Atreju 2023 - Presentazione del libro di Stefano Pontecorvo "L'ultimo aereo da Kabul" (Piemme)

Va be'ma in sala Emanuela Loi sta iniziando la presentazione più libro a cui teniamo tanto vi chiediamo Silenzio di accomodarvi sulle vostre postazioni
Tutti coloro che non sono interessati alla presentazione di lasciare l'aula
E gli altri di rimanere qui in sala insieme a noi gli facciamo un applauso ai nostri ospiti grazie
Ok ambasciatore iniziamo allora
Buonasera a tutti
Siamo qui stasera presentare un un libro molto importante che di invito
Caldamente ad acquistare io non l'ho divorato in in due giorni ambasciatore perché e davvero diciamo una vicenda una vicenda che interessa tutti ma da una da un'ottica da un punto di vista personale
E diplomatico e antropologico che mia che mi ha molto colpito quindi presenta una sera l'ultimo eroe da Kabul cronica dura missione la missione impossibile ecco
In questo ultimo ed a Kabul
Forse perché non lo sa
Ci stava ci stavamo italiano ci stava Stefano conta quanto per questo voglio vorrei fare un applauso perché
Perché qui in quell'ultimo in quell'ultimo aereo dopo avere dopo aver messo in sicurezza
E i cileni migliaia di persone che
Ricordiamo tutti le immagini di quell'agosto due mila e ventuno quando da Kabul in qualche modo la speranza dell'Occidente prendeva prendeva il largo
C'è chi dice che ha parlato ambasciatore di una fugace che ha parlato di una per responsabilità lega parla di una scelta politica io per forse necessaria ecco
Chi meglio Di Stefano Pontecorvo che è stato l'Alto rappresentante della NATO a Kabul può diciamo declinare con questa sera il racconto di una stagione durata vent'anni dalla va beh dalla strage delle Torri gemelle che è stata una dell'episodio appunto il tornante della storia e Covent anni dopo ce n'è un altro Dinoi
L'Occidente arriva in Afghanistan per per cercare di lusso chiaramente di sconfiggere il terrorismo ma allo stesso tempo di dotare non l'Afghanistan diciamo di un'infrastruttura statuale di di di pacificare una regione
Per cercare di pacificare il mondo vent'anni dopo i talebani rientrano da padroni da padrone di casa a tutti gli effetti nel frattempo c'è stata un'intera generazione di afgani che ha creduto all'Occidente
Che si è che ha investito se stessa dall'Occidente
E l'Occidente per motivazioni che adesso il nostro ambasciatore chi meglio di lui ci racconterà a un certo punto ha deciso che era meglio che era meglio andare via e allora la domanda che le faccio ambasciatore per iniziare nostro incontro lei lì sotto da soli due cronaca di una missione impossibile però fino a un certo punto questa missione è stata possibile cioè dare all'Afghanistan no una diciamo una una infrastruttura
Non dico occidentale monito sopra adiacente almeno loro cultura sì qualche cosa che non ha funzionato lei che questa Regione l'ha conosciuta fin da bambino vivendo cinque d'ambasciatore
Poi d'alto rappresentante alla NATO e adesso vende la grande dirigente Leonardo quale grazie
Grazie no in realtà la regione l'ho conosciuta anzi il Paese l'ho conosciuta vivendoci da quando avevo ci sono nato e cresciuto da quelle parti sono arrivati in Italia quando avevo tredici anni e quindi per me c'era anche un attaccamento emotivo
In realtà la missione era una missione impossibile fin dall'inizio non lo era lo è diventato a un certo punto quando ci siamo incaponiti a cercare di esportare in un Paese che non era pronta e comunque socialmente non è come il nostro
Abbiamo cercato ad esportare la nostra democrazia senza conoscere i valori afgane che sono rispettabilissime almeno quanto i nostri e comunque con una struttura sociale e tribale assai diversa dalla nostra
Lei ha parlato di fuga
Non è stata la fuga per il semplice fatto che noi ci siamo ritirati tutti quanti americani in testa
In forza di un accordo l'accordo di Doha che era stato siglato quattordici Petre
Diciassette mesi prima quindi non è stata la fuga si sapeva esattamente noi il primo maggio poche poi diventato primo settembre dovevamo essere fuori è stato senz'altro la sconfitta ed una sconfitta banale perché sarà sconfitta per la NATO perché come dire
Gli americani sono voluti uscire a tutti i costi
E e gli europei non sono stati in grado di cambiare questa decisione
E sono stato sono usciti in base agli americani a un calcolo elettorale di un presidente questo è stata la la la la la banale ragione della dell'uscita luce sotto a di calcoli politici particolarmente complessi stata un un calcolo elettorale che ha portato alla scienza
Onorevole Claudio punto io partirei dalla Sottosegretario Rauti partirei dalla dalla coda del ragionamento del dall'ambasciatore da Bassora Pontecorvo
è stata è stata una sconfitta è stata una scelta e soprattutto punto la situazione perché in questo frangente in questo ventennio di Occidente
In Afghanistan emersa anche una società e riemersa anche
