"Idee e proposte per il rinnovamento e l'unita' della sinistra, per la coalizione democratica alternativa alla destra" 1^ Conferenza nazionale dei Comunisti unitari (Roma, Centro congressi Frentani)

Allora invito quanti sono ancora fuori a prendere posto tra alcuni istanti diamo inizio ai lavori della nostra assemblea
Allora invito pronto
Come sapete
Allora invito ancora una volta
I compagni presenti fuori a prendere posto
Invito i compagni del coordinamento provvisorio del movimento dei Comunisti unitari a prendere posto in presidenza
E diamo inizio ai lavori della nostra Assemblea
Io mi scuso con i compagni per il ritardo peraltro prevedibile siamo al ventidue di luglio
è difficile partecipare a iniziative politiche purtroppo abbiamo ancora alcune delegazioni che devono arrivare
Da fuori Roma arriveranno lavori incolore sì
Io ringrazio innanzitutto i numerosi ospiti esponenti di forze politiche poi li saluteremo a lavori iniziati anche altre delegazioni devono iniziare
Inviterei come si confà a evitare la giù in fondo chiacchiere c'è un posto fuori grazie ecco dove si può continuare a chiacchierare
Perché vorrei richiamare l'attenzione dei compagni presenti su un punto al quale vogliamo dedicare i nostri lavori e l'apertura dei nostri lavori
è la questione della situazione in queste ore nella Bosnia
Voi sapete che ieri si è riunito il gruppo di contatto allargato anche al governo italiano sono stati assunti non delle decisioni ma degli indirizzi di decisioni si tratta di indirizzi che noi non condividiamo
L'indirizzo assunto dal Gruppo di contatto e quello di prevedere un intervento militare esterno attraverso i bombardamenti della NATO
Noi abbiamo in queste ore in questi giorni di mobilitazione a Roma e in altre parti d'Italia insieme a tante altre forze politiche detto che questa non è una soluzione e questa non è una soluzione
I bombardamenti della NATO vengono scelti unicamente per un aspetto che non è molto eroico che sono quelli meno rischiosi
Sono meno rischiosi per gli attaccanti cioè per chi deve intervenire dall'esterno ma sono quelli che metteranno ancora di più a repentaglio
La vita delle popolazioni civili
è del tutto evidente
Chiunque ha seguito per lavoro politico per solidarietà la situazione
Della Bosnia chiunque ha seguito sa che non esiste la possibilità di un intervento usiamo una brutta parola ormai entrata nel gergo chirurgico nei confronti delle postazioni serbe che sono oramai un tutt'uno Kuan le postazioni civili
Sarebbe quindi terribile
Non risolutivo e addirittura propedeutico ad un allargamento del conflitto l'intervento militare Esterno attraverso i bombardamenti della NATO
Noi diciamo no con grande forza questo intervento e lo diremo nelle mobilitazioni di questi giorni fino alla giornata importante di mobilitazione nazionale del ventisei e diciamo no non perché riteniamo che non si debba intervenire in Bosnia
Non è tempo di chiacchiere inutili propagandistiche
è bello dire la pace si difende come la pace
Ma la pace va evidentemente creata con condizioni e bisogna rendere disponibili alla trattativa anche quanti non lo sono
E allora se di intervento bisogna parlare io penso a una grande grande missione di pace penso cioè non alla NATO ma penso invece alle truppe dell'ONU
Le truppe dell'ONU davvero non quattro ragazzi messi nelle enclave a doversi arrendere di fronte alla violenza militare di altre
Di altri tutti
Mussulmani e serbi
Non è possibile come fanno tutti tutti scegliere il bravo il cattivo nella guerra
Che è in corso nella ex-Jugoslavia noi dobbiamo dire a tutti i musulmani e serbi
Di cessare
Il fuoco
Di fermare le armi e di aprire una nuova fase di negoziato di trattativa
Per fare questo è necessario impedire oggi in queste ore
Che gli obiettivi del generale Mladić vadano in porto guai se anche le altre zone protette fossero spazzate via e allora per questo io credo che una proposta reale
Può essere quella di un grande spiegamento di truppe ONU a protezione delle zone tra virgolette ritenute protette che non sono state protette per fermare le armi per aprire la strada ad una trattativa
Non è stato fatto questo fino a ora
Non è stato fatto questo dei governi europei
Io credo invece che il governo italiano Fossa
Essere una delle spinte per questa iniziativa c'è una possibilità che noi suggeriamo al governo italiano la possibilità e di offrire l'ambito logistico per questa missione di pace
Vedete noi abbiamo offerto noi il nostro Paese
Ambiti logistici a dannosissima e inutili azioni della NATO
Bene
Togliamo tutto questo offriamo invece i nostri spazi le nostre basi per un ponte aereo che possa mettere davanti alle zone protette tutte le zone protette
Tutti i punti dove c'è la possibilità di un conflitto militare di mettere grandi forze dello imporre così ripeto imporre così le condizioni per una trattativa
Su questa base con tantissime altre forze politiche abbiamo steso una piattaforma un appello alla mobilitazione una mobilitazione che è in corso in tutte le città italiane
Ieri sera con tanti altri promotori di questa iniziativa abbiamo visto un elenco SINAL mente grande di iniziative politiche in questa direzione tutto questo dovrà vedere la partecipazione dove ci siamo dove siamo organizzati dei Comunisti unitari e Comunisti unitari dovranno essere anche presenti in forza a mobilitarsi per la grande mobilitazione unitaria che è prevista per mercoledì ventisei mercoledì ventisei ci saranno mobilitazioni in tutta Italia Roma sarà la manifestazione centrale
Dove ci sarà anche una mobilitazione uno sforzo particolare dai sindacati associazione ai partiti però importante che ovunque ci sia una voce forte
Che ovunque ci sia un'iniziativa politica e che quanto sta avvenendo in Bosnia non venga vissuto nell'indifferenza nel migliore dei casi oppure con la complicità
Che istituzioni internazionali e i governi europei hanno portato avanti in queste
In queste in questi anni per questo abbiamo voluto aprire il nostro incontro la nostra assemblea nazionale proprio dedicando un pensiero non di solidarietà punto e basta ma di iniziativa politica verso questa incredibile situazione di guerra in scontro militare a pochi chilometri da noi alle soglie del Duemila grazie
Allora adesso diamo inizio ai lavori dell'Assemblea
I lavori sono previsti per quanto riguarda la mattinata in questo modo ci sarà un'introduzione i nostri lavori che verrà fatta fra pochi istanti
Dal compagno Gianfranco natiche qui accanto a me dopo di lui ci sarà la relazione introduttiva ai nostri lavori sarà fatta dal compagno Lucio Magri sulla base delle introduzioni che verranno fatte apriremo nella mattinata una interlocuzione con le forze politiche le associazioni sindacati che gentilmente hanno voluto accettare
Di essere qui con noi e di confrontarsi con le nostre proposte politiche do quindi subito la parola al compagno Gianfranco Nappi
Si raccoglie qui stamani un'area di compagna di compagni di comuniste di comunisti
Che di fronte alla crisi intervenuta in con Rifondazione
Per la maggior parte di essi aveva di fronte a sé due possibili strade
O la rinuncia una nuova diaspora l'andare a casa
Ovvero consegnare la propria esperienza politica scelte puramente individuali
Oppure in qualche modo la riproposizione di una logica di chiusura la costruzione di un nuovo partito
Piccolo magari ma non per questo meno plausibile
Abbiamo invece compiuto un'altra scelta
Quella che in un panorama della sinistra in cui prevalgono alimentandosi Richie reciprocamente
Rinunzia chiusure che ne segnano un limite grande
Ci porta a raccogliere forze ed energie in un movimento politico e culturale Comunisti unitari
Per andare certo difficilmente certo contro corrente ma anche utilmente pensiamo nella direzione di una messa in discussione degli assetti attuali
Prevalenti a sinistra
Assetti politici culturali e organizzative
Nella direzione della costruzione dentro i sommovimenti avvenuti
Di un punto di vista critico che non valga in sei ma in quanto capace di spingere aggregare spostare innovare unire forze non un nuovo recinto di autosufficienza quindi né tanto meno un delirio di soggettivismo
Convinti come siamo che l'esigenza da cui muoviamo
Proprio perché rappresenta un fatto profondo è reale per una sinistra che voglia rinominare se stessa e non perire
Attraversare politiche culturali forze sociali lo stesso PDS la stessa Rifondazione il movimento sindacale
I settori più avvertiti del mondo del lavoro
Tante esperienze di associazionismo e di volontariato laico e cattolico l'ambientalismo
Questa convinzione anche una scommessa che va verificata e che nel momento in cui propone una critica la situazione attuale della sinistra
Non sottrae i proponenti stessi dalla critica anzi intende anche assumere autocriticamente il perché e la ricerca sul perché
Per esempio le stesse cose di Rifondazione questa esperienza alla quale abbiamo dato un contributo in questi anni sono andate così
E riteniamo di poter nutrire l'ambizione di concorrere di contribuire a questo indispensabile e generale processo di riorganizzazione anche perché pensiamo di aver dato adesso già un contributo significativo
Non a caso infatti il punto di snodo per noi è stato rappresentato da quel voto
Che in dissenso debbo in Parlamento
E che fu allora decisivo per bloccare il tentativo travolgente della destra
Un voto amaro il nostro ma di cui certamente non siamo pentiti
Ecco è quindi dall'ambizione stessa che nutriamo
Che deriva il carattere aperto del movimento di questa nostra stessa Assemblea che vuole avviare una riflessione dunque un pronto su tutti i temi aperti dall'oggi della vicenda italiana e impostare le coordinate di un lavoro di più lungo respiro
Nel quale intendiamo impegnarci insieme a tanti altri
Sull'insieme di tale questione appunto come ricordava Luciano abbiamo chiesto accompagno ma anche di proporre un ragionamento all'Assemblea base della discussione con la relazione introduttiva
Ai diversi autorevoli interlocutori presenti che vogliamo ringraziare appunto chiediamo di discutere di confrontarsi sinceramente con noi
Due scelte abbiamo compiuto con nettezza
Contribuire a costruire le condizioni e le tappe di una riorganizzazione della sinistra attraverso il processo federativo
E contribuire a costruire le condizioni politiche programmatiche
Di una coalizione democratica
Che veda insieme la sinistra
E le forze democratiche di centro per realizzare anche sulla base di un indispensabile compromesso un'alternativa credibile alla destra
Che l'una e l'altra prospettiva si realizzino e si realizzino al meglio non dipende che in misura che in minima parte oggi da noi
Sia verso l'una che verso l'altra
Per parte nostra intendiamo impegnarci senza ambiguità
Ma anche rendendo chiaro hanno gli stessi e rendendo chiaro a tutti che intendiamo essere lei acquiescenti e ne comodi
Intendiamo rappresentare non una scomodità da piccolo gruppo o da ceto politico
Ma una sollecitazione culturale politica programmatica
Scomodi non per noi
Per la prospettiva della sinistra decisivo che il patto federativo rappresenti la premessa per realizzare una realtà effettivamente nuova nel percorso verso la federazione
Un nuovo soggetto politico fondato proprio sul principio appunto del pluralismo e del e federativo del riconoscimento della pluralità dell'ispirazione delle soggettività
E fondato su una continua definizione politico-programmatica che ridia la sinistra una capacità di rappresentanza e di espressione piena del mondo del lavoro e della parte più avanzata della società
Quella capacità che oggi è messa in discussione
Ma ciò in decisivo è decisivo in generale ma lo è ancor di più
Per costruire le condizioni stesse di un consenso vasto e vincente intorno al ad una coalizione democratica
Della quale la sinistra sia parte non nascosta del profilo politico e programmatico
Una forte chiare specchiata spinta in questa direzione e del resto fondamentale
Proprio ponendosi l'obiettivo reale di governo come altrimenti potrebbe esprimersi l'effettiva capacità di governo della società
Senza avviare risposte intorno ad alcuni nodi stringenti e brucianti
Che si presentano acutizzata IVA al decennio che abbiamo alle spalle dall'offensiva della destra
E che insieme rimandano alla decisiva questione del come
Riprendere nella dimensione nazionale e in quella sovranazionale
Una capacità di indirizzo generale dei processi e delle scelte di loro finalizzazione sociale
Senza di che la democrazia diventa sempre più povera ed esposto a tutti i pericoli plebiscitarie mentre crescono tutte le ingiustizie insomma dopo oltre un decennio di sbornia liberiste di globalizzazione dei mercati
Se non si vuole soccombere nelle acute contraddizioni aperti
Proprio il tema la questione del ruolo di un pubblica di uno Stato da riformare ma da cui non si può prescindere o quanto meno non può prescindere alla sinistra
E così per la questione sociale
E così per la questione della comunicazione del sapere
E così per la questione della pace e della guerra che si ripropone in nuove non meno tragiche forme come abbiamo ricordato all'inizio
è vero cioè che e questo dovrebbe pur rappresentare un punto di partenza per ogni ipotesi credibile di programma di governo
è vero che gli effetti del mercato cosiddetto libero
Della compressione delle condizione dei diritti del lavoro delle logiche della privatizzazione dell'affermazione della legge del più forte e violento
Hanno raggiunto un punto limite di tenuta sociale di tenuta democratica di tenuta di civiltà certo che su questo terreno non ci sono proclami Repo anti da compiere
Il più delle volte lasciano le cose esattamente come sono
Certo che occorre realisticamente misurarsi con il peso di vincoli interni ed internazionali che sono cresciuti in questi anni
Ma è anche certo che proprio se si vuole esprime una reale capacità di governo a sinistra a questo punto di svolta non ci si può sottrarre
E non ci si può sottrarre se si vuole suscitare un consenso se si vuole suscitare una passione una nuova partecipazione democratica
Una mobilitazione delle migliori energie della società italiana
Che in sé tra l'altro l'antidoto più forte di fronte ai pericoli della destra
Ed è proprio intorno ai tre nodi della questione sociale di un nuovo sviluppo della comunicazione e della pace che intendiamo costruire anche un elemento forte di caratterizzazione del movimento
Qui e più in generale c'è un lavoro di lunga lena cui porre mano capace di levare lo sguardo oltre il quotidiano il contingente per recuperare un campo di comprensione critica più largo e più profondo
Non come fuga dal presente ma proprio per dare all'agire quotidiano un nuovo orientamento una nuova capacità di incidere a chi ci ricorda le difficoltà di un cammino del genere noi rispondiamo certo
Queste difficoltà ci sono ben presenti
A chi ci chiede se ne abbiamo le forze rispondiamo
Noi scegliamo questa collocazione che in qualche modo e di frontiera
Per la quale riteniamo siano ben più larga le forze che si possono unire mettere in movimento
E a chi ci rimprovera
Di essere mossi da un calcolo
Noi rispondiamo che certo più comodo per ciascuno di noi sarebbe stato vivere questo passaggio di fase al riparo di apparenti certezze
Non un calcolo quindi che avrebbe consigliato ben altro ci ha mosso ma l'idea di corrispondere esigenze bisogni problemi che certo sono più grandi di noi
Ma dai quali abbiamo scelto di non fuggire al di fuori del cimento con questi problemi si preserva anche un recinto ma non si coltivano certo grandi ambizioni
E così vedete riemerge anche un tratto peculiare
Che credo derivi dal seme profondo gettato nella società italiana dalla cultura politica
La la pratica politica dall'esperienza dei Comunisti Italiani nel nostro Paese
Un patrimonio grande al quale ancora attingere per inoltrarsi negli impervi sentieri del presente con lo sguardo rivolto al futuro
E così intendiamo anche riflettere lavorare intorno a forme nuove della pratica politica nostra
Provare a realizzare una innovazione reale
Che con il segno di una identità con quello dell'apertura della interlocuzione più larga della unità
Insomma compagni e compagne così intendiamo andare avanti e di tutto questo discuteremo oggi con una convinzione in più
Non molti anni fa come credo ricorderete
Spike Lee intitolava un suo bel film fa la cosa giusta ecco per quanto difficile per quanto ardua noi siamo appunto convinti di questo di fare la cosa giusta
Allora prima di continuare con i nostri lavori
Vorrei dare conoscenza i compagni che abbiamo ricevuto un messaggio di un compagno che credo a noi sia a tutti noi a tutti i presenti sia particolarmente caro molto importante nella storia
Dei comunisti italiani un messaggio che è stato consegnato a Maria Ida e io inviterei Marida Bolognesi a leggerlo prima dell'inizio dei della continuazione dei nostri lavori
Si sono appunto felice di portare questo messaggio alla nostra Assemblea
Cari compagni e compagne
Ho seguito con grande interesse viva partecipazione la vostra non facile esperienza e vi sono vicina nel compito arduo e impegnativo che state affrontando
Ritengo che sia cosa ingiusta lavorare con serenità e coraggio per unire il più possibile le forze della sinistra italiana
La sinistra deve essere si è estesa e nello stesso tempo deve ricercare con grande pazienza e apertura un'intesa politica e programmatica con tutte le forze democratiche e popolari
Che sono sensibili e pronte ad operare per il progresso di rinnovamento democratico
Della società e dello Stato
Vi faccio gli auguri più calorosi di buon lavoro un lavoro utile per il dialogo e la reciproca piena comprensione ed intese a sinistra
Vi sono vicino buon lavoro Alessandro Natta
Abbiamo abbiamo voluto darne lettura immediata perché credo che sia obiettivamente in una fase così difficile per quanti hanno fatto la scelta ricordata da Gianfranco sia obiettivamente un elemento di grande incoraggiamento
Noi siamo molto grati al compagno nata di aver formulato questo messaggio così come siamo grati lo dicevo prima a tanti esponenti di forze politiche ed associazioni che questa torrida giornata di fine luglio hanno voluto comunque essere con noi qui a discutere e a confrontarsi con noi
Ne citiamo alcuni altri lo faremo nel corso della giornata e vi invito ovviamente a salutarli con particolare affetto
Prima di tutto il compagno Massimo D'Alema segretario del partito c'è un'altra
Ancora Sergio Cofferati segretario generale della CEI che
Gianni Mattioli della Federazione dei veri
Diego Novelli e Franco Danieli calare
Valdo Spini presidente dei laburisti italiana
Valentino Parlato del Manifesto
Massimo Serafini della segreteria della lega ambiente
Sono tanti e tanti altri ospiti con noi compagno Franco Giordano insieme a Patrizia Sentinelli di Rifondazione come
Tanti altri saluteremo saluteremo nel corso dei lavori della nostra Assemblea come annunciato prima adesso do la parola per la relazione introduttiva al compagno Lucio Magri
Qualche settimana fa
Una parte non piccola di coloro che avevano promosso e diretto Rifondazione Comunista se ne sono separati
Il quotidiano Liberazione li ha subito battezzati vermi solitari
Il termine non è certo Gentile
L'intenzione è un po'trucidati
Ma a ben vedere non è un'ingiuria sanguinosa né gratuita
Il verme solitario infatti è un curioso animale
Anzitutto non è facile a trasmigrare deve esservi costretto con misure un po'violente e sgradevoli
Mostra poi una straordinaria capacità di riprodursi
Ne basta un pezzetto purché abbia la teste
Infine non è ripugnante anzi è pulito
Quasi grazioso nonostante il pessimo ambiente da cui proviene
Solitario solitario lo eccetto disperatamente
Ma proprio perciò cerca di non contare solo sulle proprie forze
Insomma quasi un sinonimo della vecchia talpa
Non credo che meritiamo
Un tale il volontario apprezzamento
In realtà la separazione è stata per noi una scelta dolorosa e una bruciante sconfitta
E se è nata dal ragioni e motivazioni non mediocri
Da entrambi le parti
Aggiungo
Primo
La sottovalutazione o quella che a noi è parso una sottovalutazione della pericolosità della nuova destra che ha portato in alcuni momenti a darle involontariamente un ammanco
Secondo
L'abbandono certo per responsabilità di più parti della strategia dell'unità della sinistra
Premessa necessaria di un'alternativa di governo
Senza della quale alla fine la crisi italiana non troverà sbocchi il movimento di massa sarà sconfitto la democrazia minacciate Terzo
Un mutamento dell'identità del partito
Avevamo aderito al tentativo difficile di rifondare una forza comunista
In continuità con la peculiare tradizione dei Comunisti italiani ma anche con una sua profonda trasformazione
Non possiamo aderire al tentativo di resuscitare così come era la nuova sinistra degli anni settanta
Tentativo rispettabile ma oggi a nostro avviso privo di futuro e al quale comunque noi non saremmo di alcuna utilità
Su questa polemica con Rifondazione
Io però non voglio qui assolutamente insistere
Anzi ritengo che tutti nei prossimi mesi dobbiamo essere molto sobri
Per due ragioni
La prima e che molti oggi che pure condivide il no le nostre ragioni non a caso non hanno fatto la nostra scelta o la critica
Ora in tarda critica c'è anche qualcosa di francamente ingeneroso
La rimozione della dura vicenda che ha prodotto la separazione
Cioè la rottura che si è operata nel voto alla Camera Berlusconi somma
Se quella ventina di parlamentari non avesse trovato il coraggio non solo delle parole ma degli atti
La vicenda italiana avrebbe avuto un percorso assai diverso
A me pare evidente che quella scelta è servita non dico garantire sicura rassicuranti prospettive
Ma almeno a riaprire una partita che poteva rapidamente chiudersi a vantaggio della teste
Si può quindi o meno condividere tale opinione
Ma se la si condivide occorre avere la generosità di capire i meccanismi che essa ha messo in moto e che noi abbiamo invano cercato di contenere tuttavia in quella critica occorre cogliere qualcosa di molto serio fondato
Molti compagni si chiede a noi ci chiedano
Ma con questa separazione non contribuite voi stessi a spingere Rifondazione nella direzione che permette e a rendere conto più difficile l'unità della sinistra di tutta la sinistra
Non vi destinate comunque a ruolo di predicatori disarmanti
A questi dubbi vale poco rispondere con la polemica occorre piuttosto definire una proposta politica sul che fare
Ma la seconda ragione per non acuire la polemica e ancora più importante ed è la seguente
Il pericolo maggiore di questa come di ogni separazione organizzativa
è che essa ci spinga ad oscurare motivazioni ideali analisi proposte politiche che ci hanno finora guidato e restano giuste
E soprattutto che così facendo
Noi stessi spingersi mo'senza volerlo altre forze a rimuovere il problema politico molto serio che Rifondazione Comunista rappresenta e continuerà a rappresentare
Questo sarebbe un errore fatale per tutti
Ai fini delle prossime elezioni ovviamente
Ma anche per un motivo molto più sostanziale
Non solo in Italia ma in tutta Europa esiste ormai e cresce
Una sinistra radicale
Non è il residuo del comunismo dagli anni cinquanta né della nuova sinistra anni settanta
Anche se ne riproduce alcuni vizi
Rappresenta invece un fenomeno nuovo ed è solo parte di qualcosa ancora confuso ma molto più grande
Sia la crisi infatti
Che la ristrutturazione capitalistica producono ovunque un'area vasta di disagio sociale e di rifiuto culturale che non solo si estendano ma sumero caratteri inediti
E sa coinvolge anzitutto settori del mondo del lavoro certo molto tradizionali ad esempio gli operai dell'industria
Che subiscono però nuove specifico processo di declassamento nel ruolo nel reddito nelle tutele ancor più pesantemente coinvolge masse giovanili disoccupate ed è scolarizzati e aree urbane degradate e milioni di lavoratori precari o se mi regali
Insomma la nuova marginalità
Infine in forme per ragioni diverse tocca anche strati sociali ad alta qualifica ma declassati avviliti nelle loro funzioni come gli insegnanti
A questa realtà cui è riduttivo applicare la definizione statica della cosiddetta società dei due terzi
L'attuale modello di sviluppo e di valori non offre prospettive né percorsi di inserimento
La sinistra non offre obiettivi di lotta credibili né adeguate forme organizzative
Infine il colonnello dell'est della crisi del marxismo
Le hanno tolto un sia pure approssimativo punto di riferimento
La manipolazione dei media di pene tra quindi con terribile facilità
Ora
Pensare che questo moderno proletariato tra virgolette possa sostituire la tradizionale classe operaia esprimere da fare nella radicalità dei suoi bisogni quella capacità di egemonie di organizzazione
Che peraltro il solo in certi momenti in certi Paesi essa aveva avuto
Pensare questo e a mio parere un errore totale le Lore appunto dell'attuale di fondazione
Una moderna critica la società capitalistica può avere come soggetto reale solo l'unificazione
Graduale ma profonda tra questo universo sociale ed altre figure in cui il lavoro si è scisso quelle dell'intelligenza collettiva e dell'intrapresa individuale
Ed ha dunque come mai nel passato bisogno di mediazione politica di educazione di massa di obiettivi intermedi di governo
L'autorganizzazione dell'antagonismo è un'illusione già smentita dai fatti
Nel migliore dei casi porta al massimalismo rivendicativo senza risultati nel peggiore prende la forma dell'assenteismo delle identità etniche o localistiche del populismo demagogico
Ma non meno totale l'errore di non vedere il problema cioè il fatto che la crisi della sinistra e della democrazia
Esplodono in ogni Paese anzitutto nel popolo profondo delle classi subalterne
Qui viene meno la maggiore risorsa e qui l'avversario peggiore trova spazio di intervento
Basta analizzare del resto anche i semplici dati elettorali per accorgersi
Noi abbiamo dunque il diritto e il dovere di segnalare questa priorità
Il diritto
Perché abbiamo dimostrato di non essere corrivi colline o radicalismo ma il dovere perché l'altra parte della sinistra evita finora di riconoscerle e di farci i conti
è curioso ad esempio vedere con quanta pazienza e intelligenza
Impegna il PDS e il centrosinistra
C'era chino di sopportare le interpellanze di Bossi ma cercando di rispondere
E di capire soprattutto problemi e verità che gli stanno dietro e invece con quanta indifferenza politiche pigrizia culturale si rivolgono a Rifondazione
Anzi allo stesso noterà Hughes al referendum sulle pensioni o alla protesta degli insegnanti che non è quella dei piloti
Ecco perché dobbiamo restare in campo non come i dissidenti o i pentiti ma come coloro che con la propria storia con le proprie idee
Contribuiscono ad attenere aperto un canale di comunicazione a cercare risposte giuste per problemi magari erroneamente posti
Ma come farlo
Con quali obiettivi strumenti forze il rischio per noi di fare la mosca cocchiera è grande
La tentazione di mettersi a fare un nuovo partito quello veramente comunista velleitaria è fuorviante
E allora
Non ho certezze da esibire
Ma posso indicare tre terreni di impegno rispetto ai quali definire proposte utile e obiettivi sui quali esistono già forze reali che possono converge
Il primo è quello della coalizione democratica e delle sue prospettive
Questa coalizione il cosiddetto centro sinistra è ormai in campo
Noi abbiamo criticato non l'idea di un'alleanza al centro ma il modo in cui è nata cioè non come sviluppo ma in rottura con l'esperienza dei progressisti
E critichiamo tuttora lo dirò la sua debole debole caratterizzazione programmati
Cercheremo di migliorarla per quanto siamo capaci
Ma deve essere assolutamente chiaro che sosterremo comunque e a fondo i candidati nei collegi maggioritari della coalizione democratica
Questa scelta è ovvia a meno ovvio il fatto che non è una scelta di ripiego
Essa nasce infatti da un preciso vizio su un punto cui è giunta la crisi italiana
E questo
Il ventisette marzo del novantaquattro è emersa una nuova destra
E ha vinto
Non era un risultato occasionali
Dietro di essa vi era una spinta profonda della società tuttora non fiacca
Il suo programma e la sua ideologia non sono una semplice variante delle politiche conservatrici degli anni ottanta sono anzi qualcosa di più e di peggio della stessa di una pura riedizione del Reagan lirismo
Ma quando essa ha dovuto sostenere la prova di governo
In prima battuta fallito
Le cause di questo fallimento sono varie le sue difficoltà difficoltà durature
Consistono nel fatto che il suo programma non offre in questa fase risposte comunque promettenti ai problemi dell'economia e della società
Suscita nel nostro contesto nazionale opposizioni potenti basta pensare al movimento d'autunno e al momento di applicarlo quel programma emergono conflitti di interessi e di cultura anche nel blocco che la sosteneva
Ormai non si tratta più solo del conflitto politico tra il Polo e la lega ma anche della divaricazione tra Forza Italia Alleanza Nazionale riflesso di prospettive divergenti all'interno della stessa classe dominante ciò che sta accadendo in Francia e a causa della Francia lo conferma Chirac non solo ha vinto su Jospin ma contro Balladur
Su questo tema occorreva a scavare
Ciò che mi preme ora sottolineare però il fatto che se la nuova destra resta come resta una minaccia strategica
E ora in un momento di vulnerabilità
Occorre dare un colpo prima che la superi non permettere che vinca di nuovo le elezioni per impedirlo occorre offrire una diversa maggioranza al governo del paese
D'altra parte la stessa coalizione di centrosinistra che nata prevalentemente come necessità è sotto il segno del crollo del vecchio regime e tuttora precaria
Una vittoria elettorale
Non basterebbe a garantirne il futuro ma una sconfitta
Potrebbe liquidarla portando alla destra decisivi alleati di rincalzo
Perciò si può e si deve vincere la prova anche conoscendone i limiti e i rischi
Ma questo ragionamento crudamente realistico non può giustificare un ottimismo faciloneria
La strada per una vittoria elettorale del centrosinistra e tuttora incerta ed interni la destra sembra ancora poter contare su una maggioranza relativa dei voti
Per batterla occorresse amare largamente gli elettori del centrosinistra con gran parte di quelli della lega e di Rifondazione
E farlo in modo tale da non compromettere la credibilità di una seria speranza di governo problema spinoso e finora poco seriamente affrontato non meno inquietante ai fini del risultato e l'interrogativo sul quando e sul come si arriva alle elezioni
Due questioni strettamente connesse
Per andare avanti ancora un anno o due occorrono infatti una maggioranza e un programma la maggioranza in questo Parlamento non c'è senza un accordo improbabile costoso con il Polo o una sua parte rilevante
Una riedizione ancora più compromettente dell'unità nazionale
Quanto al programma esso non potrebbe ridursi a qualche intese sulle regole
E la situazione del Paese che non lo consente
La ripresa produttiva e l'allentamento della crisi finanziaria sono infatti è risultato provvisorio di una asportazione massicce ripetibile della lira
E di tagli ripetuti anch'essi non ripetibili della spesa pubblica
Se dunque non si avvia ora proprio in questa fase di relativo respiro una nuova politica economica e sociale ci si troverà in una nuova stretta e precipiterà un rifiuto sociale
L'accordo sulle pensioni concluso Trust dal sindacato e malamente gestito in Parlamento comunque lo si giudichi ha comportato prezzi salati e sollevato quindi corposo opposizione tra gli operai
Tanto più forte e duratura per il fatto che si aggiunge ai pesanti peggioramenti intervenuti sul terreno del salario reale dell'occupazione delle tutele non pensionistiche se dunque per assicurare comunque il proseguimento dell'arrivo di legislatura verrebbe venissero ora i provvedimenti di riprendere da Goma lamentazione del mercato del lavoro
Una Finanziaria senza positive novità
O manovre di freno Moret ardua da ripresa e dunque tagli di fatto del salario reale
è lecito temere sull'esito del voto e temere di più una crisi distruttiva del sindacato
Perciò l'idea di cui si parla
Quella di una fase costituente incerta nei contenuti e gestita da un governo di grande coalizione a noi pare un errore è un'avventura
E poiché in questo Parlamento anche i piccoli numeri contano abbiamo l'obbligo di dire chiaramente e una simile maggioranza noi non l'appoggeremo e non la copriremo
Il problema comunque ancora più impegnativo e quello della prospettiva di un governo di centrosinistra
Berlusconi ha sperimentato che per governare non basta una vittoria elettorale
Per la sinistra la prova non sarebbe meno ardua
Negli ultimi quindici anni
Grandi e serie forze socialdemocratiche o liberaldemocratiche hanno strappato maggioranze solide e hanno governato durevolmente in paesi pure meno disastrati del nostro
Francia la Spagna gli Stati Uniti
Non a caso essi non sono ancora riusciti a impostare a realizzare una politica di riforme e lo hanno pagato in termini di voti e di radicamento non si può far finta di nulla
In Italia la difficoltà sarebbe sarà infatti ancora maggiore
E occorre prevederla e attrezzarsi per affrontarlo
Per governare occorrono i voti ma non si è forza di governo se si pensa solo a come strappare provvisoriamente i voti
Ora il centrosinistra per sua natura è una coalizione ancora composite piena di tensioni
Le sue componenti di centro hanno fatto una scelta
Non solo positiva ma coraggiosa sulle alleanze
Non hanno ancora o non hanno potuto ancora però avviare un ripensamento programmatico né trovato nuovi insediamenti sociali
Il mio amico bianco per fortuna non è Buttiglione ma non è nel
Il discredito dei partiti e delle istituzioni pubbliche
E ciò si cumula con il ricatto quotidiano ma tremendo della finanza mondializzata
E si può fronteggiare forse solo a livello europeo mentre in questo momento l'Europa resta speriamo per poco in mano a governi conservatori e la sua unità regredisce
Il governo di centrosinistra al meglio può essere quindi solo una premessa il primo difficile passo per creare le condizioni politiche
I colpi più organiche risolutivo
In questo senso
A un nocciolo di verità a mio parere l'obiettivo che D'Alema ha proposto al centrosinistra di fare dell'Italia un Paese normale e non è giusto identificare con il fantasma della normalizzazione
Se non si riducono infatti alcune anomalie italiane e non si apre la strada ad un nuovo oggi molto incipiente quadro europeo un vero tentativo di svolta riformatrice non solo non decolla ma fra cassa
Dico tuttavia francamente
E sommessamente
E considerò quell'obiettivo di paese normale
Riduttivo e fuorviante
Riduttivo anzitutto perché nei fatti ancora una volta lo si presenta privilegiando il terreno delle riforme istituzionali
Questioni centrali certe ma che non appena la si separa logicamente e temporalmente dal complesso problema del risanamento economico del Sud consenso sociale e vi si cerca la pietra filosofale può trovare solo una pessima soluzione
Il sistema elettorale misto uscito dal referendum Segni non solo non è risolto ma aggravato il problema della governabilità
Ha indebolito i partiti e insieme li ha ulteriormente moltiplicata
E allora o al maggioritario si accompagna la costruzione effettiva di grandi forze caratterizzate e socialmente radicate
E di solito e coalizione oppure affrontando il problema della stabilità ancora una volta prevalentemente con meccanismi istituzionali si impone per logica delle cose un'ulteriore fuga in avanti nel senso del presidenzialismo presidenti plebiscitario
Il presidenzialismo è una soluzione sbagliata e illusoria ma ha una forza nel Paese se non la si ferma all'inizio e con ragioni forti e di principio alla fine esso prevarrà
Ma riduttiva d'altra parte soprattutto a me pare quell'espressione Paese normale perché tende a presentare un nella misura in cui presente come neutrali obbligate le vie con le quali si affronta l'emergenza un vecchio equivoco che ha già provocato guai non è vero che ci sia una sola politica del rigore
Quella proposta dalla Banca d'Italia che fa il suo mestiere
Non è vero che contro l'inflazione ci sia una sola politica dei redditi cioè il blocco dei salari nell'auspicio che rendite e profitti siano volontariamente virtuose
Non è vero che per smantellare il monopolio della televisione privata ci sia solo una strada quella che tutto affida al mercato concorrenziale
Ma ho detto che il concetto di paese normale in questa fase prima ancora che riduttivo fuorviante perché perché o almeno nella misura in cui e Solace intendere che negli attuali guai degli attuali guai dell'Italia non solo sono più gravi
Ma costituiscono un'anomalia globale in un quadro in una tendenza europea cui si tratta di riallacciarsi ma ciò purtroppo non è vero
La novità è che nella fase attuale anche l'equilibrio della Società europea il cosiddetto modello renano è a rischio
E anti affiorano in esso
Paradossalmente proprio tratti tipici della crisi italiana
Corruzione politica discredito dei partiti e dell'istituzione disoccupazione di massa e strutturale debito pubblico e alti tassi d'interesse rivolta fischiato pensioni regionalisti che e spinte razziali
E di ciò sempre più si è consapevoli e si discute in effetti in Europa
E allora se il centrosinistra vuole misurarsi con la realtà e reggere la prova di governo non potendo ed è solo a raggiungere una normalità inesistente
Ma deve realisticamente attrezzarsi ad affrontarne la crisi
Accenno solo due esempi il primo riguarda il problema della disoccupazione
E so carattere strutturale non basta è un'espansione economica anche dure cura per ridurla non si può più e Luther e la questione dell'orario di lavoro né quella dei lavori socialmente utili
Queste affermazioni per le quali ci siamo battuti in pochi per anni sono ormai largamente condivise
Ma tradurle in scelte definite estremamente difficile e poi applicarlo lo sarebbe ancora di più
Nei fatti si va invece strada la soluzione della deregolamentazione del mercato del lavoro del sotto salario della precarietà e dell'emarginazione
Insomma come dice Touraine disoccupazione strutturale europea o nuove povertà americani e allora non è il momento
Almeno di cominciare ma subito a sperimentare strategie di sostegno pubblico alla riduzione articolata di orario
O riduzioni di orario e nuove assunzioni in cambio di maggiore utilizzazione degli impianti
E non è tempo di formulare alcuni Piani su grandi direttrici e problemi aree urbane ambiente e territorio finanziati anche da grandi risorse pubbliche
Coinvolgendo l'impresa e organizzazioni sociali enti locali e producono direttamente lavoro aggiuntivo
Atene si vuole uditori Pinto non produsse in sei all'inizio enormi risultati
Ma aprì una strada e rimane un simbolo
Secondo esempio informazione formazione anche qui le parole ormai si sprecano le buone intenzioni sembrano confermo
Si scopre da ogni parte una priorità tanto a lungo trascurata ma sfugge il fatto che quasi ovunque nel mondo al contrario l'apparato informativo degenera e la scuola sia pubblica che privata decade e scarsità di risorse è una crisi di forme e contenuti
E sfugge il fatto che siamo ormai nel pieno di un impetuoso salto tecnologico il sistema multimediale
Il quale offre inedite occasione di partecipazione attiva e cultura critica ma altrettanto sconvolgenti prospettive di manipolazione e conformi trazione si deve o no allora affrontare subito il tema di una presenza pubblica democraticamente controllata di un governo politico del processo per non essere travolti dalla colossale concentrazione
L'alternativa è tra Berlusconi e molto tra monopolio nacque nazionale è unico il podio mondiale o c'è qualcosa di più da affrontare da offrire
Lottare cioè contro Berlusconi ma in modo tale da prepararsi ad affrontare molto
Solo accenni ripeto che rinviano del resto è un tentativo di definizione programmatica da noi fatto al congresso di Rifondazione tuttora non disprezzabile
Ma solo per dire e per allargare il consenso e reggere alla prova di governo il centrosinistra ha bisogno di collegare obiettivi immediati di risanamento a una prospettiva di medio periodo Daria
Non ripropongo qui seri seccamente una discriminante immediata tra alternante alternativa
Il centrosinistra deve essere qualcosa più della prima forma può essere
Ma non può essere la seconda e lo dico autocriticamente dispetto ad un mio eccesso di schematismo
Questa ambiguità del resto non è nuova e non è sempre stata paralizzante
Altre volte nella storia del secolo esperienze riformatrici
Partite con poche idee con spazi ristretti dalla crisi e con forte limitate
Hanno poi preso corpo in corso d'opera e dopo aver conquistato il governo fu il caso ad esempio dello stesso ignobili perché hanno
Ma ciò che allora ancora non era in atto
Era comunque già presente alle coscienze animava la volontà costruivo una spinta sociale e culturale
Se quando invece ciò mancava è accaduto che governi progressisti fallendo aprissero la strada alle peggiori soluzioni reazionario
Il nostro sostegno alla collezione non è dunque in discussione
Ma proprio ciò dà il diritto a noi e ad altri di segnalare l'esigenza che la sinistra vi partecipi con le proprie idee i propri propositi la propria base sociale
Un suo attuale appiattimento sul moderati un suo eccesso di arrendevolezza non facilita ma indebolisce la coalizione la sua capacità di vincere e poi di governare
Ecco il primo punto
Su cui il primo compito su cui vogliamo contribuire la prima ragione di restare in campo collettivamente con le nostre idee di Comunisti unitari
In questo nome non c'è alcuna enfasi
E su Bisignani semplicemente in primo luogo ciò che essi hanno e che possiamo offrire a uno sforzo comune
Vengo così alla questione centrale di questa Assemblea
Sulla quale dobbiamo qui decidere e decidere anche sulla base delle opinioni e delle intenzioni che sentiremo esporre Walter la proposta di costruire una forza federata della sinistra come prospettiva e di un patto federativo che fin d'ora labili
Dico brutalmente che almeno per quanto ci riguarda le due cose non si possono separare
Se quella prospettiva mancavo appare poco credibile convinte un patto federativo tra alcuni gruppi per presentare insieme liste elettorali non ci interessa e non è utile a nessuno
Se il problema infatti è solo quello di un sostegno sia pure critiche autonomo alla coalizione democratica non occorre alcun patto federativo della sinistra per garantirlo da parte nostra almeno ho già detto che c'è
Se il problema è quello di scongiurare una dispersione di voti nella parte proporzionale come già è accaduto anche a questo fine non occorre per noi alcun patto federativo
