Presentazione dei volumi: "Il fascismo italiano. Storia e interpretazioni", a cura di Giulia Albanese e "Rethinking fascism. The Italian and German dictatorships" a cura di Andrea Di Michele e Filippo Focardi

Credo di essere vedere un banner accettate vi
Greci diretto
Buona sera tutte buona sera tutti questo pomeriggio per i giovani del Parri presentiamo due libri importanti sul fascismo
Non sono libri di circostanza cioè non sono stati suggeriti dall'anniversario della marcia su Roma e così via ma sono libri che tendono a un ripensamento complessivo
Del regime fascista italiano ed è fascismo come categoria interpretativa di una famiglia di di una serie di famiglie politiche che appunto noi chiamiamo
Fasciste genericamente
Ma che hanno punti di contatto ovviamente ma anche notevoli senza i figli sono liberi
I vari autori noi abbiamo qui i curatori particolare il in ordine di stampa il Primo libro quello curato da Giulia Albanese
Il fascismo italiano coro
Pubblicato da Carocci editore
Ed è un libro che ha una decina di contributi
Su vari aspetti del fascismo non solo la politica il regime in quanto tale ma anche la società e il rapporto regime società il secondo libro curato da Andrea Di Michele e Filippo Focardi
Coloro
è un libro in inglese rating timbri falsi va be Italian German diktat Doshi s'è anche questo un libro con numerosi Authority sono addirittura sei le le sezioni di questo libro che si concentra soprattutto sul fascismo italiano il nazionalsocialismo tedesco ma anche con una visione aperta agli alti regimi il tema pochissimo quindi io do subito la parola
Alle nove Sorrell un Screen Carmelo Bene
Dell'Istituto storico germanico di Roma
Che presenterà e libri porrà delle Ande vi è la vera con i nostri curatori invece che pare un'unica grande presentazione abbiamo preferito
Fare dei blocchi di discussione di domande su alcuni degli argomenti l'Unione che non riusciremo a Taniguchi perché sono lindi veramente molto ricchi
Veramente molto importanti ma credo che alla fine di questa ora di discussione riuscirete ad avere almeno un'idea delle tematiche trattate prego dell'URSS
Grazie Paolo buona sera tutta tutti sono molto lieto di corte partirà cala in questa aula senta trazione a questo dialogo con i tre i curatori di due volumi colletta nei che danno una sintesi una summa direi dello stato della delle ricette sul fascismo italiano nelle sue varia
Saggi dettatura
Nei due volumi si intitolò appunto abbiamo sentito Visentin fece esami
Sottotitolo è significativo Vezzani ad Angela vendetta invece s'i due curatori son presenti saluto sullo schermo unico interamente in inglese che aveva sulla base un convegno a Bolzano può promosso da varie istituzioni
E italo tedesca tra la torta a cui il volume contiene contributi di diciassette autori direi si a una serie di autori stranieri sono rappresentati almeno due generazioni anche gli storici e storiche l'editore ed egoista o in un bunker volume uscito nella collana in lingua inglese
L'FBK dell'Istituto Storico italo germanico di Trento
L'alto il libro curato da Giulia Albanese anche sarà presente sullo schermo la saluto si intitola e il fascismo italiano e anche qui il sottotitolo significativo storia e interpretazioni
Pubblicato con Carocci editore
Contiene i saggi di tredici autori
Diversi tutti specialisti nel loro campo come nel libro esenti fece saluta l'altro però più compatto direi sotto l'aspetto generazionale
Che si rifletta anche sulla suddivisione di Autori autrici il il fascismo italiano non racconta un'evoluzione con la logica ma organizzato per aree tematiche Giulia Albanese ha messo all'inizio del volume
In due saggi Di Matteo Millan sulla violenza fascista di Valeria de plano sulla violenza coloniale e imperiale
Mentre la violenza diciamo della seconda guerra mondiale viene raccontata dal fallimento del regime il punteggio nella popolazione dai bombardamenti nemici l'autrice Claudia Pandolfi
E in questa composizione non è casuale viene anche spiegato nelle conduzione Giulia Albanese in due volumi
Sono così ricchi di contenuti e anche diversi nella loro composizione tematica che è difficile trattarli non lasso di tempo così breve
Come questo pomeriggio comunque non vorrei in soprattutto poco pongo ai curatori alcune domande sull'impostazione nei rispettivi volumi su alcuni complessi tematici che mi sembrano fondamentali per il dibattito che alla base delle due pubblicazioni
Il il primo complessa tematico riguarda la dimensione internazionale
Transnazionale comparativa della Storia della storiografia sul fascismo un aspetto che è molto forte nel volume Visentin fece nella composizione del volume compare l'aspetto comparativo i saggi sono composti
Spesso comun un quadro come accoppia che affrontano una tematica simile dall'Italia fascista da un lato dalla Germania nazista dall'altro lato ma anche la anche per quanto riguarda l'approccio tematico la dimensione internazionale viene rivendicata nell'introduzione di Andrea Di Michele Di Filippo Focardi come una fonte di indagine costante e la prospettiva comparativa
