Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Almodovar, Bioetica, Cinema, Cultura, Donna, Eutanasia, Film, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
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critico cinematografico
Il film del giorno alla Mostra del Cinema di Venezia è già lunga ex dove la stanza accanto di Pedro Almodóvar
Primo film in inglese del regista spagnolo zero un do racconta con toni misurati e con una splende molto al modo variano il tema dell'eutanasia attraverso la storia di due amiche interpretate da Tilda Swinton e Julianne Moore
Marta giornalista di guerra che all'espressione sofferte calibratissimo e della Swinton
è una malata terminale di cancro la sua amica Ingrid è una scrittrice affermata che durante un firma copie del suo ultimo libro scopre per caso della malattia di Marta
Le due donne non si sentivano da tempo ma l'occasione le riavvicina con affetto e Marta racconta la sua vita passata e le molte traversie familiari
Culminate della rottura con la figlia Michelle che non ha saputo dalla madre l'identità del padre mai conosciuto
Proprio grazie a quell'affetto ritrovato Marte chiede all'amica di accompagnare non passo fatale
Quello di darsi la morte attraverso una pillola recuperata né da Arcore da non si tratta solo di eseguire una pratica ma soprattutto di darle un senso
Senso etico contro la sofferenza inutile ma anche senso estetico
L'occasione va preparata con cura in una bella casa che però non sia un luogo di ricordi e di nostalgie
La morte deve essere cioè un pieno momento di vita
Sul piano etico e c'è anche un altro elemento Ingrid non accetta l'idea della morte di tutto ciò che è vivo come è scritto nell'ultimo libro e se si prepara ad aiutare l'amica deve perciò abituarci all'idea marte Ingrid si ritrovano proprio sul desiderio comune di dare un senso alla morte
Come sempre del cinema di Almodóvar la sofferenza si tinge di toni drammatici
Ma il film si arricchisce anche di momenti da commedia con le due donne che si si ricorda non l'amore ha avuto per lo stesso uomo o di passaggi comici come figura di Baxter title che serve a lenire la tristezza per la condizione che vive male
Del resto le allusioni cinematografiche magari appena velate si accumulano da Hitchcock Rossellini da ho fiducia John Huston fino a Bema
Il nucleo del film e nell'incontro di due corpi e due sensibilità che produce una scintilla di emozione
E se diciamo due corpi ci riferiamo anche alle due diverse presenze sceniche nelle due minimi che delle interpreti del film
Tilda Swinton la giornalista di guerra che per decenni ha visto la morte in tutte le sue forme sui campi di battaglia
Alla tristezza e la forza scolpite nello sguardo e nel volto scavato e bellissimo a conferma che anche l'età non più giovane può produrre folgoranti bellezze
Julianne Moore ha una valenza più morbida sorretta dal suo status di intellettuale ma passa con piccole vibrazioni del volto e del cuore dalla sorpresa alla paura al dolore
Veron l'ex Doro trabocca di una forza anche visiva a cui il cinema di Almodóvar c'era sempre abituato i cromatismi essenziali e agiti della casa affittata da Marta componente decisiva del film hanno la luce di opere o i colori di Mondrian
L'immagine delle due donne sopra impressa lo skyline di New York sintetizza la distanza del dramma della vita pulsante ma anche la sua intensità introspettiva
Il film potrebbe ambire ai premi maggiori se non arrivassero Tilda Swinton sarebbe una candidata ideale per la Coppa Volpi alla migliore attrice da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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