L'intervista è stata registrata lunedì 14 ottobre 2024 alle ore 19:15.
La registrazione video ha una durata di 59 minuti.
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Rubrica
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presidente di A Buon Diritto. Associazione per le libertà
professore emerito di Filosofia Teoretica alla Scuola Normale Superiore di Pisa
Radio radicale abbiamo il piacere di avere nel nostro studio Luigi Manconi Canon ha bisogno di presentazione per gli ascoltatori di radio radicale e che è qui per presentare
Il suo ultimo libro la scomparsa dei colori che tratta della sua condizione di cecità benvenuto nel nostro studio Luigi grazie e un saluto agli ascoltatori
E abbiamo poi in collegamento telefonico Roberto Esposito abbiamo in collegamento telefonico da Napoli che è una filosofo e abbiamo ho voluto chiamare un filosofo a a partecipare a questa trasmissione perché e il libro di Manconi
E suscita interrogativi profondi dissenso e e chi più di un filosofo che si interroga per professione su queste questioni
Poi insomma diciamo
Sviscerare queste questioni allora benvenuto anche quindi a Roberto Esposito standard professor una rottura buongiorno a tutti allora Manconi questo libro
Ha due a mio avviso due aspetti un aspetto oggettivo cioè descrive la condizione di cecità e la descrive minuziosamente
E dall'altra parte un aspetto soggettivo cioè come Luigi Manconi vive questa condizione
E io vorrei iniziare questa nostra conversazione da una domanda molto generica che anche io forse potrebbe sembrare banale però l'inizio può servire a a orientarci
Perché hai deciso di scrivere questo libro
Sì
Ho deciso di scriverlo per questa ragione
Perché io racconto e ci tengo molto a questo verbo perché non si tratta di un saggio ma di un racconto
La mia esperienza e la mia precipitazione nella cecità
Ma ho sempre avuto ben presente che questa mia esperienza Cusi
Privata personale intima
Riguarda in realtà milioni milioni di persone
In termini addirittura statistici già questo è vero perché sono circa due milioni in Italia gli ipovedenti e ciechi
Ma sono sei milioni circa alle persone con disabilità ma ancora più in generale penso al fatto che la nostra società è fatta di persone che nella gran parte dei casi hanno subito un danno
Ovvero
Una sofferenza fisica
Un lutto
Un dolore psichico una condizione di acuta crisi bene io penso che la loro condizione la loro esperienza sia sostanzialmente simile diversissima perché
Tanto diversi sono i caratteri e le personalità ma presentano punti in comune che ho voluto dunque far conoscere alla mia esperienza perché questa mia storia è una storia tragica perché la cecità e una tragedia per giunta irreparabile
Ma non è una storia di disperazione ho voluto dire che lacci città non è la fine di tutto
Ecco infatti questo argomento che ha introdotto mi permette di interloquire subito con il professor Esposito
Roberto Esposito in Filosofia la filosofia ha affrontato da sempre le questioni di senso di il senso ultimo delle cose fin dal suo inizio e la questione della tragicità della condizione umana al centro della filosofia non solo della filosofia anche delle al delle elaborazioni poi religiose punto podi con tatto e la cosiddetta vita fisica ora da questo punto di vista questo liberamente sembra che appunto detto in altre parole rispetto a quello che stava dicendo adesso Luigi Manconi affronti proprio questo tema e indichi una possibilità che è precipua al all'essere umano di riuscire a gestire la tragicità attraverso la sua propria interiorità e il il frutto della propria interiorità attraverso la sua creatività intellettuale ecco diciamo questo senza nessun accenno metafisico anzi un libro che potremmo definire tipicamente post metafisico ma che indica la capacità dell'essere umano anche di trascendere una condizione
Materiale che ne pensa professore
Lasci io eviterei di parlare in generale
Io sono stato molto truccatore anche commosso dalla lettura di questo libro e quindi preferisco attenermi al caso particolare
Perché anche quello che adesso ha detto Luigi no moltissime persone moltissimi noi hanno subito un danno fisico oppure di carattere psichico io mi ritrovo molto in queste parole io io stesso ho ho subito un trauma fortissimo di cui non parlerò in quest'occasione che per certi versi ha cambiato la mia vita quindi questo elemento del trauma effettivamente ci unisce al di là come dire delle generalità che ci unisce nella nostra singolarità un certo punto Luigi impararla
Appunto nella singolarità dice io vi fu io nel rifuggo gli abbracci collettivi
Però la singolarità mette insieme tante singolarità no attraverso quella che diventa in questo modo una comunità fatta si può dire di solitudini di di finché cioè di persone che appunto hanno subito un trauma
E questa comunità sì va al di là dei casi personali e tocca culto ossia un orizzonte comune
