Eccellenze Afrodiscendenti - Intervista a Morena Pedriali Errani, artista circense Rom

Radio radicale fino a che non verrà approvata una legge sullo ius soli tutte le puntate di fortezza Italia trasmissione sulle chiusure della politica e dell'informazione
Sull'immigrazione e non solo saranno dedicate esclusivamente alle italiane e italiani afrodiscendenti
Attraverso lo spazio curato da Marilena degli un modo da sulle eccellenze afrodiscendenti che sono tante e per lo più misconosciuto e dall'informazione mainstream
Questo è il contributo che come trasmissione vogliamo dare la battaglia per un diritto sacrosanto di cui si discute da decenni su cui la politica continua
A non fare niente e oggi come ospite di eccellenze afrodiscendenti abbiamo Morena Pedriali Errani artista circense autrice del libro prima che chi dategli ok benvenuta su Radio Radicale
A tutti Grassia
Allora adesso come sempre condurre conduce le danze Marilena degli Who wants
Apriamo e danze allora grazie Andrea grazie chi chi segue ecco ha deciso di invitare Morena Pedriali Errani qui a eccellenza fra i discendenti perché lei ha affermato
Ha firmato un libro preziosissimo libro al che valletto o si intitola come detto tu prima che ci diate gli occhi è edito da Giulio Perrone
E proposto degli Amici della domenica al premio Strega due mila ventiquattro
Morena è un artista circense attivista per le minoranze romani e parte del team comunicazione del movimento che tane Rom e Sinti per l'Italia
Già semifinalista del Premio Campiello Giovani due mila e diciassette del Premio Chiara Giovani due mila e diciotto Morena
Ha molta esperienza con la scrittura in questo suo ultimo lavoro narra la storia dei sinti d'Italia
Attraverso la voce di sua nonna i tempi in cui aveva lottato nella Resistenza italiana
E oggi la nostra parola chiave proprio questa resistenza parleremo insieme della resistenza di ieri e di oggi sfogliando le pagine di prima che ci diate gli occhi
Di nuovo pervenuta Morena e grazie per essere qui con noi
Ma se voi per avermi invitato
Un cane o niente Verena le domande perché agissero moltissime
E vorrei partire da un dialogo molto bello all'interno del tuo libro quello fra gesti belli ma correggimi se sbaglio la pronuncia
Il venti
Chiese belle ok e suo padre che ricordiamo ambientata appunto i tuoi occhi dell'AST della seconda guerra mondiale
Allora comincio quando tutto questo finirà e intendo proprio il giorno in cui verranno a dirci che è finita Jesi tu prendi una rosa e strappa i suoi petali uno a uno davanti ai loro occhi ci credevamo pazza e lo sarai
Quando la rosa rimarrà senza Pitelli tubetti nelle loro mani e di è finita
Silenzio
Niente potrà ridare i criteri alla rosa potranno coprirla costruirle criteri di carte colorare lì ma il colore non sarà mai lo stesso mi profumo era mi potrà stare tra i cattivi delle nostre donne che ballano la rosa è la nostra barili familia come faremo Patta aspetteremo che nascano nuove rose e con quali e e con quella senza Pittelli cosa faremo l'accetteremo in mare quando ogni nostro nome sarà ricordato ecco Morena
Cosa ha voluto dire perché scrivere un libro su tua nonna e perché lo hai fatto
Dunque ho iniziato la stesura del libro che in realtà ha avuto diciamo una gestazione lunghissima perché ha impiegato dieci anni quindici anni prima diciamo vedere la luce
Proprio nel momento in cui mia nonna morta il libro chiaramente con una avvenuta finora dedicato a lei a Fiammetta Pedriali è che Santa si dice se non Lina ma questa è stata anche partigiana
Quindi diciamo molto un po'quella vita che noi potremmo definire una vita comune perché non arriva sui giornali
Non è famosa non arriva al grande pubblico stiamo a dire però appunto nella sua rete fa è stata straordinaria e quindi appunto nel momento in cui è morta c'era molto questo tema della memoria
Sia a livello collettivo cioè quindi memoria della Resistenza Rom e Sinti che appunto una memoria che è stata rimossa
Che è stata volutamente cancellata dall'Italia
Poi magari nel corso dell'intervista vedremo anche perché ampiamente certa poi non è una dimenticanza è stata proprio una una emoziona fatta volontariamente
Ma memorie anche a livello individuale perché appunto mia nonna morta dopo una lunga malattia che è stata la fine
Quindi appunto c'era molto questo tema della memoria sia individuale che collettiva che si intrecciava una numeretti voleva essere reiterata è raccontata
