Presentazione del libro "La verità di carta. A cosa servono gli archivi?" di Federico Valacchi (Graphe.it)

Radio radicale registrazione dedicata alla presentazione dell'ultimo libro della professor valacchi che si chiama alla verità di carta che cosa servono i archivi
Da graffe se pronuncio bene edizioni allora professor Baracchi alcuni degli ascoltatori sicuramente lo ricorderanno professor Bracchi aiutato spesso radio radicale a parlare
Degli archivi quindi è un appuntamento importante ci sono altri ospiti che ci aiuteranno a a presentare questo questo libero e anche a parlare in qualche modo della esperienza archivistica di radio radicale cioè con noi
Guido mensile responsabile dell'archivio di radio radicale
C'è con noi Andrea maori che archivista ricercatore odore di importanti ricerche di cui abbiamo parlato spesso qui a radio radicale
Cioè Stefano Gardini il professore Stefano Gardini professore associato di archivistica all'università
Di Genova che è in collegamento telefonico con noi che salutiamo benvenuto professor Cardini bentornato a Radio Radicale
Grazie saluto a tutti il professor Cardini si occupa appunto di archivistica anche lui ha una importante esperienza di ricerca su questo campo allora
Parleremo di questo libro e organizzeremo questa presentazione in questo modo faremo un giro di tavolo con gli ospiti poi lasceremo la parola all'autore professor Baracchi poi magari anche conclusione
Scambieremo se ci sarà l'opportunità ci sarà l'occasione anche qualche opinione due parole per presentare questo libro un libro
Interessante fin dal titolo la verità di carta a che cosa servono gli archivi Breda radio radicale quindi siamo molto sensibili a questa questione il professore
Va a chi lo spiega con uno stile anche molto affascinante c'è una buona penna il professor polacchi quindi consigliamo il libero anche a chi non direttamente interessato a questa disciplina è una disciplina complessa che ha una serie di regole che sono serie importanti e vanno vanno seguite la verità di carta fin dal titolo sintetizzarla questione che pare un po'mi sembra al centro di questo di questo ultimo lavoro professor valacchi cioè c'è un approccio che deve essere critico consapevole
Alle carte al il lavoro il lavoro del ricercatore dell'archivista così come lavoro dello storico naturalmente in un secondo momento
è un lavoro che non può prendere per Oro colato quello che si trova negli archivi gli archivi hanno una loro vita ma anche una loro criticità
Sugli archivi si gioca anche una partita politica e nella storia si sono giocate anche brutte
Partite politiche carte fatte sparire o o fatti apparire Carte false nel l'archivista lo storico deve avere consapevolezza di questa guerra che si combatte anche negli archivi il professore avvalla chi cita degli strumenti con un lavoro molto sintetico molto rapido quindi davvero lo consigliamo agli ascoltatori anche appunto per chi non pratica questa disciplina perché tra l'altro professor valacchi
C'è il consenso consenta diciamo
Passaggio molto molto acrobatico oggi tutti noi abbiamo a che fare con un grande archivio cioè siamo tutti noi
In realtà interessati ad avere un approccio critico verso i documenti perché tutti noi ormai siamo immersi in questa idea di essere dei ricercatori perché usiamo la Rete usiamo internet così
Ma sì verissimo tra l'altro io dico sempre che se c'è una cosa a cui l'artistica può servire è quella di sviluppare uno sprinter critico nei confronti di una tipi Ermini sia vera e propria anche questa alluvione di informazione quindi i metodi archivistici
Tra tradizionali consolidati magari possono sembrare come dire desueti rispetto alle forme documentare
Ma lo spirito artistico quello sì che penalizza pure fattuale molto quindi questa spinta appunto la ad un approccio critico agli archivi ma l'informazione in generale
Ebbene quindi abbiamo introdotto il tema quindi io adesso darei la la parola a agli ospiti che vi abbiamo già presentato partire dal nostro guidò mensili perché appunto cercheremo di fare questa riflessione adesso non so Guido
Che traiettoria seguirà ma naturalmente abbiamo detto in apertura radio radicale a uno straordinario archivio disponibile fruibile on line e liberamente un altro dei temi che professore valacchi
Affrontano appunto la parola Aguilona esiti sì grazie Michele grazie di di questa possibilità che ci dai per noi è un piacere sempre partecipare
Presentare un libro trans del professor Maracchi
E apparentemente questo libricino adesso io come sapete mi piace sempre provocare no questo libricino che potrebbe sembrare in apparenza l'inserto di un quotidiano
Per un inciso lo vedi a popolare cose del genere
Che lo stesso sottotitolo a che servono gli archi fa pensare a qualcosa no di di come si cucina cacio e pere o qualcosa e in realtà in realtà come noi conosciamo dal professor valacchi non è mai né banale né
E ed è di alto livello intellettuale scritto bene e e soprattutto propone una serie di problemi cioè più che essere un manuale no perché da un dei professori universitari forse sia se persone come me ne sono un po'ignoranti e si aspettava sempre il manuale nos invece invece il libro è gustoso propone
Tanti tanti apre tante questioni il rapporto appunto
