Protagonisti a Courmayeur - "Proteggere l'Italia dalla crisi climatica" con il Ministro Nello Musumeci

Allora avvenne interrati a questa quattordicesima giornata di beta agonisti a quel maglione qui dal Jardin de l'Ange oggi parliamo di un tema importante proteggere Alitalia dalla crisi climatica diamo quest'oggi il benvenuto al ministero che ha deciso giorno e acido la sua presenza
In questo appuntamento che è stato reso possibile grazie a ci qua S.p.A. in collaborazione con il Comune di cui Mario con Fondazione pure ma io a cure ma in una grande sinergia che quest'anno ha dato vita a un partner importante
Quest'oggi per l'apertura istituzionale di questo appuntamento chiedo al sindaco Alberto Rota e all'assessore nel giardino aggiunge amico sul palco per un'apertura istituzionale di benvenuto di questa nostra quattordicesima giornata vi chiedo di accoglie con un applauso i nostri ospiti perché la Regione il Comune sono assolutamente per agonisti di questo per getto che consente di portare qui a quel maglione un dibattito autorevole sui grandi temi di attualità di economia innovazione del cambiamento climatico prego Sindaco
Buongiorno a tutti vi porgo il benvenuto da parte dell'amministrazione comunale di Courmayeur un grazie al ministro che ci onora della sua presenza oggi
E oggi è un po'no una chiusura dei dei grandi temi che abbiamo affrontato durante questa estate abbiamo parlato di tante cose dalla politica estera ha il la crisi climatica già in altri in altri dibattiti al mondo delle banche allo sport domani chiuderemo con la RAI d'accatto parlando di golf ma oggi chiudiamo con i temi importanti ci fa molto piacere avere con noi oggi il ministro per la protezione civile viste anche il momento con ed insomma il le le problematiche sui trasporti che ci toccano in prima persona con il tunnel del Monte Bianco che avrebbe dovuto chiudere fra pochi giorni l'abbiamo perlomeno posticipato
Di una settimana poi si vedrà cosa succede e poi anche ministro per le politiche del mare
E ci fa molto piacere che si comincino a mettere a fuoco alcuni argomenti magari un domani ci sarà anche un ministro per le politiche della montagna ne saremo molto felice visto che la montagna a tanti problemi molto specifici e forse un'attenzione andrebbe posta anche anche su quello
Non non mi dilungo perché poi i veri protagonisti arriveranno dopo e quindi per loro che sono presenti così tante persone piazze ancora di essere qui oggi la giornata è stata bella vista anche un po'delle nostre bellezze
E grazie ancora lascio la parola all'assessore al turismo Giulio loggia
Grazie grazie al sindaco di Courmayeur un saluto da parte mia a nome del governo e di tutta l'amministrazione regionale al signor ministro Nello Musumeci che oggi ci ha onorato della sua presenza
Questa mattina il ministro ha incontrato il presidente della Regione
Nella sede della Protezione civile e sono certo che avrà potuto valutare positivamente l'organizzazione anche in una regione piccola come la nostra della macchina della Protezione civile
Una è un apprezzamento che è stato ricambiato anche dai tecnici della centrale unica del soccorso che hanno hanno davvero rimarcato l'interesse e la competenza del signor ministro nella nella materia
A cura che gli è stato delegata
Ovviamente oggi parliamo di cambiamenti climatici Courmayeur un osservatorio ahimè privilegiato per quel che riguarda i cambiamenti climatici qui abbia cui possiamo toccare con mano l'arretramento dei ghiacciai
Il il cambiamento climatico e quindi l'innalzamento delle temperature si si riverbera influisce anche sulle precipitazioni nevose invernali che sono un po'la manna che scende dal cielo per l'alimentazione della del nostro sistema turistico
E di conseguenza anche influisce sulle attività dell'azienda leader della nostra regione che oggi compartecipa questa organizzazione la compagnia valdostano delle acque ne approfitto per salutare l'amministratore delegato il dottor Giuseppe Argirò il direttore generale l'amico l'amico Enrico De Girolamo e tutto lo staff che qui presente quindi io non mi dilungo grazie signor ministro mi auguro che lei oltre alle nostre struttura abbia potuto apprezzare le bellezze della nostra regione e ovviamente l'aspettiamo tutte le volte che avrà voglia di farci visita grazie
Grazie assessore grazie Sindaco
Permettetemi di approfittare della vostra presenza per rivolgere anche un sentito ringraziamento alle donne e gli uomini delle forze dell'ordine che nel corso di tutta questa nostra rassegna hanno sempre come all'attenzione e vigilato affinché questi nostri appuntamenti potessero avvenire nel migliore dei modi
Grazie a tutti e dai adesso la parola a Giuseppe Caporale al quale lasciavano Eri presenta i nostri ospiti benvenuto Giuseppe giornalista autore del libero il cosciotto e lasciatemi la moderazione del pane
Un pomeriggio buon pomeriggio a tutti chiedo al ministro Nello Musumeci di accomodarsi e all'amministratore delegato di Chico Buarque Giuseppe Argirò grazie
Sì forse
Allora ministro grazie anzitutto di essere qui
Siamo in un posto magnifico del nostro Paese
La la prima domanda che che vorrei porle
Come difendere questi territori da da quel tutti questi cambiamenti della tropicalizzazione età
Questi eventi estremi con cui dobbiamo
Imparare a convivere
Grazie grazie della domanda grazie dell'invito un saluto anche da parte mia signor Sindaco e signor assessore
Al Mino collega posso dire grosso se ne scappa a tutti gli amici le autorità vertici militari
Alla compagnia Dell'Acqua che ci fanno onore con i suoi vertici di essere
Di essere con noi
Per me è una emozione tornare in questa località consacrata alla fama internazionale
Ed è anche importante l'iniziativa alla quale si è voluta dare corpo e anima
Perché le iniziative senz'anima non hanno non hanno Effetto
Giuseppe Caporale
Questo signore
Che
Mia invitato assaggi sul palco è autore di un libero che diventa un contributo assolutamente di grande qualità
Alla conoscenza
Egli ed è uscito con un lavoro di selezione assai accurato quanto difficile
A consegnare alla pubblica opinione un testo che di fatto consente anche al profano anche al cittadino più distratto
Di fermare la propria attenzione su un tema di straordinaria
