"Cessate il fuoco ovunque" - Manifestazione ANPI in occasione della Festa della Liberazione

Siamo nasce si hanno
Nei casi in
Sì trentanove anni fa
In questa via non c'è ancora l'avvenuta insurrezione popolare guidato delle brigate partigiane quando finiva il fascismo ed a quello destro voluto dopo vent'anni di ora con anni di guerre veniva conquistata la
Soffocata dal fascismo
Il prezzo pagato dai partigiani e dalla popolazione civile fu altissima i tanti morti
I torturati in particolare le staffette tanti deportati che non fecero più ritorno nelle proprie case
Un grazie a quanti si opposero al fascismo fin dalle sue origini
E pagarono un prezzo altissimo di Matteotti i grandi chef i fratelli Rosselli i Don Minzoni e quanti e tanti sconosciuti che sono stati protagonisti della Resistenza italiana
A questi italiani antifascisti e ai morti dobbiamo dare un nostro grande ringraziamento oggi qui nel nome dell'Italia repubblicana e antifascista ricordiamo la lotta partigiana che scrisse la nostra Costituzione con tutti i suoi diritti e con tutti i suoi doveri
Con tutti i suoi equilibri di potere al fine di impedire che l'uomo o la donna sola al comando possa decidere per tutti sia oggi un giorno di unità del Paese
Nella nella stessa la stessa unità che il Comitato liberazione nazionale Alta Italia qui a Milano
Proposte la manifestazione di tanti anni fa il Comitato Nazionale rivelazione riuscì ad avere nonostante le diverse opinioni di vecchie ecco che la componevano contribuirono ad emanare
La nostra carta costituzionale
Questa unità chiesto che racchiude la festa del venticinque aprile è una unità che noi dobbiamo preservare
Nella giornata di oggi
Si levi quindi la nostra voce contro le modifiche costituzionali annunciate che è stato un avrebbero radicalmente la Carta costituzionale e soprattutto frantumare vero l'unità del Paese
Oggi
Festeggiamo la ricca giornata della Liberazione che fu guerra alla guerra con la tristezza nel cuore
Per le tante guerre in corso e per questo che crediamo cessate il fuoco ovunque si approvano Tabili politici e diplomatici per un ritorno alla pace nella sicurezza di tutti gli Stati
Basta con le sofferenze in Ucraina
Basta con i massacri in Palestina ritornino a casa gli ostaggi da sette di ottobre basta con le tante guerre aperte dal mondo l'ONU ritorni ad essere la casa del mondo ed è la pace
Sia oggi un giorno di impegno contro l'indifferenza e la solitudine sociale contro le diseguaglianze contro il razzismo e contro l'antisemitismo
Sia oggi un giorno di memoria per i giovani guardando con speranza al futuro grazie
D'ora la parola al Sindaco di Milano Giuseppe Sala Milano città medaglia d'oro alla Resistenza
Buongiorno a tutte e attutire grazie per essere qui
è importante esserci il venticinque aprile
Sempre ma quest'anno lo è di più
Il venticinque aprile non è una domanda è un'affermazione
C'è stato un prima e un dopo nella storia di questo Paese
Ed è bello vedere le strade affollate colma di persone che inevitabilmente si portano appresso i loro problemi
I loro dubbi
Ma che sono felici di stare insieme
I vecchi milanesi
Raccontano che nel dopoguerra la sera del venticinque aprile
Si ballava si faceva festa per le strade in mezzo alle case distrutte nei cortili delle case di ringhiera
Io dico che pur coscienti delle tante difficoltà che dobbiamo affrontare e delle tremende guerre che ci circondano
Dobbiamo ancora riuscire
A pensare alla giornata di oggi come a una festa
Possiamo e dobbiamo festeggiare ma cosa peste già a monte
Festeggiamo la festa della Liberazione
Non dalla semplice libertà come una certa destra vorrebbe far credere
La festa della Liberazione
E non è una questione dialettica ma di sostanza
Festeggiamo il bene che abbiamo compiuto o meglio che qualcuna compiuto per noi
Nel momento più alto della nostra città ed è la nostra tattica nazione e la direzione da prendere a oggi tornante della storia
Festeggiamo una costituzione è nata dall'antifascismo
Ma che non è affatto una semplice enunciazione di formule antifasciste
Perché è un progetto di società
Lo pensarono e lo portarono a compimento personalità eccezionali uomini e donne che avevano resistito a vent'anni di dittatura cinque di guerra
Venivano da una pluralità di culture politiche
Laiche e cattolici del democristiani repubblicani comunisti e liberali azionisti e socialisti capace di unirsi e di dare una prospettiva alla carta che doveva e deve ancora
Portare l'Italia nel futuro
Un futuro in cui i diritti e doveri viaggiano insieme e vanno allargati aggiornati non eliminati come in qualche caso questo governo sta cercando di fare
Ci siamo trovati diverse volte tutti assieme a difenderla la Costituzione
Quando le riforme sono dannose il popolo italiano ha dimostrato di tenere in modo assoluto alla Carta fondamentale
E noi non diciamo al fatto che non si possa intervenire sulla Costituzione questo sia chiaro
Furono stabiliti ordinamenti e meccanismi di attuazione in un tempo in cui non esisteva neanche un computer oggi siamo nel momento delle intelligenze artificiali
Bah ma se si pensa di modificare questo nostro nobile antico e lungimirante contratto sociale che ammirato in tutto il mondo non può deve essere per aggiornare e migliorare garantire i principi universali che la Costituzione tutela oggi siamo chiamati a difendere la Costituzione una volta di più
Esiste infatti un Progetto testi curarla
Attenzione
Non di riformarla ma proprio di stravolgerla il cosiddetto premi avviato con cui hanno in animo di naturale la Carta costituzionale no sta in piedi e pone rischi alla tenuta democratica
Tutti gli equilibri di potere vennero verrebbero sbilanciati a favore di qualcosa che come hanno denunciato eminenti costituzionalisti fa presto a trasformarsi in una democrazia illiberale
Ecco perciò motivo
Non solo per pronunciarsi antifascisti ma deve esserlo concretamente
Questa distorsione della nostra Costituzione nata dalle lotte partigiane e di un intero popolo non può e non deve passare lo ripeto non può e non deve passare
Milano
La nostra amata Milano medaglia d'oro della Resistenza capitale della resistenza
Era ed è dai valori della Resistenza
Della democrazia e del progresso civile sociale Milano è il suo Sindaco dicono oggi venticinque aprile che è la Costituzione Nola possono toccare in questo modo
Eh no la toccheranno
Milano e la barriera morale morale e politica
Contro cui si è sempre infranto e si infrangerà Sempre ogni disegno equivoco
Sul funzionamento della nostra democrazia per cui oggi il teste iniziamo festeggiamo il sentirci sinceramente onestamente chiaramente da una parte chiave nell'affermare
