Afghanistan il futuro negato

Buon pomeriggio vogliamo iniziare abbiamo siamo totalmente in regola con diciassette minuti solo di ritardo rispetto all'orario
Rispetto a come si era prospettata la giornata con il treno della viceministra con ritardo enorme e invece sembra che riusciremo a contenere i ritardi eccoli che arrivano
Vi spiego spiego anche alle persone sedute che per per permettere alle persone di parlare togliendosi la mascherina e tutto io chiamerò io sto sono Lisa Clark vi presento e sono qui a fare la moderatrice anche se non sono affatto moderata normalmente però Molde petrolio altri e chiamerò di volta in volta una persona parlare così che ci saranno gli ampi spazi da potersi togliere le mascherine
C'è scritto nel mio programma che dovrà introdurre non credo che sia necessario presento me stessa Lisa Clark e per un certo periodo insieme ad Emanuele Giordana
Sono stata la Lacco coordinatrice del progetto gamma quando ci occupavamo
Dei della parte più progettuale in riferimento
C'è qualcosa che non va
Del progetto della monitoraggio delle organizzazioni di società civile in Afghanistan
Con il lavoro principalmente di Giuliano Battiston anche lui lo sentirete dopo e e poi con il sogno un miraggio della costruzione
Di una casa della società civile a Kabul che non siamo riusciti mai a completare ma che comunque rimane nel libro dei sogni di Manuele Di sicuro ma forse anche di tutti noi
Era un Progetto che ci ha permesso di conoscere sempre grazie a un lavoro di ricerca di Giuliano e di altri un ampia
Diversità di organizzazione di dieci società civile afgane di cui non non non conoscevamo l'esistenza noi italiani io perlomeno poiché non conoscevo ha fatto la spia amministra e di questo devo qui ringraziare sia Giuliano che Emanuele soprattutto per avermi permesso di fare questa esperienza di alcuni anni
Ecco dicevo che il mio compito non è introdurre il pomeriggio ma di dare il benvenuto a tutti voi vorrei solo ricordare un un momento che mi ha molto colpito a Kabul quando ho conosciuto una giovane donna che era avvocata
Non aveva nemmeno trent'anni e quando le ho chiesto come era nata questa sua voglia di notare per la giustizia in questo ed era diventato il giurista aveva contribuito anche la scrittura della Costituzione premi ha detto stai
Noi eravamo profughi in un campo profughi delle Nazioni Unite dove fin da piccoli ci hanno fatto leggere studiare la Dichiarazione universale dei diritti umani
E qui si pone mi è entrato dentro e quando con la mia famiglia siamo ritornati a Kabul perché la situazione era cosiddetta normalizzata
Io ero determinata deciso a portare avanti tutto quello che aveva condizionato la mia infanzia che mi aveva impressionato tanto nell'infanzia e quindi eccomi qua adesso io non so dove sia
Queste giovane donna maremmana donna straordinaria spero in futuro di uscire ricompattarsi ma ecco vorrei cominciare a presso perché abbiamo tantissimo tempo e chiamerei subito Katia Malatesta del Forum trentino per la pace e i diritti umani di cui abbiamo appena celebrato il trentennale e e cattiva ci si insieme tra l'altro sui
Scatti attenti
Accendere si è cacci
Grazie Lisa grazie evidentemente gli organizzatori a tutti i partecipanti e relatori di questa giornata crediamo che sia un privilegio che venga spietata nella nostra città rientro
Ma per dare il senso di questa ringraziamento che non è sono rituale tutt'altro Matrei partire da una notizia che poi sembrare laterale ma a mio modo di vedere non l'onere non Lehane affatto
Lo scorso nove novembre il sito di notizie deadline raccoglie punta a annunciato in esclusiva che la Universal Pictures acquistato i diritti e catalizza getta di un film ancora senza quantità era che sarà dedicato all'evacuazione dall'Afghanistan talaltra punta con due volti noti dello star system hollywoodiano a come ci ha raccontato netta una giornata di bene tutto sommato la notizia potrebbe sembrare papà rilevante ma è stata detta anche che la storia sarà inserita rata
Assurde membri dell'ex forze speciali americane che tornano in Afghanistan Pechino fa evacuare quindi per aiutare famiglia alleati lasciati indietro durante l'evacuazione
Ecco come è stato notato da sono passati poco più di tre metri e dal ritiro dalla partenza dell'ultimo soldato statunitense dall'Afghanistan
E per il mese il sono pochissimi per lo sviluppo di una proposta cinematografica per coinvolgere anche degli attori di successo
No evidentemente ha ritenuto opportuno dare una risposta anche cinematografica al clamore suscitato in tutto il mondo dal ritiro dei soldati americani dall'Afghanistan e è una pagina assolutamente ingloriosa folle del ritiro delle truppe americane ma Olli Buttapietra quanto ci è dato di sapere ancora una volta invece sceglie di presentarci con me
Io stavo mai disposti al sacrificio dei soldati statunitensi Bianchi ecco per inciso così come in innumerevoli altre occasioni fine riconosciamo tumulti ecco mi limito a citare l'onestà tu vai votata ambientato sulle montagne afgane protagoniste un gruppo di linea difensiva resta un film che termina con un'infelice missina versione della canzone di chi era liberi ed Badawi Kandahar cantata da Peter Gabriel
Ecco qui sta il tipo di reato di rappresentazione che dopo vent'anni ogni devo da continua Fattorini e facile
Non solo queste molte cose sono cambiate però ancora e ci confrontiamo con questo tipo di Napa azioni ENI e rappresentazioni
E allora per questo ritengo che una giornata come questa sia un'occasione di conoscenza
E anche delle contraddizioni della complessità di un contesto assolutamente fondamentale ma non solo tante trasformazioni si sono verificate in questi vent'anni umane inequivocabilmente positiva
In questi vent'anni sono fiorite tante esperienze di testate soprattutto on line che ci assicurano una buona informazione che diffondono efficacemente la cultura della pace
E quindi il ringraziamento agli organizzatori di questo pomeriggio evidentemente doppio per questa conferenza ma anche per il loro odore lavora quotidianamente feriscono punta tutti i giornalisti della stampa e dei conflitti e delle guerre del mondo ai relatori a punta di afgana di tutte le altre organizzazioni che partecipano a questa oggi
In un momento che è poi importantissimo anche come occasione di confronto tra istituzioni e società civile
Questa è un po'anche la caratteristica del fato un trentina per la pace e diritti umani è importante essere qui oggi con la viceministra sereni
Doppio triplo al ringraziamento perché precitata aggiungerci nonostante anche l'immenso ritardo del suo al treno
E quindi credo davvero che questa oggi trenta ospiti è un evento importante che può appaltare davvero con un contributo di idee di pensiero e di riflessione di approfondimento su un tema che ci coinvolge tutti ecco tratta soltanto un'ultima minata per ricordare che questa la mia ma celebrate i trent'anni del fatto in pace e le pagine più intense da Prammatica di questa nostra esistenza trentennale molto spesso annate avuto a che fare con l'Afghanistan
L'otto ottobre del due mila uno ha subito al forno uscì con un comunicato di dura condanna dell'intervento militare in Afghanistan che era allora molto controcorrente nel senso che è veramente il movimento per la pace allora aveva tutti contro
Leader muovermi ma anche gran parte dell'opinione pubblica
In questi vent'anni forato no per la pace ha accompagnato a tante delle sue associazioni interagenti che hanno avuto a che fare con la sensibilizzazione col fare cultura ma anche per esempio con i sistemi di accoglienza
Abbiamo parlato di Afghanistan l'undici settembre due mila ventuno quindi nel ventennale proprio con l'Atlante delle guerre conflitti nel mondo per la frana con Emanuele Giordana
Naturalmente appunto lo scopo di oggi credo che passasse davvero molto concreto anche individuare linee di azione
Però dall'altra parte accanto a tutto questo ma per ricordare neanche l'altra dimensione perno irrinunciabile che è quella della cultura quella culturale
In questi vent'anni il fatto in pace tra l'altro anche accompagnato due registi che erano fuggiti dall'Afghanistan pagine sorella Monica mi credo che a molti è qui in questa platea li conoscano
Che hanno prodotto che hanno dato vita al progetto cantierabile anni stando nella quattordici siano che ci hanno mostrato alla complessità davvero alle sfumature di una situazione senza soluzioni semplicistiche senza visioni maniche
Ecco questo credo che sia un altro aspetto fondamentale anche in una giornata come questa quindi sono particolarmente felice di riavere tutto attorno a noi anche lei fotografie di Giuliano Battiston una mostra fotografica parte di questa impegno per superare appunto questa visione
Approssimativa unilaterale del contesto afgano va be'tra prevendita Renzi sembra restituire nomi e foglietti anch'attenzione che molto spesso si confondono e non immagine indistinta che diventano per noi solo e nel migliore dei casi soggetti deboli o vittime
Li invita però perché la giornata di oggi possa essere un contributo a su questa strada per questo impegno grazie
Grazie mille cattiva grazie davvero
Fotoromanzo nascente con una missione
Dire no a Sarajevo fra cui eravamo presenti noi della mia associazione Beati costruttori di pace e siamo partiti mi ricordo anche con un pullman tornato verso la provincia di Trento grazie
Adesso iniziamo con i resoconti delle dei dei seminari di preparazione a questo convegno avrete letto nella descrizione di questa giornata che si sono svolti dei seminari
Su certe tematiche per capire insieme dove siamo e in che direzione possiamo andare e quali sono le ipotesi per il futuro quindi chiamerei subito Giuliano Battiston che si è occupato insieme anche ad altre organizzazioni Ricci ci racconterà lui della situazione della società civile affogata ieri dei in maniera speculare anche di quella italiana e che cosa potrà fare
Viene genio buongiorno a tutti grazie per quest'invito per questa occasione
Il questi dieci minuti
Cercherò di illustrare appunto le dinamiche più recenti della società civile afgana sintetizzare
In qualche modo le proposte di orientamento e di azione concreta raccolte nel mio ultimo viaggio in Afghanistan tra la fine di ottobre la fine di novembre di quest'anno quattro settimane tra Mazar i Sharif Khan Bollegraf mica andare avanti l'alabarda
Ovviamente queste considerazioni vengono fatte anche alla luce del lavoro di ricerca fatto come anticipava di Farrar che nel corso degli anni con nascano anche con Intersos e dei rapporti personali che sono maturati in tutti questi anni
Valdo per punti il primo è la transizione in corso
Sappiamo bene che il collasso della Repubblica islamica l'instaurazione dell'emirato e il ritorno al potere i talebani hanno generato
Una sorta di terremoto politico che ha investito ogni settori della vita pubblica e privata afgana incluso anche quello della società civile
Siamo nel pieno di una delicatissima fase di riassestamento e di transizione e da questo punto di vista due cose Fano emerso via
Nel mio ultimo viaggio la prima è che i contorni di questa a fase di transizioni verranno stabiliti dalle scelte dei talebani dalla dialettica interna al movimento che è un aspetto che spesso dimentichiamo dalle risposte della società
Ma anche dall'inizio dire che la comunità internazionale e il nostro governo vorranno intraprendere o meno