La figura protagonista delle delle donne che in quei trent'anni precedenti parliamo del del regime talebano pian quello sovietico era era una figura quella della donna della donna afgani della donna islamica che viveva diciamo in un contesto non proprio armonioso ecco queste tre direttrici se dal punto di vista chiaramente al Governo italiano ma di chi come lei segue la politica estera da Saint
Grazie prima di cercare di rispondere alla domanda fatemi dire e Viva Hate rei io e vorrei un applauso per tutti i ragazzi che hanno lavorato stanno lavorando
E dall'alto dei miei sessantuno anni io non ho perso come un'edizione di Atreju ogni edizione sempre più bella e senza questi fantastici ragazzi non sarebbe possibile vengo alla alla al tema
Come diceva l'ambasciatore e la ritirata delle delle truppe dall'Afghanistan era una conseguenza degli accordi di Doha e i i alla fine di agosto praticamente nel due mila ventuno termina formalmente questo questo ritiro
E c'est quello che sorprende è la velocità da parte delle milizie afgane di riconquistare interi territori tant'è che già a settembre due mila ventuno arriviamo alla programmazione dell'emirato
Islamico e in quel momento
Un cd cento trenta italiano passava il confine con il Pakistan e continuava a riportare a a salvare persone e a portare in salvo delle persone quindi mentre altri si ritiravano è bassa questo lo voglio sottolineare gli italiani rischiando la loro vita pensavano a salvare le vite di altri che erano quelli che avevano fra l'altro ho collaborato con i nostri contingenti
E voglio anche dire che più di mille cinquecento militari del comando operativo di vertice interforze sono stati coinvolti nell'operazione di questo ponte aereo ma voglio venire perché ti ringrazio per la domanda alla al tema che non è un tema scusate è una questione che è quello delle delle donne perché il regime talebano all'indomani del suo insediamento a al mondo ha fatto promesse ha dato rassicurazioni tutte assolutamente disattese
Avrebbe ha detto che non avrebbe chiuso le scuole che le donne avrebbero continuato a a studiare a lavorare ma di fatto purtroppo la realtà è un'altra perché da subito e velocemente e non hanno mai smesso invece i talebani al Governo hanno riportato il Paese all'anno zero cioè agli anni più bui a quelli in cui loro avevano governato
E hanno che cosa ha fatto hanno impedito alle donne agli Abba alle bambine e alle donne di studiare come di andare dal parrucchiere come di lavorare come di uscire da casa liberamente se non per le necessità
Legate alla sopravvivenza hanno impedito loro
Non dobbiamo scordarlo di fare sport e il sostanzialmente hanno fatto tabula rasa di tutti i diritti umani dei diritti fondamentali diritti femminili faticosamente conquistati anche grazie all'impegno dei nostri contingenti e delle forze NATO
E voglio anche dire anzi scusate voglio portare qualche numero non è mio la fonte
Le dell'Istituto di studi politici internazionali luglio due mila ventitré
Sono tre milioni le studentesse delle scuole secondarie escluse dalle classi il diciassette per cento delle bambine si sposa prima dei quindici anni
E all'età di dodici anni l'istruzione è temporaneamente sospesa allora dicevo veramente gli anni bui l'anno zero del Paese perché i talebani
Il cui ultimo schiaffo è stato quello di imporre per esempio alle donne di indossare il burqa quindi qualcosa che ti copre dalla testa ai piedi per uscire per uscire di casa ecco io penso che veramente e noi abbiamo in qualche modo all'inizio seguito questo dramma che è una crisi umanitaria poi che non è soltanto la negazione delle libertà e dei diritti ma e anche una crisi umanitaria che non investe solo le donne naturalmente
Ecco all'inizio abbiamo prestato grande attenzione all'Afghanistan poi progressivamente il mondo si è dimenticato dell'Afghanistan
E quando è scoppiato il conflitto un russo ucraino l'attenzione mediatica sia completamente spostata io penso io penso che e lo ripeto concordo molto con quanto ha scritto l'ambasciatore nel suo nel suo libro perché lui dice a un certo scusate vado a vedere esattamente lui dice noi ci prenderemo
No lui dice l'Afghanistan tornerà di attualità eccipienti Remo di aver abbandonato questa zona
Di averla lasciata sostanzialmente a se stesse in mano in mano dei talebani io penso che lui abbia drammaticamente ragione penso anche che quello che è accaduto in Afghanistan ha creato un buco nero negli equilibri geopolitici
Ed è un buco nero di cui in realtà nessuno si occupa più e da un buco nero della geopolitica non solo per le contrapposizioni interne all'Afghanistan che sono notoriamente da sempre dilaniata e dagli scontri tra le varie e differenti etnie ma hanno anche una ricaduta
Nei Paesi confinanti sui Paesi confinanti ma soprattutto c'è questo buco nero nera geopolitica
Globale
Che è quest'aria dove peraltro spesso si sottovaluta non è da escludere che si possano rafforzare per esempio Al Qaeda
