Presentazione della Collana Angelo Azzurro Edizioni diretta da Giuseppe Capparelli

Penso si sente sì
Io sono Alessio Morganti insieme alla mia collega Barbara stecca a moderare moli incontro di oggi che vedrà appunto la presentazione della collana editoriale Angelo Azzurro edizioni
Presenti i nostri relatori iniziamo dalla
Presidente la dottoressa ex si chiama tra Stefania Calapai il comitato scientifico piangeva giura edizioni composto dalla direttore della collana editoriale il tutto il dottor Giuseppe Capparelli
Il dottor Fabio Di Chirico direttore servizio secondo arte contemporanea della direzione generale creatività contemporanea del ministero della cultura
Il dottor Francesco Croma psichiatra giornalista e direttore del Centro di salute mentale di Viterbo
E il dottor Alessandro bello da psichiatra psicoanalista ed autore di data gli ARPA
Per iniziare ho il piacere di aprire la conferenza stampa ringraziando cedendo la parola la consigliera delegata alle politiche sociali pari opportunità cultura trasparenza
E anticorruzione della città metropolitana di Roma Capitale Tiziana Biolchini
Che avevamo ci siamo ci siamo buonasera a tutti a tutti mi scuso se ho la voce rauca ma sono cinque giorni che sono negativa quindi non mantenuto in
Un po'di
Il mal di gola avevo chiesto alla presidente di iniziale lei è lo stesso solo per un segno di dispetto nei confronti dell'associazione perché sono un'amministratrice è una politica attenta
E quindi io volevo ascoltare prima voi comunque i temi che verranno oggi rappresentati appartengono anche la mia storia professionali e politica
Perché l'associazione che ha un nome straordinario oltretutto complimenti
Angelo azzurra Holmes è un'associazione che ha
Precorso i tempi viene da dire perché emendare un'associazione socio sanitaria stavo dicendo la presidente che ringrazio
Che io mi sto occupando da dal due mila e diciassette del Budget di salute che uno strumento di integrazione socio sanitaria che tutti conoscete
Purtroppo la proposta di legge numero centodiciassette non è stata approvata dal dall'altro Governo
Che è uno strumento che mette attraverso proprio la presa in carico integrata socio sanitaria mette al centro quello che il progetto personalizzato
E noi abbiamo Progetto di vita della della persona sia esso un cittadino disabile piuttosto che un cittadino che ha problemi di salute mentale o altro ancora
Abbiamo seguito
Con molta attenzione anche le esperienze della Dellas le di Caserta due con Angelo Righetti
Così come in Sicilia
Tutti i progetti che sono stati fatti di integrazione socio sanitaria attraverso l'agricoltura sociale così come nel Lazio abbiamo una serie di esperienze nati dal basso molto Rizzoli tali
In cui le istituzioni sono state parte
Però coinvolte proprio dal terzo settore delle associazioni dei familiari e dei professionisti che operano sul campo
Proponendo modelli di integrazione veri ed efficaci sono molto contenta che di questa incontrò io credo che avremmo ancora delazioni rapporti proficui perché il settore
Che voi rappresentate e anche il lancio di questo settore editoriale
Dentro le corde di questa amministrazione con forza perché ne appena ci siamo insediati abbiamo messo in campo una serie di iniziative contro lo stigma contro i pregiudizi
E dalla questione dell'housing sociale per i cittadini e le cittadine LGBT Cook classe al a tutte le questioni che riguardano anche la la salute mentale noi tra l'altro come città metropolitana abbiamo organizzato non solo patrocinato ma anche finanziato il convegno nazionale delle movimento delle parole ritrovate che è un movimento che io personalmente seguita alla sua nascita di Trento
Lo conosce le invio sicuramente dove familiari operatori
E
Persone che hanno problemi di salute mentale insieme attraverso l'auto mutuo aiuto ci hanno
Anche a Roma la Sala Umberto ci hanno raccontato il dolore la forza quanto può cambiare insieme dentro un processo che è di liberazioni di dignità anche la consapevolezza non sono della malattia
Ma anche la consapevolezza di quello che deve fare la comunità perché lo stigma combatterlo
Il pregiudizio è una cosa che negli ultimi sei ripercorriamo gli ultimi trent'anni della storia d'Italia ne abbiamo visto che ci sono state campagne di odio di discriminazioni diverse secondo le categorie
Che possano rappresentare per alcuni le maggiori fragilità
Abbiamo avuto tutta la storia del della GS dove venivano vissuti come attestati e decente perché chiedi consiglio comunali sono anche e del consiglio comunale di Roma eletta abbiamo fatto questa grossa iniziativa per rilanciare
Quella che il tema
Della formazione informazione prevenzione sull'HIV quindi negli anche su questo partiremo con una serie di azioni concrete
Che servono così come stiamo c'è invece un altro stigma c'è tutto gli anni se come ricompare continuamente sulla questione della malattia mentale questo è una cosa che ciclicamente
Non abbiamo superato e adesso abbiamo molto forte è invece una linguaggio violento e anche come dire l'azionista contro gli immigrati
Che spesso vengono vissuti o declinati come quelli che stanno togliendo lavoro utilizziamo a agli indigeni italiani no
E quindi come come vediamo nelle società neoliberiste c'è una ci sono dei cicli storici
Per cui lo stigma è una cosa che ricorre combattere il le diversità
Serve sicuramente a chi non vuole costruire una democrazia partecipata dove l'identità si devono confrontare ed inventiva devono avere tutte cittadinanza
Quindi il lavoro che voi state facendo non mi voglio dilungare perché queste sono dimmi che io amo profondamente CIPE poi tra l'altro voi vi siete occupati in molti settori che riguardano l'abilitazione la riabilitazione
Dei giovani del di cittadini che hanno patologie nell'ambito la salute mentale credo che con oggi inizia un percorso di condivisione e potremmo anche insieme costruire nuovi percorsi e processi perché sicuramente ce n'è bisogno
Noi abbiamo paura che io personalmente ho paura che potrebbero esserci degli arretramenti su alcune questioni
Che riguardano i diritti e i diritti di uguaglianza e diritti civili e mi riferisco non solo alla legge sul all'interruzione di gravidanza
Ma anche a quella che che è stata la grande legge di Franco Basaglia la centottanta come sapete è stata depositata due volte
Da alcuni rappresentanti delle destre xenofobia xenofobe come si dice neofasciste mi viene da dire
Proposte che andrebbero a inquinare quella legge è chiaro che la terza parte di quella legge la dobbiamo ancora applicare dobbiamo combattere invece per applicarla il lavoro che fa la Fondazione
è sicuramente un lavoro che è coerente al a questo processo percorso di attuazione della parte più importante della legge Basaglia quindi vi ringrazio di cuore benvenuti in città metropolitana
Alla buona sera a tutti grazie alla consigliera latin Tiziana Patrizia
Tiziana per averci ospitato ringrazio il direttore della collana Giuseppe Capparelli e ringrazio Piero Gagliardi che senza eguali né lui né Piero avrei potuto fare tutto questo
Sì
Giustamente la presidente
Emozionata e commossa e anche profondamente addolorata da questo periodo che sicuramente passava per un nostro fidato collaboratore e amico
Famiglia diciamo che Piero Gagliardi che ha segnato
Una parte importante di Angelo azzurro Onlus perché da tanto tempo nasce un progetto un progetto che si chiama tram che vede un connubio che fino ad oggi difficilmente si poteva vedere che quello tra