L'altro punto a che fare invece con la risposta della comunità internazionale che finora o almeno fino a qualche settimo settimana fa qualche giorno fa mi sembra che in questa risposta abbia prevalso diciamo una tendenza forse fisiologica ma ormai insufficiente quella dell'incertezza dello sbandamento in alcuni casi anche dell'afasia politica se pensiamo in particolare a Washington
è tempo di elaborare per così dire il lutto di fare i conti con la realtà i talebani hanno vinto sono tornati al potere da questo punto di vista il non riconoscimento dell'emirato non può essere un pretesto per abdicare alla responsabilità riassume le scelte politiche ma è un punto di partenza per interrogarsi su che cosa fare
Che cosa fare dunque quando si ha a che fare con la società civile e credo che oggi sia urgente fare le cose intanto una mappatura che le reti della società civile afgana presenti in Afghanistan per capire che cosa primo che cosa c'era prima e che cosa c'è rimasto ora secondo che cosa sta nascendo in questa fase di transizione un aspetto che poi approfondisco tra poco
Il secondo punto la crisi della società civile
La Rete che abbiamo conosciuto della società civile afgana costruita negli ultimi vent'anni è saltata nella sua integrità perlomeno la società civile pur con molti limiti in questi anni ha svolto un ruolo importante lo sappiamo ha promosso partecipazione pubblica monitoraggio dei diritti umani denuncia l'ingiustizia e corruzione ha diffuso una cultura di pace ha rivendicato il protagonismo di norme
Uomini giovani anche il diritto a una vita ordinaria come quella che cerchiamo di raccontare con queste foto
Questo indebolimento della rete della Società civile vale in particolare ovviamente per Kabul la città nella quale più di usa più capillare
Stati il lavoro delle organizzazioni della società civile ma vale anche per le atrocità del paese per lo meno quelle che ho visitato io
Il processo di evacuazione di cui ricordava prima e la spinta migratoria successiva alla presa del potere i talebani hanno fortemente indebolito la Rete insieme
Ovviamente alla percezione molto diffusa tra gli attivisti delle attiviste che rimangono di essere obiettivi
Per lo meno potenziali della rappresaglia dei talebani
Non dobbiamo dimenticarci che i talebani in questi anni sebbene ci siano differenze all'interno del movimento hanno per lo più percepito la società civile come una sorta di braccio della propaganda governativa nel governo di Kabul che considera un illegittimo così come degli stranieri una sorta di strumento veicolo attraverso il quale far passare introdurre in Afghanistan pratiche e idee che per loro erano illegittime
Più nel concreto punto le dinamiche che hanno indebolito la Rete della società civile sono due il fatto che a lasciare il Paese in particolare con il processo di evacuazione siano stati e siano sia il personale dirigente delle associazioni
Non è un caso che ci sia anche molto rancore da parte degli di chi ha lavorato con posizioni inferiori quindi essere lasciati indietro essere stati lasciati in genere ma anche la fine dei finanziamenti
Questo è un punto importante perché dal punto di vista generale la società civile afgana riflette in pieno le caratteristiche dell'intero edificio statuale afgano cioè la quasi completa dipendenza dagli attori stranieri
In termini sia di finanziamenti che di indirizzo generale non a caso è stata definita una società civile torno scrivendo
Cioè guidata dai donatori internazionali non è a caso che così come è accaduto per il governo di Kabul agli occhi di molti afgani la società civile mancasse di piena legittimità proprio perché eccessivamente eterodiretta quindi non del tutto
Autonoma
Il terzo punto
Il suo nome importante un po'sottovalutato la crisi umanitaria è anche una crisi dei diritti e quindi della società civile
Non mi soffermo sulla gravissima crisi umanitaria in corso nel Paese se non per dire appunto che la sua portata reale può essere compresa soltanto andando in Afghanistan e girando il Paese
Vedendo con i propri occhi il declino drammatico in corso che riguarda tutti ogni fascia della popolazione e tutte le aree dalle città alle campagne
Un punto qui è fondamentale da
Da infatti Zarri
Le vittime di questa fase successiva a alla guerra vera e propria rischiano di essere di più delle vittime che ci sono stati in vent'anni di conflitto
A gas unico incontrato per esempio porto un esempio concreto Marzia una donna disposta a vendere la più grande dodicenne delle quattro figlie per far sopravvivere gli altri tre questi pavese è stata scongiurata grazie proprio agli attivisti locali grazie ai media locali poi minacciati dei talebani ma la storia di questa famiglia la storia delle famiglie di molte famiglie che tolgono i figli da scuola per mandarli a lavorare una storia delle famiglie che concedono una figlia prematuramente sposa per ragioni economiche ci dicono una cosa la crisi umanitaria rinforza la crisi dei diritti dei prefissi alimenta una vicenda da questo punto di vista dobbiamo assolutamente evitare la falsa alternativa che ci spinge a scegliere tra protezione
Di principio dei diritti umani e fine della crisi umanitaria
Perché perché se mai varia porta violazione del diritto al cibo all'acqua livelli di vita decorati alla sopravvivenza e di conseguenza la reazione di tali diritti porta la negazione dei diritti umani per esempio il diritto all'istruzione
Questo vale in particolare per le donne e per le ragazze nuove delle quali noi invochiamo inflessibilità nel trattare con le autorità di fatto del Paese con i talebani
Dal viaggio fatto mi mi sembra piuttosto evidente che se vogliamo davvero garantire i diritti delle ragazze afgane cominciamo intanto a garantire a garantire la sopravvivenza garantire quelle condizioni materiali che permettono rendono possibile l'esercizio dei diritti per esempio all'istruzione l'ultimo punto e vado a chiudere la crisi come anche un'opportunità per così dire questo ha a che fare anche con il fare le attività da fare oltre la mappatura di cui parlavo prima per capire che cosa si muove nel Paese che cosa abbiamo perso ma che cosa si sta ricostruendo
Questa transizione in corso è senz'altro una crisi ma scoprendo anche una fase nuova
In qualche modo sono venute meno le organizzazioni formali le scatole le ormeggi
Che hanno costituito gran parte della società civile afgano in questi anni però perduto queste ONG rimane comunque l'attivismo di base è un forte spirito di solidarietà
Rimane la spinta a mettersi insieme per risolvere i problemi la volontà dei singoli ma anche appunto la capacità di fare rete ci sono nuove associazioni che puntano per esempio a mantenere
Aperti spazi di informazione libera
Gruppi di sostegno umanitario scuole per ragazzi ciechi resiste in qualche modo approvata ampliare i margini di libertà negoziando direttamente con i talebani e c'è chi invece conduce attività per così dire in modo clandestino ultimi due punti e che per più che ancora più che in passato per molte delle persone che ho incontrato o giocherà un ruolo fondamentale la diaspora
Ed è fondamentale appunto mantenere canali di comunicazione e di collaborazione tra chi opera all'interno del Paese che invece è già fuori o sta per lasciare il Paese
Oltre ovviamente alla richiesta di consolidare i rapporti che sono maturati in questi anni con la società civile e di altri Paesi inclusa la società civile italiano l'ultimo punto sul che fare per chi opera in Afghanistan
Ho notato ho registrato una duplice urgenza da una parte quella di lavorare
Come priorità per garantire la sopravvivenza di quante più persone possibili quindi affrontare la grave crisi umanitarie dall'alta però anche continuare un lavoro in qualche modo di medio e lungo termine di ricucitura del tessuto sociale
I talebani dalle prime scelte che hanno fatto confermano di avere una concezione monopolistica del potere
Rivendicano perfino la violenza usata nel conflitto come necessaria e legittima questo nutre un senso di ingiustizia ulteriore che si somma al senso d'ingiustizia di quarant'anni di conflitto
Per cui il loro ritorno al potere l'instaurazione di un governo così fortemente connotato hanno fatto riemergere più esplicitamente la frammentazione ti dico comunitaria del Paese
Molti mi hanno detto che sarà fondamentale nei prossimi mesi nei prossimi anni lavorare su un processo vero di riconciliazione quello che non c'è stato
E infine qual è quello di ottenere una stabilità una stabilità vera che non sia quella rivendicata dai talebani che rischia invece di produrre ulteriore instabilità
Grazie
Grazie grazie moltissimo Adriano veramente
Ci sarà dopo la possibilità di fare domande adesso mi sono state date istruzioni di proseguire con la massima rapidità di rispettare i tempi
Anche in vista del treno del vice ministro né per ripartire vuole sentire tutti il prossimo che chiamerei Gianluca Lo Presti della a voi Associazione ONG italiane
Che parlerà appunto per il o energie del goduria oltre grazie
Adesso accesa
Buongiorno a tutti e buonasera si perde un po'qua
Molta ammirazione del dieci per fare discorsi e di solito sono abituata a chiudere nella mia mente si riassume la giornata
Molta ammirazione per voi che spendete questo pomeriggio per parlare di un popolo lontano
Che non so se conosceva atteggiava avete avuto modo di conoscere solo dopo il quindici di agosto
Nelle parole sì di tutta la parte di cooperazione che ha i una sono presidente di una fondazione che si chiama Pangea
Che da vent'anni
Si adoperò in Afghanistan per creare progetti di sviluppo quello che fa buona sostanza anche la cooperazione oltre aiuti umanitari i sanitari
E vista domandando trovandomi qui
Che cosa abbia senso dire perché per voi possano essere interessante ascoltarne
E quindi riflettevo ascoltando Giuliano che cerniera apprezza come tutte le persone che verranno dopo di me e vigore portare non tanto delle certezze
Quanto una riflessione che oggi dire dentro di me
Che li conosco molto bene in quel Paese
Insomma per quanto lo si possa conoscere una ho cominciato a interessarmi di affidare sta nel novantadue
Ho cominciato a lavorarci verso novantasei con l'avvento dei talebani e poi con Pangea dal due mila due
Con progetti di sviluppo progetti di microcredito e in questo excursus degli anni ho visto tante cose cambiare
Manomesso male troppo fermato a riflettere anche se la caratteristica di Pangea
E anche dalla cooperazione è quella di osservare i bisogni
Ascoltare le persone accoglierle e poi accompagnarla verso quello che è un desiderata di futuro
Ma
Faccio mie faccio con lo condivido con voi queste riflessioni perché ci possa essere poi come dire
Un pensiero costruita verso quello che sarà il futuro
Giustamente Giuliano diceva certe cose si capiscono viaggiando
A me è capitato in Italia per esempio dove lavoro contrasta la violenza domestica su donne e bambini
Eppure se non a Trenitalia ma non avevo mai viaggiato l'Afghanistan lo lo percorso molto lungo e largo e la riflessione di oggi mi porta cerca di trovare una risposta al perché
Periodicamente
Ciclicamente nello stesso modo
Gli sforzi per portare della società civile del del diciamo forze esterne a quel paese
Del pensiero venga quasi sempre annientato e riportato
Ah fasi di integralismo e ispirato alla religione
E che ripercorrendo queste frasi
Velocemente non mi spaventa cioè dagli anni sessanta un altro sempre un grande scollamento tra quello che Giuliano ben definito come la società civile
