Cinema&cinema: "Histoire d'une larme" di Giovanni Coda

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Uno dei pericoli e il cinema si trova ad affrontare e la sua infrazione alle immagini anche le più drammatiche che quando diventa lo consuete rischiano di lasciare lo spettatore indifferente
Per raccontare la dolorosa vicenda di Piergiorgio Welby come gli ascoltatori di questa radio sanno bene malato distrofia muscolare
Protagonista di una battaglia per l'eutanasia condotta insieme all'Associazione Luca Coscioni ecco per rievocare in questo caso il regista Giovanni Coda ha trovato una chiave del tutto sorprendente originale
Tale da far riscoprire come nuova la storia di Welby anche a chi ormai quindici anni fa mi ha seguito passo per passo la fase conclusiva
Culminata come è noto in un suicidio assistito
Il suo film dal titolo Histoire d'un l'arma storia di una lacrima ispirato al libro di Welby Ocean Terminal
Non ci mostra l'indagine che tanti di noi ricordano di Welby paralizzato sul suo letto e intubato
Le parole di Welby lette molto bene da una voce fuori campo sono messe a confronto per così dire fatte di agire sui margini che almeno in apparenza non hanno nulla a che fare con la sua storia
La più ricorrente di tali immagini e la figura di un anziano travestito insieme ad un ragazzo forse il suo giovane amante
Eppure tale confronto tra Paroli immagini non ci dà una sensazione di incongruità ho visto ridurre
Ci sembra invece che quella
Possibile storia d'amore che viene evocata un po'felice e un po'drammatica che non è raccontata in modo tradizionali ma evocata appunto attraverso squarci visivi a volte rappresentati su un palcoscenico
Ecco ci sembra che quella storia metta in evidenza le emozioni contenute nelle parole di Welby
E in effetti a ben guardare le due storie hanno degli elementi in comune
Per esempio l'amore per la libertà
In un caso la libertà di amare ci si vuole contro i pregiudizi sociali più ingenuo nel secondo caso la libertà di vivere sentita con particolare intensità
Da chi di quella libertà è progressivamente il privato dalla malattia
Ma anche poi scelto la libertà di scegliere la morte
E poi accanto la libertà cioè il tema comune della prigionia
Se il travestito e prigioniero di un corpo che invecchiando rende più drammatico il precario con l'amore web via prigioniero di un corpo che si paralizza sempre di più e chiedo priva la fine di tutti conforti
Che alleviano il dolore di vivere
Forse l'immagine più eloquente più bella del film di Giovanni cura e quella conclusiva che allude alla morte il travestito disfa il suo culto del trucco
E alla fine sembra cogliere il proprio annientamento come una luce salvifica
Gli ascoltatori avranno compreso che Histoire de l'arma è un film sperimentale che non può rientrare in una tradizionale distribuzione dei cinema ma è stato proiettato in festival e rassegne in Italia e nel mondo
Chi ci ascolta da Roma ha un'occasione per venirlo martedì sette dicembre all'oscena che l'ex Filmstudio uno storico cineclub romano
Nell'ambito della rassegna fuori norma curata da Adriano Aprà fra l'altro nella stessa rassegna sarà presentato un documentario molto bello di cui questa radio ci siamo più volte occupati
Che il caso tra i tanti di Carmen Giardina e Massimiliano uno al mese
Histoire d'un l'arma di Giovanni Cundari un film originale e poetico che vi consiglio di non perdere un saluto da Gianfranco Ferré comune