Lo spazio adriatico e i Balcani dal Medioevo all'età contemporanea. Tra dimensione politico-culturale e dimensione economica (3ª ed ultima giornata)

E direi che
Possiamo dare inizio ai lavori della mattina io in realtà
Dirò davvero due due cose in in croce perché poi coordinerà o la seconda tavola rotonda vorrei però iniziare intanto nel dire che il sindaco arriverà Assisi si scusa insomma terrestre qua in questo momento arriverà attorno alle undici e trenta a portare i suoi saluti perché aveva un impegno
Inderogabile
Insomma dell'ultimo momento quindi arriverà alle undici e mezza impegnato purtroppo insomma in una cerimonia funebre
Io però volevo prima di passare la parola alla collega Karen parla perché qua a rappresentare a portare i saluti anche del magnifico rettore e volevo fare solo qualche ringraziamento di nuovo perché questa tre giorni che si conclude con queste due tavole rotonde
è stata resa possibile per un lavoro sinergico tra il Dipartimento di beni culturali lo Europe da Arezzo Romagna che diciamo inserito all'interno naturalmente del comune di Ravenna e dell'assessorato alle Politiche europee
Naturalmente le Flaminia e ci ospita da due giorni la biblioteca la biblioteca Catti assenze ci sarebbero tantissime persone da ringraziare però non non le ringrazio una per una però ci tengo a ringraziare due mie collaboratrice la dottoressa Lucrezia Ranieri la dottoressa De Ponte che hanno reso possibile realtà
Tutto ciò da un punto di vista organizzativo della costruzione scientifica anche di di questa tre giorni oltre al collega
Raffaele Savigny che insieme a me ha curato da un punto di vista scientifico tutta questa tre giorni io adesso passerei la parola alla professoressa Pallada
E e poi procediamo
Con i lavori grazie
Mi sentite funzioni
Buongiorno a tutti a tutti e sono qui per portarvi i saluti del magnifico rettore della protettrice alle relazioni internazionali la professoressa Raffaella Campanella
Mi fa particolarmente piacere essere qui oggi e fare questo mio primissimo intervento date legata alla cooperazione internazionale lo sviluppo di Università di Bologna sono stata ufficialmente nominata
Solo ieri innanzitutto per un motivo permettetemi personale nello specifico disciplinare io sono una storica
E mi occupo di storia dell'Oceano Indiano quindi ne è particolarmente chiaro e anche molto caro il grande potenziale analitico che offre guardare la storia partendo dall'acqua dal pensare lo spazio acquatico il mare Adriatico l'Oceano Indiano non solo come qualcosa che divide ma soprattutto qualcosa che che unisce che fornisce quella struttura sulla quale si sviluppano connessioni grazie la circolazione di persone che insieme a loro esportano anche merci e idee e che diventano tanto più chiare se le osserviamo da una prospettiva di lungo periodo come osservando il programma di questi giorni ho visto è stato fatto in in questo convegno quindi la prospettiva quella storica che permette di vedere il divenire dello dello spazio Adriatico come spazio di commercio come spazio di migrazioni come spazio di cooperazione
E in tal senso vedo particolarmente significativo questo evento che si conclude oggi con la presenza di rappresentanti appunto del mondo della cooperazione oltre che dell'impresa del commercio e delle e delle istituzioni
Un mondo quello della cooperazione con il quale nostro attenevo ha una lunga tradizione di collaborazione e chi è un mondo inevitabilmente strategico per le nostre attività quindi ritengo particolarmente virtuosa la struttura che gli organizzatori hanno voluto e saputo dare a questo convegno che promuove ed è abbastanza raro credo anche un dialogo sinergico tra il mondo scientifico il mondo accademico dell'università e il mondo della della cooperazione che è un tema che sarà oggetto anche di un seminario che abbiamo organizzato e che si terrà tra qualche giorno in sala Ulisse in via Zamboni trentatré proprio sulla il trenta ottobre sulla relazione tra mondo della cooperazione e mondo del di università quindi ringrazio gli organizzatori e il Dipartimento di beni culturali per l'organizzazione di questo evento e vi faccio i miei migliori auguri di di buon lavoro per questa ultima giornata di lavori grazie
Direi che a questo punto lasciamo la parola ad Alberto Pagani che diciamo non ha bisogno di presentazioni in genere tale farà penna può in particolare io ricordo né lo ricordo con grande piacere che Alberto Pagani un docente del nostro Corso di Laurea storia società e culture del Mediterraneo che un po'alla base anche della riflessione scientifica che ricordava la collega Pallade arte sta dietro alla costruzione di questo convegno quindi Alberto a te la parola è grazie noi ci spostiamo tra il pubblico
Grazie grazie a tutti voi per presenti io chiamerei qui subito
Il mio interlocutore della prima tavola rotonda che abbiamo intitolato aldilà ambigua dell'Adriatico economia cooperazione scientifica e culturale che sono Gianni Bessi di Confservizi Emilia Romagna
E mediocre persino dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo Vittorio chi nasce dalla Camera di Commercio di tra moldavo e Renzo Righini della Richini S.r.l. ma anche
Diciamo rappresentante dell'economia
Ravennate
La la la dottoressa vicini che era Bedetti in programma si si sia di mi sposto io stesso prendo
Perché io devo fare il Bruno Vespa
Un po'di anni che Maneggio microfoni ma il corpo imparate perché dette
Sì
Piace vivere poter rischioso
De zero
Che traduttore sensibile purtroppo non mi si scusa non può essere presente perché è rimasta in Bosnia per impegni di lavoro quindi
Faremo una tavola rotonda con quattro ospiti se riesco non potendo sforare i tempi provò farvi due domande per uno se vi devo inviate le faccio una sola
Seguo l'ordine ecco penso da Gianni Bezzi di solito in queste la lingua italiana non ha la semplicità dell'inglese che usa you noi abbiamo il tu il lei risolto in questi casi si dovrei usare lei ma io con Gene non ci riesco
L'accusa lei per cui mi rivolgo al pepe nero e più più informale più diretta il voi non fa parte del filone voi non da un po'di anni fa Orazio il cursore
Mentre venivo in macchina e qui a questo convegno tavola cambia la musica c'era trasmette una canzone di Ivano Fossati che si conclude con un verso che mi ha fatto pensare al
Al convegno di questi giorni
E dice siamo noi che abbiamo nell'attenta nella testo maledetto muro
Tutto sommato in questi due giorni cui abbiamo dedicato l'attenzione più al agli aspetti storici che non ha quello che discuteremo oggi che riguarda la contemporaneità
Abbiamo sentito parlare di divisioni e di unioni di tempi in cui il nostro Mare Adriatico
Quello che i cinesi dei tempi di Marco Polo chiamo chiamano ancora in corso di Venezia quindi chiaramente già rete e pentiti cos'è nostro mare Adriatico è stato in alcune fasi un un elemento di divisione tra le due sponde ma è stato anche per tanti secoli una via d'acqua un collegamento d'acqua tra due sponde che hanno anche semplicemente negli aspetti architettonici basta andare nella Costa D'Amata tanti elementi
In comune
Abbiamo visto in questi giorni tante mappe
Alcune mappe le mappe che rappresentano il mondo di oggi
Non dovrebbero essere fatte solo di righe che segno nei confini di geografici o di elementi diciamo naturali come le montagne i fiumi
Dovrebbero avere anche altri elementi che aiutano a capire che sono gli elementi della connessione
Le strade le ha rotte marine che che disegnano supply chain di forniture economiche
Le pipeline che trasportano l'energia idrocarburi i cavi sottomarini ecco oggi
Parliamo dell'Adriatico e delle due sponde dell'Adriatico e quindi dei Balcani dalla dall'altra sponda di di là come c'è scritto nel titolo in questa chiave quindi comincio da Gianni che è un esperto di di energia e di del e anche un opinionista che scrive su diverso i quotidiani e riviste in questo settore io vorrei capire bene quello che sta succedendo non solo nei Balcani ma in tutto il nostro est rispetto alle politiche energetiche alle forniture
Ed emerge che tre sono anche il nostro Paese
Grazie grazie intanto a dell'invito a
Tutto lo staff di dell'organizzazione di questi tre giorni al netto ovviamente della della della della della complessità della del della domanda che però su ovviamente una base la della vostra discussione anche nei giorni precedenti come ai
In sintesi
Presentato
La mia opinione è che ovviamente l'argomento molto complesso
Moto Complesso e spesso ci si ce ne occupiamo ce ne ho diamo quando accadono e venti tragici o di carattere geopolitico che accendono i riflettori su questo o quell'altra area però sappiamo benissimo e credo che sarà emerso anche nei giorni precedenti come soggiace chiaramente anche la situazione balcanica in un'ottica chiaramente il di non solo di relazioni come dici tu ma anche di contrapposizioni storiche politiche di grandi interessi e di grandi affari questo uno degli argomenti l'Adriatico lo vide dal titolo della nostra lo spazio di reato che i Balcani dal insomma oltre che la parte storica lo possiamo vedere chiaramente così in orizzontale la nostra relazione tra le due aree però Adriatico anche una una
Una un canale di di connessione verso il sud della della del Mediterraneo in particolare cosa che chiaramente molto attuale oggi faccio una discrezione non sui Balcani ma poi ci arrivo leggere cercherò di colore di di mettere insieme le due cose
è il canale diretto a quell'aria che all'Est Mad che adesso è molto chiaramente sotto l'attenzione di tutti per i tragici eventi di Hamas della della crisi israelo palestinese in quell'area per alcuni per quasi dieci anni negli ultimi dieci anni si era o si stava cercando di costruire proprio grazie alla al tema delle interconnessioni sull'Energia
Una una sorte di diplomazia del gas per intenderci
Di di cui anche l'Italia è stata è protagonista è stato nella qualche anno fa nel due mila diciannove costituito il Forum del gas la smetta con all'interno l'Egitto Israele l'Autorità nazionale palestinese il Libano la Giordania per costruire una una un'idea di utilizzo e sfruttamento non solo economico ma anche politico sociale di integrazione di tutta quell'area dell'Est mete che la parte che vede quei giacimenti e e cioè oltremodo anche Cipro e quindi tutte le
Che hanno quei nomi particolari rilevati a un Afrodite eccetera eccetera Gianni ti interrompo un secondo per farti una domanda specifica
La maggior parte di noi cittadini italiani non abbiamo una conoscenza dettagliata delle fonti di fornitura di gas e dell'energia adesso pigiamo interruttore s'accende la luce accendiamo i Formello seicento il gas
A ci siamo resi conto c'è stato spiegato dei mass media
Quando esplosa la guerra in Ucraina che gran parte delle nostre forniture provenivano dalla dalla Russia
Dichiarasse e ce ne siamo accorti nella bolletta del gas e dell'energia elettrica che lievitata
In maniera molto sensibile non voglio portarti fuori strada Varano ha marcato ma ma questo locale sa cosa rischia avevamo a questo e poi ovviamente
Vorrebbe non solo più tempo ma anche anche altri più prestigiosi relatori su questi argomenti qui perché hanno tante sfaccettature ma per dire che una delle are appunto per la
Versificazione di queste forniture per l'Italia e altri Italia sì ma vedo solo se candidato adesso ma è sempre stato un abbaglio energetico dai tempi di Enrico Mattei eccetera eccetera se si è candidata come crocevia
Per portare ovviamente attraverso le interconnessioni in particolare in questo momento perché gas diventato una darà diciamo commodity locale regionale a esse non accomodati globale appositamente perché il le lei le innovazioni tecnologiche su fronte della rigassificazione del gas cosiddetto Gnl hanno raggiunto tali portate che hanno permesso a essere non ovviamente con lo stesso lo stesso presso la competizione del gas russo ovviamente molto più molto meno costoso però porta chiaramente a diversificare le forniture candidarsi come crocevia e quindi come avvenne argenti
Questo passaggio chiaramente in verticale vede anche i Balcani protagonisti e di una metanizzazione della loro area cioè mentre noi Italia Germania Austria siamo Jabil pare dei dei paesi un sistema di Paesi metanizzati l'area dei Balcani si sta metanizzati in corso di questi e sono partiti non solo quei gasdotti che vengono dai Kalmar h dal Mar Caspio che appunto da che scrive dalla e passa e passò dal Turchia altro soggetto non solo potenza dare a geopolitica terra e la smette ma anche per i Balcani per storia e tradizione sperava ritoccato sicuramente questi punti
Ma che portano cemento lento Commissione che si chiama Tata che attraversa Adriatic pipeline in Italia ter
Ovviamente sempre il tema delle diversificazioni dalla dalla Russia ma la stessa Russia la stessa Federazione russa con con Putin
Ha agito in un disegno di bypassare l'Ucraina Traverso non solo il famoso nostri ma che è stato citato mille volte durante la crisi in queste anche con un'altra linea che è quella che passa da sud che si chiama tutti Stream
Che nasce originariamente doveva essere proprio dirette Balcani passa dalla Bulgaria e si chiamava stavo Street ma dopo lì ci fu il veto europeo in particolare della Merkel che viene probabilmente citata spesso sia a proposito e a sproposito che ha cambiato questa destinazione Putin Erdogan chiaramente io stop un po'anche in maniera non non dico banalizzando in maniera superficiale cose che sono state chiaramente e hanno avuto una complessità però hanno disegnato questo tracciato e questo scatta il tracciato che che passa sotto il Mar Nero arriva nella parte europea della Turchia e quindi la Turchia fa parte dei Balcani chiaramente e questo poi stanno costruendo le le cosiddette stringhe dei dei dei metanodotti per arrivare in Serbia che è uno dei Paesi ovviamente non solo più popolosi ma soprattutto è il principale area industriale dei Balcani perché comunque lì storicamente con l'ex Jugoslavia c'erano le acciaierie le industrie chimiche e quant'altro
E e e non solo la serie A ma anche l'Ungheria che sono i due Paesi chiaramente più filorusso filorusso io di influenza russa più più marcata
E dall'altra parte c'è invece il cosiddetti il cui così detto tappa che vi dicevo che non raggiunge solo le coste pugliesi ma oggi stanno costruendo la parte di metanizzazione della della Costa d'altro
Qui ci sono protagoniste diverse realtà italiane nella costruzione della metanizzazione
Appunto della del tappa della Costa d'annata de costa dalmata c'è stima e ci sono anche delle delle società nelle aree dove la metanizzazione già presente la stessa era in Bulgaria o e nel per esempio Romania che sono distributrici commerciale di gas
Chiaramente numeri alla mano di popolazione crescita demografica e ovviamente impatto che hanno che Ali la alla produzione elettrica in particolare del del carbone
Siamo a livelli come la Polonia l'ottanta novanta per cento hanno anche un impatto di carattere ambientale visto dall'Unione Europea perché poi molti di questi Paesi sono in procinto di entrare in Unione europea quindi
Per dar di insomma questa questo questo scenario non solo geografico ma anche di interconnessione chiaramente il rischio è quello di vedere qui concludo diciamo prima la prima sollecitazione che mi vuole lasciare
Il rischio è quello di vederli in contrapposizione innanzitutto con il corridoio Lab Italia e dall'altra parte vedere il ma dall'altra parte nella stesso per negli stessi Balcani potrebbero esserci un'Inter una una contrapposizione tra la linea che appunto dalla dalla tutta la Turchia europea fino alla Serbia e e all'Ungheria e quindi poi al mercato anche tedesco può vedere il turchi strinse risalire oppure quello del tè del tatto a risalire sulla constatarlo
Ci sono due zone di influenza diciamo perché ovviamente noto realmente la Croazia è molto più filo europea se non filo NATO per intenderci
E si vede anche nello sviluppo dei il delle di questa metanizzazione ed investimenti per esempio dalla parte impassibili
Di realtà economiche americane o tedesche mentre in Serbia
La la la parte filorusso comunque di carattere di influenze russe sono è più marcata
Non solo nel campo della della dell'Energia macchina altrove in quello che sta in termini che si definisce Soft Power esempio sponsorizzazione adesso fino a qualche tempo fa erano anche a livello europeo però la Champions League che era finanziata
E lo sponsor principale era Gazprom Gasparo Malacca forte presenza ovviamente nei Balcani parte serbi
Grazie Gianni
Emilio usciamo dall'economia in senso stretto e parliamo degli altri canali con cui gli si può sviluppare una cooperazione tra noi tutto il mondo balcanico
La la mia domanda comincia nel modo più banale cioè di spiegarci che cos'è l'Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo e e che cosa
