"Pace in Bosnia, pace nei Balcani" Giornata nazionale di solidarieta' e di mobilitazione (Roma, Piazza Navona)

Ma intanto l'onere delle
Delle istituzioni
Venne
Cominciamo la parte conclusiva di questa manifestazione di questa bella serata
In cui siamo qui in tanti
Per dire che non ci scordiamo e che non ci arrendiamo alla violenza alla guerra ma la pulizia etnica che a pochi passi da casa nostra si consuma ormai da quattro anni
Siamo qui in tanti forze politiche organizzazioni sindacali sono entrati ora nella piazza i gonfaloni delle città dei comuni
Della provincia
Consente raganella
Sono già entrati in piazza al gonfalone della Provincia di Perugia della regione del Lazio della provincia di Roma del comune di Castelnuovo di Porto di Genzano assise del Comune di Assisi dove il ventisei settembre
Si concluderà l'edizione della marcia Perugia-Assisi dedicata proprio alla necessità di rafforzare le Nazioni Unite per difendere il mondo il pianeta da guerre e dai episodi come quelli che vediamo in questi giorni sulle pagine dei giornali
è un appuntamento che qui rilanciamo
E sarà il prossimo appuntamento che ci vedrà tutti insieme
Sono in tanti cittadini che hanno risposto all'appello qui con la presenza alla manifestazione
Ma anche con le tante le tantissime iniziative di solidarietà
Di raccolta di fondi di raccolta di aiuti che in queste ore si sono moltiplicate
Oggi non è l'inizio
Di un movimento contro la guerra in Bosnia Erzegovina questo movimento in Italia esiste esiste dall'inizio della guerra
E ha avuto come punta di diamante i più di undici mila volontari che in questi quattro anni di guerra spesso ignorati dai mass media
Spesso dimenticati hanno però in tanti costruito le condizioni minime di vita per i profughi per le popolazioni vittime della guerra in ex Jugoslavia nella Bosnia Erzegovina undici mila volontari
I dati da centinaia di migliaia di persone che qui in Italia hanno dato fiato alla solidarietà concreta ai gemellaggi di solidarietà ai gemellaggi fra le scuole all'mille iniziative a sostegno di una società civile in Bosnia Erzegovina ancora esiste e ancora resiste anche questa spesso ignorata
Continua ad entrare gli striscioni della manifestazione
Vogliamo ricordare che oggi noi siamo qui
Ma insieme con noi ci sono i cittadini delle altre centocinquanta città in Italia che in questo stesso giorno stanno manifestando come noi
La prima grande aggiornata nazionale contro la guerra per fermare il massacro
Vogliamo ringraziare anche i mezzi d'informazione che hanno dato spazio in questa occasione all'iniziativa di pace che qui stiamo contribuendo a realizzare
E allora vogliamo fare un appello
Di non dimenticarsi della solidarietà di non dimenticarsi di questo grande movimento di popolo
Che in questi anni si è dimostrato Forte e presente per la ex Jugoslavia dall'Italia dal mille città comuni italiani di non dimenticarsi di questo movimento quando gli eventi della Bosnia non saranno più nelle prime pagine dei giornali la guerra quattro anni che dura quattro anni che lavoriamo
Continueremo a lavorare come oggi stanno lavorando
I volontari che a Tuzla e a Zenit sa i volontari italiani sin dalle prime ore stanno accogliendo i profughi delle enclavi che sono state attaccate
In queste ore in cui
Il nostro pensiero la nostra solidarietà vai profughi che vediamo
Nelle immagini della televisione aggiungerci dalla Bosnia Erzegovina facciamo un appello anche a ricordarsi tutti i giorni
Delle decine di migliaia di profughi che vivono nel nostro Paese
Anche in questa città spesso abbandonati a se stessi e che hanno moltissimo bisogno di sostegno di solidarietà e di vedere l'affermazione dei propri di di di di cittadini di questa Europa costretti abbandonare il proprio Paese e che in un altro Paese devono veder riconosciuta la propria dignità di esseri umani
Già nei giorni scorsi
Sono partiti convogli italiani destinati a Tuzla e alle zone più colpite dall'emergenza profughi
In cui proprio due ore fa da Spalato è partito un nuovo grande convoglio
Che porterà a Tuzla aiuti italiani raccolti dal volontariato dalle forze sindacali da forze dell'associazionismo laico e religioso
Oggi siamo qui a dire eliche la grande prova di solidarietà che questo Paese ha dato può essere rafforzata e che questa può dare fiato e gambe ha una grande iniziativa politica diplomatica del nostro Paese
Di questo sentiamo il bisogno sentiamo il bisogno di una capacità di iniziativa della comunità internazionale che superi le divisioni che superi gli interessi di parte e che riesca a dare una risposta dignitosa
Al dramma della guerra della ex Jugoslavia che non è un problema solo dei bosniaci ma è un problema che riguarda a non solo i Balcani ma l'Italia il futuro di tutta l'Europa
