Rassegna delle riviste di politica e storia

Torniamo in questo spazio della programmazione di Radio radicale a parlare di storia oggi avremmo con un articolo comparso sul Corriere della Sera
Di lunedì ventotto agosto che naturalmente potete e recuperare facilmente con gli strumenti a disposizione on line un articolo di Massimo Franco
Che recensisce un libro appena uscito il libro di Paolo Mieli che si chiama il secolo autoritario per il chi i buoni non vincono mai pubblicato da Rizzoli l'ho trovata in Libreria
La recensione di Massimo Franco
Porta questo titolo gli abbagli dell'Occidente apriamo con questo articolo con questa ricezione perché ci porta nel merito di un ragionamento che siamo cercando di fare in questa trasmissione cioè parliamo
Del novecento del secolo Breber o lungo del secolo che proietta la sua ombra sul presente su di noi vedrete che appunto torneremo su questi temi proprio con questo articolo e il libero di Paolo Mieli sembra davvero profilarsi uno strumento importante per approfondire questa questione quindi vediamo cosa scrive Massimo Franco definire quello archiviato ventitré anni fa come il secolo autoritario non significa fissare uno spartiacque tra democrazie e autocrazie
Molto chiaro questo
Questo incipit come se dopo il Novecento la storia avesse prodotto sistemi politici migliori comunque DiVersi e avulsi dalle dinamiche di quella stagione di stragi e dittature
Leggendo il saggio scritto per Rizzoli a Paolo Mieli sia l'impressione opposta
Che spiazza trasmette inquietudine
Il secolo autoritario e nella sua analisi un periodo più lungo e più pervasivo questo
Lo si inizia a dire che proietta appunto le sue ombre anche sul presente lo condizione non permette letture semplicistiche né censure mette l'autoritarismo diventa una sorta di compagno di strada inseparabile dell'umanità e delle élite
E le sue tossine resistenti a ogni antidoto si infilano nella Società di tutto il mondo
Un Occidente che le hanno trite combattute insieme subite nel secolo scorso adesso le vede riaffiorare
Sotto forma di intolleranza di razzismo al suo interno deve prendere atto di come si siano scatenando a est
Nell'aggressione russa all'Ucraina anche se Vladimir Putin usa il linguaggio dei buoni tra virgolette della seconda guerra mondiale cioè
La lotta al nazismo per legittimare l'invasione di un Paese ansioso soltanto di emanciparsi da Mosca diventare più europeo in sintesi di uscire
Dal proprio secolo autoritario illa sottotitolo del libro di Paolo Mieli che spiega
Perché i buoni non vincono mai
Somiglia a un'iperbole ma vada colto con una sorta di segnale di allarme un invito a non dare nulla per acquisito per sempre a guardare dentro e-book chi militi i buchi neri appunto
Della storia senza assecondarne visioni edulcorata e dall'ideologia o dalla Realpolitik perché altrimenti la storia quella non scritta nascosta non approfondita si vendica ripropone le dinamiche le spirali del secolo prioritario adottando le rappresenta
Le offre con altre prospettive in apparenza più rassicuranti con personaggi del regime dei quali non ci sono volute vedere nelle contraddizioni né i metodi si tratti di Russia o di Cina
Dice Massimo Franco con chiarezza nell'involuzione alla quale assistiamo in Asia del Medioriente dell'estremismo islamico e nel conflitto conclude Ucraino
Mieli individua le conseguenze di una pacificazione che lotti l'Occidente del secolo scorso ha frainteso
Sopravvalutando le proprie capacità militari tecnologiche perfino culturali e mostrando un colpevole difetto di comprensione
Della mentalità di nazioni autoritarie che vedevano e vedono l'Occidente non vincente ma in declino
E questo mio per complesso di superiorità occidentale a essere rivelato e messo al nudo da un aumento non da una regressione dei sistemi autoritari nel mondo
Nell'analisi accurate attratti spietata delle vicende della seconda guerra mondiale
Non è solo la sconfitta del nazismo hitleriano
E dei fasci d'essere mette messa in evidenza c'è anche
