Rassegna delle riviste di politica e storia

Ecco c'è anche oggi l'appuntamento per parlarvi di storia come sempre facciamo attraverso le segnalazioni dalle riviste ma questa settimana partiamo da una notizia che riprendiamo dalle agenzie perché c'è un dato che ci può riportare ancora una volta nel merito delle cose che cerchiamo di raccontarvi in questo spazio della programmazione di radio radicale il cinque marzo del mille novecentocinquantatré moriva Stalin
Il il leader sovietico aveva industrializzato il Paese facendolo passare dall'aratro alla bomba atomica come si diceva riducendo alla fame milioni di contadini particolare ucraini
Ucciso milioni di persone il grande terrore varato il nome della paranoia
Verso gli infiltrati nazionalisti polacchi è che in questo caso in particolare ucraini
Vinto la guerra contro i nazisti insieme agli alleati pur avendo autorizzato
Il suo ministro degli Esteri molto fa firmare nell'agosto del mille novecentotrentanove con l'omologo nazista Arryn ben troppa lo sciagurato
Patto di non aggressione
Per la divisione della Polonia e negli ultimi anni stiamo leggendo dei resoconti dell'Adnkronos negli ultimi anni
Stalin e questa figura atroce che rappresenta le tragedie le gravissime contraddizioni
E che sci perseguiremo del novecento appunto
Questa figura è stata rivalutata come abbiamo sentito dal regime russo per il suo ruolo in particolare avuto nella più grande guerra patriottica definizione putiniana di questi anni e nel recenti anniversario per la vittoria della battaglia di Stalingrado è stata inaugurare una sua nuova stato nella città che ora porta il nome di Volgograd aprendo tra la strada a questa incredibile in parte eversione della propaganda che vede oggi la Russia impegnata né l'aggressione all'Ucraina il Mulino non nuova guerra fantasmagorica contro un nazismo che
Solo nelle parole di Putin i sondaggi degli ultimi anni e questo è il tema di interessi sondaggi degli ultimi anni indicano percentuali crescenti
Dire uscì che ne stanno rivalutando ne hanno rivalutato la figura per questo diversi russi in queste giornate cinque marzo hanno deposto fiori in suo onore l'ultimo sondaggio un sondaggio sulla sua figura svolto da ricercatori russi nel due mila e ventuno indicava che il cinquantasei per cento dei russi che avevano una opinione positiva questo è un l'argomento con cui apriamo oggi per e dunque di cosa parliamo parliamo di storia del lusso della storia come appunto
Il fatto di tacere me o di diciamo mettere in ombra alcuni aspetti poi diventa ed è sempre un elemento che interessa la politica in particolare le autocrazia e allora veniamo invece a archiviare questo filo se c'è e partiamo da un po'più lontano e parliamo invece di che cosa avviene in un altro settore del del pianeta parliamo della storia del vero oltre il vero l'emancipazione femminile
Nell'Islam è un saggio di Mario Bazzanini che vi segnaliamo dal numero due di Mondo operaio che è uscito da pochi giorni come sempre
Lo segnaliamo in questa trasmissione ci sono molti contenuti e cercheremo di segnalare bellico
Anche nelle prossime settimane posso imputare anche un un intervento del nostro Valter Vecellio ma appunto oggi partiamo da qui per parlare di questa questione la questione della storia e la questione delle autocrazia
Ne scrive appunto Mario Baccini e vediamo se il il paragone
Il link reggente il Cairo ventotto maggio mille novecento ventitré da di ritorno da un congresso a Roma dei mille novecentoventitré una dava interessante
Umida Saharawi presidente dell'associazione femminista egiziana scende dal treno dalla stazione centrale del Cairo e compie lo storico gesto di togliersi pubblicamente il velo al su fu urrà in arabo significa lo svelamento
Nessuna femminista Egisto egiziano aveva osato tanto prima di lei non aveva ancora quarantaquattro anni quando partì per Roma