Della degli archivi con il potere il rapporto con i cittadini con la Democrazia il metodo i metodi il metodo storico
La validità del del del degli strumenti di di lavoro di formazione fino ad arrivare alla al digitale alla digitalizzazione ai problemi che vengono aperti
Quindi tutti aspetti di trovare qui una ricetta invece trovi Eva terza guerra mondiale insomma voglio dire il problema è questa
E seppure in sessanta pagine bisogna diciamo viene viene spontaneo il desiderio di diceva io questa mera voglia rileggere questa frase in questo periodo non loro di voglio dire ci voglio pensare bene perché e che è chiaro poi per noi è facile perché la sintonia con il nostro diciamo con la nostra politica editoriale come radio e quindi anche come archivio è quello appunto della massima apertura
Per cui noi concordiamo in tantissime
In tantissimi concerti che esprime professore quello che mi preoccupa di più però è che verso la fine
Io trovo questa frase dice in questi scenari convulsi sono quelli appunto della dematerializzazione digitalizzazione eccetera eccetera quindi c'è tutto un approfondimento che il professore fa c'è questo potrebbe sembrare un libro per gli addetti ai lavori uno e e in realtà non è un libro per esempio non è un libro che come dicevi tu mica era alla fine ci non solo ci coinvolge tutti ma ci coinvolgeva sempre di più tutti quanti
Cinque sì scenari convulsi impazziti e ben lontani dalla grazia della consapevolezza gli archivisti era loro deontologia professionale potrebbero e dovrebbero avere un ruolo assecondare il cambiamento significherà non subirlo ecco questo
è molto importante se non anche Federico un po'inquietante grazie salire voglio dire il problema esiste nel senso che la tecnologia
Il la formazione degli archivisti di fronte a ad archivi sempre più ricchi di dati in ordinati che di grandi dati ecco di
Pone e impone deve deve delle delle sfide importanti ecco io
Così ieri rimango in ascolto anche del professor
Di Stefano presso Gardini dirà Andrea Maori per per capire cosa loro pensano perché a me è piaciuto molto questo libro e ci sono molte sfide contenute qui dentro
Allora grazie grazie questo primo contributo di Guido mensili tra Misiti tra l'altro ecco una frase che io mi ero segnato come questa che ma ha colpito molto
Il sonno della ragione risiede anche nel silenzio dei documenti molto efficace www un'altra riflessione appunto perseguire un po'la traccia che alla inaugurato Guido mesi di poco fa ci sono dei passaggi che ne fanno capire quanto sia centrale la questione della conservazione quando questa conservazione non c'è e le conseguenze e i motivi che possono esserci l'appunto in una mancata Ornella decise di sospendere una certa conservazione dei documenti ma andiamo avanti qui ci sono solo alcuni spunti su cui vale magari discuteremo
Tra poco io vorrei dare a questo punto la parola ad Andrea maori
Sì grazie
Allora il libro è un ottimo libro per un primo approccio agli archivi alla loro gestione questo veramente interessante però come diceva giustamente Guido
Uno s'aspetta manuale ma invece un libro che con un sacco di problemi
E c'è da apprezzare poi molto l'ironia è difficile trovare un libro
Di di sulla gli archivi ironia no leggo via ero in anche versi archivisti e il loro lavoro cioè c'è questo rapporto diciamo quando a un certo punto Federico scrive che l'archivista dei destinato a fare l'anatomo patologica del documento cioè usa le le frasi che insomma
Aiutano anche a
Diciamo a rendere più ironico appunto il rapporto con la professione che è una cosa molto importante oppure quando dice no per introdurre il grandissimo tema delle riordino delle l'ordinamento dell'archivio beh
Dell'archivio non è come di ordinare la cameretta dica nuovi senza eredi Khan proprie camere tu lo sai qualcosa racconta chi si è occupato dell'archivio borghese ricordiamo va be'grazie tutto questo per dire che in realtà Baracchi pone un tema che poi al centro di di suoi libri no anche ultimamente c'è che l'archivistica comunque è un fare archivistica è un atto politico pienamente politico
Perché pone il problema della informazione della della mediazione che l'archivista Cia con tra il documento diciamo il le il il l'utente da un lato e l'accessibilità al documento quindi fare promesse è un atto politico
è un atto politico in senso lato e
Nati vivi Federico no sviluppato molto bene questo concetto e qua in qualche modo lo riprende ma a me pare che il centro di tutto il libro sia quello di
Diciamo vedere l'artistico mo'fatto molto dinamico molto dinamico in cui perché nel solito atte a pensare di archivio come a qualcosa di immobile gli ammuffito invece le nuove tecnologie ci pone una serie di di quantità di domande
Notevolissima tant'è che a a un certo punto Federico parla ha anche diciamo mette anche in discussione
Parte anche la teoria assodate su di archivistica no come il concetto di ente produttore di produttore va allargato moltissimo questo non c'è un passaggio anche molto polemico devo dire non pagina molto
Se insomma basata in cui si mette in discussione questo ma questo non lo abbiamo visto anche non rispetta la nostra attività no
Per esempio il libro un famoso manuale perché visita di Cazenove Diogene Casanova Emilio centoventotto che parlava degli archivi sonori audio e cioè in senso lato diceva
