La lunga eredità di Filippo Turati - Per una storia del sindacalismo del pubblico impiego

Perché viene parecchio rumore vaga
Aspettiamo che finiscano di sedersi ospiti
Eccoli qua ultimi e possiamo iniziare quasi in orario quasi
Bene
Gentile signore e gentili ospiti signori benvenuti a questo nostro contro questa giornata questa giornata di studi e io sono per il Giappone nel mio il compito di moderare questo questo mostra-evento e
Prima di iniziare un genere moderatore non deve esprimere la sua opinione ma vorrei dire una cosa brevemente che vedere una sala così gremita per un convegno su Filippo Turati
Insomma lasciava lascia ben sperare data come dire la SPÖ litici già azioni di massa che investe ormai la vostra la vostra cultura dato nel personaggio che appunto appartiene appartiene al passato e in siamo qui per capire che invece un personaggio che appartiene anche anche al presidente quindi è di buon auspicio vedere che insomma si ritorna si ritorna a parlare di politica e anche di cultura e a farlo
Anche l'organizzazione sindacale fatti questo convegno di studio promosso dalla Fondazione di Studi storici Filippo Turati dalla UIL pubblica amministrazione con la collaborazione della Fondazione Giacomo Matteotti
E della società di studi di Storia delle istituzioni
Abbiamo qui una serie di relatori come avrete potuto leggere dalle locandine che sono poi un po'per un po'dappertutto che sono degli storici
E prima di da la parola
Saluto tutti in tutti i presenti i nostri relatori il presidente dell'Aran che ci ha fatto l'onore di essere qui con me stamani dottor Antonio Naddeo
Allora due due parole per spiegare un po'come dire il senso il significato di questo di questo incontro su su Filippo Turati beh intanto con Pardo da parte sindacale diciamo
Catalogue riconosce Filippo Turati uno dei suoi punti di riferimento perché come tutti sapete Turati impose propose impose all'attenzione del dibattito parlamentare a questione degli impiegati pubblici
Quindi attuò una rottura che era allo stesso tempo politica e culturale fu il primo a farlo se i sindacati non sono con lui fama anche gli altri sindacati del pubblico impiego esistono beccano devono anche
Sicuramente a Filippo Filippo Turati la rottura culturale rottura politica si vince la sella tuttora culturale invece ancora più interessante perché
Come voi sapete all'epoca di Turate l'Italia era un Paese contadino l'economia era assolutamente agricola
La maggior parte la forza lavoro impiegata nelle campagne cosa che rimase fino ai primissimi anni Sessanta noi diventiamo socio industriale mi pare nel sessantuno sessantadue del Novecento figurati
Figuratevi all'epoca e all'epoca diciamo nella sensibilità più comunque viste le masse di contadini che che facevano parte della forza lavoro del nostro Paese
La sensibilità comune era che il lavoro vero
Lavoro delle braccia c'è chi non si usavano lavorava tant'è che gli impiegati non venivano considerati lavoratori da una grande parte del della della forza della forza lavoro italiana beh operare questa rottura anche sul piano culturale è stato è stato o è stato notevole stato dirimente
Ma una rottura che oggi lavoriamo tutti diciamo siamo tutti lavoratori intellettuali o quanto meno lavoratori delle della mente però questa mentalità che il il lavoro vero sì al lavoro delle scorte che si fa col sudore della fronte
Non è del tutto scomparsa vi porto riporto un esempio che ho vissuto proprio qualche giorno fa ero incontro condanna un'autorità portuale
Quindi de del Lazio e parlando con degli imprenditori cosa che mi ha sorpreso molto mi dicevano che i camalli tre i nostri porti non considerano gli impiegati dei veri laboratori perché non sono un po'commuovono le macchine non sono loro che scendono nelle stive non son loro che rischiano che rischiano anche anche la vita perché sulla pure molto rischiosi per le per tanti aspetti quindi insomma questo mormorio della storia è è rimasto no che il fatto che appunto a lavorare significa muovere le braccia non non stare seduti dietro la scrivania anche se ormai siamo quasi tutti seduti dietro dietro una scrivania
E diciamo dicevo appunto mormorio della storia ma questo mormorii e a volte anche degli degli acuti non so se qualcuno di voi si ricorda il Presidente Obama sì Presidente Obama che qualche anno fa mentre una scolaresca di studenti universitari no studenti delle scuole superiori dei licei
Degli istituti d'arte andò a visitarlo a visitare il Campidoglio a visitare la Casa Bianca
Le disse ma insomma perché studiato e storia dell'arte fatto un lavoro manuale artigianale guadagnerebbe sicuramente molto di più naturalmente apriti cielo no
Perché ovviamente ci fu una polemica terribile poi vispi indotto diciamo stato frainteso insomma le solite cose che si fanno noi italiani sappiamo bene dichiarazione di un certo tipo che contengono come dire rimaneggiate
E e mangiate quindi quindi
Ecco ancora diciamo la la storia la storia come dire calcisticamente cimici dice ci dice questo in una situazione in cui sappiamo tutti bene che nel terziario scusa Manzato e tradizionale sia per per quanto riguarda
La la la la l'avanzamento tecnologico sia per allora i nuovi metodi di organizzazione del lavoro il lavoro scarseggia
Se già tantissimo
E qui c'abbiamo insomma un sacco di eminenti illustri professori del mondo universitario sanno bene quanti giovani intellettuali studiosi magari bravissimo bussano alle porte di università
E non ci entrano tanto è che vanno a cercare decine di migliaia ogni anno a decine di migliaia ogni anno la vanno a cercare fortuna fortuna all'estero ma non voglio non voglio dilungarmi quindi Turati opera queste questa doppia rottura
Operando questa rottura permette di edificare la cinghia e anche la pratica su cui si sviluppa e socio il il sindacalismo del pubblico impiego tenga anche conto che come sapete tutti voi Turati è stato il presidente onorario della federazione postale telegrafica e Telefonica che all'epoca appartenevano apparteneva a Mostar
Quindi per concludere la prima cosa che un convegno intende che questo convegno intende fare saldare un debito di riconoscenza con Filippo Turati il titolo è lunga Rita De Filippo Turati quindi attualizzare il suo pensiero
No non conservarlo come un padre nobile che appartiene al passato ma appunto cercare di capire tornare un po'le origini di un grande socialista anzi uno dei fondatori del Partito socialista in questo Paese colloqui storia
Conosciamo tutti tutti abbastanza e
Che quindi barba varie comperate va recuperato per un motivo molto semplice
Perché mentre il neoliberismo non ha minimamente abbandonato il suo il suo obiettivo che quello del comando assoluto sul lavoro pubblico e privato
Questo è
Oggi noi vediamo che ancora una volta la pubblica amministrazione anche con questo nuovo governo è soggetta a tagli pesantissimi
Quindi c'è proprio un programma programma chiarissimo
Di come dire continuare a ridurre per non dire smantellare gran parte di quello che è il patrimonio culturale del lavoro pubblico ed è anche non solo il patrimonio culturale ma anche posti ma anche posti di lavoro
Quindi saltare questo debito di riconoscenza tornare alle ore alle origini perché appunto neo liberisti sostando Sir stanno mondo non si sono dimenticati né di Adam Smith NN nei né dei padri fondatori del liberismo forse il caso che anche il sindacato in particolare la UIL perché un sindacato come tutti sappiamo di estrazione socialista torni a recuperare i suoi principali
Teorici e politici
Il secondo scopo di questa giornata di studi e ripercorrere ovviamente per quanto possibile gli sviluppi del movimento sindacale in tutte le sue varie componenti e a questo scopo abbiamo qui una serie di relatore sia stamani che e nel nel nel nel pomeriggio ognuno dei quali tratterà un tema specifico momento diciamo saliente determinante Della Monica marcia del sindacalismo nel pubblico nel pubblico impiego aggiornata si divide in due parti
Come avete visto dalla dal programma la mattina dove si si occupa prevalentemente ma non esclusivamente del sindacalismo pubblico
Prima della seconda guerra mondiale è la seconda parte dove ci si occuperà prevalentemente della sindacalismo pubblico dopo la seconda guerra mondiale naturalmente ragionamenti tenderanno in penso immagino per le relazioni ahimè intersecarsi
Io ho concluso questa mia presentazione o prima di procedere ai dare la parola ai relatori chiedo subito scusa se un metterò qualcosa di importante delle vostre biografie ma sono studiosi di come dire lunghissimo corso perciò hanno dei curricoli pubblicazioni all'occupato posizioni nelle istituzioni molto importanti
Se ne dimentico qualcuno abbiate pazienza mi rimprovera in Rete magari dopo ecco così la prossima volta me me le ricordo però non sai quello che ti aspetto non scoprire aspetti allora
Do subito la parola Sandro Bonomi per la relazione di apertura che s'intitola perché questo convegno ciò che dobbiamo a Filippo Turati prego
Grazie Patrizio per evitare di vedermi ingobbito se nuovi dispiaceri mai posseduto che anche ti vedevo un po'
Ovviamente io ringrazio voglio ringraziare tutti tutti coloro che hanno permesso questa questa la realizzazione di questo convegno
Un'iniziativa che intende come diceva bene Patrizio intendere riflettere sullo ruolo del sindacalismo nel pubblico impiego
Attraverso la rilettura del del pensiero di Filippo Turati quindi non so se vi ricordate Tuma lo faccio anch'io grazie
Alla Fondazione Giacomo Matteotti grazie alla Fondazione
Di studi storici Filippo Turati grazie alla Società per gli studi di Storia delle istituzioni e parlando anche un po'in casa e un po'egoisticamente mi sia concesso anche di ringraziare il dipartimento delle politiche giovanili della UIL tua coordinate dai Edoardo Filippone
Ecco devo confessare che quando
Mi è stato proposto di aprire questa questa giornata di studi un povero ho esitato lo confesso
Sia per il timore reverenziale che provo nel presentare un personaggio dalla statura di di Filippo Turati
Che sia per la qualità del parterre che indicava indicava Patrizio perché abbiamo oggi qui con noi un gruppo di relatori di altissima qualità
Sono tutti studiosi diversi per provenienza e per formazione Manno io credo in comune il tratto della conoscenza specialistica
Che in questi casi dalla cui fonte diciamo è più facile e piacevole lasciarsi dissetare piuttosto che assumersi la responsabilità e la fatica di alimentarne il flusso ma ma se avessi declinato l'invito da questo punto di vista avrei potuto far nascere in voi che forse sarebbe nato anche in me una sensazione di rinuncia che però non mi appartiene per la mia storia personale e non appartiene all'organizzazione acquisto di scritto
Io sono profondamente convinto che la pre la presenza e testimonianza e l'assenza nel vuoto
E di vuoto in giro ce n'è già parecchio
Cioè basti pensare lo ricorda Patrizio al vuoto lasciato dall'estinzione dei grandi partiti di massa
E basta pensare al costante tentativo
Dei poteri economici e dei poteri mediatici di togliere ai RAI il sindacato il potere sotto i piedi ecco quindi ho superato ogni esitazione ho ritenuto che fosse importantissimo essere qua oggi darvi qualche il benvenuto e proporre anche qualche riflessione prima di però di procedere permettetemi di farlo lo faranno sicuramente molto meglio chi mi seguirà ma un brevissimo ritratto di Filippo Turati
Nasce a Canzo in Lombardia nel mille ottocentocinquantasette è figlio di un alto funzionario dello Stato e fin da ragazzo prende parte alla causa socialista nel mille ottocentonovantadue tra i fondatori del Partito dei lavoratori italiani
Nel mille novecentottanta nel mille ottocentonovantatré del Partito socialista dei lavoratori italiani e nel mille ottocentonovantacinque del partito socialista italiana
Il mille ottocentonovantatré è anche l'anno in cui Turati guida la delegazione italiana al congresso dell'Internazionale socialista a Zurigo dove conoscente ex eletto deputato nel mille ottocentonovantacinque lo resterà per nove legislature sino alla dittatura fascista
Nel mille novecentouno fonda la rivista Critica sociale forse la più importante rivista del socialista del socialismo italiano
Nel nel mille ottocentonovantotto partecipa ai moti per il pane a Milano
Viene arrestato e viene dichiarato decaduto da deputato resta in carcere per un anno sarà il leader dei socialisti riformisti sino al fascismo
è costretto a fuggire e si rifugia era in Francia aiutato da alcuni compagni tra i quali Sandro Pertini
Muore in esilio a Parigi nel marzo del mille novecentotrentadue
Ecco
Via mente conoscete tutti molto meglio di me la biografia di Turati ma mi sono permesso di presentare questo schizzo per segnalare alcune cose la prima
La nettissima presa di posizione politica di Turati a favore delle classi popolari il prezzo che ha pagato per questa scelta carcere esilio
La seconda considerazione la chiara idea che si combatteva una lotta di classe tra capitale e lavoro e che bisognava fare una scelta netta senza alcuna ambiguità
La terza considerazione l'adozione di un pensiero critico dello stato di cose preveggenti per comprendere i processi politici culturali e sociali ecco pensiamo ai politici dei nostri giorni e facciamone un minimo di paragone
Lo diceva Patrizio io sono un un sindacalista quindi non mi atteggiano a storico a politologo o a filosofo della politica sono un sindacalista
E in gioventù provata leggere forse maldestramente qualche scritto di Turati e credo ancora nella prospettiva di riscatto che lui ha ha ha indicato e quindi oggi voglio provare a portarli la la la testimonianza
Forse qualcuno dei presenti in cuor suo sorriderà pensando al fatto che oltre a cento anni di distanza incremento delle disuguaglianze ed emarginazioni delle classi più deboli sono ormai diventati un fatto normale del nostro attuale modello di sviluppo
Un modello nel quale la prospettiva immaginata dal riformismo socialista Turati hanno appare quasi irrimediabilmente sconfitta
Ecco ma in fondo proprio questa provvisoria vittoria di un capitalismo finanziarie tecnocratico violento è insaziabile
Rafforza in me la convinzione che sia sempre valida l'alternativa evocata da quella grande contemporanea di di Filippo Turati che è stata Rosa Lacks burqa quando diceva o socialismo barbari
Della Barbarella vediamo consumarsi ogni giorno con la disoccupazione di massa con la precarizzazione galoppante del lavoro con l'inarrestabile crescita della povertà
Con la sempre più estrema polarizzazione delle classi sociali con la devastazione ambientale con l'assenza di prospettive future
Con una sua sofferenza sociale sempre più estesa ma d'altronde la consapevolezza di queste contraddizioni che spingono la società sul terreno della competizione sfrenata
E anche dell'Authority alpinismo fondato su un perenne stato emergenziale che sull'ingiustizia di classe
Induce a Crewe a credere oggi come ieri che effettivamente l'unica risposta seria sia il socialismo socialismo riformista e chiarisco subito che cosa intendo
Per Turate il socialismo riformista e la messa in pratica di un'idea che leggo testualmente tesse la sua tela ogni giorno che non fa sperare miracoli
Che crea coscienze che crea sindacati che crea cooperative che conquista leggi sociali utili al proletariato che sviluppa la cultura popolare che crea la maturità della classe la maturità degli animi e delle cose prepara lo stato di domani e gli uomini capaci di manovra nel timone
Turati pronunciava queste parole il diciannove gennaio del mille novecentoventuno nel corso del drammatico congresso di Livorno quello che ricorderete tutti della scissione
Aggiungeva in quel discorso che il socialismo è conquista dei comuni e del Parlamento conquista che avvenuta nel secondo dopoguerra e che a partire dalla caduta del muro di Berlino abbiamo perduto ecco questa sconfitta
Sulle cui cause ovviamente non è questa la sede per soffermarsi significa forse che la storia si è fermata no
Perché l'idea della fine della storia è il sogno del neoliberismo ed è anche l'incubo dei lavoratori e dei Loretta dei proletari che oggi non hanno più rappresentanza politica in Parlamento e allora mi chiedo
Se Turati fosse vivo oggi si sarebbe ha reso dinanzi alla disfatta
Niente affatto
Io credo invece che avrebbe lottato con tutte le sue forze per ridare rappresentanza politica i lavoratori e per le tariffe
Ecco una prima eredità che Turati ci ha lasciato in qualsiasi condizione anche la più avversa non dobbiamo temere di lottare per l'emancipazione del lavoro per la libertà dello scooter la libertà dallo sfruttamento per il riscatto della parte più sofferente della società
E quindi corre l'obbligo di aprire una breve parentesi per giustificare questo linguaggio che sembra un po'dei Sweet desueto quando parlo di lavoratori quando parlo di proletari e nel corso della mia relazione utilizzerò Cat
Parole del Lessico politico del Novecento non è perché ormai sono un uomo di Dini mancia aspettare ahimè e Pepe o perché non non mi sono aggiornato
No
I lavoratori che non arrivano a fine mese gli impiegati e gli operai a basso reddito i precari lavoratori del sommerso i creativi della dell'economia della conoscenza
I laureati che riempie le impiegano sui call center i writer il schiavizzati delle piattaforme digitali i giovani che non studiano neanche cercano più lavoro
La società la società contemporanea li deferisce neo plebe
Chiamare i proletari come faceva a Turati come faccio io in questo momento non cambia la sostanza delle cose sono tutte figure professionali sfruttate mal pagate in quasi tutti i casi private dei diritti più elementari
La stessa condizione che soffrivano operai e contadini tra l'ottocento e primi dei decenni del Novecento
E allora solo perché siamo dinanzi a un mondo del lavoro postindustriale dobbiamo rinunciare alle chiavi di lettura che ci ha offerto Turati e la cultura politica socialista
E anche se volessimo in cambio di che cosa
In cambio di niente perché la Sico economico politico e De Monte dominante tende a occultare le spaventose contraddizioni che ieri come oggi investono il mondo del lavoro
E ciò non significa che il riformismo debba andare avanti con idee fisse per spiegare i mutamenti significa per prima cosa essere consapevoli che oggi gli strumenti più avanzati dell'analisi politica economiche sociali sono di parte
Per quanto ammantate di formule matematiche e locuzioni in illusorio e allora continuiamo a fare nostra la convinzione di Turati lecco
La convinzione che il socialismo intanto è vivo e progressivo in quanto si corregge e muta
Ecco io faccio parte di una cultura riformista e come riformisti non vogliamo non possiamo che non dobbiamo rinunciare al nostro patrimonio culturale
E allo stesso tempo dobbiamo essere in grado di renderlo vivo di saperlo occorre agire eventualmente mutare da laddove esso sia necessario
E in quale veste ragionare discutere e riflettere superi su Filippo Turati cosa ma cosa avrà mai da insegnare no a a un giovane del terzo millennio questo signore dell'ottocento che è vissuto a cavallo della modernità
Fra due rivoluzioni industriali
Fra tre o forse quattro rivoluzioni politiche nazionali e internazionali protagonista di uno dei periodi più turbolenti difficili drammatici ma anche più dinamici che la storia dell'Italia unitaria abbia conosciuto
Come sindacalista la risposta semplice e complicata e non lo stesso tempo perché Filippo Turati appartiene alla mia storia quella del sindacalismo
Alla mia e a quella di tutti i lavoratori in generale che tra l'altro proprio sui lavoratori pubblici Turati ha svolto un'analisi dura seria
Decisi sì ma a volte a volte spietata dei mali della pubblica amministrazione del suo tempo varati mi faccio carico della responsabilità che comporta tessere il legame tra passato e presente
Ed è una responsabilità difficile
Perché l'eredità di Turati non è facilmente quantificabile
Non è possibile schematizzato la perché è piuttosto un legame intricato di idee di principi di valori è uno stile di azione culturale sindacale e politica che sentiamo ancora vive attuale
Noi che pure sindacato vedo folti amici e compagni lo facciamo tutti i giorni nei luoghi di lavoro a volte neri Levine piangiamo addirittura la scomparsa o in alcuni casi la rarefazione rarefazione
In questo che è un tempo dominato soprattutto dall'ideologia neoliberista
Dalla programmazione macro economica che impone scelte difficili e da e dalla tecnocrazia digitale che sta diventando un elemento determinante delle nostre vite
Ecco sul proprio su questo tema dell'ideologia permettetemi di spendere qualche parola sono estremamente tranchant perché oggi ci occupiamo di altro no ma io credo che vada detto con estrema chiarezza che lei gli elogi non sono mica fatto tramontate
Semmai l'ideologia di ispirazione socialista ha perso cari interne del neoliberismo
E non siamo nemmeno in un'era post ideologica
Perché il neoliberismo è un'ideologia tutti gli affetti e io credo che questa sia una consapevolezza che si sta diffondendo date le tante pubblicazioni uscite negli ultimi anni che hanno appunto come oggetto l'ideologia
Ma uscendo addirittura fuori dal mondo della cultura la dimostrazione che le ideologie non sono morte è lampante
Se si osservano le politiche fiscali e monetarie dei governi e la guerra mossa dal neoliberismo contro i diritti dei lavoratori
Entrambi sono espressioni di una rinnovata lotta di classe che attraversa i confini nazionali e manipola le culture e appiattisce l'idea stessa di progresso io credo
Ecco l'ideologia neoliberista è riuscita a fare credere a molti che ognuno e imprenditore di se stesso a parte la noia mortale di trovarci un giorno in un mondo fatto solo di imprenditori no
E io credo che però si tratti di un modo surrettizio per togliere i lavoratori ogni diritto per incentivare l'alto sfruttamento e fornire agli imprenditori forza lavoro contenta di essere schiavizzato ecco detto questo
Se confrontiamo il pensiero di parecchi neo liberisti con quello di Turati io qua lo dico con grande fierezza non c'è proprio partita
Perché nelle sue analisi Turati parte dagli uomini in carne ed ossa e dalla realtà concreta dei fatti
Chi neoliberista invece fanno partire ogni loro analisi dà un'idea astratta secondo la quale gli esseri umani sono decisori razionali detriti esclusivamente al proprio tornaconto e su questa miserrima Antropologia filosofica innestano teorie politiche economiche finalizzata a spostare la ricchezza dai lavoratori a un'élite economica
Ecco i cinquant'anni di neoliberismo siamo arrivati più o meno a questa situazione
Fu un ristrettissimo manipolo di super ricchissimi detiene un patrimonio pari a circa quello detenuto dalla metà degli Stati del mondo
Ma ritenete che ci sia qualcosa più irrazionale di questo e io credo che all'individualismo truffaldino dell'EUR liberismo possiamo oggi oggi in questo in questo nostro convegno di studi opporre lo spirito partecipativo che è tipico in Turati e che nell'attuale contingenza storica rivendica il diritto dei lavoratori di essere presenti sulla scena dove si svolge il confronto tra le forze che si contendono il potere politico e tutto ed economico
Attenzione stiamo parlando di una partecipazione viva autentica concreta
Scrive a Turati in un paragrafo che intitolava l'ignavia della borghesia e dello Stato italiano
E qui indicate acconcio dir subito che non ci riuscirà ad industrializzare il nostro Paese se prima non faremo il nuovo Statuto dei lavoratori che li faccia
Sì non ancora arbitri assoluti almeno partecipi della produzione e non già passivamente partecipi agli utili
Secondo certe vedute penosamente filantropiche
Ma partecipi nella gestione nella direzione nel controllo della produzione del nazionale ossia condomini veri ecco io credo che ancora oggi ne ha necessità aggiungo l'urgenza della partecipazione dei lavoratori al proprio destino i produttori è la stessa di quella espressa da Turati cento anni fa
La stessa sia nel settore pubblico che in quello privato addirittura direi che in alcune circostanze forse addirittura più nel pubblico che nel privato
Perché i privati estraggono pre prospetto profitto dall'intelligenza collettiva dei lavoratori e molto spesso gli conviene concedere loro qualche spazio di manovra nelle articolazioni dei processi produttivi
Questo nel pubblico non accade del pubblico purtroppo vige ancora una logica anche se si sta provando a cambiarla
Si sta prova prevale purtroppo ancora una logica verticistica che è una una mixa una specie di mix fra l'atteggiamento borbonico e quello autoritarismo sabaudo
E ecco in questo modo io credo che abbiamo gettato un altro ponte tra il passato e il presente
Ma per il pensiero riformista accusa significa partecipazione
Io credo che significhi diverse cose innanzitutto per i luoghi di lavoro non c'è democrazia senza partecipazione
E io capisco che l'affermazione è un'affermazione forte ma guardate che le cose stanno esattamente così
Significa poi approccio concreto alla realtà di problemi significa avere finalmente la possibilità di fare uscire nel nostro caso la pubblica amministrazione da quell'arretratezza che la contraddistingue in in molte delle sue articolazioni specie per quanto riguarda il tema cruciale dell'organizzazione del lavoro
E ancora partecipazione significa lottare contro la precarizzazione del lavoro in generale di quello pubblico in particolare
L'uomo flessibile Berri tratto da un sociologo Richard Sennett l'uomo cioè che vive nella più completa incertezza lavorativa estesi esistenziale
Non ha le condizioni minime per partecipare alla vita produttiva a quella sindacale e a quella civile perciò non disturbi era mai il manovratore sarà un soggetto alienato passivo che alla fine un oggetto in mano a poteri che potranno fare di lui qualsiasi cosa
Per esempio oggi puoi anche lavorare per tre anni per la pubblica amministrazione magari a qualche centinaio di chilometri da casa i poeti butto via ecco mettere in discussione questi processi in nome della partecipazione
Significa chiedere un'inversione di rotta delle politiche economiche neoliberiste a favore dell'economia pubblica
Questo perché la privatizzazione l'esternalizzazione dei servizi pubblici non impedì pubblici non indebitano indeboliscono solo la macchina dello Stato indeboliscono l'intera società
Dinamica che a sua volta mette in moto tre processi che segnalo veramente solo brevemente l'affermazione di una classe dirigente ancora tutta da verificare in termini di qualità la perdita del prestigio
Del paese sul piano internazionale e la sudditanza nei conti nei confronti del capitale finanziario ecco l'insegnamento che un sindacalista del due mila ventidue
Può e deve trarre dall'esperienza futura Chiana è che l'atto della partecipazione si qualifica soprattutto come atto politico
E come tale non esprime soltanto il diritto a esercitare forme di controllo soggettivo collettivo sulla corretta esecuzione di un determinato processo
In qua
O nel mondo delle relazioni industriali processi partecipativi sono sempre correlati all'organizzazione del lavoro e alla gestione dei fattori produttivi
Partecipare significa portare un contributo sostanziale un contributo politico appunto all'elaborazione all'implementazione dei meccanismi della produzione
Muovendo dall'analisi oggettiva dallo strutture della criticità che le caratterizzano
Ovviamente un'analisi di questo tipo per quanto politicamente seria e approfondita rischierebbe di annullarsi se non trovasse
Collocazione in un quadro che ne trascende il senso è quello di definisca
Così si arriva un altro insegnamento di Filippo Turati
Nulla di ciò che avviene può essere considerato frutto del caso o di combinazioni imponderabili fattori esogeni cioè indipendenti
Il danno forma più o meno consapevole di volontà Indocina del sistema di potere alla guida di una società di un'azienda o di un'amministrazione pubblica ecco l'idea dell'imponderabili tie della inevitabilità delle condizioni esterne al conflitto di classe
è un concetto che presuppone il rischio di non conoscibilità delle cause che sono all'origine del conflitto
E dei problemi che impone di affrontare un rischio da evitare se si vuol fare in modo che gli strumenti partecipativi realizzino il cambiamento in funzione del quale vengono attivati
Il che poi è la ragione d'essere dell'azione sindacale e la ragione stessa dell'esistenza delle organizzazioni collettive che tutto erano gli interessi dei lavoratori
Ecco quindi prova a saldare quel debito a cui faceva riferimento Patrizio di di riconoscenza nei confronti di Filippo Turati proprio a partire da questo aspetto perché considero rifare l'Italia
Tra le fonti di ispirazione dell'attività sindacale in questo Paese
E mia personale come distinte di sindacalista
Perché come saprete si tratta di quel celebre discorso che Turati pronuncio davanti alla Camera dei deputati il ventisei luglio mille novecentoventi in occasione dell'insediamento dell'ultimo governo Giolitti
Ci si trovava in uno dei momenti più drammatici della storia italiana un Paese dilaniato da rivolte sociali assediato da enormi problemi lasciati aperti dalla dalla guerra mondiale da poco conclusa
Angosciato il Paese da una prospettiva di una pressante una pesante recessione economica e dia una disastrosa condizione delle finanze pubbliche
Ecco somma un paese immerso in una condizione di grave difficoltà che posto di fronte alla necessità di adottare in tempi rapidi
Una serie di provvedimenti a carattere emergenziale specie sotto il profilo economico e finanziario tanto che durante il suo intervento a un certo punto Turati si rivolge direttamente al presidente del Consiglio
Ricordando come di fronte al disastro finanziario dello Stato e cito le sue stesse parole si promette di ovviare con provvedimenti draconiani ci ricorda qualcosa questa questa condizione
Allora secondo Turati il punto di maggiore debolezza politica del sistema economico italiano
E nello stato dei conti pubblici gravati da un tremendo deficit
Un deficit che continua a essere finanziato con altro deficit un deficit che richiede continui prelievi fiscali produce inflazione la quale ah sì mangiavo a sua volta o come dice Turati Goya
Il salario aumentando la povertà e il malcontento sociale
Incredibile vero
è un discorso pronunciato centodue anni fa ma di un'attualità allarmante e disarmante disarmante perché viene da chiedersi se centodue anni sono passati invano
Allarmante perché significa che nella realtà italiana si perpetua una distorsione del sistema economico e produttivo
E alimento un meccanismo di ridefinizione della ricchezza che opera a vantaggio di alcuni strati sociali a svantaggio di altri ecco varie credo che qui si capisca bene quando si parla dire dittatura Chiana si deve intendere un concetto molto ampio
Il cui fondamento è costituito da un substrato culturale che produce una straordinaria capacità di analisi e proposte
Analisi e proposte che puntano alla radice dei problemi ma proprio per questo la richiedono una lucidità e una competenza che evidentemente non possono essere frutto di improvvisazione o effetto di a di abilità dialettica
Attenzione lo sto dicendo che non possano essere alla portata di tutti e lo sono eccome
Ma a valle di un percorso un percorso di crescita
E di graduale consapevole maturazione della prospettiva socialista e sindacale mi riferisco a quando Turati sostiene che occorre puntare sulla trasformazione economica più che su quella finanziaria
Perché che ciò che tiene in pene un Paese è la qualità della sua struttura produttiva non le speculazioni di Borsa o le alchimie dei mercati dei capitali guardate rileggo sempre le sue parole
Se non che forse anche in questo silenzio è un argomento a favore della mia tesi della preminenza necessità e urgenza assoluta della restaurazione economica del paese
Anche prima dell'economia dei provvedimenti finanziari perché certo finché noi non saremo così strettamente vassalli dell'estero per il pane quotidiano
Quale voce effettivamente influente potremo avere nei consessi dei potentati sia pure con le proposte Commissioni parlamentari
Esattamente quello che cento due anni dopo stiamo nuovamente impara ante per imparando a nostre spese per l'averlo di Imparato a colpi di narrazione strumentali sulla pelle dei lavoratori sfiancati dalla spariti imposte da decenni di politiche neoliberiste calate dall'alto e imposte che sembrano quasi dogmi religiosi
Ecco l'elenco dei proprietario della neo plebe così come
Ecco che dir si voglia e che abbiamo che ho provato a rappresentare qui sopra ha una particolarità
E la parte più consistente del mondo del lavoro e della società in generale
Fino a ieri i lavoratori pubblici conservavano tutta una serie di diritti negati e quella parte della neo prede delle armi oppure perché un reddito se pur misero lo mette insieme
Da tempo non è più così neanche per il pubblico impiego segnale so solo che lo Stato si appresta a diventare la più grande agenzia di lavoro precario d'Italia dato che gran parte delle nuove assunzioni stanno avvenendo ormai a tempo determinato che molti spesso si rinuncia addirittura al posto
E sono io sono particolarmente preoccupato ovviamente perché un valore da un valore religioso al posto di lavoro e che sono preoccupato da queste tendenze perché
Questo sembra che si sommi a un progetto di di distruzione della pubblica amministrazione ma d'altra parte che che questa tentativo di distruzione del del sistema del dello Stato e della pubblica amministrazione faccia parte del Progetto neoliberista basti pensare al colpo di Stato del settantatré in Cile no Paese di quello che è stato un primo esperimento del di applicazione integrale del del neoliberismo assassinato il il socialista niente instaurata la dittatura
Furono imposte politiche economiche neoliberiste ammantate da una serie di tecnicismi come se si trattasse di scienza infusa
E uno dei primi atti del dittatore Pino sceglie fu guarda caso il licenziamento di duecentosessantacinque mila dipendenti pubblici su un totale di ottocentosettanta mila
Economia fu non mi soffermo oltre sui clamorosi fallimenti di queste tecniche economiche neoliberiste sperimentate in Cina Ina in America Latina in generale ricordo solo però che in Italia
Negli ultimi venti anni sono stati bruciati circa quattrocento mila posti di lavoro nel pubblico impiego sempre in ossequio a questi dogmi
E il danno che è stato fatto alla macchina dello Stato e la collettività italiana è incalcolabile e oggi i nostri governi sono costretti a correre ai ripari bandendo molti concorsi pubblici ma come ricordavo prima purtroppo a tempo determinato perché
Evidentemente c'è ancora questa questo timore che il posto fisso nella pubblica amministrazione sia un pericolo
Perché avete notato tutti che da molti anni quando si devono passare manovre che demoliscono pezzi della macchina pubblica impoveriscono i dipendenti dello Stato si riforme a formule del tipo ce lo impone l'Europa
Ce lo impone la globalizzazione dobbiamo ridurre la spesa pubblica
Ecco e per questo i governi ricorrano ai tecnici
A coloro che sembrano depositari di un potere ignoto a tutti
Persino ai governi che l'insediamento in alcuni casi in posti di grande rilevanza
E ovviamente Unali vino la politica in questi casi non vuole prendersi la responsabilità di scelte impopolare
E manda avanti i tecnici che poi si fanno scudo dei loro saperi esoterici per imporre politiche del lavoro favorevoli nella stragrande maggioranza dei casi e solo i poteri economici e così se è così che così mi pare che sia ciò significa che oggi siamo dinanzi a un problema che la politica dovrebbe affrontare se voi e risolvere se vuole che la macchina dello Stato corra alla stessa velocità di quella delle altre amministrazioni europee cioè intendo dire che la politica ha sulle spalle una responsabilità in ordine
