modello tedesco
Amato e di Banca d'Italia propendono per il primo mentre soprattutto il tensore quindi Karl esponente Maruccia propendere per il secondo c'è un dibattito molto denso su questo tema però qual è la rilevanza
Diciamo politica il problema sta ancora una volta nella considerazione viene ribadita più volte da Carli che il modello tedesco anche bancario sia quello destinato ad assumere un ruolo preponderante in Europa e che quindi sul piano della struttura del sistema creditizio precludere
Alle banche italiane il modello tedesco significhi minarne la competitività sul piano europeo lo stesso tipo di discorso viene fatto anche sul secondo
Sotto tema che è quello invece del rapporto fra banche e industria dove sono soprattutto Prodi e Monti a sponsorizzare il modello tedesco
Terzo e ultimo punto su quale vado rapidissima
è quello della riforma istituzionale non mi ci soffermo perché in realtà il tema diciamo che un po'
Si allontana Dada dalla relazione senza chiaramente è un tema che riguarda appunto più alla questione dei modelli costituzionali che non nel modello economico ciò che è interessante che in realtà si collega appunto
Il discorso nel momento in cui la riforma istituzionali viene intesa come il primo passo necessario per attuare anche le riforme economiche cioè laddove non si riesca in qualche modo a dare un potere di indirizzo economico all'esecutivo allora diventa inutile parlare di riforme economiche naturalmente in questo grande dibattito anche il modello costituzionale tedesco trova trova il suo
Ma il suo spazio
Al concludendo
Possiamo dire che alla in questo dibattito il modello tedesco assume un significato che non è solo strettamente formale ma che è più ampiamente politico che finisce per coincidere con l'idea della Germania come li dico Power del continente europeo la Germania diventa perciò un punto di riferimento obbligato come dicevo nel contesto del processo di integrazione europea
Che viene letto in questa fase dai tecnici italiani con un processo di sostanziale adeguamento
Al modello tedesco quindi per usare un'espressione nota Blue&Me Maastricht spingono verso la costruzione non tanto di un'Europa tedesca ma sicuramente di un'Europa alla tedesca
In questa Europa la tedesca l'Italia può diciamo adottare chiaramente il modello tedesco accettando che esso sia effettivamente più efficiente oppure può assumere un atteggiamento in un certo senso difensivo che però alla fine finisce per portare allo stesso risultato cioè l'unico modo in questa lettura che all'Italia per non venire danneggiato dalla centralità acquisita dalla Germania è quella di diventare un po'più tedesca
Ora c'è rimane comunque un'ambiguità come dicevo nella
Ricezione di questo modello che deriva da un lato dalla persistente
Diciamo percepita alterità delle strutture economiche italiane rispetto a quelle tedesche e dall'altro lato da una di di qualità intrinseca del ruolo tedesca in Europa al tempo stesso fattore di stabilizzazione destabilizzazione le prime motore
Il modello e il problema per i partner europea e quindi il rapporto con la Germania reale resta in realtà un po'un un cono d'ombra diciamo nel percorso di europeizzazione soprattutto quando si esce realtà del discorso armi tecnico e si va nella percezione dell'opinione pubblica
E nel dibattito politico ma come accaduto in altre fasi della storia politica italiana in rapporto con la Repubblica federale è centrale nella modulazione della percezione che della comunità europea e poi dell'Unione Europea
Sia del processo di integrazione in Italia il modello tedesco e le ricette economiche tedesche diventano nella percezione italiana la materia
I di cui di fatto si sostanzia il vincolo esterno europeo
Vincolo esterno che se negli anni Settanta viene sostanzialmente rigettato negli anni Novanta diventa invece un fattore ineludibile se non addirittura desiderabile diventa quindi anche un riferimento esplicito
Di policy making a un modello formale di capitalismo a cui attingere diciamo per immaginare implementare le riforme
Necessarie al ci sta economico e politico dell'Italia pipe
Bene grazie Lucrezio soprattutto operante neanche lo sforzo di
Parlare con al nulla ma insomma ecco è una relazione che il PCI
Fra diciamo da molti spunti innanzitutto la centralità appunto di nel rapporto con il modello tedesco è un è un tema quasi
Verrebbe da dire a se stante che meriterebbe quasi una riflessione a trecentosessanta gradi e chissà che non posso orientare in futuro oggetto anche di un convegno perché è un tema
Che che apre tantissime porte poi c'è il tema anche degli intellettuali tecnici cominciamo affrontare quanto nella tua relazione ma riprenderemo anche domani e quindi un po'un gioco di vasi comunicanti tra i diversi pane del convegno parla di Prodi e di quegli articoli sul Mulino due articoli sul Mulino del novantuno no dove interessante appunto anche la figura di Prodi poco meno discorso c'è una sorta di legge della reversibilità delle parti perché Prodi poi c'è un Prodi prima è posta seconda presidenza ieri dove in realtà invece abbandona il modello renano e di fatto segue
L'indicazione di di una Corporate Banking basata sulla non si noccioli duri ma sulle public companies che di fatto indiane imposta da Ciampi al governo Ciampi dalla cabina di regia affidata a Mario Draghi questo per dire appunto quanto poi le idee si confrontino continuamente con i ruoli istituzionali le fasi della politica eccetera in cui punto
Quelle idee sul sulle quali le camminano grazie ancora e adesso don invece la parola a Maurizio Zinni un Università la Sapienza la relazione si intitola Europa Europa la RAI egli europeizzazione degli spettatori italiani quindi ci spostiamo sul versante invece stato devi mediante
Grazie
Ecco grazie grazie Andrea bentrovati a tutti quanti devo dire che ogni invitato molti in questi minuti il dono della sintesi di Lucrezio anch'io in questo momento mi sento un po'come
Roy Scheider nel film Lo squalo no quando Pastura in acqua spunta lo squallore dice ho bisogno di una barca più grande che avrei bisogno di un convegno più lungo
Non ci sta quindi mettono già le mani avanti faremo un altro convegno anche sul totale la seconda la vendetta gas hanno moltiplicato i tormenti
Esatto quindi io metto subito le mani avanti come fanno quelli insomma che si rendono conto di aver affrontato un'impresa più grande di loro quindi chiedo subito scusa se nel tentativo di dare un quadro il più ampio possibile comprensivo in venti minuti forse rischio di essere
In alcuni passaggi forse un po'
Generalista ok però magari se poi ci sono delle domande delle puntualizzazioni ci possiamo ritornare allora evidente come la strage dell'integrazione europea sia anche dallo dal punto di vista anagrafico
Una specie di compagno di viaggio della storia della comunicazione nell'Europa della seconda metà del Novecento segnatamente rispetto alla storia della televisione
Perché la strada per visitarla televisione come medium chi si afferma sul continente europeo inizio sostanzialmente subito dopo la seconda guerra mondiale
E a un percorso che va di pari passo più o meno con i passaggi rilevanti dell'integrazione europea tanto per fare un caso il primo consorzio europeo di televisioni
Nasce nel mille novecentocinquanta idee e lei pur fare i lupi hanno Broadcasting Union o no quindi in realtà c'è un discorso che va un po'di pari passo era televisione
è stata un buon compagno di viaggio per il processo di integrazione europea una raccontato ovviamente con i suoi linguaggi con i suoi limiti con i suoi tempi
Però l'accompagnatori in tutte in tutte le sue tappe da questo punto di vista e e le istituzioni europee di questa cosa sono state ben con c'è tant'è che ora è chiaro che non possiamo riportare tutti quanti
Le manifestazioni gli attestati di stima che i membri del Parlamento europeo o le istituzioni e le Commissione europea hanno dimostrato rispetto al ruolo che il medium televisivo può svolgere nella costruzione di uno spazio come è stato spesso detto qui uno spazio comune europeo via etere però sono frequenti sono proprio come dire anche delle politiche attuate dall'istituzione europea e per diffondere dal punto di vista proprio propagandistico se mi passate il termine senza nessuna valutazione etica e morale come dire il messaggio utopista nei paesi che facevo rovine i Paesi membri ma anche in quelli che teoricamente poi vi entrano a far parte successivamente
Qual è l'obiettivo di questa relazione è esaminare nel decennio che fa da come dire da punto di riferimento
Di questo di questo convegno c'è l'ottantanove novantanove come la televisione di Stato italiana Laraia appunto a è raccontato l'Europa quindi ha raccontato il processo d'integrazione europea è Omar raccontato carta proprio come l'Europa
Le forme dell'Europa la rappresentazione dell'Europa agli occhi degli italiani nel corso di questo decennio così importante
Io ho cercato di fare questo quelle questa a questa ricerca cercando di vedere il maggior numero possibile di programmi ecco perché purtroppo già pago lo scotto della eccessiva a velocità di questa narrazione perché era Tau di programma fa storia a sé ogni programma meriterebbe un approfondimento io mi Forziati puntata del programma meriterebbe un approfondimento perché poi i temi toccati sono gli stessi che sono stati ripresi
In queste prime relazioni e ognuno richiederebbe come dire un approfondimento e delle puntualizzazioni differenti
Quindi visione dei programmi in questione e un tentativo di confronto con nella programmazione precedenti per vedere anche se c'è stato ed in che direzione c'è stata un'evoluzione nel racconto dell'Europa
Su quello che comunque all'epoca era sicuramente il principale mezzo di informazioni di intrattenimento a livello nazionale ok
Non ritorno qui su alcune questioni come dire che mi porterebbero via tempo e che sono strettamente di ordine concettuale
E che sono già stati in parte toccato cioè insiste effettivamente una identità europea cosa consideriamo noi per identità europea cos'è uno spazio comune europeo è chiaro che entrare in questi discorsi
Significa necessariamente fare un confronto fra scuole interpretazioni e Teppati esposizione non c'è è chiaro che per una ricerca di questo tipo noi diamo per io do per presunte spie presupposto che esiste comunque un'identità uno per un'identità europea che si forma
A
Ed è funzione per certi versi anche di quelli che sono come dire
Le tradizioni culture i dibattiti interni alle singole nazioni però insiste quindi teoricamente la televisione può costruire una sorta di etere comune europea o che riesce a varcare i confini nazionali mettendo in contatto in un certo senso gli immaginari
E le rappresentazioni europea a livello di singoli stati membri quindi delle singole popolazioni degli Stati membri ok
è un aspetto interessante che ne quel parleremo sicuramente di Europa o di rappresentazione di Europa rappresentazioni d'Europa ma di fatto indirettamente parliamo anche le quello che è emerso in maniera abbastanza diffusa anche di rappresentazione dell'Italia perché data la televisione parlando dell'Europa racconta anche molto di quelli che sono i dibattiti interni alla politica
All'economia e alla cultura italiana del decennio scorso quindi come dire è una specie di rappresentazione a specchio il tubo catodico ci racconta qualcosa di oltre confine ma raccontandoci
Quella cosa oltre i confini realtà ci dice molto di come con la consorte confine viene vissuta all'interno e quindi data del dibattito interno su questioni molto rilevanti
Mi prendo qualche secondo per darti un attimo un conto testo di riferimento perché è chiaro che ragionando di televisione parliamo di cultura popolare
Parliamo di immaginari quindi parliamo anche di opinione pubblica che prima repubblica italiana rispetto all'Europa qua sono stati citati alcuni dati l'Europa Romito precedentemente Ion vorrei solo riportare degli elementi cioè l'eurobarometro per quello che riguarda il favore della popolazione europea rispetto la popolazione vip degli stati membri europei rispetta le situazioni europee negli anni Novanta va incontro ad una profonda crisi
Una profonda crisi che inizia sostanzialmente all'inizio degli anni Novanta e che tocca io qua ho riportato qualche dato
Il suo punto più basso nel mille novecentonovantaquattro dove addirittura meno della metà della popolazione europea e favorevoli sostanzialmente una sorta di processo d'integrazione stiamo intorno al quarantotto per cento
Addirittura si arriverà alla fine degli anni Novanta al quarantacinque per cento in Italia c'è un processo simile c'è comunque una crisi ma non così netta cioè anche nel momento peggiore che le ore finché come dire che l'eurobarometro fa risalire sostanzialmente all'inizio degli anni Duemila comunque siamo sopra la maggioranza cioè circa cinquantasei per cento degli italiani favorevoli questo è importante perché è chiaro che dobbiamo partire da un presupposto essenziale la televisione può contribuire a rafforzare o a indebolire delle percezioni di sentimenti dell'identità ma è difficile che possa costruirli dal nulla o distruggerli se sono preesistenti quindi è chiaro che questa cornice
Di riferimento è un passaggio indispensabile
C'è anche un altro aspetto che è importante per iniziare subito la ricerca e il rapporto dello spettatore italiano rispetto a televisione
Nei decenni in questione gli italiani sono fra gli spettatori più assidui sostanzialmente del mezzo televisivo hanno tali percentuali più alte di tutta la popolazione dei paesi membri
Dell'Europa con un rapporto o spettatore ore ore come dire di fronte al teleschermo molto molto alto però sono anche agli ultimi posti quanto a fruizione di programmi che vengono fuori da quello che il palinsesto nazionale
Cioè l'Italia lo spettatore italiano non vede almeno per gli anni Novanta se non in percentuale molto ridotta programmi via cavo programmi via satellite vede programmi in italiano ma non li vede in lingua straniera e di fatti programmi in lingua sta
Ma che intercetta sono quelli reali gessati appunto realizzati dalla European Broadcasting Union che però filtrano attraverso i canali italiani cioè quindi come dire hanno una mediazione o linguistica o comunque passano sul palinsesto nazionale
Un esempio per tutti il famosissimo e anche divertentissimo perché mi rivedevo Giochi senza frontiere
Che ha realizzato dall'EBU e come dire viene tradotto dallo speaker italiano l'ha presentato l'italiano per una fruizione immediata o se no per un pubblico invece molto più di nicchia ridotto la programmazione che inizia già dalla prima metà del nove del degli anni novanta che quella di Euronews fa il telegiornale sempre realizzato dall'European Broadcasting Union che viene trasmesso in orari mattutini gara i tre ed è un telegiornali di circa dieci minuti un quarto d'ora in cui le principali notizie
Di interesse europeo vengono date nelle diverse lingue quindi inglese francese inglese tedesco ok però a parte questi casi particolari Lo spettatore italiano è proprio uno spettatore chi consuma prodotti che vengono realizzati in Italia in italiano
Anche perché probabilmente come dire è legato strettamente quelli che sono i linguaggi della televisione italiana non dobbiamo mai dimenticarci questa cosa cioè dobbiamo sempre richiamarci a quello che il contesto anche linguistico riferito la revisione al mezzo televisivo di riferimento
Che ai allora io non ci sto io vado avanti abbraccio poi virtualmente verrò abbattuto come lo squalo del film da Andrea ok
Allora e in questa ricerca io ho visto anche i telegiornali ma lo dico subito che non interessano questa cosa per un motivo sia quantitativo e qualitativo
Che è anche il motivo per cui invece ho mi sono concentrato nella ricerca su quello che sono che la programmazione non mette le giornalistica ma tutta l'altra programmazione perché da un lato c'è un problema quantitativo cioè i servizi giornalistici nei telegiornali di tutti quante le tre reti RAI dall'ottantanove al novantanove sono come potete facilmente immaginare una quantità come dire difficilmente gestibile
Però c'è un problema qualitativo cioè non è semplicemente che mi spaventava cimento ha spaventato tantissimo però sono un elemento quantitativo e qualitativo che è rilevante
Che la notizia del telegiornale due minuti molto schiacciata sull'evento cronachistico quindi Natali dirige elementi interpretativi
Di profondità di analisi rispetto al concetto di Oropa al processo di integrazione non c'è praticamente nulla ci sono molti e ci sono molto come dire
E gli sbalzi del dibattito politico interno le percezioni qui appunto dicevo grazie a Paolo che mi ha permesso come dire di col suo intervento di non fare tutto un focus sul novantaquattro perché Della già spiegato lui perfettamente no
Quindi realtà e meno interessante perché meno interessanti sul lungo periodo c'è una cosa molto sportivo vive in funzione di quello che sono come dire in un certo senso in testa coda del dibattito politico interno spesso anche molto autoreferenziale mentre invece la programmazione come dire quella fuori dei telegiornali ci permette di avere un quadro complessivo ed ecco a questa programmazione che guardo e la i livelli di analisi sono diversi io mi concentro sui tre livelli di analisi fondamentalmente quello della natura del prodotto
Dei temi che vengono affrontati all'interno di questa programmazione e dei linguaggi e poi cercherò di tirare delle rapidissime somme allora
Dal punto di vista che la natura noi abbiamo uno spettro di programmazione molto ampio cioè la RAI passa dalla programma di intrattenimento al programma di diciamo informazione quasi pedagogico più tecnico
Ovviamente questa distribuzione giocata negli orari
Quindi come dire decidiamo prima Giochi senza frontiere ma ad esempio una parte del titolo del mio intervento Europa Europa
è riferito ad un programma che durò tre annate sui e fu il programma di prima serata di RAI uno per tutta la stagione primaverile dall'ottantotto al novanta insinuava appunto Europa Europa
Mentre invece è chiaro che noi spostandoci sul gradiente della come dire della tecnici tra azione dell'intervento rispettare question europea abbiamo rintracciamo programmi anche quindi anche i complicati però anche molti interessanti che sono rivolti principalmente a gente che come dire soffre di insonnia in maniera molto pesante perché vanno intorno all'una alle due di notte alle due e mezzo insomma voi magari citeremo ritirare anche le somme che la scelta del dei palinsesti per questo
Discorso europeista della RAI
Allora è chiaro che se mi immaginavo sull'intrattenimento facciamo un discorso se ragioniamo sull'informazione ne facciamo un altro brevemente sul versante dell'intrattenimento sull'intrattenimento non li abbiamo qualche programma importante che va in prima serata i principali meglio citati
Europa Europa Giochi senza frontiere e poi qualche e evento particolare ad esempio durante le festività natalizie c'ho un programma che si intitola benvenuto novanta benvenuto novanta se non sbaglio che Patient un programma realizzato dalle principali televisioni membri dall'italiana tedesca spagnola e francese
Che cerca di fare un discorso dell'Europa che si confronta con i personaggi della Disney ok è una cosa natalizia inizia e finisce però come dire la tradizione culturale europea di fronte alla tradizione di Walt Disney tanto per farvi capire no
Però è chiaro che poi più andiamo avanti più il discorso diventa anche meno pregnante meno rilevante perché voi a volte il come dire l'adesivo Europa si mette subito programmi che poi i contenuti utopisti hanno veramente ben poco
Abbiamo festival musicali che si chiamano che ne so Europa in musica che vengono realizzati in Sicilia per avere qualche fondo regionale e in cui il tema europeo è semplicemente il titolo perché voleva cantare Marcella Bella Gianni Bella non lo so quindi è chiaro che pure lui gradiente molto vario addirittura
Tanto per segnalati questa cosa
Ci anche qualche fiction che attendevo pista pensate un po'che va agli orali tardissimo e realizzata da credo da la televisione belga provini trasmessa dalla RAI
Ovviamente in orari antelucane che si intitola ha un titolo veramente paradossale si intitola prugna al nucleare dall'Europa con candore
Ed è praticamente una lezione ante litteram ma non so se voi l'avete mai visto quella sede invece molto divertente che di Office
Sì che gira su Netflix o c'è la versione inglese con la versione a americana no statunitense questa una versione un po'poveri stile molto noiosa di di Office cioè la storia di impiegati
Negli istituti europei a Bruxelles e negli uffici di Brussel con le ripicche e queste questioni di però come dire non non vado oltre perché dicevo purtroppo il tempo è tiranno ma dico si diverte seguente
Di cose divertenti dice ce ne sarebbero molte non so quanto come derivanti dal punto di vista culturale di alcune questioni però sicuramente molto divertenti
Allora quali sono gli elementi di riferimento rispetto a questa programmazione diciamo di intrattenimento
è il primo aspetto interessante è che però quella che forse nei suoi Corini suoi prodotti più irrilevanti a maggior visibilità perché va in prima serata e quindi intercetti flussi di ascolto più importanti
Dal punto di vista dell'approfondimento però è assolutamente quella più superficiale
Vi faccio un esempio per tutti appunto Europa Europa a rimesso una cosa gliela do per scontata ma non è così come voi ben sapete purtroppo la RAI alle teche
Ma non ha un archivio cartaceo quindi realtà diventa molto difficile di ricostruiti i processi la gestazione di questi programmi come vengono pensate se vengono modificati
Io ho troppo contratta prestato anche abbastanza cortese il regista d Europa Europa che poi un famoso regista televisivo che si chiama Michele Guardì
Che però durante la nostra intervista ha detto tante cose belle su di lui ma sul programma non si ricordava assolutamente nulla e quindi ai fini dell'approfondimento praticamente zero però come dire
E e rimane molto in superficie è più un discorso come dire folkloristico un parlarsi fra cittadini italiani che guardano oltre confine quindi è molto su che ne so Europa Europa ci ha come dire la scenografia no da una parte c'è la Torreselle da un'altra parte c'è la Porta di Brandeburgo magari viene invitata a cantare Ute Lemper e una sera c'è un gioco a quiz che è un gioco quiz in cui partecipano italiani ma fu un piccolo parlamentino europeo composto da giovani europei che vivono in Italia e che se viene contiene chiamato a rapporto da un aiuto ai partecipanti italiani che sono poco preparati
Però le domande sono di colore cioè le domande sono appunto chi è il più grande produttore di tulipani in Europa quando quanti i toni sono stati uccisi nell'ultimo da quando è iniziata la Corrida non lo so adesso sto inventando ovviamente non è che c'è questa cosa si toglie sarebbe un poco
Posto splatter ok però come dire è un tentativo come dire più dichiari curiosità
Spesso con un approccio alla Settimana enigmistica
Non c'è una di lavoro volontà di andare in profondità anche perché parlavamo di linguaggi la prima serata il cantante di si usura in uno non lo permette
Infatti gli abbiamo una contaminazione anche molto interessante dal punto di vista della storia della televisione perché abbiamo la grande tradizione del programma di del sabato sera di RAI uno che è quello di no come dire
Che abbiamo visto iniziare con pugni arriva e poi proseguire con la Carcano con tutti questi Corrado Pippo Baudo che cerca di dedicarsi con dei temi che sono dei temi europei ma si capisce di temi europei
Vengono messi come dire più per cercare di creare qualcosa di nuovo su una struttura che però est classicissima
Però è interessante notare una cosa che solo nel primo anno di Oropa Europa però nella sigla iniziale c'è la partecipazione del sostanzialmente di istituzioni europee non c'è negli anni successivi
Quindi come ha detto anche Michele Guardì in realtà lì istituti istituzioni europee di Bruxelles hindi o per la realizzazione del programma da tutta una serie di materiali che lui non ha conservato che non si ricorda che non capisce di che natura era però vi fu una sorta di Joint Venture di partecipazioni di collaborazione fra Brussel
E la RAI Radiotelevisione italiana se ci fossero i documenti sarebbe interessante capire
Alla fine se questa è la strada che ha preso la Raiot se quella era la strada originaria che pensava a Brussel ma non non lo forse non lo potremmo mai sapere Michele Guardì non se lo ricorda
Lasciamo da parte l'intrattenimento anche se c'erano altre questioni gravi e mi ero appuntato ma che non facciamo in tempo a dire e passiamo invece al versante dell'informazione per quello che riguarda il versante dell'informazione noi abbiamo anche qui come dire delle sottocategorie
Abbiamo da un lato gli speciali delle testate giornalistiche cioè della testata giornalistica dei uno RAI due RAI tre che sono l'evoluzione sostanzialmente del dibattito interno sull'Europa con degli approfondimenti
E quindi sono molto puntati su quelle che sono le questioni rilevanti al momento e quindi sono realizzati quando ci sono appunto Maastricht
Schengen né quando cadono le barriere il mercato puro per la moneta unica in questi momenti abbiamo degli approfondimenti giornalistici che sono spot però abbastanza puntuali che hanno anche una certa visibilità
Poi abbiamo una secondo genere di programmi informativi che sono quelli secondo me anche paradossalmente forse tra i più interessanti cioè quelli che non sono legati a un evento specifico
Ma che sono in realtà legati a questioni politiche sociali o economiche anche rilevanti
Ma come dire affrontati appunto svincolato da quello che il dibattito del momento
Vi faccio degli esempi tanto per per triplice su un programma che si chiama prospettiva Europa che parla sostanzialmente dei progetti universitari a livello Loreo qua europeo quindi a partire dal programma Erasmus fino anche ai rapporti fra le diverse università
Oppure un altro sguarniti interessante che trovati fare Europa all'epoca negli anni Novanta adesso non si parla più ma negli anni Novanta la droga era una questione rilevante molto affrontata all'interno dei talk show dei dibattiti pubblici e qui vengono fatti tutta una serie di puntate dedicata come il tema della droga tende affrontato a livello europeo nei singoli Stati con le singole come dire con le singole leggi
