Presentazione del libro di Vittoria Franco "Il male del Novecento" (Castelvecchi Editore)

E io sono molto contenta
Di ospitare dalla presentazione di questo libro soprattutto di ospitare vittoria Franco Amendola ringrazio l'ufficio studi del gruppo Andrea Bianchi per armi coinvolte vittoria Franco per avermi coinvolta
Mi fa molto piacere prima di iniziale volevo leggervi una lettera che è arrivata dalla senatrice Liliana Segre che non può essere qui con noi
E saluto l'autrice vittoria Franco e tutti i partecipanti alla presentazione del libro il male del Novecento tema cruciale ineludibile per chiunque voglia intendere davvero il tratto più drammatico e peculiare del secolo breve
L'autrice lo individua proprio nella radicalizzazione del problema del male nella sua assolutizzazione che nei regimi totalitari apportata lo sterminio di milioni di persone
Mai era accaduta nella storia dell'umanità una tale serie di stermini di masse umane immense e culminare nell'impensabile indicibile il rappresentabile della Shoah
Vittoria Franco ragione di questi temi non solo in sede storica ma anche soprattutto teorica richiamando filosofi e teologi che si sono interrogati appunto sul mare radicale ed assoluto
Ma il suo saggio cerca anche di individuare una via di uscita un antidoto perché gli orrori del Novecento non abbiano a ripetersi
Lo individua nel concetto di amicizia
Cioè nel recupero del senso del rapporto con l'altro nel riconoscimento della dignità dell'altra persona della sua importanza di Luís per noi e di noi per lui
E questo è certo la premessa di un nuovo umanissimo e comunque di una nuova convivenza possibile della giustizia e nella pace
Purtroppo non potrà essere presente di persona la presentazione ma rinnovo il più partecipe saluto all'autrice e a tutti i partecipanti Liliana Segre
E io credo che questa lettera di Liliana sarebbe sedere restituisca anche il senso e l'importanza di questo testo che vittoria Franco ci consegna
Il libro un viaggio di riflessione attraverso autori diversi che si sono interrogati sul male
Petrucciani che saluto e ringrazio per essere qui Stefano Petrucciani docenti filosofia politica alla Sapienza meglio di me saprà dire su sulla riflessione filosofica interloquire con una vittoria Franco su questo
E però voglio appunto penso sia importante cimentarmi con questo testo a partire anche
Dato il presente che stiamo vivendo
Voglio ricordare che proprio ieri per esempio è stato negato un teatro alla stessa Liliana Segre ha la possibilità di vedere un film sulla sua vita
E penso che noi abbiamo ancora molto bisogno di confrontarci con il male del Novecento
Una questione non risolta ammesso che sia possibile risolverà
E che allontanandoci da quelle date la perdita dei testimoni rende ancor più necessario rinnovare la memoria diffondendo la conoscenza
Vittoria Franco dice appunto afferrare il testimone da chi è sopravvissuto e di costruire un ethos democratico basato sull'amicizia una diffusa etica della responsabilità verso i beni comuni
Appunto afferrare il testimone che risulta di ciò che risulta incredibile a chi non l'ha vissuto riconoscendo anche la difficoltà di parlare
Il coraggio di parlare la fatica di parlare e assumersi il fardello di capire perché capire quello che è successo
Un'operazione anch'essa difficile
E mettere in campo appunto il rispetto dell'altro la dignità umana il pluralismo la convivenza plurale oltre penso che soprattutto oggi sia molto necessario una retorica della memoria che rimane inchiodata al passato e non interroga il presente
Io credo che lo debba interrogare esattamente sul rispetto dell'altro da Dinho la dignità umana il pluralismo la convivenza plurale non a caso che
Noi in Senato abbiamo una commissione Segre proposta dal
Che in data appunto i discorsi d'odio razzismo vittoria Franco su questo si muove attraverso pensatori che hanno ragionato sul male
Avendo conosciuto l'inedito nella Shoah di altezze ma anche riandando alla riflessione sul male e sulla responsabilità di autori classici Agostino canta
Perché il problema del male come lei appunto ce lo consegna attraversato la riflessione da quando da quando la riflessione insiste quando il mondo esisterà riflessioni umana
Da queste riflessioni Como anche precedenti a quello che è successo novum appunto
Successo nel Novecento penso a Pico della Mirandola canti gli autori che che vittoria Franco si insomma ci accompagna in questo viaggia di leggere ci consegnano il tema della dignità dell'uomo
Della dignità e dell'uguaglianza del soggetto capace di autonomia morale
Ma anche verso della belli come diede il male come creazione dell'uomo no e quindi anche il il male viene dopo e la libertà umana che crea il male e il la libertà umane all'origine del male
E e il male è nella relazione e però appunto quello che è successo nel Novecento ci costringe a una nuova missione il mondo il libro è proprio un itinerario che come dire riprende classici e però ci consegna il percorso che gli autori che si sono confrontati con altezze ecco quello che è successo hanno fatto e la cosa che io credo noi dobbiamo tenere dobbiamo lo dico politicamente non lo dico nordico punto come in questione politica Dinoi
E che pare e che parliamo di qualcosa che è propriamente moderno intrinsecamente moderno e in questo il metodo ed è quindi inedito quindi riguarda profondamente Novi
Il male come sistema come è potuto succedere e quanto questo riguardi la dimensione comunque individuale il male nell'organizzazione amministrativa dello Stato giacché mette l'organizzazione ha smistati a dello Stato a servizio del niente amento il dominio totale sugli uomini
