Unifil: l'imprescindibile ONU senza prospettive. Conversazione di Francesco Sisci con Giuseppe Rippa

Mentre la situazione mediorientale continuata vere caratteri sempre più drammatici e preoccupanti
Il
L'ingresso di dell'esercito di Israele in Libano e il conflitto che si è determinato con i gli insediamenti UNIFIL al confine del sud del Libano a settennato e ha messo in luce un aspetto decisamente grave e preoccupante nel contesto del quadro internazionale cioè di una crisi dell'ONU
Che di fatto evidenzia come si trascina una vicenda della incapacità dell'ONU ad essere non solo il luogo che opportunamente viene disegnato come
Nella la parte nel momento in cui
Tutti i soggetti che vivono il mondo i soggetti del mondo
Palme sede vistati e di persone possono avere un luogo di confronto ma contemporaneamente anche la sua conclamata impotenza oltre che la sua con cromata incapacità a leggere il processo in quanto tale
Mi sono stati molti diciamo tentativi di azioni di riforma ma quello che mi spinge oggi a chiedere all'amico Francesco sì sci che comunque qui con noi e che ringrazio
Una opinione è quella che e vado a raccogliere dal suo intervento su appesi tutto che appunto mette in chiaro come la vicenda del dello dell'UNIFIL nel sud del Libano per non parlare nella vicenda che si determinò in Gaza e sempre come forza di interposizione
è una fotografia del crollo della prospettiva dell'ONU ma quello che né mi spinge ulteriormente a sollecitare la sua riflessione partendo dalla sua al suo articolo e anche in quello che definisce la conclusione del suo articolo e cioè che e siamo in una terra di nessuno di natura diplomatica che in qualche misura fa tra intravedere una preoccupante prospettiva cioè che molto simile al ruolo della Società delle nazioni che come sappiamo sì schiantò fino a produrre poi tre costruito seconda guerra mondiale
A te la parola Francesco ricostruisce la tua nota ma ricontiamo alla nel contesto di queste ore che stanno vedendo appunto la cui sì di un conflitto a cui l'Italia e l'Europa risponde anche dal mio punto di vista in modo ambiguo ma di questo avremo modo poi di approfondire gli aspetti
Sì ci sono delle cose di fondo al di là della cronaca che non sono state affrontate ormai da circa trent'anni l'ONU era un'architettura particolare
Fondata con il consenso di tutti i maggiori partecipanti compresa l'Unione Sovietica
Alla fine della seconda guerra mondiale in questa architettura
Il l'Unione Sovietica che pure era già subito diventato una nemica
A un posto di prestigio come membro permanente del Consiglio di sicurezza e quindi dotato di un diritto di veto
E però in un contesto dove gli altri quattro membri permanenti
Sono tutti antisovietici cioè l'America lindi il terra alla Francia e la Cina che allora era la Repubblica di Cina
Vita è uguale su cui poi tra l'altro ci fu un dibattito se farla entrare o non entrare l'anno l'America insistette per per il suo ingresso
Questa architettura però è saltata con la fine della guerra fredda
Perché è saltato il consenso l'Unione Sovietica non era più un nemico perfetto ma nel contempo erano emerse
O erano riemersi altre due grandi potenze economiche allora e del Giappone e e e l'India scusate e la Germania
Oggi con il passare degli anni potremmo dire che c'è l'India l'Arabia Saudita il Brasile il Sudafrica la Nigeria eccetera eccetera sono tutte potenze
Emergenti che però non hanno con il diciamo con l'architettura originaria e quella storia
Lunga e consolidata nel frattempo la Cina che
Anche passando dalla Repubblica vicina alla Repubblica popolare vicina
Era inizialmente antisovietica ha trovato un vi abbraccio con la Russia
E quindi tutte le dinamiche si sono modificate l'America che non riesce più che non riusciva più a gestire l'ONU si è in qualche modo ritirata dalla stessa
I i singoli Paesi
Hanno imparato a mobilitarsi da soli e quindi con questi numeri importanti a imporre delle decisioni che però vanno
Contro andavano contro lo spirito le intenzioni
Della grande potenza
Cioè c'è uno squilibrio molto molto pericoloso dell'onore quindi è questo squilibrio coi
Fa derivare le sue incapacità sul campo
Da una parte
D'altra parte c'è ancora un una mancanza di consenso culturale e questo è l'altro elemento secondo me ancora più profondo è ancora più pericoloso cioè i cinque membri originali del Consiglio di Sicurezza erano
Tutti alleati contro il nazismo contro il fascismo erano tutti figli in qualche modo dell'Illuminismo
Compresa compresa l'Unione Sovietica