Non abbiamo la minima intenzione di correre quel rischio né di partecipare amico cartelli per evitarlo di misura
Il patto federativo e invece prezioso
Come segnale avvio di un processo politico rivolto a creare un nuovo grande soggetto federato della sinistra italiana
Una simile proposta è stato ultimamente avanzata dal PDS anche se a dire il vero è rimasta
Sia in sede locale che al recente congresso nazionale un po'marginale
Ha convissuto con un'altra prospettiva quelle del partito democratico ed è stata superbia nei contenuti e nelle motivazioni dal comprensibile tema preminente dell'alleanza elettorale con il genio
A noi non porterebbe alcun non sforzo prenderà sul serio questa proposta federati
Se si sviluppa appunto come una cosa seria
E stava infatti nella stessa direzione di quel principio federativo
Che avevamo proposto prima della rottura di Rimini e per evitarlo
E della stessa direzione che vuole guarda volevamo imprimere all'esperienza dei progressisti
Non è dunque una scelta tattica o strumentale
Nasce anzitutto dalla constatazione del fatto che oggi in Italia altrove
La sinistra è composta non solo da molti siti ma da una molteplicità di storie di culture di sentimenti di sedimenti organizzativi dentro e anche fuori partiti
Tale pluralità e allo stesso tempo il prodotto negativo di una crisi e di una diaspora che ciascuno riflette nei propri limiti culturali pratici
Ed il prodotto positivo di esperienze nuove di interesse e gruppi sociali diversi di ricerche appena avviato
Pensare di cancellarla comporta Touré organizzative velleitario oltre che impoverendo
Non c'è un'identità storica tanto vittoriose ed egemone in cui ciascuno posso seccamente riconosce né alcuna nuova sintesi teoricamente matura e praticamente operante ma pensare che ciascuna forza della sinistra Possa sia pure in prospettiva
Svilupparsi nel proprio isolamento culturale e nell'accanita competizione hard organizzativa con le altre non è meno illusorio
In questo isolamento ciascuno dà il peggio di sé e spinto a cristallizzare vecchie identità rendendola inerti o improvvisa né nuove mai eletti
Nell'un caso e nell'altro una parte grande della sinistra reale
Quella che c'era e si potrebbe riattivare o quella che affiora in nuovi movimenti quasi sempre ma non sempre vota qualche volta si mobilita ma resta comunque ai margini della politica
D'altra parte l'esistenza di una porta federata emerge dalla constatazione del deperimento delle porte organizzate e delle sue conseguenze pesanti
In una società complessa e spesso cominciata e in presenza di un sistema informativo pervasivo
Non si può raccogliere neppure con la migliore delle politiche
Un consenso solido e duraturo se non esiste un soggetto politico tanto forte e diffuso e organizzato da creare senso comune produrre quadri propri organizzare partecipazione politica quotidiana senza di questo il potere politico diventa nel suo complesso in belle quanto cinico arbitrario quanto ricattabile dall'opinione oscillante che i sondaggi misurano
La televisione diventa molto più di uno strumento mortifica il pensiero rende Imeri comportamenti
In particolare la sinistra parte
Sconfitta
Risolvere il problema restaurando l'idea classica di partito è un'illusione e subito nei fatti si rovescia nel fenomeno dell'idealismo e del ceto politico separato
Ecco le ragioni non occasionali per cui noi non solo accettiamo l'idea di una federazione delle sinistre ma la vorremmo spingere alle sue conseguenze più radicale più coerente
Ne vale obiettare elencando le grandi differenze culturali e politiche in campo
E se sono il frutto cento
Sono il frutto e non solo la causa della divisione sistematiche
Ma un processo tanto impegnativo e ambizioso presuppone delle condizioni senza delle quali fallirebbe come sono falliti altri analoghi tentativi la prima è una condizione politico-programmatico
Per dirla nel modo più semplice
La Federazione ha un senso e un futuro solo se risulta chiaro almeno in prima approssimazione e si tratta appunto di una Federazione della Sinistra
Non di una denominazione diversa per una forza di centro occhi al centro per un supporto in attesa di occuparlo
è insomma un problema divergente da quello del partito democratico il quale spuntano al contrario la divaricazione crescente tra moderatismo e radicalismo oggi in atto con pessimi risultati
Al primo progetto noi siamo disponibili all'altro non saremmo neppure utili
Ora se si pone questo obiettivo che ci si pone questo obiettivo
Non basta la somma di dai e componente oggi organizzate disponibili su un minimo comun denominatore politico o intorno a valori sulle solenni quanto genetici
Occorre anche un minimo sentire comune
Un cemento che tenga insieme ciò che è diverso ma mi permetta di agire
E di interagire nel profondo
Questo cemento sapere al nostro non può essere ovviamente rappresentato da un'intenzione globalmente critica rispetto al sistema capitalistico
Ma neppure dall'accettazione delle fondamentali compatibilità del suo attuale assetto entro le quali garantire una gestione razionale domestica
E sopporta deve essere invece fornito lo dico in due parole a nostro avviso dall'idea di un riformismo forte
Non è una scelta ideologica e la necessità della fase
Siamo tutti da sappiamo tutti da tempo e si è ormai esaurito un ciclo storico quello comunemente definito fordista keynesiano
Definizione riduttiva perché esso non era solo il prodotto di una certa rivoluzione tecnologica
Ma altrettanto di grandi lotte di grandi riforme di un certo assetto istituzionale ed ha reso ero possibile e feconda
La nuova rivoluzione tecnologica che di questa crisi costituisce insieme la causa ed effetto
Presente essa stessa straordinarie occasioni tremendi con ridicoli
Negli ultimi vent'anni è stata usata modellate dirette dalla rivoluzione politica neo conservatrice
Ah quindi prodotto un nuova sette un nuovo modello di sviluppo
Il mercato mondiale Zardo dominato dal capitale finanziario spesso speculativo
Ed è la competitività Olivolo unico politiche nel vuoto totale della politica come soggetto che interviene a diventare più sviluppo né alla volontà né agli strumenti
è
Un assetto forti
Quello che ne è uscito strutturato su poteri forti e su un'egemonia ideologica che definire liberale è un film mistico è vuoto
Oggi constatiamo che questo nuovo assetto questo capitalismo reale non solo produce guasti tremendi
Ma non garantisce neppure un'espansione del durature generalizzata delle forze produttive
Il problema è dunque il problema comune
E dunque di costruire un nuovo assetto istituzionale sociale e culturale capace di tradurre la nuova rivoluzione tecnologica in uno sviluppo estensivo e sostenibile per le forze produttive e di rivolgerlo alla soddisfazione di bisogni e di Fini universalmente riconosciuti come prioritari ma continuamente inevase
Non è un problema di un governo di un Paese o di pochi anni è un'intera fase storica che ci sta di fronte
Si deve e si può cioè definire costruire di fronte a una grande crisi è una grande trasformazione un grande progetto riformatore ovviamente diverso nei contenuti
Ma analogo nelle intenzioni e nel significato a quello che ha prodotto la parte migliore della storia del Novecento
Un progetto che agisce contemporaneamente sul piano del governo su quello dei movimenti di lotta su quello della cultura diffusa
E con ciò non trova solo voti ma produce un blocco storico trasforma le coscienze selezionare una nuova classe dirigente
Se la sinistra si sottrae a questo compito di direzione dei processi reali in attesa di una rottura per non verrà mai
O se al contrario si appiattisce secondo la formula sorprendente formula di Toni Blair su una sorta di pece risma dal volto umano
Semplicemente essa cessa di esistere
Su questo terreno in B invece più definito di ambizioso riformismo
E scappò e può laicamente col convergere e competere sia chi ritiene che il capitalismo oggi sopporti anti solo leciti
Tali riforme sia i lei scriva in una più generale prospettive di trasformazione
Comunisti socialisti sinistra cattolica Verdi nuovi movimenti possono qui mettere a frutto la loro storia e la loro identità
E trasformarla
La contrapposizione di principio tra riformisti e rivoluzionari è
Tra le idee della sinistra ormai la più insensata
Una seconda condizione
Del processo federativo è a nostro parere di carattere politico organizzativo
Allo stato delle cose il tentativo di una Federazione della sinistra parte dopo
Le forze che sono disposti a tentare di avviarlo sono per ora solo alcune e diseguali tra loro
Forte quindi il rischio che sia e resti al a lungo una federazione finta
E il PDS permanga come grande forza che decide per conto suo altri compensino la loro debolezza rivendicando uno spazio di vistoso è separata presenza
E militanti senza partito movimenti non partitici restino irrilevanti e quindi estranei
Nella vicenda parlamentare sulle pensioni
O quella difficile da leggere della improvvisa apertura brevi al presidenzialismo che tale apparse
Questo è sembrato molto più di un rischio
Si può risolvere il problema credo solo con alcune scelte coraggiose
Anzitutto che il PDS giudichi non solo sopportabile ma utile anche per lui
Assumere esso stesso in prospettiva il principio federativo facendo se ne coinvolge
In secondo luogo che i gruppi minori ora disponibili cristiano sociali laburisti Rete e noi ovviamente mi auguro
E i Verdi siano interessati almeno al problema non cerchino di Thule di tutelarsi con artifici di garanzie o facendo una scelta con riluttanza in stato di necessità
Infine e forte non direttamente politiche ma significative
Settori sindacali consigli di fabbrica intellettuali associazioni ambientaliste movimenti delle donne
Manifestino interesse di impegno come protagonisti
Per tutto ciò occorre che già l'avvio il processo agisca in modo diffuso nel territorio anche dal basso
E non solo come all'ennesimo tavolo tra vertici più o meno autorevoli destinato spesso a discutere anzitutto di candidature
Non so se quanto queste intenzioni siano condivise se queste condizioni siano mature o possano rapidamente maturati
Questa Assemblea è un'occasione per verificarlo
Ciò che esso
E che se parte con determinazione e con qualche entusiasmo quest'idea di sinistra federata può attivare coinvolgere molte più forze di quelle che oggi la propongono
C'è infatti nel Paese
Lo si avverte in ogni luogo una insoddisfazione crescente per le forme attuali la politica e per le posizioni in campo
Ma anche una volta via di unità ed impegno
Se però dovessimo insieme constatare e la scelta della Federazione non è ancora matura e convinta sarebbe sbagliato tacerlo meglio tenerle in campo come idea forza come prospettiva e lavorare a farla cresce
Queste comunque la nostra intenzione questo l'obiettivo che ci proponiamo come gruppo politico non partitico e intorno al quale vorremmo lavorare concretamente insieme a tutti coloro che lo condividono
E alla realizzazione del quale possiamo essere di qualche utilità
La nostra esperienza la vogliamo investire insieme ad altri non dispera
Come avete visto cari compagni
L'urgenza della situazione politica la necessità per noi di compiere scelte immediate chiare
E la necessità di agire viareggio a cui un confronto con altri
E hanno oggi obbligato a semplificare in questa Assemblea un tema non meno importante
E anziché a me particolarmente sta a cuore tanto da aver deciso da tempo identificarli tanti tutto il mio lavoro
Parlo di un tema che non è immediatamente politico ma della cui ha assenza la politica soffre sempre di più
Non è solo nostro ma per noi particolarmente acuto
Quello per così dire dei fondamenti la crisi attuale della sinistra più di ogni altra che l'abbia preceduta e infatti anzitutto e soprattutto la crisi del suo programma fondamentale
Per programma fondamentale non intendo la proclamazione di una tavola di valori a cui si sta ci si ispira
E neppure la semplice formulazione di un programma di fase
Intendo ciò che unisce una cosa all'altra
Le completa e le qualifiche
Cioè un giudizio convincente sulla storia passata
Una ricognizione dei grandi problemi del presente anche di quelli più ardui da riconoscere ed affrontare
E la definizione su questa base di analisi concreta storicamente determinati
Di una società per la quale si lavora e delle forze concrete storicamente capaci di proporsi
Molti negli anni recenti hanno negato e ciò sia possibile sia utile liquidando lo comitologia e pericolosa per letta
Ma tutti ormai debbono convenire che il terreno così deserta atto dal pensiero laico e da un'analisi razionale
Viene via via occupato sempre più da fondamentalismi religiosi imbarbarito identità etniche o da una ideologia del progresso tecnico e del mercato trasformata esse stesse in dogmatica di massa
Risposte apparenti e perverse a un problema reale di prospettive e di significato
La sinistra le cui idee essenziali sono state messe in discussione dagli USA Luppi della storia
Dalle vittorie dalle sconfitte insieme
Antiche fabbriche criticamente i conti si è rassegnata non solo a non avere un pensiero forte ma censurare nella realtà ciò che lo richiede
Sulle grandi questioni e sulle grandi motivazioni è diventata muta le delega al tatto
Per noi questo vuol dire fare i conti fino in fondo con la questione comunista il suo difficile Bilancio teorico e storico la sua possibile riformulazione
Qui dobbiamo riconoscere il maggiore ritardo il nostro più grande errore prima durante e dopo lo scioglimento del PC
L'errore sia chiaro
Non stava nell'aver rifiutato l'abiura
Ciò che è accaduto dall'ottanta al dopo l'ottantanove conferma infatti l'attualità della questione
Il mondo ci offre non un quadro di generare sviluppo e vinci pigmento la di vecchie e nuove povertà e crescenti diseguaglianze
Di poteri sottratti ad ogni controllo di conflitti e violenze sempre meno governabili di alienazioni che investono anche strati e società opulente di degrado ambientale e umano
Ora è giusto vietare che sono undici ancora molto sul comunismo al massimo parla sfavore dell'attuale capitalismo
Ciò che conta però è il fatto che al fondo di questa crisi epocale si indovina anche un problema più generale di lungo periodo
Che riguarda in sé una società nella quale l'economia Domine conforma ogni altra dimensione umana
E l'economia stesse dominata senza più limiti dal meccanismo cieco della produzione per la produzione e lo sviluppo è sempre più commisurato a parametri quantitativi e ha convenienza immediata
E conta anche il fatto che rispetto a tutto ciò la società stessa in assenza di un'azione consapevole organizzata che la promuove Ruggeri
Non produce forse e idee alternativi
Se il marxismo come teoria e il comunismo come esperienza storica
Non offrono a questi interrogativi una risposta già adeguata
E comunque in dubbio che per primi con più rigore hanno posto questi problemi sul terreno della storia
Noi restiamo comunisti non per sventolare una bandiera del passato ma per porre un inquietante
Problema reale del futuro
Il nostro errore invece è stato di aver prima ridotto poi aiutato a rimuovere in noi stessi né i compagni l'altra faccia della realtà
Quella per noi più inquietante il crollo delle società uscite dalla Rivoluzione d'ottobre
Le sue cause originarie le sue conseguenze durature
E d'altra parte la sconvolgente novità che anche per il marxismo rappresenta il passaggio ad una società capitalistica postindustriale e modifica contenuti forme soggetti di un'alternativa possibile
Per tenere in campo in Italia forze comuniste importanti e vitali e ci siamo anche riusciti positivamente
Erano legate alla loro memoria i loro ideali
Abbiamo preferito troppo preferito circoscrivere il problema
Abbiamo detto cioè che il comunismo italiano era cosa diversa e che il comunismo come ideale non si poteva misurare su un metro del modello sovietico due verità accetto
Che occorre sottolineare ma non tutta la verità e comunque inadeguate
Tutto poteva ancora reggere fino a che ancora esisteva con Gorbaciov la speranza di una qualche autoriforma che garantisse un minimo di continuità storica
E fino a che in Occidente ci si poteva illudere in una crescita rapida e lineare dei nuovi soggetti movimenti che arrivavano di rincalzo al movimento operaio in difficoltà
Ma quando le cose si sono rivelate ben più dure ha dovuto accentuarsi tra noi la rimozione con le sue conseguenze
Evoluzione di Rifondazione con noi e poi senza di noi muove da qui
Un'identità fragile non poteva sopportare il rischio della politiche unitarie un vuoto di elaborazione necessariamente si riempie con il massimalismo rivendicativo e l'ideologismo
Se non si parte di qui se non si lavora a questo livello non si costruisce nulla di solido l'oscillazione troppo Ortu Nismo ed estremismo è inevitabile
è un lavoro lungo e difficile non promette risultati successi immediati
Non solo perché è al pensiero
Come all'eros non si comanda e anzi uno sforzo ansiose troppo concertato porta ha pessimi esiti
Ma perché è una riflessione di fondo ristagna da anni e la società in cui viviamo rifiuta e ostacola anche nel mondo intellettuale la ricerca paziente il pensiero complesso la formazione dei nuovi quadri
Non saremo certo noi
Capace di risolvere tali difficoltà
Ma il fatto stesso di provarci di farne crescere la consapevolezza sarebbe un tratto politicamente distintivo un modo di aggregare tanta gente comunista il nove soprattutto giovani
Che si è stancata di fare politica solo inattesa di elezioni o di manifestazioni
Trovando motivazioni raccontandosi generose frottole
Cari compagni
Sono arrivato alla fine
Alla fine della relazione tenta
Abbiamo
Abbiamo cercato di definire alcune essenziali
Scelte per una battaglia che continua
Non posso esibire certezze né stimolare facili entusiasmi sul suo esito
Le nostre forze sono limitate
E vanno di nuove ancor di più controcorrente
La spinta la divaricazione tra radicalismo moderatismo
è andata molto avanti
Ed è molto forte per spinte oggettive e non solo per certi soggetti ma mi sembra esista qualche ragione di fiducia
Ripenso ad esempio la straordinaria esperienza del movimento d'autunno
Che poi ha dovuto però misurarsi
Con l'ostacolo aspro della politica economica e della politica in generale
Guardo proprio in questi giorni
All'inattesa del tutto spontanea reazioni di massa in giro per il mondo di fronte ai nuovi esperimenti nucleari che misura l'ampiezza di una sensibilità pacifista e ambientaliste
La quale però subito di fronte alla tragedia bosniaca deve constatare sia il fallimento della Realpolitik
Sia l'impotenza di un pacifismo solo testimoniale
Il vento militaresco che oggi sembra riprendere a soffiare e demagogico e insensato
Dire che la pace si prepara con la pace e giusto ma ancora generico
Pettinari di accennare la strada possibile solo quella della trattativa politica ma occorre che l'ONU l'ONU sottolineo la renda praticabile opponendosi in modo limitato ma fermo al prevalere dell'uno dell'altra forza in campo togliendole l'illusione di priva di regole aria
Insomma il terremoto italiano non è affatto concluso forse ne è convinto vince a uno europeo
La partita è aperta effettivamente e questo determina il bisogno oggettivo quei avvertito e diffuso di una politica coraggiosa e razionale
Credo che non siamo solo noi ad avvertirlo
Se dunque dovesse sintetizzare per concludere in una sola frase
Il senso del nostro impegno e anche il mio attuale se permettete stato d'animo
Lo farei per difetti abitudine con una citazione eterodossa
Se del resto D'Alema ha potuto citare Gramsci a sostegno della rivoluzione liberale
Mi posso permettere l'operazione opposta di usare per noi una santa cattolica una mistica senza muore Santa Teresa del Bambin Gesù
Insieme
Diceva
So che nulla dipende da me
Ma agisco come se tutto dipendesse da me
Tradotto in lingua laica equilibrio tra realismo politico
Critico senso del limite che non è disincanto
E passione rivoluzionaria e non è solo rabbia o fantasia
Questo è stato il tratto distintivo nei suoi momenti più alti e la storia del comunismo italiano la nostra testimonianza può contribuire ah non cancellarla
Buon lavoro dunque ai termini soltanto
Ora ringraziamo il compagno Majorino
Per il contributo che ha dato i nostri lavori io voglio completare il quadro dei nostri ospiti e amici che sono presenti
Prima di tutto salutando con affetto la delegazione dei comunisti democratici del PDS guidata da Aldo Tortorella e da Giorgio Mele
Ancora la compagna Gloria Buffo della segreteria nazionale del PdL
Marcella Lucidi e Rino che ha migliori dei cristiano sociali
Nuccio Iovene della segreteria dell'Area C
Sono poi presente ci fa molto piacere io li saluto tutti ne cito alcune molti amici e compagni della CGIL oltre al segretario nazionale che abbiamo salutato prima Luigi Agostini Gianfranco silenzi Roberto Tonini Fulvio Vento Sandro Morelli grazie a tutti per essere qui con noi
è presente Giampaolo Patta sempre della CGIL
Saluto Carmine Fotia direttore di Italia Radio
E poi presente Schietroma segretario del partito socialdemocratico
Ancora Franco Russo dell'associazione il girasole
Athos De Luca consigliere regionale dei Verdi del Lazio
Luigi Saraceni deputato progressista
Voglio particolarmente non solo con affetto ma anche sottolineando nel senso di speranza salutare una singolare delegazione che viene da Livorno
E che è formata da esponenti dei Comunisti unitari del PDS della Sinistra giovanile di Rifondazione se ci sono no se
Continuiamo continuiamo i nostri lavori avevo anticipato prima che vorremmo dedicare questa parte terminale della mattinata a un primo momento di interlocuzione con i nostri ospiti
Con alcuni dei nostri ospiti con altri ovviamente proseguiremo nel pomeriggio perché intanto ci fa piacere sono molto numerosi
Poi abbiamo problemi di tempo e abbiamo anche problemi di intrecciare diciamo gli interventi e le presenze
Dei partiti e delle associazioni anche con altre scadenze ci sono alcune amici e compagni che devono prendere aerei eccetera quindi chiedo a tutti una grande comprensione
Chiedo prima di tutto i delegati dei Comunisti unitari di non seguire criteri
Che sono oramai abituali ma che non vanno bene no che ultimata la relazione come capisco che la stanchezza si faccia una sorta di intervallo e non possiamo permetterci perché dobbiamo lavorare molto già dalla mattinata
Quindi vi prego di non costringere la presidenza a quelli assurdi richiami a non chiacchierare non disturbare diamoci una mano a vicenda
Cominciamo con gli interventi dei nostri ospita i quali chiedo anche qui una non collaborazione ma complicità proprio per far riuscire bene i lavori e chiedo di contenere ma sono tutti esperti sanno come vanno le cose di contenere il più possibile
Il saluto e l'intervento per motivi che avete capito sono quelle dei tempi dei nostri lavori do la parola a Diego Novelli a nome della Rete
Non
Ma accade compagni fidati compagni io vi ringrazio innanzitutto
Dell'invito ricevette rivolto e anche della possibilità di esprimere una nostra opinione alle riguardano innanzitutto vorrei esprimere un apprezzamento alla relazione di Lucio
Un apprezzamento che parte
Dal fatto che Lucio non si è attardato a piangere sul latte versato come si usa dire a non tirare il collo indietro ma guardare avanti senza recriminazioni e senza amarcord
Credo che noi dobbiamo partire dalla realtà come è stato fatto nella relazione
Da quella consapevolezza che non esiste una politica giusta in una situazione sbagliata
E facendo questa chiara netta distinzione tra la necessità di lavorare
Per non solo dare vita perché è già nata di fatto ma per rafforzare quella che e che noi vogliamo che sia una coalizione democratica
E quello che può che potrebbe essere un nuovo soggetto politico
Una nuova coalizione democratica tra forze politiche diverse che hanno un obiettivo comune
Quello di sconfiggere la destra
Quello di e lavorare un programma di governo
Sulla base
Di proposte che riguardano una legislatura quindi non è che si vuole con la coalizione democratica risolvere i problemi e il futuro dell'umanità
E quindi in questa collocazione sono comprensibili compromessi sono comprensibili mediazioni sono comprensibili temporizzazione anche degli obiettivi che non
Per molti anni il Governo del nostro Paese alle destre
Diverso la questione del nuovo soggetto politico io vi dico con molta franchezza compagne e compagni secondo me oggi non esistono
Le condizioni per dare vita ad un nuovo soggetto politico della sinistra
Troppe sono le differenze troppe sono le questioni che ci trovano su posizioni diverse addirittura contrastanti lo abbiamo ancora visto recentemente in riferimento alla drammatica questioni della Bosnia
Lo abbiamo visto ancora l'altro ieri alla Camera con una differenziazione del voto su una questione molto delicata come quella della custodia cautelare
Ma questo non mi scandalizza
E allora
Che fare
è stato qui ricordato la relazione di D'Alema al congresso del PDS l'obiettivo di fare dell'Italia un Paese normale io credo che questo sia un obiettivo che debba interessare la sinistra le sinistre
In un Paese con undici milioni di lavoratori che fanno il doppio lavoro con tre milioni di disoccupati circa con sette milioni
Di lavoratori che vivono con il lavoro nero
Con ormai
Avviata la società del terzo non dei due terzi perché quando il trenta per cento delle famiglie italiane dispone di oltre settanta milioni
Assorbe il sessanta per cento dei consumi individuali
Abbiamo inventato una nuova categoria sociale secondo un rapporto dell'Eurispes che quella degli acrobati stata definita così in un rapporto ufficiale cioè migliaia milioni di famiglie italiane sono state classificate sono il trentotto per cento delle famiglie italiane che sono approvate cioè devono fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese
Fare dell'Italia un Paese normale vuol dire alfabetizzare l'Italia visto che un Paese di analfabeti visto che il sessantadue per cento degli italiani non ha superato la quinta elementare
Ecco perché poi tutte le suggestioni televisive non televisive
Ecco gli appelli al al clima alla cultura del Plebiscito alla cultura del presidenzialismo possono fare breccia su un tessuto così debole da un punto di vista non dico culturale dell'istruzione dell'istruzione ecco perché io ho apprezzato molto la scelta di Prodi
E del suo e della sua coalizione riferita alla scuola o noi investiamo ingenti risorse finanziarie umane culturale nel campo della scuola oppure noi da questa situazione non né usciremo
E allora
Io credo che l'impegno nostro
Noi vediamo come Rete e anche personalmente in modo particolare
Con grande interesse la proposta della federazione cioè la FIAT la proposta della Federazione delle sinistre
Che si ponga come obiettivo futuro quella di un soggetto unico di un partito unico delle sinistre
Ma oggi non ci sono le condizioni perché se lo sarebbe di fatto un assorbimento che creerebbe delle situazioni ingestibili ingovernabili con questa conflittualità continua perché oggi c'è il problema della visibilità perché ormai la politica è diventata la politica spettacolo e quindi non si preferisce prevale l'emotività alla razionalità
Ecco allora sulla base di un programma minimo di alcune questioni che per noi sono irrinunciabili compagni
La questione su troppo sottovalutata ad esempio e cito solo questo esempio dell'articolo centotrentotto della Costituzione è una questione irrinunciabile compagni
Perché non è pensabile che noi possiamo consegnare il Paese ad una minoranza che legittimamente attraverso una legge elettorale conquista la maggioranza del Parlamento che poi a sua volta cambia le regole questi hanno intenzione di cambiare la prima parte della Costituzione e non possiamo accusarli di avere intenzioni surrettizie lo hanno detto esplicitamente compagni ed è assoluto non voglio far polemiche personali è assurdo quello che abbiamo letto ieri la dichiarazione del compagno Cossutta
Ecco rivolta anche a Mario Segni dico io con tutta la simpatia umana e l'amicizia personale che ho con Mario Segni ma credo che una sciagura nazionale più grande di lui non potevamo vere
è una vera sciagura grazie evidentemente ha avuto delle carenze affettive nell'infanzia ha bisogno di nuovi giocattoli il giocattolo del presidenzialismo calare il presidenzialismo non c'è una riserva ideologica per quanto vi riguarda del presidenzialismo ma sarebbe una sciagura calare il presidenzialismo in un contesto storico politico culturale economico come quello italiano ma come si può inventare una cosa di questo genere compagni
Abbiamo già fatto l'errore senza riaprire polemiche con il passato di fare una legge elettorale senza aver prima definito la forma di Stato e la forma di governo che ci sarebbe scelto però non si può continuare con queste con questi comporta impiego perché il problema del centotrentotto diventa con buona pace del compagno Cossutta che dice ma se cambierò gente trentotto assegni non potrei piovere il giocattolino del presidenzialismo e a Bossi non potrei più avere il federalismo dicono
Il problema del centotrentotto è un problema di garanzie democratiche vuol dire che non si possono cambiare le regole se non c'è una RAI la maggioranza se non c'è un largo consenso almeno del cinquanta per cento più uno degli italiani almeno questo vuol dire la modifica del centotrentotto e infine io credo che la grande battaglia chiedete a me ha fatto molto piacere la parte conclusiva della relazione di Lucio
Compagni la sinistra è stata sconfitta
Nella nel decennio della follia prima ancora che sul piano politico sul piano culturale è stato una sconfitta culturale quella che noi abbiamo subito perché abbiamo Uto dei compresi
Di inferiorità temevamo di non essere alla moda di non essere la parte perché c'era il primo Martelli di turno che arrivava al mattino a dirsi che non eravamo moderni ecco allora la riscoperta della cultura la riscoperta dell'istruzione la riscoperta
Anche dei nostri classici compagni perché vergognarci
Faccio uno sport e me ne vado abbiamo salvato gli Editori Riuniti compagni
Ebbene abbiamo lanciato una campagna di promozione della lettura di Antonio Gramsci abbiamo pubblicato tre annunci pubblicitari sull'Unità sul manifesto soli dell'azione anzi quattro
E su avvenimenti è impressionante il numero di adesioni che sono arrivati in pochi giorni da parte di tutti i giovani che non conoscono non sanno non hanno mai le Antonio Gramsci e dobbiamo sentirci dire da Fini al congresso di Alleanza Nazionale dal vicepresidente della CEI che gran c'è stato un piccolo grande uomo
Bontà sua anche da il compagno D'Alema che lo ha citato al congresso
Tematico del del PDS bene c'è una grande fammi una grande voglia di queste cose allora la sinistra deve porsi degli obiettivi certo di affrontare i problemi dell'oggi e del domani ma guardare un po'più in là
E guardare un po'piena vuol dire una riscoperta di queste cose perché compagni diceva un vecchio mio compagno maestro
Nella mia gioventù celeste Legambiente l'istruzione obbligatoria l'ignoranza è facoltativa
Ecco allora dobbiamo partire di lì
L'impegno nostro deve essere un impegno soprattutto sul piano ideale sul piano culturale sul piano della scuola io credo che su questi su questa base sia possibile ricostituire un'intesa un discorso un dialogo e costruire una prospettiva per la sinistra italiana
Allora ringrazio Diego Novelli così come ringrazio la delegazione della Rete che ha voluto essere presente
E presente ancora i nostri lavori lo saluto il compagno Pizzinato della CGIL
Il pirata CGIL non è ex articolo
Ecco va do la parola a Valdo Spini presidente dei laburisti
Care compagne cari compagni vi ringrazio molto per l'invito di prender la parola questa vostra Assemblea credo che nel tempo certamente con degli alti e dei bassi ma il dialogo fra un riformismo rigoroso e una concezione moderna del comunismo non sia mai venuta meno
E naturalmente potrei farmi da vecchi antecedenti dalla relazione di Lucio Magri al convegno sulla sinistra le tendenze del capitalismo esodo Gramsci quando Amendola cercava di dialogare con Lombardi e la Malfa e già allora madri sviluppava un'impostazione differente
Tuttavia molta acqua è passata sotto i ponti poi siccome lui non c'è inutile ma prenda con lui cambierò cambierò registro
Per dire certamente che oggi questo dialogo si pone all'insegna di una serie di novità
E credo che
Naturalmente proprio noi che non abbiamo mai guardato quel punto di riferimento siamo però consapevoli del vuoto che la caduta del comunismo reale che l'ottantanove ha lasciato
Con la caduta del comunismo reale certamente non sono venute meno le ragioni di lotta sociale contro le ingiustizie
Non sono certamente venuti meno i problemi di carattere internazionale really i nazionalismi sono esplosi nella forma che abbiamo visto nella ex Jugoslavia non è venuto meno anche un problema morale esistenziale cioè del rapporto dell'uomo
Del rapporto della persona col proprio lavoro con la collocazione del proprio lavoro all'interno della società in cui viviamo
Quindi da questo punto di vista siamo venuti qui per ascoltare per dialogare senza sufficiente e senza volontà di dare lezioni e tuttavia un punto mi sembra forse significativo e anche da esprimere nel vostro congresso
Comprendo che una serie di riflessioni di questo genere possano portare ad una riflessione se non pessimista molto attenta diciamo così è preoccupata
E tuttavia credo che non sarebbe sbagliato assumerà anche i dati positivi anche i dati di sfida in positivo che una situazione di questo genere raccoglie faccio un esempio concreto a un certo punto la sua relazione mai mi ha definito le ultime affermazioni di Blair una specie di thatcherismo corrette non è così non è così non è così arrivo arrivo
Arrivo Blair ha detto si è esaurito il ciclo innovativo del liberismo thatcheriano che ha storicizzato in qualche modo ha spiegato perché vinceva
Oggi Figo innovativo stava Società dell'opportunità che noi proponiamo e che noi riusciamo a portare avanti
Da questo punto di vista noi siamo chiamati a dare una risposta a questo duplice problema
Da un lato una società dell'opportunità e questa frase terribilmente pratica nei confronti dei giovani nei confronti di una società una generazione di giovani per degli anni novanta che rischia di passare alla storia come la generazione esclusa
Dall'altro lato riconquistare i piedi una società responsabile non so di una società solidale avvertire fin in fondo qual è la differenza fra destra e sinistra la destra crede che le società prosperi no
E che le civiltà vadano avanti sulla base di una rude compatibilità la sinistra pensa invece che vi sia finita che vi sia progresso quando una società sa essere solidale feste del responsabile sa preoccuparsi del destino di tutti i suoi membri e queste qualcosa che non è caduco insieme all'intervento pubblico o che anch'io sono stato reo di aver scritto un libro i socialisti e la politica di Diana del mille novecento e ottantuno
E so che molti dicono partito Colletti caduto il controllo e l'economia caduto il piano è caduto il socialismo il socialismo è morto il socialismo non ha più ragion d'essere ma credo che se andiamo invece alle radici fondamentali e punti
Credo di valore e di politicamente conseguenti possiamo concludere che il socialismo non è morto
Certo è un particolare socialismo che non è morto e cioè quel socialismo capace di coniugare il richiamo alle opportunità e la capacità di esprime una guida dinamica con quella di una società solidale e di una società responsabile su queste cose credo che importante aprire un dialogo anche molto ravvicinato perché siamo qui insieme a parlare di federazione ma perché credo ci sia anche un dato
Molto chiare molto preciso ma non possiamo dialogare soltanto quando ci presentiamo alle lezioni insieme credo che sia riduttivo credo che sia nemmeno moralmente giusto credo che su questi temi e sul destino della sinistra il dialogo debba farsi fra noi più ravvicinato e più concreto
Ed in questo senso allora sono venuto qui anche con la volontà credo di conoscerci meglio perché cento veniamo darà dissi ed esperienze molto diverse
Quando si parla di cespugli e si va a vedere il vocabolario della lingua italiana ci si accorge che cespugli sono quelli che sono nascono dalla stessa radice del tronco principale
Nel caso nostro mai definizione sola di un'appropriata nei confronti del termine cespuglio perché onestamente non siamo nati dalla radice insieme al tronco principale discorso è un altro e cioè se varie culture se varie tradizioni se varie storie se varie provenienze possano dialogare collocarsi in una prospettiva oggi di federazione ne parlerò e domani di nuovo soggetto politico una condizione di fecondità è una condizione di produttività
E allora io ho apprezzato molto nella relazione di Madrid questo punto
Che ci riguarda complessivamente
E ma forse credo che riguardi anche qualcuno di voi che in questo momento sta giustamente scambiando dell'opinione e cioè questo se la Federazione fosse
Un modo architettonico per collocare da qualche parte voi che se Cécilia Rifondazione
E siccome poi non è che può bastare solo questo e magari ci siamo anche noi cristiano sociali per fare qui ripartite tonico sarebbe ben poca cosa credo che sia interesse comune che sia qualcosa di molto di più
E cioè la capacità di costruire anche in Italia una sinistra senza complessa
Perché fra le fra le le ha le cioè le accezioni in cui io ho apprezzato il termine normalità
Presentato da Massimo D'Alema c'è anche questa che può darsi sia frutto di una vecchia deformazione poté governisti da per carità e cioè che fa le anomalie che mi piacerebbe rimuovere che anche queste che l'Italia l'unico paese europeo che non ha mai conosciuto una sinistra nel suo insieme al Governo
La qualcosa so che può spaventare molti ma la qualcosa credo sia un anomalia che non sarebbe male riuscire a rimuovere dopo di ciò siccome io voi tra l'altro non o anche diciamo così una mia collocazione anche religiosa non ho mai creduto che la sinistra possa fare il mondo perfetto e quindi nessuna esperienza sia poi esente da critiche o da limiti questo fa parte dell'evoluzione del ciclo della storia ma credo che l'idea di costruire una sinistra senza complessi che possa porsi il problema di un governo sia un fatto importante Cetona senza di essa compresi significa due cose
E sono questi il primo in Italia non ci sono le condizioni e del resto non credo che piacerebbero a voi ma non piacciono nemmeno a me
Per dire la sinistra va al governo perché si dimostra all'esterno che c'è un centro ruspante che la modera e che la mette in me a miti consigli
Questo non è lo schema questo non è l'Ulivo questo non è lo schema che noi dobbiamo cercare di perseguire al contrario la sinistra deve andare al governo perché capace di essere credibile come momento di governo e perché deve esprimere un prodotto diverso da quello degli altri
Ricercare le regole democrazia dell'alternanza non significò modernizzare poi prodotti che nella democrazia dell'alternanza si devono misurare al contrario nostro prodotto è non può essere che estremamente diverso da quello che offrono Wyatt che su questo credo che dobbiamo fare una ricerca congiunta io non credo che sarebbe giusto elaborare un programma contrapposto a quello che sta facendo Prodi ma credo che sia giusto voler discutere il programma che farà Prodi che sta facendo che dovrà portare avanti questo mi sembra il punto il metodo importante e fondamentale
E questo significa certamente misurarsi su quei temi che la destra lascia perdere con uno scavo delle spalle a cominciare dall'occupazione ha cominciato a De Rita a cominciare dalla scuola della ricerca a cominciare certamente dall'ambiente
Oggi noi vediamo che spesso le nostre grandi città assomigliano un cinque a tre piste
C'è chi dall'esterno si deve venire a lavorare o studiare e viene respinto perché arriva in macchina dice no per carità cinquina le barriere delle nostre città dall'interno i commercianti gridano gli artigiani ma no fate rientrare se no i nostri redditi da che parte vanno ed è l'incapacità di avere risolto problemi
Di inquinamento atmosferico faccio soltanto per fare un esempio abbiamo di fatto un'attenzione nella vita degli enti locali cita grossissime per dire la centralità a volte anche nella vita di ogni giorno dei nostri enti locali di questo di questo tema per non parlare dei temi
Che certamente sono sottintesi in questa direzione allora
Io credo di essere venuto qui anche per questo motivo che sarebbe sbagliato
Fare una federazione in cui ciascuno di noi dialoga soltanto attraverso il PDS noi parliamo col PDS PDS parla con voi voi parlate col PDS DS parla con noi e in qualche modo stavo d'accordo credo che sarebbe estremamente sbagliato
So benissimo di porvi alcuni problemi con una cultura e con un approccio che è diverso dal vostro
E in questo non c'è niente di male perché Dio mio se dobbiamo fare un grande soggetto
Politico della sinistra ci saranno pure le diversità culturali delle capacità di far convivere insieme Epiro evitate di parenti altrimenti non lo facciamo grosso altrimenti non lo facciamo grande altrimenti ripetiamo un'operazione di carattere minoritari ed ecco allora
Che forse non nel nel senso che lui dice lo dirò fra un poco io condivido l'idea di madri non un'operazione elettorale ma l'operazione ambiziosa di costruzione di qualcosa che vada oltre lo stesso PDS
Certo qui c'è un punto che forse sarà più condiviso sarà meno siccome io non sono un normalizzatore ma sono e nemmeno un normalista non ho fatto la normale ma mi colloco diciamo così la normalità
Io credo che grande soggetto politico della sinistra italiana debba essere un grande soggetto politico della sinistra europea e cioè a dire l'organizzazione in Italia dell'Internazionale socialista elettori del Movimento socialista europeo
E naturalmente sono pronto voglia dimostrare che questo non significa affatto incompatibilità ideologica con voi o con chi la pensa come voi o con le cose come andate sostenendo ma certo questo è lo sbocco il punto avanti che dobbiamo fare anche perché su questo possiamo costruire una sinistra maggiorenne e maggioritaria
Noi appoggiamo Prodi con convinzione non ci siamo prestati a fare il cespuglio rissoso nei confronti di Prodi ma non è che non vediamo come futuro debba esser quello di una capacità della sinistra anche di sapersi costruire una candidatura finita lei era della legittimazione del Partito Democratico e la sinistra se arriviamo appunto nuovo soggetto politico