E come dicevamo all'Olocausto fu pensato e messi in atto nell'ambito della nostra società razionale e moderna nello stadio avanzato della nostra civiltà
E a culmine dello sviluppo culturale umano ecco perché è un problema di tali società di tali civiltà e di tale cultura
Punto moderna se fosse il sistema della fabbrica d'umanità resta cosa disse umanizzata dominio quindi uomo ridotto accorsa privando l'uomo di quell'autonomia e quella libertà che connota la sua dignità io
Io penso che fin come zona di interesse Cia restituito proprio questa idea della della fabbrica e del sistema e del dominio ce l'ha restituito nella anche nel rumore no di che cosa è e nella
E nella razionalità appunto messa a servizio
Di questo io credo che noi qui e che questa riflessione che una riflessione importante una di che che vittoria
Franco ci consegni in questo testo
è una riflessione attuale
Perché io penso che noi dobbiamo o nella diciamo nella foto una politica che non cambiano che c'è oggi in quello che nel dopoguerra abbiamo costruito nella costituzionalizzazione dell'attività umana
E che nella sfida che è stata fatta noi dobbiamo sapere che una sfida sempre aperta
Non chiusa proprio perché il male è stato possibile
è possibile che torni è un arco è una è una sfida non non non non conclusa diciamo che non si conclude e che dobbiamo sapere che attraversiamo un tempo che ciò in cui c'è una recrudescenza dei discorsi di odio
Dentro penso all'uso della Rete io non voglio banalizzare ma quello che su insuccesso però io non posso non interrogarmi rispetto a quello che è successo sul su
Niente quello che succede oggi che anche su ipotesi divisionista e banalizzazione di quello che è successo
Penso oggi non poteva essere qui al senatore Parrini al fatto di interrogazioni su questi due
Francobolli uno dedicato a Italo Foschi un altro a Maffeo Pantaleoni cioè persone che hanno avuto a che fare con l'antisemitismo con quel male assoluto che sono stati collaboratori quindi
Penso a a come dire sentinelle che non scartano più o anzi tentativi di di riabilitare alcuni che collaborarono e si macchiarono di anti Simitis allora
Capire esattamente cosa è stato che questa è stata quell'ideologia del razzismo questo per me in tempi in cui torna il suprematismo in un tempo di grande ingiustizia che producono anche rabbia rigurgiti
Razzisti io penso sia molto importante a partire anche da
Punto da tra le riferì di riflessioni che vittoria Franco ci riconsegna
Quella di dinastie razzismo incatenamento al corpo no come perno dell'azione politica e corpo come destino corpo core poco noi donne lo sappiamo molto bene il corpo da qui non nonché ma che non apre alla libertà anticorpo in cui senti ho dato ma soprattutto vedere che fu una concezione del mondo non solo un'azione un agire politico una concezione del mondo che può tornare
E quindi io io penso che noi dobbiamo sta per vedere oggi quanto fatichiamo ancora su questo corposo questo destino su quest'sulle questioni della cittadinanza
Persino sulle questioni della famiglia su questo ius sanguinis che ancora così prepotente torna ideologico torna i tanti discussioni
E però conto vittoria Franco ci consegna anche come giustamente sottolinea anche la lettera della
Della senatrice sedere
La via d'uscita no cioè la la la Lello Simone è possibile io attraversando proprio queste riflessioni il male legato al potere la l'uso della burocrazia
Il fatto che comunque anche dentro questo per soprattutto alla riflessione di andare all'Inter rimane la responsabilità personale la necessità di sottrarsi e di di riconoscersi
E
E e in questo rimane il valore di quello del modo in cui ne siamo usciti in quegli anni appunto lo dicevo la
La Dichiarazione universale dei diritti umani la costituzionalizzazione del della dignità della persona e de la dignità della persona intanto il riconoscersi una in una comunità umana che universale che oltre azione e però sappiamo anche che quelle istituzioni quella costituzionalizzazione quella dignità che e quasi parecchio condizione che la possibilità dei diritti
E oggi è fortemente messa in discussione anche quelle istituzioni che dovrebbero garantire quella dignità oltre che non lo scenario del mondo la dignità umana è spesso messa fortemente in discussione e quindi la sfida per chi fa politica per chi questa lezione e anche questa inquietudine
Sempre a Caserta che ci consegna il male del Novecento è davvero investire nell'amicizia
Pensare bellissimo
Appunto le pagine di di Primo levi e la sua relazione con Lorenzo l'operaio
Che gli consentì di sopravvivere
Nella politica come cura del mondo e quanto questa riflessione oggi è stata riproposta di attuale
E stata riproposta di dentro anche la la crisi del Comité da tanto pensiero delle donne la necessità di cambiare la politica e quanto come di metterlo a servizio della cura del mondo
E quanto sia
Come dire
Essenziale attenersi a quel pensiero della pluralità come ce lo fornisce Anna trenta della pluralità persino nella nell'autocoscienza no nel dialogo con stecche quella cosa che ti
Che ti consente di dire di no anche quando sei nella macchina delle dell'ingranaggio burocratico in cui la stessa abitazione tale che potresti dire non mi riguarda cioè in qualche modo l'allarme
Il la vanità del male poiché e questa ecco io credo che questa ricchezza della di questa riflessione ci ci serve ancora oggi si sa chi serve soprattutto a oggi in cui
De una torsione illiberale delle nostre democrazie
Sembra andare bene in una direzione in cui di nuovo la pluralità la dignità dell'uomo alle differenze vengono messe fortemente in discussione invece noi dobbiamo davvero fino in fondo coltivare la dignità l'umanità e la pluralità
E quindi io della ricchezza di questo di questo itinerario che vittoria per cui io appunto ho detto pochissimo però ed interamente