Ovvero persone che vivono in una condizione tale per cui riescono a sviluppare un pensiero e desiderano
L'accesso al diritto a vivere
E la maggior parte della popolazione
C'è l'Afghanistan è un paese misterioso ed è un Paese che costituito da alcune città ma da altri luoghi sostanzialmente raggiungibile
Sostanzialmente mai visitati
E anche per la cooperazione anche per Pangea un paese non esplorato
Cioè la donna negli anni sessanta c'erano negli anni Settanta c'era una vita che forse faceva invidia a Milano a Parigi e a Londra con movimenti anche intellettuali giovanili molto molto interessanti
Cioè nelle campagne nelle zone rurali tra le montagne
Si sta l'Antico Testamento
Mentre Pangea dal due mila due a
A questo agosto
Ha fatto sviluppo microcredito abbiamo fatto sessantacinque mila travestiti vuol dire sessantacinque mila nuclei familiari che hanno sviluppato impara USA abbiamo fatto scuole parlato di diritti di sanità di tutto
Nei villaggi che succedeva
Quando mi recavo nei villaggi più remoti
Ovviamente le persone gli uomini mi aspettavano col pane sull'uscio
Che c'era il rito dello spezzare del pane c'era il rito c'era il rito del che della convivialità c'è veramente l'Antico Testamento nei villaggi ancora anche a Kabul nelle scelte più importanti si radunano gli anziani
Si chiama la Jirga no si radunano per sentire la voce del popolo e dei villaggi
Ricordo rosse voi ne sapete più di me però vi ricordo qualche nome cioè uno su tutti durante il periodo dei russi dei sovietici
Che poi per gli afgani ma per tutti non c'è questo modo di dire che si stava meglio quando si stava peggio insomma i diritti delle donne e quant'altro cercano l'emancipazione
Ma di contro nei villaggi nelle zone più remote la voce era queste persone che sono influenzate dall'Occidente
Che vogliono essere come l'Occidente ce stanno rubando Dio
E su questa affermazione Ismahil Khan per esempio una grande signore dalla guerra c'ha creato un movimento islamico importantissima che ha destabilizzato il sistema sovietico e non solo
E ancora oggi presente due più o meno intuisco che possano essere successa la stessa cosa quando la gente mi chiede la come hanno fatto i talebani a tornare ma perché sono tornati sopra perché la società civile la grande riflessione
Di un mondo diverso di una Fiesta in diverso l'aereo di pochi
Può succedere anche in Italia traguardo il Cerro cioè quando il vertice si scolla dalla base quando nei quartieri
Popolari delle delle città c'è il disagio il vertice non lo percepisce si crea uno scollamento importante
La provincia magari in Italia non arriveremo a fare una rivoluzione ma altre parti si ed è questo che il dentro di me oggi stampa maturando sta maturando al dover mettere insieme le varie parti e i talebani hanno dato una risposta questa risposta estrema
Totalmente in integralista fossero anche o fuori dal tempo oggi si scontra con i diritti di quelle persone che invece li hanno voluti
Ma la la mia domanda e sono domande sono riflessioni erano in questa serata certe se cioè nei villaggi che cosa è cambiato prima e dopo cosa è cambiato
Chiaramente se voi avete mai sorvolato l'Afghanistan
Ma si investa sulla grattugia il parmigiano cioè ci sono delle montagne altissime delle valli profondissime ci si chiede come mai qualcuno possa esser Natoli
A volte ci sono stato ma portato in elicottero
Ricorda la grande perplessità di persone ma mila per prima quando in un villaggio
Verso nord che più aveva quattro mila duecento metri d'altitudine
Ecco una ragazza veniva due volte la settimana Kabbouri ai nostri centri perché voleva diventare una parrucchiera
Cioè potete immaginare lo stupore misura di quando scoperta da dove venisse a questa ragazza
E quando si è diplomata parrucchiera l'abbiamo riaccompagnata in questo villaggio educate vedere i volti delle persone
Che si guardano con edema che succede e questa ragazza e e andata
Salendo su una scala una sterrata entrata da una porticina di legno e io quando la vidi più e immaginata che dentro quella casa arrampicata là in cima lei potesse fare la parrucchiera all'inizio anni non si ferma
Le generazioni oggi hanno il telefonino lo diceva chiaramente stamattina Manuele
Non li voglio rubare parte intervento ma eravamo insieme alla trasmissione radiofonica anche con la ministra lo dissi a mia madre Manuela c'è oggi Italo e Paglione hanno internet
Le persone i ragazzi anche in quei villaggi hanno interrati ma hanno anche la Jirga
E quindi questa questa doppia valenza crea grande confusione perché da una parte si guarda un mondo che questo nostro meraviglioso questo museo pazzesco
Questa città bellissima no la nostra capacità di analisi
E dall'altra però c'è la Jirga la legge degli anziani che oggi peraltro in Georgia per quello che ne so sono state sostituite dai capi del villaggio con dei talebani
Potete immaginare decidere la vita e la morte delle persone
Anche qua mi stavo chiedendo stamane ascoltando anche Emanuele parlando a quella trasmissione
Ma avverranno scollamento è già avvenuto lo scollamento tra i talebani che dialogheranno con la ministra
Evitare brani che parlano nelle Jirga dei villaggi c'è già questo scollamento
E questo scollamento a cosa porterà agli attentati che anche stamattina fatto inglesi si a Kabul
Infatti più o meno giovedì venerdì
Ci sono attentati oggi l'hanno fatto di martedì
C'è stata una un'autobomba a Kabul per cui questi attentati sono il frutto di che cosa di un altro nel mese di uno scollamento perché alla fine tra i talebani gli americani servito agli americani perché l'assonanza ma aiuta però insomma e le bombe occidentali
Quale differenza fa per quella gente dei villaggi cioè io non vent'anni di conflitto armato
Noi lo abbiamo fatto desiderare un'altra cosa cioè Giugliano non ha dato i numeri da una nota sono negativi siano peraltro da Croce anche il collega ha vinto il sostegno è morto mio preparato viene e emessa veramente interrogativi
Devo chiudere ma su questi interrogativi dico in tutti questi anni vent'anni che cosa abbiamo portato di aggiunto per la popolazione afgana quanti morti sono stati generati
Oggi ci troviamo di fronte ha una grossa crea grave crisi alimentare alla siccità
A persone che stanno morendo di fame a bambini con la pelle Albrizzi vita donne coi seni asciutti e Pangea ora farà distribuzione alimentare in sette province
Ma il pensiero
Inviteremo dopo negli altri interventi e chiudo che che voglio condividere con voi perché di diventi magari oggi stesso una risposta da qui in avanti come dovremo lavorare perché i prossimi vent'anni
Possano veramente creare il desiderio ovunque
Di avere pace e diritti queste me lo chiedo per eravate voi che rappresento per tutte le ONG e per la società civile che sicuramente dovrà trovare una risposta chiunque dopo ci sono domande sono sono qui grazie scusate la lungaggine
Scusami Luca particolarmente vi ho ricordato il tempio Giovanni di Simone di Seasons Link due mila sette Intersos con cui afgano ha ha fatto una parte del progetto mostra
Benvenuta
Grazie sì assolutamente sì abbiamo fatto un pezzo di strada insieme in un tempo molto diverso da quello attuale
Ma io siccome sono stato chiamato in causa come portatori di numeri parto da due numeri
Quello delle persone identificate dalle Nazioni Unite come bisognose di aiuti umanitari in Afghanistan ma dal passato da tre virgola tre milioni nel due mila diciotto a diciotto milioni e mezzo quest'anno con un amento una forbice da omento spaventosa in questi anni di conflitto ulteriormente aggravatasi di circa cinque milioni di persone negli ultimi mesi l'altro numero quello di ventidue milioni e otto di persone in condizioni di insicurezza alimentare grave
Nero che allarmi diciamo condivisi nell'analisi di questi mesi potrebbe portare nei prossimi mesi alla morte di un milione di bambini Ascani
Subito questi numeri perché ovvio che se vogliamo fare una riflessione sul domani del Paese non possiamo non per da dall'urgenza dall'urgenza assoluta del presente
E da questi dati oggi
Invernale vorrei usare il proprio tempo non per raggiungere diciamo altre parole molto i costi sono già espresse per definire quello che la crisi umanitaria in Afghanistan in questo momento catastrofe carestia
L'inferno in terra come l'ha definita l'offerta programma
Nella
E quindi all'Infernetto quello che osservano i nostri operatori che lavorano ogni giorno nelle zone del motore in paese per per portare come vedete dove non ci sono in quella sede uguali per riesco sempre trarrebbe anche perché privo di qualsiasi tipo di accesso ai servizi essenziali
Su questo Giuliano Battiston ha detto una cosa molto bella che la crisi umanitarie anche crisi di diritti si alimentano a vicenda dei diritti fondamentali che vengono Gatti
E se lo sguardo si allunga anche Edipo con effetto immediato e incognite le preoccupazioni sono enormi
Anche per l'evoluzione della situazione di sicurezza in un paese che rimane
E saranno impensabile fragile da questo punto di vista con presenza di gruppi armati che si organizzano
Lo lo sappiamo cominciare dal allo stato puro islamico e come una crisi economica
Che
Pertanto i livelli d'inflazione la la la la disoccupazione e quindi alla sofferenza delle persone delle famiglie a livelli probabilmente mai sì questo è anche con ripercussioni dei poveri in termini di diritti
Forzare le persone a lasciare il Paese e credo che questo non succede qui una situazione che assolutamente non possiamo ignorare che ha portato un persons eravamo presenti in Afghanistan come altrove nel giro di tranne a una decisione molto netta diciamo che cioè in quei giorni di agosto in cui la situazione
Politiche del conflitto è precipitata di rimanere in Afghanistan
Aumentare la nostra presenza come stiamo facendo in queste settimane ampliando le zone d'intervento in cui svincoli diciamo essere presenti attraverso prassi e cliniche mobili attraverso il supporto alle strutture melodiche
Sostenere quanto più possibile uno sforzo di sanzioni umanitaria della presenza paesi in questo ambito la pianista bisogno di più aiuto e non di una ritirata di un'uscita dal Paese
Su questo io vorrei toccare i tre punti DTT riflessione anche approfittando della presenza la viceministra che insomma nuovi ma anche come Rete Link abbiamo sempre sostenuto con coerenza prima dal primo momento
è il primo operatore che devono essere Sempre promossa ogni occasione di dialogo utile ad ampliare lo spazio umanitario nessuna occasione deve essere mai negata
Il nostro imperativo che ci porta ad agire secondo i principi umanitari di neutralità indipendenza imparzialità
E ogni volta che questo non avviene per successo nella storia recente delle operazioni umanitarie
Penso all'Iraq la battaglia rimane solo ogni volta non è ovvio che non avviene questa capacità di interloquire con tutti gli attori perché evidentemente negata è una sconfitta
Questo vuol dire dialogare anche con i talebani insieme l'abbiamo detto dall'inizio in inglese cioè se ci sono dei termini molto precisi che volte faccio un po'fatica a tradurre in italiano il termine più giusto intrecci
Che
E la disponibilità l'apertura di un confronto il mettersi in contatto
Non è un negoziato non c'era un dare una vera e non c'è niente da concedere ne abbiamo solo ottenere spazio umanitario e non è una legittimazione sono evidenti nelle scelte legittime dette sono tra le diverse ma e invece