Dopo il congresso nostra dei laburisti mi ha scritto una lunga lettera Norberto Bobbio
In cui mi diceva soprattutto ecco la mia preoccupazione che emerga con chiarezza della sinistra quest'idea della società giusta che lui vede come traduzione moderna della socialismo della Giustizia e Libertà e del socialismo liberale certamente questo tema della società giusta che ci lega anche a grandi filoni di pensiero europeo e non soltanto europeo anche americano è un po'la sfida che viene posta oggi nei confronti di una sinistra moderna
E del resto quale sia società giusta ci siamo per tanti anni per tanti decenni confrontati anche fra socialisti e comunisti fra socialdemocratici laburisti e comunisti di vario genere all'interno della Europa io credo che
Questo sia il tema è questo sia l'attualità
Questa sì anche guardare avanti
Perché ciascuno di noi può portarsi dietro una parte della sua storia io magari posso guardare indietro alla mia naturalmente ma anche voi potrete guardare alla vostra e dire beh cosa
E parlare del e quando il PDS il piccino a Rimini ha mancato l'occasione federativa oggi si ripropone l'occasione federativa mancata Rimini
Niente può esser ma riproposto come prima oggi dobbiamo guardare nel mille novecentonovantacinque di fronte ai grandi appuntamenti della sinistra italiana di questo trio di questo anno e discuterli e polli con il proprio opportunità con i pericoli certamente ma anche con le opzioni che da quindici derivano e termino sull'attualità
E su questa benedetta data delle elezioni beh io la penso così che di fronte a Berlusconi bisogna porre un'alternativa molto chiara
Ho
Sia di viene diciamo così ad una concezione decente cioè a dire una concezione costruttiva di una democrazia dell'alternanza e quindi con un impegno
A non prendere domani una maggioranza per poi fare non un presidenzialismo perché avete visto dei presidenti americani quali contrappesi hanno mai presidenzialismo da Berlusconi credo che questi sia qualcosa che vada molto al di là di quello dello stesso modello americano a cui non ho mai aderito io aderito semmai nel tempo a quello francese
Ho Berlusconi sì adegua ad una discorso più chiaro e più limpido
Oppure io credo che doveva andare in Parlamento cerca di far passare e il testo base del Commissione Napolitano
E il testo che il Senato ci ha mandato sulla conflitto di interessi e sul problema della rapporto fra cariche di governo e detenzione di potere il campo dell'amministrazione sappiamo che in Parlamento probabilmente delle convergenze ampie riusciamo a raccoglierle anche su questi punti credo che si debba uscire da questi minuetto è un passo avanti e due indietro
Si firma al tavolo
Ma non c'è problema è comunque la la Rustica probabilmente noi via Frentani no invece c'è un problema io mi rendo conto che il microfono
Copre un po'i compagni che si stanno parlando gli dà un po'fastidio quindi son costrette alzare la voce però vi pregherei se non a se non altro non voglia interrompere i dialoghi ma c'è un atrio amplissimo fuori diciamo anche a quelli di fuori e di allontanarsi ancora di più Enzo e cerchiamo di lavorare perché insomma io poi lo farò volevo ringraziare spine ovviamente che la mano in genere ora perché anche della questione avevamo proposto vediamo un po'di c'è proprio scusate
Ecco io poi sono anche un eretico quindi non ho mai pensato che se ne ho visionato una parola che non ha non ha mai pensato di essere attore però le cose le dico e dedico finché non devo dire fino allo dette non lascio questo non lascia
E forse se mi lasciate parlare dico più fresca
Voglio dire allora che noi siamo in grado di polli questa alternativa
E cioè a dire o si mantiene una coerenza con una atteggiamento costruttivo ai fini democrazia dell'alternanza
Ho credo che si possa dire che noi in Parlamento possiamo ricerca delle convergenze ampie su questi provvedimenti che sono a metà strada e che sono battaglie sulle quali certamente non vogliamo venir meno perché come dicevo c'è un pericolo in questi minuti
Che si vede oggi firmare al tavolo un accordo e poi pomeriggio già si vede che quest'accordo viene sconfessato da questo o da quello
Oggi si dice la par condicio l'accettiamo poi letta si alza e dice no però non lo tenevo per restringere il periodo temporale in cui questo viene applicato
Io credo che a questo punto il Minuetto del tavolo potrebbe finire
Se si è fedeli se si è coerenti con gli accordi di questo tavolo certamente questo può comportare una convergenza sulle regole del confronto
Verso il quale dovremmo avviarci per sapere come l'Italia sarà governata nel prossimo futuro se questa convergenza non ci fosse credo che non ci mancano gli strumenti per rispondere portare avanti in Parlamento queste battaglie e cercare su di queste queste convergenze questo mi sembra assai importante e assai significativo da porsi
Perché credo che già abbiamo visto ieri cominciare sui giornali i primi commenti la gente si sta sto Fund
Ha avuto un momento di interesse per la politica per il momento di fiducia che le varie forze politiche si trovasse un accordo per lo meno per un confronto leale si comincia invece ad avere uno sfilacciamento ecco noi non ce lo possiamo noi non ce lo possiamo permettere
Io non mi sono mai posti in modo aprioristico sulle elezioni
Non sono un fanatico di novembre non sono un fanatico di marzo credo che le elezioni si fanno quando
è interesse del Paese farlo certo quello che sarebbe la cosa peggiore impantanarci in un dialogo con la maggioranza che non fosse chiaro che non fosse coerente quindi da questo punto di vista credo che stasera oggi debbano partire un monito piuttosto fermo
O queste condizioni vengono rispettate o siamo in grado nel Parlamento graziare una battaglia e certamente non sarebbe piacevole per Berlusconi e per i suoi alleati
E questo lo dico anche nella prospettiva che dobbiamo a vere di una crescita dell'Ulivo
Non c'è dubbio che noi dobbiamo rilevare che su temi di libertà e di poteri a volte diciamo avere confluenze che vanno anche al di là dell'Ulivo e questo i nostri avversari nostri competitori come si usa dire lo devono sapere
E questo anche su questo lo dobbiamo un po'lavorare
E termina dicendo una cosa la dico anche perché poi parlerà dopo di me anche Massimo D'Alema
E una cosa un punto diciamo che vorrei sottolineare storia allora perché non ci sia problemi dopo
La Federazione non deve significare che di fatto le forze minori della sinistra spariscono dal tavolo Prodi la federazione non può significare che si che la l'attuale delegazione diventa una sorta di esecutivo della coalizione Prodi
La Federazione non può nemmeno significare che poi si fa quello che si è fatto medesima ed amministrative e cioè che l'aria socialista e riformista di fatto viene esclusa dà la possibilità di avere un ruolo determinante e un ruolo di partecipazione
Dignitoso e alla pari con gli altri nella possibilità poi di esprimere la coalizione stesse
La federazione al contrario deve essere un elemento e questo è l'aiuto reciproco che dobbiamo darci e ci possa consentire di affermare di portare avanti questo pluralismo che va verso la costruzione di un nuovo soggetto anche nell'ambito della coalizione di Prodi non può essere la normalizzazione diciamo così per cui un po'di gente si deve togliere di torno non credo che sia questo ma sempre bene dirlo sebbene dirlo così non ci sono
Domani delle sorprese ne basterebbe magari richiamare in servizio qualche Baldo settantenne per dire abbiamo risolto il problema dell'area socialista e laica non credo che se il problema evidentemente un problema politico bene io credo allora care compagne e cari compagni di avervi detto con molta chiarezza e con molta sincerità
Il mio modo di vedere il problema spero che questa chiarezza e la sincerità
Vi possano essere d'aiuto spero soprattutto che su questa chiarezza su questa sincerità si possa costruire un cammino comune
Perché certo è vero quello che stato detto nella relazione e da questo dobbiamo partire
Che nessuno può essere oggi indifferenti una vittoria de la Destra in Italia alle sue caratteristiche non ancora normali purtroppo ancora molto peculiari
E da questo punto di vista in questo senso credo che a tutti noi così come voi l'avete fatto coraggiosamente consente non facili e certamente richiesto di dare il massimo apporto perché invece i lavoratori e la democrazia italiana possano avere uno schieramento di sinistra che sia capace di battere la destra e di aprire una nuova strada al nostro Paese
Ora grazie a Spini per il contributo che ha voluto dare andranno nel merito dell'ordine del giorno principale della nostra discussione
Abbiamo intanto altre presente in sala che voglio salutare il compagno Mario Sai anche lui dirigente della CGIL qui con noi il compagno Giulio Calvisi coordinatore nazionale della Sinistra giovanile anch'egli è qui con noi
E lo saluto abbiamo poi ricevuto decine di messaggi di adesione
Partecipazione che leggeremo nel corso della giornata siccome ho citato i dirigenti sindacali ne cito tre di dirigente sindacale che sono arrivati ora che sono Betty leone Alfiero Grandi e Giorgio Cremaschi grazie per il loro messaggi ora dovremmo insieme insieme vedere di organizzare quest'ultima parte della della mattinata sempre con le interlocuzione dei nostri dei nostri ospiti io vorrei se riusciamo a fare uno sforzo insieme che vuol dire oratori
E anche chi ascolta che deve assolutamente fare questo sforzo insomma di non di non interloquire diciamo così con chi sta parlando vedere se riusciamo a fare quattro interventi anche ancora perché ci sono anche degli impegni che abbiamo preso con compagni D'Alema stesso che deve poi prendere un aereo io vorrei dargli la parola all'una e non possiamo fare oltre e vediamo se riusciamo a anch'a fare tre interventi ancora prima
Prima prima di D'Alema vediamo un po'di organizzarci poi vediamo quanti potranno poi parlare in pomeriggio do intanto la parola mi scuso con gli ospiti l'invito se possono collaborare alla brevità al compagno Franco Giordano della segreteria di Rifondazione Comunista
Compagno Lucio Magri apposto con grande forza nella sua introduzione
Le motivazioni di carattere strategico che hanno portato una parte dei compagni ad uscire da Rifondazione
Io credo
Che le motivazioni che sono state qui portate espliciti uno esattamente con grande nettezza è attorno a questo nodo dobbiamo ragionare i motivi di questo di senso strategico
Vorrei solamente dire
Diciamo
Tra l'affettuoso il polemico
Che dubito che ci possa essere qualcuno in questa fase che possono rivendicare integralmente la tradizione comunista
La tradizione comunista e tradizione plurale
Basterebbe guardare le biografie e le storie di chi è seduta questa presidenza di chi sta in platea per potersene ragionevolmente a rendersene conto
Tutte
Io credo che la differenza stia in un punto
Serio
Come praticare un'ipotesi alternativa
Mentre a sinistra si va profilando con grande nettezza un'idea strategica di segno diverso per ipotesi dell'alternanza
Il punto vero è come determinare una forma di pratica sociale
E anche di risposta politica rispetto a questo mondo
Perché il nodo dell'alternativa è un nodo decisivo anche a mio modo di vedere il più efficace per combattere la destra quando in questo Paese è stato in campo
L'alternativa la destra non aveva quel consenso che invece oggi
A in così grande forza
Ed è stata una concezione non minoritaria non settaria
Che aveva al suo centro un rapporto molto grande molto forte in un circuito virtuoso questo sì tra politica e società
Nel mentre anche un'ipotesi di alternanza un'idea della politica che tende a determinare un'ipotesi di esclusione ad alimentare una forma di passività e di americanizzazione
Per questo ritengo che sia più efficace sul terreno della lotta alle destre
Più efficace costruire una pratica che alternative
Ed esplicitata questa pre
E qui c'è un primo punto una parte della sinistra la parte maggioritaria della sinistra non è su questo terreno
E dentro un altro campo in maniera compiuta
Io sono per prendere sul serio le cose che vengono dette nei congressi
Le motivazioni con cui si definiscono le forze di sinistra con cui si caratterizzano la relazione al Consiglio nazionale compagno Massimo D'Alema la relazione al Congresso il compagno Massimo D'Alema solo per prenderlo sul serio
Come si fa a prefigurare di fronte ad una divaricazione diciamo di asse strategico un'ipotesi da modello organizzativo quasi scissa
Dalla
Percezione della differenza strategica
Io non comprendo come si possa costruire un modello federato
Da una parte comprendo molto come si possa costruire un'unità plurale tra le sinistre ma non comprendo come si possa costruire un modello federato che non tenga conto esattamente di questa differenza di campo e di questo opzione strategica anche radicalmente sui contenuti
Lo dico perché mi pare il punto di fondo
Per la differenza di carattere strategico e anche della costruzione di un percorso per reati
Vogliamo provare a discutere concretamente di quello che ha significato il congresso il PDS nella definizione di quella parte della sinistra compagno Massimo D'Alema poi loro suppongono espliciterà
Ma io credo che ci sia un nodo di fondo
Un nodo di fondo
Abbiamo avuto un governo delle destre questo governo delle destre non ha retto ad un ad una grande reattività sociale a dimostrazione che se la sinistra fa fino in fondo il suo il suo compito sul terreno dell'alternativa le destre possono arrivare ad un impatto molto grande
Negativo
Una Scelta iperliberista e incontra una fortissima reattività sociale ma io temo che la moderazione di quell'ipotesi liberista un liberismo temperato non sia all'altezza di garantire un governo democratico alternativo a questo Paese
Stia al di sotto dei nodi di fondo che questo Paese
Propone
Vedo un grandissimo problema redistributivo paradossalmente una classica proprio questione socialdemocratica che si pone con grande nettezza in tutta Europa e nel cuore dell'Europa
Che viene affrontato con grande determinazione da gran parte della sinistra moderata in Europa e che non viene risolto
Se non su un terreno appunto di mitigare
L'espressione più virulenta e liberista dell'ipotesi delle destre che non viene risolto dalla nostra sinistra moderata
Vogliamo fare alcuni esempio alcuni nudi
Vogliamo vedere come oggi il salario diventa la forma e l'attacco al Salario diventa la forma attraverso cui si determina una moderna reazione alla caduta del saggio di profitto
C'è un problema che investe esattamente anche il nodo delle pensioni che viene affrontato proprio sul terreno delle compatibilità di bilancio c'è un problema di redistribuzione dell'orario che non viene minimamente affrontato in chiave neanche redistributiva
Perché non viene affrontato questo nodo in chiara redistributiva
Perché c'è una scelta di campo di segno diverso io non so se la normalità
Di cui si è parlato al congresso del PDS in qualche misura può fare i conti esattamente con questo noto redistributivo che si pone nel cuore dell'Europa e che altre sinistra stanno proponendo nel pubblico
E non vedo come i meccanismo di deregolamentazione della forza lavoro che è connesso a questa ipotesi che si sta profilando sullo scenario sociale di questo Paese non vedo come questo meccanismo possa essere affrontato solamente diciamo un una forma più flebile da chi si propone di contrastare appunto gli eccessi di riferito
Ho come la sensazione lo dico per stare dentro un dibattito diciamo della sinistra alternativa ho come la sensazione che ci siano due ipotesi di governo della borghesia nel nostro Paese
Da una parte un eversiva che punta a fare di questo Paese l'area
La chiamerebbe Grazia rimanenti asiatica nel cuore dell'Oropa in cui si governa la flessibilità la precarizzazione della forza lavoro con un'idea di precarizzazione della società e dall'altra parte di ricollocare questo Paese nell'area del marco
E che una parte la sinistra decida che dopo sia possibile ricostruire le condizioni per contrattare esattamente migliori tutele per i lavoratori questa idea del dopo è un'idea vecchia è un'idea della politica dei due tempi che non colpisce non aggredisce esattamente le questioni radicali come si pongono oggi in questo scorcio della vita sociale e politica del Paese medesimo
Questo il punto
E ho come la sensazione che tutti quanti cogliamo gli elementi di novità sullo scenario
Internazionale
Gli elementi di novità sugli assetti socio produttivi di questo paese ma noi tagliamo le debite conseguenze per esempio sulla modificazione della composizione sociale
Che vengono determinate esattamente la quelle novità
è possibile che tutto cambi e il glossario diciamo della sinistra anche della sinistra comunista in questo Paese debba essere diciamo dal punto di vista sociale esattamente la riproposizione delle vecchie categorie non cambiano anche se non cambia la forma di rappresentatività di quelle
Di quelle realtà sociali
Io credo che bisogna superare la nostalgica degli anni settanta avesse superato sì
Tutti insieme concretamente
E soprattutto nell'idea della politica dei due tempi nell'idea della di alcune forme di rappresentanza sociale diario intermedie esattamente con l'idea del centro politico non vedo più che si sta
Limpidamente questa sinergia che ci diviene esattamente agli anni Settanta
Insomma vedo e questa è stata la nostra scelta che non implica un deficit di rapporto unitario cui però su questo punto di provare una volta tanto a costruire un'idea autonoma di massa
Dentro cui costruire anche una presenza comunista che non sia solo e semplicemente la modifica di un'altra forza politica modifica degli orientamenti di un'altra forza politica
E non sia solo ed esclusivamente l'idea che compito diciamo di una sinistra alternativa debba essere solo ed esclusivamente e per dire diciamo interni
Debba essere solo e semplicemente criticare gli assetti di fondo la direttrice di marcia della sinistra moderata
Per questo ritengo che sia praticabile e mi pare che ci siano persino le condizioni
In queste ultime ore
Un accordo politico-elettorale
Solo così si vince può essere un elemento elementare diciamo della vicenda politica la rappresentatività elettorale pezzo della dinamica politica solo così si vince
E credo che la costruzione di un'ipotesi diciamo diciamo unitaria attraverso un accordo politico elettorale possa perfino arrivare attraverso la capitalizzazione di un primo percorso comune che è stato fatto precedere con le precedenti elezioni
Attraverso una qualche forma di valorizzazione diciamo di quel tipo di esperienza
Quanto meno diciamo nell'immaginario nell'immaginario collettivo a partire da un elemento
Visibile esplicito di differenza strategica che oggi le sinistre si propongono e sulle quali mi pare non sia utile anche per perseguire un bel rapporto unitario
Non sia utile determinare un qualche pelo d'ombra o anche un non ravvicinata analisi reale dei processi
Allora la parola Mattioli della Federazione dei Verdi
Problema posto da questa
Da quest'incontro
Evidentemente la costruzione di una forza della sinistra
Che Lucio certamente i Verdi sono interessati
Si tratta di capire quello che vogliamo fare avendo un anno e mezzo
Di esperienza alle spalle
In più di un'occasione D'Alema dice
Siamo obbligati a stare insieme impariamo a volerci bene
E allora
Io vorrei svolgere qui una riflessione
Ho insistito anche
Per parlare prima di Massimo
Perché questo incontro sia utile
Dicendo anche subito che ci sono state da parte di alcuni dei Verdi anche note stonate in questo
Confronto
Ma dobbiamo andare alla senso dei problemi
Ci viene proposta una federazione
Noi avevamo offerto l'anno scorso in luglio un'altra cosa
Sull'onda di
Della recente elezione allora di D'Alema
Ci sembrava che sull'onda delle la proposta che D'Alema avanzava alle forze della sinistra ci sembrava che fosse percorribile un altro percorso
E cioè quello della piena valorizzazione di quello che in pallido veniva portato dall'insieme delle forze che avevano dato vita ai progressisti
Non interessati noi ha rapporti giuridici
Perché lo sapevamo e questo io non voglio dire a Spini lo voglio dire a Novelli lo voglio dire a quanti lo voglio dire a Lucio a Napoli a quanti sono interessati e valorizzano la tematica della federazione
La federazione è un rapporto giuridico ma fintanto che ci sono delle forze delle componenti che mantengono le loro strutture il loro organizza i loro organismi dirigenti
è evidente che quando c'è una forza grande così e delle forze piccole così
Le cose che contano
La forza grande così lei decide nei suoi organismi dirigenti quali che siano i rapporti giuridici che si instaurano e questa Massimo è stata l'esperienza ho sentito al congresso dei laburisti un'affascinante discorso che tu hai fatto
Ma lo stesso discorso fu quello che faccio io stia a noi alla gruppo parlamentare dei progressisti
Un anno prima poi c'è stato un anno di esperienze in cui
Tutte
Bande accelerazione molti di noi non erano d'accordo sulla eravamo d'accordo nel cacciare via Berlusconi ma nell'accelerazione che veniva costruita
Sapemmo certo l'apprezziamo della candidatura di Prodi
Sapemmo della data delle elezioni
Ho citato quattro grandi eventi che io ho letto sui giornali
è questo il problema nella riflessione e nell'amicizia
Perché altro poteva essere proposto fuori i rapporti giuridici e questo è il terreno in cui deve essere ricostruita una credibilità perché ci sono state queste esperienze avevamo proposto invece la piena assunzione Sepe il caso delle tematiche degli altri
Perché non si creasse il paradosso vedete quando si parla di visibilità molti pensano a piccole forze appunto ai sempre citati cespugli gelosi della loro esistenza
Ma non è possibile che noi abbiamo costruito una bellissima contro finanziaria
Nell'autunno dell'anno scorso in cui Hill a tematica della società sostenibile diventava masse della politica economica dei progressisti e nessuno ne abbia saputo niente
E che quando alla gente si chiedeva
Ma quale
La politica dell'occupazione dei progressisti Siri sentissero ripetere le formule vuote che non significano niente il rilancio degli investimenti produttivi
Quali investimenti produttivi in una situazione in cui il rilancio dell'occupazione sarà possibile soltanto da una svolta in cui si deciderà di vendere produrre quella nuova merce che si chiama qualità della vita lì si spalanca la nuova occupazione li si può anche ricostruire impresa lì
Cioè la base strutturale del futuro
Ma nelle uscite Esterni quello che veniva comunicato erano le ragnatele del Celeste era il vecchiume e il nuovo non riusciva mai a uscir fuori
Ecco è questo il problema che non si risolve con i le le formule giuridiche
E per di più quando la tematica della Società sostenibile beh io non credo che noi oggi dobbiamo andare a cercare sfaldando con la lanterna di Diogene a cercare nuove idee
Una tematica che parte da una base strutturale appunto
A fronte di una gigantesco aumento della produttività del lavoro a fronte della saturazione del mercato dei beni di consumo di massa a fronte di un orario di lavoro che è rimasto costante
Pensare di inseguire il rilancio dell'occupazione nei settori tradizionali è fuori della realtà si spalanca
Ma se spinto da considerazioni di carattere strutturale si spalanca questo nuovo settore ed esso Lucio induce oltre ha una ricetta di politica economica induce su una democrazia economica che nella vicenda del movimento operaio aveva finito per dei generali in economicismo
Questa formula ritiene allora induce anche allora
Su quali valori rilanciare appunto una democrazia su quei prerequisiti di cittadinanza i diritti alla salute all'educazione alla casa alla sicurezza sociale alla giustizia a c oltre a essere nella loro attuazione fatti di politica economica sono anche la risposta
A Giordano la risposta alla costruzione di un modello di società
Io credo che in uno scenario che è in grande movimento sarebbe un errore pensare che noi ipostatiche siamo l'esistente questo io la voglio dire a tutti noi l'esistente è la somma delle etichette la somma delle formule ma che ce ne facciamo di considerare oggi il nostro obiettivo l'mettere insieme quello che esiste quando mi chiederei chi è più a destra o a sinistra
Chi è più a a destra a sinistra
La Conferenza episcopale che nel documento di giustizia PACS
Ci ricorda che lo Stato disegnato dalla Costituzione repubblicana non è uno stato neutrale ma è uno Stato che ha l'obbligo di promuovere il superamento delle diseguaglianze sociali
Ho l'entusiasmo per il liberismo che dilaga anche nella sinistra chi è più a destra o a sinistra
Non è dunque uno scenario tutto il movimento e con Rifondazione Comunista possiamo accontentarci di adombrare degli accordi elettorali
Fu giusto allora in ottobre ancora caldi caldi ricorderà Famiano capogruppo ricorderà che avevamo fatto la assemblea di tutti gli eletti progressisti al tocco in quella circostanza a Rifondazione Comunista di scrivere il documento finale di quell'assemblea approderà approvata all'unanimità da tutti noi
Per sapere appunto pochi giorni dopo che con Rifondazione Comunista lo spazio era soltanto quello del confronto duro
Poi ci sono state le scelte profondamente sbagliate di Rifondazione nei giorni in cui si poteva avere un altro governo invece quello di che quello di Dini ma questo confronto
Deve essere lasciato alle cose orecchiate di possibili accordi elettorali UE un confronto che pubblicamente compassione
In situazioni pubbliche preparate con cura debba avvenire sul terreno del merito sapendo anche che ne ha l'Alleanza della sinistra una voce che sia interlocutore
Ma da capire da concordare anche con settori radicali ma parlo dei settori sociali dovrà pur esserci possiamo lasciare alle veline
Un problema di un'importanza così grande o dobbiamo porlo all'ordine del giorno nostro all'ordine del giorno del centro sinistra
La necessità di dialogare con tutta la società di esser capaci di proporre un terreno di convergenza in cui gli strati sociali più diversi
Riescano a trovare un punto di convergenza e questo farne proprio il nostro obiettivo politico
E su questo costruire il futuro
E chiudo
Agli compagni Comunisti unitari io vorrei raccomandare che non siano gli e Sperti del rapporto con Rifondazione Comunista
Il il dinamismo che può venir fuori dalla vostra presenza
Io vi chiederei di indirizzarlo proprio a questa situazione tutta in movimento con grande dinamismo
E
Vibo chiederei anche in una situazione così in movimento
In cui appunto
La complessità della società in cui noi viviamo richiede degli strumenti di analisi adatti a questa società
Perché non dirci con la stessa tranquilla serenità se questo è possibile scavalcando anche fatti e motivi storia delle persone poi con la stessa tranquilla serenità
Con cui i fisici quando capirono che la relatività di Newton non andava più bene
Aderirono all'era relatività di Einstein continuando però a utilizzare la relatività di Newton nel campo di validità
Perché non dirci che il marxismo rappresenta un formidabile strumento di analisi entro un campo di validità
Ma che la società complessa che noi oggi conosciamo è una società più complessa di quello strumento di analisi e allora quando ci si lancia e si vuol progettare il futuro anche con tutta la passione di uno che è a un congresso a un festival dell'Unità disse senza vergogna che era un comunista in libera uscita che aspettava nuove scelte per rientrare
Dirci anche che oggi questa parola non aiuta più la costruzione del futuro se sia nello sguardo con cui guardiamo il futuro queste questa esigenza di fortissimo dinamismo questo è l'appuntamento a cui io credo e l'accelerazione dei tempi richiama e io spero che ci sia il tempo prima delle elezioni
Di riporre le salvaguardie sacrosante che qui Novelli non si stanca di richiedere perché la Costituzione sia messa difesa da chi la vorrebbe aggredire anche nella prima parte ci sia il tempo per queste salvaguardie
Ma ci sia anche il tempo cari compagni tutti di poter costruire qualcosa di più che non sia il matrimonio obbligato ma che invece abbia il senso di questo dinamismo
Di questa capacità forte di creare il futuro grazie
Ringrazio anche Gianni Mattioli
Ricevo inviti pressanti Simini vi prego di adeguarvi per non fumare in sala mi dicono che in particolare nella zona di Lucio mai che negli impianti di areazione
Stanno scoppiando quindi se possiamo evitare vediamo ancora di lavorare un pochetto questa mattina
Do la parola al compagno Massimo D'Alema segretario nazionale del PDS
Insomma
No ma è per affetto
Faziosità io ho smesso di fumare a due mesi e mezzo ma la notte le manifestazioni far perché ha smesso di sono tolleranti soltanto che lui ne fuma dodici l'ora Renzi si fa del male tutto qui c'è
Io credo che
Questa volta la discussione
La relazione di Lucio che
Come sempre diciamo
è una relazione come sono stati sempre i suoi contributi ma stimolante intelligente
Anche con un certo gusto narcisista diciamo giocare su questa cosa il verme solitario
Ma il verme solitario si esteriorizzazione sua pezzo diceva
Emilio Gadda voi invece siete venuti tutti insieme quindi da questo punto di vista secondo me la metafora non non regge
è un contributo stimolante per ragionare insieme sul futuro
E in parte anche sull'esperienza che abbiamo vissuto nel corso di questo di questo anno difficile
Come voi sapete tra di noi c'è un rapporto di rispetto di dialogo
Anche non di rado di polemica e di distinzione
Io sono anche contento diciamo che superate le asprezze forse inevitabili del momento della separazione
Che hanno assunto in qualche caso anche forma può ridicola non ci siamo sentiti particolarmente colpiti quando si è detto che eravamo impegnati ad acquistare una parte di Rifondazione Comunista soprattutto perché noi siamo impegnati a vendere quasi tutto quello che abbiamo perché non abbiamo più una lira e quindi questa accusa era priva di qualsiasi fondamento materiale diciamo
Ma io credo che sia anche un fatto positivo un segno di civiltà che questa sinistra continua a dividersi ma a differenza del passato congressi di scissione ci si rivolge saluti affettuosi sì mantengono aperti dialoghi cioè c'è un miglioramento diciamo almeno dal punto di vista delle buone maniere
Anche se a mio giudizio diciamo rimane questa grande difficoltà
Di cui parlerò alla fine
A studiare in modo per lavorare e convive nel far lavorare insieme far convivere diverse tradizioni della sinistra
In un'epoca nella quale forse siccome il rapporto fra strumenti di interpretazione della realtà e azione politica
E diventato per la forza delle cose diciamo un rapporto più mediato e Complesso di quanto non sia nella nostra tradizione
Che faceva discendere l'azione politica direttamente dall'analisi del mondo
Forse è possibile che in un grande partito politico convenivano diverse famiglie nella sinistra che hanno criteri e strumenti di interpretazione della realtà anche diversi fratello
Possono essere strumento di arricchimento di confronto e non necessariamente di elisione reciproca
Forse est è possibile pensare ad un grande partito non ideologico della sinistra
Ma non nel senso di una riduzione ad un pragmatismo senza principi ma nel senso della capacità di convivere trovando un terreno di sintesi
Sui programmi
Intesi come programmi di governo e sulle scelte dell'azione politica facendo convivere diverse tradizioni e culture
Non è facile soprattutto non è facile a sinistra
Dove c'è una storia di intolleranze rash
E non sono non derivano dal fatto che la sinistra i cattivi ma direi dal
Dal peso
Della
Dei grandi schemi di interpretazione della realtà la sinistra S la sinistra è stata intollerante perché è seria perché ha cercato sempre di
Legare la propria azione politica ad un'analisi compatta dalla realtà Picciano abituata a ragionare capitalismo mondiale poi si veniva piano piano
Ai fatti
Del nostro comune diciamo con l'idea organica che se ci si asteneva Ussi votato a favore del bilancio dell'amministrazione comunale questo in qualche modo rientrava tuttavia in un disegno
In cui tutte queste cose si tenevano insieme ora abbiamo imparato che non è così
Queste cose non si tengono insieme
Che c'è una dimensione dell'agire politico diciamo
Ed è la scelta programmatica che non necessariamente deriva in modo rigido da una visione del mondo
E che però deve mantenere un rapporto deve spezzarsi il rapporto diciamo con una visione del mondo e con un modo di immaginare il futuro questo rapporto un rapporto più dialettico
Meno determinato ma resta un elemento di ricchezza quindi pluralismo culturale unità politica forse oggi sono una sfida possibile per la sinistra italiana
E credo che questo sia il tema della federazione
Ha ragione Mario assenso dare vita ad una federazione delle forze della sinistra
Se questo viene inteso come l'avvio della fase costituente di un grande partito della sinistra Italia io uso mi scuserete questa parola partito in modo sì possiamo dire per
Per essere meno urtante una grande formazione politica
Detiene dovremo studiare nelle forme nuove
Perché probabilmente noi che pure esso strade diverse abbiamo compiuto un notevole sforzo innovativo
Il punto sul quale siamo riusciti di meno ad innovare
E la invenzione di nuove forme dell'agire politico
Anche consentitemi per la forza del modello che avevamo alle spalle
Che mica è facile inventare una cosa nuova forte come quella che abbiamo alle spalle una cosa straordinaria la costruzione straordinaria dice resistito
Nel corso di un secolo
Via via si è rinnovata insomma questa idea del partito di massa dice
L'idea del partito di massa radicato nella società
Nei settori del mondo del lavoro che poi a uno strato intermedio che garantisce la circolazione delle informazioni la formazione che poi esprime un gruppo dirigente che scuola di formazione politica insomma
Non è mica una cosa piccola è stata una delle grandi idee di questo secolo
Andare arricchire questi non dico andare oltre perché la questione che mi interessa di più anche culturalmente sulla quale dovremo lavorare insieme
Non è tanto quella di come possono convivere in uno stesso partito appunto diverse forze e tradizioni e poi avere un punto di unità politica
Io temo del partito federativo la perdita della dimensione di massa
Perché questo è il rischio reale di un partito che possa diventare una pura federazione di circoli di quella dodici centri di ricerca culturale di riviste che poi non sia capace di darsi una dimensione di massa nel Paese un legame di massa con i cittadini e dovremo ragionare insieme su come combinare questi elementi insomma quello che noi proponiamo è questo
Non è il tavolo permanente dei progressisti
Non è un luogo di mediazione della sinistra che si costituisce nell'ambito del più generale luogo di mediazione del polo di centro sinistra
E non è neppure L'Unità della sinistra
Cosa che io non disprezzo nelle forme possibili che anzi ha un valore direi persino che dato il sistema elettorale vigente nel nostro Paese può essere una necessità certo tipo di unità della sinistra nelle forme possibili
Ma il problema che si pone è che è storicamente maturo è un altro è quello della costruzione in più
Del grande partito europeo di governo della sinistra italiana
Perché contrapporre a questo semplicemente l'idea dell'unità della sinistra cioè della il tenere insieme tutti i frammenti della sinistra questa è un'idea debole
E che condannerebbe la sinistra italiana per Sempre
Ad essere subalterna ad un centro che la legittima e che porta alla coalizione i voti necessari per arrivare al Governo
Una sinistra che non oggi domande oggi no
Domando
No non domani
Domani vicino possa candidarsi al governo di questo Paese una sinistra che pretenda di parlare all'insieme della società italiana senza con ciò voler diventare centro
Non è il fronte delle sinistre
è un grande partito riformista europea
Che in Italia potrà nascere diciamo soltanto a partire dalla peculiarità della vicenda italiana è chiaro vecchie dovrà raccogliere quelle tradizioni della sinistra che si sono formate nel nostro Paese
Il che per certi aspetti potrà anche essere un elemento di maggiore ricchezza di maggiore apertura
Perché in fondo la sinistra di questo Paese meno industrialista e meno statalista
Di quanto e io lo dico in senso positivo
Non credo di aver fatto nulla di artificioso nello scoprire la polemica antistatalista ingrato perché c'è vada
Credo diciamo
Sono anch'io iscritto ai lettori diceva da qualche anno c'è chiedo di avere letto c'è una vena forte forte di polemica antistatalista in grado non è una una
E c'è per ragioni storicamente molto serio dice sei perché in questo nostro Paese lo statalismo collusivo è stato un modo di organizzarsi dalla borghesia nazionale
E che non c'è stata una sinistra che abbia costruito in questo Paese Guelfa nazionale
Tra la borghesia di questo Paese prima il fascismo e poi la democrazia cristiana e hanno
Anche innovando intendiamoci
Hanno gettato le basi di quel tipo di rapporto fra Stato ed economia chiacchierate Rizzato fino a diventare diciamo un elemento drammatico di arretratezza del
E quindi non secondo me non c'è nulla di trasformisti come dire che una sinistra moderna può essere in Italia la gente di una riforma liberale
Intendendosi per riforma liberale innanzitutto l'uso della logica della concorrenza del mercato per spezzare il dominio collusivo dalla vecchia classe dirigente l'articolo di di di cui Alitalia parliamo quando mi si dice ricordo una sinistra moderata liberista certo
Che contro il patto fra il ceto politico Mediobanca che contro l'idea di un capitalismo delle famiglie che ormai c'è solo da noi
Che su che governa il prese sottocapitalizzate
Grazie ai soldi che ha avuto dalla banca pubblica e che si autofinanzia con il TFR dei lavoratori per cui noi dovremmo salutare l'istituzione dei fondi pensione come una grande svolta democratica non come un complotto del capitale
Contro questo questo capitalismo una riforma liberale è un grande fatto di trasformazione democratica dell'Italia abbatterci nove sia un mercato finanziario vero trasparente dove sono tutelati i piccoli risparmiatori
Dove sia possibile diciamo puntare alla proprietà dell'impresa
Dove il risparmio dei lavoratori non bada l'autofinanziamento ma vada ai fondi pensione con i quali almeno sono loro titolari e decidono dove investire diciamo e non il padrone che gestisce soldi degli operai
Perché poi di questo parliamo
Una politica cento intelligente delle privatizzazioni che non sia il trasferimento di monopoli pubblici nelle mani dei dei soliti ristretti gruppi del capitalismo italiano ma che allarghi le basi di mass
Che passi di massa e quindi carattere democratico del capitalismo in Italia dato che la socializzazione dei mezzi di produzione non è propriamente alle viste
Tuttavia Carlo Marx ci spiegava che la moderna società per azioni diciamo così quando assume questi caratteri della public company è un modo in cui il capitalismo incorpora elementi della razionalità del suo avversario
Ma in Italia non siamo neppure arrivati a questo
Allora io credo che un progetto di questo tipo certo di modernizzazione dell'Italia
A una modernizzazione in cui c'è il segno del movimento per
Così come siamo riusciti a fare dall'opposizione perché quello era il ruolo finché la guerra fredda sia assegnata
In una fase della storia nazionale quando abbiamo saputo imprimere dall'opposizione il segno del movimento operaio alla modernizzazione del nostro Paese
Cosa che oggi si può fare soltanto dal governo debba
A me questo non sembra un progetto così catastrofico e trovavo io rispetto che ci c'è una sinistra che dice questo è un piano della sono due piani della borghesia
Uno di portare l'Italia in Europa che guarda al grande modello del capitalismo renano e l'altro invece di tipo plebiscitario antidemocratico e
Oriente asiatico
Insomma
Giordano che ci vuole bene nel delineare in queste due gare della borghesia fatto capire che uno almeno parecchio medio ecco diciamo rispetto alla
Pur essendo
Due esemplifica la borghesia uno è parecchio più auspicabile infatti io ho ripeto qui spero che Rifondazione voglia essere di stimolo critico non di ostacolo al compimento di questo disegno
Ha chiesto dalla borghesia ma che almeno ci porta in Europa diciamo e non Singapore
Io credo che noi misuriamo su questo terreni l'utilità della sinistra italiana
E che
Io vi do merito di avere capito
Poi certamente da posizioni critiche ma di avere compreso il significato della sfida che sia aperta invece condotta nel corso di questa
Fallimento della destra al governo cento anche anch'io ho sempre detto che dobbiamo avere innanzitutto riconoscenza verso Berlusconi
Ma anche capacità di iniziativa dell'assegno
Ma anche dimostrazione di vitalità
Innanzitutto di una grande vitalità di quella parte sociale che aver appreso
Perché la forza e il link belli gente sa del movimento dell'autunno cioè non solo la forza cioè l'intelligenza di quel movimento che ha saputo porsi non come un movimento di difesa
Ma che ha saputo coniugare le ragioni forti dell'opposizione sociale alle ragioni di un'opposizione democratica
E quello non è stato quello è stato il passaggio che ha cambiato il corso della vicenda politica italiana
Non c'è solo il gioco politico
Quello che a Schio dato la lega dall'alleanza di centrodestra ovviamente è stata la pressione del movimento di massa
E poi c'è stata l'iniziativa politica di una sinistra che ha puntato in modo intelligente ad aprire un dialogo con il centro con forze moderate con una parte della tradizione cattolica democratica poi non avremmo discusso tutti i passaggi con Mattioli anche se secondo me la sua immagine un po'caricaturale perché non è così vero Uto anche momenti di discussione diciamo non sarà stato governato in modo totalmente democratico questa vicenda è stata così tumultuosa ma sia pure in modo antidemocratico Berlusconi a caso abbiamo mandato
Poi qualcuno pensava che quella operazione posti avventurista e che ne sarebbe derivato le immediate elezioni e che ci avrebbe travolto e sapevamo che c'era questo rischio ma siamo riusciti ad evitarlo
Muovendoci con intelligenza e vuol dire quindi è stato determinante il fatto che voi avete capito Magris indugia PDS avete capito la partita che si specificava il fatto che
Avete fatto un favore anche a Bertinotti Santo Iddio se lo dovesse lo capisse ma credo che lo capisca quali una cosa e le cose che capitano a cose cose che può dire
Ma quando avete votato per conto vostro voi non soltanto avete reso un servizio credo ad una battaglia democratica in questo Paese ma avete fatto un favore anche a Bertinotti perché avete tenuta aperta