Chi viene rappresentata nel volume conosciuto nei decenni Doro poi delle fasi di affioramento
Polverini dibattito al di fuori dei confini nazionali questa la citazione del dell'imputazione è stata sempre una forte spinta nella storiografia
Così non a caso povertà crea Paola che ancora fanno una copia transnazionale aprono emolumenti Panzani storiografici altri capitoli sull'architettura solidità autori sulla violenza respiravano un forte approccio comparativo ma fenomeni di Stuart quasi sono presenti pure
La domanda per me significa un allargamento del campo su tanti altri fascismi presenti Europa o addirittura al di fuori dei confini d'Europa
Oppure si è rivelata negli ultimi anni più innovativa una storia di relazioni entra ed esci
Oppure è sempre valida la ricerca di un membro cosiddetto minimo fascista
Oppure il punto di partenza debbono essere come viene detto a pagina due l'Italia Germania come modello altri movimenti fascisti Andrea Di Michele e Filippo Focardi parlo nell'introduzione di fascismo insomma era invece Enzo
Ma anche nel volume curato da Giulia Albanese in particolare ne passaggio della stessa Giulia alla fine del volume sul modello fascista all'estero compare questo perfetto diciamo perfetto di laboratorio politico del fascismo italiano definito da Julian danese un modello alternativo alle democrazie liberali in crisi con lo spettro della liquidazione lecito Giulia preoccupava la le classi dirigenti di mezza Europa quindi quale non questa è la mia domanda è curatori quale novità viene fuori da questi due approcci scelti
Mentre per comporre i saggi e volumi una una via italiana del fascismo è un caso dopo ce lo diciamo comparativo fortemente
Bilaterale italo-tedesco dall'altro lato quale significato a in questo tipo di approccio nella l'alleanza dell'Italia fascista con la Germania nazista
Ho notato che nel volume ostracismo italiano è il nome del dittatore tedesco compare il più delle volte nel saggio in Marco Porciani sull'antifascismo
Ecco vorrei porre questo l'importanza della dimensione comparativa interna il
Ai curatori cose ciò fosse prima prima Giulia
Si è
Grave voi l'URSS Giulia ai cinque minuti di tempo silenzi grazie Lawson è un piacere ringraziare società nazionale ed è un piacere essere qui con Eros in camera neanidi definendo Focardi
A discutere di questi temi effettivamente diciamo io penso che a partire dagli anni novanta ma con più forza degli anni più recenti sia diventato ormai posto impossibile pensare parlare di fascismo
Italiano o più di qualsiasi altro fascismo senza tenere presente una dimensione comparata transnazionale diciamo soprattutto comparate transnazionale di questo fenomeno
E da questo punto di vista diciamo questo è un procedimento che in realtà io ritengo sicuramente per la storia contemporanea
è uno dei procedimenti principali per riuscire a capire le specificità
Ma anche gli elementi di novità discontinuità presenti non lo si può fare a partire da un singolo caso la comprensione di questi fenomeni richiede chiaramente uno sguardo uno sguardo più ampio
Nello specifico per quanto riguarda il fascismo italiano però io ritengo che questa attenzione alla dimensione transnazionale comparata degli ultimi trent'anni diciamo abbia tenuto meno in mente di quanto sarebbe stato necessario sarebbe necessario
Esperienza specifica del fascismo italiano come modello e come punto di riferimento per altre esperienze europee e globali
Non voglio dire ovviamente che dice la stessa parola fascismo fa pensare fascismo italiano
Però questa dimensione questa importanza del modello fascista italiano è stato studiato per casi singoli e quindi dimensioni bilaterale soprattutto e quindi guardando al modo in cui il fascismo italiano aveva influenzato una specifica esperienza di fascismo uno specifico movimento fascista ma è stato diciamo sottovalutato il ruolo internazionale anche globale del fascismo italiano nel cambiare le prospettive politiche di un ventennio comunque diciamo de di un ventennio e in particolare a me sembra è stato ha sottovalutato l'impatto di questa esperienza nelle primo decennio di vita il fascismo sia dagli stranieri negli anni venti anni Venti che anche dei principali storici
Del fascismo e della sua dimensione europea e internazionale sono stati diciamo considerati non così specificamente rilevanti nella definire una rilevanza di questo fenomeno italiano all'estero allora
Diciamo da questo punto di vista questo volume si propone si è proposto l'obiettivo da una parte di inserire e diciamo l'evoluzione cioè riguardare alcuni temi fondamentali per la comprensione del fascismo e di inserirli
Descriverli in una dimensione che era una dimensione italiana ma che teneva presente una dimensione almeno europea
Dei fenomeni descritti e dall'altra parte però si è posta il problema di mettere l'accento su quanto questa esperienza italiana nelle caratteristiche fondamentali che sono state enucleate
A trasformato la il dibattito politico ma anche le istituzioni politiche dell'Europa di quegli stessi anni
Il microfono Paolo