E anche un libro che spiega
No c'è un libro molto colto però un libro che ti offre una rilettura che non dà per scontato la conoscenza degli autori che che li mette insieme attorno a dei nodi e concettuali provvede problematici o di questo davvero ringrazio vittoria Franco penso che ci ha fatto un regalo utile e molto molto attuale
Grazie
Che lascio la parola a Stefano che
Facciamo un attimo
Ecco
Si sente sì
Così ben
Ringrazio molto dell'invito a parlare di questo libro anche perché
Si può da sempre diciamo così il lavoro teorico di vittoria
Questo libro è un po'la prosecuzione
Di due testi che io ho apprezzato molto insomma che consiglio a tutti di leggere cioè
Ricordo etiche possibili responsabilità è uno vittoria segue dei fili molto coerenti nella sua nella sua ricerca ma il merito in particolare di questo libro
Che affronta con grande profondità di analisi
Il tema come è stato detto
Del male nel Novecento ma anche direi con una grande limpidezza di scrittura
E questa secondo me è una qualità fondamentale perché innanzitutto in molti libri contemporanei questa qualità si perde quindi leggiamo nel i testi e sono scritti male o talvolta incomprensibili
Ecco invece la chiarezza nella nella scrittura e anche segno mi adesso avviso di chiarezza di pensiero e quindi
Si legge davvero con con piacere questo libro che affronta una questione difficilissimo appunto quella del male assoluto del mare del male estremo questione ineludibile appunto dopo l'esperienza del nazismo
Naturalmente nel pensiero del Novecento la questione è stata posta spesso ed è stata posta anche sotto una chiave particolare
Per esempio in questi termini si esprimeva una filosofa importante del nostro tempo Adriana Cavarero stata posta come questione del comprendere l'incomprensibile se paradossalmente ma perché
Come possiamo comprendere con strumenti razionali diciamo così eventi o azioni che sembrano sottrarsi a ogni parametro di comprensibilità questa è un po'la domanda infatti
In un testo dedicato a questi problemi a dire alle Camere lo scriveva
Che di fronte alla violenza estrema disumani zampe di cui l'ozono Locone ecco l'uomo si mostra capace il linguaggio le categorie del pensiero e lo posso spesso sembrano subire uno scacco sembrano rimanere impotenti ecco ma siamo l'importanza del libro di vittoria sta proprio nel fatto che non si rassegna allo scacco ma conduce un'indagine
Nella qui data un'indagine guidata dalla convinzione che sia necessario
Non rinunciare alla decifrazione ma cercare di afferrare
Frammenti di decifrabili ITA scrive costituisce la precondizione necessaria per attuare una prevenzione per il futuro per riuscire a costruire antidoti al ripetersi di quel male abissale
Quindi la questione che il libro affronta insomma e quali strumenti ci può dare la filosofia del Novecento per pensare che capire questa problematica del male assoluto alla quale il secolo ci ha posto irrevocabilmente diffonde
Naturalmente la questione non nasce in un certo senso non nasce nel Novecento
Perché per esempio ci sono delle riflessioni
Precedenti che insomma tornano ancora morto utili per chi voglia pensare oggi che in particolare in particolare un autore che vittoria sempre spesso cita nei suoi testi
Da sacrestia
Che costituisce anche il punto di riferimento primario per uno dei filosofi che vittoria tratta in questo libro e cioè
L'esistenzialista Luigi Parenzo
Ecco per da soli estivi il problema del male è forse il problema principale insomma della sua nella sua riflessione dei suoi grandi romanzi per esempio
Per i Fratelli Karamazov fu
Proprio nelle pagine che precedono la famosa Leggenda del Grande Inquisitore
La sua Jas che solleva il tema delle atrocità commesse a danno dei bambini innocenti per esempio dai soldati turchi ma anche dai militari zaristi anche insomma in diversi contesti
E e quindi solleva il tema della sofferenza inutile infliggere del di coloro che infliggono sofferenza senza che
Questo abbia nessuna razionalità
E della sofferenza inspiegabile appunto la sofferenza dei bambini inspiegabile
Soprattutto se ci si scrive in un orizzonte cristiano
Ecco però la linea diciamo che da lo sto Yeshiva appare sono in questo importante filosofo italiano
In che è stato anche credo maestro di Vattimo se non sbaglio
Ecco
Ripercorsa
Accuratamente diciamo da da vittoria anche se porta verso porta inevitabilmente verso una spiegazione teologica
Del problema del male finisce per introdurre diciamo qualcosa come un principio diabolico finisce per introdurre qualcosa che si sottrae alla spiegazione razionale
Ecco
Invece
Vittoria
Intende seguire un sentiero rigorosamente laico cioè cercare di capire comprendere e spiegare cos'è come è stato possibile appunto il male assoluto il male estremo
Ecco un un aspetto di questa ricerca è definire perché poi un certo punto bisogna anche come dire assumere l'atteggiamento scientifico quindi guardare guardare anche le cose peggiori per cercare di capirne allora un aspetto di questa ricerca e cercare di definire alcune caratteristiche
Del male assoluto che gli studiosi i filosofi che ci hanno pensato hanno messo in evidenza per esempio appunto
Quand'è che possiamo quando è Ka che cosa ci troviamo di fronte ci troviamo di fronte di Celerina su un altro autore molto caro Vittorio
A un male che per essere appunto estremo assoluto nell'essere occasionale ma un male sistematico non solo ma quello che colpisce molto neanche il fatto che si tratta di un male gratuito
Perché viene inflitto anche
Per il semplice Busto di infliggere lo senza starci troppo a pensare e qui c'è l'aneddoto
L'importante è che vittoria ricorda di Primo levi nella gara naturalmente che aveva staccato un pezzo di ghiaccio