Invece è assolutamente un dovere in questo momento a cui non possiamo sottrarci
La seconda riflessione
Che
La
Twitter chiusa
La scelta politica di congelamento dei fondi nel Paese sta portando a uno strangolamento della popolazione con ripercussione sulla popolazione più vulnerabile
Io penso che questo sia un po'al momento per fare una un bilancio delle iniziative messe in campo fino a questo momento sicuramente abbiamo apprezzato anche l'impegno del
Presidente del Consiglio Draghi in occasione del del G venti
E però capendo che ad oggi la
La comunità internazionale in Afghanistan sostanzialmente rappresentata esclusivamente dalla comunità umanitaria
Per il resto è assente
E la terza riflessione penso anche penso che questa crisi sia utile anche per riflettere su e questo è un altro punto non abbiamo è sorta all'inizio su sulla capacità di strumenti che il nostro Paese ora per per rispondere in maniera tempestiva efficace a situazioni di emergenza umanitaria ed eventualmente anche riflettere su come migliorativi questo sicuramente una una sfida che ci sentiamo di lanciare anche alla alla cooperazione del nostro Paese
Perché in alcuni momenti
Ci ci sono donatori e quindi istituzionali più attrezzati a rispondere all'emergenza
Penso che invece sarebbe imporsi sia importante che l'Italia sia in grado di svolgere un ruolo anche anche su questi
Insomma se queste sono le le le le
La la l'identità delle sfide che abbiamo di fronte sicuramente non possiamo sottrarci io
Penso che quando parliamo di un Paese dell'Africa come l'Afghanistan come fa sempre una certa impressione pensare che
La la crisi afgana nella sua continuità inizia nel giorno del mio primo Natale il di Natale del mille novecentosettantanove in cui avevo tre mesi festeggiamo il mio primo Natale i sovietici invadevano invade l'Afghanistan quindi di fatto la crisi afgana accompagnato la mia vita interamente diciamo non è mai non è non non è stata presente in ogni momento la mia vita
Gli
In Italia li danneggi lì la società civile sono stati largamente presenti in questa vita in questa storia di oltre quarant'anni e penso che anche per questa ragione in questo momento abbiamo un un dovere anche morale di di rispondere agli interrogativi che che abbiamo di fronte grazie
Grazie Giovanni grazie veramente piace l'idea che ha accompagnato la tua vita ma noti sentire responsabile non è il fatto che entrasse in alto che ha creato carattere immensi che hai crea adesso adesso allora trattato King non è potuto venire qui a Trento oggi ha mandato la sua redazione la ragioniera Gerona c'erano anche allora era cioè
Sempre tutti
Allora presentiamo alle relazioni allora fra tatto giornalista della rete afgana che ci ha inviato il suo intervento appunto come è stato detto è impossibile è stato impossibilitato ad intervenire
Ha fatto ha coordinato una fase importante che è quella dei due binari preparatoria a questo incontro il tema è corridoi umanitari asilo e accoglienza
Non tanto una goccia nel mare che pure aveva fatto di tante gocce tutte utile
Quanto un faro che illumina la notte in una piccola isola con questa immagine evocativa le organizzazioni che hanno siglato il protocollo sui corridoi umanitari con Viminale Ministero degli Affari Esteri
E della cooperazione internazionale definiscono l'iniziativa atto appena approvata
E la fanno ribadendo la volontà di mettere a servizio le proprie risorse le competenze e direi anche la passione per l'umanità che le caratterizza scriva fatato
Lo fanno rimarcando l'urgenza che l'istituzione di là non valido supporto e possano attivare rapidamente le procedure per avviare concretamente il programma
Nella certezza di fondo che Chi salva una vita
Salva il mondo intero come recita la nota frase del Talmud
Come è noto il protocollo d'intesa siglato al Viminale il quattro novembre scorso prevede l'attivazione di un canale d'ingresso legale in Italia per cittadini afgani bisognosi di protezione internazionale provenienti da campi profughi in Pakistan Iran o altri paesi di primo asilo o di transito
Saranno mille duecento le persone accolte in due anni con un possibile ampiamente trasferite tramite voli organizzati dal governo italiano
All'UE abbina preparatorio del primo dicembre hanno preso parte Filippo Miraglia responsabile del settore immigrazione Arcieri
Oliviero Forti responsabile dell'area politiche migratorie protezione internazionale di Caritas
Marta Bernie Nardini con Giulia colori della Federazione delle chiese evangelica e coordinatrice del Progetto mediti rien comunque Cesaretto comuni segretario generale della comunità di Sant'Egidio
Tutte le organizzazioni hanno messo in luce concordemente la bontà dell'iniziativa che vede una compartecipazione collaborazione tra governo italiano e società civile sottolineando il valore di un modello affermato si e raffinato sino agli anni quello dell'esperienza dei corridoi umanitari
Attivo già dal due mila e quindici è un modello quello dei corridoi umanitari che funziona e porta frutto soprattutto perché va ben oltre il semplice trasferimento l'evacuazione o il riassetto in mente
E ciò presuppone l'attenta preparazione della rete di accoglienza nel contesto emetterà vittorie che ospiteranno le persone appunto accolte tenendo conto della tipologia e delle specifiche esigenze
Di quanti si trovino appunto catapultati in un'altra nazione
Tale Reti di accoglienza e composta da famiglie comunità parrocchie organizzazioni locali questa rete di fatto facilita l'integrazione e dunque anche il processo di autodeterminazione delle persone accolte che possono nuovamente immaginare e dare corpo al loro futura
D'altro canto non si sono rimarcate le sfide esistenti
Coinvolti in qualche modo travolti dalla crisi afgana rimarcato Moralia di Archie stiamo seguendo le ONG italiane già presenti sul territorio afgano come olio spargeva nove e ci sta
Tramite loro desideriamo trasferire persone non solo presenti in Pakistan e tiranti ma anche tuttora residenti e talvolta nascoste sul suolo afgano questa intenzione pone due ordini di problemi e la sicurezza e l'attraversamento delle frontiere verso i Paesi confinanti
Oliviero Forti ricaricarsi invece ricorda che lo strumento del corridoio umanitario presuppone un'opera di preparazione di raccordo con i territori destinati all'accoglienza e delle reti locali
Il fine e far sì che le persone accolte possono trovare un'assistenza adeguata è un terreno fertile a tutti i livelli logistico solidale culturale nella via culturale
Nell'odierno emergenziale la rete Caritas attiverà le consorelle locali atterrando a Islamabad dato che risulta indispensabile una proficua interlocuzione con i governi nazionali di quei Paesi
E anche con la società civile il loco questo Oliviero Forti di Caritas
Concorda Marta Bernardini della Federazione delle Chiese evangeliche sottolineando l'importanza dell'opera di sensibilizzazione e organizzazione che si compie
Insieme con le realtà del territorio di destinazione si tratta di un percorso questo la in cui si guarda al futuro perché nelle persone accolte dice Marta Bernardini
Possano rinascere desideri e obiettivi per la vita è la fioritura di un modello che ha visto cooperare governo e società civile è un modello assolutamente credibile e dunque replicabile anche a livello europeo
Iniziativa dei corridoi umanitari rileva invece c'è sempre Tucconi della Comunità Sant'Egidio aperto una strada che non c'era complementare a quella del riassetto in mente
Nel due mila dell'UNHCR è una strada gestita in toto dalle organizzazioni della società civile questa volta dall'intervista ai candidati fino a predisporre la rete di accoglienza nei paesi di arrivo
è una strada che intrapresa fin dal due mila e quindici intende evitare i viaggi della morte cosiddetti cercando percorsi sicuri e legali sia per persone coinvolte sia per i Paesi che accolgono si sono così realizzate consolidate buone pratiche replicabili a livello europeo
Seguendo il criterio generale di accoglienza e protezione di persone vulnerabili
Nella cornice di un intesa considerata sostanzialmente molto positiva le organizzazioni coinvolte nel Web in aria indicano una serie di proposte e richiesta al governo italiano
Provvedere a una struttura consolare
Che si è che si adegua la crisi che si è adeguata alla crisi che passa seguire costantemente il processo nei Paesi dell'area ed in particolare per gli uffici visti
Attivare in tempi brevi e snellire le procedure che agevolino così il processo tramite un'attenta interlocuzione con i governi dei Paesi coinvolti soprattutto Pakistan e Iran
Ai quali presentare introdurre quindi soggetti promotori cioè le stesse organizzazioni per vedere una necessaria flessibilità e quindi un ampiamente o dei luoghi di provenienza vedersi gli afgani bloccati in Bosnia ad esempio coordinare le iniziative di ricongiungimento familiare molte delle quali già approvate ma bloccate prima per la pandemia e poi per lo scoppio della crisi afgana rivedere e riconsiderare il meccanismo della sponsorship
Usato in passato che permetterebbe a comunità organizzazioni di volontariato gruppi religiosi aziende private famiglie i sostenere richiedenti asilo e rifugiati
Lavorare in definitiva non sono in risposta alle emergenze ma con programmi strutturali questo il sunto che appunto Paolo fatato a elaborato rispetto al lavoro fatto
Grazie
Grazie molto e adesso siamo un pochino in ritardo ma non tanto esiste calmo
Della Rete scopre seppure scritto che importantissimo in questo momento i devo dire che nelle sue parole di presentazione questa mattina sul manifesto manovelle Giordano il partito proprio dalle università
Io vi ringrazio verrà per l'opportunità Ascolese tedesco non è ancora molto conosciuta in Italia quindi spendo poche un paio di parole per per per introdurla e è una rete di università nate a nel mille novecentonovantanove a a chi negli Stati Uniti
All'Università di Chicago e attualmente alla sede presso l'Università di New York
Con è tre che finalità principali e la prima è quella di creare programmi di protezione terra docenti che a causa di guerre conflitti o persecuzioni
Devono lasciare il loro Paese come che portano avanti questo tipo di progetti implementando opportunità di lavoro ivi di ricerca e quindi attraverso borse di studio
Degli atti né ai ospitanti il secondo a quello della bocca sì e l'altra è quella sulla formazione rispetto alla libertà accademica come è un un diritto un diritto fondamentale
Non solo delle delle università ma del di della società civile più più in generale io mi concentro adesso soltanto sui programmi di protezione
E se Alitalia è un pollo nazionali è nato nel due mila e il diciannove siamo ad oggi trenta membri tra atenei istituti di ricerca Società scientifiche
E diciamo siamo giovani come realtà ma abbiamo lavorato a lungo perché negli ultimi due due anni e mezzo soltanto abbiamo già ospitato
Attraverso assegni di ricerca studiosi dall'Assiria dallo Yemen dalla Turchia dall'Egitto
Ed ha scambiato un e adesso ci troviamo al punto vada ad agosto di quest'anno ad affrontare una crisi che riguarda inevitabilmente il mondo universitario nascano e inevitabilmente perché in tutti i conflitti in tutti i regimi autoritari le università sono i primi ad essere colpite proprio voi
