Collegamento con Sergio Scandura da Catania sulla sentenza della Corte di Cassazione che definisce la Libia un luogo non sicuro e sulla condanna dei respingimenti di rifugiati

Ci occupiamo dei emigranti che cercano di raggiungere le nostre coste attraverso il Mediterraneo
Per la Corte di Cassazione la Libia non è un luogo sicuro lo afferma una sentenza di condanna che riguarda respingimento di rifugiati legalmente riconsegnati a Tripoli da una nave italiana dopo un soccorso in acque internazionali
Dell'importanza di questa recente sentenza ce ne parla Sergio Scandurra che abbiamo in collegamento telefonico e a cui cediamo al microfono
Buongiorno Andrea si ieri la Corte suprema di Cassazione ma era emersa nella pubblicazione delle motivazioni ha fissato un criterio molto importante
Per certi aspetti anche senza precedenti la Libia non è un luogo sicuro i respingimenti collettivi sono illegali sono le motivazioni che respingono il ricorso dell'imputato il comandante di una nave la Corte suprema di Cassazione ha confermato la condanna al comandante della da un servizio per conto dell'ENI del blocco del libico
Delle piattaforme petrolifere off-shore al largo della Libia la nave assorbe ventotto che il trenta luglio del due mila e diciotto tracciamo peraltro in quella data
La rotta proprio della sovente do ventotto che fu decisamente sporco sospetta riportando a Tripoli illegalmente centouno naufraghi la quinta sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna per il comandante dunque
Con due reati soprattutto quello di sbarco e abbandono arbitrario di persone ex articolo mille centocinquantacinque del Codice della navigazione e abbandono di minore secondo l'articolo cinquecentonovantuno del codice di procedura penale italiano in punto di diritto guardate che in assenza di un reato di respingimento del nostro ordinamento interessante la qualifica di reato che è stata adottata dalla procura di Napoli e che alla fine ha retto fino appunto al giudicato di cassazione appunto l'abbandono arbitrario di naufraghi in questo caso nelle motivazioni perché lasciati alla consegna libica verso un luogo non sicuro
Per la prima volta la Cassazione col caso assolve ventotto interviene contro un caso di respingimenti legale fisico fino a un porto della Libia per la seconda volta in giudicato dopo l'assoluzione dei fatti dei facinorosi del caso costava sa ricorderete
Pure questo caso quando Salvini voleva veder scendere in manette
Alcuni che si ribellarono che erano a bordo della nave Costa lassa che rischiavano di essere respinti in Libia ecco anche in quel caso e siamo già la seconda volta che la Cassazione ritiene la Libia
Essere un luogo non sicuro nelle motivazioni molto interessanti da Lecce ben argomentate
La Cassazione oscura respingimento ha contestato al comandante l'aver disatteso i termini e la convenzione Solas sostanzialmente del non aver considerato lo stato dei naufraghi è anche possibili manifestazioni di richiesta asilo a bordo questa sentenza importante e importante del mille aspetti le ONG potrebbero far rivalere
Questo giudicato dalla Cassazione perché sempre ogni volta che il Governo attraverso il decreto Piantedosi sequestrato era lì soccorso civili perché e l'accusa principale che sta al Governo alle leggi non solo coordinate o loro de di enti ai aggiungevano i criminali libici spacciati per guardia costiera che peraltro non rispondono nemmeno alle chiamate dei comandanti dell'era ma nel caso asso ventotto e il comandante ha fatto tutto da solo ecco su questo
Ci sono degli aspetti molto scuri nel senso che in realtà il processo non è arrivata a determinare se la verde ENI è stata in contatto meno con le autorità italiane e e questo poi un giorno chissà mai se si riuscirà a sapere questa sentenza importante anche per il processo in corso a Palermo che vede sul banco degli imputati Matteo Salvini per il caso del trattenimento arbitrario
Dei naufraghi nell'agosto del due mila diciannove
Sullo sulla nave ONG open arms
Importante peraltro ieri c'è stata un'udienza significativa che ha visto l'esame testimoniale dell'attuale ministro dell'interno Matteo Piantedosi troverete l'integrale sul sito di Radio radicale dell'udienza che ieri abbiamo peraltro trasmesso in diretta streaming audio nella solennità
Peraltro in un passaggio molto diciamo un po'discutibile che questa sfida l'oggettività della cronaca
Per te dosi ha detto che i rifugiati e migranti in Libia vengono torturati soltanto nei centri gestiti dai trafficanti e non in quelli gestiti dal cosiddetto governo libico purtroppo le cose non stanno così
Lo dimostrano i rapporti ONU sono i famosi orrori inimmaginabili e la Libia proprio nei centri di detenzione governativi ma che poi sono stati anche documentati
Invidio per esempio dalle inchieste di Francesca Mannocchi o da un documentario
Molto interessante realizzato da Sarah trenta la terra la rete televisiva arte e quindi abbiamo pure diciamo un aspetto negazionista che è emerso nell'aula durante il controesame dell'avvocato padre avremo modo di Pardi parlate magari quando sarà nello spazio bello Speciale giustizia tra le tutto mi esibisco la linea
Grazie grazie a Sergio Scandurra