Presentazione della rivista di cultura politica "Liberal" diretta da Adornato, Galli della Loggia e Rumi

Sono esplicitamente per essere tali delle riviste libere diciamo indipendenti di essere organo di nessun movimento politico ma di favorire questo dialogo e di perseguire testardamente un ideale di discussione che superi perlomeno aiuti a superare quella endemica faziosità italiana che in questa fase impedisce anche al paese di affrontare civilmente serenamente i compiti anche enormi che ha davanti
Secondo obiettivo quello di favorire un incontro tra la cultura cattolica la cultura laica se possibile nuovo rispetto al passato
Noi lo scriviamo l'editoriale punto di vista del primo numero laddove cattolici e laici sono stati capaci di siglare patti di potere anche importanti ma questi patti di potere non corrispondevano mai a patti di valore
Il mondo cattolico il mondo laico sono rimasti in realtà pur magari governando insieme e siglando appunto patti di potere chiusi nella loro autoreferenzialità chiusi in se stessi
Col risultato a nostro avviso di inaridire i valori sia del mondo cattolico che del mondo laico lasciare il mondo laico pressoché senza valori
Noi cercheremo con le forze che abbiamo di fondare questo incontro invece sui valori
Non solo perché l'etica e i confini delle relazioni tra gli uomini in questa fase della storia del mondo e questa fin e secolo e diventano sempre più un elemento decisivo della riflessione ma soprattutto perché riteniamo che questo incontro solo di potere tra cattolici e laici ha determinato una delle conseguenze più nefaste per la storia del nostro Paese ovvero l'assenza di un ethos pubblico l'assenza di valori comuni condivisi solo attraverso i quali può fondarsi davvero una nazione se manca questo spirito pubblico in questo senso nazionale e perché nella storia del nostro Paese questa fondazione non è mai avvenuto perché ciascuna delle culture portanti di questo Paese ha preferito rimanere chiusa dentro i propri recinti
Piuttosto che confrontarsi con le altre culture dominante
Se mai la cultura cattolica che siglava Patti di potere con la cultura laica dal punto di vista culturale o dei valori spesso piaceva di più le quote Golia dalla cultura marxista con la quale invece aveva una fortissima contrapposizione politica
Questo paradosso ha determinato una rottura una frattura a nostro modo di vedere nella crescita dell'identità nazionale
In terzo luogo e concludo nostro obiettivo è quello di presentare una pubblicazione il più possibile sobria quasi ai limiti della povertà di Jean Monnet esposizione grafiche come fuori dal rumore e dal clamore anche dapprima di un sistema di comunicazione che non ha portato vantaggi in questa fase alla alla costruzione politico culturale del nostro Paese
Cercare di mettere l'accento sui programmi e sulle cose da fare
Perché l'obiettivo che noi abbiamo non è e riteniamo che gli intellettuali sbagliano quando pensa di dover far questo di dare prescrizioni ricette mediche o insegnare politici o agli altri intellettuali quello che bisogna fare
O partecipare alle polemiche di accademia che accompagna l'hanno accompagnato la vita del nostro paese ma semplicemente di fornire idee se possibile suggerimenti sempre nello spirito di quel dialogo civile non di quella contrapposizione frontale perché per noi i nemici
Non esistano
Ma esiste un un'agorà comune di confronto e di crescita e quindi terzo obiettivo di produrre idee su una società in mutamento per arrivare a quella modernizzazione del Paese che non è mai stata raggiunta a una modernizzazione con equilibrio e con armonia
E non a caso parlavo della rilevanza che assumeranno nostra riviste problemi etici ma pur tuttavia una modernizzazione una modernizzazione istituzionale che noi dichiariamo nel primo numero nell'editoriale che deve proseguire non deve interrompersi
Perché guai a restare a metà del cammino
Abbiamo semplicemente approvato un decimo delle riforme istituzionali politiche necessarie per portare nostro paese nella cosiddetta Seconda Repubblica e una modernizzazione economica e civile in senso libera questi sono detti molto schematicamente ve ne chiedo scusa
I tre principali obiettivi della rivista che cercherà anche di confrontarsi con il panorama della pubblicistica internazionale anche facendo opera di traduzione di mediazione rispetto a quel che viene pubblicato all'estero in una cornice luoghi di riflessione assolutamente provinciali a nostro avviso
