Festival della Politica 2023 - Presentazione del libro di Lorenzo Pregliasco "Il paese che siamo" (Mondadori)

Buonasera a tutti
Siamo siamo qui questo questo pomeriggio per riflettere insieme su questo bel libro devo dire non lo dico perché è un amico ma perché davvero l'ho trovato interessante ben fatto e utile di di Lorenzo Pregliasco il Paese che siamo
Lorenzo Pregliasco qui diciamo si è si è avventurato in un tentativo non facile di proporre una ricostruzione della storia politica italiana ovviamente facendo delle scelte perché altrimenti ci vorrà ben cinque pediatra Cantini per ricostruire la storia politica italiana però individuando alcuni momenti e il alcuni momenti anche cruciali che possono in qualche modo farci non solo capire il percorso che è stato compiuto dalla Repubblica dall'inizio della Repubblica ad oggi ma ovviamente farci anche forse capire anzi senza forse qualcosa dell'oggi e un aspetto infatti molto importante di questo libro per cui tra l'altro secondo me è un libro da consigliare o da regalare ai ai più giovani è proprio quello che essi restituisce un po'il senso della storia del nostro Paese Kjaer molto dato per tutto perché per esempio ci sono delle pagine molto interessanti su gli anni cinquanta sessanta
Che e che ci raccontano di un'Italia profondamente diverso da quella di oggi che però è un'Italia che ha la forza di ricostruirsi dopo un conflitto devastante tra l'altro dalla parte sbagliata il che ovviamente peggiora ancora di più la la situazione per noi per gli italiani e e l'Italia di allora
E e quella è una storia che fa riflettere perché ci mostra ad esempio una politica che sa in con tutte le difficoltà agire reagire in sintonia ovviamente anche con con un popolo italiano che ha vissuto
La tragedia della guerra ma poi anche della guerra civile quindi insomma in un clima politico anche sicuramente
Surriscaldato no per cui gli anni cinquanta sessanta in fondo non li possiamo anche pensare un po'come degli anni che da un punto di vista politico sono altamente polarizzati no quindi una un'immagine sicuramente di un'Italia molto conflittuale ma al tempo stesso anche un'Italia che ritrova la voglia di vivere ed è l'Italia del boom economico no per cui appunto poi Lorenzo spiega anche perché e chi è nato tra il cinquantacinque sessantaquattro quindi ci sto per l'ultimo anno proprio tu viene chiamato dei giovani verrà ma appunto è un è quella una vicenda molto interessante poi gli anni settanta e gli anni Settanta che sono al terrorismo ma sono anche la stagione dei diritti quindi quello che voglio dire è che di individuando enucleando il passaggi importanti delle diverse tappe della storia politica italiana
Lorenzo Pregliasco ci mostra un'Italia che è comunque rilevante e che attraversa delle fasi anche difficili
Sa pensare sta costruire con un ceto politico
Con tante ombre ma sicuramente anche tante capacità che si commetta una società civile anche questa con le sue ombre ma anche diciamo le le sue luci e le sue capacità le sue capacità di costruire e tutto questo ovviamente ci interroga perché oggi noi abbiamo un po'l'impressione forse magari nel punto anche poi il tema ne discutiamo oggi l'impressione che no stiamo un po'vivendo così a a bagno Maria no nonna siamo non li stiamo vivendo una crisi politica importante
Dal meno più di dieci anni sicuramente almeno dal due mila undici nonché prima le cose andassero molto bene ma avevamo avuto almeno l'illusione che il sistema partitico politico fosse cambiato e ci fosse una nuova capacità la cosiddetta seconda Repubblica ci ha deluso si apre una fase nel due mila e undici con i governi tecnici
Che ancora ha in qualche modo è difficile a definire che però ci dice l'asse cosiddetta Seconda Repubblica realtà è finita e non sappiamo bene
Forse
Deludendo ci non sappiamo bene come come stiamo continuando giustamente tu pagine il libro di una transizione che non ha fine no cioè io i iniziato a parlare di di transizione come diciamo come politologa che avevo trent'anni Marco è scritto su un passante quasi altri trenta
E e siamo ancora qui che parliamo di transizione forse non è transizione fotogrammi immaginare un altro concetto quegli allora io vorrei proprio partire
Vorrei partire da qui con con Lorenzo Pregliasco e appunto cercare di capire
Se davvero noi possiamo immaginare un prima e un dopo se c'è stata un'Italia di verza conosce una politica diversa e oggi invece a c'è passato un mutamento
Diciamo così di di forma a un mutamento di forma per cui la politica non è più quella cosa che nel bene e nel male nel passato ha dimostrato di sapere comunque
Intervenire sull'esistente perché voglia politica a cosa serve la politica eh niente altro che quell'attività che le comunità compiono insieme proprio per gestire l'esistenza in comunità questo è
L'idea è che oggi tutto questo non ci sia più no quindi allora c'è questo prima questo dopo partiamo da qua
Qua sera grazie Sophia grazie al festiva della politica per l'invito
Sì tu dicevi prima che che può essere una buona idea regalare questo libro a ai più giovani
O acquistarlo seri per i più giovani che che sono qui per non tanto perché come dire abbiamo intento pedagogico in senso manualistica o ma perché se vogliamo tanti ragazzi
Mi hanno confermato nel negli ultimi negli ultimi tempi gli ultimi anni che di fatto una vera consapevolezza su queste pagine della nostra storia quelle che vanno diciamo da dalla fine della seconda guerra mondiale
A a oggi attraverso il boom economico gli anni settanta agli anni Ottanta Tangentopoli eccetera ecco una consapevolezza su questo reale