Non vuole e lo stava leccando per dissetarsi allora arriva innanzi se io figlio e glielo punta diede fama perché qui se non c'è un perché senza perché
Cioè il male è gratuito il male senza il mare sono male gratuito male senza perché si fa perché si fa
E poi naturalmente sempre Primo levi ci ha insegnato
Il male che porta alla negazione totale
Della dignità umana
Che tendenzialmente diciamo alla
Bestia Lizza azioni dell'altro l'altro viene disumani Zanta ora dica mentre viene misconosciuto radicalmente
è interessante anche
Un'altra autrice molto cara Vittorio anni SEL
Che giunge questo elemento di riflessione quando dice che ci troviamo di fronte al male assoluto quando c'è però sia accadeva Amour rovesciamento di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato quindi in sostanza e proprio la convinzione che sia giusto fare ciò che è radicalmente sbagliato anche radicalmente ma non rovesciamento diciamo totale di tutti i valori potremmo
Allora
Oltre però a ragionare su
Queste diciamo caratteristiche essa fenomenologia del male
Naturalmente tra più complicato è capire perché si dà il male estremo il male assoluto
Che era il problema evidentemente che molti filosofi hanno discusso tra gli altri il problema della dei due diciamo di oscuri della Scuola di Francoforte
Ma cerca nel terrore Adorno che lo hanno cercato di studiare al loro modo nella via in questo libro importante scritto negli anni Quaranta pubblicato per la prima volta quarantasette che si chiama dialettica dell'illuminismo che
Che in qualche passaggio diciamo vittoria richiama
Ecco un punto che può essere sottolineato perché nel tentativo di comprendere diciamo così
Qui ci troviamo nel libro aiuta desideravo di fronte soprattutto alle tentativi di tipo che usano strumenti filosofici ma naturalmente molte letture molte riflessioni hanno fatto anche largo uso di strumenti psicologici
Non solo della Carrer ricavati non solo dalla psicanalisi freudiana che per esempio per la Scuola di Francoforte era dico io una vera e propria fissazione ma anche
Da altri orientamenti di di analisi psicologica per esempio
Nella lettura
Della scuola di Francoforte
Direi sia di Adorno che di Horkheimer forse più di allora ma insomma di entrambi
Decifrare i meccanismi diciamo reconditi profondi
Sui quali fa leva all'antisemitismo
Era un
Una ricerca importante per capire perché
Questa diciamo ideologia ripugnante
Avesse conquistato a tanto ascolto e poi in qualche modo come sappiamo continua
Sia pure molto meno ad ancora oggi
Conquistare qualcuno
Ecco ma
Vittorie segue in modo più analitico un'altra linea di riflessione in particolare quella sviluppata come ricordava anche la relatrice che mi ha preceduto quella sviluppata da Sigmund ma umano nel libro modernità e Olocausto che è una riflessione diciamo invece sul su come
La pratica diciamo tecnico burocratica
Possa in qualche modo neutralizzare il varo il valore morale delle azioni e quindi rendere per così dire percorribili dei corsi di azione che sarebbero altrimenti
Ripugnanti
Questo è un punto di riflessione
Sollevato da Obama che a qualche qualche punto di contatto con quelli della Scuola di Francoforte perché anche lì
Si discute molto sul tema della razionalità della razionalizzazione della sua conversione diciamo in una forma di nomine ma in Bauman la cosa è molto chiara
Perché la domanda che lui si pone eh come mai come è possibile che chiamo la pratica tecnologica razionalizzata e burocratizzata riesca a
Cancellare o far rimuovere diciamo il contenuto orribile dell'azione che si va a compiere
Quindi Bauman riflette appunto su come la burocrazia moderna riesca
A trasformare
Le azioni di individui che di per sé non sarebbero privi di principi morali come più o meno tutte le persone riescano a trasformare le azioni questi individui in azioni che possono anche
Commettere diciamo le più terribili atrocità
Senza che questo li sconvolge più di tanto
E
Qui
Qui Baumann si rifà utilizza ampiamente anche una perché torniamo alla psicologia
Utilizza il lavoro di uno psicologo che si chiama
Herbert Kerman punto comparato queste cose deliberativi vittoria naturalmente e il quale era uno psicologo studioso dei processi di influenza sociale cioè di come si influenzano le persone e va un po'riprende le tesi di questo psicologo il quale dice che le inibizioni morali che impediscono di commettere atrocità
Tendono a
Cadere diciamo così
Di fronte a
Tre se si danno diciamo così tre condizioni qui c'è un tentativo appunto di studio scientifico
Inibizioni morali che impediscono di commettere atrocità tendono a cadere si danno tre condizioni prima di tutto la violenza è autorizzata da ordini provenienti da autorità
E quindi il
Come sappiamo bene il ministro e tutti i capi nazisti che ed esecutori
L'esecutore dei crimini può dire ma io ho ricevuto l'ordine quindi la violenza deve essere autorizzata deve essere routine insalata in una prassi burocratica appunto come accadeva per lo sterminio nazista e inoltre
Le vittime della violenza
Devono essere in qualche modo disse umanizzata esce devono essere intese appunto come
Accadeva per esempio nell'antismog
Non come degli esseri umani a pieno titolo ma come dei sotto omini dei quasi quasi animali quasi non nuovi
Ecco e questo è un punto che a mio modo di vedere ritorna poi tante forme di di violenza estrema
Ecco naturalmente
Queste considerazioni sono molto molto importante sia come si possa giungere
Come soggetti apparentemente normale punto che pensiamo poi naturalmente alla a strappare entra della banalità del male di Eichmann a Gerusalemme eccetera neo al processo insomma
Questo omino apparentemente normale