E lasciatemi anche aggiungere drammatica attualità
Per rispondere alla sua domanda io mi permetto intanto di direi che il primo requisito
Per potere affrontare il tema del cambiamento climatico
Crederci
E e forse è facile è facile
Dire che nel nord Italia qui in queste regioni
Il cambiamento climatico non ha bisogno di opere affidate alla conversione
In altre parti d'Italia c'è ancora gente che non crede
Che i disastri siano legati alla devastazione
Allo scopo il cemento del clima
E serve quindi
Una grande opera di persuasione
La riluttanza la diffidenza arrestare refrattari anche di fronte alla evidenza
Non aiuta ad affrontare in termini seri il problema
Qualunque tema legato ai rischi naturali
Qualunque tema legato alla sicurezza del territorio
Qualunque tema legato alla sopravvivenza della umanità
Una frase questa che mi ha colpito fra le tante frasi ad effetto usate dall'autore
In questo secolo
Si decide
Se l'umanità
Deve continuare a vivere nel mondo
Può sembrare
Può sembrare un paradosso vai così
Per potere quindi affrontare la drammaticità del tema
Occorre innanzitutto il pieno e totale coinvolgimento dei cittadini
Di quella parte
Degli esseri viventi assieme al mondo animale assieme al mondo vegetale
Che ha determinato la crisi per la quale noi stasera siamo qui a parlare
Non c'entra il mondo vegetale non centra il mondo animale centro all'uomo
Con le sue scelte devastanti con la sua miopia
Col suo egoismo
E c'è una gran colpa da parte della politica
Che non ha saputo
Mettere al centro della propria agenda
Nell'alternarsi delle classi dirigenti quindi non è un problema di formule non ha saputo mettere al centro del propria agenda del proprio operato dell'obiettivo programmatico
Come affrontare il cambiamento climatico la tropicalizzazione del nostro clima
Temperature sempre più alte
Ve lo dice ti
Vive risiede nella isola più vicina all'Africa
E che ha toccato alcuni giorni fa i quarantotto gradi province di Siracusa ecco
Il cambiamento climatico
Avrebbe dovuto imporre alla politica scelte perentorie ferme
Determinante anche impopolari
Non si ha avuto il coraggio di farlo
Il trascorre del tempo non ha che ha aggravato
Una situazione che ancora non è assolutamente irrecuperabile
Ma abbiamo pochissimo tempo a disposizione per farlo al di là dei due obiettivi che come sapete l'unione europea apposto a proposito delle emissione quelle del due mila e trenta è quella successiva di vent'anni
Del due mila e
Cinquanta e quindi bisogna intanto crederci e poi lavorare lavorare in maniera corale per fissare
Le scadenze gli obiettivi le risorse e i tempi per raggiungere gli obiettivi
Ministro lei è un politico quindi a come diciamo come confronto da un lato i cittadini e dall'altro la politica come questi due attori sì riescono a convincere su queste su queste tematiche perché la cittadinanza ovviamente come sappiamo è divisa e la politica fatica su questi temi storicamente no ad affrontarli pensiamo all'amo alla molte zone del territorio lei ha sempre detto
Che da trent'anni non si fa manutenzione del territorio perché questo poi non porta consenso elettorale
Immediato come si cambiano questi due atteggiamenti in chiave costruttiva
Ma intanto io non farei una netta distinzione fra la politica e i cittadini
Noi politici siamo il risultato della scelta dei cittadini
I cittadini vanno a votare la domenica
La nostra foto appare sul giornale il lunedì
Quindi noi siamo ciò che la gente vuole
Molto spesso il cittadino quando compie scelte affrettate o non sufficientemente meditate ponderate
Punta il dito dopo un mese o dopo un anno dal voto
Punta il dito contro quella classe dirigente quell'uomo politico
Dimenticando che quello un politico e quella classe dirigente
E in quel posto perché i cittadini all'interno dell'urna hanno compiuto una scelta dico questo perché davvero spero spero lo dico dopo
Decenni di impegno politico ecco quindi credo di avere anche il diritto di poterlo dire spero che finalmente i cittadini assumano consapevolezza
Del proprio ruolo e della propria scelta
Al di là di qualunque scelta si voglia fare
Perché ogni classe dirigente è frutto dell'elettorato che la espresse
Un corpo dirigente malato
è frutto di un corpo elettorale maratone
Un corpo
è una struttura dirigente responsabile qualificata onesta impegnata appassionata
E frutto di un corpo elettorale onesto appassionato dirigente
Ho e e appassionato nel senso più nobile della parola perché la politica e soprattutto passione
Quindi come potere convincere la gente della bontà di mettere tutti assieme
Le proprie forze per affrontare un tema così devastante
Io credo che bisognerebbe cominciare con una buona educazione civica
Inutile nasconderci dietro un dito oggi c'è una evidente crisi educativa
Che coinvolge molto spesso i minorenni
Ma in alcuni casi anche chi minorenne più none
Non non sono la persona più adatta a fare analisi di carattere sociologico
A capire se i nostri genitori erano molto più bravi di quelli attuali
E quindi della mia generazione
Nelle nell'educare nel formare i propri figli o il mondo della scuola nel supplire spesso alle deficienze delle famiglie ma non c'è dubbio che siamo di fronte ad una devastante crisi educativa
E i fatti accaduti in questi ultimi giorni in alcune parti d'Italia credo siano la conferma più vera di quello che stiamo dicendo
E questo vale anche per
La condotta del cittadino ecco fare il cittadino oggi è il mestiere più difficile
Molto difficile
Ma qualcuno deve pur insegnare ai giovani a come si diventa cittadini
Quali sono le regole quali sono le norme essenziali
Ne parlavo l'altro giorno col collega alla istruzione
Col professore Val d Italia
Io credo che cominciare a insegnare sin dall'classica delle primarie delle scuole primarie
Il rispetto per il territorio rispetto per la natura
Possa essere un utile rimedio per evitare che fra dieci anni quel ragazzo di oggi quell'infante di oggi
Possa ritrovarsi in una condizione analogo a a quella in cui si trova larga parte della nostra generazione distratta svogliata disinteressata se non direttamente responsabile di questi processi
Sono andato in giro per l'Italia e l'ho conosciuto contesti credetemi disarmanti
Case di villeggiatura realizzate all'interno di