Concludendo dico solo che accompagna temo questo nostro lavoro mensile anche con una serie di convegni
Per tematizzare più direttamente con i protagonisti della vita politica e intellettuale quelli che saranno i temi della rivista il primo di questi convegni ci sarà venerdì al Residence Ripetta il titolo è simulazione di una costituente è una giornata di discussione sul presidenzialismo democrazia credo che da qualche parte si dovrebbero essere gli inviti abbiamo chiamato le diverse aree culturale e politica del Paese a confrontarsi con questo elemento che è uno degli elementi principali adesso del blocco politico del nostro Paese come si deve descrive la Costituzione la si deve descrivere
O no questo il tema di questo convegno cui vi invitiamo naturalmente tutti venerdì al al residence di Ripetta ora sugli obiettivi generali e già su questo primo numero se avete domande da fare noi siamo per rispondere grazie
Quindi
Ma chiaro
Ucciso
Civile battute su qui fuori
Bobo
Generalmente cioè
Ma accuse
La domanda
Nella vostra a
O o o o o
Poi
Roma
Irresponsabile
Innanzitutto del vorrei dirle quello che non è ecco certamente o non a riferimento al fondamentalismo biblico americana
Dell'Ottocento
Ho ben se cioè di di quel tipo di di fondamentalismo che si
Rifletteva che poneva che avviava questo dibattito torna in città che alla base
Per religione civile che alla base la funzione di Cana e i fondamenti strettamente religiosi questo non è secondo me ma poco subito la parola Galli Della Loggia
Ai sesso se vuole un po'provinciale Tellus variano del termine impiego
In Parlamento
Ospiterà ci sono familiare neanche
E Cosimo motore
In italiano esiste un per dire quello che noi intendiamo con Libero resistono parola troppo lunga che non si può adoperare in titoli liberaldemocrazia
La parola liberale italiano significa liberare i liberali non c'è una parola sintetica breve che indichi invece incontro storicamente avvenuto già dalla fine del ottocento tra liberalismo e la democrazia allora ci è sembrato che la prova liberarla fosse la parola sintetica ahimè non italiane ma insomma rinunziare degli altari dieci
Che appunto indicasse questo l'incontro fra liberalismo e democrazia e per questo abbiamo scelto alla libera e diamo la parola liberale ha un significato molto più diciamo così ortodosso di liberalismo classico ottocentesco che naturalmente del tutto
Del tutto fuori luogo insomma come volersi vestire in maschera oggi no impugnare anche se naturalmente
Un'ispirazione ideale del liberalismo classico credo che sia tuttora viva fitta e vitale però naturalmente l'unico liberalismo possibile oggettivamente secco liberalismo che abbia si sia pienamente incontrato con la democrazia ecco tutto quello che razzismi la parola liberale appunto indica questo
Soddisfatto
Batte
Sì aggiungo anche una cosa non so se riesco a soddisfare di più non c'è nessun riferimento a al all'uso politico manda il termine liberal negli Stati Uniti d'America ma c'è sicuramente un riferimento ebbe visibile
Dal primo libro che noi proponiamo un riferimento alla cultura fondativa dagli Stati Uniti d'America e quindi la piccola civetteria del termine inglese
Oltre a tutti i motivi che Ernesto ha indicato che sono i veri motivi per cui non abbiamo messo mai diciamo finale e nasce anche dal fatto da una adesione abbastanza profonda non naturalmente a critica ma abbastanza profonda a la al alla cultura ispirati IVA diciamo della fondazione di San Americhe alla cultura liberale anglosassone che ha una suo particolare rilievo nelle nei vari liberalismo i prodotti nel mondo il piano editoriale prevede una la società che è nata un miliardo di capitale sociale
Quindi è nata da piccole non grande contributo di ciascuno degli imprenditori devo e anche dei direttori della rivista
E il break even considerato raggiungibile ma se poi i consoli vuole essere più preciso di me
Che andavo male matematicamente le scuole dovrebbe essere raggiunto intorno alle dieci mila copie di vendita ai cinque mila abbonamenti
Naturalmente esclusa la pubblicità
Non so se
Posso soltanto dire no
Carriera come io evento liberarla
Non come la parola adoperata altri o in America o nel mondo anglosassone opporsi correntemente
Ma semplicemente come il radicale della parola libera