E il certo dice poi lui che io ancora questa vicenda tre anni circa cromatica io non intendo sottovalutare in nessun modo quello che impedisce in alcuni momenti del libro lui parla perfino difficili io io lo capisco nel senso che è una sciagura e non è per la quale non ci sono compensi non ci sono compensazioni is the non ci sono altre vie quelli quae con la differenza che offra lei
Per definire la sua e la condizione in tanti
L'assenza di compensazioni per esempio Luigi rifiuta il luogo comune che la la la caduta di un senso poterci necessariamente gli altri sì signora è così a voi se una mutilazione crea altre mutilazioni
Però ecco il rifiuto di questo discorso compensatorio
Sì aprono strade nuove
Strade nuove poi le esamineremo nel corso di questa discussione una delle quali e l'immaginazione per esempio ma ce ne sono tante altre s'e percorrono negli affetti l'intelligenza e le parole un'altra di questo grande su cui torneremo è appunto la parola e la scrittura
Certo e io però a a monconi vorrei chiedere questo cioè uno punto centrale del libro è la cosiddetta perdita dell'indipendenza questa condizione di perdita dell'indipendenza a due lati almeno io sul visto due lati nel senso che da un punto di vista strettamente tecnico potremmo definire insomma è una una condizione in cui ovviamente sì dipende molto da agli altri e questo può alcun porta Manconi lo spiega bene
Anche una modifica del proprio atteggiamento verso il mondo e verso gli altri
E e io vorrei che lui c'era spiegasse questa cosa si iniziamo da questo io
Ho perseguito durante tutta la mia esistenza
L'autonomia
Sul piano personale prelibato
Individuale
Ma
Contemporaneamente sul piano politico
La questione dell'autodeterminazione è stato un punto cruciale del mio lavoro politico
Con la cecità questo caposaldo entra in crisi
Perché la tua indipendenza viene compromessa
Diventi indipendente dagli altri sia nelle piccole cose sia in quelle grandi
Non sei in grado di versare lo zucchero nel caffè non si è in grado di ritirare il denaro dal bancomat
Non si è in grado di leggere un giornale ma non sia in grado di uscire da casa
Predicare un treno è andare a Firenze
Non solo però
L'intera tua vita
Tende a diventare dipendente dagli altri questo ovviamente
Provoca qualcosa di simile a uno sciocco
Ma abbastanza rapidamente
Io ho trovato in questa nuova condizione illimitata dipendente
Controllata per certi versi ho trovato anche una specie di nuova libertà che la libertà di affidarci agli altri
Cioè quel dipendere
Dai gesti dagli atti dalla sollecitudine altrui
Offre anche gratificazione il piacere
Addirittura piacere sentirsi accudito e abbandonarsi a questo accudimento non ha apportato in me mortificazione ma il suo contrario
E ovviamente non ho potuto impedirmi di pensare
Che questo affidarmi eh
Allo stesso tempo una grande categoria politica
Di più e il fondamento stesso della politica
Che io infatti non interrompo in quel concetto che non apprezzo fino in fondo di solidarietà bensì in un altro concetto quello di reciprocità
Io mi affido a te perché so che tu puoi affidarti a me
Beh questo il fondamento del legame sociale e dunque una grande categoria politica si tenga conto che nel mio libro corsi questo concetto non viene espresso perché il mio libro
Naturalmente non per una scelta mai è venuto fuori
Come un libro dove le categorie politiche dirette ed esplicite sono appena sfiorate ebbe il racconto del mio comportamento e delle mie relazioni che suggerisce questa indicazione ma
Io volevo anche rispondere alla prima questione posta da Andrea Millau
Quella della tragicità
Secondo me
La messa molto bene Andrea Bill out
Perché
Questa dimensione tragica di una condizione di disabilità grave cioè di un deficit accudimento
Suggerisce un'interpretazione a mio avviso importante
L'altra agilità di una condizione può non consentite né conforto né compensazione come diceva
Roberto Esposito lei riparazione
Neppure consolazione ma tuttavia la consapevolezza di quella tragicità
E fonte di conoscenza quindi non necessariamente porta alla desolazione perché l'attualmente il tuo cuore rimangono vivi e vitali
Anche quando avverti tutta la pesantezza della tua condizione quindi il tragico in me si è presentato come un'esperienza non come la fine di una vita o di una vita di relazione come un'esperienza da traversale
Ecco professore lei sicuramente conosce il concetto cristiano di Ken Osiris che naturalmente nel libro c'è un certo punto proprio quando poi Manconi scopre la cecità assoluta
Il concetto di rimpicciolimento della propria identità e questo questo rimpicciolimento però appunto come stava dicendo adesso Manconi in realtà il e lì c'era prima di di de di questo di questo momento
Diciamo diremmo Tobino insomma lui punto Manconi diceva io quando
