Presentazione del libro di Roberto Roscani "L'Unità. Una storia come tante" (Fandango)

Dal
Buona sera il microfono mi sembra che funzioni sono Stefano Cappellini o l'onore di introdurre questo incontro
Per presentare un libro
Veramente bello quello voglio dire perché me lo sono letto veramente tutto dalla prima all'ultima pagina per per poterlo presentare qui insieme agli ospiti che veramente diciamo come si dice in questi casi non hanno bisogno di presentazioni ma intanto uno è l'autore del libro Bertolo Scanni l'altro e Walter Veltroni
Che ovviamente delle delle sue molte vesti diciamo no biografiche qui e soprattutto in quanto storico importante direttore dell'Unità in un momento ad alto di grande fortuna del giornale
Il libro
Sapete già che cos'è del resto diciamo a una una copertina che che parlava molto chiaramente nel titolo nella grafica nel sottotitolo che è molto vero una storia tante storie perché
La forza di questo libro è che ci sono dentro veramente tante tante storie
E non ce n'è una gratuità non ce n'è una che non che non porti un tocco di umanità una una riflessione perché questo è un libro che è la storia di un giornale ovviamente no per dire che non c'è più in realtà c'è ancora anche se insomma è discutibile la la questione non so se poi gli Autori vorranno dire qualcosa su questo
Diciamo che non c'è più sicuramente nella nella sua avesse storica peraltro ne ha ha avuto vari diciamo come sapete bene
Vari momenti di di stop di ripartenza tanto che il libro si chiude diciamo su una di queste di questi di questi stop che poi coincide anche con il tuo stop professionale al giornale no che la che la famosa storia chiusura del due mila
E poi il giornale riprese con una stagione un po'più lunga poi sappiamo appunto che ha avuto una lunghissima assenza prima dell'ultimo discutibile ritorno ma non è di questo che dobbiamo parlare il libro appunto raccontare che cosa è stato l'unità
Con le persone che lo hanno animato e
E e vi dico rapidamente prima di di dare la parola all'Autore e a Walter la forza sta nell'Inter secondo me nell'intreccio veramente riuscito
Tra una storia che che pubblica perché poi i l'unità era il giornale di un grande partito lo dirigevano ovviamente personalità di di grande di grande rilievo del Partito comunista Tortorella Reichlin Macaluso solo per citarne alcune
Però al tempo stesso era la storia poi di chi ci lavorava i giornalisti ovviamente ma non solo perché Roberto è è molto attento nel raccontare tutta l'umanità che gravitava in intorno al giornale
E quindi ovviamente i tipografi nell'era in cui i giornali si chiudevano in tipografia a notte fonda il Giornale era un organismo il presidente non chiudeva mai si chiudeva si finiva di lavorare veramente diciamo quasi all'alba
C'erano i tipografi c'erano i fattorini su ciascuno di di di di questi personaggi che spesso erano figure poi professionali ma anche al tempo stesso spesso militanti restavano lì non per caso non perché l'unità non era un giornale come tutti gli altri nel bene
E nel male
E e Roberto su questo diciamo indaga fino in fondo secondo me si è il bene che il male e il bene ovviamente e soprattutto questa straordinario questo straordinario senso di comunità e di missione che aveva il il giornale
E Roberto somme un passaggio dice una cosa secondo me è verissima che vale anche per i giornali di oggi
C'è un giornale funziona soprattutto quando si dalla missione
Di presentare una visione del mondo ai suoi lettori e ogni giorno
Anche con l'articolo di cronaca e realtà che può apparire più slegato dalle grandi questioni si propone in qualche modo di metterlo dentro a un modo di vedere la realtà ho modo di viverla persino agli stili e comportamenti personali quindi crea una comunità ecco l'unità nei suoi momenti migliori è stato sicuramente un veicolo straordinario di formazione di una comunità politica di una comunità umana
E in questo senso il libro è e pieno di di figure di racconti di giornalisti che sono stati diciamo più o meno noti che hanno contribuito con il loro lavoro e con la loro abnegazione
Fino ad arrivare poi a chi il giornale lo portava nelle case perché
Ovviamente uno dei delle parti più interessante libro anche il racconto della famosa ormai leggendaria mitologica diffusione straordinaria
Quando migliaia di persone si mettevano diciamo con un fascicolo di giornali dell'UDI unita sotto il braccio a bussare letteralmente Porta a Porta
E andavano a vendere L'Unità con rischi ovviamente di farsi sbattere la porta in faccia con rischio di ritrovare le situazioni più disparate però motivati da una straordinaria hanno volontà di di di portare qualcosa di portare un messaggio di e di allargarlo di diffonderlo
Perché poi la verità e questo sì si evince chiaramente dal racconto di di Roberto sì queste cose non accadano più
Credo non sia per il fatto che manchino dei volontari i volontari forse si troverebbero pure per fare delle diffusioni straordinari lo so di giornali di volantini agli altri quello che manca forse la motivazione la grande energia che serve per andare a suonare un campanello
Ed essere sicuri di portare qualcosa di utile di qualcosa in cui si crede fino in fondo
E questo ovviamente oggi è molto più difficile e non ha a che fare solo con la crisi del giornalismo ma con insomma crisi ben più ben più grandi
Dicevo nel bene e nel male perché poi i secondo me è un altro pregio del libro
è la la sua straordinaria onestà intellettuale perché ovviamente il e il è un libro scritto da un giornalista dell'Unità che ovviamente vuole bene a questa storia non solo perché la sua storia ma perché ci sono molte ragioni per voler bene in questa storia
Ma al tempo stesso è chiaro che come tutte le storie c'ha anche dei risvolti in chiaroscuro alcuni anche proprio scuri e basta e quindi è un libro per esempio che racconta questo non è in in chiave più autobiografica che Roberto allora non ci lavorava ha cominciato a lavorare alla metà degli anni Settanta esattamente alla metà degli anni Settanta
Passando da dei una in una notte da militante praticamente al giornalista per non tornare più indietro poi
Alla fine lui e Gregorio Botta che sommo suo suo collega di esordio poi giornalista che è andato a Repubblica ha avuto una bellissima carriera oltre che la carriera artistica importante
Non c'era dicevo appunto negli anni in cui l'unità doveva confrontarsi anche con il Moloch sovietico
Con fatti epocali come i fatti di Ungheria che dico fatti di Ungheria perché questo era diciamo anche la la denominazione Roberto lo sottolinea questo era il modo in cui sul giornale si si raccontò quello che accadde nel nel cinquantasei in Ungheria fu ovviamente fatto molto lacerante nel quale l'unità scelse sciagura talmente lo possiamo dire col senno di poi ma anche diciamo con grande chiarezza scelse diciamo di difendere intervento sovietico in in Ungheria e intanto che
Si scelse una denominazione come dire più più felpata più neutra noi i fatti di Ungheria di fronte alla situazione
Che diciamo può essere per certi versi paragonata anche a una situazione più recente come
Come quelle in Ucraina dove c'è chi preferisce parlare di operazione speciale
Al tempo stesso successe qualcosa di analogo nel sessantanove con con invece la l'intervento contro la Primavera di Praga quando invece in quel caso sia il partito che il giornale scelsero giustamente
La parte che mi sento di definire giusta e quindi sostennero Dubcek sostennero il tentativo diciamo di di riformare il socialismo reale in quel Paese e però racconta Roberto lì ci fu anche la difficoltà di trasmettere questa nuova linea a ai militanti elettori
Tanto che uno degli aneddoti più più interessanti da questo punto di vista il racconto di un comizio che fece Maurizio Ferrara se no se non ricordo male a Ravenna