Ultimo che il medico a cui faccio riferimento a un programma di si chiama Euroland e che ha dedicato al ruolo della donna nel processo di integrazione una serie di puntate questo mi sembra l'unico programma che sia focalizzato in maniera specifica sul ruolo della donna che praticamente racconta come le donne mi singoli stati membri dell'Europa svolgono il loro compito di attori protagonisti nel processo di integrazione questo è un aspetto interessante e poi come terza sottocategoria abbiamo sostanzialmente i programmi
Quelli che hanno un focus specifico sull'Europa e che durano nel tempo quindi non sono né come i mitici dossier sostanzialmente mirati ad affrontare questioni specifiche in un momento specifico
Ne come questi programmi di approfondimento che sono su temi rilevanti ma che sono come dire degli aggiornamenti continui su quello che la cultura la politica l'economia a livello europeo
E sono difatti i programmi che hanno una precisa finalità come dire pensati e realizzati trova il tempo una precisa finalità come dirigi educazioni di pedagogia per certi versi alla all'Europa faccio alcuni nomi magari a voi non come dire ricorderanno poco perché possono cambierà mai anche concesse da dati degli anni novanta per noi magari sono abbastanza vicini passo passati infatti trent'anni no
Cioè i telegiornali giorni d'Europa che dura per quasi tutto quanto il decennio che viene trasmesso prima su RAI uno e poi su RAI due quindici minuti in cui si affrontano questioni di stretta attinenza europea
Oppure TG Europa di RAI uno oppure TGR regioni d'Europa sono programmi che durano più di una stagione quindi coprono giorni d'Europa quasi tutto il decennio gli atti dicono per due-tre annate
Però ci sono e sono degli appuntamenti settimanali fissi in cui si danno notizie sull'Europa
Ora ovviamente anche qui il tenore di queste notizie è molto variabile diciamo che forse il modello di riferimento è quello del rotocalco se mi passate il parallelo ci sia magari anche dei servizi
Molto ricchi di informazioni di noi e poi ci sono degli servizi di di colore mettiamola positivo ad esempio in giorni d'Europa c'era un servizio che era aumentano gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati sul territorio continentale
Ok va bene c'è chiaro che tra il problema della disoccupazione e gli UFO che passano sopra una parte una bella differenza però qual è l'obiettivo è chiaro che il disco c'è da un lato dobbiamo cercare di interessanti pubblico italiano di oscurate e dall'altro è anche il comunque creare settimanalmente un servizio di informazione che ti dia comunque per quindici venti trenta minuti notizie sull'OPA
Non è neanche così semplice molti di questi servizi probabilmente provengono dal dall'European Broadcasting Union probabilmente no come dire c'è un tentativo di cogliere i elementi un po'più puntuali rispetto come dire a ad una fascinazione più generale rispetto al folklore alla tradizione a quelle che sono le peculiarità degli altri paesi
Ok
Allora secondo livello quello dei temi in quanto mi manca Andrea scusa poco sommerso malissimo allora i temi molto rapidamente mentre taci soffocante ce la faccio allora i temi mentre i telegiornali come dicevo sono molto focalizzati sull'attualità e la cronaca e ovviamente quindi si concentrò molto sugli aspetti politici ed economici di questo processo
E a cosa interessante da notare è per quello che riguarda la programmazione svincolata da questi obblighi come dire del telegiornale
In realtà molto più aperta molto Spluga come dire riesce a spaziali maggiormente quindi questa idea che alla rappresentazione come si dice come si dice ma in cui si può anche pensare no che riapre il dibattito pubblico sull'Europa è sempre virato sul versante economiche monetario
Almeno in questi anni Novanta esaltandone così in realtà non è così c'è c'è un'equa ripartizione fra temi diciamo più legati all'aspetto economico fino
Siamo materialistico come vogliamo definirlo no ma una percentuale se non una parte molto più preponderante che riguardi guardando i temi degli ideali
Dei valori del processo di integrazione europea
Questo un aspetto molto interessante secondo me
Anche perché come dire va un po'controtendenza rispetto a quello che poi spesso sentiamo dire cioè che data Leconte come dire la alla base di questo euroscetticismo montante c'è una percezione che è quella di un'Europa semplicemente legata agli affari
Però è chiaro che ne dovremo fare questo quello che sto dicendo adesso per la RAI forse dovrebbe essere fatto un poco ad ampio spettro però guardando questa programmazione in altra non è proprio così cioè gli spettatori italiani avevano un discorso sull'Europa che era diverso
Era molto centrato sull'importanza dell'obiettivo finale sulla rilevanza di quelli che erano i valori alla base del processo di integrazione e in questo discorso importante anche come dire il rapporto fra passato presente e futuro
Spesso questi servizi erano composti in maniera classica per cui c'era una parte GRA dedicata alla gloriosa storia di Primi passi dell'integrazione europea con una celebrazione dei padri
Fondatori del del processo di integrazione ok e nel caso italiano qui purtroppo il tempo non me lo consente ma bisognerebbe ragionare anche come in realtà si cerca di unire come dire questa ricostruzione della memoria storica europea incartato una costruzione anche identitaria nazionale che si fonde comincia una sorta di ibridazione quindi come dire
I padri dell'Europa per quelli che sono i servizi italiani cominciano esse però in particolar modo De Gasperi o comunque gli estensori del Manifesto di Ventotene
Qui vengono dedicati spesso dei focus degli approfondimenti quindi padri dell'Europa che sperò sono anche padri molti italiani De Gasperi padre sostanzialmente da democrazia italiana e quindi
Anche qui purtroppo il tempo a disposizione non c'è ma sarebbe interessante vedere il discorso con cui viene sviluppata questa doppia paternità se mi passate il termine
E quindi c'è questo aspetto che è molto interessante quindi rapporto con il passato e quasi si potrebbe definire una specie di Arco di sviluppo il passato glorioso il presente e difficile e quindi ogni volta che si affrontano temi molto legati alla con all'attualità
Il la rappresentazione diventa come diciamo forse un po'più critica un po'più dubbioso un po'più pessimista e tocca i toni maggiormente dal punto di vista contorni che si riferiscono maggiormente al tema appunto economico finanziario
Però poi spesso c'è sempre una chiusa che proiettato al futuro
E la disabilità dal future sempre ottimistica è sempre comunque i i come dire l'obiettivo finale è più importante dei di delle difficoltà che stiamo affrontando adesso
E questo secondo me è un discorso molto interessante perché al netto poi potremmo definire dirà più o meno se Cortina d'un meno questo discorso se effettivamente c'era un progetto di di definizioni di questo spazio comune europeo sull'etere italiano perché secondo me in realtà questo discorso
C'è in maniera molto superficiale fino ad un certo punto però il messaggio che veicolava di era fondamentalmente europeista in maniera molto evidente
Per chiamati manca sempre di meno
è interessante notare anche il linguaggio e che non è soltanto un linguaggio dal punto di vista espressivo ma anche per mia deformazione professionale quello che mi vediamo perché poi la televisione un medium visivo principalmente no
E quindi che il linguaggio utilizzano questi programmi e spesso giocano tra passato e presente abbiamo spesso molte immagini in bianco e nero appunto delle fasi gloriose
Della costruzione negli anni cinquanta sessanta settanta e poi abbiamo spesso delle contrapposizioni molto forti con l'Europa dei odierna però è interessante notare una cosa come suo discorso valoriali ideale trova riflesso in una rappresentazione iconica
Che mette al centro molto spesso un rapporto diretto fra le istituzioni europee e il cittadino
Sì ne vediamo queste cose in realtà ci sono immagini ovviamente di fabbriche e industrie
Merci che si scambiano dogane questo è un tema ricorrente però secondo me anch'altrettanto ricorrente c'è l'interesse per la cittadinanza questo cold rappresentare l'Europa con una roba giovane
Come loro OPA di persone spesso creando in diversi di questi programmi in diversi di questi serie in dieci di questi servizi dei paralleli diretti fra le istituzioni europee il cittadino europeo
Quasi in una sorta di come dire
Confronto diretto cioè il dialogo che visiva che poi da quello visivo dovrebbe passare idoli Amenta anche alla dimensione politica culturale e via dicendo
E quindi arrivo le conclusioni premesso che chiaro
Che l'analisi deve essere molto strettamente collegata a quelle che sono le diverse contingenze politiche quindi è chiaro che a ma dopo Maastricht c'è un'attenzione particolare novantaquattro novantacinque c'è una sorta di momento di crisi politica italiana anche rispetto alla sua dimensione europea e questo si riflette in una specie di contrazione nella programmazione però è chiaro che non possiamo seguire tutto questo cerchiamo di fare un quadro più generale e il quadro più generale che cosa ci dice allora dal punto di vista strettamente quantitativo
Noi abbiamo una un fiorire di programmazione diciamo a tema europeo tra l'ottantanove e la metà degli anni novanta
Una sua flessione fra il novantaquattro novantacinque e sostanzialmente la fine degli anni Novanta il la sua ripresa verso la fine degli anni novanta novantanove due mila ok
Ora è qui chiaro bisognerebbe forse fare alcun discorso di politica televisiva perché c'erano in questi dieci anni noi andiamo dalla RAI socialista di Enrico Manca passiamo per la RAI dei professori arriviamo alla RAI di letizia Moratti per poi arrivare alla RAI di Siciliano quindi è chiaro che anche questi sono degli orientamenti che probabilmente avrebbero messo e su questi orientamenti generali bisognerebbe mettere con gli orientamenti delle singole testate ed è chiaro che RAI uno era restata giornalistica di RAI uno come dire ha probabilmente un atteggiamento RAI due e la testata giornalistica di RAI due così RAI tre
Però detto questo lo sviluppo cronologico è più o meno quello che ti ho appena delineato dell'emittente televisiva che sembra più interessata all'Europa e RAI due
Al netto degli orari in cui inserisce la sua programmazione sembra i due seguita a breve distanza da RAI uno ok e
O che lei
Dicevamo dal punto di vista della rappresentazione qui a questo punto lecco per punti così vado più veloce non e non mi disperdo emerge soprattutto non roba degli ideali che si affianca a quella delle realizzazioni concrete spesso considerate ancora insufficienti o non al passo con le aspettative della cittadinanza
Se lo sguardo a breve distanza si focalizza sui problemi quello che guarda al futuro si interessa di diritti e di identità culturali
E quindi un'Europa che in alcuni casi è spesso enfatizzato a che affonda le sue radici un passato glorioso ma che ancora avanti a sé un cammino lungo ma non per questo sempre difficile
Il rapporto fra istituzioni e cittadinanza appare come il canali indispensabili per la crescita ed il suo rafforzamento quindi si rappresenta in Europa per la gente fatta dalla gente
Un insieme di popoli che anche se molto diversi fra loro non risultano estranei Manzi curiosi di incontrarsi e conoscersi quindi paradossalmente sembra che negli anni Novanta i cittadini europei siano migliori delle istituzioni europee
Siamo più europei di quanto non lo siano le istituzioni o quanto meno le istituzioni locali faccio fatica a stare dietro alla come dire alle aspettative europeiste della popolazione europea sembra quasi un paradosso però in realtà quello che racconta la televisione italiana è questo qui
Quindi cosa c'è un'Europa delle cifre delle statistiche ma non necessariamente mercanti viste cinica che deve superare gli ostacoli del nazionalismo che rimane in questa programmazione soprattutto nelle sue vesti di folclore e tradizioni culturali identitaria
Ma non come fattore necessariamente politico ed economico
O comunque come fattore politico economico meno rilevante rispetto a quelli che sono gli obiettivi politici ed economici del processo di integrazione europeo
Il filtro nazionale con cui si guarda la politica di integrazione spesso rimanda ad un'immagine più critica dell'Italia rispetto a quella dell'Europa
Non siamo ancora cioè nelle immaginario dell'Europa a due velocità
Ma l'Europa è spesso rappresentata come un treno che va molto veloce e l'Italia con un passeggero che è in ritardo l'appuntamento quindi paradossalmente le osservazioni critiche non sono tanto alla politica europeista poi ovviamente ripeto
Come sto non vorrei peccare di generalizzazioni questo un quadro che ci sotto diciamo di programmazione quindi sicuramente ci sono anche altre cose però come dire è quasi più severa nei confronti dell'Italia che non riesce a cogliere le occasioni che arrivano dalla dalla come dire dal treno europeo
Di cui il racconto di un confronto fra Italia ed Europa che è fondato sul dialogo ma può virare repentinamente all'incomprensione e forse come dire ciccia avviato successivamente era andato abbastanza avanti
Finito finito a
Manomessi gli atti rilevanti no era era fisso era fissati stabiliamo restaurato quindi sempre un minuto bene bene grazie
Maurizio Zipponi per questo intervento ricorso appunto affrontati temi gli spunti ma interessato molto questa idea dell'Europa come paesaggio esotico niente insieme dove l'esotismo ha sempre una duplice funzione penso allegazioni tavolo contentissimo che stiamo
Guardare fuori no con il desiderio di essere
L'altro ma anche un po'specchio di xeno avessero per poi c'è un tema due parlato delle politiche RAI ma questo è un tema che necessariamente coi va di pari passo quello ai fatto capire bene con lo studio del ruolo
Gli uffici comunicazione e propaganda diciamo così unione deve non ha
Alla Comunità europea sull'Unione europea
Nel veicolare appunto dei valori e qui forse c'è pace anche siamo curiosi poi legge stile scrive appunto necessità e anche quella di indagare un altro profilo di intellettuali tecnici che sono i giornalisti
I divulgatori di storia
Una serie di figure che sono appunto importanti in quel diciamo dei curare quell'idea di movimento hegeliano no o verso l'Europa unita che parte ha mai entusiasmo quale diventando insomma siamo un Paese un po'
Con qualche ammaccature qua io però le slot machines appena era scritto che era era scritto qui sotto proprio questa parte ma io non le per fare il punto della situazione e quasi una parte soprusi tipografico archi nella RAI si occupava di temi europei
Danese
Passo immediatamente la parola a Umberto Gentiloni di scarsa di questa sessione piano
Tempo di cui
No necessità
Ma per grazie
Sì grazie della
Dell'invito e anche della opportunità di ragionare di questi temi dico subito che nono
Molto chiaro come poter organizzare una discussione avendovi ascoltato preso tanti appunti
Dico lo diceva adesso a bassa voce ad Andrea Guiso che sicuramente vale la pena da quello che
Mi sembra sviluppare queste ricerche cioè andare avanti capire effettivamente quanto puoi degli stimoli degli spunti che avete offerto in questa mattinata possano trovare
Dei filoni no di approfondimento e di ragionamento
Provo a dire alcune cose
Inizialmente diciamo così di introduzione poi mi concentrerò se riesco su tre punti la prima questione è un po'una considerazione di fondo vale a dire
Studiamo finalmente questi anni ecco questo mi sembra un elemento vedo qui
Antonio in prima fila che lo ha fatto già da tempo ma insomma
Studiamo questi anni cioè cominciamo ammettere la testa e l'attenzione su vicende che per vari motivi che adesso sarebbe perfino superfluo richiamare sono rimasti un po'e marce
Sono passati lo diceva Mazzini adesso hai usato l'espressione abbastanza lontani cioè sono passa siamo parlando di oltre tre decenni
è come si negli anni settanta ottanta del Novecento non si fosse studiata la resistenza se cediamo
Diciamo così un termine di riferimento che ovviamente siccome ci piace studiare il passato con altri strumenti non è l'automatico alla distanza dagli eventi bla bla bla però ecco c'è un elemento da questo punto di vista sul quale tornerò alla fine che fa sì che diciamo mettere l'attenzione su questi anni significa riannodare anche un ragionamento su qualcosa che c'è un po'Sugita
La velocità la complessità
Mettere insieme questi due piani e la seconda cosa che volevo dire già dal titolo
Europa e politica ecco rimettere al centro questa accoppiata controversa ovviamente non neutrale
Perché si potrebbe immediatamente dire di quale urlo Europa siamo parlando di quali politiche stiamo parlando ma la scelta è un po'quella di prendere in mano gli strumenti di un'analisi che in una certa misura ha lasciato
Diciamo il campo del del dopo ottantanove come un campo nel quale voi le letture e le analisi le categorie interpretative gli sforzi anche di racconto
Hanno favorito altri contesti piuttosto della riflessione storica storiografica forse c'è anche una responsabilità nostra senza forze ma insomma da questo punto di vista il tema è proprio diciamo nella sua forza quella di dire proviamo a capire se oltre a declinare la centralità del nesso tra le dimensioni nazionali il contesto internazionale le cose che ormai l'asso idrografia consolidato diffuso radicato in diversi ambienti possiamo prendere ecco un segmento significativo importante e capire
E capire che cosa sono
E qui
Vengo alla questione
Già evidenziata da Guido nell'introduzione diversa da Paolo ed altri vale a dire l'esaurirsi di questa doppia fase costituente non so se l'esaurirsi ci aiuta
è una categoria anche qua
Che Chico
Vince fino in fondo perché poi i tratti di continuità ci sono a me pare che alla fine l'elemento della discontinuità che tanto c'aveva appassionato a Lurate archi allettarvi ricordarselo
Sia oggi mitigato dal fatto che alcuni degli elementi di quella cesura cioè di quel dibattito anche internazionale all'ora sono tutt'altro che scomparsi
Quindi il problema è
Capire
A uno dei problemi può essere quello di capire se effettivamente l'esaurirsi di questa sovrapponibilità tra una costituente iniziale
Avete in vario modo fatto riferimento al patriottismo della Costituzione alle origini della Repubblica le dinamiche iniziali di un sistema politico che entra nel costituendo
Sistema internazionale della della guerra fredda se la perdita diciamo della spinta di entrambi
A un certo punto possa aver riproposto una centralità di una dimensione europea e di uno spazio europeo
Penso al sottotitolo del libro di Romero per intendersi l'ultimo conflitto per l'Europa la storia della guerra fredda
In fondo dell'ultimo conflitto per l'Europa però di fatto è anche la premessa di un nuovo conflitto sull'Europa e per l'euro
Qui dovremmo ecco da questo punto di vista capire se in fondo questo tipo di ragionamento e di riflessione può aiutarci a collocare il nostro sforzo disc riflessione di interpretazione sul passato in un contesto che piano piano cominci ad essere frequentato ecco frequentato da ricerche la interrogativi da percorsi da biografie
Alcune cose ci sono ovviamente per fortuna non partiamo da zero ma il tema è un po'capire se davvero ecco il recupero di una dimensione semantica dell'Europa
In più l'Europa dell'Est e dell'Ovest l'Europa al di qua e al di là della cortina insomma tutto il dibattito che ci fu allora ci restituisce ci restituisca e in quale misura alcuni termini di un confronto che più che schiacciato sullo sguardo di quegli anni ci parla anche dei problemi di oggi
Cioè di quanto di quella vicenda lì sia poi tracimato in una fase successiva provò a toccare per non farla lunga
Tre
Tre questioni che hanno attraversato un po'mi sembra le vostre riflessioni le vostre ricerche
La prima forse la più importante dal mio punto di vista almeno per diciamo il tentativo di usare gli strumenti del metodo storico per guardarsi indietro perché poi anche questo è una scelta tutt'altro che scontate neutrale l'uso delle parole
Cioè la storici si la storicizzazione necessaria di contesse parole che se non riusciamo a darli
Un senso da questo punto di vista diventano facilmente utilizzabili per tutte per il contrario di tutto facciamo anche un esempio forse lo diceva Andrea aprendo stamattina la questione del vincolo esterno molti facciamo riferimento al celebre la celebre libero di dedicare di introduzione di Guido Carli cinquant'anni in cui Luís tematizzare questo vincolo esterno è stato accolto diciamo storico graficamente mi verrebbe da dire in un rovesciamento dei termini vale a dire nell'idea di esplicitare il fattore positivo e progressivo del vincolo
Cioè il vincolo c'ha permesso di costruire alcune tappe non malgrado l'Europa
Ma grazie era il la diciamo lo scontro dialettico tra il significato di questi due termini grazie all'Europa un malgrado all'Europa un malgrado l'Europa cioè acquisire il vincolo nel dibattito storiografico è affrontare con la chiave del vincolo le questioni che almeno dal novantadue in poi condizionano le scelte delle classi dirigenti abbiamo sentito anche da questo punto di vista diversi ambiti dal sindacato alla RAI no quindi che cosa significa tematizzare il vincolo esterno ecco oggi anche su questo termine siamo in condizione di poterlo storicizzare cioè io non credo che Ciampi Padoa Schioppa e Andreatta abbiano la stessa convinzione
Allora è difficile entrare in questo discorso perché chiaramente questo disco questo tipo di riflessione
Si potrebbe fare se noi portassimo a casa scusate l'espressione il primo livello di questo ragionamento cioè una volta acquisito il grazie all'Europa allora voi sarebbe possibile
Interrogarsi in modo più appropriato e approfondito sui vincoli esterni di cui stiamo parlando
Un conto è il vincolo dei sistemi bancari altra cosa è il vincolo nei dei parametri altra cosa ancora e il vincolo nella politica internazionale alcune di queste cose
Esplodono tra la seconda metà degli anni novanta e se dovessi scegliere un momento di passaggio la guerra in Iraq
Quando il tema del dei vini del vincolo diventa interno anche di scontro e di confronto quindi come poter dare una storicizzazione più forte ad alcune parole che attraversano il nostro modo di guardare a questi anni di riferimento non c'è un vincolo ci sono i vincoli che vengono diciamo declinati tematizzato i a seconda dei contesti e in più come avveniva del resto nella fase costituente della Prima Repubblica vale a dire alle origini del sistema politico questi vincoli sono anche oggetto e contenuto di uno scontro politico-elettorale
Cioè l'utilizzo del vincolo in chiave interno
è un elemento che attraversa unno questi anni
Come lo attraversa e altrimenti anche i ragionamenti che alcune delle prime sintesi di storia di questi anni o dei primi tentativi di affrontarli con gli strumenti durante la storia non messa a fuoco vale a dire il tema di una destra
Avvincente
Le cose che abbiamo ascoltato nella prima fase del decennio ma con una storia imbarazzante o da rivedere in rapporto al fascismo nelle novità che Alleanza nazionale aveva nel peso che Berlusconi ha avuto nella costruzione e dall'altra parte una sinistra che non aveva un'identità a proposito delle sfide di cui parlava Guido stamattina che non aveva un'identità certa in via di trasformazione allora il i vincoli esterni diventano elementi identitari in una certa misura ma anche strumenti della contesa politica notti fa riferimento
Più alla Germania
Che ad altri paesi alcuni qui la relazione
Che ho sentito con con interesse e compiacere di Lucrezia Ranieri alcuni degli uomini soprattutto uomini mi sembra di riferimento di questo dibattito sono appassionati lettori e cultori della Germania
Non c'è dubbio
In particolare dire della figura di colpo
Da questo punto di vista quanto pesa il processo di unificazione è quello il vincolo esterno che viene tematizzato per affrontare i problemi del sistema politico italiano quindi l'europeizzazione del nostro sistema politico
Passerebbe
Diciamo così per un'accentuata capacità di legarsi a quello che accade in Germania
è un po'il il problema uno dei grandi problemi che a Ciampi nei colloqui riservati concorso spiegargli che cosa sta succedendo quando culla si preoccupa diciamo così di degli Effetti dopo il novantaquattro della nuova Repubblica tendenzialmente maggioritaria che cosa succede nei due schieramenti ci si può effettivamente considerare dentro
Un contesto di riferimento quindi eccola
Storicizzazione delle parole e dei termini dei riferimenti io credo questo sia un uno sforzo al quale non dobbiamo non dobbiamo sottrarci ecco è un elemento che riguarda anche un po'il il posto poi ci torno su questo il posto il ruolo che la storia può aprire in questa riflessione
Perché chiaramente questi argomenti che avete toccato che abbiamo ascoltato sono oggi dentro gli argomenti non saprei dire se prevalenti o marginali comunque di un tentativo
Anche questo storicizzati diciamo non voglio dire di distruzione ma di ridimensionamento di quello che l'Europa è stata fino adesso
Quindi c'è anche un elemento da questo punto di vista no che cosa effettivamente di questo passato può essere oggi considerato utile tra virgolette interessante
In grado di aprirci una serie di riflessioni che altrimenti si perde
Secondo cui sono un po'sorpreso lo dico ovviamente non per criticare ci mancherebbe altro dall'altro che ascoltavano le sono un po'sorpreso del nessuno o quasi ha fatto riferimento a nei due questi due diciamo
Come posso dire pilastri quando si parla di modello europeo o di potenza europea
Di Potenza sociale di soft power cioè di dimensioni vale a dire l'Europa come forza di pace
In fondo il paradosso di questi anni novanta di cui parliamo è da una parte il ritorno della guerra non nelle nelle forme forse così violente traumatiche come la stiamo vivendo oggi ma certamente la vicenda dell'ex Jugoslavia è un punto di caduta importanti
Allora lì sarebbe anche su questo interessante capire a proposito di vincoli esterni che so io la pace di Dayton nelle posizioni di Mitterrand prima e di altri dopo quanto ecco di una dimensione nella quale si perde la ogni sezione della centralità di una missione cioè l'Europa fumé risposta alle guerre del Novecento
Oggi può sembrare quasi una riflessione fuori dai contesti però quella era per i padri forma fondatori di cui avete parlato il punto di equilibrio più forte molti di loro molti di loro
Penso alle pagine di dello soprattutto ma molti di loro la vivono come una missione generazionale questa non tanto come un progetto politico un orizzonte un riferimento e diciamo che alcuni anche di di coloro che l'hanno declinata in chiave interna
Italiana più o meno capaci di cogliere questo spessore generazionale di una sfida sulla pace
Hanno questo elemento qui