Era la prima volta che una delegazione egiziana partecipava al congresso dell'International Human soffra già alleanza fondata nel mille novecentoquattro con sede Roma nel ville e novecentoventitré Roma ancora ospitava queste iniziative arrivò a Brindisi in nave sei maggio del mille novecentoventitré in compagnia
Di colleghe che non essendo sposati e non avevano bisogno del permesso del marito per viaggiare
Ad attenderlo un gruppo di studenti che viaggiarono con loro fino a Roma dove nei giorni successivi ebbe appunto luogo il nono congresso
Dell'alleanza internazionale per il suffragio femminile di cui poi Good Sahrawi diventerà poi vicepresidente nel mille novecentotrentacinque fino alla morte avvenuta nel mille novecentoquarantasette
Molte delegate
Vestivano gli abiti tradizionali del loro Paese meno esotiche rispetto alle africane o alle partecipanti giunti dall'Estremo Oriente erano lettere egiziane che abituati a viaggiare in Europa con un buon livello di istruzione
Vestivano all'occidentale parlavano un francese impeccabile ai giornalisti italiani
Uda spiegò che le egiziane non potevano ancora votare nemmeno le italiane potevano farlo a quelli di ritorno era peraltro stato ancora concesso alle donne in un paese avanzato come la frase
Al congresso di Roma Uda e le sue due compagni egiziane si erano sempre mostrate a viso scoperto al momento del ritorno in patria decisero che rimettersi il vero sarebbe stata un'ipocrisia quindi l'atto di cui abbiamo detto ai tempi di Hood Saharawi sulle sponde del Nilo il velo non si limitava a riassumere lo stato di soggezione delle donne nere che il simbolo di un sistema che usava la tradizione religiosa come strumento di potere
Al sussurra che indica appunto l'atto di svela sì anche da parte delle donne era anche il titolo di un periodico riformatore scelto dai fondatori poiché evocava appunto la necessità di una riforma generale della società età Usai in uno una dei dei suoi del delle sui ispiratrice era saltai di principali esponenti Dina da la rinascita culturale araba tra la fine del diciottesimo
E la prima metà del ventesimo secolo un movimento fondato sulla riscoperta delle eredità del pensiero illuminista e sul ritorno delle idee razionalista e della tradizione arabo islamica
E trovo entrato nell'Entourage di Ahmad Lufti Al Said uno degli intellettuali egiziani più influenti che introdusse nel suo circolo le idee di John Stuart Mill
Contarena Thein e e altri studio poi alla Sorbona
I beni contrito anche con Lanzone e Durkheim sotto la cui guida ottenne anche un dottorato di ricerca una tesi sulla filosofia sociale
Nello spirito dell'Anna dai della cultura francese cresce crebbe anche appunto unità Saharawi figlia dimon mette sul Tampa Sciarra evidente alla Camera i deputati primo fautore di un costituzionalismo egiziano
Il Partito liberal costituzionalista Uday entrò a far parte creando comitato centrale delle donne
Di cui fu eletta presidente quello stesso periodo che viene iniziata all'ordine massonico internazionale il diritto dell'uomo il creativo ordine misto della storia aperto alle donne fondato in Francia
E mail mille ottocentonovantatré la Nada si manifestò in molte forme un grande sviluppo del giornalismo in particolare in Egitto centrò la stampa araba un rinnovamento dell'editoria mediorentale la creazione di nuove associazioni culturali e la Fondazione
Di prime università moderne al Cairo anche a Istanbul
Punto di partenza del femminismo nella cultura araba è considerato tradizionalmente un libro libro di Kassim Amin
Tahrir al mare la liberazione della donna pubblicato nel mille ottocentonovantotto novantanove era un'accesa critica contro gli aspetti retrogradi della cultura musulmana parla poligamia il velo per anni in la loro abolizione era la chiave per realizzare un processo di trasformazione generale della società musulmana l'oppressione delle donne era già da molto tempo anche uno dei motivi della letteratura europea sull'Islam ma la questione femminile emersa nel suo come suo tema centrale soprattutto verso la fine del diciannovesimo secolo quando le potenze europee instaurarono il loro dominio coloniale nei paesi musulmani abbiamo raccontato questa storia con questa parte iniziale di questo saggio