Il patto sciagurato tra nazismo e comunismo sovietico all'insegna di una comune avversione alle democrazie europee questo tratto lo seguiremo anche in altre segnalazioni di oggi ma andiamo avanti con l'articolo ti Massimo Franco patto che l'aggressione tedesca all'Unione Sovietica ha fatto un dimenticare insieme
Con le ciniche complicità che quell'accordo impose dovunque la sensazione che la stessa apertura statunitense alla Cina nel mille novecentosettantadue
Con l'incontro storico del ventuno febbraio di quell'anno Pechino del Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon e Mao Zedong
Va provo un po'l'allora consigliere alla sicurezza
Henry Kissinger sia avvenuto nella scia di un malinteso reciproco
Gli Stati Uniti pensarono che fosse un atto di sottomissione al primato del capitalismo e della democrazia a stelle e strisce Gallini e l'inizio di una metamorfosi in senso liberale del comunismo cinese Pechino pensava esattamente il contrario
Cinquant'anni dopo le due maggiori potenze mondiali sembrano avviate un conflitto da un conflitto sempre meno strisciante ma forse il lascito del secolo autoritario questa citazione
Questa può diventare un'altra delle categorie per maneggiare il Novecento aggiungiamo noi più doloroso nella sua
In umanità questo altro lascito e nella trasformazione stessa del concetto di guerra nella sua tendenza volontà non distinguere
Più tra eserciti e popolazioni tra militari e civili il confine tra vittime inermi e soldati è stato superato e sbriciolato da tempo si tratta
Di una eredità gonfia di cinismo una metamorfosi che Mieli fa risalire alla conferenza di Losanna del mille novecentoventitré
In quella occasione si legittimo inizio della deportazione di milioni di persone
Sradicate dalle loro terre in nome di una pacificazione discutibile aleatoria il fenomeno è stato replicato quasi reso normale tra virgolette Colani Anna con l'annientamento
Delle comunità tedesche nell'Europa centro orientale dopo il mille novecentoquarantacinque o con le deportazioni in URSS delle comunità considerate nemiche da Stalin con le operazioni di pulizia è tecnica nei Balcani
Quanto vediamo oggi il prolungamento inaspettato di quelle tragedie
Ma con un paradosso storico ancora più beffardo
E la convenzione ma a questo punto sarebbe meglio dire l'illusione che la sconfitta del comunismo tra il mille novecentottantanove nel mille novecentonovantuno avrebbe prodotto un'espansione un consolidamento
Della liberaldemocrazia come sistema globale quasi inarrestabile
E invece è stato quello perché il libro definisce questo il grande sbaglio ottant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale i regimi autoritari hanno preso di nuovo il sopravvento una citazione del libro di umili e pazienza se quanto avviene in Ucraina o in Cina dovrebbe indurre molti almeno in Occidente a capire che tra democrazie e autocrazie sono comunque preferibili lepri
Il problema in più che vivono Europa e Stati Uniti e di essere nemiche insieme vittime
Di proprie pulsioni autoritarie si tratti della cancel calcio perché nega la storia e qui poi c'è un passaggio in cui si inserisce
La canzone il calcio in questa questione ma naturalmente su questo ci sono altri approfondimenti ma è un altro discorso
Proseguo via avanti Massimo Franco la tesi di fondo di questo libro filtra attraverso una delle ha detto Modica ricchissima che spazia dai tribuni della plebe dell'antica Roma la rivolta contro il colera
Del mille ottocentotrentasette a Napoli dagli schiavi africani alla corte dei Papi Douala Ostpolitik vaticana di compromesso con lo comunismo sovietico
E che le tracce regressive lasciare dal passato vanno individuate e analizzate inserendole nel loro contesto storico e non in uno spazio atemporale questa è
La tesi di fondo del libro secondo Massimo franco e libero
Di Paolo Mieli attenuare l'iperbole dei buoni che non vincono mai significa cogliere le premesse e di una involuzione anche quando non si vorrebbe per viltà o calcolo
L'antidoto al lunghissimo lunghissimo secolo autoritario nasce dalla capacità di non dare mai per scontata o irreversibile