Senza sei
E senza ma che il fascismo è stato dall'origine
Come si ricorda l'orrendo assassinio di Giacomo Matteotti tornato al centro del dibattito in questi giorni un crimine o un crimine prima ancora che nasce ancora
Diventata poi la più grande tragedia vissuta dall'umanità
Nella sua alleanza con il nazismo
Ma perché lei una parte del governo di questo Paese non ha mai voluto chiarire l'equivoco di fondo non ha mai scelto la chiarezza
Questo equivoco non è cosa da poco si tratta della professione di antifascismo non così difficile da pronunciare in una repubblica democratica nata dalla lotta contro Hajime fascista e contro i nazisti
è proprio l'abc della democrazia
E al posto della bici cioè delle lettere Sempre solo tre puntini di sospensione
Un silenzio imbarazzato è imbarazzante
Mi piace ricordare qui le parole di un grande padre la nostra libertà Antonio Gramsci
Perseguitato dal fascismo e che trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita nelle carceri del regime scriveva Gramsci
Delibere significa partecipare e non essere indifferenti a quello che succede
Credo che vivere voglia dire essere partigiani chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano
L'indifferenza e la Bolivia e parassitismo vigliaccheria non è vita
E le parole di Grancini portano dire
Che
Festeggiamo tutti noi quindi
Il saperci in prima linea per la costruzione del futuro il sesso del venticinque aprile è la memoria ma è anche va trovato nel presente va attualizzato
Se non diamo sostanza a concetti come questo ci troviamo di fronte a una formula retorica
Ebbene non è una frase vuota il venticinque aprile va davvero attualizzato
Ma
Per farlo bisogna avere una prospettiva che sia certamente ideale ma anche realizzabile
L'antifascismo getta i valori per un percorso che deve essere concreto
Ma da tempo
Care amiche e cari amici care compagne e cari compagni a dirsi antifascisti alla fine può essere anche facile
Ma esserlo o no per esempio essere antifascista vuol dire non allearsi in Europa conti fai si Stallone
Nella nostra patria Europa
Per me è la patria è l'Italia ma la patria è l'Europa
Noi tutte e noi tutti dobbiamo fare lo sforzo di coniugare i valori dell'antifascismo con un progetto di società positivo che vada avanti
Che dia una guida al tempo e Oriente il nostro cambino
Concludo
Uno dei fatti eclatanti del venticinque aprile di quest'anno
E la censura a cui è stato sottoposto e avrà il nostro concittadino lo scrittore Antonio Scurati
A parte che a parte che censurano uno scrittore e ottengono gli cento Prodi attenzione
E diffusione del testo che volevano cancellare amplificano lo sfascio di un servizio pubblico cruciale nella vita del Paese
Piegato dalla prepotenza delle dive diramazioni periferiche dell'attuale potere
E allora io
D'accordo con ampi ho chiesto nei giorni scorsi ad Antonio Scurati di leggere quelle parole che non volevano farci sentire e lo farà
Da Milano
Lo fa siamo quello che qualcuno
Che dovrebbe agire nel rispetto della Carta istituzionale non riesce a fare
Siamo restiamo Sempre antifascisti veniva a Milano capitale della resistenza viva in Italia antifascista
Antonio attenti
Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il dieci di giugno del mille novecentoventiquattro
Lo attese ero sotto casa in cinque
Tutti squadristi venuti da Milano
Professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini
L'onorevole Matteotti il segretario del partito socialista unitario l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista
Fu sequestrato in pieno centro di Roma in pieno giorno alla luce del sole
Si batte fino all'ultimo come lottato aveva per tutta la vita
Lo pugnala erano morte poi nascenti arano il cadavere
Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro
Mussolini ne fu immediatamente informato
Oltre che del delitto si macchia o dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito
Mentre giurava il duce del fascismo teneva i documenti insanguinati di Matteotti nel cassetto della sua scrivania
In questa nostra falsa primavera però non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti si commemorano anche le stragi nazifasciste
Perpetrate dalle seste pesche con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani nel mille novecentoquarantaquattro
Fosse Ardeatine Sant'Anna di Stazzema Marzabotto sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali demoniaci alleati di Mussolini massacrarono A sangue freddo migliaia di inermi civili italiani
Tra di essi centinaia di bambini e perfino di Infanti
Molti furono addirittura arsi vivi vai arsi vivi alcuni decapitati
Queste due ricorrenze concomitanti e luttuoso e primavera del ventiquattro Primavera del quarantaquattro
Proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica dal primo all'ultimo giorno non soltanto alla fine o occasionalmente come qualcuno vuol farci credere
Un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica
Omicida
E stragista
E fa lasciatemi aggiungere anche per decenni del dopoguerra
Lo riconosceranno
Una buona volta gli eredi di quella storia
Tutto purtroppo lascia pensare che non sarà così
Il gruppo dirigente postfascista vinte le elezioni nell'ottobre del ventidue aveva davanti a sé due strade
Ripudiare il suo passato neofascista oppure cercare di riscrivere la storia
Ha indubbiamente imboccato la seconda via purtroppo
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio quando costretto ad affrontarlo dagli anniversari storici sia pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neo fascista di provenienza
Ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime come la persecuzione degli ebrei senza mai però ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista
Ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini
Alle Fosse Ardeatine non sono stati
Barbaramente trucidati degli italiani dai tedeschi sono stati barbaramente trucidati degli antifascisti
è una cosa ben diversa è per questo motivo che furono scelti e trucidati con la complicità dei fascisti
Infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana
Fino al punto di non nominare mai mai la parola antifascismo in occasione del venticinque aprile dello scorso anno e temo oramai nemmeno in occasione dello scooter venticinque aprile di quest'anno
Mentre vi parlo siamo di nuovo festeggiando perché è una festa questa qui tutti insieme la liberazione dal nazifascismo non basta dire la festa della Liberazione bisogna ricordarlo ogni volta la liberazione dal nazifascismo
La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò e si rifiuta di pronunciare palpita ancora sulle labbra riconoscenti di tutti sinceri democratici siano essi di sinistra di centro di destra