E le e delle cellule terroristiche Isis quindi in realtà questo buco nero è qualcosa che ci riguarda tutti
E mi ha colpito che proprio oggi il Presidente della Repubblica Mattarella incontrando l'ovale a ritrovare per
Incontrandolo per gli auguri di tradizionali di di Buon Natale ha incontrato il corpo diplomatico e presidente dell'Arma Carella ha concluso il suo discorso la voglio citare testualmente dicendo così
Il succedersi delle crisi rischia di distogliere l'indispensabile attenzione da altre situazioni
Foriere di non meno gravi sofferenze penso alle bambine e alle donne afgane ostaggio dei talebani penso alle giovani ai giovani iraniani le cui ispirazioni sono quotidianamente soffocate io penso che non ci sia
Niente da aggiungere
Perché è la davvero noi dobbiamo a vere la consapevolezza che non possiamo smettere di parlare di Afghanistan grazie
Grazie sottosegretario
Onorevole chiesa
Ritorniamo appunto in Afghanistan lei ha anche un'esperienza sul campo ci racconterà
Sul campo dell'Afghanistan non sono caduti cinquantatré italiani quindi cinquantatré italiani
In quella in questi vent'anni in quei vent'anni hanno suonato la vita per per la pace perduta la lotta al terrorismo per per tutti i motivi in base ai quali dopo appunto l'attacco delle torri gemelle
Il mondo internazionale diciamo la la la il fronte occidentale ma non solo si è sentito in dovere di partecipare ecco l'ambasciatore Pontecorvo
Che quando scrive e poco diplomatico nel senso che poi alla fine le lat
Esprime delle tesi molto forti e lo ringrazio per questo perché illumina
Anche gli anfratti forse un po'meno il ma un po'meno visibili della della della geopolitica lo racconta con grande capacità a un certo punto racconta appunto anche siamo della delle frizioni fra le forze internazionali perché sappiamo è chiaramente quella missione
Una missione voluta fortemente dagli Stati Uniti parte anche comprensibilmente degli Stati Uniti e in base al quale però il mondo poi ha partecipato è avversato anche il sangue ecco la scena però io ambasciatore non la definivo fuga perché lo penso io che sia stata una fuga ma perché ecco diciamo no la la narrazione quella poi abitata pure peggio di una cuoca quella però è un altro discorso all'EUR la mia opinione come vuole che dopo questo cioè il senso allora di una missione del genere cioè andare via
Dall'Afghanistan quindi senza avere di fatto poi garantito no quella quella quella transizione verso verso un sistema non all'occidentale ma un sistema aderente però anche alla complessità di quel quadro
Con l'Italia che ha donato le sue vite ecco che cosa resta dei questa esperienza Stato ha avuto un senso mettiamola così dal punto di vista morale anche
Innanzitutto buona sera buona sera a tutti e grazie per essere ancora in sala a quest'ora
Io in Afghanistan ci sono stata era il due mila e tredici il luglio due mila e tredici sono stati inviati in Afghanistan con l'esercito italiano
Ho vissuto con i militari italiani la vita quotidiana dentro ma soprattutto fuori e le basi a Kabul a Kharja a Kandahar alterata
Insieme ai nostri militari ho indossato il gatto e il giubbotto antiproiettile ho indossato l'elmetto
Ho volato insieme ai nostri militari a bordo di un C centotrenta a bordo di un'annata novanta mi sono spostata derrate a bordo di un Lince
Ho visto con i miei occhi insieme ai nostri militari un teatro operativo
L'Italia lo sappiamo tutti è stati impegnati in Afghanistan vent'anni all'indomani dell'attacco delle torri gemelle quando era naturali e schierarsi con l'Occidente contro un nemico comune
In questi vent'anni si è imposta a mio avviso l'idea
Nuova di un soldato italiano l'idea di un soldato coraggioso l'idea di un soldato che sa combattere come che al pari degli altri l'idea di un soldato italiano che si sa fare amare dalla popolazione
Ma si fa anche temere dal nemico di turno
Quanto ci è costato in termini di vite umane lo sappiamo cinquantatré caduti cinquantatré ragazzi cinquantatré ero coi ecco vorrei ricordarli tutti
E invito in sala ad alzarsi
Caporalmaggiore Giovanni Bruno terzo Reggimento alpini capitano di fregata Bruno Vianini comando interforze operazioni forze speciali
Caporalmaggiore Michele Sanfilippo quarto Reggimento Genio guastatori tenente Manuel Fiorito secondo Reggimento alpini maresciallo Luca porsi né agli nono Reggimento alpini tenente colonnello Carlo liquori Artiglieria contraerea caporal maggiori Giuseppe Orlando secondo Reggimento alpini caporal maggiore Giorgio Langella secondo Reggimento alpini caporalmaggiore Vincenzo Cardella secondo Reggimento alpini maresciallo capo Lorenzo D'Auria SISMI maresciallo capo Daniele Paladini secondo reggimento del Genio pontieri
Maresciallo Giovanni Pezzullo Simi caporale maggiore Alessandro Caroppo ottavo Reggimento bersaglieri maresciallo Arnaldo Folco uccisi aeronautica militare
