Presentazione del libro di Paolo Borrometi "Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana" (Solferino)

Buona sera a tutti tutte Benvenuti e benvenute all'Auditorium Santa scolastica
Per questo grandissimo evento che la città ospita questa sera questo è il terzo appuntamento della rassegna l'impegno nel quotidiano che abbiamo iniziato nel due mila diciotto e abbiamo intenzione di proseguire per molto tempo nel futuro
Prima di tutto
Mi corre l'obbligo il piacere di ringraziare chi ci ospita e quindi la diocesi di Rieti nella persona di sua Eccellenza il vescovo Donvito PC non
Che purtroppo sta tornando dalla Puglia quindi probabilmente non farà in tempo a raggiungerci ma ci teneva molto ad essere con noi e ci ha lasciato un messaggio che verrà letto
Che verrà letto tra poco la diocesi di Rieti insieme alla Caritas ha contribuito all'organizzazione di questo evento promosso dall'associazione Agende rosse e dalla animatrice locale dell'associazione che la Marchini che è il motore inesauribile di tutte le nostre iniziative per questo vi chiedo un grande applauso Verena
Stare dietro le quinte ma
L'ascolteremo oggi
Non può non potrà evitare di parlare
Graziella che c'hai coinvolte continui a lavorare per il bene di questa città
Ringrazio dice ospita ringrazio anche il consiglio dell'ordine degli avvocati perché l'iniziativa di oggi è impreziosita dal fatto che gli avvocati di Lidia hanno deciso di deliberare
La l'accreditamento formativo di questo evento quindi colleghi presenti potranno acquisire due crediti professionali più tardi ascolteremo anche il cenno di saluto
Del presidente del consiglio dell'ordine che ci ha aiutato in questa iniziativa come il Presidente
Della scuola forense Sabina Christian Baiocchi che ringrazio
Questo è il terzo appuntamento oggi possiamo dire che siamo al cospetto davvero di un parterre de Rua abbiamo due illustri ospiti così illustri che
Non c'è bisogno di presentarli troppo
Il giornalista d'inchiesta Paolo Borrometi che torna a farci visita dopo la splendida iniziativa dell'anno scorso con le scuole della nostra città la scuola continua ad essere il nostro interlocutore privilegiato
E poi il sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia già membro togato del CSM il dottor Nino Di Matteo che ringraziamo per la presenta per la prima volta
E nella nostra città e davvero è per noi un onore grandissimo davvero
Ringrazio tutte le istituzioni presenti ringrazio sua Eccellenza il prefetto e ringraziando lui ringrazio tutte le autorità civili militari presenti chiederò anche
Al eccellente del prefetto di fare tra un po'un breve cenno vi saluto
Perché sono qui Paolo Borrometi e Nino Di Matteo innanzitutto perché sono venuti a raccontarci il quale il loro impegno nel quotidiano
E sappiamo bene quanto questo impegno li condizioni nella loro vita quotidiane nella materialità
Della vita nel lavoro il familiare e poi sono qui perché quella di questa sera è un'occasione per parlare
Di due liberi di recente pubblicazione perché traditori il libro di Paolo Borrometi è stato pubblicato ad aprile del due mila ventitré e e il libro di Dino Di Matteo sulla trattativa Stato-mafia impatto sporco e il silenzio ha avuto una nuova edizione nel febbraio due mila ventitré ha seguito della sentenza della Corte d'Assise
Dal pelo di Palermo e quindi c'è stato un aggiornamento anche in previsioni in vista inattesa come dicevamo prima di iniziare con il dottor Di Matteo delle motivazioni della sentenza della Cassazione che ha confermato
La sentenza
Di appello
Secondo me ci sono almeno tre buoni motivi
Per leggere questi due libri
Fra i tanti fra gli altri il primo
è che sono due libri complementari
Perché il libro di Paolo Borrometi
Ci racconta quattordici momenti della storia del nostro Paese dallo sbarco degli Alleati in Sicilia fino all'arresto di Matteo Messina Denaro episodi che sono intimamente connessi tra di loro
Mentre nel libro di Matteo c'è un approfondimento su uno di questi momenti storiche ahi noi la trattativa Stato-mafia quindi questo è il primo motivo
Il secondo motivo ai che sono libri appassionanti perché sono appassionanti perché sono dei reportage giornalistici che ci raccontano la storia del nostro Paese quindi tengono attaccati
Ai poi di di questi libri i lettori e questa davvero è una qualità degli autori che hanno questa capacità di pene diciamo così appassionatamente incollati alle pagine dei propri libri i lettori e poi il terzo motivo secondo me quello più importante probabilmente quello più profondo
Ecco che implicitamente questi liberi sono un accorato appello all'impegno civile e alla cittadinanza attiva
Perché leggendo questi libri capiamo che in questo Paese
Non è sufficiente essere onesti in questo Paese le persone oneste devono gridare non possono rimanere in in silenzio questo ci raccontano questi libri
Da questi libri esce anche un quadro di un Paese nel quale c'è una democrazia ancora incompiuta sembriamo un Paese di Oz giovanissimo perché veramente siamo un Paese dove c'è una democrazia incompiuta e per questo c'è bisogno di un surplus di partecipazione democratica civica da parte della parte onesta di questo Paese che la stragrande mai ha rappresentato la stragrande maggioranza dei cittadini
Paolo Borrometi Nino Di Matteo saranno intervistati dalle nostre Paola Cuzzocrea nato o che ringrazio
Abbiamo scelto questa forma perché crediamo che l'intervista permetta ai nostri ospiti di parlare liberamente e di rendere ancora più interessante
Quest'appuntamento prima come ho detto poc'anzi di lasciare la parola alle nostre intervistatrice chiedo a sua eccellenza il prefetto di venire qui sul palco per un breve
Cenno di saluto e chiedo al Presidente l'ordine di prepararsi perché voi sarà sarà il suo turno
Grazie Simone
Volevo ringraziare innanzitutto l'organizzatore di questo evento un evento importante per me è un onore oltre che un piacere poter assistere alla presentazione di questi due volumi da parte del magistrato il dottor Nino
Sì a non si può attenersi lo Stato fornendo con Nino pur Commitee avrei fatto un incrocio otto non corretta papà il giornalista
Paolo Borrometi io credo che dall'esperienza di oggi mi fa piacere anche vedere che la sale abbastanza gremite piena di persone non solo verrà diciamo raccontata quella che è un'esperienza professionale ma che è un'esperienza di vita
Lo diceva Simone nella presentazione sono persone queste che abbiamo dinanzi oggi
Che hanno dato un esempio di impegno civico
E l'impegno civico dovremmo ricordarci che non è solo di coloro che in prima persona si battono in determinati ruoli per ottenere diciamo determinati obiettivi puntare a certi risultati ma l'impegno civico dovrebbe essere di tutti quanti noi
Ascolteremo sicuramente delle valutazioni delle testimonianze su cui tutti siamo invitati a riflettere e spero veramente che questo sia un momento importante di approfondimento e di cultura utile per la Città di Rieti saluto ovviamente i colleghi
Delle e le varie autorità presenti e ringrazio ancora una volta Simone gli organizzatori per questo evento e ovviamente ascolterò con immenso piacere gli interventi dei nostri invitati
Grazie al prefetto chiedo al presidente Attilio Ferri di salire qui sul palco per un indirizzo di saluto e lo ringrazio di nuovo per la disponibilità dimostrata
Volessero a tutti sono io che ringrazio te gli organizzatori per questo evento di altissimo spessore culturale quando c'è proposto l'accreditamento perché io per rilascio dei crediti formativi colleghi abbiamo immediatamente apprezzato la valenza del il profilo di questo di questo evento culturale
Saluto dottor Borrometi il dottor Di Matteo
Ricorderemo oggi se ne parlerà naturalmente del dell'attività di quindi Pubblico ministero del del dottor Di Matteo io vorrei ricordare da avvocato
Il compito che ascolto come membro togato del CSM un compito impone ha svolto la sua funzione in una maniera a mio giudizio ineccepibile in un momento nel quale diciamo il consiglio era allo sbando io ho trovato illusi che forse
Non siamo consonanti per quanto riguarda tutte le le questioni relative alla al garantismo e alla diciamo a vedete la giustizia però ho trovato nel comportamento del del consigliere consigliere togato Di Matteo veramente un soggetto che riuscita a tenere la barra dritta in un momento assolutamente particolare e uso un termine proprio non ha guardato mi faccia guardare in faccia nessuno soprattutto la sua categoria nella sua regole corporazione è stato veramente il soggetto che forse ha ha svolto potremmo dire paradossalmente un un un compito semplice applicato la legge
E più volte più volte nelle sole
Sembra sembra sembra sarà sembra sarà sembra strano però io ho on appunto in queste