La democrazia abbiamo letto quasi per intero questa recensione di Massimo Franco al nuovo libro appena pubblicato di Paolo Mieli se secolo autoritario perché i buoni non vincono
Mai che trovare questa recensione a trovare sul Corriere della Sera del ventotto agosto scorso è il libro naturalmente
Che vi segnaliamo lo trovare in libreria ci è servita
Questa recensione molto approfondita
Di Massimo Franco per tornare sul tema che stiamo cercando di trattare in queste settimane e maneggiare il Novecento e le sue ombre i suoi fantasmi come è stato detto appunto è un questione complicata e va fatta in profondità come raccomanda
Franco torniamo uno dei fatti del
Del novecento e torniamo a segnalarli mondo operaio il numero sette otto luglio agosto
Due mila ventitré che li abbiamo già segnalato la settimana scorsa questo numero e abbiamo già detto la settimana scorsa che questa pubblicazione contiene un settore dedicato a Giacomo Matteotti Giacomo Matteotti nel suo tempo tragico oggi vi segnaliamo solo uno di questi contenuti ma
Possiamo continuare a segnalarle lì sicuramente Mondo operaio continuerà a seguire la vicenda di Matteotti perché ci avviciniamo
Al centenario della sua uccisione e vi segnaliamo intervento di Riccardo Nencini
Che ha questo titolo una vita da solo che tra l'altro potete ritrovare anche in audio video
Perché si tratta di una trascrizione ma rivista dall'autore
Per cui vi leggiamo alcuni passaggi di interesse della convegno del seminario dal titolo Giacomo Matteotti nel suo
Tempo tragico dello scorso otto giugno che si è svolto presso l'Istituto Luigi Sturzo per i potete recuperare neanche la versione
Appunto audiovisiva di questo convegno ma noi vi segnaliamo alcuni passaggi dell'intervento di e Riccardo Nencini perché appunto
Possono essere in continuità naturalmente
In senso molto largo diciamo così per associazione di idee con il ragionamento che stiamo facendo una vita da solo Riccardo Nencini scrive dopo una introduzione
Solo o è il titolo sbagliato di Libero che Nencini a dedicato Matteotti o è sbagliata la narrazione chiede la storia che è stata fatta in cent'anni delle due Luna e Matteotti fu solo
Se il titolo giusto solo o allora bisogna
Rilegge la storia che ci è stata raccontata perché primo ho avuto l'impressione dice Nencini lavorando per tre anni in giro per gli archivi
Che questa storia dell'antifascismo italiano sia stata parlo dell'antifascismo del secondo dopoguerra trasferita in blocco
In toto nel Periodo immediatamente successivo alla grande quel guerra questa un'importante riflessione che fa Nencini secondo la tesi che come nasce il fascismo nasce l'antifascismo una bestemmia in chiesa gravissima dice un falso assoluto contorni Peretto
Primo episodio di antifascismo corale noi l'abbiamo soltanto a partire dal ventisette giugno
Sette i partiti che aderirono all'Aventino però siamo a cinque anni dalla nascita dei fasci di combattimento a Milano nel marzo del diciannove qui siamo nel giugno del mille novecentoventiquattro questa importante puntualizzazione
Serve anche a capire
Aggiungo io non sono parole di vergini serve anche capire come la nascita e la pericolosità del fascismo
E nella struttura sì fin da subito come movimento violento autoritario militarista fu trascurare realtà
Dal ceto politico e non solo nel nostro Paese che succede nel mezzo di questi anni spiega appunto Nencini tra il diciannove e il ventiquattro
Nel mezzo cade una cosa molto semplice che non solo la monarchia ma un altro grande potere del nostro Paese il Vaticano fanno una scelta specifica siamo del nuoto il giusto dice convegno nel per ricordarla perché don Sturzo fu uno dei pochissimi che in maniera pervicace coerente combattere il fascismo dalla sua apparizione esattamente come Giacomo Matteotti
E però occuparono sempre posizioni di minoranza basta andare a vedere chi sposa la legge Acerbo questa un'interessante riflessione che fa Nencini noi diamo in testa un'idea che la legge Acerbo sia una legge fascista ma che la Ca'