E appunto non è stato facile scriverlo tant'è che in realtà subito dopo la sua morte
Non volevo scrivere appunto di lei ma non non non era in grado non riuscivo anche perché noi a a livello comunitario come sentii abbiamo diciamo un tempo per il lutto che in genere è un anno
Diciamo allora per Noemi antenati sono sacre
E nel momento in cui appunto qualcuno muore quindi diventano antenato abbiamo tutta una serie di rito attuali di tempistiche a per proprio per rispettare o per onorarlo
E quindi diciamo che in realtà la prima mappa del libro che è stata prima appunto una racconto per il Campiello e come negli anni è diventato un libro vero e proprio l'ho scritta diciamo dopo un anno dalla sua morte
Quindi quindi si totalmente dedicata a lei però appunto comunque magari vedremo in realtà non è non è l'unica figura
Della mia famiglia presente nel che Roma esatto tra l'altro tu parlavi di antenati
E nel libro è compresa anche la storia meravigliosa del trisavolo Sinibaldo del suo sogno premonitore e anche di una tradizione speciale che un po'mi ha mi ha mi ha fatto anche pensare a a a mio padre no perché tu parli della Madonna nera no e mio padre aveva studiato a Loreto e mi parlava spesso di questa Madonna nera ecco voi parlarci di Sinibaldo della sua storia dell'importanza anche Di Loreto
Per te per la tua famiglia
Sì allora dunque come detto invito a Loreto c'era Madonna nera che considerata la protettrice dei viaggiatori e quindi nel tempo è diventata sia protettrice appunto diciamo di tutte le quelle categorie lavorative che viaggiano quindi sia dei camionisti cioè in questa casa anche dei circense dei giostrai
E per cui la mia famiglia l'adottato a un po'come città
Diciamo familiare tant'è che adesso Loreto al cimitero comunale presente proprio la Cappella degli Errani ci ha dedicato alla nostra famiglia in cui noi di che vendiamo visitare ogni due novembre eterno e un po'anche un'occasione di festa nonostante appunto sia se appunto il giorno dei morti
Perché per noi appunto gli antenati sono sono un qualcosa che vive sono un qualcosa che rimane appunto nel vento che rimane insieme a noi e Sebald è stato appunto il capostipite
Del nostro circo che tuttora attivo anche se diviso diciamo in circhi più piccoli non c'è più un unico circo come una volta
Sotto il capostipite cioè colui che avuto la prima idea del circo perché prima appunto di essere circensi i miei parenti mi antenati erano allevatore di cavalli
E acrobati quindi appunto dall'unione di questi due lavori ed è venuta questa idea ha comprato il circo una famiglia rom
Che l'aveva già che lo svolgeva già come attività e poi da lì diciamo il resto è storia
Però al appunto il nome che nella nostra famiglia ricorre anche spesso perché Sinibaldo punto è stato proprio è considerato il la il capostipite tra l'altro Pons se andate
Su internet grate il suo nome si trova tutta la sua storia quindi anche all'interno dell'ambiente anche abbastanza famoso ecco
Grazie Morena addentriamoci ancora di più nel libero soprattutto sul lato storico a un certo punto tu riporti la circolare dell'undici settembre mille novecentoquaranta in cui si parla di rastrellamento della comunità rom e sinte accusata di comportamenti enti nazionali e implicazioni in gravi reati come parlarci se voi di questo provvedimento e di ciò che significherà per IE sebbene la sua famiglia di ciò che significherà per la comunità rom e sinta in Italia
Dunque faccio un salto in avanti nel tempo
Perché diciamo la giustificazione che usa Santa ritaglia perché ricordiamo che ad oggi noi in Italia non siamo riconosciuti di conseguenza non è riconosciuto neanche nostro genocidio sono da riprenda se magari penna in lingua romanì significa tutti morti
Non è riconosciuto però a appunto
E quasi buffa questa cosa perché è partito proprio da ritagliare d'Italia
Come scusa diciamo USA spesso il fatto di essere stata semplicemente complice di questo genocidio quando ero passata la principale autrice
Questo perché ha già nel mille novecentoventicinque tutte le famiglie rom e sinti en
Venivano fermate e arrestate venne mi hanno prese le misure antropometriche che andranno poi costituire la base dell'eugenetica perché e la conosce punterà quella pseudoscienza con cui la del fascismo poteva giustificare le più su queste le sbarre mica