A causa o in virtù di quello che ha il ruolo dell'università hanno solo riprodurre cultura ma a formare il pensiero critico e quindi la missione dell'università diventa chiaramente invisa al al potere politico e in questo caso appunto a regime dei talebani
E gli attacchi nei confronti delle università afgane non sono sicuramente databili ad agosto del due mila il ventuno
Almeno da due anni noi riceviamo richieste di studio non sei di studiosi che devono lasciare il loro Paese
Un esempio fra i tanti quello di un ingegnere afgano con un dottorato preso in Giappone e della consorte
Una docente di Development Studies che durante un convegno a Milano
Ricevono una telefonata con delle minacce di morte e si fermano a Milano e da un anno e mezzo sono a Milano come richiedenti asilo e poi rifugiati
E con difficoltà trovano opportunità di lavoro degne della loro formazione
Per dargli già pronto un quadro sulle richieste che abbiamo ricevuto commissari internationale commissari Italia a partire da dal muschio
Abbiamo ricevuto mille e quattrocento richieste di ricercatrici e ricercatori universitaria soltanto il tredici per cento fuori dal Paese distribuito come hanno già detto punto it le persone che mi hanno preceduto soprattutto in Paesi di prima accoglienza come l'Iran
Il Pakistan e l'India alcuni Paesi dell'Asia centrale come lo specchio sane e la Turchia
E di quelle che di queste ricerca trovo trova risollevò un venti per cento ha un dottorato
E un trenta per cento sono donne
E appunto la la narrativa comune di di questi colleghi e colleghe che ci hanno contattato appunto di essere fatto negli ultimi due anni oggetto di attacchi fisici e di minacce
Proprio perché in qualche modo promotori dello sviluppo di università pubbliche e in qualche modo private anche o comunque con appunto donandole attori internazionali
Molto spesso solo facendosi promotori d'istituire dei delle delle sogni di campus universitari anche nelle aree più remote detta
Paese e questo chiaramente viene visto come una un fattore di sviluppo non sempre accettato appunto da non accettato da dai talebani
E una
Quali sono i progetti allora i nostri atenei almeno quattordici a te ne hai stanno già ospitando o sono in procinto di ospitare tra questi sicuramente c'è la Scuola Sant'Anna di Pisa all'Università di Torino all'Università di Trento l'Università di Padova
Che stanno aprendo appunto delle borse ma
Appunto
è una goccia nel mare e in questo senso
Gli atenei di Sari italiani noi bisogno fondamentale di una collaborazione costante di protocolli d'intesa con il Murra il Baici per poter rendere sostenibile nel lungo periodo il loro lavoro sulla falsariga di quello che sta accadendo ignorata in Germania c'è un programma già da cinque anni
Filippi Varzi Initiative barche bandisce cento borse ogni due anni rivolte a ricercatori e ricercatrici a rischio in collaborazione con il corrispettivo ministero dell'Istruzione Ministero degli affari esteri e lo stesso vale per il programma promozione in in Francia
E e io penso che in Italia abbiamo tutte le potenzialità per poter sviluppare un programma simile che e in qualche modo ci permetta di rispondere in modo più efficace e più veloce
Perché è un'emergenza che rispetto alla quale
Parlando nel nostro piccolo anche Mantovani del settanta non sanno però anche a ad affrontare connesse con enorme Concone eccone vorremmo
E chiudo con una riflessione che mi sembra importante
Quello che noi possiamo fare come l'università non è soltanto una missione umanitaria non è soltanto quello che noi possiamo fare per loro ma è anche quello che i docenti e le docenti afgane possono fare per le nostre università il nostro è un programma di inclusione scientifica
Del quale le università italiani beneficiano perché in altri collegi e le nostre colleghe portano con loro conoscenze esperienze e capacità di alto profilo
E e quindi mi piace appunto concludere dicendo non è soltanto quello che appunto noi possiamo fare per loro ma
La storia novecentesca ci insegna Kwame
Prospettare e includere e potenziare la ricerca di ricercatori in esilio in fuga da guerre estratto anche quello che ha reso grande plurali cosmopolite le università che gli hanno alcolisti e quindi Daring ratio
Grazie davvero in particolare anche per l'altro riflessione finale che ci rimette
Poiché rimette un parassita hanno voi
Adesso che hanno aerei Marina stelle la nostra
E no Manuela ha detto che anche vuole parlare troppo quindi devi parlare terrestri
La viceministra Marina Sereni con cui negli anni passati da dalla Marcia Perugia-Assisi impone di le nostre strade si sono spessissimo incrociate basilari serve ad indagare sulla come quelle
Con alcuno di alcuni di voi tra cui Luca Lo Presti
Ci siamo conosciuti nel due mila uno in Pakistan ma in una visione delle donne in nero che andava lì per parlare con le donne afgane quindi diciamo nella nella vita diciamoci riserva molte sorprese
Bene allora io intanto vi ringrazio per questo invito per questo anche diciamo approfondimento non è stato non è questa discussione soltanto una discussione
Per fotografare quello che stiamo facendo ma anche per riflettere su alcuni aspetti che sono particolarmente interessanti
E che avrebbero bisogno ancora nel prossimo futuro di utilizzare io per esempio apprezzano molto
Il una delle prime dei primi interventi quello di Battistone perché ci ha offerto una serie di elementi che spesso sfuggono alla discussione anche la discussione pubblica
Io so garantisce una manovra che nessun punto perché tanto poi interviene dopo di me ma stamattina diciamo si è svelato su manifesti e poteva far supporre a trasmissioni radiofoniche insieme
Io so che in questa discussione tra noi ci sono elementi di giudizio diverse sul passato
Non ho il tempo di argomentare sul passato però voglio solo far notare a me stessa qui giocabile bottiglie di Velletri de dicevo ricordo a me stessa che la società civile afgana di cui noi stiamo parlando in questo momento i giovani e le donne i giornalisti gli attivisti le giornaliste le attiviste magistrato le magistrate
Sono in gran parte nati nei ventisei anni in cui la comunità internazionale una parte della comunità internazionale ha esercitato una presenza militare lì
Non credo che noi staremmo parlando dell'istruzione delle bambine della libertà delle donne o della capacità della società civile afgana di resistere diciamo di essere resi niente
Rispetto al ritorno dei talebani a Kabul e se non ci fossero stati quei venti anni
Ora la narrativa di quei venti anni se la si può fare in modo propagandistico
E ricordare che ci sono stati anche molti militari stranieri che sono morti
In quegli anni cinquantaquattro anche soldati italiani che sono morti in questi venti anni lì
Ma la possiamo fare anche in maniera meno retorica e più diciamo così realistica ammettendo però che in questi venti anni sono stati compiuti molti errori
Certamente non siamo riusciti a costruire delle istituzioni credibili agli occhi di una società afgana molto complessa e di un territorio lo diceva Luca
All'inizio molto complesso e molto diversificato le aree urbane le montagne
I villaggi eccetera non siamo riusciti a costruire uno stile una istituzione una stato credibile agli occhi degli afgani ma siamo riusciti a seminare molte cose che hanno dato luogo ad una società civile non dappertutto non dappertutto allo stesso modo
Ma se oggi parliamo di quella società civile dobbiamo sapere che quello è anche merito di quell'intervento militare di quella presenza militare che stava lì per vent'anni
Però noi dovremo tornare a riflettere ovviamente sul passato io non la voglio liquidare così perché diciamo ci sono tante cose che poi in questi venti anni invece avremmo potuto fare diversamente
Costruire forse una classe dirigente meno corrotta ad aiutare diciamo gli afgani a costruire delle istituzioni una classe dirigente meno corrotta vere delle risorse da destinare alla costruzione dello sviluppo più significative senza creare una un circolo vizioso dell'assistenza perché quel Paese vive sull'assistenza umanitaria non da oggi e così via quindi certamente c'è da riflettere sul passato però volevo aprire diciamo questo
Questo piccolo flash per dire attenzione non ci crediamo delle contraddizioni diciamo insormontabili nel nostro nella nostra testolina
Però dobbiamo fare i conti come diceva l'amico di Hunters Intersos adesso con il presente
L'emergenza umanitaria che è stata descritta qui terribile
E ci sono degli elementi sui quali l'Italia ha cercato di unire alla comunità internazionale
Dopo il disastro di Augusto dopo quelli di Sassu che Augusto noi abbiamo sentito l'esigenza anche in virtù della nostra presidenza del G venti di chiamare l'insieme della comunità internazionale e quindi non sono i Paesi che avevano partecipato alla coalizione ma l'insieme della comunità internazionale a trovare dei punti in comune
Per cercare di occuparci di quelle di quel Paese di quella crisi
In maniera adeguata che cosa hanno anzi può permettere la comunità internazionale non ci possiamo permettere il collasso di quel Paese questo riguarda noi gli Stati Uniti ma riguarda anche la Russia riguarda anche la Cina non ci possiamo permettere il collasso economico sociale di quel Paese
Non ci possiamo permettere che quel Paese torni ad essere un diventi ora o aumenti diciamo la sua la caratteristica di piattaforma per le principali organizzazioni terroristiche internazionali ma anche per traffici illeciti di ogni natura armi droga e quant'altro non ci possiamo permettere un buco nero una destabilizzazione
Forte in un'area che è già molto complessa come quella dell'Asia centrale questo tema riguarda tutta la comunità internazionale e per fortuna noi abbiamo spinto forzato insistito per fare l'incontro del G venti che prima si è tenuto a livello di ministri a New York e poi si è tenuto a livello diciamo video ottenne virtù di formato virtuale
Con la presenza del leader per volontà del presidente Draghi perché questo ha consentito di identificare alcuni punti minimi
E ha
Coinvolgere anche alcuni altri Paesi che non fanno come dire parte della nostra del del nostro diciamo un blando della nostra compagine sul tema dei diritti perché ovviamente diciamo il tema per esempio dei diritti delle donne può essere un tema che ad alcuni Paesi riguarda diciamo interessa relativamente poco invece no c'è una piattaforma che è stata discussa prima linea D G venti che poi è stata ridiscussa a livello di Nazioni Unite sulla quale tutti si sono trovati d'accordo
E qui tiene anche un impegno a discutere a spingere a prendere sulle autorità talebane perché ci sia non ci sia una totale come dire cancellazione di tutti quei progressi difficili e faticosi che pure sono stati realizzati nei venti anni che abbiamo alle spalle sul piano della reazione diciamo così della capacità di intervento umanitario come sapete l'Italia ha investito Area destinato all'Afghanistan nel due mila ventuno questo anno centocinquanta milioni
Trenta derivano dal bilancio della cooperazione allo sviluppo centoventi erano nel bilancio del maestri ma per la formazione delle forze di polizia
Quella voce un mente cade cade viene meno e abbiamo deciso di destinare tutti i centoventi milioni all'attività umanitaria
Sul tre criteri
Agenzie o no ci dobbiamo per forza affidare alle agenzie dell'uomo in questo momento non cede un'altra entità
Che può essere pienamente operativa sul territorio afgano se non nell'insieme delle agenzie umanitaria delle Nazioni Unite UNHCR ove il ma un fa io annui Manna dice la sua