Ora che la prova il e quindici luglio del mille novecentoventitré e la Camera eletta nel mille novecentoventuno
Nessun cinquecentootto deputati i fascisti erano solo trentacinque
Per raggiungere la maggioranza partendo da da trentacinque la strada decisamente lunga non basta il fenomeno dei volti dei volta Gabana a spiegare quali sono i partiti decisivi
Intanto la votano tra i futuri presidenti della Repubblica ricorda Nencini e accanto a loro uno dei migliori presidenti del Consiglio che l'Italia conosciuti votò la fiducia al governo si astenne sulla legge elettorale
I residenti Repubblica sono De Nicola Inaudi Gronchi Presidente del Consiglio e Alcide De Gasperi decisivi per l'approvazione della legge sono i liberali
Tutto l'universo liberale da Giolitti a Salandra a Orlando fino ad Amendola che poi diventa un grande oppositore
La sera la sera dell'approvazione della legge Turati scrive D'Anna Kuliscioff dicendo abbiamo perso per colpa nostra ci sono mancati i ventuno voti mi sono girato dietro di me e non ho visto nessuno
Siccome la disposizione dell'aula era esattamente come quella di oggi ricorda Nencini dietro io a Turati sedeva il gruppo del partito comunista d'Italia presenti uno ma perché i comunisti sono assente
Perché sono filo fascisti affatto non lo sono
Non ci sono perché ed è questa l'altra ragione che è stata completamente obliterato hanno una visione politica che giudica il fascismo l'ultimo atto del regime capitalista e questo la Baiocchi
Per dirla in termini
Diciamo in qualche modo neutri del Partito comunista d'Italia in quel momento e Nencini va avanti su questa questione la tesi era la prima guerra mondiale ha dimostrato la crisi del capitalismo secondo una logica lineare marxista
E illuminista dice nel cinema forse
Fu il più corretto dire deterministica ma la storia e progressiva secondo il Partito comunista d'Italia eccetera eccetera
Se il capitalismo è alla fine subito dopo giunge il tempo della rivoluzione comunista quindi dell'affermazione dello Stato proletario secondo questa visione meccanicistica
C'erano coloro che immaginavano anche passaggi intermedi quindi alleanze di governo allora si parlava di coalizioni di governo Mattiotti va a parlarne con Sturzo che dice sono d'accordo ma il Vaticano non lo consente
Amendola parla di alleanze liberali con socialisti e popolari che nel ventidue ventitré mille novecentoventidue ventitré erano non una bestemmia in chiesa ma molto di più
Chi opera in questa direzione viene considerato un freno per affermazione storica della dittatura del proletariato e gli viene affibbiato il nome
La parola social traditore o social fascista nasce allora
Questa parola questo insulto viene usato come insulto non è togliattiana nasce nel mille novecentoventidue ventitré a un padre anzi più padri
Bordiga Gramsci e Togliatti che arriva per terzo quando Gramsci diventa segretario del Partito comunista d'Italia non del partito comunista italiano che nasce colto gli atti sul finire della seconda guerra mondiale
Nel mille novecento ventuno nascono vari partiti comunisti
Di Francia l'Italia di Spagna e il Portogallo cioè nascono sezioni nazionali di una fonte materna che a Mosca dice dice
Nencini
Quindi nasce a Livorno il Partito comunista d'Italia nasce una sezione che non autonomia di giudizio non può averla non ha un'indipendenza politica si adegua agli ordini della madre
L'Internazionale comunista sintetizza Nencini e il tetto bisogna dirlo è questo che poi ci fossero
Delle voci che erano discordie che venivano da citate anche brutalmente questo assolutamente vero e Nencini riassume nella sostanza la realtà del Partito Comunista Italia esattamente quello che e succede in Italia anche Bordiga viene eliminato
Durante il quinto Congresso dell'Internazionale comunista e si tiene a Mosca tra il giugno e luglio del ventiquattro perché non accetta l'abolisce pizza azione del partito il viene preferito Gramsci
Dal primo comitato centrale del Partito comunista con Gramsci segretario siamo alla fine dell'agosto del ventiquattro il corpo le ossa di Matteotti sono state trovate da poco
