Sguardi critici sul mondo: guerre, autoritarismi, crisi ecologica, democrazia

E grazie di essere qua a questa giornata organizzata dall'Anpi con tanti altri soggetti collaborazione
Il titolo di sguardi critici sul mondo guerre autoritarismi crisi ecologiche democrazia quindi è una giornata
Molto molto ambiziosa nell'intrecciare lei i temi chiaramente partiremo dalla almeno per quanto mi riguarda insomma al tema della pace dal tema ahimè più che altro di conflitti che sono in corso
Oggi un'altra drammatica giornata per Gaza sappiamo commette l'idea siamo penso che al collasso umanitario come ha detto culti RSA da che porrà insomma sappiamo quanto l'ONU e da una parte sia impegnato dall'altra bloccato bloccato anche novanta il veto degli Stati Uniti adesso contro il cessate il fuoco
C'è il conflitto in Ucraina ma ci sono anche altri più di centosessanta conflitti nel mondo
Di cui non ci ricordiamo però sono Aubert reali dal Myanmar all'Assiria tutore all'odierna né così Fia
Ma la giornata di oggi non sarà solo che già importantissimo come dicevo un affondo su i temi di come costruire la pace ma anche dopo una giornata Pera cercare di affrontare le trasformazioni importanti in questo momento ci riguardano da vicino
E anche per nulla per lo meno per come noi la intendiamo noi di Left cercare di costruire una cultura della nonviolenza quindi riflettere sulla distrutti vita che non è solo la distrutti vita della guerra
Ma è anche la distrutti vita dell'ambiente la distrutti vita del capitalismo verso le relazioni sociali
E dei ci metterei anche un tema anche a noi insomma molto caro che è quello della violenza visibile e invisibile sulle donne che ha comunque a che fare
Con una cultura del possesso monocultura dello stupro quindi come vedete la carne al fuoco è tantissima abbiamo poco tempo nel senso che ogni relatore avrà a disposizione
Quindici minuti frazione di circa rischiamo di essere un po'antipatici però vogliamo far parlare tutti e quindi da subito la parola Livio Pepino ex magistrato e presidente di di volere la luna che che illustrerà proprio quest'intreccio complesso dei temi e la la loro profondità grazie
Buongiorno a tutti ha tutte a me compete di
Introdurre non tanto di
Illustrare quelli che saranno i contenuti ragionata che già tutta descritta nel titolo e che poi in buona parte Simona Maggiorelli ha già ricordato io vorrei riflettere un attimo con voi sul perché siamo qui oggi
Non
Un anno fa o sei mesi fa ma sul perché siamo qui oggi
E siamo qui oggi perché la situazione che viviamo è una situazione
In qualche misura straordinaria negli ultimi decenni
Per molte ragioni io prova di ombre almeno tre la prima
E che mai dopo la fine del secondo conflitto mondiale c'erano state nel mondo per usare le parole del segretario generale dell'ONU culti e il restante guerre così sanguinosa
Il numero è tale che di queste guerre e della loro scia di morti spesso non ricordiamo neppure i nomi alcuni li ha ricordati prima Simona Maggiorelli ma certamente noi ricordiamo e abbiamo tutti i giorni davanti a noi Gaza e l'Ucraina
Forse ricordiamo i genocidi dei curdi
E degli armeni
Vero indugia forse abbiamo difficoltà anche a pronunciare il nome
E di quello che succede nella Repubblica democratica del Congo
Dove gli stupri sono diventati secondo le notizie dell'ONU non dei fatti frequenti ma straordinari ma in mezzo ordinario
Di conflitto
E pensiamo semplicemente al per quanto riguarda l'entità della guerra che nel in settantotto giorni di bombardamenti sulla ex-Jugoslavia
Vennero provocati venne provocata la morte circa seicento settecento civili
Oggi a Gaza siamo a diciotto mila morti
E secondo dati credo sottodimensionati ma secondo i dati ufficiali che vengono riportati in venti mesi di conflitto in Ucraina sono morti seicento bambini e bambine ripeto secondo me sono molti di più ma secondo i dati ufficiali di questo si parla a fronte di sei mila cinquecento uccisi nella striscia di Gaza