Nei dibattiti e le diciamo nelle nemmeno i suoi anche ospitate televisive ho potuto ho potuto verificare che lunga semplicemente apre dico semplicemente ma non era semplice perché sono banalizzo quello che ho detto però insomma veramente ho apprezzato ho apprezzato lo svolgimento della sua funzione grazie anche per questo
Ringrazio il presidente Attilio Ferri e possiamo leggere il messaggio che ci ha fatto recapitare Donvito bici non
Carissimi con rammarico a causa di impegni precedentemente assunti sono impossibilitato a partecipare di persona alimento di oggi l'impegno del quotidiano incontri d'autore
Giunga il mio fraterno saluto agli organizzatori e a ciascuno di voi qui presente
Rivolgo il mio personale ringraziamento al giornalista e scrittore Paolo Borrometi e al magistrato Nino Di Matteo ai quali rivolgo un particolare incoraggiamento a perseguire la conoscenza di questi fatti
E a non fermarsi mai sull'ovvietà ma ad andare il sempre alla ricerca di quelle cause che ancora oggi provocano ingiustizia
Pensando all'incontro di oggi mi sono venute subito alla mente le parole di Papa Francesco nella lettera enciclica fratelli tutti che vorrei condividere con voi
La solitudine le Paure e l'insicurezza di tante persone che si sentono abbandonati dal sistema fanno sì che si vada creando un terreno fertile per le mafie
Queste infatti si impongono presentandosi come protettrici dei dimenticati spesso mediante i vari tipi di aiuto mente perseguono i loro interessi criminali
C'è una pedagogia tipicamente mafiosa che con un falso spirito comunitario crea legami di dipendenza e di subordinazione dai quali è molto difficile liberarsi
Spero che la nostra sic la nostra città possa fare tesoro di un così importante monumento di riflessione sulla storia momento di riflessione sulla storia del nostro Paese fraternamente evito vicino no vescovo
Prima di passare la parola Paolo voglio veramente ringraziare tutti e tutte voi perché questa Sala stracolma è davvero commovente e quindi davvero grazie grazie a tutti per la partecipazione per la presenza grazie è un segnale molto molto bello per la città e per tutti noi
Grazie Baj Paola buonasera tutte e tutti mi sento
Microfono sentite
Tutti senza Meriva facciamo in questo scambio di
I prima comincia con Paolo Borgna
Sì sarà
Molto bassa va be mi avvicina di più va bene prego
Sì questa molto meglio se
Allora Paolo Borrometi il tuo libro traditori come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana ripercorre i maniera estremamente chiara e lucida la storia del nostro Paese una storia che non è sempre stata Nobile e lo abbiamo visto insomma
Nel tuo libro è fatta di morti di tante storie oscure e anche di tante trattative che è un po'il filo conduttore anche del libro e del magistrato Di Matteo
Trattative tra una parte dello Stato che non ha mai accettato di More
Sì entro i confini diciamo della Costituzione da un lato ed esponenti delle mafie ed organizzazioni criminali ed è una storia che parte da lontano addirittura nel tuo libro cominci dal Prix ma dello sbarco degli Alleati in Sicilia e fa i nomi che abbiamo visto nei film che sono quelli di Lucky Luciano insomma e quindi è una storia anche affascinante affascinante insomma anche se il negativa ecco e che voi cosa che ci portiamo dietro ancora oggi
Un un qualcosa che m'ha colpito molto leggendo il libro nella sua complessità il fatto che quel ritorno in ho sempre gli stessi nomi nei decenni ritornano sempre gli stessi nomi non solo dei criminali e che poi rischiano a volte anche di essere mitizzato i prima ne parlavamo come Emma Di Matteo Messina Denaro che alla fine poi si rischia questi nomi di mitizzare lì ma anche di degli esponenti diciamo di di dello Stato e e delle organizzazioni eversive ecco ti sembra che quindi come se questi questi soggetti in qualche modo da cinquant'anni in qualche modo stiano tenendo i fili della nostra democrazia in qualche modo
E grazie innanzitutto permettetemi di ringraziare gli organizzatori e in particolare il mica Elena che sempre
Straordinaria nella sua passione nella sua voce sia ricollegandomi anche alle parole che pronto che ha detto prima Simone
Lei e con lei la quale ci fa comprendere come avesse bisogno avesse ragione don Lorenzo Milani no quando diceva a che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca lei non le tiene in tasca i cigni invita sempre a riflettere quindi Iotti sono veramente grata per l'organizzazione di questo pomeriggio insieme e permettetemi ma a in questi giorni
Mentre eravamo costretti a commentare le notizie
Della morte di Matteo Messina Denaro io facevo questa riflessione e arrivo al ringraziamento per la presenza al dottor Nino Di Matteo
Senna impiegarsi mo'il dieci per cento del tempo giornalistico che abbiamo impiegato per parlare
Della morte di Matteo Messina Denaro
Per tentare di spiegare come in questo Paese la mafia non e mi riferisco a Cosa Nostra in questo momento ma potremmo allargare non è nata con Matteo Messina Denaro e purtroppo non muore con Matteo Messina Denaro
E che l'unica cosa che va via e non è poco sono le tante verità che Matteo Messina Denaro conosceva è l'ora io penso che basterebbe il dieci per cento di quel tempo
Per portare in televisione ad esempio Nino Di Matteo per spiegarci come in questo Paese
Le mafie e al qui traditori dello Stato hanno condizionato e condizionano perché con la mancanza della verità si continua a condizionare la vita del nostro paese
Questo per me e assolutamente fondamentale dirlo e di fondamentale appunto ed è poi lampo motivazione per il quale ho lavorato in tutti questi anni su questo libro
Perché
Noi abbiamo commesso degli errori clamorosi e quando dico noi parlo della mia categoria della nostra categoria quella dei giornalisti
Molti colleghi lo avrete sentito in televisione
Il giorno dopo ad esempio della sentenza della sentenza finale
Sul Processo noto a tutti contratta attiva hanno titolato hanno sostenuto la trattativa non c'è stata
E nulli si Candlelight verità storica di questo Paese
E e e prendendosi una enorme responsabilità quella di non informare i cittadini non ci accomodiamo io lo dico sempre con l'articolo ventuno della Costituzione con un bellissimo monologo di Roberto Benigni
In occasione della prima serata del Festival di Sanremo dimenticando però che l'articolo ventuno della Costituzione non è soltanto il diritto-dovere del giornalista informare
Ma è soprattutto il diritto dei cittadino dei cittadini ad essere informati
Quindi noi semplicemente non abbiamo fatto il nostro dovere e questo io lo sento sulla pelle ed è per questo che da un lato ho scritto questo libro voglio essere breve
E dall'altro lato e proprio con questo libro che intendo ringraziare persone come Nino Di Matteo che non gliel'ha chiesto nessuno e il ritorno alle parole del presidente dell'ordine degli avvocati e che invece ha fatto semplicemente il proprio dovere
In un paese in cui fare il proprio dovere sta diventando un qualcosa di assolutamente anormale
Nel in questo Paese io sono particolarmente preoccupato perché il momento storico che stiamo vivendo e questo siamo costretti in questo Paese addirittura a doverne intervenire sulle pagine
Di uno dei pochi strumenti liberi
Come antimafia due mila
Per contestare
Le parole di un professore universitario che invita a non invitare nelle scuole scusate il gioco di parole il Consigliere Nino Di Matteo ecco io penso che questo sia un pessimo modo per garantire innanzitutto la libertà di ognuno di noi nell'esprimere la propria parola e poi soprattutto se mi permettete quella ricerca della verità
Prima di venire mi ha chiamato Salvatore Borsellino
Per darmi saluti per ognuno di voi e io quando penso a Salvatore Borsellino ma qui davanti vedo Stefano Moro Mohr mille e fratello di Umberto
I tanti familiari delle vittime di mafia
I baroni
Guidarlo nel libro assolutamente mi rendo conto come questo sia il paese che lascia i familiari a chiedere da soli verità e giustizia
E se per la parte
Della giustizia io non posso ovviamente impegnarmi perché faccio un altro lavoro almeno sotto il profilo della verità noi questa verità gliela dobbiamo e quando dico che gliela dobbiamo significa che gliela dobbiamo senza guarda aree in faccia a nessuno anche se quelli nessuno sono persone particolarmente importanti questo e come intende il giornalismo e questo è perché è il motivo per il quale ho scritto questo libro perché traditori non sono soltanto
Quelli che
Hanno giurato e non hanno mantenuto fede al giuramento sulla Costituzione
Ma se mi permettete siamo anche un po'ognuno di noi quando ci giriamo dall'altro lato e pensiamo che questi fatti che questi verità non riguardino ognuno di noi
La mia domanda invece Rivalta lei dottor Di Matteo nel nel suo libro ma anche basta insomma