Rammentiamo che resta sera su iniziativa del comune di Roma saranno sospese per un minuto di silenzio tutte le manifestazioni dell'Estate Romana che sarà data
Comunicazione delle iniziative di solidarietà in corso durante queste manifestazioni
E che si sa si effettueranno raccolte di fondi da destinare a progetti di soli darà anche l'assegno di solidarietà concreta con la Regione di Tuzla e di Zenit sa
Abbiamo ricevuto fax di ringraziamento per questa manifestazione anche da Tuzla e da Sarajevo in queste ore
I nostri Anish
I delle associazioni umanitarie i nostri amici nella forza di pace i nostri amici della radio indipendenti ci hanno ringraziato ci ringraziano le autorità locali ci ringraziano e ci chiedono di non smettere che in questo non sia un episodio
Tra pochi minuti capo distanti daremo la parola rappresentanti delle istituzioni locali
Dell'associazionismo e le forze sindacali che hanno indetto questa manifestazione prenderanno la parola dei volontari devono al pari romani che hanno rappresentato in questi anni la nostra città nelle iniziative di pace in ex Jugoslavia
Lo schieramento che ha dato vita a questa manifestazione è uno schieramento molto grande molto ampio che deve rimanere unito
Nell'iniziativa politica e nell'iniziativa umanitaria
E ricordiamo a tutti i cittadini che fossero qui avvicinandosi per la prima volta al tema della ex Jugoslavia che a Roma operano e lavorano tante tante associazioni che sono in grado di far sì che ogni singola persona
Nel suo piccolo netto in casa sua nella sua famiglia nel sulla sua scuola nel suo luogo di lavoro possa fare qualcosa di concreto non solo per portare pane e farina latte quello che serve in questi giorni
Ma anche e soprattutto per rompere l'isolamento l'isolamento e la solitudine in cui versano i cittadini della Bosnia Erzegovina quell'isolamento alle quella solitudine che spesso al loro pesa più che la stessa fame quel senso di abbandono che sentono e che ogni volta che li incontriamo ci chiedono di rompere
Costruiamo Legnani legami permanenti fra le nostre città i nostri luoghi di lavoro i nostri luoghi di studio i nostri gruppi d'amici le nostre famiglie con chi sta dall'altra parte
Siamo di fronte a una strage che colpisce comunità come le nostre
Persone che fino a pochi anni fa passione esattamente la nostra stessa vita e che hanno il diritto di ritornare a vivere la loro vita
Si arriva
Alta
Prima di lasciare la parola agli oratori di questa manifestazione
Mi rivolgo l'appello che sta nel cuore di tutti quelli che lavorano
A fianco delle popolazioni della ex Jugoslavia
Non ricordiamoci di questa guerra una volta all'anno non ricordiamoci di questa guerra solo nei giorni più duri
Per la gente che soffre i giorni duri son quelli di tutto l'anno e tutto l'anno c'è bisogno di attenzione e di solidarietà
Non si tratta di essere solidali con qualcuno si tratta di essere solidali innanzitutto con noi stessi
Si tratta del futuro di questo nostro continente se sarà all'insegna della convivenza della pace e dell'integrazione
O se sarà all'insegna della pulizia etnica delle barriere che si alzano delle masse di profughi che si spostano in cerca di asilo
Bella
Mandare
Masse di farlo Rutelli
L'intervento che aspettiamo
Aspettiamo prima diva dare la parola al sindaco di Roma Francesco Rutelli l'ingresso nella piazza degli ancora tanti manifestanti che sono ancora lungo la strada
Bisogna
Da tutti coloro che stasera hanno voluto essere partecipi di questa iniziativa di questa manifestazione
Per fermare la guerra per fermare il massacro do la parola al sindaco di Roma Francesco Rutelli
Cittadini
Sui quando siamo partiti dal Campidoglio eravamo un po'spaventati perché avevamo visto l'inizio di questa manifestazione
E invece qui in questa piazza così grande
Si vede che pure in una Roma
Quasi vuota o meno piena di come la conosciamo tante migliaia di persone specialmente ragazzi hanno deciso di partecipare a questa manifestazione
Io voglio dare con la brevità che credo debba caratterizzare tutti i saluti tutti gli interventi
Il benvenuto e il saluto del Comune di Roma dell'amministrazione capitolina ed è la città il Campidoglio approvato nelle giornate scorse un documento ecco molte persone dicono non servono a niente i documenti non servono a niente le manifestazioni non servono a niente le idee in un momento in cui parlano le armi
Noi pensiamo che le idee sono la prima cosa che serve in un mondo che vede ancora oggi le cose orrende che stiamo vedendo a Sarajevo ed è la ragione per la quale nelle faccia di tutti noi
Non c'è pure essendo una bella bellissima manifestazione nessun sentimento
Di allegria non ci può essere c'è un sentimento di dolore di consapevolezza e una volontà di impegno ecco l'impegno che è stato espresso dal Comune di Roma e lo voglio sottolineare all'unanimità