E questo è una prima situazione che si dice la straordinarietà del momento che viviamo un secondo aspetto e che anche se in qualche misura ce lo nascondiamo l'Italia e in guerra
In modo indiscutibile anche se non in prima linea
Non è la prima volta ricordiamo i bombardamenti su Belgrado del marzo del novantanove del mille novecentonovantanove
Ma mai
La nostra partecipazione è stata così intensa e su più fronti
Non è solo una partecipazione indiretta forniamo armi in abbondanza alle forze armate ucraine e almeno fino a qualche settimane fa quelle israeliane
E alle frontiere con Ucraina e Russia abbiamo schierato un migliaio di militari e centinaia di mezzi pesanti dell'esercito nonché i cacciabombardieri dell'Aeronautica di quarta e quinta generazione
Ci sono nostri militari e mezzi in Lettonia in Ungheria in Bulgaria
La base di Sigonella e utilizzata
Dal comando mobilità aerea delle forze armate USA per un ponte aereo tra lo scalo tedesco di Ramstein e la base aerea di neve attivo nel deserto del Negev quartier generale degli squadroni della RAF nautica israeliana
E così via
Difficile in questa situazione dire che siamo fuori dalla guerra
La terza ragione della straordinarietà e che e qui mi limito a denunciarlo
E che nessuno
A livello istituzionale a livello usiamo il termine che si usava una volta di grandi potenze si sta realmente impegnando per porre rimedio a questa situazione
Al punto che viene considerato un successo
In Palestina come in Ucraina non un cessate il fuoco generalizzato
Ma semplici tregua cosiddette umanitario
Le poche voci che chiedono senza ambiguità la pace
Tra queste quella del Papa di Roma e del segretario generale dell'ONU sono cadono nel silenzio e sono a volte il Rizzo
Ecco questo ci dà il quadro della straordinarietà della situazione che viviamo una situazione che
Sta non solo determinando la scia impressionante di morti a cui ho fatto cenno
Ma che sta cambiando il folletto
Del mondo
Sia sul versante internazionale come ho detto ma anche all'interno dei singoli Stati
Anche qui mi limito ad alcuni flash
Il primo le guerre moderne
Almeno dalla seconda guerra mondiale in poi hanno una costante
Che sono dirette soprattutto e in modo immediato contro i civili
Le le il la morte dei civili non ne un effetto collaterale non voluto
E è stato financo teorizzato in alcuni saggi militari l'obiettivo diretto e immediato della guerra per fiaccare il nemico o addirittura per annientarlo e cancellarlo dalla faccia da terra
Questo è
Per carità nonché ci sia stato un tempo in cui la guerra era nobile tutt'altro ma certamente questo è un elemento che determina un salto di qualità che fa venir meno anche se i giuristi continuano a parlare di uno ius in bello un diritto che dovrebbe regolare le guerre non esiste
O meglio esistere forse se ne parlerà oggi in astratto ma non esista in concreto
Secondo Flash e che
In questa situazione lo accennavo rapidamente prima
L'ONU e la giustizia internazionale vivono una crisi senza precedenti
L'ONU ha rivelato una volta di più la sua impotenza
Il suo segretario generale viene zittito il censurato per il semplice fatto di denunciare
Quello che sta accadendo
Il ruolo di mediazione dell'ONU esplicitamente rifiutato e sostituito da quello di potenze a dir molto sospette
Consigliano un eufemismo
La Turchia l'Egitto il Qatar
Allo stesso modo
La crisi investe la la la la la cosiddetta giustizia internazionale
La Corte penale internazionale la corrispondente procura depotenziati fin da luglio dall'inizio dal fatto che le grandi potenze non hanno riconosciuto la loro giurisdizione nei propri confronti ma semplicemente usandola come clava nei confronti degli altri
Sean funzionano oggi a intermittenza
Dando sempre più la sensazione
Che siano attente in più agli equilibri politici
