Come interpretare il voto degli italiani: intervista al politologo Piero Ignazi

Radio radicale siamo con Piero Ignazi professore all'Università di Bologna il politologo in un suo recente editoriali sul quotidiano domani lei ha scritto che ho mai l'appartenenza a una classe e la religione non forniscono più indicazioni sulle scelte di voto fatti possiamo dire non c'è più nella classica figura dell'operaio che vota a sinistra come quell'anche dell'alto borghese che può da destra della semplificato poco ci sono invece sempre come scrive lei altre due fratture che stanno cambiando la mappa politica italiana ma anche quella continentale
Sì esattamente tenere c'è una distinzione tra i grandi centri piccoli centri questa si associa ovviamente quella tra
Frazione periferiche isola centrale in zone vicine
Quindi ai luoghi del potere variamente inteso il potere politico cose economico consigliere culturale e are che invece sono prive di queste di queste risorse quindi intersecarsi di questi due piani
è un po'la cartina di tornasole per capire il comportamento elettorale oggi di buona parte dei dei cittadini europei cioè coloro che si sentono in margine
Che andava a votare sempre più per partiti estremi e populisti e questo spiega recente avanzate in alcuni Paesi in particolare
La Francia è un caso emblematico
La Gran Bretagna per altri versi lo è stato il momento della Breil sita l'Italia lo rappresenta molto bene che questo vale anche per le altre grandi democrazie
E appunto secondo me perché in questi contesti appunto di marginalità in cui si possono trovare le persone in un messaggio populista antiche specialmente di destra più precisa sull'elettorato
Perché si sviluppa in queste aree una domanda di protezione una domanda di sicurezza e anche una sorta di frustrazione una sorta di a un'ampia se vogliamo
Deve sentirsi marginalizzati di esclusi rispetto a quei centri di cui parlavo prima
Questo quindi rende disponibili ad accettare chi si presenta come alternativo virgolette all'establishment chiuse virgolette
Nesta vi sono elementi inteso non sufficiente un punto di vista economico ma anche da un punto di vista culturale
E quindi il rifiuto cliché nei confronti delle forze politiche tradizionali perché non hanno saputo difendere in queste zone grava sul punto mantenere per esempi servizi non hanno saputo
Evitare lo sgretolamento industriale
E professionale che sedici posti di lavoro che in queste zone si è registrato a favore appunto di concentrazione in centri più grandi tutto questo provocato un sentimento di frustrazione di rivalsa
Che è stato interpretato molto efficacemente dai partiti populisti soprattutto di destra
Se lei appunto parla di frattura tra città e campagna da questo punto di vista però anche nelle metropoli poi la situazione non è così in fumo genia perché appunto le periferie posso Montali e dei meccanismi simili appunto Thomas ci possono essere delle del dei meccanismi simili tra periferia e centro nelle grandi città
E infatti infatti parlando di città campagna centro-periferia
Quindi il centro era periferia se parliamo di grandi città
Pochi casi perfettamente disegnato dal punto di vista geografico cioè le periferie le zone più lontane dal dal centro storico
Ma a volte sono aree di degrado Trissino comuni hanno all'interno della visone centrali e quindi questo ha preso un po'con grano salari sarà per cui appunto ne sono soltanto le tasche periferiche un tempo ad essere esatti marginali ma ci sono al contrario zone che sono alla periferia ma sono quartieri alti esotiche centrale che invece sono donne
Di marginalizzazione degrado
Senta l'ultima domanda che le volevo fare perché noi siamo anche in un Paese dove l'astensionismo purtroppo mai e dilagante e nelle ultime elezioni europea addirittura l'affluenza alle urne è stata di poco inferiore alla cinquanta per cento
E in queste noi fratture che lei stava un po'delineando come si collocano gli astenuti
E gli astenuti sono prevalentemente ormai come dimostrano ottanta antistupri
Coloro che hanno meno risorse e quindici con cento nei luoghi dove ci sono meno risorse quindi c'era una relazione anche qui tra Zone marginali e periferiche che autori dell'astensione
A meno che non ci sia la capacità da parte di qualche partito anche di partito questi populisti di destra di riportare queste persone da un vuoto ma normalmente in linea generale mia generale
Le ricerche ci dicono che gli astenuti sono le persone
Con minor livello di l'istruzione con livelli di occupazione i livelli di reddito piuttosto bassi
E concentrati e contro i luoghi comuni immaginari periferici
E allora ringraziamo il professor Piero Ignazi professore all'Università di Bologna il politologo grazie professore arrivederci grazie