Indica molte cose ma ne indica alcune che sottolineo che l'ONU non riduca chiede
Al governo chiede alla comunità internazionale all'Unione Europea
E alle Nazioni Unite che non riducano o Eva Aquino i caschi blu la cui presenza va invece rafforzata in Bosnia
Chiede
Che la comunità internazionale i singoli Stati si impegnò attivamente per perseguire i responsabili dei crimini contro la pace i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra
E anche questo è molto importante perché i carnefici non debbono farla franca
Chiede che il governo di Belgrado riconosca i confini internazionali e la Croazia
E si impegna per l'oggi con alcuni atti molto piccoli lo so che sono molto piccoli lo so che in ognuno di noi c'è un sentimento di frustrazione
Fatemi dire solo una cosa polemica
In questi mesi io ho letto tanti articoli che hanno fatto critiche verso l'impegno di pace
Se tutti coloro che hanno scritto un articolo ho promosso una polemica contro chi ha usato parole di pace per la ex Jugoslavia in questi anni
Avessero anche promosso qualcosa di concreto per la ex Jugoslavia l'Italia si sarebbe mobilitata molto di più ed è vero che ci sono stati non soltanto le associazioni non soltanto le città i comuni io ricordo una grande manifestazione la ricordo con tristezza se volete
Un anno fa dal Campidoglio a piazza San Pietro ma il Papa disse delle cose molto forti e molto giuste
E però è passato un anno e sono passati tante migliaia di morti
Io penso che in questo anno però ci sono stati e parleranno
Assieme a noi su questo palco dal quali voglio salutare i sindaci le altre strisce che voi vedete rappresentano qua c'è il sindaco di Genzano i sindaci rappresentanti di Assisi dove noi saremo per la marcia Perugia-Assisi
A settembre
Di altre comunità loro rappresentano le loro comunità per intero non e forze politiche li esprimono ma tutta insieme la comunità e io se mi consentite parlando come sindaco parlo anche a nome vostro e a nome delle vostre
Delle vostre città ecco dopo Dinoi parleranno però ai volontari
In questo Ultimo Periodo in questi tre anni di guerra dall'Italia sono partiti e sono molti qui in mezzo a noi
Dieci mila volontari che sono andati in Bosnia Erzegovina la ex Jugoslavia al loro va il nostro ringraziamento per il loro coraggio
Per la loro concretezza
Perché ci rappresentano tutti anche se non indossavano la fascia tricolore la portavano con sé e non gliela consegniamo idealmente
A quelli che hanno perso la vita perché ce ne sono stati
E a quelli che l'hanno rischiata tutti i giorni
Ecco io concludo dicendo questo il Comune di Roma ha aperto un conto corrente il conto corrente porterà poco certamente pochissimo non basta
Darà alcune centinaia di milioni il Comune ha aperto questa sì sottoscrizione simbolica il conto corrente ha il numero otto due otto quattro nove zero zero uno della Banca di Roma lo ricorderemo durante la manifestazione scusate del della posta chiedo scusa della del del servizio postale
Abbiamo lo ripeteremo durante la serata ci auguriamo che le associazioni dei commercianti degli imprenditori che il mondo del lavoro che le forze sociali
Che i comitati di quartiere contribuiscano questi soldi andranno direttamente alle popolazioni colpite dalla guerra
Andranno i primi contributi al sindaco di Tuzla che oggi è il sindaco di frontiera dove affluiscono nella città dove affluiscono migliaia di disperati
è poco è pochissimo è anche questo qualcosa che attiva Lindley un sentimento di frustrazione non né a noi né di entusiasmo né di soddisfazione di frustrazione perché poco
Però se permettete né che io dica qualcosa che oggi appare fuori luogo io vorrei che molto noi possiamo fare e mi impegno con le stesse parole che ha usato quando è venuto in Campidoglio con il sindaco di Sarajevo
Che mi ha raccontato che entrò all'aeroporto passando sotto un cunicolo
Strisciando per terra
Per evitare le bombe le granate i colpi dei mortai il sindaco ha dovuto lasciare la sua città strisciando per terra per venire a chiedere il nostro aiuto la nostra amicizia la nostra solidarietà noi possiamo dargliela oggi sul piano politico e gliela diamo con grande energia questo importantissimo schieramenti
Cerchiamo di darla con i pochi mezzi e chiediamo al governo di fare di più naturalmente sul piano umanitario ma siamo impegnati
E la città di Roma quando questa guerra dannata sarà finita si impegna per contribuire alla ricostruzione di Sarajevo si impegna cioè perché la prossima manifestazione che si tiene a piazza Navona sia una manifestazione quella sì di letizia di allegria
Perché sarà di volontà concreta di ricostruire una città dove torni la vita torni a democrazia torni e la giustizia la possibilità di rispettarsi in pace e di convivere grazie per essere qui a piazza Navona insieme a tutti noi