Di Mau di Mario bacia Nini che poi prosegue con riflessioni importanti
Perciò anche sulla situazione contraddittori a dir poco diciamo del imperialismo colonialista occidentale che si rapportava con il suo da antropocentrismo e paternalismo dice
Correttamente l'autore di questo saggio e con un uso distorto strumentale di questo femminismo che comunque era nato in queste realtà che poi avevano subito subivano appunto anche la violenza del con il realismo e ci fu anche un uso strumentale stiamo riassumendo da parte dei degli stati colonizzatore occupanti anche di questi movimenti e le contraddizioni poi appunto il contatto tra le élite diciamo così che si erano sviluppate e avevano avuto rapporti come si vede come abbiamo detto anche con il pensiero diciamo riformatori e illuminista in qualche modo occidentale le contraddizioni anche l'utilizzo strumentale da parte del del
Delle Nazioni occupanti
Comunque sono temi di interesse che ci raccontano una storia cioè quella del disvelamento che abbiamo visto
Come strumento di lotta non violenta recentemente infatti più avanti l'autore scrive le recenti proteste
Delle donne iraniane per la libertà del regime teocratico si inseriscono tra l'altro dopo una lunga analisi anche in un contesto sociale ed economico drammatico che cioè in Iran nell'autore lo chiarisce bene se in passato era Principe erano principalmente attiviste
Femministe a protestare le proteste recenti includono anche donne giovani sindacalisti minoranze etniche l'insurrezione che inizialmente ha coinvolto solo dove mia giovane in alcune aree si è poi estesa allargherei a larghi strati della popolazione anche quelli e finora
Più conservatori sostenitori anche del regime iraniano una situazione complicata
L'autore fa diverse ipotesi e conclude sei vecchio a forse cominciato a tramontare il nuovo devi ancora vedere la luce sottolineando appunto
Le contraddizioni anche che esistono ma appunto questa storia per dire
Che poi questa queste iniziative e anche questi gesti non violenti appunto sono sono radicati anche nella nella cultura che possono essere e richiamati in un modo attrattivo
Andiamo avanti torniamo segnalarvi qualcosa da Italia contemporanea il numero trecento che dobbiamo anche ampiamente segnalato la settimana scorsa e vi abbiamo cenato proprio la settimana scorsa di un saggio che oggi vi leggiamo un po'più approfonditamente di Alessandro Casellato dell'Università Ca'Foscari di Venezia
E che a questo titolo tra cambio politico è svolta culturale la ricezione di una guerra civile nel mille novecentonovantuno novantadue anche oggi facciamo dei salti cronologicamente parlando e e quindi diciamo vediamo un tema che in qualche modo CD riallaccia alla scorsa settimana e forse anche quello che abbiamo detto in apertura e ha qualcosa di cui abbiamo detto poco fa cioè la il ruolo della storia e anche la questione
Del della storiografia le diciamo le conquiste del lavoro storiografico che intervengono nel dibattito pubblico vediamo qualcosa appunto di questo di questo saggio di Alessandro Casellato come abbiamo detto la scorsa settimana questo numero speciale di Italia contemporanea
Chiquita vecchi contenuti che potete
Che potete recuperare con link e che sono che sono indicati esplicitamente e si parte da un articolo proprio del mille novecentonovantadue d'Italia contemporanea numero centottantasei di Massimo Legnani
Massimo Legnani che era il direttore di Italia contemporanea all'epoca il titolare a questo proposito di storia stampa e pubblico le accoglienze alla guerra civile di Claudio Pavone
E appunto Legnani aveva accompagnato peraltro anche un movimento di rinnovamento della storiografia della resistenza sulla Resistenza