Una botte viva dichiarò
Ma io volevo vedere che cosa sarebbe successo se in questo Paese andavamo alle elezioni
Perché con il voto determinante di Rifondazione che si aggiungeva quello di Fini e Berlusconi festanti Sipra volgeva al governo Dini andavamo alle elezioni io volevo vedere cosa nera del rapporto a sinistra
Qui Cossutta e Bertinotti hanno un minimo di sale in zucca che debbono essere grati
Per quella responsabilità che vi siete presi
Quindi insomma la vicenda di quest'anno è stato una vicenda certo ci sono stati passaggi difficili ci sono prezzi che abbiamo pagato
E io ritengo soprattutto io non credo io su questo è un giudizio diverso io credo che la riforma delle pensioni è un compromesso avanzato e se noi lo guardiamo in un quadro europeo
Come ho sentito dire da Giordano che la sinistra moderata in Europa si pone il problema redistributivo non come questo PDS
Guardiamo i sistemi pensionistici che ci sono in Europa dice io credo che quello che risolta da quell'accordo governo sindacati e per molti aspetti uno dei più avanzati
Insomma e l'aveva detto che avevamo concesso a Dini ciò che non avevamo concesso a Berlusconi è un insulto alla verità che un operaio di cinquantatré anni con trentacinque anni di contributi con quell'accordo va in pensione con la pensione piena con Berlusconi pagava undici anni di penalizzazione al tre per cento annuo per tutta la vita dire che è proprio la stessa cosa è un po'hard diciamo ai
Quindi
E su c'è un compromesso io lo considero un compromesso avanzato dove vedo che invece abbiamo pagato un prezzo
E nel fatto che l'avvio di una politica di risanamento di una politica di redditi si è largamente scaricata
Sui salari sugli stipendi sul reddito fisso
E noi lì ci cocci misuriamo non soltanto con diciamo un mondo dell'imprenditoria in Italia che malgrado nobili appelli diabete diciamo è un mondo che ancora molto innamorato De Laurentis
Più che del rischio
E anche della ricerca legittima del profitto
Ma sì misuriamo anche con l'impotenza
Di un riformismo tradizione
A me non piace molto il recupero dell'espressione riformismo forte perché anche i ideologico Norcia da un po'la sensazione che dovendo dire riformismo però insomma bisogna
Metterci un aggettivo che insomma ecco venne riformismo è un riformismo ci siamo capiti
E e allora era molto meglio quella idea
Che arriva invece un suo senso di parlare del riformismo come capacità di fare riforme di struttura di questo Paese
Se non sapesse da antico secondo me esattamente il grande problema che abbiamo di fronte
Ma a questo segna accompagna un altro e che oggi una strategia riformista incisiva non può che essere una strategia di riformismo europeo
Ma come possiamo pensare non gli affrontare il tema della rendita
Dico in un mondo nel quale la libera circolazione dei capitali rende impotenti gli Stati nazionali e in particolare quelli più deboli cioè quelli che avrebbero più bisogno di affrontare la questione della lenta come il nostro
Cioè noi paghiamo venti le norme drammatica questione divaricazione che si è aperta la mondializzazione del capitalismo
E invece restringimento della democrazia sempre più asfittica in un ambito nazionale
E questo proprio
Annulla la possibilità di un compromesso tra democrazia e capitalismo state il terreno dei riformismi nazionali
Io penso che questo spinge verso un riformismo europeo noi dobbiamo allargare gli orizzonti della sinistra italiana
Ma
Nasce innanzitutto da qui la necessità di integrare la sinistra italiana nella sinistra europea
Che è una necessità assolutamente imprescindibile io capisco che quando comincia Novelli arriccia il naso Internazionale socialista lui che rimette Martelli azionario
Dal no di quando quando si Abhar ragionano Ferrari no tu devi fare
Avevi
Diego tu lo sai perché ci sei io io da bambino ma tu anche da più tempo di me diciamo adesso a parte che si al bar e non c'è più pace è stato un'epoca che non ci chiamavamo come Ceausescu poi in fondo diciamo bisogna vedere anche questo spirito autocritico
Sì fanno siamo non vogliamo neanche diventare serba ecco vorrei rassicurare la è proprio per rassicurare e anche per rassicurare da questo punto di vista che credo che il non possiamo farci abbagliare o turbare i dai nomi
Noi abbiamo il dovere di portare la sinistra italiana nella sinistra che c'è in quella sinistra che in Europa esiste ha un peso incide sulle politiche nazionali può essere l'unico asse politico forte di una costruzione europea
Qui la sinistra che discute di queste cose che ha ragione Mattioli questo certamente diciamo la sinistra
Svedese o norvegese o danese su certi punti per esempio in una nell'elaborazione di una cultura dello sviluppo sostenibile e anche più avanti di una parte della sinistra italiana e comunque insomma quello il campo questo è il valore di una scelta di campo irrinunciabile quello è il campo nel quale noi dobbiamo ricollocare una collocare una ristrutturazione della sinistra italiana quelli sono gli interlocutori quelle sono le forze insieme alle quali possiamo cercare di fare le cose che vogliamo fare altrimenti non li faremo con nessuno
E a questo deve accompagnarsi un Progetto anche di di riorganizzazione della democrazia nel nostro Paese
Che
Non è il presidenzialismo non so dove si è visto questo nostro pericoloso cedimento presidenzialista
Ma non può essere neanche una linea di conservazione istituzionale di fronte al presidenzialismo della destra
Presidenzialismo Della resta sì presente in una forma diciamo così quasi caricaturale sostanza ieri Berlusconi ha spiegato diciamo che la riforma istituzionale tutti i poteri a Berlusconi
Presidente capo del Governo per il capo dello Stato che è una cosa quasi
Parco paradossale accompagnato pace questa Bella tentativo di fare ho visto per il partito di massa ai sicari sezione si chiamano rom promotore mi pare se ve lo so poi comitato comunale si chiama promoter élite quattro stelle ma insomma l'idea di creare un partito di massa
In funzione di un puro disegno di potere personale ma questo bisogna contrapporre un disegno di riorganizzazione della democrazia in questo disegno forte non soltanto poi dirò concludendo non soltanto la difesa di garanzie
Cioè
La questione del centotrentotto vuol dire noi non siamo disposti a far travolti dalla Costituzione da una minoranza del Paese che diventa maggioranza parlamentare
Ma nello stesso tempo noi siamo in campo con un altro progetto federalismo
Federalismo anche nel senso di un accrescimento dei poteri delle comunità locali della dell'autogoverno della responsabilità
Una sola Camera
Riduzione del numero dei parlamentari perché l'unica via di restituire una vera centralità al Parlamento perché questo Parlamento possiamo parlare di centralità del parlamento con questo Parlamento che abbia è impossibile
Se vogliamo restituire una qualche centralità al Parlamento dobbiamo dire noi una sola gamba riduzione del numero dei parlamentari
Un capo del un Presidente del Consiglio capo di una coalizione indicato ai cittadini come avviene in Europa né in Germania o Inghilterra dove non viene eletto dove però c'è una trasparenza nel rapporto con la gente
Che poi viene eletto dal Parlamento e che si può mandare via con la sfiducia costruttiva
Ragioniere che il Parlamento a un certo punto così questo signore diventato matto o tradisce il programma per il quale è stato eletto e possa sostituirlo
In un quadro però di più forte governabilità a me questa sembra un'idea europea di riassetto che risponde ad un'esigenza democratica anche un'esigenza di governabilità che può essere fortemente sostenuta
Contro un'ipotesi presidenzialista perché dà una risposta democratica allo stesso problema che presidenzialismo coglie perché il presidenzialismo coglie un problema c'è quello della governabilità della stabilità e questo Paese
Che appunto che l'Italia diventi un Paese normale da questo punto di vista
Ma io penso che lo può diventare un Paese normale per una via democratica guardando alla normalità delle grandi democrazie dell'Europa e non a qualche altra strana idea di normalità
Allora io ritengo che e penso anche che in questo disegno democratico noi abbiamo fatto bene a mio giudizio a porci l'obiettivo di uso questa espressione costituzionalizzare questa veste cioè di affrontare in termini razionali l'insorgenza di una destra di questo tipo così inquietante
Che tuttavia siccome raccoglie il voti del quarantacinque per cento degli italiani ai che può essere esorcizzato
Ma è anche compito nostro perché in questo sta poi al fondo la capacità di essere forza egemonica sapere collocare dare una funzione ricondurre dentro un quadro democratico questa tesi
Costituzionalizzato da
Senza accedere ai suoi impulsi
Ma anche sapendo che invece il rischio di una frattura di una di incomunicabilità fra due metà del Paese
E gare per tutti ma soprattutto per una per no
Se due metà di questo Paese non comunica di uno scontro drammatico secondo me è la sinistra a pagare il prezzo più alto
Per tante ragioni che attengono anche la storia di questo Paese
Io credo che noi questo abbiamo fatto cioè non una drammatica svendita del patrimonio nel corso di questo ci siamo mossi in questa direzione
Certo se volete con un di più di moderazione
Perché era giusto perché bisognava rompere certe b e perbacco quando si decide andare accesso al centro mi fa finta
E si Valdi alti e se non lo avessimo fatto noi avremmo si sarebbe consolidato un blocco clericale reazionario che avrebbe preso il governo di questo Paese per per vent'anni gli apicoltori di questo sono profondamente convinto e avrebbe provveduto il vecchio personale politico democristiano i vecchi apparati dello Stato avrebbero dato il personale di governo che Berlusconi non ha
Se non avessero trovato anche queste forze della borghesia italiana una sponda in una sinistra che non si è chiusa in se stesse cioè dove latte era obbligatorio dire io considero questa critica la respingo il segnale doveva esserne
Segnale non poteva essere che il problema del centro si poneva in continuità con esperienza progressista
Perché non avrebbe avuto nessuna forza e credibilità
Non poteva che esserci un segnale di discontinuità e non poteva che esserci un'assunzione di responsabilità in prima persona con tutti i rischi del maggior partito della sinistra
E ha ragione nazione quando dice certe offensive facciamo la federazione voce PDS riunirà i suoi organismi dirigenti
Infatti io ritengo che unico modo di andare oltre questa dimensione
Pattizia inevitabilmente precaria
Che in un tempo non lontano con chi vuole non può essere obbligatorio non ci siano più ognuno con il proprio organismi dirigenti ma ci siano i nostri organismi dirigenti
E perché questo è l'unico modo perché questi perché questa idea pattizia dell'unità c'è poco da fare voi potete pensare di imbrigliare pidiessini un regolamento che dice si fa un organismo in cui ce n'è uno per partito perché sono voci comandata a questo è il modo è il modo peggiore di imbrigliare un grande partito perché e inevitabile diciamo sì la dimensione quella pattizia e quindi finta che poi il momento delle decisioni vere per il rappresentante del PDS nella di fondi nel nella
Federazione decisione dovrà prendere lì dove fra il gruppo dirigente del nostro partito
Vogliamo uscire da questa dimensione diplomatica pattizia allora concepiamo la federazione come l'apertura di un processo costituente
Mettiamo in movimento delle forze nel Paese
Perché questa è un'operazione che da ad una grande forza di sinistra più della somma dei partecipanti
Se invece è il tavolo dei progressisti permanente il risultato e meno della somma dei partecipanti non c'è niente da fare perché tutto sommato
Sarà una distorsione culturale ma il fascino di un grande partito che decide che è unito è maggiore rispetto al fascino del tavolo delle trattative permanenti
Al tavolo delle trattative permanenti non si scrive nessuno
Ha un grande partito della sinistra che si costruisce a partire da una pluralità di culture di esperienze possiamo sperare che si appassionino tanti giovani italiani che io vedo tornare nostre feste nelle nostre manifestazioni intorno a noi
Allora grazie a Massimo D'Alema per il suo contributo è del tutto evidente che il contributo che D'Alema
Gio io invito tutti i compagni ancora uno sforzo facciamo ancora un intervento è un contributo per noi importantissimo come tutti gli altri ma importantissimo voi capirete perché dall'oratore facciamo ancora questo sforzo
Ascoltiamo l'ultimo intervento poi faremo un intervallo Breve e poi riprenderemo il dibattito tra l'altro io invito i compagni rappresentanti del movimento dei Comunisti unitari delle città delle regioni già a iscriversi per la discussione
Dal compagno Lopez che presiederà la prima parte del pomeriggio do adesso la parola e vi invito io so la stanchezza di tutti d'altro canto abbiamo fatto la scelta di farla oggi per lavorare quindi lavoriamo ancora con questo intervento do la parola al compagno Aldo Tortorella dei comunisti democratici
Dunque
Io
Io vi ringrazio dello sforzo ringrazio la Presidenza che esorta questo sforzo vorrei che siccome io sono uno quasi settantenne come non particolarmente Baldo aveva come diceva Spini sapeste che lo sforzo diciamo e anche quindi voi mi perdonate in anticipo aveva per
Perché diciamo per verrebbe da alcune per le cose insomma d'altra parte il mio è un breve saluto afferrato D'Alema letta esposto alla linea diciamo maggioritaria della del partito quindi io parlo quindi come diciamo così come fratello separato diciamo no come
Ma anche per portare l'esperienza perché noi abbiamo avuto percorsi diversi no dopo alcuni di noi non tutti perché Marida Bolognesi conceda in quel partito e altri
E abbiamo e quelli di noi che erano nel vecchio Pci abbiamo avuto percorsi diversi non so sì abbia portato il fardello maggiore ma insomma
Questa faccenda dei comunisti di portare i fardelli è una cosa abbastanza diciamo nota
Perché naturalmente era
Difficile sia di fare la scelta della situazione io so che tanti compagni hanno fatto la scelta la separazione
Con con motivazioni nobilissima e diciamo ai con volontà assolutamente a degne di dire della massima stima della massima considerazione
Quindi credo che sia stato un fatto positivo che nessuno nel nel nel partito democratico la sinistra ma nessuno neanche dei fratelli separati abbia mai fatto esecrazione
Qualche esempio d'azione diciamo verso gli è rimasto nella vecchia diciamo in quel partito trasformato il secondo la decisione della maggioranza di quel congresso forse ha subito qualche piccolo esecrazione ma insomma sciocchezze
Cose del passato eccetera
E l'esperienza quindi e che noi abbiamo fatto che hanno fatto i compagni che venivano da quell'opposizione che D'Alema qui non la ricordato ha ricordato altre volte è apparsa più come una posizione negativa
E fosse passatista anche ha detto qualche volta D'Alema in un recente
Scambio di idee che abbiamo avuto pubblicamente di per il libro dichiarante
E siccome poi lui era andato via vedo che adesso c'è ancora non produttivo ricorda l'ho già risposto gialli pubblicamente con lui non c'era ogni legge poco e così
Mi regge proprio perché vedo che lei tanto mi rimprovera avere cose dell'Otello non fanno parte dei miei modesti scritte eccetera e
E allora ha detto giustamente che giustamente dico perché così e io gli ho risposto ma se è un congresso si organizza dicendo
Che è uno deve dire sì o no e per non patire passatista si poteva dire solo di sì
Villa quando la scelta è invece inventariato e allora naturalmente se uno non è convinto di tutto quello eccetera deve assumeva un atteggiamento diverso subendone i rischi rischio c'è stato eccetera
Ma non era questa non era questo il problema il problema del quello che qualcuno di noi ha posto che appunto come abbiamo sentito io sono molto contento di tante cose che ho sentito dire da D'Alema
Anche qui insomma cioè il il problema è che bisogna partire da i fondamenti perché quella vecchia cultura
Che aveva fatto tante cose positive però a dei aveva già allora e qualcuno di noi disse anche diciamo quelle mozioni molto poco lette da tutti sia quella maggioranza e quella minoranza
E
Quella vecchia cultura andava messa in discussione come adesso pian piano e faticosamente la mettiamo in discussione perché non è vero che la storia della sinistra in questo D'Alema ha detto una cosa molto giusta e cioè la storia a sinistra non è una storia di reciproche incomprensioni
E neanche di tolleranza addirittura degli intolleranza ma comunque certo
Anche quando l'intolleranza non c'è stata non è di reciproche incomprensioni per quel motivo di serietà che lui ricordava ma anche per un altro motivo che è inevitabile che delle forze chiedo scusa se ripeto un'argomentazione che usato già qualche altra volta che le forze del cambiamento non possono che lavorate per ipotesi
La quando si dice la rivoluzione conservatrice come si dice per la signora Thatcher o come si dice sono il segreto per Reagan e una rivoluzione che torna indietro rispetto allo sforzo di modificare diciamo la cittadinanza da cittadinanza politica e cittadinanza anche sociale la signora Thatcher e Reagan fanno un passo indietro guardano indietro e cercano di ripristinare i posizioni che esistevano la sinistra non può fare questo e quindi non può che lavorate per ipotesi le ipotesi di maggiore giustizia sociale maggiore eguaglianza maggiore libertà
E più autentica libertà eccetera e quindi si divide perché non ha il terreno del passato su quindi mettere i piedi con saldezza e quindi si divide eccetera
Ora
Il tentativo il punto del delicatissimo che non è di metodo ma e di merito come non è di metodo la questione della democrazia ma è di
Merito di contenuto così anche per le sinistre i tentativi di comporre ad unità queste diversità di opinioni sono stati
Sono stati diversi sono stati i più vari e c'è stato anche il tentativo comunista in qualche caso tragicamente fallito appunto in una forma di totalitarismo
E non abbiamo aspettato diciamo gli ultimi congressi per dare ragione alla avente o agli altri
Pensatori che arrivano scoperta questa natura totalitario eccetera e per questo poiché il vecchio partito offese anche quelle posizioni che prese sulla Cecoslovacchia sull'Afghanistan sua Polonia adiacente
Ma anche qui dolori dove il vecchio partito
Si sforzò vero garantendo troppo lunga quindi adesso taglio e le stesse non mi vien lunga questa cosa ma comunque il vecchio partito si si sforzò diciamo di praticare un'altra idea dell'unità che non era che non era ci si sforzava di non essere repressiva tuttavia non riuscì a pensare il pluralismo
E
La prova fu nella nella passaggio del Manifesto lo statuto non consentiva di a vere quindi non io non vorrei che si criminalizzano sennò i vecchi compagni tra cui Natta diciamo che sappiamo così aperto eccetera che fecero da Zynga
E il lo statuto non consentiva le libertà collettive cioè la formazione delle correnti consentirà però le libertà individuali ognuno pensi con la propria testa eccetera eccetera
Quindi non è una il vecchio partito non riuscì a pensare il pluralismo ma badate bene non è riuscito a pensare il pluralismo neanche qui gli altri partiti come il Partito socialista che pure avevano numerosissime correnti
E quindi avevano diciamo organizzato ma sia nel nel nostro vecchio partito sia nel partito socialista parlo della nobiltà della sua tradizione naturalmente eccetera
E erano diversi modi per ma persino della Democrazia Cristiana per regolare i conflitti diciamo fondamentalmente di intendesse diciamo o addirittura conflitti tra persone
Per per questo famoso unità del gruppo dirigente eccetera piuttosto che il riconoscimento di diversità culturali ideali morali eccetera eccetera perché tutti i miei vecchi partiti di massa ecco perché quella costruzione così importante non può essere limitata i i vecchi partiti di massa si costruivano intorno a un nucleo
Diciamo di vedere che purtroppo prima che essere di autentiche idealità questo è stato uno dei motivi del dissolvimento del vecchio partito
Era ideologi stinco diciamo per per cui effettivamente quindi non di idealità forti di valori effettivamente tutti condivisi ma spesso ideologismi
E che naturalmente definiva pur nella diversità che c'era tra i partiti di massa una qualità comune io sono contrarissimo a mettere sullo stesso piano come fa Pannella tutti i partiti i partiti per del
Vecchio regime come dice lui accetta tra l'altro ma il fatto evidente perché che quei partiti fossero diverso Eddie Simoniato dalla diversa fortuna
Dei degli eredi dei vari partiti gli eredi del Partito Comunista comunque si chiamino diciamo incontrano un su un risultato successo anche molto grandi
Quindi e per prende comunque quel partito di massa di non si può più fare
E per questo io ho avuto i miei dubbi diciamo sulla sull'idea di di fare un partito con quella denominazione etc
Perché non è che io sia avverso all'idea della rifacimento del pensiero comunisti lo diciamo ma classe udienza ci ha dimostrato che esso non è produttore di una politica di una politica sola
Ma e o può essere lo stimolo a tante cose diverse persino Adele a delle abrogazioni gravissime come a degli slanci generosi e a delle politiche di enorme intelligenza e di enorme capacità come quella che ha seguito a Togliatti
Ho poi gli altri compagni in questo nostro Paese
Ecco perché l'idea federativa il principio federativo
Il idea il principio federativo è perché si deve poter rispondere al bisogno di unità che non non è natura
Alle nella sinistra perché il bisogno naturale della sinistra ho cercato di ricordarlo perdere inventare passaggio è piuttosto la separazione e la divisione
E quindi al rispondere al bisogno della unità in una forma nuova e anche rispondere al bisogno di partecipazione in una forma nuova perché quello che noi oggi constatiamo per la verità non è Illy costruirsi i partiti di massa questo non non è pienamente la verità certo ci sono anche cose di questo genere nelle volontà
Esperienze nobilissima eccetera però quello che noi stiamo sperimentando in tutti i partiti non solo della sinistra ma purtroppo anche della sinistra
E purtroppo la trasformazione della partecipazione intende utenza etere spedite e telespettatori cioè e la formazione di partiti gli idealisti CD e che sono più o meno monarchici adesso diciamo ma
Cioè tendenzialmente hanno questa perseguono questa questa strada in cui persino i i i i periti vengono chiamati i gruppi dirigenti non è che diciamo Abi e non poi una Sempre e sono anche le circostanze della politica è il mezzo televisivo sappiamo bene tutte queste cose qui non è colpa soggettiva di Tizio o di Caio
E però in questa situazione la ricreazione la ricostruzione di una unità e Contemporary la mente di una idea di partecipazione chiede attorno Scredo forme diverso è l'idea della Federazione nasce di qui
Nasce dal dalla e e del principio federativo quindi non il patto federativo tra PDS e diciamo minori formazioni politiche questo è un passaggio obbligato se si vuole andare alle elezioni con qualche serietà eccetera ma al di là di questo in questo sono son pienamente d'accordo con maghi come prima tappa di qualche cosa e riguarda anche il maggiore partito della sinistra
Il partito democratico a sinistra e perde a verità dovrebbe riguardare di guardare mi permetto di dire a Giordano anche il partito della Rifondazione comunista perché adesso i compagni Comunisti unitari sono andati ma non è che vi il problema è finito letto ci son duecento dirigenti che dicono manco l'accordo elettorale col PDS eccetera
Ed è logico esce continuamente perché provenienze sono diverse sono lei vedi Alitalia o conosco alcuni di quei compagni che vengono dalla dalla dal dal da altri gruppi politici
E che sperava peraltro son passati anche attraverso il pc eccetera e naturalmente sono distinti e diversi come Bertinotti che va distinto e diverso per la sua formazione da altri compagni del PC io del PSI eccetera e così
Succede sempre quindi questo problema del principio federativo è un problema che riguarda le anime presenti Giana i partiti che si sono costituiti e poi non non per non parliamo di quelli che che si costituiscono fuori io credo che
Questa è una costruzione difficile
Ma è quella che guarda all'avvenire naturalmente quella che guarda all'avvenire se noi vogliamo costruire
Questa questa forza diciamo italiana che sia diciamo capace di suggerire per l'Italia e possibilmente anche per l'Europa
Degli elementi di trasformazione io qualcosa
So bene che questo non ha nulla e io neanche per me le differenze poi nelle politiche concrete
Al congresso del del PDS io che pure ho approvato il principio della coalizione diciamo anzi mi sono battuto era di ho difeso quello che a D'Alema qui ha spiegato anche il bisogno di rapporto con il centro eccetera tutto questo e che ho difeso l'idea della Federazione sostenuta Lia e da
D'Alema nella non non non con unanimi consensi nella relazione contemporaneamente ho discusso molto fortemente delle politiche persegue il PDS nelle questioni economiche delle questioni sociali e anche sulle questioni istituzione
Tali e non c'è concordanza di pareri su queste questioni eccetera però proprio perché la penso così io debbo dire
Che noi non faremo nessun passo avanti se pensiamo se continuiamo a pensare in un modo che diciamo ci ha già portato tanto dolore
Cioè che a questa federazione noi arriveremo se questa federazione si qualificherà come noi al noi o alcuni di noi io mi metto insieme con voi da questo punto di vista ritengono che dovrebbe essere non si fonde la così quei nove spiegazioni gli ha dato D'Alema che secondo me non sono assolute ma sono spiegazioni svela attive però certamente a un certo momento storico una certa realtà data che non appartengono all'animo suo ma cioè non so se appartengono appartengo questo Salonna ma appartengono certamente a una constatazione
Fieristica dei fatti porta la grande maggioranza della sinistra europea supposizioni te comunemente vengono definite di sinistra moderata questa è la maggioranza della sinistra europea ora di fronte beh a questa ve alta noi abbiamo tutti coloro che si ritengono sono ossidi tengono aperte poi come dice Mattioli
Ragione anche lui che cos'è di sinistra che cosa eccetera sappiamo tutta questa discussione lunghissima eccetera bensì però che sono o si ritengono portatori
Diciamo di posizione distanze ideali di politiche che sono più di sinistra da hanno una scelta tra le scelte davanti a una è quella di dire sapete che c'è fate voi e chi se ne frega parolacce
La seconda scelta e quella di dire io sono minoranza in questa sinistra ma e quindi non ci sto e divento maggioranza affinché ci riuscirò in più piccolo partito oppure la terza soluzione quella di avere il coraggio di essere minoranza e non come dice Giordano di influire su un'altra formazione politica ma di fare un'altra operazione di tentare ambiziosamente
Ecco
Di tentare ambiziosamente di diciamo fornite proposte idee eccetera che possono diventare e maggioritarie nel vasto ambito della sinistra oggi necessaria in Italia e in Europa
Ma non soltanto qui ora questa cosa ambiziose molto difficile come ricordava anche Lucio nell'ultima parte della sua relazione etc ne può dipendere da pensatori isolati o da piccoli dico p accetta è un processo molto complicato perché veniamo anche da fallimenti grandissimi che sono in fallimento tragico dell'esperienza sul dietisti Ca'e sono però anche le difficoltà palesi della delle socialdemocrazie europee eccetera e quindi dipenderà un po'accesso eccetera ma e dentro questo processo che credo che bisogna stare con coraggio con determinazione diciamo e se mi è permesso l'espressione anche con la capacità di riconoscimento della realtà di una determinata situazione storica aveva ma quale non impedisce affatto di pensare diciamo alle possibilità che posso potrebbero entrare in campo e che non vengono accolte Magati dalle maggioranze recedere cosa ma comunque obbligano a uno sforzo perché le mie idee o le idee in cui io chiedo possano essere comunicate possono diventare non dirò egemoni ma maggioritaria almeno sì
Io credo che se noi ragioniamo in questo modo e ci rendiamo quindi conto di della della della del fatto che punita e un valore andremo avanti e se no no ma unità è poi un valore veramente e teste ed è un punto da da discutere non è vero che è un dato io ditemi dote L'Unità sia un valore questa è probabilmente dalla mia che i miei per il mio passato più o meno pessimo buono non so ecco che mi mi porta a questa considerazione ma ritengo che sia un valore non solo perché c'è il maggioritario anche se non ci fosse il maggioritario perché andare a fare questi accordi elettorali come abbiamo fatto
Per i progressisti compagni sanno che io ho cercato con la debole voce diciamo del della mia di qualche altro compagno eccetera di proporre il programma comune prima delle altre elezioni siamo arrivati a voi progressisti senza nessun programma comune meno per i due paginette nobilissimi naturalmente che Mattioli ci ricorda sempre eccetera che indica Cavallini e quindi in diritto di larga massima ma un programma non è questo le diversità si possono e si debbono comporre non né penitenti Lou indi perché lì continueremo ad avere idee profondamente diverse ma debbono comporsi su una tavola di valori condivisi con tra cui innanzitutto quello democratico e IVA e naturalmente su va bene su su programmi commisurati agli obiettivi una legislatura un'amministrazione regionale uno comunale eccetera eccetera ai Non ci riuscimmo l'altra volta ma se non ci riusciamo chicche venderà a questi patti puramente elettorali o elettoralistici diranno l'hanno fatto quel patto così cercare di di aspettarci molare un po'di voti e agende te non c'è mica questo né nel sistema maggioritario né del sistema proporzionale cerca la credibilità di una forza che di risolvere la gente poi a pasta IVA gente insomma
Io penso il nostro popolo innanzitutto è abbastanza esperto è abbastanza intelligente vogliono la sua normativa il paradiso in terra che noi non abbiamo mai più denso ma almeno da indicazione di soluzioni di problemi drammatici com'sono da una parte la disoccupazione oppure la difficoltà degli della vita materiale concreta o la scuola o la sanità voglio eccetera cede accetta ora su tutto questo noi possiamo diciamo e e dobbiamo poi occorre un'alleanza perché altrimenti secondo me sarà sto sarà poco credibile e io e perciò dico badate avo dico a me stesso badiamo tutti in emette questa unità non la dobbiamo considerare non solo come una necessità ma come un valore autentico il che impone a ciascuno di noi di ascoltare gli alti
Naturalmente anche scherzosamente anche prendendoci un po'in giro l'uno con l'altro dal ma senza disprezzare nessuno e comprendendo che così come io sono convinto che ci sono delle cose in Rifondazione
Diciamo degli Angels degli spunti e dei problemi reali de vietato perché le cose ricorda Giordano così anche da parte dei compagni di chiamiamoli riformisti
Come si chiama Napolitano e gli altri compagni eccetera nell'interno del PDS o dei compagni siamo che noi consideriamo più moderati ci sono delle delle valutazioni e considerazioni che noi dobbiamo guardare con con la animo lucido con intelligente sa per toglierne per togliere la la lezione che c'è dentro i i i nei sei come c'è nella nell'altra parte perché senza questo sforzo comune io temo che anche poi essa panni perché poi questo volersi chiamata comunisti non è soltanto una testardaggine perché se fosse così oppure la utilizzazione diciamo di qualche cosa perché insomma una specie di vuoto a perdere diciamo che noi recuperiamo no questo a vorrebbe essere di ad ed è di come dire di coltivare uno spirito di criticità della ragione però che qualche volta padre appannato e allora proprio per questo io credo che pur in nome di questa ragionevolezza ce lo vogliamo dire nazionalità ragionevolezza critica noi dobbiamo avvertire che lesiva del passo che hanno fatto i compagni con questa separazione volendo i tratti di portare in di da il termine della unità Comunisti unitari accetta è un passo diciamo che almeno per quanto mi riguarda merita non solo il rispetto e la considerazione ma il nostro ringraziamento
Ovviamente
Ovviamente ringraziamento è nostro ad Aldo Tortorella per il suo contributo ora sospendiamo i lavori
Per un'ora alle tre precise riprendiamo è possibile mangiare qualcosa proprio qui sopra in una tavola calda qui all'interno
Del centro convegni che convenzionata con noi per questa occasione alle quindici riprendiamo con gli interventi si tratta di interventi ovviamente ancora
Di ospiti ma anche iniziamo un dibattito con i nostri compagni e quindi invito tutti alla massima puntualità grazie
Ma tu ecco
Allora invitiamo anche i compagni fuori
E medicina
Decidiamo
Non abbiamo sono flessibili e poi ci pensa due
Allora prima di affidare a Gennaro la presidenza effettiva e vedere bene per per gli interventi voglio dire ai compagni e poi pregherei Gennaro di ripeterlo in corso dei del pomeriggio
Che fuori e sono pronte alcune Schede di partecipazione a questa nostra Assemblea
Sarebbe utile che i compagni che ovviamente volessero avere successivamente un qualche tipo di continuità nei rapporti
Con il movimento di cui stiamo discutendo le compilata se Loconte lasciandolo consegnate poi alle compagnie che sono lì in modo tale che vediamo il tipo di presenza manteniamo i rapporti insomma tutte quelle cose che si fanno quante volte l'abbiamo fatte
In occasione no di quando si costituisce qualche cosa quindi invito i compagni magari si può passare anche a distribuirle per facilitare invito i compagni comunque quando sarà distribuita a compilarla e poi a lasciarle così poi ci sentiamo l'opera vediamo di ridare il via ai lavori dell'Assemblea no asimmetriche qua io vado a bighellonare
Allora il primo iscritto a parlare il compagno Sirio concreti Napoli
Il tempo non ribadiamo la raccomandazione di questa mattina Regione interventi interventi compagno vuol dire avere i suggerirei diciamo un tempo di dieci minuti come tempo massimo intervento seduto con il tempo noi stiamo avviando
Una città difficile come la nostra l'esperienza di costruzione del movimento dei Comunisti unitari
Dentro una duplice difficoltà la prima riguarda il senso della separazione
Un un luogo dove si era consumata un'esperienza anche avanzata di direzione politica del partito
Che aveva dato un contributo forte
Alla costruzione dei primi all'avvio poi della esperienza di governo di un'aria metropolitana importante attorno alla Giunta Bassolino
E che poi proprio attorno al precipitarsi della discussione nazionale
Era andata in crisi quella esperienza di direzione politica del partito
Portando in quella crisi con sé
Anche gran parte del lavoro svolto
Nei confronti del del movimento operaio napoletano di un tessuto unitario della sinistra della stessa esperienza di governo di quella scelta
Compagni una separazione che ha ancora oggi il segno di una una sorta di lavori in corso
Una riflessione coinvolge ancora adesso
Anche se alla vigilia di un congresso straordinario quel partito Napolitano dovrà svolgere che coinvolge persino importanti
Gruppi dirigenti territoriali
Quadri nei luoghi di lavoro
Una forte attenzione questo potrebbe essere paradossale ma lì
Della città di Napoli abbastanza significativo una forte attenzione nei nostri confronti da parte del mondo giovanile e studentesco dossier raccolto attorno a Rifondazione comunista
Ed ecco perché noi riteniamo che l'avvio di questa esperienza alla costruzione di alcune iniziative
La partecipazione dei Comunisti unitari come protagoniste alla manifestazioni contro la ripresa degli esperimenti degli esperimenti nucleari
Francesi noi non la riteniamo ancora una esperienza conclusa
Una fase conclusa
Perché questa fase riguarda ancora decine e decine di dirigenti centinaia di militanti e di simpatizzanti comunisti
Presenti nei luoghi di lavoro presenti nei luoghi di studio in aree territoriali importanti ed è con questa caratteristica che noi stiamo affrontando la fase di costruzione del movimento e tra l'altro a partire da questo per noi vorremmo anche avviare una discussione dare un contributo alla stessa fase discussioni nazionale restiamo avendo in questa Assemblea
Io vorrei essenzialmente svolge un ragionamento anche il riferimento alle cose dette nella relazione di Lucio Magri
E al dibattito con le forze politiche hanno dato un contributo i nostri lavori
E la voglio dare proprio a partire dal versante meridionale
Proprio a partire
Da un'esperienza difficile
Come quella della società napoletana che sta vivendo in questi anni un'accelerazione dei processi di deindustrializzazione che hanno portato una vera e propria desertificazione produttiva ed economica
E che hanno visto il ruolo di nuove centrali del sistema produttivo italiano la scomparsa di un tessuto economico decisivo l'ultimo bastione dei quali è stata la grande fabbrica per eccellenza napoletana vale a dire il Ilva di Bagnoli un processo di deindustrializzazione
Che tra l'altro sta creando nuovi importanti e dal nostro punto di vista appunto in sella sinistra preoccupanti fenomeni di precarizzazione marginalizzazione di fasce intere non soltanto
I giovani generazione che non hanno mai avuto un rapporto con la produzione
Ma migliaia e migliaia di lavoratori
Che hanno vissuto che vivono sulla propria pelle
La pesantissima esperienza di questi processi in questi anni
E che dentro i meccanismi residuali la distruzione dello Stato sociale portata avanti dalle dalla traduzione italiana delle politiche neoliberiste sono stati raggruppati in queste sacche vere e proprie di gigantesca precarizzazione nessuno la Gepi
Sedici mila lavoratori
Che so che è scattata la Gepi
E che la palista duecentoventitré la lista di mobilità
Guardate un conflitto sociale durissimo che si è sviluppato nel corso di questi ultimi anni che ha visto i lavoratori napoletani in mobilità protagonisti anche di scontri di fronte al Parlamento il palazzo del governo
E che ha posto al movimento operaio il sindacato alla sinistra
A sinistra di Governo che vuole governare
La grande questione della transizione da una fase dell'economia occidentale del nostro Paese a un'altra
E che riguarda in particolare con forme specifiche
Il mezzogiorno del nostro Paese
Ma che non è estraneo che non è estraneo a fenomeni di in qualche modo in forma peculiare si iniziano a profilare anche nelle aree forti del paese
E vero come veniva detto
Oggi noi siamo passati a una dimensione strutturale della disoccupazione e aggiungerei della precarizzazione del lavoro e del rapporto con il lavoro
E un'idea di risoluzione della questione attraverso
Affidandosi alle politiche di mercato anzi sviluppando introducendo incentivi alle imprese degli investimenti abbiamo visto nel corso di questi anni non portano automaticamente necessariamente al momento
Di occupazione
Portano semmai a uno a uno utilizzazione degli impianti porta un incremento delle ore impiegate di qui il fenomeno che riguarda anche loro dell'uso dello straordinario di forme di flessibilità della forza lavoro
Non interrompono il meccanismo classico del dopoguerra del nostro dopoguerra che a fronte di un aumento della redditività dell'impianto di via video sera comunque a cascata come sottoprodotto un aumento dell'occupazione e questo non solo non avviene più ma anzi la direttrice è quella di avere un diminuzione della forza lavoro impiegata di un occupazione industriale da cui interessante l'idea che veniva rilanciata dall'uso Mariella relazione che deve diventare un punto di riferimento del lavoro programmatico della coalizione di centro sinistra l'idea di creare una nuova fase di lavori
Non mercantili
Definiti socialmente utili
O addirittura socialmente necessari lavori concreti nel dibattito di questi anni si sono utilizzate diverse figurazioni
Ma il punto centrale è che occorre arrivare al finanziamento di una grande leva di lavori sociali
E che riguardano il settore vorrei dire a Mattioli non mercante cioè non per produrre e vendere servizi che riguardano la qualità della vita ma per produrre senza renderli servizi che riguardano la qualità della vita il risanamento dei centri storici e delle aree urbane
Processi di risanamento e ambientali e territoriali ma qui io direi una cosa
E un ragionamento come Comunisti unitari noi anche in Parlamento dovremmo farla voi ricordate e mi avvio alle conclusioni che recentemente nei giorni scorsi il ministro del lavoro Treu annunciato un po'trionfalistica mente
Mi sembrava riecheggia asse
L'ottimismo di Amato quando annunciare del Mezzogiorno sono
Presente dice D'Amato allora cinquanta mila miliardi di lavori che potevano essere solo sbloccati dice tre o adesso mi sono cento mila miliardi di lavori che devono essere in qualche modo sbloccati che sono nei depositi istituzionali delle regioni dei comuni delle articolazioni centrali del Governo
Io ho qualche perplessità e ritengo che questo sia un terreno di battaglia politica
Qualche perplessità sull'entità sulla possibilità di utilizzo reale di queste misure finanziarie ma anche sulla qualità degli interventi la gran parte dei quali io sospetto la totalità dei dei quattro non lo so eh figlia del vecchio meccanismo di finanziamento delle opere pubbliche
Tangentopoli
Che andava in direzione di finanziamento alle impresse alle stazioni appaltanti eccetera
Io qui concludo per poi dire una cosa alla fine sul movimento ritengo che sia opportuno avviare una grande riflessione ma anche un'iniziativa in Parlamento col complesso della sinistra
Col movimento sindacale per trasformare questa piattaforma la dichiarazione di Treu io direi anche però per entrare nel merito quantificarla concretizzarla
E per trasferirla sul terreno della battaglia che noi dobbiamo indicare che quella di o una utilizzazione dei fondi pubblici in direzione di servizi di lavori nuovi indicazione di sostegno alla a nuove frontiere di occupazione guardate così non riusciamo a parlare
E anche a chiudere quella forbice che si è creata durante la vicenda delle pensioni fra occupazione che c'è stata e che è in crisi nel Mezzogiorno appunto le cose lo dicevo prima duecentoventitré in particolare le giovani generazioni
E su questo con con questa grande idea forse non riusciamo a rimettere insieme giovani generazioni in movimento per l'ultima sul movimento
Io credo che noi dobbiamo valorizzare molto l'idea del movimento
