Presentazione del libro di Walter Veltroni "La condanna" (Rizzoli)

Amo iniziare allora buona sera tutte buonasera a tutti siamo qui per presentare il nuovo romanzo di Walter Veltroni la condanna
Io sono Federica Magro direttrice editoriale della Rizzoli e ci tenevo a venire fisicamente apportare ad accompagnare l'uscita di questo libro ai suoi lettori che è un libro molto molto importante
E a dimostrarlo il numero di persone che siete qui stasera siete tantissimi e anche il parterre eccezionale che è venuto a presentare il libro che presento per gratitudine perché sono giornalisti
Grandissimi che non hanno bisogno di essere presentati Aldo Cazzullo Monica Maggioni e Giovanni Floris grazie grazie tanti
è un libro importante ma non è l'unico aggettivo che vorrei usare per per presentarlo un altro che mi viene in mente che è stato detto in questi giorni che un libro molto coraggioso
Perché Veltroni ha avuto il coraggio di fare un'investigazione che riporta alla luce una giornata nera posso dire
Del nostro recente passato della Roma del quarantaquattro una giornata molto nera che è stata rimossa
Di cui si sa nulla praticamente rimossa diceva Veltroni stamattina con Mattarella cui è andato a portare questo libro rimossa perché una giornata troppo complessa
Da ricordare ma forse questa complessità riuscirete discuterne oggi voi molto meglio di me quindi vi lascio la parola e grazie
E anche il microfono
Allora buona sera a tutti benvenuti alla presentazione del libro di Walter Veltroni la condanna diceva giustamente un libro molto importante un libro molto importante sotto molti punti di vista
Innanzitutto perché intreccia dal punto di vista narrativo intreccia tempi metodi narrativi intreccia codici linguistici intreccia figure per diciamo per arrivare a quella che probabilmente la sintesi della capacità di Walter da un punto di vista giornalistico politico storico e cinematografico
La tragedia che racconta Walter Veltroni nella condanna e una tragedia avvenuta come sempre quello che avviene in me e molto più potente è molto più simbolico molto più significativo di quello che si immagina
La tecnica narrativa che usa Walter Veltroni per raccontare una giornata spaventosa del mille novecentoquarantaquattro però quella del romanzo
è una tecnica che diciamo ognuno di noi potrà interpretare spiegare a modo suo poi chiederemo direttamente all'autore come mai la scelta ma mi viene in mente
Che sia la tecnica che permette di portare gli avvenimenti del mille novecentoquarantaquattro ai giorni nostri
Attraverso un gioco di parallelismi di parole situazioni e immagini da da dire vedi cosa succede anche se lo sapete immagino tutti Donato Carretta illa
Che ha un ruolo amministrativo importante nel carcere Gina Celli deve essere testimone
E nel processo contro Caruso che il il responsabile Regina Coeli appena caduto il fascismo mille novecentoquarantaquattro Roma vuole giustizia vuole giustizia ma c'è troppa gente ora non vorrei fare parallelismi con la situazione che stiamo vivendo ora spero che non vi non Virgili nulla per la testa
Però c'è troppa gente al Palazzaccio non si riesce a può dare il via al processo a Caruso
E la folla rimane insoddisfatta rimane affamata puntano quest'uomo che forse somiglia Caruso forse non somiglia forse qualcuno riconosce per quello che perché comunque era il direttore
Del carcere di Regina Coeli una donna lo accusa sei tu che hai ucciso mio figlio parte un linciaggio spaventoso
Descritto con grande coraggio e con grande abilità da Walter Veltroni che mette in parallelo i documenti che lo raccontano con anche le sensazioni che l'immaginario protagonista un giornalista che scopre questo questo caso Carretta su indicazione del suo vecchio caporedattore
Un linciaggio terrificante descritto in maniera talmente di vita e drammatica
Che lascia sconvolti
Devo dire lascia sconvolti non solo per l'abilità con cui viene racconto raccontato ma per quello che è successo l'altra è stato martedì Danovi addì martedì diciamo una regola televisiva brutta matura vuole che i libri non si raccontino mai in prima serata
Racconta di Walter Veltroni era terrificante perché è un racconto che parla di tanti anni fa ma parla di oggi qualcuno ha visto su tic toc il video della borseggiatrice sulla metropolitana gira oggi cercate lo Chi l'ha visto
Una borseggiatrice viene colta mentre ruba un portafogli
E viene buttata fuori dalla dalla vagone della metropolitana qua di Roma all'urlo di lapidata e la lapidata Eva viene portata via da fortunatamente da qualcuno che capisce che butta male
Che può succedere
Ottant'anni dopo sessanta ottanta anni dopo può succedere quello che è successo ottant'anni fa
Vi dicevo poi lascio la parola a ai colleghi la tattica la tecnica narrativa è quella di affidare a un giovane giornalista
Il caso il giovane giornalista reagisce come ho reagito io non più giovane quando Walter ma detto parlo del caso Carretta e ho detto un caso sconvolgente perché il ragazzo che uccise i genitori che poi fu ritrovato da chi l'ha visto
Porta lavora su questo caso lo porta al caporedattore ci lavora talmente bene che il caporedattore dice bravissimo
Però non è questo io parlavo del caso Di Donato Carretta un caso il mille novecentoquarantaquattro ma vista l'attenzione con cui sei entrato nei fatti che volevi raccontare che affidò la doppia pagina centrale il giornale qua
Inizia un gioco di metafore dal mio punto di vista poi chiederemo conforma all'otto ore
In cui la violenza che pervade il racconto della degli avvenimenti del quarantaquattro e la violenza contro cui si scagliano nel nostro mondo
E la violenza che si scaglia contro le parole contro la logica contro la riflessione
Il giornalista inizia un lavoro contro corrente
Per ridare un significato è una profondità a ogni singola parola che incontra ogni singolo luogo che vede raccontato si trova piazza Cavour davanti al Palazzaccio e si interroga su quello che successe a piazza Cavour non solo quel giorno ma negli anni successivi
Il si mette nell'angolo in cui è finito carrette guarda il pavimento guarda i particolari gli tra si trova in mano dei documenti
E si domanda persino quale cartiera ha prodotto la carta il lavoro disperato del giornalista Giovanni nel cercare il significato delle cose che incontra è un lavoro controcorrente rispetto alla violenza dei nostri giorni che porta via il significato a ogni parola ogni luogo ogni sasso
Della storia
Il secondo me la chiave di questo racconto