Del letto di un fiume
O sugli argini di un corso d'acqua
Edifici abusivi a poche decine di metri dal mare
Sulla spiaggia
O edifici di tre quattro piani costruiti senza struttura in cemento armato
C'è un consumo pauroso di suolo in Italia che diventa un paradosso se si pensa
A migliaia e migliaia di centri urbani di centri storici che si sgretola no come un biscotto
Segno evidente che se essi avviasse un processo di riqualificazione dei centri storici
Che si stanno
Automaticamente autonomamente distruggendo noi in un abete Remo più la necessità in linea generale naturalmente
Di occupare nuovo suolo di sottrarlo all'agricoltura e di cementificare uno perché
Un terreno cementificato
Il miglior complice di un'alluvione di una crisi idrica o idrogeologica
Ecco perché serve un serio processo educativo
Al quale tutti debbono accostarsi il personale delle scuole
Le strutture scolastiche i governi
Locali i governi regionali e nazionale
E lasciatemi dire le famiglie
Forse perché nelle famiglie non si parla più
E credo di poterlo dire io che sono nonno
Se non avessi una famiglia non lo direi
Non si parla più nelle famiglie
Quando con la macchina della polizia
Deborah giungere a Roma ma anche nella mia città abituale in Sicilia
Passando
Tento di fare una sorta di di verifica statistica
Su dieci persone che incontro
Quante
Stanno guardando
Il telefonino o stanno parlando al telefonino
Ebbene vi debbo dire che un risultato davvero
Deludente
Otto su dieci persone in media
Hanno a che fare con questo aggeggio mentre io passo con la macchina
A contare
Non sono un pazzo
Forse perché lasciate me questa confidenza personale io provengo da una famiglia nella quale
La fa diceva che
La famiglia si si forma tavola
E non voleva che si tenesse il televisore acceso
Perché tutti eravamo distratti a guardare il televisore
E invece lui utilizzava quella oretta quella verso retta per parlare
Per chiedere noi come come era andata a scuola se c'era qualche problema per progettare o per fare un consuntivo
Oggi
Credo che in molte famiglie non ci sia più lo spazio per parlare per discutere per confrontarsi
E quindi la crisi educativa inevitabilmente non forma un cittadino consapevole anche di fronte al cambiamento climatico e un cittadino non consapevole diventa una preziosa risorsa inutilizzabile
Se non qualche volta dannosa
E poi servono i progetti
Io credo che le analisi del territorio ci siano già hanno lavorato bene le università
Hanno lavorato bene le fondazioni
Abbiamo
Una profonda conoscenza del territorio dalla Val d'Aosta ha Lampedusa abbiamo una profonda conoscenza del territorio delle sue vulnerabilità delle sue fragilità
Dico sempre io basta non è più il tempo per studiare adesso facciamo in modo di passare dalla Teoria alla pratica servono interventi sul territorio
Molto molto interessante
C'è un cronoprogramma come si può declinare questo questo piano di internet
La Protezione civile dopo tanti anni questo governo decida di abiti avere un ministro alla Protezione civile cosa vuol dire come cambierà la protezione
Intanto intanto diciamo che siamo arrivati tardi
A questa assunzione di responsabilità da parte della politica
Molti di voi sanno che negli anni s'cinquanta fino agli anni Settanta in molte aree dell'Italia si è costruito in assenza di uno strumento urbanistico
Si è costruito sotto la spinta della speculazione
Si è costruito dove non si doveva costruire
Conosco realtà soprattutto nel Sud
In cui negli ultimi trent'anni quarant'anni sono nati basti quartieri
Senza una piazza
E de il segno più evidente
Di come ormai l'uomo non abbia più nulla capacità di sapere leggere le esigenze del territorio
Un quartiere senza piazza significa rinunciare alla comunità
Ha lo spirito comunitario
E veramente triste pensare che le più grandi piazze in Italia risalgono all'età medievale all'età feudale
Agli ultimi progetti del Sette Ottocento
E in parte alcune anche al primo Novecento
Non si pensa più alla piazza perché l'agorà ed uno mai diventato un tema di
Da studiare
Non del vivere
Interi quartieri
Vivevano e sopravvivevano
Per la presenza di un esercizio commerciale
Di una bottega
Di un barbiere
Ci sono realtà in giro
In cui la bottega commerciale al chiuso battenti
Il barbiere è andato via
E quando si spegne un'insegna
Si spegne una parte della città
Perché le guardie quartieri al buio
Dipendono luogo di incontro per il malintenzionato per la microcriminalità luogo di spaccio luogo per gli emarginati purtroppo
E la politica di fronte a questi fenomeni che si sono sviluppati non lo spazio di trenta quarant'anni non è stata capace di dettare norme e leggi limiti
Di far pagare chi aveva il dovere di pagare
Noi abbiamo in Italia
Una delle migliori Protezione civile del mondo
E frutto di una esperienza
Che si è consolidata nei decenni
Nel mille novecento ottanta
Il governo con un'abile ministro era uscita
Davvero a dare alla protezione civile il un ruolo che meritava
Nonostante
Ancora prima della guerra non fossero mancati
Alcuni tentativi normativi e pratici penso al corpo nazionale dei vigili del fuoco per esempio
Istituito poco prima della Seconda guerra mondiale ma anche nel terremoto di Messina del mille novecentootto oltre cento mila vittime
Anche in quel caso
Le forze armate l'esercito soprattutto dimostro una grande capacità di intervento e di efficienza oggi abbiamo una protezione civile della quale siamo davvero orgogliosi
è un sistema
E
Vorrei portarvi un esempio ecco è è un'orchestra
Dove ognuno Sona il proprio strumento per produrre un'armonia
In Italia abbiamo il sistema nazionale di Protezione civile che mette assieme Bari Soggetti varie realtà varie competenze
Cioè il vigile del fuoco
C'è la croce rossa
C'è il soccorso alpino
C'è la Marina ce l'esercito ce la Guardia di Finanza
C'è l'aeronautica
C'è il volontariato
Che una risorsa straordinaria
Sulla quale dobbiamo puntare l'attenzione perché temo che negli ultimi anni si stia tentando un vile processo di
Aziendalizzazione del volontariato stamattina ricordava l'assessore regionale sono
Stato
Nella centrale operativa e nella sede della Protezione civile gli Aosta
E ho trovato un impianto