Ma anche frammentaria
Mi confermano io ormai la scuola la FITA da qualche tempo da qualche anno riconfermano che ancora a scuola non sempre si riesce a raccontare questi passaggi e diciamo che la la la la mia valutazione che un cittadino che oggi può votare entrano nella nella nostra comunità nazionale a tutti gli effetti ma non ha idea di che cosa che è accaduto nel nostro Paese dal punto di vista politico sociale negli ultimi settant'anni ecco manca di uno strumento di cittadinanza uno strumento di consapevolezza
Molto importante
Diciamo questo non significa che non ci sia interesse
Prima delle bel libro dal due mila venti
Poi uscito nel due mila ventuno due mila ventidue
Mi mi è capitato di di lavorare un podcast che stiamo qui fa l'Italia per per sporti fai che racconta alcuni frammenti alcune storie alcuni personaggi della nostra storia politica del dopoguerra
E candido quello è stato un prodotto molto ascoltato soprattutto dalle fasce
Tra i venti e i trent'anni no quindi quelli che hanno finito da poco la scuola e magari sono all'università o hanno o hanno iniziato ecco il il il loro percorso lavorativo ma sentono in un certo senso di non di non di non ha vere una una conoscenza piena di queste pagina del nostro percorso nazionale comune
Detto questo nel nel nel pensare nello scrivere il libro il titolo tra l'altro abbastanza indicativo dell'obiettivo se se voi Sophia nel senso che il Paese che siamo rimanda proprio l'idea che il Paese che siamo oggi quindi quello che ci sta intorno non è il frutto soltanto di quello che decidiamo oggi non è il frutto di chi votiamo nel due mila ventitré di come la pensiamo nel due mila ventitré soltanto e anche il frutto di come l'hanno pensata di come hanno concepito la politica delle scelte che sono state compiute negli anni che ci precedono
E a un certo punto cito una una frase
Notano turche Chicchi dice più o meno che tutta la storia del suo modo contemporanea ecco insomma è questo vale in due in due versanti in due sensi perché da un lato mise ma aiuta a stare sia contemporanea nel senso che chiunque nel momento in cui vive certi passaggi cioè trasformazioni non li vive come viviamo noi quelle le cose che sono accadute venti trenta cinquanta settanta anni fa le vive
Con un occhio diverso che appunto l'occhio del presente loco il contemporaneo
Ma anche perché e contemporaneo l'effetto di quello che viene che viene che avviene prima
In un certo senso né non avremmo oggi il rapporto che abbiamo con la politica per esempio se non avesse una certa storia fatta di appartenenze disillusioni fratture transizioni infinite come ricordava Sophia e quindi per le risposte che si cioè un prima e un dopo CEE io credo che ci sono tanti modi insomma cantante anti
Tratti che potremmo identificare no di differenza tra il Paese che eravamo e il Paese che siamo sotto il profilo politico e sociale dai partiti che sono cambiati molto al concetto di appartenenza politica che un tempo era contratto essenziale dell'identità delle persone
Oggi se c'è e molto marginale se c'è molto marginale
Quando dico tratto fondamentale di rinvio dell'Inter alle persone alcuni tra voi lo potranno confermare intendo dire che negli anni sessanta settanta spesso si nasceva comunisti socialisti democristiani missini
Oggi questa cosa evidentemente non ha non ha più quella profondità quel radicamento oggi si va bene la la la la appartenenza politica ammesso che che esista ancora in modo diffuso nella nostra nel nostro paese è un un un minimo accenno un post-it sulla nostra identità non è un pilastro
Però ecco tante sono le differenze io però segnalo una cioè fosse la cosa che in modo più forte a trasformato o meglio e si è trasformata in questi in questi anni
Lo spazio il posto che le persone riservano la politica nella loro vita la percezione che la politica incida qui predire potremo apre tante e tante riflessioni con discussioni
Occupandomi di i sondaggi di politica di elezioni gli appuntamenti elettorali una le cose che mi vengono chieste più spesso ai ma perché così tante persone non votano
Perché questo super astensionismo l'abbiamo visto anche nelle ultime elezioni politiche no poco più del sessanta per cento di affluenza quasi il dieci per cento in più di astenuti rispetto alle elezioni prima
Tra le varie risposte nel libro può darmi alcune c'è anche questi cioè il fatto che per tante persone la politica non incide sulla loro vita come invece ha inciso fino a un certo momento e forse non non hanno tutti i torti ecco nel nell'avere questa percezione anche se diciamo che dopo ce ne dovranno essere molto scettici verso questa visione quasi nichilisti Kakà ormai ha preso piede no per la quale la politica non esiste non conta nulla non non ha nulla da dire
Perché la verità lo dice a Sofia che la politica è il vivere insieme e quindi è qualcosa che ci accompagnerà sempre magari non è stesse forme ma ciò del della politica fortunatamente aggiungo io non ci libereremo mai
Ecco ascoltando chi proprio su queste tue ultime battute e proprio ragionando su a l'atteggiamento oggi dei cittadini dei giovani ma dei cittadini in generale verso la politica rispetto al passato
Mi viene da pensare forse che