E con Ferrara che raccontò poi i ai suoi compagni che mai gli era capitato un mistery Enza di un comizio così raggelante perché Ferrara era andato in piazza a spiegare perché il Partito Comunista
Sosteneva la primavera di Praga
Ma anziché essere applaudito come diciamo in quei in quei casi succedeva normalmente in comizio di partito dove c'erano i militanti simpatizzanti si confrontò con il gelo della piazza che non capiva perché questa volta diciamo no all'intervento
Sovietico non fosse sostenuto dal partito
E qui forse ma questa è una mia considerazione tutta mia magari c'è anche diciamo con in qualche modo il germe di alcune posizioni che ancora adesso in una parte della sinistra ci sono rispetto a quello che accade nell'Est d'Europa
Però questo diciamo volevo dirvi come introduzione prima di di ricordare poi nel libro ci sono ovviamente tutti passati c'è c'è la storia del giornale ovviamente questo inutile direbbero
Con con tutte le sue grandi innovazioni grafiche i famosi titoli grandine arancione
Che sono diventati i titoli iconici no i titoli per la grande manifestazione dei metalmeccanici a Roma è così il titolo tutti per il funerale di di di e addio certo titoli che sono diventati hanno fatto la storia del giornalismo Roberto ricorda anche che quel tutti poi di è stato così conico così forte da diventare anche un pezzo del titolo di un famoso romanzo
Di di Francesco Piccolo il desiderio di essere come tutti è un giornale che per primo ha sdoganato la satira la portata in quello che oggi qualcuno chiamerebbe con una parolaccia il mainstream e no tango
Cuore portato anche un un cimelio personale questo è cuore contro i comunisti un opuscolo che uscire all'inizio degli anni Novanta
E che ho portato al di là del piacere di di ritirarlo fuori ma perché racconta di di un fatto che non era scontato c'è la satira era una satira feroce innanzitutto nei confronti del partito della propria parte politica del proprio mondo
Il che diciamo non è non esco non era scontato all'epoca se come adesso ancora meno scontato
Ed è stata la palestra appunto di di anche questa di di grandi firme di grandi di grandi giornalisti
Potrei citare ma qui
Non secondo me a naso ci sono altri e condividono l'esperienza Imu anche la famosa statua di VHS allegati al giornale
è stata una stagione strepitosa parte per il successo economico che porto all'unità la somma ci sono generazioni che hanno conosciute visto i primi film italiani della della storia del CIPE mi grandi film italiani che magari non passavano più in tv grazie
Alle videocassette che uscivano se non ricordo male con con degli allegati di Alberto Crespi possibile no che era un raffinatissimo critico
Cinematografico bravissimo una delle tante ottime firme dell'Unità che è stato un giornale di partito ma è stato anche un giornale che ha ha creato veramente
Tantissimi giornalisti alcuni dei quali sono ancora in attività faccio solo un nome per l'il prestigio la posizione che occupa Luciano Fontana che adesso ovviamente da molti anni e il il direttore il Corriere a sera è uno dei giornalisti che che compaiono in questa storia
Per e che ovviamente ha ha avuto poi una felice percorso anche fuori
O anche poi delle curiosità delle domande per voi però intanto Roberto se sei d'accordo Cerci scendere subito la parola a Walter per permettergli di ricordarsi intanto
La tua stagione di di segretario ti do solo lo spunto sì sì scusami perdonami Tyson tanti ruoli quindi
C'è una storia divertente diciamo su questa mi piacerebbe che la che la ricordasse che pur nella nella tua veste di direttore Roberto racconta e ti sei trovato anche in una situazione abbastanza anomala perché a un certo punto il il i progressisti centrosinistra perdono le elezioni del novantaquattro quelle ovviamente della discesa in campo di di Berlusconi Occhetto ovviamente non la no non sopravvive a questa sconfitta c'è da eleggere il nuovo segretario e si ritrovano in lizza Veltroni e D'Alema
E sa sappiamo credo tutti come andò in quel caso ma e la la particolarità e che era che tu da direttore dell'Unità dove i praticamente farà raccontare diciamo sulle pagine del giornale
Una sfida di cui ieri diretto protagonista e c'è questa anche questo aneddoto molto divertente tra veramente le le decine di aneddoti per cui sì Walter e se direttore decide di assegnare comunque il ritratto del del nuovo segretario all'epoca non si non si sapeva ancora chi era stato una prima fase Veltroni fu indicato diciamo dai circoli no poi invece gli organismi dirigenti ribaltarono tutto e fu indicato D'Alema
Veltroni intanto per precauzione assegnò i ritratti due segretari in modo che fosse pronto quello diciamo del segretario eletto
A assegno a a Roberto il il suo ritratto e assegnò un altro giornalista servano boh Coletti invece ritratto di D'Alema
Boccaletti disse no ma io ritratto non lo scrivo tanto D'Alema non può diventare segretario quindi pensò di risparmiarsi per pensò di risparmiarsi il lavoro diciamo no e po'invece probabilmente lo dovete scrivere in fretta e furia
Peraltro fece una promessa allo spiedo bevesse questore però il Polo fece una brutta fine pure il il il tuo perché fu fu era contenuto in un floppy disk che fece una brutta fine no
Vengono
Walter a te la parola allora
Senta per ma due avvertenze per le cose che dirò la prima questa solito la buona educazione di chi presenta un libro a meno di casi
Spiacevoli parlarne bene quindi fatte la tara del fatto che io ne parlerò bene ma non solo per questa considerazione di buona educazione
Ma e neanche solo per l'amicizia che mi lega Roberto da boh
Cinquant'anni probabilmente se forse un po'di più di cinquant'anni
E ma perché è veramente credetemi un bellissimo libro esca
Sto con la
Con l'intelligenza che Roberto ha sempre applicato a guardare le cose che che doveva raccontare con la passione che ha sempre caratterizzato la sua vita con l'onestà intellettuale con la quale appunto racconta le luci e le ombre di una storia meravigliosa quale quella che non abbiamo vissuto e poi di questa è la considerazione ulteriore
Sì sembra un libro sull'Unità in realtà è un libro che ha una un'ampiezza uno spettro narrativo molto più largo parla dell'esperienza di una intera generazione che è quella nostra diciamo così che ha cominciato a a conoscere la politica e in qualche caso il giornalismo in qualche caso il giornalismo e la politica
Dalla fine degli anni sessanta e poi è andata avanti finché ha potuto
Quindi la mia ecco
Alla fine della biografia di Roberto pubblicata nella nella bandella c'è scritto che lui non aveva mai scritto prima dei libri trincerandosi dietro al motto non scrivo cose che non avrei voglia di leggere ecco
Abbiate voglia di leggerlo tanto perché è una lettura molto fresca
E poi per chi o per chi l'ha condivisa o pechinese curioso e legittimamente curioso
è un racconto persino commovente a me mi è capitato anche per per le tante
Per i tanti nomi che nella inevitabile Spoon River che che le generazioni avanzando lasciano sul campo
Però c'è un'emozione più forte che l'emozione di un'esperienza vissuta
E di una meravigliosa comunità come è stata l'unità
Qualsiasi cosa si faccia che ha l'obiettivo di
Di di contribuire al discorso pubblico deve nascere da uno spirito di comunità
Se non c'è quello è inutile partire
E l'Unità fin dalla sua origine è stata una comunità in orizzontale chi faceva il giornale in verticale che il giornale
Lo portava nelle case Stefano Cappellini giustamente ha dedicato come c'è nel libro attenzione a questa dimensione che oggi se se si parla con dei ragazzi raccontare che si portava un giornale nelle case delle persone
Può apparire persino marziano
Ma era un'esperienza bellissima