Arte e psichiatria
Un connubio difficile perché tendenzialmente sembrano dei poli opposti Piero è un è stato il cure il Stato e lo è e lo sarà ancora il curatore di aree de di molte iniziative che la o l'URSS
Porta avanti Pierucci ultimamente ha avuto dei problemi di salute e confidiamo che si
Risolvano brave
Allora scusate ma ovviamente mi sono emozionata ma lo sapevo però lo volevo ringraziare ringrazio comunque tutti gli artisti che sono qui oggi che sono stati per noi molto importanti colleghi intanto rullo Mina Welby che è qui con noi che sempre al mio fianco con l'associazione
Fabio De Chirico il dottor Crocco dottor Ballotta e Davide Sebastian anche un amico care un artista a me molto caro Gianfranco grosso e Luca quaderni
E tutti gli amici che sono qui e in particolare ringrazio ma da Bilotta Bilotta per il suo fantastico aiuta nell'editing e dei nostri della nostra collana
E per me molto importante parlare di salute mentale di lotta allo stigma e soprattutto di cultura perché solo attraverso la cultura la conoscenza l'informazione si può lottare contro lo stigma in ogni sua forma
E l'arte è uno di quei modi perbene
Però per arrivare diciamo al mondo interiore di ognuno di noi è per me è stato facile attraverso l'arte aiutare tantissimi pazienti
Non mi voglio dilungare molto perché quello che facciamo con Angelo azzurre non ebbe lo sapete da tanti anni lavoriamo nel sul campo sulla riabilitazione sull'assistenza alle famiglie il suo sostegno ai pazienti con disabilità
E ringrazio il dottore Giuseppe Caffarelli per questa bellissima aiuto per questa collana anche di cui sono molto orgogliosa e passo la parola a Lecce Morgan
Grazie
Ovviamente sono tanti progetti che la Onlus angelo azzurro porta avanti quest'ultimo e non ultimo ma enorme Angelo Azzurro edizioni pone appunto al centro quella che è arte cultura Psichiatria
E viene fatto e viene portato avanti con grande passione appunto tra questo fantastico comunicò al comitato tecnico scientifico ed era in memoria della professoressa Ivana donata Calapai
Direi che possiamo entrare anche nel merito appunto dei volumi che sono stati fatti e si sviluppa appunto in tre volumi la collana editoriale il primo sono le dinamiche dell'arte tra disagio e terapia il secondo immagini dalla pandemia il terzo e io no
Iniziamo dal primo con le dinamiche dell'arte ce do subito la parola al direttore Giuseppe Capparelli
Salve buonasera grazie di essere qui con noi questa sera per la presentazione della collana
Innanzitutto di questi primi due volumi che sono già stati stampati e l'anteprima del terzo volume ovviamente da la collana si arricchirà nel tempo fuori di di altre pubblicazioni che sono già in cantiere quindi lavoro è abbastanza lungo
La cosa che mi premeva dire sicuramente ovvio il ringraziamento all'associazione a Stefania cala pajata Antonella Lo Giudice perché il loro lavoro da dire che comunque un impegno molto forte nei confronti sia della cultura ma anche delle problematiche sociali
E questo lo si fa esprimendo l'attraverso questi progetti culturali
E in modo particolare attraverso queste collane editoriali perché oltre ad Angelo azzurro edizioni c'è anche Progetto a ed che sicuramente e da tenere in grande conto perché riguarda chi progetti artistici nello specifico
Ma l'idea della collana quale è quella di creare un un prodotto diciamo che sia una una Combin di una serie di di questioni che vengono poi sviluppate nelle singole pur pubblicazioni in che senso che ci tengo molto insieme a Stefania anche abbiamo pensato questa collana editoriale che avesse la caratteristica di innanzitutto portare avanti dei progetti inediti
Quindi non pensiamo stampe per ora di via di qualcosa che è stato già pubblicato e soprattutto che questi progetti abbiano la caratteristica di avere una sorta di corrispondenza e anche una sorta di compenetrazione fra le arti cioè un esempio le dinamiche dell'arte che porta in sé non solo la come dire la sul supporto e l'apporto degli degli autori dei saggi che riguardano purché sono storici della
Stemma anche psichiatri ma abbiamo proprio l'intervento di alcuni artisti infatti alla fine del libro a corredo ci sono proprio queste
Questo interviste che sono state rilasciate gentilmente da da degli artisti che lavorano su linguaggi e contemporanee diversificati anche dalla copertina perché la copertina un omaggio che ci viene fatto da l'uso che Antino che è un artista Brasilia Henze con sindrome di Down per la stessa cosa io no riguarderà poi ne parleremo nello specifico
Più tardi anche un lavoro di uno monologo tre teatrale della scrittrice Maria Francesca Floriani con questa o corredo di il testo figurativo di Pasquale Santoro
Ovvio che anche immagini dalla pandemia avrà la stessa caratteristica perché a corredo di tutti i saggi critici c'è un lavoro fotografico progetto fotografico di Davide se bassa ora io visto che colgo l'occasione di avere qui gli autori di direttamente quindi Fabio De Chirico e Francesco CRO vorrei lasciare la parola a Fabio Di Chirico per quanto riguarda appunto il merito di alcuni dei saggi del dinamiche dell'arte tra disagio e terapia
Sì grazie buonasera tutti ringrazio Stefania gelatai che ha avuto questa idea
Progettuale poi diciamo naturalmente soltanto i miei amici colleghi in
Anche Giuseppe Capparelli che Cortina questo progetto editoriale beh ringrazio anche perché mi è stata data l'occasione di di parlare di arte contemporanea ma in una come dire in una visione completamente diversa
Di solito quando si parla del rapporto tra arte Psichiatria ci son tanti aspetti che si potrebbero affrontare penso
Per esempio al tema della brugo dell'outsider arte no tutto il tema della della produzione artistica connessa anche all'arte terapia non lo lo si diceva anche prima
Perché è vero indubbio che i processi creativi sono di per sé strumento di di gratificazione strumento di di grande possibilità di ripresa e di rinascita
Ma anche l'opportunità di conoscere attraverso questi processi se stessi riflettevo questi giorni diciamo il mio il mio saggio nel volume
Parla del dell'arte contemporanea come luogo di disagio
Non parla non affronta tutti questi aspetti non affrontata per esempio il tema di quanto l'espressione del del disagio attraverso l'arte
Che peraltro diciamo avrebbe una ricchissima bibliografia accusa vedo diciamo non è questo l'aspetto che mi ha interessato mi ha interessato affrontare invece la questione di come l'arte contemporanea di per sé ontologicamente sia l'espressione e il luogo del dell'espressione di un disagio quindi non è non del disagio collegato strettamente all'aspetto psicopatologico non del disagio legato appunto all'aspetto della Teti con un non era questo il mio Obiettivo il mio obiettivo era invece soprattutto quello di cercare di capire come l'arte contemporanea a nella sua stessa come dire matrice istitutiva l'elemento del disagio facendo questo ovviamente
Ho anche affrontato questi argomenti sia pure come dire in maniera non non non specifica però questo secondo me è anche un modo per testimoniare quanto tutte queste barriere questa questo nostro modo di organizzare il nostro la nostra visione del mondo no il nostro modo di organizzare le nostre idee
Debba sconfinare debba oltrepassare le strutture
Come dire le strutture sociali le strutture culturali che tendono a creare e restituire dei paradigmi molto rigidi
