"Sciascia e la scomposizione contemporanea"

Giovanni D'Angelo alla
Se volessi fare un titolo a questa esposizione
Almeno in questo momento
Sarebbe questo giustizia umana per giustizia from funzione appunti su come salvare uno iato
Penso che questo poteva anche essere titolo che
Definisse i limiti e gli obiettivi di questo così significativo al convegno
Ve la bontà tra virgolette del medesimo
Vengono confortato dopo avere sentito
La lucidissima relazione ricordo en Provence
Cioè cioè
Quando intellettuali umanisti e intellettuali giuristi si mettono insieme confrontarsi
L'esigenza appunto di colmare questo iato
Questo dovrebbe essere il significato di questo convegno
Ripeto questa mia esposizione che sarà sintetica
Sintetica demagogicamente capite non vuol dire brand Lerna sintetica
Ripeto un
E parto ad Ambroise Sampras ha richiamato a una domanda a cui Sciascia non non rispose io invece voglio ricordare una domanda a cui Sciascia rispose
Una delle quattordici domande che costellano la l'edizione Bompiani delle opere di Sciascia
Chiede Hours
A Sciascia indicazioni sulle sue inchieste storiche
Mi chiedo in particolare se non gli sembrano evocare le microstorie dei giorni nostri
E Cha Cha dà una risposta a mio parere estremamente significativa per tratteggiare i temi di questo convegno perché una risposta che lucidamente sinteticamente individua la centralità del tema giustizia
Risponde Sciascia tutto è legato al problema della giustizia in cui si involge quello della libertà della dignità umana del rispetto tra uomo e uomo
Un problema che si assomma nella scrittura che nella scrittura trova strazio o riscatto
Sono indicazioni che appunto hanno trovato spazio nella descrizione che è andata facendo en Provence nel corso della sua esposizione ecco quindi per tabulas
E per interpretazione autentica
Il grande risalto che il tema giustizia dico grande risalto forse potrei dire la centralità che il tema giustizia assume nel produzione letteraria artistica di Leonardo Sciascia
Ovviamente bisognerà verificare significa tutti giustizia andremo a voi vedendo nel corso dell'esposizione che si tratta di una visione individualistica illuministica libertà viene no dico solida mente ancorata a una struttura istituzionale
Ma così se ci pare avvertirla
Col personaggio di cui abbiamo parlato ieri pomeriggio
E penso che questa centralità del della giustizia Sciascia l'acquisisce forse qui la sorella ci potrebbe dare conferma quando venticinquenne nel mille novecentoquarantasei assiste a due importanti processi che si celebrano in Sicilia
In tema
Di infrazione alle leggi sull'azione mentre Sciascia giovanissimo resta molto impressionato dal fatto che un processo che si celebra
A carico di un nuovo inerme modesto contadino si conclude con la condanna a due anni di carcere
Perché aveva osato sottrarre all'ammasso due tre quintali di delle e invece un processo a un meno modesto arciprete che aveva invece nascosto e quindici quintali di grano si conclude con l'assoluzione del medesimo perché viene accettata la tesi secondo la quale l'arciprete questo nascondimento non l'avevo fatto per sé medesimo materna utilità dei bisognosi
Quindi centralità del tema giustizia vedremo poi con quale jeans questo ci chiedeva
Zappalà introducendo i lavori
Facendo alcune osservazioni che poi io cercherò di riprendere sempre sintetica
Quindi mi sono posto il problema di individuare il tema e svolgerlo avrei potuto scegliere molti metodi ho scelto quello di nucleare i valori gli spunti di ferro menti delle vie giustizia dalla tetralogia poliziesca anche questa epidemiologia
Che mutuiamo d'en Provence e da una per la parte più significativa della tetralogia contro la pena di morte
Retrovia poliziesca vi ha fatto riferimento a un passo
è composta di quattro romanzi che Sciascia scrive nel nei tredici anni che vanno dal mille novecento
Sessantuno almeno centosettantaquattro e l'ho scelta anche perché mi consente resta Tetralogia di fare un discorso di scomposizione per dirla con tema di questa mattina di tipo letterario cinematografico perché questa tecnologia è diventata cinema anche a teatro per quanto riguarda il giorno della civetta
Alludo quindi come avete intuito al Giorno della civetta che egli che e nel mille novecentosessantuno romanzo e nel mille novecentosessantotto è un film
Di Damiano Damiani a ciascuno il suo romanzo del mille novecentosessantasei che firme di Elio Petri nel sessantasette
Il contesto che il romanzo del mille novecentosettantuno e nel film col titolo Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi Todo modo romanzo del settantaquattro e firme di Elio Petri del settanta
Questa quindi la Tetralogia cherchez all'oggetto
L'angolo basso utilizzo e quindi uno schema classico il giallo
Però diciamo che trae spunto da questo schema classico contaminando no colorando lo di e un grigio che quello dell'impostura
Parodistica
Sotto duplice profilo
Innanzitutto Sciascia proceda una sorta di ricco di ridicolizzato azione dell'inquirente che poi ieri di coabitazione dello stesso lettore posto che l'inquirente incarna il lettore il lettore si incarna nell'inquirente se vogliamo
Laurana ad esempio quell'ingenuo professore che indaga scopre un delitto
Viene ingannata da una donna viene ucciso e però alla fine è l'ultima pagina all'EUR l'ultima espressione del libro Sciascia e conclude Laurana era un cretino
Poi c'è una sorta di rovesciamento del rapporto con no la verità nel giallo classico la verità e l'ha approvato consolatorio finale
Invece in Sciascia la verità
E quella che emerge immediatamente
Il delitto
Emerge subito
Sono che però questa verità che immediatamente scoperta diventa a sua volta rivelatrice visitatrice di misteri tensioni questi siti insondabili e nonno appunto desiderabile
E a questa posizione di ridicolaggine di ridicolo ideazione dell'IMI delle AA indagine dell'investigazione corrisponde la sorte infelice dell'inquirente il quale è sempre un perdente bene che gli vada come Bellodi va via dalla Sicilia poi viene assassinato con me lavorano come l'ispettore rovinasse come lo stesso don Gaetano nel contesto
E quell'area ma l'altro motivo importante quello a cui Ricci
Richiamava Zappalà introducendo i lavori inquirente inquisitore questo
Un motivo ricorrente che nella Civetta in ciascuno e diciamo così sfumati
Ma diventa forte
Con un crescendo notevole e nel contesto e poi ancor più in Todo modo
In cui rende l'indagatore appunto
Ed è colui che deve garantire realmente la verità visto che per i professionisti dell'intellettuale di vista Boyle professore ventinove seria e molto importante l'approccio della giustizia con la verità
Mentre l'inquisitore
E un subito comma nuovo manipolatore del della verità
Infatti non a caso nel contesto c'è questo forte rapporto di contrapposizione fra l'ispettore drogasse ricorderete l'immagine nitida di Lino Ventura
E del presidente della corte suprema anche questa l'immagine delle X Max von Sydow
Il quale appunto gli spiega come non c'è errore
L'errore giudiziario non esiste e gli spiega che qui l'ironia e il sarcasmo di Sciascia è notevole gli spiega come Voltaire appunto uno dei termini dei lumi
Abbia una grande responsabilità di aver ingenerato dubbi sulla nitidezza della giustizia che invece nel contesto in Cadaveri eccellenti che poi diventa qualche cosa d'altro ma in senso molto positivo c'è quindi questa critica serrata
Alla giustizia vista appunto in questo schema inquisitoriale che ovviamente inquieta Sciascia in Todo modo
Il discorso diventa ancora più ampio
Acquistare i caratteri bui dell'Apocalisse come sappiamo noi abbiamo presente soprattutto ricordando Todo modo il film a mio parere non molto riuscito di Elio Petri dove il come dire l'illuminismo distaccato di Sciascia che vuole fare una critica serrata autunno del ceto dirigente diventa invettiva violenta comizi esca bugie comunque quello che più importa è che nelle nelle in Todo modo c'è una sorta di identificazione dell'Inquisizione con la morte non a caso l'ecatombe la strage finisce quando finisce
L'Inquisizione
Quindi questo è un motivo molto importante vien da pensare a quello che nell'attuale momento caratterizzato da grande polemica su certi poteri avrebbe detto Sciascia dall'alto della sua mitica coscienza dall'alto del suo illuminismo della sua forte critica accetti schermi inquisito
E veniamo alla a un momento importante anche questo col quale io non mi ricollego a una passaggio significativo della relazione introduttiva di gel Rizzo
Ed è quello del rapporto che nel letteratura nella produzione di Sciascia e cioè con l'illegalità perché questo è il tema importante
Non solo penso che l'intellettuale giurista
Il re rapporto con l'illegalità e soprattutto il rapporto col potere
Illegale
E
Questo consente
A Sciascia di disegnare nel contesto ordina un quadro che io direi
Perfetto
Della illegalità del potere
Il cui tasso appunto di corruzione e così alto così profondo
Da contaminare anche chi deve opporvisi
Sul piano specifico spicciolo
Nel senso migliore tra virgolette il l'opera è stata vista come una spiritica serrata al consociativismo della metà degli anni settanta
Una critica serrata al compromesso storico ma ovviamente
Il tema trattarla Sciascia ma un valore ancora più universale anche se esso medesimo non ha rinnegato questa lettura specifica del del contesto
Quindi c'è è vero è questo potere avvolgente l'immagine usata all'AGEA Rizzo che gli fa
Quasi paura
Questa nebbia avvolgente questa L'Espresso nebbia che quindi fa paura e che è in grado appunto di inglobare anche il contro il contropotere
Ma c'è c'è una meditazione importante fondamentale anche sul potere mafioso
E bisogna appunto riconoscendo che il primo letterato che la fa questa riflessione
A differenza di Capuana che diceva che la mafia non esiste o di altri grandi letterati quali individuato nella mafia una struttura socio letteraria con il giorno della civetta la mafia diventa struttura socio letteraria
Gli studenti di liceo della mia generazione se vedo qualcuno anche in aula
Hanno avuto i professori di storia e filosofia che ci ricordavano Sciascia ogni giorno perché aveva parlato della mafia mi aveva fatto una struttura socio letteraria Durello le opere a cui ci richiamava il mio professore di di dicembre provini in pillole perché non può non interesserà morti Fossalunga nelle persone che minano il professore guerre ci e ricordava Sciascia intorno alla Civetta e il Cristo si è fermato Colli ce li indicava come appunto momenti in cui la questione meridionale aveva avuto un altissimo ritmica
Ebbene
Io ritengo che in ciascuno il suo si faccia un passo avanti rispetto alla Civetta ancorché il tema della mafia sia almeno in apparenza più sfumato perché perché in A ciascuno il suo le i torbidi le grandi città certo potere costituito contro il quale non ci si può mettere altrimenti si fa la fine del cretino Laurana
E appunto alle i perversi intrecci di questo potere concerti diramazioni imperscrutabile diventa un patto ben ben accentuato
Eccole le resero debbo fare una riflessione poi di carattere personale
Mi tolgo devo dolermi
Che è un lo intelletto
Che ha percepito con tale con tale coscienza con tale lucidità tutto questo
Ha poi assunto delle posizioni che in qualche modo almeno dall'angolo visuale che cercherò di spiegare delle intellettuale di vista ortodossa magistrato sono in qualche modo in contraddizione con questo certo questo si spiega con l'anima
Illuministica
Polemista di Sciascia il quale rivendicava la sua matrice Volterrana come forma di libertà
E individuava nella polemica un'espressione alta della libertà quindi non siamo qui a fare polemica spicciola siamo qui a don lerci
De di certe strumentalizzazioni che sono state fatte in epoche in cui la strumentalizzazione riguardo ai temi della giustizia e presso che tutto da questo punto di vista io penso che l'intervista che l'articolo che Sciascia ebbe a pubblicare il dieci gennaio mille novecentottantotto
E che poi divenne tutta la grande polemica sui professionisti dell'antimafia sia estremamente emblema
Siamo proprio alla fase antesignana della strumentalizzazione politica
Ed è questo non lo ritiene non lo riterrei fuori tema anche se porta via sessanta secondi della mia esposizione un dato su cui riflettere
Anche in questo momento in cui il processo Alis professore trentino e probabilmente la riprenderà oggi sono costretti a fare distinzioni precisa
Viene emessa un'ordinanza della Corte di Cassazione
E dobbiamo distinguere fra i profili tecnico-giuridici di questa ordinanza che accerti affetti e poi andare a discutere politicamente sugli effetti in una direzione o in un'altra e c'è siamo di fronte alla degenerazione degenerazione della della discussione del dibattito che posto solo ed esclusivamente in chiave strumentale
E questa bassa i i livelli di tutto del dibattito e poi alla fine può anche diventare un modo per abbassare lo stesso livello di guardia del controllo della legalità questo ancor peggio
Quindi diciamo ci sono due momenti in cui lo spirito libertario illuministico polemista di Sciascia si scontra
Non soltanto con l'intellettuale e giurista con l'intellettuale magistrato ma con interi strati dell'intellettualità del paese dove aumenti sono molto vicini nel tempo e sono a cavallo fra il mille novecentottantasette novecentottantotto nel novembre del mille novecentottantasette io vedo con amarezza con dolore e Sciascia essere travagli assertori del sì nel referendum contro i magistrati scusatemi se ne parli in questi termini qualcuno direbbe che il referendum per la responsabilità civile dei magistrati che tecnicamente è vero ma noi sappiamo benissimo che era un referendum che aveva così come poi è stato chiarito dalla storia che ne è seguita che tendeva a limitare certo potere eccessivo che la magistratura aveva investito per realizzarli attuato Sciascia votarsi
Così come poi perché il dieci gennaio mille novecentottantotto
Scrive questo pezzo
Che genera tutta la polemica sui professionisti dell'antimafia un pezzo sul quale si è tanto strumentalizzato il pezzo che secondo alcuni è stato anche alla fine del pool palermitano
Che ha depotenziato la la la incisività del controllo di legalità realizzato a Palermo dal pool di giudici che faceva capo anche a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone e così via
Io voglio proporre una lettura laica indipendente e quanto più è possibile disancorata da riferimenti congiunturali dobbiamo muoverci con logica ultrà congiunturale se siamo qui umanisti e giuristi a confrontarci e quindi è bene ricordare quello che disse testualmente Sciascia nell'occasione molto sinteticamente DS che l'Antimafia
Può diventare strumento di potere
Anche in un sistema democratico ecco a seguito di questo il passo importante retorica aiutando e spirito critico mancandolo
Questi sono passaggi e fondamentali non soltanto per per capire Sciascia che ovviamente non ha bisogno di mettere essere comprese perché esso medesimo ebbe a spiegarsi
In più che chiaramente ma per capire il senso della strumentalizzazione che mi che mi è stato fatto perché l'accenno che viene fatto alla mancanza dischi di spirito critico e una certa forte retorica
E molto importante sappiamo quello che ne è seguito
E quello che ne è seguito è giusto che lo dicono anche magistrati penso che possano essere ricondotto alla coscienza cristallina
Delle peraltro del polemista dell'artista è però non possiamo fare a meno di rilevare in registrare
E lo facciamo ovviamente congrua via compostezza con lo abbia serenità che si è trattato di posizioni che certamente non sono state utili
Alla causa importante del controllo di legalità nei confronti del crimine mafioso
Così importanti direi fondamentale come è stato chiarito negli anni che sono seguiti per le stesse sorti del regime democratico nostro paese e vien da pensare