Sta facendo che cosa ha fatto nel tempo per costruire abbattere i dannati muri che abbiamo nella testa di costruire relazioni
Di interscambio e diplomazia
Acculturare legata alla cooperazione
E allo sviluppo di un'area che così vicina a noi in un potere avere rapporti di dipendenza economica
Bene allora innanzitutto buongiorno a tutti e a tutti e a nome del nostro vice direttore tecnico attualmente direttore ad interim dell'Agenzia che Leonardo Carmenati a cui era arrivato in primo luogo l'invito e del direttore dell'un nell'Ufficio terzo a cui io appartengo culture sviluppo della agenzia ringrazio per quest'invito a partecipare a questa importante occasione di scambio incontro conoscenza sia storica che economica e culturale sul tema dei Balcani quindi grazie
E l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo pennata sulla base della legge di riforma la centoventicinque del due mila quattordici
E a creato dunque un'Agenzia quindi ne siamo un organismo governativo un po'un'agenzia
Mutatis mutandis l'Agenzia delle entrate che risponde penso a me
E l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ha quindi ereditato edere iniziato ad essere operativa nel due mila sedici
Come
Braccio
Tecnico-operativo e di supporto al ministero degli affari esteri io cito sempre l'ambasciatore Pezzotti perché sta attualmente in in Giordania che dice ricordati voi siete
Autonomi e voi dite voi siete
Autonomi ma non indipendenti diciamo quindi questo è un po'diciamo la alla
La il nesso di relazione quindi diciamo laddove il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale identifica le aree prioritarie le politiche l'Agenzia
In stretto dialogo quindi con la direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo le altre direzioni generali
Mette in opera le politiche di cooperazione che l'Italia a da rispettare anche per rimanere nel G7 nel G venti quindi diciamo questa è un po'un aspetto che anche
Non è ben noto anch'io stesso avvicinandomi poi io
Provengo dal Ministero per i Beni e le attività culturali sono entrato in agenzie nel due mila diciassette e e il la mole degli impegni che l'Italia ogni anno per rispettare anche la partecipazione a questi organismi internazionali e quindi mediamente non si conosce sono circa quattro miliardi di euro l'anno che l'Italia deve investire per poter rimanere nella
In partecipare a questi gruppi dunque e la l'agenzia opera non su base regionale
Ma su base locale con delle diciannove adesso son diciotto sedi distaccate in diverse parti del mondo
Con un quindi delle sedi distaccate che hanno poi delle responsabilità sui singoli Paesi questa abbastanza importante ricordarlo perché la possibilità poi di operare in loco è legata alla presenza di una sede locale delle e dei Paesi collegati
E nel bar nei Balcani ne abbiamo la sede a Tirana in Albania e e che attualmente ha la responsabilità su Albania Bosnia Erzegovina Kosovo Macedonia del Nord e Serbia quindi questi sono i Paesi nei quali noi
Operiamo
E una cosa interessante se si cerca anche su internet a x Tirana da pochi giorni è stata pubblicata la relazione annuale delle attività dell'Agenzia
Di Alex Tirana
E in particolare poi io diciamo ho cercato di considerata la la gli aspetti anche culturali di questo seminario io sono diciamo responsabile di un settore che riguarda la cultura nelle attività di cooperazione allo sviluppo diciamo l'INPS l'agenzia interviene a trecentosessanta gradi
Rispetta varie tematiche riferendosi sempre ai sostenne bordello ma in Borsa dalle classificazioni OCSE-DAC quindi abbiamo un complesso sistema anche di classificazione degli interventi io cerco di
Concentrare il il mio intervento su tre punti e poi sarò breve e chiudo pronto a rispondere eventualmente ad altre domande dunque e la per meno e e molto importante
Fanno la differenza anche così come richiamando il titolo di questa mattina cooperazione scientifica e culturale del passaggio proprio tra cooperazione culturale cooperazione allo sviluppo nel settore culturale
Questo perché beh il la mia stessa storia personale ha trovato poi una sintesi all'interno dell'agenzia nel senso io nasco come archeologo e sono un topografo antico se prima studiavo l'antico ora sono antico io però insomma diciamo che e la la mio approccio di studio e di preparazione professionale e di carattere umanistico ma poi a seguito di un percorso un po'ondivago
Che ha riso il anche le mosse da un master in gestione del patrimonio e della cultura conseguite in Francia negli anni Novanta mi sono occupato di temi l'economia della cultura bene per me è importante e all'Inter quando ho a che fare io ritorno adesso da due anni come responsabile della sede di la dell'Agenzia in Giordania e Iraq con sede ad Amman
Con le università o che hanno ereditato poi perché ci sono due canali di di di finanziamento al all'estero uno è quello della direzione generale
Promozione Paese e quindi che sostiene le missioni archeologiche o le missioni di studio
Noi dobbiamo fare un passo ulteriore la responsabilità dell'agenzia che è proprio quella di creare sviluppo anche attraverso interventi nel settore culturale e quindi questa è un po'il nesso
E e tra l'altro bisogna anche ci troviamo anche nella nella necessità di giustificare perché interveniamo nel settore culturale e non diamo non diamo per lo meno certo noi stessi
Destiniamo fra ingenti risorse negli altri settori emergenza salute di educazione agricoltura
Quindi noi dobbiamo anche giustificare perché sosteniamo all'interno delle attività di cooperazione nel settore culturale
E quindi sarò breve e poi nel caso ci possiamo tornare e importante fare dei ragionamenti sulle attività legate alla ricerca e alla cooperazione culturale che la base quindi la conoscenza la relazione anche con i colleghi delle accademie e delle istituzioni estrema ne dobbiamo creare servizi
Sì quindi ne dobbiamo fare degli interventi per esempio legati al patrimonio B sono quelli classici di conservazione e restauro catalogazione
E l'accessibilità però i servizi collegati e tutte le attività di biglietteria prenotazioni guide turistiche editoria specializzata trasporti accoglienza alberghiera ristorazione
Per fare degli esempi molto concreti nonché anche avere un'attenzione per tutto quello che sono le industrie culturali creative quindi l'artigianato artistico prodotti video design moda che collegati eventi
Una per tutte la cravatta che indosso viene dal Burkina Faso
E probabilmente lei diciamo può essere un spunta un segno tangibile
Di come in paesi in via di sviluppo nei quali interveniamo comunque con l'attività di cooperazione possa esserci design'creatività e attività collegate
Sarò breve
In breve in in nei Balcani su cosa facciamo a ai pasti Rana nel settore culturale interviene su quattro priorità la mappatura dei luoghi delle pratiche che necessitano di tutela e valorizzazione e che hanno potenzialità per diventare fattore di sviluppo la fruibilità dei luoghi la professionalizzazione degli operatori la sensibilizzazione di cittadini
Soprattutto i giovani nella promozione gestione e promozione delle risorse
Culturali diciamo che su nel tunnel tra il due mila sedici del due mila venti sono stati circa venti milioni di Euro
Sono parti a un quarto del totale di non di iniziative di cooperazione ai stiramento quinto di quelle che ai se a a erogato nel settore culturale nello stesso arco di tempo
Faccio solo dei nomi in Albania Parco delle arti di Tirana per diventare una Fabio il sito archeologico di Antigone beni e abbiamo dei fondi agenzia gestisce dei fondi delegati dall'Unione Europea sull'area archeologica di Bill Issa anche questo in col partenariato istituzionale con la Regione Emilia Romagna e l'Università di Bologna
In Bosnia Erzegovina abbiamo Progetto per da tanti anni e sono arsa Heavy quindi la creazione del famoso museo di arte contemporanea a Sarajevo e attività che vanno a favorire il turismo sostenibile
E in Kosovo abbiamo delle attività che riguardano per esempio anche la parte di valorizzazione delle risorse ambientali quindi lungo la via Dina ricca abbiamo dell'iniziativa abbiamo ben sette siamo al ma natura Ambani Amato Kosovo Latour Bosnia e quindi diciamo questo per dare solo dei titoli un altro progetto di leghe di delicata che riguarda un collare regionale mano interveniamo in Albania Kosovo in Bosnia
è un progetto che non è escluso che realizziamo in partenariato con British scansa il e l'UNESCO che creativa industrie sforo Ford Belotti mentre nel settore quindici rivolgiamo a appunto a giovani creatori al settore spunto della moda del design dell'artigianato dell'audiovisivo ecco
Per me importante richiamare questi ambiti di intervento perché e e proprio questo un po'la diciamo anche il l'interesse col quale io poi diciamo appunto persona all'interno di un pane con interlocutori in imprendibili che diciamo hanno delle responsabilità nel mondo imprenditoriale dei servizi
Ecco l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo
Diciamo innanzitutto
è interessata a sviluppare sempre di più il rapporto con le università per il fatto che che la la ricerca universitaria costituisce l'elemento fondante di qualsiasi intervento che poi si possa fare nel settore
E c'è stata la la la quel triste prometto che sto finendo del alla questione se la cultura si mangia non si mangia meno piace prosaico questo questo atteggiamento
E se proprio devo lanciare uno slogan devo dire con la cultura si guadagna il guadagno è relativa innanzitutto
All'identificazione dell'identità culturale ma quando poi parliamo di Nikita culturale può diventare motivo poi di lotta di contrasto ecco le attività di cooperazione allo sviluppo devono tendere proprio a ricostruire relazioni e fare in modo che anche nel settore della cultura si creino o occasioni di scritte consapevolezza delle comunità locali attività di servizio e commerciali che rendano onore all'identità storica dei luoghi ecco questo per me e e molto molto importante e e quindi diciamo seguito anche la il pane successivo in cui ci saranno anche delle linee di carattere più politico
Io vi ringrazio sono a disposizione per eventuali chiarimenti su queste
Grazie nel nella mia esperienza di lavoro scoperta cosa che non immaginavo che due cose uno che gli archeologi ti ritrovi dappertutto
è la seconda è che non si occupano solo di conservare il passato ma si impegnano anche voto per disegnare il futuro ma poi ci torniamo sabbia forte allora vittorie cominciato con a chiamare per nome è che vado avanti così parliamo da fare dopo aver parlato di cultura le camere di commercio oltre alle funzioni istituzionali classiche di rapporti bilaterali con i singoli Paesi svolgono funzione non solo di studio ma di promozione e di collegamento e di incentivo
Ecco anche qui la domande molto generale edittalmente divisi scegliere come rispondere quali sono le prospettive gli attuali canali di di cooperazione di di collaborazione caratteri economiche quali sono le opportunità che si possono a coltivare con maggiore soddisfazione successo anche per la nostra economia
Ringrazio Pagani e ringrazio tutti i presenti
Cercherò di dare qualche spunto reduce per
Dare una risposta
Più passibile esaustiva insomma quello che che che mi è stato chiesto
Le camere di commercio innanzitutto miste sono dei soggetti indipendenti privati e solo di due tipi
Molti adesso non sono a conoscenza di questa cosa ma ci sono le camere
Italiani all'estero e che quindi hanno la loro sede principale nei paesi di riferimento
E queste Camere possono essere anche più di una per ogni Paese Paesi grandi sono molteplici penso non so d'Argentine col suo stato diverse volte c'è la camera di Consales di Cordoba di Band of eccetera
E poi ci sono le ecco queste Camere italiane all'estero sono raggruppate in un'organizzazione che si chiama Assocamerestero poi ci sono le camere misteri italo estere
Come la nostra Cambrai moldava
Che invece sono organizzate all'interno di Unioncamere che detiene un vero e proprio Aldo delle camere riconosciute
Che invece hanno diciamo una funzione di interscambio con i Paesi e quindi hanno come obiettivo non solo quello di favorire i rapporti la penetrazione commerciale o l'ingresso di aziende italiane presso il paese di riferimento ma anche quello
Di favorire incentivare laddove il possibile il la venuti in Italia dell'approccio col mercato sul sistema economico italiano ed europeo delle aziende del Paese a cui appartengono ai di queste Camere ce ne può essere una per ogni paese
Chiaramente la Moldova è un piccolo paese a maggior ragione questo importante averlo ben presente
Mi riferisco brevemente anche perché è la realtà che conosco di più alla alla Moldova la Repubblica di molto perché molti conoscono come Moldavia
Premetto che c'è
Un annosa questione
Sull'appartenenza uno della
Molto ma della Moldavia alla alla all'area dei Balcani alla penisola balcanica no
Perché
Sono due essenzialmente i Paesi al di là delle porzioni di territorio di vari Stati che sono Slovenia nella molto
C'è chi lo ritiene faccia parte della penisola balcanica e chi invece ritiene che questi due Paesi non ne facciano parte io sono tra coloro per quanto riguarda la
La la Moldova che ritiene che faccia parte della penisola balcanica anche perché non si capirebbe perché tutta la restante parte del territorio che faceva una volta
A fa riferimento al Principato della Moldova o dalla Moldavia fa parte della della
Della penisola balcanica e questa pulsione che la sconosciuto conobbe sanato e non dovrebbe farne parte quindi secondo me da tutti i punti di vista con lo storico economico culturale eccetera
Non ci sto non c'è dubbio che la Moldova montati a faccia parte della penisola balcanica
Ecco detto questo credo che ci sia da da mettere in evidenza subiti nel immediatamente il fatto che
La Moldova è stata investita pesantemente dalla guerra in Ucraina
Perché essenzialmente per due motivi uno di carattere geografico perché
Sappiamo che la Moldova confina con due soli Paesi cioè alla Romania asciutti Sud-Ovest e l'Ucraina che par praticamente la braccia Nord Reno al testo
E quindi è stata investita per questa deflagrazione
Sia perché ovviamente ha dovuto ospitare
Numerosi profughi provenienti dai paesi confinanti insomma più continui con i suoi confini
Che hanno
Causato anche una come dire
Disagio insomma non indifferente Moldova tre milioni e cinquecento mila abitanti in tutto
A
Territorio che grosso modo una volta e mezzo l'Emilia Romagna quindi potete immaginare capire cosa
Questa questo flusso per alcuni giorni per diverse settimane ininterrotti verso la Polonia da un lato avevamo la Moldova dall'altro cosa può avere di causa
Ma c'è un'altra ragione chi
Ha reso particolarmente sensibile questo territorio quanto avvenuti Lucania che il fatto che
Come sappiamo la
Molto va a alcune problematiche di sovranità territoriale che sono particolarmente
Importanti e sono diventate particolarmente acute in questa fase qui mi riferisco alla Transnistria che è il territorio al di là del si uniscono che fa parte
Comunque del territorio moldavo ma che a tutti gli effetti una repubblica separatista
E quindi non
Non soggiace nessuna forma di controllo da parte del
Governo dello Stato c'è una larga parte della popolazione russofone dice sì alla stipula ma la stragrande parte maggioranza della popolazione che Rousseau fra ma no minoranza consistente di lusso sì anche nel mondo delle proprie
E
Una
Lo Stato non riconosciuto che alla propria capitale Tiraspol che ha
Diviene sostenute foraggiato dalla Russia e che è fortemente legato quel paese
Oltre a questo c'è da considerare anche se non siamo a questi livelli qui c'è qui parliamo di una repubblica separatista
In c'è da considerare anche la Repubblica autonoma scusate la regione autonoma della Grande Russia che una regione a maggioranza
La stragrande maggioranza di etnia turca di religione ortodossa che recentemente
Sono dopo le ultime elezioni finita nelle mani questo partito ma ha sempre avuto una particolare attenzione che si chiama Shore
Che anche questo filo filorusso e quindi sono tutte questi motivi hanno creato una situazione di forte difficoltà all'interno di uno Stato che comunque aveva già delle debolezze intrinseche non non di poco conto
Aggiungo anche un'altra cosa e non dimentichiamocelo mai che la molto va e l'unico Stato della
Penisola balcanica che faceva parte dell'Unione Sovietica perché è un conto è come dire essere uno stato in qualche modo indipendente come lo poteva essere allora quei tempi no
All'interno del Patto di Varsavia conto essere all'interno dell'Unione Sovietica e quindi nessuna del pubblico Soviet insomma c'è tutta una serie cioè a una differenza non di poco conto se e possiamo possiamo capire
Ma questa situazione poi
Che