Ma io temo che finché quella parola antifascismo
Non sarà pronunciata da chi ci governa
Lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana
Grazie
Ringraziamo Antonio Scurati delle belle parole gli è stato impedito di dire in televisione diamo ora la parola Pif attore regista storico iscritto all'Anpi
Alle
Grazie ne ho bisogno
Una cosa è parlare davanti una delle canoe una cosa davanti al Duomo in questa situazione
Quando mi hanno detto che aveva avuto rapporti i dati parlare in piazza Duomo a Milano il venticinque aprile ero molto teso e lo sono ancora
Ho pensato che era una grande opportunità ma anche una responsabilità ci sono tante cose da dire ma da dove partire da dove incominciare
Allora ho pensato che dalla mia parte aveva una grande l'assicurazione un punto certo della mia vita
Le improvvide dichiarazioni del presidente Ignazio la Russa sulla Resistenza qualche giorno prima del venticinque aprile sicure come l'arrivo del Natale mi avrebbero fornito l'ispirazione per un bel discorso
Ma quest'anno il presidente incredibilmente è rimasto silente nella mia ingenuità ho pensato che un anno in più da seconda carica dello Stato di avesse conferito una maggiore saggezza istituzionale poi capito tre giorni fa l'Inter ha vinto lo scudetto
Starà pensando solo a quello oggi per lui l'uomo forte che guida un popolo la vittoria e si pone Inzaghi
Forse si è fatto fare pure un busto di Simone Inzaghi sperando
Che abbia sostituito l'altro con arriva la parte seria non ti preoccupare
Ma la verità è che questa mia passione per la Russia mi ha distratto e non mi ha fatto notare le travolgenti dichiarazioni del ministro Rubrichi da credo che abbia l'ambizione di superare le affermazioni di la Russa ma volevo rassicurare la Russa presidente io sono e rimango un suo fan non sono un nostalgico delle sue dichiarazioni
Detto questo per i vari la Russa idolo Brigida per tutti quelli che la pensano come loro è bene chiarire anche quest'anno alcuni punti fondamentali
Punto uno crede nella Resistenza non è un gesto di sinistra non è di destra né di centro o se vogliamo ribaltare il concetto la Resistenza è di sinistra e di destra e di centro
La Resistenza è di tutti
Anche uno di CasaPound elesse grato la resistenza perché grazie ai partigiani se oggi anche lui può esprimere le sue idee in Italia
Se la destra pensa che la sinistra si sia impossessata della Resistenza non si capisce perché non sono mai in piazza il venticinque aprile
Perché non organizzano loro delle manifestazioni per ricordarle a trovarla uno può essere di destra non essere fascista anzi speriamo di avere un giorno una destra non fascista punto due
Per chi sostiene che bisogna donare pezzi del fascismo come la Decima Mas che operò spinta dall'amor di patria
è bene ricordare che Hitler pensava che gli ebrei possono dei nemici del Paese per amor di patria del Cise sei milioni vogliamo rispettare onorare gente come Hitler punto tre
Bisogna ripetere con dolore magari anche con un briciolo di vergogna che a far salire gli ebrei e tutti i deportati sui vagoni per i campi di sterminio c'eravamo anche noi italiani fascisti siamo colpevoli tanto quanto i nazisti
Forse
Forse il giorno in cui faremo i conti con il passato sarà più difficile avere persone nelle istituzioni che fingono di non capire o che fanno il saluto fascista e non hanno nemmeno il coraggio di rivendicarlo
Fanno il saluto romano dice no ma io saluta un amico no io voglio andare in bagno non hanno neanche il coraggio di fare quello che fanno punto quattro patito spiega a chi sostiene che i morti sono tutti uguali
Allora propongo che il ventuno marzo Giornata in memoria delle vittime di mafia ricordiamo anche i mafiosi che hanno inciso le vittime di mafia
Io posso rispettare i morti e ma non posso rispettare quello che i morti hanno fatto in vita e comunque esiste già un giorno in cui si si ricorda dei morti e il due novembre dona il venticinque aprile
Sto finendo il cui punto cinque venerdì in Mussolini ha fatto anche cose buone
Totò Riina è morto a ottantasette anni vuoi che in ottantasette anni non abbia fatto un gesto carino non aiutato un amico in difficoltà
Non si sia fermato con l'auto per far attraversare la donna incinta a Baghdad durato Buonanno ha un secondino cosa voglio fare dedicargli una via una piazza unica scuola
Oppure diciamo che Totò Riina va giudicato contestualizzando nel momento storico in cui è vissuto
Stanno finendo da qui sto finendo punto sei il penultimo è meno importante lo so ma mi sta sull'acqua
Basta costano inviata che le pensioni reinventate Mussolini
Basta siete ignoranti come delle capre
Faccio un ragionamento logico basilare anche per i nostalgici più basilari
Mussolini è salito al potere centouno anni fa lei su festeggia cento venti sei anni non è più una questione ideologica una questione matematica
Punto sette
Perché perché ogni anno importante scendere in piazza il venticinque aprile perché come diceva Orwell la legge di per sé non è protezione
I governi quando le leggi ma che vengono messe o meno in pratica
Dipende dal clima generale del Paese se gran parte delle persone interessata la libertà di parola allora ci sarà libertà di parola anche se la legge La politici se l'opinione pubblica è inerte e le minoranze scomode verranno perseguitate anche se iscritto esistono leggi per proteggerle
Ho finito le leggo ma prima di andar via voglio lanciare un appello
Avere un Presidente del Consiglio che non riesce a definirsi antifascista e grave perché non è solo una questione formale o una questione di induisti Pia è un punto di partenza di una visione della vita
Presidente Giorgia Meloni magari le dà fastidio a letterati finale della parola antifascista e troppo femminista
Ci accontentiamo anche economica sono antifascista dopo
Va bene
Da domani da sola al di qua cisto ci parlatene
E ora scusate ma devo andare perché devo andare alla presentazione del libro di Salvini
Perché ha grazie un uomo sfortunato l'unico sale la libera per presentare il suo libro è il venticinque aprile ma che significa questo quindi Orazi anzi vi invito a trasferirli a leggere il libro
Bestseller di Salvini grazie all'ampi scusate grazie al mio sfruttati
Ringraziamo Pif del suo intervento diamo ora la parola al presidente nazionale dell'Associazione nazionale deportati nei campi di sterminio Dario Venegoni
Buon venticinque aprile
Consentitemi un ricordo personale
Il venticinque aprile del mille novecentoquarantacinque mio padre dirigente dell'insurrezione di Genova festeggiava la vittoria sul nazifascismo
E la liberazione di quella città da parte dei partigiani