Caporalmaggiore Alessandro Di Lisio ottavo Reggimento Genio guastatori paracadutisti Folgore sergente maggiore Roberto Valente cento ottantasettesimo Reggimento Folgore
Primo caporalmaggiore Matteo Mureddu centottantaseiesimo Reggimento Folgore tenente Antonio Fortunato centottantaseiesimo Reggimento Folgore
Primo caporal maggiore Davide Ricchiuto centottantaseiesimo Reggimento Folgore
Primo caporal maggiore Giandomenico Pistone abiti centottantaseiesimo Reggimento Folgore
Primo caporal maggiore Massimiliano Randino centottantatreesimo reggimento Nembo della Folgore caporal maggiore Rosario Ponziano quarto Reggimento alpini paracadutisti Monte Cervino ad oggi agente Pietro Antonio Colazzo ai sì
Sergente Massimiliano Rahman dopo trentaduesimo reggimento genio guastatori Torino caporalmaggiore Luigi Pascazio trentaduesimo reggimento genio guastatori Torino
Caporalmaggiore Francesco Saverio Positano trentaduesimo reggimento genio guastatori Torino
Capitano Marco Callegaro centoventunesimo reggimento artiglieria contraerei Ravenna primo maresciallo Mauro Gigli trentaduesimo reggimento genio guastatori alpini Torino Medaglia d'Oro al valor militare
Caporal maggiore capo Pier Davide De Cillis ventunesimo reggimento genio guastatori Medaglia d'Oro al valor militare
Tenente Alessandro Romani nono reggimento d'assalto paracadutisti Col Moschin operativo presso era taxi forse quarantacinque Medaglia d'Oro al valor militare
Primo caporalmaggiore Giammarco Manca Settimo Reggimento alpini primo caporal maggiore Francesco Vannozzi Settimo Reggimento alpini Primo caporalmaggiore Sebastiano ville Settimo Reggimento alpini caporal maggiore Marco Pedone Settimo Reggimento alpini caporal maggiore Matteo Miotto Settimo Reggimento alpini
Caporalmaggiore Luca Sanna ottavo Reggimento alpini tenente Massimo Ranzani quinto Reggimento alpini tenente colonnello Cristiano Congiu carabinieri direzione centrale
Però
Caporal maggiore Gaetano Tuccillo Battaglione Logistico Ariete primo caporal maggiore Roberto Marchini ottavo Reggimento Genio guastatori Folgore
Primo caporalmaggiore Davide Tobini centottantatreesimo reggimento paracadutisti Nembo
Maggiore Matteo De Marco carabinieri tenente Riccardo Bucci Reggimento lagunari Serenissima caporal maggiore scelto Mario Frasca quartier generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona
Caporalmaggiore Massimo Di Legge raggruppamento logistico centrale di Roma tenente colonnello Giovanni Gallo centocinquantaduesimo reggimento fanteria Sassari
Caporal maggiore capo Francesco Currò sessantaseiesimo reggimento fanteria reo mobili Trieste
Primo caporalmaggiore Francesco Paolo Messineo sessantaseiesimo Reggimento Fanteria ero mobile Trieste primo caporal maggiore Luca Valente sessantaseiesimo reggimento fanteria re un mobile Trieste
Sergente Michele Silvestri ventunesimo reggimento genio guastatori
Appuntato scelto Manuele bravi
Tredicesimo Reggimento carabinieri Friuli Venezia Giulia caporali Tiziano Chierotti secondo Reggimento alpini capitano Giuseppe la Rosa terzo Reggimento alpini medaglia terzo Reggimento bersaglieri
Medaglia d'Oro al valor militare
Quando ho visto
Quando ho visto quelle immagini che abbiamo visto tutti a ridosso del Ferragosto del due mila ventuno sono rimasta pietrificata
Non mi pareva vero io ho subito pensato alla popolazione afgana ho subito pensato in particolare ha una bambina di dieci anni che avevo incontrato in un villaggio
A nord di Kabul io ho subito pensato a questi caduti io ho subito pensato rispondendo alla domanda che mi è stata fatta ma è stato tutto vanno ma questi caduti questi nostri ragazzi sono morti invano
Ecco la risposta è stata no non sono morti invano non sono morti invano perché i nostri militari in Afghanistan hanno dato una speranza al popolo afgano soprattutto le nuove generazioni
Le nuove generazioni hanno capito che senza guardarsi può vivere
Hanno capito che esistono stile di vita diverso
Che poi tutti devono seguire o meno diverso da quello imposto dal regime talebano quindi no non sono morti invano qualcun altro ha fallito i nostri militari no
Grazie grazie onorevole anche perché è stato
Poi punto questo questo elenco è molto forte Nord che poi dietro
Pietro la geopolitica dei ragionamenti che si fanno poi appunto cioè
C'è il sangue come dei patrioti che per un altra padre lo fanno per per la libertà degli altri quindi insomma sembra
Ecco
Ambasciatore attorno a lei evidentemente questa quel il fallimento di questa di questa missione dal punto di vista diciamo di chi si era opposto no nei due trattati quello di Bona colorito è di dare in qualche modo di fornire al all'Afghanistan appunto la capacità di darsi uno stato modi di ed estrapolare da sei diciamo i germi no della del misticismo della rifaremo radicale insomma di dare casa no al terrorismo internazionale ecco se c'è un dato in cui crolla tutto è l'approccio antropologico cioè certo Brundle