Che alla realtà dei fatti
E questo è un ulteriore ragione della crisi delle relazioni internazionali
Un terzo Flash riguarda
Il
La difficoltà
Di vedere delle soluzioni davanti a noi
Perché finita l'epoca del
Finita da tempo da decenni l'epoca del bipolarismo Stati Uniti Unione Sovietica gli equilibri mondiali sono incerti
In via di ridefinizione e perennemente a rischio di degenerare in conflitti aperti
Le due guerre più eclatanti attualmente in corso quella in Ucraina è quella di Gaza hanno all'evidenza ben più che un carattere regionale
Ma sono delle pedine sullo scacchiere internazionale in cui si giocano
I rapporti di forza in Europa o in Medio Oriente e le relazioni internazionali
Ultimo flash perché così rispetto i tempi che mi sono stati dati la guerra delle cose delle conseguenze devastanti anche all'interno dei nostri sistemi all'interno delle nostre democrazie
Ce li ha prima di tutto
Cambiando definitivamente
E sottolineo il definitivamente il sistema dell'informazione
Viviamo ormai in un'informazione di guerra
In cui le notizie
Sono usate come armi
Per far prevalere la propria parte dall'una e dall'altra parte io ragiono sulla nostra perché qui viviamo qui siamo e siamo più attenti a noi ma non è che la situazione sia migliore anzi per molti aspetti è peggiore nel campo cosiddetto avverso
Non c'è solo il tema dei giornalisti embedded che hanno sostituito gli inviati di guerra no e che usano le veline di di di decreto delle forze al cui seguito sono perché altrimenti vengono semplicemente rispediti a casa
Ma al di là di questo c'è proprio la modalità dell'informazione
Che sta diventando
Che ci sta condizionando profondamente tutti perché ripeto questo da entrambe le parti ma i morti di una parte hanno dei nomi una storia
Dei familiari che li piangono
I morti l'altra parte sono dei numeri
Che quindi per chi segue l'informazione sostanzialmente non esiste
E questo determina una assimetria profonda
Che incide sul senso stesso dell'informazione
Ma oltre che sull'informazione
La guerra le guerre
Stanno incidendo
Sulle libertà e sui diritti sugli spazi del dissenso
All'interno di ogni Paese
Come in ogni situazione di guerra ma adesso estesa anche ai Paesi amici non soltanto i Paesi letteralmente in guerra
Chi è fuori del coro è un nemico
è un traditore
Merita quanto meno l'essere messo ai margini
E l'essere considerato al di fuori della comunità civile o nel migliore dei casi un eccentrico
Da ultimo insieme a questo questa trasformazione ulteriore dell'informazione a questa caduta di alcuni presidi de Mota
Graticci le guerre come sempre saltano i nazionalismi
Che già non avrebbero bisogno di essere saltati perché ci sarebbero di per sé ma così vengono ulteriormente esaltati avvelena hanno non soltanto le parti in conflitto ma avvelena no la situazione compresi
Ecco io ho voluto dare semplicemente alcuni spunti per dire che in un momento eccezionale come questo è necessario per chi vuole la pace
Uno sforzo altrettanto eccezionali
Difficile
Ma altrettanto eccezionale uno sforzo che da un lato e di mobilitazione ma dall'altro deve essere anche di studio di approfondimento per dare alla mobilitazione una base solida per cogliere i nessi
Tra le guerre l'economia la crisi chiama climatica le povertà la giustizia sociale i nazionalismi le sfere di influenza e quant'altro
A tutto questo è dedicata la nostra giornata
Grazie anche proprio per da giornalista rinvia ricordato questo aspetto che ci preoccupa e ci angoscia moltissimo che appunto non è solo quella del giornalismo embedded tema appunto da De umanizzazione delle vittime no questo riguarda anche le guerre ma riguarda anche la questione dei migranti e certa violenza del linguaggio nonché estremamente guerrafondaio anche lo l'uso lo sci il tra delle immagini non ricordiamo tutti quella foto della ragazzina in Ucraina è che abbracciava una un'arma da guerra insomma che ridente inaccettabili allora per questo poi mi pare che il filo del discorso ci porti pronti subito