Come dicevo prima creato uno statuto una serie di scompensi di sconquassi di problematiche che ho cercato di accennare ma che tutti possiamo ben comprendere presenta anche dall'altra parte degli aspetti
Di potenziale sviluppo
E delle opportunità offre delle opportunità da un certo punto di vista che straordinaria questo Paese
Apro una parentesi per dire una cosa che molto importante non dimentichiamo anche qui mai che la molto dell'unico Stato bilingue di tutta quell'area
E quindi la lingua ufficiale la lingua rumena del ceppo neo latino ma tutta la popolazione possiamo dire parla conosce e pratica
Insomma quotidianamente anche in russo
Perché ceppo slavo con l'utilizzo del del
Del alfabeto cirillico
Io ricordo anche così come esempio che
Nel due mila otto un corvo ho portato in in Moldova è un'azienda italiana che si chiama Cedacri che fa i software per le banche
E su una anni indiziato
Costituito una società Cedacri International di diritto moldavo Anci sono insediati sono partiti con venti ingegneri tecnici periti informatici oggi ne hanno quasi trecento e hanno
Generato un valore aggiunto per l'azienda italiana perché sono diventati più competitivi in tutta una serie di comparti di settori di servizi che ha consentito anche in Italia di non licenziare nessuno
Dei dipendenti che aveva quasi mille perché sono diventati più competitive sul mercato italiano e sul mercato europeo quando si parla di decentramento molte volte c'è un po'di confusione non si pensa che sia solo un portare via detto in soldoni il lavoro dall'Italia in queste in queste zone ma non è sempre così
UniCredit che aveva fatto la stessa operazione in Ucraina quindi alfabeto cirillico pensato tutto quello che ne consegue a livello di informatica di computer di
Tastiere eccetera è stato un bagno di sangue cioè truffe non c'era le le difficoltà di di collegamento erano straordinari
E quindi hanno dovuto chiudere un'azienda e
Hanno creato una situazione veramente molti edifici ma chiudo questa parentesi per rimarcare questo aspetto che della Moldova perché il fatto di essere bilingue l'opportunità una una caratteristica straordinari da tanti punti di vista la comunicazione è fondamentale in tutti i settori non solo nel campo dalla cultura mai tutti
In tutti i settori ecco ma oggi si aprono degli spazi molto interessanti anche in vista della ricostruzione dell'Ucraina speriamo tutti
Che
La
L'evento bellico la guerra insomma finisca più rapidamente possibile non sappiamo quanto
Però
Sicuramente
La Repubblica di Moldova rappresenta una piattaforma straordinaria incastonata in quella in quella zona lì con tutti gli aspetti geopolitici che ne conseguono e abbiamo visto che già da parte di una serie di importanti strutture finanziarie della logistica e della
Tecnologia insomma delle reti eccetera delle costruzioni accetteranno iniziato non solo a dispute ad interessarsi ma a a mettere una prima presenza determinano loro prima presenza in questo Paese perché è ritenuto la la piattaforma ideale per poi intervenire
Quindi con delle prospettive di carattere economico però a destra straordinario da questo punto di vista ecco quindi
Diciamo lo spazio
Fortemente
Ampio in questa direzione qui aggiungo un'ultima cosa mini me lo consentite se
Anche se mi sono dilungato nei giorni scorsi
C'è stato un incontro a Roma
Voi sapete perché la Moldova non ha sbocco al mare
Però a ancora
Quindici
Sedici anni fa
Creato un porto fluviale che al porto di giù giù le spighe sul fiume brutta a un chilometro di distanza dalla confluenza col Danubio
E dei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro a Roma tra l'autorità di porto di Ravenna e l'ambasciatore della molto fa in Italia sua eccellenza anatolico perché hanno perché c'è la volontà comune
Diciamo anche sostenuto dall'Unione Europea dalla dallo Stato italiano
Dice sviluppare i rapporti di collaborazione tra il porto di Ravenna e il rapporto di Giorgio lesti in vista proprio delle cose che si dicevano prima in particolare in questo caso parliamo di tutti i porti che non è solo da essa insomma che sono stati distrutti o fortemente meno mattina la loro funzionalità e attività in questi ultimi tempi
E
Chiaramente
Giù giù lesto importo molto piccolo ancora e non può consentire di come di farsi carico di tutte quelle che sono le
Insomma le le carenze che si sono distinti de de manifestati in questi porti in questi giorni porti grandi però insomma ci sta sviluppando
E soprattutto nel settore del granaglie del grande e quant'altro dato il il proprio contributo in questi mesi e quindi c'è la volontà insomma di andare anche dal porto di Ravenna e questo mi piace di sottolinearne in questa
Occasione in questo frangente in questa direzione per creare creare le condizioni di una collaborazione sempre più intense sempre più efficace a favore della anche dell'economia dal nostro tecnico
Renzo rimaniamo nel campo economico si è appena conclusa la conferenza dello short iniziare bene uno degli eventi più importanti nel settore ma mondiali che ed è un'occasione per a riflettere discutere su tutto la problematica zone del comparto energie
Per la nostra città naturalmente un'occasione importante anche per il sistema industriale che l'area portuale opera in questo settore più ti volevo chiedere
Punto di vista appunto delle aziende di questo comparto
La prospettiva balcanica il mezzi Mediterraneo generale nello specifico l'Adriatico quale opportunità presentai qual è la chiave di lettura che è stata data in questa edizione del nostro se lo anzi
Nei grazie buongiorno a tutti e grazie dell'invito sicuramente Lorenzi stato difficile da realizzare quest'anno per tutto un insieme di circostanze però alla fine
Ci ha reso tutti molto soddisfatti per quello che è avvenuto
Dobbiamo ringraziarlo né anche tutta la comunità locale Sindaco il
La Camera di Commercio tutte le forze dell'ordine che ci sono tanto specie perché nonostante il momento estremamente delicato dal punto di vista chiamiamo geopolitico
Stiamo affrontando proprio
All'interno che proprio all'interno delle relazioni di o incisi
Vede l'area dell'Est Benth particolarmente coinvolte in questo momento e che quindi tutti hanno operato molto proficuamente per fare in maniera che non ci si potesse rivolgere
In correttezza in sicurezza e quindi svolgere completamente la propria funzione
Non ci si è sempre stata e lo è sempre di più il momento mediterraneo dell'energia e quindi è sempre stata la la la il punto di incontro di tutto il Mediterraneo di tutte le sponde sostanzialmente del Mediterraneo la parte quindi sud dell'Europa e la parte nord del dell'Africa
E negli ultimi tempi la parte ex del Mediterraneo e quindi è stato il punto d'incontro di chi queste energie alla consumava e di chi queste energie alla produceva
Direi che un elemento fondamentale che è venuto fuori in questo ma in questa in questo Mancini soprattutto nella parte congressi stecca è stata la consapevolezza che il gas
E poi di nuovo un argomento di cui si può parlare di cui si deve parlare perché rappresenterà per i almeno per i prossimi venti trent'anni l'elemento di transizione principale da un punto di vista energetico
E che comunque è estremamente importante che ci sia questa collaborazione nel questi scambi fra la parte nord dell'Africa e dell'Est Mediterraneo e la parte italiana
Il progetto Mattei alla conoscenza delle tecnologie che comunque possono essere fondamentali per limitare l'impatto ambientale del momento estrattivo pensiamo solamente a che cosa significa
Nei campi di estrazione del gas del Nordafrica tutto lo sharing che si fa nel bruciare
A Daria Perrotta delle quantità enormi di energie che hanno un impatto ambientale spaventoso cioè può guardare certe foto veramente viene viene ora ma è che non siamo più abituati a certe cose veramente raccapricciante e quindi c'è questa necessità di un interscambio sempre maggiore
Fra Paesi produttori e Paesi utilizzatore
Dire che questo una consapevolezza che è stata molto evidenti a commenti sette dello scorso anno
E che sicuramente sta rappresentando la base per la coppa in toto
Cioè il problema di far collaborare tutte queste queste realtà per poter arrivare all'utilizzo e alla non demonizzazione del gas ma l'utilizzo del gas e quindi anche alla alla cooperazione fra i vari Stati progetto Mattei non è qualche cosa campata per aria e a qualche cosa di molto concreto
Che proprio si basa sul fatto della collaborazione fra le varie entità
Il Mediterraneo l'Adriatico noi condividiamo con con la Croazia condividiamo Mare Adriatico e non è poco non è poco perché è uno strumento di tragitto lo è stato il tempo dei veneziani lo strumento o la via di conquista ma anche di scambi e di di di di di culture diverse che si sono aggregate che si sono che che hanno vissuto assieme ed è anche un mare di Energia
Sotto i fondali dell'Adriatico certificati sotto il mare dell'Adriatico c'è del gas probabilmente non sappiamo anzi sicuramente non sappiamo neanche quanto perché soprattutto non abbiamo fatto ricerca negli ultimi vent'anni
E non è semplicemente il fatto che non abbiamo fatto ricerche e che gli strumenti di ricerca in questi ultimi vent'anni sono cambiate completamente
Se pensiamo che lei mi ha scoperto il giacimento di Zorro negli ultimi certo otto anni son mi ricordo esattamente la data della scoperta del giacimento il più grande giacimento del Mediterraneo
Dopo che altre compagnie avevano fallito ma perché perché l'ENI ha utilizzato un centro di calcolo si potrebbe chiamare sotto certi aspetti intelligenza artificiale ma comunque
Un centro di calcolo in grado di elaborare una quantità di dati che finora non erano non erano elaborabile in contemporanea e quindi in in un momento di di di di accelerazione dei processi
Quindi quello che ci può essere sotto
Il l'Adriatico e sicuramente molto di più di quello che noi possiamo pensare in questo momento
Quindi lo condividiamo con i croati
Non mi ricordo chi sia stato chi aveva
Va ricordato il l'idea del bicchiere con due cannucce una da una parte e una dall'altra
Noi purtroppo loro fanno bene perché loro utilizzano le risorse del mare Adriatico e giustamente ed è giusto che lo facciano noi purtroppo
Ci auto puniamo
E non utilizziamo le nostre risorse
Probabilmente invece un lavoro di ed un rapporto collaborativo
Con la l'altra sponda la sponda est dell'Adriatico sarebbe solo ed esclusivamente auspicabile e che fa sarebbe auspicabile che noi avessimo la la forza visto che ne abbiamo le tecnologie e le capacità di poter utilizzare le energie che abbiamo a disposizione purtroppo Ravenna e qui lo dico perché c'è il sindaco che ha il copyright il contesto di questa di questa espressione
Vivremo Ravenna l'assurdità di avere un rigassificatore installato sopra un mare di gas benissimo il rigassificatore purtroppo la guerra russe ucraine ci ha insegnato che diversificare il più possibile le fonti di acquisto di energia è fondamentale per la sicurezza per la sostenibilità per la competitività però io mi auguro che si possono trovare finalmente anche la maniera di utilizzare le nostre risorse che hanno
E lì qui non mento danno più lavoro
Costano molto meno dei tutto il resto detti degli acquisti fatti all'ex
Allora oggi il tempo per fare un altro giro di domande non ce l'abbiamo se Michele poi ad aspettare cinque minuti ci metto mai fretta
C'è il tempo per una battuta per per ciascuno perché poi alle undici e mezza dobbiamo passare la palla al panel successivo
Dicevo di gli archeologi te li ritrovi sempre tutte le parti c'è un bel libro di un di un archeologo ma in realtà era un archeologo chiamati Lorenzo più noto come non restare Abbiati
Cito una frase più o meno memorie potrei sbagliare e che scrive ci sono uomini che sognano in due modi ci sono quelli che sognano di notte e ha la mattina si svegliano è il sogno svanisce
E poi ci sono quelli che sognano di giorno e quelli cercano di lavorare per concretizzare i loro sogni farlo diventare realtà
Però la mia domanda è questa nel vostro settore dei temi di cui avete parlato in una battuta in un minuto dite qual è il sogno per il futuro
Mi sì seguiamo il giro di coniglio alla meglio frazione perché sogno sempre ad occhi aperti quindi ma il tema siccome che lega anche con i Balcani
Un po'di affinità di alcune crisi che stiamo sottovalutando tutti insomma almeno almeno almeno nell'uso corrente della ce ne accorgiamo sempre potabili intanto il calo demografico anche i Balcani sono in una fase di calo demografico dopo l'uscita
Dei tragici eventi della guerra eccetera eccetera
Un po'di stabilizzazione Prodi crescita economica c'è un esperto che è quello della della della sopra della crescita economica come come come succede e dall'altra c'è il tema immigrazione
Questi sono gli altri due sono due argomenti e poi c'è il tema energetico che dicevo prima su questi tre asset
Però abbiamo in comune è una prospettiva che è quella della dell'Unione Europea che nonostante tutto nonostante tutti critici ripete reste rimane uno dei progetti più tra virgolette innovativi sul fronte dell'era relazioni tra tra Paesi mi
Molto spesso noi non ce ne rendiamo conto però dove comincia a mancare questo aspetto di proiezione democratica l'Unione europea poi ci son delle reazione dei dei Paesi cittadini teniamo l'ultimo caso la Polonia è una riproposizione dei resta quindi dobbiamo innovare questo come diciamo sogno spiccio anche per altre zone che il tema non deve essere solo l'interscambio economico ma le relazioni rapporti e quindi penso che anche in parte avendo letto qualcosa anche il rigorista rabbia era anche un po'il suo disegno per quelle aree di
Meglio
Allora io sinceramente non ho letto Lorans la rabbia ma mi di vorrei lasciare presto lavoro lasciando aperte innanzitutto la possibilità di raggiungerci di lavorare di nuovo insieme su questi argomenti
Due elementi un un dato che lei mi sono dimenticato di citare in quello che ho detto prima che l'Italia come Governo e cooperazione ha sostenuto negli anni della ricostruzione del ponte di dimostrare e questo è diciamo se io adesso dovessi dire il sogno quello che noi dovremmo fare e quindi attraverso interventi di sviluppo nel settore culturale costruire ponti e non muri
Il secondo e legato a un passo della dove dello Statuto istitutivo dell'UNESCO che citava sempre la direttrice dell'UNESCO Irina Bokova
E ed è che proprio nello Statuto dell'UNESCO c'è una frase che richiama come dal momento che il germe della guerra e nella mente degli uomini
Dobbiamo costruire il e nella nella mente degli uomini e delle donne che dobbiamo costruire la pace
E un poi io non rilevo anche nella vita quotidiana cioè chi non è in pace con se stesso
Non può essere attento agli altri e l'aggressività diffusa questo scontento continuo ecco che gli interventi nel settore della cultura possano innanzitutto costruire Pace nella mente degli uomini e delle donne e come reazione successiva costruire ponti grazie
Vittorio
Ma io qui ho una copia appena uscita del
Di un volume che raccoglie gli atti di un convegno che si è tenuto l'Università di Urbino Giulio Andreotti ad Helmut Kohl la riunificazione della Germania alle sezioni per oggi
è un copie del volume che dopo fascicolo al sindaco
Per lasciandoci un po'a tutti ecco
E prendo spunto da questo perché Giulio Andreotti più passa il tempo
E più una sua figura assume diciamo una connotazione anche dal punto di vista della grandezza insomma dello statista dell'uomo politico eccetera al di là di alcune polemiche che ci sono state che ci saranno sempre proprio sulla questione
Dei rapporti con la Russia e della Unione Sovietica
E delle relazioni con la realtà palestinese lo Stato israeliano
Aveva avuto delle in tutti intuizione straordinaria avanzate rispetto ai tempi che forse oggi se qualcuno lei riprendesse sarebbe più semplice più facile per tutti affrontare queste problematiche così
Devastanti che oggi stiamo appunto affrontata col mio
Perché è vero insomma quello che si diceva che soprattutto la pace va costruita partendo dalle persone soprattutto dal pensiero dalla mente le persone ma poi servono anche azioni concrete politiche forti che vadano in quella direzione in quella direzione dei Giulio Andreotti secondo me se per farle tanti momenti queste azioni queste operazioni spero che anche i nostri politici oggi abbiano la capacità di uscire dai luoghi comuni e dalla
Insomma i politicamente corretto per intraprendere sta sentieri che ci porta in effettivamente verso una pace duratura
Dato che io notte cominciato all'operazione di terre diciamo un striscia di Gaza io ricordo anch'io espressione di Giulio Andreotti che diceva che noi non siamo
E qui distanti tra israeliani e palestinesi ma siamo e qui vicini perché la nostra posizione geografica non ci permette di prendere una distanza sono d'accordo con quello che ha appena detto