E tutti siamo in un passaggio in cui Walter Veltroni dice che c'erano tanti carabinieri c'erano le Forze dell'ordine tutto era organizzato in modo che non si potessero essere linciaggi perché era previsto il linciaggio di Caruso
Quello che non è previsto
Dall'essere umano non solo dalle forze dell'ordine che se il contesto autorizza un linciaggio linciaggio ci sarà al di là delle regole che metti la lotta di Giovanni che immagino possano essere l'autore in questo caso
E smontare prima che scatti il contesto
Si rende conto che nella realtà pesante violenta vivida che travolge il povero Carretta
è fondamentalmente la realtà che Payne con la su di noi
Quello che è successo
E quello che potrebbe potenzialmente succedere nei nostri giorni il perché ora immagino potremmo svilupparlo
Ma tutti i segni che vengono travolti dalla violenza dall'ignoranza
Il giornalista dice per mio padre la lettura del giornale era come la messa
E la cultura rappresentava il sangue di Cristo
Per un padre non per i figli non per noi
La cultura che permette di inquadrare i contesti di capire le categorie di evitare le tragedie è stata travolta da piccoli brandelli di realtà quotidiana che Veltroni racconta in questo parallelismo nulla toglie alla drammaticità alla potenza e alla disperazione che prende leggende passaggi del linciaggio un linciaggio che è stato rimosso
E qua son d'accordo anche sul coraggio di Walter Veltroni è stato rimosso in qualche misura da immagino quello che possa essere uno
De dei tanti miti è idoli di Walter sul mondo cinematografico da Luchino Visconti
Non da una propaganda becera ma è lo stesso Luchino Visconti che non volle sporcare la rinascita dell'Italia dopo il fascismo con un esempio di fascismo
Con un esempio di fascismo
Di un'Italia che pensa di essersi liberata dal fascismo quel mattino caldo ci potrà aiutare a comprendere quel periodo
E maggiormente lo stato d'animo degli italiani ma alla Domizia con cui Walter Veltroni descrive non la folla ma i singoli partecipanti alla folla ripescando nome per nome
Chi l'ha indicato cose chi era la donna che l'ha indicato chi era il marito della donna che ha indicato chi era il figlio della donna che ha indicato dove vivevano cosa facevano chi era il carabiniere che ha provato a salvarlo chi era all'eroico
Autista del tram che si rifiuta di passare sopra il corpo di Carretta che viene lasciato sui binari perché se ne faccia salsicce
E che essi e ritrova negli schedari ritrova nella cultura ritrova nella nostra storia
Ritrova il significato di tutto questo un ultimo particolare
Mentre la folla
è un soggetto plurale indefinito
Walter Veltroni Bruni indica nel sapere dell'individuo l'alternativa all'ignoranza della folla
Ma indica in un sapere collettivo che condividono gli individui
L'alternativa alla violenza della folla allora questo che probabilmente dal mio punto di vista di semplice lettore il lavoro letterario più completo di Walter Veltroni perché mette insieme in equilibrio i tanti talenti che ha diventa nel contempo un bellissimo romanzo un documento storico impressionante è un documento dal valore politico di denuncia unico molto attuale
Ma forse Aldo Maiorca
Grazie grazie a Giovanni
Ti ringrazio per le tue parole che mi hanno tolto un peso perché non saprei sicuramente raccontare
Il succo di tutta la storia in modo magistrale come hai fatto tu è una storia che sembra davvero pensata per il cinema chissà cosa Andrea Scrosati Sisti sta già pensando
E ringrazio intanto Walter per l'invito
I colleghi sono qui con me la LIPU insomma i librai che gestiscono questo posto meraviglioso fasci propriamente alla Rizzoli alla direttrice che lo conoscevo mio amico Massimo Turchetta perché osservava è veramente un libro importante che che resterà saluto i familiari di Donato Carretta che hanno avuto anche la forza morale e coraggio di vivere qui oggi
E saluto tutti quanti voi
E istintivi Angelo Salvatore cioè
Ecco vedete
Io penso io sono convinto di questo dico in pubblico senza pudori Walter Veltroni e la persona umanamente più ricca tra le tante che ho conosciuto in questi trent'anni che seguono politiche italiane e lo dimostra che tutte le occasioni anche nel lavoro giornalistico è una delle sue passioni le interviste che ha fatto che fa per il Corriere dello Sport per la Gazzetta dello Sport per il Corriere della Sera
I libri i film
E la cosa interessante che ogni ogni tanto queste cose ritornano ad esempio la prima parte del libro della condanna dedicata fondamentalmente alla crisi del giornalismo
Che è una crisi molto grave prossima trattarle
Però mi affascina intanto va be'la figura del protagonista in cui promette c'è ancora espresso autobiografico una che si chiama Giovanni fosse in onore di Giovanni Floris mentre la figura quasi quasi paterna che si prende cura di Giovanni
Si chiama Sergio Fabiani non occorre essere aperto enologi per intuire che Sergio Sergio Zavoli
E Fabiano e Fabiano Fabiani che qui a novantaquattro anni e qui in seconda fila con sua moglie e che sono erano un po'il braccio destro braccio sinistro di Vittorio Veltroni
Il Papa che Walter non ha mai conosciuto l'altro giorno con Tommaso Labate abbiamo fatto un'intervista Fabiano Fabiani che deve ancora uscire lumi raccontava Vittorio Veltroni morì nel giorno dell'affondamento dell'Andrea Doria noi andammo a casa per stare vicino
Alla vedova vedevamo questo bambino sul seggiolone col bambino
Era Walter Veltroni e questo incontro precoce con la morte
E seppure in modo inconsapevole ha condizionato poi tutta l'opera di parte perché anche a dispetto per per i per i morti per i vinti per quelle che non ci sono più una cosa molto importante che emerge anche in questo libro poiché anche ci sono le sua passione ciò dal punto spunta ad esempio Mario Berlinguer che è il papà di Enrico Berlinguer dell'alto com'
Io per questa sorta di epurazione veniva chiamato l'alto commissario per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo
Che era un tentativo magari con parole sin troppo ridondanti di di fare giustizia
Una cosa che in Italia non è successa perché la giustizia sommaria non è mai giustizia
No non c'è una riga
Di questo tipo che io non condivida sia al fatto che non si vince i linciaggi si fanno nei regimi che dai regimi non si esce mai migliori non siamo usciti migliore dal fascismo non se non sono usciti migliorie Ussita settant'anni di comunismo che non ha prodotto l'uomo nuovo nuovo ha prodotto Putin che tutti i ministri
Che ed è una via non dobbiamo avere paura delle pagine nere