Ochoa e quant'altro ok
Siccome il rimangono anche delle ONG italiane alcune delle quali sono qui da Intersos appoggerà ma possono minare anche Emergency romano però all'uso altre
Se decide noi abbiamo chiesto alle agenzie delle Nazioni Unite che in questo sforzo finanziario del Paese tengano conto della presenza delle organizzazioni italiane eccolo pareva collaborino con le organizzazioni umanitarie italiane che sono presenti lì
Prima un criterio per forza agenzie Nazioni Unite secondo flessibilità noi oggi sappiamo com'è la situazione quella che fotografava poco fa Intersos non dico i nomi perché mi sbaglio li sbaglio tutti quindi scusate ma faccio faccio confusione
Flessibilità perché noi sappiamo che oggi le emergenze più grande dentro l'Afghanistan
Ma non possiamo escludere che per tante ragioni aumentino i flussi umani i flussi di nascita verso l'Iran e verso il Pakistan e noi quindi dobbiamo essere pronti anche ad aiutare le Nazioni Unite il nei paesi limitrofi che non sono solo Iran e infatti sono ovviamente ma anche nelle piccole repubbliche
Attorno diciamo così all'Afghanistan
Che
Devono sopportare potrebbero dover sopportare un'emergenza umanitaria relativamente nuova quindi flessibilità terzo criterio donne
Tutti interventi umanitari che noi vogliamo realizzare dovranno avere come priorità trasversale un'attenzione specifica alle donne
Per tante ragioni che non devo spiegare ovviamente per tante ragioni che non devo spiegare perché sono le più in difficoltà perché possono essere vittime di ritorsioni violenza e perché già prima
Dell'arrivo dei talebani a Tavullia avevamo una situazione di forte diciamo difficoltà
Di molte donne e violenza di genere e quant'altro che non sono fenomeni che nascono Dimanche ma diciamo matrimoni precoci e così via
Come lavoriamo ho già detto che lavoreremo anche con le ONG italiane ho già detto che lavoreremo dentro l'Afghanistan info e i paesi limitrofi
Voglio sottolineare che noi venticinque di agosto abbiamo costituito un tavolo permanente tra il governo italiano le università
I comuni le regioni e le organizzazioni della società civile un tavolo permanente di confronto e di lavoro sull'Afghanistan questo tavolo non ha finito il suo lavoro adesso sta ripartendo cioè abbiamo discusso e trovato una ipotesi di ripartizione delle risorse stiamo lavorando su una questione dell'accoglienza su cui può ritornare ma questo tavolo rimarrà in piedi perché inevitabilmente anche quando non ci saranno più
I riflettori e già non ci sono più non saremo più sulle prime pagine dei giornali non saremo più sulle prime ma notizie televisive ma noi dell'Afghanistan dove ma continuare ad occuparci per molto tempo e quindi questo tavolo rimane in piedi anche diciamo per i prossimi misi
Vengo Eduardo una funzione più politica che è stata però trattata da diversi fronti il rapporto con le autorità talebane
Questo tema è squisitamente politico io penso che noi dobbiamo a scontare uno con chiarezza non ci sono le condizioni per il riconoscimento delle autorità talebana
Non ci sono le condizioni non perché sono arrivate con la violenza a Kabul
Eppure diciamo è un fatto che può rilevare ma non ci sono perché questo governo tutt'altro che inclusivo non c'è nemmeno una donna sono tutti i pashtun sono tutti i talebani
Molto lontano perfino da quello che loro stessi hanno sottoscritto a Doha nella trattativa con il governo degli Stati Uniti precedente quindi c'è un impegno sottoscritto da Italia e Maria hanno trattato
A costruire un governo inclusivo
Tutto si può dire di questo governo meno che sia inclusivo
Quindi lo all'ordine del giorno per quanto ci riguarda ma per quanto riguarda il grosso della comunità internazionale non c'è all'ordine del giorno il riconoscimento politico di questo governo ad interim
C'è un altro tema che quello che accennava l'amico di Intersos pragmatismo realismo come dire buonsenso ci dicono che però dobbiamo ingaggiare e le autorità talebana e le autorità de facto
Quello che sta accadendo ora sulla transizione che è in corso
Perché questa transizione in corso non è definibile tutto bianco o tutto nero guardate io scompare lato con Filippo Grandi a Ginevra che aveva incontrato tante autorità talebane ho parlato con tante ONG italiano ho parlato diciamo con molti colleghi a livello europeo
I segnali non solo verbali ma anche fattuali che vengono da queste autorità i talebane
Possono essere letti in modo diverso ci sono otto province che hanno riaperto le scuole per le bambine ma sono solo otto
Quindi dobbiamo sapere che no a fronte di un'affermazione generale noi ricostruiremo le condizioni di sicurezza perché anche le bambine possono tornare a scuola in realtà ad oggi non è consigliere molte per la maggior parte delle ragazze delle bambine
In Afghanistan ha però ci sono otto province in cui invece questo è accaduto
Allora il pragmatismo e realismo se vogliamo parlare come dire se vogliamo essere efficaci se vogliamo avere un impatto sulle popolazioni arcana e sulle condizioni della popolazione afgana è di usare
Le larve che possiamo usare per ottenere dei risultati che siano coerenti con i principi che noi vogliamo difendere
E penso che gli aiuti umanitari di cui dispone la comunità internazionale non solo l'Italia siano valeva passaggio interessante per i parchi per i talebani che sanno perfettamente di non essere in grado di governare il Paese senza l'aiuto internazionale
Ci sono due questioni più grandi che sono come se e come sblocca rifondi che sono congelati all'estero ovviamente noi
Non siamo parte di questa è però diciamo la comunità internazionale si sta discutendo di questo con la Banca mondiale con gli Stati Uniti
A livello di Nazioni Unite si sta discutendo il tema della liquidità perché non ci sono banche funzionanti ci sono solo diciamo alcuni Money Transfer richiameremo insomma comunque alcuni soggetti che però diciamo non riescono a garantire la liquidità sufficiente per un Paese come l'Afghanistan
Intanto la comunità internazionale come gli aiuti umanitari disponibili deve almeno risolvere il problema di pagare gli stipendi
Agli insegnanti ai medici e agli infermieri ai servizi pubblici essenziali senza necessariamente passare per le casse del governo dei talebani
Questa formula è stata definita a livello internazionali umanitario classico Humanitarian kasher cioè le nostre risorse
Andranno a
L'aiuto umanitario tradizionale che è salva vita diciamo che è quello salva vita
Ma andranno anche trovando i canali a rispondere a questa esigenza cioè come pagare gli stipendi per tenere in piedi
Il minimo indispensabile per poter offrire dei servizi essenziali alla popolazione quindi porti evitare scongiurare il collasso del Paese
E
Vengo ora la questione quindi diciamo la la situazione in evoluzione anche per questo il tavolo importante perché il tavolo quel tavolo
Quello nazionale il nostro ci consente di aggiornare via via anche la situazione si muove cambia anche il nostro di diciamo adattare anche i nostri interventi cosa che faremo anche nel rapporto con le organizzazioni delle Nazioni Unite e noi abbiamo detto flessibilità ci sarà un monitoraggio l'agenzia italiana
Di cooperazione allo sviluppo che ha chiuso il suo ufficio a Kabul si a affidato diciamo la materia afgani sana all'ufficio di del Pakistan che si trova a Islamabad
E noi faremo per tutti i contratti che dovremmo firmare tutti i contratti che stiamo costruendo con le agenzie delle Nazioni Unite dovremmo fare anche un accordo che riguarda il monitoraggio per poter verificare strada facendo l'impatto delle risorse che noi stiamo mettendo per questi programmi vengo al tema dell'accoglienza noi abbiamo colto ad agosto abbiamo portato circa cinque mila persone l'altro grande maggioranza afgani
Collaboratori delle istituzioni governo cioè ambasciata A e X contingente italiano ma anche i collaboratori e persone diciamo del che si erano impegnati con le organizzazioni non governative italiane con varie forme con i Comuni con con le università eccetera
Dopo il ventisette di agosto cioè dopo la conclusione del ponte aereo noi siamo riusciti a a farlo uscire dal Paese alcune centinaia di persone
I doppi cittadini
Quelli che avevano doppia cittadinanza ce ne aveva un po'quelli con il nulla osta una parte di quelli con il nulla osta per ricongiungimenti familiari
Che hanno e ce ne abbiamo ancora molti di questi
Un po'di studenti che sono riusciti
Diciamo miracolosamente ad arrivare alle loro università perché erano già iscritti all'università italiane alcune personalità nel la magistrata di Herat la regista piuttosto che diciamo la la sportive questo ci sono molti che sono ancora lì
Che hanno rapporti con il nostro Paese che sono ancora in contatto con noi attraverso gli ormeggi attraverso i Comuni attraverso le parrocchie e in vario modo ma ovviamente in questo momento evacuare il figlio trarre insicurezza persone dall'Afghanistan non è facilissimo per ragioni che potete comprendere tanto più sono persone esposte
Tanto più diciamo è difficile
Dico anche che c'è una discussione lo diceva mi pare Battison all'inizio una parte delle degli afgani delle afgani che si sono mobilitati che si stanno mobilitando
Non intendono uscire e anzi ritengono che sia loro dovere e diritto in qualche misura rimanere in afgana
Che dice che ho parlato troppo io sto finendo
Ci dobbiamo porre il problema di sì di aiutare quelli che vogliono uscire questo è un altro dei temi che la comunità internazionale deve porre nel discutere degli aiuti internazionali alla alle autorità de facto
Ma contemporaneamente dobbiamo anche sapere che c'è una parte di attivisti
Che giustamente dal loro punto di vista ritiene che sia importante rimanere e quindi noi dobbiamo forse riflettere anche su come aiutare chi intende rimanere
A fare la sua parte no a fare quello che ritiene di dover fare quindi c'è un tema che più complessa o diciamo di come lo possiamo semplicemente fotografare portiamoli via in ogni caso ne possiamo portar via trentacinque milioni questo mi pare evidente quindi nobili la prima cosa che dopo pensare che ci sono trentacinque milioni di afgani che hanno bisogno di aiuto e hanno bisogno di aiuto ora
Tuttavia sul tema dell'evacuazione delle sul trazioni non è concluso non è concluso per le istituzioni come avete visto nei giorni scorsi la difesa anticipato che abbiamo ancora una parte dei collaboratori dell'esercito
Italiano che sono lire che diciamo stiamo cercando di di trasferire ci sono attivisti attiviste che ci chiedono aiuto
Ci sono diciamo anche ancora molte persone con il nulla osta il passaporto che hanno la famiglia in Italia e che quindi hanno diritto al ricongiungimento familiare su tutto questo stiamo continuando a lavorare non è facile perché i paesi limitrofi sia l'Iran è che il Pakistan hanno irrigidito la loro posizione su come possono trattare persone che arrivano lì con i documenti non in regola
Cosa che è molto frequente diciamo e perché ogni caso ogni ogni singola situazione è un caso se quindi è molto molto compresso c'è però stato nel frattempo la firma cui ha fatto riferimento anche la relazione di letta poco fa del di affatato mi pare
Del corridoio umanitario e esteri interni
E alcune organizzazioni hanno firmato
Una protocollo d'intesa per trasferire in Italia mille duecento persone quattrocento a carico del sistema delle sai del ministero degli Interni ottocento a carico diciamo così delle organizzazioni
