Editoria: Alessandro Barbano "lascia" la direzione de "Il Messaggero". Intervista a Franco Corleone

E radio radicale siamo con Franco Corleone per commentare la fine della direzione di Alessandro Barbano al Messaggero
Dopo credo diciamo una vivace discussione con Caltagirone livelli il proprietario del del quotidiano di via del Tritone allora che cosa pensi di questo diciamo di questa fine della direzione è durato appena un mese i casi mi sembra che si stanno ripetendo sempre più frequentemente ecco
Ma io devo confessare che ero rimasto
Piacevolmente sorpreso dalla
Scelta di un direttore così al Messaggero
Poteva essere un segno di libertà di enfatizzazione di un ruolo di un quotidiano importante con una direzione autorevole spregiudicata garantista
Questa conclusione e invece
Mi fa dire che era un sogno
Che è svanito all'alba
Ma su una questione
Che è l'Europa
Tu sai bene che nel libro che ho dedicato a Matteotti ho ricordato che Matteotti nel ventitré fece appello per gli Stati Uniti d'Europa
Ha ripreso nel trentacinque da Carlo Rosselli nel quarantuno il Manifesto di Ventotene e adesso credo che Caltagirone
è preoccupato che in un editoriale
Si parli dell'Europa della sovranità dell'Europa addirittura citando il Presidente della Repubblica c'è qualcosa che non quadra come si dice
Forse non è piaciuta anche a Caltagirone il fatto che lui volesse impostare il quotidiano com'più politica
Caltagirone non vuole seguire storiche coi che Barbano si fosse incontrato per fare delle interviste
Con i leader politici per l'Europa non con le domande scritte dove voi Telemann danno che è una diciamo io purtroppo ci sono passato è una cosa molto sgradevole
Ma io adesso non so esattamente quali fossero le contestazioni a me pare che contestazione disaccordo si disaccordo
Ma mi pare che un diretto prove
Non può non ha vere una autonomia nell'impostazione del giornale poi giornale il Messaggero di Roma a tante pagine di cronaca il problema è la qualità della politica
E siccome la qualità della politica
Dei telegiornali e dei giornali è fatta ormai nelle col metodo dello zerbino è evidente che Barbara non voleva dare un'impostazione diversa nonna vere
Non essere una buca delle lettere ma a fare interviste vere perché sono quelle che rimangono nella storia poi deve giornalismo e quelle altre sono cose che hanno o non hanno bisogno di un giornale
Basta appunto
Altro tipo di carta
Ho capito
Il l'ultima domanda il Messaggero ritiene che sia un quotidiano conservatore in che misura lo è più o meno del tempo
Io sono molto vecchio ormai io ricordo quando ero giovane che la polemica sul tempera che era definito un quotidiano Hippo fascista
Perché la proprietà altri la scuderia riguarda non era non era poi così fascista perché tra l'altro ricordo che letta permettere un caporeparto lo degli anni sessanta quindi
E questa la proprietà che non ricordo nel mondo neppure chi fosse Angiolillo che era di persona che aveva
Proprietà di Kavafis e quindi la polemica su quello era il quotidiano IPO fascista io devo dire che non non sono un lettore di questi quotidiani quindi non posso giudicare
A fondo
Per il Messaggero ricordo Marco Pannella e con la difesa
Della proprietà che salto proprio dopo il divorzio dopo il divorzio lì mi sono fermato ho capito lì però fu anche fumo un colpo diciamo conservatore di ritorno
Eh beh certo perché questa cacciata di Barbano
Progressista no no no no non stavo facendo un paragone notavo dicevo per perché gli fecero pagare al direttore del Messaggero il no gigantesco mercato e quindi qui è un
è un no alla a che cosa ha una scelta nazionalista contro l'Europa
Federale degli Stati Uniti d'Europa contro cioè la concezione di Ernesto Rossi e di Altiero Spinelli c'entra il fatto che Caltagirone nel settore dell'edilizia che molto colpito dall'Unione Europea
Io credo che Rossi poi c'è un direttore che fare che per esempio sostiene la direttiva sulla casa
Ma alla dire a casa Green la casa Kering è un problema seri io
Che Park commisurato anche alle condizioni
Delle città e dei borghi italiani quindici vuole cultura intelligenza ma non è che su questo si gioca la libertà di stampa
Grazie Franco Corleone