Facendo questa constatazione non piacevole amara a quello che Sciascia ebbe a dire a rivelare un'intervista Sebastiano Gesù quando con grande spirito autocritico
Con grande lucidità ebbe a dire che egli non capiva più questa macchina
Non capiva la mafia
Egli aveva capito la mafia in regola
Da questa mafia dell'edilizia questa mafia della droga questa mafia internazionalizzata era fuori dalla sua capacità di comprensione probabilmente era un'espressione retorica se vogliamo in ogni caso prese alla lettera indicative
In un certo atteggiamento e anche se vogliamo di un cerchio dista
Certamente quello che possiamo dire e che Sciascia con questo tipo di valutazione ripeto che fa onore all'intellettuale libertaria l'illuminista si allontana
Da una valutazione strettamente ortodossa dei temi della giustizia e funzione
Dobbiamo comunque io rispetta l'illuminista
Al polemista
E io vorrei proprio agganciandomi a questa prospettiva fare l'altro cenno quello cui avevo mi ero indirizzato
Quando lo sposto per larghe tracce il senso l'itinerario di questa sintetica esposizione alla l'altro
All'altro importante opera di Sciascia anche questa film film postumo diciamo perché ha visto la luce dopo la sua morte nel mille novecentonovanta
Che è costituito da porte aperte c'è c'è scritto dall'ottantasei
Nell'ottantasette una trilogia contro la pena di morte la strega e il capitano mille novecentododici più nel mille novecentottantasei e porte aperte appunto nel nell'ottantasei
Amelia mi ha fatto un bellissimo film nel mille novecentonovanta
La storia è nota è quella di un triplice assassino di un modesto impiegato che nella Palermo del mille novecentotrentasette uccide pressoché contestualmente
Un mio avvocato dirigente della Confederazione fascista professioniste artisti il collega che ne prende il posto e la moglie
Si consegna e chiede così come reclama la pubblica opinione la pena di morte
Questo piccolo giudice come lo indica Sciascia combatte per risparmiargli la pena di morte fa in modo forzando i termini della vicenda processuale che questi tre delitti vengano unificati
L'idea che possa essere il modesto impiegato condannato all'ergastolo
è una riflessione quella di Sciascia lucidissima di impostazione dostoevskiano come comprendiamo perché ovviamente c'è l'eterno tema del delitto del castigo ma è soprattutto una riflessione solenne
Sulla giustizia in quel senso che era stato indicato quando è la risposta alla domanda di di Ambroise s'come mezzo per esaltare la dignità umana
La libertà il rapporto uomo può
Nel film come sappiamo un film bellissimo questo rapporto fra giudice imputato e sottolineato soprattutto attraverso la caratterizzazione di questo piccolo giudice che poi era un grande grandissima torri che io vorrei ricordare oggi essendo scomparso proprio una settimana fa Gian Maria Volonté
Anzi forse ma c'è un applauso a gennaio
Io vedo presidente che mi stai guardando con occhi e disperati però non mi puoi fare a meno di dopo avere tagliato buona parte del
Esposizione fare riferimento a quella che io ritengo come dire
La parte centrale essenziale di questo ragionamento
Perché tutto quello che avevo cercato di dire che ho dovuto dire in fretta per limiti di tempo era finalizzata a fare questa riflessione riflessione che
Non avrebbe se se omessa toglierebbe significato alla mia presidenza oggi
Voglio dire che noi stiamo discutendo
Ieri ho seguito i lavori Congo attenzione
E su due profili
Il profilo
Letterario storico della giustizia come valore
E il profilo sta tecnico giuridico della giustizia come funzione come apparato
Gli umanisti tratte del primo tema i giuristi
Trattano l'altro
Ieri un passaggio significativo dell'intervento
Delle professore Lanza
Richiamando la giustizia valore diceva che una parte una sezione del sistema etico così come la giustizia funzionano apparato è una una sezione del sistema giuridico e ordinamentale
Penso che il senso di queste giornate di riflessione analisi speculazione si è quello di avvicinare questi due queste due categorie
Certo potremmo anche concludere dicendo che queste sono categorie inavvicinabili potrebbe essere anche una soluzione però il problema lo dobbiamo porre
Anche perché lo apposte lucidamente da par suo nella prolusione introduttiva certezza
Quando diceva che c'era anche un problema di circolarità di questa categorie all'interno dei modelli culturali che ciascuno di noi atto
E diceva qui utilizzava un'espressione provocatoria chi vince
Ecco forse è questo sì desumeva dal quello che diceva già detta umbro esprime in Sciascia vince la letteratura
E però noi non possiamo essere giuristi che dobbiamo dire invece vince il sistema giudiziario
Se così facciamo non andiamo avanti
Dobbiamo colmare questo iato ecco torno al al titolo inizia
Avendo coscienza di quella che è la condizione e nella giustizia valore
E della giustizia funzione o apparati perché soltanto se colmiamo questo iato cercando di fare incontrare
Queste due grande Codegoni e poi sarebbe post probabilmente anzi certamente cresce la giustizia tout court
E cioè come sintesi di valore di funzione di appare
A me pare appunto che questo convegno abbia un grande significato ed è per questo che probabilmente oggi
Ho scelto questo convegno a favore non meno importante consentitemi questa questo riferimento personale lo faccio perché è significativo di una condizione come del del comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati e cerco di spiegarmi perché perché mi pare essenziale oggi e consolatorio
Un approccio culturale alto con la giustizia
In un momento in cui l'approccio culturale si è abbassato per responsabilità di tutti non è un discorso moralistico critico può anche essere autocritico
Però dobbiamo avere il senso
E la consapevolezza di quelli che sono i temi perché vedete se siamo e dobbiamo esser raccordo per colmare questo iato dobbiamo anche sapere che c'è una specificità della giustizia nel nostro Paese
La specificità ce la dirà poi il professore garantire quello del processo ma nella specificità del processo c'è uno una specificità ulteriore che va oltre la congiuntura delle e in che va oltre gli stessi schemi legislativi ed è ed è la necessità del processo cumulativo o del processo a più persone
Questo ce lo hanno detto con loro esempio con la loro professionalità e purtroppo anche con la loro morte Paolo Borsellino e Giovanni Falcone morale dobbiamo avere consapevolezza
Quindi questo dobbiamo capire se veramente laicamente ci vogliamo avvicinare al nuovo millennio
Perché questo millennio ha un repertorio di categoria di valori culturali a cui fare riferimento e tra questi ce lo dicono intellettuali
Dello spessore di Rodotà
C'è la legalità non come sinonimo di conformità alla legge ma come sinonimo di affermazione della stessa democrazia
E in questo Paese affermare la legalità e questo può spiegare quanto è avvenuto dallo stesso diciassette febbraio mille novecentonovantadue oggi affermare la legalità significa anche affermare la democrazia
Quindi abbiamo vederli questi questi temi
E spiegare anche in questa logica il senso reale del garantismo nonno con discorsi deliranti che mi è capitato di ascoltare che non comprendono bene
Cosa sta avvenendo
Bisogna comprendere anche che c'erano livelli d'impunità
Che erano i livelli della negazione della democrazia in questo Paese e quindi dobbiamo appunto respirare forte e guardare in alto
Questo è un'occasione per farlo e io penso che dobbiamo per essere grati a chi c'ha dato questa questa possibilità ed è per questo che l'Associazione nazionale magistrati ha dato il suo
Contributo
Alla riuscita di questa iniziativa io non sono ovviamente e cosa sarà di questo tipo di prospettazione mi sentivo lesione riteniamo necessario farla consentite preside completato
Perché forse è su questo che nelle nel resto che durante le altre sessione anche in questa stessa sessione di lavori dobbiamo riflettere
Comunque voglio dire potremmo noi anche decidere che queste due categorie debbano andare avanti separatamente a me importa poco
Anche se questo decidessimo io sarei lieto lo stesso
A me basta avere prospettato questo questo tema già la semplice prospettazione di un tema del genere per un magistrato è motivo di consolazione di conforto e lasciatemelo dire non è poco in un momento in cui c'è un frastuono assordante intollerabile che viene anche dai palazzi del potere e amplificato dalle stanze della comunicazione
Con garbo essenza cargo anzi
Spessissimo senza Gargo un frastuono vedete che non soltanto rischia di rompere i timpani ma quello che è peggio rischia di otto Underoath momenti di confondere le coscienze questo è quello che appunto su cui dobbiamo riflette ecco questa è un'occasione per dare ragioni alla ragione
E dando ragione alla ragione io penso che noi daremmo ragione alla giustizia
Vi ringrazio il giudice D'Angelo anche se Milonga del fatto che riesco a comunicare la mia ansia di rispettare i tempi però devo dire è stato molto bravo nonostante quest'ansia svolto la sua relazione
Non dimenticando nulla neanche il messaggio finale dell'Associazione nazionale magistrati che ha è stato promotrice di questo insieme ad altri di questo Conte però voglio dire solo una possibili giurisprudenza del felice di ospitare volevo dire solo una cosa e poi passo la parola al professore Giovanni Tranchina dell'Università di Palermo
I temi sono importantissimi grossissimi giustizia dicevo all'inizio G maiuscola g minuscola
Era un'indicazione così per intenderci e però devo dire pure per è un po'a sottolineare il discorso del giudice D'Angelo che di monumenti di razionalizzare di illuminismo come Sciascia ne abbiamo bisogno anche nei momenti più difficili anche per essere controcorrente controcorrente ho finito
Perché era una risposta a quel il momento di difficoltà del Paese ma solo questione di libere ci salva allora professore venti
Grazie presidente
La presenza della Gentile signora Maria Sciascia
Mi sollecita a rivolgere un particolare ringraziamento agli organizzatori di questo interessantissimo convegno
Per avermi invitato a parlare
Di Leonardo Sciascia
Dico questo perché mi si dà la possibilità di mantenere fede ad un impegno
Assunto parecchi anni fa
Quando a conclusione di un toccante
Colloquio telefonico
Leonardo Sciascia mi proponeva di discutere un po'insieme
Su certi problemi della giustizia dell'magari davanti ad una tazza di caffè
Gli promise signora che un pomeriggio all'altro sarei venuto in viale scaduto a trovarlo
Poi
Non potrei mantenere la promessa tempestivamente
Ecco il furto
E allora
Consentitemi mi consenta le signore anche di dedicare questo incontro di oggi al mancato appuntamento di ieri
A quell'appuntamento nel corso del quale probabilmente io il maestro ci faremmo Betty
Forse le stesse cose
Che andiamo dicendo questa mattina
Leonardo Sciascia
E quando parleremo di giustizia
Ce ne ricorderemo di questo pianeta
Ho letto da qualche parte che sul marmo che ricorda la tomba entro la quale riposa Sciascia nel cimitero di Racalmuto
Si leggono queste parole del poeta bretone vie defilata
Che lo scrittore volle leasing ci dessero
Ce ne ricorderemo di questo pianeta
E ovviamente
Quelle parole io le leggo in forma ecco con forza esclamativo
Perché proclamano con solennità perché gridano in quattro venti che Leonardo Sciascia fuor d'ogni dubbio quella presenza difficilmente imitabile sulla scena del Novecento italiano
Di cui parla Gesualdo Bufalino
Ma a quella frase del poeta bretone ho voluto mettere deliberatamente un punto interrogativo pensando a Sciascia come ad uno dei più sensibili Interpreti dei problemi
Anzi del problema della giustizia e questa volta uso l'espressione con la G maiuscola principe Zappalà
E quel punto interrogativo voluto mettere
Perché le idee che Sciascia nutre
Manifesta su questa tematica non consente vengono condivisa
Non sempre trovano consensi non sempre suscitano approvazione anzi talora non piacciono anzi spesso infastidiscono anzi
Sovente risultano scomode
E allora lecito chiedersi
Se torna conveniente
E specie in un momento come l'attuale in cui su certi argomenti e il parlare di giustizia purtroppo è tra questi
Si preferisce e direi da ogni parte come diceva lui l'approvazione non già la discussione o la critica se torna conveniente rilievo ricordarsi di questo pianeta che fu lo scrittore di Racalmuto
Al quale però ognuno che voglia veramente intendere il tema della giustizia e del diritto
Dovrebbe rivolgersi con i versi di Pietro Bembo
Tu che vi presi felici i raggi programmi pianeta onor di il primo
Perché Sciascia
Il tema della giustizia lo visse realmente nasce il tema della giustizia lo visse con grande emozione lo visse con sofferenza
Ma lo visse soprattutto con estrema onestà
E questo forse spiega perché a volte sta Sciascia si compra disse fu contraddetto
Come egli stesso sulle varie proprio per la sua onestà
E quella onestà di pensiero che ad una domanda provocatoria rivoltagli da una giornalista francesi se cioè li si sentisse integrato in quella categoria di intellettuali organici che Gramsci riteneva dovessero esprimere il pensiero collettivo di gruppi di individui esercitante una determinata funzione nella società
Con quell'onestà dicevo che a questa domanda mi induceva a rispondere
Se il concetto di intellettuale organico significa e ha significato
Che l'intellettuale e organico rispetto ad un partito politico io all'ora sono l'intellettuale più disorganico o hanno organico che possa esistere
E comunque sono definizioni organico disorganico in organico che mi irritano profondamente
E pensate che Sciascia un certo partito politico ci si era avvicinato o piuttosto come soleva puntualizzare era stato quel partito ad avvicinarsi all'ufficio
E questo accostamento egli chiariva
Mi aveva indotto accreditati che fosse quel partito d'ordine che la piccola e media borghesia riteneva capaci una volta al governo dimostrarsi forte e di reggere l'Italia con pragmatismo
Se non che la triste e drammatica vicenda Moro gli fece intendere che in realtà l'ordine che quel partito aveva saputo imporre era pur sempre sono ancora parole sue il vecchio ordine del vecchio Stato italiano e debole con i forti e forti con i deboli
E il debole nel caso specifico era Aldo Moro e soltanto con lui lo Stato difeso proprio da quel partito aveva potuto mostrarsi forte e darsi aree prussiani
Mentre in realtà i forti erano gli uomini delle Brigate Rosse e con loro lo Stato si era mostrato particolarmente debole e inefficiente
E tutto questo era bastato perché in Sciascia si sviluppasse una totale delusione sino a essere indotto a dichiarare non nutro più nei confronti del partito rispetto di sorta
Perché Sciascia era l'esatto antipolveri
Di quella categoria in uso ancora espressioni sue
Di intellettuali abituati a giocare puntando su questo o quel partito il cavallo che ritengono vincente e i quali quindi si mettono a correre davanti al carro del vincitore Sciascia non era questo
E lo
E sia anzi dei non giustizia
Ad indurre lo scrittore all'abiura in fondo cosa contestava Leonardo Sciascia Allo stato debole con i forti e forte con i deboli sì da far sperare che una decisa opposizione potesse mutare il corso delle cose e lo dichiara senza mezzi termini in un'altra intervista
Rispondendo a chi gli chiedeva perché avesse dato solidarietà i giudici popolari di un processo alle Brigate rosse che si celebrava a Torino i quali man mano che venivano sorteggiati declinano con il loro compito adducendo pretestuosi i motivi di salute
Quali garanzie mi chiedevo offriva questo stato non soltanto ai fini della protezione dei cittadini che si assumevano il rischio di far parte della giuria
Ma per quanto attiene all'applicazione del diritto della legge della giustizia
Nessuno
E aggiungeva
A conti fatti
Meglio sarebbe stato che il processo alle Brigate Rosse non venisse celebrato a condurre la danza sono stati in effetti i terroristi
Non già i giudici sono stati i terroristi a ridicolizzare la giustizia e non la giustizia saperli tenere al loro posto di imputati