Non governative Tavola Valdese Sant'Egidio Arci eccetera che si faranno carico della loro accoglienza e del loro degli un reinserimento voglio anche dire che stiamo lavorando su un sistema penso che ci fosse un accenno a mano sono sicura fosse la stessa cosa ovunque lo dico stiamo lavorando su un sistema anche ha molto funzionato in altri Paesi questo Community Based sponsorship
Che
Un modello forse un po'più raffinato diciamo del corridoio umanitario sicuramente molto più raffinato delle sai ma che nel caso specifico è molto interne molto importante molto interessante lo diceva prima la rappresentante del
Adesso bene non mi ricordo nemmeno
Gli esperti
Stiamo parlando di persone che una volta qui
Si aspettano hanno bisogno di una collocazione che sia all'altezza della loro formazione in molti casi questo non è non è esattamente nel modello di integrazione diciamocele a Como per i libri per i migranti economici ecco questo è del tutto chiaro ci siamo impegnati a fare qualcosa di diverso
La società civile italiana e ancora attiva anche se non ci sono le prime pagine dei giornali ci sono università ci sono Comuni ci sono associazioni sono parrocchie che continua a dare una loro disponibilità
Naturalmente bisogna coinvolgere anche un po'il sistema economico perché non tutti questi potranno avvenire diciamo un'integrazione attraverso il sistema pubblico e quindi diciamo anche il sistema delle imprese lo dico perché credo che sia uno dei temi su cui dobbiamo lavorare anche il sistema economico privato dovrebbe essere chiamato a fare per quello che può la sua la sua parte io mi fermo qua penso di aver detto quasi tutto quello che avrei dovuto dire
E non farò in tempo a rispondere alle domande poste certo diciamo ci dobbiamo riconvocare un'autenticazione grazie
Vero grazie fino a questo punto visto che spero che posso rimanere ancora qualche minuto con noi chiederei Emanuele di venire a dirci la sua a me viene un con convinto da fare al modo in cui tu ha iniziato Marina
Certa che dobbiamo
Fare una ulteriore conversazione sui i vent'anni del passato però se è vero ed è vero quello che tu hai detto sul fatto che se ci sono quelle donne magistrate l'avvocatessa la giurista che ho conosciuto io eccetera il risultato di questi vent'anni da fare è vero
Ma pensa un po'se invece di solo il cinque sette per cento di quei nove miliardi spesi per la società civile per l'umanità Rio avessimo speso Prodi più lì
E un po'meno per la parte militare pensa un po'a che cosa
Saremmo riusciti a ottenere
Manuale
Sì
No anch'
Può prodotto
Norme tecnologico
Tra tale da
Vero Leocorno fondi Remo quello
Va bene grazie intanto ringrazio anch'essa splendide città le associazioni sorelle siti fratelli penso quarantaseiesimo parallelo
Un il mondo che compie trent'anni tutte trentine
Tra tante delle guerre naturalmente Forum trentino per la pace anche la Provincia che ci ha permesso di fare quest'incontro faccia la parte del poliziotto cattivo d'arresto diciamo cioè la parte che devo fare
E quindi penso che i conti col passato di questa guerra questo Paese non solo non li ho fatti ma non li vuole fare ieri sera in una trasmissione televisiva
Dove mi sono permesso di fare accenno al fallimento di una guerra persa mi sono sentito dire che bisognava smetterla con questo atteggiamento punitivo mattoni tipo di cosa
Bisogna fare i conti con la realtà non si tratta di punire qualcuno se abbiamo sbagliato si può semplicemente ammetterlo s'è enorme a non commettere lo stesso errore il futuro
E forse a capire che la guerra non è mai la risoluzione dei conflitti internazionali regole di difesa sono una cosa le guerre di attacco ahimè sono un'altra cosa anche il sequestro è cessata spacciata per una guerra di difesa
I conti col passato il permesso di circa a fare un dibattito pubblico che quello che noi stiamo facendo in questo momento e su questo ce n'è per tutti anche per le organizzazioni non governative anche per la società civile italiana
Dove siamo stati in questi quattro mesi
Ognuno a fare il suo benissimo ma come abbiamo coinvolto i nostri cittadini sul discorso che riguarda la guerra il futuro dell'Afghanistan
Poco veramente poco anche da parte nostra dell'incontro di oggi come dire la testimonianza della necessità di un percorso sono felice di sapere che scorre farà invece un incontro Roma prossimamente si parla di un dibattito parlamentare e pubblico ben venga ci siamo quindi riflettori sull'Afghanistan tacere accenni corridoi umanitari
Per me è una pagina onestamente molto triste l'evacuazione di agosto saltarci gestita con sistemi scusa che mi si usa questo termine antipatico clientelari
Persone che erano sulle liste Lazzati dal sedici di agosto alle autorità italiane dev'essere difesa sono rimaste in molti casi lettera morta
Quando mi permetto di ricordare che la società civile italiana segnalato questo problema al binomio quando si pensava ancora io per il primo che l'esercito che non c'era avrebbe l'esito per settimane forse grandi
Temo che questa cosa si ripete con i prossimi del recinto afgani perché ancora oggi te impossibile sapere a domanda qual sia si delle organizzazioni firmatario al ministero degli Esteri come si fa a sapere si entrerà in quelle liste
La risposta è chiama da un'altra parte
Aiuto e la trattativa su questo mi permetto di dire Marina Sereni l'aiuto umanitario non può essere un aveva non può essere oggetto di una trattativa l'aiuto umanitario si dirà che abbraccia negli ospedali non si non si chiede chissà un uomo o una donna un talebano un amico lo si fa intranet e basta
Si parla solamente pensare alla leva finanziaria ci sono dieci miliardi congelati
Io mi chiedo che cosa dirà la storia di noi
Dirà che c'erano dieci miliardi congelati che tali sono rimasti c'è un milione di bambini sulla regione Villone sono morti
E che questo è stato l'effetto di avere congiurato che dieci miliardi perché c'era un regime che non ci andava bene
è una cosa su cui forse linea militare e sentirmi dire da giovani in visone
Che la comunità internazionale è rappresentata dalla comunità umanitaria è una cosa che mi ferisce profondamente cioè noi non siamo capaci non siamo più capaci di usare le armi della diplomazia e mandiamo avanti i dottori è quello che sappiamo fare
Io credo che questo non sia accettabili
L'altro l'altro io dissento in questa onorevole conversazione con un ambasciatore della Repubblica
Diceva ma non si può tenere aperta un'ambasciata a Kabul è pericoloso
Del resto le Nazioni Unite stanno chiusi nei loro compound figurarsi noi e allora mi dico ma se le Nazioni Unite stanno chiuse come hanno sempre fatto nel loro compagno
Chi controlla doveva finire aiuto umanitario si va in giro a vedere le cose come stanno se tutti abbiamo paura di muoverci
Noi Società civile italiana non abbiamo avuto paura di muoverci vogliamo dirlo vogliamo prenderci questo merito e dire che senza di noi le cose non si fanno
Penso che non è certo non senza di me afgana non è un'associazione che prende quattrini per fare qualsiasi cosa lo dico a nome di tantissime rischiano la loro pelle e poi alla fine tornano comunque a caso Sereni in modo tale che le cose cambino io mi auguro che questo piccole incontro ringrazio tantissimo la ministra non solo perché contavo sul fatto che sarebbe venuta Marchetti è venuta nonostante un treno in ritardo di due ore
La critica non la faccio a lei la faccio al mio governo al mio ministro degli Esteri
Anche al mio Presidente del Consiglio piazzate in grado di organizzare un G20 sull'Afghanistan promettendo i soldi che continuiamo a promette invita a quattro mesi
Riuscendo a non invitare il Pakistan Iran
Ma la diplomazia almeno quella italiana ma dov'è finito
Ora
Grazie ma non è vero grazie Pannullo
Allora ma io non so che ci sono già due persone che hanno chiesto di intervenire
Chiedo ad altri che abbiano delle domande da fare di segnalarne era in qualche modo magari sedi portato un bigliettino con il vostro nome disegno e poi dopo picchiano
Però intanto so che Riccardo Grassi tra io annunciato di voler intervenire e ti chiamerei al microfono
O no
Bene grazie grazie mille un invito
Come detto mi chiamo ritardo Grassi sono ho lavorato nel Organizzazione e sviluppo dei media afgani del due mila e tre
Anche in rapporto con la società civile afgana in particolare quelli legati alla difesa dei giornalisti la accesso all'informazione
Nel periodo lavorato lì con l'UNESCO capo del ufficio per la comunicazione e l'informazione
Cosa che sto facendo di nuovo in questo momento richiesta dell'UNESCO
Subito dopo l'agosto scorso per sapere e vedere che
Come muoversi per mantenere aperta la realtà dei mezzi di comunicazione in Afghanistan la sicurezza dei giornalisti e tutto il concetto dell'accesso all'informazione
Quindi sarò breve perché per fortuna le cose si muovono in modo abbastanza concreto adesso proprio mi hanno mandato un un un messaggino come WhatsApp dicendo
Sì ha già firmato un contratto con un mezzo di comunicazione scarno per
Riuscire a farlo durare
Si sta concludendo entro il pomeriggio un altro con un altro mezzo di comunicazione Carlo cioè la decisione l'atteggiamento mentre l'UNESCO cerca di raccoglierle una quantità rilevante di fondi per avviare un programma era quella di dare una risposta una emergenza perché come mi diceva una fonte il vigile degli UNAMA cioè l'organismo politico le Nazioni Unite
Oggi il problema la mancanza di fondi e la e la mancata liquidità non i talebani per i mezzi di comunicazione
Questo non vuol dire che sono simpatici ricorsi nessun problema tutti si sono adeguati
E mezzi di comunicazione più importanti si sono adeguati velocemente nel senso di cosa coprire come di fondarla perché qui da loro
C'è un concerto e beh è un concetto importante
Anche in quella società civile afgana con la quale io ho un rapporto continuo adesso il processo continua
In un dialogo tra di noi afgani per cui ci serve assi
Un appoggio internazionale adeguato niente
Quindi tutti quelli con il cui Yoshio hanno in contatto
Restano all'interno dell'Afghanistan pochi circostanze al mente
Hanno mandato fuori perché erano evidentemente tale ghiaccio e quindi si devono proteggere perché in questi sono delle persone che si gli uccidono Poli non non non trovi un altro simile
Quindi questo significa troviamo per forza aspettare
Però essendo lì vivi perché se le cose non continuano attive poi ci sarà nessun dialogo possibile
Questo il concetto no
Noi difendiamo la libertà di espressione
L'accesso all'informazione ma sì in realtà spariscono i mezzi di comunicazione i giornalisti possedeva ovvia ogni anno più non hanno più lavoro quindi Cascone in una situazione di insicurezza del rischio
E allora poi non c'è niente da da da negoziare quel ingerirci mentre non si può fare se non c'è la realtà che che rappresenta un interesse o un una parte quindi questo è il concetto con il quale si sta muovendo
Coerentemente con con lezioni unite per non escono un un un organismo politico e quindi ER il mandato riguardo la libertà d'espressione della sicurezza dei giornalisti cioè sull'informazione
Quindi per fortuna coerentemente sì sto cercando di fare e siccome un certo pratica con soprattutto con i mezzi non profit in in Afghanistan si è creata una una struttura qualcosa che facilita di parlare di insieme