Che erano tutti occidentali anche la Cina in qualche modo di almeno di di Chiang Kai Shek ma anche quella di Mao che si si poneva come erede della della tradizione comunista e quindi occidentale
è adesso queste radici occidentali sono molto più deboli sono molto più confuse di a Bari Paesi giustamente rivendicano la loro identità culturale ma questo che cosa significa significa che poi
Oltre alle dieci differenze e diffidenze politiche
Specifiche ci sono proprio un uno spirito molto diverso
Del dissenso in cui si vuole fare andare si vorrebbe fare andare
La la la
L'unione le Nazioni Unite
Però d'altra parte c'è solo questo cioè non c'è un altro ambiente di mediazione
Non c'è un altro ambito in cui c'è un colloquio ampio
Fra i vari Paesi quindi escluderei l'ONU per dirla brutalmente significherebbe buttare via il bambino con l'acqua sporca
Ci sono dei fenomeni nuovi interessanti c'è un ruolo nuovo di umiliazione
Per le
E la Santa Sede la Santa Sede storicamente avuto un ruolo di di di di mediazione per molti secoli in Europa e adesso
Sembra a vere un interesse giustamente per per la pace per ogni suo missioni di pace di cercare di mediare c'è stata in questi giorni l'ammissione di gruppi c'era stata
Il a Mosca c'era stata una missione del cardinale Parolini sempre a Mosca su uno sforzo
Quindi di parlare per esempio con i russi c'è un lavoro intenso del cardinale Pizzaballa in in Israele
Tutte cose
Secondo me importanti ma che ancora adesso
Non sono una sostituzione del dello quindi è una situazione estremamente estremamente difficile in cui naturalmente c'è il problema dell'Italia che
Avendo il comando dell'UNIFIL si trova incastrata tra l'incudine e il martello perché l'UNIFIL in una
Assolto il suo dovere di tenera e sostanzialmente disarmata Hezbollah invece se armata fino ai denti e ha costituito
Una minaccia per Israele quindi De Stabile ha ha destabilizzato tutta tutta la regione tutta l'area
E e però il patto che non si può ritirare unita al unilateralmente perché ci sono quasi cinquanta Paesi coinvolti né
Come dire la fine della missione UNIFIL e proprio facilissima perché passa dall'ONU ci sono tantissimi paesi coinvolti cioè tanto interesse e quindi c'è una incapacità dell'ONU di agire
Nella
Immediatezza nelle urgenze quando invece l'ONU sarebbe sì molto più importante
Perché se non reagisce nelle urgenze il resto in qualche modo si scioglie a livello bilaterale
E sono tutti temi molto importanti a cui io onestamente erano delle risposte chiare o certe
Però dovrebbero essere affrontati secondo me
Con non
Molta ponderazione
Perché
I problemi di fondo e che Israele va tutelata va tutelata perché e un pezzo fondamentale degli equilibri e della stabilità del del Medioriente
In realtà il mondo arabo
Non sostiene di Hamas e gli Hezbollah e sono corse invece filo iraniane sostenute dall'Iran che invece attraverso queste forze cure arabe nascite a dei disegni elastici
Tutto il mondo arabo al di là di Israele Israele diventa quasi il campo di battaglia e la scusa per disegni egemonici col mondo arabo e e quindi
Tutto estremamente estremamente complicato perché bisogna partire dall'idea
Che di una tutela della stabilità
Del
Del mondo arabo che passa per la stabilità Israele e per cercare di arginare invece
L'aggressività et iraniana
Vorrei fare due osservazioni sulle cose che ai che hai detto larga parte condivisibili e e e sostanzialmente queste in queste ore c'è stato
Il tentativo anche dalla Commissione europea di far sentire la propria voce anche nel Medioriente c'è stato l'incontro con di vertici alcuni Paesi arabi in particolare con l'abbia saudita e in quella sede si è anche messa a fuoco una volontà che a mio avviso potrebbe essere letta positivamente se non fosse però accompagnata da una diciamo discontinuità da una precarietà dell'azione di politica semmai c'è estero della della della Unione europea
In particolare voglio dire che paradossalmente recandosi in Medioriente
La domanda è un'anima e Borrelli hanno quasi
Accantonata la propria agenda la questione mediorientale parlando appunto con il il leader dei paesi diciamo mediorientale che maggiormente sono esposti al conflitto che tu hai richiamato che quello appunto profondo nel mondo arabo tra sciiti e sunniti
Più volte l'abbiamo ricostruito questa mappa all'ottanta per cento sono sunniti ma al loro interno hanno molti conflitti che non vanno sottovalutati anzi sono determinanti abbiamo gli Sciti