Vi faccio un esempio molto concreto per insomma per entrare un poi capire che cosa
Intendevo approfondire nel se ne pensiamo a che cosa è l'arte contemporanea no mi faceva riflettere una cosa che l'ha detto Francesco nell'intervista non gli diceva
Che nell'intervista recente in cui presentava appunto la colla nato ad un certo punto avevi detto no ma l'arte e e le le la necessità di bellezza
è una necessità che che insomma tutti abbiano tutti abbiamo bisogno di bellezza
E quindi io mi chiedevo ma invece come mai last contemporanea è così infinita CID Anghinoni gambe non non trasmette sempre una sensazione di bellezza anzi tutt'altro
C'è molta produzione artistica contemporanea che invece violenta molto come dire
Da scalare nella nostra più profonda inquietudine e quindi mi chiedevo come mai non queste riflessioni così a volte contrastanti
Da effettivamente se ci pensate
Leggevo appunto qualche tempo fa alcuni alcuni Paesi se non ricordo male la Svezia hanno proprio da un punto di vista sanitario
Hanno finanziato e sostengono le terapie che come dire consento dei malati di accedere ai musei la visita al museo è stata utilizzo è stata considerata una una vera e propria terapia
E questo è certamente un aspetto l'aspetto della bellezza l'aspetto del rapporto estetico con con l'arte con la cultura in tutte le sue declinazioni e sicuramente mi hanno una matrice come dire terapeutica
A me però non interessava questo aspetto mi interessava invece fare emergere quanto l'arte contemporanea dal dalla fine dell'ottocento in poi cioè quando inizia
Soprattutto con il post impressionismo ma anche diciamo con l'avvento poi delle avanguardie storiche l'opera d'arte inizia ad essere il campo di riflessione sul linguaggio dell'arte e quindi l'attenzione si sposta dal dall'opera
Intesa come oggetto al soggetto che di fatto e colui che poi realizza l'opera e sempre più nel corso degli del Novecento ora non voglio come dire entrare in tutti i dettagli del mio intervento nel volume
Ma è sicuramente evidente come per tutto il Novecento il rapporto tra o tra artista opera e fruitore chiamiamolo futuro serrature diventa un intreccio sempre più stretto al punto che le all'opera non esisterebbe Unisys senza l'osservatore senza lo sguardo di chi guarda quell'opera quindi in questo intreccio in questa in queste dinamiche il tema del disagio non è più un tema come dire non è più un contenuto dell'opera d'arte e non è o non è semplicemente un contenuto
E la modalità più come dire e la modalità generativa dell'opera che sia che affonda la propria assenza nel disagio questo perché è chiaro è evidente no
Non è possibile alte non esisti al di fuori del del sistema sociale non esiste al di fuori del sistema culturale in cui viene viene creata e quindi sempre più gli artisti hanno Espresso e hanno cercato di di di porre attraverso l'opera le questioni più ingenti le questioni che sono le questioni che interessano tutti
E che tutti poi ritroviamo nelle opere con cui ci rapportiamo
Quando questo rapporto è un rapporto come dire non è semplicemente un apporto come dire passivo di di semplice
E di esseri semplici destinatari membro apporto partecipativo e un apporto in quindi ci mettiamo davvero in discussione ed entriamo in dialogo con l'opera con l'artista
Quindi la pena diventa come dire il crogiolo il il il nesso di una di un'inquietudine ecco penso per esempio a tanti artisti mi mi veniva in mente citato anche lecito anche nel volume
Un artista comincia chiuso che diventato famosissimo non solo per i suoi autoritratti ma per il tutto e è stato insomma venne scomparso due anni fa
è diventato molto famoso per i suoi ritratti
Realizzati con fotografie o con frammenti che si ricompongono soltanto con lo sguardo dell'osservatore ebbene Chuck Close se voi andate a ripercorre la sua vicenda biografica
Non solo era
Considerato un disadattato Dal Mas scuola era aveva problemi di dislessia aveva problemi di di di integrazione sociale Mark aveva una particolare patologia neurologica
Che poi lui ha scoperto nel corso degli anni prosa ottanio tra panni ossia che praticamente questa patologia gli impediva di mettere a fuoco le immagini cioè lui non riusciva a guardando una persona di fronte a lui non riusciva a mettere a fuoco l'indagine
Da questa diciamo da questo deficit chiamiamolo da questa disabilità da questa Luini mi ha fatto praticamente uno strumento invece di grande forza per le sue opere cioè quindi ricomponendo l'immagine attraverso le iniziato poi piano piano a fotografare i piccoli frammenti dei volti che andava a riconfigurare
è si componeva queste immagini che poi appunto un po'con la tecnica
Se ci pensate di può antichissime no soltanto con lo sguardo retinico nell'usciamo a percepire l'immagine nel suo insieme ebbene le ha fatto di questa sua patologia una lo lo strumento di grande affermazione personale
Questo per citare uno dei tanti casi ma sì comunque a prescindere ci sono casi ovviamente molto più più noti pensate Van Gogh dono proprio il prototipo dell'artista che in qualche modo conclude la sua vicenda umana nelle nel manicomio di sempre mi le cui opere sono oggi sia assolutamente straordinarie famosa insomma lui nella sua vita ne ha venduto solo una giustamente Anna
Per cui capite bene come il tema del disagio non è cioè si può affrontare da tanti aspetti da tanti punti di vista o pensate per esempio al tema dell'arte degenerata addirittura durante nel nel trentasei nazismo organizza questa questa grande mostra Monaco
Una mostra appunto di arte di generata
Sulla scorta di un di un antico di altri era stata come dire messa a punto nel mille ottocentonovantadue da Murnau l'autrice di questo libro che si chiama appunto gel degenerazione dopodiché viene organizzata questa nostra prima nel trentatré a Dresda e poi nel nel trentasei a Monaco con tutti gli artisti considerati degenerati di generati perché appunto esprimeva hanno
Una incrinature Udine non spoletina motu tutto troppo perché altrimenti non se lo compra Schneier parlate Daniela mi sono reso conto non se nel tempo
Va be'allora concludo granaglie raggiungendo un'attività
Scusatemi se prego prego lasciato prendere sicuramente comunque insomma questo per dire che quelle in quella mostra c'erano tutti i più grandi artisti
Della fine dell'Ottocento e tu tutti gli espressionisti surrealisti quindi questo per dire che il modo di di guardare all'arte
Chiaramente risente del momento storico del momento sociale in cui ciascuno di noi vive però ecco alla fine il senso
Di per tentare di guarda nell'arte contemporanea come un luogo del disagio è proprio quello di capire che nessuno di noi e fuori realmente dal disagio e quindi le barriere nelle le presunte
Barriere che vogliamo costruire un che ci fa comodo
Erigere no per per creare le nostre pseudo certezze alla fine di fronte all'arte cadono totalmente mi fermo qui grazie scusate se ho preso tempo
Grazie per l'intervento prima di passare la parola la mia collega Barbara spiega ci tenevo
Particolarmente a ringraziare Città Metropolitana terre il patrocinio della sala questa pace stupenda parliamo d'arte parliamo di cultura e penso che un'accoglienza simile meriti un un applauso
Ma stiamo quindi al secondo libro immagini dalla pandemia scusami Barbara si interrompono volevo sentire qualcosa anche sulla