è una risorsa umana è strumentale assai efficiente ben coordinata affiatata cede il banco del centodiciotto per l'intervento sanitario poi c'era quello della guardia forestale
C'era quello del soccorso alpino
Dio sa in questo territorio quanto impegno
Proroga possano profondere quegli uomini e quelle donne
E c'era
C'era il corpo c'erano i vigili del fuoco ecco
In perfetta sintonia ognuno con il proprio strumento ma tutti costituivano un'orchestra questa e la Protezione civile in Italia che ha un suo dirigente del dipartimento
E che da qualche mese a un ministro
Il ministro lo aveva fino al mille novecento
Fino al due mila credo
Ministro del per la Protezione civile poi si è passati alla competenza al sottosegretario alla presidenza
L'attuale presidente del consiglio
Ha voluto che la Protezione civile avesse
Un ministro
Per comportare un valore aggiunto rispetto alla qualità di cui già il sistema e dotato la Protezione civile e questa è una nota che io voglio sottolineare a tutti voi
E in particolare al dottore Caporale che mi ha fatto la domanda
La Protezione civile è stata concepita in Italia
Soprattutto in chiave emergenziale
Dimenticavo i carabinieri nel sistema di protezione civile il corpo forestale ma naturalmente tutte le forze armate
E tutti i clienti erogatore di servizi essenziali
Il mondo scientifico mondo accademico non li ho citati tutti
Ecco
Io invece credo che la nostra protezione civile
Non debba occuparsi solo di emergenza
Perché l'emergenza
Si configura quando il danno e già fatto costa per essere compiuto
E invece il nostro dovere e lo scrive anche
Caporale nel suo libro
Non è quello di rincorrere gli eventi ma di anticiparli
E per farlo la Protezione civile deve occuparsi di prevenzione
Prevenzione
Non strutturale e prevenzione strutturali
L'Italia è un Paese strano
C'è uno studio bellissimo di Gabriella Gribaudo sociologa docente universitaria
Vi prego di cercarlo se potete se avete tempo su internet
La teoria della
Professoressa
Che io sposo appieno
Anzi l'avevo resa pubblica senza neanche ancora verrà letto le sue tesi
E quella che in Italia la politica e convinta non tutte naturalmente certa politica ma in maggioranza
E convinta che ricostruire
Crei più consenso
Che costruire
Consolidare un argine
Di un fiume che si ritiene
Possa essere fragile nel caso di una piena
Che significa
Fare un progetto
Mettere i soldi
Fare la gara aprire i cantieri
E chiuderlo
Una volta realizzata l'opera
Ma chi se ne accorge
Non c'è la spinta emotiva
Che invece c'è ci sarebbe sei quell'argine crollasse di fronte alla piena del fiume determinando
L'inondazione di centinaia di ettari di colture specializzate
E perché no anche qualche vittima
E allora sotto la spinta emotiva della piazza arriva il sindaco arriva il presidente della Regione
Arriva il ministro e dice
Adesso consolidiamo quell'argine non deve più accadere
E giù applausi
è una teoria sbagliata non ci credo
E però dicevano che ha fatto l'amministratore locale e credo di avere fatto quasi tutta l'esperienza
Perché non si può vivere solo di consenso in questo caso drogato
La politica che non ha una visione che non ha una prospettiva la politica che non è capace di anticipare gli eventi catastrofici le calamità
è una politica irresponsabile
Dal mille novecentosessantotto hanno del terremoto del Belice Della Valle del Belice trecento e rotti morti in provincia di Trapani
Dal mille novecentosessantotto ad oggi
Per eventi calamitosi l'Italia ha contato oltre cinque mila morti
Per ricostruire
Dal mille novecentosessantotto ad oggi quello che è stato distrutto
L'Italia spesso
Centocinquantasette miliardi di euro
Voi non avete idea con questi soldi quanta prevenzione avremmo potuto fare e quanto territorio avremmo potuto mettere insicurezze
Ecco qual è il difetto di noi italiani
Noi siamo poco propensi alla prevenzione
è molto più disposti a ricostruire
Perché si ritiene non so se a ragion veduta
Ho ingiustamente se ritiene che intervenire dopo una calamità crei consenso e quindi porta voti
Questa perversa mentalità ci ha portato a dovere continuare in ogni calamità contare porti ed ogni volta che io mi accostò alle comunità colpite sento dire
Quindi escludiamo il terremoto che naturalmente non è
Strettamente legato al cambiamento climatico
Ma che è un tema assolutamente sottovalutato in Italia
Escludendo quindi le calamità sismiche per quanto riguarda il cambiamento climatico sento sembra dire
Ma io avevo visto una cosa del genere
Oppure i vecchietti ma io ho ottant'anni e non mi ricordo mai tutta quest'acqua
Non mi ricordo mai questo disastro neanche mio padre mi diceva di essere mai accaduta una cosa del genere ma è naturale
Perché cinquant'anni fa il cambiamento climatico
Non si era manifestato e non c'era motivo che si manifestasse perché non eravamo ancora arrivati ai parametri allarmanti ai quali siamo aggiunge siamo giunti oggi quindi quindi è necessario
Comprendere che per potere
Restituire ai nostri figli ai nostri nipoti il diritto a continuare a vivere su questo paese bellissimo ma anche tormenta attivissimo
Serve una seria politica di prevenzione
Che deve essere formata da strumenti capaci di potere mettere assieme
Il dove intervenire il quando intervenire quindi la priorità
Su un mille interventi devi decidere quali sono i primi cento e quali sono gli altri quattrocento e poi gli altri cinquecento
Con quali risorse
E con quali procedure legislative
Perché finora le leggi in Italia sembrano essere state concepite
Per rallentare i cantieri per rallentare la esecuzione dei lavori invece che per facilitarle dimenticando che il fattore tempo
Oggi diventa essenziale e prioritario non possiamo più a bere tempo da perdere
E quindi cosa bisogna fare il la la una domanda Breve è una risposta purtroppo articolata
Ma mi scuserete voi e mi scuserà
Il dottore Caporale
Servono gli strumenti d'intervento
Il primo
E il piano di adattamento al cambiamento climatico
Un piano
Non è un elaborato
Non è uno studio
Il piano deve essere un vademecum
Il piano ti detta i tempi e le cose da fare
Il piano per il cambiamento climatico
Di cui disponiamo finalmente
Dopo aver atteso dal due mila e e sedici
Ed è una delle prime conquiste di questo governo lasciatemelo dire perché era nelle priorità
Del programma
Elettorale non è un piano esecutivo