Il grazie Giulia Andrea Filippo chi di voi risponde
Rispondo io Filippo va bene
C'eravamo accordati così per dividerci un attimino visto che i tempi sono piuttosto contingentati allora per ringraziamento rapidissimo anche da parte mia ovviamente al all'Istituto nazionale pare e all'URSS per la sua
Letture la sua analisi la sua introduzione ecco faccio proprio riferimento a quanto diceva all'inizio non ce l'ha questi in questi trentenni quando sono presenti il tema della comparazione il tema di una lettura più transnazionale il tema invece della ricerca diciamo della definizione di un concetto di fascismo
E di una tassonomia di questo minimo fascista Chechi si può che si che si deve rinvenire nei movimenti nei movimenti soprattutto ovviamente tra le due guerre
Ecco io direi che ovviamente al centro di questo volume c'era comparazione tra i due regimi quello italiano e quello tedesco e visti come appunto gli unici due regimi ovviamente fascisti in quanto che che giungono al potere che hanno la forza di giungere al potere e prima della guerra della guerra mondiale
Però in realtà all'interno del volume queste Praga impostazioni diciamo così che Sky richiama Toulouse e si ritrovano tutte perché le ritroviamo partendo ad esempio dalla dalla ricerca di una definizione partendo dalla fine proprio del volume se andiamo a vedere stabilirono di Roger Griffin che si concentra proprio su una definizione di fascismo
Applicata cosa a alla l'impossibilità di utilizzare la categoria di fascismo oggi no perché l'ultima parte del volume dedicata al tema dei movimenti estrema destra fascisti neofascisti per molti e quindi c'è questo sforzo di definizione che è molto forte soprattutto finito nelle scienze sociali Eurogen griffe da questo punto di vista è un uno dei milioni esponenti in questa in questa direzione che cerca di definire questa in questa categoria di fascismo si concentra sulla possibilità o meno di definire questa categoria per capire se la categoria del fascismo delle delle guerre e ancora applicabile Poggi e Louise appunto insiste molto su questa questa definizione di ultra nazionalismo con finalità di rigenerazione palingenetiche della Società
Però molto forte all'interno del libro
Ovviamente il tema della comparazione e la comparazione applicata incentrata sui casi tedesco e italiano come dicevo prima e questo approccio lo si ritrova molto forte ad esempio nel nel nello scritto tende la fuoriuscita sì presente qui ma possiamo dire boh presente in tutta la sua sudore lavoro storiografico recentemente uscito proprio tiella il libro L'ombra del Duce
Appunto di circa e cioè quest'idea interpretativa forte secondo cui soltanto i grigi limitatamente Visco possono considerarsi propriamente fascisti che l'utilità del fascismo italiano da un punto di vista della lettura della categoria e cioè la ragionare non tanto su una categoria astratta partendo da una definizione di carattere teorico come magari invece fa più
Griffin e li fanno le scienze sociali e quindi sulla base di un elenco di caratteristiche che in maniera magari anche un po'forzare l'arbitraria si considerano necessarie per poter definire un regime quanto fascista
Ma partire tra i caratteri concorrenti l'azione concreta dell'esempio italiano
Visto come precursore e quindi partire dalla prassi sostanzialmente partire dall'azione concreta più che dall'ideologia e da questo punto di vista poi impostare un'analisi di tipo appunto comparativo e sulla comparazione dei due regimi
Se ho ancora un attimo di tempo mi sembra mi sembra importante sottolineare come non sia nel corso diciamo del dei decenni scorsi nella Storia della storiografia non sia un elemento banale
Cioè è un elemento che molto spesso è stato messo da parte sua la comparazione tra i due casi italiano e tedesco in molti casi è stato assolutamente che rifiutata no sia da parte della struttura sia tedesca
Nel sottolineare l'unicità del del nazismo e quindi nel temere che mette in mi medicarlo compararlo con il con il fascismo italiano potesse quasi diminuirne diciamo così la radicalità la brutalità la disumanità
Ma anche da parte italiana se pensiamo storici da De Felice in poi moltissimi hanno assolutamente messo al centro della loro analisi l'impossibilità di questa comparazione quindi un po'anche il senso di questo libro è stato proprio questo invece mentre al centro l'utilità e la necessità di lavorare molto sulla comparazione in particolare sui due casi italiano e tedesco
Grazie grazie nel ridiamo la parola all'unzione per
Un ampio intervento sei grazie o molto apprezzato questo approccio diciamo così loro pluralistico cent'che distinti esistite si distingue moltissimo tale tale vecchie Vattani i alcuni decenni fa praticamente venne rivendicato un unico approccio alla verità e qui siamo oltre a tra o o entrato nel dibattito
Che ha condizionato la storia finirà Aniello prima prima della caduta del Muro trovo ha molto molto importante anche di deve vedere alcuni Autori tra i più importanti che hanno contribuito alla alla teoria del fascismo ad un punta l'approccio comparatistico