Perché era un'esperienza a che stava al crocevia di tante cose diverse
Era un modo di sentirsi legati a quella comunità qualcuno faceva il giornale e qualcuno lo portava nelle case
Era un modo per fare propaganda politica che non è un ossimoro e non è una bestemmia
è vero
Diciamo è cominciato a cambiare un po'dall'ASS quando il terrorismo è diventato più cattivo si è fatto più difficile girare per le case ma fino a quel momento
Suonare a una porta e trovare qualcuno che all'inizio ti diceva di no
Che magari anche alla fine ti diceva di no
Ma era per chi lo faceva
Era quello che in qualche modo si sperava perché non si portava solo il giornale a quelli che la pensavano come ente ma il giornale era anche un'occasione per cercare di convincere dispiegare
Di svolgeva quella funzione come posso dire di apostolato laico di quell'ammissione vera e propria che chiunque faceva parte di quella comunità si sentiva investito della necessità di sfoggio
E infine era un modo anche per stare insieme
No in questo tempo in cui siamo tutti così
Sbattuti dentro una dimensione
Solitarie decollate ricca
Il trovarsi la mattina alle sette dal giornalaio per andare a prendere le copie dell'Unità il dividersi e le per zone l'andare insieme
E poi ritrovarsi alla fine
Era era molto bello ma non lo dico con la nostalgica e inevitabile che si finisce con l'avere
Per un tempo che si è vissuto lo dico perché c'era là dentro forse persino la sostanza del del vivere un'esperienza politica e giornalistica come era quella dell'unità
L'unità nacque come
L'articolazione principale di un'idea di di partito politico che nasce alle origini del PC e che poi prosegue si sviluppa
Dopo la liberazione nasce come grande giornale popolare
Nasce anche nei momenti più duri più difficili quando i prefetti la sequestravano quando venne veniva impedita la diffusione sulle due pagine dell'Unità si poteva trovare l'elenco dei cinema dei Milano perché perché si pensava che quel giornale non dovesse essere rivolto solo a coloro i quali erano come posso dire d'accordo iniziati Massi dovesse rivolgere al complesso delle domande che interessavano la vita degli esseri umani e quali L'Unità e
Attraverso l'unità del partito comunista si rivolge
Tutto questo ha una forte accelerazione a partire dall'inizio degli anni settanta in realtà con la segreteria di Berlinguer
L'Unità prima era un giornale che aveva inciampato molte volte
Ma era inciampato non da solo diciamo era inciampato su sugli inciampi del partito quello che sarà ricordato Stefano e più clamoroso cinquantasei se si va a rileggere
La il verbale drammatico della direzione del partito comunista sui fatti di Ungheria che sta fu pubblicato poi dagli Editori Riuniti
E nel quale Giuseppe Di Vittorio fu sottoposto a a Rocco a una reprimenda molto forte perché aveva preso delle posizioni
A favore o comunque di soste o di comprensione se volete ecco più correttamente di comprensione delle ragioni degli insorti ungheresi in quella riunione uno dei temi di discussione se pubblicare o no
Sull'Unità la lettera dei cento uno la lettera degli intellettuali tra i quali Italo Calvino che prendevano una posizione che poi li avrebbe portati anche fuori dal partito e l'unità fu una pura al mente il il luogo nel quale quel cuore fu più esplicito più evidente più dichiarato ma non era ovviamente un errore solo del giornale
A partire dagli anni Settanta L'Unità comincia un'altra storia
Si rafforza come si rafforza il partito comunista si rivolge a un pubblico più ampio come si rivolge a un elettorato più ampio il Partito Comunista progressivamente essi dei dietologi Ytzhak come si stava dei biologi Zanda del partito comunista
E nelle sue varie esperienze delle quali Roberto riconosce con grande correttezza e con grande onestà luci ed ombre
Ma avendo avuto quel giornale come direttori
Alfredo Reichlin Aldo Tortorella Gerardo Chiaromonte Emanuele Macaluso Claudio Petruccioli e poi diciamo la generazione successiva quella di Renzo di dei Massimo D'Alema mia di Giuseppe Caldarola e di altri
Il tutti i diciamo queste direzioni si è posto costantemente il tema del rapporto tra il giornale del partito
Allora
Anche questa discussione discussione che giustamente Roberto non non porta fuori ma colloca dentro il suo tempo storico come sempre bisogna fare quando si si parla delle cose accadute
E progressivamente l'unità si è configurata in omaggio alla stessa idea della sua genesi perché la sua genesi non era quella di un foglio di propaganda era di un giornale
Sono andato a rivedere per caso nelle mie ossessioni sull'avvento del fascismo
Sono andato a rivedere l'unità del giorno del tre gennaio del mille novecentoventicinque il giorno successivo
Al discorso di Mussolini anzi per quattro che il discorso del tre del discorso di Mussolini in cui rivendica la responsabilità morale dell'assassinio di Matteotti
E mi ha colpito vedere che sulla prima pagina del giornale c'è a parte un un corsivo iniziale che però e più rivolto al fatto che il giornale veniva sequestrato dei prefetti tutti i giorni c'è l'integrale del discorso di Mussolini
Cioè l'Unità pubblicò integralmente il discorso di Mussolini ovviamente per per condannarlo
Ma in quella scelta c'era io non rinunciare ad una vocazione giornalistica anche in quel tempo di nubi che era il momento in cui l'Italia stava imboccando quella
Quella terribile deriva che qualora la porterà diciamo a tutto quello che è successo
E l'Unità ha cercato Inter Bari e forme con vari linguaggi sempre di svolgere una funzione come posso dire
Un passetto avanti
E e io penso che anche la storia della sinistra nella storia del partito comunista si sia giovato
Penso per esempio abbiamo citato Renzo Foa penso a quello che è che Renzo fece
Sulla Cecoslovacchia
Dubcek il rapporto che si stabilì con Dubcek quanto fu utile alla discussione
All'interno della della sinistra o penso a tanti altri momenti
Cito quello che a cui Roberto dedica grande attenzione all'inserto sul mille novecentottantaquattro che fu un momento importante editorialmente ma anche politicamente della diritti della stagione nuova di Berlinguer
Poi naturalmente ogni tanto scattava il riflesso per esempio mi ha colpito andando a rivedere ma per per tutte altre ricerche
Che quando Natta si dimise
E si aprì una complessa discussione consultazione allora si usava questa parola che oggi sconosciuta perché sono cambiati i parametri
Tra tutti noi per sapere chi sarebbe dovuto diventare segretario del partito dopo anzi no scusami nella fase in cui Natta Foletto non dopo le dimissioni prima
Di quelle consultazioni nelle quali si discuteva se Natta ossia Luciano lama
Di quelle consultazioni sulle pagine del giornale praticamente non c'è traccia
Perché scattava e scattò ancora per lungo tempo un riflesso per il quale certe volte era meglio non dire
Poi a un certo punto questa cosa accadde
Carte anche per il coraggio con il quale dall'interno dell'unità fu posta la questione e questa rivendicazione che che siccome persino limitativo dire di autonomia perché si è autonomi da qualcosa
L'unità nei suoi momenti più alti ha affermato una propria identità
E l'ha fermata sul piano politico culturale sul piano del linguaggio giornalistico ha cercato di essere un riferimento e di per la sua parte contribuire alla costruzione di un arco viene di una comunità
Che era a quel punto sempre meno verticale tra l'altro riporta Roberto una frase di Berlinguer
Che a un certo punto poi vi dirò in che anno dice è caduto il numero dei compagni impegnati specie la domenica nella diffusione pari a quello verificatosi nell'attività di tesseramento calo della militanza
Della militanza attiva è un problema
è il mille novecentottanta