A Daniela Padoan che a questa sensibilità anche perché il linguaggio in quanto scrittrice e presidente di Libertà e giustizia
E la sua relazione e dal titolo nulla di questo mondo ci risulta indifferente uno sguardo come responsabilità politica grazie
Sa no ecco adesso
Grazie a tutti grazie a chi si è dato da fare per proporre organizzare questo incontro che secondo me è particolarmente importante proprio perché tante associazioni hanno fatto parte associazioni dentro il percorso che per iniziato con la via maestra tra queste anche mi è stato chiesto di ricordare non era nelle il associazioni indicate
CDC il comitato il coordinamento per la democrazia costituzionale
è un ringraziamento Susanna Florio che ossia addossati in prima persona dunque si il mio intervento è sullo sguardo come responsabilità politica
Perché la retorica della guerra la convivenza che tutti noi stiamo sperimentando con la retorica della guerra con la sua ostensione di vittime di vincitori e di vinti che inevitabilmente diventa spettacolo diventa intrattenimento crea un modo di pensare e di sentire di schierarsi di argomentare che
Si riversa per forza di cose nel discorso pubblico e non solo nell'informazione dove vediamo punto da tempo campi
Contrapposti in modo non solo ideologico ma addirittura di
Ricerca di ti audience dove tutto viene triturato reso
Banali e e quindi ancora più feroce ma anche nell'istruzione nella dialettica politica nelle relazioni tra le persone nelle relazioni tra uomini e donne in questo c'è e c'è sempre quando si tratta di scenari di di querce fra una sorta di disposizione alla fascinazione della forza e anche l'irrisione della debolezza con questo parallelamente un'abitudine a linguaggi che portano alla riduzione dell'altro è nemico e a quella che possiamo definire una violenza sistemica al tempo stesso una sorta di Tisch considerati sa di leggerezza
Nell'ignorare il modo in cui stiamo progressivamente disfacendo la credibilità del diritto internazionale umanitario a cominciare dalla protezione dei civili
E a cominciare dalle istituzioni a cui abbiamo affidato la cura del nostro spazio comune e della nostra possibilità di vivere insieme ecco molto brevemente sappiamo che la nascita dell'organizzazione delle Nazioni Unite poi la Dichiarazione universale dei diritti Humanity Fitto
Il progetto di Unione europea certamente anche la nostra Costituzione sono state l'esito di una volontà di rinascita dopo il precipizio dopo le visto che si è spalancato in Europa con guerre mondiali con l'intenzione dei campi di sterminio industriale con l'uso della bomba atomica contro i civili
Lo spazio che ci separa da quel tempo in realtà è brevissimo anticipate immenso ed è una cesura è un argine fragilissimo
Tra un dispotismo criminale e quella che chiamiamo democrazia
Però ecco che quell'argine non ci appare più così saldo
Sempre di più un'azione Lisi mi richiami identitari questa retorica di Dio patria famiglia che credevamo relegata al secolo scorso
Nuovi moli e nuovi campiona massa di senza diritti in fuga ridotti annuo hanno tradita da contenere da respingere da allontanare e di nuovo la tentazione di uomini o di donne soli al comando
Prima Livio Pepino hanno ricordato il segretario generale dell'anno Guterres ha detto che mai dopo la fine della seconda guerra mondiale ci sono state così tante guerre nel mondo
La cosa che va tenuta incontro parallelamente ed è stato sempre Guterres a dirlo e Catherine M. non si era mai parlato di una guerra dell'uomo contro la natura
E queste son cose che dobbiamo cercare di tenere in compresenza per un'analisi anche per trovare risposte