Soffro di Francesco sulla suo saggio sulla sistema pubblicazione perché era interessante questo suo ragionamento che fa sulle ferite eccome le pensa alle ferite Francesco e anche come diciamo l'arte
Diventa poi una via preferenziale per la comunicazione
Sì grazie Giuseppe allora
Diciamo che io sono molto grato molto onorato intanto di questa occasione di
Di poter parlare delle di questo lavoro che abbiamo fatto e sono molto grato soprattutto alla dottoressa Gala pari a Stefania per avermi coinvolto in quei
Sta in questa impresa così ambiziosa
Bellissima
Quando mi ha ha proposto di riportare un piccolo contributo su la le relazioni tra arte Psichiatria naturalmente
Mi sono reso conto della enormità del discorso perché stiamo parlando di due ambiti ognuno dei quali già diciamo è enorme può richiedere una vita di studio e di riflessione
In particolare per quanto riguarda l'arte non è nemmeno mio campo professionale quindi il rischio di
Dire delle banalità sicuramente altissimo io la cosa che mi ha colpito molto
A proposito del discorso sulle ferite sul disagio appunto a cui faceva riferimento anche
Fabris Fabio sul fatto della delle ferite
Che vengono espresse attraverso l'opera d'arte pensiamo e nell'arte contemporanea pensiamo a Fontana Burri a tutti coloro che ma tanti altri hanno messo diciamo che hanno Espresso la sofferenza direttamente in opera d'arte e i
Il il discorso della soggettività che irrompe nell'opera d'arte e della intersoggettività cui faceva riferimento
Professor De Chirico cioè la il fatto che l'opera diventa un terreno nel quale si incontrano la soggettività dell'autore la soggettività dell'osservatore insieme si giunge a una sintesi ha un significato che può essere diverso
Per ogni coppia di di diciamo di persone che si mettono in relazione attraverso l'opera d'arte tutto questo
Fa sì che la l'opera d'arte possa essere una porta di accesso alla vita interiore della delle persone
Che questo naturalmente apre delle possibilità immense nel campo della psicologia dell'analisi psicologica e anche della psichiatria
Non solo per quanto riguarda l'arte terapia anche è un un altro campo importantissimo nel quale l'arte viene utilizzata
Proprio come capacità espressiva quindi la la persona esprime attraverso l'arte i suoi contenuti inconsci e poi attraverso la contemplazione il commento l'osservazione la riflessione su ciò che egli stesso ha prodotto riceve un messaggio oltre a diffondere un messaggio a al alle persone che osservano sovra riceve egli stesso un messaggio e di riflessione che lo aiuta a elaborare i propri vissuti interiori però dicevo
La cosa che secondo me la il merito enorme grandissimo della associazione Angelo Azzurro e del progetto a ed è proprio questo di proporre e non solo l'aiuto diretto alle persone alle famiglie che soffrono di disturbi psichici ma anche attraverso queste iniziative di divulgazione culturale di proposta visiva artistica per formativa che di tutte queste iniziative che vengono proposte al pubblico
Far arrivare il contatto tra le persone che osservano queste manifestazioni e gli autori creatori di queste opere quindi il il lavoro che che sta facendo questa associazione vitale secondo me perché più di tante dichiarazioni
Generiche politicamente corrette e che tutti noi proviamo da sempre nei nostri in serie di sensibilizzazione a mettere in campo sostenendo appunto la necessità di superare lo stigma
Però rimangono discorsi molto concettuale invece attraverso la partecipazione diretta alle alla alle performances artistiche o alla o alla produzione di opere d'arte il pubblico che osserva entra veramente in contatto con le dinamiche interiori degli autori e questa questo processo non è più solo una riflessione ma è un vera e propria esperienza emozionale che può arrivare a a a mettere veramente in comunicazione
Tutti noi e e ed è una un'esperienza veramente originalissima che ritengo sia
Veramente la il in il contributo più prezioso che l'associazione angelo azzurro sta mettendo in campo in questo momento grazie
Passiamo quindi all'altro testo immagini della vendemmia io aggancio agganciandomi al discorso del dottor Trump in voglio sottolineare la sensibilità tra l'altro di Angelo Azzurro e della dottoressa Calapai perché è un'associazione come dice il dottor trova veramente attiva sul territorio
E vicino alle persone infatti anche durante la penne mia tra l'altro abbiamo seguito un Progetto molto interessante consulenze emotive comunque la l'associazione vicina alle persone nei momenti più difficoltosi ed è un'associazione che vive
Io di
Di disagio però cerca di rendere di saggio appunto superabile
E molto la sensibilità invita al perché ce ne sono tante di di associazioni ovviamente che ognuno fa la sua parte però vivere le le esperienze che si fanno in maniera vera è molto e concreta
E dando spazio anche la divulgazione che non è sempre e non è mai anzi è una cosa semplice far capire alle persone e le cose più complesse e tra l'altro parlando di salute mentale è sicuramente un discorso molto complesso
Immagini dalla prendiamo un testo che forse si discosta dall'arte ma relativamente perché poi c'è la cella tutto il lavoro di Sebastian è che e comunque arte e ed è sicuramente un lavoro immane che adesso il dottor Caparelli appunto spiegherà magari nel dettaglio dando poi la parola a agli autori
Prego
Sì Varvara innanzitutto volevo dire che immagini dalla pandemia è un testo che sarà pronto per il prossimo anno quindi oggi lo presentiamo in anteprima ringraziamo Alessandro Bellotto ad essere qui a parlarcene
E Francesco però che insomma hanno seguito lo scorso anno il convegno di di Messina da cui parte proprio la pubblicazione di questo testo però volevo dire che immagina la pandemia ha questa capacità di raccogliere e dare un analisi diciamo rom parziale ovviamente perché siamo ancora dentro su quello che abbiamo su subito da un punto di vista pandemico
Interessante il ragionamento perché parte da più punti di vista e viene affrontato anche da questioni diverse
Per dire ce ne parla Veronica Redondo che avevo scritto un saggio appunto su come la pandemia viene vista nella nel Messico quindi anche nei paesi ispanici a dell'America Latina ma è interessante anche come Nicola Basile
Crea un lessico della pandemia home di esiste già un lessico della pandemia ce ne parla sia dall'antichità alla contemporaneità quindi tutte le parole che sono nate con le video col corno del termine mutare insomma come cambia anche il linguaggio in base a quello che succede
In velocità ho detto ho citato solo loro poi sicuramente ci sarà tempo modo e maniera di fare la presentazione però sicuramente Francesco coro Alessandro Bellotto assumo insomma qui appartare dei loro interventi
Allora riassumere
Il testo così vitale così il ricco sarà un poco in un'impresa ma insomma cercano l'atto di non farlo
Partendo da alcuni spunti da alcune riflessioni suggestioni
Che sono rimaste niente da quel giorno dopo il convegno permettetemi però prima di festeggiare perché oggi siamo qui come testimoni di una nascita
E non è scontato che forse in questo periodo in questo nostro tempo in cui vive impera la dimensione del lutto no quando c'è una nascita bisogna festeggiarla ce la nascita di una collana editoriale