è l'idea di una fase che è al tempo stesso sesto destrutturazione degli assetti politici così come sono stati insomma il terremoto italiano che diceva Magri noi non possiamo pensare di alludere a un nuovo partito
No
E quindi riproporre in sedicesimo in maniera più piccola al per l'ennesima volta replicare no le immagini dei partiti tradizionali del Novecento ci ha consegnato
E io ritengo che qui da comunisti
Oserei dire da gelo si
Custodisce
Della identità comunista nel nostro Paese noi possiamo immaginare qualcosa che interagisce con l'idea di processualità di una sinistra federata
E che anzi dà un contributo a questa idea e che al tempo stesso accogliente in questo movimento come movimento reale intendo
Quadri si rivolge a quadri e militanti comunisti che fuoriescono dalla crisi della sinistra comunista che operano
Nelle istituzioni del territorio che operano nel sindacato io ritengo molto importante l'articolo scritto da Cremaschi giorni fa sul manifesto
Quadri e militanti dei movimenti del pacifismo dell'ambientalismo dei movimenti culturali che
Popolato nostro il nostro Paese
A persone personalità
Compagni militanti interessato l'approfondimento culturale da questo punto di vista io credo il movimento comunali
Può dire la sua su questo terreno diceva Lucio Magri ci salutava come vermi solitari al lavoro
Io ritengo che per ben sei poi abbiano anche un valore significativo ma dico quelli collettivi perché poi secondo anno il terreno e fanno sì che le piante visto che la sinistra si sta trasformando in un bosco possano crescere più rigogliose
Noi manteniamo anche nel dibattito di questo pomeriggio lo stesso carattere interlocutorio che ha caratterizzato la discussione di questa mattina
Diamo perciò ora la prova Pierluigi sorti dell'esecutivo del siti Roma
Io ringrazio
Do solo l'informazione che il la federazione del sì di Roma è in maggioranza
Orientata in modo difforme dalla direzione nazionale perché ritiene il Patto dei democratici un patto innaturale
E che pertanto
Si accinge ad affrontare un congresso straordinario per la federazione anche se siamo ormai declassato il non solo cespugli ma si diverta secondo uno benevola definizione dei propri dell'Assia
Non vi porterò via più di due o tre minuti di tempo
Esprimerò un elenco di temi che credo siano meritevoli di
Di meditazione da parte di tutte le forze della sinistra anzitutto un augurio
Un augurio a voi perché la scomposizione di cui vi siete oggi i protagonisti
Abbia un destino migliore delle tante scomposizioni che hanno purtroppo attraversato il movimento socialista negli ultimi cinquant'anni
Anzi negli ultimi ottant'anni
Per una ricomposizione più vasta i più unita
Un elemento che vorrei aggiungere in questo e che alla crisi della sinistra io vorrei in qualche modo dare un un ulteriore elemento di valutazione di una crisi della democrazia
Dando soltanto come dimostrazione del fatto una
Una circostanza che forse è stata poco notata nelle ultime tornate elettorali sia del marzo del novantaquattro sia nelle ultime amministrative
E cioè che il fatto che il partito più forte è il partito che non vota
Dato sì che nelle ultime elezioni undici milioni di persone di elettori hanno ritenuto di non esprimere alcuna opzione e il partito più forte il partito democratico da sinistra ne ha ottenuti otto
Vorrei altresì viene esprime un rammarico che credo sia anche vostro
E credo anche se mi è permesso un fraterno anche appunto oggi la anche nella vostra assemblea la parola socialismo non ha mai ritrovato
Eppure in definitiva sei isoliamo momento il fenomeno italiano il socialismo e ancora oggi in Europa
Che era presente ormai il diciamo l'alveo entro cui quasi tutti i movimenti politici dicono afferma noi in buona in malafede di volere entrare a far parte il socialismo è ancora uno dalle forze
Che costituiscono i capisaldi della democrazia e delle sinistre
Ora ci si deve chiedere perché sia avvenuto
E perché sia avvenuta è stato un'omissione nella relazione di Lucio Magri di questa mattina perché non si è parlato di un elemento che secondo me non è soltanto patologico ma è stato una patologia istituzionale cioè Tangentopoli
Ed in questo senso nella mente dei grandissimi i grandissimi i elementi di colpa che il partito PSI avuto
Devo altresì ricordare a tutti
Quelli che sono stati omissione in vigilando
Oggi uno è uno degli elementi che io mi auguro sia superato rapidamente è la mancanza di giovani alle assemblee politiche
E io credo che ora fra questi elementi sia il fatto che un po'tutte le direzioni politiche di destra e di sinistra
Si attardano un po'troppo a discutere di par condicio di di antitrust di regole e di fronte a questo punto occorre in qualche modo che anche le direzioni nazionali anche dei grandi partiti
Si rendano consapevoli che i termini oggi sono ben più forti ben altro
Se è vero che sei milioni sei milioni e mezzo otto milioni secondo le statistiche vivano al di sotto del livello di povertà chiaramente su questa base noi non faremo mai non avremmo mai con la forza di riapra al silicone
Per a recuperare tutti quei segmenti della dall'elettorato democratico che in qualche modo naturalmente dovrebbero competere a noi non dimentichiamo se mi è permesso che quattro milioni e mezzo di voti socialisti sono scomparsi
E che in qualche modo non credo fossero tutte riconducibili a fatti di clientelismo che la direzione del PSI via ha perseguito nell'ultimo quindicennio credo che in qualche misura fossero voti democratici
Ed in questo senso non dimentichiamo nemmeno quelli che nell'ambito delle grandi riforme è stato a mio parere un elemento che Rifondazione Comunista
Fino all'anno scorso meritandosi poi così attribuzioni addebiti che io
Ritengo del tutto ho ritenuto del tutto i i immotivati sia stata quella di una politica economica un po'più rigoroso ed in particolare nell'ambito di questa politica economica tutti tacciono tutte le direzioni politiche poggiano sul fatto che
Non si parla di riforma fiscale si dice che c'è un problema fiscale ma non si parla di riforma fiscale
Allora io dico che poiché dovremo affrontare una campagna elettorale io mi auguro che con voi in particolare
Io almeno una parte del Sina triennale la possa fare in modo convergente se non insieme come io personalmente siderali ma questo è un altro problema che politicamente non ha senso oggi come oggi e ci sia il tema della riforma fiscale e soprattutto del debito pubblico
E del debito pubblico la riforma fiscale è uno dei dei temi che in qualche modo sondato gare su questo grosso bubbone che sono rappresentati da due milioni di miliardi
Il debito pubblico ed in questo senso ed in questo senso
Io non ho mai capito perché almeno da un punto di vista dottrinale di opportunità politica possiamo anche decidere di non parlarne più e aspettare che il tumore marciscono
E diventi inguaribile
Ma non non ritengo del non basta capire non riesco a capire come mai mentre la casa nona tutti quegli elementi di diciamo di interi in immodificabili da legislativa
Il debito pubblico invece lo debba avere
E su questa base su questa base non capisco perché non ci sia un rigetto dell'attribuzione della di una caratterizzazione comunista alle proposte che faceva Rifondazione quando essa forse sposata con quella che faceva tra l'altro il nostro commissario europeo
Monti
Concludo dicendo che fare riforme istituzionali ce n'è stata una in cui stamattina mi sono molto compiaciuto e anzi probabilmente ho già facoltà proposto alla la la la federazione romana bensì ma la riproporrà con maggior forza perché è venuta da una da una tribù un'autorevole il fatto della riforma
Della riforma del numero dei parlamentari europei Belleri parlamentari italiani
Perché vedete compagni non è soltanto un problema di
Non è soltanto un problema di riduzione del numero dei parlamentari per così per una sorta di carattere punitivo che vogliamo dare ad un'assemblea uno due assemblee che non non è qualunquisti Go dire in qualche modo sono cominciano ad essere viste come un'assemblea di miracolati o di beneficiati da loro gran forma perché se noi vogliamo guardate io ho votato no alla
Al referendum Segni
Ma se noi riteniamo che in qualche modo questa sia la legge elettorale dobbiamo ritenere anche che questa legge elettorale vada correlata all'Eyalet alle leggi elettorali Chiesa che hanno applicato gli stessi schemi
Ed in particolare a quelle vendite era pure la Francia con gli Stati Uniti si è addirittura ma non lo sto propugnando sto dicendo che se fosse accettato teniamo presente che negli Stati Uniti con duecentocinquanta milioni di persone
Ci sono trecento parlamentari in tutto cento senatore duecento e tanti Mendieta camere da noi l'abbiamo mille con cinquanta milioni cinquantacinque milioni di abitanti
E credo che sarebbe un elemento anche per dare visibilità acqua le candidature che oggi non rispondono certamente alimenti evidenti di rappresentazione democratica
Perché quello che è avvenuto Company qual è avvenuto l'anno scorso nell'ambito delle scelte dei candidati rischia di avvenire fra quattro mesi se si voterà fra quattro mesi o fra nove mesi si potrà fare nove mesi e allora i risentimenti e le amarezze tra di noi ci saranno ci saranno perché non tanto per le scelte degli individui ma per i metodi con cui viene vengono fatti queste scelte
Un ultimo elemento noi oggi abbiamo parlato anche qui è stato ben ben definito il termine essenziale della nostra politica estera
Con un elemento in più che io rifaccio la dottrina alla dottrina di cui siamo tutti eredi se la riportiamo a una dottrina di trent'anni fa e cioè il fatto che se oggi è in crisi l'ONU
L'ONU non è in crisi per se stesse ma perché l'ONU è in qualche modo incompatibile con il concetto di Stato sovrano
Se non lo in qualche modo e mi auguro che Lucio Magri che ha fatto ha prospettato un'ipotesi di riconsiderazione radicale o per lo meno di una revisione sotto alla luce del dei periti nuovi avvenimenti di questo secolo
Della dottrina a cui noi tutti ci rifacciamo nella misura in cui siamo iscritti a questi movimenti dalla PoliMi diciamo parte allora proprio la revisione del del concetto di sovranità dello Stato
Allora noi forse avremmo anche la forza di dare istituzioni d'azione interventi dell'uomo che abbiano una diciamo una una naturalezza e una capacità anche automatica di intervento laddove si convincere intravvedere elementi di crisi
Io vi ringrazio e compagni
Mi auguro che si possano da questa scomposizione arrivare una ricomposizione più alta
è arrivata al di là del ventuno
Di questo secolo e posso arrivare al di là del due mila e il secondo millennio dell'era cristiana
E nei confronti della quale dobbiamo riconsiderare anche tutti i nostri rapporti con le religioni
In questo senso i miei migliori auguri e
Mi auguro detti di vedemmo tutti insieme a combattere le stesse lotte grazie
Grazie a molti compagni assorti la parola ora a Umberto Carpi
Compagne e compagni
Ricordo
Che quando
Mi capitò di intervenire al congresso di Rifondazione Comunista
Ho molto insistito però molto insistito sul tema del Governo
Avevo molto insistito non soltanto perché quello che allora era il mio il nostro partito
Compisse senza esitazioni la scelta dell'unità
Dei progressisti che voi ricordate era messa fortemente in discussione
Ma in quel contesto
Io volli insistere molto
Sul fatto che
L'adesione l'accettazione dell'unità dei progressisti dovesse avvenire il significato di una netta scelta del nostro partito
Per l'assunzione di responsabilità di governo
Ricordo anche che questo mi venne privatamente ma non solo privatamente
Rimproverato proprio dal compagno dal presidente del partito
A cui io facevo più diretto riferimento politico compagno Cossutta mi risali un po'esagerato con la questione del governo
Tanto non è all'ordine del giorno perché tanto la sinistra al governo non cita
E quindi non lo porrei crea solo problemi ricordo questo episodio non per aneddotica
Ma perché fu il preciso momento in cui io
Realizzai
Che sera in in luce un dissenso radicale profondo
Tra me e molti compagni della stessa maggioranza allora di quel partito
Comincio lì per la verità
Un mi io netto e sempre maggiore elemento di perplessità sulla linea politica di Rifondazione
Io ero non strumentalmente convinto che l'unità dei progressisti dovesse significare unità per il Governo perché io ero e sono profondamente convinto che questo Paese innanzitutto andar via assoluto bisogno d'urgenza di un governo perché una sinistra che voi sia in qualche modo contare essere presente culturalmente politicamente in questo Paese
Del assumersi responsabilità di governo
Rispetto a due questioni essenziali i dieci minuti che ho a disposizione mi impongono ovviamente di essere del tutto schematico
Ma è un Paese che sul piano istituzionale
A una assoluta urgente necessità di una ristrutturazione stessa della forma stato questa forma stato non regge più
Questa forma-Stato
è rimasta strettamente connaturata direttamente rapportata come di elemento come dire di equilibrio di riequilibrio ideologico tutto ideologico
Di una strutturale divaricazione quello che si chiama
Il dualismo presente nella storia italiana
Ora da un lato assoluto bisogno di una riforma della forma stato dall'altro la non sopportabilità più da parte di questo Paese con gravi rischi di lacerazione di quello che è stato fino ad ora lo sviluppo dualistico di questo Paese
Faccio un esempio anche questo col massimo del come dire della
Dello schematismo ho sentito prima ricordare interventi a sostegno dei lavori utili per dei lavori socialmente utili per il Meridione benissimo ma attenti
Atti e che in qualche in cui non è più l'epoca dell'economia assistite e sarebbe impensabile un'Italia a due velocità
In cui nel Nord si produce ricchezza per sostenere al suo o comunque perché lo Stato sospenda al sud
I lavori socialmente utili intesi di fatto come lavori non produttivi questa sarebbe un disastro per la tenuta stessa del Paese oltre che per il Meridione
Per allora su questo terreno c'è bisogno di un salto è forte governo
La questione del governo
è quella che ci si pone
E quella che è stata posta
Nella
In molti interventi oggi e nella stessa relazione del compagno ma anche
Dal punto di vista del governo la questione ci si pone in termini urgenti
Il problema di una alleanza tra forze diverse
Di sinistra
E di centro anche moderato per poter governare
Non è su questo che voglio spendere una parola di più
Tutti conosciamo
I limiti da un lato
Di questa alleanza
Tutti conosciamo
Quali sono le difficoltà stesse di farla vivere
Ma io credo che i tempi invece della ricostruzione della sinistra
E della ricostruzione
Di un grande nuovo partito della sinistra non coincidano
Con i problemi e con i tempi dell'alleanza per il governo noi commetteremmo un errore
Se pensassimo di far coincidere le prospettive come dire di quello che si chiama elettoralmente L'Ulivo
Con le sue eventuali e assai perigliosi sei alleanze
Penso a Rifondazione come governata oggi e penso alla lega
Con l'altro problema che è quello di ricostruzione della sinistra di una venne rimproverato una volte ho usato un termine un po'forte in tempi non sospetti tenuto ieri io non credevo molto alla lunga vita né del PDS né di Rifondazione
Mi venne duramente rimproverato perché mi pare lo dissi con tutto quanto
Di Serio rispettivamente dal punto di vista come dire culturale tutto quello che voi volete ma mi parevano esecutori testamentari dissi di una storia
Che aveva visto la crisi irreversibile di un partito dal partito comunista
I il blocco sociale a cui aveva fatto riferimento il Partito comunista era entrato in crisi
Ed è entrato in crisi il contesto internazionale
Si sarebbe inevitabilmente posto nel nostro Paese il problema di un nuovo grande partito della sinistra ed è quello che sta puntualmente accadendo
Senta molte preoccupazioni di essere fagocitati dal partito più grande
L'ho sentita espresse per esempio questa mattina dall'onorevole Mattioli con molta con molta nettezza
Ma in realtà nelle parole dell'onorevole Mattioli io sentivo sempre una gran paura del PC
Una gran paura dei comunisti
Del partito egemoni sta
In realtà
Dentro il PDS
Come dentro Rifondazione ma come anche fra Dinoi
Ci sono sensibilità culturali opinioni pendenze profondamente vivacemente articolate
Certo esistono partiti esiste per fortuna anche a un grande partito il maggiore nella vita politica italiana per fortuna esiste ancora con una parvenza
Una parvenza
Almeno di quella che è stata la struttura del Partito comunista per fortuna dico io
Ma non c'è dubbio che tutto sia in movimento
E da questo punto di vista io credo che noi dobbiamo compiere mi pare che fosse presente
Nella introduzione del compagno maggiori una scelta netta
All'interno di questo processo federativo
Ma devo dire che il processo federativo non può nona vere
Io credo che affidare scadenze di un anno gli otto mesi di un anno e mezzo sia irrealistico
Ma un processo federativo cioè un processo che porti alla costruzione di un partito
Che è come forza come grande forza di governo
Sappia rispondere ai problemi del Paese
Portando ad Atene intelligenza di governo i grandi bisogni anche delle masse lavoratrici
I bisogni delle masse oggi dei vasti settori di emarginazione di debolezza
Quelli che oggi fa in una certa misura riferimento Rifondazione
Ed è la forza di Rifondazione
Ma ne fare riferimento a Rifondazione alla cultura di Rifondazione oggi la debolezza di quei ceti
Perché resta la cultura dell'emarginazione della disperazione
Una sinistra di governo è tale se fa diventare intelligenza di governo anche e in primo luogo i bisogni sociali delle masse lavoratrici chiudo dicendo che per quello che mi riguarda molte altre osservazioni avrei da fare
Ma in fondo
L'uno su un punto solo
Ho sentito molte ironie sul fatto che il compagno D'Alema che ci ha parlato questa mattina in un'occasione ha detto che in Italia c'era bisogno di una rivoluzione liberale
Forse per il fatto che a noi capita di associare
Il nome liberale avvolti e ai intelligenza della politica italiana non particolarmente esaltante in questo ha suscitato molti ironia molte perplessità
Devo dire che io non condivido questa ironia e queste perplessità
Sulle indicazioni settentrionali
Del torinese Gobetti
E sulle implicazioni meridionali
Di dorso
Lo stesso Gramsci
Poi la cultura del più grande partito della sinistra italiana
Ha costruito gran parte Della sua come dire della sua teoria politica
Dei suoi riferimenti stessi
Ai ceti sociali che avrebbero dovuto compiere quell'autentica rivoluzione liberale
Ma liberale in quel senso per cui diceva Gobetti
Faceva Gobetti tesseva Gobetti l'elogio se non ricordo male della ghigliottina
Una rivoluzione liberale che avesse le forze del lavoro come suo cardine
Io devo dire che un grande partito della sinistra
Non voglio parlare di rivoluzione
Perché troppo dire grande partito riformatore
Grande partito riformatore non voglio parlare nemmeno di grande riforma liberale troppo dire mi contento di dire che un grande partito riformatore della sinistra a dall'ispirarsi come accadde
Quando si seppero ascoltare Gobetti e dorso alle nuove in tale nuova intelligenza la nuova intelligenza di una cultura del lavoro una grande cultura del lavoro della produttività del lavoro della capacità produttiva di un popolo e di un Paese e non soltanto alle formulette che senza tutto il resto che ho detto restano solo formulette degli aggiustamenti istituzionali
Oggi un figlio alcuni messaggi di saluto cito tra gli altri quello di Cesare Salvi
Presidente del Gruppo progressisti federativo del Senato
Tanti fraterni saluti una buona riuscita dei lavori ci augura il compagno Giuseppe Chiarante la parola ora va Flavia Zucco del movimento politico per l'alternativa
Compagno del sì ha detto prima che loro il cogliere il Corriere della Sera e li ha definiti il filo d'erba a questo punto non sanno di cosa siamo i pensavo di essere appunto l'erbetta di fare parte delle erbe età siamo compagni che quando si è sciolto il produttore non siamo entrati nel PC ed allora abbiamo fatto una politica come dire parallela di piccolo gruppo continuando le nostre professioni i nostri lavori la nostra vita sociale
Questo per certi versi ha consentito un osservatorio privilegiato perché c'ha sganciato dei meccanismi diciamo della bassa cucina della politica e ci ha mantenuto coi piedi nel reale della società
E devo dire che è stata un'esperienza utile e interessante perché abbiamo assistito alla trasformazione del mondo del lavoro dal suo interno e connesso alla trasformazione delle identità
Abbiamo assistito e previsto
Trasformare assistite previsto trasformazioni Gattuso non so che sono poi intervenute e che solo dopo sono diventati oggetto dell'elaborazione parte dei politica dei partiti della sinistra
Questo ci ha fatto pensare che la nostra esperienza era utile era vitale e ci ha fatto anche capire quanto
Del nostro vivere di oggi sia veramente ormai partecipe di una realtà virtuale di cui si parla come cosa avvenire in cui invece siamo immersi
Esista un mondo reale esiste un mondo reale che è tangibile che percepibile nel quotidiano ma che appunto non è visibile non è visibile
E ed è è quella che è visibile è una realtà come dire virtuale immediata e che fa perdere i contatti con le trasformazioni che stanno avvenendo e forse anche per questo
C'è un certo ritardo dell'elaborazione della sinistra su certi temi e forse questo è anche uno degli obiettivi di una grande federazione a sinistra di cominciare agganciarsi con l'aria realtà a dimenticare o a non privilegiare il virtuale Cass visibile
Per spendere anche un po'di tempo su quel reale che non è visibile ma che esiste e che prelude alle grandi trasformazioni della società
Allora nel nostro piccolo in questi anni riflettendo abbiamo pensato ormai da qualche anno che probabilmente per i compagni a sinistra si propongono due livelli di riflessione e di azione uno è il livello politico che c'è dettato dalle condizioni storiche sociali non solo del nostro Paese ma proprio per le connessioni che esistono con l'Europa con il mondo sia a livelli di mercato che di politica internazionale abbiamo delle come dire non dico delle dei percorsi obbligati ma certamente dei vincoli di cui tenere conto e poi c'è un altro livello che è invece quello della rielaborazione di un pensiero comunista di un pensiero di sinistra che consenta una ricostruzione di una identità di sinistra
E questo è un discorso direi molto molto Complesso perché un'identità di sinistra è un'identità prima di tutto collettiva in un'epoca in cui sono prevalsi gli individualismi ed è prevalso quel pensiero debole di cui si accennava
E questi fondamenti non possono che andare a a creare la base per la costruzione di una identità di sinistra
Questo è l'altro livello a livello della riflessione livello della della costruzione di un di un pensiero sul nostro essere nella società quindi anche un rapporto diverso con lo Stato e quindi un concetto della cittadinanza ma che sia ricco che si elaborato che non sia solo percepito in superficie
Come diritti all'abitabilità o alla vivibilità di una città ma come la detenzione di diritti e di doveri molto più corposi su cui adesso non c'è tempo
Di parlare mai in cui di cui si potrebbero trovare le sedi per una discussione in una federazione della sinistra
E e poi si potrebbe parlare anche approfondire un concetto di modello di sviluppo che probabilmente non è più un modello di sviluppo ma è un modello di riequilibrio
Perché sono anni che diciamo che lo sviluppo e ulteriore sviluppo probabilmente non è sostenibile non è sostenibile con i ritmi del mondo occidentale
E con questi ritmi e tanto meno estendibile ai popoli del terzo mondo perché questo implicherebbe la distruzione automatica delle risorse
E la impraticabilità di certi modelli e di vita sociale collettiva che le nostre società avanzate propongono
Queste riflessioni per esempio articolate su un modello di riequilibrio dovrebbero tenere conto delle grandi trasformazioni che sono avvenute che sono sotto gli occhi di tutti e che hanno reso anche difficile no e che sono state annebbiate messe sullo sfondo da discussioni
Eminentemente politiche su
Sua accadimenti operazioni politiche che sono avvenuti di recente penso per esempio alla riforma delle pensioni è vero che una delle necessità impellenti era anche quello di risanare
La finanza la finanza dei nostri enti pensionistici e via di seguito ma certamente c'era un problema di fondo sotto gli occhi di tutti da decenni ormai che è quello dell'invecchiamento progressivo della popolazione del fatto che le fasce dei vecchi si sono ampiamente enormemente allargata rispetto alle fasce dei giovani che la piramide della popolazione si sta capovolgendo proprio per le condizioni di vita
Che noi abbiamo conquistato nei nostri paesi sono occidentali e che quindi un fatto reale obiettivo a che va al di là delle condizioni economiche dei singoli Paesi è avvenuto e ha costretto altri Paesi prima ben prima di noi e non nella situazione finanziaria nostra intervenire su questo problema
E forse una riflessione su questo fatta con qualche decennio d'anticipo forse avrebbe consentito di arrivare maggiormente preparati e non sull'onda dell'emergenza a questa riforma legislativa
E anche sul problema dei lavori il è vero che l'innovazione tecnologica e finalmente pare che le che sia stato capito che l'innovazione tecnologica e l'aumento da riproduzione non comporta automaticamente l'aumento dell'occupazione anzi incerta per incerti situazioni la diminuisce
Lasciamo perdere tutto l'aspetto che riguarda il fatto che l'automazione anche eliminato lavorazioni pericolose pesanti e che quindi obiettivi che auspicavamo e che però non riusciamo a cogliere in questa trasformazione che è avvenuta e invece è sotto gli occhi di tutti questa caduta dell'occupazione
Un settore su cui certamente bisogna intervenire bisogna intervenire con uno studio molto attento approfondito del tipo di trasformazione che sta avvenendo nel mondo del lavoro del tipo di lavori che si stanno proponendo del tipo di produzione che si va affermando
Produzione immateriale anche per la maggior parte nei nostri Paesi
E su questo per esempio vorrei fare un appunto a quanto aveva detto Mattioli prima
è molto facile dire pensiamo a dei lavori che migliorino la qualità della vita quaestor sono dei lavori che noi possiamo auspicare e che magari rientrano nella sfera di quei diritti che vanno poi protetti e garantiti a fasce di cittadini
Comunque sono lavori che non aiutano l'economia questo va detto sono lavori che sono in perdita
Assistere garantire qualità della vita dei malati terminali o a degli anziani nelle fasce terminali della loro vita sono dei lavori che economicamente non aiutano il Paese
Con questo non voglio dire che non vanno fatti ma non sono la soluzione economica all'occupazione quindi c'è un grande lavoro di riflessione secondo me che va fatto e che potrebbe trovare una sua buona sete in una Federazione della sinistra che si muova
Senza Rete diciamo senza preclusioni e senza Paure DS di fili d'erba o cespugli o di egemonia ma che veramente costituisca un una sede di elaborazione di generi di idee un un una specie di crogiolo dove si mette tutto dentro e si cerca di leggere la la la realtà quella vera
Con occhi ravvicinato sguardi ravvicinati per poterne trarre delle indicazioni a costruire un progetto
Che sia praticabile che sia proponibile e poi c'è un'ultima dimensione che è quella che io vado vorrei toccare che aveva toccato anche Mike certamente la dimensione ideale io credo che la dimensione ideale
Si avverte il bisogno di una dimensione reale sia avvertito e diffuso dei compagni di compagni dovrebbero riprendere a misurarsi con questa sfida con passione senza preclusioni di sorta
Per permettere delle idee nuove di dispiegare orizzonti possibili di un futuro che sia vivibile per tutti
Però dovremmo farlo con maggiore avvertenza che per il passato di quanto di queste nostre idee pare sia spendibile nel qui Edoras storicamente dato e di quanto invece non debba andare a formare la cultura di una nuova cittadinanza
La parola al compagno Martino Dorigo
Ma compagno ringrazio il compagno D'Alema per la franchezza con cui ha portato il suo contributo
A nostra iniziativa di questa mattina devo dire che
La franchezza tipica anche del suo carattere
Franchezza che si accompagna anche con la nettezza delle espressioni e colla inequivoca cita dei termini
Politici adottati ci consente a noi direi quasi ci obbliga
Ad affrontare lo scenario politico attuale
Per la realtà
Che e con la quale dobbiamo fare i conti si può dissentire dal compagno D'Alema io difatti dissento
E però non si può non riconoscere come ha fatto anche compaio Tortorella intervenuto dopo di lui che le sue posizioni si fondano su un dato di fatto
Sulla realtà possibile nel momento dato e sappiamo purtroppo quanto conti
Per gli atteggiamenti politici della sinistra italiana nella crisi di oggi
Il peso della realtà possibile e quanto invece sia difficile praticare
La prospettiva strategica di una realtà ancora da realizzare
Compaiono Alema
Affrontato il nodo della nostra iniziativa il titolo non scritto ma il cuore del della questione che noi oggi poniamo con questa Assemblea
E l'ha affrontato dicendo fino in fondo qual è il suo punto di vista del resto direi che è un punto di vista che sinceramente noi possiamo ritenere largamente rappresentativo del partito democratico della sinistra
Proprio per i toni stessi di chi diverge da questo orientamento appunto anche le cosiddette accompagna Tortorella anche le cose dette da altri dentro il PDS ci fanno capire che comunque questa posizione gode di un forte peso
Oggettivo punto dentro alla attuale conformazione politica
E teorica anche tra virgolette del partito democratico della sinistra
Bello i si dice la Federazione è un passaggio
Necessario
Per realizzare un partito della sinistra italiana che si collochi nell'orizzonte preciso dell'attuale sinistra europea
E che sappia mantenere un modo di essere partito di massa che oggi è rappresentato nella sinistra italiana solo dal partito democratico della sinistra
Ora il mio primo elemento di dissenso dal compagno D'Alema ma ho piacere che possiamo discutere a carte scoperte è il fatto che io non sono tanto tanto convinto che il Partito democratico della sinistra oggi sia un partito di massa
Almeno vorrei discutessimo cos'è il partito di massa se per partito di massa si contano i voti il Partito democratico della sinistra è un partito di massa siccome sono sicuro che tanti di noi qui un po'di esperienza di partiti di massa ce l'abbiamo e ci siamo stati anche nel Partito comunista italiano io ritengo che questa è una storia che si può raccontare
Ai giornalisti
Ma l'attuale assetto della sinistra italiana e l'attuale crisi politica della sinistra italiana e del movimento operaio italiano non può permettere certamente nemmeno al compagno D'Alema di affermare che oggi il partito democratico la sinistra possa essere un moderno partito di massa
è un partito dove le sezioni hanno dieci militanti per sezioni decidono in dieci
Rappresentano dieci
è un partito che non riesce nemmeno a esprimere le manifestazioni nazionali che riesce a fare per Rifondazione comunista Verdi e compagni c'è da soli darci soprani
Perché io non ritengo mica che Rifondazione comunista sia un partito di massa però Rifondazione comunista fa lo sforzo di rimanere una forza politica radicale intransigente da sinistra che si fonda sulla militanza e pur avendo cinquanta mila iscritti riesce a sembrare un partito di massa di più di quanto non sembri Partito Democratico a sinistra se togliamo le feste dell'Unità ma per chi ne sa qualcosa di partiti e di organizzazione sappiamo che le feste L'Unità quando hai trovato
I venti pensionati o cassintegrati o compagni che si fanno un uno tanto per mettere in piedi poi il fatto che se il partito di massa deriva dal fatto che la gente viene ancora le feste per divertirsi per stare insieme di qualsiasi partito voti di qualsiasi partito si e quando tu hai migliaia di persone festoni da questo non vuol dire essere partito di massa ce li togliamo non nemmeno più tutta l'Emilia Romagna
E nemmeno più tutta la Toscana e forse un po'di Umbria il PDS in nessun'altra parte d'Italia può ancora di nessun partito Imax il punto è vogliamo noi ancora ricercare un modo di essere partito del movimento paio partito da sinistra partito di massa in modo moderno be'allora questa è una ricerca che dobbiamo fare tutti
E verso le quali bisogna trovare degli strumenti e dei modi nuovi che nemmeno appunto che nessun partito da sinistra oggi a quindi è un terreno in cui tutti bisogna mettersi in discussione questo è il punto di dissenso con il compagno D'Alema compare ma si dice
Noi siamo una forza di massaggi traduciamo in una forza da moderna sinistra europea con noi attorno a noi si costruisce un progetto diverso certo noi siamo disponibili ad aprirsi però in sostanza noi abbiamo già in nuce
Quello che
Il cuore di una forza che sia rinnovate che è in grado di essere forza modernamente di massa forte da sinistra opera modernamente rimasta così non è questo è il dramma della sinistra italiana
Questo è il punto di dissenso
Non è che noi vogliamo la federazione che non si traduca immediatamente in un partito unico perché abbiamo le preoccupazioni di qualche cespuglio piada contare i suoi posti e Ada preoccupare legge Moni e noi siamo tutti comunisti
Abbiamo imparato da Gramsci quanto l'egemonia sia un terreno in cui chiunque affido a tessere ha spazio per tessere
Non si spaventa la competizione sul treno che legge Monia politica culturale quella vera il problema è che non è questo che ci viene offerto
Con la prospettiva concretamente francamente illustrata qui questa mattina
Il punto è un altro perché non si può non vedere che i tempi della politica sono dipinti abbastanza oggettivi
E che quindi la transizione della Federazione verso il partito unico che ha in mente D'Alema e che esplicita con sincerità sonori tempi ristretti che ci pongono una contraddizione cari compagni e io solo di questa voglio parlare oggi perché mi pare il cuore dello la nostra discussione che dobbiamo affrontare
Se noi vogliamo essere i Comunisti unitari che riescono a essere una forza che ricostruisce il modo di essere di sinistra del movimento operaio dentro la crisi italiana che impedisce il moderatismo il massimalismo
Noi oggi non possiamo essere funzionali a questo disegno dobbiamo riuscire a essere un soggetto che dialetticamente apre un'altra strada
E i tempi non li decidiamo noi
E allora la grande questione sta qui
Perché se noi restiamo solo i Comunisti unitari
Faccio una premessa doverosa
Credo che sia stato giusto chiamarsi ed essere i Comunisti unitari sono qui a collaborare a questa impresa il punto è
Qual è il percorso che rapidamente si dà questo soggetto che si chiama Comunisti unitari
Perché i tempi non li decidiamo noi i tempi saranno veloci e Sironi resteremo soli Comunisti unitari faremmo il gioco di chi vuole appunto realizzare semplicemente una forza che attorno al PDS si ridefinisce forza della sinistra europea
Forza di massa ma in cui non si ridiscute invece i valori e i criteri con cui si praticano le decisioni politiche la democrazia interna al modo di essere partito mi vengono in mente alcune discriminanti etiche che oggi sento mettere in discussione nella sinistra la cultura della legalità la cultura della democrazia la cultura della rappresentatività
Quando mi si dice che un avviso di garanzia non deve mettere in discussione la carriera politica di nessuno mi pongo qualche problema
Credo che ci sia molto da discutere se vogliamo fare insieme come vogliamo fare questa nuova sinistra italiana e allora i tempi non ci consentono un'ambiguità
Che rischia di determinarsi noi rischiamo di diventare davvero i trotskisti dalla porta perché se non facciamo i conti con questo progetto concreto che D'Alema ha messo oggi davanti a noi
Se non ci facciamo i conti o rischiamo di essere i Comunisti unitari che in rapido tempo confluiscono in una grande forza da sinistra europea che a quel tipo di impostazione e di connotato
E badate bene le altre forze che invece esprimerebbe una diversità e che fanno parte di una sinistra diffusa pacifista ambientalista ecologista egualitarismo da solidaristica le tante sinistre che riteniamo debbano fare parte di un mondo che ci è vicino
E di un mondo diverso dalla sinistra moderata
Se noi non affrontiamo oggi questa contraddizione queste forze se ne vanno per conto loro varate che quando il terreno è che sono comunista unitario dentro questo processo che si accelera attorno al PDS e poi l'unico referente la coalizione democratica
I vari Mattioli Spini
Novelli tutti i compagni con l'hanno dovuto a differenza di storia e di cultura
Poi non è che aspettano
Alla a quel punto la competizione che o stai da quella parte dentro quel progetto altrimenti
La strana diventa costruire delle alleanze e delle articolazioni diverse direttamente dentro la coalizione di centro sinistra non più dentro la coalizione l'orizzonte della sinistra non è questo quello che sta succedendo tra i Verdi italiani
E perché sono solo i Verdi che sempre sono stati moderati che hanno questa tentazione non è vero io come voi conosco tanti verdi che sono di cultura della sinistra
E che invece possono correre questo rischio possono staccarsi da una sinistra della sinistra se non offriamo loro subito una sponda alternativa questo è il punto
Ma avevamo in mente un processo più lento dialetticamente più lento in cui prima si rafforzasse l'identità dei Comunisti unitari e poi attorno a questa unica identità si potessero aggregare altre identità di sinistra della sinistra conquistare nella federazione
Ora il punto è se abbiamo i tempi di condurre questa operazione o se viceversa Rio dobbiamo già porsi oggi il problema come Comunisti unitari di realizzare subito questi rapporti di realizzare subito queste alleanze per riuscire a profilare un'alternativa e cioè una sinistra della sinistra che già fondi la sua identità assieme all'identità comunista male altri identità
Della sinistra del rigore dell'uguaglianza della solidarietà del pacifismo che possano essere un soggetto che poi esiste nella federazione
E che allora non subisce più un processo trans sua ente che dalla Federazione porta un partito unico di tipo di tipo europeo
Ma con l'accezione europea in questo senso più remissiva e cioè non più della migliore socialdemocrazia europea ma di quei partito da sinistra opera che D'Alema ci ha detto con grande sincerità essere quella che è
Non quella che era e quella che vorrà diventare fino a sinistra che occupa il centro ghiotta delle prospettive realistiche
Di moderazione di realismo ecco se vogliamo riuscire a far sì che un destino che tutti probabilmente possiamo condividere un indomani che è quello di una unificazione anche di un unico soggetto dalla sinistra italiana però noi vogliamo impedire che questo avvenga tra nessuno
Snaturamento delle ragioni e delle necessità vorrei dire solo una cosa in conclusione di questo
è perché la diversità tra l'Italia e il resto dell'Europa sta qui la non possibilità in Italia di realizzare quella sinistra italiana la quella sinistra europea nel nostro Paese il compagno D'Alema dovrebbe conoscere bene e sta nelle contraddizioni sociali ed economica di questo Paese che sono profondamente diverse
Che sono non a caso Rifondazione Comunista in questo Paese e che piazza o non piazza un partito del dieci per cento
Che piaccia o non piaccia e noi possiamo pensare che si costruisca un soggetto unico della sinistra italiana in cui il dieci per cento sta fuori il dieci per cento che la società cioè il dieci per cento della classe operaia o degli emarginati o dei disoccupati
Credo che nessuno lo può pensare tutti auspichiamo che ci sia anche Rifondazione comunista come prospettiva non il suo gruppo dirigente ma insomma la base rappresentata i soggetti
Le persone in carne ed ossa che sono rappresentate oggi Rifondazione comunista né lo vogliamo portare nella federazione ma noi pensiamo di riuscire a portarle in una in un soggetto unitario a sinistra se prevale sto concludendo se prevale quel modello che poneva D'Alema
E non è invece necessario costeggia oggi un modello alternativo e cioè dire noi ci stiamo a percorrere la strada possibile che tu oggi ci indichi dandoti però oggi già delle discriminanti diverse e i valori diversi in cui noi non siamo gli unici
Perché non ce la faremmo ma siamo insieme ad altri ad offrirà riforma ai comunisti che si sentono ancora rappresentati in quanto tagliati fuori
Dallo scenario della mediazione politica e quindi rappresentati ancora dal massimalismo di Rifondazione ma anche da quella parte di sinistra che c'è il mondo ambientalista nel mondo e la rete in altri partiti e che si aspettiamo andranno altrove perché ovviamente ne
Nella dinamica politica e la coalizione di centro sinistra i giochi saranno molti e diversi da quelli che noi possiamo calcolare ecco quale il punto che sta di fronte a noi
Ecco perché io ritengo che lo dobbiamo lavorare con convinzione a radicare ancora il nostro movimento a proseguire con questa
Impresa dei Comunisti unitari ma porci già da oggi con urgenza questo dato dei rapporti privilegiati diretti unitari tra questa forza e le altre forze
Di coloro che noi vorremmo e vogliamo che diventino la sinistra della Federazione della Sinistra e la sinistra di questo oggetto di sinistra europea tra virgolette che ci viene profila credo che questo sia un dato con cui fare i conti con molta serietà cari compagni perché che va da questo punto di vista del risultato concreto la nostra impresa alle potrebbe bastare semplicemente salvare un po'di voti radicali
Per la Federazione della Sinistra per la coalizione democratica a noi basta questo abbiamo fatto iniziato quest'impresa semplicemente per dire impediamo che tutti i voti dell'emarginazione dei ceti più deboli vadano fuori dal centro sinistra non credo che abbiamo fatto quest'impresa solo per questo
E lo prego abbiamo tutti l'ambizione di pensare
A una sinistra che si unisca a un movimento operaio che si ritrovi di nuovo rappresentato sulla scena sociale e politica come oggi non è rappresentato ma per di fronte a questa esigenza abbiamo questo dovere
Di fare i conti con una responsabilità che oggi inevitabilmente Cile davanti