Grazie sindaco per il per gli impegni presi per le cose già fatte per tutte quelle che potranno venire e anche per quest'ultimo tocco di speranza
Che non vogliamo perdere dopo la parola a Giulio Marcon a nome del comitato promotore della manifestazione
Grazie grazie a tutti voi che siete qui grazie a tutte le duecento città che in questo momento stanno manifestando e manifesteranno questa sera
Grazie per la solidarietà che state dando ai cittadini alle vittime di questa guerra
Grazie a quei volontari italiani che in queste ore in questi momenti sono a Tuzla
Sono nelle altre città della Bosnia Erzegovina e stanno organizzando concretamente l'accoglienza dei profughi delle vittime delle persone che sono state cacciate dalla pulizia etnica ha sempre Nizza
Grazie a tutti voi
Questo comitato promotore un vasto ventaglio di forze politiche delle organizzazioni sindacali del mondo del volontariato e dell'associazionismo ha voluto con questa giornata di solidarietà nazionale rilanciare un grande moto di iniziative di pace e di solidarietà a fianco delle popolazioni bosniache per la pace nella Bosnia per la pace nei Balcani
Non è la prima iniziativa non sarà l'ultima ma in questo momento così drammatico in cui la guerra in Bosnia Erzegovina sta producendo ulteriori gravissimi massacri non potevamo stare zitti non potevamo stare fermi
Dovevamo scendere di nuovo nelle piazze italiane a dire di no i massacratori ai carnefici a chi vuole portare la guerra e l'ha portata in questi anni nel cuore dell'Europa
Oggi siamo a cinquant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a cinquant'anni dalla fine di quella seconda guerra mondiale
è ritornata la guerra nel cuore dell'Europa è ritornata la guerra a Sarajevo il simbolo della convivenza della multietnicità il simbolo della convivenza dei diversi popoli etnie religioni culture
Ebbene a Sarajevo in Bosnia si gioca il destino di tutti noi dell'Europa ed è nostro dovere difendere le popolazioni è nostro difende dovere difendere le città le persone e la gente che in questo momento stanno così
Subendo le conseguenze gravissime della pulizia etnica della guerra
Dobbiamo dare più forza all'ONU è inaccettabile l'inazione e inaccettabile portare guerra l'altra guerra ma dobbiamo tutti dircelo con grande forza l'ONU deve essere rafforzato devono essere inviati più caschi blu devono essere messi nelle condizioni veramente di difendere le popolazioni civili le zone protette
L'agente di quell'uomo e queste dall'unica strada realistica
Che oggi noi dobbiamo perseguire e questo il nostro dovere di solidarietà che dobbiamo pagare verso quelle popolazione ai fratelli e alle sorelle della Bosnia
Noi da tempo Danilo ricordava anche il sindaco Rutelli siamo lì nelle zone di guerra testimoniare
La solidarietà concreta con iniziative di pace con iniziative di volontariato cercando di dare fiato forza alle forze che si battono contro la guerra contro il nazionalismo che vogliono il dialogo la riconciliazione
Continueremo a farlo
Ma per fare questo vanno fermati gli aggressori vanno fermati i signori della guerra vanno fermati attraverso un'opera ferma della diplomazia internazionale no per afferma delle Nazioni Unite bisogna mettere tutti nelle condizioni di fare un'opera di dissuasione
Di ripresa di un dialogo e della pace
Questa Italia civile che oggi è scesa nelle piazze di queste Italia civile generosa che in questi anni ha mandato tanti aiuti ha mandato tanti volontari in quei posti accolto le decine di migliaia di profughi e disertori che sono i nostri paesi
Non si fermerà oggi
Continueremo a mobilitarci nei prossimi giorni per riottenere subito cessate il fuoco per ottenere la difesa delle popolazioni civile
E per ricostruire gli un percorso di pace effettivo ecco perché anche durante l'estate lanciamo un appello un appello affinché altre iniziative come queste si tengano ma soprattutto anche perché durante l'estate gli aiuti la solidarietà concreta
Tutto quello che può essere inviato in queste zone di guerra dove si trovano
Centinaia di migliaia milioni di profughi possa essere fatto ed è per questo che vogliamo darvi subito già un altro appuntamento il ventiquattro settembre a Perugia per la grande marcia per la pace Perugia-Assisi
Per dire basta la guerra per dire sì alla pace per dire fermate dei
Ringraziando Giulio che ha parlato a nome dell'amplissimo schieramento di forze politiche sociali sindacali associative che hanno promosso questa manifestazione do la parola al presidente della Regione Lazio Piero Badaloni
Io vorrei che quest'applauso arrivasse a quei quaranta mila profughi che si ammassano la periferia di Tuzla
E insieme a quest'applauso arrivasse anche un altro messaggio potremmo affidarlo idealmente me la faceva notare Francesco Rutelli potremmo affidare idealmente questo messaggio a quella colomba che sta in cima all'obelisco con un ramoscello d'ulivo