Insomma c'è un prona paginetta dedica su una paginetta dice Marco che in fondo sono collezioni
Sono i diamo troppa importanza allora invece noi sappiamo che gli archivi di a da un lato quelli sonori e poi con gli auguriamo di Ovidio sono proprio delle realtà molto consolidate questo per dire che anche la terminologia archivistica
Deve fare i conti con le articolo leggi è un fondo no fin dalla tarda passiamo all'arte supporti
Quello su su cui invece ciò qualche dubbio ma questa analogamente a deformazione diciamo professionale quando Federico un certo punto tirò fuori la definizione di Fernando Pessoa che classificabile infinito che pertanto classificabile vano sono su questi magari
Vorrei chiudere all'ottavo precisazione perché prove lavorò alla nostra e poi quello di trovare dei criteri di di classificazione di che consentono come dicevo prima di creare una mediazione
Positiva tra il documento sua fruibilità anche perché se non lo troviamo nuovi programmi intelligenza artificiale resa e e questo è un altro tra l'altro no no questo è un altro è un altro problema mo'molto molto importante quindi su questo magari anche lì messo però diciamo questa frase che poi lui in qualche modo argomenta nel libro però mi ha lasciato partitamente perplesso perché
Scardina completamente quelle che sono le nostre cerca di essere ma si è mosso
Cioè sai Andrea
Baldassarre Voli faccio no che non è come dire
Una una figura di secondo piano e la storia pensare archivistico
Cha assolto tutti no nel solerti Visco andrà detto Perfect ordinare dei soli russe esterno e tordo Izzo un quid angeli non
Dicono quelli che parlano bene traduciamo presente di prassi certo cioè l'ordine è qualcosa di divino
Lo la e la perfezione dell'ordine qualcosa di divino quindi giocare un po'provocatoriamente Zhou Enlai immediatamente raccolta sul sul sul non classificabile di Pessoa
In realtà non significa come sconfessare il lavoro archivistico però significa ammettere che davanti all'archivio
Analogico digitale di legno
Noi alla fine del nostro lavoro descrittivo siamo necessariamente approssimativo di no Guido richiamava intelligenze artificiali le intelligenze artificiali
Io non le temo perché potrebbero essere naturalmente non quelle un po'da passeggio tipo già cioè il Pitti no che queste cose un po'prêt à porter Manetti gazzette ufficiali potrebbero essere lo strumento che per la prima volta nella storia degli archivi ci consente di combattere non dico ad armi pari ma con ragionevoli speranze contro il dato quantitativo quindi non è classificabile nel senso che effettivamente la preponderanza informativa degli archivi ci costringe all'approssimazione poi c'è naturalmente la provocazione servirà a firma
Appunto come il riordino
Comerio dell'atto merito anche quello meraviglioso perché uno gli apre tutto un mondo no perché poi in realtà delle camere serrato la l'archivistica per fatto comunque di insomma se non di regole ma insomma sino ad un metro per lo meno e quindi il libro è interessante per chi vuole avere un rapporto diciamo con questa materia che vista punto in modo come forse qualcosa abbiamo finito l'immobile
E poi pone un altro problema molto importante molto importante che è quello della governance degli archivi c'è quindi Felipe a un certo punto quest'anno hanno anche discusso altre volte in qualche modo contesta dal fatto che gli archivi rientri nella sfera dei solamente la storia dei beni culturali
Era stata chi è qualcosa di più di un bene culturale
è qualcosa che diciamo bene culturale poi sono qualcosa è legato una istituzionalizzazione degli archivi invece nella loro dinamica preponderante con questa miliardi di byte tecnici ci ci sommerge corse questo concerto viene meno da una parte e poi c'è tutta la la questione degli archivi anche privati di insomma bene culturale è un concetto che è servito per importante
Da quando si è costituito il ministero nel settantacinque eccetera ma che forse ha bisogno di una revisione
Notevole e questo apre un altro capitolo politico ma diciamo più capitolo di di riforma del del del sistema della gestione di archivi su cui si potrebbe di dire molto dal contenuto benissimo grazie Andrea Amaury come stiamo ascoltando le riflessioni che si possono fare su questo libro sono davvero molte lo ricordiamo io sposo noi siamo presentando l'ultimo lavoro del professor Federico valacchi che ha questo titolo la verità di carta a che cosa servono gli Archinto abbiamo detto apertura abbiamo anche il professor Stefano Gardini in collegamento telefonico a cui è diamo volentieri la parola per il suo intervento prego professore
Grazie
Allora bene prima di me Guido e Andrea hanno già in realtà toccato parecchi argomenti interessanti e che mi ero giustamente appuntato anch'io perché alcune cose si notano saltano all'occhio
In generale per non ripetere appunto qualche da dette vorrei sottolineare come non è la prima volta lo dico fra il serio e il faceto che Federico qualche con un politico mi mette in difficoltà ma nel senso buono del termine
Ricordo qualche anno fa un altro piccolo volumetto archivio concetti e parole Editrice Bibliografica è una sorta di anti glossario dall'archivistica
Una nota caratteristica tipica di questo libro di quello precedente è i referti secondo me una certa tendenza di Federico