Ugo Scuro sono due vittime secondi per dire che tutta questa poi questione qui nacque da quell'altra famosa frase di Andreotti che disse guarda amo talmente tanto la Germania preferisco due
Penso sì ma prendi miei sogni sono una legate naturalmente quello che ha detto prima il solito delle energie vedere un'energia non solo se non vorrebbe sembrare egoistico e il discorso del dell'utilizzo delle nostre risorse nazionale ma veramente un sogno che nel mare Mediterraneo ci possa essere quell'integrazione
Che forse in questi giorni si è rafforzata mi auguro che sia così
Ma che veramente Mare Adriatico possa diventare un mare di scambi un mare di opportunità in cui siano più semplici e più integrate le relazione
Fra tutte le nazioni che vivono i popoli che vivono su questo male
Che il mare Adriatico possa diventare adesso puoi ancora di più incubo nel momento in cui la Croazia entrata nell'Unione Europea e un male un mare di scambi un mare di opportunità reciproche su tutte le sponde
E condivido l'idea di Gianni che sogno poi fondamentale e penso al di là del quale non non vedo tante altre possibilità il discorso di una sempre maggiore integrazione europea magari si arrivi fino agli Stati Uniti d'Europa che sarebbe veramente un sogno quello è veramente un sogno Grass
Testati perfetti e sono risottomettere undici e mezza grazie per mettere ringrazio tutti dice diamo il microfono professor marchio del sindaco
Colore i membri d'altra tavola rotonda così chiamiamo il sindaco però a
Ha portato il suo saluto prego
Non so di solito il sindaco spesso parla in piedi quindi ottetti lascio sopra so parlare seduto in piedi su una gamba sola
Proprio molto molto brevemente per diciamo portare i i ringraziamenti gli apprezzamenti del comune di Ravenna all'Università di Bologna professor Mark Pagani per questa diciamo giornate così interessante così importanti che si svolgono sul territorio voi ovviamente oltre alla diciamo consolidata collaborazione con restati Bologna col dipartimento di beni culturali
Siamo qui anche perché
Questa questa importante iniziativa rientra a pieno titolo comunque diciamo ci svolge in forte sinergia in forte collaborazione
Con il centro Europe Direct che è stata una diciamo un obiettivo molto importante conseguito dal Comune di Ravenna che è diventato uno diciamo dei degli snodi fondamentali di diffusione di promozione dei valori e della conoscenza dell'Unione Europea
Da parte dei dei cittadini
La dico così
Insomma qualsiasi convegno che si occupi di relazioni internazionali può essere farti mente introdotto con una serie di
Luoghi comuni abbastanza diciamo utilizzati rispetto all'importanza di collaborare di cooperare di dialogare
Con popoli e culture diverse con interscambi commerciali culturali
Cose tutte vere il gioco del corso sono vere ed evidenti possono essere anche non non dette c'è però un un elemento in più che secondo me dobbiamo inserire ed è diciamo il foglio del come cioè con quali finalità
L'Italia l'Unione europea
Diciamo si pongono nel dialogo della cooperazione e nel rapporto col resto del pianeta e con il resto del genere umano quali sono i nostri obiettivi strategici di fondo
Io penso diciamo che ce ne sia sono tanti secondo me in questo frangente storico ce ne sono tre che diciamo sono più rilevanti degli altri
E nel tempo in cui viviamo e il primo diciamo è che noi siamo siamo in una fase nella quale è fortemente a rischio e questa è una delle grandi tensioni
Che vive l'Europa diciamo un sistema di Weah il far di benessere di condizioni socio economiche che per decenni nel continente europeo sono andati migliorando
E che invece larga parte della popolazione europea oggi alla percezione che vadano nella direzione opposta cioè che le tutele le garanzie diritti assolute pubblica l'istruzione la meritocrazia l'ascensore sociale certi tanti diciamo elementi molto positivi di ciò che noi siamo di ciò che crediamo di rappresentare oggi sono fortemente a rischio il secondo elemento e che mai come oggi
Quello che sta avvenendo in termini di cambiamenti climatici ci dice che il futuro delle nuove generazioni è a rischio presso visto che diciamo che organizza siamo al Dipartimento di conservazione dei beni culturali se voi guardate il grande affresco alle mie spalle voi vedete che la parte più bassa dell'affresco è deteriorata
Quello è il livello dell'acqua del mille seicentotrentasei dell'alluvione di Ravenna del mille seicento
Trentasei
Dopo il quadro molto l'opera di Longhi avuto le strade diversi per restauri ma oggi diciamo tutte le opere che questo territorio aveva realizzato fra fine Seicento riso e settecento per evitare
Che questo risuccessive se come si è visto oggi sono completamente
Superate e quindi siamo davanti a sfide in questo senso completamente inedite e l'altro grande tema il terzo o del T tre
è diciamo il portato di valori liberali democratici repubblicani di diritti fondamentali di diritti umani ciò che siamo la ragione fondante dell'Unione Europea
è il motivo per cui esiste l'Unione
Europea per cui sta nel semi Paesi
Dell'Unione Europea ecco questi tre elementi siccome sono il quaderno del come che dovrebbe ispirare infine l'obiettivo ultimo delle azioni di cooperazione allo sviluppo di cooperazione internazionale di diciamo relazione con gli altri Paesi in questo senso è evidente
Io ladri così che in nome e per conto dell'Unione europea questa forse è la grande differenza del passato il nostro Paese per storia per cultura tra relazioni per presenze
è sicuramente uno degli hutu uno degli attori più autorevoli nelle relazioni euromediterranee
Non c'è un altro Paese che per storia per cultura ma proprio anche perché per identità sia più autorevole possa essere più autorevole dell'Italia
In un nuovo e sano quadro di relazioni euromediterranee e quindi è diciamo essenziale discutere e se sì alle parlarne pochi giorni fa a Ravenna c'erano cinque ministri degli esteri di cinque Paesi del Mediterraneo diciamo nella nel sud est del Mediterraneo oggi affrontiamo il tema della relazione con i con i Balcani e con l'altro
L'altra sponda del mare Adriatico sono tutti tasselli appunto di uno sguardo di una relazione che penso ripeto il nostro Paese debba non possano debba condurre con autorevolezza e che possano essere ispirati almeno almeno a questi tre grandi principi a questi tre grandi fari che sono poi una parte rilevante anche credo dell'identità del nostro Paese dal nostro cultura quindi grazie buon proseguito del convegno
Man Ray
Tutti gli ospiti della della tavola rotonda
A salire sensi adesso perché essendo una tavola rotonda affollata abbiamo necessità di un'altra sede no no non c'è qua qua qua va spostato di là
Io ho uno splendido sgabello
Cioè tipico del di chi coordina le tavole rotonde volevo dire
Ringraziare davvero ma non è una formalità
Il sindaco Michele De Pascale perché aveva altri impegno ed è ugualmente riuscito a passare ed è un segnale davvero importante per quanto segua le nostre iniziative perché come ha ricordato c'è un progetto più ampio che portiamo avanti in sinergia è un progetto che ad esempio con i dipartimenti di beni culturali riguarda due corsi di laurea uno triennale uno magistrale che trattano proprio i temi e vogliono approfondire tematiche che il sindaco ha ricordato quindi c'è una sinergia importante volevo anche ricordare poi entriamo subito
Il almeno striglia i nostri lavori mi sono dimenticato tre ringraziamenti prima di ringraziare a Radio Radicale che sta riprendendo tutti i lavori di questa tre giorni ed è veramente
Questo lo dico anche nell'ottica di ciò che ricordava il Sindaco anche da un contesto diciamo così
Che magari non è centrale come Roma come Milano ma che per noi è centrale proprio per il discorso mediterraneo come Ravenna
Grazie a questo lavoro di radio radicale tutte queste giornate non solo diventeranno un volume che noi vogliamo diciamo poi promuovere ma sono a disposizione
Praticamente di tutti coloro che sul territorio italiano vorranno ritornare magari suo ogni singola
Intervento dalla Conferenza sulle tavole rotonde e quindi questo credo che sia fondamentale ricordarlo bene detto questo
Di presenterò rapidissimamente i i nostri ospiti della tavola rotonda che come vedete in questa seconda tavola rotonda diciamo così atti una vocazione di taglio politico-strategico e quindi diciamo ulteriormente centrata su quei temi
Del dei rapporti anche tra Italia Unione Europea e area mediterranea già richiamati da chi mia preceduto
Rapidissimamente al tavolo trovate diciamo procedo dalla mia sinistra l'ambasciatore Patrice fondi che oramai posso dire è parte integrante della dell'offerta formativa dell'ateneo bolognese perché nostro docente a contratto oramai da tre anni ambasciatore in Giordania e gli Emirati Arabi Uniti per il servizio estero dell'Unione Europea non non non vado oltre perché altrimenti occuperemo tutto il tempo
Nel descrivere poi abbiamo Gianandrea Gaiani che è direttore di analisi difesa punto it credo
Uno dei sì di più utilizzati per ciò che riguarda l'analisi geostrategica scritto molti volumi sui temi analista di questioni militari e strategiche è stato consulente per vari ministri
Accanto a Luís abbiamo la dottoressa a Sabina Da Silva che rappresenta il sesso Piera presenta
Piero Fassino che non poteva essere qua noi siamo felicissimi
Di averla una ricercatrice del cespiti e si occupa nello specifico di tema Balkan balcanici quindi
Diciamo così non non posso dire passa ormai lo dico anche strade radicale ancora forse più esperta di Piero Fassino sul tema dei Balcani anche se Piero Fassino si potrà portare altri contributi quindi siamo davvero felici
Di avere Sabina qua con noi accanto a Sabino abbiamo Antonio parenti che capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea e mi fregio anche qui siamo contentissimi di averlo come nostro docente a contratto dal prossimo secondo semestre nel corso di laurea storie società cultura del Mediterraneo quindi anche Luís parte della famiglia
Dell'Università di Bologna anche se insomma
Neo ingresso
E poi accanto e concludo abbiamo dottor Marco Spini etiche presidente di Interporto Bologna ha una lunga esperienza anche a Nomisma un è un grandissimo esperto di logistica e trasporti e peraltro anche lui più volte
Docente a contratto
Dell'università di Bologna
Queste erano le presentazioni io mi muoverò in questa maniera se siete d'accordo poi visto che al microfono io delle tessere d'accordo per forza quindi farò
Due considerazioni che metto sul tavolo e poi a partire dall'ambasciatore fondi procediamo con siate liberi di
Diciamo così intervenire su entrambe intervenire su solo una delle due
Pensare che siano due considerazioni fuori luogo e quindi dire qualcosa che avete in mente voi però ecco diciamo
Il tutto se fosse possibile lì in un primo giro di sei sette minuti ciascuno perché così magari riusciamo anche a fare un secondo passaggio allora le le due considerazioni sono anche frutto di quello che ci siamo detti in queste in questa due giorni la prima considerazione è questa
Noi viviamo un ventennio nell'arena in questa centralità mediterranea di assoluta destabilizzazione dell'area
Vi ricordo che il quindici aprile del due mila e tre iniziata l'invasione iniziò l'invasione statunitense ed è la coalizione guidata dagli Stati Uniti
Dell'Iraq la cosiddetta Seconda guerra iracheno seconda guerra del Golfo dall'ora abbiamo avuto cito dimenticando anche il conflitto la guerra di Libia le primavere arabe la guerra in Siria
A guerra tu oralmente russo ucraina che ha molto a che fare con il Mediterraneo e la recentissima destabilizzazione
Diciamo un nuovo momento di gravissima crisi i drammatica crisi nell'area e mediorientale vedi te e tutto questo per dire che cosa i Balcani in tutto ciò
Vivono io scelto queste due espressioni tra una pericolosa stabilità e una eclatante instabilità ecco la mia domanda e queste sono la mia riflessione
Sono un esempio virtuoso in fondo in tutto ciò la la la guerra fredda si era chiusa con
La lunga
Lungo conflitto che aveva portato alla dissoluzione della ex Jugoslavia in questo ventennio di destabilizzazione dei terranno tutto sommato l'area balcanica è
Un esempio virtuoso punto interrogativo
Tutto questa destabilizzazione naturalmente con il ritorno prepotente di Russia e Cina in quest'area mediterranea questa è la prima nel riflessione la seconda
Riguarda ancora più nettamente la dimensione dell'Unione Europea
Di recente l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Borrell ha parlato di nuovi allargamenti ha dato anche un orizzonte temporale da qui al due mila e trenta sappiamo che la guerra
Russo Ucraina trentenne scatto quell'accelerazione che ha portato alla candidatura anche per certi aspetti un po'estemporanea ma che noi sappiamo legata a questa congiuntura dell'Ucraina oggi sappiamo che c'è un lungo elenco di Paesi candidati e la maggior parte di questi Paesi candidati fa parte di quell'area balcanica di cui stiamo parlando
Faccio una chiosa non dimentichiamo che ancora Paese candidato anche la Turchia che ha visto sospese
La sua candidatura ma formalmente ancora paese
Candidato ieri si è discusso molto
Della dimensione normativa del percorso di accesso della dimensione geopolitica del percorso di accesso io ho aggiunto non dimentichiamoci quella istituzionale e nel senso che
Un'unione ce ne siamo resi conto che una comunità europea sei poi a nove e poi a dodici poi quando è diventato Unione Europea da quindici a venticinque ventisette ventotto zero ventisette
Tornerebbe a trenta dovrebbe diventare a trenta con questo allargamento qualche difficoltà di funzionamento istituzionale in più potrebbe averle ecco
Questo orizzonte del due mila e trenta è percorribile siamo di fronte a quindi una nuova parentesi di possibili allargamenti
Di qui a venire e all'interno di tutto ciò
Il nostro Paese come ha ricordato il sindaco
Tra i Paesi fondatori della Comunità economica europea che ruolo può svolgere in relazione soprattutto alle candidature dei Paesi balcanici
Albania Bosnia on Dova Montenegro macedone del Nord Serbia sono tutti i paesi candidati all'accesso proprio europea ecco queste sono le questioni che metto sul tavolo
Dare la parola all'ambasciatore fondi per partire e poi procedere in ordine
Grazie
Grazie
Grazie professor Macchi
Anzitutto mi fa molto piacere essere in questo pane perché mi dà modo anche di ritornare un po'sulle esperienze che ho avuto propone ai Balcani durante la carriera diplomatica
In effetti io ho servito in Albania negli anni ottantasei ottantanove
E quindi ho vissuto anche la fase in cui ci furono le intenzioni nella cosiddetta ex-Jugoslavia
Che all'epoca era ancora Jugoslavia perché proprio in quel momento ci fu Milosevic che privo il Kosovo dell'autonomia di cui godeva e quindi a quel momento comincio un'attenzione forte che poi esplosa come sappiamo successivamente con tutta la vicenda
Della guerra in Kosovo bombardamenti eccetera quindi sin dall'inizio di carriera mi sono reso conto del fatto che i Balcani sono per l'Italia e per l'Europa una sezione diciamo così geografica di importanza enorme
E questo mi fa dire che sostanzialmente l'Europa e l'Italia hanno due cortili di casa
Uno sono i Balcani
E l'altro al Medioriente
Quello però che come diplomatico ho molto sofferto e vedere come nel nostro cortile di casa anzi nei due cortili di casa l'Europa purtroppo
Ha perso diciamo così influenze mordente negli anni lasciando spazio ad altri attori per esempio per la questione del Kosovo sappiamo tutti il ruolo giocato dagli americani
A cui poi ci siamo ovviamente accodati anche con l'entrata diciamo ogni guerra contro Milosevic
E poi il Medioriente ma la mano il famoso quartetto di cui l'Unione Europea faceva parte è praticamente sparito dal radar
E l'Europa per quanto riguarda la questione israelo palestinese ma anche per altre questioni
Purtroppo è stata assente quindi prima di pressione è che noi non stiamo curando come dovremmo i nostri cortili di casa
Quindi io spero che questo e venti questi eventi che stanno succedendo in questi ultimi giorni facciano capire all'Europa che necessario urgente
Svegliarsi riprendere in mano le redini di una politica in qualche modo non solo economica di cooperazione ma anche estera che ci dia modo di svolgerlo
Lo che ci che ci compete quindi prima riflessione è questa
Dico questo anche perché poi una seconda incarnazione quand'ero appunto nell'Unione europea come ambasciatore negli Emirati Arabi
Ho visto come l'Alto rappresentante per la politica estera che era all'epoca Federica Mogherini
Si occupò fondamentalmente di due dossier voi sapete che
Altro presentante assente difficoltà
A fare politica estera perché non c'è una politica estera comune formalmente dell'Unione Europea però la Mogherini molto abilmente si si ritagliò due dossier il primo era appunto il discorso Serbia Kosovo quindi Balcani puri il secondo era il dossier del nucleare iraniano