Non non tanto diciamo la NATO quanto evidentemente l'amministrazione americana non ha tenuto conto diciamo della della complessità di di quella di quella di quella particolare regione di quella particolare popolazione ecco ecco dire io
Però il messaggio appunto non è più regionale cioè da queste da quel momento in poi
E come se l'Occidente ha sia regredito Comeno come una risacca dal diciamo dal dal contesto internazionale ce l'abbiamo avuto soprattutto la mia generazione di quarantenni ha vissuto appunto la tragedia delle del le belle e quindi un po'questo protagonismo mettiamola così occidentali in lista no all'asportazione della democrazia con tutti diciamo le storture e le controindicazioni
Del caso vent'anni dopo accade l'esatto contrario occidente si ritira
Con più o meno ragioni ma il mondo si è accorto pesantemente di questo tant'è che dopo qualche messe insomma in Ucraina avviene quello quello che è avvenuto
E le e il mondo tornato inquieto nel senso che si torna a un mondo come trovo sia mai stato lo è sempre stato multipolare ma si manifesta per questo
L'Occidente sembra appunto impaurito sembra in parte egoista sembra in parte non comprendere più la lezione
Antropologica non comprendere più la lezione di Marco Polo cioè non comprendere più come si sta al mondo e come tavola e qua c'è un problema di educazione appunto alla geopolitica questo perlomeno quello che lei nel suo libro
Mi sembra abbastanza evidente sul giudizio
Ma è nostro ascoltatori sono convinto che sarà molto utile coloro le dice grazie segue purtroppo devo stare un po'tonto quello che dico perché
Non vorrei far arrabbiare ecco clienti o potenziali clienti grammi ai tempi ero libero pensatore solo lo sono più
Alcune avrebbero detto il più più libero che pensatore ma insomma adesso faccio presente Leonardo quindi non mi pare il caso dei di fare arrabbiare tra detto questo
La tua la sua domanda a a a due punti il primo approccio antropologico la speranza la finanza ma è un Paese straordinario in cui sono contate quattordici alcuni all'inno e la Costituzione menziona quattordicenni in realtà sono cinque quattro che sono quelle importanti pashtun che sono
E il il il la spina dorsale dell'Afghanistan perché Hamas presso tutti i regni primi ministri residenti eccetera nella con i vari dal mille settecento in poi
Il è stato un pasto un Durrani
Che ha unificato l'Afghanistan nel mille seicento ventotto e pare che fosse
Che sono maggioritari nell'amministrazione ma non nel Paese che sono loro dicono e sul cinquanta per cento in realtà sono il trenta trentadue per cento
Per non come dire scoprì l'inganno non ho mai fatto un censimento e hanno impedito all'ONU di farne uno poi ci sono i tagiki uzbeki e poi ci sono gli Hazara che sono gli Sciti
Non ci siamo appoggiati solo cercando di creare noi gli americani perché poi una parte dalla tragedia che noi non siamo andati come Europa in Afghanistan per gli afgani siamo andati in Afghanistan e gli americani per dimostrare loro che eravamo dei buoni
Dei buoni debole alleate ed ed era la cosa giusta da fare se non bisogna semplificare tutto era la cosa giusta da fare a quel momento
E abbiamo creato secondo stortura quindi abbiamo tenuto conto della diversità Carlo abbiamo creato uno Stato centralizzato in un paese non abituato a stati centralizzate perché è pur vero che i pashtun che da Durrani in giù hanno dominato hanno dominato il Paese
E legando largamente alle Province
E alle varie etnie diverse a fare a vivere secondo i propri costumi ed autogovernarsi pagando un tributo o anche in termini di uomini esercito eccetera eccetera
Alla al al
Al potere centrale ma le regioni e le mia non largamente largamente autonome
In tutta la storia stranezza in cura afgana in cui ci sono stati momenti di grande splendore ai tempi Herat che lei ha conosciuto era paragonata a Firenze come splendore
Degli edifici della vita culturale eccetera eccetera
Cercare di innestare una Svizzera
Ho uno stato come dire evoluto centrale
In bello senza magari non è proprio il il il terminus ma diciamo una Francia Ono Stati Uniti un modello statunitense o francese i Ford e governo centrale
In un Paese che non lo aveva mai avuto
Ha fatto crollare il tutto
Educazione alla geopolitica
Effettivamente ce n'è poca ce n'è sempre di più ahimè so
O sotto l'incalzare degli eventi ma tornando all'Afghanistan sono sopra due conti senza o essere un esperto geopolitico
E vede che fra Cina
E i Rams c'è l'Afghanistan mille e duecento chilometri i cinesi stanno dichiarata né sui giornali di l'anno scorso la mo'pompando quattrocento miliardi in dieci anni per sviluppare i i bacini petroliferi e i giacimenti ricca si ferì iraniani specialmente la Baloncesto hanno cioè
Sui confini col coll'afgani con l'Afghanistan
Tra la Scala nel tra l'Iran
La Cina ci sono mille trecento chilometri
I cinesi io sospetto sì vanno facendo quello che non abbiamo fatto cioè comprarsi la pace in un in Afghanistan per poter come dire