Della guerra civile e di quello che accade dopo sono stato occultata per troppo tempo
Per troppo tempo non si è parlato di pur flusso dove partigiani comunisti assassinarono partigiani bianchi tra cui c'era Guido Pasolini fratello più piccolo di Pier Paolo più a proposito non fece la Resistenza fratello sì e scrivevano lettere alla madre dicendo
Dovete mandarsi degli dei fazzoletti tricolori cucite ci fazzoletti tricolori vogliamo indossare quelli e colui viene assassinato che come sapete Francesco De Gregori lo zio il fratello del padre del cantautore che ne porta il nome
Non abbiamo avevo parlato sempre molto poco dischi io che proprio l'esempio l'esempio tecnico di giustizia sommaria arrivano ex partigiani
C'è un carcere pieno di fu di fascista ex fascisti li tirano fuori il fucile lo così a caso
Mettendo insieme innocenti colpevoli persone che magari avevano torturato e ucciso
Con ragazzi di vent'anni che erano andati a Salò perché bisognava dare a Salò con i bandi Graziani i ragazzi o vanno solo o si nascondono e possono essere impiccati agli alberi di Bassano o fucilati in Campo di Marte a Firenze in quanto renitenti alla leva oppure vanno in montagna
Poi c'è chi si nasconde ciò brevissimo racconto di Beppe Fenoglio su un giovane che si nasconde in un cimitero in un loculo perché non ha coraggio di scegliere gli ignari ci sono anche loro
Le tempo leggendo questo libro
Io ho pensato mi è venuto in mente una pagina di Beppe Fenoglio
Una pagina poco conosciuta di Beppe Fenoglio Beppe Fenoglio ha considerato ed è lo scrittore che ha dei mitizzato la resistenza che l'ha raccontata così come era un fatto di uomini gli uomini commettono degli errori a volte anche dei crimini
Pesante l'inizio dei ventitré giorni della città di Alba Alba la presero il due mila dieci di ottobre la persona in duecento il tre di novembre dell'anno mille novecentoquarantaquattro è un inizio etico che fa pensare che i mille ottocento che mancano siano caduti in battaglia invece no
Se ne stavano alla Fiera di Dogliani sparavano sì ma il tiro a segno Tano cavano le ragazze e riuscivano benissimo a non sentire rumore dalla battaglia di Alba dove gli altri morivano nel fango tra queste c'era Beppe Fenoglio
E Fenoglio c'è un passo terribile cui Fenoglio
Mette in scena un contadino
Un contadino che dice a un personaggio che è palesemente Fenoglio
Quando tutto questo finirà i fascisti di dovete ammazzare tutti
Tutti
E io sono uno che non sono cattivo io metto le lacrime quando porto gli Agnelli al mattatoio ma voi tutti dovete ammazzare chi non sarà sporco di sangue quel giorno non sarà stato un buon patriota tutti anche i cuochi dice proprio
Ossezia co.co.co. di Salò cosa nasce anche da quell'immagine terribile ovviamente Beppe Fenoglio non la pensava così anche Beppe Fenoglio è uno di quei partigiani che non erano comunisti non ero neanche di sinistra un partigiano di Giustizia e Libertà valuti voto un po'Topolanek sia a referendum
Ridicolo per questo compito Kyoto il suo maestro che invece era repubblicano questo per dire che questo spirito esisteva nell'Italia di quegli anni
E giudicarlo adesso è molto difficile è ovvio che dobbiamo condannare linciaggi ovvio che dobbiamo condannare le vendette sommarie però lo dobbiamo sempre cercare di capire che non significa giustificare
Significa capire
è stato Bretto benissimo era era tutto preparato per il linciaggio di Caruso non si poté rinunciare Caruso allora sì c'è si Mincio una persona che non c'entrava niente che aveva sicura anche lui sicuramente era stato un funzionario fascista come migliaia di altri
Però attenzione che è molto difficile dei regimi o delle guerre civili tagliare con l'accetta in due il bene il male il bianco il nero pensate a quello che succede in Francia
Fa sua amica il primo presidente socialista eletto dal popolo due volte nell'ottantuno dall'ottantotto era stato Vichy
E non solo aveva ricevuto la fossi scrive che alla massima decorazione del regime di Vichy appuntata dal maresciallo spetta e intanto già faceva il doppio gioco con la Resistenza poi si schierò dall'altra parte per un principio morale o perché ha capito che l'altra parte a quella che avrebbe vinto non lo sapremo mai
Sappiamo che Mitterrand rifiutò di chiedere perdono agli ebrei per il bel dice il ve lo do al diverso dove erano stati ammassati gli ebrei francese prima di essere mandate ad Auschwitz soltanto Chirac chiede perdono
Ci ha copresidenti di destra mentre mi chiama non rinnegò mai l'amicizia con René Bousquet che di Vichy era stato capo della polizia
Ecco quindi non si può e dobbiamo chiederci
Che cosa ha prodotto il fascismo l'Italia che cosa è stato il fascismo l'Italia e anche perché a distanza
Di tanti anni di ottant'anni domenica sono gli ottant'anni delle Fosse Ardeatine non siamo ancora capaci non di una memoria condivisa questo l'ha scritto Pigi Battista la memoria condivisa non esiste
Ognuno la sua memoria e non la può cambiare
La memoria di che ha portato gli ebrei italiani e dalla stessa non può essere la stessa memoria di chi si è battuto contro quelle che portano gli prepariamo ed altri però è possibile arrivare a dei valori condivisi
Ad esempio considerare che l'antifascismo non è una cosa di sinistra una cosa su cui dovremmo essere tutti d'accordo invece non è così non è così anche poiché forse abbiamo occultato per troppo tempo le pagine nere che sono raccontate in questo libro
Non è così e forse c'è una cosa che ancora va detta che dette la parte giusta e la parte sbagliata non coincidono mai con il bene assoluto o con il male assoluto
Fase di Prato Gianfranco Fini non ha mai detto a proposito del fascismo
Dalla parte sbagliata ci sono dei ragazzi di c'erano ragazzi di vent'anni che credevano in buona fede di servire la patria
Tra cui Vittorio Battista papà di PG che gli ha dedicato un libro stupendo mio padre era fascista e dalla parte giusta c'erano sicuramente anche dei mascalzoni come quelle di poco sous certo resta dalla parte giusta la parte sbagliata eppure uno spirito di pietà di riconciliazione va trovato e se posso farlo con un ultimo esempio rifacendomi ancora la storia francese quando nell'agosto del quarantaquattro il generale de Gaulle entra a Parigi la divisione Leclerc
I francesi vogliono fare sparire in fretta le tracce di DC che aveva collaborato con i nazisti edemi Primo Ministro Pierre Laval viene condannato a morte