Chiaramente Rom e Sinti vengono presi come modello X da studiare per il modello criminale appunto
Dal mille novecentoventisei poiché appunto tutte le famiglie prese vengono costrette a fermarsi quindi prima si viene costretti a questo no mai nomadismo coatto perché ricordiamo che noi non siamo nomadi per via cultura ma appunto perché costretti da tutta una serie di ragioni storiche politica
E poi appunto si viene fermati nel corso di questi anni dal mille novecentoventisei al mille novecentotrentanove mille novecentoquaranta
In quel punto vengono per campi di concentramento vengono viene tolta anche la possibilità di svolge le proprie mansioni tradizionali come l'esempio circo le giostre
Appunto la persecuzione di Rom e Sinti inizia così ed era prima persecuzione appunto iniziata qui in Italia
Nel mille poi c'è anche questa cosa molto particolare al
Perché in realtà la prosecuzione si divida
Innaro sinti con cittadinanza italiana perché appunto ci sono rom e sinti che sono stabilizzati a mille quattrocento ma anche ad oggi ha tuttora
E non si indica realtà non avevano questa cittadinanza quindi o che avevano cittadinanza straniera di paesi esterni all'Italia o che non ce l'avevano e quindi appunto cosa succede che per quanto riguarda quelli che non ce l'avevano si dice che verranno rimandati nei paesi d'origine ma cosa succede però se non hai un paese d'origine
Quindi c'era un po'questo interrogativo e realtà oggi sappiamo che queste famiglie sono quasi tutte state uccise sulle frontiera quindi di base non hanno mai lasciato l'Italia
Mentre le famiglie Roma è sentita diane diciamo la più esecuzione si divisa in tanti si divide in tre fasi
Perché prima appunto rom e sinti sono comunque a cittadini italiani e quindi in quanto tali vengono chiamati alle armi
Però poi ci si accorge che non sono italiani come gli altri e quindi vengono rimandati indietro perché nel mille novecentoquaranta come citavamo prima vengono aperti campi di concentramento fascisti e solo per nome sinti
Non sappiamo ad oggi quanti quanti di questi campi esistessero perché appunto non c'è un archivio non c'è la memoria storica è stata completamente smantellata
Pensiamo centinaia ma ad oggi abbiamo diciamo traccia di circa sei sette di questi quindi di un numero veramente esiguo
Fino al mille novecentoquarantatré quindi rom e sinti italiani non vengono deportati perché i campi di concentramento erano già qua
Dal mille novecentoquarantatré in poi invece nel momento in cui cade in un primo momento contro il regime fascista
Alla sua ricostituzione nel con la Repubblica di Salò erano esenti catturati vengono deportati direttamente nei campi di sterminio in Germania in Polonia
Quindi Polito ritornando al libro al voluto riprendere la storia in modo federale cioè così come successa sia la mia famiglia che in realtà tutte le famiglie era una cinica e purtroppo la storia comune a tutti noi quindi appunto non voglio fare spoiler per chi poi leggerà il libro però anche la famiglia di Jesi dove in questo caso viene viene passa appunto da questo momento storico viene perseguitata in questo modo
Ecco c'è una frase nel libro che mi è rimasta impressa ho visto un ragazzo impiccato a un palo in maglione strappato sui gomiti
Antifascista diceva il cartello attaccato con lo spago al suo collo e non aveva più gli occhi
E qui io penso a quanta difficoltà abbiano oggi alcuni politici a parlare difendere apertamente l'antifascismo
A chi è stato arrestato per aver urlato Viva l'Italia antifascista penso ai cortei sempre più visibili dei fascisti di oggi come da Cala Orenze lo scorso gennaio a Milano lo scorso aprile
Detto che ne pensi Morina in che modo crediti la tua storia possa ricordarci i valori dell'antifascismo dell'Italia di oggi
Ma dicevo prima l'Italia non ha mai riconosciuto la nostra minoranza etnica ad oggi ancora non la riconosce principalmente perché non vuole riconoscere cosa sia stato fatto italiano secondo me a un grossissimo problema come diceva anche Calvino nell'affrontare
Il suo passato nell'affrontare il suo passato fascista perché una cosa che ad esempio io credo è che il fascismo purtroppo non sia morto il venticinque aprile del mille nel nel mille novecentoquarantacinque semplicemente si è nascosto ha preso il treno mia presa altre pazzie ma purtroppo ancora ancora tra noi e ci sarà finché Alitalia non farà i conti con questo suo passato purtroppo è una responsabilità che non ci si vuole ancora prendere ma necessario