Unire
I due Paesi anzi i campi petroliferi iraniani con l'Afghanistan con la Cina ecco che sull'Afghanistan i cinesi hanno messo un coperchio
Per cui questo buco nero l'UE per noi ma non lo è certo per i cinesi le indicazioni di tutto questo
Se uno guarda la mappa Cina al canestro era c'è l'Iraq Siria eccetera
Arabia Saudita
Ora l'authority dei Brics in cui ultimamente iraniani e sauditi hanno mostrato un certo interesse ovvi sospetto il giornale che hanno aderito non ancora
Passi che il ritiro
E l'Occidente e degli americani da quella zona e un'evoluzione assai pericolosa io temo che fra cinque anni sei anni sette anni la la Regione
Parlerà una lingua diversa da quella che ha parlato finora
Grazie grazie ambasciatore
Ecco io in chiusura farei una la stessa domanda parte dall'onorevole Chiesa e poi chiaramente qui lavoro sottosegretario papà magari con una battuta conclusiva dell'ambasciatore
Beh abbiamo visto appunto che in questo ritorniamo lì questo tornante
Nella storia quindi diciamo la mettiamola così l'addio all'Afghanistan dell'Occidente voi invasione russa mosse in Ucraina ecco la NATO torna vere
Il fatto di fatto un ruolo sembrava non aver ce l'ho più nel momento di bassissima
Pensavano così seduzione non era nella Trump in quel in cui la NATO sembrava quasi dismessa mi ricordo ma crollò disse proprio
Apertamente nato ritorna ad avere un ruolo preponderante diciamo nella nella grande crisi nella grande crisi russo frenatura sono elemento in più
L'Europa cioè quando la guerra arriva alle vostre porte il gigante economico si dimostra nano
Nano politico ma soprattutto veramente nanetto militare c'era senza prova non si è dotata
Ancora di una sua diciamo identità dal punto di vista dal punto di vista militare chiaramente sappiamo qual è la posizione del governo italiano e soprattutto la polizia religiosa non è su questo si parla appunto di Colonna
Europea della NATO patron parla di autonomia strategica insomma è un modo per dire esercito europeo ecco in tutto questo il nuovo delle nostre forze armate onorevole Chiesa Che cosa può dare in più
Partendo proprio dalla capacità che ricordava l'ambasciatore dei conflitti internazionali di dovere entrare nel tessuto connettivo di questi popoli
Non pertanto per vincere ma forse per convincere
Ma innanzitutto la storia politica di cui io sono figlia sostiene l'occidente sostiene l'Alleanza atlantica sostiene la NATO come strumento difensivo dal mille novecentoquarantanove quindi non ci devono essere ombre di dubbio
Da che parte d'Italia e soprattutto Fratelli d'Italia
Deve stare sicuramente dal ventiquattro febbraio ormai di due anni fa è chiaro a tutti anche i non ai tetti lavori che la libertà in Europa non è poi così scontata è chiaro a tutti anche i non addetti ai lavori che la difesa ha un costo
Si è parlato di NATO si continua a parlare di nato ma noi siamo in difetto con la NATO siamo in difetto quell'amato perché non siamo ancora raggiunto non siamo ancora riusciti a raggiungere il due per cento
Del PD per le spese militari un obiettivo concordato in sede NATO con i nostri alleati ormai quasi dieci anni fa nel due mila e quattordici un obiettivo che andrà raggiunto rapidamente
Ma viene essere raggiunto
Abbiamo avuto in audizione in Commissione Difesa recentemente il ministro Guido Crosetto e ha detto che difficilmente riusciremo a raggiungere l'obiettivo del due per cento in tour due mila il ventotto ecco noi siamo in difetto rispetto alla NATO
Ci sono nazioni che tu per cento erano già passato da un pezzo sono arrivate altre al quattro al cinque per cento
Noi no
In Italia dovremmo remare su qua a questo proposito tutti nella stessa direzione proprio perché dal ventiquattro febbraio di due anni di fatta di di due anni fa ci siamo resi conto che non possiamo trovarci impreparati
Ci siamo resi conto che abbiamo ragazzi e ragazzi in divisa
Pronti a difenderci in caso di necessità e ci siamo resi conti fu siamo resi conto forse per la prima volta che le nostre forze armate sono armati
E non hanno in Libano dei fiori solamente delle coperte o dagli arcobaleni
Devono essere armate le nostre forze armate ecco perché è importante aumentare le spese militari ma cosa deve essere spiegato bene anche alle persone c'è chi vale a dire al pensionato sai titoli come la pensione mai soldi per le armi ce li hanno non è questo il messaggio che deve passare il messaggio che deve passare
Abbiamo l'Energia abbiamo il grano abbiamo le materie prime anche grazie ai militari italiani in missione anche grazie al comparto della difesa
Dobbiamo andare a dire all'industriale all'imprenditore che esse a di materie prime che si aspetto un carico di materie prime per esempio dal Corno d'Africa
Quelle materie prime arriveranno verrà alla nostra difesa grazie ai nostri militari
Altrimenti sono solo chiacchiere io davvero mi auguro che quando si parla di nato quando si parla di aumento distese militari tutti e le forze politiche