Partendo da i due modelli
Tra i due movimenti
Gli unici che da soli sono riusciti
A diventare dei geni quindi l'Italia fascista come modello iniziale Mussolini colpevole fascista poi quella nazista credo che perciò il volume
è molto molto importante credo un un dibattito italiano anche un buon contributo al pluralismo del del degli approcci
Quello che
Anche il condizionamento dall'attualità viene tematizzato al nel nel volume curato da Giulio Albanese il rinascere di di in movimenti di estrema destra che si rifanno parta il modello storico
Al quale abbiamo sentito andiamo in un'intera sezione
Del volume risente in francese
Però trovato particolarmente interessante
Che anche il la rivendicazione volume di Giugliano di ognuno nuovo talkshow anche alla storiografia del fascismo che che
Che vuole superare un po'
No le vecchie suddivisioni e nell'introduzione possiamo leggere che negli ultimi trent'anni la migliore storiografia sul fascismo sia in divisa esenzioni Zannoni punti di vista in due campi
Da una parte chi si è concentrato su progetto del regime fascista sulla sua cultura sulla sua capacità di dare forma a un progetto totalitario l'altra invece chi ha indagato la ricezione di questo progetto che fu o il Von Arx la mano bucò il funzionamento delle istituzioni ridimensionando molto la portata all'efficacia la penetrazione del fascismo nel Paese
Se la rivendicazione appunto del che ora nel volume gli autori stirava mostrare come queste due coste IVA debbano essere integrate per offrire un quadro dettagliato del fascismo
Per coglierne appieno le capacità di trasformazione rosone della società della politica e delle istituzioni
Per riflettere sulla complessità delle differenti forme di ricezione accomodamento che sostengo che la società italiana qui al fascismo nel suo progetto politico il solletico articolazione del tempo di questi atteggiamenti
Ho trovato di cui anche una consonanza
Con
Con l'approccio di di Paul Conan saggio nell'altro volume
Che rivendica interiori di andare oltre i dibattito eccedente quindi andare di Jorgensen se sta questo è il titolo del saggio dove praticamente
Cioè riprende la la nota tesi di Renzo De Felice
Critica
Anche una sorta di affetto del calcio tra negli anni novanta che abbia permesso qualche modo di vedere soprattutto gli aspetti culturali del fascismo cioè e con
Scriva un po'in maniera molto ironica
E e cito dal volume si rendesse devo dire di Angelo oggi ideologico sfollati no trimestri
Ponete sua sulle leggi pensa anche alle sedici dei a ex ante essa risponde a Mangano piatti treccia quando a Forest preciso modenese verseremo splende nel recinto
Pensavo tutto quello che nel lato nel settore della coltura è stato il elogiato come moderno con
Ciò con anticipazione Dion
Futuro modelli cioè di modernismo e questo
Questa critica di un avvenimento del passato fascista
Porta la questione del rapporto tra fascismo e società civile
Un tema particolarmente forte nel volume a cura di Giulia con saggi appositi su e non ha neanche scontati diciamo su cittadinanza
Su modernità economia eccita Campania la relazione
Mentre avete inchiesta francese compare l'importanza della rappresentazione in particolare quella del lascito del retaggio architettonico architettonico dei due origini una nazista e fascista
Per quanto riguarda la la questione della della comunità dalla forza mai Charles per identità della presa di massa della coesione
Quali differenze me vengono tra il caso italiano e quello tedesco qual è il ruolo in ciò band dittatori che vengono messi molto in risalto del volume dei sentimenti francese ma non altrettanto in quello sul fascismo italiano abbiamo quei due approcci direi sì quale influenza ha avuto la rappresentazione Abubakar visti granitica per il fascismo
Se al alla luce anche del della critica di tipo ancora
Questo sarebbe un po'alla domanda
Senta dai curatori dai modi bene grazie russe io invertirei l'ordine delle risposte quindi darei prima la parola simili poco Carpi e poi aggiunge albanense
Sì grazie tanto sono tanti occulte ringrazio naturalmente l'istituto per questa opportunità Lucia le sollecitazioni che ci sta facendo specchio innanzitutto partire dalla dal saggio di occorre è molto importante perché lui critica si non certo punto di vista calcio alterna alcune o meglio mette in evidenza i rischi quest'approccio ma anche i suoi meriti
Perché grazie ad esempio le opere di di Gentile che il il dibattito sul fascismo italiano è stato riportato negli ultimi vent'anni non nel mainstream degli studi storici località europee e lo stesso col coniugare contributi molto importanti
Parlando proprio della del Welfare visite luci perché è un concetto che andrebbe discusso più a fondo l'Italia
Le dittature modello improbabili leggine novecento sono delle dittature del welfare e hanno in mano nelle politiche sociali e una politica sociale questa andrebbe è un discorso andrebbe sviluppato per anche in funzione di come dire