Nel processo che gli viene fatto Gerusalemme ma insomma
Il punto che comunque a mio modo di vedere va posto che i regimi terroristici però si reggono molto banalmente diciamo anche sulla semplice violenza sulla semplice paura cioè si obbedisce per tanti motivi sicura
E ci sono ma
Non dimentichiamo che mi regimi terroristici si obbedisce perché se non si obbedisce si viene ammazzati quindi ogni singolo preso da solo impotente può essere eliminato in qualsiasi momento quindi il fatto che obbedisca anche agli ordini più efferati diciamo così
Non è qualcosa che poi ci possa stupire più di tanto
Ecco e e qui si tocca il problema
Diciamo eterno della filosofia politica sia un regime si regga di più sul consenso sulla forza possibile un regime che si regge soltanto sulla cura forte sul puro terrore
Sicuramente lo è se dura poco di magistratura dopo lo è se dura poco perché la stabilità di un regime basato sul puro terrore evidentemente non è qualcosa che possa persistere
A lungo nel tempo però non bisogna sottovalutare anche questo elemento quindi
Non bisogna sottovalutare anche questo elemento
Ecco però questo vale diciamo per con per comprendere son tante considerazioni ci servono per comprendere coloro che obbediscono perché obelisco no
Obbediscono perché appunto l'azione è stata neutralizzata da utilizzata perché viene ordinata dall'alto perché hanno paura insomma ci sono tanti motivi no che devono essere studiati e compresi
Per capire come mai diciamo così persone appunto normali con normali sentimenti morali diventano degli assassini efferati
Ma
Questo vale per coloro che obbediscono e coloro che comandano
Perché dove nasce
Il male estremo
Dove sta il germe diciamo che scatena il male estremo
Ecco allora qui insomma la questione è molto complicata però a mio modo di vedere
Come dire si può
Si può ragionare su un certo filone secondo me ecco e e poi sentiremo risentire anche cosa ne pensa mito anime
Ecco
Diciamo
Il filo secondo me forse più
L'importante è quello che riguarda il concetto della identità
Nella identità no
Tra l'altro punto
Forse non per niente Adorno nella appunto questo filo solo dello squalo Francoforte nell'ultima fase della sua vita era fissato con la questione del non invece della critica dell'identità no allora perché perché
Innanzitutto certo
Lo sterminio nazista e un unicum
Però
In un certo senso è un unicum
Per tutti i motivi che abbiamo detto in un altro senso non è un unicum perché perché diciamo di orrori
Nel diciamo negli ultimi secoli negli ultimi due o tre secoli
Non c'è stato solo questo
Ci sono stati gli orrori per esempio delle guerre coloniali mostruosi
Ci sono state diciamola
Gli errori e gli orrori
Dei conflitti politici
Della tra rivoluzione e controrivoluzione credo che non siano stati teneri anche quelli hanno fatto milioni di morti
Ci sono stati
Purtroppo anche nella rivoluzione francese la ghigliottina come decapitazione sistematica
E
In tempi più recenti per esempio ci sono state più recenti non andiamo alloggi perché questa è la diventa un problema in tempi più recenti però già storici disabili ci sono state per esempio le guerre etnico nazionali della ex Jugoslavia
Che hanno anche quelle hanno scatenato diciamo un potenziale di orrore non indifferente
Ecco allora cos'è che scatena appunto il male estremo
Anche anche se faccia si poniamo mente a questi
A queste questioni quali insomma diciamo che il male estremo lo scatena sicuramente una
La disumani trazione dell'altro per esempio
Nelle guerre coloniali quelli che vengono sterminati Goffredo sono bestie non sarà il più o meno bestia e allora è più facile no
La DC umanizzazione dell'altro oppure anche però siamo onesti con noi stessi anche la radicalità dell'odio politico per esempio
Può arrivare a ma in fin dei conti diciamo così quello che forse
L'elemento più forte quello che secondo me possiamo chiamare l'odio identitario qui penso per esempio alla Jugoslavia
Cioè
Il problema della identità perché in fondo
Dove si cioè la negazione dell'altro nasce a mio modo di vedere
Sulla ambivalenza dell'identità
Perché perché noi tutti non possiamo vivere senza una senza diciamo una
Forte identificazione
Per esempio ci identifichiamo con la nostra famiglia col nostro Paese con i nostri usi e costumi ma anche
Con cose molto più corporee per esempio con le nostre abitudini alimentari sessuali igienica cioè chi non si lava ci fa schifo chi fa sesso diversamente ci ripugna chi mangia i cani ci fa schifo
E comunque si diciamo la nostra eventi noi abbiamo bisogno di fissare la nostra identità
Perché come ci ha insegnato l'antropologia filosofica del Novecento
L'essere umano è aperto a infinite possibilità è un essere aperto e deve fissarsi deve darsi un senso deve inquadrarsi deve stabilire
Ci vuole che qualcuno dica cosa è giusto e cosa sbagliato cos'è amabile e cos'è disgustoso cos'è bene e cos'è ripugnante circa e questo costituisce la nostra identità senza la nostra identità non potremmo vivere
Perché avremo diciamo cadremo nel caos però il problema è che l'identità ha il suo rovescio
E il rovescio nell'avere una forte identità
La negazione
Di chi diverso da noi
Cioè la pendenze fino al limite diciamo della disumanità azione
Di chi è diverso
Quindi l'identità e indispensabile ma
L'identificazione diciamo con una serie di
Aspetti
Della nostra civiltà della nostra società nel nostro cuore ma
E a partire dal dal rovescio diciamo dell'identità che può svilupparsi appunto la negazione dell'altro disse umanizzazione dell'altro
E quindi anche il male estremo insomma non c'è senza chiaro senza senza questo tipo di di riflessione diciamo identitaria appunto non si capisce per esempio l'antisemitismo e tante altre cose allora insomma alla fine forse