Perché è inutile che si parli continuamente di modernizzazione di digitalizzazione e di performance e così via sia la situazione denunciata da Turati cioè nelle sue linee di fondo la stessa che c'è oggi
Io ormai più di trent'anni di servizio abbondantemente di più di trent'anni di servizio nella di vita lavorativa nella nel come dipendente pubblico e guardate mi sono convinto che nessuna analisi su nessun tipo di argomento in in primis su tutto ciò che riguarda lavoro pubblico la pubblica amministrazione
Può mai definirsi
Astrattamente asetticamente tecnica no come se galleggia se in un'Inter mondo sospeso non si sa bene in quale dimensione magari sganciato da qualsiasi retroterra ideologico culturale politico e socio economico
Guardate che quando si parla di pubblica amministrazione non c'è mai nulla di tecnico
Solo ed esclusivamente scelta politica sempre
Che a volte mi chiedo che cosa direbbe Filippo Turati
Si potesse leggere i documenti di programmazione economica e finanziaria del dei nostri governi oppure si potesse leggere i decreti che regolarmente tagliano i fondi dei ministeri uscito recentemente come quelli che sono usciti recentemente probabilmente credo che resterebbe sorpreso del fatto che abbiamo bisogno delle consulenze di qualche importante guru dell'economia per renderci conto che un sistema produttivo
Senza investimenti pubblici non potrà mai tenere il passo con la concorrenza internazionale oppure tratterebbe a fatica l'osso lo stupore nel conto nel constatare come osservatori pensatori analisti e folle di Esperti non bastino
A convincere i governi passati presenti e futuri sulla necessità di pianificare una politica di sviluppo industriale in grado di guardare oltre l'orizzonte degli sconti fiscali per i giovani e le donne assunti con i soldi dei prestiti europei
Ecco io credo che questo sia un genere di argomenti che consentono e permettono al grande socialista Turati di offrire un saggio esemplare del suo metodo di analisi e di che cosa egli intende esattamente con la sua idea di rivoluzione
Anzi di più con la
La l'idea della necessità rivoluzionaria
Che si traduce nella necessità di una profonda modifica dei rapporti tra cittadino
E stato quale unica via di ricomposizione della frattura sociale sempre più evidente pronto prodotta da quello che chiama Luis inferno capitalistico e che cos'è questo inferno capitalistico evocato da Turati
E tra le altre cose una pubblica amministrazione lontana dai cittadini inquinata dal clientelismo politico e alla corruzione incapace di assumere il ruolo di tutela delle classi più belli delle deboli e di volano dello sviluppo del Paese
Tanto più nei momenti di massima crisi economica e di caduta della coesione sociale e quaranta e che questo è quello che il sindacato sta dicendo da decenni
Se penso alla battaglia che come sindacato stiamo conducendo fin dai primi anni del novanta per ampliare gli spazi di partecipazione dei lavoratori pubblici attraverso un costante miglioramento del sistema delle relazioni industriali nelle amministrazioni
Non posso non riconoscere l'eco del pensiero Turati hanno l'idea di cambiare la pubblica amministrazione dal Dental di dentro sottraendolo all'arbitro e all'invadenza della politica e profondamente rivoluzionaria infatti sono trent'anni che noi proviamo a farlo
E la politica perché perché ad impedirci a tutti i costi di di di attuarlo
Ecco il processo di ampliamento degli spazi partecipativi che il sindacato è io credo la mia organizzazione sindacale la UIL poi in prima fila del per seguire da un contratto collettivo nazionale all'altro con una ossessione che è diventata quasi una metodica
A un punto di caduta politico che si riflette nella sottrazione degli spazi di discrezionalità della tecnocrazia burocratica perché è una discrezionalità che a volte diventa persino autoreferenziale
E e che purtroppo rischia di vanificare qualsiasi tentativo di riforma dell'organizzazione d'altronde questa è un problema ben noto a Turati
Che l'amministrazione pubblica la conosceva molto bene se non fosse altro per retaggio familiare no
In uno dei passaggi più celebri del suo discorso alla Camera del mille novecentoventi egli sostiene per tutte le riforme fiscali economiche eccetera vi occorrono ordina organi di Stato sapienti e fedeli
Sapienti e fedeli dice ma prima sapienti poi fedeli
Scusate ma di cosa stiamo parlando oggi tutto il dibattito sulla riforma della pubblica amministrazione ruota ancora attorno all'urgenza di acquisire formare competenze adeguate alle sfide del presente e del futuro
Ecco io credo che proprio qui lo scatto intellettuale di Turati ci lascia stupefatti
Perché da questo punto in poi il suo ragionamento induce e produce un salto che apre la mente su uno spazio di riflessione in buona parte ancora inesplorato
Quell'andare alla radice dei problemi sui cui parlavamo di cui parlavo poco fa ma con una semplicità e con una consequenzialità impressionante
Perché si manifesta nel passaggio in cui afferma che i vari settori della pubblica amministrazione del suo tempo mancano di organi adeguati oppure quando ci sono sono corrotti
La moralità sentite bene le sue parole è scadute in modo fenomenale
E in riferimento alla grande emergenza
Che non ancora superata della guerra scrive molti di coloro che avevano a che fare con certi ministeri ne uscivano sto mancati per le mance che dovevano distribuire a ogni piè sospinto un degrado che lungi dal rientrare con la fine dell'emergenza bellica diventava sempre più macroscopico ed evidente a tal punto che rivela Turati ormai quando si aveva a che fare con gli uffici pubblici era consiglia era consigliabile lasciare il portafogli
A casa per evitare di farselo svuotare la sua conclusione lapidaria
Non vi è quasi ramo della pubblica amministrazione che ormai non potrebbe essere sottoposto a inchiesta
è evidente che la pubblica amministrazione del due mila ventidue è profondamente cambiata rispetto a quella del mille novecentoventi
Difficilmente oggi esiste il pericolo che di vedersi svuotare il portafoglio se se si entra in un ufficio pubblico
E poi inviti in vigore un possente apparato legislativo e e regolamentare per proteggere i cittadini dalla corruzione e dalla concussione
E così via compreso il tanto decantato questa
Questa Blowing no quello di di britannica in imposizione che fa incrociare la lingua sulla pronunciarlo
E infine aggiungo i dipendenti pubblici sono l'unica categoria di lavoratori a essere sottoposta a cinque tipi di responsabilità penale e civile amministrativa erariale disciplinare
Nonostante ciò il tema del rispetto della legalità nella pubblica amministrazione ancora attuale
Ma con nette differenze tra ieri e oggi differenze si spieghi che si spiegano col passaggio da una società contadina qual era quella dell'Italia del mille novecentoventi a una società postindustriale qual è la la nostra nazione i nostri giorni
In altre parole la corruzione primitiva questa cui facevo riferimento se possiamo così definirla dei primi del Novecento
Lascia oggi il posto a forme di corruzione un po'più sofisticate la stragrande maggioranza dei casi difficilmente perseguibile per certi aspetti nell'Italia post industriale il rapporto tra la spinta all'illegalità rispetto delle regole del settore pubblico sta subendo un forte mutamento considerato in questo caso oggi per il funzionario pubblico mantenere un comportamento coerente con le disposizioni di legge spesso considerato segno di rigidità mentale di scarsa intelligenza se non addirittura in alcuni casi una colpa
E così ci troviamo di fronte a un paradosso che il potere economico e quello mediatico chiedono alla politica di semplificare la burocrazia di alleggerire i contatti controlli di accorciare le procedure e ai funzionari pubblici però di continuare assumersi i rischi derivanti da i cinque i tipi di responsabilità a cui sono soggetti un paradosso che io credo porti alcuni casi di stallo e di immobilizzazione
Che come faceva Turati e vado velocemente alle conclusioni sindacato e la UIL particolare lotta per far uscire la pubblica amministrazione dall'autoreferenzialità
Per farle superare i propri limiti organizzativi e perché si apra i cambiamenti socio economici che caratterizzano nuovo secolo appena iniziato
Solo così io credo lo Stato potrà tornare assumere quel ruolo da protagonista che gli spetta delle politiche di sviluppo e per la crescita di questo Paese oggi guardate la condizione dei lavoratori del pubblico impiego è in balia dell'incertezza
Cento anni fatturati si alzava in piedi in Parlamento e parlava per un'ora dei problemi organizzativi della pubblica amministrazione
Dell'efficienza dalla pubblica amministrazione della questione degli organici insufficienti della carenza di professionalità della mancanza di adeguati di sistemi di incentivazione della dispersione la pre alla frammentazione organizzativa della mancanza di controlli nella spesa delle amministrativa dell'eccessiva Genertel realizzazione e persino parlava dello scarso senso morale di una certa parte della burocrazia
Tutte queste cose erano al centro del dibattito politico pubblico ed erano al centro del dibattito politico perché esisteva una classe politica che comprendeva l'importanza di questi temi
C'erano in parla in Parlamento persone come Filippo Turati che ponevano la questione del lavoro pubblico in una prospettiva politica di riscatto economico e sociale per una comunità uscita dal disastro della prima guerra mondiale
Oggi la nostra comunità nazionale è distrutta dalle politiche economiche neoliberiste che come cento anni fa si impone il dovere etico politico e morale di progettare una nuova società a partire da una nuova pubblica amministrazione
Purtroppo qualche volta quando mi confronto quando ci confrontiamo con la politica avverto quasi sempre la mancanza di una spinta ideale paragonabile a quella che Filippo Turati ha consegnato la nostra memoria memoria che evidentemente in troppi hanno corta
Ma non noi della UIL tra noi abbiamo la memoria lunga che Turati resta un punto di riferimento per i diritti e l'emancipazione dei lavoratori
La sua lotta le sue scelte le sue riflessioni costituiscono una miniera inesauribile per qualsiasi coscienza democratica riformista anche nel suo nonno continueremo a batterci per cambiare la pubblica amministrazione
Bene
Allora passiamo
Alla prima relazione di uno degli studiosi storici col presente Guido Melis a me corre l'obbligo di presentarlo e già sono in fortissimo imbarazzo perché Guido Melis possiamo dire Sartre mente no alla maniera di Sartre e un compagno di strada della della UIL fa e della UIL cito alcuni suoi
E questo alcune sue referenze scusate sorrido ma ci dovrà emettere mezz'ora e invece ho dovuto restringere a poche righe alla domani sera è stato professore di Storia delle istituzioni all'Università la Sapienza di Roma
Ha scritto nello nel novantasei e ripubblicato
Una persiana cresciuta che arriva fino al due mila diciotto di un suo libro importantissimo sono la pietra miliare che la storia dell'amministrazione italiana pubblicato dal dal Mulino a casa editrice il Mulino
Al suo ha al suo attivo oltre quattrocento pubblicazioni tra libri saggi e articoli testi curati su temi relativi al funzionamento delle istituzioni
Per ultimo ma non ultimo ovviamente dirige la rivista le carte e la storia prego professor Melis nella parola grazie grazie infinite
Anche i figli grazie a agli enti e gli istituti che hanno promosso questo convegno e in particolare la UIL paga era una mia vecchia fissazione Stefano Battini si è ricordato poc'anzi che una volta quand'era presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione io e Sandro Colombi gli abbiamo chiesto un appuntamento per perorare la causa di un convegno su Turatti
Il sindacalismo amministrativo quindi è un'idea che viaggia da molto tempo Stefano ci ha detto di sì per la verità sì anche adoperato ma poi come accade nelle cose di questo mondo sono sopravvenuti avvenimenti
Emergenze che non hanno consentito di realizzare quel progetto ma io ritengo che quel progetto che io coltivavo dalle origini a trent'anni ho scritto un libro si chiama la burocrazia il socialismo alle origini dell'ISC del sindacalismo amministrativo io ho scoperto Turatti perché io mica lo conoscevo Turati e Turati per me è giovane trentenne era un grande capo socialista un grande esponente della classe politica pre fascista ne conoscevo qualche scritto ma non avevo l'idea che ci fosse questa specifica tensione Turatti Ana nei confronti del pubblico impiego ha dei problemi della riforma dello Stato l'ho imparato scrivendo quel libro e poi son tornato molte volte
Scusate questa premessa anche personale ma era dovuta grazie ancora la UIL pali averci dato questa straordinaria occasione d'incontro
Nella prima metà dell'agosto del mille novecentodue Filippo Turati scrisse sulla rivista che è stata evocata da prima da da Sandro la critica sociale due densi articoli sul tema degli agenti dello Stato che voleva dire gli impiegati pubblici non era la prima volta che Turati si occupava del tema l'aveva fatto ripetutamente alla Camera
Specialmente intervenendo in difesa dei diritti delle categorie più organizzata i Postelegrafonici egli era in quella federazione nazionale presidente onorario e si occupò moltissimo del tema delle poste dei telegrafi e dei telefoni che allora erano aggiunti alle poste e telegrafi il telefonino attualmente erano a agli esordi non erano una grande
Materia in più occasioni aveva parlato in aula riguardo altre singole categoria burocratiche specificamente difendendo le categorie più deboli le donne
Poche pochissime in prevalenza stavano i telegrafi
Nei telefoni c'è un libro di Matilde Serao se non ricordo male della fine dell'Ottocento telegrafiche scatto in cui la Serao raccontava Coppola sua biografia perché la sera o prima di essere una scrittrice
E la moglie la compagnia di Eduardo Scarfoglio il grande giornalista
Del Mattino di Napoli era stata impiegata all'ufficio postale
Del di del del del del di Napoli e lei aveva visto come lavoravano queste povere telegrafista e le quali come dire si trattava veramente di terrorismo amministrativo allo stato puro erano
Legate alla alla alla tastiera
Il riti miti dettavano i telegrammi che arrivavano
Non si poteva respirare c'era un capo o una cappa che girava per il la la sala erano grandi saloni in genere dove c'erano tanti tavolini è rimasta qualche fotografia
E queste ragazze ragazze che erano obbligate a non sposarsi perché è una delle caratteristiche
Disumane di quella prima legislazione era che siccome su concepiva secondo una teoria positivistica che la donna sposata forse più una donna capace di dominare i propri istinti
Scusate l'ormai e linguaggio dell'epoca e
Di nominare i propri istinti e di essere applicata al suo lavoro e il cervello femminile aveva bisogno invece di concentrarsi su quel lavoro
Come fossero dei robot allora sposarsi era ritenuto un delitto rischi si sposava veniva licenziato
Turati fece un discorso su questa storia del matrimonio
Delle
Telegrafista e poi delle telefoniste
è interessante vedere a che punto da che da che parte da dove siamo alla dove abbiamo iniziato una
Ci pensino i sindacalisti cos'era cos'era la vita e l'esperienza dei loro nonni dei loro bisnonni quando dovettero misurarsi con queste legislazione disumana
E durati non era naturalmente
Molto gradito quel bel sollevare questi temi in Parlamento perché bisogna dire forse lo ha anche accennato qualcuno prima di me che il partito socialista era un partito come tu dicevi
Di di di pochi nuclei di classe operaia
E del braccio amputato agricolo nel Della Valle Padana insomma era un partito ancora che non si pone mai problemi certamente era lontano mille miglia da porsi problemi
Discetti come quelle degli impiegati ignorava il problema dei lavoratori della scrivania considerava gli impiegati
Diplomati assunti a stipendio sia pure con stipendi minimi
Aspiranti a entrare nelle file della borghesia i considerava nemici della classe operaia di un'ideologia allontana dall'ideologia socialista
Parassiti avversarie di classe addirittura le pagine dei giornali socialisti sono pieni di pagine di di parole irrisorie nei confronti degli impiegati soprattutto già impiegati di Stato
E dinanzi visitato votavano votavano alle elezioni politiche e amministrative perché la legge li
Dei
Consentiva che votassero addirittura senza la prescritta prova di scrittura imposta agli operai
E naturalmente contavano molto ma si schieravano prevalentemente con i grandi leader del dei del liberalismo italiano sul versante conservatore moderato non certamente sul versante socialista
Claudio Treves uno dei più prestigiosi di leader riformisti amici Turati
Aveva scritto sulla critica sociale il il periodico Latiano nel mille ottocentonovantanove che gli impiegati male che andasse
Cadevano pur sempre sul materasso del ventisette del mese cioè avevano lo stipendio che invece
Gli operai non avevano e se licenziati cadevano nell'Astico
Sì sì della disoccupazione occupandosi impiegati Turati andava anche un po'cocciutamente contro corrente quindi è perfino in famiglia la sua stessa compagna di vita e di scambi intellettuali da grande militante socialista Ucraina Anna Kuliscioff
Gli avrebbe rimproverato in una delle tante lettere del loro fitto epistolario di affaticarsi vanamente per quelli avrebbe scritto che erano egli avrebbe scritto con una punta di scherno che erano
I tuoi coniglietti burocratici diceva abbia diciotto basette come tornava questa irrisione nei confronti degli impiegati perfino nella penna di una grande rivoluzionaria maturati era fatto così
Era fatto di una pasta speciale se si convinceva che la difesa di una causa forse giusta vi si spendeva senza risparmio
Per qui lo diciamo subito la causa presentava i suoi occhi due attrattive fortissime la prima lo parte detta
Era il mondo dei tra me tram è un'espressione che viene da una commedia di Vittorio Bersezio del mille ottocentosessantadue nella Torino sabauda trame è il piccolo impiegato senza diritti Chino di fronte alle prepotenze dei suoi superiori sfruttata e tuttavia e tuttavia fiero di essere un servitore dello Stato
E allora lui riteneva che questo mondo dei trave fosse pieno di ingiustizia specie a danno dei piccoli impiegati sottopagati e sfruttati e delle donne come ho detto
E secondo
Secondo tema e questo è il tema che mi interessa di più perché occupandosi di questa questione di queste categorie neglette gli impiegati
Turati poteva addentrarsi in un altro tema che era quello che gli premeva davvero la riforma democratica dello Stato liberale
Di questo Stato che aveva mantenuto i tratti autoritari originari che ancora in troppe materia era uno Stato tiranno e non uno stato democratico aperto
Alle istanze dei cittadini sentite come Turati contestava nel primo di questi due articoli che ho citato all'inizio
Come contestava i commenti della stampa borghese
Tema era il diritto di sciopero inalienabile questo diritto anche per Thuram però aggiungeva vi sono scioperi e shopping non tutti gli scioperi sono utili e consigliabili
Non solo tre considerazioni accidentali di tattica ma per ragioni di funzioni esercitate dai lavoratori ed i danni cui espone lo sciopero sia i lavoratori che la collettività
Interessa
Questa distinzione sul diritto di sciopero
Seguiva un'analisi del diritto incontrano i lavoratori manuali al servizio delle imprese ruolo unirai delle prime fabbriche per esempio socio operavano colpivano Roma Dronero
Un altro
Ai lavoratori dipendenti da padroni poi tu tendi a mansioni pubbliche e questi già per Turati avevano costituivano una categoria diversa
I colletti bianchi che lavoravano per le industrie di Stato per le per per per l'impresa per esempio per le imprese municipalizzate
Oppure per quelle imprese che in regime di convenzione svolgevano servizi pubblici per esempio il rischio dell'immondizia nelle strade
E questo naturalmente lo sciopero qui colpiva qualcuno che non era il padrone
Erano coloro che erano gli utenti del servizio e quindi si apriva un fronte diverso che richiedeva un ragionamento sullo sciopero e poi c'erano c'erano poi c'è naturalmente c'erano coloro che erano dipendenti pubblici in senso stretto i dipendenti dello Stato i ministeriali come si chiamavano allora cioè coloro che avevano una trattamento e avevano delle regole che erano diverse e qui lo sciopero era proibito dalla legge per questa categoria e quindi tanto facendo lo sciopero se si fosse fatto ancora non ci faceva agli inizi del Novecento ci sarebbe andato incontro
A delle conseguenze anche molto dure
Ma soprattutto quei dipendenti pubblici avrebbero colpito non più un generico padrone privato ma appunto la cittadinanza nel suo complesso bloccare un grande servizio pubblico
Poniamo le ferrovie i primi tentativi di sciopero riusciti si ebbero agli inizi del Novecento proprio nella categoria
Dei ferrovieri avrebbe quel tipo di sciopero colpito il il padrone cittadino e non il padrone diceva Turati e non il padrone padrone ma qui la prima conseguenza occorreva che il sindacato degli impiegati forse diviso al sindacato
Normale dal sindacato dei dipendenti privati occorreva un'organizzazione particolare questo non era del tutto ammesso nel partito socialista era un'idea di Turati
E poi la seconda i metodi di questo sindacalismo separato dovevano essere diversi non potevano
Essere necessariamente lo sciopero Turati scrisse un articolo intitolato la rinuncia contrattata al diritto di sciopero
Sì noi rinunciamo allo sciopero e voi ci date in cambio
Un una serie di garanzie e di critica in questo momento non ci riconosce Concia otturati non negava in assoluto che i dipendenti in casi estremi potessero anche scioperare
Non arrivava a questo estremo
Ma sosteneva che codesti zavorra attori sto citando debbano del diritto di sciopero valersi con grandissima misura
Ogni abuso regga venga Agliardi verrebbe la corrente reazionaria mirante a sopprimerlo il diritto di sciopero con provvedimenti legislativi e non solo per i dipendenti pubblici anche per i privati
L'articolo su cento come era prevedibile una grande reazione molto vi faccio
A cominciare dalla stampa socialista che non condivideva questa impostazione ma Turati non era persona da darsi per vinto ripreso il discorso quindici giorni dopo
è nel secondo di questi articoli che ho citato prende di petto il governo il governo che poi era un governo che finalmente era diventato un po'meno reazionario di quelli di fin e secolo che sparavano sugli operai
Ricordate gli eccidi del mille ottocentonovantotto
Un governo che era presieduto da un liberale Zanardelli sarebbe morto di lì a poco avrebbe passato il testimone al principale dei suoi collaboratori e seguaci Giovanni Giolitti
Il primo dei governi giolittiana ecco giaceva in Parlamento un progetto di studio
Un progetto di di legge che riguardava lo stato giuridico degli impiegati
Questo tema dello stato giuridico alla circolato molto negli anni precedenti fin dai tempi di De Pretis mille ottocentosettantasei e poi Chris Speed negli anni dello tutto il mille ottocento ottantasette
Mille ottocento novantatré novantaquattro avevano presentato progetti di stato giuridico perché la classe dirigente liberale anche la meno avvertita cattiva
Che bisognava dare a questo corpo di dipendenti pubblici un una serie di regole
I diritti e doveri insomma che fossero chiari perché fino ad allora la disciplina
è i diritti dei dipendenti pubblici nei singoli ministeri erano alla mercé del ministro i quali esercitava con enorme autonomia attraverso decreti ministeriali che intervenivano a modificare qualche volta anche in maniera stravagante le condizioni di lavoro e di e di soprattutto le condizioni relative all'esercizio delle libertà da parte dei riprende
Fare uno stato giuridico quindi come Turati capiva benissimo e lo scrisse non era una legge qualunque era una legge o che comunque riconosceva l'esigenza di dare un'arma una legislazione nazionale uguale per tutti a tutti gli angoli dagli mondo della pubblica amministrazione a tutti i ministeri però che tipo di stato giuridico
Si doveva fare noi avevamo in Italia ancora i vecchi regolamenti di Betti Camillo di Cavour cioè dei regolamenti fortemente
Fortemente negativi nei confronti delle libertà degli impiegati
Regolamenti che vedevano addirittura l'obbligo di tornare la domenica a turno a pulire gli uffici per dirne una soltanto del regolamento Cavour del mille ottocentocinquantatré quindi regolamenti fortemente Vessa attivi
Certo c'era stato qualche miglioramento qua e là per concessione dei singoli ministri più liberali ma nel Complesso questo era lo stato l'impiegato non aveva
La possibilità di esprimere autonomia nel campo della funzione e non l'aveva per una ragione molto semplice perché quando Cavour aveva fatto la riforma nel mille ottocentocinquantatré nel Regno di Sardegna poi la riforma era passata pari pari
Nel Regno d'Italia c'era un'idea forza di quella riforma poiché lo statuto dice che
La responsabilità ed R
Il quale a il capo supremo della nazione il reclamo delega i ministri la responsabilità in capo ai ministri
E la responsabilità concerne anche l'obbligo del ministro di andare in Parlamento a rendere conto di come funziona la sua sottolineo sua
Amministrazione se noi diamo agli impiegati cominciare dagli alti gradi fino al più umile degli impiegati dei margini di autonomia e di libertà violiamo
Questo principio statutario paradossalmente c'è un corto circuito logico quasi uno Lost lo statuto
Esprimeva questa idea liberale che il governo dovesse rendere conto del suo operato ma il Governo per rendere conto del suo operato doveva concentrare tutte le responsabilità in capo al ministro che infatti aveva la firma ministeriale
Istituto che come ricordano i più anziani
è stato abrogato soltanto nel mille novecentonovantatré perché perché perché era era l'istituto simbolo del potere del ministro tutti sappiamo che
Abbiamo letto le memorie dei nostri ministri a cominciare da quelle di Fanfani diari Fanfani sono divertenti perché fa affari non amava firmare nel famoso film miniere e quindi se poteva lo lasciava questo di questo questo questo questo obbligo lasciamo al suo successore i ministri si succedevano contare velocità che si poteva anche fare questo caldo
Beh però la firma ministeriale all'Istituto simbolo di questa potere del ministro e naturalmente se si voleva invece dare qualche responsabilità e autonomia nei vari gradi della gerarchia ai agli impiegati questo determinava un corto circuito logico col principio cavouriano
Il Regolamento quel muro quindi era il vero ostacolo che ci si trovava di fronte
Quando si volesse si fosse voluto modifica Scherzo per alla fine dall'ottocento è stata istituita la quarta sezione del Consiglio di Stato e l'impiegato che forse ha pensato da io da da da da da da da abusi così violenti da da data toccare addirittura gli interessi legittimi poteva a dire il Consiglio di Stato il quale qualche volta molto raramente in quegli anni faceva delle sentenze che diciamolo ragione ma insomma si era ancora in un regime come voi capite di libertà
Di migliaia te come si diceva allora nella scienza giuridica cioè di libertà limitata
Si discuteva allora agli inizi del Novecento di cosa si dovesse sostituire a questo sistema così io reazionario c'è una corrente dei turisti italiani che faceva capo ai nascenti giuslavoristi
Che sosteneva che bisognasse uniformare pienamente l'impiego pubblico all'impiego privato
Che cioè tutto ciò che era nel contratto dovesse essere anche in un contratto pubblico che i dipendenti pubblici firmavano davanti al ministro un contratto contrattato alla pari
Il tavolo non si usano questa espressione il tavolo il tavolo contrattuale
Questa tesi ce ne parlerà certamente prove sorpassa Nitti questa tesi che partiva dai giuslavoristi ora anche da illuminati
Giusto pubblicisti incontrava
Il la la relazione te la maggior parte dei giusto Bcc italiane
Capeggiati da più prestigiosa riesci fondatore della scuola italiana del diritto pubblico Vittorio Emanuele Orlando che fu anche il ministro chiave dei governi Giolitti dei primi governi Giolitti
Questi costoro i secondi sostenevano che la supremazia spacciare dello Stato non potesse essere
In nessun modo mortificata lo Stato non poteva mettersi al tavolo a discutere
Contrattando come il padrone privato contrattava coi suoi dipendenti perché era lo Stato con tutte le maiuscole immaginate di cos'era lo stato agli inizi del Novecento non dobbiamo pensarlo oggi
In questa situazione tra l'altro in cui purtroppo è stato per tante ragioni ha perso prestigio dobbiamo immaginare cos'era lo Stato allora essere impiegato dello Stato voleva dire essere
Sentirsi un gradino due gradini superiore
Ai dipendenti privati e ieri un membro dello Stato c'era anche una specie di auto concezione della statualità che entrava nel nell'intimo dell'impiegato pubblico
E allora questi giuristi che ebbero la sempre perché ebbero poi la prevalenza sostenevano la supremazia speciale dell'amministrazione la primazia dello Stato ente supremo
Sostenevano che sarebbe stata una degenerazione ammettere il contratto per le categorie dei pubblici dipendenti era lo Stato invece in piena autonomia fissava per legge il rapporto è tutto più i dipendenti dovevano aderirvi
Firmando una carta con cui aderiva
Senza poter discutere nulla alle condizioni imposte dallo Stato
E dunque dunque questo cui si esprimeva in un giuramento addirittura che non c'era naturalmente per i dipendenti privati un giuramento di fedeltà
L'impiegato pubblico in cambio cosa aveva aveva una stabilità del posto più o meno era stabile anche se sul proprio nome appunto non compiva degli atti fortemente eversivi aveva
La pensione
Era l'unica categoria che avesse la pensione dei dipendenti pubblico alla fine dell'Ottocento si fece la pensione ma ancora su base volontaria per gli operai coloro che aderivano
Alla Cassa nazionale rivalità in vecchiaia degli operai ebbero la pensione dopo il mille ottocentonovantotto le altre categorie non avevano la pensione
Si abbassi affidavano alle piccole mutue
Di categorie alle quali facevano quel che potevano
è spesso falliva no e la pensione nomine non c'era quindi impiegato avevamo il vantaggio in questo è si capisce anche perché la stampa socialista considerava dei parassiti perché li considerava privilegiati sotto questo profilo
E poi godeva però di diritti dimezzati
Era assoggettato a una disciplina più tassativa dei privati
Aveva un obbligo di mantenere il decoro dell'impiego pubblico anche fuori dall'ufficio le carte d'archivio sono piene di poliziotti che denunciano che l'impiegato tal dei tali quando esce dall'ufficio se ne va la Bettola a ubriacarsi
In questo modo mette a repentaglio il prestigio dello stato e l'impiegato tal dei tali subiva il provvedimento disciplinare
Oppure vi ripiegato tal dei tali quando usciva dall'ufficio si vestiva come un pezzente
E quindi si mostrava al pubblico investi e con un abito che non era consono al suo decoro che era il decoro dello stato che l'impiegato tal dei tali andava a donne nelle case di ce n'è una che dice la nella casa
Nella casa chiusa della della della della casa di piacere di via Frattina
E in questa maniera anche qui metteva a repentaglio il decoro dello Stato quindi c'era un complesso che seguiva e come una specie di grande fratello che seguiva l'impiegato anche fuori dal suo ufficio ed ha le sue mansioni tornerà libero e se aveva un amante questo era oggetto di una nota specifica nel suo fascicolo personale segreto e gli impediva di essere promosso e se fosse S. seguiva dettami socialisti o rivoluzionari tanto peggio perché questo era il reato più grave di tutti
Voi capite che questo creava gli impiegati italiani eternità novecentootto appena sei anni dopo quegli articoli di Turati che ho citato finalmente Vittorio Emanuele Orlando scrive con la firma di Giolitti fanno il primo stato giuridico della storia amministrativa italiana che è un po'tutta questa roba l'attenua
Un po'perché rimane una norma è un articolo un comma famoso di uno degli articoli contro cui Turati farà una battaglia parlamentare strenua parlando ininterrottamente per qualche giorno sul progetto di legge
Ed è un articolo che prevede che si possa intervenire
Fermo restando il divieto di sciopero contro qualunque manifestazione
Collettiva o individuale che produca
Un Effetto di
Di di di di di danno allo stato e che l'articolo espresso in termini così generici che naturalmente lascia
Al l'amministrazione che lo deve applicare un'enorme discrezionalità nell'individuare questi casi
Una norma individualità Turati naturalmente si
Combatté fortemente contro questo
Contro questo articolo è sulla battaglia parlamentare sarà una battaglia estrema ma perdente perché Turati anche in Parlamento registra la stessa solitudine che ha registrato prima
Quando ha scritto quei primi articoli
I deputati socialisti che non sono molti ma sono un gruppo parlamentare non lo sostengono i deputati radicali che in genere sono alleati con i socialisti
Non intervengono con la consueta virulenza è Lost in qualche modo Turati ha lasciato solo ma in questa battaglia Turati esprime le idee che abbiamo sentito prima metto egregiamente riassunte da Sandro Colombo sentite questo passaggio con l'estendersi dei pubblici servizi ogni cosa diventa di Stato o municipale e crescono con questo le garanzie per i lavoratori e lo sciopero diventa superfluo urge però che questa nuova faccia questa nuova forza che si affaccia i lavoratori sindacalizzati e legga la sua zia trovi la sua linea che è una sola
Nella minore resistenza sulla quale procedere con minimi sperperi di forze
Una serie di compagni e amici si schiera fuori dal Parlamento su questi temi uno Ivano economica può essere addirittura
Uno degli uomini chiave di ministeri pre fascisti e poi come sapete anche presidente di un consiglio subito dopo la liberazione
Lo stato si libera della corazza dei suoi poteri autoritari e assume il ruolo di levatrice della nuova società industriale che sta nascendo già perché sta nascendo una società industriale questo è il punto che Turati capisce prima di tutti non è più la Società agraria tradizionale quella che abbiamo di fronte è una società in cui esistono già
Le prime fabbriche nel nel triangolo Torino Genova
Milano e comincia quindi a prodursi un fenomeno di trasformazione anche se il Paese rimane largamente agricolo e talvolta anche miseramente agricolo in molte regioni del Mezzogiorno
In un editoriale del mille novecentosei Turati scriverà lo Stato la nazione tutto il mondo civile sta diventando Stato nazione civiltà industriale
Nel mille novecentosei
è un imponente edizione formidabile la collettivizzazione che avvenne prima dei servizi strettamente politici e amministrativi
Che sono la sicurezza pubblica la giustizia
La percezione dei tributi passa a poco a poco e si distende in tutto il mondo economico la democrazia da un lato la grande industria dall'altro il fatto politico
E il fatto economico democrazia la grande industria incontrandosi generano l'esercizio di Stato per necessità
Ineluttabile
Risponde Turati alla sua compagna Anna Kuliscioff
Riprendendo la battuta dei coniglietti burocratici che gli ho letto prima la discussione di un organico postale è cento volte più socialista
Delle foto della farsa sulle spese militari stamattina in Parlamento era un piccolo capitolo di discussione sullo Stato socialista quando all'amministrazione degli uomini sarà sostituita quella delle cose e lo Stato
Sarà non sarà altro che grande regolatore delle industrie qui abbiamo dei difetti ma dal feto nasce l'organismo mentre le discussioni sui le spese militari che tanto emozionano i nostri socialisti sono dei cadaveri
Dei residui degli organismi morti
Dalle questioni che impediscono di capire la formazione del mondo nuovo lo Stato computer darmi militare non più giudice carceriere quest'durino concentrazione massima della forza repressiva
