I "Settegiorni" che divisero la Dc sul divorzio. Intervista a Giorgio Merlo

Radio radicale siamo con Giorgio Merlo ex deputato del Partito Democratico o per parlare con lui di un convegno che si svolge oggi pomeriggio a palazzo Madama al Senato nella sala capitolare
Su sette giorni che è stato un periodico della sinistra democristiana animato dal tale lì i i leader di forze nuove Carlo Donat Cattin che è stato come ricorderete più volte ministro del lavoro ministro della della sanità e che ha lasciato una profonda traccia nel
Nella politica della democrazia cristiana ma anche nell'editoria politica con sette giorni che forse riprende un po'una tradizione come quella di di cronache sociale di Dossetti allora come nasce nel sessantasette fino al settantaquattro sette giorni e che traccia lasciata
Il tema delle riviste è sempre stato un elemento centrale
Nell'area del cattolicesimo democratico e popolare italiano soprattutto negli anni cinquanta e sessanta a partire giustamente come dice lei da Cronache sociali di origine dossettiani e Cafagna
Sette giorni nasce nel giugno del mille novecentosessantasette e vorrei proprio di lì tre elementi che vengono richiamati
Dagli stessi redattori a giustificazione di questa rivista il primo era ricercare l'obiettivo dell'informazione il secondo era rompere il velo conformista che su di noi cito a memoria
è il terzo di contribuire alla soluzione dei problemi della società in armonia con i tempi con le forze e i giovani del paese ecco bastano queste parole per arrivare ad una banale conclusione
E cioè sette giorni si poteva si poneva come l'elemento di avanguardia politico e culturale dell'intera galassia cattolico democratico e cattolico popolare di stampo progressista
E il presidente della realtà della società che edita da questo giornale era Carlo Donat Cattin e quindi il collegamento e il rapporto con la sinistra democristiana in questo caso con la sinistra sociale era molto molto forte
Dopodiché sette giorni è diventato anche con la bravura dei suoi
Verticilli direttore Ruggero Orfei il condirettore Piero Pratesi Gian Battista e amico politico
Di Moro e diventato una palestra molto importante a livello giornalistica è un punto di riferimento politico importante per l'intero dibattito politico nazionale
Ci vuole spiegare perché ha avuto una vita così per tra il e però in un momento molto particolare della storia del del Paese cioè quello che che vada al periodo del dopo concilio
Fino al al referendum sul divorzio possiamo dire questo
Il tema della chiusura del giornale resta al centro del mistero di sette giorni non a caso sarà discusso oggi nel convegno perché da un lato Donat Cattin in una bella intervista che fece nel mille novecentottanta Paolo Torresani disse che il problema era di carattere amministrativo e quindi
C'era era c'era la la gestione amministrativa era disperata con di dice esattamente questa parole quindi deciso di chiuderlo
Mentre la versione del direttore dell'epoca Ruggero sei è un po'diversa
E cioè riconduce la chiusura ad un fatto molto più specifico e cioè dice Donat Cattin non voleva più essere un elemento dirompente di spaccatura all'interno della DC in quel particolare momento
E soprattutto la Democrazia Cristiana hanno vide di buon occhio la
Campagna che sette giorni fece sul referendum sul divorzio ecco che posizione assunzione la posizione diversa rispetto a quella di truffa nella Democrazia cristiana cioè il loro che che cosa dissero le dissero che che bisogna votare no esatta
Esattamente quindi questo foto ora lì due elementi sicuramente si intrecciano difficoltà amministrative da un lato probabilmente qualche divergenza politica dall'altro resta il fatto che in sette giorni
Assegnato il mondo del come lei ha detto inizio dell'editoria di approfondimento politico da un lato e dall'altro lato è stato un elemento che ha dato con grande prestigio alla stessa sinistra democristiana
Era nato come una forma di di di di apertura anche al pc
Sì Piero Pratesi non a caso nel settantasei si candida con me cattolico indipendente nelle liste del Pci provvedere il condirettore di sette giorni
Senta il Vaticano è mai intervenuto sulle vicende di sette giorni
Allora fino al mille novecento settantatré Berlinguer non ha aperto all'ipotesi del compromesso storico il problema comincia dal dalla seconda metà del settantatré
Credo di no però interferenze non ce ne furono certamente era un giornale poco ossequioso nei confronti del cattolicesimo
Non dico reazionario ma quello più conservatore perché si poneva sull'avanguardia progressista
Ripeto il tema della chiusura riconducibile anche alla polemica sul divorzio probabilmente è stato uno degli elementi decisivi che ha portato alla chiusura di quell'esperienza
Senta
Quali altri furono le posizioni eterodosse T sette giorni all'interno della Democrazia Cristiana svolse un ruolo molto importante
Molto importante perché in quel momento mise in discussione
La gestione Dorotea e conservatrice del partito
Si poneva come un punto di riferimento per i moti studenteschi della classe operaia di cambiamento di rinnovamento della politica e soprattutto appoggio in modo molto forte e convincente
La stagione che vide poi la approvazione dello statuto dei lavoratori del maggio due mila novecentosettanta quindi sotto questo aspetto è stato la vera palestra democratica e culturale di tutto il cattolicesimo progressista del nostro Paese
Grazie abbiamo dato uno spunto magari per chi vorrà vedere anche su Radio Radicale
Il dibattito su questo convegno su questa su questo periodico che ha avuto nate una storia breve ma che ha segnato anche la storia del del PC non solo della sinistra della DC grazie Giorgio Merlo