Una chiave di lettura che mi sembra
Più adeguata di altre quella di riflettere sulle ambivalenze dell'identità e questo credo che sia in
Grande sintonia con le cose che
Sostiene Vittorio perché perché appunto
Vittoria insiste diciamo sul sul sull'altro lato dello stesso discorso però secondo me e cioè
Qual è l'antidoto diciamo così all'odio identitario non
è il riconoscimento della differenza cioè
L'apertura al differenza la rinuncia appunto alla fissazione sull'identità alla assolutizzazione dell'identità
L'apertura alla differenza né in molti sensi che questo può avere come dice giustamente vittoria insomma cioè
Pluralismo cioè
Apertura agli altri cioè
Apertura anche la differenza in noi stessi
Nel senso di capire che noi stessi siamo molto diciamo divisi anche al nostro interno non siamo monolitici e quindi capire la differenza che abita anche i nazisti sì
Ci aiuta a capire da differenza degli altri dell'altro dell'altra EC
In qualche modo diciamo eh qualcosa che può forse aiutarci a immunizzarsi dall'odio identitario che invece
Diciamo una delle radici più forti
Di
Delle disumani inserzioni degli altri e quindi degli orrori e delle violenze quindi
Per concludere
Direi che si può sicuramente condividere
Come diceva anche la relatrice che mi ha preceduto si va sicuramente condividere
Un po'la tesi di fondo diciamo del del libro di vittoria e cioè che per
Difenderci dal male in assoluto diciamo così oltre a tenere viva la memoria come si diceva molto importante
Quello che è anche necessario
Apro le virgolette
La ricostruzione di un ethos democratico basato sull'amicizia e su una diffusa etica della responsabilità verso i beni comuni
Fra questi ultimi occorre inserire il rispetto dell'altro e della dignità
Di ciascuno e di ciascuno una radicata cultura del riconoscimento del pluralismo religioso e delle concezioni del bene cioè del pluralismo che
E antidoto appunto alla fissazione sulla identità che in fondo è qualcosa di estremamente distruttivo
Bene vi ringrazio
Grazie o aree d'Italia
Ma intanto i ringraziamenti che solo doverosi intanto a Cecilia D'Elia che la senatrice che rappresenta il gruppo del PD Stefano Petrucciani che il relatore con cui abbiamo avuto nel tempo diversi incontri diversi scambi divide
E poi ringrazio davvero con commozione gratitudine
La senatrice Segre per aver voluto rinviarci il suo messaggio a lei va davvero la mia vicinanza tutto quello che ancora deve soffrire la riconoscenza per la sua opera di testimonianza per quello che continua a fare anche come senatrice qui in senato
Presiedendo la Commissione contro l'odio Dio sa se ce ne ancora bisogno
E ha raccontato per tutta la vita che cosa lei ha vissuto che cos'è stata la Shoah come hanno fatto Primo levi come hanno fatto altri sopravvissuti ai quali dobbiamo essere grati perché ci hanno consegnato le loro testimonianze
Incredibili come diceva Cecilia e e quasi indicibili indicibili perché non c'erano le parole per dirlo per raccontarlo Primo levi aveva un sogno ricorrente che sa
Tornando a casa avrebbe raccontato le sue sofferenze
Nella per e dopo qualche minuto la gente gli ascoltatori cominciavano a distrarsi perché non credevano a a quello che è l'unico raccontava non credevano che quello che raccontava fosse possibile ringrazio ancora Andrea Bianchi direttore dell'ufficio studi del PD per aver organizzato questo incontro devo dire che personalmente sono contenta di essere tornata in Senato dopo molto tempo con un'amica opera discutibile comunque un'opera che c'è
E ringrazio Angelo Bernanke che qui condoni che rappresenta la casa editrice Castelvecchi e naturalmente vi ringrazio tutte voi tutti voi
Per essere qui ad ascoltare questo
Questo questo incontro certamente sul tema complicato doloroso anche doloroso qualcuno che l'ha letto ma detto posso ho sofferto a leggerlo setto si soffre quando si parla del male però io ho sentito come un dovere
Di ah fra affrontare questo tema sono partita per chi conosce un po'il mio percorso filosofico da andare perché è una delle mie autrici e analisi si è chiesta per tutta la vita in tutte le sue opere dalla dal dai primi scritti e da quella più più celebre forse l'euro l'origine del totalitarismo
E poi vita attiva e poi
Nelle altre o opere ha cercato di catturare questo perché in cui appunto sia Cecilia sia Stefano dicevano
Di catturare il perché dica e di catturare anche il che cosa
Perché
Il la Shoah a assegnato una cesura nella nostra epoca sicuramente c'è un prima e un dopo e vero che tale che c'erano filosofi che si erano interrogati sul mare naturalmente nei nei secoli
Però dei dei
Nei decenni diciamo del della della dell'Ottocento che hanno concluso l'Ottocento un po'il problema del male era quasi scomparso dall'attenzione
Della filosofia e invece con la Shoah è tornato è tornato al centro degli interessi
E dovevano a quel punto cambiare sia il modo di concepire il mare certamente perché il male era cambiato
E le dirò qualcosa su questo che cosa vuol dire che il male era cambiato
Dovevano però cambiare anche le domande della filosofia
E le domande dell'etica
E i filosofi che io ho preso in considerazione che mi hanno aiutato a costruire un mio un mio piccolo frammentario pensiero si interrogano su questo
E dovrà cambiare il linguaggio appunto c'è e il il male della Shoah e l'indicibile
Non avevamo le parole per dirlo dice dice Primo levi la lingua manca di parole per esprimere questa offesa
La demolizione di di un uomo
Ma se pensate anche come chiamare questa questa serie di eventi che poi per me diventa Tascio ama per esempio Baumann parla di olocausto però un altro sopravvissuto importante Bettelheim che era stato è stato un famoso importante psicologo anche lui è morto suicida a un certo punto era contraria a usare questo termine Olocausto perché l'Olocausto rinvia a riti religiosi quindi sacri