Lo stiamo parlando del due mila e il mille novecentottanta perché la verità che un giorno poi nella nel riesame storico di quegli anni che si fa sempre con l'accetta e con semplificazioni per me è che l'ha vissuto abbastanza insopportabile
Si capirà che cosa è successo nel mondo della sinistra dopo le elezioni del venti giugno al settantasei
Roberto ne parla nel libro ma fu un terremoto fu un terremoto che che progressivamente destruttura oro quel mondo che si era sapientemente organizzato attorno alla all'apertura di Berlinguer e che poi
Dopo la scelta del sostegno al
Al governo della della non sfiducia hanno primo poi ce ne sarà un secondo e poi un terzo Governo Andreotti che col voto del venti giugno era difficile tenere insieme tutto questo nella società in un momento particolare
Portò delle lacerazioni del rapporto di una parte di quelle persone con la sinistra
Di cui la militanza la diffusione dell'unità pagarono il prezzo più alto
Io posso dire questo concludendo per la parte che che riguarda la mia esperienza che è stata una delle più belle che mi sia capitato di vivere in primo luogo perché era una comunità le comunità non sono per essere tali sono luoghi nei quali si discute
Dove non si discute non si sono comunità sono falangi più o meno armate e più o meno votati alla sconfitta
Le comunità sono luoghi di discussione io ricordo quando arrivai al giornale
Il primo giorno
Naturalmente al giornale c'era
C'era stata una stagione che era stata quella della detenzione di Renzo che aveva avuto una imbarcata diciamo un marcato Indirizzo di Autonomie d'identità della della redazione secondo me giustamente infatti io dal partito la sosteneva
Può
Fu deciso che andassi io in qualche modo anch'io contribuì a questa decisione perché mi furono fatte
Una serie di ipotesi io
Pensai che quella per la quale ero più adatto avendo sempre cercato di fare la vita le cose che ritenevo forse presuntuosamente di insomma di poter abbordare fosse quella di direttore de L'Unità
E quindi arrivare al giornale facemmo un'assemblea di redazione io presentai delle idee i Progetti si discusse eccetera
E poi il primo giorno come ricorda era una domenica come ricorda Roberto facemmo una riunione di per impostare il giornale e non mi ricordo quale fosse l'avvenimento io proposi che in prima pagina comparisse un articolo della Gialappa s Band
Mi guarda c'è questo è quello che viene dal partito figurati gli altri diciamo ex e però cominciamo una stagione molto bello
Un assaggio della quale il giornale
Ed è una crescita in termini di di peso di copie di ruolo di gerarchia molto importante le iniziative elettorali le le le le videocassette le figurine dei Vangeli i libri che pure erano cominciati anche prima
Il nuovo giornale con unità uno L'Unità due perché davamo all'unità due all'unità della della cultura in cui si occupava si occupò poi Piero Sansonetti demmo il ruolo e il peso del rilievo
Che metteva a questo universo che storicamente era stato nel cuore dell'Unità lo mettevamo allo stop sullo stesso piano dell'altro io avevo in testa si parva licet
Il modello dei grandi giornali anglosassoni che avevano tanti fascicoli che consentivano delle letture specifiche
E poi cercammo firma
Scriveva sul giornale Sandro Veronesi o Francesco De Gregori
Jan Matthew hanno Fernando Savater euro o tanti altri cercavamo qualità e cercavamo apertura e non ci preoccupavamo se qualcuno diceva delle cose che non ci piacevano perché l'unità era una tribù una che però aveva un'identità non era il Parkour
Non era un posto nel quale ognuno arrivava rimetteva la sua voce era un giornale non solo ovviamente nel tempo dalla mia direzione ma prima lo era stato ampiamente era un giornale che aveva una sua identità e che avendo un'identità poteva tranquillamente accogliere delle diversità
E quindi Roberto ricostruisce tutta questa storia
La ricostruisce con appunto con una scrittura che assomiglia a quella che che a me piaceva quando leggevo il giornale
Roberto ha sempre scritto molto bene
E in generale l'unità d'un giornale ben scritta
Generale era ci stavamo molto attenti
E penso come ha detto Stefano che il fatto che da quel giornale siano usciti poi gran parte del personale giornalistico che ha animato e che continua ad animare il il dibattito dell'informazione italiana sia avvenuto non per caso insomma quando a un certo punto i recinti son caduti perché fino a un certo punto si nasceva e si moriva giornalisti comunisti
Poi certo punto questi recinti sono naturalmente caduti
E si avverta uno una dinamica per la quale i germi di questa esperienza sono arrivati ovunque ho visto
In questi giorni che la Gazzetta dello Sport pubblica le figurine Panini allegate loro per loro è più naturale per noi era un'operazione forse più complicata che però ebbe un grande un grande successo
E e insomma
Questo giornale ha fatto la sua parte
Non solo la sua parte politica ma anche la sua parte nella storia del giornalismo italiano e penso che il libro di Roberto ci aiuti a a collocarlo esattamente in questa giusta dimensione
Rotolo questo eccesso di complimenti mi è complicato intervenire però un paio di cose
Gli acchiappo andando Techint alle cose che sono state dette qui
Il giornale era
Molto molto curiosamente un luogo dove si faceva si discuteva in maniera ecco come credo che nessun giornale italiano si sia mai fare passavamo per essere quelli chiusi poi io ho l'impressione che noi cioè io ho fatto due mila discussioni in tutte le mie e le riunioni del mattino erano dei dei delle cose in cui tu andavi via Ticino queste sbagliato guarderemo fatto meglio far questo
E non c'è stata una volta in cui un direttore pur non essendo d'accordo come eppure dicendo che non era d'accordo come abbia detto basta non mi interessa cioè ci diamo la partita e qui comando io e si fa come dico io ecco
Questo è stata da questo punto di vista è una grande scuola eravamo dei gran rompiscatole solo siamo probabilmente rimasti anche quando andavamo in giro degli altri giornali
Ma el discussione non è una discussione nel solo politica né né né meramente editoriale teneva insieme queste due cose
Questo nel nel racconto che ho fatto ho cercato di fare
Era quello di detenere come dire di di guardare e di usare l'unità come un un osservatorio osservatorio sulla storia di questo Paese osservatorio che aveva in sé elementi politici molto forti culturali cioè di identità culturale e di capacità di dialogo con i pezzi della cultura italiana e internazionale
Molto forti e storicamente come dire esistenti e che nel tempo si sono allargati si sono aperti si sono comunque hanno hanno fatto un grande ventaglio noi ospitava mo'
Nel libro racconto due cose due due due personaggi davvero estranei al mondo unità
Cardini Cardini era quando coccolando il Micelli cioè gli chiesi un articolo che Dini
Mi rispose al telefono con l'aria di chi dice ma scusi ma lei ha capito esattamente con chi sta parlando cioè io sono solo quel signore che scrive che insomma che che ha posizioni molto di destra
Noi io gli dissi no sappiamo benissimo che le gli però ci interessava perché lei ha detto delle cose su questo argomento che ci interessavano l'argomento era
Curiosamente l'argomento anomalo che era era Lawrence d'Arabia l'allora s'arrabbia era interessante non perché era una figura cinematografica ma perché era una persona che si colloca tra due culture quella orientale e quella europea che si che allora a metà strada tra quella cristiana e quella islamica e che da tutte e due le culture viene disconosciuto
Non le un un perdente perché lui come dire va sul campo se Around ter Reno per per far vincere il suo paese ma in realtà il suo Paese non usarla non non viene amato da dall'islamici ma non riesce a tenere fino a un certo punto questa corda insieme
E questa idea così strampalata così strana se volete
Era