Viene approvato un documento allora all'unanimità che si di rischi che si chiude così i nemici del proprio per nato sono quattro Mussolini Turati Amendola e per l'appunto Sturzo stesso livello di pericolo Mussolini Tura Amendola Sturzo
Riflette Necci sette giorni prima trovato il cadavere di Matteotti alla quarta Rella e pubblicato un fondo sempre di Gramsci su Stato operaio dal titolo e morto il pellegrino del nulla Pellegrino del nulla
Perché ha sbagliato politicamente non ne ha indovinata nessuna tradito la classe operaia questo il succo e la solitudine di Matteotti viene piene sottolineati in questo senso saltiamo degli altri
Spunti interessanti di questo intervento che trovate su Mondo operaio che potete ascoltare anche sulla radicale per per arrivare alla fine questa trasposizione dei due antifascisti mi che diventano uno solo dal diciannove ventiquattro non esiste chi lo dice
A distanza di anni naturalmente lo dice Gramsci dal carcere che afferma abbiamo sbagliato dice anzi lui dice non abbiamo visto bene in
Terracini dirà molti anni dopo aveva ragione Filippo Turati Gramsci non lo scrive non lo dice ma da quello che scrive non da quello che dice nel carcere di Turi evidente che l'errore c'è stato
Un errore sotto il quale sarebbe rimasto purtroppo pure lui lo stesso grazie Circles anche
La conclusione dell'intervento file cinica vediamo in parte letto una vita da solo per ritornare
Su una vicenda fondamentale probabilmente all'almeno dal punto di vista della storia italiana uno snodo della vicenda politica del nostro Paese cioè
La uccisione di Giacomo Matteotti lo scenario politico come avete visto che questo intervento i vicini è importante da sottolineare così come decisiva la storia parlamentare tante volte
Da radio radicale siamo tornati su questa questione che ci aiuta a capire quali quali sono i comportamenti concreti
E dei gruppi parlamentari naturalmente rappresentano quello che la società in un certo momento esprime naturalmente con le leggi elettorali delle reti di cui naturalmente
Sì può discutere a lungo ma appunto il filo questo anche questa settimana un filo complicato da tirare come abbiamo detto anche in apertura torniamo a una segnalazione dalla rivista il pensiero storico rivista Internazionale di Storia delle idee direttore scientifico
Danilo Breschi direttore responsabile Luciano Lanna il mezzo secolo più lungo della storia mille novecentoquarantacinque due mila e uno e appunto comincia a parlare di secolo lungo
E forse lo o facciamo
Diciamo la cosa sembra funzionare in in parte ma naturalmente tutte le categorie poi vengono o sottoposte a revisione di segnaliamo solo qualcosa qualche passaggio ci scusiamo con
L'autore di questa ricerca perché il saggio è abbastanza lungo di Christian Leone
A questo titolo dal fascismo i rapporti con il PC l'evoluzione politica politico ideologica dista annesso Ruina se vi leggiamo
Breve quadro biografico di questo personaggio che che che viene appunto che è protagonista di questa ricerca di Christian leone per entrare nel merito di omissione anche questa complicata
Da collaboratore del Popolo d'Italia ed ex membro della RSI a direttore di un quindicinale pensiero nazionale fino filo comunista e finanziato da Mosca
Quella di Stanis Ruina se rappresenta senza dubbio una delle figure più peculiari controverse
Nel panorama politico italiano del secondo dopoguerra
L'attore secondario tale tanto durante il regime quanto nell'Italia repubblicana per questo trattato marginalmente dalla storiografia
L'importanza di Giovanni Antonio De Rosa passa a in arte punto Stanis sul wireless non consiste nel una supposta capacità di mobilitare masse
Ma in quella di assurgere a simbolo di una generazione che e credendo di proseguire a lungo la strada della rivoluzione antiborghese
Intrapresa da Mussolini decide di transitare in piena guerra fredda e senza rinnegare le proprie idee
Dal fascismo al comunismo infatti se è vero che da un punto di vista quantitativo la rilevanza di rovinasse del suo gruppo