E devo dire che
Dalla parte diciamo Serbia Kosovo riuscì a fare un'azione abbastanza incisiva durante il suo mandato quindi in quel momento l'Europa gioco in qualche modo cercò di giocare un ruolo pacificatore e mediatore
Purtroppo invece andò male per il secondo dossier perché come sapete presidente Trump decise malauguratamente di uscire da quel patto e quindi minore europea che era incaricata di fare il segretariato di questo accordo si trovò totalmente spiazzata
Però voglio dire che la Mogherini intelligentemente uno dedusse che seguiva era proponi Balcani quindi aveva tentato di recuperare un po'di terreno ora venendo discorso della stabilizzazione che giustamente ha sollevato il professor Macchi
Che per noi cruciale essendo un cortile di casa
Come si può nella situazione attuale sperare di stabilizzare un'area in cui ci sono delle diciamo vi sorgenti tensioni soprattutto dal punto di vista rivalità tra serbi e altre nazionalità faccio l'esempio appunto ovviamente del Kosovo ma anche della Bosnia sappiamo che c'è appunto certo signore di nome Dodig che si agita parecchio la Repubblica serba che fa parte della Bosnia e che ha minacciato anche delle delle azioni di tipo non propriamente pacifico
Allora io credo che qui forse vada fatta una riflessione anche in connessione con la guerra in Ucraina e mi spiego meglio che faccio un esempio un po'di diplomazia creativa se mi consentite lanciando anche forse una che può apparire un po'una provocazione però tutto sommato credo che il compito dei diplomatici
Sia soprattutto parlare con i cattivi e avere idee creative altrimenti possiamo anche pensionabili tutti
Allora quello che dico e questo ne abbiamo visto come la tensione principale dei Balcani in questo momento
è dato dal fatto del Kosovo voi sapete che è stato riconosciuto da centouno Stati più o meno
La maggior parte anche dei Paesi europei non tutti ma comunque è in qualche modo una spina dei Balcani in quanto comporta una forma di instabilità perenne dopo questo confronto tra serbi e kosovari
Allora in Ucraina a un certo punto si arriverà o momento negoziale speriamo prima possibile la guerra sta andando avanti in maniera forse non come auspicato
Data di ucraini ideatore alleati si trascinerà per un certo tempo però voi sapete che c'è una zona che è molto importante in questo negoziato che verrà la Crimea
Ora la Crimea
Diciamo che il novanta per cento degli osservatori ritiene che sia praticamente impossibile di fatto riportando all'Ucraina
Nel senso che sia per tradizioni storiche per la presenza russa molto forte per la base russa di Sebastopoli che per loro è strategicamente importante dei russi qui diciamo che la Crimea e in parte diciamo così quasi persa
Però quando faremo questo negoziato io credo che dovremmo far pagare a Putin un prezzo si otterrà la Crimea è uno dei prezzi che potremmo chiedere in questo negoziato che mi auguro serrato e deciso da parte occidentale
Potremmo scambiare proprio il riconoscimento internazionale dal crea con il riconoscimento da parte russa del Kosovo
Perché dico questo perché ne avremmo anzitutto un argomento molto forte perché Putin che spesso ha invocato il Kosovo come giustificazione dell'invasione in Crimea quindi stesso ha creato un legame tra le due cose
Secondo punto ne avremo un vantaggio enorme perché stabilizzare mo'proprio il punto cruciale della instabilità balcanica
Perché sicuramente la Serbia dopo qualche anno diciamo di recalcitrante sdegno probabilmente dovrebbe ovviamente seguire e riconoscere indipendenza del Kosovo e così credo molti altri Stati di fronte al venir meno della produzione russa
Dovrebbero accettare questo questa questo sviluppo e quindi avremo una posizione win-win cioè Putin avrebbe la Crimea in maniera legittima e legale e noi avremmo un'area balcanica del tutto del tutto pacificato
Perché l'Ucraina dovrebbe accettare tutto questo qualcuno mi chiederà perché sacrificare l'Ucraina all'Ucraina come sappiamo avrà il privilegio di entrare in Europa
Forse tra dieci anni ma centrerà
A quel punto la politica estera e l'interesse ucraino nazionale
Saranno come dire conglobati nell'interesse europeo non sarà più un interesse nazionale ucraino sarà l'interesse europeo
Qui l'Ucraina una volta diventata membro l'Unione europea avrà in comune con gli altri Paesi europei interessa una stabilità in Europa e dunque dei Balcani
Quindi avrebbe un vantaggio
Indiretto ma molto importante quindi anche come Ucraina quindi non sacrifica Remo per nulla la Crimea
E quindi penalizzando l'Ucraina ma faremo un'operazione geostrategica di rilevanza molto più ampia quindi questo è un po'io quello che a volte anche dico al ministro degli esteri e ne parlo e spero che sia un'idea tra le tante che possa essere considerata ultimo punto su cui mi soffermo sono le migrazioni è un altro punto ovviamente importante la porta balcanica tutti sappiamo che spesso è una porta d'ingresso
Anche qui mi riferisco l'esperienza personale quando è l'Albania nell'ultima fase del mio mandato quindi mille novecentottantanove l'avevamo in in ambasciata se rifugiati politici che erano in ambasciata da tre anni
Rifugiati politici che volevano andare in Italia con la nostra protezione e che ovviamente il governo albanese invece blocco nell'ambasciata per molto tempo senza consentire nessun lasciapassare
Bene in quell'occasione quindi fu il mio primo contatto con il problema delle migrazioni fumi una esperienza scioccante perché ho assistito a cose veramente incredibili compresi i tentativi di avvelenamento da parte delle forze di sicurezza albanesi di questi rifugiati politici presso la nostra ambasciata c'erano cecchini intorno all'ambasciata pronti a sparare sui rifugiati UE fossero usciti dalla per edifici in cui ospita l'amo quindi una situazione veramente di pericolo di vita
Per persone che erano state perseguitate
Bene dopo cinque anni di negoziati finalmente con l'aiuto dello uno si riuscì a portarli fuori
E vennero appunto in Italia però successe quello che gli albanesi temevano
Cioè ci fu l'assalto letteralmente l'assalto alle ambasciate da parte di altri albanesi che volevano fuggire l'Albania che era all'epoca un regime come sapete comunista
E quindi l'ambasciata italiana tedesca francesi furono subissati da centinaia di rifugiati
Finché poi forse ricorderete ci fu una nave organizzata a livello internazionale che portò tutte queste migliaia di albanesi in Italia con una nave enorme
E ci fu anche un film di Gianni Amelio chiamato l'America che forse ricorderete
E il problema fu sostanzialmente risolto in maniera così abbastanza pragmatica dopodiché cominciò una un flusso di albanesi verso l'Italia abbastanza forte massiccio che preoccupava le nostre autorità come fu risolto fu risolto grazie a Dio con un po'di pragmatismo nel senso che furono dati dei visti stagionali temporanei gli albanesi che venivano in Italia i quali lavoravano presenta una stagione estiva e poi tornavano con un po'di soldi in Albania e farsi legare la casa farsi loro
Piccolo orto e così via quindi si trovò una una soluzione anziché creare dei muri o delle barriere una soluzione pratica e oggi come sapete i giornali di immigrazione dall'Albania non ne parlano più
Quindi il problema è stato risolto in maniera pacifica e direi anche umana
Allora io credo che questo sia un esempio da tener presente anche oggi molto attuale anche se le situazioni sono diverse però fa capire come nemica le le immigrazioni che vengano dai Balcani o che vengano dal sud
Dell'Europa quindi dall'Africa vanno viste non come qualcosa da risolvere perché è impossibile ha qualcosa da gestire e quindi non muri ma soluzioni un po'diciamo così creative grazie
Andare negli anni grazie grazie per l'invito a a questa a questa tavola rotonda che conclude mi pare tre giorni di convegno su queste tematiche
Io se me lo consente professore sparito subito al punto della sua prima della sul primo suggerimento della supremo stimo stimo che ci ha voluto dare però partendo dal panel precedente dove parlando di Energia
Si è parlato del ruolo del dell'Adriatico auspicando un maggiore ruolo energetico dell'Adriatico io mi occupo di difesa e sicurezza quindi o a questa
Visione e che cerca di imposti imposti ad avvisare qualunque problema partendo da dalle tematiche della sicurezza mai abbiamo visto come in questi ultimi tempi non ancora nel Mediterraneo ma nel bar baltico ad esempio nel Mar Nero
Le i gasdotti le linee di rifornimento energetico sto proprio quelle che passano sotto i mari sono e saranno sempre di più soggette ad attacchi a minacce
Legate che cosa anche al fatto non solo la conflittualità più o meno visibile ma al fatto che una minaccia subacquea di questo tipo è un po'come l'attacco cyber non è che sia poi così sicuri di chi l'ha fatto di chi può averlo fatto si può ipotizzare che adesso interesse
A farlo
Allora in quest'ottica ne ho parlato recentemente in un convegno pur sull'energia a a a Genova
Noi avremo l'esigenza come Italia l'Europa mi pare in questo momento un concetto un po'vago mi scuserete quindi parlo un po'di Italia
Abbiamo la necessità di proteggere queste linee di rifornimento oggi guardiamo visto mete che dovrebbe partire da quel Mediterraneo orientale che sta tornando a essere una polveriera
Portare americane non sono Loi solo a proteggere Israele ma sono anche al cento miglia dall'unica base russa nel Mar me nel mediterraneo che è quella di Tartus insieme
Avremo la necessità di proteggere cavi sottomarini e gasdotti quelli che vengono da quel Nord Africa a cui ci siamo rivolti per compensare la decisione di non avere più energie dei russi e che si sono tutte schierate con Hamas in questi giorni
Questo può essere un problema lo è stato anche nel settantaquattro dopo la guerra dello Yom Kippur scatenata sempre quel sei ottobre
Da altre forze non da massimale zitto e si è quindi a sotto mo'a palla a bomba come si dice
Su sulla questione dei dei vede
Della dei Balcani
Dicendo questo però che in futuro più noi potremmo disporre di linee di rifornimento di gasdotti corti e in mari che possiamo controllare
Quindi se c'è il gas nel terreno come si dice cerchiamo lo e troviamo lo perché il Tirreno ha veramente Mare Nostrum
Visto che sappiamo che c'è nell'Adriatico e coi croati abbiamo buoni rapporti con gli albanesi avremo buoni rapporti con i greci abbiamo buoni rapporti quel mare è veramente nostro Nostromo in condominio
Una linea di rifornimento energetico il casotto corto lo poi proteggere con mezzi disponibili con quelli che la nostra Marina che è la più importante del Mediterraneo già dispone
Si deve andare a proteggere una linea che parte davanti alle coste israeliane o quelle di casa beh insomma qualche motivo di insicurezza in più lo vedo
E professionale ha parlato della destabilizzazione del Mediterraneo partendo dal due mila e tre quando a marzo Lilia Maria anglo americani entrano in Iraq io anche provocatoriamente la faccio partire un po'prima
Dagli interventi dei Balcani novantacinque in Bosnia della NATO novantanove in Kosovo dove certo è stato detto giustamente ambasciatore condivido pienamente abbiamo seguito l'onda americana mi pare che lo stiamo continuando a fare rinunciando a un ruolo geopolitico voi sapremo tutti i nostri c'è spesso la geopolitica non prevede vuoti se qualcuno non occupo una posizione qualcun altro se la prende oggi vediamo nel Mediterraneo ma non solo
Attori come Russia e Cina la Cina non ne parliamo mai ha mediato la pace dopo trent'anni quasi di di quasi guerra fra l'Iran degli Ayatollah e le monarchie sunnite del gorgo
Un episodio che forse ha un significato rispetto alla quello che è successo dopo della striscia di Gaza l'attacco ha un significato probabilmente e quindi dovremmo collegare un po'tutte tutte queste tutti questi questi pezzi di un puzzle che diventa sempre più grande e complicato
Ma quella destabilizzazione quell'intervento nei Balcani dove c'erano dei problemi ovviamente no lo sfaldamento della ex Jugoslavia Apps certo permesso forse di allargare la NATO a est ulteriormente
A mio parere creando le basi per tanti di quei problemi che poi stiamo vivendo e oggi in Ucraina li viviamo non nuove per fortuna soltanto sul piano economico energetico
Ucraini e russi anche sul piano delle delle sofferenze delle perdite delle delle delle dei dei tanti dei tanti morti non sappiamo quanti ma quando un giorno lo sapremo forse resteremo stupiti dal numero dei morti di quella guerra
Allora io credo che già negli anni Novanta diamo cominciato a destabilizzare il nostro giardino di casa abbiamo continuato a farlo in Libia anche lì utilizzando le basi italiane violando un accordo con Gheddafi un tratta
Atto int. prevedeva proprio reciprocamente che nella leader in Italia potessero fornire basi a un'altra nazione per colpire uno dei due Paesi firmatari quindi mi pare che sono molti dei guai di cui oggi soffriamo sottratte causati proprio da noi stessi come italiani e come europei
Con forse il il crollo prima si parla fatto riferimento professore ad Andreotti che io ho trovato condivisibile nel senso che al di là della figura politica legge preferisco dire quando avevamo una politica estera sapevamo stare nella NATO
Dialogando con l'Unione Sovietica che era veramente il nemico poco beh forse la Russia oggi non è paragonabile a quel tipo di minaccia infatti lo vediamo anche insomma
L'Unione Sovietica sembrava potesse invadere l'Europa e la Russia non riesce a conquistare il Don bus quindi somma è un'altra cosa
E e però avevamo una politica estera rivolta verso il Medio Oriente verso il nei paesi africani io ne sarò il contratto moltissimi esponenti di diversi governi ministri che poi ho detto ma dove siete finiti
Negli anni ottanta eravate qui con progetti agricoli progetti energetici progetti economici anche ritagli umanitario ma legati allo sviluppo non all'elemosina
E quindi è vero che noi abbiamo perso una parte di questa arrivando i Balcani perché mio tempo sta per scadere poi coltivarono sul prossimo sulla prossimo spazio che mi concederete gentilmente vedo questo rischio
Che noi oggi affrontiamo le questioni balcaniche come se fossero semplicemente il riflesso bis cenare più importanti sui quali siamo maggiormente impegnati
L'approccio verso la Serbia è molto legato al fatto da parte della UE che la Serbia non ha interrotto le relazioni con la Russia e non ha fatto sanzioni alla Russia e non regalarmi all'Ucraina e questo non aiuterà a risolvere i dissidi
Se oggi dopo tanti anni in cui il comando delle forze NATO la KFOR che ad oggi racconta circa quattro mila uomini ed è stata per questi ultimi anni a comando italiano
E più recentemente ungherese cioè paesi che non sono ostili al Kosovo ovviamente ma che sono anche considerati amici dalla Serbia
E guarda caso proprio venti giorni fa circa il comando al passato per la prima volta ai turchi che lo chiedono da tempo questo comando
Ma che a mio parere forse potevano aspettare ancora un po'nel senso che le tensioni che ci sono oggi fra serbi e kosovari avrebbero consigliato
Di aspettare a fare questo passo anche perché parliamoci chiaro dentro la NATO
La Turchia è un paria in questo momento gli unico Paese della NATO che ha un rapporto anche militare di dialogo costante con i turchi è l'Italia e questo ci conforta ovviamente
Ma gli interessi turchi nei Balcani non coincidono con i nostri quando la Turchia è tornata a Tripoli la hanno festeggiato la rivincita sulla guerra del Novecento undici dodici quando noi e l'abbiamo portata via Tripolitania e poi Cirenaica
Quindi i turchi non sono d'altra parte sono dalla loro parte e allora se non ci mettiamo a questo a questa valutazione aggiungiamo un altro aspetto e cioè che la Turchia prende il comando delle forze NATO d'ottobre
E in maggio ha consegnato alle forze di sicurezza kosovare
E noi sappiamo che il Kosovo non può per statuto per soluzione a muovere delle forze armate ha solo delle forze di sicurezza a cui turchi hanno regalato alle prime armi offensive i droni
Bajraktari tibi due armati di missili che sono le armi che tutti hanno venduto agli ucraini hanno Venturato e libici che sono vendute in tanti paesi sono armi offensive allora è chiaro che se a Belgrado Vučić alza i toni
Beh insomma dobbiamo anche aspettarselo io non parlo mai di buoni e cattivi torto e ragione perché assembrano non siamo allo stadio e e non si fa il tifo però se noi lo Benato abbiamo il comando i turchi che hanno appena regalato Busiri armi droni armati ai kosovari beh questo non aumenti non favorisce il la risoluzione delle tensioni e allora la domanda è
La NATO siamo anche noi siamo noi conosciamo solo firmatari di decisioni prese altrove perché io sono certo
Che gli anglo americani erano favorevoli a dare il comando i turchi ma semplicemente perché l'assegnazione di questo comando ha guarda caso coinciso