Diventano cieco assoluto non non Penn cioè non so se potrò farcela vivere ancora e poi invece spiega come riesce in quel momento si stupisce Luís spesso di riuscire a continuare a vivere e di trovare nuovi motivi di di vita e io perché otto citato lattiero dis perché diciamo appunto nella nostra tradizione però tradizione insomma culturale c'è questo concetto che la debolezza non necessariamente una una non mi ci se ne tenesse una perdita soprattutto la debolezza estrema una perdita totale ma che possa attraverso di essa passare a addirittura e poi chiaramente concetto cristiano una liberazione ora lei come come vede questa questione
Sì torniamo un attimo sulla questione del tragico
Esistono due mo'due grandi categorie del transgenico a una vita di relazione greca e una di derivazione Braico cristiana
Il tragico il personaggio della tragedia greca allego islamico
Va verso il proprio destino quel destino immodificabile le voi transgenico soccombe perché essi non può deviare dalla linea che lo lega al proprio destino
Viceversa nella concezione ebraico cristiana io penso ad alcuni personaggi nell'Antico Testamento per esempio
Anche sperimenta una condizione tragedia di trauma di sciagura di disgrazia pensiamo Giobbe però hanno una capacità di trasformazione cioè il loro destino non è per il riscatto
Come dire sono dentro l'orizzonte della storia cosa che non accadeva all'unisono nell'orizzonte all'eroico
Che dentro l'orizzonte della natura quindi l'orizzonte della storia significa appunto la capacità di trasformarsi il libro di Luigi è un esempio tipico no non sto dicendo che si rifaccia riferimenti embargo cristiani
Però di fatto descrive una nasce uno a tragedia
Ci sono cambiate lo ha cambiato diciamo che ha cambiato il suo rapporto con la comunità Cogliate con la società
E qui interviene la questione della debolezza
Penso che so a a Simon's Bay no secondo la quale appunto la creazione divina avviene non attraverso un'espansione
Io che richiamerebbe la potenza l'onnipotenza Marta verso un obiettivo io che tutto si ritira e quindi lascia il posto al mondo
E naturalmente pessimo Bay chiunque sia autenticamente cristiano dovrebbe seguire questa strada cioè ritirare rimpicciolire il proprio io per lasciare il posto agli altri questo è un grande tema da nati rinasce in è ovviamente e quindi appunto Pierluigi Candy Candy in questo ritorno ovviamente non fa filosofia io ho avuto la la piacere la possibilità di presentare anche il suo libro precedente
Poliziotto sessantotto scritto insieme a Gaetano litigato evitano Lettieri
Anche quell'ok no gli elementi grafici ma gli elementi biografici che vanno sul pubblico non sul privato no sì e quindi la in parte un discorso sull'autonomia libero che un discorso sulla libertà
E sull'autonomia
Questi Olindo più delicato non più difficile in fondo da presentare che ho di cui parlare perché quegli elementi di privatezza attengono alla dimensione private addirittura De Falco ordinanza Coco quindi e ed è un tema molto più delicato però appunto come diceva lei ma anche Luigi questo tema della finitezza della vulnerabilità
Che diventa in qualche modo un modo di vivere con gli altri quindi una intatti vulnerabilità è una categoria politica
La categoria politica significa il fatto che gli uomini ammessi sogno gli uni degli altri e quella crea una dimensione fosse cinque di società di comunità appunto comunità della finti sta e ed è trasformarsi in una pozza una debolezza che si trasforma in una porta sono otto colpito dalla andando a quando appunto e Luigi dice che in qualche modo dei anche qua dentro questo libro così fortemente autobiografico
C'è un implicito riferimento politico e che così proprio per affidarci la fiducia no quel termine che sanasse l'affidamento alla fiducia reciproca
E la nuova e la forma del legame sociale
Di cui oggi poi abbiamo parte avremmo particolarmente bisogno perché di fiducia reciproca ce n'è poca ma questo libro di e oltre a essere un racconto straordinario di una vicenda singolare è un libro che può essere letto anche politicamente no con un con spirito politico questo è molto bello
Ma guarda intanto vorrei dire questo che i due autori
Tra gli altri citati da Roberto Esposito sono due autori a me carissime Simo Borrelli e Levin ANAS ma soprattutto due autori formativi per me
Culturalmente pedagogicamente importanti in marzo Pratt tutto
Ci sono da quanto dice
Roberto due passaggi successivi strettamente correlato
Il primo e che
La parola che per caso nessuno di noi ancora ha citato cioè imperfezioni o come
E
In realtà
Una parola che al di là del suo suono
Apparente
è una parola molto forte è molto intensa perché dall'imperfezione che nasce quella che io ritengo essere la virtù più preziosa dell'essere umano cioè la capacità di adattamento
Che non è necessariamente un subire ma che può essere appunto un con lui costruire
E