E lo dice anche lei nel suo libro
E uno studio molto interessante molto dettagliato
Ma non ci dice quali sono le priorità
Non ci dice entro quanto tempo bisogna intervenire
Non ci dice dove bisogna intervenire e con quali strumenti
E non ci dice acqua alle risorse dovere attingere quindi
D'impegno del collega Pichetto Fratin né che so essere stato qui
E l'impegno della protezione civile e di tutti gli altri ministeri e compresso le infrastrutture
E sono chiamate a intervenire è quello di declinare l'attuale piano tra mento climatico
Ad uno strumento operativo molto molto più pratico
Responsabilizzare le Regioni che in tema di tutela della territorio hanno potestà primaria concorrente attenzione
Da quando è stato cambiato modificato il titolo quinto della Costituzione
Non è solo lo Stato che si occupa della messa in sicurezza del territorio ma anche le regioni
E ogni iniziativa bar concordata con le regioni nella conferenza nell'apposita conferenza che viene convocata
Per condividere le scelti quindi dobbiamo capire dove intervenire con quale priorità con quali risorse
Se vogliamo entro venti anni entro venti anni noi dovremmo mettere in sicurezza il territorio oltre sarebbe davvero difficile farlo
Grazie
Al giro CV a azienda pubblica al cento per cento rinnovabile
In prima linea concretamente sulla lotta al cambiamento climatico o un esempio per il Paese
Ma grazie molte per la domanda inizierei preliminarmente con due ringraziamenti sentiti davvero
Una signor ministro non solo per la sua presenza qui che ci onora
In questo no PRA manifestazione che vuole sensibilizzare le comunità su temi di questa importanza
Anche e soprattutto per le parole coraggiose che in questi mesi ha usato talvolta non sempre con un consenso ampio e di cui il ringraziamento per il coraggio il coraggio di onorare la verità
In e credo che questo sia un momento dell'umanità
In cui coloro che decideranno di non onorare la verità perché strumentalmente pensano di piegarla di interessi Diversi o visioni diverse
Probabilmente saranno messi ai margini la realtà metterà ai margini coloro i quali non onorerà hanno la verità la verità che è la realtà e della realtà anche noi osserviamo
E poi ritorno a queste riflessioni anche per le parole di saggezza che lei Pippo ha portato qui questa sera secondo ringraziamento è l'amico Giuseppe Caporale
Perché quella della transizione ecologiche dalla transizione energetica e innanzitutto una transizione culturale
Ed è una grandissima sfida culturale e tutti con
Tributi di natura culturale sono fondamentali per dare consapevolezza e coscienza alle opinioni pubbliche le classi dirigenti per capire quello che sta accadendo
E in modo noi speriamo costruttivo intelligente tutti insieme si possano reagire a quello che sta accadendo Giuseppe Caporale nel suo libro straordinario ci racconta
Una cosa fondamentale che probabilmente la maggior parte di persone non sanno e che io qui voglio richiamare e il fatto che l'Italia a livello globale
è uno dei paesi in assoluto più esposti alle conseguenze del cambiamento climatico
Un Paese che dicono gli esperti geologi è una delle ultime terre emerse a livello globale quindi è una terra giovane e che ha molte fragilità che conosciamo il problema dell'assetto idrogeologico la sismicità quindi un una una nazione che ha già delle sue fragilità geologica a cui si somma al fatto di essere immersa nel Mar Mediterraneo che tra le acque a livello globale e quella che sta subendo il maggior aumento di temperatura media negli ultimi anni che viene registrate questo ha delle conseguenze chiarissima
Cioè il fatto che ne siamo passati da una condizione climatica di mitezza media perché l'Italia è sempre stato un Paese con un clima straordinario mite a quello che all'inizio si discuteva del processo di tropicalizzazione che in realtà non ricorda solo le temperature calde estreme che ci raccontava anche il ministro per esempio nella meravigliosa Sicilia ma riguarda anche ondate e ci coloni che si cominciano a formare i cosiddetti mediche in che diciamo la storia del nostro Mediterraneo ha vissuto in modo assolutamente isolato sporadico e qui fa diciamo emerge nella sua narrazione scientifica su cui fonda poi il racconto del libro
Il fatto che questi fenomeni non solo aumentano di frequenza estrema nel nostro Paese
Ma aumentano di intensità e incontra un territorio che ha delle fragilità strutturali naturali ma anche delle fragilità che ci raccontava il ministro
Per esempio rispetto a quello che è accaduto in un'urbanizzazione oggettivamente selvaggia in tante parti
E che io mi permetto di evidenziare un aspetto quando si parla di occupazione di suolo che certamente uno degli elementi più gravi talvolta che del
I gravi
Rispetto a fenomeni particolarmente intensi ma la cosa più grave non è solo l'uomo l'occupazione del suolo sì
Il fatto di aver occupato un suolo senza infrastrutturali uno adeguatamente parlo banalmente di sistemi fognari di regimentazione del sistema delle acque quindi non solo mancano le piazze
Per fare la comunità ma purtroppo mancano anche le infrastrutture che possano far fronte già in condizioni normali
Come dire a ricevere una certa quantità per esempio di di pioggia immaginiamoci quando ci troviamo di fronte a situazioni come quella dell'Emilia Romagna
E qui si innestano diciamo da parte nostra da parte di chi vive nell'industria dell'energia nell'industria dell'acqua delle riflessioni e poi cercherò anche magari di dare un po'di slancio o non dico ottimistico ma diciamo positivo verso il futuro
Chi dal nostro punto di vista vive nel mondo dell'Energia e dell'acqua per grazie a questo straordinario per avere ingegno che la trasformazione della forza dell'acqua in Energia totalmente rinnovabile che voglio ricordarlo signor ministro la più importante fonte di energia rinnovabile del Paese rappresenta all'incirca il quaranta per cento
Ha un osservatorio che un osservatorio privilegiato rispetto a quello che sta accadendo
Il due mila ventidue è stato uno degli anni peggiori della storia della città ne abbiamo perso a livello Paese quasi il quaranta per cento dell'energia idroelettrica prodotta che significa all'incirca il quindici sedici per cento del totale dell'energia generata nel Paese