Il capo dello Stato di Vichy Philip Petta anche lui viene condannato a morte l'altro giorno a morto Filippo De Gaulle il figlio del generale de Gaulle si chiamava così perché il suo padrino di battesimo era Philip Petta
E decollerà l'allievo prediletto di pertanto i aveva fatto un'altra scelta pedana aveva collaborato con i nazisti décolleté azzerava tutto dalla Francia libera ma per tenere al vincitore della prima guerra mondiale e De Gaulle non se la sente di metterlo al muro e fa commutare la pena
Dalla da pena di morte all'ergastolo
Tanto pensa che Pettenon avrà per molto infatti generale sta morendo in questo carcere terribile su un'isoletta in mezzo all'Atlantico e allora decollo lo favorire non nel suo letto ma in un letto o fare cooperare una piccola pensioncina affacciato sull'oceano dove generale Pétain spira
E c'è da fare l'atto di morte sull'atto di morte scrivono
San professione senza mestiere come se fosse un clochard un barbone
Ah che de Gaulle si impunta dice no scrivete Marshall per fax
Maresciallo di Francia dico queste pietà queste riconciliazione e questo Liborio Walter Veltroni la condanna è un passo in avanti importante sulla strada della pietà edile riconciliazione di cui anche l'Italia molto molto bisogno
Grazie
Buonasera a tutti
Molto bello vedere che è un libro e una persona in una storia
Escono davvero a a muovere ancora tanta attenzione tanto interesse tanta cura e forse e perché è dentro questo libro c'è un po'la soluzione
Per cui capiamo l'interesse per cui capiamo il movimento che si genera intorno alle cose
Giovanni ci ha raccontato i piani incrociati di questo libro Aldo cena restituito tutta la profondità storica
Io quello che vorrei dirvi è che dentro questo libro però c'è un metodo c'è un modo di guardare la realtà c'è un modo di essere rispetto alle cose c'è un modo di comportarsi e di attraversare al reale
E di farlo
Facendo il giornalista facendo lo scrittore facendo il raccontatore di storie facendo una persona che appassionatissimi ha della realtà che ha di fronte proprio perché appassionatissimi ha della realtà che ha di fronte
Sa che la realtà ti impone di assorbire la contraddizione che è esattamente quello che non succede nella storia che Walter racconta
Perché la contraddizione viene buttata fuori da questa storia lo fa il grandissimo Luchino Visconti che alle immagini di questo linciaggio e decide di non montare mai
Le fatto gli atti querelle lega a una cosa che è accaduta con delle parole molto generiche una questione come linciaggio non lo fa non lo fa il protagonista come fa Giovanni che decide di entrare come giornalista a guardare le cose lo dice lui a un certo punto del libero
E come scrittore a pensare sulle cose
Questo guardare questo pensare è un atteggiamento che si sente lungo tutto il percorso insieme a un tentativo
Assolutamente rigoroso di ricostruire i documenti
C'è un passaggio imperdibile permette libro che quando l'accaduto viene raccontato dai diversi punti di vista come dire che un evento così importante che però la storia nasconde deve essere riportato in vita attraverso gli sguardi quelli sì contraddittori di chi c'era
Attraverso le motivazioni di chi invece decideva che quella realtà non andava raccontata
Ma è solo lo scrittore è solo lo scrittore Walter Veltroni che riesce a riportarci dentro una delle cose più feroci a cui un essere umano possa essere
Esposto è sottoposto
Chi ha visto un linciaggio nella sua vita o ha dovuto raccontare un linciaggio ossa
Che non c'è una persona diceva Giovanni è un atto collettivo è un atto che ha un innesco con una persona qua sono i due sono due donne ma è solo l'elemento dell'innesco poi ognuno ci aggiunge qualcosa
Fino all'ultimo l'ultimissimo responsabile della morte di Donato Carretta che punto vi lascio leggere il libro
Per capire chi è davvero ma è semplicemente un altro anello della catena e perché diventa così interessante questa lettura che Walter fa del linciaggio
Perché è un meccanismo di come un elemento ad altissimo contenuto emotivo Possa diventare trascinante rispetto a qualsiasi tipo di intelligenze razionalità collettiva e la logica del branco feroce che si traduce in in distruzione di qualsiasi tipo di relazione umana o di razionalità nel giudizio rispetto agli uomini alter dice a un certo punto
Chi accetta un linciaggio non ha mai libertà sostanzialmente vuol dire che accetta che la vita di un uomo possa finire con un giudizio sommario senza un processo senza un'analisi delle ragioni in una storia
Doppiamente contraddittoria perché scoprirete camminando dentro questo libro che dorato Carratelli per fare il testimone dell'accusa quindi lì per fare esattamente l'opposto
Eppure diventa vittima di tutta quella storia di tutti quei sentito dire
Allora quanti echi ci sono dentro anche rispetto all'oggi anche rispetto al reale quel sentito dire che da brusio diventa una pietra che rotola e diventa un urlo collettivo che giustifica tutto
Quanto quella popolo che ha ragione a tutti i costi
Ha ragione fino ad arrivare a Linda al giudizio estremo e al
Momento in cui fa scempio del corpo di quest'uomo
E tutti i calcoli immediatamente richiudono alla palude su questa storia chi non accetta di richiudere la palude è proprio qualcuno che ha deciso che il lavoro del giornalista e il lavoro del raccontatore di storie
E qualcosa di molto complesso sulla fai davvero il look vuoi fare fino in fondo e di nuovo è qualcosa che ti costringe ad accettare la contraddizione abbordare a in faccia entrarci fino in fondo a trovarne
Le le spiegazioni non le giustificazioni perché invece l'atteggiamento moralistico e di ricostruzione di un mondo perfetto è quello di chi decide che siccome è venuto il momento dei buoni la realtà si deve ricucire perfetta non ci possono essere crepe o strappi nella realtà
E invece nella realtà le crepe gli strappi ci sono sempre anche quando questi strappi
Sono rammendare atti c'è una cultura giapponese che dice che le cose rammendare Terim cucite ritenute insieme hanno un valore più alto perché portano dentro di sé la traccia della frattura ecco quel coraggio lì non c'è
Perché il momento storico non lo consente ci dice Aldo perché forse la natura dell'uomo ogni tanto sceglie la scorciatoia e dice preferisco una realtà tutta intera luminosa senza nessuna crepa
E invece le crepe sono un punto molto importante della storia Cohen dice che c'entra la luce ma al di là di quelle centrali male centra la ferita centra la costruzione tutto questo c'è nel libro
Di Walter Veltroni e cioè con una scrittura