E non era certo il caso della Shoah
E allora quali erano queste nuove domande
Che un po'questi filosofi cercano di affrontare e e di trattare ma intanto la prima la più banale se volete come è potuto accadere Auschwitz nel cuore della civiltà europea è occidentale
Perché questo era accaduto erano crollati tutti i valori costruiti
Nei secoli e che avevano costruito la civiltà occidentale ed europea innanzitutto
E quindi come si è arrivati all'abuso dissoluzione totale dell'Humanitas nelle relazioni umane e sociali
E quindi lei anche anche la Theatre si era era venuta meno
Perché appunto per richiamare i due filosofi cari a a Stefano Petrucciani Horkheimer e Adorno
Dico si chiedono loro l'umanità invece di entrare in uno stato veramente umano e sprofondato in un nuovo genere di barbarie provocando una e irruzione del male
Io non parlo Stefano di nuovo di di di un unicum della Shoah non non parlo di Como ma parlo di novum
Perché la Shoah
A una sua specificità
Ha una sua per come dire a a una ha delle caratteristiche che la distinguono anche dagli è tutt'dai decide dagli orrori del colonialismo o di altri genocidi
Ha una sua specificità eh
Il tema è quali sono queste specificità
E un'altra domanda che si pone soprattutto amare Inter ma anche altri e la colpa di quel male il nuovo
E da attribuire a un sistema lo diceva anche in Sicilia a cui è difficile o impossibile sottrarsi oppure anche individuale cioè la responsabilità individuale resta anche quando il mare diventa un sistema tessuto a maglie strette la
Come si sa nata andare ti risponde negativamente c'è sempre la possibilità di scegliere anche a costo della vita anche a rischio della vita però c'è sempre la possibilità di dire di dire di no e quindi la domanda
Un'altra domanda importante
Che che
Appunto è al centro di mo'di molte delle trattazione dei filosofi che o di cui mi sono occupata il Muolo alla legge morale nelle relazioni umane
Se questa può essere infranta con tanta facilità e qui di nuovo Hannah Arendt che a un certo punto dice ci rendemmo conto quando vengono allatta vengono a conoscenza di del di del dei dei campi di concentramento di Auschwitz Dachau Birkenau
Ci rendemmo conto che la morale non era altro che usi e costumi
In più di due mila niente non si era riusciti a dare sostanza a nessun'altra definizione che indicasse dice lei una coscienza che parla con identica voce a noi tutti
Beh
In quegli anni
è è stata creata una categoria era proprio il titolo di un libro negli anni Venti mi pare ventitré nel venticinque
Due medici scrivono un libro che perché è dentro il titolo c'era la possibilità di uccidere insomma persone che non erano degne di vivere
Per le quali quindi si poteva uccidere senza commettere omicidio cioè senza assumere una colpa senza esserne responsabili
E allora in che cosa consiste questo male radicale
E qual è la sua specificità beh
è il e nella volontà di dominio totale delle persone sulle persone
Questa è la caratteristica del del del di quello che viene chiamato male totalitario
Che non fa soltanto riferimento a un regime che il totalitarismo che che cancella le libertà Che non è non è questo in questo male definito totalitario c'è qualcosa di più
Che consiste nel fatto che realizza appunto il dominio totale sugli uomini sui loro corpi Lager ma anche sulle loro menti e basta leggere il Primo levi ora che un molte un po'quei
Ma insomma e citato ampiamente sono citati ampiamente i passaggi di Primo levi
Per esempio su un musulmano a questa figura che non si sa perché si chiami musulmano non c'entra con la religione
Ma che era una persona che aveva era limitata tra l'umano e il non umano che aveva perso aveva perso tutto la sua capacità di reagire tutto perché ci sono delle delle pagine
Bellissime
E questo è la cancellazione io la individuo qui la cancellazione della loro dignità di persone umane rimane per ritornare al linguaggio che cambia per esempio gli anche lei dice che un altro filosofo di cui io mi occupo che è un filosofo francese
Dioli di famiglia
Ebree ebrea russa
Che che dà un grande contributo sul male ma poi anche sul perdono suo su altri su altre questioni la chiama si perdeva Luminita degli uomini intenta a questa parola
Luminita e ciò che vende un uomo propende umano gli uomini e le donne
E la loro personalità la loro unicità la loro individualità nulla chiama anche il seguita
Il seitan quindi vedete come il linguaggio cambia no anche anche le di las ampiamente citato sia da Cecilia sia da Stefano che un altro filosofo ebreo naturalmente francese
Di origine lettone
è stato definito proprio dalle dalle di Nas e da un suo giovane allievo Philippe Nemo normale in eccesso
In eccesso non significa solo quantitativamente
Ma significa che scende le leggi morali le leggi giuridiche note
E che quindi c'è uno sfondamento di ciò che era ritenuto possibili nelle relazioni umane che va oltre la semplice uccisione Cetto concisione l'Isis pervenire a ai nostri tempi
U uccide degli innocenti un male all'ennesima potenza ma non è il male della Shoah
Il male della Shoah è quello che le Finals
Definisce il nome integrabile nella vita umana perché questo porterebbe alla distruzione dell'umanità
Per realizzare questo dominio totale
Il nazismo ha fatto ricorso a una forma di dio potere estremo rinvio poi il dio potere molto importante nel nell'esercizio quotidiano di ciò che in i nazisti facevano bio potere la sottomissione della vita al potere politico
E in questo caso la vita umana nella sua interezza no quindi riduzione a a spoglie di insetti dice dice Primo levi a un certo punto a fasci di reazioni per tutte uguali quindi