La giustizia veniva beffata nella confusione più incredibile nell'umiliazione continua dei giudici nell'arroganza senza limiti dei terroristi uno spettacolo allucinante
Non credo concludeva lo scrittore che da quel processo sia uscito nulla di decente
E di fronte ad affermazioni di questo genere
Non è forse azzardato dire
E per Sciascia
Il corretto funzionamento della giustizia
Finisce con l'identificarsi col corretto funzionamento dell'intero apparato statuale e quando la giustizia fallisce e lo Stato spesso a fallire
Il culto della giustizia dunque
Al di sopra di qualsiasi altra
Al punto che se talora capita di discostarsene magari istintivamente magari sotto la spinta di sentimenti che possono sociologicamente e storicamente fare apparire giustificata
Una certa determinazione subito dopo il sopravvento della regione ci si rende conto di avere sbagliato e lealmente lo si ammette e sinceramente si fa autocritica
Tra le cose che mi rimprovero come viltà
Vita personale
Anche se si tratta di una vita sociologica e storica cioè quella di non aver osato prendere le difese di certi fascisti quando mi è sembrato che fossero accusati ingiustamente
Se fossero stati i rampolli della sinistra da un pezzo mi sarei dato da fare per loro da un pezzo che sottoscritto petizioni
Ma ahimè appartengono alla destra di allora anche se intuisco che qualcosa non funziona nei processi su cui sono sottoposti non mi sento abbastanza sollecito di indagare più a fondo
E che sa d'innanzi al cordless Oslo qui Toro sono dichiarazioni queste ma forse li chiamerà in meglio confessioni
Che devono ostare sicuramente fatica
Già
Tanta quanta ne costa l'atto penitenziale davanti al sacerdote che soltanto l'autentica fede del credente può indurre a compiere che soltanto un profondo sentimento religioso può legittimare
E si perché Sciascia l'impenetrabile mente agnostico di fronte al mistero religioso come qualcuno ha scritto tuttavia il ministero della giustizia lo vive come religione
Ma il ministero della giustizia
Quello stesso mistero in fondo sul quale poco meno di mezzo secolo fa
E proprio in questa prestigiosa facoltà di giurisprudenza dell'università di Catania
Si interrogava Salvatore Satta uno dei più grandi giuristi che il nostro Paese può vantare
E dal quale Sciascia non giurista
Si sente profondamente attratto
Si sente profondamente attratto nel suo aggirarsi direi quasi rabdomante appunto sensibilissimo e commosso all'interno del fantastico mondo del diritto
Perché in fondo i due Satta Jean Jacques avvertivano la stessa ansia di chiedersi cosa sia giustizia cosa sia diritto domande inquietanti commentava sa
Alle quali forse è impossibile rispondere
Ma alle quali una risposta bisogna pur dare
Se non vogliamo concludere la nostra vita di studiosi con l'amara impressione d'avere perduto il nostro tempo
E in verità signori il rischio che si avvia a concludere con queste amare impressionista il corpo
La costatazione che Sciascia fa che la giustizia siede su un perenne stato di pericolo su un perenne stato di guerra
La convinzione che Sciascia paventa che la sola forma possibile di giustizia di amministrazione della giustizia potrebbe essere e sarà quella che nella guerra militare si chiama decimazione
La codificazione del principio che terrorizza Sciascia
E perseguire il colpevole perseguire i colpevoli impossibile praticamente impossibile tecnicamente impossibile ebbene tutto questo
Non può indurre se non ad una nichilisti che rassegnazione ma ci lascia non ha alcuna intenzione di concludere con l'amara impressione di aver perduto il suo tempo attorno ad un fantasma
Convinto come che la giustizia e davvero una cosa
E continua nella sua appassionata ed appassionante ricerca
Quella ricerca che affida alla bramosia per scooter Piva di un ispettore di polizia che aveva dei principi in un Paese in cui quasi nessuno ne aveva connotazione estremamente importante del personaggio sì perché per porsi seriamente il problema del giudicare ma si è mai posto lei il problema del giudicare un certo momento qualcuno chiede all'ispettore Sempre e gli risponde per porsi seriamente questo problema che è poi il problema del far giustizia
è necessario che si abbiano dei principi
E l'ispettore non solo questi problemi se li pone
Ma ne cerca anche la soluzione vorrei dire quasi disperatamente
Forse tanto disperatamente da morir Cipo ISO
Si chiama Rojas con l'ispettore
E il nome ha una sua semantica ieri sera si parlava della semantica dei nomi di alcune commedie di Pirandello
Quanto rozzo firmo qualcosa del genere anche rovescia una sua semantica ed è molto insinuante l'idea che esso si colleghi al verbo latino Rocco produsse una guardia mi consenta questa precisazione che colgo dalla sua interpretazione
Ma se mi autorizza
E vorrei dire non danno il significato di interrogare
Perché sarebbe troppo burocratico l'interesse dell'ispettore alla ricerca di una verità
E lo ha risolto il problema del giudicare replica l'interlocutore no risponde quasi con afflizione ispettori dicevo sarebbe troppo burocratico l'interesse alla ricerca di una verità
Assai angosciante per potersi di guidare tra le pieghe di un distaccato interrogatorio
E allora
Permette di una digressione che non vuole essere certo invasione di campo altrui preferirei pensare al significato originario del verbo Rocco
Che solo per traslato finirà poi col voler dire interrogare e nemmeno nel senso giuridico dell'espressione perché in questo caso si parlava di quelle manone importanza
Mentre nella sua originaria accezioni il verbo Rocco e ha radici comuni col verbo greco o prego vale come implorare supplicare pagare tendere la mano
Poi diventa interrotta e infatti Rojas
In un certo senso controfigura del suo autore
Anela scoprire il mistero della giusti
E spera di riuscirci
Attraverso il dialogo
Con un no giudice con un presidente
Un dialogo condotto sul filo di simbologie religiose eh già
Sciascia il ministero della Giustizia lo sente come religione dice un attimo fa
E allora è naturale che il dialogo si interessa con un interlocutore che di quella religione dovrebbe essere il sacerdote nel senso più nobile della dell'espressione
Dovrebbe essere il custode della Santa serietà della giustizia come diceva Piero Calamandrei
E magari quel giudice questo tipo di sacerdote ci si sente
Anche se poi riuscirà a parlare soltanto come un prete al catechismo
E imbastisce tutto un discorso sulla metafora del mistero della tanto stanzi azione durante la messa per poi concludere
Così come ad ogni celebrazione dimessa Ammaniti pois parlerei
Che la transustanziazione non avvenga così e per un giudice quando celebra la legge la giustizia non può non di sbagliarsi non può non Trump sostanziarsi non può non compiersi
E pensando al prete di Bolsena
Dubbioso al momento della consacrazione si ebbe sangue sulle vesti
Il giudice si vanta di poter dire che a lui invece nessuna sentenza mai insanguinato tra le mani nessuna sentenza mai macchiato la droga sarebbe meglio dire che nessuna sentenza gli ha mai svelato il vero mistero della giustizia
Ma con onestà ai lo ammette
Naturalmente non sono cattolico
Naturalmente non sono nemmeno Christian
Insomma e l'immagine di quel giudice di Friederich Dürrenmatt che serve solo a garantire nell'aldilà un certo rispetto delle regole del gioco umano per il quale non occorra che un giudice sia giusto così come non occorra che il Papa sia credente
E del resto ogni religione a i suoi farisei
Anche la religione giustizia
E sono quelli ai quali si rivolge Manzoni
Andate a fare giustizia secondo che canta la grida
Ma per Sciascia la giustizia non può essere certo quella secondo che Campana
La giustizia deve essere tale in assoluto in ogni momento in ogni situazione in qualsiasi posto
A Ragusa di Jugoslavia come allora ecco vicaria
E solo a queste condizioni
Sì può essere quei sacerdoti dalla giustizia uno dei quali Rojas e dell'uso di poter trovare in quel giudice il suo interlocutore
Diversamente si potrà essere tutt'al più dei professionisti della giustizia
E una certa categoria di professionisti
A Sciascia non può piacere
Proprio perché non gli piace la giustizia secondo e canta la verità
La giustizia e giustizia così come il diritto e diritto e Sciascia spiega
Riguardo al diritto
Riguardo alla giustizia
Io debbo dire che parole come emergenze
Garantismo le respingo nettamente
Cioè il diritto e non è possibile di fronte al diritto che ci siano emergenza e garantisce
Mi ripugna quando mi sento dire che sono un garantista io non sono un garantista sono uno che crede nel diritto sono uno che crede nella giustizia ecco come presenta Sciascia Sixties
Solo però che credere nel diritto credere nella giustizia
Spesso vuol dire imbattersi nella intolleranza di chi la giustizia colpiva secondo che canta la crescita
Una intolleranza che lo stesso autore definisce la sindrome del cretino
E che amaramente commenta con le parole di Longanesi
Finché uno solo è un cretino
Che diventano due sono due cretini ma dieci mila cretini sono una forza storica e allora bisogna guardarsi da questo che i cretini non diventi non migliaia
Questo diceva Leonardo Sciascia in un convegno tenuto ad Agrigento sullo tema della giusto
E come emblematico della intollerante
Di chi non contente opinioni diverse dalla propria
Sciascia ricorda
Cito tra virgolette
Il caso limite
Del preside della facoltà di giurisprudenza di Palermo che pare aver detto la sua opinione sui maxi processi in un momento in cui li cantava la grida
E stato come Filippo Argenti nel Canto ottavo dell'inferno messo nella palude siciliana e mafiosa
Se il preside di una facoltà giuridica concludeva Sciascia professore di procedura penale non ha il diritto di dire la sua su un tipo di processo vuol dire che un povero cittadino come me che si permette di non essere del parere dei maxiprocessi altro che palude può essere pure impiccato
Per la cronaca quel preside e chi vi parla
Leonardo Sciascia dunque preferiva quei giudici che la giustizia riescono a viverla come religione come mi
Non già quei giudici che l'amministrano
Soltanto perché l'esito di un concorso li ha dichiarati Doni e di emanare sentenze e magari proprio evitate avventuro ma che loro presumono che verità perso sunto e c'è una differenza abissale fra le due
Sono umili i giudici Kharja Jacques e con umiltà vivono l'angoscia del giudicare di quel giudicare che fa loro paura in quanto li rende simili avvio poiché di quest'atto
Come scrive ancora Salvatore Satta
Gli uomini hanno intuito la natura divina e gli hanno dato in balìa tutta la loro esistenza
Anzi di più tutta la loro esistenza hanno costruito su questo unico atto
Secondo il nostro credo quando la vita sarà finita quando l'azione sarà conclusa verrà uno non per punire non per premiare ma per giudicare qui venturo sesti indicare vivo sotto morto
E lasciatemelo dire
In quel momento
Decisivo beati coloro che non avranno da chiedergli
A quell'uno
Quella misericordia che andava implorando Cino da Pistoia perché i miei giorni o male spesi in Qatar leggi tutte industrie banner senza la tua che è scritta in corsivo
Certo sono umili giudici che piacciono a Sciascia perché sono quei giudici che hanno piena consapevolezza della loro condizione
Omar
E umano
Uno
Umile umiltà sono tutte parole che originano da un'unica radice humus
Già due mila anni orsono qualcuno aveva ammonito non ritenuti cari quasi a voler significare che il giudice superiore alle forze dell'uomo e che un uomo per essere giudice dovrebbe essere più di un uomo per dirla con Francesco Carnelutti
E allora tutto ciò che si può fare tutto ciò che si deve fare e cercare di rendere migliore quanto più sia possibile il giudizio dell'uomo
Il che significa cercare di rendere migliore quanto più sia possibile il giudice e la sola via che gli è aperta a tal fine ma avvertiva ancora Carnelutti e quella di sentire la sua miseria bisogna sentirsi piccoli
Per essere grande
Come quel piccolo giudici di cui si parlava poco fa
E avendo una brillante carriera da percorrere
Se l'era rovinata rifiutando di pronunziare una condanna a morte cantata dalla grida perché voluta dalla intolleranza del regime dell'epoca ma che ripugna Avant la sua coscienza di uomo civile
Perché è un principio di tale forza quello contro la pena di morte che si può essere certi d'essere nel giusto anche se si resta soli a sostenerlo
E basta un'affermazione di questo genere
Perché è un piccolo giudice dallo sguardo dissuade indugiando indulgente sonnolenza faccia sentire fastidio di inquietudine al suo interlocutore pur dall'imponente statura eppure abituato gli imponenti Skunk
Sotto il ponte della giustizia passano tutti i dolori tutte le miserie tutte le aberrazioni tutte le opinioni politiche tutti gli interessi sociali
E si vorrebbe che il giudice fosse in grado di rivivere in sé per comprenderli ciascuno di questi sentimenti questo leggevo recentemente ancora in una delle pagine più espressive scritte da Piero Calamandrei
Ebbene se tutto ciò è vero
Per portare con vigile impegno umano di grande peso di questa spaventosa responsabilità
Che il rendere giustizia
Occorre che il giudice veda le cose nella loro verità si c.t. Visibilia illumina Solis per giudicare dunque occorre la luce
Solo così è possibile evitare che la giustizia si trasformi in un ingranaggio nel quale ci si può capitargli dentro e dal quale si può finire collo rimanere stritolati
Ed è l'eterno problema dell'errore giudiziario
Sciascia è terrorizzato e se leggesse i giornali di ieri e di oggi lo sarebbe ancora di più
è terrorizzato
Dall'idea che un giudice possa commettere un errore giudiziario
E l'esperienza sofferta da un popolare uomo di spettacolo televisivo lo turba al di là della vicenda specifica
Il caso non sta soltanto nell'angosciosa vicenda che il suo protagonista stabile
Ma è il caso del diritto ma è il caso della giustizia
Ma poi ci si rassegna
Per come va all'ingranaggio potrebbero essere tutti innocenti
Eppure talvolta qualcuno l'ingranaggio così per come va
Lo giustifica
In nome della lotta certe forme di criminalità particolarmente allarmante
E allora Sciascia richiama il rispetto delle corrette regole del gioco
E corrette regole del gioco democratico perché Sciascia dice la democrazia non è impotente a combattere qualsiasi forma di criminalità
Anzi possiede uno strumento formidabile
Che la tirannia non ha il diritto la legge è uguale per tutti la bilancia della giustizia
Sì al simbolo della bilancia si sostituisse continua ancora l'autore quello delle manette saremmo perduti irrimediabilmente
Giustizia più
Binomio inscindibile per Sciascia perché là dove c'è un giudice ci dovrebbe essere
La giustizia per definizione
E binomio talmente inscindibile per lui da non farmi capire come un giudice lo si possono talvolta definire un magistrato gentiluomo
C'è da restare esterrefatti sì sto concludendo c'è da restare esterrefatti si vuole forse adombrare che possa esistere un solo magistrato che gentiluomo non sia questo si chiede Leonardo Sciascia
Forse ancora in questi nostri giorni egli avrebbe continuato a interrogarsi sul problema della giustizia ma sarebbe rimasto sicuramente sconvolto lui così silenzioso così taciturno anche dalla giustizia rumorosa chiassosa di cui oggi sono piene le prime pagine dei giornali e che probabilmente non è neppure giustizia perlomeno nel senso in cui il termine allo intendeva il maestro di Racalmuto
Il quale certamente amava la giustizia silenziose
Amava la giustizia che non fa spettacolo amava la giustizia piena di pudori amava la giustizia che alberga nell'anima di tanti anonimi giudici di tanti piccoli piccoli giudici e quotidianamente nella sofferenza nell'angoscia soli con la propria coscienza decidono sulla sorte dei loro sì
Insomma quella giustizia
Che deve essere additata tutti coloro che hanno porta a memoria
Ho lunga malafede vi ringrazio