Mia madre in quello stesso giorno era ancora rinchiusa in una cella della prigione Interna dell'hacker delle SS di Bolzano
Dove le SS sì ma chiamano ancora di torture e di orrendi delitti
Non per tutti gli italiani il venticinque aprile coincise con la liberazione il ritorno alla vita
Nei campi nazisti al contrario questi giorni di aprile segnarono la più terribile delle carneficine
Il mondo nazista era al collasso dal bunker nel quale si era asserragliato a Berlino Hitler continuava a dire che nessun prigioniero avrebbe dovuto Ca'di cadere vivo nelle mani dei nemici del Reich
Decine di migliaia di prigionieri venivano incolonnati e fattiva cari per la Germania devastata
In lunghe interminabili e inutili marce della morte
Nel tentativo vano di sfuggire agli alleati
A Mauthausen-Gusen l'ultimo campo esser liberato il cinque maggio in questi giorni di aprire la camera a gas funzionava a pieno regime
Morì in quel modo a pochi giorni dalla fine della guerra anche Franco Ceccherelli il più giovane deportato politico italiano
Vi era coetaneo di Liliana Segre nel Lager aveva compiuto i suoi quattordici anni
Quasi mille italiani morirono tra il ventidue aprile il giorno della liberazione nel solo campo di Mauthausen-Gusen
Mentre in Italia le folle esultavano per la vittoria sul nazifascismo
Erano in maggioranza partigiani antifascisti che avevano combattuto nella Resistenza e che non ebbero il sor della gioia di festeggiare la Liberazione del loro Paese
In molti ancora centinaia e centinaia con continuarlo purtroppo a morire nei giorni successivi all'arrivo degli alleati sfiniti dalla tortura e dalla fame dal lavoro disumano troppo deboli per riprendersi e per tornare alla ditta i superstiti dei quei campi di morte
Che venivano da oltre cinquanta Paesi e parlavano forse altrettante lingue diverse
Nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione seppero trovare un linguaggio comune quando si unirono per un'ultima volta per sottoscrivere un solenne giuramento
Senza nessun contatto tra un campo e l'altro gli ex deportati liberati scrissero a Buchenwald a Mauthausen-Gusen altri Lager sostanzialmente lo stesso testo
Giurarono
Di combattere per sempre il fascismo così da impedirne il ritorno la pace e la libertà scrissero amava a tal segno sono garantite la felicità dei popoli e la ricostruzione del mondo su nuove basi di giustizia sociale è la sola via per la collaborazione pacifica tra Stati e popoli
E ancora giurarono di percorrere insieme una strada comune
Quella della libertà è indispensabile per tutti del rispetto reciproco della collaborazione nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo libero e giusto per tutti
Vi era anche l'idea temeraria di un mondo di fratelli nel quale si sarebbe ritrovata amicizia e solidarietà anche con quel popolo tedesco
Che pure Hitler aveva portato acconti compiere tanti delitti in tutti i Paesi d'Europa
Mai come in questo venticinque aprile noi che siamo figli nipoti eredi di quelle donne di quegli uomini ci sentiamo vincolati da quel solenne giuramento
Ci sembrerebbe di rendere vanno quell'immane sacrificio
Se anche noi dopo tanti anni né tra dissi ma l'ispirazione di fondo se anche noi non impegnassimo tutte le nostre energie per costruire un volto nuovo libero giusto per tutti
Per questo noi abbiamo tirato fuori dagli armadi
Le bandiere della pace
Quelle che abbiamo portato in corteo accanto ai cartelli neri con i nomi dei Lager
Perché non ci pieghiamo non vogliamo arrenderci alla deriva di un mondo che scivola verso la guerra in un tripudio di nuove produzione di armamenti
Dove e come in ogni conflitto c'è chi fa affari d'oro e accumula ricchezze vendendo missili e bombardieri
Mentre un numero crescente di donne e di bambini di civile soccombe sotto armi sempre più micidiali
Pace e giustizia libertà amicizia e solidarietà tra i popoli
Ce lo hanno ordinato i deportati di ieri che la seconda guerra mondiale l'avevano conosciuta
E vorremmo domandarlo ai fautori della corsa degli armamenti anche in casa nostra
Cosa non vi è chiaro di preciso
Con esattezza nel testo dell'articolo undici della nostra Costituzione
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali cosa non ti è chiaro in questo articolo
Sono parole dettate da chi in Italia aveva a sua volta ha conosciuto le prigioni e le violenze fasciste
Da chi solo pochi mesi prima aveva conosciuto la guerra agli eccidi le vittime le violenze perché la Costituzione come ricordò proprio da Milano Piero Calamandrei
Il testamento di cento mila morti
Quando sfilarono nel centro a Milano i partigiani della Resistenza che la guerra l'avevano dia retta e combattuta davvero alla testa dell'immenso corteo si trovava il Comando del Corpo dei volontari della libertà
C'era un alto militare un comunista un socialista democristiano o liberale un dirigente del Partito d'Azione
Furono quelle stesse correnti politiche che di lì a poco avrebbero saputo unirsi per nel lavoro della Costituzione
La pace dunque noi siamo tra colori che pensano che chiedere il cessate il fuoco subito laddove le guerre seminando lutti tra i civili e scavano un solco d'odio tra i popoli sia una richiesta non solo legittima ma doverosa
Nella guerra moderna sono i civili le prime vittime
è vero ogni giorno in Ucraina ovviamente è stato vero il sette ottobre nel sud di Israele
Quanto ai macellai di Hamas si sono sfogati in particolare sulle donne e hanno preso centinaia distanti da alcuni addirittura tra i neonati
Vero ogni giorno nella striscia di Gaza dove la guerra di Netanyahu semina ogni giorno una sprazzi o tra i bambini le donne i vecchi i babà ballati gli operatori sanitari e quelli dell'informazione
Come si fa a chiederci di non batterci per il cessate il fuoco
Quanti bambini quante donne devono ancora morire in questa indifferenza quanti ostaggi devono essere ancora uccisi
C'è qualcuno davvero pensa che si possano costruire una pace giusta e duratura attraverso la negazione violenta dei diritti e delle legittime aspirazioni dell'altro
In questa anniversario e concludo della nostra liberazione dal fascismo abbracciamo con il pensiero chi nel mondo lotta per la propria libertà
Mandiamo un messaggio di solidarietà e di ammirazione alle donne afgane e degli altri Paesi oppresse da regimi oscurantisti
Ai bambini che in Africa soffrono la fame a causa della carestia del neocolonialismo alle vittime del razzismo delle discriminazioni del bullismo
Ai milioni di uomini e donne che ancora vivono in schiavitù
Alle ragazze e ragazzi del mondo di fronte ai quali si ergevano ogni giorno nuovi steccati che impediscono la realizzazione dei loro sogni