è una maniera molto più morfologica che non storica o politica o di moda
E siccome io termina liberale anche nelle traduzioni dal latino
Memorie scolastiche liceali lo trovavo adoperato in relazione a certi comportamenti a certi apprezzamenti è un'aggettivazione che esiste da tempo
Molto prima che il concetto di liberalismo politico si affacciasse e allora liberale indubbiamente radicale di liberalismo ordini libertà di tutto quanto
E mi sembra che tendendo la in questo modo si può anche diciamo eliminare questa serie di guardate non è questo guardate non è quello è il radicale corrente abbreviato dal quale radicale poi promanano tutte quante le derivazioni eppure con quel tanto di novità che penso sia nei vostri propositi di attuare
Lanciando in Italia come testata la rivista alla quale auguro il meglio
Auguro il meglio e soprattutto di essere molto aderente a questo titolo
E portarsi in radice
A quello che è il valore radicale tuttora considerabile vivo vivente e propulsivo piuttosto che a derivazioni per distinguo da questo o quell'altra articolazione di questa parola
Io vorrei aggiungere che aiutato da questo intervento che poi non bisogna credere che noi qui sappiamo tutto quello che faremo nel senso che in fondo
Ma anche il motivo per cui abbiamo scelto questa parola forse legato più a a scelte voi sapete come si decidono le testate delle riviste insomma piace convince questo una bandiera la usi
Ma soprattutto non sappiamo tutto di quel che faremo e dopo due o tre numeri direttori si recheranno per quel che sta scritto dentro non per la testata noi stessi proveniamo da storie diverse per noi è stato già ed è ancora un lavoro in corso quello di conoscerci
E di ricavare dall'esperienza dell'altro che sono diverse anche molto diverso delle tre persone che sono qui quel tanto di comune che posso produrre un'opera collettiva per quanto si tratti di un mensile di un opera di pubblicistiche
Naturalmente le coordinate nei comuni le abbiamo condivise quelle di fondo e non è detto che su tutto la pensiamo alla stessa maniera non è detto che sapremo quel che uscirà nel secondo numero è un lavoro in corso per il quale abbiamo chiesto aiuto di tante persone perché riteniamo ecco questo lo vogliamo dire che l'identità di una rivista e quella non l'abbiamo molto chiaro
E lo detta nei tre obiettivi e l'abbiamo detto anche nelle risposte non sia in contraddizione non debba essere in contraddizione col fatto che una rivista Posse debba essere aperta a tutti
Questo è intanto principio liberale
Cioè il saper avere le idee non nascondere dietro il confronto esibirla in modo molto netto anche se si vuole provocatorio ma mai rifiutando il confronto e il dialogo e apprendo per quel che possiamo noi le pagine di questa rivista a tutti
A tutte le culture politiche presenti in Italia naturalmente secondo il taglio e la logica di un prodotto che è un prodotto editoriale quindi alle sue esigenza
Gismondi
Che però è molto scossa scommesse storica del liberalismo che è stata quella dell'autogestione individuale dei valori ultimi cosa fosse il bene il male avrebbe dovuto deciderlo solo il singolo
Questo mi sembra in una schietta tradizione liberale poi
Leggo che va rivista s'intende rivendicare alla politica lo statuto di un'attività che nella sua trama profonda attiene deve attenere o l'ispirazione etica
Ecco anche se dopo si dice che si tratta di un'etica della responsabilità quindi
Già questo la differenza rispetta un'etica delle convinzioni dell'ideologia
Non questo riportare la politica un'ispirazione etica non è un contraddizione con l'assunto liberale cioè il fatto che comunque l'etica qualcosa di separato ed è bene che sia così rispetto alla politica
Innanzitutto non c'è nessuna prescrizione invertire cosa uno preferisce cioè io sarà
Posso anche
E consentire che la nel gli avventurieri si dedicano alla pur si dedichino alla politica io preferisco che non siano gli avventurieri e dedicarsi alla politica però
Se ci sono degli avventurieri di qualificazione politica faccia oppure cioè voglio dire è una scala di preferenze non c'è nessuna prescrittività quelle parole
Io preferisco come noi preferiamo credo molti italiani preferiscano
Che a occuparsi di politica siano delle persone che abbiamo dei valori