Di cui il libro di Claudio Pavone rappresentava per molti aspetti il coronamento c'era già questo movimento
Di approfondimento di rilettura appunto di rinnovamento della storica Fiera sulla resistenza
Come questo libro sia stato poi recepito nella stanza utilizzava il dibattito politico raccolto dalla storiografia eh tema di interesse per capire le questioni che abbiamo posto poco fa il libro di Pavone uscì il dodici ottobre del mille novecentonovantuno giorno appunto della uscita
E nelle librerie una guerra civile era il titolo trent'anni fa nota innanzitutto Alessandro Casellato il dibattito culturale e politico si svolgeva esclusivamente quasi esclusivamente sulla carta
Stampata dice quotidiani settimanali erano i principali luoghi di produzione dell'opinione pubblica nazionale nella stampa gli storici avevano una posizione riconosciuta cioè erano presenti numerosi la storia contemporanea alimentava discussioni che uscivano dalla cerchia degli specialisti all'epoca i lettori dei giornali
Erano pur sempre una minoranza rispetto al corpo del Paese ma una minoranza consistente dal momento che i maggiori quotidiani avevano tirature superiori al mezzo milione di copie con punte di oltre un milione qui si
Ricorda anche il record storico la più raggiunto quotidiano di Repubblica del quattordici gennaio del mille novecentonovantatré
Tutti insieme sfioravano i sette milioni di Dettori sono considerazioni sullo scenario di trent'anni fa per quello
Che accade oggi non sarà facile capire quanti e sono le persone che poi leggono si informano perché appunto i supporti sono diverse non è detto che oggi non ci si informi anzi
Sicuramente oggi ci si informa di più
E non sarà facile capire come
Prosegue l'Autore Alessandro Casellato in queste considerazioni su quel momento sull'uscita di quel libro in quella stagione
Cresceva in quella fase la domanda di storia intesa come intrattenimento e come racconto nel mille novecentottanta per esempio
Il nome della rosa di Umberto Eco fece esplodere la curiosità per il Medioevo insieme
Rendeva evidente il potenziale di mercato
Del romanzo storico
Le sfortune culturali commerciali del genere biografico di cui il Mussolini di Renzo De Felice e l'esempio più eclatante e controverso rivelano un cambio di orientamento sia nella storiografia che nelle attese dei lettori inoltre a metà del decenni fa parlando degli anni Ottanta la crisi del paradigma antifascista
Comincia a essere oggetto di discussione pubblica e il dibattito sul passato su cui passati dice correttamente l'autore sui passanti nazionali
Dalla Germania rimbalza in Italia facendo i giornali una Rina in cui gli storici scendono in piazza una discutendo tra loro ma allo stesso tempo impegnandosi a comunicare con un pubblico molto più ampio molto ampio
Si comincia a definire e quindi un uso pubblico della storia sul crescente il fenomeno del Refugio revisionismo storico ma l'uso pubblico la solidarietà
C'è sempre stata una Giunta
Mia ma le considerazioni sono importanti sulla relazione tra ricerca storica e divulgazione sulla frontiera tra storiografia romanzo
Sul rapporto tra scienza e mercato nel mille novecento novantadue a riconoscere l'importanza che nella ricezione di una guerra civile idrovore aveva avuto la strategia editoriale che si era espressa nella scelta
Molto abile del titolo e nel lancio del libro in realtà concludeva appunto
Legnani nell'articolo citato questa forzatura in questo titolo corrispondeva una tesa che c'era nel Paese si configura assai meno
Come un'intuizione del dell'editore se più come una adesività alle aspettative del mercato e questo avveniva e avviene anche nella storia
Oggi i dove c'è anche una domanda e c'è anche un mercato Legnani all'epoca
Di dichiarò solo poche righe al tema di quello che potremmo chiamare un marketing storiografico ma il punto è decisivo R. chiunque pensi