Allora da questo punto di vista gli anni Novanta sono lo dico con una battuta perché ovviamente poi ci saranno anche nel corso dei due giorni altri occhi momenti in cui questo verrà approfondito e ci torneremo temo che sarà un tema sul quale per forza di cose dovremmo tornare a ragionare riflettere sono l'inizio diciamo dell'accettazione tra virgolette della guerra come contesto non più marginale questo è il tema prima dell'Ucraina prima che si infila nel Medioriente cioè l'unilaterale uniti lati realismo statunitense e le dimissioni
Nelle politiche europee nell'affrontare la crisi dei Balcani sono da questo punto di vista l'inizio di quello che vedremo dopo informa più chiara
O invece possiamo mantenere una distinzione possiamo anche qui scegliere di avere un prima e un pochino quindi ridimensionare la frattura negli anni novanta a me pare che certo riletto con gli occhi del dopo siamo tutti dei campioni come si dice però rileggendo quello che sono stati quei dieci quel decennio alla luce
Degli altri due decenni successivi questo elemento è un elemento dal quale non possiamo scappa cioè se l'Europa è prima di tutto la costruzione di una forza in grado di contribuire alla stabilizzazione pacifica degli equilibri internazionali eccetera eccetera questo elemento nel decennio di cui siamo parlando viene messo in discussione
Alcuni negli Stati Uniti ma non solo da oggi lo usano addirittura per tematizzare la questione di una storiografia della Nostalgia di quello che c'era prima ovviamente non siamo facendo questo tipo di ragionamento però ecco gli anni Novanta sono
Da questo punto di vista una mettiamolo in in modo più soft però una spia di un problema che poi attraverserà anche gli anni successivi
Attraverserà anche gli anni successivi condizionando pesantemente le scelte di europeizzazione dei sistemi politici perché tutti verranno chiamati a scegliere almeno io dico al teatro di di crisi irachena o perché per le nostre vicende nazionali è un punto di svolta clamoroso evidente in altri contesti bisognerebbe vedere se in Francia in Germania nausea che cosa succede quando la dimensione della crisi cioè il ritorno di una conflittualità che prevede l'impiego
Il contributo no sia a livello multi cioè di forze
Multinazionali multilaterali sia in termini impegno nazionale e la seconda questione sono gli Stati Uniti
Cioè in fondo il Progetto il progetto di costruzione europea nasce sulla sulla vicenda
Diciamo di lasciarsi alle spalle gli orrori del Novecento dall'altra parte in una partnership euro atlantica che come sappiamo avendo studiato su questo tante cose era un elemento costitutivo
Questo viene meno già negli anni Novanta cioè possiamo retrodatare questo problema
Gli Stati Uniti che non hanno più la capacità di sostenere io non non penso soltanto ovviamente alle posizioni diciamo
Attuale
Della futura amministrazione che si insedia a gennaio ma penso anche al dibattito negli Stati Uniti negli anni novanta io ero lì tra l'altro quindi mi ricordo alcune posizioni negli anni novanta su
Quanto è utile sostenere lo sforzo di corso e che il rapporto per esempio cioè con la moneta unica
Se c'è una sostenibilità comune se funziona una reciprocità se il vincolo è il legame
Che ha accompagnato la storia fino a quel momento possa essere effettivamente utilizzato per altre tappe altri orizzonti o se invece non cominci ad essere un elemento di fragilità
Trovo emblematico il pamphlet cui Paolo fa riferimento di Caracciolo perché sono le posizioni che ci sono ancora
Altro che Europa Maastricht la la politica la fanno a Francia Germania questo ridotte grossolanamente in modo rozzo e banale però il tema è questo cioè la rinazionalizzazione delle politiche essere non solo passa anche
Per la messa in discussione di questa partnership
Che aveva costruito
Non malgrado ma diciamo aveva costruito le pagine
Più significative interessanti questo mi sembra ecco che sia un elemento importante per arrivare ovviamente al tema della sovranità e delle sovranità anche di questo su questo ho trovato delle cose molto interessanti chiaro che la prima considerazione che mi viene da fare
Mettere un po'da parte
Come posso dirlo in modo rispettoso le le narrazioni importa ideologica cioè l'idea che ci sia prima la moneta poi arriva la politica poi dopo la politica faremo costruiremo delle istituzioni elette da tutti insomma il referendum dell'ottantanove
Che sicuramente va analizzato mi ricorda un po'i plebisciti di annessione
Dopo la terza guerra di indipendenza cioè non è che è una cosa cioè una sovranità un mandato che viene fatto però non mi pare che da questo punto di vista ci consegni un ragionamento così come le cose dell'eurobarometro se le mettiamo in ordine ci danno il segnale di questo percorso togliamoci
Purtroppo per fortuna non lo so di testa l'idea che ci siano delle tappe
Dentro le quali ci possiamo muovere no che tutto è stato già scritto che c'è una straordinaria riflessione iniziale funzionali essi no quelli che pensano che rimanga al centro lo Stato che si mette che dona un po'della propria sovranità quelli che sono convinti che ci sia un centro che vada rafforzato no ecco se storici iniziamo ci rendiamo conto che non sappiamo nessuna persona ragionevole oggi può fare una previsione di quello che potrà succedere no in termini diciamo di sovranità e di espressione
Di una di una sovranità certo abbiamo avuto alcune confermo importanti
Anche dai contributi di stamattina più forte l'aspetto monetario
Un di un capitalismo che su questo si trasforma si finanzia Rizza di più
Sposta facilmente Capitalia meno bisogno di intermediazioni ha già costruito uno spazio più grande
Globale non europeo ma comunque vive perfettamente in uno spazio in una dimensione internazionale invece sappiamo che la costruzione di tutto ciò che invece fa riferimento al politico alla politica quindi europeizzazione politica ha faticato moltissimo
Ha faticato moltissimo sia caricato di debolezze interne ed esterne anche non è riuscito a offrire risposte
A tutta una serie di questioni che adesso non cito in parte l'avete detto sì appoggiato questa anche sarebbe una cosa
Da approfondire si appoggiato virgolette alle competenze tecniche ma possono esistere competenze tecniche quando facciamo politiche europee scelte di Indirizzo o questa distinzione non è l'altra faccia
Diciamo della crisi della democrazia di cui parlava Formigoni stamattina
è un tecnico ma
Lo vediamo guardiamo l'ultima cosa di Draghi sull'Europa è la cosa di un tecnico o le posizioni che prende Ciampi Monti
Padoa Schioppa se parliamo delle cose italiane si allargassimo questo orizzonte a vedere cosa succede negli altri Paesi cioè chi è al servizio delle decisioni politiche
Io credo che anche questo spazio qui questa intercapedine che in parte è stata anche utilizzata per proteggere alcune figure per metterle al servizio di progetti considerati di interesse
Comune o quasi comune
Sia un elemento sul quale valga la pena aggiungere riflessioni e capire appunto se lo scontro
Diventa uno scontro su quale Europa cosa rimane della costruzione della repubblica dei partiti e della guerra fredda nel contesto successivo per le nostre vicende
Italiane cosa c'è invece in un quadro più ampio anche questa figura dei tecnici o
Dei tecnici come altro
Come una specie di riserva della Repubblica dalla quale acquisire oggi una riserva delle istituzioni europee dove pescare si accetta se ci sono problemi
Questo questo elemento qui se noi storici iniziamo il decennio di cui siamo parlando a me sembra che alla fine non non ci aiuti poi più dita
Ci sono i tecnici ma anche quando c'è stata una pandemia questo discorso è diventato un discorso politicamente sensibile no ricordatevi anche il dibattito su questo che compra i vaccini come vengono distribuiti che ruolo ha la dimensione sovranazionale che ruolo hanno i singoli Paesi e lì il tema è diventato il tema anche di interesse ma insomma è una questione sulla quale sarebbe giusto approfondire ora la e finisco avevo promesso più brevità mi scuso soprattutto qui col presidente ma gli anni Novanta sono anche gli anni della Rete
Questo è un piccolo grande
Problema
Cioè la rete significa l'arrivo di internet nei modi e nei tempi in cui sappiamo quindi non apriamo la discussione servirebbero certamente competenze che non sono la mia ma
Internet produce
Diciamo facciamo almeno due considerazioni per chiudere produce due almeno due cambiamenti per il nostro discorso il primo riguarda
Il rapporto col passato
Cioè questo nostro continuo guardare indietro anche nel modo con cui avete avrei fatto ovviamente lo stesso anno sto dicendo come
Punto di debolezza no la nostra una volta si diceva la cultura storicista del guardare indietro per capire una serie di problemi tutto questo comincia già negli anni Novanta come dicono i su questo c'ha messo già la testa già negli anni Novanta comincia ad essere messo in discussione
Quanto il passato ci aiuta a capire il presente quanto il presente Isma'cioè l'essere schiacciati nel qui ed ora non avere un'altra dimensione
Non mi vivere un'altra dimensione anche nel processo costitutivo delle decisioni sia un fatto rivoluzionario nuovo chiamiamola come ci pare ma insomma sia qualcosa di imparagonabile con tutto il resto
Questo accelera appiattisce rende tutto più vicino semplificata
Sostituisce il passato ad altre dimensioni so che si aprirebbero tanti temi però è una questione che secondo me se noi parliamo degli anni novanta non possiamo non considerare il rapporto col passato anche nella trasmissione delle generazioni guardate questo per l'Europa è è fondamentale cioè quella missione generazionale di generazioni di italiani ed europei che trasmettevano il passato
Come percorso verso un orizzonte non c'è più la guerra non c'è più l'emergenza la generazione che verrà dopo studierà di più lavorerà di più fibra di più e meglio
Questa trasmissione del passato si interrompe
E diventa un esercizio marginale
Questa è fondamentale io credo anche nella percezione che si può avere delle trasformazioni del decennio e l'altra cosa ne abbiamo parlato in un altro convegno dove eravamo alcuni di noi già presenti che questo cambia la politica
Cioè la politica
Come espressione costruzione del consenso diventa un'altra cosa comincia a diventare un'altra cosa qui possiamo forse ancora aggrapparci agli elementi di continuità
Le elezioni del novantaquattro se guardiamo all'Italia quelle del novantasei per quelle del novantotto cioè l'accelerazione di un fattore e da questo punto di vista certo la personalizzazione certe mezzi di comunicazione ma direi anche una nuova una nuova e allora ancora incerta definizione del rapporto tra l'azione collettiva cioè i processi decisionali che compongono
Che costituiscono diciamo la la dimensione delle scelte politiche e la percezione individuale
Basti basta riferimento alla questione dell'astensionismo
Non c'è una correlazione dicono tutti quelli che lo stanno studiando tra la Rete l'astensionismo però se ne mettiamo insieme i dati dei referendum elettorale di partecipazione delle elezioni italiane dei primi anni Novanta con quello che accade dieci anni dopo
Il dato più significativo questo
C'è una collo della partecipazione nelle forme tradizionali con le quali fino a quel momento si manifesta quindi grazie io credo che abbiamo iniziato
Con questa mezza giornata già a mettere alcuni elementi importanti sia di approfondimento
Che di ricerca a me pare ma qui è una riflessione sulla quale magari torniamo in altre occasioni che poi la distanza da dal decennio
La distanza da questi eventi sia molto maggiore
Degli anni che ci separano dagli eventi stessi
Cioè la percezione della distanza delle novità delle trasformazioni e anche diciamo di un contesto sul quale concentrare la nostra attenzione
è molto più ampia del dei tre decenni che una volta sarebbero stati il tempo di una generazione oggi per fortuna si vive di più quindi questo tempo non è così misurabile però è un tempo diciamo di fronte al quale appunto la distanza dagli eventi sembra che ci consegni queste cose hanno un passato un molto più lontano grazie scusate
Grazie ma Umberto Gentiloni perché
Diciamo anch'
Messa a fuoco tutta una serie di i problemi di questioni che sicuramente torneranno in queste in queste giornate almeno tre temi ha rilanciato ritroveremo nelle relazioni di questo pomeriggio è il tema dell'Europa con la forza di pace ma anche quello degli Stati Uniti come Alleanza inevitabile punto interrogativo hanno appunto Laura Scipioni Giovanni ceci e poi c'è il tema delle delle competenze tecniche il rapporto tra politiche tecnica
Insomma molte molte suggestioni grazie ancora e a questo punto possiamo accomodarci se appena sarà barra ter la pausa pranzo e riprendiamo alle ore quindici contavano fu quattordici e trenta quattordici e trenta
Quarantacinque fa tanta sci corre sì diciamo quattordici e trenta quarantacinque per il secondo appuntamento grazie
C'è lei con i lavori in maniera tale che non andiamo troppo troppo Hillary cerchiamo di rispettare poco i tempi che ci si è andati
Abbiamo una piccola
Un paio di piccole variazioni sul sul programma dovuta insomma
Sì diciamo e dicembre ci si ammala anche un po'per cui come abbiamo visto già già qualcuno nel caso l'origine laschi purtroppo non non c'è perché sta proprio Marinoni e non non è riuscita neanche appunto a collegarsi
Specie tanto
E poi abbiamo cambio semplicemente di giornata inglese per cui Laura fa sanare o che inizialmente era prevista per domani parla oggi all'opposto di Michele Colucci che invece parlerà domani
Allora io inizia
Insomma non faccio grandi presentazioni passo subito sopra diciamo questo questo va anche dedicato come leggete ai confini dell'Europa
Cioè passiamo dagli immaginari delle culture politiche a come lo sguardo italiano in qualche maniera sul fatti internazionali trasformazione sui fattori geopolitici sul tema della sicurezza sulle alleanze che si vanno a costruita nel nuovo
Nel nuovo scenario diciamo internazionale
E cominciamo da all'aura Ciglioni che ricercatrice all'Università la Sapienza di Roma su interverrà su un tema che è un tema che conosce benissimo perché l'ha studiato a fondo pubblicando
Un dedicati appunto un un libro su la guerra del due del Golfo la declinazione che da però declinazione diciamo così più specifica la relazione tutta un banco di prova l'Italia la dimensione europea e la guerra del Golfo quindi una tentativo di intrecciare appunto il tema della guerra la prima guerra diciamo che si viene fatta durante il cambiamento Roche Mario punto internazionale crollo appunto del sistema bipolare
La dimensione appunto europea prego
Grazie grazie Paolo e grazie ad Andrea anche agli organizzatori del convegno per questo invito allora si l'intento di questa relazione tentare di tracciare un quadro di quanto come l'Italia utilizzi
Il quadro comunitario la linea europea per affrontare la guerra del Golfo appunto si diceva
Il primo teste fu definito già all'epoca a Washington in altri capitali occidentali per il sistema internazionale post ottantanove una prima grave crisi del post guerra fredda
Che cos'è l'Italia a sua volta in una fase di importanti trasformazioni del quadro politico interno ancora apparentemente diciamo in equilibrio ma in verità alle soglie di quello che poi è stato definito
Con riferimento al periodo immediatamente successivo novantadue novantaquattro il big bang della politica italiana quindi di fronte a questa crisi di prima grandezza questi quadri di transizioni complesse Italia nell'ambito della crisi del Golfo Persico un difficile equilibrio da una parte il Governo che una pensato una coalizione di pentapartito guidata da Giulio Andreotti tenta di esperire tutti i tentativi di mediazione possibili per evitare una guerra in Medioriente
Ricorrendo anche agli spazi che la presidenza di turno della serie che l'Italia detiene nella seconda metà del novanta le garantiscono le potrebbero garantire
E dall'altra il governo italiano tende a intende non lasciare alcuna luce alcuna distanza tra la sua posizione e quella degli Stati Uniti quindi ci si muove in questo difficile crinale
Esperire tutti i tentativi di mediazione e non allontanarsi però Dall'Igna statunitense
In quegli anni tra l'ottantanove e il novantadue che la storiografia lo mai chi tra loro ha ormai chiarito sono gli anni che segnano alcune delle sfide più importanti dell'intero dopoguerra e in cui Lilith italiane come le loro controparti europee con un misto di preoccupazione ha scritto lo Poldo Muti inquietudine ma anche determinazione esplorare il quadro di tutti gli strumenti possibili
Cercano di non mettere a repentaglio tutti i risultati conseguiti i presidenti cinquant'anni di cooperazione europea ed atlantica
Distinguerò due fasi della della crisi che corrispondono alle fasi della crisi internazionale
Ed è proprio nella prima parte della crisi quella che va dall'agosto al novembre dicembre del novanta che il quadro comunitario assume un'importanza decisiva per il governo italiano
Nel contesto domestico per legittimare la propria azione di fronte all'opinione pubblica e all'opposizione in quella che segnano comunque una fattura importante per la politica estera italiana perché l'Italia si trova per la prima volta
Dal quarantacinque a utilizzare in un contesto di combattimento di guerra la propria aviazione e nel contesto internazionale la chiave comunitaria viene utilizzata per riposizionarsi rispetto ai partner regionali e questo è tanto vero che poco dopo i fatti in uno studio sponsorizzato
Dall'Institute for Security Studies dell'UEO in un'analisi accorta dedicata all'Italia dall'aura Guazzone comodi i primi contributi di studio sul tema
Si ipotizza che ci fosse stata una frattura nelle linee di politica estera tradizionali dell'Italia in un in risposta alla crisi del Golfo meglio
Un distaccarsi questa era la definizione nel metodo e forse nella sostanza della tradizionale politica di sicurezza dell'Italia con uno sbilanciamento a favore del quadro europeo rispetto del pilastro europeo rispetto a quello atlantico
Non crede ci torneremo alla fine che dopotutto fosse questo quadro complessivo degli equilibri che prese forma in quei giorni ma senz'altro significativo
Che a poca distanza dagli eventi potesse prendere consistenza un'ipotesi di questo tipo e quindi adesso cercheremo di vedere capire come e perché queste fossero le ipotesi sul piatto ripercorrendo molto sinteticamente i passaggi le circostanze in cui con maggiore nettezza si concretizzò questa centralità della Comunità europea nell'azione politica dell'Italia di fronte alla guerra del Golfo
Allora dal punto di vista strategico diciamo della collocazione strategico-militare
Non solo l'Italia da fermezza da dà mostra di grande fermezza nelle prime ore della crisi attivando subito le procedure comunitarie appunto come presidente di turno
Che permettono di decidere l'embargo commerciale comunitario contro l'Iraq ancora prima di quello dell'ONU
Ma il passo fondamentale fu probabilmente la scelta del Governo di vincolare l'invio delle proprie navi nel Golfo
Per contribuire al dispositivo multinazionali che gli Stati Uniti stavano iniziando a mobilitare per applicare l'embargo dell'ONU
L'uva azioni al coordinamento dell'Unione Europea Occidentale ancor prima che avesse avuto luogo il voto del Parlamento italiano in materia
Il terzo elemento senz'altro di rilievo in questo contesto all'interno di questa lunga crisi riguarda la cosiddetta crisi degli ostaggi
Cioè quei cittadini dei Paesi occidentali del Giappone che al momento dell'invasione del Kuwait che si trovavano in quel Paese mirate che furono trattenuti da Baghdad contro la loro volontà di fatto divenendo degli ostaggi
L'Italia in questo contesto difese con risolutezza la decisione adottata Izzie dei ceti gestire questa crisi
Secondo preceduti fermezza cioè non negoziando né direttamente rilasciò con Saddam Hussein
E soprattutto con una linea unitaria che a prescindere dalla nazionalità degli ostaggi seguisse per i cittadini comunitari una linea che non prevedesse frattura della cooperazione europea
E questa fu una linea saldamente difesa dal governo italiano da De Michelis in particolare come ministro degli esteri non sono il dibattito interno dove pure causò non pochi problemi come Andreotti avrebbe ricordato in un incontro con Bush
Ma anche in sede CEE dovete Michele si trovo ben presto a cercare di mediare tra posizioni sempre più divergente tra i dodici su questo su questo tema
L'altro campo in cui lasciare
Diventa
E su scusate prima di andare avanti come dire due dichiarazioni forse significative in questo senso per dare una misura
Di questa linea politica che prende corpo sono sicuramente da una parte quelle che lo stesso Demichelis fa di fronte al Senato italiano poco dopo l'avvio dei della crisi a fine agosto quando sostiene che la serietà raggiunto
Il momento più alto di cooperazioni politica mai conosciuto anche grazie all'impulso di Roma
E lo stesso Belotti che interviene al Parlamento europeo sottolineando come la reazione comunitaria fosse stata tempestiva efficace senza precedenti e come questo fosse esplicitava un banco di prova quasi una sfida per la comunità diceva Andreotti
Soprattutto un'occasione di riflessione nel momento in cui ci accingiamo a rivedere le istituzioni comuni e analizzare l'unione economica e monetaria
Quindi il primo piano è quello della collocazione strategica il secondo è quello di vari tentativi di mediazione che vennero attivati durante questa lunga crisi
L'Italia né articolo alcuni alcuni su alcuni punto in maniera particolare pure se n'andarono a buon fine e tutti si incentrava al suono della scena uno fu il tentativo di organizzare attenersi a un incontro tra i dodici i Paesi la Lega araba escluso l'Iraq con un piano lanciato dall'Italia ma che sarebbe configurato come danno della comunità nel suo complesso e quindi che faceva un passo avanti rispetto altre iniziative di Paesi europei precedenti e la seconda al tentativo di attivare
Una anche questa legata al dialogo Euro arabo
L'organizzazione di una conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo e del Medio Oriente c'è una scienze CM ispirata la CSCE
Che ha ripetuto appunto associare le grandi arie che si affacciano sul Mediterraneo tra cui c'è mondo arabo e Europa balcanica
Non non si
Non ci si può non ci si deve diciamo limitare a questo c'era stata la la dichiarazione congiunta di ceux firmata da De Michelis Shevardnadze a New York
E lo stesso Andreotti aveva guardato all'URSS in funzione come dire moderatrice come tentativo lo ha scritto Antonio Pastori di perseguire una soluzione politica alla crisi
E sarebbero tornati tentativi di De Michelis negli ultimi giorni prima dell'ultimatum quando si moltiplicano le iniziative in questo senso di trovare un ultimo spazio
Per attivare una nuova missione di pace dell'asset poi fallito più in generale l'Italia diventa nella CEE
Soprattutto agli occhi del Regno Unito che era sulla posizione opposta l'anello debole il Paese che tenga la mediazione e la soluzione non militare della crisi tanto che nei giorni guardò con sollievo l'avvicendamento diciamo della presidenza all'inizio del novantuno con il Lussemburgo
E infine l'aspetto forse più importante è quello più complessivamente politico cioè la convinzione che si articola in Italia soprattutto in alcuni ambienti del governo italiano tra settembre ottobre
Che la crisi del Golfo potesse costituire l'occasione per far progredire l'integrazione europea
E in particolare la decisione di tentare di rilanciare il ruolo dell'UE Home proponendo nell'assorbimento in prospettiva nella comunità politica una proposta che De Michelis fa circolare che viene presentata in un incontro ad inizio ottobre
E che in realtà
Ottiene come dire una un qualche interesse poi riscontri positivi anche da parte
Della Francia all'inizio dell'anno successivo macchie sostanzialmente fu considerata primato cura e candore incontra l'esplicita opposizione di Gran Bretagna Olanda Portogallo e ha reazioni piuttosto negative negli ambienti della NATO
Ora se queste erano le scelte del governo le posizioni di partiti italiani della maggioranza in meno a loro volta erano permeati diciamo dalla questione europea
E però il quadro già in questo
In questo contesto diventa più complesso
Farò riferimento soprattutto le posizioni della DC e del PSD perché per alcuni aspetti più più semplificative più interessanti pure con qualche riferimento ad altri ad altre posizioni
Così gravi c'è senz'altro molto significativa in questa prima fase della crisi
Perché in un'ottica che era di
Prudenza raggirati ed efficace per citare le parole del capogruppo del partito alla Camera Scotti
C'era sicuramente un inquadramento per una dizione nel quadro fornito dall'UE è un quindi nel quadro comunitario
Ma una netta preferenza perché questa desse il suggello dell'ONU questa era decisamente la posizione della DC quindi si affiancava l'elemento comunitario quello
Uno si hanno certamente però dato altrettanto importante interessante rimasti marginale nel partito
Nelle occasioni pubbliche almeno il riferimento alla solidarietà atlantica
Il PSI c'ha una posizione più interventista decisamente più netta
Tanto che si parlava all'epoca di un De Michelis con l'elmetto quella del partito divenne nota come la linea della della fermezza in difesa della legalità internazionale violata di principi della distensione
Era una linea di intervento trasmetta anche rispetto al ruolo militare che l'Italia avrebbe dovuto assumere
E si inseriva però stavolta in un contesto più ampio che guardava a una nuova organizzazione del sistema internazionale alla riforma del Titolo settimo della Carta dell'ONU al rapporto fra nord e sud soprattutto non dimenticava la cornice atlantica
Anzi si riconosceva con lo fondamentali degli sanità avevano avuto nella crisi e anche con enti al Parlamento europeo dove Lelio Lagorio intervenendo all'inizio di settembre avrebbe ricordato che nulla sarebbe stato possibile senza cui primi passaggi
Abbiati dagli Stati Uniti ora il dato interessante che il PSI monitor attività mentre gli altri partiti socialisti durante la crisi
Sia nell'Internazionale socialista che nel contesto del Parlamento europeo a proposito del quale proprio Lagorio scriverà che De Michelis aveva dato una lezione di
A
Di realismo politico perché era illusorio perseguire terzi via Carabelli tenere a mente che al di fuori delle strade indicate dall'ONU e dalla Shell non vi era nulla
Quindi come dire era un partito che monitorava gli altri partiti socialisti europei perché sapeva di avere una posizione in qualche maniera che non era senta in consonanza con quelle dei di questi altre formazioni