Lo stato invece industriale perché coinvolto nella grande avventura dal traguardo formazione dell'Italia che Turati intuisce guardando i primi nuclei di classe operaia che aderiscono al Partito socialista
I ministeri del passato dirà in un altro passaggio sono all'interno la giustizia e gli affari esteri ma ci sono i ministri del futuro l'industria il lavoro la pubblica istruzione da Poste e telegrafi il ministero dell'economia che ancora non esiste ma che lui immagina esisterà
Ma se cambiamo stato ecco il punto chiave come deve cambiare allora il sindacato dei dipendenti statali questo è il cuore della problema che Turati si pone in quei primi anni del Novecento
Ora vi dirò rapidamente senza fare troppi troppe soste sui numeri perché i numeri non si ricordano
Come l'ha fatto il panorama del sindacalismo amministrativo dell'inizio del secolo le armi con le organizzazioni o associazioni impiegati
Erano secondo un censimento che fu fatto dal governo nel mille novecentodieci complessivamente
Avevano avevano una una platea degli scritti di centotrentadue mila persone di centotrentadue mila persone
Queste centotrentadue mila persone
Erano suddivisa però in maniera frammentaria così come frammentario era questo sindacalismo degli originali vero c'erano le grandi federazioni la prima e più importante delle quali ho già citato
La Postale telegrafica le quali avevano una struttura che si può assimilare alla guida di oggi
Nel senso che
Erano organizzazioni sindacali che avevano un centro generalmente a Roma e poi avevano una periferia delle sezioni avevano una stampa che è molto interessante anni fa quand'ero professore a Cernobbio Valli aveva fatto una una rassegna di questa stampa estremamente interessante pur purtroppo la pubblicata
Erano giornali dove si discuteva molto non soltanto sui problemi della retribuzione
E della difesa del posto di lavoro che erano naturalmente il pane di tutti questi giornaletti sindacali ma si discuteva moltissimo anche del ruolo che i Postelegrafonici potevano avere nella modifica del mettete la metodologia del lavoro
E che di perché sì assimilava lavoro industriale lavoro di una grande sala telegrafica come quella che ho evocato all'inizio può ci somiglia re al lavoro di una fabbrica però c'erano anche altri altre strutture c'è una confederazione nazionale d'impiegati con dieci mila soci
Fondata a Napoli nel mille novecentoquattro c'erano una serie di associazioni di classe
Tra funzionari delle amministrazioni centrali centralisti pre per preferivano preferivano organizzarsi da soli quelli del ministero dell'Interno distinti da quelli del ministero da agricoltura industria commercio quelli del ministero
Del della del dei lavori pubblici distinti da quelli del ministero dalla guerra cioè c'era una forma anche di come dire di di di chiusura all'interno e queste erano moltissime ma erano labili erano non erano in grado di fare quasi nulla perché si scioglievano rapidamente
Si formavano e scioglievano di preventivo questo panorama è un panorama pieno di
Di di di di di luci ed ombre perché ci sono moltissime di queste associazioni sindacali che hanno vita brevissima spesso è la presenza di un piccolo leader in più quel contesto che determina
La la l'ascesa di un sindacato basta che quello vada in pensione immediatamente cala cala il numero degli iscritti delle statistiche
Che da quel momento si cerca di fare di questa struttura c'era l'Unione magistrale per esempio
Che univa
Quelli della pubblica istruzione insegnanti l'Associazione dei medici condotti l'Unione veterinaria la federazione dei dazi l'associazione degli insegnanti pareggiati esisteva una serie di organizzazioni
Di iscritti che alle Camere federali che erano una su una struttura mista in cui si in cui c'erano anche gli impiegati privati di quella determinata
Citavo di quel determinato quartiere insomma sostanzialmente era una struttura ancora molto del molto difficile da inquadrare in una statistica vera e propria tant'è vero che anche la l'organizzazione governativa che fece questa indagine poi era l'ufficio del lavoro creato da
Giolitti nel mille novecentodue dava i numeri con molta prudenza però ci sono i giornali che parlano e gli abbonati ai giornali ognuna di queste organizzazioni produceva qualcosa se non era un foglio periodico di periodicità fissa erano almeno
De delle sorte di oggi diremmo di ciclostilati delle sorte di giornali
Prodotti per circolare di mano in mano
Turati abbia a che fare anche Borrelli difetti di questa organizzazione che non era un'organizzazione sindacale vera e propria egli rappresentava i sindacati
Come se fossero i protagonisti della trasformazione dello Stato ma alle sue spalle il mondo sindacale era un mondo acché ancora con la consapevolezza di questo ruolo che lui avrebbe voluto assegnati quindi anche qui bisogna tornare a quell'aggettivo era solo Turati
Era solitudine quella che esprimeva nella sua battaglia
è un dramma di di quest'uomo bisognerebbe anche studiarne la psicologia più di quanto non sia stato fatto sulle pur belle biografie di Turati che abbiamo a disposizione era un personaggio che aveva una sua
Idea del mondo futuro è che in qualche modo trovava continuamente come abbiamo visto perfino nel rapporto con la sua compagna trovava qualcuno o qualcosa che frenava questi suoi entusiasmo comunque la battaglia che Turati fa in Parlamento sulla legge del mille novecentootto è veramente una battaglia memorabile
Lo Stato assume ogni giorno di più funzioni che aspettavano prima l'industria privata
Deve perciò modellarsi sui congegni e sugli organismi che garantiscono il prosperare di quell'industria perché essendo stato deve essere colui che per esempio dal mille novecentocinque esercizio come si diceva
La la ferrovia
La ferrovia passò da da quel concessioni ai privati
A Statale nel mille novecentocinque e allora deve avere delle strutture dei conti più letti capiva la stessa questa cosa la capiva che Giolitti tant'è vero che quando i ferrovieri passarono sotto leggi dello Stato da privati che erano indipendenti
Lui creò l'azienda delle ferrovie statali cadenza le fughe che era una una struttura diversa dal ministero avrebbe potuto attribuire una competenza al ministero economico invece preferì creare una struttura simile autonoma quindi anche Giolitti capiva questo
Ancora una battuta di Turati la tendenza storica della civiltà industriale
Ci porterà a creare una burocrazia mossa da una forza viva interno fatti ma non solo dall'Impero della disciplina come nel tradizionale trave piemontesi noi dobbiamo decidere se vogliamo
Lo Stato ridotto al minimo ai minimi termini quello che evocava Sandro quando ci parla ma del neoliberismo o se vogliamo uno Stato che diventi più grande il più perfetto degli organismi industriali
Sembra quali socialismo di Stato e letto così sembra quasi sosia io credo che noi non dobbiamo aver paura di accettare questo secondo concetto
Creando una burocrazia veramente moderna proporzionale adeguata in tutte le sue qualità ai moderni bisogni dello Stato
Agli impiegati con un'azione volenterosa e tecnicamente migliore spetterà di migliorare democratizzare l'azienda dello Stato sette badate a questa parola l'azienda che entra nelle siccome
Della burocrazia Turati a e l'andamento dei servizi
Il motore propulsore della riforma insomma sono gli impiegati
è degli impiegati i sindacati gli impiegati sono il cervello di questo motore propulsivo della riforma la battaglia per otturati la perde non c'è dubbio una sconfitta
E non solo
Non solo nel lungo per Iva anche nel bere perché appena fatta la legge dello stato giuridico ci fu un'applicazione e contro uno dei suoi più cari amici
Sì segretario generale della Federazione portare telegrafica Antonino Campanotto sì il quale si era permesso di fare un articolo o di parlare in un congresso dei dei che poi era finito anche in un articolo della federazione di parlare di una casa di corruzione la Pirelli aveva corrotto qualcuno per ottenere l'appalto
Della messa in posa dei cavi sottomarini in gomma che dovevano unificare varie re varie isole separate dalla penisola
Campano Chico dice ma è un atto è un atto pubblico insomma non fa altro che riprendere
Lo dice e viene sottoposto a un severissimo processo di disciplina giudicato reo di aver reso pubblica una relazione interna quindi violazione del segreto d'ufficio un altro
Dei grandi tabù che rimangono anche dopo la legge Orlando no il segreto d'ufficio Pisa specifici
Di fantasma che si aggira nella mente degli impiegati di avere diminuito l'autorità dei superiori
Perché derivano detti anche i nomi dei corrotti esercitando una illegittima pressione sulla dell'opinione pubblica su di essi e viene destituito dall'impiego
I socialisti come vengono deputato in una lezioni suppletiva ed allora mi difenderà i diritti degli impiegati dalla dalla tribuna di Montecitorio poi il fascismo lo caccerà farà si dirà la sua vita
In miseria queste sono le prime avvisaglie perché poi cambia nel frattempo il sindacalismo amministrativo
Ai tempi immediatamente precedenti la guerra di di Lilli Libia e poi la prima guerra mondiale i massimalisti si impadroniscono
Delle e federazioni e delle associazioni più consistenti e diventano loro i padroni è la loro idea è sciopero si la loro idea è niente trattativa alla loro idea è
Parte puntiamo fortemente ha una visione rivoluzionaria dell'impiego pubblico scrive Turati proprio in quegli anni purtroppo l'organizzazione degli impiegati dello Stato dal quale noi stessi
Superammo già di vedere svolgersi e agli inizi lo sembrava promettere una forza che la viola di rinnovamento tecnico e politico dallo stato subito almeno in Italia un arresto di sviluppo
C'erano anche Rivera o qualche sintomo di intima degenerazione questo è uno dei problemi che associa nostro dovrebbero più vivamente preoccuparci in questo ora che le correnti democratiche i partiti da venire del nostro Paese si trovano di fronte a delle grandi prove
Guerra Mondiale quindici diciotto si chiude la prima fase fase costituente fase eroica in cui Turati ha avuto una parte da protagonista sebbene perdente
Durante la guerra
Il sindacato non conta nulla ovviamente perché prevalgono le esigenze militari Lupi
Ci statali si riempiono di donne supplenti gli uomini che vengono richiamati sei netta di richiamo alle armi
E la loro presenza
Che prima era stata ridottissima diventa preponderante
Poi c'è il dopoguerra
Quando queste donne diventeranno l'oggetto di una bruttissima polemica interna in cui anche il sindacalismo di parte massimalista che ormai si è affermato
Sì esibirà in una delle pagine più brutte della sua storia perché appoggerà la linea di coloro che dicono che queste mantenuto e così si si dice queste queste denunce
E queste mantenute queste signorine che passano la loro
La loro giornata a ricamare fiori e a intessere ancorarci nei corridoi dovrebbero essere espulsi per ridare la la il posto agli eroici combattenti o ai giovani e pur non essendo impiegati prima hanno maturato
Nella guerra i loro diritti e c'è una contrasto uomo-donna che è molto molto interessante quasi profetico perché è la prima volta che le donne si affacciano sul terreno della Pubblico impiego e quella volta il sindacato non lei sente ma anzi
L'ostacolo certo Turati non era di questa opinione e provò a scrivere anche qualcosa per difendere queste ragazze queste giovani donne o a talvolta anche maggior levatura che sia vero sostituite negli uffici nelle mansioni non sottopagate naturalmente e precarie
Le donne rubano il posto ai combattenti e la grande il Pubblico impiego vive un tumultuoso scenario di lo di di incertezza massima
Ci sono fughe in avanti di fare come in Russia prima sindacalisti massimalisti nei loro cortesi sventolando le bandiere rosse ma anche l'aggregazione reazionaria dei primi sindacati fascisti che nascono per reazione
Nasce un sindacalismo amministrativo fascista
Che al contrario sostiene che gli uffici devono essere riportati all'ordine alla gerarchia e Turati non ha nessun ruolo in questo in questa fase certo c'è quel discorso formidabile che ha ricordato Sandro rifare l'Italia
Questo del venti giugno del venti ma guardate le date il venti giugno del venti già gran parte delle cose della partita giocata
Venti giugno del venti vuol dire che il primo Governo Nitti che è stato forse il governo più liberale tra quelli del dopoguerra è fallito DT si è dovuto dimettere ha cercato di fare un governicchio
Che il secondo governo Nitti ma da invece dovuto dimettere prima ancora prima ancora di avere il voto del Parlamento e soprattutto sono successe delle cose straordinarie che hanno modificato lo scenario del diciannove è stato approvata
La proporzionale hanno prevalso i grandi partiti di massa socialisti e popolari i quali però non si parlano tra di loro
Sono nemici ferocemente nemici e quindi è inimmaginabile che possono assumere loro il timore del governo pur avendo la stragrande maggioranza dei voti
Nel venti appunto di fronte al caso alla caduta del secondo governo Nitti ci richiamerà in funzione il vecchio Giolitti il quale sarà il suo ultimo ministero che durerà diciamo
Anche per qualche anno fino al fino al ventuno quando quando si aprirà una serie di frenetica di governo di governi minori e poi verrà la marcia su Roma
La marcia su Roma porta una riforma dell'amministrazione
Perché il fascismo si è candidato alla guida del Paese dicendo che avrebbe messo ordine riformato l'amministrazione e il ministro Bistefani che era un apprezzato economista di scuola liberista
Fortemente liberista
Fa una riforma del ventitré che tutto si può chiamare furto il format perché è una restaurazione del vecchio modello gerarchico addirittura vengono impressi nella nella manica delle delle dette della giacca degli impiegati i gradi militari
Cioè lui inventa i gradi ne fa quasi un esercito civile e naturalmente a questa cosa dei gravi
Fa sorridere corrisponde un'ideologia che si cala
Nella legge Estefan la quale sostanzialmente rafforza i caratteri autoritari che erano rimasti dallo stato giuridico Giolitti Orlando cancellando il più possibile impiegato è una rotella in un meccanismo gerarchico privo di diritti e di autonomia politica
Naturalmente c'è un'altra faccia della medaglia questo bisogna riconoscerlo contro quelli che dicono che il fascismo fece cose buone fece anche cose buone perché cosa fece il fascino fece qualcosa
La casa agli impiegati una grande campagna per costruire se girate per Roma troverete molte di Pio abito in via la Spezia e via Terni c'è un grande palazzo con scritto governatorato di Roma casa degli impiegati
Perché costruirono decine e decine di alloggi per gli impiegati statali
A cui si poteva accedere con piccole somme le cooperative furono tra impiegati furono incoraggiate
Quindi di impiegati ebbero la sensazione isolati in quartieri impiegatizio ben distinti per carità dai quartieri operai
Nel testo abitare al Testaccio o abitare a San Giovanni dove abito io era una differenza sostanziale al Testaccio stava per gli operai
E a San Giovanni stavano gli impiegati
Questa distinzione è una delle cose che il fascismo fa e fa un'altra cosa anche
Fa la tutela del posto di lavoro ristabilisce in qualche modo naturalmente in cambio
In cambio cioè la disciplina più assoluta Mussolini nel mille novecentoventitré pochi giorni dopo praticamente pochi mesi dopo poche settimane dopo la presunta la la la partita sulla ma fa un'intervista al Messaggero dove dice io sono l'imperatore degli impiegati
Io sono colui che sta al la macchina nel motore della macchina io tira una leva e gli impiegati fanno quello che voglio io la burocrazia obbedisce in maniera automatica i comandi che io il primo alla macchina naturalmente una visione
Che aveva girato un po'dappertutto questa della macchina ci sarebbe da scrivere
è stato anche scritto era una visione che si ispirava alle teorie del cosiddetto terrorismo amministrativo no
Cioè l'idea che si potesse applicare al Pubblico impiego la stessa regola che si applicava e che in alcune grandi aziende italiane dopo la prima guerra mondiale si applicava nelle fabbriche
Cioè insomma fare degli impiegati degli automi che obbediscono ciecamente a colui che
Voi sapete perché si è parlato l'Assemblea
Che ne sa più di me perché l'ha vissuta di persona che non esistono le leve non esistono le sale macchine e non esistono gli automatismi le amministrazione fatta di donne e di uomini ognuna delle quali attualmente ha il suo vissuto la sua esperienza
Difforme eccetera è una cosa difficilissima far funzionare una Porat burocratico come forse difficilissimo far funzionare
Una fabbrica insomma nella fabbrica il terrorismo ebbe una qualche un qualche successo in quegli anni mentre nelle Pubblico impiego non ebbe nessuno Mussolini naturalmente si vantava di essere un imperatore ma l'imperatore di nulla
In realtà dietro tutto questo c'era un patto che Mussolini subito lucidamente da quel grande e intelligente stratega che era aveva
Idealmente firmato quei grandi dirigenti dello Stato cioè il patto consisteva in questo io non tocco
Il pubblico impiego va bene of abbiamo fatto la legge del Stefani adesso dentro il Pubblico impiego comandate voi direttori generali io però gli chiede in cambio massima adesione al regime
E quindi tesseramento
Fu avviato un tesseramento di massa nel trentadue però curiosamente con l'eccezione
Di chi era già impiegato fu imposta invece la tessera tutti quelli che entrano nel trentadue i numeri non li ho detti ma alla fine della guerra mondiale c'erano cinquecento mila circa a dipendenti dello Stato
Dopo o il fascismo bloccò nella prima fase questa cifra fece delle politiche fortemente di contenimento e della spesa pubblica è del numero degli impiegati ma alla fine
Del del degli anni Venti in particolare del trentadue riaprì le porte al reclutamento e si raggiunse poi con la guerra quasi un milione quattrocento mila ma
Erano molti dell'amministrazione militare e dentro l'esercito
Comunque una penetrazione della burocrazia si registrò certamente perché il fascismo seppe dare alla questa burocrazia come dire di nuovo in senso di se stessi
E poi naturalmente la rinuncia a
Dominare ai fascisti Ca'mente l'apparato burocratico riempiendolo di squadristi fu
Compensata dal fatto che il fascismo fece una media di enti pubblici e lì
Fu una mangiatoia generale per tutti quelli che avevano fatto la marcia su Roma ok fingevano di averla fatta sapete che gran parte di questi marcia su Roma questo titolo che si dava fu dato dopo e a coloro che
Durante la parcella Robben altrimenti bene altrimenti occupati il sindacato fu cancellato completamente
Fu proibiti se ne riparla sarebbe riparlato solo più tardi
Nel dopoguerra ci fu però un fenomeno di cui ci parlerà Alessio Gagliardi sta scritto un libro molto bello su questo
E cioè sul fenomeno delle corporazioni che so che è un fenomeno molto particolare ma non mi ci trattengo perché non non mi compete insomma sentirete
Gagliardi
Il dopoguerra è un dopoguerra di miseria
Fortemente di miseria della relazione ci sono i numeri dei redditi eccetera non ve li leggo
Ma è un documento è un è un è un momento in cui con lo stipendio di un impiegato dello Stato si compra meno della metà di quello che si comprava prima della guerra quindi c'è un calcolo calo formidabile anche di
Di di prestigio sociale una mia amica Luisa Montevecchi ha scritto un saggio molto bello basandosi su una rivista gli impiegati dell'epoca che si chiamava burocrazia
Anche una rivista molto interessante perché è piena di numeri di dati e l'articolo di Luisa si intitola il cappotto dell'impiegato racconta quanto ci voleva per comprare un cappotto eccome le questi grandi
Locali dove si facevano prezzi speciali per i dipendenti dello Stato cercassero di calmierare il costo del cappotto per potere insomma consentire ai dipendenti dello Stato di coprirsi
Uno dei problemi è che gli uffici erano gelidi
E c'era una cosa come quella che si prospetta adesso no fu in calo un calo del riscaldamento tra le tante cose di questi anni ma non mi soffermo mi soffermo invece su un altro fenomeno
E cioè sulla i ruoli transitori
Perché la guerra aveva lasciato una marea di precari
Che erano entrati tumultuosa mente talvolta anche senza nessun concorso quasi sempre senza nessun concorso e quest'ambiente vende tutta sistemata grazie
All'opera
Di un giovane sottosegretario alla presidenza di De Gasperi che si chiamava Giulio Andreotti quando ci chiediamo dove fosse le basi del radicamento popolare di Andreotti oltre a parlare della sua regione del frusinate della
Della bisogna parlare della della Ciociaria bisogna parlare anche di questa sua enorme popolarità tra gli impiegati che non c'ho fatto per l'ha fatto questi provvedimenti
Diciamo così sana di sanatoria doveva piano piano le all'altro d'oggi tutti lo stato forse non si poteva fare diversamente questa fu comunque la politica dei partiti al governo in particolare retropensieri stralci ricostituire le grandi sindacati CGIL CISL e UIL
Ma si trovarono di fronte a un fenomeno
Molto simile a quello a cui si era trovato di fronte Turati e all'inizio del Novecento cioè la presenza di tantissimi sindacale sindacalisti e sindacati autonomi che si erano creati spontaneamente
E che profittando spesso del rapporto personale quei ministri che si istituiva nei ministeri
Erano riusciti in qualche modo a difendere la pagnotta
Dei loro iscritti questi sindacali sì beh questo sindacalismo autonomo aveva in sé alcuni mali e alcuni vizi che purtroppo sono poi rimasti anche in parte nei sindacati grandi
Quando sono stati riassorbiti primo non poneva mai questioni di ordine generale di riforma ma poneva questioni meramente meramente contingenti aveva ragione di farlo perché la situazione era quella che era ma così accadeva secondo
Chiedeva sostanzialmente l'allargamento continuo degli organici per poter assumere sempre di più e per poter far fare carriera che è perché l'aumento dell'organico
Era legato al fatto che se tu istituiti un nuovo servizio potevi anche distribuire dei posti dirigenti e quindi qualcuno
Nel poter approfittare c'era anche questa logica interno perversa che del resto c'era già nell'età di Turati e
Non era una novità
Io ho studiato da vicino
Una figura di un deputato democristiano sardo Giuseppe Pizalis non vi dirà nulla questo nome sul sicuro che era vicinissimo al ministro Gonella
Capo di gabinetto di Gonella Pizalis fu deputato dopo essere stato un esponente della CISL a lungo dal cinquantatré al settantadue
è fece due leggine una la battezzò col suo nome la famosa leggina Pizzalis del cinquantanove un'altra la firmo Fanfani ma la scritta L'Unità sessantuno che provvedevano la promozione nel ruolo aperto senza concorso delle prime tre qualifiche finali delle tre carriere inferiori e alla qualifica di ispettore generale della carriera direttiva senza concorso
Perché i concorsi pubblici previsti tassativamente dalla Costituzione cominciarono a essere bypassati da una serie di
Modalità di assunzione fuori sacco che sono il tratto caratteristico della ricostruzione dell'amministrazione del dopoguerra e purtroppo anche
Anche degli anni successivi
Il caso Pizzalis non era isolato perché il sindacalismo del Pubblico impiego ebbe spesso questi collegamenti privilegiati con la classe politica di governo e si inserì nelle istituzioni ecco in punto saliente che io vorrei dire anche se un po'sgradevole di apertura assemblea sindacale mi perdonerete
Tiziano Treu giuslavorista molto noto cattolico vicino alla CISL e che poi ha avuto una larga parte
Anche come governante perché è stato ministro nei governi Prodi e oggi presiede nelle ha scritto alla fine degli anni Settanta un volumetto insieme ad altri intitolato sindacalisti
Le istituzioni
Si registravano ventisei mila casi di rappresentanti designati dai sindacati dei consigli di amministrazione degli enti pubblici o di altre strutture consimili
Duecentottantatré presenti nei consigli di amministrazione i ministeri e pari al ventidue virgola sette per cento del totale dei consiglieri di quegli enti eh beh ventidue per cento tutti espresse dai sindacati
E forse da qualche sindacato più di altri vuol dire molto vuol dire una funzione di governo libro Falce molto discutere perché contrastava in qualche modo la visione corretta del sindacato che è una controparte del governo non è il governo
Parmalat dalle non ha il diritto
è il privilegio di inserirsi nei meccanismi di governo
Compartecipe del potere di governo di amministrazione e non organo di controllo semmai o al limite di consulenza ma organo di decisione
Questo era un residuo di antiche prassi corporative Gagliardi forse ci potrà illuminare io credo anche di Sigma Trio diceva
No perché c'è anche dell'altro cioè che questi sindacati si sono ispirati a una ideologia consociativa
Nella quale e questa ideologia duramente aveva anche i suoi referenti politici precisi partiti e uomini di partito in correnti e gruppi
Che stavano all'interno della classe di governo
Anni Settanta nel settantadue si fa la legge sulla dirigenza
Che è una legge che prometteva moltissimo si doveva fare come in Francia si dovrà creare
Lotta amministrazione come in Francia un'élite che avrebbe potuto anche separarsi dalla politica rendersi più indipendente
Voi sapete come ad Altero una serie di pressioni che provenivano dal basso qualche volta anche mediati dai sindacati fecero
Arrivare questa legge ha una sua degenerazione perché l'accesso del numero di persone che ebbero il diritto a questo avanzamento fu spropositato
E investì anche gradini non propriamente dirigenti della scala gerarchica sì che alla fine unici in Europa abbiamo abbiamo avuto il record di una amministrazione ridondante nella quale tutti potevano esibire il pennacchio dell'alto ufficiale ma nessuno in pratica aveva l'autorità e potere dell'alto ufficiale
Dirigente deboli politica distratta e attenta solo ai vantaggi elettorali
Immediati sindacati coinvolti ambiguamente della cogestione vogliamo vogliamo meravigliarci che l'amministrazione italiana in quegli anni non abbia seguito il ritmo del miracolo economico e poi ritmi dell'industrializzazione non abbia corrisposto alla domanda del paese che era una domanda di forte modernizzazione
Vogliamo dire vogliamo cadere dal pero e dire che questo è accaduto per un caso tutto perché si sono
Congiunti tutti questi elementi e è avvenuto qualcosa che un documentario degli anni sessanta che ho citato anche una volta in un mio scritto e non riesco più a ritrovare la una cosa dalla RAI
Ma è bellissimo perché la macchina da presa entra negli uffici del ministero delle finanze allora delle finanze a via venti Settembre e si aggira in questi corridoi dei passi perduti dove c'è un usciere
Indivisa normalmente mezzo addormentato entrambe le stanze dove ci sono questi impiegati che sono tutti uomini di altri tempi qualcuno ha Cappelli col riporto che allora andavano molto
I quali
Prendono dei faldoni polverosi rimettono piano piano per non fare uscire la polvere sul tavolo
Poi dopo che ti fa vedere questa cosa con una musica solenne per un po'di tempo subentra una canzone di Celentano e medi ragazzi degli anni sessanta in motocicletta con le ragazze in sella che vanno verso la via del Mare tutti contenti è una è un articolo è un articolo è un saggio perché ti fa vedere com'erano le due Italie
L'Italia della burocrazia lettere dei ragazzi ero contrapposti violentemente contrapposto al cielo nulla che li unificata sembravano due epoche diverse sembrava come se fosse entrata la macchina da presa nel mille novecento
Due ai tempi di Turati e invece quell'altro che aveva ripreso le Lambrette e Vespe che correvano della strada nel sole
Fossero invece contemporanei ebbene questo è il dramma no che si crea dopo gli anni
Dalla riforma sempre settantadue germi la debolezza di questi dirigenti così selezionati si fa per dire favorisce un altro fenomeno tipicamente italiano su quali non mi soffermerò l'abbiamo fatto una ricerca recente l'escalation le gabinetti
Dove non c'è dirigenza perché la dirigenza non sa dirigere
Come diceva Totò in quel famoso lei è paziente pazienti e così si dovrebbe rigetti lei o il dirigente allora diritto ma i nostri dirigenti non dirigeva
Forse perché il paziente di tutto
Allora che cosa accade accade che cosa accade che non dirigendo i dirigenti c'è una sostituzione al vertice arrivano i Consiglieri di Stato gli avvocati generali dello Stato i membri della Corte dei Conti coloro che hanno
Delle competenze superiori che hanno una visione certamente più generale dei fenomeni amministrative che diventano i capi di gabinetto e da un e e mentre prima i direttori generali andavano a rapporto dal ministro la mattina
Come ci testimoniano tantissime pagine memorialistica
A un certo momento in poi
I direttori generali ma dal rapporto
Dal capo di gabinetto e Luís che filtra
Il comando ministeriale e lui che registra la macchina e Luigi sostanza il supremo ingegnere che costruisce l'architettura del funzionamento dell'ufficio ministeriale è questo naturalmente essendo io che i direttori generali selezionati si presume si presumeva per concorso per prove e invece il capo di gabinetto
Per il favore del Ministro non è propriamente una regola che piaccia a chi crede nella Repubblica democratica
Qui bisogna anche dire
Che
Ci furono dei tentativi di riforma di questo meccanismo uno eroico fu nel settantanove ottanta l'opera del ministro Mario Massimo Severo Giannini uno dei più grandi amministrativisti giuristi dell'Italia repubblicana
Giannini nominato in un governo Cossiga
Effimero peraltro come tutti i governi dell'epoca
Ideologismi
Penso a una riforma generale finalmente venne messo all'ordine del giorno il tema di una riforma generale nessuno l'aveva fatto
Né De Gasperi che l'aveva pensata ma poi l'aveva accantonata né i suoi successori del centrismo e neanche nel tempo del centrosinistra quando un i socialisti entrando al governo
Posero dei problemi molto importanti riguardanti il funzionamento dell'amministrazione ma non concepirono forse fino in fondo una riforma che modificasse la struttura e i compiti dell'amministrazione pubblica già me lo fece
Per la verità l'ha già fatto durante la Costituente quando l'ha suggerito l'idea
Di una amministrazione che ampi operasse per missioni e non per funzioni precostituite lo fece
E e vende il Rapporto Giannini che forse tutti avete almeno sentito nominare se l'ho letto che in poche pagine determina ma quale sarebbe dovuta essere la modificare una modifica sostanziale
Nella quale però naturalmente ci furono delle reazioni della resistenza i sindacati e per un ruolo in questo è ho trovato nel verbale del Consiglio dei ministri di quei di quel governo che Giannini spesso che aspettava cioè c'è un momento in cui sindacati non si esprimono e già lì dice non possiamo ancora fare nulla perché i sindacati non si sono espressi perfino Gianni perché era un uomo volitivo chi l'ha conosciuto sa che era un uomo di carattere
E si fermò perché ormai i sindacati avevano un tale potere di cogestione
Che senza loro opinione non si potrà più preciso dallo riconosciuta a prescindere e non solo per le cose di stretta
Inerenza ai al al ai diritti sindacali ma diciamo sul pisello generale occludere badate bene io non penso a credo credo lo pensasse neanche Giannini che si potesse legiferare senza sentire i sindacati ma sentire sentire è un verbo che non vuol dire aspettare
Il via sindacale fa ma cerca di fare sarà
Era la regola questa il governo non solo sentiva sempre prima i sindacati come era giusto ma sottoponeva i loro testi alloro i testi e ne subiva una specie di potere di veto e come dimostrano molto spesso le carte anche di correzione
Gli anni successivi sono determinati ormai mi avvio alle conclusioni sono determinati da una serie di cambiamenti però e questi sono molto importanti primo e il decreto legislativo ventinove del novantatré che come sapete investi l'amministrazione pubblica nel suo insieme in parte ripresi anche alcune delle idee del Rapporto Giannini
Cadeva l'aggettivo qualificativo pubblico che era il cuore della organizzazione precedente da da Orlando in poi dalla legge dell'otto in poi è come un binario le cui le critiche in cui due tratti non si incontrano mai tra di loro OSCE nel pubblico sia nel privato
Se si è nel pubblico vai davanti al giudice amministrativo sessione privato vai davanti al giudice del lavoro
Se sceglie il Pubblico hai un certo regime disciplinasse se nel privato ne è un altro ai certi diritti accertati anzi o agli altri indirizzi e altre garanzie o non è niente questo è
Finito nel novantatré quando
Pubblico è stato finalmente inserito nell'area della contrattazione grande riforma secondo me di grande grande rilievo
è i sindacati che hanno subito anche un riflesso della loro azione
Perché in qualche modo sono tornati al loro mestiere diciamo così non dico che abbiamo fatto una ritirata dall'area della codecisione dalla congestione ma in parte questo determinava un indirizzo tornare al vostro mestiere di sindacalista
La seconda mutazione eh
La diminuzione nel pubblico impiego che tu hai lamentato però non erano arrivati a oltre quattro milioni i dipendenti pubblici secondo le statistiche negli anni ottanta e
E torniamo a alla cifra attuale tre milioni duecento mila circa vorrei sbagliarmi beh qui qui c'era dire come ci siamo tornati
Perché avevamo un'idea di riforma amministrativa questo è quello che abbiamo detto per giustificare la diminuzione delle dipendenti da meritare che
Le necessità impellenti imposto da una politica di spending review
Dal fatto di dover governare il Bilancio ci hanno obbligato a tornare a quei livelli era stato fatto con una certa brutalità che secondo me cioè senza pensare senza predisporre una come dire una strategia di compensazione nel tempo
Si è tagliato sia tagliato qualche volta sia tagliato anche un po'alla cieca perché poi anche i tagli non sempre sono cattivi possono essere buoni o cattivi a seconda di come taglio se io taglio razionalmente
Eliminò le arie parassitaria è un po'come adesso la funzione di tutti questi che Brunetta diceva sarebbero entrati dall'amministrazione non so a che punto siamo
Con questa grande infornata bidone dove li metti bisogna vedere quali sono le aree che hanno sofferenza e quelle che erano le abituati a chi selezioni quali qualità o quelli che selezioni sai compensano i difetti del precedente
Stato di cose o se no se invece
Questo stato di cose non viene addirittura aggravato cioè esiste un modo per fare per fare le riforme ed è il modo di fare le riforme è quello che ci suggeriva
Ci suggeriva ancora una volta Giannini prima di tutto deve avere un'idea generale
Deve avere un'idea generale dei bisogni
Dell'apparato cosa ti serve
Poi inventi un sistema organizzativo che sia il più idoneo a realizzare quei bisogni infine selezioni personale in modo che faccia
Quel mestiere che serve a atti a a realizzare quei quel quel quelle funzioni che servono ai bisogni cioè è una scala non ha poi rovesciare no perché se la rovesci e mai alla cieca rischi qualche volta di fare più danno che non
Comunque insomma uomo questo questo è quello che avviene con queste due grandi mutazioni strutturali di diventiamo di meno o tra parentesi qui c'è un dato che
Il mio amico che ricorda sempre e e cioè che
I dipendenti ministeriali in senso stretto statali diminuiscono fortemente perché adesso c'è un protagonismo delle burocrazie regionali e nel dà atto in quei tre milioni e due sedi selezione Cerri se li selezioni vai a vedere chi sono e ci sono insomma con la lente di ingrandimento vedi tante cose che prima che il numero da solo pochi dice e anche questo è un dato importante
Certo il sindacato si avvia avere un collocazione nel contratto differente dal passato io ne prego che il contratto sia stato bloccato per tanti anni perché questo non ha giovato Nearco né alla alla alla all'amministrazione né tanto meno alla a al sindacato