Ringrazio il professore Tranchina mi scuso ancora di quest'ansia del tempo che riesco a comunicare
E però vi voglio anche congratulare per la brillantezza dell'esposizione e soprattutto perché ha introdotto una questione che io mi ero permesso di porre all'inizio
Cioè se nella lo scetticismo Sheshi hanno in ordine alla istituzione giustizia dipendesse da un concetto religioso degli di giustizia con la G maiuscola
Questo è il il problema probabilmente perché non vedo che Sciascia ci sia grande
Speranza di giustizia
E allora se questa disperazione non non sia dovuta al fatto che il concetto di giustizia che lui amava vivere questo non è confacente con un illuminista con una una formazione razionale comunque era solo una questione veramente avevo posto accusando quasi che conosce benissimo molto meglio di noi tutti questi temi
Sì però pensiamo alla fine perché poi comunque continuiamo l'unica notazione l'ultima notazione che mi sembrava avesse ragione il giudice D'Angelo poneva e che bisogna ricordare che la giustizia non solo alla bilancia anche la spada
No il problema è di usare prima la bilancia e dopo la spada e non al contrario prima la spada e dopo la bilancia loro dalla subito la parola al professor Lupo
Protetto
Professore di UPA infarti se c'è differenza tra bilance il bilancino del farmacista
Per cui
Bene io spero che voi non siate troppo stanchi
Per poter ascoltare alcune riflessioni Miele che sono
Che spero saranno beni
E che entrano nel merito anche di quello che è stato detto prima di me dai
Dall'aperta agli Sallustri studiosi che si chiedono accanto a me in questo tavolo
E io credo di che siamo qua sostanzialmente d'accordo che una caratteristica fondamentale dell'approccio di Sciascia questi problemi
è la
Una forma di demonizzazione del potere
Cioè secondo Sciascia ci descrive un potere politico che confina
Ho anzi si identifica sempre o quasi sempre con una grande o piccola ho grandissima
Illegalità
Il potere politico si contrappone alla legalità
E dunque se noi abbiamo una giustizia con la G maiuscola è una giustizia con la g minuscola noi abbiamo essenzialmente uno Stato con la S ma minuscola che lo Stato quale impicci empiricamente si si riscontra e uno Stato con la S maiuscola
Il quale in P riccamente non si riscontra ma in qualche modo in concerto
Esiste
E quello Stato che Rifle in quel racconto su Matteo Lo Vecchio una rosa per Matteo la RAI che se qualcuno di voi lo ricorda
Questo funzionario di un ostacolo di uno stato nascente come poteva essere il Regno di Sicilia di inizio sedici settecento per fare il proprio dovere sì scontrava contro un potere più grande
Quello alla Chiesa dopodiché lo stato la Chiesa si accordavano tra di loro lui per aver fatto il suo dovere restava scoperto veniva assassinato e sotto dai sicari della
Di non so quale curia vescovile
E il suo corpo veniva buttato in un pozzo dopodiché commenta Sciascia qualcuno butta una rosa
E la resta quella rosa per Matteo Lo Vecchio accanto al cui cadavere nel pozzo secco da duecentocinquanta anni giace il cadavere dello Stato
Di questa mancanza dello Stato con la S maiuscola che si oppone all'esistenza empirica degli Stati e dello Stato con la s minuscola
Può essere considerata un'eccellente metafora la no la nostra regione la Sicilia
E l'espressione Sicilia come metafora come è noto
Fu divenne anche il titolo di un libro intervista
Rilasciata Sciascia
Così come la mafia e questo è l'elemento su cui voglio richiamare la vostra attenzione è essenzialmente una stessa identica metafora
In realtà se noi guardiamo l'atmosfera culturale degli anni cinquanta in cui Sciascia si formava
Si parlava di mafia
Ed erano faccio dei nomi non tanto H Danilo Dolci
Simone Gatto Michele Pantaleone e lo stesso Leonardo Sciascia
Parlava essenzialmente io una metafora di una qualche corruzione dilagante
Non si sapeva mai se italiana siciliana si specifica generale
E di un certo mondo
Di una fenomenologia del potere in cui questi intellettuali vedevano un potere arcaico
Che veniva tra dalla convergenza tra la Democrazia cristiana e le destre poi facciamo di questi nomi di partiti politici di persone perché se no poi a distanza non solo di dieci anni che ci serve
Il dieci e più anni che ci separano al maxiprocesso ma anche avvisati dal secondo dopoguerra negli anni Sessanta rischiamo di non ricordarci più niente allora che cos'era queste al potere dilagante era essenzialmente la democrazia cristiana
Il modo in cui la Democrazia cristiana si aprì e diversi alleata con una vecchia Sicilia dal trasformismo
Il feudalesimo ed era il compromesso tra la borghesia il feudalesimo
Era il trasformismo italiano è sicuro
Era in qualche modo questo modello del Gattopardo
Che poi per quanto la sinistra isolana di cui Sciascia fa parte a pienissimo titolo
Per quanto Lazise Solana a parole e lo stesso Sciascia opposte GIAS è questo modello Gattopardo tutto cambi perché nulla cambi
Non direi che non più del mormone modello di Tomasi Lampedusa che non che non è un modello ma e mai semplice veto romanziere i gattopardi Simo
Per quanto lo lo osteggia se poi l'aveva talmente interiorizzato d'azzardo una giustificazione le proprie sconfitte
Perché poi di questo si tratta
La sinistra siciliana negli anni Cinquanta era sconfitta sconfitta seccamente brutalmente
Il movimento contadino era fallito tutte le ipotesi di sviluppo formulate negli anni quaranta per questa società erano state frontalmente battute
Di questo scontro frontale la massima la mafia risultava una potente metafora perché era la metafora del modo in cui la modernità recuperava la profondità la storia secolare
Della Sicilia io vorrei dire darlo non c'è non c'è bisogno che io vi dica che nella percezione della storia della nostra recente della di questa Regione il modello Gattopardo influisce ben più di qualsiasi opera storica sia stato mai scritte
Voglio dire che il resto quella grandissima opera di che il Risorgimento in Sicilia di Rosario Romeo e credo si colloca ai vertici dell'anno storiografia italiana
E a uno dei vertiginoso regalia mondiale avrà un milionesimo di influenza sul senso storico comune di quella che ha una qualsiasi riflessione del principe di Salina
Nel Gattopardo
La forza assolutamente evocativa della letteratura nel però come dire della reificazione della letteratura
Del non rendersi conto da parte dei fruitori della letteratura che quelle letteratura e la storia potrebbe essere un'altra cosa ora poi diremo in che senso potrebbe essere un'altra cosa in questo senso potrebbe anche non essere
Una breve devo fare una breve un breve inciso sull'attualità quanta questo le famose stupide le accuse di collusione di Sciascia con la mafia
Sulla base della riduzione della mafia ai caratteri di una sicilianità tradizionale sono appunto estremamente banali per una semplicissima ragione tutti la ragionavano così
Le accuse a una presunta collusione della cultura siciliana non meglio identificabile con la mafia
Se sono appunto sciocche in relazione semplicissima ragione tutti la ragionava così e non solo in Sicilia
Se qualcuno di voi ha il bene di leggersi qualche libro di qualche antropologo americano vedrà che qua di collusione fino mafiosa cinese a livelli che il buon Capuana era un dilettante
Qualche altra volta poi magari ragioniamo anche con i testi alla mano
La verità è che questa concezione la mafia come metafora di una corruzione
E di una condizione di arretratezza tra vecchio e nuovo culturale economica e sociale a una straordinaria capacità evocativa ma è anche una straordinaria ambiguità
Cioè a il termine ha un'accezione talmente alata da non significare sostanzialmente quasi più nulla se non in maniera evocativa allegorica metaforica
Era uno strumento al di fuori della metafora inservibile per capire di che cosa parliamo
E dunque se
Lo Stato con la S maiuscola ma empiricamente non esistente e in realtà il problema di Sciascia coincide credo con la giustizia con la G maiuscola cui alla cura a cui ci invita il preside
Io credo che e sia logico che alcuni poliziotti e magistrati
Sempre regolarmente battuti siano i protagonisti alcuni romanzi scettici
Bellodi già posta
Già cosa dei pugni amatori
Il piccolo giudice della
Della
Di porte aperte che il quale riesce a vincere ma è una vittoria di breve di breve durata perché in appello il cioè salva soltanto la propria coscienza ma in appello il condanna il l'imputato sarà condannato a morte
Dunque noi abbiamo come abbiamo due Stati quello con la s minuscola con la S maiuscola abbiamo anche due giustizia una è quella che fa parte del potere
Cioè che fa parte di questi il sistema di legalità e di violenza più o meno nascosta che si chiama il potere che comprendeva ma e ora qualche e una qualche ingiustizia che invece in qualche modo va controcorrente si impersona in singoli individui che controcorrente facendo uso Della proprie razionalità e del proprio senso morale per poi di questo si tratta
Ma fanno il loro lavoro fanno il loro dovere e in questo senso evidentemente
è in questi passaggi René teneteci ascessi identifica
E questi personaggi evidentemente sono anche e quindi questi personaggi rappresenta solo la la rappresentazione dello stesso Sciascia
Intellettuale impegnata negli anni Cinquanta
Bene e sessanta
Bene
Di che tipo di impegno
Ma è evidente a questo credo a questo punto Sciascia ed è stato anche richiamato ampiamente dagli quelli che hanno parlato prima di me Sciascia a parte come intellettuale impegnato di sinistra alla Jean Paul Sartre
Il quale si giudica le cose sotto il profilo partendo da una propria ideologia interpretazione generale del mondo e quindi da una logica di schieramento ma rapidamente arriva ha una concezione per cui
Su ogni punto ognuno dà il giudizio e l'intellettuale dai il giudizio partendo da una propria capacità autonoma di lettura della della realtà
Anzi ha una propria capacità BBC svelare una realtà ha scosso Nasko
E e qua adesso subentra al primo
Il primo ostacolo
Come fa un intellettuale a rivelare una vasta realtà complessiva nascosta
Perché poi tutti quanti siamo giuristi siamo storici
Siamo avvocati sia abbiamo ognuno nostra competenza
Poi non si sa bene quale sia la competenza di letterato il letterato se non quello di lavorare sulla parole sui testi il letterato eh
E Sciascia è lettera non solo al letterato ma è anche quello che teorizza che in realtà la letteratura rappresenta una forma più alta di conoscenza delle cose rispetto alle varie discipline
Se voi ricordate quello che io considero a bordo più modestamente il miglior o Lazzari c'è quello che mi sono mi è piaciuta del PIL cioè il consiglio d'Egitto
Qualcuno se qualcuno di voi ricordo il consiglio d'Egitto Celli una polarità tra il rivoluzionario giacobino creatore di utopie e l'abate Vella creatore di favole che si considera suo modo anch'egli un rivoluzionario
Perché avendo creato una favola letteraria e riuscito a influire sul mondo della politica dei grandi ecco io credo che della in Sciascia ci sia una continua polarità tra queste una Potì l'oscillazione tra queste due polarità naturalmente Luís
Faceva un po'lo snobba quando diceva io non sono un intellettuale sono lettera
Lui era un letterato che pensava che il letterato potesse fare l'intellettuale a tutto campo
Tuttologo
In molto meglio di quanto lo facevano gli ATO intellettuale
Perché la letteratura era un'altra forma di conoscenza dalla retta più alta
E dunque
Cosa succede quando l'intellettuale letterata incontra la storia vera perché poi al di là delle metafore
C'è anche la storia dei al di là della Sicilia come metafora c'è la Sicilia Vera
In ora naturalmente a proposito di questo vero di questo aggettivo vero non mi passerebbe come
Aderente a una banale Filosofia positivistica per cui i fatti storici sono poveri o falsi
Però non mi sento neanche senza che lo storico poi gli ordini e l'interprete
Però non mi sento neanche aderire ha una teoria peraltro molto diffusa oggi della storiografia come analisi del testo
Semplicemente come analisi del testo in cui lo storico si trova davanti al documento ne interpreta le coerenze Sterne poi che cosa di quel documento corrisponda una realtà Esterna non ha nessuna importanza
Questo tipo di scetticismo relativismo storiografico non non credo che possa essere portata alle conseguenze appartata restano conseguenze
E dunque Corsello Sciascia storico
Lascia stare i docenti Conte ricordava Ambrassa
E Costello Sciascia studioso della mafia
Lo Sciascia che pressando a il libro di essere
Sociologo tedesco che scrivo un libro sulla mafia l'inizio degli anni settanta
Diceva che la mafia è talmente uno stato di essere che il mafioso spesso non sa di essere tale perché è talmente interno a quel sistema di rappresentazione culturale che altro la mafia non è che non è in grado di uscire da se stesso
Osa succede quando Sciascia incontra la mafia per davvero perché quella di cui parlava la verità è che quel testo che veniva citato
Secondo cui Sciascia dice io non riconosco più la mafia e il problema non era quello che la mafia era talmente cambiata da essere irriconoscibile
Il problema è che non c'era corrispondente a tra lo schema interpretativo con cui Sciascia leggeva la Mafia la mafia stessa di oggi di ieri e di domani
Speriamo con la di domani un po'ce la ce la risparmia
Cioè Sperlari jeune che ho detto quella era una metafora di una generale di una società arretrata poi la mafia propriamente detta sotto certi
Ora da questo punto di vista naturalmente Sciascia segue lato sua strana
Cioè si rifiuta di interprete di entrare in una dialettica mafia e antimafia
Verità anti verità in una logica di schieramento
Cerca un rapporto più compresso tra giustizia politica repressione verità
Più complesso di quello che dicotomica mente gli viene proposto
E qui c'ha un colpo di fortuna o di sfortuna
Esce il libro di Christopher da Gandhi
Giovane storioni come allievo di De Michele Meta mex mette e veramente assai più bravo del maestro
Il quale scrive un libro sull'operazione morì
E dimostra che al Dis al di là del detto dell'operazione morì che una lotta dell'antimafia contro la mafia c'è una lotta interna Fazzi un'aria interno al partito fascista in cui un certo gruppo di uomini dal Partito nazionale fascista che si definì conoscono nemici della ma si autodefiniscono nemici della mafia
Fanno la lotta a un certo a un altro gruppo interno al partito allacciati fascista che non si definisce in alcun modo in questo senso e sotto quest'argomento riescano a sbaragliare lo
Dunque deduce Sciascia attenzione ci sono i professionisti dell'antimafia questa è
Mi dispiace ad andarsene Sensi Anna
Questo è lo schema attenzione non è una cosa così nuova è un riferimento generale a tutta la vicenda stare da mamma
In cui la storia della mafia entra non entra in una dialettica vero falso giusto ingiusto legge delinquenza
Entra in una dialettica che è una dialettica di lotta di potere
In cui o una volta ho scritto la mafia l'antimafia si guardano da potenza a potenza
E questo è il senso dell'articolo dieci
E
Un ancorché ancorché passare sbagliata nella fattispecie
E il da questo punto di vista quale mi folti analmente quale migliore dimostrazione ebbi un teorema il quale deduce dall'esistenza di una fantomatica cupola una serie di comportamenti di singoli
Voi sapete qual è la ragionamento di Buscetta
Siccome gli uomini d'onore tra di loro si dicono la verità
E dunque ogni uomo d'onore conosce le
Le decisioni dell'organizzazione ergo ogni singolo membro dell'organizzazione colpe in parti quasi funzione dirigente è colpevole di ogni singolo atto commesso da con l'organizzazione
Una tipica costruzione poco al piano deduttiva un teorema come quello anche qua se del caso non capisco perché non si debbono fare i nomi che tutti ricopriamo come quello del caso Tortora
Su cui Lori socialisti radicali si schierarono per fare una battaglia contro la magistratura
Questa logica deduttiva che secondo cui passava dalla repressione del terrorismo alla repressione