Ha un'esposizione che indulge giustamente per una questione di stile lo stile non si discute ad arte perché vogliamo lirici una cura attenti prima alle parole io invece sono uno di quegli archivisti ai quei decreti di affinità che in maniera avventata abbastanza consapevole più incerta volontà spesso e volentieri proprio quegli aspetti più diciamo tecnici per cercare e poi lo capiremo meglio di mettere un po'di di tanta di riuscire a guardare le cose con un distacco che può essere
In alcuni casi utili del parto a ognuno il suo modo ecco questo è del tutto pacifico
Ripercorrendo il libro io ho trovato alcuni passaggi che di particolari in terre perché non sono emersi innanzitutto l'identificazione del pubblico a cui
Nel rivolgere davanti a un libro del genere appunto ha detto non è un manuale non ha un prontuario non è un ricettario non è
Ma cos'è atti esiste insomma in realtà lo dice Federico l'ok per
Vuole intercettare tutti i cittadini che tentativi dicono bene
Ma che cornetti potrebbero vivere meglio Hasine su cui riflette sicurezza è una è una è una frase che ha perché densa di significato da morire Point si potrebbe discutere Pasquale livello sia alla maturità o consapevolezza culturale della popolazione italiana rispetto a un prodotto del genere
E credo che forse
Ieri più di questo discorso non sarebbero particolarmente edificante ferma e quindi soprassediamo e passiamo un attimo ad alto
Il cuore
Una delle cose di cui io mi stupisco sempre che pur occupandoci professionalmente gli archivi in maniera molto consapevole piccoli
Continuiamo non sfuggiamo mai alla mafia definitoria spiegarle cosa sono e in qualche misura anche Federico
Che non in modo organico e programmatico come sarebbe poco più di un manuale qualche cosa ce lo dice
Riguardo all'esistente alle ragioni dell'esistenza degli artigli esistono perché sono utili scrive poco più avanti
Perché sono strumenti di democrazia
Perché sono strumenti di coerenza
E aggiunge poi amante segnato a pagina trentacinque gli archivi alimentato soprattutto la speranza
Allora sono considerazioni che a mio avviso sono corrette ma non esaustive vale a dire che sono strumenti di democrazia massone sono stati e continuano ad esserlo anche strumenti di oppressione di oscurantismo
è una questione di commenti usa gli archivi e in effetti questo l'autore lo dice chiaramente poco più avanti
Gli affiliati Palmisano solo soprattutto in relazione alle molte possibili sollecitazioni si sono sottoposti allora cinque secondo me l'importazione e la visione di Federico è effettivamente innovativa
Noi sappiamo eredi di una tradizione di studi archivistici che pone la copia attenzione e quasi esclusivamente o comunque forte eccessivamente sull'origine archivi di non archivi per
Quando in realtà Boy forse è vero che l'archivio lo fa l'uso
Che l'archivio è effettivamente neutrale rispetto all'uso che se ne fa con l'archivio io posso
Appunto portare all'attenzione una realtà storica una perdita oppure costruire maliziosamente e scientemente un'Africa News
L'archivio per me è per questo che in realtà la neutralità dell'archivista
Oltre alla neutralità dell'archivio è rilevante e va difesa in in questo senso perché richiama necessariamente in gioco un elemento che secondo me non emerge mai fervente sottotraccia a qualche tutto quanto il volume cioè quello della deontologia
E soprattutto quello della moralità
Che è collegata la deontologia fa un passo avanti
E che in realtà forse non è mai stato approfondito in maniera consapevole
E piena spesso quindi come tutto sommato ragionamenti di questo di questo genere non necessario assolutamente vitali in questo frangente in cui appunto uno dei problemi più grossi della attuale politica della dell'informazione
Dove la tecnologia fa passi da gigante assolutamente sbalorditivi inimmaginabili fino a pochi anni fa
Sì appunto la il nodo della moralità e della deontologia come fare in modo che le informazioni siano utilizzate da macchine che rispondano a principi deontologici o a principi morali che delle macchine non sono propri
E questo è un problema non solo archivistico del resto e e qui chiudo perché secondo me di ripetute crisi riceve da bimbo assistenza
è già ormai da attacca quattro anni e il tema della superfetazione produttiva di documenti è oggetto di discussione a livello non solo archivistico anzi paradossalmente io non vedo un contatto a riflessione come penso quelle di Maurizio Ferrari con documentato e due mila ventuno e la letteratura disciplinate direttore non convergano o comunque non convergano ancora in maniera abbastanza evidente nell'affrontare
Quel che spetti loro verso lo Stato sicuramente confuso la mia parte che
Però non non porterei via ulteriore
Tempo e spazio a questo a questo giro di infrazioni
Grazie grazie molte davvero il professor Stefano Gardini rievocano davvero molte molte questioni omettere questo punto possiamo lasciare la parola l'autore a Federico valacchi Pagani facciamo secondo più rapido giro
Io sono sbalordito
Nel senso che mi sembra di capire che questo libro mi è sfuggito di mano alcune sa perché era nato con non voglio dire con intenti ludici ma insomma con con uno spirito di leggerezza
Così di fondo