è che questo credo che sia qualcosa di straordinario soprattutto in questi tempi così poveri e aridi di Eros e quindi volevo festeggiano insieme a voi e ringraziare ovviamente Stefania AN tutti voi che collabora da questo evento un evento straordinario coraggiose lasciatemi dire anche in qualche modo luminosa menti incosciente perché credo che oggi
Parlare di arte parlare di cultura e utilizzarla anche in in una declinarono in modi non convenzionali anticonformisti anche come strumenti terapeutico sia qualcosa di non scontato
Vorrei partire con una brevissima citazione e ne porto alcune psicanalisti siamo abituati a particolari situazioni e momenti
Di Jung
Quando nell'ottobre mille novecentotredici e mi la visione dell'alluvione mi trovavo in un periodo per me importante sul piano personale la visione dell'alluvione
Allora all'età di quarant'anni aveva ottenuto tutto ciò che mi ero augurato avevo raggiunto fama potere ricchezza sapere che ogni felicità umana cessò dunque me desideri di accrescere ancora quei beni
Mi venne a mancare il desiderio e fui colmo di orrore
La visione dell'alluvione mi sopra fece percepì lo spirito del profondo senza tuttavia comprenderlo e superò mi forzo facendomi provare un insopportabile intimo sul cemento e io dissi
Anima mia dove sei mi senti io parlo ti chiamo ci sei sono tornato
Sono di nuovo qui ho scosso delle calzari la polvere di ogni Paese e sono venuto da te Sonate in vicino anima mia dopo lunghi anni di lunghe per i criteri peregrinazioni sono tornato da te
Io sento una straordinaria risonanza in queste parole con quello che c'è
Caduto addosso esplosa addosso in questi ultimi anni con la visione della pandemia con una provocazione dico che forse la pandemia c'è sempre stata
Il problema è la sua epifania che periodicamente si manifesta
E ci costringe a confrontarci con qualcosa che ormai nella nostra cultura
Stato passi definitivamente esorcizzato
Quasi
Qual è la cosa che davvero ci spaventa di più qual è la paura più radicale che attanaglia l'uomo
Ci viene spontaneo dire la paura della morte
Ma io non credo sia la paura della morte ormai il nostro sistema psichico i nostri meccanismi di difesa sono riusciti ad organizzare strategie sufficientemente valide per esorcizzare tale paura
La fede
La speranza ciò che lasciamo i nostri figli le nostre opere l'idea che dopo di noi resta qualcosa questo ci permette in fronti in fondo di razionalizzare questo tipo di paura c'è una paura indubbiamente più profonda
E del lavoro dell'estinzione
La paura e della fine della fine dell'umano
E la pandemia
Ci ha messo di fronte a questo tipo di paura
Mi verrebbe da dire non solo la pandemia perché poi incredibilmente no che avrebbe detto in questo periodo stiamo parlando di catastrofe nucleare
E come se non ci viene dato tregua
Allora io mi chiedo
Spesso Luca Aso
Forse sì o forse sta accadendo qualcosa
Forse sta accadendo qualcosa forse c'è davvero la necessità
Di fermarci un attimo per declinare nuovamente il nostro sguardo dentro di noi
Per confrontarci con questo tipo di angoscia per confrontarci con il terrore per confortarci con l'abisso
è un terrore arcaico senza forma un horror vacui
Che mette in crisi in maniera drammatica
Sia le coscienze individuali che quelle collettive abbiamo detto all'inizio di tutto questo è una grande occasione ne usciremo migliori no il primo anno è stato così insomma tutto sommato stavo nelle nostre case
Cantavamo no
Bello fatta anche in soli otto tutti poi insomma non ne siamo usciti migliori per ora almeno non a livello collettivo forse a livello individuale qualcuno sì forse sì
Perché perché perché il confronto con questo tipo di di terrore annichilisce la coscienza ci mette di fronte a qualcosa quello che li rappresentabile
Li rappresentabili della coscienza e qui passiamo all'arte l'arte in realtà cita la possibilità forse come unico strumento di poterci confrontare con questa dimensione di orrore gli abisso polli rappresentabile iniziando a dargli una forma se mi mandi un attimino quella diapositiva
Quella dopo grazie
Sono solo alcuni esempi artisti come Vexin schema
Ancora
Fontana
Il Gretto
Di porre
Ancora sono tutti tentativi che l'arte contemporanea
Nella sua attenzione a sfondare la parete dell'invisibile del comprensibile offre no
Penso a me
Io credo che veramente con lascia questa l'arte si dia questa possibilità di cominciare a dare una forma a questo possibile angoscia questo possibile dimensione di horror vacui
Ma la grande pandemia quindi è stato in fondo sono un detonatore un grande detonatore che ha fatto esplodere qualcosa che forse anzi sicuramente era già sul punto di esplodere da tempo
Io mi dice che siamo alla fine dell'era dei Pesci stiamo per entrare nell'era dell'Acquario una grande era di trasformazioni radicali
Questo confronto non può essere evitato non possiamo spegnere la tv cellulare non possiamo voltare lo sguardo non possiamo distrarci con abbuffate di Netflix la grande pandemia ci ha obbligato a guardare
Ecco che allora
Come primo meccanismo di difesa appare la scissione e la proiezione come meccanismi di difesa di fronte a questa angoscia che le comprensibilmente non riusciamo a reggere nonostante la nostra illusioni iniziale
Ed ecco che il mondo si spacca si spacca a metà
Come sempre accade di fronte all'orrore
Le antinomie non reggono ecco che ci sono i buoni e i cattivi da un lato le teorie Ascentis Ste dall'attrice deleterio cospirazionista e cominciamo proiettarci addosso in una dimensione di conflitto questo orrore
Non fermiamoci alla dimensione letteraria perché questo vomitare ce l'ho addosso questo proiettarci addosso in maniera così radicali in fondo nasconde anche un tentativo perché dove c'è conflitto c'è anche con possibilità di composizione
Certo è un po'complicato per noi
Perché c'è possibilità di ricomposizione quando c'è un contatto tra la coscienza la dimensione più profonda diamine amministrano in anni
Dove noi siamo come dire il nostro linguaggio Romeo linguaggio dominato dai social no
Siamo passati dal Cogito ergo sum Maran al mi rappresento
Ergo sum tutto schiacciato sulla persona la rappresentazioni di nei pressi Terna la nostra mascherano siamo inchiodati a questo quindi è duro enduro scalfire la nonostante la pandemia nonostante la paura della catastrofe e duro ma in qualche modo non può che essere necessariamente anche un'occasione
Cioè non ce la facciamo scappare
Ecco allora che fuori dalla stanza d'analisi che continua a pensare che sia il luogo principale per lavorare
Operazioni di traduzioni per ricucire per riannodare di Nadia loghi esista un altro luogo un altro luogo Forsin marginale in cui lo spirito del tempo e lo spirito del profondo perché questo è il vero conflitto che stiamo vedendo
Tra uno spirito del tempo ormai inadeguato e troppo distante della dimensione di autenticità di verità che si nasconde nello spirito del profondo dell'uomo esista un altro luogo forse due possibile incontrare
Incontrarci è far incontrare queste dimensioni e questo luogo io credo che non possa che essere l'arte
Lo è stato da sempre
L'arte luogo del possibile L'arte del sogno è il luogo due possono esistere il bianco e il nero
Dove l'eroe la vittima stanno insieme dove c'è la santa anche una puntata dove c'è l'orrore il divino che si nasconde dentro queste L'arte del sogno sono gli unici luoghi dove possono convivere delle dimensioni così radicali
Che appartengono all'uomo che appartengono all'incontro con l'altro indipendentemente che l'altro sia un paziente Onno cade in questa categoria di fronte all'arte