La la ramo vista in alcune cose alcuni storica affatto Verdini sull'Islam nessuno in particolare su quello che era successo negli anni del mandato del mandato britannico né in nell'area palestinese insomma
Dal dal Libano alla Siria eccetera
E e gli chiedemmo di scrivere e non scrisse
Non era una cosa in cui ciascun abbandonava Mola diffidenze cioè era semplicemente ci interessa quello che hai da dire quello che hai da dire cinque che si sceglie hanno dato il ce lo racconti qui e nelle poi ne parliamo a un pubblico che chi vive molto lontano divide come estraneo ma in qualche modo e capita porchetta abbiamo fatto scrivete questo pezzo e non a un altro
Un'altra figura ancora diciamo i grossi Baldi grossi Baldi ne parla nel libro i grossi Buddy scrive serenissimi liberismo gli angeli su cose di questo genere
Sì mi mi mi mi chiamò il racconto che mi chiamò e mi disse
Mi piacerebbe fare sull'Unità una rubrica domenicale in cui disputò la spiegazione della del dell'omelia cioè del testo che viene e che verrà letto domani in tutte le chiese per cui voglio spiegare che cosa dice davvero quel pezzo del Vangelo che domani c'erano tutti nella maniera tradizionale
Io gli dissi guarda forse un po'troppo perché
Anche se eravamo un po'matti però diciamo alcuni alcuni rifugi di de di tenuta c'era olio però mi interessa questo tuo approccio alle questioni alle questioni della religione e di scrisse per noi cose
Molto strana e molto mo'che che produssero dibattito sia nel mondo cattolico che ad esempio nel mondo femminista lui fece delle degli articoli contro la la l'Anno Mariano cioè perché L'Unità dove interessarsi dell'anno Mariana lui chissà perché il chiesa sta facendo perché non fa l'anno della giustizia non fa l'anno delle libertà che cos'era la via rispettata edizione che sia e noi avevamo queste strane curiosità ce l'avevo forse io sono altre info zero anche personali nel detto molto condivise però e che ci portavano a fare dei va a cercare delle cose che contamina s'erano cito quella cosa dei Vangeli nel libro che è molto interessante perché appunto non pubblicando Evangelii nell'edizione Shay quindi ce n'è più classica e vistata dal dal Vaticano
Ma per presentarli facemmo una serie di interviste una richiesta era Quinzio che disse
Gli angeli il pubblico dell'unità quello che li può capire meglio perché non fa finta di conoscerli i cristiani fanno finta di conoscerli perché sentono due-tre cose in chiesa e credo di averli letti ma non li hanno letti perché sono una cosa diversa del
Noi avevamo appunto un rapporto con la CEI con i vescovi formale per per
Ma non rinunciava a mancare a dire va bene guardate che significa questi che questo che vi stiamo mettendo in mano che che chiavi di lettura possiamo offrirvi in più rispetto a quelle tradizionali
Su un testo così diciamo apparentemente non non non modificabile normalmente alterabile
Tutta l'operazione
Negli anni di Walter che che un'operazione chiaramente anche confine editoriale e commerciale ma era un'operazione che teneva stretto un elemento di vogliamo vendere più copie vogliamo creare dei prodotti editoriali
Ma ma erano i gettoni di Einaudi erano il Castoro Cinema con la storia del cinema cosche scritti dai migliori critici cinematografici del mondo erano i film del grande cinema italiano del grande cinema americano quelli o oggi siamo abituati a averci la la piattaforma in cui vedi quello che ti pare allora non c'era non c'era tutto ciò
Dico nel libro che quando uscì professione reporter mi chiamò Michelangelo Antonioni Sales già qua vediamo che l'Angelantonio riferì maestro che cieche e lui mi disse ma davvero avete venduto duecento mila copie del Cristo
Di questa cassetta e io gli dissi certo guardie tenda è stata una delle cassette che è andata anche meglio non come venne la più la cassetta più venduto
Blow Up che vendette trecentosettantuno mila copie
E e lei mi disse nessuno al mondo non esistono duecento mila persone nel mondo che hanno visto professore le porte l'idea che lo vedranno mi guidata come come dire non è un elemento di di di speranze già ho fatto un film pensando che l'avrebbero visto
E in cinquanta mila e adesso scopro che lo possono vedere due milioni di persone che poi si deve a casa le cassette quindi tumulti Picari sempre tra quelle che vive in tutte quelle che avrebbero visto
C'era e elemento che teneva insieme in cultura e un indirizzo culturale che era aperto ma di altissima qualità
Perché era la commedia all'italiana ma non pubblicava mojito sì di cassetta repubblicano Saras cosa straordinaria Fellini Scola e e e
E che teneva insieme appunto l'idea che il giornale fosse uno strumento culturale con un prodotto che arricchiva culturalmente chi chilometri
C'è stata persino una dopo diciamo alla fine di quella stagione a ma abbiamo sbagliato non abbiamo sbagliato io non so se quelle cose lì hanno prodotto come dire
Risanato quello purtroppo non si finanziavano mai le casse dell'unità
Ma sicuramente avevano dato al giornale una credibilità e una voce uno standing rispetto a ai cittadini io credo che quello sia
L'altro momento io credo ho l'impressione che il settantacinque da una parte e glielo all'ottanta quattro soltanto accettato la direzione che va da novantadue novantadue essi siano stati due momenti in cui il giornale ha intercettato
Un modifica dell'opinione pubblica un'opinione pubblica che si stava muovendo
E che a cui tutto Friddi un un una possibile chiave di lettura
Nel settantaquattro settantacinque e si fa si vide col referendum su su divorzio si vede con le due elezioni amministrative politiche restante cinque settantasei
E qui pezzi interi di paese che non avevano mai votato per il PC notarono
E in cui probabilmente liti come eccome teco scritto io come ai diceva anche Walter la difficoltà è stata poi
Dare acque
La straordinario spostamento d'opinione una sponda è una è una prospettiva politica critiche che invece non non fu percepita come la prospettiva politica che quelle persone si aspettavano che persone che avevano fatto la fatica di di spostare la propria proprie idee di mettere da parte le reciproche i convincimenti vecchi eccetera e e però poi dove li portarli da qualche parte lì abbiamo avuto un'enorme difficoltà
Petruccioli ricorda che tra il settantasette
Il settantotto per perdemmo in in un anno il quindici per cento delle copie
Principe certo delle copie una cifra talmente grande il giornale era lo stesso c'aveva che abbiamo verso le copie perché nel frattempo erano andati via alle grandi firme o scritti
Ma perché non eravamo più
In consonanza non o più in quel così non vibrava amo le stesse corde di chi ci arriva scoperte di che aveva portato a quella grande crescita del giornale nelle vendite del giornale attorno a agli anni a a quegli anni
Il novantadue è un momento in cui gli acchiappiamo un mutamento
E quel mutamento di di di opinione sarà quello che poi arriverà a concretizzarsi elettoralmente nel novantasei
Ma che uno spostamento reale mentre dall'altra parte pezzi di opinione si spostavano su Berlusconi si spostavano in un caratterizzazione del tutto nuova di quello che era il quadro
Cioè io ho cercato di di di di usare L'Unità come un punto di osservazione della storia
Non non perché sia uno storico abbia ambizioni di fare lo storico a perché
Raccontare soltanto il giornale e senza legge tutto dentro e senza capire che quel giornale a è stato un protagonista di quella storia
Anche quando ha sbagliato ha prodotto esiti su quelle su quelle vicende e e e è stato un po'questo il tentativo che ho fatto nello scrivere questo libro
Cercando con grande fatica di evitare tutti gli elementi di di semplice Nostalgia o che erano i più facili che erano quelli
Oppure anche banalmente di quelli di criticato il Parco naturale