Che diventa una scrittura che si guarda mentre nasce perché è una scrittura consapevole dell'importanza della restituzione dei dettagli dei luoghi delle storie non in un esercizio
Estetico fine a se stesso ma nel tentativo di smontare persino quel momento in quel linciaggio comincia perché linciaggio inizia da una cosa riferita e da una cosa
Di superficie invece rimette dentro il libro appunto la ricostruzione del documento la ricostruzione della storia e lo spezzettare quel movimento di fondo che invece porta all'orrore che qui viene raccontato
Per me c'è dentro oltre che è un racconto di passioni che si intravedono sullo sfondo c'è davvero dentro anche in modo non dichiaratamente pedagogico ma molto poetico e molto letterario
Un'indicazione di metodo in un momento complesso dove diventa molto più facile
Urlare e costruire un'unica Onida che poi non sai dove ti porta
Vale la pena di fermarsi guardare spezzettare il ritrovare il senso di ogni ruolo di ogni parte dentro questa storia e soprattutto di non perdere di vista quello che è il motivo di fondo per cui poi le persone si muovono e appunto i un'idea di libertà non può stare nello stesso posto dove abbiano linciaggio
Grazie
Allora io io
Preferite stia in piedi
Progetti
Allora intanto devo dei ringraziamenti un ringraziamento
No
Avete cambiato inquadratura Family che faccio mi alzo sto in più piazza va be allora
Primo ringraziamento e a voi per essere venuti in tanti mi dispiace che qualcuno sia rimasto fuori e qualcuno si chiede
Il secondo ringraziamento è alla Rizzoli alla mia casa editrice con la quale lavoro ci siamo resi conto ieri da quasi trent'anni domani saranno l'anno prossimo saranno trent'anni
Un ringraziamento particolare va ai presentatori
Ho ho partecipato a molte presentazioni diverse qualità e in diversi ruoli
Ma
Mi è molto piaciuto quello che ho ascoltato
Non immaginavo nulla di diverso conoscendo le tre persone che sono qui che sono persone che hanno dentro di sé un'idea del giornalismo che non è scissa pur non essendo né condizionata da un sistema di valori di ragioni di ispirazioni di sentimenti di intenzioni che hanno a che fare con il vivere civile
E quindi veramente vi ringrazio per quello che avete detto oltre che per aver accettato l'invito il ringraziamento più sentito però per me va a a due famiglie che hanno deciso di essere qui oggi
Ed è il signor Donato Carretta nipote De Donato Carretta
Ringrazio
E i figli di Angelo Salvatori Angelo Salvatori
Angelo Salvatori nome nome non
Uno dei due esseri umani che hanno cercato di salvare Carretta di mestiere faceva il tranviere
E quella mattina
Del diciotto settembre del mille novecentoquarantaquattro
Stava finendo il suo turno di lavoro con la sua circolare
Arrivato all'altezza del palazzo di giustizia vede che c'è un casino
E si accorge che hanno gettato sulle rotaie del tram il corpo di un uomo di un uomo già devastato
E che c'è gente racconterà nella testimonianza al processo con le mani sporche di sangue
Che gli urla fanno e salsicce
Pigi Battista nel suo Winston il suo modo di raccontare la realtà e e le cose che mi piacciono
A descritto questo aspetto fatte nei fanno e salsicce Luís invece di farne salsicce togliere la manopola dal suo mezzo per evitare che possano usarlo altri la getta nel Tevere scende mostrando la tessera del Partito Comunista Italiano e dice io queste cose non lo faccio
Lo minacciano di essere linciato e Luigi
Riesce però a salvarsi io qui mi fermo un attimo perché
Stasera mi fa piacere che che possa essere saldato un debito
Angelo Salvatori aveva solo un desiderio
Non ha chiesto nulla
Nulla
L'unico desiderio che aveva era di essere nominato controllo
E allora io vorrei dare ora la parola presidente dell'Atac dottor Mottura che è qui e vorrei che
Prego
Grazie
Grazie bene sono veramente commosso Longo vivo con tutta franchezza perché questa questa manovella e questa tessera
Già ogni durata pagina centoventiquattro la dobbiamo riscrivere le che finisce male finisce dicendo che Angelo Salvatori il mio collega io rappresento un'azienda che c'ha undici mila colleghi in questo momento
Se ne ma con un cruccio quello di non essere mai stato promosso cadrà quindi questa immagine l'abbiamo scolpire la raccontata molto bene l'autore ovviamente un gesto grande coraggio eccezionali quelli erano tempi insomma che non vogliamo più rivivere però è un grande coraggio di ritrovo
Non me stesso insomma faccio un altro mestiere ma in quelli che tutti i giorni
Sono in questa città e mostrano coraggio soccorso è un non è un un gesto che non ci appartiene quindi per questo approfitto di questa occasione ringrazio ovviamente e lo invito ad essere con noi anche tutti i passi successivi onorevole Veltroni
è stato veramente
Diciamo così l'abbiamo dato un piccolissimo contributo d'archivio ma c'ha voluto essere saputo che fossimo qui anche in questa occasione perché abbiamo avviato le pratiche per promuovere dopo ottant'anni controllore Angelo Salvatori
In più
Vogliamo vogliamo ricordarlo tutti gli anni perché in tutte le Remo all'Hui un premio che verrà a assegnato ai nostri dipendenti che appunto tutti i giorni
In strada rappresentano e e svolgono anche una funzione estremamente sociale e con atti di coraggio molto spesso non dovuti sono vicini ai cittadini alla città a tutti coloro che ogni ogni giorno frequentano una città così
Complessa ma anche così vicina e così unita
Grazie ancora grazie
Allora
Anche anche questo semplice gesto del quale ringrazio il presidente
Corrisponde un po'alla ragione per la quale a me è venuta voglia di scrivere questo libro questo libro nasce da una lettura che io feci qualche anno fa di un saggio scritto il professor Gabriele Ranzato che qui è che voglio ringraziare con molta
Molto affetto e che ha scritto un saggio sul caso Carretta
Ed è stato il primo a tirare fuori questa storia dall'oblio
Questa storia è una storia di solitudine e di rimozione
E come tale per me era
Narrativamente civilmente politicamente molto
Interessante
Faccio una premessa
Che interloquisce con le cose che Aldo Monica e Giovanni non messe insieme Aldo Giovanni se no mancava solo Giacomo avevamo finito
Hanno detto
Il libro è anche una metafora è anche un apologo anzi era una metafora sul giornalismo io ho raccontato un ragazzo di ventiquattro anni che entra in una redazione
E che entra in una redazione carico di entusiasmo come ha entusiasmo chi
Da ragazzo comincia a fare qualcosa e trova un contesto di
Come Antola generazione