La guerra dell'uomo controlla naturale semplicemente un'assurdità disto che la natura la nostra radice più profonda delle senza che ci costituisce e vi leggo una frase indicativa di tutte cresce l'umanità sta conducendo una guerra suicida contro la natura che reagisce e risponde con uragani incendi e gravi siccità in molte regioni del mondo
Ma l'azione dell'uomo non distruggerà il pianeta che continuerà girare intorno al sole per milioni di anni distruggeranno i testi era nostra possibilità di vivere sulla terra
Parlare di queste due cose insieme sembra strano ma al di là delle concretezze che ci mostrano poi l'enormità di rifugiati chi migranti ambientali che non hanno nessuna collocazione nel diritto internazionale prodotto della devastazione ambientale dalle guerre da come queste due cose essi
Potenza non l'unico collante
Ma è importante con me discorso a tenere in compresenza proprio per una nostra
Cultura che crea gerarchia e crea distruzione sfruttamento e ancora Guterres pochi giorni prima della disastrosa Coppola ventotto di Dubai la conferenza dell'ONU delle parti sui cambiamenti climatici
Ha detto che il mondo fuori rotta e che al ritmo attuale le temperature globali del pianeta saliranno molto oltre la soglia di sicurezza e di uno virgola cinque gradi centigradi che era stata stabilita dalla coppia ventuno di Parigi nel due mila quindici
Per avvicinarsi ai tre gradi centigradi entro fin e secolo questo comporterà conseguenze catastrofiche benché un sempre più serrato negazionismo si Ostini a negarlo
Ecco noi viviamo in quella che viene chiamata policlinici e
E Ching quello che secondo me si può definire un doppio registro di realista per questo mi riferivo lo sguardo come responsabilità
In questa sorta di di doppio registro tutto viene nominato senza per questo però assumere le necessarie conseguenze le conseguenze concrete di ciò che implica e anche le responsabilità che ci toccano
Allora vediamo che in questo continuo store dirci di ragionamenti su un intreccio di crisi climatica pandemica bellica economica politica ma anche sociali anche culturale
Ecco tutto questo intreccio non viene negato ciascuna di queste crisi viene infatti Zatta che tutte via privata delle decisioni conseguenti e questo va dagli eventi meteorologici estremi delle guerre criminali contro i civili
Dal ritorno di una ideologia nucleare dal confinamento dei profughi in campi di schiavitù e tortura
Dalla morte in mare resa sistema dalla recrudescenza della violenza contro le donne
Per la riduzione del diventa categorie merce anche infine dello sfarina
Seconda sessione di questa nostra iniziativa di questa
Mi avvicino al metro
Ok
Ok nel vicino io invece
Aspettiamo un attimo per partire anche con con la diretta con lo streaming quindi un minuto solo
Non è che purtroppo è stata un po'desertificata dal punto di vista delle presenze causa Covi d'
Però sia pur malati a distanza e quindi non infettivi li abbiamo tutti con noi
Grazie a Francesco che invece è sopravvissuto
Allora Laterza parte di questo di questa giornata di discussione già come titolo il mondo come responsabilità
E proveremo a entrare
Da diverse porte diciamo così da diversi punti di vista in un tema che credo sia a cuore a tutte e tutti noi e che è un po'corso lungo tutta la discussione della mattina
E che riassumo con una domanda un po'apocalittica ma
Vera
E cioè possiamo noi salvarci
Proprio
Allora prime risposte sono con la mascherina possiamo salvarci e se vogliamo salvarci in cielo in terra intanto proviamo a salvarci in terra qua vediamo
Allora possiamo salvarci senza rimettere profondamente e seriamente in discussione la gerarchia del mondo
Quella che come esseri umani abbiamo imposto e che alla base del modo in cui percepiamo il nostro ruolo sul pianeta
The possiamo non rimettere in discussione la gerarchia del mondo che abbiamo interiorizzato nel codice genetico possiamo salvarci senza smettere di pensarci come i padroni e i dominatori del mondo