Perché nessuno è davvero libero in un mondo in cui tanta parte dell'umanità e privata dei diritti umani elementari
Ce lo hanno insegnato i giuramenti dei deportati ieri e noi non possiamo che confermarlo
Ci spiace Pertini anche al governo nelle più alte cariche dello Stato non avverta questo imperativo morale
La verità è che dobbiamo tutti cercare di essere degni del sacrificio di chi ha sofferto è morto per darci la libertà che noi oggi siamo chiamati a difendere
Viva l'Italia antifascista
Abbiamo allora la parola a nome della Federazione italiana delle associazioni partigiane ad Andrea Ricciardi
Buon venticinque aprile a tutte e a tutti
In Italia si moltiplicano gli smemorati e coloro che dai vertici della politica e delle istituzioni tentano di ridimensionare il significato del venticinque aprile e con esso della Resistenza che fu una lotta plurale per la libertà
Allora è necessario ricordare lo dove è nata questa festa nazionale
Tutt'altro che divisiva tranne che si intende per i fascisti conclamati e per gli altri antifascisti impegnati a riscrivere la storia del nostro Paese
Vittorio Foa dirigente del Partito d'Azione protagonista della Resistenza dopo aver trascorso otto anni e tre mesi nelle carceri fasciste
Nel mille novecentonovantatré scriveva
Il revisionismo indispensabile si aggiornò cambia le interpretazioni è intollerabile se nega i fatti e il confine tra l'indispensabile l'intollerabile talvolta si confonde
Ecco ricordiamocelo sempre questo
Ma quando e come nacque la festa della Liberazione un po'di storia e importante
E la primavera del quarantasei De Gasperi segretario della DC presiedeva il suo primo governo sostenuto dalle sei forze politiche presenti nel Comitato di liberazione nazionale socialisti comunisti azionisti democristiani liberali temo laburisti
Facevano parte del quel governo figure come Nenni Togliatti la Malfa lombardi primo prefetto di Milano dopo la Liberazione
Il ventidue aprile quarantasei su proposta di De Gasperi fu emanato un decreto che senza possibilità di equivoci recitava
A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano il venticinque aprile mille novecentoquarantasei ha dichiarato festa nazionale
Ma perché quel giorno perché il venticinque aprile quarantacinque proprio cui a Milano fu impartito dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia l'ordine di insurrezione generale
Presenti Pertini per i socialisti italiani per gli azionisti sereni per i comunisti ampezzani e Marazza per i liberali e democristiani
Quel giorno il CLN Alta Italia fu delegato dal governo di Roma presieduto da Bonomi
Ad assumere i pieni poteri civili e militari esercitati dai CLN regionali e provinciali
In quella circostanza furono istituiti i consigli di gestione delle aziende
E in ogni provincia i tribunali di guerra dal Comando di zona del Corpo volontari della libertà cioè l'organismo unitario di coordinamento per la direzione militare della lotta partigiana
Cadorna nera il comandante dice comandanti non il comunista Longo e l'azionista pari capi delle formazioni garibaldine giellisti affiancati da Pertini Mattei e argento
Parri sarebbe stato poi il primo Presidente del Consiglio dopo la Liberazione
Lungo l'ordine di insurrezione impartito il venticinque aprile rappresentò l'atto formale con cui i vertici politici antifascisti del Nord riconosciuti da Roma come organo di governo del CLN Alta Italia
Fecero scattare la spallata finale alla Repubblica sociale italiana di Mussolini e agli occupanti tedeschi
Il venticinque aprile fu celebrato negli anni successivi durante la delicata fase di passaggio dell'Italia fascista all'Italia repubblicana e democratica
Dal ventisette maggio quarantanove nella prima fase della guerra fredda la ricorrenza fu istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale
Nel frattempo l'Italia era divenuta una repubblica dopo il referendum del due giugno quarantasei quando per la prima volta avevano votato le donne rendendo il suffragio davvero universale
Ed era stata eletta l'Assemblea costituente presieduta prima da Saragat e poi da Umberto Terracini
Il primo gennaio quarantotto la Costituzione repubblicana era entrata in vigore la democrazia italiana aveva iniziato il suo percorso insieme difficile e appassionato
Una democrazia rifiutata dal Movimento Sociale Italiano nato nel dicembre quarantasei
Quel partito rivendicò fieramente le sue radici antidemocratiche e il suo legame con la Repubblica sociale
Ma si avvalse troppo del pluralismo che contestava per guadagnare spazio nella società e nelle istituzioni nel nome della libertà di cui negava il valore un autentico paradosso
Eppure ancora oggi vecchi rappresentanti dell'MSI o i suoi eredi dichiarati che fanno politica sotto altre sigle si lamentano se i loro colleghi in Parlamento o i semplici cittadini
E i giovani nelle piazze ribadiscono la centralità della radice della nostra Repubblica cioè l'antifascismo
Si definiscono patrioti e custodi dell'identità nazionale ma continuano a manipolare la storia facendo propaganda e capovolgendo il significato di episodi centrali avvenuti durante la guerra come la strage delle Fosse Ardeatine
All'organizzazione di quella strage collaborano i fascisti italiani indicando ai tedeschi decine di nomi detenuti antifascisti ed ebrei non solo italiani
I trecentotrentacinque uomini trucidati si può dunque assassinati dai nazisti ma anche dagli italiani che li aiutarono e furono assassinati perché antifascisti non perché ai italiani come ha ripetuto qualcuno
E furono uccisi in difesa della negazione della libertà
I difensori la nazione dell'occupazione tedesca tra l'autunno quarantatré la liberazione furono i partigiani più di duecento mila nell'aprile quarantacinque
Furono coloro che li aiutano a sopravvivere rischiando la vita furono i partiti politici che in accordo al quarantadue
Ma non bisogna dimenticare gli oltre seicento mila internati militari italiani tra cui il futuro segretario del Pci Alessandro Natta che si rifiutarono di combattere al fianco dei tedeschi e furono deportati nei campi di concentramento
I difensori della nazione non furono i fascisti della Repubblica sociale
Un regime ben rappresentato dalla Decima Mas dalla Regione Ettore Muti dal Vendée criminali come la coppia e la carità kettle duravano e uccidevano senza pietà
La Repubblica di Salò non fu solo uno Stato fantoccio al servizio di Hitler ma collaborò appieno con i nazisti nella repressione dei partigiani le terrificanti stragi di civili inermi e nell'attuazione della Shoah