E che esitava in alcune sue componenti in quella tedesca a se necessario come appunto scriva Lagorio mettere la forza al servizio del diritto
E sarà però proprio su queste questioni sulle questioni interne al mondo socialista europeo che il PSI avrà uno dei pochi cedimenti nel corso della della crisi rispetta costringa della della fermezza
Cioè per crescenti preoccupazioni di isolamento nel contesto europeo in una fase diversa della crisi cioè alla
Vita di febbraio durante già l'intervento militare della coalizione internazionale
Per la percezione appunto di rischio di isolamento rispetto ai suoi omologhi europei avrebbe firmato
Questa dichiarazione congiunta con il pc la cosiddetta dichiarazione di San Valentino ovviamente anche con molte le tensioni interne al campo della sinistra italiana tra PCI PDS PSI
In cui sostanzialmente appunto si chiedeva una tregua sì guardava con interesse e tentativi di mediazione all'epoca
Messi in atto da parte dell'URSS
Solo rapidamente quindi mi soffermo sugli altri attori dell'aria di governo e non per poi passare ad alcune considerazioni sull'opinione pubblica poi a considerazioni finali
Per restare all'area di governo PL ieri Pierri a loro volta condividono questa fermezza socialista ma con un'idea ancora trasmetta devono dell'Italia che deve farsi promotrice non essere miti Tolfa non attendere rallenta tradotta dell'ONU
E che più che alla scena e guarda in questo caso oggettivamente gli Stati Uniti
E anche qui gli atti ci sono il Parlamento europeo per con un durissimo intervento di la Malfa proprio quando Andreotti va a riferire appunto in qualità del diciamo in virtù della presidenza italiano al Parlamento delle azioni intraprese dove sostanzialmente condanna il fatto che la risposta comunitaria era mancata non era esistita
E questo rispetto al quadro nazionale un elemento Seat sicuramente che emerge nel quadro teocon più forza da parte no del del Pierri che invece nel contesto italiano tende diciamo a a sottolineare l'importanza della del legale transatlantico ma non a criticare apertamente come non in questi termini il quadro comunitario
E ovviamente riferimento all'Europa arriva anche non dall'aria di di governo anzitutto in una critica al governo italiano che viene accusato di sostanzialmente in particolare dai radicali ma anche dai Verdi
Dalle voci della Sinistra indipendente di ha dedicato un'illusione cioè questa risposta comunitari realtà tali era non era esistita una vera attivazione della della comunità che era rimasta in balia diciamo degli eventi internazionali
E così il PC a sua volta articolava una sua visione del ruolo dell'Europa che però si colorava di riferimento in azione congiunta Colussi e quindi a un tentativo di spostare il baricentro del sistema internazionale
E che pure dava grandissima importanza a riferimento all'ONU così come le allestiti Rauti all'epoca tenta di elaborare una linea politica che si scontra peraltro con l'opposizione interna di Delphine no fregare la sua segreteria
Di opposizione al governo Andreotti è l'intervento statunitense nel Golfo in nome di valori dell'Europa
E quindi mi sembra che siamo qui in quel quadro cui faceva riferimento Paola Canfora prima c'è uno un'Europa che pertugio riferimento assodato e di cui però si danno d'immagine interpretazioni nei fatti molto diverse infine un rapido riferimento appunto alle percezioni dell'opinione pubblica per poi arrivare alle conclusioni l'opinione pubblica che fu caratterizzata a lungo la masticazione
In che da una inclinazione scusate ostinata negozierà a tutti i costi sopra definita dai dai serio una forte ostilità all'opzione militare
Salvo poi a vero insomma netto inversione di tendenza alla fine della guerra
Questi atteggiamenti e questo è quello che a noi interessa si coniugare uno con una convinzione che non era comune ad altri stati membri o non a tutti che il proprio paese avesse avuto un ruolo di qualche peso nella crisi del gufo
Italia era l'unico Paese insieme a Francia Gran Bretagna persona scrivere quest'opinione
E soprattutto una percezioni cara probabilmente è legata anche la probabilità di di presidenza svolto dall'Italia in quel semestre
La convinzione di poter pesare rispetto agli eventi che però era evidentemente connessa potenzialità affini di pace e non a Fini militari
L'altro dato interessante che i sondaggi rivelano che la strategia del governo Andreotti è andata a buon fine cioè tre italiani su cinque erano convinti nel dicembre novanta che lascia avesse avuto ruolo determinante importante nel condizionare le scelte del governo nella crisi
Ora questa centralità questa convinzione di una possibile centralità dell'Europa ma incontra crescenti difficoltà nella seconda parte del della crisi che entra una nuova fase da fine novembre dicembre si avvita in una rapida spirali fino sostanzialmente all'intervento militare della coalizione multinazionale a metà gennaio pari a conclusione della guerra rapida fine febbraio del novantuno
La fine di questa centralità convinzione della centralità della comunità per l'Italia e legata molti Modica appunto alcuni che sono segnati dall'andamento della crisi
Ma rientra in questo quadro anche il frantumarsi di quel fronte della cooperazione comunitaria
Per cui con l'aggravarsi della crisi si Pizzi delineano sempre più posizioni iniziative autonome si pensi fra tutti a quelli di Francia e Regno Unito
Ma anche ormai sono fortemente costituiti da settimane fronti trasversali che in diverse occasioni dal futuro dell'UE alla crisi degli ostaggi
Evidenzia in interessi diversi
E in questo contesto il tentativo appunto dell'Italia dis di lanciare quello dell'UEO subisce una battuta di arresto destinata poi a consolidarsi alla fine del novantuno la stessa Italia si allineerà le posizioni britanniche ma i limiti stessi dell'UEO emerso chiaramente
Perché non andò oltre la capacità di coordinare le forze di Paesi europei presenti nel corso che rimasero sotto comando nazionale
E soprattutto quando iniziarono le operazioni di terra a fine febbraio anche le truppe francesi e inglesi tuniche europee che parteciparono semina l'operazione di terra passarono sotto il controllo operativo degli Stati Uniti
E inesperti anche l'opinione pubblica come dire inseguiva questa delusione per il mancato però la mancata esistenza di una forza di pronto intervento così veniva definite conclusioni appunto alla fine di questa ricostruzione attraverso la chiave diciamo europea c'è stata una prevalenza del pilastro europeo della politica estera italiana rispetto a quella più antico durante la guerra del Golfo
Sotto questo profilo mi sembrerebbe di no mi sembrano prevalere elementi di continuità con la politica estera italiana del dopoguerra
E mi sembra che l'uso dell'Europa si inserisca in questi il tentativo di rafforzare al contempo l'alleanza atlantica il processo di integrazione europea una fedeltà atlantica interpretata in senso dinamico e non statico la ricerca di Stato se all'interno delle organizzazioni occidentali
Inoltre non si può negare che sul piano strettamente dei dei risultati il bilancio un appariva del tutto positivo per l'Italia dopo la conclusione
Della guerra del Golfo se ha scritto di nuovo Antonio versori Roma aveva riportato significativi successi sul fronte delle conferenze intergovernative durante proprio il semestre di presidenza di lasciare l'idea che la crisi del Golfo potesse invece del determinato alcune condizioni per far progredire l'integrazione dell'Europa
In parte ora appunto la vicenda dell'UEO non erano andati invece appunto fine e già alla fine di marzo del novantuno
Alcuni attori del quadro politico italiano a cottimo intera fatto riferimento in particolare il PSI notavano come lo spirito dell'ITC sa di un po'forzati Chico assunti le dei vertici di Roma degli ultimi mesi del novanta sembravano già molto lontane
E tuttavia non si può negare che a livello di legittimazione della propria azione politica pur se molti sì
Perno e importanti i partiti della maggioranza di fronte allo scenario post ottantanove
Ricorsero con insistenza al quadro comunitario e non solo in modo strumentale ma davvero credendo in una fase di poter trovare in quel contesto nuovi spazi di presenza di manovra di crescita del processo di integrazione e l'elemento forse più rilevante ci riporta a quello di cui si è parlato questa mattina c'è un primo articolarsi di quel vincolo esterno al meglio l'uso in qualche maniera che ne fecero
I politici italiani nelle individuare in questo caso nel rapporto con l'Europa come dire una sorta di vincola partenza Esterna invocare io ogni le appartenenze
Per rendere più accettabile l'assunzione di impegni da parte del Governo stesso verso i quali emergevano di paese forti riserve di ordine politico si teneva scarso consenso dell'opinione pubblica
Mi hanno scritto Luca Riccardi lassista Laura Guazzone
Riguardava sia presente la linea della fermezza mantenuta di fronte alla crisi degli ostaggi che forse ancor più l'invio delle navi ad agosto
Nel corso al corta niente gestito nel quadro dette due euro quello che per l'interesse che mi sembra che un vincolo esterno se volete una riarticolazione dell'interesse nazionale secondo nuove linee
Che fu capace di tenere soprattutto per due motivi a parte la breve durata della guerra perché in quel momento l'opinione pubblica anche questo sia stato risolto molte volte questa mattina era ancora caratterizzata da notevoli entusiasmo per l'Europa
E soprattutto perché una prospettiva appunto che si muove in larga misura non quadro di profonde consonanze con la preferenza degli italiani per la mediazione e la negoziazione contro l'intervento militare
Rimane un'ultima questione a cui posso soltanto accennare se ed esse questa seppur difficile parziale e ruppe iniziazione si estenda a Brussel cioè a quelle dinamiche del Parlamento europeo
E alle scelte dei gruppi politici e degli attori italiani in quel contesto o se questi seguono invece delle dinamiche diverse
è stato scritto questa è la terza legislatura del piè da Luca delle zitelle penne alle Pasqui Nucci che si tratta di una legislatura interessante sotto questo profilo in cui ci sono crescenti il Litta nel pieno consolidati ed europeiste che in particolare su alcuni temi di mostra una crescente autonomia e sensibilità consolidata verso di interventi nuovi che risponde nomina logiche nazionali
Allora le prime indagini ho potuto condurre proprio per la ricerca che diciamo oggi trova uno sbocco in questo convegno degli archivi di che assorbe si riscontri evidenze la prima che l'Italia come del resto gli stessi sudditi verticali hanno dimostrato ha un'alta presenza di leader nazionali ancora come la come la Francia anche di primo piano tra gli eurodeputati
E questo sembra rende più probabile una tendenza a riproporre posizioni nazionali persino polemiche certo avvantaggia sono favorite dal fatto che ci fosse Andreotti come presidente di turno a riferire al Parlamento
E tuttavia il problema è più complessivo come dei neri rilevato all'epoca il dato che emerge di fondo anche da parte degli stessi eurodeputati italiani e l'irrilevanza del Parlamento europeo in questo contesto che nel gennaio di fronte allo scoppio della guerra non solo fa fatica a raggiungere una posizione comune
Ma finisce per essere impegnato in una disputa sull'opportunità di riunirsi per una seduta plenaria straordinaria che poi si tenne il trenta gennaio a Bruxelles invece che a Strasburgo riattivando vecchie polemiche sulla sede del Parlamento
In conclusione c'è in parte da per chiedersi se quella delle prime della prima fase che pure ebbe una sua concretezza las cede della prima fase non sia in qualche maniera un Europa immaginata per riprendere l'immagine cos'ha da questa mattina Andrea Guiso
A cui in qualche maniera tutte le culture politiche si richiamano ma che nasconde profonde Napoli e differenze che già denota una distanza importante di percezione di piani tra la politica e l'opinione pubblica
E che poi di fronte allo scoppio della guerra nel gennaio trova un limite importante anche nel dibattito pubblico che si articola su tutti artrite arbitro universali quelli della guerra giusta e che in qualche modo trova uno specchio involontario anche nel parlamento europeo grazie mille
Grazie grazie mille lavora devo dire la relazione anche qui molto molto densa punti ha dovuto studiare anche nella sua diciamo così articolazione
Io vado veloce appunto non non non non non mi metto troppo commentare passo subito la parola invece De Rigo Palumbo che ricercato dal alla Iulm di Milano
E che
Diciamo così via particolarmente Sperto c'è un mese studi sul contesto mediorientale un'attenzione particolare diciamo così per cui oggi ci presenta per l'appunto una relazione sull'Italia e l'Europa la questione
Israelo palestinese prego
Grazie Paolo Graziosi anche Andrea gli organizzatori la segreteria organizzativa
E anche grazie a Laura che mi ha permesso di fare
Numerosi tagli visto che
Si sovrapponevano le nostre relazioni su alcuni sul cui aspetti anche se qualcosa poi non sono uscito a tagliare quindi mi perdonerete
Dunque il tema cui sono stato chiamato a parlare o si accorda la posizione italiana sulla questione israelo palestinese
Riferimento al Polo porzione europea si inserisce in una fase di molteplici cambiamenti sul piano interno e internazionale che sono variamente collegati tra loro
Non mi dilungo demente né ricordarli per l'Est per esteso ma in modo sintetico ricordo la fine della guerra fredda ovviamente che accanto la dimensione regionale e locale aveva contribuito influenzare parte dell'andamento delle vicende mediorientali
Poi naturalmente l'evoluzione di integrazione europea più motivo per cui siamo qua oggi
E in Italia il passaggio alla Seconda Repubblica e in Medioriente invece l'avvio del processo poi chiamato di Oslo
E proprio per la Pezza del discorso mi limito qui a proporre solo alcuni sintetici spunti rimandando poi la pubblicazione per una maggiore approfondimento anche documentario
E dunque l'Italia giungeva questa fase
Con un'eredità significativa di paese che aveva a lungo rappresentato un punto di riferimento del mondo arabo mediterraneo una posizione di attivismo diplomatico autonomo sviluppato fino ai tempi della prima formulazione del mio atlantismo
E poi declinato in modo diverso nel corso del tempo
In relazione alla questione israelo palestinese più nello specifico l'Italia all'assunto una posizione che dalla fine Favignana equidistanza del mille novecentosessantasette con il tempo in particolar degli anni sessanta
Le aveva fatto approfondire proprio apporti con la resistenza palestinese posizione che aveva finito per riguardare con diversi livelli di relazioni e di intensità la maggior parte delle grandi culture politiche italiane
E proprio sul Medioriente e grazie all'impegno dell'Italia il Consiglio europeo del mille novecentottanta
Aveva approvato una risoluzione poi definita dichiarazioni di Venezia che era stato tra i primi tentativi dei Paesi europei di riconoscersi in una politica estera unitaria proprio sulla vicenda mediorientale elaborando un documento
Finalizzato in ultima analisi alla soluzione due Stati
Ecco l'ultimo scorcio di Prima Repubblica si caratterizzò per una
Diciamo indebolimento Della posizione Street Agliana anche nel Medioriente
Laura decisioni suini sui lavori o nella relazione di oggi Cerea ricostruito la posizione complessa dell'
Carlo Andreotti nella guerra del Golfo e il tentativo di Roma di incidere nei processi decisionali nel quadro europeo e però la novità
Pare americano faceva percepire come meno significativi contributi degli attori tradizionalmente potati la mediazione come è stata appunto l'Italia
Il restringimento degli spazi di manovra per l'Italia non significò una riduzione però dell'interesse del governo della Regione
Come del resto ricostruito anche Luca Riccardi che ha evidenziato in molti sforzi nel corso di quella crisi anche dopo però non sembra produrre molti frutti l'attivismo dell'ultimo Andreotti ed il suo Ministro degli esteri Demichelis priva di ancora in sede ONU nel mille novecentonovantuno la posizione italiana sulla questione cioè sostenga un processo negoziale
Sulla base delle soluzioni due quattro due tre tre otto del così sicurezza
Alla Conferenza di Madrid del trenta ottobre primo novembre il novantuno l'Italia
E con essa tutti i Paesi della CEE restarono per lo più ai margini e lo stesso può dirsi anche del processo di Oslo avviato nel novantatré nel corso del quale il ruolo di attore principale della mediazione fu rivestito negli Stati Uniti
Per i più Roma si era legata a lungo alla figura proprio di Arafat la cui fragilità dopo la guerra del Golfo punto rifletteva
Anche si rifletteva anche sui suoi sostenitori
L'avvio del processo di Oslo con la supposta sostituzione della logica del conflitto con quella della trattativa e della pace contribuì a ridefinire gli orientamenti prevalenti dello spettro politico italiano nella direzione di un maggiore equilibrio tra le due parti
In questo processo ebbe un ruolo determinante enti profondo mutamento del quadro politico
Con la crisi e in parte la scomparsa delle tradizionali culture politiche che avevano definito la politica estera italiana
A sinistra
La trasformazione del PCI in PDS
Andò di pari passo con una ridefinizione della politica estera del partito
L'attribuzione del ruolo di responsabile del della politica estera Piero Fassino e la necessità del partito di accreditarsi presso i circoli occidentali in vista di un possibile avvicinamento all'aria il governo
Spinse la dirigenza ad abbandonare le posizioni prevalentemente filo palestinesi il viaggio del segretario Achille Occhetto in Medioriente nella primavera del novantuno con la tappa in Israele il riconoscimento del ruolo storico del sionismo non a caso fortemente criticato da Rifondazione Comunista
Fu un segnale inequivoco verso la fine del decennio quasi a completamento di questo processo
Il primo presidente del Consiglio italiano proveniente dal pc Massimo D'Alema avrebbe parlato di il quindicinale Enza espressione che doveva superare il concetto Fanfani hanno troppo lungo associato uno sbilanciamento in favore dei palestinesi
E ridefinire in termini nuovi rapporto con Israele
Sia pur senza abbandonare la tradizionale amicizia del partito con il Paris Sinisi
Come il cambiamento
Nel lungo periodo più significativo fu quello che maturò la destra italiana che dopo le elezioni del novantaquattro divenne protagonista di questa fase politica lo spostamento dell'asse tra politica estera mediorientale in senso filo israeliano si deve soprattutto l'avvento di Berlusconi e si sviluppò su due direttive
Che per una certa gradualità dopo il novantaquattro ma che si dispiegarono con forza soprattutto dopo il due mila e uno
Una che era quella tipica di Forza Italia ed è la sua peculiare idea di Occidente un concetto di cui Israele faceva pienamente parte
Si trattava di un allineamento alla traiettoria di lungo periodo del partito repubblicano americano teneva diversi sostenitori del nuovo partito di centrodestra italiano tra cui il ministro prima degli estri e poi della Difesa Antonio Martino
Nei primi anni noto soprattutto per essere tra i maggiori critici stato decorato che stamattina note le modalità scelte per il processo di integrazione europea
L'altra direttiva su cui si articolo lo spostamento dell'Italia in senso filo israeliano fu quella di Alleanza nazionale il cui leader Gianfranco Fini ricorsi all'accreditamento presso Israele per ottenere una legittimazione politica interna il rapporto con Tel Aviv per fu infatti funzionale a rende più credibile la svolta di Fiuggi del novantacinque non fu un caso che le parole con cui il leader di Alleanza Nazionale definiva le leggi razziali del trentotto un male assoluto
Furono pronunciate a Gerusalemme nel due mila e tre e non nei luoghi della persecuzione antisemita in Italia come sole Fosse Ardeatine il binario ventuno Fossoli
Tanto per fare qualche esempio ecco in questo senso Fini sia di Natale narrazione del sionismo post mille novecentoquarantotto secondo cui Israele sarebbe stato il punto di arrivo dell'eredità dell'intera storia ebraica e quindi anche della sua tragedia
Queste tendenze di lungo periodo non furono però contrassegnati per alcuni anni da momenti di rottura netta delle politiche adottate dai governi e consistettero soprattutto in piccoli scostamenti mille retoriche
E miei neri posizionamenti di singole personalità
La politica mediorientale dell'Italia
Nelle prime fasi della Seconda Repubblica e se possiamo così del primo Martino quello del novantaquattro ebbe molti elementi di continuità con la prima
A parte l'iniziale gestione della spinosa questione della presenza nell'esecutivo di esponenti provenienti dal neo fascismo su cui Tel Aviv espresse qualche provocazione Israele fu il secondo viaggio extraeuropeo del nuovo titolare della Farnesina ovviamente dopo gli Stati Uniti
Sì mi provoca un altro viaggio nelle principali capitali mediorientali a testimonianza dell'impegno italiano rinnovato
Nel processo di pace nella costruzione di rapporti saldi con i paesi della sponda sud
Martino appoggio la linea ereditata dai precedenti esecutivi in particolare il sostegno all'aspirazione di una nuova politica mediterranea dell'Unione
Che del resto era stata la posizione dell'Italia per molti anni già nel settantadue Aldo Moro aveva parlato di una conferenza per la cooperazione e la sicurezza del Mediterraneo che è stata appunto appena evocata
Subito dopo il primo allargamento strettamente connessa con il processo di pace mediorientale
Ciò su cui stavano lavorando le diplomazie europee in quegli anni era il processo per aver portato alla nascita del partenariato euro-mediterraneo inaugurato durante la Conferenza di Barcellona nel novembre novantacinque
Che rappresento uno degli sforzi più ambiziosi dell'Unione Europea per ridefinire le relazioni con i Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale
In particolare con l'Algeria Egitto Israele Giordania Libano Marocco Siria Tunisia Turchia e l'Autorità palestinese
In un periodo segnato dal processo di pace israelo palestinese avviato conosco e dalla crescente attenzione verso la stabilità regionale l'Unione Europea cercò di presentarsi come un attore capaci di promuovere il dialogo cooperazione e sviluppo
Sul modello di Helsinki il partenariato euro mediterraneo si basava su tre pilastri fondamentali politico Securitas io economico-finanziario e socioculturale con l'obiettivo dichiarato di costruire un'area di pace e prosperità e scambio interculturale
Dal punto di vista politico il partenariato euro-mediterraneo puntava rafforzare il dialogo sulla sicurezza regionale e sui diritti umani promuovendo riforme democratiche e lotta al terrorismo introducendo dunque uno strumento multilaterale
Sul piano economico si proponeva di creare un'area di libero scambio sostenuta da un massiccio programma di aiuti finanziari dell'unione europea lo strumento di due mi dà avviati nei sei mesi successivi infine supporti sul fronte culturale sociale si cercava di favorire il dialogo tra le civiltà per ridurre le tensioni e migliorare la percezione reciproca tra euro pari paesi del Mediterraneo
Questa nuova fase fu gestita prima da Susanna Agnelli ministro degli esteri nel governo tecnico guidato da Lamberto Dini e poi dello stesso Cina negli anni dei governi dell'Ulivo
Su questi temi non si registrarono quindi significativi scostamenti
E dei vari partiti politici con l'eccezione della posizione un po'originale dei radicali che dopo l'assassinio di Rabin e nel novantacinque nel novembre novantacinque e l'accaduto e senza gli attentati palestinesi
Proposero l'edizione di Israele l'Unione europea
Ritenendo dunque che le responsabilità della violenza fossero esclusivamente palestinesi
Nel complesso però reggeva il nesso tra vicende internazionali e regionali in cui con tutte le sue fragilità e le sue contraddizioni cosiddetto spirito di Oslo faceva sperare in una composizione della questione israelo pasta palestinese
E preferiva il partenariato euro-mediterraneo era in fondo il frutto di questa stagione contrassegnata da un ottimismo di fondo che come sappiamo non era limitato il futuro dell'area mediorientale che è stato che questo evocato oggi
Nella sessione della mattina
La rottura di questa illusione avvenne in Medioriente come nel resto del mondo tra il due mila e due mila e uno
Il fallimento della politica di Oslo proseguita per tutto il decennio nonostante i numerosi tentativi di boicottaggio da parte tanto delle formazioni più radicali palestinesi
Quanto della destra israeliana si determinò con la disastrosa prova di Campo dei leader del luglio del due mila e il conseguente inizio della seconda intifada
Nel dibattito italiano che in commissione Esteri seguito episodi di violenza verificatisi a Ramallah nell'ottobre del due mila quando uccisione di duelli soldati israeliani provoco la dura reazione integrativa si scontrarono due visioni che lasciavano intravedere l'evoluzione che avrebbe avuto la politica estera italiana ma in un quadro che era complessivamente ancora di sostanziale continuità e siamo nel due mila se il sottosegretario socialista agli Esteri Ugo Intini tentava di immaginare una possibile mediazione in cui la stessa Unione europea avesse un ruolo e riprendeva però le parole del titolare della Farnesina Dini che aveva parlato di Europa come di facilità facili cioè facilità finisce del processo di pace condotto da altri riconoscendo pragmaticamente che non aveva una forza politica propria
Dal centrodestra cominciavano i primi distinguo sia pure in forma ancora moderata
Il deputato forzista Niccolini pur denunciando necessità risposta di Israele segnalava con preoccupazione l'aumento della violenza da parte palestinese e la inseriva in un contesto di terrorismo più ampio
Collegandovi anche la vicenda venuta il giorno prima dell'attentato la USS Cole che era già stato attribuito ad Al Qaeda che non c'entrava niente con la questione palestinese ritenendo quindi che i due teatri fossero parte di una regia internazionale del terrorismo questo una citazione
E anticipando la Frittoli interpretativa che avremmo visto negli anni seguenti
Tuttavia nonostante un certo posizionamento differente sulle responsabilità della violenza in corso sia nelle posizioni la maggioranza di centrosinistra sia in quali tracce del centrodestra emergeva una richiesta di un intervento dell'Unione Europea
Una consapevolezza delle difficoltà di questa prospettiva per le divisioni tra i Paesi membri
Entrambe le coalizioni giungeva la speranza che dal vertice informale di Biarritz in quei giorni ed ha così inizio giungessero risposte in tal senso