Tutto questo non è avvenuto linearmente ci sono state molte eccezioni è facile contestare quello che ho detto però insomma nel complesso conclusione viviamo quindi adesso una grande transizione che Turati non si sarebbe immaginato perché abbiamo detto che si sarebbe aggirato tutto ma credo che difficilmente avrebbe potuto prevedere quello che è successo da quando lui
è scappato
Portato da Pertini e Dow Adriano Olivetti perché lui è è scappato in un'automobile sorse sapete questo di Turati quando Turati finalmente per sottrarsi alla persecuzione fascista lo fanno fuggire
Allora lo mettono in un'automobile è che passa il confine
C'è Pertini quell'automobile
Ma
Chi guida quell'automobile è Adriano Olivetti
Il grande Adriano Olivetti cioè l'uomo che forse e anche un po'curioso perché è un innovatore come Olivetti che è stato grande innovatore nell'industria dei rapporti industriali come non ce ne sono sono stati alti anche lui un po'sfortunato bisogna dire salvarti grande innovatore nella politica dell'amministrazione italiana agli inizi del Novecento anche lui un po'sfortuna
C'è qualcosa che collega le due vicende quasi si dessero un testimone
Dunque fattori di cambiamento l'europeizzazione diciamo sempre
Che fa presagire un futuro di integrazione su scala sopranazionale delle amministrazioni continentali il contatto il contatto i contagi fanno male per il comico ma fanno bene quando avvengono per quale ragione
Do nel noi l'amministrazione italiana sofferto spesso dell'isolamento dell'Italia
Se ci fosse stato un maggior ortaggio se ci fosse stato fin dall'Ottocento ottocento c'era un povero eseguiti mandavano i funzionari a imparare dai francesi dagli inglesi dai tedeschi ma farlo in maniera sistematica
Forse sarebbe stato di giovamento
E poi la digitalizzazione perché la legislazione modifica il profondo il sistema del modo di lavorare gerarchico e e quindi crea il premesso di cosche va di lavoro al rette orizzontali anziché verticali
Io mi auguro che la UIL pari
Come da questo convegno si intuisce dalla relazione del suo segretario ancora di più voglia accogliere questi fattori innovativi e riflettere su questa storia sulla quale abbiamo io precipitosamente forse un po'troppo velocemente spero non voglia opporvisi spero che i sindacati capiscano
Che siano fattori di progresso e non fattore di conservazione di resistenza
Perché questa mi sembra la conclusione di attrarre se c'è un'eredità di Filippo Turati per quanto lontana ci possa apparire nella storia la sua esperienza
Sa tutto e quindi ed è Piva è attuale un sindacalismo moderno come lui intuiva
Non può limitarsi solo a difendere i salari a rivendicare le garanzie del personale che
Dio mio sono le principali cosa deve fare subito ma deve anche interpretare la causa generale della riforma amministrativa
L'amministrazione è una parte fondamentale del sistema Paese non nasce e si sviluppa solo per distribuire stipendi in una logica di crescita interna
Nasce per soddisfare i bisogni dei cittadini
Quelli collettivi raccogliendo interpretando le domande che provengono dall'esterno e c'è una critica Turati redivivo ci potesse ricordi volgere
No se potesse venire qua e prendere la parola col suo barbone che abbiamo visto in un'immagine che
E passata poco fa sarebbe quella di avere in troppe circostanze smarrito questa bussola che a lui tanto premeva l'interesse generale del Paese di non aver agito cioè da potente moto motore riformista di questo Paese
Una grande forza come quella dei sindacati una forza che numericamente è stata consiste nettissima organizzativamente potentissima in certi momenti preponderante
Però non è venuta la spinta fondamentale
La spinta fondamentale alla modernizzazione sovente altre spinte intendiamoci il Paese sarebbe incivile sarebbe autoritario se non fossero venute quelle scritte ma non è venuto a questo
Il sindacato non solo difensivo a propositivo non isolato nella difesa degli interessi dei suoi soli iscritti ma capace di interpretare le istanze di chi sta fuori e magari anche di chi sta ai margini ho molto apprezzato
Quelle leggo che le categorie marginali e indifese bravo quella è quello è il punto fondamentale anche secondo me un sindacato non chiuso in una logica minima ma capace di sostenere gli obiettivi Massimo un sindacato che una visione generale insomma
Che partecipi alla costruzione di uno stato democratico il nuovo per il domani uno Stato nuovo che è bene dirlo
Troppi ingegneri affretto delle istituzioni senza o contro talvolta i dipendenti pubblici senza le donne e gli uomini che conoscono l'amministrazione perché fino ad ora operosa mente
Hanno spesso trascurato invece senza questo concorso che siete voi non potrà mai essere realizzato grazie
Bene dopo no densissima
Relazione del professor Melis che sono sarebbe ricchissima di di di commenti da fare per cui mi astengo ovviamente prima di dare la parola al professor passa mitiche prego pazientare ancora un attimo chiamo il dottor Antonio Matteo per un saluto
Conoscete tutto il dottor Antonio Naddeo presidente dell'Aran siamo particolarmente onorati di averla di averla qui con noi e ci pare che proprio la sua presenza testimoni tra tra le varie cose anche l'importanza di questo nostro incontro prego dottor Adriano
Grazie sono rapidissimo perché diciamo innanzitutto dopo l'intervento del professor Melis idea ripercorso la storia parte di Turati ma della pubblica amministrazione fino praticamente ai giorni nostri mi trovo anche in difficoltà tra l'altro quel libro che è stato citato prima storia della pubblica amministrazione
Lo leggo diciamo ogni volta lo vado a rivedere per alcuni spunti nuovi e si può prendere ogni volta siamo anche scambiate dei messaggi su su questo e
Proprio dall'insegnamento di di di quello che ha detto adesso il professor Metis io rivedo il più delle volte le stesse cose che sono state scritte e dette
Legificate cinquanta sessanta settanta anni fa sono sempre le stesse uno dell'hub prima di di venire qui leggevo nel mille novecentoventisei parlava di semplificazione semplificazione normativa amministrativa siamo praticamente cent'anni dopo e parliamo sempre di semplificazione normativa amministrativa
E ogni volta si cerca la ricetta magica per semplificare il nostro ordinamento
Io ho un'idea non non si semplifica facendo delle nuove leggi e che avevano quelle precedenti senza considerare quello che si sta scrivendo
Diciamo attualmente se ne andiamo a vedere la la legge di bilancio adesso reggevo o le cose che sono arrivate ci sono più di cento articoli già e poi diventeranno
Tantissimi di più e perciò diventa difficile semplificare e una altri passaggi che ci sono colletto sempre in un scritto adesso non mi ricordo Mickey ma della duplicazione delle strutture ministeriale come fatto cenno
Che cosa che sono altro adesso ci sono sempre il tema dei commissari straordinari no non ci riesce
Ad affrontare un problema come può essere quello dei terremoti o di altre situazioni e si nomina un commissario straordinario con poteri speciali che si sopra ordina a quello che diciamo le competenze ministeriali qualcuno è cosa le ha detto prima l'amico Sandro cioè certo punto maledetto anche tu si interviene sulla prima del pubblica amministrazione come se fosse solo una spessa perciò Italy sono dei tagli sulla spesa senza considerare quella che è l'attività
Poi tra l'altro dovremmo dire non pubblica amministrazione dovrebbe dire pubbliche amministrazioni perché non è nel nostro Paese abbiamo più di trenta mila amministrazioni che vivono in modo quasi autonomo da un punto di vista organizzativo perciò diventa difficile io diciamo ho un ottimo rapporto con Brunetta di amicizia ormai gli dicevo tu non sei il ministro delle pubbliche amministrazioni perché poi fare delle norme poi fare delle cose di quadro no che che regolano le amministrazioni ma diventa difficile ad andare agire su una Tuna pubblicamente pubblica amministrazione così radicate poi sul territorio e quando facciamo i contratti siamo amici diciamo che ci vediamo al tavolo come tu dici come detto prima
E io penso che quando ho fatto il contratto della sanità davanti a me avevo rappresentanti degli infermieri rappresentanti di chi ha contribuito in maniera così
Forte
Con grande impegno per esempio al periodo della pandemia quello che ci viene più in mente perciò ogni volta dico io sto facendo un contratto stiamo facendo contratto perché i contratti si fanno insieme non è che gli fa solo l'Aran stiamo vedendo un contratto che va a regolare diciamo la vita professionale poi anche la vita personale di quelle persone che tanto si impegnano per il bisogno al fabbisogno dei cittadini per il bene dei cittadini
E questo bisogna ricordarselo anche quando si scrivono delle norme perciò il contratto è fondamentale per quello e quando facciamo un raffronto rispetto al privato io penso che ci sia un qualcosa di non paragonabile perché la pubblica amministrazione le pubbliche amministrazioni forniscono servizi che non sono paragonabili a quelli che fornisce che fa in privato
Sanità
Scuola adesso stiamo facendo il contratto della scuola abbiamo fatto la parte economica sia perciò scuola sicurezza quando si fanno gli accordi una buona parte di quei tre
Tre milioni e duecento mila dipendenti circa seicento mila fanno parte al comparto sicurezza perciò la nostra la sicurezza dei cittadini sole attività della pubblica amministrazione sono veramente di altissimo livello di altissimo livello nei confronti dei cittadini e purtroppo quando si interviene con i tagli i tagli lineari ecco perché non sono strategicamente perché avevi ragione tu
Forse su quello si poteva operare in alcuni settori dove il personale io parlo di addirittura di vent'anni fa perché il blocco delle assunzioni è stato fatto è iniziato vent'anni fa
E non permettere più un naturale turnover in un una qualsiasi organizzazione del lavoro se paragoniamo questo al settore privato un privato che per vent'anni e non può più assumere e sostituire quelli che vanno via fallisce negli altri
Altre possibilità
E la stessa la pubblica amministrazione non può fallire le Pubblica ministero non possono fallire però hanno avuto grossissima difficoltà a fornire quei servizi e quei bisogni ai cittadini
Tant'è vero da da dove nasce il precariato come dicevi prima Sandro dove nasce nasce dal fatto
Che si è aperta si è chiusa la porta di un'assunzione di un turnover naturale che quello di sostituire le persone che vanno via
E si è aperta una finestra che è quella di sono entrati dei precari per supplire di volta in volta delle situazioni contingenti non ultima quella delle pandemie anche lì sono stati assunti è un altro problema e poi chiudo il il mio intervento proprio per quello che dicevi prima bisogna analizzare veramente quelli che sono i fabbisogni delle amministrazioni è una cosa che non ho condiviso per esempio del Pnr e che ci sono state delle assunzioni spinti dalla necessità che mancano le professionalità nelle pubbliche amministrazioni
E probabilmente anche vero ma forse bisognava fare un'analisi nelle singole amministrazioni di quali erano le professionalità presenti poi a valle di questo processo di analisi dei fabbisogni presenti
Circo delle nuove professionalità che cosa è successo siamo andati a cercare ingegneri informatici chiede di quello che poi calati in amministrazioni
Dove neanche se l'aspettavano queste professionalità e molte volte questi non sanno che devono fare ma più volte questa è la storia
Il Pnr R che cos'è sono risorse
Poche parole
Che servono per fare delle cose ma le cose le amministrazioni le sanno fare
Non è che non li fanno fare se io dico a un comune che cosa deve fare per fare delle strade quello che
Io penso che all'interno di quel comune ci possono essere sicuramente ci saranno delle carenze ma le amministrazioni sanno come utilizzare le risorse
Economiche e allora dobbiamo cercare di capire che la pubblica amministrazione perciò io ho scritto molte volte basta con le riforme adesso Tune imbronciate tante è una importante quella del ventinove del novantatré dove diciamo è nata anche l'Aran che l'agente contrattuale che rappresenta il datore di lavoro
Non fare più riforme perché ormai se ne sono fatte durante l'importante è che si agisca sulle organizzazioni delle singole a me Simone ed è una cosa poi fondamentale che bisogna capire e davanti a una platea dove ci sono molti sindacalisti che rappresentano
I lavoratori e le lavoratrici
Le cose le buone pratiche quelle che tu hai detto dall'estero verso Dinoi ma ci sono dato che sono tante le amministrazioni le buone pratiche all'interno delle nostre pubblica amministrazione lo fanno le persone
Laddove c'è un dirigente capace dove ci sono dei funzionari capaci dei delle dei fu degli impiegati capaci quell'Amministrazione funzione non c'è bisogno di una legge che ci dice che ci fa diventare efficiente o meno un'amministrazione sono le persone
E e questo mi fa piacere che il ruolo del contratto è determinante in questi e molte volte
A me mi dicono ma come fai Arafat resistere quei sindacati che è una novità che è vero pure del Papa alcuno che ha non
Invece l'attività posso dire che è un'attività molto ma molto appagante dal punto di vista personale perché poi fare contrattazione non solo studiarsi libri non solo studiarsi leggi ma avere un rapporto
Diciamo con le persone che stanno davanti paritario
Litighiamo discutiamo
E alla fine però riusciamo a firmare un contratto io dico sempre
Ma dico pura Sandra Gerardo che qui ce l'ha davanti a me io sono un sindacalista
Perché nel nel negoziato ognuno assume le stesse strategie no e io le la mia attività negoziale le strategie le tecniche come si dice non parata da brevissimi sindacalisti
Non ho mai fatto il sindacalista ma lo sto facendo in rappresentanza dei lavoratori è una cosa importante e chiudo
Di questa tornata contrattuale secondo me molto innovativa e perciò quando si dice che il sindacato non è e conservatore non non ama le innovazioni ma ne abbiamo fatto tante innovazioni in questa nota non ve le non ve le elenco però sono e c'è stato una grande responsabilità dalle organizzazioni sindacali che hanno firmato questi contratti e me ne faccio vanto solo di una cosa
Che impegni tutti e tre contratti anzi quattro perché ormai quella scuola una buona parte è stata già fatta hanno firmato tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del di ogni singolo settore
Non solo CGIL CISL e UIL ma hanno firmato tutti fino adesso non mi manca un sindacato che non apposto la firma
Sui contratti c'è questo vuol dire che c'è una forte condivisione anche col sindacato autonomo di alcune se posso dire molte innovazioni che sono all'interno di questo contratto io vi ringrazio lascio la parola perché voglio ascoltare anche gli altri interventi che per me sono diciamo una cosa importante capire un po'come è stata la storia e la storia bisogna quello che scrive e dice Guido Melis bisogna guardarlo per cercare poi di proiettarlo al futuro perché capendo un po'quali sono stati diciamo gli errori ma anche le cose positive anche le figure positive come Turati poi ci fanno capire quale deve essere la strada del futuro se non guardiamo alla nostra storia poi perdiamo il senso di quello che può essere il nostro futuro grazie
Bene allora con un leggerissimo ritardo come avrete notato io dare la parola al professor passa mitiche terrà una relazione intitolata prima e dopo strappato giuridico Giolitti Orlando leggi dottrine dibattito pro sobbalza uniti
Leggo due note sul suo vastissimo curriculum professore di Storia del diritto medievale e moderno al dipartimento di giurisprudenza all'Università di Siena
è membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione studi storici Filippo Turati si è occupato di vari temi oltre che di storia amministrativa di pubblica amministrazione come per esempio della famiglia diritto della famiglia tutela del paesaggio
Sullo specifico di questo nostro convegno ha scritto il volume Filippo Turati giuslavorista il socialismo delle origini delle origini scusate del diritto nelle origini del diritto del lavoro
Alice in questo libro ricevuto poi il premier Matteotti nel due mila dieci e ha fresco di stampa proprio recente è invece morto un libro su Giacomo Matteotti
Intitolato a Giacomo Matteotti la recidiva uno nuova idea di giustizia criminale pubblicato per i tipi della Franco Angeli
Prego professore
Grazie
Allora
Tanto un ringraziamento per l'invito di un'occasione così importante
E ho avuto e il piacere di ascoltare ecco la relazione introduttiva del professor Melis
E che permea sempre costituito ecco un punto di differimento in questi studi in particolare ecco e gli iscritti su burocrazia socialismo e sono stati per me poi fondamentali per affrontare il
Turati
Che ho definito in un libro appunto giuslavorista e cercherò un po'di spiegare e anche perché ecco e quindi riprendo qualche spunto della relazione del professor Melis
Fermandomi ecco diciamo così al Periodo liberale cercando un po'anche qua una chiave di lettura più generali
Dal punto di vista costo ecco il rapporto tra sindacato pubbliche amministrazioni
Mi sembra ecco che vi siano tre grandi profili innanzitutto quello del reclutamento degli impiegati la sindacalizzazione e la modernizzazione dei molto interessante appunto quanto detto prima dal professor Melis in merito al al modello cavouriano
è un modello che poi caratterizzato gran parte della storia del Novecento ecco in un libro intervista del mille novecento ottanta sui servitori dello Stato
Sabino Cassese osservava come prima cosa che i dipendenti pubblici quando entrano nel nell'amministrazione non c'è nessuno che dica loro cosa devono fare
E aggiungeva la pubblica amministrazione e senza una storia perché ancora ad oggi si utilizza il modello da amministrazioni cavouriana quindi un'amministrazione fondato
Di un apparato verticistico e tra i grandi problema ripeto riferiti al mille novecento ottanta
Cassinese indicava anche a proposito del reclutamento lo squilibrio tra nord e sud
Con il sette per cento dei funzionari direttivi provenienti le dal nord
E aggiungeva che la provenienza territoriale puro di
Di quei profili di quei profili da tenere in considerazioni per capire i conflitti e tensioni interni alla pubblica amministrazioni
E un altro profilo era il basso livello di motivazione laureati
Di formazione giuridica che avevano intrapreso la carriera burocratica come
Un ripiego ma ecco questo è il mille novecento ottanta un'immagine
Ecco mi sono sicuramente molti e mal di quasi genetici che accompagnano la percezione e la rappresentazione pubblica della dell'impiegato
Che sono riassumibili in una parola impiego Mania
Che è pare nelle Cronache del Corriere della Sera proprio cento anni prima cioè il venti aprile del mille ottocento settantanove
In cui così Harry
Tratteggiava il carattere morboso della mania della ricerca degli impieghi
Che considerava ecco una piaga suo scialle in un paese arretrato che non riusciva a creare veri posti di lavoro
Ancora qualche anno dopo
Sempre il Corriere della Sera dei procurava il carattere disfunzionale delle scuole tecniche che preparavano male
Non insegnavano la scrittura soprattutto ecco non favorivano nell'ingresso nell'industria
Ma alla fine nella piccola burocrazia e quindi ancora una volta impiego Mania ecco impiego mania diritti e ripresa nel mille novecentosette
E quindi negli anni del in cui si discutere lo statuto da Luigi e inaugurati
Che sarebbe addirittura quasi tentato di proporre il di affidare il lavoro burocratico Abelli cooperative di impiegati ad un prezzo anche
Maggiorato
Ma
Ovviamente questa è quasi e e entra provocazioni
Lanciata da
Dai dati e il messaggio tuttavia finale di Einaudi che gli impiegati
Dovrebbero persona dirsi che il contribuente ancora disposto a spendere per la pubblica amministrazioni ma una ben pubblica amministrazione che vorrebbe
Di verza da quella di quel periodo Coop considerata più numerosa e sempre Malcontenta ecco e quindi a livello così giuridico
Dobbiamo ecco tener conto di questo modello organizzativo verticistico e poi ecco il il profilo propriamente giuridico l'inquadramento ecco qui come accennava prima il professor Melis c'è una vicenda costanti di tentativi di una legge organica sullo stato civile degli impiegati
Si passa da una prima mozione parlamentare del mille ottocentosessantatré e poi ogni fase politica e scandita da
Un tentativo irrimediabilmente fallito quindi ovviamente la fase di Depretis di sino a arrivare appunto agli inizi del del Novecento
E ma quindi
Qual è la considerazioni
La considerazioni giuridica
E c'è da tener conto anche di l'alternativa l'unica alternativa possibile è tra locazioni di opera ho inquadramento pubblicistico locazioni d'opera secondo lo schema civilistico in tema di lavoro di qualsiasi lavoro
Ma
Si trattava in quella fase inizialmente ne dopo l'emanazione del codici del mille ottocentosessantacinque di un modello più che altro teorico
Considerando che il rapporto di lavoro industriali che era
Un rapporto fondamentalmente di fatto non essendoci nessun'altra
Tutela
Quindi
All'inizio l'inquadramento nella locazione è lingua sì ritenuto necessario per i militari
Ecco per evitare di di considerare il rapporto impiegatizio come qualcosa
Di onorifico quindi da una parte un modello organizzativo pesante come il Regolamento Cavour cavouriano inquadramento
Gerarchico dall'altra l'assoluta leggerezza di uno status e onorifico
Ecco per evitare appunto quello che a molti giuristi appariva
Un assurdo giuridico la mancanza di un vincolo giuridico tra l'impiegato e lo stato ecco si ricorre
E si ricorre allo schema della locazione doppia per dare una copertura
Il giuridica al rapporto per via contrattuale
Ecco
E quindi alla fine e in questa fase è fondamentale il ruolo della giurisprudenza
E che afferma appunto questo profilo della locazione aggiungendo poi la specificità della della
Della funzione
Ecco ma tutto questo è
Almeno inizialmente non è è un molto lineare ecco vi sono sempre delle incertezze e affiora ecco sempre di più tuttavia una differenza a livello a livello normativo
Una una differenza appunto che è data dalle tutte le DiVersi perché come accennava prima il il
Il professor Melis ecco il pubblico impiego iniziate
Sin dall'inizio è caratterizzato da tutta una serie di leggi settoriali che riguardano vari profili a partire appunto a partire dalla pensione
Ecco e tutto questo ecco rapportato contrapposto a un quadro privatistico in cui in Vichy
Inizialmente non vi era nessuna
Tutela la prima significativa innovazioni è sicuramente rappresentata nel mille ottocentonovantotto dalla legge sugli sull'assicurazione obbligatoria
Per gli infortuni sul lavoro ma non erano a prescindere dallo schema giuridico lavoro pubblico il lavoro privato non erano comparabili proprio
Per le diverse conseguenze soprattutto per la presenza da una parte di una legislazioni
Di tutela sia pure non inserita in uno schema organico e dall'altro il persistente
Silenzio legislativi
E
E poi naturalmente la creazione della quarta sezione del Consiglio di Stato quale organo giurisdizionale è un ulteriore momento di distacco tra impiego pubblico e impiego privato
E sul proprio sotto
Il profilo poi dogmatico giuridico sicuramente è importante e il ruolo svolto da Vittorio Emanuele Orlando ecco che interviene sulla questione già nel nella monografia sui principi di diritto amministrativo nel mille ottocento
E novantuno affermando che il rapporto che lei tra impiegato è stato eh sì generato con le forme e finalità di diritto
Privato ma poi il rapporto ecco prosegue sotto il profilo dell'inquadramento pubblicistico ecco solo la fase del rublo del reclutamento appartiene al diritto privato e qui mi sembra importante una considerazione di Massimo severo e Giannini
Secondo cui è stata proprio la portata delle garanzie legislative a determinare la natura del rapporto e non il contrario cioè in assenza
Di un inquadramento poi il rapporto prendi la fisionomia di questi single di interventi che nel loro insieme
Configurano una differenza con il lavoro il con il lavoro privato
Ecco e sulla posizione di Turati e in in particolare sul programma
Degli agenti dello stato è importante notare come vi sia una attenzione fortissima di Turati per la condizione degli impiegati e soprattutto ecco cerca divini individuare una fascia di il livello più basso a livello impiegatizio come degna di attenzione però ecco è importante sottolineare come preveda ecco un sindacalizzazione diversificata per il pubblico impiego
Ecco non vede e questo è un punto essenziale che è stato poi tematizzato in varie ricerche da Stefano Battini il disc non vede la prospettiva dello sciopero quella ad più adatta alla alla pubblica al funziona al dipendente pubblico proprio per la funzione svolta e questo è già stato evidenziato negli interventi del precedente
E si arriva poi appunto
Alla fase finale al mille novecento sette e e e in cui si chiude la partita sullo stato giuridico
Sulla base di altri interventi
Che avevano riguardato nel mille novecento sei lo stato giuridico degli insegnanti delle scuole medie e nel mille novecento sette il personale e delle ferrovie
Ecco
Il lo Statuto Orlando Giolitti possiamo dire che descrive l'intero percorso esistenziale
Che si instaura nell'atto all'atto della formazione del rapporto quindi nomina gerarchia anzianità ovvero costituzione del rapporto attuazione il funzionamento dello stesso anche in termini di estinzione del rapporto e e e molto molto importante ecco capire poi e
La posizioni di Turati questo ecco già detto molto professor Melis nella sua relazioni ecco vi è sicuramente c'è un dato evidenti di un'opposizione un'opposizione Rispetto
Ecco al ai contenuti considerando anche considerando
Uno può dire appunto una opposizione rispetto ai contenuti che tuttavia deve tener conto che
Turati non mise mai in discussione come appunto ha evidenziato Turati
è la titolarità del Parlamento e solo del Parlamento come sede per discutere della disciplina del rapporto di impiego quindi ecco Turati contesta lo statuto sul perché interrompe un percorso di sindacalizzazione intravede soprattutto ecco quasi un'irruzione politica del del governo quindi una prospettiva di contrattazioni politica che può a quel punto fare a meno dei socialisti e delle organizzazioni delle organizzazioni sindacali
Ecco tuttavia
Il dato di fondo essi Sempre appunto questa diversità del dell'organo della dell'organizzazioni sindacali della pubblica amministrazione che vedi appunto lo sciopero come è stato già evidenziato uno strumento del tutto eccezionale
Lo Statuto Orlando Giolitti Orlando dobbiamo sempre vederlo poi come la giuridici che azioni dell'esistente
L'esistente nella sua evoluzione giurisprudenziale e
Questa diciamo così dialettica di questa opposizione se vogliamo di Turati nei confronti di nei confronti di Orlando
E poi in realtà si tramuta in un ambito a per diventa distinto ma affini dal pubblico impiego in una vera e propria conclamata alleanza e mi riferisco proprio alla all'ambito del del la legge sull'impiego privato che costituisce sicuramente
Un punto fermo poi della dottrina giuslavoristi addirittura mi porta a dire a vedere un diritto del lavoro forse più figlio di Turati e Orlando
Che non del civilista Barassi
Ecco lei e dura nel nel nell'ambito del Consiglio superiore del lavoro
Tema Zandonai legge sull'impiego privato ammonisce sui gli affetti del feticismo legislativo
Ricordando sempre che le condizioni del lavoro impiegatizio dipendono da anche da condizioni demografiche economiche e sociali e quindi la legge non deve garantire l'idea ma deve garantire un minimo il trattamento minimo inderogabili quindi un trattamento e quindi un livello di dignità irreversibile che non potrà poi non dovrà essere più rimesso in discussione
Proprio perché un livello minimo datano di vedere poi sulla base di le che la futura contrattazioni ecco mi sembra questo
Di vedere in questa relazioni di Orlando proprio il profilo della norma inderogabile che ha caratterizzato il diritto del lavoro nel Novecento
Ecco rispetto a questa impostazione quindi una legge sull'impiego privato non fondata su grandi principi ma sulle le indicazioni di alcuni principi Minini si registra una
Una piena convergenza con Vittorio e ma nome con Vittorio Emanuele Orlando che tra l'altro già nell'ambito della prima commissione per la riforma del contratto di lavoro istituita nel mille ottocento
Novantaquattro anche se poi in realtà si occupo solo di contratti agraria aveva di Frisso l'idea appunto di norme che inderogabili
E quindi di norme coercitive perché per capire il livello giuridico dell'epoca ecco vi era sempre il principio della della libertà quindi tutta la materia del contratto di lavoro era attraversata dal dal dal primato del contratto sulla legge e qui era il nodo cruciale di costruire il rapporto tra leggi e contratto
E Orlando aveva sempre sostenuto che le leggi sociali per avere una loro utilità devono essere inderogabili quindi non possono essere poi alterati dalla volontà delle parti e quindi
Questa convergenza tra Turati Orlando
E poi e è bloccata nel l'iter parlamentare dalla dal conflitto bellico ma si arriva poi alla legge al decreto del mille novecentodiciannove in materia di impiego il privato che riprende in tutto e per tutto l'impostazione di Turati Orlando
E perché aprire l'importanza ecco di questa legge si può dire che la legge un po'che inventa il lavoro a tempo indeterminato ecco stabilendo appunto che il lavoro è normalmente a tempo indeterminato traducendo in legge una regola sociologica
E che è nullo ogni patto contrario se non nei casi aprirne le eccezioni previste dalla legge
E
Ma per ritornare ecco all'impiego privato e l'impatto poi che ha avuto questi lo lo Statuto Giolitti Orlando e sicuramente
Per varie dinamiche che non sono riconducibili alla
Allo schema normativo e sicuramente questo statuto non risolve ma forse aggrava nell'immediato la corsa all'impiego dico
Come ha scritto sempre Stefano Battini il dipendente pubblico il visto come un cittadino speciale e e quindi
In quegli anni vi è sicuramente una corsa all'impiego una corsa all'impiego pubblico proprio per tutta una serie di prerogative sociali non indifferenti ecco però il dal punto di vista dell'opinione pubblica e anche dell'atteggiamento di giuristi
Le corsie
Non sembravano cambia ecco mi piace
Evidenziare un punto di vista di un grande giurista Carlo Arturo Jemolo
In un Breve contributo proprio sulla riforma della pubblica amministrazione e pubblicato sulla rivista Diritto pubblico nel mille novecento diciannove
E dove appunto sì ritornare all'impiego maniglia l'amministrazione che assediata dalle richieste di moltissimi piccoli borghesi incapaci di trovare
Se di di trovare un proficuo lavoro nell'ambito professionale
E sprovvisti dell'Energia per indossare il camicione toh e e alla fine ecco ciò che rimprovera alla commissioni incaricata di riformare la pubblica mi
Tre azioni e quella di non
E quella di non interrogare lo stato d'animo degli impiegati
I DS i desideri dominanti nel loro sì non ecco questo mi sembra un profilo importanti da evidenziare ecco da una parte lo schema normativo però dall'altra poi le ricadute anche numeriche
Dipendono da molti altri fattori che hanno ben poco di giuridico
Quindi ecco la una sorta di psicologia individuale e collettiva dell'impiegato
E alla fine ecco la ricetta di Jemolo non era anche questa ricetta era legata a quel tempo era quella poi di affidare i lavori più inutili e ripetitivi ignara pubbliche amministrazioni alle donne
Proprio nell'anno il mille novecento diciannove della legge che aveva riconosciuto la capacità di giuridica delle donne ammettendone a molte carriere compresa l'avvocatura
E chiudo e con un riferimento a rifare l'Italia che è stato il contributo appunto di Turati più volte ricordato e per notare anche qui il richiamo all'elefantiasi burocratica alla alla allora la questione meridionali come aspetto della questione impiegatizia
Quando appunto Turati parla del Mezzogiorno come Di Vaio della burocrazia come vedete temi del mille novecentoventi che poi ritroviamo nell'analisi di Cassese di di di sessant'anni dopo ecco e l'idea di fondo di Turati in fondo e quella più volte anche questa ricordata di uno Stato industriale cioè quindi il passare da uno stato burocratico con funzioni appunto gerarchiche ad uno stato che si sappia reclutare delle professionalità quindi una burocrazia costruita intorno alle esigenze di sviluppo e rispetto ai nuovi bisogni sociali che lo Stato immaginato da Turati dovrebbe sempre di più curate
Mi fermo qua vi ringrazio
Grazie molto il professor passano tutti e come qualcuno e voi avrà notato chiesto di stringere un po'gli interventi perché siamo come vi dicevo prima in leggerissimo ritardo allora do la parola adesso al professor morì inizio degli innocenti che terrà una relazione intitolata da Filippo Turati a Giacomo Matteotti lavoro pubblico e privato due parole sul professor Degli Innocenti
E presidente della Fondazione studi storici Filippo Turati e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti
è direttore di collane storiche per Franco Angeli anche Baccini
è stato professore di Storia contemporanea diversità del Siena e autore di numerosissimi studi sulla storia del movimento operaio e socialista
Tre suoi libri ricordiamo il socialismo e degli anni della guerra in Libia la biografia di Caetano Gaetano scusate Pieraccini è una serie di saggi che hanno contribuito a chiarire molte dei momenti salienti della storia della sinistra italiana
Di recente ha pubblicato un importante volume intitolato Giacomo Matteotti e socialismo riformista
Prego professor Felice grazie
Non li voglio spaventare vista l'ora e e anche se so di parlare scusate la voce è quella che
A un'assemblea di sindacalisti quindi abituati
Alla resistenza nella contrattazione orari notturni eccetera mi pare che sarebbe abusare un po'troppo della vostra cortesia tenendo ora una relazione stesa però l'intenzione dei promotori quella di dare
In seguito alle nostri lavori o una pubblicazione e quindi quella sarà la sede per sviluppare una vera e propria relazione mi limiterò solo alcuni punti
Presidente come avete sentito della Fondazione Turati dopo che era stato presidente dell'ottantacinque effettivo Sandro Pertini e dopo e a pettine ha suggerito succeduto
Il professor Giuliano Vassalli presidente della Corte costituzionale e terzo il presidente sono io
Turati questa
è una fondazione professore universitario
Per il quelli che volessero a avere maggiori notizie abbiamo pubblicato una quindicina di volumi strutturati
Oltre a centosettanta volumi di altra materia in ultimo anche lo segnala sindacalisti un interessante volume sulla dignità del lavoro nel cinquantesimo dello Statuto dei lavoratori
Che è passato diciamo pure impone sordina anche per responsabilità
Di molti
Dove si esamina il problema della dignità e lavoro ai tempi degli anni settanta sessanta settanta del del secolo scorso ma anche ai tempi attuali con tutti i problemi sono messi che invito a tenere presente dunque Turati
Perché questa attenzione ammette che si tenta Fondazione Turati fa molto piacere che un una prestigiosa prestigioso sindacato che per l'appunto se non sbaglio sì identifica come sindacato dei cittadini se non ricordo male un'antica definizione di benvenuto o i trasformata in sindacato delle persone ma insomma i cittadini e ora voglia
Richiamare del proprio album genealogico questa figura di Thuram
E io ne prendo atto con molta soddisfazione perché
E stato un'impresa non facile
Difficile
Il fatto che ora finalmente si torni a ripensare a questo prestigioso uomo politico che fa onore alla vita parlamentare e alla storia politica italiana è un fatto molto positivo
E quindi mi si consenta di esprimere un plauso a questa scelta che mi sento di rivolgere al sindacato della del fatto cioè
Perti Turati
Chi era strutturato Turati che era il maestro che vuol dire Maestro