Al caso Tortora alla repressione contro la mafia e che tutta sia paventava all'interno di una logica deduttiva in cui le responsabilità dei singoli venivano attratte da una verità politica in cui la giustizia piegata alla politica per quanto nobile potesse essere la politica stessa
Ora
Su questo e questo e questo non è un incidente di percorso di Sciascia Cuesta è una coerente evoluzione di Sciascia che deriva dalla sua concezione della giustizia e dalla sua concezione da mamma
Una implicazione ora entra in una mia valutazione sperando di avere ancora
Dicevo
Una mia valutazione è che da questo da questo tipo di schede di schema deriva una conseguenza di primissima grandezza positiva
Di Sacha esclude che la volta della mafia delle fazioni mafiose sia una lotta dei buoni contro i cattivi
Come invece la vulgata post maxiprocesso ormai tende a a di cui è sempre Pino Arlacchi lei il grande il maggiore divulgatore
Il sacerdote
Che sia una lotta dei buoni e cattivi e in molte e e la cima proprio dentro il problema è interessante questo suo rapporto con questo Giuseppe Sirchia
Uno del gruppo che in qualche modo che è un mafioso al confino con cui lui intrattiene una corrispondenza e che poi appena viene liberato dal confino viene assassinato ad opera di chi ad opera di Stefano Bontate e Trieste fanno barricate quello che ci viene descritto da Buscetta Arlacchi e compagnia come il gentiluomo il mafioso che era un bravo ragazzo o la cravatta cioè quello che poi nelle con Ravone vediamo dedicarsi ai nicchia care
Con le sue mani un avversario anche accarezzare a strangolare e lui si presenta il gentiluomo contate si presenta un appuntamento
Scusandosi della del ritardo perché purtroppo le ha dovuto perdere tempo in calcare una persona
Punto di vista è assolutamente
Pregnante resta pregnante la critica di Sciascia maxiprocesso
Peraltro non tutti dicono e questo bisognerebbe dire
Che alla fine dopo emanata la sentenza del maxiprocesso Sciascia lo riconobbe che è la logica deduttiva non era stata per nulla a applicata da Giordano
Il riconobbe che il le persone che erano state condannate erano state condannate tutte secondo buone ragioni al no a norma di diritto
Dunque noi abbiamo continuo
Continuamente una logica per cui ecco questa è stata notata questa sua capacità anche di auto contraddirsi in relazione a fatti che poi venivano a
Davanti alla sua esperienza
Ecco allora secondo me Sciascia in tutta questa fase reagisce all'idea che la mafia e resiste all'idea che la mafia esista veramente
Cioè che la mafia esiste veramente in senso sostantivo reale organizzazione chiamata ma mentre invece
Tiene prova tener fermo il suo concetto che l'Amati Sordi cantina
Che la mafia sia uno struzzo un un quadro generale di corruzione e contaminazione delinquenziale affaristica del potere politico
Resi e dunque resiste all'idea che la lotta contro la mafia si possa essere una lotta politica
Da potenza a potenza va fazione trazione qui vorrei dire che in verità non tiene conto che ci sono le fazioni se ci sono le fazioni ci sono quelle buone ci sono con le cattive
In politica non in a norma di diritto
E che se ci sono i professionisti dell'antimafia un conto è Carmine Mancuso Conte Paolo Borsellino
Cioè ci sono le persone che si costruiscono una carriera sulla base dell'antimafia e lui c'aveva proprio con questi qua
Cioè Leoluca Orlando c'era il coordinamento al Palermo e tanti ma e poi c'eravamo Borsellino il quale forse con Ninni Cassarà e gli altri aveva il dovere di fare il professionista ma
Il diritto e dove
Nel senso che in quel caso la lotta contro la mafia era condotta poi come Louise stesso Sciascia che conosceva a norma di diritto
E questo sua caratteristica di non schierarsi
Di non schierarsi sul problema Brigate Rosse Dino per un problema sono i nostri era assente
O di schierarsi sempre il sul fronte
Diciamo così garantisca chiamiamolo pure
Perché
Perché proprio è quella su questa sua caratteristica in una
In un Paese dove gli intellettuali sono tutti storicista
Per cui non si trova mai
Essendoci un'onda tutti quanti si schierano ancora devo trovare un altro che con me sia contro il federalismo
No sia favorevole a un federalismo fatto così cosacco lì
Ma sia contro il federalismo due anni fa nessuno era federalista oggi tutti sono federalisti con qualche aggettivo poi l'aggettivo spesso implica il contrario di quello che dice la per cui la categoria e qui è talmente confusa da contenere al suo interno interpretazione del tutto opposta Codella ma l'importante che tutti si dicono federalista
Perché perché c'è una forma di storicismo di dividere di divinizzazione del fatto per cui se c'è una certa onda tu ci devi stare dentro
Poi dopo prendi le distanze e cerchi di guidare l'onda o da un lato e dall'altra con la logica del spesso della mosca cocchiera
Ora la caratteristici Asha'uno dei pochissimi intellettuale di questo Paese contro cioè che poi scende la propria linea e rifiuta la logica di ha non ha
Fermo restando che in certi casi a mio modestissimo pari la logica di a nonna
La logica che può avere la logica amico nemico
Ci metti Anna
Può America una sua logica e in particolare questo quando i magistrati e gli agenti di polizia vengono impunemente massacrati nelle strade
Di una grande città di questo paese
Resta il fatto che
A proposito da posizioni Utz se erano utili o non utili lascia scena interessava niente viene della posizione utili
Questo e questo bisogna prendere atto e al di là del fatto che noi pensiamo se in un caso bisogna schierarsi o no io credo che per un Paese per una nazione averi degli intellettuali che non giudicano delle loro posizioni partendo dagli affetti perversi o positivi che esse possano avere e un grande è un grande vantaggio altrettanto o al almeno altrettanto importante di avere il poi delle persone che sono i
Vaiano in mare la loro vita in difesa di una posizione politica istituzionale o altro sì ho finito
Avendo il professor Lupo che ci consente però di essere nei tempi allora io farei questa proposta darei per un paio di minuti per un paio di minuti la parola Claude Ambroise e poi sospendiamo cinque minuti per programmare gli interventi
Se siamo d'accordo allora la parola subito se io risponderò molto brevemente al nostro Presidente
Con ricordando che il mese scorso proprio a Racalmuto c'è stato un convegno organizzato dalla Fondazione Sciascia sul problema dell'Inquisizione
C'ho fatto una relazione
Nella relazione ho cercato di far vedere come la situazione teologiche
Che appare in modo chiaro con la storia di Fra Diego la mattina è un po'una situazione con la quale Sciascia affatto i conti fino in fondo
Non è che lui abbia scelto la situazione teologica a lui come a tanti altri
Questa situazione è stata imposta se l'è trovata davanti nascendo all'interno della cultura in cui si muove a le negli atti più quotidiani della vita egli rapporti con le persone
E quindi
Sì ha cercato di fare i conti con questa con questa situazione
Per esempio nella controversia di parità Nina
Cercando di strappare alla teologia
Cercando di strappare a alla teologia il diritto perché questo è il significato profondo della della Lipari italiana però la di parità e anche la storia come per caso di e di una cosa che non mi riesce di un fallimento
Per quanto riguarda poi il problema specifico di
Il fra Diego
Lei a Racalmuto c'è stato abbiamo anche cercato e non ci siamo anche posti questo problema
Con due
La risposta di
E Sciascia interpreta la risposta di Fra Diego dicendo e silice proverà l'ingiustizia di di io e via di seguito
Però non è evidente che Fra Diego volesse dire questo forse banalmente voleva rispondono altri atti quindi faceva questo dono rispondere ancora no
Dunque dio non è giusto imponente significava un comunque poteva significare allora Lerna ittico seicento
E non sono io
Perché effettivamente affermare che Dio non è giusto sì che questa ed eresia
E quindi ci sarebbe un problema per coi effettivamente
Gli storici proprio gli storici del del periodo di di Fra Diego
è in funzione dei risultati che ci possono dare gli storici di del periodo di Fra Diego anche l'interpretazione che potremmo dare
Per interpretazione dice che Sciascia ha proposto alla risposta di di fragile con lei effettivamente c'è anche credo
Un problema testuale abbastanza interessante
Un minuto per dire che il finale di mille novecentododici
è un testo che può dare delle informazioni sulla giustizia sull'archeologia una non teologia Cha Scianna almeno negli ultimi anni della sua vita
Perché penso che sia stato come tutti noi insomma anche luglio si è contraddetto veniva contraddetto comunque nel finale di milioni centododici chiudo si vede chiaramente liscia cioè dichiarare chiaramente che Dio ce che quando saremo morti sapremo quanto ne sappiamo adesso ecco continueremo a vivere sempre in questa in questa condizione
Di ignoranza in fin dei conti
Questo scetticismo ma forse la parola scetticismo è una parola che inganna comunque io preferirei piuttosto di ieri che quando Sciascia e dice Morte dell'inquisitore che il titolo di di quel famosissimo libro Morte dell'inquisitore è esattamente come se Luigi pronunciarsi
L'unico nome di Dio che noi possiamo pronunciate
Perché se effettivamente di rocce
Non c'è nessuna necessità
Che ci siano degli inquisitori
Dio e l'unico che non dare un inquisitore visto che luglio Dio le cose le sa
E quindi direi tiglio udire
Morte dell'inquisitore paradossalmente sarebbe esattamente la stessa cosa
Dalla riprendiamo
Matteo Collura scrittore giornalista del Corriere della Sera poi riprendono però risistemiamo su cui
Se purtroppo il compito che ciò non è un compito gradevole inviterei più a contenere gli interventi in dieci minuti perché i tempi suoneranno basterà grazie
Non è che questo mio appunto breve intervento
Venisse accolto come la testimonianza di un giornalista siciliano
Che vive e lavora lontano dalla Sicilia e che quindi guarda ai problemi della giustizia da una prospettiva interessante
Scrivere e parlare di giustizia in Sicilia si sente
Vuol dire farlo con la consapevolezza di trovarsi in una zona di frontiera
Dove il susseguirsi dei corpo a corpo dei giustificatissime allarmi e delle stragi orrendamente esemplari suggeriscono comportamenti da emergenza straordinaria
Automatismi nell'agire dettati dall'istinto di conservazione
Vivere in una zona di frontiera i problemi della giustizia sappiamo tutti se non altro dei film di John Wayne non è lo stesso che farlo in contesti sociali dove la legge a il rispetto che la convivenza civile impone con la giustizia nelle frontiere del diritto avviene quello che con Mozart viene a determinarsi nella lettura dei suoi spartiti musicali comunque un direttore d'orchestra decida di eseguire sbaglia
Così sbaglio nel parlare di giustizia e dei problemi dell'informazione ad essa legata il siciliano Luigi Capuana nel mille ottocentonovantotto così ha sbagliato nel fare la stessa cosa ma partendo da punti di vista diversi Simi e intenti a noi molto più vicini il siciliano Leonardo Sciascia
Ma davvero ha sbagliato Sciascia lo vedremo tra un po'
Ma subito vorrei dire alla dottor D'Angelo che mi preoccupa oltre che sconcertare nella la la la la sua preoccupazione
Della strumentalizzazione che di quell'articolo di Sciascia se ne sia potuta fare
E ma il dovere di un intellettuale che non è quello di preoccuparsi della strumentalizzazione di quello che egli scrive o dice
Il contrario Sciascia cercava la verità e comunicava questa sua ricerca non mediava lui comunicava rivelava questo era il suo dovere sacrosanto di scrittore ed intellettuale
E per quanto riguarda quel referendum che riguardava i giudici ecco lei ha usato la parola contro i magistrati Sciascia votò contro i magistrati no votò a favore dei magistrati perché rendeva restituire ai magistrati serenità e certezza del diritto
Altro che votare contro i magistrati
La verità è che gli scrittori in Sicilia di giustizia di etica della giustizia e dunque di politica della giustizia non dovrebbero occuparsi e per un motivo molto semplice
Quando lo fanno proprio perché questo richiede l'atto dello scrivere
Finiscono con le strane arsi dall'attimo sfera di paura di rabbia delle più o meno legittime aspettative di rivalsa insomma prescindono dall'emergenza e vanno al cuore nudo delle cose e qui salta fuori il problema in una zona di frontiera
Chi fa appello a una giustizia giusta ed equilibrata de de via e viene automaticamente considerato uno sprovveduto idealista quando non un fiancheggiatore della criminalità
Così come è successo in campo nazionale durante l'emergenza terroristica
Potrei citarle tantissimi ma i gadget di ricordare a mo'di omaggio
Non soltanto all'Autore ma al giornalismo che dura un giorno dura al cucciolo alcune poche ore uno scritto dello studioso del diritto Italo Mereu pubblicato sul Sole ventiquattro Ore sei anni fa
E in cui faceva rilevare come l'intolleranza istituzionalizzata in forma palese o mascherata tutto abbattere tutto unifica i tutto sottopone al raggio mortale delle sole ideologia e ufficiali
E riduce sempre il deviante L'Eretico il diverso l'appartenente a un gruppo minoritario a livello di fatto delinquenziale con cui non bisogna discutere ma che è necessario criminalizzare giuridicamente oppositore diventa così uguale a criminale
Ora qui non ci vuol dire che gli scrittori impegnati in Sicilia che poi non sono così tanti siano stati e siano trattati come diversi o appartenenti a gruppi minoritari e per questo perseguitati questo certamente no
Ma nessuno può negare che nel momento in cui uno scrittore un intellettuale siciliano ha mostrato di voler affermare nel campo della giustizia i valori della liberaldemocrazia è stato accusato di giustificazionismo addirittura di fare gli interessi della criminalità della mafia
A parte il fatto che per chi siciliano non è un siciliano per il fatto stesso di esserlo e già un problema egli stesso e non può non coltivare dentro di sé anche a livello inconscio il sentire mafioso
Nessuno in Sicilia è innocente e tutti mostrano i segni della delusione e del risentimento come potrebbe essere diversamente se la storia dimostra che la Sicilia è terra di violenza accerto perché proprio terra violentata essa stessa
Lo scetticismo nella frontiera del diritto e necessario per sopravvivere
Per reagire alla storia non soltanto per assecondarla gattopardesca mente altrimenti noi siciliani saremmo davvero quegli esseri senza spirito di cui deve Gerber Florenzi scriveva a proposito del Mastro don Gesualdo Daloui tradotto
Il siciliano non ha fatto anima nel senso nostro della parola nostro stava per inglesi
Non ha nulla della nostra coscienza soggettiva non ha idea spirituale di se stesso
Per lui le anime sono soltanto dei piccoli esseri ignudi che saltella no penosamente su mattoni roventi finché non viene loro concesso di a scendere a un giardino pieno di musica e fiori e popolato da gente Pia il Paradiso
Gesù interiormente tormentato il tormentato a Mileto
Non esistono per il siciliano
Perché è un uomo dovrebbe tormentarsi da sé chiederebbe stupefatto Gesualdo non ci sono forse abbastanza briccone a questo mondo tormentato
E ancora Lorenzo Gesualdo non aveva nessun sentimento della sua anima egli era oggettivo senza rimorso e senza remissione come lo sono tutti coloro che vivono nella Terra del Sole
Al sole si è oggettivi nella nebbia e sotto la neve si è soggettivi la soggettività e in gran parte proporzionale al lo spessore del pastrano che si porta ora sappiamo che lo scrittore Leonardo Sciascia
Che molto ha preso questo saggio di Lorenzi sul ma sul Mastro don Gesualdo quando proprio non poteva farne a meno indossava un impermeabile il che vuol dire se teniamo per buona la metafora del pastrano che lui oggettività e soggettività trovavano un punto di equilibrio
Così come la sua razionalità illuministica conviveva splendidamente con la sua passionalità mediterranea l'amore per Stendhal né cartina di tornasole