E non di ogni caso in un modo isolato con questo vuol dire la possibilità di creare un consorzio anziché la l'altro modalità che nella Consolo propose al sogno che su quindi sono individuali tutti cominciano a fare utile a una situazione di di concorrenza
Che definitiva non l'ideale noi questa esperienza li in Afghanistan di creare dei dei dei Consorzi l'abbiamo già fatta
Danni indietro con risultati molto molto buoni sia dal punto di vista divisa del dei finanziamenti ma soprattutto dei risultati non una logica di concordare in un piano di lavoro di produzione che in certi casi arrivava anche alla diffusione in simultanea
Delle cose che riguardavano la copertura sui diritti umani lo sulla corruzione
Nel fatto che fosse simultanea
Ha creato un impatto in inaspettato diciamo no quindi cioè un particolare che voglio riferire che che riguarda il c'è sull'informazione
Lavoro poi intorno alla corruzione di un de una organizzazione una ONG che si chiama Integrity Watch Afghanistan che si è occupato già dal due mila cinque
De dell'anticorruzione però l'ha fatto in un modo molto particolare con molto successo che e Verdi lavorare a livello comunitario
E non con un Budget il gigantesco ma creando una rete di volontari comunitari che oggi sono cinque mila
E che che era successo dopo il quindici agosto
Loro in ogni comunità comunità vuol dire sei province dove lavora ma poi nella comunità che sono andati a parlare con il taglio di farmi spiegare in cosa stanno facendo
Cosa consiste il loro lavoro con la comunità che significano volontari il vecchi leader religioso
Ebbene hanno avuto allora piena autorizzazione e continuare a lavorare e quindi lo stanno facendo c'è un articolo l'altro giorno in parrucca astenni Eros
Del loro lavoro in una clinica che loro fanno una cosa che un un un un sociale accanto a Velletri Norba vanno a una clinica fanno tutte le analisi la radiografia
Della della clinica per vedere cosa manca cosa del male cosa fare un medico che eventualmente corrotto eccetera eccetera e poi questo diventa pubblico
Si risolve questa mi sembra importante perché ci sono cose lo riferisco perché ci sono cose che si possono fare nel nella conversazione tra afgani e che non si possono fare certamente in un altro modo no
Non so io mi fermerei quasi basta
Graziano accanto a Riccardo anche che arselle uscito ad aggiungere un altro tassello a tutto a a quello che è stato il filo rosso di tutto il pomeriggio del fatto che ci sono luci e ombre da tutte le parti e non del tutto estraneo trend negativo che ci sono anche delle cose positive che stanno andando avanti
Dove abbiamo bisogno di sostenere e di intervenire anni è stato ha suggerito anche che Valentina pulsioni Vento di terra buoni
Parlare adesso non ho ricevuto da nessun altro
Notizia di volere intervenire nei programmi cafona Valentina grazie
Ma l'inserto settimanale padre se lei proseguire il discorso come livello negli interventi che sono stati fatti Massironi fine un'eroina ed infine sintetica
Mi chiamano interessano quindi non indiani in maniera sedimenti miseria Trapani ma lui non può essere qualcuno importante problema di salute ma insieme a fare arrivare i sostanzialmente arrendersi all'Inter perché queste entrano sia qui in Cina il concorso ventuno perché la professionalità Nissan non venga chiusa
E lui permette va forte altre iniziative a varare una finanza in questa nuova veste bianca di conoscere vent'anni fa
Già hanno punibile mance quelle dell'ospedale animavano fine terminante occupanti per la situazione che si sta anche Anna e affrante dall'interno dello Zani certi dopo ritiene nelle sedute dentro di sé davanti un asse forte portaborse un appello secondo la situazione stava evolvendo velocemente poi contanti da da Fontana
Se il fatto della popolazione Sibilla stava avvertendo un cambiamento nascosta non troppo nascosta ma non percepite da nella comunità internazionale
Quest'appello portata al CIPE concretizzasse negli eventi drammatici anche delle delle vacanze in via Borsa e facilitano dicono attorno a lui l'esatto momento in un momento difficile in quegli anni sino al suo unico letti attraversare anche Grassi Grassi rischi per fortuna né da questioni caduta per fortuna si è creato un corridoio umanitario ma allo stesso tempo è stata fatta significa coerenza unica stilisti Nania angolazioni sana rimaste non penso niente imponevano iniziali cordata
Tra questi manifestando impellenti purtroppo ieri è stato perpetrato
Amaramente ferite per fortuna sopravvissuta ma non sanno le conseguenze che parta dovrà subire ed è un gran parte di una famiglia target dei talebani liberamente nelle liste linea come sempre troppo rimasti niente
E queste pellicole d'animazione
Dente di terra come gli altri mezzi sono pronte a rimanere in Afghanistan e alzare la popolazione anziana ma allo stesso tempo dobbiamo presentazione dei ricconi esseri umani anche alcune delle richieste d'aiuto dei sogni nell'aria le immersioni non farle avviene morto e quindi l'urgenza anche di di un dialogo
Profanare stare aperti un corridoio unite nel prendere ad esempio possibile appunto per per non fargli correre ulteriori rischi Anabar marziani niente chiazza deserto
Intesa era disposto a restare Annapurna dell'arte già dal due mila tredici con un traghetto niente
Amaro per le donne e la fontana mi penetrante arrestare ma anche a a farsi carico dell'accoglienza avviciniamo la strana richiesta nei tutta indìco immigrazione tutti pensano i criteri per la possibilità di parlare
Grazie veramente di colare Valentina scarto morta no molto toccante anche il tuo intervento
Visto che non sembrano esserci altri interventi che al pubblico io chiamerei qui Raffaele Crocco ed Emanuele Giordana insieme
E porsi avevamo forse vedere venti
Tirare finita vero
Per pomeriggio che è stato veramente
Efficace ed interessante ringraziamo di nuovo Marina tutela essere venuta fin qua perciò che certi
Buonasera sedici non era un grande ringraziamento con le con una in ritardo come è già stato detto non del treno e adesso tra ma ce la faremo anche
Facile prevedere velocissimo
Perché in realtà per la più grande che ci sia molto da dichiarare
C'è da dire che importante avere appunto accesi i riflettori su tutta questa vicenda che una vicenda assolutamente difficile complessa lunga contraddittoria ambigua
Noi dell'Atlante da sempre siamo convinti per riprendere un tema accennato da lei prima che in realtà i conti si debbono fare con quei vent'anni
è un po'come diceva in un anno prima cioè ci si deve decidere da che parte siamo stati in questa storia sì fare la guerra
Nel nostro Paese cose giuste
Io ricordo che all'epoca mi colpì molto il fatto che il voto parlamentare per dire sia la guerra in Afghanistan fu un voto pratiche praticamente unanime solo trentacinque parlamentari votarono contro
Tutti gli altri votarono a favore in un Paese che all'articolo undici della costituzione e quindi questo ci costringe comunque al di là di quello che vogliamo a una riflessione su ciò che vogliamo come il Paese democratico con rispetto alla guerra perché un Paese democratico penso debba avere consenso e conoscenza di ciò che accade
Quello che noi cerchiamo di fare oggi appunto al di là dei vent'anni che ci sono stati che comunque sono fondamentali per decidere che cosa fare oggi per assumerci delle responsabilità dell'addio perché è vero abbiamo creato un minimo di società civile
Ma
Siamo sicuri che fosse esattamente la società civile che volevano gli afgani
Siamo sicuri che davvero volessero quella roba lì era un altro una cosa creata da loro magari perché certamente
Diciamo che il diritto all'autonomia dei popoli è fondamentale nel bene e nel male
E nuovi forse siamo nati a imporre delle cose abbiamo fatto mentale riguardano abbiamo deciso di spendere cinquecento mila euro al giorno solo di logistica per quella guerra per vent'anni
Li abbiamo in questo Paese negli ospedali in cui dobbiamo andare con le lenzuola se vogliamo essere ricoverati e delle scuole nel nord Italia in cui i bambini devono portarsi la carta igienica
Quindi questo Paese ha fatto delle scelte che in un Paese democratico sono scelte che vanno discusse dobbiamo fare i conti con questa cosa per decidere cosa fare in avanti
E io ritengo fondamentale importantissimo e assolutamente positivo ad esempio che appunto in dibattiti come questi
Vengano rappresentante dovranno spiegarci che in realtà stiamo facendo ci stiamo muovendo non abbiamo spento le luci realmente
Abbiamo tenuto acceso tra nude cifre che tipo di intervento
E si che se l'organizzazione per la trasferta chiudo velocemente
Noi facciamo informazione il nostro dove era il nostro lavoro è quello di informare facciamo informazione facendo rete trenta contanti dei soggetti che sono quelli Intersos nostro partner importante
Da sempre afgana
Collaboriamo peraltro non venne qui a una doppia giacca perché alla fine alla giacca fugare o la giacca tanto che riguarda e dei conflitti nel mondo un mondo che è stato citato prima che ricordiamolo bah approfittiamo di questa di questo incontro per ricordare che ha festeggiato in questi giorni ventidue anni di vita
E deve sito che d'informazione importante con cui noi lavoriamo fare Rete fra organizzazioni per tenere accese le luci perché non levare dimentica anche che i protagonisti di questa vicenda
Sono milioni di afgani che in questo momento rischiano di morire
Non è una questione solo ed esclusivamente di politica non è il una questione solo esclusivamente di geopolitica di come ci collochiamo dal punto di vista strategico di come le le nostre forze armate si schierano non si schierano di quelli che sono i nostri interessi tutti da definire anche questi in un Paese democratico
Perché sinceramente questo le consente a che qualsiasi governo di questa Repubblica ritenga una specie di ragion di Stato o ragioni superiori alla volta alla volontà popolare
è una cosa che mi lascia sempre molto perplesso dovremmo forse sapere meglio come cittadini cosa decide di fare quali sono le nostre posizioni rispetto alla nostra visione del mondo e a come ci collochiamo
Qui sono solo loro fare informazione abbiamo voluto questo convegno fortemente perché vogliamo ottenere accese le luci eletto al primo accese anche nelle prossime settimane chiederemo un confronto duro Ascom morbido consensuale un confronto sempre perché il confronto come il conflitto il sale della democrazia se non c'è confronto siamo tutti morti diventiamo esattamente come può essere l'Afghanistan e questo forse è meglio evitarlo grazie grazie d'essere stati qui grazie al museo che c'ha ospitato è stata una cosa grandiosa grazie a Dante provincia di Trento che ci ha consentito di portare faticosamente dopo anni di tentativi perché c'era sempre qualche problema che nasceva qualche nuova situazione politica
Cresceva che ci impediva di arrivare fino in fondo ce l'abbiamo fatta grazie anche alla provincia di Trento quindi grazie a voi che siete qui a tutti quelli che sono stati i relatori e ospiti il c'è qualcosa che li devono comunicare no niente grazie grazie alla viceministra porre torno a Roma grazie
Fatto a scusate io relatori che ancora rimangono anche la viceministra si fa un attimo per una foto solo di gruppo grazie
Quindi velocissime tutti quei grazie
Qua sopra riavranno indietro regionale possano prego veloci veloci per favore delle parti
Precedente grazie
Emanuele pronostica il gruppo non violenta giusto occorre però
Avrebbe
Reale