Cercare su internet e di lei traspare il grande impegno del magistrato che è soggetto solo alla legge a cercare di portare avanti le sue indagini esedre Sears si anche in un clima di solitudine e di isolamento
Mi dispiacerebbe a contarci quando è nato il suo desiderio di entrare in magistratura e raccontarci poi quando è iniziata la sua vita blindata
Che cosa ha significato per lei questo impegno ecco a salire oggi per il futuro della magistratura grazie
Innanzitutto anch'io sento
Il dovere avverto il piacere di ringraziare coloro i quali hanno organizzato questo incontro
E sento anche da necessità di dire che sono particolarmente contento di partecipare
Alla presentazione di un libro
Così importanti
Importante per tanti motivi
Intanto perché
In un Paese in cui
Il muro di gomma del silenzio è sempre più alto
Rispetto a certi temi accerti i fatti che hanno segnato la storia della nostra Repubblica
Paolo Borrometi ha avuto
Il coraggio di raccontare di approfondire
Quei fatti
E poi lo ha fatto con un approccio particolare
Così come andrebbe sempre fatto nel nel cercare la verità nel cercare racconta la verità
Una visione
Unitaria
Una capacità di legare vicende apparentemente
Non legate
E che invece risultano effettivamente connesse da un unico filo rosso Pinot nero
Ne caratteri
Sono contento di essere qui questa sera anche per questo
La ringrazio anche per una domanda che
Comporta una risposta molto difficile anche perché
Finisce per riguardare anche aspetti della vita
Personale che non mi è facile diciamo esternare
Cercherò di rispondere la la mia passione per la magistratura
è nata quando ero un ragazzo
Ma non è nata perché ero
Così innamorato della
Possibilità di diventare un bravo magistrato che scriveva belle sentenze ecco che vedeva i propri atti giudiziari pubblicati sulle riviste il diritto no
E nata perché era un un giovane ragazzo studente
Siciliano palermitano che viveva nella realtà della Palermo
Degli anni importante
Ero un giovane palermitano che quando uscivo fuori dalla Sicilia semplicemente anche per fare
Un viaggio con dei nemici
Nel momento in cui conoscevo qualcuno che non era siciliano
Si sentiva dire sempre a tu sei di Palermo Palermo uguale mafia
Ed era vero
Ma mi veniva una grande voglia di dire che Palermo in quel momento era la Palermo anche
Dei procuratori costa per consigliere istruttore Chinnici del primo pool antimafia di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino di Ninni Cassarà cioè era il teatro
Ne potrei citare tanti altri di una guerra tra il bene e il male che si combatteva a livello più alto
Per cui io ho iniziato a coltivare questa
Passione per la magistratura ma perché mi sono appassionato alle vicende
Di mafia e di antimafia
Ho avuto diciamo anche
Un destino particolare perché
Ma talmente in quegli anni
I punti di riferimento ideali e culturali erano soprattutto Falcone Borsellino
Ho vinto il concorso nel novantuno o poppa avuto grande onore di riconoscere
Mentre
Svolgevo tirocinio signora tirocinio mirato cioè l'ultima parte del tirocinio a Palermo in procura
Sono state perpetrate le stragi prima di capace poi di di elementi e io avevo già scelto
Ignaro di poter poi arrivare in una procura che si sarebbe occupata di quelle stragi la procura di Caltanissetta con la mia prima sede
Guardi
Il resto sono stati avvenimenti che hanno in qualche modo hanno mi hanno travolto nel senso che io
Mi sono ritrovato per una serie di di di circostanze già dopo un anno di magistratura
All'intera da far parte della DDA di Caltanissetta in quei primi anni mi occupavo però
Della criminalità genesi della guerra di mafia
E Paolo Borrometi conosce bene
Tra
Diciamo Cosa Nostra e la stizza
E mi recavo abitualmente anche a sostenere l'accusa in processi contro
Decine e decine di imputati al tribunale di Gela
E in una di queste circostanze intercettarono
Delle telefonate tra mafiosi erano in stato di libertà che
Progettavano di potermi fare qualcosa
Mentre raggiungevo da Caltanissetta Gela
E da lì è iniziata la vita blindata dal mille novecentonovantatré
Sorvolo su tutto il resto
Però ci tengo a dire una cosa in questo primo giro di risposte
Ecco io
Mi ero appassionato come tanti altri
Tanti altri magistrati della mia generazione
Siamo entrati in un momento in cui intanto
La magistratura
Godeva di una forte
In cui ciascuno di noi
Nel suo piccolo
Veramente voleva fare di tutto
Per cercare verità e giustizia
Per cercare in un momento in cui il paese era in ginocchio
Di contribuire a ripristinare
La legalità
Nella consapevolezza che la lotta alla mafia non era assolta
Tu una questione
Di ordine pubblico
Ma era ed è tuttora soprattutto una battaglia ideale
Per la libertà e per la democrazia nel nostro Paese questo forse dovremmo ricordare più spesso
Quanto
Le organizzazioni mafiose
Ma anche inizio parole forti
La gestione mafiosa di certe parti e certi settori del potere ufficiale condizioni e limiti
La democrazia la libertà i diritti costituzionalmente garantiti
Sono entrato in quella magistratura una magistratura che sicuramente
Come accade sempre per tutti i fenomeni umani
Affatto
Per gli errori
Ma una magistratura che in quel periodo soprattutto
Con
Gli uffici giudiziari palermitani siciliani in generale
E quelli milanesi nell'inchiesta
Mani pulite
Rappresentava una speranza di cambiamento
Un momento molto forte
In cui
Sembrava che la magistratura suo malgrado
Potesse supplire a determinate
E gravi patologie della politica che in quegli anni si andavano manifestando sempre più evidentemente
Adesso
Ringrazio particolarmente il presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati
Per le la stima che mi ha espresso per il modo in cui ho cercato di svolgere
La mia funzione di consigliere superiore della magistratura
Adesso la magistratura vive un momento difficile
Vive un momento difficile
Certamente per colpe sue per colpe nostre perché
Lo scandalo Palamara è stato soltanto la punta dell'iceberg
Di una degenerazione che purtroppo non dobbiamo negare se vogliamo superare non dobbiamo negare quanto come un cancro in un corpo sano si siano manifestate le metastasi del correntismo esasperato del collateralismo politico dell'opportunismo
Del Cavaliere Isma'
Colpe nostre ma anche
Su questo
Spesso un movimento del Comune sempre ho fatto la responsabilità di quello che
Che dico questo momento di difficoltà della magistratura ha scatenato e sta scatenando
Una Volja di rivalsa di regolamento dei conti nei confronti della magistratura
Che da parte mia che è trasversale purtroppo a parti consistenti della della politica
E secondo me è finalizzata ha due scopi
Lo scopo è quello forse più
Bieco umana forse meno preoccupante della vendetta
L'altro scopo l'altra finalità mi preoccupa di più
Ed è una finalità di natura preventiva
Finalizzata appunto volta ad evitare che in futuro
Si possano svolgere si possono svolgere efficacemente inchieste e processi che riguardino livelli più alti
E mi riferisco a tutte le inchieste e i processi comunque abbiamo celebrato tutti Karima devo dire soprattutto a Palermo
Che hanno riguardato
Spesso l'ipotesi di concorso esterno in capo a politici e imprenditori e uomini delle istituzioni
Perfino magistrati
Mi riferisco a tutte le grandi inchieste
Su un sistema criminale che
Si legge anche su sulla connivenza e convivenza e collusione
Di parte del potere ufficiale
Politico istituzionale imprenditoria imprenditoriale economico finanziario
Ecco io credo che noi stiamo vivendo questo momento
Anche molte riforme che sono in discussione
Alcune sono state anche approvate come la riforma Cartabia
Altre sono in discussione
Vanno viste in una maniera particolare il dibattito è molto acceso ma riguarda sempre ed esclusivamente
Le singole
Innovazioni legislative che vengono proposte
Una volta l'abuso d'ufficio abrogazione di abuso d'ufficio un'altra volta la limitazione
Della pubblicazione delle intercettazioni
Un'altra volta la proposta di regolamentare normativamente il concorso esterno un'altra volta il traffico di influenze un'altra volta la separazione delle carriere ecco io sono convinto
Dopo trentadue anni di esperienza di questo lavoro che noi in questo momento dobbiamo avere una visione dall'alto
E capire che tutte queste riforme
Fondamentalmente vanno in un'unica e direzione molto chiare
Limitare la possibilità del controllo di legalità della magistratura sull'esercizio del potere ufficiale
è rendere la magistratura soprattutto quello che è il motore
Delle
Dell'azione penale e quindi de procure della Repubblica sempre più collaterali e serventi rispetto al potere politico e potere esecutivo in questo senso la proposta di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere credo che rappresenti proprio l'emblema di questo il tentativo
Vedete io mi trovo con questo termine questa prima risposta
Spesso