Nessuno in Sicilia e innocente sarebbe bastato poco qualche anno appena allora Enzo per rendersene conto
Il potere in questa nonostante tutto appetibile isola assemblee oggettivamente mostrato il suo vero volto la ferocia e non poteva che nascere in contrapposizione dal basso
Qualcosa di ferocemente speculare la frontiera dove regna la ferocia produce ingiustizia e genere i mostri che fanno a brandelli i fondamentali principi della giustizia stessa
Mostre veleni per la morte della giustizia la prima volta in cui esplodono conflitti insanabili tra magistrati impegnati sullo stesso fronte e proprio in Sicilia e palazzo dei veleni viene subito ribattezzato quello in cui si amministra la giustizia a Palermo
Facciamo una apparente divagazione
Nel dicembre del mille novecentosettantotto Leonardo Sciascia pubblicò sul Corriere della Sera con il titolo il delatore mascherato un articolo che poi a coloro i quali avevano frequentazione con lo scrittore sarebbe apparso profetico
In quell'articolo dettogli stringatissimo a sintesi si raccontava la storia di un pentimento tragico e pietoso questo nel giugno del mille novecentosettantasette al vicariato della solidarietà del di Santiago del Cile si era presentato un giovane che a suo dire aveva da fare una confessione importanti
Considerato che il vicariato della solidarietà era stato voluto dall'arcivescovo per aiutare le famiglie delle vittime del colpo di Stato è facile immaginare che il giovane non fu creduto subito e che anzi fu trattato come potenziale provocatore
Ma quel giovane continua a bussare al vicariato finché non fu ricevuto e la sua confessione registrata in quell'articolo Sciascia annota ebbe così identità nome storia e subito dopo destino la più spaventosa figura dei giorni del colpo di Stato e della repressione quella evocata dai tempi
Dell'Inquisizione atroci al utili allucinazione atroce simbolo si perché del giovane confesso di essere lui l'uomo dal passamontagna
Vale a dire colui che col volto nascosto veniva fatto circolare tra i prigionieri ammassati nello stadio di Santiago del Cile
Affinché riconoscesse indicasse i militari gli uomini
Compromessi
Qualcuno non si sa se un suo compagno tradito o qualche suo interlocutore nella delazione assassino poiché il giovane infelice con diciassette coltellate
Altro particolare importante questo nell'articolo Sciascia dimostra che i carnefici non avevano bisogno della dell'azione dell'uomo incappucciato per individuare le loro vittime
E dunque lo scrittore così conclude
E allora ecco il fatto più spaventoso più disumano del carcere della tortura della fucilazione si è voluto deliberatamente con macabra sapienza evocare il fantasma dell'Inquisizione di ogni inquisizione e per delle Terme sempre più raffinate inquisizione
Cha cha prima di scrivere quell'articolo e poi subito dopo averlo pubblicato mi parlo spesso ricordo di quell'uomo incappucciato della sua esistenza eravamo venuti a conoscenza insieme a Parigi
Durante una conversazione con Armando Uribe avvocato ambasciatore del Cile in Cina coincide con il governo Allende Sciascia parlava dell'incappucciato con orrore si capisce ma anche con qualcosa che mi faceva pensare ad una sua interna preoccupazione
E in quella preoccupazione centrava la Sicilia per come le cose in Sicilia andavano in quel periodo era ripeto il mille novecentosettantotto e per come erano andate nel recente passato e per come si intuiva sarebbero andate nel futuro
Gli appariva la Sicilia almeno così da allarme impressione
Gli apparisse come dello stadio cileno in cui una gran massa di cittadini pacifici veniva è terrorizzata da uomini violenti umili che uccidevano torturano e allora molto venivano torturati uccisi sotto gli occhi atterriti e impotenti dei cittadini non implicati e in mezzo c'era lui
L'incappucciato che indicava e con il semplice gesto dell'indicare segnava la fine della vita di una persona
Spaventosa nata metafora del terrore l'incappucciato cileno a Sciascia ricordava la Sicilia il suo sentirsi sequestrata dalla paura
Situazione reale per la nascita e il proliferare dei delatori ovvio dirlo non toccati dal reale pentimento perché questo presupporrebbe la totale abiura dell'orribile azione commessa
I quali delatori l'un contro l'altro si sarebbero accaniti seminando altra paura altro terrore quello da parte dei cittadini non violenti e dico non violenti oltre che non implicati di essere prima o poi tirati in ballo e con accuse per le quali l'innocente
Proprio perché tale non può dare alcuna spiegazione che sappia di alibi insomma in quell'ormai possiamo dire lontano mille novecentosettantotto Sciascia aveva intuito ecco quella sua preoccupazione a cosa avrebbero portato di lì a poco in Sicilia la cui sia l'espandersi del fenomeno mafioso il dilagare della violenza il proliferare della delazione generata dalla violenza il lugubre sbattere i viali di corvi più o meno eccellenti più o meno identificabili una spaventosa frontiera appunto più o meno come quella rievocata da Manzoni nella Storia della colonna infame
Il governare in stato di emergenza e quindi nella sospensione di fatto dello stato di diritto viene da qui questo ossessivo tema ci Asciano certamente e più ancora forse dalle riflessioni del Manzoni sulla Rivoluzione francese
Restando al Manzoni forse ha ragione il professor Tranchina erogazioni Sciascia è stato per cercare quella ricerca a tutti i costi della giustizia di Renzo c'è giustizia a questo mondo
Strano modo pensa che da questo punto sicuramente lo pensa da Sarah Zappulla Moscara
Di intervenire a un dibattito sulla giustizia dalla letteratura siciliana degli ultimi due secoli avendo annunciato come tema una riflessione concernente vitaliano Brancati e la sua insofferenza nei confronti di Machiavelli e più ancora come è giusto che sia nei confronti del machiavellismo e dei Machiavelli ci la verità e lo sappiamo tutti ormai l'abbiamo visto questa mattina e che non è possibile parlare di letteratura e giustizia e non soltanto in Sicilia ovvio senza parlare di Sciascia
Senza che questo scrittore da qualunque parte si affronti il problema non ci appaia come salvifica bussola e come provvidenziale luce per districarsi nel ginepraio delle impostura ideologiche Machiavelli che appunto e dell'emergenza tuttavia il brano di Brancati di cui volevo parlarvi erano completamente dimenticato e ho concluso
Ed è questo
Tratto dal suo Diario romano riguardo un appunto del mille novecentoquarantasette una noticina suggerita gli dà un esempio oggi si direbbe della vocazione al compromesso storico dei comunisti italiani ideologo leader allora Togliatti
Ma lasciamo perdere i comunisti andiamo alla frase che qui più ci interessa questa Machiavelli non mi ha mai convinto appieno
Sul capezzale di ogni vinto si è trovato il principe Cesare Borgia Guglielmo secondo Mussolini Hitler
Avevano imparato a memoria quelle regole l'occhio dei dittatori sgozzati esprime la disperazione di chi è stato ingannato dall'arte di ingannare
E non può chiedere a nessuno giustizia in nome della fedeltà dell'onore dell'onestà dell'umanità avendo ormai perduto per sempre l'uso di queste parole
E più avanti esaltando la parte in cui Brancati spiega perché preferisce il risentimento morale diviene in al machiavellismo di Togliatti
Ancora testuale la frase di Machiavelli I profeti disarmati periscono e convincente ma bisogna aggiungere che i politici privi di sentimento morale
Muoiono scannati e che il suo e che il successo appartiene solo a chi insieme alle armi possiede questo sentimento
Ora
Qui non c'entra ma mi sia consentita una brevissima divagazione a proposito dell'oppio dei dittatori sgozzati quello più che esprime la disperazione di chi è stato ingannato dall'arte di ingannare e non può chiedere nessuno giustizia in nome di valori che egli ha calpestato
Vi ricordate questo quando questo sia stato vero visivamente mostrato è dimostrato attraverso le immagini televisive sull'ultimo momenti del dittatore rumeno Ceausescu vi ricordate l'Osvaldo lo sguardo di quel dittatore l'ultimo dei dittatori finito uccise in Europa
Vi ricordate l'espressione di quell'uomo negli istanti che precedettero la sua fucilazione ebbene Brancati nella pagina del suo diario che testé ho ricordato ce ne diede preventiva documentazione
Ma tornando a Machiavelli per concludere Brancati in nome della moralità rifiutava quanto asserito dallo scrittore e storico fiorentino e perché Brancati da moralista risentito non poteva apprezzare la specifica moralità della politica
Del resto la moralità di Machiavelli aveva come obiettivo il mantenimento di uno Stato la salvezza dello Stato
E questi sono concetti che sarebbero tornati d'attualità in un'epoca in cui Brancati era scomparso già da anni
Ma ci sarebbe da dire altolà a proposito della specifica moralità della politica finalizzata alla salvezza dello stato e al senso dello Stato dei siciliani
Per esempio questo se è vero che con Machiavelli l'etica cristiana la sola imperante sui tempi ha dovuto fare i conti con l'autonomia della politica è vero anche che storicamente in Sicilia non esiste una forte idea dello stato né una diffusa moralità cristiana
E in questo ma è un altro tema Leonardo Sciascia ancora lui sempre lui avrebbe molte cose da dirci grazie dell'attenzione
Fa fatica ve lo dirò io stesso
E dirò parlare della giustizia in una mattinata dedicata a Sciascia
Sottolineando qualcosa su Vittorini
Vittorini che fu uno dei punti di riferimento
Essenziali
Dice ascia
Per noi che
Oltre a conoscerlo personalmente
Come è stato per Matteo Collura anche per me almeno un decennio no almeno un decennio in decennio dal mille novecento sessantadue fino al mille novecentottanta gli anni di Palermo quando con la mia vecchia lancia si andava in giro per conoscere i luoghi della scrittura i luoghi degli scrittori
Spinto soprattutto io dal desiderio di Sciascia
Visitare per esempio i luoghi di Francesco Lanza Valguarnera
Di visitare Scicli andavano con la mia automobile di visitare il Museo Dini uccello
Soprattutto però Vittorini
Questo Vittorini che era poi il il mito della della Poesia
E la politica
E Vittorini e il fascismo
Vittorini e gli Autori americani che segretamente leggeva e traduceva Nico parlando
Di Vittorini in un contesto ci Asciano come quello di stamattina
Partendo dal presupposto della giustizia ecco furono due maniere completamente diverse anche se poi andava a congiungersi
Nel sentimento della giustizia e di Vittorini
Non c'era possibilità di scriverne di parlarmi avendo quei riferimenti precisi
Storici e storicista ICI che erano di Leonardo Sciascia in Vittorini non troveremo un tra Diego la mattina non troviamo il don Luigi Di Todo modo
Non troviamo la combriccola affaristica
E quindi contro la giustizia dello stesso Todo modo non troveremo il l'inquisitore
Della Morte dell'inquisitore appunto il concetto di di giustizia in Vittorini è molto più collettivo anche se e proprio dicendo la con i vecchi giuristi romani per l'argomento a fortiori il più contiene gli meno perciò con questo non è che si voglia assolutamente sminuire
Quello che fu nell'impegno
Dichiarato dichiarati stimo di Vittorini nei confronti della giustizia in un tempo diverso rispetto a quello di Sciascia ecco però altrettanto importante come fu quello di Sciascia
La volontà io questo mio breve intervento lo lo scrivo sempre perché altrimenti vado e per due mila e i dieci minuti che mi sono stati concessi per telefono dalla signora Moscara ecco il sentimento della giustizia in Elio Vittorini ossia e oggi va mi pare perfettamente
La nostalgica del Gran Lombardo
La volontà di Elio Vittorini di essere oltre che scrittore
Un testimone attivo del suo tempo
Fece sì che in lui letterato dell'uomo
Andassero sempre di pari passo e che ansie speranze dell'uno fossero contemporaneamente quelle dell'altro
In un periodo in cui lo sappiamo benissimo
Cospicui erano gli esempi di scrittori che a causa del momento storico di grave limitazione di grave soffocamento
Trovavano più giusto più utile forse anche più conveniente pur senza rinunciare ad una posizione di isolamento ecco trovavano più giusto più conveniente cedere a qualche calcolo di separazione
L'uomo lo scrittore l'uomo che agisce l'uomo che pensa
Partendo da una Sicilia povera emblematicamente a diciotto anni Vittorini si trovò a lavorare nel Friuli
E si trova a lavorare alla costruzione di un ponte che ebbe per noi un significato fortemente iniziatico
Costruire un ponte scrisse
Non è lo stesso per costruire un tavolo o costruire una casa
Se si comincia la costruzione di un ponte non si possono più sospendere i lavori
Una volta cominciato nella vita come nella letteratura Vittorini seppe di non potere più sospendere
Come un muratore come un operaio di giornata della terra da cui era partito
La Sicilia
Che era la Sicilia delle Terme ingiusti
Quelle imposte ma anche diciamolo francamente chiaramente
Diceva Collura la mancanza di una coscienza politica quelle imposte ma anche quelle favorite se non addirittura autodeterminati
Nel contesto
Di una società ambigua tra spirito di rivolta
E desiderio continuo di assenza
L'Italia oltre la Sicilia l'Italia del nord
Era la terra di un altro tipo di ingiustizia più raffinata più descrivibile
Più interpretabile sotto il profilo politico di un regime che pretendeva come tutti i regimi della storia di consacrare all'altare del diritto anche l'ingiustizia in questo quadro Vittorini
Il sentimento della giustizia secondo Vittorini inteso come ansia di sincerità
Mille e novecentoventotto
Passa la legge elettorale fascista
Passa la legge fascista sulla stampa
Si firmano i Patti lateranensi
L'ansia di Vittorini e contro la repressione e contro la censura e contro la legittimazione concordataria ansia intima psicologica autobiografica
Su cui si pongono le basi dell'impegno storico e sociale che con coraggio e misura
Egli però di svela
Nella sua vita pratica
Impegna perciò non più intimo e psicologico bensì politicamente e socialmente portato
La guerra la guerra sempre ingiusta
Era alquanto lontana ma ce n'era un'altra di guerra
Che faceva fremere l'Europa una guerra quest'altra cui anche Sciascia
Molte volte si riferì per pensare per scrivere la guerra di Spagna
Sinonimo di repressione e i legittimazione della libertà
Portata alle estreme conseguenze
Italia e Spagna
Con Guerra e senza guerra il trionfo dell'ingiustizia era totale l'ingiustizia che non si appaga di se stessa e si spinge alle estreme conseguenze imponendo i termini di una verità che tale non è
La verità non è la purezza
La purezza secondo Vittorini ricordiamo le città del mondo
Nome in lacrime
Ma la storia non è neppure la verità
La sua ansia di purezza
La sua ansia di verità la sua ansia di giustizia Vittorini la condensa soprattutto in conversazione in Sicilia
Libro di furori come egli stesso dichiara ancorché astratti furori di un genere umano perduto
Il desiderio e l'azione il desiderio e la giustizia a Milano come in Sicilia
Milano è quella dell'anteguerra
Avrebbe scritto
Un romanziere napoletano più tardi
A Milano non fa freddo
Quella di Vittorini era ancora una gelida Milano
Mentre la Sicilia era come la solita Sicilia ce lo scirocco in Sicilia
Fragile lo scirocco dovunque per una ragione o per l'altra la sospirata azione e appassita
Ad appassire la e la pattizia
Al Nord la patria del calcolo o della paura
Al sud la solita esistenziale apatia
E Silvestro della conversazione in treno verso la Sicilia si illude di essere in viaggio verso la felicità e la verità
Ma si accorge subito ancora su un treno
Di essere in viaggio verso il solito mondo di fame
La fame emblematica allegorica che non è soltanto biologica
La fame della giustizia e chiese
Mangiano tutti America la mattina
Credo di sì risposi in un modo o nell'altro
E il Mezzogiorno e gli chiesi allora mangiano tutti il Mezzogiorno in America