La vera rottura traumatica venne però dopo l'undici settembre due mila uno che fu un momento pero di Zante non solo per gli Stati Uniti ma anche per i Paesi europei Italia inclusa che reinterpretano le dinamiche del conflitto israelo palestinese attraverso la lente della guerra al terrorismo
Anche come conseguenza del tentativo riuscito di Sharon Primo Ministro israeliano di rappresentare la all'amministrazione Bush il concetto che la lotta di Israele contro il terrorismo palestinese fosse simile a quella condotta degli americani contro Al Qaeda
In questa nuova narrativa Israele veniva venne presentato come un avamposto della democrazia occidentale impegnato in una lotta comune contro il terrorismo islamista
Mentre le organizzazioni palestinesi come Hamas e talvolta persino l'Autorità palestinese furono associate al terrorismo
Berlusconi divenuto presidente del Consiglio a prezzi in quell'anno adottò una cultura politica scusato la posizione apertamente filo americana e filo israeliana e domani degli attentati di Al Qaeda il leader del centrodestra pronuncia dichiarazioni sulla presunta superiorità
Della civiltà occidentale su quelle islamica peraltro amare ironia margini d'un colloquio con Putin
In genere sostegno l'Amministrazione Bush fu saldo questo orientamento si tradusse in un sostegno esplicito alle politiche di sicurezza israeliane presentandole come una risposta necessaria al terrorismo
Parallelamente Berlusconi espresse critiche crescenti nei confronti della leadership palestinese a cura accusata di corruzione e di essere incapace di garantire una pace stabile
La soluzione alla questione palestinese diventava una mera faccenda risolvibile attraverso un intervento di tipo economico da cui la ritirata proposto di Berlusconi di un paramano cioè per la Palestina Carew deriva però la natura politica del problema
Il il cui riconoscimento era stato tra l'altro espresso il proprio dall'Italia buon primo tra i Paesi europei fin dal sessantasette in questo discorso l'orizzonte europeo
Era fortemente indebolito va detto non solo per responsabilità italiane pagasse e partiti italiani sceglievano un riposizionamento sul Medioriente funzionale le ragioni di politica interna
Ai citati casi dello sci dei talismani Forza Italia e della legittimazione di Alleanza nazionale rispetto l'antisemitismo fascista
La Giunta la posizione nettamente filo israeliana adottata anche dei Democratici di sinistra guidati proprio dal novembre due mila e uno da Piero Fassino
Che cioè essere così che assecondare una Terna prevalente tendenza nell'opinione pubblica italiana dell'epoca in cui un certo discorso antiarabo islamofobia si radicò nel dibattito pubblico
Su questo tema si avvertono secondo me fin dall'inizio del nuovo secolo tracce di tendenze che saranno poi i denti in una fase più avanzata che oltre a scansione cronologica di questo di questa presentazione proprio sulla questione israelo palestinese in senso qui largo sul Medioriente l'Italia in troppi lamenti in uno schema che sembra formarsi in quegli anni anzitutto la messa in discussione del multilateralismo della dimensione sovranazionale della politica estera
Qui potremmo dire con l'eccezione del tentativo di Fini di accreditarsi come leader europeista anche se poi l'evoluzione successiva della sua classe dirigente ci mostra quanto questo processo fosse condiviso solo superficialmente nel suo partito
E poi c'è il tema della Poli della polarizzazione tanto nel recente Campos riserviamo quanto nel sempre più radicalizzato campo fra palestinesi
Con la percezione della necessità di schierarsi rinunciando la mediazione al compromesso e rinunciando alle letture articolati di realtà complesse
Infine la saldatura ideologica a destra in quegli anni di quella berlusconiana con Bush e Putin a stare Sharon
Che ha una sua dimensione transnazionale e che evolverà nel decennio successivo nella direzione di sovrani ismi e che trova un punto qualificante proprio nella critica difesa di Israele
Come rappresentante d'Occidente di fronte
Ai pericoli delle civiltà nemiche
E per chiudere possiamo dire che proprio nella fase in cui il processo di integrazione europea per quanto
Ogni non completato comunque raggiunto un livello avanzato di approfondimento
Italia sì incamminata su un percorso di rinuncia alla sua capacità di influenzare la proiezione esterna dell'Unione Europea scegliendo l'abbandono di una originalità ed una complessità su una materia di politica estera che per decenni è stata altamente qualificante grazie
Sì grazie grazie se mi sembra due relazioni che in qualche maniera centro alla questione del di questo rapporto insomma articolato tra Italia questi due dimensioni tali europea Vinke che si proiettano sul sul sul sul contesto mediorientale contanti
L'articolazione diciamo così rispetto a i cambiamenti lo scenario politico italiano i nuovi soggetti politici che si affacciano punto sulla scena che sottolineano continuità e discontinuità insomma del un novità diciamo che si introducono ovviamente dovute sempre molto dettate dalla necessità anche di legittimarsi sul piano interno il caso più eclatante naturalmente protocollo finiano di
Dice decisamente diciamo così
Esemplificativo in qualche maniera allora da questo da questa prospettiva ci spostiamo d'un'altra direi abbastanza diversa da questo punto di vista sicuramente ci sposiamo di contesto ci sposiamo riteniamo espressa un po'di tutto ma rimaniamo dentro quest'idea di uno sguardo italiano sul sulle grandi questioni insomma
Che hanno anche implicazioni di carattere geopolitico naturalmente
Tre la relazione che ci presenta la fase amaro
Dall'Università Roma Tre ma possiamo dirci diciamo Nast nostra grande amica anche per per per gli studi per le cose che tutte le tante attività che abbiamo fatto anche insieme la sapienza ma insomma il la sua relazione sarà l'imperativo ambientale dell'Europa e l'europeizzazione dell'ambiente in Italia uno spaccato del discorso sulla sostenibilità intorno al su un mito latino subito della terra prego
No
Grazie grazie ai colleghi per per l'organizzazione di questo evento ente che invito sì una relazione che in realtà in fine discontinuità con le altre ma siamo sempre nel quadro di
Una serie di di problemi di questioni di ricerche che iniziano ad affrontare questo si diceva prima fece un commento perché si ascoltano le altre nazioni con la collega
Un mondo poco quello degli anni novanta non apre una serie di di problematiche del tutto del tutto differenti e io mi scuso sin da ora se la mia relazione dal tempo più sbilanciata sull'Europa o o un po'giocato sul titolo del convegno imperativa mentale dell'euro per l'europeizzazione dell'ambiente in Italia perché questo è il principale tema di ricerca sul quale sto lavorando e quindi diciamo dal punto di vista dei documenti o un una una visione un po'meno frammentaria non dico più completa ma meno frammentarie sulla dimensione europea rispetto a quella italiana
Le affronterò però in trame ma parto dall'imperativo ambientale
Tra virgolette perché parto con una pratica citazione dalla delle conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Dublino del giugno mille novecentonovanta e dall'allegato che proprio porta il titolo di andare a mangiare interrati
Cito questioni globali la comunità i suoi Stati membri hanno la responsabilità speciali di incoraggiare partecipare all'azione internazionale per combattere i problemi ambientali globali
La loro capacità di esercitare una leadership in questa sfera e enorme
La comunità deve usare in modo efficace la sua posizione di autorità morale economica e politica per fare avanzare gli sforzi internazionali per risolvere i problemi globali e promuovere lo sviluppo sostenibile e il rispetto dei global Commons
Una citazione diciamo
Che che che che comprende tante parole importanti non responsabilità e leadership
Posizione di autorità morale economica e politica in campo in campo globale dunque tra le domande che io mi sono poste carta che mi pongo da tempo lavorando su questi temi
Il la prima domanda di fondo è la più semplice è questa siamo solo di fronte a un'espressione retorica premetto che quest'idea di imperativo
Ambientale non è soltanto non si limita solo alle conclusioni della della presidenza del Consiglio europeo di Dublino a un filo conduttore dei documenti all'interno dei documenti delle istituzioni europee della Commissione europea del Parlamento europeo e ha come richiamo anche del Consiglio in tutti i primi anni novanta
Dunque mi chiedo e sono un'espressione retorica cioè è la sintesi di un fenomeno complessivamente temporaneo passeggero che esisteva già l'ambientalismo degli anni settanta e sul quale che Dini accentuato in qualche modo da alcuni eventi l'entusiasmo suscitato del Rapporto Brundtland nell'ottantasette le paure suscitate dal trauma di Chernobyl
E la prima allerta suscitata dall'emergere della questione climatica
O piuttosto si tratta di un'espressione sia fatica retorica ma che definisce un cambio di prospettiva significativo in relazione al tema politico dell'ambiente e dunque anche una nuova possibile periodizzazione della storia europea
Rispetto a questa a questa questione el se indica un cambio di prospettiva come io credo profondo e radicale
Quali sono le strategie immaginate dall'Unione Europea per dare concretezza a questa a questa espressione appunto così enfatica e ambiziosa e anche abbastanza Pagano almeno almeno in questa prima fase
E qual è la posizione la percezione e l'impegno dell'Italia in tal senso chiuderò se ho il tempo per farlo con qualche considerazione dunque sulle europeizzazione partendo dalla definizione data
Da alcune delle definizioni che sono state date di questo di questo tema
Il mio primo argomento la mia prima una delle prime conclusioni alle quali piano piano sono arrivata in in questa ricerca ed che in realtà esista una discontinuità fra la politica ambientale della Comunità europea degli anni settanta ed i primi anni Ottanta e quella fase invece che si apre
Con l'Atto unico europeo e soprattutto con il quarto programma di azioni ambientali ancor di più con il quinto programma di azione ambientale del novantadue e che si chiude con la strategia dell'unione europea sullo sviluppo sostenibile del due mila e uno in quello che io poi definirei come una sorta di lungo decennio della questione ambientale della sostenibilità in Europa che copre
Di i lunghi anni novanta
Rispetto a questa prima domanda che mi pongo dunque l'imperativo ambientali non penso si possa definire come mera retorica
E neanche soltanto in relazione alla ricerca di una nuova legittimazione politica da parte dell'Unione europea nell'Europa post guerra fredda che pure c'è ma non è soltanto quello vi è a mio avviso un tentativo di politicizzazione dell'ambiente nel senso che vi è un tentativo da parte della già della Comunità europea ancor di più dell'Unione europea in questo snodo tra la fine degli anni ottanta i primi anni novanta di dare una declinazione politica dell'ambiente
Più chiara
Più ampia e più complessa mi spiego meglio più chiara perché implica una visione implica un impianto valoriale un sistema di principi di valori e degli obiettivi di lungo periodo
Più ampia perché
Implica connesso con la ridefinizione del ruolo internazionale dell'Unione Europea tutto questo viene spiegato nei documenti della Commissione europea in maniera abbastanza
Anche travagliata il quinto programma di azione ambientale a diverse versioni Thurn agire sta viene sviluppata in diverse persone versione all'interno delle quali si percepiscono anche
Anime diverse voci diverse che alcune molto più coinvolte personalmente sui temi dell'ecologismo altri che hanno una visione molto più tecnicistica
Però sicuramente la ridefinizione del ruolo internazionale dell'Unione Europea
E delle sue Relazioni Esterne soprattutto in relazione a quelle nuove siti ambientali globali che sono per l'appunto i cambiamenti climatici l'impoverimento dello strato di ozono la perdita di biodiversità e la desertificazione che diventano coi i pilastri della Conferenza di Rio del negoziato della Conferenza di Rio del novantadue sono sfide alla sicurezza globale appunto c'è un elemento
Che richiama alla sicurezza ma un concetto di sicurezza globale che presente nei documenti della Commissione europea
E che tuttavia si declina in relazione alle Relazioni Esterne non alla neonata pesca e neanche alla testa
Quindi sì richiama richiama l'idea dell'Europa come potenza civile globale non come potenza militare
Dicevo la declinazione politica dell'ambiente più chiara più ampia e più complessa perché è più complessa in due sensi il primo per i due elementi il primo è che
Quelle sfide ambientali di cui parlavo le sfide globali non sono come le altre e questo lo si percepisce già bene piena consapevolezza all'interno dell'Unione Europea istituzioni europee percepiscono
Tutta la complessità di queste nuove sfide anche se mancano dei riferimenti scientifici
Accurati sulle potenziali conseguenze nel lungo periodo si immagina però che in futuro questi richiede
In un futuro molto vicino richiedessero già diversi livelli di governance e diversi livelli di responsabilità rispetto ai risultati attesi delle politiche climatiche delle politiche appunto adottate per affrontare le sfide globali
Quindi questo elemento è considerando pensavo prima ascoltando Umberto Gentiloni alla
Nel diciamo alla
Alla alla tentazione di riportarci alle sfide del presente in o di tentare di storicizzare alcuni fenomeni del presente sorprende quanto fosse presente già in quegli anni la complessità di queste sfiga
La seconda ragione per cui e e e più complessa questa visione rispetto al passato delle istituzioni europee
E che le altre sfide ambientali non quelle globali ma l'inquinamento delle acque i rifiuti inquinamento dell'aria in altre forme
Cioè quelle che possono avere una dimensione nazionale ma chi resta spesso in realtà non in più un impatto transnazionale
Dovevano essere già considerate come delle sfide paneuropea nella prospettiva di un prossimo sempre più reale allargamento ha estratto e qual è dunque la strategia o quali sono le strategie che l'Unione europea
Si pone è una strategia su due binari su due dimensioni quella regionale Interna vi è una declinazione della sostenibilità
Come obiettivo dell'Unione europea è un'altra globale a livello interno diventava necessario collegare le politiche
La politica ambientale a a tutti gli altri settori chiave dell'economia la politica industriale la politica agricola la politica dei trasporti la politica energetica e anche la politica del turismo e il modello delle banalmente autolisi Integration dell'integrazione orizzontale dell'ambiente all'interno degli altri politica che viene recepita pienamente dall'Italia adesso arrivo
Rapidamente l'Italia ma viene recepito pienamente dall'Italia quanto meno come visione
E quindi la strategia comprende anzitutto alle mamme in trappole sincero esce anche la declinazione dello sviluppo sostenibile ha come obiettivo regionale come ti come agenda regionale dell'Unione Europea
E poi comprende una visione di lungo periodo una pianificazione della politica ambientale
Che non esisteva nella dimensione precedente quella degli anni settanta e i primi anni ottanta all'interno del famoso punto quinto programma di azione ambientale tuoi sustainability
Viene citata la metafora di una nave che deve prima invertire la rotta entro la metà degli anni novanta e poi accelerare l'inversione della rotta significa a a adottare immaginare tutte quelle misure necessaria un'inversione di rotta nei modelli di produzione e consumo quindi la visione estremamente ambiziosa
Contemporaneamente l'altro aspetto che rende è questa questa diciamo strategia o questa visione ancora più complessa
E la consapevolezza che in realtà l'Unione europea non ha a disposizione dei dati affidabile attendibili in termini di degrado ambientale a livello europeo perché le varie mentre voi porti insistendo europeo
Che faceva capo ai governi nazionali aveva in realtà fallito
Nella in questa sua opera di ricognizione sistematizzazione dei dati a livello europeo questa è una delle ragioni per le quali all'interno della direzione generale undici nella Commissione europea
Viene creata la task force che poi darà vita all'agenzia europea dell'ambiente i cui documenti adesso cominciano piano piano essere declassificati agli archivi dell'Unione Europea a Fiesole quindi diciamo questo è un è un è un primo sguardo e l'Agenzia europea dell'ambiente viene creata anzitutto con l'obiettivo di mettere a punto la European talmente all'information Strategy proprio in forma una strategia dell'informazione scientifica
Da da trasmettere anzitutto alle istituzioni europee eh grande punto interrogativo
Forse anche al pubblico questa diventa il dilemma interno all'agenzia europea dell'ambiente quali poteri possa dare l'agenzia Rota e dell'ambiente considerando che il Regolamento
Degne novecentonovanta con il quale viene istituita l'agenzia Erode dell'ambiente non definisce in maniera abbastanza chiara questi poteri e
Poi l'altra l'altra
Diciamo
L'altro network che viene creato terra in relazione all'agenzia europea dell'ambiente e degli Appiani Information in Observation Networks e io netto che diventa l'altro strumento per garantire nel tempo nel lungo periodo
Una raccolta una sistematizzazione dei dati è un trasferimento delle informazioni scientifiche il più possibile affidabile attendibile
E così nasce il duplice Unipol certo che è il risultato di un processo piuttosto lungo iniziato nel giugno del mille novecentonovantuno con la prima Conferenza paneuropea sull'ambiente che si svolge appunto a dodici vicino vicino a Praga
E questo rapporto per chi lo lo conosce sono quasi ottocento pagine una sorta di grande atlante del disastro ambientale in Europa
Che sembra una sorta di mappatura dell'Europa allargata ante litteram
E ci dà proprio l'idea del futuro allargamento in termini di degrado ambientali gli autori sono appunto dei stanno se Philip Gould o che sono due delle personalità all'interno della della DG undici
Emergeva allo stesso tempo quindi come come afferma la Andrea Lentsch o
Nei negli anni novanta in realtà spirito Remy è un paradigma un nuovo paradigma per i decision makers
Europei ciononostante non mancano incertezze e sulla sul sulla definizione di questo concetto proprio nell'opinione con la quale il Parlamento europeo
Diciamo anche il Parlamento europeo da sul quinto programma di azione ambientale il Parlamento lamentava una cito persistente vaghezza concettuale sottolineava che non si era ancora raggiunta una
Cito definizione comprensibile precisa di cosa si intende per sviluppo sostenibile sostenibilità
E sollecitava che cito ancora tale definizione venisse applicata settore per settore sia in termini quantitativi che comparativi con la necessaria attenzione e precisione
Evidentemente l'imperativo ambientale ma qui faccio solo un accenno comprendeva anche la questione climatica
Nel senso che la Commissione europea diventa sempre più coinvolta anche nei lavori dell'intero totalmente al pane non climate change come osservatrice ma vi partecipano rappresentanti delle DG undici ambiente della DG dodici ricerca
E della DG
Energia
Vi sono dunque tre livelli di integrazione che emergono in questo contesto le banalmente al policy Integration
L'integrazione orizzontale dell'ambiente l'inclusione dell'ambiente e della sostenibilità nelle relazioni esterne dell'Unione europea e l'integrazione della cooperazione tecnico-scientifica e dell'informazione scientifica
In particolare lo sviluppo di strumenti di monitoraggio del degrado ambientale e dei modelli di previsione qui
Accenno solamente all'importanza che acquista in questo momento l'Agenzia spaziale europea con la strategia del novembre mille novecentottantotto con il quale promuove quattro programmi inerenti lo sviluppo della stop serve esce che vanno nella direzione dello sviluppo della tecnologia satellitare della metodologia satellitare
Che sono funzionali alle politiche climatiche
Vado sull'Italia allora l'Italia
Come affronta a tutto questo come si pone in questo in questo dibattito per quello che al momento sono recitate deriva attraverso i dibattiti parlamentari alcuni documenti del ministero dell'ambiente che sono reperibile però manca la dimensione nazionale
Il a livello sistematico chiaramente
Lì e l'Italia che rispetto a questo cambiamento di prospettiva nelle politiche ambientali e a questo nesso fra ambiente e sviluppo che diventa sempre più importante più presente nell'Unione Europea
Vive una contraddizione di fondo cioè gli anni Novanta questo lungo decennio e quello nel quale vi è il maggiore avanzamento sul piano formale e istituzionale delle politiche ambientali
Vengono approvate la legge Galli sulle acque la legge trecentonovantaquattro del nuovo del del novantuno che istituisce venticinque parchi nazionali
Nell'ottantasei era nata la Federazione nazionale delle liste verdi insomma vi è un una uno sviluppo o sul piano formale istituzionale anche politico interno ad del movimentismo dei movimenti diciamo di risultati sul piano istituzionale di quelle che erano state le istanze dei movimenti negli anni settanta e ottanta
E e tuttavia Allo stesso tempo di è una persistente lentezze ritorna la lentezza in questo in questo discorso e arretratezza nella realizzazione di quelle misure
Si consolida un impianto legislativo favorevole non solo la protezione ambientale ma anche all'accoglienza di quello che diventa il principio fondamentale il principio precauzionale preventiva precauzionale della politica ambientale europea
Ma si registra parallelamente lo ricorda Gabriella corona e altri storici della mente italiani si registra anche per esempio un aumento del consumo del suolo generato dall'urbanizzazione un aumento del consumo del suolo delle coste dei litorali
Dunque delle profonde contraddizioni da questo punto di vista l'elemento nuovo che emerge eh
Un'esigenza di programmazione sia nel medio periodo triennale sia nel lungo periodo decennale
E l'esigenza di superare la logica emergenziale promuove il principio preventivo e precauzionale l'altra cosa che emerge in relazione alla parallela creazione dell'agenzia europea dell'ambiente a livello appunto comunitario
E la necessità di ampliare sistematizzare raccolta dei gran dei dei dei dati sul degrado sul degrado ambientale
Dunque nascono il sistema informativo nazionale per l'ambiente in Cina
Nasce e l'Agenzia per la protezione dell'ambiente che diventa una rete a disposizione del Governo e delle regioni
Per l'attuazione della politica ambientale e il terzo strumento sono appunto i documenti di programmazione di medio e di lungo periodo non entro nel merito però recepiscono recepiscono passivamente
La logica dell'INPS delle vanamente al policy International
Perché mirano a comprendere programmi cito la relazione sull'ambiente del mille novecento novantuno di Giorgio Ruffolo
Milana comprenderà almeno quattro grammi grandi programmi di compatibilità ambientale nei settori dell'agricoltura dell'industria chimica dei trasporti della produzione energetica
Ultimo aspetto prima di arrivare alle conclusioni visto che sono arrivata già i cinque minuti
Lo citavo in un in un precedente intervento proprio qui ecco diplomazia viene occulti utilizzata questo questo termine nei due nelle prime due relazioni del ministero dell'ambiente di questi anni lo ricordo brevemente perché l'ho l'ho già fatto in passato
Però anche in questo caso l'Italia addotta in qualche modo il ministero dell'ambiente addotta
Queste questa come dire tenta di far proprio questa dimensione internazionale della diplomazia della diplomazia ambientale
E quello che è interessante che a un certo punto in questi rapporti si specifica che in realtà e la politica ambientale internazionale che influenza in larga misura le politiche nazionali poiché sovente le politiche nazionali non sono che il riflesso applicativo di accordi e intese a livello internazionale
Vado alle conclusioni anche se forse
No e soci ritorno durante il dibattito allora vado alle conclusioni
La politica ambientale italiana subisce senz'altro in questa fase un Progetto un processo di europeizzazione sia formale e quindi giuridico sia nella nazione politica che l'accompagna l'Italia
Fa
Fa proprie tutti i passaggi attraverso i quali la politica europea diventa o una politica globale sul piano ambientale
Tuttavia la concezione dello sviluppo sostenibile designata dall'Unione Europea di documenti di questi anni
Implica in realtà un processo di sviluppo e modernizzazione dei paesi membri dal quale l'Italia ma non solo l'Italia
E ancora molto lontana quindi la fase successive a quella che davvero poi ci dirà di più su questo aspetto sarà quella in cui si potranno si potrà esplorare l'effettiva applicazione delle talmente attuali finché non esce nei diversi paesi
Dal mio punto di vista tra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta la fine degli anni ottanta e gli anni Novanta questo lungo decennio possono essere letti come una cesura è una nuova periodizzazione del discorso sull'ambiente in Europa
Un lungo decennio che va dal mio novecentottantasette al due mila e uno non solo perché nel due mila uno
Si completa l'agenda dello sviluppo sostenibile europea sotto la Commissione Prodi ma anche e soprattutto perché nel due mila e uno in realtà
Sul fronte della
Politica internazionale del clima siamo in una piena fase di stasi della ratifica del Protocollo di Kyoto per cui diciamo si chiude un ciclo nel quale vi sono delle opportunità
E e già il protocollo di Kyoto agli inizi degli anni due mila diventa un documento arretrato rispetto ai propri obiettivi e la il nel frattempo dal punto di vista del sistema internazionale emergono altre sfide internazionali che fanno passare in secondo piano la questione climatica
Su questa duplice agenda regionale globale di cui parlavo prima sarebbero le conclusioni
La Commissione europea grazie
No no non meno di otto me difficilmente mi ha la Commissione europea in definitiva diede forma questa duplice agenda
Basata su due strategie parallele quella di realizzare nella dimensione interna e quindi dell'Unione quindi regionale
Ma allargata già paneuropea
E quella globale e multilaterale che mira a consolidare il ruolo dell'Unione europea nel nuovo sistema internazionale post guerra fredda ma anche il ruolo della Commissione europea nell'Europa di Maastricht perché la Commissione europea diventa il riferimento
Essenziale di questa strategia anche se sulla base di un endorsement che tiene dal Consiglio dei ministri