La mia discesa della cecità è stato una successione di tappe verso il fondo oscuro ma a ogni tappa
Corrispondeva una sorta di Energia Chemical sentiva di
Affrontare il nuovo ostacolo e non esserne sconfitto qui ecco l'altro importantissimo passaggio
Io uso
Una categoria che appartiene alla dottrina della Chiesa cattolica non so se la uso direttamente ma insomma è una categoria a me molto cara che quella di grazia di Stato cose la grazia di Stato per chi non lo sapesse
Esattamente
Quell'insieme di risorse e strumenti spesso corrono chi si trovi in una situazione
Dove la propria imperfezione può diventare distruttiva una sofferenza un da un dolori nulle inibire un lutto
Particolarmente
Crudele una situazione di crisi in queste diverse condizioni la persona che ha subito il danno scopre di a vere
Energie risorse e strumenti che non sapeva di avere io pensate un po'ho scoperto questa straordinaria realtà
Quando nella mio lavoro poligrafico
Mi è capitato di avere rapporti molto intensi durati per molti anni con molte persone che sono stati familiari di vittime di abusi della polizia
Cioè scoprivo persone che fino a quel momento
Credevano che in Italia si esistesse un quotidiano ma fosse il Messaggero solo il Messaggero che non sapevano quale
Il ruolo del Presidente del Consiglio
Tanto meno di chi cosa fosse il ministero dell'Interno queste persone l'accelerata e da un lutto e che gli incidenti vanno di fare di cui il lutto rinunciando a una parte di esso una grande questione pubblica bene queste persone si trovavano improvvisamente si può dire ora accadeva così era un processo titolari di una forza una competenza un'intelligenza che finora non avevano esercitato ENI quindi incontravano insieme a me
Il il comandante generale della Guardia del dell'arma dei carabinieri venivano ricevuti dal capo dello Stato diavola dialogavano aspramente col ministero dell'Interno e con quello della giustizia
Cosa era successo che la loro ferita
Va be'va in contrasto
Questo emergere di risorse che facevano di loro persone diverso e una sorta di rinascita ecco
Immediatamente ridimensionando ridimensionando questo termine
Anche a me è accaduto questo un sorta di rinascita io su questo sono molto attento perché
Davvero
Era una pessima persona sono rimasto una pessima persona vi garantisco pelo alcuni tratti del mio carattere della mia personalità io li ho visto modificarsi
E privilegiare soprattutto
Quello che possiamo chiamare l'ascolto la relazione con l'altro maggiore attenzione e questo mi rimanda ancora una volta alla politica
Perché io da decenni ormai
Ho sempre inteso la politica come un'attività che
Arrivava se arrivava all'universale partendo dal particolare dà i nomi e cognome Federico Aldrovandi Giulio regia ENI Stefano Cucchi Francesco
Mastrogiovanni lì nella tragedia individuale nell'afflitta di qual è il corpo col suo nome e cognome
Io ho sempre cercato la ragione di un attività politica che diventava Puy conflitto mobilitazione vertenza però da lì partiva
Io vorrei adesso affrontare un'altra questione che c'è nel libro e che anche con professor Esposito possiamo sviscerare presso l'Esposito per esempio
Nella sua attività filosofica partendo dal concetto di impolitico poi attraverso la biopolitica attraverso l'immunizzazione no della che ne è una conseguenza del sociale da parte della politica lo lo ha affrontato che cosa ha affrontato la questione del rapporto appunto
In in particolare del potere con le diversità però ovviamente questo rapporto e anche un rapporto che viene fatto da persona a persona e Manconi
Descrive nel suo libro
Appunto attraverso il concetto di dipendenza però con descrive questi rapporti in cui da una parte si descrive genere generalmente l'atteggiamento della società del della politica insomma dell'organizzazione del nostro vivere come somma appunto si rapporta la diversità e lì ci sono i problemi barriere architettoniche tutto quello che sappiamo
Che è legato all'organizzazione appunto poi sociale però poi affronta anche i temi dei rapporti di discriminazione da una parte e anche però e questa è la parte secondo me più interessante
Della difficoltà a cui non mi sembra dia una soluzione dei rapporti anche di chi non discriminando ma volendo interlocutore insomma mi interagire in modo
Empatico diciamo così con la persona
Che a una deficit in realtà molto spesso si comporta magari in maniera paternalistica o comunque c'è il problema è questo che non c'era solo una soggettività
Che si rapporta un'altra quindi la soggettività del normodotato rispetto alla persona che ha un deficit ma sono due intense gettiti due soggettività che interagiscono e quindi è ovvio che magari il sentire e da parte per dire di Manconi
Un atteggiamento come paternalistico come non rispettoso magari appunto è la sua visione dall'altra parte c'è l'altra che devono interagire queste due visioni ed è e lì c'è una difficoltà insomma importante io vorrei che innanzitutto cioè ce la descrive site questa