Che è quella di essere punto di riferimento e di riaggregazione di alcune forze che altrimenti verrebbero disperse e che altrimenti favorirebbe lo un disegno come quello una grande sinistra moderate indistinta con una grossa parte della sinistra secondo me anche il dieci per cento che resterebbe fuori non solo dal governo ora la capacità di una prospettiva di governo ma fuori esattamente dallo scenario la dialettica politica italiana grazie
La parola Guglielmo Simoneschi del direttivo dei Comitati per la Costituzione
Per l'intervento su successivo si prepari Michele Mezza
Io ho accolto con molto piacere questo invito
Anche
Perché rivolto alla comitati per la costituzione che costituiscono sono un'esperienza
Ormai abbastanza diffusa
Su tutto il territorio nazionale
Vorrei nel per inserirmi nel dibattito del progetto costituente
Del quale stati parlando sottolineare una
Necessità
Che mi sembra abbastanza sfuggita
Alla vostra discussione
La necessità di riaffrontare
Nel
Le lavorare un Progetto politico anche la questione morale
Perché
Convinzione vorrei dire popolare
E chi ha esperienza bello sa
Che nella politica
Vi è stata una profonda accaduta di quelli che sono i valori primari della politica intendo dire
Che la politica
Ha una funzione pedagogica
Sul piano civile
Ha una funzione di formazioni dei cittadini
Al senso dello Stato al senso del pubblico
Al senso di un impegno che ha spesso costituisce un forte sacrificio
Da sapere affrontare per coerenza con le nostre idee
Devo dirgli
Che proprio in uno dei primi di incontri con don Giuseppe Dossetti
Io sono rimasto profondamente colpito
Nel sentirli dire
La mia grande trovata
è stata quella di una vera ormai cercato per me
Né denaro nipoti
Mi ha dato una testimonianza di vita
Di questo credo che tutti gli siamo grati
Da Luigi innata l'esperienza
Dei comitati
A Luís voglio insieme a voi in questo momento di volgere un pensiero affettuoso anche perché come forse sapete
è colpito adesso da una grave malattia
è breve il passo al tue
Ho tre considerazioni
Sul piano delle riforme istituzionali
E sul piano delle riforme sociali
Fermo restando
Che in certa parte mi ha tranquillizzato l'intervento di D'Alema di questa mattina
Perché D'Alema ha ricordato il segretario del PDS
Non molto tempo fa
Aveva avuto una sortita forse un po'troppo affrettata
Proponendo un'Assemblea costituente
Voi sapete che Assemblea costituente
Significa e non pochi significare rottura con l'attuale legalità costituzionale
E mi conforta anche sentire avete sentito la relazione di Marguerite che su questo punto
è stata chiara netta questa mattina
Non ci sono assolutamente nelle condizioni storiche nelle condizioni culturali né alcuna necessità di una costituente
D'Alema invece questa mattina
Ha fatto riferimento all'esigenza
Di una riorganizzazioni e della democrazia
Ed è tutt'altra cosa
Perché significa porsi sul piano
Delle
Riforme costituzionali
Alcune delle quali io credo che siano necessarie
Al tre
Da affrontare ma con molta molta prudenza
Molto velocemente credo
Che si debba anzitutto aprire anche all'interno di voi il vostro movimento un dibattito
Su quali riforme costituzionali su quasi impossibili tra le diverse soluzioni debbano darsi sostenersi
Per le riforme costituzionali
Perché poi quel che conta è che da questo dibattito
Si vada tra la gente a parlarne come abbiamo fatto noi comitati per la Costituzione
Andando dal nord al sud in varie città e trovando sempre una grande passione una grande attenzione
Questa breve parentesi per concludere che secondo me davvero la gente è stata buttata fuori attività che dalla politica cari compagni
Perché nei partiti non si arriva più non si tappa più alcun valore alla formazione dei propri militanti alla partecipazione dei propri militari
Laddove siamo tornati a portare una testimonianza totalmente disinteressata senza avere niente da attenderci
Si è trovato una risposta che state veramente positivo
Ecco
Riforme istituzionali riforme costituzionali quali no a qualsiasi ipotesi di Costituente dicevo invece urgente
Elevare come conseguenza dell'introduzione del maggioritario
Le percentuali quorum cosiddetti necessari per le riforme e per l'elezione di alcuni organi di garanzia costituzionale quali il Presidente della Repubblica
La Corte costituzionale Consiglio Superiore della Magistratura per evitare il rischio chi chi ha avuto una semplice maggioranza parlamentare
Possa poi prende dei tutto
Facendo appunto le modifiche alla costituzione sulla base del sistema attualmente previsto dal centotrentotto
Devo
E stringere altra
Riforma sì il federalismo
Un federalismo moderato per il quale il credo che il testo della Bicamerale ora ripresentato
Al Senato possano essere
Come espressioni di un rafforzamento delle autonomie regionali una buona base di discussione
Così come no c'era un atto ad un presidenzialismo alla Berlusconi un presidenzialismo plebiscitario il che nulla toglie
Alla possibilità di un rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio
Attraverso quei meccanismi che anche questa mattina qui il condizionamenti quei limiti quei contrappesi che anche questa mattina sono stati indicati tra l'altro anch'io non posso che condividere una riforma del sistema parlamentare da bicamerale a monocamerale che credo sarebbe un modo per rafforzare la funzione del Parlamento
Dandogli possibilità di legiferare sollecitamente più incisivamente e questa sarebbe anche l'occasione privo di vedere quella norma della Costituzione della quale con il beneplacito anche dell'opposizione senza alcun dubbio
Si è fatto abuso togliendo al Parlamento la sua funzione per accentrarla nell'esecutivo e della norma relativa alla decretazione d'urgenza
Concludo
Sull'altro versante
Per il quale non sono affatto
Umilmente altri diceva lo posso anche ripetere
D'accordo con quello che diceva D'Alema questa mattina
Il riformismo europeo
No si no Compaq sul piano del lavoro
Queste significherebbe nient'altro che assurge hanno del lavoro che assecondare l'attuale editing lungo primitivo do discrete azione e dello stato sociale e dei diritti dei lavoratori
Appunto quello che sta avvenendo attualmente con il disegno di legge Delmi distratta un a proposito del mercato del lavoro
Si stanno perdendo tutte quelle tutele che i lavoratori
Usciti a conquistare negli anni settanta
Questo per il vostro movimento credo all'interno
Di una federazione di sinistra sia il Tirreno da privilegiare
Per mantenere anche su questo piano
E dargli effettività il quadro costituzionale non dimentichiamoci che il tratto ideologico
Quello di derivazione della cultura marxista della Costituzione è proprio il valore lavoro
Stanno cercando
Di cambiare di vanificare la Costituzione cancellando i diritti dei lavoratori
Con la precarizzazione del lavoro oltre che con la disoccupazione non c'è più alcuna stabilità
Concludo io credo che questo sia il nodo decisivo
Dello scontro politico di oggi
La difesa e delle tutele costituzionali dei lavoratori grazie
La parola al compagno Michele Mezza si prepari Francesco Simone
Compagno stamattina sentito sia l'INPS la relazione del compagno mai diritti e l'intervento del compagno D'Alema e fra molti spunti
Molto positivi e molto interessanti però continuo a non aver capito in realtà su qual è la scommessa della sinistra per il voto cioè quando si vota secondo noi
Perché non è un dato irrilevante se si vota a novembre o si vota a primavera
E soprattutto non è un dato irrilevante sopra tutto per noi che dobbiamo giocarci su alcune non su tutte le cose
Dico questo perché io credo che su questo punto noi dovremo andare a un'ulteriore esemplificazione
Compagno D'Alema ci ha spiegato che l'organici Isma'non va più di moda e che fra il capitale internazionale la variante al piano regolatore non tutto si tiene anche se coi tempi che corrono anche con le varianti al piano regolatore bisogna andarci cauti
Però io credo che sul su alcune cose come dire hanno una corposità centrale
Una di queste e capire quali sono gli interessi in gioco in questo Paese qual è la mappa che si sta costruendo
Compagnia maghi citava alcuni processi e fondamentali
Però in qualche modo mi pare non vorrei sbagliare sì riecheggia un po'il modellino per cui
Il grande duello rimanere in vita e profitto con il lavoro che cerca di inserirsi io non credo che sia più tanto così
Ci sono belli nuovi processi che producono la ricchezza fondamentale
Nel mondo che stanno andando completamente da un'altra parte con altri soggetti alte meccaniche io cito due dati che potranno essere
In RAI rilevanti per alcuni avveniristici per altri secondo me cambiano radicalmente proprio la base di un'analisi di classe
In questi ultimi venticinque anni
Il valore della produzione
Informatica è calato di cento mila volte
E il valore
Della trasmissione dati è passato da cinque mila dollari e cinquanta dollari
Questo può essere ripeto roba da guerre stellari che non ci interessa o il futuro che verrà
Io credo che questo invece sia gran parte di quel processo di internazionalizzazione che in questo ultimo decennio ha cambiato la faccia
Alla carta geografica del mondo e sta cambiando la faccia la carta politica di questo Paese
Facendo crollare per esempio la democrazia cristiana altro evento su cui devo dire non vedo grandi e appassionate analisi solo fino a tre quattro anni fa sembrava un baluardo ma non tanto democrazie Cristian ma è l'uomo della mediazione della politica
Oggi oggi la politica è sempre più un dato accessorio
Oggi uno dei luoghi centrali su cui si definiscono la mappa dei poteri è quella strana cosa che viene definita la comunicazione multimediale una roba che per alcuni appunto un settore eccentrico per mani e ballerine che invece sta sempre di più coinvolgendo e trasformando il lavoro vivo della gente e i consumi della gente
Anche qui sarebbe interessante capire la sinistra dove stai con chi stare quali interessi vuole difendere e con quali strumenti pensa di andare a questa guerra
Perché di una guerra si sta trattando fra le grandi potenze economiche Stati Uniti Giappone un pezzo dell'Europa
Ma quali strumenti abbiamo per partecipare a questa battaglia come possiamo influenzare curvare modificare questa riclassificazione dice che interessi
Be'mentre noi facevamo il referendum sulle televisioni lo perdevamo peraltro
Sei gruppi a livello internazionale
Hanno
Definito il dominio il controllo sul sessantacinque per cento del fatturato mondiale della comunicazione cioè i due terzi di tutto quello che è comunicazione nel mondo lo decidono sei gruppi
Questa è cosa che cambia in maniera rilevante il concetto ad esempio di competizione di mercato a livello nazionale
Giustamente compagna ma anche reclama una nuova idea di pubblico su questo io credo che sia un vero salto un vero salto di qualità anche perché in questi giorni qualcosa di rilevante e Successo anche qui forse varrebbe la pena di spenderci qualcosa in altri tempi io mi ricordo quando la FIAT facevano operazioni in Borsa liberavano cuori e tremavano corsi questi tre giorni cambiato
L'assetto proprietario della Fininvest
Si è definito il processo di privatizzazione della stecca
è modificato il profilo produttivo dell'Olivetti sta entrando in orbita di privatizzazione la RAI
Anche questo potrebbe essere dato accessorio quella politica ma si fa altrove però c'è un comune denominatore tutti questi processi vengono ma pilotate da un'unica entità bancaria Mediobanca
Anche su questo forse sarebbe interessante capire quale normalità emerge da questo tipo di quattro
Compagno D'Alema ci diceva che bene ebbene cercare di fare come gli altri che certo fra Singapore e il modello renano noi dovremmo stare di là
Anche lì ci stiamo come a che punto della tavola
Ci sediamo
E soprattutto con che ruolo e che tipo di conflitto immaginiamo in questo nuovo quadro
Il punto centrale io credo come sinistra
E non tanto per un problema di patriottismo d'identità o di bandiera
E cercare di capire appunto con quale strumento
Oggi la cosa fondamentale è capire se l'esempio resiste una nuova idea di pubblico
Che cosa ben diversa da un'idea statalista
Che cosa significa oggi darà la comunità nazionale la possibilità di intervenire in questi grandi processi di di concentrazione finanziaria e tecnologica
Ma come si può oggi intervenire e rinegoziare perché di questo si tratta il rapporto tra innovazione e formazione
Perché di questo si tratta definire una una scala di valori in in nome dei quali si avvia un processo di apprendimento e trasmissione dei saperi e dunque ma si delineano consumi e produzione
Anche qui in maniera molto pragmatica ci sono alcuni passaggi su cui la sinistra è stata assente o distratta mentre noi reclamava amo un'attenzione per la questione sociale appunto
In questi giorni alla Camera ma ti passava sotto il naso la questione della stecca
Ma per un pezzo della del documento della finanziaria che era stato allegato dal governo Dini
Badate che su questo punto io credo che bisogni uscire con una soluzione
Perché non è un un dato irrilevante
La questione della spetta riguarda il potere in questo Paese di intervenire sul mercato internazionale o come consumatore o come produttore
Tutto questo può essere privatizzato questo significa internazionalizzato questo secolo dico significa ceduto a quei sei gruppi non ad altri non esistono altre entità nazionali che comprano comprano qui sei gruppi per cui sulla STET bisogna capire quale battaglia
è possibile fare a sinistra
Quale concetto di riserva pubblica di interesse pubblico oggi si può rimettere in campo il compagno D'Alema ma parla di capitale collusivo è vero ma poco ma può essere che questo Paese non si può permettere più il lusso gli aveva è un'idea di pubblico pubblico
Questo Paese dopo quarant'anni deve decidere che non è non è maturo dopo la Democrazia Cristiana che su un'idea di pubblico solo la privatizzazione
Può aprire una strada dialettica e e moderna a uno sviluppo democratico perché questo in questi mesi è stato detto a sinistra
Io ho visto proprio in queste ore sui giornali
Loro il professor Prodi che ha formato questo gruppo di Esperti c'è un architetto un economista un farmacista
Ma devo dire sono molto è che su questo qualcosa lo dico dovremmo dire insomma così si forma il circolo Pickwick non si forma un pezzo di programma
E soprattutto non si formano una base di discussione sui i nodi centrali
Badate che solo fino a un mese fa un pezzo rilevante della sinistra chiedeva anche questo è un dato non irrilevanti la privatizzazione della RAI
Nel silenzio generale
Quel referendum ma voi sapete che l'unico comitato contro la privatizzazione della RAI è stato fatto dall'onorevole Storace
Delle due l'una o la privatizzazione è un concesso di modernizzazione per cui oggi è la destra che difende
E dopo
Oggi ma la sinistra sì inibisce la possibilità di intervenire direttamente come entità politica nella mediazione dei processi di sviluppo del Paese
E questo riguarda hanno un solo appunto il controllo degli apparati prima il compagno che mi ha preceduto parlava della riforma costituzionale ma chi di noi qualche anno fa pensava
Che tutto ma si sarebbe ridotto ai sondaggi
O che in fabbrica avrebbe deciso solo il referendum o che addirittura i referendum quando diventi servano ma gli operai venivano discreti perché c'è un altro i sondaggi che si facciano dopo il referendum che dicevano che il referendum non era popolare
Questo ma non ha modificato la grammatica politica di questo Paese e chi la modifica
Non è questo un portato diretto del modello di comunicazione che in questi quindici anni ha devastato la cultura e la storia di questo Paese nel silenzio generale
Beh io credo che su questo riconquistare una sovranità un'autonomia
Della sinistra significa riconquistare una sovranità un'autonomia del Paese questa io credo sia la carta la grande carta che come comunisti ancora una volta non è la prima volta ancora una volta ma possiamo giocare in questo nuovo tornante
Cioè ricostruiva una rappresentanza di interessi nazionali a partire dalla parzialità degli interessi popolari
E questo riguarda proprio nuovo tornante digitale
Questo riguarda ad esempio ma la cultura dell'Antitrust
Ad esempio sarebbe interessante capire se
Ci sono Antitrust buoni Antitrust capire ad esempio Cecchi Gori che controlla le sale cinematografiche i magazzini i film e compra la televisione il buono o cattivo
Normale o no
Io credo che su questo vada al di là dei singoli dettagli ma guardate
Non ci stiamo accoltellandolo sulla questione del Progetto Boggi lo cito non so se i compagni hanno avuto tempo e voglia in questi mesi di occuparsi di questa vicenda della forma della dell'Antitrust dico televisivo
Toma considerandolo una una trincea di sinistra perché avversato ovviamente da Berlusconi
E e con lei
Per questo progetto Boggi lo vuole dire compagni del PDS in tre versioni sempre di più avuto tre versioni rete sempre una peggio dell'altra il cui dico appunto di base che esiste una simmetria tra RAI e Fininvest il problema non è tanto questo
Ma questo significa che il pubblico non è riconosciuto come pubblico cioè che la sinistra accetta che la Rai e di una ma e e la Fininvest e dell'altra parte e siccome al tavolo chi rappresenta una parte può disporre ho finito anche dell'altro beh questo è il cedimento rispetto al quale non ci fermiamo più rimane altro che il tavolo dei progressisti sarà un unico grande tavolo da qui ad aprile atout dai una cosa a me io do una cosa a te su questo non abbiamo strumenti per interferire in questa in questa battaglia
E quale base sociale per fare questa battaglia ma voi rendete conto oggi al sindacato ma gli si chiede un sacrificio lo riconosce D'Alema non tanto sulle pensioni quando sui cedimenti dei redditi reali
E non gli si propone neanche in altri tempi almeno questo scambio si faceva un ruolo di protagonista nella difesa degli interessi pubblici le grandi servizi
E quale se non la comunicazione oggi è il grande servizio in cui un sindacato dei lavoratori può assumere con piena legittimità alla rappresentanza di una grande battaglia nazionale
Ecco io credo che su questo i Comunisti unitari abbiano uno spazio di elaborazioni di approfondimento ma soprattutto di battaglia politica
Per ricostruirle insieme i pezzi sparsi di intelligenza diffusa la chiamava il compagno mai una grande alleanza ma con il lavoro ma per una battaglia di interessi
Di parte in nome di un interesse nazionale questo è un pezzo di un programma questo un modo per candidarsi alla al governo del paese questo è sicuramente un modo una via non subalterna
Per andare a una sinistra unitarie moderna grazie
Francesco Simoni poi Gloria Buffo
Se se potessi confidare di sentimenti insomma che ho raccolto in questa mattinata posso dire somali confiderà che sono soddisfatto se non altro per l'inizio di questa che non è cosa da poco insomma
E anche
Come dire piacevolmente coinvolto in un momento in cui la politica spesso dice umanizzazione qualche sentimento sarà per chi come me e come tutti i comunisti romani
In queste stanze in questo Palazzo hanno mosso i primi passi insomma
Per loro agire per loro fare politica insomma sono soddisfatto e contento perché per la prima volta abbiamo dato un carattere sobrio alle nostre iniziative alle nostre discussioni rabbia viziato cioè in tutta quella pompa magna con quelle canzoni anche retoriche spesso un si è spesso sentivamo nei mesi scorsi perché forse se avessimo dovuto farlo non so se c'era questa consapevolezza
Dopo le sconfitte di questi anni e soprattutto i silenzi di questi giorni di questi mesi probabilmente non so quanti di voi come a me sarebbe inutilmente di aprire quest'iniziativa con il silenzio forse con la Marcia di Radetzky insomma un passo in avanti non lo dico così con una battuta credo che sia davvero un nuovo inizio ma nuovi inizio insomma deve prender parte
Anche sulle cose che ne diciamo io credo che ne non possiamo continuare a discutere come qui anche qualche compagno affatto
Sulla nostra lontananza sulla nostra autonomia e anche sempre e comunque
Su un giudizio sui soggetti incapaci di partiti che rappresentano oggi
La sinistra in questo Paese ci sono fra noi io lo voglio dire perché voglio parlare di altro probabilmente i giudici diversi sul congresso del Partito Democratico della Sinistra e anche Martino su ciò che oggi il compagno D'Alema ha detto qui ha detto prima di me
Credo somma in assonanza con me
Il compagno Carpi qualcosa io voglio soltanto dire che credo che sia difficile e del tutto assurdo pensare a un PDS che la sinistra moderata ed altri che sono la sua la sinistra non moderata insomma non temiamo ci radicale perché poi la sinistra radicale vediamo cosa sta facendo il Parlamento e nel Paese in questi giorni come si fa a dire che il PDS un blocco monolitico e che rappresenta la sinistra
Moderato come se il sindaco di Napoli compagno Tortorella pezzi del sindacato che pure a quel partito fanno riferimento oggi sono la sinistra moderata invece altri Verdi la Rete sarebbero la sinistra non moderato io non credo questo e credo che non sia questo il punto di vista da cui dobbiamo partire
E qui dobbiamo approdare c'è forse bisogno su questo forse D'Alema un po'accentuato quello che lui pensava
Discuteremo
E appunto vedremo chi ha più filo vedo che in serata sono un processo unificante che certo non riduca uno ma che insomma superi anche ciò che le categorie le divisioni che sin qui noi oggi
Abbiamo predicato detto praticato io credo che insomma non sia così e forse la nostra ripresa o sarebbe meglio dire il nostro nuovo inizio fatelo dire
Detti anche qualche dubbio non voglio dire appunto nella massima onesta insomma socializzava anche sul che cosa possono fare oggi un soggetto dichiaratamente comunista
In questo Paese
Io credo che questo possiamo fare e per questo insomma mi voglio impegnare insomma questo che vi dirò credo che il nostro nuovi inizio volano la nostra visibilità non può esserci se non sciogliamo positivamente le domande che anche qui compagna Marinella relazione apposto
E il peso che nell'animo delle compagnie dei compagni hanno lasciato le sconfitte di questi anni
E se non si cancellano
Anche tempi belli i dubbi profondi sulla prospettiva sull'identità e sui programmi comportamenti conseguenti che noi attueremo
Che la nostra stessa discussione si qui invece mantenuto aperti
La discussione tutta la sinistra ma che anche la nostra che siamo nati da poco non riesce ancora a superare dobbiamo cioè dare chiarezza la questione di come la nostra prospettiva politica il processo dell'alternativa siano indissolubilmente legati ad una capacità che si è smarrita della sinistra
In questi ultimi anni non solo di contrastare i propri i processi sociali economici e culturali di fondo che si sono affermati in questi anni la società italiana
Ma anche come dire per uscire gradualmente da questa fase di emergenza che dura da troppi anni e da quell'anno ormai ITA che questo Paese non fa non può più sopportare io credo che ci sia bisogno appunto di normalità
E allora quali processi cioè nel complesso la sinistra ed anche i comunisti hanno subito e che possiamo dire sono alla base della sconfitta dell'ultima tornata elettorale referendaria
Una tornata elettorale che troppe volte noi
Tentiamo di dimenticare o forse non valutiamo nel suo giusto peso
Non dobbiamo trascurare per le prospettive stesse del nostro agire quotidiano c'è uscivamo da un successo elettorale delle ultime amministrative che confermano la difficoltà della destra sul piano politico forse del suo stesso ride
Come poi diamo visto ma questo non è bastato a farci superare la prova più difficile e pericolosa per il riassetto delle più elementari regole democratiche o se volete data l'importanza della posta in gioco di un senso di democrazia nel nostro Paese abbiamo perso
Come qualcuno ha detto perché si è voluto trattare o perché si è trovato una media sia potuta trovare cerchi di cercare una mediazione a tutti i costi o perché c'è stato un estremismo referendario e una volontà di scontro
Io non credo a queste ipotesi o forse come sempre sono in parte vere tu entrambe credo invece che ne dobbiamo convincerci che sempre più una cultura un senso comune e anche le categorie predominanti in questo Paese sono immane moderati anzi spesso a destra e pericolose plebiscitarie e nostalgica
Ora non credo che se questo è se io avessi ragione se queste Panorama che si tratta di citate di avere un pessimismo
Difficile superamento nel che bisogna indulge al catastrofismo
Credo che però la nostra iniziativa dei comunisti così abbiamo ancora voluto chiamarci
Riprenderà respiro se sapremo indicare meglio tutti innanzitutto a noi stessi come ha fatto oggi credo in maniera positiva il compagno ma anche il i veri pericoli della situazione se sapremo rendere visibili le drammaticità dello scontro del passaggio nel quale siamo chiamati non dimenticandoci che la la manovra e l'offensiva delle forze più agguerrite del capitalismo italiano hanno colpito in più punti nostro campo come dimostrano anche gli elettori della sinistra l'ultimo referendum sulle televisioni e finanche la capacità di iniziativa dell'intera sinistra
Si è detto più volte ma credo che sarà bene anche qui ripeterlo
Come grandi processi materiali hanno sconvolto il mondo produttivo hanno determinato l'affermazione di grandi concentrazioni economiche finanziarie capaci come abbiamo visto in questo ultimo anno e mezzo di influenzare la grande politica la politica quotidiana
E anche direttamente l'informazione il senso comune e insieme hanno imposto nuove forme di dominio di alienazione di infelicità io non credo che ogni volta che noi dobbiamo discutere ripartire dobbiamo discute soltanto dei processi economici in corso usato
Appunto questo
Soggetti infelicità pensare cosa è successo in questi ultimi giorni nel nostro Paese eppure non erano emarginati
Privi di lavoro fuori dai processi produttivi ma ben dieci bambini sono stati uccisi dei propri genitori ora questo sarà il punto di un iceberg ma insomma cioè un'infelicità profonda
Che attraversa questo nostro paese perché credo che appunto questa anormalità non possa più essere letta anni singolarmente né collettivamente
E sappiamo che queste forze queste forze della destra e la politica sociale che sanno caparbiamente spinto in avanti e che hanno a parer mio trovato
Anche soltanto un provvisorio anzi il compromesso sulle riforme pensionistiche un argine che dovuto tutto
All'azione delle forze sindacali compagni prendiamo visto che invece la sinistra politica in Parlamento da una parte si è chiusa in un inutile anzi dannoso ostruzionismo poi tra l'altro superato al Senato e dall'altra parte invece non si è avuto neanche provare
A superare alcune delle come dire
Oppure a raccogliere diciamo alcune delle giuste rivendicazioni che venivano dal mondo dal movimento operaio mi auguro che almeno al Senato si possa fare meglio
Per quanto riguarda la clausola di salvaguardia
Ma come e quindi questa destra avverte sempre più che la democrazia appare come un vincolo da falsata da far saltare e guai io credo accedere come per fortuna che il compagno D'Alema non lo ha fatto ma insomma con una parte della sinistra tenta di fare a regole che distrugge destruttura libero il vincolo costituzionale
E qui i valori della solidarietà la destra attacca fortissimamente e che quindi le leggi che la garantiscono con un residuo del passato che può essere anzi più incisivi o forse più alla moda appartengono all'odiata eri presentabile primario
Questi i colpi dati alle situazioni sì quasi concluso vorrei dire
Questi punti Daria le istituzioni e al potere democratico di cui la sinistra non è certo immune da colpe e adesso speriamo che il solito segni appunto avventuriero per lavoro per una volta non lo diventi in maniera ancora più preoccupante un'altra ancora
E credo che qui punto bis la destra farà leva per la sua offensiva culturale per imporre valori distorti e modella di vita fondati su individualismo esasperato
Sarebbe stato giusto sottolineare che non sottolineare questo io credo di no e allora perché credo che questo significa parlare di cose concrete ma non so se la sinistra tutta la sinistra noi stessi siamo pronti a questo difficilissimo sconto
E se anche lo fossimo se la sinistra avesse tutta nel suo insieme preso coscienza come fu quali strumenti per affrontare questa offensiva bene penso che adesso che ci accingiamo ad iniziare un nuovo percorso per la sinistra un nuovo soggetto la federazione
Che impone un'innovazione una volontà e anche volontà diciamo di guardare al futuro nella pratica quotidiana può essere un buon inizio una nuova pratica credo che dobbiamo inserire però nuovamente in questo Paese un senso comune della sinistra e andare oltre
Gli steccati De Sica abbiamo conosciuto
Contrastare come e sconfiggere certe pericolosi settarismo e consentitemi amiche appartengo a quella generazione che è stata sconfitta dalla politica perché la politica l'ha vissuta come guerra fino allo sterminio dall'avversario Suma che chiede un'Italia normale lo vorrei dire chiedo come più volte detto qui un'Italia normale e pacificata non dei conflitti insomma ma dalle tensioni della politica
Credo che questa sinistra però non deve ricercare in modo esasperato il consenso moderato contribuendo ad una destrutturazione del sistema politico italiano ed anche ho quasi concluso
Ed anche un ulteriore disfacimento dei nuovi blocchi sociali serve invece un ragionamento sull'oggi mandare ma anche per ragionare come dire su basi programmatiche sociali
Sul futuro sull'aspirazione ultima sull'illusione non so se posso usare ancora la parola sull'utopia radicalizza hanno nella società la presenza i valori di una sinistra rinnovata ed orgogliosa di esserci
Ed è per questo che sono andato a rivedere una frase che diceva
Che ha detto più volte Olof Palme
Diceva i realisti ad un
Pranza che oggi sembrano prevalere sono proprio quelli che non risolvono nessun problema le idee sono invece indispensabili per affrontare il mondo concreto
Specie in tempi difficili che cos'è la politica se non questa grande tensione intravede sul domani la realtà di oggi bene penso che tra poli insegnamento di Olof Palme di tanti come lui
Che quindi ci può guardare con realismo
Presente in questo percorso della coalizione democratica ci deve permettere di pensare alla nascita di un soggetto plurale della sinistra e quindi ad una seria una federazione che essa abbia interpretare la sinistra nel suo insieme ma che sappia essere appunto sinistra
Che se riuscirà in questa avrà raggiunto già due grandi risultati uno sul piano dell'identità e l'altro dell'Unità cioè che quella diaspora che iniziata qualche anno fa probabilmente nella sinistra italiana potrà dire un argine è un ripensamento e credo che in questo né comunisti possiamo fare la nostra parte
Ma soltanto in questo processo più grande
Perché credo che allora anche per quanti pensano anche con emozione le vicende passate potranno smetterla di pensare ad un grande partito che non c'è più e a pensare invece ad un presente e un futuro con rinnovata passione convinzione
Ecco perché oggi io credo possiamo dire diva l'unità del movimento operaio e che bisogna lavorare per costruirlo e lottare perché questo non venga battuto
Ora la parola la compagna Gloria Buffo della segreteria nazionale del PDS
Io non credo ci voglia una particolare acutezza per vedere che c'è un'ossessione che domina la politica italiana
Quella di creare le condizioni per una coalizione vincente opera in Italia faticosa perché siamo un Paese Lori partitico abbiamo una legge maggioritaria ora se questa opera cioè costruire le condizioni per una coalizione vincente e necessaria quest'opera di collage di un'alleanza
Non può però assorbire l'insieme delle energie della politica italiana e della sinistra
Come l'idea che tanto il programma verrà dopo lo diceva Craxi questo primum vivere deinde filosofare
Perché i problemi di merito in questo caso diventa Bruno terreno di gioco di quell'unica partita che consiste nel fatto di mettere insieme
Tanti partiti tanti voti sufficienti a non far vincere l'avversario se noi faremo così se abbiamo l'idea che il programma verrà dopo noi andiamo incontro un fallimento perché se vinceremo
Potremmo non riuscirà a governare o governare l'esistente
E se perderemo resteremo senza una politica senza null'altro che il tentativo di prendere Palazzo Chigi e dopo non esserci riusciti resteremo a mani vuote
Questa cosa è colpa solo del sistema maggioritario io non credo credo che ci siamo gentaglia abbia spinto in questa direzione ma il problema è che c'è una caduta di ambizione di Progetto
Che in un Paese a democrazia fragile come l'Italia con una destra forte e tutt'altro che normale può contribuire non solo
Diciamo così alla cattiva sorte della sinistra ma un declino dell'Italia
Io credo quindi che la prima cosa da correggere a sinistra e questa cioè la fonte di legittimazione della sinistra in Italia non può stare solo nella presa di Palazzo Chigi
Nel ma deve essere né la forza di un progetto di cambiamento realistico naturalmente aggiornato della Società italiana io devo dire la verità ho qualche dubbio
Mi pare lo accennasse anche ma della sua relazione che quel progetto realistico di cambiamento la società si definisca né la polarità
O della sinistra liberale o della sinistra antagonista io continuo a pensare che la questione democratica irrisolta in Italia per ragioni storiche e politiche
E la questione sociale italiana non si affrontano nel solo con la ricetta di un più forte mercato la ricetta liberale quanti bisogni
Il mercato non vede non ha capacità né interesse a risolvere nei con un'idea statica della questione sociale e con la ricetta cosiddetta antagonistica perché noi dobbiamo condannarci a una visione così povera
Della polarità sinistra
Della produttività possibile della sinistra e a me non basta più sentir dire che in fondo i voti della sinistra se sommiamo quelli di Rifondazione del PDS sono aumentati rispetto ai voti del PC perché andando avanti così quei voti
Diventeranno sempre meno sommabili e i progetti non si parleranno
Allora usciamo da questa stretta un liberali o antagonisti
La questione sociale per prendere un punto caro alla sinistra della sinistra
Non è solo l'insieme delle condizioni di vita la questione dei salari che pure è grave e va affrontata in questo Paese
E il lavoro non è solo una questione sociale un grande tema politico un tema che ha a che fare con le questioni anche della libertà mai non capiremmo perché tanta gente ha votato per Berlusconi
Pur essendo Berlusconi chiaramente con lui
Che avrebbe lavorato contro i loro interessi immediati materiali se non capiamo che c'è una grande questione insieme sociale
Della libertà e democratica io credo che queste paratie queste letture Betti della Società vanno abbandonate c'è la questione sociale da una parte la questione della libertà dall'altro
C'è chi dice non si può toccare il vecchio regime pensionistico come in parte ha fatto Rifondazione come se fosse Oro colato quel sistema pensionistico non pieno di ingiustizie o chi come segretare mio partito dice va be'ma insomma in fondo
Ha detto Cremona questo seminario sua questo ente settentrionale in fondo in Italia tutti han difeso sempre garantiti anche la sinistra cosa ha fatto ha difeso i suoi garantiti
Un nucleo di operai dell'industria del Nord
Tra chi dice abbiamo Pradella marginalità e chi dice abbiamo un problema elettorale ma il problema elettorale il nostro sito parlo del mio partito non è a sinistra dove in fondo siamo coperti facciamo già il pieno dei voti in nostro problema e parlare al centro non capendo
E non riuscire a parlare al mondo del lavoro
Ai tanti mondi del lavoro non è che ci fa perdere voti a sinistra ce li fa perdere a destra e questo succede in tutta Europa dove quei settori che non si sentono rappresentati Minella condizioni mi e nelle speranze in un'idea della società
Poi votano al Nord li conosco bene io per la lega in certi casi quelli migliori
Per Forza Italia in altre parti del Paese per Alleanza nazionale
Non condivido l'idea penso che vada battuta perché pericolosa che nella sinistra europea nella quale dobbiamo stare noi ci dobbiamo necessariamente collocare nella parte di destra perché questo è un Paese moderata e bisogna prenderne atto un paese diverso dagli altri
Sono convinta del contrario che se la sinistra italiana si fa inchiodare
A posizioni su da questo punto di vista più moderate del resto della sinistro per contribuisce allora sì all'arretratezza del nostro Paese io credo quindi che si possa volere cose che non stanno in questi due corni così astratti che spesso incontriamo nei due discorsi dominanti della sinistra italiana
Si può volere un terzo settore mi riferisco all'associazionismo al volontariato a ciò che non è né Stato né mercato si può volere un terzo settore forte
Che non finisce in bocca al capitale finanziario come sta rischiando di finire
Si può volere un governo pubblico del sistema delle comunicazioni lo accennava Michele Mezza senza anche qui pensare che ci son solo
O i tycoon un po'straccione di casa nostra o la proprietà statale
Si possono fare piani per progetti di qualificazione civile ed economica che estendano come diceva la relazione le possibilità del salto tecnologico della nostra epoca
Si può aprire una stagione per rivedere gli orari la questione delle gerarchie sociali del lavoro o lo deve dire solo Carniti questa cosa in Italia
Che è un Paese che scandalosamente considera la gerarchia lo stato sociale la retribuzione dei lavori secondo una logica inaccettabile per cui lavoro manuale sempre sotto poi man mano si passa i lavori impiegatizio burocratici
E così via
Io condivido quindi il richiamo alla sinistra europea e alla dimensione europea della politica ma non mi penso che il caso italiano
Ci debba dare di ciò che uno Peo solo la peggiore flessibilità senza l'innovazione sociale
E non basta dire che il sistema pensionistico italiano in certi Paesi d'Europa se lo sognano perché qui ci sogniamo salari che ci sono in altri Paesi europei
Is scuola che comunque in altri Paesi europei meglio della nostra orari che sono meno asiatici di fatto dei nostri e una politica degli investimenti comunque meno miope di quella italiana
Io di lavoro sostanzialmente se dovessi descrive lo faccio il giro delle feste L'Unità le riunioni della segreteria mi occupo di associazionismo e per passione
Mi occupo ancora delle questioni della comunicazione anche se non ho un incarico su questo
In questo lavoro da commessa viaggiatrice che naturalmente non mi dal polso non sono istituti sondaggio ma vedo nostri elettori nostri compagni in giro per le feste e anche i compagni che non votano per il PDS
Io sento crescere i vuoti io devo dire nell'ultimo anno si è riaccesa anche una speranza ma c'è la sensazione che siamo appesi a una politica ancora troppo a vista che si naviga che abbiamo fatto anche
Diciamo così dei passi avanti abbiamo messo in difficoltà la testa ma che Cecchi Lima miglia a cui siamo attaccati per fare questo sono ancora troppo mobili e che ci giochiamo tutto in un'elezione se tu vai a chiedere la testa unità nostri compagni
Ma se Dio non voglia perdessimo le elezioni dove ci mettiamo dunque la nostra politica dove si fa forte su cosa si appoggia si si sparge il panico non c'è nulla
C'è il baratro dopo questa scadenza elettorale che naturalmente ebbene Vinci Errani non dico
Certo che dobbiamo fare
Allora io credo che una sinistra delle riforme e anche delle libertà sarebbe più convincente di una sinistra che si definisca puramente liberale o di una che si dica un po'arcigna mente antagonista perché una sinistra delle riforme e anche della libertà costruisce programma senso comune si radica di più nel mondo del lavoro ci sono le condizioni per fare una sinistra e le riforme io credo dissi
E vedo due una delle condizioni e che dentro l'arcipelago della sinistra si faccia scusate la formula una sinistra della sinistra dico male sembra un argomento molto politicista invece ci vuole
E io devo dire con franchezza forse non so nella diplomazia non sta bene dirlo c'è una parte importante del sindacato in particolare la CGIL che ci chiede che questo accada che si faccia la sinistra della sinistra
Perché lì c'è di grande materia ma ci sono anche persone quadre risorse desiderio che nella sinistra e ci sia una dialettica che non sia quella che dicevo prima
Seconda condizione dobbiamo uscire dal vestito stretto del partito liederistico di massa qui c'è una coazione a ripetere a sinistra
Figlia di quella storia di cui parlava Tortorella che fa litigare si litiga si esce si fa al nuovo partito poi si litiga si riesce vedo con piacere che non sia Prinz di rifarsi subito nuovo partito perché a tutti abbiamo pensato le vicende di questi anni
E nello stesso tempo c'è già stata un'autoriforma non è vero che tutto fermo crediamo i vecchi partiti di un tempo c'è già stata un'autoriforma delle forme politiche della sinistra
Noi per esempio non siamo più il partito di massa che eravamo siamo un partito del leader porno star
In quella dimensione di massa è data più alla quantità di voti che dalla partecipazione alla vita alle decisioni anche solo alla discussione politica
Del partito e l'altro elemento di autoriforma e che c'è un partito unico dei segretari
Non lo dico con disprezzo o per ironia capisco anche in questa fase politica come conta di fronte al Polo a bere ciò così le figure nel mondo del centrosinistra che parlano interloquiscono parlano settori diversi dell'opinione pubblica
Però troppo troppo questi immagine di partito unico dei segretari che ogni sabato e domenica si dà appuntamento in un albergo diverso e tutto lì e il gioco facciamo di questa parte della politica italiana e poi infine c'è una resistenza nel maggior partito da sinistra principio federativo perché quando sei forte
In ipotesi quando c'è una leadership affermano perché dovresti andare a mettere in discussione quella cosa lì che certo mai risente dei limiti storici con la forma ma insomma intanto funzione anche una legge
Allora io la domanda che faccio è questa si può ancora fare un un partito una forza politica federandosi tante culture tante anime
Un partito di massa pluralista e partecipato io dico pluralista non solo perché è più giusto dal punto di vista democratico più rispettoso le culture
Ma perché si producono più idee se un partito una formazione politica pluralista se no non si producono questa è la tragica verità
Diciamo così dei limiti di quella vecchia forma che adesso poi si è ristretta diciamo sempre più nei confini
Di delisting ci io se devo dire rispondere a questa domanda cioè se si può fare un con un partito di massa pluralista e partecipato