Remino finalmente nella stessa direzione aumentare le spese militari importante lo dobbiamo a noi stessi lo dobbiamo ai nostri alleati
Lo dobbiamo alla NATO e lo dobbiamo alle nostre forze armate perché dobbiamo mettere in condizione le nostre forze armate in caso di necessità di saperci difendere
Grazie onorevole sarebbero le chiedo di chiudere le faccio una battuta chiaramente ecco gli americani abbiamo visto in Afghanistan hanno fatto gli americani in tutti i sensi
Beh ma quando però gli europei anche da questo punto di vista torneranno a fare gli europei e chiaramente dentro gli italiani torneranno a fare gli italiani
Allora dovremo ricominciare da capo il il nostro il nostro dibattito brevemente alcune alcuni ragionamenti anche in base a quello che ho ascoltato in questo secondo giro da data ai colleghi relatori intorno alla a quella metafora del buco nero dell'Afghanistan con tutte le conseguenze che diceva anche l'ambasciatore da un lato del questo ha favorito l'aria emersione aggressiva delle ambizioni russe con i risultati che stiamo vedendo
E dall'altro ha prodotto anche però un rafforzamento del della NATO perché all'indomani del ritiro dall'Afghanistan alla NATO era uscito oggettivamente indebolito
Voglio anche ricordare che circa due anni prima il presidente ma però Now pubblicamente a un certo punto disse e la NATO è celebre al mente morta scatenando naturalmente anche insomma una serie di di polemiche
Di fatto dopo la ritiro dall'Afghanistan la NATO era indebolita e
L'invasione da parte della Russia territorio ucraino ha rafforzato
Il meccanismo della NATO e anche in un certo senso la percezione come diceva l'ambasciatore noi siamo sempre stati dei gli alleati molto reali rispetto all'alleanza
Ed è evidente però cosa è successo che le zone di crisi
Si sono moltiplicate nel corso del tempo e si sono aggravate noi abbiamo una crisi più recente in Medio Oriente dopo decenni peraltro di instabilità e di criticità abbiamo o instabilità inside abbiamo sta all'instabilità nel Sudan abbiamo instabilità dei porte di casa nostra con il conflitto russo ucraino
E voglio riportare qui stasera alle parole del presidente Giorgia Meloni quando alle Camere nei giorni scorsi in vista del consiglio europeo ha detto con la estrema chiarezza questo
Il l'invasione
Per la Russia dell'Ucraina
Oltre che violare la sovranità e il diritto alla salato e terminazione
Sono quasi due anni
Che cioè fissi trascina un conflitto che all'inizio sarebbe da dovuto configurarsi come una conquista lampo e non è stato così e non è stata così per due motivi o uno il coraggio il patriottismo la determinazione direi eroica degli Ucraini che si difendono e dall'altra però
Gli aiuti che i Paesi occidentali hanno dato stanno dando all'Ucraina e giustamente presidente Meloni diceva questa resistenza degli ucraini è già
Una vittoria
E soprattutto questo lo dico a tutti quelli affetti da quel pacifismo peloso che ci dicono nonostante gli aiuti che non sono soltanto quelli poi poiché diciamo legati alla spetti militari noi abbiamo anche aiuti umanitari diamo anche gruppi elettrogeni c'è il nostro contributo a sostenere l'Ucraina
A difendersi su più livelli allora voglio dire che se l'Ucraina
La Russa intanto non ha vinto
E l'Ucraina non ha perso
E se questo succede succede anche grazie al nostro impegno ma significa anche per noi difendere la nostra libertà è per questo che noi e anche per questo che ne sosteniamo e aiutiamo il popolo ucraino a difendersi
Allora voglio dire che la NATO in questo momento si trova ad avere una una un'importanza sul fianco est dell'alleanza in termini di di deterrenza sempre più importanti
Abbiamo le critiche le aree critiche che elencavo prima abbiamo continuiamo ad avere ovviamente un fianco sud diciamo della dell'area euro atlantica a gravissima instabilità e allora è evidente che noi non possiamo non ragionare in termini di impegno dell'alleanza ma non solo io personalmente sono convinta che di fronte alle crescenti complessità le sfide come si dice multilivello multidimensionali ibride Sempre più complesse sia anche necessario concentrarsi interamente su un meccanismo un sistema e una strategia di sicurezza europea e questo non solo per onorare la gli impegni presi con l'approvazione definitiva della bussola strategica che prevede un piano d'azione di difesa e sicurezza europea entro il due mila trenta ma lo dico anche perché veramente
Solo chi tiene gli occhi chiusi può pensare che non ci sia bisogno dell'impegno
Delle forze armate che non ci sia bisogno di un impegno internazionale internazionale interforze con la interoperabilità di questo abbiamo bisogno e abbiamo anche bisogno però di un sistema che fin qui non c'è stato di difesa europea come non c'è stata una strategia di difesa europea allora vengo alla conclusione
E anche il ministro Crosetto è intervenuto nei giorni scorsi