Si perde quell'unicità dell'individuo lo si perde la la individualità e quindi è il tentativo dice per esempio di nuovo Hannah Arendt di estirpare dal mondo il concetto stesso di uomo quindi c'è un salto rispetto a ciò che il male
Era
Prima e di nuovo Primo levi
Raccontando appunto queste vicende nella se questo è un uomo e nelle sue altre opere
Dice l'unica empirico il campo di concentramento era davvero una specie di luogo di sperimentazione di questa disumanità azione degli uomini della dance oggettivizza azione degli uomini
Dice dice Primo levi che i nazisti provocavano negli internati un processo di brutalizzato azione cioè di abbrutimento
Con la volontà precisa di demolire l'umano nell'uomo prima ancora di ucciderlo
E questa dice conclude Primo levi credo che sia veramente una cosa unica nella storia in questa pur sanguinosa storia dell'umanità
Quindi si puntava a trasfigurare l'umano
Si punta si mirava a un diverso destino umano questo lo dice bene le dinastie Levine as e e e importantissimo in questa ricostruzione del male del Novecento perché
Lui già nel mille novecentotrentaquattro quindi un un anno dopo la presa del potere
Da parte di Hitler scrive un piccolo no pamphlet chiamiamolo un piccolo libro però di riflessione molto importanti la filosofia dell'eclettismo
E lì già Luís lo ricordava prima Sicilia capisce che il razzismo
Il vero problema
Il razzismo inchiodare l'invito ad hoc individualità umana al corpo alla biologia senza possibilità di via di fuga
Dinamo inchiodati dice luglio usa questa parola francese finite inchiodati alla alla biologia e si perde l'orizzonte che che fanno umano che la libertà
E lui è davvero in questo libro molto molto piccolo ma molto importante
Di di di Levin as
Poi poi cambierà arricchirà di molto la sua riflessione contro Heidegger soprattutto no ai bere un po'per tutti questi filosofi tranne forse per Luigi pare somme tempo civetta con Heidegger
Però è un'ombra che incombe su tutti questi perché Heidegger era il punto di riferimento filosofico in quell'epoca e c'è soprattutto le dinastie che lo critica critica questa sua ontologia dell'essere
E e inventa la filosofia dell'altrimenti che se c'è quindi è è completamente l'opposto con l'apertura all'altro e quindi la libertà la responsabilità
Il limitata verso l'altro
E qui c'è un punto anche importante anche per interloquire con quello che ha detto prima Stefano a proposito di Dostoevskij ditte di pare il sonno pari sono è stato sicuramente un filosofo italiano importata tra l'altro è l'unico italiano
Che io inserito nel libero perché in Italia in effetti questa riflessione sul male no l'ha fatta sua colui agli a un livello come dire meritevole di attenzione
Pare son io non non condivido quasi nulla di quello che lui sostiene se non quanto dice sulla libertà sulla libertà l'ho condiviso abbastanza ma lui dice
La il male deve restare un enigma
Quindi se noi andiamo capire che cos'è il mal si riuscissimo a capire qualcosa di male a un certo non sarebbe più male quello che noi abbiamo chiamato male e considera una yuppies razionalistica
Il tentativo di di come dire voler a tutti i costi spiegare
Spiegare il male c'è un'altra cosa che non condivido è la il di tenere la filosofia inadeguata a occuparsi di questo tema del male
E quindi di a con consegnare la titolarità della trattazione al mito
E andarmene è la nelle ottica religiosa ecco un altro punto che io che ho criticato
E poi soprattutto e il riferisse atto storie scritto sto chiesti per me è un forse uno uno dei massimi scrittori
Mai mai vissuti il uno dei suoi temi principali è sicuramente il male però quando parliamo del male della Shoah siamo fuori dal modello post rischi
Perché tosto Nevsky come anche per certi versi Shakespeare individuale rappresentano delle figure degli individui malvagi
No che vogliono mettersi al posto di Dio Cirillo vuole mettersi al posto di Dio ma solo delle individualità per quanto demoniache
Lascio anche anche un sistema nonché mancassero le individualità demoniache beh sicuramente Hitler lo era o anche quelli che hanno elaborato a balze allo sterminio degli ebrei e l'hanno poi applicato e non hanno poi
Realizzato come come Eichmann
Però non è quello il modello della Shoah perché questa cosa che era anche un intreccio di poteri e di potere di poteri e di potere anche individuali
Tra l'altro bellissime le pagine di Primo levi e la zona grigia anche lì c'erano intrecci di potere non zona grigia persone che non erano né di qua né di là però anche loro sono in qualche modo
Corris Corris usabili
E quindi la dignità perché io insisto molto su sulla dignità ho ho riportato anche dei passaggi bellissimi secondo me di Pico della Mirandola perché ci stanno lunghi legga la dignità al fatto che gli uomini sono dotati di libertà e poi cantarle pari pagine insuperabili di di Emanuele Ca'
Tanti sulla sulla dignità
Legata al fatto che gli uomini sono dotati di ragione
Ma perché insisto tanto sulla dignità perché nella dignità c'è un limite
Chiese chi sta nel riconoscimento della dignità dell'altro
E c'è un limite a ciò che un individuo può fare a danno di altri individui
E poi perché la dignità diventa la fonte del diritto ad avere diritti per citare sempre sempre Hannah Arendt
Ci sono delle belle pagine di Stefano Rodotà la rivoluzione della dignità mi Parisi in titoli un suo suo volumetto
Dove lui dice proprio parla dell'homo di Junius
Il costituzionalismo novecentesco ci ha consegnato questa figura dell'uomo di industria prima potevamo parlare di Omo e quali is prima di di gerarchia ecco dal secondo Novecento dobbiamo parlare di Omo di indusse non a caso appunto le le richiamava prima anche Cecilia