In realtà poi quando essi sì Rossi circa la leggerezza magari si rischia di opporsi Silvio si ha modo di entrare nel merito delle questioni da un altro punto di vista ecco il il primo punto per me importante questo lavoro è stato lo avete credo insomma colto
Alterare il punto di vista nel senso di ribaltare un po'e non è una cosa nuova cioè o no una una percezione gli archivi che poi finisce col confinare gli archivi in un immaginario collettivo angusto
Impraticabile ai più
Per far questo ha ragione Stefano cioè del lirismo da da dilettante naturalmente per carità cioè c'è la ricerca anche di uno abbiamo stile di comunicazione che oltre ad essere il mio nella mia presunzione vorrebbe anche come dire affabulare
Questi mitologici utenti chi è l'utente il convitato di pietra no di tutte le nostre discussioni di tutto il nostro lavoro perché sarebbe stupido occuparsi di archivi senza avere come obiettivo assoluto no le ricadute sull'utente e quando parliamo di utenza io credo che intercettiamo anche il livello politico in senso ampio ma quello che è stato evocato sia da Guido che D'Andrea cioè la polis quindi l'utenza
Degli archivi noi lo diciamo sempre sono tutti i cittadini ma insomma è un po'generico ha ragione Stefano ci sono dei non detti in alcuni passaggi definitori che però la leggerezza del libro mi giustifico insomma suggeriva di non approfondire più di tanto quindi questo rapporto politico con gli utenti questo bisogno allora
Riprendendo anche quello che notava Andrea di tornare a riflettere una volta di più sul fatto Cuddy quanto non sia opportuno confinare e lo dico con tutto il rispetto per una lunga tradizione gli archivi nei beni culturali cioè noi al di là poi delle appunto di quelle i termini sia di quelle difficoltà di gestione dell'informazione su cui possiamo poi rapidamente tornare
Noi ci troviamo di fronte ad un bivio sempre più spesso per me da sempre cioè vogliamo privilegiare soltanto un aspetto importantissimo lo ripeto della dimensione archivistica
O vogliamo cercare di capire se esistono le modalità possibili per sviluppare quel senso politico degli attivi che non può essere semplicemente quello del del della ricerca storica dell'archivio in quanto bene culturale casse noi ci vogliamo rivolgere ai cittadini
A dei cittadini che potremmo magari aiutare ad acquisire maggiori consapevolezze dobbiamo entrare nell'agone faticoso dell'archivio corrente gli archivi informazione sono sempre stati croce e delizia degli attivisti perché sono quegli archivi che ti sbattono in faccia dei problemi sempre nuovi
Perché un altro aspetto che io credo non possa essere ignorato ma certo nessuno dei presenti lo ignora
Questa idea dell'archivio che il figlio di una realtà no poi lasciamo stare le manipolazioni gli aggiustamenti eccetera
Io ero a Bari nei giorni scorsi a parlare con alcuni colleghi il progetto procediamo sa di protocollo informatico lì io o semplicemente di protocollo li vedi che quotidianamente chi deve
Come dire lavorare l'archivio per poi farne strumento di conoscenza di deliberazione eccetera
Ogni mattina un problema nuovo no quindi l'archivio corrente un terreno faticoso perché poi il terreno di confronto con la realtà che produce gli archivi
Ecco io credo che sia questo un punto chiave è chiaro che poi Guido volevo fare la ricetta raga ci è pervenuto fuori
Sto questa mappa scatterà perché in realtà tu l'hai capito subito per io puntavo livelli di scelte ma mi son dovuto fermare presto nel senso quindi questa questa dimensione pubblicare l'artiglio non sta nella capacità che noi abbiamo di rendere consultabili negli archivi stante la capacità che noi abbiamo di costruire una consapevolezza lo ripeto sull'uso quotidiano del dell'archivio
A cosa servono gli archivi e poi appunto è una domanda la classica domanda da un milione di dollari servono naturalmente a tante cose ripeto non è che non servano alla alla ricerca storica ci mancherebbe altro
Un'ultima battuta perché insomma è stata evocata da tutti
La tecnologia se cogliere l'informazione discorso finito sicuramente voglio dire non non liquida questo libro che nemmeno poi se lo pone alla fine più di tanto
Io continuo a ripetere come un disco rotto che aveva capito tutto Paul Saffo quando nel due mila questa sua intervista
Al futuro e per il futuro disse che la tecnologia non guida il cambiamento ma lo rende possibile sono le vostre scelte rispetta la tecnologia che noi stessi produciamo a guidare il cambiamento
Ovvio mi vedete scontato mi direte
Quello che si sente e si legge questi approcci approcci fideistica questo io io perseguire penalmente chi dice lo facciamo in un clic ecco io metterei c'è una riforma della giustizia possiamo chiede al ministro di inserire
Un codicillo capiranno ancorché che non diamo idee
Su questo posso essere d'accordo però voglio dire un clic in in una riforma giustizia pieni prendere un reato penale il Chicca potrebbe essere no che cosa cosa voglia dire voglio dire che appunto sì sì sì quello che in più mi preoccupa del del nostro rapporto con la digitalizzazione non è il futuro robotico quello ci assolve Asimo fare con le tre leggi
è il incapacità di affermare davvero un pensiero critico visita cioè non è che si può fare digitale perché ti abbiamo gli strumenti senza prima pensare digitale io credo che una disciplina come Information Literacy dovrebbe essere insegnata fin dalle elementari fino perché poi noi usiamo degli strumenti progettiamo l'uso degli strumenti senza averne poi una una reale consapevolezza il pensiero digitale dovrebbe venire prima relazione digitale