Ma non so se l'ho descritta bene però insomma mi sembra importante questo questo proprio per la vita non s'di tutti insomma nell'interagire anche per chiunque diciamo bene sì
Diciamo così che il manifestarsi
Non reticente ma aperto dichiarato
Dell'imperfezione
De efficiente dell'handicap il manifestarsi nelle relazioni sociali
Mette in difficoltà
Diciamo così il normodotato colui che per una ragione o per l'altro
E o sembra o si ritiene invece perfetto almeno riguardo alle funzioni fondamentali
Dell'attività umana quindici ci vede e ci sente bene aiutato l'olfatto la capacità di camminare
Cosa ovviamente determinante in questa sensazione di perfezione o imperfezione mette in difficoltà il normodotato che davvero non sa che pesci prendere
Le reazioni
Del normodotato sono in genere Goffredo
Non goffo e quanto sono quelle del cieco perché io per questo continuo a sottolinearlo
Perché la dimensione della goffaggine pesa molto sull'individuo che non vede però sono reazioni Goffredo una delle esperienze quotidiane
E quel brancolare delle mani del Cecco ed
Vedente per cercare di stringere sarà quella mano
In genere il vedente in questa circostanza è persino più goffo del non vedente che semplicemente tende la propria mano davanti a sé
Il nome Ilva il dente
Non se l'aspetta lì si avvicina cautamente non sa se quello è un gesto gradito è invece di cavarsela nella maniera più semplice appunto con una stretta di mano o con un come dire gesto sul di rassicurazione sulla spalla in genere
Dal luogo una specie di balletto per trovarsi nella situazione più propizia lo scambio
Ma non solo c'è un intero florilegio di frasi che
Una persona
Perché voglia registrare le parole dell'incontro tra vedente non vedente agevolmente può trascrivere la frase più consuete quello di dire mi scusi non lo sapevo quando tu comunichi la tua cecità mi scusi non lo sapevo
Io da anni il rimpallo
Ribadisco
Replico volevo dire con una squallida urta che però non riesco a censurare ogni volta preciso
Non si preoccupò non è colpa sua il che aumenta il disagio del mio interlocutore invece di diminuirlo e quindi crea un un momento iniziale di reciproco disagio ma adesso senza inoltrarmi in film tanta aneddotica resta il fatto che la persona normodotati TAC l'onere preparato
All'incontro colora persona con disabilità proprio no nei parchi
E questo interessantissimo perché il nostro mondo il mondo di tutto il mondo che tutti abitiamo e il fatto di imperfezioni di disabilità e di è indicato
Come mai un individuo non se ne rende conto e non adatta la propria vita astratti giri di conciliazione con questo problema perché la persona normodotate da non è in grado di armonizzarsi anche con limite non solo con la pienezza della relazione ma anche con il deficit
Che quella persona cieca o comunque di e titolare di una disabilità rappresenta e questo è molto interessante vuol dire io credo che ci sia
Che c'è una sorta di aspirazione alla perfezione
Che ti rende se posso dire Cecco
Di fronte al fatto che la imperfezione invece attraversa tutte le nostre relazioni
Perché non c'è solo la persona con disabilità
Ma c'è la persona anziana c'è il bambino c'è la madre o la donna incinta cioè tante persone che presentano limiti bene l'individuo normodotato
E come se vivesse in una bolla dove quei limiti non lo raggiungono
Io con questo libro con la con la scomparsa dei colori
Sono partito appunto dalla scomparsa di colori per dire come questo fenomeno che per me ha rappresentato il segnale dirompente della mia crescente
Perdita della vista
Mi portava a a una condizione di costante instabilità
La postura del Cecco ricordatelo vi prego e quello di che tende le mani avanti asse tende le mani avanti a sé perché ciò che c'è e davanti a luglio quindi fatta a cura questo suo agire attento UNI questo suo muoversi a tastoni questo suo brancolare questo suo brunch citare è il segno della sua tragica instabilità
L'individuo instabile è un individuo che cade
Si può evitare di cadere sì ma è una incredibile fatti
Professor Esposito questo condizionamento alla perfezione insomma nei suoi studi appunto sulla biopolitica l'immunizzazione
Si può dire che è un condizionamento naturale che deriva anche da un'impostazione politico economica del nostro modo di vivere
Ma dunque tocca qualche cosa fosse e anche di ore a questo un tratto diciamo dell'antropologia gli uomini sono tutti adattati
Come è stato appunto
Detto da alcuni ricercatori l'animale uomo
Non avendo la capacità istintuale degli altri animali che dovuto adattare e quindi la l'andar d'animali uomo comincia a muoversi da solo dopo molto tempo dalla nascita e ha sviluppato una capacità tecnica che gli altri animali che non hanno anche per e appunto