Forse contrastare c'è Moorgate diciamo della del fascismo fa tante cose buone no quindi un approccio storiografico scientifico inquadrare questo questi asset e dicevo nel a un certo momento si pone la questione luce giustamente costano ma davvero in che misura l'ideologia del fascismo penetrato urbane penetrano nel cuore e nella mente degli italiani cose realtà così dopo raffigurazione
E sottolinea soprattutto limiti della propaganda Riley de la fabbrica del consenso sono impostando una prima riflessione sulla dinamica centro periferia una cosa e quello anzi avviene a Roma né farà piazza Venezia un'altra cosa la percezione del fascismo l'esperienza del fascismo e le periferie
E l'esperienza concreta e gli italiani fanno sulla loro pelle dove il regime fascista al regime caratterizzato da un altissimo tasso di corruzione e clientelismo secondo corner e quindi sulla base di questo non mette in dubbio l'immagine consenso di massa fascismo qui direi che è interessante è un po'prendo l'altra parte la tua domanda cioè ruolo dei dei dittatori il ruolo in particolare il Mussolini che al centro sia dell'analisi ci riporta a scendere che fa una una riflessione sulla relazione fra Hitler e Mussolini penetrante attori sia nel saggio di Richard Bosworth
E si pone una domanda diciamo come mai così tanti italiani sono a attaccate secondo ancora attaccati all'immagine del Duce
E e quindi c'è una una riflessione sulla sull'efficacia in qualche modo del del Duce il cito con suo carisma compensa i limiti della macchinetta e il regime e quindi il ruolo di Mussolini nel un proporzione colpire i cuori e le menti degli italiani per i cuori e le menti degli italiani che punto con dubbi mette in dubbio che sono stati pronti
A recepire passivamente la propaganda fascista probabilmente ha ragione ma c'è anche un ruolo di Mussolini invece esercita un fascino allungo se il cuore Superman perdita quindi ponte qui c'è una sorta di dinamica l'interazione di dialettica fra queste due dimensioni e sono presente appunto ampiamente presenti nel nel nei saggi che ho citato nel volume rating il fascismo
E ecco io mi fermerei qua perché non voglio rubare spazio aggiungendo nelle sul volume insomma queste superstite ci sono dei saggi un uomo
Sì grazie
Allora a me sembra diciamo ne siamo ancora di fronte a una storiografia molto
Paralizzata per molti aspetti sulla questione del consenso
E sulla questione del rapporto alla società italiana del fascismo cioè c'è una parte della storiografia che appunto accentua questa esperienza totalitaria e accentua il ruolo del Progetto fascista
E quindi diciamo identifica con questo progetto una valutazione complessiva del regime
E c'è una parte della storiografia che invece appunto mette in discussione la la capacità di presa di questo progetto e in qualche modo diciamo restringe la sua capacità di
Di parlare e di essere di essere accettata pienamente alla società italiana
Allora queste sono due visioni diciamo anche una rappresentazione forse un po'manichea però e di fatto se tirchi attraversi convegni che sono stati fatti in questi ultimi settimane sul fascismo potrà vedere facilmente diciamo da una parte anche linfa attizzare un ruolo della classe dirigente fascista rispetta una società italiana che il fuoco che diciamo senza quella classe dirigente fascista forse non si potrebbe non definire completamente fascista
E chi invece sottolinea una fascisti trazione che eticamente avvenuta
Nelle classi né diciamo del Complesso della classe dirigente di questo di questo Paese
Però io ho la sensazione che a partire da questo il volume che ho curato ma diciamo non sono autrice di saggi e mi piacerebbe che ci fossero qui anche gli autori a parlarne e riesca a proporre delle vie d'uscita rispetta questa attenzione no
E e quindi ha e le diciamo a spiegarci da una parte perché questo progetto totalitario diciamo non è fino in fondo capace di entrare in tutti i gangli e la società
Ma dall'altra parte anche perché la società italiana sostanzialmente e accetta sostiene che si fa carico di questo progetto per un ventennio
E diciamo e anche oltre perché sappiamo bene che con questo dobbiamo fare i conti che per quanto minoritaria una parte la società italiana continua a a a considerare che pezzi di quel progetto fossero accettabili o che pezzi di quel regime
Possano potessero e possano essere guardati antico Nostalgia no a me pare che la storiografia su questo possa posso trovare il modo di fare i gesti il Corriere la partire da questa considerazione
Io trovo che particolarmente significativi siano state per da questo punto di vista i saggi di Roberta per perché si pone il tema di come il fascismo italiano cerca di costruire una cittadinanza fascista
E quindi di fare identificare il termine italianità il fascismo
è una questione che dal punto di vista così culturale è stata apposta plurime volte ma che Roberta guarda attraverso il prisma della cittadinanza che ci fa vedere diciamo in che modo
Il fascismo coach attorno agli italiani un'idea di cittadinanza escludendo pienamente da questa diciamo dal riconoscimento come cittadini in fasi diverse con una progressione
Interi pezzi della società italiana