E sono non più del venti per cento ma che hanno uno stato e avendo uno Stato hanno anche una condizione
Diciamo che potrebbe assumere caratteri drammatici se questo stato si dota di una bomba atomica quindi alla fine una catastrofe di
Grande portata a questo si aggiunge la chiave di lettura che molto spesso anche
In Italia alcuni segmenti di una sinistra post marxista pone in essere stabilmente secondo cui c'è una volontà di Israele di aggredire di fare eccetera al massimo c'è
Una incapacità di Israele ad assumere una dimensione che sia in sintonia
Con il ruolo ma questa che il ruolo di essere una vera e propria frontiera dell'Occidente ma l'Occidente cosa ha fatto per rassicurare questa l'idea che abbiamo più volte espresso che si è consumata con una richiesta di ingresso di Israele e la comunità europea nelle parole di Ugo la Malfa che diceva che Gerusalemme la frontiera
Beh questi a sono aspetti dalla frontiera della democrazia liberale beh evidente questo aspetto sono stati accantonati
E quindi in qualche misura scontiamo un ritardo culturale e storico tu hai usato
Un'espressione
Che molto spesso si riverbera in tutti gli anni dice la mancanza di consenso culturale ma il consenso va costruito
Ma costruito con atti e con iniziative adesso abbiamo un Israele sbilanciata conduttrice estrema destra abbiamo la la convinzione che la vicenda dei palestinesi sia una volontà di aggressione di Israele quando
La volontà di aggressione lo hai descritto abbastanza bene anche te
E la volontà di gruppi armati da
Iran come contenzioso del conflitto sceniche sunnita o sciita per essere per essere e molto drastici perché nella nella nella rappresentazione delle cose ma a questo va aggiunto anche un altro particolare
Che i palestinesi non sono amati tagliare per questo bisogna anche cominciare che venga fatto emergere i palestinesi sono oggetto di fastidio da parte del mondo arabo e quindi è evidente che soltanto dentro questo fastidio si consuma anche con la disattenzione catastrofica dell'Occidente e dell'Europa
Il fatto che danza
Venga occupata da un gruppo estremista quello di Hamas al quale si è cercato nel tempo di fornire ecco ti faccio un esempio che probabilmente rimane impresso nella mia mente
Ma sino Arché il l'attuale capo guerrafondaio della licenza
Di Hamas il ragazza è quello che anche si è andato
A curare il suo tumore in Israele
Ma poi ritornato non ho avuto scontri ad ammazzare
Il figlio
Del medico che l'ha curata
Quindi l'impianto della cultura di Hamas non è quella di trovare un processo di pacificazione in fondo misera nel due mila cinque due mila sei andarono via l'Alianza lasciarono a Gaza
Il il potere di Hamas ma questo non si è consumato perché perché l'obiettivo strategico chiamasse un'appendice del disegno iraniano che ha felice del conflitto all'interno del mondo arabo senza questi processi di pianificazione i nostri
Possiamo anche avere una politica e la bontà che va consumata per cui si va lì con i Paesi arabi il petrolio le cose che ci servono e quindi però ecco come si costruisci il respiro
Di una visione strategica che tu giustamente anche convocato per l'ONU loro a una funzione che e innanzitutto di prospettiva e quindi di luogo in cui tutti ci sono contemporaneamente forse ce ne sono anche tanti che non so
Che cosa ci facciamo eseguono passi anche loro appendici di un disegno di consumo dell'ONU più che di utilizzo del non in termini reali senza una visione realistica dell'ONU difficilmente l'ONU può dare corpo alle sue aspirazioni progettuali
E anche questo
Fu oggetto da parte nostra attraverso proprio il volumetto il primo che ho fatto vedere della oltre il nono di vetro che sono elementi che vanno e vengono dibattuti ma non prendono forma ma aggiungo anche e sotto questo aspetto non è un'azione diciamo di liquidazione sommaria che anche l'azione che tu attribuisci importante
Al Vaticano non è sostitutiva dell'ONU con tutto il rispetto per il lavoro simbolo importante che il Vaticano e quindi il suo ruolo di mediazione usura auspicabile ma come cattolici guardiamo con favore ma ma non credo che le dimissioni
Del di del Vaticano in USA abbiano sortito degli effetti immediati che non siano questi non sono elementi che ci spingono a dire
Via buttare via non sembrano tutt'altro servono a dover riconsiderare quali sono gli ingredienti che formano certi certi aspetti ripeto nel nella convinzione che un ruolo di mediazione per chi
Produce le politiche di pace