Le vittime civili delle stragi nazifasciste in Italia furono ventiquattro mila gli ebrei deportati nei campi di sterminio oltre sette mila duecento in seguito al rastrellamento del ghetto da parte delle SS il sedici ottobre quarantatré da Roma furono portate via mille duecentocinquantanove persone in maggioranza donne duecento sette bambini
I più finirono ad Auschwitz si salvarono solo in sedici
La nostra repubblica democratica fondata sul lavoro innata nella guerra contro il nazifascismo combattuto dai partigiani e dagli alleati con enormi sacrifici
La Costituzione è stata scritta da tutte le forze antifasciste limitatamente alle superiore anche negli all'inizio dalla guerra fredda socialisti comunisti azionisti cattolici liberali socialdemocratici repubblicani tra i componenti della Commissione dei settantacinque che redasse la Costituzione voglio ricordare almeno Calamandrei al basso Dossetti e Moro Nilde Iotti per resa non c'è Antonio Giolitti
Il tessuto connettivo di un Paese solido soltanto se non sono messi in discussione i pilastri della sua storia
L'unità tra persone forze politiche diverse tra di loro si posò fin dall'inizio dalla resistenza sul comune riconoscimento dei valori antifascisti
Su cui fu edificata un'orchidea di patria dopo l'otto settembre quarantatré la patria non morì ma iniziò a rinascere nel nome della libertà morì invece la patria fascista
Durante il regime di Mussolini ancor prima delle leggi razziali e l'ingresso in guerra al fianco dei nazisti qualcuno dalla parte sbagliata qualcun altro dalla parte giusta
Una scelta che molti degli anni venti e trenta pagarono col carcere il confino l'esilio la povertà ma anche con la ditta
Matteotti i fratelli Rosselli Antonio Gramsci e ancora don Minzoni Giuseppe Di Vagno Piero Gobetti Giovanni Amendola
L'antifascismo rimane la radice del nostro vivere civile
Chi non può dirsi antifascista Previti si riconosce in altri tipi di eredità è libero di farlo ma così facendo non riconosce l'alfabeto della democrazia italiana
Il venticinque aprile è dal mille novecentoquarantasei prima ancora del referendum istituzionale del due giugno la festa di tutti
O almeno di tutti coloro che si riconoscono nell'Italia democratica liberata dal nazifascismo
Le ragioni della libertà oggi come allora sono da una parte sola quelli degli attori la degli antifascisti buona festa tutti
Si dicono
Che il corteo è ancora in corso e alcuni pezzi del corteo non è ancora partito
Vuol dire che siamo davvero in tanti come avevamo immaginato abbiamo stimato un numero sopra i cento mila questi numeri di partecipazione non ci porteranno questa festa dalla Liberazione
Do la parola adesso a dove deroghe del vero sindacali
Emanuele Ronzoni segretario nazionale della UILM
Buon venticinque aprile due mila e ventiquattro dal mondo del lavoro settantanovesimo anniversario della festa della Liberazione dal nazifascismo
Diamo ancora più importanza alla giornata in cui facciamo memoria della liberazione del nostro Paese dal nazifascismo riaffermiamo i valori della Costituzione repubblicana
Non ribadiamo con forza
Ancora più in una fase politica e sociale
Come quella presente caratterizzata da dibattiti e polemiche a volte motivati a volte strumentali sui valori fondanti della Repubblica
Oggi questa ricorrenza ci deve vedere tutte e tutti i presenti
Mi ha rinnovato impegno di una forte partecipata
Testimonianza dei valori di libertà
Democrazia partecipazione che sono alla base anche a del preambolo costitutivo del mondo del lavoro del mondo sindacale pena quella dal suo Statuto nel mille novecentoquarantacinque c'è stata la necessità di comunque stare questi valori oggi invece c'è la necessità di difenderli con tenacia nel rispetto di chi ha dato la propria vita per consegnarci le liti perché troppo spesso si danno per scontati
Soprattutto in un contesto internazionale come quello in cui viviamo con una serie di conflitti in atto
Al di là delle convenzioni di tutti il venticinque aprile è un fatto storico che resterà nella storia del nostro Paese il venticinque aprile deve essere un momento di incontro di riflessione di festa per gli italiani perché dalla Resistenza è emerso un lascito
Democrazia libertà per tutti
La liberazione ha consentito al Paese di rinascere di puntare alla crescita e allo sviluppo
Questa giornata dunque va celebrata per ricordare ma anche perché si rinnovi l'impegno a rendere effettivi e concreti
Quei diritti di cittadinanza quelle libertà che non sempre sono garantiti e fruibili da tutte le persone
Gli italiani con un'azione trasversale unendo generazioni generico provenienze geografiche sociali
Nazionalità dimostrarono al mondo che si poteva reagire a una dittatura e all'occupazione e lo fecero con la Resistenza e in quella giornata di resistenza rimase celebre l'appello radiofonico di Sandro Pertini
Futuro presidente della Repubblica allora partigiano e membro del Comitato di liberazione nazionale che disse
Cittadini lavoratori sciopero generale contro l'occupazione tedesca contro la guerra fascista per la salvezza delle nostre terre delle nostre case dalle nostre officine
Come a Genova e a Torino ponete ai tedeschi di fronte al dilemma arrendersi o perire
Nell'azione di resistenza al nazismo fascismo non possiamo non ricordare Bruno Buozzi figura storica straordinario protagonista della lotta sindacale e politica assassinato nel mille novecentoquarantaquattro per aver difeso gli ideali di libertà e giustizia in cui credeva e per i quali si era prodigare o tutta la vita
Festeggiare la liberazione dal fascismo e dal nazismo diventa un dovere anche nei confronti di chi ha sacrificato se stesso grazie a quelle persone ed è importante che questo venga ribadito alle nuove generazioni
Perché il pericolo di perdere quanto ottenuto è sempre dietro l'angolo
Non dobbiamo dare mai per scontato quello che abbiamo e che ci sembra impossibile perdere
Condividendo il pensiero di Bobbio la Costituzione è stato il più grande risultato della resistenza
Nella Costituzione hanno trovato dimora gli ideali della Resistenza è una democrazia la libertà l'antifascismo affermazione dei diritti delle persone
Purtroppo non sempre i diritti costituzionalmente garantiti sono realmente fruibili oggi pensiamo ad esempio al diritto alla salute noi abbiamo appena fatto una manifestazione qualche giorno fa che nel nostro Paese non è uguale per tutti
Difendiamo la sanità pubblica come diritto universale
Pensiamo poi anche al progetto dell'autonomia differenziata una riforma che rischia di scavare ulteriore profonda fratture
Diversità Enrico territori e di accentuare i divari aumentando le disuguaglianze sociali e territoriali