è il segno della pace e non solo e se questa Colomba potesse portare questo nostro messaggio a quei quaranta mila profughi di Tuzla io credo che questo messaggio non è un messaggio di rassegnazione non è un messaggio solo di frustrazione è giusto è stato ricordato ma io penso anche un messaggio di rabbia di fronte all'impotenza di chi non riesce a trovare una soluzione per fermare questa maledetta guerra
E allora
Allora ancora una volta ancora una volta questa spinta popolare
Questa Colomba perché mandi questo messaggio a quei quaranta mila profughi di Tuzla ancora una volta la spinta parta dal basso parte dalle città da questi dai cittadini di questi duecento comuni
In tutta Italia che in questo momento stanno vivendo questo stesso nostro momento parte soprattutto lasciatemelo dire dai giovani ne vedo tanti tantissimi qui e credo che siano soprattutto loro che poi in qualche modo nel futuro
Si augurano di non vedere più le scene che ogni giorno la televisione ci trasmette ecco e la loro presenza credo che sia una carica ulteriore a lanciare questo messaggio con forza
Io sono qui a testimoniare semplicemente la partecipazione a questo incontro una partecipazione ideale dei cittadini di tutti e trecento settantasette i comuni che fanno parte di questa Regione
Il Comune di Roma fa la sua parte anche la Provincia lo sentiremo tra poco da Giorgio Fregosi e anche la Regione abbiamo adottato a distanza il territorio di Tuzla è diventata idealmente la sesta provincia di questa nostra regione
E questo è un segnale forte che noi vogliamo mandare insieme al Comune di Roma insieme alla Provincia di Roma e a tutte le altre province
E si è già tanto già si è tradotto
In operazioni concrete perché non bastano certo le parole questa adozione a distanza deve riempirsi
Di contenuti allora ecco la disponibilità ad accogliere i più piccoli fra questi profughi da parte della Regione di tutti i comuni di questa regione se sarà necessario e quando lo si riterrà necessario
Ecco la disponibilità
Con una proposta di legge
Di un un finanziamento straordinario per sostenere questa iniziativa che vede non solo collegati comuni fra di loro di tutta la regione ma anche i Comuni
Con le forze sociali con i sindacati con gli imprenditori con tutti i cittadini e soprattutto con questa straordinaria rete di solidarietà
Questa catena di solidarietà che è rappresentata dal mondo dell'associazionismo ecco io credo che bastino queste parole non non non c'è niente da aggiungere soltanto la speranza che anche le altre Regioni seguano questo esempio
Noi adesso abbiamo parlato di Tuzla ma in realtà l'emergenza la stanno vivendo anche altre enclave pensiamo ancora aste pensiamo anche a Mostar dove alcuni giornalisti hanno perso la vita per raccontare la verità insieme a tanti altri giornalisti che hanno raccontato la guerra questa sporca guerra in Bosnia
Ecco allora l'entrata di Morra dimostrarvi Dora se Pd facce Sarajevo ecco allora la mia speranza è che altre regioni seguano questo esempio e adottino a distanza altre altri territori altre province per rispondere alle esigenze e ai bisogni drammatici della popolazione che paga il prezzo di questa guerra paga la
Un'altra
Lasciatemelo dire un'altra sporca lobby quella dei commercianti di morte allora io credo che anche qui dobbiamo lanciare un segnale perché bisogna dire basta a questo commercio e questo compito non spetta a noi ma da qui deve arrivare l'appello a chi deve prendere le decisioni prendete le queste decisioni al più presto possibile che siano le meno traumatica possibile ma prendete re grazie
Siamo orgogliosi sapere che nella nostra regione oggi è più vicina a i territori della Bosnia Erzegovina
Io vorrei dare adesso la parola a Umberto Morozzo insegnante uno dei tanti tanti i volontari che da Roma
E che a Roma hanno lavorato in questi anni a fianco delle vittime della guerra in ex Jugoslavia che ha fatto un lavoro particolare nelle scuole con i bambini in tante scuole di Roma rappresenta un po'a tutti e porta questa sua particolare esperienza
Io qui parlo a nome di tutta una serie di associazioni del volontariato romano che in questi anni hanno lavorato per rendere più meno problematica la situazione alle popolazioni dell'ex Jugoslavia
In questo momento ci sono tantissimi volontari romani a Tuzla pronti ad accogliere i profughi di fibre Nizza e di altre località
A ricordiamo l'appello già fatto precedentemente qui dal palco per questa raccolta straordinaria di aiuti per la per Tuzla in particolar modo in questi anni migliaia di romani sono recati come volontario in Bosnia hanno raccolto aiuti la popolazione romana raccolto aiuti pari al cento convogli
Più o meno venti trenta miliardi di lire in viveri e materiali