E divulga il messaggio della pace mano ancorata anche al fatto che la pace ma costruita e non è soltanto un'evocazione che che funzioni ed in quanto tale allora io voglio chiederti tu intravede che lo faccio in conclusione di questo di questa riflessione che ho fatto
Intra vedi il rischio che tutto questo insieme di ritardi di debolezze
Possano portare a una deflagrazione dello se sono con delle conseguenze devastanti che hanno diritto quei caratteri della società delle Nazioni la cui diciamo frantumazione preparò la strada a a quello che è stato il dramma del secolo scorso cioè la seconda guerra mondiale
Una diciamo l'esplosione dell'ONU non mi sembra
Attuale a meno che alcune forze effettivamente spingano ci sono voci in tal senso per esempio per l'espulsione di Israele certamente seppure pelli corpi Israele dall'ONU
Hai chiuso uomini cioè
Perché hai chiuso l'ONU perché a quel punto non di altri due non serve più
Però al momento al di là di qualche dichiarazione un po'di facciata non mi sembra che ci sia nessuno che voglia spingere in questo senso perché tutti mi sembra sono coscienti
Che stiamo camminando su una un filo di rasoio
E quindi per la situazione pericolosissima abbiamo due guerre aperto nel Medio Oriente
Una in Ucraina e un conflitto molto più grande e pericoloso che incombe minaccioso intorno alla Cina
Quindi in una delegittimazione oggi del loro
Sarebbe veramente
Fatale
Né mi sembra che alcuni dei Paesi
Anche aggressivi con politiche
Come dire controverse abbiano l'intenzione di spingere verso una guerra totale così come aveva su Hitler nel trentotto trentanove
Detto questo il mi sembra piuttosto una situazione come prima della prima guerra mondiale
Cioè in cui quasi sonnambuli ci avviamo in una situazione di guerra sempre più ampia sempre più complessiva non ci rendiamo conto per esempio
Che fermare arginare gli Hezbollah nel Libano del Sud
Significa in qualche modo evitare un conflitto più ampio più totale con con l'Iran perché naturalmente questo significato chinare l'Iran e quindi metterei un po'in sicurezza questo un mondo arabo che si sente sempre più minacciato dall'aggressività
L'iraniana e poi impara in particolare da questi nuovi rapporti che gli randa
Consuma con con la Russia con altri Paesi quindi che c'è il pericolo di scivolare il in una palude di essere risucchiati da questa palude per questo come italiani e come europei bisognerebbe cercare di di di essere estremamente cauti compreso anche certamente tenere aperte le porte di colloqui dialoghi con l'Iran perché è importante che sarebbe e ideale che in qualche modo l'Iran stesse
Si convinca a fare dei passi indietro noi sappiamo che la società in Iran e tutt'altra che monolitica ci sono varie voci
E però noi non possiamo nemmeno illuderci di farci risucchiare in qualche modo
Ingannare
Tali occorre specchi
Mi iraniani quindi però bisogna avere un dialogo e tutto una situazione col estremamente complicata
Dove
Appunto la prudenza sarebbe la prima e l'ultima regolato il giorno e le dichiarazioni come dire tranchant non non non aiutano non aiutano nessuno
Bene abbiamo tentato di fotografare lo stato delle cose certo incombe era molto nella scenografia prossima futura il voto
Per la presidenza degli Stati Uniti dove possono inserirsi variabili fanno in direzioni diverse e quindi la condizione resta tale noi ci auguriamo che abbiamo diciamo preso questo impegno
Di sottrarre alla non conoscenza e quindi all'ignoranza e quindi alla imbecillità
Alcune operazioni che vengono immesse compreso quello che tu hai richiamato di coloro che con dichiarazioni o con vacuità
Decidono l'espulsione del di Israele dalla però i segnali ci sono
C'è anche c'è anche chi ritiene che la configurazione di Israele come la sintesi del male e molto hitleriana come come come visione che nasca sinistra nasca a destra il carattere
Antisemita di questo approccio sì soltanto un elemento di non conoscenza ma è anche qualcosa che attiene ad un male profondo su quale forse faremmo bene a interrogarci
Conserviamo nella cultura europea
Lei diciamo germi antisemiti che val la pena incominciamo a curare con qualche antibiotico di cultura critica di che cultura liberale dalla quale potere attingere gli strumenti per costruire la cosiddetta e auspicata Paci
Ti ringrazio molto Francesco Mottola mente proprio perché il tema riaperto il diciamo i varchi che si vengono a determinare sono molteplici
Torneremo a valutare lo stato delle cose seguendo un po'anche gli sviluppi che la drammatica cronaca del Medioriente civetta Craxi e appresso
Appreso grazie