L'altro saggio significativo da questo punto di vista mi pare o questi soldi questa di significativi poi alcune altre cose si potrebbero trovare altrove è saggio sullo stato sociale Ilaria Pavan perché è ostaggio in cui appunto ci mostra
Questa questione fondamentale di come appunto le dittature fasciste costruiscono
Un un sostegno delle società in cui governa no anche attraverso se non soprattutto attraverso i sistemi di welfare ma ce lo mostra anche come questi sistemi del welfare vadano a loro volta a costruire un certo tipo di società
A a includere o escludere determinati gruppi e quindi a costruire diciamo sostegno soprattutto in alcune categorie in alcuni gruppi ma anche a trasformare la società italiano l'ultimo saggio che vorrei citare a questo proposito che mi sembra lo stesso significativo diciamo di questo tentativo di fare dei conti
Siamo con una questione diciamo problematica e sulla valutazione che deve essere forzatamente articolata di un regime durato vent'anni è quello di Alessio Gagliardi in cui si parla di propaganda
E in cui diciamo si prende in conto non soltanto la propaganda attiva politica fatta dal regime di cui ormai sappiamo molto ma si considera il ruolo specifico che all'interno di quel progetto
Può avere la cultura di massa di intrattenimento come funzione diciamo di un di un discorso che va a rafforzare la propaganda politica e che non si pone come elemento di contrasto rispetto a quella propaganda politica
E questo secondo me ci aiutano a capire e a spiegare qualcosa di più sul fatto sul sui molteplici modi in cui si poteva si poteva essere fascisti
Nell'Italia del Ventennio
Grazie grazie Giulia Luxe e la parola per l'ultimo blocco sì grazie questioni
Il sito e messaggi sono ecco trenta saggi praticamente e sono talmente importanti che potremmo discutere sul ciascun singolo a San Giorgio credo è un'alleanza non sarebbe assolutamente sprecato da onora se dedicassimo allora nel nostro tempo a questo qui so vogliamo sui su tanti sagge interessanti innovativi importanti quello che viene fuori ha sottolineato anche Giulia ma a mio avviso una visione manichea della società che viene creata dal fascismo appunto con tante esclusioni e tante restrizioni coercizioni ho trovato interessante l'annotazione
Nel saggio di io a sua se sulla vita quotidiana
Che racconta un mese episodio dalle della Torino del del giugno del quarantatré un osservatore che contava incivili borghesi proprio soprattutto che passavano per le strade e non notava annotava
Che i due terzi non portava il distintivo del partito fascista
Quindi si vede già uno sgretolamento da questi numeri della della società o una non presa Congo con non consenso comunque
Altrettanto e interessante
Ho trovato
E la discussione all'interno del volume sentenza è scesa tra Krone Botswana che in qualche modo discutono sulle sulle vittime provocate
Dal regime fascista non si tratta proprio di ondivaghi dico di poco conto posa parlare di circa un milione ricorda più Biondi mezzo milione
Quindi ho trovato particolarmente e importante di
Di future vincente anche che approfondiscano questi aspetti per la violenza anche se tendenti chiaro che aveva violenza non era soltanto la violenza letale che portava la morte del ma anche
Nella altri tipi di violenza che tenevano sotto controllo
La la società italiana sotto il fascismo però vorrei tornare alla questione dell'importanza della violenza della della guerra
Cosa che
Una particolare espressione della violenza un particolare occasione ad esercitare la violenza come tra l'altro anche nel nelle guerre civili o nella nel periodo del fascismo agrario della presa del potere di potere
Però la guerra quale cioè quale cesure
Sono infinite nel regime fascista se confrontiamo confrontiamoci con le guerre fasciste c'è nel caso italiano una linea di divisione tra un primo fascismo e uno secondo cerco non che coinciderebbe un pochino anche con gli anni del consenso definiti da Renzo De Felice da ventinove trentaquattro
C'è un con poi con un decennio di guerra dal dal mille novecentotrentacinque poi caratterizzato da uno scivolamento del regime verso la nefasta influenza nazista in particolare con le leggi razziste e con l'alleanza italo-tedesca
O siamo piuttosto di fronte ad un esercitazione del del una una quantità della della violenza fascista
Il Ferento nota quella nazista come via italiana diciamo al al fascismo e all'esercitazione potere
Ene darei la parola Giulia per prima coi nono Filippone Andrea
Se grazie allora questa è una violenza senza alcuna non è che mi sta molto molto a cuore
E trovo che il saggio di Matteo Millan nel volume sia veramente un saggio esemplare nella riflettere e discutere di una serie di problemi che riguardano appunto il ruolo della violenza nel fascismo
Ora da questo punto di vista io appunto nella sintesi credetemi è richiesta in questa circostanza direi tre cose
Allora la prima e che esistono sicuramente salti e discontinuità nella storia la violenza del fascismo però esistono anche continuità allora e cento che i contesti cambiano profondamente l'Italia e l'Europa del posto ventinove non è la stessa cosa dell'Italia del ventiquattro trentaquattro
