22 OTT 2024
dibattiti

I nodi della competitività. La crescita dell'Italia fra tensioni globali, tassi e PNRR

DIBATTITO | - Roma - 10:30 Durata: 1 ora 48 min
A cura di Diego Galli e Francesca Rosini
Organizzatori: 
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Martedì 22 ottobre è stata pubblicato il rapporto di previsione del Centro Studi di Confindustria.

L'analisi delinea lo scenario di previsione dell'andamento economico italiano ed internazionale nel biennio 2024-2025, focalizzandosi su PIL, occupazione, retribuzioni, prezzi, finanza pubblica e credito.

La principale notizia positiva per la crescita è l'inizio del taglio dei tassi di interesse in Europa e in America, che però sarà prudente visti i rischi sui prezzi dell’energia: ci vorrà tempo per avvertire una spinta significativa su consumi e investimenti.

L'altro grande driver di
crescita per l'Italia è il PNRR, che porta tante risorse europee per investimenti e riforme nel 2024 e nel 2025.

Ma è sempre più urgente spenderle e in modo produttivo, per alimentare lo sviluppo del Paese.

Tra le varie analisi, il Centro Studi Confindustria prevede una crescita del PIL italiano nel 2024 del +0,8%, in leggero ribasso rispetto alle previsioni di Aprile (+0,9%).

I principali driver della crescita nel 2025 saranno: la ripresa del commercio internazionale l'allentamento della politica monetaria il miglioramento del reddito disponibile reale delle famiglie per via dell'ulteriore espansione occupazionale e del recupero dei salari reali l'implementazione del PNRR Al contrario, i fattori che freneranno la crescita italiana sono i seguenti: - la persistente fragilità dell'economia tedesca, primo mercato di sbocco dell'export italiano - le tensioni globali e l'incertezza geopolitica - il venir meno della spinta degli incentivi all'edilizia, con conseguente riduzione degli investimenti (-1,5% la previsione per il 2025, trainata da un -15% per quelli relativi all'edilizia residenziale) Dal lato dell'offerta, la crescita del PIL nel 2024 è interamente imputabile alla crescita dei servizi, mentre sono in calo tutti gli altri settori.

Il valore aggiunto dell'industria in senso stretto è previsto recuperare nel 2025 (+1,0%), a seguito della riduzione registratasi quest'anno (-0,8%).

All'interno del rapporto sono inoltre comprese quattro schede relative ai nodi della competitività di medio-lungo periodo dell'economia italiana: la dinamica demografica, il mismatch tra produttività e costi di alloggio, il settore automotive e il sistema ETS e CBAM.

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