Possiamo salvarci senza rinunciare all'idea di buon senso rimettendo invece al centro l'idea della cura della cura di noi stessi
Degli altri essere umani del vivente non umano della natura dell'equilibrio della vita del ciclo della vita che con equilibrio
Ha permesso diciamo c'ha regalato il pianeta in cui viviamo e possiamo salvarci senza rinunciare definitivamente e per sempre alla tendenza alle schermi Nismo bianco occidentale maschio
Che abbiamo interiorizzato nel nostro codice genetico
Al
Io le butto così queste domande sono domande un po'tosse diciamo ma penso che in realtà siamo arrivati a un punto
Della nostra corsa verso il far male annoia tutto quello che abbiamo intorno in cui è molto difficile riuscire a pensare che possiamo salvarci se non ci interroghiamo molto profondamente sul proprio come rimettere in discussione
L'idea stessa su cui persino
L'idea di sviluppo l'idea di progresso persino la sinistra quand'è nata è nata sull'idea in qualche maniera noi esseri umani avevamo la possibilità di emanciparci dominando
Le forze della natura dominando il pianeta dominando e a e dominando
Avremo portato il bene in realtà stiamo dimostrando che stiamo facendo il contrario e quindi porsi degli interrogativi profondi l'hanno a che fare con la politica ma non anche a che fare con l'etica
Penso che sia un compito
Se davvero vogliamo porci il problema di trovare soluzioni alla crisi in cui siamo e ad aiutarci in questa discussione avremo diverse persone la prima
Che doveva essere qua punto invece a casa perché sta male ma ugualmente ci regala il suo intervento Tomaso Montanari che al rettore dell'Università per stranieri di Siena
Gli ha all'UE abbiamo chiesto di intervenire proprio sul tema custodia o possesso ambiente pace e giustizia
Benvenuto
E grazie buona sera appunto tutti scusate se non sono lì con voi fregando moltissimo non ha nemmeno la dignità vescovile secondo testo è una orribile influenza che viene qua con la febbre ma insomma grazie alla chimica minoranza Novoselov uscito quadro sono anche un po'scritto così
Spero di non essere del tutto non all'altezza
Da sto da una lista diciamo da storico dello storico dell'arte in questa fase anche da rettore di una università
Adesso riflettendo direi sono costretto riflettere sul contributo che le nostre discipline possono andare al superamento di una visione antropocentrica del mondo cioè appunto come si diceva alla nostra condizione di essere il centro del mondo peggiori padroni del mondo
Un superamento necessario se vogliamo che ci sia un futuro per la comunità residenti gravità in via Veneto ed entro questa comunità anche le umane e inumana
Sappiamo quanto non sia affatto scontato sia così
Parossismo fu grande storico dell'arte costretto in quanto ebreo a fuggire dalla Germania e gli Stati Uniti si trovò a insegnare a Cristo passeggiare in quegli elenchi che ormai anche le nostre grazie ai nostri ragazzi conoscono grazie sotterranea
In compagnia di Albert Einstein di Caldoro insediati tende la prima conferenza che si terrà previsto fu una conferenza sul cioè sul valore e sul senso umanistico della sorella e dice qualcosa per genere dice il senso ultimo del delle scienze per qualcosa delle scienze dure diremmo oggi è qualcosa come la competenza il senso ultimo le discipline umanistiche fate qualcosa come la saggezza
Ora io mi chiedo quanto discipline umanistiche oggi soprattutto in un'epoca di prodotti della ricerca valutazioni
Come dire in aziendalizzazione dell'università riescano avesse ancora luoghi di costruzione della saggezza non ce ne certo soltanto
Ma e e quindi quanto possano a loro volta a provare a indirizzare i decisori
Diverse assai restia ad ascoltare la scintilla giusta
Sono i nostri decisioni in alcune situazioni drammatiche quando ormai probabilmente siamo oltre i limiti costretti ad ascoltare Cinzia nelle scienze dure