Per noi non ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata ci riferiamo al diritto all'istruzione al diritto alla salute alla sicurezza al diritto al lavoro
Azioni in tale direzione possono realmente compromettere la tenuta del tessuto sociale e minarne la coesione vanificando il lascito di diritti e valori di cui parliamo nella giornata odierna
Ricordare il venticinque aprile significa guardare al passato per capire il presente e prepararci per il futuro
Ognuno dovrà fare la propria parte per tenere alti i valori per contrastare le disuguaglianze per superare la povertà
In questo processo sarà essenziale la tutela del diritto al lavoro a un lavoro che sia retribuito soprattutto al sicuro le stragi giornaliera alle quali stiamo assistendo negli ultimi mesi negli ultimi anni è ogni giorno più di tre morti
Non sono più accettabili l'abilità va difesa la vita vale più del profitto con questo spirito ecco la determinazione a non dimenticare impegniamoci tutti per costruire una società migliore dal mondo del lavoro buon venticinque aprile a tutti
Ha ora la parola devo darmi dei giudici Dellas dell'Archivio storico dal lavoro
Grazie vorrei che l'appello dell'ampi a un venticinque aprile di liberazione dalla guerra diventasse l'appello di questa piazza
Ed era anche l'appello assieme la liberazione dell'occupazione nazista dei lavoratori e delle lavoratrici che scioperare o nel marzo mille novecentoquarantaquattro di quello sciopero
Che bloccò le città industriali in una zona sottoposta alla duplice feroce schiavitù repubblichini nazista ha cambiato le sorti dell'Italia
I lavoratori e lavoratrici legarono le responsabilità del fascismo per la guerra e per lo sfruttamento con l'importanza di riconquistare la libertà e diritti politici e sindacali
Quegli scioperi del marzo mille novecentoquarantaquattro furono a dimostrazioni di massa senza e uguali in Europa tanto che ne parlarono tutti dal New York Times
A Radio Mosca
Con gli scioperi lavoratori si ripresero la scena
E per misero all'Italia non solo di essere libera ma di avere una costituzione fondata sul lavoro che ricordiamoci e il vero tratto di originalità della nostra Costituzione
Perché a ricordare oggi quegli scioperi
Per retorica per Nostalgia no
Perché ci hanno insegnato la speranza
Ci hanno insegnato che il corso della storia può essere cambiato dei popoli dall'Eni di pace e solidarietà e dall'azione collettiva e noi qui oggi siamo in tanti
Dipende anche da noi viva l'Italia libera e antifascista
Diamo ora la parola per l'ultimo intervento al Presidente nazionale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia Gianfranco Pagliarulo
Trent'anni fa
Era il mille novecentonovantaquattro
Cominciava il tempo di Berlusconi
Ci fu qui a Milano un altro grandissimo venticinque aprile
Come questo
Ma c'era una differenza
Pioveva
Oggi c'è il sole come avevano augurato gli amici che hanno scritto un appello del quotidiano il manifesto
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero la stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure Costituzione articolo ventuno
Ebbene con la censura da Antonio Scurati la Costituzione è stata tradita
Scurati ha ricordato che quest'anno centesimo anniversario dell'assassinio di Matteotti nell'ottantesimo delle stragi nazifasciste Marzabotto Fosse Ardeatine Sant'Anna di Stazzema aggiungo i grandi scioperi del marzo del quarantaquattro e la liberazione di tante città tra cui Roma la capitale
Ne parlerà alla RAI che mi risulta essere un servizio pubblico
Ringraziamo ancora Antonio Scurati per le sue parole ringraziamo la coraggiosa giornalista Serena Bortone che ha letto indiretta su Rai tre il testo di oscurati
Ma quest'anno e anche un altro anniversario di cui non si parla sono cinquant'anni dalla strage di Brescia in Piazza della Loggia il ventotto maggio del settantaquattro
E dalla strage del treno Italicus dalla notte fra il tre e quattro agosto stragi fasciste come Piazza Fontana e Bologna non abbiamo dimenticato oggi ci sono le querele contro intellettuali e giornalisti dai professori Luciano Canfora Tomaso Montanari Donatella Di Cesare Davide Conti fino al giornale domani solo per citarne alcune
Tutte per diffamazione
Chi querela la Presidente del Consiglio il ministro nodo principale la sottosegretaria Isabella Rauti la forza del potere contro chi non ha nessun potere
C'è l'assenza di qualsiasi seria iniziativa del governo per far tornare in Italia
Per un giusto processo da un Paese in cui non vige lo stato di diritto l'Ungheria una cittadina italiana Ilaria Sales
Tutto questo avviene oggi a Costituzione del quarantotto vigenti
Figuriamoci cosa succederebbe se poniamo il caso con una legge di riforma costituzionale ci fosse un uomo solo o una donna sola al comando Milano
In questa città il dieci agosto di ottant'anni fa a piazzale Loreto venivano fucilati dalla legione Muti della Repubblica sociale quindici partigiani e i loro cadaveri oltraggiati
Qui ha combattuto Giovanni Pesce il leggendario comandante visone
Di Milano era la sua compagna partigiane Onorina Brambilla la Carpisa Sandra a Milano il ventiquattro febbraio da quarantacinque in piazzale Baracca fu assassinato dalle Brigate Nere il giovane Eugenio Curiel
A Milano nel ventisei Carlo Rosselli fondò con Pietro Nenni la rivista Quarto Stato
Molti anni dopo il giovanissimo artista Ernesto Treccani dalla vita una rivista culturale antifascista che si chiamò poi corrente qui il venticinque aprile del quarantacinque dai microfoni di Radio Libera
Di Milano Radio Milano Libera Sandro Pertini proclamava lo sciopero generale contro l'occupazione tedesca e contro la guerra fascista
Ecco il venticinque aprile data simbolica della Vittorio della vittoriosa lotta unitaria per la liberazione del Paese dal nazifascismo
Ed ecco perché è una festa una grande festa in cui si ritrova unità l'intera comunità democratica
è il giorno in cui ringraziamo e abbracciamo le nostre partigiane ai nostri partigiani per questo oggi qui a Milano e in tutte le piazze d'Italia crediamo viva la Repubblica antifascista
Una parte del governo non si riconosce in questa data e alcuni affermano che il venticinque aprile divisivo che l'antifascismo e divisivo ebbene hanno ragione
L'antifascismo il venticinque aprile dividono chi sostiene la Repubblica e la Costituzione da chi opera contro la Repubblica è contro la Costituzione
Non nascondiamoci dietro l'invito se si consegna tutto il potere a una persona sola esse si frantuma l'Italia in tante regioni concorrenti
Salta la Costituzione del quarantotto fondata sulla democrazia parlamentare e sulla partecipazione popolare essi lacerato la natura una e indivisibile della Repubblica