Hanno promosso manifestazioni di solidarietà ricordiamoci che non è solo l'aiuto materiale ma anche quello di far procedere avanti il processo di pace e di solidarietà spingere i governi partiti
A muoversi anche in questo in questo le associazioni di volontariato hanno avuto un compito i particolari importante in questi anni
Ricordo soltanto alcune delle associazioni romane molte delle quali appartengono al Consorzio italiano di solidarietà che raggruppa le coordinate moltissime associazioni nella ex Jugoslavia
Il gruppo ebraico dei volontari delle di benevolenza del gruppo romano di aiuti Bosnia Erzegovina all'Arci Nazionale l'associazione per la pace
Il servizio civile internazionale l'associazione umanitaria e culturale per disabili ed emarginati il ponte il cippato la Federazione delle Chiese evangeliche italiane l'associazione gemelli a voci per la pace che ha lavorato più sul problema dell'infanzia
I progetti portati avanti sono stati tanti e sono tanti le adozioni a distanza rispetto a bambini e famiglie i comparti Colari problemi economici progetti medici e sanitari per ospedali raccordo tratta invio di viveri
Progetto per culturale per Sarajevo per ridare dei libri a Sarajevo e ridare spazio alla cultura anche di Sarajevo assistenza ai campi profughi italiani
Gemellaggio tra radio e giornali a stare associazioni e penultima e su questo io mi vorrei soffermare un attimo il Progetto infanzia sono partiti dei decine e decine di scuole hanno iniziato dei gemellaggi tra i bambini
Un gemellaggio significa molto significa che ogni bambino romano era accoppiato un bambino dalla ex Jugoslavia si inviano lettere si scrivono si mandano fotografie oltre a materiali e aiuti
Didattici si possono ospitare anche e su questo mi preme leggere solo un brano di un della lettera di un del direttore di Konitz un paese al centro dalla Bosnia che c'era scritto
Cari amici vi ringrazio dei materiali che ci avete inviato ma vi devo ricordare che di tutti i vostri aiuti le lettere dei vostri alunni sono la cosa più importante che loro possano ricevere
Ecco uscire dall'isolamento per un bambino cosa significa la guerra per un bambino
Noi ci emozioniamo guardando in televisione in modo bambini feriti o morti certo questo colpisce anche gli adulti come adulti e bambini sono colpiti dalla fame dal terrore dalle violenze ma un bambino soffre molto di più
Cosa significa per un bambino perde la propria casa i propri amici i propri i propri giochi la le proprie radici cosa significa vedere morire un Moon parente un genitore o un amico e cosa significa psicologicamente vivere queste violenze ecco forse una cosa che dovremmo forse per i maggiormente in conto è proprio questo che nella guerra esistono
I bambini e i bambini sono sempre bambini
Forse un ultimo appello priva di parare passare la parola Lorenzo che è un è un bambino uno di chi dei due mila bambini romani che hanno scritto ai bambini della ex Jugoslavia e che ci leggerà solo due-tre Brady brani di letterine ricevute dalla Bosnia
Volevo fare un appello alle associazioni ma soprattutto al comune alla Regione e alla Provincia
Ora ricordiamoci innanzitutto di un impegno maggiore cosa che si sta dimostrando in questi mesi no
Ma soprattutto ricordiamoci anche una cosa che la guerra esistono i bambini allora mezzi di sussistenza sono importanti ma per loro è altrettanto importante ricevere un gioco un giocattolo una bambola caramelle cioccolatini
Perché comunque noi dobbiamo ridare a loro la fiducia la speranza e il fatto che la loro infanzia così turbata debba comunque non provocare dei guasti irreparabili nella loro personalità
Da tre anni a guerra né bella Baldini in guerra
Non è più niente è come prima case distrutte non possiamo più andare liberi sempre paura giorno e notte abbia non solo il desiderio che finisca la guerra e che i dati i rapaci rimbalzi per noi e anche per tutti gli altri in tutto il mondo
Felicità per tutti i bambini Maya dell'ANIA base mia D'Amico nel prima Brender niente Antonello andrà a scuola senza paura incendiari liberamente
Ma ieri a tutti i soldati residenti uomini pensate un po'anche nei bambini e al nostro futuro
Pace regale Cumiana però anch'io vivrà in pace e poi a passeggiare liberamente nella città
E andare anche liberamente a scuola guadagna ed è liberamente davanti a casa anela nove anni
L'America ha distrutto al nuovo devo Endemol nemici alla data alle fiamme la mia casa è connessa sono bruciati tutti i miei Vanni niente ad Attolini bambina
E anche la la scomparsa compagna sconosciuta ma vorrei incontrarti nel paese dove non cadono le granate nella redenzione non ti ammazzano Neumann mini tranquillamente giocano
Minella nove anni
Dalla parola adesso al presidente
Della provincia Giorgio Fregosi
Amici carissimi
Credo anch'io che questa sera