Quando si dice che la politica deve essere cosa distinta per la morale si intende dire per l'appunto che la politica deve essere guidata dall'etica della responsabilità cioè quell'uomo politico non può mettere sempre e comunque al primo posto l'esigenza morale ma deve tener conto anche di altri esigenze
In questo senso la morale non deve comandare la politica ma questo non significa che la morale non deve entrare nella politica altrimenti l'alternativa è quello degli avventurieri che è un'alternativa che si è vista molto disperso insomma
Se ci sono degli avventurieri che ottengono il consenso naturalmente in una democrazia hanno il diritto di governare ciò non toglie che prima ancora degli avventurieri ognuna fa le sue scelte se lei pensa che la politica debba essere una cosa separata per la morale preferirà anche Venturiello
Altri preferiranno altre cose insomma
Si tratterà di contarsi
Va bene
Certo è difficile
Che una politica virtualmente condotta da avventurieri che un Paese abitualmente condotto da persone che concepiscono la politica come qualcosa che non ha a che fare con la morale che non ha a che fare con i valori e difficile che alla lunga un Paese guidato da una classe politica del genere possano restare unito è ovvio cioè diventa beh la politica diventerebbe semplicemente un campo di scorrerie del potere e quindi ogni comunità si disintegra adempiere Fini
Non potrebbe nasce nessun senso di identità collettiva in una comunità in cui la politica fosse soltanto dominata dal potere senza un connotato di principi no
Insomma se posso aggiungere Nancy di codicillo la mia valutazione
Quella della carenza nel nostro Paese di una religione civile
Questo pone sempre più gravi problemi
Questo dipende forse anche da vicente abbastanza accelerate che ha avuto la la storia dell'unificazione
Però può reggersi un paese senza religione civile
Io dei dei forti dubbi ecco
E questo tocca non tanto la sfera della della politica quanto alla sfera dello stato che secondo me da Machiavelli in quale il punto debole di un Paese per tanti versi gagliardo vigoroso
Brillante ricco e quant'altro
E proprio il quadro di riferimento comune che anche nell'ora che volge anche se lo storico
Si dice che si apre vite quindi credo che cosa da lontano quindi dovrei lasciare la parola tornato bene
Lo storico non può non non ravvisare questa debolezza del quadro di riferimento comuni
Un quadro di riferimento inciuciare condivise
Dopo il Risorgimento si è tentato di elevare il Risorgimento medesimo a religione civili tutti italiani che non era per la nota questa la questione romana e poi per la coesione sociale cinque proprio quarantacinque si è cercato di farlo diventare la la la la resistenza la Costituzione
Sono quadri che hanno per qualche decennio magari retto in certi contesti politici poi dopo si sono disgregata
Non fosse non c'è abbastanza religione civile della nostra cultura
Alle spalle della quotidianità della politica
Dopo
Non ho altre domande
Il gruppo quando l'operazione trasversale in un certo senso di attribuire il concetto di
Liberalismo a le forze in campo ha come obiettivo quello di spostare il dibattito politico sulla reale identità ideazione nell'ottica del futuro bipolarismo
E quanto questo sforzo di tipo culturale tende a questo tipo di
Prospettiva
Molto
Noi pensiamo che ci sia stata una rivoluzione democratica nel quarantacinque
Ma che non ci sia stata una rivoluzione liberale
Questo è stato un Paese democratico a tutti gli effetti nella cosiddetta Prima Repubblica ma non è stato un Paese liberato
La le forze della società e anche le forze della cultura erano costrette forza dell'economia della società e della cultura uno costrette dentro un sistema politico costruito riforma consociativa come si sa in cui il difetto principale per un Paese liberale era l'identificazione tra partiti e Stato
Non era più solo un partito come all'epoca del fascismo erano tanti partiti e questo garantiva un pluralismo politico molto ampio anzi troppo forse ampio
Ma sicuramente non c'era la assunto principale di una società liberale
Separazione tra partito e Stato la libera circolazione del economia della società e della cultura
Era tutto ingessato e il riferimento di ciascuno erano Diberti questo ha configurato una forma di democrazia particolare che ha fatto crescere il Paese che non bisogna fatto disprezzare a una sorta di democrazia popolare diciamo
All'occidentale