Con la decisione turca di avvalorare l'ingresso nella NATO prima della Finlandia e più recentemente proprio pochi giorni fa della Svezia
E allora in tutti questi interessi che si sovrappongono non riesco a vedere i nostri e come nostro intendo dire agli italiani mi fermo qui però grazie
Anche andrà Gaiani grazie ad entrambi intanto per davvero la la chiarezza la
Come ho detto centrò Twitter il più sapido Silvotti dopo avere ti ringrazio innanzitutto per la più che generosa presentazione non mi permetterei mai di oscurare Piero Fassino ma insomma spero di portare un punto di vista altrettanto interessante
Parto con la lassiste che mi ha lanciato parlando di successo o insuccesso nella sua abitazione democratica dei Balcani innanzitutto la prima cosa da tenere a mente quando si parla di Balcani occidentali
E che stiamo parlando di una regione in cui il processo di rafforzamento dello Stato di diritto e di non democratizzazione è estremamente fragile perché incompiuto e questo colgo la provocazione e anche causa di come abbiamo deciso di intervenire nulli negli anni novanta
Sinceramente più che di successo o insuccesso io parlerei di discontinuità
Noi veniamo appunto da un periodo della pandemia che in realtà evidenziato tutte le debolezze strutturali di questo processo di democratizzazione la panne mi ha fornito la l'emergenza sanitaria
Ha fornito un po'anche il pretesto per involuzioni democratiche
Che si sono presentate vediamo ad esempio il protrarsi infinito dello stato d'emergenza in Serbia il rinvio delle elezioni ma ci dà nel Nord
Insomma quindi tutta questa discontinuità non fa altro che andare a rallentare ancora di più un processo di allargamento che insomma già di Percy fa fatica
C'è un'altra cosa molto importante che dobbiamo tenere in mente e cioè che ad oggi lo strumento più efficace terrà vere una sorta di garanzia di democraticità nella regione proprio la prospettiva di una membership europea
Si parla punto tanto di efficacia della condizionalità europea e di cosa si sta parlando e cioè che il primo criterio diciamo per poter quanto meno richiedere lo status di Paese candidato è quello di dimostrare il il rispetto dei cosiddetti criteri di di Copenaghen
Che appunto riguardano appunto il tra le altre cose il rispetto dei diritti civili lo Stato di diritto e via dicendo ecco questi criteri di Copenaghen ma potremmo dire che rappresentano sì una sfida per i Paesi dei Balcani occidentali ma anche un incentivo l'esempio più recente l'abbiamo avuto con la Macedonia del Nord acquistato chiesto appunto di non porre una riforma costituzionale proprio per includere la minoranza bulgara presente sul territorio
Ecco il rispetto e riconoscimento delle minoranze uno dei criteri di di Copenaghen quindi stiamo ci stiamo muovendo in questa direzione ovviamente fatica ma ecco io credo che l'Unione Europea sia comunque un un paracadute per quando si parla di democraticità è anche vero che ad ogni crisi regionali l'Unione europea si è sempre dimostrata pronta ad agire adesso può non piacere può piacere a torto o a ragione
In realtà ogni risposta l'Unione europea ha assegnato un passo avanti nella nel processo di integrazione stabilizzazione
Ricordiamo che ha seguito la crisi in Albania del novantasette l'esempio del conflitto in Kosovo del novantotto novantanove è nato proprio il processo di stabilizzazione integrazione che mira punto stabilizzare l'aria proprio in virtù di una possibile adesione quindi quali sono le prospettive dell'ardimento oggi noi come dice a Michele prima abbiamo in realtà un orizzonte temporale ben preciso che il due mila e trenta do un attimo di contesto durante i forum strategico di Bled dello scorso agosto il presente il Consiglio europeo
Ha chiarito che per a vere diciamo una sorta di credibilità questo processo devi avere quanto meno un un orizzonte temporale e l'ha fissato al due mila e trenta cosa vuol dire questo per l'Europa vuol dire comunque adeguare il proprio bilancio a questo obiettivo per dirsi Stati dei Balcani occidentali vuol dire comunque perseguire il proseguire in questo percorso di di riforme e di conciliazione dei conflitti
Per questo re durante il due mila e trenta ci si sta muovendo essenzialmente in due attraverso due direttrici une più interno all'istituzione europea una diciamo tiene molto alla sua informalità ed estraneità quali sono queste due direttrici la prima la proposta di una modifica di quelli che sono i parametri del la metodologia del processo di allargamento diversi si sta parlando molto di un'integrazione progressiva
Cosa vuol dire vuol dire permettere a quei Paesi che mano mano raggiungono determinati standard di indeterminati Benci Marchini terminanti settori la possibilità di essere integrati in quelle che sono le politiche europee
Un'altra diciamo la direttrice più esterna è la proposta della comunità politica europea lancia tra Macrone manchi realtà prende le mosse da abiteranno anche dalla proposta sia del del nostro italiano Enrico letta della
Che insomma aveva parlato di una probabile Confederazione europea cos'è la comunità politica europea praticamente un un fulcro di coordinamento di politica estera non solo in realtà per i Paesi che hanno una prospettiva di adesione ma anche per i Paesi abbiamo citata prima la Turchia che questa prospettiva potremmo dire che non c'erano più al momento o anche i Paesi che hanno deciso di tirarsi fuori quella interamente l'unione europea come il Regno Unito e con molti vedono in questa comunità politiche europee ha come potrebbe essere quasi l'anello più largo di questa integrazione Astaldi cioè l'anello in cui appunto si discute in maniera informale come procedere insieme su su questo percorso
Ecco allora parte finirei i brevemente parlando appunto del ruolo dell'Italia
La presidente Meloni più volte ha ribadito come il Mediterraneo allargato sia il naturale perimetro di azione della politica estera europea queste realtà in continuità con il governo Draghi abbiamo un ministro degli esteri che più volte
Si è si è recato nei Balcani proprio per affermare che il futuro dei Balcani e nell'Unione Europea
Perché questa vicinanza dell'Italia a ai Balcani
Innanzitutto è diciamo la vicinanza di tipo storico geografico e culturale con quelli che sono i i i territori dell'ex Jugoslavia e poi perché l'Italia ha sempre visto comunque lo sviluppo di quest'area connesso Jo strategicamente proprio con il proprio sviluppo
Noi come Italia e come Europa abbiamo una sfida molto importante negli USA e nei prossimi anni che sarà la ricostruzione dell'Ucraina ricostruzione soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione della società civile
E come questa ricostruzione possa avvicinare la società civile comunque agli standard europei e preparare l'Ucraina d'un percorso di adesione
Noi come tali abbiamo in realtà una fortissima
Esperienza nei Balcani proprio per quanto riguarda le le politiche di ricostruzione post bellica insiste citato prima la cooperazione italiana ecco
In realtà nel negli anni novanta soprattutto in Bosnia abbiamo avuto una mobilitazione di tipo spontaneo della società civile italiana ovvero italiani che andavano nei territori di guerra per portare aiuto umanitario per portare appunto aiuti di tipo economici
Poi piante con il passare del tempo questa questa mobilità in questa mobilitazione spontanea se in qualche modo istituzionalizzata
E l'Italia insomma è diventata la prima promotrice di tantissime iniziative
Volte proprio alla stabilizzazione della regione ma allo sviluppo
Della regione mi viene in mente l'iniziativa centroeuropea
Ex quadrangolare
Che insomma viva proprio ad ancorare i Paesi dell'Europa centrorientale quelli che erano i valori dell'Europa occidentale e che in questo momento negli anni insomma
Ed è uscita molto ad avvicinare questi Paesi a all'Unione Europea abbiamo ogni iniziativa drastico ionica insomma oggi più un forum di discussione
Anche a livello realtà bilaterale l'Italia è sempre stata molto presente in Albania
è stata citata prima nel due mila e sedici con la riforma costituzionale che portato all'istituzione di vari organi di di controllo e tutt'oggi con la Guardia di Finanza italiane molto presente nel territorio albanese per il contrastare diciamo il traffico illecito e organizzazioni tipo criminale
Ecco io credo per concludere che l'esperienza italiana in Bosnia sia realtà molto preziosa per per quella che sarà poi l'eventuale ricostruzione Ucraina o comunque per quello che è più in giù
Orale la prospettiva di allargamento europeo
Grazie
Grazie
Grazie davvero a sta Sabina Da Silva anche perché salgono e non c'eravamo organizzati che ha preparato bene il terreno ad Antonio parenti al quale do la parola grazie
Grazie
Professor Mark grazie per l'invito
Iniziamo ad essere
Presenti abbastanza spesso la Pentecoste sono praticamente molto contento
Se mi posso permettere
Vorrei allargare il le tue domande a una ad un ad una cosa che
Inclusa nel titolo che alle nostre spalle cioè la centralità
Mediterranea
Credo che potremmo tenerla francamente presente per due tipi di per due aspetti
Uno è
Che
In realtà anche per l'Europa il Mediterraneo sta diventando centrale per ragioni che sono legate all'immigrazione questo caso io parlo più di un Mediterraneo sponda sud all'Africa e in Nordafrica
Ma non dimentichiamoci che stiamo cercando stiamo arrivando stiamo proponendo
Una trasformazione del nostro continente che prevede fondamentalmente l'abbandono delle energie fossili da qui al due mila e cinquanta
Ora per passare a meno che non ci saranno nel frattempo delle incredibili passi in avanti magari essere anche augurabile in materia di energia atomica una buona parte dell'energia del futuro di tipo verde in Europa
Dovrà arrivare dal nord dell'Africa
A da cui oggi arrivano anche però delle importanti a situazioni di instabilità
Pensiamo alla Libia ma pensiamo all'Algeria di oggi pensiamo tutto quello sta succedendo nella nelle sei
E allora la l'importanza se noi vogliamo in un certo qual modo dei Balcani in questa ottica al di là del fatto che comunque dovranno da un punto di vista economico ed energetico costruire un cuscinetto nel corso dei prossimi anni perché è comunque molto del gas che non possiamo prendere dalla Russia dovrà comunque passare da alcuni di questi Paesi
Dell'area balcanica o l'importanza dell'area balcanica in questo momento è nei prossimi anni
Da un punto di vista europeo e fondamentalmente in un modo forse un po'semplificato quello di non diventare un problema
Perché abbiamo comunque se n'è appena aperto un altro di dimensioni io temo allucinanti che quello naturalmente della del conflitto tra Massa e ed Israele
Di di non essere più una fonte di problemi per quello che è stato cioè per quello che storicamente sono state volti Balcani come diceva in una frase più che abusata che Churchill i Balcani producono molte più storia di quanta la possano
Assorbire Mariangela smaltire esattamente e in questo senso
Che ha parlato prima di me viso già descritto in maniera assolutamente coerente perfetta quello che è il processo che è in corso diciamocelo anche onestamente l'Unione europea in questo senso
è riuscita ad ottenere
Alcuni importanti successi pensiamo anche alla alla fine alla finalizzare l'accordo tra la Grecia e la Macedonia del Nord sulla famosa l'annosa questione del nome
Che è durata più di due decenni quasi con con risvolti a volte direi quasi comici se non fossero stati drammatici
Naturalmente anche tutta una serie di continenti
Di conflitti che esistono ma soprattutto di prospettive dissoluzione di questi conflitti
Ed è chiaro che la prospettiva nel quale questi dovrà anche trovare una soluzione a quello che è la questione del Kosovo
Soprattutto nei confronti della seria è quello della adesione di questi Paesi all'Unione Europea
Se mi permettete un attimino di sano cinismo
Che questa prospettiva oggi sia al centro dell'agenda europee ferramenta al centro dell'agenda europea è fondamentalmente il merito dell'Ucraina
Perché e poi ci arrivo tra un secondo a il il costo di questa allargamento era un costo che molti Paesi europei non sono di spread disposti a
Ad affrontare certo ci tutti e quanti eravamo perfettamente coscienti di cosa sono il costo giro politico
Della della non allargamento ma ma il costo geopolitico del non allargamento nel corto medio termine non non entra nel portafoglio dei cittadini entra poi nel lungo termine per cui onestamente molto meglio cercare di trovare soluzioni
Più in là ora è evidente come il conflitto ma in Ucraina con l'invasione della Russia pone un tema completamente diverso perché politicamente
Francamente anche umanamente possibile oggi dirà l'Ucraina
Non vi accogliamo nella famiglia europea dopo che stanno perdendo vite umane per salvare un alcuni valori fondamentali a cui lo diciamo tutti ritenere che quello della democrazia e del rispetto del diritto internazionale
Ma
è altrettanto evidente che non si può pensare di inserire all'interno dei europea un paese come l'Ucraina
Quando abbiamo altri Paesi che da quindici vent'anni stanno lavorando per una prospettiva di inserimento e dunque ci stiamo muovendo in quella direzione
Ora quello che questa allargamento pone caricamento ci potrebbe portare trentatré Stati e tra l'altro
Con altre colata aspettativa perché in realtà ci sono che pensando di allargare alla Georgia che Joy graficamente Non è un paese europeo da un punto di vista di definizione d'Europa come come spazio geografico intendo a
Però ci pone
Ma che tipo di Europa avremo è evidente
è evidente
Piaccia o non piace che non può essere l'Europa di oggi
Perché l'Europa di oggi con un bilancio all'uno punto uno per cento qualcosina in meno lasciando perdere il Next Generation io che comunque stiamo parlando zero sette per cento del PIL dell'Unione europea non è in grado
Di assorbire
Sicché semplici tour per dirle latino questi sei Paesi compreso l'Ucraina la politica ricorre comune andrebbe a catafascio detta come la
Allora
Cosa facciamo che tipo di allargamento facciamo facciamo l'allargamento modello
Sopranazionale con alcune con alcune politiche che vengono più o meno comunitarizzato a seconda della loro preparazione facciamo un allargamento del tipo diverso possiamo laddove lo dico tradizionale
Una scelta estremamente importante
Credo
Insomma fondamentalmente personalmente convinto e qui parlo a titolo totalmente personale
Che quello che Paesi come l'Ucraina ma anche i Paesi balcanici se veramente vogliamo dare a questi Paesi una prospettiva di uscita che poi l'Atac conveniente per tutti quanti noi non siano tanto propensi a parlare di all'aria mal di una adesione ad una comunità politica loro vogliono aderire all'Unione Europea
All'originale allora si porrà un forte problema per tutti noi perché quello originale in quelle modalità può funzionare abbiamo ottenuto degli ottimi risultati a ventisette l'unanimità Walter respingendo e qui onestamente lo lo dico anche perché abbiamo avuto una persona come presidente come Wonder l'anche a un certo momento di fronte a situazioni di particolare rischio ha preso ha preso dei rischi ha preso iniziative pensate cosa sarebbe stata la gestione della pandemia
Se l'avessimo fatto gli acquisti comuni di vaccini a livello europeo se affondarla e non avesse preso il toro per le corna e
Di fatto portato queste queste acquisizioni comunque
Ora
Abbiamo fatto delle cose positive in situazioni estremamente complicate però fa le cose positive sto sono state complicate normalmente comporta che cosa comporta che noi prendiamo delle misure
A
Per rispondere all'emergenza non siamo in grado necessariamente di prevenirle
E detta come l'ha detto e non possiamo fare un esercito comune dopo che siamo in fase
Dobbiamo fare prima
Dunque gli stati membri oggi di fronte a loro le prossime elezioni in Unione europea saranno risposte importanti che dovremmo anche dare ai ai Balcani e altre e altri altri Paesi su che tipo di Europa vogliamo costruire e questa oggettivamente
Una una risposta
Difficile da dare in tanti Paesi europei in molti Paesi credo che avrebbero se potessero la sensazione nel il la volontà di evitarlo questo tipo di di dibattito se volete una figura plastica di quanto questo dibattito sia complicato guardate del voto alle Nazioni Unite Risoluzione sul cessate il fuoco a casa di ieri ci sono stati
Paesi i Paesi membri ci sono completamente divisi tra chi era a favore che si è astenuto che la grande maggioranza che ha votato contrario ora questo è una visione plastica delle difficoltà che oggi abbiamo in Europa di cui dobbiamo essere coscienti
Perché non possiamo parlare di una centralità europea di una centralità dell'unione europea delle sue istituzioni
A essere coscienti che abbiamo un benessere collettivo che in questo momento veramente in