In qualche modo una delle diciamo delle possibilità per cui questo questa le c'è questa alta astensione no nel con questa scarsa attitudine diciamo ormai ad andare a votare è molto legata al fatto che alla politica si chiede di più proprio perché non c'è più quel senso di appartenenza no cioè c'è una visione una cosa che noi di insegniamo sempre i nostri studenti ne trasformazioni si relative ai partiti politici e l'attaccamento me partiti politici è proprio questa idea che quel sentimento di appartenenza che prescinde dalle performances dei partiti e dei leader no che in appunto si poteva vedere perché si era nato in una famiglia socialista piuttosto tu comunista o cattolica per cui come quella politica atti cambiava la vita non davvero perché tutti aspettarsi che la tua vita
Al punto it potesse avere diciamo
Un reddito migliore o dei servizi migliori ma perché era e il sentirsi parte di un mondo Titti dava un senso noi sappiamo è un'altra cosa che sappiamo che il senso dell'identità è importantissimo per ogni essere umano
E questo senso di identità si acquisisce attraversò anche percorsi individuali ma anche percorsi per corsi collettivi
Tutto questo per ragioni era un non possiamo stare a ricostruire prima sono appunto ragioni sociali economici dei mutamenti in particolare dagli anni cinquanta e sessanta tutto questo è venuto meno quindi inevitabilmente alla politica si chiede di più perché a un certo punto dice se tu
Politica non mi dai più quel senso di identità solo per il fatto di appartenere miti
Evitare i qualcos'altro
E quindi
Questo forse è quasi a per diminuire anche le responsabilità magari di un ceto politico che vediamo sempre meno capace me più debole però effettivamente gli è chiesto anche molto di più cioè di essere come si diceva una espressione un po'così
Forse abusata performativo e quindi questo
E paradossalmente però
Previsto sin troppo ragionando a caldo paradossalmente è più difficile essere per formativi
Quando non solo ti viene chiesto di più ma non TC legittima di più a prescindere da quello che fai no perché il fondo il partito la Democrazia Cristiana il Partito Comunista venivano votati
Perché c'era una legittimazione che andava verso di loro da parte dei cittadini che prescindeva realtà da quello che facevano no
E e quelli era sostanzialmente un'assicurazione di consenso
E questo sia vero perché e io ricordo appunto quando ero giovane tanti della mia area politica che era più o meno quella liberale che vota una democrazia cristiana perché la Democrazia cristiana era comunque un bastione del dell'Occidente eccetera eccetera
E così poveri piccoli partiti laici venivano bastonati
E e pagavano questo prese al tempo stesso chi votava comunista socialista perché si riconosceva quindi dava un assegno in bianco ai leader ecco questo è il punto se venivano dati degli assegni in bianco
Oggi gli assegni bianco non vengono più dati e anzi oggi se parte sostanzialmente da un pregiudizio quindi qui si arriva anche un po'a un un secondo tema come affrontare
A un pregiudizio negativo no oggi siamo a questo porcellum politico quindi sicuramente sei non non mi aspetto niente di buono di buona parte dell'impatto dimostrare Mero
Che sei particolare
E qui secondo me allora c'è un pezzo della storia di di tagliate tu racconti molto bene che diventa rilevante misura Italia vanta Tangentopoli no al passaggio dalla Prima Repubblica la cosiddetta seconda
Che probabilmente finita e comunque insomma diciamo
Malamente e perché è un passaggio importante anche rispetto a quello che dicevo perché lui crolla diciamo proprio la un residuo di legittimità nei confronti
Dei dei politici dei partiti però bizzarro perché in realtà si è vero negli anni Ottanta forse già aveva cominciato ad incrinarsi
Però sembra tutto molto profili sono sembra quasi che gli italiani no così un po'Alice nel paese delle meraviglie scoprano
La corruzione dei partiti finanziamento illegale dei partiti
No
Come se poi questa appunto come tu poi fai capire molto bene questo tipo di corruzione riguardasse Kil'tedeschi no riguardava i cittadini italiani gli imprenditori ma non soltanto gli imprenditori antichi chiedeva un lavoro una all'amico politico lavoro per i figli o all'amico sindacalista lavoro per il figlio perché posso ma
E tutto questo era molto noto però a un certo punto accade qualcosa
Tangentopoli le inchieste
Che terremoto hanno appunto il il sistema dei partiti alcuni addirittura scompaiono allora punto ne parlavamo prima quindi ti ti rivolgo a questo punto la domanda tu spieghi anche dopo il cambiamento quindi il passaggio tra il prima e il dopo con la disillusione no cioè ci ha fatto un atteggiamento di disillusione nei confronti della politica dei politici dalla loro capacità
Di cambiare le cose ma in realtà questa disillusione
è legata a due sono le questioni
Da un lato forse al fatto che a un certo punto il sistema non rende più cioè si sapeva anche prima che c'era corruzione che c'era finanziamento illegale e tutto sommato forse con il cinismo un po'tipico di noi italiani ci si conviveva anche perché in un modo o nell'altro in molti ne facevano ne facevano parte
Quindi
Come mai improvvisamente si dice oddio non va più bene allora forse perché il sistema non regge più il sono momenti di al di debito pubblico davvero dopo le il diciamo la la
Degli anni ottanta diventa ingestibile c'è anche eventualmente qualcos'altro c'è chi in realtà a un atteggiamento un po'diciamo così un po'cinico o comunque di conoscenza di consapevolezza di un malaffare che però rimaneva più una
Così una una cosa che non aveva una dimensione politica gli dà una forma politica insomma perché quel passaggio va secondo me ancora non è stato spiegato davvero bene
Sì e no fai bene ricorda che un passaggio rapidissimo
Dal mille novecentoquarantasei quando di fatto insomma quarantasei quarantotto si può dire che rinasce non la democrazia italiana prima con le le prime elezioni libere del due giugno e quarantasei dopo le amministrative dei mesi precedenti poi nel quarantotto con la nuova Costituzione no da lì al novantadue passano più di quarant'anni