Oggi è sono maturi i tempi non rivoluzione liberale ma se non si precisa cosa vuol dire
E se non si va avanti nel terreno delle riforme e se i poli che si costruiscono non corrispondono ai criteri di un maggioritario funzionante Queen se le leggi i partiti le associazioni e gli uomini di buona volontà non iter non collaborano per raggiungere davvero questo obiettivo
E io credo che non ci arriveremo a fare questa rivoluzione liberale quindi il nostro lavoro ha molto a che fare infatti il titolo del primo numero dei quattro blocchi che abbiamo scelto di mette in evidenza e cambiare la destra e cambiare la sinistra
Non c'è scritto formare il centro c'è scritto cambierà la destra cambiare la sinistra noi abbiamo una pubblicazione di un bellissimo articolo del ventitré di Luigi Sturzo
Dentro queste pagine in cui si spiega che il centrismo non è un luogo esponente incredibile soltanto con un luogo politico fisso a geometria variabile ma è un luogo dello spirito politico luogo tra cultura della moderazione e la cultura dell'equilibrio della cultura della concretezza contro quella delle chiacchiere la cultura del fare contro la cultura delle astrazioni intellettuali la cultura che degli uomini semplici contro quella degli uomini sofisticate tutti questi richiami te sono costituiscono per la necessità di andare alla costruzione di un bipolarismo e perché no di un tendenziale bipartitismo futuro
Che corrisponda a questi criteri appunto che in altri Paesi però loro storia vengono sono già considerati normali
E i problemi che hanno oggi l'Inghilterra la Francia e la Germania gli Stati Uniti sono altri mentre noi insieme agli altri problemi che condividiamo con questo mondo
E di fin e secolo abbiamo anche ancora quello di raggiungere una moto maturità politica siamo stati dei degli Infanti dei bambini
Come tali siamo stati considerati incapaci di intendere e di volere sempre col paternalismo dei partiti a Averna meglio
E ancora questo deve essere deve essere superato
E abbiamo il maggioritario ma non siamo maggiorenni
Il nostro sforzo è di fare in modo che il maggioritario prevalga in tutte le sue articolazioni le regole che vanno costruite nei sistemi di garanzia ma anche soprattutto che la nostra testa politica si abitua diventare maggiore
Aggiungo una battuta attribuite a Giolitti pregiudizi di sia per l'Italia e con una carrozza
Tirata da due cavalli uno rosso e uno nero nero e nel linguaggio del tempo voglio vedere i clericali e aggiungeva basta che Postiglione sia liberale
Questi giorni
Prego la la
Prima parlava della necessità di una religione civica per permettere l'esistenza di una società e una politica liberale ora secondo voi questo ovvero l'identificazione dei cittadini nello stato come nella tribù verso la quale si hanno delle responsabilità
Preciso e viceversa può essere costruito S. siccome o può solo essere risultato di una storia di una nazione
So mi viene in mente la Gran Bretagna è una nazione da mille anni o Israele ed è costruita cinquant'anni fa ma su pervasive logiche ben precisa ora in Italia come si fa costruire questo rapporto tra l'individuo tribù Ernesto questo
Non non non puoi pensare di avere una risposta una domanda così questa è una domanda che richiede dieci anni di queste riviste come si fa si fa col attraverso le culture politiche ecco posso di potenti semplicemente questo perché è facile sponde perché questo non è accaduto perché l'Italia non ha avuto una religione civile a differenza di tanti altri Paesi perché le culture politiche che sono state maggioritarie hanno avuto l'egemonia nel nostro Paese
Non hanno ho avuto diciamo così la capacità o la volontà di fare questo e perché il nostro Paese fino ad oggi è stato un parente
Che ha vissuto la sua esperienza unitaria in un forte clima permanente di guerra civile cioè con fortissime contrapposizioni ideologiche e finché ci sono forti contrapposizioni ideologiche paese questo dal mille ottocentosessanta sui da quando l'unità di questo Paese fu fatto contro la volontà della stragrande maggioranza gli italiani che essendo di fede cattolica obbedienti al Papa erano contro Unità d'Italia e da allora in poi in Italia sempre avuto un CRI
Prima di ideologico di più o meno latente guerra civile con culture politiche nate su questa in questo clima e che quindi spesso
Più che superare un clima del genere erano il frutto di questo clima e quindi va gravavano ed è così appunto al perché