In bilico
Se andiamo costantemente in ordine sparso e sediamo una preminenza prevalenza del dell'interesse
Di corto termine nazionale rispetto all'interesse di medio termine europeo dunque i Balcani in realtà a mio modesto avviso oggi come oggi pongono una sfida una sfida di stabilizzazione che è importante ma la pongono soprattutto l'Europa più che loro stesse
Antonio Parente per il suo intervento io poi magari ci ci sarà meno sono d'accordissimo su fondarla e in credo che però gli abbia funzionato l'asse franco tedesco il problema è che quando non funziona per l'asse franco-tedesco
Non funziona l'Europa che sia a cerchi concentrici io ci Piero allargata però insomma
Avremo modo di tornarci su questo tema do la parola adesso a Marco Spinelli sono molto contento perché la sua lunga esperienza sua grandissima esperienza sui temi della logistica e dei trasporti credo che benda chiuda questo quadro perché in fondo abbiamo tanto parlato di connessione abbiamo tanto parlato di movimento diverso ma non abbiamo mai parlato nel con di come le muoviamo di come si muovono e di e di concretamente come tutto ciò si connette quindi grazie a Marco spedito alla parola Grazie grazie a voi
Anche perché
Darmi la possibilità di tornare diciamo in in a dialogare col mondo accademico perché in effetti passato parecchi anni a insegnare al diplomatico internazionale a Forlì
Economia dello sviluppo vengo dal mondo nella ricerca col professor Prodi il professor Gobbo Nomisma
E insomma gli anni passano quindi purtroppo l'esperienza si accumula appunto
Col con l'allungarsi dell'età allora dei e spesso prendo prendo a prestito il il titolo di un libro
Di una persona che era sano non centra apparentemente con con questo mondo
Che vedo che peraltro sono anche insomma un certo numero di giovani quindi bene perché va
Be'va be'vai sabato poveretti vogliamo lasciare andare a casa
Questa questa persona che ho atterrato questo libro rischiamo un grande avvenire dietro le spalle
Lui si chiamava Vittorio Gassman faceva tutt'altro mestiere forse i più giovani non se lo ricordano conosceranno Alessandro Gassman che è ovviamente finti
Ovviamente Luís intendeva il suo passato di grande attore che però gli dava la prospettiva di avere un grande avvenire anche grazie all'esperienza ecco non c'è dubbio che la Mediterraneo gli addetti l'Adriatico Balcani eccetera abbiano un grande passato turbolento e Complesso
Come abbiamo sentito immagino avrete sentito raccontare anche i giorni scorsi e poi però questo potrebbe anche creare un grande futuro
Allora dai economista perché poi io comincio la mia attività insomma a cominciare dal all'università come economista industriale
Molto attento al territorio quindi a quello che oggi diciamo come materia richiamerebbe fuori forse geografia economica intesa almeno nel senso anglosassone del termine
Parto da lì per dare un cerca di dare uno sguardo a questo Mediterraneo e in particolare poi Adriatico e capire l'
Un attimo se questa turbolenza a come si può rispondere a questo turbolenze soprattutto quali potrebbero essere i percorsi insulti non c'è dubbio forse perché vengo da quelli da quel mestiere da quel campo che il mondo della
Dello sviluppo economico dell'Ari del del della crescita quindi dell'economia cresce l'economia attraverso l'integrazione il commercio estero quindi trasporti da logistiche eccetera
Forse possono essere uno degli strumenti per riuscire a dare una risposta e un futuro a a questa Regione così tartassata e così complessa e difficile
Allora come quali sono le caratteristiche o vado per flash perché altrimenti non avremmo il tempo per poter toccare tutti i punti però Méditerranée oggi al di là delle speranze che Alitalia che
Si vede al centro di questo Mediterraneo quel grande penisola io non faccio altro che seguire convegni dove si parla dell'Italia piattaforma logistica il Mediterraneo sarà una trentina d'anni lo sento dire
è una trentina d'anni che non succede nulla diverso col col passare del tempo
In realtà il Mediterraneo oggi a due polarizzazioni se va per se lo pensate con una grande ellisse ai due fuochi che non a caso sono a Ovest è e a est
Per una serie di motivi diciamo dj economia di di logica dell'organizzazione del trasporto internazionale di politiche le grandi compagnie marittime eccetera c'è una fuoco ma appunto inteso in senso geometrico a Ovest
Che si identifica diciamo così con i tre grandi porti di Tanger Med Al Jazeera se Valencia che tendenzialmente sono di porti transhipment posizionati e che hanno ci amori
Sostanzialmente
Trattano gestiscono dal trenta al trentacinque per cento del traffico del Mediterraneo
In una logica appunto di transhipment è per la semplice ragione che l'ultimo punto passando attraverso il Mediterraneo dal canale di Suez per poi ridistribuirle sì
Verso le Americhe quindi l'America del Nord America del sud l'Africa occidentale e il nord Europa
E questo è un primo fuoco dico su cui non mi soffermo perché in questo momento non ci interessa l'altro fuoco e a Este ovviamente non a caso ancora una volta all'uscita del canale di Suez sa e fa riferimento a a altrettanti sistemi portuali nel caso orientale del Mediterraneo tale molto più frammentati però cioè sì
Se i tre porti del dell'Ovest in alta coprono una percentuale altissima del traffico che riguarda il Mediterraneo occidentale non ci sono praticamente altri porti a parte loro
Diciamo io divido questo campo arrivando diciamo fino a Barcellona come occidentale poi c'è un'area centrale che vede un la buona parte dell'Italia Malta e e poco altro e poi la parte orientale che vede la parte orientale dell'Italia i Balcani e e tutta l'aria del Medioriente
Ecco mentre al in Occidente diciamo la conservazione del traffico ecco sostanzialmente all'Inter questi tre portino a parte orientale molto più frazionata anche molto più complessa da capire
Però la parte orientale a e e qui veniamo all'Adriatico a a mio parere due elementi fondamentali il fatto di a vere un mare lungo stretto dove però contano in maniera particolare i due poli
Cioè il polo dell'Adriatico
Settentrionale e il Polo e l'Area diciamo così dell'Adriatico che poi non è più e regalati corpo diventa mare Egeo eccetera orientale dove infatti si concentrano i grandi volumi di traffico
In questo contesto quali sono gli elementi che contano
è e torno a fare l'economista certamente il peso e le dimensioni dell'economia è presente in quest'area allora fatto un piccolo conto giusto per per darvi qualche numero
Se mettiamo assieme Turchia Egitto Grecia e Israele facciamo
Un po'più del PIL italiano cioè questi quattro Paesi peso hanno come l'Italia dal punto di vista delle dimensioni in valore assoluto del PIL
E raccolgono più o meno trecento milioni di abitanti quindi ovviamente con un reddito pro capite molto più basso di quello di quello italiano però notevole peso economico e crescono tre volte quattro volte l'Italia più o meno
Adesso peccatori Kia rallentato molto però ovviamente
Pensi Diversi la Turchia la sua quasi la metà Bettini italiano
Il l'Egitto a un quarto del peso italiano la Grecia ancora meno ovviamente perché un Paese piccolissimo dal punto vista economico
E e anzi pesa in questo senso di più certamente certamente il tre ecco quindi c'è quest'aria che a questo popolo molto importante a cui si aggiunge il fatto geograficamente parlando di trovarsi allo sbocco del Canale di Suez
E non a caso li abbiamo Forsythe Damietta da una parte e dall'altra l'ha fatto
Il Pireo
E lì si apre un capitolo cioè che stamattina non ho sentito nominare ma insomma c'è un terzo incomodo che che ormai un secondo incomodo a livello mondiale che si chiama Cina
Che ah no non ho sentito la forza ecco la quale Cina insomma ha messo gli occhi sul Mediterraneo in maniera piuttosto importante e ha sfruttato come sapete bene una fase di gravissima crisi economica da parte della Grecia per di fatto comprarsi il porto del Pireo
E questo fa diciamo dà il quadro della situazione della del Mediterraneo orientale quindi due grandi porti egiziani
Diciamo uno e mezzo più o meno come dimensioni un grande porto di tredici mente di transito delle merci Greco che però greco più non è perché con sconti controllato come dicevo valacco
Per darvi un'idea dell'interesse della Cina a quest'area
Qualche anno fa che poi adesso è in una fase di ripensamento può darsi che ci sia effettivamente una c'è un rallentamento economico che sappiamo economia cinese ormai acclamato e infatti non a caso io ho fatto una
Dato una mano fra virgolette a
A Rixi nel prepararsi alla missione in India perché l'altro grande incomodo della zona in realtà è l'India che sta crescendo ormai da sette otto anni
Più della Cina e come una potenza
Dal punto di vista non solo industriale ma tecnologica e anche di risorse umane di capitale umani molto significativo
E e ecco per darvi un'idea del di come la alla Cina guardava quest'area io ero consulente allora dell'Autorità portuale di Venezia doveva presidente Paolo Costa che vostro collega stato rettore di Ca'Foscari fatto un po'tutto nella vita credo che gli manchi di non so non so che cosa ecco presidente la commissione trasporti del Parlamento europeo ministro eccetera
E Paolo mi chiese una un commento su una cosa che va era folle di per sé e quindi c'era poco da commentare
Che era la la realizzazione era Cina voleva fare realizzare un canale che partiva non mi ricordo neanche da dove esattamente della Grecia e sfondando montagne recuperando fiumi cose canali eccetera grasse del Danubio
Per fare un corridoio dietro di navigazione
Evidentemente applicava le modalità di intervento dal punto di vista infrastrutturale che pure che loro riescono a fare in Cina qualche problemino magari di carattere ambientale politico eccetera eccetera li c'era ma per dire fino a che punto è arrivata diciamo una il periodo di massima espansione ovviamente collegandosi anche al tema della della Gualberto Barroso
Della della nell'idea di collegare anche dal
Via terra insomma a oltre che via mare cosa in realtà continua ad esistere perché ci i corridoi ferroviari adesso ovviamente con qualche problema per via della Russia ma insomma continua a funzionare per fare questo grande continente eurasiatico
Che unisce la Cina che di India e quindi di grandi mercati dell'Asia all'Europa anche via via terra
Ecco perché cosa pensava allora di far allo stesso modo l'altro fronte dell'Adriatico e altrettanto importante se non a addirittura di più
E lì mi sono trovato anche come dire
Cavani vada ad avere un piccolissimo ruolo perché come interporto di Bologna noi abbiamo avuto anche di fatto la fortuna DS e continuiamo ad a vere
La fortuna di avere una piccola partecipazione di capitale alla alla pie'lettighe la piattaforma logistica Trieste che una piattaforma del porto di Trieste che è stata costruita da pochissimo l'abbiamo costruita grazie a questo progetto
Non abbiamo dato un piccolissimo contributo in realtà la la costruzione della piattaforma è stata
Ma ritto diciamo di di una più antica famiglia gli spedizionieri del porto di Trieste che la Parisi
E e di un grande costruttore friulano che appunto i della hit Coop che ha poi realizzato la piattaforma in quanto tale
è con noi avevamo già in mente che questa piattaforma difficilmente l'avremmo potuta gestire una volta realizzata anche per motivi di risorse
Non non sempre disponibili e quindi e poi comunque stava sviluppando un appetito importante per Trieste in quel periodo
E noi fummo protagonisti tra il il il la primavera e l'estate questo devo dire che faccio fatica a ricordarmi se era il venti e ventuno ma direi venti diciannove venti
Di una lunga e complicata trattativa con uno dei grandi colossi cinesi che la voleva comprare
E questa trattativa andò avanti per diversi mesi con anche difficoltà perché ovviamente adesso io non non ho partecipato a tutti gli incontri con la delegazione cinese e nonno partecipato anche ad altri incontri di carattere diciamo più politico proprio facevano più i triestini insieme anche al presidente Lotito portuale di Trieste
E ha Fedriga e credo però che ci siano state pressioni politiche per evitare fossero i cinesi a comprare questa questa piattaforma perché diventava effettivamente una
Una cambio di passo nella presenza cinese in Europa importante contemporanei interna pure una trattativa parallela con la cacca alleati Amburgo e e questa poi alla fine ve la faccio breve andò a buon fine lasciammo stradale la Cina per prendere quella Germania
Adesso proprio pochi pochi giorni fa poca strada settimane Facci è arrivato l'ok anche dalla presidenza del Consiglio italiana per il secondo passaggio di questo accordo fatto con HLA
Che quindi costruirà il secondo molo più importante a Trieste cosiddetto molo ottavo
Per traffico di container
E e questo ci dà un messaggio molto particolato
Molto particolare se volete anche molto diretto
Cioè la Germania o comunque una parte importante del suo infrastrutture a ormai in qualche modo battezzato il nord dell'Adriatico come di nuovo ma non c'è nulla di nuovo perché lo da da Vienna in poi dall'Impero asburgico in poi Trieste era al porto naturale del di quell'area del dell'Europa ma ha battezzato il nord Adriatico come la porta dell'Europa almeno di quella centro-orientale verso verso sud e quindi verso soprattutto il il Canale di Suez quindi un passaggio molto significativo per capire come questo mare possono avere grandi grandi prospettive già oggi anche amico prospettive a chiudere il cerchio poi finisco
Emesse Cheese si è comprata Kakà Elea quindi la compagnia italo svizzera via Ponte
Fa un po'strano che la compagnia marittima sia sia in Svizzera ma tutto va bene
E si è comprata cacche Lea quindi c'è una triangolazione italo tedesca Anakin quell'aria di di estremo interesse qual è un'altra prospettiva del futuro e qui parlo dei Balcani diciamo centrali
Piuttosto che per le due i due vertici dei due poli nord e sud
è ma probabilmente Q quello che oggi viene definito il così detto e sciorina cioè la tendenza oggi da parte in molte catene produttive e industriali a a Rio quanto meno a diversificare io non sono così convinto che da un giorno all'altro uno se ne vada via dall'Asia perché insomma due due miliardi e mezzo di persone di consumatori non è così banale lasciarli perdere però darsi anche
La possibilità di aprire delle in degli insediamenti produttivi più vicini più controllabili ammesso che si vada giusta direzione
Per rendere queste aree più sicure più controllabili e quindi avvicinare anche queste queste attività prodotti all'Europa al cuore dell'Europa e quindi rash ori Inge
Perché non i Balcani così ovviamente a nel Nordafrica due già sta succedendo soprattutto Marocco anche l'Egitto suo ritorna un po'in questo giro io mi fermo qua grazie grazie davvero
Allora
Sono a veramente contentissimo che tutto ciò sia stato diciamo registrato e resta agli atti perché il livello credo raggiunto da queste giornate da questi interventi è altissimo allora chiaramente visto l'orario la stanchezza generale non abbiamo tempo per un altro giro completo io vi faccio solamente di di di di pronuncio due parole chiave e vorrei una battuta da ognuno di voi su su queste due parole chiave io penso che a connettere tutti i vostri interventi ci fossero poi magari mi sbaglio
Però ci fossero due elementi chiave le due variabili chiave che sono il tempo cioè molto spesso è questo lo lo dico ha proposto di unione europea uno dei problemi è che gli interventi in non arrivano rapidamente quindi la variabile tempo in questo discorso
E la variabile diciamo così Governance perché in fondo cioè quello di cui noi abbiamo parlato in questi tre giorni da un punto di vista storico politico economico culturale è la presenza all'assenza la presenza l'assenza di vera governance quando parliamo di tempi dei quando parliamo di interventi da parte d'un europea da parte della NATO da un punto di vista militare da un punto di vista economico in fondo stiamo riflettendo attorno al concetto di governance questo Mediterraneo
Questa centralità mediterranea questo ruolo dell'Italia nella centralità mediterranea
è un ruolo che deve essere di e di governance deve essere di Linde di governo di tutti questi meccanismi che mi pare in particolare dopo il crollo
Della contrapposizione dei due blocchi a quale faceva riferimento giustamente
Galliani e ci sono notevolmente accelerati nessuno sta dicendo io sono uno storico non politologo che nell'epoca della guerra fredda non ci fossero conflitti a a maggior ragione ma erano conflitti
Che spesso erano ecco ancora una volta gestiti da un punto di vista temporale in maniera differente e da un punto di vista della governance erano appunto governati spesso Lissi marginalizzata oggi mi pare che tutto ciò manchi quindi una battuta davvero di un minuto due attesta possiamo ripartire l'ambasciatore fondi e poi concludiamo i lavori grazie