Le generazioni successive hanno di così di cinismo come se fosse il Palio delle Contrade morta no cioè come se il giornalismo fosse ormai qualcosa di cui bisogna solo contare i giorni
Che precedono l'estinzione
E dentro questa redazione c'è una sola persona mentre il direttore
Che è uno che
Fa il direttore così lo fa da casa e
L'unica cosa che vuole non avere problemi c'è un capo della redazione culturale che si chiama
Come Aldo ha ricordato Sergio Fabiani in omaggio a Fabiano Fabiani e a Sergio Zavoli che sono state due persone molto importanti per me per la mia famiglia eccetera che invece ci crede ancora in quel mestiere
E quindi capisce che in questo ragazzo c'è una luce perché si vede la luce
E gli affida questa indagine come ha ricordato Giovanni Luigi va su Google come si fa oggi
E il primo Carretta che trova è quello che
All'inizio degli anni Ottanta uccise
Padre madre e un fratello
E io ora che questa storia me la ricordavo vagamente
E che però ricordavo che c'erano delle cose assurde per esempio il fatto che lui era stato dato per scomparso qualcuno l'aveva visto in Venezuela qualcuno aveva mostrato una foto in cui non è in realtà stava danni a Londra ed è stato arrestato perché faceva il poni e fu fermato per un'infrazione e l'Inter pollo trovò il suo nome
E poi questo confessò di aver ammazzato padre madre e fratello a un giornalista di Chi l'ha visto
A microfoni accesi non aveva mai detto
E poi sono andato a cercare le ragioni di questo omicidio che ha una storia nella storia
Adesso
Devo trovare le parole giuste per dirlo perché non è facile ma
Il dirlo il disagio psicologico particolare di questo ragazzo è alla base della decisione di uccidere la sua famiglia e quindi pensa che questo sia il Carretta
Perché anche lui come la stragrande maggioranza delle persone che io ho incontrato non sapeva chi era Donato Carretta
Perché sulla vicenda di Donato Carretta si è esteso a partire dal mille novecentoquarantaquattro un gigantesco veline sono stato a fare un significa numerosi sopralluoghi alla corte di cassazione al Palazzaccio come lo chiamiamo noi romani
E lì non c'è neanche una targhetta che ricordi che in un palazzo di giustizia un uomo è stato linciato che il più clamoroso degli ossimori possibili
Io ho cercato di raccontare questa storia del quarantaquattro filtrando l'attraverso gli occhi di questo ragazzo
Perché volevo che il racconto
Che arrivava al all'Ettore non fosse in qualche modo filtrato o condizionato dall'io narrante che avesse un carico di pregresso tale
Da avere dei giudizi predeterminati Luigi fa il giornalista a ventiquattro anni ma fa la cosa che un vero giornalista fa cerca
Giornalisti sono speleologi sono rabdomante chi sono ricercatori del senso della realtà e della verità delle cose
Di quella la quale arrivano con la umiltà e il senso della parzialità che inevitabilmente si deve avere
Quando si ha l'ambizione di raccontare le cose che si vedono o si conoscono e ho cercato di farlo esaltando esplicitamente nel libro sono citati
Due libere che per me sono stati molto importanti che sono A sangue freddo di Truman Capote
E di file perché è un romanzo di norma Maillard dedicato alla Meccia tra Muhammad Ali George Foreman a Kinshasa
Due romanzi fondati sulla realtà ma romanzi Carrère fa altrettanto per esempio rischi diciamo più recentemente fondati sulla realtà perché la realtà è un territorio che non deve essere esplorato solo attraverso la macchina fotografica che comunque sia Marco Delogu che qui ce lo potrebbe insegnare ha un suo punto di vista la realtà non è che
Codificati
La realtà è raccontarvi e il racconto e ciò che noi stiamo perdendo
Noi siamo sepolti dai frammenti e come se stessimo costantemente sotto un palazzo che crolla ogni giorno crolla e Ciro Vescia sulla testa frammenti coriandoli pezzetti di verità sganciata dal prima e dal dopo
Cose che hanno un valore senso per ventiquattro ore forse meno
E in quel tempo hanno l'effetto di un terremoto del quale però il giorno dopo nessuno si ricorderà più
Abbiamo perso la bellezza del racconto il racconto e ciò che tiene insieme i frammenti che ricompone i le tessere del mosaico e alla fine offre una visione d'insieme
I social sono fatti per frantumare non per raccontare sono fatti per coriandoli di usare la realtà non per dare ad essa la forza la passione del calore
L'intensità di un racconto
Allora io ho cercato di raccontare la storia Di Donato Carretta
E di raccontarla appunto come la poco vedere naturalmente
Non era facile
Come la può vedere un ragazzo di ventiquattro anni che viene da da se stesso che ha studiato che è curioso ma che guarda la realtà senza paraocchi
La cosa che a me ha colpito di questa storia che mi ha fatto male la solitudine di questo
Ora io non entro nel merito
Delle scelte Di Donato Carretta
Nel libro sono raccontate tutte e se chi di voi leggerà il libro spero avrà la stessa ferisce sensazione che io ho vissuto vedendo una serie televisiva che è quella di San Patrignano
In cui in ogni puntata il tu la tua convenzione si spostava eri convinto di avere un'idea qualche minuto dopo le avevi un'altra
Con quel meraviglioso viaggio della ragione che il dubbio che la curiosità che la ricerca
Allora
Carretta è stato funzionario del fascismo asservito al fascismo
è stato direttore del carcere di Civitavecchia dove ero i detenuti politici è stato direttore del carcere di Regina Coeli
Non si
Registrano nella vasta memorialistica di chi è passato da quelle segregazionista dei racconti che ci facciano pensare che Donato Carretta sia stato come molti sono stati in quel tempo aguzzini
Può aver lasciato correre cose che magari
Sapeva per esempio c'era un un capo delle guardie penitenziarie al carcere di Civitavecchia che era un autentico mascalzone che versava e punitiva in maniera disumana il detenuti politici
Poi però in Donato Carretta succede qualcosa
è stata una calcolo di convenienza non lo so
Io so che Donato Carretta però a un certo punto quando ci sono i nazisti a Roma
E noi quando facciamo certi discorsi dobbiamo portarci
Poco lontano da qui nel ghetto di Roma
Dove la notte del sedici ottobre furono presi mille ventidue persone e tornarono in sedici
Dobbiamo portarci poco lontano da qui a Palazzo Braschi dove c'era la la federazione delle dei fascisti romani e dove agivano la banda Pollastrini
Oppure ancora poco lontano da qui dove c'era via Piemonte
La banda Koch la sede della banda Koch in un'agenzia di torturatori
Dobbiamo portarci in quel clima e capire che in quel clima una parola sbagliata poteva significare morire una parola sbagliata