Alle mani tutta una serie di atti emessi chissà sennò l'uomo è una datato e un trasformato perché utilmente una un un animale dopo qualche giorno che nacque già indipendente autonomo un modo essi un bambino no quindi e come dire per definizione imperfetto e adattato a questi aggiungerei che poi noi siamo tutti non non incidente normodotato io senta come dire sottovalutare la differenza liberata di gradazione che cerca una situazione come quella di e altre situazioni però ecco io penso che almeno a lungo che come appunto una persona malata in uno no il lobo dell'orientamento
Ma intenso stretto non sono non riesco a muovermi in una città che non conosco
Ma non dico che qualche volta non trovo la cucina Catania Mantova mi manca completamente il luogo dell'orientamento pur avendo immagino un'intelligenza media sono pieno di paure un altro elemento sì alcuni avvicina a a quello che dice Luigi io quando ho letto questo libro naturalmente ha imparato tante cose anche adesso ci sta facendo in qualche modo una dizione importante però una lezione greca sono il mio entra in un terreno per certi versi Garato io ho trovato molte somiglianze
Tra la condizione Luigi ripeto tenta minimamente sottovalutare
Il suo carattere tragico e situazione mia che l'Inter non voi
Però molte somiglianze ne voglio nominare un paio ecco per esempio anche io quando la mattina come mi capita devo scrivere un articolo la notte comincio a formularlo silenziosamente dentro di me soprattutto l'incipit ex articolo come ci racconta Luigi
Perché Luigi vedete articolo decide tutto l'articolo e quindi io lo faccio anch'io cercando di perfezionare il salone sì e quindi quando mi metto a scriverlo
C'erano già dentro la mia non dimentica la mia memoria perché sono stato la notte a fare lo stesso lavoro io non avrei bisogno ma di fatto faccio la stessa cosa che cominci
E un altro punto in comune che mi piace richiamare e il rapporto mediato con la natura semplice fruibile lui a come dire una difficoltà raccolta indirettamente con la natura
Cioè vive in altre parole sempre un'esperienza storica se non immediatamente naturale un'esperienza artificiali stanchezze Micossi
Chiedo che mi si chiede tra un magnifico panorama e un quadro io non ho il minimo dubbio il quadro o una difficoltà con con il naturalismo quindi anche questo mi ha sorpreso di trovare questa questa somiglianza appunto con uffici
Poi circa la la questione del rapporto che le persone diciamo così normodotate
A non con le persone invece nella condizione di Luigi sì è vero ci sono tutte queste difficoltà e e ed è difficile non provare difficoltà però poi sta alla sensibilità la capacità a Pettini ballando appunto a quella comunità che comunque ci avvicina nonostante tutto
Ci dà la possibilità poi il BTP superarlo certo torno sull'ultima parola uno delle ultime parole che hanno minato lui limite
Tutti noi abbiamo una difficoltà a confrontarci con il nostro limite il negativo diceva inglese no ma soltanto il l'appuntamento del proprio limite ci consente di fare un piccolo passo in avanti
Nel tema ho notato che una parola è un concetto che torna la pace in ogni panchina molte pagine eh la battaglia la lotta la resistenza vattene
Entrano in un libro che racconta di una sofferenza come torni continuamente questo tema della della lotta della battaglia
Vicino al cuore in una pagina finale e una partita persa e una ritirata però non è così non è solo così perché dentro questa partita persa cioè la vita spesso è una partita persa
Non ontologicamente noi
Perdiamo contro la morte diceva famoso medico francese biscia la vita e l'insieme delle forze che registrano la morte fino a un certo punto poi la morte arriva però prima di questa sconfitta finale ne possiamo avere tante vittorie intermedie mediane si sono quelle su cui Luigi insiste no ricevitoria viene anche la partita coi esperta
Ma la lotta artista un'energia vitale salotto no nessuno una partitella di Zanotto e la vita
La vita è una battaglia continua con le avversità naturali storiche ambientali degli altri sport e anche contro se spesso se in ognuno di noi il rifiuto una partitiche quei da chiunque chiamava nell'ombra no e la rifiuta intende magari acquietare l'hai in un elenco in qualche auto mentre noi dobbiamo articolare il rapporto tra nulli nella sala Pechino e che non ci piace la nostra ombra
Vedi lo fa molto bene no io del ritrovo tutti questi elementi su cui un po'ho lavorato questa frase trasposti in questo racconto singolare e personale chino indizi chi politici i filosofi Shili antropologici quindi niente mi è molto cresciuto
Guarda io voglio fare una precisazione
Il libero
Nell'epilogo
Contiene una sorta di Apologia della lotta sì fra prima e l'ultima anche in altre nell'ultima pagina è una pagina che mi ha lasciato incerto fino all'ultimo
E che addirittura temevo che l'editore potesse non apprezzare