Come lo chiamavano generazioni e generazioni socialisti ai tempi suoi il maestro di socialismo
Quindi quando vi è una l'organizzazione che voglia andare a vedere fonda visione aperta a ai problemi complessi di una società complessa come la nostra temporale ha problemi di la democrazia della democrazia del lavoro in particolare
Il una riflessione sul ruolo che che ha avuto
Filippo Turati fa una cosa a mio modo di vedere anche come studioso giusta quando nell'otto anni novantadue novantatré ed il modo di scrivere un saggio sul su o Matteotti e socialismo internazionale
Dovendo approvare un titolo alla sfide non mi non mi venne questa definizione
Turati e la nobiltà della politica estetico che e novantadue con la la Tangentopoli e così via o era un un titolo e il significato
è stato detto
Che con la macchina di Olivetti viene favorito la la l'esilio diciamo sì di di Tura ma che così fu quello fughe Tura maggiore
Leader dell'antifascismo
In Italia per accumuli sulla nuova generazione sembrava paradossale insopportabile che morisse perché avevo fasi settant'anni di nessuno lo ha lo avrebbe toccato certamente almeno in pericolo la sua vita anzi
Interesse del regime
Nello in casa diciamo così come successe un prospero cibo che fa la sua attività ma se Croce leciti tipo dire che c'è un regime autoritario dove chi non è d'accordo con voi in una libertà di parola eccetera tifo sarebbe essere anche Filippo Turati ma ma giovane generazione che non poteva sopportare questo
Ne facilitò le la la la la fuga fu una fuga naturalmente il motoscafo avventurosa in corsia
Turati accettò pure essendo vecchie pur sapendo di non volerli vedere la democrazia nel nostro Paese infatti Moline trentadue accettò questo Kid accompagnava
Il Pertini scappo insieme a lui perché il il sarebbe stato imprigionato diversamente Carlo Rosselli e Ferruccio Parri per come sta erano compagni che quando si parla di Filippo Turati questa l'immagine
Cosa c'entra Filippo Turati come il mondo del lavoro accentra perfettamente
Fu detto in Parlamento Filippo Turati il filosofo del lavoro naturalmente il lavoro The chiunque si spieghi
Ieri molto lontano un ieri ieri l'altro e oggi a all'idea l'ideale del socialismo
E lavoro ha una sua centralità assoluta
Io direi Teki abbiamo cura della suocera del dei problemi della società contemporanea figuriamoci per un sindacato che si dice dei cittadini di lavoro è centrale
E l'azione che Turati ebbe del Parlamento e fuori per lamento sui problemi lavoro fu fondamentale fu importantissima rileggeva chi sono i problemi attuali per cui non si può fare una trasporti trasporto di Turati dai tempi suoi a oggi perché sarebbe usuranti storico ma sarebbe anche un po'diciamo sicuri però ci sono dei problemi del mondo del lavoro e mercato del lavoro della nostra società contemporanea dico sì lungo periodo
Che leggere
Quello che che scriveva
Quello che faceva Turati può essere utile anche per l'operatore oggi a parte l'interesse povere per lo studioso come me
Quindi
Le otto ore autore
Ultimo una rivoluzione mentale e culturale il primo maggio nasce perché ora c'è il tempo del lavoro ma c'è tempo anche per riposto e c'è tempo anche del tempo libero
Ora ragionare sull'orario di lavoro nuovo
è un problema complicato ma non si può dire che non sia disinteresse prezzi disinteressi del
Di questi problemi
Le istituzioni a tutela del lavoro la legislazione di tutela
Del lavoro in Italia sulla linea che si sviluppa in tutta Europa nei Paesi più avanzati
Nasce tra fine ottocento e primi Novecento ma grande impulso può dopo la prima guerra mondiale
La legge sul contro il pool pugni
C'è il rischio di infortuni del lavoro è il mille ottocentonovantasette
I primi provvedimenti della competizione ai a ai lavoratori prima su base volontaria ma i socialisti chiedono una legislazione un'assicurazione obbligatoria e e uniforme siamo proprio al centro del della legislazione non sa
Di legislazione dei lavoratori la legge
Sulla maternità
Sul lavoro femminile minorile mille novecento due
Che ha commesso qui l'attrice
La compagna di Turati che si chiamava Anna Foolish OPA da voi Anna Kuliscioff
Marche a in Parlamento poiché Turati a a insistita di vedere a intervenire
La il diritto di voto allenò
Cosa di cui si dimentichiamo cioè una cittadinanza piena e i corsi e e e quelle organismi di tutela del mondo del lavoro ma anche di promozione il Consiglio superiore dei lavoro che addirittura alcuni pensava trasformare una specie di Parlamento dopo la prima guerra mondiale di Parlamento delle professioni
Sono tutti temi su e poi il programma legislatura
Di lavori probiviri il contratto collettivo questa è uno strumento fondamentale nella storia del sindacato il contratto collettivo primo contratto collettivo perché la relazione mi imporrebbe di parlare in comparazione tra sindacalismo impiegatizio
Privati
Olmo Cisp frattempo ma e la contrattazione collettiva il primo contratto collettivo e nell'industria automobilistica nel mille novecentosei con la ditta Itala
Naturalmente i metalmeccanici che non sono tanti però è
Il sindacato più consistente più combattivo seguiti dagli edili che invece più numeroso e poi dagli stessi
Gli impiegati
Ci sono si sono si stanno sindacali usando e questo ogni mi baso il Pd porre questo problema perché
Questo Turati è accento del sindacalismo impiegatizio sta il
Mi del direttore giovamento ne faccio
Il il movimento
Sindacale nei o associativo meglio agli impiegati comincia a dopo la prima guerra dopo il mille novecento cioè l'arte della Federazione Postelegrafonici del mille ottocentonovantatré mai dopo il Novecento non è così improvvisa c'è un movimento ascensionale di tutto il sindacalismo
Le camere del lavoro delle federazioni di mestiere noi conosciamo e e Damasco in quel periodo e poi si uniranno nel mille novecentosei a costituire la Confederazione generale del lavoro
Confederazione generale del lavoro è un sindacalismo confederati Ibo e generale
Questo è importante
Il movimento sindacale dei degli impiegati all'inizio molto frammentario
In che cosa consiste nel promuovere dei memoriali è il Memorial lirismo che Turati condanna cioè è una forma di chiedere il rivolgersi alla classe politica un dei memoriali per ottenere dei dei benefici e
Questa è una fase originaria iniziale ma già nell'età giolittiana già nell'età giolittiana e poi soprattutto dopo nasce e si raffermo un altro sindacalista sindacalismo impiegatizio cioè quello di superare questa appello nocca difatti vuole o di beneficenza come in maniera dispregiativa
Chiama questa tendenza i memoriali volturate ma apporre
Le organizzazioni degli impiegati
Sulla spinta di quello che succede nel mondo nel mondo sindacale privato a costituire a porsi pari a pari al a allo stato e le dimensioni cominciano a costituire un fatto significativo si può calcolare che
Siano centocinquanta mila di impiegati prima della prima guerra mondiale di cui circa quaranta cinquanta mila aderiscono a una confederazione generale degli impiegati
Ci hanno rapporti un po'di autonomia ma anche di stretta relazione con la CGIL che si rafforzeranno nel primo dopoguerra quindi c'è questo movimento sindacale ascensionale che riguarda pubblico e privato
Che si afferma nell'età giolittiana gli anni di cui in questo momento ci siamo occupati specialmente nella prima parte i nostri lavori e che si svilupperà nel primo dopoguerra
Qualche numero la CGIL c'era solo la CGIL a Roma Confederazione generale
Prima della prima guerra mondiale intorno ai trecentocinquanta mila iscritti ma alla fine del venti due milioni di iscritti
E sono due milioni di iscritti anche il movimento cooperativo
Quindi cerchiamo di avere visione di questo movimento ascensionale
All'interno dei quali alla fin qui ci sono anche la solamente gli impiegati che solo il primo elemento e dobbiamo tener conto Peralta aprire il perché presto
Turati a un svolge un ruolo importante della nell'età giolittiana e dopo perché dice presidente della l'orario della Federazione Postelegrafonici che era quella più consistente
E a differenza dei privato queste confederazioni impiegate hanno una forte sindacalizzazione quaranta cinquanta perfino settanta per cento del del del del degli agenti sono sindacalizzati
La loro tendenza iniziale quella per avere costituire cooperative è quella di avere
Una finalità iniziative di mutuo soccorso e ma poi e alla fine si dovrà intervenire su altri aspetti uno è quello spinosissimo
Superata la pendenza del memoriale che porta avere presidenti onorari non solo c'è Turati naturalmente c'è tra i socialisti Berenice precetti ci sono i radicali Credaro Eugenio Chiesa presidenti di di associazioni impiegatizia perché la finalità è di a di ottenere qualcosa in sede parlamentare ma il più importante di tutti quello più autorevole
Pertini dice questo movimento ascensionale da un lato e l'altro c'è la trasformazione dello Stato a cui si è fatto già riferimento all'inizio e cioè detta il porto in parole prove
Prima del Novecento idea dello stato dello Stato gendarme
Che riscuote le tasse
Billie fare
Ma poiché l'età giolittiana diventa uno stato interventista dell'economia
Dice Turate questa immagine vorrei riportarvi che
L'Italia si sta indirizzando verso un'epoca industriale e socialisti dell'epoca fanno questa visione il mondo va verso l'industrializzazione
Il progresso Emo all'industrializzazione l'italiani si sta indirizzando quali sono i nuclei vitali linea di vitali di queste industrializzazione si vede su dati i suoi
Suoi
Coetanei socialista vedi
I lavoratori
Del moto le ferrovie questa ragnatela che percorre tutto il territorio nazionale e innerva la comunità nazionale e dall'altro ci sono i la i lavoratori della trasmissione che mettono in circolazione quindi tipografi il i telefonisti i il telegrafi visti
Postelegrafonici insomma
Ecco perché intervenire in Parlamento sul problema dei Postelegrafonici che a molti dei biografi precedenti
Più o meno autorevoli ma molto disattenti sul punto sembrava una perdita di tempo sì ma come e due il maestro di socialismo si occupa dei Postelegrafonici
Al punto tale che veniva considerato l'antipapa del ministro delle Poste nei decenni successivi mille novecento tre quattro sette otto dieci
E anche dopo la prima guerra mondiale quando si parlava di elefantiasi baraonda
Dei servizi alcuni ministri Chimenti mi ricordo in particolare liberale diceva matura
Turati
Agli inizi del secolo era l'antipapa del ministro delle Poste nel rifare le piante degli organici del stabilire criteri stipendiali e così via
E ma
Come si fa a sottovalutare quello ma ai interessarsi della burocrazia
Cioè dell'ordinamento dello Stato il riordino allora la sì la unificazione diversi ministeri la diminuzione di direzione generale evitando le sovrapposizioni si indicava un modello per esempio il Consiglio superiore delle acque che aveva che aveva ho visto devo già finiti
Che aveva
Creato Bonomi durante la prima guerra mondiale perché c'era la sovrapposizione di di mansioni e funzioni e quindi l'ingovernabilità mi ricordo di di non tanti anni fa quando il Seveso Elizondo c'erano si disse nuove autorità
Per cui non si sapeva fra le Regioni e gli interventi dello Stato chi si dovesse occupare
Quindi socialismo è burocrazia a burocrazia socialismo
Parole isolate perché il nucleo centrale del del sistema atto come provvedere anche di fare gli scioperi che sono ammessi
Socialista Turati ovviamente la libertà di sciopero è funzionale alla alla natura il sindacato spesso ma meglio evitarlo eccome il contratto collettivo
L'arbitrato
Ti va di pari passo come costante prospettico e poi forme di cointeressenza perché bisogna interessare il
Le impiegate
Alla sua funzione quindi forme di cointeressenza fino addirittura l'estremizzazione si direbbe oggi di alcuni servizi a cooperative di impiegati purché questo mi è stato detto o più inciso io fossero sotto la sorveglianza dello stato
De delle dei ovviamente dedite
Venerdì i dipendenti gli impiegati e dei cittadini degli utenti che c'è sempre questo aspetto il sindacato appunto dei cittadini
Condivido senz'altro quello è stato detto a proposito dell'attenzione alla questione femminile al mondo lavora problema complicatissimo ma insomma per lo meno curati dici si dedicò sia nel salvare
Länder volge attenzione su queste donne erano fatte lavorare durante la prima guerra mondiale poi si trovavano praticamente dopo senza lavoro in Abruzzo tra di loro oppure problemi che riguardavano la la la sanità sul posto di lavoro per esempio queste donne con la macchina sì immense
Dovevo lavorare in piedi con un grande quadro
E ma pensato un po'tutte quelle ore naturalmente a un problema che riguarda sia il lavoro femminile sia la salute nell'azienda oppure parla di locali dove i postali si si riunivano umidi senza riscaldamento
Un'attenzione quindi ai problemi e la difesa della
Il piano sanitario infine e ma cosa ma importantissima
La macchina un uomo
Questo vale peraltro lavare però oggi e varate domani perché la formazione è una questione fondamentale della quale mai
Nessuna forza politica e tanto meno sindacato può fare a meno quindi la formazione a proposito delle Poste
Lo suggeriva che a un certo punto si ieri il ministero le Poste grasse una scuola tecnico-professionale
Autonoma ma gestita dal ministero delle Poste perché bisognava pur sempre formare Guede gli impiegati in un settore così decisivo qual era la burocrazia senza la quale lo sarebbe stato possibile fare nessuna riforma come visse ventisei
Giugno davvero mio centoventi in Parlamento con un bellissimo discorso rifare l'Italia
Cioè la questione meriti il vivaio della pubblica
Amministrazione è mezzogiorno e come facciamo a primarie a risolvere il problema
Questione meridionale con le bonifiche l'identificazione cioè che ad uno sviluppo
Era un modo di vedere
Tutto fondo come si vede
E quindi la questione anche degli impiegati dello Stato non può essere
Interpretata come un diversivo come una perdita di tempo la pulisce fa la sua compagna strano a Milano l'altro sarà assente a Roma c'è pasta con questi impiegati quindi si cerca di definire un po'più spesso a Milano ma Turati riteneva Sanders e degli impiegati in realtà si interessava dei problemi sostanziali strutturale nel nostro Paese di qui la grande statura di politica
Dato
Allora grazie professore l'ultimo intervento della mattinata sta per diventare quasi il pomeriggio
Di ricordo che lavori riprenderanno alle tre quindi vi prego di essere strumento puntuali perché abbiamo solo due ore nel pomeriggio a disposizione allora la relazione del professor Gagliardi si intitola sindacalisti dell'impiego pubblico il corporativismo nell'Italia fascista professor Gagliardi è professore di Storia contemporanea all'Università di Bologna otorino i fondamentali studi sulle corporazioni fasciste sul loro rapporto
Con il sindacalismo quello precedente perché come appunto è stato detto poi i sindacati furono chiaramente vietati di fatto segnaliamo tra i suoi libri il corporativismo fascista uscito con parlava terza
E fondamentale studio sul fenomeno appunto dell'Italia corpo corporativa si è occupato anche di vicende più recenti come la crisi degli anni due mila e di temi di storia economica collabora con la rivista Italia contemporanea prego professore
Grazie ringrazio ringraziamento doveroso gli organizzatori di questo convegno per aver messo in piedi questa giornata per avermi invitato dunque a me spetta un compito un po'scomodo sia perché punto d'arrivo al termine di una lunga intensa mattinata e sono quindi l'ultimo ostacolo verso la pausa pranzo
E e sia perché parlerò del periodo più buio di questo lungo novecento
Gli anni appunto della dittatura fascista cercherò di essere il più sintetico possibile ma anche proverò a dar conto della complessità
Del periodo quindi appunto la la la mia la mia relazione si incentra su gli anni della del fascismo cioè su gli anni in cui la lunga eredità di Filippo Turati e delle culture socialiste vennero venne venne troncata subì una cesura profonda e radicale anche se in una cesura probabilmente non non totale come proverò a dire
L'avvento al potere del fascismo rappresentò infatti una brusca interruzione di quel processo di crescente protagonismo dei lavoratori e di rafforzamento delle organizzazioni sindacali che aveva caratterizzato almeno il ventennio precedente e in questo particolarmente alti furono i costi pagati dagli impiegati pubblici sindacalismo e Pubblico impiego infatti furono negli anni del fascismo termini considerati inconciliabili
Per gli ideologi del fascismo e per i vertici politici per
GM non era ammissibile infatti
Che alla totalità dello Stato lo Stato era considerato appunto una totalità al cui interno
Tutti i diversi segmenti gli interessi Bissoni della Società dovevano essere ricompresi o era considerato inconcepibile che alla totalità rappresentata dello Stato si contrappone in sé una parte
L'impiegato pubblico appunto che quindi si creasse una dialettica tra il tutto è una parte che dovrà essere ricompresa in questo tutto l'impiegato il dipendente pubblico al contrario
Doveva essere considerato un milite dello Stato questa era un'espressione che torna
Più volte nella pubblicistica dell'epoca
Cioè un individuo al servizio della collettività che doveva appunto servire la nazione ma anche incarnare interessi profondi della nazione sia durante lo svolgimento delle sue mansioni lavorative sia durante
Come ha ricordato Guido Melis sia durante la vita privata
Mantenendo quindi comportamenti considerati coerenti con
Con la cultura dominante
E quindi il giovane sindacalismo del pubblico impiego si trovò completamente stritolato da questa concezione del rapporto
Tra lo Stato il dipendente pubblico e dalla svolta autoritaria impressa dal fascismo al sindacalismo alla dialettica sociale
In particolare il sindacalismo del pubblico impiego
Fu investito da tre trasformazioni che lo ridefinire o no in in profondità la prima fu la soppressione del sindacato in quanto tale a favore di un associazionismo non sindacale
Secondo fu l'inserimento nel Complesso apparato corporativo il terzo fu il contemporaneo operare da un lato di una spinta all'unificazione delle diverse categorie del pubblico impiego e dall'altro dalla
Parallela contraddittoria frammentazione crescente delle strutture dello Stato corre molto sinteticamente seguire un po'questi tre punti cercando appunto di di farlo in in un tempo il più breve possibile
Primo punto la soppressione del sindacato
Come detto non c'era spazio nell'Italia fascista per un sindacato degli impiegati pubblici cioè per un sindacato che svolgesse tutte le attività le funzioni dell'organizzazione sindacale che aprisse vertenza che si confrontasse
Con la parte con con la controparte
D'altra parte il fascismo sin da subito sin dai primi mesi e nel corso del suo primo triennio al potere il cosiddetto Triennio liberista dal mille novecentoventidue al mille novecentoventicinque
In pronto segnò da subito questa questa questa intenzione
Procedendo allo sfoltimento dei ranghi del della pubblica amministrazione riducendo il numero degli impiegati dello Stato e colpendo in maniera particolare le categorie più sindacalizzata e a partire appunto dai
Dai ferrovieri quindi fu da subito evidente l'intenzione del governo Mussolini di chiudere
Il prima possibile l'esperienza di sindacalizzazione dei dipendenti dello Stato
Questo sistema viene diciamo così
Formalizzato alla metà degli anni Venti quando nel mille novecentoventisei viene approvato il l'ordinamento sindacale ideato e progettato
Da Alfredo Rocco in base a questa legge che tra le altre cose vietava il diritto di sciopero introduceva il contratto con la regolamentava il contratto collettivo nazionale
In base a questa legge l'attività sindacale era fortemente regolamentata si prevedeva che ogni sindacato per
Per firmare contratti fosse autorizzato dallo Stato e che per ogni settore venisse autorizzato una sola organizzazione sindacale ovviamente non c'è bisogno di dirlo
Di dirlo furono autorizzate esclusivamente le federazioni e le confederazioni fascista
Però in questo quadro non c'era sposto per i dipendenti dello Stato
Se se i lavoratori appunto deprivati subirono queste profonde restrizioni cioè si ritrovarono nella possibilità di aderire esclusivamente sindacati fascisti gli altri erano esautorati da tutte
Le altre funzioni e quindi
Nel giro di poco tempo si sciolsero appunto se i lavoratori privati avevano comunque l'opportunità di iscriversi ai sindacati fascisti ai dipendenti pubblici questa anche quest'opportunità
Era era negata infatti gli impiegati dello Stato non potevano far parte delle associazioni sindacali legalmente riconosciuto
Per loro furono costituite delle associazioni questo nel nome delle associazioni collegate al Partito nazionale fascista appunto prive delle prerogative dei sindacati non potevano svolgere attività avvertenze alle non potevano firmare contratti
L'Associazione generale fascista del Pubblico impiego all'associazione dei Postelegrafonici il cui passato appunto è stato più volte ricordato
L'associazione degli addetti alle aziende industriali dello Stato l'associazione dei ferrovieri e poi molte altre
Minori l'Associazione generale del pubblico impiego fu la la più grande quella con il più alto numero di iscritti la più rilevante sul piano politico anche quella più rappresentativa
Dei cambiamenti in atto il proprio su questo quindi mi soffermerò maggiormente
Quali erano gli scopi e la natura di questa associazione il dato più appariscente la forte politicizzazione la subordinazione alla al potere politico
Di di questa associazione potevano far parte potevano cioè essere accettati come iscritti soltanto gli impiegati che avessero dato prova di sicura fedeltà a regime fascista
L'associazione a doveva sviluppare funzioni di natura assistenziale prevalentemente attraverso il dopolavoro e compiti cosiddetti morali e culturali
Come curare tra i propri iscritti la formazione di una salda coscienza civile e nazionale e cioè veicolare il verbo fascista
Promuovere il formato del re il perfezionamento professionali dell'associati e appunto come fu ribadito poi in una delle
Del del dei degli aggiornamenti dello Statuto svolgere propaganda dei principi fondamentali del fascismo non era prevista appunto lo svolgimento invece delle tradizionali funzioni sindacale
A questo proposito il primo segretario dell'Associazione Aldo Lussignoli fu molto chiaro sin dall'inizio
In un in un articolo in un editoriale nell'editoriale di apertura del primo numero del giornale dell'associazione il Pubblico impiego uscito nella all'inizio del mille novecentoventisette scrisse ne cito poche righe ed è l'unica citazione che farò
Gli organizzatori pensino che la nostra associazione non deve fare del sindacalismo basato sulla domanda e sull'offerta
Pensino che la funzione a cui essi sono chiamati deve sovrastare ad ogni altro loro interesse e che deve essere improntata al supremo al supremo dovere cui chiama lo Stato sovrano
Gli organizzatori e riflettano che troppo facilmente che troppo facile e premere con richieste sul pubblico erario che non posso sopportare oneri nuovi occorre quindi che gli organizzatori attraverso l'associazione creino tutte quelle opere assistenziali che siano atte ad alleviare le tristi condizioni economiche
In cui spesso si dibattono i pubblici impiegati e quindi non dovevano pensare sul pubblico erario dovevano alleviare non migliorare le condizioni dei propri associati questo era quindi chiaramente l'obiettivo però se noi vediamo in concreto lo l'attività a svolta dall'associazionismo dei pubblici dipendenti Shearer vedi rendiamo conto come questo obiettivo in realtà fosse per certi versi impraticabile e come di fatto l'associazione Pro però non solo ad alleviare le condizioni di dipendenti ma anche a intervenire su quelle condizioni stesse di introdurre dei dei miglioramenti cioè una sotterranea attività avvertenze alle rivendicativa continuo a dispetto delle leggi a dispetto degli statuti associativi a svilupparsi nel corso del ventennio
E quindi troviamo questo le fonti ce lo mostrano ce la mostra anche con molta ricchezza
Ce lo mostrano i c'è un mostro il giornale della dell'associazione l'associazione generale fascista del pubblico impiego impegnata a non solo a favorire la riforma burocratica a promuovere l'immissione
Di dirigenti e di personale fascista soprattutto alla fine degli anni Venti il fenomeno del cosiddetto ventotto Isma'ma anche a tutelare le condizioni dell'impiego del degli impiegati e dei dipendenti
Si mobilitò per un progressivo superamento delle notevoli disparità di trattamento tra le diverse categorie a favore soprattutto tra i più penalizzati cioè dipendenti degli enti locali
Si impegnò per il miglioramento del trattamento economico per risolvere il problema degli avventizi cioè di tutti quegli impiegati non di ruolo assunti per un periodo determinato quindi il problema è un problema del precariato è un problema di lungo periodo
Che era un appunto aumentati notevolmente dopo il mille novecentoventisei in conseguenza del blocco delle assunzioni introdotto alla metà degli anni Venti c'è quindi un ritornare appunto di problemi che come abbiamo
Sentite come ben sapete sono attualissimo
E che quindi ritornavano informalmente in maniera non regolamentata gli obiettivi le finalità
Che che erano proprie appunto del preesistente sindacalismo
Prendendo atto di questa realtà Lussignoli all'inizio degli anni degli anni Trenta indicò la necessità di riformare questo fenomeno associativo di cambiare proprio la forma giuridica delle associazioni
E di sancire il cambiamento della prassi consentita
Facendo sì che anche di pubblici dipendenti avessero diritto a una qualche forma di associazione sindacale
Però in assenza di contratto perché rimaneva senza sempre il problema dello Stato non poteva essere contraente di un contratto
Qualche dirigente fascista proporre lanciare questa richiesta cioè di rintrodurre
Un sindacato del Pubblico impiego ma la proposta all'inizio degli anni trenta trenta cadde nel vuoto e anzi nel mille novecentotrentuno
L'associazione fu riformata ma in senso opposto sancendo la sua integrale subordinazione al partito nazionale fascista
Mutarono anche di dirigenti mutò anche il nome vennero rifondato il giornale della dell'associazione che non si chiama più Pubblico impiego ma dal mille novecentotrentuno forze civili
Nome particolarmente indicativo che voleva esprimere in qualche modo una concezione militare Isca dell'impiegato pubblico
E quindi una maggiore partecipazione una piena integrazione diciamo così tra la funzione dell'impiegato e il dovere complessivo dello stato di uno Stato
Che era sempre più militarizzato
Eppure anche negli anni Trenta anche dopo la svolta del mille novecentotrentuno all'associazione
Non rinuncia mai del tutto a esercitare un'attività che potremmo definire rivendicativa ottenendo anche qualche significativo risultato e si impegnò per la riforma degli organici per il cambiamento delle norme sulle assunzioni per l'istituzione di un ente di assistenza e previdenza per
Per gli statali e soprattutto diede vita a un'inedita attenzione alla tutela dei singoli e al sostegno dei dipendenti nelle controversie individuali soprattutto nei casi frequenti
Di licenziamento insomma
A dispetto dei proclami ufficiali a dispetto anche della norma legislativa degli statuti
In qualche modo la tendenza alla sindacalizzazione non venne repressa completamente perché rispondeva ovviamente a un'esigenza profonda sentito gli altri due processi su questi cercano di andare più rapidamente l'inserimento nello Stato corporativo come ha richiamato nella sua relazione Guido Melis è questa una delle grandi trasformazioni
Che caratterizzano lo Stato fascista alla creazione di questo insieme di istituzioni nella quale dovevano convergere tutte le rappresentanze degli interessi
Per confrontarsi mediare arrivare a elaborare soluzioni condivise l'obiettivo del corporativismo era quello di creare un sistema basato sull'armonia sociale che sostituisse
Integralmente il conflitto in un sistema ripeto in cui lo sciopero
Era vietato era vietato per legge
Vennero creati due grandi complesse istituzionali in ambito corporativo il Consiglio nazionale delle corporazioni creato nel mille novecentotrenta e poi nel mille novecentotrentaquattro
Già questa scansione fa capire la lentezza e la difficoltà con cui si procedette a queste
Creazioni istituzionali nel mille novecentotrentaquattro le ventidue corporazioni
In entrambe i protagonisti erano i sindacati privati erano anzi le rappresentanze dei datori di lavoro come si diceva all'epoca dei lavoratori speculari
Perché uno degli elementi fondanti dell'ordinamento sindacale fascista era alla ricerca della della simmetria tra federazioni in nome del principio della pariteticità appunto dell'uguale
Rappresentanza negli organi corporativi dei datori di lavoro e dei lavoratori benché rappresentassero invece base sociale di di di ben diversa
Dimensione in ciascuno di questi organismi era tuttavia riservato un piccolo spazio anche per l'associazione del pubblico impiego nel consiglio nazionale delle corporazioni erano previsti centocinquanta membri
Ci quarantaquattro in rappresentanza dei datori di lavoro quarantuno per i lavoratori privati e tre esponenti dell'associazione del Pubblico impiego quindi non c'era ovviamente nessun principio di proporzionalità super
In relazione alla massa dei rappresentate e criteri analoghi furono seguiti per il varo delle ventidue corporazioni che contavano complessivamente ottocento ottantadue membri tra questi centoquattordici erano rappresentanza dei ministeri e di enti e organismi pubblici
E tra questi appunto era previsto che ci fossero anche rappresentanti delle associazioni dei dipendenti pubblici ma le associazioni dei dipendenti pubblici furono presenti soltanto con due membri in
Le corporazioni l'associazione dei Postelegrafonici nella corporazione delle comunicazioni interne e l'Associazione generale del pubblico impiego nella corporazione della previdenza e del credito in rappresentanza di un settore diciamo di frontiera del Pubblico impiego cioè dipendenti degli istituti di credito pubblici quindi erano ampiamente sotto rappresentate questa sotto rappresentazione non pare la ritroviamo nell'attività corrente perché questi esponenti di associazioni dipendenti pubblici intervennero poco e su questioni molto molto limitate contiamo soltanto tre interventi
Nel nei primi e nella prima metà degli anni Trenta nel Consiglio nazionale delle corporazioni soltanto due interventi nelle attività complessive tenute dalla corporazione e però al tempo stesso in qualche modo Dini Van no formalmente inserite nella struttura corporativa e quindi in qualche modo messi al a fianco delle delle istituzioni sindacali vere e proprie delle istituzioni autorizzata il terzo il terzo e ultimo processo è quell'intreccio di unificazione frammentazione del pubblico impiego che ha caratterizzò l'esistenza dello Stato fascista e l'esistenza appunto dell'impiego atti pubblici negli anni venti e trenta l'operato dell'Associazione generale del pubblico impiego rispose infatti anche ha un altro obiettivo che era molto presente nella letteratura dell'epoca quella di perseguire l'unificazione nazionale dell'impiegato statale cioè di in qualche modo creare un senso di suo decreto creare il progressivo le le condizioni per un progressivo supera io di quello spirito di categoria che divideva secondo un non ha rappresentazione molto presente all'inizio degli anni Venti i dipendenti dallo Stato da dipendenti delle Province e dei unite le istituzioni pubbliche degli enti pubblici delle casse di risparmio e e così via e quindi in qualche modo produrre questo senso di progressive identificazione ci reciproche di superamento appunto dello spirito di categoria al tempo stesso però il legislatore gli artefici della politica sindacale non vollero procedere una effettiva unificazione dell'associazionismo dei i dipendenti pubblici punto le associazioni complessivamente autorizzate furono furono numerose quella appunto dei dipendenti dipendenti dello stato dei Postelegrafonici degli addetti le aziende industriali ma anche dei ferrovieri fu poi creato un'associazione della scuola primaria una degli insegnanti una dei professori assistenti universitari una degli esattori ricevitori dell'ente poste degli appaltatori e gestori daziari e così via fino a un'associazione dei dipendenti dell'Ente autonomo per l'Acquedotto pugliese quindi una spinta diciamo così fortemente contraddittorio una retorica che celebrava l'unificazione Walter poste su una politica organizzativa che invece faceva proliferare associazioni sempre più specifica che quindi avevano propri dirigenti un proprio apparato e anche quindi un proprio spirito di corpo e questo processo si venne a legare a quel processo di progressiva frammentazione delle strutture dello Stato su cui così a lungo punto c'era perché così prece sta mentre negli anni le ricerche di Guido Melis ci hanno spiegato fino al suo ultimo lavoro la macchina imperfetta sullo stato fascista lo Stato fascista fu uno Stato che crebbe fortemente nelle nelle dimensioni nel numero di attribuzioni negli ambiti di intervento appunto in cui opero e che al tempo stesso vide moltiplicare le proprie le proprie strutture accanto agli organi dell'amministrazione centrale dei ministeri proliferano nuovi Soggetti istituzionali gli enti pubblici le organizzazioni fasciste il sistema corporativo e così via ciascuna rispondeva esiti senza dell'oggi che e culture diverse quindi affianco all'amministrazione proliferano una serie di amministrazioni parallele il cui personale veniva reclutato formato e organizzato secondo modelli diversi da quelli tradizionali quindi il concetto o di dipendente pubblico continua quella trasformazione iniziata già in Italia nell'età giolittiana cioè divenne realtà la sommatoria di molti soggetti di molti soggetti diversi e l'Associazione generale del pubblico impiego nonostante appunto la difficoltà e nonostante l'obiettivo di creare le condizioni per un'unificazione del corpo degli impiegati pubblici si trovò a gestire in realtà una massa di associati che vivevano in condizioni contrattuali retribuire retributive di inquadramento con modalità di reclutamento e di progressione sempre più differenziate
Questi in estrema sintesi sono i tre passaggi che caratterizzarono durante la dittatura fascista all'esperienza dell'impiego pubblico e il rapporto tra dipendenti pubblici e forme di sindacalizzazione
Latente più che più che formalizzata e quindi furono processi intimamente contraddittorie fu negato il diritto alla rappresentanza sindacale ma ma rimase un'associazione che in qualche modo svolgeva un'attività aperte nuziale ben nero inserite queste associazioni della macchina corporativa fu sancito il loro ruolo di rappresentanza ma al tempo stesso vennero tenute ai margini in una condizione di sostanziale passività fu celebrata all'unità e al tempo stesso eliminare alimentata la par
C'è l'inflazione la la frammentazione quindi processi intimamente contraddittori al fondo rimane la contraddizione fondamentale cioè quella che in negli anni appunto del del regime fascista
Sì stiamo da un lato a una crescita e anche a una modernizzazione degli apparati dello Stato ma che avvennero crescita modernizzazione attuando un modello di relazione con i lavoratori non solo profondamente e integra mente antidemocratico non solo autoritario fondato su un'assoluta negazione delle libere della libertà ma anche profondamente arcaico nelle sue concezioni di fondo modernità arcaicità sviluppo autoritarismo furono in qualche modo profondamente in