Un gesto o anche non averlo fatto un gesto e siamo in quel tempo travagliato caotico in quel casino che
Venticinque luglio caduta del fascismo poi l'otto settembre non è che scappa i nazisti che arrivano
In quel momento della storia in cui gli esseri umani dovevano decidere da che parte stare
E si erano stati funzionari del fascismo e Dio solo sa quanti erano stati
Il loro destino era in gioco
E Donato Carretta in quel momento decide di fare delle cose assolutamente coraggiose aiuta a scappare due futuri Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini
Ricorrerà fa passare dalla sua casa
Gracci Eva che era il capo del della Resistenza socialista romana che era stato ferito dalle SS gli dà il suo cappotto per coprire
Suo figlio papà di Donato Carretta viene
Portato in un Lager
E se Donato Carretta avesse voluto
Barattare le informazioni delle quali disponeva in ragione della sua amicizia con la famiglia a Monaco che ad una famiglia di antifascisti socialisti lui era medico a Regina Coeli
Avrebbe potuto trattare con i nazisti la liberazione del figlio ma non lo ha fatto
Allora io sospendo il giudizio
Non lo so però mi metto nei panni di quest'uomo
E me lo sono immaginato per tutto il corso della scrittura
Mi sono immaginato quella mattina del diciotto settembre
Donato Carretta si sveglia si mette davanti allo specchio
Si rade
Si mette la camicia migliore che aveva la cravatta migliore che aveva il vestito migliore che aveva e decide di andare a palazzo di giustizia e succede questo che ora vorrei vedeste
Queste sono le scene del un momento in cui le persone forzano il cancelli al patto di giustizia c'erano centinaia e centinaia di persone questa è l'aula
L'aula semicircolare al Palazzaccio
Qui scavalcano e le persone cominciano ad affollare in questa sala
Cercano di contenere questa irruzione che determinata anche dal fatto che erano stati dati biglietti a I raccomandati
Ecco qui come qui nel momento in cui fanno irruzione nell'aula dove si doveva svolgere il processo a Caluso il Caruso era veramente U uno che ha fornito la lista dei cinquanta delle Fosse Ardeatine queste sono alcune delle donne familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine che volevamo vederlo in faccia Caruso e avevano ragione speravo di vederlo ma non lo vedranno
A un certo punto
Il testimone d'accusa perché lui era andato lì per testimoniare contro Caruso fa irruzione ecco vedete quell'uomo che grida il popolo il popolo deve giudicare uno di quelli
Che saranno poi indicati come responsabile lei e Maria Ricotti linea una donna di Frascati
Che poi verrà giudicata non perfettamente stabile Donato Carretta entra in quest'aula entra come pensava di poter passare come testimone e questo è il modo in cui lo aggrediscono
è il modo in cui cominciano a picchiarlo lui sembra soprattutto stupito
è un uomo che non capisce perché stiano picchiando e quindi strappano i capelli
Non capisce perché stiano picchiando un testimone d'accusa uno che era andato lì per fare la sua parte
In modo che Caruso fosse condannato ma picchiano lui magari non sanno chi sia
E però qui comincia e queste sono le ultime scene che lucido e Luchino Visconti ha girato all'interno perché i carabinieri riescono a portarlo
Dietro la presidenza questa giornata finisce in questo modo
Finisce con il corpo di Donato Carretta appeso alla finestra di Regina Coeli quei vestiti che si era messo quella mattina sono stati profanato i in tutti i modi hanno
Portato via il portafoglio gli hanno tolto le scarpe e questo è il destino di questo uomo
Di quest'uomo che
Che per paradosso della storia viene ucciso
Io faccio fatica a dire per ragioni politiche perché professionalizzato mi può confermare nella
Nella biografia di queste persone quelle accusate non ci sono grandi segni di impegno politico due sono stati detenuti a Regina Coeli per reati comuni Maria Ricotti Dini che accusa
Che accusa Carretta di aver cercato di di farsi dare dei soldi per liberare il figlio in realtà si rivelerà una donna non in condizioni di stabilità e il soprattutto il figlio
Non sarà non era una delle vittime delle Fosse Ardeatine era stato ucciso da una Zil sta con il quale facevano delle razzie per dirvi la totale assenza come diceva Aldo di giusto e sbagliato in un tempo in cui il giusto e lo sbagliato erano identificabili sono in un modo io a questo ci tengo a dirlo
Tutto quello che ci stiamo dicendo a parte però da un
Da un assunto
Che non c'è
Una equidistanza
Non c'è un revisionismo storico che possa cancellare
Una verità che è tra le poche verità storicamente determinata
E cioè il fascismo ha tolto la libertà agli italiani
Ha tolto la libertà agli italiani ha consentito l'occupazione straniera ha portato l'Italia in guerra ha sostenuto
L'assassinio di Matteotti le leggi razziali
La persecuzione degli ebrei
A accompagnato
Il trasferimento di migliaia di esseri umani nei campi di sterminio questo è stato il fascismo
E nessuno lo può mettere sullo stesso piano dell'antifascismo che la libertà l'ha restituita agli italiani
Quindi bisogna partire da qua poi discutiamo d'arresto ma bisogna partire da qui e se essi parte da qui allora allora
Si deve avere però il coraggio di tirare su il bello su una vicenda di questo tipo Luchino Visconti era Luchino Visconti Luchino Visconti è stato preso dalla banda Koch
Luchino Visconti è stato portato in quel in quella specie di Mattatoio che era la pensione di di via Piemonte
Lui ha girato
Ha girato anche la parte più cruenta di questa vicenda
Ieri mi ha chiamato Giancarlo Governi che molti di voi conosceranno e mi ha detto guarda che io le ho viste quell'immagine
Dico come le liste
Non sono mai state montate in questo film Giorni di gloria non ci sono queste immagini e io le ho cercate la Titanus al all'Istituto Luce all'archivio di o vicino al movimento operaio non ce n'è traccia
Dice io le ho viste le ho viste perché stavo facendo con Alberto Sordi un programma e si chiamava Storia di un italiano Deneuve non questo film che mi ricordo
Il lo sgomento nel vedere queste immagini ora io non so se sia vero che Giancarlo le abbia viste cose magari sia una di quelle suggestioni perché la memoria anche un un gigantesco onesto laboratorio di di così di anche di costruzione
Io so che sono non sono state montate ma sono state girate ho trovato la documentazione che testimonia il fatto che sono state perché non le ammontante
Ora uno dice è una forma di autocensura e sicuramente lo è a un certo punto uno dei realizzatori del film dice per ragioni poetiche e politiche