Al proprio mestiere di storico come anche un'attività sociale politica quanto corrispondere alle aspettative del pubblico nella proposta storiografica come confezionare un prodotto culturale affinché possa essere riconosciuto e quindi trovare dei lettori fruitori senza rischiare di assecondare
Quelli è quello che essi già sono pronti ad ascoltare in fondo vogliono sentirsi dire attenzione
Sono considerazioni importanti queste domande valgono per coloro che scrivono per la cerchia ristretta dei propri colleghi è valutatori ma anche maggior ragione coinvolgono chi è consapevole di entrare in uno spazio più vasto come quello a cui l'editore del libro di la Pavone intendeva rivolgersi titolare una guerra civile il libro sulla Resistenza scritto da un riconosciuto storico
Antifascista significava
Infatti toccare alcune corde del senso
Comune sul recente passato di allora guerra civile è un concetto già presente nel dibattito pubblico un concerto tanto connotato e divisivo quando Infoblu quanto in fondo indeterminato e Poli semivuota appunto da tirare
Quasi solo su di sé
Più che sui contenuti di una ricerca che in realtà era ben articolata l'attenzione dei primi commentatori nella
Nelle
Presentazioni sui giornali infatti scriveva Legnani libro sembra scomparire dietro al titolo Pavone aveva in realtà spiega Casellato aveva cominciato ad applicare la categoria di guerra civile alla Resistenza sin dal mille novecentottantacinque
In contesti strettamente storiografici una suscitando diverse reazioni da parte delle associazioni partigiane in particolare da esponenti del Partito Comunista Italiano
Che in quelle ma riconoscevano l'ipoteca dell'uso che ne fecero sin da subito la pubblicista fascista e poi la storiografia neo fascista
Infatti quando ne riparlò in un convegno tre anni dopo egli decise di collocare la guerra civile tra la guerra patriottica è la guerra di classe sotto il titolo complessivo le tre guerre
Questa fu
La scelta di proporre ai primi anni Novanta poi al di fuori del campo strettamente storiografico
Associare la resistenza la guerra civile comportava il rischio di entrare in risonanza con un sentire che si era venuto formando dalla metà del decennio precedente attraverso l'accumulo di una serie di episodi che stavano modificando
Il significato dell'antifascismo e della resistenze la crisi del PC
Precipitata dopo la morte di Berlinguer aveva provocato la rapide la rapida dismissione di un intero patrimonio di memoria dice l'autore nuovi dirigenti smantellare o non pochi anni uno dei fattori identitari della loro comunità politiche ritenevano schiacciata sotto il peso della storia l'uso ossessivo disse uno storico di grande prestigio e notorietà come Renzo De Felice cominciò in quegli anni e prendere posizioni direttamente politiche per esempio ricorda
Nel dicembre mille novecentottantasette in un'intervista a Giuliano Ferrara pubblicata sul Corriere della Sera
Chiedendo De Felice chiedeva che si superasse la pregiudiziale antifascista nella Costituzione repubblicana la guerra delle sinistre poi il titolo è una citazione Lotus libri Marco Gervasoni la guerra delle sinistre tra comunisti e socialisti raggiunse uno dei punti più alti quando nell'estate del novanta esplose la polemica su quello che i giornali chiamarono il triangolo della morte ovvero i delitti compiuti dai partigiani comunisti in Emilia dopo la ripeto dopo la liberazione altre considerazioni cui vi rimandiamo poco più avanti l'autore scrive
Nella primavera del mille novecentonovantadue
Quando questo questa nota di Legnani vede la luce la repubblica dei partiti
Sta entrando nella sua crisi finale la resistenza
è una posta in gioco delicatissima che viene messa direttamente sotto attacco in quanto paradigma fondante il patto costituzionale l'anno seguente nel cinquantesimo anniversario della caduta del fascismo all'inizio