Credo di sì dissi io in un modo o nell'altro e la sera e gli chiese
L'America
Il sogno di Vittorini il riferimento come esempio della libertà
Della vita della cultura l'amica di Faulkner viste invecchi degli scrittori Cheli segretamente traduce sul e sulle cui pagine affascina le sue speranze di giusti
Nella conversazione ogni dialogo e teso alla ricerca della verità
Alla ricerca della giustizia
In un contesto di difficoltà estreme di offese che dovrebbero fiaccare ogni volontà in un clima di guerra pressoché totale
Guerra dichiaratamente simbolo non sono di crudeltà ma soprattutto di ingiustizia
Silvestro arrivato in Sicilia incontra il fantasma del fratello Liborio morto proprio in guerra appena un mese prima
Il fine della guerra e dichiarato
Fare continuare tutte queste cose e questa Sicilia e questo mondo
Uomini e no
La mia purezza
La mia feroce entrambi antidoti paradossalmente del comune nemico l'ingiustizia ed allora emerge dal colloquio con la madre in Silvestro nelle pagine culminanti della conversazione la Nostalgia di chi giusto puro e non ingiusto fu il nonno il Gran Lombardo
Che cos'è un gran lombardo
E un uomo dissi
In un momento in cui viviamo la nausea
Per ricordare la catalogazione cherchez Anna dei mezzi uomini degli omini si ripiglia ancora uno dei quaquaraquà
La Nostalgia di Vittorini diventa la nostra
La nostra Nostalgia di quell'uomo che Vittorini scrive con la maiuscola
Virgolette l'uomo sensibile buono ma anche forte proteso verso gli altri doveri
L'uomo della giustizia
L'uomo dei gran lombardi del Gran Lombardo in questi giorni di piccoli lombare
E che cos'hai figli Kiss e gli chiese spine
Non sono che spine spinello vedi l'altro che spine
Spinelli e con questo a io per me dico basta andiamo un poco più avanti
E parecchio tempo che andiamo un poco più avanti
Un uomo lotta mio caro Elfo più forte per questo per lottare ma un uomo si stanca pure e ora ho voglia di lasciarmi andare di sedermi
Perché non credo più
Non credo più nel più avanti
Almeno per ora
Però non nego niente
Ma qui che razza di lasciarsi andare sarebbe uno si siede dovrà un po'di speranza qui che speranza c'è
Sono frasi interrogativi che ho tratto dalle donne di Messina
Sembrano frasi ed interrogativi dei nostri giorni mentre parliamo di giustizia e sappiamo che qualcuno come risposta della vita alla letteratura
Ha detto basta
Non li ritengo come risposta letteraria alla vita
Cioè in senso contrario non lo possiamo dire
Anche perché se questo convegno è stato promosso si vuole chiaramente offrire un contributo letterario all'attuale dibattito sulla giustizia uno si siede
Dove ha un po'di speranza
Tu puoi non fermarti
Parlo l'altro alla fine mica vi dico che tu li devi fermare tu puoi andare avanti
Ma qui non c'è anima viva
E tu vai dove ci sono le anime vive vai più avanti ma è più avanti ma qui non c'è la l'ombra di un filo d'acqua e tu vai più avanti non c'è un riparo per la notte e tu vai più avanti
E ora
Camminavano insieme
Quello che voleva andare avanti e spine che invece pensava di volersi fermare
La giustizia non si trova la giustizia si cerca con ostinazione
Ce lo dice Vittorini nella sua forma politica
Ce lo dice Sciascia nella sua con la forza fortissima
Scusate il bisticcio con la forza fortissima della sua denuncia
Ho parlato
Di Vittorini anche riportando queste pagine questi dialoghi
O ha parlato di Sciascia
Mi viene di ricordare
Un verso di Pound
E russe si accorse
Che parlando di Elia invece avevano parlato di Odisseo grazie
No more
In occasione offerto dalle
Della quale sono riconoscente
Mi consente innanzitutto rivolgere il saluto
Fraterno a Maria Sciascia
Maria
Compagna
Della
Col quale ho avuto quarant'anni di fraterno rapporto
La cui scomparsa mi ha colpito e che io ricordato come coscienza critica della nostra società
Il centro di questo convegno e Sciascia
E ho ascoltato con grande interesse le relazioni imperniate in gran parte sul tema dalla mafia
Il collegamento naturale ed è naturale che una appendice alla tematica sia dedicata ad uno scrittore che della mafia fece il centro di tutto le sue attenzioni ce al Giuseppe Guido Lo Schiavo
Molti di voi non ricordano soprattutto anche a livello di informazione comune per via di quella trasposizioni in film del suo romanzo
Piccola Pretura
Il quelle de il nome della legge che l'organizzazione con tanta grazia ha voluto fare rituale aiutare l'altro ieri sera
Giuseppe Guido Lo Schiavo
Fu uno di quei ragazzi del novantanove
Coloro che nati in quell'anno di fin e secolo sono rimaste nella traduzione con l'appellativo di un ragazzo
E allora si ha sì attiene anche l'altro appellativo
Giudice ragazzino
Perché a ventuno anni scendeva titolare della Pretura di Barrafranca nella lotta per la giustizia
Ventuno anni
E quindi nato a Palermo
Arrivava a Barrafranca
Questo centro
Agricolo della Sicilia caratterizzato in maniera espressiva dal predominio dalla mafia
Fin dal suo arrivo
La mafia
Allora dalla campagna
La mafia che aveva un aspetto
Non dico accettabile ma che consentirà qualche spiegazione
Il controllo dall'ordine la messa appunto dei contrasti
La difesa ad alcuni interessi
Non era una giustificazione dalla mafia è un'analisi di qua la che era la figura della mafia nel periodo di fine Ottocento che ben presto scomparve
Questo giovane operatore incontra un ambiente nella quale
La cultura mafiosa e l'essenza del vivere
Entra in lotta
Per affermare il principio del prevalere della legge dello Stato sulla legge dalla campagna
E lui esce
Ma la mafia una cosa molto grande molto pesante
E di lì a poco il Governo che sì succederà dal mille novecentoventitré al punto uno sorgerà una campagna forte
Contro questo fenomeno criminale
Possiamo partecipa alla lotta partecipante perché da pretore di però Franca passerà a sostituto procuratore nel tribunale
Quindi combatterà duramente il fenomeno mafioso con una partecipazione consapevole dovuta e decisa
Conclusione di questo suo impegno nel mille novecentotrentatré sarà la pubblicazione di uno nello studio su il reato di associazione
Criminale nelle province siciliane
Il fenomeno sembra che sia è stato in parte svuotato di contenuto
Non siamo prosegue la sua carriera sarà presidente di Corte d'appello sarà sostituto procuratore generale alla Cassazione abbiamo la guerra del Golfo per la crisi e dalla nostra società
La ripresa del fenomeno del brigantaggio Giuliana e compagni
Della mafia
Il problema si pone di nuovo all'attenzione
Non siamo si rivolge a questa tematica
Ma in una veste nuova
Nella veste di letterato
Pelli
Avverte ora questo bisogno di questo sfogo
Sentimentale e spirituale lo definisce
Di far conoscere
Ai non siciliani
Una del piaghe più gradevoli della sua adorata terra la Sicilia sono le sue parole
Nel quarantasette avremmo la pubblicazione di piccola pretore
Grande successo parecchi premi nazionali e internazionali e presto l'idea di da parte dei registi cinematografici di trans di di trarre da questo un film quel film fortunato che si chiamerà il nome dalla legge
Seguiranno altre opere letterarie
Uno
Condotta di paese
L'altra gli inesorabili
Tre lavori che subito dopo saranno riuniti in unico volume dal titolo Terra Mara la Trilogia della siepe
Piccola tiratura
A come
Tema
La giustizia
Come protagonista la mafia
La mafia
Vista storicamente in quelle manifestazioni che si è della fino agli anni Venti
Ma non ci sono i cedimenti
Nell'opera
Il diritto trionfa
La mafia si piega
E non ha perduto per l'autore il suo carattere di azione criminoso di organizzazione criminale
Non ha perduto
Nel
Nel volume condotto di paese
Si tratta del del reato abituale tipico dalla campagna mafiosa dell'abigeato
Della prepotenza
Dei mafiosi
E si dette anche dell'utenza dall'asprezza crudele di certe tecniche
D'indagine da parte delle forze dell'ordine
Che giungono anche alla tortura
Pur di ottenere delle delle testimonianze
Un precedente
Non da deve integrare
Negli USA mobili
Abbiamo
Il feudo
Il bisogno di lavoro
Nel tentativo di sfuggire alla necessità dell'emigrazione
La richiesta di concessione di una fetta di terreno dai grandi feudi
La volontà mandare di accondiscendenza del proprietario ma l'interruzione feroce da parte dei protettori dei feudi
Dei mafiosi che se il ferro scompare perdono la loro funzione
Quindi al centro la mafia
Milano schiavo
Come Sciascia da qualcuno
Viene considerato quasi un po'debole nei confronti di questo fenomeno
Una superficiale valutazione
Non intelligente
Perché riandare alle origini richiamare le etimologie
Riportare alcune manifestazione del passato non significa giustificare o o saltare
Se di aver ricordato che il vocabolo mafia si diffonde nel mille ottocentosessanta sessantadue se viene ricordata la sua origine araba seguendo il ricordato che le prime squadre di mafiosi
Sono giovani che si riuniscono nelle cave del Trapanese chiamate ma anche furono collaboratori della grandiosa impresa garibaldina
La conquista del mezzogiorno e la duplicazione d'Italia questo non significa esaltare la mafia
Delinquenza
Questo significa ricordare se SIS si racconta che appunto in una fase precedente il capomafia del paese
Esercitava un uovo quasi di funzione statale
Nel mantenere l'ordine e nel superare i contrasti nel dare equilibrio in un periodo in cui gli organi dello Stato non sono presente con efficienza questo non significa rivendicare una paternità Nobile alla mafia tanto più che lo schiavo assente re dichiarata documentato la sua netta decisione di considerare la mafia una criminalità organizzata
Sempre e ha spiegato che non è evidenziamo la coloritura del romanzo Tempo ingannare
Non è nell'affermazione di un'arma di avanzi storiche che possono ingannare
La mafia e un'associazione criminale va combattuta
Ed è lì nel sessantadue pubblica un lavoro cento anni di mafia
Nel quale spiega tutte queste cose
Aggiunge molti documenti
Anche oggi introduce qualcuno belle opere letterarie
I mafiosi della della Puccini dalla della di carriera sta bene
Delle opere letterarie ed alla produzione teatrale che hanno un po'diciamo così dedicato il convincimento di un pubblico superficiale
Ma sempre delinquenza sempre che venga letta
Egli nel sessantadue quando capita questo libro approva in programma anche allora sapeva di dar vita a Commissione parlamentare antimafia
Solo con raccomandate non siano parole
E raccomanda che a queste iniziative si aggiungono quello del rafforzamento dei poteri dello Stato terrore combattere concretamente il fenomeno
La mafia criminalità
La mafia da combattere
Se si vuole della società sia giusta
Questo il convincimento Dio lo schiavo espresso nelle sue opere nella stazione questo alla esigenza odierna della coscienza comune dovrebbe maturare
Gli altri
Se allora avessi pressione minima
Nessuna paura parlerò soltanto dieci minuti avendo rinunciato a tutto quello che avevo preparato
Nessuna telefonata aveva avvertito che i dieci minuti
Però sono in una situazione felicemente risolto se vice rimandiamo agli atti quello gran parte di quello che era scritto e già pubblicato negli atti alle cene con i parlare l'amico quando grazie
E allora però io non mi aveva proposto una minestra riscaldata avevo fatto un'ulteriore riflessione
Rispetto
Alla primavera dell'anno scorso
Tutte le categorie sono cambiati per giudicare vedere il rapporto lasciassero giustizia ma e nel caso specifico il rapporto Sciascia Manzoni e la sua lettura della Storia della colonna infame
Sono cambiate
Per ragioni che tutti sanno ma vorrei ricordare un caso specifico con cui possiamo misurarci scriveva Sciascia nella sua introduzione del la raccolta intitolata a futura memoria
Quindi scriveva un anno prima della sua morte
E non morirono dei suoi interventi il sacrificio personale di Tortora riprendiamo il discorso del dottor e comunque di dimostrare una un atteggiamento nei confronti dei magistrati che non possiamo addolcire
Il segreto il suo personale del Tortora era però servito a dare agli italiani il senso che i giudici potevano fare quel che volevano distruggere una persona innocente nella reputazione Emilia veri e principalmente privarla della libertà
Naturalmente è un'affermazione molto inquietante che diventa ancora più inquietante ecco le nuove categorie se pensiamo che al caso Tortora si è riferito prima nelle sue prime risposte ai giudici
Ecco perché è inquietante e che cosa m'aveva Sciascia a dare questo giudizio
Io credo non una ostilità preconcetta nei confronti dei magistrati in quanto tali
I magistrati io leggo così la l'intervento diceva sì al riguardo sono in gran parte una metafora
E tutto quello che giudicante
E se non ci pensiamo noi siamo sempre tutti giudicanti
Lo sono i magistrati in modo iperbolico un emblematico lo siamo i professori ma lo siamo tutti perché tutti continuamente impostiamo la nostra vita giudicando e quello che il la de terre se ad un secolo riferire a tutti quanti leggiamo virile in il pensiero di Sciascia come metafora generale della nostra vita
Nel suo rapporto con la storia e la colonna infame testo terribile come sa chi l'ha letto perché è improntato a una visione nella storia manzoniana assolutamente opposto a quello dei Promessi Sposi
Manzoni lei pone il problema
Se la Provvidenza
Sì ad accusare o da negare ecco il grande dilemma
A cui Sciascia ha guardato
Come fatto dilemma portante di tutto il suo modo di leggere Manzoni la Provvidenza la Provvidenza seta negare o seta accusare
E una sua risposta
Rispetto al dilemma
E in Morte dell'inquisitore nuovo che è stato già citato
Il
Dei quella mattina
Sottoposto alle torture che tutti sanno
Alla fine conclude per l'accusa
Ed io era accusare che vuol dire
Dando attivo anche in senso più generale
Il problema del senso della storia
Se la storia ha un senso se la storia un significato se lo sono storia una finalità o se pure siamo abbandonati a un mondo di casualità in cui ognuno agisce senza principi e senza criteri
Che era il vero reale dilemma credo di tutta l'opera di Sciascia aveva il problema della giustizia per Sciascia è il problema del senso della storia
E il problema di dio è provvedano giustiziabili problema nel senso che la storia ma c'è un'altra risposta è un'altra tematica sempre in rapporto al Manzoni
La responsabilità Sciascia sceglie tra l'impostazione di Pietro Verri in osservazioni sulla tortura e l'impostazione manzoniana sceglie per Manzoni quella di Verbier l'ignoranza collettiva di una certa epoca porta a determinati comportamenti
La posizione del Manzoni e no l'ignoranza collettiva che magari può anche esserci ma la responsabilità individuale dice Manzoni i giudici che giudicano torturano tormentano inducono alla compressione indie gli accusati di unzione
Nel negli anni la peste sono ben consapevoli le star operando il male e aggiunge mansioni questo è per fortuna è per noi un una ragione di consolazione
Perché sappiamo che si potrebbe almeno agire diversamente essendo un fatto di responsabilità individuale però come conciliamo o rapportiamo non concediamo
L'assenza l'accusativo
E la responsabilità individuale
Credo che possiamo trovare numero comune denominatore un tratto che unifica ed è ancora il gesto dei della mattina gesto per cui si è riferito più volte quasi cioè l'uccidere l'inquisitore
Ecco il gesto ed ecco la salvezza
Uccidere l'inquisitore significa affermare la ragione affermare il valore affermare l'umanità contro l'Inquisizione
Nel senso più metaforico come dice esplicitamente Sciascia e dell'Inquisizione a tutte in cui si uniscono tutti hanno pecca dell'Inquisizione ognuno di noi
Ripeto può essere un potenziale inquisitore
E la se la risposta è questa
L'uccidere l'inquisitore credo che in questo sia il nucleo vitale essenziale del messaggio del grande messaggio che Leonardo Sciascia accertato
Nella sua ma nella sua quintessenza
Non so se c'è l'accusa relativo forse la storia non ha senso
Eppure abbiamo responsabilità individuali siamo responsabili dei nostri atti e allora uccidiamo l'inquisitore grazie