E poi in due anni scarsi cioè tra il gennaio del novantadue e il novantaquattro viene giù tutto
Addirittura se uno colloca inizio di Mani pulite gennaio novantadue come punto di partenza di questo processo
E altrettanto simbolicamente l'immagine di Craxi davanti all'hotel Raphael con le famose monetine siamo la fine di aprile del novantatré passa poco più di un anno e in quell'anno si è consumata questa totale delegittimazione della leadership politica
Nel libro
Una cosa che mi sono divertito molto a fare
Uto la la fortuna di poter accedere a questi archivi decennali di sondaggi dell'istituto Doxa che era l'istituto che faceva i sondaggi in Italia per molti decenni ha rifatto l'unico e attraverso questi archivi questi bollettini mi sono potuto andare a vedere come cambiava l'opinione pubblica in Italia nel tempo una delle cose che mi hanno colpito e più al e legata proprio questo la figura di Bettino Craxi che poi ha quasi
Incarnato no nella percezione pubblica
Tutte le colpe tutte le responsabilità della della classe politica
Bene Craxi nel novantadue novantuno novantadue subito prima che iniziasse
Tangentopoli era tra i politici più popolari nel nostro Paese
E vero suo partito era un partito medio piccolo rispetto alla DC e comunisti però era un partito in ascesa il PPI PSI nell'ottantatré può anche nell'ottantasette dopo il governo Craxi cresce in aree in cui diciamo la la sinistra tradizionalmente faticava a trovare una figura che aveva una sua una un ritratti di consenso anche personale abbastanza marcati
Nel novantatré diventa il politico più impopolare d'Italia
Precipita appunto da dal primo dei primissimi posti al fondo della classifica qui quando parliamo della consunzione delle leadership abbiamo diciamo un un precedente illustre però lì c'era un processo epocale no i sottili sottofondo
Cioè la caduta la figura di Craxi si lega al crollo del sistema politico tant'è che un dato su tutti
Tra il novantadue elezioni politiche novantadue elezioni politiche novantaquattro spariscono di fatto tutti i partiti tradizionali il PTP c'era già era già cambiato aveva già cambiato sono in PDS però tutto il resto di fatto viene giù
In appena in appena un anno e mezzo
Quali sono le ragioni io devo dire da analista osservatore dell'opinione pubblica
Penso sempre che l'opinione pubblica pesi molto nei processi politici e storici in questo caso potremmo dire
Proprio perché comunque un certo cambiamento di percezione modifica le aspettative modifica diciamo il clima nonché poi investe anche i miti media o i media a seconda della pronuncia diciamo latitano o o o col passaggio all'inglese non non non sono mai quale quale linea usare verso entrambe lecite il mio punto di vista cioè il sistema dei media nate dei mezzi d'informazione diciamo così ecco se uno si va a vedere cosa dicevano i giornali e le televisioni anche le televisioni di Berlusconi in quel in quel tempo vede che insomma
Alimentavano un certo clima no erano pienamente parte di quella ventata di di di dis di fame di novità
Leggendo editoriali de del novantadue novantatré si trovano davvero
Tracce
Di quello che può infatti è stato ribattezzato nuovismo no da chi studia quel periodo cioè c'è quasi l'idea l'impressione che una certa classe dirigente un certo una certa fetta rossa italiana a volesse qualche cosa di nuovo ma quasi per il fatto suo per il solo fatto che che fosse nuovo prima ancora che valutando le no la la qualità e e l'aderenza a alle necessità del Paese tant'è che questa la cosa che anche mi abbastanza divertito
Vale anche per gli anni di piombo se vogliamo la cosa che sto per dire
Il potere del delle etichette note di come chiamiamo le cose allora evidente che il concetto di Seconda Repubblica
Noi oggi lo diamo per scontato ma quando viene formulato dove agli inizi degli anni Novanta fine anni Ottanta inizio Novanta
Non era chiarissimo che cosa volesse dire si si diceva ci vorrebbe una seconda Repubblica quasi di nuovo a voler dire ci vorrebbe qualche cosa di diverso di nuovo di più fresco di più moderna e più di più incisivo ma non c'era un'idea chiara dietro quella Seconda Repubblica tant'è che Sofia Ventura che ben conosce la Francia potrebbe confermare che diciamo c'è una differenza sostanziale tra quello che è accaduto in Francia e quello che è accaduto in italiano rispetto ai nomi delle Repubbliche in Francia il passaggio di Repubblica legato un passaggio costituzionale
Quinta Repubblica cinquantotto no somma Italia
Fagioli finisco nel libro un passaggio quasi preterintenzionale cioè no involontario e successo ma non è che ci sia ci si è messi intorno a un tavolo per capire che cosa doveva doveva diventare l'Italia dal punto di vista istituzionale e politico con la col passaggio questa seconda Repubblica il passaggio avviene
Il passaggio avviene
Ripeto credo in parte comunque rilevante per cambiamenti l'opinione pubblica in parte perché ovviamente c'è un'inchiesta da cui origina tutto e lì forse si introduce una variabile che tuttora a protagonista no se vogliamo di un corto circuito continuo giustizia politica magistratura che e partiti
Poi volendo insomma in questo Festival ci sono molti appuntamenti che hanno ad oggetto gli esteri il mondo gli equilibri internazionali la geopolitica dicevamo prima
Beh ovviamente insomma è difficile pensare che sia un caso no che venga giù tutto