Per assenza di acqua
Noi qui abbiamo avuto un effetto leggermente inferiore ma siamo diciamo via pronto a caso meno ventotto per cento nel due mila venti
I primi cinque mesi dell'anno erano peggiori del due mila ventidue
Poi maggio e giugno c'ha portato un po'di nevicate tardive e un po'di piogge intense piogge intense che hanno portato per esempio qualche grandinata il Veneto con centodieci feriti ospedalizzati perché colpiti dalla grandine ora probabilmente Brennan non abbiamo tanta gli anni ma i cinquanta li abbiamo superati io non so chi si ricorda eventi di questo genere giusto per sommare come dire la straordinarietà che stiamo vivendo
Ma tornando al tema dell'acqua
Noi abbiamo un problema infrastrutturale nel nostro Paese
La la la questione dell'acqua come ormai evidenti a tutti ci porta in un mondo nel quale l'acqua non manca in senso assoluto
Ma viene distribuita in modo molto differenziato talvolta è molto intensa in alcune zone che c'è un'assenza in altre e talvolta si concentra in alcuni momenti dell'anno e non in altri allora l'unico modo per affrontare e qui l'adattamento al cambiamento climatico
Questa nuova modalità con cui le precipitazioni in qualche modo arrivano sul nostro Paese e necessariamente quello di realizzare delle infrastrutture infrastrutture di stoccaggio idrico io so che lei ne ha parlato più volte ma sono fondamentali perché l'acqua bisogna raccoglierla quando c'è e dato che purtroppo spesso in alcuni territori c'è una rarefazione delle precipitazioni quando c'è bisogna avere dei sistemi che consentano lo stoccaggio
La Valle d'Aosta un esempio straordinario perché i nostri nonni hanno realizzato questi impianti straordinari che sono litiga sono i grandi serbatoi che possono avere una funzione Lulli ma perché non solo garantiscono l'approvvigionamento energetico rinnovabile per il Paese quindi danno un contributo al processo di decarbonizzazione ma consentono altresì di avere un sistema di infrastrutturazione che può essere messo a disposizione dei territori
Perché quell'in quei momenti nei quali la risorsa idrica manca che si riduce anche per lunghi periodi
Allora quello di cui noi abbiamo bisogno come operatori industriali nel nostro caso totalmente pubblici ma il sistema per esempio idroelettrico nazionale è un sistema quasi totalmente pubblico
E che ci siano le condizioni per poter rilanciare gli investimenti infrastrutturali per dare un contributo al Paese in termini di adattamento al cambiamento climatico
Lei prima ha parlato di interventi però non possiamo dimenticarci che il nostro debito pubblico ci pone in una condizione di difficoltà negli interventi pubblici
Ebbene signor ministro nel nostro Paese esiste un'industria che un'industria per esempio quella idroelettrica ma non solo parlo delle multiutilities generale e che sono quasi tutte a maggioranza pubblica o totalmente pubblica
Che sono nella condizione di mettere in campo investimenti molto rilevanti
Però abbiamo bisogno delle condizioni perché questi investimenti si possono realizzare sia sul fronte idrico che la più delicata delle risorse sia sul fronte energetico
Qui vengo su diciamo l'elemento anche di fiducia e di ottimismo verso la verso il futuro
Per la prima volta il Paese
E detentore di materie prime a differenza di quello che sarebbe successo storicamente nostro Paese siamo sempre stati importatori di petrolio e di gas
Per la prima volta hanno voi grazie alla tecnologia rinnovabile abbiamo il sole abbiamo il vento e anche l'acqua ancorché con qualche capriccio
E abbiamo le tecnologie per valorizzare questa materia prima naturale che noi in Europa abbiamo insieme alla Spagna più di qualsiasi altro Paese però oggi non riusciamo neanche a rispettare i target europei
E allora faccio un appello qui è una riflessione su questi due fronti che cita uno riguarda il mondo idroelettrico c'è un dibattito come lei sa a livello di governo sul tema delle concessioni idroelettriche non voglio diciamo a fare un'analisi della storia delle concessioni ma guardo la prospettiva il rinnovo la riassegnazione le concessioni idroelettriche può diventare nei prossimi dieci anni una storia diciamo con due scenari di fondo
Una mo'Moshe Mario rallentato di contenziosi di difficoltà in qualche caso anche uno scenario in quali le comunità penso alla nostra possano avere dei danni significativi
Perché decidiamo di esasperare l'idolatria della concorrenza e rischiamo come dire di dare le concessioni in mano a soggetti che non hanno il territorio come interesse primario
Oppure una storia nella quale c'è una presa di coscienza della strategicità di questi asset del valore per le comunità su cui insistono
E creiamo le condizioni gestendole con l'Europa e ci sono le possibilità per farlo
Per poter riattivare immediatamente Investimenti
Giganteschi che possono andare incontro anche alle esigenze del nostro Paese mettendo a disposizione infrastrutture per la gestione della risorsa idrica in anche in fasi di emergenza e penso l'uso plurimo evidentemente di queste grandi infrastrutture
Questo è un nodo che noi dobbiamo sciogliere nei prossimi sei dodici mesi
E in agenda del governo c'è un dibattito il ministro e coscienza di questa esigenza i ministri competenti ma lei
Che ha il di sulle proprie spalle diciamo la responsabilità di intervenire
Spesso nelle situazioni drammatiche di emergenza ma come auspicato anche nella prevenzione sappia che quello può essere uno strumento che mette in campo risorse
Dell'industria quindi non DTP non che fanno riferimento al debito pubbliche possono essere immediatamente agibili con investimenti molto significativo
L'altra quella energetica
E chiaro che quella energetica ma il Fisco l'impiantistica rinnovabile fotovoltaica ed eolica
è un'altra risposta straordinarie che noi possiamo dare al Paese in termini di autonomia energetica nazionale e col quadro geopolitico e stiamo vivendo sappiamo bene quanto sia importante questa autonomia
In termini di costo di approvvigionamento energetico e in termini di contributo la transizione quindi al processo di decarbonizzazione alla mitigazione degli affetti che in qualche modo il cambiamento climatico sta determinando
Allora concludo diciamo dicendo che abbiamo l'opportunità di agire