Perché poteva rappresentare una sorta di caduta nella politica proprio nome la politica nella sua forma più tradizionale
è stato l'editore a convincermi che invece quella conclusione era positiva era positiva era
A adeguata e giusta
Il che mi ha convinto di un fatto
Che dunque della lotta avevo dato una interpretazione in una lettura una modalità che corrisponde esattamente alle parole che ha appena detto Roberto Esposito cioè la lotta come movimento vitale
Mi auguro che invece Roberto abbia fatto un piccolo errore
A meno che appunto non l'ho fatto io e me ne pento
Nell'evocare la parola battaglia che ormai da molti anni cerco di ridurre al minimo per una ragione che un po'l'embolo Ovo come Roberto fa anche e bene sa cioè perché quella parola richiamo un linguaggio bellico
Che appunto io via via cerco di in qualche modo depurare ma detto questo che le altre questione di linguaggio ma io purtroppo al linguaggio ormai tenta tengo morbosamente
E parossistica mente detto questo invece e la categoria di lotta che ho voluto riproporre perché appunto da anche se sono riuscito a scriverlo nel modo giusto da anche una interpretazione di cosa io intenda e che cosa io abbia inteso nell'intero corso della mia vita per politica cioè la lotta dentro la politica e appunto la capacità di movimento la cecità immobilizza la Chiquita tende a inchiodare Ratti quindi a bloccare i tuoi movimenti a irrigidire tutti nelle tue concezioni a arrenderti qualcosa di inerte
La lotta nella sua accezione più ampia esattamente ribadisco come lo ha detto benissimo Roberto Esposito la lotta e la politica ed è anche una via di scampo
Rispetto a quelle dei fitti di cui come ancora Luís diceva in realtà tutti in un modo o nell'altro partiamo
Ecco io vorrei partire da da questo da quest'ultimo concetto per chiedere a Manconi quanto però appunto questa capacità di lotta derivi anche dal suo essere un intellettuale
Cioè dotato appunto di quegli strumenti che ogni libro vengono raccontati molto bene insomma la sua fra le dita eh in realtà ricchissima appunto è in movimento si potrebbe dire continuo
Perché appunto diciamo arricchita nutrita da questa sua grande capacità
Intellettuale di intellettuale politico di politico intellettuale non so come definire quanto appunto è importante questa non tanto intanto devo precisare qualcosa di
Davvero importante per chi vorrà leggere il libro questo e il libero di un cieco privilegiato
La mia condizione non è certo quella dei quasi due milioni di ciechi e ipovedenti che in un numero rilevantissimo di casi
Vivono una situazione di desolazione di spossessamento di povertà
Sotto tutti i profili è rispetto a tutte le risorse io
Sono un cieco privilegiato ciò è
Non sono povero
So parlare e scrivere un discreto italiano
Ma soprattutto direi no aggiungo anche ho goduto di alcune cariche pubbliche di ruoli istituzionali che mi hanno offerto molti sostegni e molto esili
Negli anni trascorsi ma soprattutto un vivo dentro una dimensione collettiva che in primo luogo la
A buon diritto Onlus l'associazione che io ho fondato nel due mila e uno quando non posso dire che ci vedevo benissimo ma ero semplicemente un miglio pen
E questa associazione costi sui costituisce il luogo della mia azione politica della mia attività pubblica e quindi c'è una rete molto
Significative molto articolata di persone che lavorano con me
Siamo arrivati al punto che non solo lavorano con me ma scrivono con me
Per qualcuno avrà notato che un numero rilevante di miei articoli ecco firmato con Chiara tamburello con Marika fanta Uzzi con Lucrezia
Fortuna con Kim Valley la vi lena
Quindi non c'è alcuna retorica io
Lavoro con altri primo con altri e addirittura riusciamo per una lunga dimestichezza e per comuni interessi politico culturali ha fatto no oggi è un'attività creativa è ovvio che questo mi adatto
Condizioni di vita
Quindi non solo di lavoro ma condizioni di vita che io ritengo molto favorevoli al punto che io oggi mi ritengo una persona che sostanzialmente vive bene
Ecco diciamo che a questo accompagnato no la insomma la tua
Attività individuale no in cui hai convertito nella sala lettura dei libri nell'audio libri e comunque la l'importanza della musica e di tutto quello che già era un po'bagaglio perché
Se se si può dire forse addirittura è stato potenziato non lo so lui sì sì potenziato perché ne ha rivelato latti pieghe
E aree che prima non avevo colto io per esempio sono convinto che la mia cecità
Ha modificato spero in meglio il mio modo di scrivere
Che avviene attraverso dettatura il mio modo di parlare che è diventato più attento a ogni tonalità delle mie parole questo e avvenuto sicuramente
Allora presero spoglio c'abbiamo un po'alla conclusione di questa conversazione insomma darei vorrei un po'una considerazione non finale però insomma che riassume un po'il senso di questo nostro parlare di questo libero di di Luigi Manconi