No adesso funziona grazie
Ma su questa questione della governance europea io sgombrare subito il campo dalla CPA esce dalla comunità politica europea a me sembra francamente qualcosa di non concreto non consistente anche perché se non funziona una politica se volete a ventisette
Sono immaginarci una concertazione di politica estera a quaranta Paesi cioè assolutamente impensabile quindi io questa da considerare veramente come una battuta di macro ma non da prendere sul serio viceversa io credo che il futuro dell'Unione Europea siamo si sia delineando abbastanza chiaramente
Non ci allargheremo
Sicuramente anche i Balcani all'Ucraina probabilmente arriveremo appunto numero come è stato detto i trentatré paesi a quel punto dovremo prendere atto che l'Unione europea sarà una comunità di tipo economico sociale e non politica
E dovremo lavorare seriamente come non si è fatto finora
Su quello che sono le geometrie variabili cioè l'Europa a due velocità che è un concetto antico che è stato utilizzato del resto brillantemente per esempio con l'euro e che in parte anche con Schengen anche se ora scendere un po'in difficoltà
Però è un meccanismo che ha funzionato quindi io credo che l'unico modo intelligente e concreto di affrontare il futuro sia prendere atto che l'Europa è saranno identità che potrà affrontare
I dirigenti siccome i vaccini
Potrà affrontare la transizione ambientale quindi diciamo famoso Green in questo Lavon dell'Allende è stata molto in gamba devo dire
Però non sarà in grado di affrontare la politica estera e di difesa PC vorranno Paesi come l'Italia come la Germania come la Francia come la Spagna che fanno dei gruppi che di avanguardia aperti a chi vorrà in futuro unirsi che lavorano su una base di maggioranza che non unanimità e alludo a Licci potremo attrezzare per avere un futuro di un'Europa che si difende anche perché e qui chiudo con una con una veramente piccola articolo scenario complesso per noi immaginiamo che i repubblicani o addirittura Trump tra di loro prende il potere nel due mila ventiquattro
Immaginiamo un Europa che rimane isolata in quanto l'America si isola non ha una difesa
Che funzioni non ha una politica estera avrà un'ostilità da parte del suo globale vale a dire Cina e Russia per i fatti stiamo vivendo Ucraina eccetera eccetera ne saremo veramente totalmente scoperti e rischiamo di fare una battuta finale consentitemela da fine che fece la Grecia con l'Impero romano in cui i greci dotti raffinati
Finirono essere i precettori dei delle ricche famiglie romane lo diventeremo i precettori delle ricche famiglie cinesi
Grazie sì Silas ecco lo scenario fosco
Prego standard beh governance russo consentitemi di usare un linguaggio poco accademico
Se pragmatismo sei credibilità ha un significato se è aria fritta è tutta lì la differenza allora
Io sono un po'un preoccupato da quello che ho visto
Il dottor Spinelli ha fatto riferimento alla Cina interessantissimo in questi anni ho visto un'Italia che con un governo aderisce alla via della seta per motivi di simpatie ideologiche probabilmente e un altro che dice no ne usciamo per ragioni altrettanto ideologiche non ho visto un dibattito pragmatico economico geopolitico
Che dicesse che si basasse su quello che aveva valutato la Venezia di tanto tempo fa quando Marco Polo si diresse per si diresse verso la Cina e cioè che interessi possiamo avere quei cinesi su quali campi coi cinesi è meglio tenersi alla larga ad esempio le telecomunicazioni che sono strategiche
Ecco quello al mancato Rio Bo e dell'Europa ancor più che in Italia questa mancanza di valutazioni e perché perché è un'Europa che si allarga in un momento in cui ha forte credibile militarmente autorevole cosa che oggi non è è in recessione io sono perfettamente d'accordo con l'ambasciatore se vogliamo prendere dentro l'Ucraina perché è stata pagata dai russi signori che io nell'ultimo le proprio scritto faccio un po'di pubblicità mi scuserete l'ultima guerra contro l'Europa ha dedicato una parte d'un capitolo
A degli studi degli istituzioni internazionali che hanno certificato subite queste classifiche internazionali l'Ucraina non per quest'anno Lucania del mille novecento del scusate del due mila venti cioè prima della guerra
Era in fondo a tutte le classifiche per diritti umani rispettati diritti politici libertà di stampa libertà economica in alcune classifiche era
Davanti alla Birmania e dietro lo Sri Lanka
Allora il fatto che ci prendiamo lento in questo Paese per simpatia per solidarietà rispetto all'attacco russo non mi pare un approccio pragmatico
La Moldova va bene è così democratica che mette fuorilegge un partito perché è il filo-russo beh anche l'Ucraina messo fuori d'legge dodici partiti perché questo coincide con le nostre valutazioni di democrazia
Forse sì perché attacchiamo il governo slovacco ornato da libere elezioni con un premier Robert fisso che è stato già tre volte premio semplicemente perché fa valutazioni economiche rispetto agli interessi del suo Paese
Verso la Russello carica diverso da quello che facciamo noi Emma grazie noi non stiamo dove stava slovacchi allora
Tutta questa Europa che poi guardiamo ai Balcani vogliamo ieri i ministri degli Esteri di Slovenia Croazia Austria hanno aperto un'iniziativa per integrare la Bosnia nell'Unione Europea
Signori la Bosnia come il Kosovo al di là delle divisioni fra le tre realtà le due realtà la sera ska con dopodiché lei prima lo ricordava e quella croato musulmana
La Bosnia come in Kosovo sono le locomotive dello sci alpinismo in Europa
La gran parte delle armi che hanno usato i terroristi islamici nel nord Europa in Belgio in Francia quelle Riserve di armi clandestine vengono tutte dai Balcani
Bosnia e corso la polizia serba intercetta sulla rotta balcanica e concludo
Immigranti ma spesso colti di questi ora ci sono le foto le documentazioni portano con sé armi Calastri sono per lo più afgani e pachistani allora cerchiamo dovevano Europa forte che posso valutare integrazioni di questo tipo così pericolosa e così costose anche economicamente e concludo con un dato
Il professor Kenneth Rogoff che a dispetto del nome non americano ed è stato capo degli economisti dell'FMI ed è un mix docente di Harvard un paio di mesi fa un convegno c'è questa valutazioni disse siccome l'America ha fornito il maggior contributo militare alla causa Ucraina toccherà all'Europa gestire e finanziare la ricostruzione stimata due mesi fa in settecento mille miliardi di euro questa è l'ho questo è il nostro futuro attenzione per cui tutto quello di cui stiamo parlando rischia di crollare di fronte alla realtà realismo quello che mi pare manchi oggi quando si fanno queste valutazioni anche sul futuro dell'Europa grazie mille
Grazie
Rapina prego
Sì allora io non posso che ricollegarmi al discorso dandomi anche la zappa sui piedi perché abbiamo parlato appunto di criteri di Copenaghen Stato di diritto ecco guerre sia ben chiaro che nelle valutazioni la membership ucraina non entrato nulla di tutto ciò
Stato semplicemente un un discorso politico quello che diceva prima il il dottor parenti è giustissimo
Semplicemente l'aggressione la Russia l'Ucraina ha spostato l'ago della bilancia su quelli che erano i costi del non agire
Cosa comporta questo Lalla la concessione lo status di candidato all'Ucraina è stato fatto per evitare la formazione no di una zona grigia tra la Russia e l'Unione Europea per porre anche una distinzione tra Noemi e l'altro
Qual è il problema anche a livello pratico all'atto pratico quella membership Cello scusate lo lo status di Paese candidato non ha alcun riscontro un punto nel pratico
Capisco sicuramente il fattore tempo è necessario indispensabile e urgente c'è un problema una variabile che noi non stiamo considerando cioè che nessuno di noi
Sa quando finirà questo conflitto e soprattutto come finirà c'è anche il rischio che il conflitto si con Gelli e quindi insomma poi Dick di che parliamo come facciamo ad andare avanti
Certamente cerberi vedere la governance europea c'è da rivedere il meccanismo di consenso si veramente il futuro sarà con ulteriori sei membri
La regola dell'unanimità insomma rischia poi di di scricchiolare di gettare l'Unione europea in un immobilismo sicuramente dannoso
Lungi da me essere una voler fare l'avvocato difensore della comunità politica europea anche perché appunto è è un essere che deve ancora bene prendere forma
Però diciamo in tale ambito si potrebbe dare avvio a forme di cooperazione bilaterale mini laterale su determinate aree urgenti di intervento
Abbiamo infine a una un appuntamento molto in politico molto importante che se non le elezioni europee dell'anno prossimo nel due mila e ventiquattro in cui vedremo anche su una nuova legislatura dimostrerà o meno una sorta di aderenza questo obiettivo del due mila e trenta
Quindi
Queste nella fase non se ne occupa
Perfetto ma poi spezza una lancia a favore di disabile la Sisal perché anch'io penso che la comunità politico europeo al tasse diventa un forum di dialogo può avere un un ottimo risultato se resta un forum di dialogo comunque Antonio Parente
Io credo che e faceva piccola premessa ma abbastanza importante da quello che mi riguarda vi parlo da futuro professore universitario di Bologna Ravenna e non da rappresenta anche la commissione se noi guardiamo
Le ultime venti anni
Chi prospettive volevano che succede oggi in Europa parlo di situazioni improvvisata su sanità e mi parlò quello che la situazione in Ucraina parlo della Turchia noi stiamo pagando il prezzo di venti anni di pragmatismo
Perché con il pragmatismo abbiamo creato dei grossi problemi
In e così è stata la reazione europea quando scoppio la Jugoslavia cerchiamo di mantenere assieme aiuto sulla
Ci sono estremamente pragmatica mi hanno visto i risultati
Cosa è stata la reazione europea quando c'è stata la la la l'avanzamento dei negoziati una turche cerchiamo di andare avanti piano piano pratico pragmaticamente e oggi abbiamo Erdogan qual è stata la reazione europea
Alla crisi alla ha mai D'Anna alla crisi in Ucraina
Aiutiamoli pragmaticamente arrivare verso l'Europa e pragmaticamente abbiamo invitato la Russia a prendersi la lacrime oggi a fare quello che ha fatto cioè trova tutto colpa dell'Europa per amor di Dio l'Europa parlo
Ventisette Stati membri non parla dell'Europa in quanto istituzione ci sono altre altre cose che sono assolutamente hanno assolutamente influito però se noi non vediamo che di fronte al nome abbiamo delle grosse crisi che potenzialmente possono essere devastanti
Per il nostro futuro e agiamo informiamo la persone agiamo e cerchiamo di definire che ruolo vogliamo avere allora mi dispiace ha ragione l'ambasciatore fonderemo fare veramente precettore di qualcun altro perché non avremo potuto saputo evoluto rispondere alle crisi che abbiamo davanti a noi ci sono vent'anni che questi crisi ci insegnano
Che senza una vera e propria risposta e centralità europea non rispondiamo queste crisi
Non ce la fa la Germania non ce la fa la Francia non ce la fa più nemmeno l'Inghilterra che si è cullata in un sogno
A totalmente autodistruttivo di essere ancora la potenza degli anni Cinquanta ce la possiamo fare se ci mettiamo veramente
A lavorare in un determinato senso come Europa
Deve essere uno Stato federale no lungi da me voler dire da sono stato federale però ci vuole una capacità seria europea
Di fare determinate cose
Se siamo una potenza economica perché certe cose abbiamo deciso di farle in Europa negli anni cinquanta se io mi immagino oggi immaginate di oggi il dibattito in Europa se dovessimo trasferire le competenze di commercio internazionale di Unione europea
Avremo Dotti simili spedizione sul perché non farlo sono cinquantuno ottant'anni perché ce l'abbiamo e siamo ottanta né che siamo una potenza commerciale con i nostri limiti ma siamo una potenza commerciale
E allora impariamo
Da quello che abbiamo fatto e comprendiamo che abbiamo oggi davanti alle sfide che sono scrive epocali
Che richiedono se vogliamo mantenere il nostro tenore di vita se vogliamo mantenere e nostre prospettive che queste risposte bisogna dare una risposta europea gli stati membri oggi non sono più efficienti
Da soli per le sfide che abbiamo mi sbaglierò ma credo che se non lo facciamo ne pagheremo le conseguenze
Infatti grazie trasparente
Mi permetto una una chiosa davvero prima di dare la parola e poi concluderà marchio spiedi ha perfettamente ragione quando ricorda gli anni cinquanta non dimentichiamo che quell'Europa l'abbiamo fatta insieme agli Stati Uniti se quell'Europa era euro-atlantica agli Stati Uniti
Un pezzo di quell'Europa ce l'hanno imposta quella parte di economia è è stata imposta per ripartire dopo la seconda guerra mondiale problema che forse noi dopo l'ottantanove novantuno non abbiamo più avuto qualcuno che ci indicasse la via nel momento in cui l'abbiamo dovuta trovare da soli qualche difficoltà abbiamo trovata da questo insomma è un mio approccio anche storiografico al al processo d'integrazione europea prego spine di grazie
Allora io riprendo le due parole che tu hai lanciato tempo governance
E e credo in questo senso comunque di raccogliere anche
Diversi fossili di spunti tratti proposti
E e mediterranea anche qui è un un casus belli è molto interessante perché e torno al mio settore
Il il le linee i temi della gli investimenti nel settore dei trasporti e della logistica quindi sistemi portuali stimi ferroviari
Schemi di collegamento e di connessione che poi sono lo scheletro di un sistema di integrazione economico-commerciale
Si lega si legano a a problematiche
Nei rapporti fra imprese Coppi private il mondo del privato è muto del pubblico politiche che il pubblico deve dare
E quindi la necessità di gestire con i tempi giusti e con una governance giusta
Le decisioni o le ipotesi i progetti che ogni non solo ogni paese ma un sistema economico come quello europeo nel suo nel suo complesso si danno e allora qui fronteggiamo situazioni molto diverse
E io riprendo
Anche l'incubo di nuovo un aneddoto in questo caso il professor Prodi quando racconta di un incontro
Più o meno privato con Xi Jinping né dove Xi Jinping diceva caro professore sono molto preoccupato per l'Europa perché voi avete sto problema della democrazia che non mi fa decidere mai niente
E Lou ripete sempre junior riprendo quelli fischieranno le orecchie e noi abbiamo questo nel Mediterraneo cioè se io guardo alle governance nel settore delle infrastrutture e dei trasporti dei porti
Egitto
Sistema ovviamente autarchico ministero che decide tutti zitti territori che non parlano
E si fa quello subacquei Turchia mi pare uguale
Forse il Marocco c'è qualche parvenza di democrazia in piuma insomma anche quando poi si deve decidere penso che le indicazioni partono da ad Arabba unta dove devono partire
Ecco allora noi invece siamo in una situazione estremamente più complessa più farraginosa più complicata perché la Democrazia uno strumento molto difficile da gestire
E lì
Quindi io credo ci sia una profonda riflessione da fare su come conciliare
Gli strumenti e la democrazia garantire la continuità tema
Mantenimento un sistema democratico comprerò l'efficacia l'efficienza e una capacità di poi trasformare politiche in azioni perché altrimenti appunto facciamo convegni facciamo incontri eccetera ma ma
Non risolviamo i problemi o li affrontiamo in in maniera inefficiente fu insufficiente come poi si diceva prima e attenzione perché poi in politica come in economia non esistono spazi vuoti
E in e e torno anche a uno delle battute che facevo prima
E quindi là dove non c'è la politica delle nazioni o la politica dei raggruppamenti come quelle europee eccetera
E non c'è e non ci sono magari altri soggetti poi la politica la fanno le multinazionali cioè nel mio settore la politica dei trasporti a fine mese ci
La Meier scherza ha parlato in
Come la stanno facendo Hugues stanno facendo i i grandi campioni che oggi non sono più solo la manifattura una volta si diceva che in Italia governavano gli Agnelli
Oggi niente ci sono più però ci sono questi altri grandi agglomerati
In politica non c'è mai un vuoto e non è detto che siano i politici che governano quindi attenzione perché questo spazio viene preso poi da interessi economici magari in qualche caso non anche la direzione giusta in altri casi ma una dichiarazione
Grazie grazie davvero direi
Un applauso davvero alla tavola rotonda della mattina della prima mattina questa si chiude una lunga
Tre giorni di lavori ricordo ancora tutti che già da stasera sarà disponibile anche tutta il materiale registrato delle due tavole rotonde di oggi
Grazie ancora a tutti coloro che sono stati presenti in questo sabato mattina in particolare di studenti universitari e a presto buona giornata