Ma tante cose non belle ha fatto in vita sua quindi vivere sarebbe stato facile trovare i brutti momenti brutti ma cercando invece con grande affetto per questo luogo che è stato permette Asahi
In una comunità davvero insomma chi chi lavorava con me lavorava in quel giornale dodici tredici ore al giorno ti giorni non è che potevamo il problema è che potevamo esserci indifferenti ecco potevano starci molto antipatici volendo ma certamente non indifferenti
E invece in realtà c'eravamo anche spesso e volentieri simpatici e erano simpatici nel senso che egli nostro stare insieme produceva un lavoro migliore produceva un lavoro io ho ricordato una parola una cosa paradossale che che con Gregorio e con Alberto cortese un certo punto decidemmo in cronaca proponemmo in cronaca ma era talmente come dire ricattatoria la cosa che che la cosa dove il fuoco assunte che nessuno firmasse più i suoi articoli Paolo Soldini il saliente capocronista e dovete assorbire questa cosa strana qua
Ma la motivazione era ciascuno deve scrivere l'articolo che scrive in meglio che può
Molto di più anche se sia già il filmato perché altrimenti quello non firmato lo farà il male con la mano sinistra e cioè fu una sfida che come dire non non portò non portò bene a nessuno e produsse talvolta anche degli elementi di di insoddisfazione venne dei ragazzi che lavoravano insieme a noi che magari ci tenevano ogni tanto da far vedere il proprio nome sul giornale ma che
Fu era sbagliato era sbagliato ma era sbagliato nel verso giusto cioè non era una cosa che ci inventammo per fare East gli stupidi o per fare ha sbagliato perché comprimeva la capacità delle persone la anche la loro responsabilità eccetera ma ma e l'obiettivo era quello era quello di dire a tutti ho guardate questo giornale ciascuno di noi se non non non non non facciamo finta di niente ogni riga che scrivete desse il massimo
Perché altrimenti non non non il gioco non vale la candela
Io sinceramente così sono comunque senza sollecitazioni non sapevano che altro dire
Vorrei dare uno spunto entrambi perché un'altra cosa che colpisce soprattutto anche per chi vive il giornale di oggi e che tu racconti che in una fase dell'Unità qui parliamo di un po'prima della direzione di Walter
C'era una un'abitudine da parte diciamo delle di molti operai romani
Soprattutto della Tiburtina Valley di andare al giornale per portare i comunicati sindacali per diciamo andare comunque a raccontare le le evoluzioni delle delle trattative sindacali
E c'era una vera e propria frequentazione con molti di questi operai che erano di diventati degli habitué del giornale perché la sera andavo lì bussavo stava al volantino raccontavano che cosa era successo commentavano il giornale c'è anche la battuta molto divertente di uno di loro che dice
Quella che veramente divertente perché disse disse ho ho capito una cosa che quando un articolo sull'Unità è scritto per storto e la linea del partito e ovviamente si riferiva ai corsivi
Che gli effetti diciamo era un'annotazione impeccabile insomma no corretta siccome i i giornali sono sono dei dei veri propri organismi viventi cioè hanno dei sensi diciamo no degli occhi delle orecchie no in qualche modo questo è anche il racconto che fa un po'il il paio con quello che dicevamo prima proposi una diffusione militante straordinaria hanno cioè L'Unità aveva negli occhi nelle orecchie che erano sul territorio sul terreno sul campo no che è un altro degli aspetti che si è decisamente perso questo non non solo per per l'unità che però era un elemento essenziale della costruzione della comunità
E che forse anche una delle ragioni per cui insomma oggi se se cambiano il direttore del Teatro Argentina ci sono dodici comunicati stampa del PD nella mezz'ora successiva ma se chiudere va c'è il rischio che il Pd lo scopra dal giornale del del dell'indomani insomma no perché indubbiamente quella quella diciamo no quell'orecchio sul terreno che era che erano tante orecchie realtà
Non c'è più ma che è un altro aspetto della della comunità di cui parlavate entrambi e di cura contava soprattutto prima Veltroni non so chi vuole dire qualcosa prima
Ma guardi e ti posso dire questo che però la cosa era c'era un'architettura tutto questo perché c'era c'era la cellula della fabbrica
Quando erano fabbriche grandi c'era la sezione dalla fabbrica
Di solito ci si riferiva o alla sezione territoriale Evo a dei coordinamenti tematici
In tutte le sezioni c'era il responsabile della propaganda che si occupava del rapporto anche con il giornale
In tutte le sezioni sì dei si fissavano degli obiettivi di diffusione e di raccolta di fondi
Sezione per sezione che venivano pubblicati regolarmente sull'Unità e chi non raggiungeva l'obiettivo diciamo che aveva sotto una cattiva stella
è cambiato tutto
Perché questo tipo di concezione della politica
Per ragioni anche obiettive perché dici sei solo fatti socie Berlinguer nell'ottanta denunciava l'inizio della crisi a militanza se stesso perse
Tra il settantasei e il settantasette il quindici per cento delle copie vuol dire c'era un problema
Più di fondo che poi si è accelerato spaventosamente con la rivoluzione digitale che ha trasferito tutto in una dimensione iperuranio Ica e ha sottratto a al sistema delle relazioni dirette persino dentro i giornali giornali per larga parte adesso si fanno i smart working io penso a come lavoravamo nuovi altre smart noi stavamo appunto decine di ore e il giornale lo si faceva insieme cioè era un ha era un prodotto culturalmente comunitario in questo senso la la la cosa di Roberto di non firmare
Aveva un tratto ideologico sicuramente però aveva dentro di sé ancora verità perché palazzine il giornale veramente lo si faceva tutti insieme insomma e questo inevitabilmente si è perso per cui quelle orecchie a terra
Non arrivano più ai giornali perché non ci sono più
Perché sono orecchie che non sono a terra ma sono su uno schermo orecchie occhi che sono su uno schermo e che si agitano come delle monadi impazzite all'interno del recinto definito da quello schermo che ogni giorno fissa i temi della discussione
Per cui oggi di che cosa bisogna discutere del Festival di Sanremo per quella si discute tutti per ventiquattro quarantotto ore
E tutto questo io ho dovuto sono sicuramente un complottista poi abbiamo parlato tu ed io recentemente
Ma è difficile pensare che non abbia dentro di sé anche un'intenzione
Politico culturale persino antropologica la riduzione della complessità la semplificazione estrema la radicalizzazione di tutto lo svuotamento di tutti i sistemi di relazione
La velocità della comunicazione affronta della sua profondità tutto questo e più naturalmente in sintonia
Con una suggestione autoritaria piuttosto che con una suggestione democratica per cui
Oggi e domani si riunisce questa internazionale della destra mondiale che si apre con una lunga relazione distinto beh non che
Il vero cervello di tutta questa operazione
Ma in realtà questa cosa qui questa destrutturazione della democrazia intesa come la migliore forme di organizzazione del sistema delle relazioni umane sta andando avanti da da da da da diverso tempo e quindi secondo me anche la discussione avverso la facciamo approccio L'Unità ma in generale sul rapporto tra politica e cittadini tra politica comunicazione cittadini deve essere collocata in questo ambito perché
Perché se tu guardi in giro per il mondo di giornali o di esperienze politiche e non parlo solo i giornali che abbiano quella dimensione di relazione col territorio
Ce ne sono ormai molto poche non solo in Italia e non solo a sinistra
Ormai hanno tutt'altra configurazione che io considero spero non passa artisticamente minacciosa