Politiche
Possiamo immaginarle poetiche è un po'più complicato perché raccontare quello che che era accaduto attraverso le immagini sarebbe servito esorcizzare il rischio che che possa accadere di nuovo ma politiche
In qualche modo io mi sforzo di capire
L'Italia doveva uscire da quel dolore
L'Italia doveva doveva portare fuori i piedi da quella tragedia
E in qualche modo Visconti e le altre persone da bene che hanno montato questo film avranno pensato ma se noi mostriamo queste immagini noi ci ricacciarono in questa spirale di odio e di violenza
Però
Però questo non giustifica il fatto che sulla vicenda Di Donato Carretta si sia speso per tutti questi anni questo silenzio che nessuno ne abbia più parlato a parte appunto il lavoro il professor Ranzato e di pochi altri
Che sia stata rimossa la memoria di tutto questo persino dai luoghi dove è accaduto
Da questo punto di vista parlarne ci aiuta perché siamo e finisco su questo siamo in un tempo molto pericoloso oggi poco fa a Mosca c'è stata una sparatoria in un teatro con decine di morti
Siamo vi piombando in una situazione
Nella quale
A me non sembra normale che si parli ormai della guerra in Europa come se fosse normale come se fosse un argomento di discussione paragonabile a
A tante frivolezze però se ne parla e noi viviamo in un tempo gruppo in un tempo di angoscia di ansia e di paura
E in un tempo di rancore un tempo di violenza
Quando Giovanni cita
Illa P. datela che è stata detta il detto ieri a proposito di una borseggiatrice
Ma basta guardare la bambina di quindici anni che oggi ha colpito con un coltello una ragazzina di quattordici o basta guardare i dati che ci raccontano di una
Generazione attraversata da un'ansia e da un disagio che le generazioni precedenti non avevano ci sono nove milioni di adolescenti in Europa che vivono una condizione di disagio psicologico vogliamo pensare che
Questo sia un problema sociale non solo un loro problema individuale e quest'ansia determinata dal fatto che viviamo in una società frantumata
In una società in cattività in una società fatta di odio di rancore in una società nella quale può sembrare normale che il candidato alla presidenza degli Stati Uniti dica se non vinco io sarà un bagno di sangue
O come ho raccontato l'altra sera da Giovanni
I un uomo politico portoghese che ha detto bisogna strappare le ovaie alle donne che hanno praticato l'aborto sono parole
Solo parole
Che noi non possiamo considerare goliardiche
Sono l'espressione di un clima di odio di rancore di contrapposizione di una negazione del diritto ad esistere di chi non non è come te
La costruzione progressiva di una sorta di normotipo al quale si dovrebbe ispirare il principio di normalità rispetto al quale ciascun altro
E non mi importa quale normalità sia politica religiosa sessuale non mi importa la la meraviglia della vita
La diversità è l'articolazione e la pluralità e tutto questo oggi viene considerato un fastidio
Nel dibattito politico in quello culturale e religioso
Sui social non fanno altro che insultarsi alzano la mattina accendono il cellulare per insultare
E questi insulti possono fare più o meno male
Ma se un bambino un ragazzino di quattordici anni
Che magari un po'più grasso un po'più magro un po'più alto un po'più basso degli altri
Si vede messo su
Sbattuto in una gogna
Che non finisce mai perché il bullismo l'abbiamo vissuto tutti ma quando tornavamo a casa era finita e la casa era il riparo
Un ragazzino di quattordici anni e in seguito dai bulli digitali in ogni momento della sua vita in ogni luogo della sua vita e tutto quello che fai giudicato perché esiste un tribunale permanente che si riunisce senza nessuna garanzia nei confronti di chi viene messo alla gogna è che emana delle sentenze
Sentenze che sono sempre delle sentenze di
Demonizzazione ecco
Io penso che il mondo
Abbia imboccato una strada pericolosa
E che non ce ne stiamo accorgendo a sufficienza né dal punto di vista delle conseguenze della rivoluzione digitale che sono conseguenze antropologiche
Gigantesche
Sia dal punto di vista del linguaggio del discorso pubblico
Allora
Chi come
Noi diciamo
Mi metto tra coloro i quali
Esercitano la funzione di di raccontare di dire il proprio punto di vista in un modo che non è quello del potere ma della del racconto appunto
Deve cercare di accendere un segnale d'allarme Monica l'ha detto bene questo segnale di allarme a che fare con il valore della parola libertà allora parlando di Donato Carretta permesse sta parlando della libertà della libertà di essere se stessi e di vivere in un Paese in un sistema in un tempo in cui si venga giudicati secondo le regole della democrazia personalmente considero ogni forma di populismo
Ogni forma di populismo non mi importa la sua connotazione autodefinita
Una forma di imbarbarimento della vita pubblica
Una inganno nei confronti del popolo una
Un modo per
Per negare quel valore dell'interesse generale che costruito dall'armonia delle diversità
E ricordiamoci sempre così veramente concludo
Che la libertà nella storia umana così come la democrazia è un'eccezione non è la regola
Nella storia umana la libertà la democrazia sono un francobollo
Lo hanno detto loro e lo voglio ripetere
E non pensiamo noi che siamo stati quelli che hanno vissuto il tempio bel tempo più lungo della storia in pace in democrazia non pensiamo che questo sia garantito per sempre
L'unica forma di garanzia siamo noi stessi ma se noi siamo dei followers
For Lovers che è una parola stupida
Perché presuppone di essere seguaci di qualcuno o di qualcosa se noi riduciamo la nostra vita
All'essere puramente e semplicemente the fall Hogwarts e smettiamo di essere dei cittadini che hanno la testa alzata e non chinata su uno schermo
Noi rischiamo di aiutare questo processo di imbarbarimento che a alla fine secondo me l'obiettivo di dimostrarci
Che la società digitale per la sua stessa natura reclama un sistema di carattere autoritario siccome questo è quello che anche la storia di Donato Carretta e soprattutto la storia della fatica degli italiani per conquistare la democrazia ci insegnano
Io penso che noi dobbiamo con gli strumenti dei quali disponiamo in primo luogo il nostro cervello la nostra passione civile e cercare di impedire che avvenga grazie
Grazie ancora a tutti a dovere la libreria grazie ai nostri ospiti per chi vorrà ci spostiamo nella stanza accanto passando dalla porta in fondo per un filmato che con l'autore grazie mille grazie ancora