Ed è l'inizio della guerra di liberazione in un convegno a Trieste Ernesto Galli della Loggia associa per la prima volta l'otto settembre del mille novecentoquarantatré alla morte della patria ricorderete questo
Dibattito poco prima in un'intervista sul Corriere della Sera Renzo De Felice
Lo aveva accostato ai recenti all'epoca a attentati esplosivi compiuti dalla mafia l'Italia delle bombe nata l'otto settembre del mille novecentoquarantatré in un'altra intervista uscita in due puntate sulla Stampa aveva affermato
Che nel settembre del mille novecentoquarantatré la stessa nazione che sprofonda nella voragine e non si risolleva adesso segue infatti già nell'esperienza dei CLN il trionfo della partitocrazia diceva De Felice
Della lottizzazione dei compromessi compiuti dagli attori politici tutti fascisti e partigiani sulla testa della gente e dei cittadini esclusi e sopraffatti corto Circuiti tra presente passato che sono evidenti giudizio di
Casellato ma stiamo parlando appunto di quella lettura di
Della storia e l'utilizzo dibattito pubblico in quel momento i concetti chiave che Legnani individuano con precisione come centri della interpretazione che Pavone faceva della Resistenza torniamo poco più avanti alla tema principale
Sono in realtà l'analisi delle culture dei protagonisti e della lotta e le infinite sfumature della loro soggettività qui Casellato non cita almeno di stiliste ancora un dibattito che poi ci fu all'epoca ricordo personale questo ci fu anche all'interno
Del DAP Dipartimento di Storia contemporanea dove da parte diciamo che chi aveva ancora un'impostazione strettamente e rigidamente marxista si rimproverava a Pavone proprio questo cioè il fatto di aver anteposto la lo strumento della storia soggettiva a aver lasciato
In secondo piano l'idea di una storia collettiva sono scelte importanti nella storiografia che Pavone felice con con sicurezza è che gli gli procurarono appunto dure critiche da diversi fronti
Naturalmente pone fa appunto questa scelta e di parlare anche delle Sogis soggettività Casellato dice oggi possiamo dire con sicurezza che il libro di proprio di Pavone partecipava in quel momento alla incipiente svolta culturale che cominciava ad attraversare la storiografia
Questo lo fece percepire immediatamente comunità esso innovativo seminale dice
Allo stesso tempo esso portava maturazione un lavorìo che durava almeno da cinque lustri
Questo all'interno
Del rivista che vi stiamo citando e negli Istituti per la storia della Resistenza in generale piste per esempio di ricerca di Guido qua sa che aveva aperto intorno al tema dei dell'antifascismo esistenziale
Gli studi su scala locale che riconoscevano la natura composita in realtà frammentata del movimento partigiano l'attenzione rivolta al vissuto individuale
Di e di gruppo dei combattenti progressivamente anche ai soggetti fino allora rimasti ai margini del perimetro del racconto della resistenza
Come per esempio anche poi i temi legati a i deportati per motivi razziali razzisti quelli tre legati prigionieri di guerra ecco al centro del libro c'era proprio questa scelta dimensione
Non solitaria ma certi individuale osservava Legnani all'epoca in questo senso fondatrice di un'etica dice di una moralità
Per l'epoca all'Italia per l'Italia dei primi anni novanta fu una rottura feconda Henry generatrice del canone Risi Stense Ale
Nella quale diversi riconobbero l'impronta della cultura azionista dell'attore questore questa importante nella mia vita sono poi sempre più diventato un azionista postumo ha scritto di sé Claudio Pavone nel suo libro più privato la mia resistenza memorie
Di una giovinezza diari col dato anche il momento in cui fatta la scelta della cospirazione nell'ottobre del mille novecentoquarantatré venne catturato rocambolescamente dalla polizia fascista nella borsa
E che aveva consenta urtavo un piccolo libro di Croce etica e politica i salmi la mia duplice l'ispirazione interiore diamo già assegnato questa cosa
Oggi cioè trent'anni dopo anche