Più o meno in concomitanza in contemporanea con la caduta l'Unione Sovietica ecco diciamo sarebbe sarebbe curioso pensare che quel passaggio muro di Berlino e dintorni non abbia avuto riflessi sul sistema politico italiano
Perché questo ce lo dimentichiamo spesso nel libro torna ovviamente questa riflessione il sistema politico italiano
Della Prima Repubblica che aveva indubbiamente molti pregi immobile c'erano persone litigando e qualità e tutto era un sistema comunque fondamentalmente bloccato in cui un pezzo importante dell'elettorato e dei partiti
Sapeva di non poter andare al governo e questo valeva tra l'altro per la sinistra del partito comunista che comunque pesava
Anche più del trenta per cento in alcuni momenti ha una sua storia ma anche a destra tra destra c'era il movimento sociale che di fatto era fuori no dal consesso
Consesso dei del progetto arco costituzionale
Insomma
Questo sistema bloccato a un certo punto non non serve più
Col con la caduta dell'Unione Sovietica e quindi diciamo che i proventi è è un indice un elemento un tratto che va inserito in questa riflessione è un libero tutti esatto non non non è più necessario che l'Italia mantenga quel quel ruolo che per carità le ha dato anche una grande centralità e negli anni dopo la seconda guerra mondiale
Qui lo vediamo molto bene in questo pezzo d'Italia in cui siamo no perché l'Italia era fino alla fine degli anni Ottanta inizio Novanta l'ultimo avamposto di Occidente
Diciamo di qua dal dall'Adriatico e poi in sala qualcosa di diverso oggi anche anche per questo ti dico consapevolezza dei giovani
Quante persone quanti italiani sotto i trent'anni riescono davvero a a a immaginare un'Europa divisa in quel modo però va ricordato che fino a un certo momento lo è stata
E quindi tanti dei tanti dei freni tante delle rigidità del sistema politico italiano
Dipendevano da questo da questo essere l'ultimo avamposto d Europa occidentale
Nel diciamo nel nello scacchiere europeo quindi ti direi che fosse un demo aggiungere anche un pezzo dicevo politica non so se la parola arti ti ti ispira particolarmente Manzano per capirci diciamo geopolitica
No infatti devo dire che hai colto come questa anche nel libro un momento essenziale proprio nella caduta del muro di Berlino perché in quel momento
Diciamo la democrazia cristiana perde la propria posizione da contiene Ada di di rendita perché come ci ha insegnato a un grande politologo scomparso qualche anno fa Giovanni Sartori lì si era collocata al centro e li raccoglieva più che il consenso sostegni a un sostegno un po'costretto un po'obbligato di chi credeva comunque che esistesse effettivamente un pericolo cade il Muro di Berlino pericolo non esiste più quel punto un libera tutti
E forse no io volevo passare a un altro tema però in effetti mi ha isolato su questo
Volevo volevo rimanere è un libera tutti il sistema cambia gli attori politici alcuni scompaiono come no Bettino Craxi ma anche alcuni per come suo partito altri partiti
Altri partiti minori alte cercano di adattarsi e secondo me era proprio la parola che è l'esatto o adesso che nel libro per preterintenzionale è è abbastanza una parola chiave perché in realtà se noi vogliamo ragionare un po'anche sul perché poi abbiamo fatto così fatica a costruire qualcosa di nuovo e siamo ancora qui che costruiamo e che
Probabilmente in quella fase no dove
Come disse Achille Occhetto no
Rischiamo che in mattoni del muro citano sulla testa perché non erano pronti non era pronto il Partito Comunista ma non era nemmeno pronta l'Italia a questo cambiamento
Non siamo molto riflettuto su come costruire ci sono ma perché perché espresso io penso a all'Italia di quel momento un po'come diciamo è una un paragone un un po'forzato ma come la Germania orientale che era uno dei posto autoritarismi diciamo dell'Europa orientale più rigidi
E cosa succede ai regimi rigidi i regimi rigidi crollano non non non evolvono non si trasformano perché non hanno quelle capacità di di scendere a compromessi con l'avversario e di accettare il cambiamento l'Italia di allora è stato un po'così no c'è stata una grande rigidità del ceto politico che non ha capito quello che stava accadendo
Ed è arrivato praticamente no può come alcuni regimi dell'Europa orientale
E con tutte le sue rigidità al momento in cui invece c'è stato quello sconquasso e a quel punto è crollato
Non tutti gli attori politici individuali e collettivi sono stati fatti fuori non per meriti o demeriti insomma diciamo è stato spesso anche il caso la fortuna comunque venti che prescindono dai meriti dalle intenzioni
E hanno cercato di barcamenarsi
Però le rigidità sono continuate perché io mi ricordo molto bene ai novantadue novantatré in quegli anni che sono gli anni del referendum dei quali tu parli no
I referendum sì o no il referendum per appunto cambiare sistema elettorale io ricordo appunto alcuni dei protagonisti dell'epoca che esse avevano immaginato come fare utilizzando appunto referendum abrogativo no
Per intervenire sulla legge sulla legge elettorale e quindi cosa abbiamo alcune forze anti più marginali del sistema che cerca no no dice adesso c'è la crisi dobbiamo innovare il Cerba ad innovare
E il Parlamento i politici delle élite diciamo
I partiti o comunque le componenti più di potere all'interno dei partiti che resistono
Quindi in realtà quello che è successo allora credo vorrei sapere se sente un po'd'accordo o meno e che non c'è stato molto pensiero nel tentativo nella costruzione o comunque accesso
Certo c'è stato chi ha tentato di cambiare chi ha resistito e quello che è venuto fuori è stato un po'una sorta di