Tracciati nell'esperienza del del ventennio fascista della dittatura fascista fu con questa eredità complessa contraddittoria più con questa eredità nell'immediato che con quella invece preesistente di Turati e del e culture pre fasciste che nel mille novecentoquarantacinque l'Italia democratica postfascista dovette fare i conti si apriva nel mille novecentoquarantacinque una fase integra
Mente nuova finalmente ma che si portò dietro alcuni nodi irrisolti alcuni e continuità appunto che caratterizzarono l'esperienza del regime fascista
Grazie
Si è grazie professor Gagliardi penso che tutti noi stamani abbiamo imparato veramente un sacco di cose continueremo a parlarne ha altre del pomeriggio per ricordo perché Sinisa puntualissimi alle quindici perché diciassette ci chiudono dentro oppure fuori dipende da noi a dopo o
Professor Ricciardi Tosatti Sisley ed Battini sono presenti per cortesia potente una dice
Qui c'è scritto alle quindici
Allora buongiorno professore giocarcela contro
Senta risultano grazie
Ce la
Facciamo
Fabrizio l'embargo
Allora contrordine compagni mi come si suol dire quattordici e trenta non quindici
Perfetto
Sì per
Io ho cinque cioè
Signori
Oppure
Si già detto già detto tu non ce l'ha già detto
Le fanno
E
Signore prendiamo Posca chiudiamo le porte per cortesia
Che in fondo chiami
Anna Rita
Richiama all'ordine
Adesso abbiamo il
Professor Ricciardi questo Ricciardi Maviglia professore va via amo pensavo partisse per volumi ho chiuso Ricciardi lei la terza volta quindi processuali siamo
O voi siete uomo se volete ma non si può parlare anche dall'imputato
Sì sì va benissimo poi chiaramente microfoni dovete alta delle penso
No
No no no no è meglio
Va se qualcuno chiederà porte per cortesia
Sono ci penso io ah ecco sonde volontari grazie
Grazie tante
Sì aspetto un attimo chiudiamo le porte bene a porte chiuse si inizia grazie passano le signore molto bene
Perfetto l'ultimo che entrambe le chiedo la porta Anna Rita direttore porta grazie allora
La porta cimenti su tutti contro nessuno o fino al qualcuno ha chiuso la porta io cambio poltrona perché questo è veramente basso
Anche qui malconcio bassissimi no finalmente
Allora gli assenti
Perché queste mi assunsi ma non riesco a non c'è niente così fatto Bush Fantozzi Fattuzzo Fatuzzo tu sei atleti
Invece la vedova nell'esercito no il segretario generale
Trovo tutto trova allora c'è qui c'è mesi il registro dei presenti e degli assenti abbiamo già assegnato tutti gli assenti che saranno poi redarguito i dal segretario generale duramente fotografato esattamente esattamente allora riprendiamo bentornati anzi non siete neanche usciti vede abbiamo impedito di uscire sono chissà che ora tornate anche perché credo che non sfugga a nessuno che le conclusioni le fa Benedetto Attili
Quindi credo che di aver già detto tutto accetta e Benedetto Attili Attili insomma deriva da Attila e quindi capite bene che non era tenero allora riprendiamo i nostri lavori di questa giornata di studi abbiamo diversi interventi previsti il prima del professor Andrea Ricciardi e qui mio Franco come potete vedere anche un giovane professore bene sindacati nell'amministrazione nel lungo Dopoguerra è il titolo della sua relazione nonostante la giovane età il professor Gagliardi come dire un curriculum veramente già di tutto rispetto in cui operò semplicemente una un Ricciardi scusi Ricciardi il cui odoroso un un'estrema un estremo un'estrema sintesi
Professore di Storia contemporanea all'Università di Milano studioso soprattutto dell'Italia tra le due guerre ha scritto sul parecchi autori tra cui Ignazio Silone Vittorio può Riccardo Lombardi Gaetano Salvemini Leo Valiani che altre eminenti personalità dell'aria laica e socialista prego professore a lei la parola
Grazie dell'invito grazie che ci ospita e grazie soprattutto al professor Guido Melis
Dunque il mio intervento
Zo sarà un po'eterodosso come dicevo a Guido nel senso che vorrei partire da qualche osservazione introduttiva perché il problema del sindacalismo nel pubblico impiego evidentemente si interseca direttamente con la struttura che l'amministrazione e occupando mio diciamo dell'immediato anzi l'mo'dopoguerra ma insomma avendo concentrato la mia attenzione sulla fine degli anni quaranta diciamo negli anni cinquanta evidente che
Diciamo fare qualche riferimento al momento di passaggio così drammatico e confuso dall'epoca fascista passando per la Repubblica sociale alla democrazia è d'obbligo
Ma perché è d'obbligo a mio parere perché
Durante quel periodo con l'Italia spaccata in due la resistenza eccetera
Ci sono delle forze politiche e in particolare il Partito d'azione che
Nonostante
L'elemento militare e quello prettamente politico siano il centro della loro attenzione teorizzano
Una riforma radicale dello Stato non soltanto per superare il fascismo ma anche per non tornare indietro cioè all'Italia liberale per andare avanti non a caso il Partito d'azione come tutti voi sapete il Partito della rivoluzione democratica
Perché lo cito perché
Secondo gli azionisti
Il nuovo Stato doveva essere incentrato sui CLN i comitati liberazione nazionale che erano gli organi fondamentali di una realtà da costruire ex novo
Questa costruzione ovviamente conteneva non una precisa idea della struttura della pubblica amministrazione ma evidentemente contemplava
Una ottica completamente nuova e quindi anche del sindacalismo nel pubblico impiego
E la logica azionista fu sconfitta come voi sapete direi ben prima dell'esperienza del governo Parri che si chiude il ventiquattro novembre mille novecentoquarantacinque oggi è l'anniversario della caduta del governo Parri è una casualità
Ma già nel corso del quarantaquattro durante quindi la resistenza e gli azionisti penso agli azionisti del Nord si pongono il problema del tempo
Cioè per arrivare a rinnovare radicalmente l'Italia e lo Stato la struttura centralista diciamo dell'amministrazione è un elemento fondamentale bisogna fare presto
Quindi bisogna che il nazifascismo sia sconfitto militarmente ma che dall'altra parte le forze della conservazione che inevitabilmente solo secondo questa prospettiva all'interno del Paese perché non è che spariscano diciamo come d'incanto devono in qualche modo essere marginalizzato comunque non devono prevale e poi c'è naturalmente il discorso sugli alleati sulle diverse ottiche anche di inglesi e americani su cui non mi soffermo
Quindi la valorizzazione delle autonomie quindi le spinte dal basso quindi il superamento appunto dello Stato assoluto fascista ma anche dello stato liberale una nuova idea di sovranità popolare e quinti della gestione della cosa pubblica e quindi dell'amministrazione
E attenzione perché si parla molto di democrazia diretta
Non nel senso di sostituzione
Della democrazia rappresentativa ma come integrazione e stimolo per evitare appunto le storture dei meccanismi della delega che poi sono un tema che tornerà nella storia italiana
C'è una lettera fondamentale su cui non mi soffermo del novembre quarantaquattro sui compiti e le funzioni dei CLN e che per il Partito d'Azione non deve essere una coalizione di partiti ma appunto deve essere la struttura base del nuovo Stato
Deve avere diciamo compiti il CLN Alta Italia di governo con la sua politica estera di romantica eccetera un impegno embrione di apparato militare che viene resistenza naturalmente una gestione anche per così dire della politica interna sta lettera che Dio solo citato rientra appunto in quella logica di abbreviare i tempi e di fissare sui CLN il centro del rinnovamento
Questa lettera non verrà accettata dalla destra c'è leninista e verrà anche trattata con una certa freddezza dai comunisti e anche dal sia
Il progetto non era prima privo di contraddizioni era abbastanza fumoso per certi aspetti ma di sicuro non venne sostenuto abbastanza e anche all'interno del Partito d'Azione vi erano delle sensibilità diverse è stato comunque un tentativo durante la Resistenza forse più radicale
Di promozione in una discontinuità perché per dirla con Pavone c'è molto di continuità
Nel secondo dopoguerra rispetto all'epoca o alle epoche precedente
Sappiamo che in questo contesto
I ricambi delle classi dirigenti saranno molto limitati sappiamo che l'epurazione
Fallirà era forse necessaria ma difficile da realizzare abbiamo già accennato alle difficoltà del governo Parri e all'indirizzo che poi viene preso dai vari governi De Gasperi
Ora c'è il discorso dei prefetti i prefetti che vengono praticamente subito ripristinati i prefetti di carriera Ettore Troilo lo cito solo perché il più famoso di quelli che viene vengono rimossi a un certo punto ma ciò poi c'è un problema anche all'interno della polizia
Insomma in breve tempo si afferma
Una forma di continuità favorita anche dall'amnistia Togliatti per molti aspetti che ricordiamolo porta il suo nome mai decisa da un governo di coalizione
Ed ecco che arriviamo appunto a quella continuità amministrativa nel secondo dopoguerra che appunto è un elemento abbastanza
Noto a tutti voi
C'è una proposta di rinnovamento molto radicale nell'ambito della seconda commissione forti
Cioè l'unità organizzativa del sistema non doveva essere il ministero ma il servizio secondo questa proposta
Anzi il gruppo dei servizi
Sull'INPS sull'esempio dei dipartimenti britannici che hanno da riunire a seconda delle contingenze delle linee generali dei vari governi
Che era appunto una riforma radicale che avrebbe avuto delle ripercussioni sugli organici sul personale e sui meccanismi di controllo che però non va in porto ed ecco che si va verso una riforme tradizionale perché la riforma è comunque necessaria
E è un elemento imprescindibile sulla cui natura appunto sì discute
E si studia molto ma si realizza molto meno di quello che si studia in realtà per varie ragioni io vado molto velocemente per ragioni che mi sono state spiegate prima appunto dei tempi
Il vento del Nord appunto è caduto presto
E sia una normalizzazione
Nei ministeri e più in generale come dire all'interno appunto dell'amministrazione gli elementi di continuità ripeto prevalgono su quelli di discontinuità
Che cosa emerge allora il sindacalismo autonomo
Frammentato per categorie e amministrazioni
Emergono delle tendenze corporative delle rivendicazioni minori
Delle tendenze alla cogestione e al compromesso col potere politico dei suoi gruppi dirigenti questo che cosa vuol dire che come ci ha spiegato molto bene Melissa
Diciamo e qualche altro studioso o studiosa
Tutto sommato la burocrazia e niente affatto neutrale
Ma è di per sé resistente al cambiamento quindi gioca un ruolo attivo nel frenare il processo riformatore
E questo è anche un grande errore diciamo della sinistra politica che ha pensato penso al centrosinistra non è di mia competenza di calare delle riforme anche le più intelligenti e le più utili senza tenere conto del fatto che la pubblica amministrazione e fondamentale nella realizzazione delle riforme quindi anche alla migliore delle leggi possibili va calata nella realtà mano quindi non basta l'indirizzo politico c'è un elemento tecnico che deve rendere possibile
Che la la il cambiamento politico
E naturalmente questo diciamo è stato un grande problema della storia italiana
E
Il pubblico impiego il Pubblico impiego risulta più penalizzato
Rispetto alla al privato e alla alla classe operaia diciamo per ragioni abbastanza ovvia
La CGIL
Sulla cui Rifondazione non ho il tempo di soffermarmi ma sarebbe interessante vedere cosa accade tra il Governo Bonomi governo Parri eccetera eccetera ma insomma
La CGIL risente questo però però voglio citare della teoria delle punte di Di Vittorio che cos'è questa teoria delle punte
Praticamente di Vittorio immagina che sì gli operai
Riusciranno a conquistare diritti non soltanto sul piano dei salari sul piano dell'ampliamento degli spazi di libertà
Come conseguenza anche le altre categorie
Ne saranno avvantaggiate e quindi diciamo questo tipo di come dire cascata porterà a un complesso rinnovamento della classe lavoratrice questa cosa viene contestata dagli statali e in effetti non si ribellerà esattamente
Valida come impostazione anche se è comprensibile perché durante resistenza naturalmente gli scioperi
Del marzo quarantatré in generale il ruolo della classe
Proletaria parlo del proletariato industriale avevano avuto evidentemente la preminenza su altre categoria
Sempre cercando di tagliare
Quali sono i problemi qualora per il Pubblico impiego rispetto alla diciamo ai più tra virgolette garantiti o comunque a coloro che senza avere grandi garanzie hanno comunque la strada un pochettino più facile in teoria davanti innanzitutto l'assenza dalla scala mobile
Che evidentemente pesa moltissimo sull'inflazione clamorosa che caratterizza immediato secondo dopoguerra e che per quanto riguarda appunto il pubblico impiego è quindi un problema ancor più pesante
C'è quindi una distanza in questo senso che tra gli operai dell'industria e e
Gli stipendi degli statali il potere d'acquisto è molto diminuito sempre Guido Melis a dimostrato queste iniziative mi ripeta con tutta una serie di tabelle ampiamente note
Come si muove in questo momento lo Stato
Lo stato ricostituito diciamo così rispetto a queste dinamiche
Tra rigore e politica delle mance direi
Sempre con espressioni mutuate
Il rigore potremmo dire ci riporta una necessità di efficienza e di produttività all'interno delle pubbliche amministrazioni
Da Putin la politica delle mance in realtà ci riporta questi micro provvedimenti di sapore assistenzialista che non corrispondono tanto al Presa di responsabilità
Dei lavoratori pubblici è un c'è un certo squilibrio tra quello che si richiede che può avere un senso assolutamente logico e quello che si è disposti a dare
Comunque la cosa importante e che in ogni caso si crea un ufficio per la riforma burocratica
Che trova come dicevo
Due problemi di fronte a sé la resistenza passiva degli apparati su cui ho già fatto un cenno prima e la scarsa incisività della politica sia del delle forze di governo sia per ragioni diverse
Dell'opposizione perché c'è il consenso di mezzo
E naturalmente il pubblico impiego è chiamato a votare che a in qualche modo delle posizioni da difendere
Logicamente ha tanti problemi il problema degli avventizi
Ne dico uno clamorose tra loro stabilizzazione
E e poi l'idea in senso
Interpretazione diciamo che rimarrà in qualche modo che tutto sommato
L'amministrazione possa essere anche una forma di ammortizzatore sociale che è il contrario di quello che tutto sommato dovrebbe e potrebbe essere uno Stato efficiente più rapido e più
Come dire collegato appunto agli indirizzi di governo
Una cosa sola voglio dire
In grado funzionale per esempio che molto importante non gerarchico viene teorizzato e poi viene superato rispetto a quello che era diciamo precedente quattro di
De Stefani del mille novecentoventitré nella fase iniziale del fascismo
C'è una frase interessante la progressione economica nonostante gli annunci precedenti viene collegata non al merito ma all'anzianità senza demerito è una cosa abbastanza interessante se voi ci pensate
Quindi tutto questo in maniera un po'disorganica me ne scuso
Ci dice che
Ci sono le forze in campo vari indirizzi molte contraddizioni e che la stessa sinistra politico-sindacale
è un po'
Vittima di questa illusione della neutralità della pubblica amministrazione e della secondarie Tata il suo ruolo rispetto a progetti politici questo è un errore drammatico d'altra parte l'intento
La introduzione di Guido Melis che ci riporta Turati inizio secolo ha già spiegato questo in qualche modo
Indicando questo strabismo un certo senso della sinistra e anche questo rischio di leader la classe dei lavori dei lavoratori e delle lavoratrici come se in un certo senso
Essendo la classe operaia la cosa diciamo la la forza motrice
Le gli altri lavoratori potessero essere tra virgolette quasi di fatto considerati di serie B
Non era per niente così e non è
Per niente così
Che cosa voglio aggiunge letti più specifico per parlarvi di qualche
Elemento
Preciso che riguarda il
Il pubblico impiego e e in momenti forse
Appunto per ragioni di tempo non posso iniziare dagli anni Quaranta ma insomma ci sarebbero da dire delle cose interessanti proprio a partire dalla ratifica del Patto di Roma che avviene tra gennaio e febbraio del quarantacinque
E dove
Si parla di dipendenti pubblici quando ancora la guerra non è finita
Si richiede
La soppressione dell'avventizi attorno il passaggio di ruolo di tutti precari
Degli uffici delle aziende statali e parastatali con un anno di anzianità la scala mobile che ho già citato su salari e stipendi anche per i dipendenti statali e parastatali e degli enti locali
Quindi durante la guerra già ci sono quei problemi che verranno appunto trattati successivamente che non verranno assolutamente risolti nella loro totalità nel corso degli anni Cinquanta
E quindi nel corso del lupo troppo pure si materializza qui una divaricazione appunto tra i vertici della CGIL e il segretario generale degli statali PDA che cerca di manifestare queste istanze
Tra virgolette di minoranza e si trova in di fronte a un problema difficilmente
Risolvibile
Poi c'è il convegno proprio nazionale gli avventizi secondo dell'ottobre quarantasei li cito rapidamente il secondo congresso federale della frazione scusate nazionale dei dipendenti statali dell'aprile quarantasette
Che per esempio discute il diritto di sciopero questo è un punto centrale lo operano
Che
Di Vittorio ritiene di dover responsabili responsabilmente limitare in certi settori perché perché la CGIL alla fine degli anni Quaranta
Assume un ruolo di responsabilità non dimentichiamoci del Piano del lavoro non si tratta solo di
Chiedere un aumento dei salari e di contrastare i governi a guida democristiana si tratta di progettare un futuro per l'Italia e questo secondo quell'impostazione
Perdonatemi per la rapidità implica degli ulteriori sacrifici naturalmente non in cambio di nulla ma quindi c'è un collo politico del sindacato che però appunto secondo la federazione nazionale
I dipendenti statali mette di fatto in pericolo il diritto di sciopero sa sancito dalla Costituzione e questo è un elemento che tornerà tornerà prepotentemente in varie stagioni della storia repubblicana
Ha tralasciato appunto di rientrare sulle vicende dei congressi della CGIL
E e appunto
Ribadisco il fatto che però di fronte a tutte queste contraddizioni e problemi l'esigenza di una riforma e comunque sentita
C'è questo doppio binario una Indirizzo che viene dal governo stesso e le richieste che vengono dall'opposizione
Sempre e comunque
Un un particolare rapporto con questo concetto di neutralità dell'amministrazione che ho già citato a proposito delle sinistre per quanto riguarda la democrazia cristiana è diverso
Qui c'è un'ambiguità ancora più profonda forse cioè l'idea in qualche modo di promuovere dei delle misure sostanzialmente poco rilevanti ma nel contempo di controllare
E diciamo l'amministrazione per occupare progressivamente
Lo Stato
E e quindi c'è un elemento di passività che viene anche da chi le riforme da parte governativa teoricamente le promuove o le dovrebbe con le dovrebbe promuovere il risultato anche qui taglio è che l'efficienza la professionalità costi la razionalizzazione
Il superamento del del passato la questione del precariato
Insomma sono tutte cose che vengono affrontate al di là degli aumenti salariali oltre che della condizione femminile
No a maternità eccetera la malattia tutte a cose affrontate con norme diciamo
Settoriali e poco influenti rispetto a un disegno complessivo forte di cambiamento e quindi di discontinuità rispetto al passato
Questa cosa naturalmente non verrà risolta nel corso degli anni cinquanta sto finendo non vi preoccupate
Da una serie di leggi che partono Dalmine novecentocinquantadue e che vengono poi convogliata nel testo unico del mille novecento cinquantasette
è un testo che raccoglie molte leggi e che diciamo
No non non risolve comunque i problemi che io molto sinteticamente vi ho accennato e infatti tenute per primi
Diciamo i i lavoratori pubblici e il i sindacati che diciamo lì rappresentano
Tu
Cosa per finire manca posso avendo tagliato tutto il resto posso dire che quali sono i nodi che vengono al pettine diciamo della riforma
Il decentramento mancato
E la necessità di limitare il potere discrezionale delle pubbliche amministrazioni per esempio qui cito Ilaria del biondo
Il recupero allo stato di tutte le competenze sottratte del processo di identificazione perché parallelamente
La creazione degli enti o il rinnovo di vecchi enti è un altro problema rispetto alle burocrazie parallele che già si erano come dire
Distinte in epoca precedente naturalmente ci sono enti che sono straordinariamente importanti per lo sviluppo italiano faccio solo un nome cioè legni
Potrei aggiungere uno che già c'era cioè direi ma ci sono anche qui delle importanti contraddizioni per la sovrapposizioni di competenze e per la scarsa chiarezza quindi in quello che compete alla pubblica amministrazione e anche alla ai ministeri che si modificano parzialmente
Le garanzie per i dipendenti sullo sviluppo delle carriere il discorso del merito ho già accennato
Indipendenza effettiva dalla corte della corte dei conti dal potere esecutivo diritti d'indipendenza di giudizio
Una migliore organizzazione del lavoro che la determinazione delle funzioni dei singoli gradi in frigorifero le richieste
Della categoria
Cosa dico alla fine
Siamo arrivati molto velocemente alla fine degli anni Cinquanta siamo già nella fase dell'apertura a sinistra che Alberto non mi compete
Nel giugno cinquantanove vengono ottenuti la scala mobile e gli assegni familiari c'è un elemento importante diciamo di conquista due anni dopo il testo unico della cinquantasette
Ma manca ancora molto siamo però già dentro al miracolo economico
Cinquantotto sessantatré è il fulcro
Miracolo economico che
Si basa molto sulla sui salari reali che sono ancora passi e che nel suo sviluppo evidenzia contraddizioni vecchie e nuove di quello che oggi ci si chiamerebbe sistema paese con un'espressione molto abusata
Sacrifici dei lavoratori per aumentare la produttività sono molti e non sono solo della classe operaia ma ancora una volta ci riportano ad altri settori come quello del pubblico impiego
Si va comunque verso una nuova stagione politico sindacale e con il definitivo superamento del centrismo ci sono delle nuove tra virgolette opportunità
Tuttavia le mancate riforme
Che la pubblica amministrazione hanno avuto un peso enorme oggi io penso che l'informatizzazione per ragioni sanitarie mi confronto da un anno con questo elemento avviasse cogliamo clamorosamente complicato alcune cose anziché facilitarne
E credo che l'esigenza di riforme profonde sia rimasta quasi inalterata non solo per chi lavora dentro le pubbliche amministrazioni ma per i cittadini che hanno bisogno di servizi quindi l'augurio che posso fare a me stesso e a tutti voi e che studiando la storia non si perda ulteriore tempo essi che ci si ricordi che la struttura dello Stato della pubblica amministrazione fondamentale per ogni tipo di indirizzo politico culturale e questo è il messaggio che vorrei dare banale quanto si vuole ma forse ribadirlo non è e inutile grazie
Grazie professore Ricciardi prego cortesemente di abbassare il volume delle sue veri dei telefoni grazie siete stati bravissimi fino adesso capisco che siete anche un po'stanchi siamo un po'stanchi ma
Insomma sapete bene che disturbano
Bene hanno adesso passiamo alla relazione della professoressa Giovanna Tosatti il titolo è dagli anni sessanta ai novanta quindi facciamo un ulteriore passo in avanti a lungo la strada verso il contratto
Professoressa Paul Giamatti al suo alle sue spalle intanto una lunga carriera negli archivi dello Stato prestata professoressa di Storia delle istituzioni all'Università della Tuscia cioè l'iter sì è molto occupata di storia dell'amministrazione pubblica con saggi e parecchi altri contributi che non sto a citare
Ha pubblicato però ecco questo va citato sicuramente tra le varie cose una storia del ministero dell'Interno dall'Unità alla regionalizzazione per i tipi del Mulino
Ha pubblicato poi anche l'altro in un molto importante la modernizzazione dell'amministrazione italiana
Mille novecentottantadue mila quindi per quel ventennio
è ideatrice delle carte della storia sta e attualmente sta lavorando questa cosa molto interessante dopo lo so contrada proprio per i giorni fa attualmente sta lavorando ha una storia della polizia
Prego professionista accusate nella procedura metterci più il centrocampo cedo il posto una nana grazie va benissimo
Grazie grazie questa presentazione grazie dell'invito a partecipare a questa iniziativa che veramente si sta insomma già si presentava come interessante ma si sta presentando ancora di più ma mano che scorrono le relazioni naturalmente fra l'altro mi posso appoggiare come dire sulle spalle sia dell'inquadramento generale di Guido Melis stamattina si dell'ultima relazione di Andrea Ricciardi con cui insomma mi sembra che ci sia ne ha identità di vedute
E perché in effetti all'inizio degli anni sessanta
Il rapporto d'impiego pubblico non era molto diverso da quello dell'Italia liberale era gestito ancora dalla volontà unilaterale del governo
E il legislatore aveva poi sia dal mille novecentootto otto appunto fino all'ultimo testo unico del cinquantasette aveva prestato appunto uno statuto degli impiegati i quali una volta assunti tramite concorso e non sempre come abbiamo visto facevano carriera per automatismi erano comunque stabilire in amovibili e quindi erano molto più tutelati chiaramente dei lavoratori privati
In un in assenza di una della propria contrattazione collettiva e date le restrizioni iniziali del diritto di sciopero e dei dipendenti che ancora rimanevano
I sindacati abbiamo visto che erano appunto una miriade di associazioni di categoria
Si costituivano e di fatto oggi vanno come gruppi di pressione
Che riuscivano a ottenere provvedimenti legislativi o amministrativi in favore dei loro iscritti in relazione alla loro forza e ha rapporti privilegiati instaurati con la politica era appunto la politica delle mance
Che veniva appena ricordata
Questo dei vantaggi che ciascun segmento quindi della pubblica amministrazione riusciva a ricavarsi in ragione della peculiarità perché ciascuno può e dimenticava e che appunto giustificava quindi le le dei diversi trattamenti
Anche economici costituita una delle cause della forte resistenza all'introduzione formale della contrattazione collettiva quale fonte di disciplina dei rapporti di lavoro pubblico soluzione a cui comunque si comincia a discutere negli anni Sessanta fra l'altro non solo c'erano queste resistenze della burocrazia ma anche si deve ricordare la posizione assunta da quello che era uno degli attori principali della vicenda ossia l'Ufficio per la riforma
C'è un libro di Giliberto Capano ter del novantadue perché ricorda tutto il percorso appunto di evoluzione della di questo percorso è anche appunto dell'ufficio della storia dell'ufficio della riforma
Capanna ci ricorda che il periodo compreso tra la fine degli anni sessanta il settantatré fu caratterizzato dall'impronta impressa la questione da Giuseppe Arcuri
Che era un alto dirigente amministrativo il quale aveva una concezione tradizionale della riforma della pubblica amministrazione legata al ruolo centrale della burocrazia e dello Stato
In quanto soggetto privilegiato per l'intervento riformatore quindi non era una visione propensa diciamo alle sollecitazioni sindacali
Mentre nel decennio successivo dal settantatré si affermò nell'ufficio la visione Di Santo Chillemi un professore
Che era una visione molto più attenta ai tempi più che una panca pragmatica e sensibile alle opportunità offerte dallo sviluppo delle relazioni sindacali nel pubblico impiego e qui insomma viene fuori anche un tema che come Guido sia insegnato il tema dei protagonisti anche i responsabili degli uffici che spesso hanno un ruolo molto importante è un ruolo trainante o meno a seconda della loro visione
Nonostante le difficoltà al comunque all'inizio degli anni sessanta si cominciò a forse anche necessariamente ad abbandonare questa visione gerarchica e autoritaria
I sindacati soprattutto quelli confederali della distratta che rappresentava i dirigenti come sappiamo cominciavano ad essere coinvolti nelle iniziative governative per la riforma
Qui siamo appunto anche in coincidenza con l'avvio dell'esperienza di centrosinistra in particolare per esempio fu significativo che su iniziativa
Del Presidente
Del consiglio allora Fanfani venne istituita la Commissione medici che lavorò fra i più sessantadue sessantatré e in questa Commissione fra le tante commissioni riforma che si erano succedute e che sarebbero ancora annate negli anni successivi i diverse organizzazioni sindacali furono chiamate a partecipare ai lavori fino a quel momento insomma non era mai avvenuto e non solo Velletri
Confederali della distratta ma anche CISNAL Cisal enuncia quindi una partecipazione abbastanza ampia
Però
Il
La spinta all'avvio del cambiamento perché queste appunto proprio il periodo quello che mi tocca raccontare proprio quello del cambiamento passaggio da una visione ad un'altra
Furono furono diverso delle spinte
C'era per esempio la necessità di parificazione delle condizioni economiche e normative dei lavoratori
A prescindere dalla natura pubblica o privata del loro lavoro non dobbiamo dimenticarci per esempio che nel settanta appena approvato lo Statuto dei lavoratori
E quello è una tappa fondamentale c'era già stata fra la
Non sessantasei una prima norma che aveva
Diciamo reso molto più difficili per il privato i licenziamenti individuali
Quindi si cominciava a sentire la necessità di un'unificazione normativa del lavoro subordinato che fosse pubblico o privato e quindi inevitabilmente una contrattualizzazione del lavoro pubblico
E poi c'era la necessità della perequazione degli stipendi perché le differenze tra appunto i vari ministeri le varie amministrazioni pubbliche perché appunto come si è detto erano anche molte diverse
Erano spesso ingiustificate
Naturalmente c'era anche un diffuso malcontento da parte degli stessi impiegati e poi non ultima una necessità che veniva invece dall'esterno
Ovvero sia la riduzione della spesa pubblica mano mano che andiamo avanti negli anni Sessanta le difficoltà aumentano
E quindi la contrattazione collettiva si pensava che avrebbe centralizzando il
La contrattazione avrebbe punto
Potuto avere come sua conseguenza anche il controllo della spesa
E quindi una limitazione del deficit pubblico e un aumento si sperava anche dell'efficienza
Il passaggio successivo fu il varo di una prima legge delega approvata nel sessantotto che venne poi rinnovata nel mille novecentosettanta
E che prevedeva fra l'altro una commissione mista che avrebbe in cui appunto erano coinvolti anche i sindacati che avrebbe diciamo
Messo appunto una serie di provvedimenti e in effetti ce ne furono molti approvati cioè il settanta e il settantatré
Però come andarono può effettivamente le cose perché conto sono
Naturalmente il racconto delle delle normative che si vanno succedendo un conto è poi la realtà effettiva
Luciano lama in un suo intervento al Parlamento nella discussione proprio del progetto di legge del sessantotto sottolineo intanto che era trascorso circa un anno da quando il venti marzo del sessantasette i rappresentanti
Rispetto alla emanazione della legge i rappresentanti delle organizzazioni sindacali avevano raggiunto l'intesa di massima con i rappresentanti del governo
Sottinteso altri deputati lo avrebbero poi invece detto esplicitamente nella stessa discussione il Progetto non avrebbe potuto
Avrebbe potuto essere discusso molto prima quindi con più tempo senza la compressione dei tempi determinata dalla vicina la fine della legislatura
E sempre l'Ama disse fu un accordo faticoso difficile da raggiungere per la verità fu ancora più faticoso tradurlo successivamente in formule un po'più precise sia per la complessità della materia
Sia per gli interessi in gioco talvolta contraddittori
Della vera riforma burocratica della stessa impostazione parziale che a questa questione avevano dato le organizzazioni sindacali nel corso delle discussioni che si sono svolte per molti mesi in apposite commissioni
Non è rimasto quasi nulla
E lama infine accenno a resistenze notevolissime
Dovute non solo a settori dell'alta burocrazia che difendeva i suoi privilegi ma anche a gelosie settoriali che avevano modo di esprimersi anche in seno a talune organizzazioni sindacali
Quindi fa un quadro diciamo che si
Descrive bene insomma tutte le difficoltà incontrate per procedere su questa via che ormai insomma era comunque determinata
E l'altra tappa ineludibile parlavo prima delle differenze appunto di retribuzione anche molto marcate foulard la necessità di rendersi conto esattamente di quella che fosse la di quella che era la cosiddetta giungla retributiva qui si ricorda un libro Ermanno Gorrieri appunto
Ha questo titolo
Differenze di stipendi
Marcate indennità accessorie impiegate di vari ministeri enti pubblici gli automatismi che portavano a crescere di più poi e gli stipendi più alti
Già dal settanta in realtà si era cominciato a chiedere l'istituzione di una Commissione d'inchiesta ma il tema divenne di grande attualità nell'autunno del settantacinque
A seguito della pubblicazione su un quotidiano romano delle tabelle retributive del personale della Camera dei deputati e del Senato
E quindi venne istituita la commissione parlamentare presieduta da Dionigi Coppo che terminò i suoi lavori alla fine di luglio del settantasette
E nella relazione si indicava quale dovesse essere
Il diciamo l'esito finale
Quindi una regolamentazione delle modalità delle procedure e dei soggetti della contrattazione tutto questo potrebbe essere definito in una legge quadro era proprio detto espressamente
Tra l'altro nella relazione si puntava molto sulla collaborazione dei sindacati
Era scritto infatti per molte delle iniziative proposte necessarie all'adesione la cooperazione delle associazioni sindacali in altri casi auspicabile l'iniziativa autonoma
Di chi ha titolarità dei poteri negoziali non tanto per modificare le norme che mancano
Quanto comportamenti e prassi che hanno portato a risultati anomali o contraddittori rispetto agli esiti ipotizzati e desiderati dagli stessi protagonisti
I sindacati sono più interessate ad equilibrare in una situazione appesantita da ingiustizie da posizioni parassitarie carica di tensione di dischi
Elemento di freno ad un effettivo miglioramento del mondo del lavoro soprattutto nelle sue componenti meno favorite più deboli
Ciò risponde non solo agli interessi immediati delle classi lavoratrici ma l'interesse più generale della comunità nazionale
Poi ci fu una mozione del Senato che invitava appunto una volta chiarito quale fosse proprio il quadro generale che invitava appunto a discutere una legge quadro e fra l'altro
C'è una ci fu una spinta in quel periodo che veniva anche dall'esterno perché nel giugno del settantotto nella Conferenza generale dell'Organizzazione internazionale del lavoro noi il veniva firmata una convenzione relativa alla prontezza alla
Protezione del diritto di organizzazione e alle procedure per la determinazione delle condizioni d'impiego della funzione pubblica
Questa convenzione in Italia sarebbe stata poi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale più di sei anni dopo credo sia nel dicembre dell'ottantaquattro
Fino a quel momento anche nella sede appunto dell'olio si era guardato piuttosto al lavoro privato e dipendenti pubblici apparivano quindi svantaggiati
La convenzione all'articolo quattro sei Parlato prevedeva che i pubblici dipendenti dovessero godere di un'adeguata produzione contro ogni atto di discriminazione che tendesse a pregiudicare la libertà sindacale in materia di impiego
Allora volta le organizzazioni sindacali dovevano godrebbe di una completa indipendenza nei confronti delle autorità pubbliche quindi evidentemente il problema riguardava non solo l'Italia ma anche altri Paesi