Il Paese ha deriso se straordinariamente importanti però dobbiamo creare le condizioni affinché le nostre attività industriali e ripeto in questo mondo sono molto riferite al mondo pubblico quindi non parliamo di interessi privati con il pane o di interessi che in qualche modo sono riferibili al Paese sono pronte per affrontare la sfida della transizione energetica e dell'infrastrutturazione
Non ho difficoltà a raccogliere l'appello a dirle che siamo sono e siamo molto interessati a sciogliere questo nodo
Come lei bene ha ricordato c'è un dibattito aperto all'interno del governo io mi farò portatore del prossimo Consiglio dei ministri giorno sei
Di questa ulteriore
Sollecitazione un richiamo all'attenzione che lei ha voluto con grande garbo fare
E noi non abbiamo nessuna difficoltà
Ad affrontare
La sfida dei prossimi dieci anni
In un contesto assai incerto e difficile
Perché poi va anche detto che
Non tutte le cose necessarie potranno essere fatte col denaro pubblico
E non tutte le cose necessarie
Potranno essere fatte in tempi relativamente brevi
Dobbiamo essere assolutamente realisti
Il coinvolgimento delle privato o il coinvolgimento di soggetti di strutture
Di enti particolarmente competenti
Su questo fronte
Anche con l'impegno con l'impegno di dover lavorare ecco
Lo ricordava bene a lei di dover lavorare assieme pubblico-privato di dovere mettere a tesoro le esperienze che è stata maturata è stato ricordato il l'esempio della Valle d'Aosta
Della lungimiranza che le generazioni che ci hanno preceduto hanno avuto nel sapere mettere su infrastrutture e che oggi diventa una essenziale per neutralizzare eventuali lunghi periodi di siccità
In una nazione come l'Italia dove soltanto il dieci l'undici per cento dell'acqua piovana viene stoccata viene
Viene messa da parte
Perché ormai il cambiamento climatico ci ha insegnato a lunghi periodi di siccità e a brevi periodi di pioggia sovrabbondante Brevi significa un'ora due ore tre ore cinque ore con tutto quello che trecento quattrocento cinquecento millimetri di acqua
Può determinare in un territorio particolarmente fragili
Quindi anche da questo punto di vista noi abbiamo necessità come Governo di giocarci una carta
E giocarla nel confronto costante con negli altri suoi agenti e con un mondo che leghi molto degnamente rappresenta io le dico la verità la inviterò a Roma a farci una chiacchierata e sarò felice di poterlo fare perché assieme possiamo con collega dell'Ambiente con il collega delle Infrastrutture possiamo
O anche elaborare un modello che può diventare il modello guida per carità altri colleghi hanno altri progetti
Nel crogiuolo delle critiche troveremo la migliore la migliore e possibile soluzione quello della siccità io non ne ho parlato
Perché per un siciliano parlarne parlando né sulle altri diventa
Corre il rischio di essere contestato e qualche mio corregionale ma non c'è dubbio che la desertificazione è arrivata in Italia
Ci sono vaste aree della mia regione ma anche della Calabria anche della Puglia
Deserti ficcante
Significa terra diventata terremo diventato improduttivo
Ed è un processo che si allarga sempre di più e che va in alto sempre di più anche se lentamente e finirà col coinvolgere tutte le regioni del centro sud entro breve tempo
Dalle mie parti
Sono state compiuti opere di conversione culturali
Che danno il termometro della situazione
La Sicilia e la terra degli agrumeti
La Cometto è una pianta che ha bisogno di tanta acqua
Bene
Laddove non c'è più la risorsa acqua
L'agricoltore ha preferito espiantare l'agrumeto
Impiantare uno ripeto
Un mandorleti
Un fico di indietro
Cioè quelle colture Arbore
Che non hanno bisogno di acqua
E che hanno caratterizzato
La economia dei territori maggiormente esposti alla siccità
Questo è un fenomeno che deve far riflettere
Di fronte al quale noi ci troviamo impreparati
Ecco perché come governo il messaggio di ottimismo
Come Governo dopo avere fatto un analisi del presente
Noi stiamo lavorando per mettere approfitto tutte le conoscenze scientifiche e tecniche di cui già disponiamo
E certamente non è in questa fase un problema alla risorsa finanziaria
Complessivamente in Italia girano mentre noi parliamo circa sette otto miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio
è un paradosso che per una serie di lentezze burocratiche
Per carenza di risorse tecniche specializzate
Per i lacci e i lacciuoli che pone certo contesto legislativo
E assurdo che questo denaro non venga spesso
Nella banca dati risulta destinato e poi sotto progettazione in corso
Dal quattro cinque sei sette dieci anni progettazioni in corso
Segno evidente che non c'è sufficiente consapevolezza di responsabilità da parte di chi amministra il territorio a tutti i livelli
Da Roma in giù
Ma segno anche evidente che non c'è una buona capacità progettuale
E quindi una buona capacità opacità di intervenire di investire si preferisce intervenire su una piazza per l'arredo urbano piuttosto e torniamo all'argine del fiume piuttosto che consolidare l'argine di un fiume tanto
E a dieci chilometri dal centro abitato non lo vede nessuno le conseguenze si noteranno soltanto dopo il maltempo e se c'è qualche morto di mezzo
E contro questa cultura consolidata e che il governo sta lavorando
Abbiamo messo su una legge per la ricostruzione
Per evitare che dopo le calamità le ricostruzioni debbano durare venti trenta quarant'anni dicevamo il terremoto del Belice Benelli ancora la ricostruzione non è completata
E caduto nel mille novecentosessantotto
E così nelle altre aree calamitati e la ricostruzione deve avere un termine noi abbiamo previsto cinque anni per alcune calamità
Dieci anni massimo per altre calamità
Abbiamo previsto la costituzione di una cabina di regia formata da soltanto da tre soggetti
L'accelerazione dell'autorizzazione ambientale
Perché qual è il pericolo amiche amici che nei territori particolarmente fragile soprattutto nell'Appennino
Se dopo un terremoto o se dopo un'alluvione
Non si ricostruisce in tempi rapidi
Sì determina il freno a mano dello spopolamento
La gente si stanca nel vedersi circondata da case distrutte
Fa Balice e se ne va altrove
Quasi sempre alle zone costiere