Di esito di di di questo conflitto come lo è il Mattarellum per esempio che sicuramente è stato il sistema elettorale importante per la bipolarità azione del Paese ma pieno di difetti proprio perché figlio di questa quindi e anche appunto tu parlavi della Francia insomma posizione del cinquantotto alcuni pochi signori forse è stata sarà stato poco democratico ma alcuni pochi signori come Sade gorilla dei preso Makelele grande o con primi ministri a Quarter pubblica le grandi menti dell'epoca si sono messi lì e hanno raggiunto un compromesso alto
Noi
E noi che abbiamo fatto ma tratto mente racconta di questo passaggio inutilmente il il punto da qui libero da parte divo parte dal dal Primo forse grande momento onde del della nostro percorso comune post guerra che il due giugno del quarantasei no
Che ma il giorno in cui come sappiamo italiani c'è una repubblica
Nel referendum istituzionale ma anche il giorno in cui si vota politicamente si votano i partiti per la prima volta da una ventina d'anni i quali vengono eletti mandandoli eletti all'Assemblea Costituente
Ed è lì che per carità né né nelle dotato lo dico
Con compromessi con concessioni reciproche per carità se voi leggete la Costituzione dire conoscete un po'questi passaggi ci sono dei pezzi un po'no
Giustapposti perché ovviamente c'era l'ex la necessità di individuare un terreno comune tra sensibilità diverse ma e comunque molto notevole che in quel diciamo Mental quarantasei quarantasette
Quella nuova classe dirigente che tanto è una classe dirigente spesso molto giovane anche qui non ci rendiamo conto perché per noi sono figure quasi senza età
Ma nella nella sabbia costituente insomma entra Aldo Moro che peraltro faceva parte della commissione
Che che poi di fatto progetta la Costituzione
E Aldo Moro aveva mi pare ventinove anni o ventinove o trent'anni non so non so a che punto a che punto del dell'anno voi fosse fosse nato Marvel sedici quindi parliamo di una figura giovanissima che però evidentemente era già un prestigio uno spessore intellettuale politico
Tale da consentire questo suo protagonismo e Nilde Iotti altra protagonista molto giovane quando quando entrano assembla costituente ecco
Quella nuova Italia lì scrive la carta che tuttora di fatto regolano i nostri diritti come come sappiamo bene
Che non è una carta perfetta però diceva un grande risultato considerato da dove si partiva considerate le divisioni enormi anche ideologiche che c'erano insomma è vero che i partiti democratici avevano fatto fronte comune contro il fascismo però insomma nel quarantasette durante i lavori da sulla Costituente Degasperi mette alla porta i comunisti
E le elezioni politiche del quarantotto sono le elezioni politiche dei manifesti più feroci forse della nostra storia repubblicana no con veramente un linguaggio quasi violento anzi senza il quasi violento in chiave anticomunista da parte dei democristiani e anti democristiana da parte dei comunisti ecco in quell'Italia lì comunque cioè la capacità di scrivere insieme le regole
Del del della nostra vita vita sociale e politica
Quindi diciamo quel quel quel coraggio quel quella forza che mancata forse col passaggio a prima solo da Repubblica in qualche modo nel quarantasei quarantasette c'era stata
Faccio qui dobbiamo siccome fa fare nostro un po'le parole che che che infatti cito all'inizio del libro di uno dei dei costituenti Piero Calamandrei il quale tanto non apparteneva né alla tradizione democristiana né alla tradizione comunista potremmo dire che apparteneva alla tradizione della sinistra laica non lo era Partito d'Azione poi sarebbe stato né né i socialdemocratici successivamente ma insomma
Lui diceva la costituzione non è soltanto come dire la la la la presa d'atto che bisogna sistemare qualcosa rispetto alla tragedia della guerra del fascismo da cui da cui veniamo dice la Costituzione
Deve essere una rivoluzione la Costituzione deve essere applicata ogni giorno in un certo senso deve guidare la trasformazione del Paese
Diciamo che con tutti i suoi limiti comunque la Costituzione se la leggiamo oggi tra le righe ci trasmette questa forza è questa forse anzi anche questa questa visione che invece nel novantadue novantatré non non c'è più stata
Infatti nel novantadue novantatré appunto tutto è accaduto ci si è mossi così un po'senti volevo porti ultimissima questione manualità ed essere mezza tassativamente dobbiamo chiudere quindi una questione quale dedicare cinque minuti magari per lasciare dieci minuti
Se qualcuno vuole fare qualche domanda
E la questione dei diritti acquisire diritti devo dire sono molto belle le pagine
Nelle quali tu parli appunto
Di quella stagione degli anni settanta il divorzio l'aborto ma poi di John dedichi molto spazio a questo gruppo insomma c'è anche lo Statuto dei lavoratori quindi è un momento importante con gli anni settanta per la trasformazione in proprio
Del paese e dove tu fai alcune osservazioni dicendo che forse almeno una parte della classe politica era più avanti di una parte del Paese
Rispetto appunto a quei alcuni diritti che riguardano i costumi la vita privata individuale appunto divorzio rapporto in in primis
E fai anche riferimento a la presenza di minoranze attive molto importanti
Per far sì che si si cornetta poi in qualche modo l'attività della società civile con la politica e il risultato sono degli avanzamenti di un Paese diciamocelo piuttosto arcaico arretrato rispetto al resto dell'Europa come
Come l'Italia da dove ancora tu ricordi si sta esistito a lungo il delitto d'onore per esempio il matrimonio riparatore