Andando avanti logicamente viene
Un un sostegno forte al cambiamento da rapporto sui principali problemi dell'amministrazione dello Stato il Rapporto Giannini e di cui appunto parlava stamattina Guido Melis perché insisteva fortemente sulla contrattazione collettiva e premeva per il varo della legge quadro
Come sappiamo a luglio dell'ottanta venne infine approvata la legge trecentododici sul nuovo assetto retributive funzionale del personale civile e militare e veniva introdotta la qualifica funzionale di cui appunto da tanto tempo si parlava e quindi una omogeneizzazione delle posizioni giuridiche e la perequazione dei trattamenti economici
Degli impiegati del comparto pubblico di pari livello
Bisogna dire che in quel momento esistevano circa cinquecento con ruoli diversi che era complicato parificare
Naturalmente anche in questo caso le cose non andarono così lisce tutto il processo di inquadramento del personale sembrò corrisponderà una trasposizione meccanica raggruppamenti per vicinanza
Dei vecchi parametri all'in all'interno dei nuovi livelli talora con sistematici Chico lamenti verso l'alto del tutto distaccati da una vasta valutazione effettiva delle capacità professionali
Comunque insomma anche qui la strada era aperta e ci sarebbe voluto ovviamente un po'di tempo perché tutto si assestano asse
Toccò poi al quinto governo Fanfani e anche qui siamo alla fine di una legislatura all'ottava affrontare il passaggio decisivo nel processo di convergenza fra lavoro pubblico e privato
E nell'estensione della contrattazione collettiva tutto il comparto del pubblico impiego
In realtà furono e ci fu anche una questa contrattazione era cominciata nei fatti perché già dal mille novecentosessantotto il sistema era stato introdotto progressivamente
Inizialmente in via del tutto informale nel settore del personale ospedaliero poi negli enti pubblici non economici negli enti locali e nel servizio sanitario nazionale quindi già
C'era una forma di contrattazione collettiva per cui poi la la legge ottantatré novantatré e dell'ottantatré scusate era non era altro che il riconoscimento di un qualcosa che ormai insomma era decisamente ineludibile
E quindi questa legge
Affidò per la prima volta ad accordi sindacali la competenza regolare alcune materie del rapporto di lavoro la parte economica pur riaffermando per molte altre ovverosia all'organizzazione dell'amministrazione
La riserva di legge
Oltre a riconoscere ai ai lavoratori pubblici diritti fondamentali introdotti per i privati dallo Statuto dei lavoratori
è evidente notava Mario Bresciano che tutti conosciamo con un dei maggiori storici del lavoro pubblico
Il carattere compromissorio di siffatto modello che era un modello ibrido perché sostanzialmente sovrapponeva il nuovo al vecchio
La contrattazione non esauriva il processo i decreti governativi di recepimento degli accordi sindacali restavano pur sempre le fonti regolatrici dei rapporti
E questo fu anche una delle cause del quasi fallimento di questa norma che poi appunto sarebbe stata naturalmente
Cambiata e integrata da quella del novantatré
Intanto
C'era come criticità e il fatto che la parte negoziale governativa era rappresentata da delegazioni politiche
Formate da ministri fra l'altro di diversa affiliazione partitica e che quindi e che rappresentava gli interessi variegati
Come enti locali Regioni eccetera
Naturalmente i ministri erano portatori di interessi circoscritti perché c'era ministri del Bilancio del Tesoro che naturalmente
Guardavano alla parte finanziaria di bilancio mentre il ministro del lavoro ovviamente guardava di più alle tematiche ok o occupazionali e e quindi non era facile che e queste diverse istanze
Trovassero unitarietà tale da fa desumere l'esistenza di una piattaforma governativa
E se poi poteva esserci uno scontro fra le parti essendo così ampia la platea la platea dei beneficiari perché i dipendenti pubblici erano ormai più di tre milioni
I ministri tendevano a non seguire le linee elaborate dallo staff tecnici quanto piuttosto ad agire secondo le norme proprie dei politici di professione ovverosia la ricerca del consenso si diceva anche prima
Più tardi appunto sarebbe subentrata con la legge novantatré Lara anni quindi appunto il discorso cambiava
Il sindacalismo confederale fra sempre fra le criticità
Che di nuovo era prevalente rispetto agli altri non sostituì però quello autonomo autonomo ma vi si aggiunse senza di ridurre e quindi la frammentazione della rappresentanza e poi comunque non non venne del tutto abolita una fuga dalla legge quadro di intere categorie
Con leggine di privilegio e quindi insomma il vizio che già esisteva non venne comunque debellato del tutto certo le cose andarono comunque un po'meglio
Neanche venne raggiunto l'obiettivo della riduzione della spesa perché nelle tornate contrattuali in cui la legge è stata applicata sono stati forati di molto i tetti sforati di molto i tetti di spesa previsti
Creando fra l'altro in contrasto notevole
Con la Corte dei Conti e neanche fu conseguito almeno a sufficienza un risultato di un aumento e di efficienza
E produttività
Comunque
Il con la legge quadro fra l'altro nacque in ogni caso il dipartimento per la funzione pubblica che era fortemente voluto da Gianni Michelle ufficio per la riforma si trasformò in dipartimento
Per la funzione pubblica
Capanno che ho punto citato prima ancora ci testimoniarci come sia stata contrastata la trasformazione dell'ufficio per la riformando il dipartimento la sua dipendenza fra l'altro dalla Presidenza del Consiglio mentre molti avrebbero voluto che dipendesse dal ministero del Tesoro e qui sappiamo già che il Tesoro Giampio fascista Colleen Coppa avevano avuto
Una mano molto pesante sull'organizzazione amministrazione pubblica naturalmente con una visione che riguardava appunto chiaramente al problema della spesa
Scrive Capano che l'accordo sul punto cioè sulla dipartimento dipendente dalla presidenza fu trovato grazie a un'ampia convergenza tra la maggioranza e l'opposizione comunista
Creata sì sotto le forti pressioni sindacali che incidevano trasversalmente su tutti i partiti affinché si istituisse quello che la segreteria della CGIL CISL e UIL
Definiva l'organo unitario di gestione e di tutti i dipendenti pubblici quindi
è un ruolo importante anche in questa occasione dei sindacati
Secondo per questa visione la centralizzazione della contrattazione avrebbe potuto favorire meccanismi per la selezione del
Rappresentanze sindacali a vantaggio dell'organizzazione più forti e naturalmente la dipendenza dalla presidenza avrebbe certificato la rilevanza politica della contrattazione del pubblico impiego
Poi anche qui le cose non andarono esattamente bene perché più che appunto un il problema della riforma venne abbastanza accantonato in favore del fatto
Che il Dipartimento divenne sostanzialmente un Ministero della contrattazione collettiva appunto quindi molto incentrato sulle politiche del personale le esigenze del personale
Quindi sostanzialmente quello che possiamo dire alla fine degli anni ottanta e che c'è stato sicuramente
Un cambiamento di rotta nella normativa sull'organizzazione e sulla gestione del sistema amministrativo e e se anche i risultati non sono stati poi così
Insomma insuccesso come si sarebbe sperato però in non il percorso insomma era ancora incompiuto come punto poi si vedrà però
Non tutto
Però insomma il diciamo ci si era tutto il meccanismo si era decisamente ormai messa in moto e la partecipazione sindacale scorsa contrattazione collettiva nessuno avrebbe mai più potuto metterlo in discussione
Fra l'altro bisogna dire che al di là dell'evoluzione nella normativa l'amministrazione stava comunque cambiando
C'era appunto un avvio di modernizzazione del sistema che è testimoniato per esempio dalla
Decorrenza anche in documenti pubblici di
Termini come valutazione programmazione produttività comunicazione di Milano centottantacinque Stefano Rolando era stato chiamato da Giuliano Amato occuparsi di comunicazione pubblica fino a quel momento
Non se ne non non era un concetto che interessarsi all'amministrazione
Responsabilità semplificazione managerialità insomma e anche per esempio il sistema il termine controlli
Non corrispondeva più solo a un'idea di un controllo giuridico formale ma si cominciava a pensare a una verifica dell'economicità dell'efficienza dell'attività amministrativa
Fra l'altro anche la presenza dei computer sulle scrivanie comunque cominciava incidere sulle modalità di lavoro degli uffici insomma avrebbe poi portato dei cambiamenti
Quindi per chiudere il il discorso però tornando appunto al tema di questa giornata
Cito dal volume di storia dell'amministrazione di Guido Melis
In quel nuovo modello di governo dell'amministrazione conquistavano uno spazio essenziale le organizzazioni sindacali specialmente quelle maggiormente rappresentative a livello nazionale
E si commenta completava un ciclo aperto con le principali riforme degli anni settanta vi ringrazio
Ringraziamo la professoressa Tosatti adesso la parola passa al professor Gianni si lei che è stato oggetto di un piccolo giallo perché non lo trovavamo da nessuna parte invece era vissuto proprio davanti al nord insomma alla fine ed egli ha trovato nuovi e meno male perché se noi eravamo un po'in ambasce allora professor Silente terrà una relazione intitolata prodromi e sviluppo ed è uguale fare italiano la parte del sindacato pubblico
Che al professor Rossi lei ebbe professore di Storia contemporanea all'Università di Siena fa parte del dipartimento di Scienze Politiche terminazione della stessa università
Ma diciamo per l'oggetto di studi che abbiamo oggi è importante dire che è vicepresidente della Fondazione studi storici
Filippo Turati dirigere oltre il centro studi la società rischia gestione del territorio e qui già vediamo che lo studioso poliedrico infatti non sia interessato su Repubblica scrive l'amministrazione ed istituzioni ma anche della storia culturale delle emozioni collettive della Società del rischio quindi temo molto sociologico peraltro in età contemporanea e della storia dello sport le sue pubblicazioni sono tante io qui ricordo solo alcune cose nell'ambito della collana Lo Stato Sociale storie documenti il volume dall'Unità al fascismo quindi dall'ordine ottocentosessantuno al quarantatré poi sempre nell'ambito della stessa collana
Il volume due dalla caduta del fascismo dolci dal quarantatré al due mila quattro
Una chicca diciamo che sono un po'dal nostro tema che però mi piace segnalare quelle sull'universo ultimi libri
Intitolato i fantasmi della Golden etici paure incertezze nell'immaginario collettivo dell'Europa occidentale che di cui spero avremo occasione di parlare in altre occasioni a lei la parola d'professore
Il che grazie intanto del dell'invito anche anche della della presentazione l'incertezza che che comunque aleggia attorno al tema di di cui vorrei vorrei parlarvi adesso
Ringraziando chi mi ha preceduto io cercherò di nel rimandare agli atti
Un'analisi più approfondita
Appunto di di eliminare quelle parti che sono già state affrontate questa mattina e nel nel pomeriggio e quindi oggi qui adesso cercherò non tanto di affrontare la questione dello sviluppo storico del sindacato tutti in tutti i suoi aspetti il sindacato della pubblica amministrazione nel di addentrarmi lungo il terreno minato verrebbe da dire dell'evoluzione delle politiche di protezione sociale nel nostro paese se non per dire in apertura che appunto quello che cercherò di fare semmai di evidenziare alcuni dei tratti distintivi della transizione in atto come è stato detto bene
Questa mattina in atto anche all'interno della pubblica amministrazione di lei
Da un sistema userò molte definizione di di taglio sociologico
Come come viene definito Uefa ristampa lastrico diciamo tipicamente novecentesco lei secondo novecentesco post mille novecentoquarantacinque ad uno misto nella migliore delle ipotesi post fordista come è stato detto postindustriale
E alla questione del welfare aziendale che nel settore privato e molto più di recente anche nel settore pubblico è stato considerato un una possibile risposta alla crisi del welfare post seconda guerra mondiale
Ora
Opinione comune condivisa che appunto si siano
Siano emersi nuovi modelli organizzativi gestionali e finanziari attorno alla questione del Welfare State
Questo è emerso da tempo lo lo analizzavano già una decina di anni fa nel primo rapporto sul secondo welfare del centro di ricerca documentazione Luigi Einaudi di Torino
Alcuni studiosi quel rapporto interessante perché metteva in risalto
Appunto le crescenti difficoltà incontrate dai tradizionali sistemi di protezione sociale pubblici
Che avevano portato in molti paesi europei Italia compresa ad affiancare quello che tutti
Abbiamo iniziato a chiamare il cosiddetto primo welfare cioè Welfare State che era stato edificato all'indomani della seconda guerra mondiale cresciuto come emerso dalle
Dalle relazioni che mi hanno preceduto nel corso degli anni sessanta o negli anni sessanta e settanta
Aggiungere a questo primo welfare una sorta di
Pacchetto potremo dire di misure integrative che non emesse mettevano in discussione la centralità e l'altro aspetto che è stato anche recentemente ricordato anche dal dal nostro presidente della Repubblica la funzione redistributiva della ricchezza
Ma cercavano in qualche modo di integrarlo di fornire si diceva risposte a domande sociali non soddisfatto
Aggiungo un altro piccolo inciso se mi è permesso quello di cui sto parlando adesso cioè la questione in particolare delle delle merci e del welfare aziendale
è una storia tutta da scrivere tutta da analizzare da inquadrare con chiarezza soprattutto dall'ottica dello storico che non può essere quella del politologo del giurista nel del tecnico dell'esperto di politiche sociali
Nel già qualche anno fa nel due mila quindici in occasione di un convegno che fu organizzato a Milano al ho iniziato ad occuparmi di queste questioni
Più attinenti in realtà alla al versante privato e ho cercato in questa sorta dipendono è stato messo in evidenza proprio stamattina
Di di corsi e ricorsi
Avevo usato questa espressione dal luogo di lavoro allo stato del ritorno nel tentativo in qualche modo di
Dice condensare in una in una frase quello che era successo
Quindici o un prima c'è un dopo in questo prima in questo dopo siamo in un contesto in cui si parla soprattutto di sindacato io direi che le organizzazioni sindacali così come l'hanno fatto in passato hanno devono
Su questo più delle pay anticipando le mie conclusioni devono svolgere un ruolo
Qual fare aziendale cioè quell'insieme di dispositivi in denaro e servizi forniti a dipendenti delle aziende private e dallo Stato nella sua veste di datore di lavoro come integrazione della normale Redi retribuzione monetaria
Obiettivo di questi strumenti è quello si dice di accrescere il benessere personale e lavorativo dei dipendenti stessi e dei loro familiari
Come sappiamo questi strumenti possono essere erogati in modo unilaterale dall'azienda senza il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali attraverso un regolamento aziendale o appunto un atto unilaterale oppure possono essere definite appunto da attraverso accordi tra l'azienda o le associazioni di rappresentanza datoriale delle organizzazioni sindacali quindi appunto
Contratti collettivi nazionali contratti territoriali regionali e provinciali contratti di gruppo o di singola aziende
Il problema è che in come come emerso stamattina nella nella dalla data una delle delle primissime relazioni
I c'è un elemento che dal da quello che potremmo definire il tradizionale scambio retribuzione lavoro
Stia emergendo un un approccio che è basata su una sorta di nuovo patto basato appunto sullo scambio lavoro benessere tutto molto bello verrebbe da dire ma il problema è che come lo definiamo
Questo questo
Benessere è una definizione
Che appunto risalire al tali da diciamo alla fine della seconda guerra mondiale a primi anni cinquanta Welby ma appunto come lo si quantifica
E quali
Quali risposte dare il tempo in in in termini di concretezza
Quindi parlare del welfare aziendale e farlo concentrandosi sulla pubblica amministrazione da una prospettiva storica significa incamminarsi su un terreno impervio ma giungere minato sotto molti aspetti
Per molte ragioni e proverò a né carne alcune se mi è consentito il primo problema legato a un a un elemento il welfare aziendale in senso lato è vecchio di centocinquanta
Almeno per il settore privato
Ma è ancora in larga parte tutto da esplorare da capire da verificare da studiare io lo dico da la prospettiva dello storico non mi permetto di dare altre indicazioni ci sono pochissimi contributi storiografici parlo di storiografia immondi Sociologia manca una lettura sistematica ed insieme ci sono pochi lavori ne cito alcuni volume collettaneo di Augusto ciuffetti
Fabrizio Three soglie Valerio Varini in ugual farà aziendale in Italia nel secondo dopoguerra uscito nel due mila diciassette
E e poi sempre di ciuffetti c'è un bel lavoro su tre
E l'Oni e l'azienda elettrica municipale di Milano per esempio
Quindi
L'argomento il tema primo problema al secondo problema
Di natura interpretativa è legato al fatto che per lungo tempo l'insieme delle opere sociali come qualcuno le ha definite che rientrano sotto la voce welfare aziendale
Sono state sbrigativamente annoverate sotto una voce paternalismo
E in realtà guardando bene quella paternalistica definizione che implica appunto un rapporto di mera subordinazione è solo una
Del uno degli aspetti del welfare aziendale c'è è vero il paternalismo tipico
Delle origini ma poi ci sono anche altre chiamiamo le voci le pratiche filantropiche quelle solidaristiche la collaborazione tra lavoro e capitale le pratiche comunitarie partecipative all'interno della dimensione aziendale
E la stessa dimensione aziendale che spesso viene richiamata va intesa realtà in senso ampio
Quindi ci sono le aziende ma ci sono anche le società familiari o di capitali fondazioni d'impresa ma anche l'impresa pubblica le cooperative e poi c'è un terzo problema forse quello più rilevante che riguarda non tanto la natura quanto appunto le sue peculiarità cioè il carattere frammentario ritornerò su questo aspetto
Una frammentazione di interventi che si è tradotto appunto in ricostruzioni tutte necessariamente incentrate sull'analisi sull'analisi di singoli casi
Quindi il welfare aziendale dell'azienda elettrica municipale di Milano piuttosto che l'azienda dei servizi municipali di Brescia eccetera eccetera
E poi c'è un altro elemento la collocazione temporale perché come vi ho detto questa storia in realtà
Vecchia
Di centocinquant'anni ma quando mi mi mi sono cimentato nell'addentrarmi sulle questioni relative alla pubblica amministrazione ebbe in realtà qui lo storico
Dovrebbe lasciare il passo a al giornalista o comunque a chi si occupa di di cronaca più che di storia perché quella del welfare aziendale nella pubblica amministrazione oltre che tutta una storia da scrivere
è una storia recentissima
E in tutto questo
Bisogna c'è da capire quale possa essere il ruolo del del sindacato molti di questi aspetti sono già emersi mi preme qui soltanto il riferimento alle politiche di protezione sociale ricordare l'importanza e il ruolo che hanno svolto le organizzazioni di rappresentanza in tutta Europa
Proprio nello sviluppo delle politiche di protezione sociale
Per gli aspetti riguardanti la semplice partecipazione dei lavoratori e servizi sociali penso a tutto il dibattito ma mi limito alla parte a noi più vicina poi che segue immediatamente la fine della Grande Guerra cioè ordinamento che in qualche modo proietta le masse
E le masse socialiste e anche quelle cattolici nel nell'agone politico
Penso a al dibattito in Austria in Germania l'articolo centosessantacinque della Costituzione di Weimar e la legislazione del mille novecentoventi e poi penso appunto come vi ho detto alle componenti della socialdemocrazia del socialismo riformista alle forze di ispirazione cristiano sociale che operano in Gran Bretagna lei poi che costruisce il il Welfare State nel secondo dopoguerra ma anche all'esperienza francese appunto tedesca
Cosa che vale anche per l'Italia al di là di di di facili provincialismo e al di là delle arretratezze del del fatto che il lo stato sociale in Italia nasce tardivamente nel mille ottocentonovantotto con l'obbligo assicurativo di cui si è parlato questa mattina e e nell'ambito di un di un di un di una visione delle politiche di protezione sociale è molto molto causa mettiamola così
è stato parlato del fascismo
Appunto nel mille novecentotrenta ventitré è stato detto proprio il fascismo metteva mano all'ordinamento del pubblico impiego così come è stato già detto e quindi non non mi soffermo su questo così come si era venuto configurando a partire dalla legislazione piemontese del mille ottocentocinquantatré poi con tutti i suoi passaggi successivi
La riforma del De Stefani del ventitré che appunto
Stabiliva sanciva è quella quella organizzazione rigidamente ICI Gerhard gerarchizzata dell'amministrazione pubblica
Amministrazione pubblica come Stato detto nell'ultimo intervento oggi fui strettamente incardinata sul piano sindacale all'interno dell'ordinamento corporativo
C'è però una funzione assistenziale
Che il fascismo individua in tutto questo che si va sommando agli interventi di carattere previdenziale educativo e ricreativo
Che come sappiamo il regime utilizzava prima di tutto con finalità appunto di controllo e gestione del consenso
Sul piano previdenziale faccio un esempio che è un esempio di come diceva Alessio Gagliardi stamattina
Di di quella sorta di ossimoro la frammentazione è una centralizzazione che convivono io mentre parlava a me basso ritrovata qua sul piano previdenziale il numero emblematico dei dei degli organismi degli enti che gestivano l'aspetto previdenziale che erano in parte eredità del periodo liberale e che poi il fascismo in qualche modo riorganizza con questa contraddizione che vi ho appena citato
Vi faccio Bleu l'elenco ma rapidamente la Cassa per le Pensioni agli insegnanti di asilo di scuole elementari parificate CP mille ottocentosettantotto quello che si diceva
Che diceva il professor Melis
Anche stamattina Cassa per le Pensioni e sanitari mille ottocentonovantotto
Poi modificata dal fascismo nel trentanove Cassa di previdenza per le pensioni è segretaria gli altri impiegati comunali comunali Cassa per le Pensioni agli ufficiali giudiziari
E coadiutori Cassa di previdenza per le pensioni salariati degli enti locali eccetera eccetera
Fino fascismo
L'Istituto nazionale di assistenza ai dipendenti degli enti locali Ina del mille novecentoventicinque
Lei Depp del costituito nel mille novecentotrentanove e poi l'ente nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti statali l'impasse mille e novecento quarantadue
E è questa l'eredità
Che in qualche modo poi la la la stagione repubblicana con la quale la stagione repubblicana si trova a fare i conti un rinato movimento sindacale che può svolgere un ruolo costituzionale mente
Garantito di promozione dei diritti fondamentali della persona
Ma in un contesto che come
Qui posso soltanto ricordare davvero in un flash resta in realtà caratterizzato da una pesante eredità del periodo precedente del fascismo e anche della stessa età liberale
Salta l'idea di creare appunto un Welfare State alla
Così come il partito laburista britannico l'aveva costituito nel a partire dal mille novecentoquarantacinque fallisce l'ipotesi di riforma della Commissione d'Aragona e fallisce l'idea di creare un sistema sanitario nazionale
Che verrà costituito solo nel settantotto
A tra l'altro in occasione anche di un tentativo di di di riorganizzare proprio questo questo impianto
E poi resta quello quello sul piano organizzativo il testo unico del cinquantasette la faccio breve pura abolendo le norme più smaccatamente fasciste
Non riesce a modificare le caratteristiche di fondo di di fondo del sistema gerarchia uniformità rigidità
Ha cambiato la vernice ma non la struttura del modello si legge in uno studio pubblicato nel mille novecentosettantasette su azione sindacale e pubblica amministrazione
E welfare aziendale in tutto questo mi rendo conto sto procedendo per flash ma insomma credo sia la la la la cosa
Migliore
Nel tentativo di dare una visione d'insieme
Come ha scritto Patrizia Battilani le vicende del welfare aziendale nel corso del secondo Novecento novecento possono essere suddivise in tre stagioni
Una di espansione tipica dell'immediato secondo dopoguerra che culmina negli anni Sessanta una di contrazione o di mancata crescita aggiungerei controbilanciata dalle dall'espansione del Welfare State classico
Pubblico che si prolunga fino alla crisi degli anni ottanta Pogliani novanta e poi sempre secondo Patrizia Battilani una di risveglio che è ancora in corso
E dieci siamo possiamo annoverare sotto all'interno di questa periodizzazione tanto il welfare aziendale privato quanto
In parte quello pubblico
Secondo immediato secondo dopoguerra sono questi gli anni del come è stato definito il paternalismo illuminato del passaggio importante anche sul piano lessicale dall'assistenza sociale dell'industria espressione di memoria fascista a quelle che furono invece definite provvidenze sussidiarie e integrative o assistenza provvidenze sociali
Espressioni diverse che però avevano ancora un elemento parlato è stato parla è stato detto stamattina Welfare State fordista industriale al centro c'è ancora la fabbrica più che appunto il il settore pubblico un settore pubblico che come abbiamo visto era ancora pervaso da da delle disfunzioni e anche delle arretratezza negli anni Sessanta con l'inizio di quella che è stata definita la mutazione individualistica della società ecco che emergono bisogni di tipo nuovo le cure mediche
E nodo irrisolto della riforma fondiaria marito e stralci la fine degli anni sessanta eccetera eccetera ma anche gli asili le abitazioni
Il
Lo Statuto dei lavoratori è
è stato punto giustamente detto un un primo importante spartiacque
è un punto di arrivo nello stesso tempo un un segnale di avvio le attività culturali cito ricreative ed assistenziali
Promosse nell'azienda sono gestite da organismi formati a maggioranza da rappresentanti dei lavoratori articolo undici
E ancora articolo dodici gli istituti di patronato di assistenza sociale riconosciuti dal ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'adempimento dei compiti di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato del quarantasette eccetera eccetera hanno diritto di svolgerle su un piano di parità
La loro attività all'interno dell'azienda secondo le modalità da stabilirsi con accordi aziendali e qui
C'è quello che che è stato appena ricordato c'è tutta la la la questione
Dei contratti e e del contratto
Verrebbe da dire in un contesto che però fino agli anni Ottanta resta come è stato detto
Siamo ancora in corso
Di di di di riorganizzazione una situazione che per citare un non studiarsi per citare tre
La situazione ancora all'inizio degli anni Ottanta dice Treu resta diseguale contraddittori
E poi si arriva all'inizio di realtà di questa storia e quindi appunto che
Io ho ricostruito il ripeto rimando agli atti per una ricostruzioni più puntuale
Il gli anni Novanta Celli la l'inizio di un dibattito attorno alla riorganizzazione a trovare una soluzione la quadratura del cerchio della crisi del dell'UE
Lo strumento della contrattazione se era andato modificando in un contesto di crescente difficoltà da parte delle organizzazioni sindacali
Dove le organizzazioni sindacali si trovavano sempre più costrette ad accettare uno scambio fra il diritto alla volo e i diritti nel lavoro
E ed è in questa fase a inizio quel processo di sostanziale avvicinamento tra la condizione giuridica e sociale dei lavoratori pubblici e dei lavoratori privati
Non non cito i vari passaggi ma segnalo
Rimandando al testo un una fotografia della situazione al due mila tredici dell'Aran proprio per riguardo il il la questione del welfare aziendale una rilevazione
Uno studio
Che elaborava le spese per il benessere personale cito dalla dalla vicenda di questa di questa
Di questo documento
Contributi per spese sanitarie protesi sussidi rimborsi delle tasse di iscrizione ad albi ad albi professionali rimborsa rette asili nido rimborsi per abbonamenti al trasporto pubblico eccetera eccetera eccetera del due mila tredici che però
Evidenziava un livello molto basso di risorse destinate al welfare aziendale
Evidente sintomo si legge in quel documento cito solo questo aspetto di mancanza di politiche chiare
Quadro dunque ancora in chiaroscuro
Il
Gli accordi del due mila sedici ma qui credo sommati di non doverlo spiegare questa poi appena i contenuti il due mila diciotto il due mila ventuno
Occorre porsi nell'ottica
Cito il patto il documento
Che che che
Fu sottoscritto
L'otto di aprile occorre porsi nell'ottica del superamento della gestione emergenziale mediante la definizione nei futuri contratti collettivi nazionali di una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti che favorisca la
Produttività e l'orientamento a risultati concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative Ende delle pubbliche delle pubbliche amministrazioni appunto
Non della pubblica amministrazione consentendo ad un tempo il miglioramento dei servizi pubblici e dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata quel Bin quel benessere di difficilmente quantificabile sostegno alla cinese genitorialità previdenza complementare nullo recita assume un altro aspetto
Importante incentivo la smart working eccetera eccetera eccetera mi fermo qui vedo già ventuno non voglio sforare però in questo tentativo spero non troppo disarticolato di ricostruire da una questa tematica
Avendo commesso un errore gravissimo per uno storico di aver sforato nella nell'attualità due sole considerazioni
La prima riguarda le conseguenze dell'emergenza pandemica di un i rischi da cui siamo partiti la pandemia determinato un inevitabile spostamento della domanda di servizi in direzione di voci delicate assistenza e sanità
Il problema è e il rischio dell'accentuazione come è stato ben ben ed evidenziato questa mattina
Di un'accentuazione delle diseguaglianze tra coloro che sono protetti da un lavoro stabile
E da un particolare contratto e coloro che non lo sono
La seconda considerazione che poi è una domanda è la domanda forse si può fare a welfare aziendale nella pubblica amministrazione
Secondo numerosi osservatori qui si ma si pone un problema e qui ecco il lungo periodo la visione di lungo periodo che in qualche modo sottende tutti gli interventi di questo oggi la cronica conciliare la cronica carenza di risorse con le domande sociali vecchie e nuove
Si tratta di una questione non facile però che come si legge e qui concludo in uno dei tanti contributi pubblicati a margine del dibattito su questo tema il welfare aziendale non è solo spesa ma anche creazioni di relazioni attivazione di nuovi servizi nuove opportunità che generano valore in sé sono Investimenti e non solo spesse finanziabili in parte con sgravi fiscali
Quindi una una ennesima quadratura del cerchio
Per per quanto riguarda un aspetto il secondo welfare comunque un aspetto delle politiche di protezione sociale c'è dunque spazio per il sindacato in tutto questo io credo proprio di sì
Considerando ripeto anche il ruolo decisivo che le organizzazioni sindacali in Italia e a livello continentale hanno svolto nell'implementazione nella e nella difesa anche un certo aumento delle politiche di protezione sociale nel vecchio welfare State
Di
Industriale ricordo
Mi fermo qui ventiquattro minuto sforato chiedo scusa
Ringraziamo il professor Gianni silente
Adesso abbiamo l'ultima relazione dei nostri studiosi prima delle conclusioni di Benedetto Attili che è in arrivo
Allora l'ultima relazione appunto dicevo Di Stefano Battini il titolo è dalla contrattazione ad oggi sindacalismo pubblica trasformazioni del lavoro una breve nota sulla a sul sui trascorsi intellettuali culturali universitario del professor Battini allora è professore di diritto amministrativo all'Università della Tuscia quindi Viterbo
E per quanto ci riguarda molto importante il fatto che sia stato direttore dell'asma la Scuola nazionale a pubbliche amministrazioni
è stato allievo del professor Sabino Cassese ha scritto numerose volumi sull'amministrazione e specifico né voglio ricordare uno intitolato il rapporto di lavoro con le politiche con le pubbliche amministrazioni
Un libro delle Edizioni CEDAM inoltre ha scritto l'ultima segnalazione bibliografica che faccia amministrazioni senza Stato profili di diritto amministrativo internazionale per la Giuffrè editore prego professore alle la parola
E grazie presidente non so se hanno preparato delle slide non so se si riesce ha proiettato il nel frattempo perfetto grazie nel frattempo ringrazio anche di cuore UIL li ha Sandro Colombini Guido Melis
Il dispiacere di non essere potuto ma aver potuto fare da organizzatore di questo convegno
Più che compensato dal piacere di farne parte come delatore quindi grazie grazie di cuore per avermi per avermi invitato
Ma all'inizio di quello che è stato definito il secolo breve
La burocrazia venne collocata fondamentalmente nell'aria dei rapporti politici
Sottolineando il fatto che il funzionario amministrativo è titolare di un ufficio pubblico e quindi di una parte dell'organizzazione dello Stato a cui il funzionario medesimo appartiene
Alla fine di quello stesso secolo la burocrazia è stata invece sospinta verso l'aria dei rapporti economici
Sottolineando il fatto che il dipendente pubblico e innanzitutto un lavoratore all'inizio del secolo quindi si accentuarono i tratti pubblicistici del rapporto d'impiego pubblico e la specialità della burocrazia
Alla fine di quello stesso secolo prevalsero i tratti privatistici e l'assimilazione fra lavoro pubblico e lavoro
Ora questi cambiamenti questi a rovesciamenti di fronte
Hanno riguardato però più i modelli ideali o forse addirittura più la Mitologia del pubblico impiego che non la realtà
La quale invece come a mio avviso beh ebbene emerso dalle relazioni di questa mattina di questo pomeriggio e dominata piuttosto dalla continuità
E da problemi e un nodi
Persistenti nel tempo e tuttora irrisolti come cercherò di illustrare in questa relazione quindi all'inizio del secolo scorso il mito era quello del cosiddetto sovente in poi il datore di lavoro sovrano cioè lo Stato che unilateralmente attraverso la legge regolava il rapporto di lavoro dei propri dipendenti era un mito che aveva una funzione e la funzione era quella di isolare di proteggere la burocrazia tanto dalla politicizzazione quanto dalla sindacalizzazione che all'epoca venivano considerate entrambe come prospettive minacciose per L'Unità dello Stato con cui come è stato ricordato stamattina professor Melis
Il funzionario amministrativo doveva invece identificarsi immedesimarsi nello
E quindi la legge la regolazione legislativa del rapporto aveva questa duplice funzione
Da una parte quella di tutelare l'imparzialità amministrativa qui bisogna ricordare forse questo è stato meno sottolineato stamattina il ruolo di Minghetti di Spaventa di tutto quel movimento politico
Sull'imparzialità dell'amministrazione che fu alla base dell'introduzione dello Stato legislativo dello Statuto degli impiegati civili dello Stato in particolare quella destra che non approvava finché stava al governo nelle la legge sullo stato giuridico poi premette monto attraverso spaventa Minghetti e così via una volta estromessa dal Governo per ottenere
Delle garanzie che non erano tanto garanzia degli impiegati Merano garanzia degli per l'imparzialità dell'amministrazione ma questo confluì questa