Molto raramente ascoltano urbanistica ci rallegriamo peraltro tutta per avere sembra poco da dire
Bisogna invece provarci l'anno prossimo la nostra università aprirà un corso di studio nuovo si chiamerà decolonizzazione e sostenibilità ambiente paesaggi patrimoni culturali
è il tentativo di tenere insieme due concetti chiave e intimamente legati fra loro la sostenibilità
Non usata nel suo aggettivo sostenibile chiamato legittimare qualunque cosa gli stia accanto fino allo sviluppo ma invece prendendo l'ha concluso sta relativo ineludibile
Il modo per dire l'ONU otto chiaramente semplicemente
Dovere di prendere atto che non è possibile una crescita infinita in un pianeta finito
E dunque la sostenibilità come una scuola nel senso del limite
E forse la chiave della nostra riflessione della nostra critica radicale è un dominio umano possesso umano del mondo la nostra pretesa di essere i padroni della vita
E d'altra parte appunto la decolonizzazione io credo che ci sia un legame Goldoni io insomma sappiamo che c'è un legame molto stretto intimo fra decolonizzazione sostenibilità
Se la comunità umana non riesce a spostare il baricentro del proprio dominio sul mondo perché non riusciamo nemmeno a non dividerci i sottoinsiemi della comunità umana
Che sarebbero totalmente incomprensibili a un alieno che ci vedesse dal di fuori ballo solo a un alieno
Anche ora un dio come scrive Voltaire nella sua celebre preghiere a Dio verso la conclusione del Trattato sulla tolleranza in cui Voltaire dice tu non ci hai donato un cuore ferrovia ci null'altro né delle mani per sposarsi a vicenda
Fa che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penose passeggera
Pensi che le piccole differenze tra i vestiti che copre i nostri deboli colpi tra tutte le nostre lingue inadeguate tutte le nostre usanze ridicole tra tutte le nostre leggi imperfette
Tra tutte le nostre opinioni insensate tra tutte le nostre convinzioni così dicono i nostri occhi e così uguali davanti ai tuoi ricevuta da Dio
Insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli attori chiamati uomini non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione
Noi ci vediamo molto diverse ci facciamo la guerra per cose dice vodka che vi sarà molto lontano da un po'lontano non esistono neanche una specie che dovrebbe essere unite lottare per la propria sopravvivenza in un momento drammatico e che invece si divide negando sistematicamente ad alcune delle proprie componenti la maggior parte probabilmente la propria componenti la qualifica di umano perché questo si tratta
L'espulsione dal calo dell'umanità
Come ci spiega il diritto internazionale come dovuto tornare a dire nei giorni vicini dal giudice del italiano della Corte penale internazionale
La premessa classica dei genocidi e la riduzione retorica del nemico hanno umano ha scritto la mala pianta del genocidio germoglio dal seme del razzismo
Non tutto ciò che ha sembianze umano umano
Ha sembianze umane umano e lo slogan che ricorre nel discorso nazista per escludere dall'umanità non solo chi non appartiene alla razza buona marchi dentro quest'ultime difettoso come un prodotto mal riuscito dovunque indegno dividere e l'idea di possedere un punto di vista superiore che permetta di distinguere tra umani degni di vivere ed umani degni di essere eliminati interessante
La similitudine essendo animali possiamo uccidere cioè il paradigma del dominio sul pianeta che si trasferisce paradigma del dominio dentro l'umanità
Conosciamo appunto la la terribile rettori genesi di questa retorica e poche settimane fa il ministro della difesa dello Stato di Israele
Ha giustificato la scelta di tagliare acqua cibo elettricità e benzina ai civili palestinesi la striscia di Gaza anche alle incubatrici degli ospedali affermando letteralmente cito stiamo combattendo con animali umani Samo di conseguenza
Con ogni evidenza dunque il punto definire rubano