Del tutto marginale dice Leone in quanto non erode un bacino di riferimento per esempio belle all'MSI e nemmeno porta in gergo ingenti masse
Al Partito Comunista Italiano in un'ottica qualitativa questo approfondimento del fenomeno dei cosiddetti fascisti rossi potrebbe contribuire non solo a mettere in luce un aspetto poco studiato dalla storiografia
Ma anche hard ad adottare una diversa chiave di lettura per interpretare Analogie e differenze tra fascismo e comunismo e qui il terreno diventa minato aggiungo
Aggiungo io perché naturalmente quando si cercano queste Analogie si fa si è fatta molta confusione dal punto di vista
Storico storiografico stiamo parlando di due è realtà monto dire se ma appunto e nella chiave che stiamo seguendo che è anche la chiave probabilmente delle citazioni che abbiamo fatto prima nella chiave stiamo seguendo in questa trasmissione
E il tema dei fantasmi che hanno le loro peculiarità le loro specificità e che sono al la diciamo all'origine delle tragedie naturalmente cogliere queste differenze dal punto di vista storiografia non significa
Sopravvalutare in cui il comunismo o il fascismo significa
Significa come pare
Capire anche dal lavoro di Mieli significa inquadrare concretamente queste realtà nel contesto storico però importante questa figura che Cristian
Leone cerca di restituirci perché ci racconta di una realtà probabilmente abbastanza
Consistente nell'immediato dopoguerra dal punto di vista sociale nel nostro Paese una realtà che ha riguardato probabilmente molte persone il consenso al fascismo è stato forte
E il transito dal fascismo al comunismo non può essere interpellato solamente in senso del voltagabbana Isma'come sempre
Viene intrapreso ma può essere come viene interpretato ma può essere in qualche modo indagato e magari
Comprenderne le contraddizioni più in profondità comunque
Quello che dice leone
è questo il rapporto tra queste e due ideologie in realtà estremamente complesso lui Nasser di fatto non è né il primo né l'unico tra i fedelissimi di Mussolini ad intrecciare un dialogo con gli uomini di Togliatti
Vedere nell'azione del Partito comunista in un mondo diviso in blocchi una naturale prosecuzione della propria concezione rivoluzionaria e antiborghese
Del fascismo è questo il nodo è la questione della versione
Ai sistemi politici nati
Nel periodo precedente e quindi accomunati dall'antiparlamentarismo dall'anti della dalla dall'idea antiborghese
Questa la citazione che facciamo anche oggi dal pensiero storico rivista Internazionale di Storia delle del numero tredici il due mila e ventitré in chiusura
Veniamo al ma anche l'azienda della Treccani che si chiama Atlante che disponibile on line
E ci avviciniamo un poco diciamo però perché qui si tratta di una data e forse in questi giorni sarà in qualche modo ricordata c'è un articolo di Mara Cinquepalmi che si chiama così mille novecentosettantatré il calcio ai tempi del colera ma un articolo forse può avere un significato perché in questo
Approccio che viene usato sempre più spesso si cerca di contestualizzare i fatti storici anche con altre questioni che poi riguardano la vita e di tutti i giorni di chi vive in un contesto storico
Determinato e fa parte specialmente da un certo momento in poi
Anche lo sport anche
Il quello che immaginario quello che è la fruizione di prodotti perde
Di cultura il cinema tante altre cose che oggi vengono indagare dagli storici per cercare di restituire un un quadro il più completo possibile naturalmente
E ci si scontra
Con limiti invalicabili ma vediamo
Se riusciamo a concludere il ragionamento di oggi con questo articolo di Mara Cinquepalmi l'estate
Se sembra sempre azzurra eppure ci sono luci ed ombre scriveva nel mille novecentosettantatré fu davvero un'estate di luci ed ombre per usare un verso di perché chi ammollate persone che i Camaleonti
Portarono in quel in quell'anno aggiudicandosi un disco per l'estate appunto in questo concorso all'estate del governo Rumor