E mi meraviglio che nulla si consideri non si cerchi di definire delle regole che evitino il peggio però è un dato di fatto con il quale si può fare due cose
O prenderne atto e omologarsi mi sembra tendenza prevalente o cercare di alimentare una come posso dire un'alternativa nel senso di un'alternativa culturale valoriale che possano essere capace di accendere passioni d'entusiasmi
Diverse da quelle del passato ma
Possibile insomma ecco
Torno un attimo quello che diceva Stefano sugli operai
Io ho fatto a lungo in cronaca la sindacale quindi erano i miei dirimpettai nel senso che venivano davvero tutti i giorni
A un certo punto
E non è un caso che stiamo parlando sempre della fine degli anni Settanta cioè del declino di un di una grande capacità di partecipazione di massa alle cose di di noi percepiamo che questo rapporto si sta assottigliando chiamiamo alcuni operaia fare una tavola rotonda
è curioso cioè giornale come L'Unità che chiama gli operai col titolo la tavola rotonda e serve ancora l'unità vi serve ancora l'unità col punto interrogativo
Cioè è già un una cosa che in qualche modo metteva in forse lana che una constituency storica del giornale di questo rapporto così stretto
E ci sentiamo rispondere da da da loro
Che i
Che in realtà di un bluff ma è capitato di leggere in un un bellissimo persone Marco sappi non ritrovato nei suoi appunti di una riunione mai pubblicati era una riunione sul caso Mariska sulla sulle vicende eccetera
Gli anni di mandato e uno degli operai che partecipa a quella in cui l'ho ritrovato lì e dice e dice nell'appunto di di Marco
O abbiamo chiesto a quei giornalisti dell'Unità te si sentivano più comunisti o più giornalisti ci hanno risposto che si sentivano più giornalisti
Io non sono convintissimo che noi gli avessimo detto questo però evidentemente qualcosa di quello che nella nostra comunicazione e era passato ed era passato il fatto che noi volevamo
Raccontare quel mondo non semplicemente registrarlo no l'abitudine era che tu pubblicabili
Decine di c'era una cosa stranissima si chiama pastone sindacale che che che articolo quotidiano in cui il titolo più grande era sull'evento sindacale più importante ma poi sottolinea non so
Ha fatto bene ieri sono stati distribuiti volantini due ore di sciopero alla ottimi
Dei metalmeccanici racconto nel libro la cosa curiosa è questa cosa però mi era diventata un tormentone Amici mi chiamava
Produzione fino dai Nobel scrivi scrivi il favore
E io scrivevo tutti i giorni cosa succedeva alla Olmi erano fatti di prevaricazioni scegli staccavano i volantini e ce l'ha no officine meccaniche italiane analfabete sono silenziosi e loro e il direttore del personale al centesimo pezzo che io scrissi si dimise gli operai di loro porta in trionfo perché era ci hai tolto di mezzo quel disgraziato che stava cercando di impedire come dire che ci fosse una normale attività sindacale l'intento
Qualcosa di quel meccanismo si era rotto si era rotto
In tutte e due secondo me ecco non eravamo noi che volevamo essere troppo giornalisti e poco comunissima era anche
Che gli operai avevano la percezione che non fossimo un pezzo di una crisi già del sindacato il sindacato non ci rappresenta il sindacato non Boucher
Parlano sempre gli stessi cioè
Quindi noi siamo stati davvero come dire un in un microfono acceso dentro queste crisi fa magari noi non sapevamo in quel momento non avevamo una dimensione storica di quello che stava avvenendo quindi comprendevamo i segnali ma non non può non riusciamo a leggerli sui tempi medio-lunghi però ciò paradossalmente qui quei quella quella pagina in tela di discussione uno degli esempi più clamorosi di non un autogol cioè del giornale che si mette in discussione ma del giornale che dà voce delle persone quali ti dicono
C'è qualcosa nel meccanismo che non va più
E non è una banalità non è una cosa che succede tutti i giorni nera cosa che succede
In un giornale di organo di partito che allora ancora ci chiamavamo riguardassero cioè una cosa nel libro di Roberto ci racconta il passaggio che fu
Per tutti noi più scioccante
Quando
I giornalisti dell'Unità vanno a seguire le assemblee del movimento il settantasette
Comincia Duccio Trombadori poi proseguiranno Roberto e Gregorio e vengono Cacciari di Duccio Trombadori al grido di scemo scemo che
L'anticipazione di qualcosa che oggi è entrato nel linguaggio viene cacciato dalle assemblee e L'Unità che era stato il giornale
Del partito del venti giugno nel giro di otto mesi diventa il giornale nemico e il partito nemico io mi ricordo
Quando davanti alla federazione di di di via dei Frentani
Quel giorno il diciassette febbraio del mille centosettantasette passò il corteo di quelli che avevano occupato l'università io alzai la testa erano tutti barricati perché allora e vidi
Compagni che stavano in FIGC con Mac fino a qualche anno prima fare il surf qualche mese prima lo qualche anno prima fare il segno della P trentotto cioè non si capirà mai abbastanza
Cosa diavolo è successo nel cuore della sinistra nel cuore intendo dire proprio il cuore
Nei mesi successivi all'elezione del venti giugno quale rapporto c'è tra il carico di speranze che si erano revocate ore ore è ora di cambiare il PC deve governare e il governo Andreotti monocolore democristiano con Stammati e tutto il resto
Dentro questa questo giogo si scatena una un capovolgimento di ruoli che per chi stava ho aggiornato al partito è scioccante perché non era mai capitato
Non ha mai che neanche il Sessantotto anzi nel sessantotto in qualche modo l'interlocutore del Partito comunista per cui il vero punto di rottura sono quelli
Sì tra l'altro dello questa questa questa notazione che fai su su alcuni degli slogan del settantasette sono gli stessi si cioè bisognerebbe riconoscere che nell'album di famiglia della sinistra c'è già no il germe della delegittimazione attraverso l'insulto no attraverso
Quello veniva detto Berlinguer
Perché adesso si fanno delle rievocazioni di Berlinguer spesso che sono fallaci perché io me lo ricordo perché stavo sul balcone di Botteghe Oscure vedevo i cortei
Di quelli da sinistra che urlavano scemo scemo a Berlinguer Aubert Bebe Berlinguer per dire che era una pecora asservita a al potere
è andata così cioè
La storia va fatta con la sua realtà non con la ricostruzione un po'ideologica spesso se ne fa
E tra l'altro ne approfittò per ricordare rapidamente appunto che poi nel libro ci sono anche tanti di episodi la storia italiana che Roberto ha vissuto da protagonista come cronista
No da Polo da da testimoni Ueda testimone diretto certo no per fortuna negli scontri all'Università della del settantasette quando fu cacciato al ama stavano neri non eri parte della guerriglia ma insomma ci son tantissimi episodi e cavalli hai rischiato aveva il libro racconta appunto come diceva Walter anche Lella il pericolo fisico o no in alcune in alcune situazioni a presentarsi in alcuni in alcune assemblee dove c'era il rischio che le cronista dell'Unità fosse assalito fisicamente
Ci ci sono poi ovviamente c'è tutta la stagione del terrorismo c'è anche de piazza Nicosia che fu una delle delle stragi peggiori le BR tra l'altro proprio insomma qui a due passi c'è ti volevo chiedere una cosa su un un aspetto che mi ha colpito molto Ribot il libro
Nessun facciamo più complimenti abbiamo fatti tantissimi è inutile farne ancora mai libero c'ha anche delle dei piccoli proprio riaccende dei flash e ti ti ti dà ti porto a fare delle riflessioni interessanti il tutto è stato anche comunista Bernie Cino
Che è stato ovviamente un altro momento fondante dell'Italia contemporanea per per mille ragioni no
E li racconti e che per la prima volta forse Vermicino si è verificata una situazione nella quale poi chi fa giornalismo oggi si trova invece immerso quotidianamente no cioè nel senso che tu dici per la prima volta io mi trovavo a scrivere articoli su un fatto di cui tutti sapevano già tutto che è un po'la situazione