Se poi lo caliamo dentro gli archivi questo ci potrebbe portare a fare
Tutto una serie di di altre considerazione a questo aspetto presenta il piano nazionale di digitalizzazione eccetera eccetera
Bene mi pare che abbiamo affrontato alcune delle questioni abbiamo la profondità over
E a riflettere su altri passaggi o adesso darò la parola a tutti i nostri ospiti disarmo sono una piccola riflessione ecco sono stati vocali davvero tanti temi ma poiché è importante anche secondo me cercare di andare un po'nella parte sì precedere questione perché poi c'è siano rischiamo di benessere ma rivolti solo a chi può capire bene queste questioni non gli accusatori di navigare sicuramente per la maggior parte sono questi ma ci sono anche dei nuovi ascoltatori secondo me che debbono in qualche modo essere aiutati a familiarizzare con certe cose questo libro può essere uno di questi strumenti ma confido moltissimo la la prima frase ci sono queste citazioni diciamo anche un po'pop questi fu questione libero un'agenzia di Vasco Rossi per spiegare
Ragazzo né vivere no per spiegare che l'idea di mettere da parte delle carte e delle tracce dei documenti è una cosa che fa parte proprio della della realtà dell'umanità del fatto di di comunicare con chi ci sarà dopo di noi e questo questa prassi questa pratica nella crisi e nella storia chiaro assale non è l'unico diciamo gli storici non sono gli unici fornitori degli archivi si parla naturalmente anche le istituzioni ma il fatto di farsi raccontare la storia dagli archivi e di non cercare delle conferme ha una storia che tu buoni raccontare attraverso gli archivi forse è un elemento di merito di metodo che mi pare anche il professor Cardini evocato che secondo me gli ecco chi come voi l'acquisto lavoro davvero sono devo ricordare se perché è importante invertire questa idea che e poi secondo me il problema che c'è collari ritorniamo a all'interno l'idea iniziale
Ma questa era solo una mia brevissima riflessione lascio la parola a Guido mensili per il secondo giro sino al mio sarà Tex mex pregiudizio stati sviscerati tanto i punti importanti
Interessanti devo dire che oggi quando tornerò a casa di Ranieri simili faccio l'archivista voi non certo l'orgoglio per cui cercherò di tappare la bocca del re delle voci che mi dicono essere sì fatto l'avvocato a quest'ora sarei avrebbe potremo andare più a lungo in vacanza se avesse fatto a quello dello aveva odontotecnico c'era e c'erano le lire però da questa discussione da questo libro io esco diciamo soddisfatto ecco
Non ho trovato la ricetta cacio e pepe però diciamo
Esco soddisfatto soprattutto perché e l'io ripeto diciamo quello che per me questo è un libro che io non diciamo ho letto
Per questa presentazione ma continuerà a tenere sulla scrivania per un po'nel senso che è uno di quei libri che secondo me
Apre talmente tanti problemi interrogativi e e ci richiede uno sforzo di
Ricalcolare il percorso no come dice la macchina ricalcola percorsa quasi giornaliero insomma ecco e io di queste faccio forte anche di tutte le cose che ha detto Stefano Cardini che apprezzo sempre in maniera
Le norme Andrea Maori ma l'essenziale insomma è stato già detto avviene colpisce
Anche particolare questo aspetto del ruolo libri d'artista no
L'archivista alle scuole d'archivio ci insegnano che archivista e deve essere avere un approccio dietro tale a a valutabilità del documento perché rispettare quel carattere di diciamo di diploma diplomatica cosparso informatica antica come Jeep fermati dalla contemporanea sulla forma del documento e cioè realtà questo
Federico a non dico il ghiaccio che non è quella parola ma almeno diciamo è venuto perché ha qualcosa da un certo punto lo dice c'è il lavoro che facciamo c'è un una una parte in cui tu non può essere assonante neutro anche ruoli di mediazione è un continuo lo lotta con le carte con pensando a alla al pubblico che può vedere
Il tuo lavoro pure appunto l'utente lei poi è quello che io apprezzo molto di di repressione fra Federico da da qualche anno a questa parte
Me ne libico letto questo insistere non tanto sui archivi storici ma si archivi di più recenti archivi correnti figlie posto perché c'è un po'la tendenza da da parte di di tanti diciamo che scrivono sui relativistica ripercorrere una sia nella manualistica che anche nella a diciamo
Insomma
Barba e varie occasioni nel percorrere diciamo gli archivi come un fatto diciamo storico invece non è così questa mia vita quotidianità penano dice ma tu che fai faccio l'archivista se lavorare ad allentare poi faccio anche altri lavori di riordino incartarci eccetera Ema sommato è un insomma quindi tutto sul passato e fino a un certo punto passerà e questo è è anche questa se riusciamo a o a far capire anche la professione professione anche qualcos'altro prima giustamente Federico diceva
La gestione dei protocolli ma dicono ragazze una cosa serissima e protocolli informatici in quel quello che comporta
Cioè liberamente cioè a altro che la democrazia iniziali l'universo mondo esteso che e in gioco e qui apre poi tantissimi problemi su cui libro un pochino accenna