Questo movimento diciamo così oggettivamente ci fu una convergenza con la legge e qui come è stato ricordato il ruolo di Turati fu quello fu decisivo con la legge come protezione del dipendente pubblico alternativa alla minacciosa sindacalizzazione quindi come il prezzo
Che lo Stato deve pagare ottenendo in cambio la mancata sindacalizzazione il mancato esercizio dei diritti sindacali il mancato esercizio del diritto di sciopero da parte dei dipendenti
Tuttavia benché nella relazione io mi sia da non storico quale sono un po'esercitato anche su questo periodo della storia
E direi considerato anche il il tempo a disposizione
Che posso tagliare questa parte perché le relazioni e hanno illustrato il ruolo di Turati questa prima a fare Nella Fermi periodo storico che ha visto l'affermazione del primo modello persone in poi e poi anche le fasi successive perché quel modello è durato diciamo così fino alla fine del secolo come dicevo prima sono state così precisamente brillantemente ed esaustivamente trattate da chi mi ha preceduto che posso come dire con beneficio di tutti saltare questa parte della della mia relazione fare un balzo davanti direttamente all'affermazione dell'altro paradigma che dell'altro modello ideale che si afferma nell'ultimo decennio del ventesimo secolo sia pur ovviamente in qualche modo portando a compimento dei gli elementi di cambiamento che erano già emersi in precedenza e che sono stati puntualmente rilevanti da Giovanna Tosatti nella sua nella sua relazione
Alla fine del del del del
Secolo scorso alla fine del Novecento il Pubblico impiego passa dal mito dello stato diciamo così al mito del mercato
Però il mito si sa che permea di sé la cultura giuridica e così il mutamento ideale poi anche degli effetti giuridici concreti
E voglio sottolineare mettono in luce
Adesso che si trattò di un mutamento sia trattato di un mutamento costituzionale
Non solo nel senso per verità un po'abusato della Costituzione in senso materiale ma anche in un senso un pochino più tecnico dal punto di vista giuridico perché è accaduto che la Corte costituzionale abbia riletto le disposizioni della Costituzione formale dedicate all'amministrazione
Proiettando in esse il i contenuti delle riforme legislative che sono state introdotte a partire dal mille novecentonovantatré e così come dirò adesso con qualche rapido cenno quel modello è diventato un modello costituzionale nel senso di iscritto della costituzione formale così come interpretato dalla Corte costituzionale
Dicevo che la svolta si colloca a alla fine degli anni alla all'inizio degli anni novanta naturalmente io non sono uno storico e possono essere molti i fattori che sicuramente sono molti i fattori che hanno determinato questa questa svolta
Vorrei però soffermarmi in quest'occasione soltanto su uno che è quello rappresentato dai processi di globalizzazione di europeizzazione che come è noto in quegli anni conobbero una forte intensificazione
E sono alla base
Anticipo questo dei due principi che connotano che caratterizzano il nuovo mito o il nuovo modello di impiego
Il primo è quello dell'imparzialità dell'amministrazione come dicevo non è certo una novità perché spaventa Minghetti dalla alla fine dell'Ottocento introdussero questo tema dell'imparzialità dell'amministrazione però attenzione come
Preoccupazione diretta evitare la politicità indotta dal Governo nazionale sull'amministrazione
All'inizio dell'anni novanta
E i processi di globalizzazione di europeizzazione richiedono un rafforzamento della imparzialità che diventa quasi in alcuni modelli di certamente indipendenza dell'amministrazione rispetto alla politica e questo perché ma la la ragione la ragione è semplice perché un tempo la nostra Costituzione dice ancora che il funzionario amministrativo rappresenta la nazione e con questo si vuol dire che è indipendente perché non è al servizio del governo e al servizio della nazione non del governo
Ma di una nazione
In un contesto
Sovranazionale europeo globale
E USA
E essere al servizio della mozione della nazione non significa essere imparziali
Di un certo momento senza il contrario determina una
Carica di parzialità perché rappresenti quella nazione quella comunità nazionale prendendo delle decisioni che però colpiscono anche tutti quelli che stanno fuori da quella comunità nazionale quindi sì in scrive nel nostro ordinamento una richiesta un'esigenza di approfondire la separazione dell'amministrazione rispetto alla politica nazionale intesa come Governo Parlamento
Proprio rispetto alla comunità nazionale
E questa questo diciamo questa pressione sovranazionale nel senso dell'indipendenza dell'amministrazione ci porta nel novantatré a quello che noi conosciamo come il principio di separazione
Fra la politica all'amministrazione il principio di distinzione fra le funzioni di indirizzo politico
E le funzioni di gestione amministrativa che andavano riservate alla dirigenza come le dicevo questo principio è diventato un principio costituzionale per
La Corte costituzionale ha cominciato a dire
Array interpretare l'articolo novantasette della Costituzione come se in esso fosse iscritto anche il principio di separazione fra politica e amministrazione tanto che in alcune sentenze la Corte dice va bene tu Parlamento voglia anche
Stabilire nel dettaglio fin dove arriva l'indirizzo politico e dove comincia la gestione amministrativa ma non può mettere in discussione il principio
Perché quello è un principio che vincola tanto il governo quanto lo stesso Parlamento perché è diventato un principio costituzionale
Qual è l'altro principio che pure a mio avviso ha delle radici sovranazionali
è il mutamento del rapporto fra il Pubblico impiego e lavoro subordinato nell'impresa qui è già stato messo in evidenza molto bene
Da tanti relatori particolare da ultimo da da Giovanna Tosatti come il modello immediatamente precedente quello che
Non so se Giovanna detto delle mance se non forse non so se ho capito bene
Ecco quello della micro regolazione legislativa del lavoro pubblico aveva prodotto negli anni Ottanta dello scorso secolo
Un livello delle retribuzioni pubbliche molto superiore a quello delle retribuzioni private anche molto superiore alla già elevata inflazione queste dinamiche diventarono incompatibile con i parametri finanziari
Di Maastricht e con la prospettiva del dell'ingresso dell'Italia nella nella Monica
E quindi la privatizzazione fu anche introdotta come strumento di contenimento della spesa
Come strumento per
Abbandonare quel modello della regolazione unilaterale e far confluire anche il Pubblico impiego in un contesto regolatorio soggetto
Al vincolo di mercato cioè le regole del diritto del lavoro e le regole del sistema delle relazioni sindacali
Ai fini dell'ingresso del pubblico impiego nel sistema delle relazioni sindacali fu determinante il ruolo delle organizzazioni se ne
Che assunsero la responsabilità in quel momento quel tornante decisivo della storia italiana di
Farsi carico degli obiettivi generali di risanamento della spesa e anche di modernizzazione degli apparati amministrativi
E svolsero anche in quella frangente un ruolo di supplenza politica rispetto ad un sistema politico che colpito dalle crisi di Pan Tangentopoli e così aveva perso credibilità i sindacati funzionarono anche come strumento come fattore di legittimazione delle politiche
Governativo
Fecero in un certo senso in quel momento la stessa cosa che fece durati diciamo così perché si è però di nuovo avere quel ruolo a cui alludeva
Guido Melis alla fine della sua relazione cioè proprio a farsi carico dell'interesse generale però se ci pensate con una strategia rovesciata rispetto a quella di Turati mentre Turati
Usava la legge dello stato per proteggere il dipendente pubblico quindi ed era di usare il contratto stipulato dai sindacati per proteggere l'interesse generale dello Stato
Però l'idea della coincidenza della convergenza falle istanze sindacali e le istanze più generali di
Ammodernamento dell'amministrazione e di perseguimento degli interessi della collettività generale stesse sia può declinata in modo quasi contrapposto al rovescio
Anche questo
Principio è stato costituzionalizzato il principio della contrattualizzazione della privatizzazione del pubblico impiego
In due tappe
Prima la Corte costituzionale c'ha detto negli anni novanta guardate che il modello del Po dello Statuto integralmente pubblicistico
Non è imposto dalla Costituzione non è imposto dalla riserva di legge di cui all'articolo novantasette della Costituzione qualcuno ricorderà quelle sentenze in cui si parlava di equilibrato dosaggio delle fonti regolatrici no in una prima fase la Corte costituzionale ha detto al legislatore guarda che tu puoi privatizzare contrattualizzata il rapporto di lavoro
In una seconda fase la corte costituzionale si è spinta ancora più in là perché ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di quelle frasi di sistematica sospensione della contrattazione collettiva che abbiamo vissuto per ragioni di austerity
Dicendo che esse producono penso di citare un'intollerabile sacrificio del diritto fondamentale tutelato dall'articolo trentanove la Costituzione
Quindi non solo l'anno l'articolo novantasette autorizzato la regolazione contrattuale ma l'articolo trentanove in certa misura lo richiede
E quindi entrambi i principi di cui si componeva quella riforma del novantatré sono stati costituzionalizza anti e in un certo senso quel paradigma è il risultato della combinazione e delle rinsalda mento reciproco di quei due principi che non a caso stanno dello stesso fin dall'origine stanno nello stesso testo legislativo
Da una parte
La distinzione fra indirizzo e gestione amministrativa può produrre un datore di lavoro pubblico più autonomo in meno interessato al consenso della controparte ma dall'altra parte questo datore di lavoro che la dirigenza più autonomo
Intanto può operare efficacemente rispondere dei risultati in quanto possa gestire il personale
Con una strumentazione più flessibile che consentita dall'applicazione delle regole privatistica questa del matrimonio no fra i due fra i due principi che avevano entrambi delle ragioni quindi
In modo molto semplificato mi illudo di aver fra spiegato quali erano le aspettative
Ora sono passati trent'anni dalla nascita di questo di questo moderno
E mentre la Corte costituzionale ne ha costituzionalizzato l'anima diciamo così il legislatore ordinario ne ha smembrato continuamente il coro
La riforma è stata come è noto rivisitata profondamente tra il novantasette e il novantotto è confluita poi nel due mila uno in una sera sorta di testo unico
E questo testo unico ha avuto finora secondo i dati di normativa centodiciassette interventi legislativi di modifica
Ora presidente se lei mi consente mi vorrei soffermare su ciascuno di questi centodiciassette
Però sto scherzando ovviamente
Centoquindici no dieci dieci non non dieci non non dieci però interventi di modifica
Ma dieci Problemi come dicevo all'inizio persistenti che mi consentono un po'di raccontare quello che è successo
In questi trent'anni ma soprattutto li focalizzarmi su quelli che sono appunto i nodi ancora ancora esistenti cercherò di essere Breve
Però Presidente se mi vuole interrompere a un certo punto finiamo quando sono a cinque a sette no lei lo sa
Fino a dieci
Il primo problema e che la il principio di separazione fra politica e amministrazione è stato subito smentito dalla precarizzazione della dirigenza
Voi sapete che la la la diligenza inizialmente era stata l'alta dirigenza era stata esclusa dalla dalla privatizzazione nel novantotto è stata privatizzata
E precari iniziata ma non è stata precarizzato in quanto privatizzata
No
Perché la precarizzazione riguarda un elemento dal rapporto di lavoro che la dirigenza
Che rapporto di ufficio
Che non deriva dalla contrattualizzazione del rapporto di lavoro arriva dall'incarico stata precarizzato nell'incarico
E noi ci troviamo di fronte ad una dirigenza che in realtà è molto stabile nel ruolo
Ma molto precaria nell'incarico e anche in tutte le conseguenze pure economica che derivano dalla dall'attribuzione o meno dell'incarico
Ora
Il dibattito giuridico si è molto concentrato sul fenomeno più appariscente che è quello dello spoil system che la Corte costituzionale sia pure con qualche incertezza ha in parte contrastanti
Ma quelle solo
Forse è l'aspetto meno rilevante
Pensate per esempio adesso
Alla prassi di cambiare le denominazioni dei ministeri
Fare la conseguente riforma organizzativa e di conseguenza immaginare che tutti gli incarichi dirigenziali cessano
A causa della riforma organizza
Ora è chiaro che se questo è consentito
è quasi inutile
Preoccuparsi soffermarsi sulle regole legislative come quelle contenute nel decreto centosessantacinque del due mila uno perché queste non hanno nessuna
Capacità di
Pressione
Sul governo che può disporre della legge
Che dispone liberamente della legislazione
Vengo al secondo punto
La principale
A mio parere la principale
Conseguenza negativa della precarizzazione della dirigenza
Non è o comunque non è tanto la sua politicizzazione
La principale conseguenza negativa è quella della discontinuità amministrativa
Forse non lo direi così se non avessi fatto come è stato così cortesemente ricordato un'esperienza sul campo diciamo così non soltanto di studio
Ma voi sapete meglio di me ma adesso lo so anch'io
Che ad ogni cambio di governo
Tutto si ferma
Questo periodo di stasi amministrativa in genere comincia due tre mesi prima delle elezioni o qua o quando si sente che il Governo sta per cambiare e si conclude tre quattro mesi dopo che il nuovo governo si è
Entrato in carica
Quando avrà composto tutte quelle squadre quei team quelle compagini ministeriali fatte da capi degli uffici di staff e poi anche però dai dirigenti che cambia
Ai dirigenti che cambiano continuamente
E quando poi si ricomincia
Non si ricomincia dove si era lasciato perché essendo cambiati gli interlocutori ogni nuovo interlocutore si deve riappropriare del precedente dossier
Se Doi aggiungiamo a questo che i governi cambiano ogni anno voi capite quanto incidono questi periodi di stasi amministrativa sull'efficienza dell'amministrazione
Il terzo punto è quello della frattura del corpo burocratico ne abbiamo parlato di separazione fra politica e amministrazione ma la verità mi avvisa che si è prodotta una separazione in Terna all'amministrazione fra la dirigenza e il resto del personale
Un tempo la dirigenza e l'espressione del corpo burocratico da cui proveniva
Adesso tende ad acquisire uno status analogo a quello dei titolari degli uffici di diretta collaborazione
Vi è rispetto a questi omogeneità nel modalità di nomina
O omogeneità anche sotto il profilo retributivo
Perché all'inizio del nuovo secolo la contrattualizzazione bisogna dirlo è stata anche
Un l'occasione per un nuovo scambio fra politica e amministrazione o meglio fra politica e diligenza in cui la ma dirigenza ceduto autonomia per garantirsi incrementi retributivi
E quindi mentre i dirigenti ascendono al sottogoverno i funzionari amministrativi scivolano verso il basso
Le retribuzioni sono modeste piante il prestigio sociale non ne parliamo nemmeno
Le occasioni di formazione limitante
Le opportunità di carriera inconsistenti
E sostanzialmente legate alla speranza di una cooptazione nel sottogoverno magari con un uso un po'distorto di quei cosiddetti comma sei
Che dovevano servire per far entrare privati per fare col sette ingressi dal privato nell'amministrazione che qualche volta però sono utili che qualche voto sono utili
Nel senso di
Utilmente utilizzati in modo distorto e non è un caso che queste percentuali di comma sei crescano continuamente
Di recente è stata finalmente istituita un'area contrattuale per le posizioni di elevata qualificazione si tratta di una novità promettente di cui però occorre attendere l'attuazione
Il quarto punto è questo cioè che il sogno della aziendalizzazione ansie convertito nell'incubo del legalismo manageriale
Soprattutto a partire dalla riforma del due mila e nove
è diventata l'idea dominante l'idea secondo cui dirigenti poiché i dirigenti stentano a diventare managers
Allora la legge
Dice ai dirigenti cosa devono fare per fare ma dice
Cioè si iscrive nella legge che cosa dovrebbe fare il Maggi e di cui una disciplina dettagliata dei sistemi di misurazione della performances la previsione legislativa che poi
Non è mai stato attuato delle fasce di merito coi con con i trattamenti accessori l'obbligo dei dirigenti di come
Aria sanzioni disciplinari e licenziamenti all'IVA ricorrere di certe fattispecie precisamente definite dal legislatore ma in questo modo sia eliminato ciò che era di più
Specifico della della
Della del manager realismo cioè l'autonomia del diritto
Che si è convertita in puntuale applicazione di regole legislative che pretendono di codificare prassi tratte dal settore privato
Il quinto punto è che la cosiddetta amministrazione di risultato ha finito per produrre la sua negazione il suo opposto cioè la burocrazia difensiva
La riforma aveva attribuito per la verità ai dirigenti una nuova forma di responsabilità
Sandro stamattina ricordava le cinque responsabilità B son quattro più
Nel senso che responsabilità dirigenziale avrebbe dovuto essere qualcosa di diverso dalle altre quattro avrebbe dovuto collegarsi ai risultati della gestione amministra
Non alla eventuale violazione di regole formali
Di condotta o di procedura
Ma questo sentiero riformatore è stato abbandonato
Sì ma la responsabilità dirigenziale diventata un fantasma poi è stata addirittura trasformata trasfigurata in una quinta forma di responsabilità
Perché è stata configurata dalle norme successive con una responsabilità in cui il dirigente ricorre quando non adempie a una di quelle
A miliardi di norme e di adempimento di cui è stato progressivamente gonfiato l'ordinamento giuridico italiano per cui ci si si incorre in responsabilità dirigenziale prendo qualche esempio se Silvia avevano
Se non si costituisce il Comitato Unico di Dakar di garanzia o se non si predispone il piano triennale della corruzione o se non Rinzivillo ai doveri di contrasto delle condotte assenteistiche non che questi adempimenti non ci debbano essere ma non c'entra la responsabilità dirigenziale che aveva tutt'altra
Finalità e siccome le altre quattro responsabilità insieme alla quinta
Hanno cresciuto invece il loro peso sempre di più
Anche perché la politica si è spogliata dei poteri di gestione amministrativa conferendogli alla dirigenza ma non ha conferito la dirigenza anche quegli scudi e quelle munita previste dalla Costituzione che invece proteggevano la politica quando essa
Era chiamata ad esercitare i poteri di gestione e quindi la combinazione il il
Come dire disallineamento fra potenti incentivi
Di legalità e modestissimi o nulli incentivi di efficienza ha prodotto il fenomeno della burocrazia difensiva che come voi sapete
Ha determinato interventi legislativi diretti a limitare di differente la responsabilità amministrativa la responsabilità per penale per abuso di ufficio interventi legislativi che la Corte costituzionale
A dichiara di cui la corte costituzionale ha dichiarato l'urgenza perché sono stati introdotti con decreto legge proprio perché e si sono dirette a contrastare la burocrazia difensiva che impedisce il rilancio economico del Paese
Il sesto punto del decoro depauperamento del capitale umano
Gli ingressi Esterni sono stati bloccati in una prima fase
Per un uso eccessivo un ricorso eccessivo alla facoltà di cartiera diciamo di
Come dire i soprattutto i contratti integrativi annunciato senza espropriato della dirigenza nell'esercizio della funzione di gestione della carriera del personale
C'è stato uno scivolamento generalizzato verso le qualifiche più elevati che ha bloccato l'ingresso dall'esterno attraverso il concorso ma immediatamente dopo c'è stato il blocco del turnover
Per ragioni di osterie
La combinazione di queste due
Circostanze ha fatto sì che il Paese si trovi ora una burocrazia che oltre a essere ridotta dei numeri come è stato detto
è invecchiata sotto qualificata perché le progressioni interne avvengono anche in deroga i titoli di studio e questo proprio in un tempo in cui il cambiamento tecnologico e la digitalizzazione
Richiedono richiederebbero una burocrazia più giovane più istruita
E più al passo con le conoscenze
Che sono oggi necessarie per far funzionare gli apparati amministrativi
Il settimo punto è collegato
E riguarda la la crisi delle competenze che io non posso andare troppo troppo a fondo per ragioni di tempo
Ma fosse la stessa impostazione della riforma che come voi sapete aveva distinto il reclutamento dalla fase dal rapporto di lavoro conservato il regime pubblicistico il reclutamento è sottoposto a regime privatistico
Il resto cioè il rapporto di lavoro una volta costituito
Bene questo questa struttura fattosi
Che l'innovazione si concentrasse sul rapporto di lavoro dimenticasse reclutamento
Non essendo stato toccato dalla riforma quasi come si fosse accertato che non c'era bisogno di innovazione
Ed ha continuato a funzionare esattamente come funzionava ai tempi di Turati
Con concorsi
Nozionistica per lo più
Che mirano a verificare soltanto le conoscenze e non le competenze conoscenze peraltro che sono sempre più rapidamente
Soggette a obsolescenza
Per l'accelerazione sociale che ci riguarda un po'che da tutti e quindi abbiamo avuto e abbiamo ancora dei concorsi
Arretrati nel modo in cui vengono fatti e non collegati soprattutto alla formazione anche questo punto è stato oggi richiamato
La obsolescenza l'accelerazione sociale l'obsolescenza delle conoscenze fanno sì che immaginare che un dipendente pubblico studia prima di essere assunto poi percorre la carriera senza doversi accoglie con la formazione on the job
è qualcosa che non è più
Non è più immaginabile non può essere l'amministrazione del futuro
Ma noi non abbiamo ancora degli strumenti in grado di collegare bene il momento della formazione continua con è il momento del reclutamento e della gestione delle carriere
E restiamo alta al vecchio modello
Si entra si verificano le conosce solo le conoscenze non anche le competenze poi si fa carriera sostanzialmente
Con una formazione onde aggio
L'ottavo punto riguarda proprio la carriera
La riforma va ha voluto valorizzare la carriera come strumento di incentivazione nelle mani del datore di lavoro
Però la già menzionata arretratezza dei concorsi che sono troppo nozioni istrici
Ha fatto sì che
Si verificasse qualcosa di opposto a quello che diceva Adriano Celentano ve lo ricordate Adriano Celentano chi non lavora no non fa l'amore
Qui invece
Chi lavora non fa l'amore cioè chi non lavora fa carriera quadrate questo è un paradosso ma un paradosso
Determinante del lavoro pubblico mi appello la vostra la vostra sensibilità cioè il fatto che si possa fare carriera soltanto per concorso
Macché i concorsi si svolgano in qual modo nozionistico fa sì che chi vuole superare il concorso deve cercare di evitare il lavoro in modo lecito millesimo verrà cari evitarlo perché vedete
Dedicare quel tempo a mandare a memoria manuali di diritto amministrativo scritti dai miei colleghi o più spesso da magistrati amministrativi che non hanno nulla a che vedere con il lavoro fa
E questo determina un effetto di demotivazione nel settore pubblico notevolissimo
è una sensazione anche di imprigionamento nella propria qualifica
Di imprigionamento
Perché per perché la non si riesce a trovare una combinazione o meglio si sta tentando adesso ho scritto qualcosa nella relazione se vi interessa
Non leggerete io devo andare avanti perché ho paura di guardare il il presidente
Però restano soltanto soltanto due punti o o forse uno insomma
E il lunedì penultimo e a è il e il precariato abbiamo visto che la storia del pubblico impiego è la storia della della del precariato
E abbiamo ed è stato anche detto che il blocco delle assunzioni naturalmente di recente ha portato l'ennesima esplosione del precariato e successive
E successive stabilizzazioni perché se le amministrazioni che non potevano più assumere dipendenti a tempo indeterminato che potevano fare potevano soltanto assume dipendenti precari per però
Esigenze permanenti dell'amministrazione
Di recente è stato introdotto un sistema che Benedetto Cimino definito come sistema concorso de quotato cioè un ingresso a tempo determinato un periodo di precariato e una successiva stabilizzazione che non è prevista ma già si vede che ci sarà perché già contemplata in modo tale che Kimi vie fa questi concorsi deputati questi concorsi sempre di Calista giacché questo sarà il percorso vedremo come funzionerà accerto che se il concorso deputato
Si basa solo su quiz o su degli algoritmi dal funzionamento un po'opaco come mi è parso di capire che accade questo sarà un danno che ci porteremo per per per i prossimi anni
Mi fermo qui lascio la sostanza per nell'ultimo punto dico soltanto che
E il quadro che ho descritto da una parte suscita rimpianto per un riformismo che è stato un po'smarrito
Ma indica anche le grandi opportunità che si aprono per un nuovo a riformismo che approfitti dei cambiamenti della società per mutare il ruolo marginale che le amministrazioni troppo a lungo hanno emessa giocato ecco per per fare questo serve assolutamente che sindacati recuperino non già il modello di Turati ma lo spirito che animava quella stagione di riformismo e poi anche quella della fine del secolo scorso
Tornare a combinare la rappresentanza degli interessi dei lavoratori pubblici con l'esigenza di modernizzazione dell'amministrazione e diritti sincronizzazione fra Stato
Società
Sogna che il sindacato sollevi lo sguardo assuma una prospettiva anticipa ante orientata al futuro
Che formuli
Proposte adeguate ai tempi nuovi la fase che vedete che nello slargo alla slide voi sapete che è la fase di continuità fase che come ci ha insegnato Kantorovich veniva pronunciato ai funerali dei sovrani il re è morto viva il re per assicurare la continuità nel passaggio
Dall'uno all'altro regime quindi il corpo il corpo naturale verremmo Riva ma il corpo politico proseguiva e formulo
Formulo la stessa lo stesso augurio al riformismo i corpi naturali come quello di Turati
Muoiono ma il corpo politico del riformismo amministrativo deve essere sempre vivo e stavo intenderlo sempre vicino
Grazie professor Martini con quest'ultimo intervento
Abbiamo un praticamente coperto tutta la storia della pubblica amministrazione italiana tutti gli interventi si collegano si collegano tra di loro allora non mi resta che
Passare la parola Benedetto Attili che tutti conoscete quindi non devo presentare quello per lei conclusioni grazie corso del mattino grazie Benedetto
Allora anzitutto ciò tutti Barry visti state bene sei virgola otto dello Stato tutti un po'meglio però comunque da accontentiamo agricola
E la seconda cosa chiedo scusa ai relatori e anche fuori perché purtroppo come avete visto ho potuto assistere soltanto parzialmente all'ultimo intervento l'intervento del professor Batini che tra parentesi
Sposo completamente tranne l'ultima parte
Il mio le meno possono essere ovviamente conclusioni non ho assistito alla non ho assistito al convegno conseguentemente quello che porto è un saluto un solo dominio e della Confederazione Willa
E poi magari scambiamo Qualcomm al solito scambiamo qualche idea perché non sono d'accordo con l'ultima parte del professor Batini perché posso battere evidentemente
Non ha seguito attentamente e la storia altera quel pubblica amministrazione la nostra storia in particolar modo dal due mila dieci al due mila quindici
Perché perché non abbiamo come sindacato confederale che rappresenta quelli che oggi vengono chiamati i poteri centrali abbiamo rifiutato la logica del sindacato Marche ettaro
Ovvero a un certo punto del pubblico impiego si è verificato che purtroppo i dipendenti pubblici
Consci del fatto che il loro posto di lavoro possono sicuro a quel punto tendevano ad iscriversi ai sindacati a seconda di quanto questi sindacati all'interno del loro ufficio potevano aiutarmi a risolvere un problema legato alla loro quotidianità
Questo ci sta ma non può essere questo qua il filo che lega il lavoratore al sindacato che rappresenta
Quindi abbiamo cercato di volare un po'più alto e abbiamo cercato di porci proprio come un sindacato moderno che voleva
Arrivi qualificare
Il pubblico dipendente anzi l'azione della pubblica amministrazione e conseguentemente il lavoro del pubblico dipendente rispetto all'opinione pubblica
Cercando di staccare quell'etichetta
Che per un disegno sicuramente studiato a tavolino era stata recentemente in quei tempi attaccata ai lavoratori pubblici l'etichetta di fannulloni no ce la ricordiamo noi liberi le campagne le campagne stampa le campagne sui media con cui prendendo ad esempio il comportamento di poche neanche decine forse di dipendenti pubblici che facevano abusi
Rispetto a quello che era il loro dovere contrattuale hanno criminalizzato tre milioni di dipendenti pubblici
Ne abbiamo provato a fare un'azione di questo tipo chiedendo appunto di riqualificare e non smontare la macchina amministrativa pubblica
Riqualificando come con una formazione continua che non fosse la formazione legata soltanto al momento in cui si entra al posto di lavoro e poi dopo abbandonare il dipendente a se stesso
E se veniva seguito da un collega più anziano bene ma se per caso non veniva seguito dal collega più anziano non sapeva neanche dove mettere le mani
Il tutto caricato Point da quella che è la responsabilità del procedimento amministrativo che spesso e volentieri sa in capo appunto di vendere
Per far questo noi abbiamo proclamato uno sciopero da soli
Come lui nella per la prima volta un abbiamo proclamato uno sciopero come unica Svizzera uno sciopero che è riuscito a distanza di un anno la CGIL si è convinta scioperato insieme a noi
Per il nostro il messaggio che volevamo mandare è che
Quello che viene speso per la Popper il buon funzionamento della pubblica amministrazione conseguentemente
Per il guerra fare organizzativo dei dipendenti pubblici ivi inclusa la formazione dei dipendenti pubblici non è una spesa per il paese ma è un investimento per il Paese
Specialmente se la spesa viene effettuata
Secondo criteri di correttezza e trasparenza e non di opacità come spesso avveniva specialmente tempo addietro
Allora che cosa voglio dire
Voglio dire che a differenza degli altri sindacati ante confederali nella UIL la sensibilità nei confronti del pubblico impiego del lavoratore pubblico dell'importanza del pubblico più che della pubblica amministrazione tanto è vero che quando ero segretario generale io amavo dire
Proprio riferimento alla diatriba che c'era sulla lettera che c'era sull'articolo diciotto che
I grandi gruppi
Quando cercano un nullo un luogo dove investire dove creare posti di lavoro mica si pongono problemi su quanto sia più o meno facile licenziando i pendente
Si pongono problemi su quanto sia più o meno macchinoso meccanismo burocratico amministrativo dell'autorizzazione
E quando noi siamo fanalino di coda
Ecco è questo che che noi cercavamo di portare avanti portare avanti questo tipo di messaggio logicamente è chiaro che a fianco c'era anche rivendicazioni salariali perché parlavamo dei dipendenti che erano
Dieci anni buoni enunciavano uno un rinnovo contrattuale con conseguente inchioda mento del potere reale deroghe anzi la del potere
Sì nominale perché potere reale sceso perché dopo dieci anni c'è stata decisa a anche con inflazione bassa cosa che non era sicuramente quindi al
Lavoratori in sofferenza lavoratori insofferenza altro più tanto che qualcuno se lo ricorda quel mio non ce la facciamo più no
Con il non ce la facciamo più era legata a tante cose era legato all'esser chiamati fannulloni ad aver contratto bloccato per dieci anni a lavorare in condizioni di lavoro non decisamente tiene niente lesse pubblico dipendente
Del non essere formati come generasse lo formato un pubblico dipendente
Quindi non sono d'accordo con lei col fatto che serve un sindacato che affronti in maniera diversa questo problema perché questo sindacato c'è già e L'Aquila
Ma questo non sminuisce tutto ragionamento che ha fatto professore perché ha detto tutte cose sacrosante anzi tante cose le ho imparato perché ormai voglio dire
So solo io sto attualmente lontano dai processi che riguardano lontano come ci hanno riavvicinato trucco commissariamento dell'asse PLC hanno Rifici nato dentro i processi del
Del Pubblico impiego
E niente quindi sostanzialmente il
Il sindacalismo e del PD durate del PIL durati forse da era un po'più semplice perché comunque non si era alla politica vede quello vedete quello che
Lo pensiamo e che
Il problema non sono i lavoratori pubblici con l'atteggiamento dei lavoratori pubblici perché specialmente quando sono i primi passi lavoratori pubblici sono entusiasti come sono entusiasti tutti i lavoratori in toni settore lavorativo
Quand'è che subentra spesso e volentieri lo sconforto quando una volta assunti si rendono conto che le loro condizioni di lavoro sono quelle che ho detto prima
Allora
Per questo dicevo le forze del più grande e un po'più semplice perché
L'idea del pubblico dipendente l'idea dell'importanza dell'azione pubblica ancora era un'idea importante vide appunto che la pubblica amministrazione doveva essere il una pietra una delle pietre angolari su cui poggia le con l'economia del nostro Paese
Ecco su questo dobbiamo lavorare dobbiamo lavorare tanto non ma non deve lavorare soltanto il sindacato dell'ora che il sindacato devono lavorare i pubblici dipendenti ma dobbiamo lavorare noi gli opinion maker
Perché noi dobbiamo riuscire a rivoltare a dei centottanta gradi quest'idea che c'è nella pubblica opinione del fatto che i pubblici dipendenti io spesso e volentieri con gli per con i ragazzi che lavorano con me litigo perché loro dicono matte sembra giusto che quelle un pubblico dipendente guadagna mille cinquecento euro al mese un guadagno io
Di questo non è giusto e sacrosanto
Però quello che voglio dire l'idea nei giovani è che il Pubblico impiego pubblici dipendenti sono sorte di parassiti legati alla mammella dello Stato no non è così
I pubblici dipendenti fanno il loro lavoro lo farebbero molto meglio lo settimi posti in condizione di farlo molto meglio con una formazione continua con la strumentazione adeguata
Quello che va assolutamente rotto rotta è l'atteggiamento della politica rispetto al pubblico impiego e alla pubblica amministrazione
è importante quello che ha detto in merito
Allo scambio che c'è stato tra retribuzione responsabilità della dirigenza
Bisogna richiamare la dirigenza la propria responsabilità
Pongo in Natale in che
Come dire
Questo enorme divario che cioè di retribuzione credibili dirigenti pubblici e i lavoratori pubblici venga almeno colmato con l'assunzione di una vera e propria responsabilità cosa che oggi non c'è
Però questo sta tutto in mano alla politica
Stanno in farsi che le cose cambino
Non ci sono più di dieci anni che ci proviamo magari se ci provi al siamo tutti quanti insieme forse riusciremo a portare a casa il risultato
Grazie a tutti
Allora
Qua finisce al convegno
Adesso inizia cinque minuti di info sindacale
Allora il commissariamento della UIL Fpl
Non ha qualcuno dice allora ed hanno deciso di accorpare no no non sa non è questo non è assolutamente questo
Nella quella Fpl c'erano dei problemi di carattere organizzativo ma tutti interni erano quelle Fpl guardate non utilizzato il termine organizzative non amministrativo Fossa
Dei problemi di carattere organizzativo
Abbiamo posto la richiesta della soluzione nelle mani della dirigenza della guida Fpl non ha risposto come ci attendevamo che ci ha costretti a questo intervento di commissariamento commissariamento che ci saremmo può molto volentieri risparmiato perché già cenato un commissariamento di una regione importante
Questo porterà alla corpore