Quando vengo invitato in queste occasioni credete voi lo dico con grande sincerità
Mi trovo ad affrontare un un dilemma interiore
E qui ho superato anche
Soprattutto inizialmente grazie alla possibilità che mi veniva dato di di poter parlare di un libro così importante
Di un giornalista e scrittore così realmente impegnato nelle tematiche che anch'io sento proprio
Semplice
Idem questo io faccio il magistrato
Posso parlare
Posso esprimere le mie opinioni su le riforme approvate o in cantiere
Posso cercare di
Contribuire a ristabilire la verità anche rispetto a certe narrazioni di inchieste e processi come la narrazione sulla trattativa Stato-mafia
Che è assolutamente nella migliore delle ipotesi errata
Ma io credo volutamente fuorviante
Bene io
Sento il dovere di farlo
Sento il dovere di farlo di contribuire senza
Accedere spero senza tracimare da quelli che sono gli obblighi mi sono imposti
Dalla legge
Voglio contribuire un poco a
Alla riflessione
Per rispetto della verità
Anche perché
Mi scusi quello delle può sembrare
Retorico vi può sembrare retorico ma vi assicuro che così non è quando rifletto
La prima volta che io ho indossato la toga
è stato nella notte tra il ventiquattro e il venticinque maggio del mille novecentonovantadue
Nel nell'atrio del palazzo di giustizia di Palermo
In piena notte perché c'era stato con è stato organizzato dai magistrati
Un presidio diciamo delle bare Giovanni Falcone Francesca Morvillo
E degli uomini della loro scorta
E noi che eravamo appena entrati in magistratura siamo stati incaricati di farlo la notte quando si presumeva che meno persone sarebbero arrivate invece ne arrivarono tanti
Arrivarono centinaia di palermitani di siciliani gente umidità di dipendenti della né della azienda la nettezza urbana che avevano appena finito il loro lavoro di panificatori che si stavano recando
A fare il loro lavoro
Allora certe volte
Quel quel ricordo quei ricordi
Impongono secondo quella della mia coscienza a me e a tanti altri
Di non stare zitti
Di non stare zitti
Naturalmente tutto questo
Non conviene
Non conviene il
Il silenzio
La
Che non è da confondere con la riservatezza che invece una dote assolutamente apprezzabile
Ma lo stare zitti
Di fronte anche gli scempi della verità conviene
Conviene perché non si sa mai
Non ti crei nemici
Hai delle carriere che possono essere più brillanti quanto meno non ostacolate da niente e da nessuno
Ma il magistrato non si deve porre il problema della carriera perché il carrierismo
Sta uccidendo la magistratura io sono entrato in una magistratura che secondo quelli che sono i dettami della Costituzione prevede che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e non si distinguono gerarchicamente l'uno dagli altri agli altri ma si distinguono soltanto per le funzioni esercitate
Non vorrei che la magistratura diventasse sul modello di altre organizzazioni statuali
Un un corpo
è un ordine in cui l'autonomia e l'indipendenza sono sancite soltanto sulla carta ma in cui
Ciascun magistrato debba rispondere gerarchicamente anche ad altri perché questo non è pericoloso per la magistratura è pericoloso per tutti
Per lo Stato democratico
Perché una qualsiasi potere politico un qualsiasi esecutivo che volesse controllare la magistratura se si gerarchizzare ampi la magistratura
Avrà gioco facile nel momento in cui controllerà quei dieci dodici procuratori della Repubblica importante che a loro volta controlleranno gerarchicamente tutti gli altri sostituti la magistratura è un potere diffuso
In capo ciascun magistrato
Devono incombere gli stessi obblighi
Ma anche
Devono esistere le stesse garanzie di indipendenza da quello che è entrato
Il giorno prima in magistratura all'ultimo
Magistrato esperto
Che si accinge a terminare la sua carriera grazie
Da tempo era medico e regalare anche governativa che lei di casa accadde negli anni in cui si svolse la la trattativa Stato-mafia di quei terribili anni non anta che storicamente conosciamo un po'come lattice di questi di questi eventi e che hanno assegnare in maniera indelebile reali la nostra storia vorrei ricordare quali lei gli anni del maxiprocesso che cosa accadde anche a livello mediatico ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino al Coni soprattutto e ha spiegato bene imprenditori raccontato in maniera molto puntuale foraggiato e di fango e di accuse e per essersi imposto contro il sistema
Rispondere a questa domanda dopo le parole del dottor Di Matteo ancor più complicato allora noi dobbiamo sempre tentare di contestualizzare i fatti no e lo dobbiamo anche ai più giovani perché
Oggi essendo riesce
Essere tutti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino all'epoca vi assicuro o che non era così
Ma non lo era fino all'istante in cui morì Giovanni Falcone e poi morì Paolo Borsellino
Questo deve essere assolutamente chiaro
Io e il dottor Di Matteo apparteniamo a una terra meravigliosa che la Sicilia che però è la terra e la terra
In cui
Il lo dobbiamo ricordare perché serve a noi per capire dove eravamo e cosa non dobbiamo tornare a essere una signora scrisse una lettera che io riporto integralmente
Al Giornale di Sicilia in cui
Chiedeva che
I giudici con le loro scorte fossero portati fuori dalla città di Palermo
Perché davano fastidio le escort per e non quelle decine di morti ammazzati Kane sanguinavano quella
Terra meravigliosa che la Sicilia
Questo lo dobbiamo dire chiaramente
Perché dobbiamo contestualizzare quelli che erano
Quei momenti quella solitudine che è stata vissuta
Quella grandezza a dell'idea di Rocco Chinnici
E di Antonino Caponnetto poi
Nel nel nella nel concepire proprio l'idea del pool antimafia
E quello che e successo e se mi permetti
Anche
Nella decisione di uccidere Giovanni Falcone
Perché le che Giovanni Falcone fosse al rischio per usare un eufemismo lo sapevano tutti
Massi continuava ad isolarlo anche qui nero dobbiamo dire chiaramente Giovanni Falcone è stato bruciato dal CSM dell'epoca
Per qualsiasi
Posto avviare richiesto io ricordo plasticamente una puntata del Maurizio Costanzo Show che si trova tranquillamente su internet
In cui dietro fisicamente proprio titolo Giovanni Falcone c'era un plotone di esecuzione
Molte persone che poi parteciparono piangenti alle sue e sette mortali
Ecco questo e la stessa cosa che essi ieri ripetuta ma
Anche nella decisione di Cosa Nostra finale
Di arrivare all'uccisione di Giovanni Falcone anche qui non lo dobbiamo ricordare perché noi ricordiamo il ventitré maggio ma prima c'è la bravura
Però questo è il Paese che ha costretto Giovanni Falcone ad andare in televisione e a dire questo è il Paese in cui se ti mettono una bomba è quella bomba hanno scoppia significa che trasse messa tutta
Giovanni Falcone è stato accusato di carrierismo
Giovanni Falcone fu l'obiettivo finale di uno dei più grandi sbagli di uno straordinario intellettuale anche lui siciliano e mi riferisco a Leonardo Sciascia che correva il suo articolo il cui titolo poi è stato rinnegato ed effettivamente non era suo
I professionisti dell'antimafia
A mirava ad attaccare la nomina a di Paolo Borsellino ma affini per condannare
Giovanni Falcone e allora questo sotto il profilo dell'opinione pubblica dall'altro lato c'è la Cosa Nostra che avrebbe potuto ucciderlo come tutti noi sappiamo giù anche Matteo Messina Denaro faceva parte di quel gruppo di fuoco a Roma aveva avrebbe potuto ucciderlo a Roma e invece sceglie di ucciderlo con quella modalità così eclatante
In Sicilia in un momento particolare io lo scrivo nel libro si stavano svolgendo anche le lezioni
Per il Presidente della Repubblica
Era un momento di cambiamento e ancora oggi noi abbiamo bisogno di arrivare alla verità dei perché
Capaci e poiché il perno del perché via D'Amelio la faccio breve e arrivo anche aveva risposto sulla trattativa
Vogliate lo diceva prima in maniera molto
Come dire attenta
Il dottor Di Matteo io lo voglio dire in maniera un po'più politicamente scorretta
Questo è il Paese che
Con gli onori con tutti gli onori vicende Mario Morini
In Commissione antimafia
Allora dobbiamo dire chiaro perché a me dicono fino a qualche giorno fa tu sei un trattati mista
E io vorrei che fosse chiaro in questa sala in questo Paese che il primo trattati vista in questo Paese si chiama Mario modi
Ma deve essere chiaro perché questa mia affermazione non c'è nessuna eccezione di negatività
Scusatemi allora c'è stato capaci
Un'intera generazione
Intere generazioni un intero popolo è sconvolto ognuno di noi si ricorda il momento esatto in cui si trovaste il ventitré maggio del mille novecentonovantadue
Se lo ricorda per noi l'undici settembre
Bene quindi è chiaro che in quel momento c'era
Chi aveva attentato
Al nostro Paese
E chi invece doveva difenderlo in quel momento perché era una guerra e allora io uscito le parole