Questa opposizione storiografica imperniata sulla scelta può essere più facilmente
Storici danzata storicizzate ricondotta in fondo alla vasta e rapida transizione dalle appartenenze collettive dice appunto l'autore alle identità alle identità individuali dalla classe al litio
Che in Italia matura cavallo dei decenni ottanta novanta novecento indizio interessante
Dell'affermarsi di un nuovo regime di storicità di cui oggi la storiografia insieme allora i frutti si trova ad abitare tra conclusione di questo saggio di Alessandro Casellato
Tra cambio politico svolta culturale la ricezione di una guerra civile nel mille novecentonovantuno novantadue su Italia contemporanea numero trecento lo ritrovati insieme ad altri contenuti davvero
Davvero di interesse ci avviamo alla misura torniamo a Mondo operaio per alcune segnalazioni in e chiusura
Mondoperaio di presente a pagina ottantasette lo ricordiamo il numero due rivediamo segnalato poco fa una recensione
Professor Paolo Pombeni di un libro che è un libro di interesse e di cui in qualche modo si è parlato ma non non molto che ha questo titolo Craxi e il ruolo dell'Italia nel sistema internazionale un libro di Vavassori e Acquaviva e ed è un libro importante perché ci riporta sulla storica del nostro Paese e anche sulla scelta sulla sulla prospettiva di un leader e di un presidente come Bettino Craxi cosa distingue dice commedia presidenza di Bettino Craxi da molte altre nel trend
Della prima Repubblica la parola non è scelta a caso era molto di moda negli anni ottanta
La sua consapevolezza dice Pombeni della centralità della politica estera per la costruzione di un disegno politico su cui costruire costruire un idem sentire per la nostra nazione dice convenga e poi la ricezione prosegue ma appunto è questo uno degli elementi che viene indicato in questo lavoro di versori Acquaviva che Pombeni mette in evidenza Craxi e ruolo dell'Italia nel sistema
Internazionale stampato dal Mulino naturalmente dello segnaliamo in chiusura un ultima
Segnalazione questa volta dalla dall'inizio
Ed è la domenica del Sole ventiquattro ventiquattro ore una recensione di Sabino Cassese il professor Sabino Cassese
Di un libro di interesse che parla di Giuliano Vassalli Giuliano Vassalli tra
Fascismo e democrazia biografia di un penalista partigiano mille novecentoquindici mille novecento quarantotto questo il periodo scelto Giandomenico Dodaro stampato da Giuffrè tra l'altro parentesi
Vi segnaliamo che sul sito di radio radicale trovate una delle puntate del programma
Di Vittorio Emiliani maestri proprio dedicata un Ritratto di Giuliano bastare Vassalli basta fare una ricerca sul sito di Radio radicale trovate facilmente questa davvero interessante registrazione Sabino Cassese
Recensisce questo libero pensiero di un maestro del diritto penale uno dei più importanti sviluppi nella storia del diritto nota Cassese
Quello che si realizza quando i giuristi smettono di studiare solo il diritto e cominciano a studiare anche se stessi i loro maestri i loro antenati e da dove erano tutte le armi degli storici e qui l'uso della storia
è davvero davvero secondo
Da quando si è sviluppata questa cultura giuridica di secondo grado conosciuta solo norme e sentenze ma anche chi le interpreta la scienza giuridica affatto importanti progressi la riflessione sul diritto ma anche su come si è studiato il diritto non serve solo a soddisfare un interesse storico o antiquario
Essa fa parte del diritto steso in quanto noi interpretiamo e applichiamo norme seguendo cannoni fissati nella storia
Dagli studiosi e questo è questa la riflessione poi Cassese entra nel merito ma noi vinciamo senz'altro all'articolo ma anche al libro Giuliano Vassalli tra fascismo e democrazia biografia di un penalista partigiano Giandomenico
Dodaro Giuffrè e con questa segnalazione chiudiamo anche per questa settimana questa trasmissione e ci sentiamo nella prossima occasione