è paragonabile diciamo no ammesso che poi si sappia davvero ovviamente quello un altro discorso però effettivamente iniziali quella diretta no no stop in senso letterale perché ci fu famosa diretta televisiva insomma per la prima volta insomma non si spensero più le telecamere su un fatto si andò avanti a oltranza ma le persone che erano abituate all'epoca scoprire molte cose sul giornale l'indomani per la prima volta in quel caso si ritrovano in messe dentro un flusso continuo
E tu giornalista cronista che devi raccontare quel flusso in qualche modo rischi persino di essere più indietro no degli altri
Tanto che per la prima volta dura continuo dove Tyco firmare i miei pezzi con una persona che stava in redazione a davanti alla televisione perché c'era il rischio che tu lì sul posto ti perdessi delle cose che invece lui davanti alla televisione
Vedeva che comincia lì diciamo la dittatura della dello schermo davanti al quale non ci si stacca più uno
Mi ha colpito molto questa questo racconto
Della vicenda è stato un secondo me è un modo di quei momenti di grande
Il giorno di Vermicino
Cade un governo viene rapito Roberto PC cioè e l'Italia stava guardando un punto mentre intorno c'era un un un casino che avrebbe riempito le prime pagine di tutti i giornali in giorni normali e che invece diventava quasi niente no vicino
Assorbì uccelli
La la posizione di Sarli e vedere gli dava soltanto una cosa la drammatica sensazione che non c'era niente da fare cioè io siccome tutto era invece costruito sulla speranza perché questa anche questa diretta
Insistita non era diretta adesso aspettiamo che muore e adesso aspettiamo lo tirano fuori le idee l'apoteosi eccetera
Fu chiamato chiamato il presidente da Dalì Veno Pastorelli che è il capo dei vigili del fuoco che dice
Lo tiriamo fuori e lo faccia abbracciare eccetera
E e la mia sensazione era qui non funziona niente non potranno mai tirar fuori che esso ragazzino da lì dentro con con terrore diciamo non è che ero indifferente ero però convinto che non che non si stesse
Facendo quello che raccontavo per cui era molto complicato perché tu racconta miracolosamente il Paese aveva un senti mentre magari di attese e di speranza dovendo cercare di sul morsa archivio senza però come dire apparire cinico
Fu un lavoro difficile mi ricorda un bel pezzo che è citato nel libro un bel pezzo di di Alfredo Reichlin
Perché Alfredo risponderà a un'obiezione molto tipica dei giovani di sinistra no che dice
Acqua adesso mi direte che inquinano stesso momento in cui Vermicino un bambino nel puzzo muoiono cinquanta mila bambini di fame
I greci e però dice io non voglio nascondere i bambini che muoiono di fame altrove ma non possiamo non non vive a cuore
E non partite dal bambino che sta morendo davanti ai nostri occhi
Cioè è una rivendicazione della della informazione che non è un informazione come dire che a una lettura ideologica de de de El Mundo ma è una informazione che cerca di sarei vicino a a questo certamente da quel momento cambiato molto me quella fu un po'una cosa speciale perché questa cosa delle dirette non è che poi continuò così arrivo molti anni dopo fra televisione
Cioè io ricordo addirittura una cosa paradossale al contrario fu spenta la radio la la RAI non fece trasmissioni durante i server vicino per alcune ore perché nei microfoni che calavano entrava al segnale radio e non riuscivano più sentito il bambino per cui la RAI nel Lazio richiedono di spegnere i ripetitori e quindi la la radio non non si sentiva
Cioè che anche questa è una cosa che ti dà il segnale della straordinarietà di quello a cui sei assistendo
E Dent allora dovremmo cominciare a fare i conti con questa cosa cioè del fatto che tu non non l'ami di più
Polo avevi una chiave del racconto alle di una capacità del racconto andavi un po'più in là oppure oggettivamente arrivavi ultimo e quindi questo è stato un po'il tentativo del lavoro che che abbiamo che insomma che abbiamo provato a fare poi
Certe volte ci siamo riusciti scelte altri non ci siamo riusciti S ma io ho scritto un libro su Vermicino e sul rapimento di pesci e quindi mi sono rivisto tutta la diletta
Compreso il momento in cui appunto calano un microfono nel buco della terra
E viene mandato in onda l'urlo di vivere di Alfredino
Poi non è più successo perché ci fu una reazione spaventosa
Però Vermicino
E pesci perché anche le storie di pesce a una dimensione televisiva
Perché pesci l'assassinio di pesci il processo di pesci viene trasmesso da Tele Roma cinquantasei e la foto dell'esecuzione di pesci Senzani la fa girare sui giornali
In un giorno e del mille novecentottantuno la morte fa irruzione dell'immaginario
Guarda che fino a quel Pomm momento sugli schermi della televisione la morte era sempre andata
Raccontata
Qui arriva la morte indiretta
E l'irruzione di questo elemento nero cupo
Dentro l'immaginario di un Paese con questo carico di di di patto se di dramma che è legato al fatto che c'è un bambino là sotto
Avrà degli affetti sullo stato d'animo del Paese
Che introiettare ha una dimensione della morte che fino a quel momento gli era sconosciuto
Andiamo verso la conclusione sì però c'è una sola curiosità questa diciamo so se solo personale spero di no
Però a proposito di cuore no che fu un esperimento veramente innovativo
E anche coraggioso
Per la prima volta insomma si prendevano in giro no i Moloch del partito allora io ti chiedo ma insomma sicuramente ci furono incidenti diplomatici più o meno gravi diciamo no quando cuore comincio a fare i suoi titoli su sui dirigenti del partito senza nessuna remora nei confronti di nessuno
Ti ricordi qualche episodio in particolare uno uno l'ha raccontato Roberto nel libro che una Tango no quello fu credo abbastanza drammatico era Tangorra prima io arrivò dopo perché quando arrivo io già corre non c'è più era già diventato un giornale il Giornale verde che si vendeva però sei per un partito come Repici l'idea che diciamoci la verità è cominciata dopo Berlinguer
Perché finché c'era Berlinguer questa cosa era un pochino più complicata perché ma non per per l'autorevolezza perché è più facile prendere in giro se non c'è quel carisma no che Berlinguer portava con sé
Subito dopo nel momento in cui obiettivamente la crisi del partito comunista comincia a manifestarsi
Insomma era molto difficile reagire sguaiata mentre si esige di giravano le scatola molti dirigenti del partito anziani e non solo però quelle sono cose che se le fai le devi accettare
Cioè non è che poi ti puoi mettere a sindacare sulla singolari o lo fa io non lo fai nel momento in cui il giornale decise giustamente prima con Tango e poi con cuore di ospitare dentro di sé la satira
Era inevitabile che non si potesse fare solo la satira sugli altri quella la faceva già Fortebraccio
Roberto ricorda le meravigliose cose di Fortebraccio su sulla fronte inutilmente spaziose e le porte Carignani Ciocca porte che si aprivano scendeva nessuno era chiarito e insomma
Però ecco sì sicuramente non fu fu pacifico ecco c'era c'era nervosismo ma in generale c'era anche nervosismo nei confronti
Del giornale io mi ricordo certi momenti di di di grande tensione nei confronti del giornale al quale inevitabilmente quasi per un riflesso pavloviano si chiedeva a quello che si negava
In in principio cioè di essere
Pure essendo semplice vetrina di quello che faceva partito certe volte questa dialettica che veniva da questa idea di un giornale con la propria identità
Insomma dava fastidio poi quando
Arrivavano Sergio EK Vincino
E tutti gli altri insomma
Graffiava nove e qualche segno che stava
Va bene chiediamo chiudiamo qui grazie
Quando
Vorrei