Del colonnello Mario Mori
Che scegliendo di andare a incontrare
Il sindaco mafioso già condannato Vito Ciancimino
Decide
Di pronunziare quelle parole che ci
Non restituisce lui
Signor Ciancimino
Ma cos'è questo un muro contro muro da un lato c'è la mafia e dall'altro lato c'è la lo Stato ma non si può parlare con questi signori
Ma scusatemi ma se il muro contro muro non c'era dopo il ventitré maggio mille novecentonovantadue dopo che avevano fatto saltare in aria un intero pezzo del d'autostrada dopo che avevano sconvolto l'intero Paese dei dopo che ci avevano messo in ginocchio perché diciamolo chiaramente ci avevano messo in ginocchio
E non ci doveva essere un muro contro muro
E quindi per cos'è questo muro contro muro e la risposta arriva pochi giorni dopo quando solo quando e Ciancimino a chiamare Mario Mori
I tecnici Nino a dire
Colonnello quelli accettano la trattativa e queste parole ce ne riferisce Mario Mori
Allora a me che sto ad un giornalista e non un magistrato
Non mi interessa se questo sia un reato meno
Io so però che ognuno di voi ha il diritto di sapere che mentre i servitori i migliori uomini che questo Paese in quel momento aveva
Morivano
Sotto i colpi della mafia
Qualcun altro che indossava la stessa divisa
Trattava e non riusciva a far terminare quelle stragi Mansi purtroppo come ci spiega la sentenza d'appello visto che qualcuno sale oggi dimenticato
Quell'azione scellerata altro non faceva che causare nuove stragi e nuove morti
Io da giornalista ho il dovere di spiegare queste cose e ho il dovere di farlo al di là delle sentenze ricordando le sentenze di assoluzione o di condanna
Ma soprattutto cercando di spiegare oggi ciò che ha storce esso ieri affinché non si ripeta
Perché io ho scelto di fare il giornalista per gli stessi motivi per i quali ha scelto di fare il magistrato Nino Di Matteo e tante donne e tanti uomini liberi in questo Paese
Io ho scelto di fare il giornalista per cercare di togliere l'alibi
Soprattutto nella nostra terra di Sicilia dove in tanti ci dicono ah ma io non lo sapevo
Ecco il giornalista questo ruolo un giornalista deve essere scomodo per natura
Il giornalista non è il cane da compagnia del potere e il cane da guardia della democrazia al di là di chi ci governa al di là del colore politico del
Governo di turno a non solo il diritto ma il dovere di ricordare come siamo arrivati in questo momento ecco perché questo libro
La trattativa c'è stata e dovremmo parlare al plurale e questo è un fatto storico e io apprezzerei tantissimo che oggi però agli stessi colleghi giornalisti più ai politici
Che continuano a
Direi che la trattativa non c'è stata
Io li farei parlare in un confronto pubblico con il colonnello Mario Mori e gli farei spiegare direttamente a luglio perché usa quel termine
E perché decide in quel momento di dire che non ci doveva essere un muro contro muro fra chi uccideva fra chi provocava morte
E fra chi invece cercava di difendere un ideale e lo Stato ovvero ognuno di noi
Grazie siamo
Siamo con Di Matteo e siamo sul solco della trattativa sono iniziati quindi gli avvicinamenti
Insomma sono anni tra il novantadue e il novantaquattro che sono anni cruciali anche per a vere come dire sentore di questa differenza fra la verità giudiziaria e quella storica che poi compongono una trattativa
Poi tra l'altro trattativa viene affrontata in entrambi i libri tre sono episodi episodi che abbiamo un po'evidenziato anche studiando insieme a Elena Elena
Ieri di quegli episodi che aiutano un po'a comprendere cosa accadde quegli anni e perché la trattativa c'è stata al di là poi della verità giudiziaria
Ad esempio ricordiamo la mancata perquisizione del covo di Riina successivamente al suo arresto il tredici e il quindici gennaio novantatré diciotto giorni via tesa
La mancata cattura del boss Provenzano nel novantacinque seguito delle rivelazioni fornite da Ilardo
Il fallito attentato all'olimpico del ventitré gennaio novantaquattro
Ci potrebbe raccontare un po'la sua lettura di questi fatti
Guardi io le posso rispondere anche fin dalle mani di relazione a
Quello che attuata compiti sostituto procuratore nazionale
Posso rispondere soltanto un quello che affermano delle sentenze definito
Va bene ma mi creda non è poco benissimo non è poco ma è nascosto nascosto da da un'informazione
Vuole tenere
Celate agli italiani in queste situazioni
Allora intanto c'è una sentenza definitiva
è stata emessa dall'autorità giudiziaria di Firenze nei primi processi che hanno riguardato la strage di via dei Georgofili
E la sentenza definitiva afferma a proposito della iniziativa
Colonnello allora morì
E del ROS dei carabinieri che quelle iniziativa indubbiamente così c'è scritto una sentenza definitiva
Rafforzo infine negli altri la convinzione che la strategia del terrore pagasse
E provocò altre stracci
Questo c'è scritto in una sentenza definitiva
Ma nessuno lo ricorda
Poi
Appunto in questa ottica quella sentenza afferma che anche le stragi del novantatré
Sono state fatte organizzati in quest'ottica di ricatto
Lo Stato aveva iniziato rivolgendosi ai mafiosi per vedere cosa volesse da piegare le ginocchia attraverso la strategia del terrore lo Stato doveva essere messo definitivamente in ginocchio
Guardi
Io posso soltanto rispondere con qualche riflessione
Auspicando che tutti
Partire dalle autorità giudiziarie di polizia ma non solo
Vogliono fare veramente luce
Su quella stagione
Per fare luce su quella stagione ritengo che bisogna tenere un occhio su tutta la stagione delle stragi
Che parte nel novantuno forse anche prima con l'attentato all'Addaura nell'ottantanove
E termina il ventitré gennaio del mille novecentonovantaquattro
Quando per un accidente fortuna fallisce il clamoroso attentato allo Stadio Olimpico di Roma che avrebbe dovuto causare la morte di centinaia di carabinieri impegnati nel servizio di ordine pubblico
Per la partita di Serie A Roma Udinese
E allora
Attraverso molti sforzi attraverso qualche errore ma attraverso anche il lavoro di molti magistrati che si sono impegnati meritoriamente
Abbiamo capito
Probabilmente perché cosa Nostra Ideo con la strategia
Non abbiamo ancora compreso appieno se
Cosa Nostra fu l'unica
Ideatrice di quella strategia
Ma soprattutto non abbiamo ancora potuto comprendere
Questo è un dato di fatto quindi non vasto ovviamente parlando di indagini
Il motivo per il quale
Quella strategia che era stata
In Giappone inviata da Riina
Portata avanti anche dopo l'arresto di Riina
In particolare nel novantatré da Matteo Messina Denaro Giuseppe Graviano livello mafioso
Come mai quella strategia improvvisamente cessò
Perché quel ventitré gennaio del novantaquattro nessuno aveva scoperto
E c'era una lancia Thema imbottita di esplosivo in via dei gladiatori accanto alla aula bunker del Foro Italico nei pressi dello stadio olimpico
E quindi così come ha detto anche Spatuzza che era uno dei dei presenti in quella circostanza l'attentato si sarebbe potuto ripetere facilmente
Non non era riuscito la prima volta per un cattivo funzionamento del telecomando ma si poteva ripetere la domenica successiva un'altra domenica ancora
Ma improvvisamente arrivò l'ordine di ritornare a Palermo e di non farne più
Guardi
Io credo che fino a quando
Questo Paese non avrà
Il coraggio e la lungimiranza
Di affrontare
Quella stagione delle stragi
Intanto in maniera unitaria
Intanto in maniera unitaria
Perché non si può capire la strage di via D'Amelio se non si capisce quello che è accaduto non si capisce quello che è accaduto prima con la strage di Capaci con l'omicidio Lima e quello che sarebbe accaduto poco poco dopo con
La cattura di Riina la mancata perquisizione del covo di Riina
E poi le stragi vile attentato a Maurizio Costanzo le stragi di di Roma Firenze e Milano
E poi con il coraggio di sapersi guardare
Sapere guardare
Veramente
Al passato più più sporco di questo Paese
Oggi guardate sono negli ultimi anni grazie però lo sforzo veramente di pochi pochi pochi magistrati e poco pochi pochissimi investigatori
Su pagine altrettanto tristi dalla nostra storia repubblicana penso per esempio alla strage di Piazza della Loggia
Nel settantaquattro a Brescia quella del due agosto ottanta Bologna
Alcune verità giudiziarie sono importanti vengono fuori
Però o
Bisogna volere
Per correre questa strada
E soprattutto bisogna anche stare attenti ai tanti
Processi di revisionismo e di negazionismo che caratterizzano questi tempi
In cui
Si capisce più
Veramente si voi alla verità
O se sì poi a mettere in discussione perfino la verità consacrata da sentenze passate in giudicato e mi riferisco ad esempio quella di Bologna
Sulla strage di Bologna
La lotta alla mafia la rotta in sistemi criminali
Richiede innanzitutto
Un impegno nella politica
