Gli scontri tra studenti e forze dell'ordine alla "Sapienza" di Roma che protestavano pro Palestina. Intervista a Beatrice Lorenzin

Radio radicale siamo con la senatrice Beatrice Lorenzin del Partito Democratico che parla degli scontri di ieri alla Sapienza
Contro Israele allora cosa pensa di quello che è accaduto la protesta si è spostata dal Tribunale di Roma dove due di questi studenti sono stati fermati gli scontri sono stati particolarmente duri allora non è la prima volta che succede avevamo già vista Pisa cosa pensa
Penso innanzitutto quello col sempre pensato non ho cambiato idea nel corso degli anni della mia vita e cioè che qualsiasi azione violenta delle manifestazioni del proprio pensiero è da condannare e non è accettabile per nessun motivo
Deve siamo in un Paese democratico dove gli studenti possono manifestare liberamente il loro pensiero all'interno delle università o fuori dell'inerzia
Purché lo facciano in modo pacifico quando si diventa violenti e si è aggressivi questa cosa non va assolutamente bene quindi questo
E anzi io credo che Puppo Checco il tema molto Complesso e drammatico come quello che appunto i fatti che stanno accadendo
Mi in Medioriente le dovremmo cieca che mi ritorni diciamo più bassi visto anche
Quello che si rischia che sia che accada c'ha un'escalation stiamo tutti lavorando e dobbiamo anzi spinge perché l'Italia lavori per l'escalation è quindi per cercare di ritrovare le ragioni di una pace che ci deve essere
Dopodiché io approfitto anche di quest'anno sua intervista per dire un'altra cosa io non non sono favorevole boicottaggio dell'università
Cioè secondo me il le università il luogo dove si forma anche la dissidenza solitamente non l'abbiamo visto
Tre giovani iraniani lo abbiamo messo Rimini paesi dove ci sono anche se se il regime molto difficile pure l'Italia a collaborazioni universitari e se c'è un luogo dove si fa l'opposizione a Netanyahu in Israele tratto all'interno delle università quindi è un diciamo secondo me restano cioè dopo che la protesta un push to no all'ora dicendo questo perché posso capire le ragioni di un boicottaggio laddove si spinse la produzione di armi o o questioni belliche
Però non dove si tratta di cultura e di sapere cioè è un un modo un po'estremo di di considerare poi anche i rapporti con un Paese che un Paese democratico
E che speriamo ci siano presto dà lezioni in in Israele che venga Netanyahu sostituito Celli c'è una un'alternanza democratica reale
Dopodiché io credo che il problema principale oggi sia quello di far cessare il diciamo il cui combattimenti le morti di civili e quindi arrivare ma tregua che è anche quello che infine che sta spingendo l'Europa che spinge l'Italia le Nazioni Unite e quindi ma ma al momento particolarmente delicato
In più c'è un altro aspetto che sta diciamo emergendo sempre di più
E che si confondono i piani cioè si confonde il piano politico del governo delle azioni del governo di Netanyahu con le condizioni del popolo ebraico e le condizioni degli ebrei in Europa in Italia
Per cui oggi a a a parlare diciamo con con molti persone che vivono nelle insomma nella comunità ebraica c'è timore c'è un timore che prima non c'era e questo non ce lo possiamo proprio permettere
Senta perché queste spinte massimaliste arrivano in tal mondo universitario allora io so che lei è diciamo cosmopolita diciamo viaggiato molto conosce molto bene il mondo
E le volevo chiedere come mai si queste cose li vediamo nelle università italiane e anche nei campus negli Stati Uniti
Ma in tutto il mondo perché ribadisco le università un luogo dove si forma il sapere e dove i giovani giustamente non si occupano solo dei temi accademici ma anche di temi diciamo legati all'attualità alle trasformazioni in campo nel mondo
è e siamo tutti indignati rispetto a a quello che sta succedendo nella striscia di Gaza cioè non è che uno può rimanere indifferente a trent'di fronte a trenta mila civili utilizzati tra l'altro Damasco come come scudo umano e e e i bambini che muoiono cioè è un'escalation violenta che ne vogliamo tutti fermare
E intenso che gli studenti si facciano parte saltano in modo particolare questa
Questa questa cosa tra l'altro adesso abbiamo la reazione dell'Iran nel ricordo dell'Iran c'è una situazione dove tutti gli studenti sembra hanno protestato
Ormai da anni nei confronti delle di solidarietà della protesta dei giovani iraniani della ragazza iraniani che vengono uccise perché si tolgono il velo si tagliano i capelli cioè qui c'è una situazione
In cui il mondo il mondo più giovane e più formato neanche un mondo sensibile al a quello che sta accadendo e questo è molto positivo infatti è sbagliato
Anche la cosa opposta cioè sbagliato quando le le le le generiche manifestazioni di studenti sono gestite male quando abbiamo visto gli episodi che lei ha citato prima con i ragazzi chiusi nel piccolo e picchiati ragazzini di dodici tredici anni quello anche sbagliato quindi in questo momento ci ci dovrebbe essere un invito generale a gestire questa situazione con molta più calma e a trovare dei ragazzi che vogliono manifestare il proprio dissenso dei luoghi in cui farlo
E senza che questo porti arma escalation violenta né da un lato né dall'altro
Grazie a una ben sempre alla senatrice Beatrice Lorenzin