Siamo tutti i pazienti siamo tutti deliranti in fondo che non deleghiamo dedichiamo ogni giorno
Come facciamo a sopravvivere in queste nelle nostre città se non se non riuscissimo a tirare
Quindi un terreno comune questo il terreno dell'arte
Un terreno comune dove il delirio diventa anche rivelazione
E quindi luogo di incontro e di speranza
C'è il regno dell'animale come lo sono i sogni c'è stata questa bellissima biennale
A Venezia quest'anno dove
Il il sogni no il latte
Il latte di sogni
Quasi a sottolineare la necessità di nutrimento abbiamo bisogno di nutrirci ci siamo illusi che poteva bastare nutrimento Daylight e non il mento del riconoscimento narcisistico povero Ciga stiamo tutti e ci siamo tutte le società
Ma non è un movimento che non ci fa crescere inaridisce
L'arte
Il sogno la cultura e questo tipo di operazioni sono di nutrimento e se non diamo l'anima troviamo la bellezza prima hai fatto quel riferimento alla bellezza del vero no dicevi ma insomma ma col l'arte contemporanea soprattutto apparentemente spesso esteticamente qualcosa di perturbante qualcosa che scuote
Io credo che che sia questo il grande errore non ha grande come dire
Credo che la bellezza Nunzia un adeguamento un'omologazione a quelli che sono i canoni estetici attuali che poi attualmente sono i cani spiccano i di Nozza etnica esterno spire del tempo a quanto mediocre
Credo che la vera bellezza nella sua percezione esista dove vibra l'anima
E l'anima vibra dove c'è è rossa ogni volta che noi incontriamo un'opera d'arte un'altra persona un sogno qualcosa in cui vibra l'anima li incontriamo la bellezza
E lì siamo tutti uguali al di fuori di ogni categoria io mi fermerei no
Francesco tu invece parla di trauma individuale trauma collettivo come questa pandemia sì allora senza dilungarmi troppo vorrei che ringrazio per questo per questo spunto perché mi sembra che è quello che è successo in effetti
Ci sono stati tanti traumi individuali
Non solo perché è stato colpito direttamente o o nella propria cerchia di persone care dalla malattia
E in generale dalle conseguenze sociali della malattia dall'isolamento a i problemi economici alla chiusura di attività tante tanti tipi di di disagio molto pesante è questa pandemia ci ha imposto quindi tanti tra un individuali ma anche un trauma collettivo che è la coscienza collettiva della nostra popolazione appunto che per la prima volta forse dopo decenni di ottimismo storico si è vista appunto confrontare con la possibile catastrofe con la possibile fine del mondo allora e sono sorte tante iniziative non ultime le inserire di Angelo Azzurro di tante altre associazioni che hanno proposto iniziative di ascolto e di supporto emotivo e quando necessario anche di terapia vera e propria
Anche molti diciamo molte comunità si sono auto organizzate per esempio l'ospedale Sacco di Milano ha ha proposto non solo degli interventi psicologici per i suoi dipendenti e traumatizzati dalla dalla pandemia ma anche dei gruppi di discussione quindi in un modo un pochino meno medicalizzato ma di confronto diciamo uno spazio nel quale si può mettere il proprio Trauma ed elaborando insieme ad altre persone e quindi questa coscienza collettiva traumatizzata ancora una volta mi sembra che sia una chiave d'accesso come avete ricordato anche voi
La produzione artistica perché il trauma è qualcosa che resta non elaborato che non resta digerito quindi è un corpo estraneo che ostacola il libero fluire della coscienza
I l'unico modo per elaborarlo è diciamo esteriori Tzara lo per esempio attraverso non solo la parola il racconto
La scrittura creativa ma anche attraverso la produzione artistica perché come ricordavamo prima del il discorso fatto da Fabio De Chirico della compartecipazione di autore e osservatore all'opera d'arte diciamo che producendo anche in maniera espressiva qualcosa fuori Dinoi permettere i nostri contenuti traumatici all'esterno quando vengono visti elaborati condivisi da qualcuno come può essere per esempio nel caso della della produzione artistica dell'osservazione
Dell'opera d'arte viva non nell'opera d'arte appesa a una parete di un museo e in questo caso questa può essere un processo non solo terapeutico ma deve proprio evolutivo e che porta a uno stadio di superamento del trauma come crescita quindi dire che questo senz'altro è un'altra possibilità che iniziative come quelle proposte da Angelo azzurro ci offre
Sì adesso passiamo alla terza pubblicazione Sacchi salsa mai alla seconda pubblicazione dicono con una lettura di di alcuni brani di Alessandra Mosca Amapola
Lui aveva visto la guerra
Io no
Lui aveva sentito il fischio delle bombe cadere a pochi metri
Io no
Lui aveva incontrato per le sue strade cadaveriche uomini donne bambini io no
Nonostante queste differenze
Lui mi amava
Io no
Io l'ho guardato come si guarda la prima Margherita che incontra in febbraio lo toccavo come si tocca il primo cane del mattino
Lo aspettavo come si aspetta la sera dopo un giorno faticoso
Che ha studiato
Lui mi amava soltanto
Come si è amato prima e come si fa tramare troppo
Per me non c'era prima non ci sarebbe stato un topo lui
Era l'inizio
E la ragione d'ogni gesto
C'era un solo problema il suo gesto necessario
Era lanciare i consistenti
E Dio ero il suo bersaglio da mancare
Giravamo tutta l'Italia a volte l'Europa siamo arrivati perfino a Mosca Pechino
Era un continuo disfare e rifare le valigie e cercare di saltare meno pasti possibili
E non avere paura
Non avere paura
I coltelli erano diventati il mio sogno il mio incompiuto ogni notte di ogni mattina
Prima di addormentarmi cercavo di costruire solo immagini di Lia che per non ritrovarmi nel mezzo della notte lanciare urla
Per un finale troppo tragico
Ma non riuscivo quasi mai nel mio intento
Risposi di sì che la sera gli otto anni fa la domanda
Poi essere la mia partner
Parte
Sì
Poi io
Voglio le passeggiate al chiaro di luna congelato pace sfacciata e le figlie cucina nuove Frigo e tovaglie colorate e saltati al mare di montagna
Risposi di sì ha voglia essere il tour per tutta la vita ad acrobazie ha letto i baci dolci come l'uva i tamburini attenzione coppella lavato i pavimenti
Risposi di sì
Allora riescono a vivere senza dite
A quanto mi manchi
Ti porto io il bimbo tutti passati un altro po'hai pagato la bolletta
Ho comprato il salmone che ti piace così tanto
Ho risposto di sì a una serie di domande e di risposte coformulanti interamente nella mia testa
Personale
E senza diritto di replica
Prego però spazio alle domande se ci sono prima delle domande però vogliamo sì prego l'azione
Sì no volevamo un attimo perché forse siamo andati un po'
Volevo parlare un attimo soltanto di uno perché centottanta e Fabio se puoi dirci qualcosa su questo lavoro di vini Santoro che ha fatto in collaborazione con la scrittrice Maria Francesca morì anni
Quindi diciamo che poi oltre tutto è un modo di lavorare che mi mi insomma avuto dall'inizio dagli esordi la sua carriera di come si sia trovato insieme a muri anni amare Francesca insomma
Questa loro collaborazione doveva che esiti poi ci ha portato
Segno di Dumont parlo di nuovo io perché insomma mi mi avete invitato a scrivere questo testo su un breve un bellissimo testo dedicato a Pasqualini Santoro ma in realtà diciamo non è proprio un un testo su tutta la produzione di Dini