Non si può condurrà soltanto sul piano giudiziario sul piano della repressione
E guardate che quando
Si accusa la magistratura
Di
Volere sconfinare sul campo che è proprio della politica
Io credo che
Tranne
Poche eccezioni
Ciò non sia avvenuto ma si è avvenuto esattamente il contrario
E cioè la politica ha ritenuto
Più comodo
Addossare soltanto sulle spalle della magistratura
L'opera di accertamento della verità
La politica dovrebbe stare in prima linea
Nella lotta contro il
E guardate che non sono parole
Vuote
Ma io le le le nutro Sempre o cerco sempre di nutrirli e con un riferimento specifico
Negli anni Sessanta negli anni settata
Fino all'avvento del delle pool antimafia chimici a Palermo
La lotta alla mafia non la facevano la magistratura i carabinieri la polizia
La facevano determinati settori
Per giornalismo
Del sindacalismo
E della politica
Quando nel mille novecentosettantasei
Si concluse
Con una relazione di minoranza
L'attività della Commissione parlamentare antimafia
Quella relazione di minoranza
I cui primi firmatari erano l'onorevole Pio la Torre
E Cesare Terranova
Poco tempo dopo entrambi uccisi
In quella relazione
Che vi invito sempre a leggere
Si leggevano i nomi i fatti
Le prove dei rapporti collusivi
Dei corleonesi di Luciano Liggio Salvatore Riina già allora
Con esponenti importanti
Della politica
Perché il mondo delle professioni di Palermo e di tutta la Sicilia
La politica veniva prima nella macchina
Siccome ab sapeva cogliere nella sua attività quelli che erano i rapporti con con la Marchini sapeva anche denunciare prima e a prescindere dall'intervento repressivo io credo né come cittadini dobbiamo sognare
Ma in questo momento si tratta proprio di sognare
Una politica che torni a quel livello di impegno
Perché oggi guardate termino questa seconda la risposta
Lo sapete tutti pensiamoci tutti quando c'è un'indagine che riguardi
Un esponente del potere politico anche di altri Poteri altrettanto se non più capaci di condizionare
Anche la
L'informazione
Quando c'è un'indagine della magistratura di questo tipo noi assistiamo a due tipi di reazioni che sono ormai standard da una parte c'è chi grida al complotto della magistratura
Dall'altra parte c'è una reazione che paradossalmente mi preoccupa di più
Perché non è quella di attaccare frontalmente la magistratura è quella di affermare aspettiamo prima di pronunciarci le sentenze definitive della magistratura
Questo è il problema irrisolto a mio avviso della nostra storia
Repubblicana
Della nostra storia recente
E cioè
La confusione
Tra due piani che invece dovrebbero e devono restare distinti sono la responsabilità penale
E la responsabilità politica
Oggi in Italia se una determinata condotta di fatto accertata di continuità per esempio mafiosa non costituisce reato
E quindi il soggetto non viene indagato viene archiviato viene assolto
Non vale mai un tipo di responsabilità non viene fatta valere mai una responsabilità politica di quei comportamenti accertare
Quando mi capita di andare nelle scuole a questo proposito io faccio sempre un esempio ai ai ragazzi gli studenti
Se io domani decidessi di lasciare la toga
E di candidarmi a sindaco della mia città
E sapendo anche per il lavoro che ho fatto
Nei vari quartieri nei vari mandamenti così si dicono in gergo mafioso
E chi comanda
All'interno di Cosa Nostra sì una domenica mattina in piena campagna elettorale di prendersi a braccetto quel mafioso
E facessi semplicemente una passeggiata sulla via principale del quartiere attenzione io non avrei commesso un reato
Nemmeno il concorso in associazione mafiosa nessun magistrato potrebbe ipotizzare per il solo fatto di essermi mostrato consapevolmente vicino al
Capomafia
Ma diamine una responsabilità politica dovrebbe essere fatta valere mi dovrebbero escludere
Dalla possibilità di candidarmi a sindaco di quella città
Oggi
Oggi
Non viene fatta valere negli anni più recenti non è stata mai fatta valere un una responsabilità politica anche rispetto a delle affermazioni che sono sancite in sentenze passate in giudicato
Mi faccio un solo esempio ma se ne potrebbero fare altri in una sentenza definitiva che è quella che ha riguardato la condanna delle del senatore Dell'Utri a Palermo per concorso in associazione mafiosa
C'è scritto che il Dell'Utri fu l'intermediario di un accordo raggiunto rispettato da entrambe le parti
Dal mille novecentosettantaquattro almeno fino al mille novecentonovantadue tra le più importanti famiglie mafiose palermitane l'allora imprenditore Silvio Berlusconi qualcuno nel nostro Paese ha mai fatto valere
Tra virgolette un'ipotesi di responsabilità politica per per questi fatti
Quindi
Torno alla alla sua domanda probabilmente
Sono andato anche fuori dal dal tema ma qui i temi si intrecciano tutti profondamente
Questo Paese per vincere la guerra contro la mafia
Io poi ho ancora continuare a sperare che le parole di Giovanni Falcone si possono realizzare
Fenomeno mafioso come tutti gli altri fenomeni umani avuto un'inerme all'inizio avrà una fine
Questa fine ancora non la vediamo
Ma se la vogliamo continuare
Ad inseguire
Ci vogliono due condizioni forti
E nel momento sono di difficile realizzazione
La prima è che finalmente la politica si renda conto che la lotta e sistemi criminali deve essere la al primo posto delle agende dei vari governi che si susseguono
Di qualsiasi colore essi siano
La seconda
E che deve partire da noi dei cittadini soprattutto dai dai più giovani
Una vera e propria rivoluzione culturale
Che ci faccia comprendere che il sistema mafioso è la negazione della nostra libertà della nostra dignità della nostra democrazia ecco perché
Da questo secondo punti di vista libri come questo di Paolo Borrometi sono importanti
è importante che la gente venga messo nelle nelle condizioni di riflettere
è importante che la gente capisca che si parli di mafia oltre al diciamo all'aspetto per cui per così dire quasi folkloristico della cicoria che mangiava Bernardo Provenzano o dei Rolex Di Matteo Messina Denaro delle amanti Matteo Messina Denaro
E venga messa nelle condizioni di di di riflettere sulla complessità del fenomeno
Questa desse la nostra spera
Torno a Paolo
Cercando di agganciare non è facile con la domanda che volevo fare però ecco quarta riparto da libero perché ha un valore enorme questo libro e lo dico anche perché i nostri programmi scolastici si fermano tutti alla seconda guerra mondiale ormai da da settant'anni e quindi nessuno di noi a parte non è che abbiamo visto da ragazzini ci ricordiamo qualche episodio eccetera sono episodi che non è una storia che non viene studiata e tu hai legata invece tutti questi questi fatti nelle negli anni che ci portano sia vederla tratta attivo le trattative ma proprio a ripercorrere la storia del del nostro Paese del perché adesso la politica sceglie invece di non impegnarsi direttamente perché è frutto di quell'evoluzione anche di queste trattative se la politica adesso non chiede non chiede conto delle responsabilità politiche ma si ferma dire aspettiamo risultati della sentenza o insomma non chiama i propri rappresentanti ha una responsabilità di tipo appunto può politico di opportunità
E fra i fatti fra i fatti che abbiamo che abbiamo Sales
Nato tornando un po'indietro rispetto agli anni Novanta e quindi agli anni sessanta settanta
Volevamo ricordare i depistaggi del settantotto che un anno che è un anno importante perché purtroppo ci sono anche le morti di di Peppino Impastato di Aldo Moro e che si collegano in qualche modo che poi ai tempi io me lo ricordo perché ero bambina quando avvenne il tutto io mi ricordavo solo di Moro di Peppino Impastato non si parlò quasi neanche nei nei telegiornali mi colpì molto ovviamente il ritrovamento di Moro ma nell'i miei ricordi non se ne parlo anche perché era stato c'era stato già un depistaggio fin da subito anche un po'sulla storia di di Peppino Impastato
C'è una canzone che definisce il nove maggio settantotto come l'alba dei funerali di Stato volevamo ricordare anche questo
Il ritrovamento dimore della e la morte Perrini in passato colpirono la politica istituzionale e nel caso di Moro e la militanza alla lotta civile nel caso Impastato
è un momento di grande coinvolgimento di grande sconvolgimento che ancora oggi porta con sé tante ombre
E vede sempre come protagonisti i depistaggi ci aiuti un po'delineare quel quel periodo
In quei giorni
E sui depistaggi potremmo potremmo
A remunerare in Cyclopaedia e di ce ne sono purtroppo tantissimi nel nostro paese basti pensare che il primo depistaggio
Che viene fatto a ancora oggi addirittura il segreto di Stato no e mi riferisco a portella primo maggio
Quarantasette da allora ad oggi sappiamo chi sono stati di i responsabili ma non sappiamo chi siano i i mandanti non vado veramente velocemente e i per tanti anni ci hanno fatto credere che