Devo dire che dovendo scegliere da dove cominciare io partirei dal fatto di provare a fare modo federato una forza politica pluralista e partecipato
Dove questo elemento si è costitutivo parto dal basso dove tanti gruppi che hanno un giornale che fanno una cosa ma che non si sognerebbe romane di infilarsi nella vita di partito con le vedi riti le cose che hanno ecco io vorrei questo se poi sarà di massa
Lo vedremo se ce la faremo ma noi dobbiamo partire dall'altra cosa dalla partecipazione se noteremo partiti di massa l'idea distici a scarsissima partecipazione io chiudo dicendo che credo sia maggiormente propulsivo oggi dire appunto ai tanti della sinistra non li raccoglieremo mai tutti questo Mill unzione diciamo così
Ogni comprensiva che meglio abbandonare ma tanti a sinistra che dicono non so non sono del PDS l'uso di Rifondazione non so dove dopo cosa fare vorrei far qualcosa ma non so dove farlo
Io credo che sia più propulsivo dire vieni proviamo insieme a fare una cosa importante per collegare segmenti della sinistra sparsi che anche cosa che anche una grande impresa storica dopo la crisi del vecchio partito diciamo quello del gruppo dirigente
Che oggi diventano spesso un partito del segretario
I fondamenti diceva Lucio Magri una relazione che io apprezzato facendo lo sforzo di uscire da quell'agenda da telegiornale che domina il confronto politico italiano son convinto anch'io che qui ci sia da lavorare
E non credo lo dico senza diciamo iattanza non credo che questa questione dei fondamenti debba essere un compito solo della generazione dei Tortorella o della generazione dei mai perché credo abbia
No no
Odette apposta la generazione dei Tortorella o lo scritto perché conosco io
Ho la generazione dei magri mentre a noi quarantenni non so Napier Pettinari Buffo Bandoli e tanti altri che si ci sono in giro spero di cose fare gaffe anche lì sull'età ma insomma
E chiedo quarantenne invece spetta o di portare la sinistra governo costi quel che costi o comunque ci spetta di occuparci delle politiche perché noi siamo quelli allora il nucleare l'ambiente
E l'occupazione queste cose qui non mi convince questa divisione dei compiti non vorrei non perché non mi fidi Tortorella di macchine perché penso che se non facciamo anche noi questa cosa qui non ce la facciamo allora sinistra delle riforme una nuova stagione delle libertà sulla quale a sinistra e timidissima non è timida la mia parte di sinistra quando state libertà di mercato sulle altre molto timida
Un ritorno della questione della lotta alle ingiustizie una forte innovazione nelle forme organizzate rimo di stare insieme a me sembrano la modernizzazione di cui c'è bisogno e che io spero
Faremo insieme non solo Tortorella ma di tanti altri ma anche quelli che ho citato prima grazie
Grazie Amon la compagna un no per il suo contributo ora la parola è al compagno Rino Serri
A riprova che la nostra generazione quella di Magri non quella di Tortorella
Non discute dei fondamenti
Serbo
Io vorrei discutere sul che fare oggi
Particolarmente in rapporto alla questione
Del processo federativo
Discutendo un poco di nostri interlocutori poi glielo faremo sapere quelli che non ci sono
Il compagno Giordano
Ci ha detto in sostanza questo che senso a proporre il processo federativo quando le distanze sono quelle che sono a Giordano io ribatte Ray con un'altra domanda che questa qual è la proposta unitaria di Rifondazione Comunista per la sinistra
Giordano sa bene che su questo c'è stato un forte dibattito ed è stata una delle ragioni della nostra separazione perché manca questa proposta
Se non c'è dico a Giordano attenzione perché senza una politica unitaria
Non c'è forse azione politica c'è quello che Magri definiva un'impossibile tentativo di autore organizzare l'emarginazione
Prendiamo l'esempio due esempi soli quello delle pensioni la discussione adesso al Senato Rifondazione ha scelto
Sono d'accordo mi fa piacere
La linea del non ostruzionismo
Ma ragionevolezza vuole
Che si pensasse l'opposto che alla Camera si tentava da parte di Rifondazione una forte azione per modificare quella legge ed eventualmente di fronte una cattiva legge al Senato l'ostruzionismo ma in ogni caso ben venga
Ma sono le contraddizioni entro le quali va a una politica di questo tipo
Un secondo caso
Si è richiamato qui da Diversi la storia il ruolo del nostro voto
Su Dini
Il compagno giordano sa bene che abbiamo discusso a lungo che una delle critiche che ci veniva mosse prima quando abbiamo tentato di tutto per trovare un'altra strada unitaria di Rifondazione fu quella
Fu questa ma voi siete tanto ingenui da pensare che un governo come quello di Dini sta in piedi sulla base di alcuni voti comunisti
Come se questo fosse impossibile
La domanda è questa a Giordano attenzione che non ci sia una sottovalutazione tale del ruolo possibile oggi
Anche della stessa Rifondazione ma più in generale della sinistra che porta all'auto e marginale zione
In ogni caso
Io non ho bisogno di ribadire l'ha già fatto Macrì
Che noi continueremo a batterci per un accordo anche di tipo elettorale
Con Rifondazione dentro ad una linea che proponga al Paese una coalizione per governare non solo per battere la destra ma per battere la destra bisogna proporci al governo di questo Paese
In secondo luogo dobbiamo andare avanti con il processo federativo dirò dopo ma con grande decisione
E se Rifondazione Comunista non ritiene oggi di far parte di questo processo il dialogo con Rifondazione dovrà continuare anche sul processo federativo
E i compagni di Rifondazione dovranno essere portati a valutare costantemente e continuamente che cosa comporta la mancanza di una proposta di politica unitaria
Il compagno Novelli
Ci ha detto che non esistono le condizioni oggi e io francamente non lo capisco
Per il processo federativo
Ho paura Diego che ci abitiamo nella crisi che continuiamo ad essere prigionieri di scelte passate di esperienze figlie di una fase di crisi della sinistra
Di gruppi gruppetti di forze politiche di sperimenti che abbiamo fatto tutti o quasi
è il periodo dobbiamo continuare così
Dobbiamo continuare con questa prassi quasi che ci fosse una continua varia contraddittoria sperimentazione della sinistra
Io credo che qui dobbiamo combattere il pessimismo e lo sconfitti Isma'
Io le ragioni le condizioni dei vede in questo la destra in Italia è stata battuta non definitivamente ovviamente il pericolo sempre qua
Però quando noi tutti dicevamo che qui c'era il pericolo che si avviasse un regime in Italia che durava dieci o venti anni è in Italia avvenuto che dopo sette otto mesi da destra a comprare se non altro subito una sconfitta
Abbiamo avuti in Italia un milione e mezzo di persone cosa che non avviene in altri Paesi europei abbiamo avuto le elezioni regionali che come dire sulle quali non si riflette ma sono cose di poco tempo fa non sono queste condizioni che chiedono alla sinistra di dire ma ai loro che cosa aspettiamo badate da un lato io di questo non parlo
Han già parlato altri compagni
Aprire al centro costruire la coalizione democratica con coraggio con determinazione
E qui la questione quella dei programmi ma in parlo solo di un punto
La seconda altrettanto importante secondo me è aprire una nuova fase della sinistra costruire un nuovo strumento una forza politica di tipo federativo
Io credo che questo sia un esigenza di fondo e molto sentita in giro
Molto sentita dal popolo dalla gente almeno questa è la mia esperienza
Anche di recente idee le cose che abbiamo fatto dopo la nostra separazione se non la si capisce io temo che i gruppi dirigenti delle varie forze politiche e dei gruppi della sinistra verranno superati o dalla realtà stessa
O da quelle forze che sanno interpretare magari distorcendo lo questo processo
Attenzione a questa questione della visibilità io l'ho sentita molto spesso
Bisogna che però sia garantita la visibilità
Francamente se io rifletto su questo termine
Va bene ciascuno deve essere visibile ma perbacco il mio obiettivo dovrebbe essere quello di essere visibile non è questo un e un obiettivo minimo ridotto modestissimo io non vorrei più sentirlo dire
Io non vorrei più sentire gli elementi di astiosità di critica perché tu sei più forte perché sei egemonico e c'è per questo e proprio un non produce nulla
Non produce il problema di queste forze
Anche come la nostra perché no e quello non di essere visibile ma di incidere sulla realtà poco o tanto di contribuire a dare prospettive speranze a grandi masse
E da questo punto di vista è convincente il discorso che qui ci ha fatto D'Alema sulla natura di massa di questa nuova forza politica non credo come Martino che lui intende se dire che il PDS od di oggi e Dimas
No lui si riferiva proprio il processo federativo che non doveva essere solo di club di centri studi di riviste ma doveva essere un fatto di massi io credo che noi dobbiamo coglierlo pienamente questo non una struttura pattizia permanente fatta di contrattazioni un processo federativo che comincia che dà vita
Io credo anche in tempi non lunghi un anno mi va bene
Non credo si debba allungare che dà vita ad una nuova forza politica della sinistra di tipo federativo in questo senso secondo me come ha proposto la relazione
La nostra decisione di questa assemblea deve essere chiara netta senza equivoci noi siamo d'accordo per il patto federativo nell'altro ottica di costruire una nuova forza politica della sinistra di tipo federativo
E io credo lo ripeto ai tempi stretti
Impegnarci ovunque però realizzare questo processo molto d'accordo con chi lo ha detto anche adesso Gloria
Che parta il più possibile dal basso ma che comunque lo investe le Province i Comuni le Regioni realtà operaie della scuola intellettuali giovani associazioni immobili Tare vecchie forze mobili tarli di nuove del del vecchio partito comunista della nuova sinistra delle sinistre nuove che sono immerse e via di questo passo
Nella federazione bisogna lungo il processo riconnettersi rimescolarsi le forze io credo che già alcune condizioni esistano e in Italia avere dentro al processo
Il grosso della cultura politica comunista di questo Paese
Avere una parte importante della cultura politica socialista che è rimasta
Di tal di che è sopravvissuta che io spero che si rilanci rispetto al disastro taxi hanno avere una componente cattolica rapide democratica rappresentata dei cristiano sociali forze dell'associazionismo la cultura delle donne è un punto di partenza che in Italia rappresenta un punto forte una base di partenza solida del processo federativo
L'ambientalismo di sinistra è un problema l'abbiamo sentito qui
Si è espresso anche nell'intervento del nostro compagno Mattioli
Io non so se in Italia l'esperienza tedesca e ripetibile
In non non è la stessa realtà politica ho visto che anche il Polo adesso si è dato un raggruppamento verde
Si è costituito non so se si presenterà anche alle elezioni so che dentro i Verdi ce l'ha spinta ad una collocazione più di tipo centrista moderato ritenendo che questo possa riflettere di più quell'elettorato
Io non capisco questa discussione
Capisco questa discussione so che ci sono altre esperienze forse ne sentiremo parlare
Io credo che nella sostanza però il processo federativo di che costruisce una grande forza federativa della sinistra sia l'area nella quale l'esperienza italiana
Dell'ambientalismo così come è nata e si è espressa storicamente può trovare un punto alto non dico il massimo della sua espressione in ogni caso noi dobbiamo produrre un grosso lavoro nel Paese con tutte queste forze
La stessa costruzione del movimento nostro proprio perché l'abbiamo detto non vogliamo diventare partito è collegata a questo processo un ruolo forte nostro si può dare solo se l'intuizione politica e giusta
E se poi su questi intuizione politica il processo federativo noi agiamo con grande coraggio e determinazione nel perseguire
Questa nostra scelta si è chiesto qui
Il compagno Dorigo la facciamo da soli o prima dobbiamo unirci con altri per condizionare il PDS
Sono molto esplicito come vedete io a questa seconda linea non ci credo la prima ragione quella che ha detto qui Gloria Buffo considero che nel PDS
In questo partito ci sta il massimo delle forze di sinistra rispetto a tutte le altre
Sindacalisti grandi masse popolo ed erede dove ritroviamo di più i forse di sinistra nostra interlocutrice
Dovremmo invece mettere in moto un processo seguendo una logica che è tenuta dall'esterno un condizionamento non ci credo a questa linea credo anzi che possa presentare qualche rischio
Ma non c'è contraddizione Martino perché io penso che il processo federativo lungo il processo federativo noi dobbiamo essere disponibili si polipi Rienzi sollecitare la convergenza la collaborazione la piena fusione con altre forze di sinistra che stiano dentro al processo federativo però
Che assumono questa ottica perché altrimenti noi
Tivoli permane solo la dispersione e la subalternità
Degli altri rispetto alle grandi forze alla grande
Voglio essere ancora più esplicito
Un reale confronto sugli analisi e sui programmi sulle scelte strategiche
Si può dare io credo soltanto oggi superando una fase di questi anni solo se abbiamo questo processo altrimenti badate noi avremo il riprodursi all'infinito di questa situazione
Il PDS deve farsi carico dei problemi del governo dell'apertura al centro dalla normalità eccetera eccetera le altre forze di sinistra
Democratiche stanno dentro questo processo si lamentano criticano dicono che questo non è sufficiente tatara è un'altra forza Rifondazione tenta l'autorganizzazione della marginalità è questo il quadro che noi vogliamo
Bisogna rompere questo processo
Proprio per discutere di programmi di scelte strategiche di analisi della società italiana
Dobbiamo superare una fase aprirne un'altra
Nella quale non più c'è la critica dall'esterno il lamento reciproco la l'accusatrice monismo ma il confronto avviene effettivamente su input sui sui sulle analisi sulle scelte strategiche
Sui programmi
Per esempio ma voglio fare solo questo accenno c'è un punto che non mi ha convinto non quello della Federazione che secondo me la posta correttamente D'Alema
E nemmeno quello che ha motivato come azione politica che il PDS ha fatto in una certa fase
Quello che non mi convince solo alcuni elementi dell'analisi della Società italiana ho sentito tornare in questa sua valutazione del capitalismo italiano
Non quella la parte sullo stato che elementi convincenti in mano della parte più diciamo di struttura economica ho sentito ritornare un dibattito che è stato lungamente
Percorso dentro al partito comunista
E cioè elementi di arretratezza del capitalismo italiano rispetto al resto e quindi la modernizzazione coppe non mi spaventa la modernizzazione comunque fatto avanzato e proprio così la situazione italiana o non è questo capitalismo in qualche maniera interno organico alla dimensione internazionale attuale alla globalizzazione
Internazionale forse la seconda la risposta ma ho dato solo questo esempio non per entrare nel merito ma per far capire questo punto che secondo me la discussione effettiva concreta ravvicinata libera produttiva creativa anche sulle questioni strategiche sui programmi
Può avvenire solo se si cambia la fase altrimenti siamo condannati
A restare dentro a questa logica della critica della puntura di spillo della dichiarazione un po'più spostata a sinistra del condizionamento reciproco ma queste paralizzante proprio è particolarmente per la sinistra io credo che qui dobbiamo fare il salto
E tocca a noi penso a vere da questo punto di vista il massimo della determinazione
La sinistra davanti questo passaggio dentro il processo dalla coalizione l'ho già detto non non c'è ritorno sopra l'ha già detto altri compagni oggi qui è il passaggio io sento forti spinte
Io invito i compagni e gli amici anche di altre forze politiche a valutare con grande attenzione quello che ha detto un attimo fa Gloria Buffo
Quando accennato con grande
Come dire
Sci gli evita levità
Alle forti resistenze che ci sono anche dentro il PDS
Al processo federativo con delle motivazioni che in parte sono politiche di fondo secondo me sbagliate
E cioè di chi pensa che la prospettiva è un'altra quella del partito democratico un unico del partito elettoralmente de di un movimento elettorale insomma l'americana
C'è c'è una componente forte di pensiero politico dentro il PDS che pensa che questa sia la ipotesi ma ce n'è anche un'altra che può essere alimentata
Dalle incertezze e dalle punture di spillo di di altre forze da sé e cioè di quella che semplicemente dice il PDS è forte sta bene guadagna voti perché dobbiamo rimetterci in discussione
Sarebbe un errore anche questo gravissimo ma non vorrei che nessuno lo favorisse
Comunque noi non dobbiamo favorirlo noi abbiamo fatto una scelta netta non vogliamo ricostruire un partito vogliamo puntare decisamente su quest'ipotesi federativa lo so che non dipende solo da noi
Realizzarla ma noi in questa fase dobbiamo mettercela tutta con grande convinzione con grande determinazione con tutte le nostre energie
Io credo che se esse non ce la facessimo
Per la sinistra italiana sarebbe come dire un passaggio perso forse non recuperabile a breve e forse anche per questa ragione anzi soprattutto per questa ragione noi dobbiamo mettercela tutta in questo la nostra scelta politica potrebbe avere un senso che va ben al di là di quello che oggi rappresentiamo ma rappresentare uno stimolo determinante in qualche maniera di un processo che porta la sinistra ad aprire una fase nuova e a costruire una nuova forza politica questo secondo me l'obiettivo fondamentale e su questo vale la pena di spenderci
Alla prova il compagno Franco astengo poi Sandro Del Fattore
Il dibattito di questa mattina
Care compagne e cari compagni animato da alcune delle più importanti
Personalità della sinistra italiana
Per conto mio ha fatto emergere concretamente un elemento che percorreva tutta la l'azione di Magri
La divisione a sinistra infatti non è frutto né da un lato di una integrazione nei margini di una gestione subalterna al neoliberismo
Né dall'altro alla possibilità che una sola forza in esclusiva possano far leva sulle nuove lotte sociali per porre direttamente e in modo radicale il tema di una nuova strategia di superamento del sistema
In questo senso nel fatto che nell'una e nell'altra cosa sono la frontiera della divisione a sinistra
Questa iniziativa di oggi può rappresentare davvero la l'avvio di una riflessione che manca può quindi essere utile credo che il primo bilancio di questa Assemblea è che oggi non ci siamo occupati dalle nuvole ma ci siamo occupati di uno spazio politico reale questo mi sembra il primo punto allora da dove prendere le mosse per sviluppare un ragionamento che corrisponda a questo spazio politico certo non sono più tempi di organi cinismo
Ma credo che un'idea del dove si va dobbiamo cercare di farcela
Io credo che permanga
Nel nostro Paese fuori di esso una forte spinta a destra una forte spinta a destra che intrecciare economico il politico e il sociale che a me pare fatto soprattutto di tre cose
Che e poi alla fine confluiscono in un elemento che a mio avviso elemento decisivo
Le tre cose sono il ritorno sulla scena della guerra come elemento di prosecuzione del conflitto e dalla guerra endemica proprio del conflitto che si materializza nello scontro bellico
Il secondo elemento è la natura dell'impresa
Sopra nazionale che ormai organizza i rapporti tra la finanza e la tecnologia e che organicamente legata al sistema monetario internazionale la circolazione dei capitali
E la terza cosa è la tendenza a svuotare lo Stato nazionale e a metterlo fuori di scena tutto questo contribuisce in un elemento nella riduzione della politica la politica intesa cioè come elemento che riduce il ruolo dello stato lo mette fuori di scena e lo confina nella gestione degli incentivi per l'esportazione e nell'assistenza ai ceti emarginati questi sono gli elementi portanti di questa spinta a destra che permane e che è molto pericolosa si tratta di elementi negativi molto forti ma che non vanno svolgendo sì in questo l'elemento in maniera semplice e lineare
Anzi evocano contraddizioni formidabili rispetta le quali è necessario non rimanere marginali
In Italia inoltre questo dato di spinta a destra e reso più complesso e più difficile da affrontare dall'emergere di un dato specifico
Al di là del tavolo delle regole
Ed è la ricerca di normalità su cui si è anche discusso qui oggi prevale un indirizzo più aggressivo della spinta a destra un indirizzo che io credo venga da lontano dal Progetto non tramontato e non dimenticato di Licio Gelli che punta a buttare la natura di fondo della democrazia italiana
Da qui deriva a mio avviso l'attacco feroce che attraverso i mezzi di comunicazione di massa è stato sferrato al concetto alto di politica e di politica organizzata attraverso la massa allora la sinistra deve essere in grado di saper individuare qual è davvero la posta
In gioco l'Italia ha certamente bisogno di essere interrogato
Ma ha bisogno di essere interrogata non soltanto a lei al riguardo delle regole con cui intende essere governata ma anche e soprattutto sull'utilizzo delle risorse
Su ciò che concretamente deve essere messo a disposizione dell'interesse generale sulla qualità del riequilibrio come diceva Favia Zucco dell'equilibrio sociale ed economico
Questo significa davvero non rinchiudersi nella pura lotta di esistenza
Significa davvero cercare di riconnettere il politico il sociale significa davvero dare un'idea di mediazione che offra un Progetto di nuova regolazione democratica dei rapporti politici sociali
Significa soprattutto davvero rilanciare una concezione alta dalla politica in modo da delineare una diversa prospettiva dissenso rispetto ai grandi nodi del modo di produrre di consumare di distribuire il lavoro e dire
Ma
Con quale sinistra dobbiamo affrontare questo compito così arduo schema di giù al massimo perché voglio far presto e poi parole ne sono state dette tante
Noi care compagne cari compagni siamo parte dell'area comunista all'interno di una sinistra italiana che lo abbiamo toccato con mano va declinata al plurale
Allora quale deve essere l'obiettivo di questa idea dalla Federazione di questa idea di nuovo soggetto politico
Riuscire a declinare la sinistra al plurale ponendo di fronte ad essa i termini generali di una politica unitaria
Però per far questo è necessario davvero dal nostro punto di vista lavorare su ciò che dal mille novecentonovanta non ha mosso un passo in avanti cioè lavorare sul terreno della rifondazione
Comunista
Credo che questo sia il punto nodale e non basta badate bene care compagne e cari compagni rifarci al patrimonio storico alla tradizione dei Comunisti italiani che pure possono offrire tanto
Noi dobbiamo afferrare due concetti quello di la direzione dissenso a cui ho già cercato di accennare e quello di una complessità di presenza storica oggi dei comunisti che vada oltre alle identità che sono state costruite io credo che questa possibilità esiste perché può poggiare su due pilastri di cui disponiamo che c'erano nella relazione che sono stati interni al dibattito aver compreso l'esigenza questo forse e passaggio che ho apprezzato di più della relazione di Lucio
L'esigenza di rilanciare l'idea di costruire un blocco sociale di riferimento un blocco sociale che eviti qualsiasi rischio di corporativismo di moderno corporativismo che oggi vediamo
Sulla scena
E il secondo avere intuito in un'epoca che pure è fortemente segnato da una richiesta di crescita dell'industria lirismo avere intuito dicevo esistenza di un'articolazione e di una diffusione di contraddizioni
Che non sono negoziabili e che contraddistinguono e segnano la vita quotidiana badate bene non i grandi scenari ma la vita quotidiana della gente
Allora si tratta di muoversi
In una forma che appunto come si diceva affronti anche la crisi
Della forma partito ma dobbiamo farlo in un quadro realisticamente operativo come quello che ci può offrire la federazione della sinistra
Cosa come dobbiamo come possiamo essere però incisivi davvero nei confronti del processo di questa costruzione della federazione nel processo di costruzione di questo soggetto politico io vorrei rispondere
Senza retorica all'ottimismo della volontà che ci ha presentato poco fa con grande passione Rino Serri io credo che per far questo per dare incisività alla nostro Progetto alla nostra possibile presenza dentro questa federazione
Occorre ripeto senza fare retorica fare una scelta per alcuni qui si è parlato prima di generazioni per alcuni è è la terza volta per altre la seconda per altri può essere la prima si tratta di scegliere e di nuovo di essere comunisti di oggi perché è soltanto essendo comunisti di oggi che possiamo preparare il terreno per i comunisti di domani vi ringrazio
La parola al compagno Sandro Del Fattore
Lo modernariato
Lo dico molto sommessamente non spetta a me rispondere agli interventi che ci sono stati stamattina ma lo dico molto sommessamente
Rispetto ad alcune affermazioni che ho riscontrato nell'impianto politico programmatico nell'intervento di D'Alema che rischiano di dare un'angolatura diversa alla prospettiva Giannone agevoli del federazione
C'è una seconda questione che mi interessa sottolineare
Magari nella relazione parlava giustamente che nelle dinamiche che la crisi produce c'è l'esigenza per questo schieramento ampio di forze politiche di sinistra e democratiche
Se vuole misurarsi con la realtà e reggere una possibile prova di governo non può attendere solo a razionalizzare l'esistente ma realisticamente attrezzarsi ad affrontare la crisi
Proponeva ad esempio a proposito di primi realistici spunti programmatici
Di formulare alcuni grandi piani su grandi direttrici aree urbane ambiente per l'occupazione ad esempio coinvolgendo in prese organizzazioni sociali
Enti locali che producano lavoro aggiuntivo
C'è per esempio su questo terreno un campo di sperimentazione è appunto un realistico questo ragionamento programmatico contenuto nella relazione
Io credo di sì già il compagno di Napoli diceva qualcosa per esempio sul problema delle aree urbane e della loro crisi
Badate
Nelle grandi aree urbane di quale crisi si tratta a che cosa siamo di fronte a mio avviso siamo di fronte alla crisi di un duplice modello il modello per così dire degli anni settanta quando nelle grandi città e nel governo delle grandi città si realizzò forse il compromesso socialmente più avanzato tra pubblico e privato
Tra sviluppo intensivo e quantitativo e sono a qualificazione sociale
La crisi dello stato sociale ha messo in discussione proprio quel modello la crisi delle giunte di sinistra la fine degli anni Settanta avevano proprio questo retroterra di crisi appunto
Alle loro spalle ma guardate compagni sta avvenendo un medico
Anche il modello per così dire degli anni ottanta novanta
Quello di quell'intreccio perverso tra finanziarizzazione terziarizzazione dell'economia uno bello che prese in più nelle grandi città romane a un esemplificazione da questo punto di vista che abbia dissolto la tradizionale organizzazione urbana e produttiva
Ma ora non solo quei meccanismi stanno manca smantellando quel che rimaneva dell'apparato produttivo lo ricordava il compagno di Napoli
Ma producono disoccupazione per esempio non soltanto nelle grandi aziende fabbriche concentrazioni produttive che con quel meccanismo vengono smantellate ma sta producendo fenomeni di disoccupazione molto ampia e profonda
The colpiscono anche quei ceti che per esempio erano emersi nel corso degli anni ottanta novanta
Proprio con quei fenomeni di intreccio perverso di finanziarizzazione e terziarizzazione il terziario avanzato
Che aveva caratterizzato l'economia delle grandi città negli anni ottanta novanta e oggi in crisi profonda e di sono processi di dissolvimento e di crisi anche di quel blocco di quei ceti che erano emersi proprio dentro quei processi
Ora e mi avvio a concludere tutto ciò è davvero difficile governando semplicemente con le regole o con regole anche le più innovative io vengo da un'esperienza come quella di Roma dove vi è al Governo una giunta progressista con quell'ampio ampio arco di forze di sinistra e democratiche il cui limite è proprio questo
è evidente assoluta trasparenza assoluta correttezza nel modo di gestire la cosa pubblica ma che non può attestarsi semplicemente sul terreno delle regole per governare processi di quella corposità e di quella profondità è difficile ad esempio pensare come avviene a Roma si sta discutendo da almeno due anni di fare la nuova città metropolitana ma la nuova città metropolitana non può essere semplicemente un disegno urbanistico fatto su una carta
Trani metrica
E è difficile pensare ad una città metropolitana quando Caltagirone
Ammirarle miliardi di beni immobili sul sul terreno immobiliare o quando che ne so Martini imprenditore anche illuminato detiene novecento miliardi di beni immobili
C'è bisogno di qualcosa più corposo che entra dentro quei meccanismi che li scorpora per governarli appunto diversamente a mio avviso se non si cominciano appunto in queste grandi aree urbane
A fare emergere almeno embrione al mente quello che io definisco un nuovo sistema di valori e di convenienze su cui produrre non ecco una breve appunto al compagno Carpi
Non per produrre nuove forme assistenziali io non intendo così i lavori socialmente utili come fa nella relazione di Magri
Ma per produrre qualcosa di diverso per produrre per esempio primi accenni di vera concreta e realistica riconversione della struttura produttiva di una grande area urbana
Voglio fare un esempio noi a Roma siamo impegnati in una complicatissima discussione sulla privatizzazione delle grandi aziende pubbliche le aziende di trasporto o le aziende produttrici di energia elettrica e così via
Bene che erano dei vecchi e sono dei vecchi carrozzoni molto spesso clientelari gestite dai socialisti dalla democrazia cristiana e così via
Ma la strada per rispondere a questi problemi non è semplicemente quella della razionalizzazione attraverso queste forme di privatizzazione perché per esempio quelle grandi aziende sono aziende che possono essere impegnati su grandi obiettivi strategici
Penso per esempio all'Acea Roma che produce energia elettrica su grandi obiettivi strategici per esempio per il risparmio energetico su cui concentrare risorse su cui concentrare competenze su cui produrre lavoro e anche nuova qualità
Nuova qualità del lavoro e su cui non solo diciamo così controllare governare diversamente il mercato ma produrre diciamo così
Anche delle forzature sui processi spontanei del mercato io in questo leggo
L'aspetto realistico del ragionamento sul piano programmatico che faceva il compagno maghi o per esempio per quanto riguarda la Centrale del latte di Roma ne stiamo discutendo proprio lunedì sulla sua privatizzazione ma quello può diventare un settore strategico pensate su un punto
Che è diventata una delle grandi contraddizione delle società moderne dello società sviluppate il problema del controllo della catena alimentare penso quali competenze quali forme anche di organizzazione del lavoro della produzione si possono produrre su questo terreno
Io ho concluso quindi compagni credo che il buon lavoro che Magri ci augurava
Io lo leggo così che si riesca a far muovere con noi
Senza esclusioni ismi gelosia organizzative lo ricordava Magri lo ricordava Gloria Buffo altri compagni
Sinistra sindacali associazioni ambientaliste entro quel Progetto appunto di riformismo forte che può trovare occasioni forze può essere davvero un interessante laboratorio di sperimentazione e di iniziativa politica
Allora compagne e compagni noi vorremmo concludere i nostri lavori nell'o Ra che avevamo comma
Di comune accordo predeterminato quindi chiudere la discussione alle diciotto e trenta
Per dare poi la parola al compagno comincia negli per l'intervento conclusivo che non durerà più di una menzogna
In questo senso abbiamo l'esigenza di chiedere la collaborazione di alcuni compagni che si erano iscritti a parlare
Perché noi abbiamo spazio per altri due interventi
Quello del compagno russo del movimento Alternativa verde solidale quello del compagno Renato Corvino
Poi vorremmo chiedere alla compagnia Rita commesso al compagno Sandro De Toni il compagno Bruno Atzori Valentino Filippetti Mario Sommariva e Renato Grimaldi che avevano chiesto di parlare di diciamo segnalarci la loro disponibilità a rinunciare almeno in questa sede alloro intervento questo ci consentirebbe di chiudere i lavori secondo l'ordine
Ci eravamo dati quindi se siamo d'accordo procediamo in questo senso ringraziando ovviamente i compagni che rinunciano al loro interno
La parola ora Franco Russo del movimento Alternativa Verde solidale
Vi ringrazio per l'occasione naturalmente Vito
L'augurio di buon lavoro e anche per la pazienza data l'ora e la giornata particolarmente calda io sono stato sollecitato a intervenire da un'affermazione della relazione di Magri da una sua omissione
Rispetto al prospettive di centrosinistra
L'affermazione che naturalmente non condivido che ha fatto Lucio Magri è relativamente alla battuta molto critica che ha fatto cioè bisogna ripresentare riproporrà allora nuova sinistra nel nostro Paese che ha la battuta che circola
Non solo nei confronti di Rifondazione comunista ma di quanti pongono all'attenzione il problema dell'altra sinistra nel nostro Paese
Il se non vogliamo essere ciechi e se non vogliamo vedere la storia della sinistra nel nostro Paese rinchiusa solo nella storia del Partito Comunista Italiano
Noi dobbiamo rifare i conti non solo in maniera
Critica
Ma però neanche maniera distruttiva con quella che ha significato alla stagione degli anni Settanta nel nostro nel nostro Paese
Lo dico perché altrimenti non essa cadremmo in un pessimismo e nel vedere nella forza elettorale semplicemente lo strumento per il cambiamento del nostro nel nostro Paese
Io vorrei ricordare qui che alcune questioni che la sinistra oggi si pone non sono nate all'interno dalla cultura del Partito comunista della cultura Togliatti ha nel nostro Paese
E che oggi si ripropone invece un problema molto forte molto sentita come si è posta in anni sessanta settanta
Di rappresentanza di aree di sofferenza sociale di aree del dissenso nei confronti del pensiero unico del mercato che altrimenti non trovano spazio nel nella prospettiva di D'Alema nella prospettiva della Federazione della della sinistra io vorrei ricordare cioè che nell'ambito della nuova sinistra non sedata solo la contiguità al terrorismo o l'estremismo macchina nuova sinistra sono stati messi in movimento quello che si chiamava l'altro movimento operaio
I consigli Lante autoritarismo la critica la gerarchia
Comunque una contiguità con la critica femminista
La riscoperta o la riproposizione apre la prima volta in asta del movimento pareo del pensiero garantista
Contro lo statalismo dalla storia del movimento del movimento operaio
E voglio dire che dalla nuova sinistra è emersa comunque quella che oggi Lucio Magri fa propria la critica della forma partito
Allora a me pare che non si tratta di liquidare in maniera molto secondo me settaria un'esperienza che ha rinnovato comunque gli orizzonti della sinistra e che comunque oggi
Il si ripropone in termini quali nuovi e diversi e prova a dire quale
L'omissione di Lucio non loro certo insegnare io dico ce lo ricordiamo anche qui in questo in questo teatro quando non era ancora in marmi
E beh c'è un problema di chi qual è il centrosinistra di che cosa il centrosinistra
Io vorrei ricordare che nel centro sinistra degli anni sessanta quello di lombardi e i Fanfani e Giolitti vennero avanti la programmazione economica la nazionalizzazione dell'energia elettrica la riforma della scuola media
E dunque per non ricordare la battaglia sul regime dei suoli e quindi un grande programma riformatore diremmo oggi
Io mi chiedo e chiedo a voi
Qual è la prospettiva del centrosinistra oggi nel nostro nel nostro paese quali sono i grandi temi di rinnovamento che il centrosinistra porta Porta avanti reti non faccio una polemica ideologica dico come combattevamo trent'anni fa il centrosinistra e oggi l'accetta io dico qual è la carica di innovatrice di rinnovamento
Che oggi pone certo intercetto voi dite noi faremo la battaglia sul sul sul programma ma allora la battaglia sul programma deve significare appunto il recupero di un'identità della sinistra oggi
Che non era identità ideologica nell'identità di bandiera e l'identità comunista
E l'identità di una società che oggi ripresenta delle forti critiche al mercato e voglio farlo che bisogna superare appunto ideologismo chi rappresenta oggi la critica dei metalmeccanici al disegno delle pensioni
Chi rappresenta oggi il movimento di massa dell'autunno del milione e mezzo di persone chi rappresenta oggi il pensiero critico verde nei confronti del modello di sviluppo e quindi la critica della forma merce
Ti presenta oggi la critica la Costituente chi critica oggi il presidenzialismo chi porta avanti oggi quindi una riproposizione di una democrazia partecipata e dove son Cuesta
E dov'è contenuto questo progetta all'interno del centro del centrosinistra certe cioè queste debbono essere i temi che noi dobbiamo portare avanti ma è su questo che però bisogna allora commisurate quando io dico l'altra sinistra
Io non vedo chiudersi una storia solo nella discenda nel superamento del partito del Partito comunista non c'è un'altra casa dove ritornare
C'è una sinistra da inventare il nostro Paese
E vorrei chiudere appunto senza ideologismi se è vero appunto che la critica le merci che la critica al mercato che la riproposizione oggi di un pensiero critico dell'impresa capitalistica
E delle sue scelte beh non bisogna rifarsi solo e tanto a Marx tanto appunto per essere moderni la critica all'organici timore ricordato al compagno D'Alema viene presente anche da forze liberali ne faccio uno a Dini noma Martia stende
Che certo appunto non può esser tacciato come dire di rifarsi il i gomiti solo leggendo le operazioni di Marcel ebbene Amartya Sen e Martha Nussbaum critica l'organismo platonico per dire cioè che bisogna pensare ad una buona vita la qualità della vita ed è nel nostro Paese questa critica appunto moderna al mercato che fa perno sulla persona
Sui suoi bisogni sui sei Desideri sulle sue potenzialità chi la porta avanti dove la porta avanti dove allora questa sinistra che tutta presa dagli schieramenti a mio avviso sta perdendo a punto di vista la possibilità di rappresentare una critica del capitalismo che faccia perno appunto sul discorso alla qualità della vita
Di una produzione appunto altra dai dettami del mercato che critica il prodotto nazionale lordo comunico parametro
Che vi punta sulle capacità delle delle persone io credo che questo problema appunto di una sinistra altra
Può venire un contributo dalla vostra
Dalla vostra sembra dal vostro sforzo sicuramente molto positiva nella scelta di non fare un partito ma sicuramente a me pare un po'regressiva quando vede ripeto nella storia del movimento operaio
L'unico ambito in cui costruire una possibile sinistra nel nostro Paese vi ringrazio
La parola al compagno Renato copino
Ma io credo che dobbiamo ringraziare il compagno serre
Per aver tentato di darci un a iniezione di ottimismo
Forse anche per il caldo almeno per quello che mi riguarda non è che ci sia riuscito molto nel senso che io credo che non riusciamo da un'ulteriore sconfitta che questa sconfitta è pesante che per quanto ce l'aspettassimo per quanto momento in cui siamo entrati
In quell'avventura che essa è chiamata Rifondazione non avessimo sicuramente la certezza di vincere sicuramente ci aspettavamo degli esiti migliori
E quindi si tratta di riflettere in primo luogo perché questo è uno dei drammi della sinistra in questi ultimi quindici anni di riflettere su questa sconfitta
Di capirne i motivi cercando di non adagiarsi sul delle formule che sono forse spiegano la congiuntura ma sicuramente non ci consentono di capire quello che è successo fino in fondo
E quindi io vorrei utilizzare i dieci minuti e non porterò via di più per discutere di questo
A me pare che la crisi istituzionale politica stia andando avanti in questo Paese che quello che noi abbiamo chiamato la svolta a destra e la preoccupazione per questa nuova destra
Sia sostanzialmente molto più forte di quello che appaiono i contorcimenti di fidi metà estate a cui stiamo a sosta assistendo
E che tutto questi operi in una situazione di scollamento di poteri che è forte sia a livello internazionale che nazionale
In cui alla globalizzazione capitalistica e le tendenze la guerra che giustamente stamani Pettinari ricordava all'inizio
Risponde una sorta di isolamento dice nazionalista della sinistra
Nel momento proprio in cui Stato nazione lo Stato nazione risulta in difficoltà evidente
Perché questo riferimento non tanto perché bisogna sempre cominciare dall'inizio come diceva stamane il compagno D'Alema
Ma perché credo che questa nostra vicenda e le vicende della sinistra in questo Paese siano un pezzo di questa
Se noi guardiamo la realtà per per quella che a me pare che la sinistra nel suo complesso sia appunto un pezzo della crisi politico istituzionale Cassago attraverso il Paese
E che tanto il suo radicalismo che il massimalismo abbiano corpose radici sociali
In altri termini
La sinistra non riesce a esprimere un progetto politico differenziato ma nei fatti vicario
Per il frutto da una parte delle scomposizioni sociali
Composizioni sociali che sono evidenti in quello che succede nel moderatismo per esempio del PPE
E dall'altra parte per la fibrillazione di una società che esprime sempre più focolai di rivolta a cui peraltro malamente l'attuale direzione di Rifondazione cerca di dare una risposta
Di movimento più che attori
L'esempio di tutto questo sta in una cosa che può essere rappresenta che porrà essere rappresentato dall'immagine del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno
Cioè per esprimerci semplicemente noi abbiamo il trentacinque per cento dei lavoratori che hanno votato al referendum che hanno detto di no
Questo può essere letto come uno straordinario frutto di resistenza
Ma se fossimo negli anni Settanta se ci fosse stato un movimento sindacale articolato è forte in una situazione come quella attuale io lo leggo come un pericolo reale all'interno di questa situazione
Come il pericolo di isolamento della parte più consistente del proletariato proprio sindacalizzata o di fabbrica