E e cose del genere che oggi fanno quasi sorridere ma in realtà erano veramente veramente tragica oggi di nuovo noi stiamo parlando di diritti pensiamo all'eutanasia pensiamo al matrimonio tra persone dello stesso sesso
Però vediamo che c'è una difficoltà ad avanzare su questo piano e cioè il partito e sono anche abbastanza silenti
Sì sono silenti anche le maggioranze silenzio queste maggioranze organizzate maggioranza organizzate che realtà
Non esistono pur se ci sono non riescono a connettersi cosa come la vedi in questa cosa perché il tema esiste ancora no certamente tra l'altro cioè questo mi consente anche di dire che
La la la stagione anni sessanta e settanta come stagione dei diritti
Mi sembrava così rilevante non nello scrivere il libro che mi ha portato poi a dedicare due capitoli diversi al decennio degli anni settanta e libero
Grosso modo procede decennio per decennio e però gli anni Settanta avevano così tante cose da dire che mi son trovato costretto a farmi due di capitoli
E qui travolto di essa persone mi hanno detto
Mi ha colpito il fatto che gli anni Settanta vengono raccontati anche come anni dei diritti perché molto spesso nella percezione comune quando io dico anni Settanta penso agli anni di piombo terrorismo violenza conflitto mente
Fase fondamentale nostra storia ed è il secondo dei due capitoli su quel decennio però c'è anche altro e questo altrove
In buona parte un percorso che si colloca Ri.Rei dalla metà degli anni Sessanta grosso modo all'inizio anni ottanta in cui succedono tante cose in cui l'Italia va avanti sotto tanti punti di vista quasi che in qualche modo non non tutto insieme ma pezzo dopo pezzo diciamo l'Italia politica si rendesse conto che c'erano delle cose che erano che meritavano di essere riconosciuta in un modo diverso
Vi cito una una cosa che può apparire abbastanza assurda con gli occhi di oggi ma prima della Cham circa metà degli anni Sessanta le donne non potevano entrare in magistratura
Cosa che appunto oggi ci pare ci pare irreale ma che per i primi vent'anni la nostra storia repubblicana era la regola e quasi per tornare quello che diciamo sulla Costituzione Sophie è quasi come se ci fossero queste questi anni nei quali la Costituzione ha tracciato no una visione abbastanza chiara ma la come dire la vita quotidiana del paese fosse ancora un po'più indietro rispetto a ciò che la Costituzione tratteggiava
E e quindi diciamo in quella fase sicuramente dobbiamo mettere i due grandi referendum degli anni settanta
Tanto quello sul divorzio il primo referendum in assoluto nella storia italiana
Referendum abrogativo anche perché a proposito di rallentamenti non è l'applicazione a Costituzione
Tra il quarantotto e settanta la Costituzione diceva che si potevano fare referendum abrogativi però non c'era la legge che li disciplinasse e dunque non si potevano fare questo perché nel sistema bloccato che raccontava o prima
è chiaro che un partito come la democrazia cristiana
Cercava di rallentare no tutti quei quei passaggi che potevano togliere potere al al governo e al partito di maggioranza stesso motivo per il quale questa una Regione con una forte sensibilità sull'autonomia come sappiamo fino al settanta di fatto non vengono istituite neanche le regioni che in costituzione ce quindi e iniziano no ah ah ah in tramite sia posto un po'di tasselli
E e però al di il il divorzio se vogliamo prenderlo come caso
Esempio di quel di quella stagione e importante per tanti motivi ma uno di questi
E che effettivamente ci dice come i cambiamenti in una società democratica debbano coinvolgere la politica e le istituzioni
Oggi ci nella vulgata spesso sembra quasi che la politica non volesse il divorzio e che gli italiani siano andati alle urne conquistando lo con referendum
Però la storia andata al contrario il Parlamento approva il divorzio la legge sul divorzio nemmeno centosettanta su spinta di minoranze
Organizzate c'era movimento femminista c'era lei che per l'istituzione divorzio c'era diciamo poi sarà più forte forza sull'aborto ma c'era ovviamente anche i radicali che inizia
A non essere molto attivi c'erano pensatori i giornali riviste insomma c'era un fermento sociale culturale però e la politica che nel settanta approva la legge sul divorzio
La prova tra l'altro con uno schieramento atipico se vogliamo perché l'iniziativa viene dei partiti laici tant'è che la legge sul divorzio si chiama si chiamava e si chiama se vogliamo ancora legge fortuna Baslini
Erano un esponente socialista spente liberale
La democrazia cristiana si spacca però diciamo in in buona parte soprattutto nel i suoi vertici e e contro l'istituzione divorzio tant'è che Fanfani guiderà no la la battaglia per cancellare la legge sul divorzio appena appena approvata
Ma molto timido era anche il Partito Comunista il Partito Comunista in quella fase diciamo tra anni sessanta e settanta aveva ancora un po'di di timori sulla sul sulla opportunità di introdurre
Il divorzio perché comunque era un partito
Che diciamo sul sui diritti civili
Aveva una sensibilità meno somme nome l'avanzata dei partiti laici più diciamo moderati su altri temi che però su su queste questioni erano più progressisti
Poi il PC a onor del vero soprattutto nel referendum del settantaquattro sarà molto importante per ciò portare portare alla vittoria del del no all'abrogazione del divorzio quindi si si si convincerà apre anche la fase lì
Aveva aveva un po'di di resistenze
Però diciamo elemento importante a cui volevo arrivare questo cioè che
La politica guida quel cambiamento comunque Lollo lo lo lo lo abbraccia lo asseconda propone una una riforma al Paese