Il bandito Giuliano fosse stato ucciso in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine segnatamente i carabinieri del luogo è invece sappiamo bene che non è andata così e potremmo continuare all'infinito Peppino Impastato
Peppino Impastato tutti noi sappiamo che venne fatto ritrovare
Cadavere il si è finto un
Un attentato terroristico proprio per metterlo in cattiva luce perché c'è sempre la solita storia nose tutte le pecore sono nere quelle che sono realmente nere
Lo appariranno di meno
I depistaggi hanno fatto fanno parte della nostra Repubblica la storia della nostra Repubblica e noi anche qui dice va benissimo dottor Di Matteo dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia quello che e e accaduto
Si accennava prima alla strage di Bologna noi oggi sappiamo che la strage di Bologna è stato organizzato a sostanzialmente da tutti i gruppi della galassia al neo fascista dell'eversione e nera ma attenzione sappiamo però anche che il depistaggio è stato messo in atto da ha finanziato voluto da Licio Gelli ma affatto per per una parte dai giornalisti per datata diciamo ricorrendo allo strumento giornalistico dall'altro lato da e gli infedeli
O forse fedele in quel caso
Dei servizi segreti di questo paese eternamente potrei continuare
All'infinito
Che prima si parlava della
Del ruolo della politica e e io sono particolarmente orgoglioso di un presidente della Regione ad esempio della mia terra
Lo ricordiamo sempre troppo poco la più alta carica istituzionale uccisa in questo Paese dopo Aldo Moro si chiama Piersanti Mattarella
E Piersanti Mattarella aveva parlato della politica delle carte in regola quando la politica non si affidava alla magistratura e ebbe il coraggio di pronunciare un discorso fortissimo
Su Peppino Impastato ebbe il coraggio di scegliere da che parte stare
Eppure anche sulla sua morte
Ci sono stati tanti depistaggi ognuno di questi avviene proprio per opera ad esempio di Vito Ciancimino ma potremmo continuare io vedo
Fabio Repici e al quale mi lega un'amicizia profonda ma a che e soprattutto uno straordinario avvocato nostro ordinario ricercatore della verità
E e grazie a Luigi sappiamo i depistaggi sull'omicidio Mormino il sull'omicidio manca
E se mi permettete
Sull'omicidio di Nino Agostino edita Castelluccio e del bambino che portava in grembo Ida Castelluccio
Quel monumento alla lotta alle mafie evidente che quel papà con la barba lunga lunga lunga a cui ognuno di noi dovrebbe dire grazie perché con la sua barba continua a chiederci giustizia e anche lì tutta quella parte che a Chapik ci costringerebbe ad aprire un nuovo capitolo sul faccia di mostro e su quelli depistaggi lì
Ecco
Io più che continuare a elencare anche perché
Sono presenti e solo in parte ovviamente ho tentato di riassumerli nel libro io vorrei però fare un altro tipo di domanda che va un po'a braccetto a quella che
Poneva il dottor Di Matteo ma noi la verità in questo Paese la vogliamo non la vogliamo
Perché noi dobbiamo scegliere se rassegnarci ad una verità di comodo
Perché lo possiamo pure fare guardate qualcuno addirittura detto in questo Paese basta seppellì amo i morti come se appunto tutte quelle verità che mancano ci dovesse essere un po'come dire la caduta del muro di Berlino da questo momento
E ma non è assolutamente così io non mi rassegnerò all'idea che quelle verità possono ai debbano continuare
A mancare
E ma non lo vogliamo dicono lo vogliamo dire
Ne abbiamo parlato tanto di Matteo Messina Denaro
Della sua morte lo ribadisco ancora una volta ma lo vogliamo dire che quello che lo doveva restare
Era sottosegretario agli Interni si chiamava dagli ed è stato condannato con sentenza passata in giudicato
Ma vogliamo dire che il fondatore
Tito che giurava a nel primo gol nel suo primo governo proprio in quei giorni del fallito
Attentato all'olimpico
E si chiama dell'Utri ed è stato condannato
Ma la vogliamo ricordare che la mia terra di Sicilia
Ha avuto Piersanti Mattarella ucciso dalla mafia e ha avuto altri presidenti che sono stati condannati per reati mafiosi e non sono arrivati con un colpo di stato sono stati votati e allora lì è la responsabilità di ognuno di noi perché noi giornalisti abbiamo questo dovere io sono stato particolarmente orgoglioso che il primo e provvedimento di questo governo sia stato tentare di mettere insicurezza il quarantuno bis che in si è mal quattro bis sono non entro nello specifico ma sono dei provvedimenti dei che sono fondamentali per la lotta al governo al che il governo deve fare che la politica deve fare nei confronti delle mafie
Però dobbiamo dire che si è poi togliamo le intercettazioni stiamo dando un colpo invece contro la la nella lotta alla criminalità organizzata
E lo dobbiamo dire a prescindere sei nostre idee sono di destra di sinistra di centro perché non ci deve interessare questo
Ci deve interessare appunto il nostro lavoro e tentare di arrivare a quelle verità deve inoltre quei del distacchi ma tentando di rispondere a quella domanda che la domanda cruciale noi quella verità queste verità le vogliamo o non le vogliamo
In ultimo una domanda conclusiva rivoltati entrambi
Il si dovessi trovare abbiamo detto più volte che questi libri sono legati o uno certe quasi a dare una connotazione storiografica l'altro si sofferma più strettamente sugli eventi
Il nodo centrale al di là di questo che potrebbe essere il tecnico è la scelta si sta che porta irrimediabilmente ad una divisione che nel libro viene ben specificata tra noi e loro Dante direbbe ingiusti sono due non vi sono intesi nella commedia
Cosa si può fare quotidianamente al di là dei vostri ruoli per scegliere di stare dalla parte del noi e cosa diresti ai giovani perché permetta antichi questi & che sono stati raccontati decida di oggi sono storia non ero nata non ero nata quando è morto Falcone non era una da quando è morto ancora Peppino Impastato
L'ho conosciuta dei libri l'ho conosciuto
Per quello che ha portato avanti ecco quindi cosa direste ai giovani e ai meno giovani oggi
Io se mi dovessi rivolgere a un giovane così come
Mi rivolgessi i miei figli
Direi loro soltanto una cosa
Impegnatevi per conoscere
Per riflettere per approfondire
Non vi rassegnate non vi adeguate alle verità ufficiali
Che spesso non sono un quelle reali
Impegnatevi
Indignatevi incassate di scusando l'espressione
Ribellate di a quello che non
Che considerate ingiuste
Potrete fare cose buone cose sbagliate ma sarete vivi segrete
Liberi cittadini che vogliono avere vivere in uno stato libero e democratico
E difficile
E non è vero secondo me secondo la mia esperienza che i giovani sono disinteressati non è così non è così ovunque l'quelle volte vado nelle scuole rimango o né ancor di più all'università dove appunto
Professor Visconti non vorrebbe che invitassero più
Me il giornalista Saverio lodato grande esperto di mafia
Io rimango stupito dall'interesse dei ragazzi soprattutto dalla profondità delle loro domande delle loro riflessioni
Purtroppo siamo noi che non siamo capaci di di trascinare i ragazzi siamo noi che abbiamo dato il cattivo esempio siamo noi che abbiamo un disperato bisogno secondo ma in questo Paese lo voglio dire
Sfruttando l'occasione della presentazione di un libro così
Importante
Un disperato bisogno di un giornalismo vero d'inchiesta ne abbiamo un disperato bisogno
E in questo momento vi voglio anche dire questo che
Due sensazioni che approvo parlando di questa cosa
Una è di natura diciamo
Più tecnica
Pubblica sicuramente
E si riaggancia quello che accennava poc'anzi Paolo Borrometi
Ma noi vogliamo veramente auspicare un giornalismo di inchiesta quando sostanzialmente come falla riforma Cartabia e ancor di più
Fa la riforma Nordio
Vieta la pubblicazione di atti non più coperti dal segreto ma di interesse pubblico noi cittadini abbiamo diritto al di là della della
Sussistenza configurabilità di un reato a sapere se per esempio un politico che stiamo per votare e sia un tossicodipendente o abbia problemi o abbia una una una condotta di vita che che sia diciamo che lo mette in condizione di non poter fare
Bene il suo lavoro
Abbiamo interesse a capire
Determinate cose chi esercita una funzione pubblica non ha un diciamo
Un dovere particolare di
Esporsi al controllo dell'opinione pubblica
Oggi
Proprio in questi giorni in queste ore probabilmente stanno discutendo se non ho capito male dalle cronache un emendamento
Proposto da un partito alla maggioranza governativa per il quale ascoltata in in per favore
La polizia giudiziaria che materialmente procede all'ascolto autorizzata dall'autorità giudiziaria
Se considera in quel momento irrilevante una conversazione
Non la trascrive o non è annota il contenuto nel cosiddetto brogliaccio nemmeno sommariamente