Nel discorso sull'europeizzazione vorrei prendere in prestito
Due definizioni in realtà tre malessere disco due definizioni che sono state date da Michel Gehlen in un in un suo saggio recentemente
Perché credo che questa definizione di un una almeno una delle definizioni di uno pizza azioni date da dedica il DNA Calzi perfettamente con il tema di cui parlo
Keller sostiene che una delle declinazioni dell'europeizzazione l'europeizzazione in relazione alla globalizzazione e all'economia del mercato unico ora la questione ambientale a partire dalla fine degli anni Ottanta viene ancorata
Al al tema del mercato unico sia
In termini di potenziale realizzazione della politica ambientale attraverso il mercato sia perché mercato unico e una delle principali cause immaginate future in prospettiva dell'aggravarsi delle del del degrado ambientale
Vi sono altri due definizioni di Michel Keller che secondo me calzano con questo discorso io penetra esce ovvero i Daylight be'immenso impatta in CONSAP Ciampi
L'europeizzazione della vita di tutti i giorni attraverso la modifica dei modi dei modelli di consumo queste realtà è uno degli aspetti sui quali l'Unione europea
Sui quali la strategia della sostenibilità forse ha funzionato un po'di più almeno in alcuni settori piuttosto che in altri
E infine per quel che riguarda l'Italia
Se è vero come gli studi sull'Italia degli anni Novanta mettono sempre più spesso in luce che l'Italia arrivo ad affrontare le nuove sfide poste dalla neonata Unione Europea sostanzialmente impreparata perché incapace di portare a compimento un processo di modernizzazione del sistema economico dell'apparato burocratico delle politiche pubbliche dei modelli di sviluppo sociale
Avviato negli anni ottanta potremmo forse considerare l'adesione dell'Italia all'imperativo ambientale secondo
Un una terza definizione l'organizzazione che è quella di europeizzazione come modernizzazione protezione dei sistemi economici industriali e sociali nazionali cioè come un tentativo di agganciarsi a quest'altro aspetto della politica
Europea
Per
Colmare alcune delle lacune che emergevano sempre di più nell'Unione Europea
Poste maschilista inferno
Grazie grazie mille mi pare il punto che da quest'ultimo no emissioni quest'ultima definizione emerga nuovamente l'idea di un'Europa salvifica che in qualche maniera da l'aggancio ad un'Italia sempre in grandissima difficoltà ne fanno va bene non non mi dilungo perché adesso allora agognata della della del coffee break spero stretto dieci non diciamo una decina di minuti i che poi ci dividiamo qui per l'ultima due relazioni cerchiamo di chiudere la giornata grazie
Parlando
La serietà
Allora siam pronti ripartiamo
Dalle ultime due relazioni della giornata
Partiamo da Giovanni Ceci Giovanni Mario Ceci dell'Università Roma Tre che ci fa una relazione sempre questo panetto appunto ricordo eh
Galati confini dell'Europa per l'appunto lo sguardo italiano su fattori geopolitici sicurezza alleanza dentro questa logica la relazione ci presenta Cece
Tra Washington e Maastricht i partiti politici italiani tra richiami europeisti e legami atlantici all'indomani della caduta del muro
Prego
Grazie Paolo
Come appunto
Anticipava sin dal titolo la mia relazione si concentra
Su quella che di fatto sarà già anticipata varie volte su quella che è la fase aurorale delusi sanità nazionale ottantanove novantadue sostanzialmente sarà l'arco cronologico che però coincide con invece la fase del tramonto della sistema politico italiano perché avevo scelto questa parte diciamo
Perché penso cercherò di dimostrarlo in conclusione che in realtà la tesi di fondo del mio intervento che alcune scelte fatte o non fatte in cui il triennio
Alcuni nudi
Risolti o non risolti di quel triennio alcune come Remo ambiguità
Di partiti politici ariani avrebbero secondo me condizionato gli orientamenti e la stessa politica estera del Paese ben oltre quel triennio ebbe inoltre la Repubblica la fine diciamo di quei partiti Edoardo per i partiti
Mio però appunto principalmente di partiti politici in particolare mi concentro sui due principali partiti politici ragioni per precisa perché sono me rappresentano i due modelli che indicherò subito principali
Della diciamo di orientamenti qui estera anche perché sulla politica estera italiana di quegli anni mi sentirei elegge a rifiutare davanti a me Antonio Atzori quindi diciamo è un tema che lascio che è stato già ampiamente affrontato perfettamente l'Antonio versori quindi è un tema sul quale non intero
Tenda che era appunto i partiti in particolare contro tre minuti
Il primo è
I principali orientamenti del di chi diciamo dei partiti politici italiani i principali pilastri da loro politica estera e le ragioni di diciamo le loro scelte il secondo appunto invece il diciamo e l'ultimo nodo invece quello appunto problematico dell'eredità e e delle ambiguità di questi aspetti
Perché Rezza sarò schematico e sono piuttosto interpretativo è netto quindi come dire andrò post diciamo direttamente nodi interpretativi e per farlo mi faccia quella che sta diventando un classico probabilmente ormai sul tema cioè
Mi mi faccio cioè al libro di sarò orti o diciamo sulla fine alla Guerra fredda
Utilizzando le due metafore
Si arresta ordinariamente efficaci che ha utilizzato per definire gli orientamenti principali per lo meno della politica estera ovvero il duo metafore architettoniche quella dell'eroico modello e del prefetto Moggia penso infatti che la politica italiana o meglio la politica estera dei principali partiti italiani
Si mosse esattamente tra questi due modelli
Decisamente alternativi tra loro e anzi per molti versi opposti tra loro il più moderno appunto e quello dell'eroismo del sarà in particolare il modello del PC PDS che vedremo tra brevissimo
è un modello anticipiamo questo affrontano meglio tipico di quello che ha definito il modernismo architettonico
E che cosa intendiamo sostanzialmente che sarà il cuore vada puliva il PD PC PDS e l'idea sostanzialmente di ricostruire da zero l'intero ordine internazionale integralmente e in modo del tutto originale
Su questo punto ci soffermeremo tra poco il secondo modello invece il prefetto modello
è il disegno cioè di adottare e ad attaccare istituzioni attori formule e prassi prefabbricate di adattandole appunto al nuovo contesto
Non c'è dubbio che è stato soprattutto questo secondo modello collette sarebbe a imporsi
Nel contesto internazionale e la mio la mia tesi è che questo secondo modello del presente non soltanto sono incentrati all'Internazionale ma è stato anche il principale modello vincente in Italia e a sostenerlo con particolare il principale partito italiano del tempo
Ovvero la democrazia cristiana e dunque da qui che partire e dunque da modello rifarebbe in salsa democristiana che partirei sia per la di rilevanza del partito ovviamente la DC era al tempo parliamo del novanta ottantanove novantadue nettamente ancora il principale partito italiano solo nel novantadue avrà in un primo calo ma attenzione avrà il ventinove e mezzo per cento dei dati elettorali che a guardarli con i dati di oggi è andato letteralmente impressionante è chiaro che la percezione del calo c'era ma ancora come dire
Non soltanto chiaramente per la rilevanza del tema e delle torna vigila numerica ma importante vederla perché chiaramente essendo questo modello democristiano fu un modello che informò di sì la politica estera italiana chiedo diciamo guardo versori intanto metro dicono diciamo sì vigliacca partito e politica estera ci fu in questo senso a mio avviso una sostanziale continuità anche perché anche gli stessi socialisti realtà si mossero sul tratto diciamo su questo sta stesso modello sia pur con qualche innovazione
Allora partiamo quindi della DC
La DC applico
Mise in campo a mio avviso quella che si potrebbe definire una politica di continuità nella discontinuità dove però la diciamo l'accento va posto maggiormente molto più sulla continuità che sulla discontinuità
La parola chiave riprendo le parole del programma elettorali la DC del mille centonovantadue riferite al sistema di tracciabilità essa ai politica estera era adattamento
Noi dobbiamo adattare le vecchie ricette semplicemente aggiungere adattare le reti ricetta nuovo ordine internazionale perché la politica aveva nuovista cristiana era tutta puntata sulla continuità
Il diciamo elenco mentre la giuria molto rapidamente anche lì sono piuttosto evidenti primo
La DC assunse questa scelta perché crescita e questa linea perché le scelte occidentali come di Fini radici e non è un aggettivo a caso e per i democristiani
Di erano state allora avviso giuste lungimiranti e vincenti tutte parole dell'estivo democristiano di quel tempo
Due perché essere prudenti perché quindi preferire una linea di continuità netta rispetto al passato perché la commissione straordinariamente diffuse in campo democristiano era che lo scenario internazionale posto ottantanove era sì uno scenario potenzialmente positivo ma anche dagli esiti profondamente imprevedibili e dunque certo ricco di speranze di opportunità ma allo stesso tempo potenzialmente altrettanto ricco di insidie di sfide non governabili e dunque attacchiamo come dire non cambia totalmente registro
Il terzo ma non ultimo per importanza a mio avviso la scelta la continuità era dettata in casa democristiana dalla volontà di fare conservare se non incrementare all'Italia un certo status internazionale
In primis di parità almeno con gli altri alleati europei come si concretizzò in casa democristiana
Questa linea
Sostanzialmente col la riaffermazione dei tre i pilastri fondamentali devono guidato la quindi resta democristiana fino allora
E dunque
Innanzitutto legame con gli Stati Uniti alleanza atlantica Europa e Comunità europea
Qual era allora però la peculiarità da voi se devo cristiana perché fin qui tutto sembrerebbe piuttosto normale persino anche piuttosto Barale
Certo non era per rimanere nel tema del convegno tra l'ottantanove novantadue non era una peculiarità quella della riaffermazione del volo dell'europeismo era stato un valore cardine Paola Canfora ha scritto pagine importanti sia ancora fino agli anni ottanta su questo tema
Non è certa la formazione della del del del valore dell'europeismo del processo di accelerazione del del Dryas integrazione cosa che sappiamo benissimo naturalmente
Una cosa che vanno da Tanzi e che avendo analizzato la politica rovistavano tanto novantadue ci fu un'accelerazione e anzi una crescita di rilevanza tra lotta tra novantadue della politica europea sentiti siamo la questi in casa democristiana diciamo rispetto anche al passato quarta preminenza anche per molti aspetti
Ma attenzione qual è il punto qual è la peculiarità di abuso democristiana rispetto al panorama europeo mi sentirei di dire per molti aspetti post guerra fredda
L'idea era ed è questa l'appunto sono me il diciamo di o di interesse della pozione dodici e che questa Europa più forte rilevante doveva ancora ancora includere con forza e convinzione gli Stati Uniti e la NATO
Ed ora invece dovesse tenere a distanza come ritenevano in diciamo altri attori come vedremo tra breve sia in Europa che nello stesso scapoli italiano in questo senso c'è un particolare rilanci in casa democristiano della CSC
Cioè se si è pensato esattamente come strumento non il solo come devota benissimo per tenere gli americani pesantemente in Europa in particolare sul tema sicurezza
Non sottende dunque quello che sono tanti lotti che meglio incarnò in quel momento lo spirito della Puglia sa democristiana
Disse senza mezzi termini a Mark Thatcher durante un colloquio a Londra totale novanta ma che aveva già detto a Bush una telefonata a fine gennaio e ti avrebbe ripetuto ancora marzo a a voci intorno la Maggia più alta priorità dove deve essere quella di Titanic di con di temere le forze armate americani in Europa
Quindi gli americani erano un
Attori chiave ancora delle tre i democristiani ma non solo
Altrettanto convinta attenzione non scontata come siamo tra poco era la DC della persistente
Anzi la chiamavano cito un documento di una convegno che la DC PPI sulla politica estera importanti se a monte i pattini tavoli messi dopo la caduta del muro della permanente validità della NATO
Anzi attenzione che le parole sono veramente significative pur se la sua filosofia
Andava rinnovata in questo colloquio con Bush che appena citato di fine di ma di marzo novanta Andreotti giunse addirittura che Donato più forte e più rilevante rispetto al passato
Le ragioni del perché i molisani consideravano nato ancora come un fattore fondamentale erano legate soprattutto a un tema potrà sicurezza era alla NATO cioè che la DC riteneva di fatto andasse affidato il compiva sicurezza
Questo rivelava due ultimi aspetti e su questo chiudo per quanto riguarda la DC
La DC c'è riteneva ecco perfetto equilibrio ecco la il cuore della posizione democristiana una più pulita davvero forse il contesto è roba dell'epoca il perfetto equilibrio da tutti e tre i pilastri Europa Stati Uniti è nato
Perché era fondamentale Amato perché i molisani erano ancora e aggiungo la parola ancora convinti di una necessaria divisione dei compiti
Ovvero la dimensione europea era affidata la sfera politica ed economica mentre la dimensione atlantica era affidato il tema della sicurezza anche in Europa
Il secondo motivo non da poco
E che per il nervo cristiani la NATO avrebbe permesso all'Italia quindi non più diciamo il contrasto solo europeo di giocare un ruolo da protagonista sul piano diplomatico e politico e di tralasciare invece almeno per il momento quella sicurezza
In questo modo rafforzando il ruolo dell'Italia più come paese sì il giovedì il Consumer Inge che come una nazione si chiude di più di un simile in questo senso consolidando quello che era stato il suo diciamo la sua mission per tutela della guerra fredda non sorprendentemente quindi le conseguenze di un eventuale superamento nella NATO erano ritenute pertanto decisamente catastrofiche come sintetizzo
Andreotti e su questo concludo la parte democristiani
A Bush nel già ricordato incontro non possiamo mettere completamente in discussione l'alleanza atlantica perché inni Miko e cambiato non è sufficiente se dovessero prevalere le io lo Steve Morris noi andremo incontro davvero alla profonda crisi
Se dunque la continuità il ricorso a un più fermo dal fu il tratto caratterizzante della DC e in parte anche del partito socialista
Una posizione decisamente alternativa e direi anzi opposta fu invece assunto dal partito comunista PDS da ottantanove novantadue
Il partito di Occhetto adottò appunto lo dicevamo prima il modello erotico
Ovvero ricostruita zero integralmente in modo del tutto originale come disse Occhetto diciamo questo che documento preparatorio
All'edizione novantadue il nuovo ordine e ancora tutto da costruire
L'Italia avrebbe concretamente bisogno diceva questo documento per la prima volta nel dopoguerra giù politica estera o parole del PDS in vista delle elezioni quindi l'Italia per la prima volta diciamo si trova di fronte a dover fare politica sto insomma se per la DC la parola chiave era ad attaccare per il PC PDS la parola era trasformare e lealtà creare da zero
Vediamo anche qui più rapidamente le ragioni e irregolarità e la posizione del PC PDS
Il perché fu quello eroiche il modello del PC PDS il perché appare piuttosto evidente
Innanzitutto il primo è evidente che i PC PDS si trovasse all'opposto rispetto alla DC mentre la DC riteneva necessario continuare e rivendicare con orgoglio quella che considerava essere stata la la linea alla fine vincente lo stesso ovviamente non si poteva dire per i comunisti coi pidiessini
Un secondo fattore che chiave fatto negozio tra l'accennava stamattina
Paola Canfora è la straordinaria crisi che PC PDS attraversò dalla fine anni ottanta e nei primi anni novanta sul piano politico culturale ideologico ed identitaria
Ma contribuiva a mio avviso un ultimo cruciale fattore secondo me da tenere in considerazione
Che così semplifico una sorta di atteggiamento mentale
Ovvero una sorta di non accettazione del principio che le guerre sono vinte da qualcuno e perse da qualcun altro
Ovvero il PC PDS affronto il posto ottantanove sia in politica estera sia in politica interna senza riconosce di fatto una propria sconfitta del quarantenne precedente
Questo il non riconoscimento portò inevitabilmente il PCP dev'essere chiarissimo dalla documentazione sia delle carte interno diciamo così alla Gramsci
Che nei documenti pubblici a considerare il mondo mi posso tanta nove come una tabula rasa dal momento che nessuno ha vinto non ebbe agli che bisogna partire ma invece bisogna creare quasi tutto dal nulla
Per il PC PDS insomma caduto il comunismo tutti devono ripensare tutto
E quali erano su questa tabula rasa i tre pilastri su cui costruire il nuovo ordine internazionale a mio avviso molto interessanti e a mio avviso molto rilevanti in termini di eredità
Primo pilastro
Il governo l'idea dell'idea del PC PDS era il soprattutto PDS in questo caso è l'idea di dar vita ad un governo democratico mondiale una diplomazia dei popoli perno di questo governo Demunari mondiale doveva essere l'ONU
Metodo di questa democrazia governo e al Mondiale devono essere metodi pacifici nella soluzione del controverso internazionali era la famosa scelta della pace che venne sancita nel programma del partito mi novecentonovantadue
Che si le diciamo ponendo in continuità con quella cultura agganciarsi però avuto dall'avvenenza che già il PC nella seconda metà degli anni Ottanta aveva iniziato a sostegno
Secondo pilastro poi l'astro tiare
è quello che
I diciamo secondo me però il PDS era la chiave della politica estera doveva essere Agata chiave attenzione perché qualcun sì spero la chiave della politica estera italiana ovvero l'Europa
Il PDS si definiva nel documento di preparazione del programma un partito europeista
E Milano anzi a presentarsi come il partito Pino loro pista degli altri perché è più attento alle condizioni per sarebbe in Europa
Rocca allora la parola caro mi sembra davvero illuminante rivelatrice perché
Perché certo manifestava una sincera convinzione
Della diciamo del PDS una scelta vera per il Paese ma non era solo questo l'Europa era una chiave appunto compito la definivano
Perché era di fatto Pili pidiessini un passepartout uno strumento capace di aprire tutte le porte in questo senso la roba era un atto di fede per il PDS PC PDS era un vero e proprio mito
L'attore onnipotente capace di sciogliere tutte le contraddizioni di risolvere tutti i problemi siamo di politica interna ma anche quelli di casa nostra e particolare del Pd a se stesso l'Europa per il PDS era l'attore per promuovere il rilancio democratico dell'ONU
Era il soggetto principale di difesa e sicurezza europea e non solo europea
Era uno strumento chiave di legittimazione interna
Era uno strumento chiave per risolvere i propri problemi di identità
E qui c'è anche il pro e il socialismo europeo ovviamente che qui posso solo accennare
Ovvero il problema del legame con intenzione socialista Lippi si porrà
Soprattutto però mi sembra che
L'Europa rimanga l'unico sia scelto dal PDS perché rimane di fatto l'unico soggetto ritenuto accettabile
Anche innanzitutto dalla propria base dei propri quadri dopo la caduta l'Unione Sovietica non a caso qual era l'idea di Europa che emergeva dalle documentazioni PDS
Erano nove intesa come casa comunque comune europea che di fatto però doveva mirare a prendersi un soggetto politico parole
Usato in una fuga progetti così usato una frequenza straordinaria autonomo
Autonomo come si fino allora l'Europa non fosse stato un soggetto autonomo peraltro ma autonomo palesemente innanzitutto con dagli Stati Uniti palesemente e qui si vuole dava l'ultimo tassello padre conclusioni
Il terzo pilastro era il superamento dell'ONU un tema piuttosto diciamo come dire non sempre affrontato adeguatamente forse la storiografia era il discorso di Occhetto al congresso di nascita del partito idea era quello di superare l'ONU in piena guerra del Golfo
Pensate che la NATO
E gli Stati Uniti non erano mai citati nel programma elettorale del PDS nemmeno centonovantadue ed appena citati nel documento di elaborazione del programma verso il programma
Evidentemente appunto mi avvio alle conclusioni
La NATO scusate ritrovo perdonatemi perdonatemi no loro era strascicata perdonare scusate scusate è la presenza del presidente che mi la sento il fiatone sul collo sente il fiato sul collo del Presidente non so se solo un fatto temporaneo anche interpretativo
No mi abbia le conclusioni sono questo
Questa dei PC PDS è l'opposizione che evidentemente da un lato rivelava dei problemi e dall'altro lasciare in eredità dei problemi
Innanzitutto pensiamo al problema appunto appena visto era nato mostrava inequivocabilmente penso la forte persistenza peggioramenti per lo meno di diffidenza nei confronti degli Stati Uniti
Era un problema non da poco da un prova di lungo periodo pensate che solo poco prima della svolta un sondaggio condotto sui quadri del partito definivano gli Stati Uniti come potenza imperialista il novantadue per cento dei quadri del partito
E il dato sorprendente e la persistenza nel tempo di questi dati se pensate che
Il venti per cento dei parlamentari pidiessini del novanta chili riteneva solo il venti per cento degnasse di maniere come membri della NATO
Siamo nel novantatré e il dedicati di SD due mila sarebbe sceso questa percentuale volete voi o meno inviato solo all'undici per cento capiamo che quindi un problema non da poco
Altro tema il tema dell'Europa
Centrale abbia previsto dalla piattaforma del PCI PDS
Però il fratello nove centrale provato dalla e politico
La scelta l'opera frutto di una firma convinzione o era sia pur fu una forma di elaborata ciò che era stata l'Europa dei pc sin dagli anni Settanta ovvero la ricerca di un attore distanti dall'Unione Sovietica ma distante allo stesso tempo e allo stesso modo dagli Stati Uniti un modo insomma in altri termini più raffinate accettabile
I diffidenza verso gli Stati Uniti
Ultimo nudo per quanto riguarda potevo scusate tra pochi minuti
Non è soltanto il polo dell'Europa della NATO c'è un problema a mio avviso enorme di
è un limite in termini di realismo delle posizioni sostenute padri ma anche l'ultima mozione su sui limiti la DC
Mi limito solo un tema
Il tuo la pace e la sicurezza
Ho elencato vari problemi era realistica una posizione della della sicurezza in cui contestualmente vado veramente al punto si chiedeva une dormi riduzione degli armamenti del diciamo del Paese a livello europeo
E
Sì insisteva sul superamento della NATO o al massimo a Città neonato questo codice uno a comando supremo europeo
Era realistica la posizione di questo tipo lo pongo in termini di analisi e discorso e lancio qui la battuta perché volta impatto anche il presidente rischia di essere linciato permettervi davvero una battuta ma che non è forte tanto una battuta
è forse un caso su questo Blair realismo che il primo presidente leader del Pci poi PDS andato al governo ha di fatto andato al governo
Capovolto tutti e tre i pilastri diciamo di questa piattaforma e Pci Pds nel novantanove compirà guerra quindi addio
Problema dei metodi pacifici del Governo di come risulta di conflitti
Di fatto sotto diciamo a coro colla con la NATO ed appaiono diciamo di permettetemi la semplificazione
Finisco anche per fare il modello però chiaramente aveva dei seri Problemi
E dei seri problemi anche questi di lungo periodo
Elenco solo due e li li elenco solamente
Primo
Se forse la posizione eroiche del PC PDS era troppo idealista
L'altra probabilmente era troppo propensa veramente a gestire o meglio a contenere le radicali novità e invece poco pronta a immaginare scenari diversi si tratta di atti di un atteggiamento che a mio avviso come ha evidenziato la stessa
Peraltro salottino Ernesto lavora all'Ente nazionale ha creato direi non pochi problemi nello scenario nazionale e internazionale
Posto ottantanove e il secondo grandissimo problema
è quello e finisco dei costi interni
Ovvero
Siccome si tratta di un limite non da poco i costi interni per necessità diciamo
Per necessari per mantenere quei tre pilastri e quel sistema di alleanze di relazioni internazionali ora con l'ottantanove di fatto erano più difficili da sostenere da giustificare ed a legittimarsi ora che il nemico esterno interno non c'era più era un problema non da poco
E evidente il caso della DC e l'Europa e finisco su questo dato che il tema del convegno
Ancora fino al novantuno io ho visto le carte interne là vicino soltanto quelle pubbliche la DC non condivide con gli italiani le proprie preoccupazioni per il rispetto dei parametri europei
Quando lo inizia a fare assume un atteggiamento quanto meno problematico per quello che era stato il Partito d'Europa fin dalle origini permettimi di concludere su questo
Le prime elezioni post Maastricht sono nel novantadue Maastricht appunto
Si tiene nel la la firma finale del febbraio dopo due mesi nemmeno si vota in Italia
Lo slogan elettorale della democrazia elettorale la colonna portante
Della scusatemi della democrazia cristiana la del sopra la metà del partito che aveva contribuito a fare l'OPA era prima l'Italia mi sembra mi sembra che sia un problema di diciamo sfasamento decisivo rispetto al dove si stava andando
Grazie scusabilità
Benissimo grazie grazie sia parte le li accusa Dini come rimettere anzi
Bellissima relazione ricchissima piena di di di di spunti molte cose condivisibili per me naturalmente va da sé
Peraltro interessantissimo proprie richiamo
Scusate questa piccola ma comandi di variazione ma quel richiamo appunto alla sondaggi su quadri intermedi e sorprendente sotto tantissimi punti di vista cioè nel pieno alla trasformazione PC PDS
Sondaggio del mio centonovanta per esempio anche sul versante economico quando si domanda
Il senza del capitalismo è secondo voi il la schiavitù la schiavizzazione l'uno sull'uomo diciamo lo sfruttamento l'uomo sull'uomo
L'ottantadue per cento dei quadri intermedi PC rispondo scelto e dello sfruttamento non sull'uomo quindi anche la difficoltà in qualche maniera entrare dentro
Una logica economica appunto di mercato nonostante tutto
Il percorso presunto reale lento più o meno verificato di allontanamento dal modello sovietico anche da socializzazione dei mezzi di produzione cioè qualcosa che ad oggi sembra abbastanza sorprendente insomma quindi alla fine la convergenza anche buttiamo dalla politica estera fa politica economica politica essere mi pare
Abbastanza evidente insomma che la transizione a transizione oggettivamente complicata e difficile