E noi non ci possiamo permettere il lusso di alimentare lo spopolamento del territorio perché un territorio presenziato è presidiato dal luogo è un territorio sicuro
Se la condotta dell'uomo responsabile improntata a responsabilità e al rispetto
Ecco abbiamo varato la legge le disegno di legge già approvato in Consiglio dei ministri ora è all'esame della Conferenza delle Regioni deve passerà al Parlamento entro qualche settimana un piano nazionale per la mitigazione del rischio sismico ci stiamo già lavorando da qualche settimana abbiamo istituito un gruppo di tecnici nell'ambiente si sta lavorando per
Deve far diventare pratico il piano per l'adattamento climatico e poi e poi mille altri impegni che coinvolgono le industrie private
Il processo di decarbonizzazione passante attraverso una nuova condotta di responsabilità
Da parte del mondo dell'imprenditoria e quindi del mondo dell'indotto non tutti siamo convinti che il due mila e trenta possa essere una data certa
Per arrivare all'obiettivo del trenta per cento della neutralizzazione
Dell'emissione
Ancor meno e si è convinti che il due mila cinquanta possesso la data giusta per la completa neutralizzazione come vedete si gioca su due binari da un lato la il coinvolgimento dei cittadini
Che non sembra non del tutto convinto in questo processo e senza i quali ogni tentativo calato dall'alto rischia di diventare vanno inutile superfluo
Dall'altro si lavora sul fronte delle istituzioni a qualunque livello perché ci si renda conto che adattarsi al cambiamento del clima
Significa preservare la sobria ubbidienza
Su questo territorio
Del presidio umano e quindi consentire ai nostri nipoti e i figli dei nostri nipoti di potere continuare a vivere in Italia io credo che
E concludo io credo che serva a parlare
Fuori dei denti
Intanto non mi piace il politicamente corretto e quindi lei parlava del di coraggio la ringrazio io credo che sia questo approccio
Di ostilità al politicamente corretto una diritti più grandi scusate se lo dico in siciliano qua va fatta
Quando quando mi arrabbio poi mi viene fuori il dialetto
O chi chi ha ruoli di responsabilità di governo non deve nascondere nulla alla gente
Ma diventa impopolare e sarà vedendo impopolare ma quanto meno la sera se attorno a casa posso guardare i miei figli negli occhi
E dire non ho preso in giro la gente Point poi bisogna passare dalle azioni ai fan dalle dalle dalle parole ai fatti
E questo uno degli impegni che maggiormente gravano sulla mia persona e su questo governo credo che iniziative come queste siano utili se non per mille altre ragioni per consentire di formare quel clima di condivisione
Di cui parlavo e che credente mi il terreno il solo terreno sul quale si può coltivare la pianta della corresponsabilizzazione
Bisogna parlarne alla gente come si fa in Sicilia quando si parla di mafia ma non soltanto in Sicilia ormai
Il problema è diventato le metastasi sono ovunque
Parlatene diceva Paolo Borsellino parlate nel non importa dove non importa come ma parlatene ecco da oggi il verbo deve diventare per le persone comunque coinvolte non soltanto chi ha ruoli di responsabilità di governo parliamone perché il clima che cambiato
E non che sta cambiando il clima che è cambiato impone a ciascuno di noi l'assunzione di grandi responsabilità
Non farlo sarebbe davvero un Siciliotti e credo che nessuno abbia la vocazione al suicidio vi ringrazio per avermi dato questa opportunità e spero di poterci tornare in questa meravigliosa
Vostra terra
Porte guardare le vette delle montagne
Incute
Non dico paura va in
Incute un sentimento di rispetto
La montagna invita alla riflessione e alla meditazione
Sarà dodicesimo il ministro per il mare
Mai così e io vorrei dire al sindaco di Courmayeur Med crede al sindaco non c'è bisogno di un ministro per la montagna
Non c'è bisogno di un ministro per la collina neanche di uno per la pianura
Perché
La montagna
è un la parte essenziale
Del nostro pianeta
E nel contesto paesaggistico e del patrimonio paesaggistico dell'Italia
La montagna assunto e continua ad assumere un ruolo di straordinarie importanza
Il mare
è diventato predominio di Monti
A differenza della montagna
La territorializzazione del male
Le attenzioni e le ambizioni che sul Mediterraneo si alimentano da qualche anno a questa parte
Inducono la politica
Ad assumere un'attenzione una funzione diversa
Ecco perché nasce il ministero per il mare
Perché il futuro dell'Italia
Non si gioca
Nel sull'Oceano Atlantico né sull'Oceano Pacifico si gioca in questo piccolo spazio che mare Mediterraneo
Nel quale diceva un mio conterraneo Gesualdo Bufalino
Una goccia di Mediterraneo
Contiene più storia
Di tutti gli oceani del mondo
E se il Mediterraneo è stato il luogo in cui si è formata tanta civiltà oggi abbiamo il dovere di essere vigili
Per evitare che altri possano appropriarsi di spazi che invece competono noi insomma la il futuro dell'Italia si gioca sul Mediterraneo
L'Italia conta nel mondo se conta nel Mediterraneo
Il Mediterraneo nella sua globalità
è il luogo delle grandi sfide e dobbiamo saper le affrontare tutte in una mobilitazione corale compresi le donne e gli uomini di montagna perché c'è bisogno anche di loro grazie
Grazie
Ringraziamo il ministro Nello Musumeci per la sua presenza del suo tempo e l'amministratore delegato di cinquant'grazie a tutti buonasera
Signor ministro se mi consente avevamo un piccolo ricordo da lasciarle
E inviterei l'assessore consacrerà raggiungermi il sindaco di Courmayeur il collega De Girolamo
Ma nel consegnato e non volle faro anche un commento aggrazia decretazione
Questo avviene Giulio vivente
Questo ma Nast naturalmente un simbolo fondamentale della montagna no
Però li diciamo che a Roma potrebbe avere usi plurimi come dire no
E quindi glielo consegniamo che un oggetto culturale straordinario e quindi diciamo potrebbe essere utile anche come il Picconatore oltre che per arrampicare sulle nostre meravigliose montagne
Io credo che sia credo che sia un invito a tornare da queste parti e questo lo farò davvero con molto piacere quanto all'uso plurimo
Non mi soffermo perfetto di questi tempi potrebbe essere interpretato a malomodo ma certamente in caso di necessità diventa un'arma di difesa sicuro grazie di cuore