è necessario anche per appunto costruire a un qualcosa
Un mondo diverso un mondo più inclusivo e soprattutto per
Io credo che le scuse non non servano non bastino più in questo caso rispetto a ciò che è stato fatto Rom e Sinti nello specifico ma
Si debba appunto a partire proprio da ciò che è stato fatto per costruire a un mondo più inclusivo è un mondo in cui
Noi che abbiamo partecipato alla storia di questo Paese contino partecipare siamo attivi appunto per conterranno ignorare non siamo più considerati stranieri
Ma siamo considerati cittadini come come tutti gli altri purtroppo questo mondo ancora non c'era io spero però che con tutte le nostre lotte arcano calarsi si riesca a vedere la luce
Grazie Morena parliamo di chiama siamo uccide per la prima volta delle persone a un certo punto e tu scrivi
Nessun sinto può versare sangue è scritto dentro le nostre tasche leggi nessun sento può commettere violenza sento ancora la voce di mio padre urlare furibonda al vento
La violenza è come cancro come Tecce siti sporca sei terzo per Sempre Jesi
Voi approfondire questo aspetto per lui e parlarcene meglio rapporto appunto a fiamma che è poi il nuovo nome di gli è seppellita da partigiana
Dunque per quanto riguarda la nostra cultura chiaramente come per il mondo esterno versare sangue uccidere molto sbagliato però noi abbiamo un legame così forte con la vita
Che diventa un qualcosa di ancora più profondo rispetto alle Salerno nel senso che è assolutamente vietato non solo versare sangue no proprio mancare di rispetto ad altro essere umano sia nel momento in cui è è interno nato a comunità che nel momento in cui esterno e quindi c'è proprio questo concetto del rispetto molto molto forte
Appunto tant'è che durante la guerra i distaccamenti partigiani sinti come ad esempio gli animi preda Salini che esistevano ricordiamolo decidono molto spesso di non ucciderà se non strettamente necessario alla sopravvivenza e quindi di specializzarsi nazioni tipo di disarmo di sabotaggio no azioni che non prevedevano che appunto si dovesse proposta ucciderà
E quindi costituiscono anche un po'una sorta di
Particolarità
E tra l'altro pensiamo al fatto che comunque si tratta di persone che scappavano Monti spesso da questi campi di concentramento
Che erano state perseguitate per secoli appunto che dal paese Pera per il quale poi decidono di lottare e quindi anche un doppio un doppio sacrificio una doppia prova di umanità secondo me il fatto di
Appunto mantenere questo amore verso il prossimo nonostante nonostante tutto questo quindi appunto è una cosa che ancora molto presente nella nostra cultura la devo dire
Ovviamente quando si parla di cultura rom e sinte si parla appunto di cultura perché siamo tanti siamo diversi tra noi e anche questa diversità per noi è proprio una richiesta molto spesso punto ac ci si vuole rimettere in in tutti in una stessa categoria e secondo me è anche un una conseguenza della possiamo dire del colonialismo
Il volere appunto uccidere queste diversità culturali e quindi ci tengo insomma a farlo presente e però diciamo che in generale questa questa è un po'una cosa che ci accomuna tutti questa se rispetto per la vita e poi quando appunto la vita non c'è più rispetto per per chi era vivo prima antenati
Morena scusami tu prima menzionati i leoni di Breda Solimini battaglione attivo al confine tra l'Emilia e la Lombardia completamente formato da sinti fuggiti dal campo di Prignano sulla Secchia
E come parlarci magari un po'meglio anche da nel contesto del tuo romanzo in rapporto anche la storia di fiamma
Dunque nemmeno mansionario inseriti perché mi sono molto carina perché non troppo quasi tutti direi sinti emiliani quindi anche famiglie parenti
Di erigere circense giostrai c'è comunque laboratori dello spettacolo viaggiante persone che intrattenevano punto per per lavoro
Praticamente tutti loro tutti i componenti dei nelle Indie per adesso linea erano stati internati in questo grande campo che è il campo di Prignano sul se chiama sulle Collina vicino Modena
Dove sono passate più o meno tutte quasi tutte le famiglie senza emiliana
E nel mille novecentoquarantatré appunto come dicevo prima c'è questo lasso di tempo tra la caduta del regime fascista l'armistizio e la ricostituzione al nord della repubblica di Salò