Ma sicuramente la violenza squadrista è un tratto diciamo di continuità nell'esperienza fascista che cosa voglio dire voglio dire che ovviamente quella violenza squadrista ha un'intensità e delle modalità e un'azione più fitta in alcuni periodi sicuramente questi periodi sono quelli legati alle origini e i primi anni della dita del regime e per poi ritornare diciamo con una certa forza
Nel quarantatré quarantacinque ma la violenza squadrista è un modello d'azione è un modello d'azione che permane durante la storia del regime noi diciamo possiamo fare in conti solo fino a un certo punto con questa violenza squadrista negli anni del regime per questioni di mancanza di fonti per il fatto che dobbiamo affidarci alle memorie personali che tutta un'altra serie di cose però vediamo che questa violenza a diciamo a dei ritorni lo vediamo negli squadristi che sono posti al confino
Durante il regime e delle per diciamo
Limitarne o o la violenza o per dimostrare una distanza che forse nella realtà non è così ampia lo vediamo nella riproporsi di modalità squadriste anche diciamo nelle guerre coloniali presenti eccetera
Dopodiché esiste ovviamente la guerra che è un'altra cosa anche se fino a un certo punto fino a un certo punto perché come dicevo possiamo vedere che il modello della violenza squadrista ha una sua permanenza sia pure in modalità forme virulenza diversa
Anche nell'esperienza etiopica e forse anche quella libica
E che la presenza di ex squadristi milizia volontaria
I fronti etiopici spagnolo che centra della guerra condiziona anche le forme della guerra e quindi da questo punto di vista a me sembra che la questione sia significativa
L'altra questione con cui vorrei fare i conti è questa questione della guerra perché diciamo
Effettivamente noi abbiamo una fase di guerra che comincia con l'impresa etiopica si va avanti sostanzialmente fino alla seconda guerra mondiale però andiamo all'
Ungo sottovalutato nella storiografia italiana se non quella specifica diciamo dedicata alle colonie
La l'impresa di riconquista diciamo della della Libia nel corso degli anni Venti e forse abbiamo anche sottovalutato il progetto diciamo fascista di società e anche di costruzione di un primato italiano che in implicava forzosamente diciamo anche il ricorso alla guerra da questo punto di vista io trovo che il saggio di Claudia Baldoni
Sì è molto significativo perché attraverso l'analisi delle dei bombardamenti del ruolo dei bombardamenti alla società italiana ma anche del del pensiero sui bombardamenti da parte del regime
C'è vostra come diciamo l'ipotesi di una guerra sia molto presente nel regime italiana fino alla metà degli anni Venti
E e quindi diciamo da questo punto di vista io penserei che piuttosto che guardare all'influenza nazista quello che dovremmo guardare al modo in cui diciamo l'ascesa al potere del nazismo cambia le condizioni di rapporto all'interno della comunità internazionale europea aprendo uno spazio diciamo di realizzazione di un ipotesi diciamo di primato italiano comunque di presenza italiana
Nelle nelle nello scacchiere europeo e globale che precedentemente non era possibile e quindi da questo punto di vista sicuramente c'è diciamo ma questo possiamo possono dire sono sicuramente meglio di me Andreani Filippo
Un Effetto diciamo di dialogo no tra rientra nelle pratiche di queste due dittature ma c'è anche un progetto autonomo dell'Italia che va in una certa direzione
Per cui diciamo da questo punto di vista se diciamo io non è infatti Zerai troppo il tema dell'influenza del nazismo quanto piuttosto quello del dialogo tra queste due dittature che mi sembra più pertinente anche per spiegare alcune alcune scelte e alcune pratiche della Germania nazista
Microfono occorsero Paolo Rossi
Grazie e Giulia a lei la parola Filippo abbiano ancora dieci minuti pecorino a rifondere Ducrot molto breve Giulia al
Qua una grinza molto molto bene la questione dell'avvio nell'uso la violenza della violenza fascista concordo con le osservazioni affatto
Biglietto a ricordare nel volume ecco abbiamo curato come Andrea imprecisa non c'è un bel saggio di Amedeo Osti Guerrazzi su questo slogan violenza fascista e poi
Ecco mi sentirei di fare magari una una riflessione in più cioè
Giuliani molto bene della ruolo fondamentale e centrale della violenza squadrista nella nell'avvento al potere come strumento di eliminazione da pensare riunioni fallimento code fascismo così come c'è una violenza usato minacciata contro il dissenso interno che un elemento utile no alla fascismo per mantenersi in sella e poi c'è non c'è la fase sa venne edificata all'inizio degli anni trenta cioè l'inizio delle guerre fasciste per la creazione dell'impero fascista e un progetto insomma eccetera qui
Ecco qui secondo me la ripresa dell'affare sul
Su quello fallimento finale della pedagogia fascista
Perché il fascismo cerca di creare appunto un popolo guerriero
Perché essa per essere all'altezza del suo Croce
E imperiale