Come una sorta d'ammissione che metalmeccanici e lavoratori dei grandi gruppi non sono più un'avanguardia sociale reale all'interno della fabbrica e della società e dello stesso movimento sindacale
E tutto questo è un dato preoccupante perché mette in luce la fine di linguaggi comuni l'incapacità di esprimere un Progetto differenziato ma unitario come la sinistra in un qualche modo era stata capace di fare fino alla fine degli anni Settanta
In altri termini si poteva essere pianificatorio riformisti ma per lo meno ci si tende incisi intendeva sui termini e non si doveva assistere alle discussioni che anche hanno punteggiato anche questa mattina in cui sui termini di liberalismo e sul richiamo e sul rilancio del liberalismo
Da sinistra
Ecco io credo che quindi noi dovrei dobbiamo muoverci in questo quadro in una situazione estremamente complicata e difficile
In cui dobbiamo riuscire a coniugare come si è detto nell'ultimo periodo di Rifondazione
Questione democratica e questione sociale
Sapendo che non sono scindibile non sono assolutamente divisibili che non è pensabile quello che c'è venuto a raccontare stamattina Giordano cioè dividere la questione democratica della questione sociale perché lo quadro politico il quadro sociale in un periodo come questo si intrecciano fortemente e nel momento in cui si tende a dividere i due momenti non si impone una discussione di merito succede quello che succede normalmente un'oscillazione tra un opportunismo dei fatti e roboanti dichiarazioni domenicali
Abbiamo un esempio io vengo da una realtà in cui forse unica in tutta Italia Rifondazione al governo ben insomma ci aspettavamo che dopo le dichiarazioni degli ultimi periodi ci fosse uno scatto qualitativo fondamentale all'interno dell'attività dei nuovi compagni che sono entrati in Giunta
Ci aspettavamo cioè una differenza sostanziale rispetto a quello che erano state le esperienze precedenti momento in avanti realtà
Quello che leggiamo è una paralisi sostanziale del pensiero e dell'azione cioè c'è una sorta di atteggiamento simile a quello del miliardario in Luci della città anche quando si ubriaca braccia il sua bacia abbraccia Ciarlo e quando essa Rio invece lo respinge lo prende a schiaffi
Ecco noi ci abbiamo situazione di appoggio a una gestione ordinata e ordinaria nel migliore dei casi il dei momenti o d'ubriachezza o di sobrietà con può roboante discussioni domenicali
Sulle trentacinque ore sul la tassazione dei miliardari e via dicendo ora il problema è riuscire a capire in questo caso quando sono ubriachi e quando sono usati anche se poi la sostanza la questione non cambia cioè noi ci troviamo di fronte a questo tipo di qualità del dibattito politico
Di fronte a un PDS che si sposta sempre più in una posizione che
è facile definire moderata dall'altra parte abbiamo non tanto il massimalismo o l'espressione dell'antagonismo sociale ma molto spesso abbiamo ora il problema è che noi dobbiamo uscirne
Cioè non ha un senso un'impresa collettiva sì sì abbiamo discusso anche se era il caso di un prepensionamento anticipato l'abbiamo respinto solo per la spinta morale legata è lui che anzi ne chiederei nei casi della vita problema è come si esce da questa crisi d'orientamento e di proposta e la situazione secondo me seria e vitale
Perché o noi riusciamo a creare un linguaggio un esperienza un percorso comune che non significa essere tutti d'accordo significa le cose che diceva Magri e significa un dibattito serrato e non diplomatico
E quindi riusciamo a ricostruire un'ipotesi sia pur per grandi linee di sinistra chiamiamola riformismo forte chiamiamola come vogliamo oppure rischia se perché qui le alternative sono due
Io sono d'accordo perfettamente sul fatto che non si possa in questa situazione prendere questa questione della coalizione e della leadership di Prodi ci piaccia o non ci piaccia sottogamba
Ma il punto reale è che se questa cosa parte male
Cioè se non ci si fa affiggere
Per tutti i motivi che diceva Lucio stamani
Io credo che la situazione sia gravissima dal punto di vista non di chi perde in quel momento ma dell'insieme dello schieramento che si oppone alla testa
Cioè noi ci troveremmo di fronte a un ventisette marzo amplificato e ancora più difficile da gestire ma la cosa non è così semplice
Solamente dal punto di vista della sconfitta ma lo è anche dal punto del gravi tutte da di vista dalla vittoria se ci si va e poi si assiste a una fibrillazione come quella che c'è stata destra cosa può succedere
Significa un rinvio significa una nuova sconfitta e significa quindi una possibilità di incidere sui destini del paese e sulla situazione politica probabilmente per i prossimi dieci quindici anni significa cioè rinviare semplicemente la vittoria della destra
E la stessa cosa vale per la Federazione stamane compagno D'Alema
C'ha proposto un'idea ragionevole
Ragionevole perché prova la sua forza nel possibile
Le possibilità che abbiamo sono queste c'è un partito che ha quasi il ventiquattro per cento c'è un altro partito Carlotto sette per cento e poi in mezzo ci sono una serie di schegge noi stessi siamo cioè definiamo sì da quello che siamo una scheggia di questo processo
Ecco ma il punto come lo si supera feroci supera solamente dal punto di vista organizzativo Rino diceva
Prima proviamo una grande apertura e poi apriamo un dibattito politico io credo che dovremmo fare un'operazione diverso
Io credo che dovremmo usare i sei sette mesi che abbiamo di fronte prima che si apre realmente il dibattito politico dato che gli odi politici italiani sono come i cattivi studenti che studiano solo gli ultimi tre mesi
Per porre alcune questioni
E porre secondo la categoria della necessità
La necessità che cose che con ogni probabilità se non si fanno determinate cose non succedono delle altre
All'interno d'una logica che recuperi una cosa che forse l'ultimo marxismo aspera perso ma che è la logica previsionale il tentare di capire quali sono i possibili scenari dei prossimi mesi e dei prossimi
E a questo si lega il problema del partito di massa che volete
Di partito di massa ormai discutono tutti
A proposito e a sproposito
Io credo che il partito di massa così come l'abbiamo conosciuto
Non sarà più possibile riproporlo anche se sarebbe molto gradevole molto bello e per certi aspetti rassicuranti
Ma che cosa sostituiamo a questo come riusciamo a garantire un protagonismo di quelli che vorremmo o liberati o protagonisti e soprattutto come riusciremmo a mettere in campo queste forze
Ecco io credo che
Il problema che i nodi che abbiamo di fronte sono quelli indicati stamani
L'introduzione di in atti nella relazione di Mario
Con in più un da
Noi abbiamo un problema strategico come riuscire a garantire una tenuta
Permettendo alle stesse forze sociali di scavare una trincea all'interno del quale possono in un qualche modo difendersi e collocati è uno dei terreni fondamentale quello della politica industriale della politica economica
Che significa contemporaneamente politiche istituzionali precisi
Di fronte a questo le uniche e poi cioè io inorridisco quando sento al Coni che dicono voi avete fatto un errore perché avete giocato le vostre carte vostro dissenso sulla politica economica quasi che una politica release
La fiscalità configuri di per sé
Una politica economica cioè una politica di sviluppo
Ecco su questo terreno
Io credo che possiamo recupera
Possiamo recuperare molti dei vecchi e molte nuove io non credo che tutto lo scibile deve essere scritto e anche transitoriamente non si possa ripartire da consultarli
E questo ci riporta quello che dobbiamo essere noi per chiudo rapidissimamente
Noi possiamo essere in questa congiuntura tre cose
E guardate o non do un giudizio di valore
Possiamo essere un piccolo gruppo di pressione il quale tenta di condizionare nei limiti in cui ci riesce le politiche
Dei più forti anche se marginale
Possiamo essere un movimento organizzato che si colloca intorno ad altri movimenti organizzati all'interno alla sinistra e cerca di giocare anche un criterio di rappresentanza di rappresentatività
Possiamo essere una terza cosa cioè un tentativo di mozione di costruzione di una mozione politica di una proposta culturale ed è una riflessione teorica
Ecco io credo che dovremmo essere una cosa a metà tra la seconda e la terza cosa credo che queste ore
Un momento intermedio tra queste due scelte dovrebbe essere la nostra
E perché credo che in questo in questo rapporto si dovrebbe ci dovremmo porre in questa collocazione
Perché credo che se noi non recuperiamo un rapporto con gli altri enologo operiamo da subito e non riusciamo a farlo giocare immediatamente anche all'interno dei processi federativi che si mettono in moto ha ragione Martino
Siamo più deboli rispetto a un'ipotesi politica che in questo momento è oggettivamente vincente non è un problema di contrattuali tra è un problema di diffusione
Delle ipotesi e delle opinioni di costruzioni quel senso comune di cui parlava stamattina ma anche credo che tra l'altro vorremmo essere mozione politica per articolarla una cosa di questo genere non vive solo centralmente vive nel territorio vide nelle situazioni locali e quindi un movimento con ampie autonomie locali
Ma anche un movimento che riesca a costruire almeno una scadenza da qui a alla fine dell'anno
Una scadenza che noi abbiamo saltato continuamente
Abbiamo saltato continuamente in parte perché c'è Lara c'eravamo proposta e non siamo riusciti a metterla in movimento
Perché c'erano forze ben potenti che ci impedivano di discuterne ma da cui non possiamo soprattutto se vogliamo continuare a chiamarci comunisti
Non partire
Cioè io ho detto all'inizio del mio intervento che abbiamo una tendenza continua la rimozione e al tendere a rimuovere i motivi della sconfitta diciamo abbiamo perso e passiamo
Bene qui c'è stata una sconfitta di proporzioni epocali che è quella del socialismo reale
Possiamo dire che non abbiamo mai fatto io personalmente perlomeno no nessuno di noi ha fatto riferimento a quell'esperienza ma è un dato è un fatto o guardiamo da quell'esperienza e non tanto per superarla ma per capire che cosa non ha funzionato e per riproporre quello che stamattina l'uso di amava il programma fondamentale cioè una proposta se non un modello di società oppure sul medio periodo noi riusciamo difficilmente credi credibili non solo e non tanto alle grandi masse ma anche politicamente e hanno gli stessi nel senso che bene o male possiamo procedere anche con una piccola barca ma perlomeno una bussola
Allora prima di passare la parola al compagno Crucianelli compagno Pettinari regge un breve ma significativo ordine del giorno
E questa mattina
E quel breve intervento sulla sulla Bolzano abbiamo tradotto
In un comunicato stampa in un ordine del giorno e vorrei fare altrettanto su un altro problema diciamo di carattere internazionale ma anche dei diritti umani che molto importante sono tre righe
Dice così
I Comunisti unitari nell'approssimarsi della data fissata per l'esecuzione di Momi Abu Jamal
Giornalista e militante della sinistra statunitense condannato a morte invitano tutte le forze democratiche italiane ad adoperarsi nei confronti dell'autorità USA affinché possa essere fermato questo conto alla rovescia verso la morte affinché Abu Jamal possa ritornare a vivere credo
La parola al compagno Famiano Crucianelli coordinatore nazionale dei Comunisti unitari
Ma io voglio parlare molto meno
Dei trenta minuti che diceva Gennaro Lopez
E pare proprio qualche brevissima considerazione
Primo luogo
Io penso che
Dobbiamo rilevare con una certa soddisfazione
Per questa Assemblea
Ringraziando particolarmente i compagni che sono rimasti
Sono un po'come degli eroi della rivoluzione
è un'Assemblea richiama se era una grande scommessa una piccola scommessa comunque era una scommessa fare un'Assemblea il ventidue di luglio
E in più dopo tutte le traversie e in più di sabato come giustamente si dice
Era veramente una una scommessa l'avventura
A me pare che ne possiamo trarre una conclusione da questo piccolo atto politico che ha rappresentato questa assemblea una conclusione positiva
Sia per la qualità del dibattito che era la cosa fondamentale a quella del dibattito politico di questa mattina credo che sia stata
Molto interessante
E non è solito anzi solitamente per chi è costretto è stato costretto in passato a fare i vari giri di quel circo Barnum che si trasferisce la congresso in Congresso
Quei dibattiti sono molto spesso rituali inutili
Non c'è uno scambio reale di opinioni non c'è un confronto con una relazione che viene fatta in questi congressi sono delle cose appunto
Sono pezzi di archeologia che continuano e continueranno probabilmente oggi non è andata così
A me pare che il dibattito che qui oggi si è svolto rispetto anche ai quesiti che venivano posti dalla relazione sia stato un dibattito impegnato come una polemica anche severe
Fra i protagonisti di questo dibattito
In secondo luogo che però è cosa altrettanto importante noi abbiamo avuto una buona partecipazione a questa Assemblea
Anche questa in qualche misura insperata rispetto alla data del ventidue DIC quindi voglio dire che questa è la prima elementare ma necessaria considerazione che mi dobbiamo fare
Cioè sul significato di questa iniziativa
Che abbiamo scelto di fare in un momento difficile ma non avevamo altra scelta altre possibilità io voglio fare solo una considerazione che ha poi rappresentato intorno una questione che ha rappresentato un po'il cuore anche della farse nostra di discussione nostra
E che a me pare essenziale
Ma essenziale anche per i ragionamenti che dovremmo sviluppare
Noi abbiamo avuto diversi fatti politici va uno fra tutti
Nel corso di queste settimane ultime e fra tutto soprattutto per noi
Mi riferisco al congresso del PDS
E io dico anche all'intervento che D'Alema ha fatto questa mattina
Ora la polemica che si è fatta e che molto spesso si fa e confronti del congresso del PDS io credo che sia una polemica giusta
L'abbiamo fatto anche noi nelle varie forme
Molto spesso però di quella congresso si esalta un aspetto che assolutamente macroscopico
Che peraltro è stato oggetto del contenzioso congressuale
Della documento che è stato firmato mi è sembrata centotrenta delegati che poi non ha avuto diciamo riflesso nel voto congressuale perché poi hanno votato mi pare quasi tutti all'unanimità ma che è stato un documento
Sul quale si segnavano delle differenziazione rispetto alla relazione
E si diceva lì che c'era un vuoto macroscopico
Gigantesco che era il vuoto sociale per chi ha ascoltato la relazione dalle notti ha letto la relazione di D'Alema perché era veramente una cosa da questo punto di vista che rasentava ecco si può capire solo conoscendo l'arroganza di D'Alema lo dico proprio bonariamente conoscendola da tanti anni c'è ma neanche nominare i lavoratori perché praticamente di questo si è fatto soltanto questa evidentissimo quindi che dentro quella relazione c'era
Un vuoto di questo tutto
Vi è a mio parere un cuoco intrecciato
Altrettanto e forse ancor più grave che non è un vuoto questo e non è neanche un limite qualcosa di più
Che viene poco sottolineato di quel congresso
E ed è che a mio parere dovrebbe essere oggetto di una discussione di una polemica
Che invece è decisiva
In realtà quel congresso non era solo un congresso in cui mancava la classe operaia e lavoratori
Mer un congresso nel quale emergeva in modo altrettanto evidente può apparire paradossale un'assenza di una cultura di governo
E che nel momento in cui si discute di una prospettiva concreta
Perché di questo stiamo discutendo sarà a novembre sarà marzo ma stiamo discutendo ormai un governo possibile
E si affronta un congresso che viene chiamato peraltro tematico e quindi evoca quasi il fatto che si andavano discussione sulle grandi questioni e poi si fa una relazione debbo dire anche un dibattito nel quale i grandi temi che sono assolutamente diciamo pregiudizievoli per affrontare la scommessa del Governo
Ne questi grandi temi ma dal debito pubblico alla disoccupazione strutturale le questioni nord e sud tutti li potremo elencare tutti che sono i grandi temi brucianti che abbiamo di fronte e erano tutti quanti sistematicamente assenti
Cioè voglio dire che dentro quel congresso c'era un aspetto preoccupante ha due facce da una parte l'assenza e il deficit sociale ma l'altra faccia altrettanto grave era l'assenza proprio di una cultura di un'ipotesi una proposta di governo reale che non fosse semplicemente un governo che poi di fronte a lei prima ha grandi difficoltà che inevitabilmente inesorabilmente certamente si troverà di fronte rischia senza questa cultura che programma che Progetto che mobilitazione di energie culturali che consenso di massa reale rischia di essere inesorabilmente travolto
Ora dentro l'intervento di D'Alema che io debbo dire intervento da questo punto di vista Magri faceva una battuta io poi ero lì quindi l'ho sentita relazione Piero
Quella relazione una relazione veramente intervento quasi più impegnato rispetto nella sua diciamo nel suo modo nella sua esposizione così
Diciamo a braccio però per i contenuti le argomentazioni quasi più impegnato rispetto a quella che è stata la stessa relazione congressuale
Però riflette io su questo
Vorrei che noi ragionassimo e nei conti massima ragionare anche con loro e con D'Alema riflette alcuni dati che sono preoccupante
L'aspetto preoccupante almeno per me non è tanto la questione della federazione
Su cui possiamo discutere
Lì c'è tutta caratterialità dell'uomo
E c'è tutta una polemica che lui porta avanti prima sotterraneamente da anni e ultimamente da quando a un certo potere invece anche ufficialmente sulla fine dei partiti sui partiti in crisi e quindi sul nuovismo e quindi ogni volta che parla di metterci trentacinque volte che fine fa il partito il partito il partito perché questo fallimento parla di rivincita che lui si porta dietro
Ma al di là di questo al di là della terminologia che era anche volutamente provocatoria in realtà lui ha messo in piedi un discorso che non è diciamo dissi Deval mente distante ma che molto vicino alle cose che noi diciamo
Perché quando noi diciamo che la Federazione non deve essere un patto elettorale
Non deve essere un tavolo di trattativa permanente non deve essere la ripetizione come lui stesso ha detto dei progressisti che discutono litigano trafficano e così via ma che deve essere un principio attivo che mette in movimento forze reali soggetti che vanno rapidamente al di là dello stesso schieramento promotore e che configura quindi un nuovo soggetto
Dice a mio parere una cosa giusta e badate io credo che se anche l'unica via questa per evitare le subalternità gli assorbimenti cespugli
Cioè o parte un processo federativo che investe tutti i soggetti ed era il primo lo stesso PDS
Ma se l'incontro è fra monoliti uno grande e uno piccolo possiamo avere tutti gli accorgimenti possibili ma questo problema dell'assorbimento che non è un problema organizzativo ma che è un problema politico è un problema di alterità politica che ognuno di noi vuole conservare col vento una sintesi auspicabile questo diventa inevitabile
Quindi non è tanto questo a mio parere il treno anzi questo è un terreno vi ha offerto io credo come come fa lui ha offerto un telo discussione seria
La cosa che più mi preoccupa invece la sostanza
E non mi riferisco anche qui a
A queste sue civetterie no
Per cui prima Gramsci adesso non è che grammi getta nel Gange nessun rapporto con Gobetti che ci fosse diciamo un rapporto con i grandi processi liberali con la cultura liberale e così via insomma
No oggi lui ha detto un'altra cosa ha detto beh grandi si era antistatalista
Max era antistatalista perché sono dalla critica del programma di Cota aggiuntivi quanti ce ne sono ma io devo dire che anche state rivoluzione anti statalista ma dal dire che sono anti statalista po'diventano liberali e poi diventò liberisti insomma c'è di mezzo un Ocean
Cioè voglio dire al di là di queste cose c'è un aspetto che mi mi preoccupa di quello che gli altri
Lui ha polemizzato con il riformismo forte
Dicendo no ma perché riforniva forte parliamo di riforme di struttura
E poi però quando ha identificato queste riforme di struttura io sento le contro riforme di struttura non le riforme di struttura
Perché il passaggio che ha configurato nel suo ragionamento è il passaggio dal capitalismo familiare qua grandi famiglie a capitalismo americana
Cioè al capitalismo delle public company paga capitalismo dei fondi pensione SEAT capitalismo a quel tipo di capitalismo che ha rappresentato la rivoluzione finale
Sia che la finanziarizzazione dell'economia e che è stato poi il vero terreno di cultura su cui si sono creati le grandi speculazioni finanziarie nazionali e mondiali
E quindi insomma qualche elemento quindi di preoccupazione di discussione io credo non lo si debba avanzare in modo molto chiaro
E perché la federazione
Bisogna avere tutto il realismo possibile
E Tortorella ogni volta ce lo ripete Santhià poi tre le uomo realista quindi Luigi giustamente dice bisogna avere già sapere con chi si fa una federazione
Tortorella dice come facciamo un ragionamento su quella che la realtà della sinistra in Europa sinistra o per la sinistra a maggioranza moderata
Quindi non è che possiamo pensare come facciamo una federazione dove questa sinistra che la caratterizzata nella sua maggioranza moderata e addirittura in Italia in questa fase che si poi sono anche le vicende italiane questa sinistra
Moderate l'Europa rischia di essere anche la sinistra più moderata della sinistra moderata europea
Dice quindi cosa volete non è che noi possiamo può pretendere di capovolgere bisogna fare i conti che c'è una grande parte della sinistra che ha questo orientamento culturale politica e poi chi avrà più filo penserà benissimo io non io credo che questo sia un ragionamento che abbiano sua forza
Però bisogna anche cercare di fissare i confini
Non per fare appunto ma bisogna che questo tipo di processo federativo che noi mettiamo in campo sia un processo federativo nella quale l'idea di sinistra sia unica visibile intuibile
E questo aspetto io continuo a trovare un aspetto sul quale dobbiamo discutere non per fermarci
Non per vari sono accordo Corrino dobbiamo questa scommessa della Federazione farla fino in fondo ma dobbiamo farla anche avendo presente che è una scommessa è anche una lotta politica
Ne non è un non dico un pranzo di gala tre evocare cose grandiose ma insomma non è certo una cosa che noi possiamo dire adesso ci mettiamo intorno a un tavolo facciamo lo statuto e abbiamo fatto anche la Federazione non è questo
Questo processo è un processo e dentro questo processo che dobbiamo rendere quanto prima in diversi le quanto prima irreversibile
è un processo nel quale però ci sarà una lotta politica non selvaggia ma una lotta politica un confronto politico un confronto delle idee
Perché altrimenti questo aspetto che io continuo a ritrovare ogni volta non nella nell'impostazione metodologica ma nella sostanza ogni volta che si parla di programmi ogni volta che si parla di contenuti ogni volta che si parla di vocazione diciamo
Di merito
Beh questo è questo continuo oscillare fra un partito di sinistra un soggetto della sinistra e quella che era l'accezione che invece anche nel congresso del PDS c'era del Partito Democratico è una sorta di diciamo di oscillazione permanente che io vedo perché la federazione di sinistra ma è solo caratterizzata ha fatto i signori sinistra
Ma è anche caratterizzata dal fatto che nel suo programma clinico inequivocabilmente diciamo si discute di un soggetto a sinistra per collocazione non solo storica ma anche delle cose che oggi mette in campo
Io ci sarebbero tante altre cose da dire perché insomma
A me e
L'altra cosa che non convince ma questo non riguarda solo D'Alema è un po'tutta questa coalizione democratica e non su questo un compagno mi pare proprio mezza sulle davano dobbiamo rapidamente trovare la possibilità e l'opportunità di interagire anche con questa coalizione democratica con la sua discussione del pesce
Questo non c'è dubbio
Vorrei ricordare a noi stessi che noi abbiamo un tavolo e qualche sedia
Qualche sedia un tavolo soltanto da qualche ora
No no nel senso dove mettersi a lavorare cioè dove le poter dire questi sono i telefoni quindi da questo punto di vista
Evidente che anche ritardi politici non secondari sono legati al fatto che insomma ci siamo trovati in una situazione molto imbarazzante dal punto di vista organizzativo
E non voglio dire anche delle cose che sono molto fastidiose ma insomma noi va be Chauvet dall'uso delle stanze che che può essere un capitolo appunto che noi faremo intorno a un tavolo a cena magari tra il Barcelona barzellette all'altra però dobbiamo ritardo politico che è anche un ritardo collegato non solo a problemi come è ovvio politici ma anche collegato al fatto che la nostra struttura è una struttura flebile fragile che si è ora
Cominciata a definire
Però ci sono appunto questa coalizione Abbate io adesso mi pare mi pare perché c'è questo dibattito che si farà in Parlamento sulle grandi riforme istituzionali e non vorrei che qualche coniglio spuntasse fuori da lì
Ma questa ipotesi del
Biennio costituente e di governo di unità nazionale è un'ipotesi che è stata messa in campo ed è stata messa in campo dalla coalizione democratica
Ora Magritte rivelazione è stato molto chiaro su questo io considerare questo un vero e proprio suicidio politico dalla sinistra
Suicidio politico
E abbiamo avuto sperare in Berlusconi e Fini
Cioè il fatto che il loro in realtà abbiano ostacolato questo tipo di protesi
E questo a mio parere però è la Ennesima dimostrazione della incapacità della incapacità
Della sinistra e anche di questa coalizione di intervenire attivamente su quelle che sono anche le grandi contraddizioni che si stanno aprendo nel campo avversario
Io sono veramente sorpreso come la stampa i mezzi di comunicazione i grandi i soloni di questo paese come tutti quanti non rilevano dei fatti che sono invece vera che dovrebbero essere oggetto anche di una riflessione politica e di oltre che di un'iniziativa politica
Noi siamo di fronte a ormai alla Camera dei deputati da circa un mese e mezzo due mesi ad una permanente di frattura che attraversa il Polo della libertà
L'abbiamo avuto la discussione documento non su questioni sui a Melli branchi no o su altre no abbiano avuto la discussione sulla sul documento di programmazione economica
Che documento che ispira o dovrebbe ispirare poi la Finanziaria insomma documento è la madre di tutte le battaglie finanziarie economiche
Di un governo
E su questo documento né da un voto che Forza Italia si è astenuta che Alleanza nazionale ha votato contro
Abbiamo avuto la discussione sulle authorities
L'approvazione solo due giorni fa e su questo abbiamo avuto che Forza Italia era a favore e Alleanza nazionale non è che ha votato contro ha fatto l'ostruzionismo
Abbiamo avuto la vicenda sulla riforma delle pensioni
Dove anche qui Forza Italia l'agevolata la contrattata e Alleanza nazionale ha fatto l'ostruzionismo
Cioè voglio dire quando si dice la relazione che siamo in una fase di vulnerabilità della destra mio parere si coglie un dato politico di l'estrema importanza che però sfugge continuamente e da cui poi non esegue ma oltre ovvero è ovvio perché se sfugge poi è difficile far eseguire le conseguenze
E invece si continua a giocare tutto su un tavolo su un certo tavolo che si sfoggia quello che dovrebbe essere invece il vero terreno di iniziativa politica per incalzare la destra per metterlo in difficoltà e per costruire rapidamente un alternativa alla destra
Quindi voglio dire che noi elementi a mio parere di critica
Ne abbiamo e dobbiamo capire multi rispetta quello che in questa fase si è siamo spiegato sul terreno dell'iniziativa politica
Voglio passare a una solo proprio per pochissimi scimmia
Alla questione della federazione è un problema che è stato qui sollevato
Sulla federazione io credo io non mi pare di aver sentito sul principio federativo sul fatto che questa è la scelta
Con la quale noi vogliamo entrare diciamo
Insomma sul fatto che questo è l'oggetto del desiderio mi pare che su questo non ci siano problemi fra noi
E avanzata una ipotesi di discussione su cui io non credo che ci siano differenze
Lo dico perché è un passaggio importante in qualche modo anche Corvino adesso lo diceva la fine
E l'ha detto anche Dorigo
Noi pensiamo di affrontare questa fase
E anche con i giudizi che io davo del PDS c'era molto più severi peraltro di quelli Dorigo
Relativi al discorso di D'Alema
Come diciamo un gruppo che continua a coltivare la sua identità comunista e che si aggrega a questa operazione che la federazione
Trascurando i possibili interlocutori
E pensando in questo modo di poter capovolgere legge monismo e il dominio del PDS
Io credo che nessuno nessuno può pensare questo
Pare una cosa sarebbe una cosa insensata
è assolutamente evidente
Su questo non c'è discussione debbo dire che c'è stata una discussione in passato ma che non deve di riprendere nel dettaglio è assolutamente evidente
Che noi in questa fase dobbiamo costruire rapporti interloquire con tutte quelle forze che nel processo federativo si collocano diciamo a sinistra che esprimono in modo più netto una vocazione di alternativa
Rispetto alle cose che anche qui oggi delle ma ripeteva
Io la vedo come una cosa assolutamente naturale
Faccio una qualche difficoltà a individuare queste energie
Posso vedere
Nel mondo organizzato qualche pezzo della Rete
Su alcuni terreni anche i cristiano sociali
Forse qualche settore ambientalista
Io credo che noi dovremmo muoversi concretamente
Perché queste aree questi settori possano rapidamente trovare anche dei momenti fortemente unitari
Però io sono convinto di una cosa lo dico con grande franchezza
Ritorno al concetto che avevo espresso proprio in prima battuta la possibilità per sfuggire
Non ha
Ha un prevalere assolutamente naturale ma leggi monismo
Del gruppo dirigente del PDS non passa tanto questa è la mia opinione attraverso il fatto che non riusciamo aggregare in questa fase nella dialettica politica che si sviluppa
Sulla federazione nella Federazione nel processo federativo
Nel rapporto che noi possiamo stabilire con alcune aree e settori che hanno più diciamo una affinità rispetto a noi
A mio parere passa questa possibilità che non è assolutamente scontata ma passa attraverso il fatto che si liberano forze nel processo federativo che oggi sono congelate nel movimento sindacale
E io li vedo una grandissima possibilità
E debbo dire anche nello stesso partito democratico come l'intervento della Gloria Buffo oggi qui dimostrava cioè o si mette in moto un processo
Perché io questo voglio io son convinto badate son convinto perché questo poi lo si percepisce anche che anche in Italia la sinistra moderata fra virgolette è dominante dentro lo schieramento della sinistra
Anche grazie al fatto che Rifondazione si è sottratta a qualsiasi ipotesi di diciamo interlocuzione a una battaglia politica perché si costruisse una sinistra con una vocazione più alternativa ma io non sono però
Così tranquillamente sicuro che nel momento in cui si dovesse realmente aprire un processo a tutto campo a tutto campo
Che poi alla fine questa sinistra diciamo con una vocazione alternativa che ha le stesse nostre preoccupazioni che son quelle che diceva Corvino che poi dice la relazione magri che sono o tornate dentro molti interventi che erano anche l'intervento lo stesso Mattioli a cui io non sono così convinto che questa sinistra sia così minoritaria isola
Il punto è se riesce a partire perché la vera scommessa sulla federazione quesito che si apra una fase in cui realmente comincia un dibattito a campo aperto e dove non ci sono più rigidità burocratiche muri steccati che permettono a tutti
Dentro i diversi soggetti di rimettere in discussione anche la propria appartenenza originaria dentro un processo federativo più generale e li ho cresce dentro questo processo una sinistra della sinistra che però a questo tipo di albero
Da cui può attingere forze o altrimenti veramente noi possiamo anche metterci insieme al compagno Novelli e forse anche a qualcuno degli ambientalisti che accetterà questo tipo di di di esperienza federativa e forse anche ad altri settori
Ma la possibilità di contrastare seriamente una deriva moderata che può anche segnare ipotecare
Una federazione passa solo a mio parere se si mentre scendono in campo tutte queste forze che sono state sono ancora oggi congelate immobilizzate irretita e molto spesso
E quindi da questo punto di vista la nostra funzione io la vedo molto diciamo molto chiare
Noi torneremo a discutere
Torneremo a discutere sulla questione comunista
Io spero guardando spero proprio perché avendo partecipato a non so quante riunioni di segreterie dell'allora Rifondazione in cui si diceva mettiamo in
Campo Argo due e questo albo due diventato una sorta appunto di galassia che sta sempre sa sempre più lontana perché non c'è mai stato
Un vero momento di riflessione una ripresa di una riflessione
Su
Sul senso insomma nell'affermazione comunista oggi perché siamo comunisti
Io credo che questo sarà uno dei nodi fonda cortissimo noi entro almeno soprattutto se non si va a votare ma io credo anche se si dovesse votare
Noi questo appuntamento quasi come appuntamento etico lo dovremmo appunto tenerlo cioè il fatto di arrivare entro settembre ottobre avendo il massimo ad avere un momento di riflessione con gli altri interlocutori dell'esperienza comunista che discute insomma sul senso oggi di una forza comunista di un soggetto comunista sua della espressione comunista
Quindi da questo punto di vista io diciamo penso che questo debba essere
Un compito proprio che peraltro è un dovere che noi abbiamo sul terreno politico a me pare che invece il percorso sia abbastanza non dico lineari chiaro
Deve essere però chiaro compagnie queste l'altro corno sedici dobbiamo aprire Procesi deve essere chiaro un'altra questione
Perlomeno per quanto riguarda me
Interloquire cercare alleanze fare incontri privilegiati di terzo tipo costruire quello che possiamo costruire con altri amici e compagni di avventura in questa esperienza federativa
Ma tutto questo a mio parere avrà una forza se noi anche se in forma ridotta
Saremo un soggetto reale
La cosa che io ho visto con veramente come uno spettro e questa giornata ma anche altri fatti altre assemblee fatte fuori mi hanno un po'diciamo
Tirato su e via via mi stanno dando nuove energie lo spettro che io vedevo davanti a me ed era quello che mi ha tenuto incerto fino alla fine
Nella vicenda di Rifondazione era quello di restare un gruppo di parlamentari
Che avevano visto assolutamente giusto perché io non sto qui ad essa ripeta le lodi di noi stessi
E la e sono i fatti no D'Alema forse queste cose le volevo dire anche in qualche altra sede oltre che dirle quindi ma insomma sono stati fatti i processi reali che ci hanno dato pienamente ragione no
Sarebbe stato diverso non perché siamo chissà chi siamo ma certo che il percorso politico non dico la storia ma il percorso politico di questo Paese senza quella scelta di cui sedici deputati sarebbe stato diverso
Quindi da questo però
Da lì a pensare che quell'atto di grande responsabilità politica nazionale democratica potesse poi diventare qualcosa di più e mettere in campo una politica una prospettiva un soggetto
Questa era veramente era a mio parere in parte resta ancora un grosso punto interrogativo ma questo è l'altro punto su io credo che noi si debba insistere
Si debba insistere perché io sono convinto che l'apertura di contraddizioni sempre più forti
Libereranno anche qui delle forze che un'ipotesi nostra come quella che abbiamo messo in campo nella sua semplicità poi con tutte le sensibilità le dive Zita che ci sono anche fra noi ma nelle sua diciamo esposizione elementare che è quella che ha ispirato la battaglia politica che abbiamo fatto dentro Rifondazione
Beh io credo che quel tipo di elementare considerazione c'è rifiutare la deriva fra una sinistra moderata e una sinistra massimalista parolaia e dannosa talvolta e L'Unità come strategia non solo come strategia nell'immediato ma come strategia per uscire da una crisi che non da un anno ma da quindici anni attraversa il sistema capitalistico
E non la faccio lunga su questo perché questa considerazione io credo che diverrà sempre più forte e se un soggetto reale anche se quadri non grandi masse fa vivere questa ipotesi io ho non la speranza ma ho la la i siamo folla credibile intuizione che questa cosa possa dare luogo anche a qualcosa di concreto di vero in questa è l'altro aspetto
Perché noi per poter avere anche un peso dentro il processo federativo un peso che non sia semplicemente legata al fatto noi siamo gli eroi della patria e in quanto eroi della patria voi ci dovete questo
Deve esserci anche una forza minimamente credibile reale diffusa nel territorio che possa partecipare a quelle che sono in discussione che si faranno e che si stanno facendo su la federazione che possa lavorare a questi comitati della federazione cioè una forza reale da quel dono un partito ma almeno però un soggetto
Questo è l'altro aspetto che io vedo badate e chiudo spesso quando si discute con i compagni viene fuori il problema dice va be'ma se tutto questa vicenda poi contiene che facciamo
Perché può ad un certo punto a cadere dice che qui
Lo sviluppo della situazione politica
Avendo noi collegato diciamo la nostra anche esistenza non a un fatto autonomo isolazionista
Ma avendo la collegava un po'un destino generale poco darsi che questo destino prende una piega che per noi diventa veramente diciamo imbevibile
Io sono abbastanza da questo punto di vista sereno Orsi responsabile ma sereno
Perché appunto noi abbiamo legato alla nostra ipotesi politiche la nostra esistenza e la nostra scelta dura
Ha un'ipotesi generale
Che non è l'ipotesi generale dei sopravvissuti
Ma di chi scommette che in Italia sia possibile a lire una sinistra sia possibile avere una sinistra che certo non esprime le nostre idee ma che sia una sinistra che voglia restare tale
E che quindi scommette su questo la sua partita
Se si dovesse verificare quell'eventualità che invece il PDS diventa inesorabilmente una forza di centro moderato non più di sinistra moda ma di centro moderato e tutto quello che ne segue
Per compagni quello che accadrà in questo Paese sarà qualcosa a mio parere sarà un altro grande terremoto un altro grande terremoto
Io non credo che si possa avere una dislocazione di una forza come il PDS semplicemente nell'alveo del centro moderato senza che questo possa produrre processi politici sociali e culturali
Politici sociali e sindacali
Ma ci diamo cosa accadrebbe nel sindacato
Cioè voglio dire che noi abbiamo fatto una scommessa politica legando c'è un progetto politico questa scommessa politica questo progetto politico è legato a un processo generale
Io ho fiducia che la nostra battaglia abbiamo fatto una scelta coraggiosa ma che la nostra battaglia possa dare un contributo perché questo processo politico possa avere uno sviluppo positivo
Perché si possa così una federazione perché si possa arrivare una coalizione democratica nella quale la sinistra non sia solo forte numericamente ma sia forte anche sul terreno programmatico politico culturale
Ma se tutto questo dovesse venire meno evidente che noi saremmo di fronte a un nuovo grande processo a un nuovo grande terremoto in questo Paese
E qui non è che c'è la risposta di Rifondazione perché se si dovesse realizzare questa situazione la risposta che Rifondazione ha dato e continua a dare sarebbe ancor più paradossale ancor più paradossale
Perché il vuoto che si verrebbe a quel punto a creare qui in Italia non è il vuoto dei centri sociali ed è la componente massimalista del movimento opera Mario ma si può ed è veramente il problema della ricostruzione di una sinistra che state interloquire parlare con tutti i mezzi soggetti sociali c'è un'impresa ciclopica
Un'impresa ciclopica ma che è di tutt'altra natura da quello che oggi rappresenta Rifondazione
Per questo sono diciamo porsi responsabilmente ma sereno sapendo che abbiamo fatto un atto politico che portare in un grande contributo rispetto a quella che è la fase attuale che stiamo attraversando la federazione la coalizione democratica
Ma che è anche un atto politico che in qualche misura guarda lontano io mi auguro credo
Analiticamente credo ne torneremo a discutere che questa nota scommessa può avere un suo percorso un suo risultato ma comunque è una scommessa che costruisce un fatto per il futuro sia che le cose vadano bene sia che non vadano per il verso giusto
Questa è una premessa necessaria perché in questo Paese la sinistra possa continuare ad avere una funzione un ruolo e Possa contrarie quella responsabilità nazionale non testimoniale
Che avuto in alcuni momenti importanti della storia democratica di questo Paese quindi da questo punto di vista io veramente chiuso compagni noi abbiamo fatto questa Assemblea stiamo lavorando per come possiamo in periferia
Adesso abbiamo di fronte un periodo che nel mese di agosto
Subito dopo diciamo la conclusione formale di questo dibattito vedremo alcuni momenti organizzativi alcune iniziative che dobbiamo mettere in campo però mi pare che possiamo dire con una certa soddisfazione
Che un passo forse piccolo forse fragile non passa avanti l'abbiamo fatto
Si conclude qui questa nostra Assemblea nazionale che ci ha fatto vivere credo un momento
Un momento
Non privo di significato per la vicenda dei Comunisti unitari ma credo anche per l'intera sinistra nel nostro Paese
Vogliamo ringraziare nuovamente tutti coloro che hanno partecipato a questo a questo nostro incontro chiediamo a tutti coloro che non l'abbiamo ancora fatto di consegnare alla segreteria dell'Assemblea la scheda di partecipazione che sarà utile per le ulteriori nostre iniziative consentitemi di dire anche a conclusione di questi nostri lavori
Che noi lanciamo da questa Assemblea oggi qui a Roma una prima campagna di adesioni
Ai comunisti unitari
Perché vorremmo quanto meno confermare quello che ci ricordava Macrì stamattina sua relazione che cioè i vermi solitarie hanno una certa tendenza a riprodursi
E per segnalare questa riproduzione c'è bisogno appunto di aderire perché convinto di questa scelta a questo nostro movimento
Informo infine i compagni delle varie delegazioni regionali
Che ora terremo qui una breve può riunione operativa che non andrà oltre diciamo Moro allora un quarto e quindi questi compagni sono pregati di trattenersi qui insalate grazie a tutti e buon lavoro