E se uno va a vedere i sondaggi dell'epoca che infatti nel libro ho provato a raccogliere vede che prima che venisse approvato il il divorzio in Italia dal Parlamento l'opinione pubblica era in maggioranza contraria a restituire il divorzio
Sessanta per cento circa degli italiani non voleva che venisse introdotto il divorzio la nostra legislazione poi il divorzio diventa legge i sondaggi cambiano perché il ruolo della politica non è solo seguire i sondaggi ma è anche guidare il cambiamento l'opinione pubblica e dare una visione ovviamente e nel settantaquattro si arriva a quel essenziale referendum su cui il Paese si schiera fosse la prima volta tra l'alto in cui il Paese si si divide
Al di là delle appartenenze partitiche
E e evincerà come sappiamo il no alla all'abrogazione del del divorzio questo per dire che e vede è sbagliata la visione secondo la quale la società è sempre più avanti la politica
Ci sono Tanzi momenti in cui le cose progrediscono in cui in cui le cose cambiano sono quelli nei quali la politica bah e in sintonia almeno con un pezzo della della società
E e anche devo dire spostandoci più sull'oggi
Il libro racconta molto quella che
Chiamo politica onde mandano un po'l'attuale fase nella quale
Ci attiviamo su singole questioni negli infiniti magari influenzati dall'influenza per così dire ecco sì e guardiamo quello che accaduto gli ultimi due tre anni proprio sul fronte dei diritti vediamo che invece non c'è stata questa connessione tra società e politica
E quindi dal DDL Zanna per citare qualcosa che ha molto mobilitato al referendum sull'eutanasia legale a quello sulla cannabis grande sostegno on line
Comunque una minoranza a attiva che che chiedeva queste queste innovazioni queste queste modifiche ma poi per un motivo o per l'altro quella strada di cambiamento e di innovazione si è si è interrotta si è spezzata
O perché in Parlamento non c'erano i numeri o perché i quesiti referendari come ricordate non hanno passato il vaglio della corte costituzionale questo perde insomma che
Il cambiamento una cosa seria e gli anni Settanta stanno lì a dirci
Che quando in Italia c'è stato un un cambiamento e perché la politica era parte di questo cambiamento e molto difficile in democrazia pensare di poter cambiare le cose contro la politica bisogna provare a cambiarle insieme alla politica
E quindi l'atteggiamento antipolitico forse
No non serve a molto abbia cinque minuti quindi veramente io a tra cinque minuti devo mi mi hanno detto che assolutamente interrompere però magari se c'è qualcuno che vuole
Porre una domanda in un minuto alla all'autore e Luino minuto risponderà quindi un minuto un minuto ci sarebbe spazio anche per due domande non di più ma non è quello citato ma ci stanno quindi se qualcuno magari anche appunto sull'oggi forse troppo
Vedo compiacere che c'è qualche giovane anche se i giovani non sono mai numerosissimi destinatari del libro sono esatti destinatari del libro quindi non lo so se magari hanno anche qualche qualche curiosità qualche vogliono approfittare di di questo presenta un momento difficile la prima domanda è cosa so purtroppo è così veloce c'è una prima comando centonovanta
Ormai
La prego veramente molto molto brave a togliermi mi stavo cioè guardandole ovunque sceso nel termine libro for riferimento al caso Moro
E come ovviamente nel capitolo sugli anni di piombo quindi il secondo capitolo legato agli anni Settanta
Perché è una storia da conoscere ovviamente se bisogna se si vuole capire qualcosa di cosa è successo in Italia negli ultimi negli ultimi decenni e anche perché è una vicenda che non è solo una tremenda vicenda personale e e
E diciamo così
Non è soltanto un
Per certi versi un mistero che accompagnato no cantante o mai tante generazioni all'alla ricerca della verità su tutti gli aspetti di quel di quei cinquantacinque giorni ma perché è un momento con enormi implicazioni politiche
è il momento nel quale si si spezza la possibilità di fatto di un di un certo cambiamento che era stato impostato proprio da Aldo Moro e da Berlinguer famoso compromesso storico strategia dell'attenzione così la chiamavano i democristiani ma insomma si ovviamente
E racconta delle raccontata insieme ad altre vicende
Drammatiche di quel di quegli anni anche qui
Quegli anni sono gli anni della grande partecipazione politica sono però anche gli anni del conflitto gli anni della violenza
Di nuovo io non so quanto un ragazzo Italia in Italia oggi di diciotto venti trent'anni possa rendersi conto di questo così come fa fatico a rendervene conto io che non c'era ovviamente in quegli anni ma chi li ha vissuti
Ricorda invece che erano anni in cui la violenza era quasi sinonimo di di lotta politica e tante città italiane erano
Quotidianamente o quasi colpite da mai non non tutti i giorni da ovviamente da stragi agguati omicidi ma da
Conflitto
Da da da da da come dire da da violenza ai in forma magari un po'più lievi si e e quindi quel quella grande cappa di di violenza degli anni settanta non dobbiamo dimenticare dobbiamo dimenticare chi chi è stato vittima ovviamente di quella di quella stagione Nieri insomma oltre con membri del caso Moro e la storia di de dell'assassinio Aldo Moro ma anche del del degli uomini la sua scorta e e molto spesso sono stati figure delle istituzioni della magistratura delle forze dell'ordine giornalisti a a
Studiosi a a subire a subire quella quella violenza così assurda quindi sicuramente è è una pagina che che racconto
E quindi una pagina che anche chi appunto non c'era in quegli anni è bene che venga allora a questo punto io chiudere e grazie grazie Lorenzo Pregliasco grazie grazie a voi grazie