Non è
In Italia manca è mancata una il giudice civile come si fa a risalire questa china
I centocinquant'anni di storia si fa cambiando le culture politiche e potendo contare su una società come quella italiana di oggi che sicuramente dal punto di vista sociologico e è una società con un forte grado di compattezza anche se con molte divisioni ancora però rispetto a Trento a cinquanta o cent'anni fa molto più compatta ma l'essenziale però e lei ha presenza di culture politiche che si prefiggono questo obiettivo che sentano l'importanza fondamentale che ha questo obiettivo
I più intenso che occasioni come questa qui la conferenza stampa si possa dire
Noi vogliamo attualmente spingere il punto fondamentale che ci sia la consapevolezza della necessità di questa di una di una di un evento come questo cioè della di una religione civile
Se non c'è questa consapevolezza cioè che è necessario perché un Paese esista che esista quello che colte
Viene se voi non religione civile mo'diamo atto termini chiama Nation building inglese presente appunto di costruzione della nazione
Con tutte le componenti ideologiche sono richieste se non c'è la necessità di questa roba e non ci sarà mai questa rosa
Le culture politiche italiane se lo sono posti a volte questa esigenza ma sempre in contrapposizione ad una parte del Paese
I liberali sicure antifascisti si ponevano certo l'esigenza di costruire una nazione italiana escludendo però quella parte d'Italia che non gli piaceva capisce e naturalmente
In questo modo non potrà mai nascere una un senso della Nazione dell'identità è una coscienza civico religioni CPP che dir si voglia
Bisogna superare questo handicap storico del nostro Paese che non ebbe non è dipeso dalla cattiva volontà di nessuno è un retaggio storico
Ecco se posso aggiungere
Per dal tuo punto di vista lei pensi al problema storico del non expedit
Cioè quella tal formula per cui i cattolici non dovevano essere neo eletti né elettori
Ora questo è io mi inchino a una scelta di questo tipo di cui capisco le rilevanti ragioni però c'è anche un altro modo di guardare la cosa il paese si è trovato senza rapporto dall'anima religiosa non di tutta ma di grossa parte dell'anima religiosa e quindi di gran parte mille ottocentosessanta delle masse popolari
Questo vuol dire che mentre la religione è stata storicamente la base di tutte le costruzioni nazionale è stato alle europee tutte compresa la Francia dove evidentemente la religione addirittura fondante dai tempi dei dei dei Capetingi in qua a litania nasce senza e contro la chiesa
Con un effetto di Gaudì tavolino a tre gambe e mezzo o a due gambe mezzo triturato trasferiti questo spiega anche la come dire
La necessità di provvedimenti eccezionali di interventi militari nella storia dell'Italia unita
Mi spiego è un caso nella zoologia politica europea è un caso occasioni io non conosco un altro Stato che sia nato
Senza e contro la religione anche se l'articolo uno dello Statuto del Regno dicevo la religione cattolica apostolica romana la religione dello Stato
Che era l'articolo meno meno applicato di tutto il vecchio Statuto che peraltro duraturo quasi un secolo
Allora questo ha lasciato delle dei segni è stato grazie gradualmente attenuato
E forse sarebbe ora che venisse seppellito totalmente senza improvvise resurrezioni che potrebbero anche essere possibile
Io sono di quelli che ha anche che ha ogni tanto questa tentazione proprio qualche amico che interviene in un certo senso mi salva se non è un'ipotesi non è un'ipotesi da scartare del tutto
Anche nel mondo cattolico c'è una destra o a sinistra
E questo libero al valere mondo cattolico volle
Aiutare a riflettere
Ma
Né i nostri obiettivi
Occhio abbiamo detto prima anche in apertura c'è quella del dialogo tra centrodestra e centrosinistra sul piano politico dunque quale che siano le scelte politiche del mondo cattolico questa è la nostra linea
Questa non è una rivista organo di nessun movimento politico e dunque questa sarà sul piano del rapporto politico della ricerca politica la nostra lì
La nostra ambizione che certo si potrà misurare nel corso del tempo non subito eh però anche un'altra ed è quella che è stata detta ricorda zavorrata Ernesta da Giorgio