Ciò detto si passa invece ad un diciamo d'un tema diverso ma che fare sempre poi il tema dalla sicurezza
Che si lega se vogliamo potremmo metterla con un altro banco di prova rispetto al discorso che ladrocinio ne ha fatto sulla guerra irachena maniera così precisa ed articolata
E questa volta il caso jugoslavo naturalmente tra l'altro banco di prova per l'appunto così trova di fronte all'Europa nel momento in cui deve gestire la propria politica estera la relazione che ci presenta l'appunto Benedetto Zaccaria che insegno all'università
Di Padova e che ha studiato tanto tra le altre cose insomma Jugoslavia ma anche loro soprattutto adesso la data non la figura di Cerro
L'Italia e la politica estera europea alla prova del nuovo Ordine barra di Sordi
E internazionale il caso lo so grazie
Grazie grazie polacca offrendo Guiso per dell'invito a intervenire su su questo tema vorrei cominciare l'intervento declinando
Le differenze tra la politica estera italiana verso la Jugoslavia prima dell'ottantanove per questo starmene l'arco temporale che anche considerato
Giovanni nel suo intervento quindi tra l'ottantanove e il novantadue
Nel periodo pre ottantanove le relazioni tra Italia e Jugoslavia si muovono su un asse che prettamente mio modo di vedere bilaterale l'ambito comunitario è certo importante perché c'è tutta una politica comunitaria verso la Jugoslavia che si svolge negli anni della guerra fredda tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni ottanta ma in questo quadro non è non è non esaurisce diciamo la politica estera italiana perché alcuni forse il principale accordo internazionale concluso dall'Italia con la Jugoslavia che ecco trattato di Osimo del mille novecentosettantacinque
Viene negoziato e poi firmato in un quadro che non è comunitario bensì strettamente bilaterale che segue degli interessi di politica estera qualche voto di lungo periodo che diciamo Milano stabilizzare vicini vicina Jugoslavia a garantire anche una certa influenza politica ed economica nei limiti del sistema della guerra fredda
Verso la Jugoslavia per cui ci sono diciamo delle tradizioni di lungo periodo nella politica estera italiana
E alcuni dei protagonisti diplomatici che seguono conducono i negoziati che poi punto saranno firmati a Osimo nel mille novecentosettantacinque hanno anche una certa retorica in qualche modo andare nazionalista pensò a un primo ambasciatore che avvia avesse tre italiano a Belgrado che avviene Cozzi atti segreti alla fine degli anni Sessanta dopo l'intervento sovietico
A Praga Folco tra balza parlava appunto del ricorrere con mezzi pacifici agli obiettivi che con mezzi militari erano stati condotti maniera fallimentare dal regime diciamo fascista ma secondo una logica di espansione dell'influenza
Che che era simile quindi c'era diciamo una chiave bilaterale di politica estera nazionale molto bene molto ben evidente
E questo quadro cambiare gradualmente negli anni ottanta ma mutare a mio giudizio ogni era abbastanza decisa
Negli negli anni alla fine del decennio degli anni ottanta con l'ottantanove dall'ottantatré all'ottantanove novantadue questa tesi principali del mio intervento la la politica estera italiana si annacqua gradualmente e si trova coincidere a svolgersi prevalentemente in ambito comunitario quindi lasciando un un gradualmente un delle priorità di politica estera nazionale per sposarsi europeizzare assi e inserirsi in un quadro prettamente europeo comunitario
Come mai con l'ottantanove europeo
Avviene questa europeizzazione della politica estera italiana verso la Jugoslavia a mio giudizio perché la comunità europea risulta dal luglio dell'ottantanove dal con dalla summit G7 de di Parigi
Uno degli attori internazionali maggiormente coinvolti in tutto lo scenario dell'Europa centro orientale che riceve il mandato per offrire assistenza economica finanziaria e paesi
Ex socialisti in fase di di transizione inizialmente Polonia Ungheria ma poi il programma così detto fare esistente a negli altri paesi nella nella regione
E in più perché dal luglio dal giugno del mille novecentonovanta quindi pochi mesi dopo acuta del muro di Berlino il lancio della Conferenza intergovernativa sulla all'unione politica con l'ambizione di
Mettere in campo con la futura politica estera e di sicurezza comune
E in questo ambito l'Italia particolarmente attiva e quindi ha tutto l'interesse a svolgerla sono infatti azioni di politica estera in un alveo comunitario senza i tradizionali diciamo canali bilaterali che avevano contraddistinto la sua politica estera negli nei decenni precedenti
E in più perché le leadership jugoslave sono interessate si ad avere un rapporto con l'Italia un partner storicamente importante per per a Belgrado ma e la leadership federale jugoslava guidata dopo l'ottantanove da da dal marzo ottantanove da ante Marco vice
Mira principalmente a rafforzare i propri legami in vista di una futura tanto auspicata ma mai realizzata integrazione della Jugoslavia
Nella comunità europea
E quindi diciamo gli obiettivi principali della leadership jugoslava non sono tanto quelli di rafforzare i rapporti con Belgrado ma rafforzare i rapporti con con Bruxelles per cui Roma risulta uno degli interlocutori di
I Belgrado ma non l'interlocutore principale come era stato negli negli anni precedenti
Dunque in questo pur per queste ragioni reazione di politica estera italiana risulta condizionata e si gioca nel nell'ambito nell'ambito comunitario e tra il novanta quando comincia a palesarsi la graduale crisi delle degli organi federali inizialmente il partito la lega dei comunisti jugoslavi ma poi sempre di più anche il i rapporti tra e fra governo federale e le singole repubbliche soprattutto dopo le elezioni del marzo dell'aprile del mille novecentonovanta in Slovenia e in Croazia
Grazie all'italiana Cisco diciamo si sposa e coincide con l'azione dei principali partner comunitari e tra la puntellare nella primavera del mille novecentonovanta e il giugno del mille novecentonovantuno
Tutti i documenti comunitari
Le dichiarazioni in sede di Consiglio dei ministri dichiarazioni muffa in sede di cooperazione politica europea mirano a confermare l'impegno comunitario per la stabilità
L'unità la democratizzazione il rispetto dei diritti umani in Jugoslavia
Non c'è una distinzione diciamo tra atteggiamenti italiano è atteggiamento comunitario due piani sono perfettamente coincidenti e e sovrapposti
E questa è la posizione comunitaria
Anche nel giugno del mille novecentonovantuno con la diciamo l'avvio della come del conflitto armato prima in Slovenia poi l'estensione
In Croazia i tentativi comunitari di mediare il conflitto tra le Repubbliche inizialmente quegli accordi di Brioni del luglio nel mille novecentonovantuno insistono sempre per la mantenimento della unità integrità territoriale
Della della Jugoslavia
Questo atteggiamento un comincia a mutare tra l'agosto e settembre del mille novecentonovantuno a mio a giudizio per cause che sono esogene al contesto jugoslavo
Se
Fino al nell'estate del mille novecentonovantuno la crisi Hiruko slava è un banco di prova
Per la politica estera e di sicurezza comune che in fase di lancio in ambito in ambito comunitario dalla dalla l'autunno diciamo d'agosto settembre del mille
Novecentonovantuno non è più un problema di capacità istituzionale di coordinamento comunitario ma è un problema che riguarda una questione più ampia su scala europea che è il tema
E la al o di terminazione che esplode soprattutto a partire dal mille novecentonovantuno con la crisi dell'Unione Sovietica che si apre con il tentato Putsch contro Mikhail Gorbaciov nell'agosto del mille novecentonovantuno e gradualmente dall'agosto del mille novecentonovantuno curdi si c'è una sovrapposizione delle questioni jugoslava della questione sovietica che sono affrontate in maniera parallela
Perché il tema dell'autodeterminazione che prima riguardava uno scenario regionale che riguardava appunto Croazia Slovenia quindi un caso quasi locale
Incomincia bracciali invece la questione dell'autodeterminazione su scala continentale
Ma i temi caratteri della del POR del della questione sono simili per quanto riguarda cucinati sovietico e quello e quello jugoslavo tanto vero che la decisione finale per il riconoscimento delle Repubbliche
Ex repubbliche sovietiche ebbe le repubbliche jugoslave vengono viene preso lo sconto Histoire mentre nella stessa giorno disse il famoso sedici dicembre del mille novecentonovantuno quando in sede di cooperazione politico l'opera e paesi membri della comunità europea e adottano primo la linea guida per il riconoscimento delle ex repubbliche sovietiche e
Di seguito una linea guida per il riconoscimento delle Repubbliche delle Repubbliche
Jugoslave che vogliono che mirano a lì all'indipendenza e questo è un tema fortemente disintegra Tivo dal punto di vista comunitario un tema che può sconvolgere tutta la diciamo lo scenario la la nuova architettura l'architettura che si sta creando
Nel nel post nel post guerra fredda e che richiede un intervento che non può estere essere posticipato e gradualmente come è stato sottolineato dalla più recente storiografia
Mikhail Gorbaciov dall'agosto del mille novecentonovantuno i suoi sforzi di chiedere assistenza finanziaria ai partner del G7 soprattutto ma anche partner comunitari
Questo queste richieste vengono gradualmente disattese e vi è una spostamento di appoggio da Mikhail Gorbaciov che viene in qualche modo abbandonato
A un investimento verso il leader delle repubbliche principalmente Boris Eltsin come
Leader della federazione della federazione russa
E nel momento in cui
Risulta quasi ineluttabile il processo di disintegrazione dell'Unione Sovietica la necessità di dotarsi di delle regole per riconoscere i nuovi Stati sulla base del principio di autodeterminazione
In qualche modo anche il caso jugoslavo viene ricompreso discusso nello stesso nello stesso nello stesso ambito negli stessi mesi quasi nelle stesse settimane
E quindi c'è un c'è un fattore esogeno e contesti jugoslavo che però ha un impatto diretto e che spinge ad accelerare i Paesi della comunità europea compresa l'Italia ad accelerare in questo in questa direzione
Ma c'è anche un fatto endogeno che vorrei sottolineare vorrei condividere con voi sperando di non forzare troppo l'interpretazione la mia c'è un quello che pensavo che preparando questo intervento è che ci siano dei de anche una questione Indocina che spinge
L'Italia a cambiare posizione gradualmente nel rispetto alla questione del riconoscimento di soprattutto di Slovenia Croazia un riconoscimento che prima fino al luglio del mille novecentonovantuno diciamo messo da parte una quasi un anno un ipotesi ma poiché viene gradualmente discusso all'interno sia della diplomazia italiana che della leadership democristiana
Ed è una diciamo la questione della autodeterminazione e la questione dell'autodeterminazione all'interno della Comunità economica europea perché vi sono in Italia
In nella Repubblica federale tedesca e in un altro paese che non è ancora membro della Comunità europea ma lo sarà a partire dal mille novecentonovantacinque cioè l'Austria delle fortissime spinte per come che sono note
Per l'indipendenza e riconoscimento indipendenza di Slovenia e Croazia e queste spinte si svolgono nell'ambito della cosiddetta e si articolano
Maniera molto molto vocale all'interno della comunità di lavoro Alpe Adria che era stata creata nel mille novecentosettantotto e che nella come forma tra Regioni
Non tra Paesi ma tra Regioni di del nord est italiano della religioni lender meridionali osteria ci e di Slovenia Croazia
E in questo ambito tra il novanta e novantuno u questo diventa uno dei principali forma per la bocca si diciamo per la sostegno alle cause dell'indipendenza e ci sono moltissime spinte locali e di forze politiche locali anche presente formazioni come leadership regionali
Dico tutto democristiano in Veneto in Trentino Alto Adige in Friuli-Venezia Giulia per l'appoggio alle Causin indipendenza di Lubiana e Zagabria temi anche questi che sono stati evidenziati dalla dalla storiografia
Ma questa fine degli allenamenti
Politici tradizionali la riscoperta delle identità regionali
La spinta per un maggiore ruolo delle regioni anche in politica estera la spinta per un nuovo tipo di regionalismo
Sono tutti elementi in qualche modo di sbrigativi anche questi rispetto ai tradizionali diciamo linee di politica estera che vedevano come principale attore il Governo centrale Roma o Vienna per l'Austria talmente ancora non mi potevo guidare appena ho bolla perché tra i partecipanti la comunità di lavorate agganci anche la Baviera
C'è una grande spinta una grande forza in qualche modo centrifughe che si spingono per il riconoscimento della leadership regionale delle identità regionali e l'ambito di della Comunità di lavoro al Théâtre è un ambito che non è in qualche modo
Segue le linee del discorso europeista perché in qualche modo l'esempio di integrazione tra Regioni
Ma la retorica non è rom mercato unico non entrò identità europea
Protti tela dell'identità regionale
L'idea è di difesa rispetto a dei tre integrativi di mercato unico che possono andare a ledere i principi per esempio tutela ambientale qui c'è il discorso ecologico che questi accennava anche Laura presentarlo prima o
Insomma e delle delle
Delle forze non statali ma regionali che sembra andare contro gli interessi delle dei governi centrali
E nel caso italiano questa evidente stato evidenziato agli altri da Antonio Bassolino numerosi studi quindi la spinta delle regioni del Nord Est
Ma anche nel caso scriva con le più recenti ricerche sull'ambito della posizione o stia per esempio vede il governo di Vienna cauto rispetto riconoscimento di Slovenia Croazia mai lender insistono e forse lo governo in questa direzione
Qualcosa simile la dinamica italiana ma anche a livello di Repubblica federale tedesca il Governo di bon o Berlino con Berlino quindi siamo in un periodo immediatamente successivo alla riunificazione tedesca
Riceve spinte fortissime da da parte dei delle dell'entità federali Repubblica federale tedesca quindi c'è questa sorta di di regionalismo che in qualche modo condizionare le scelte di politica estera
Dei governi quindi nel ottimo settembre ottobre novembre del mille novecentonovantuno quando si decide in ambito comunitario in maniera condivise in qualche modo di procedere alla riconoscimento dell'indipendenza delle repubbliche jugoslave lo si fa anche per rispondere spinte interni quindi problemi esogeni
Ma problemi anche un Dolcini e la la sulla base di queste due pressioni la la questione non è se riconoscere le Repubbliche ma come riconosce quindi stabilire dei principi che possano garantire una che possano garantire una un qualche modo di garantire lo status quo europea quindi evitare il caos e quindi uno dei principi cardine per questo riconoscimento sarà oltre rispetto delle minoranze anche la intangibilità dei confini uno dei temi su cui insiste moltissimo insisto moltissimo tutte le dichiarazioni della comunità europea in questo in questo ambito ed è importante per la comunità europea anche in risposta a queste spinte indoor Gene
Di muoversi in maniera coordinata per cui le dichiarazioni per il riconoscimento delle nuovi Stati indipendenti sia in Unione Sovietica che nello scenario jugoslavo sono adottate in sede di cooperazione politico europeo
C'è certo una fuga in avanti della Repubblica federale tedesca ma dopo il il comune accordo quelli del riconoscimento che avviene il sedici dicembre del mille novecentonovantuno
Ed è importante per i governi nazionali a mio punto di vista questa è un una ipotesi
Che che avanzo conseguire un un successo in quest'ambito cioè muoversi in maniera coordinata provare a dare una risposta comunitaria a questa crisi per consolidare il processo di reazione di una politica estera di e di sicurezza comune
Che doveva essere uno dei pilastri della nuova Europa di Maastricht un'Europa di Maastricht che era avversata i criticata da numerose forze regionali di e i governi nazionali ne erano consapevoli di questi spinte interne contrari a questa Europa di Maastricht in qualche modo la Europa di Maastricht io la vedo come la chiusura di un cerchio già inaugurato negli anni Ottanta quindi e qui mi mi faccio specie come riferimento anche a un articolo di alcuni anni fa di pistola Glock sulla Lello è lunga storie negli anni ottanta di Hula priest la preistoria del Trattato di Maastricht che abbraccia gli anni Ottanta cui si conclude nel nel mille novecento
Novantadue quindi come la politica di riconoscimento e la politica comunitaria in cui ampio si inserisce l'azione italiana
Come una azione conservativa
L'azione conservativa quindi uno scenario come diceva
Anche nel ipotesi interpretativa di di Giovanni di di stabilizzazione di conservazione dell'ordine più che di creazione di un nuovo nuovo sistema
Mi fermo qui grazie
Perfetto grazie grazie anche per come resta perché il mio perfetto tempismo anche qui veramente tantissimi spunti tantissime cose interessanti i di cui ovviamente non parlo io perché c'è una persona ad hoc parlerà di questa appunto Bruna Bagnato
Come sapete sono nel sito di Firenze non la presento per per ovvie ragioni l'attendiamo in questo non può più rimandare il fatto di venire qui al tavolo estroversione
Grazie
Grazie presidente
Volevo giudiziarie
Primi due minuti i tempi se ho ben capito viene ringraziare importanza così per avermi invitato Pretty questa è un'occasione sappiamo che per tante permettere in dialogo competenze specifiche di settori contigui ma che spesso che hanno difficoltà in qualche modo a parlarsi vorrei ringraziare anche pubblicamente
Le colleghe e i colleghi della segreteria qui la loro gentilezza e per la loro ospitalità
E non so però quanto sono grata per dare il mio ruolo Stiffi scarsa anche in questa in questa sessione pienamente molto ricca e molto anche sfaccettata
Io vorrei
Vorrei fare il mio vi invito a chi e spesso
Dal precedenti scassata da Umberto quando chiamava una sorta di igiene
Per le parole cioè dobbiamo precisare che cosa che cosa intendiamo quando quando parliamo in questo caso il procedibilità di al ai due concetti parole chiave di questo convegno che sono indicati nei titoli
Europa e Italia quando si parla di Europa di che cosa stiamo parlando
Quali sono davvero i confini
Non solo geografici e già questo ci porrà il problema
Ma anche i i confini politici se volete culturali dell'Europa in questi anni cioè nell'arco di tempo nei decenni ha considerato che come sapete è stato chiamato il secondo decennio del di delle illusioni dopo quello degli anni degli anni Venti la guerra è passata siamo tutti
Siamo tutti i rinati siamo qui il mondo non può che essere un mondo democratico perché negli anni settanta sono cadute
Le dittature dell'Europa meridionale degli anni ottanta sono cadute le i regimi nel nell'America latina un la volta della dell'Europa quindi si aprirà una fase Intini una pace giustamente democratica perché in qualche modo si porta si può portare a compimento voi Grande Progetto americano già lanciato quando gli omini gli Stati Uniti si affacciano patto lasciano mondiale cioè il rinnovamento eccetera
Ora che è un'OPA è quella che che vede questo perché ahimè io cioè
Nel senso che rispetto ai colleghi più giovani io c'ero e mi ricordo il l'assoluta sorpresa insomma la consapevolezza di vivere una fase storica nel mille novecentottantanove è non eravamo nemmeno un cioè non c'era nemmeno l'effetto Fabrizio del Dongo per cui non lo sapevamo lo sapevamo che stavamo vincendo vivendo qualcosa veramente di epocale
Ora dicevo che Europa è nel dicembre del millennio mille novecentonovanta
Bush al Consiglio atlantico di Roma di Roma dice perché gli Stati Uniti sono una potenza europea naturalmente era un discorso tutto politico perché però voglio dire gli Stati Uniti si riconoscono come potenza europea
Ma soprattutto negli anni precedenti fino al mille novecentottantanove fra l'ottantasei sopra concambi vigore nell'ottantasette e poi
Scripta manent nell'ottantanove goccia poppata di una casa comune europea
Ora questo progetto di casa comune europea
Che
Dopo insomma
Avrebbe potuto in teoria prendere forma
Ad è vero che la storia non si fa con i se però è interessante vedere anche quali sono i fallimenti e perché ci sono stati questi fallimenti
Si è detto va be'è una specie di di esca perché su analogiche idea della casa comune europea però nascondeva la vecchia se volete che la vecchia logica e il canone di Lenin cioè inserirsi nelle negli agli anzi ostili cercando di fare leva sui membri e di queste alleanze che potevano essere più ricettivi alle proposte della Russia Unione Sovietica
E quindi cercare in qualche modo ti Scazzari per indebolire un'alleanza che comunque permane lo stile
Però voglio dire quest'idea di casa comune lotta de rilanciata
Ufficialmente nell'ottantanove e vedo che riprendeva anche dell'idea che si erano fatte largo anche i pidocchi Buglio quello di Trieste e che lo stesso Gorbaciov solo aveva già formulato nell'ottantasette il fondo il nell'ottantotto cioè il l'accordi disconoscimento reciproco fra al cioè il comico quindi detassiamo anche sostanziali e c'erano stati
Ora noi sappiamo e l'hanno ricordata anche delle azioni anche anche oggi
Che in vari momenti soprattutto Andreotti
Circa di riconoscere un ruolo internazionale di una Unione Sovietica che insomma sotto col basco non si sapeva però insomma si vedeva che era un po'diciamo zoppicante se non traballante
Perché non siamo andati avanti era un'idea sbagliata quella dico di di Andreotti di puntare su Gorbaciov
I fatti avrebbero detto che col braccio sarebbe sarebbe sopravvissuto politicamente molto poco ma questi idea di di di Andreotti e qui sopra pongo in modo non so quanto lecito
Andreotti con i con la politica estera italiana ma attenzione perché anche qui a proposito di geni bisogna stare attenti a a precisare che cosa si intende per italiano
Però era era proprio come dire
Il segno della continuità rispetto a una vecchia politica e passo Ali
Che Italia è quella del mille novecento ottantanove mille novecento novantanove
Sappiamo che ce lo scossone del mille novecentonovantadue novantaquattro e noi che c'eravamo noi non guardo voi che siete esclusivamente i giovani ma qualcuno nella platea che c'era ricorda quanto quanto voglio dire
Noi come italiani eravamo sballottati tutti tutti i giorni al telegiornale vedere chi sarebbe stato sarebbe finito sotto la scure della magistratura in quel momento
Quindi questo questo Petain che come è stato ricordato mille novecentonovantadue Milano centonovantaquattro
Tutto questo come sopravvive la politica estera italiana premesso che
Fra novantadue novantaquattro si trattava proprio di sopravvivere come classe politica italiana infatti alcuni ci sono scaduti no sul sul terreno ma
Quanto quanto checkpoint di recupero dei vecchi metodi delle vecchie direttrici della politica
Italiana perché molti soprattutto in questo panel hanno fatto riferimento alla continuità della politica esteri italiana mi ha fatto riferimento Laura che un bel
Non vedo perché è ecco la lista
L'ha fatto il ferimento Laura va be lastra labrum poteva fare riferimento perché era un tema quello ambientale completamente nuovo ma
Come sono gli modellate queste queste direttrici ammesso che continua a sopravvivere allora l'Europa in primo piano
Sa se ripetuto tante volte sta male stamattina che oggi vincolo europeo non entro su cosa significa vincolo cosa potrebbe significare no in realtà e vedo che in questi anni sembra prendere decisamente il sopravvento rispetto a permettetemi di essere grossolana vincolo rapporto con gli Stati Uniti vincolo atlantico cioè la fonti d'illegittimità legittimazione anche per i governi italiani sembra più l'Europa che che oltre Atlantico però anche qui insomma c'erano stati dei segnali che avevamo già detto questo degli anni precedenti nei decenni nei decenni precedenti
Se pensiamo alla crisi degli anni settanta e l'Italia insomma viene italiani ritenuta in qualche modo sotto controllo soprattutto dai Paesi europei anche perché gli Stati Uniti vogliono cristiani paesi europei
A a occuparsi del caso italiano e della crisi italiana
Ma poi secondo tema vado vado di corsa è il rapporto con gli Stati Uniti ma davvero l'Italia poteva pensare che nelle rapporti che il rapporto con gli Stati Uniti potesse sopravvivere così come si è andato sviluppando degli anni precedenti dopo l'ottantanove
In un momento in cui veramente tutto si modificava tutto crollava cambiavano i parametri anche di lettura gli Stati Uniti vivevano una sorta di euforia se volete perché avevamo finito in un certo senso no in un certo senso afro vinto perché in realtà una gara che insomma che era stata comunque faticosa ma negli anni successivi quando gli Stati Uniti
Fanno capire ancora prima di esprimerla che insomma la negligenza bene sulla benevola poi vuol dire anche insomma stare comunque non sul proscenio ma volersi
Insomma
Imita sia stare sulla ritrovi all'Italia poteva davvero pensare che non cambiasse niente che i rapporti con bilaterali il fondo gli Stati Uniti avevano assistito
In modo insomma veramente da spettatori al tracollo dei prezzi riferimenti politici negli anni insomma riempiendo di Mani pulite una che fossero intervenuti non potevano essere più un
In Ostuni clienti in un secondo momento potevano essere più o meno preoccupati del peso che stavano pare che stava assumendo la magistratura nel disegno di liquidi printer Editalia però gli Stati Uniti in un la che si muovono per in una fase in cui persino persino la la Santa Sede non sembra interessata mantenere uno straccio di unità politica del mondo cattolico insomma quindi insomma
E poi
Soprattutto soprattutto dico soprattutto perché la parte che più mi interessa un po'di più che fine fa il tutta qui nelle vecchie tradizionali direttrici dell'Italia la direttrice mediterranea intesa come si intende
Ricerca di dialogo ricerca degli a mediazione perché
Laura
Lauda parlata della della mediazione dell'Italia una specie di punizione nei dettagli a mediazione che non essendo funzionante perché per una caratteristica specifiche della politica estera italiana
Ma nel momento in cui tu scegli di tu Italia decidi di affiancati
In una conflitto
Il tre possibilità di essere credibile come mediatrice non solo in quel conflitto ma GIMEMA ritengo uno meno cioè mi chiedo dopo il lacci ti chiedo dopo il il
Kuwait
In Italia può esprimersi come paese che può avere una qualche capacità credibilità di come come attori di mediazione
E poi
Altri possibili elementi di continuità
Ammesso che ci siano e qui chiedo chiedo ai colleghi a