Quello della Farnesina e lo vediamo regolarmente ma quel discorso del diritto all'oblio
Apposita del punto di di di gestire i dati personali temi norme quindi che a volte non scusa se ti interrompo Gran Conte non riguardano solo esclusivamente noi nel senso è noiosa
Operiamo le modifiche vere correzioni sul nostro archivio
E poi ci troviamo che gli utenti ci scrivono dice a me non è che la io invoco trova ancora tutto quanto abile come e quindi ridisegna intervenire scriverà Google cioè voglio dire questa questo tipo di interventi diventano sempre più Complessi no Bompressi è sempre legati non la somma al soggetto
Promotore no ma oppure a un soggetto come come il nostro che diciamo a un soggetto anche terzo che si pone come imposizione sussidiaria anche delle istituzioni a volte cose però si pone anche rispetto alla Rete come dicevi due e così via scusa melanoma è
Appunto questo è uno degli aspetti del decreto mi ha più colpito diciotto all'inizio per un intervento l'ironia versi archivisti secondo me
Sul punto fatta anche un convitato Federico a parlare all'interno dell'ambito della Nike cioè associazione degli archivisti
Proprio perché pone problemi molto molto concreti ironia ma grande rispetto c'era con per rispetto per la professione per la tradizione certa
Non è che voglio dire minacciare nessuno dei rivoluzionari no no va a se stessi innanzi poi poi magari sì sì sì sì certo no no appunto presso questo qui leggo il libro che va letto con la piccolo ma feroce va detto con con grande attenzione
Quindi non sono al mondo archivistico ma diciamo tutti gli appassionati mondo della comunicazione del mondo dell'informazione insomma
Grazie grazie ad Andrea Maori diamo adesso la parola professor Stefano Gardini avevamo avuto qualche piccolo problema di collegamento penso che abbia potuto seguire
Quasi tutto quello che abbiamo detto finora prego per sommi capi stiratrice mi mi sono perso qualche parola di di Federico Marco Mazzocchi cito poi ricollegarmi
Felicemente
Allora
In estrema sintesi questo libro a mio avviso è un invito alla consapevolezza la critica però anche il danno un necessariamente in chiave storica
è questo il l'aspetto l'aspetto nuovo per certi aspetti certo punto di vista un qualcosa che noi sappiamo già che gli archivi in tutte le loro fasi non meglio la prefettura forse in senso generale altro non è che è una la più efficace macchina del tempo mi sono stati in grado di concepire fino ad oggi la consapevolezza di questo passaggio cioè il fatto che quando scriviamo quando presentiamo un'istanza un'amministrazione quando
Facciamo una ricerca una parte di noi si muove non solo nello spazio ma anche nel tempo
A raccogliere tracce di qualche qualcuno ha lasciato nel passato forse non per noi ma comunque a nostra disposizione o viceversa stiamo generando nuove tracce ecco questo aspetto che appunto sì
Permea tutta quanta la la natura archivistica
Pietre in qualche modo dominato deve in qualche modo essere disciplinato gestito per non trovarsi davvero coperto in in non ci hanno informativo che sempre più sconfinato sempre più accessibile e sempre più difficile già
Appunto da navigare o più facile cioè proprio difficile proprio perché è sempre più facile paradossalmente il il l'articolo lo abbiamo già già uscito diverse volte sul settantatré pagine se non sbaglio ma
Secondo me deve essere
è un in qualche misura
Selvatico
Non perché non sia curato e curatissimo con meticolosa attenzione ogni parola e soppesata attentamente si capisce il problema che ogni volta che si legge una frase poi si coglie una possibile e leggermente diversa interpretazione quindi secondo me va domato con penna o evidenziatore gli opposti o quello che lettore fate a utilizzate per poter poi tornate
Un attimino a ragionate di nuovo su alcuni passaggi alla luce di altri perché in effetti così come gli archivi sono qualificati
In base all'uso che se ne fa anche questo piccolo ma ma godibilissimo libro a mio avviso si presta a una pluralità di lettura
Io non avrei altro da benissimo grazie grazie professor Stefano Gardini coi faremo anche un momento di chiusura locali io salveremmo quindi rimanga con noi professore Gardini adesso la parola ancora professor Segre
Baracchi che l'autore di questo libro di cui stiamo parlando fa sì che l'autore che continua a essere stupefatto
Sei di di di di di approfondimenti che il libro a molti meno meriti di quanto non ce li abbiamo i nostri ospiti di questa mattina che son riusciti a trovarci dentro
Tanta virtù son venute fuori altri due tre aspetti che molto rapidamente
Vorrei commentare perché sono altrettanto centrali
Il primo tornerai a casa invece la carezza di Rai sono un maschilista certo c'è
Dentro il libro
Ma dentro a tutto il mio il nostro lavoro un orgoglio professionale
Evidente
Però ecco la professione archivista io non non non credo che sia una missione
è una professione quest'altro punto delicato no cioè non siamo anime belle innamorate
Croce diceva animaletti innocui benefici definendo gli attivisti ecco non siamo me innamorati del nostro lavoro perché l'archivio e bello e e in sé prescinde no Castiglione
Lo abbiamo detto uno strumento polifunzionale e l'artista o professionista questo come categoria noi dobbiamo appunto riaffermarlo può farlo falla mai lo fa impazzire università Stefano Cardini