Se mi posso permettere un attimo Nicola Mineo ci ha fornito una lettura illuminando però fosse come dice lui sarei contento purtroppo penso che sia un atto di ribellione chiude poi inquisitorio ritorna il processo penale dicono i sa qualcosa chi pensavamo di averti
E si continua la ucciderà e una visione disperata allora della dell'esistenza allora scusi era proprio tanto per dire che era è stato efficace anche sempre nel allora Rugarli
Lo scrittore Rugarli sulla soluzione sbagliata
L'invenzione della realtà
Quelle di Monica Gemelli
E di silice piemontese
è un Brunel collettaneo
Recentemente proposto dal figlio guida editore
è libero hanno collaborato alcuni scrittori italiani
La nonna
Sebastiano Vassalli
Chiarificato il proprio contributo
Nonostante fosse stato sollecitato è interloquire
La regione del diniego
E resa esplicita dei curatori
Ai quali preferisco cedere la parola
Con generosi amicizia
Tutti gli scrittori interpellati hanno accettato di buon grado di parlare anche a mente di se stessi e del proprio futuro
Tutti meno uno
Sebastiano Vassalli
Che telefonicamente
Ha fatto sapere di ritenere incompatibile la propria presenza con quella di scrittori meridionali
Illa
Vassalli il Cristo parlando
E lo stesso
Che dopo essersi occupato di inquisizione di roghi
Con venticinque anni di ritardo sugli Nardo Sciascia
Poi sono pochi mesi
Ha rimproverato lo stesso Sciascia un abito mentale un virtuoso
Una Chittolini incorreggibile
Alla allusioni
Così viene anche neri mai con il loro nome cose e persone
Non intendo rispolverare la polemica
Cesa devono essere il titolo di interazioni razzista
Anche perché mai fu pronunciata così a più falsa
La vita e l'opera di Sciascia
In realtà dicono tutto il contrario
Di quanto asserito dello scrittore piemontese
Basti andare a leggere o da rileggere
Le pagine di nero su nero
Caso mai e se qualche così impressiona nella produzione letteraria di Sciascia
E la sua anti vigenza
Il suo andare a cogliere temi chi solo con il passare del tempo
ViviMilano nel loro tremende incidenza sul costume civile
Valga per tutto l'esempio della mafia
Un discorso che nell'area narrativa di Sciascia emerge già al principio degli anni sessanta
Quando militari non dura un tale discorso appare lontano romanzesco venato di esotismo insulare
Stesse considerazioni si impongono per la degradazione se non per la degenerazione della politica
Altro tema esplorato con pieni ritmo da Sciascia
Ben prima che esplode il caso Moro
Dunque
Volendo dire pur sommariamente del problema delle giustizia nell'opera di Sciascia
Occorre entrare piazze pulite di molti stereotipi
Uno dei quali quello raccolto da Vassalli
Come vede il nostro un connivente
O forse un testimone ammiccante
Singolare destino per quella che di certo è stata una delle coscienze più vigili del nostro secolo
Costantemente impegnata in prima persona in prima linea
E si pensi al complesso rapporto di odio amore con il Partito comunista
E alla militanza radicale
Al tempo in cui Pannella non era stato folgorato dall'apparizione di Silvio Berlusconi sulla via di Damasco
Con Secondo e
Più subdolo stereotipo
Attribuisce a Sciascia
Nei confronti del tema della giustizia
Una posizioni nichilista o come si sarebbe detto una volta qualunquista
Non solo non vi sarebbe giustizia
La qualsiasi giustizia sarebbe impossibile
Per effetto delle tare chiedono giurano il Consorzio cosiddetto civile
Dove
Al di là di ogni contraria apparenza
Continuerebbe a valere la legge della giungla l'amara constatazione che Omo omini lupus
Peggio
Le regole servirebbero vestire di decenza
Il sopruso della classe egemone a danno delle classi subalterne
E infatti nel Sud d'Italia si afferma
Non so se il detto sia valido anche in Sicilia
Chi inventa legge inventa frode
Bene
Non userò contestare che tutta l'opera di Sciascia si attraversa da un radicale pessimismo sugli istituti di giustizia umana
Istituti di cui si appropria chi detiene il potere
In proposito si rilegga hanno in L'affaire Moro
Le parole di fuoco riservati al potere il suo vero profugo il Rutilio significato
Il suo volto lie to stupido fiducie
Oppure in il cavaliere la morte due battute al vetriolo
La sicurezza del potere si fonda sulla insicurezza dei cittadini
E il diavolo era talmente stanco per lasciar tutto e gli uomini che sapevano fare meglio di lui
Potrei insistere nelle citazioni ma serve tempo perso perché nessuno mette in dubbio il tremendo sconforto che anima Sciascia quando venga sollevato il tema della giustizia
D'altronde quale persona sensata
Bisognerebbe far professioni di ottimismo
Agli studenti di giurisprudenza
Il primo insegnamento impartito
E che una cosa è la giustizia
Aspirazione ideale nobile quanto campata per aria
Un'altra cosa è il diritto in senso oggettivo
Cioè la legge
Ossia il complesso di regole che disciplinano le vita sociale eventualmente anche in barba esigenze di moralità di equità di misericordia
Il tarlo che è presente in ogni pagina di Sciascia
Questa mancata coincidenza tra giustizia e diritto
L'unico dico il su misura sino a ciascuno il suo viene scandito con un leit motiv e intonazione Saro D'onirica
Ma pure straziata
Chi non mia Diritto e giustizia
Suggerisce a Sciascia l'affermazione
Ancora adesso ricordata con scandalo
Ma con lo Stato né con le Brigate Rosse
Non si tratta di un'apertura di credito al terrorismo
Podium furbesca astensione inattesa di saltare sul carro del vincitore
Si tratta soltanto
Sì certo
Nel corner d'accordo d'accordo
D'accordo tra d'accordo d'accordo Matteo né con questo Stato non precisazioni impeccabile d'accordo d'accordo
Vedrai poiché che tutto quanto è vero si salda perfettamente avrà il seguito del discorso
Si tratta soltanto che la immedesima denuncia del collegamento tra il potere e diritto
Queste premesse
Condivisibili che ogni persona di media sensibilità
Non conducono affatto Prodi negativi odor Prodi chiave nel cinismo e dell'equità del cabernet vorrei dire
Sia formula non suonasse riduttiva
Che tutta l'opera di Sciascia intese ad accusare e chiedo sconforto S. immanente sollecita un diritto finalmente il giusto
La discrepanza diritto ingiustizia
Sebbene cara a magistrati avvocati
E più ancora gli avvocati che diventano ministri
Non è una necessità inderogabile ineludibile non ne necessità naturale
Né si deve eccepire che le stesse discrepanza scaturisce dall'osservazione del comportamento umano
Non è il comportamento che noi ci è suscettibile di cambiare e il discrimine tra gli uomini e le bestie riposa per l'appunto sulla mutabilità delle scelte umane
La fatalità di un diritto ingiusto e la foglia di fico che serve a nascondere il vecchio homo homini lupus e non per nulla le scienze giuridiche rivendicano il loro carattere preminentemente formale
Il loro esserino buccia che riscoprì abbellisce una sostanza decisa altrove
è stato detto che la Sicilia di Sciascia e metafora del mondo
Conservazione impeccabile
Vorrei anche su giungere che il mondo nella lettura che Sciascia nel propone
E tormentato e dilaniato dai molteplici voti tra i quali il piercing Lante e assenza della giustizia
L'assenza delle giustizia insopportabile e benché Sciascia attratti siccome piaccia di lasciar balenare le mille facce un qui si manifesti reale
Vi è in un candido un'asserzione cruciale
Le cose
Sono quasi sempre semplici
Così nessuno quasi sempre semplici
Il vivissimo
Anche la giustizia è semplice
L'eccitazione barchesse che suggella l'affaire Moro farebbe intendere che ne ricerca del vero le soluzioni sbagliate le più visibile mentre assoluzione vera sia piatta si nasconde viene occultata
Queste enunciazioni non smentisce le rivendicazioni della semplicità così come formulata in candido tutt'altro
Proviamo ad applicare questi concetti al binomio Diritto e giustizia
Il diritto che sin troppo evidente ingombrante pretende di essere conosciuto anche da chi non lo conosce né accordo giustificazioni e attenuanti a chi protesta si riappropri ignoranza
Volevo essere noto tutti però il farraginoso che l'illuso tentacolare
Ed è così perché in realtà il suo scopo e di non esser noto di alcuno tranne i pochi si occupano la stanza dei bottoni
Invece la giustizia è nascosta
E nonostante le soluzioni si è dimesso implicita elementare
Tutto o quasi tutto si consuma contro di essa
Un il comico nessun tribù nere
Altri non ledere oneste vivere ha bisogno di altro l'ingiustizia certo a voler spaccare il capello in quattro distinguere tra il giusto e l'ingiusto può diventare un problema tremendo
Ancorché questo rovello sia stato un maliziosamente esasperato
Poi legare con ogni Angelo giustizia nel regno di utopia
Il cuore di ciascuno vi è un sentimento un sentimento che non sbaglia estiva volta a volta comanda ciò che si vede e non si deve fare
La soluzione giusta eguali ascolta tale sentimento mentre le soluzioni sbagliata e la legge
Con i suoi sofismi con le sue Aule con gli esuli clitoride con le sue sentenze io adesso cornici ispezioni
Alla gare di matematica raccontata da celle Rizzo elettivi
Si è sostituita la gara di giuridicità
Dove magistrato ispezionato il magistrato ispezionando
Rivendicano in un crescendo rossiniano
Il potere di denunciarci a vicenda per trasmissioni concernenti il muso dello strumentario procedurale
Legge
Va identificata con il potere dello Stato ma non solo con quel potere
Le leggi dovunque sia potere qualsiasi potere
Ogni potere fabbrica la propria legge
Non c'è bisogno di scomodare i Santi Romano per intendere perfette simili mia che passa tra i due termini
E non è per modo di dire che si parla di legge della mafia della camorra delle delinquenza
Quando ieri si parlava delle legge dei terroristi con l'altro ieri dei propri elettori
Anche Aldo Moro fu massacrato i nomi delle legge esce carnefici dissero di averlo giustiziato
Cioè di averlo ammazzato in conformità al diritto
è vero che i nomi delle legge che la Santa Inquisizione supplizi Ava e mandava al rogo
Dunque la legge è perché ne è sempre e comunque a chi vince al più forte
Questa aberrazione
Fu ben chiara Leonardo Sciascia
Cioè l'otto con tutto se stesso per smascherare l'inganno
Non ebbe timore di essere giudicato un utopista lui
Così l'ironico così disincantato così consapevoli della impossibilità di vivere senza sporcarsi
Almeno un poco
Al ripudio delle soluzioni sbagliata consacrò la suite e le sue opere
Giustamente fece un errore di quella Diego le macchine di Racalmuto tratte
Carcerato sotto accusa di eresia
Bruciato vivo nel mille seicentocinquantotto
Per vedere accoppato quelli feriti gli stringevano il Pulci inquisitore Giovanni Lopez Cisneros
Sino all'ultimo
Leonardo Sciascia combatti
No nel nome della legge bensì in nome della giustizia
Pensò come traspare decide ultimi scritti
Ha un disegno imperscrutabile
A qualche cosa di eterno ineffabile
Qualche cosa chi niente a che vedere con i vigili l'inquisitore
E che tuttavia indica una strada al cui fondo c'è una speranza
Trasformare in Sciascia in un uomo pio due volte incipiente
Sarebbe mendace oltreché oltretutto
La rammentare che il cumuli di chiuso
Credo che sia lecito
Sede redigente avere quelle a Tano intanto le pratiche di fede
Quanto alla sollecitudine
Per il destino di chi abita sulla terra
Con una buona pace di Sebastiano Vassalli
Lascia fu limpido autentico semplice
Tutto preso dal miraggio di legno umanità suscettibili di resistere
Al Canetti hanno oltraggio della morte
Non con batteri
Per il Premio Strega
Una decorazione di qui non fu insignito
Credette nell'eternità dello spirito
E nonna in quella dei premi
Una scelta
Che se non manca di stupire le società letteraria
Raccoglie il consenso dei posteri
Ed è ciò che conta vi ringrazio
Bene adesso come penso che il convegno farà vedere la nostra sdegnata protesta nei confronti di un atteggiamento di in un intellettuale di intolleranza nei confronti d'assalto
Io un minutino sono da lei la parola per un minuto un minuto ciascuna il relatore per dire la cosa che più che è più è non si può far passa minuti non c'è un minuto ciascuno non più però comincia giudice danze e non voglio far polemica ovviamente non più c'è stato un intervento
Che mi ha fatto dire cose che io non ho assolutamente ha detto
Non ho assolutamente letto che Sciascia votò contro i giudici
Ho semplicemente detto e così è stato fatto un referendum contro i giudici ho poi fatto riferimento al fatto che in questo referendum Church evocato in un certo modo e ho rispettato le ragioni di coscienza che la portarono a questa decisione quindi che poi abbia votato a favore o contro i giudici questo Eurostar ritengo a me dirlo a me ad altri
Anche se qualcuno dice che voto a favore dei giudici non importa a me importa sapere che io non ho detto che vota contro i giudici ma un semplice fatto mente fatto riferimento
A questo referendum che era contro i giudici quando poi alle strumentalizzazioni
Probabilmente anche su questo per colpa mia ovviamente non sono stato capito perché non mi sono spiegato bene ma io non mi sono guardato
Dal strumentalizzazione cioè ho individuato Finch esce una persona che venga strumentalizzata e quindi polemizzare su questo mi pare non avete capito quello che io ho detto ovviamente perché io non mi sono espresso ben grazie
Niente brevissimamente io non posso essere d'accordo con quanto detto sullo schiavo
Nel senso che naturalmente è vero che lo stiamo fu uno dei magistrati di punta del pull antimafia chiamiamolo così di periodo fascista
Processo di Monreale altri processi fu in prima linea fece il suo lavoro identificò come la giurisprudenza del tempo la mafia come associazione a delinquere però i tempi cambiano i tempi della storia cambiano
E quella era una fase di scontro tra lo Stato e la mafia
E lo schiavo dei suoi prese la sua posizione di combattimento chiamiamolo così
All'interno della della struttura della magistratura
Poi nel secondo dopoguerra la questione cambia cioè come tutti sappiamo c'è un appeasement tra lo Stato e la mafia
E lo schiavo appreso la sua posizioni in quello schema come dimostra chiaramente da un lato il romanzo in cui è la mafia consegnare il latitante allo Stato così come aveva consegnato Salvatore Giuliano e tanti altri
Ma al di fuori di finzione le di metà di me la metafora letteraria ci sono ai medici azioni che sono scritta e quindi manent di lo schiavo che sono indubitabile come l'elogio scritto nel mille novecentocinquantacinque in morte di Calogero Vizzini
In cui la stiamo diceva che la mafia non fu mai contro lo Stato Manzi diede consigli e consegnò latitanti allo Stato come nel caso di Calogero Vizzini
E conclude auspicando che l'autorevole successore
Genco Russo indirizzi la consorteria occulta la mafia sulla via del rispetto delle leggi dello Stato e del miglioramento sociale grazie finalizzata
Va be'dedicata
Debole certamente bisognerebbe ricordare anche queste
Certamente virgola sul piana ed è vero bene
Questo è verissimo solo che la differenza e queste per fare perfetto salamella differenze queste anche alle causi la mafia Villalba sparo
E invece sull'eccellenza biglie sull'eccellenza Lo Schiavo hanno pilotato la convergenza e l'assoluzione di precisi rimane e queste e qui sta il problema centrale riabilitazione nord ancora grazie giusto proviamo prodotto assisterlo
No io vorrei solo di Enrico resto ok che mi è difficile intervenire in cose che che sento come molto legate alla situazione italiana attuale
Però io ricorderei da buon francese che che Montesquieu insomma ci dice certe cose sulla divisione dei poteri
Che lo stesso Montesquieu o ci dice certe cose sul fatto che non è possibile la democrazia e senza la virtù
Grida virtù di notte estiva non esattamente il virtù del Machiavelli aggiungerei
Che Michelle succo
Sempre per il generale fu riceve gli autori di casa
Che Michel fu cova sempre insistito sul fatto che la moltiplicità dei discorsi
è un dato essenziale e credo che la molteplicità dei discorsi sia la garanzia della democrazia
Non uno aggiungere un altro