Sobrietà e misura debbano prevalere
Sul resto
Però sobrietà e misura
Non ci possono e non ci debbono
Impedire di gridare magari sommessamente basta con la violenza e con l'orrore
Basta con la guerra
Chiediamo Pace non guerra macché chiediamo che chi deve garantire la pace la garantisca
Che l'ONU intervenga rafforzando i suoi contingenti a salvaguardia di popolazioni inermi per impedire lo sterminio il genocidio e la pulizia etnica
Io leggo qui
Per incarico del consiglio il saluto
L'adesione l'impegno della Provincia di Roma
Che sono abissalmente lontani come ha detto Rutelli
Come detto Badaloni
Come ci ricordavano i volontari
Abissalmente lontani dalle necessità ma che tuttavia sono la testimonianza
Quello che possiamo fare quello che dobbiamo fare quello che faremo sempre di più
E vorrei ringraziare i lavoratori
Della provincia di Roma quei lavoratori
Che insieme a numerosi numerosissimi consiglieri hanno adottato ragazzi era Gazzetta bosniaci bambini e bambine bosniaci l'adozione a distanza che ha consentito però queste ragazze e questi bambini
Di frequentare una scuola di studiare con poche decine di migliaia di lire al mese di potere
Continuare a vivere non solo materialmente ma anche spiritualmente
La Provincia di Roma alcune cose le ha fatte io ve le voglio dire
Con grande modestia
E anche con un sentimento
Profondo di inadeguatezza
Abbiamo acquistato un laboratorio di microbiologia
Che verrà inviata in questi giorni
All'ospedale di Tuzla
Perché lì ci dicono
Molte donne e molti bambini muoiono per epidemie di cui non si conoscono ancora le cause
Insieme al Ministero degli esteri
Stiamo organizzando un corso di formazione
Per sessanta donne bosniache queste donne poi in squadre
Si muoveranno in questi territori martoriati per parlare ad altre donne per parlare ai bambini quello che diceva Umberto Morozzo
Accoglieremmo
Nel nostro centro antiviolenza che ha soccorso già tante donne italiane
Accoglieremo dieci infermiere
Aspettiamo i dettagli dai sindaci di Mostar esca a ovest dieci infermieri che siano in grado di alleviare non solo fisicamente
Ma anche e soprattutto psicologicamente
La sofferenza
Terribile approcci e di tante donne
Che hanno dovuto subire una violenza connotata per di più da un carattere dispregio da un carattere di pulizia etnica di
L'intervento etnico
Duro feroce
Raccoglieremo viveri non deperibili e medicinali e il nostro istituto scolastico l'istituto tecnico gravi o Garibaldi che sta sull'Ardeatina sarà la sede di raccolta di questi viveri i sindaci della provincia
Mi associo anch'io al ringraziamento che Badaloni e Rutelli hanno voluto rivolgere a voi
Ai volontari ai costruttori di pace
A coloro che al di là delle celebrazioni al di là dell'ufficialità hanno dedicato tanto tempo della loro vita a soccorrere
Popolazioni infelici
è un Isco la mia voce la voce del consiglio provinciale alla richiesta pressante di pace perché termini l'orrore la violenza perché l'ONU si assuma fino in fondo le sue responsabilità grazie
Ancora un grazie sincero al presidente della Provincia per i tanti impegni
Che che si sta assumendo in queste ore che sicuramente tutti quanti sosterremo
Con il nostro impegno io ad Oderzo la parola al limite è lì lavoratrice della Banca di Roma che rappresenta qui simbolicamente lo straordinario impegno disse unitarietà Espresso qui da noi e in tutt'Italia
Da le organizzazioni sindacali e che in questi anni sin dall'inizio sono stati in prima fila insieme ai volontari dell'associazionismo in ex Jugoslavia affida a fianco delle vittime della guerra e che oggi ora negli aiuti di emergenza ma cominciano a guardare ai progetti per la ripresa produttiva e la ricostruzione
Poi sono una lavoratrice
Finale
Sono una lavoratrice della Banca di Roma del Centro operativo di mia moglie scritta
Vorrei portare la testimonianza su quanto è possibile operare in favore delle popolazioni colpire alla guerra in un passo di lavoro
Resta di infatti sono stati ospitati a Roma precisamente a sette Cambini su iniziativa dell'Associazione per la pace e con il finanziamento della provincia di Roma
Circa trenta ragazzi di una scuola musicale di Lubiana Prato di bosniaci originari di Sarajevo
Si è creata così una dieta erede dei rapporti interpersonali fra ragazzi e coloro che erano attivamente coinvolti nel piano di ospitalità
è nata l'esigenza di andare oltre al semplice rapporto estivo di ospitalità
Per quaestor alcuni lavoratori nella provincia di Roma unitamente a singoli cittadini hanno deciso di prendere in affidamento a distanza alcuni ragazzi tra i più bisognosi
Tale esperienza sia estesa anche ai lavoratori del Comune di Roma
Nel mio posto di lavoro inseguita ad un'assemblea sull'otto marzo si è voluto andare significando dinanzi a questa giornata prendendo il filamento a distanza cinque bambini