Sia Benedetto prima parlava
Chiude il peso che hanno i
Nella gestione diciamo della non nella gestione della nell'individuare soluzioni per la prima fase
Della della dissoluzione della Jugoslavia il peso dei presidenti delle Regioni notturni ovviamente Friuli-Venezia Giulia Veneto
Ora e
Luppi ricordo più ci no Kim
No sempre lauda se non sbaglio parlava
Forse la e codesti mila offese
Della crisi degli ostaggi in in in Iraq Kuwait no anche lì c'è tutto un proliferare di persone che si muovono varie personalità ora questo
Attori che non hanno competenze specifiche in politica nella politica estera italiana che hanno ma cosa molto insomma
Si trova più volte no nella storia politica estera italiana è rimane come un tratto della a vostro avviso come un tratto della politica
Dell'Italia dopo in questo decennio di cambiamento mille novecentottantanove mille novecentonovanta
Poi alcune alcune questioni specifiche
Per
Prima i colleghi relatori di di di oggi
A ai Enrico epico che ha affrontato dov'è ecco etico che ha affrontato uno dei temi più complicati e purtroppo tragici del del Mediterraneo degli equilibri mediterranei in generale no da a un certo punto di fatto
L'Italia rinunciabile una politica mediorientale
Di fatto però chiedo confermate
Perché non ce l'ha più non non sembra più credibile la la
Una sua precisa politica lui
Mediorientale
A Laura invece l'arte e l'altra a scusami lauro voglio fare la
La vispa Teresa ma quando si parla di politica ambientale
Dante e dei politicizzazione dell'ambiente davvero c'è bisogno di sprecare energie intellettuali per rendersi conto
Che l'ambiente è di per sé una questione politica c'è davvero bisogna
Riflettere sul fatto che l'ambiente eh
Il tema dell'ambiente è per sua stessa natura tema internazionale e tutto questo dopo Chernobyl quando hanno italiani dicevano di non mangiare l'insalata delle del Veneto
Cioè dopo dopo queste ci si impegna a discutere quali sono i contorni la questione ambientale queste cose insomma se è vero questo
Su una qualche perplessità a a Attali legittima
Poi Giovanni
Cambia completamente il discorso anche qui
Domanda abbastanza cioè osservazione abbastanza
E limitante per d'una mi sento a quelle mentali
La
Dici adattamento continuità cioè non
La DC è questo
La DC è per definizione capacità di adattamento e i ricerca della continuità hanno
Il PDS che appena nato cioè
Ha cambiato nome il Partito comunista per dire siamo un'altra cosa evidente Titti De rifondere non dico rifondare perché sennò dunque significare un'altra cosa no
Cioè
Non è in qualche modo ovvio che è che voglia stabilire una una poco una bruttura rispetta la tradizione precedente cioè quali erano davvero
I
I temi in giù dibattito il palco la Digint davvero in quel periodo pensava
Che fosse sufficiente
Insomma un'operazione cosmetica
Direi Gattopardo ma per non lo dico perché troppo abusata cioè facciamo qualche aggiustamento però non ci vota Point anche noi rimaniamo quello che siamo e forse non è questo quello che ha portato al tracollo la Ricci cioè la ancora prima di Di Pietro cioè il fatto Sheva B noi rimarremo comunque un monumento perché siamo la la impersonificazione
Della stabilità
Era credo che sia tutto quello che volevo dire non so se è assoluta trasandato troppo lunga vi ringrazio ancora
Grazie
Grazie io voglio proprio ingraziare adesso non c'è andato via Umberto Gentiloni
Bruna Bagnato proprio per il modo con cui hanno interpretato diciamo il ruolo di scarsa perché era esattamente ciò che ci aspettava insomma questo tipo di riflessione anche di carattere generale su grandi temi che il cui destino di fondamentali delle questioni che sono state affrontate
Sarà sì
Sì sì certo io passo appunto la parola a tutti coloro che sono stati interpellati naturalmente vi chiedo anche a ovviamente ai relatori precedenti di di di venire per risponderà insomma le sollecitazioni che sono state fatte intanto dagli scassata
Nel contempo eh così insomma preparo il il terreno perché chiunque poi boia successivamente intervenire per porre domande a tutti i relatori tutta la giornata insomma è ovviamente pervenuto
O di essere stati interpellati non so se volete chi chi di voi intanto i presenti ovviamente passo la parola intanto a Chieti già sul tavolo e poi
Avremo farlo come volete come volete Bassolino societario
Rispettiamo l'ordine di partenza Barack
Sono un presidente Ettore diretto
Questo è
Sinistra
Grazie grazie a capire anzitutto non ha segnato per questi commenti così così interessante allora rapidamente sulle due questioni Campigna posto
Sì l'Italia può mantenere una credibilità come attore di mediazione dopo essere stata coinvolta in un'azione appunto per aver frazioni di di guerra
Allora intanto diciamo forse l'ho detto io troppo rapidamente la inclinazione ostinata a negoziare era riferita anzitutto appunto nelle parole di Isernia l'opinione pubblica quindi agli orientamenti di prima che però assolutamente aveva una consonanza profonda tutto sommato con e ampie diciamo ampi settori delle culture politiche nazionali almeno dei due
Delle due principali e questo in questo senso la difficoltà vera democrazia che stanno in forse il mettere è un po'in secondo piano in una fase della crisi il legame atlantico sicuramente trovano una una una radice anche nelle difficoltà rispetto al mondo cattolico le sue posizioni sulla guerra e anche a quelle del del Papa in quella in quella fase se si possa mantenere in seguito allora è vero che e qui appunto c'è il professor pastori siamo tutti in difficoltà che finita la la la guerra il ruolo di mediazione dell'Italia in quelle regioni effettivamente subisce un contraccolpo uno uno scacco
Mi sembra più qui veramente non sono io internazionali stanze nomi ai temi più per il finire di quella posizione marginale diciamo eppure però di manovra che la guerra fredda da pagare anche Capitalia come media potenza come interlocutore privilegiato anche degli Stati Uniti per il Medioriente per tutto un processo di pace che si sposta molto proprio come baricentro perso il ruolo preponderante divisi degli Stati Uniti
Però è vero che c'è anche questa questione tutto sommato era stato una delle grandi preoccupazioni di Andreotti quella del rapporto con i vicini mediterranei matrici turbolenti ruolo dell'Italia in questo senso questa vocazione verso un ponte per riprendere punti immagini di anni molto più ha dietro e mi sembra che se la guerra del Golfo sotto questo profilo metta un freno alle ambizioni puramente diciamo di stampo ecco di interventismo militare il più acceso al tempo stesso contribuisce a legittimare negli anni successivi nella nuova fase d'asta genere pubblicano
Un uso delle forze armate che aveva avuto già qualche precedente già negli anni Ottanta importante
Nelle operazioni internazionali soprattutto di peacekeeping ma non solo
E queste entrano a far parte di una nuova identità del Paese Comit fischi perché diventa parte dipinti da post guerra fredda dell'Italia quindi in questo senso mi sembra che anche qui il gufo costituisca o gli anni novanta come ha detto tanti un crinale interessante un cambiamento anche delle mentalità collettive mentre cambia
Di diciamo il il quadro della dell'articolazione della della della sicurezza nazionali il servizio militare una serie di cambiamenti che e in questo l'insicurezza internazionale anche la guerra di questa area contribuisce per l'opinione pubblica alla rivalutazione dell'esercito che nei primi anni di vita diciamo nei decenni recenti di vita repubblicana ma aveva potuto di di grande considerazione nei media presso l'opinione pubblica italiana sull'altra domanda
Forse più di me può rispondere delitto Zaccaria sul ruolo diciamo di attori non convenzionali
è vero che nella crisi degli ostaggi anche l'Italia insomma prende questa strada perché tutti dicono non di non autorizzare missioni ma alla fine poi ne parte uno diverso e forse quei tagli Anna gli attori meno non convenzionali di tutti perché alla fine sono un eurodeputato associazioni pacifiste
In qualche maniera si ipotizza una missione di Fanfani quindi no sì sì sì ma in un quadro e però è vero mi sembra rientrare in questo senso appunto rimanda benedetto in questa moltiplicazione degli attori
Che forse antecedenti importanti non so se pensare anche a al alla pira o altre questioni immagino pensando anche alla punta di riferimenti che Pacini al precedente a epoche precedenti
E che però mi sembra che che rientri in questa complessità azione di un quadro in cui gli attori si moltiplicano i livelli si moltiplicano quello regionale quello della diplomazia popolare di così inizia a parare tantissimo
Negli anni negli anni novanta a cura dell'associazione delle associazioni e delle organizzazioni associative che acquisiscono un ruolo importante in quella erosione diciamo non venir meno ma ridi finisse devono del dello Stato che mi sembra significativo
Ecco però su questo punto rimando
Allora e io ero grazie per
L'intervento e anche dove fare riferimento solo verso di perché effettivamente la mia prima la figlia prima versione era un po'più decisa Boy love sfumato perché ho detto meglio non sbilanciarsi di fronte a un sorriso perché è anch'io ero nato nella direzione che che aveva detto la stessa bagnato cioè sottolineando appunto con il tema della rinuncia alla politica estera mi di Carrà mediorientali
Una rinuncia attiva appunto in controtendenza rispetto a una lunga tradizione abbastanza consolidata e chi e chi si vede appunto sia nella nella Scelta di spostare il baricentro verso appunto un un un attore specifico che qualcuno israeliano
Sia di il declinare la politica mediterranea
Questo fin dall'inizio degli anni due mila direi su un tema specifico che è quello della immigrazione cioè l'emergenza immigrazione che il la la la grande questione che che che diciamo trascende tutte le altre
Tra l'altro la stessa lo stesso partenariato
E aggiornato notiziari due mila proprio aggiungendo questo questo tema c'è un tema reale però diciamo non è l'unica questione che che c'entra
E quindi adesso sono sono d'accordo i credo che anche rivoluzioni più recenti Cerina l'ultima nomina dell'Alto rappresentante la politica estera
Il tema di Mitterrand Leonte viene sostanzialmente escluso e perché perché il paese che maggiormente aveva interesse a fare a a svolgere un ruolo all'interno dell'Unione europea in questo senso cioè di far presente il tema che mi terraneo
Nella sua importanza storica di lungo periodo
E gelosia Conte evitato se secondo me della della promessa di un intervento di un'attenzione sul tema dell'immigrazione su nient'altro e quindi sostanzialmente la l'asse della politica estera
Chiamiamola così europea si è trasferito su un'altra un altro luogo teatro che esiste ed è importante ma che non è l'unico presente in Europa
Grazie
Grazie brune a terra è questa domanda
Diciamo mi dà modo anche di di chiarire meglio alcune cose che nella nella relazione non forse non sono riuscita a chiarire per bene
Evidentemente l'ambiente è un tema politico in serie ed è un tema sia estremamente divisivo in Europa sia potenzialmente catalizzatore magnete di grandi consensi perché è un tema che in una fase di ridefinizione anche dell'identità europea è un tema Buono da un certo punto di vista no i Rem che può potenzialmente associare la neonata Unione europea ha un'identità di sviluppo positivo di sviluppo sostenibile
Cito uno dei fondatori della green economy veritiero ex che diceva che nello sviluppo sostenibile è un po'come la maternità l polpa e piace a tutti in teoria però dopodiché bisogna definirlo cosa sia in teoria piace a tutti però poi bisogna definirlo
Quindi evidentemente un tema politico in secco le la differenza perché questa fase secondo me è una scissura
Perché alla metà degli anni ottanta
Ci si rende conto e lo dico in maniera diffusa ma guardando alle istituzioni europee ci si rende conto nelle istituzioni europee che né la politica comunità ambientale comunitaria condotta fino a quel momento quindi dal primo al terzo programma di azione ambientale
Ne le politiche ambientali nazionali
Sono adeguate o hanno gli strumenti per affrontare alcuni aspetti del tema politico dell'ambiente che si prosegua si prospettano
Nel futuro molto più usa una parola che non mi piace però rende impattanti con con degli effetti potenziali molto forti
E quali sono
C'è nobilita esattamente la misura di quanto si sia impreparati
Alla gestione di un'emergenza e di quel tipo da esattamente la misura di quanto si sia impreparati a sapere cosa avviene nei Paesi dell'Europa centrorientale quale sia la reale situazione
Del degrado ambientale con il quale ci si troverà a confronto quindi è una spia del fallimento
Della dimensione diciamo delle risposte politiche
E di possibili ulteriori potenziali disastri in un in un futuro prossimo quindi è la spia che fa muovere la macchina della cooperazione tecnico scientifica sul monitoraggio non solo nel campo delle monitoraggio delle del diciamo del degli effetti della della ricca delle ricadute di Cernobyl
Ma anche il monitoraggio in senso più ampio e in senso paneuropeo
Due l'altra sfida viene proprio dal mercato comune perché una maggiore integri interi integrazione delle attività economiche il vero obiettivo non è la politica ambientale fine degli anni ottanta e il completamento del mercato unico
Ma sia la percezione chiara io insisto sulla consapevolezza e la percezione perché considerando come il dibattito nel due mila il ventiquattro sulla quindi il vere è davvero una diciamo è davvero una un tema che mi fa riflettere il fatto che quarant'anni primati fosse questa percezione già sufficientemente chiara
Da far parlare di un cambiamento di rotta rispetta i modelli di produttori di protezione produzione consumo gestione della questione ambientale la la la politica ambientale europea e anche quelle nazionali basate prevalentemente sulla regolamentazione non funzionavano più
Il principio precauzionale entra per questo
Ma il mercato comune potenzialmente un fattore di ulteriore aggravamento del degrado ambientale quindi lo si pensa ma bisogna pensare a come compensarlo
Terzo elemento nuovo di novità in prospettiva l'allargamento a Est e l'ho citato prima no Cernobyl da questo punto di vista associa un evento che potenzialmente ampia il raggio d'azione dell'unione europea la capacità di attrazione dell'Unione Europea come potenza civile modello eccetera
Ma se la casa si amplia la casa comune europea o qualunque altra definizione bisogna pensare a tutto quello che avverrà all'interno anche in termini di impatto ambientale e quattro la questione climatica perché la questione climatica non ha nulla a che vedere con le politiche ambientali così come si erano pensate fino a quel momento la questione ambientale il tempo il il la questione climatica è un tema potenzialmente devastante
Tant'è che e questa era la la conclusione del della mia relazione si assiste a una fortissima un aumento dell'attenzione sulla questione climatica fino ai negoziati di Kyoto
E poi c'è un declino nel dibattito internazionale sia spetta il completamente la rettifica del protocollo di Kyoto ma in realtà è una questione che viene messa sul tacco sotto il tappeto in qualche modo
Per cui e proprio dall'inadeguatezza della politica della dimensione politica ambientale così come praticata fino a quel della politica ambientale così come realizzata fino a quel momento che nasce una nuova agenda alla quale però bisogna dare una legittimazione politica questa dall'Egitto la politicizzazione di cui parlavo prima
La politicizzazione dello sviluppo sostenibile in chiave Unione Europea nella definizione che viene data dell'Unione Europea Tosi è questo
Chiarisce poco
Ecco
A ti vedevo scusa di ciò che c'è scritto notato grazie davvero
Io farei diciamo alcuni fesseria
Rispondendo di e a partire anche mi sembra da alcune considerazioni che facevi
Mi sembra che la prima cosa sia
La diciamo gli Stati Uniti come nudo
Ci tengo a precisare forse non non era chiaro io son d'accordissimo con te non io non mi riferisco ovviamente nel novanta a ottanta novantadue agli Stati Uniti come fatture semmai lo siano stati peraltro ad alcuni aspetti io avrei qualche dubbio almeno già per da qualche anno l'aspetterà ottantanove come fattore di legittimazione della DC in questo caso non penso proprio sia proprio il tema all'ordine del giorno per la DC
Gli Stati Uniti come fattore di legittimazione penso lo siano stati ripeto già da lunghi anni ma a maggior ragione nota tra l'altro due quindi Andreotti vola Washington non per cercare un appunto legittimazione per la politica interna e invece vola voci intorno a diciamo esprimendo un atteggiamento non solo diciamo personale ma democristiano come attore di politica estera centrale per l'Italia sì secondo me invece
è ancora presenti Simo per
Diciamo così vasto fondamentale da Podestà italiana nella prospettiva democristiana per tre ragioni rapidissime uno detto prima la sicurezza ma ce ne sono altri due tra l'ottantanove novanta sbattuto mo'che continuano il secondo è che la democrazia cristiana
Vuole evitare a tutti i costi rapporti bilaterali nel senso perché sa che intere teme i rapporti bilaterali
Soprattutto terzo fattore
Teme in modo drammatico Andreotti in primis ma non sono Andreotti unificazione tedesca e teme il riavvicinamento franco-tedesco quindi diciamo gli Stati Uniti in questo senso sono una sponda per Andreotti e per la DC
Strafford lamentare quindi non c'entra diciamo di il problema non è la legittimazione diciamo per fini interni è una chiara politica diciamo di fare asse su voci intorno per controbilanciare
Una mega Germania che si sta diciamo Annan prospettando l'orizzonte e il suo avvicinamento a Parigi quindi e mi sembra prospettiva come dire che sta nelle cose da questo punto di vista in complesso è il rapporto secondo me degli Stati Uniti nel lungo periodo che è un tema interessantissimo che probabilmente uscirà poi anca giornali domani
Secondo me rimane poi apro quindi dalla lancio qui dei temi come dire rimane un attore fondamentale della politica estera italiana
Negli anni novanta quello che secondo me emerge la butto lì perché è un tema enorme naturalmente forse è uno dei temi del convegno
è il problema nettamente del pendolo e impedirà vitali di polarizzazione dalla politica interna e dunque starei italiana ricordavo già accennato un mesetto fa a a Ravenna cioè non c'è dubbio che sale fino a ottantanove diciamo c'era stato un certo consenso con accenti sfumature all'interno la stessa DC o tra i partiti di governo tra il diciamo tra il pilastro europeo quello Atlantico
è questa diciamo bilancia questo pendolo
Legge ancora nel post ottantanove ma non c'è dubbio che una certa tradizione diciamo PC PDS che si incontra con una certa diciamo anima cattolica democratica e confluirà nell'Ulivo si sposterà sempre più su posizioni maggiormente attente le diciamo all'Europa piuttosto che a voci intorno così come non c'è dubbio che i governi di centrodestra avranno attenzione soprattutto il governo Berlusconi del due mila uno
Di un'attenzione verso duecento perché una novità così schiacciata rispetto al passato quindi il rapporto coi saliti da questo punto di vista mi sembra che non finisca diciamo parlo in generale non era soltanto affatto nell'ottantanove
E anzi ritornano per la DC ma per Berlusconi anche come fattore di legittimazione diciamo come dire quindi diceva che il tema di Seveso è un tema che accompagna diciamo la politica extra e in parte interna non come in quel senso anche sugli anni Settanta io non sono così d'accordo onestamente che gli Stati Uniti lascia una tesi o pay la vicenda italiana
Non la lasciano sulla questione comunista abbiamo documentazione tira ma pensiamo sull'affondo moderato verso un depresse fa domanda internazionale lì
Verso gli Stati Uniti che hanno attori diciamo a cui gli italiani si rivolgono il solo per citare i due grandi questioni quindi solamente in esso rimane sono d'accordissimo Conte sul diciamo sulla DC
La DC ha fatto della ne parlammo si trascorso come a Milano della di guardarsi
La sua corsa
Questa diamo una crisi
Mi mi trovi perfettamente convincente studiando con Andrea Guiso latina dici de riteniamo che proprio questa fu fatto di forza c'è questa sua capacità di adeguarsi
Ai tempi è stato il suo motivo di successo quasi anche modi questo crollo perché a un certo punto dal novantadue novantaquattro questa coazione a ripetere di fatto diventerà poi da modi un successo a motivo del crollo
Finisco su
Il PDS d'accordissimo
Spero
Il fatto che diciamo la volontà di creare ex nihilo una politica internazionale era nelle cose ed era scontato
Ecco le ragioni cercava anche di indicare
Però ci sono tre problemi cioè detto che è scontato che il PDS miri PC PDS mira politica di di diciamo di creazione dal nulla ricorda internazionali sono almeno per problemi di a cui accennavo prima
A e che non dicono perché è necessario creare da zero e questo fattore fondamentale cioè non dicono perché sia in quella situazione ottantanove cosa abbiamo fatto sino all'ottantanove
Dove ci sono stati degli errori dove abbiamo sbagliato dove abbiamo sbagliato questo motivo non non da poco c'è saltare l'analisi di sì come si è arrivati a ottantanove e dire però cari tutto da zero
Encuestas eroica e Prometeia come scelta diciamo come dire nel senso il secondo motivo
E che
Finisco
E che è vero che vogliono creare dal nulla ma come ho cercato di dimostrare in realtà c'è molta più continuità di quanto volessero dire nel senso che dicono derogare dal nulla ma l'attenzione all'ONU
Volevo superare la NATO
In realtà cosa manifesta manifestare questo peso all'Europa manifesto delle tendenze di lungo periodo culturali che arrivano a mio avviso così gravi dire anche nell'Ulivo prodiano cioè come dire alcune di queste tendenze e forse arrivano anche oltre per quanto
Mi riguarda il tre
è realismo ok era scontata corre diciamo prima
Era ovvio che il del PC PDS potesse proporre queste ipotesi però bisogna anche fare i conti con la realtà e mi sembra che le proposte appunto dal comando integrato dal comando perdonato a facciamo una sicurezza solo europea ma poi ha passiamo diciamo le spese militari
Eccetera eccetera eccetera sia una soluzione
Comprensibile massa poco realistica ecco insomma come dire
Grazie anche da parte mia per la domanda che riguardava la continuità della politica regionale sequestro di continue
Esprime il sì dopo pesi Ugo slavato se tramonta a mio giudizio tramonta e perché Maastricht ha un successo per quanto riguarda io la questione regioni del regionalismo
Cioè che lei il regionalismo lo che era emerso particolarmente forte tra l'ottantanove novantadue che si esprime in maniera molto concreta nel caso della del e l'Alpe Adria ma che poi anche altri ambiti in cui si esprime la Cottrau che la comunità delle Alpi occidentali larghe altro che erano dice la comunità delle Alpi
Centrali
Questo regionalismo a mio giudizio vino annacquato in qualche modo perché viene creato un organo che al Comitato delle Regioni
Che però cosa fa rende è carattere consultivo
E in qualche modo ingloba la questione regionale nell'alveo comunitario e in questo modo lo lo limita lo controlla lo lo Lollo moderato perché le idee del regionalismo punto ottantanove novantadue sono fortemente critiche rispetta alcuni temi che sono discussi e come accennavo prima
La in ambito di dei negoziati di Maastricht di mercato comune integrazione monetaria e di identità nazionale identità quella regionale non quella europea
E in qualche modo una reazione alla creazione di un'identità europea
Creata a Bruxelles e in qualche modo usato con quello che veniva anche definito nella sessione precedente propaganda
Meglio nei nei Paesi membri
Per cui
Maastricht una Europa intergovernativa principi punture pilastri del secondo e terzo caso fortemente intergovernativi e anche quando la politica regionale senz'altro molto improbabile politiche principali accanto alle istituzioni europee ma questo non vuol dire che non sia guidata in qualche modo controllate dai governi nazionali che i regolamenti della Commissione poi sono portati e l'indirizzo politico dettato dei governi nazionali in sede di Consiglio europeo per cui secondo me queste forze vengono in qualche modo annacquate e non è un caso che emergano estremizzato sì
In altri da altre forze politiche come per esempio la lega nord nel nell'ambito italiano che recupera una serie di temi che prima erano
Facevano parte della repertorio delle leadership regionale della democrazia cristiana quando i con la critica al mercato comune la riscoperta delle identità regionali come risposta l'identità euro Carnaro della lega nord
A degli dei di fine anni Ottanta parlo dei leadership democristiano venete Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige
E lei riconoscimento in qualche modo che
Che il per Miss consensus è finito
E qui in qualche modo è un una modo per letti di controllarlo
In ambito comunitario è a mio giudizio a un successo prestazione perché questa grande ambizioni di politica regionale poi come si annacquano appunto con con la fine degli anni ricco alla fine del decennio
Bene
Anche qui risposte molto ricco che non so se ci sono questioni domande che emergono dal dal pubblico
Prego
Siamo resi regaliamo nel microfono così sentiamo tutti
Grazie mille l'accordo lo ripeterò domani all'inizio la mia relazione non mi sembra giusto
Dirlo ora grazie agli organizzatori perché devo dire la verità
Tutte le relazioni erano grandissimo interesse a mio giudizio veramente ci aprono una serie di prospettive poesia Umberto Gentiloni
Sugli anni Novanta e quindi la necessità di cominciare effettivamente a studiare seriamente da storici
Tutto questo periodo devo rifare solo due osservazioni su
Tutta bella relazione ma insomma due relazioni che e hanno colpito posa perché appunto sono cose che conosco meno
Quella di trine quella di di letti
Perché
Questione delle dei finché thank ormai devo dire questo è un è un aspetto fondamentale
E si è vero che i finti temi sono prevalentemente diciamo europei la presenza degli italiani forse non è non ecco così significativa però esistono ed era stato accennato ma forse andrebbe andrebbe sviluppato esistono perché intenti italiane e certamente Logli Hajj
è importante il ricordo che Bonvicini negli anni appunto negli anni novanta e uno dei collaboratori di Prodi nell'ambito dalla campagna elettorale dell'Ulivo per questo qualche rilievo c'è la esisteva Latella
Ma appunto che era di Beniamino Andreatta ma in questo periodo sia è particolarmente attivo
Eletta quindi esiste diciamo un substrato un ambiente forse non tanto differente che però ecco ci dovremmo interventi interrogare io credo