Quello che di lì a pochi mesi dovrà affrontare la crisi energetica varare l'austerity alcuni di noi ricordano questi giorni l'estate in cui incide
Si prepara il colpo di Stato che l'undici settembre di quell'anno porterà alla caduta del governo di Salvador Allende
Il ed è l'estate di Novella Calligaris e Klaus Dibiasi che portano l'Italia del nuoto sul tetto del mondo
E soprattutto l'estate del colera evocato anche da Mieli poco fa tra morti vaccini e polemiche come quella tra la RAI e il Corriere della Sera che ha qualche accuso il TG della tv di stato di censura filogovernativa
Napoli scrive Angelo Carotenuto nel romanzo le Canarie e descritta come un gigantesco vibrione che in coglierà l'Italia
Inviati quindi i giornali del Nord sottolinea invece Enrico Enrico Deaglio in patria mille novecentosessantasette mille novecentosettantasette descrivono lo straccio della ex capitale
Borbonica come se visitasse lo Calcutta osservano stupiti la mancanza di fogne le condizioni dei bassi
I bambini al bagno nelle quali l'unità collassare i dati satira del suo corsivista Fortebraccio sfotte il governo vada vada a Napoli presidente rumor vada a disinfettare le cozze così scriveva
Fortebraccio il ventisei agosto mille novecentosettantatré domenica giornata consumano tre rientri sotto la pioggia al Nord la rassicurazione del ministro dei Trasporti Luigi Preti che non aumenteranno le tariffe ferroviarie
Quella sera Aldo Fabrizi Hospital programma tv di Arnoldo Foà ieri e oggi sul secondo canale la Juve affronta
L'Ajax per il terzo posto di quell'accordo quadrangolari che aprono la stagione
Nessuno sa ancora scrive più avanti
Ovviamente degli a qualche giorno il paese si spaccherà in due per l'epidemia del colera che colpirà soprattutto il per il Mezzogiorno nei giorni precedenti infatti secondo quanto riferito da un comunicato del ministero della Sanità tra Ercolano e Torre del Greco nel napoletano
Si sono manifestati quattordici casi di gastroenterite acuta che ha portato al ricovero di pazienti all'ospedale Cutugno
Che abbiamo imparato a conoscere
Specializzato nelle malattie infettiva bisogna aspettare il ventinove agosto per leggere sul Mattino di Napoli un articolo in prima pagina con il titolo quattro colonne sospetti infezione da vibrione Colella dico
Si parla per la prima volta di colera quello stesso giorno il Corriere della Sera riferisce che tanto al ministero della Sanità che l'istituto superiore si attende da un momento all'altro primo responso dei micro biologi che stanno effettuando analisi per avere una diagnosi di certezza
Leggeri ritardi Ciro Paglia sul Mattino racconta nell'articolo dentro il Cotugno tra gli ammalati la situazione del nosocomio cittadino dove si combatte in prima linea contro il colera i ricoverati sono centoventuno
E dove c'è da far fronte a mille e mille situazioni impreviste le prime immagini di efficientismo scriveva agli poi si susseguono passando per calda Camera in camera
Sequenze tristi di un'unità dolente il voto contratto di un vecchio una donna che si sforza di sorridere un bambino di pochi anni che piange l'infermiera va a coccolarlo poiché la autrice
Di nuovo parla del calcio cui naturalmente dedicato l'articolo nove poi si parla anche
Del del ciclismo ma cinquant'anni di distanza dice poi verso la conclusione
Sembra di leggere quanto è stato scritto durante la prima fase del colpite così
Mentre montano le polemiche sulla sua gestione sul suscita scalpore il gesto scaramantico famosissimo
Beh allora Presidente della Repubblica Giovanni leone durante la visita ufficiale dell'otto settembre all'ospedale Cutugno il calcio fa i conti con l'epidemia e si prendono decisioni decisioni appunto ci ricordano un momento molto vicino
E appunto è anche uno degli strumenti con cui poi sì ritorna a riflettere sulla passato la necessità di conosce di essere consapevoli della nostra storia
Sul passato recentissimo naturalmente il salvo e il lavoro sarà davvero davvero complicato da fare e che inizierà e non non avrebbe scadenza ma è finito il tempo ci fermiamo anche però oggi vi diamo appuntamento alla settimana prossima