Ovvero quello di fare una ricerca sul rapporto tra cattolico e laico che sono due termini che probabilmente già appartengono al passato ma che pur tuttavia devono essere ancora usati per intendersi insomma come quelle parole che forse diventeranno lingua morta ma che oggi servono a capire la lingua che parliamo
Noi abbiamo questa ambizione di una ricerca sul terreno della religione civile rapporto tra Chiesa e Stato dei motivi del perché mancato un'etica pubblica una religione civile che è diversa dall'etica privata come è già stato chiarito nella risposta
Al collega prima e questa è una ricerca che non ha confini politici
Che non ha e non richiede schieramenti politici o scelte appartenenze quella o quell'altra parte del mondo cattolico è una ricerca sulla storia italiana
E sugli sbocchi che adesso bisogna dare per arrivare finalmente a costruire una nazione con tutte le carte in regola e quindi con valori comunemente condivisi
Abbiamo detto che noi pensiamo che ci sia stata questa autoreferenzialità del mondo cattolico del mondo laico che alla fine ha prodotto una rendita di valori dell'intera collettività nazionale
Una vita di valori e del mondo cattolico e nel mondo laico quasi un annullamento della categoria di valore o dei ragionamenti sull'etica pubblica
Noi cercheremo di accendere uno starter per ricominciare questa discussione
Naturalmente senza nessuna presunzione perché e compito e talmente sopra di noi che noi possiamo semplicemente offrire qualche spunto e cercare però di essere un luogo di provocazione di ricerca su questo perché nessuno lo fa
Ecco in questo c'è una caratteristica di libera che credo sia del tutto singolare non è detto che ci riusciamo ma nel nelle intenzioni e del tutto singolare del tutto originale
Riflettere su questo dato della storia d'Italia sull'assenza di questi valori condivisi che derivano come è stato detto
Più autorevolmente quanto posso fare io per Rumi e Galli della Loggia e che non richiedono schieramenti politici in realtà poi se proprio posso allargare la risposta direi anche questo
O non so se qui Giorgio emessa son d'accordo ma penso di sì la per me il il sistema maggioritario non può essere un sistema
Di spaccatura del Paese in una sorta di guerra di religione
Maggioritario dovrebbe essere quel sistemi in cui magari una specie di guerra si fa momento elettorale e se poi e meno bellica meglio che ma insomma una specie di guerra può anche avvenire al momento elettorale ma dopo siamo tutti italiani
E tutti governati da quello che a quel punto è il governo degli italiani
Naturalmente a quel punto questo cosa significa che non si obietta col Governo no che si obietta tutti se mai al Governo perché tutti liberi da questa appartenenza gigantesca che in questa fase è stata costruita in Italia e qui ciascuno sta disagio
Perché
Un industriale o un intellettuale o un insegnante di scuola devono essere valutati nelle proprie idee nella proprio lavoro a seconda degli schieramenti a cui appartengono questa è una cosa che non può reggere non corrisponde alla Società italiana nel sistema politico nel sistema dei informativo si sta giocando una guerra civile che non appartiene alla sensibilità degli italiani di oggi
Noi cerchiamo e per quanto ci riusciamo ripeto di corrispondere a questa a questa sensibilità
E naturalmente sapendo che poi i mezzi d'informazione il mondo politico hanno una grande forza nell'imporre questa sensibilità
E quindi anche ove fosse vero che questa non è la sensibilità degli italiani di oggi se questa è la sensibilità dei mezzi d'informazione del mondo politico rischia di diventare anche la sensibilità degli italiani e questo lo guardiamo con grande paura volevo un grande paura a un'Italia divisa di nuovo in Guelfi e ghibellini
Per cui il nostro sforzo è quello di attenersi ai dati e alle idee alle proposte dicendo che
C'è una verità nell'avversario che ci interessa quanto la nostra verità
E che una nazione un senso comune di etica pubblica non può che nascere da questa logica cioè nel ricercare oltre al di là dei motivi di divisione che esistono che vanno detti
E anche molto nettamente quella verità
Dell'avversario che può riguardare anche me se si comincia a ragionare con questa logica forse quella cambiamento delle culture politiche che Ernesto
Di quel mesto parlava forse si avvicina si avvicina un po'di più
O se non ci sono altre domande ringraziando coloro che le hanno fatte meno impegnative il prelievo di seguisse di darci una manovra