In questo senso sono convinto che che sarà d'accordo con me perché si spende molto anche lui su questo piano c'è questa idea che gli attivisti sono dei professionisti
Non sono né dei santi legge dei dei dei dei visionari poi magari sì qualche santo archivista c'è qualche artista visionario c'è però il senso di una comunità professionale ben delimitata con percorsi formativi
Di un certo levo sui quali poi si può discutere ma
Quest'aspetto molto importante l'altro aspetto che sottotraccia è venuto fuori e che poi è come dire in in sequenza è quello del del del ruolo della mediazione no che è al centro della professione attivisti
Anche qui noi non siamo semplici Abbelli ricongiunzione non siamo quelli che spiegano gli archivi agli altri
Siamo quelli che usando quella consapevolezza che proprio Gardini prima richiamava cercano di costruire un apparato critico indispensabile all'utilizzazione
Quanto più possibile corretta degli archi il nostro lavoro però anche in questo senso torna a confrontarsi con il problema della semplificazione e poi una parola che TG conosce sa io detesto della valorizzazione no
Cioè con una
Con un bisogno di semplificazione
Questo un altro punto cruciale no
Io credo che sia doveroso mediare e semplificare ma credo anche sia doveroso far presente tener presente che le complessità esistono
La semplicità non è un valore in sé no come la gioventù non è una virtù a prescindere
Quindi questo nostro lavoro esso spesso tra una grande complessità che si parli di protocollo informatico di metadati di protocolli di scambio o di inventari archivistici odio quindi c'è una grande complessità di conoscenza perché non si media se prima non si conosce e Point un tentativo che definiamo poi tutti noi in tanti mogli di di andare verso una semplificazione verso parola anche questa poco per me piacevole ne faccio ammenda l'ho usata in passato che se la comunicazione no
La comunicazione artistica soprattutto sul versante storico ora facciamo da sempre si chiama mediazione culturale poi certo invece dobbiamo quello che dicevi tu andare incontro no a ad esigenze anche di di di di un pubblico che ha bisogno
Di un di un supporto come se didattico bar didascalico l'ultimissima considerazione
Risonatori volte la parola conservazione chiaro che quando si parla di attivi conservazione
Una parola centrale diceva mi diceva a volte Claudio Pavone c'è scritto anche nel libro ma perché l'umanità ha sempre sentito il bisogno di conservare per le ottime ragioni
Che diceva Gardini perché è questa che questo gli archivi sono anche la scrittura sono la miglior macchina del tempo
Che non abbiamo mai concepito
L'ultima nota
Tecnologia presente conservazione ecco io credo che abbiamo bisogno di sfatare un'altra leggenda metropolitana la fragilità del digitale
La condanna divina all'oblio Digitalia e falso il digitale voglio dire alle sue caratteristiche alla sua fisicità noi ormai da tempo ci son progetti cito solo Inter pare se non da decenni si occupano di conservazione digitale il problema del della con del digitale non è la fragilità le sue peculiarità hanno obsolescenza eccetera eccetera e l'accudimento cioè noi abbiamo un modello conservativo per gli artigli analogici che ci ha consentito non per caso ma per scelte politiche per normative precise di costruire una rete di istituti di conservazione per cui oggi il patrimonio documentario che noi abbiamo e di cui come dire giustamente ci proviamo e in sicurezza
Senza quel modello conservativo se le pergamene fossero simbolo no della solidità nocive non le mettiamo in via Nazionale
Al sole tutta la mattina poi piove poi c'è il vento poi il massimo vedete come diventano fragili e quindi anche il digitale
Ha bisogno di accudimento e qui
E qui mi fermo
Emerge con nettezza il problema politico non più quello della polis ma delle scelte delle politiche le politiche culturali di andare verso un nuovo modello conservativo altrimenti non è colpa del digitale se l'oblio arriverà certo certo
Davvero molti temi ancora sono emersi credo che se ne potrebbe parlare ancora a lungo si queste questioni io non so se qualcuno vuole aggiungere qualche piccola riflessione in chiusura non so se il professor Cardini in collegamento vuole professo decisamente ma oggi è che abbiamo chiacchierato abbastanza fa d'accordo allora abbiamo parlato del libro del professor Federico valacchi lo ricordiamo ordinario di archivistica all'università di Macerata che ha questo titolo la verità di carta a che cosa servono gli archivi stampato Honda
Grazie edizioni che davvero consigliamo per alcuni dei motivi che abbiamo cercato di spiegarvi Tina questa presentazione del siamo davvero molto il professor Stefano Gandini dell'Università degli studi di Genova
Il nostro responsabile del archivio di Radio dica Guido messi e Andrea Maunick un archivista ricercatori studioso e avete sentito tante volte qui africane presentare i suoi lavori abbiamo evocato anche di passata il suo lavoro
Il sull'archivio di Massimo Borgnine liquidiamo anche l'occasione di ricordare il film chiusura grazie ancora a tutti e grazie professor Federico va grazie a voi è sempre un piacere stare insieme qui a parlare di archivi grazie grazie grazie