Insomma mini poi tra l'altro è scomparso durante la realizzazione del volume a gennaio di quest'anno e quindi abbiamo insomma io lo lo conoscevo da da tanti anni che abbiamo visto insieme nasce per questo lavoro
Che si può tutti gli effetti definire un libro d'artista ecco questo è un altro di quelle e un'altra di quelle sperimentazioni che Nini insomma continuano a fare che ha continuato a fare fino all'ultimo giorno
In cui diciamo c'è un incontro ecco anche in questo caso c'è un incontro tra una scrittrice Maria Francesca morì anni che ha scritto questo testo
Che e costruito come un monologo ma che in realtà ha dei momenti in cui sembra essere un dialogo ma in dialogo totalmente interiore un dialogo che in certi momenti diventa un delirio diventa poi anche un chiaramente un un percorso di ricerca di se stessi ma
La
La la cosa veramente interessante che in questa in questa ricerca in questa idea di rapporto interpersonale che a momenti di di sadismo che si alternano momenti di di profondo amore a momenti di tentativi di ricercare costante di equilibrio di queste due figure che sono due figure funamboli che no
Che che cercano in questo in un rapporto di di trovare un equilibrio che non sia il semplice lancio dei coltelli non vi dico altro perché se non risiedo un purtroppo
Si è inserito invece il lavoro di Nini Santoro che ha incontrato io mi piace dire con esso incontrato Maria Francesca morì anni mentre hanno lavorato insieme alla produzione di questo libero e la cosa molto interessante che che nemiche a diciamo ma a lavorato ha praticato questo genere artistico in tutta la sua carriera a partire dalla fine degli anni Cinquanta
Negli anni Sessanta quando appunto inizia con questo Adil con l'illustrazione di questo volume non Passions
Di Pollan
Poi insomma bisognerebbe ripercorrere a lungo tutta questa vicenda ha lavorato con con Giuseppe Ungaretti per la realizzazione di questa edizione speciale del sudore che poi è stata donata al Papa Paolo sesto che accompagnata appunto delle xilografie di mini da quarantadue xilografie Dini niente questo questo gene dico soltanto questo perché mi sembra la cosa più interessante
è è molto bello o non solo vedere linguaggi diversi che come dire si mescolano
Per un risultato che altro nei singoli linguaggi non n solo poi sia nessuno teatro nel solo grafica nessuno produzione pittorica e tutto questo messo insieme qualche altra cosa pure di completamente diverso
è molto bello che e l'iniziativa si sia messo in gioco in questo in questo lavoro tra l'altro le élite Sando un un un'immagine le immagini che accompagnano il volume che avete visto prima
Che riprendono alcune sue tecniche che aveva sperimentato in passato Lario grafo piuttosto che appunto nell'incisione
Ma mi è piaciuto moltissimo vedere come lui ha tradotto questa relazione e quasi
Meccanica tra questi due sicure tra questi due protagonisti con queste immagini che rimandano proprio appunto alle alle pulegge di un meccanismo quasi un po'perverso
E quindi ecco mi piacciono soltanto dire questo che Bettini non si è mai non ha mai interagito con la parola scritta
In maniera come dire didascalica i suoi lavori non sono mai stati un commento pedissequo alla narrazione alla parola scritta ma sono stati sempre una interpretazione è un un suo modo di interagire non era né polizia nerbo visiva perché al minino ad interessare la questa dimensione della sperimentazione sulle parole interessava invece capire come linguaggi potessero dialogare tra di loro e osservare la nascita di un prodotto che danno milanese scrittura né pittura era un qualcosa d'altro ecco questo mi sembra che sia l'aspetto più interessante e mi fermo qui perché se no tolgo ancora altre parole grazie
Ma mi piace aggiungere a questo che essendo un lavoro di collaborazione ovviamente c'è la mano non solo della scrittrice non solo di Rimini Santoro ma pone la costruzione del racconto che e come mettersi insieme la parola con la dal tutta la l'apparato figurativo ha lavorato moltissimo Giovanna Martinelli che ha fatto questa elaborazione quindi artista moglie di lui insomma a è stato un gran lavoro di di affetto che abbiamo fatto tutti insieme
Alessandra
Domani me ne vado non posso più continuare questa vita che non è finita
è un continuo a giocare a nascondino con la morte
è un quotidiano scappare via dalla paura del dolore tali ferite dal sangue
Lo adoro
Credo di sì
Ma l'odorato di più
E più intensamente
Ora continuano a volerlo vedere felice
Ma non lo tocco più come il primo pane del mattino
Atopia
Ho deciso
Tra l'ultimo spettacolo domani alle nove ma sarà davvero l'ultimo e poi le valigie già pronte riuscirò a prendere il treno delle undici e mezza devo riuscirci
Non so ancora cosa farò
E a giro di notte
Il pensiero
I rumori migrano un consiglio
Tornare a casa dei miei genitori no
Sarebbe come ammettere una sconfitta
Che non si ammette mai volentieri di essersi sbagliati
Non me lo dicevano
Non seguirlo non stare a soggiogare rimanere lì impalato aspettando una coltellata
E non è neanche una coltellata alla schiena
Come nei casi peggiori e infiniti
No
Qui si tratta di aspettare l'allarmato e guardarla mentre compie il suo tragitto lineare è sicuro
Guardare la punta di ciò che potrebbe ucciderti
E attendere il suo arrivo
A un millimetro da te
Dal tuo seno tra le tue gambe
Al tuo occhio
Guardare la morte letteralmente negli occhi
Ma io
Adoravo il più grande lanciatore di coltelli
E non ho mai avuto paura fino ad oggi
Fino a tre ore fa
Poi
Siamo grazie Alessandra e siamo quasi alla fine penso di parlare a nome di tutti
Per il piacere immenso di dare la parola un po'fuori programma Mina Welby che è qui con noi
Un nome che credo non abbia bisogno di alcuna presentazione perché parla da sé terrà tutto ciò che porta avanti grazie Mina
Grazie a voi tutti e grazie di poteva essere qui
Mi sono molto molto emozionate con questi ultime letture di queste sì poesia veramente profonda pulizia
E mi ricorda tantissimo
Tante persone con le quali ho parlato per telefono
Che non ci sono più
Altri che vivono hanno ripreso
Non era
Mio merito sicuramente
Ma
Sono riuscite a probabilmente a dare il loro
I Limp tutti a chi rivolgersi
Pertanto io non sono riuscita
Qualcuno non ho sentito più
Non SG furioso però io vorrei veramente di nuovo vedere e sentire queste persone
L'Associazione Luca Coscioni adesso a un numero bianco
Al numero bianco chiamano delle menti tante persone con diverse preoccupazioni e diverse
Diverse difficoltà
Il minimo è quello come fare il testamento biologico
E allora di sita l'impulso
Direttamente chi era al telefono al numero bianco
Altri più difficili cure palliative
Gravi malattie
A chi rivolgersi come faccio
Tutto questo poi viene smistato evitato ad altri che
Sì metteva in contatto con le persone
Molte volte abbiamo poi notizia che il tutto è andato bene ringraziano Soffici e queste la una gioia molto molto grande
Però c'è anche quell'altra cosa la paura del vivere
La paura di una vita che
Diventata insopportabile
E allora lì cerchiamo cure palliative spiegare no io non ce la faccio più
Adesso tu vai e fatte Dupré scrivere in Italia e non l'abbiamo ancora una legge sì però c'era duecentoquarantadue
Lo so perché l'ho letto proprio sul vostro sito
è la sentenza della Corte costituzionale appunto però non vale per tutti
Per chi ha un cancro
Non può usufruirne perché nonna
Sì di trattamenti vitali
E quindi vanno in Svizzera qualcuno
Altri no aspetto
E quindi sono veramente ogni giorno c'è veramente tantissimo da fare e fortunatamente