In questi campi vengono non chiusi però diciamo dimenticati
Quindi erano esenti internati appunto colgono l'occasione per scappare e quasi tutti si uniscono alla resistenza non non si fanno per dire a nascondere perché chiaramente non potevano passeggiare per strada così come se nulla fosse ma fanno questa scelta molto
Molto forte di unirsi alla resistenza
Così fanno anche loro tra l'altro tra di loro c'era il partito non più giovane se non sbaglio aveva quattordici anni quindi appunto erano tutti giovanissimi tutti sui vent'anni
E loro appunto proprio per aderire a quelle che sono cuore della nostra cultura decidono di non uccidere se non strettamente necessario
Si conquistano questo soprannome di leoni abbracciasse miniera la località dove operavano
Però punto si conquistano il soprannome di leoni nel momento inquilino Armano da soli un'intera pattuglia tedesca senza uccidere nessuno
E tra l'altro c'è anche questa storia un po'buffa che che racconta si racconta a livello locale che quando i fascisti venivano presi chiedevano di essere portati dai leoni di bere da Salini perché sapevano che non gli avrebbero torturati
L'innegabile e mai finti finti però però poi quando i sinti
Sono comodi insomma
E loro quali sono state anche quelli in particolare con Nanni Ugo De Barral
E ha poi anche scritto un libro
Son stati quelli che se attraverso i quali noi abbiamo ricostruito anche la storia dei campi di concentramento perché tutta la storia ricostruita dalle testimonianze dei sopravvissuti quindi li hanno avuto un valore storico molto importante durante ma anche dopo la guerra
Ecco un personaggio poi importante nel libro è quello di cielo un partigiano Amery Masto impresso il dialogo fra lui e Fiamma cielo spiega a fiamma
Forse quando la guerra finirà lui saremmo già sotto terra per la fame per quei bastardi per il freddo chi lo sa
Ma loro un giorno torneranno non illudersi che non sarà così
Loro torneranno e se noi oggi non li ammazziamo non ammazziamo nemmeno quelli che verranno se noi oggi non moriamo sopra questa montagna se Lucretia crediamo proprio qui e proprio ora
Proprio a vent'anni ha trent'anni se ci nascondiamo come conigli e aspettiamo che arrivino a salvarci
I livelli che verranno non sapranno come si ammazzano i fascisti che verranno con le pistole chiede Fiamma no bambina lo si ammazza un fascista con una pistola il suo tono si è fatto dolce mi chiedo chi fosse cielo prima della guerra
E come con la disubbidienza Fiamma si ammazzano con la disobbedienza
Ecco Morena quanto attuali sono queste parole secondo te disobbedire
Io penso che disobbedire in una in quest'epoca storica particolare ma in generale sia necessario a perché appunto ricordiamoci che non sempre sono che legale e anche ciò che per è umano
Ma ad esempio nel mille novecentoquaranta era perfettamente regale internare Rom e Sinti nei campi di concentramento
Penso che esso in questo preciso momento storico sia ciò che può veramente far sopravvivere perché purtroppo qui adesso stiamo parlando di sopravvivenza
E e quindi penso lo lo voluta inserire proprio perché penso che la resistenza debba essere un qualcosa che va praticato non una parola vuota da spolverare ogni tanto e spero che attraverso il libro attraverso le parole
Si riesca appunto a a resistere
Grazie Morena da resistenze vorrei parlare di resilienza perché tu descrivi molto bene la resilienza di fiamma e scritti mi torturano per giorni mi strappano le unghie mi portano in una cella mi violentano a turno mi bruciano la pelle con un ferro rovente
Devo scappare salvare mio padre devo trovarlo trovarli tutti penso quasi in trance dico trovarli dopo potranno anche riprendermi finire il lavoro e poi che pagano l'inferno tutti quanti
E come è fatto venire i brividi mentre racconta di questa storia questo è solo un estratto in che modo pensi che la sua resilienza la resilienza di fiamma viva in temi oggi c'è una parte di tua nonna voglio dire di tua nonna che che senti anche parti dite
Allora come dicevo prima lo specifico da superare espandere la domanda in realtà tra il personaggio principale della del racconto essi dedicato mia nonna ma è un po'una pluralità di voci femminili della mia famiglia perché ieri sera però ad esempio è stata questa mia zia che è morta proprio durante la guerra ventitré anni
A quindi penso che questa la resilienza se la voglia anche amare così