Allora io vi dico
Vi do la mia parola d'onore che sto facendo un riferimento ad una vicenda che ho vissuto processualmente personalmente
Che un'intercettazione che oggi
è irrilevante
E irrilevante in quel momento in quel contesto di indagine
Tra un anno tra due anni tra dieci anni così come è capitato tante volte può essere fondamentale o per dimostrare
Un reato o per individuarne i responsabili oppure per evitare che vengano condannati soggettivo non devono essere condannati
Una conversazione che oggi appare inutile
Ad una forza di polizia nello stesso momento può essere utile ad un'altra forza di polizia che ha un'altra indagine che la prima non conosce è tra uno dieci vent'anni trent'anni potrà essere decisiva anche
In funzione di garanzia dei diritti e la difesa
E allora io voglio dire questo ma rispetto a certi scene
Che calpestano sia il diritto
Alla verità
Sì è il diritto di ogni cittadino
Alla difesa
è possibile che nessuno si muova devono essere sempre i soliti magistrati a dire queste cose
è possibile che per esempio
Chi esercita un mestiere che non lo dico per per retorica
Io sono nipote e figlio di avvocato e ne sono fiero e orgoglioso chi esercita un mestiere così nobile così importante come
Quello di avvocato
Non faccia valere
In sede politica queste considerazioni anche attraverso gli organismi di rappresentanza dell'avvocatura
Questo mi preoccupa davvero tanto
E a proposito del diritto all'informazione questa era la prima cosa che volevo dire che delegata all'attualità
In questo momento mi viene di pensare lo voglio fare perché vendono più istintivo in questo momento pensare alla perdita che per tutti noi per tutti i cittadini italiani rappresenta e la la morte di Andrea Purgatori
Proprio di quel tipo di giornalismo che questo Paese
Ai disperato bisogno di cui vi dicevo
Vi ringrazio per avermi dato l'opportunità di
L'intervento
Grazie citazione un'altra
Purgatorio perché lei ha citato abbia recentemente aveva detto nel non dobbiamo arrenderci a quelle che sono le posizioni ufficiali in quello che è un po'quello quello di non fermarsi e di andare di andare oltre
E miglior liberamente avrei lasciato concludere il dottor Di Matteo con questo bellissimo anche ricordo e allora se me lo chiedete io aggiungo soltanto una cosa
Forse
Direi ai ragazzi di
Va bene consigli
Inutili che servirebbero più a me che a loro magari ma di seguire una persona
E forse il vero rivoluzionario del nostro tempo io lo cito spesso che si chiama papa Francesco
E l'unico a parlare di pace in tempo di guerra quando tutti dicono di continuare a riempire il mondo di Yara anni lui ci invita a parlare di pace
E e l'ho fatta veramente da un uomo rivoluzionario
E non a caso ci invita sempre a per sconfiggere due comportamenti dal che secondo me sono proprio quelli che dovremmo dire oggi ma non soltanto ai ragazzi a ognuno di noi no
L'indifferenza e la rassegnazione papa Francesco ci ricorda sempre che sono i due mali del nostro tempo probabilmente gli direi questo insieme al concetto che i ragazzi
Non sono il solo il futuro di questo Paese ma sono già il presente e loro ovviamente lo sanno molto voi lo sapete molto più fra di noi che abbiamo qualche hanno in più
I guarda io come il dottor Di Matteo ogni volta dettato delle scuole ne esco sempre arricchito perché sono assolutamente convinto che bisogna parlare
Anche se loro usano se poi usate
Degli strumenti che magari sono diversi dai nostri dei nostri questo non significa che non si parla quella incomunicabilità allora dobbiamo abbattere perché solo così
Potremo realmente
Cercare di continuare a fare semplicemente il nostro dovere in un paese che possa essere sempre più libero eppure fammi concludere con l'ho citata prima con il ricordo di una donna che è una combattente nata e che l'ottanta per la verità per il figlio
Questa donna si chiama Angelina manca
In questi ultimi
Questo ultimo periodo scelgo lei
Perché io vi prego informate di in questo ultimo periodo
Dopo aver perso il marito stanno tentando persino di avvelenarlo a con delle sostanze chimiche buttata nel suo
Giardino io penso che la scorta ad Angela mancato dovremmo essere ognuno di noi stando le accanto non solo per
E non tanto ovviamente per un senso di pietà quanto invece per un senso di verità di giustizia e di di di tali
Io ringrazio davvero dal profondo del cuore Nino Di Matteo e Paolo Borrometi prima di salutare vi chiedo Elena marchi lì di venire qui sul palco
Paolo la ringrazia per la sua dolcezza anche noi ti ringraziamo per la dolcezza ma anche per la cocciutaggine e ci permette di organizzare questi splendidi eventi Graziella di passo la parola
Grazie
Largo per l'emozione non non mi piace stare da da questa parte del del palco perché mia mozione dopo quello che ha sentito oggi
Penso che non sia necessario aggiungere molto però
Ho scritto due cose perché se non ci sarei riuscita a dire niente quindi delle lecco
Prima però voglio assolutamente ringraziare non solo gli ospiti importanti voi che avete reso possibile la giornata di oggi
I miei amici temi sostengono sempre che senza i quali non avrei fatto niente assolutamente niente oggi
Senza Federica che oggi non c'è che sta in viaggio senza fanno senza Alessandra no no era Giulia Fabio Angela ecco senza Marco non non ci sarebbe niente di tutto quello che oggi li vedete qui loro sono il mio motore assolutamente per fare tutto quello che faccio
Grazie
E
Quindi io
E quindi io vi lascio con un messaggio con quindi vi ringrazio e vi Ring di è sorto un po'a a fare quello che passa in ognuno nel nel proprio campo
E spero vere vivamente gli interventi ascoltati oggi possono rappresentare per tutti noi l'occasione per riflettere sul modo in cui affrontiamo la vita sul senso di essere dei cittadini consapevoli
Mi ricordo di quest'incontro nasce proprio dal desiderio di condividere con tutti voi delle persone che quindi direttamente ed indirettamente hanno inciso sulla sulla mia vita
E nasce dal desiderio fortissimo di portare qui a Rieti il dottor Rota Di Matteo perché lo considero un esempio magistrato come pochi
E questo non lo dico solo perché è preparatissimo ma perché appassionato e più appassionato dalle sue interviste dalle requisitorie ritrovate scoperta dei radicali come nel canto invitando
Lei metteva passione per questo mestiere
Poi per la passione che nella vita fa la differenza tempie
L'esigenza di giustizia che fa la differenza è che rende magistrato invero magistrato almeno quello che per me vuol dire essere un magistrato
E poi nasce dal desiderio fortissimo di riportare qui Paolo che per me ha un una persona speciale un amico adorato ha soprattutto un giornalista e ha dedicato la sua vita la ricerca della verità con una consapevolezza che vi posso dire l'anno soltanto le persone che sanno sempre sognare
E questo è importantissimo Orio al dono di saper raccontare in modo semplice stati complesse con un coraggio che coinvolgente e che ci impone a fare i conti con le nostre coscienze
E spero tanto che grazie a voi che grazie ad oggi voi vi siete resi conto che la storia non la fanno ironia ingiusti le persone oneste appassionate quelle persone che stante le ingiustizie fatta agli altri con le ingiustizie personali che assegni come investite personali fatte anni stessi e che non si accontentano mai di mezze verità
Come dice sempre mia grandissimo amico dettagli in prima fila dobbiamo tutti quanti pare una praticante Parre sia perché è difficile è durissimo ma è l'unico modo per essere dei cittadini liberi
E quindi vi auguro di non essere ingranaggi del sistema e spero tanto che un Paese come il nostro e perde costantemente l'occasione di riscattarsi da oggi ognuno Dinoi mi ci metto anch'io in mezzo riesca non perderà la propria con la propria passione di impegnarsi lo dobbiamo attivi a chi non c'è più e a chi ancora c'è e quindi nel salutarmi chiedo di fare un applauso ancora Igna ostile
E a e a Padova e a fornire fissi invita a salire lì sul palco
Perché nella vita abbiamo bisogno anche di grandissimi avvocati non sarebbe vittima di scavi grandissimi giornalisti
Gli stiamo facendo verrà e però a noi operiamo a dire prima se non sarebbe mai uno e quindi siccome prima abbiamo
Fatto riferimento a Angelina mancate due l'avvocato della famiglia manca ci tenevo a a presentare Andrea Parini dire due parole a lui perché o concludere meglio di me
Buonasera a tutti allora se io dicessi qualche parola dopo quello che avete sentito potremmo sintetizzare la serata con la frase latina in cauda venenum
Avete sentito parole belle da belle persone che hanno tutta la mia ammirazione io sono venuto qui solo per ascoltare loro e vado via da qui ben contento grazie
Grazie Fabio
Grazie a tutti e a tutte davvero di cuore grazie grazie grazie a video grazie a Paolo grazie a Paola e AN