Sì tanto intorno a un attimo sulla specificazione che a quanto prima Luigi a proposito dell'anno nuovo della battaglia
Probabilmente ha ragione lui non ci sarà mai la parola battaglia nel suo libro anche se non ne sono sicuri nemmeno io adesso non si Cruise
Diciamo il termine inchini io non Musso ovviamente più ogniqualvolta il termine guerra
Sì perché Massalia comincia anche a una battaglia politica sì diciamo non la intento
Della guerra così come il la il termine soggettivo che va evitato endemico
Io ho scritto recentemente un libro sull'avversario che non è esattamente rivendico l'avversario
E perfino complici identifica interromperci siano sì Fabbrucci da un partito che Michelle opposto al nostro Citibank interferita identica a quelli la la lotta come ciò che dieci seggi raccogliemmo mobilita le energie che rompe equilibri interni anti aprendo punto un'altra storia un'altra via
E appunto il contrario della cecità e il contrario al tutto ragione lavorò per contrarre la crescita
E nel suo caso e una volta come dire contro la cecità ma dentro la città no seguiti questo è un poco signor sento seguiamo Decio libero il suo libro io ho trovato particolarmente bello per me
Perché come dire non inseguì l'ideale invito surreale
Non molto realistico
Anche se pieno di elementi come dire emotivi anche di quelli che si chiamano tradizionalmente valori come valori politici eccetera però è un inno fortemente realistico cioè che percorre una fenomenologia del concreto come direbbero i filosofi
E quindi in questa in questo impedimento alla reale
Che però non elimina anche un riferimento Symbol ricco no la cibo recita e ogni e parte della parola
Luigi vivi attraverso la parola attraverso l'ascolto di altre parole attraverso la sua orchestra parola
L'Arcimboldi città e la capacità di prendere distanza dall'immediatezza e da dargli appunto una configurazione parlata queste un pochettino il lavoro che ci unisce ma ecco unici riesce a farlo all'interno del suo libro raccontando la propria storia in questo libro anche racconta imponendo degli ultimi venti quindici anni nella vita di Minicucci però c'è una bionda una biografia una è un anche un'autobiografia che insieme ripetono Turchia
Si motiva sentimentale
Tragica per certi versi ma anche politica quindi non ammesso che non si fa illusioni non si fa illusioni
Però apre delle prospettive appare appunto questa prospettiva in un modo diverso di vivere che è stato creato da una necessità ma che poi è stato deciso reato dalla grande
Fantasia dalla grande capacità conto di adattamento che ha avuto Luigi che da questo punto di vista non lo dico in maniera retorica è un esempio per me ne è un esempio l'amico per tutti per me e onesti
Bene si aggiunge si qualunque parola guaste LA fatte ovviamente
Parole così
Lusinghiere evidentemente mi emozionano
Io quindi Cambio
Stile
E dove l'informazione sì che ha molto a che vedere però con quello che abbiamo detto finora
Il ventidue ottobre
Sarà disponibile sulla piattaforma odi boh e su altre piattaforme che attualmente ignoro
L'audiolibro
Di la scomparsa dei colori edito da Garzanti mio libro appunto
Con una particolarità questo audiolibro sulla cecità
Eletto da un cieco cioè da me
Cioè abbiamo tentato un'impresa che sembrava superiore alle nostre forze
Ma l'abbiamo realizzata cioè audiolibro che ripeto
Dal ventidue ottobre sarà disponibile
è stato letto davanti
Grazie alla pazienza e all'intelligenza
Di una mia collaboratrice Chiara Tamburello
Che ha inventato lei il semplicissimo metto tutto che abbiamo adottato nel senso che lei leggeva in Libano
Io ascoltavo la sua voce attraverso un auricolare e ripetevo quello che lei leggeva davanti a un microfono che lo registrava quindi con la metodica della traduzione simultanea
Parola detta parola vi ripetuta prima ancora che si concludesse anche qui davvero
Come direbbe Giampiero Mughini albo la retorica però era un'impresa che mi sfidava
E stata faticosissima
Ma l'abbiamo con portata a termine quindi
Son contento che forse per la prima volta sicuramente nell'editoria italiana
Abbiamo un libro sulla cecità eletto dal suo autore Cecco ovvero la scomparsa dei colori di Luigi Manconi io ringrazio infinitamente Andrea Bill how perché
L'ho sentito partecipare emotivamente oltre che razionalmente a questa discussione
E perché come qualcuno sa radio radicale mi è cara
E ancor più care a mie la sua direttrice Giovanna Reanda e quindi questa occasione di poter parlare
Col pubblico insieme a quell'valoroso intelligentissimo filosofo che Roberto esporre così Esposito è stata per me davvero una grazia
Allora grazie a tutti e due grazie ai nostri ascoltatori che ci hanno seguito soprattutto buone nuove sfide a Luigi Manconi grazie arrivederci e grazie grave io ringrazio il problema
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