Dunque questa Costituzione la dobbiamo difendere la dobbiamo difendere dagli attacchi alle donne
Pochi giorni fa hanno approvato l'emendamento che consente alle associazioni anti abortiste di accedere ai consultori contro il diritto delle donne all'autodeterminazione
Non è già centonovantaquattro non si tocca vittorie l'Italia non è e non sarà mai la Polonia di Kaczyński
La dobbiamo difendere questa Costituzione dallo smantellamento della sanità e della scuola pubblica
La dobbiamo difendere da chi attenta al diritto di sciopero la dobbiamo difendere davanti alle quotidiane morti sul lavoro che sono uno sfregio al valore della vita umana è una vergognosa violazione della Costituzione
La dobbiamo difendere dal crac di da chi sta riscrivendo la storia equiparando resistenze a Repubblica di Salò fascisti antifascisti carnefici e vittime per cui tutti colpevoli nessun colpevole
Noi dobbiamo difendere questa costituzione in particolare oggi davanti alla follia della guerra che sta contagiando con un effetto domino mezzo mondo
Come una reazione a catena esattamente la stessa reazione delle armi nucleari
Nel silenzio dei media ascoltate stanno smantellando la legge centottantacinque tramite cui si controlla il si rende trasparente l'esportazione di armi
Mentre aumentano enormemente le spese militari nel paese che conta più di centoventi basi nato e americane in cui sono spot stoccate da settanta cento bombe atomiche
Attenzione siamo davanti un gigantesco riarmo mondiale come prima di entrambe le guerre mondiali nessuno voleva la prima guerra mondiale ma avvenne il quindici marzo il presidente Martorell affermato far cessare ovunque il fuoco delle armi
Riaprire una speranza di pace di ripristino del diritto violato della dignità riconosciuta ad ogni comunità
Il ventiquattro marzo è sicuro che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvato una risoluzione per il cessate il fuoco temporaneo a Gaza
Netanyahu sia ed è totalmente fregato mentre a Gaza si scoprono fosse comuni con centinaia di cadaveri
Si promuova un'inchiesta credibile e indipendente come invocato dalle Nazioni Unite ma allora è troppo chiedere il cessate il fuoco dunque
Netanyahu è responsabile dell'inaudito sterminio dei palestinesi
Non bastano trentacinque mila morti bambini donne giornalisti medici operatori le Nazioni Unite
Se Netanyahu attacca in forza a Rafah dove stipato più di un milione di palestinesi affamati e in fuga può avvenire un massacro di dimensioni inaudite
Ha scritto nel due mila ventidue il poeta palestinese Musab ha avuto a
A Gaza tentare di sopravvivere un giorno ancora riemergere dai morti pensate era il due mila ventidue
Ed è troppo chiedere ad Hamas per liberare gli ostaggi
Perché vedete forse qualcuno non l'ho ancora capito ma non abbiamo affatto dimenticato la carneficina del sette ottobre nel rapimento di centinaia di israeliani
Tutti tranne Netanyahu auspicano due popoli due Stati ma allora per dare un segnale concreto e non a chiacchiere cosa spetta il governo italiano a riconoscere lo Stato di Palestina
Chiediamo
Chiediamo l'avvio di un negoziato di pace fra israeliani e palestinesi da troppo tempo interrotto
Basato sul reciproco riconoscimento del diritto dei due popoli all'autodeterminazione sulla fine dell'occupazione della Cisgiordania da parte di Israele
Così recita un coraggioso appello di un gruppo di intellettuali ebrei che condividiamo e sosteniamo totalmente
Cessate il fuoco ovunque
è troppo chiedere a Putin di finirla con i bombardamenti sull'Ucraina di cessare l'invasione che ha causato ben più di cento mila morti
è troppo chiedere a Russia Ucraina di avviare la strada del negoziato
è troppo chiedere all'Unione Europea a due anni dall'invasione russa dall'Ucraina di pronunciare finalmente per la prima volta le parole diplomazia e pace
E attenzione con la guerra crescono i mostri un razzismo relativamente nuovo islamofobia è un razzismo secolare l'antisemitismo che ha portato la più grande catastrofe del Novecento
Perché come ha scritto Primo levi ciò che è accaduto può ritornare ma attenti a non confondere l'orribile razzismo antisemita con le legittime critiche al governo israeliano
Basta parlare di guerra come se fosse una cosa normale accettabile forse opportuna addirittura giusta e basta arzigogolare cercando di capovolgere il senso sull'articolo undici della Costituzione
In cui si ripudia la guerra
Come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
Difendere la Costituzione vuol dire impedire che venga manomesso
Ma vuol dire anche impegnarsi per attuarla
Sapendo che la Costituzione disegna un Paese che non c'è ancora pienamente in cui davvero si rimuovono gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini
E mai come oggi nel nuovo secolo l'Italia è stata così diseguale
Diciamolo nel nostro tempo tanti italiani si sentono soffocati dall'idea di un futuro minaccioso che vuol dire guerra mancanza di lavoro difficoltà di sbarcare Dumas il lunario
C'è solitudine sociale c'è paura
Penso che tutto e tutti noi uniti noi il popolo della Costituzione le forze democratiche dobbiamo proporre una visione di futuro fatta di cose concrete di miglioramenti reali delle condizioni di vita dei ragazzi delle donne della gente che lavora
E anche di quella i valori per cui in tanti hanno combattuto nei venti mesi della Resistenza che avvenne ha scritto Calamandrei grazie a coloro che sì ad una avevano per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna il terrore del mondo
E così noi concludo celebriamo il festeggiato questo straordinario venticinque aprile
Pensando alla memoria dei venti mesi di resistenza e alla fine dell'occupazione tedesca del fascismo storico e del conflitto in Italia
Così si ponevano le basi dell'Italia democratica che si fonda sul lavoro è che ripudia la guerra vedete
La lotta partigiana sembrava ad alcuni senza speranza perché contrastava il più forte esercito del mondo
In quel fatidico mille novecentoquarantaquattro gli alleati tardavano a risalire la penisola
Eppure il venticinque aprile del quarantacinque i partigiani hanno vinto si può sempre vincere se si è uniti solidali responsabili coraggiosi si può sempre vincere al sette Restiamo umani
Allora come oggi siamo in piazza contro fascismi autoritarismi razzismi contro la guerra
Per dignità non per odio
Viva la Repubblica antifascista viva l'Europa antifascista veniva il venticinque aprile viva la resistenza viva la Costituzione viva la nostra bellissima Italia
Credo
L'appello
Ringraziamo
Tutti gli amici e compagni che sono intervenuti da questo palco e adesso diamo la parola alla sezione Anpi dalla Scala prego Francesco Presidente
Ma
Un