Si può dire quasi che anche la
Il referendum cessato rubato c'è stato distrutto però abbiamo in tutta Italia veramente tantissime persone che siano conosciuto si sono avvicinati e abbiamo non so quante decine di nuove cellule dal Sol fino al nord
Che si danna veramente da fare
Io ho chiesto quindi ve lo dico e quello che mi sta a cuore e in modo particolare
L'aiuto psicologico psichiatrico perché detto che è quello che la cosa più importante e deve cominciare già fin dalla culla
Mia cognata la sorella di Piergiorgio ha scritto una
Una
Si dice
Una tesi di laurea
La
Il Paratore il dolore verrà
No aspetta era il dottore
Adesso
Stanchezza
Ai suoi figli trauma il trauma della nascita
E la nascita del trauma
Io
Quando ho letto questa questa tesi
Ho detto abbiamo bisogno fin da piccoli ancora prima che nasca il bambino che già la mamma venga aiutato psicologicamente per affrontare la vita
è finti mio sogno sarebbe il ve lo dico anche a voi un infermiere
Accanto al medico di famiglia che io vorrei tornasse come una volta Mirabella mette veramente medico di famiglia non medico di medicina generale che è non so qualche volta non vedo il medico accanto al malato
Vedi la Carta
Per le mamme devono essere aiutate fin da piccoli perché tantissime sono traumatizzati fin da piccoli e poi quando sono più grandi viene esatti pressione e comincia già da piccoli
C'ho delle storie che delle proteine raccontare io vi ringrazio veramente tantissimo scusate dal mio lunghezza però
Ma il suo grazie quelli che essa
Scusate ascolterò
Grazie a voi
L'assetto all'UE che non tutto quello che fate do la parola alla
Presidente Stefania che alla fine ma anche alla consigliera Tiziana Biolchini se vuole intervenire per concludere appunto la conferenza stampa
Allora io volevo ringraziare l'amministrazione pubblica e prima lana Tiziano aveva chiesto che cosa vogliamo noi dal pubblico
Noi vorremmo qualunque cosa perché per me associazione importantissimo quello che voi anche oggi avete fatto per noi chiederci questo spazio pubblico otto con il vostro patrocinio per dare importanza a un tema che porta avanti ormai da venti Simona e tempo della lotta allo stigma ma non solo in psichiatria perché secondo me lo stigma in nel sociale in generale
Come ha detto pure lei all'inizio quindi sarebbe importante fare più convegni più più cose insieme in modo tale che per noi e c'è anche più semplice portare avanti il nostro lavoro perché spesso ci troviamo soli sul territorio
E volevo ringraziare in particolare tutti gli artisti che hanno sostenuto questi progetti sogni Andresano Andrea Aquilanti Francesco Arena Flaminia celata Gianfranco grosso Luca qua telle Angela Pellicano Nicola arrotino di Barbara per Bucci
E giacchino con treni
I psicologi Gianfranco Gerace soprattutto Andrea Ruggeri che oggi non c'è e poi volevo fare un caro saluto da un artista che è mancato in questi giorni che all'aura c'ho un c che ha dato tantissimo al Progetto ente e molto ammirate
Del curatore diede Piero Gagliardi abbraccia
Chiesto la presidente perché mi un certo punto io sono una persona molto sincera mi sembra di sentire in un corpo estraneo
No no però perché voi eravate così dentro le questioni
E processi che avete vissuto che dico ma noi amministrazione pubblica oltre che ascoltarvi perché abbiamo sempre da imparare
Ci fa ben capire meglio anche quello che insieme possiamo fare per questo fatto questa domanda allora sulla questione due sono sconvolti dovrà intervenire che il Comitato cambiato il mondo
Il covered esclusione sociale ha creato
Come è stato detto da voi
Sofferenze individuali e collettive
è cambiato proprio non c'abbiamo avuto io anche stavo in prima linea mi sono occupato e Regione Lazio di tutto quello che era allora il sostegno alle associazioni del terzo settore
Per garantire ai cittadini che stavano esclusi anch'io mi sono occupata della di promuovere la Rete delle associazioni che accompagnavano gli anziani disabili che erano reclusi nelle proprie abitazioni così come i pacchi della spesa tutto insomma
è un lavoro che una straordinario che abbiamo fatto insieme
Il coming prodotto dei danni enormi voi sulla questione dei giovani per esempio siamo prendo un focus importante vi chiederò anche di approfondire inseguito
Perché come sapete meglio di me oggi abbiamo un'altissima percentuale di giovani adolescenti che sono caduti in depressione è un mercato l'uso delle sostanze
Tant'è vero che siamo anche promuovendo il Consiglio Pont comunale oltre che la chiusura dell'Agenzia comunale che ha sulle tossicodipendenze che ha prodotto
La nell'anno negli anni passati la chiusura di tutti i servizi sociali lo la non spessa trentasei servizi sono stati chiusi
Quindi non ci sono più politiche né sulla prevenzione nel sulla riduzione del danno né sulla presa in carico
Quindi noi vi chiediamo anche noi di aiutarci a capire cosa possiamo mettere a terra perché non vogliamo fare
Solo ricerca e convegni non è polemica sull'Aventino vi ringrazio perché oppresso tanti appunti mi avete dato
Tantissimi spunti di riflessioni sulle arti terapie io me ne sono occupata per molti anni quand'ero assessore anche in provincia
E però quello che ci serve oggi è ricostruire insieme delle strategie perché il mondo è cambiato
E i pericoli che stanno vivendo questa nuova generazione è chiaro che il co-leader colpito gli anziani che sono morti o deve essere da nelle versiamo cioè e conosce ha detto basta con le istituzioni totali dove spendono uccise prima la dignità delle persone poi i punti anche fisicamente sono arretrati migliaia di disabili che avevano perso attraverso l'esclusione quello che era la loro modalità di vitale a livello di abilitazioni riabilitazione
Poi ci sono dei danni che ancora di cui non forse non c'è chiara la confezione voi ci dovete aiutare che riguarda invece i giovani adolescenti che hanno vissuto
Dista da perso in qualche modo la vita si è spezzata
Si sono spezzate le relazioni l'affettività e di amori il fatto di crescere insieme il ruolo della comunità educante
E via di seguito quindi
Io vi ringrazio credo che ci dovremo di vedere ancora a gennaio dopo che avremo
Fatto un bilancio che è anche suo molto doloroso bilancio del comune di Roma ci tengo a sottolinearlo perché ci troviamo con duecentottanta milioni in meno di spesa corrente
Che ci viene dal Governo
E quindi adesso non è una polemica politica solo una preoccupazione quella che abbiamo perché dobbiamo invece fare di più fari più integrazione socio sanitaria
E con l'aiuto di associazioni importanti come voi capire quello che dobbiamo fare e lo vogliamo fare nelle scuole nelle famiglie dei centri
Di cultura giovanile che vogliamo aprire per elaborare anche questo lutto insieme e ricostruire una memoria collettiva e individuale più felice e con più speranze grazie
Quindi grazie di nuovo all'altro consigliere abbia origini per le swamp preziose osservazioni e adesso diamo spazio alle domande se se ci sono
Deduco dalla carenza di incalza rimanere siamo stati esaustivi appieno
Indi ringraziamo di nuovo tutti buona serata grazie ancora sì ovviamente prima si parlava di trauma della nascite nascita del Trauma sperando che questa nuova collana editoriale non sia così traumatizzante
Visto che comunque è una nascita magari abbiamo l'occasione per festeggiare insieme facciamo un piccolo Brindisi tutti quanti
Grazie a Casale del Giglio