Questo popolo guerriero però soprattutto al momento della prova suprema cioè la seconda guerra mondiale non si manifesta infondatezza
Perché ci sono espressioni notte il ripetuto di Mussolini disprezzo verso l'Italia
Evitiamo poco napoletani un popolo di mandolinista la sua nipotina Alessandra napoletani perbene scusami la battuta
Quindi perché e che è davvero così tanto parrebbe di sì almeno agli occhi di Mussolini lui non è riuscito a creare questo popolo guerriero
Gli italiani a finita la guerra rivendicano un loro me però il fatto di non essere state alla
Elisa dei disegni marziali del fascismo la rivendicazione dell'avo italiano noi in termini positivi non sono quelle abbiamo aiutato gli ebrei siamo quelli che abbiamo abbiamo difeso gli oppressi anche in paesi abbiamo occupato e questo è un'etica
Opposta alle cameriera del fascismo
E l'Italia uscita dalla guerra rivendica
Alla forse dovremmo anche misurare fino fino a che punto effettivamente è stato così però forse ringhiare comparativa con la con quello che avviene nella Germania nazista effettivamente cioè un'esperienza molto diversa
Insomma la Germania usando strumenti sono anche anche qui c'è chi viste anche le condizioni in cui si trova l'attacco l'armata russa eccetera eccetera dimostrano quella è una tenuta molto più nasce
Dei predestinati sul campo di battaglia Daniele non è sempre così ma in generale dalle fare arrivare spetta all'Italia quindi ecco quello che mi sembra possedeva un elemento di riflessione è alla fine il
I del del progetto di pedagogia fascista per creare un nuovo l'uomo nuovo italiano che appunto doveva avere anche nella come dire dimestichezza se non facilitare l'uso della della violenza
Non so Andrea ancora o agli Andrea la parola finale ma cosa rapidissima io sono molto d'accordo con quello che diceva Giulio sulla questione della violenza
E sul fatto che come dire il progetto di un uso di questa violenza ultimamente così come tanti altri fattori del regime fascista e si modificano si modificano continuamente sono legati anche la modificazione del contesto quindi da questo punto di vista un approccio transnazionale se vogliamo
Quindi il come dire influenza si reciproco dei delle dittature d'ispirazione reciproca il fatto che a partire dal trentatré ci sia un regime come quello nazista ovviamente
Come dire alzando l'asticella come anzi meglio abbassa l'asticella della della violenza e quindi di le cose diventano possibili no e diventa possibile immaginare praticare un livello di violenza che fino a prima non uno non si era praticato insomma il fatto che già nel trentatré un mese dopo l'avvento al al potere di Citera si creino all'interno del della Germania dei campi di concentramento in cui finiscono decine di migliaia di oppositori politici cioè il livello della violenza
Conosce un salto di qualità e quindi sia un meccanismo spirale per cui sono assolutamente d'accordo sul fatto che ci sono momenti diversi della violenza la violenza fascista è un elemento centrale
Fin dall'inizio prima della presa del potere ovviamente ed è determinante nel consentire la presa del potere
Però questo uso della violenza continua ridisegna arse modificarsi a seconda del contesto internazionale che da questo punto di vista l'avvento del nazismo nel nel trentatré e sicuramente un elemento centrale
Grazie a un uso insomma di CAI tre minuti di tempo ancora per poi grazie qualche osservazione finale oltre a quella di leggere i libri attenta mentre tutti i saggi che meritano da Verona con la lettura densa non l'ha potuta a me sembra anche vedendo il capitolo la sezione sta un francese un nel le volevo
Curato Santandrea Filippo con i monumenti fascisti anche in Alto Adige per esempio che il fascismo sia molto di più io cito che spetta al nazismo a creare
Un uno stato cioè con un impero millenario nella memoria
Cioè nel senso che la propaganda fascista il mitico riunito creato il mito riduce e il pensiero vola sopra la spalla di ecco agguati indie dei tenta il quindi tutta questa mitizzazione del regime con le presunte cose buone eccetera eccetera a vuoto
Una un lascito che così forte un'impronta così forte quasi più forte
Sul dopoguerra che non sono i contemporanei che erano esposti alla violenza e alla coercizione in quel senso la Holland
Cioè RAI millenario in Germania cade e non distruzione totale la catastròfa totale e così totale che non c'è più una seria possibilità di di fare sia quel modello e questo in Italia non è avvenuto altrettanto il il ventennio quindi in quel senso
è stato creato un mangime o un mito più duraturo però una mia riflessione certamente discutere
Bene grazie sono solo alcuni spunti al punto di libri molto ricchi
Speriamo di poterci tornare sopra magari con una giornata di studio un seminario perché varrebbe la pena effettivamente di fare riflessioni più approfondite noi dobbiamo chiudere perché la non sa ora è passata ringrazio
Tutti coloro che hanno partecipato all'utilità merende
Curatori Andrea Di Michele e Filippo Focardi Giulio Albanese e utili assolta attrici e li ascolta di arrivederci e buona serata di vedere buonasera sì