Affrontando questo aspetto allora l'idea il sogno è quello di arrivare a delle forze armate europee
Quanto tempo ci vuole per arrivare a questo
Due decenni tre decenni beh questo tempo non c'è
Allora quella è l'idea di prospettiva di lunga prospettiva ma intanto noi dobbiamo lavorare con le forze mettendo diciamo a fattor comune le forze armate e dei vari Stati europei indicando naturalmente una linea di comando unico e sul modello nato come siamo stati abituati a lavorare con l'alleanza a lavorare con gli eserciti
Europei
Questo però voglio dire è una somma degli eserciti europea dei non è un doppione della NATO non è un antagonista o un competitor della NATO ma sicuramente può essere un pilastro della NATO e soprattutto può essere quella per l'esilio necessario di garanzia perché per difendere l'Italia per difendere l'Europa e chi difende l'Europa difende sostanzialmente era stabilità globale noi a questo siamo bloccati anche geograficamente
Voglio ricordare che noi siamo presenti in quaranta missioni internazionali brindisini in ventisei Paesi impiegando oltre sette mila e cinquecento militari
Che mentre noi siamo qui sono alle latitudini geografiche più disparate lavorando perché cosa
Per la pace per la stabilità per i diritti umani per Alibert
Età per l'autodeterminazione questo sacrificio noi lo dobbiamo ricordare
E sono d'accordo con la collega Chiesa allora noi abbiamo chiesto di scorporare le specie del due per cento del PIL dal patto di stabilità europea perché sarebbe giusto
Abbiamo detto quando potremo realisticamente a raggiungere l'obiettivo però davvero davvero non si può non pensare
Che in questo contesto globale nel villaggio globale che il mondo è diventato le minacce ci sono la difesa è necessaria e la difesa non si costruisce come dire con diciamo io comunque azere o con i fiori purtroppo serve la difesa e servono le forze armate
Grazie ambasciatore a due minuti per le conclusioni quello di cui ha parlato sottosegretario
Per chiaramente non è una mission impossible ma come si fa no non ammesso imposto ci si va con gente come il sottosegretario Rauti eccetera e altri come voi che votano la maniera giusta
Con un paio di come dire andandoci con gli occhi ben aperti innanzitutto la difesa europea
Per i primi di blocco duro non servirà a difendere l'Europa
Semplicemente che non ce la facciamo
Serve per due cose per riequilibrare il rapporto di forza nell'ambito alleanza atlantica con gli americani
Quanto siamo certi del fatto che siamo i primi nella lista delle priorità americane
Io non lo sono molto
Primo nella lista delle priorità americano e siamo
Un po'più giù del primo posto un po'più giù dal secondo al terzo eccetera
Serve per avere quel minimo di come dire di fare forza comune più che difesa per delle operazioni autonome in cui gli americani non sono interessati
Esempio se vi ricordate quando quello come si chiama del
Il terrore bielorusso
Uso di migranti
Per impaurire alla Polonia
La Polonia si trovò da sola a
Affrontare un problema che potrà essere ben serio poi i bielorussi
Hanno smesso avessero continuato
I polacchi sarebbero stati in fase di migranti che venivano dalla Bielorussia
Portati in aereo eccetera eccetera quel genere operazione oppure operazione che minacciano puntualmente in Africa piuttosto che rase la nostra sicurezza allora in cui gli americani appunto non sono interessati allora
La difesa europea con la parvenza di difesa Romeo finché non arriviamo a questo traguardo serve ricorda tutto io sono stato uomo nato per circa otto anni
Oltre il settanta per cento di tutte le operazioni NATO sono portata avanti con capacità
Americane a partire dall'intelligenza la roba che costa di più a il trasporto strategico alle difese delle varie fasi a tutta la logistica e tutta americana
Pensare di fare operazioni europei o anche una difesa europea senza gli americani adesso
Ahimè impossibile
Vogliamo giocarlo sul ruolo bisogna mettere i quattrini dove sono erose intenzione se non se ne esce e guardate io sono presidente Leonardo temporaneamente
Permanentemente sono cittadino italiano e preferirei di gran lunga che il Governo spendesse in scuole istruzione non dover far la fila di semi sei mesi al Gemelli per farselo Atac sono d'accordo però per avere quelle cose come diceva
All'onorevole Chiesa oramai non c'è più la dicotomia fra Bourret cannoni se vuoi il burro che la saliva devi per forza avere anche i cannoni purtroppo è così
Grazie grazie al fascicolo Pontecorvo grazie onorevole Chiesa che accusa che però Rauti
Grazie a tre programmi chiamato a votare questo triste evento grazie grazie a voi allora io vi chiedo cortesemente di rimanere per qualche minuto perché abbiamo fra poco l'ultimo appuntamento della serata in questa sala ed è un appuntamento
Per amente importante c'è una famiglia che ha fatto un viaggio dall'Inghilterra è arrivata qui a Roma alla manifestazione di Atreju perché Atreju