Sopravviva in o in generale in tutti gli attivisti Rom e Sinti proprio attraverso la cura della famiglia c'era quella degli antenati ed esempio dagli antenati perché il nostro attivismo oggi poggia proprio su ciò che gli antenati ci hanno lasciato perché la nostra lotta come erano esenti durata mille anni da quando siamo arrivati in Europa
Quindi è proprio la sera di resistenza al cento per cento e mi piace pensare che sia proprio questo legame così forte con la famiglia che diventerà un rifugio
Diventa appunto l'unica cosa che mai nel momento in cui l'esser no è così fortemente ostile da mi piace pensare che sia proprio la nostra forma di resistenza perché diciamo ad esempio c'è questa questo particolare molto che descrive molto bene la nostra cultura
Che ani interroghiamoci estere dire rom e sinti non venirne famiglie non venivano divisa
Perché i esseesse sapevano che dividendo le famiglie
Rivolta che coi effettivamente c'è stata all'interno del campo di concentramento di sterminio ampie
Sarebbe iniziata molto prima quindi appunto mi piace pensare che questa unità che perché la famiglia per noi ovviamente non è solo il legame di sangue stretto ma proprio tutta la comunità che vive con te che affronta insieme a te è quello che purtroppo dobbiamo affrontare tutti i giorni il Simeone sarà appunto che sia così forte resterà proprio perché nasce dal dolore cioè che che siamo riusciti a trasformare questo dolore penserà tutta questa persecuzione nell'arte appunto nell'arte
Familiare stiamo io dico sempre sparse in modo un po'poetico e romantico che siamo riusciti a trasformare le pizze in perle e e penso che oggi ci siano anche tanti nuovi giovani Rom e Sinti che se ne stanno rendendo conto sempre di più
Quindi ho molta fiducia nel nostro attivismo e mi piace molto anche questa unità interna ha veramente quasi indissolubile
Ecco abbiamo ancora solo tre minuti io se sei d'accordo ma rivela volevo solo chiacchiere fare una domanda perché è una mia curiosità perché per definire insomma l'olocausto dei rom c'è un'altra parola anche che porrà il Mons qual è la differenza con quella che è usato tre
Ma in realtà sono due sinonimi perché porremo esser tradotto significa grande divora lento cioè non traduzione letterale ma il concetto è quello pensa modalità l'appunto significava tutti morti letteralmente quindi sono due modi per descrivere lo stesso genocidio perché come dicevo prima noi a assai comunità sono molto diverse tra di loro quindi anche se parliamo tutti i romani
Cioè la nostra lingua da parliamo in tante varianti diverse e quindi appunto questi sono i due terzi romeni che sono stati scelti
Proprio per poter chiudere tutte queste varianti negli dialettali però si sono sinonimi e si possono dare
Entrambi
Ecco abbiamo ancora un minuto e mezzo velocissimamente se vuole volete concludere se poi concludere Marilena certa o grazie Andrea
Volevo solo aggiungere Morena tu fai parte del movimento che tale Rom e Sinti per l'Italia poi dirci brevemente di che cosa si tratta e qual è il tuo ruolo
Allora movimento che tale anche da significa insieme un movimento appunto politico sociale composto da rom e sinti ma non solo perché appunto il cambiamento si fa tutti insieme si nota che Siena
Che a cerca di essi di promuovere la cultura attraverso degli eventi culturali ma anche proprio di lottare a livello politico perché oggi diciamo il nodo del cambiamento è proprio politico serve il riconoscimento ufficiale a livello politico
Della minoranza rom è sinta e nove punto lottiamo in questo senso
Io all'interno di questo movimento faccio parte del team di comunicazione nel senso che mi occupo da un po'di affossare la contro di quella che è una comunicazione
E attualmente a stiamo portando avanti questa raccolta firme per modificare la legge regionale in Emilia Romagna
Qui da noi è appunto perché sia più inclusiva verso verso la minoranza Rom e Sinti a a riguardo ha diritto all'abitare
Trend generale facciamo tantissime cose quindi se vorrete seguirci si sociale siamo presenti in tutte le città d'Italia quindi vinicole di anche i
Perché grazie Morena benissimo e allora grazie veramente a Morena
Pedriali Errani chi ha partecipato a eccellenza pro discendente come sempre grazie a Marina del Monza e appuntamento a una prossima puntata di eccellenza afrodiscendenti
Grazie Andrea ciao grazie
Assegnata a noi