Noi venivamo già da esperienze di inattualità di viveri e beni di prima necessità consegnati asserragliano attraverso le strutture del Consorzio italiano di solidarietà
Successivamente si sono inseriti in questo progetto lavoratori aiutanti nelle scuole della Quarta circoscrizione attualmente abbiamo in Astrid ottantadue ragazzi che danno da pochi mesi di vita a circa vent'anni
Un'altra invenzione era dare vita ad un viaggetto che non si limitasse ad un semplice versamento agli affidati nella quota mensile
Ma bensì costruisse tra loro e gli affidatari
Un appalto di contatto continuo
Cosicché esimo dessero a seguire personalmente il loro problema disagi e difficoltà ma soprattutto creare rapporti di amicizia basati sul valore di pace di solidarietà
Per questo ogni mese due pensioni approdi è spesi sacrificando anche Giorni ferie partono da Roma per recarsi nei campi profughi di Lubiana e consegnare le ruote ragazzi
Sono quasi siamo riusciti a creare in bollo rapporti interpersonali diventando per loro ridotto di riferimento importante mentre Bernoni circa cento affidatari
Tale esperienza si è tradotta anche in un momento di crescita personale bulimica
Quest'estate alcuni ragazzi sono stati ordinati per tre settimane presso una famiglia finanziarie
E i giovani a quindi hanno voluto così assaporare la arabi una normale vita quotidiana della quale sono arrivati i milanesi camminavano della guerra da tre anni
L'esperienza Ottavia falsare il senso di gruppo tra gli affidatari anni all'epoca ambientò in tempo favorito la crescita del sentimento di amicizia e solidarietà con i ragazzi sostenuti siamo lieti di poter portare andorrana la testimonianza di lavoratori e volontari davanti ai cittadini di nome delle istituzioni che li rappresentano
Consapevoli del fatto nel mondo del lavoro dell'associazionismo del volontariato deve trovare una sua visibilità soprattutto in una città problematica come Roma
Solo così un grosso lavoro sotterraneo poteva trasformarsi in una realtà in una realtà considerata nella sua giusta dignità in collegamento con le istituzioni del sindacato a testimonianza del carattere aperta e solidale dalla nostra civiltà
Raggiante strutturati come il nostro riverso nel duplice ruolo di favorire lo sviluppo della cultura di pace in Italia
Ma soprattutto una volta individuato il giusto interlocutori
Sia esso una comunità locale come a una organizzazione umanitaria vede rivali nella ex Jugoslavia
Valorizzano quelle comunità locali lei poi caratteristica di multietnicità e convivenza vengono negate dalle politiche nazionalistiche
Prima di chiudere questa manifestazione è un saluto particolarmente caro e rappresentativo da parte di Aniasi mugugna tra di radio Zid di Sarajevo
La serata neanche io arriva da Sarajevo è alla varato Aradia almeno saremo che gemellato con Italia Radio Baron
Niente io come vogliamo fare un saluto Air vogliamo direttore parole
Informazioni che che arrivano
Informazioni che arrivano in tutta Italia in tutto il mondo dal nostro Paese come io sono di Sarajevo
Certe volte fanno la confusione agente io voglio spiegare solo qualcosa che io sento e unica cosa che posso spiegare la convivenza di gente del Sarajevo io sono uno di molti bambini diciamo che di famiglia mista
Mio padre e mia madre siamo su io ce l'ho anche serbi e croati musulmani mia famiglia io sono posti Accademia intera altro mi sento proprio così perché la convivenza a Sarajevo e specialmente
E i tuoi potete nomina
Un una cosa bellissima perché prima di prima di guerra anche adesso questa cosa non è distrutta perché tutta la gente della tenuta di bellezze hanno costruito una nuova nazione unita una nuova nati e che si chiama la tuta bosniaca e io mi sento solo così io non posso red non posso essere diventa grazie
Grazie a Daniela
Credo che queste sue parole siano la migliore conclusione di questa manifestazione
E credo che a questo punto la decisione che il comitato promotore della manifestazione ha preso prima di queste iniziative
Di diventare un comitato promotore permanente per tutte le iniziative rivolte a dare pace in Bosnia pace nei Balcani credo che siano la migliore risposta che noi possiamo dare al termine di questa nostra iniziativa
Il nostro impegno ora è urgente ed è quello di collaborare a far tacere le armi
Ma il nostro compito non finisce qui
Il compito anche quando passeranno le armi sarà proprio quello di difendere la libertà e la democrazia la convivenza la multiculturalità e il dialogo ecumenico
Nella società bosniaca in tutte le nazioni nel difendere tutti questi valori e questa realtà
Nella Bosnia di oggi noi difendiamo la nostra libertà la nostra democrazia la nostra capacità di convivenza e di Paul di creazione di una società realmente libera e multiculturale
Grazie ancora noi tutti
Arrivederci a presto